DOMENICA 11 LUGLIO 2021
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ANNO XXI - N° 28 - DOMENICA 11 LUGLIO 2021
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DOMENICA 11 LUGLIO 2021
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RITA GIAQUINTO
Generosità, passione, fede e amore per la famiglia: l’eredità di un grande medico casoriano
È il primo luglio, quando un malore improvviso porta via all’affetto dei suoi cari, e di quanti lo hanno conosciuto, il Dott. Mimmo Ronga, Primario Emerito del reparto di Medicina Trasfusionale dell’Istituto G. Pascale di Napoli.Nato nel 1946 a Casoria, in via Padre Ludovico da Casoria, quasi un destino per la grande devozione che Ronga porterà, per tutta la sua vita, al nostro Santo (in foto le fasi terminali della ricomposizione del corpo di San Ludovico. La realizzazione dell’opera è stata fortemente voluta da Ronga), soltanto tra pochi giorni, precisamente il 19 luglio, avrebbe compiuto 75 anni. Un uomo di origini umili - mamma casalinga e papà bancario - di quelli che si realizzano da soli, senza l’aiuto di nessuno, e per questo molto orgoglioso e appassionato. Questo è, solo in parte, l’inizio del suo ritratto.Molto intelligente, dotato di grandi capacità mnemoniche e di una cultura a trecentosessanta gradi, silenziosamente generoso, come pochi sanno essere, dal carattere rigido, irruento ma mosso da profondo senso etico, da una fede incrollabile, dalla passione per la medicina e l’amore per i figli: in una sintesi difficile da comporre per un uomo come lui,
questo è ciò che era Domenico Ronga; questo è il quadro che esce di un uomo, un medico, un padre, dal racconto, pacato, emozionato ma lucido, di due dei suoi tre figli, Mario – primogenito, Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Locomotore dell’Università degli Studi di Messina– e Guendalina Maria Antonietta, la terza figlia, tanto desiderata, giovane avvocato che vive e lavora a Roma. All’appello mancava solo il secondo figlio, Peppe, di tredici mesi più piccolo di Mario, anche lui avvocato, residente all’estero per motivi lavorativi che lo hanno portato lontano da Napoli (tutti i figli sono ritratti nelle foto: Peppe e Mario, rispettivamente a sinistra e a destra della foto; Guendalina accanto al papà). Mario e Guendalina Ronga, con una disponibilità ed una voglia di raccontare che la sottoscritta difficilmente dimenticherà, ci hanno aperto le porte della vita del loro papà e della sua storia, desiderosi di trasformare il dolore in memoria, lo smarrimento in un ricordo che possa farci conoscere meglio un uomo il cui spirito – per grandezza e generosità - vivrà in eterno. CONTINUA A PAG. 4
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4 SEGUE DA PAG. 3 Ed è proprio Mario che ci ricorda della grande intelligenza del padre, raccontandoci alcuni episodi legati al mondo della scuola e dei suoi studi, durante i quali il Dr. Ronga diede prova del suo carattere esemplare, forte e tenace: “Papà ha frequentato le scuole elementari dalle Suore catechiste del Sacro Cuore. Noi abbiamo una zia appartenente a questo Ordine, Suor Purità, che ci ha sempre raccontato che papà aveva un rendimento talmente alto, che frequentò in un unico anno, la quarta e la quinta elementare. All’età di nove anni, divenne Araldo di Papa Pio XII. Faceva parte di un’associazione cattolica dell’epoca,e partecipò ad una gara a Roma, sui salmi e le sacre letture. La vinse e fu insignito di questa prestigiosa onorificenza. Frequentò il Liceo classico Garibaldi, ma, proprio nei giorni della maturità, si ammalò di ulcera duodenale. Ricoverato di urgenza al Fatebenefratelli, gli dissero che non avrebbe mai potuto reggere la tensione dell’esame e che quindi, probabilmente, avrebbe perso l’anno. Invece mio padre, che è sempre stato resiliente,testardo e cocciuto, volle comunque fare l’esame che superò brillantemente col massimo dei voti. La commissione dovette “traslocare” dal secondo piano al piano terra, in quanto, senza ascensore e con l’emorragia che aveva avuto,papà non sarebbe mai riuscito a salire le scale. Del periodo dell’università, amo ricordare l’esame di Patologia Generale, con il Prof. Luigi Califano,allora uno scoglio insormontabile per tutti gli studenti. Aveva una percentuale di promossi del 10%, ed era il classico personaggio burbero, con il sigaro. Tra l’altro, in odore di Premio Nobel. Durante l’esame, Califano gli fece vedere un vetrino (all’epoca
