Domenica 9 aprile 2023

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1 DOMENICA 9 APRILE 2023 Settimanale di Informazione Distribuzione gratuita - E-mail: casoriadue@libero. it ANNO XXIII - N° 15 - DOMENICA 9 APRILE 2023 Show Room Casoria Via Pascoli, 21 info 081 7584382 infodelprete@virgilio.it www.delpretemarmieceramiche.it C C& CENTRO STAMPE SRL Via Pietro Casilli - n°26 80026 Casoria (NA) Tel. 0813086022 NELLA SETTIMANA DELLA PASQUA DI RESURREZIONE STORIE, PRIMATI E SEGRETI
CENTRO STAMPA DIGITALE
“IL CASO CASORIA”
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SIAMO NELLA PRIMAVERA DEL 2023

Chi non vorrebbe avere una Pubblica Amministrazione efficace ed efficiente, ad alto livello di produttività, fondata sulla fiducia, sulla responsabilità personale, sull’apprendimento continuato, sul merito, sui rapporti di solidarietà?

Eppure se nessuno si mette in testa di praticare questo tipo di amministrazione continueremo a vivere nel modo che ben conosciamo. Casoria è un paese bizzarro; riesce bene in tanti settori, ma sempre incapace di curare il suo cancro amministrativo.

Concentra la sua attenzione sulla politica, mentre non riesce ad appassionarsi al buon funzionamento del Comune.

Architetta Dichiarazioni di Inizio Attività, permessi a costruire, lottizzazioni, PIP, PEEP, piani di recupe-

ro, somme urgenze, ma finora non è riuscita ad apprendere i funzionamenti amministrativi corretti. Prevale ancora da noi, largamente, la logica assistenziale della tradizione amministrativa che va dagli anni 50 fino ai giorni nostri. Perché non riusciamo a modificare questo stato di cose?

Perché, accanto alle libertà individuali, politiche e sociali, Casoria non gode della libertà amministrativa?

Il risultato di questi paragoni, verifiche ed esperienze che hanno come refrain la penuria delle libertà amministrative è la messa a fuoco progressiva di un handicap – quello amministrativo – che risulta ormai insopportabile al cittadino, da un punto di vista economico, sociale e civile.

Una constatazione disarmante di un

fenomeno grave, che, se non verrà affrontato nella dovuta maniera, metterà, senza dubbio, a repentaglio il futuro di Casoria.

Ma è un ragionamento che, al contrario, indica la strada di una possibile rigenerazione che approfondendo la tematica della crescita senza sosta del rendimento della pubblica amministrazione, si ispiri alle esperienze personali dei tanti dipendenti della pubblica amministrazione che amano il proprio lavoro e la propria città e fondi la sua ragione di essere, sul modo più genuino di amministrare, vale a dire sulla straordinaria realtà territoriale, frutto di una esperienza storica pluricentenaria. Liberata dal peso e dai condizionamenti di un Comune assistenziale ed incoraggiata nelle sue tendenze economico – sociali più positive, essa può rimettere

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L’EDITORIALE DI NANDO TROISE

effettivamente Casoria in carreggiata.

Morale della storia: si parla di un cambiamento normale, a portata di mano, che deve prendere piede attraverso esempi parlanti di buona amministrazione, iniziando da “qualche parte” con il concorso di diverse istanze pubbliche, intrecciando volontà differenti verso un unico fine. Se, come segno di riscossione civile e di assunzione di responsabilità, ciò potesse verificarsi in situazioni particolarmente disagiate, che hanno sofferto indubbiamente della situazione amministrativa che si è venuta a creare, la cosa assumerebbe un significato di particolare valore.

“Gli attori negativi”, oggi, sono tranquilli. Invece, restano gli interrogativi inquietanti e sembra inafferrabili.

Occorre spaziare per molti fronti, osservando, sempre, la nostra realtà dal punto di vista dell’amministrazione (e non da quello politico – sociale) ed utilizzando un procedimento interattivo di analisi. Bisogna socchiudere varchi inattesi su radici lontane, interrogare Francesco Polizio, deus ex machina della intera Città di Casoria dagli anni 70 ad

inizio del 90 e Tommaso Casillo, dominatore assoluto della scena politica casoriana dagli inizi degli anni 90 a tutt’oggi, quali testimoni privilegiati, ricostruire sequenze storiche poco conosciute sulla nascita del nostro sistema amministrativo, attingere a disavventure personali. Avrebbero modo, FRANCESCO POLIZIO E TOMMASO CASILLO, in una Città, Casoria, sempre e da sempre in campagna elettorale di organizzare tavole rotonde, congressi, conve-

gni, dibattiti e conferenze stampa. Il primo raccontando la sua storia, quella della sua famiglia, la sua attività politica, quella del suo periodico Nuova Dimensione, facendo anche qualche remissione dei peccati, raccontando alle nuove generazioni cosa è successo a Casoria e magarti anche nella vicina Afragola dagli anni 70 agli anni 90.

Il secondo, l’altro, TOMMASO CASILLO, potrebbe, invece, raccontare l’evoluzione e/o l’involuzione di questa

Città, Casoria, di cui è leader politico ed amministrativo indiscusso sin dai primi anni 90. Potrebbe dare la sua versione illuminata ed illuminante sul Centro Antico di questa Città, sulla nuova Piazza dei Municipi cambiata solo pochi anni fa, sulla mania verticale dei palazzinari di Casoria, sul rapporto con la vicina Afragola, sulla sua visione di Città, sui Sindaci, da Franco De Luca a Raffaele Bene (neanche uno scelto da lui).

Oggi, Casoria è molto peggiorata, sia rispetto alla sua storia o a quando divenne punto di riferimento di un periodo industriale. Oggi è una Città che sta perdendo la sua identità sociale, storica e religiosa, diventando, invece, il paese dei centri commerciali, con un traffico caotico e che non riesce a fornire i più elementari servizi. Una Città non amata, abitata da cittadini anonimi ed annoiati e da un popolo sussidiato che ringrazia e da migliaia di immigrati che hanno devastato un territorio, non pianificato né controllato, con costruzioni abusive “poi condonate”. Casoria è uno dei più brutti scempi urbanistici al Mondo. Buona notte, Casoria, e Buona Fortuna.

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Piazza Benedetto XV, 5/A 80026 Casoria (NA) itegas.srl@libero.it Tel. 081. 757.31.07 338.490.71.90 339.415.87.00

ANTONIO BOTTA

AVVOCATI CONCORDI NEL GIUDICARE PESSIMA LA “GEOGRAFIA GUDIZIARIA”, CHE HA SPOSTATO IL TRIBUNALE DA CASORIA AD AVERSA

ALLUNGATI I TEMPI DEI PROCESSI CIVILI E PENALI

“Il Tribunale di Napoli, Se zione Distaccata di Casoria” situato in via Pio XII : è la foto su cui Nando Troise imposta la sua trasmissione, intitolata, appunto, “La foto del giorno”. L’ha inviata ad alcuni avvocati per stimolare commenti, considerazioni, personali chiavi di lettura. Fa scorrere, a tal fine, nel corso del programma, altre foto con ambienti interni del predetto Tribunale, dove at tualmente opera il Giudice di pace; prima vi era la Pretura. Il primo a rispondere è sta to Salvatore Iavarone, già Consigliere comunale e Assessore del Comune di Afragola e attualmente Con sigliere comunale di mag gioranza a Casoria: “ Credo che i tempi siano maturi per chiedere al Ministero della giustizia l’autorizzazione per una unica sede distaccata a Casoria, per una zona molto più vasta, accorpando anche gli uffici di Afragola, che rischiano la chiusura, scegliendo possibilmente la sede comunale dell’ex Gallery, in via Po” . Troise spiega che Iavarone fa riferimento alla struttura “costata al Comune due miliardi di lire più IVA, che si trova nel parco Le Querce, dove per tanti anni è stato allocato il settore “Servizi diretti alla persona”, comprendente sia la Pubblica Istruzione e sia la Sicurezza Sociale. E’ stato messo in vendita, ma finora non è giunta nessuna offerta d’acquisto; da una decina d’anni il Comune paga un fitto enorme. La proposta di Salvatore Iavarone già venne avanzata dall’ex sindaco Fuccio, ma senza un nulla di fatto”. “La richiesta riproposta da Iavarone” aggiunge il Diretto re, continuando a leggere il

Casoria appartiene al Tribunale di Napoli, da cui dista tre chilometri, ma i casoriani, per scelte politiche miopi, devono recarsi ad Aversa per vertenze giudiziarie, che dista a circa 25 – 30 chilometri dalla propria Città. Le sezioni distaccate? Altre cattedrali nel deserto

messaggio “è stata fatta per risparmiare e razionalizzare personale e spese”. Com menta Troise che, per rende re agibile la struttura di via Po, occorrono molte migliaia di euro e, da quando il com plesso è stato chiuso dalla commissaria prefettizia Ric cio, egli insistentemente ha rimarcato l’insipienza degli amministratori locali per non essere riusciti a riutilizzarlo: uno spreco di denaro pubbli co, per niente!

Il secondo avvocato che ha inviato il suo commento è stato Francesco Polizio:

La trasformazione del tribunale è un’offesa alla città di Casoria. Bisogna conservare la destinazione ed accogliere altri servizi di giustizia. Alterare la destinazione per sistemare servizi comunali e socio – assistenziali che possono essere allocati in locali disponibili è un non senso e non si può fare senza il consenso dei ministeri compe-

tenti”. “Infatti” commenta Troise “ c’è un altro immobile in via Castagna, nella convenzione lottizzata del parco Smeraldo, mai aperto, e altri immobili di proprietà del Comune di Casoria.”

