CARP E FEEDER FISHING N.6 NOVEMBRE / DICEMBRE 2018

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06 2018

RIVISTA DIGITALE BIMESTRALE GRATUITA

NEWS - Fipsas fiops - lbf

CARPFISHING Ai margini del fiume

FEEDER

Il Bait Dropper

CATFISHING Strategie di stagione



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graziano giambastiani Direttore Editoriale

NUMERO 6 EDITORE MATTEO MARMOCCHI

Numero Registro Operatori di Comunicazione 26536

direttore responsabile

consulenti

White Koy, Graziano Giambastiani, Dario Ferrari, Dino Ferrari, Stefano Francia, Mattia Travasoni, Mauro Pitorri, Raffaele Mapelli, Simone Gatti, Mirko Benlodi, Fabio Di Antonio

Novembre/Dicembre 2018

L’invio di fotografie e materiale dattiloscritto alla Redazione, autorizza implicitamente la pubblicazione a titolo gratuito sulla rivista Carp e Feeder Fishing.

Matteo Marmocchi matteo@carpefeederfishing.it

I manoscritti ed il materiale iconografico inviati in Redazione non verranno restituiti.

direttore editoriale

Sono vietati la pubblicazione e l’utilizzo anche parziale di testi, foto e disegni, se non espressamente autorizzati.

Graziano Giambastiani graziano@carpefeederfishing.it

videoimpaginazione

Matteo Marmocchi

è una pubblicazione bimestrale MATTEO MARMOCCHI Registrata presso il Tribunale civile e penale di Bologna con il numero 8458

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graziano@carpefeederfishing.it

proprietà

MATTEO MARMOCCHI www.carpefeederfishing.it Tutti i diritti sono riservati.


SN OVEM OMM A R I O B R E - D I C EM B R E pr o v e pr o d o t t i 66 cogitech 80 nash 146 imperial baits

r u brich e 6 news 14 eventi 18 fipsas 22 fiops 24 lbf 156 OROSCOPO

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NODO DELLE MIE BRAME...

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FLEXIBLE HOOK

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VALUTARE, RIFLETTERE, AGIRE

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FINALMENTE... VIVERONE!

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IL BAIT DROPPER

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ALCUNI CENNI AUTUNNALI

AI MARGINI DEL FIUME

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e/Novembre/ N° 15 Ottobr

Tecnica PARLIAMO DI TERMINALI... LA PESCA IN FIUME

Prove Pesca TITAN HIDE XL SCOPE OPS RUCKALL

I L A N N U T U A E G G O I P

il nuovo numero della rivista di

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1° RADUNO DEL CARPFISHING ITALIANO

Pusiano regala emozioni! C’era da aspettarselo, visti i presupposti: 18 coppie di carpisti da tutta Italia e un sole splendido ad accoglierli sulle rive del Lago di Pusiano, poteva non essere un successo? La manifestazione, una “prima” assoluta, è nata dall’idea della sede CFI 244 di Piombino Dese “Elementi Negativi”. L’obiettivo era creare un momento di incontro fra le sedi di Carp Fishing Italia, una occasione per stare in pesca e in compagnia in uno dei migliori laghi della penisola. La risposta è stata subito positiva, con i posti andati letteralmente a ruba pochi giorni dopo l’annuncio, un segnale forte di coesione per una associazione storica e pioniera sotto molti punti di vista. Dal lato tecnico, il via alle danze è stato dato giovedì 27 settembre, con il ritrovo (e una lauta colazione) nella cornice dell’Agriturismo La Geretta, campo base degli organizzatori. Sono seguite le estrazioni, durante le quali ogni coppia ha estratto la propria postazione di pesca. Maglietta dell’evento, cappellino Prologic e boilies Fishfood hanno accompagnato poi i pescatori al punto designato. Chi con mezzi propri e chi a bordo delle imbarcazioni predisposte da Egirent, supporto insostituibile e custode del Lago di Pusiano.

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L’inizio del raduno ha visto subito una coppia a segno: gli amici di Este Viola e Ruggin impiegano pochi minuti per mettere a referto una rara specchi che ferma l’ago della bilancia a 16,3 kg. E’ quindi la postazione Parini-Toro ad aprire le danze. Si prosegue poi la giornata con alcune catture di taglia inferiore: alla postazione Geretta con Caffaz/Tondello in rappresentanza dei Colli Euganei, seguiti da Sparesato/Giacobbe di Villadose al Lambrone. Il risveglio del venerdì è di quelli da incorniciare, i messaggi per la richiesta di pesature si susseguono. Una bella regina poco sotto i 10 kg per Bertazzo/Ceccolin in Eupilio, Spettoli/Pagliarini in Falegnameria con 7,70 kg e un pesce importante per Spranzi/Petrosino della Leonessa di Brescia pesata a 14,90 kg. La mattinata promette bene, e poco dopo infatti arriva la chiamata dalla Bosco 2 dove pesca la coppia del Padova Carp Team Masiero/Trevelin. Ad andare a segno è proprio il Consigliere Nazionale di CFI Luca Masiero che, emozionatissimo, posa per le foto di rito con una sontuosa regina da 17,30 kg. Per non farsi mancare nulla, ci delizia con una partenza in diretta: il pesce sembra importante ma ha la meglio del pescatore padovano infilandosi in una legnaia. Non c’è tempo per le recriminazioni, il telefono si fa bollente per un messaggio dalla coppia Anoé/ Bragato. “Venite venite!” sono le parole magiche, e infatti la coppia di Martellago alla postazione Comarcia 1 ha guadinato una regina di 21,5 kg che li porta in testa alla classifica provvisoria, stilata con il metodo del “big fish” per ogni coppia. Giusto 5 minuti per stappare una buona bottiglia di Prosecco e festeggiare degnamente ed è il turno della

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sede di Anguillara, a segno con 15,30 kg di regina alla Eupilio. La giornata continua con altre catture non in classifica, prontamente pesate e rilasciate direttamente dalle coppie in pesca. Durante la notte molte altre coppie marcano catture, il lago reagisce bene e anche se non dobbiamo effettuare pesature importanti passiamo comunque a salutare le coppie in pesca. Si sblocca anche la coppia “di casa” degli Elementi Negativi, una regina da circa 10 kg per Bortolato/Dalla Lana che viene festeggiata con un brindisi e un doveroso gavettone. L’ultima notte è quella decisiva, il fine gara è fissato per le 8 e la sveglia suona presto. La coppia con più chilometri sulle spalle ha fatto centro: i cugini Rubino, dalla Basilicata, conquistano sul filo di lana il secondo posto, con una regina da 18,30 kg alla San Lorenzo! La domenica mattina scorre serena, i trasbordi vengono gestiti dalla squadra Egirent capitanata dall’immenso Gigi, che ci ha assistiti in maniera esemplare e coccolati con alcuni prodotti tipici... decisamente apprezzati. Il ritrovo di fine gara è sempre a La Geretta, il profumo proveniente dalla cucina attira i carpisti ma riusciamo a trascinarli verso il palco allestito per le premiazioni. Si parte dai ringraziamenti: ai partecipanti, a Carp Fishing Italia, agli sponsor Prologic e Fishfood e ai partner tecnici Marchiodifabbrica, Sartor trofei e Puntoquadro. Il discorso dei consiglieri Masiero e Basile è un inno all’unione e alla coesione di Carp Fishing Italia, oltre che il momento giusto per mandare un commosso saluto e un abbraccio al Presidente nazionale Agostino Zurma.

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La classifica finale vede sul terzo gradino del podio il Padova Carp Team con Masiero e Trevelin a 17,30 kg, superati in extremis da Rubino/Rubino della sede di Venosa a 18,30 kg. Alzano la coppa dalle grandi orecchie Anoè/Bragato, che regalano a Martellago il trofeo del primo raduno del carpfishing italiano. La manifestazione è stata raccontata in diretta su Facebook nella pagina appositamente creata, e pronta ad accogliere la cronaca di altri emozionanti raduni del carpfishing italiano.

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PULIZIA LAGO DI SUVIANA Si è svolta con grande successo, la giornata di pulizia del lago di Suviana, dove erano invitati a partecipare pescatori e frequentatori del lago. A malincuore si sono visti solo carpisti, dove hanno raccolto decine e decine di sacchi dell’immondizia, riempiendo un carro di trattore e diversi bauli di macchina. I rifiuti raccolti da terra erano per lo più da turisti, immondizia di ogni genere lasciata incivilmente sulle sponde del lago. Poca sporcizia derivata dai pescatori, questo significa che questi ultimi hanno molto a cuore questi bacini. Le giornate di questo genere sono promosse ogni anno, ma purtroppo non si vedono chi, nei tavoli regionali, inneggia all’ambientalismo o alla salvaguardia della fauna e flora. Un plauso immenso a chi ha partecipato la domenica mattina, togliendo tempo alle proprie famiglie e dedicando tempo ad un bene collettivo. Da oggi un piccolo angolo di mondo è più pulito grazie ai carpisti!

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news Un breve, ma conciso racconto del nostro affezionatissimo Alessio Vecchini che ci racconta una delle sue tante esperienze sul bello e difficile Canal Bianco.

Inverno in Canal Bianco... Temperature che son arrivate a 10 gradi, uno spot molto difficile, uso la barca per calare alla perfezione i miei inneschi. Il Canal Bianco da il meglio di sé in primavera ed in estate. Ma se si rispetta, lui rispetta te... Mezz’ora dopo aver montato tutto, vado a calare le canne una alla volta. Sono su una media di 2,5/3,5 m di acqua. L’ultima canna la calo vicino a dei pali di legno dove c’è il passaggio delle bettoline. Dopo anni alcuni di questi pali, a causa del passaggio di queste barche sono caduti. Dopo aver scandagliato attentamente, calo la quarta canna a 2 m da questi pali caduti sul fondo. Arriva la notte, ma verso le 4 di mattina, con una temperatura di 10 è partita lei... E’ stata ingannata da un innesco a omino di neve 14/14, boiles fish e spice da 14 mm e pop up Indian spice da 14 mm. Una manciata di boiles come pasturazione e poi basta. D’inverno pasturo poco. Capita a volte che uso anche i sacchetti in pva...Bè...che dire... Magico inverno direi... la carpa pesa 19.900.

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Carpitaly 2019 Noi lo sappiamo che è ancora un po’ presto ma vi ricordiamo che il prossimo 16 e 17 Febbraio 2019, nella sede storica di Gonzaga, si terrà la ventunesima edizione di Carpitaly 2019. Quella dello scorso anno è stata un’edizione particolarmente positiva, la fiera internazionale della pesca sportiva aveva chiuso sua ventesima edizione con oltre 12.000 visitatori, vediamo se il 2019 sarà l’anno del record! Carpitaly, nonostante la sua storica età resta una manifestazione dinamica e capace di rinnovarsi, seguendo le richieste di un pubblico molto appassionato, che dimostra sempre grande affetto nei confronti della pesca sportiva e delle tecniche specialistiche in generale. L’offerta commerciale è di altissimo livello con tutte le principali aziende di settore a livello mondiale che, anno dopo anno continuano a credere in questo appuntamento. Ma Carpitaly non è soltanto una fiera commerciale, da alcuni anni vengono organizzati momenti di riflessione in grado di unire una comunità particolarmente compatta e appassionata, alle problematiche che tentano di minare le nostre acque e il nostro ambiente: una tra tutte il bracconaggio ittico. Gli appassionati di Carpfishing, di Catfishing e di Feeder Fishing arriveranno a Gonzaga da tutta l’Italia, dall’Austria, dalla Germania, dall’Inghilterra e dall’Est Europa, sicuri di trovare una fiera adatta alle loro aspettative. Per il terzo anno, grazie all’introduzione del nuovo padiglione, la manifestazione occuperà una superficie di 14.000 metri quadrati ospitando otre 100 espositori qualificati. I’appuntamento quindi è per il 16 e 17 Febbraio alla Fiera Millenaria di Gonzaga per la ventunesima edizione di Carpitraly 2019.

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16-17 Febbraio 2019

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EVENTI

FISHING SHOW ITALIA Ferrara Fiere 15-16 Dicembre 2018

Segnatevi questa data perché manca veramente poco alla prima edizione del Fishin Show Italia, il nuovo evento che chiuderà questa stagione 2018, una vera e propria festa della pesca sportiva ricreativa, un appuntamento da non mancare dedicato agli amanti delle tecniche specialistiche, dello Spinning e della pesca a mosca. Il 15 e 16 Dicembre 2018 si svolgerà presso il quartiere fieristico della Fiera di Ferrara, la prima edizione del Fishing Show Italia. Un evento fieristico che racchiude le discipline più praticate in acqua interna. Carpfishing, Feeder & Specialist, Spinning e pesca a Mosca. Tante aziende di settore e tanti negozi che proporranno ai visitatori prodotti tra le novità in uscita e prezzi scontati. Verrà adibito uno spazio anche all’Outdoor che si sposa perfettamente con le tecniche di pesca. Per gli amanti della pesca con gli artificiali, mosca e spinning, oltre alla parte dedicata alle aziende di settore e ai negozi in cui potranno trovare anche anteprime esclusive, avrà modo di incontrare auto costruttori molto conosciuti sia nell’ambito dello spinning che degli artificiali e ampio spazio

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sarà dedicato anche al Fly Fishing; ci saranno inoltre istruttori di lancio a una e due mani che faranno dimostrazioni presso le vasche che andremo a ricreare; un’area dedicata ai viaggi pesca e naturalmente ricca sarà la partecipazione dell’associazionismo naturalmente collegato alle pesca sportiva! Senza poi dimenticare il Fishing Party Show di sabato sera con musica dal vivo e street food, naturalmente ingresso libero per tutti con la possibilità per coloro che si presenteranno con il biglietto della manifestazione, di avere una consumazione gratuita. Il sabato sera musica dal vivo con band locali, quartiere fieristico aperto in un padiglione per

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ballare, bere birra e mangiare specialità locali. Un ampio spazio esterno che fa da cornice alla struttura. Parcheggi gratuiti predisposti per migliaia di autovetture e tutti a pochi passi dall’ingresso. Facilità di raggiungimento grazie al nuovo collegamento diretto appena usciti dall’autostrada Ferrara Sud.

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I moderni padiglioni offrono al visitatore ampi spazi, pulizia e la giusta temperatura. Allo stesso tempo offrono agli espositori, ampi spazi con luci dedicate appositamente per risaltare i prodotti esposti. Una fiera professionale che vuole essere anche una festa della pesca, un evento che vuole unire i pescatori nel godersi al meglio la propria passione, qualunque essa sia!

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FIPSAS BERGAMO E CREMONA, INTERVENTO DI RECUPERO IN SINERGIA Provvidenziale intervento, lunedì 8 ottobre, delle guardie ittiche volontarie della Fipsas di Bergamo e di Cremona. Lungo la roggia Archetta, nel tratto in cui la stessa, tramite un tunnel (detto “sifone”) passa sotto la Borromea, hanno recuperato circa due quintali di pesce di varie specie. Nei giorni scorsi, a richiedere l’intervento del guardia pesca, erano stati alcuni passanti. La roggia si trova a fianco della strada che porta a Montodine: transitando in bicicletta si erano accorti che il sifone era ‘in asciutta’, dunque con poca acqua, conseguenza della conclusione della stagione irrigua. Centinaia di pesci sarebbero soffocati in pochi giorni.

