Carp e Feeder Fishing 01/2017 LUGLIO AGOSTO

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01 2017

RIVISTA DIGITALE BIMESTRALE GRATUITA

CARPFISHING

EFFETTO PH L’ORO DI VENTINA Fipsas - cfi fiops - lbf

FEEDER

LA FORZA DEL PELLET cavedani alternativi

CATFISHING

DRIFT IN FIUME



QUESTA è LA NOSTRA VISIONE Il nostro lavoro è anche la nostra grande passione! Forse è per questo motivo che lo facciamo da oltre vent’anni con lo stesso spirito e la stessa energia. Il nostro impegno è un qualcosa che va oltre la semplice passione, il nostro lavoro è comunicare le nostre sensazioni. Le esperienze passate ci hanno reso più forti, più preparati, più attenti e consapevoli di ciò che siamo in grado di realizzare. Giorno per giorno, mese dopo mese, il nostro obiettivo è quello di entrare in contatto con migliaia di appassionati, di condividere quel mondo che ci appartiene, e che fa parte del nostro essere. Noi siamo questo, niente di più. Con oltre vent’anni di attività editoriale alle spalle, con il lavoro della televisione, con gli articoli pubblicati, con la formazione di tanti giovani appassionati, con la nostra voglia di creare qualcosa di positivo per la pesca sportiva Italiana, abbiamo deciso di far nascere Carp e Feeder Fishing, la rivista Online bimestrale dedicata alle tecniche specialistiche, gratuita per tutti, sfogliabile e scaricabile da qualsiasi Tablet, telefonino o computer, basta avere una connessione internet. Un progetto chiuso da tempo in un cassetto, ma che ha finalmente preso vita, ed è con grande soddisfazione, e un pizzico di orgoglio, che vi presentiamo questo numero uno. Carp e Feeder Fishing sarà la rivista digitale on line per tutti gli appassionati delle tecniche Specialistiche, dove si parlerà di pesca, di esche e di inneschi, dove l’obiettivo principale sarà quello di promuovere la pesca sportiva e l’indotto che la rappresenta. In questa nuova avventura saremo affiancati dai migliori esperti delle varie discipline, un Team di specialisti affiatato, motivato e coeso, con un unico obiettivo: divertirsi e far divertire! Questa è la nostra visione.

NUMERO 1 Giugno 2017

EDITORE MATTEO MARMOCCHI

Numero Registro Operatori di Comunicazione 26536

direttore responsabile

Matteo Marmocchi matteo@carpefeederfishing.it

direttore editoriale

Graziano Giambastiani graziano@carpefeederfishing.it

videoimpaginazione

Matteo Marmocchi

direzione e redazione

direzione@carpefeederfishing.it

pubblicità

graziano@carpefeederfishing.it

consulenti

White Koy, Graziano Giambastiani, Dario Ferrari, Dino Ferrari, Stefano Francia, Mattia Travasoni, Mauro Pitorri, Marco Rossi, Lorenzo Luciani, Raffaele Mapelli

è una pubblicazione bimestrale MATTEO MARMOCCHI Registrata presso il Tribunale civile e penale di Bologna con il numero 8458

proprietà

MATTEO MARMOCCHI

Tutti i diritti sono riservati. L’invio di fotografie e materiale dattiloscritto alla Redazione, autorizza implicitamente la pubblicazione a titolo gratuito sulla rivista Carp e Feeder Fishing. I manoscritti ed il materiale iconografico inviati in Redazione non verranno restituiti.

graziano giambastiani Direttore Editoriale

Sono vietati la pubblicazione e l’utilizzo anche parziale di testi, foto e disegni, se non espressamente autorizzati.


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r u b ri c h e 6 NEWS 8 fipsas 16 fiops 18 cfi 26 lbf 30 BIOGRAFIE 126 OROSCOPO

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UN PROGETTO PER TUTTI Adesso abbiamo 110 km tra fiume Po e Canalbianco da gestire. Una mega area gestita e tutelata in acque libere. 110 km strappati alla pesca professionale, ai piani di contenimento da parte di faccendieri. 110 km dove i pesci non verranno tolti, ma VERRANNO IMMESSI con piani di ripopolamento mirati di specie ittiche di pregio. Dove potremo costruire iniziative e manifestazioni volte alla promozione virtuosa della pesca sportiva. Dove porteremo scuole di pesca. DOVE PORTEREMO PROGETTI DI VITA E NON DI MORTE. Tutto con la copertura ed il supporto di tutte le Forze di Polizia che non ci stancheremo mai di ringraziare per il loro operato. Tutto questo sarà basato sul volontariato. Il progetto è ambizioso ed immenso. Avremo il concreto bisogno della volontà ed il supporto di tutti, dove TUTTI adesso avranno la possibilità di trasformare le chiacchiere in fatti concreti. Ringrazio fin d’ora tutti coloro che vorranno darci una mano, sopportarci e portare il loro contributo al fine di realizzare al meglio gli obiettivi di salvaguardia, promozione e riqualificazione che ci siamo prefissati. Il Mega Ringraziamento è per il Presidente della Provincia di Rovigo Marco Trombini e per il Presidente Federale Ugo Claudio Matteoli. Alessandro Pagliarini

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FEEDER FISHING A partire da martedì 6 giugno alle ore 21.00 Pesca (Sky canale 236) presenta Feeder Fishing. Una nuova serie dedicata ad una delle tecniche di pesca più praticate ed amate nelle nostre acque dolci e che trova molteplici campi di applicazione anche in mare. La conduzione è affidata a Mario Molinari, vera e propria icona della pesca ricreativa italiana e fra i primi ad aver intuito le incredibili potenzialità di questo metodo. Dalla scelta dello spot alla preparazione delle montature, Molinari ci condurrà per mano in un mondo affascinante e ricchissimo di dettagli. Andremo alla scoperta di alcuni dei luoghi migliori per praticare con successo la pesca a feeder e, grazie alla chiarezza di uno dei massimi divulgatori della pesca italiana, comprenderemo al meglio le numerosissime sfaccettature di questa tecnica semplice e straordinariamente efficace.

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VALLETTE DI OSTELLATO Riaprono le Vallette di Ostellato, oasi aperta alla pesca sportiva, convenzionata Fipsas, gestita dalla Sezione Fipsas di Ferrara in collaborazione con Coop Atlantide e il Comune di Ostellato. Le Vallette di Ostellato sono un’oasi naturalistica lunga circa 10 km dove terra e acqua convivono in perfetta armonia facendone il luogo ideale per passeggiate, escursioni, birdwatching, pesca sportiva e fotografia naturalistica. Rappresentano un ambiente naturale unico, sono infatti il residuo delle antiche Valli del Mezzano, oggi luogo di sosta, svernamento e nidificazione per numerose specie di uccelli, in particolare acquatici. Sono inserite a pieno titolo tra le ZPS (Zone Protezione Speciale) facenti parte di Rete Natura 2000 per la protezione degli ambienti naturali e della fauna selvatica e sottoposte alla Convenzione Internazionale di Ramsar, che prevede la protezione e la conservazione delle zone umide. Le Vallette fanno parte del Parco Regionale del Delta del Po, in provincia di Ferrara, a pochi km di distanza da Comacchio, dai Lidi Ferraresi, dalla stessa città di Ferrara e poco lontano da città quali Ravenna, Verona e Venezia. Per praticare l’attività di pesca è obbligatorio essere in possesso della tessera: Fipsas Amica (da € 5) o Tessara Fipsas Agonistica (da € 27). Possibilità di tesserarsi in loco.

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TARIFFE PESCA Residenti di Ostellato con tessera Fipsas Amica giornata intera € 15; dopo le ore 14.00 € 10 Non residenti possessori tessera Fipsas Amica: giornata intera € 18; dopo ore 14.00 € 15 Possessori di tessera Fipsas Agonistica (1 ingresso omaggio al rilascio della tessera): giornata intera € 18; dopo le ore 14.00 € 15

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CARPFISHING DIURNO Possessori tessera Fipsas Amica e Agonistica giornata intera € 15 (diurno)

CARPFISHING CON NOTTURNA Possessori tessera Fipsas Amica e Agonistica 24 ore € 25 - 35 ore € 35 48 ore € 40 - 60 ore € 50 - 72 ore € 55 + ogni 24 ore aggiuntive € 15 abbonamento settimanale (7 notti) € 115

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APERTURA 2017 15 aprile – 5 novembre dal 15 aprile al 28 maggio tutti i giorni 7.00 – 18.00 dal 29 maggio al 10 settembre tutti i giorni 7.00 – 19.00 dal 12 settembre al 1 ottobre tutti i giorni 7-18 Dal 1 ottobre al 5 novembre solo sabato e domenica 8-17. Ultimo ingresso utile 1 ora prima della chiusura. Attività, escursioni e accessi guidati all’Oasi sono possibili anche in giorni diversi da quelli indicati per gruppi composti almeno da 15 persone.

TARIFFE Ingresso in oasi Ingresso in auto, camper o altri veicoli a motore: € 5 a mezzo + € 2 per ogni passeggero a bordo. Ingresso a piedi o con bicicletta di proprietà: € 2. Per i residenti del Comune di Ostellato e per bambini al di sotto di 1 m di altezza l’ingresso è gratuito. Servizio noleggio: Bicicletta mezza giornata: € 6,50 – giornata intera: € 10. Binocoli mezza giornata: € 3 – giornata intera: € 5 Fipsas Ferrara

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Regolamento generale

Principali norme per la fruizione dei servizi presso il complesso Vallette di Ostellato Descrizione Le Vallette di Ostellato sono una lingua di terra e acqua lunga circa 10 km, compresa tra il Canale Navigabile e il Canale Circondariale. Residuo delle antiche Valli del Mezzano, le Vallette costituiscono un biotopo di zona umida di acqua dolce di grandissimo valore ambientale e naturalistico inserite nel Parco del Delta del Po. All’interno dell’area sono possibili diverse attività, disciplinate dal presente regolamento: • pesca ricreativa; • escursioni; • pic nic; • sosta camper. La gestione del complesso delle Vallette di Ostellato è stata affidata con regolare bando di gara, dal Comune di Ostellato a un’Associazione Temporanea d’Impresa (ATI) di cui è capofila Atlantide Soc. Coop. Sociale p.a. Le acque sono convenzionate F.I.P.S.A.S ACCESSO ALLE VALLI Parcheggio La sosta auto è consentita unicamente nel parcheggio all’ingresso del centro aziendale. Il parcheggio non è custodito. Si invitano i visitatori a controllare che l’auto sia ben chiusa, a non lasciare in auto oggetti di valore o documenti. Il gestore non è responsabile di eventuali danni e/o furti alle auto in sosta. Ingresso in valle Le Vallette di Ostellato sono un’oasi di protezione faunistica ed è perciò necessario tenere un comportamento corretto e rispettoso dell’ambiente oltre che agli altri visitatori. In particolare è necessario rispettare le seguenti regole: • per accedere alle Valli è necessario munirsi di regolare biglietto di accesso o autorizzazione; per i residenti del Comune di Ostellato l’accesso alle valli è gratuito; i minorenni possono accedere solo se accompagnati da un genitore o da un adulti che ne fa le veci. • si raccomanda ai visitatori il rispetto degli orari di ingresso e di uscita esposti al pubblico; • è possibile accedere alle valli a piedi, in bici, in auto o in camper; • i veicoli autorizzati all’ingresso, dopo la sbarra di accesso, devono procedere sempre a passo d’uomo e rispettare comunque i limiti indicati (10 km orari); • all’interno delle Valli sono vietati urla, musica ad alto volume e schiamazzi; • i cani di qualsiasi taglia devono essere portati sempre al guinzaglio; • è possibile accedere solo ai percorsi autorizzati ed è obbligatorio rispettare gli appositi cancelli di chiusura/ catene che segnalano i divieti; • è vietato abbandonare rifiuti di qualsiasi genere e tipo o compiere azioni che possano inquinare l’acqua o le sponde;

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• si raccomanda di posizionare tende e vetture in modo da lasciare libero il passaggio agli altri visitatori del parco; • sono severamente vietati comportamenti che possono compromettere la propria e l’altrui sicurezza. In particolare è vietata qualsiasi forma di balneazione e l’ingresso in acqua con qualunque mezzo (non è presente alcun servizio di salvataggio e in tutta l’area di valle è presente il pericolo di sabbie mobili); • è severamente vietata l’accensione di fuochi liberi; • è vietato arrecare in qualsiasi modo disturbo agli animali selvatici presenti in valle o molestare, in qualsiasi modo, la fauna presente; • è vietato manomettere o danneggiare spezzare, incidere o asportare piante, pali di sostegno, cartelli segnaletici e quant’altro collocato all’interno del complesso delle valli. La mancata osservanza del regolamento, comporta la denuncia alle autorità competenti e l’immediato allontanamento dall’oasi. Camper • Previa pagamento biglietto presso la segreteria la sosta è consentita nell’area parcheggio ; eventuali deroghe devono essere espressamente autorizzate; • è consentito il carico e lo scarico acqua nell’apposito pozzetto ai margini del parcheggio; • è vietato svuotare i wc chimici all’interno dei bagni tradizionali; • danni, così come comportamenti non adeguati, devono essere comunicati in modo tempestivo alla Direzione; • è possibile la sosta camper anche all’interno dell’Oasi, senza attacco della corrente elettrica, solo nei periodi e orari di apertura al pubblico delle valli e previa registrazione presso la segreteria. La direzione potrà espellere il campeggiatore che non rispetti le norme sopradescritte. Regolamento pesca ricreativa Specie ittiche presenti: Pesce gatto, Carpa,Luccioperca, Anguilla, Carassi, Black Bass e Tinca. Tecniche di pesca consentite : Pesca al colpo, pesca spinning, carp fishing. • Per accedere alle Valli è necessario munirsi di regolare biglietto di accesso o specifica autorizzazione. • L’esercizio della pesca all’interno delle vallette è riservato esclusivamente ai pescatori in possesso della tessera FIPSAS in regola con le norme federali. I minori di 13 anni muniti di tessera per il settore giovanile dovranno essere accompagnati da un maggiorenne; • La pesca è consentita nella prima e seconda Valle del comprensorio delle Vallette; • E’ vietata la pesca sul Canale Circondariale; • Per l’esercizio della pesca all’interno delle Vallette non è necessaria la licenza di pesca; • E’ consentita la pesca con massimo di tre canne; • E’ vietato l’utilizzo di qualsiasi natante come gommoni, belly boat, ecc. • ogni pescatore può portare fuori dall’area fino a un massimo di 8 pesci . Ogni cattura in superamento è soggetta ad un ticket aggiuntivo.

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• è obbligatorio all’uscita dichiarare presso la segreteria il quantitativo di pescato; • è obbligatorio durante i controlli da parte delle guardie FIPSAS esibire tessera FIPSAS in regola e dichiarare il pescato; Pesca carpfishing • la pesca carpfishing è tassativamente “no kill” con rilascio immediato obbligatorio; • è ammessa, con moderazione, la pasturazione con boiles. Il quantitativo massimo consentito è di Kg 0.8 al giorno; • è obbligatorio l’uso del materassino “di adeguate dimensioni” e con bordo alto per la slamatura e trattare qualsiasi pesce catturato con la massima cura (il materassino può essere noleggiato anche presso la segreteria); • la pesca carpfishing è consentita con un massimo di 3 canne; • è vietato l’uso dell’ardiglione; • è vivamente consigliato, per la salvaguardia dei pesci presenti, l’utilizzo di disinfettante e di cicatrizzanti per la cura delle abrasioni eventualmente procurate durante l’azione di pesca; • è severamente vietato l’uso di qualsiasi tipo di natante compreso il barchino da pasturazione; • tutte le catture devono essere immediatamente rilasciate, con tutte le cure del caso, dopo eventuali fotografie e operazioni di pesatura; • è possibile la pesca notturna nei periodi definiti stagionalmente dalla direzione, previa registrazione presso la segreteria; • sono vietati l’uso del carp sack, l’uso degli ami con la punta a “testa di vipera” e qualsiasi forma di pesca che preveda lo stordimento dei pesci; Per la pasturazione • La pasturazione deve essere effettuata sempre con moderazione e rigorosamente dalla propria postazione di pesca. • solo in seconda valle è possibile utilizzare granaglie, con moderazione, solo ben cotte; • è vietato pasturare con fioccato; • per la pasturazione e’ ammesso l’uso del“bigattino” (larva di mosca) fino ad una quantità massima di 300 gr. a persona. Il bigattino può essere utilizzato per l’ innesco; • è vietato pasturare con uova di pesce o loro imitazioni; • è vietato pasturare con il sangue e suoi derivati, nonché con le interiora di animali (milza, cuore, polmoni, budella); Norme generali • è severamente vietato l’uso di qualsiasi tipo di natante, compreso il barchino da pasturazione. • è assolutamente vietato trattenere qualsiasi pesce tranne il siluro, che non deve essere liberato • è assolutamente vietato disturbare l’azione di pesca degli altri pescatori e la permanenza degli altri fruitori del parco.