si faceva anche la valutazione al microscopio) e gli chiese “COSA VEDI?” – e papà chiese di poter avere un campo visivo più ampio, perché se attorno non c’era più niente, avremmo avuto una patologia, ma se fosse comparso qualche altro elemento, la diagnosi sarebbe stata completamente diversa. Stupito, Califano gli scrisse il voto sul libretto e glielo consegnò, chiuso, dicendogli : “Secondo me, hai studiato poco, ma ti do questo voto perché sei nu’ guaglione intelligente!”. Uscito dall’aula, il 30 sul libretto scatenò la gioia di papà ma esplose un boato per tutto il piano, con il custode che, preso da un moto di meraviglia, disse che un voto del genere dal “Califfo” – come simpaticamente veniva chiamato il professore nei corridoi dell’Ateneo non si vedeva da almeno un secolo. Si laureò con il massimo dei voti, con una tesi discussa sulle malattie infettive con
il Prof. Marcello Piazza, anche lui vicino al Nobel e che voleva tanto bene a papà. Inizialmente,gli fu anche proposta la carriera universitaria, ma papà aveva già famiglia e aveva premura di realizzarsi”. Ricordiamo che,tra i tanti ruoli importanti, il Dr. Ronga è stato anche segretario regionale e Vicepresidente nazionale dell’ANAAO, l’associazione sindacale che rappresenta e tutela i medici ed i dirigenti sanitari italiani. Ma forse la battaglia vera e propria che ha segnato per sette lunghi anni la vita del medico casoriano è stata quella condotta – e vinta – all’interno di una vicenda giudiziaria che lui stesso, con la giornalista Angela Matassa, trasformò nel romanzo “Rinviato a giudizio”. Un padre serio, onesto, leale, corretto che Mario, a quel tempo specializzando a Varese, vede, una mattina, sulla prima pagina de IL MATTINO on-line, perché indagato. Questo il racconto – ancora incredulo, dopo tanti anni – di Mario: “Mio padre, trasfusionista, aveva in cura diversi pazienti con malattie neoplastiche, e riuscì a far vivere per altri quattro anni una paziente destinata a morire molto tempo prima. Un giorno, la sorella della paziente, nel ringraziare papà, gli mostrò questa famosa lettera anonima che avevano consegnato alla sorella malata, in cui c’era scritto “Stai attenta, ti hanno trasfuso sangue di un omosessuale”. E la signora disse a papà “C’è qualcuno che non le vuole bene”. Papà non sapeva chi avesse scritto la lettera ma capì che era stata usata la macchina da scrivere del reparto, perché riconobbe il difetto della “o” sfalsata rispetto alle altre lettere. Andò in procura per un esposto verso ignoti, e, di contro,fu accusato lui per aver trasfuso sangue infetto. Il Dr. Umberto Veronesi lo sostenne tantissimo. Vinse in appello, si andò
DOMENICA 11 LUGLIO 2021 in cassazione e fu modificata la legge, o meglio, mio padre sosteneva che la legge era chiara, ma veniva letta secondo congetture e pregiudizi. Ora la legge non fa discriminazione di genere e sesso. E tutto questo trova riscontro in un momento del Gay Pride che si è svolto a Napoli sabato scorso, quindi poche ore dopo il funerale.E’ salito sul palco un esponente del corteo che ha dato pubblicamente la notizia della morte di papà dicendo che era stato il medico grazie al quale agli omosessuali è stata concessa la libertà di donare il sangue, quindi di donare la vita”. Voi, in famiglia, come avete vissuto questo calvario? “Papà ha sempre tenuto i problemi fuori casa. Quello che, però, lo rattristò tantissimo fu il sentirsi abbandonato da molti colleghi ed amici. Fece questo esposto perché gli interessava chiarire innanzitutto cosa diceva la medicina, la scienza e poi la legge. Andò a ricontrollare tutti gli esami del donatore. Trattandosi di un donatore abituale,si sottoponeva regolarmente a ripetuti controlli. Ed era questo quello che mio padre voleva dimostrare”. Che emozioni avete vissuto voi figli ritornando lì, dove viveva papà, per il funerale?“Papà ultimamente abitava nel Rione Sanità e abbiamo avuto testimonianze di affetto che lei non può immaginare. Persone per strada commosse, la chiesa era gremita di gente desiderosa di portare a papà l’estremo saluto. Erano presenti tante autorità, il Presidente dell’Ordine dei Medici, le Clarisse alle quali papà ha fatto tanto bene, il principale dei Vincenziani venuto a celebrare le esequie, Vincenzo De Gregorio, l’abate del Tesoro di San Gennaro. Che papà abbia fatto tanta beneficenza lo sapevamo, ma cosa avesse fatto lo stiamo apprendendo soltanto