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L’ITALIA sta per DOTARSI di una LEGGE QUADRO per la PESCA SPORTIVA in ACQUE INTERNE Il disegno di legge prende spunto da una proposta già presentata al Senato nella precedente legislatura. Il testo riprende diffusamente i contributi più originali e innovativi elaborati, nel corso degli ultimi anni, dall’intenso lavoro e studio svolti dalla FIPSAS in merito all’evoluzione dell’attività alieutica e, più in generale, al processo di modernizzazione che sta vivendo il settore della pesca sportiva e ricreativa.

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Le maggiori novità del testo di legge, riguardano aspetti importanti come la rimodulazione delle competenze degli enti locali, i benefici dello sviluppo del turismo alieutico sull’economia del territorio, l’esigenza di rinnovare la classificazione delle acque e il considerare la fauna ittica patrimonio indisponibile dello Stato. Ma, soprattutto, la nuova norma risulta arricchita, significativamente, nel contrasto alla piaga del bracconaggio ittico. Infatti, l’ex art. 40 della Legge 154/2016, viene abrogato e sostituito da una norma più corposa ed efficace per debellare il fenomeno in maniera determinante. Ovviamente, questo DDL verrà presentato in una conferenza stampa a breve, dove saranno invitati tutti gli attori che hanno partecipato alla sua stesura e, inoltre, successivamente sarà costituito un gruppo di lavoro, coordinato dalla Federazione, che emenderà il testo apportando contributi e modifiche significativi e utili affinchè, venga approvato. LEGGI IL TESTO http://www.fipsas.it/images/doc/federazione/01076596.pdf

COMUNICATO FIPSAS A seguito degli accadimenti verificatisi dopo il recente Campionato Italiano di Pesca in Apnea in Acque Interne e del gravissimo danno di immagine alla Federazione da essi derivate e in coerenza con il sempre più accentuato impegno federale dedicato alla salvaguardia delle acque torrenti, fiumi e laghi e della fauna ittica che li popola, alla lotta al bracconaggio ittico e alle campagne di ripopolamento o di recupero e di messa in sicurezza di pesci soggetti ad asciutte selvagge compiute a loro danno il Consiglio Federale della FIPSAS ha deciso di cessare definitivamente tutte le proprie attività agonistiche, sia nazionali che territoriali (organizzative e partecipative), correlate alla pesca in apnea in acque interne. Il Consiglio Federale

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L’UCRAINA VINCE IL XX MONDIALE DI CARP FISHING Si conclude in Serbia con la vittoria dell’Ucraina il 20° campionato mondiale di Carp Fishing. Un’edizione questa, che verrà ricordata per la scarsa pescosità, con 11 nazioni su 24, tra cui l’Italia, che chiudono la gara con zero catture. Dietro gli ucraini primi con 11 penalità (19.150 g), la squadra croata con 11 penalità (12.460 g) seguita da quella inglese, terza con 12 penalità (22.940 g). Nelle classifica a coppie, prima con 42.640 g. la coppia lituana formata da Sabonis Deividase Kicas Rimantas (nella foto), seconda con 15,340 g la coppia ucraina composta da Starshuk Mykhailo e Hryhorashenko Mykola e terza con 14.380 la coppia inglese costituita da Charrington Harry e Pitcher Karl. La carpa più grande del peso di 15,340 g viene catturata dalla coppia ucraina seconda classificata. CLASSIFICA http://www.fipsas.it/images/doc/Pesca_Di_Superficie/carp_fishing/Ranking_Final_Carp_2018.pdf

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Nuova puntata del format FIOPS “Avanti Insieme” Questa volta, il direttore FIOPS Francesco Ruscelli ha incontrato il presidente nazionale di Arci Pesca Fisa Fabio Venanzi, con il quale è stato trattato l’argomento della risoluzione del 12 giugno 2018 sulla situazione attuale della pesca sportiva e ricreativa nell’Unione Europea.


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LBF roma E’ dal 2004 che sono entrato a far parte della famiglia LBFItalia, e precisamente nella sezione romana LBFRoma alla quale sono legato ed innamorato, in tanti anni ho conosciuto molti amici, ho condiviso le migliori giornate di pesca tra risate e mangiate... ed infatti da quando organizzo i raduni della nostra sezione, tutti noi abbiamo preso qualche kilo. Come si può vedere dalle foto la caratteristica principale della nostra sezione fa passare in secondo piano la pesca, che alla fine diventa una giornata di ritrovo e stacco per noi e le famiglie, ma un’altra principale attività della sezione, e che da circa 5 anni è diventato un “must”, sono gli eventi di beneficienza che organizzo per le associazioni Onlus, citandone alcune come “Step Aba” che assiste e supporta i bimbi affetti da autismo, “Il Cammino di Giulia” che assiste i bimbi sordo/ciechi ed ultima, ma non meno importante “Più unici che rari”, che combatte una malattia rara come la sindrome di Alexander. Devo dire che ogni volta che incontro questi bim-

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bi con le famiglie, sento di avere una carica addosso molto forte, perché proprio i genitori trasmettono questa voglia di combattere ed andare avanti. Alla fine la pesca oltre che ad essere una bellissima disciplina, serve anche a riunire le persone per ottenere un ricavato devoluto per una nobile causa, ed in questo posso dire con estremo piacere, che siamo la sede del centro Italia per eccellenza. LBFRoma oltre ad organizzare eventi importanti come quelli sopracitati, durante tutto l’arco dell’anno organizza per una volta al mese serate dimostrative, che possono essere sia di livello tecnico, ma anche di livello “propagandistico” con l’aiuto dei tester delle ditte commerciali che vengono invitati, ovviamen-

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te col nuovo anno si cercherà ancora di migliorare la sede, ed inoltre ultimamente anche la riuscita di un libricino LBFRoma, nel quale alcuni di noi hanno dato del proprio per rendere questa “minirivista” nostrana molto interessante, con itinerari, tecniche, recensioni, tutorial… Insomma LBFRoma è sempre in piena attività, e anche se siamo 3 o 20 per un evento, il numero non importa, quello che importa è che ad ogni evento sia caratterizzato da una bella giornata, una buona compagnia ed una notevole quantità di risate e soprattutto di roba da mangiare perche il nostro motto è “se non mangiano loro (i pesci), mangiamo noi!!!” Presidente LBFRoma Alessandro Arseni

IL FEEDER LA MIA PASSIONE Sono in LBFRoma dal 2016. Ho partecipato a molte iniziative tra cui i raduni di beneficienza dove si pesca, si mangia in abbondanza. Nel nostro piccolo aiutiamo molte persone in difficolta.

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Ho contribuito alla realizzazione del libricino di LBFRoma, ideato dal nostro Presidente Alessandro Arseni e dal CDN LBFRoma, con un tutorial da me eseguito per la preparazione e la cottura delle granaglie. Grazie agli amici dell’associazione che non smetterò mai di ringraziare ho imparato molte cose riguardanti la pesca a feeder e non solo. Senza nulla togliere alle altre sedi periferiche, LBFRoma secondo il mio modesto parere è la sede per eccellenza per quanto riguarda la pesca e le azioni sociali e per tale motivo sono molto orgoglioso di poterne fare parte. Emiliano Garuglieri

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deeper pro plus Testo e foto di Graziano Giambastiani

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Iniziamo da questo numero una serie di articoli che metteranno in risalto le caratteristiche di questo fenomenale apparecchio elettronico. Il Deeper Pro Plus è l’unico Ecoscandaglio al mondo che si può utilizzare lanciando da riva, i dettagli del fondale sono a colori e ha il GPS incorporato. Piccolo, discreto, facilmente trasportabile e maledettamente preciso, il Deeper vi mostrerà ciò che le acque non vi hanno mai svelato

In questo numero inizieremo a presentare il Deeper Pro Plus esaminandolo nei dettagli con una serie di immagini, ma senza entrare nello specifico delle sue molteplici funzioni, lo faremo in seguito. Grazie alla sequenza fotografica entreremo in confidenza con questo piccolo ecoscandaglio dalle eccellenti capacità.

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Sulla confezione è rappresentato chiaramente l’utilizzo del prodotto con tutte le specifiche in inglese.

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Il Deeper Pro Plus si presenta come una semplice palla nera grossa come un’arancia, con un raggio di 6,5 centimetri.

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Vediamo che cosa viene fornito nella confezione. Sulla parte sinistra abbiamo: il Deeper, due anelli in metallo filettati, una piccola borsa di trasporto per il Beeper in neoprene, tre libretti di istruzioni, e il cavo USB per ricaricare il Beeper. Nella parte destra invece: la testa arancione per poterla sostituire in caso di scarsa luminosità o nebbia, la farfalla in gomma che serve per fermare il cellulare al manico della canna (scelta opzionabile) una pinza multi funzioni Gerber, sempre utile quando si è a pesca e nel sottofondo della scatola altre istruzioni e 4 fascette di gomma in abbinamento alla farfalla ferma Smartphone.


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Su di un lato del Deeper troverete 4 piccole freccette che devono sempre combaciare. Questi sono i riferimenti per quando lo aprirete per caricare la batteria al Litio-Polimero o per sostituire la testa con quella arancione per il buio. Fate sempre molta attenzione a questo particolare, l’ingresso di acqua all’interno potrebbe causare dei seri danni all’Ecocandaglio.

Nella parte inferiore del Deeper, quella pesante che va in acqua tanto per capirci, ci sono due piccole testine di metallo. Questi sono i sensori di acqua, e servono per attivare e disattivare automaticamente l’ecoscandaglio. Quando metterete in acqua il vostro Deeper automaticamente si accenderà al contatto con i sensori, e quando lo toglierete dall’acqua si spengerà da solo in modo automatico. La cosa incredibile è che si spenge anche durante la fase di lancio prima che arrivi a toccare la superficie dell’acqua, lo si capisce perché la schermata sullo Smartphone si blocca e riparte solo al contatto con il liquido. Questo è un vantaggio per la maggiore durata della batteria.

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Il Deeper ha tre punti di aggancio dove avvitare gli anelli in dotazione. Ogni punto è stabilito per un diverso impiego. Per l’uso con la canna da riva l’anello va posizionato nell’attacco più basso.

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Gli altri due attacchi sono: uno per la pesca sul ghiaccio, e un altro per la pesca dalla barca.

La testa arancione da utilizzare in caso di nebbia o di poca luce.

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Con la piccola farfalla di gomma in dotazione è possibile fissare lo Smartphone ad un picchetto per averlo sempre alla distanza desiderata.

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Per pescare con la lenza onde evitare che il dispositivo si inclini diagonalmente causando problemi di connettività, usare, come abbiamo detto precedentemente,il punto di aggancio più in basso. Altra raccomandazione, non agganciate il Deeper alla lenza con accessori troppo pesanti, potrebbe inclinarsi e non trasmettere correttamente i segnali che arrivano dal fondo. Il Deeper avrà così una posizione stabile garantendo una connessione senza problemi alle distanze prestabilite.


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Quando il Deeper è a riposo fuori dall’acqua, la batteria non viene consumata.

Il Deeper ha un peso specifico di 100 grammi e quindi anche la canna dovrà essere adeguatamente rapportata, per non avere problemi nel raggiungere le lunghe distanze. Il Deeper può raggiungere un perfetto segnale fino a 100 metri di distanza. É consigliabile montare nel mulinello una treccia robusta, per evitare spiacevoli rotture della lenza, e un pezzo di circa 50-60 centimetri di nylon dello 0,50 o 0,60 al quale potrete legare un piccolo moschettone.

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Per concludere questa prima presentazione vediamo che cosa ci fa vedere in diretta il Deeper quando siamo a pesca.

Graziano Giambastiani

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ALCUNI CENNI

AUTUNNALI

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Testo e foto di Mattia Travasoni

L’autunno è tra i mesi più produttivi per la ricerca delle grosse carpe ma a volte le sessioni non vanno come speriamo. Vediamo di trovare una linea mediana su come affrontare questo magico periodo in base a quelli che sono i più classici quesiti ALCUNI CENNI AUTUNNALI Pag.37


Nylon o treccia? Dipende Dalle distanze di pesca

I laghi sottoposti a forte pressione di pesca, per esempio le aree recintate o i laghi a pagamento non subiscono la stessa metamorfosi che si nota nelle grandi acque libere. In un’acqua privata è possibile trovare le carpe nelle medesime aree qualunque stagione stiamo considerando. Le grandi acque libere invece subiscono dinamiche proprie dove il comportamento dei pesci

Su spot marginali, è necessario adattarsi alle circostanze con swinger sempre molto lenti

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…e in mezzo alle grosse capita la piccolotta!

sembra essere molto simile, da qui diventa facile avere punti di riferimento dai quali trarre spunto per svolgere le nostre sessioni. Risulta deduttivo entrare nel vivo dell’argomento chiedendoci, in modo del tutto indicativo, quali potrebbero essere le zone migliori per cercarle. A cq u a a l t a o acq u a bassa ? La risposta lampante che diventa regola trasversale in questi particolari momenti dell’anno, tende a indicare le aree profonde come punti clou per impostare una sessione, tuttavia è bene considerare che la vita biologica di una carpa si colloca a profondità medie ben definite, comprese tra i 1-2 metri e 8-9metri. Oltre questi margini sarà possibile trovarle ma non rappresentano il loro target ottimale per condurre le attività biologiche di un animale a sangue freddo. L’autunno è caratterizzato da possibili cambiamenti barici, termometrici e dalla repentina inversione circadiana con ore di luce inferiori a quelle di buio. Questo pone i presupposti per innescare una reazione che parte dagli elementi più semplici che costituiscono la catena alimentare dei pesci,

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conseguendo nell’univoco risultato di trovare i margini della riva sprovvisti della stessa bio fauna di cui erano composti qualche mese prima. Basta semplicemente pensare che nei periodi di giugno luglio era facile trovare carpe ammassate sotto ninfee e intricate negli erbai, ora, man mano passa il tempo sarà sempre più difficile trovarle in queste aree per un motivo semplice: le piante stanno appassendo a causa del ritmo circadiano e dalla temperatura. E’ importantissimo capire che non stanno “morendo” ma semplicemente si stanno preparando all’inverno dove, in quelle stesse aree, l’anno successivo sorgerà di nuovo la vita. Ma in

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La scelta dell’esca non solo permette catture ma queste saranno costanti durante tutta la sessione

realtà è bene analizzare cosa stia realmente succedendo, appunto, le piante (acquatiche o terrestri) producono ossigeno grazie al complesso meccanismo della fotosintesi clorofilliana dove diventano un vero e proprio polmone del lago. Il sopraggiungere dell’autunno fa sì che la parte verde di queste piante inizierà a marcire ottenendo un effetto opposto e promuovendo microrganismi che diminuiranno la percentuale di ossigeno, ostacolando così la rigogliosa catena alimentare che si era creata nei periodi primaverili. Il meccanismo è semplice ma spesso viene perso di vista dai carALCUNI CENNI AUTUNNALI Pag.44

L’attento uso dell’eco ci permette di trovare gli spot migliori


Un innesco ad assetto neutro creato con farina di sughero è la strategia adatta per pescare su fondali inconsistenti

A volte una singola pop up colorata può fare la differenza specialmente in acque cristalline

pisti con il comune errore di porre somiglianze strette con animali a sangue caldo o dimenticando la concreta evoluzione della flora del lago e, soprattutto, delle ripercussioni che questa ha sui pesci. E q u in d i ? Ammesso il loro allontanamento da queste zone, in molti casi troviamo carpe localizzate in aree limitrofe ma dal contesto differente. Solitamente la profonditĂ diventa un segno distintivo per queste aree.


