Carp e Feeder Fishing 02/2017 SETTEMBRE OTTOBRE

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RIVISTA DIGITALE BIMESTRALE GRATUITA

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E’ INIZIATA LA NOSTRA AVVENTURA! Quando alcuni mesi fa decidemmo di intraprendere la nuova avventura di Carp e Feeder Fishing, avevamo un obiettivo: offrire a tutti la possibilità di sfogliare una rivista di pesca sportiva, graficamente bella, facilmente leggibile, giovane, dinamica, ma soprattutto gratuita. Carp e Feeder Fishing, grazie alla sua interattività con il mondo del web offre a tutti la possibilità di leggere interessanti articoli dedicati al carpfishing, al feeder fishing e al siluro, e contemporaneamente avere la possibilità di aggiornarsi, tramite le pagine dei siti collegati, per le informazioni relative ai prodotti, o per verificare anche possibili acquisti. Ma non è tutto, dalle foto di un articolo è possibile anche guardare un video inerente l’argomento trattato, seguire attentamente la costruzione di un terminale o capire l’efficacia di un innesco da provare. Carp e Feeder Fishing è nata con un obiettivo, offrire agli appassionati un supporto digitale in grado di essere consultato ovunque e in ogni momento della giornata, sia nella pausa lavoro che durante una sessione di pesca, basta avere una connessione internet e la rivista prende vita! Ma quello che conta di più in questi progetti sono i numeri, e anche per quelli siamo andati oltre le nostre più rosee aspettative. Non pensavamo che a distanza di pochi giorni dall’uscita del primo numero i dati fossero così eclatanti. Un dato estremamente positivo ci viene fornito proprio dalla tecnologia: il 60% dei lettori che hanno sfogliato Carp e Feeder Fishing lo hanno fatto da un dispositivo mobile, ad esempio smartphone o tablet, mentre il restante 40% da computer. Sono dati relativi al primo numero e il bello della rivista è che ogni giorno che passa i numeri aumentano. Queste informazioni ci fanno capire quanto il settore delle tecniche specialistiche sia proiettato verso il futuro e come sia cambiato negli ultimi anni il mondo della pesca, evolvendosi e rinnovandosi. Noi, con la nostra grande passione e con il lavoro dei nostri esperti, contribuiremo alla crescita di Carp e Feeder Fishing e dell’informazione. A proposito, in questo secondo numero si sono aggiunti nuovi bravissimi autori al nostro team, ma questo è solo l’inizio della nostra avventura!

NUMERO 2 Settembre 2017

EDITORE MATTEO MARMOCCHI

Numero Registro Operatori di Comunicazione 26536

direttore responsabile

Matteo Marmocchi matteo@carpefeederfishing.it

direttore editoriale

Graziano Giambastiani graziano@carpefeederfishing.it

videoimpaginazione

Matteo Marmocchi

direzione e redazione

direzione@carpefeederfishing.it

pubblicità

graziano@carpefeederfishing.it

consulenti

White Koy, Graziano Giambastiani, Dario Ferrari, Dino Ferrari, Stefano Francia, Mattia Travasoni, Mauro Pitorri, Marco Rossi, Lorenzo Luciani, Raffaele Mapelli, Ramon Remondi, Simone Gatti, Max Nollert

è una pubblicazione bimestrale MATTEO MARMOCCHI Registrata presso il Tribunale civile e penale di Bologna con il numero 8458

proprietà

MATTEO MARMOCCHI www.carpefeederfishing.it

Tutti i diritti sono riservati. L’invio di fotografie e materiale dattiloscritto alla Redazione, autorizza implicitamente la pubblicazione a titolo gratuito sulla rivista Carp e Feeder Fishing. I manoscritti ed il materiale iconografico inviati in Redazione non verranno restituiti.

graziano giambastiani Direttore Editoriale

Sono vietati la pubblicazione e l’utilizzo anche parziale di testi, foto e disegni, se non espressamente autorizzati.


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ESCHE NATURALI A partire da venerdì 1 settembre alle ore 22.00 Pesca (Sky canale 236) presenta Esche naturali. La trasmissione segue un ittiologo ed esperto agonista nel mondo della pesca al colpo, Thomas Busatto, in alcune delle destinazioni più belle tra quelle possibili per praticare la pesca con le esche naturali nelle acque del piano. In dieci itinerari, un viaggio alieutico che ci porta alla scoperta della tecniche più efficaci per affrontare luoghi storici per questa disciplina. In ogni episodio lo spettatore potrà seguire dettagli tecnici, incursioni nel mondo scientifico, e soprattutto metodi di ripresa innovativi che renderanno l’esperienza coinvolgente al massimo grado. Clicca e guarda il video

L’OSPITE COL CUCCHIAINO 3 Clicca e guarda il video

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A partire da domenica 3 settembre alle ore 22.00 Pesca (Sky canale 236) presenta L’ospite col cucchiaino. La trasmissione è un viaggio in cui l’esperto pescatore e volto del canale Valerio Morini va in giro per l’Italia a trovare amici pescatori nei loro Club. Un tour appassionante per conoscere la realtà dei Club italiani e le attività che li animano. Valerio e il suo fidato cameraman viaggiano per tutto il Belpaese alla scoperta dei migliori circoli di spinning: insieme a loro conosceremo i soci iscritti, indagando i loro trucchi e le loro passioni, ma soprattutto scopriremo in che modo le realtà dei club contribuiscono alla diffusione e alla salvaguardia della pesca in Italia.



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PROFISHIONAL SCHOOL A partire da lunedì 4 settembre alle ore 21.00 Pesca (Sky canale 236) presenta ProFishional School. ProFishional School si prefigge di essere una vera e propria scuola che aiuti a capire meglio alcune tecniche della pesca ricreativa, un mondo che tende sempre a una maggior specializzazione. Gli episodi sono composti da vari tutorial in cui i talent del canale mettono a disposizione la loro esperienza per raccontare e spiegare gli aspetti tipici di ogni tecnica. Pesca a spinning, bolentino, traina col vivo, ecoscandaglio, pesca a mosca, pesca a feeder: l’ABC delle tecniche di pesca ricreativa più praticate è servito a tutti gli spettatori appassionati del canale.

Clicca e guarda il video

TROUTSESSION A partire da giovedì 7 settembre alle ore 22.00 Pesca (Sky canale 236) presenta la prima stagione di Troutsession. E’ una nuova serie dedicata alla ricerca, pescando a spinning, di alcuni fra i salmonidi più singolari ed iconici che si possano incontrare nelle acque europee. Un viaggio alla scoperta di vere e proprie perle come la trota del Fibreno o le grandi lacustri irlandesi, passando per i colori e l’eleganza del salmerino alpino o la fierezza delle grosse trote marmorate. Tecnica, immagini spettacolari e l’incredibile bellezza di alcuni dei predatori Clicca e guarda il video più ricercati del mondo, saranno le protagoniste di questa nuova, indimenticabile, avventura di pesca.

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PASSIONE ARTIFICIALE o c l a F e D o e t t a M con A partire da martedì 12 settembre alle ore 22.00 Pesca (Sky canale 236) presenta Passione artificiale con Matteo De Falco 2017. Riparte con i nuovi episodi inediti un programma storico del canale, un classico che si presenterà in una veste moderna e completamente rinnovata. Naturalmente la trasmissione dedicata alla pesca con gli artificiali non rinuncia al suo marchio di fabbrica, le immagini spettacolari e prese dal vivo e la conduzione del ‘leggendario’ Matteo De Falco. Sempre grande attenzione negli episodi all’esposizione dei segreti della tecnica della pesca con Clicca e guarda il video gli artificiali, con tutte ma proprio tutte le novità che riguardano le esche. Dai piccoli torrenti di montagna, ai grandi fiumi, alle infinite distese dei nostri mari: l’obiettivo di questo straordinario viaggio alieutico è sempre imparare e divertirsi con la passione per la pesca con le esche artificiali.

DIMOSTRAZIONE GALLIANO Apprezziamo molto l’idea e l’iniziativa di questo gruppo di amici Toscani che hanno dedicato un fine settimana alla promozione del Carp fishing: A chi ha organizzato l’evento facciamo i nostri più sinceri auguri perché eventi del genere possano in futuro appassionare sempre di più il le nuove generazioni. La Redazione

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Nei giorni 1 e 2 luglio, in una splendida cornice toscana, si è tenuta al lago di Galliano, nel mugello la presentazione dei prodotti della ditta Ngkb, una ditta che si trova vicino Pistoia che produce esche e distribuisce molti prodotti per il carpfishing, alla quale hanno partecipato diverse persone. I due giorni sono stati molto movimentati e divertenti, è stata premiata con le boilie della ditta la carpa più grossa catturata, ed è stata fatta una piccola lotteria a premi. E’ stata una bella occasione per ritrovarsi tra pescatori e si è respirata un’aria di sano carpfishing, dove sono stati distribuiti molti campioncini omaggio delle esche, che hanno regalato diverse belle catture. Si ringraziano tutti i partecipanti e chi ha permesso di realizzare questo evento.


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PARCO DEL BRENTA

Agosto 2017 Eccoci al primo appuntamento con le PDB News, una nuova rubrica che si occuperà delle principali notizie, novità e catture del Parco! Agosto è stato caratterizzato da temperature altissime che in certe giornate hanno reso il pesce un po apatico e svogliato per poi cambiare completamente comportamento nelle ore notturne nelle quali, con l’abbassarsi delle temperature, le partenze non sono mancate affatto! Quest’anno, a differenza di quelli passati la quantità di pasturazione è stata direttamente proporzionale alle catture! Più si pasturava e più si prendeva! Non vorremmo annoiarvi con troppe parole quindi vi lasciamo alle foto che rendono bene l’idea. Al prossimo numero! Info +39345 3330581 parcobooking@gmail.com

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FIPSAS e Ministro del Un altro ennesimo passo, un importante incontro avvenuto questa settimana a Roma, la pesca sportiva ha bisogno di concretezza, speriamo che questi incontri portino alla pesca sportiva e ricreativa italiana, quello che gli spetta: il grande valore turistico e commerciale che il nostro paese può dare! Prendiamo il comunicato scritto sul portale Facebook della federazione. Palazzo Chigi, incontro Matteoli-Lotti: la pesca sportiva al centro del colloquio. Nella serata di ieri a Roma il Presidente della FIPSAS Prof. Ugo Claudio Matteoli, ha varcato le porte di Palazzo Chigi, nella sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove è stato ricevuto dal Ministro dello Sport Luca Lotti.
Nell’incontro, al quale hanno partecipato il capo di gabinetto Nicola Centrone e il responsabile delle relazioni istituzionali della Federazione Sergio Schiavone, svoltosi in un clima cordiale e costruttivo, il Ministro Lotti ha espresso la propria disponibilità ad affrontare le richieste provenienti dal mondo della pesca sportiva e ricreativa.
Due i temi al centro dell’incontro Lotti-Matteoli: l’apprezzamento e il compiacimento istituzionale per le continue e numerose vittorie sportive ottenute sul campo dalle nazionali e dagli atleti di tutte le discipline federali in giro per il mondo e la richiesta di sinergia Federazione-Ministero per un più efficace piano di diffusione e conoscenza della pratica della pesca sportiva, dell’apnea e del nuoto pinnato verso i giovani, le scuole e le Istituzioni

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lo Sport a confronto sul territorio.
“Con la FIPSAS e il presidente Matteoli abbiamo valutato alcune cose da fare insieme nei prossimi mesi – ha dichiarato Lotti – tra le quali una maggiore valorizzazione di questo Sport, che in fatto di medaglie e titoli ottenuti a livello mondiale e europeo non è secondo a nessun’altro in Italia”. Infatti, – ha precisato Matteoli – la FIPSAS vanta, da sempre, uno dei più importanti, se non il più importante, palmarès fra tutti quelli conseguiti dalle altre Federazioni Sportive del CONI”.
“C’è molta disponibilità e volontà da parte del ministro Lotti ad ascoltare le istanze che provengono dal mondo della pesca sportiva e ricreativa”, ha proseguito il numero uno della pesca italiana. La pesca sportiva sia in acque interne che in mare – ha infatti spiegato Matteoli – è un potente strumento di marketing territoriale, capace di attrarre anche il flusso turistico proveniente dall’estero. La FIPSAS crede fortemente in questa concezione di pesca sportiva e ricreativa come stile di vita e risorsa per il turismo, oltre che attività sportiva molto formativa, appassionante e eco-sostenibile”.
Il ministro dello Sport Lotti e il presidente FIPSAS Matteoli si sono congedati con la promessa di aggiornarsi reciprocamente sui temi e gli obiettivi emersi nell’incontro e con un invito per il prossimo ottobre, poiché il ministro ha espresso il personale desiderio di presenziare a una delle manifestazioni sportive tra le più importanti della Federazione che si svolgeranno in Italia in quel mese.

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FIPSAS E ENEL, nel risp

Tramite il canale ufficiale FIPSAS apprendiamo con enorme soddisfazione della futura collaborazione tra FIPSAS e ENEL, le quali adotteranno un sistema di collaborazione in modo da prevenire svuotamenti incontrollati a salvaguardia della fauna ittica nel territorio italiano. Di grande interesse per tutto il movimento della pesca sportiva italiana. Comunicato ufficiale tratto dalla pagina ufficiale FIPSAS Facebook: https://www.facebook.com/Fipsas1942/ FIPSAS E ENEL INSIEME PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE E LA PROMOZIONE DELLA PESCA SPORTIVA • FIPSAS collaborerà con Enel nelle azioni di recupero e ripopolamento della fauna ittica durante le eventuali operazioni di svuotamento degli invasi ai fini della conservazione degli habitat e delle specie presenti. • Il protocollo regola l’accesso degli associati FIPSAS ai bacini di proprietà di Enel ai fini della pesca sportiva, secondo apposite norme di comportamento e sicurezzaRoma, 2 agosto 2017.

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etto dell’ambiente • Il Presidente della FIPSAS, la Federazione Italiana Pesca Sportiva, Ugo Claudio Matteoli e Carlo Pignoloni, Responsabile Europa e Nord Africa di Enel Green Power, la divisione per le energie rinnovabili del Gruppo Enel, hanno firmato oggi, alla presenza del Presidente del CONI Giovanni Malagò, un Protocollo d’Intesa per la prevenzione dell’ecosistema acquatico e la promozione della pesca sportiva.
Erano presenti anche il Sen. Massimo Caleo, Vice Presidente della 13^ Commissione Territorio, Ambiente, Beni Ambientali, il Segretario Generale del CONI, Roberto Fabbricini, il Vice Presidente FIPSAS Antonio Gigli (nominato, dal Consiglio Federale, Responsabile della pianificazione e applicazione della convenzione), il Consigliere Federale FIPSAS Massimo Rossi, con delega alla Comunicazione e per ENEL, Claudio Fiorentini, responsabile Associazioni e Stakeholders, Maurizio Rossetto Responsabile Italy Hydro Generation Italy, Stefano Salomoni e Andrea Lolli della funzione Affari Istituzionali. Obiettivo della collaborazione è quello di proporre e gestire progetti di valorizzazione dei bacini idrici di proprietà di Enel attraverso azioni di monitoraggio e programmazione, finalizzati alla tutela del patrimonio ittico presente, nonché di incentivare la pratica della pesca sportiva, regolamentata dalla FIPSAS, nei bacini stessi. In particolare, in base all’intesa, FIPSAS collaborerà con Enel nelle azioni di recupero, sorveglianza e ripopolamento della fauna ittica durante le eventuali operazioni di svuotamento parziale o totale degli invasi, ai fini della conservazione e salvaguardia degli habitat e delle specie presenti nei bacini. Il protocollo, inoltre, regola l’accesso degli associati FIPSAS ai bacini di proprietà di Enel ai fini della pesca sportiva, secondo apposite norme di comportamento e di sicurezza, in particolare con iniziative di formazione specifiche per elevare il grado di sensibilizzazione dei pescatori verso il tema del rischio elettrocuzione in caso di attività di pesca in prossimità di linee elettriche. La FIPSAS promuove e regolamenta la pratica della pesca sportiva e collabora con Enti e Ministeri interessati per la difesa dell’ambiente anche attraverso attività di vigilanza, oltre che di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di formazione, in particolare degli sportivi in età giovanile.
Enel considera la protezione dell’ambiente e la sostenibilità fattori centrali e strategici nell’esercizio e nello sviluppo delle proprie attività e gestisce i bacini artificiali nel massimo rispetto degli ecosistemi e della biodiversità del territorio.

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FIPSAS E FIOPS UNITE PER LA DIFESA E LA VALORIZZAZIONE DELLA PESCA E’ stato siglato un importante accordo tra la Federazione Italiana Pesca Sportiva Attività Subacquee e Nuoto Pinnato e la Federazione Italiana Operatori di Pesca Sportiva che ha quale obiettivo il perseguimento di azioni comuni per la difesa e valorizzazione della pesca sportiva e ricreativa e delle attività economiche connesse in mare e nelle acque interne.Il protocollo è stato sottoscritto dai rispettivi Presidenti Ugo Claudio Matteoli e Andrea Collini, pescatori e amici storici, nonché personalità da sempre note nel settore.Le attività congiunte riguardano innanzitutto la difesa, la promozione e la diffusione della pesca sportiva e ricreativa nelle Acque Marittime e nelle Acque Interne, nonché la tutela, la conoscenza e il miglioramento dell’ambiente, degli ecosistemi e della fauna ittica nella loro complessità e diversità e saranno attuate attraverso un’azione di sensibilizzazione politica sulle problematiche e sulle opportunità del settore presso le istituzioni nazionali e regionali competenti in materia e attraverso una serie di attività di promozione e valorizzazione della pesca sportiva e ricreativa nell’opinione pubblica, ambientale ed economica. Questo accordo rappresenta un passaggio fondamentale per la costruzione di un’unione di intenti e di azioni che si auspica possa diventare sempre più condivisa tra tutte le rappresentanze del settore della pesca sportiva e ricreativa affinché i pescatori possano far valere maggiormente i propri numeri e le proprie potenzialità.

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Nel lago di Castelnuovo dei Sabbioni un grande futuro per la pesca sportiva

Nel corso della prima edizione di Transhumance, manifestazione dedicata ad animali, agricoltura, ambiente e attività all’aria aperta, organizzata dal Comune di Cavriglia, la Fiops ha programmato una serie di attività nel lago artificiale di Castelnuovo dei Sabbioni in collaborazione con Enel (attualmente proprietario dell’area mineraria) e con la storica società Bass Strike Spinning Club Valdarno. Tra le iniziative svolte anche una sessione di avviamento alla pesca dalla barca con esche artificiali per bambini. Il lago di Castelnuovo dei Sabbioni, collocato all’interno della zona mineraria dell’Enel di Santa Barbara, è famoso per i pesci da record e rappresenta una grande opportunità per la pesca. La zona mineraria sarà oggetto nei prossimi anni di un piano di riassetto del territorio da decine di milioni di euro e la Fiops si sta impegnando affinché la pesca sportiva e ricreativa rappresenti una delle attività da far crescere e valorizzare. “Per fare questo – aggiunge il direttore Francesco Ruscelli – sarà necessario costruire insieme alle istituzioni ed alle associazioni un piano che esalti le vocazioni ittiche del lago e che valorizzi gli ecosistemi in esso presenti. Una grande sfida per il futuro il cui buon esito dipenderà dalla sensibilità e dall’impegno di tutti”. Durante la giornata, la Fiops ha deciso di realizzare un video per documentare l’esperienza. Il direttore Francesco Ruscelli ha insegnato al giovane Jamal a pescare con le esche artificiali e il piccolo ha catturato il suo primo bass. Momenti divertenti e di svago si alternano a dichiarazioni istituzionali e interviste agli organizzatori dell’evento. Il link https://www.youtube.com/watch?v=35llW2dH260 Ufficio stampa Atlantide Adv - ufficiostampa@fiops.it

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Emergenza ambientale al lago del Salto Fiops e associazione Spinning club Italia presentano un’istanza alla regione Lazio per l’adozione di misure urgenti a tutela della fauna ittica“Al lago del Salto”, in provincia di Rieti, si sta verificando un depauperamento indiscriminato e con modalità spesso illegali di ogni specie ittica”. I responsabili non sono bracconieri o malviventi ma i pescatori professionali che frequentano lo specchio d’acqua. A portare alla luce il problema la Fiops – Federazione italiana operatori pesca sportiva – e l’associazione Spinning Club Italia che hanno presentato un’istanza alla Regione Lazio per richiedere misure immediate e urgenti volte a conservare il delicato ecosistema.Come spiegato nel documento, il lago del Salto, inserito in un contesto paesaggistico di eccezionale pregio, è divenuto meta turistica ambita. Molte realtà commerciali ed imprenditoriali traggono beneficio dai tanti visitatori che, specie nel periodo estivo, vivono il territorio. Tra questi ve ne sono molti non occasionali, i pescatori sportivi, che frequentano il lago 12 mesi all’anno. “La pesca sportiva – spiega il direttore della Fiops Francesco Ruscelli – è un’attività praticata in Italia da circa due milioni di persone e muove un indotto economico superiore ai due miliardi di euro. Con la valorizzazione di tale attività si può creare anche un volano aggiunto all’economia dei territori. Vi sono studi che dimostrano come un chilo di pesce pescato da un pescatore sportivo valga oltre 100 euro ( ed il valore si moltiplica per lo stesso pesce in caso di pratica del no-kill) mentre un chilo di pesce pescato da pescatori professionisti vale dieci volte meno. E questo, a maggior ragione, nelle acque interne”. Sono stati proprio i pescatori sportivi, sentinelle attente alle problematiche che affliggono l’ecosistema, a denunciare il grave pregiudizio ambientale in cui versa il lago del Salto.“Questo specchio d’acqua – continua Ruscelli – rappresenta uno spot per la pesca sportiva che potrebbe essere valorizzato contribuendo allo sviluppo del marketing territoriale locale. Per raggiungere questo obiettivo la pesca professionale deve essere svolta in modo compatibile con l’ittiosistema locale da un lato e dall’altro in equilibrio con le esigenze della pesca sportiva. Questo al momento non avviene e su questo chiediamo alle istituzioni di intervenire e di far sentire la loro opinione in proposito e sopratutto di adottare delle norme di regolamentazione che limitino i danni e valorizzino le opportunità”. Nel corso degli ultimi anni si è realizzato un depauperamento improvviso di ogni specie ittica (in particolar modo persici, carpe e lucci), reso possibile grazie ad una concomitanza di fattori: nessun controllo sull’attività di pesca professionale, assenza di studi volti a valutare l’effettiva sostenibilità ambientale, man-