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• sono vietati l’accesso alle Vallette e l’approntamento dei materiali nelle ore notturne, tranne quando previsto dal calendario di apertura e comunque al di fuori degli orari di accesso; • è vietato portare fuori dall’area pesce vivo; • è vietata la pesca con la bilancia e reti di qualsiasi tipo; • è severamente vietata la pesca a strappo e l’uso di bilancelle di qualsiasi genere o misura • è vietata la pesca con sostanze esplosive, tossiche, inquinanti e la corrente elettrica; • i veicoli dei fruitori del lago dovranno essere parcheggiati in modo adeguato senza ostacolare la circolazione sulla strada e l’accesso alla valle; • è severamente vietato l’abbandono di esche, pesce, rifiuti, compresi ami e fili innescati. In particolare si ricorda che le lenze strappate con o senza amo, possono essere letali per la fauna e pericolose per gli altri fruitori del parco; • i fruitori non devono abbandonare rifiuti nell’area e nelle sue adiacenze ma utilizzare gli appositi cassonetti posti nell’area del parcheggio esterno. • il servizio di sorveglianza è svolto da personale dipendente del soggetto gestore. Sono possibili controlli anche da parte degli enti delegati in materia di pesca. • è preciso dovere di ogni tesserato FIPSAS segnalare subito eventuali anomalie o comportamenti scorretti di altri tesserati (pesci nascosti, esche vietate, pasturazione non ammessa, trasporto e immissioni di pesci non autorizzate, abbandono di rifiuti e danneggiamenti ad animali o piante). Tutti coloro che non rispettano il regolamento vigente saranno espulsi dal centro e deferiti al Consiglio Provinciale F.I.P.S.A.S. per I provvedimenti del caso. Responsabilità I fruitori del parco hanno l’obbligo di adottare tutti quei provvedimenti atti ad evitare danni alle persone e alle cose. In particolare, si devono tenere opportune distanze di sicurezza a causa del pericolo rappresentato, per sé e per gli altri, dall’uso delle canne. La società sarà esonerata da ogni e qualsiasi responsabilità per danni ed incidenti di qualsiasi genere che per effetto della azione di pesca possano derivare alle persone o alle cose di altri pescatori o a terzi. La società è esonerata da responsabilità in caso di danneggiamento o perdita di attrezzature di pesca. La direzione si riserva il diritto di modificare il presente regolamento in ogni momento e senza preavviso, dandone comunque ampia comunicazione attraverso tutti i mezzi di diffusione a propria disposizione. In particolare, per l’esercizio della pesca all’interno del complesso delle Vallette è richiesta la visione e l’accettazione del presente regolamento certificata dall’apposizione della firma in calce allo stesso. La F.I.P.S.A.S., le Guardie Giurate Volontarie e la società di gestione del sito, sono sollevati da ogni responsabilità derivante da danni, furti o incidenti occorsi a cose o persone all’interno delle Vallette di Ostellato.

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PRESENTAZIONE FIOPS FEDERAZIONE ITALIANA OPERATORI PESCA SPORTIVA Il 01 dicembre 2016 su impulso delle più importanti aziende italiane di articoli da pesca (Colmic, Tubertini, Trabucco e Olympus) ed in accordo con la FIPSAS – Federazione Italiana Pesca Sportiva d Attività Subacquee del CONI è nata la F.I.O.P.S. – Federazione Italiana Operatori Pesca Sportiva. La FIOPS è la nuova associazione nazionale di categoria del settore degli operatori della pesca sportiva e ricreativa in Italia ed è aperta all’adesione di tutte le aziende produttrici di articoli e fornitrici di servizi per la pesca sportiva, ai negozi di articoli da pesca, ai singoli pescatori e a tutti quei soggetti che si occupano di pesca sportiva ed ittiofauna in Italia (università, ittiologi, media specialistici, etc…). Il mondo della pesca sportiva in Italia è fatto da circa due milioni di praticanti per un indotto di circa due miliardi di euro l’anno. FIOPS vuole contribuire a far crescere nel nostro paese una vera e propria ‘coscienza di classe’ tra i pescatori e gli operatori del settore in modo da trasformare la pesca sportiva in un volano aggiunto all’economia dei territori. La FIOPS nasce, inoltre, perché serve un nuovo modello di governance della pesca sportiva nelle Regioni e nei territori e soprattutto servono nuove leggi in materia, più moderne ed efficaci (la legge quadro nazionale che regolamenta la pesca nelle acque interne è un regio decreto degli anni 30).

Orlando «Sanzioni più severe per contrastare

Il bracconaggio nella pesca sportiva» Importante presa di posizione pubblica del Ministro della giustizia che promette alla Fiops azioni più incisive per combattere il reato. Una promessa alla Fiops, un impegno verso tutti i pescatori. Il ministro della giustizia Andrea Orlando ha accolto nella sede di via Arenula a Roma, Francesco Ruscelli, direttore della federazione italiana operatori pesca sportiva che, neanche un mese

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fa, gli aveva consegnato una dettagliata memoria sul fenomeno del bracconaggio; il documento, realizzato grazie al supporto degli esperti Roberto Ripamonti e Michele Valeriani, conteneva anche uno studio normativo effettuato dall’avvocato Federica Bartolini per conto della Fiops. Lo scopo era quello di discutere la modifica al testo della legge 154 del 2016 in modo da rendere più severe le pene per il reato di bracconaggio. «Un fenomeno grave – ha esordito il ministro Orlando – che non soltanto colpisce un’attività di grande rilevanza sociale come quella della pesca sportiva ma anche perché, in molte realtà, distrugge l’ecosistema desertificando in modo spesso irreparabile molte zone del nostro Paese. Credo si debbano utilizzare tutti i mezzi a nostra disposizione per contrastare e sconfiggere questa piaga». Uno degli strumenti, suggerito dalla Fiops, potrebbe essere la riqualificazione del reato come delitto. «L’articolo 40 della legge 154 – ha evidenziato Francesco Ruscelli – prevede la configurazione del bracconaggio come contravvenzione mentre i comportamenti a cui assistiamo seguono modalità mafiose, paragonabili a quelle di un’associazione a delinquere. La riqualificazione del reato consentirebbe alle forze dell’ordine di intervenire con strumenti operativi più incisivi ed efficienti come l’arresto in flagranza di reato». Una strada che il Ministro pare intenzionato a percorrere. «Con l’attuale configurazione del reato, è impossibile contestare l’associazione a delinquere che, in verità, è oggi uno dei sistemi con cui si organizza e si esprime il fenomeno del bracconaggio. Penso che questa sia un’ipotesi da prendere seriamente in considerazione. Convocherò al più presto un tavolo delle associazioni per affrontare la tematica». Parole “dolci” per le orecchie dei circa 2 milioni di pescatori che, soltanto in Italia, muovono un indotto di circa due miliardi di euro all’anno. Il confronto si è concluso nel ricordo di Valerio Verri, la guardia ittica volontaria di Legambiente che, mentre stava compiendo un controllo anti bracconaggio, è stata tragicamente uccisa. «Una vicenda drammatica che rende il senso delle dimensioni che questo fenomeno ha assunto, degli interessi in gioco e anche della violenza con cui è portato avanti. Ne approfitto – termina il Ministro Andrea Orlando – per ringraziare tutte le guardie volontarie che concorrono a mantenere un sistema di regole che dobbiamo implementare e tutti i pescatori sportivi che, con la loro attività, contribuiscono ad una manutenzione del territorio e ad una vigilanza su di esso». Ufficio Stampa Fiops La Fiops, Federazione italiana operatori pesca sportiva nasce su spinta di alcune tra le più grandi aziende italiane di pesca, (Colmic, Tubertini, Trabucco e Olympus) con l’obbiettivo di raggruppare e coordinare tutte le energie esistenti nel settore dei produttori e fornitori di servizi per la pesca sportiva, commercianti del settore oltre che quelle dei singoli pescatori, con l’obiettivo di tutelare, promuovere e diffondere, più di quanto sia stato fatto fino ad oggi, la pesca sportiva e ricreativa nelle acque marine e nelle acque interne italiane e favorire la difesa, il rispetto e il miglioramento dell’ambiente, degli ecosistemi e della fauna ittica.

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Giornata ecologica Parco di Casalmaggiore Domenica 26 marzo si è svolta a Casalmaggiore (Cr), la seconda Giornata ecologica in golena, organizzata dalla sede n°6 di Carpfishingitalia, Carpfeverteam. Tanti i lavori svolti; sistemazione cartelli, lavaggio tabelloni informativi, tolta staccionata divelta, verniciato i parapetti dei due ponti oltre naturalmente la raccolta di molti rifiuti sparsi. Ringrazio personalmente tutti i miei ragazzi, il Comune per aver messo a disposizione un mezzo adatto al trasporto dei materiali raccolti, Casalasca servizi per il ritiro dei sacchi da smaltire e l’associazione Amici della Golena di Gussola per la collaborazione. La nostra golena ora si presenta bella come le compete e l’anno prossimo si replica...buon “parco”a tutti. Il presidente di sede Cortelazzi Matteo

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Giornata ecologica Endine 12 Marzo 2017 Domenica 12 Marzo si è svolta come ormai da molti anni la giornata ecologica di Carpfishingitalia sul magnifico lago di Endine. Presenti le sedi di Casalmaggiore Carpfeverteam, Franciacorta, Endine e Rudiano, oltre al sempre presente Gruppo Pescatori Lago di Endine, capitanato dall’instancabile Valerio Valenti. Come tutti gli anni sono stati raccolti parecchi sacchi di plastica, bottiglie di vetro e rifiuti di ogni genere spesso abbandonati all’interno dei canneti. Ringrazio personalmente Il sig. Bruno Zenti, responsabile del carpfishing sul lago e Paolo Cominelli consigliere nazionale C.F.I. che ha impegnato le poche ore di rientro dalla lunga trasferta di lavoro per essere presente alla manifestazione. Grazie ancora a tutti i presenti per il lavoro svolto, per l’ennesima volta siamo stati da esempio, e sempre lo saremo… C.F.I. siamo noi!!! Cortelazzi Matteo Vice Presidente Nazionale Carpfishingitalia

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Finanziati ripolamenti Per il 2017 ho presentato, in qualità di componente il Tavolo Blu della Regione Veneto, in rappresentanza di CFI una richiesta di finanziamento per la realizzazione di un progetto di ripopolamento ittico della specie carpa. Il progetto affronta il problema della drastica diminuzione o addirittura della quasi scomparsa della specie in oggetto nei corsi d’acqua della Regione Veneto. Queste zone, fino a diversi anni orsono erano ben abitate da carpe e davano la possibiltà di svolgere in modo soddisfacente la pratica della pesca sportiva ormai vocata, nella fattispecie, al rilascio della cattura. Ora causa la massiccia attività di pesca illegale dovuta al bracconaggio, l’azione attuata dall’importante presenza di uccelli ittiofagi, il prelevamento in netto aumento da parte della pesca professionale e la mancanza di interventi di ripopolamenti da parte delle Provincie, la presenza del ciprinide è drasticamente diminuita. Così come la presenza dei pescatori, che stazionando lungo le rive, anche nel periodo notturno, attuano una basilare forma di vigilanza sempre più necessaria. Le Provincie coinvolte nel progetto saranno

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proposti da CFI in Veneto Venezia, Padova e Rovigo e i ripopolamenti effettuati in corsi d’acqua ritenuti interessanti per la pesca della suddetta specie con esemplari di carpe regina e specchi adulte del peso tra 1,5-3,5 kg per un totale di circa 56 qli. Il progetto approvato si pone perciò l’obiettivo di recuperare la presenza della specie in alcuni ambienti dove storicamente era considerata abbondante e dove, negli ultimi anni, le sue popolazioni sono certamente regredite.Nelle carte ittiche provinciali la carpa è già prevista tra le specie oggetto di immissione, ma effettuabile solo con esemplari giovanili. I tempi di accrescimento necessari per portare gli stadi giovanili alle dimensioni “pescabili” purtroppo interferiscono con la possibilità di verificare in tempi brevi il successo delle immissioni; ciò è reso anche più complicato dalle tipologie acquatiche preferite dalla carpa, ovvero corsi d’acqua di grandi dimensioni dove sono difficoltose le operazioni di campionamento e studio delle locali comunità di pesci. Con il presente progetto si intende perciò effettuare delle azioni di ripopolamento con esemplari di carpa con il duplice scopo/obiettivo: 1) Pesci di medie dimensioni sono difficilmente predabili; operando con carpe di grossa taglia (1,5-3,0 kg/cad) si riduce questa possibilità. 2) Essendo già di taglia “catturabile” dai carpisti, sarà possibile utilizzare la passione che tipicamente caratterizza i pescatori dediti alla disciplina del carp-fishing, per verificare direttamente l’effetto delle immissioni. Per questo motivo una frazione dei pesci che saranno immessi saranno preventivamente marcati con microchip (T-Tag) oltre che resi riconoscibili tramite marcatura esterna (elastomero colorato); questa modalità operativa permetterà ai pescatori di riconoscere le carpe immesse (visualizzazione della marcatura con elastomero) ed eventualmente di risalire al sito di immissione per valutarne sia l’origine che l’età (tramite lettura del microchip); infatti entrambi i tipi di marcatura sono piuttosto stabili nel tempo. Obiettivi del progetto: per quanto sopra detto, gli obiettivi del presente progetto sono essenzialmente: • Incrementare la presenza della carpa in ambienti dove storicamente la specie era abbondante e dove le sue popolazioni si sono nel tempo fortemente ridotte; • Acquisire delle conoscenze sulla dispersione degli animali immessi nei vari tratti dei fiumi; • Coinvolgere il mondo dei pescatori dediti al carp-fishing nei temi relativi alla conservazione del patrimonio ittico. Naturalmente tutte le operazioni di marcatura, ripopolamento, pubblicità del progetto, vigilanza nelle zone oggetto di immissione saranno effettuate dai volontari iscritti alle sedi provinciali della nostra Associazione. Il Presidente Nazionale CFI Agostino Zurma

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Peschiamo insieme Questo il titolo del progetto, da me proposto quale rappresentante di CFI e del Carpfishing in Veneto, incentrato ad incoraggiare ed avviare alla pesca i giovani e ad invitare i genitori a seguire i propri figli in questa splendida passione. Il progetto ha avuto oggi regolare conclusione. L’iniziativa è stata indirizzata a promuovere un testo che sarà una fonte di informazioni, di indicazioni e di suggerimenti per i giovani pescatori e non solo, ma anche un invito a considerarlo un “punto di partenza” per conoscere la natura e la fauna ittica, ritenendo possa essere un vero e proprio valore aggiunto idoneo per incrementare il senso civico. Il testo/manuale è rivolto a tutti i ragazzi/e, ciò non toglie che un’attenta lettura possa essere eseguita anche dai genitori degli adolescenti o da pescatori provetti. All’opera verrà data un’ampia visibilità su tutto il territorio Regionale e Nazionale, in quanto verrà inserito nel sito preposto della Regione Veneto e l’iniziativa comunicata a tutte le scuole Venete per averne maggiore diffusione. Nel manuale in premessa descritto vi sono la prefazione del Presidente della Regione Veneto Dott. Zaia,l’introduzione dell’Assessore alla pesca Dott. Pan e la presentazione del Presidente di CFI Agostino Zurma; all’interno si trovano numerose e simpatiche immagini, in maniera da meglio veicolare quanto trattato. Il testo si propone come il trait d’union dello sport della pesca tra tutte le province del Veneto, considerate le varie diversità morfologiche del nostro territorio. Al suo interno vi sono anche indicazioni di massima su un comportamento in sicurezza durante lo svolgimento della pesca e informazioni di carattere normativo. L’opera verrà anche divulgata dalle riviste “Carponline” e “Tutto Carpa e Siluro” all’interno delle quali nascerà una rubrica con la quale il testo verrà promosso in numerosi capitoli. Il presidente Nazionale Agostino Zurma