Il terzo commento è di Valerio Cresci, “giovane avvocato, figlio di Giovanni Cresci, che ha creato al Comune di Casoria il servizio “Contratti e Contenzioso” e lo ha diretto per tanti anni. Il figlio scrive che “la geografia giudiziaria poteva essere gestita in maniera adeguata, in considerazione che Casoria è una delle città più popolose della Campania e con un contenzioso elevato. Un povero cittadino casoriano, per atti di volontaria giurisdizione, deve percorrere 40 chilometri per recarsi ad Aversa. Paghiamo l’assenza di politici che abbiano a cuore gli interessi della Città. Undici anni fa, precisamente nel 2012, fu fatta la geogra-

fia giudiziaria”. Ha scritto anche l’assessore agli Affari Generali e del Per sonale, avv. Roberta Giova, la quale ha inviato a Troise il seguente messaggio: “Carissimo Direttore, tra le altre, ho ricevuto anche la delega a Giudice di pace. Posso assicurarti che l’Amministrazione sta lavorando con tanto impegno per garantire le attività. Anzi, più correttamente, per garantire il migliore espletamento delle attività. La presenza di un ufficio giudiziario è certamente un pregio per la città che lo ospita e il Giudice di pace resterà un fiore all’occhiello dell’Amministrazione che ho l’onore di rappresentare. Un caro saluto e sempre complimenti. A seguire, il Sindaco di Ca soria, avv. Raffaele Bene. Ecco il suo messaggio: “E’ dal 2013 che il solo Comune di Casoria si fa carico dei costi per il mantenimento dell’ufficio del Giudice di pace e continueremo a farlo per garantire un importante presidio sul nostro territorio. Di qui a pochi giorni avranno inizio anche i lavori di adeguamento, ammodernamento e riorganizzazione di tutto l’edificio di via Pio XII, con l’obiettivo di rendere lo stesso più funzionale, sicuro e moderno”.

Angela Pilato, giovane av vocato risponde con questo commento alle foto inviate da Troise: “Ricordo bene queste aule piene di avvocati, il Giudice e il Cancelliere presenti. Erano aule piene di vita, dove spesso ci si lamentava per il fatto di non sapere neppure dove scrivere, ma dove scorreva la vita vera. Il confronto tra le parti era continuo, lo spirito di colleganza era sentito. Vedere quest’au-

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la vuota da anni fa male. La riforma della giustizia, che ha eliminato le sezioni distaccate, portando addirittura la competenza territoriale di Casoria ad Aversa, anziché a Napoli, è,come al solito, frutto di elaborazioni politiche di un onorevole della zona, che creò dal nulla il Tribunale, senza tenere conto che la distanza, 25 chilometri, anziché 5 chilometri, ha finito per allungare i tempi dei processi civili e penali, dato che divenne operativo solo nel 2015: un fallimento totale della giustizia, che ha finito per allungare i tempi dei processi civili e penali. Il ricambio continuo dei Giudici, spesso sotto organico, ha finito per disincentivare gli utenti ad adire le vie legali, anche per il costante aumento dei costi da sostenere. Tutte le vecchie sezioni distaccate ormai sono diventate cattedrali nel deserto e solo alcune strutture sono state utilizzate, come quella di Casoria, per ospitare i Giudici di pace.

La recente riforma Cartabia,

entrata in vigore il 28 marzo 2023, per accontentare la Comunità europea per prendere i fondi del PNRR post pandemia, dimostra i primi scricchiolii e ci fa capire che chi fa queste riforme, non ha mai frequentato un Tribunale, un Giudice di pace, una Corte d’appello.

La giustizia, come la intendiamo noi, non sarà più demandata a Giudici terzi in un giudizio, ma a strutture private di mediazione che costituiscono l’obolo che dobbiamo pagare per accedere a un servizio pubblico. Con la riforma Cartabia, la giustizia inizierà la sua agonia”. Ancora un messaggio di un altro giovane avvocato, Antonio Ricciardi. “Una volta sezione Tribunale, distaccata di Casoria, la vecchia Pretura, di cui mio padre è stato Vicepretore onorario per molto tempo agli inizi degli anni ’90, oggi sede del Giudice di pace, è ormai ridotta al lumicino: un presidio di legalità per cui è necessario lottare affinché non sia soppresso, come spesso annun-

ciato dal Tribunale di Napoli nord, che si trova ad Aversa, di cui fa parte. Il paradosso è proprio questo: apparteniamo al Tribunale di Napoli nord, assurdo se si pensa che in linea d’aria ci troviamo a tre chilometri dal Tribunale di Napoli: una geografia giudiziaria disegnata con incredibile miopia che mai ha avuto una soluzione. Ricordo quando sono stato Assessore con delega anche a “Giudice di pace”, che ho spesso contestato al coordinatore di Napoli nord il problema più importante, ovvero la mancanza di personale, perché altro paradosso è che il personale del Giudice di pace è dipendente del Comune di Casoria, che, già soffrendo di carenza di personale, deve anche sobbarcarsi la responsabilità del funzionamento del presidio di legalità, che oggi la Città non può permettersi di perdere. La desertificazione istituzionale del territorio è già in fase

avanzata, la politica tace e Casoria muore.

Troise legge poi il messaggio dell’avvocato Maria Teresa Salierno: “La soppressione delle sedi distaccate, tra cui Casoria, è stato un grave errore. Ha creato disagi agli operatori e agli utenti. La nostra cittadina era fornita di una struttura moderna, funzionale, dislocata comodamente per tutti.

Dotata di un personale efficiente per tutti, idoneo ad operare senza difficoltà sul territorio.

Basti pensare che i cittadini di Casoria – Arpino, che vedono dal loro balcone l’imponente struttura del Tribunale di Napoli, distante pochi metri,sono costretti a spostarsi in un’altra provincia a circa 20 chilometri, mal collegata e ormai sovraffollata, per far valere il loro diritto all’applicazione della giustizia. La struttura di via Pio XII resta un’altra cattedrale nel deserto.

6 DOMENICA 9 APRILE 2023 s.r.l. ® Via Pietro Nenni snc 80026 Casoria (Na) Via Bottaro snc 80058 Torre Annunziata (Na) Via Don Sebastiano De Rosa snc 80022 Arzano (Na) Distributori di carburanti

LA SEDIA VUOTA DEL SINDACO DI CASORIA

E ti vengo a cercare

Anche solo per vederti o parlare Perché ho bisogno della tua presenza

Per capire meglio la mia assenza… Cantava con struggimento l’indimenti cato Franco Battiato in uno dei suoi bra ni più celebri e toccanti. Il suo accorato appello aveva il sapore del desiderio ir rinnunciabile, dell’anelito ad una ascesi esistenziale, il riconoscimento nell’og getto della spasmodica ricerca dell’irri nunciabile suo valore, la sua elevazione a modello etico ed estetico a cui rivol gersi per rendere compiuto il proprio essere.

E ti vengo a cercare. Con la scusa di doverti parlare Perché mi piace ciò che pensi e che dici Perché in te vedo le mie radici… Insisteva il cantautore nel secondo ap pello, per rendere ancor più vivido e for te il sentimento di amore e appartenenza che muove il suo anelito verso l’altro, celato alla vista e alla vita, ma comun que irrinunciabile fonte di viva ispira zione. Vibra la voce sussurrata di Bat tiato su un tappeto sinfonico intrecciato ad arte, un tappeto magico quanto quello di Aladino che trasporta l’ascoltatore in una dimensione onirica luminosa acca rezzata da un’orchestrazione magnifica e lieve.

IO TI VERRÒ A CERCARE tuona a vivido contrasto la voce del Magnifico DiRettore, che campeggia a caratteri cubitali sullo sfondo di un ufficio de serto, riconoscibile come tale solo dalla presenza di un’ampia scrivania perfetta mente linda e vuota alle spalle della qua le è accosta una poltroncina ergonomica da lavoro. Sul pavimento lustro e grigio,

poggiano desolate le aste delle due ban diere flosce: un tricolore e un cielo blu trapunto nel centro da una corona di do dici stelle, simboli di quell’identità e di quei valori di cui dovremmo andar fieri e che ogni cittadino degno di tale nome dovrebbe tendere a realizzare, divulga re e proteggere in ogni aspetto della sua esistenza quotidiana. Perché la libertà e i diritti vanno esercitati e difesi instanca bilmente: la Storia insegna quanto siano fragili e quanto labile la memoria uma na. La desolazione del paesaggio isti tuzionale ritratto nella foto che correda l’editoriale che Nando Troise ha firmato per il CasoriaDue del 19 marzo scorso interpreta perfettamente il sentimento di scoramento che stringe il cuore dei tanti casoriani che ancora credono nell’utopia che valga ancora la pena andare a votare e dare fiducia a chi si propone di inter pretare i bisogni della gente e perseguire il bene comune mettendosi a servizio di una collettività, certi che gli impegni presi i galantuomini li mantengono. I ga lantuomini, appunto. E invece, altro che in te vedo le mie radici e le mie gem me future, come canta Battiato: quello che trova chi cerca il Primo Cittadino di Casoria per chiedergli conto di quanto poco aderenti siano i fatti realizzati e le azioni messe in campo dalle promesse

elettorali e dalle illusioni alimentate dai buoni propositi mostrati nei primi mesi di insediamento dell’amministrazione Bene è l’ingombrante assenza immorta lata nella foto che correda l’articolo e fa da sfondo allo studio di NANO TV nel quale il Magnifico DiRettore, indossati i panni telegenici dell’indomito Condut tore Provocatore lancia appelli e strali a piene mani, anzi a piena voce, inter pretando quel malessere serpeggiante in maniera sempre più marcata e impazien te nei cittadini esasperati. Chiede conto al sindaco, il Nostro, conto e un incontro per porre domande lecite e necessarie e aiutarlo, se possibile, a veicolare rispo ste e argomentazioni a discarico ove mai ce ne fossero di una condotta ammini strativa a dir poco imbarazzante rispetto agli annunci e alle attese. E a risponde re ai suoi appelli trova, lui come tutti, una sedia vuota, una scrivania sgombra, un pavimento tirato a lucido e due me ste bandiere sgonfie. Rilancia nell’etere dalle frequenza web di NANO TV i tanti messaggi di commento al suo editoriale tranchant presentando ai web spettato ri uno per uno coloro che gli scrivono dopo aver letto il giornale, che quasi sembra di vederli in studio mentre si sie dono accanto a lui alla grande scrivania bianca e dibattono in un simposio di ir