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Impratichendo il discorso e addentrandoci su un tema molto più correlato a una pesca attiva, l’ecoscandaglio e una buona lettura del fondale diventano punti chiave nell’approccio autunnale dove scalini profondi e soprattutto cambi di consistenza del fondale sono le reali chiavi di volta della nostra sessione. Ovviamente non sono da dimenticare ostacoli prossimi a fondali alti dove le carpe possono trovare crostacei e molluschi in ogni mese dell’anno, ma la

scelta di vaste zone ben ossigenate magari prossime a variabili del fondale, rappresentano la scelta ideale per il periodo. S c e l t a d i pas t u ra z i o n e Solitamente si parla di aree in cui i pesci sono stanziali o comunque limitatamente girovaghi. In tal caso è sottinteso che la strategia di pasturazione rappresenta la dinamica con cui veicolare le carpe sul nostro spot.

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La farina di Krill diventa mia speciale alleata in moltissime situazioni in cui necessito forte attrazione

Se la pasturazione dettagliata e limitata all’innesco era un presupposto primaverile, ora è utile non farsi trovare impreparati, quindi considerare ampie aree di lago a cui dedicare la sessione compatibilmente con la dimensione media dei pesci e dei branchi presenti. Non esistono quantità minime o massime di esche da lanciare in acqua, bensì il numero di abboccate ci spingerà o meno nell’abbondare. Ovviamente anche salti e rollate diventano segnali indiscutibili sulla presenza di pesci, sinonimo della concreta necessità di incrementare la quantità di esche lanciate. E q u an d o n o n par t o n o ? Ammesso di aver trovato la zona adatta, non sarà difficile notare salti e rollate sulla pastura. Guizzi all’imbrunire come all’alba segnalano la presenza costante di carpe sull’area pasturata ma a volte le canne tacciono. Qui la mente del carpista inizia a prendersela con chiunque e probabilmente l’errore più grande è quello di limitarsi all’attesa. Il cambio di strategia in pesca può sortire l’inversione dei presupposti dove, un’esca magari sotterrata dal fango resterebbe nascosta agli occhi delle carpe. Ricordiamo che le carpe tendono a restare in pastura anche se non sono più presenti esche sul fondale, quindi la presenza di carpe senza partenze non è necessariamente imputato al fatto che non mangiano ma probabilmente

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Le esche pronte per la pasturazione hanno un aspetto molto attraente

loro possono aver perso lo stimolo di piantare il muso sul fondale per cercare cibo. Il nostro innesco intonso potrebbe essere stato aspirato più e più volte senza successo sprofondando inesorabilmente nella melma. Personalmente uso solo inneschi alleggeriti da pop ups o ad assetto neutro per ottenere la giusta presentazione. A volte, in casi estremi, mi dedico a una pop up singola solo nei casi in cui peschi su fondali duri, ma questa resta comunque la scelta ultima quando davvero non so più cosa inventarmi per convincerle. Spesso, nel caso in cui l’acqua è trasparente i risultati non si fanno attendere. Tornando al tema principale, dopo 48 ore di attesa e salti presenti, la scelta migliore è quella di alleggerire il più possibile gli inneschi centralizzando maggiormente la pasturazione e rinfrescandola spesso. Probabilmente vi è capitato come dopo aver calato nuovamente una canna immobile da parecchie ore, questa riesca a convincere una carpa dopo alcuni minuti. Tip o l o gi e d i e sch e Trovo che la stagionalità delle esche sia estremamente dipesa dalla strategia di pasturazione. Una pasturazione ampia con decine di chili di boilies obbliga il pescatore a offrire prodotti massimamente accettati dalle carpe

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e soprattutto ben bilanciati, contrariamente alla primavera dove la pesca a spot sancisce strategie fondate su esche altamente attrattive per convincere le carpe in passaggio a piantare il muso su piccoli spot tra i canneti e i germogli delle ninfee. Ora abbiamo la necessità di esche “nutritive” dove le proprietà attrattive vanno di pari passo al loro valore biologico. Solitamente mi affido a esche Pacific Tuna per interpretare questo periodo trovando grande successo grazie alla loro percentuale proteica derivante da farine di origine animale, ossia il tonno del pacifico.

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Oltre a sortire un’azione attrattiva notevole riescono a essere accettate dalle carpe come preziosa fonte nutritiva obbligandole a restare in pastura per giorni o addirittura mesi. Ovviamente, per accelerare questo processo principalmente quando siamo a pesca per pochi giorni, è possibile potenziarle ricoprendole di liquidi attrattivi e farine solubili o farina di Krill. Queste ultime si diffonderanno sul fondale trasportando segnali alimentari fortissimi alle carpe. I l t e m p o m ig l i o r e ? Pianificare una sessione autunnale è un reale gioco d’azzardo. Più si va avanti con la stagione, più ci sono le possibilità che una violenta perturbazione da nord rovini tutto il nostro

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In caso di assenza di pesci di disturbo, la pasta modellata attorno all’innesco diventa un ottimo mezzo di richiamo

progetto. E’ possibile valutare con attenzione il meteo degli anni precedenti per capire all’incirca quando le perturbazioni potrebbero sopraggiungere. Solitamente a fine settembre e inizio ottobre, negli ultimi 6 anni una perturbazione fredda investiva l’Italia. Quest’anno non è successo. Altrettanto a fine novembre e inizio dicembre sussiste da anni un repentino abbassamento di temperature che potrebbe far presagire un analogo comportamento meteo anche quest’anno. Resta comunque un dato davvero dubbio ma di concreto interesse ai fini della nostra sessione. Tuttavia, se vogliamo trovare una dinamica standard in cui poter sperare nel meglio, i momenti di maggior costanza meteo sono ideali per poter pescare in autunno principalmente quando periodi di bassa pressione costante si stanziano sulla nostra penisola veicolando i pesci nelle zone fonde dei laghi. Ovviamente queste sono variabili valutate nel corso di anni passati sulle sponde senza per forza diventare un Vangelo e dove la pesca resta sempre tra le più piacevoli incognite di cui siamo appassionati. mattia travasoni

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PARLIAMO DI PASTURAZIONE: IL BAIT DROPPER

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Testo e foto di Stefano Francia

Molte moderne tecniche di pesca, hanno una derivazione a forte influenza anglosassone. Pensiamo solamente al carpfishing e/o barbelfishing in tutte le loro sfaccettature, oppure al sempre piĂš presente feeder fishing IL BAIT DROPPER Pag.57


Il Bait Dropper è un pasturatore particolarmente efficace in grado di depositare sul fondo una buona quantità di prodotti adatti ad una sessione

Attrezzature dedicate, approcci tecnici perfettamente eseguiti, selezione della specie, esche particolari...molto di tutto ciò presenta sfumature di fumo di Londra. Di “quel mondo” però, spesso si trascurano particolari piuttosto importanti, che sarebbe bene valutare molto più attentamente, per la buona riuscita delle nostre sessioni. In questo caso parliamo di un sistema di pasturazione (e più precisamente di un attrezzo apposito) che i pescatori d’oltremanica adottano da tempo immemore: il bait dropper. Conoscendone molti personalmente questi spesso mi ripetono “senza bait dropper non vado nemmeno a pesca”.

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Si tratta di un attrezzo concettualmente e strutturalmente molto semplice quanto geniale e pratico nel suo utilizzo, tanto da lasciarmi piuttosto stupito che non sia così diffuso sul territorio italiano quanto lo è in altri paesi. È un cilindro schiacciato ai lati (ricorda la forma di un disco da hockey), di composizione metallica o materiale plastico ad alta resistenza (personalmente le versioni in metallo mi hanno sempre soddisfatto maggiormente) in cui uno dei lati è formato da uno sportello che si apre completamente tramite movimento a ribalta, bloccato da una cerniera. Il sistema di sgancio è composto da un semplicissimo meccanismo meccanico formato da una robusta asta in metallo che ne attraversa completamente il corpo e presenta nella parte superiore una curvatura apposita per bloccare in modo sicuro il movimento dello sportello. Nella parte inferiore dell’asta, e E’ un cilindro schiacciato (ricorda la forma del che spunta dal fondo del bait dropper, disco da Hockey) e lo si trova sia in materiale è presente un piombo di forma più o plastico che nella versione in metallo... meno a goccia, che conferisce e facilita la discesa verso il fondo; una volta raggiunto funge inoltre da stantuffo per far sollevare il gancio di blocco e permettere il completo ribaltamento del contenuto del pasturatore. Il piombo può variare di peso e forma a seconda del modello scelto, ma potremo anche modificarlo artigianalmente per adattarlo alle nostre esigenze avvolgendolo con semplice filo piombato morbido da bloccare poi con un buon collante. Sulla parte esterna è presente un asola saldata in cui far passare il nostro terminale per poi bloccare l’amo in un apposito tampone di sughero. Questo sistema ha esattamente lo stesso funzionamento di un gancio e ci permette di utilizzare il bait dropper in qualsiasi momento con la canna con cui stiamo IL BAIT DROPPER Pag.59


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Quando il piombo alla base tocca il fondo, sblocca il pasturatore e fuoriesce il prodotto che si distribuirà uniformemente...

pescando, senza rovinare terminale ed amo, ed in pochissimo tempo. Devo però ammettere che personalmente preferisco utilizzare una canna dedicata a questo ingegnoso sistema e solitamante la scelgo di potenza maggiorata per gestire meglio scarichi anche abbondanti di esche. Ma si tratta solamente di preferenze personali. Questo sistema di pasturazione e questo particolare attrezzo, non è a solo appannaggio delle pesche specialistiche ma ha effetti devastanti anche se utilizzata con la bolognese o con le lunghe roubaisienne. La possibilità di portare velocemente sul fondo le nostre esche (qualsiasi esse siano) e rilasciarle in un punto ben preciso su cui poi effettuare l’azione di pesca, presenta vantaggi difficilmente raggiungibili con altri sistemi. Tutte le caratteristiche spiegate fino ad ora vi avranno fatto capire qual’è il suo unico limite: la distanza di lancio. Questo sistema di pasturazione infatti è particolarmente efficace sulle corte distanze visto che il suo peso e la sua forma, non lo rendono adatto a lanci forzati o ad affondamenti in forti correnti e a lunghe distanze. È lo strumento ideale invece nella pesca marginale o a distanze comprese entro i 25/30 m, situazioni nel quale il bait dropper può essere lanciato a pendolo o direttamente calato nella zona di interesse. A seconda della dimensione utilizzata si IL BAIT DROPPER Pag.61


E’ un pasturatore molto preciso e lo si può utilizzare sia per la pesca nei fiumi a barbi e carpe, sia per chi ama fare Stalking nelle acque ferme ricche di vegetazione

potrà depositare sul fondo, piccole o grandi quantità di esche in brevissimo tempo e soprattutto nel massimo silenzio possibile. La furtività è un’altra caratteristica fondamentale di tali tecniche di pesca ed approcci tecnici e con l’ausilio del bait dropper questa è garantita al 100%. Ottimo modo, ad esempio, per pasturare in modo preciso le zone di acqua ferma ai margini dei fiumi, dove spesso i carpisti calano le proprie lenze alla ricerca di potenti carpe. Oppure nella pesca marginale e stalking IL BAIT DROPPER Pag.62


per preparare le zone di pesca durante le escursioni lungo canali, stagni piccoli fiumi. In questo caso alcuni scarichi delle nostre esche nel punto prescelto per poi lasciar “riposare” lo spot per una mezz’oretta, è quanto di meglio si possa mettere in campo per ricavare il massimo dalle nostre sessioni. Concludo segnalandovi una caratteristica che potrebbe sembrare insignificante ma che di fatto è estremamente importante: con il bait dropper, qualsiasi tipo di esca può essere veicolata sul fondale con la garanzia che tutto venga rilasciato perfettamente nella zona desiderata. Quindi fate spazio a pellet,

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particles, boiles, groundbait, larve vive od incollate, additivi e tutto ciò che i vostri avversari gradiscono particolarmente. Dopo l’abbuffata di tante prelibatezze, si spera ci regalino combattimenti epici come ricompensa ai nostri sforzi ed alla nostra dedizione. E come recitava il famoso slogan “bait dropper: provare per credere!”. Stefano Francia

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FOCUS prodotto F

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Kodex Kompact CN 9/10’ 3 Lb

Kodex Intelligent Tackle presenta sul mercato delle carp rod compatte la nuova Kompact CN 9/10’ 3 Lb Una canna studiata e progettata in Inghilterra, ma tenendo ben presente le esigenze dei pescatori europei. Da tempo nel mondo del cf moderno, l’utilizzo di canne più corte rispetto alle classiche 12’ ha preso ormai piede in maniera radicale. Maggior comodità di trasporto, minor ingombro e spesso, se non si devono affrontare lunghissime distanze, garantiscono le stesse performance di attrezzi ben più lunghi. La Kompact CN 9/10’ si avvale di un sistema davvero geniale che ne permette di variare la lunghezza da 9’ a 10’ tramite l’innesto a spigot (quindi virKodex Kompact CN 9/10’ 3 Lb Pag.66


tualmente indistruttibile) di un pedone della lunghezza di 1’ nella parte superiore del manico. Questo, essendo sprovvisto di anello, permette il cambio anche in piena azione di pesca. L’ingombro da chiusa è di poco superiore ai 100 cm ed in dotazione prevede una robusta coppia di fasce in neoprene e velcro per il trasporto. L’azione della Kompact CN è potente e progressiva adatta all’uso in grandi laghi e perfettamente a suo agio in forti correnti.

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In diverse occasioni con l’innesto montato e quindi con la maggior potenza a disposizione, si sono lanciati pesanti spomb senza nessuno sforzo. Gli innesti dei vari elementi sono talmente curati da essere quasi invisibili, donandole un elegante look da “due pezzi”. La potenza di 3Lb è addirittura sottostimata, risultando ben più potente di molte sue dirette concorrenti grazie al carbonio ad alta resistenza utilizzato anche sulle sorelle maggiori CX-i. Gli anelli sono ovviamente in pietra dura e di largo diametro adatti anche all’uso con robuste madre lenza in tracciato e shock leader. Con anelli di tale fattura l’apicale non poteva che essere flangiato per evitare qualsiasi rischio di incaglio. Le dotazioni di questa piccola cattivona sono al top in tutti i suoi elementi. Line clip in carbonio, manico in morbido eva, porta mulinello a fissaggio inverso, logo inciso al laser sul pomello del calcio in alluminio. Quello che infine stupisce è l’incredibile rapporto qualità prezzo a cui viene proposto tale attrezzo. La filosofia dell’inglese KODEX INTELLIGENT TACKLE è intrinseca nel loro logo/motto: BE INTELLIGENT.

Visita il sito: www.cogitech.eu

Kodex Kompact CN 9/10’ 3 Lb Pag.68


Via San Dionigi, 117/A 20139 Milano Tel. +39.02.5695505 Fax +39.02.5691752 email info@cogitech.eu

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carpfishing

NODO

DELLE MIE BRAME...