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una realtà in crescita A cura di Daniele Ario Presidente Nazionale LBF e il nuovo Consiglio Direttivo Nazionale LBF Italia Foto di Roberto Meneghello)

Ringraziamo innanzitutto la Redazione di “Carp e Feeder Fishing” per averci dato l’opportunità di prendere parte a questo nuovo progetto editoriale frutto della mentalità aperta e delle collaborazioni personali che Graziano Giambastiani ha portato avanti negli ultimi anni con alcuni dei nostri “top player”. Matteo Marmocchi ci ha poi interpellati per coinvolgerci e mettendoci a disposizione per i prossimi mesi questo spazio per parlare delle tematiche del momento, dell’Associazione e dei nostri eventi sul territorio. Per introdurre questa rubrica, vi anticipiamo che nel parlare di Feeder e di Barbel Fishing e della crescita che queste discipline hanno avuto in Italia nell’ultimo decennio, non possiamo non parlare dell’importante ruolo che LBF Italia ha avuto in tutto questo. Vero, sembra incredibile ma è così. Oggi il feeder, il ledgering, il barbel fishing sono tutti termini entrati di diritto nel sapere comune. Sono una realtà consolidata. Non abbiamo certo bisogno dell’Istat per sostenere che oggi tutti gli

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appassionati di pesca in acque interne in Italia conoscono questa tecnica, e se non l’hanno ancora provata ed apprezzata, almeno sanno cos’è. E’ vero che in certi contesti è ancora ripudiata come se fosse il demonio (mi vengono in mente certe strutture private o qualche tratto di Fiume in cui è ancora addirittura vietata!), ma buona parte del Sistema pesca Italiano l’ha ormai accolta a braccia aperte. Parlando di LBF Italia nel contesto attuale, mentre agli inizi il numero di persone che pescava a feeder in Italia coincideva quasi al 100% coi nostri iscritti, oggi non è più così. Ma lo interpretiamo tutti positivamente, vuol dire che abbiamo centrato uno dei nostri principali scopi statutari, quello della “divulgazione”. La nostra realtà associativa, nonostante siano passati più di dieci anni, è sempre stata numericamente abbastanza stabile anche se si sono registrati dei picchi fisiologici. E’ Il contesto di riferimento, ad essere fortemente cambiato dagli inizi ad oggi. Occorre quindi elaborare diversamente gli obiettivi dell’associazione e questo sarà il compito dell’attuale gestione. L’Associazione che vorremmo nell’immediato futuro è un club costituito da tante sezioni periferiche che condividono tra loro questa amorevole passione verso questa tecnica e che cercano di essere punto di riferimento e aggregazione per chi si avvicina alla tecnica o alla vita associativa. Il vero motore di LBF Italia sono infatti le nostre Sezioni Periferiche. Col loro contributo puntiamo al raggiungimento degli scopi statutari: divulgazione della tecnica del ledgering, sport e salvaguardia dell’ambiente acquatico. Il tutto condito dall’ambizione di continuare, come fatto finora, a diffondere i buoni principi

Nella foto di apertura il Presidente dell’Associazione Daniele Airo, un movimento di appassionati che sta crescendo anno dopo anno

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di rispetto, educazione e solidarietà (chi vorrà potrà approfondire sul nostro sito e sul forum). Parliamo ora del rapporto tra i nostri soci e le altre discipline di pesca specialistiche e tra loro e i nostri Team Sportivi. Il rapporto tra queste diverse entità sulla carta separate ma strettamente interconnesse. Oggi lo scenario del fenomeno pesca sportivo italiano vede delinearsi diverse “specializzazioni”, che da un lato stanno facendo fiorire le famose discipline di pesca specialistiche (e le loro associazioni di riferimento), e dall’altro stanno guidando ed orientando a poco a poco il mercato e il settore fieristico. La più importante conquista sarà però realizzabile soltanto quando queste discipline riusciranno a dialogare tra di loro e alimentarsi a vicenda. Noi siamo il caso lampante, abbiamo tantissimi argomenti in comune col carp fishing da una parte, e altrettanti ci avvicinano alla pesca al colpo, e se non sapessimo dialogare con entrambe le tecniche, la nostra probabilmente perderebbe il giusto mordente. Ci piace l’idea di “Carp e Feeder fishing” perché va proprio in questa direzione. Dunque non solo feeder inteso come un ponte immaginario tra carp fishing e pesca al colpo. Ma la bellezza di questa tecnica si evince proprio dalla ricchezza delle sue sfumature: andando verso gli estremi incontriamo due categorie: il barbel fishing, il cui target è proprio il barbo europeo di taglia, e l’agonista che sta trovando in Italia il giusto terreno per diffondersi sempre di

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L’amicizia e la passione sono le basi degli iscritti all’Associazione, e durante la stagione vengono organizzati dai soci “appassionanti” raduni.

più. Il nostro pescatore-tipo si trova spesso invece proprio nel mezzo ed è capace di gioire anche di quelle piccole gioie che agli occhi di molti altri pescatori passerebbero quasi inosservate. Sto pensando alla meraviglia di trovarsi tra le mani una tinchetta di 7 etti oppure ai magnifici colori di un persico reale pescato col lombrico, o ancora osservare la “camicia” di un malizioso cavedano e cercare di ingegnarsi per essere più furbi di lui la volta dopo. Insomma ciò che ci ha fatto innamorare di questo nostro approccio di pesca spesso è proprio frutto di questi doni spesso inaspettati che il nostro Fiume riesce a farci ancora oggi. In Associazione riuscire a far comunicare tra loro queste sue differenti anime è sempre stata una delle nostre “sfide” più grosse. Anche i nostri Team e l’Associazione stessa, giustamente, sulla carta sono dotate di Statuto, regole, e direttivi indipendenti, ma bisogna sempre ricordarsi che sono nate dalla stessa “scintilla creativa”. Su una targhetta donata in tempi non sospetti a Mario Molinari indicammo la seguente frase “thanks for creating the game we play”. E il gioco (perché di quello si tratta) l’abbiamo creato proprio insieme sviluppando insieme a lui e a persone particolarmente ispirate in Federazione il primo Regolamento donato all’agonismo italiano. In data 17-18 Giugno 2017 presso i Laghi Segugio di Pizzighettone (CR) tali anime si incontreranno ancora una volta in occasione del nostro Raduno Nazionale. Nella giornata del Sabato, si terrà la consueta “Coppa delle Sezioni”, gara a coppie semiseria in cui le Sezioni si sfidano goliardicamente e la Cena Sociale in occasione della quale si svolgerà la consueta Lotteria di Beneficienza pro ActionAid. Siete ovviamente tutti invitati! Concludo con un arrivederci e un grazie per lo spazio che ci avete dedicato. Daniele Ario e il nuovo Consiglio Direttivo Nazionale LBF Italia.

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G ra z ia n o gia m ba s t ia n i Graziano, per gli amici “il Giamba” si è sempre considerato un grande amante dello sport, in particolare di quello praticato all’aria aperta. Ma la sua vera, grande e inseparabile passione, è sempre stata la pesca sportiva. Gli anni Ottanta sono stati per lui un periodo importante che hanno caratterizzato la sua vita professionale. Da quel giorno Graziano si è assunto una grande responsabilità: lavorare per promuovere e divulgare la tecnica del carpfishing in tutti i suoi aspetti. L’amicizia con i maggiori esperti della pesca alla carpa, una posizione affermata nel mondo dell’Editoria specializzata e tanta, tanta passione dettero vita alla prima rivista Italiana dedicata al carpfishing di cui è stato il Direttore Editoriale per molti anni. Da allora ha svolto il suo lavoro avvalendosi del rapporto di fiducia dei suoi numerosi collaboratori ritenuti oggi tra i maggiori esperti di questo settore della pesca sportiva. Oggi Graziano, è conduttore e produttore di serie TV dedicate alle tecniche Specialistiche e alla pesca in mare per il canale Pesca 236 della piattaforma Sky. Un lavoro importantissimo che corona una carriera professionale fatta di tanti successi, ma anche di numerosi sacrifici. Nel mondo della pesca sportiva, ma soprattutto nel carpfishing, Graziano è sicuramente un punto di riferimento per migliaia di giovani appassionati. Dallo scorso anno Graziano svolge il suo ruolo di consulente e Direttore Editoriale per la rivista Nash Italia E-Zine oltre ad essere il Direttore dell’ultima nata Carp e Feeder Fishing.

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m a u ro pi t orri Appassionato di pesca sportiva in tutte le sue espressioni tecniche da sempre, cresciuto come pescatore di trote nei torrenti e fiumi con le esche naturali, per poi passare a quelle artificiali con la tecnica dello spinning e della mosca. In passato ha praticato la pesca al colpo, con una spiccata predilezione per la canna fissa e il ledgering. Conoscitore e praticante di molte tecniche di pesca, alla continua ricerca di nuove varianti con la personalizzazione di attrezzi e montature fatti ad arte con spiccata manualità, nelle sue passioni di vita oltre alla pesca ci sono la fotografia, la mountain bike e i viaggi. Mauro è membro del Crazy Carp Rieti (associazione di carpfishing) e socio fondatore e Presidente da più di venticinque anni del Fly Club Rieti (associazione di pesca con la mosca). La pesca con la mosca artificiale, praticata da oltre trent’anni, è una disciplina che lo vede impegnato nel suo territorio, con iniziative mirate a promuovere e divulgare questa tecnica e non solo. Mauro per il suo modo aperto di pensare la pesca sportiva, ovviamente non poteva farsi scappare il carpfishing che lo ha praticamente affascinato sin da subito. Firma e volto storico di tanti articoli e video, ancora oggi, per la sua manualità è divenuto un punto di riferimento per tanti appassionati di carpfishing per i suoi Rigs super perfetti. Mauro fa il consulente per Fox International e per i marchi dell’azienda inglese “Fox Rage e Salmo”. Inoltre è legato sempre come consulente all’azienda Inglese di boilies Mistral Baits. Questo è Mauro, come molti lo definiscono “il Pescatore”.

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Ma t t ia Tra v a s o n i Mattia, classe 1982. La sua passione per la pesca si può dire che è nata con lui. Fin da molto piccolo ha subito dimostrato una grande passione per questo sport e le sue esperienze si sono maturate anno dopo anno. Mattia non ha bisogno di tante presentazioni, lui, con la sua riservatezza, ha saputo negli anni farsi strada ottenendo grandi risultati sia personali che lavorativi. Mattia ama pescare in solitudine, ama vivere la pesca come uno stile di vita, ama assaporare quelle sensazioni che solo la sua grande passione è in grado di offrirgli. Lui è questo, semplice, disponibile, ma molto determinato e quando vuole raggiungere un obiettivo niente lo può fermare. Possiede una laurea in Infermieristica, ma ora gran parte del suo tempo è occupato dalla pesca. Contemporaneamente ha intrapreso un percorso di docenza per mantenersi aggiornato sulla sua professione di base. Sposato o fidanzato? Single! Oltre alla pesca? Amo la palestra e la boxe thailandese per la quale sono allenatore. Esperienze di pesca: • Vicecampione italiano pesca al colpo 1996 • Club Azzurro pesca al colpo 1996 – ’97 – ’98 – ’99 – 2000 • Primi approcci al carpfishing 1989. Pubblicazioni: oltre 500 articoli in Italia, Ungheria, Ucraina, Inghilterra. Primo articolo di carp fishing: 2002. Aziende con cui lavora: CC Moore & Co Ltd dal 2012; Avid Carp; ECU – Edward Custom Upgrades; RAD Angling; Wofte. Aziende con cui ha lavorato: K-Karp dal 2006 al 2014; LK Baits. Acque frequentate: tutte le tipologie. Nazioni in cui ha pescato oltre all’Italia: Spagna, Francia, Austria, Olanda, Slovenia, Croazia, Grecia. Sogno nel cassetto? Pescare in UK nel lago Redmire Pool, dove tutto ebbe inizio.

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l ore n z o l u c ia n i Lorenzo, classe 1982. Ha iniziato ad appassionarsi alla pesca già all’età di dieci anni partendo dalla classica “fiorentina”, passando per l’inglese e il ledgering, per poi arrivare a praticare il carpfishing nella seconda metà degli anni novanta. Fin da subito affascinato da questa tecnica di pesca, all’epoca poco conosciuta, ha continuato senza sosta ad emozionarlo ogni volta che si trova lungo le sponde di laghi e fiumi, nonostante abbia ormai avuto la fortuna di affrontare quasi tutte le principali acque italiane e molti altri ambienti europei. Grazie all’amicizia con Andrea Coroi, Lorenzo si inoltrò fin da subito nel mondo del carpfishing, fatto non solo di grandi carpe, ma anche di comunicazione mediatica, e fu ben presto affascinato anche dal poter raccontare, spiegare e parlare di pesca non solo agli amici, ma ad un mondo di pescatori. Iniziò così, poco più che ventenne, a collaborare con alcune aziende del settore; ha vissuto da membro del team la grande crescita in Italia della Big Fish di Fabio Boscolo, per passare dopo qualche anno alla storica azienda inglese Richworth. Successivamente è entrato a far parte di un’azienda che ha sempre apprezzato; da tre anni infatti collabora attivamente con la Starbaits e si occupa con grande soddisfazione della promozione dei prodotti Starbaits e della gestione del Team Starbaits in Italia. Collabora ormai da tempo anche con riviste cartacee di settore, così come in passato ha collaborato con altre riviste digitali. “Mi piacciono le sfide e Carp & Feeder Fishing é senza dubbio una nuova sfida, una rivista nuova, interattiva, ma soprattutto diversa da ogni altro prodotto mediatico che abbiamo in Italia e sono sicuro che diventerà fin da subito un punto di riferimento per molti carpisti italiani”.

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Mar c o R o s s i Marco, nonostante la sua età, lo possiamo definire un grande della pesca in acque interne. Nato a Bergamo fin da piccolo ha dimostrato di avere una grande propensione per le attività sportive all’aria aperta, e la pesca è sempre stata al primo posto nel suo cuore. Grande appassionato di tutte le tecniche specialistiche, Marco pesca a feeder da oltre 15 anni, con grandi risultati, sia personali che agonistici. Le sue prede preferite sono i grandi barbi e le combattive regine dei fiumi, ma sa destreggiarsi benissimo con tutte le specie insidiabili con un pasturatore. Da qualche anno è field Tester Cogitech (Nories, Ecogear, Marukyu) sia per lo spinning, altra tecnica che lo ha sempre affascinato, che per il Feeder. Tester Free Spirit x quanto riguarda le canne per il feeder e lo specialist in generale. Marco ama andare a “caccia” di tinche, cavedani, barbi e pighi dei fiumi del nord Italia, che lui ama definire come la sua “casa”. La tinca però è il suo “sogno proibito” il desiderio più grande, proprio per la difficolta che si ha nell’incontrare questo stupendo ciprinide. Ex agonista, ha vestivo la maglia del Team LBF Italia per molti anni, e ha fatto parte per due volte del club azzurro Italiano di feeder.

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R affae l e Mape l l i Soprannominato dagli amici “zubo” Raffaele ha dedicato gran parte della sua vita alla pesca sportiva. Questa sua grande passione gli ha permesso di arricchire anno dopo anno il suo bagaglio tecnico, coronandolo con tante belle catture e grandi soddisfazioni. Pesca dall’età di cinque anni, ma da dieci anni il Feeder è entrato a far parte della sua vita ed è stato amore a prima vista. Pratica la pesca a Feeder a 360 gradi, dalla pesca light allo specialist. Ha la fortuna di abitare a soli cinque minuti da un fiume stupendo l’Adda, che lui scherzosamente ama definire “la mia donna”. Ama le sfide, e quando è sul fiume ogni pescata è diversa dalle altre, ma per lui è proprio questo il bello della pesca, perché la pesca non è una scienza esatta, ma una continua sfida con la natura e i nostri avversari pinnuti. Negli ultimi anni ha partecipato a dei video per l’azienda Trabucco per la sezione Feeder Fishing oltre a partecipare alla serie di Barbel Fishing Academy 1 e 2 in onda su Sky canale 236.

