L’EDITORIALE DI NANDO TROISE
LE ALLUVIONI METTONO IN GINOCCHIO IL MONDO OCCIDENTALE IN CRISI CHE NON SA E NON VUOLE RITORNARE “NORMALE”.
Riprendere a scrivere dopo aver visto le scene tragiche e commoventi della alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, Faenza, Ravenna, Conselice, i paesini dell’Appenino romagnolo….
Dobbiamo farlo….. tentennavo, in questi giorni a passare davanti alle scuole di Casoria, nel non vedere festanti i nostri bambini e tremare per loro, perché nelle scuole di Casoria, anche in quelle di recente costruzione, la parola sicurezza è un optional. Le richieste, le denunce, le grida di dolore, i reclami, le proposte che arrivano dall’Istituto Comprensivo Padre Ludovico da Casoria – I circolo didattico di via San Mauro e dal IV Circolo Didattico di via Arpino dedicato a Carlo La Catena, perennemente CHIUSO.
Dobbiamo farlo….
Spieghiamoci ancora una volta: si può riconoscere al Sindaco Raffaele Bene da giugno 2019, la pacatezza dell’eloquio, ma questo non è, e non può essere, d’intralcio alle nostre valutazioni, anche
molto critiche, circa l’operato dell’amministrazione.
I quattro anni di amministrazione della Giunta Municipale a guida Bene sono stati, a dir poco, mediocri. Molti i problemi non risolti: la viabilità, il traffico, l’ordine pubblico, i motorini senza casco; il Centro Antico; l’abusivismo edi-
lizio e quello commerciale; il mercato dei tessuti il venerdì (ancora all’interno del Centro Polifunzionale dedicato a Mimmo D’Alise), le zone religiose, il patrimonio comunale dal cui assessore Marco Colurcio aspettiamo che ne racconti lo stato attuale. In questo grande deserto di melma e di malaffare, di
abusivismo e di illegalità l’Amministrazione Comunale racconta del Parco Michelangelo, fiore all’occhiello della passata amministrazione, quella a guida Pasquale Fuccio;
I nove consiglieri di opposizione ne hanno di ragioni per criticare l’Amministrazione Comunale.
Cosa occorre per fare diventare Casoria una Città “normale”?
Occorre una logica di alternanza nella democrazia, che l’opposizione (Angela Russo, Vignati, Graziuso, Cassettino, Ramaglia, Rullo, Orsino Esposito, Palumbo e Baratto) propongano e mettano mano a piccole e poche cose: combattere la cementificazione e l’abusivismo sia edilizio che commerciale; controllare la bonifica da amianto, silicio e sostanze fenoliche e superfenoliche nelle aree dismesse ancora da bonificare per ottenere la diminuzione dei morti da malattie tumorali e la percentuale altissima che, purtroppo, affligge Casoria, antesignana della cosiddetta terra dei fuochi, causa le sue aree dismesse con i capannoni abbandonati pieni dei loro segreti di morte. Un’applicazione concreta su quella parola magica del turismo religioso. E’ un dovere dell’opposizione consiliare stimolare in maniera continua chi è stato demandato dal voto popolare a governa-
re la Città di Casoria.
E torniamo ai problemi veri, reali, pratici, esistenziali. Sono anni che si scrive di PIP (Piano insediamento produttivo) sui terreni della Resia. Sono anni che aspettiamo che ci si dica cosa si voglia fare di quella area.
Sono una ventina di anni che denuncio la presenza di sostanze velenose e tossiche nei siti dismessi, oggi, affermano (?!?) bonificati. Li ricordo: Cutolo Metallorganica, Dyrup, Resia, Rhodiatoce, Tubi Bonna, Montanino e poi ci sono bombe ecologiche di scarichi in fogna, raccolta rifiuti speciali che andrebbero sempre controllati.
A Raffaele Bene ed alla Giunta Municipale (Paola Ambrosio, Tommasina D’Onofrio, Roberta Giova, Marco Colurcio, Marianna Riccardi, Vincenzo Russo e Rosario Poliso), visto che c’è tempo prima che vadano via, i PICS dovrebbero e potrebbero evitare i giochetti verificatesi con i Sindaci e le Giunte del passato. LA
ORMAI vicina scadenza del mandato elettorale impedirà l’idea delle dimissioni dal notaio. Eviterà la richiesta di commissioni di accesso.
L’assessore alle Finanze (Ragioneria, Bilancio, Economato e Tributi), quello di una volta, Luigi Goffredi ci anticipò facendoci sapere: “la commissione del dissesto che si insedierà a brevissimo non valuta le motivazioni che hanno portato il Comune di Casoria in dissesto. Non rientra nelle loro competenze. Sono altri organismi che valutano le cause, ma deve gestire, dico gestire tutta la situazione debitoria accumulata in questi anni fino alla data del 31/12/2019 così come stabilito dalla norma mediante la redazione di un piano di passività e attività alla data del 31 dicembre 2019”. ED INVECE, COME E’ANDATA?
Sono ritornato da Luigi Goffredi e mi ha dichiarato: “a tre anni non hanno fatto assolutamente nulla per uscirne; il Sindaco ha dimenticato che deve alla OSL ben 44 milioni di euro a copertura dei debiti accumulati antecedenti al dissesto.
Come pensa di ripianarli con la riscossione dei residui attivi? Non ha avviato neppure la dismissione del patrimonio comunale……”
ALLA PROSSIMA.
IL TERRITORIO SFUGGE AL CONTROLLO DELLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI, REGIONALI E NAZIONALI.
UNA STRADA PER NON DIMENTICARE
La prima inquadratura è sul volto incorniciato in ovale che campeggia sulla lastra di marmo poggiata sui ciottoli. La telecamera si ferma. Legge le parole incise in elegante corsivo nella pietra: Ciao fratello, sei e resterai per sempre il nostro grande leone. Con il tuo sorriso ci regalerai tante emozioni, rimarrai nei nostri cuori, rimarrai sempre tra noi. Un forte abbraccio da tutti i tuoi amici, ti vogliamo un mondo di bene. tu non ci hai lasciati: ci hai solo preceduti. Non ci hai abbandonati, hai solo percorso sentieri che prima o poi percorreremo tutti. Un giorno ci incontreremo di nuovo e allora ci spianerai la strada, ci aiuterai come al tuo solito e insieme torneremo a sorridere.
Una rosa in piena fioritura dallo stelo lungo, flessuoso e gemmato di foglie e spine scalfita per sempre nella bianca pietra, quasi accarezza la guancia destra di Gianluca Coppola, freddato nel luogo in cui la telecamera indugia mentre a fare da sottofondo musicale c’è solo il vento e il tossire delle marmitte delle auto di passaggio. L’operatore indugia un attimo ancora, poi l’inquadratura scivola a destra, dove una grigia madonnina in calco di cemento ammantata da un rosario di plastica bianca affianca l’altro messaggio scolpito nel marmo, quasi fosse la risposta di Gianluca al saluto degli amici: Non piangete la mia assenza, sono beato in Dio e prego per voi. Io vi amerò dal cielo come vi ho amato sulla terra. La commozione prende il sopravvento per un attimo sulla professionalità del cameramen e l’immagine trema appena mentre vira a sinistra, sfiora ancora una volta la prima dedica e si ferma sul cartello istituzionale infisso al suolo e
sormontato dallo stemma cittadino: In memoria di Coppola Gianluca-si legge, e stride inopportuna l’anteposizione del
cognome- a te che hai donato sorrisi capaci di riempire l’anima, il tuo cuore puro ha lasciato un segno in tutti noi, sei stato il nostro Angelo terreno e ora sei nelle grazie di Dio e sei il nostro Angelo celeste. Nulla su questo mondo riuscirà a far svanire il ricordo dei tuoi occhi che emanano luce della tua anima buona. RESTERAI SEMPRE NEI NOSTRI CUORI. C’è ancora un messaggio sottostante: Nel giardino della memoria ricordiamo il tuo sorriso che era la tua forza. A te, Gianluca… e poi la firma in basso a destra: I colleghi. Guarda a terra ora la telecamera, come gli occhi fossero troppo pesanti da non riuscire a levare lo sguardo dai sampietrini che sorvola rapida, fino ad intercettare il profilo di un uomo seduto su una panchina, avvolto in un impermeabile blu che cela appena l’elegante completo ton sur ton corredato da camicia celeste e cravatta rosso amaranto intarsiata da linee spezzate diagonali bianche. Il suo sguardo è concentrato sullo schermo dello smartphone che trilla notifiche dall’alba all’alba successiva, a cui l’uomo pone sempre la massima attenzione e risponde solerte: non chatta con gli amici sui social, non gioca on line, l’uomo in blu col telefonino ci lavora. E il suo lavoro è raccogliere notizie e raccontare. È un giornalista l’uomo in blu. Non un semplice cronista, ma un implacabile testimone della realtà e dei fatti che percorrono le strade del mondo e in particolare quelle di Casoria: Nando Troise. E la storia che racconta oggi ha il sapore rugginoso del sangue innocente versato per sbaglio o ancor peggio per gioco perverso e incomprensibile. Quando si accorge che la telecamera inquadra
Dal rotocalco web televisivo “On The Road” che conduce su NANO TV, Nando Troise rilancia accorato l’appello all’Amministrazione casoriana di non dimenticare le vittime innocenti di mani criminali
DOMENICA 4 GIUGNO 2023
frontalmente il suo ciuffo canuto e ribelle, alza gli occhi e: Era nostro dovere ritornare in questo luogo per ricordare un ragazzo che… e mostra una copia di CasoriaDue datata Febbraio 2022, per dare lettura di un articolo che scrivemmo proprio per ricordare Gianluca Coppola e le tante altre vittime innocenti di mani criminali il cui sangue è stato ingiustamente, assurdamente versato sulle strade di Casoria. Lunga è la lista e troppo doloroso fare l’elenco di chi non c’è più, di chi negli ultimi trent’anni si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Di chi ha incontrato il compimento del suo destino nella maniera più tragica e inaccettabile che ci possa essere. Come i morti innocenti di guerre assurde che ancora l’uomo ferino scatena e persegue nel mondo con perverso piacere, più delle vittime dei cataclismi che scuotono il pianeta di tanto in tanto, giusto per ricordarci che siamo solo una dei miliardi di specie viventi che lo calpestano (il termine non è scelto a caso e nulla ha a che fare con l’atto del percorrere camminando); ma noi siamo
sordi e ciechi e l’unico motore in grado di imprimere forza propulsiva sembra a volte essere la rabbia, la violenza, quella ferocia di Hobbesiana memoria che ci fa homo homini lupus. E in certe realtà socio-culturali degradate quanto e più di ciò che non appaia e diffuse quanto e più di ciò che le statistiche non registrino, le armi sono giocattoli con cui si fa amicizia da bambini, da sfoderare al momento giusto per are la figura del tipo buono ca se fa’ rispetta’, e da usare senza troppi scrupoli e crucci per le conseguenze, neanche fosse un videogame.