5 adesso, perché da buon cristiano diceva “non sappia la tua sinistra, ciò che fa la tua destra”.Tutto questo affetto non riporterà in vita mio padre però ci sta facendo capire lo spessore della sua personalità”. Quali sono stati i punti più spigolosi del suo carattere? “Innanzitutto, non è stato un vero ambizioso. Una volta raggiunto il traguardo ospedaliero, la famiglia e vedere crescere i figli sono state le sue uniche ambizioni. L’altro grosso difetto che, però, lo ha anche aiutato a uscire da molte situazioni difficili, è stato il carattere molto rigido. Sembrava indistruttibile, di ferro. Una minore rigidità lo avrebbe sicuramente aiutato ad ottenere di più in famiglia, nella sua professione, nei rapporti interumani”. Quali le sue principali passioni? “Sicuramente,la sua macchina d’epoca, una Lancia Flavia 2000 cupè; la lettura – divorava i libri come mia sorella – e la filosofia, per lui la materia più importante del liceo.”. “Amava fare le cose al meglio” – continua la figlia, Guendalina. “Amava il buon vino, mangiare bene e ci faceva da guida turistica tutte le volte che andavamo fuori. Grande tifoso del Napoli e della Nazionale. Molto devoto a San Francesco, Padre Ludovico, Santa Rita e Padre Pio. Perse, prematuramente, dopo anni di tribolazioni e di malattia, entrambi i genitori di tumore, ma papà ce li ha sempre fatti sentire vivi. Andare al cimitero per noi era un’abitudine perché andavamo a trovare i nonni, e dopo il rituale delle preghiere e dei fiori, papà ci raccontava, stesso lì, episodi della loro vita. Quindi ce li ha sempre fatti sentire vicini. Di sera, prima di addormentarci, ci faceva recitare le preghiere, con le dita ci faceva il segno sulla croce sulla fronte e ce la baciava come ad esortarci a dormire tranquilli e a stare
sereni”. Ancora due episodi per sottolineare la profonda resilienza del Dott. Ronga : per assistere all’intervento di asportazione del polmone della madre, non voleva presentarsi al concorso di aiuto. La mamma lo costrinse ad andare, e infatti vinse il concorso. Il secondo, è il non essere stato presente alla nascita del primogenito Mario, sempre per accompagnare la madre in un altro delicatissimo intervento che si tenne a Zurigo. Mario, in cosa, da medico, vorrebbe assomigliare al suo papà? “Da medico, quello che cerco di fare, ovviamente in piccolo rispetto alla montagna che lui ha rappresentato, è la cura del paziente “a prescindere da”: nel mio girovagare, da Napoli a Varese, poi Crotone, ora Messina, vedo che c’è sempre una maggiore tendenza a commercializzare la sanità. Mio padre è sempre andato oltre, la priorità era il paziente e basta. Questa è la caratteristica di mio padre che più mi ha ispirato, pur facendo due attività mediche completamente diverse. L’ho sempre ammirato per questo, e sto cercando di portare avanti questo suo insegnamento. Per chi gli esponeva un problema, lui immediatamente si attivava. Grande intuito, grande intelligenza, grande sensibilità, forza di volontà e perseveranza che ha trasmesso a noi figli, perché ci ha inculcato che, alla lunga, il buono emerge sempre”. All’emozione di un’ultima battuta del figlio Mario, aggiungiamo la nostra, quella del nostro settimanale, della redazione e dell’emittente NanoTV dove è stato sempre gradito ospite, voce autorevole della medicina e amico di tutti : “Papà è sempre stato leale, non portava mai rancore, anche nei suoi difetti, nelle sue spigolosità, nella sua irruenza, era un uomo che, per i sani principi che aveva, era ancora capace di commuoversi”.