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ST E F A N O F R A NC I A Se avete bisogno di informazioni su come affrontare un corso d’acqua con i pasturatori, se volete approfondire la vostra conoscenza su prodotti e additivi, se siete in difficoltà perché le vostre presentazioni, la vostra pasturazione o le vostre “esche fake” non funzionano a dovere, allora è l’occasione giusta per interpellare “Lo Zio”. Stefano Francia soprannominato da sempre “lo Zio” classe 74, grande appassionato di pesca da sempre, ha trascorso alcuni anni della sua vita dedicandosi all’agonismo della pesca al colpo, erano gli anni 90/00. Cresciuto, si può dire con la canna in mano, su torrenti e torbiere di montagna con fisse e bolognesi, predilige gli ambienti ristretti e naturali. Pratica con passione tutte le pesche atte alla ricerca dei ciprinidi, dall’inglese al feeder, dallo specialist allo stick float e non c’è ambiente che riesce a fermarlo. Lui si definisce uno dei pionieri delle esche “alternative” nel feeder fishing e nello Specialist, le sue due tecniche preferite in tutte le loro forme.

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Di n o e Dario F errari A prima vista guardandoli, sembrano due gocce d’acqua, ma in realtà non è così. Presi singolarmente danno l’idea di avere un carattere molto timido, quasi riservato, ma quando sono insieme si trasformano in due vere macchine da pesca. Questi due fratelli sono tra i più forti “cacciatori” di siluri in Italia e anche in Europa. Le loro “mostruose” catture non si contano più, la loro fama li precede anche dall’altra parte del globo terrestre! Infatti alcuni anni fa il loro sogno si è avverato con la cattura del Siluro più grande che sia mai stato catturato in Po, un pesce così grande che è stato considerato il record del mondo. Questi due fratelli pescano praticamente fin da piccoli, una passione quella della pesca, tramandata dal papà. Le loro prime esperienze in fiume risalgono a circa 40 anni fa con la pesca a bolognese nelle acque vicino casa. Nel 1990 inizia la loro esperienza con i giganti delle acque dolci, le prime uscite a caccia di siluri pescando a fondo con i vermi. Da quel momento è iniziata per loro una vera e propria malattia, che gli ha portati in questi 26 anni, ad assistere, nel bene e nel male, alle tante evoluzioni della pesca del siluro. Oltre alla pesca del “Glanis” sono molto appassionati di carpfishing e spinning in fiume.

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Testo e foto di Graziano Giambastiani

Ci sono spesso occasioni che mi fanno riflettere. Quando si fanno le cose con passione, si cercano anche delle risposte, e in questo caso credo di aver trovato le risposte che cercavo.

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Ho percorso migliaia di chilometri per raggiungere i miei obiettivi, e ne ho ripercorsi altrettanti per tornare a casa, a volte soddisfatto, altre un po’ deluso, ma senza mai pensare alla sconfitta, perchÊ ogni esperienza, ogni momento, ogni cattura, anche la piÚ piccola, ti ripaga del sacrificio e grazie a qualche bella foto, i chilometri si avvertono meno. A proposito di esperienze, una delle ultime sessioni mi ha lasciato dentro qualcosa di importante, qualcosa che ha contribuito ad arricchire il mio bagaglio tecnico. Sono partito sapendo bene quello che avrei trovato, ma iniziare una sessione con delle domande e EFFETTO PH Pag.40


finire con avere delle risposte, per quanto mi riguarda è una cosa che non ha prezzo. Tendenzialmente un po tutti attribuiamo il successo di una sessione a ciò che utilizziamo e a come approcciamo lo spot, a come pasturiamo, dove caliamo o dove lanciamo, al tipo di aroma o alla granulometria del mix. Questo è a grandi linee quello che si legge o si sente dire dai tanti appassionati una volta rientrati da una sessione. Ma una cosa che difficilmente si legge o si discute sono le motivazioni del perché una pallina può dare maggiori risultati rispetto ad un’altra se utilizzata in acque e fondali differenti. L’obiettivo di questa sessione era proprio questo: capire come una determinata pallina,in questo caso le nuove Key Cray, potessero offrire buoni risultati in una condizione particolarmente difficile, direi quasi unica. Ho affrontato una grossa e vecchia diga caratterizzata da un fondale prevalentemente melmoso, ricco di vegetazione sommersa, ma con dei livelli veramente minimi, almeno nella parte ovest che ho affrontato in questa sessione, e lo spot era caratterizzato dall’ingresso del fiume. In queste acque le carpe hanno una grande varietà di cibo naturale e per farle “abituare” alle palline non è assolutamente

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Una buona quantità di esche frantumate per pasturare, ma come innesco una pallina in grado di resistere molte ore in acqua anche in presenza di tanto pesce disturbo e qualche gambero.

facile. In uno specchio d’acqua con queste caratteristiche, caratterizzato da un flusso di acqua più o meno costante, i pesci vivono una condizione molto particolare. F AS E 1 Come prima cosa, per capire bene quale sarebbe stata la reazione dell’esca sul quel tipo di fondale, ho preso alcune palline e le ho immerse in un contenitore con l’acqua del lago per alcune ore. La Key Cray è composta prevalentemente da farina di gambero di fiume e farina idrolizzata di gamberi oltre ad un birdfood con un basso dosaggio di aroma, una pallina con un PH tendenzialmente basico. F AS E 2 Ho preso il mio Piaccametro, quello che solitamente mi porto dietro nella borsa delle esche, una di quelle boccettine che vendono nei negozi di acquari. Sono prodotti particolarmente affidabili, secondo me molto più delle classiche cartine tornasole. Con l’apposita siringa ho preso 5 ml di acqua, (non importa prenderla sul fondo va bene anche in superficie) e ho messo i 5 ml dentro la provetta presente nella confezione, 4 gocce di reagente di colore rosso (queste sono le dosi richieste per il test) e l’acqua ha cambiato subito colore. Ho preso successivamente la scala delle colorazioni (presente

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nella confezione), e ho constatato che l’acqua, in quella parte della diga che stavo affrontando, aveva un PH 6,5 circa. Un valore abbastanza buono, ma tipico di un fondale melmoso con tanta vegetazione in decomposizione. Per i miei gusti un’acqua molto particolare e per certi aspetti anche difficile da affrontare. Queste caratteristiche sono dovute non soltanto al fondale, ma anche alla decomposizione delle alghe nella stagione invernale. Se la diga fosse formata da sassi e sabbia, il suo PH sarebbe sicuramente diverso. UNA C O SA DA SA P E R E Come dico spesso, la pesca non è una scienza esatta, ma nel nostro piccolo possiamo provare a capire meglio come funzionano le cose. In questi anni ho imparato che non bisogna mai dare niente per scontato, questa è una delle prime regole del nostro lavoro.

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In natura la carpa si ciba di tutto ciò che trova di commestibile, dai crostacei, ai vermi, dalle piccole lumachine alle più consistenti cozze. Tutti questi alimenti, e probabilmente molto altro, sono la dieta naturale della carpa e a parte la dimensione ridotta di alcuni di loro, come ad esempio quella di una larva, tutti sono caratterizzati da uno stesso fattore: una spiccata acidità. Quindi, in una condizione come quella che stavo affrontando, con acqua tendenzialmente acida, e molto alimento naturale, la Key Cray era l’ideale: una pallina tendenzialmente basica su un fondale tendenzialmente acido, avrebbe sicuramente fatto la differenza. L ’ A Z I O N E DI P E SCA Credo che sia giusto fare una premessa. Quella che stavo affrontando era una diga molto difficile e che non regala niente a nessuno, le caratteristiche elencate precedentemente sono il motivo della difficoltà. Per l’occasione ho pescato in circa 50 centimetri d’acqua, quando ero sul piccolo gommone per calare le esche, avevo decine di carpe intorno a me intente a “grufolare” sul fondo. Con l’acqua bassa e trasparente si vedevano chiaramente le grosse “nuvole” di fango che le carpe creavano “razzolando” il fondale. Vedere questa cosa per me è stata un’esperienza bellissima, uno spettacolo come quello difficilmente riuscirò a vederlo di nuovo! Un’altra cosa da non sottovalutare in questi ambienti è proprio la massima discrezione nel muoversi col natante durante l’azione di pesca, l’acqua bassa e trasparente non è per noi una buona alleata. L ’ E F F ICACIA D E LL ’ E SCA GIUS T A Per la prima partenza ci sono volute molte ore d’attesa, praticamente la prima canna calata la mattina è stata quella più fortunata... 24 ore dopo però!. Onestamente conoscendo la difficoltà del posto, ero consapevole che sarebbe passato del tempo prima di avvertire il suono del segnalatore. Le condizioni dell’acqua ed il momento erano quelli giusti e la mia esca aveva fatto bene il proprio lavoro. Per riuscire a capirlo ci sono volute precisamente 24 ore, ma

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non importa, quello che conta è il risultato e la conferma l’ho avuta dopo aver misurato l’acqua del contenitore dove avevo inserito le palline il giorno prima. C H E C O SA P O SSIAM O D E DURR E ? Alla fine la risposta è stata chiara, le palline con il passare delle ore hanno offerto un segnale diverso nel punto dove si trovavano, rispetto al PH presente, ed è stato un chiaro segnale per la carpa. Sotto il mio punto di vista è stata un’esperienza molto positiva, pesci a parte naturalmente, un’ulteriore lezione, un’esperienza che ha contribuito a migliorare il mio modo di affrontare una sessione oltre ad una sana dose di “cultura di pesca”. graziano giambastiani

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“E’ stato un grande passo avanti. Avevamo mescolato le Key HNV con la farina di gambero d’acqua dolce ed i risultati furono eccezionali. Alcune anomalie però continuavano ad esserci. La competizione per le esche iniziò quando si devette riuscire a far funzionare un’esca in acque differenti”. La Nashbait è in una situazione unica, e dopo decenni di produzione abbiamo trovato le ricette perfette. Quando la Nashbait lancia una nuova esca, questa viene testate e provata per tanti anni. La Key Cray è stata soggetta a brevi sessioni di sviluppo e di raffinamento prima che arrivasse l’inverno. Sono sempre stato dell’opinione che nessuna esca possa dare il meglio in qualsiasi stagione, per esempio, tutti sappiamo benissimo

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Ingredienti Farina di gambero d’acqua dolce (Cray), farina di gambero, caseinato di calcio, lactoalbumina, farina di pesce LT90, due idrolizzati di proteine del pesce, complesso esclusivo di vitamine, minerali ed aminoacidi, mix di attrattori Meat Compound, polvere di formaggio, 3 lieviti, Talin.

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quanto sia efficace la farina di pesce nelle acque più calde e quanto invece sia meno effettiva durante l’inverno. Sto scrivendo questo in gennaio, periodo delle acque più fredde ed i risultati però sono venuti fuori anche con le Key Cray. Posso quindi dire che la Key Cray è un’esca davvero perfetta per tutte le stagioni. Perchè la farina di gambero d’acqua dolce è così efficace? Tutti noi sappiamo quanto è efficiente la farina di pesce insieme a quella di gambero, ma sono fonti di cibo marine. Non si tratta di una fonte di cibo che le carpe trovano naturalmente nel proprio ambiente, il discorso invece cambia per la farina di gambero d’acqua dolce. E’ una fonte di cibo che le carpe riconoscono immediatamente.

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• Key Cray Frozen: Flake, 12, 15 e 20 mm • Key Cray Stabilised: Flake, 12, 15, 20 e 24 mm • Key Cray Wafters e Hard Ons: 12, 15, 20 e 24 mm • Key Cray Pop Ups: Natural (naturale), Pink (rosa), Yellow (giallo), White (bianco) 12, 15, 20 e 24 mm • Key Cray Cultured Hookbaits: Inneschi da 15, 20 e 24 mm

Le nuove Key Cray sono state formulate per offrire al pesce un alimento molto simile a ciò che trova abitualmente in natura.

Visita il sito: www.nashtackle.co.uk

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Testo e foto di Stefano Francia

Ho sempre pensato che la pesca fosse ricerca e sperimentazione soprattutto nella fase di preparazione tecnica ed approccio allo spot. La fortuna e la curiosità di praticare e provare molte tecniche di pesca diverse, mi ha sempre dato l’opportunità di attingere da ognuna di loro quel pizzico di strategia necessaria che spesso hanno capovolto le sorti delle mie sessioni.

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Carpfishing, Barbelfishing, pesca al colpo, possono tutte offrire spunti per insidiare al meglio le specie ricercate. Letteralmente “contaminazioni” ed intrecci tecnici tra le varie discipline di questa bellissima passione che ci accomuna! In questa mia sessione sulle rive dell’Oglio tutte queste informazioni verranno utilizzate per cercare di portare davanti alla fotocamera una specie a me particolarmente cara: il bellissimo e rude Barbus Barbus. La testa enorme e compatta, la sua livrea verde oro, i possenti muscoli da combattente di razza, i barbigli grossi e spessi come spago fanno di questa specie una vera e propria fissazione per molti pescatori, ed io faccio parte dei fissati... Per questa sessione ho deciso di pasturare un fondo buca con circa 1,5 mt di profondità ed in cui la corrente ricomincia a spingere dopo la quiete del

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Quando si vuole fare selezione, quando si punta alla qualità e alla taglia e non alla quantità, allora è necessario impiegare prodotti specifici ed efficaci.

canale a monte. IL fondale è costituito da ciottoli di medie e piccole dimensioni (zone predilette dal grufolatore dorato) intervallate da enormi massi di dimensioni anche piuttosto importanti (zone di riparo e riposo per le taglie forti). Proprio la presenza di questi enormi massi mi fa optare per non utilizzare i pasturatori che potrebbero facilmente incagliarsi durante le partenze di questi mai domi avversari, ma utilizzerò piccole retine in pva con il solo piombo secco che mi aiuteranno a stare meglio in pesca grazie al suo peso più concentrato. Questo tipo di soluzione offre anche il vantaggio di un più rapido affondamento di tutta la nostra lenza, garantendoci maggior precisione di ancoraggio ed in minor tempo qualora ci si trovi ad affrontare proprio spot del genere o comunque in presenza di ostacoli. La pasturazione non prevede STRANE MA EFFICACI CONTAMINAZIONI Pag.53


assolutamente l’utilizzo della larva della mosca carnaria che solitamente risulta essere l’esca più utilizzata per insidiare tale specie, ma che spesso non offre garanzie di selezione sulla taglia mettendo in movimento anche i piccoli pesci. Boiles del diametro 14 e 10 mm a base crisalide e krill, pellet a base Krill e Calamaro dal 6 agli 8 mm saranno l’unica fonte di sostentamento che offrirò ai miei avversari. Il carpfishing in questo caso è la tecnica alla quale ho attinto informazioni per effettuare una pasturazione preventiva ed efficace senza saziare o mettere in allarme i pesci, con somministrazioni frequenti e regolari, ma mai troppo abbondanti e solo nei punti prescelti per una durata complessiva di circa 15 giorni. I terminali utilizzati saranno lunghi almeno un metro fino al metro e mezzo, perfetti per presentare le nostre esche in correntini allegri e poco profondi, che sfrutteranno la scia di pasturazione creata dallo scioglimento delle retine in pva contenenti pellet e boiles utilizzati in fase di preparazione dello spot. In questo caso la pesca al colpo con i suoi lunghi terminali per presentare le esche in maniera più naturale possibile, mi ha dato

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l’opportunità di prenderne in prestito i segreti, ed utilizzarli per la mia strategia di pesca. La mia scelta del materiale del terminale ricade sul Fluorocarbon per sfruttare la sua maggior invisibilità in acque trasparenti come una piscina e poco profonde, inoltre la sua resistenza all’abrasione mi garantirà maggior tenuta qualora dovesse affrontare contatti con il fondale. Ami dal nr 12 al nr 8 a seconda della dimensione e tipologia di esca utilizzata e dalla provata robustezza e tenuta, saranno d’obbligo in situazioni in cui si fa letteralmente il tiro alla fune tra un masso e l’altro per avere ragione di questi scorbutici avversari, che sempre e comunque puntano i massi in cui si celano le loro tane preferite. Due specialist rod in pesca; una a monte che verrà rilanciata più frequentemente per tenere ben alimentata la zona di pesca ed una a valle a godere degli effetti della scia di esche rilasciate dalla prima. Scelgo delle corte ma potenti 11’ 2 LB che saranno all’altezza qualora gli esemplari agganciati siano di taglia interessante (la speranza di tutti i pescatori!), ma che grazie al loro ridotto ingombro mi permettono di lanciare agevolmente