7 DOMENICA 9 APRILE 2023 IO RACCONTO STORIE magazine
Ne “La Copertina” che commentiamo oggi una sedia vuota fa da sfondo perfetto alle tante omissioni di soccorso di cui sta morendo la città di San Mauro

riducibili sognatori animati da passione civica e spessore umano tali da riuscire a far proseliti anche tra i più tiepidi, scet tici e ignavi e sollevarli ad un ritrovato livello di consapevolezza civica e di ur genza interventista per fare in modo che, dopo decenni di paziente attesa e stoica resistenza, i destini della città di Casoria possano realmente cambiare. Legge e commenta i commenti il Di rettore Conduttore, sfoglia la chat dello smartphone con dito lieve, chiamando ogni tanto in azione la regia perché lasci scorrere alle sue spalle le foto tratte dagli articoli della rivista citati dai lettori che il Nostro va via via presentando e ripro

ponendo a chi non li avesse ancora letti, nella generosità divulgativa che lo con traddistingue. Scorrono le voci di com mento, scorrono i titoli e gli occhielli degli articoli, scorrono le foto sullo sfon do dello studio, scorrono i minuti della trasmissione e scorrono infine, come purtroppo sanno fare benissimo, le lacri me di chi, nei tanti, troppi casi di dispe razione che trova requie solo nel gesto estremo di rinuncia alla vita, con l’anima deformata dal sentimento meravigliosa mente straziante che ha nome empatia avverte in ogni battito del proprio cuore il dolore inconsolabile e l’incapacità di proseguire in questa lotta impari che è

la vita dei troppi che negli ultimi mesi a Casoria hanno gettato la spugna e prefe rito lanciarsi a braccia aperte verso l’e ternità silente. Un dramma personale che nella città di San Mauro è ormai dichia ratamente dramma collettivo e allarme sociale che invoca una risposta istituzio nale indifferibile. E da una sedia vuota non può venire alcuna risposta. E allora, instancabilmente, io ti vengo a cercare finché ti troverò.

Al link sottostante la puntata de La Copertina che ha ispirato la storia di oggi. Buona visione e Buona Pasqua a tutti voi.

https://fb.watch/jtfQ0rOJrB/

E IL SINDACO TACE…

Qualche giorno fa il nostro Diretto re Nando Troise scoperchiò il vaso di Pandora: in un editoriale pubblicato sul nostro settimanale e provocatoriamente contornato dalla foto dell’ufficio, deso latamente vuoto, del sindaco Bene il Di rettore si chiedeva dove fosse il sindaco e perché fosse così restio a concedersi ai giornalisti e alle domande della gente comune. E, sempre in maniera educata ma provocatoria, il nostro Direttore ha chiesto ai nostri lettori di fare delle do mande al sindaco. Domande che Troise sapeva fin dal principio che sarebbero ri maste senza risposta. Questa sfida, que sto “question time” in salsa casoriana ha avuto un enorme riscontro. Decine i messaggi arrivati, molte le problemati che portate all’attenzione. Ma, purtrop po, risposte il sindaco non le ha fornite. Egli si è limitato ad inviare un messag gio al cellulare di Troise. “Un lieve in fortunio” ha, a quanto pare, impedito al primo cittadino di Casoria di sottoporsi ad un onesto e duro confronto col nostro direttore e con tutta la città.

Sia ben chiaro: non esiste legge alcuna che imponga ad un sindaco di parlare pubblicamente, sia con la stampa che con i suoi concittadini. Fare pubbliche relazioni o concedere interviste non ri entra tra i compiti di un sindaco. Sinda co che, in ogni caso, rende pubbliche le

informazioni principali attraverso i suoi canali social ed attraverso il sito istitu zionale del Comune. Ma a fronte di una cittadinanza composta per lo più da an ziani e da resilienti digitali questo non basta. Ed inoltre non è del tutto corret to fuggire sempre il confronto. Va bene essere “social” ma forse bisognerebbe principalmente essere un po’ più “socie voli”.

Insomma il punto è: il mutismo va più che bene purché sia accompagnato da azioni concrete volte a migliorare la cit tà. Ma siccome a Casoria le cose ultima mente (e non solo ultimamente) vanno molto male allora, forse, la vicinanza concreta del primo cittadino potrebbe ti rare su il morale di una popolazione che sembra sempre più stanca, sfiduciata, ar rabbiata, in alcuni casi anche disperata. Non è un caso che quello appena passato sia stato un inverno costellato da suicidi. La città ha bisogno che il suo uomo mi gliore (non è forse questa la definizione di sindaco?) la prenda per mano e la porti fuori da questo pantano.

www.casoriadue.it

8 DOMENICA 9 APRILE 2023
CHIARA D’APONTE NON
SI PLACANO LE POLEMICHE DOVUTE ALLA POCA PROPENSIONE DEL SINDACO BENE A RISPONDERE ALLE DOMANDE DI GIORNALISTI E SEMPLICI CITTADINI

ANGELO VOZZELLA

‘A SALUTE È ‘A PRIMMA COSA!

CASORIA, TERRA DI VELENI E DI ABBANDONO SOCIALE: GLI SPAZI INUTILIZZATI COME PRESIDI DI BENESSERE FISICO, PSICHICO E COLLETTIVO

Ormai da cinquant’anni sono chiuse le vecchie grandi industrie casoriane, oggi le principali aree dismesse del territorio, purtroppo ancora simboli dell’abbando no e della devastazione che subisce que sta città. Insieme, questi siti industriali superano i 500mila mq. e ce n’è uno, un po’ più piccolo e avvolto dai palazzi e dalle pietre laviche del centro, che non era una fabbrica, ma ha fatto la stessa fine: il Cinema Rossi.

Cinema Rossi, nella strada che una volta era ‘degli innamorati’, Corso Umberto, da presidio culturale di un tempo era stato pensato come un parcheggio, per alleggerire il traffico del centro storico, ma neppure l’idea di questa discutibile riconversione è andata a buon fine. Le ferite di questi anni sono ancora aper te e, pure in quelle più recenti, a metterci il dito sono le opposizioni e, in particola re, Francesco Polizio, su cui il direttore Nando Troise in un suo editoriale, ha co struito una “telenovela” tutta casoriana. Il titolo immaginato è “Ciccio il censo re”, per la continua propensione del Poli zio a battagliare contro chi, secondo lui, amministra male la città. L’intera oppo sizione si aggrega a denunce e interro gazioni consiliari e parlamentari, molte delle quali ancora aperte e attenzionate dalla Procura della Repubblica. Le que stioni ambientali, in primo luogo, vengo no poste al centro, anche all’attenzione del Ministro all’Ambiente: gli scempi edilizi, i veleni dell’aria che si respira in città, le presunte o mancate bonifiche, come quelle dell’Alenia e dei vari ex siti industriali cittadini, le informazioni sul registro tumori, bollettini dell’Arpac e informazioni varie sui disastri ambienta

li casoriani.

«‘A salute è ‘a primma cosa», quindi è da qui che bisogna partire e su questi temi bisogna battere, se vogliamo stare bene e che sia garantito il benessere degli abi tanti e delle abitanti di questo territorio.

E, a proposito di salute, perché trascu rare quella psichica, visto che a un certo abbandono degli spazi fisici, s’accompa gna anche quello sociale? Le tante so litudini che troppo spesso si traducono, nei casi limite che poi sono punte di ice berg, nei vari suicidi avvenuti in città...

L’incentivazione dello sport, la difesa delle aree verdi, la valorizzazione degli spazi comuni da vivere e da socializzare, sottraendoli alle mere speculazioni im prenditoriali e alle manie del cemento, per costruire alternative di aggregazio ne, culturali e anche lavorative, per ogni persona… tutto ciò porterebbe, in una città capace di avere cura di chi la abita, ad avere una vita migliore.

Tutti questi spazi non utilizzati e anche i prossimi in via di cantierizzazione, come l’ex Municipio o il Parco ‘Terranostra’

di Via Boccaccio, così come le proprietà comunali di via Castagna e di via Pia ve, sono tutti luoghi che se gestiti per il ‘bene comune’ possono rappresentare tanti baluardi per la salute pubblica; non ultimo, lo stanzone affidato alla Croce Rossa, ente che di salute ne sa qualcosa, presso la Stazione ferroviaria: l’asses sore Riccardi e il consigliere Iavarone proclamarono un “abbiamo già dato le chiavi”, “sarà presto attivo”… ma lad dove ci lasciò il caro Sebastian, senza fissa dimora che viveva la sua solitudine proprio in quelle stanze, proprio lì, dove potrebbe esserci uno spazio sociale, un’alternativa a questo stato di cose, vi è ancora degrado, ancora abbandono.