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Don Arcangelo Caratunti, parroco della parrocchia S. Giustino de Jacobis, ospite de “La Copertina” su Nano Tv
FAMIGLIE E GIOVANI AL CENTRO DEL PIANO PASTORALE PARROCCHIALE
Ospite de “La Copertina”, condotta dal Direttore di Casoriadue, Nando Troise, trasmessa dalla emittente web “Nano Tv”, è il parroco della parrocchia S. Giustino De Jacobis, rev. don Arcangelo Caratunti. “Siamo in via Mauro Calvanese”, spiega il Conduttore “negli spazi esterni della parrocchia S. Giustino De Jacobis, una volta solo chiesa di S. Giuseppe. Abbiamo avuto molti riscontri per le visite guidate compiute alla basilica minore di S. Mauro Abate e alla Casa natale di S. Ludovico da Casoria, tanto che parecchi web spettatori hanno chiesto di estendere questa iniziativa anche alle altre chiese cittadine, con intervista ai parroci. Accogliendo la proposta, ho deciso di proseguire il reportage, intervistando il parroco della comunità in cui abito, il rev. don Arcangelo Caratunti. E’ una chiesa moderna, non ha rapporti storici con la città come la basilica S. Mauro e la Casa natale di S. Ludovico, rispettivamente del Seicento e dell’Ottocento. Padre Arcangelo vi è giunto 34 anni fa, prima della pubblica illuminazione e di fabbricati edificati in questa zona. Padre, faccia un bilancio
Dopo “Eperienza Famiglia” nel giugno scorso ad Assisi, in questo mese “Esperienza Giovani”. Campo estivo per una sessantina di bambini circa con il fattivo apporto della Croce Rossa Italiana, sez. locale. In collaborazione con la C.R.I. e con le realtà istituzionali locali, la campagna vaccinale per i rom del nostro territorio. La festa del Patrono, “Ottobre Giustiniano”, sarà organizzata solo se i dati della pandemia consentiranno di svolgerla degli anni in cui ha svolto e continua a svolgere in questa Parrocchia il ministero sacerdotale Circa diecimila sono i residenti in questa zona. Quando vi sono giunto come Parroco, erano la metà della metà, non stavamo qui, come chiesa, ma
in via Raimondo Paone, in un locale preso in fitto, che, per alcuni anni, ha avuto la funzione di sede parrocchiale. Poi le suore catechiste del Sacro Cuore, la Congregazione fondata da S. Giulia Salzano, ci concessero di celebrare qui la domenica, dopo l’inaugu-
razione del tempio, e anche il giovedì per l’adorazione. Successivamente la Curia Arcivescovile di Napoli ha acquisito questa chiesa e anche il terreno dietro la struttura, dove sono state costruite le opere parrocchiali. La chiesa è stata consacrata dal cardinale Sepe il 7 maggio del 2016. Questa è la breve storia della struttura parrocchiale. Per le attività, oltre all’ordinario che vi si svolge in ogni parrocchia, costituito dal centro liturgico, profetico, caritativo, non mancano i percorsi specifici per i gruppi dei giovani e dei giovanissimi e le catechesi per ragazzi delle varie fasce d’età. Uno dei fiori all’occhiello di questa comunità parrocchiale è l’esperienza di percorso formativo – spirituale che ogni anno promuoviamo con le famiglie. Quest’anno, ad Assisi, dall’11 al 13 giugno, molti nuclei familiari della nostra Parrocchia hanno partecipato alla ventinovesima Esperienza - Famiglia; abbiamo vissuto la gioia di partecipare alla celebrazione eucaristica nella Basilica Inferiore di S. Francesco presieduta dall’Arcivescovo Metropolita di Napoli, mons. don Mimmo Battaglia. Proficua di frutti
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DOMENICA 11 LUGLIO 2021 spirituali anche l’Esperienza – giovani, nel mese corrente ne celebreremo la 23° edizione. Va menzionata anche la rete costruita con le tutte le famiglie della comunità parrocchiale, mediante le lettere mensili che io scrivo e invio a ciascuna di esse; la risposta non può essere quantificata, importante è il gesto di vicinanza, di prossimità, che può servire a incoraggiare, a scuotere una persona o un intero nucleo familiare. Quante lettere giungono alle famiglie? Più di 2500 lettere mensili, giungono a tutte le famiglie della parrocchia, frequentanti o meno. Per quanto riguarda la parte ludica, noi ogni anno, al di là della sospensione dovuta alle norme di contenimento anti Covid, celebriamo, con una serie