E spesso per alcuni, tragicamente lo è. Parla Nando, legge, cita, ricorda. Perché il ricordo è tutto ciò che resta. Perché fintanto che c’è qualcuno che ne ha memoria, la storia esiste. Altrimenti siamo in balia di chi ha il microfono in mano, la maggioranza in parlamento e racconta ciò che vuole, confidando, spesso a giusta ragione, nell’ignavia, nell’inerzia, nell’apatia, nell’ignoranza, nella faciloneria e nella credulità di un pubblico sempre meno allenato a fiutare trappole e menzogne, a discriminare il vero e il
bello dalla straripante discarica di falsità manipolatorie che rigurgita ad ogni emissione di fiato. Ricorda Nando e lancia, accorato un appello.
L’unico gesto concreto che una città consapevole della propria memoria e dell’evidenza che solo il ricordo e la conoscenza possono scuotere le coscienze fino a cambiare il corso degli eventi e l’inclinazione dell’animo umano (almeno questa è la fiducia incrollabile che pone nel suo mestiere quotidianamente chi si assume l’arduo compito di educare le giovani generazioni a cui consegnare il futuro) è intitolare una strada, una piazza, un edificio pubblico, un teatro, una biblioteca, un cortile, un vicolo corto, un vicolo stretto, come al Monopoli, o finanche un vicolo cieco a quei cittadini la cui vita è stata ingiustamente stroncata da mani criminali. Perché non accada mai più. Mai più.
Gianluca Coppola e gli altri casoriani compianti ma non adeguatamente ricordati, vi aspettano con Nando al link sottostante.
https://fb.watch/kBJB7ghdS3/
ROSA CHIAPPETTI
CASORIA AMBIENTE PRESENTA AGLI STUDENTI LA CAMPAGNA
Circa 400 studenti delle scuole medie ed elementari di Casoria all’Uci Cinemas hanno dedicato un po’ del loro tempo all’educazione ambientale. Casoria Ambiente ha presentato a questi ragazzi in un evento sostenuto dalla Bcc (Banca di Credito Cooperativo di Napoli) la campagna “Piccoli gesti fanno la differenza” in corso ormai da qualche mese. Fu presentata lo scorso 23 novembre in aula consiliare con la programmazione di un anno di attività che si stanno regolarmente verificando. Hanno preso la parola il sindaco Raffaele Bene che ha insistito sul valore educativo dell’iniziativa: “Vale molto più di una giornata di scuola, portate nelle vostre aule, famiglia e comunità l’idea che si migliora tutti attraverso i piccoli gesti. Voi siete gli unici in grado di sensibilizzare noi adulti”, l’assessore all’Ambiente Paola Ambrosio che ha raccontato il supporto che i progetti scolastici possono fornire alla cura dell’ambiente lanciando un messaggio molto significativo: “Dobbiamo trasformare i limiti in risorse”
coinvolgendo diversi ragazzi con un confronto attivo. L’amministratore unico di Casoria Ambiente Massimo Iodice ha poi coinvolto i ragazzi illustrando le slide e gli spot che sono stati proiettati in sala, presentati anche dalla testimonial Aurora Guarino. Sono stati esposti anche i risultati ottenuti da Casoria Ambiente con il suo lavoro, soprattutto dall’utilizzo dell’applicazione scaricabile su smartphone e tablet che ha ridotto di tanto tempo lo smaltimento corretto dei rifiuti ingombranti, precisamente da oltre 3 mesi a 15 giorni. L’amministratore Iodice ha portato i ragazzi nei due anni e mezzo di lavoro, partendo dal rinnovamento della brand identity con il cambiamento del logo, la scelta del quadrifoglio con i quattro petali: integrità, trasparenza, responsabilità personale e coerenza, la creazione del sito e dell’applicazione. Iodice ha brevemente illustrato le tante attività: il servizio del diserbo e dello spazzamento, l’installazione dei contenitori per le deiezioni canine, lo smaltimento dei toner, degli indumenti usati proprio nelle scuole, l’uso delle telecamere contro lo scarico abusivo dei rifiuti ingombranti e dei distributori automatici per la consegna dei kit per la raccolta differenziata, la cre-
azione del numero verde con 891 chiamate gestite nei mesi di marzo e aprile 2023. L’apertura ai più giovani è presente in tante iniziative come il profilo Tik Tok di Casoria Ambiente che arricchisce la frequente attività sui social compiuta dall’azienda o il chatbot per l’assistenza virtuale sul sito. Durante l’evento è stato proiettato anche un video sulla cura dell’ambiente prodotto dai ragazzi della scuola media “Ludovico da Casoria”. L’iniziativa di stamane è soltanto il primo passo di un percorso che vuole l’azienda Casoria Ambiente, il Comune e le scuole lavorare insieme sulla sensibilizzazione alla raccolta differenziata. “Siamo in una comunità in cui ognuno deve fare il suo pezzo”, ha detto Massimo Iodice ricordando il valore dell’isola ecologica con la convinzione che anche la sfida a comportamenti incivili come lo smaltimento abusivo dei rifiuti ingombranti passi per l’educazione della comunità ad un approccio diverso dall’ambiente, partendo proprio dagli studenti, dai più piccoli.
“PICCOLI GESTI FANNO LA DIFFERENZA”
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Ti volevo ringraziare per l’intervento fatto su NanoTv circa lo stemma della città di Casoria. Forse per alcuni è una questione superflua, per altri semplicemente è inutile discuterne perché “i problemi seri sono altri”.
Sarà anche così, ma credo che questo modo di porsi davanti a certe questioni vada tutto sotto il nome di “benaltrismo”, ossia: c’è sempre un argomento più serio a delegittimare un argomento meno degno di considerazione. Credo che, invece, sia importante parlarne, perché il discorso va anche oltre lo stemma (che tra l’altro ho sempre visto rappresentato come una casa tutta d’oro sulla divisa della polizia municipale indossata per decenni da mio padre), esso va a interpellare l’identità di un popolo sul proprio passato, in ogni sua componente. Scriveva Cesare Pavese: “Quando un popolo non ha più un senso vitale del suo passato, si spegne”.
La memoria ha una forza «vitale» ed è
per questo che il futuro di un popolo non è solo in un gruppo di giovani frementi ma scarsamente dotati di valori, di conoscenza, di eredità culturale, bensì in una vecchiaia ricca di quel mirabile patrimonio che essi e i loro padri e antenati hanno prodotto e custodito. Un grande pensatore come Montaigne era convinto che la memoria fosse «lo scrigno della scienza», perché non si può cominciare mai da zero, pena la dissoluzione della civiltà. La memoria è fondamentale anche per la cultura in genere: noi, per usare la famosa immagine di Bernardo di Chartres, siamo nani sulle spalle di giganti, e solo per questo vediamo più lontano di loro.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Sono sconcertato dalla notizia e dai commenti del nostro sindaco che si dice indignato.
Ma mi chiedo, è possibile che in un comune come il nostro, circa 70.000 abitanti, dimenticato da Dio e dal mondo dove siamo rassegnati al fatto che qualsiasi cosa succede non ci tocca più di tanto e niente cambia, il comando vigili non è dotato di un elementare impianto antifurto?
Le telecamere oggi si disinnescano con delle maschere o cappucci anche se con meno di 100 euro i cinesi forniscono telecamere allarmate che avvisano se un umano entra nella sua area visiva. Considerato che il costo del furto è superiore al costo di qualche antifurto sarebbe il caso di provvedere, per la ne-
La memoria è alla base anche della fede, tant’è vero che l’appello biblico per eccellenza è: «Ascolta!... Ricorda!»…
La memoria (culturale, religiosa, comunitaria, politica) ci è contemporanea se non la recludiamo sotto la teca di un museo, essa ci appartiene come ciò che ci costituisce nel profondo. Guai a chi la lascia arrugginire come un cimelio muto e noioso. Scusa per la lunghezza, ma credo che il lavoro da fare sia ancora tanto, grazie a te e a quanti si impegnano per riportare alla luce la nostra bella e gloriosa storia, poco conosciuta e a volte volutamente dimenticata.
cessità se occorre posso contribuire con qualche euro, sapendo che l’amministrazione non ha soldi. Però contribuire per la istallazione dell’antifurto non per le divise e per le radio. Considerata la difficoltà economica prevedo vigili in borghese che comunicano con segnali di fumo. È ovvio che non abbiamo la pretesa che gli uffici dei vigili siano presidiati di notte sarebbe assurdo pensarlo, ricordo però da ragazzo che alcuni edifici pubblici avevano il custode ora però visto che non vi sono più i motivi i custodi sono eliminati.
Confidando nella atavica rassegnazione sono certo che tra qualche giorno tutto si dimentica. Panta rei.
FIGLI, NON BURATTINI!
Nella sala - teatro del Madrinato S. Placido, il 26 maggio scorso, è stato rappresentato il musical dei Pooh “Pinocchio”. Preparato con abile perizia dagli alunni delle classi quinte della scuola primaria dell’I. C. 1 Ludovico da Casoria, lo spettacolo canoro ha divertito e commosso, emozionato e fatto riflettere il pubblico, in attento e partecipe ascolto delle canzoni intonate dal coro in maniera eccellente grazie all’impeccabile direzione del M° Salvatore Pezzella.
L’enorme successo dell’evento è da attribuire anche ad un armonioso lavoro di squadra, in cui sono state coinvolte tutte le insegnanti dell’interclasse nel progetto sulla sperimentazione musicale nella scuola primaria in base al Decreto Ministeriale dell’8/ 2011.