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Testo e foto di Graziano Giambastiani

Voglio riproporre un argomento molto sentito. I nodi sono la parte piĂš importante della nostra montatura, se fatti correttamente e scelti in base alle loro caratteristiche, vi permetteranno di pescare con fili piĂš sottili aumentando anche la possibilitĂ di catturare

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Questo è il motivo principale di questo articolo, mostrarvi le fasi della loro costruzione in modo chiaro e dettagliato così che possiate realizzarli correttamente, usufruendo dei vantaggi che vi offriranno in pesca. Questa non è altro che una piccola introduzione ad un argomento di grande interesse comune. Ma prima di entrare nel vivo dell’argomento vorrei raccontarvi una mia esperienza che vi farà riflettere sull’importanza che rivestono i nodi nella nostra tecnica. Alcuni anni in occasione delle riprese di un DVD sulla pesca delle Amur successe una cosa inaspettata quanto incredibile. Anche se non si trattò di una carpa record o di un amur fuori dal comune, per me la cattura di quel pesce ha un significato molto importante. Innanzi tutto si trattò di un grosso Siluro che sfiorava di pochi centimetri i due metri di lunghezza. Una cattura inaspettata e di dimensioni eccezionali, ma ancora più importante è l’averlo recuperato e portato a riva con un filo in bobina dello 0,35 con un terminale da 25 libbre e un amo del numero 1. Mi dispiace soltanto di non averlo pesato. Comunque dopo un combattimento mozzafiato durato più di mezz’ora e averlo rilasciato al suo ambiente, ho verificato le condizioni del filo e quella dei nodi. Nonostante la grande tensione alla quale era stata sottoposta la

CLINCH SU LENZA DOPPIATA 1

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Questo è un nodo molto tenace che può essere realizzato sia per collegare la madre lenza ad una girella con moschettone, sia come nodo “rinforzato” per unire il vostro terminale ad una girella o ad un amo. Doppiando il terminale nell’ultimo tratto si ottiene una tenuta ancora maggiore. A qualunque dei due scopi voi vogliate rivolgere questo nodo, sappiate che avrete in qualsiasi occasione un nodo molto efficace e resistente oltre che di facile realizzazione. L’unico passaggio al quale dovete fare attenzione è nella fase finale di “assucatura” delle spire.


mia attrezzatura i miei nodi avevno tenuto benissimo ed è grazie alla loro alta resistenza allo strappo che mi fu possibile salpare quel gigante utilizzando una lenza senza dubbio inadeguata. Molti tendono ad attribuire la colpa di un pesce strappato alla scarsa qualità del filo, ma personalmente su questo non sono totalmante d’accordo. Sono invece del parere che se si usano dei fili sottili con dei buoni nodi, ripeto buoni nodi con un alto carico di rottura, la lenza si strapperà meno facilmente anche in caso di forti e repentine trazioni, ma se si impiegano fili più robusti rispetto allo standard realizzando dei nodi sbagliati o con una bassa percentuale di tenuta, vi renderete conto che la vostra lenza tenderà a strapparsi anche in caso di minore trazione. Chi mi conosce sa che raramente monto della treccia sulle bobine dei miei mulinelli, proprio perché preferisco la maggiore elasticità del nylon. Anche se qualcuno potrà non essere d’accordo con me, rimango del parere che, a parte casi eccezionali, realizzando dei buoni nodi su un buon filo di nylon saranno pochi i pesci che se ne andranno via portandosi dietro la vostra montatura. Vediamo allora come si realizzano alcuni dei nodi più indicati per la nostra tecnica.

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NODO CLINCH 3 ½ 1

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Il Clinch è il nodo più tradizionale, quello maggiormente utilizzato dai pescatori sportivi per collegare la lenza, un terminale, una girella. E’ facile e veloce da realizzare e si adatta benissimo sia ai trecciati che ai semplici nylon fino a 100 libbre di resistenza. Ovviamente, prima di serrare il nodo bagnatelo con la saliva in modo che le spire siano ben allineate tra loro. Il nodo Clinch ha un carico di rottura medio, pari all’80/90% del carico di rottura del filo con cui è stato realizzato.

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IMPROVED CLINCH 1

Questa è la versione “più tenace” del Clinch 3 ½ o 5. Questa soluzione raggiunge una resistenza sulla trazione pari al 90-95% del carico di rottura del filo impiegato. Questa versione è più indicata nel caso si utilizzino trecciati siliconati. Questo nodo ha un’affidabilità media ed esprime il massimo se realizzato con filati inferiori alle 30 libbre.

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NODO HOMER’S 1

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Anche se a prima visto può sembrare un nodo banale, ho deciso di proporvelo perché sono sicuro che vi potrà tornare utili in tantissime occasioni, e se poi non lo utilizzerete mai, vorrà dire che avete comunque imparato qualcosa. Questo nodo prende il nome dal Redattore di una vecchia rivista americana di pesca sportiva. E’ uno dei nodi più resistenti in assoluto per collegare il vostro terminale ad un occhiello di un amo, di una girella o di un artificiale, forse in assoluto il nodo migliore da realizzare con fili inferiori alle 20 libbre.

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SNELLING A HOOK Per realizzarlo occorre un po’ di allenamento e una buona manualità. L’importante è ricordarsi il metodo di avvolgimento del filo perché se si sbaglia un passaggio il nodo non può essere costruito.

La caratteristica di questo nodo è la perfetta tenuta sia con il nylon che con i trecciati, molto prossima al 100%, e maggiore è la trazione più il nodo tende a chiudersi su se stesso.

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KING SLING

Poco conosciuto e poco utilizzato dai pescatori di carpe Si può utilizzare per collegare ami, girelle e artificiali al e siluri. Sinceramente è un vero peccato perché è in terminale oppure per fare doppiature di lenza nel caso assoluto uno dei nodi più resistenti per le forti trazioni. della pesca dei siluri.

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NO KNOT

Che cosa dire di questo “nodo non nodo” divenuto negli anni il più utilizzato per la costruzione dei terminali per il carpfishing? La sua realizzazione è molto semplice ed è uno dei nodi che si impara con le prime esperienze di pesca. Il “nodo non nodo” può essere realizzato classicamente per fare un semplice hair rig op-

pure per chiudere presentazioni più complesse come ad esempio il D rig o Line aligner. Il No Knot è adatto sia per il tradizionale nylon che per tutti i tipi di trecciati. Per garantire al nodo una perfetta stabilità è consigliabile, dopo averlo serrato energicamente, bloccarlo con una goccia di colla acrilica.

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Graziano Giambastiani

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FOCUS prodotto carpfishing

TITAN HIDE XL

A grandissima richiesta dal mercato europeo! Il più compatto bivvy Titan Hide è appena cresciuto! Replicando la scelta del telaio rigido principale per la massima resistenza, ma aggiungendo maggiore spazio, sia per testa e con prese d’aria posteriori per la massima visibilità La Titan Hide XL offre velocità, resistenza e leggerezza al carpista. Novità di questo modello è l’innovativo sottotetto interno in rete, fissato con clip ad elastico ad aggancio rapido, prevenendo il gocciolamento della condensa dal soffitto. Il tetto in rete può essere lasciato montato mentre il Titan Hide XL è imballato, oppure lo si può rimuovere durante le stagioni calde. Al suo interno si può mettere comodamente anche un lettino Emperor senza che esso tocchi i lati, lasciando comunque molto spazio per le borse o altri accessori, TITAN HIDE XL Pag.80


ottenendo un comfort a qualsiasi livello. Il Titan Hide XL è il rifugio ideale per il carpista esigente e in movimento. • Maggiore spazio, altezza e visibilità. • Costruito con nylon 420 D a nastrature cucite e rinforzate. • Design a 5 gambe per un montaggio rapido e veloce. • Blocco centrale Titan ad alta resistenza. • Schiena piatta per la massima superficie utile.

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• Sottotetto rimovibile che riduce il gocciolamento della condensa. • Finestre posteriori impermeabili e con rete scopribile per il flusso di aria. • Cinghie in velcro per fermare le canne. • Fornito di picchetti a T e borsa di trasporto. Dimensioni Approssimative: 152 cm (Altezza) x 280 cm (Larghezza) x 210 cm (Profondità) Altezza del frontalino: 130 cm - Peso: 6.2 kg

Visita il sito: www.nashtackle.co.uk o clicca sul LINK AL PRODOTTO TITAN HIDE XL Pag.82


X E P SCO D I U Q S HOW

CULTURED ® POP UPS Un altro incredibile sviluppo di Nashbait, le Cultured® Pop Ups utilizzano lo stesso processo di stratificazione con pasta per produrre una pelle a scioglimento lento ricca di nucleotidi, aminoacidi liberi, vitamine e minerali. Senza il bisogno di sacchetti o stick in PVA, la pelle delle Cultured garantisce un costante rilascio di attrattori attorno l’innesco, ma a causa della sua densità, l’esca rimane bilanciata sia prima che dopo lo scioglimento della pelle. Perfette per attirare l’attenzione sull’innesco e sull’intera area, anche pescando solo con la singola esca. Le Cultured® Pop Ups si sono rivelate letali per le carpe più difficili, producendo una risposta rapida rispetto ad altri tipi di innesco.

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La pelle delle Cultured® Pop Ups ricopre l’esca con attrattori normalmente denaturati nel processo di ebollizione. Questo segnale alimentare unico, è ciò che le rende così speciali.

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Usando un ago da innesco o un paio di forbici, raschia via la pelle Cultured nella parte superiore dell’esca per scoprire la pop up centrale Airball, in questo caso al gusto Scopex Squid.

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Il Fang Gyro è il partner perfetto per una Cultured® Pop Ups. Preparare il terminale con lo Skinlink, aggiungere la vite Bait Screw e fissarla nella parte superiore del gambo con una perlina in tungsteno Tungsten Hook Bead.

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Il nucleo interno della Cultured® Pop Ups Airball è innescato in modo molto sicuro dalla Bait Screw, per cui non è necessario un capello. Avvitare la vite nell’esca esposta quando la pelle è stata rimossa.

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Se l’esca è troppo galleggiante per il peso del Fang Gyro e per la perlina in tungsteno, fai scivolare una perlina Tungsten Swivel/Knot sull’occhiello della girella del Gyro.

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La pelle si scioglierà in diverse ore a seconda della temperatura dell’acqua, lasciando entrambe le attrazioni sospese attorno la popup e sul fondo, tutto attorno ad essa.

www.nashtackle.com


carpfishing

AI MARGINI DEL FIUME

Il carpfishing moderno è sempre più estremo. Le vie di mezzo sembrano spesso non esserci più. O si pesca Long Range o sotto i piedi AI MARGINI DEL FIUME Pag.84


Testo e foto di Fabio di Antonio

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Una canna posizionata a circa due metri dalla sponda, dove l’acqua è subito intorno ai 5 m. A destra una grossa legnaia obbliga a serrare la frizione, quindi legare la canna è suramente un garanzia

Grazie ai picchetti posso posizionare le canne nel miglior modo possibile. Una alta ad esempio per una canna più lontana, e una bassa nell’immediato sottoriva

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Fateci caso, poi ditemi se sbaglio: vedete più qualcuno pescare “Normalmanete” ad una distanza media raggiungibile a lancio? Pochissimi. Il colmo è quando mi trovo a parlare con alcuni carpisti e si affronta l’argomento del lancio, cosa che io do abbastanza per scontata in un pescatore e mi accorgo che molti hanno perso questa abitudine, o addirittura non l’hanno


mai avuta. Come si può iniziare a pescare senza sapere lanciare? Oltre ai nodi, lanciare, è un fondamento, un istinto che anche un carpista deve avere. Il lancio è fondamentale, questo è insindacabile, come lo è saper sondare il fondo, capire più o meno le altezze e le consistenze, dettagli che in qualsiasi pescata possono essere d’aiuto ed obbligatori quando di parla di pesca marginale.

Per ogni tipo di margine esisteme un tipo di approccio. Schematizzarli è sempre difficile, ma un grafico potrebbe essere un buon aiuto

P e sca m argina l e Per pesca marginale intendo una pesca molto vicina alla sponda, cioè quella fascia tra la sponda ed i primi 20/25 m d’acqua. Così la definiamo per comodità, parlando del Tevere ad esempio. Se parlassimo invece di fiumi minori questo concetto si andrebbe man mano restringendo. Dando per corretta questa mia affermazione numerica, pensiamo al perché la pesca marginale riesce ad essere molto interessante, e sempre più ricercata. Basti pensare all’avvento

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dello “stalking” negli ultimi anni, che alcune volte diventa l’emblema della pesca a corto raggio. Sicuramente un punto di forza del pescare da riva, sotto riva, è il fatto che non servano attrezzature superflue. Quindi l’ecoscadaglio ed il gommone possiamo lasciarli a casa. Questo combacia molto bene con i ritmi sfrenati di questo secolo, puoi pescare in pausa pranzo, due, tre, quattro ore al giorno senza pensare all’enorme quantità di cose da montare. Lasciamo a casa il pod e montiamo tre picchetti, ognuno dedicato a quel preciso punto interessante.

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Una delle carpe che ho avuto il piacere di catturare più d’una volta. Inconfondibile a causa della malformazione alla coda. Chissà quante senza segni riconosciubili avrò avuto il piacere di toccare due volte!

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Posizionare le canne a favore di corrente e a distanze diverse da riva è la scelta obbligata nella maggior parte delle situazioni. Aumenteremo cosi le chance di cattura, intercettando il pesce in ogni punto in cui potrebbe passare. Mettere tutte le canne in fila alla stessa distanza equivale a pescare con una

I l m argin e “Ciascuna delle parti periferiche, spesso regolarmente delimitate, di una superficie individuata”. Così l’enciclopedia Treccani definisce il margine, e sono queste le zone in cui adoro, da sempre, pescare. I margini di un fiume possono essere di due tipologie principali, alle quali poi se ne aggiunge una terza. In base all’anatomia del fiume stesso e all’andamento della corrente possiamo da subito capire in che margine ci troviamo, se eroso con alzamento repentino dell’acqua, o di riporto con declino lieve. Nelle zone erose, dove sbatte la corrente, il margine sarà caratterizzato da fondali duri come il marmo, ricchi di sassi, ghiaia e spesso ostacoli sommersi, mentre nelle zone di riporto il contrario, ovvero una persistente presenza di fondo melmoso e maleodorante e algai. La terza categoria, forse la più interessante per la pesca, sono gli argini misti, quelli fatti di gradoni per intenderci, spesso locati nelle zone periferiche di erosione, dove il pesce è più propenso nell’alimentarsi. Questo sono i famosi punti in cui si creano rigiri d’acqua ricchi sicuramente di alimento naturale. E si sa, le carpe vanno cercate dove sono.

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La M e t af o ra d e l fi u m e e l ’ A u t o s t ra d a Forse l’esempio più calzante rimane quello dell’autostrada. L’autostrada è il fiume, le auto i pesci. Dove trovo gli automobilisti affamati lungo il percorso? Nelle aree di sosta dove mangiano un panino, fanno un giro, rifornimento e si rimettono in moto. E se un’area di sosta ci è piaciuta particolarmente, pensateci bene, se rifacciamo quel tratto di strada ci fermeremo di nuovo; anzi ogni volta che partiamo sappiamo già dove fermarci. Così, sono convinto, succede sotto il pelo dell’acqua. Il pesce che durante il giorno si muove in cerca di cibo, sa già in quale area di sosta è diretto. Ha già le sue tappe prestabilite. Questa tesi posso in parte confermarla grazie alle numerose pescate fatte in un tratto di circa 500 m di Tevere dove più volte, negli stessi e in diversi punti è capitato, anche a distanza di 48 ore di ricatturare lo stesso pesce.

