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Buon anno a tutti! Riprendiamo alla grandissima questo 2018, un anno che si affaccia ricco di tante novità legate al mondo della pesca ricreativa nazionale. La speranza sta nella proposta presentata al Senato della Repubblica con lo scopo di modificare e migliorare l’attuale situazione legislativa per una pesca sportiva sostenibile, in grado di valorizzare il nostro immenso patrimonio idrico e le specie che lo popolano, perché parliamoci chiaro, qualcosa era nell’aria da tempo e stavamo solo aspettando che qualcuno facesse la prima mossa. Mi riferisco alla proposta di legge presentata in Senato, da Fipsas in collaborazione con Fiops, lo scorso mese di Dicembre, con lo scopo di riformare le leggi sulla pesca sportiva a livello nazionale, leggi che ricordo a tutti sono vecchie di oltre 80 anni e che contrastano totalmente con la mentalità più evoluta della pesca sportiva moderna. C’era bisogno di questa mossa, un atto di grande responsabilità da parte della Federazione Italiana nei confronti dei propri tesserati e di chi ancora non lo è, ma pratica con assiduità la pesca sportiva. I principi della proposta rispecchiano quelle che sono per gran parte le richieste di un settore in crisi da molto tempo. Una crisi, può essere voluta, può essere annunciata, a volte anche aiutata, ma che per fortuna può essere anche fortemente contrastata da chi ha deciso di dire basta ad un sistema che non riesce a contrastare l’abuso e il degrado che ormai ha preso il sopravvento in molte zone d’Italia. Basta al bracconaggio e a leggi vecchie e malate. Come sempre prima di cantar vittoria dobbiamo fare i conti con la burocrazia politica che non sarà breve, ma intanto delle buone basi sono state portate e consegnate nelle stanze giuste, per il resto non dobbiamo che sperare nel buon senso di chi decide. Purtroppo non finirò mai di dire che per decidere su questioni come queste sarebbe necessario appartenere la mondo della pesca sportiva, ma in politica non è quasi mai così. Comunque nelle news di CEFF troverete tutto ben dettagliato su ciò che è stato presentato da Fipsas e Fiops, per gli sviluppi vi faremo sapere. Passiamo ora a quella che sarà la festa Italiana del Carpfishing e di tutte le tecniche specialistiche, che si terrà come di consueto a Gonzaga tra poco più di un mese. Per la precisione il 17 e 18 febbraio sarà la ventesima edizione di Carpitaly. Per avere delle anticipazioni, nelle news, troverete il programma dei due giorni della fiera, che come sempre sarà di grande interesse per tutti! A presto amici e come sempre buona lettura.
NUMERO 1 Gennaio 2018
EDITORE MATTEO MARMOCCHI
Numero Registro Operatori di Comunicazione 26536
direttore responsabile
Matteo Marmocchi matteo@carpefeederfishing.it
direttore editoriale
Graziano Giambastiani graziano@carpefeederfishing.it
videoimpaginazione
Matteo Marmocchi
direzione e redazione
direzione@carpefeederfishing.it
pubblicità
graziano@carpefeederfishing.it
consulenti
White Koy, Graziano Giambastiani, Dario Ferrari, Dino Ferrari, Stefano Francia, Mattia Travasoni, Mauro Pitorri, Marco Rossi, Lorenzo Luciani, Raffaele Mapelli, Simone Gatti, Michele Vallesi, Julian Jurkewitz
è una pubblicazione bimestrale MATTEO MARMOCCHI Registrata presso il Tribunale civile e penale di Bologna con il numero 8458
proprietà
MATTEO MARMOCCHI www.carpefeederfishing.it
Tutti i diritti sono riservati. L’invio di fotografie e materiale dattiloscritto alla Redazione, autorizza implicitamente la pubblicazione a titolo gratuito sulla rivista Carp e Feeder Fishing. I manoscritti ed il materiale iconografico inviati in Redazione non verranno restituiti.
graziano giambastiani Direttore Editoriale
Sono vietati la pubblicazione e l’utilizzo anche parziale di testi, foto e disegni, se non espressamente autorizzati.
Sgennaio O M M- febbraio A R I O rubriche 6 NEWS 14 brenta 16 fipsas 20 fiops 24 cfi 26 lbf 172 OROSCOPO
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a spasso con il feeder
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162 piccoli fiumi grosse soddisfazioni
“striscio” invernale sul po
e n i l n o è il nuovo numero della rivista di
Nash
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BARBEL FISHING ACADEMY 3 A partire da sabato 6 gennaio alle ore 22.00 Pesca (Sky canale 236) presenta Barbel Fishing Academy 3. In prima visione gli episodi inediti della terza stagione del programma dedicato al barbel fishing, la tecnica di pesca finalizzata esclsuivcamente alla cattura dei grandi barbi. Dieci appassionanti puntate che vedranno protagonista la tecnica del feeder pesante, la vera tecnica specialistica, quella che si pratica nei fiumi di grande portata a Clicca e guarda il video fondovalle. Nei vari episodi verranno esaminate le attrezzature e gli accessori, le strategie, la pastura e la pasturazione mirate alla cattura di questi grandi e battaglieri ciprinidi, pesci bellissimi che hanno ormai colonizzato molte acque italiane.
PASSIONE ARTIFICIALE
Speciale Canada
Martedì 23 gennaio alle ore 22.00 Pesca (Sky canale 236) presenta Passione artificiale – Speciale Canada. La trasmissione dedicata alla passione per la pesca con le esche artificiali compie uno straordinario viaggio nel cuore del Grande Nord. Passione Artificiale infatti si trasferisce in British Columbia per vivere un’avventura eccezionale tra Clicca e guarda il video boschi immensi, panorami che si perdono all’orizzonte e soprattutto con la possibilità di catturare le incredibili creature che vivono nel fiume Skeena e i suoi affluenti. Un viaggio emozionante all’inseguimento della propria passione, che porterà i protagonisti dalle montagne fino al mare, seguendo miriadi di ricchissimi corsi d’acqua di questa regione di stupefacente bellezza.
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WILD LATITUDE A partire da venerdì 19 gennaio alle ore 21.00 Pesca (Sky canale 236) presenta Wild Latitude. La miniserie, inedita e in prima visione, si propone di raccontare un’avventura di pesca con un approccio totalmente ‘wild’. Marco e Michele si confrontano con una sfida originale, quella di affrontare le meravigliose acque svedesi rinunciando drasticamente alle comodità e ai servizi che normalmente vengono offerti da un lodge di pesca. Una sfida contro le condizioni meteo più estreme, in un momento della stagione ancora durissimo, in cui è la natura a dominare incontrastata le terre scandinave. I protagonisti si porranno umilmente, ma senza paura, di fronte a questa natura difficile, affrontando l’avventura di pesca con determinazione e armati solo del proprio coraggio e della propria abilità. Clicca e guarda il video
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AVVENTURE DI PESCA A partire da giovedì 11 gennaio alle ore 22.00 Pesca (Sky canale 236) IL MIO TEST Un documentario inedito e in prima visione, un viaggio che ha per meta il sud dell’Inghilterra, dove scorre un fiume mitico: il Test. Questo corso d’acqua non solo è famoso per la qualità delle sue acque cristalline che ospitano una ricchissima popolazione di grosse trote e temoli, ma è quasi leggendario per la storia della pesca. E’ proprio su questo fiume, infatti, che nel diciassettesimo secolo furono codificati i principi base della pesca a mosca. Seguiamo quattro appassionati accompagnati da un esperto di pesca a mosca, che si giocano il tutto per tutto per catturare gli splendidi pesci di questo chalk stream in un contesto naturalistico di rara bellezza. CERCATORI DI LUCCI Un documentario realizzato da un regista francese, Stéphane Frogeais, appassionato di pesca, e dedicato ad uno dei grandi predatori più ricercati del mondo, il luccio. Un vero e proprio viaggio “on the road” che ci permetterà di vedere alcuni degli spot più famosi di Francia per la ricerca delle “big mama”. Seguendo diversi esperti pescatori transalpini scopriremo i loro approcci e le tecniche grazie alle quali questi appassionati hanno potuto catturare pesci di taglia davvero importante. Il documentario cerca di rispondere alla domanda sulla potenzialità delle acque francesi, immergendosi in un’esperienza di pesca all’interno di scenari naturali di eccezionale bellezza. Inoltre, per dare valore scientifico alla sua ricerca, il regista incontra anche un rappresentante della gestione della pesca in Francia che fornirà, dati alla mano, informazioni di enorme valore scientifico. UN COMBATTENTE STRAORDINARIO Questo documentario inedito e in prima visione rappresenta un’immersione nella giungla tropicale sulle tracce dell’Aimara, detto anche ‘Il mostro d’Amazzonia’. Una vera e propria avventura che ci porterà nel cuore di un mondo selvaggio e sconosciuto. Armato della sua canna da spinning il protagonista si misurerà con uno dei predatori più aggressivi e potenti del mondo.
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Vent’anni di Carpitaly Una fiera (ed una festa) della pesca sportiva Per festeggiare i suoi primi vent’anni, Carpitaly quest’anno offre agli amici carpisti e pescatori un programma davvero ricco e completo: intanto non più un solo convegno, quello del sabato, ma anche un secondo, la domenica, organizzato da FIPSAS. Il convegno del sabato tratterà la delicata tematica della pesca professionale in acque interne e quali possono essere le soluzioni e le proposte per risolvere questo problema. In questa edizione spazio all’amore: sul palco saliranno coppie di fidanzati o sposati pescatori e padri (o madri) con i figli! Miss Carpitaly e Mister Siluro infatti non saranno più due momenti distinti ma un unico spettacolo sul palco che si ripeterà sia il sabato che la domenica e sempre alla stessa ora, le 14.30! Se se la sentiranno potranno anche
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cantare una delle canzoni di Steno, il cantante del carpfishing e della pesca, che ovviamente, come sempre, sarà ospite del palco della fiera: il momento del canto si chiamerà “C-Factor”! Ovviamente il tutto sarà fatto in modo goliardico, così come il nuovo brano di Steno “sei più bravo tu” che potete trovare solo su youtube! Poi il “Carpitaly family”, dove padri e figli, o madri e figli, saliranno sul palco per giocare con noi, sia sabato, che domenica, alle 10.30! Per entrambi i momenti, “Miss e Mister” e “Carpitaly family” ci saranno in palio dei buoni acquisti da 250 euro cadauno! E poi gli “angolo del” dove esperti del settore parleranno di tecnica di pesca. Non più il “best in show” ma le “aziende informano”, sia sabato che domenica alle ore 15.30, un momento in cui le aziende presenteranno le loro novità viste in fiera. E poi presenteremo il “1° enduro Carpitaly” che si terrà ad Ostellato a fine aprile, un evento molto importante organizzato dalle aziende Nash, Fox e Korda assieme a Fiera Millenaria. E poi ospiti internazionali, presentazione di altri eventi e manifestazioni, insomma, un Carpitaly davvero ricco di novità per questa ventesima edizione che si preannuncia già dei record! PROGRAMMA CARPITALY 2018 20° edizione – 17-18 febbraio Sabato 17 Febbraio Sala conferenze Pad. 0 11.30 Conferenza organizzata da Fiera Millenaria Gonzaga: “Pesca professionale in acque interne; soluzioni e proposte” modera Roberto Ripamonti. 15.30 Carp Fishing Italia: Incontro con le sedi periferiche e resoconto attività 2017 ZONA SPETTACOLI - pad. 5 10.15 Steno in repertorio e Graziano Salvadori 10.30 “carpitaly family” padri e figli sul palco! Si vince un buono acquisto da 250 euro presso Lamincio! E premio a tutti i partecipanti, una t-shirt offerta da Italian Fishing Tv. 11.00 Ripamonti presenta Enduro Sei Laghi 2018, premiazione 20 anni Carpitaly e presentazione Appunti carpfishing 2018 su Italian Fishing Tv. 11.30 “Angolo del” organizzato dal sito web Carponline.it con Agostino Zurma 12.15 Presentazione Primo Enduro Carpitaly 2018 a Ostellato, iscrizioni aperte! 14.30 Miss e Mister Carpitaly e C-Factor… Si vince un buono acquisto da 250 euro presso Lamincio! 15.30 “le aziende informano” le aziende presentano i migliori prodotti che vedremo nel 2018 16.00 Parliamo di reato di diffamazione sul web con l’avvocato Francesco Ruscelli, direttore FIOPS 16.30 Presentazione nuova nazionale carpfishing FIPSAS
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Domenica 18 Febbraio ZONA SPETTACOLI - pad. 5 10.15 Steno in repertorio e Graziano Salvadori 10.30 “carpitaly family” padri e figli sul palco! Si vince un buono acquisto da 250 euro presso Lamincio! E premio a tutti i partecipanti, una t-shirt offerta da Italian Fishing Tv. 11.00 Presentazione Primo Enduro Carpitaly 2018 a Ostellato, iscrizioni aperte! 11.30 “Angolo del” organizzato dal sito web Carponline.it con Sergio Ceccarelli presenta 12.15 Ripamonti presenta Enduro Sei Laghi 2018 e premiazione 20 anni Carpitaly 12.45 Matteo Marmocchi e Nash presentano Alan Blair 14.30 Miss e Mister Carpitaly e C-Factor… Si vince un buono acquisto da 250 euro presso Lamincio! 15.30 “le aziende informano” le aziende presentano i migliori prodotti che vedremo nel 2018 Sala conferenze Pad. 0 11 Convegno organizzato da FIPSAS dal titolo: Il superamento del Regio Decreto del 1931: una nuova Legge Quadro sulla pesca in acque interne
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17-18 Febbraio 2018
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STEVE BRIGGS AL PARCO DEL BRENTA PARCO DEL BRENTA
Un bellissimo viaggio in Italia da parte di Steve Briggs, uno dei carpisti piĂš conosciuti a livello europeo. Sessione di qualche giorno con catture da sogno in un bellissimo ambiente gestito egregiamente.
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NUOVO IMPORTANTE PASSO PER LA PESCA RICREATIVA ITALIANA Apprendiamo dal sito internet FIPSAS http://www.fipsas.it/ “Ci sono voluti 87 anni perché una rivisitazione totale della norma quadro sulla pesca sportiva nelle acque interne, fatta dai pescatori sportivi per i pescatori sportivi, vedesse la luce. Per iniziativa del Vice Presidente della Commissione Ambiente del Senato, Sen.Massimo Caleo, e di altri quindici Senatori della Repubblica, a Roma, presso la sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama, è stato presentato il Disegno di Legge Quadro “PER L’ESERCIZIO DELLA PESCA DELLA FAUNA ITTICA E PER LA PROTEZIONE E LA CONSERVAZIONE DELLA FAUNA DELLE ACQUE INTERNE IN TUTTE LE ACQUE INTERNE PUBBLICHE DEL TERRITORIO NAZIONALE”.
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Tra le riforme proposte, la più importante, e anche la più richiesta dal mondo della pesca sportiva e ricreativa, è quella che introduce una revisione della normativa per quanto riguarda lo “status” della fauna ittica, finora giuridicamente ritenuta “res nullius”. Nel nuovo testo la fauna ittica viene, invece, considerata “patrimonio indisponibile dello Stato”, con evidenti conseguenze positive verso una gestione della risorsa naturale orientata non al semplice prelievo, ma alla preservazione della stessa. Con la proposta di legge presentata, si intende superare un quadro normativo nazionale basato su una legislazione che risale molto indietro nel tempo (regio decreto n. 1604 del 1931) e connotato da una serie di provvedimenti assolutamente diseguali, e il più delle volte in contrapposizione tra loro, dovuti alla delega statale alle regioni in materia di pesca in acque interne. Il provvedimento, quindi, si propone come un moderno quadro di riferimento, che assume una funzione di cornice atta a individuare le linee di indirizzo generali per la gestione di un’attività che rappresenta uno dei più importanti settori ricreativi in ambito nazionale. Altresì, il provvedimento si propone di valorizzare le acque interne e le loro prossimità mediante la promozione delle attività turistiche e sportive legate alla pesca, a favorire la tutela e l’educazione ambientale e la promozione territoriale, anche nell’ottica di una destagionalizzazione delle attività stesse che si intende regolamentare, creando nuove opportunità per perseguire uno sviluppo che sia integra-
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to, condiviso e sostenibile. Inoltre, la proposta mira a regolamentare, i procedimenti per il rilascio, la modifica e l’estinzione delle autorizzazioni, delle concessioni e dei titoli d’uso relativi alle acque pubbliche, alle aree demaniali e alle relative pertinenze, nel rispetto della legislazione statale e regionale concernente la tutela delle risorse idriche e la difesa del suolo, nonché del superiore interesse pubblico all’uso multi settoriale della risorsa a cui ciascun corso d’acqua e/o invaso è destinato, tenendo in debito conto le esigenze di sicurezza delle opere e l’incolumità pubblica. Entrando nello specifico, la proposta di legge si compone di 22 articoli. Gli articoli 1 e 2 contengono i principi generali e le finalità della Legge. Gli articoli dal 3 all’8 contengono le specifiche delle attività consentite nelle acque interne italiane. Inoltre, nell’art. 3 si dà la possibilità al pescatore sportivo di attraversare i fondi privati per raggiungere la zona di pesca. L’articolo 9 istituisce le Guide di pesca sportiva e ricreativa. Gli articoli dal 10 al 14 contengono le modalità di concessione/gestione delle acque, della loro classificazione e degli interventi preventivi di tutela durante gli svasi. Gli articoli dal 14 al 18 contengono le norme sulla vigilanza ittica e ambientale, gli illeciti e le sanzioni amministrative e penali comminate durante l’esercizio della pesca sportiva e ricreativa.