di iniziative, la festa di S. Giustino, un momento di grande aggregazione Padre, apprezzo molto i vari convegni che la parrocchia promuove e che si svolgono in varie località sacre. Ce ne parli Iniziammo con 5 esperienze a Cerreto Sannita, presso il convento dei Padri Cappuccini. Poi siamo stati a Baronissi e di seguito a Sorrento, a Vico Equense, a Mercogliano, in provincia di Avellino, a Nola. Ad Assisi, nel giugno scorso, vi hanno partecipato più di cento persone, una cinquantina di famiglie. Il prossimo anno, se Dio vorrà, dal 14 al 16 gennaio, si svolgerà la trentesima edizione di Esperienza – Famiglia, nella quale, mi auguro, che partecipino tante famiglie della comunità. Già ad Assisi l’adesione è stata sorprendente, perché non mi aspettavo il numero dei partecipanti per la pandemia non ancora debellata. Ad Assisi, il nostro S. Ludovico, francescano noto in tutto il mondo per il suo ardore di carità, ha costruito il Serafico, l’Istituto che ospi-
ta e cura bambini e ragazzi con disabilità gravi. Lei ha fatto cenno al prossimo convegno del gennaio prossimo e proprio il 15 del primo mese dell’anno si celebra la festa del patrono di Casoria, S. Mauro Abate. Quali le relazioni tra Ludovico, S. Mauro e la sua comunità. Anche se non sono un casoriano, a me è sempre piaciuta l’agiografia, ossia la storia dei Santi. In S. Mauro vedo l’orante per eccellenza, in quanto benedettino; il motto dei benedettini è “Ora et Labora”, quindi, per questo Ordine, prioritaria è la preghiera, tutto parte dalla contemplazione, dalla meditazione sulle Sacre Scritture. Ciò che, invece, vedo, in particolare, in S. Ludovico è l’azione, sempre fondata sulla preghiera, chiaramente, ma è prevalentemente un uomo di azione. Diciamo che nella nostra comunità parrocchiale a noi piace coniugare queste due realtà, la contemplazione e l’azione che non devono essere mai disgiunte; spesso noi distinguiamo Marta e Maria, la contemplativa e la donna affaccendata nei servizi di casa; in ciascuno di noi, ha evidenziato don Arcangelo, devono figurare le due anime di Gesù, per essere contemplativi e attivi. So che state organizzando anche un pellegrinaggio nella Terra Santa. Quando si svolgerà, pandemia permettendo, e il perché di tale viaggio? Io personalmente vi sono stato negli anni Ottanta, nel periodo successivo al terremoto, e, poi, ci siamo tornati, come parrocchia, agli inizi degli anni Novanta. Farò da guida in quei luoghi; per me è un’esperienza sempre affascinante e coinvolgente, perché là ci sono le nostre radici, ci riconosciamo fratelli e riconosciamo i nostri fratelli maggiori, gli Ebrei, come li amava definire Papa Giovanni XXIII. Ci andremo dal 19
7 al 26 Novembre prossimo. E ora spieghi agli spettatori web di Nano Tv come si svolgerà l’ “Ottobre Giustiniano”, in cui celebrate la festa del Santo Patrono. Guardi, tutto è in cantiere, ci stiamo pensando, ma tutto dipende dall’emergenza pandemica: se ci saranno le condizioni, la organizzeremo, come ha anticipato lei, con varie e interessanti iniziative. Ma tutto l’aspetto organizzativo lo definiremo meglio a Settembre, quando verificheremo con più precisione se i dati della pandemia potranno consentirci di svolgerla. Proprio oggi è iniziato il campo estivo per i bambini, grazie anche al fattivo apporto della Croce Rossa Italiana. Questa è una tradizione che risale a tempo fa, prima le attività estive venivano svolte presso la scuola primaria “Giacomo Puccini”, poi da quando abbiamo avuto a nostra disposizione lo spazio circostante la chiesa, le iniziative le svolgiamo qui. Ovviamente accogliamo chiunque voglia parteciparvi, ma bisogna considerare rigorosamente i limiti imposti dalle norme di sicurezza anti Covid. Stiamo accogliendo anche i bambini rom, nello spirito evangelico dell’inclusione, perché tutti siamo figli di Dio. Nel presentare il Presidente locale della Croce Rossa Italiana, Troise gli ha chiesto com’ è stato organizzato il campo estivo nella parrocchia S. Giustino De Jacobis E’ stato organizzato con molta cura, nel rispetto di tutte le norme di contenimento anti Covid. Ma la nostra collaborazione con don Arcangelo e con la comunità di questa parrocchia non si limita all’organizzazione del campo estivo. Va sicuramente segnalato il corso di formazione di assistenza pediatrica per gli animatori dei circa sessan-