Una delle rare specchi di Tevere che credeva di essere al riparo vicino alla legnaia sottoriva. Un pesce così, nonostante le sue modeste dimensioni è l’oro di questo fiume e spesso il pesce dei sogni, ci nuota veramente vicino

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In alcuni casi si può parlare di territorialità: capita che delle carpe, nonostante vivano in acque correnti, si scelgano dei punti ben precisi dove vivere, senza prendere l’autostrada insomma. In altri casi si tratta semplicemente di abitudini alimentari. A ffr o n t ar e i l m argin e Pescare in questo modo, quindi molto vicino a riva, può sembrare la cosa più scontata per un pescatore, aimè non sempre così, servono per ogni luogo delle piccole accortezze che cercherò di riassumervi. La regola numero uno è come già ho detto negli articoli precedenti, senza voler risultare noioso, pescare su un fondale duro che è quasi sempre sinonimo di corrente, è la scelta prima e migliore. Questo implica una cosa semplice, che non tutti fanno, indirizzare il pod o i picchetti a vantaggio di corrente. Pare una banalità, ma in questo modo le lenze saranno bene stese e sicuramente avremo meno incagli del terminale sulla lenza ma-

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Il margine opposto al nostro chissà perche ci sembra sempre più interessante, stranamente vediamo sempre il pesce saltare nella sponda di fronte. Non vi fate troppi problemi mentali, lo spot giusto può stare lontano o vicino a te

dre, cosa che pescando controcorrente potrebbe succedere, anzi, vi assicuro che succede spesso. Posizionando le canne in questa maniera eviteremo anche brusche partenze di taglio che rischiano di mandarci la canna in acqua. Non dobbiamo per forza fare come gli inglesi col picchettino e buzz bar con le canne attaccate tra loro, prendiamoci lo spazio che serve, incliniamo le canne diversamente se serve. Anche l’inclinazione della canna varia in base all’azione di pesca, non si tratta di moda ma di funzionalità e per parlarne è utile fare degli esempi. Sto pescando sotto riva con fondale che scende velocemente, quindi opto per un posizionamento della canna col calcio alto e punta bassa, AI MARGINI DEL FIUME Pag.93


Montatura ad elicottero. La mia preferita per molti motivi insieme ad uno degli inneschi più pescosi per il Tevere, due Boilie alla Banana da 15 mm accoppiate limando le estremità!

come se fosse la prosecuzione ininterrotta della lenza. La storia cambia se pescassi in forte corrente, dovrei alzare le punte e far sì che la minima quantità di filo sia in acqua per evitare che l’attrito di questa, esercitato su una lunga porzione di filo, sposti il nostro terminale o far sì che foglie, alghe e detriti non collaborino a questo fattore. In alcuni casi, pescando in fondali che scendono a picco, è bene assicurare la canna anche con metodi spartani come un cordino, ma esistono ormai sul mercato dei blocchi molto più accattivanti, ve lo assicuro. M o n t a t u r e , T e r m ina l i e pas t u ra z i o n e E’ qualche anno che ho abbandonato quasi del tutto le solite clip con piombo a perdere, non perché perdevo piombi, ne bastano di buona fattura ed i piombi spesso si salvano, ma perché pescando in situazioni del genere sentivo d’aver bisogno di altro. Ho optato per la montatura ad elicottero e devo dire è soddisfacente in ogni fondale, da quello estremamente duro all’estremamente morbido. Il suo uso varia dallo stacco che do al piombo rispetto al terminale. Pescando in sassaia con massi grossi spesso lascio anche 10/15 cm in modo che anche se il piombo dovesse infilarsi tra due massi, il terminale rimane bene in pesca. Lo stesso ragionamento lo faccio se pesco in acque melmose, dove il piombo affonda, così evitiamo che si porti con se tutta la montatura. Il problema è che il piombo non è a perdere in questo modo, quindi consiglio di abbinare piombi con forme aerodinamiche, non i classici grippa, ma ad esempio degli elevator che io particolarmente adoro. Gli elevator hanno una duplice funzione, essendo appiattiti tagliano bene la corrente, tendono quindi a non spostarsi e se si hanno ostacoli sommersi, recuperando velocemente, tendono a salire

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in superficie e a salvarti molte volte le montature! Il terminale deve avere anche delle caratteristiche più o meno precise. La combinazione migliore è un combi rig con un buon fluoro carbon rigido e parte finale molto morbida per dare all’esca la massima mobilità evitando allo stesso scomodi grovigli. Ma le varianti adattabili sono molte; se uso un trecciato fino come un 20 lb, devo prestare attenzione alla sua lunghezza, se troppo lungo, in corrente tenderà a fluttuare e finirà per arrotolarsi intorno al piombo, quindi in queso caso optare per un terminale da 15/20 cm massimo, che può diventare 25/35 con trecciati più importanti (che credo sia da preferire sia per la sicurezza che per l’azione di pesca). Come la corrente fa muovere il terminale, fa muovere anche la pastura, che siano boilies o granaglie. Per questo motivo in un fiume è quasi inutile usare sacchetti in pva, perché tanto entro pochi secondi, se non siamo in acqua ferma o con pochissima corrente, tutto il loro contenuto sarà disperso metri e metri avanti. Per questo, in pescate del genere, munitevi di cucchiaione o fionda, lanciate a monte. In acque da 1 m a monte, 2 m, 4 m a monte, 3/9, 4/16 e così via. Questi sono solo numeri e regole semplificate,

Agli inizi d’autunno le sorprese inziano ad arrivare, una bella regina ne è l’esempio

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esatte o quasi per un fiume come il Tevere nelle giornate migliori, ma variabili in base all’entità della corrente e al tipo di acqua, vanno sempre pensate. . . . c o m u nq u e Il margine va capito, va immaginato, va sentito. Quasi nulla deve sfuggirci, dal tronco spezzato alle nostre spalle che sicuramente avrà donato la sua trama di rami all’acqua di fronte noi, al cespuglio sporgente che fa ombra, alle bollicine che vediamo salire dal fondale molmoso, a quel salto sempre nello punto. Tutto ha un perché tutto ha una posizione e come in una formula matematica, va trovata la giusta combinazione. Fondale, montatura, pasturazione, tutto deve essere preciso, allineato, ed il risultato non tarderà nell’arrivare. Se a questi fattori fossimo in grado di inserire luna, orari e pressione atmosferica, sarebbe ancora meglio, ma questo è un altro argomento assai complicato. Fattori che in fiume pare funzionino al contrario rispetto ai laghi, ma magari ve ne parlo la prossima volta! Per ora

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pensiamo a pescare bene, sotto i nostri piedi che le carpe, quelle che meno ci aspettiamo, sono proprio lĂŹ, a due metri da noi.

Fabio Di Antonio FABIO DI ANTONIO

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carpfishing

FLEXIBLE HOOK

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Testo e foto di Mauro Pitorri

Ci sono idee in tutti i settori che nascono per caso e plasmano oggetti che diventano essenziali nella vita quotidiana, mentre altre studiate “a tavolino� ne producono altri che hanno una vita effimera

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Questa condizione o casistica calza a pennello su tantissime idee di oggetti studiati per la pesca sportiva che sono passati e passano in mano a tutti i pescatori, fino a far divenire l’idea di un oggetto, un culto nel tempo ed un’altra invece lo fa dimenticare in un cassetto. Ci sono idee nel carpfishing che con gli oggetti che ne sono derivati, hanno influenzato scelte nei metodi e nelle strategie di pesca, a tal punto da condizionare ogni singola sessione. Tutti noi siamo legati a ciò che ci viene proposto come innovativo e assolutamente da provare. Questo legame poi diventa ancora più intrigante, se Flexible Hook Pag.100


siamo noi stessi a pensare e realizzare qualcosa che crediamo ci possa dare quella marcia in più per catturare carpe. E già!!! Proprio così, perché il punto principale di ogni carpista è quello di portare carpe al suo guadino, dove però l’unica essenzialità di tutta l’attrezzatura che ci portiamo dietro, ruota spesso intorno ad un piccolo particolare che si chiama “rig”. Ecco l’idea!!! Il “Flexible Hook” letteralmente tradotto in amo flessibile, nasce da una mia visione, stimolata da un concetto di rig che sin dagli anni ottanta fa parte del bagaglio tecnico innovativo della scuola inglese sul carpfishing, che è riuscita a donare ad un terminale classico un’elasticità progressiva, creando il “Elastic Rig”, il quale ancora oggi viene identificato come un’idea senza tempo. Ovviamente c’è da riconoscere all’idea originale una funzionalità oggettiva nel mettere in seria difficoltà anche la carpa più sospettosa e furba dal liberarsi dall’amo una volta che ha aspirato l’esca. Questo grazie alla tensione impartita dall’elasticità del terminale che permette alla punta dell’amo stesso di essere sempre in penetrazione. Ricordo ancora con simpatia, quando un mio amico Olandese più di quindici anni fa durante una sessione di pesca, mi fece vedere un terminale dal concetto elastico montato su un trecciato da 15 lb e amo dell’8. Quelli erano tempi in cui noi non eravamo abituati a pensare alle carpe sospettose, perché in Italia si viveva un carpfishing genuino con una pressione di pesca pari a zero, dove un trecciato tipo “fune” e un amo dell’1/0 erano certezze. Il concetto funzionale del mio Flexible Hook, è costituito sullo stesso rig elastico di base già conosciuto, con due sostanziali differenze: la prima è che Flexible Hook Pag.101


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Dressing Flexible Hook MATERIALI • Amo Fox Curve Medium misura 7 • Rigidity Fox da 25 lb • Trecciato Fox Armadillo da 30 lb • Tubetto in silicone molto morbido dal diametro interno da 0,70 mm diametro esterno 1,2 mm • Conetto anti groviglio • Rig Links a pera • Chicco di riso cilindrico misura SS. • Ago da lead core • Micro line alignas misura 10-7 • Bait Bungs

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1-2-3 Dopo aver assicurato l’amo al morsetto, nel trecciato inserire un bait bungs e poi realizzare piccola asola 4 Inserire nel gambo dell’amo un pezzetto di tubo in silicone 5-6 Inserire un ago da lead core nel tubo in silicone e trasferire il trecciato al suo interno avendo cura di regolare la distanza del capello in base al diametro di innesco che i desidera utilizzare 7-8 Realizzare un nodo non nodo a filo interno 9-10 Inserire un line alignas in un ago da lead core, per poi agganciare il tubetto di silicone per trasferirlo all’interno del line alignas 11-12 Inserire il tubetto di silicone con il line alignas in un ago da lead core e trasferire il tutto sul trecciato 13-14-15 Inserire il tubetto di silicone nell’occhiello dell’amo per poi trasferire il line alignas sull’amo 16-17-18 Inserire nel trecciato il chicco di riso per poi inserire sullo stesso il tubo in silicone 19 Trattenendo l’amo con una mano con l’altra serrare il chicco di riso e tirare lo stesso fino a portare nella massima estensione il tubo in silicone. Lasciare lentamente fino a riportare il tubo di silicone alla normale lunghezza. Con questa operazione si crea una spirale di trecciato all’interno del tubo di silicone 20 Tramire un nodo palomar legare il Rig Links a pera e rimettere in battura sullo stesso il chicco di riso 21 La prima parte del rig elastico è terminata 22-23 Funzionalità del Rig elastico 24 Rig elastico completato con l’aggiunta del Rigidity

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l’elasticità non l’ho voluta sulla lunghezza della trave del rig, ma ricercata nei primi 4 cm subito prima dell’amo, la seconda è stata la fusione tra l’elasticità alla flessibilità degli ultimi centimetri del rig dove ho inserito un anellino, creando cosi di fatto un rig 360° elastico. E’ per queste “doti” che si è meritato il nome di “amo flessibile”. L’intuizione di elasticizzare il terminale direttamente a ridosso dell’amo, si è rivelata vincente perché, secondo il mio modo di analizzare, il funzionamento di questo rig, fa in modo che una volta aspirata l’esca, inizia sin da subito all’interno della bocca della carpa, un “effetto molla”. La punta dell’amo penetra nella bocca e l’elasticità del rig mantiene la giusta trazione in modo da impedirne l’espulsione. La carpa nella speranza di liberarsi dall’inganno con il movimento della testa e i soffi alimenta quella costante tensione tra il peso del piombo e la punta dell’amo fino a provocarsi l’irrazionale risposta di fuga “allamandosi” profondamente. Flexible Hook Pag.106


Altro dettaglio non trascurabile è quello che, anche utilizzando piombi sotto i 100 g, questo rig da una risposta di “allamata” molto alta, a differenza del classico Elastic Rig che per funzionare bene ha bisogno di una grandi zavorre. Dopo vari test in acque con presenza di carpe sospettose e sottoposte a pressione di pesca, ho appurato che questo rig combinato, composto da una trave rigida in fluorocarbon con uno snodo che dà totale libertà alla parte elastica a ridosso dell’amo, di fatto il numero delle catture è sensibilmente cresciuto. La perfetta realizzazione di questo particolare rig, è strettamente legata al tubetto in silicone che viene usato per creare l’effetto elastico, questo deve essere di grandissima elasticità (oltre il doppio della sua lunghezza da scarico), morbido, sottile e dal foro interno grande. Il foro interno grande è importante, perché il trecciato in eccesso si potrà distribuirsi comodamente aspirale nel tubetto e distendersi come una molla in tutta la lunghezza nella fase elastica. In commercio si possono trovare innumerevoli trecciati già elasticizzati, ma con molta onesta li ho trovati poco funzionali ed estremamente delicati al nodo, senza contare la perdita quasi totale dell’elasticità una volta usati anche brevemente. Ritengo che questo rig sia tra le mie migliori idee, ma lascio ai posteri “l’ardua sentenza”. MAURO PITORRI

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F

EEDE

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fishing


Testo e foto di Raffaele Mapelli

FEEDER,

PRIMI APPROCCI

Molte volte dai neofiti mi viene chiesta la classica domanda che canna devo usare che montatura devo utilizzare. Vediamo di cercare di spiegare come approcciarsi al feeder per la prima volta

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Il Feeder Fishing è sicuramente una tecniche di pesca che si sposa con successo sia in acque interne, come fiumi e cave, sia in mare dalle scogliere, dalle spiagge o anche in foce U N P O ’ D I S TO R I A ? Sono stati gli inglesi ad affinare per la prima volta la classica pesca a fondo. Il ledgering è una derivazione della classica pesca a fondo, canne robuste appoggiate a forcelle o picchetti magari rudimentali fatti con i rami spezzati, finali e ami di generose dimensioni erano gli inizi di questa tecnica praticata dai nostri nonni, ma guai a pensare al ledgering come una pesca statica. Il ledgering nasce in Inghilterra alla fine degli anni sessanta, consiste nell’utilizzo dei così detti pasturatori, sia aperti che chiusi e di vario peso e misura in base all’esigenze del luogo e della pescata. I P A S TU R A TO R I ? Esistono in commercio vari tipi di pasturatore, di diversi tipi grandezza e misura,esso ha il compito di caricare al suo interno le nostre esche: (bigattini, pellet, mais, pastura ecc), una volta raggiunto

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il fondo rilascia in modo lento e continuo le nostre esche creando una scia e fonte di cibo in grado attirare i pesci intorno al nostro innesco, starà a noi creare la frenesia alimentare in grado di trasformare la pescata in una giornata memorabile. TE C N I C A V I N C E N TE ? La grande maggioranza dei pesci si ciba sul fondo, ecco perché il ledgering è una tecnica vincente, anche per chi sia affaccia per la prima volta può avere molte probabilità di cattura. Inizialmente è sufficiente un attrezzatura base una canna, un mulinello e alcuni pasturatori. Questa tecnica al contrario di quello che si pensa non è assolutamente una tecnica statica, si è vero in alcuni casi può essere d’attesa, ma sempre breve perché il feeder va sempre ricaricato e il minutaggio varia in base ai pesci che andremo a insidiare.

La tecnica del Ledgering nasce in Inghilterra alla fine degli anni sessanta...