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Spesso le sponde dei fiumi sono caratterizzate da piante e grosse pietre e piantare dei picchetti diventa praticamente impossibile...niente di meglio che un pod, dalle dimensioni contenute e leggero da trasportare.

in zone spesso costeggiate da piante ed in ambienti piuttosto ristretti in cui il lancio sottomano è spesso la miglior soluzione. Attrezzi corti e maneggevoli mi aiutano non poco per entrare in pesca il più silenzioso e preciso possibile. Mulinelli taglia 5000 equipaggiati con un buon nylon 0,28 mm mi metteranno al riparo da ogni eventuale sorpresa, compresa la non remota possibilità di incappare in qualche carpa che spesso e volentieri vengono a pasteggiare sulle nostre esche. INIZIAMO A PESCARE La parte tecnica è stata studiata e preparata, ora non rimane che calare finalmente le lenze. La mattina scelta per la sessione, arrivo sul fiume quando è ancora buio per essere in pesca appena le prime luci del giorno mi concederanno di vedere come e dove lanciare le mie esche. Preparo le ultime retine in pva inserendo buone dosi di pellet e boiles sia intere che frante, sfilo e preparo le mie specialist ben posizionate sul pod. Visto lo spazio ristretto e la presenza di terra sulla sponda, preferisco usare questo tipo di soluzione per rimanere il più compatto possibile. Pescando praticamente a ridosso delle canne non utilizzo i segnalatori ma supporti classici della pesca a feeder e specialist che sono più profondi ed in caso di partenze violente trattengono meglio la canna in sicurezza sul picchetto. Le frizioni saranno tarate non troppo morbide vista l’abitudine di questi baffuti grufolatori, a puntare immedia-

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tamente il primo ostacolo subito dopo aver afferrato l’esca ed essere rimasti vittime dei nostri ami. Qualche fiondata di pellet e boiles a monte delle postazioni di pesca serviranno inizialmente per mettere in attività i pesci che le troveranno su un tratto piuttosto ampio, per poi andare a cercare le piccole e precise pasturazioni fornite dalle retine in pva nei pressi del piombo e della mia esca. La pasturazione preventiva sortisce quasi immediatamente gli effetti sperati, facendo “starare” vistosamente la canna a valle dopo soli 20 minuti e dopo 2 soli lanci! Mi ritrovo in canna proprio uno dei baffoni che stavo cercando, lo riconosco dalle sue potenti e prolungate testate dalla parte opposta della lenza. Come da copione uno dei massi a valle attira immediatamente la sua attenzione e la sua corsa verso quel punto diventa quasi inarrestabile. Vista la scelta azzeccata delle attrezzature (non si è mai troppo prudenti) decido di chiudere la frizione ed affidarmi al nervo delle piccole e potenti specialist. Frenare la sua fuga nei primi secondi di combattimento è di vitale importanza per avere buone chance di portarlo a riva e davanti l’obiettivo, quindi la frase o la va o la spacca è d’obbligo in questi casi. Vistosi violentemente frenato STRANE MA EFFICACI CONTAMINAZIONI Pag.57


nella sua fuga da una improvvisa e nerboruta risposta, finalmente gira la testa e procede verso la parte più profonda della zona che so essere sgombra da ostacoli pericolosi. Lo lascio sfogare in quella zona prima di cominciare di nuovo a forzare il recupero. Dopo alcune violente ripartenze che solo questi ciprinidi sanno esprimere, sento che la sua caparbietà viene sempre più smorzata dai miei continui recuperi e comincia il suo lento avvicinamento alla sponda in cui lo attende un largo e comodo guadino. Ovviamente chi pensa di averla vinta così facilmente con tale specie, evidentemente pecca di superbia, perché le codate e fughe da luccio appena intravista la trappola a maglie, sono di routine ed ovviamente anche questo grosso esemplare non smentisce la regola, facendomi letteralmente il bagno a 50 cm dal guadino. Frizione leggermente più morbida per evitare rotture proprio in questa delicata fase sarà la scelta migliore se si vogliono evitare spiacevoli rotture.

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Altri 3 minuti di sfuriate poi arriva finalmente esausto sotto la mia postazione. E quando finalmente vedi aggallare certi animali, certi colori, certe fattezze, capisci perché adori questo pesce. Il primo strike è da record con la bilancia che si ferma a ben 4,100 kg, ma oltre alla stazza incredibile, sono le sue magnifiche forme e splendidi colori, a lasciarmi senza fiato e con il cuore impazzito che pompa adrenalina anche dalle orecchie. Materassino, foto, rilascio...fatto! Ora tutto quello che verrà sarà un regalo ancora più immenso. Questa cattura, in questi ambienti ha ampiamente giustificato tutto l’impegno profuso ed il tempo dedicato. Ma non è finita visto che dopo essere tornato in pesca ed aver fiondato altre boiles e pellet sulla linea di pesca, anche la canna a monte decide di mettersi all’opera, stavolta con una fuga “a portar via la canna” verso il canale nella parte alta del tratto di pesca. Anche stavolta non posso sbagliarmi... le testate sono inconfondibili...è un’altro testone con i baffi che fila come un treno verso la salvezza. Ed anche stavolta so che per fermarlo devo fare il cattivo fin dall’inizio, giocando sulla resistenza dell’attrezzatura. Questa volta il combattimento è più prolungato, non per la taglia del pesce ma perché ha raggiunto la parte più profonda del canale a monte e si è letteralmente piantato a 5/6 metri di profondità tenendo caparbiamente il fondo. Devo spostarmi a monte anche io per poterlo contrastare al meglio ed una volta nuovamente di fronte al mio avversario, comincio a recuperare con maggior energia, ma lui si sposta mal volentieri dalla sua zona di fuga. L’assenza di ostacoli nella zona gli impedisce di potersi nascondere quindi dopo averlo stancato, anche lui cede mestamente, ma con onore le armi, concedendosi ad alcuni scatti. Non è la taglia del primo (non tutti i giorni è festa!) ma sicuramente un gran bel pesce che ferma la bilancia a ben 3,300 kg. Dopo averlo rimesso in libertà, mentre mi lavo le mani sulla riva, lo guardo raggiungere i suoi compagni di merende, nel pieno del raschio al riparo dietro i grandi massi... non posso che augurarmi di trovarli sempre qui e sempre in splendida forma, sopravvissuti a mille stravolgimenti ed invasioni, al riparo da tutte le insidie che sono la piaga della pesca moderna. Alla prossima sfida scorbutici, ma eleganti avversari. Io non mancherò.

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prova prodotto feeder

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MARUKYU BOOST JUICE+

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Marukyu in collaborazione con i tecnici UK ed IT ha formulato i nuovi BOOST JUICE + per rispondere alle esigenze di una pesca sempre più tecnica e alla ricerca delle massime performance di cattura. Si tratta di mix liquidi e gelatinosi estremamente “aggrappanti” su qualsiasi superficie, composti da numerosi attrattori e stimolatori d’appetito che rilasciano gradualmente e per molto tempo un’evidente scia sia odorosa che visiva a qualsiasi temperatura. Infatti grazie alla loro particolare formulazione, la loro espansione e solvibilità, sarà perfetta anche nei periodi più freddi. Il loro utilizzo è limitato solo alla fantasia e all’esigenze del pescatore! Si possono utilizzare per “dippare” ogni nostro innesco comprese le esche vive come ad esempio bigattini o vermi di terra oppure per “addittivare” pellets, groundbait e granaglie varie. Possono essere applicati direttamente sulle palle di method o per le palle da pasturazione, o aggiunti ai base mix per aumentare il potere delle esche self made. Il loro effetto sarà sempre garantito, e l’apporto di nutrienti ed attrattori non farà altro che aumentare il potere adescante di ogni vostra esca. Proposti in comodi flaconi con tappo dosatore da 250 ml, sono disponibili in 6 formulazioni ed aromatizzazioni diverse: • Bloodworm • Veryberry • Tuttifrutti • SuperKrill • Halibut • Skrill (calamaro e krill)

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BOOST JUICE+ 250 ml • Bloodworm • Veryberry • Tuttifrutti

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D-RIG 2.0

Testo e foto di Mauro Pitorri

LA RINASCITA DELL’IMMORTALE

Si può modificare un rig perfetto? Sì, se sappiamo come fare. In questa rubrica dedicata ai rig, Mauro Pitorri ci presenta una versione 2.0, semplice, ma al contempo complessa, di uno dei rig più efficaci nella storia del carp fishing, quello con la “D”.

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Che cosa ci permette di misurate la bontà e l’efficacia di un rig? Gli indicatori a mio avviso sono tre… più uno. L ’ e f f icacia Un rig è “buono” se fa quello che deve fare, ovvero prendere le carpe. Nel panorama del carp fishing ce ne sono tantissimi e tutti hanno il loro diritto di esistere, ma non tutti funzionano sempre e comunque. Insomma, come in tutte le cose che riguardano la pesca, tutto va adattato alla situazione e al momento. Certo, però, ci sono montaggi che “funzionano” sempre e uno di questi è proprio il D-Rig.

IL D-RIG 2.0 IN 24 MOSSE Non spaventi la sua complessità: è un rig molto solido e resistente. 1

In una sola foto, tutto il materiale necessario per costruire il rig.

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L’amo giusto è quello “classico” da carp fishing con apertura ampia. 4

L’operazione va fatta lentamente per evitare di rovinarlo.

Infiliamo su un ago da lead core un tubicino di silicone. 5

Facciamo scorrere il tubicino sull’ago e poi sul trecciato da terminale.

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Ecco il risultato: il tubicino ricopre parte del trecciato: lasciamo un’asola.


P oca spesa , tanta resa Ecco allora che arriviamo al secondo indicatore: la semplicità. Quante volte ci siamo detti che “basta un semplice senza nodo”? Tante, ma è la realtà: il 90% dei carpisti non ama complicarsi la vita, vuole qualcosa di semplice, di “comodo”, di veloce. Già il tempo per pescare è poco, figuriamoci se devo sprecarne un po’ dietro un morsetto per realizzare un rig! Concetto che non fa una piega ma… la semplicità non sempre paga. Perché ci sono situazioni in cui il “troppo semplice” ci fa perdere occasioni. N on de v e rompersi Terzo indicatore: la solidità. Un rig che si spacca su una ferrata non ha senso di esistere. Un rig che non ci dà la sicurezza di portare a termine il combattimento è meglio che rimanga nella cassetta o nei nostri pensieri. Parlando

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Infiliamo l’asola sull’amo come mostrato nella foto.

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Spingiamo verso il basso il tubicino per “chiudere” l’asola sul gambo dell’amo. 10

Infiliamo sul trecciato una micro girella da innesco con anellino.

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Nel particolare, vediamo come il filo vada a strozzare l’amo.

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Infiliamo un apice del terminale nell’occhiello come mostrato in foto.

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Adesso infiliamo anche il secondo apice (quello lungo).

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Tirando i due apici cominciamo a dare la forma della “D” al tubicino.

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Dividiamo i due apici per iniziare a fare il nodo che chiude il rig. 16

Più facile a vedersi che a spiegarsi: ecco come fare il nodo.

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Creiamo un’asola per realizzare il nodo senza nodo con loop. 17

Tirando un apice il nodo si chiude. Poi, tagliamo l’eccedenza.

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Ecco come si presenta il rig “pulito”. Il nodo ricopre una parte del tubetto.

di D-Rig, tutti sappiamo da cosa è nato: da un pezzo di fluorocarbon in eccedenza su un senza nodo, ritorto all’indietro a dargli la famosa forma a “D”. Quasi tutti sappiamo che un montaggio così è efficace, semplice ma… presenta dei limiti: è uno stiff e non sempre i terminali “tutti rigidi” funzionano; poi, il fluorocarbon, per quanto grosso, su certi “strappi” salta per aria. P i ù mo v imento Il rig che vedete in queste pagine, a mio avviso, risponde a tutti e quattro gli indicatori e lo fa alla grande. E’ efficace, perché è pure sempre un D-rig. E, anzi, lo è ancora di più, perché l’impiego della micro girella da innesco con l’anellino amplifica il movimento libero dell’esca e lo rende più “mortifero”. È semplice, perché, come vedrete nelle due pagine dedicate alla costruzione, appare complesso solo alla vista, ma da realizzare è comunque molto

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Sull’ago da lead core infiliamo un tubetto curvo per line aligner.

Facciamolo scorrere sul finale, come mostrato nella foto. 22

L’asola, ricoperta da un tubetto anti-tangle, va a completare il rig.

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Lentamente, ma con decisione, spingiamolo sull’occhielo e sul tubetto. 23

Ecco il rig innescato: l’ideale è un’esca pop-up. La micro girella garantisce più mobilità alla boilie rispetto al dental floss.

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veloce. Infine, è solido, perché possiamo realizzarlo con un trecciato “violento”, dal libraggio elevato e usarlo anche negli spot intricati. È anc h e b ello ! Infine, lasciatemi introdurre il quarto indicatore che, per me che sono un “moschista”, ha una certa valenza: è un rig bello a vedersi. Su, ammettiamolo, anche l’occhio vuole la sua parte. Tutti rimaniamo colpiti quando vediamo un montaggio pulito, lineare, che sembra realizzato al computer da tanto è armonico. Ebbene, questo D-Rig 2.0 lo è! Guardate la linea ininterrotta tra tubetto per line aligner e silicone che crea la “D”: la curva è perfetta, e non si vede un millimetro di nodo. La “D” fatta in questo modo è virtualmente indistruttibile, e al contempo non è invasiva: i pesci non la vedono, anche quando peschiamo pop-up, che è la tecnica d’elezione di questo rig. Lo so bene: i tradizionalisti rimarranno per il senza nodo con il fluorocarbon ma, come diceva il buon Steve Jobs, stay hungry, stay foolish. And go carp fishing, aggiungerei!

MAURO PITORRI

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REFLEX CAMO Edges Fox International

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Questo particolare trecciato fa parte del Range di accessori Edges della Fox International. Fox International con il range di accessori Edges anno dopo anno ha incrementato molti prodotti di questo Range, affidandosi ad una progettazione innovativa, che ha come punto fermo una qualità estrema che ne consolida così le prestazioni di utilizzo in tutte le condizioni di pesca. Questi accessori sono utilizzati da moltissimi carpisti in tutta Europa, poiché questi Angler sono fermamente convinti che il distintivo Edges non solo li favorisca nella competizione con le carpe, ma anche nei confronti degli altri pescatori sulle sponde che non utilizzano questo Range di prodotti. Il grosso vantaggio di Fox quando si tratta di sviluppare non solo minuteria per

Caratteristiche principali

• Disponibile in colorazione mimetica • Trecciato molto morbido ideale per realizzare terminali per sacchetti in rapide PVA • Affonda senza l’ausilio di pasta o chicchi in tungsteno • Disponibile in due tonalità diverse - Light Camo e Dark Camo • Carichi di rottura da – 15 lb (6.8 kg), 25 lb (11.3 kg) e 35 lb (15.8 kg) • Bobine da 20 m

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terminali, ma anche tutto il resto dell’attrezzatura, è la grande esperienza nel design, sviluppo e test dei prodotti. Gli articoli da pesca sono realmente disegnati da angler per essere utilizzati da angler, con molti anni di esperienza collettiva che porta alla produzione di ogni singolo accessorio recante il marchio Edges, dove ogni dettaglio è assicurato e curato. Reflex Camo è un trecciato morbido affondante caratterizzato da un profilo circolare, che può essere utilizzato come eccellente alternativa ai trecciati rivestiti. Preferito da tanti angler che hanno voglia di realizzare terminali morbidi, senza rinunciare alla resistenza.

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Testo e foto di Raffaele (Zubo) Mapelli

Quattro posti differenti tra loro: Adda, Po, Ticino e Sesia. Ho deciso di testare i miei pellets in 4 ambienti differenti tra loro, ho scelto il periodo di fine inverno ed inizio primavera, cercando di non far passare troppo tempo da uno spot all’altro per avere piÚ o meno lo stesso metro di giudizio.

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Una boilies innescata da 15 mm

La stessa boilies da 15 mm rivestita di pastella

L’obiettivo ovviamente oltre che quello di selezionare la taglia sarà quello di provare che il pellet se usato in maniera giusta, anche con acque fredde, può regalare grandi soddisfazioni. S T R A T E GI A D I P E SC A Come già detto in anticipo sarà il pellet il protagonista delle sessioni, la nostra fonte principale di richiamo. Ho scelto tre tipi di pellet secondo me molto funzionali in acque fredde: il robin red, l’halibut e il pesce. Tutti e tre verranno “dippati” alcune settimane prima della pescata con un liquido alle spezie e aglio e chiusi ermeticamente in un secchio dove ogni giorno verranno mescolati così da bagnare di liquido tutti i pellet presenti nel secchio. Le nostre esche invece saranno delle boilies da 15 mm al robin red e boilies da 15 mm alla carne insieme ad una pastella self made molto semplice (formaggio, crisalide, farina bianca, farina di pesce).