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L’articolo 19 riguarda i ripopolamenti ittici. L’articolo 20 istituisce l’Osservatorio Nazionale sul Bracconaggio ittico. L’articolo 21 regola gli introiti e la destinazione dei proventi derivanti dalle licenze di pesca. L’articolo 22 regola, infine, l’entrata in vigore della presente legge e abroga le precedenti leggi e normative di riferimento e contiene la norma di invarianza finanziaria. Il Presidente della FIPSAS, Prof. Ugo Claudio Matteoli, a fine della conferenza stampa, ha dichiarato: “Finalmente, dopo un anno di intenso lavoro che premia l’impegno e la costanza messi in campo dalla FIPSAS e da altri protagonisti di questo percorso, come la FIOPS, proveremo a dotare i pescatori sportivi e ricreativi italiani di una legge quadro per praticare e coltivare la propria passione alieutica in acque interne con norme e regole al passo coi i tempi, avendo come priorità la tutela dell’ambiente e della fauna ittica.” - e ha proseguito - “A queste nuove norme, le Regioni dovranno indubbiamente fare riferimento, adeguando e trasformando la legislazione regionale e avranno finalmente gli strumenti utili per incentivare l’attività e la pratica alieutica, valorizzando così un turismo territoriale di qualità, ma soprattutto, mettendo nelle migliori condizioni possibili i pescatori sportivi e ricreativi che si dedicano alla propria passione”.
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FRANCESCO RUSCELLI INCONTRA TAJANI E CADEC
A Strasburgo con i massimi vertici del Parlamento europeo per parlare dei numeri e delle opportunità della pesca sportiva e ricreativa Un incontro storico quello di martedì 12 dicembre, dove il direttore della Fiops Francesco Ruscelli è stato ricevuto a Strasburgo dal presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e dal presidente della Commissione per la pesca Alain Cadec. Un’occasione mai verificatasi prima per parlare della rilevanza della pesca sportiva e ricreativa a livello economico e sociale. Ruscelli, per conto del presidente Ugo Claudio Matteoli, ha rappresentato anche la Fipsas Federazione Italiana Pesca Sportiva Attività Subacquee Nuoto Pinnato. “Un primo passo importante – ha
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commentato Francesco Ruscelli – reso possibile grazie all’impegno e alla disponibilità dell’eurodeputata Barbara Matera che, nel giro di poche settimane, è riuscita ad organizzare gli appuntamenti e persino ad accompagnarci ad entrambi”. A Tajani sono stati illustrati i numeri del settore: 2 milioni di pescatori sportivi e ricreativi soltanto in Italia che muovono un indotto tra i 2 e i 3 miliardi di euro all’anno. In Europa le cifre sono 10 volte tanto, con oltre 20 milioni di pescatori e un indotto di decine di miliardi di euro. Il presidente del Parlamento europeo ha riconosciuto la valenza dei dati presentati attivandosi subito per organizzare ulteriori incontri a Bruxelles con i vertici della Commissione europea
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per la pesca a partire da fine gennaio. “Ho davvero apprezzato il pragmatismo e la sensibilità di Tajani che ha dimostrato una seria volontà di proseguire il percorso intrapreso”. Subito dopo il direttore della Fiops Francesco Ruscelli è stato accolto da Alain Cadec che, oltre ad essere il presidente della Commissione pesca, è un appassionato pescatore che si diletta nelle acque della sua Bretagna. Tanti i temi affrontati fra cui la necessità di esaltare il ruolo della pesca sportiva nel marketing territoriale, l’urgenza legata al diffondersi del fenomeno del bracconaggio, il bisogno di maggiori controlli nei mari così come nelle acque dolci. E poi ancora la salvaguardia delle specie ittiche e della fauna, il rapporto fra specie autoctone e alloctone e l’impatto della pesca sportiva sugli stock ittici del mare. “Nei prossimi giorni, insieme alla Fipsas, invieremo una memoria più dettagliata su ogni questione di cui abbiamo discusso. Credo che questi incontri a Strasburgo siano soltanto l’inizio di un’importante collaborazione che potrà portare enormi benefici al mondo della pesca sportiva e ricreativa”.
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La Regina Rovigo Dedicato alla Memoria di Nicola Perin Borsea 9/02/2017 Salve mi chiamo Rosa e sono la mamma di Nicola Perin iscritto al Vostro Club La Regina da qualche anno. Forse voi non sapete che Nicola dopo una malattia di due anni e mezzo il 24 Dicembre 2015 è tornato in cielo. La pesca era per lui più di una passione, sono ancora appesi in camera sua le vostre lettere. A lui piaceva l’idea che la società di pesca in cui era iscritto collaborasse con un associazione di Padova “Team For Children” che opera in oncoematologia pediatrica a Padova aiutando i bambini e i ragazzi e le loro famiglie.
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Gli piaceva l’idea di una gara di pesca e dare in beneficenza il ricavato aiutando l’associazione nella costruzione di una nuova area del Day Hospital dedicata agli Adolescenti. Io giro l’idea a voi e nell’attesa di una risposta Vi porgo cordiali saluti Mamma Rosa Questa lettera mi è giunta a inizio anno e non ero a conoscenza del triste avvenimento. Non nego di essere stato colpito profondamente da quelle parole scritte su un bianco foglio, ma questa sera, il Consiglio della Regina Rovigo e in rappresentanza di tutti gli iscritti al Club, ha incontrato Mamma Rosa, e con enorme soddisfazione abbiamo consegnato una targa in Memoria di Nicola e fatto una donazione di euro 200 da devolvere a Save For Children per contribuire alla realizzazione della nuova area per gli adolescenti. Avrei voluto realizzare con Nicola il suo sogno ma ci sentiamo comunque parte del suo progetto e onorati di averlo portato a compimento. Nicola sarà sempre uno di Noi e spero che da lassù continui a pescare in qualche lago in Paradiso. Carpfishing Italia è una grande famiglia e questo ragazzo si riconosceva nei principi fondamentali in cui CFI è stato fondato e come Presidente del Club periferico La Regina Rovigo mi sento orgoglioso di appartenere a questa associazione e tramandare ai più giovani tutti quei messaggi e l’etica in cui tutto è nato e tutto ruota, CFI non è solo pescare ma un mondo che sa andare oltre a un semplice hobby e che sa creare un legame invisibile che continua a unirci e ci da la consapevolezza di essere Unici in tutto quello che facciamo. Pegoraro Stefano
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eventi - LBF roma LBF Roma è una delle Sedi Periferiche di LBF Italia che vanta il maggior numero di soci ed è anche certamente una delle più attive, grazie prima di tutto al suo Presidente, Alessandro “Geppa” Arseni, ma soprattutto grazie ai numerosi eventi che organizza ogni mese cercando di conciliare gli impegni dei soci ordinari con i soci agonisti, sempre con lo spirito goliardico che li accomuna. Nei loro Raduni di pesca, da sempre, il motto che va per la maggiore è: “se non magnano loro…magnamo noi!”, ed infatti ogni raduno diventa un buon motivo per condividere le specialità enogastronomiche, mangiare tanto, bene e soprattutto non si parte bene se dalla mattina non si prepara colazione con caffe’ e cornetto con nutella…per finire coi propri liquori fatti in casa! Come nelle migliori riunioni di famiglia insomma, solo che al posto del divano ci si trova seduti su un Panchetto da pesca o su una “chair” attrezzata… Ma sostanzialmente il raduno è inteso come spunto per fare integrare i nuovi arrivati e per creare gruppo, fosse anche solo per prendersi in giro durante la pescata! Sono circa 4-5 anni che LBF Roma unisce la pesca con iniziative di solidarietà nel sociale: vanta infatti diverse collaborazioni con la A.I.L (Associazione Italiana contro Leucemie e Mielomi), Step Aba (Associazione di esperte psicologhe in analisi comportamentale applicata specializzata in intervento terapeutico-riabilitativo rivolto ai bambini con autismo), e recentemente con l’associazione culturale “il cammino di Giulia” a favore dei bambini sordo/ciechi. Ma avremo modo di dettagliare maggiormente più avanti. LBF Roma tipicamente si ritrova mensilmente anche in orario serale per una pizza dove spesso si coinvolgono anche le proprie famiglie, e ultimamente è nata l’abitudine di organizzare anche una riunione “tecnica”, dedicate all’incontro con i tester delle principali aziende commerciali che operano nel mondo della pesca, per approfondimenti di varia natura su attrezzature, montature, esche e pasture, e sulla nostra tecnica di pesca in generale. Ultima tipologia di incontro è la Cena di fine anno dove si premiano le persone che si sono distinte durante l’anno (per meriti sportivi, o anche solo per un qualcosa di bizzarro avvenuto durante l’anno). Insomma la vita organizzativa di LBF Roma è molto piu che attiva...
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LBF MOLISE – IL MOLISE ESISTE Fondata a Gennaio 2017 da quasi per gioco da un gruppo di amici appassionati per il feeder ed in un anno è arrivata a 22 iscritti non solo molisani ma anche campani e pugliesi. Il suo scopo è far conoscere la tecnica del feeder nelle sue più svariate sfaccettature. Nel corso del 2017 LBF MOLISE ha organizzato per la prima volta nel Molise eventi come il PRESTON-KORUM DAY, SENSAS DAY, GARBOLINO DAY e sta partecipando alla Coppa Sud con tre squadre da quattro agonisti con ottimi risultati. Ma LBF Molise non è solo agonismo ma anche sociale organizzando un evento dal nome “Porta a pesca un amico”. Giornata stupenda con la partecipazione di ragazzi diversamente abili. Per il 2018 c’è molto fervore con tanta voglia di fare ed organizzare nuovi eventi.
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LBF Roma ed il “cammino di Giulia”... sempre insieme... Considero degno di essere raccontato l’evento che LBF Roma ha organizzato per l’associazione “il cammino di Giulia”. Nel mese di luglio siamo stati contattati da Monica presidente dell’associazione è anche la mamma di Giulia, una bambina di 4 anni che purtroppo è sordo/cieca. Ha richiesto il nostro aiuto per l’acquisto di una pedana sensoriale che avrebbe potuto contribuire a migliorare la vita di Giulia. La pedana sensoriale sostanzialmente è un “letto” collegato ad un pc in grado di trasmettere particolari vibrazioni a colui/lei che saranno distesi su di esso, tramite il contatto del corpo. Non ci siamo fatti ripetere 2 volte la proposta, e in pochissimo tempo abbiamo organizzato un evento che consisteva in una semplice pescata tra soci di LBF Roma e alcuni agonisti dei team LBF Centro Italia cui abbiamo chiesto un’offerta libera per contribuire l’acquisto della pedana... Oltre al buon cuore dei partecipanti e alla loro simpatia, sono bastati 5 kg di cicoria ripassata in padella con “ajo e ojo” + 40 salsicce cotte al vino bianco... pane casa-
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reccio, e una lotteria improvvisata per raccogliere un discreto gruzzoletto... Faccio una carellata di foto di presentazione, per ringraziare ancora chi ha partecipato fisicamente e chi ha partecipato indirettamente. Monica ci ha invitato all’evento in cui l’Associazione con tutti i vari donatori, è stata consegnata la pedana sensoriale a Giulia, hanno collegato la pedana al pc e hanno trasmesso una canzone... Giulia ha subito riso... e Monica parlando al microfono collegato alla pedana... ha permesso a Giulia di “sentire” tramite vibrazione la sua voce... Abbiamo vissuto un momento di incredibile emozione, uno tra i più importanti progetti sociali cui abbiamo partecipato con LBF Roma. Basta davvero poco per fare del bene, quando sono diventato Presidente di questa sede di pescatori, non avrei mai immaginato di poter riuscire anche in questo tipo di iniziative. Sono fiero e onorato di essere il Presidente di questa grande sede. Arseni Alessandro
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I CONSERVANTI... QUELLI BUONI!
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Testo e foto di Michele Vallesi
Parliamo questa volta di uno degli argomenti piĂš interessanti e anche molto discussi riguardanti le esche: quello dei conservanti
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Molti carpisti sono soliti pensare che le esche contenenti dei conservanti, siano meno appetibili e soprattutto facciano male alle carpe. Posso fermamente dire che secondo me non è assolutamente così! Sia per l’appetibilità, sia per la salute dei pesci (in quanto le produzioni vengono sottoposte a severe analisi) se fossero dannose ne sarebbe impedita la vendita. Esistono molti tipi di conservanti, facilmente rintracciabili con la sigla “E”, seguita dal numero 200 fino al 299. Si suddividono in diverse categorie che ora andrò ad elencarvi: • E200-209 sorbati • E210-219 benzoati • E220-229 solfuri • E230-239 fenoli e formiati • E240-259 nitriti e nitrati • E260-269 acetati • E270-279 lattati Igiene e pulizia prima di tutto • E280-289 propionati • E290-299 altri Uno dei conservanti maggiormente impiegato è di certo il SORBATO DI POTASSIO, facilmente reperibile, anche da privati, per questo molto comune e qui di seguito riporto una breve ma esaustiva descrizione: Il sorbato di potassio (E202) è il sale di potassio dell’acido sorbico. A temperatura ambiente si presenta come un solido bianco inodore. È un composto irritante. Essendo molto più solubile in acqua (58%) dell’acido sorbico viene preferito per la conservazione di sistemi acquosi. Il rapporto tra la concentrazione di sorbato di potassio e quella equivalente di acido sorbico è 1,35. Grazie alle sue proprietà antifunginee e antibatteriche, il sorbato di potassio trova impiego come conservante nell’industria alimentare, sotto la I conservanti...quelli buoni! Pag.32
Non è solo la forma sferica della pallina ad essere determinante in molti casi, ma è la preparazione dell’impasto e la sua conservazione che diventa essenziale ai fini della pesca
denominazione E202. È usato principalmente nei latticini e nel pane di segale, ma si può anche trovare in frutta candita, sidro, succhi di frutta concentrati, creme per ripieni e guarnizioni, albicocche secche, pizze surgelate, macedonie di frutta, capsule di gelatina, margarina, bevande analcoliche e zuppe. Funziona meglio in ambienti con un pH inferiore a 6,5. La sua DGA è di 3 mg per kg di massa corporea. Io, personalmente, non lo utilizzerei mai all’interno delle mie esche, come solo unico conservante, in quanto, negli anni precedenti, furono svolti svariati test in acqua con un esito non del tutto positivo. Infatti le carpe, nel lungo periodo, diventavano intolleranti alle esche contenenti sorbato. Inoltre, se si applicassero i dosaggi secondo la legge, essi risulterebbero troppo bassi e quindi inutili alla conservazione delle boilies, a meno che esse non vengano seccate come dei pellet e a volte non basterebbe, quindi il sovra dosaggio è d’obbligo. Protegge dalle muffe (alcune) ma non dalle ossidazioni, ovvero quella patina che si crea intorno alla pallina che ne determina il colore. Spesso viene impiegato in combinata con l’ACIDO ASCORBICO I conservanti...quelli buoni! Pag.33
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Esca conservata alla perfezione
Esca mal conservata
per sopperire quest’ultimo problema. Come avrete ben capito, queste tecniche di conservazione poco ortodosse non sono consone con la mia linea di pensiero riguardo la costruzione di una boilie. Tutte le Aziende atte alla produzione di esche ready made, studiano, analizzano e testano, ogni tipo di conservante che impiegano nelle loro esche. Non esiste un conservante univoco per tutte le boilies! In base ai sistemi produttivi alcuni potranno essere migliori di altri, ma spesso e volentieri sono le miscele tra di essi, in parti diverse tra loro, ad essere la giusta combinazione. Inizio subito aprendo una parentesi, uno tra i migliori conservanti è...la pulizia! Ambienti ed attrezzature sterili e sanificate, combinati con l’utilizzo di materie prime fresche e di qualità, abbattono il 50% delle cause di muffe e/o ossidazioni. Chiaramente nell’ambito “self” la cosa non è possibile nemmeno con tutte le cure del caso, in parte anche per il motivo sopracitato, per questo si adotta quasi sempre la congelazione delle stesse. Nessuna “fabbrica di boilies” sarebbe disposta a sovra dosare i conservanti all’interno delle proprie esche perché comporterebbe un grosso costo, quindi cercheranno sempre di utilizzarne il minimo indispensabile per la preservazione del proprio prodotto. Io nella mia azienda ho investito molto nelle tecniche di conservazione, tempo e denaro, al fine di proporre un prodotto veramente performante, che non faccia male alle carpe e soprattutto mantenga le proprietà invariate nell’arco I conservanti...quelli buoni! Pag.36
di un tempo prestabilito (data di scadenza). Non è stato semplice! Non essendo un chimico laureato, mi sono dovuto affidare a diversi laboratori per cercare di creare le diverse miscele da inserire all’interno dei mix. Ho seguito ogni singolo esperimento con occhio vigile e attento, per questo posso umilmente affermare che preferisco di gran lunga una buona ready made ad una self made mal conservata. La maggior parte delle muffe e cariche batteriche, sono invisibili ad occhio nudo! Utilizzo per lo più conservanti dedicati all’industria alimentare, in piccola percentuale quelli dedicati alla zootecnia. Tengo a specificare che il conservante che utilizzo nelle mie esche è molto solubile, fattore di altissima rilevanza, dato che solo dopo 10 minuti che le boilies sono immerse in acqua, la maggior parte di esso viene “disperso”.
