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03 2018
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graziano giambastiani Direttore Editoriale
NUMERO 3 EDITORE MATTEO MARMOCCHI
Numero Registro Operatori di Comunicazione 26536
direttore responsabile
Matteo Marmocchi matteo@carpefeederfishing.it
consulenti
White Koy, Graziano Giambastiani, Dario Ferrari, Dino Ferrari, Stefano Francia, Mattia Travasoni, Mauro Pitorri, Marco Rossi, Raffaele Mapelli, Simone Gatti, Michele Vallesi, Alan Blair, Fabio Di Antonio, Marco Bertaglia
direttore editoriale
Graziano Giambastiani graziano@carpefeederfishing.it
videoimpaginazione
Matteo Marmocchi
pubblicità
è una pubblicazione bimestrale MATTEO MARMOCCHI Registrata presso il Tribunale civile e penale di Bologna con il numero 8458
graziano@carpefeederfishing.it
proprietà
MATTEO MARMOCCHI www.carpefeederfishing.it
Maggio 2018
Tutti i diritti sono riservati. L’invio di fotografie e materiale dattiloscritto alla Redazione, autorizza implicitamente la pubblicazione a titolo gratuito sulla rivista Carp e Feeder Fishing. I manoscritti ed il materiale iconografico inviati in Redazione non verranno restituiti. Sono vietati la pubblicazione e l’utilizzo anche parziale di testi, foto e disegni, se non espressamente autorizzati.
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ZINGARO D’ACQUA
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L’EVOLUZIONE DELLA SEGNALAZIONE
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UNA SESSIONE MEMORABILE
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LA STAGIONE DELL’AMORE
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EMOZIONI IN SUPERFICIE
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BARBI E BOILIES
IL LOMBRICO... UN’ESCA DIMENTICATA
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166 IL RISVEGLIO DEL “BARBIGLIO”
TERMINALI PER LA PESCA IN VERTICALE
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I TA L I A E-ZINE
H S NA Maggio 2018
N° 12 Aprile/
Tecnica PADRONEGGIARE I MARGINI READY O SELF?
Prove Pesca TITAN HIDE IL GLOBETROTTER SPOD STATION
? E L R A C R E C E V O D , A R E V A M I PR
il nuovo numero della rivista di
Nash
Prendiamo le notizie più rilevanti dai canali social della FIPSAS Da Rovigo Prosegue l’attività di tabellamento delle acque in concessione ai Volontari della FIPSAS in Provincia di Rovigo, gestite dai Pescatori Sportivi per i Pescatori Sportivi. GRAZIE INFINITE a tutti coloro che hanno compreso l’importanza di questo enorme progetto. Acque riservate esclusivamente alla pesca sportiva e ricreativa, Vigilanza Volontaria, attività di presidio, ripopolamenti di risorsa
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ittica... per riportare VITA E LEGALITA’ sui nostri territori... GRAZIE INFINITE RAGAZZI... GRAZIE... Chi ha a cuore il proprio territorio, la propria risorsa ittica, i propri corsi d’acqua e volesse portare il proprio aiuto, alzi la mano e si faccia avanti... c’è sempre spazio per tutti.
da Comitato provinciale di Rovigo Iniziata la stagione delle semine ittiche nelle acque gestite da FIPSAS in Provincia di Rovigo... Se in futuro si potrà ancora parlare di pesca sportiva sarà grazie alle Amministrazioni che hanno creduto nel nostro progetto, ai nostri Dirigenti Federali, alle Forze di Polizia impegnate in campo, alla Vigilanza Volontaria, alle
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tante persone che ci sostengono e al contributo dei tanti ragazzi che sempre piĂš e con infinita passione mettono a disposizione il loro volontariato... IMMENSAMENTE GRAZIE A TUTTI.
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X E P SCO UID SQ HOW
ALAN BLAIR’S SQUID FLOATER MIX Cattura più carpe in superficie questa estate con il metodo super attrattivo di Alan per una risposta alimentare continuativa.. La combinazione del metodo di Alan si basa su un comprovato mix di Riser Pellet e Slicker Floater, ma potenziati aggiungendo gusto, odore, inducendo le micro particelle affondanti e galleggianti a emanare attrazione nella colonna e in superficie, per un richiamo imbattibile.
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Gli ingredienti richiesti sono: Slicker Floaters, Riser pellet, Scopex Squid Cultured Stick Mix e il Liquid Bait Soak allo Scopex Squid.
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Aggiungere un sacchetto di Slicker Floaters in un secchio. Mantenere un grande numero di grossi pellet nel mix di questa tipologia, impedisce alle carpe di preoccuparsi e le rende più catturabili.
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Aggiungere un sacchetto di Riser Pellet nel secchio e mescolare in modo uniforme.
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Dare al pellet una spruzzata di Liquid Bait Soak. La base in olio si appiattisce in superficie attorno all’esca per una pasturazione incredibilmente adescante e aiuta a vedere l’innesco.
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Aggiungere lo Scopex Squid Cultured Stick Mix e mescolare bene in modo che tutti i pellet ricoperti dal liquido vengano ricoperti dalle particelle del Cultured Stick Mix.
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Pastura con continuità e cattura, puoi vedere l’aumento di reazione alla pasturazione rispetto ai pellet lanciati con sacchettino. Questa miscela di squid in superficie è come carburante per le carpe!
www.nashtackle.com
NUOVE IMBARCAZIONI PER GUARDIE GIURATE FIPSAS Ci arrivano le foto delle nuove imbarcazioni delle guardie giurate FIPSAS, queste barche saranno messe in Po e nei canali limitrofi, una grande collaborazione e sinergia con molti ragazzi ed enti locali per la lotta contro al bracconaggio.
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Segui il canale Youtube FIOPS Tratto dal canale Facebook FIOPS TURISMO: “AUDIZIONE IN COMMISSIONE SULLO SVILUPPO DEL TRASIMENO CON LE ASSOCIAZIONI DI PESCA SPORTIVA” – RICHIESTA DI LEONELLI (PD) In sintesi Il consigliere regionale Giacomo Leonelli (PD) ha chiesto alla presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi, di assegnare alla Commissione consiliare competente l’audizione con le associazioni di pesca sportiva Fiops e Fipsas da lui richiesta. Per Leonelli “la pesca sportiva come volano per lo sviluppo turistico ed economico del lago Trasimeno”. (Acs) Perugia, 13 aprile 2018 – “La pesca sportiva come volano per lo sviluppo turistico ed economico del lago Trasimeno”. È questa l’idea lanciata dal consigliere regionale del Partito Democratico, Giacomo Leonelli, che ha chiesto alla presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi, di assegnare l’audizione nella Commissione consiliare competente con le associazioni di pesca sportiva Fiops e Fipsas, alla presenza dell’Assessore al Turismo e allo Sviluppo economico. Leonelli chiede di sentire queste associazioni sullo sviluppo turistico, marketing territoriale, questioni ambientali e legislative connesse alla pesca sportiva. “La richiesta dell’audizione – spiega Leonelli – nasce dopo l’iniziativa, alla quale ho partecipato ieri sera a Passignano sul Trasimeno, organizzata proprio dalle associazioni di pesca sportiva Fiops Fipsas. La sensazione è che ci possa essere una buona prospettiva di sviluppo turistico dell’area del Trasimeno legata a questo settore, come successo in altre esperienze simili in Italia e
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in Europa. Per questo vogliamo capire inseme alle associazioni quelle che possono essere le prospettive di sviluppo della pesca no-kill e la ricaduta economica, anche sull’indotto, di una pratica che si sta diffondendo sempre di più, con quasi 2 milioni di praticanti solo in Italia. D’altronde il settore del turismo ecocompatibile, del turismo ‘dolce’ che rispetta l’ambiente e il territorio, è quello che si sposa meglio con le caratteristiche del lago Trasimeno e dell’Umbria in generale. Serve uno sforzo comune, mettere insieme le nostre energie, per creare le migliori condizioni per poterlo sviluppare al meglio e realizzare davvero un bel progetto per il Trasimeno e la nostra Regione”. DMB/
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REGIONALE FEEDER PIEMONTE
Commissione Regionale 2018 A seguito di un primo incontro “introduttivo” tenutosi in data 19/01/2018, il giorno 16/02/2018 si sono radunati presso la sede F.I.P.S.A.S. di Torino, i rappresentanti provinciali di alcune società di Torino, Asti, Alessandria, Novara e Vercelli con l’intento di promuovere ufficialmente un “Campionato Regionale a squadre e individuale di pesca con feeder” e di individuare il relativo comitato organizzativo. Già dal primo incontro si era delineata l’intenzione da parte della Federazione di cogliere l’attimo fuggente, per cercare di realizzare finalmente un settore feeder anche in Piemonte, soprattutto dopo l’ottimo risultato della nostra Nazionale Italiana vincitrice degli ultimi campionati del Mondo. PREMESSA: I PRIMORDI DELLA PESCA A FEEDER IN PIEMONTE Dopo anni di tentativi e di “investimenti” possiamo ritenerci tutti soddisfatti. Per comprendere il motivo di tanta soddisfazione occorre fare un breve salto indietro nel tempo. Cercare di spingere il Feeder nella nostra Regione è stata un’impresa davvero ostica, ad esempio ci sono voluti anni prima che i negozianti si accorgessero di quanto stava accadendo nel resto di Italia. E parte tutto da lì perché se non è possibile acquistare il
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necessario, sarà ben difficile provarci. Torino è stata per anni la patria indiscussa della pesca al colpo, e le poche realtà commerciali che erano rimaste in piedi dopo la crisi di idee degli anni 90, non si sono dimostrate immediatamente ricettive verso il ledgering. Il mondo dell’agonismo rifletteva perfettamente la stessa tendenza, e prima di riuscire ad ingolosirlo o convincerlo della bontà della nostra tecnica, abbiamo dovuto sudare veramente 7 camicie. Nonostante la nascita di LBF Piemonte risalga ad ottobre 2005 come sezione periferica n°3 di LBF Italia, siamo riusciti ad organizzare la prima competizione soltanto nel 2011 con l’esperienza del “Trofeo Ledgering Piemonte”. Già allora Patrocinio Fipsas, con appoggio logistico fornito dalla Barriera di Milano del buon Gianni Parola, organizzammo tre date di cui due volutamente in fiume. L’immancabile Masio, Lago Primavera a Strambino e con orgoglio tipico degli idealisti...Torino fronte Pesci Vivi!!! Piccola chicca tra i concorrenti che lo hanno disputato, tra gli altri, c’erano nomi del calibro di Massimo e Angelo De Pascalis, ma ad aggiudicarsi il titolo fu il nostro agguerritissimo Davide Strocco. Dopo questo momento epico buona parte di noi prende residenza “alieutica” dalle parti del Boglietto, e al Lago Sant’Agnese di Agliano Terme nell’Astigiano, e dopo una serie di garette propedeutiche negli anni 2012-2013 con l’appoggio della Fipsas e delle società locali (In primis SSDP Albatros Fishing Club 92 per prima col suo presidente Claudio Adriano e il trascinatore Beppe Pezzolla, ma occorre citare anche Adriano Carlini e il suo Sodalizio P.S. Astigiani, Lucarno Giuseppe degli A.D. S.P. Villanovesi o il gruppo di Massimo Valentini di Casale) riusciamo ad organizzare Il Primo campionato provinciale individuale Asti Alessandria negli anni
Sopra: Massimo Cominato A sinistra: Aiello in piega
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Gianni Parola a Torino
Franco Aiello
2013-2014, e nel fervore generale le fasi di selezione regionale della Coppa Fisheries 2014 con finale ad Umbertide (PG) – Devo dire che cominciavamo già a prenderci gusto ma nel 2015 le due federazioni di Asti e Alessandria pensarono bene di “divorziare” e il nostro provinciale da 35 persone si ridusse drasticamente a due fenomeni più piccoli, mentre iniziava a muovere i suoi primi passi rudimentali anche il Provinciale di Torino per qualche anno ancora relegato al Lago Primavera di Strambino. Si arriva così al 2016 quando inizia l’opera “creativa” di Franco Aiello presidente di A.P.D. Montanarese cui va il merito di essere tra le prime società piemontesi a dedicarsi “full time” a questa tipologia di pesca con partecipazione a gare di campionati di livello nazionale e soprattutto con l’organizzazione di alcune importanti manifestazioni, tra cui spicca la Coppa Italia Fisheries dal 2015 in avanti. Una prima bozza di organizzazione di un campionato regionale fu tentato con l’aiuto di alcune società e la complicità dei sig. Villa e Boscariol della sezione di Alessandria, e si era giunti ad organizzare un secondo “Trofeo Piemonte” di pesca con feeder, una competizione regionale che ha coinvolto 7 squadre partecipanti (di cui 2 proprio della Montanarese) a vincere quella edizione per la cronaca fu la Asd New Fishing. Nel 2017 Franco Aiello e la sua società ci riprovano, ma tutto finisce già sul nascere per la scarsa ed insufficiente partecipazione, nonostante la Montanarese avesse all’attivo ben tre squadre da iscrivere. Quest’anno, invece è stata proprio la F.I.P.S.A.S. sez. di Torino a farsi promotrice dell’iniziativa e a interpellare tutti i principali portatori di interesse, tra cui appunto Franco
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Aiello, e le società piemontesi interessate alla questione feeder. Dopo due riunioni in commissione sportiva si è arrivati all’ufficialità del 1° Campionato Regionale Piemonte, che sembra essere già un successo, vista l’ottima risposta e disponibilità di partecipazione di ben 14 squadre ed alcuni individuali; una sessantina di concorrenti, non male per il feeder nella nostra regione, considerando anche la capienza dei pochi campi gara rimasti. Ben vengano dunque nuove realtà come quella sul fiume Tanaro a “Castello di Annone” di recente inaugurazione. Tutti i pescasportivi piemontesi continuano ad avere sempre la speranza nel cuore di tornare un giorno sui campi cittadini di Torino, confidiamo pertanto nella nuova gestione e nella nuova generazione a cui dobbiamo già la promozione di questo prima esperienza col feeder.
IL CALENDARIO Il campionato prevede 5 prove, di cui 2 in lago e 3 in fiume. Le date e i luoghi previsti sono: 13 maggio 2018: lago Mallone – Gattinara VC 24 giugno 2018: fiume Tanaro – Castel Annone / Masio AL 29 luglio 2018: Canale Cavour – Novara 23 settembre 2018: fiume Tanaro – Castel Annone AL 14 ottobre 2018: lago Mallone – Gattinara – VC
Zavagnin Alfredo e Franco Aiello
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Passiamo ora ad intervistare un’altra figura chiave di questo Regionale Piemontese, Massimo Cominato, già Presidente della storica società “I Diavoli” e attuale Vicepresidente e Responsabile Pesca di superficie FIPSAS Torino (ndr. vice del nuovo Presidente nuovo Presidente Provinciale Gianni Maffiotti che è da poco succeduto a Franco Bisi storico presidente della sezione). Salve Massimo, a quanto pare si parte... Si il 2018 pare la volta buona, dopo alcuni anni di gavetta coi campionati Provinciali nelle province Piemontesi il Campionato Regionale Feeder quest’anno è ai nastri di partenza. Grazie al Comitato Regionale Piemonte e con l’ausilio del gruppo di lavoro pro tempore, di cui sono onorato di essere responsabile, e della gradita collaborazione di esperti anche esterni alla federazione, i tecnici preposti hanno proposto per il 2018 il Campionato di specialità Feeder Regionale FIPSAS, cui lo stesso Comitato Regionale Piemonte ha concesso il patrocinio. Quanta adesione pensate sia prevista... Ad essere sinceri sappiamo già al 99% che le adesioni hanno superato di gran lunga le aspettative di tutti e partiremo con almeno 14 squadre di Società ripartite nelle varie provincie, direi si una bella partenza...