ta bambini partecipanti al campo estivo, suddivisi per fasce d’età. Abbiamo anche nostri operatori sul posto, per affiancare gli animatori ed essere loro di supporto nello svolgimento delle attività. All’interno degli spazi della parrocchia, che sono ampi e ben tenuti, una sede è stata adibita ad ambulatorio. Ci stiamo attivando, in piena sintonia con don Arcangelo e in collaborazione con l’ASL, per vaccinare i rom. Prima della vaccinazione, chiaramente, sarà promossa una campagna di informazione e di sensibilizzazione nei vari campi per spiegare perché è necessario vaccinarsi. Vi siete anche confrontati, dunque, con il Direttore del Distretto, Pasquale Bove? Certo! Di tale progetto è a conoscenza anche l’Amministrazione locale; fondamentale è far capire ai rom che occorre superare i pregiudizi e le diffidenze reciproci, al fine di realizzare una reale integrazione, senza creare barriere. La campagna informativa inizierà la settimana prossima; il nostro direttore sanitario già si è messo in contatto con Salvatore Iavarone. Interloquisce il Conduttore spiegando che il consigliere comunale Iavarone deve fare da tramite per stabilire un incontro tra C.R.I e i referenti del Comune, il Sindaco e l’Assessore al ramo. Poi domanda se i rom saranno vaccinati nei loro campi Sì! Questa iniziativa è di fondamentale importanza, ribadiamo che è necessario che tutti, proprio tutti si vaccinino, altrimenti, con il rischio delle varianti in agguato, non sarà possibile debellare il Covid. Vanno superate le paure! Solo i vaccini hanno consentito di annullare quasi la pressione sugli ospedali e sulle terapie intensive e di ridurre al minimo il numero dei decessi.
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Intervista alla prof.ssa Maria Grazia Puzone, Dirigente scolastica dell’I. C. I Ludovico da Casoria
“ANNO FATICOSO E COMPLESSO: SI E’ LAVORATO SENZA SOSTA, CON GRANDE COLLABORAZIONE DEI DOCENTI E DEL PERSONALE”
Come sempre si è mostrata molto disponibile, la prof.ssa Maria Grazia Puzone, Dirigente scolastica dell’I. C. I Ludovico da Casoria, che ha accolto senza indugi la mia proposta di concedere un’intervista al settimanale digitale Casoriadue, rispondendo in maniera esaustiva e dettagliata alle domande poste. Dalle risposte emerge con chiarezza ciò che sono gli elementi caratterizzanti della comunità scolastica della I Ludovico da Casoria: competenza e passione educativa. A ciò si aggiunge anche un atteggiamento resiliente di tutti gli operatori scolastici, che hanno affrontato le varie problematiche causate dall’emergenza pandemica con tenacia, determinazione, forte senso del dovere e ammirevole responsabilità. Onore e merito a questa scuola di Casoria, che da S. Ludovico, a cui è intitolata, ha attinto il forte impegno di farsi carico e di prendersi cura degli studenti maggiormente in difficoltà e dei diversamente abili. E’ giunto al termine un altro anno scolastico difficile per il mondo della scuola, a causa della pandemia. Ne tracci un bilancio, evidenziando, da Dirigente scolastica, i nodi problematici emersi e come vi ha posto rimedio. È stato un anno complesso e faticoso per tutto il mondo della scuola. Venivamo già da un 2020 caratterizzato da una generale chiusura, unica soluzione per cercare di frenare il virus, e da un’estate trascorsa a rincorrere DPCM ed Ordinanze, a ripensare senza sosta agli spazi fisici, alle suppellettili, alla segnaletica, ai vari protocolli da attivare e a predisporre piattaforme per la didattica a distanza che nella nostra Regione ha caratterizzato la scuo-
