Lipari: cronaca di una morte annunciata
Riflessioni sulla COMUNITÀ
possibile
Tilde Pajno Mentre costruivamo nuovi alberghi, altri pontili, qualche elipista e molte, troppe ville con inutili piscine vuote per la maggior parte dell’anno, ci hanno sottratto qualche classe a scuola, qualche posto letto in ospedale, interi reparti (ostetricia, pediatria) sono stati chiusi nel quasi totale silenzio degli indifferenti. Il rombo degli elicotteri che solcano il nostro cielo ad ogni ora del giorno e della notte (soprattutto della notte) è diventato una costante alla quale non riesco ad abituarmi: ogni volta mi domando se è una vita che sta per nascere o una che se ne va. Lipari luogo unico e prezioso che dovrebbe essere protetto e valorizzato a qualunque costo e che invece – in virtù di logiche di potere e di avvilenti calcoli numerici – diventa ogni giorno più depauperato e dimenticato. Riflessioni sulla comunità eoliana. La cosa che più mi colpisce è il silenzio: siamo centinaia, ma nessuno parla. Sfiliamo sotto il
sole cocente di agosto. La gente seduta nei bar, turisti soprattutto, ci osserva incuriosita, ma nessuno si muove. C’è qualche cartello in
LeSciliane - Casablanca 20
testa al corteo, qualcuno parla da un megafono: le parole arrivano distorte, ma andiamo avanti mentre il calore del primo