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Possiamo insidiare prede diffidenti come pighi, cavedani e savette utilizzando finali dello 0,10 e ami del 20 oppure carpe e barbi utilizzando fili montature e attrezzature più adeguate, il ledgering ci permette di insidiare qualsiasi tipo di pesce in qualsiasi ambiente. A MO R E A P R I M A V I S T A ? Pesco dall’età di sei anni, sono partito dalla cara canna fissa alla ricerca di vaironi, triotti e alborelle per poi passare alla bolognese, alla rustica pesca a fondo, per poi scoprire ormai più di dieci anni fa il feeder. Le prime esperienze sono state tramite videocassette con il mitico Mario Molinari il primo italiano a portare il feeder in Italia, poi attraverso l’associazione lbfItalia ho conosciuto moltissime persone, (molti dei quali ancora oggi abbiamo un rapporto di stima e amicizia) che mi hanno fatto crescere come pescatore, attraverso consigli ma soprattutto tanta pratica sul campo, solo cosi potrete capire a fondo questa fantastica tecnica. I MIEI CONSIGLI? Prima di acquistare qualsiasi attrezzatura partite da un’idea, cosa volete insidiare e dove? Non esiste una canna in grado di fare tutto, ci sono moltissime

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Due pasturatori molto capienti in grado di raggiungere velocemente il fondo. A sinistra un modello commerciale, a destra un modello artigianale

canne in commercio anche a basso prezzo e di buona qualità. Il consiglio che do a tutti è questo: per affrontare quasi tutte le acque da feeder sono abbastanza tre tipi di canne. • 12 piedi lunghezza 3,60 Per affrontare acque da 20/40 grammi. • 13 piedi lunghezza 3,90 Per affrontare fiumi di media portata e acque da 40/70 grammi. • 14 piedi lunghezza 4,20 Dettagli che fanno la differenza

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CATTURE

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CATTURE

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Per affrontare i fiumi di grande portata con correnti da 80/150 grammi. Un’altra sfaccettatura del ledgering è la pesca specialist dove si utilizzano canne da 12 piedi con potenza da 1,50 a 2 libbre, dove possiamo utilizzare method o grossi e capienti cage feeder con innescato le boilies, per selezionare la taglia del pesce. Chi si approccia per la prima volta a questo mondo ha come desiderio i grandi e grossi barbi, ma vi assicuro che il ledgering può regalare bellissime emozioni anche pescando con canne sottili e finali piccoli per cercare la cattura di furbi pighi e cavedani anche se prima di andare a praticare questa tecnica è doveroso un minimo di pratica. C o m e e d o v e far e pra t ica ? I laghetti sicuramente ci rendono il compito più semplice, esistono moltissimi laghetti gestiti in maniera maniacale e ricchi di pesce, ma il fiume ha sem-

Clicca e guarda il video

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Una serie di ottimi pasturatori adatti a contenere bigattini sia sfusi che incollati. Abbinarci delle piccole quantità di pastura non fa mai male oltre a limitare la fuoriuscita delle larve troppo velocemente in caso di forte corrente


pre il suo fascino e anche se le prime uscite possono essere infruttuose non bisogna scoraggiarsi ma provare e riprovare solo così potremo vedere i primi risultati. La cosa principale è la precisione di lancio, cercate un punto di riferimento sulla sponda opposta per essere sempre più o meno precisi nel lancio,ricaricate il feeder ogni dieci minuti minimo, per dare sempre cibo e mettere in competizione alimentare i pesci, bigattini, micro pellet, vermi, pastura e canapa non devono mai mancare nelle vostre prime sessioni, creare un buon mix di esche sul fondale è già un buon punto di partenza per la cattura di un pesce, partite da un finale lungo circa 1,50/1,80 se siete in fiume con una corrente moderata, se invece è entrato bene in pastura potete accorciare il vostro terminale. FEEDER, PRIMI APPROCCI Pag.117


Il ledgering regala bellissime emozioni anche pescando con canne leggere e finali sottili, e spesso si riescono ad ingannare i pesci più sospettosi

Vi propongo anche due foto della costruzione di due terminali, semplici e efficaci e adatti a due tipi di pesca: pesca light con terminali lunghi e sottili montatura semplicissima dove in un precedente video il mio amico Francesco vi mostrava come effettuarla. In un precedente articolo di Carp e Feeder Fishing mi ero soffermato sulla pesca light, dedicando un intero articolo. Il motivo della scelta di questa montatura è molto semplice: è una montatura che ci da molta sensibilità e grazie al terminale lungo al minimo saltello o FEEDER, PRIMI APPROCCI Pag.118


richiamo del nostro feeder il terminale si alza e molte volte questo movimento sui pesci sospettosi li induce ad abboccare, cosa essenziale utilizziamo sempre il tip o cimino più sensibile a nostra disposizione per vedere al meglio le furbissime mangiate dei nostri amici. • Pesca medium heavy dove e possibile utilizzare terminali più grossi una volta che il pesce è in pastura o la giornata è favorevole. Utilizzeremo una semplicissima girella con il moschettone, dove aggancereFEEDER, PRIMI APPROCCI Pag.119


mo il nostro pasturatore libero di scorrere sulla lenza, inseriremo uno stopper e una perlina salva nodo e andremo a effettuare una piccola brillatura prima del finale, in questo modo andremo a irrigidire la nostra parte terminale per garantirci un ottimo effetto anti groviglio. C O N C LU S I O N I ? Non scoraggiatevi se le prime uscite possono risultare infruttuose con molta pratica e i consigli dei piÚ esperti potrete anche voi togliervi delle soddisfazioni. Se vedete un pescatore catturare avvicinatevi e osservate i suoi movimenti, se poi è socievole e vuole parlare non esitate a chiedere spiegazioni, altrimenti anche solo a guardare non fate del male a nessuno e fidatevi che potreste imparare molto, ciao ragazzi ci vediamo alla prossima. Raffaele Mapelli

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N U O VA D I S T R I B U Z I O N E

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via San Dionigi, 117/A - 20139 Milano Tel. +39.02.5695505 - Fax +39.02.5691752 - email: info@cogitech.eu

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carpfishing

VALUTARE,

RIFLETTERE, AGIRE

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Testo e foto di Simone Gatti

In questo articolo si parlerà di come rendere più efficaci i periodi dell’anno più sensibili al cambiamento repentino delle temperature

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Il mais “casalingo” ben cotto è e rimane una delle migliori per insidiare le selvatiche di fiume, quando naturalmente non si ha la possibilità di pasturare per diversi giorni lo spot con le boilies

Siamo sul fiume Tanaro in provincia di Alessandria in Piemonte è metà ottobre e siamo passati in pochi giorni da temperature massime di 27/30 gradi a 20/22 gradi mentre le minime che prima erano sui 20/22 sono calate sensibilmente facendo registrare 7/8 gradi.

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Arrivare sul fiume con il minimo indispensabile per sfruttre le ultime ore di luce prima del buio

Il periodo estivo non è stato generoso per quanto riguarda il fiume Tanaro per via dei molti temporali che hanno compromesso la qualità delle sue acque rendendole molto torbide per gran parte della stagione, trattandosi di un corso d’acqua con sponde e fondali argillosi. Fortunatamente dopo un lungo periodo di scarsa attività ittica è arrivata la svolta tanto attesa per questo splendido fiume, l’improvviso calo termico ha giocato a nostro favore facendo calare sensibilmente la temperatura dell’acqua e così facendo quelle infinite particelle di argilla che fino a pochi giorni prima rendevano le sue acque torbide e inefficaci all’azione di pesca, si sono finalmente depositate sul fondo. A P P R O C C I O A LLO S P OT Tenendo conto del lungo periodo il quale gran parte del corso d’acqua scelto per la sessione di pesca è stato soggetto a svariate precipitazioni di materiale argilloso, decisi di fare un sopralluogo accurato con l’ausilio della mia barca per vedere la condizione del fondale. Dopo aver sondato alcuni punti mi resi subito conto che su tutta la superficie si era depositato uno strato di argilla molto soffice, appena al di sotto di

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La pesca in fiume è spesso molto spartana, basta la luce della luna per poter vedere qualcosa

questo primo strato il materiale era molto duro è costituito da sassi e sabbia compatta. La profondità nei vari spot varia dai 2 metri, nella parte più profonda, al metro sul punto di minore profondità. Pescheremo circa un chilometro a valle di una curva molto accentuata, in questo punto il fiume è quasi privo di corrente su tutta la larghezza. LA SESSIONE Considerando che si andrà ad affrontare la sessione di pesca su di un tratto di fiume abbastanza ampio largo circa 80/90 metri e su di una valle lunga alcuni chilometri, dovendo anche tener conto dello strato di argilla su gran parte del fondale, ho ritenuto più efficace posizionare i miei due inneschi andandoli a calare con l’ausilio di una piccola barca munita di motore elettrico per non creare troppo disturbo sulla zona di pesca. Volevo precisare che su tutto il territorio piemontese il regolamento per la pesca sportiva non permette di pescare con più di due canne a testa, per tanto è assolutamente decisivo per la buona riuscita della sessione, il posizionamento corretto ed efficace dei nostri due inneschi su quelle zone di maggiore interesse da parte dei pesci.

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Viste le condizioni, decisi di realizzare due terminali più lunghi del solito, di circa 45 cm considerando lo strato sul fondo di limo morbido che avrebbe inevitabilmente “intrappolato” il piombo, e bilanciando a sua volta gli inneschi cosi facendo per non avere problemi di visibilità delle mie due presentazioni. I N N E S C H I E METOD M I X S UL P I OM B O Per aumentare l’efficacia delle mie due montature decisi di preparare un buon Metod Mix, l’idea era quella di realizzare un buon mix ricco di piccole granaglie e semini vari molto leggeri che una volta inglobati sul piombo e ca-

Selvatiche di fiume attratte da inneschi insoliti e particolarmente selettivi

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lati con cura sullo spot avrebbero creato una scia di richiamo irresistibile. La precisione nel calare in modo ripetitivo le mie montature è stata la chiave vincente, mi sono accorto che da subito, i pesci più piccoli attirati sulla pastura, con il loro muoversi frenetico agevolavano l’espansione del Mix creando una scia persistente di particelle attrattive. La scelta dell’innesco la rivolsi preferibilmente su alcune granaglie bilanciate, un consistente trenino di mais bilanciato da una pop up da 14 mm si dimostrò molto efficace. Durante la sessione ho modificato più volte gli inneschi, sono convinto che un’azione dinamica è molto più efficace di un’azione statica. Sono del parere che i pesci di fiume, soprattutto quelli che hanno tanto alimento naturale a disposizione, hanno bisogno di essere stimolati continuamente e per questo che ho innescato un omino di neve da 20 mm con una pop up da 14 mm a bilanciare il tutto, e anche questa presentazione ha funzionato molto bene regalandomi divertenti emozioni. Simone Gatti

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carpfishing

FINALMENTE...

VIVERONE!

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Testo e foto di Mirko Benlodi

Questa avventura inizia a maggio con una telefonata. Squilla il telefono, è il mio amico Diego. Non ho il tempo di salutarlo che lui, con tono perentorio, mi dice: “Ho deciso! Ad ottobre andiamo a Viverone”

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Io scoppio a ridere e accetto la proposta. Da quel momento, e per tutti i mesi successivi, si susseguono ore di telefonate e centinaia di messaggi per organizzare tutto nei minimi dettagli. Tra le nostre priorità c’è la scelta delle esche. Visto il periodo decidiamo di utilizzarne due tipi usando i mix di casa Imperial Baits. Optiamo per il Captrack Monster’s Paradise Mix che, seguendo la ricetta originale, ci permette di ottenere una pallina proteica e speziata, mirata alla ricerca delle grandi carpe. Ne bastano poche manciate, non c’è bisogno di usarne grandi quantità. La seconda esca che scegliamo è per me un super collaudato cavallo di battaglia che mi ha dato grandi soddisfazioni sia in altri laghi che in fiume. È una pallina che si adatta a tutte le stagioni, un po’ più “leggera” sotto il punto di vista nutrizionale,molto digeribile e completa di tutti i principali aminoacidi, la FISH & BANANA, composta

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utilizzando i due rispettivi mix in un’unica pallina. Con quest’ultima boilie possiamo invece permetterci di avere “la mano più pesante” creando ampie zone di pasturazione per cercare i grandi branchi di carpe. Tra il lavoro e i preparativi i mesi sembrano volare e in un batter d’occhio arriva ottobre. Le calde giornate estive iniziano a lasciare spazio ai primi venti autunnali, accompagnati dalle prime piogge e nebbie mattutine. Le nostre amiche carpe si preparano per affrontare la stagione fredda entrando in una vera e propria frenesia alimentare per incamerare più calorie possibile. E finalmente arriva anche il tanto atteso giorno della partenza. Torno a casa dal lavoro e dopo poco mi raggiunge anche Diego che arriva da Ferrara. Ceniamo e carichiamo il furgone cercando di non lasciare a casa nulla… tentativo inutile, qualcosa la dimentichiamo sempre! Ormai è l’una di notte, abbiamo alle spalle

Tra il lavoro e i preparativi, i mesi sembrano volare e in un batter d’occhio arriva ottobre... il mese della partenza FINALMENTE... VIVERONE! Pag.133


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Sono ancora molti gli angler che adorano realizzare le proprie esche, una pratica abituale di chi è solito affrontare lunghe sessioni in laghi naturali

una giornata di lavoro e la notte precedente in bianco per preparare le ultime cose, ma siamo carichi come molle. L’agitazione è tanta e mi accompagna ogni volta come se fosse la mia prima uscita. Durante il viaggio ci diamo il cambio alla guida perché gli occhi si fanno pesanti, ma finalmente alle 4:30 arriviamo a Viverone. È ancora notte fonda, il lago dorme e attorno ad esso si vedono solo le luci dei vari paesi e noi, come ladri, ci appostiamo a guardare le postazioni dei carpisti che sono lì, in attesa della carpa dei sogni, con i loro pod che puntano verso il cielo. Facciamo tutto il giro del lago e,

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Qui si produce...non si scherza!

dopo esserci fatti una vaga idea del luogo, decidiamo di dormire un paio d’ore sul furgone. Finalmente sorge il sole e ci dividiamo per vedere quali postazioni si fossero liberate. Tra tutte ne scegliamo una che richiede il trasbordo. I ragazzi prima di noi stanno smontando la loro attrezzatura; scambiamo due chiacchiere e li immortaliamo con una specchi a dir poco meravigliosa. Adesso è arrivato il nostro turno e iniziamo a montare il campo. Armiamo i nostri terminali fatti con ami CENTURION del 4 di CARP’R’US e trecciato SMOOTH BRAID da 45 lb, “pimpiamo” tutte le nostre esche con il LIQUID AMINO e NHDC. Gli inneschi, invece, decidiamo di immergerli nel dip MONSTER’S PARADISE o nell’AMINO GEL alla banana che creeranno una forte nube attrattiva, facendo risaltare gli inneschi sul fondale tra le boilies da pastura. Saliamo in barca e iniziamo a scandagliare e a calare le lenze, alcune dentro i giganteschi erbai del sottoriva, altre fino a raggiungere i 7 metri di profondità. I primi due

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CATTURE CATTURE FINALMENTE... VIVERONE! Pag.140