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canza di ripopolamenti ittici e di periodi di fermo. Spesso la pesca professionale si intensifica in primavera, periodo di riproduzione per molte specie ittiche e avviene con l’utilizzo incontrollato di reti da posta. E nella migliore - e invero più aberrante - delle ipotesi, gran parte del pesce prelevato finisce per essere venduto a basso costo ad aziende produttrici di mangimi e farine animali. Le specie ittiche di minor rilievo commerciale invece, vengono gettate di nuovo in acqua senza vita; la loro putrefazione espone a seri rischi sanitari. ”La tutela dell’integrità degli ecosistemi acquatici – sottolinea Mario Narducci, presidente dell’associazione Spinning Club Italia – non è un interesse di nicchia ma riguarda il bene comune dell’intera società e in particolare delle generazioni future a cui dovremmo consegnare intatto, se non migliorato, quanto abbiamo ricevuto a nostra volta. Per questo salvare la popolazione ittica del lago del Salto da un prelievo indiscriminato e insostenibile si rivela una battaglia di civiltà prima ancora che la tutela dell’attività di tante persone di categorie diverse (pescatori, turisti, ristoratori, albergatori e così via), contro l’interesse piccolo di pochi. I beni naturali sono in primo luogo patrimonio di tutti e non a libera disposizione di qualcuno”. L’attuale e tragica situazione è stata causata da un ristretto numero di soggetti, pare da una decina di pescatori già noti per episodi di pesca intensiva in altri laghi del centro Italia, tra cui quello di Campotosto. “Lo sviluppo sostenibile – conclude l’avvocato Federico Canonici – passa per il cambiamento di mentalità. Il grave danneggiamento di una risorsa ambientale (in questo caso, di un habitat lacustre) non è che l’ennesimo passo verso il declino del genere umano. Oggi tra inquinamento di ogni genere, incendi dolosi, siccità e altre problematiche che devastano quotidianamente il nostro ecosistema occorre chiedersi se non sia il caso, per lo meno nelle situazioni in cui sia agevole intervenire, di prendere opportuni provvedimenti”.Fiops e Spinning Club Italia hanno quindi richiesto, con un esposto alla Regione Lazio, immediate misure urgenti per il contenimento del prelievo professionale nelle acque del lago del Salto, imponendo il divieto assoluto di pesca professionale con reti o strumenti similari. Necessaria inoltre, secondo le due associazioni, un’opportuna attività istruttoria per valutare la gravità della situazione attuale, con lo scopo di emanare un regolamento regionale che possa valorizzare la pesca sportiva nelle acque del lago e regolare ogni aspetto connesso alla pratica di quella professionale.

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Bracconaggio ittico Allarme anche in Toscana. Tante segnalazioni, foto e filmati di pesca di frodo

Tramagli, reti, nasse, esche proibite per un quadro sempre più preoccupante. Ogni giorno pescatori sportivi o ricreativi segnalano alla Fiops - Federazione italiana operatori pesca sportiva - episodi di pesca di frodo che, ultimamente, interessano anche le acque dolci della Toscana. Ultimo in ordine di tempo, il video pubblicato dal Youtuber Antmeteo che, nel fiume Arno, nei pressi di Capolona, a pochi chilometri dalla città di Arezzo, individua reti usate per il bracconaggio. «Aldilà di alcune considerazioni personali espresse nel video, le immagini parlano chiaro e non possono lasciarci indifferenti», commenta il direttore della Fiops Francesco Ruscelli. «Il fenomeno del bracconaggio ittico non riguarda solamente il delta del Po e la pianura Padana, ma si sta diffondendo a macchia d’olio in tutt’Italia. Se non vogliamo che i fiumi, i laghi e i torrenti del territorio vengano depauperati e impoveriti da tramagli, reti, filaccioni, corrente elettrica o che le nostre acque siano avvelenate, è necessario porre in essere tutte le azioni possibili sia di carattere preventivo che repressivo». Da circa un anno e mezzo, per agevolare il lavoro delle guardie ittiche volontarie e delle forze dell’ordine che operano in contesto di scarsità di mezzi e risorse, è nata anche una pagina Facebook “Tutela acque Toscana” gestita da un gruppo di 4 pescatori di differenti discipline con un indirizzo mail dedicato (tutela.acque.toscana@gmail. com) dove si invitano gli appassionati di pesca e tutti i cittadini a inviare foto, filmati e segnalazioni di atti illeciti. Scorrendo la bacheca si trovano documentazioni di ogni tipo riguardanti fenomeni di bracconaggio perpetrato nei fiumi Arno, Elsa, Serchio, Greve e in molte altre aree che interessano numerosi comuni toscani. «Abbiamo aperto la pagina quando ci siamo resi conto, con rammarico, che il fenomeno del bracconaggio ittico stava prendendo campo anche nel nostro territorio – commenta il responsabile della pagina Daniele Papanti –. Ci arrivano circa 2/3 segnalazioni a settimana che noi valutiamo e, se opportuno, contattiamo immediatamente le forze dell’ordine per la denuncia. Foto e video vengono poi pubblicati sulla pagina. Questo aiuta anche i pescatori meno esperti a capire cosa fare nei casi in cui ci si imbattano in azioni illecite avvisando subito le autorità. Non vogliamo permettere a persone disoneste di portarci via non solo il pesce ma anche la nostra passione e la nostra serenità». A causa della gravità del fenomeno su scala nazionale la Fiops ha recentemente affrontato insieme al ministro della giu-

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stizia Andrea Orlando la necessità di operare un’ulteriore riqualificazione giuridica del reato di bracconaggio per aumentarne l’efficacia sanzionatoria e deterrente. Inoltre ha sollecitato un’audizione tematica presso la commissione agricoltura del Senato, alla quale hanno partecipato le principali associazioni nazionali dei pescatori sportivi (Fipsas, ArciPesca, Unione Enelcaccia, Efsa Italia), dove il fenomeno del bracconaggio ittico è stato qualificato come problema non più esclusivamente dei pescatori sportivi ma di ordine pubblico che richiede l’intervento congiunto oltre che del ministero dell’agricoltura anche del ministero degli esteri e del ministero dell’interno. «E’ importante ricordare – conclude Francesco Ruscelli – che con l’approvazione della legge 154 del 2016, il bracconaggio ittico è divenuto reato. Pertanto è importante che tutti coloro che frequentano corsi d’acqua di ogni genere, sia pescatori, sia cittadini fruitori, segnalino gli episodi di bracconaggio alle forze dell’ordine, le quali, non trattandosi più di violazioni amministrative, (di competenza, per esempio, della polizia provinciale, ex Corpo Forestale dello Stato) bensì di fattispecie punibili penalmente, hanno l’obbligo di intervenire e di trasmettere la notizia di reato. I cittadini rappresentano in ogni caso le principali sentinelle per monitorare le situazioni e informare le autorità competenti». Ufficio Stampa Fiops

La Fiops, Federazione italiana operatori pesca sportiva nasce su spinta di alcune tra le più grandi aziende italiane di pesca, (Colmic, Tubertini, Trabucco e Olympus) con l’obbiettivo di raggruppare e coordinare tutte le energie esistenti nel settore dei produttori e fornitori di servizi per la pesca sportiva, commercianti del settore oltre che quelle dei singoli pescatori, con l’obiettivo di tutelare, promuovere e diffondere, più di quanto sia stato fatto fino ad oggi, la pesca sportiva e ricreativa nelle acque marine e nelle acque interne italiane e favorire la difesa, il rispetto e il miglioramento dell’ambiente, degli ecosistemi e della fauna ittica.

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Pesca di frodo nel lago di Montedoglio, il commento del direttore

della Fiops Francesco Ruscelli

«A distanza di pochi giorni dall’allarme della Fiops sulla diffusione del bracconaggio ittico anche in Toscana, sono giunte alla nostra attenzione immagini sconcertanti dal lago di Montedoglio girate da alcuni pescatori sportivi che hanno ritrovato metri e metri di reti da pesca illegali e quintali di pescato di frodo. Insieme ad esse, fortunatamente, è giunto anche il comunicato dei carabinieri forestali della Toscana dove viene spiegata la complicata ed efficace operazione messa a segno dalle forze dell’ordine per sgominare un gruppo di romeni specializzati nella pesca di frodo ai fini di commercio. Sono stati sequestrati 4 quintali di pescato, un gommone a motore e 500 metri di rete da pesca. Come direttore della Fiops e come pescatore vorrei fare un plauso ai carabinieri che hanno condotto l’indagine e portato a termine l’intervento. Vorrei anche ringraziare i pescatori che si

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trovavano sul posto e che rappresentano le principali sentinelle per monitorare le situazioni e informare le autorità competenti. E’ importante ricordare che con l’approvazione della legge 154 del 2016, il bracconaggio ittico è divenuto reato. Presto promuoveremo insieme alle altre associazioni del territorio un’iniziativa a Sansepolcro per parlare della grave piaga del bracconaggio ittico che, come dicevamo, ha colpito anche la nostra regione. Insieme ad esperti del settore ci confronteremo su come il problema deve essere individuato e affrontato». Ufficio Stampa Fiops La Fiops, Federazione italiana operatori pesca sportiva nasce su spinta di alcune tra le più grandi aziende italiane di pesca, (Colmic, Tubertini, Trabucco e Olympus) con l’obbiettivo di raggruppare e coordinare tutte le energie esistenti nel settore dei produttori e fornitori di servizi per la pesca sportiva, commercianti del settore oltre che quelle dei singoli pescatori, con l’obiettivo di tutelare, promuovere e diffondere, più di quanto sia stato fatto fino ad oggi, la pesca sportiva e ricreativa nelle acque marine e nelle acque interne italiane e favorire la difesa, il rispetto e il miglioramento dell’ambiente, degli ecosistemi e della fauna ittica.

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3000 carpe in acque libere Concluso, con la loro liberazione, l’ultimo atto del progetto da me avviato in rappresentanza di Carp Fishing Italia al Tavolo Blu della regione Veneto relativo ad un programma di studio e sperimentazione il cui fine è quello di approfondire le conoscenze sulla presenza, distribuzione ed eco-biologia della carpa (Cyprinus carpio) in alcuni fiumi del Veneto. Il programma ha portato all’immissione in alcuni tratti di quattro corpi idrici della regione, tratti non soggetti a nessuna concessione, i fiumi Brenta e Bacchiglione in provincia di Padova, fiume Dese in provincia di Venezia e Canal Bianco in provincia di Rovigo, di esemplari di carpa di media taglia (1,5-3,0 Kg) e serve per raccogliere delle importanti informazioni di tipo ecologico-comportamentale. Ad una parte degli esemplari immessi, complessivamente circa settecento, è stato inserito un “micro-chip”, elemento che permetterà di riconoscere singolarmente i diversi esemplari quando saranno catturati e di raccogliere così le informazioni relative ai loro spostamenti, all’accrescimento, al loro stato di salute generale e quindi di ottenere direttamente informazioni sulle loro preferenze ambientali e comportamentali. Gli esemplari dotati di micro-chip presentano una evidente chiazza rossa o blu nella porzione anteriore del

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ventre, che ne permette una facile identificazione. Le semine sono iniziate nel mese di giugno del 2017 e terminate nel mese di luglio; una prima fase di analisi e controllo dati terminerà nell’autunno del 2017. Considerato che il sistema di marcatura adottato è molto stabile, il progetto e le analisi dati sono destinati a durare nel tempo e garantire così la formazione di una importantissima banca dati; complessivamente sono stati immessi nei sopra citati fiumi 56 quintali (oltre 3000 esemplari) di carpe e circa il 20% (700 esemplari) sono stati marcati e dotati di microchip. Per assicurare la raccolta di dati e garantire la buona riuscita del progetto si ritiene indispensabile la collaborazione dei pescatori tutti, professionisti e dilettanti, che operano nelle acque del Veneto. Nel caso di cattura di carpe marcate con il colorante, il pescatore è invitato a mantenere in vita gli esemplari catturati e di darne immediata segnalazione alle società di pescatori (associate a Carp Fishing Italia) presenti sul territorio e direttamente responsabili per i tratti di fiume in cui sono state effettuate le immissioni, di cui sono di seguito elencati i numeri telefonici. In tali circostanze il personale delle sopra citate Associazioni si porterà rapidamente sul luogo della chiamata e provvederà, mediante apposita strumentazione, alla individuazione e alla raccolta dei dati sull’esemplare catturato. Ad operazione eseguita la carpa dovrà essere liberata alla presenza del pescatore stesso.

N O T I Z I E U T ILI • I “micro-chips” usati per la marcatura sono posizionati internamente all’animale; non sono quindi visibili e necessitano, per la lettura, dell’apposito rilevatore magnetico. •L a marcatura presente sul ventre dei pesci è stata effettuata con un elastomero colorato, materiale plastico bio-compatibile e che non interferisce in alcun modo con lo stato di salute del pesce. •L a carpa è un animale dotato di buona resistenza. Dopo l›eventuale cattura e in mancanza di un adeguato contenitore, la stessa può essere mantenuta in vita per alcune ore all’interno delle nasse o dei carp sack che normalmente pescatori e carpisti utilizzano durante la loro attività. •D evono essere segnalate tutte le catture realizzate nei fiumi regionali, anche quelle effettuate in corsi d’acqua diversi da quelli sopra citati; le esperienze sviluppate fino ad oggi hanno permesso di verificare che le carpe si spostano attivamente tra i diversi corsi d’acqua sfruttando le interconnessioni esistenti. •N el caso non si riesca a contattare il numero di riferimento, siete pregati di procedere nel seguente modo:


a) scattare una foto, di ambo i lati; b) rilevare misura e peso del pesce; c) indicare il punto dove è avvenuta la cattura con le coordinate GPS oppure specificando il luogo più vicino. Questi dati vanno inviati ai responsabili delle sedi, chiamando i numeri di riferimento per concordarne modi e tempi. Zone di immissione e Numeri telefonici della nostra Vigilanza Ittica: PROVINCIA DI VENEZIA – Fiume Dese – Sede 144 Dream Carp cell. PROVINCIA DI PADOVA – Fiume Bacchiglione – Sede 159 Colli Euganei cell. 3429169360 PROVINCIA DI PADOVA – Fiume Brenta – Sede 116 Padova Carp Team cell. 3357181269 PROVINCIA DI ROVIGO – Canal Bianco – Sede 30 La Regina Rovigo cell 3492144803 Grazie ai ragazzi di queste sedi che hanno contribuito alle fasi di marcatura e rilascio. Il Presidente Nazionale Agostino Zurma

Carpfishingitalia per il sociale 5° Meeting benefico di Carpfishing Valcavallina, Lago di Endine 23/24/25 giugno 2017

In data 23-24-25 giugno 2017 si è svolto sulle rive del magnifico lago di Endine (Bg), il 5° Meeting Benefico di Carpfishing Valcavallina, organizzato dall’A.S.D. CARPFEVERTEAM di Casalmaggiore (Cr), sede n° 6 di Carpfishingitalia, in collaborazione con il Gruppo Pescatori Lago di Endine. 24 le coppie che si sono sfidate, in questa manifestazione dall’aspetto tutt’altro che agonistico, ma che invoglia sempre a dare il massimo visto le potenzialità in termini di esemplari

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da trofeo, che il lago sa offrire. Fin dalle prime battute si è capito che la situazione dal punto di vista del numero delle catture non sarebbe stata delle migliori, probabilmente a causa dell’alta pressione che ha interessato tutto il periodo di inizio estate e che ha reso il pesce apatico e poco interessato alle nostre esche. Poche infatti le catture che si registrano ha fine gara, sette carpe più alcune slamate, oltre ad alcuni esemplari di Siluro anche di notevole taglia, che hanno disturbato non poco le zone interessate dai nostri terminali. Tutto ciò però non è servito a demoralizzare i concorrenti che si sono goduti tre giorni di relax, complice anche il bel tempo, facendosi anche qualche bel bagno, durante le ore centrali del giorno, quando l’azione di pesca visto i parecchi villeggianti, era impraticabile. Come nelle passate edizioni ci si è trovati per il pranzo finale, presso la casa degli alpini, dove è stato consegnato un premio simbolico alla coppia con il maggior numero di catture e dove si è premiato il concorrente del Team Franciacorta, Marini Edoardo, per la cattura della carpa più grossa. Tutti gli altri premi offerti dagli sponsor, che ringrazio calorosamente, sono stati infine distribuiti a tutti i partecipanti. Ringrazio tutti i volontari che si sono adoperati nelle operazioni di pesatura, i ragazzi della cucina, il Team Franciacorta per aver offerto le targhe, il Gruppo Alpini di Endine che ci ha ospitati per il pranzo e i sindaci dei quattro comuni rivieraschi, Monasterolo del Castello, Spinone al lago, Ranzanico ed Endine Gaiano per aver appoggiato anche quest’anno la nostra manifestazione Come ogni anno il ricavato tolte le spese organizzative sarà devoluto equamente dalle due società organizzatrici, in beneficenza. Arrivederi all’anno prossimo per il 6° Meeting Valcavallina Il Vice Presidente Nazionale di Carpfishingitalia Cortelazzi Matteo


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XIII Raduno Nazionale LBF Italia

A cura di Daniele Ario Presidente Nazionale LBF e il nuovo Consiglio Direttivo Nazionale LBF Italia

In data 17 e 18 Giugno 2017 si è svolto presso la struttura “Laghi Segugio” di Pizzighettone (CR) il XIII Raduno Nazionale LBF Italia. Come tutti gli anni infatti l’Associazione si ritrova, dandosi appuntamento presso una struttura in grado potenzialmente di ospitare i soci provenienti da tutte le sedi periferiche sparse sul territorio italiano. La struttura ospitante si è rivelata pienamente all’altezza delle aspettative. Non era un’impresa così scontata perché eravamo abituati davvero bene, infatti dopo due raduni passati ai Laghi La Ninfa di Barcaccia di San Polo d’Enza (RE) anche quest’anno non possiamo fare altro che tessere lodi nei confronti della gestione dei Segugio, che a fronte di un importante investimento ha creato in pochissimo tempo, un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli appassionati di pesca della zona piacentino-cremonese. Una location dunque non solo dedicata agli eventi ludico-ricreativi come il nostro, ma anche già molto apprezzata dagli agonisti di pesca a colpo e dagli appassionati di pesca a feeder della zona. Importante ricordare che è anche la sede “fisica” del Nostro Team LBF Italia, motivo in più per sentirsi davvero “a casa”! Davvero degni di nota la pulizia delle sponde, gli ampi spazi a disposizione, la presenza di abbondanti parcheggi, la videosorveglianza, l’attenzione della proprietà alla salvaguardia dello

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Un momento della Coppa delle Sezioni stock ittico. Per non parlare poi della struttura destinata alla ristorazione, un vero vanto in stile Chalet costruito con bellissime travi in legno e dotata di tutti i confort, pranzo con “vista” grazie alle scenografiche vetrate affacciate sui laghi, climatizzazione, ampi spazi a disposizione, servizi igienici puliti, personale disponibile e affabile con un menù degno di un ristorante tipico della zona. Anche noi amiamo fortemente il “wild” ma quanto sopra citato è proprio quello che ci si aspetta quando ci si rivolge ad una struttura sportiva privata.