Già l’inizio del musical ha entusiasmato i genitori e i familiari dei baby artisti che alle tastiere hanno eseguito l’Inno nazionale, la sigla del “Pinocchio TV” e interpretato la classica canzone “Lettera a Pinocchio” accompagnandola con le tastiere: prova, quest’ultima, particolarmente impegnativa, ma gli applausi scroscianti hanno dimostrato che essa è stata superata alla perfezione. L’esecuzione dei testi cantati ha richiesto un notevole impegno per il coro,
poiché i brani sono stati molto vari in rapporto al genere musicale, alla vocalità richiesta, al timbro, all’ intensità e all’ altezza dei suoni. Con il linguaggio musicale è stata fatta conoscere, dunque, ai bambini la classica fiaba del burattino dal naso lungo, scritta da Carlo Collodi, che ha offerto agli alunni tanti spunti di riflessione su come, nel cammino della vita, man mano si cresce verso la conquista della libertà, dell’autonomia di pensiero, dei valori fondanti dell’avventura umana, ben guidati con amorevolezza e fermezza da persone con cuore d’oro e menti illuminate per capire ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è giusto e ciò che non lo é. Come in ogni inizio di favola, il musical è cominciato con la canzone “C’era una volta”, e poi a seguire “Insieme”, “Il Gatto e La Volpe” (Eduardo Bennato), “Mangiafuoco”, “Gatto e Volpe S.P.A.”, “La notte dei Miracoli”, “La Fata” (E. Bennato), “Vita”, “Nel Paese dei Balocchi”, “Voglio Andare Via”, “Un Vero Amico”, “Galleggiando”, “Pinocchio”, “Figli”. Ciascuno dei personaggi incontrati da Pinocchio, ogni avventura che egli ha vissuto da burattino verso la conquista della sua umanità, ha lasciato nel cuore dei bambini un insegnamento,
ECCELLENTE MUSICAL DEI POOH “PINOCCHIO” RAPPRESENTATO DAGLI ALUNNI DI QUINTA –PRIMARIA DELLA LUDOVICO DA CASORIA
un messaggio da interiorizzare e da cui trarre lezioni di vita: “Mangiafuoco” è il burattinaio che tutto controlla e tratta i burattini come schiavi: attenzione, quindi, a chi, prepotente e astioso, vuole imporvi le sue scelte e sottomettervi, rifuggendo, con la prevaricazione, dall’ascolto attento, dal dialogo chiarificatore, da un confronto leale dei rispettivi punti di vista; nell’incontro con il gatto e la volpe, Pinocchio ha in mano cinque zecchini d’oro: sono i talenti, preziosissimi, unici, che ognuno possiede. Ma gli viene indicato il “campo dei miracoli”. E’ la furbizia della volpe, che prospetta una vita senza impegni, senza sacrifici, senza scuola, rinunciando a sviluppare i talenti; la fata
turchina rappresenta i genitori, i familiari adulti, che sono prodighi di consigli utili, che sempre vi seguono, vi accompagnano, rispettando le vostre scelte; nella fata si esalta l’amore, che non muore mai e tutto rinnova; il naso che si allunga è un segno di quanto le bugie, le falsità rivelino l’incoerenza e di ciò gli adulti non sono, purtroppo, esenti. Il paese dei balocchi è l’immagine di un mondo dove tutto è facile e tutto dovuto; non date retta alle “sirene” che vogliono indurvi a credere che non ha senso studiare, sacrificarsi, perché vanno avanti solo i “figli di papà”, i “raccomandati”; questo, purtroppo, succede, non si può negare, ma non deve indurre allo scoraggiamento, a non credere in voi
stessi, cedendo alla sfiducia e allo sconforto: chi mostra il proprio valore, sfruttando al massimo i suoi talenti e dando il meglio di sé, pur con tanti sacrifici in più, alla fine ha la gioia e la soddisfazione di farsi apprezzare e di riuscire nella vita per quello che è e non per le “spinte” e …”bustarelle”; “galleggiando”, infatti, senza andare a fondo, Pinocchio, alla fine, incontra il padre Geppetto nel corpo del pescecane, proprio nel buio di un destino amaro. Ora è cambiato, sperimenta l’amore del babbo, poi lo porterà fuori dalle fauci del
pesce e lo “salverà”. E diventa, così, un “figlio”, finendo la sua schiavitù. Alla fine, nell’amore reciproco, la vita germoglia.
A voi bambini, che state per lasciare la scuola primaria, continuando il viaggio nel vostro percorso di vita, auguriamo, come suggerito proprio dal brano musicale “Figli”, cantato con struggente intensità emotiva, di essere aiutati dai vostri genitori, senza sentirvi da loro sottomessi, a progettare la vostra vita non rimanendo intrappolati nella mediocrità, salvandovi dai cattivi stili di vita, dalla
tentazione di accontentarvi di quello che capita, com’ è successo al Pinocchio burattino. Al termine dello splendido spettacolo, la Dirigente scolastica, prof.ssa Maria Grazia Puzone, emozionata e molto soddisfatta, si è complimentata con il gruppo docente, in primis con il M° Pezzella, per l’ottima riuscita del musical, evidenziando il valore della musica quale “linguaggio universale”, che unisce “tutti i popoli e ci proietta in un mondo ideale di pace, di serenità e di benessere”.
Ha espresso, poi, parole di sincero elogio ai bambini/e del coro, molto bravi “nell’interpretazione dei brani musicali e nella memorizzazione dei testi”.
Un cordiale arrivederci ha rivolto agli studenti/esse che proseguiranno il percorso di studi nella stessa “Ludovico da Casoria”, che tanti riconoscimenti ha ottenuto anche quest’anno nei concorsi a livello nazionale, regionale e comunale, per progetti di alta
valenza formativa, culturale ed ecologica; ha augurato poi, ai ragazzi/e che frequenteranno altre scuole di continuare a ricevere una offerta formativa adeguata alle loro aspettative.
Infine, ha espresso sentiti ringraziamenti ai genitori intervenuti alla manifestazione, alle suore del Madrinato per avere concesso la sala – teatro, ai rappresentanti del Consiglio d’Istituto con la Presidente, dott.ssa Daniela Midiri, e alle amate maestre che li hanno seguiti negli anni indimenticabili della scuola primaria: Adele Ciotola, Anna Valentino, Andrea Palladino, Annalisa Bove, Antonia Ciaramella, Antonella Crispino, , Brunella Giusto, Giuseppina D’Angelo, Marisa Formisano e la coordinatrice Pina Rocco. In più, un caro saluto anche alle maestre Lucia Beneduce e Graziosi Rosanna, pensionate, che hanno accompagnato i loro alunni per un tratto di strada.
TORNERA’ IL SOLE A RISPLENDERE SU CASORIA?
A seguito dei consueti apprezzamenti riferiti dal direttore di Casoria Due circa il suo settimanale all’interno della trasmissione “La Copertina” mandata in onda da Nano TV, è stato riportato anche un articolo del “Roma”, nel quale Francesco Borrelli si è interessato delle condizioni della circumvallazione esterna.
Il settimanale Casoria Due ha più volte preso a cuore la questione del risanamento del degrado del territorio in generale e della circumvallazione nello specifico, e pare che ci siano buone nuove; insomma, le denunce di Casoria Due, riprese da “la Copertina” e da “On the road” sono continue ed il direttore si profonde nel suggerire soluzioni varie ed efficaci, tali da poter migliorare determinate situazioni, arrivando, in molti casi, addirittura alla soluzione. Insomma, a sentire quanto avviene, molto si muove, affinché alcune zone del territorio riacquistino dimensione umana, grazie alle battaglie condotte dal citato settimanale e da Nano TV, che si adoperano a tal fine a 360°, senza conoscere tregua, stanchezze o cedimenti.
Purtroppo, c’è chi dimentica tali input, ma di ciò poco ci interessa, poiché quel che conta è giungere, prima o poi, alla soluzione dei problemi e i risultati sono visibili a tutti. Ancora numerosi gli apprezzamenti per i vari articoli e le tematiche che vengono trattate nel settimanale, come le questioni politiche condotte da una Destra, impersonata a Calderoli, che auspica, ahinoi, la cosiddetta autonomia differenziata. Interessante l’intervento di Antonio Cerrota che, nell’esaltare Napoli, auspica che, anche localmente, il tutto migliori; con la sorella, la prof. Giovanna, il Cerrota si complimenta per la descrizione del percorso di sviluppo della famiglia Tufano-Caffarelli, famiglia partita dal niente e od oggi azienda leader nel settore commerciale a livello nazionale; di origini semplici, con dedizione, passione e impegno, con lavoro assiduo e instancabile i membri della rinomata famiglia casoriana ha costruito un impero, che assurge a simbolo di una Casoria operosa e intraprendente, una Casoria bella, come bella è la foto che ritrae questa terra in un’immagine di tanto tem-
po fa: recitava una canzone
“Tiemp bell e n’a vota”: eh già, tempi belli anche per la nostra terra, specchio di una realtà semplice, decorosa, orgogliosa del suo essere, che non potrà più corrispondere a quello che Casoria è diventata attualmente: troppe cose sono mutate, e, purtroppo, bisogna ammetterlo, in peggio; gli stessi casoriani, sono ormai l’incarnazione di un popolo senza identità, dalle tradizioni sbiadite, dalle origini benedettine confuse e imbarbarite dall’invasione dei “ profughi” del post-terremoto dell’ottanta; le fabbriche dismesse, le strade sconnesse, un turismo religioso che non decolla, un qualunquismo dilagante sono i venefici ingre-
dienti che trasformano Casoria in una città dormitorio, in una terra del niente: che tristezza ….quanto è amaro il dover constatare che siamo impantanati in una storia senza storia, pur avendo gloriosi nomi a dare lustro alla città, nomi di personalità degne di onore che andrebbero annoverate tra i nostri antenati più emblematici della grandezza di questa città con più frequenza e portati come esempi da emulare ai nostri giovani…ma tant’è: di Casoriani doc pochi ne sono rimasti e, ormai, per età o pigrizia, sonnecchiano, lasciandosi sommergere dalla “monnezza”, come dice Nando, materiale e morale che invade la nostra terra e la nostra mente….ep-
pure quanto di buono ancora potrebbe nascere da “Casaurea”, quante intelligenze locali dovrebbero avere spazio e tempo al fine di dimostrare la propria genialità repressa, non stimolata dall’opportunità di progettare una città a misura d’uomo…invece, i giochini non sempre chiari dei vertici sembrano favorire l’espatrio di chi vale, preferendo chi di idee ne ha poche e, spesso, di scarsa qualità: se il centro direzionale, come diceva il grande Federico Salvatore, era un pugno nello stomaco dei napoletani, mi si consenta, Piazza Cirillo è un obbrobrio che pare simboleggiare la tristezza di un popolo spento, spento forse per sempre….occhi aperti sui mali della città non ce ne sono, o risultano fortemente miopi, tanto deboli da non mettere a fuoco, sia pure in maniera sfocata (dato il difetto di rifrazione) il degrado che ci circonda…il direttore
Troise, Casoria Due, Nano TV sono voci importanti e, a quanto dimostrano i fatti, potenti, ma quanta è la fatica necessaria affinché si rispet é rispettino i diritti dei cittadini, che forse sono ormai immemori di essere fruitori di diritti… è indispensabile interloquire
MARGHERITA DE ROSA
ancora a lungo e incisivamente con i Casoriani stessi affinché si rendano conto di come si vive ni una città “umana”: insomma, un triste mix di indifferenza, stupidità, superficialità, fa sì che Casoria sia poco più, come più volte si è detto circa la
condizione della circumvallazione, di una discarica, una terra dalle vie impraticabili, un luogo in cui anche la burocrazia è a livelli giurassici. Insomma, Nando Troise offre tanto su cui riflettere e, soprattutto, ci pone nella condizione di prendere atto che Casoria non merita tutto ciò: a noi, per primi, e alle generazioni che verranno spetta l’onere di riscattare questa terra e far sì che di essa si parli come luogo d’arte, religione, storia, progresso, vivibilità: utopia?