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Ora provo a spiegare, in parte, il sistema produttivo atto alla conservazione di un’esca, all’interno di una vera Azienda. Scusatemi se sono ripetitivo ma preferisco, anzi pretendo che vi sia una netta distinzione tra “piccoli produttori” abusivi e vere aziende. Come accennato in precedenza, la pulizia è quasi un’ossessione! I locali, sia quello produttivo che quello dedicato all’asciugatura del prodotto devono essere sanificati a fondo, con cicli di pulizia ben determinati. Tutti i macchinari vengono puliti, lavati e sterilizzati al termine di ogni produzione, impastatrici, rullatrici ed estrusori devono tornare come nuovi, un’operazione che porta via del tempo, ma di fondamentale importanza. Una delle fasi cruciali è la cottura, lì veramente si determina la conservazione della boilie.
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Noi ad esempio, utilizziamo un tipo di cottura ad immersione, nonostante le tecniche di cottura a vapore abbiano fatto veri e propri passi da gigante, con macchinari sempre più performanti e all’avanguardia, noi ancora preferiamo di gran lunga la vecchia e classica cottura ad immersione...in chiave 2.0. Rispetto alla classica bollitura che chiunque potrebbe fare in casa, cambiano sì le dimensioni delle apparecchiature, ma soprattutto il liquido nel quale le boilies vengono immerse. Non impieghiamo della semplice acqua ma bensì un’acqua trasformata, una sorta di gel, il quale non starò qui a spiegarvi, ma che svolge la funzione di non “lavare” la boilie, in modo da mantenere le tonalità di colore, gli aromi, la sapidità ed i preziosi estratti solubili che contengono al proprio interno. Se così non fosse, perderemmo molti di essi in acqua...e con quello che costano sarebbe un vero e proprio peccato! Una volta cotte, andranno a “riposare” in asciugatura per un periodo che varia dalle 36 alle 72 ore in base alla tipologia di esca. L’asciugatura, graduale e controllata è una fase importante, sia per la conservazione, per la compattezza dell’esca e per il tasso d’umidità all’interno di essa. Tutti i campioni delle nuove esche, prima di essere immessi nel mercato, vengono portati in un laboratorio di analisi che, con delle prove accelerate, ne determina l’effettiva conservazione e ne determina il periodo di consumazione. L’umidità contenuta all’interno determina tutta la scheda nutrizionale e l’analisi chimico fisica, ad esempio, un’esca con tasso d’umidità del 34% sarà molto più ligth rispetto ad una con umidità del 26%, infatti gli 8 punti percentuali in più o in meno andranno proporzionalmente ripartiti nelle proteine, nei carboidrati nei grassi ed infine nei “sali”. Chiaramente, più sono asciutte meno sarà il rischio che ammuffiscano, anche se personalmente amo esche morbide. Michele Vallesi
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focus prodotto carpfishing
HOOKBAIT BALANCED
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Le HOOKBAIT BALANCED sono il cavallo di battaglia dell’azienda Any Water!
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Sono esche dal basso peso specifico che permettono di presentare il proprio rig con l'amo che poggia sul fondo, mentre la boilie resta sospesa di qualche millimetro sopra di esso, garantendoci una discesa del terminale in fase di calata, molto lenta e leggera. Così facendo si evitano tutti i rischi di avere il proprio montaggio sprofondato in sedimenti di materiali o alghe, inoltre ci garantiscono delle allamate perfette, molto più interne rispetto alle classiche boilies affondanti. Sono esche realizzate specificamente per l'innesco, si presentano perfettamente sferiche, grazie alla rullatura fatta a mano, inoltre sono molto “spinte” dal punto di vista aromatico. Esse rispettano i canoni degli omonimi mix affondanti, ma con percentuali di attrattori ed albumina molto più elevati, per garantire una maggiore attrazione. In questo caso, vediamo tre NEWS 2018: • HOOKBAIT BALANCED COCCO-BANANA • HOOKBAIT BALANCED 6.5 • HOOKBAIT BALANCED CARAMEL NUT Tutta la linea è disponibile in pratici barattoli da 100 g in due diversi diametri misti 14/20 mm.
Hookbait Balanced 6.5
Hookbait Balanced Caramel-Nut
Hookbait Balanced Cocco-Banana
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Stanno arrivando...
carpfishing
RIPARTIAMO, MA CON CAUTELA
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Testo e foto di Graziano Giambastiani
Ci stiamo avviando di nuovo verso il periodo della ripresa, dopo un inverno anomalo e un freddo penetrante le condizioni per la pesca si avviano verso una graduale ripresa...è il momento di pensare alla pesca, ma con una strategia compatibile alla stagione!
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La fine dell’inverno e l’approssimarsi della primavera sono considerati da sempre i periodi migliori per arricchire il proprio archivio fotografico con qualche bella cattura. I motivi sono diversi, certamente l’attenuarsi delle temperature invernali e le notti meno gelide, contribuiscono a far tornare i pesci alla loro normale attività alimentare. Questo fenomeno lo si riscontra maggiormente nelle acque “libere” e un po’ meno in quelle “private” per il semplice motivo che le seconde sono soggette ad una maggiore pressione di pesca anche nel periodo invernale. Affrontando i così detti Ticket Lake, l’uso delle esche dovrà essere in linea a quello che viene solitamente utilizzaRIPARTIAMO, MA CON CAUTELA Pag.46
to dalla maggior parte dei pescatori: piccoli inneschi sia biIn realtà quello che lanciati che tradizionali, pellets, vedete non è il limo dumbells e mais Fake, a causa del fondo sulla pallina, della forte pressione che porta ma è il rivestimento i pesci ad una diffidenza quasi attrattivo delle Cultured estrema. Al contrario invece per che sciogliendosi lentale acque libere, dove la pesca mente distribuisce i suoi subisce dei lunghi stop di temattrattori po dovuti al freddo e alla cattiva stagione, le esche naturali possono essere la giusta alternativa. Affrontando le grandi acque libere, i piccoli ambienti naturali, le acque dei canali o le zone più calme di qualche fiume di pianura, l’uso di esche naturali, come ad esempio mais e tiger nut, possono essere la scelta giusta. Anche se molti considerano queste esche adatte solo al periodo estivo, a inizio stagione, e con l’acqua ancora abbastanza fredda, possono essere una delle
L’approssimarsi della primavera è da sempre uno dei periodi più interessanti...
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soluzioni migliori per affrontare con successo una battuta di pesca incerta. Le granaglie, ad esempio il mais, se cotto bene e magari anche un po’ aromatizzato, è sicuramente un’esca ben digeribile, poco proteica, ben assimilabile e molto attrattiva. Considerando che in piena estate l’uso delle granaglie è sconsigliabile in molti ambienti a causa dei numerosi pesci di disturbo, a
Per ricominciare la stagione meglio un approccio più attrattivo, i pesci escono da un periodo difficile e sono ancora un po’ apatici
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inizio stagione molti di questi “disturbatori” se ne stanno abbastanza tranquilli senza intromettersi troppo nei nostri affari. ACQUE E CONDIZIONI DIVERSE Parlando di acque private, dobbiamo tenere in considerazione la pressione di pesca che questi ambienti sopportano per tutto l’anno. In queste acque, per molti aspetti facilitate dal punto di vista logistico, la pesca risulta molto selettiva e non sempre facile da interpretare. Per riuscire ad ingannare la proverbiale sospettosità dei pesci che vivono in questi ambienti, si devono escogitare spesso soluzioni “estreme” impiegando esche e metodi di pasturazione mirati e molto attrattivi. La nuova linea “Cultured” da innesco offre un’ottima soluzione, non soltanto dal punto di vista della presentazione, ma anche per quanto riguarda l’attrazione. Queste esche, ricoperte da un impasto “Cultured” si sciolgono lentamente, creando un buon punto attrattivo in grado di fare la differenza anche in condizioni di forte pressione di pesca. L’impasto delle nuove Cultured ha la caratteristica di essere più acido rispetto ad una pallina basica, una caratteristica da non sottovalutare quando si affrontano acque con PH basico. Le Cultured in realtà non si sciolgono completamente: il nucleo interno molto duro eviterà che la pallina cada vittima di gamberi o pesci gatto, quando l’acqua inizierà a scaldarsi. Sono inneschi dal potere attrattivo quasi immediato, ed è necessario controllare più volte la con-
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Fizzing sticks
dizione dell’esca durante la giornata. Questo però è un consiglio e non una regola, una Cultured può rimanere in acqua per circa 48 ore senza problemi di sfogliamento o crepature, sarete voi a decidere il tipo di tattica da utilizzare. Per questo 2018 la Nash propone una vasta gamma di inneschi Cultured RIPARTIAMO, MA CON CAUTELA Pag.50
In queste immagini la fase di deposito sul fondo della retina in Pva riempita con il Fizzing Sticks e Citruz finemente tritate. Come si nota dalla sequenza il sacchetto arriva integro sul fondo e solo dopo alcuni secondi inizia a sciogliesi. Una volta che la rete solubile si è completamente aperta, il mix, grazie alla sua composizione, inizia a reagire. Una parte rimane sul fondo attorno all’innesco e una parte crea una colonna verso la superficie così da creare una scia odorosa molto più ampia.
partendo dalle eccellenti Citruz nella misura 20 mm e 15 mm, le Key Cray con il loro pungente aroma di gambero di fiume nella versione 15 e 20 mm, le blasonate The Key sempre nella versione 15 e 20 mm, e per finire le uniche e inimitabili Scopex Squid dall’eccezionale potere attrattivo. RIPARTIAMO, MA CON CAUTELA Pag.51
Ne caso affrontiate un’acqua caratterizzata da un PH più acido allora potrete optare per le The Key Cultured o Key Cray, due esche realizzate con attrattori naturali, estratti, aminoacidi e farina di pesce e gambero di fiume. Nel caso delle Key Cultured il nucleo interno è costituito prevalentemente da sostanze e RIPARTIAMO, MA CON CAUTELA Pag.52
Il Carp Cradle è in assoluto il miglior materassino da slamatura...
farine di pesce. A questo punto non rimane altro che sperare in un buon fine settimana e sperimentare l’efficacia di queste eccellenti soluzioni in base alle condizioni e alle acque che deciderete di affrontare. A presto e in bocca al lupo. graziano giambastiani
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focus prodotto carpfishing
NASH SCOPE ABBREVIATED
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Molti considerano la linea Scope, come un concetto destinato ad un prossimo futuro! Chi le usa non torna più indietro, la loro praticità, le loro prestazioni e la loro qualità, la rendono la canna preferita da molti dei migliori carpisti europei. Alla nuova versione Abbreviated sono state fatte alcune modifiche rispetto alle versioni precedenti. Perfetta per i piombi di grosso peso, per pescare dalla barca, o per tante altre varianti in pesca. Il modello “abbreviated” che prenderemo in esame è la versione 10” 3,5 Lb sicuramente quella più polivalente e apprezzata sia dal mercato Italiano che da quello Europeo. Questo modello dispone di una nuova “colonna vertebrale” per un controllo migliore delle grosse carpe o per quelle che sono particolarmente agitate con forti ripartenze, soprattutto nei fiumi a veloce scorrimento d’acqua, nei luoghi ghiaiosi ed in ambienti erbosi, sono in grado di adattarsi a piombi più grandi di 6 oz. Le stesse caratteristiche si trovano nei modelli da 9 piedi, da chiusa 44 pollici (112 cm), modelli da 10 piedi, da chiusa 50 pollici (127 cm). Modelli Sawn-Off da sei piedi che si ritraggono fino a 29 pollici (73 cm).