I l pr o gramma de l Sa b at o prevedeva Dalle ore 8:00 - Accoglienza, accreditamento presso la Struttura e Pesca libera Ore 14:30-17:30 - Gara a coppie denominata “Coppa delle Sezioni”. Siamo già alla quarta edizione, è una competizione semiseria nata in onore di un caro amico scomparso ma organizzata con l’unico scopo di divertirsi, lasciando da parte l’agonismo dei professionisti, e dove tutto è permesso purché si peschi a ledgering (anche nelle sue varianti normalmente non ammesse dal regolamento ufficiale come ad. es. la pesca “a galla” col pellet waggler). L’orario, complice il caldo africano, non è stato certo il più indicato per una gara, ma abbiamo preferito il pomeriggio per permettere il corretto afflusso dei partecipanti provenienti anche da molto distante. I componenti delle coppie iscritte rappresentano idealmente la propria Sezione Periferica di riferimento e sono ammesse normalmente fino a due coppie per Sezione. Quest’anno a sfidarsi sono state ben venti coppie. Il titolo è approdato in casa Team Lbf Italia, (non una vera e propria sezione periferica ma la rappresentanza di uno dei due nostri team sportivi presenti a livello italiano) con la coppia formata da due pezzi da 90 del feeder italiano: Enrico Baita - Maurizio Maggiali. Secondo e Terzo posto rispettivamente per Andrea Venturini - Matteo Carbognani e l’ulteriore compagine formata da Filippo Tonarelli - Giuseppe Cammerino, tutti e quattro provenienti dalla agguerrita “Lbf Taro Secchia”. Tutto l’incasso e i principali premi sono stati tradotti in biglietti della famosa lotteria Pro Action Aid. Ore 20:00 Cena Sociale presso il Risto-pub Free Way, sito in Pizzighettone Strada Provinciale 234 KM 55. A poche centinaia di metri dai Laghi Segugio

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Ore 22:00 Premiazione 1° concorso Letterario Lbf Words “In mezzo scorre il fiume” e Lotteria di Beneficienza pro Action Aid. Abbiamo premiamo i tre vincitori della prima edizione del Luca Dallatorre principale organizzatore concorso Letterario con una magnifica targa: 1 Classificato: “Trovo spazio” di Pietro Federico; 2 Classificato: “Il guerriero” di Ferruccio Scanzio; 3 Classificato: “Oggi non mangiano” di Roberto Delbarba. Chi volesse leggere i loro scritti, potrà trovarli sul nostro forum e a breve, anche sul sito internet www.lbfitalia.net La lotteria invece è un’abitudine ormai consolidata di tutti i nostri Raduni. I principali tester di nostra conoscenza, gli “Lbf Point” sparsi sul territorio, ma anche i semplici soci provenienti da tutte le nostre Sezioni periferiche, contribuiscono donando attrezzature o materiale da pesca, oppure graditissime specialità enogastronomiche da mettere all’asta. Con la vendita dei biglietti perseveriamo, anno dopo anno cercando di portare un sorriso e un aiuto economico concreto a chi ha più bisogno di noi, in particolare si raccoglie la quota annua destinata alla nostra adozione a distanza con Action Aid e si provvede ad accantonare il rimanente da destinare ad opere benefiche. Lo scorso anno ad esempio abbiamo scelto di contribuire tramite l’Associazione Nazionale Alpini a favore delle iniziative da loro condotte in Abruzzo ed Emilia Romagna pro terremotati. E anche quest’anno la cifra raccolta è stata davvero importante, e dedotta la quota dovuta ad Action Aid, si deciderà entro l’Autunno il progetto più meritevole. Il programma della domenica invece era molto meno serrato, prevedendo pesca libera a partire dalla ore 8:00 e più tempo a disposizione per eventuali riunioni e per semplici scambi di vedute, era importante lo stare insieme, o con le gambe sotto un tavolo, oppure a zonzo per il lago. Concludo con un commento personale, da Presidente, non posso che essere soddisfatto dall’organizzazione, ma soprattutto dalla qualità delle persone che a vario titolo ho avuto modo di incontrare in questi giorni, mi accorgo che anno dopo anno gli affezionati da “Raduno” sono sempre numericamente stabili, segno che chi si è fatto coinvolgere, non ne può fare a meno. Ringrazio pubblicamente Luca, neo consigliere, per il suo primo raduno “dall’altra parte della barricata” e tutti quelli che hanno collaborato a vario titolo, e il mitico “Segugio”, che da appassionato ha creato il suo piccolo paradiso per i suoi amici pescatori. A tutti i soci rinnovo l’invito al prossimo appuntamento, sperando di coinvolgere sempre più persone a vivere maggiormente l’Associazione e i suoi momenti aggregativi.

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Testo e foto di Graziano Giambastiani

A me piace molto parlare di pesca da riva, proprio perchĂŠ è un argomento un po’ trascurato e per questo lo faccio con grande entusiasmo. Sono del parere che la pesca da terra sia una parte importantissima della nostra disciplina, un argomento dalle mille sfumature che merita di essere approfondito

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Dopo aver alleggerito con del sughero le due tiger, una piccola pallina di pasta al tungsteno sull’hair rig per completare il bilanciamento

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Ho deciso di parlare di pesca da terra, la pesca a lancio tanto per intendersi, e lo farò molto volentieri. Sono convinto delle grandi potenzialità tecniche che offre il mondo del carpfishing con i suoi materiali e la sua tecnologia, su questo non ho nessun dubbio, ma non dobbiamo dimenticare che prima di diventare dei “tecnologici evoluti” le carpe si pescavano lanciando da riva, e i pesci si prendevano. La mia scelta è dettata unicamente dalla voglia di riprendere un po’ quelle semplici, ma importanti, regole


che erano alla base della nostra disciplina. Nonostante la nostalgia degli anni passati, ci sono due ragioni ben precise che mi hanno spinto a questa scelta. La prima è che ho superato da un pezzo i 50 e vi devo confessare che mi pesa veramente tanto fare “quei traslochi” che ti spaccano la schiena. Barca, motore e batterie, quando è possibile cerco di risparmiarmeli, e molti di voi, probabilmente i meno giovani, apprezzeranno le mie parole. Il secondo motivo, non meno importante del primo, è legato più che altro ad un scelta esclusivamente tecnica ed etica. Non c’è la faccio più, quando arrivo sulla sponda e penso che, per prendere un pesce, devo portare le mie esche a distanze improponibili, mi viene il complesso della “distanza”, un po’ quello che succede a chi soffre di vertigini e si affaccia dal ventesimo piano di un grattacielo. Basta, ho deciso, le carpe le voglio pescare a tiro di canna o ancora meglio sotto riva o, al massimo, per avere qualche chance in più dove non riesco ad arrivare lanciando, utilizzo il mio barchino radiocomandato, ma solo se strettamente necessario. Voglio iniziare a riconoscere il fondale senza utilizzare un ecoscandaglio, voglio dare sfogo alla mia fantasia di pescatore cercando il pesce nelle zone di alimentazione, ma senza uno strumento

E’ importante garantire sempre la massima sicurezza del pesce catturato

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Pescando sotto riva è importante che la canna sia ben sicura nel caso di veloci partenze laterali

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elettronico, voglio riuscirci lanciando la mia esca da riva, voglio pasturare con la fionda o col cobra, voglio essere più silenzioso, voglio rendermi quasi invisibile. Sono convinto che in questo modo sarà anche più facile capire che nella pesca alla carpa è essenziale l’approccio e la discrezione prima di individuare i punti strategici che potranno decidere le sorti della nostra battuta di pesca, e lo farò semplicemente pescando da riva. Prendendo ad esempio un qualsiasi specchio d’acqua, non è detto che ci si debba fossilizzare su una determinata zona, spesso basta spostare le nostre dritte di pochi metri ed è possibile catturare pesci in punti ritenuti insignificanti. TEMPO AL TEMPO Pasturando in inverno, tutto diventa più difficile, ma nei mesi più caldi, possiamo portare le carpe a “pascolare” in qualsiasi punto a noi favorevole.

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Naturalmente tutto questo è senza dubbio fattibile pescando in spazi abbastanza ristretti e non in grandi bacini dove le carpe vengono tenute spesso a distanza, a causa delle pasturazioni con la barca. Pescare a grandi distanze deve essere una scelta, un piacere dettato da una serie di fattori tecnici, rispettando i diritti di tutti e non un obbligo solo perché il tempo e l’avidità di alcuni hanno condizionato e cambiato le regole comportamentali delle nostre prede. Detto questo riprenderei il filo del discorso sulla pesca da riva. Credo che a grandi linee sia stato focalizzato il concetto: è importante imparare a lanciare le esche nelle zone raggiungibili e pasturarci altrettanto bene, dando massima libertà di azione alla nostra abilità di esperti carpisti. Nel carpfishing, inteso come tecnica di pesca a fondo, lanciare un piombo con appeso un terminale ed un’esca abbastanza voluminosa, implica un certo equilibrio, in parte forza fisica e l’impiego di attrezzature adatte all’ambiente che si decide di affrontare. Ed è proprio sulla base delle numerose necessità legate alle sessioni di pesca da riva che cercheremo, di capire fino a dove può arrivare l’abilità di chi riesce a manovrare correttamente una canna da pesca. Come A BUON INTENDITOR... Pag.41


Le canne sono in pesca, non rimane altro che attendere la prima partenza

ho detto precedentemente premetto che, nel caso in cui la distanza utile da raggiungere con un potente lancio sia impossibile da coprire, mi farò aiutare dal mio fedele barchino radiocomandato. Decine, se non centinaia di esempi di situazioni che si possono affrontare in modo diverso e in acque con diverse caratteristiche. La cosa migliore è partire da quelle più comuni, come ad esempio affrontare un canale, la lanca di un fiume o una piccola insenatura di un grande lago naturale. Tre esempi dove è possibile praticare la pesca da riva in mille modi diversi mantenendosi costantemente su una distanza di lancio che varia dagli 80 ai 100 metri. Quello che mi preme sottolineare, sono le difficoltà tecniche causate dalle A BUON INTENDITOR... Pag.42


sponde spesso impraticabili, dagli obiettivi che necessitano spesso di una grande precisione situati vicinissimi alla vegetazione acquatica aggrappata ai lembi delle sponde. La cosa può anche essere vista in maniera semplicistica, ma vi assicuro che non è così, perché occorre molta sensibilità e precisione nel fare arrivare l’esca nel punto giusto. UNA CANNA PER LANCIARE Visto che sono entrato in tema vorrei parlare delle nuove Pursuit, il modello rivisitato di una delle canne più vendute negli anni. Si parte dal modello 10” per passare dalla 12” finendo alla 13”. Di tutte e tre le misure i libraggi varia-

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no dalla 2,25 lb alla 3,5 lb. Misure e libraggi permettono di avere sempre un attrezzo affidabile, di buona fascia di prezzo e all’altezza di ogni situazione. Per riuscire a lanciare un’esca in maniera corretta a distanze elevate, è importante conoscere bene le doti dell’attrezzo che si impugna e per poterlo fare occorre molto allenamento. Essere “padroni” della tecnica è assolutamente importante, come è altrettanto importante ricordare quel famoso proverbio che dice: “Non è la canna che fa il pescatore, ma è il pescatore che fa la canna”, non dimenticatelo mai. A presto. graziano giambastiani

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TITAN T2... la mia seconda casa

Ci sono cose che puoi giudicare solo dopo averle provate. Ogni azione, ogni momento sarà quella giusto per viverlo come più ti piace, perché questo è il nostro mondo, perché questo è il mondo Titan! Quattro nuovi modelli rappresentano l’evoluzione di questa storica tenda. Troverete tutti gli altri modelli dettagliati sul nostro catalogo consultabile sul sito www.nashitalia.com La Titan è una tenda completa. E’ una tenda che può trasformarsi per qualsiasi tua esigenza, che sa proteggerti dai peggiori agenti atmosferici grazie al suo telo in Aqua Sens Hydra corazzato e resistente nel tempo, è facile da montare e si adatta benissimo a qualsiasi tipo di terreno grazie alla forma TITAN T2... LA MIA SECONDA CASA Pag.46


TITAN T2

C A R A T T E R IS T I C H E • Finestre in rete provviste di cerniera a zip e pannelli anti-intemperie • Fornita di camera interna sigillata rimovibile • Porta in rete con pannello anti-intemperie in stile cassetta della posta e finestra per porta trasparente anti-intemperie • Pannelli posteriori in rete per l’aria e per una maggiore ventilazione • Gancio interno nel blocco centrale per appendere una lampada • Design innovativo con blocchi in vibra di vetro riempito con nylon per diminuirne il peso • Nuovo design a schiena piatta per inserire i lettini e migliorare lo spazio utilizzabile • Coste frontali estese, massima azione di copertura per la protezione delle intemperie • Tutti i modelli dispongono di una cerniera a zip frontale e pannelli a zip per una maggiore flessibilità • Gambe adattabili per coprire il design rigido senza cinghie di tensione • Grondaie in ogni modello • Coste anteriori con fermi sagomati in grado di scorrere e posizionare la copertura senza sforzi • Attaccatura asta anti-intemperie Low Profile attraverso il supporto degli occhielli • Asta anti-intemperie in grado di essere angolata quando la parte frontale del Titan non è utilizzata, per facilitarne l’accesso • Gancio per appendere una lampada internamente sotto al blocco centrale • Doppie cinghie di trattenimento per canne in Velcro • Porta in rete interna con pannello anti-intemperie in stile cassetta della posta per mantenere un flusso d’aria mentre vi proteggete grazie alla cima • Le porte possono essere supportate su aste anti-intemperie per creare un’estensione del portico • Attacco elastico del pavimento per introdurre i picchetti • Fornita di T Pegs (Picchetti) e borsa di trasporto.

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del suo telaio. Di questa nuova tenda ne vengono prodotte 4 versioni: I due modelli più piccoli che sono la Titan TC e Titan TC Pro, poi si passa ai modelli più grandi e più completi che sono la Titan T1 e T2. E già in progetto per la prossima stagione il modello T3, che sarà ancora più grande. Abbiamo preso in oggetto il modello T2 perché riteniamo che sia il giusto compromesso per il carpista che ama le lunghe sessioni senza rinunciare alla libertà di spazio e al comfort. Come tutti i modelli Titan si monta perfettamente garantendo la massima sicurezza in ogni condizione climatica, dalle minime temperature a quelle più estreme. Per soddisfare le richieste dei carpisti Europei, queste sono le prime Titan con una capsula di rete antistrappo interna, essenziale per un perfetto isolamento, e per evitare il contatto con il telo esterno in caso di freddo intenso o sbalzi termici, eliminando i problemi di condensa. La Titan T2 ha una forma perfetta e ampia per le sessioni più lunghe, e combina ad una copertura veramente importante, una struttura con diverse combinazioni, un pannello anti intermperie e il sovratrelo opzionale. La Titan T2 vi offrirà un livello di protezione senza pari, oltre a numerose configuirazioni per poterla adeguare a qualsiasi vostra necessità.

Visita il sito: www.nashtackle.co.uk o clicca sul LINK AL PRODOTTO TITAN T2... LA MIA SECONDA CASA Pag.48


IO SONO

EGGEND L A SCOPEX SQUID # S Q U I D S Q U A D

Un classico, l’esca che è sempre stata richiesta dai migliori carpisti al mondo, Scopex Squid è la miglior ricetta di tutti i tempi. Una speciale formulazione per grossi pesci usando Scopex e Red Liver, con l’esclusivo estratto allo squid della Nashbait. E’ l’esca che ha fatto più record in assoluto in tutto il Regno Unito e l’Europa da oltre 20 anni.

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Testo e foto di Lorenzo Luciani


Livree dorate e muscoli d’acciaio...andiamo alla scoperta delle “erbivore” del lago del Salto!

Tutti conoscono la maestosità e la bellezza delle carpe del lago del Salto che spesso rubano, anche ingiustamente, la scena a pesci altrettanto belli, ma certamente più difficili da insidiare, tra cui le dorate e imponenti amur che nuotano nel lago. Immesse molti anni fa, le carpe erbivore sono state per lunghi tratti un simbolo del lago stesso, per poi diventare col tempo molto più diffidenti nei confronti delle nostre esche, tanto da scomparire quasi completamente dalla scena. Oggi è difficile imbattersi, anche casualmente, nella cattura di un amur sul lago del Salto ma, utilizzando strategie di pesca mirate, è comunque possibile tornare ad ingannare le “erbivore” ed ammirarle in tutta la loro bellezza grazie alle acque cristalline del lago, vivendo divertentissimi combattimenti che solo questi pesci sanno regalare. Ricerca del pesce, studio del fondale e corrette strategie di pasturazione; sono questi gli elementi principali da valutare per la ricerca delle erbivore del Salto ma, naturalmente, per raggiungere determinati risultati, mai come in questo caso, saranno di supporto una sicura imbarcazione, un buon ecoscandaglio e un’attrezzatura robusta. Sul lago del Salto infatti la staticità spesso non ripaga e, in particolare quando insidiamo pesci come le amur, in LE AMUR DEL SALTO Pag.51


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costante movimento, sarĂ importante mettersi in gioco cercando di anticipare il loro passaggio per farsi trovare pronti al loro arrivo. Catturare amur al lago del Salto sarĂ come vincere una sfida nella sfida, dove esperienza, ragionamento e intuito, uniti sempre ad un pizzico di fortuna, vi faranno vivere emozioni uniche in un contesto da sogno.

Una delle esche principe per le Amur sono sicuramente le Tiger Nut

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S T R A T E G I A E OSS E R V A Z IO N E Le amur che abitano il lago si muovono costantemente in numerosi branchi, spesso composti da una ventina di esemplari che si spostano da un’area all’altra in base alla stagione e alle oscillazioni del livello idrico del lago. Il lago del Salto è una diga ed è quindi un invaso soggetto a notevoli variazioni del livello dell’acqua durante l’arco dell’anno, che spinge di conseguenza pesci come le amur ad adottare comportamenti differenti da stagione a stagione, sempre alla costante ricerca di aree di alimentazione necessarie a soddisfare il loro fabbisogno. Saper osservare i segnali lanciati dai pesci, come salti o bollate, sarà quindi un primo punto di partenza per individuare le zone più redditizie per insidiare le amur del lago. Spesso infatti le carpe erbivore tendono, in particolare nei periodi di primavera/estate (periodo migliore per insidiare le amur), a spostarsi appena sotto la superficie dell’acqua mostrando facilmente la loro presenza in una determinata area. Tendenzialmente tuttavia, le zone di stazionamento vengono spesso individuate nelle aree centrali dell’invaso, sopra i settori più profondi, dove l’acqua, nei periodi estivi, è più fresca e temperata. Le erbivore si sposteranno comunque costantemente, durante l’arco della giornata, nelle rive circostanti alla ricerca di alimento e sarà proprio in questi settori dove dovremo concentrare il nostro interesse in attesa del loro passaggio.

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Le caratteristiche morfologiche delle sponde del lago dal Salto, sebbene poco accessibili da riva, sono caratterizzate da pareti rocciose con discrete pendenze che si alternano a lingue di ghiaia o argilla meno ripide che si protraggono verso il centro del lago e sono spot ideali per posizionare i nostri inneschi. Saranno infatti queste punte che entrano nel lago i primi settori che le erbivore incontreranno quando, dal centro dell’invaso (principale area di stazionamento), si sposteranno verso riva. Una volta individuato il corretto spot, in questo caso un buon ecoscandaglio ci sarà di grande aiuto, occorrerà necessariamente trovare la corretta fascia di profondità in cui, in quel determinato periodo, si alimentano le amur. In un primo momento potremo pertanto concertare le nostre esche in un unico settore, variando tuttavia la profondità di ogni singolo innesco. Le carpe erbivore infatti possono cibarsi dall’immediato

E’ importante non saziare il pesce, ma indurlo alla frenesia alimentare perché possa stazionare in quella determinata area

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sotto riva, 1 o 2 metri di profondità, fino ad arrivare ad oltre 14-15 metri. Posizionando gli inneschi in tre differenti fasce di profondità, da due metri fino a tredici metri, ma su un’unica linea verticale, riusciremo a coprire l’intera area e solo successivamente, dopo i primi risultati, potremo concentrarci su unica fascia di profondità, posizionando le esche in linea orizzontale in un settore più ampio. L A P A S T U R A Z IO N E Dopo aver individuato la zona corretta, il nostro secondo obbiettivo sarà attrarre e mantenere il branco di amur nei pressi dei nostri inneschi attraverso una massiccia strategia di pasturazione, mirata tuttavia a non saziare il pesce ma ad indurlo in frenesia alimentare per convincerlo a stazionare in quella determinata area. La soluzione migliore per raggiungere questo risultato è creare sul fondale un abbondante tappeto di pastura composto da una miscela di granaglie (sempre gradite alle amur) e da una notevole quantità di

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Per insidiare le amur gli ami devono essere robusti, ben affilati e con una ampia curvatura

fioccato di mais, economico e facile da reperire. Il fioccato di mais, miscelato con attrattori liquidi, oltre ad essere fortemente adescante una volta immerso in acqua, sarà in grado di ricoprire interamente il fondale in un’ampia zona spingendo le amur ad entrare in frenesia alimentare, senza saziarle e trattenendole così nel settore pasturato. Tiger nuts, mais e canapa, concentrate maggiormente intorno all’innesco aumenteranno invece la voracità dei pesci che cadranno sicuramente nell’inganno dell’esca. Sarà quindi importante effettuare una prima pasturazione molto abbondante nell’intera area scelta per poi, a seconda delle risposte in termini di catture, concentrarsi successivamente intorno alle nostre esche. G LI I N N E S C H I Le Amur, a differenza delle carpe, utilizzano un metodo di cibarsi paradossalmente molto simile ai metodi di un predatore piuttosto che ai classici metodi

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Un buon ecoscandaglio facilita molto la ricerca del fondale ideale

di aspirazione utilizzati dai ciprinidi. Per essere più chiari, di fatto, l’amur tende a strappare l’alimento dal fondale, aspirandolo contemporaneamente. Soluzioni di innesco pop up o “criticamente” bilanciate saranno pertanto preferibili e ci garantiranno un maggior numero di allarmare corrette rispetto a classiche soluzioni affondanti. Ami robusti, di buone dimensioni, ci permetteranno invece di arpionare saldamente la bocca del pesce, sia durante la mangiata, che durante l’estenuante combattimento nei pressi del guadino, dove l’amur farà valere tutta la sua forza con potenti ripartenze che metteranno a dura prova l’intera attrezzatura. Proprio a causa delle repentine sfuriate delle amur durante le fasi finali del combattimento, sarà importante utilizzare, negli ultimi metri che precedono il terminale, uno shock leader in nylon di buon diametro (50-60mm) dotato di discreta elasticità e resistenza all’abrasione. Le taglienti rocce del lago dal Salto ci impongono infatti l’utilizzo di materiali adatti a sopportare le forti sollecitazioni a cui verranno sottoposti durante i LE AMUR DEL SALTO Pag.59


combattimenti e, utilizzando alternative come trecciati o simili, sicuramente meno resistenti all’abrasione su fondali rocciosi, potremmo rischiare di compromettere l’intera azione di recupero. La massiccia pasturazione basata su granaglie o elementi comunque fortemente attrattivi, ci esporrà tuttavia al rischio di attrarre molti pesci di disturbo nell’intera area. Sarà pertanto importante cercare di mantenere l’innesco efficace in acqua per maggior tempo possibile, limitando gli attacchi dei piccoli pesci come scardole, cavedani o breme. In queste condizioni pertanto, sebbene molto gradito alle amur, è consigliabile evitare l’utilizzo del mais per l’innesco, al quale invece è preferibile un elemento meno attrattivo nell’immediato per i pesci di disturbo, ma altrettanto efficace per le erbivore, la tiger nut. Un innesco con tiger nut (sempre pop up o bilanciato) sebbene poco voluminoso, ma molto più consistente, passerà maggiormente inosservato ai pesci di disturbo che saranno

Il Salto è una diga ed è quindi soggetto a notevoli variazioni di livello

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inizialmente concentrati su fioccato e mais, permettendoci così di mantenere l’esca efficace per un lasso di tempo maggiore. Insidiare con successo le amur del lago Salto non sarà quindi un’impresa semplice, ma mettendo in pratica esperienza, strategie mirate e soluzioni alternative che vedono la pesca di ricerca come priorità, sarà possibile ottenere grandi soddisfazioni, perché catturare pesci difficili, in un contesto unico e affascinante come il lago del Salto, vi farà vivere momenti unici e irripetibili! Lorenzo Luciani

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FOCUS prodotto carpf

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STARBAITS PARTNER BLACK OPS

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Accattivanti, eleganti e caratterizzate da un’azione tosta ma coinvolgente, sono le nuove Starbaits Partner Black Ops!