I l format del C ampionato . . . Essendo un Campionato Regionale patrocinato dal Comitato Regionale Piemonte FIPSAS rispecchierà quanto previsto dal regolamento Federale, con le opportune integrazioni per adeguarlo alle nostre realtà, ed in questo momento si stanno definendo le ultime “virgole” del regolamento particolare, anche se i tempi si sono allungati un pochino in quanto è stato necessario attendere il Regolamento della categoria supe-
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riore per definire le ultime novità. Il Campionato Regionale è previsto per squadre di Società e individuale. Quante sono le prove e dove verranno eseguite... Il Campionato è suddiviso in 5 prove, le stesse saranno eseguite sia il lago che in fiume, la prima e l’ultima sono da disputarsi nella struttura del Lago Mallone (VC), 2 prove in fiume Tanaro ad Asti e Alessandria, e una nel Canale Cavour a Novara, mi sembra e spero che abbiamo accontentato tutti compreso quelli che amano i laghi.
C onclusioni . . . Speriamo di proseguire nel miglior modo il cammino che si è intrapreso per questa specialità, sarà comunque nostra cura operare nel miglior modo possibile per poter dare il meglio alle Società delle nostre Provincie sperando che le stesse Società diano come per il 2018 il giusto proseguo alla competizione. Nel contempo cercheremo di dare il massimo sviluppo possibile alle manifestazioni collegate alla Coppa Italia Fisheries, come noto aperte anche a praticanti non tesserati Fipsas, a vantaggio di tutti gli appassionati di questa tecnica di pesca. Un saluto a tutti i partecipanti e grazie ancora per le adesioni ricevute. Daniele Ario, Presidente LBF Italia
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Testo e foto di Fabio Di Antonio
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COME, DOVE, QUANDO E PERCHé La pesca alla carpa in fiume è bella e affasciante in ogni sua sfumatura, forse è per questo che la contraddistingue dalle altre discipline di pesca sportiva Da sempre il carpfishing ha rappresentato l’evoluzione della pesca, ovvero il rispetto del pesce, non visto più come preda ma come trofeo. Le sfaccettature sono molteplici, long range, stalking, marginal, sessioni lunghe, corte, chi più ne ha più ne metta, ma comunque sia ognuno ha la sua preferita. Personalmente parlando, per vari motivi oltre che per abitudine, amo la pesca veloce, le tradizionali “short session” di qualche ora in riva al fiume. CARPE DI FIUME Pag.21
Anatomina del fiume
Le amo, un pò perché sono costretto per mancanza di tempo a minimizzare i tempi, un pò perché da sempre ho voluto e cercato di dare il meglio nelle poche ore a disposizione. Pescando in questo modo devi riuscire a capire quali sono le situazioni e le ore migliori della giornata, il punto dove tentare e il modo in cui farlo. Il margine di errore lo devi lasciare a casa, non hai tempo di provare e magari cambiare strategia.
Ogni ora circa è buono muovere un pò l’innesco, mezzo giro di mulinello per staccarlo dal fondo e riposizionarlo aiuta molte volte. Serve anche a togliere eventuali detriti che la corrente potrebbe depositare sull’amo
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Un misto di palline, pellet e granaie, molto allargati in acqua è sempre necessario
Le armi sono tre, un buon senso dell’acqua, una buona esca, ed un pizzico di fortuna. La pesca al lancio, con questi presupposti, può avere le stesse potenziali di una pesca più precisa, con calate perfette, gommone ed ecoscandaglio d’aiuto. Nel corso degli anni tra un pesce ed una batosta, ho imparato alcuni concetti principali della pesca in fiume, punti fermi che ogni carpista che vuole avere quella chance in più, in poco tempo, non può sottovalutare. La scelta dello spot, la pasturazione e gli orari. L A S C E LTA D E L L O S P O T La scelta dello spot giusto ha un impatto pari al 70% per la riuscita di una pescata. Immaginiamo che il fiume sia una grande autostrada, ha un letto principale dove tutto il pesce si sposta maggiormente, ed aree di sosta, dove il invece riposa e staziona. Nella maggior parte dei casi, il letto principale del
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Un’isola in mezzo al fiume è sicuramente uno spot ricco di movimento, se ne conoscete qualcuna, pescateci!
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Un semplice innesco, hair rig e del dip che in tempi freddi dà una chance in più!
fiume è caratterizzato da profondità maggiori e correnti sostenute, questo dà una conformazione al fondale fatta di materiale duro, roccioso ricco di alimento naturale per le carpe. Le zone di stazionamento sono invece quelle riparate dalla corrente, buche o fondali bassi con un fondo melmoso di riporto. In quest’ultimi punti infatti, vedremo quasi sempre il pesce attivo, saltare e manifestare la sua presenza, ma difficilmente si alimenta in zone con fondali con queste caratteristiche. La scelta a questo punto sembra ovvia, il letto del fiume. Sbagliato! E lo sapete perché anche se è sicuramente il posto migliore, per pescare al lancio, nel letto principale, di solito occorrono grosse piombature, lanci azzardati e pasturazioni troppo a monte. Ogni corso d’acqua ha conformazioni diverse, ma certamente avrà sempre delle curve. La curva è il punto migliore dove riuscire a bloccare un pesce che vuole cibarsi. Ponendosi sulla sponda della curva più erosa, non quindi nell’ansa, l’acqua creerà sempre dei rigiri, basta quindi pescare abbastanza vicino alla riva, e avere la conferma di un fondale duro per intercettare il pesce. Poi ogni fiume è un caso a se, anche le isole sommerse sono molto fruttuose, sia a monte, dove la corrente porta costantemente cibo, sia a valle, perché si creano zone di rigiro, quasi sempre a fondale duro, ma riparate dalla corrente. Riassumendo, scegliete uno spot con rigiro d’acqua, a fondale duro, magari con qualche legnaia nei paraggi. GLI ORARI Spot che vai, orari che trovi. Diciamo che non esiste una legge universale nella pesca, non possiamo con certezza sapere l’orario in cui il pesce sta passando in quella zona. Sicuramente gli orari migliori rimangono la prima parte della mattina, dalle 6.00 alle 11.00 e la sera dalle 18.00 a mezzanotte. E’ cosi in primavera, in estate, in autunno, mentre in inverno è più probabile
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catturare nelle ore calde, in fondali più bassi, riparati dal vento, dove l’acqua si intiepidisce prima. Prendete questo come consiglio, perché le varianti sono infinite. LA PASTURAZIONE In un’autostrada, un pesce per fermarsi deve essere motivato! La pasturazione è necessaria per una buona riuscita della pescata. E’ buona cosa quindi pasturare, non in maniera troppo precisa, nella zona di pesca. Io uso sempre una pasturazione abbastanza allargata, con un cucchiaione, un misto granaglie e boilies, a monte. Pescando in acque correnti è fondamentale allargare la pasturazione 20, 30, 50 mt a monte in base all’altezza del fondale e all’intensità della corrente. Se non pesco quindi in acque quasi ferme, sono inutili sacchetti in pva e stick mix. Servono invece se pesco molto vicino a riva, con poca corrente, abbinati comunque sempre ad una pasturazione più allargata di richiamo. Conosciuti ed individuati questi punti, si è pronti per pescare,
Il momento che abbiamo atteso, vederla nostra per quei pochi secondi e poi un arrivederci
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parlare di Tecnica non è nessario dato che non servono quasi mai soluzioni particolari. Un semplice hair rig con una presentazione combi (fluoro carbon prima e trecciato morbido alla fine) che aiuta in fase di lancio ad evitare indesiderati grovigli del terminale sulla lenza madre, con una affondante del diametro che preferite, al massimo un omino di neve (le presentazioni pop up sono sconsigliatissime in acque correnti), e se avrete fatto tutto nel modo giusto, i pesci non tarderanno a farvi visita. L’unico appunto tecnico che è necessario sottolineare è il lancio stesso. Lanciando non si ha la certezza massima che il nostro innesco sia perfettamente in pesca, ma per questo esistono degli escamotage che azzerano questo rischio. Come detto prima, un combi rig con un fluorocarbon abbastanza spesso è sicuramente d’aiuto, ma possiamo migliorare “l’atterraggio” della lenza in acqua quasi bloccando con la mano la bobina al momento dell’impatto. Questo farà distendere il nostro terminale prima di toccare l’acqua, ponendolo cosi nel modo giusto. Altra accortezza, sempre in fase di lancio, controlliamo prima di lanciare che il terminale abbia un movimento ondulatorio dietro a noi, questo continuerà a farlo roteare in aria e a porlo nella corretta maniera all’impatto con l’acqua! Non dimentichiamo che l’esperienza rimarrà sempre la più grande arma a nostra disposizione. Non c’è legge, ci sono consigli e idee di cui fare bagaglio, ma sarà sempre la costanza e la passione che mettiamo in ciò che facciamo a premiarci con qualche bella cattura.
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Testo e foto di Mattia Travasoni
Vivere il carp fishing a 360° è probabilmente il mio stile di vita. Ricordo ancora le parole di mio padre in un momento particolare della mia vita: Se questa è la ragione della tua vita, goditela! Ora goditela fino in fondo!
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1 Il primo passo fu togliere i gavoni centrali per aumentare la sua vivibilità dove prenderà forma la tenda e alloggerà la branda. Un piccolo ma importante lavoro che gettava le basi per la mia barchetta
15 Ottobre 2017 - Appena portata a casa, le condizioni dello scafo non erano male ma effettivamente la barca viveva soltanto nella mia testa. In pochi capivano cosa volessi ottenere e i vicini di casa, vedendola in giardino, pensarono molto probabilmente che io fossi diventato matto… del tutto!
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Poi sono cambiate alcune cose in meglio e dopo un anno di pesca pressoché ininterrotta in previsione di un periodo di grande impegno famigliare, l’obbligo principale era quello di essere sempre reperibile e disponibile con rapidità. In me però brulicava l’idea di poter preparare una barca atta a variare il mio stile classico di pesca e che mi potesse dare la veloce possibilità di pescare nelle zone giuste senza dover attendere le carpe per giorni: dovevo semplicemente ottimizzare i tempi per tornare a casa in poche ore qualora ci fosse ZINGARO D’ACQUA Pag.30
Con un po’ di impegno e misure precise, creai delle barre anti torsione per irrigidire lo scafo soprattutto nel caso in cui avessi trovato onde piuttosto violente. Queste dovevano soltanto tenere ferme le sponde: lavoraccio che mi impegnò non poco tra rivetti trapano e flessibile!
3 Decisi quindi di colorare l’interno e creare una serie di pannelli per costituire il fondo calpestabile oltre a erigere una sorta di struttura formata da pali in plastica. Imbastii varie misure e tante forme ottenendo quindi una “casetta” estremamente accattivante, tuttavia l’eleganza era ancora un obiettivo utopistico
4 5 Trovai una tenda la cui paleria era rotta nei magazzini Avid Carp. Una tenda rotta ma con teli perfetti e soprattutto traspiranti; questa sarebbe stata tagliata da lì a poco per poi subire un lungo processo di cucitura per adattarla al meglio oltre a seguire le forme della struttura rigida
stata la necessità. Quelle foto di carpisti europei con barche mozzafiato munite di tenda a prua, ormai erano una droga per i miei sguardi, da lì la scelta di intraprendere la costruzione della mia personale carp boat. ZINGARO D’ACQUA Pag.31
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I lavori andavano avanti in modo parallelo e sinergico. Dalla Cina era arrivato il wrap, un pannello adesivo che con un apposito phon viene attaccato alla superficie, in questo caso dello scafo, prendendo la forma e donando un look molto molto bello
7 Ancora prove, tagli e misure. Quando inanellai le forbici per tagliare il telo traspirante non fu una bella sensazione e la paura di sbagliare era davvero tanta!
8 Prua rinforzata con un grosso telo in PVC rivettato, struttura rigida e luce di via. Era ormai passato un mese e mezzo quando la barca stava prendendo forma piano piano
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La zona di poppa seguiva alcune caratteristiche importanti, tra cui una parte di parabordo ricoperta dallo stesso telo in PVC usato a prua 9 10
Dopo un lavoro di altissima sartoria la prima prova del telo fu efficace! Calzava a pennello e l’aspetto era molto aggressivo! Passai circa 2 ore a guardarla soddisfatto!
R egola 1 : la leggere z z a Come prima regola, dovevo avere un attrezzo leggero e facile da trasportare. Ogni scivolo di alaggio doveva essere quello adatto al varo, anche se meno confortevole. Analizzai ciò che proponeva il mercato dei natanti e notai che le barche in alluminio erano abbastanza a buon mercato, una Canadian 4,50 m sembrava essere la scelta adatta. Circa 78 kg di scafo, sponda bassa e stabilità sufficiente per poter cimentarmi in un modesto investimento in quello che sembrava prendere una forma più ludico/artistica che finalizzata alla pesca.
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Ogni punto di aggancio del telo allo scafo è molto robusto e bloccato da moschettoni e occhielli nei punti cardine dove il telo subisce maggiore trazione
12 La parte esterna non era ultimata, tuttavia iniziai anche il lavoro interno con una “simil” centralina elettrica dove poter ricaricare le batterie del telefono o del computer. Trovai quindi alloggio a due grosse batterie da auto, una a poppa e una a prua che dominano circuiti elettrici dedicati a luci, sistemi di ricarica, luce di via, pompa di sentina, ecoscandaglio e eventuale collegamento per pannello solare
R egola 2 : la praticit à Sicuramente un aspetto direttamente collegato al precedente punto, un piccolo scafo di 4,50 m diventa la soluzione più adatta a chi la deve trasportare con un carrello entro raggi di 250-300 km da casa. Una tra le prime cose che un esperto sottolinea, è che le barche in alluminio e i carrelli non vanno d’ac-
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Un po’ disordinata ma il concetto lo esprime davvero bene! L’importante è che l’ordine sia ben chiaro nella mia testa
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Due tavolini sul bordo sinistro della barca si sono rivelati assolutamente utili durante la pesca per appoggiare il fornello o ogni tipo di strumento utile per la pesca!
15 Costruire un rod pod da barca non è cosa semplice. Tramite una conoscenza presso un centro di fabbricazione per carrozzine dedicate a persone diversamente abili, trovai alcuni prodotti in disuso tra cui poggiatesta governati da un sistema a sfera. Da lì l’idea è arrivata lampante e con poco meno di 30 euro portai a casa due di questi elementi usati in passato ma destinati alla discarica. Con me avrebbero trovato una nuova vita!
cordo ma un rischio doveva pur essere corso e io non avevo nessuna voglia di pormi dei limiti, questa barca doveva essere una prova. Il problema che un carrello a rulli pone verso una barca in alluminio è rappresentato dalle sollecitazioni proiettate sui rivetti che collegano i vari pezzi dello scafo. Purtroppo si definiscono come i veri punti deboli di tutte le barche in alluminio trasportate per lunghi tragitti. La soluzione? Incrociare le dita e tanta vernice sigillante! ZINGARO D’ACQUA Pag.37
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Il pod è semplice ma estremamente versatile per la barca. Questo ha una regolazione a 360° su tre piani spaziali differenti
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Il risultato non è pessimo, anzi, mi hanno persino chiesto dove poteva essere acquistato!