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Si può riscontrare un notevole aumento di potenza nei modelli da 3.5 libbre S (Stepped Up Specials). Tutta la gamma ha un’anellatura rovesciata Minima sia sulle 9 che sulle 10’, per prevenire le rotture accidentali. Un consiglio: non lo fate, ma se non siete sicuri provate a piegare gli anelli, vedrete che non si spaccano! Guida dell’anellatura Fuji anti-groviglio come apicale sia sui modelli da 9 che da 10 piedi. Placca porta mulinello Fuji originale. Line Clip in carbonio. Rilegate in nero satinato e tappo all’estremità con slot per isotopo. Rifiniture in nero lucido e nero opaco. M odelli disponibili 6 ’ : 2 lb e 3 lb 9 ’ e 1 0 ’ : 3 lb – 3 , 2 5 lb – 3 , 5 lb
Visita il sito: www.nashtackle.co.uk o clicca sul LINK AL PRODOTTO NASH SCOPE ABBREVIATED Pag.56
ATTITUDE TO ADVERSE ELEMENTS
RE DEL COMFORT BOSS DELLO STILE
Nonostante la linea Zero Tolerance si sia guadagnata la sua reputazione in particolare per quanto riguarda l’abbigliamento durante condizioni estreme e quindi temperature rigide, l’essenza moderna di ZT è stata pensata per tutte le stagioni. Una linea di indumenti ad alta performance, pensata in ogni dettaglio e dando importanza alla scelta dei materiali. Gli indumenti ZT offrono soluzioni a tutto, dal vento fresco di prima mattina ai temporali improvvisi tipici della stagione estiva, passando dai venti gelidi invernali. Indossati, vi offriranno una comodità senza pari, tenendovi asciutti in qualsiasi condizione estrema. d u m e n t i A l l S e As o n p e r i l p e S c At o r e d i t u t t e l e S tA g i o n i
nashtackle.co.uk
feeder
fishing
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Testo e foto di Stefano Francia
Quando il “generale” inverno bussa alla porta, non possiamo fare altro che aprire, farlo accomodare ed assecondare ogni sua richiesta e esigenza. Infatti mai come in questo particolare momento dell’anno le nostre strategie di pesca saranno da “settare” tenendo conto delle poche finestre temporali in cui i pesci si alimentano o solamente si mettono in movimento per spostarsi dalle zone di sosta FREDDO... PUNGENTE Pag.59
Le esche naturali sono sempre una validissima alternativa
Con il freddo il richiamo della pastura deve essere moderato e costante
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Prodotti specifici per una maggiore attrazione, anche nei bigattini incollati
I cali improvvisi di temperatura sono momenti davvero difficili da decifrare, ma soprattutto hanno impatti molto differenti a seconda dei luoghi che ci si trova ad affrontare. Nei grandi fiumi del piano, ad esempio, con portate d’acqua importanti e piuttosto costanti, i pesci tendono a rimanere attivi anche nelle giornate più gelide dell’anno, regalando spesso anche catture di taglia. Comportamento completamente differente invece si verifica nei fiumi delle zone alte del nord Italia, dove per minor dimensione dei corsi d’acqua, minor corrente, temperature più basse (anche per la maggior vicinanza alle zone di montagna in cui le nevicate sono sicuramente una parte importante nel raffreddamento dell’acqua), i pesci tendono a rallentare drasticamente l’attività di ricerca del cibo od anche solo il loro spostamento. Diventa quindi di fondamentale importanza individuare i tratti giusti da sondare per poi depositarvi le nostre esche e cominciare la nostra pasturazione in attesa dell’abboccata. In tali situazioni, l’esperienza ci ha portato ad individuare nelle buche più profonde o nei cambi di profondità, le zone più proficue in cui insidiare i grossi baffoni invernali. Questo perché la corrente presente sul fondale in questi tratti, è spesso molto meno impetuosa delle zone a monte e tende a fare da zona di FREDDO... PUNGENTE Pag.61
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L’esperienza di un’azienda si denota dalla qualità dei prodotti commercializzati
raccolta del cibo trasportato dal fiume, permettendo ai muscolosi ciprinidi di alimentarsi senza troppo sforzo. AFFRONTARE LO SPOT Una volta individuato lo spot di pesca, comincio con la pasturazione iniziale che preferisco ricca di particelle grossolane e pesanti che stiano ben ferme sulla zona di pesca una volta sciolta la parte legante. Groundbait con
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alto contenuto di pellettati e grosse particelle quali la MARUKYU EFG 142 risultano perfette per tale scopo. Oltre all’inserimento della pastura in generosi cage feeder (che scelgo sempre piuttosto pesanti per rimanere ben fermo e per assicurarmi un ottimo effetto autoferrante), fiondo sempre qualche palla delle dimensioni di un mandarino valutando bene sia la velocità della corrente che la profondità da raggiungere. In caso non sia sicuro della buona riuscita dell’operazione, mi affido ad una canna piuttosto potente adibita solo alla pasturazione, che equipaggio con un grosso cage o bait dropper per fare arrivare velocemente e precisamente sulla zona di pesca. Le larve della mosca carnaria preferisco addizionarle con pelletFREDDO... PUNGENTE Pag.65
tati di diverso diametro e poi incollare il composto in maniera da presentare zone di alimentazione molto ristrette e concentrate. I pellet anche nel periodo invernale sono sempre ben accetti dai grufolatori con le pinne e conferiscono maggior attrazione rispetto alle sole larve. Gli inneschi saranno sicuramente all’insegna del naturale in quanto in questo periodo normalmente prediligono esche morbide ed altamente proteiche, quali grossi ciuffi di bigattini od orsetti (larve di moscone), mazzetti di vermi di terra o di acqua, pezzi di carne, pastelle. Questi possono essere sia innescati direttamente sull’amo oppure presentati con il rig adeguato
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quali grosse maggot clip, meat coil o paste stop. Le attrezzature andranno scelte in base a ciò che lo spot del momento richiede quindi si può spaziare da corte 10/11’ in ambienti ristretti fino alle 12/13’ in ambienti piuttosto ampi e che presentano buone profondità. Personalmente per la stagione fredda preferisco scendere leggermente di libbraggio orientandomi sulle più paraboliche 12’ 1.75 lb rispetto alle potenti sorelle maggiori 2.25 lb utilizzate solitamente nelle stagioni più calde quando i lanci sono più frequenti e le difese dei pesci più energiche e difficili da domare. I mulinelli invece rimangono dei robusti ed affidabili 5000 o 6000 (la taglia può variare a seconda dell’azienda FREDDO... PUNGENTE Pag.68
produttrice) caricati con un buon mono filo 0.28 mm od una treccia 0.15/0.18 mm. Scegliendo con attenzione e cognizione di causa lo spot e le strategie per approcciarlo al meglio, spesso la stagione più fredda regala catture che scaldano il cuore. Stefano Francia
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focus prodotto feeder
fishing
GROUNDBAIT EFG 170 NORI - G
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Una pastura formulata con la precisa idea di attrarre tutto il pesce bianco. Barbi, cavedani, scardole, gardon, breme e tutte quelle specie che normalmente si cibano o semplicemente gradiscono alimenti a base vegetale, sono potenzialmente attratte da questa particolare miscela GROUNDBAIT EFG 170 NORI - G Pag.71
Al suo interno è presente un mix di alghe naturali al 100% che creano un effetto scia molto intenso grazie a particelle estremamente leggere e soffici, capaci di attrarre il pesce da lunghe distanze, ma con potere nutritivo pressoché nullo. Il colore verde acceso è infatti derivato unicamente dall’altissima qualità delle parti vegetali utilizzate; questa caratteristica unica nel suo genere ne fa una fonte preziosa di vitamine e proteine facilmente assimilabili, dal grande potere digestivo e che induce i pesci a cibarsene in abbondanza anche nei periodi di minor attività alimentare come l’inverno. Al suo interno anche un particolare estratto di crisalide che rimane una delle esche più gradite dalle specie menzionate. Il potere di questo mix ha inoltre dato risultati insperati ed inaspettati con le grosse carpe in acqua ferma aggiunta ai mix da pasturazione o inserita leggermente umida all’interno dei sacchetti in pva. Si può utilizzare per tagliare qualsiasi tipo di sfarinato utilizzato nella pesca al colpo o nel feeder, conferendo così una maggiore sofficità al composto ed un potere disgregante più elevato oppure può essere utilizzata pura in zone particolarmente ricche di erbe od alghe ed acqua lenta o ferma. Un’alga che piace davvero tanto!
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N U O VA D I S T R I B U Z I O N E
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VOGRSCEK JEZERO
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Testo e foto di Lorenzo Luciani
Un ambiente selvaggio, in un contesto unico, tra carpe ed emozioni!
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Quando si parla di ambienti sloveni spesso ci si aspetta di affrontare tutt’altri contesti, magari ambienti simili ai più blasonati, come Bled o Smartinsko, e invece Vogrscek ti catapulta direttamente in un altro mondo, unico e suggestivo!Vogrscek Jezero è un luogo selvaggio, incontaminato, pieno di insidie e complicato da affrontare per molteplici motivi, tuttavia è abitato da una numerosa e mista popolazione di carpe, introdotte sin dalla nascita dell’invaso e con ripopolamenti programmati negli anni successivi. Il lago di Vogrscek è un invaso artificiale che nasce nel 1988, un ambiente giovane quindi, dove il peso medio delle carpe è intorno ai 10 kg, ma con alcuni esemplari, i primi immessi, che hanno invece già raggiunto pesi importanti, tra cui la regina record del lago
Un’avventura indimenticabile in Slovenia a pochi chilometri dal confine Italiano...
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che siamo riusciti ad abbracciare a settembre 2017 di ben 28 kg! La crescita della carpe è facilitata sicuramente all’abbondante presenza di alimento naturale, gamberi e cozze sono infatti presenti in modo quasi invasivo, ma non creano tuttavia difficoltà nel mantenere le esche in pesca. LA MORFOLOGIA DEL LAGO Il lago si estende per circa due chilometri di lunghezza a monte dello sbarramento ed il suo perimetro é abbastanza irregolare grazie alla presenza alternata di piccole insenature e grandi anse. La profondità massima raggiunge i 20 metri a pieno invaso nei pressi dello sbarramento, tuttavia la sua profondità media oscilla intorno ai 10 metri nel resto del lago, con un regolare degrado dalla zona a monte fino alla diga. Il lago è inoltre oggetto di forti oscillazioni del livello idrico durante le varie stagioni, che lo porta a volte, durante i periodi di siccità, quasi a dimezzare la sua estensione. Il fondale è abbastanza regolare ad eccezione del vecchio argine del fiume, ormai sommerso, ma facilmente individuabile con un buon
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La diga è caratterizzata da un fondale ricco di vegetazione sommersa e da tanto alimento naturale
eco scadaglio in particolare nell’area centrale dell’invaso; i vecchi argini creano un interessante dislivello di oltre un metro sul fondale piatto del lago e sono ottimi spot per posizionare le lenze. Ad eccezione della zona dove inizia il lago a monte dell’invaso, caratterizzata da un perimetro più regolare, andando verso lo sbarramento entrambe le sponde assumono differenti pendenze; la sponda dove è possibile piazzare il campo degrada molto più dolcemente rispetto alla sponda opposta, più irregolare, che alterna pendenze importanti ad avvallamenti più dolci. I fondali sono per lo più fangosi, misti ad argilla, mentre il suo perimetro è interamente tappezzato da legnaie e ceppi dei vecchi arbusti che ricoprivano la valle prima della nascita del lago e creano oggi non poche difficoltà durante il recupero del pesce. ACCESSO E POSTAZIONI Due sono i punti principali di accesso al lago, uno alla diga, accessibile con ogni mezzo, e l’altro a monte del lago, accessibile, in caso di pioggia, solo VOGRSCEK JEZERO Pag.78
con un fuoristrada; altri due accessi, sono inoltre disposti nella zona centrale dell’invaso, ma entrambi percorribili su strade scoscese che richiedono un fuoristrada in qualunque condizione e sono comunque sconsigliate. Vogrscek non è quindi un lago in cui é facile accedere da riva e per arrivare sulla postazione prescelta è spesso necessario armarsi di pazienza, fatica e di
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un bel trasbordo. Tutto intorno non c’è segno di civiltà, il lago è immerso nei boschi sloveni, ad una decina di km dal confine italiano, tra colline e foreste; Vogrscek Jezero é quindi un piccolo gioiello, incastonato in un contesto selvaggio e affascinante. Sul lago, più per praticità gestionale da parte dell’associazione che controlla la pesca, che per reale esigenza, vengono dislocate su un solo lato le 15 postazioni dove è previsto praticare il carpfishing, le postazioni sono comunque ben disposte su tutto l’invaso, di cui 10 per coppie e 5 singole. All’interno delle anse vige invece il divieto di pesca. L ’ A T T R E ZZ A T U R A La principale difficoltà da affrontare al Vogrscek è senza dubbio il recupero del pesce, reso complicato sui tre quarti del lago a causa dell’abbondante presenza di legnaie e ceppi sommersi che si estendono talvolta da riva fino al fondo dell’invaso. Al Vogrscek non è quindi concesso “cantar vittoria” fin-
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chÊ la carpa non è nel guadino... anche dopo la mangiata del pesce è quindi importante restare concentrati cercando di staccare nel minor tempo possibile la carpa dal fondo per evitare che vada ad incagliare tra gli ostacoli. Naturalmente, gli spot migliori per posizionare i propri inneschi sono proprio nei pressi degli ostacoli sommersi caratteristici VOGRSCEK JEZERO Pag.81
Per evitare rotture è importante attrezzarsi con un buon shock leader
del lago. L’abbondante presenza di carpe ci farà sicuramente divertire, ma proprio con i pesci più grossi dovremmo essere sempre lucidi nel recupero. Attrezzatura robusta, magari un buon shock leader in nylon dello 0,60/70 abbinato ad ami di buone dimensioni vi permetterà di forzare il pesce alzandolo dal fondo ed evitando slamate o rotture della lenza. ESCHE E PASTURAZIONE La massiccia presenza di carpe che vivono sul lago ci spinge inevitabilmente ad disporre di un buon quantitativo di esche da pastura al seguito. Boilies, anche di grandi dimensioni, sono la scelta da preferire a discapito delle granaglie, da evitare proprio a causa dell’abbondante minutaglia. In condizioni normali ogni spot necessita di una pasturazione di almeno 1/1,5 kg di boilies e va rinfrescato ad ogni mangiata; tendenzialmente infatti le carpe che vivono sul lago si spostano in branchi che ripuliscono velocemente il fondale e l’area pasturata. Un buon quantitativo di boilies al seguito, almeno una decina di kg al giorno, diventa quindi fondamentale per evitare di restare senza pastura per chi decide di affrontare il lago per lunghe sessioni. La pesca sul lago è comunque relativamente semplice, evitando gli ostaco-
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li sommersi infatti, che sono senza dubbio la principale difficoltĂ da affrontare, le carpe non sono ancora troppo sospettose nei confronti delle nostre esche ed entreranno facilmente in pastura. Anche la scelta degli inneschi gioca comunque un ruolo importante ai fini della sessione; personalmente in queste situazioni, con abbondante presenza di carpe, scelgo inneschi di generose dimensioni per cercare di selezionare, per quanto possibile, la taglia. Un doppio innesco snow man, ben bilanciato, VOGRSCEK JEZERO Pag.83
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Le prime ore del mattino hanno sempre un fascino particolare, soprattutto dopo un forte temporale...
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CATTURE con boilies da 24 mm/20 mm è senza dubbio la mia soluzione preferita e che consiglio di usare in ambienti del genere. PERMESSI E REGOLAMENTO Come in ogni ambiente sloveno, anche sul lago di Vogrscek la pesca viene gestita dalle associazioni di pescatori locali, un ottimo modello da seguire e magari, un giorno, da applicare alle nostre acque. Il regolamento sul lago non prevede particolari limitazioni; si pesca con due canne a persona (come in ogni ambiente sloveno), è consentito il campeg-
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gio, si può quindi montare tranquillamente tenda o bivy, consentita anche la pesca notturna e l’utilizzo di natante sia per posizionare gli inneschi, che per pasturare e recuperare i pesci. Massima libertà quindi, ma sempre nel rispetto dell’ambiente e degli altri pescatori presenti nel lago. I permessi per pescare possono essere acquistati online direttamente dal sito web: http://www.ribiskekarte.si/it, sito chiaro e semplice in lingua anche italiana. Sul sito è possibile acquistare anche tutti gli altri permessi per pescare nelle altre acque slovene. Il lago di Vogrscek è un ambiente unico nel suo genere, con carpe e livree stupende che hanno raggiunto in neanche VOGRSCEK JEZERO Pag.87
Inneschi molto generosi sapientemente “dippati” con forti attrattori...
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trent’anni pesi record; è un ambiente selvaggio, sicuramente impegnativo, ma é un’esperienza sicuramente da provare anche solo per il contesto selvaggio in cui è immerso il lago. Sono infine convinto che non ci sarà da sorprendersi che nel giro di pochi anni, questo piccolo gioiello, diventi una delle mete più ambite d’Europa. Lorenzo Luciani
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focus prodotto carpfishing
PROBIOTIC BOILIES PESCA & MANGO STARBAITS
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Sbarcano finalmente anche sul mercato italiano le Pro Peach & Mango, le nuove boilies “fruttate” della linea Pro Biotic Starbaits! Le Pesca & Mango sono state realizzate per offrire al mercato un’esca ricca di elementi nutrizionali che viene riconosciuta istintivamente dal pesce come potenziale fonte di cibo; questa caratteristica, unitamente al potere attrattivo collaudato dal binomio aromatico pesca e mango, rende l’esca apprezzata dalle carpe ed in grado di entrare molto rapidamente in pesca per ottenere risultati sorprendenti anche in sessioni di poche ore. Come ogni altra boilies della linea Probiotic Starbaits, anche le Pesca & Mango sono composte da ingredienti naturali derivati di prima scelta (come lievito, betaina, fegato e olii minerali), accuratamente selezionati e combinati per creare una boilies di alta qualità, sia costruttiva che nutrizionale, e che sia immediatamente individuata come una fonte di alimento integrante nella dieta del pesce. Le Pro Peach & Mango possono quindi essere utilizzate con suc-
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cesso nelle sessioni veloci, ma sono adatte anche per le lunghe campagne di pasturazioni grazie alle loro elevato valore nutrizionale e alla particolare combinazione di componenti alimentari che inducono la carpa ad una frenetica e costante ricerca della boilies. Naturalmente, come ogni altra esca fruttata, saranno micidiali nel periodo primaverile ed estivo. Le linea Pesca & Mango comprende esche affondanti e pop up in differenti diametri (10 mm, 14 mm e 20 mm), Dip e Dropper Bait boost. L’intera linea è già disponibile presso ogni rivenditore Starbaits!
Visita il sito: www.starbaits.com PROBIOTIC BOILIES PESCA & MANGO STARBAITS Pag.92
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feeder
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fishing
Testo e foto di Marco Rossi
i grossi pighi e l’inverno
E’ arrivato l’inverno con le sue temperature rigide, con le ghiacciate nella notte, le sue giornate sempre più corte, con il cielo coperto accompagnato da nebbia al mattino e al calar della sera
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In questa foto l’occorrente per per realizzare inneschi alternativi
La temperatura dell’acqua dei miei due amati fiumi quali l’Oglio e l’Adda in questo periodo non supera mai i 7/8°, temperatura perfetta per insidiare i grossi pighi che popolano questi due corsi d’acqua lombardi. Infatti con le acque molto fredde tutta la minutaglia si ferma, imbrancandosi in determinati punti del fiume con correnti nulle, lasciando spazio ai grossi pighi che in branchi di notevole dimensioni la fanno da padrona. Non è un periodo facile per la pesca in generale. Se non si conosce bene il corso d’acqua che si va ad insidiare e non si seguono poche ma fondamentali regole il rischio “cappotto” è molto elevato.