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Nella produzione delle esche una delle fasi più importanti è l’asciugatura che deve essere fatta in ambienti adeguati per evitare che si formino muffe

giorni trascorrono in assoluto silenzio. Noi continuiamo a cambiare profondità ad ogni spot, alla ricerca di quelle carpe che sembrano essere sparite. Il morale è sempre più basso e iniziamo a valutare di cambiare postazione. Il pomeriggio del terzo giorno ci sediamo dietro ai nostri pod, pensierosi e un po’ avviliti; lo sguardo è rivolto verso il lago, ma gli occhi non perdono di vista le canne che rimangono in primo piano, ed ecco che, all’improvviso, una canna si piega, sembra quasi voler volare in acqua. Il mulinello inizia a sbobinare in maniera veloce e costante e, finalmente, il suono più bello del mondo ci fa sobbalzare il cuore, cancellando la tristezza e facendo salire l’adrenalina. Usciamo in barca con le gambe che tremano e il sorriso stampato sul viso e, dopo un lungo combattimento, eccola, abbiamo a guadino la prima perla del lago. La gioia e indescrivibile. Caliamo di nuovo la canna, torniamo a riva, il tempo di fare le foto e “BIIIIIP” il segnalatore suona ancora. Un’altra stupenda carpa è tra le nostre braccia. Capiamo a quale profondità sembrano essere le nostre amiche, perciò spostiamo tutte le canne. Nei sei giorni seguenti le catture si susseguono numerose, sia di giorno che di notte, e tutte di notevole taglia. Le carpe, chiaramente, erano entrate in pastura e i residui che trovavamo nei carp sack ce ne davano conferma, tutto ciò per merito dell’ottima qualità delle esche. I combattimenti hanno portato la nostra attrezzatura al limite e sono stati tutti emozionanti e spettacolari. Quello che più di tutti ci ha impressionato è stato quello con una stupenda regina di 24 kg, che, benché non sia stata la cattura più importante della sessione per quanto riguarda la taglia, è stata comunque quella FINALMENTE... VIVERONE! Pag.144


che ci ha dato la soddisfazione maggiore. Siamo saliti in barca alle 8:45 del mattino e abbiamo rimesso piede sulla terraferma alle 10. La sua forza non sembrava avere limite… durante il combattimento le braccia e la schiena facevano talmente male da perderne la sensibilità. Ad un certo punto una nube di bolle è emersa da sotto la barca per scoppiare in superficie, è stato come se sotto di noi ci fosse un pentolone d’acqua che bolliva… quello era il segno che la carpa stazionava giù in profondità. Poco dopo, grazie all’acqua cristallina, abbiamo visto questo “treno” che iniziava ad affiorare, il cuore per un attimo si è fermato e abbiamo trattenuto il fiato quasi per paura che un’ultima sfuriata le ridonasse la libertà prima del tempo. In barca regnava il silenzio più assoluto finché, finalmente, eccola! Era dentro al nostro guadino. Io e Diego ci siamo scambiati un solo sguardo prima di scoppiare all’unisono in un grido di gioia. Il risultato del nostro lavoro è stato una settimana piena di emozioni e catture da sogno, dove l’amicizia e la complicità sono sempre state al primo posto. E come tutte le belle esperienze, anche questa è giunta al termine. È stata una grande soddisfazione per l’impegno e i sacrifici fatti, lasciandoci una bellissima storia da raccontare e un ricordo che rimarrà indelebile nella nostra memoria.

Mirko Benlodi Mirko Benlodi

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FOCUS prodotto carpfishing

REBELCELL

REBELCELL PRESENTA DUE NUOVE BATTERIE PER LA PESCA E LA NAVIGAZIONE ELETTRICA Le batterie agli ioni di litio 12V70 AV e 12V140 AV presentano gli stessi vantaggi (leggerezza, spinta costante, facilità d’uso, ecc.) delle nostre popolari batterie agli ioni di litio 12V50 e 12V100 con una serie di ulteriori vantaggi. Possono essere utilizzate senza restrizioni con motori da traina 12V, eco scandagli e convertitori e offrono un tempo di funzionamento sostanzialmente più lungo. Questo li rende adatti all’uso come fonte di energia principale per la navigazione elettrica e la pesca. REBELCELL Pag.146


P r e fa z i o n e La maggior parte dei motori da barca da 12V (ad es. Minn Kota, Motorguide, Haswing) sono stati sviluppati per essere utilizzati per brevi periodi (es. per la traina a bassi regimi) essi ora sono frequentemente usati come motore di propulsione principale per periodi prolungati (es. per la navigazione elettrica). Attualmente le batterie al litio (che hanno diverse caratteristiche di tensione e scarica) stanno sostituendo le batterie al piombo come prima scelta per alimentare i motori per la navigazione elettrica. Nonostante questi sviluppi i produttori sono stati lenti nell’adattare i loro motori alle nuove richieste dei pescatori. Queste batterie hanno una tensione di lavoro conforme alle specifiche deiMotori elettrici a 12V e sono adatte sia per un uso breve per la pesca o prolungato per la navigazione elettrica. T e s t pr o l u nga t i s u l ca m p o I prototipi della nuova batteria sono stati ampiamente testati da pescatori con vari marchi di motori elettrici (tra cui Minn Kota e Haswing) in Germania e nei Paesi Bassi, e sulla base di questi test ora stiamo introducendo due batterie conI relativi caricabatterie: • 12V70 AV (836 Wh) con caricabatteria 12.6V20A • 12V140 AV (1.67 kWh) con caricabatteria 12.6V35A Q u a l i s o n o i v an t aggi ? In breve, le nuove batterie hanno gli stessi benefici delle popolari batterie al litio 12V50 e 12V100 (molto più leggere di tutte le altre batterie, spinta costante, facilità di utilizzo, etc) ma con molti vantaggi in più: • Navigazione Elettrica: possono essere utilizzate senza limiti come alimentazione principale sia per accampamenti di pesca che per la navigazione con i motori elettrici delle più rispettabili marche (inclusi Haswing, Motorguide, Minn Kota, Rhino). La 12V140 AV può essere usata con motori elettrici più “potenti” che richiedono un assorbimento continuo di energia fino a 100Ah. • Ecoscandagli: possono essere utilizzate con i marchi più famosi (Lowrance, Raymarine, Humminbird) senza lo stabilizzatore DC (inclusi i Raymarine Dragonfly o Axiom). • Convertitori: possono essere utilizzate con gli inverters ‘standard’ DC-AC per caricare il tuo pc portatile o altri dispositivi con potenza AC direttamente sul posto di pesca. • Durata estesa: a causa della maggiore capacità e dalla tensione adattata, la durata delle batterie è sostanzialmente più lunga rispetto a quella attuale delle 12V50 e 12V100. Quali sono le principali differenze rispetto alle batterie 12V50 e 12V100?

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Le differenze sono principalmente nell’applicazione e nelle specifiche tecniche. Le nuove batterie: • Possono essere usate con tutti i motori elettrici da 12V delle marche più conosciute (inclusi Haswing, Motorguide, Minn Kota e Rhino) senza restrizioni. • Sono adatti come fonte di energia principale ad uso prolungato per la navigazione elettrica. • Adatti all’utilizzo con tutti i più conosciuti marchi di Ecoscandagli senza richiedere l’installazione di uno stabilizzatore DC (inclusi i Raymarine Dragonfly). • Utilizzabili con i convertitori DC-AC. Posso caricare le batterie 12V70 AV e 12V140 AV con il caricabatterie delle mie Rebelcell 12V50 o 12V100? No, non è possibile. Il voltaggio delle batterie è diverso e per questo motivo devi caricare le nuove batterie con il caricabatterie concepito per loro (12.6V con profilo di carica CC/CV). Posso caricare la batteria 12V70 AV e 12V140 AV con il caricabatterie per quelle al piombo? No, questo non è possibile. Le serie AV richiedono un caricabatterie specifico per le batterie a ioni di litio con una potenza di voltaggio di 12.6V ed un profilo di ricarica CC/CV . Posso caricare le batterie AV con un pannello solare? Certo, è possibile. E’ necessario un regolatore di carica adatto. Controlla le informazioni sul nostro sito per trovare quello adatto. Posso connettere le 12V70 AV parallelamente ad una 12V50 o 12V100 per incrementare la capacità? No, non è possibile. Il voltaggio e la capacità delle batterie sono differenti e assolutamente non è possibile connettere le batterie parallelamente nello stesso collegamento. Se vuoi più capacità puoi connettere 2 x 12V70 AV o 2 x 12V140 AV in parallelo. Ci sarà un Outdoorbox per le 12V70 AV o 12V140AV? In questo momento non è in programma.

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strategie di stagione

INVERNO, LIVELLO DEL FIUME BASSO E ACQUE CHIARE

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Testo e foto di Dino e Dario Ferrari

Con il sopraggiungere dell’inverno la temperatura dell’acqua naturalmente scende, i cefali tornano in gran parte verso la foce e i siluri tendono a raggrupparsi in zone ben distinte STRATEGIE DI STAGIONE Pag.151


Misurare, pesare e archiviare una cattura, è una normale abitudine dei veri Catfisher, soprattutto quando la cattura è di dimensioni eccezionali che superano i 2,50 metri di lunghezza

Una delle principali zone dove ricercare il nostri siluri nella stagione invernale sono i rigiri d’acqua lenti e profondi che troviamo lungo il corso del fiume formati principalmente da massicciate che si estendono verso il centro del corso d’acqua, quà con l’imbarcazione e con l’aiuto di uno, o meglio ancora due motori elettrici, sonderemo con la nostra esca tutto il fondale adiacente senza tralasciare nulla, facendo saltellare l’innesco su e giù toccando molto discretamente il fondale quasi accarezzandolo per un’escursione di circa 50/70 cm, la lenza in questo caso deve restare quasi perpendicolare rispetto a noi. E’ fondamentale la discrezione durante l’azione di pasca e la discrezione nell’affrontare la zona prescelta. Molte volte vedo “correre” velocemente con l’imbarcazione sullo spot, fermarsi all’improvviso, e iniziare subito l’azione di pesca lungo la sponda dove ci hanno appena navigato sopra, sbagliato! Se stiamo scendendo lungo il corso del fiume e abbiamo già individuato lo spot dove iniziare l’azione di pesca ci dobbiamo fermare minimo 200 m prima, lasciare che la barca scenda in scarroccio lungo la corrente del fiume con il motore spento, e quando le onde formate in precedenza cessano completamente si può iniziare l’azione di pesca. Così facendo siete sicuri di non aver compromesso lo spot, se invece state risalendo il fiume, non dovete assolutamente navigare sul tratto dove dopo avete intenzione di pescarci sopra, dovete fare il giro più largo possibile sulla sponda opposta, portare l’imbarcazione più a monte del poSTRATEGIE DI STAGIONE Pag.152


sto di pesca in modo di approcciare lo spot senza onde che si infrangono sulla sponda del fiume o sullo scafo dell’imbarcazione, se durante l’azione di pesca transita un’altra imbarcazione, è meglio nel possibile fermarsi, aspettare che le onde finiscano, poi iniziare la vostra azione di pesca. Queste appena citate sono poche ma fondamentali azioni per iniziare ad approcciare un tratto di fiume in modo corretto, tenendo conto che la pressione di pesca al siluro è in forte aumento e il siluro diventa sempre più sospettoso finendo molte volte per abbandonare un tratto di fiume che ci appare ideale ad ospitare questa specie e invece lo troviamo completamente deserto. Naturalmente sulla presenza o meno di siluri, e non solo, siamo tutti d’accordo che il bracconaggio ha fatto la sua parte, pestando duramente fiumi, laghi, e canali, ma questa volta parliamo di altro. T o rnia m o o ra a l l ’ a z i o n e d i p e sca Come secondo spot dove insidiare il siluro sono le sponde sabbiose che degradano in modo accentuato, dove notiamo un rallentamento della cor-

Clicca e guarda il video

Finalmente il gigante si è fatto vedere...

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rente del fiume, qua l’azione migliore è la deriva frenata. Rallentiamo l’imbarcazione con l’aiuto dei motori elettrici in modo che la nostra esca ci preceda di circa una decina di metri mentre la barca scende lentamente lungo il filo di corrente che generalmente si forma tra le corrente principale del fiume e la zona con meno velocità di corrente, il piombo da usare va in base alla profondità e alla velocità della corrente del fiume, in genere varia tra i 110/ 150, è meglio limitare il peso il più possibile, meno peso meno rumore e il trecciato in acqua fischia meno, quando è possibile cerchiamo anche di variare le dimensioni dell’esca, questo aiuta a rendere il siluro meno diffidente è più propenso all’attacco, anche il trecciato usato sul mulinello deve essere liscio e sottile tra lo 0.40 e lo 0.50 circa, ma di trecciati e terminali ne parliamo meglio nei prossimi numeri. Non sono da tralasciare le lanche con una discreta profondità almeno 7/8 metri e tutti quei tratti di fiume dove la corrente viene rallentata da ostacoli artificiali o naturali che abbiano una buona profondità.

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E’ inutile negare l’evidenza, questi due fratelli sono i più forti “cacciatori” di siluri che la storia della pesca ricordi

In questo periodo con un pò di fortuna e pescando facendo attenzione alle cose che vi ho descritto siamo riusciti a portare davanti all’obbiettivo questo Dinosauro di fiume di ben 2,56 metri per un peso stimati di 110 kg, mai mollare che prima o poi venite ripagati. Spero di esservi stato utile e di trovarci magari sul fiume, ciao a tutti e al prossimo numero. Dino e Dario Ferrari

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OROSCOPO NOVEMBRE-DICEMBRE

gemelli

Non state passando un bel periodo, forse causato da un contratto che non arriva o da una perdita economica, non dovete abbattervi, anche se purtroppo, gli ultimi mesi dell’anno, confermeranno quello che state passando, dovete capire però che la vita è sempre ricca di novità e solo armandovi di pazienza potrete vivere le giornate più serenamente, è un periodo che vi sta fortificando e questa forza vi farà comodo quando tutto andrà per il meglio. Per voi si prospetta un interessante 2019, stringete i denti e affidatevi a chi vi è a fianco. Non avete nemmeno un certo appeal con i social, ci sono state delle liti o ci saranno. Si salvano coloro che hanno degli ascendenti in ottimo stato, dove potranno vedere giornate positive alternate a giornate di scocciatura ed arrabbiatura. Se vi sfogherete nel vostro hobby, fatelo con giornate di sole, le catture non saranno eccelse, anche se ci potranno essere sprazzi di entusiasmo verso fine novembre. Salute piena di malanni, con tosse, mal di gola, raffreddore. Sbrigatevi con il vaccino, altrimenti vi ritroverete a letto con l’influenza per parecchi giorni anche nei mesi invernali. Finanze sotto la media, non spendete soldi per cose inutili, magari smettete di fumare, potrebbe essere l’inizio per voi se pensate a quanto spendete per le sigarette. Chi invece non fuma, limitatevi all’acquisto di piccoli oggetti, infatti gli astri sconsigliano l’acquisto di grossi oggetti e la spesa con grosse cifre, ci potranno essere delle problematiche di garanzia.