la per gran parte dell’anno scolastico. I nodi problematici sono stati molteplici: il ritardo nella consegna dei banchi monoposto che non ha consentito un inizio regolare delle lezioni; l’alternanza di riprese in presenza, per le quali sistematicamente occorreva ricordare i vari protocolli da rispettare, e continue sospensioni delle attività didattiche con conseguente attivazione della DAD; le attività in presenza per gli alunni con BES che nei periodi invernali è risultata problematica a causa degli impianti di riscaldamento non funzionanti; la costante valutazione delle richieste e conseguente attivazione della DAD per alunni fragili; i continui e necessari contact tracing (tracciamento dei contatti, n.d.r.) da inviare all’ASL nei casi di contagi di alunni/docenti/personale; le costanti rilevazioni richieste alla scuola da USR, Regione e Miur…e inoltre, la preoccupazione di non perdere nessun alunno fornendo loro device, schede telefoniche e libri di testo in comodato d’uso. Come vi abbiamo posto rimedio? Lavoro senza sosta, grande collaborazione dei docenti e del personale per far sì che la scuola potesse rispondere al suo mandato pur con modalità e tempi inconsueti. Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, qualche giorno fa ha dichiarato che “con i numeri e il ritmo della campagna vaccinale in corso e l’obiettivo dell’immunità di gregge per fine settembre è logico pensare che i ragazzi possano tornare in classe senza le mascherine, pur mantenendo la distanza tra di loro”. Anche lei è fiduciosa o è più cauta ? A mio avviso chi occupa un ruolo di re-
sponsabilità dovrebbe evitare di fare annunci in assenza di evidenze scientifiche. La campagna vaccinale prosegue ma siamo ancora lontani dall’obiettivo e le varianti, che attraversano gran parte dell’alfabeto greco, destano non poche preoccupazioni. Le ipotesi al vaglio sono diverse: dal green pass per gli studenti vaccinati (impraticabile perché non esiste l’obbligo vaccinale), all’uso delle mascherine e distanziamento. Sono proprio di questi giorni al vaglio del CTS su richiesta del Ministero dell’istruzione le diverse ipotesi da attuare in base all’andamento epidemiologico da cui scaturiranno i diversi colori delle regioni.L’auspicio è che la scuola possa tornare in presenza, specie nel primo ciclo dove la DAD ha raffigurato, pur riconoscendo il grande lavoro fatto dai docenti, solo un surrogato. Dal primo report sulla situazione di disagio dei ragazzi e sull’attività degli Psicologi scolastici, realizzato dall’Istituto Piepoli per conto del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop), è emerso che “sei bambini su dieci sotto i sei anni e sette su dieci sopra i sei anni mostrano problemi psico – comportamentali con il rischio di sviluppare disturbi più severi tre volte maggiore al pre– pandemia”. Lei, anche in base al servizio di psicologia scolastica che ha attivato già da tempo nella scuola che dirige e ai report dei docenti, conferma tale condizione delicata che vivono buona parte degli studenti? Il rapporto dell’Istituto Piepoli redatto per conto del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli psicologi è veramente allarmante (“sei bambini su dieci sotto i
DOMENICA 11 LUGLIO 2021 sei anni e sette su dieci sopra i sei anni mostrano problemi psico-comportamentali con il rischio di sviluppare disturbi più severi tre volte maggiore rispetto al pre-pandemia”). Anche nella nostra scuola sono aumentate le richieste di aiuto e di supporto sintomo, a mio avviso, non solo degli effetti della pandemia ma di un disagio che trova radici più profonde. Viviamo in un’epoca fluida dove i valori non sono più universali ma soggettivi e dove il condizionamento mediatico rischia di divenire valore assoluto. Oggi più che mai occorrono alleanze forti tra scuola, famiglie e territori e condivisioni sostanziali di obiettivi. A me pare che i genitori abbiano avuto un atteggiamento ondivago rispetto alla DAD: a volte l’hanno sollecitata temendo contagi, altre volte hanno auspicato il rientro in classe. Mi sbaglio? Concordo pienamente ma non gliene faccio una colpa, tutti abbiamo vissuto momenti di autentico terrore che si sono alternati ad altri di leggerezza determinando un clima di forte incertezza alimentato dai mezzi di comunicazione. Anche alcuni politici hanno cavalcato l’onda fornendo diverse e contrastanti posizioni in favore dei consensi, per non parlare delle diverse posizioni degli stessi scienziati. I genitori, e non solo, da un lato auspicavano e chiedevano un rientro in presenza, dall’altro inondavano la scuola di richieste di DAD, concessa a richiesta in alcune regioni. È stato difficile riuscire a mantenere l’equilibrio per far