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Questa bellissima immagine è stata scattata la mattina molto presto, il sole che sorge dietro la collina crea un’atmosfera veramente unica!

A Z I O N E D I P E SC A L’azione di pesca sarà effettuata in questa maniera: la canna a monte verrà montata con una gabbietta capiente che verrà caricata ogni 20 minuti per creare una buona dose di esche sul fondo, e su questa canna faremo un innesco piccolo composto da una singola boilies. Questo perché i lanci saranno più frequenti, mentre la canna a valle verrà montata con un piombo e una rete in pva piena di pellet. Monteremo questa canna con una doppia boilie dove andremo a modellare sopra la nostra pastella e la lasceremo in pesca per circa un’ora. Mi raccomando controlliamo sempre le nostre esche

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La combinazione di due tipi di pellets per ottenere una maggiore attrazione intorno al nostro innesco!

quando ricarichiamo le nostre canne, controlliamo il colore, l’odore e la loro consistenza, avere un’esca perfetta ci permetterà di agganciare qualche “pinnuto” in più. A T T R E Z Z A T U R A U T I L I Z Z A T A P E R L E S E SSI O NI D I P E SC A L’attrezzatura utilizzata saranno due specialist da 12 piedi con la cima da 2,25 lb, ci servirà forza e potenza per lanciare in certi ambienti (Adda, Po e Ticino) grossi pesi e soprattutto contrastare i grossi calibri di questi fiumi. Finali in trecciato con lunghezza che varierà a seconda dell’ambiente, da 80 cm al metro e mezzo di lunghezza, ami di misura contenuta 6-8-10, ma comunque robusti. Gabbiette capienti dai 50-90 gr piombi da 50-120 gr, retina in pva. I L F IU M E P O La prima sessione sarà sul fiume Po. Come sempre arrivo di buon’ora sul posto per assaporare le prime luci dell’alba e per sentire il rumore della natura, ditemi cosa c’è di meglio per ricaricarsi dopo una settimana di lavoro? L’alba e il silenzio già ripagano il tutto, ma noi siamo qui anche per pungere, quindi andiamo a vedere se i nostri pellet saranno graditi. Visto comunque che la corrente è sostenuta, decido di fare due finali della lunghezza di un metro e mezzo, questo perché i pellet dopo il lancio verranno spostati dalla forza della corrente e quindi il finale lungo mi permetterà di sfruttarne la scia. La canna a monte, come detto in precedenza, sarà mon-

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tata con una gabbietta che verrà riempita di pellet con un minimo tappo di pastura per non perdere il carico durante il lancio. La canna a valle invece sarà montata con una doppia boilie, dove modellerò sopra la mia pastella self made, qui monterò un piombo accompagnato da una rete in pva piena di pellet, la canna a valle verrà lasciata in pesca un’ora. L’innesco sarà più grande, per dare tempo ai pesci più grossi di attaccare il nostro inganno. Già dai primi lanci sulla canna a gabbietta vedo delle piccole tocche sulla vetta e dopo pochi lanci il primo barbo rimane allamato. Una volta slamato il ragazzo da un segno che i pellet sono stati di suo gradimento defecandoli fuori tipo mitragliatrice. Altri tre pesci vengono a trovarci sull’innesco singolo ma il big di giornata arriva sulla nostra pastella, la strategia ha funzionato ma soprattutto i pellet sono stati apprezzati.

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CatturE CatturE CatturE i L F IU M E T ICIN O La seconda sessione sarà effettuata sul fiume azzurro, la tecnica è la stessa utilizzata sul Po visto che le condizioni sono più o meno simili. Subito al primo lancio sulla singola dopo pochi minuti arriva il primo barbo. I pesci sono in piena attività le mie due cime vibrano quasi ad ogni lancio i pellet sono graditissimi e la pastella dopo un paio d’ore comincia ad ingranare incannando pesci veramente importanti, ma non sono convinto al cento

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per cento, mi serve un’ultima prova per capire se veramente la mia idea del pellet, che in inverno può sostituire il bigattino, possa essere vera e allora la prossima sessione sarà sul mio fiume: l’Adda. I L F IU M E A D D A Eccomi qua, il fiume dove sono cresciuto, la mia donna, la mia seconda casa. Il tratto di Adda preso in esame è molto frequentato da pescatori alla

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passata: la potrei definire la patria del bigatto. Arrivai in pesca in tarda mattinata, a causa di un impegno, e trovando un mio amico sempre a ledgering già in pesca da un paio d’ore a bigattini. Dopo i soliti abbracci e saluti di rito mi spostai qualche metro sopra di lui, questo per non sfruttare alcun tipo di scia. Parlando con lui gli spiegai che io in quella occasione avrei pescato solo a pellet. Lui mi guardò con una faccia che diceva tutto, ma dopo il primo lancio dovette ricredersi, dopo neanche cinque minuti in pesca un cavedano venne a farmi visita sulla singola e la canna montata a gabbietta. Il secondo pesce fu un bellissimo barbo dai colori stupendi, ecco uno dei motivi del mio amore verso questo fiume. Feci solo due catture, ma che dicevano molto sulla forza dei miei pellet. Il pesce aveva riconosciuto una fonte di cibo nutriente e facilmente digeribile nel periodo invernale. Ma non ero ancora contento, volevo ancora una prova, quindi decisi di andare sul Sesia, dove l’acqua era ancora più fredda. LA FORZA DEL PELLET Pag.84


F IU M E S E SI A Rispetto alle tre sessioni precedenti cambiai pesi e lunghezza dei finali, qui ero in un acque quasi ferme, quindi ridussi la lunghezza del finale a 50 cm e i pesi di pasturatore e piombo a 50 gr. I pellet faticarono ad “ingranare”, l’acqua qui era veramente fredda, ma dopo i primi raggi di sole, i cavedani e i barbi iniziarono a rispondere ai nostri pellet, ma solo ed esclusivamente sull’innesco singolo. C O NC L USI O NI 4 ambienti differenti tra loro, sul Po e Ticino abbiamo visto mangiate sia sugli inneschi singoli che su quelli doppi mentre sull’Adda e sul Sesia solo su inneschi singoli. Il motivo credo che sia per la temperatura dell’acqua sul Sesia e Adda i pesci erano ancora un po’ bloccati dall’acqua fredda quindi hanno gradito inneschi più piccoli quindi più facili da digerire. Ma il fattore determinante sicuramente è stato il pellet, in quasi tutti gli ambienti i pesci hanno risposto quasi immediatamente dopo i primi lanci. Cercavamo la taglia e, grazie agli inneschi e ad una corretta pasturazione, la taglia è arrivata. Cercavamo una soluzione al solito “bigattino” e l’abbiamo trovata. Poche e alcune semplici regole possono esserci d’aiuto in sessioni invernali quando le condizioni si fanno più estreme.

Raffaele (Zubo) Mapelli

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Testo e foto di Lorenzo Luciani

Un ambiente incantato, tra sogno e realtà, dove vivono carpe che valgono ‘oro’.

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Era la fine degli anni novanta quando decisi di affrontare per la prima volta le acque di Ventina inconsapevole che, da quel momento, non sarei mai più riuscito ad allontanarmi da quelle sponde. Sono passati ormai quasi vent’anni e oggi come allora non ho mai smesso di frequentare il lago, l’ho visto crescere, cambiare, soffrire e rinascere. Il lago di Ventina in un certo senso mi ha “rubato l’anima” e, nonostante col tempo abbia avuto la possibilità di visitare decine e decine di ambienti differenti in Italia e in Europa, non sono mai riuscito a trovare in nessuno quelle emozioni che solo Ventina può trasmettere. Ventina é un lago con oltre mille anni di storia, un ambiente geograficamente vicino alla civiltà, ma incredibilmente incontaminato dall’uomo, dove la pesca é ancora un mistero, dove ogni volta che un avvisatore suona, l’adrenalina sale portando con sé una marea di emozioni; sul lago si respira aria di storia, come se lì, in quelle acque, il tempo si fosse fermato. D’altronde un ambiente del genere ti lascia il segno e chiunque abbia avuto la fortuna di immergerci le proprie lenze é rimasto senza dubbio affascinato, certamente della sua bellezza, spesso dalla sua avidità, ma soprattutto dalle emozioni che é in grado di regalare con i suoi gioielli, quelle carpe dai colori e livree uniche, con forme perfette, che possono essere paragonate solo al metallo più prezioso che c’è: l’oro. Bello, ma anche difficile, perché pescare L’ORO DI VENTINA Pag.88


a Ventina non é poi così semplice come può sembrare. Qui, ogni anno, ogni stagione, ogni variazione climatica, ti impone un suo approccio differente; il livello idrico del lago può variare di anno in anno, perturbazioni, luna, venti, tutto influisce sul comportamento dei pesci e, di conseguenza, variando le abitudini delle carpe, cambia anche l’approccio di pesca; a Ventina non c’è una regola precisa, non c’è un’esca in grado di fare la differenza o uno spot migliore di un altro e, forse, il fascino di Ventina é proprio questo, l’essere

Gli spot per pescare a Ventina sono veramente pochi e spesso condizionati dal folto canneto che ricopre tutte le sponde del bellissimo lago

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un ambiente relativamente piccolo, con un suo millennario ecosistema, ma talmente imprevedibile tanto da essere complicato riuscirne a decifrare una regola fissa per avere successo, anche per chi, come me, lo affronta costantemente. Troppi sono i fattori da valutare quando si sfidano queste acque e, a volte, valutarli tutti diventa difficile, quasi impossibile, tanto che é spesso più redditizio affidarsi semplicemente alla fortuna.

IL LAGO Ma proviamo ad iniziare dall’influenza che le varie stagioni hanno sul lago; le piogge tipiche del tardo inverno infatti, possono far oscillare il livello dell’acqua anche di oltre un metro e, in un ambiente la cui profondità media é sui 3,5 metri, la variazione del livello idrico comporta già di per sé enormi difficoltà. A massimo invaso diventa difficile e impegnativo anche posizionare il proprio campo base poiché, molte aree perimetrali, vengono sommerse dall’acqua del lago che esonda e ci presenta condizioni estreme da affrontare. Oltre a capire ed individuare le aree di alimentazione delle carpe, ogni azione, col massimo invaso, diventa complicata e impegnativa, tanto da creare difficoltà anche nel raggiungere la riva stessa del lago. Il perimetro é infatti per il 90% ricoperto da un fitto canneto, davanti al quale proliferano da aprile a novembre folti banchi di ninfee che si estendono anche per oltre una decina di metri dalla riva; il fondale é per lo più ricoperto da limo, a tratti melmoso, ma senza evidenziare particolari ostacoli al di fuori delle ninfee. Le abitudini delle carpe

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tuttavia rendono imprevedibile ogni sessione di pesca, i pesci possono frequentare l’immediato sotto riva, così come il centro del lago. Come in ogni ambiente naturale inoltre, la valutazione delle condizioni climatiche é un elemento fondamentale per scegliere spot ed esche che riteniamo adeguati alla situazione. Giornate soleggiate ad esempio potranno essere ottime per pescare nel sotto riva in inverno con il lago privo di vegetazione, così come durante l’estate sarà importante cercare spot più ombreggiati per posizionare le nostre lenze. Il proliferare della vegetazione ci impone comunque un diverso approccio in ogni sessione, sarà infatti difficile insidiare le carpe negli stessi spot, anche se redditizi, durante tutto l’arco dell’anno poiché gli ostacoli, nati dalla vegetazione crescente, creeranno non pochi problemi durante la fase di combattimento e recupero del pesce. Proprio per questo motivo, in ogni ambiente, ma soprattutto a Ventina, é bene pescare sempre cercando di salvaguardare il pesce in caso di rottura della lenza. Diventa quindi fondamentale l’utilizzo di montature che prevedono soluzioni di piombi a perdere e sarà importante anche evitare di posizionare le esche in aree

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dove un recupero sicuro diventerebbe impossibile a causa dei folti banchi di ninfee che, sul fondale, creano delle barriere insuperabili con le loro radici che misurano mediamente 15/20 cm di diametro. Posizionare gli inneschi vicino alle ninfee sarà sicuramente produttivo in ogni stagione, ma occorrerà necessariamente tenersi ad una distanza di sicurezza per permetterci di ferrare e recuperare il pesce senza troppi problemi. Per questo, soprattutto sul lago di Ventina, sarà importante non allontanarsi mai dalle proprio canne e tenere le frizioni dei propri mulinelli sempre ben tarate per non concedere troppa lenza al pesce in caso di mangiata. Ad esempio, specialmente in estate, quando le radici delle ninfee saranno nel pieno della forza, sarà importante tenersi almeno ad una distanza minima di una decina di metri dalla vegetazione. Le carpe di Ventina non hanno comunque punti di passaggio o di alimentazione ben definiti poiché le abitudini dei pesci che abitano il lago sono difficilmente prevedibili e, a parte casi fortunati, solo affrontando con costanza il lago si può capire o immaginare le traiettorie che percorrono le carpe in un determinato periodo.

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I N N E SCH I E P A S T U R A Z I O N E Anche l’esca gioca un ruolo importante sul lago e, sebbene le carpe che lo abitano abbiamo ormai visto e assaggiato ogni tipologia di boilies o granaglie presenti sul mercato, continuano comunque a rispondere con successo a patto che l’innesco non sia accompagnato da una eccessiva pasturazione; pochi elementi di pastura quindi, anche ad ampio raggio di gittata, saranno sicuramente più apprezzati dalle carpe. Naturalmente piccoli inneschi saranno più redditizi in inverno, mentre sarà impossibile utilizzarli in estate a causa della grande presenza di pesce di disturbo come tinche e scardole, pertanto, con l’arrivo delle stagioni calde, dovremo necessariamente aumentare il volume della nostra esca, magari utilizzando singoli inneschi, ma di grandi dimensioni. La presentazione migliore da utilizzare sarà senza dubbio una soluzione bilanciata; il fondale melmoso tende infatti ad inghiottire le esche pesanti vanificando la loro efficacia attrattiva, d’altro canto esche pop up possono insospettire troppo le carpe portando allo stesso risultato. Di conseguenza l’innesco bilanciato avrà il vantaggio di adagiarsi sopra la linea del fondale sfruttando tutte le sue proprietà attrattive senza insospettire i pesci. A CC E SS I B I L I T À E R E G O L A M E N T O Sul lago di Ventina sono accessibili solamente tre postazioni per pescare, di cui una solo nel periodo ottobre-giugno, é quindi importante, ogni volta che Riuscire a catturare pesci del genere a Ventina non è facile, la folta vegetazione sulle sponde e il fondale ricco di grosse radici di ninfee, obbliga a scelte tecniche adeguate!

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si organizza una sessione sul lago, preventivare sempre una meta alternativa in caso le postazioni siano tutte occupate. Il regolamento del lago che, ad oggi, é in fase di revisione, prevede la pesca notturna ma vieta campeggio ed uso di natanti per l’attività alieutica (ad eccezione del belly boat per lo spinning). Tuttavia, le autorità di vigilanza sono tolleranti con chi rispetta l’ambiente, non monta accampamenti esagerati, utilizza natanti solo se necessario e rispetta gli altri pescatori, ad esempio gli spinneristi che amano passare le loro giornate “girovagando” per le acque del lago con i loro belly boat. Il rispetto per tutto ciò che vi circonda a Ventina viene prima di tutto, passando dell’ambiente fino ad arrivare agli altri pescatori, perché solo chi rispetta il lago e sarà pronto a fare qualche sacrificio per affrontare sessioni spesso difficili, potrà trovare l’oro, l’oro di Ventina...

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MULINELLI STARBAITS TRON

Esteticamente perfetti, affidabili, con un look moderno e fluidi nell’utilizzo, queste sono le principali caratteristiche della linea di mulinelli Tron marchiati e distribuiti direttamente dall’azienda francese Starbaits.

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La bobina del Tron è molto capiente e anche le rifiniture sono di qualità, come ad esempio il pomello del mulinello di dimensioni generose, in legno trattato.