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Partiamo dal look, uno stile “all black”, che si alterna sull’attrezzo in parte satinato e in parte lucido, con legature e dettagli viola che donano alla canna un tocco di eleganza e stile unico. L’azione è potente, con una buona riserva nel fusto, ma altrettanto reattiva con pesce in canna e si rivela ideale per forzare il recupero in ambienti ricchi di ostacoli. Anelli robusti, tutti con doppio ponte, con possibilità di scelta del diametro del primo anello, da 40 mm o da 50 mm; impugnatura in Eva antiscivolo sul calcio e placca DPM 18 adatta supportare anche mulinelli di grandi dimensioni. La Partner Black Ops é adatta sia per azioni di pesca al lancio che per utilizzo con natante grazie alla scelta del modello 10 piedi che si rivela ideale per maneggevolezza e recupero del pesce da sopra l’imbarcazione. La Partner Black Ops é offerta al mercato in tre differenti varianti, da 10, 12 o 13 piedi, con due differenti libraggi, da 3 o 3,5 lb; è inoltre disponibile per ogni modello la variante del manico interamente ricoperto in sughero; la gamma si completa inoltre con la Black Ops da spod, 12’, 5 lb. Infine un dettaglio sicuramente non trascurabile, il prezzo, contenuto e decisamente alla portata di tutti, che fa della Partner Black Ops una linea di canne che vanta sul mercato un rapporto qualità/prezzo incredibile.

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Link collegamento video recensione: https://www.youtube.com/watch?v=-dajS3afCMA Visita il sito: www.starbaits.com STARBAITS PARTNER BLACK OPS Pag.65


stalking style feeder

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Testo e foto di Stefano Francia

Sul podio virtuale delle mie tecniche di pesca preferite, sicuramente trova posto la pesca stalking in tutte le sue sfaccettature e varianti

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Per innescare correttamente il pellet è necessario usare la minuteria giusta, come ad esempio il Baionet rig

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Questo tipo di pellet ha la caratteristica di essere abbastanza morbido e non si rompe se lo si fora

Letteralmente tradotto “stalking”, deriva dal verbo inglese “to stalk”, che significa “camminare furtivamente” o identifica una persona che “cammina con circospezione” fino anche a comprendere il significato “cacciatore in agguato”

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Ecco il pellet innescato e come si può notare anche la distanza dalla curva dell’amo è perfetta

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Cambia la forma, il colore o l’aromatizzazione, ma non la sostanza

Dare letteralmente la caccia ai pesci, basandosi sui propri sensi, sulle proprie intuizioni, sulla capacità di leggere i segnali degli ambienti che si frequentano, penso sia la cosa che maggiormente possa gratificare un pescatore. Ma vediamo di spiegare nel dettaglio cosa significa precisamente questa tecnica e come poterla mettere in pratica nel miglior modo possibile. Letteralmente tradotto “stalking”, deriva dal verbo inglese “to stalk”, che significa “camminare furtivamente” od identifica una persona che “cammina con circospezione” fino anche a comprendere il significato “cacciatore in agguato”. E proprio di questo si tratta. In questa particolare ed emozionante tecnica di pesca, ci si deve letteralmente trasformare in cacciatori silenziosi, in agguato, attenti prima di tutto a nascondere la propria presenza per poi cercare di ingannare le nostre prede. Una strategia che se eseguita correttamente, a seconda dell’ambiente in cui ci troviamo, regala sempre emozioni uniche e catture inaspettate, a dispetto della sua apparente semplicità. Canna, mulinello, guadino della lunghezza e grandezza adeguata, materassino, secchiello con le esche, fionda e qualche attrezzatura di ricambio quali nylon ami e STALKING STYLE Pag.69


Ci sono diverse opzioni di innesco, il verme è una di quelle che difficilmente tradiscono. Soprattutto in ambienti con pesci selvatici anche la pastura deve essere all’altezza!

piombi. Stop! Tutto all’insegna della massima semplicità ed efficacia. Avrete notato che non ho menzionato nessun tipo di supporto per la nostra canna... nessun problema: la natura attorno a noi ci regalerà gli appoggi necessari senza bisogno di altro. In questo tipo di “caccia silenziosa” infatti, la canna verrà posizionata su cespugli, rami, tronchi insomma su tutto ciò che l’ambiente circostante ci offre e visto che saremo in diretto contatto con la nostra fidata alleata, od al massimo a pochi metri da essa, le eventuali partenze saranno prontamente ferrate. Dovremo infatti prima di tutto vincere la loro diffidenza verso il cibo che offriremo loro, cercando di creare competizione alimentare con poco alimento ma estremamente gradito e successivamente ricercato. In questo caso ho optato per le più classiche tra le esche utilizzate per la pesca in generale: mais dolce, pellets di vario diametro, vermi di terra tagliati. Questo tipo di alimentazione/pasturazione estremamente naturale ed universalmente riconosciuta come fonte energetica sicura e gradita, si adatta STALKING STYLE Pag.70


perfettamente ad una tecnica di pesca che fa della naturalezza la sua arma principale, aiutandoci a portare i pesci, nel giro di poco tempo, a tiro dei nostri inneschi. Mais e pellet verranno mescolati insieme bagnando questi ultimi con il liquido del mais per ammorbidirli ed insaporirli ulteriormente, mentre i vermi da terra saranno tenuti in una magic box a parte e verranno tagliati con le apposite forbici solo al momento della pasturazione, in maniera da offrire sempre un’esca viva e vivace, con un buon segnale attrattivo creato dal loro sanguinamento. Come ho potuto apprendere negli anni, dai vecchi della pesca, un bel verme sanguinante non si rifiuta mai! Una volta pasturata la prima zona, altrettanto silenziosamente, ci sposteremo verso quella successiva, comportandoci esattamente come in precedenza: osservazione, avvicinamento, pasturazione. Questa operazione la faremo in successione per almeno 3/4 punti diversi, abbastanza distanti tra di loro e possibilmente con caratteristiche differenti. Tutto questo ha lo scopo di non creare allarme STALKING STYLE Pag.71


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Si tratta di una tecnica molto divertente, ma che va affrontata con la mentalità giusta

in acqua, non concentrare i pesci in un’area troppo ristretta, creare punti di alimentazione diversi con conseguente maggior competizione alimentare e ricerca frenetica del cibo. Se si conosce bene l’ambiente in cui si pesca e le abitudini dei loro abitanti (che sostengo essere le regole base in tutte le tecniche) le operazioni di pasturazione dureranno circa mezz’ora / quaranta minuti, permettendoci di tornare entro tale lasso temporale, al primo punto pasturato per cominciare la vera e propria caccia alle nostre ambite prede. Parliamo ora di quella poca ma fondamentale attrezzatura che avremo al seguito, degli inneschi e delle montature utilizzate. La canna scelta è una 12’ 2,25 Lb con azione parabolica progressiva, caratteristiche che mi permettono una buona gestione del pesce durante le fughe iniziali, ma che garantisce di avere un buona riserva di potenza quando sarà il momento di fare la voce grossa e stancarlo. Un potente mulinello taglia 5000 caricato con un’ottimo mono filo 0.28 mi garantirà potenza a sufficienza in fase di recupero e buona fluidità quando la frizione dovrà fare il suo sporco ma indispensabile lavoro. Esattamente come per l’azione di pesca, anche le montature saranno vocate alla massima semplicità e silenziosità nell’entrata in pesca. Spazio quindi a running rig montati direttamente sulla lenza madre in nylon da 0,28 mm, fissati con classica girella con moschettone ricoperto da una piccola porzioSTALKING STYLE Pag.73


catture catture ne di guaina per evitare ogni possibile incaglio durante il lancio. Personalmente preferisco utilizzare piombi di forma piatta (nel mio caso non ho mai avuto l’occorrenza di superare i 30 gr di peso) che hanno la capacità di entrare in acqua nel modo più silenzioso possibile, soprattutto in ambienti come questi in cui i lanci sottomano sono all’ordine del giorno perché le distanze di pesca non sono mai oltre i 20 mt e spesso si è attorniati da alberi od ostacoli che non permettono assolutamente un lancio classico o a pendolo. La corsa del moschettone sarà poi fermata da una classica perlina in gomma o similare, bloccata sulla girella finale ed alla quale collegheremo il nostro terminale. Trovandomi in un’ambiente con acqua piuttosto chiara e pesci selvatici, opto per utilizzare un fluoro coated da 12 Lb che grazie alla sua minor visibilità in acqua, unita alla sua buona tenuta, dovrebbe garantirmi il successo in caso di combattimento. La lunghezza del terminale sarà di circa 60 cm e l’amo utilizzato un nr 10 a gambo lungo, leggero e possibilmente teflonato, per non creare sospetto su animali che si cibano anche in poche decine di cm d’acqua. La scelta di ami con rig od inneschi diretti sull’amo è davvero STALKING STYLE Pag.74


molto personale, e sinceramente le adotto entrambe quando pratico questa tecnica di pesca, magari provando prima l’una e poi l’altra. Ovviamente tutte queste scelte saranno soggette a variazioni a seconda degli ambienti in cui ci troveremo a pescare, delle prede che tenteremo di insidiare e della loro mole. Le esche utilizzate saranno sia le stesse che utilizzeremo in pastura, ma anche varianti che spesso incuriosiscono gli esemplari più grossi e possono essere una valida alternativa. Per questa uscita ho deciso di puntare sui nuovi 4 BAND di Marukyu, piccoli pellet cilindrici 8mm x 10mm con forte azione aromatica derivata dagli aminoacidi di cui sono composti. Ho scelto la versione gialla SCOPEX, la versione arancio NECTARMINO e la versione marrone SANAGI da alternare tra loro. Ovviamente anche il CREDENCE CORN sia singolo che triplo non può certo mancare tra le mie esche visto che è una delle mie esche preferite da sempre. A concludere l’innesco diretto sull’amo di un verme da terra bello vispo ed un chicco di mais dolce (i nonni insegnano!). Tutte queste varianti non complicano assolutamente la vita, ma aiutano enormemente ad identificare la strategia giusta per rendere STALKING STYLE Pag.75


un successo la nostra uscita. Finalmente è arrivata l’ora di fare il primo lancio! Mi avvicino alla prima zona pasturata, una piccola rientranza del lago ricca di canneto, con profondità di circa 1,5 mt. Le carpe non si vedono ma lo spostamento netto e deciso delle cannucce, tradisce inequivocabilmente la loro presenza. Fiondo una minima porzione di pastura a cui segue la calata della mia esca. Subito dopo mi allontano di qualche metro e mi riparo dietro alle cannette con la canna appoggiata sulla fitta rete di cespugli che contornano il lago. Il filo viene lasciato lento, non in tensione, per evitare di allarmare i pesci qual’ora lo sfiorassero (a queste brevi distanze l’angolo che si formerebbe tra punta della canna e piombo sarebbe davvero importante, tracciando una linea troppo visibile e sospetta) e comincio a scrutare la zona pasturata tenendo sempre d’occhio eventuali movimenti del filo. Dopo circa 20 minuti nessun movimento apprezzabile quindi decido di fiondare un’altra piccola porzione di pastura senza spostare il mio innesco. Giusto il tempo per il cibo di arrivare sul fondo e non solo il filo si muove, ma la canna parte decisa verso il canneto! Erano lì attorno al mio innesco e molto probabilmente la nuvola di cibo arrivata all’improvviso le ha messe in competizione alimentare costringendole ad assaggiare anche il mio innesco con irruenza. La frizione viene serrata immediatamente dopo averla fatta girare verso il largo, lontano dal canneto ed al riparo da possibili incagli. Allora la mia 12’ può essere sfrut-

Le carpe non sempre si vedono, ma lo spostamento netto e deciso delle cannucce lungo la sponda, tradisce inequivocabilmente la loro presenza

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tata in tutta la sua lunghezza, cercando di fermare a canna alta la sua fuga. Tenta di entrare nei vasti erbai che cominciano a ricoprire il lago con i primi veri caldi, ma sono alghe appena germogliate quindi con consistenza ancora molto morbida e riesco piano piano a portarla fuori con un bel contorno di alghe fresche. Ma questo peso ulteriore da spostare ha stancato pure lei che boccheggia alcune volte in mezzo al groviglio di erba. Tutto dentro il guadino per sicurezza. Le taglie dei pesci in queste antiche torbiere non sono certo da record, visto che durante l’inverno possono rimanere ghiacciate anche per 3 4 mesi interi, sfavorendo l’attività di alimentazione dei suoi abitanti e di conseguenza il loro accrescimento, ma i colori e le forza che hanno compensano tutto il resto! La prima nera gialla, oro, regina di montagna è davanti alla camera per la foto di rito e subito dopo pronta per tornare nel suo regno. Dopo la scarica di adrenalina è ora di riprendersi e cambiare zona. Quando si pesca in maniera “random” dopo il primo combattimento è quasi STALKING STYLE Pag.77


automatico disperdere gli esemplari che si erano radunati in quella piccola porzione, spaventandoli ed allontanandoli, quindi inutile riprovare in questa zona ormai percepita come pericolosa, ma recarsi nel secondo punto pasturato che invece è tranquillo da quasi un’oretta e ricominciare tutto da capo. Fiondata di pasturazione, lancio ed attesa con la canna appoggiata ad un piccolo ramo che spunta dal bordo. Qui la zona è più aperta, con fondale di torba e foglie, profondità massima di circa 50 cm. Le vedo benissimo in questo caso. Girano con la coda verso l’altro e spostano piccole porzioni di fondale alla ricerca di cibo, provocando un intorbidimento immediato dell’acqua. Anche in questo caso la canna sarà molto bassa e con il filo lentissimo, praticamente in bando; tanto riesco benissimo a vedere il mio innesco giallo e cilindrico in mezzo alla nuvola di pastura che avevo fiondato. Piano piano le vedo avvicinarsi ed aspirare uno ad uno i chicchi di mais ed i pellets, e il mio innesco è proprio lì in mezzo. Riesco perfino a vedere quella più paffuta del gruppo che vi si avvicina e la aspira senza pensarci due volte. Canna di nuovo in piega e stavolta oltre la bellezza c’è anche un discreto peso a farle onore. Quando vengono ferrate in pochi centimetri le fughe sono davvero incredibili e talvolta inarrestabili, quindi la taratura della frizione è sempre da STALKING STYLE Pag.78


controllare e di fondamentale importanza, sia per non concedere troppo spazio di fuga sia per evitare spaccate improvvise; dovrà sempre essere all’altezza della situazione e del momento. Questa la lascio sfogare decisamente di più, sapendo che la zona è piuttosto sgombra da ostacoli perché ci troviamo nella parte più bassa di tutto il lago formata per lo più da torba, limo e foglie. Dopo averle ceduto abbastanza filo da poterla gestire al meglio abbasso la canna con la punta oltre il muro di rovi e comincio a farle sentire che posso tirare anche io. Ma le prime reazioni non sono proprio amichevoli, costringendomi ad alleggerire la pressione e cedere ancora qualche secondo di sfogo alla caparbia creatura. Ora la sento meno ostinata e nonostante le continue “testate” comincio a recuperare metri su metri, dapprima lentamente poi sempre più velocemente fino ad averla sotto sponda in 20 cm d’acqua. Il guadino steso tipo bilancella sul fondo viene alzato velocemente ed i sui ultimi disperati tentativi di fuga sono frenate dalle maglie fish friendly del guadino. Dopo alcuni minuti in acque più profonde è abbastanza tranquilla per posare con me davanti la camera. Come la precedente mi rapisce per forma e colori e la potenza dei suoi muscoli la percepisco attraverso la dura corazza di squame. Foto, bacio, rilascio. Tutto perfetto. Tutto magnifico. La giornata si conclude verso le 20 con quattro catture a guadino che hanno me, le mie attrezzature ed il mio spirito sempre impegnato, tra osservazione, attese, speranze, combattimenti. Ma tutto ripagato alla grande e con gli interessi non solo dalle splendide catture ma da tutto ciò che mi ha circondato per l’intera giornata. Un’immersione totale con l’ambiente circostante, cercando di carpirne i segreti, comprenderne l’essenza, condividerne lo spirito. Non siamo solo pescatori... siamo cacciatori di sogni! stefano francia

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MARUKYU 4 BAND

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Da anni ormai Marukyu si è affermata nel mercato europeo della pesca sportiva e la sua costante ascesa è dovuta soprattutto all’attenzione nel raccogliere le esigenze dei pescatori moderni e soddisfarne le richieste. Proprio per questo motivo sono nati i nuovi 4 BAND. Un pellet da innesco affondante di forma perfettamente cilindrica, proposto nell’unica misura di 8 mm, formulato inserendo i famosi AMINO + della casa giapponese e dai colori altamente visibili e catturanti. L’alto contenuto in aminoacidi del loro mix, ne permette l’uso in tutte le situazioni garantendo sempre il massimo dell’attrattività in qualsiasi condizione e

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con qualsiasi temperatura grazie all’elevata solvibilità in acqua degli AMINO + di cui sono impregnati. Largamente utilizzato nelle competizioni in carpodromo ha dimostrato di essere un prodotto che mai dovrebbe mancare sul paniere di un’agonista. Ma i test effettuati in tutte le acque e con tutte le specie ne hanno confermato l’alto rendimento anche in acque libere alla ricerca di barbi, cavedani, tinche, carassi, breme. La loro consistenza e forma permette di utilizzarli con gli appositi bait band, ma anche di essere “riggati” singoli o accoppiati, utilizzati con i baionet rig od addirittura direttamente innescati sui nostri ami. Quindi le tecniche di pesca in cui poterli utilizzare sono praticamente tutte. Le formulazioni ed aromatizzazioni proposte in comode confezioni richiudibili ed ermetiche, sono ben otto, ognuna contraddistinta da un particolare mix di attrattori ed un particolare colore. • NECTARMINO: aminoacidi derivati dalla frutta ed acidificati. Colore arancio con intenso profumo fruttato ed acido. • UMAMI: particolare mix di spezie orientali. Colore bianco con intenso profumo di spezie dolci. • SCOPEX: un classico che non passerà mai di moda e sempre catturante. Colore giallo e caratteristico odore burroso. • KRILL: mix di aminoacidi ed attrattori estratti dal krill. Colore rosso amaranto con forte profumo di krill e crostacei. • SKRILL: calamaro, crostacei e krill uniti a formulare uno dei mix più catturanti degli ultimi tempi. Colore nero violaceo con intenso aroma di calamaro. • SANAGI: tradotto letteralmente dal giapponese, è la classica crisalide del baco da seta che da sempre regala catture in ogni luogo. Colore marrone chiaro ed intenso aroma classico della miglior crisalide. • CHOCO: cioccolato, cacao dolce, cocco non piacciono solo a noi umani ma sono estremamente graditi anche dai pesci. Colore marrone scuro ed intenso aroma di cioccolato, cacao e cocco uniti insieme a formare un’aroma irresistibile.

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• GARLIC: aglio allo stato puro! Uno dei mix più utilizzati nei periodi freddi ma estrememente efficace durante tutta la stagione. Colore verde e forte aroma di aglio. Tutte le versioni dei 4 BAND possono essere ulteriormente potenziati grazie all’utilizzo degli AMINO + SPRAY nella formulazione corrispondente, oppure si possono creare nuovi e performanti mix a piacimento. Si possono innescare con gli appositi bait band, ma anche essere “riggati” singoli o accoppiati, o addirittura direttamente innescati sui nostri ami

Visita il sito: www.marukyu.co.uk o clicca sul LINK AL PRODOTTO

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I 7 ELEMENTI

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VINCENTI

Ingredienti importanti

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Testo e foto di Max Nollert – traduzione di Eugenio Morini

“Le Boilies devono essere rotonde, colorate ed avere un forte odore per avere successo”: questa è stata la convinzione popolare tra i più conosciuti pescatori di carpe degli anni passati. Ma dopo molti studi condotti nei decenni trascorsi sugli ingredienti che compongono una boilies e che la rendono un’esca di successo il credo è cambiato

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Eppure, molti produttori di boilies non hanno ancora notato questo cambiamento provato ormai scientificamente. Continuano a produrre boilies colorate e fortemente aromatizzate dimenticando che in teoria dovrebbero produrre cibo per pesci, non per loro stessi o per i bambini.