9 DOMENICA 9 APRILE 2023

CASORIA E I SUOI BENI CONFISCATI ALLA CAMORRA

Mi sono sempre occupato del recupero dei beni confi scati alla camorra, una que stione disciplinata dalla leg ge 109/96.

Spesso si parla di leggi inef ficaci, tardive, dannose. Cat tive normative. La numero 109 del 1996 ha rappresen tato invece una svolta. Re gola la confisca dei beni di proprietà degli esponenti mafiosi e, soprattutto, la loro riassegnazione.

Grazie ad essa, case, terreni, aziende, oggetti un tempo di proprietà della crimina lità organizzata possono diventare patrimonio della collettività. A gestirli nella loro nuova vita sono gli enti pubblici o, spesso, organiz zazioni del terzo settore che li ottengono in comodato d’uso. È un’idea nata dal basso. La volle fortemente Libera, l’associazione anti

mafia fondata da Don Luigi Ciotti. La ottenne, appunto, nel 1996. Nel tempo riuscì anche a migliorarla, come quando nel 2010 il governo – su proposta degli attivisti – istituì un’agenzia dedicata alla gestione di questi beni, l’ANBSC (Agenzia naziona le per l’amministrazione e la destinazione dei beni seque strati e confiscati).

Anche il Comune di Casoria ha dei Beni Confiscati già acquisiti a patrimonio comu nale, si tratta di almeno quat tro beni, ad oggi.

Il primo cespite è ubicato in Casoria, alla via Montebianco, 10.

Si tratta dell’immobile at tualmente interessato dalla ristrutturazione totale pre vista dal finanziamento dei PICS per la nascita di una struttura da dedicare ai Bam bini.

Terreno ubicato in Casoria (NA) Località Santa Maria la Stella.

Si tratta del terreno sul quale è stato finanziato dalla Re gione Campania un parco pubblico di circa 7000 mq a seguito di una proposta pro prio dalle pagine di questo giornale e firma mia, e poi intitolata a DALLA CHIE SA, a seguito di un secondo mio articolo dalle pagine di “Casoria due”.

Cespite ubicato in Casoria, alla via Don Biagio Iorio, già via ex I traversa via Giovanni Amato, 18 .

Si tratta di un appartamento oggi utilizzato dalle Politi che Sociali del Comune per ospitare membri della co munità ucraina fuggiti alla guerra.

Fabbricato ubicato in Casoria (NA) alla via Nazionale delle Puglie, 259. Si tratta del più grande edifi

cio confiscato a Casoria, con diversi appartamenti, locali commerciali e spazi aperti. Il Comune ha richiesto il fi nanziamento al Governo con i fondi PNRR per destinarlo ad attività sociali per la no stra comunità.

Nonostante al Comune la commissione che ho il pia cere di presiedere abbia ap provato un regolamento per l’utilizzo dei beni confiscati, essendo pochi i beni, si è pensato per il momento di utilizzarli direttamente per opere pubbliche, che è il mi glior modo per valorizzarle e sottrarle alla camorra.

Il palazzo di Via Naziona le delle Puglie potrebbe a seguito di bando essere af fidato al mondo del Terzo Settore e prevedere la delo calizzazione di Scuole o uffi ci comunali (centro anziani, forum giovani, consulte cit tadine ecc).

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SALVATORE IAVARONE

Maurizio De Giovanni autore delle serie “Il commissario Ricciardi”, “I ba stardi di Pizzofalcone”, “Mina Settem bre”, “Sara” in questo periodo è molto spesso in TV; sui quotidiani un giorno sì e l’altro pure.

Penso che ci vorranno giorni, settimane forse, per questa intervista. E invece no, perché lui non è una star qualunque, è il nostro Maurizio nazionale, e mi rispon de subito. “Mi chiami su WhatsApp”. Davvero posso chiamare proprio ora? “Sì, ora”.

Lei è lo scrittore più intervistato d’Italia, e adesso ha anche un incarico ufficiale per Napoli. La sua giornata è parecchio affollata?

Maurizio De Giovanni ride, di un sorri so spontaneo ma composto, alla Ricciar di. “Sì. Ma la mia occupazione principale è scrivere, inventare storie e devo trovare il tempo per farlo. Io però vivo in maniera molto interconnessa con la città e per questa ragione sono spesso chiamato per dare opinioni sugli argomenti più disparati. In generale, credo che ci voglia impegno in ciò che si fa, ma anche in ciò che si potrebbe fare”. Dice, caricando di forza il “potrebbe”, perché le cose da fare sono tante. E De Giovanni non si tira indietro, anzi. Non è solo uno scrittore di successo, ma an che un abile alfiere della cultura e della napoletanità.

Da scrittore e napoletano, cosa è che le dà più fastidio?

“Mi dà fastidio lo stereotipo sia negativo che positivo. Quando Napoli viene giudicata in maniera grossolana. Quando ci sono napoletani che vogliono scrollarsi di dosso Napoli. Se le forze positive si consociassero le cose migliorerebbero in maniera evidente. Invece alcuni colti-

vano il proprio orto e poi vanno lontano, prendono le distanze. Napoli è una città che dà tanto, ma ha anche bisogno di sentirsi restituire qualcosa”.

È un po’ come il complesso del provinciale, che si vergogna delle sue origini.

“Il problema è quando si isolano i ragionamenti. La nostra è una città stretta, e la più densamente popolata d’Europa. Non è possibile ragionare per singoli pezzi. Anche io quando parlo di Napoli, mi riferisco a tutto il territorio della città metropolitana. Non ha senso parlare solo di alcuni quartieri”.

È da poco stato nominato presidente del Premio Napoli. È la prima volta che riceve un incarico ‘politico’, in senso ampio. Alla guida di una fondazione dove ci sono Comune, Regione e Camera di Commercio. Si sente a suo agio?

“Devo dire da cittadino e operatore della cultura, che la fondazione è certamente storica ed importante, ma il Premio in sé mi interessa poco. Mi interessa poco anche quando io stesso li ricevo, i

premi! Quello che mi interessa davvero è l’idea di creare una agenzia per lo sviluppo della lettura in città. L’idea della premiazione in sé, che rappresenta senza dubbio un pezzo di storia, è in qualche modo obsoleta. Mi dice che senso ha premiare dei libri in un territorio dove sono in pochissimi a leggere? È da qui che bisogna ripartire”.

Per il Premio Napoli, ci sono molte ambizioni; la prima, dichiarata, è quella di portarlo nelle scuole. Lei recentemente ha detto che Napoli è una città da terzo mondo in riferimento al grave problema della dispersione scolastica. Come si può recuperare una città da terzo mondo con la lettura?

“Si lavora di concerto con le istituzioni, deputati, senatori, sindaci. Con le scuole, insegnanti, presidi. Mettendo a disposizione i teatri, mettendo su spettacoli. Per il Premio mi piacerebbe una sezione dedicata agli adolescenti”.

I suoi romanzi sono stati transcodificati in film, recital e poi in fumetti. Non crede che la cultura in forma di parola scritta, specialmente per avvicinare i giovani, debba transcodificarsi di più?

“Io sono per la parola scritta, perché favorisce il potere dell’immaginazione. Ma oltre al lettering, ci sono anche i disegni e le immagini. Mi piacerebbe creare dei gruppi di ragazzi che si misurano a trascrivere sceneggiature da romanzi e a filmare corti con il loro cellulare. E poi ancora, a trasformarli in disegni, fumetti”.

Purtroppo viviamo in un mondo dove dominano i video, domina la velocità.

“È vero, ma bisognerebbe insegnare la differenza tra un panino di McDonald’s, che ogni tanto va bene, e un pranzo in

11 DOMENICA 9 APRILE 2023
VIVIEN
INTERVISTA
ALLO SCRITTORE
GIOVANNI
BUONOCORE
ESCLUSIVA
MAURIZIO DE
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“Verrò a Casoria per i giovani. Detesto quando i napoletani prendono le distanze da Napoli”

un ristorante slow, che è tutta un’altra cosa”.

Giustissimo. E ora una domanda ‘locale’. Forse non sa che Casoria era conosciuta come la Sesto San Giovanni del Sud, ex zona industriale che oggi ha decine di aree dismesse, sottratte alla comunità. In una di queste doveva sorgere la “Città del Libro” con i fondi europei. Non se ne è fatto più nulla. Visto che non la avremo mai, può venire lei a parlare di libri in città? Ci sono tanti giovani. Cosa possono fare le periferie per incentivare la cultura?

“Verrò con piacere a Casoria, in qualunque contesto in cui si possono svolgere attività di promozione della cultura.

Le città e le periferie possono ripartire dalle rassegne, con l’impegno delle istituzioni e ricercando il sostegno degli sponsor. Sul modello del festival di letteratura a Mantova ma anche a Pordenone, e a Suzzara. L’altra sera ero a Roma, per uno spettacolo sulle canzoni napoletane, con Marco Zurzolo, Mariarita Carfora. Al teatro c’erano seicento persone!”

Come a dire, se le occasioni si offrono, poi la gente partecipa. Sarebbe bello un festival culturale anche in provincia di Napoli. Si potrebbe partire dalle risorse religiose. Casoria è una città di Santi, ce ne sono tre. A proposito, lei è credente?

“Non ho questo conforto, purtroppo, ma

credo nel sistema dei valori della Chiesa. In particolare, il valore della fratellanza e soprattutto quello di attenzione agli ultimi”.