Assolutamente no, se si recupera il senso di un’identità scalfita dal pressapochismo; assolutamente no, se si riparte dai piccoli-grandi tesori che Casoria nasconde; assolutamente no, se si smette di autocommiserarsi e ci si convince che Casaurea non era un sogno del passato, quanto, piuttosto, la certezza di un domani che sta solo a noi trasformare in realtà.
INSIEME PER CAMMINARE CON CRISTO, NEL SEGNO DI SANTA CRISTINA BRANDO
Nei giorni scorsi, presso l’Istituto Brando di Casoria, alla presenza della Madre Generale, Suor Carla Di Meo, e della Dirigente Scolastica, suor Giocondina Ciervo, si è svolto il Precetto Pasquale, che ha fornito l’opportunità ai giovani studenti della scuola, voluta dalla Fondatrice delle VEGS, Santa Maria Cristina Brando, di riflettere sia sulle tematiche, magistralmente proposte da padre Michele Madonna, col quale, l’appuntamento con i giovani alunni del Brando, sta trasformandosi, ormai, una tradizione, sia di illustrare quanto è legato all’esperienza dei ragazzi in relazione al Sinodo; pertanto, più che riferire in maniera cronachistica quanto essi hanno elaborato, pare più incisivo riportare la spontaneità con cui si sono espressi nella seguente riflessione: “Come ormai stiamo sperimentando da un anno, noi studenti di questa scuola ci apprestiamo a vivere la nostra esperienza sulle
orme tracciate dal Sinodo della Chiesa di Napoli. Dopo una prima fase segnata dall’ascolto, per essere guidati alla luce della Parola di Dio, per scoprirsi e riscoprirsi come famiglia orientata al sapere, l’anno scorso abbiamo preso l’impegno di aver cura…di prenderci cura soprattutto del Creato, che ci è stato affidato, delle persone che ci sono compagne di viaggio, degli amici in difficoltà, degli anziani che, molto spesso, vogliono solo un po’ di compagnia, dei diversamente abili e anche di noi stessi, curando di più le cose essenziali della vita, come le relazioni vere e sincere e superando le esperienze dolorose con il supporto delle suore e dei docenti. Oggi vogliamo rinnovare il nostro impegno a vivere i valori cristiani alla luce del carisma di santa Maria Cristina, certi che dall’alto ella continuerà a vegliare sul nostro cammino di studenti e di uomini e donne del futuro. Per l’anno prossimo, vor-
remmo sperimentare la preghiera come forma di carità, così come insegnava la fondatrice, la quale, ai piedi dell’altare, trovava sempre la forza di coniugare la contemplazione con l’azione. Vorremmo che il prossimo progetto educativo contenesse esperienze di volontariato con il mondo delle ‘case-famiglia’, con i luoghi che ospitano gli anziani, confrontandoci con le situazioni drammatiche legate alle disabilità, esperienza che riguarderebbe soprattutto gli studenti delle Scienze Umane, mentre gli allievi del Liceo Scientifico desidererebbero impegnarsi in forme concrete di ricerca, finalizzata quest’ultima al benessere dell’altro, attraverso la creazione di stimolanti e arricchenti attività. Tutto mettiamo nelle mani di Dio e della nostra cara santa Maria Cristina e della sorella Madre Maria Pia, che molte energie spesero a vantaggio dei bambini e dei giovani, e siamo certi che sapranno spianarci nuove strade, lungo le quali vivere la nostra bella e irripetibile vita, che dovrà essere sempre originale e mai ‘fotocopia’, come diceva il Beato Carlo Acutis”. A fine celebrazione è stata letta da un allievo questa speciale ‘missiva’ alla Fondatrice: “Cara Santa Maria Cristina, oggi è l’ottavo anno che siamo qui a celebrare l’anniversario della tua santificazione. Ricordo ancora quel 17 maggio 2015: noi alunni eravamo riu-
niti a Roma per assistere alla proclamazione della tua santità…l’emozione era fortissima e noi, alunni della tua scuola, eravamo super entusiasti, lì seduti tra la folla, con quei cappellini gialli, mentre un sole caldo illuminava il tuo ritratto su quella balconata di fianco al Papa. Eravamo tantissimi, tutti lì per te, tutti per la nostra fondatrice: da quel momento in poi ci siamo riuniti ogni anno per ricordare la tua santificazione, finché non è arrivato quel mostro del Covid 19: è stata dura e, soprattutto, triste sapere di non poterti festeggiare ma ti promettiamo di rimediare e mostrarti ciò che
abbiamo organizzato per te; prima però vorremmo chiederti di intercedere per tutti coloro che sono riuniti qui oggi. Ancora, vorremmo chiederti maggiore unità fra noi alunni, unità che il virus ci ha portato via: dà a ciascuno la forza di mettere da parte l’orgoglio per vivere in comunione tra noi. Ti preghiamo di intercedere anche perché abbia fine questa guerra, che continua a seminare sofferenza e a dividere famiglie. Aiuta e proteggi i giovani che hanno dimenticato i veri valori, che sono schiavi dei beni materiali, che scelgono la strada dell’errore, intercedi per loro affinché non dimentichino di essere circondati non solo dal male ma anche dal bene, incarnato da chi li ama e che desidera per loro il meglio. Infine, ti chiediamo di continuare a proteggere la nostra scuola, la Dirigente Scolastica, suor Giocondina, le docenti, le suore, la Madre Generale, suor Carla Di Meo e noi alunni. Grazie, santa Maria Cristina, è merito tuo se oggi siamo qui”: anche noi auspichiamo per questi giovani la protezione della Santa, oggi, nella loro realtà di adolescenti e, successivamente, in quello che sarà il loro ruolo nel mondo, affinché siano testimoni di Cristo e germe di una nuova umanità, portatrice di valori autentici e di un amore senza frontiere, elementi di cui la nostra società ha disperatamente bisogno.
LA PENTECOSTE CON MADRE PIA BRANDO
Il 27 maggio u.s., come di consueto, a Mugnano di Napoli, presso il Santuario del Sacro Cuore di Gesù, si è svolta una solenne celebrazione, in onore di Madre Pia Brando, evento reso ancora più suggestivo dall’approssimarsi della Pentecoste. Don Antonio Salvatore Paone, alla presenza della madre Generale della congregazione delle VEGS, suor Carla Di Meo, della preside dell’istituto di Casoria, suor Giocondina Ciervo, di tante consacrate, che hanno animato con i loro canti la liturgia, al cospetto di una cospicua folla di fedeli, ha così parlato all’assemblea: “Se qualcuno ha sete, venga a me… Gesù ci fa celebrare la Pentecoste proprio con tale monito: venga a me chiunque ha sete…già ma quale sete? In questo tempio, che possiamo definire luogo del Suo Cuore, egli ha dissetato e disseta tanti, estinguendo quella particolare sete che è l’arsura dell’anima, dei cuori in cui mancano la pace, la giustizia, il perdono e la capacità di perdonare: ecco, il Signore è Colui che estingue questo tipo di sete, è lo Spirito che dona tutto quanto manca alle nostre coscienze. Invocando lo Spirito Santo acquisiamo la certezza che la parola di Dio si realizza: e questa fu la stessa certezza che ebbe madre Pia Brando, che ha scavato qui, in questo luogo, la sorgente d’amore che promana dal cuore di Gesù, un Gesù con cui il personale dialogo ella iniziò in una fase dolorosa della sua vita, vale a dire quando venne a mancare la sua amatissima mamma: fu proprio allora che madre Pia si aprì al richiamo dello
Spirito Santo, facendo sì che lo Ruah la guidasse verso altri lidi, ben diversi da quelli da lei agognati: ad Adelaide, sua sorella, Dio aveva destinato la il carisma dell’adorazione, della contemplazione e della riparazione, a lei concesse l’ispirazione di giungere in questa terra, che divenne la sorgente dell’amore che è nel cuore di Cristo. La stessa Vergine Maria le apparve in sogno e le indicò la zona in cui doveva recarsi e Gesù stesso, sempre in sogno, le mostrò dove voleva che la sua statua fosse collocata; si trattava di una determinata sede, dov’è posta tuttora, sebbene col tempo siano stati effettuati dei cambiamenti, ma sempre nel rispetto della suo divino desiderio, accomodamenti necessari, dovuti proprio alla grandezza della riproduzione di questo bellissimo Cuore di Gesù, da sempre miracoloso. Egli ha dissetato e disseta tanti ancora oggi: ciascuno venga ad estinguere la sete dell’anima, con fiducia, e madre Pia intercederà, adoperandosi perché ognuno sia appagato,
poiché tutti, consacrati, laici, sofferenti hanno bisogno di quest’acqua che rinnova: siamo certi che madre Pia chiederà ciò per ognuno di noi, qui, in questo luogo, in cui il Sacro Cuore di Gesù si è rivelato sorgente di gioia e dispensatore di grazie. Dunque, questa chiesa, voluta proprio da Cristo ci rende consapevoli di essere in un luogo privilegiato, che Dio in persona ha prescelto: ecco perché è grande la devozione dei mugnanesi, ma lo è ancor di più grazie all’opera mirabile di madre Pia, che tanto parlò alla sua gente di quelle che erano le meraviglie del Sacro Cuore di Gesù.. ora dunque, che è Pentecoste, preghiamo con intensità affinché ella si adoperi affinché ciascuno venga dissetato: siamo certi che madre Pia chiederà ciò per tutti noi presenti in questo luogo, che è sorgente di grazia. Sappiamo che Dio ci ha voluti qui, su questa terra, per compiere la sua volontà e, quindi, perché ciò avvenga, dobbiamo lasciarci infiammare dallo Spirito Santo, sull’esempio
di madre Pia, che consentì al suo cuore di ardere per ispirazione del Paraclito, intraprendendo, di conseguenza, un cammino irto di difficoltà, tant’è che molti dubitavano che lei giungesse a un così glorioso traguardo, anzi, intravvedevano un buio foriero del più totale fallimento. Invece, lo Spirito Santo la condusse qui dall’Arco Mirelli, dove tutto sembrava sfiorire, per consentirle, invece, di dar vita a quest’opera meravigliosa, che si è realizzata per la docilità di madre Pia alla voce imperiosa dello Ruah. Il senso della nostra vita, dunque, non è in quel che noi desideriamo, bensì nel progetto che Dio ha pianificato per noi e, assecondando, con fervore, quanto lo Spirito ci fa discernere noi troveremo la pace del cuore, il sollievo alle pene dell’anima, la guarigione delle ferite interiori che solo Gesù conosce: accogliamo dunque la fiamma del Paraclito, così che possiamo seguire le orme di madre Pia, abbandonandoci alla sorgente d’amore e salvezza che è Cristo, collaborando attivamente all’azione dello Spirito Santo: solo così troveremo il senso della nostra vita, come fu per madre Pia, che giunse in questo luogo ribattezzandolo la nuova Betlemme”: dunque, rinasciamo nello Spirito e con lo Spirito, facendo del nostro cuore la Betlemme dove Cristo bambino dimori per la pace del nostro io e perché ciascuno possa trasmettere al prossimo un raggio della luce divina che viene dalla sua stessa anima, per l’azione di Dio che opera in noi, a patto che glielo consentiamo.