Rice Stick
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Pasturatore
Piccolo segreto
Vediamo come fare per cercare di fregare qualche astuto pigo invernale. La scelta dello spot: cerco i grossi verdoni nei punti più profondi del fiume con correnti medie e costanti. Ho notato col tempo che i grossi pighi con temperature basse si alimentano tra i pochi filari di erba rimasti e durante la giornata compiono vere e proprie migrazioni dalle acque ferme ai punti sopra citati. E’ importante quindi riuscire a capire dove e come intercettarli. L ’ attre z z atura impiegata Per insidiare i grossi pighi mi affido normalmente a delle canne medium che variano tra i 12 piedi, per fiumi con portate d’acqua medie come l’Oglio, ai 13 piedi per fiumi con portata d’acqua importante come l’Adda. Uso canne medium perché il pigo è un pesce molto astuto ai livelli del cavedano e pescandolo in acque molto limpide sono obbligato a usare un amo piccolo e un terminale abbastanza leggero. Il pigo è un gran combattente
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Filo, ami e pasturatori
quindi ho bisogno di una canna abbastanza elastica che smorzi le violente testate del pesce. Come mulinello uso un taglia 4000 imbobinato con mono filo dello 0,21. Questo perché usando un filo abbastanza fine in bobina posso permettermi di usare un feeder con una decina di grammi in meno del reale peso che servirebbe per stare in pesca. E’ molto appagante pescare questi pesci in versione medium-light perché si può godere appieno delle sue singolari “mitragliate” una volta allamato. Il pigo è un pesce che vende cara la pelle, non si arrende mai e quando vede la testa del guadino riparte sempre con possenti sfuriate. I pasturatori usati sono per lo più cage feeder ma spesso mi affido anche degli open-end che variano dai 30 g ai 50 g in base alla corrente e alla profondità del corso d’acqua. I GROSSI PIGHI E L’INVERNO Pag.98
Passiamo ora alla scelta del finale e dell’amo. Mi affido ad un nylon particolare di casa Middy, il LO-VIZ nelle misure dello 0,16/0,18 nella prima parte della pescata scendendo se necessario a dello 0,14 per le situazioni in cui il pesce risulta molto diffidente. Uso il Lo-Viz perché risulta molto morbido nella presentazione dell’esca e perché è uno dei nylon più elastici che conosca. Questa caratteristica di estrema elasticità mi permette di perdere molti meno pesci e di abbassare sempre di una misura il finale utilizzato perché assorbe le testate dei pesci più grossi. Dovendo innescare del Rice stick o dello swimming bread la scelta dell’amo cade su un modello a filo medio-fine con gambo medio e curvatura medio-ampia. Questo perché riesco a innescare bene l’insidia senza perderla nel lancio e mi aiuta a slamare meno pesci durante il combattimento. Un amo molto valido per questa pesca è il 63-13 storico amo di Casa Middy. C ome imposto la pescata Una volta scelto lo spot non parto mai con una pasturazione troppo pesante. Lancio due, massimo tre palle di pastura, usando un mix particolare che
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Mix pasture
mi permetta di fare una grossa colonna attrattiva in discesa e nello stesso tempo una volta sul fondo che inizi subito a lavorare. Così facendo riesco ad attirare i pesci dalla distanza senza bombardare troppo lo spot allarmando i pesci. Dopo le prime 2/3 palle cerco di mantenere i pesci in pastura usando il solo feeder e la precisione di lancio acquisita negli anni. La mia esperienza mi ha portato a insidiare i pighi quasi in calata. Ho notato durante le mie tante uscite in fiume che gli esemplari più grossi li allamavano dopo pochi secondi dall’arrivo del feeder sul fondo, usando sempre un finale molto lungo, nell’ordine del metro e venti, a volte anche un metro e mezzo. Quindi i pighi mangiavano l’esca staccata dal fondo in discesa seguendo la fumata della pastura. Una volta lanciato nella zona prescelta se non vedo il cimino muoversi dopo poco tempo (nell’ordine dei 3 minuti) recupero ricarico il feeder e rilancio controllando bene la discesa del pasturatore verso il fondo con la canna e il filo abbastanza bloccato. Questo perché il più delle volte la mangiata arriva appena il feeder tocca il fondo sotto forma ti un tremolio del vettino o di una piccola “starata”. Continuo così per tutta la sessione di pesca. I GROSSI PIGHI E L’INVERNO Pag.102
ll mix di pasture al quale mi affido ormai da anni è di due tipi, a seconda della velocità dell’acqua e del fiume che affronto. Per la pesca in acque medie e profonde dell’Adda uso: • 30% di Marukyu SFG 170 Nori-G – 50% di Marukyu Chinu Spice – 10% di Marukyu SFA 440 – 10% di pane duro macinato molto grosso il tutto bagnato con SFA 430 il liquido concentrato di pura crisalide liquida Marukyu. Per la pesca in acque medio-lente e profonde dell’Oglio uso: • 50% di Marukyu SFG 170 Nori-G – 30% di Marukyu Chinu Spice – 10% di Marukyu SFA 440 – 10% di pane duro macinato molto grosso anch’esso il bagnato con il liquido SFA 430. La Chinu Spice con il suo alto contenuto di Aglio, Crisalide, Gamberi, alghe selezionate e cereali tostati risulta eccezionale come richiamo anche da decine di metri di distanza dall’esca in acque fredde. Anche se nasce come pastura da mare abbiamo notato che in acqua dolce si comporta in modo
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egregio. In poco tempo è diventata la mia pastura più usata che non manca mai nei miei mix. La Nori-G è la pastura che mi permette di creare una forte scia attrattiva in primis in discesa verso il fondo e poi una volta giunta in prossimità di quest’ultimo. Si è dimostrata irresistibile verso i pighi grossi riesce ad attirarli velocemente sui nostri inneschi mantenendo i pesci per molto tempo nella zona pasturata. Si tratta di una pastura collaudata da anni un mix perfetto per affrontare al meglio i fiumi italiani. Sempre più spesso evito di usare dei bigattini come innesco, ho notato negli anni che i pighi più grossi amano molto un bel boccone di pane e risultano molto meno sospettosi che sui bigattini. Mi affido quindi a dello Swimming Bread e del Rice Sticks bagnati al punto giusto per tenere correttamente sull’amo e resistere al lancio. I GROSSI PIGHI E L’INVERNO Pag.104
U n piccolo segreto Nelle mie varie prove pescando grossi pighi ho scoperto un boccone che è risultato micidiale sugli esemplari XXL. Una volta bagnato il Rice Sticks lo immergo nella pastura più volte. La colla di riso farà si che la pastura si unirà rapidamente al cubetto bagnato e modellandolo delicatamente con le mani diventerà un morbidissimo boccone che terrà bene l’amo sul lancio e irresistibile una volta in acqua. Questo boccone mi ha permesso di fare la differenza durante le sessioni di pesca avare di catture. In bocca al Pigo XXL ragazzi!!! Marco Rossi
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carpfishing
costanza
a piccoli passi per emozioni invernali
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Testo e foto di Mauro Pitorri
I colori dell’autunno quest’anno si sono fatti desiderare per via di questa dura e lunga estate, ma io amo la stagione del sole, mi riscalda, mi spinge a ricercare nuove e divertenti esperienze, alimentando il mio istinto nomade, che mi fa vagare alla ricerca di carpe sconosciute
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Con questi attrezzi si possono preparare grandi quantità di esche
Aspetto con passione il rosso autunno, pari a quella di Ulisse al ritorno dall’odissea. A casa!!! Si torno nella mia terra per incontrare le sfumature di alberi amici imponenti e fedeli punti di riferimento nelle lunghe notti di emozioni, ora miei alleati, sento il fresco respiro del vento del nord che mi abbraccia, fino a liberare i fusti da foglie che scorgo volare sulla superficie del lago, come tante barche in miniatura alla ricerca di un porto per riposare. In autunno la “mia pesca” torna a casa nei laghi che mi hanno fatto crescere, così vicini, tanto da poterli visitare anche nei piccoli spazi di tempo. Questa condizione facilita enormemente la pasturazione a lungo termine, pratica che il moderno e affollato carpfishing ha quasi perso. Tranne qualche sporadica pescata fuori porta, durante la fredda stagione preferisco pescare nei laghi della mia provincia, dove da anni con l’arrivo dell’autunno e l’inizio dell’inverno intraprendo una campagna di pasturazione mirata, mantenuta fino alla tarda primavera del nuovo anno. Lo so!!! Sono fortunato, vivere in provincia di Rieti facilita la vita di ogni pescatore che ha voglia di “andar per laghi”: Salto, Turano, Scandarello, Ventina, Ripasottile, Lungo e tanti altri specchi d’acqua più contenuti e meno famosi, sono un palcoscenico da spettatore privilegiato sempre con un posto in priCostanza a piccoli passi per emozioni invernali Pag.108
ma fila. Stare lontani dalla pesca nella stagione fredda significa perdere delle sfumature naturali in un contesto irreale e quasi idilliaco. Il freddo e il silenzio sono quel legame chimico tra noi e le nostre “palline”, che da continuità alle sessioni, che cambiano solo nei colori più tenui e freddi legati alla fredda stagione, assicurandoci nello stesso tempo di mantenere attive carpe che alimenteranno in noi la forza nell’attesa. Di fatto, intraprendere una pasturazione costante a lungo termine, che inizia dall’autunno ha una sola e semplice destinazione finale; quella di mantenere interessate le carpe sotto il profilo alimentare su una specifica e selezionata esca, la quale deve essere trovata con regolarità e senza difficoltà dai pesci anche quando le condizioni stagionali non sono del tutto favorevoli. Condizionare le carpe sotto il profilo alimentare in inverno è un lavoro “certosino”, che non deve farsi influenzare da altri carpisti che si avvicendano nello Costanza a piccoli passi per emozioni invernali Pag.109
Una sessione ricca di mistero nel freddo abbraccio invernale...
loro sessioni quando ancora il tempo è bello e le temperature sono accettabili. In quello che ho appena scritto, lasciatemi aggiungere un ulteriore mio personalissimo pensiero: “Spesso oggi la gran parte dei laghi si trovano ad essere sottoposti ad una presenza costante di carpisti, questo non sempre significa “alta pressione di pesca”, ma solo “presenza”. Mi spiego meglio, e per farlo porterò un esempio basato su esperienze personali dirette. Sono solito pescare in un grande bacino artificiale, che negli ultimi anni ha avuto un grande successo di presenze, a prima vista può far sembrare che il lago sia sottoposto ad una grandissima pressione di pesca con centinaCostanza a piccoli passi per emozioni invernali Pag.110
Preparare le esche e congelarle è una pratica molto diffusa tra gli amanti del Self made
ia di chili di boilies introdotte in acqua. In realtà non è propriamente così!!! La maggior parte di coloro che si alternano in sessioni anche lunghe non sempre riescono ad ottenere risultati, in primis perché pasturano male o peggio ancora bombardano gli spot con chili e chili di mais per poi innescare una boilie e lanciare intorno alla stessa dieci palline di contorno…aspettando la magia della sfera di cristallo. Questi metodi non lasciano nessun segnale alimentare nel tempo alle carpe, perché il mais usato per pasturare sarà quasi totalmente spazzolato in tempi brevi da altri pesci e le poche boilies usate non saranno sufficienti a condizio-
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narle”. Il lavoro di pasturazione a lungo termine comunque deve partire e lasciare una familiare impronta “organolettica” alle carpe che si alimenteranno con le nostre esche, tanto da portale a ricordare con il tempo che quel cibo è sempre disponibile e soprattutto buono. Voglio fare, un piccolo esempio pratico: la pastura che va in acqua, da parte dei vari carpisti che si avvicendano per le rive, è irregolare e assolutamente diversa l’una dall’altra, sia sotto il profilo della composizione degli ingredienti che nella tempistica di distribuzione, pertanto noi dobbiamo indurre il pesce a riconoscere le nostre palline sempre!!! come: “le fettuccine che fa la nostra mamma uniche e inimitabili”. credo di essere stato chiaro. In parte ho già illustrato la mia personale metodica, su cosa intendo per pasturazioni a lungo termine, anche se voglio appuntare dei semplici metodi che non devono essere affatto trasgrediti, perché sono strettamente tenuti da un sottile filo di regole come queste: Costanza a piccoli passi per emozioni invernali Pag.112
• Assoluta vicinanza del lago o fiume dove si vive stabilmente. • Credere in questa tipologia di pasturazione. • Conoscenza degli spot e delle abitudini delle carpe in base all’andamento delle stagioni. • Valutare sempre nel limite delle possibilità, la giusta quantità di pastura da lanciare in acqua ogni singola volta. • Capacità di produrre o acquistare esche da pastura in buona quantità. • Qualità assoluta con una precisa impronta gustativa delle esche prodotte. • Pasturazioni cadenziate con regolare ciclicità programmate addirittura con un’agenda. Ci sono delle regole che vorrei approfondire, perché sono “linfa vitale”,determinante per il risultato finale; catturare carpe con regolarità per l’intero inverno. Deciso il lago, entra in gioco l’elemento matematico schematizzato con un vero calendario alla mano, dove si programma quella che poi sarà settimana dopo settimana la scaletta della pasturazione da eseguire, con una pianificazione da far concorrenza ad un palinsesto televisivo.
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Per essere più precisi bisogna sempre ragionare per settimana, con almeno due pasturazioni all’interno dei sette giorni, interrotte durante le sessioni di pesca (dove comunque va in acqua della pastura), mantenendo uno stacco di un giorno tra una pasturazione e la sessione. Esempio: lunedì (nulla), martedì (pastura), mercoledì (nulla), giovedì (pastura), venerdì (nulla), sabato e domenica (pesca). Questa ciclicità con il passare delle settimane in base all’andamento meteorologico stagionale (che può influenzare i livelli e la temperatura del lago), unitamente al numero dei giorni liberi per la pesca, dovrà essere riorganizzata. Fino ad ora nulla di tanto è complicato, perché serve solo organizzare una scaletta e rispettarla. Lasciare una nostra impronta gustativa e olfattiva alle carpe, è un lavoro che inizia già a partire dalla ricerca delle farine che andranno a comporre il mix se si vuole fare una produzione di self made, oppure ci si affida a delle ready made che conosciamo bene e che le stesse siano di assoluta qualità. Per quanto riguarda le quantità oggettiva di boilies da introdurre in acqua in ogni singola pasturazione, è bene orientarsi nella prima fase con quantitativi Costanza a piccoli passi per emozioni invernali Pag.114
maggiori che dovranno essere ridotti con il protrarsi della stagione fredda. Circa 6-7 chilogrammi a giornata di pasturazione preventivata sono un buon inizio, ovviamente durante le prime pasturazioni, non bisogna preoccuparsi molto di concentrare le nostre esche da pastura in punti specifici, cercando invece di aprire molto la pasturazione, anche perché saremo più circoscritti durante le sessioni di pesca. Con il freddo più pungente, 3 o 4 chilogrammi a pasturazione sono sicuramente il giusto richiamo per mantenere le carpe interessate e attive. Arrivare a condizionare le carpe di uno specchio d’acqua sotto il profilo alimentare richiede; lavoro, osservazione e in tante circostanze anche coraggiosi cambiamenti. La “nostra” boilie se ben equilibrata a piccoli passi donerà emozioni nel tempo. Mauro Pitorri
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fishing
Testo e foto di Raffaele Mapelli
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Quante volte abbiamo pensato che in tratti di fiume dove l’elevata velocità provoca gorghi rallentamenti si possa insidiare il pesce da record? Quante volte abbiamo desiderato o tentato di far stazionare il nostro feeder fermo in quella corrente cosi rapida?
In commercio esistono diversi tipi di pasturatori con pesi generosi in grado di affrontare tanta corrente, ma ci sono altre valide alternative per pescare con un peso inferiore, attrezzature più soft e giocare alla pari con i nostri amici pinnuti. Una di queste è la pesca in movimento. Il pasturatore deve lavorare, attenzione non volare, pertanto è importante valutare bene la grammatura del nostro pasturatore, che deve essere direttamente proporzionale alla corrente. Oppure, in base a come mangia il pesce in quella giornata, se vuole un pasturatore che scenda più lentamente o più velocemente. TECNICA DI PESCA In pratica si lancia a monte e con la canna rivolta verso l’alto e si farà rotolare il nostro pasturatore verso valle rilasciando subito il suo contenuto adescante a favore di corrente, il movimento del pasturatore deve essere lento, ma continuo, e anche la nostra esca sarà montata su un finale lungo, in questo modo la nostra esca sembrerà naturale come se fosse realmente trascinata dalla corrente. Si effettuerà una sorta di passata, sarà una pesca molto dinamica: si lancia si fa fare la passata si ricarica e si rilancia e via così, in questo modo terremo alimentata quotidianamente la nostra zona di pesca, oltre a poter metter in mo-
Ecco nella foto quattro pasturatori adatti per questa tecnica di pesca
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Il pasturatore cilindrico scende verso valle trasportato dalla corrente mentre fuoriescono i bigattini...
vimento i pesci potremo andare alla ricerca di essi. Per una corretta pesca in movimento, è importante sapere che la canna va tenuta o posizionata alta e leggermente tenuta contro corrente, questa posizione facilita il controllo del pasturatore tramite la lenza madre sempre ben in tensione, in presa diretta con la nostra lenza, l’attacco alla nostra esca sui nostri vettini verrà segnalata con delle bellissime starate, (per starata si intende quando la lenza madre di colpo perde tensione) oppure con delle mangiate secche. ATTREzZATURE Canne da 4,20 metri sono quelle più adatte a questa tipologia di pesca perché potremo avere il controllo perfetto dei nostri finali lunghi. Serviranno poche e semplici cose: qualche pasturatore, una sacca di bigattini, qual-
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Le canne di 4,20 mt sono sicuramente le più indicate per questa divertente tecnica di pesca
che bobina di filo 0,18-0,20 per fare i nostri finali, una sedia e dei picchetti per chi vuole fare una pesca più rilassante. I pasturatori che andremo a utilizzare sono quelli che hanno il piombo sul fondo perché la loro forma, facilita questa tipologia di pesca, ma anche i classici feeder tipo il black cap sono ottimi anche loro. A SPASSO CON IL FEEDER Pag.119
CATTURE A SPASSO CON IL FEEDER Pag.120
CATTURE
Barbi, Cavedani, Aspi e grossi Pighi... chi più ne ha più ne metta!