Ora provo a fare una domanda che non le hanno mai fatto. Cosa c’è sul comodino di Maurizio De Giovanni? “Sul comodino?”

Si, accanto al letto

“Libri. Ci sono tanti libri, anche libri di amici. Le ultime opere di Roberto Costantini, Antonio Monda, Donato Carrisi...”

Che consiglio darebbe ad un amico che vuole fare lo scrittore?

“Due consigli. Innanzitutto di cambiare approccio, e cioè di avere prima una storia e dopo scrivere, non viceversa. E poi, quello di leggere. Tanto.”

MAURIZIO DE GIOVANNI ALLA GUIDA DEL NUOVO PREMIO NAPOLI PER CONTRASTARE L’EMERGENZA CULTURALE

C’è aria di ripartenza al Premio Napoli, istituzione culturale ultrasessantennale, con urgente bisogno di rinnovamento. Lo ha capito il sindaco Manfredi, che ha giocato l’asso, indicando alla guida dell’organismo lo scrittore Maurizio De Giovanni, ufficialmente proclamato presidente durante la conferenza stampa del 5 aprile scorso, alla sede della Fon dazione a Palazzo Reale. Gioca l’asso, Manfredi, e infatti piglia tutto: applau si della ristretta platea di giornalisti e personalità (l’incontro del 5 aprile non era stato annunciato pubblicamente), sorrisi e tanti interventi da parte dei pre senti, che più che formulare domande, sembrano già offrire contributi di idee. L’entusiasmo in sala è palpabile: il nuo vo mosto del festival della lettura parte nopeo non è neanche nato che già è in fermento.

“Oggi la Fondazione Premio Napoli ha dichiarato il sindaco deve diventare una grande agenzia di promozione della lettura in città, elemento di traino per la diffusione della lettura come strumento educativo e di emancipazione in particolare dei giovani”. “Il Premio letterario ha aggiunto il sindaco avrà una dimensione più mediterranea. Il Mediterraneo è sempre più centrale nelle politiche europee e, se solo ci fermiamo a riflettere, è commovente vedere quanto Napoli abbia dato alla cultura mediter-

ranea ed europea”.

Maurizio De Giovanni l’autore di ro manzi e poi serie TV di enorme succes so, che tutta Italia ci invidia interviene con quella che è di fatto la dichiarazione di uno stato di emergenza: “Scegliendo me, il sindaco ha indicato il tipo di lavoro che dovremo fare. Io sono uno scrittore popolare. In questo momento di ‘emergenza culturale’ serve uno scrittore popolare, serve a questa città che è una città del libro con tanti autori e creatività, ma anche la città con il maggior numero di giovani armati e con il tasso di dispersione scolastica più alto del continente, nonché con il minor numero di lettori con più di un libro all’anno al di sotto dei 30 anni. La sfida che il sindaco ha voluto raccogliere è quella di fare leggere le nuove generazioni”.

“La lettura deve essere diffusa ha con

tinuato De Giovanni e non di nicchia. Non esiste la differenza tra lettura di evasione e impegnata. Questa differenza poteva avere un senso quando tutti leggevano, non oggi. La parola scritta è importante perché conduce alla riflessione, è una azione attiva rispetto ai prodotti di immagine”.

Ma per parlare ai giovani, spiegano Manfredi e il neopresidente, sarà neces sario coniugare la tradizione con le in novazioni tecnologiche, e così il Premio farà anche da ponte con il settore audio visivo, e diventerà social, abbracciando TikTok, e book-influencer.

Un nuovo corso, dunque, che sarà possi bile imboccare anche grazie ad un bud get doppio stanziato dal Comune (circa duecentomila euro) da destinare alle tante attività previste. Sembrerebbero sempre pochini, in verità.

“Ma è importante che ci siano prima le idee, come ci sono precisa Manfredi , e le risorse aumenteranno, pure con l’attivazione di sponsor privati”. “Ci sarebbe anche la Regione, che non vorrà di certo sfigurare”, stuzzica De Gio vanni.

“Coinvolgeremo le scuole assicura lo scrittore e creeremo percorsi di lettura creativa, grazie anche al sostegno forte del Comune. La lettura deve essere primaria, l’audiovisivo parte sempre dalla parola scritta. Cercheremo di coinvol-

12 DOMENICA 9 APRILE 2023
VIVIEN BUONOCORE IL 5 APRILE SI È TENUTA LA CONFERENZA STAMPA PRESSO LA SEDE DELLA FONDAZIONE

gere il numero maggiore possibile di ragazzi anche con letture collettive, per includere giovani che altrimenti non avrebbero avuto accesso alla letteratura”. La giuria tecnica del Premio, più che un’assise di giudici, sarà quindi, in questo nuovo percorso, più un comitato per la promozione della lettura.

L’idea è anche quella di condensare tutte le iniziative già presenti sul territorio in una unica direzione e soprattutto quella di costruire una sola grande rassegna in città. La conferenza si chiude, si è fat to più tardi del previsto. Qualche altro scatto alla finestra che dà sul ‘carciofo’,

NANDO TROISE

la fontana di piazza Trieste e Trento. La star, manco a dirlo, è De Giovanni, testi monial nazionale di cultura e napoleta nità insieme.

Ci si saluta pensando a quanto lavoro ci sarà da mettere in cantiere. La sfida è enorme, pare impossibile: quella di una sterzata in direzione della lettura, della letteratura, della cultura. Nei nostri vico li paranze con libri in mano, non pistole. “Maurizio ha le spalle larghe”, ha detto il sindaco, che ha avuto una intuizione felicissima. E chissà, con questi pre supposti, il passo da Napoli milionaria a Napoli letteraria non sarà così lungo.

I RISCHI: LO SVUOTAMENTO DEI TRIBUNALI CON LE TRATTAZIONI SCRITTE

Ieri pomeriggio, L’Associazione Foren se Alpha Lawyers Napoli Nord, in col laborazione con l’Associazione Forense di Afragola, ha organizzato, presso la Biblioteca Comunale di Afragola(NA), un corso sul nuovo diritto processuale civile, a seguito della cosiddetta la RI FORMA CARTABIA ed in particola re, in ordine all’impatto che essa potrà avere sul nuovo processo ordinario di cognizione.

La c.d. riforma Cartabia, in vigore dal 1 marzo 2023 infatti, ha rivoluzionato alcuni aspetti del processo civile (e pe nale), creando problemi applicativi so prattutto per gli addetti ai lavori; a tal fine, numerosi quesiti sono stati rivolti all’illustre relatore Dott. Gian Andrea Chiesi dai numerosi avvocati intervenu ti all’evento.

L’associazione forense Alpha Lawyers Napoli Nord da sempre sensibile ai pro blemi dell’Avvocatura e perennemente

in prima linea nelle sfide a tutela dei di ritti di cittadini ed avvocati, è guidata dal presidente avvocato Mario Setola e, annovera nel proprio direttivo, tra gli altri, oltre al vice presidente avvoca to Gennaro Caputo, anche gli avvocati Angelo Savariso, Annalisa Russo, Do menico Di Paola, Gino Coppola, Simo na Lucia, Antonio Copersino nonché,

l’avvocato Rosa Jessica Vitagliano, neo eletta nel Comitato pari opportunità del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Napoli Nord e l’avv. Francesco Castal do, vice presidente del Coa che nell’oc casione, ha portato i saluti del presiden te del Consiglio dell’Ordine di Avvocati di Napoli Nord, avvocato Gianluca Lau ro, e di tutto il COA di Napoli Nord.

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RIFORMA CARTABIA, GLI AVVOCATI PER L’AGGIORNAMENTO Acquista il tuo spazio pubblicitario chiama Tel. 081 3086022 3384356954 - 3404120171
“SELVAGGE”

ANTONIO BOTTA

AFRAGOLA: XXXV EDIZIONE DELLA “VIA CRUCIS” ORGANIZZATA

DALL’A. C. DELLA PARROCCHIA S. MARCO

DON PEPPINO DELLE CAVE: “E’ NELL’AMORE CHE SI RISORGE”

CARMELA MATTINALE, PRESIDENTE DELL’A. C.: “UN GRAZIE DI CUORE A TUTTI I PARTECIPANTI PER L’IMPEGNO PROFUSO. UN GRANDE SUCCESSO DATO DALLA PARTECIPAZIONE DI PUBBLICO E DAI COMPLIMENTI RICEVUTI”

La Croce di Dio è il dolore di ciascu no e il dolore di ogni uomo è il dolore stesso di Dio: è, in sintesi, il profondo messaggio emerso dalla XXXV edizione della Via Crucis organizzato domenica, 2 Aprile, con i costumi dell’epoca, dall’A zione Cattolica “S. Domenico Savio” della parrocchia S. Marco in Afragola. Il sacro evento, patrocinato dal Comune di Afragola, nella persona del Sindaco, prof. Antonio Pannone che ha seguito tutto il tragitto , non ha mancato di colpire il cuore dei numerosi fedeli che vi hanno partecipato con devota intensità emotiva; in particolare, chi è afflitto da sofferenze fisiche e morali, percorrendo “la mulattiera del Calvario” e meditando sulle atrocità subìte da Gesù, ha avvertito nel profondo della sua anima che il Figlio di Dio gli è vicino, condivide le sue pene e lo sostiene lungo il cammino doloroso.