R egola 3 : l ’ utilit à Su questa barca doveva essere predisposta la mia postazione. Non solo la tenda, ma anche l’area esterna, il rod pod, la cucina e tutto ciò che compone la sicurezza. L’obiettivo era quello di trascorrere dai 2 ai 4 giorni in giro per i laghi con il minimo indispensabile per poter sopperire ad ogni esigenza. Anche il carrello doveva essere pratico e molto maneggevole e dopo un po’
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Finalmente! Il carrello arrivò il 6 dicembre. Un carrellino piccolo dalla portata limitata ma perfetto per le mie “leggere” esigenze
La barca era ormai finita. Personalizzati i pali della struttura con tela mimetica, variate le tonalità degli interni e modificate le sedute del gavone di poppa era ormai in dirittura di arrivo. Era il 16 dicembre
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ricerche trovai un carrellino che poteva essere manovrato con facilità anche a mano in ogni situazione. Capiti questi passi principali, una fotosequenza costruttiva può esemplificare al meglio gli step che mi portarono ad ottenere uno tra i miei più soddisfacenti risultati! ZINGARO D’ACQUA Pag.39
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Anche l’ecoscandaglio possiede un sistema pratico e robusto grazie a uno snodo bloccato allo scafo. Essenziale e estremamente efficace 20 21
Provai quindi a montarla completamente durante le festivitĂ natalizie posizionando il lettino e la tenda al fine di capire se il risultato seguiva le aspettative
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Bingo! La barca sembrava pronta, ancora soltanto piccole varianti ma tutto era pronto per solcare le acque di qualche bel lago
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23 Anche la zona di poppa era perfetta. Seppur spazi esigui, tutto era stato studiato al centimetro
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A inizio gennaio, la barca era pronta! Luca Tugnoli mi aiutò non poco in questa impresa
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Anche il carrello subì un cambio di look, da grigio a nero: molto più elegante
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La prima volta a pesca non mi importava assolutamente nulla delle carpe. La soddisfazione di essere sulla mia barca iniziata circa 5 mesi prima non aveva limiti. Una piccola bic appendice mi aiutava nel compito di calare lenze o salpare pesci
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Svegliarsi sul lago non ha prezzo! Sensazioni che sulla terra ferma mutano nella normalità di ogni pescata, si tratta di una visione completamente differente del nostro tradizionale carp fishing. Canne da 11ft, scimmiette posizionate all’esterno per evitare che i segnalatori suonino troppo spesso e una coppia di salvagenti di cui uno automatico, terminano la dotazione ovvia della mia carp boat che mi permette di vedere la pesca da un’altra angolazione
Mattia Travasoni
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FOCUS prodotto carpfishing
Krill Bag Mix
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Il krill Bag Mix è costituito da piccoli crostacei che vivono nel sud dell’Oceano Antartico, questi crostacei contengono elevate quantità di proteine e oli di ottima qualità. Le proteine di cui sono composti, contengono aminoacidi essenziali alla vita dell’organismo e l’olio ricavato dal Krill è uno tra i più ricchi di elementi nutrizionali, come gli acidi grassi Omega 3. Noi di CCMoore utilizziamo per i nostri prodotti solo la migliore qualità di Krill Antartico, la Euphasia Superba che, se paragonata ad altri krill in commercio, risulta decisamente superiore. Il nostro Bag mix è un prodotto altamente attrattivo che può essere utilizzato con i sacchetti o le retine in PVA per comporre “bombette” (sacchetti in PVA fortemente compressi) o gli stick mix, oppure inserito in altre formulazioni self made per migliorarne clamorosamente l’efficacia.
Krill Bag Mix
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P rincipali caratteristiche del K rill Bag M i x • L’alto contenuto di attrattori solubili, rendono il nostro bag mix utilizzabile durante tutto l’arco dell’anno • Un gusto ricco, molto saporito con note decise di krill • Elevato contenuto di aminoacidi derivanti dalle proteine contenute • Elevato contenuto di farina di Krill e Krill micromass • Ideale per la costruzione delle “bombette” (sacchetti in PVA fortemente compressi) o stick mix • Buon contenuto di sali minerali • Contiene una miscela di elementi a bassa densità, ideali anche per un utilizzo all’interno o sopra gli erbai P recau z ioni Come tutti gli alimenti di elevata qualità, conviene conservarli in un luogo fresco e asciutto e non esposti direttamente alla luce del sole per conservare tutte le sue proprietà nutrizionali.
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Tra le tante sfaccettature del feeder fishing, esiste una specifica tecnica per cercare le nostre prede in superficie o nei primi strati d’acqua. Surface feeder letteralmente tradotto dall’inglese significa appunto “alimentazione in superficie”
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Testo e foto di Stefano Francia
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Un pasturatore veramente funzionale in grado di rilasciare gradualmente la pastura in superficie
La si può effettuare con diversi approcci e conseguentemente con diverse attrezzature. Dall’uso degli appositi waggler di superficie e l’ausilio della fionda per tenere alimentata precisamente la zona intorno al nostro innesco (esattamente come per la più classica pesca all’inglese), fino all’uso dei pasturatori galleggianti che non necessitano di fiondare nessun esca nella zona in cui questi verranno lanciati. In questo primo appuntamento parleremo proprio dell’utilizzo di questi ultimi e di come sfruttare al meglio le loro peculiarità. Prima di tutto va precisato che queste tecniche hanno la massima efficacia nelle acque confinate e gestite, soprattutto nel periodo compreso dalla primavera all’autunno; durante questo lasso temporale in tali ambienti è piuttosto EMOZIONI IN SUPERFICIE Pag.52
normale trovare i pesci che stazionano a pochi cm sotto la superficie od addirittura vederli boccheggiare a pelo d’acqua; questo per sfruttare la maggior concentrazione di ossigeno presente in tali strati rispetto al fondale e che si traduce in maggior attività alimentare. Il mercato mette a disposizione dei pescatori diverse tipologie di prodotti ognuno dei quali prevede un utilizzo ben preciso. Alcuni sono dei semplicissimi cage feeder con la parte superiore galleggiante in foam, all’interno dei quali inserire sfarinati e/o composti abbastanza collosi da poter resistere ai lanci ma al contempo essere in grado di sfaldarsi immediatamente a contatto con l’acqua. Altri feeder float invece sono più tecnici e permettono di variare notevolmente il tipo di pasturazione proposta ai nostri avversari provvisti di pinne. Dal pellettato agli sfarinati, dal mais alla canapa, alcuni di questi ci permettono un ventaglio di possibilità piuttosto ampio, aumentando notevolmente le possibilità di cattura. Anche il loro funzionamento è differente e per sfruttarli al massimo bisogna capirne bene le metodologie di utilizzo. La parte tecnica più importante è infatti la capacità di tenere i pesci in alimentazione appena sotto la superficie o addirittura a galla, non inducendoli a scendere verso le parti più profonde per ricercare il cibo; se ciò accadesse il nostro
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L’uso del pellet è frequente per chi affronta queste acque pescando in superficie
approccio galleggiante sarebbe completamente vanificato. Va da sĂŠ che il connubio tipo di feeder float e tipo di esche utilizzate sia di estrema importanza in questa tecnica. In caso volessimo utilizzare gli sfarinati, dobbiamo scegliere prodotti dal peso specifico molto basso, con alto potere di sfaldamento, composti da particelle estremamente leggere che formino una nuvola praticamente impalpabile
Irresistibile
Nella sequenza la preparazione del pasturatore galleggiante con dello sfarinato arricchito da una buona dose di dip attrattivo
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Per pescare a galla
L’autore ha selezionato alcuni dei mi- strati d’acqua, una tecnica di pesca to nella stagione calda quando i pesci, gliori pasturatori per la pesca nei primi dinamica e molto divertente, soprattut- tendono a stazionare in superficie
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a contatto con l’acqua. Questo indurrà i pesci a scatenarsi in una vera e propria frenesia alimentare portandoli a ghermire con irruenza il nostro innesco ed auto ferrandosi letteralmente grazie al peso della parte galleggiante. Proprio il contraccolpo dovuto alla resistenza opposta dalla parte floating, è la forza che permette l’auto ferrata del pesce, funzionando esattamente come una potente frustata con la canna. Se dovessimo invece scegliere l’utilizzo del pellettato bisognerà orientarsi ver- Un ottimo segnalatore per so particles dalla formulazione piuttosto leggera, possi- pescare e lunga distanza bilmente spugnosa, in maniera non scendano troppo velocemente verso il fondale, ma escano piuttosto lentamente dai nostri float feeder dando così la possibilità ai pesci di cibarsene velocemente ed appena cominciano la loro fuoriuscita. Stesso discorso vale per tutte quelle esche con un peso specifico piuttosto elevato, alcune delle quali necessitano di una preparazione preventiva. Ad esempio nel caso del mais consiglio di schiacciare leggermente i chicchi all’interno di un setaccio per eliminare una parte del liquido (che si può utilizzare per bagnare le groundbait) e renderli
A fianco la corretta montatura per pescare a galla con questi pasturatori, sopra l’innesco di un pellet con l’ausilio di un piccolo Bait band
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così molto più leggeri con un effetto caduta molto naturale. A volte anche l’utilizzo della sola parte esterna composta in prevalenza da cellulosa (la buccia del chicco per essere più pratici) può essere una valida alternativa grazie alla lentissima discesa in acqua. Nel caso invece delle larve della mosca (ottimi anche abbinati a pellettato di piccole dimensioni), il loro basso peso specifico e la naturalezza con cui fluttuano durante la discesa, non prevedono particolari preparazioni ma si preferisce utilizzarli tal quali. Si può eventualmente aggiungere una parte di larve morte o “stirate” per rallentare ulteriormente la fuoriuscita e la conseguente discesa. Gli inneschi da applicare ai nostri ami saranno gli stessi utilizzati come forma di pasturazione, nascondendo così l’insidia ai pesci che si nutrono con ingordigia attorno e immediatamente sotto ai nostri pasturatori. Parliamo ora di come realizzare la lenza pescante. Una montatura estremamente semplice e che entri velocemente in pesca è secondo me sempre la EMOZIONI IN SUPERFICIE Pag.58
Efficace
I vari modelli sono stati testati con inneschi diversi, con terminali di varia lunghezza e diametro, e in diverse occasioni di pesca. Nelle varie situazioni i pasturatori galleggianti si sono dimostrati estremamente efficaci
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scelta migliore. Inseriamo uno o più grippa stop sulla lenza madre (almeno da 0.20/0.22 mm per sostenere agevolmente i frequenti lanci e combattimenti) seguita da una girella con moschettone (al quale applicheremo i nostri feeder tipo galleggianti inglesi) e chiudiamo con altri grippa stop. Dopodiché realizziamo una brillatura lunga qualche cm in più della lunghezza del feeder e chiusa con un nodo ad otto. Questa servirà sia da antitangle durante il lancio sia per stendere velocemente il terminale una volta in acqua. Alla fine della brillatura realizziamo un’asola con un altro nodo ad otto (che permette all’asola di rimanere perfettamente aperta e tonda) alla quale collegare il terminale con una semplice congiunzione asola su asola. La mancanza di girelle, connettori, pesi superflui renderà la nostra presentazione molto naturale permettendoci di ingannare più facilmente le nostre prede. Il terminale sarà di poche misure inferiore alla lenza madre e solitamente si preferisce utilizzare l’esca esterna all’amo sia tramite l’utilizzo di bait band o con il più classico hair rig per avere una ferrata più sicura e profonda. Le attrezzature utilizzate sono piuttosto soggettive e cambiano a seconda della diEMOZIONI IN SUPERFICIE Pag.60
stanza che si vuole raggiungere. Nel caso di acque confinate e pesche a medie distanze, preferisco orientarmi su apposite waggler rod con c.w. di circa 20/30 gr e della lunghezza variabile dagli 11’ ai 12’ con azione piuttosto progressiva. Quando i pesci vengono “punti” in superficie, solitamente la fuga iniziale è poderosa e velocissima, quindi, si necessita di attrezzi capaci di ammortizzare bene questi primi concitati momenti. I mulinelli scelti saranno di taglia 3000 / 4000, possibilmente dotati di bobina larga per facilitare il lancio e con buone velocità di recupero per essere molto rapidi nel richiamo del feeder per tornare poi in pesca nel minor tempo possibile. Particolare attenzione alla lenza madre da utilizzare. Visto che il sistema di pesca è molto simile alla già citata pesca all’inglese, un buon monofilo affondante (e tenuto sempre ben lavato!) è da preferire ai trecciati che affondano con molta fatica e risultano troppo rigidi in fase di abboccata, rischiando di farci perdere il pesce durante la fuga iniziale. Surface feeder fishing: emozioni e divertimento a pelo d’acqua. Stefano Francia
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Direttamente dall’Inghilterra arriva sul mercato italiano un pasturatore galleggiante che promette grandi risultati!
Il Sodafloat è una vera e propria rivoluzione per questo tipo di prodotto, che fino ad ora si erano dimostrati limitati in quanto a tipologie di esche trasportabili. Con il nuovo sistema di caricamento e scarico, messo a punto dalla ditta PEEJAYTACKLE, non ci saranno più limiti alla tipologia di pasturazione che vorrete effettuare. Che preferiate utilizzare sfarinati o mix, pellet di qualsiasi diametro, mais, canapa, vermi, larve o tutto quello che vi passa per la testa, con questo nuovo prodotto non avrete che l’imbarazzo della scelta. Prodotto con materiali plastici trasparenti e praticamente indistruttibili, è perfettamente bilanciato tramite un apposito piombo sagomato sull’asta principale, che gli permette di assumere sempre una perfetta posizione verticale, garantendovi una colonna di cibo direttamente sulla linea del vostro innesco. Il bulbo che funziona da tappo in fase di lancio, trattenendo cosi perfettamente tutto il contenuto, una volta che il SODAFLOAT ha raggiunto la perfetta
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posizione di pesca, si riempirà d’acqua in pochi istanti; diventando improvvisamente più pesante, si aprirà velocemente e lascerà il pasturatore libero di scaricare tutto ciò che contiene. La sua perfetta forma aerodinamica vi permetterà lanci incredibilmente lunghi e precisi, mentre la parte superiore galleggiante è verniciata con colori particolarmente visibili (disponibile giallo, arancio e nero) per garantire la massima visibilità anche a grandi distanze od in presenza di vento. È possibile utilizzarlo fissato direttamente sulla lenza madre fermato da un paio di piombi, oppure agganciato sulla classica girella con moschettone usata per collegare i galleggianti inglesi o i pasturatori in deriva. SODAFLOAT: l’evoluzione non ha mai fine.
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Testo e foto di Marco Bertaglia
Sono seduto comodamente sul mio furgone e la strada sotto di me scorre veloce, mancano solo poche decine di chilometri al lago e il dubbio di trovare libera la postazione prescelta si fa sempre piĂš forte
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A seconda del tipo di fondale una pop up ben aromatizzata può fare la differenza
Appena arrivato al porto, zona di partenza per i trasbordi, punto il mio binocolo sullo spot e con amarezza vedo che attraccato al molo c’è un gommone e li vicino un pod con le canne ancora in pesca, ma non mi do per vinto. Percorro a piedi un piccolo sentiero di campagna che conduce alla postazione e li trovo un ragazzo che sta smontando l’attrezzatura. Benissimo, esclamo tra me e me. La fortuna di poter pescare nei giorni infrasettimanali, anche questa volta, ha giocato a mio favore; la domenica solitamente molti carpisti smontano il campo ed io programmo sempre le mie pescate a partire da questo giorno. Sono molto eccitato, quindi carico il mio Iboat 260 ed una barca d’appoggio; in END OF SPRING Pag.68
Percorro a piedi un piccolo sentiero di campagna che conduce alla postazione e lì trovo un ragazzo che stava smontando l’attrezzatura...
un attimo, appena scaricata l’attrezzatura dalle barche, salto sul gommone e pasturo subito con 5 kg di Birdfood Banana miste 20/24 mm, con 5 kg di Elite boilies ed una decina di chili di tiger nut nei punti dove nelle sessioni precedenti avevo già registrato alcune catture con una punta di 17 kg. Sì, ho detto sessioni precedenti. L’idea per la primavera è stata di prendere in considerazione una porzione di lago prossima alla zona di frega, ma abbastanza scomoda ed inaccessibile da scoraggiare molti angler “comodi”; così facendo ho avuto la possibilità e la fortuna di poter pasturare, nelle mie sessioni precedenti, avendo la zona pronta a dovere per l’ultima sessione in programma prima del fermo pesca per la frega. Sono molto fiducioso, l’acqua nelle ultime due settimane è salita da 18 a 23 gradi, le previsioni per i giorni a venire portano forti temporali ed un drastico abbassamento della pressione, anche se ora il lago è completamente piatto, gli ultimi raggi di sole fanno capolino dietro le grosse montagne della Valle D’Aosta ed io mi affretto a calare le due canne concesse dal regolamento regionale. Il trasbordo e la calda giornata mi hanno messo ko, decido quindi di mangiare e mettermi in branda in attesa di qualche partenza. Non ho aspettato molto; alle 22.00 la canna di destra, posizionata a ridosso di una legnaia, è partita; così anche alle 3.00 ed alle 6.00, sempre dopo ogni richiamo di pasturazione con boilies e tiger, ovviamente. La taglia però non ha superato i 12 kg, sicuramente in 1,5 m d’acqua il movimento era tanto e il fondale di roccia e sabbia scelto per il settore destro è buono, ma produce solo pesci piccoli. END OF SPRING Pag.69
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La mattina scorre veloce e decido di dare ancora fiducia alla zona scelta per la canna di sinistra che si trova in 3 m d’acqua su di una variazione di fondale che da molle diviene più compatto in corrispondenza di un erbaio, dove ho pasturato ancora con 5 kg di boilies e tiger. Verso sera inizia a soffiare vento da Ovest ed il lago, da calmo e rassicurante, inizia a formare onda e presagire tempesta nei prossimi giorni. La speranza di catturare qualche bella carpa mi tiene sveglio fino al mattino, quando all’alba il suono deciso del mio avvisatore mi fa volare sul gommone e presto inizio un combattimento violento che mi porta verso il lago aperto. L’emozione di catturare di mattina è tantissima, vedere il pesce sotto il gommone compiere tremende sfuriate non ha davvero prezzo. Questa volta ho fatto centro con una stupenda comune da 21,50 kg, sono con il morale alle stelle e con qualche giorno di pesca davanti a me, non posso chieder di meglio. Dopo qualche foto, decido di ricalare tutte e due le canne nella porzione d’acqua, dove sono convinto girino i pesci di taglia, quindi dai 3 ai 4 m su fondale compatto.