Max Nollert alla macchina di miscelazione

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Sap o re – A r o ma i dr o s o l u b i l e La parola chiave è attrattività. Mi riferisco a quanto è solubile un prodotto in acqua e soprattutto a quanto sono attrattivi gli insaporitori che usiamo per farci avere catture di successo. La mia convinzione fu esatta dall’inizio: l’attrazione è una questione di sapore e tutto sta nelle proteine! Le mie attività nella produzione di esche sono basate su questo: la ricerca e lo studio dei diversi ingredienti disponibili per la creazione di esche per la carpa, come ad esempio le boilies e correlati. Per riuscire in questo, le mie ricerche sono partite negli anni 90 in Svizzera e sono proseguite all’estero ed ho avuto molte interessanti conversazioni con esperti nel settore della produzione di mangimi per pesci negli Stati Uniti. Ci sono specialisti scientifici anche qui in Germania. Il Prof. Dr. Robert Arlinghaus, con il quale ho avuto diversi incontri, è un esperto in questo settore ed ora è un carpista e le carpe sono la sua specializzazione.

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Nei paragrafi seguenti vi parlerò di alcuni ingredienti senza i quali, io ed il mio Team, come molte migliaia di carpisti, non vorremmo mai andare a pescare. Il modo in cui questi ingredienti verranno impiegati ed il loro corretto dosaggio, avranno un significativo impatto sul vostro successo in pesca. Fortunatamente, mettere in pratica questi suggerimenti in acqua sarà anche semplice. In aggiunta ad ingredienti di base come farina di mais, di soia e semolino ci sono farina di pesce, di carne, zenzero e altri che non sono male ma c’è di meglio – molto meglio!!! In questo articolo non potrò parlare di ogni aspetto del carpfishing; dovrò limitarmi a parlare esclusivamente di ingredienti dentro e fuori alle boilies, che sono un fattore chiave nel successo. Sicuramente non ignoriamo i molti altri determinanti fattori che condizionano il successo in pesca. Il nostro motto deve sempre essere “Meglio fare tante cose bene che una sola perfetta!” In aggiunta alle dozzine di diverse farine e liquidi, che per capirne la reale efficacia dovremmo impiegare almeno 150 notti all’anno, ce ne sono sette che

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hanno provato in modo indiscutibile la loro eccezionale efficacia. Potremmo dire “Usa i 7 elementi per vincere!” 1. Haith’s Robin Red 2. Carptrack Liquid / Powder 3. Carptrack inP 4. GLM Full Fat 5. NHDC 6. Liquid Amino 7. Black Pepper oil Usare gli additivi essenziali sopra elencati, come vi dicevo, è incredibilmente semplice sia nella produzione di boilies o anche sulla boilies già finita. Ognuno di essi o la loro combinazione può essere usata esternamente e fissata sulle boilies usando il Carptrack Liquid. I prodotti durano molto nel tempo e anche usandone solo un po’, incrementeranno di molto le nostre chance di successo!

Ingredienti naturali per prodotti di ottima qualità

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La pastella

H a i th ’ s R o b i n R ed Nel tardo 1980 cominciai a pescare usando le boilies, hair rig, etc… Già a quel tempo il nome Robin Red - Haith’s Red Robin era noto sulla scena. I mix a base di pesce con o senza Robin Red facevano la differenza come una minestra con o senza sale. La differenza in percentuale delle catture era enorme ed ancora lo è! Il Robin Red è un ingrediente che ormai da 20 anni si usa, principalmente nei mix. Può essere utilizzato anche esternamente sulle boilies ma perché leghi è necessario un buon ingrediente liquido come il Carptrack Liquid così che non si sciolga troppo rapidamente quando si troverà in acqua. Il colore rosso disperdendosi porta con se le componenti attrattive come i grassi, creando uno spot irresistibile. Dosaggio nel Boilie mix dal 5 al 10%, esternamente 10-20 g / kg con 20 ml / kg di Carptrack Liquid. C arptrack L i q u i d – C arptrack P o wder Questi ingredienti si usano sia nei mix che esternamente sulle boilies! Questi due prodotti hanno un forte ed unico potere attrattivo sulle carpe. Non credo sinceramente ci sia nulla di migliore. Sono naturali con la sola aggiunta di specifici L-amminoacidi (ramificati). Tra gli ingredienti al Top della classifica ci sono questi due prodotti. Il loro aroma e sapore è molto intenso. No usiamo il CT Liquid e CT Powder insieme, combinano le diverse proprietà di diffusione di polvere e liquido. Unendoli, si crea un’irresistibile pasta Carptrack. Rimarrete sorpresi!!! Carptrack Powder: tra i 10 ed i 25 g / kg; Carptrack Liquid: circa 20 ml / kg.

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L’attrattore Per potenziare l’attrattività

C arptrack i n P Il Carptrack inP è una polvere attrattiva altamente solubile in acqua, che segnala ai ricettori della carpa la presenza di cibo sotto forma di lecitina naturale, lievito ed un fortissimo aroma di fegato. Non dev’essere confuso con una normale farina di fegato! Se usato per trattare esternamente le boilies, pellets e granaglie o stick mix, diventa uno straordinario magnete per carpe. Dal 2000 al 2003 io e René Rex, abbiamo pescato usando il Carptrack inP con eccezionali risultati. E questo è avvenuto prima che nascessero le esche Imperial Baits! Ed ecco un suggerimento innovativo che vi permetterà di avere tanto successo: il Carptrack Liquid ed inP creano insieme una pasta fortemente attrattiva inizialmente più morbida rispetto a quella fatta con il CT Liquid e CT powder. Basterà poi lasciare asciugare le palline create all’aria e diventeranno molto dure e non potrete romperle con le dita. Resteranno elastiche ma non si romperanno. Questo tipo di applicazione è stata ideata per produrre grandi risultati specialmente sulle boilies ready made. Così applicata sulle esche, questa combinazione è diventato un importante segreto di successo per migliaia di carpisti e per tutto il Team Imperial Fishing al punto che non ne resta mai sprovvisto. Gli amminoacidi non cotti così preparati hanno un ruolo decisivo. Voi cosa ne pensate? G reen l i pped M u s s e l - G L M F u l l F at Migliaia di parole non potrebbero descrivere la differenza di gusto con la versione povera di grassi di GLM. Dopo averlo capito nelle nostre produzioni usiamo solo il GLM ricco di grassi. Solo esche di prima qualità!

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E s a l tat o r i d i s ap o re Oli e grassi sono i principali esaltatori di sapore di questo grande prodotto importato dalla Nuova Zelanda. Questi elementi vengono creati attraverso un procedimento di sgrassaggio e sono largamente impiegati nell’industria farmaceutica, il più delle volte utilizzati per creare cosmetici. Il costo del GLM full fat è alto – ma il suo successo lo è anche di più! Abbiamo prodotto una miscela 50/50, che combina in modo ottimale i vantaggi della sua solubilità ed il suo sapore. C arptrack N H D C Neo Hesperidin dihydro Chalcone (NHDC) è 1800 volte più dolce dello zucchero se comparato nello stesso quantitativo. Questo sembra incredibile e ci fa pensare che il prodotto dovrebbe essere amaro ed acido! Questo è proprio quello che ti aspetti da un dolcificante estremo. Ma l’NHDC è una grande eccezione perché in effetti, a contatto con alimenti per uomo ed animali, contrasta queste caratteristiche negative. Questo prodotto venne scoperto nel 1960 ed è di derivazione semi-sintetica in quanto proviene dalla buccia dell’arancia Spagnola (una delle sostanze naturali più amare che ci siano). Ma diventa quello che è attraverso una lavorazione artificiale detta osmosi inversa, nella quale le molecole d’acqua vanno alla fine della catena facendo diventare estremamente dolce quello che prima era estremamente amaro! E’ stato utilizzato con enorme successo per decenni nell’industria di alimenti per animali per contrastare il sapore amaro e allo stesso tempo dare qualche volta un gusto cremoso ai prodotti. Esalta intensamente gli altri sapori, gli effetti negativi vengono smorzati e gli aspetti positivi potenziati: sembra quasi una magia! Lo uso fin dal 2001 ed è per questo che lo includiamo in quasi tutti i nostri mix. Ma potresti chiederti, come mai non in tutti? La varietà e il richiamo mnemonico hanno un ruolo decisivo nelle catture. La gamma è creata mettendo a vostra disposizione un po’ di tutto. I pesci che sono catturati più volte sono in grado di imparare. Quindi non esiste un prodotto che garantisca catture per sempre. Ecco perché la varietà e le costanti migliorie sono un requisito indispensabile per mantenere alto il numero di catture. L’NHDC vi lascia inizialmente un dolcissimo sapore dolce sulla punta della lingua, ma mentre passano i secondi si intensifica, lasciando poi un sapore cremosissimo con un retrogusto quasi come quello del mentolo. Questo lo potete notare aprendo la bocca ed aspirando aria con forza. Il suo effetto

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Un sacchetto di nylon per miscelare perfettamente tutti gli ingredienti

La pastella deve essere abbastanza consistente per potersi attaccare bene alla boilie da innesco

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dolcificante è di lunga durata, al punto che un bevitore di caffè potrebbe non dolcificare più caffè per tutta la giornata solo assaggiando poco NHDC. Il sapore è talmente unico ed intenso che potrete sempre riconoscere l’autenticità del prodotto assaggiandolo. Ci sono molti impostori, e vi garantisco che alcuni lo creano in polvere e lo rendono solubile solo tramite alcuni trucchetti. Se assaggiate una sola volta quello originale, lo saprete sempre riconoscere da quelli falsi. L’NHDC è utilizzato fin dagli anni 90 da pescatori professionisti come Leon Hoogendijk e continua ad utilizzarlo provando di volta in volta la sua efficacia. Tu quando lo proverai? C arptrack L i q u i d A M I N O Una miscela liquida di alta qualità che produciamo da molti anni - con tanto piacere. Betaina disciolta (N-Trimethylglycin), L-methionine, L-cysteine, L-alanine, L-arginine, L-PROLINE, L-arginine, L-Tryptofano, vitamina B6 e proteine sono elementi che vi assicureranno l’interesse delle carpe per le vostre esche. Dosaggio: 20 ml / kg di mix di base – anche per uso esterno con granaglie e boilies. Soprattutto ha il vantaggio d’essere perfetto per qualsiasi tipo di aroma e tipo di boilies. Come tanti altri prodotti di successo fa parte della gamma Carptrack, creato in collaborazione con il Carptrack Team. Bernard Hesse ha giocato un ruolo particolarmente impor-


Prima di pasturare un bel “trattamento” rigenerante...

tante nella sua formulazione. Lui ha usato i componenti di questa miscela per 18 anni e ha fatto tanti tipi di mix per molti pescatori in tutta la Francia. Nessuno ne conosceva gli ingredienti ma…hanno avuto un successo strepitoso ed in essi il Carptrack liquid AMINO ha giocato un ruolo basilare. O l i o E s s enz i a l e B l ack P epper Tema sovradosaggio: selezione della taglia della carpa tramite il gusto della boilies invece che con dimensioni e consistenza: è possibile? Vi farò un piccolo esempio che che vi dimostrerà che non ci sono tabù – e che, chi sceglie di rischiare e sperimenta all’estremo, a volte viene ricompensato con grandi risultati. Solo due anni fa il nostro Team della Repubblica Ceca ha provato il Black Pepper Olio Essenziale (Pepe nero dall’ India, molto speziato) in un’insolita concentrazione nel loro innesco. L’avevano già precedentemente usato con grande successo nel loro Fish Mix con un dosaggio da 1ml a 3ml/Kg, ora invece utilizzavano 20ml di olio essenziale bagnando 100g di esche da innesco! Questi 20ml sono stati completamente assorbiti velocemente. Dopo diverse sessioni in acque ben popolate di carpe, dove la maggior parte d’esse è meno di dieci chili, hanno notato un fortissimo incremento della taglia media delle catture. La conclusione fu che i piccoli pesci non amavano il Black Pepper in questo alto dosaggio mentre le grosse carpe lo ricercavano. Ora è possibile selezionare carpe grosse con il gusto delle esche e non con il loro diametro. E’ stata una nuova lezione per tutti noi carpisti! Il nostro Team ungherese ha pensato di fare lo stesso, quello che aveva funzionato per i Cechi ha funzionato an-

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che per loro…ma abbiamo fatto un ulteriore passo avanti: abbiamo prodotto le nostre esche con 20 ml / kg di Black Pepper e abbiamo catturato pesci usando il l’aroma in questo modo. L’esca finita è anche meglio se immersa in olio essenziale. E così sarà un successo, un notevole successo! V i s erv o n o p i ù i nf o rmaz i o n i ? Max Nollert ed il suo Carptrack Team sono disponibili via email, basta scrivere a: info@imperial-fishing.it. Troverete anche un catalogo gratuito sulla carpa con integrato il volantino “Pimp my baits”, nel quale il discorso su tutti questi ingredienti e molto altro sono maggiormente approfonditi. Puoi anche scaricare un report di 20 pagine online su www.carp-gps.com. In “1 × 1 of the water” ove vi riassumo la maggior parte della mia esperienza. Il nostro successo ed i eccellenti risultati ottenuti comunque non ci fermano dal continuare a trovare nuovi ingredienti e continuiamo a lavorarci duramente! Ora stiamo lavorando su uno specifico amminoacido che stiamo testando ormai da un po’. L’uso mirato di questo nuovo prodotto ottimizzerà ancora meglio i nostri sforzi e le nostre catture. Restate sintonizzati e vi sorprenderemo.

Max Nollert MAX NOLLERT

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Testo e foto di Simone Gatti

In questo articolo sulla pesca della carpa in fiume il mio obiettivo sarĂ quello di ottimizzare le ore di pesca e non solo

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Questo approccio è particolarmente indicato per il periodo estivo, visto il drastico aumento delle temperature, e in questo modo andremo ad insidiare i pesci nel momento di maggiore attività, concentrando in poche ore la loro cattura. Un passaggio molto importante per ottimizzare al meglio le nostre battute di pesca sarà sicuramente la ricerca dello spot, ossia quel tratto di fiume che mostra le caratteristiche ideali in base al periodo, quindi dove ci sarà più concentrazione di pesce. IL tratto di fiume scelto per questa sessione è la Bormida, un corso d’acqua che in molti tratti è caratterizzato da un basso fondale, ricco di vegetazione sommersa, e un letto formato da ciottoli di ghiaia e sabbia. La trasparenza delle sue acque e la dimensione molto ridotta del suo alveo, non agevolano IL MIO FIUME Pag.100


la cattura di tutte le specie ittiche che lo popolano incluse le belle e combattive carpe. Il motivo principale che condiziona le abitudini dei pesci nel periodo estivo su questo tratto di fiume è senza dubbio rapportato dalle temperature. Per questo motivo munito di waders e di un termometro per misurare la temperatura dell’acqua, ho percorso alcune centinaia di metri a piedi e mi sono accorto che in certi punti l’acqua del fiume era molto più fresca e trasparente per via delle risorgive che nel periodo estivo lo alimentano. In questi punti maggiormente, ossigenati, la concentrazione di alimento naturale è ben più alta rispetto ad altri punti che visibilmente appaiono più poveri e temporaneamente abbandonati dai pesci.

Un fiume con questa potenzialità alimentare non può che ospitare pesci forti e combattivi

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L ’ appr o cc i o a l l o s p o t Con l’ausilio di lenti polarizzate osservo per alcuni minuti un paio di punti che attirano subito la mia attenzione. Riesco a scorgere benissimo il passaggio di alcuni esemplari di ottima taglia a ridosso di una schiena di sabbia che degrada gradualmente nei pressi di una legnaia sommersa, con una profondità massima di circa due metri. Questo potrebbe essere un ottimo spot. Senza perdere altro tempo mi convinco che è lì il punto perfetto per piazzare il mio innesco. Vista la distanza da percorrere, decido di fare una pasturazione molto soft a base di granaglie concentrate sugli inneschi, visto che oltretutto il pesce è già sullo spot di pesca, non servono grossi quantitativi di pastura per attirarlo, e questo direi che è un punto a mio favore.

Un passaggio molto importante per ottimizzare al meglio le nostre battute di pesca sarà sicuramente la ricerca dello spot...

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P er pe s care Adesso spenderei due parole per parlare del tipo di attrezzatura più idonea per affrontare questo tipo di battute di pesca in massima sicurezza, sia per noi che per i pesci che andremo a pescare. Visto che si tratta di una pesca dinamica, direi quasi “nomade”, dobbiamo essere più leggeri possibile. Io mi muovo solitamente con una coppia di canne un materassino un guadino e una mini tracolla con il minimo indispensabile, non dimentichiamo che pescheremo per poche ore. Per mia esperienza consiglio di preparare e montare prima della sessione gli inneschi sui terminali avvolgendoli con della semplice pellicola trasparente da alimenti, magari dopo averli “dippati” con qualche aroma di vostra fiducia.

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Il mais e le tiger rendono sempre bene, soprattutto su pesci selvatici

Non sembra, ma una volta giunti sul posto di pesca sarete molto più rapidi ed efficaci. Andando per gradi partirei con la spiegazione del tipo di attrezzatura che andremo ad adoperare per ottimizzare al meglio la buona riuscita dell’intera operazione. Non mi voglio soffermare molto sul tipo di canne e vari modelli di mulinelli che possono essere più o meno efficaci, io amo usare canne corte 10/12 piedi al massimo, con una potenza che può variare dalle 3,5 alle 5 libbre. Per quanto riguarda il mulinello, visto che spesso si pesca vicino a delle legnaie o a degli ostacoli sommersi, un modello di misura 10.000 va più che bene, l’importante è che abbia un buon freno e una frizione anteriore maneggevole e rapida nelle circostanze più gravose. Come mono filo è sufficiente un buon nylon, io solitamente monto in bobina uno 0,45 seguito da uno shock leader, nel tratto terminale di alcuni metri dello 0,55 soprattutto se pesco in zone ricche di ostacoli. Come si può ben vedere nelle immagini la montatura che solitamente uso in questi casi è composta da un metro circa di lead core da 60lb seguito da una clip per il piombo. Ovviamente se lo spot offre il vantaggio di poter calare con l’ausilio degli waders o degli stivali alti, in certi casi amo usare al posto del piombo una pietra fermata da un elastico, evitando di portarmi dietro etti di piombo garantendo oltre tutto un impatto ambientale pari a 0. In fine il tipo di terminale usato per l’innesco delle nostre IL MIO FIUME Pag.104


granaglie. In questi casi preferisco un terminale in fluoro carbon dello 0,48 bello rigido, con una presentazione D-rig molto efficace per presentazioni di inneschi bilanciati. M a s s i ma cura per i l pe s cat o Un consiglio spassionato che amo dare è quello di portarsi sempre dietro un paio di pinzette che ci aiuteranno sicuramente nell’operazione di slamatura del pesce senza arrecare troppi danni nel suo apparato boccale, altro consiglio munitevi se non lo avete già di un materassino ripiegabile che non abbia un ingombro esagerato, ottimo per lunghi spostamenti, in ultimo portatevi un semplice secchiello con coperchio, avrà molteplici funzioni: potrà fungere da contenitore ermetico in caso di pioggia, come contenitore per le vostre pasture e esche e varie minuterie di consumo, per trasportare acqua che serve da idratare il pesce sul materassino e in fine può essere un ottimo seggiolino per le lunghe attese.

Grande alimento per grandi pesci

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E come spesso accade quando cala il buio... arriva la sorpresa!

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La pa s s i o ne d i una v i ta E’ facile rispondere alla domanda perché si comincia a pescare. Per tanti motivi: perché ti portavano da bambino, perché il tuoi amici ci andavano, per caso o solamente perché ti piace, ti incuriosisce o lo trovi stimolante. Più difficile rispondere quando qualcuno ti chiede perché dopo oltre trent’anni continui ad andare a pescare. Semplice! Cerco nuovi stimoli approcciando via via tutte le tecniche, tutte le specie, nelle diverse stagioni dell’anno perché è la passione quella che prevale. Questo sono io, cerco di fare della pesca la mia vita, sono cresciuto lungo le sponde delle nostre acque, acque ricche, generose, dove tutte, ma dico proprio tutte, le tecniche di pesca sono praticabili con soddisfazione, dove in “palcoscenici” naturali si possono insidiare pesci dalle livree incredibili. Il mio obiettivo è di cercare di rivalutare le nostre acque: i bacini del Po, del Tanaro, del Bormida, dell’Orba, territori meravigliosi che in prossimità delle più importanti vie di comunicazione, possono regalare ad un appassionato il pesce di una vita. Lungo itinerari sempre diversi, anche con sessioni dalla barca per i veri appassionati dello spinning, è possibile andare alla scoperta del fiume quello vero, quello che emoziona quello che ti fa salire la passione.