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toro

Anche per voi nati sotto il segno del Toro, si prevede un fine anno con i botti! Dovete cercare di vivere le vostre giornate in modo sereno, se farete ciò, anche incontro a piccoli imprevisti, vivrete gli ultimi due mesi dell’anno all’insegna della tranquillità, se invece vi agitate e vi arrabbiate, potranno nascere anche dei malintesi con chi vi è vicino, specialmente nel mezzo di gruppi di persone. Il vostro carattere è in po’ testardo, ma a volte dare la ragione agli altri, non è sinonimo di debolezza, ma di saggezza! Pescate benedette! Sarete accompagnati anche da una bella fortuna, se vi siete coltivati una postazione o avete idea di andare nel vostro posto preferito a pescare, fatelo! Se farete le cose per bene, non mancheranno soddisfazioni. Sono protetti dagli astri coloro che andranno in postazioni difficili da raggiungere. Salute forte, siete una roccia, molti di voi hanno capito che durante l’autunno è necessario vestirsi a strati, anche se fa caldo più del previsto, non bisogna scoprirsi, ma bisogna tenere il collo sempre coperto. Coloro che invece sudano o si mettono a mezze maniche, vivranno dei momenti non tanto felici con mal di gola ed anche problemi di stomaco. Eccellenti le finanze, se avete risparmiato durante l’estate, questo è il momento per la pazza gioia, sono agevolati gli acquisti di materiale elettronico. Vivrete i due mesi altalenanti, dove Novembre sarà in gran spolvero e dalla metà di Dicembre ci potranno essere dei cali di umore forse derivati da circostanze poco fortunate. Saprete stare in mezzo alla gente per socializzare, avrete dei bei momenti intimi con il partner e dei momenti da ricordare con compagni di pesca o con amici di un club o associazione. Sessioni a volte impegnative, forse un po’ troppo sotto al maltempo o i primi veri freddi vi faranno battere i denti, ma con il giusto abbigliamento tecnico, non vi fermerà niente. Qualche tensione sul lavoro verso fine anno e queste problematiche si ripercuoteranno anche verso i vostri hobby e famiglia. Attenti ai colpi di aria, qualcuno di voi risentirà di febbre elevate negli ultimi giorni di Novembre e nella prima settimana di Dicembre. Questi imprevisti capiteranno a pesca, quindi raccomando un vestiario specifico e a strati, se state sudando, non mettetevi un maglioncino, ma copritevi le vie respiratorie. Qualcuno riceverà una somma di denaro extra, forse per un premio al lavoro o per un regalo ad un parente, consiglio di tenere i vostri risparmi da parte e di investire per la vostra passione quella cifra, gli astri poggeranno gli investimenti.

cancr o

A R I ETE

State passando un buon momento a livello comunicativo, i rapporti con alcuni amici di pesca, o semplicemente con il partner, sembrano essere consolidati, anche se potranno esserci delle giornate di tensione, ma tutto risolvibile con un buon bicchiere davanti o nel caso del partner..una cena romantica. Sarete ben visti durante una riunione o in una discussione inerente alla vostra passione, ma non esagerate con i paroloni, siate semplici e vedrete che il consenso verso di voi sarà duraturo. Se qualcuno di voi non ha ottenuto grossi successi nelle proprie sessioni, saranno gli ultimi mesi dell’anno a darvi la possibilità di mettervi in gioco, ci saranno 3 o 4 sessioni dove darete il meglio di voi stessi e le catture non mancheranno! Ottime le prime giornate di Dicembre. Salute tutto nella norma, qualche raffreddore, un leggero mal di testa, piccoli malanni di stagione, seguite le linee guida per non ammalarvi, copritevi se c’è vento e vestitevi a strati. Ottime le finanze, questo è un ottimo momento per potervi fare un regalo, magari in Dicembre sotto il Natale, quella tenda o quella canna che desideravate. Gli astri proteggono gli acquisti per grosse somme.

A cura di White Koy


bi l ancia

Da questa estate state vivendo sotto la protezione degli astri, specialmente quelli con ascendente nel proprio segno o Scorpione, un continuo susseguirsi di successi, anche se intervallati da intoppi di vita quotidiana. I rapporti con le persone, specialmente in gruppo e social network avranno un successo enorme, qualcuno di voi ha la dialettica giusta per mettersi in mostra e molti se ne accorgeranno, qualcuno di voi diventerà un nuovo “guru”. Qualche tensione a dicembre con il partner, non siate troppo saccenti! La vostra passione sarà vissuta in modo ottimale, andrete a pescare quando ne avrete voglia e vi toglierete delle soddisfazioni, questo se saprete cogliere il momento di osare un po’ di più del previsto, magari con un terminale nuovo o un amo che prima non usavate per poca fiducia. Salute classica del periodo autunnale, qualche acciacco, qualche influenzato, ma la problematica maggiore sarà derivato che molti di voi avranno problemi alle articolazioni, specialmente delle gambe, evitate lunghe corse o sforzi eccessivi. Finanze al top, se dovete acquistare un prodotto a voi caro o che desiderate, questo è il momento, evitate però acquisti di materiale usato, qui potreste avere una cattiva sorpresa.

v e rgin e

Dopo mesi eccellenti, è arrivato il momento di prendere fiato, alcuni di voi si rilasseranno, ma sempre vigili, altri invece si rilasseranno un po’ troppo. I contatti con le persone saranno molto tesi, ci potranno essere delle frasi male interpretate dette da voi, quindi consiglio massima trasparenza ed evitate di dire bugie, in questi due mesi potranno venire a galla e potreste litigare definitivamente con un compagno di pesca o staccarvi da un club, non verranno intaccati i rapporti intimi, a parte qualche classico litigio. Sessioni in calo, sia di numero che di qualità, alcuni di voi non avranno tempo per pescare, mentre altri, se lo troveranno, non otterranno grossi risultati, a meno che il vostro ascendente non sia in aspetto positivo. Salute in discesa, quasi la totalità degli appartenenti al segno della Vergine, dovrà combattere con la prima influenza, molti ammalati e molti con problemi alle vie respiratorie, il mio consiglio è di uscire coperti a strati, coprire sempre il collo e possibilmente prevenire l’influenza con vaccini o frutti di stagione ricchi di vitamina C. Finanze medio basse, qualcuno non vi pagherà per un lavoro svolto ed altri riceveranno il classico stipendio senza ulteriori gratifiche a livello economico, salvo qualche regalo da un parente. Il consiglio è di acquistare ciò che vi serve, lo stretto necessario e rimandare la “spesa grossa” nel 2019. Molti astrologi dicono che è l’anno dello Scorpione, io personalmente affermo che lo Scorpione sta avendo un 2018 favorevole dagli astri. Specialmente chi ha nel proprio ascendente il proprio segno. Qualche basso causato da incomprensioni con interlocutori che non sono ne amici e ne familiari, queste persone vi possono aver reso irascibili, ma nulla di cui preoccuparsi. I rapporti con gli amici e il partner sono ai massimi livelli e per la fine dell’anno potete aumentare il consenso verso di loro. La pesca ricoprirà un ruolo fondamentale, la vostra mente sarà libera di viaggiare, e perché no, anche di mettere in pratica ciò che desiderate. Non aspettate troppo tempo, questi sono i momenti dove se osate e agite, potete coglierne i frutti. Gli astri sono vicino a chi è alla ricerca di nuove avventure, quindi nella pesca è tramutato in nuovi posti cui andare a pescare. Attenti perché farlo a fine autunno ed inizio inverno, potrebbe essere rischioso, meglio informarsi prima! Salute ottimale, salvo qualche giornata no, ma tutto nella norma del periodo, copritevi e state attenti a non esporvi troppo con le persone che sono già malate. Finanze eccellenti, alcuni di voi riceveranno una somma extra di denaro e tale sarà un’aggiunta ad una spesa importante, se per esempio una tenda costava 100 euro, ora potete spenderne 200 per una più bella!

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Se ottobre è passato non senza troppe soddisfazioni, i mesi finali dell’anno si prospettano molto interessanti, in crescita per molti nati sotto il segno del Leone. Si inizierà con tanti impegni molto proficui, per poi riorganizzare quello che sarà il 2019. State lontano da polemiche social, specialmente se si parla di sport o politica, non schieratevi! Sessioni di pesca mordi e fuggi, specialmente con il sole, qualche bella cattura con foto ricordo annessa, nulla di eclatante, ma vi godrete la vostra passione come meglio sapete fare e come meglio desiderate. Salute nella norma, vi suggerisco di prestare attenzione al collo e alla respirazione, evitate boccate di aria fresca, specialmente la mattina ed evitate di esporvi ai venti senza un’adeguata protezione. Qualcuno con un ascendente non fortunato, potrà subire giornate di febbre. Finanze ottime, anche se ci saranno dei ritardi nei pagamenti, qualche seccatura da bollette arretrate, forse da parte di qualcuno che busserà alla vostra porta per un pagamento. Nulla di allarmante, saranno piccole cifre che si azzereranno con le entrate che riceverete nel mese di Dicembre. Questo significa che se avevate il desiderio di comprarvi una canna da pesca nuova…potete farlo!

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A cq u ari o

State vivendo mesi di ansia per questioni che non dipendono da voi, o meglio, potete farne a meno, considerato che state dando il massimo per ottenere più del dovuto. Chi di dovere se ne è accorto da tempo e dovete togliervi dalla mente brutti pensieri. Alzatevi la mattina e sorridete, perché la vita è una sola e…mannaggia a voi…fatelo! Da Settembre avete aumentato il vostro consenso tra la gente e anche con il partner sembra nato un nuovo amore. Siete sempre la persona pacata che si fa voler bene per riservatezza e perché vi piace aiutare il prossimo. Nei social network appena pubblicate qualcosa, riscuotete sempre consensi positivi, molte persone vi seguono per quello che siete e per quello che trasmettete. Pescate eccezionali! Qualcuno di voi ha fatto il botto con catture incredibili e potete continuare nella solita scia anche verso fine Novembre o inizio Dicembre, andate nei posti che conoscete e vedrete che usando la solita semplice tattica, otterrete degli ottimi risultati. Salute nella norma, molti di voi si vaccineranno contro l’influenza, altri invece cercheranno rimedi con vitamina C ed evitando il contatto con possibili persone malate, l’importante che vi coprire le vie respiratorie e la gola, qui potrebbero nascere dei piccoli disturbi di stagione. Finanze nella norma, ci sarà il pagamento di qualche bolletta un po’ troppo costosa, ma a Dicembre entreranno dei soldi grazie a dei regali, questi serviranno per comprare ciò che desiderate, non importa che li mettiate da parte, godetevi un po’ la vita, il vostro carattere si può affievolire con poco.

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CAPRICORNO

State dando l’anima nel vostro lavoro e questo sembra esser ripagato, anche se non siete soddisfatti al 100% di quello che fate, capite che qualcosa non dipende da voi. Considerato ciò, lasciate che il tempo faccia il suo corso, la vita è una sola! Otterrete discreti successi a livello mediatico e questo farà aumentare la vostra autostima, alcuni di voi ne hanno bisogno. Ci sarà un fine anno con una tensione a livello sentimentale, ma sarete voi a prendere la decisione giusta, tutto quello che sarà necessario per il cuore e per la mente. La pesca sarà messa in secondo piano, avete la priorità del lavoro, ma la vostra mente vi porterà a rivivere i bei momenti a pesca, anche se qualche pescata mordi e fuggi, dovete procurarvela, chi invece potrà aver tempo libero, andrà sicuramente a pesca per ottenere dei buoni risultati specialmente a Dicembre. A Novembre si vedranno più cappotti che successi. Salute da guardare, siete troppo paurosi di ammalarvi, cosa che potete benissimo evitare considerato che siete premurosi nel coprirvi per bene e attenti a non prendere folate di vento. Qualche piccolo malanno è possibile, ma non fatene una tragedia! Finanze nella media, ci sarà un piccolo contrattempo a Novembre per il pagamento di una somma importante, ma a Dicembre inizierà un periodo dove i vostri risparmi aumenteranno, fate in modo di goderveli un po’ e se desiderate qualcosa per il vostro hobby, compratelo, a Natale un regalo non fa mai male. Per fortuna che c’è l’amore!!! Gli astri vi terranno su con il morale grazie a Venere che vi farà letteralmente voler bene agli occhi delle persone, soprattutto in famiglia, anche nel lavoro otterrete molti favori a causa del vostro atteggiamento sempre positivo che trasmette serenità. Le persone vi adoreranno, ma attenti ai vostri sbalzi d’umore, se vi vengono i 5 minuti, rinchiudetevi in bagno! Pescate non tanto fortunate, Novembre e Dicembre potranno essere i due mesi peggiori per voi, si prevedono postazioni occupate, forte maltempo quando volete andare a pescare o perfino delle attrezzature rotte a causa vostra, insomma il vostro hobby subirà un processo sfortunato che voi stessi prenderete sul ridere, perché a volte non ci crederete nemmeno voi. Salute non tanto buona, i malanni di inizio stagione si sono fatti vedere anche a settembre e, dopo un ottobre all’insegna della stabilità fisica, rientreranno tosse, raffreddore e perfino febbre. Evitate quindi il contatto diretto con chi è già malato e non uscite di casa senza cappotto…intendo il vestito! Qualche oscillazione di troppo nel vostro conto corrente, amate spendere, ma forse state tirando troppo la corda, prima di fare un investimento, anche di carattere hobbistico, chiedete info prima a qualcuno che vi è vicino, sarà proprio lui a consigliarvi se è il caso di acquistare quei segnalatori o quei mulinelli nuovi, oppure rimandare nel 2019.

p e sci

sagi t t ari o

L’autunno è il vostro momento, desiderate mettervi in mostra per le vostre qualità, ci state riuscendo, soprattutto per chi ha l’ascendente positivo, invece per chi ha un ascendente negativo, potrà ricevere delle critiche per un comportamento o una frase che sarà male interpretata. Risolvete con massima calma e vedrete che chi vi criticherà, si dimenticherà in fretta di quanto capito. Sarete ben graditi specialmente dai ragazzi adolescenti, che potranno vedere in voi una persona dalla quale prendere spunti per una crescita. Le sessioni di pesca si svolgeranno senza grossi sussulti, ma ci potranno essere delle catture inaspettate specialmente verso fine novembre. Saranno protetti dagli astri coloro che percorreranno la solita via dei mesi precedenti, quindi non osate andare a pescare in posti nuovi, potrebbero essere solo cappotti! Salute medio alta, classici raffreddore e mal di gola, ma per la vera influenza bisognerà aspettare dopo gennaio. Non fate gli eroi e non andate a maniche corte anche se fuori ci sono 20 gradi, basta un leggero venticello a rovinarvi intere giornate. Finanze standard, non grossi sussulti, ma avrete l’intuizione di andare in un negozio di pesca e vedere un oggetto che si rivelerà essere un valido alleato per molte pescate, per non dire anni!


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SPOD MIX Spod mix ad alta attrazione da usare ovunque per attirare le carpe più grandi. Una semplice, ma letale combinazione di Scopex Squid Flake, boilies 12mm, mais, tutto potenziato con l’alta attrazione del liquido Scopex Squid Liquid Bait Soak, questo mix catturerà carpe in ogni spot, sia al margine che a lunga distanza. Il mix da spod perfetto per ogni luogo, dalle acque pressate ai ticket lake, questa miscela super attraente riempie le acque di odore e gusto per un’attrazione istantanea ed è un modo brillante per ottenere di più.

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Sono necessari 4 ingredienti: Scopex Squid Flake, boilies 12mm, un barattolo di mais e lo Scopex Squid Liquid Bait Soak.

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Aggiungi le boilies da 12mm in un secchio vuoto. Le boilies più piccole funzionano meglio negli spod mix.

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Ora aggiungi i Flake, fanno filtrare meglio l’attrazione delle boilies, aggiungendo una nuvola prolungata di alimentazione.

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Aggiungi un barattolo di mais, tra cui anche il succo attraente per rivestire le boilies e i Flake.

5

Aggiungi una spruzzata generosa di Liquid Bait Soak. Il suo contenuto di olio aiuta ad attirare le carpe fino alla zona d’innesco.

6

Mescolare bene e lasciare riposare per cinque minuti. Lancia da quattro a 6 manciate di spod mix per ogni innesco nella stagione primaverile.

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