Un terminale in fluorocarbon ha la caratteristica di essere rigido, e permette una presentazione dell’esca molto più pulita
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Mi affretto, il vento soffia sempre più forte e tenere fermo il gommone sopra gli hot spot è un’impresa, nonostante la trasparenza dell’acqua, sono obbligato a calare con l’ausilio di un batiscopio; non voglio assolutamente lasciare nulla al caso e calare al termine di un erbaio, in piccoli buchi sul fondale richiede pazienza e precisione. LA TEMPESTA Sul lago tutto sta cambiando, ormai il vento è diventato il padrone indiscusso del cielo e dell’acqua, il sole viene oscurato da grosse nuvole nere e la calda giornata lascia rapidamente spazio a quello che bramavo da qualche giorno, un temporale. La mia felicità per il temporale non è durata molto, le poche gocce iniziali si son trasformate presto in forte pioggia battente accompagnata da spaventose raffiche di vento e fulmini che cadono a poche centinaia di metri dal pod.
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Prima di bagnare le esche da pastura con un attrattore è consigliabile spezzarle o tagliarle a metà, per permettere al liquido di penetrare nell’impasto
Devo fare subito qualcosa prima che un fulmine mi carbonizzi le canne, ho che le stesse vengano spazzate via. Con impermeabile e wader calzati al volo, sotto la pioggia, abbasso le punte delle canne in direzione dell’acqua e recupero in estremo un canna letteralmente volata in aria e con una corda elastica le riassicuro il calcio al rod pod. Devo esser sincero, non sono tranquillo, nel frattempo il muro d’aria che spinge frontalmente mi spichetta la parte anteriore della tenda. Tutto sta diventando complicato ed il motivo principale che mi ha portato sulle sponde passa in secondo piano, siamo solo io e la tempesta. ore 2 0 . 0 0 Verso sera tutto si calma, il vento, la pioggia ed anche le grosse onde create dal temporale si placano. Inizio a riprendere fiducia nella situazione e decido di calare di nuovo la canne che erano sicuramente state spostate dai rami e dalle alghe ancora attaccate alla treccia. Il tramonto è prossimo ed il mio Dragonfly mi da un grande aiuto nelle operazioni di posa. Questa volta dovrebbe essere tutto a posto e le condizioni per la pesca più che ottime. Esausto dal pomeriggio, appena calato il sole e dopo aver mangiato 4 wurstel e bevuto mezza bottiglia di Barbera ho tempo solo di controllare gli avvisatori ed il necessario in barca, per un eventuale partenza notturna, prima di svenire sulla mia branda. Un singolo bip mi sveglia e mi accorgo che è già mattina, uscendo dalla tenda realizzo che la canna di sinistra sta prendendo vita. Si, è una partenza, ma appena ferro dopo una breve sfuriata da parte del pesce, slamo. Probabilmente la vicinanza di fitti banchi di alghe e boe fissate con delle catene mi ha giocato contro e la carpa è riuscita a liberarsi dalla presa dell’amo; ma non mi do per vinto e ricalo la canna nello stesso punto, pasturando ancora
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CATTURECATTURE END OF SPRING Pag.76
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L’emozione di catturare di mattina è tantissima, vedere il pesce sotto il gommone compiere fughe rabbiose non ha davvero prezzo...
con qualche chilo di boilies. Sono convinto che molti bei pesci siano in zona; a giudicare dalle rollate al pelo dell’acqua ben visibili grazie al lago completamente piatto. Non passa molto tempo e la canna di sinistra parte nuovamente. Impiego qualche minuto ad entrare in contatto col pesce che invece di uscire in lago aperto mi viene incontro, sicuramente sa bene dove andare, infatti appena ristabilisco un contatto, mi rendo conto che la carpa sta puntando verso un albero caduto in acqua. Questo è il momento di pompare il pesce per evitare il peggio e con qualche veloce giro di mulinello riesco a girargli la testa, la vedo cambiare direzione proprio sotto il mio Iboat. E’ grande, molto grande e non voglio assolutamente perderla. Come tutte le anziane carpe, anche questa conosce perfettamente tutte le possibili zone di riparo e ostacoli che la possano aiutare a liberarsi dall’amo, infatti complice anche l’acqua perfettamente limpida, la nuova direzione della grossa comune è proprio in concomitanza di una boa piazzata a non più di 30 m dalla mia posizione attuale. In questo caso serrare la frizione non mi aiuta, il pesce prende metri trascinando me ed il gommone verso quello che temo, una rottura dello shock. END OF SPRING Pag.78
In pochi secondi sono già sulla boa e posso vedere chiaramente la carpa che ci gira intorno legandosi inesorabilmente. E’ davvero una sensazione terribile avere un grosso pesce sotto il gommone ed essere consapevole che presto si slamerà o romperà il finale. Mi metto in ginocchio ed appoggio la canna alla panca, prendo in mano lo shock leader in fluorocarbon e con pazienza cerco di uscire da questa situazione. I minuti sembrano ore ma con un pizzico di fortuna rientro in diretto contatto col pesce che, non sentendosi più intrappolato, riparte con forza verso il lago aperto. Da adesso inizia il vero divertimento; in molti metri d’acqua il combattimento è molto più semplice e riesco a vedere perfettamente tutte le ripartenze, fino a quando la grossa regina da la resa aggallando e adagiandosi quasi volutamente nel guadino. Nella tragitto che mi divide dal campo base penso a molte cose, troppe; l’attrezzatura, i terminali e lo shock che ha resistito a delle sollecitazioni enor-
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mi, al pesce che è li, nel guadino, al momento magico che stavo vivendo, alla tempesta... Non esito un attimo a chiamare al telefono un amico che pesca non molto distante dal mio spot ed esclamo 24,50 kg regina! In pochi minuti siamo tutti e tre in acqua io, Willy e la grossa regina che si fa ammirare in tutta la sua bellezza per pochi istanti, prima di essere rilasciata con cura nelle stupende acque del lago, un’emozione difficile da spiegare in poche righe. La sessione sta per terminare, l’abbinamento Birdfood Banana Boilie ed Elite funziona alla grande e lo shockleader Clearwather di Carp r’ Us da 50 lb è stato messo a dura prova e mi ha aiutato a portare a guadino un vero titano. Decido di sfruttare al meglio le poche ore che mi separano dalla partenza verso casa, non ho quasi più esche e gioco il tutto per tutto con gli ultimi 2 kg di bolilies che divido su due canne. Nel caldo pomeriggio ho ancora una partenza, questa volta si tratta di una regina tozza e con una pronunciata pancia che decreta la terza over 20 della sessione, per la precisione 22 kg sto vivendo un sogno fatto di pesca e grosse carpe. La notte scorre tranquilla fino al momento in cui sono costretto a smontare il campo, non ho più boilies e da qui a poche ore devo tornare a lavoro, ma ancora un pesce mi viene a far visita; l’unica specchio della sessione che corona una delle esperienze di pesca più belle, che porterò nei miei ricordi per sempre. La sessione è terminata ed i miei pensieri volano già lontano, mentre io mi preparo per una una nuova avventura.
Marco Bertaglia
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Testo e foto di Raffaele Mapelli
Ormai l’estate è alle porte e i piccoli pesci possono infastidire la nostra sessione specialistica ai barbi, ma vediamo come cercare di selezionare la taglia attraverso le boiles
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L E B O I L E S D A U T I L I ZZ A R E Esistono numerosi testi e articoli in merito all’uso delle boiles ed esistono molti lati oscuri e controversi, vediamo allora quali sono le boiles secondo le mie esperienze personali che possono aiutarvi in una bella sessione di pesca specialistica al barbo.
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I barbi vanno abituati alle boilies un po’ per gradi, abituandoli a cercare tra ingredienti diversi. Tritate e mescolate alla pastura sono una delle soluzioni migliori
Nel caso del barbo il sistema gustativo è sostanzialmente diviso da due porzioni: sistema gustativo orale e sistema gustativo extra orale, il primo è associato alla cavità orale il secondo invece ai barbigli e labbra. A noi servirà una boiles che sciolga abbastanza velocemente la parte esterna ma che trattenga il più possibilmente l’aroma. Le mie preferite sono tre: CITRUZ della nash il colore rosa e il ricco aroma di frutta e agrumi la rende un’esca veramente amata non solo dalle carpe ma anche dai barbi. E’ importante scegliere l’esca giusta, quella più adatta alle caratteristiche di questo ciprinide
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Per rendere il pellet molto più attrattivo, viene tenuto umido per alcuni giorni, bagnandolo leggermente con degli attrattori liquidi
ORANGE PUNCH MARUKYU un’esca ricca di amminoacidi e sapori concentrati. ROBIN RED DYNAMITE BAIT colore rosso scuro carico di sapori e attrattori. Uso diametri piccoli 10/15 mm al massimo e a volte anche l’abbinamento rosa arancio è veramente micidiale. A T T R E ZZ A T U R A E I M P O S T A Z I O N E D I P E S C A Andremo a utilizzare canne specialist con punte da 1,75 lb a 2,25 lb, canne potenti con azioni progressive, oltre che aiutarci nel recupero del pesce ci faranno anche divertire nel combattimento. Gabbiette capienti o method con grosse palle di pastura per alimentare la zona di pesca ci aiuteranno ad
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Un piombo pasturatore, ricoperto da una buona dose di pastura arricchita con pezzi di palline, pellet e qualche chicco di mais, è sicuramente un ottimo vettore per portare sul fondo un innesco in grado di fare selezione
attirare i grossi barbi sulle nostre esche. I mulinelli, sicuramente taglia 6000 minimo con una meccanica solida e robusta che andremo a imbobinare con un buon mono filo dello 0,30, ami dal n°10 al 6 robusti e finali in treccia da 15 libbre minimo oppure in fluorocarbon minimo dello 0,26. STRATEGIA DI PESCA Se ne avete la possibilità e andate in posti poco frequentati una pasturazione preventiva almeno una settimana prima della pescata è sicuramente
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CATTURE I diametri delle palline possono variare a seconda della stagione, in base al tipo di acqua che si affronta e dalla dimensione dei pesci insidiati. Spesso per riuscire a fare selezione si è portati a presentare esche doppie, e anche se a volte gli inneschi possono sembrare esagerati, la voracitĂ di questi pesci vi stupirĂ
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consigliabile. Polenta, mais, boiles, pellet e grosse palle di pastura da lanciare nei giorni antecedenti alla pescata ci aiuteranno nel nostro intento di catturare i grossi barbi, mentre se andiamo comunque in posti frequentati prima di iniziare a pescare lanceremo qualche palla di pastura, qualche pelBARBI E BOILES Pag.92
lets e qualche pallina. Anche la pastura gioca un ruolo fondamentale, fin da quando ero bambino si mischiavano già aromi, vaniglia, fragola, anice erano all’ordine del giorno, e per il barbo il formaggio tutt’ora è uno dei sapori che va per la maggiore. BARBI E BOILES Pag.93
In estate invece la mia scelta ricade su un mix agrodolce, andremo a mischiare una pastura dolce ad una al formaggio, vi faccio un esempio di mix: • 3 kg di pastura al formaggio • 1,5 kg di pastura dolce da carpa • 500 gr di farina di pesce • 300 gr di crisalide E andremo a bagnare il tutto con dell’acqua miscelata ad un aroma alla fragola, quello di vostra preferenza ne esistono tantissimi in commercio. Vi sembrerà una cosa un po’ strana mischiare formaggio e fragola ma vi assicuro che ai barbi nel periodo estivo piacerà moltissimo e a volte mischiare sapori e odori risulta la scelta vincente per la nostra sessione. BARBI E BOILES Pag.94
CONCLUSIONI D’altronde siamo pescatori, ci piace sperimentare provare e mischiare pasture e testare inneschi, la tecnica specialist ci consente di fare prove e tentativi e il fascino di avere un barbo di taglia in canna è veramente qualcosa di emozionante, se avete bisogno di consigli e delucidazioni sarò a vostra disposizione e magari chissà magari ci incontreremo sulla sponda di qualche fiume per scambiarci idee e pensieri sulla nostra bella passione. Raffaele Mapelli
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Testo e foto di Alan Blair
L’EVOLUZIONE
DELLA SEGNALAZIONE Avete un kit di indicatori visivi che usate ovunque vi troviate? La lenza va sempre in bando? Alan Blair porrà l’attenzione sull’efficacia della segnalazione e vi spiegherà il motivo fondamentale per aiutarvi a catturare di più
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Il sole è appena tramontato, è l’ora di mettere mano alle canne per ricalare...
Tirerò su le mani e vi dirò che, fino agli ultimi anni, l’argomento cattura è sempre stato il mio limite nella segnalazione quando vado a fare carp fishing. Devo bilanciare in un modo in cui un segnalatore è in grado di dirmi quando la carpa abbocca! Se torno indietro nel tempo, ricordo quei giorni in cui mi focalizzavo sui galleggianti, facevo di tutto per trovare l’esca giusta riflettendoci e se devo dire la verità, tutto questo oggi non c’è più e quindi mi ricordo davvero poco riguardo a quei momenti, che d’altronde sono le lezioni base di questo sport. Mentre pescate in superficie, non è facile colpire solamente quando il galleggiante è visibile, stessa cosa quando si pastura e la canna sta partendo. Poi ho iniziato a lavorare con Kevin e quindi ho iniziato a trascorrere molto tempo pescando con lui: ho così presto realizzato quanto è importante la segnalazione o indicazione, cioè tutto quello che si dispone per avere la segnalazione dell’abboccata (segnalatori acustici e visivi). Una grande creazione proviene dal progetto di Kevin durante lo sviluppo dei Sirens. Ha capito che essendo i segnalatori costantemente rumorosi, anche quando il vento tira o un po’ d’erba rimane sulla lenza, non è facile nemmeno per questi ultimi capire quando devono dare il loro avviso - è proprio questo che può rappresentare un difetto. Quanti di voi si sono dovuti svegliare a L’Evoluzione della Segnalazione Pag.98
causa di un segnalatore che ha iniziato a suonare solo per avvisarvi di un po’ di erba caduta accidentalmente sulla lenza o per banali motivazioni di questo genere? Abbiamo tutti imparato come ignorare segnali insignificanti mentre si pesca. Q uindi che cosa rende l ’ R 3 diverso dagli altri segnalatori ? Dopo più di due anni di sviluppo e dopo aver lavorato con esperti e abili figure dell’elettronica, abbiamo concluso che invece di misurare quanta lenza si è mossa, avevamo bisogno di misurare la velocità con la quale si muoveva per fare in modo di eliminare una notevole percentuale di segnalazioni insensate. Ho pescato con i segnalatori R3 per quasi 5 anni - passando anche dai primi prototipi, e devo dire che sono i
Quanti di voi si sono dovuti svegliare a causa di un segnalatore che ha iniziato a suonare solo per avvisarvi di un po’ d’erba che si era fermata accidentalmente sulla lenza o per banali motivazioni di questo genere?