La processione si è snodata lungo le strade del rione “Casuobico”, con par tenza da piazza S. Marco (Pretorio) at traversando, poi, diverse strade cittadine, per tornare, man mano, di nuovo nel quartiere S. Marco. Si è, così, accom pagnato Gesù nella sua Passione, per correndo con Lui il cammino verso la Crocifissione, avvenuta nei pressi della chiesa S. Marco in Sylvis fino al mo mento della sepoltura, in piazza S. Mar co all’olmo. Durante la via dolorosa sono stati rievocati i momenti fondamentali della Passione di Cristo e, in particolare, i partecipanti hanno rivissuto in un clima di profondo raccoglimento il momento in cui Gesù morì per espiare i peccati del mondo. Scene toccanti e intense hanno mostrato, con efficace realismo, grazie alla lodevole interpretazione di attori e figuranti, la follia d’amore dell’”Ecce homo”, un Dio che si fa carne e carne sofferente, scandalo per gli Ebrei, stol tezza per i pagani, ma per chi crede è la salvezza , perché in quel volto sfigurato Dio è davvero uomo, si fa compagno di chi subisce le croci e vi soggiace, assu mendo il dolore del mondo, per purificar

lo e riscattarlo

In un silenzio assorto, in cui la medi tazione si è fatta intima preghiera, i par tecipanti al sacro rito hanno rievocato le parole pronunciate sulla Croce dal Mes sia, impresse nella mente e nel cuore di ogni cristiano, esprimenti senso di ango scia e adesione alla volontà del Padre, rifiuto della sofferenza e perdono, atto quest’ultimo della misura dell’amore di Dio: quello di amare senza misura. Il Nazareno, all’atto della Crocifissione, è apparso come l’uomo dei dolori descrit to dal profeta Isaia: “Non ha apparenza di bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.” Nel pianto di Maria sotto la Croce, si è colta l’atroce sofferenza di ogni madre nell’assistere all’agonia e alla morte di un figlio. Ha scritto al riguardo padre Raniero Cantalamessa: “Le sofferenze della vittima cessano al momento della morte, quelle della madre della vittima no; si prolungano, spesso, per tutta la vita. Nel cuore delle madri

la sofferenza perde il colore politico, si purifica, resta dolore e basta”. Un gra zie veramente di cuore agli organizzatori della Via Crucis, agli abili scenografi, ai costumisti, agli attori e a tutti i figuranti ha rivolto la Presidente dell’Azione Cat tolica, Carmela Mattinale, “per l’encomiabile impegno profuso: un successo dato dalla numerosa partecipazione di pubblico e dai tantissimi complimenti ricevuti”. Stanco visibilmente, ma emozionato e felice don Peppino Delle Cave, il quale, dopo avere elogiato l’a bile perizia dei giovani nella cura delle scene, ben coordinati da Carmela, Benedetta e Carlo, ha posto in rilievo la valenza altamente spirituale della rap presentazione della Passione di Cristo, come forte sollecitazione a scegliere “la via della solidarietà e della condivisione, sull’esempio del Figlio di Dio che non volle scendere dalla Croce per salvare se stesso, ma vi rimase per assumere su di sé il dolore del mondo”. Se in Lui il dolore patito non ha generato odio, ma misericordia e immensa bontà, allora la fede in Cristo deve sconvolgere i nostri schemi mentali, angusti e limitati, per trasformare la nostra vita, curando le relazioni e i rapporti umani nello stile dell’amore reciproco e del perdono. È nell’amore che si risorge, è l’amore che genera la vita.

Si ringraziano, per il loro fattivo contri buto i seguenti sponsor: Autoservizi Di Stasio, Autotrasporti Drimmeri, Caffè Storico, Casillo allestimenti Chantal, Civico 67, ColorFer dei F.lli Fico, Eurolavanderia Elvi, Farmacia Sant’Elena, Gioconda Tour, Impresa Zenoli, L’arte del Pane, Raggio di Sole – Società Cooperativa Sociale, Ricci Servizi Assicurativi, Scuola Giardino D’Infanzia. Preziosa la presenza di “Divisione musicale DMA Afragolese”, che ha accompagnato con le sue note il percorso della Via Crucis; infine, sempre molto gradita la presenza del fotoreporter Arturo D’Auria, che ha immortalato le fasi salienti della rappresentazione sacra.

14 DOMENICA 9 APRILE 2023

OBBLIGO DI FEDELTA’ E CORRETTEZZA DEL LAVORATORE DIPENDENTE

Egregio avvocato, mi chiamo Vincenzo e scrivo da Cardito. Sono dipendente presso un’azienda tessile che produce abbigliamento con il ruolo di coordinatore dell’ufficio modelli. Ho ricevuto la proposta da parte di un’altra azienda di collaborare con loro con un contratto di “associato in partecipazione”. Sono compatibili? o posso essere licenziato? La ringrazio anticipatamente per la risposta che spero arriverà prima che sia troppo tardi.

Gentile Vincenzo, sperando di essere ancora in tempo, le preciso che il rap porto di lavoro dipendente e la stipula del contratto di associazione in parte cipazione sono incompatibili, ai sensi dell’articolo 2105 del codice civile che prevede l’obbligo di fedeltà del lavoratore subordinato, nei confronti del suo datore di lavoro.

Per la precisione recita: “Il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio”.

Nel codice civile, l’articolo 2105 for malmente attiene al divieto per il la voratore di svolgere un’attività con correnziale nei confronti del proprio datore di lavoro, ma esso è venuto ad assumere un contenuto più ampio di quello desumibile dal testo della nor ma, dovendosi ricollegare ai generali

principi di correttezza e buonafede a cui fanno riferimento gli articoli 1175 e 1375 del codice civile. Difatti, secondo un orientamento con solidato della Suprema corte di cas sazione, l’obbligo di fedeltà, la cui violazione può rilevare come giusta causa di licenziamento, va collegato ai principi generali di correttezza e buo na fede di cui agli articoli 1175 e 1375 del codice civile e comporta quindi che il lavoratore debba astenersi non solo dai comportamenti espressamen te vietati dall’articolo 2105 del codi ce civile, ma anche da qualsiasi altra condotta che, per la natura e per le sue possibili conseguenze, risulti in con trasto con i doveri connessi all’inse rimento del lavoratore nella struttura e nella organizzazione della impresa del datore di lavoro o crei situazioni di conflitto con le finalità e gli inte ressi della medesima o sia comunque idonea a ledere irrimediabilmente il presupposto fiduciario del rapporto di

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Email: avvocato.mariosetola@libero.it

lavoro.

Il dovere di fedeltà, dunque, del la voratore subordinato si sostanzia nell’obbligo di tenere un comporta mento leale verso il datore di lavoro e di astenersi da ogni atto che possa nuocergli, anche solo potenzialmente. Si badi bene che la violazione dell’ob bligo di fedeltà, sancito dall’articolo 2105 è fonte non soltanto di responsa bilità disciplinare, che espone il lavo ratore inadempiente alla sanzione del licenziamento per giusta causa, ma, ove abbia cagionato un danno all’im prenditore, anche del correlativo ob bligo risarcitorio.

Pertanto, non puoi stipulare il contrat to di associazione in partecipazione, senza l’autorizzazione del tuo attuale datore di lavoro: rischi il licenziamen to per giusta causa, oltre ad una con danna giudiziaria, al risarcimento dei danni cagionati.

15 DOMENICA 9 APRILE 2023
Avv. Mario Setola – Civilista Esperto in Diritto di Famiglia Cardito (Na)
RUBRICA “L’AVVOCATO RISPONDE” DI MARIO SETOLA

SUPER & SANTOS, CALCIO E NON SOLO

Super And Santos è un programma te levisivo in cui si discute facendo appro fondimento sportivo e culturale, nella puntata del 27 marzo 2023 tra i vari ospiti era presente Caterina Della Vec chia, autore del libro Continente Na poli, una passeggiata tra i vicoli della città:storie,vicende,aneddoti paradossali eppure… paradossalmente reali. Descri zione: miti, fantasmi e realtà si fondono in un tutt’uno dando voce ad una città unica, buona e cattiva allo stesso tempo, pulita e sporca, scaltra e ingenua. Con traddizioni, ironia, filosofia, creatività, arte di arrangiarsi hanno arricchito, ma spesso anche impoverito Partenope, la stessa Partenope che con il suo canto af fascinava i marinai per poi sedurli e ab bandonarli in mezzo al mare, in balia di se stessi e del proprio destino. Ecco, in queste ultime righe è sinteticamente de scritta Napoli: ammaliatrice, seduttrice e pericolosa. Il motivo della parola conti nente da lei esplicitato sta nel fatto che essere napoletani rappresenta un modo di essere, di vivere, una città diversa dalle altre pur mantenendo intatta la cultura, la politica e la religione. Inoltre aggiunge:

“Napoli è difficile perché sta avanti, libe- è difficile perché libe ra e molto spesso da fastidio ai signori del nord”. Non sono mancati i riferimenti al folklore e al teatro, Rosita Arpaia, scrittri ce, vincitrice di un premio di prestigio sul tema del bullismo con una poesia inedita “Diversamente Dio…”, nel corso della

trasmissione ha citato la famosa frase “Vedi Napoli e poi muori”, raccontando ne alcune versioni: “lo scrittore e dram maturgo Goethe viaggiando per l’Italia arrivando infine a Napoli, in procinto di partire disse appunto la suddetta frase. La seconda, meno conosciuta è attribuita alla strega Raziella, la quale si pensava che non era buona di cuore, una cosa infondata, perché lei aveva sofferto per amore, e quindi la città era la meta per co loro che avevano patito le pene d’amore. Ella offriva un intruglio rosso tipo vino, dopo che lo bevevano come d’incanto si dimenticavano della sofferenza. Il critico teatrale Pino Cotarelli: “anche il teatro è un eccellenza, a Napoli siamo sold out, arrivano compagnie di spessore notevole facendo il giro in tutte le province. Pro pongo la mia vita raccontata male con Claudio Bisio di Francesco Piccolo. L’o pera è un ripercorrere della vita, ma anche i ricordi di essa chiedendoci: se la vita è quella che abbiamo vissuto o quella che noi avremmo voluto fosse diversamente. Spunto di riflessione anche per i giovani, vedendo attraverso il palcoscenico come era la vita dei loro nonni.