NAPOLI, CASORIA ED IL NAPOLI:
L’ATAVICA DEBOLEZZA DELL’ESSERE UMANO
nire un piccolo gioiellino della provincia napoletana, fa una fatica enorme ad uscire dal pantano in cui l’immobilismo politico l’ha messa, è perché i casoriani si sentono deboli. Ovviamente in tutti e tre i casi non stiamo parlando di una debolezza fisica, ma di una debolezza di intenti e di una incapacità di agire concretamente.
Durante una recente puntata de “La CopertiNa”, programma ideato e condotto dal nostro Direttore Nando Troise, si è commentato uno degli ultimi numeri del nostro settimanale. Dai vari articoli che il Direttore ha commentato sono emerse tre tematiche che, a nostro avviso, potrebbero essere riunite in un unico grande tema. La prima tematica riguarda la scarsa memoria storica della città di Napoli che, pare, non abbia contezza del suo passato glorioso e del suo avvenire ipoteticamente meraviglioso. Non c’è angolo di strada che non abbia una storia da raccontare, non c’è epoca storica, dalla fondazione in poi, che non l’abbia vista tra i protagonisti in ambito artistico e culturale, per un periodo è stata addirittura capitale del Regno delle due Sicilie e in realtà, a tutt’oggi, Napoli è la città più prestigiosa del Sud Italia. Nonostante questo però la città sembra perennemente prigioniera della falsa convinzione di non essere abbastanza, di non valere nulla, di avere più problemi che punti di forza. La seconda tematica riguarda il solito accanimento di certa stampa volta a destabilizzare l’ambiente. Parliamo di calcio e di calcio Napoli.
Il campionato 2022/2023 non è ancora ufficialmente finito ma da settimane si sta già parlando dei calciatori che andranno via, dell’allenatore che vuole andarsene, di squadra campione d’Italia che verrà fatta a pezzi per meri interessi economici. La terza ed ultima tematica riguarda la città di Casoria e lo stato di abbandono in cui versa. Tutti si lamentano, nessuno agisce nel concreto. E nel frattempo la città sprofonda in buche profonde, soffoca tra le sterpaglie e i rami degli alberi non potati e muore di noia per la scarsissima offerta culturale disponibile. A nostro avviso queste tre tematiche hanno un unico filo conduttore: la debolezza dei cittadini campani. Se Napoli si sente debole è perché i napoletani si sentono tali. Sentendosi deboli coloro che rendono viva la città è chiaro che la città stessa sia più esposta ad attacchi biechi ed insensati da parte di chi di questa terra non ha capito nulla. Se il Napoli appare molto sensibile agli attacchi di certa stampa, è perché è la società stessa a sentirsi debole.
E’ la debolezza di chi dirige a rendere anche la società debole. Se Casoria, che pure ha tutte le carte in regola per dive-
Il napoletano medio ama il posto in cui vive ma è anche quello che, di fronte a fatti di cronaca eclatanti o a scandali, non perde occasione per scrivere sui social che si “vergogna di essere napoletano”. Il Napoli è ormai una solida realtà imprenditoriale, conti sempre in ordine e prestigio internazionale sempre più in crescita, ma la poca propensione ad aprirsi all’esterno (nessun membro della società è intervistabile o anche solo avvicinabile se non nei tempi e nei modi imposti dalla società, non vi è un unico organo ufficiale di informazione ma tanti piccoli spazi che radio, giornali e tv locali dedicano autonomamente al calcio Napoli solo per fare alcuni esempi) la rende debole.
Questo da modo agli sciacalli dell’informazione di sparare cavolate a profusione, di iniziare un “toto allenatore” con Spalletti ancora seduto in panchina, insomma di avvelenare le acque ed agitare l’ambiente. E cosa dire di Casoria? Ormai persino i neonati sanno che la “città dei Santi” potrebbe campare di turismo e di cultura, che potrebbe diventare la città ideale per coppie di novelli sposi o giovani famiglie o anche per lavoratori e studenti vista la sua posizione strategica. Ma la mancanza di strategie per poter far fruttare le potenzialità del luogo e anche la mancanza di persone che si rimbocchino le maniche per poter sfruttare ciò che il territorio offre ha gettato la città in un eterno limbo. L’ha resa debole. In tutti e tre i casi insomma la differenza potrebbe farla la volontà e in tutti e tre i casi, evidentemente, la volontà manca.
RAFFAELE FUMO
“È DIRITTO DI OGNI BAMBINO… SOGNARE DI DIVENTARE UN CAMPIONE!!!”: ASD GIOVE ACADEMY AFRAGOLA
La scuola calcio Afragola, nata dalla collaborazione tra la Giove Academy e l’Udinese Calcio rappresenta un’eccellenza calcistica del calcio campano, complice del fatto che gli atleti sono visionati dagli osservatori dell’Udinese calcio mensilmente, e quindi adottando le stesse metodologie di essa. La struttura vanta di una palestra, aula tattica sala briefing e una sala ricreativa. Le categorie vanno dai piccoli amici (20182019) agli under 17 a 11(2007), i quali questa stagione hanno militato in prima categoria, gli allenatori sono Giuseppe Iovino e Michele Celardo. Il merito va attribuito al presidente della società, ovvero Antonio Iovino, il quale ha messo a punto un gruppo altamente qualificato. L’ASD Giove Academy quest’anno rinnova l’offerta: iscrizione gratuita, un mese gratuito per le categorie 2013-2014-2015-2016-2017-2018, e inoltre kit ufficiale Udinese Calcio servizio navetta, qui sotto in descrizione la locandina.
RAFFAELE
QUESITO SUL CONFLITTO DI INTERESSI
NELLA SANITÀ
Descrizione della proposta referendaria
Con questo quesito referendario si cerca di impedire la tendenza alla privatizzazione dei servizi per la salute ed il conflitto di interessi nell’allocazione degli ingenti fondi pubblici per la sanità.
Il quesito vuole cancellare una previsione di legge per cui le Regioni, cui compete la gestione del sistema sanitario a livello territoriale, possono ammettere la partecipazione nella programmazione della sanità anche di soggetti privati i quali, essendo coinvolti nella gestione, si trovano così in conflitto di interessi. In conseguenza di questo conflitto “endemico”, le ingenti risorse pubbliche spese per la sanità finiscono lontane da quegli ambiti in cui i ritorni per i privati sono più limitati. Fra questi, come tragicamente confermato durante la pan-
demia, le terapie intensive e la medicina di prossimita’. Anche al di la dell’ emergenza pandemica, la conseguenza del conflitto di interessi è sotto gli occhi di tutti: l’accesso alle cure, che dovrebbe essere gratuito e garantito in modo efficiente a tutti i cittadini, a prescindere dal loro reddito, è divenuto difficoltoso
per coloro che non riescono a sostenere i costi per cure private o semi-private (in convenzione).
Come cittadini, abbiamo il diritto di vedere assegnati i fondi alla medicina di prossimità e alle terapie intensive anche se questi settori rendono poco ai privati. L’Italia spende per la sanità il 7% del suo PIL, una cifra enorme. Essa deve andare dove serve di più non dove si fanno più profitti.
Occorre chiarire che il referendum non vuole escludere i privati convenzionati dalla gestione sanitaria che spesso, soprattutto se no profit, svolgono in modo egregio. Vogliamo escluderli dalla programmazione che deve essere invece esclusiva responsabilita’ del pubblico e libera da conflitti di interesse.
Testo formale del quesito referendario Richiesta di referendum abrogativo (23A01449) (GU Serie Generale n.53 del 03-03-2023)
«Vuoi tu abrogare l’art. 1 (Programmazione sanitaria nazionale e definizione dei livelli uniformi di assistenza), comma 13, decreto legislativo n. 502/1992 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’art. 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421 (Gazzetta Ufficiale n. 305 del 30 dicembre 1992 – Supplemento ordinario n. 137)) limitatamente alle parole “e privati e delle strutture private accreditate dal Servizio sanitario nazionale”?»
QUESITO SULL’INVIO DI ARMI
Descrizione della proposta referendaria
Il nostro ceto politico, tanto di maggioranza quanto di opposizione, ha deciso, salvo lodevoli eccezioni, di destinare ingenti somme di denaro alla produzione di armi da inviare all’Ucraina. Noi riteniamo che il popolo italiano in maggioranza non sia d’accordo e con quesito referendario intendiamo provarlo. Anziché ricercare soluzioni diplomatiche, si coglie l’occasione per produrre armi (e fare profitti) presentandole come necessarie per la pace. Ci proponiamo allora di impedire la possibilità che venga rinnovato l’invio di armi, mezzi, equipaggiamenti e materiali militari ai Paesi coinvolti nel conflitto in corso.
Se, infatti, l’esito del referendum dovesse essere positivo, per i partiti non sarebbe più possibile introdurre altre leggi che autorizzino di nuovo il finanziamento della guerra.
Chiariamo: non è questione di parteggiare per l’uno o per l’altro schieramento. Con questo referendum si ha a cuore
solo la pace che si raggiunge limitando gli armamenti e certo non inviandone di sempre più potenti in teatri di guerra. Le armi uccidono moltitudini di civili e militari sia russi che ucraini e arricchiscono piccoli gruppi di miliardari senza scrupoli che controllano il complesso militare industriale globale. Testo formale del quesito referendario Richiesta di referendum abrogativo (23A01448) (GU Serie Generale n.53 del 03-03-2023)
«Vuoi tu che sia abrogato l’art. 1 del decreto-legge 2 dicembre 2022, n. 185 (Disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorita’ governative dell’Ucraina), convertito in legge n. 8 del 27 gennaio 2023 nelle parole: “E’ prorogata, fino al 31 dicembre 2023, previo atto di indirizzo delle Camere, l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorita’ governative dell’Ucraina, di cui all’art. 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, nei termini e con le modalita’ ivi stabilite.”?»