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Alla domanda: che cosa deve fare un buon segnalatore? Semplice, deve suonare quando serve!
MIGLIORI segnalatori che io abbia mai usato! Conosco l’unico sistema Speed Sensing System, il quale mi ha aiutato a catturare di più. Il modo migliore per capire come funzionano questi segnalatori dal vivo è paragonare l’R3 ad un autovelox. Quando siete in macchina, sappiamo che il limite di velocità massima è di 50 km/h, se per caso superate il limite di 50, l’autovelox non vi fotograferà, se invece passate il limite dei 55, vi fotograferà e vi beccherete la multa. Se la lenza passa sulla rotella di un R3 in modo molto lento (per esempio, a causa della brezza), il segnalatore non si farà sentire. Ma se una carpa inizia a tirare il vostro piombo, invece, sentirete un beep o parecchi beep. I l vecchio ed il nuovo Un’impostazione serve per quando c’è vento oppure il flusso dell’acqua in un fiume o un canale è molto lento e voglio eliminare più beep insensati che posso. L’altra impostazione, invece, serve per quando il clima è PARTICOLARMENTE ventoso - se, per esempio, mi trovo in una cava di ghiaia ed il vento sta provocando onde davvero importanti nel lago, facendo in modo che l’entrata della lenza in acqua possa fare sì che il mulinello sia più sensibile - ed anche in questo caso la maggior parte dei falsi beep verrà eliminata. Solamente pensare all’avanzamento nella tecnologia della segnalazione per me è abbastanza, proprio come accade nell’R3. Per non parlare della com-
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pattezza, la solidità degli Snag Ears, la durata eccezionale della batteria, la bobina integrata, l’azione a prova d’acqua, la brillantezza dei LEDS, la facilità d’uso e di programmazione ed una performance di ricezione fantastica anche per le acque più difficili e gli ambienti urbani.. è tutto ciò di cui ho bisogno. Pertanto, c’è bisogno di altro rispetto alla tradizionale segnalazione di cui eravamo abituati? In realtà qualcosa c’è. L’R3 dispone anche di una terza impostazione della sensibilità così come un segnalatore convenzionale, e questa particolare innovazione è davvero molto sensibile, quindi se per esempio ci imbattiamo in una giornata particolarmente ventosa, non sentirete fastidiosi beep falsi! Anche durante la pesca a zip non sentirà beep insensati. Soprattutto perché in questo tipo di pesca spesso i beep possono essere molto discreti, quindi ho bisogno di sentire anche i movimenti più piccoli. La lezione è sempre la stessa, la segnalazione deve andare di pari passo con la situazione, come la tensione della lenza, ed il peso del mulinello regolando la frizione. Uno stile di segnalazione o un unico sistema non è la risposta per lo stesso luogo.
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S egnala z ioni di una cattura “ quasi andata a b uon fine ” Alcuni di voi penseranno sicuramente che se la carpa abbocca l’innesco conseguenza verrà sempre allamata! Anch’io vorrei che fosse così semplice - ma non lo è. Se avete visto alcuni dei DVD underwater della Korda, questi vi aiuteranno a capire meglio lo scenario. I ragazzi che hanno girato quei film hanno dietro di loro decenni di esperienza alle spalle, e passo dopo passo hanno sottolineato come la carpa arriva ad afferrare il rig ed anche ad espellerlo. In alcuni casi, invece, muovono il rig ed il piombo. La carpa prima ha bisogno di conoscere che cosa mangerà. Tuttavia, il sistema Speed Sensing come segnalazione vi farà catturare più pesci, questo è un dato di fatto. A meno che voi non siate la Korda ed abbiate un team per le immersioni e telecamere subacquee vicino al vostro rig, come fate a sapere che cosa sta accadendo nel vostro spot? Quando sentite una serie di beep, la rotella spinge e rilascia. I segnalatori fanno di tutto per fare in modo di farvi sentire meno beep insensati per quanto possa essere possibile, quindi quando il vostro sonar emette un beep capite comunque che qualcosa sta succe-
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dendo sottacqua. Adoro davvero quei segnalatori e sebbene io sia molto fiero di tutti gli strumenti della nostra compagnia, i carryall sono qualcosa di fantastico nel vero senso della parola, le nostre girelle sono straordinarie, le nostre felpe con il cappuccio anche... In ogni caso i segnalatori R3 sono davvero eccezionali, ciò che vedete è tutto pensato perfettamente, penso davvero che abbiano dato un tocco in più alla mia pesca, ovviamente se usati in modo corretto. L e mie catture con le segnala z ioni Di seguito vengono elencati alcuni step che adotto e che migliorano il mio modo di pescare e rendono l’idea di che cosa succede quando pesco. Molti settaggi che vedo quando sono in riva al lago sono costituite esclusivamente da mulinelli e indicatori visivi posizionati graziosamente in modo estetico, la quale non registra perfettamente ogni movimento delle canne. Che vi piaccia o no, a certi raggi avete bisogno di un peso significativo in un mulinello (regolando la frizione), con i segnalatori a rotella avete anche bisogno di un indicatore visivo di un peso ragionevole per tenere in tensione la lenza ed evitare che venga rilasciata facilmente.
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Mantenere i fili con una leggera tensione, in certe occasioni, può essere una soluzione vincente
Se tenete la lenza stretta, sarà molto più facile eliminare falsi beep, ma è anche vero che alcuni pescatori preferiscono pescare con la lenza semi slack o completamente in bando per fare in modo che la vostra lenza principale non si veda - in queste situazioni il peso del vostro indicatore visivo è importante e dovrete quindi individuare dove mettere in tensione la lenza per un’indicazione più precisa. Ho pensato a diverse misure dell’indicatore visivo aggiungendo peso, adesso in ogni caso sono sempre più convinto dell’importanza della segnalazione messa a punto e quindi preferisco variare non soltanto il peso, ma anche la tensione della lenza. Se siete uno di quei carpisti con un kit indicatori visivi da usare ovunque, la vostra segnalazione potrebbe migliorare sul serio. Una soluzione facile è variare il peso alla “Arm style” (braccetti con peso scorrevole) come con i nostri Slaphead Strong Arms Loaded, così potete semplicemente fare scivolare il peso per cambiare la segnalazione e la tensione sulla lenza L’Evoluzione della Segnalazione Pag.111
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per adattarvi a diversi spot, distanze e situazioni. Un altro beneficio di usare una bobina/indicatore Arm Type è quello di non avere interferenze durante le giornate ventose. Ci sono diverse teorie legate alla segnalazione. Un inverno, quando io e Kevin avevamo provato diverse lunghezze per provare la lenza in bando e tutte le sue varianti insieme a quanto può muoversi un rig in molteplici direzione, abbiamo notato che i risultati furono incredibili, così presi appunti e facemmo gli stessi test sottacqua. Il consulente Nash e subacqueo qualificato Paul Garner, insieme a me, ha montato alcuni rig in un altipiano di circa 40 yards ed abbiamo provato diverse opzioni, tra cui slack line (lenza in bando), semi slack, lenza super tesa, diversi pesi del’indicatore visivo, ed abbiamo visto che cosa succedeva davvero. Senza illusioni, la lenza in bando dà un’indicazione davvero terribile. Anche a corto raggio. Permettereste tutto quel movimento del vostro rig? Io, al 100% vorrei sapere che cosa sta succedendo davvero sottacqua, subito!
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Con una lenza tesa nella stessa situazione ho scoperto che la segnalazione è migliore. In poche parole, la lenza tesa è migliore per la segnalazione, la lenza in semi-bando abbastanza e la lenza completamente in bando è la peggiore. Il problema è anche che le lenze naturalmente spaventano i pesci, quindi bisogna provare a nasconderle. Se le carpe sono spaventate e l’acqua è chiara, a questo punto la tecnica di approccio che di solito usano i pescatori è la lenza in bando, ma preferisco usare dei back lead ed una lenza più tesa. Per laghi commerciali e posti del genere la tecnica è abbastanza prevedibile: uso back lead con lenza in bando ogni volta. O ttenere il meglio Un punto che deve essere notato è che sebbene venga usata una lenza in tensione, c’è sempre qualcosa che non va lungo il rig, specialmente nell’acqua più profonda. Sono andato in barca ed ho dato un’occhiata al rig con la lenza in bando, sono tornato alla canna e non ho notato cose diverse. C’è sempre un periodo ed un posto per le diverse tecniche, Slack, Semi Slack e Tight insieme ad un’appropriata segnalazione con i vostri indicatori - sta a voi valutare la situazione. Noi vendiamo tantissimi segnalatori in base alla tensione che volete. Sono fantastici per le grandi tenute continentali, e per aumentare la tensione potrete bilanciare la tensione dal vostro segnalatore al peso del piombo. C’è una gradazione ed una situazione diversa per tutto. Il Carp fishing può essere semplice o complesso, dipende da come volete renderlo voi - sicuramente scrutare ogni cosa riguardo ai vecchi rig, a ciò che c’è nel lago, fare attenzione a qualsiasi segnalazione vi farà catturare il pesce - lo so perché pesco da tanti anni e continuo a catturare pesci durante le mie esperienze di pesca. Se durante le vostre sessioni siete propensi ad attuare tutte queste accortezze riguardo alla segnalazione e quindi usare al meglio il vostro R3, scegliere correttamente l’indicatore visivo e il terminale, optare per una tensione adeguata rispetto al vostro rig, avrete la possibilità di catturare di più ottenendo anche le carpe che desiderate... è tutta questione di una vostra scelta!
Alan Blair Alan Blair
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FOCUS prodotto carpfishing
BULLET MONO
Si tratta del miglior mono filo mai prodotto da Nash, super resistente all’abrasione, assenza di memoria e tenuta al nodo senza pari. Ideale per lanci lunghi, affonda velocemente. Deriva dal suo predecessore il Bullet, che era il famoso monofilo di Nash, fama ottenuta dall’incredibile resistenza all’abrasione. Questa versione è ovviamente tecnologicamente più avanzata.
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La Nash propone questo monofilo liscio e subito pronto grazie all’assenza di memoria, in due colorazioni: un verde incredibilmente bello ideale per acque limpide o dove ci sono erbai, ed un marrone opaco, ideale per acque sporche o stagnanti. 4 diametri per coprire tutte le esigenze del carpista piÚ moderno: 0,28 mm, 0,33 mm, 0,37 mm e 0,40 mm.
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Il 0,28 mm è ideale per i lanci più gravosi dove è necessario forzare al massimo per ottenere le distanze più lunghe. Lo 0,40 è ideale in zone ricche di ostacoli o rocce appuntite, ideale anche per la pesca in fiume con forte corrente. Istruzioni per il corretto imbobinamento dietro la confezione. Si consiglia di bagnare la bobina prima dell’imbobinamento per almeno 20 minuti, per poi lasciarla in acqua come descritto nella confezione, girandola ogni 50 m. Le bobine hanno la misurazione di quanto mono filo si sta imbobinando.
Visita il sito: www.nashtackle.co.uk o clicca sul LINK AL PRODOTTO BULLET MONO Pag.118
X E P SCO UID SQ HOW
SPOD MIX Spod mix ad alta attrazione da usare ovunque per attirare le carpe più grandi. Una semplice, ma letale combinazione di Scopex Squid Flake, boilies 12mm, mais, tutto potenziato con l’alta attrazione del liquido Scopex Squid Liquid Bait Soak, questo mix catturerà carpe in ogni spot, sia al margine che a lunga distanza. Il mix da spod perfetto per ogni luogo, dalle acque pressate ai ticket lake, questa miscela super attraente riempie le acque di odore e gusto per un’attrazione istantanea ed è un modo brillante per ottenere di più.
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Sono necessari 4 ingredienti: Scopex Squid Flake, boilies 12mm, un barattolo di mais e lo Scopex Squid Liquid Bait Soak.
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Aggiungi le boilies da 12mm in un secchio vuoto. Le boilies più piccole funzionano meglio negli spod mix.
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Ora aggiungi i Flake, fanno filtrare meglio l’attrazione delle boilies, aggiungendo una nuvola prolungata di alimentazione.
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Aggiungi un barattolo di mais, tra cui anche il succo attraente per rivestire le boilies e i Flake.
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Aggiungi una spruzzata generosa di Liquid Bait Soak. Il suo contenuto di olio aiuta ad attirare le carpe fino alla zona d’innesco.
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Mescolare bene e lasciare riposare per cinque minuti. Lancia da quattro a 6 manciate di spod mix per ogni innesco nella stagione primaverile.
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feederfishing
IL LOMBRICO...
UN’ESCA DIMENTICATA
Sulle sponde dei fiumi e dei canali dove mi reco a pescare noto, che pochissimi pescatori impiegano il lombrico come innesco e quasi nessuno impiega vermi da taglio in pastura. Approfondiamo l’argomento Il Lombrico... un’esca dimenticata Pag.120
Testo e foto di Marco Rossi
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Vermi forbici e dip
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Forbici a 3
Se invece osserviamo una competizione di pesca a Feeder su molti campi gara italiani possiamo notare che il verme da taglio viene impiegato spesso dagli agonisti in quanto risulta molto spesso la carta vincente. Ho iniziato a conoscere e impiegare “quest’arma letale” durante un campionato italiano di molti anni fa sul canale di Ostellato e da quel momento difficilmente ne facevo a meno durante le competizioni. Abbandonato il mondo dell’agonismo, ho comunque continuato a impiegare i vermi tagliati in pastura anche sui miei fiumi e laghi dove pesco durante l’anno ottenendo ottimi risultati. Per i ciprinidi il verme è una delle esche più gradite e sono abituati a cibarsene in quantità in circostanze precise come
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Vermi lavati
Vermi tagliati
dopo i forti temporali primaverili ed estivi, nel post piena del fiume o quando l’acqua di una lanca o lago aumenta innondando le sponde più basse. Ci tenevo quindi a mostrare i semplici ma fondamentali passaggi per impostare una pescata a vermi tagliati. Vediamo per prima cosa l’occorrente per impostare la pescata: • Mezzo chilogrammo di vermi da taglio • Un contenitore abbastanza grande (anche un secchio va bene) • Un Setaccio a maglie larghe • Delle forbici con 3 coppie di lame accoppiate apposta per tagliare i vermi • Due piccoli contenitori dove riporre i vermi prima e dopo il taglio • Un contenitore per l’acqua • Eventuali liquidi potenziatori Dopo aver acquistato mezzo chilo di vermi di dendrobaena (o comunemente chiamati vermi da taglio) per prima cosa setaccio bene i vermi togliendo-
Vermi tagliati molto per far fuoriuscire il liquido
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Vermi prima della setacciata
Quello che serve
gli gran parte della terra presente. Ripeto l’operazione altre due volte cercando di dividere il più possibile i vermi dalla terra. Tutta la terra che avanza la rimetto nel sacchetto dei vermi perché mi servirà a fine pescata per riporre i vermi che eventualmente saranno avanzati così posso riutilizzarli nella prossima pescata. Una volta setacciati accuratamente li lascio sul setaccio e ci verso sopra una mezza pinta di acqua per eliminare gli ultimi residui di terra. Fatto questo “lavaggio” dei vermi li ripongo in un contenitore. Quindi bagno la pastura che mi servirà per veicolare i pezzi di verme sul fondo tramite palle di pastura e in modo metodico durante la pescata tramite il feeder.