16 DOMENICA 9 APRILE 2023
RAFFAELE FUMO

È APPENA USCITO LULLABY, IL NUOVO DISCO DI GHERI

Pubblicato su etichetta Sphere Music

International e distribuito da Halidon Srl.

La produzione è di primissimo livel lo, il suono curato, potente e profondo rimanda alle timbriche di Sting e Zuc chero dai quali sembra profondamente influenzato ed ispirato.

Gheri infatti collabora con Zucchero nella realizzazione dell’album FLY ed è co autore del brano Quanti Anni ho. Collabora nell’ Album CHOCABECK di Zucchero di cui è autore del brano Oltre Le Rive.

Nel 2017 apre i 12 concerti all’Arena di Verona di Zucchero Black Cat World Tour e nel 2018 riconferma la presenza come Openig Tour nelle 10 date nei Pa lasport del Tour Mondiale Wanted Tour. Il disco con la supervisione di Filippo Raspanti, vanta importanti collabora zioni: come quella del violinista Davi de Rossi che ha lavorato per i Coldplay, Federico Mecozzi violinista(Ludovico Einaudi) il produttore e chitarista Max Marcolini (Zucchero Brian May) il bassista Claudio “Gallo” Golinelli (Va sco Rossi Celentano Gianna Nanni

ni), il batterista Andrea Molinari (Zuc chero) il bassista Max Gelsi (Vasco Rossi Elisa Grignani Ivano Fossati Tiziano Ferro – 883), il bassista Mar co Dirami (Ron Cocciante Tozzi Grignani) il batterista Tommy Graziani (Mario Biondi Ivan Graziani), il chi tarrista Cristian Cicci Bagnoli (Steve Rogers Band), il chitarrista Vincenzo Bramanti (Mina) Daniele Sironi (pedal steel), Gerard “Grooveman” bassista e il musicista camaiorese Sandro Paoli. LULLABY è un album di ballate folk rock dai sapori del Midwest americano, è come un tramonto di un film di John Ford dove scorrono parole che creano immagini a tratti intime e ruvide, nelle polverose note degli arrangiamenti, con rimandi di Artisti come: Willie Nelson, Merle Haggard, Calvin Russel. Il disco è acquistabile unicamente sulle seguenti piattaforme:

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ELENA TORRE

MARIO PERSICO, GRANDE SUCCESSO AL VOMERO

Nel cuore del Vomero c’è un luogo dove si resiste alla dilagante attività di pro porre cibo. Siamo a due passi da piazza Vanvitelli, all’interno del civico 50, dove si trova uno spazio che quotidianamente fa cultura.

Marisa Lembo e Giustino Gatti accolgo no da Ethos e Nomos coloro che hanno qualcosa da dire per poter aprire spunti di riflessione.

E’ uno cenacolo culturale, un vero gio iello. Le sue porte sono state aperte alla presentazione del saggio “Mario Persico e la sua produzione operistica” che vede la realizzazione grazie a Luca Lupoli, autore, e Olga De Maio, per le ricerche biobibliografiche.

Grazie all’Associazione “Noi per Napo li”, nata nel 1991 ad opera della Dott.ssa

Emilia Gallo, mamma di Olga, tante le iniziative che sono state portate avanti, anche di carattere civile.

Dal 2013, Olga e Luca, entrambi lirici del Massimo cittadino, ne prendono il testimone e si adoperano per portare il Bel Canto alla portata dei più.

Tra le tante iniziative quella da Ethoso e Nomos “ Tra Voce e Note “, con al tavolo dei relatori la Dott.ssa Tiziana Grande, responsabile della Biblioteca del Con servatorio di Napoli e il M° Rosario Ruggiero, giornalista.

La sala di Ethos e Nomos accoglie tutto il pubblico che può, con noi Giancarlo Lobasso, attore del Teatro De Poche, e la maestra Natalija Apolenskaja al piano.

Tiziana Grande, ha un curriculum di grande rispetto, è stata chiamata come responsabile scientifica di un progetto finalizzato al riordino, alla riqualifica

zione, alla catalogazione informatica e alla digitalizzazione della prestigiosa biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella.

Ci dice che dai social è venuta a cono scenza del saggio in questione ed invita Luca ed Olga a consegnarne una copia alla storica Biblioteca.

Sicché il saggio, che mancava, rimarrà per sempre alla memoria collettiva.

Ci racconta del luogo di cui è responsabi le con l’autorevolezza di chi è consape vole di quella grandezza, si tratta di una Biblioteca – Museo che oltre a 300.000 partiture conserva dipinti e cimeli.

Ci parla della grandezza inestimabile del periodo a cavallo del secolo 1800/1900 a cui ha appartenuto il Persico.

L’intervento del M° Ruggiero analizza il saggio dal punto di vista letterario pur

avendo una profonda cultura musicale e storica.

Ci dice che si tratta di un buon saggio da tenere nelle proprie librerie.

Prosegue la serata che prevede un’al ternanza, tra letture riguardanti amici e librettisti del Persico e canto dalle opere del Persico.

Come abbiamo già accennato quello del nostro è un periodo particolarmente ricco nel quale la canzone classica napo letana ha grande risonanza, così viene proposta al pubblico attento e partecipe ‘A vucchella di Gabriele D’Annunzio musicata da F.P.Tosti.

L’interpretazione di Luca Lupoli entu siasma il pubblico.

Non sono mancate le proposte intelli genti di cui terremo conto per la prossi ma presentazione.

18 DOMENICA 9 APRILE 2023

BASTA PRESE IN GIRO!!!

Il Sindaco dopo il nostro comunicato del 20 marzo 2023 intitolato “SINDACO CI METTA LA FACCIA” in occasione dell’iniziativa tenuta presso la sede di Via Pio XII dello scorso 23 Marzo (piantumazione di 5 peschi con i nomi dei primi 5 neonati dell’anno) si era impegnato personalmente con il nostro Presidente Giuseppe Sannino, che in pochi giorni ci sarebbe stato un incontro per affrontare i problemi atavici da noi segnalati nel comunicato.

Ricordiamo gli argomenti di confronto: Mobilita parcheggi e controlli. Politiche sociali.

Lavoro.

Aggiornamento sulla riunione tenutasi con il D.G dell’Asl Napoli 2 Nord il 01-12- 2022.

IV Commissione Consiliare

Purtroppo il Sindaco manca spesso di sensibilità verso i Veri disabili della nostra Città.

Dal nostro Primo Cittadino ci saremmo aspettati non il solito

“scaricabarile” con gli assessori di turno, ma un abbraccio corale verso i nostri concittadini che spesso soffrono in silenzio la loro condizione, senza clamori.

In fin dei conti, cosa chiediamo noi VERI disabili e le nostre famiglie?

No procedure burocratiche fine a sé stesse, ma servizi veri e concreti che allevino la nostra condizione.

Il cuore di un Sindaco deve battere innanzitutto per la parte più debole e bisognosa della sua Città.

Sinceramente da parte Sua cogliamo più un’attenzione alla forma che alla sostanza, più alla logica di potere e dominio politico che all’etica della vera e autentica solidarietà.

Sindaco: Le ribadiamo ancora una volta che la disabilità non è un campo di prevalente competenza dei tecnici o professionisti, bensì un problema politico culturale.

L’associazione resta in attesa di un urgente convocazione come promesso, non possiamo arrenderci in quanto viviamo i problemi sulla nostra pelle.

na Arquette.

della sorella maggiore (Dylan Penn).

Nelle sale dall’11 maggio 2023, distri buito da Nori Film, in collaborazione con Fice.

Opera prima di Clarence Fuller vinci trice della prima edizione del Premio Corbucci, assegnato nell’ambito dell’ul tima edizione di Alice nella Città 2022, interpretata da Hopper Jack Penn, Dylan Penn, Zoë Bleu e Rosanna Arquette Esce l’11 maggio 2023, distribuito da Nori Film in collaborazione con Fice, Signs Of Love, opera prima di Claren ce Fuller, interpretata da Hopper Jack Penn, Dylan Penn, Zoë Bleu, Wass Ste vens, Cree Kawa, Jahlil T. Hall e Rosan

Il film, prodotto da Blue Fox Enter tainment e David Michaels, da So mewhere Entertainment / Enfant Ter rible, ha vinto la prima edizione del Premio Corbucci, assegnato nell’ambito di Alice nella Città 2022. La Giuria di quest’anno presieduta dal regista Ga briele Mainetti e composta da Domenico Dinoia, Presidente della Fice, dalla regi sta Emanuela Rossi, dalla regista Paola Randi e da Carmine Imparato, esercente Membro della Presidenza Fice, naziona le ha assegnato il Premio con la seguente motivazione: “Per la dolcezza con cui il regista ha saputo guardare al dolore dei suoi protagonisti, che si oppongono al disagio con improvvisi cenni d’amore”. Signs Of Love si svolge nel quartiere di Port Richmond (Philadelphia), un sob borgo difficile dove le culture si mesco lano e a regnare è la legge della strada. Qui, Frankie (Hopper Jack Penn), un giovane del nord di Philadelphia, sogna una vita migliore e fatica a garantire un’esistenza normale al nipote adole scente. Unica speranza, poter sfuggi re alle insidie della microcriminalità e dell’abuso di sostanze in cui è già cadu to suo padre. Quando Frankie incontra Jane (Zoë Bleu), una ragazza sorda di una famiglia benestante, sente improv visamente di poter credere nell’amore e sperare in una vita migliore, ma solo a patto di riuscire a sfuggire alla difficile situazione della strada e all’influenza

“Sebbene sia un racconto di fantasia –sottolinea il regista Clarence Fuller io e il protagonista, abbiamo esperienze di vita simili. Anch’io, come lui, ho un nipote che è come un fratello e un padre tossicodipendente e, nonostante le disfunzioni delle nostre famiglie, siamo entrambi degli inguaribili romantici. All’epoca della prima stesura di questa sceneggiatura, mi sono ispirato a Terrence Malick e alla sua capacità di raccontare una storia senza molti dialoghi”. “Per la produzione continua Fuller abbiamo lavorato con un budget molto ridotto, destinando la maggior parte del budget alle scene con dialoghi per ottenere una copertura completa, e poi girare per le strade in stile ‘guerriglia’. Ho girato a mano per unire entrambi i mondi, il che ha contribuito all’atmosfera e all’estetica generale che volevo creare”.