QUESITO SULLA DEROGA ALLA NORMA SULL’INVIO DI ARMI IN UCRAINA CON DCM
Descrizione della proposta referendaria
Un secondo quesito sulla guerra è stato presentato dal Comitato Ripudia la Guerra. Esso vuole togliere al Governo il potere di derogare il divieto di espor-
tazioni di armi in teatri di guerra attraverso la semplice informativa al Parlamento. Se questo referendum avesse successo ,ogni decisione futura volta a inviare armi in teatri di guerra, richiederebbe una legge formale e dunque la piena assunzione di responsabilita’ politica del Parlamento. Generazioni Future e Ripudia La Guerra, considerando complementari e mutuamente rafforzativi i quesiti li hanno raggruppati sotto la denominazione “Italia per la pace”.
Testo formale del quesito referendario Richiesta di referendum abrogativo (23A01743) annunciata nella “Gazzetta Ufficiale” Serie generale n. 64 del 16/3/2023.
«Volete voi che sia abrogato l’art. 1, comma 6, lettera a), legge 09 luglio 1990, n. 185, rubricata “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”, e successive modificazioni (che prevede: “6. L’esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l’intermediazione di materiali di armamento sono altresì vietati: a) verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i princìpi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei Ministri, da adottare previo parere delle Camere” limitatamente alle parole “o le diverse deliberazioni del Consiglio dei Ministri, da adottare previo parere delle Camere”?».
Fonte: tratto dal sito “Generazionifuture.org”
BELLA STORIA, IL NUOVO DISCO DEGLI STATUTO PER I 40 ANNI DI ATTIVITÀ
In occasione del loro quarantesimo anniversario di attività, gli STATUTO, storica band italiana, pubblicano il nuovo disco dal titolo BELLA STORIA su etichetta Incipit Records e distribuito da Egea Music. Da Venerdì 26 Maggio disponibile in tutti i negozi di musica e sulle piattaforme digitali. 40 Anni di musica, impegno, divertimento, rabbia e stile all’insegna del Modernismo. DOPPIO CD che include tutto il concerto celebrativo dei 40 anni registrato appositamente il 28 Gennaio 2023 a Torino e 4 brani inediti registrati in studio tra cui l’omonimo singolo Bella Storia in rotazione radiofonica, brano estivo in stile “jamaicano” con carattere pop/ska, ritornello “killer”, arrangiamenti solari di fiati robusti e tastiere ben ricamate. L’eccellente produzione artistica degli inediti è stata curata da Pietro Foresti. La parte del concerto comprende 22 brani tra i quali tutti quelli più conosciuti come Abbiamo Vinto Il Festival di Sanremo, Qui non c’è il Mare, Ragazzo Ultrà, Piera, In Fabbrica e tutti gli altri, suonati con organico al gran completo, cioè quartetto base più fiati e tastiere. “Questo live - dichiara oSKAr, il cantante del gruppo - era già importantissimo in quanto celebrazione dei nostri quarant’anni, ma è diventato
ANTONIO D’ADDIO
fondamentale perché è la preziosa testimonianza dell’ultimo concerto del nostro storico bassista Rudy Ruzza (scomparso a marzo 2023), il quale, nonostante fosse impegnato a curarsi da un brutto male, aveva suonato brillantemente in tutta la parte finale. A lui abbiamo dedicato il disco e dedicheremo il nostro tour “. Il 40 Tour curato da Barley Arts porterà la band ad esibirsi sui palchi di tutta Italia la prossima estate. Gli Statuto sono una realtà unica nel panorama della musica italiana. Con il loro coerente ma non per questo mai evoluto stile mod, con la loro immediatezza e sfrontatezza nei testi impegnati e talvolta ironici, con una musica ciclicamente di “moda” che è iniziata con lo ska e si è fusa con il soul e il powerpop, si sono rivelati totalmente originali e incatalogabili.
In attività dal 1983, hanno pubblicato 21 album (raggiungendo più volte le classifiche di vendita) e tenuto più di 2000 concerti. Gli Statuto sono: oSKAr Oscar Giammarinaro (voce) – Naska Giovanni Deidda (batteria) - Enrico Bontempi (chitarra)-Alex Loggia (chitarra)- Ennio Piovesani (basso) e poi Gigi Rivetti (tastiere)- Marco Milani (tromba)- Alessandro Castagna (Sax).
MICHELE SELILLO INFIAMMA IL TEATRO BOLIVAR
Grande successo per Michele Selillo autentico showman e padrone del palcoscenico, che ha fatto registrare il tutto esaurito al teatro Bolivar per “Vedimmece stasera”, il concerto che ha consacrato il nostro cantautore napoletano come certezza nel mondo artistico nazionale. La serata, presentata con classe ed eleganza da una spumeggiante Ida Piccolo, è stata preceduta dall’incursione sul palcoscenico di Ciro Giustiniani, bravo attore comico e cabarettista, che ha voluto fare i suoi personali auguri al talentuoso Michele prospettandogli una carriera densa di successi e di gratificazioni artistiche. Subito dopo è partito lo spettacolo: Michele, in un bel completo azzurro - per richiamare l’attenzione sullo scudetto del Napoli - visibilmente emozionato, accompagnato da una band di quattro elementi e da un eccellente corpo di ballo, ha iniziato con il brano che gli ha portato la notorietà, “Pe ce fa
nnammurà”, e ha proseguito con gli altri pezzi del suo repertorio spaziando anche tra i classici napoletani e tra le perle di alcuni artisti nazionali come Pino Daniele, Vasco Rossi e Massimo Ranieri. Bella e intensa la sua particolare e originale interpretazione di “Indifferentemente”, commovente la dedica rivolta
alla madre prima di eseguire il brano scritto per lei in segno di ringraziamento per tutto il suo operato. Nel corso della serata sono intervenuti prestigiosi ospiti a testimonianza del loro affetto per Michele: Giovanni Galletta, Rico Femiano, Enzo Fischetti, il maestro Bruno Lanza, Gennaro Montuori, Cosimo Alberti, che, in anteprima, ha regalato al pubblico presente la favola del cavalluccio marino, prossimamente inserita in un libro, e Peppe Nota, il re dei divertimenti notturni, che ha fatto scatenare tutti con il suo gettonatissimo “C’est la vie”. Presente con un videomessaggio Gianfranco Gallo, che lo ha tenuto a battesimo a teatro nello spettacolo “Quartieri Spagnoli”. Sul palco Selillo ha dimostrato il suo talento, le sue doti di intrattenitore, la sua sensibilità, la sua simpatia con quella sua aria da scugnizzo incallito, ma ha confermato soprattutto la sua bravura e le sue qualità artistiche.
www.casoriadue.it
CHIAMA IL NUMERO VERDE
SERVIZIO A DISPOSIZIONE DEI CITTADINI PER:
Gestire le richieste di manutenzione e sostituzione dei contenitori per utenze domestiche e non domestiche.
Informare sui servizi e sugli orari delle isole ecologiche. Segnalare problematiche del servizio di raccolta, spazzamento e diserbo. Prenotare il ritiro di ingombranti e sfalci d’erba.
NUMERO VERDE GRATUITO
800120486
dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 17
e il sabato dalle 9 alle 13.
ANTONIO IESCE
A CAMPOLI DEL MONTE TABURNO LA FESTA DELLA CILIEGIA
Ufficializzato il programma della Festa della Ciliegia in programma a Campoli del Monte Taburno, in provincia di Benevento, il 9-10-11 giugno, organizzata dalla Pro Loco ‘Monte Taburno’ con il patrocinio del Comune di Campoli M.T. e dell’Unpli provinciale. Saranno tre giorni ricchi di eventi, buon cibo, ottimo vino, musica, divertimento e scoperta dei sapori e delle bellezze del territorio. Come ogni anno poi si avrà la possibilità di vivere la festa potendo approfittare del pacchetto turistico all inclusive (al costo di 45,00 euro a persona) che permetterà i visitatori di alloggiare in una delle strutture presenti sul territorio.. Nel pacchetto completo, che da diversi anni sta riscuotendo gran successo, c’è il pernottamento e la prima colazione presso gli agriturismi, b&b ed hotel convenzionati per i tre giorni della festa; poi a scelta un menù completo a cena o a pranzo il sabato o la domenica presso lo stand dell’evento nel centro storico ed il posto riservato per la visita guidata in fuoristrada nei ciliegeti. È possibile prenotare poi, in aggiunta alle altre attività della manifestazione: visita nei ciliegeti a cavallo, laboratorio dalla ciliegia alla marmellata, degustazione guidata e laboratorio didattico per i bambini. L’elenco delle strutture ricettive è in continuo aggiornamento; si procederà a riempire le strutture più vicine alla manifestazione per poi allargare il raggio fino ai paesi limitrofi. Per informazioni sulle prenotazioni telefonare al 340.5052665
Venerdì 9 giugno alle ore 19.00 si alza il sipario con l’apertura degli espositori e del mercato della ciliegia; alle ore 20.00 apertura della braceria con stand dedicato alle carni locali e poi la gustosissima pizza alla ciliegia. Alle ore 21.00 grande concerto di musica popolare con ‘I Trementisti’. Sabato 10 giugno invece alle ore 9.30 raduno in Piazza La Marmora e a proseguire sfilata delle FIAT 500 nella Valle dei Ciliegi con i soci del Fiat 500 Club Italia; alle ore 11.00 apertura degli espositori e del mercato della ciliegia. Poi dalle ore 11.00 alle ore 18.00 visite guidate nei ciliegeti con fuoristrada (partenza ogni ora e prenotazione riservata
solo a gruppi e a chi ha scelto pacchetto All-Inclusive) e visite a cavallo con partenza dal centro storico dove c’è un piccolo maneggio (prenotazione in loco) a cura di Turismo Equestre Camposauro Pionieri di Equiturismo. Alle ore 12.00 apertura della braceria e degli stand gastronomici dove sarà possibile degustare i menù: uno tradizionale ed uno completamente alla ciliegia. E la gustosa pizza alla ciliegia. Dalle ore 12.30 spettacolo musicale con “Tiziana & Angelo – Musica dal Vivo”. Alle ore 15.00 al via il laboratorio didattico ‘dalle ciliegie alla marmellata’ e alle ore 16.00 laboratorio per bambini con i ‘biscotti alla ciliegia”. Nel pomeriggio non mancherà la musica itinerante e alle ore 19.00 degustazione guidata “I vini bianchi e rossi del territorio, i salumi, i formaggi e le marmellate del Taburno: esaltazione dei sapori” a cura di Tiziana De Gennaro. Alle ore 19.00 apertura della braceria e degli stand gastronomici dove si potrà degustare la famosa pizza alla ciliegia e dalle ore 21.00 si ballerà liscio, latino americano, balli di gruppo con ‘In Musica con Romeo’. Alle ore 23.45 c’è l’attesissimo “Incendio del Campanile”, straordinario spettacolo pirotecnico in notturna a cura di Piromagia srl. Al termine dj set in piazzetta Vittorio Emanuele. Domenica 11 giugno, ultimo giorno della manifestazione: alle ore 8.30 escursione in MTB nella Valle dei Ciliegi a cura di Taburno Bikers. Il raduno è previsto presso la Villa Comunale dove si effettueranno le iscrizioni e la partenza; alle ore 9.00 trekking tra il centro storico e la meravigliosa Valle dei Ciliegi a cura di Trekking Camposauro. Alle ore 10.00 apertura del mercato della ciliegia e dal-
le ore 10.00 alle ore 18.00 visite guidate nei ciliegeti con fuoristrada (prenotazione riservata solo a gruppi e a chi ha scelto pacchetto All-Inclusive) ed escursione a cavallo con partenza dal centro storico dove c’è un piccolo maneggio (prenotazione in loco). Alle ore 12.00 apertura della braceria e degli stand gastronomici, dove tra le tante specialità ci sarà la pizza alla ciliegia e poi spettacolo musicale con il duo “Tiziana & Angelo – Musica dal Vivo”; alle ore 15.00 al via il laboratori didattico ‘dalle ciliegie alla marmellata’ e alle ore 16.00 laboratorio per bambini ‘biscotti alla ciliegia”. Dalle ore 17.00 ‘Sassinfunky street band’ e alle ore 17.30 ciliegia e cioccolata. Alle ore 19.00 apertura della braceria e degli stand gastronomici dove sarà possibile degustare i due menù: uno tradizionale ed uno completamente alla ciliegia e naturalmente non mancherà lo spettacolo musicale in compagnia di “Jonathan e la Buona Musica” con ballo liscio, latino americano, balli di gruppo ed intrattenimento.