Prima setacciata
Seconda setacciata e occorrente, acqua
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Dopo aver chiuso alla base il pasturatore con della pastura, riempire di vermi tagliati e chiudere di nuovo con della pastura
Con l’uso delle forbici apposite inizio a tagliare i lombrichi creando tanti piccoli pezzettini, metto la quantità occorrente in un open-end chiusa tra due tappi di pastura e inizio a pescare. Inizialmente taglio molto i vermi per far si che nel contenitore rimanga quasi una poltiglia. Questo perchÊ voglio che
IL pigo
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venga rilasciato tutto il sangue dei vermi. Questo liquido perso dai lombrichi è un incredibile attrattore naturale che porterà i pesci nella mia zona pasturata in poco tempo. Nei tagli successivi invece li taglio meno in modo che mantengano molta più mobilità. Questo perché secondo me il movimento di tante sezioni di verme sul fondo attrae i ciprinidi non solo tramite l’olfatto ma anche visivamente. La quantità di vermi veicolata sul fondo e i vari tagli va in base alla specie che vogliamo insidiare e alle condizioni del fiume/lago che stiamo affrontando. Quando cerco di insidiare carpe, tinche e grossi barbi preferisco tagliare meno i vermi lasciando quindi sezioni grosse e cerco di veicolare sul fondo una buona quantità di vermi. Quando invece cerco di insidiare scardole e cavedani preferisco tagliare di più i vermi creando piccole sezioni. Veniamo ora alla scelta dei feeder utilizzati. Nel 99% dei casi impiego un open-end se possibile senza buchi centrali o con pochi fori perché non voglio che ci sia dispersione a causa della compressione dei pezzi di verme nel pasturatore. Sconsiglio vivamente i cage-feeder se peschiamo con
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sezioni di verme grosse. Rischiamo che la metà delle sezioni rimangano appese alla rete del feeder vanificando il nostro modo di pasturazione. Pescando a vermi tagliati andrò a innescare dei lombrichi quindi la poca diffidenza dei pesci davanti a un bel pranzetto ricco di proteine li renderà molto meno diffidenti che la classica pesca a bigattino quindi potremo utilizzare finali più grossi e ami più robusti. Vi invito a provare questo modo di pescare quando il fiume risulta alto e con acqua velata. La taglia dei pesci catturati salirà notevolmente e vi accorgerete che una volta che vi saranno entrati in pastura il divertimento sarà assicurato. Marco Rossi
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carpfishing
UNA SESSIONE MEMORABILE
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Testo e foto di Michele Vallesi
Forse una delle primavere più “pazze” degli ultimi anni. L’inverno appena trascorso è già stato di per sé anomalo, in quanto, ha mantenuto temperature miti, caratterizzato principalmente da ricche piogge. Una primavera difficile, senza ombra di dubbio
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Il meteo ballerino, seguito da grosse e repentine escursioni termiche, ha fatto si che le carpe, si siano spostate in maniera repentina da una fascia d’acqua all’altra. Ciò ha costretto gran parte dei carpisti a cercarle continuamente, muniti di eco, esperienza, senso dell’acqua e diciamocelo... una buona dose di fortuna. La cosa più importante in questa delicata fase, è quella di essere il più meticolosi possibili, attrezzature, rigs ed esche dovranno essere super performanti e collaudate. Perchè ogni singola cattura sarà una valanga di fiducia ed adrenalita, indispensabile per affrontare la sessione successiva. Quando la sensazione chiama. Affrontare un grande lago in queste condizioni non è affatto cosa semplice, anzi, è quasi da pazzi. UNA SESSIONE MEMORABILE Pag.134
La postazione del nostro Roberto durante la sua entusiasmante avventura in terra Francese
Immaginate di percorrere 7/800 km, arrivare in un gigante lago francese e trovare la temperatura dell’acqua a 7 gradi, tempeste di vento e km di sponde deserte, senza l’ombra di un carpista. Voi vi fareste qualche domanda? Chiaro che sì! Roberto no. Aveva “puntato” quel lago da tempo, lo aveva studiato sulla carta per un po’, fino al giorno in cui decise di partire, nei primi giorni di Aprile. Dato che siamo perennemente in contatto, io gli consigliai più e più volte di rimandare la partenza, ma lui, con la determinazione che lo contraddistingue, rispose fermamente che, la sensazione e la frenesia di partire andavano colmate. Io gli dissi semplicemente, sei un folle, lui sorrise ed il giorno dopo partì. Arrivato sul posto, le condizioni climatiche confermavano la mia sfiducia nel partire. Una volta arrivato sul lago, tutte le informazione estrapolate qua e là si confermarono, l’acqua si trovava a 7,5 gradi ed i venti mostravano tutta la loro “violenza”, alzando onde alte anche più di un metro, rendendo la posa dei terminali una vera impresa. Nonostante ciò, tirò fuori tutta la sua determinazione ed esperienza per riuscire ad iniziare l’azione di pesca. Essendo per lui un lago nuovo, dovette affidarsi molto al suo inseparabile ecoscandaglio. Prese tutte le precauzioni (se così si possono definire), Roberto posò i suoi terminali con non poche difficoltà, ma d’altronde la strada percorsa era stata tanta e starsene li a guardare gli swinger calati non sarebbe stato il massimo. Posiziona le canne dai 4 agli 8 metri, in modo da intercettare la fascia d’acqua più proficua. Come innesco utilizza delle Tiger affondanti con all’estremità una pop up fluo, creando una presentazione snow-man, per dare sia una nota olfattiva decisamente più marcata, sia per un fatto di visibilità. UNA SESSIONE MEMORABILE Pag.135
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Lui crede molto nella visibilità dell’esca, e dati i suoi risultati, come dargli torto. In pasturazione sono state impiegate un po’ di Tiger e chiaramente, delle boilies (poche) di diversi diametri, senza esagerare in quanto non aveva la consapevolezza che il pesce fosse attivo. Una pasturazione massiccia poteva rischiare di mandare in fumo le poche chance di catturare i pesci apatici. Canne calate, campo montato, è ora di andare in branda per godersi un po’ di meritato riposo. Nonostante il vento soffi forte, facendo scuotere la tenda, il sonno non tarda ad arrivare. Sono circa le 2, e l’R3 inizia a suonare all’impazzata, nemmeno il tempo di svegliare il socio ed è già in barca, a caNon sottovalutate mai questa valcare le onde per cercare di andare sopra operazione...semplice, ma non banale! il pesce. Una volta arrivato nei pressi dello spot, inizia un combattimento da brivido in quanto il pesce di staccarsi dal fondo non ne vuol sapere e le onde offrono il loro “prezioso contributo” nel rendere le cose veramente estreme. Ma dopo qualche ripartenza, Roby riesce a farla entrare nel guadino, sfogandosi con un grido di gioia. Ricalata la canna al volo rientra e mette il pesce in sacca, chiaramente galleggiante e picchettata come si deve, dato il lago molto mosso. Non sottovalutare mai questa operazione, semplice ma non banale! Il resto della nottata passa in maniera tranquilla, senza registrare altre partenze. Il mattino seguente, recuperate le energie perse durante il viaggio, dopo aver gustato un buon caffè, si passa al fatidico momento della foto, a mio avviso, uno dei più emozionanti. Un maestoso esemplare di carpa a specchi dal peso di 22 kg posa avanti all’obbiettivo della macchina fotografica. L’umore è decisamente migliorato rispetto al giorno precedente, anche perché, con quella cattura tutti gli sforzi fatti sono stati ripagati. Inconsapevole di quello che lo aspettava, o meglio, di cosa sarebbe stato capace di fare in quella sessione. UNA SESSIONE MEMORABILE Pag.137
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CATTURE
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E' importante preservare la salute delle catture con prodotti specifici adatti all'uso
La giornata trascorre tranquilla, il meteo continua a non essere clemente, intervallando pioggia e grandine a raffiche di vento. Le canne sono tutte posizionate, la notte inizia a scendere e dopo aver cenato si rimette in branda, speranzoso che il pesce preso in quella passata, non fosse il solo intento ad alimentarsi. Poco dopo aver preso sonno, una partenza fulminea lo fa sobbalzare nuovamente, ferra ed esce subito in barca, sempre in mezzo alle onde, ingaggiando un combattimento definito da lui “mostruoso”, alla fine de quale, riesce a guadinare il pesce. Salpa la cattura in barca, riposiziona la canna nel punto giusto, grazie all’aiuto del GPS, indispensabile in quelle situaziuoni. Torna a riva ed inizia a realizzare cosa aveva appena catturato, una specchi dalla mole e dalla livrea maestose. Mette il pesce in sacca e torna in branda, senza chiudere occhio fino al mattino, ansioso di pesarla e fare le foto. Quella manciata di ore sembrano interminabili e dopo una “lunga” attesa, i primi timidi raggi di sole iniziano a farsi vedere. Si passa alla fase di pesatura e l’ago della bilancia si ferma a 20 kg! A quel punto iniziò a realizzare che forse, quella sessione, sarebbe stata una delle più belle di sempre. UNA SESSIONE MEMORABILE Pag.140
Restavano ancora tre notti a disposizione e pensò che se si fosse giocato tutte le sue carte al meglio, qualcosa di buono ancora sarebbe riuscito a fare. Modificò il posizionamento di un paio di canne, concentrando l’azione di pesca tra i 4 e i 6 metri, pasturando in maniera più massiccia con esche di gusti e diametri differenti, per cercare di intercettare, o meglio, far fermare qualche pesce in più nei pressi degli spot. La mossa fù vincente, infatti nelle successive tre notti, catturò altri nove pesci, tre over 20, tra cui la big della sessione dal peso di 23,5 kg e le altre tutte di taglia rispettosa, solamente un paio di pesci erano intorno ai 10 kg. L’impresa era stata compiuta, la testardaggine di chi osa, senza paura di sbagliare, era stata ripagata nel migliore dei modi, certo che questa pescata gli ritorni in mente, ogni qual volta rimetta le canne in acqua. Una considerazione del tutto personale e forse anche di parte, nei confronti di questo ragazzo, mi sento in dovere di farla. Roberto è uno dei carpisti più in gamba d’Italia, un Angler formidabile, in grado di affrontare qualsiasi lago, fiume o canale, con umiltà ed esperienza. Ottiene risultati sbalorditivi in tutte le circostanze, ha un senso dell’acqua come nessun altro, non conosce invidie e gelosie ed è questo che fa di lui un Uomo prima di un Pescatore. Lui è il mio fratello Milanese! Michele Vallesi
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FOCUS prodotto carpfishing
PEACH & PAPAYA
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Grazie al loro colore molto acceso, queste esche galleggianti giocano anche sul fattore visivo e non solo olfattivo
Una boilies da caccia, studiata e migliorata nel tempo, proprio per essere accettata in “tempo 0” da parte dei pesci. É composta da un Birdfood semplice, bene calibrato ed estremamente digeribile. I suoi punti di forza sono sicuramente il gusto, il colore ed infine l’aromatizzazione. Sono stati selezionati i due migliori aromi presenti sul mercato: la pesca e la papaya. A nostro avviso, le migliori di tutte. I palatant ed il nuovissimo dolcificante, insieme ad alcuni diversi appetizzanti rendono quest’esca veramente unica e particolare, una di quelle da tenere sempre in borsa.
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Il loro utilizzo è illimitato, si possono impiegare tutto l’anno senza problemi, il loro particolare colore ed aroma stimoleranno i pesci sia a basse temperature, sia nelle giornate estive più afose. Come tutti i gusti di esche di casa Anywater, sono disponibili nella versione Top boilies, Big Baiting e Fast Solution per quanto riguarda la linea affondante, Pop-Ups e Balanced, per poi passare a tutti i vari attrattori solidi e liquidi che completano una linea veramente performante e per ogni esigenza.
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fishing
Testo e foto di Simone Gatti
IL RISVEGLIO DEL
“BARBIGLIO” Siamo finalmente in primavera, il meteo dell’ultimo periodo è stato molto “generoso” regalando abbondanti precipitazioni che fortunatamente hanno risolto il problema della siccità che condiziona i nostri corsi d’acqua da molto tempo
Per la sessione di pesca in questione la scelta del pasturatore è stata fondamentale. Il tratto di fiume scelto per la battuta di pesca è ormai famoso per la sua importate colonia di grossi barbi, si tratta della Bormida, un affluente minore del fiume Tanaro, che attraversa le pianure Alessandrine. Torniamo alla scelta del nostro montaggio della lenza, i fattori da valutare sono stati diversi, sicuramente il più importate è stato la scelta del nostro pasturatore zavorrato, un feeder a gabbietta di forma cilindrica aperto sulle estremità con piombo direzionale di forma conica in testa per ottenere lanci precisi a medie e lunghe distanze. D iametri dei n y lon e tipo di terminale Dopo aver valutato la distanza da raggiungere con il lancio e la discreta velocità della corrente ho optato per un ottimo nylon dello
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In questo inizio di stagione la corrente del fiume è abbastanza sostenuta, meglio incollare i bigattini con della ghiaia
0,28 in bobina, invece per il tratto terminale mi sono affidato ad uno spezzone di circa 60 cm in fluoro carbon dello 0,22. Per non correre rischi sulle micidiali ripartenze dei pesci ho deciso di montare uno spezzone di pawergum come ammortizzatore, posso assicurarvi che è servita tutta la sua elasticità per poter tenere testa, senza rischiare di strappare, i poderosi barbi di questo stupendo fiume. T ipo di innesco e esche adoperate La scelta dell’innesco è ricaduta sul classico, come si può vedere in foto, ho montato su di un amo abbastanza generoso del n°12 con gambo ad occhiello, legato sul terminale tramite una semplice doppia asola, così da favorire la sua mobilità lavorando a 360 gradi, e un generoso fiocco di larve e a chiudere sulla punta dell’amo un pezzettino di lombrico. Per quanto riguarda la pastura ho voluto utilizzare solo bigattini senza aggiunta di nessun method. Per poter caricare le mie larve all’interno del feeder agevolmente mi sono dovuto servire di una colla alimentare apposita a base di mais.
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Piccolo consiglio per chi volesse incollare le larve magari per la prima volta non avendo molta esperienza vi elenco i passaggi: 1 Setacciate le larve eliminando tutti i residui di segatura. 2 Versate le vostre larve in un recipiente con fondo in rete finissima. 3 Spolverare la superficie con la colla in polvere e nebulizzare con uno spruzzino con acqua. 4 Prima che le larve creino una sorte di mattonella compatta unite la ghiaia apposita che andrà ad appesantire le vostre esche. In questo specifico caso aver caricato il mio feeder con larve incollate ed appesantite con il ghiaino è stata la scelta vincente, dopo aver effettuato alcu-
Per quanto riguarda la pastura ho voluto utilizzare solo bigattini senza aggiunta di method...