In certi casi amo usare al posto del piombo una pietra fermata da un elastico, evitando di portarmi dietro etti di piombo garantendo oltre tutto un impatto ambientale pari a 0 LE MIE ESPERIENZE DI PESCA La passione per questa stupenda disciplina mi è stata trasmessa da mio padre grande pescatore ed agonista che per molti anni è stato un ottimo componente di una società sportiva di pesca al colpo di Alessandria A.P.S.A., il connubio agonista pescatore è stato inevitabile anche per me avendo fatto a mia volta una stupenda esperienza nella medesima società durata una decina di anni. Sono nato ad Alessandria e la grande ricchezza di corsi d’acqua a pochi metri da casa, mi ha permesso fin da subito di poter praticare svariate tecniche di pesca in questi ambienti che mi affascinano e mi stimolano, e che risvegliano in me una fame insaziabile nel voler imparare tutti i segreti dell’antica arte. Le tecniche che amo praticare in questi ambienti sono: la pesca alla passata con la canna bolognese, la mia preferita perché mi permette di praticarla in modo corretto e di passare stupende giornate di pesca. Altra stupenda tecnica è la pesca a fondo con tutte le sue variabili ossia feeder e carpfishing. Ultima e non meno affascinante è la pesca con esche artificiali per i predatori visto le stupende catture di Aspi e Cavedani fatte lungo i fiumi nella mia zona negli ultimi anni. Amo praticare tutto ciò che riguarda la pesca sportiva, potermi specializzare su tutte le tecniche possibili praticabili nelle acque correnti. Simone Gatti

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Testo e foto di Raffaele Mapelli

Molte volte si pensa che la pesca a feeder sia lanciare un grosso pasturatore attaccato ad un finale e aspettare per lungo tempo la fatidica mangiata, ma non è così! Il feeder invece può avere varie varianti e una di queste è la pesca light

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Queste immagini rappresentano perfettamente la filosofia del Light Feeder, una tecnica che ci permette di entrare in contatto con pesci di tutto rispetto LE PREDE Finali sottili 0,10 - 0,14 massimo, ami della misura 18-20, canne sensibili e leggere, pasturatori dai 20-50 grammi e mangiate delicate da farti diventare matto. Ovviamente i grossi barbi e le grosse carpe con finali e attrezzature sottodimensionate non faranno parte del nostro target, qui si parla di cavedani, pighi, savette, gardon, tinche, pesci furbi, sclatri, ma che una volta allamati non smettono mai di combattere. Vi assicuro che con poche regole e un’attrezzatura light il divertimento è garantito. LE ATTREZZATURE Andremo a pescare con attrezzature light in ambienti con corrente ferma o poco mossa, questo perché non possiamo pensare di legare un finale dello 0.10 su una corrente dove montiamo un peso di oltre 90 grammi, la differenza sarà troppo elevata e la forza della corrente ci farà sicuramente incappare in rotture o inevitabili slamate una volta agganciato il pesce. Le canne che andremo a utilizzare avranno una lunghezza che varierà dai 3,30 ai 3,90 me-

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tri, canne con azioni progressive leggere e ben bilanciate insieme a frizione o antiritorno, che ci aiuteranno sicuramente nel combattimento con pesci di buona taglia. LE ESCHE Come si dice? Piatto ricco mi ci ficco. Canapa, mais, micropellet, bigattini, pastura e vermi, ci aiuteranno a creare un buon fondo prima dell’inizio della pescata, ma in che modo? Andremo a caricare la nostra canna con un Cage di notevole dimensioni e andremo a lanciarlo una decina di volte sul nostro punto di pesca ruotando tutte le esche a nostra disposizione, questo oltre che creare un forte interesse dei pinnuti li metterà in competizione alimentare e sarà uno dei passi più importanti della riuscita della nostra pescata. Per una presentazione irresistibile

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LA MONTATURA Avendo a che fare con pesci sospettosi vi vorrei illustrare la montatura del mio amico Francesco uno dei migliori angler per questo tipo di pesca il mo-

Clicca e guarda il video

Se vuoi seguire i passaggi di questo montaggio clicca su YouTube

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Una postazione da veri “specialisti�. Panieri in acque e pasturatori dove il fondale degrada formando un interessante passaggio per i pesci

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tivo della scelta di questa montatura è molto semplice: è una montatura che ci da molta sensibilità e grazie al terminale lungo al minimo saltello o richiamo del nostro feeder il terminale si alza e molte volte questo movimento sui pesci sospettosi li induce ad abboccare. Cosa essenziale, utilizziamo sempre il tip o cimino più sensibile a nostra disposizione per vedere al meglio le furbissime mangiate dei pesci. C O N C L U SIO N I Poche e semplici regole una buona pasturazione e il divertimento è assicurato. Nulla nella pesca è mai scontato e a volte scendere di diametro di filo e dimensione dell’amo può risolvere la nostra giornata di pesca. Ci vediamo presto ragazzi e se ci incontriamo su qualche fiume sarò lieto di fare quattro chiacchiere con voi. raffaele mapelli

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Testo e foto di Ramon Remondi

Ricordo ancora come se fosse ieri l’impatto che mi diede il lago di Endine in una delle mie prime sessioni a carpfishing molto tempo fa, quando la mia attrezzatura era ristretta al minimo indispendabile

La ricca vegetazione e tutta la flora e la fauna presenti rendevano speciale ogni istante ed essendo io alle prime armi, quella sensazione di mistero e le storie raccontate dai vecchi pescatori del posto sulle enormi carpe presenti, facevano solo che da cornice perfetta del mio grande sogno! Ad oggi tutte quelle emozioni non sono per niente cambiate, anzi sono piĂš intense e speciali perchĂŠ come ogni peMAGIE DI ENDINE... Pag.117


scatore che ha messo in acqua le sue canne in questo lago potrà confermare che, questo paradiso ti ruba il cuore e l’anima e regala alla mente istanti di totale relax grazie a tutto il contesto naturale che lo circonda. Un po’ di storia... Il lago di Endine si trova nell’alta Valcavallina in provincia di Bergamo e si è formato in seguito ai movimenti di escavazione dovuti al movimento delle masse glaciali. C aratter i s t i che term i che Il lago di Endine è classificato come “dimittico” in quanto è caratterizzato da due distinti periodi di completo rimescolamento delle acque: uno autunnale

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Il Chod Rig si è rivelato una delle migliori presentazioni per il fondale di Endine

ed uno primaverile intervallati dalla stratificazione inversa invernale (con formazione di ghiaccio in genere nei mesi di dicembre e gennaio) e dalla stratificazione estiva. Il bacino lacustre presenta infatti la tipica forma allungata secondo l’andamento della valle, lungo l’asse nord-est, sud-ovest. La profondità media è di circa 4 m e raggiunge una profondità massima inferiore ai 9 metri con un perimetro di circa 14 km ed una altitudine di 340 m. Ultimo, ma non meno importante, ha un emissario il cui nome è Cherio che scorre poi nella pianura per andare a sfociare nel fiume Oglio. L ’ appr o cc i o . . . Come qualsiasi contesto naturale il lago di Endine offre molti spot visivi ad occhio nudo come ad esempio ampi e folti canneti, rigogliose alghe che affiorano anche in superficie e meravigliose ninfee che molto spesso offrono rifugio e cibo alle grandi carpe e non solo.

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Sicuramente l’utilizzo di un’imbarcazione con relativo eco e giubbotto salvagente (come da regolamento) offrono la possibilità di posizionare i nostri terminali vicino a questi spot e posso confermare che in certe occasioni, quali in primavera inoltrata ed estate, regalano spesso belle soddisfazioni. Rimanendo in tema primavera personalmente mi permetto di affermare che le carpe dopo un lungo e rigido inverno si attivano alla ricerca di cibo che lungo le sponde trovano in abbondanza grazie alla presenza di gamberi, cozze e lumachine alle quali difficilmente resistono. Il mio consiglio è appunto quello di utilizzare un buon bird fish aromatizzato con frutta o spezie, ciò però non toglie che anche un buon birdfood dolce possa fare spesso strike! Quando la primavera lascia spazio all’estate le cose cambiano un pò, nel senso che, come in ogni lago l’acqua si scalda parecchio e lo stesso fondale basso, che magari in primavera ci ha regalato partenze, prende una diversa forma e odore quindi il mio consiglio è quello di utilizzare un buon piombo calato con una treccia e con pazienza setacciare per bene pezzo per pezzo

In questo grande lago naturale vivono dei pesci bellissimi e il fondale è ricco di alimento naturale

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lo spot in modo da non calare o lanciare il nostro innesco in un deposito di limo abbastanza repellente per i pesci! Un consiglio che mi viene spontaneo è quello di provare nelle zone centrali del lago dove in alcune postazioni possiamo trovare profondità dai 7 agli 8 metri chiamati anche canaloni, dove alle carpe piace curiosare, sia probabilmente per la presenza di alcune sorgive naturali che rinfrescano l’acqua, sia e soprattutto per la presenza abbondante di verde vas! Non è raro infatti recuperare il terminale e trovare un gruzzoletto di questo oro rosso, come piace dire a me, tutto avvolto al nostro innesco. Attenzione soprattutto in questo periodo dell’anno, ma non solo, a non eccedere con troppe granaglie quali mais e canapa e soprattutto pellets che sicuramente attirerebbero l’attenzione di scomodi pesci di disturbo presenti in grandi quantità. Questo lago non essendo popolato da tantissime carpe come a differenza di altri ben conosciuti, consiglio di non eccedere troppo con pasturazioni preventive eccessive, che potrebbero a mio avviso a dan-

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In questa foto l’autore con una bella regina catturata in un periodo autunnale

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La folta vegetazione e le sponde ricche di canneti offrono un paesaggio veramente suggestivo

neggiare lo spot facendo sì che i pesci si insospettiscano troppo. A volte infatti in determinate situazioni ricorro all’utilizzo di una semplice ma ben attrattiva pop up, montata su un chod rig di circa 4/5 cm, caratterizzata da un curioso colore, a volte fluo, ma priva di pasturazione, tutto ciò in seguito a momenti dove l’apatia del pesce è davvero notevole. Inutile dire che in questo periodo la presenza di temporali o forti acquazzoni possano aiutare ad avere quella partenza in più o tanto sperata da diversi giorni come spesso accade!Una nota molto importante per chi volesse pescare nel periodo estivo è questa: mettete i tendifilo perché il lago è balneabile e molto frequentato dai residenti e da turisti che utilizzano pedalò e canoe, quindi rischiare di fare “casini” non è per niente positivo, ma soprattutto ricordiamoci che sul lago ci sono molti pescatori a spinning che come noi provano a realizzare il loro sogno con gli enormi lucci presenti, quindi è necessario che tutti possano pescare nel migliore dei modi! Terminando con le stagioni, l’autunno MAGIE DI ENDINE... Pag.126


è di certo quel momento che tutti aspettano e come in tutti i laghi anche Endine sa farsi valere. In base alla postazione dove vi troverete, come da consigli precedenti, valutate bene sia gli scalini del sotto riva soprattutto quelli ben accentuati, sia i canali presenti nel centro lago. Essendo presenti molti pesci tra i quali carassi e scardole è doveroso dire che è meglio utilizzare inneschi abbastanza generosi sia che si parli di boiles o di granaglie. Purtroppo nei mesi invernali, quelli rigidi intendo, a differenza di altri laghi come Pusiano, il lago ghiaccia e a volte, come ad esempio quest’anno completamente, raggiungendo anche un metro di spessore e di conseguenza diventa impossibile pescare. Ciò non toglie però, ghiaccio a parte, che abbia avuto discreti risultati nei mesi freddi quali febbraio e inizio marzo. A ttrezzature … Personalmente quando possibile preferisco impostare la mia pescata a lancio visto che molte postazioni lo permettono. In questo caso una buona canna marker da 3.5 libre abbinata ad un buon mulinello (meglio con treccia) mi permette di ispezionare spot distanti da riva e di capire con quale tipo di fondale ho a che fare. Ovviamente per quanto riguarda le canne da lancio scelgo e consiglio libraggi non inferiori alle 3 lb con una lunghezza di 13”

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meglio con azione semi-parabolica in modo da gestire al meglio qualsiasi combattimento. Quando invece decido di utilizzare la barca per depositare il terminare, utilizzo per comodità canne non superiori ai 10” ovviamente anche esse abbinate a mulinelli capienti, imbobinati con una buona treccia. Una montatura su cui faccio il massimo affidamento è l’helicopter rig perché essendoci spesso un fondale non troppo duro mi dà la garanzia di impedire all mio rig di non affondare nel limo. Almeno su una canna monto un chod rig che a mio avviso, il più delle volte, mi permette di ingannare qualche pesce in fondali anche “sporchi”, ma spesso ricchi di alimenti naturali. MAGIE DI ENDINE... Pag.128


Dato che questi pesci sono molto combattivi e ho riscontrato spesso anche quelli di media taglia, il mio consiglio è quello di abbinare per lo più terminali non inferiori alle 25 libbre e ami nelle misure numero 2 e 4. Vorrei concludere dicendo che mi ritengo davvero fortunato perché, come me, sul lago ci sono pescatori e amici che giorno dopo giorno hanno cura e amore per questo paradiso che non smetterà mai di stupirci e di regalarci grandi emozioni. Mi auguro che molti di voi vogliano provare l’emozione di trascorrere un’incredibile esperienza nel massimo rispetto del luogo e delle persone che quotidianamente ci vivono e fanno sì che tutto questo possa andare avanti. In merito a tutto quanto scritto per chi volesse maggiori informazioni sul regolamento attuale è pregato di visitare il sito www.innesto.org dove sarà possibile trovare tutte le informazioni necessarie per prenotare in maniera corretta l’attendamento. Infine ricordo a tutti coloro che fossero interessati che sul lago nella zona di Ranzanico è presente “tutto pesca f.lli sangalli”, un negozio sempre ben fornito e aperto anche nei week end, con uno staff sempre disponibile a qualsiasi vostra richiesta. Un affettuoso e sincero saluto a tutti gli amici di Carp e Feeder Fishing, alla prossima. RAMON REMONDI

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Testo e foto di Mattia Travasoni

Direi che siamo arrivati a un punto in cui l’intervento delle aziende ha limato a fondo lo stimolo della fantasia creativa del pescatore. Probabilmente il “tutto pronto” ha demolito molti degli aspetti che i primi anglers vivevano quotidianamente e la necessità di prodursi materiale da pesca è diventato un aspetto dimenticato a causa della creazione di minuterie ready made, proprio come le esche

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Il sughero è da sempre sinonimo di qualità, scegliamo quelli migliori per ottenere risultati devastanti

A lavoro ultimato l’esca con il sughero appare molto simile alla boilie affondante

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Non sto parlando di boilies Ready Made, le palline già pronte esistono dalla notte dei tempi, sto parlando di minuterie, attrezzature in genere e inneschi di ogni tipo. Ora nulla è più da inventare: tutto è drammaticamente pronto. Il commercio però non sempre offre l’opportunità di scegliere ciò di cui abbiamo bisogno nello specifico, quindi resta una piccola marginalità di inventiva nella quale possiamo inoltrarci. Ultimamente ho avuto la necessità di utilizzare esche alleggerite.


Esposi la mia necessità a uno dei guru di CC Moore e lui mi disse: - Mattia! Il sughero! – come se fossi stato uno scemo senza cervello a esporgli quella domanda. Effettivamente Steve aveva ragione, il sughero è un prodotto di lavorazione della corteccia delle piante nato per coibentare o produrre prodotti di varia natura. Nella pesca ha sempre trovato un utilizzo nei galleggianti appunto perché naturalmente galleggiante ma ora è utilissimo anche all’interno dei nostri mix per creare esche ad assetto neutro. Quant o e d o ve ? Per produrre le esche bilanciate si intende ovviamente il sughero tritato, o meglio grattugiato. In media si usano 3 cucchiai da brodo ogni uovo, avendo cura di aggiungere prima di tutto le uova, successivamente i tre cucchiai di sughero e in fine il mix a piccole dosi. Man mano che l’impasto prenderà compattezza potremo aggiungere il mix fino ad ottenere l’impasto adatto alla rollatura. Ho percepito l’esigenza di esche ad assetto neutro pescando in aree ricche di fango, precisamente nelle zone in cui le carpe seguivano rotte dettate dal cambio della compattezza del fondale, aree in cui zone melmose si trasformavano in situazioni più compatte. Le mie esche dovevano posizionarsi sempre al

Un tappo di qualità si presenta molto omogeneo, l’ideale per usarlo al posto delle spugnette

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La primavera e l’estate sono le stagioni ad hoc per il sughero... e le tiger!

meglio restando ben visibili ai pesci, da qui l’esigenza di avere esche ad assetto neutro. Una manciata di esche solitamente è utile per svolgere una sessione di qualche giorno, appunto perché si tratta solo di inneschi. Il sughero è un materiale inerte quindi nell’esca non si interpone come elemento sughero, come una volta Pag.134


positivo o negativo in termini attrattivi anche se effettivamente il sughero ha un odore che in realtĂ non infastidisce le carpe, appunto i risultati sottolineano come possa diventare fondamentale in condizioni di fondali inconsistenti o davanti a pesci molto sospettosi. sughero, come una volta Pag.135


Grattugiare i tappi è fondamentale per ottenere pop up o esche bilanciate. Una grattugia è la soluzione migliore T i ger e s ugher o Penso di aver usato almeno un metro cubo di spugnette durante la mia carriera da carpista. Ogni colore, dal giallo al nero, verde, marrone e chi più ne ha più ne metta. Ero arrivato a bollirle in mezzo alle boilies o alle granaglie per evitare che i loro polimeri contaminassero con l’odore le mie esche o che fossero percepiti dalle carpe come pericolosi. Avendo a disposizione una sporta di tappi di sughero concessi da una mia amica barista, che ringrazio tutt’ora (non solo per i tappi!), ho trovato nel sughero un alleato insostituibile. Un tappo, seppur possa essere visto come un “misero tappo di sughero” diventa la soluzione migliore mai provata fin ora per bilanciare le

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Una lenza piuttosto grezza accompagnata da un innesco curato nei minimi dettagli


Ancora esche ad assetto neutro mietono vittime. Il self made a 360 gradi obbliga il carpista a conoscere ogni tipologia di strategia

Le tiger nuts sono tra le esche che meglio si sposano con il sughero

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Un’esca bilanciata divante spesso la strategia migliore per conseguire ottime catture

esche, in particolar modo le tigernut. Ma perché tanta affezione a un prodotto che non promuove nessun marchio? Semplice! Perché sono un pescatore e questo è un articolo di tecnica atto a trovare un sistema o anche una piccola variabile che potrebbe farci cambiare le sorti della sessione. Tornando a noi, il tappo ha una prerogativa: può essere bollito per eliminare la sua impronta aromatica impressa dal vino, questo però non lo modifica nella sua struttura, cosa differente per le spugnette dove alcune, oltre i 90-95°C, rimpiccioliscono per un effetto retraente tipico di molti polimeri plastici. In seconda istanza, è possibile modellarlo in base alle nostre esigenze per ottenere l’assetto voluto del nostro innesco. E’ facile farlo, basta avere una lama inox molto affilata, questo perché il classico cutter possiede la lama in ferro precedentemente trattata con grassi sintetici per preservarle dall’ossidazione. Un classico coltellino svizzero di alta qualità farà al caso nostro sughero, come una volta Pag.138


Un’esca bilanciata possiede circa 3 cucchiai di sughero per ogni uovo. Seppur sia una quantità notevole, non è ben distinguibile dal mix

dandoci l’opportunità di tagliarne piccoli pezzi con alta precisione. Il sughero è in oltre molto simile alle tiger nuts dal punto di vista visivo. Questo è un dato fondamentale per chi affronta le sessioni perseguendo il massimo mimetismo possibile o magari per chi pesca usando solo tiger nuts, appunto basterà guardare il vostro innesco per capire che la disomogeneità del sughero si adegua alla cromia della tiger rendendolo molto molto simile. Ne conseguono ovviamente inneschi perfetti! Una piccola accortezza deve essere posta sui tipi differenti di tappo in commercio. E’ facile vedere che alcuni sono sugheri sintetici, questi sono facili da riconoscere grazie a una tessitura omogenea e perfetta, altri invece possiedono due differenti sugheri, il primo di alta qualità a contatto con il vino e la seconda parte più a buon mercato. E’ chiaro che questi due ultimi esempi siano da evitare dando spazio ai sugheri puri per ottenere un effetto estremamente adescante. Un amico barista, un cameriere o chiunque lavori con la ristorazione può procurarvi un numero elevato di tappi per i vostri utilizzi e, se usati in modo adatto, vedrete che i risultati sono stupefacenti. mattia travasoni

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Cork Ball Pop Up Roller

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Il Cork Ball Pop-Up Roller di CC MOORE nasce dall’idea di creare Pop-Up perfette utilizzando come punto di partenza le Cork Ball che altro non sono che inaffondabili sfere di sughero. Questo particolare accessorio ci garantisce di avere la giusta quantità di impasto (che può essere appunto quello delle boilies normali) per poter ricoprire la cork ball e creare così un’esca ultra resistente ma allo stesso tempo attrattiva come una nomale boilies. L’impasto che andremo a mettere intorno alla nostra cork ball può essere un impasto classico, pop up o hard hook. In questo modo possiamo crea-

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re esche iper performanti e idonee ad ogni tipologia di situazione. Gamberi e pesci di disturbo non saranno più un problema in quanto sotto il primo strato di impasto, applicato con il Cork Ball Roller, ci sarà appunto la sfera di sughero. Consigliamo in queste situazioni di utilizzare sempre il mix Hard Hook baits di casa CCMOORE per potenziare la resistenza del nostro innesco dagli agenti di disturbo. Inserendo inoltre due impasti di colore diverso è possibile creare boilies bi-color ideali per ingannare le carpe più sospettose anche sotto il punto di vista cromatico. Il Cork Ball Pop-Up Roller è disponibile in due misure da 15 e 18 mm.