I sapori che si incontreranno negli stand gastronomici saranno il gustosissimo cecatiello paesano (pasta fresca con pomodorini, salsiccia sbriciolata e melanzane), poi la padellaccia (carne di maiale, patate e peperoni), risotto alle ciliegie, straccetti di pollo, ciliegie e rucola, sfoglia di finocchi e arancia, formaggio pecorino e marmellata, friggitoria varia, braceria con carni locali. Le speciali pizze gourmet con la marmellata alla ciliegia abbinata al pecorino del Taburno e al gorgonzola, o abbinata con il caciocavallo di Castelfranco in Miscano, o con la carne di salsiccia di Castelpoto e infine una lunga carrellata di dolci alla Ciliegia.
Il tutto innaffiato dall’ottimo vino locale. La Pro Loco ‘Monte Taburno’ invita tutti a vivere questi tre giorni di spensieratezza, di divertimento e di degustazione di piatti tipici della tradizione campolese.
Per informazioni (anche via whatsapp) al 338.1933698 oppure consultare il sito www.prolocomontetaburno.it e i canali social dell’associazione turistica.
www.casoriadue.it
TANTI I SANITARI, E NON SOLO, DELLE PROVINCE CAMPANE PROTAGONISTI DI QUESTA GIORNATA
A Napoli la seconda Conference Campania Malattie Croniche, si parlerà di Fibromialgia. Riflettori accesi sull’impiego dei fondi, ripartiti dal Governo e destinati alle Regioni, dedicati allo studio, alla diagnosi e alla cura della fibromialgia La Fibromialgia, sindrome/patologia riconosciuta dall’OMS dal 1992. È il tema intorno al quale si accenderanno i riflettori venerdì 16 giugno alle ore 15.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Napoli, in via Verdi, nel corso della seconda Conference Campania Malattie Croniche 2023. Un momento importante organizzato dall’Associazione AISF Campania (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica) e da Cittadinanzattiva dove, quest’ultima, si è attivata facendo un’indagine civica per l’impiego e la destinazione dei fondi, ripartiti dal Governo e destinati alle Regioni, dedicati allo studio, alla diagnosi e alla cura della fibromialgia. Ad oggi, purtroppo, sottolineano gli attivisti di questi sodalizi, la Regione Campania non ha dato risposte esaustive e quindi l’Aisf Campania, a distanza della prima conferenza che c’è stata lo scorso anno, si è resa promotrice di questo evento al fine di fare trasparenza sul riparto e sull’utilizzo di questi fondi e poi per valutare la situazione dell’ultimo anno, presentando nuove proposte e nuovi progetti anche alla presenza di diversi reumatologi di tutte le province campane.
Ad aprire i lavori saranno i saluti istituzionali ‘Istituzioni a Confronto’: Vincenza Amato, Presidente del Consiglio Comunale di Napoli; Loredana
Raia, Vicepresidente del Consiglio Regionale della Campania; Vincenzo Santagada, Assessore alla Salute del Comune di Napoli; Immacolata Troaniello, Presidente Ordine Avvocati di Napoli; Fulvio Fucito, Gruppo Consiliare ‘Manfredi Sindaco’ e Sunny De Vita, Cittadinanzattiva Napoli Ovest e Cerchio delle Donne. Modera Silvana Di Martino, giornalista scientifico e nutrizionista.
Alle ore 15.30 ‘Il ruolo fondamentale delle associazioni in ambito sanitario e sociale’, tavola rotonda ‘I diversi punti di vista’: Lorenzo Latella, segretario di Cittadinanzattiva Campania; Tiziana Nicoletti, Responsabile del Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici; Giusy Fabio, Vice Presidente Nazionale Aisf Odv, il ruolo di Aisf nella gestione della fibromialgia; Serena De Chiara, Dirigente medico di I livello in forza al Coordinamento Medico-Legale Regionale INPS; Delia Massa D’Elia, dirigente della Direzione regionale Inps per la Campania ed infine Carminuccia
Marcarelli, avvocato in diritti sociali e di Fibromyapp, Referente Aisf odv Campania. Seguirà poi una tavola rotonda ‘La presa in carico multidisciplinare della fibromialgia. L’esperienza dei clinici’ dove interverranno: Enrico Tirri, Reumatologo Direttore della UOSD di Reumatologia dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli; Paolo Moscato, Reumatologo e referente dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno; Maria Grazia Ferrucci, Reumatologa e Direttore ff UOC di Reumatologia dell’ospedale ‘San Pio’ di Benevento; Mariangela Atteno, dirigente medico dell’Uoc di medicina interna, ambulatorio di reumatologia AORN ‘Moscati’ di Avellino; Giovanni Italiano, dirigente medico dell’U.O. Medicina Interna AOC Caserta; Anna Maria Bellizzi, Direttore dell’Uoc Medicina interna dell’Ospedale Sant’Ottone di Ariano Irpino; Simona Spagnuolo, psicologa psicoterapeuta Certified Transactional Analyst, I° gruppo di ascolto Aisf; Rosario Persico, psichiatra e neurologo già dirigente del PSDC dell’ospedale del Marre e dirigente medico legale Inail Vr1 ed infine Silvana Di Martino, nutrizionista e giornalista scientifico. Intorno alle ore 18.00 è previsto il dibattito e a seguire le conclusioni affidate a Giusy Fabio, Vicepresidente dell’Aisf Odv. La partecipazione a questa importante giornata è gratuita ma bisogna comunque prenotarsi alla mail: aisfnapoli2021@ libero.it. Per informazioni più dettagliate Carminuccia Marcarelli, referente Aisf Campania cell. 34714803410815634897
MARIA CONSIGLIA IZZO
Tra le opere in mostra presente anche la “Mano de Dios”.
Ottima risposta di pubblico per l’ultima personale di pittura “Un presepe Pop” dell’artista napoletano Cristoforo Russo svoltasi presso la Galleria “La Porta dell’Arte” di Selvaggia La Porta (Roma) con testo critico del Prof. Rosario Pinto. I numerosi visitatori internazionali ed i personaggi dello spettacolo intervenuti hanno apprezzato le tele del pittore di Torre del Greco, che attraverso i colori e le immagini allontanano la malinconia dei tempi post-pandemici: l’autore analizza le opere dei grandi Maestri e la cronaca del proprio tempo, attraverso il caleidoscopio della commedia dell’arte (Rugantino, Meo Patacca, Pulcinella, Arlecchino, Pantalone) e delle maschere da tutto il mondo (i supereroi, le maschere asiatiche, africane). “Un Presepe Pop, un evento apparentemente fuori stagione natalizia, è alla ricerca delle nostre radici e per una rinascita autentica del nostro puer aeternus – confessa l’artista -. Una sorta di luogo in cui gli adulti ritornano bambini ed i bambini si sentono adulti. Considero simbolicamente il presepe attraverso una visione fantastica, e ben venga POP”. Straordinaria la narrazione di Tommaso Esposito, direttore del Museo di Pulcinella di Acerra, che ha evidenziato la natura mutevole e fluida della maschera partenopea: “Il segreto della longevità di Pulcinella è la sua flessibilità, ad esempio è stato il primo grande influencer della storia, per divulgare la cultura vegetariana dei na-
poletani (detti mangiafoglie) da parte dei Borboni”. Ad impreziosire l’evento una testimonianza diretta sulla dinastia teatrale napoletana Cammarano da parte del notaio Filippo Cammarano Guerritore di Ravello, discendente del Pulcinella del 700 Vincenzo Cammarano e di Giuseppe Cammarano, autore del velario del Teatro San Carlo di Napoli. Tra le opere in mostra presente anche la “Mano de Dios”, una creazione che l’artista ha dedicato allo scudetto del Napoli: “La cronaca sportiva recente mi ha molto impressionato. soprattutto la sua potenza e immediatezza. Il calcio in particolare, un linguaggio universale che coinvolge tutti e tutto, entra nelle case ad ogni età e rappresenta molto di più di una competizione sportiva, soprattutto in una città come Napoli. “Mano de Dios”. “La distinzione tra Nord e Sud del mondo non vuole essere una distinzione strettamente geografica (basti pensare all’Australia, la Nuova Zelanda e il
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Sudafrica che sono a Sud ma fanno parte del «Nord del mondo», essendo paesi ricchi) – continua Cristoforo -. Bensìa mio avviso - il Sud è una dimensione emotiva, in cui ciascuno può ritrovarsi e sentirsi rappresentato, a prescindere dalla città d’appartenenza e dal proprio ceto sociale: ecco la potenza aggregante del Sud”.
Due settimane di iniziative: le performance dell’attore Mario Gallo e del mandolinista Sergio Tanzilli; in chiusura i “Mille volti dell’arte”, un incontro moderato dall’esperta Giovanna Iovino con Valeria Marsiliani, Eleonora Gaetani, ed in collaborazione con Propsy Onlus e Paolo Salvati Onlus; Nicola Toscano con le sue opere a favore di Mente e Coscienza onlus; Monolite con le sue telecamere; Antonio Farese con le sue ultime creazioni; i progetti di Paola Aleandri, Selvaggia e Mabel Giulia La Porta; le poesie di Agnese Quattrino; la voce di Ketty Russo e la chitarra di Paolo Mari . “Cristoforo mette in atto un’operazione profondamente intelligente nel proporci la lettura materica del reale - dichiara il Professor Rosario Pinto -. Se da un lato oggi la nostra visione del reale è spesso irretita dalla cultura dell’illusionismo visivo, dall’altro Cristoforo ci porta a contatto con la realtà delle immagini e delle figure con un addensamento di impasto materico. Le sue opere esprimono la concretezza reale ed oggettuale delle cose, intesa come contatto immediato e pregnante con la sostanza visibile e plastica delle cose”.