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STRATEGIE DI PESCA La pesca in movimento la possiamo effettuare, sia comodamente seduti sulla nostra sedia o panchetto con gli appositi appoggi oppure se vogliamo sondare piĂš zone del fiume alla ricerca di dove stazionano i pesci, possiamo farlo tranquillamente con un comodo zainetto dove metteremo qualche pasturatore, gli ami, le girelle ecc... insomma quel poco che ci occorre per questa divertentissima pesca. Voglio darvi un consiglio, io preferisco tenere la canna in mano quando effettuo questo tipo di pesca, perchĂŠ in questo modo grazie appunto alla lunghezza della canna riesco a sentire meglio tutte le vibrazioni del mio feeder che scende e ruzzola
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sul fondale, evitando in alcuni casi anche gli ostacoli del fondo. L’esca principale è sicuramente il bigattino anche perché in inverno il pesce ha bisogno di calorie per affrontare le basse temperature e i bigattini sono sicuramente l’esca principe, ovviamente potremo però aumentare le loro potenzialità magari insaporendoli, se avete la possibilità magari comprate i bigattini qualche giorno prima e metteteci sopra di essi del curry, del pellet oppure un liquido o spray all’aglio che aumenteranno sicuramente la loro attratività. CONCLUSIONI La pesca in movimento è veramente una delle varianti più interessanti del feeder possiamo insidiare pighi, barbi, cavedani ma grazie appunto al movimento quasi naturale dell’esca possiamo incappare anche in predatori come aspi e trote, vi consiglio di provarla quando il pesce magari risulta apatico, per sondare dove staziona oppure in casi come quando siamo sul Po per stimolarne la loro aggressività, chiedere al nostro direttore Graziano, con lui abbiamo anche girato sul Po una puntata dedicata interamente alla pesca in movimento per la serie Barbel fishing Academy e anche lui è rimasto felicemente sorpreso dall’efficacia di questa tecnica, una tecnica che può rivelarsi devastante in alcune giornate e come dico io può creare dipendenza. Alla prossima ragazzi sempre su Carp e Feeder Fishing la rivista del futuro! Raffaele Mapelli
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carpfishing
una sessione da FIABA A CASSIEN
E’ il 19 di Dicembre del 2014. In Germania il tempo è umido, freddo, grigio, davvero miserabile. Abbiamo due settimane da dedicare alla pesca, benzina nelle taniche, sei bottiglie di punch e occhiali da sole! Niente è come andare via dalla Germania per una nuova avventura in Costa Azzurra
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Testo e foto di Julian Jurkewitz
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Come tante volte prima, ci siamo messi in strada, senza piani troppo precisi in tasca. L’unica cosa certa è che saremo sulla Costa Azzurra e spero di trovare bei momenti ed il bel tempo. L’app Meteo non prevede altro che sole e così il mio amico Alex ed io facciamo un rapido calcolo per capire quanti
Il primo giorno a Cassien, vicino al braccio meridionale. L’ultima nebbia mattutina al sole del primo mattino
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In precedenza gli ho usati poco, ma ora conto su sacchettini in PVA. Sono convinto che le catture arrivano più velocemente SOPRA Per i nostri sacchettini in PVA abbiamo utilizzato Imperial Baits Carptrack Explosive Stickmix e Osmotic Spice Boilies tagliati a pezzi grandi. Entrambi sono altamente solubili in acqua, molto dolci e hanno colori attraenti, ideali per la pesca invernale A DESTRA Con Imperial Baits Carptrack Amino Complex Powder hai tutti gli additivi Carptrack in un unico contenitore. Odiavo dover portare tutti i diversi contenitori con me sull’acqua A SINISTRA Le carpe di Cassien amano la pasta liquida in polvere di IB Carptrack. Fortunatamente ne abbiamo avuto abbastanza della pasta pronta con noi! A DESTRA Le nostre esche sono pronte per il mattino successivo. Tutto è pronto per andare, basta inserire alla girella Gizmo e pescare. Deve essere tutto veloce e facile, dato che le giornate invernali sono brevi!
UNA SESSIONE DA FIABA a CASSIEN Pag.127
La nebbia mattutina. Durante il nostro tempo a Cassien la temperatura dell’acqua è scesa da 10,7 a 9,7 C
chilometri mancano per arrivare a casa dei suoi genitori sulla costa. In questa casa Alex è cresciuto e useremo l’ottima posizione in cui si trova come stazione base da cui partire per cominciare la nostra avventura. Durante il tragitto abbiamo discusso molte ore per determinare in quali acque avremmo voluto tentare prima la fortuna. Passava il tempo e sempre di più il pensiero si avvicinava al leggendario San Cassien. Cassien, che negli
Uno dei posti più belli di Cassien, il luogo del sole. Durante questa sessione hai il sole sul tuo viso dall’alba al tramonto
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Una bellissima carpa a specchi di 18 chili, presa in un letto di alghe a circa 3,5 metri di profondità
ultimi tempi era diventato un po‘ più tranquillo. E‘ vietata la pesca notturna tutto l’anno, ed inoltre è stato vietato il camping sull’acqua: questo ha spaventato la maggior parte pescatori che vivono lontano dal lago. Nella mia mente i miei pensieri correvano... come hanno reagito i pesci alla diminuzione di colpo della pressione di pesca? Cassien è sempre stata pieno di pescatori, completamente e indipendentemente dal periodo dell’anno. Ora il pesce sarà in astinenza di boilies, tiger, etc… Forse il pesce impazzirà per le nostre boilies, così almeno la mia mente mi diceva, continuando a pensare ad una carpa dopo l’altra nel nostro guadino… Non riuscivo a fermare queste fantasie, erano troppo belle! I l nostro inverno da favola sul L ago di S ain C assien Dopo essere arrivati a casa di Alex, la sera abbiamo selezionato la nostra attrezzatura così da ridurre al minimo indispensabile il nostro carico. Tutto era stato preparato per sessioni diurne veloci. Fortunatamente Alex aveva
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UNA SESSIONE DA FIABA a CASSIEN Pag.131
Abbiamo rivestito le nostre esche in Imperial Baits Carptrack Liquid-Powder Paste- ha portato il pesce!
un portabarca che abbiamo usato per trasportare i nostri gommoni con all‘interno la nostra attrezzatura. Ogni particolare dovrebbe permetterci un allestimento semplice e veloce visto che le giornate invernali sono particolarmente brevi. Dopo aver preparato l‘attrezzatura ci siamo rilassati e abbiamo cucinato una bistecca, bevuto buon vino ed alla fine ci siamo addormentati godendo per l’ultima sera di letti “normali”. Naturalmente il nostro programma di alzarsi presto non è stato rispettato. Penso fossero circa le nove quando sono stato svegliato dai nasi bagnati dei miei due cani. Ho aperto le porte al balcone ed un sole splendente ha investito il mio viso. E‘ stato fantastico essere accolti in questo modo. Non una nuvola in
Il mio compagno di fiducia, l’iBOAT 320 resiste a tutte le condizioni atmosferiche
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Dai nostri amici a casa arrivano le foto della neve e ci sediamo qui al caldo sole con la caraffa di Caffè nelle nostre mani- eravamo felici!
cielo ed ora volevo solo una cosa: essere sul lago delle mille favole. Giunti sul lago abbiamo controllato le condizioni dell’acqua ed ho visto un solo altro pescatore! Sto sognando? ...mi sono sfregato gli occhi, ma era vero: non c’era nessun altro lì. Il lago aveva una bellezza ed una tranquillità che non avevo mai visto. Le ultime nubi di nebbia stavano lasciando la superficie piatta del lago. Fu subito chiaro che il livello dell’acqua era rapidamente diminuito. Durante la notte era calato di almeno 20 centimetri e si poteva chiaramente distinguere dalla linea ancora umida della riva. Abbiamo guidato fino all’ultimo ponte al braccio ovest del lago. In questa parte del lago tutto era asciutto e c’era solo una piccola insenatura. Così ho fatto quello che faccio sempre e mi metto nei panni di una carpa. Cosa farei ora se fossi una carpa di Cassien? Chiaramente avrei trovato l’acqua e la sicurezza più profonda! Così è stato chiaro che la carpa erano lontani dalle braccia del lago a sud ed ovest e ci siamo mossi verso nord. Abbiamo provato il primo giorno vicino all’inizio del braccio sud, nella speranza che qualche pesce in movimento potesse trovarsi lì di passaggio, ma UNA SESSIONE DA FIABA a CASSIEN Pag.133
Il primo pesce di Cassien della vacanza proveniva dai mucchi di pietre sommerse
non fu così . Tutta la mia euforia e le fantasie di carpe impazzite per le mie boilies diminuiva di ora in ora. Fino al primo pesce della vacanza si è inconsolabili. Spesso molti errori sono fatti; pesca alla profondità errata, utilizzando l’esca sbagliata, o la quantità errata di esche, uno è raramente calmo e fresco, qualche discussione menzionando Meik Pyka, e pochi hanno fiducia in quello che stanno facendo... ma alla fine il sigillo è rotto, la prima carpa viene catturata e tutto da ora in poi fila liscio, molti di voi possono confermarlo ne sono sicuro! Con il primo pesce la fiducia aumenta, le motivazioni, le azioni sono improvvisamente rivolte alla cattura della prossima Big One. Al fine di mettere fine alle nostre difficoltà iniziali ci siamo spostati per la nostra sessione diurna in alto nel braccio nord la nostra area di destinazione, il “luogo del sole” prima dei marker della riserva. Su questa sponda e dall’altra parte della strada “Barage” è quasi sempre possibile contare i pesci. Non catturare qui è quasi impossibile in quanto vi sono migliaia di carpe nella “riserva”. Qui si possono facilmente vedere i pesci che si muovono dentro UNA SESSIONE DA FIABA a CASSIEN Pag.134
e fuori dalla riserva. L’intero piano ha funzionato perfettamente e finalmente abbiamo catturato la nostra prima bimba di Cassien. E quando dico bimba voglio dire solo che in questa zona del lago la maggior parte delle piccole carpe sono state catturate. Ma ogni volta mentre le catturi ci sono anche dei grandi esemplari. Un esempio è stata la cattura di „Bernadette“ che nei suoi ultimi anni di vita è stata catturata qualche volta anche qui al nord. Ma c’è una storia sulle grandi carpe di Cassien… Il mio compagno di squadra Damien Simonelli vive nell’area attorno al lago e conosce queste acque come nessun’altro pescatore. Lui dice spesso “Le vecchie carpe di Cassien nuotano a nord per finire la loro vita”. Io penso che ci sia qualcosa di vero in questo…. Abbiamo catturato carpe tra i 10 ed i 16 kg e la parte iniziale della nostra avventura è cominciata. Ma noi vogliamo catturare carpe più grosse e secondo me la zona era quella sbagliata. Dev’essere fatto un nuovo piano, soprattutto
Nella luce del crepuscolo, una meravigliosa carpa foderata per Brad!
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perchè il nostro compagno di squadra Brad Smudzinski, l’americano che ha vissuto in Germania negli ultimo 20 anni, arriverà subito dopo Natale. E nella posizione che stiamo occupando non c’è posto assolutamente per 12 canne. La nostra nuova posta sarà la alla fine del braccio a nord. Lì si trova il più grande immissario del lago di Cassien. Da lì vengono riversate acque nuove e ossigenate dalle montagne e questo era evidente, visto le fitte nebbie mattutine in quest’area. Questo significava che la temperature dell’acqua era leggermente più alta che nel resto del lago. Stiamo parlando di solo 1 grado centigrado di differenza, ma questo fatto e il ricambio continuo con acque fresche era abbastanza per convincere le carpe a venire qui. Per essere un pescatore di successo è fondamentale prendere nota di questi fenomeni e interpretarli correttamente. Il primo giorno al non abbiamo pescato ma cercato I nostri hot spot e pasturato con le Imperial Baits Fish boilies da 24 mm. Questo processo ci ha impegnato per tutto il giorno e c’è
Damien Simonelli con il suo 11° pesce sopra i 25 kg in un solo anno, Questo deve essere celebrato!
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Alla vigilia di Capodanno Damien ci ha invitato a una festa in stile Francia meridionale!
stato poco tempo per studiare la superficie dell’acqua. In acque con molta pressione di pesca ho constatato che è estremamente efficace pasturare senza avere fili in acqua. Spesso le esperte, vecchie carpe, nuotano nei luoghi conosciuti e ritornano il secondo ed il terzo giorno per vedere cosa e se qualcosa è cambiato. Quando il fondale sarà sempre lo stesso, con un po’ di fortuna sarà anche la nostra esca ad essere presa. A causa di questa mia teoria sulle acque selvatiche sono abituato a non pasturare più e lasciare le mie canne indisturbate per due o tre giorni. Certamente questo non era il caso di Cassien, visto che dovevamo togliere le canne alle 19:00. Questo come abbiamo scoperto in seguito, è stato un errore fatale. Troppo spesso è accaduto di sentire il beep dell’avvisatore dopo tre giorni ed in ogni caso era il pesce giusto. Ho sentito di pescatori che lasciano le loro esche ferme per molti giorni in un secchio pieno di acqua del lago prima di pasturare così che le loro esche apparissero come vecchie. Onestamente non ho sperimentato questa tecnica. La pesca era diventata più di routine, ed i nostri orologi interni ci dicevano che una settimana era passata. Andavamo a letto presto e ci svegliavamo presto, desiderosi di preparare le barche pronti a raggiungere la nostra postazione dove la nostra canna- preparata la sera prima - veniva collocata in modo rapido e nei soliti spot. Tutto è andato secondo i piani ed il secondo UNA SESSIONE DA FIABA a CASSIEN Pag.137
giorno di pesca il primo grande pesce salì sulla bilancia con i suoi 18 kg. La sera prima, dopo appena tre ore di pesca con le canne lanciate con un semplice stick in PVA, Brad attirò la sua prima perla di Cassien. Una bella linear a specchio - incredibile! Con il passare del tempo abbiamo capito che il pesce stava mangiando nelle zone con il fondale piatto e che le canne con profondità oltre i 6,5 metri erano come morte. Pochissime IB Carptrack Fish e Banana boilies e molto sparse, oltre a stick in PVA con boilies rotte, arachidi salate acquistate in un negozio di alimentari e molto Pimp con Imperial Baits Carptrack Amino Complex posizionato sulla riva di fronte al lago a 3-5 m di profondità, questa era la ricetta per il successo. Questo fino al terzo giorno su... Ricordo chiaramente quanto fosse dura in una ghiacciata mattina a -10° C, portare fuori le canne con il nostro iBOAT 320 ricoperto di ghiaccio. Ovviamente con me non avevo guanti e dopo la prima canna non sentivo più I polpastrelli delle dita. Le maniglie dei remi erano ghiacciate, il filo sui mulinelli era ghiacciato e la panca su cui sedevo aveva ben 2 centrimetri di ghiaccio sopra! Ma non potevo lasciare che queste condizioni mi scoraggiassero e il mio istinto di cacciatore mi ha guidato a posizionare la canna numero 2 nel UNA SESSIONE DA FIABA a CASSIEN Pag.138
Il pesce che ho visto sul fish finder solo un’ora prima. Una carpa color oro nella sua forma più pura - 20 kg!
posto corretto. Sull’ecoscandaglio di Brad un super fish finder con funzione Downscan (il mio eco era morto il primo giorno del viaggio) vidi un pesce sul fondale a 5,5 m di profondità. Lo vidi non nel modo convenzionale a cui ero abituato, cioè con un arco, con il Downscan veniva mostrato con il suo contorno originale sullo schermo. Non potevo credere ai miei occhi, vidi il pesce UNA SESSIONE DA FIABA a CASSIEN Pag.139
Il compagno di squadra Brad Smudzinski si è incontrato con noi il 26 dicembre
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allontanarsi sullo schermo. Silenziosamente posizionai la canna e distribuii le esche su una vasta area. Solo un’ora più tardi il pesce abboccò e guadinammo una carpa pura dorata di Cassien – meravigliosa! Abbiamo preso un paio di pesci, tutti d’accordo che Damien aveva avuto dannati buoni risultati in questo periodo dell’anno. Con Damien abbiamo pescato insieme un giorno con buon cibo e buone bevande a farci compagnia e poi si mise a pescare a poche centinaia di metri di distanza. Nella sua prima mattina Damien catturò la sua 11° carpa sopra i 25 Kg del 2014. Abbiamo tutti festeggiato e niente ci ha impedito di fare una bella foto di squadra. Damien ci invitò al Party di Capodanno in Stile Francese. Un grande falò, un grande barbecue, gustose specialità francesi come pesce fresco e insalata di mare. Gente rilassata e ottimi drink hanno reso perfetta la serata! Ci alzammo più tardi del solito il mattino successivo con la speranza di abbracciare il nostro pesce, in ogni caso conoscevamo già bene quello che dovevamo fare. Ad un certo punto della giornata sentii un urlo proveniente vicino a noi, Alex riuscì a guadinare la sua prima tanto desiderata Big Ones di Sant Cassien! Damien ci disse subito di aver già visto questo pesce nel braccio ovest con un peso di 27 kg ed ora ne pesava 28 di kg. Momenti di pura felicità, cosa poteva desiderare di più un carpista, catturare il primo dell’anno il suo personal best in questo lago sacro, con la compagnia di buoni amici, super momenti indimenticabili! Era giovedì ed il venerdì sarebbe stato l’ultimo giorno di pesca per noi. Tutto era calmo e speravamo in un altro pesce. Poi all’improvviso dietro di noi… “Bonjour Guard Peche”. In un attimo il clima euforico cambiò totalmente. Erano le 19,00 meno qualche minuto e le canne erano ancora in pesca. Provammo a spiegare che avremmo tolto le canne alle 19:00 come le altre sere e che avremmo lasciato il lago, ma questo non ci aiutò. Fummo giudicati come cattivi pescatori notturni e fummo multati. Controllando sull app il tramonto del sole era indicato alle 17:22. Aggiunta un’ora significava le 18:22. OK eravamo fuori limite… ma purtroppo la maggior parte delle partenze le avevamo avute in questa fascia oraria. La situazione dopo varie discussioni si deteriorò, dovevamo togliere le canne prima e le guardie non vollero sentir altro da noi. La multa fu di 135,00 euro a persona più una richiesta di apparire davanti alla corte, questo come e quando non lo sappiamo! Fortunatamente almeno la nostra attrezzatura non fu sequestrata ma venne fatto un elenco e fotografata. UNA SESSIONE DA FIABA a CASSIEN Pag.141
Brad durante un lungo combattimento con un pesce di 15 kg!