Tre modelli disponibili, 8000,10000 e 12000 LS, con dimensioni e caratteristiche differenti per soddisfare le esigenze e lo stile di qualunque pescatore e degli ambienti che abitualmente affronta. La frizione anteriore singola con regolazione millimetrica permette di tarare perfettamente l’attrito della bobina sia durante il combattimento che in posizione di attesa e si apre o si serra in appena due giri. L’archetto di dimensioni maggiorate offre una migliore resistenza e praticità nell’utilizzo ed é dotato di sistema semi bloccante per evitare eventuali chiusure accidentali. Tron è disponibile in tre modelli e viene fornito con due bobine, entrambe forgiate in alluminio, con differenti capacità di tenuta della lenza. Con forma conica, la bobina del Tron é adatta sia alla pesca a lancio che all’utilizzo da natante. Rapporto di recupero di quasi un metro a giro completo di manovella, recupero fluido anche sotto forte sollecitazione e imbobinamento del filo perfetto grazie al sistema di oscillazione super lento. L’intera linea di mulinelli Tron é stata presentata in Italia durante l’ultima edizione del Carpitaly ed é già in commercio presso ogni rivenditore Starbaits.

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TRON 8000

• cuscinetti 10+1 • peso 550 g • capacità 0,28: 320 m • bobina suppl. 400 m Rapporto: 4:5:1

TRON 10000

• cuscinetti 12+1 • peso 648 g • capacità 0,28: 540 m • bobina suppl. 660 m Rapporto: 4:5:1

TRON 12000 LS

• cuscinetti 12+1 • peso 730 g • capacità 0,28: 810 m • bobina suppl. 840 m Rapporto: 4:5:1

Link collegamento video recensione: https://youtu.be/fppdkvtNjns Visita il sito: www.starbaits.com

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CAVEDANI ALTERNATIVI

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Testo e foto di Marco Rossi

Il cavedano è uno dei ciprinidi più divertenti da insidiare perché è un pesce molto furbo e quindi non facile da pescare a feeder classico impiegando i bigattini. Se parliamo di pesca al Cavedano pensiamo subito all’impiego di larve di mosca carnaria con ami molto piccoli e finali capillari, ma non è sempre così!

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Come tutti sappiamo il cavedano è un pesce molto astuto e diffidente, ma che può lasciarsi ingannare facilmente da un’esca alternativa ben presentata.

In alcuni momenti dell’anno capita che la minutaglia non ci permetta di entrare in pesca quindi negli ultimi anni abbiamo cercato di insidiarlo con esche diverse dal classico bigattino. I pescatori con tanta esperienza e con qualche capello più grigio dei miei, mi hanno insegnato che il Cavedano perde la sua diffidenza davanti a esche voluminose e sostanziose tipo amarene, uva e crisalidi. Quindi abbiamo iniziato a insidiarlo con esche “alternative” quali soft pellets, pastelle di vario tipo, imitazioni di pane, e il vecchio e caro Mais. Tali esche ci offrono la possibilità di impiegare finali e ami più grossi e robusti permettendoci di non perdere pesci importanti a causa della rottura dell’eCAVEDANI ALTERNATIVI Pag.102


sile finale impiegato pescando alla passata con i bigattini, allo stesso tempo di selezionare in modo importante la taglia dei pesci. Il diametro del nostro finale quindi salirà decisamente, abbandonando i diametri dello 0,10/0,12, passando tranquillamente a finali dallo 0,20 a salire fino a impiegare anche dello 0,25 o della treccia. Stesso discorso per quanto riguarda la grandezza dell’amo, mettendo da parte gli ami del 20/22 e impiegando ami del 14 arrivando in molte situazioni ad usare anche ami del 8 rigorosamente con occhiello. Insidiare i “Chubboni” di fiume con esche alternative non è comunque una pesca facile, la bravura del “feeder-man” sarà scegliere il rapporto dia- Dei pellets morbidi possono nascondere perfettamente l’amo metro/finale/amo utilizzato in alla vista acuta del cavedano. base alla situazione di luce presente, trasparenza dell’acqua, della corrente presente e non ultimo dell’esca usata. Ecco Alcuni esempi di innesco: • Pastella. • Pellets Morbido diametro 6 mm – 8 mm o 10 mm innescato singolo o doppio. • Imitazione di Pane (RIcestick ovvero colla di riso). CAVEDANI ALTERNATIVI Pag.103


Cage feeder & pastura

Innesco fake

• Chicco di mais o doppio chicco di mais. Per quanto concerne l’uso dei pasturatori, non impiego mai feeder troppo leggeri, questo perché usando ami importanti voglio che il pesce si auto-allami quindi abbondo con il peso dei feeder sempre in relazione alla canna impiegata. Ad esempio se pesco in una corrente lenta dove normalmente si sta fermi con 30g di feeder, io ne impiego almeno 56g-60g, usando solitamente una canna specialist da 11/12 piedi con test curve intorno alle 1,5 Libre. Cerco di alimentare la zona di pesca inizialmente con qualche palla di pastura delle dimensioni di un’arancia farcita con mais e pellets di varie misure, questo ad inizio pescata, per poi usare solo il feeder. Questo per evitare di fare troppo rumore con il continuo tonfo delle palle in acqua. In acque lente e relativamente basse uso dei cage feeder grossi caricati di pellets e pastura, mentre impiego un open-end se la corrente è più forte o il tratto di fiume più profondo. I lanci non sono troppo frequenti, preferisco evitare di fare troppo ruCAVEDANI ALTERNATIVI Pag.104


more e cerco di non richiamare l’esca, a volte se lo spot me lo permette preferisco alimentare la zona dopo la pasturazione pesante con una fionda. Ho notato che il rumore dei pellets e del mais fiondati richiamano i grossi cavedani sul fondo, cerco di fiondarne poche quantità se no si rischia di

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alzare i cavedani verso la superficie. Se imposto la pescata a pellets, innescandoli, preferisco usare quelli morbidi e li innesco direttamente sull’amo. Questo perché ho notato che il cavedano in alcuni momenti dell’anno (specialmente in inverno e inizio primavera) è molto più propenso a cadere su di un’esca con l’amo nascosto che su montature provviste dell’hair-rig amando le esche morbide. Per quanto riguarda l’uso della pastella invece non ho notato particolari differenze. E’ una pesca molto divertente e spesso molto redditizia in termine di taglia del pesce. Molte volte non capiterà di incannare un cavedano ad ogni lancio ma quando avrete a guadino esemplari di tutto rispetto capirete quanto sia selettiva questa pesca. CAVEDANI ALTERNATIVI Pag.106


Anche il mais può essere un’ottima esca per insidiare i grossi cavedani, mantenendo l’amo ben nascosto, oltre ad evitare il fastidio dei piccoli pesci.

Spero sperimentiate presto questa tecnica alternativa al classico bigattino e vi chiedo di non esitare a darmi il vostro parere. Solo condividendo ci si può evolvere continuamente in questa tecnica tanto bella quanto varia chiamata feeder e specialist. Alla prossima ragazzi!

Marco Rossi (alias MartinPescatore)

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Testo e foto di Mattia Travasoni

Il problema dell’assetto delle esche è sempre stato piuttosto sentito dai carpisti più attenti. Si pensa che le carpe più sospettose siano vincolate dal peso e dalla mobilità dell’esca come dal peso specifico che essa possiede.

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È ormai patrimonio di tanti voler costituire un innesco che si adagia lentamente sul fondale per essere più adescante e entrare più velocemente all’interno della bocca della carpa non appena lei inizia ad aspirare. Sicuramente si tratta di una verità trasversale e il semplice uso di uno snow man crea questi presupposti, in altre circostanze però si ricerca un’esca incollata al fondo, obbligando le carpe a forti aspirazioni per far sì che la nostra esca possa essere intercettata dal pesce. Ancora in altre circostanze, tipiche in ambienti ad alta pressione di pesca, necessitiamo di piccoli inneschi per attrarre la loro attenzione. Intendo piccole boilies da 12 o 14 mm che devono assolutamente interpretare assetti neutri e che il semplice peso dell’amo possa farle scendere delicatamente sul fondo. In tal caso uno snow man diventerebbe

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Una buona pop up deve galleggiare perfettamente per molte ore e può essere efficace sia per il suo aroma che per il suo colore.

troppo voluminoso e una classica affondante non completerebbe il nostro lavoro, una pop up sarebbe troppo staccata dal fondo obbligando il carpista a soluzioni sempre più peculiari. Alcuni si dedicano a spugnette o elementi che possano alleggerire un affondante, io ho scelto un’altra via, ossia quella di appesantire una boilie galleggiante mediante un pallino di piombo da inserire al suo interno. Il risultato è davvero perfetto e le catture non mancano grazie alla facilità di utilizzo e alla rapidità con cui questo processo può essere applicato. A BC Utilizzando spesso pop ups di ogni tipo mi sono trovato a necessitarne l’uso anche su base affondante, questo perché ho notato la reale efficacia di queste palline sulla base dell’aroma e del colore, ma in commercio non disponibili ad assetto affondante. Come avrei fatto per un galleggiante da pesca al colpo, ho scelto di utilizzare un pallino di piombo per zavorrare la pop up. Alcuni carpisti di vecchia data si ricordano che certi manuali consigliavano i pallini di piombo sul capello per zavorrare l’esca, io ho scelto di inserirlo all’interno della pop up. Inizialmente mi sembrava un sistema davvero grossolano ma affinando i movimenti ho trovato una soluzione fine e molto molto precisa che conferisce un’eleganza all’esca fuori dal comune. Per esempio,

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ho scelto di zavorrare un’esca CC Moore da 12 mm Golden Spice facendo un piccolo foro su un fianco e successivamente incastrando un pallino in piombo BB (0,40 g) come si vede nella sequenza fotografica: A

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Questo rapporto tra diametro e pallino mi ha permesso di ottenere un’esca ad assetto neutro e il suo deposito sul fondo diventa lentissimo per fermarsi non appena l’amo tocca il fondo. Bingo! Era ciò che cercavo e in situazioni di alta pressione di pesca, diventa una soluzione senza precedenti dandomi la possibilità di pescare in modo assolutamente ineccepibile e dai risultati devastanti! Solitamente si tratta di un sistema dedicato all’impiego di piccoli stick mix oppure method abbinato ai relativi piombi da method appunto per ottenere soluzioni sul fondale in cui basterà una leggerissima aspirazione di una carpa per scagliarle in bocca il nostro piccolissimo e leggerissimo innesco.

MATTIA TRAVASONI

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PACIFIC TUNA PROJECT

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CC Moore ha preparato una nuova esca in oltre un anno di studi. Numerosissimi Testers continentali sono stati coinvolti e molti test sono stati fatti per garantire al carpista la medesima qualità di sempre nascosta in un’esca da carpa. Pacific Tuna è ora pronta e si preannuncia l’esca ideale a compiere quel passo che molti anglers desiderano, ottenendo consensi anche da chi fin’ora non ha mai scelto un’esca commerciale. La sua natura si basa su un gruppo di bird food legati a fishmeal e alcuni altri ingredienti che non è possibile svelare, ma saranno assolutamente apprezzati sia dai carpisti che dalle carpe. Pacific Tuna vuole quindi essere l’esca

Linea Pacific Tuna

In queste immagini le Pacific Tuna sia dippate, con l’apposito liquido, che nel dettaglio della loro struttura. Un’esca senza limiti di stagione!

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• Boilies 10, 15, 18, 24 mm • Air Ball Pop ups: 10, 15, 18, 24 mm • White Pop Ups: 14 mm • Booster 50 ml • Bait dip 250 mm • Air Ball Pop Ups Wafters: 15, 18 mm • Bag Mix • Base Mix


dedicata a uno spettro stagionale virtualmente senza limiti, adattandosi all’esigenza sia di chi vuole un’esca performante per il grande spazio libero sia per chi si vuole distinguere nelle cave ultra pressate. Squid e tonno in grande quantità dove per quest’ultimo è stata usata un’opportuna purea pregiata direttamente dalla lavorazione sul pesce fresco dell’Oceano Pacifico. Tutto ciò diventa un connubio di sicuro interesse per i pesci e per la carpe. E’ assolutamente irresistibile. La forte presenza di aminoacidi e farine predigerite diventa la chiave di volta per far presagire alle carpe la presenza di una fonte di cibo sicuro inducendole ad abboccare.

• Liquid Additive 500 ml • Session Pack • Boilies Making Pack (pacchetto per la creazione casalinga di Pacific Tuna) • Pellets: 3, 6 mm

Visita il sito: www.ccmoore.com o clicca sul LINK AL PRODOTTO

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DRIFT IN FIUME Partiamo con illustrare le due tipologie di terminali da utilizzare in Drift ovvero in Deriva.

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Testo e foto di Dino e Dario Ferrari

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Seguite attentamente le “istruzioni di montaggio” per le vostre montature a prova di gigante

Nello schema di montaggio a fianco, viene utilizzato un piombo “inliner” un’ottima alternativa sia per la pesca in verticale che a striscio

Uno è l’utilizzo della fireball, in poche parole testa piombata sferica con due occhielli posti a 90°. Le grammature dei piombi sono generalmente tra i 100 e i 200 grammi, da variare durante l’azione di pesca in base alla corrente e alla profondità dell’acqua in cui ci troviamo, tramite l’utilizzo di 2 moschettoni, uno posto sulla lenza madre e uno che collega la fireball al terminale. DRIFT IN FIUME Pag.120


Per la costruzione del terminale si parte con il creare un’asola di 11/13 cm (in base alle esche che abbiamo a disposizione), dove da una parte colleghiamo un’ancoretta e dall’altra parte l’amo di traino. Tra l’amo e l’ancoretta infiliamo una guaina che tiene unita l’asola creata in partenza, poi tramite un moschettone colleghiamo l’amo trainante alla fireball inserendo tra di essi una guaina piuttosto rigida che eviterà che il montaggio si vada a impigliare sulla madre lenza. U N A VA L I D A A LT E R N AT I VA Alternativa alla firewal è il piombo “inliner”, questa tipologia di piombo si utilizza sia in verticale che a striscio, le grammature variano tra i 100 e i 200 gr. In questo caso si parte con il legare tramite trecciato della misura 1/1,5 mm

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Clicca e guarda il video

l’amo di coda misura 7-8/0 già armato di filo di rame, poi a circa 5 cm (questa misura varia in base alle esche che utilizzate). Legate il secondo amo con un nodo senza nodo utilizzato nel carpfishing e a circa 6 centimetri legate l’amo trainante sempre 8/0, poi infilate 5 centimetri di guaina termo retraibile per irrigidire il tratto di terminale tra esca e piombo, questo per evitare che l’esca si vada a impigliare sulla madre lenza, inserite due tubetti in silicone per fermare il piombo che nel suo interasse è fornito di barra in acciaio rigido, così facendo in un battere di ciglio potete sostituire il piombo anche durante l’azione di pesca. Una girella posta a monte del piombo eviterà i fastidiosi attorcigliamenti. DRIFT IN FIUME Pag.122


Nelle immagini alcuni momenti di due bellissimi strike dei nostri gemelli Ferrari. Quando si affrontano pesci del genere è importante farlo utilizzando delle attrezzature adeguate, il loro peso e la loro potenza non devono mettere a rischio la vostra sicurezza!

ESCHE E INNESCHI Le esche da utilizzare per i terminali illustrati sono carassi, scardole, piccole breme, le dimensioni si aggirano attorno ai 200, 400 gr circa. INIZIAMO A PESCARE L’azione di pesca si svolge alzando e abbassando il vostro innesco in modo costante e regolare su e giù cercando di accarezzare il fondale senza sbattere in modo violento il piombo su di esso e in contemporanea correggere la discesa dell’imbarcazione tramite uno o meglio due motori elettrici, posti uno a poppa e uno a prua della barca. Questi vi servono anche per rallentare la

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La dimensione della zavorra deve essere sempre rapportata alla forza della corrente presente nello spot!

deriva e far avanzare i vostri terminali 10/20 metri rispetto alla vostra posizione, pratica da effettuare quando i siluri vengono disturbati dal rumore della vostra imbarcazione. I fattori negativi possono essere piccole onde formate dal vento, oppure anche lo stesso ecoscandaglio, in barca comunque dovete essere il più discreti possibile. SPOT DA PERLUSTRARE 1° Rigiri d’acqua formati dalle massicciate che si incontrano lungo il corso del fiume perlustrando bene il fondale all’interno di essi e tutti i suoi sbalzi di profondità. 2° Punte di sabbia che si estendono lungo le sponde del fiume, dietro di esse noterete un aumento di profondità ed un rallentamento della corrente. 3° Curvoni e tratti di fiume con fondale profondo e regolare, meglio se la corrente del fiume non è troppo forte. 4° Dietro strutture e ponti, qua generalmente trovate acqua ferma o molto lenta, attenzione agli ostacoli sul fondale.