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A parte le prime catture di media taglia, sono bastate poche ore di pesca per catturare dei veri big barbi!
ni lanci di prova mi sono reso conto che il mio feeder, via via che si scarica dalle sue esche e dal ghiaino, faceva un breve e lento scarroccio, letteralmente micidiale per intercettare i pesci che si trovano in zona. Diciamo che per l’occasione, visto che ho affrontato questa sessione dopo un periodo di fermo totale a causa delle condizioni del fiume, far scarrocciare il pasturatore per alcuni metri è stata la scelta vincente, i pesci in questa preciso momento della stagione sono affamati e per niente selettivi, corrono dietro a qualsiasi cosa. Praticare questa genere di tecnica può essere efficace, proprio perché siamo ad inizio stagione e le acque sono ancora abbastanza fredde, e anche IL RISVEGLIO DEL “BARBIGLIO” Pag.151
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Far scarrocciare il pasturatore per alcuni metri è stata la scelta vincente, i pesci erano affamati e per niente diffidenti...
un po’ opalescenti. Più si va in la con la stagione, e le acque iniziano a scaldarsi, più pescare in questo modo significherebbe fare una “marmellata” di piccoli barbetti, mentre per insidiare quelli più belli occorrerebbero altre strategie... ma di questo ne parliamo la prossima volta. simone gatti
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carpfishing
LA STAGIONE
DELL’AMORE
Bella la primavera, nuovi colori, temperatura mite, vitalità, ma soprattutto risveglio. Per me cacciatore di carpe, questo è il momento della ripartenza, dopo essere stato rallentato dal frenato dinamismo invernale dove sono stato costretto a pensare lento per cercare di cogliere gli invisibili segnali che la fredda stagione nasconde tra le gelide acque
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Testo e foto di Mauro Pitorri
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I punti caratterizzati da una folta vegetazione acquatica sono i più ricercati dai ciprinidi durante il periodo della riproduzione
Carpe poco attive, erano divenute “fantasmi” da ricercare in quegli abissi, nel luogo in cui nulla trapela e dove solo la tenacia riesce a non assopire le speranze di un cacciatore. Ma, eccola!!! puntuale come sempre dalla notte dei tempi, con il suo altalenare legato al solo “tempo” del buon Dio, che la ritarda o l’anticipa, ma è solo una questione di uno spazio temporale limitato, ristretto, perché ormai la stagione delle foglie secche è passata, lasciando il posto al verde delle nuove foglie, dove il meraviglioso profumo di fiori colorati, si diffonde nell’aria ormai tiepida aprendo definitivamente le porte alla “stagione dell’amore”. Non so il perché, ma ogni nuova primavera che si affaccia sul mio essere pescatore di carpe ogni volta è come un grande interrogativo che apre domande alle quali solo l’esperienza maturata nel tempo, in gran parte è riuscita a dare risposte certe. In questo alternare di domande, e su quali di queste riuscirò poi in seguito a trovare delle soluzioni per una strategia di pesca vincente? Non lo so!? la mia mente mi riporta indietro nel tempo sulle ali di una canzone “La stagione dell’amore” di Franco Battiato, in quelle parole trovo un’affinità poetica di pensiero tra il mio tempo primaverile di pescatore e la stagione dell’amore delle carpe, che come un collante affina ed unisce la mia ricercata attenzioLA STAGIONE DELL’AMORE Pag.156
ne, per affrontarle nel rispetto più assoluto di quel loro istinto così armoniosamente fragoroso. “La stagione dell’amore viene e va, i desideri non invecchiano quasi mai con l’età. Se penso a come ho speso male il mio tempo che non tornerà, non ritornerà più. La stagione dell’amore viene e va, all’improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà. Ne abbiamo avute di occasioni perdendole; non rimpiangerle, non rimpiangerle mai. Ancora un’altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore. Nuove possibilità per conoscersi e gli orizzonti perduti non ritornano mai. La stagione dell’amore tornerà con le paure e le scommesse questa volta quanto durerà. Se penso a come ho speso male il mio tempo che non tornerà, non ritornerà più”.
“La stagione dell’amore viene e va, i desideri non invecchiano quasi mai con l’età”
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Alcune immagini davvero belle scattate dal nostro Mauro, Questo è un periodo della stagione importante per i immagini che non hanno bisogno di tanti commenti, nostri pesci ed è un momento che merita il massimo parlano da sole. rispetto!
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Ho trovato tante volte situazioni di pesca con le carpe in piena frega, in luoghi dove la concentrazione di pesce era veramente notevole, questa condizione mi ha fatto gioire per le tante catture, ma anche fatto tornare a casa con un bel niente ”Ne abbiamo avute di occasioni perdendole; non rimpiangerle, non rimpiangerle mai”. Solo dopo aver speso il mio tempo senza rimpiangerlo per riuscire a capire il perché di tanta diversità nei risultati “tanto e niente”, in condizioni dove apparentemente sembrava tutto simile, ho appreso che erano importanti le fasi in cui il pesce si trovava in questo suo impulso sessuale. Il primo scoglio da comprendere, è che cosa fa scattare nelle carpe quel orologio biologico che le porta ad essere stimolate dall’impulso della ripro-
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Solitamente il rito della riproduzione avviene in acqua bassa a ridosso della fitta vegetazione ripale
duzione “La stagione dell’amore viene e va, i desideri non invecchiano quasi mai con l’età”. Nella maggiore dei casi è la temperatura dell’acqua che comunque deve raggiungere valori che devono oscillare tra i 16 e 20 gradi, anche se questo importante fattore è molto variabile in base alla caratteristica di ogni singolo bacino, per questo la conoscenza dei luoghi di pesca è uno strumento che generalmente aiuta per meglio comprendere questo fenomeno. Personalmente vivo in un territorio (Rieti), dove la diversità delle acque è notevole, e le carpe che popolano i “miei” laghi, sono soggette a comportamenti differenti, in un lago rispetto ad un altro. Influenzate da fattori ambientali, come, la profondità del bacino, l’altitudine dello stesso o se è naturale o artificiale. Il periodo di chiusura della pesca alla carpa per esempio nella mia provincia va dal 15 maggio al 30 giugno, e il più delle volte in alcuni bacini questo intervallo è completamente sballato perché se le condizioni meteo in primavera sono favorevoli le carpe già alla fine di aprile primi di maggio hanno finito la frega “La stagione dell’amore viene e va, all’improvviso senza accorgerti, la LA STAGIONE DELL’AMORE Pag.163
vivrai, ti sorprenderà”. Per questo sarebbe opportuno che ogni singolo bacino sia sottoposto stagionalmente da una restrizione oggettiva, attuata in un periodo certo e non stabilito “a tavolino” come si dice da noi. Comunque, posso affermare di aver trovato carpe di taglia in atteggiamento di frega anche a fine autunno. Comprendo perfettamente che questa mia affermazione sicuramente provocherà qualche reazione incredula, ma è quanto mi è capitato vedere “Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore”. La mia esperienza di pesca mi ha portato a valutare questo periodo così delicato sotto tanti aspetti, il primo dei quali, è di quanto siano vulnerabili le carpe in frega e per questo la manipolazione delle stesse se catturate deve essere estremamente attenta. Nei grandi laghi si possono vedere delle vere e proprie migrazioni nei luoghi di frega, che di norma coincidono con la parte delle acque più basse, dove la vegetazione è abbondante. In questi casi si possono fare delle stupende catture a patto di riuscire a cogliere il periodo che precede la deposizione delle uova, perché dopo, per fare interessare le carpe rimaste o le nuove arrivate nei luoghi di frega alle nostre esche sarà un’impresa ardua “La stagione dell’amore tornerà LA STAGIONE DELL’AMORE Pag.164
con le paure e le scommesse questa volta quanto durerà”. Sono consapevole che il mondo del carpfishing è diviso nel pensiero sulla pesca in periodo di frega, personalmente sono portato a pensare che la presenza sul lago di noi carpisti in questo particolare momento per le carpe è un bene “guardiano”, che nel tempo ha evitato un vile bracconaggio da parte di persone senza scrupoli, che hanno per decenni fatto inutili razzie, togliendoci oggi parte di un patrimonio ittico e la relativa gioia di “Nuove possibilità per conoscersi” con tante di quelle carpe, perché “gli orizzonti perduti non ritornano mai”. Mauro Pitorri
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Testo e foto di Dino e Dario Ferrari
Premetto che non è che il terminale attiri i siluri verso di voi aumentando il numero di catture, ma è un insieme di piccoli accorgimenti che fanno la differenza durante l’azione di pesca TERMINALI PER LA PESCA IN VERTICALE Pag.167
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Legare 30 cm di trecciato da 1.20 mm
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Foratura piombo eseguita nella parte superiore per avere quasi tutto il peso nella parte inferiore e di conseguenza evitare la rotazione 11
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Il terminale fatto in un certo modo, il piombo ideale per quel tratto di fiume, la canna o il mulinello specifici per quel tipo di tecnica, come viene svolta l’azione di pesca, e naturalmente, fondamentale, è individuare la zona ideale dove insidiare i nostri Siluri. Sono molti i fattori da tenere sempre a mente per riuscire ad arrivare alla nostra sperata cattura, molti dei quali già trattati nei numeri precedenti di questa rivista. In questo numero tratteremo l’argomento terminali, sempre oggetto di discussioni per quale sia il meglio da utilizzare. Questi che vi sto per illustrare sono il frutto di anni di esperienza e di utilizzo in pesca. T erminale n ° 1 Partiamo con l’utilizzo di un trecciato lungo circa 30/35 centimetri dal diametro di 1.20 mm sul quale legare con un semplice nodo un’ancoretta 2/0 che si può aumentare o diminuire di misura in base alle esche che si hanno a disposizione, se preferite potete utilizzare anche un amo doppio armato pre-
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cede con filo di rame per l’innesco, poi infiliamo l’amo trainante 7-8/0 e lo fissiamo con un nodo senza nodo a circa 9 centimetri l’uno dall’altro, in seguito leghiamo una girella che abbia una tenuta pari a 90 kg ma che sia di piccole dimensioni a circa 8 centimetri di distanza dall’amo trainante, infiliamo due spezzoni di termoretraibile trasparente, uno lungo 1.5 cm con diametro 4.8 mm che si restringe fino a 2.4 mm e l’altro lungo 7 cm con diametro 3.2 mm che si restringe fino a 1.6 mm, dopo averlo passato sul vapore prepariamo la madre lenza sulla quale andiamo ad infilare la guaina porta piombo specifica con a seguire uno spezzone di tubetto in gomma dal diametro di 5 mm lunga 1.5 centimetri, poi leghiamo con un nodo Palomar la clip per una fondamentale sostituzione rapida del terminale in caso si danneggiasse sul fondale o anche per applicare un’altra tipologia di terminale. Per quando riguarda il piombo come vedete bene dalle foto grazie alla fessura posta TERMINALI PER LA PESCA IN VERTICALE Pag.170
nella parte superiore è possibile sostituire velocemente la grammatura dello stesso in base alla tipologia di spot che stiamo per affrontare, anche durante la stessa “passata” è possibile variare la grammatura e questo è molto ma molto importante perché all’inizio il peso ideale della passata può essere 100 grammi ma se aumenta il fondale e la velocità della corrente si può finire con 200/300 grammi. T erminale n ° 2 Leghiamo del filo di rame sulla parte inferiore del gambo su 2 ami 8/0 che in seguito ci servirà per innescare l’esca (in commercio si trovano anche già pronti) uniamo i due ami con del trecciato multifibre a circa 5 centimetri di
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distanza, infiliamo uno spezzone di 1.5 cm di guaina al silicone, leghiamo l’amo trainante 5-7/0 con un nodo senza nodo a circa 6 centimetri di distanza, applichiamo la girella da 90 kg a 8 centimetri di distanza, su tutti i vari nodi applicate sempre della colla ciano acrilica, infiliamo 7 cm di termoretraibile
Se avevate dei dubbi su come realizzare alla perfezione dei buoni terminali per la pesca in verticale, potete iniziare a lavorare seguendo i consigli dei nostri due grandi esperti
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3.2/1.6 avendo cura di farlo sormontare anche sopra l’anello dell’amo e per finire passiamo bene sul vapore o in acqua bollente, quando andiamo ad innescare l’esca nei due fili di rame che fuoriescono applicate due spugnette galleggianti, queste servono per mantenere bene in assetto la nostra esca evitando rotazione e incagli sul fondale soprattutto nella pesca a striscio. TERMINALI PER LA PESCA IN VERTICALE Pag.176
T erminale n ° 3 Per il montaggio dei 3 ami è uguale al n°2, dopo cambia per la diversa tipologia di piombo da utilizzare, di seguito all’amo trainante infilate due spezzoni di termoretraibile e due spezzoni di guaina come si vede chiaramente in foto, legate una girella a doppio cuscinetto con tenuta 70 kg a circa 20 centimetri dall’amo, riscaldate il termoretraibile a ridosso dell’amo trainante facendolo sormontare bene sull’occhiello, usufruite dai due spezzoni di guaina al silicone per intercambiare velocemente il piombo che in questo caso ha un’asta in acciaio passante con baricentro del peso quasi tutto nella parte inferiore per evitare la rotazione, anche in questo caso applicare le due spugnette galleggianti sui fili di rame che fuoriescono. T erminale n ° 4 F ire b all Applicate la clip di sgancio rapido all’amo trainante 7-8/0, questa vi servirà per cambiare velocemente grammatura della Fireball in base allo spot da affrontare,
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create un’asola di 11/12 centimetri con del multifibre da 1 mm, infilate uno spezzone di guaina per tenere unito il trecciato nella parte centrale, applicate della colla ciano acrilica sul nodo, unite amo e ancoretta. Infilate circa 5 centimetri di guaina al silicone tra amo e clip la quale fate scorrere dopo aver applicato il piombo più idoneo al vostro spot. Mi sono dilungato un pò, ma non tutti praticano con costanza questa pesca quindi è bene spiegare il tutto con chiarezza, ricordate che se fate le cose per bene poi vi saranno molto utili in pesca e riuscirete a fare la differenza. Spero anche questa volta di esservi stato d’aiuto. Un saluto a tutti e alla prossima! Dino e Dario Ferrari
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Sarà che a voi il freddo non piace e il caldo è sicuramente un vostro valido alleato per l’umore, ma il vostro oroscopo per maggio giugno è il migliore dei 12 segni, amore, fortuna, lavoro, hobby, denaro, non mancherà niente. Però state attenti ai comportamenti, sappiate che i segni sono sempre condizionati dagli ascendenti. Non voglio dirvi che avrete occasioni d’oro senza prima avvertirvi di dare una letta al vostro ascendente. I rapporti sociali saranno idilliaci, se avete un partner questo si avvicinerà a voi e vi lascerà anche spazio per godervi appieno il vostro hobby, magari lo potrete fare anche assieme, oppure non farà storie se starete via 4 giorni con un socio. Per la salute qualche piccolo inconveniente sul lato allergie, ma è normale in questo periodo, usate antistaminici, ma solo se non dovete guidare, copritevi alla sera per evitare starnuti: sono tutte indicazioni che la mamma vi ha sempre detto, quindi nulla di così drammatico. Le spese saranno viste molto bene, se avete messo da parte un gruzzoletto, fatelo pure, in questi due mesi avrete la possibilità di fare ottimi acquisti, vi anticipo che non sarà così da luglio! Nient’altro da dire, se non…andate a pescare! È il momento dell’anno dove potete davvero fare il “pescione”.
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Prosegue un ottimo momento per molti di voi, un momento che già da fine aprile avete notato. Gli astri dell’intuito e dell’amore sono nettamente con voi, ma questo cosa significa? Non di certo che qualsiasi cosa abbiate in mente, vada a finire bene! Perché dal lato fortuna avrete una piccola sbandata verso metà maggio, attenzione quindi alle decisioni serie, rimandatele a giugno, verso il 10. Se qualcuno di voi è iscritto in un club di pesca o è particolarmente attivo nei social, ci saranno delle gratificazioni sul lato comunicativo per la pesca, molto probabilmente otterrete un bel risultato in termini di catture, la vostra popolarità sarà alle stelle proprio a giugno e dovete cogliere l’occasione di continuare a pescare nel solito punto, non mancheranno catture e sarete ripagati ampiamente. Sotto il lato della salute, è obbligo indossare sempre una felpa con il tramonto, non resistete in maglietta fino a che non fa buio, ne va della vostra salute per il mese di maggio, meglio se indossate anche un buon cappello sotto le giornate con i primi caldi e soprattutto occhiali, ci potranno essere dei problemi legati alla vista, forse causati anche da pollini. Alcuni di voi sono ancora indecisi su un acquisto da fare, ma non un acquisto qualsiasi, si tratta di spendere una bella cifra per un riparo o una serie di accessori per il campeggio, gli astri consigliano di non farlo i primi giorni di maggio, ma di farlo verso la fine del mese, dove potrete usufruire anche di uno sconto particolare del vostro negozio di fiducia.
Non saranno due mesi da ricordare, per fortuna che chi vi è accanto vi darà man forte. Alcuni di voi subiranno un forte stress da lavoro che si ripercuoterà anche sulla salute. Se vedrete un peggioramento da maggio, giugno potrebbe essere peggio, il mio consiglio è di prenotarvi una vacanza a luglio per risollevarvi! Gli astri consigliano di lavorare sodo perché è un dovere per vivere, ma il fine settimana o quando avete una giornata libera, passatela facendo quello che vi piace di più, ovvero pescare! Non fate viaggi lunghi, basta il posto vicino casa, dovete rilassarvi e se prendete anche un bel pesce, tanto di guadagnato! Se andate all’aria aperta, dovete stare attenti al primo sole e alle ventate di aria fresca, potreste scottarvi e di conseguenza ammalarvi e prendere anche una brutta rinfrescata, che se sommata alle allergie, vi metteranno ko per alcuni giorni. Le spese dovranno essere limitate al minimo, per il proprio hobby esche e minuterie, forse ci sarà un problema con una rottura di una canna o di un mulinello costoso, tempi di assistenza abbastanza lunghi. Insomma, non saranno due bei mesi, ma cercateli di vivere nel migliore dei modi, sempre in maniera positiva e non esagerando mai, state sempre nei vostri ranghi e i due mesi potranno essere anche piacevoli.