Non ci aspettavamo di avere un’esperienza del genere con i guardia pesca volontari ma rimanemmo sorpresi dalla loro dimostrazione di forza e arroganza. Partimmo il giorno dopo alla mattina presto. Ne avevamo avuto abbastanza, era ora di chiudere il nostro libro, un altro capitolo di Sant Cassien era stato scritto!
Julian Jurkewitz
Julian Jurkewitz
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fishing
piccoli fiumi grosse soddisfazioni
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Testo e foto di Simone Gatti
Perdonate la mia dialettica molto povera, spero di trasmettere con parole semplici la passione di una vita quasi maniacale per un fiume a me caro che vi svelerò poco a poco in questo articolo
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Grazie ad un semplice frullino elettrico è possibile realizzare dei mix artigianali perfetti per le proprie necessità. Una pratica questa molto diffusa tra i pescatori di fiume che, in base alla stagione, necessitano di prodotti con caratteristiche diverse
Nel trascorso della mia carriera di pescatore (per certi aspetti auto didatta) sono sempre stato attratto da alcuni corsi d’acqua presenti nella mia provincia, io abito nei pressi di Alessandria, le mie zone preferite da sempre sono tuttora quei tratti di fiume con caratteristiche ambientali uniche, nel senso che ogni ambiente è unico e diverso dall’altro. IL RICORDO DI UNA BELLA SESSIONE Stiamo uscendo dal periodo invernale e le giornate piano piano si allungano, il richiamo del fiume è irresistibile cosi senza perder tempo decido di fare un giro sulla Bormida, uno dei miei fiumi preferiti, le condizioni delle sue acque
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non son gonfie e vorticose come ogni primavera, per via di un inverno che è stato poco nevoso sui monti e avaro di pioggia sulle nostre pianure. Non mi perdo d’animo e contatto l’amico Graziano per organizzare una bella pescata a feeder. Con grande entusiasmo decidiamo il giorno, ora non restava altro che scegliere lo Spot più indicato per il periodo, in realtà avevo già una mezza idea, mi tormentava solo un pensiero fisso, i pesci saranno attivi nonostante il livello sotto tono del fiume? Scelgo un tratto di rettilineo con fondale omogeneo abbastanza costante con una profondità media che va dai 2 \ 3 metri, sul tratto di sponda fronte a noi affiorano alberi sommersi e la sponda è ricoperta di prismi di cemento e vegetazione. Visto il periodo di inizio stagione e per via che lo Spot non è ancora stato sfruttato, con Graziano decidiamo di effettuare una pasturazione preventiva Grossi inneschi di bigattini grazie all’uso del Maggot clip. Con questo piccolo e semplice accessorio è possibile presentare sul fondo degli inneschi molto attrattivi per i grossi ciprinidi, soprattutto nella stagione invernale, quando quelli di taglia più piccola sono meno attivi
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a base di piccole boiles e polenta, per incominciare a condizionare le abitudini alimentari del pesce presente in zona. Finalmente si entra in pesca, decidiamo fin da subito di partire con montaggi pressappoco simili: pasturatori a gabbietta aperti sui 70\80 gr. Decidiamo di usare uno spezzone di fluoro carbon come sciock leader da 15 lb nell’ultimo tratto di lenza. giusto un paio di bracciate prima della montatura, questa scelta è stata fatta per scongiurare il rischio di rotture sui numerosi ostacoli sommersi, diciamo che abbiamo optato per un “feeder XXL”. Con Graziano si decide di preparare una pastura molto ricca a base di metod micro pellet e bigattini per farcire i nostri pasturatori, in partenza la presentazione dei nostri inneschi è stato un generoso fiocco di bigattini su di un amo del N 14 montato su un terminale di circa 60 cm in fluoro carbon dello 0,20. Dopo alcuni minuti, dopo essere entrati in pesca, si incominciano a vedere le prime catture, il lavoro di pasturazione preventivo sta dando i suoi frutti, purtroppo le prime catture sono sotto tono come taglia, ma la sessione prosegue regalando un buon numero di pesci, ma ci accorgiamo che manca ancora qualcosa, il pensiero che ci accomuna in quel momento è lo stesso: cosa fare? Facciamo due calcoli veloci, ci restano ancora svariate ore che ci dividono dalla fine della nostra battuta di pesca, e dePICCOLI FIUMI GROSSE SODDISFAZIONI Pag.149
Due bellissime catture invernali per il nostro Simone, una guida di pesca molto esperta ai vari cambiamenti del fiume
cidiamo di puntare sulla taglia e non sul numero, cosi senza indugiare apportiamo alcune modifiche alla pastura arricchendola ulteriormente di micro boiles spezzettate ed eliminando i bigattini, la stessa cosa la facciamo su i nostri inneschi che fino a quel momento avevano fatto poca selezione e decidiamo di innescare le stesse boiles da 15 mm usate nella pasturazione preventiva. La strategia è vincente le taglie XXL sono finalmente a tiro, non restava che mantenere gli attori principali del nostro misterioso fiume sotto pastura, non ci restano molte ore di luce cosi visto che avevamo trovato la strategia vincente decidemmo di pescare fino al calar della luce per riprendere il mattino successivo. Le ultime catture serali di ottima taglia furono fatte sul tratto centrale PICCOLI FIUMI GROSSE SODDISFAZIONI Pag.150
del fiume dove il fondale era ricco di sassi, e dopo aver capito questa cosa decidemmo di sfruttare la poca luce rimasta concentrando un buon numero di esche da pastura in quel punto, anche per fermare i pesci per il giorno dopo. Con Graziano abbiamo preferito fermare la pesca al calare della luce per riprendere subito le prime ore del mattino, anche per non rischiare inutili rotture nei numerosi ostacoli a discapito dei pesci che potevano rimanerne intrappolati. IL GIORNO SUCCESSIVO Giunti alle prime luci dell’alba, dopo aver preso un buon caffè, abbiamo il morale alto sapendo di aver fatto un ottimo lavoro il giorno precedente. La strategia rimane quella armiamo i nostri terminali con quelle esche da 15 mm che avevamo usato il giorno prima. Appena entrati in pesca, dopo pochi minuti, il primo pesce era già in canna... è Graziano ad aprire le danze incannando un Big barbo, da li in poi è stato un susseguirsi di catture con combattimenti da brivido. Pensando ai barbi non avevamo messo in conto le stupende carpe che popolano quel tratto di fiume letteralmente stregate dalle nostre esche. Sul finire della sessione sono state loro a regalarci le emozioni più forti. Alla fine sono stati due giorni di pesca intensi e molto divertenti, condivisi con un amico e da una grande passione per questa tecnica di pesca. Detto questo, prima di salutarvi, vi ricordo che se volete provare l’emozione di agganciare dei veri Big barbi potete contattarmi sulla mia pagina Facebook, sarò felice di fare la vostra conoscenza. Un saluto a tutti e a presto. Simone Gatti
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carpfishing
attrazione in acqua fredda
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Testo e foto di Mattia Travasoni
Tra gli aspetti più importanti del periodo invernale troviamo sicuramente l’esca, in questo periodo infatti, i pesci si alimentano con minore costanza come in aree più ristrette. Capire le quantità di esche necessarie per pasturare come le aree precise dove farlo diventa fondamentale ai fini della nostra sessione
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Effettuare un crumb con le mani è necessario solo per piccole quantità di esche
Attiviamole con un po’ di acqua calda
A differenza di altri periodi dell’anno, le temperature fredde implicano una minore capacità di permeare all’interno dell’esca, rilasciando così gli attrattori e gli additivi molto più lentamente. E’ facile capire che quando un’esca intera viene comunemente lanciata in acqua, questa si gonfia rilasciando tutti gli additivi, questo viene sottinteso
Il Roasted Nut Extract è ricco di pezzi ed è molto denso, si appoggerà al fondale!
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L’Amino Blend 365 invece si disperderà a lunga distanza attraendo le carpe
come il “lavoro” svolto dall’esca, in inverno tale processo sarà assolutamente più lento. Nei periodi freddi la porosità dell’esca è più “chiusa” incrementando la lentezza del rilascio degli attrattori, conseguendo quindi a un lento processo di localizzazione da parte dei pesci. E’ deduttivo che molti anglers aggiungano acqua calda all’interno delle loro esche prima di pasturare, aprendo così i loro pori e favorendo lo scambio con l’acqua circostante. Una soluzione eccellente è quella di utilizzare esche crumb, ossia esche tritate per affrontare la stagione fredda dell’anno. Le boi-
Il crumb potenziato è pronto!
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In acqua la sua azione è devastante
lies tritate sono estremamente attrattive per alcuni motivi tra cui in primis, non sussiste alcuna barriera tra la superficie dell’esca e l’acqua che rallenterebbe la sua azione, secondariamente è facilissimo aggiungere un liquido attrattivo per svolgere una funzione di attrazione perfetta e altamente efficace.
Come innesco una pop up è perfetta!
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Il crumb di boilies diventa un elemento di facile utilizzo e molto simile ai pellets, però con dimensioni diverse, consistenze diverse e davvero molto molto aromatico. Sarà possibile capire la sua potenzialità lanciando una piccola manciata vicino a riva, notando che i vari pezzi si distribuiranno sul fondale molto delicatamente. Ma questi pezzetti di boilies sono assolutamente piccoli e difficilmente riescono a sfamare un pesce che sicuramente sarà stimolato a ricercare ulteriore cibo. Diventa facile dedurre come possono essere perfette per sacchetti, stick o spod mix dall’efficacia unica. Parlando di soluzioni fondate sulla funzione attrattiva, è logico dover parlare di liquidi da aggiungere al nostro crumb di boilies, inizialmente e per rendere le varie particelle perfettamente pronte per entrare in acqua, diventa utile trattarle con un po’ di acqua calda, questo ne aumenta i pori attivando la dispersione della frazione attrattiva, dopodiché possiamo iniziare con l’aggiunta dei liquidi. I liquidi presenti in commercio variano sia per aroma che per densità, diventa necessario scegliere due differenti liquidi, uno più denso e uno più fluido. Quello più denso svolge un’azione molto più localizzata, come per esempio il Tuna LO30 oppure un Roasted Nut Extract, mentre quello più fluido si disperde rapidamente attraendo le carpe a lunga distanza; un esempio potrebbe essere il Feedstim XP oppure il Minamino o ancora l’Ami-
Basta fare un buco piccolino sulla sua superficie
Successivamente aggiungere un po’ di tungsteno
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Ecco l’innesco pronto e… perfettamente bilanciato
Sul fondale sarà perfetto!