GIUNTA APPROVA BILANCIO TRIENNALE, NUOVE RISORSE PER GLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE. BENE: “CONIUGARE OPERE PNRR AL QUOTIDIANO ERA IL NOSTRO OBIETTIVO”
L’amministrazione targata Raffaele Bene compie un passo decisivo verso una Città più vivibile grazie alla programmazione finanziaria oculata. La giunta ha, infatti, approvato lo schema di Bilancio Previsionale relativo al triennio 2023-2025: si tratta di un periodo cruciale per la vita della Città di Casoria, in quanto coinciderà con la fase attuativa del Pnrr e con la concretizzazione di tanti progetti messi in cantiere.
Il documento, presentato all’esecutivo dall’assessore al Bilancio Rosario Poliso, contiene una programmazione sostenibile senza perdere di vista l’obiettivo prioritario del risanamento finanziario del Comune, ma apre una breccia importante anche nelle richieste della cittadinanza. Sono, infatti, previste risorse finanziarie da destinare ad attività di manutenzione, dal miglioramento delle strade alla cura degli edifici scolastici. Uno slancio verso le problematiche ordinarie reso possibile da
un riassetto dei conti dell’Ente, ereditato in condizioni disastrose come testimoniato dal dissesto: il 2022 si è chiuso con un avanzo di amministrazione, mentre il 2023 - grazie alle misure correttive poste in essere - permetterà una migliore attività di erogazione dei servizi. “Grazie ad una attenta politica di gestione della spesa ed all’avvio di attività tese a dare slancio alle entrate, siamo riusciti a venire incontro, con questo Bilancio, alle esigenze dei cittadini che chiedono una città più vivibile” affermano in una nota congiunta il sindaco Raffaele Bene e l’assessore al Bilancio Rosario Poliso. “Coniugare la realizzazione delle grandi opere per il futuro agli interventi quotidiani era la sfida che ci eravamo prefissati e che sembrava una chimera guardando alle disastrate condizioni economiche ereditate dalle precedenti amministrazioni e che con impegno e dedizione quotidiana stiamo affrontando”.
“UN PRESEPE POP”: DA NAPOLI A ROMA CON LA PITTURA DI CRISTOFORO RUSSO
LETIZIA SERVILLO VERSO NUOVI PARADIGMI PER LA
SALUTE EMOTIVA E COMPORTAMENTALE
Il concetto di salute emotiva e comportamentale racchiude un vasto ambito della nostra salute e del nostro benessere il cui valore viene spesso trascurato.
Oggi, come in passato, si tende a credere che patologie fisiche e disturbi della sfera psichica siano separati: ciò impedisce quella fondamentale integrazione che è alla base della buona riuscita di un intervento terapeutico. È proprio per indagare la correlazione sussistente tra malattie che colpiscono un gran numero di persone (ad esempio, il diabete, le cardiopatie, i problemi intestinali, etc.) e disfunzioni della sfera emotiva e comportamentale (ad es. la depressione o le psicosi) che l’8 giugno, a partire dalle ore 15.00 presso l’Auditorium dell’Ordine dei Medici di Napoli si terrà il convegno dal titolo “VERSO NUOVI PARADIGMI PER LA SALUTE EMOTIVA E COMPORTAMENTALECoinvolgere per cambiare”. Al dibattito - organizzato in collaborazione con il Rotary Club - prenderanno parte, tra gli altri: Bruno Zuccarelli, Presidente OMCEO Provincia di Napoli; Alessandro Castagnaro, Governatore Rotary Distretto 2101 a.r. 22/23; Ugo Oliviero, Governatore Incoming Rotary Distretto 2101 a.r 23/24; Lorenzo Latella e Sunny De Vita, Segretario e Vice Segretario Regionale “CittadinanzAttiva”; Roberta Vacca, Psicologa Clinica e del Lavoro e Psicoterapeuta, Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa”; Enrica Menditto, Direttore CIRFFCentro Farmacoeconomia
Università Degli Studi di
COINVOLGERE PER CAMBIARE
Napoli Federico II; Patrizia Somma, Psicologa Clinica e del Lavoro e Psicoterapeuta, Psicotraumatologia EMDR, Rotary e-Club Italy South 2100; Letizia Servillo, Psicologa Clinica e di Comunità e Psicoterapeuta, Psicodiagnosta, Rotary e-Club Due Golfi. Modereranno: Stefania Galdiero, Università Degli Studi di Napoli “Federico II” e Presidente Rotary e-Club Italy South 2100; Rita Massaro, Dirigente scolastico, Assistente Governatore Distretto 2101. Introduce Vincenzo Barretta, Psichiatra e Psicoterapeuta, Presidente Commissione Distrettuale Salute Emotiva e Comportamentale. Nel corso dell’evento saranno affrontati i diversi aspetti della problematica, non solo da un punto di vista strettamente sanitario ma anche in termini di costi, sia economici che sociali. “La vasta area che va dal disagio psichico fino alle patologie da dipendenza, comprendendo i veri e propri disturbi psichici, è correlata a fenomeni che impattano su molti altri ambiti della nostra salute. L’attuale emergenza sanitaria impone di osservare con attenzione questi fenomeni, ancora oggi ampiamente sottostimati e sottovalutati, allo scopo di individuare possibili strategie e fornire concrete risposte che possano contribuire a rispondere alle esigenze ed ai bisogni della popolazione” – spiega Barretta, che da anni si occupa di diffondere una diversa cultura ed un approccio integrato in merito -. “La nascita della Commissione Distrettuale del Rotary 2101 risponde al bisogno di intervenire in questo ambito, le cui problema-
tiche sono di vasta portata e sono, oggi, sotto gli occhi di tutti. Nonostante la rilevanza della tematica, le azioni concrete che vengono messe in atto sono ancora molto poche e scarsamente efficaci. Occorre attivare strategie progettuali che rispondano ai reali bisogni della popolazione, non solo relativamente all’ambito clinico, ma anche per la scuola e l’età evolutiva, per il benessere dei lavoratori e delle famiglie, con particolare attenzione alla terza età”.
I lavori del convegno cercheranno, inoltre, di gettare luce
sui vari aspetti, ponendo in rilievo la necessità di sviluppare la ricerca, in particolare nell’area della cosiddetta “Psichiatria Preventiva”, nonchè il bisogno di tutelare i cittadini affetti da tali patologie ed i loro familiari. La commissione ed il relativo comitato tecnico scientifico stanno mettendo a punto, con strategie multidimensionali, linee operative specifiche, sviluppando, tra l’altro, documenti che rappresentano una vera “call to action” rivolta ai decisori politici, agli amministratori ed a tutti gli “stakeholders”.
REGGI & SPIZZICHINO
BOLOGNA, CINEMA LUMIÈRE - 14 GIUGNO 2023 ORE 19.00
Anteprima mondiale di Ask The Sand Can we change the future?, documentario scritto e diretto da Vittorio Bongiorno, viaggio di un padre e un figlio alla ricerca della città-utopia di Arcosanti, la città del futuro costruita nel 1970 nel deserto dell’Arizona dall’architetto italiano Paolo Soleri, allievo di Frank Lloyd Wright.
Sarà presentato mercoledì 14 giugno 2023 al Cinema Lumière di Bologna alle ore 19:00 in anteprima mondiale alla 19a edizione del Biografilm Festival nella sezione Biografilm Art & Music, Ask The Sand – Can we change the future? –documentario scritto e diretto da Vittorio Bongiorno. Prodotto da Giangiacomo De Stefano e Vittorio Bongiorno per Sonne Film e Milk Korowa Film e realizzato con il contributo di Emilia Romagna Film Commission, Farm Cultural Park e Sky Arte, Ask The Sand sarà trasmesso prossimamente su Sky Arte. Biografilm Festival di quest’anno, che si tiene a Bologna dal 9 al 19 giugno e visibile su Mymovies, riflette sul connubio tra “Essere e avere”, un invito a ripartire dalle basi portando idealmente lo sguardo dalla politica astratta a quella quotidiana. Ask The Sand, con Hanne Sue Kirsh, Tim Bell, Mary Hoadley, Paolo Soleri, Mario Cucinella e Giulio Bongiorno, si avvale della direzione
della fotografia di Nicola Cavalazzi, del montaggio di Angelica Gentilini e delle musiche originali di Giulio Bongiorno e Vittorio Bongiorno. Ask The Sand è il viaggio di un padre e un figlio alla ricerca della città utopia di Arcosanti, la città del futuro costruita nel 1970 nel deserto dell’Arizona dall’architetto italiano Paolo Soleri (1919-2013), allievo di Frank Lloyd Wright. Un viaggio, accompagnato dalla colonna sonora di Calexico, Naim Amor
Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari.
Autorizzazione del Tribunale di Napoli
n. Reg. 5116 del 28/02/2000
Editore
C&C CENTRO STAMPE SRL
Direttore Responsabile: Ferdinando Troise
WEB: C&C CENTRO STAMPE SRL - CASORIA
Questo numero è stato chiuso il 1 giugno 2023 Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Pietro Casilli, 26 - 80026 Casoria (NA) - Tel. /Fax 08113086022 email: casoriadue@libero. it
& John Convertino e Joachim Cooder, che è anche il regalo di compleanno a un figlio che diventa uomo. Soleri è un personaggio tra i più importanti del Novecento - tutt’ora dimenticato - raccontato con gli occhi vergini di un aspirante architetto con le antenne apertissime verso quello che accade nel mondo e a cosa ognuno di noi può fare per contribuire a migliorarlo.
IL REGISTA
Vittorio Bongiorno è uno scrittore, musicista e regista nato a Palermo nel 1973. Il suo romanzo di formazione, Il bravo figlio (Rizzoli, 2006), è stato lodato da una lusinghiera recensione di Fernanda Pivano sul Corriere della Sera. Nel 2011 pubblica il romanzo Il Duka in Sicilia (Einaudi Stile libero, 2011) e City blues: Los Angeles, Berlino, Detroit Musica, persone, storie (EDT, 2016). Ha scritto la sceneggiatura Il Duka (Premio Sacher, 2003), pubblicata come racconto su Alias - il manifesto e Alma (Premio Miglior Sceneggiatura al BAFF 2010). Ha scritto e diretto i documentari: Buia era la notte (2010), Zucchero: Nudo e crudo (Na- ked & raw) (2017), Greetings from Austin (2018), Songs with other strangers (2019) e 4EST Suite (2021). Vive a Bologna e collabora con il quotidiano Il Foglio.