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Visita il sito: www.ccmoore.com o clicca sul LINK AL PRODOTTO CORK BALL POP UP ROLLER Pag.143


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Testo e foto di Marco Rossi

La Tinca è il sogno proibito di molti feeder-angler. Nel mio caso è diventata una vera e propria sfida. Inizialmente mi capitava di catturarne qualcuna casualmente durante le pescate in fiume, poi ho iniziato a capirci qualcosa di più e col tempo e tanti “cappotti sulle spalle” ho iniziato a ottenere delle catture più frequenti

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Tre tipologie di piombi adatti alle acque correnti. La loro forma risulta stabile ed evita il rotolamento sul fondo causato dalla corrente

Pasturatori aperti, capienti, ma con una zavorra contenuta, nell’ordine dei 26 ai 40 grammi

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Nelle mie uscite a spinning sul fiume in barca dedicavo due o tre ore ad osservarle studiandone le abitudini, gli spostamenti e le zone di alimentazione per poi tornarci a pescare a feeder successivamente. Così ho iniziato ad avere qualche risultato confortante che ho deciso di condividere in questo articolo. Ho notato che la tinca predilige le zone a corso lento del fiume, molto ricche di vegetazione acquatica e ama alimentarsi tra le erbe sommerse

Per una corretta pasturazione si può procedere con l’impiego di pellets aromatizzati con appositi dip, mentre l’innesco dovrà essere “arricchito” di un piombo pasturatore una giusta quantità di pastura

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che crescono su di un fondale melmoso. Normalmente non ama fare lunghi spostamenti, è un pesce molto abitudinario, e dove staziona durante il giorno normalmente si alimenta, a differenza di molti ciprinidi. Per prima cosa quindi appena arrivo sul luogo di pesca sondo bene lo spot con un piombo secco cercando di leggere il fondale per capire dove si trovano le maggiori zone di vegetazione sommersa e scelgo la zona con maggior fondale erboso e melmoso. Una volta deciso l’erbaio giusto dove insidiare le “verdone” monto due canne specialist da 11 o 12 piedi in base alla situazione di pesca con test curve di 1,50 LB munite di mulinelli taglia 4000/5000 caricati con del nylon dello 0,28. TENCHFISHING Pag.148


Gli assetti che impiego normalmente sono due. Una canna la posiziono a method con l’innesco nascosto nella palla di pastura che verrà lanciata nel bordo interno dell’erbaio mentre la seconda la monto con un cage-feeder classico pescando a ridosso della vegetazione acquatica. E’ importante essere molto precisi nei lanci perché non potremo farne troppi e continui per evitare di allarmare le eventuali tinche presenti. La tinca è un pesce gregario che vive in branco e molto spesso se si spaventano 2/3 esemplari, in automatico tutto il branco si allontana. La canna su cui monto il method cerco di posizionarla appena a ridosso delle erbe, molte volte appena dentro l’erbaio perché ho notato che le tinche amano alimentar-

Ho notato che la tinca predilige le zone a corso lento del fiume, molto ricche di vegetazione acquatica e ama alimentarsi tra le erbe sommerse che crescono sui fondali melmosi

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si dentro le lunghe erbe acquatiche. Questo perché trovano molti invertebrati dei quali sono molto ghiotte e perché si sentono più protette. L’innesco quindi verrà inglobato nella palla di pastura per evitare che durante la discesa del method tra gli erbai l’amo non si impigli nei filari di vegetazione sommersa. I method che impiego vanno da un miUn innesco veramente succulento realizzato con una Maggot clip innescata con nimo di 60 g con acque ferme o lente dei vistosissimi bigattini rossi a salire in base alla corrente e al fondo che mi trovo davanti. Come finale sul method mi affido a un ottimo fluoro-coated dello 0.30/0.33 mm di diametro, questo perché non voglio rischiare di perdere un pesce che magari sulla partenza cerca di liberarsi tra le erbe. Come Amo mi affido a uno da Carp-fishing del 8/10 in base al numero di chicchi di mais che andrò ad impiegare. Come mais da innesco mi affido TENCHFISHING Pag.151


In questi ambienti le tinche trovano molti invertebrati dei quali sono ghiotte, ma soprattutto perchĂŠ nella vegetazione sommersa si sentono a casa loro

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Un’ottima soluzione per rendere particolarmente attrattivo il nostro innesco!

da tempo al Credence Corn di casa Marukyu, un particolare mais che a differenza di molti mais fake in commercio è un prodotto a base di aminoacidi e gel alimentari completamente biodegradabile. La forza di questo prodotto sta nella sua attrattività dieci volte superiore a del mais naturale perché arricchito dagli aminoacidi e ci permette di rimanere sempre con l’innesco intatto anche sotto gli attacchi di piccoli pesci. Dovendo praticare una pesca lenta fatta di attese prolungate sono quindi sicuro di avere un’esca sempre in pesca, intatta e molto adescante. Sull’altra canna invece monto tramite l’Horizon Protector sleeve di matrix taglia standard un cage feeder ti taglia XL. Mi affido a una taglia importante perché farò pochi lanci per evitare di spaventare i “furbi grufolatori” verde-oro e quindi ho bisogno di veicolare molta pastura vicino alla mia insidia con pochi ma precisi lanci. Come pastura ho selezionato nel tempo questo Mix: 2 Kg di Marukyu Luxus Method rossa come base alla quale aggiungo 1 busta di Marukyu EFG 661 Krill Ready Mix da 900 g. Arricchisco poi il tutto con del pellets Marukyu linea Jpelletz da 4 e 6 mm, una manciata di Skrill pellets da 6 mm di colore nero,della canapa bollita e del mais precedentemente colorato ed aromatizzato con del Boost Juice gusto Very Berry. TENCHFISHING Pag.154


Il nostro Marco con una bellissima tinca invernale

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Ho notato negli anni che la tinca è molto attratta da tutte le esche e le pasture di colore rosso, quindi impiego mix ed inneschi rossi. La sessione normalmente è caratterizzata da una pesca fatta di lunghe pause che richiede molto tempo di attesa senza che il pasturatore o method impiegato, e l’innesco di conseguenza vengano mossi, un movimento potrebbe infatti insospettire il branco e farle allontanare per ore. Come terminale della seconda canna mi affido a del nylon fluoro-coated dello 0,25/0,28 in base alla presenza o meno di ostacoli e scelgo ami molto robusti da specialist nelle misure che spaziano dal 8 al 12 in base all’innesco scelto. TENCHFISHING Pag.156


C o me i nne s c o u s o n o rma l mente 3 d i ver s i t i p i d i i nne s ch i Una grossa maggot dove innesco 24/28 bigatttini rossi che uso principalmente nel periodo autunnale ed invernale quando non c’è presenza di pesce di disturbo. Questo perché nel periodo estivo la presenza di minutaglia distruggerebbe i bigattini in poco tempo vanificando il mio innesco. Dovendo stare molto tempo in acqua potenzio l’innesco con una veloce immersione nel liquido SFA 450 di Marukyu a base Krill. Il Credence Corn di Marukyu nella variante rossa da 1 o 3 chicchi, questa è la mia insidia preferita in ogni stagione e luogo dove insidio le tinche. Il suo potere attrattivo è elevato anche con acque molto fredde e ricordate che le tinche nn si alimentano solo con acque calde, la dimostrazione sta nelle foto di questo articolo, molte tinche vengono prese d’inverno con temperature esterne vicine allo zero e temperatura dell’acqua intorno ai 9-10°. La pastella: uno dei bocconi più apprezzati dalla tinca in estate, provare per credere. C h i ud o c o n un p i cc o l o s ugger i ment o Per avere la meglio e prendere con continuità delle tinche in ambienti naturali, quali fiumi o lanche, prima di tutto bisogna osservarne il comportamento e capire dove stazionano maggiormente durante le varie stagioni dell’anno. Poi essere molto bravi a saper sondare lo spot prescelto tramite un piombo secco, sarà il modo per svoltare e iniziare a catturare con continuità. Nelle competizioni di feeder e grazie al mio “grande maestro di pesca” Massimiliano De Pascalis ho imparato a capire tramite dei piombi appositi la conformazione del fondale riuscendo in primis a trovare gli scalini dello spot, capendo poi la varia natura del fondale se melmoso o duro e i vari erbai presenti. Secondo me la differenza del sapere dove si posano le proprie esche o lanciare a naso in base alla propria esperienza è fondamentale, per una buona e corretta riuscita della battuta di pesca alla tinca. Ciao e a presto Marco Rossi (alias MartinPescatore)

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SPIRIT SPECIALIST & SPIRIT BARBEL

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Nell’ampia gamma dei prodotti della casa inglese dedicata alla pesca specialistica, si va ad aggiungere la nuova linea SPIRIT. Attrezzi dalle performance incredibili sia in fatto di gestione del lancio sia in fase di combattimento con gli ostinati avversari acquatici. Prodotte con un particolare carbonio alto modulo, definito 40 T a bassissimo contenuto di resina, hanno un’azione prettamente parabolica progressiva mantenendo un’ottima riserva di potenza nella parte inferiore del fusto. Questa particolare azione ci consentirà di utilizzarle sia in acqua ferma che corrente, e di metterle a confronto con qualsiasi specie vorremo insidiare. Ogni attrezzo infatti, se scelto nella misura e lunghezza adatta, ci permetterà di passare dai grandi fiumi del piano sfidando barbi e carpe, fino ai piccoli laghi per la pesca marginal o stalking a cavedani o tinche. Il grezzo in carbonio è volutamente lasciato senza laccatura lucida per non aggiungere nessun peso superfluo ed aiuta a conferirle un aspetto davvero elegante e molto “old style”; se a questo aggiungiamo il bellissimo calcio in sughero chiaro, l’aspetto tipicamente “english rod” è completo. Le dotazioni sono di prim’ordine ovviamente, come da tradizione Free Spirit. Nulla viene lasciato al caso!

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• Anelli Free Spirit S-Lite con pietra durissima per dissipare all’istante qualsiasi frizione causata dall’uso anche di trecciati. Inoltre la loro struttura è leggerissima e rigidissima per evitare qualsiasi forma di oscillazione in fase di lancio e la perfetta rigidità in combattimento. • Porta mulinello Fuji DPS 16 mm per un serraggio totale e sicuro dei nostri mulinelli. La perfetta coniugazione tra canna e mulinello è una delle cose che spesso maggiormente interessa gli angler che utilizzano tali attrezzi.

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Con questo fantastico serraggio oscillazioni e movimenti saranno un brutto ricordo! • Fodero porta canna per trasportare sempre in massima sicurezza la nostra preziosa attrezzatura. La Linea Spirit Specialist & Spirit Barbel è formata da 4 diversi attrezzi così divisi: S P I R I T S P E C I A LIS T 1 1 ’ 1 . 5 0 LB - S P I R I T S P E C I A LIS T 1 2 ’ 1 . 5 0 LB - S P I R I T B A R B E L 1 2 ’ 1 . 7 5 LB - S P I R I T B A R B E L 1 2 ’ 2 . 2 5 LB

Visita il sito: http://www.meccanicavadese.com

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A cura di Mauro Pitorri


Un’evoluzione del Withy Pool semplice, che ci permette di pescare con esche pop-up garantendoci la massima mobilità del terminale. Il Dance D-Rig è molto utile anche per pescare su fondali di cui non conosciamo la consistenza o la qualità. Scopriamo insieme come costruirlo D-RIG DANCE Pag.163


Gli entusiasti della tecnica di costruzione dei rig spesso si aspettano dalle rubriche pubblicate sulle riviste novità grandiose e montaggi innovativi. Altrettanto spesso viene confusa la complessità, o la presenza di tanti ammennicoli, con l’effettiva qualità funzionale del montaggio. Ma è un errore: l’ideale sarebbe “pochi ma buoni”. Già perché se una cosa è semplice, funziona meglio. P o ch i fr o nz o l i Semplice è il rig che presentiamo in queste pagine: non ha molto di innovativo, è semplicemente una “rilettura” del famoso Withy Pool Rig. Avete presente quel montaggio che, quando è apparso sulle riviste di settore italiano negli anni Novanta, sembrava così complesso e fuori da qualsiasi logica? Ebbene, è lui. La struttura è la stessa. Solo che in queste pagine modifichiamo la struttura utilizzando accessori più “moderni” rispetto al classico termo restrisngente da piegare con il vapore.

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In questa foto la minuteria impiegata dal nostro Mauro per la realizzazione di questo rig S o l uz i o ne a l pr o b l ema Qui tocchiamo l’argomento clou: chi ha confezionato i Withy almeno una volta nella vita sa bene che la difficoltà più grande è proprio creare la “curva”. Farlo a mano libera è impossibile. O meglio, si può ma la resa non è eccellente. Alcune aziende hanno realizzato appositi strumento per “piegare” il tubicino secondo diverse inclinazioni e diametri, ma anche in questo caso si presentava il problema della lunghezza del tubicino: quanto farlo lungo? Le teste pensanti ai problemi trovano le soluzioni, ed ecco quindi che sono arrivati sul mercato gommini di silicone che hanno già la forma “per il Withy”. Noi non dobbiamo far altro che infilarli sul terminale calzarli sull’amo, esattamente come facciamo con i gommini per realizzare il sistema line aligner (che abbiamo visto il numero scorso). S i mu o ve s empre Detto questo, il Dance D-rig, come personalmente ho voluto chiamarlo, ha la peculiarità di permetterci di pescare pop-up garantendoci il massimo della mobilità dell’esca, sia dal punto di vista della rotazione al momento dell’abboccata (ovvero, indipendentemente da dove arriva il pesce per mangiare), sia dal punto di vista dello scorrimento dell’esca al momento dell’espulsione

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14 PASSAGGI PER REALIZZARE IL Non è un rig difficile, ma serve pazienza per realizzarlo al meglio 1

Mettiamo l’amo sul morsetto e iniziamo ad avvolgere un po’ di filo di legatura sul gambo.

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A questo punto poggiamo un pezzo di rigidity e fissiamolo sempre con il filo. 4

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Inglobiamo l’occhiello dentro l’adattatore e facciamo passare un ago all’interno.

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Un goccio di colla (senza esagerare) blocca rigidity e filo di legatura. 6

Infiliamo sul trecciato morbido un adattatore curvo in silicone e sul fluoro un anellino.

Serriamo il nodo fino a quando non raggiungiamo il set-up mostrato nella foto.

Facciamo passare nell’occhiello uno spezzone di trecciato morbido ed eseguiamo un nodo.

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All’ago si sostituisce l’apice libero del rigidity, che infiliamo appena nell’occhiello.

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Facciamo uscire il rigidity dall’occhiello, come mostrato nella foto.


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Particolare della foto 9.

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Scaldiamo con un accendino l’apice del rigidity: si scioglierà, formando una pallina.

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Schiacciamo la pallina contro l’occhiello dell’amo per fissare la “D”.

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In questa foto vediamo il particolare del rigidity raffreddato incastrato nell’occhiello.

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Un po’ di pasta di tungsteno completa l’opera: il D-rig è pronto!

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In questa bellissima immagine il terminale come si presenta sul fondo

(ovvero quando la carpa sputa l’innesco). Questo grazie alla combinazione tra il terminale morbido che diventa “rigido” dentro il gommino preformato e all’anellino d’acciaio che è libero di scorrere sulla “D” in fluorocarbon. M en o s f o rz o , p i ù re s a Niente di innovativo? È vero. Però, come mostra la sequenza costruttiva, saremo in grado di fare quello che facevamo dieci anni fa con meno tempo e ottenendo la stessa (se non maggiore) funzionalità. Un bel passo avanti, non credete? IL T O P P E R L A P E S C A D I R I C E R C A Sempre in pesca, su ogni tipo di fondale Questo rig funziona più o meno come il chod: tiene la pallina pop-up ben staccata dal fondo e ci consente di essere in pesca sempre, anche quando non conosciamo la consistenza del fondale. Se quest’ultimo è molle, non

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c’è problema, perché la pallina “svetterà” sempre sul fango. Se c’è un sottile strato d’alghe sul fondale, anche in questo caso no problem, perché la pallina staccata di 3-4 centimetri sicuramente non verrà inghiottita integralmente. Insomma, è il rig perfetto per fare “pesca di ricerca”, ovvero lanci rapidi e ripetuti in varie zone dell’acqua che abbiamo davanti fino a quando non troviamo il pesce (senza preoccuparci poi troppo di quello che c’è sul fondo).

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I M A T E R I A LI P E R C OS T R U I R LO Gli adattatori curvi ci facilitano il lavoro Nella foto a pagina 165 troviamo tutto ciò che serve per costruire il rig. L’amo è uno “schiena di maiale”: ha la forma giusta per far lavorare bene la “D”. Quest’ultima è realizzata con fluorocarbon da 30 libbre (più rigido è, meglio è). Infine, oltre al trecciato morbido, ci servono gli adattatori curvi in silicone. In pratica, sono la soluzione “industriale” al lavoro che tutti i carpisti han sempre fatto con vapore e termorestringente per realizzare il Withy Pool Rig. Dal punto di vista tecnico non cambia molto: la comodità, però, è di gran lunga superiore. Non dimentichiamo poi due attrezzi utilissimi: il morsetto con il bobinatore e il filo per le legature. MAURO PITORRI

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AMI EDGES “CURVE SHORT”

Il range “Edges” di minuteria da terminali Fox, negli ultimi tre anni ha avuto una grande evoluzione, che ha portando ad un livello completamente nuovo tutti i componenti per costruire rig. Questo nuovo design è stato apprezzato da tutti gli anglers del globo. Un accessorio fondamentale nell’attrezzatura da terminali è sicuramente l’amo, il team di sviluppo prodotti Fox non si è limitato a prendere un catalogo di un produttore di ami scegliendo alcuni modelli, ma ha fatto un vero e proprio sviluppo sul campo investendo diversi anni di test in pesca vera propria. Affiancando ai test le più avanzate tecnologie in ambito software per CAD, al fine di assicurare che ogni singolo dettaglio di ogni singolo profilo risultasse esattamente come deve essere per il moderno carpista. Ogni occhiello, punta o gambo di ogni profilo dell’amo è stato disegnato seguendo delle specifiche regole, per assicurare le prestazioni necessarie richieste dal pescatore. AMI EDGES “CURVE SHORT” Pag.172


Gli ami della linea Edge hanno una perfetta affilatura e un micro ardiglione

Il risultato finale è un range di ami “Edges Arma Point” caratterizzato da 8 modelli diversi che secondo tanti pescatori e consulenti Fox sono i più robusti e affilati, attualmente disponibili sul mercato. Il modello Edges “Curve Short”, è la versione migliorata del design dell’Arma Point XSC originale, ed è un amo perfetto sia per presentazioni affondanti che pop up, caratterizzato da: • Punta diritta ultra affilata • Occhiello diritto • Gambo corto ampio • Rivestimento esterno scuro anti riflesso • Costruzione in robustissimo acciaio XC80 al vanadio forgiato • Viene fornito in 10 pz per confezione • Disponibile solo in versione con ardiglione • Misure disponibili 2, 4, 6, 7 e 8

Visita il sito: www.foxint.com o clicca sul LINK AL PRODOTTO

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BREAK LINE in fiume Probabilmente la tecnica più diffusa tra noi pescatori di siluri, pesca che si svolge principalmente durante le ore notturne in quanto i grandi predatori tendono a cercare la loro preda più verso la superficie dell’acqua o nei bassi fondali

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Testo e foto di Dino e Dario Ferrari

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Lo Spot: la ricerca del posto ideale dove affrontare la nostra sessione di pesca è fondamentale perché dopo aver posizionato le canne non ci sarà possibilità di effettuare eventuali spostamenti, quindi vi consiglio vivamente di spendere se possibile del tempo per valutare diversi spot prima di iniziare l’azione di pesca. La domanda che ci facciamo tutti prima di iniziare a pescare è: chissà se questa sera i siluri cacceranno li? La valutazione dello spot si basa su diversi fattori, prima di tutto il livello del fiume perché in base a questo cambia il posizionamento delle canne. Durante le piene dei fiumi è sicuramente il momento migliore per praticare la Break Line, la frenesia alimentare dei siluri aumenta, e in questo caso andiamo alla ricerca di sponde dove alberi, ostacoli artificiali, o sponde franate formano delle zone di acqua “morta”. Lì andremo a posizionare le nostre esche. Se l’acqua sarà molto torbida, lo faremo lasciando le esche in prossimità della superficie, altrimenti se l’acqua è velata, sarà possibile posizionare le esche a diverse profondità BREAK LINE IN FIUME Pag.176


La tecnica della Break, se praticata nel modo corretto, può essere particolarmente divertente. Fate però attenzione a dove la praticate, i fili tesi sull’acqua possono diventare un problema e anche un rischio!

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mentre, in condizioni di fiume con livelli normali, cercheremo se possibile zone con una buona profondità e alberi o ostacoli sommersi dove posizionare le insidie sia in buca con maggiore profondità che su alberi o ostacoli con minore fondale, e dove probabilmente i siluri durante la notte tendono a spostarsi. L’azione di pesca: dopo aver individuato lo spot ideale, ci piazziamo a riva in un punto dove abbiamo la possibilità di posizionare diverse canne nei punti individuati durante la valutazione dello spot, e con l’aiuto di un piccolo gommone o di una qualsiasi imbarcazione, purché non sia di grosse dimen-

Tendiamo bene la canna fissata a riva nell’apposito picchetto, e verifichiamo che l’esca nuoti regolarmente nel punto prescelto senza andare a incagliarsi in rami o altri ostacoli sommersi!