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In grande ripresa! Chiudete Aprile con alcuni strascichi di salute: tosse, mal di gola, febbre, lo sbalzo termico altalenante vi ha rallentato fisicamente, ma non mentalmente. Le giornate belle sono iniziate in ritardo, ma voi avete osato troppo, forse anche a pesca e quindi avete preso un bel raffreddore oppure una scottatura. Saranno in ripresa gli affetti, sia a casa, che con il socio di pesca o amici. In casa ci sono state delle piccole tensioni causate anche dalla pesca, forse una spesa di troppo o qualche ora eccessiva fuori di casa per il proprio hobby, invece con gli amici si potrebbero riaprire dei rapporti con vecchi amici. Anche se siete in forte salute, state comunque attenti a non esagerare con le maniche corte! La sera ancora fa freschino in molte parti e quindi si possono prendere delle rinfrescate, evitate di fare i supereroi ed evitate abbronzature precoci, a pesca usate sempre il cappello! Le giornate in pesca vedranno un susseguirsi di successi, specialmente dalla seconda metà di giugno, alcuni di voi otterranno dei premi se gareggeranno, oppure un pesce record tanto desiderato. Sul lato economico non ci saranno delle sorprese, ma alcuni di voi saranno indecisi se fare una vacanza estiva in pesca o al mare, consultate la compagna o compagno se avete dei dubbi, ad agosto potreste pentirvene. Comunque un gruzzoletto per un set di canne nuove ci sta, ma anche qui trovate sempre il momento giusto per dirlo in famiglia.
A cura di White Koy
b ilancia
Attenti a giugno, ci potranno essere dei forti malumori o imprevisti che vi faranno stare a casa fisicamente, anche se con la mente vorreste andare a pescare, sfruttate il buon aspetto di maggio per non avere dei rimorsi. Vi farà enormemente dispiacere vedere i vostri compagni o amici dei social, sfoggiare pesci, quando voi dovete fare altro. Da parte vostra potranno sorgere invidie verso chi sta ottenendo dei risultati, ci potrebbero essere anche alcuni di voi che vedranno letteralmente rubarsi la posta a causa di altri, vi arrabbierete, ma non servirà a niente, se non è questo il motivo dell’arrabbiatura, ci potrebbe essere una cancellazione di un viaggio di pesca. Salute non tanto buona, le allergie stanno massacrando alcuni di voi, quest’anno in particolar modo con l’esplosione del caldo, i pollini e i pioppi non vi daranno tregua, usate una volta al giorno degli antistaminici, attenzione però a non farne uso se dovete guidare. Ci potranno essere delle complicanze derivato da ustioni o da colpi di sole. Gli avvertimenti elencati fino ad ora sono da tenere in forte considerazione da verso la fine di maggio fino a gran parte di luglio. Vi mancherà perfino la voglia di andare a pescare, però se riflettete bene, se fate uno sforzo, vi potrete godere al massimo le pescate se ci andate anche contro voglia… Finanze non tanto buone, avete fatto un ottimo acquisto a fine aprile, ma non so perché state pensando di cambiarlo, tenetelo, vi farà molto comodo, non fate cambi azzardati o non cercate l’affare in questo periodo, con l’avvicinarsi dell’autunno ci saranno maggiori possibilità di successo per grossi acquisti, limitatevi solo a minuterie ed esche.
vergine
Avrete due mesi identici al mese di Aprile, non ci saranno grossi cambiamenti, tranne per una questione di scelte che vi vedrà protagonisti a fine giugno. Le stelle sono davvero interessanti specialmente sotto l’aspetto dell’hobby. Avrete a disposizione una gran dote umoristica per ottenere consensi in un gruppo di pesca, alcuni di loro vi chiederanno di fare qualche pescata assieme, ma attenti a chi portate con voi, non sempre si va d’accordo per tre quattro giorni con alcune persone che prima erano quasi sconosciute, se lo fate, portate pazienza, se questa persona vi farà scappare un bel pesce a pochi metri dal guadino per sbadataggine, perdonatelo. Uno dei pochi segni zodiacali che in questi due mesi si godranno il sole senza problemi di salute, salvo qualche starnuto e sonnolenza causati da allergie. Maglietta a maniche corte quando gli altri indossano la felpettina serale, energia tra i percorsi più impervi con notevoli carichi di attrezzature, monterete il vostro campo da pesca in armonia e con veramente poca fatica. Vi si prospetteranno delle trattative per alcuni oggetti usati, ma il consiglio è di guardarci bene non due, ma tre volte e se ne vale veramente la pena ok, altrimenti meglio spendere qual cosina in più ed avere un prodotto nuovo con garanzia, poi non dite che non vi era stato detto…vedi luglio! Problemi di salute alle vie respiratorie per molti nati sotto il segno dello Scorpione. Malanni di inizio primavera causati soprattutto da allergie, possibili ripercussioni a livello intestinale con intolleranze incrementate da alimenti cui siete allergici nella materia prima. Le giornate di pesca passeranno molto disturbate da questi avvenimenti. Ci potranno essere dei sintomi di febbre. Questi malanni si attenueranno dalla prima settimana di giugno, quando inizierete ad abituarvi al bel tempo. Forse l’inverno troppo lungo ha fatto in modo di abbassare le vostre difese immunitarie. Ci potranno essere, nonostante ciò, delle interessanti sessioni di pesca, risolte con un pesce all’ultimo minuto, il consiglio degli astri è quello di non dare per finita una sessione fino a che non tirate su le canne, anzi, tenetele giù 30 minuti più a lungo, saranno premiati gli audaci nel mese di giugno. Se dal lato della salute vacillerete un po’, il vostro compagno di pesca, se ce lo avete, vi darà un’enorme mano, vi sarà molto utile soprattutto montando il campo e smontandolo. Sarà quell’alleato, nel vero senso della parola, vi farà godere appieno delle giornate in pesca, voi con gli occhi ed il naso rossi, lui con il fazzoletto in mano per voi. Troverete modo per ringraziarlo! Attenti alle spese folli, non è il periodo, tenete fermo il portafogli per quanto riguarda l’acquisto di materiale di grosse dimensioni, sono invece agevolati gli acquisti per minuterie, esche e buffetterie, perfino per guadini. Le grosse spese rimandatele nel mese di luglio, quando ci sarà un cambio di rotta in tal senso, soprattutto per quanto riguarda la fortuna negli acquisti.
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Si prospetta un periodo davvero interessante, una costante ascesa per quanto riguarda il segno del Leone. Se nei mesi invernali avete avuto degli imprevisti, sia a livello fisico che economico, avrete davanti la possibilità di stare più tranquilli, quello che è stato seminato nei mesi precedenti, è possibile coglierne i frutti. Sarete molto attivi a livello sociale, specialmente chi ha a che fare con Facebook o altri canali social comunicativi, andrete subito al sodo ed otterrete ottimi successi mediatici, quello che direte, sarà ascoltato e sarà trasmesso anche ad altri, facendovi crescere in popolarità. Occhio ai primi caldi di stagione, le stelle raccomandano di coprirsi il collo nelle ore notturne se fate sessioni di più giorni, ma anche semplici notti, potrebbero esserci problemi di cervicale. Ottimo periodo per pianificare una grande pescata nel periodo estivo, una di quelle che “non si scorderanno facilmente”, non solo per le catture, ma anche per il panorama e per il relax. Cercatevi una location dove potete ricaricare le batterie, se le ricaricherete, affronterete molti mesi con forza ed energia per poter svolgere in totale serenità qualsiasi pescata, anche quelle dove dovete portare in spalla zaini pesanti per lunghi tragitti. Finanze nella norma, anzi, vi arriverà un gruzzoletto extra, questo potrebbe esser un segno del destino, da quanto non fate un regalo a vostra moglie o fidanzata? Oppure marito o compagno? Quel gruzzoletto usatelo per rendere felice chi vi è accanto, tanto vi sopporta e vi supporta, che ne vale davvero la pena, poi se viene a pescare con voi, cosa c’è di meglio di un regalo di pesca?
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A cquario
Chiamerete questo momento, il “momento di riflessione”, c’è qualcosa che vi turba, non vi torna e tutto questo si ripercuote in voi stessi, se non siete al 100% e avete dei dubbi, un problema che non ha risposta, lo estraniate anche agli altri con atteggiamenti a volte irrispettosi. Questo specialmente verso familiari. A giugno ci sarà una ripresa per quanto riguarda alcune scelte “fortunose”, cosa che prima non era possibile, piccoli problemi che si sommavano giorno dopo giorno. Un assaggio positivo di quello che sarà da agosto fino alla fine dell’anno. Tutto bene il lato pratico, avrete ottime occasioni di rilancio per il vostro hobby e per il lavoro, sotto questo aspetto starete tranquilli e vivrete giornate molto gratificanti. Se dal lato lavorativo ci saranno delle congratulazioni nei vostri confronti, dal lato della pesca ci saranno delle soddisfazioni nelle vostre pescate, si prospettano grossi pesci ed anche in quantità, giugno il mese perfetto per osare di più, cercate di fare qualche notte a pesca e sono particolarmente adatte le ore di prima mattina, ma solo se iniziate l’azione di pesca con il buio. Salute altalenante, il forte sbalzo termico vi potrebbe mettere ko in gran parte delle giornate, il naso sarà il primo a soffrirne e tutto l’apparato respiratorio, è consigliabile l’uso degli occhiali per prevenire la lacrimazione derivata da pollini. Non ci saranno problemi di natura cutanea, il sole vi darà un bell’aspetto, ma prendetelo con moderazione. In pesca però mettetevi un cappello! Finanze nella norma, avete fatto acquisti esagerati in inverno? Ora state calmi, godetevi il gruzzoletto e non sperperatelo, ci sarà un’occasione da non perdere in autunno e lì potreste pentirvene di aver speso troppo in questo momento. I piccoli accessori, come lampade da testa, buffetterie, tavolini rigidi e minuterie di alta qualità, nonché boilies ready made con all’interno dello squid, questo elenco potrebbe esservi davvero utile.
oroscopo Pag.182
CAPRICORNO
Avete passato un momento di tensione con voi stessi, ci sono stati dei momenti dove non eravate felici al 100%, alcuni di voi non sono riusciti nemmeno ad andare a pescare, forse è l’unica cosa che poteva distrarvi e farvi venire il sorriso. Se vi dicessi che il periodo brutto dell’anno sta passando? Solo se lo volete! I rapporti con le persone resteranno solidi, a parte le solite discussioni in famiglia, forse state andando troppo via da casa per lavoro o altro, qualcuno se ne sta accorgendo e nasceranno delle incomprensioni. Specialmente nel mese di giugno. Possibilmente, se dovete andare a pesca, cercate un compromesso, portatevi con voi il partner, solo se c’è il sole però! Ottimi invece i rapporti di gruppo, la popolarità di alcuni di voi salirà ancora nei prossimi mesi. Vivrete dei giorni alterni a buono stato fisico a stanchezza allucinante. Solo un problema di primavera, allergie, ci saranno giornate noiose che non vi basterà un pacchetto di fazzoletti, ma ci saranno altre giornate dove voi avrete un’energia pazzesca e vi sembrerà di stare al settimo cielo. Sono proprio i momenti dove è necessario staccare la spina e puntare forte al vostro hobby. Saranno premiati i coraggiosi, coloro che affronteranno nuove acque, ma sempre con la strategia messa a punto a tavolino, non improvvisate. Maggio e Giugno saranno propensi a ottime occasioni per acquisti, ci potrebbe essere un aumento di stipendio per alcuni di voi o un regalo inaspettato da un familiare, non teneteli da parte, si vive una volta sola e quindi spendeteli per rendervi felici, se volete un prodotto acquistatelo, la fortuna degli acquisti è dalla vostra parte, ma attenti dove spendete i soldi, le spese verso i primi 6 segni dello Zodiaco andranno a buon fine al 90%, le altre potranno subire dei ritardi di consegna.
Due mesi bipolari, proprio come voi, un mese sarete alle stelle ed un mese alle stalle, almeno queste sono le previsioni! Partiamo con maggio che porta purtroppo brutte notizie, sarete particolarmente scontrosi, ci sarà un diverbio con un vostro amico o collega di lavoro per una questione legata o alla pesca o al lavoro. La pesca vedrà un problema alle postazioni, troppa pubblicità e qualche personaggio oscuro di troppo sta girovagando nei pressi, colpa di qualcuno che ha detto cose che non doveva dire, la prima regola del pescatore è non dire subito se si sta catturando, ma di farlo ad atto compiuto! Invece a giugno tutto si risolverà, scoprirete che molto probabilmente era un falso allarme, alcuni personaggi stavano per intromettersi nelle vostre pescate, ma voi con la vostra dialettica, avete scongiurato una brutta serie di giornate a pesca molto nervose. Sempre analizzando i due momenti, Maggio sarà un mese non tanto proficuo, pescate scarse o non ricche di successo, almeno per quello che vi eravate prefissati, se tali arriveranno, sarà solo per una fortuna sfacciata, ma anche questa non è che sia dalla vostra parte. Giugno invece sarà un mese dove se chiedete, otterrete, se osate, avrete successi incredibili, basta crederci ed insistere, molti di voi cattureranno dei pesci importanti da far invidia a molti. Salute altalenante pure questa! Maggio ricco di acciacchi derivati da allergie, pruriti e problemi cutanei, non esponetevi troppo al sole, cappello e magari ombra! Giugno sarà notevolmente diverso, con la voglia di stare all’aria aperta che vi garantirà anche una discreta tintarella. Le finanze inducono prudenza a maggio, evitate il più possibili le spese, potrebbe capitare che se acquistate una busta di ami, invece di 10, ne trovate 9! Giugno sarà diametralmente opposto, già a partire dai primi giorni, sarete fortunati negli affari, oggetti inutili che avete in garage, potranno portare un guadagno inaspettato come vendita di materiale usato e i nuovi acquisti saranno agevolati da fortuna sotto al lato di garanzie, molto importante per la fine dell’estate.
pesci
sagittario
Nessun grosso sbalzo da aprile, il proseguimento di un momento stabile continua, salvo per alcuni di voi che sono fortemente connessi ad alcuni ascendenti e quindi è consigliabile leggere l’oroscopo di questi. Ci sarà una leggera polemica entro i primi 10 giorni di Giugno che si allungherà per almeno un mese e mezzo con polemiche, forse derivate da una piccola bugia che avete detto per salvaguardare una postazione di pesca o perché ingenuamente avete messo un pesce pubblicamente e qualcuno se ne è risentito. Nulla di così drammatico, saranno discussioni talmente futili che si risolveranno, ma bisogna parlarne sempre a 4 occhi, mai davanti ad un monitor ed una tastiera. La pesca vivrà un ottimo momento per poter fare sessioni decisamente gratificanti, un posto incantevole vi farà da cornice e tale lo sarà per molto tempo, se non fisicamente, nella vostra mente, se sarà l’ultima opzione, non resta altro che tornarci il prima possibile, non ve ne pentirete! Grosse soddisfazioni per numero/quantità di catture in alcune pescate, non fate i preziosi, cercate di fare una bella foto ricordo con tutte. Lato salute senza grossi problemi, solo qualche distrazione causato da un torcicollo o male alle articolazioni derivato da colpi di aria fredda presi con lo sbalzo termico giorno/notte, mettetevi una felpa quando sentite un po’ di brezza. Acquisti e gestione dei soldi senza nessun alto o basso, avrete l’occasione di vendere un prodotto che avete usato da tempo ad ottimo prezzo e investire quella cifra in un prodotto nuovo, forse quello che durante i mesi invernali non vi siete potuto permettere, ora è il momento, ma fatelo entro la metà di giugno, perché poi ci saranno gli ultimi 15 giorni, dove ci potranno essere delle complicanze causate da una garanzia che potrebbe andare troppo per le lunghe.
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04 2018
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