IL REGISTA – CLARENCE FULLER

Clarence Fuller è un regista e sceneg giatore con base a New York. Grazie al suo amore per il cinema e la musica, ha fondato la sua società di produzione, la Somewhere Entertainment. Da allora Clarence ha prodotto e diretto numerosi video musicali e filmati di bellezza e di moda. Il suo pluripremiato film di moda Corto Moltedo è stato il catalizzatore per trasformare la sua passione per la regia in una carriera. Signs of Love è il suo primo lungometraggio.

19
9 APRILE 2023
DOMENICA
REGGI & SPIZZICHINO

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CARTA

PALAZZO REALE DI NAPOLI, APRILE A PORTE APERTE

Intenso calendario di aperture: durante le feste pasquali e il 25 aprile, ma an che il mercoledì, giorno di riposo set timanale, con tre aperture straordinarie serali a 2 euro.

Un mese intenso per il Palazzo Rea le di Napoli che rimarrà aperto tutti i giorni del mese d’aprile, compresi i mercoledì giorno di riposo settima nale con anche tre aperture straordi narie serali a soli 2 euro.

L’iniziativa nasce dalla previsione del la grande affluenza turistica prevista in occasione della Pasqua e delle fe stività del 25 aprile e del 1° maggio, per offrire la possibilità di visitare, non solo l’Appartamento Reale, ma anche la mostra in corso, nella Gal leria del Genovese “Dialoghi intorno a Caravaggio. Opere da Capodimonte a Palazzo Reale” che chiuderà il pros simo 9 maggio. Il museo sarà aperto domenica di Pasqua 9 aprile, il lunedì in Albis 10 aprile e il 1°maggio con i consueti costi ed orari di apertura. Sarà gratuito, invece, l’ingresso mar tedì 25 aprile, in occasione dell’Anni versario della Liberazione e il 7 mag gio, per l’abituale appuntamento della “Domenica al Museo”.

Non solo, ma il Palazzo Reale di Na poli, rilancia l’offerta di primavera proponendo anche quattro aperture straordinarie diurne tutti i mercole dì dal 5 al 26 aprile (normalmente il museo è chiuso per riposo settimana le) e tre aperture straordinarie serali venerdì’ 7, venerdì 28 e domenica 30 aprile al costo ridotto di 2,00 euro (ore 20.00 23.00 con ultimo ingresso alle

22.00).

Infine durante il venerdì sabato e do menica sono state organizzate visite guidate alla mostra “Dialoghi intorno a Caravaggio. Opere da Capodimonte a Palazzo Reale” al costo di 7 euro, oltre il biglietto di ingresso. Un viaggio alla scoperta dell’esposizione, articolata sul confronto tra le raccolte d’arte del Palazzo Reale di Napoli e del Museo e Real Bosco di Capodimonte, entrambe originate dal collezionismo borboni co tra Settecento e Ottocento. Nucleo centrale della mostra è la Flagellazio ne di Caravaggio che, pur non apparte nendo alle collezioni reali, condizionò a lungo la produzione artistica del Sei cento, a Napoli e non solo. Durante la visita si proporrà una lettura ragionata del capolavoro del Merisi e di tutti i dipinti caravaggeschi acquistati nel

1802 a Roma da Domenico Venuti per Ferdinando IV di Borbone, riuniti per la prima volta in questa esposizione. La prenotazione della visita è obbliga toria on line al sito: https://www.coopculture.it/it/prodotti/biglietto-palazzo-reale-di-napoli/ o in biglietteria fino a 15 minuti prima dell’inizio della visita previa disponibilità, oppure te lefonicamente ai numeri 848800288 e +39 06 39967050 da mobile ed estero, attivi dal lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 15.00.

Le visite guidate, della durata di 45 mi nuti in gruppi di massimo 25 persone (inclusi i minori di 6 anni) fino a esau rimento posti, il venerdì alle ore 17:30, il sabato alle ore 17:00 e la domenica alle ore 17:00 e 18:00 (ad eccezione delle Domeniche gratuite, del 25 aprile e del 10 aprile, lunedì in Albis) .

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APRILE
DOMENICA 9
2023
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FABRIZIO KÜHNE POMPEI STREET FESTIVAL, DAL 27 GIUGNO A 2 LUGLIO LA III^ EDIZIONE

Dagli scavi della città antica, alle strade di quella moderna, attraverso la street art, cinema, musica, arte e fotografia, passa il rilancio della città patrimonio dell’Umanità.

Ufficializzate le date della terza edizione del Pompei Street Festival, l’evento, or ganizzato dal Comune di Pompei in col laborazione con Art and Change Impre sa Sociale, si svolgerà dal 27 giugno al 2 luglio. La manifestazione, che ha nel suo programma cinque sezioni dedicate all’arte, musica, street art, cinema e fo tografia, si pone l’obiettivo di sviluppare una crescita turistica e socioeconomica della città già Patrimonio dell’Umanità. L’appuntamento, ideato e prodotto dall’artista internazionale Nello Petruc ci, evidenzia grande attenzione, all’in terno delle sezioni che lo compongono,

a tematiche che animano i contenuti del la legalità, del lavoro precario, dell’in terazione sociale, ma anche della tutela dell’ambiente e la riqualificazione urba na.

Proprio su queste direttrici il Pompei

Street Festival punta su azioni che, pren dendo spunto dalla street art, possano sensibilizzare le coscienze dei giovani concittadini dell’artista Petrucci e, allo stesso tempo, diventare strumento di consapevolezza sociale per tutti. La sei giorni di eventi, che si svolgerà tra le strade cittadine e gli scavi del Par co archeologico di Pompei, accoglierà un concorso internazionale di cortome traggi e docufilm sull’archeologia. La fotografia, con i suoi segreti, le sue espo sizioni tematiche, sarà protagonista con la musica tra le strade della città e nella nuova struttura della Mostra temporanea d’Impresa.

Nel cartellone della musica spiccano i concerti di Frankie hi nrg mc, dei Pla net Funk e di Raiz. Completa i contenuti della kermesse la realizzazione di opere di riqualificazione urbana degli street ar tist che, giungendo da diverse nazioni, eseguiranno parte dello Street Art Tour, nuovo progetto di incoming turistico per la città di Pompei.

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24 DOMENICA 9 APRILE 2023 Via Argine, 827 - C/o Complesso Breglia Capannone 15/A 80147 Napoli - Tel. 3938420805 e-mail: raffaeleniutta@brandevolutionsrl.net ww.brandsrl.net

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La NapoLi deLLo Sport

La funzione educativa, sociale e di prevenzione Le difficoltà operative Esperienze a confronto

Martedì 11 aprile 2023, ore 17:00

Arciconfraternita dei Pellegrini Via Portamedina, 41 - Napoli

SALUTI

Giovanni CACACE Primicerio Arciconfraternita dei Pellegrini

Adolfo RUSSO Presidente Fondazione Fare Chiesa e Città

INTRODUZIONE

Mario DEL VERME Coordinatore Internazionale Scholas Sport Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes

Paolo DEL VECCHIO Avvocato dello Stato, Docente di Giustizia sportiva

Lucio GIACOMARDO

Avvocato, Esperto in Diritto sportivo

Diego OCCHIUZZI

Medaglia Argento Olimpiadi Londra 2012

Presidente Associazione Milleculure

Pino PORZIO

Medaglia Oro Olimpiadi Barcellona 1992 Waterporzio Hub

DISCUSSANT

Massimo ANTONELLI

Coach TAM TAM Basketball

Carlo PALMIERI

Vice Presidente Pianoforte Holding (Carpisa/Yamamay)

Vice Presidente Unione Industriali Napoli

Giuseppe VISONE

Sostituto Procuratore Repubblica DDA Napoli

Don Tonino PALMESE

Presidente Fondazione POLIS

MODERA Gianfranco COPPOLA Presidente dell’USSI, Capo Redattore RAI

CONCLUSIONI

Gaetano MANFREDI

Sindaco di Napoli e Città Metropolitana

Andrea ABODI

Ministro per lo Sport e i Giovani

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Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

Editore

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Direttore Responsabile: Ferdinando Troise

WEB: C&C CENTRO STAMPE SRL - CASORIA

Questo numero è stato chiuso il 6 aprile 2023

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