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catture sioni altrimenti ci impedisce il corretto posizionamento delle esche e oltretutto disturba il luogo di pesca, andiamo a legare la nostra madre lenza con l’esca attaccata sulla sponda prescelta. Cerchiamo un qualsiasi appiglio, un ramo, un masso, oppure possiamo piantare un picchetto alla sponda dove, con l’aiuto di uno spezzone di nylon 0.40/050, andremo a collegare la nostra lenza alla profondità prescelta. Tendiamo bene la canna fissata a riva nell’apposito picchetto, verifichiamo che l’esca nuoti regolarmente nel punto prescelto senza andare a incagliarsi in rami o altri ostacoli nella stretta vicinanza, applichiamo alla canna un classico campanello per la pesca a fondo che ci avvertirà delle varie tocche sull’esca da parte del siluro, e se avete la possibilità anche un avvisatore acustico elettronico di abboccata, in commercio c’è ne sono di vari modelli, l’importante è che vi segnali l’abboccata in calata, cioè quando il siluro prende l’esca e scappa nel senso opposto alla vostra postazione. Queste sono le mangiate che durante la notte sono le più difficili da sentire se state sonnecchiando, e nel caso la ferrata non vada BREAK LINE IN FIUME Pag.183


Clicca e guarda il video

Non dovete fare altro che cliccare su You Tube per godervi lo spettacolo! Buon divertimento

a buon fine, dovete ripetete ogni volta la stessa procedura. A volte dopo poco tempo abbiamo subito un attacco, soprattutto durante le piene con acqua torbida, altre volte l’attesa dura ore e ore e solo poco prima dell’alba si ha il fatidico attacco. Non c’è una regola che garantisca la cattura, e se non prenderete niente avrete comunque fatto una bella esperienza, sia che siate esperti pescatori o che siate alle prime armi. Un consiglio, non meno importante degli altri, il rispetto tra pescatori quando andiamo a legare le nostre montature lungo le sponde, questa è una cosa fondamentale. Attrezzatura: la scelta della canna è un po’ personale, io preferisco per le zone che frequentiamo canne tra i tre metri e i tre e trenta, BREAK LINE IN FIUME Pag.184


molto rigide ma con un’azione progressiva. Per quanto riguarda i mulinelli devono essere tassativamente di ottima qualità con una grande capacità di trecciato, taglia 9.500/10.500 non meno perché a volte le distanze sono notevoli e i trecciati utilizzati di generose dimensioni. Trecciati: in Break Line si utilizzano solo trecciati perché pescando con la lenza a distanza e fuori dall’acqua bisogna per forza utilizzare un trecciato, e il diametro da imbobinare varia tra lo 0.65 e 0.75, diametri importanti visto che l’azione di pesca si svolge generalmente in prossimità di ostacoli.

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Montaggi: si parte con un grosso galleggiante che porta almeno 200 gr infilato sulla madre lenza, come stopper per regolare la profonditĂ dove far lavorare la nostra esca. Per la montatura utilizzeremo una starlite, un para colpo in gomma, un piombo inline tra i 150 e 180 gr, un altro para colpo in gomma e per finire una grossa girella almeno da 200LB legata con un

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nodo Palomar. A questo punto la canna è pronta, e ora passiamo al finale. Leghiamo schiena contro schiena con un nodo senza nodo un amo singolo 7/0-9/0 e un doppio amo 1/0 che utilizzeremo per l’innesco verso la testa dell’esca. A circa 16 centimetri leghiamo sempre con un nodo senza nodo un secondo amo singolo che innescheremo sulla coda dell’esca, lasciamo uno spezzone di circa 65 centimetri tra il secondo amo e la fine del terminale che finisce con un’asola di 5/6 cm da collegare alla girella montata sulla canna, le dimensioni dell’amo vanno in base alla grandezza dell’esca che abbiamo a disposizione. Non rimane altro che entrare in pesca, e speriamo che questi semplici consigli vi siano utili per la vostra passione, ovvero la caccia ai grandi Siluri! Un abbraccio da parte di Dino e Dario. dino e dario ferrari

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OROSCOPO SETTEMBRE-OTTOBRE

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In questi due mesi sarete nell’oblio, non avrete la facoltà di scelta, forse state ancora pensando alla bella vacanza che avete fatto, ma qualcosa dentro di voi si sta per muovere, un sentimento di affetto, verso le persone, che raramente lo si vedeva. Momento ideale per candidarvi alla presidenza del vostro club di pesca, o se non volete esagerare, cercatevi un club o un gruppo di amici pescatori, il vostro buon umore vi farà entrare con grande stima da parte di tutti. Sarà anche la vostra forma fisica, pimpanti, prorompenti, pieni di energia, vi farete largo e troverete nuove amicizie, se invece vi piace star da soli, la vostra grinta nell’affrontare sessioni di pesca, vi potrà permettere di raggiungere obiettivi che fino a prima sembravano irrealizzabili, solo la forza di volontà ed il giusto spirito, scegliendo il posto giusto, vi faranno tenere in braccio la preda che tanto volevate, se per qualsiasi ragione non ci riuscite, non siate tristi, in questo periodo farete le giuste esperienze che vi porteranno al successo anche nel breve tempo. Pescate quando potete! Un oroscopo davvero unico per voi dei Gemelli, se in estate avevate paura nel spendere qualcosa per rifarvi l’attrezzatura, ecco, è arrivato il momento. I vostri soldi saranno ben spesi se usati con intelligenza, mi raccomando di non buttare via lo scontrino fiscale per la garanzia del prodotto che guardavate sul negozio online sotto l’ombrellone in spiaggia. Che sia arrivato il momento di rinnovare tutta l’attrezzatura? Ovviamente ragionateci su, ma per gli astri sembra essere il giusto periodo dell’anno per osare ovunque!

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toro

Attenti a non trascurare il partner, o, per chi è single, non abbandonate un flirt magari iniziato in estate. Non avrete il solito “sense appeal” dei mesi precedenti, forse il cambio stagione si fa sentire e diventate più irrequieti, non siate troppo egoisti, Venere entrerà in opposizione e quest’anno si farà sentire a voce grossa! Battute di pesca sì, ma se il vostro partner vi urla dietro, un motivo ci sarà! Questa situazione non tanto felice la si può vedere anche con il vostro socio di pesca, possibili qualche incomprensioni, riflettete bene prima di rispondere o alzare la voce. Siete tornati dalle vacanze estive stanchi? Rilassatevi, il carattere forte non vi aiuta, meglio qualche sessioncina a pesca che grosse battute, ne vale della vostra salute sia fisica che mentale, le grosse battute non sono poi sorrette dagli astri, ci saranno degli inconvenienti che vi faranno sbottare, in questo periodo evitate le sessioni di pesca in coppia. Meglio rimandare in autunno inoltrato. Saranno due mesi non tanto facili per voi del Toro, anche le finanze avranno un po’ di subbuglio, queste maledette vacanze di agosto vi hanno fatto spendere troppo, oltre ad essere nervosi avete perso anche parte del vostro gruzzoletto, prima di tutto non disperatevi, non fate acquisti ora per l’ambito della pesca, prendete il minimo necessario, da novembre la situazione cambierà e qualcuno dei nati sotto il segno del Toro potrà vedere già un miglioramento ad inizio novembre. Calma e sangue freddo, qualcuno di voi sta esagerando, l’estate vi ha preso la mano, qualche cocktail di troppo? Fatto sta che pure qualcuno di voi non ha usato a dovere la crema protettiva e a settembre ne trarrà le conseguenze, intanto avete fatto i bagordi tutta l’estate, difficile tornare alla routine. Poca pesca e tanta movida, forse è il caso di rimettervi nella giusta via. Ricominciate con calma a pescare, forse vi eravate staccati un po’ troppo dalla vostra passione, o forse per altri motivi non potevate pescare. Questi due mesi ritroverete il giusto appiglio per andare a divertirvi pescando! Sessioni felici in coppia e anche da soli, forse la mattina non sarete belli pimpanti, le catture notturne, invece di rendervi gioia, vi rendono ancora più stanchi, nel vostro lettino, all’udito di un bip, pregate che non parta la canna. E’ normale per voi in questo periodo. Il vostro socio di pesca vi aiuterà, o meglio, chiedete a lui di portarvi a pescare con forza, solo così tornerete i veri Cancro. Se invece pescate da soli, un consiglio è quello di andare in Youtube e guardare video di pesca, così la passione vi tornerà e vi porterà sulla vostra sponda preferita. Non andate lontano, state nei pressi di casa, ci saranno delle gradite sorprese a livello di catture. A livello di finanze, se avete speso per i divertimenti, avrete ancora la possibilità di spendere per la vostra attrezzatura, ma forse con un po’ di rimpianti, se badavate a non sperperare troppo, ora quella bella canna da pesca o quel lettino poteva essere vostro, andate dal vostro negozio di fiducia e chiedete uno sconto, molto probabilmente lo otterrete, non esagerate però nel chiedere, se ve lo potete permettere ok, altrimenti rimandate per dicembre, quando il Natale vi sorriderà!

cancr o

ARIETE

Si sta avvicinando un periodo interessante, verso la fine di questi mesi noterete un cambiamento a livello di attività sia di pesca che professionale, Mercurio e Saturno si stanno facendo vedere alla finestra. Solo se avete avuto la giusta pazienza, potrete ottenere dei bei risultati. Questo farà in modo che le vostre giornate di pesca saranno speciali, anche se le catture non andranno a gonfie e vele, ma la rilassatezza, la spensieratezza delle giornate trascorse in riva ad un lago o fiume, saranno davvero molto piacevoli. Giove vi abbandonerà in opposizione e questo sarà un bene per le vostre finanze, non avrete più il freno da spese improvvise che vi hanno fatto visita in primavera o ad inizio estate. Potete darvi alla pazza gioia per l’acquisto di materiale da pesca, non ci saranno mesi con spese grosse improvvise, anche se mi raccomando di non sperperare tutto! L’aspetto fisico sarà molto importante per voi, se vi vedete bene allo specchio, potete perfino ottenere quelle energie extra, ideali per la nostra passione, non vi stancherà andare su e giù per sentieri, accamparvi in zone un po’ scomode, sarà questa vostra forma smagliante a farvi catturare quel pesce che forse è un po’ troppo tempo che lo aspettate. Chi osa… ha più possibilità di chi non osa!

A cura di White Koy


b i l anc i a

Alcuni pianeti in opposizione in questo inizio autunno, potranno sorgere delle incomprensioni o a casa o con il compagno di pesca, più possibili se siete in un club, vi potranno piovere addosso critiche derivate dal vostro comportamento, non esagerate e siate sempre rispettosi verso gli altri, anche se ci sono dei comportamenti che non accettate. La vostra forma fisica sarà ottima, avrete le giuste energie per affrontare qualsiasi sentiero a pesca, anche portando in spalla attrezzature pesanti, se dal lato caratteriale vacillate, dal lato fisico siete al top. Successi a pesca o grossi pesci catturati? Forse se ne riparlerà a Novembre, gli astri non vi sono vicino, però chi va a pescare spesso, ha più possibilità di successo, non è detto che in questo periodo tutti i vostri sforzi, saranno ripagati, come si dice nella pesca “pasturate per bene” coglierete i frutti quando le temperature saranno più freddine. Se avete risparmiato qualcosa dalle vacanza, ecco un buon momento per fare investimenti nella vostra passione preferita, quella tenda o quel lettino che guardavate dallo smartphone sotto l’ombrellone potrebbe fare al caso vostro, gli astri vi sono vicini per acquisti mirati di grosse dimensioni, è il momento giusto, alla fine qualche regalo ogni tanto, potete farvelo.

verg i ne

Un Oroscopo ideale per chi va a pesca in compagnia, si rafforzeranno le amicizie in pesca. Otterrete ottimi risultati solo se diventerete affiatati l’uno con l’altro, godrete sia delle grosse catture del vostro amico, anche perché ne farete pure voi! I solitari dovrebbero invece cercare qualche compagno di pesca, la pesca da soli è bella e affascinante, la natura è la vostra vera amica, ma durante le lunghe sessioni, non basta solo uno smartphone, il rapporto e lo scambio di opinioni è primario per un pescatore, se si vuole migliorare, meglio attingere anche da altri pescatori. Avrete le giuste energie per affrontare qualsiasi sessione, in estate eravate un po’ stanchi? Ora non avete paura di niente e nessuno, finite di lavorare, macchina carica e via verso il vostro spot preferito, senza stanchezza e pieni di energia. Ottimi gli astri per chi vuole fare sessioni all’estero, o lontani da casa anche per una settimana. Avrete le idee molto chiare su quello che volete fare, un periodo dove, se ragionate, otterrete quello che volete, o metterete le basi per un futuro glorioso pieno di belle catture. Gli astri della fortuna entreranno nel vostro segno e oltre a sapere quel che fate, potrete anche godere di acquisti mirati fatti con intelligenza. Chi spende bene una volta, non spende più! Questo è il periodo, ma affidatevi sempre a chi conoscete, non andate dal primo sconosciuto per fare acquisti.

Superbia e solitudine, sono le due parole d’ordine per questi mesi. Forse volete farvi qualche sessione solitaria, ma non cadete nel tranello dei social, evitate di commentare, potreste passare da “sapientino” cosa che poi ve ne pentirete. Invece qualche pescata in solitaria vi farà bene, sia all’anima che al corpo. Le vacanze vi hanno reso un po’ stanchi, non c’è miglior cura di andare a pescare e godersi le giornate di relax all’aria aperta facendo quello che si vuole, ovvero pescare! Avrete un ottimo intuito nella scelta dell’esca, saprete combinare giustamente gusto con terminale, però attenti! Non basta, il posto è sempre al primo gradino del podio per la buona riuscita di una pescata. Fate le cose per bene, ma non trascurate nulla! Non è un buon momento per le finanze, se dovete fare acquisti per la pesca, limitatevi a minuterie, esche e qualche borsetta, lasciate le grosse spese per Natale, magari ci saranno anche degli sconti inaspettati per risparmiare. Se dovete comprare qualcosa di grande o di costoso, non perdete assolutamente lo scontrino per la garanzia! Non dite che poi non vi era stato detto!

s c o rp i o ne

l e o ne

I nati nel segno del Leone possono aver passato dei bei momenti in vacanza, anche se isolati, ma non tanto a pesca, forse avete discusso con qualcuno o qualche situazione vi ha irritato. È arrivato il momento di conoscere amici pescatori nuovi, vi potranno dare la giusta carica, non dovete sempre per forza andare a pescare perché dovete farlo, ma vivete la pesca con un po’ più di leggerezza, un giusto compagno che vi fa vivere le giornate con spensieratezza, è quello che vi ci vuole. Qualche dissapore forse tornerà con la fine dell’anno, ma godetevi il presente. Nel precedente oroscopo vi avevamo suggerito di stare attenti alla dieta, lo avete fatto? La pancetta non è un bel vedere, ma se vi siete goduti il mangiare, va più che bene, ma non lamentatevi troppo se ora fate fatica a portare lungo la sponda quel borsone pesante o se quella salita in quel sentiero vi stanca prima del dovuto. In questo periodo avrete molta fiducia in voi stessi, nelle persone che vi stanno attorno e darete anche la possibilità di investire per voi, credete che questa mossa possa farvi star tranquilli in inverno? Forse sì, questo è difficile prevederlo, ma state attenti di chi vi fidate, a metà autunno qualche nodo arriverà al pettine e quel bell’attrezzo da pesca, forse, non potete più permettervelo! Andate a pescare, fatelo con gioia, cercate di tornare in forma e occhio alle finanze!

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A c q uar i o

Le vostre toccate e fuga sono state meglio di sessioni preparate e lunghe. Avete fatto cappotti inaspettati e ciò vi indispettisce, quasi vi mette tristezza. Da ottobre andate sul concreto, sperimentate meno posti nuovi di pesca ed affidatevi a ciò che già conoscete. Non è il periodo di osare troppo. Avete fatto una vacanza rilassante? Dovevate farlo, non è ancora troppo tardi, anzi, potete rimediare andando a pescare, fatelo subito però! Prendetevi qualche giorno di ferie e andate, durante la settimana ci sono pochi pescatori, i turisti iniziano a diminuire e potete godervi le vostre giornate di pesca in solitaria come non avete mai fatto, non cercate pescate in compagnia o in club, evitate le gare agonistiche, se dovete divertirvi a pesca, fatelo da soli, gli astri vi saranno vicini e vi terranno compagnia per questi due mesi e oltre. L’acquario, si sa, è un tipo abbastanza solitario. Avrete la qualità di scegliere ciò che è giusto per voi, postazione già conosciuta, esche che vi hanno dato le giuste soddisfazioni in passato, non cambiate, osate un pelino di più dove già conoscete i metodi di approccio. Alcuni di voi vedranno crescere il proprio gruzzoletto, in vacanza vi siete limitati al minimo per non sperperare quanto risparmiato da inizio anno, ma concedetevi un regalo, fa bene alla mente e farà bene anche alla vostra attrezzatura, la quale merita una rispolverata. Gli astri consigliano di pulire i mulinelli, smontateli e oliateli bene. Anche per voi dell’acquario, sono finiti i cappotti estivi, in autunno potrete finalmente gioire di pesca!

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CAPRICORNO

Siete nel mezzo di una pressione notevole, forse dal lavoro, la scuola, o semplicemente nel vostro hobby. Molti di voi non sono tranquilli e riversano questo disagio in famiglia, volete andare a pescare di più, ma c’è qualcosa che vi blocca. Trovate la soluzione a ciò, anzi, chiudete tutto e dedicate qualche giorno a voi stessi, ne varrà la pena, ricaricherete le pile e siate consapevoli che dopo i momenti bui, ci sono sempre i momenti di luce e questi ultimi stanno arrivando! Sotto l’aspetto della salute sarete stanchi, o meglio, lo siete già, un consiglio è quello di assumere vitamine, minerali e potassio, vi aiuteranno a sconfiggere questa stanchezza che per alcuni sta diventando cronica. Non un buon momento per voi del Capricorno, ma si sta intravedendo una luce in fondo al tunnel. Le pescate non vi aiutano, ma possono affievolire i momenti e farvi rilassare, non importa se catturate poco o niente, l’importante è essere all’aria aperta e non dentro 4 mura, magari sbirciando i social network per poi rendervi ancora più irascibili. State iniziando a mettere i puntini sulle i, in tutto, passando anche dalla pesca, la vostra passione preferita che non deve essere trascurata, sarà lei a darvi la forza per tornare in forma e ciò accadrà verso fine anno. Gli astri sono al vostro fianco per le compere, se prima compravate per soddisfazione personale, magari oggetti che ora stanno nello scaffale del vostro garage, in questi due mesi avrete la piena coscienza di ciò che acquisterete, non importa se è una tenda o una nuova batteria di canne, oppure segnalatori o 200kg di boilies super proteiche, lo farete e avrete la fortuna di saperle usare al momento giusto. Un altro segno zodiacale che piace fare le cose di nascosto, ma guai a criticare gli altri se lo fanno, mettetevi la mano sul cuore e soprattutto pensate che siete i primi a comportarvi non tanto bene con chi vi sta accanto, che sia moglie, marito, fidanzata, o semplicemente il compagno di pesca. Un periodo dove dovete contare fino a 10 prima di giudicare, o perderete chi vi sta accanto per una lite stupida. Occhio alla salute, se in estate non eravate al 100%, potrebbero continuare degli eventuali malesseri all’apparato digerente, prendete con voi, nelle vostre sessioni, delle gallette di riso, tonno in scatola al naturale, frutta e verdura di stagione, evitate le grigliate! Se proprio non ne potete fare a meno, mettetevi dentro la borsa dei fermenti lattici. Le catture non mancheranno, ma non sarete contenti dei vostri risultati; sì, qualche bel pesce lo avete preso ed è dentro la vostra macchina fotografica, accontentatevi di ciò che avete fatto, se vi aspettavate di più, ricordatevi che nella pesca non c’è niente di certo ed esistono diverse varianti che possono cambiare le sorti. Alcuni pianeti vi aiuteranno a capire se dovete rinnovare parte dell’attrezzatura, non fidatevi dei social network, lì sopra molto spesso si critica invece di esaltare le caratteristiche di un prodotto, valutate con i vostri occhi, andate i negozio, ascoltate il negoziante, abbiate fiducia nel vostro sesto senso negli acquisti, da qui capirete che i social sono fatti per scuriosare, non per avere informazioni precise (purtroppo in molti casi fasulle)…ma questo vale per tutto, non solo nella pesca!

pe s c i

s ag i ttar i o

Gli astri sono al vostro fianco, splendete di un’ottima luce e gli altri vi guarderanno anche con un po’ di invidia. Però questo potrebbe essere un’arma a doppio taglio, potranno sorgere delle incomprensioni se avete un amico che vi segue nelle sessioni o se siete dentro ad un club. Vi vedete perfetti, ma la perfezione non esiste, la ricercate negli altri e non sopportate gli sbagli, se per una guadinata mancata o perché nel mezzo della notte il vostro amico non ha sentito una vostra partenza e avete dovuto sudare sette camice da soli, mentre lui dormiva in tenda, non fatene un dramma, ricordate che un giorno potrete sbagliare pure voi. Se nei mesi precedenti avete avuto qualche acciacco, ora andrete sempre meglio con la salute, soprattutto agli arti, gambe e braccia saranno al top, sentieri in discesa e salita, due zaini in spalla invece di uno, invece di criticare, godetevi la vostra ottima forma fisica! Un periodo dove non vi fidate di nessuno e in alcuni casi fate bene, siate voi a scegliere dove andare a pescare, dove lanciare, quale esca usare, magari confidandovi con chi vi segue. Non abbiate timore ad effettuare sessioni in solitario. Sarete incontentabili anche sotto l’aspetto delle spese, non vi basta il set di canne che avete, la branda ha quasi due anni e volete l’ultimo modello, le finanze vi sorridono, ma occhio a non sperperare, tra qualche mese potrete pentirvene.


! E R B M E V O N a E ONLIN


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