no Blend 365, tutti complessi aminoacidici davvero potentissimi. La miscela ottenuta diventa molto efficace se lanciata in acqua con uno spomb oppure con una classica sessola aiutandoci dalla barca, questo perché le consentiremo di disperdersi durante la discesa verso il fondale adagiandosi sul fondo. Si creano i presupposti per formare una grande nuvola d’attrazione vicino al nostro innesco diventando aree irresistibili. Solitamente le carpe che hanno voglia di alimentarsi non potranno ignorare questi speciali letti di pasturazione! Un buon consiglio diventa quello di utilizzare inneschi bilanciati, appunto perché le carpe troveranno le nostre particelle con un minimo sforzo, in tal caso, una classica affondante sarebbe troppo pesante per essere aspirate. Eventualmente appesantite una pop up con un piombino oppure un po’ di tungsten putty al fine di ottenere un’esca bilanciata e ben visibile! Se le carpe avranno voglia di alimentarsi, sarà difficile fallire! Lo spomb è perfetto per lanciare in acqua la nostra miscela
Mattia Travasoni
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Testo e foto di Dino e Dario Ferrari
La pesca a striscio è una tecnica che se praticata in modo adeguato offre ottimi risultati soprattutto nei periodi invernali “STRISCIO” INVERNALE SUL PO Pag.163
Nella foto alcuni accorgimenti per evitare eventuali incagli sul fondo del fiume
Innescando l’anguilla sulla coda è buona norma bloccare la punta dell’amo con un piccolo stopper di gomma
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Lo scopo dello striscio è tenere l’esca lontano dall’imbarcazione, così facendo il siluro non percepisce nessun disturbo causato da molteplici fattori: ecoscandaglio, motori elettrici in movimento, la stessa imbarcazione se il fondale non supera i 3/5 metri di profondità, ma soprattutto le onde che si infrangono sulle sponde dell’imbarcazione nelle giornate ventose. C ome praticare la pesca a striscio Le tecniche sono essenzialmente due, una consiste nel trainare la nostra montatura facendogli accarezzare il fondale usando il minor piombo possibile, praticamente noi con l’imbarcazione precediamo l’esca di circa 20 metri, tenendo la canna tra le mani in modo da poter avvertire tutte le asperità del fondale e gli eventuali attacchi del siluro. Dove è consentito è di grande aiuto l’ecoscandaglio per monitorare quello che si trova sotto la nostra imbarcazione prima dell’arrivo della nostra montatura. Se nello schermo notiamo che
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I combattimenti con questi giganti sono sempre molto impegnativi, occorre fare attenzione all’attrezzatura che si impiega
il fondale degrada rapidamente e dietro di esso c’è la presenza di pesce, appena avvertiamo che la nostra esca compie un rapida discesa apriamo l’archetto del mulinello, o sganciamo la bobina se si pesca con un rotante, e gli rallentiamo la montatura in prossimità del siluro. Come avvertiamo l’attacco del pesce chiudiamo subito l’archetto e ferriamo immediatamente. Altra situazione che si presenta regolarmente è la presenza di alberi sommersi, in questo caso i siluri si trovano appena dietro di essi, se si conosce bene il fondale e la distanza degli alberi sommersi, rispetto alla sponda del fiume, è utile passargli vicino il più possibile per poi rientrare rapidamente dietro di essi. Sono consapevole che alcune montature sia inevitabile lasciarle sul fondale incagliate nei vari ostacoli, ma la precisione della passata è fondamentale. La seconda tecnica della pesca a striscio è più impegnativa da praticare ma con un po’ di costanza e molte ore di pratica riuscirete benissimo e con ottimi risultati. In questo caso sarà l’esca a precedere l’imbarcazione, con l’aiuto del motore elettrico rallentate fino a quando la vostra esca con il favore della corrente del fiume si trova a circa 10/15 metri da voi, dopo diché fate scivolare il piombo sul fondale alzando e abbassando leggermente l’esca dandogli filo quando il fondale degrada o togliendolo quando risale, l’importante è che vi teniate sempre a stretto contatto del fondo con la montatura avvertendo tutte le varie asperità. Anche in questo caso l’esca è lonta“STRISCIO” INVERNALE SUL PO Pag.168
no dall’imbarcazione e il siluro avvertirà meno disturbo e sarà più propenso all’attacco, molto importante è utilizzare il minor piombo possibile per non insospettire i siluri che negli ultimi anni si sono fatti molto diffidenti, perché se avvertono un pericolo rifiutano l’esca ed è inutile ripassargli sopra altre volte perché noterete addirittura che si spostano da quella rotta. I piombi da utilizzare nella pesca a striscio devono essere per forza affusolati e intercambiabili velocemente per il motivo sopracitato, “minor piombo possibile” durante l’azione di pesca, si può iniziare una passa con 100 g e finirla con 150 g avendo sempre l’esca in pesca in modo perfetto. I migliori spot dove praticare la pesca a striscio in inverno sono i tratti sabbiosi con la corrente del fiume rallentata a monte da una lingua di sabbia, in
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questi spot troverete dei cosiddetti salti dove il fondale degrada velocemente per poi stabilizzarsi di nuovo, di solito ci si aggira sui 3/4 metri per poi scendere anche sui 5/6 metri, dipende dal tratto di fiume che state affrontando, ottimi spot soprattutto nelle giornate soleggiate, qua i siluri trovano l’acqua con alcuni gradi in più. Le esche da utilizzare nella pesca a striscio sono generalmente il classico carassio o scardola di circa 300 g, nel periodo invernale va benissimo an“STRISCIO” INVERNALE SUL PO Pag.170
che la trota e infine c’è l’anguilla, nelle foto vedete le varie tipologie di innesco, noterete la spugnetta galleggiante posta sulla schiena del pesce. Questo per tenere l’innesco dritto in modo che gli ami non tocchino il fondale scongiurando incagli e perdita dell’affilatura degli stessi ami nella sabbia che agisce come abrasivo. L’attrezzatura utilizzata nella pesca a striscio è la stessa che si utilizza nella pesca in verticale, canne corte da 1.85/2.10 m al massimo con potenze che variano tra i 150/300 g circa, dopo dipende molto dalla tipologia del fusto, ma normalmente sono questi gli STD. Per quanto riguarda il mulinello è preferibile a bobina rotante perché vi agevola molto durante l’azione di pasca quando si effettuano continui rilasci e recuperi della lenza, però non è detto che non si possa utilizzare anche un mulinello a bobina fissa, questo dipende da voi come vi trovate meglio durante l’azione di pesca. Anche in questo caso spero di esservi servito d’aiuto, e vedrete che con la costanza e la passione i risultati prima o poi arriveranno. Dino e Dario Ferrari
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OROSCOPO GENNAIO-FEBBRAIO
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Il mese di gennaio sarà un mese un po’ particolare dove principalmente andrà tutto bene, salvo qualche giornata storta causato da una non proprio fortunata presenza di astri in opposizione, fatto che si stravolgerà già a febbraio. Sono ben viste le sessioni di pesca mordi e fuggi, non quelle lunghe, nel periodo di febbraio, a gennaio meglio svolgere mansioni di preparazione, come il self made, come la pulizia degli attrezzi, il cambio del monofilo sui mulinelli, tutte azioni che non comportano troppa fatica a livello di sopportazione del freddo. Il mese perfetto per gli acquisti sarà febbraio, attorno la metà del mese, vi potrete concedere un bel regalo senza che poi ne rimaniate delusi. Attenzione alla stanchezza o al torcicollo, potreste avere dei problemi causati da venti freddi, quindi se andate a pesca, copritevi e rimanete coperti, vi basta un colpo d’aria per rovinarvi un’intera settimana. IN CONSIGLI DI WHITE KOY META: fiume del nord Italia ESCA: pesce con aglio
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toro
Iniziate l’anno ben voluti o dal vostro partner o dal proprio club di pesca o compagno di sessioni. Qualcuno vi cercherà e non potrà farne a meno, qualche gelosia nel mese di febbraio potrà distrarvi da questa “benevolenza” che gli altri hanno nei vostri confronti. Non avete tanta voglia di andare a pescare, anche se ogni tanto qualcosa nella vostra mente si muove, una vocina che vi dice: “dai! Andiamo a pescare!”. Dategli retta, è il vostro istinto. Non otterrete grossi risultati però, ma godrete appieno di giornate, seppur fresche, ma totalmente rilassanti. La fortuna in questi due mesi non sarà al vostro fianco, ma manca ancora poco per avere delle grosse soddisfazioni, soprattutto dal lato della pesca, non demordete, non mollate e soprattutto andate a pescare! La fortuna, spesso, bisogna cercarsela. Attenzione agli acquisti dell’ultimo minuto, se avete un’idea per un’attrezzatura, non fatevi cambiar idea dal negozio di turno, potreste pentirvene quando il vostro amico sfoggerà quello che voi desideravate! I CONSIGLI DI WHITE KOY META: lago a pagamento ESCA: gusto fragola
Un gennaio in sordina per molti di voi, con una leggera ripresa in febbraio causato da uno sbalzo di umore in positivo. Chi ha un socio di pesca o un partner nella vita appassionato come voi, potrà godere di un bel febbraio o a pesca o in giro per le fiere che sempre animano il mese di febbraio. Attenzione però sul lato della pesca vera e propria, non otterrete tanti risultati, se verranno, saranno solamente derivati dal fatto che dovevate catturare, la fortuna non è proprio dalla vostra parte, ma sarà tutto in salire. Un ottimo consiglio è quello di riprendere in mano lo straccio, un monofilo nuovo: pulite e riassestate la vostra attrezzatura, per poi partire alla grande a marzo. In questi mesi poche sessioni e sempre di giornata, evitate la notte, potrebbe essere fastidioso pescare con la pioggia e le temperature sotto lo zero, almeno con il carattere che avrete in questo periodo, irascibili se qualcosa non va per il verso giusto. Attenzione alle finanze, se dovete fare acquisti, fatelo con oggetti di poco valore, qualche buffetteria, minuterie o esche, lasciate le grosse spese per la primavera. I CONSIGLI DI WHITE KOY META: tutte, basta che sia per poche ore ESCA: ananas e tiger nut
cancro
ARIETE
La prima parte dell’anno sarà un po’ sottotono, forse un po’ di stanchezza fisica dovuta a troppe feste, dovete riprendere il ritmo che avevate a dicembre. Qualcuno di voi non è stato attento al cibo e ai dolci, vi potreste sentire un po’ sovrappeso, niente paura, se gennaio sarà un mese faticoso, da febbraio inizierete una lenta ripresa. Molti di voi hanno appeso le canne al chiodo nel periodo invernale, sbagliatissimo! Pescare in inverno rischiarisce le idee, rilassa la mente e soprattutto ci si può mettere alla prova, andate a pescare! Non abbiate paura del freddo, anche se non avete voglia, non state a poltrire sul divano, armatevi della vostra canna da pesca, della vostra attrezzatura e partite. A Natale non tutti voi hanno ricevuto un regalo di pesca, se ne avete ricevuto uno, non acquistate altro in gennaio, potrebbero esserci dei problemi di natura tecnica sul vostro acquisto, al contrario di febbraio, dove gli astri vi sono vicino per le spese negli hobby. I CONSIGLI DI WHITE KOY META: fiume di grosse dimensioni ESCA: speziata
A cura di White Koy
bilancia
Le vacanze sono passate ormai, ma alcuni di voi sembrano non essersi ripresi, oppure alcuni di voi hanno preso l’influenza, sotto l’aspetto fisico e mentale manca qualcosa, penso che alcuni di voi debbano staccare la spina per qualche giorno, le vacanze non sono servite, a meno che non le avete per niente fatte, e ciò è grave. Le vacanze servono per ricaricarsi, lasciate perdere le abbuffate, non sentitevi in colpa, di certo non sono uno o due kg in più, quelli si perdono in pochi giorni con un po’ di corsetta e mangiando bene. Sotto l’aspetto della pesca non avete lo spirito giusto per andare a pescare, qualcosa vi dice di andare, ma una vocina vi dice di stare in casa al caldo. Gli astri dicono cautela, se andate, copritevi bene, non fate sessioni lunghe, a meno che non dovete staccare dalle persone che vi sono attorno, non c’è soluzione migliore per starsene da soli 2-3 giorni. L’aspetto degli acquisti per la propria passione vedrà una posizione favorevole a partire da metà febbraio, per poi riprendersi a metà primavera. Non abbiate paura a spendere, ma fatelo informandovi bene con ricerche in internet e magari toccate con mano il prodotto. I CONSIGLI DI WHITE KOY META: il più vicino a casa ESCHE: bigatti, polenta aromatizzata all’anice o mais
vergine
Chi meglio di voi in questo periodo? Nessuno! Due mesi, dove potete ottenere tutto quello che volete. Basta che siate voi stessi e vi circonderete di persone che vorranno solo i vostri consigli, vi potrete erigere a dei veri paladini del sapere, ma non siate troppo “vip”, chi si loda si imbroda dice un vecchio detto e voi non siete le persone adatte. Sono particolarmente viste con occhi dolci dagli astri, le sessioni di lunga durata, non importa se nevica o fa freddo, potrete cogliere tante occasioni e poter catturare in condizioni davvero uniche, un merito che potrete sfoggiare con orgoglio davanti a tutti e magari prendervi una piccola rivincita che aspettate da tempo. Pieni di energia non vi dispiacerà nemmeno montare sotto al freddo, sarà per questo che il vostro compagno di pesca ce lo avete sempre dietro? Ottimi anche gli acquisti, dal 7 di gennaio fino al 25 di Febbraio potete darvi alla pazza gioia, gli astri sono nettamente con voi per acquisti mirati e con la consapevolezza di prendere prodotti utili anche in previsione della primavera e dell’estate. I CONSIGLI DI WHITE KOY META: ovunque ESCA: tutte le boilies o pasture al pesce
Qualcuno di voi si sentirà al settimo cielo, ma tale brivido potrà finire a febbraio per poi riprendersi a marzo, dovete stare attenti a certi atteggiamenti, l’euforia può portare a dire cose inopportune con l’intento di scherzare, ma prese seriamente dall’interlocutore possono creare disguido, specialmente nel mese di febbraio. Avrete comunque dalla vostra parte tanta energia e tale si vedrà a pesca, freddo, neve non saranno degli ostacoli, ma comunque copritevi sempre con scalda collo e berretta, la testa e il collo saranno delicati per voi in questi due mesi, meglio prevenire che curare. Non ci sarà differenza in prestazioni se farete sessioni giornaliere o notturne, quello che volete fare, fatelo! Se i risultati arriveranno è perché siete stati voi bravi a cogliere l’occasione giusta, se non arrivano, vi porterete dietro bellissime esperienze da rimettere sul campo appena possibile. Ottimi gli acquisti, anche se qualcuno di voi dovrà rimandare un acquisto di un prodotto specifico perché finito dal vostro rivenditore di fiducia, date la caparra e aspettate, non perdete la priorità al prossimo arrivo, vedrete che sarà molto utile! I CONSIGLI DI WHITE KOY META: grande lago ESCA: pesce con spezie piccanti
scorpione
leone
I due mesi saranno pressoché identici, nessuna cosa eclatante all’orizzonte, vi state preparando per la primavera che si prospetterà spumeggiante. Se volete andare a pescare, non aspettatevi chissà quali risultati, se arriveranno è perché forse qualcuno vi ha dato una mano nell’ottenerli, ma dentro di voi avete la consapevolezza che non sarà farina del vostro sacco. Qualche acciacco di fine influenza potrà farvi saltare qualche incontro o qualche pescata, ma si sa! Questo è il periodo peggiore per programmare pescate a lunga scadenza, meglio decidere dall’oggi al domani. Problemi anche alle articolazioni, specialmente alle spalle, forse la troppa umidità presa a pesca in autunno, prossimo anno sappiate che è meglio coprirsi di più! Attenzione alle finanze, non si prospetta un gran periodo per spese folli, è sconsigliato prendere oggetti con pagamento a rate, se potete pagare subito, fatelo o rimandate a marzo. I CONSIGLI DI WHITE KOY META: lago naturale a bassa profondità ESCA: mais
oroscopo Pag.173
A cquario
I primi mesi dell’anno non rispecchieranno quello che sarà l’andamento di tutto l’anno. Inizierete sottotono, ma piano piano, molto lentamente arriverete a fine anno 2018 con tanta energia. Sarà un anno dove dovete lavorare sodo, riflettere e soprattutto avere la mente fredda per capire che determinate situazioni nascono per rendervi forti e per capire che state facendo un buon lavoro. Soddisfazioni verranno dal lato lavorativo e dal proprio hobby. Sul lato del lavoro vi toglierete parecchie soddisfazioni e tali si ripercuoteranno a pesca, sarete molto tranquilli e potrete davvero godervi le giornate a pesca. Gennaio e febbraio, come detto prima, saranno molto tranquilli, se non sentite il bisogno di pescare, non fatelo, magari pulite l’attrezzatura e fate un quaderno dove segnare quello che avete a magazzino, il vostro inventario dell’attrezzatura. Attenti alle spese folli, abbiate la logica mentale di spendere con calma e sapendo quel che comprate, non sperperate troppo, rischiate che la vacanza estiva salti per qualche acquisto di troppo e inutile. I CONSIGLI DI WHITE KOY META: fiume ESCA: non troppo proteica, aromatizzata alla fragola
oroscopo Pag.174
CAPRICORNO
Sarà un anno da ricordare! Iniziate subito bene per gli astri, ma questo dipende solo da voi, gli astri vi sono vicino, ma dovete crederci veramente. Anche se incontrerete una difficoltà, superatela con lo spirito ottimistico. Nel lavoro, nei vostri hobby, nel rapporto con amici e partner. Tutto filerà liscio se sarete voi a volerlo. Pescate il più possibile, dentro di voi c’è tanta voglia di riscatto, dovete far vedere di che pasta siete fatti. Non perdete tempo e se volete andare a pescare, fatelo anche adesso! Catture o cappotti, poco importa, avrete voglia di fotografare ogni sessione e tale sarà un ricordo indelebile e un’esperienza da portarsi dietro sempre. Ottimi affari, se avete qualche cosa di usato che non vi serve più, sbarazzatevene, qualcuno lo valuterà in modo eccezionale e spendete subito quei soldi in nuova attrezzatura, è un consiglio valido per i primi due mesi dell’anno, facendo attenzione ai successivi due mesi, ora potete farlo, ma attenti a dopo! Se lo fate adesso, non ve ne pentirete. I CONSIGLI DI WHITE KOY META: lago idroelettrico ESCA: fruttato o agli agrumi
Ottima prima parte dell’anno, se volete, potete! Dovete credere nelle vostre potenzialità in qualsiasi ambito, qualche malumore con partner o socio di pesca nel mese di gennaio, forse per una questione derivata da un commento sui social network o da una chiacchiera infondata su di voi, risolvetela con calma se vi si presenta, ma non fatene un dramma. Ottima forma fisica, ma assumente tanta vitamina C e mettetevi un bel paio di calzini, potreste soffrire di freddo ai piedi come non avete mai sofferto. Quindi occhio a pesca! Andateci, ma stando attendi all’abbigliamento, fondamentale per non avere sorprese dopo due giorni. Ci potranno essere belle giornate di pesca, soprattutto quelle con il sole, gli astri vi indicano di non andare a pescare con il brutto tempo e di fare sessioni di massimo una giornata o magari una notte. Ottimi saranno gli acquisti, quello che volete, lo troverete, basta chiamare il negozio di fiducia oppure fare un bel giro alle fiere di settore, forse cambierete anche idea su un prodotto, semplicemente toccandolo con mano, fidatevi del vostro istinto. I CONSIGLI DI WHITE KOY META: lago estero ESCA: boilies con GLM oppure mais e tiger nut
pesci
sagittario
Gennaio lo passerete in sordina, a meno che non abbiate un lavoro da dipendente, dove, quando finite il lavoro, timbrate il cartellino e potete fare ciò che volete anche con la mente. La parola d’ordine in questi due mesi sarà “relax “ soprattutto mentale! Prendetevi dello spazio, per voi o con chi volete, non statevene chiusi in casa o dentro ad un ufficio o sempre al lavoro. Se farete ciò che amate, affronterete i prossimi mesi senza particolari problemi. Quindi andate a pesca! La neve, la pioggia, il freddo, saranno tutte occasioni su cui ridere e scherzare con amici, magari davanti ad un caffè caldo o a qualche piccolo “shortino”. Divertitevi, in questo modo potrete togliervi anche parecchie soddisfazioni durante le vostre pescate: una cattura inaspettata, magari una bella foto piena di neve da sfoggiare sul vostro “social”. Momento top anche per gli acquisti, ma attenzione! Dal top si può passare al flop in un secondo. Informatevi bene, non fatevi ingannare con qualcuno che vi vuole rifilare un prodotto per un altro. Se avete la convinzione di prendere quell’oggetto, fatelo! Se non nel vostro negozio di fiducia, in un altro. I CONSIGLI DI WHITE KOY META: canale ESCA: qualsiasi gusto, ma dal colore acceso, meglio se giallo fluo.
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02 2018
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