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Per adesso ci fermiamo qua, ma ricordiamo a tutti gli appassionati o a chi desiderasse affacciarsi al mondo del Catfishing, che ci sono ancora molti aspetti della pesca in verticale da trattare e che affronteremo nei prossimi numeri. Ciao a tutti e a presto.

dino e dario ferrari

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OROSCOPO Luglio-Agosto

g e m ell i

Venere entrerà nel vostro segno in piena estate e ciò può essere una bella occasione di riunirsi in club, pescate in compagnia nel puro divertimento, qualche grigliata di troppo, ma non esagerate, a pesca è sempre bene tenere un certo decoro. Per i single, non si sa che possiate trovare un’anima gemella…proprio nella pesca! Attenzione ai colpi d’aria al mattino, gli astri consigliano di curarvi bene sotto l’aspetto di mal di gola e raffreddore, questi problemini possono compromettere le vostre giornate di pesca. Sole e Mercurio si incontreranno per voi, ciò significa che tutte le vostre idee, magari una tattica diversa dal solito, potrebbe portarvi fortuna, ma la fortuna va sempre cercata, quindi pensate, immaginate e provate! Sotto al lato della spesa per il vostro hobby, affidatevi all’istinto, è un periodo dove le vostre spese saranno molto spesso azzeccate, ovviamente occhio al portafogli, se avete una fidanzata o una moglie, oppure un marito, non trascura teli, spendete per la pesca, ma fate i conti con qualche cenetta o qualche regalino inaspettato per chi vi è a fianco, le urla e i brutti sguardi causati dal vostro acquisto, saranno più tenui.

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Nel periodo di Luglio ed Agosto vi troverete a discutere animatamente di pesca con qualcuno a voi caro, sono possibili discussioni anche con altri pescatori per argomenti futili, l’abbandono di Venere da Giugno dal vostro segno potrebbe far scattare questo brutto periodo nelle relazioni con gli altri. Marte farà in modo che nel periodo di fine luglio e tutto agosto, le vostre energie da dedicare alla pesca, diventino scarse, capiterà spesso che non avrete la voglia di andare a godervi il vostro hobby, una stanchezza fisica che può essere curata mangiando sano e tante vitamine e minerali. Non abbattetevi! L’arrivo di Saturno sarà favorevole a sessioni di pesca molto produttive, osate come sapete fare e troverete il successo, a volte anche inaspettato! È un buon momento per entrare in un negozio di pesca e fare acquisti, ma attenti! Siate mirati, guardate il prezzo, ma soprattutto la qualità, non vene pentirete e soprattutto ne sarete felici anche per i prossimi anni!

Estate altalenante, un mese avete la voglia di stare in compagnia nelle vostre sessioni, e nell’altro non avete la voglia di avere un pescatore nel raggio di 100m, seguite il vostro umore, non andate a pescare in compagnia se volete star da soli, potreste rovinare anche un’amicizia. Nei mesi estivi si raccomanda una crema solare, anche se la vostra pelle diventerà bella abbronzata senza problemi, un’abbronzatura da fare invidia ai vostri amici non pescatori che si ritrovano sotto un ombrellone al mare. Mercurio in congiunzione in trigono vi darà lo spirito caparbio nel mettervi in gioco in qualsiasi spot di pesca vogliate andare, il suo appoggio farà in modo che le vostre idee si concretizzino, facendovi divertire parecchio! Giove sarà in una brutta posizione per voi e ciò non è una buona cosa se dovete rinnovare la vostra attrezzatura, ci potranno essere dei prodotti difettosi e problematiche anche di ricambio con il negozio a causa di incomprensioni. Meglio in autunno se dovete comprare qualcosa d’importante!

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A RI E T E

Nel periodo di Luglio e Agosto avrete la fortuna di avere Mercurio in sesto Campo e questo vi permetterà di essere particolarmente socievoli con il prossimo, quindi se caso mai qualcuno vi vuole rubare la postazione o trovate qualcuno a pesca dove volete andare, sappiate che gli astri vi sono vicini, non arrabbiatevi, da quell’incontro potrebbe nascere anche una bella amicizia. A livello di catture non dovrebbero esserci grandi traguardi come il battere un proprio record personale, il periodo estivo vi vede pescatori attenti, capaci, con catture, ma non di grosse dimensioni, ovviamente ci possono essere delle eccezioni derivato dall’ascendente. Avrete un’energia pazzesca, il carrello delle attrezzatura non vi servirà nemmeno, prendete tutto in spalla, fate 4 o 5 giri, nessuna fatica, anzi, se pescate in compagnia, porterete anche il pesante secchio di pastura del vostro amico! A livello di spesa per il vostro hobby, da luglio, Venere vi farà scattare la molla dello shopping compulsivo, sono previste, molto probabilmente delle spese importanti!

A cura di White Koy


b i la n c i a

Attenzione agli spostamenti questa estate, ci potranno essere dei “pedinamenti” di dove andate a pescare, possono capitare spiacevoli situazioni dove la vostra privacy a pesca sarà violata, se invece andate a pescare in coppia o in un gruppo, queste persone non potranno fare a meno di voi, la vostra marcia in più in questo periodo sarà fondamentale e quindi un po’ sarete sfruttati, caso mai non esagerate a montare il campo di pesca, però se volete calare la canna del vostro amico al posto suo, o pasturare un po’ di più anche per gli altri, avrete le energie per farlo. Sarete pieni di energia, ma occhio a mangiare troppi carboidrati o cibi pieni di sale, potrebbe essere l’unico disturbo, meglio frutta e verdura alla pizza! Le vostre pescate meglio se sono vissute leggere e non con la pesantezza di stomaco e stanchezza improvvisa. Questa energia vi porterà spesso in riva a laghi e fiumi, ma i risultati non potrebbero arrivare subito, gli astri sono dalla vostra parte per pazienza e diplomazia, quindi non abbattetevi se inizialmente non catturate la vostra preda da sogno, la pescata finisce quando mettete via la canna da pesca, anche all’ultimo minuto potete catturare un big fish! Giove sarà in congiunzione per quasi tutto il 2017, ciò sarà problematico per chi vuole comprare la tanto amata attrezzatura che si vede su internet, purtroppo problematiche di spese extra a casa, come anche bolette inaspettate, faranno rimandare l’acquisto che tanto desiderate da tempo.

vergine

Se nei mesi precedenti avete avuto qualche discussione a casa perché eravate troppo a pescare o perché parlavate sempre di pesca, in questo periodo troverete la vostra metà più accondiscendente, occhio però a non esagerare, magari quando tornate dalla vostra sessione, anche se avete preso cappotto, godetevi il momento di coppia facendo anche qualcosa per il vostro partner, non è detto che la pesca possa essere un momento unico per la coppia. I single, avranno chance anche se il vostro odore, dopo una pescata, non sarà dei migliori. Il problema di questa estate, sarà la poca voglia di mettervi in gioco per la pesca, forse è il caso di andare nel vostro spot, in quel posto dove sapete cosa fare, senza cercare una tattica che poi magari risulta infruttuosa, non osate, ma andate sul concreto e sul sicuro. L’estate sarà all’insegna del poca spesa tanta resa, se dovete cambiare attrezzatura, o cercare qualcosa di diverso perché la vostra canna vi ha stancato, non importa spendere cifre esorbitanti, anche spendendo poco, avrete la possibilità di ottenere un attrezzo o più accessori che vi renderanno più agili e felici le sessioni di pesca. L’astro della fortuna nelle spese sarà con voi!

Venere entrerà in opposizione e potrà accadere che possiate fare un po’ gli spavaldi o che possiate diventare un po’ troppo egocentrici. Ricordatevi di essere umili quando siete nervosi, potrà succedere che i vostri compagni di pesca vi lascino da soli perché ad un certo punto potete diventare troppo “chiacchieroni”. Avrete gli astri in opposizione nella salute, quindi non saranno da sottovalutare degli acciacchi provenienti da uno stress lavorativo, buon motivo per andare di più a pesca! Ma attenzione alle folate di vento, sarete parecchio soggetti a mal di gola o malessere di tipo respiratorio, combattete lo stress con una canna da pesca in mano! Sarete degli ottimi opportunisti, ciò significa che alla prima occasione non perderete tempo di andare in quello spot di pesca che tanto sentite parlare, o in quello dove un vostro conoscente ha fatto delle belle catture, cogliete l’attimo per divertirvi, ma attenzione nel farlo alle spalle degli altri, caso mai, se sapete che lì, ci va una persona che conoscete, evitate, o altrimenti provate a chiedere se è possibile una pescata insieme. Spendaccioni! L’estate sarà un momento in cui non avrete freni nel comprare la vostra attrezzatura preferita, nonostante ciò, sarete anche fortunati nel fare il giusto affare!

scorpione

le o n e

Gelosie in vista, forse i vostri amici di pesca saranno più bravi di voi! Gli astri dei sentimenti saranno un po’ altalenanti, si potranno avere bei momenti con gli amici, ma tali saranno ammaccati dal fatto che loro cattureranno…e voi meno. Stress, potrete risentirne per gran parte dell’estate, forse il troppo caldo o l’umidità, ma come si cura lo stress? Andando a pescare, ma il consiglio è quello di evitare i momenti caldi, le nottate faranno al caso vostro. Possibili problemi di stomaco. L’estate, come gran parte dell’anno, sarà ricco di belle sorprese a pesca, cercherete di girare diversi ambienti e ovunque andiate, troverete sempre lo spunto o per una nuova esperienza come bagaglio tecnico da portarvi sempre dietro, oppure come gioia di catture inaspettate. Saturno e Mercurio sono con voi! Soprattutto in agosto gli astri saranno con voi dalla parte del gioco, dell’hobby, scommette su voi stessi, sulla tattica che caso mai non avete mai usato, così potrete catturare, come forse non avete mai fatto negli ultimi anni. Osate!

oroscopo Pag.127


Acquario

Un periodo in cui le lunghe sessioni di pesca non saranno proficue, meglio una notte e via, una giornata secca, saranno più produttive e vi faranno stressare di meno, stare quattro giorni in riva e non vedere niente, non è poi così bello. Meglio toccata e fuga! Non ve ne pentirete! Questa estate, il consiglio viene anche da Marte, Sole e Mercurio, messi lì apposta per dirvi di non avventurarvi troppo in vacanze o sessioni di pesca avventurose, se dovete andare a pescare a 5 ore di macchina, evitate, molto meglio il laghetto sotto casa o a un’oretta di distanza al massimo, non dite poi che non vi era stato detto! Dalle sessioni semplici senza tanti fronzoli, vi tornerà la voglia, qualora l’abbiate persa in primavera, di rimettervi in gioco, a fine agosto ci sarà una reattività mai vista prima, allora sì che le cose finalmente per voi cambieranno, risultati in vista per voi del’acquario! Se c’è un periodo dell’anno dove potete spendere qualcosa in più e non pentirvene, sarà proprio questo, un mix di mesi dove se spendete per la vostra attrezzatura, lo farete con sapienza, ma tale sarà affiancata da qualche spesa davvero importante, non preoccupatevi, la vostra canna da sogno, o lettino di ultima generazione, vi faranno compagnia per molto tempo! Ricordate che chi spende una volta, con prodotti di qualità, spende solo una volta!

oroscopo Pag.128

C A P RICORNO

Questa estate sarete presi di mira in malo modo dai vostri amici di pesca, forse per qualcosa che avete detto o fatto nei mesi precedenti, ma non godrete più della loro stima, forse perché vi lamenterete di tutto, quindi anche se fate un’uscita in compagnia, cercate di essere il più socievoli possibile, fate qualche sorriso in più anche se non vi va, ne vale delle vostre pescate in compagnia, per i solitari, invece, meglio soli che mal accompagnati! Ci saranno astri in quadratura e ciò significa problemi fisici, più che altro alla testa, come emicrania, forse sarà questo il motivo del vostro lamentarvi un po’ troppo, non eccedete con le medicine, ma semplicemente andate a pesca! La miglior cura per il mal di testa è svolgere il proprio hobby in serenità all’aria aperta! Come detto prima, nei rapporti con le persone, c’è qualcosa che non va, meglio ripeterlo, se potete, andate a pescare da soli! Troverete anche modo di divertirvi parecchio, però gli astri consigliano di usare una tattica più “sottile” del solito, abbandonate gli ami grossi ed affidatevi ad una pesca più sofisticata, più attenta ai particolari, forse i pesci delle vostre zone preferite, si sono abituati a quello che fate! È un periodo strano, c’è qualcosa nella vostra vita che non torna, a volte la risolvete andando a pescare, altre volte con shopping compulsivo di oggetti che già avete nella vostra attrezzatura, comprate l’indispensabile, o se qualcosa ha la vera necessità di esser cambiato, piuttosto, se volete spendere, fatelo con esche e minuterie! Quelle sono davvero benedette dagli astri che in questi mesi vi sono amici! Due mesi diversi l’uno dall’altro, gli astri indicano agosto come periodo per la vostra cattura record, proprio in questo periodo dovete osare quel che non avete mai osato, tentate la sorte, anche se non dovesse funzionare, almeno vi sarete goduti una bella o delle belle esperienze, ma Agosto è il mese delle soddisfazioni per voi dei Pesci, a Luglio tenetevi in allenamento con il laghetto o con il fiume sotto casa, poi giocatevela! Ottimo il periodo della salute, durante i temporali, se i vostri amici pescheranno con l’impermeabile di ultima generazione, o staranno dentro la tenda, voi potete avventurarvi anche a petto nudo con la canna da pesca in mano, sarete una roccia! Il maltempo non vi fermerà, anzi, sarà proprio sotto la pioggia che troverete tante soddisfazioni, e magari il vostro record personale! Dagli astri viene un consiglio non da poco, se nei mesi precedenti avete catturato con un’esca in particolare, avete utilizzato una tattica, magari tutta vostra, ma vincente, non abbandona tela, non è il momento di sperimentare altro, andate sul sicuro, sarà la vostra forza fisica e mentale a portarvi da quei pesci che desiderate ogni mattina quando vi alzate. Se in passato avete fatto acquisti, i quali poi sono risultati non necessari, o magari ve ne siete pentiti, è la volta buona per prenderli in mano, saranno loro ad accompagnarvi nelle vostre avventure di pesca, avete fatto bene a non mettere in vendita sui mercatini dell’usato, quell’acquisto errato, ora vi tornerà sicuramente comodo. Periodo ottimo per fare scorta di minuterie e fili per imbobinare i vostri mulinelli!

pe s c i

sagittario

Buone stelle questa estate per voi, il Sole e Marte vanno a spasso per voi sorridenti. Le vostre parole saranno prese sul serio da tutti, se siete dentro ad un club di pesca o ad un gruppo di amici, è il momento giusto per far vedere che il vero leader siete voi! I Social Network saranno un bel campo di discussione per voi, ma vi distinguerete per la vostra saggezza, chi vi ascolterà, lo farà con attenzione. Inizierete l’estate con qualche problema allergico di troppo, pollini e graminacee vi faranno compagnia nelle vostre sessioni di pesca, usate degli antistaminici per non rovinarvi le giornate, in agosto, invece sarete nettamente in forma, con la vostra forza potete perfino caricarvi tutta l’attrezzatura in spalla e fare centinaia di metri alla ricerca di una postazione di pesca mai esplorata prima, ma che tanto vi affascinava. Mercurio in opposizione vi dice di stare attenti alle tattiche di pesca, fate quello che sempre avete fatto, usate l’esca con la quale avete sempre catturato, gli esperimenti non saranno tanto proficui, alla fine seguire questo consiglio vi può portare a catturare sempre, caso mai il vostro esperimento fatelo dopo novembre! Giove in sestile vi aiuterà nella scelta di un acquisto, forse la vostra macchina è troppo piccola per la vostra attrezzatura? Questo è il periodo giusto per fare un giro da qualche concessionaria, le scelte per chi vuole comprare qualcosa nell’ambito della pesca, saranno protette dagli astri!


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02 2017

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