fronte, dare spiegazioni, rassicurare,e consentire, seppur per una parte minima dell’anno scolastico, la didattica in presenza. Certo è che la pandemia ha fatto emergere, a livello ministeriale, la consapevolezza di quanto la psicologia scolastica sia un presidio fondamentale per tutte le componenti di una comunità scolastica: studenti, docenti e famiglie, tanto da dover investire su di essa per renderla una realtà strutturale all’interno delle scuole. Non crede? Nell’istituto da me diretto il servizio di supporto psicologico va avanti da un po’ di anni su base volontaria e con professionalità interne. All’inizio le famiglie, gli studenti e anche i docenti erano diffidenti ma via via sempre più utenti si sono rivolti allo sportello per svariate situazioni evidenziando la necessità di questo servizio. Quest’anno lo sportello è stato implementato e potenziato grazie a finanziamenti ad hoc e anche nella nostra scuola le richieste di aiuto e supporto, nella situazione di isolamento forzato che bambini, ragazzi e genitori sono stati costretti a vivere,
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“La campagna vaccinale prosegue ma siamo ancora lontani dall’obiettivo e le varianti, che attraversano gran parte dell’alfabeto greco, destano non poche preoccupazioni. Il servizio di psicologia scolastica andrebbe istituzionalizzato al di là della pandemia, quella dello psicologo è una figura necessaria. I progetti e le iniziative, a cui abbiamo preso parte e che abbiamo ritenuto significativi, ci hanno visto ancora una volta protagonisti in eventi regionali e nazionali e destinatari di premi e riconoscimenti. sono aumentate notevolmente. Il servizio andrebbe istituzionalizzato al di là della pandemia, quella dello psicologo è una figura necessaria e non rimandabile per
far fronte ai diversi disagi e problemi che sempre più spesso i docenti si trovano ad affrontare non avendo specifiche competenze. In un territorio come il nostro, caratterizzato da carenza di servizi, diviene oltremodo indispensabile. E’ stato un anno difficile, ma , pur con tutti i limiti per le misure di sicurezza da osservare, anche quest’anno si sono realizzati nella I Ludovico da Casoria interessanti progetti di grande valenza formativa. Ne citi qualcuno per scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. L’anno appena trascorso, caratterizzato in gran parte dalla DAD/LEAD ha fortemente e volutamente limitato la progettualità dell’istituto. Di comune accordo con i docenti abbiamo deciso di lasciare in stand by i PON già autorizzati soprattutto per evitare che gli alunni trascorressero ulteriori ore su tablet e PC e perché i PON a suo tempo progettati avevano come obiettivi prioritari la socializzazione e l’inclusione. I progetti e le iniziative a cui abbiamo preso parte e che abbiamo ritenuto significativi ci hanno visto ancora una volta protagonisti in eventi regionali e nazionali e destinatari di premi e riconoscimenti. Ne cito solo alcuni: • Premio scuola digitale 2021 finalisti regionali 2021 progetto “Cittadinanza digitale” • Primo premio scuola vincitrice regionale del concorso USR-AICA Digitali in @ azione sul tema: EDUCAZIONE EMOTIVA • Attestato di merito CONCORSO promosso dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, nell’ambito del Programma di Educazione Alimentare e Orientamento dei Consumi, Concorso regionale “Inventa il Tuo Spot …per una Corretta Alimentazione”. • Appuntamento settimanale con il“DRIVE IN” per vivere la DAD in maniera leggera • Diverse iniziative in occasione dell’Earth Day 2021. • Progetto UN LIBRO ...TANTE STORIE, che ha visto protagonisti gli alunni delle classi prime. Nel corso del progetto e nell’evento conclusivo i bambini hanno incontrato Michele Casella, attore, autore e regista, Chiara Patarino, scrittrice e Mario Acampa, conduttore televisivo, attore e regista teatrale. Al di là dei progetti e dei premi e riconoscimenti ricevuti, un plauso va a tutti i docenti e al personale che hanno saputo reinventarsi e reinventare il modo di fare scuola.
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VIDEO SORVEGLIANZA, RILANCIO URBANO E RECUPERO DELLA CITTADINANZA ATTIVA: QUESTO IL PIANO D’ANNA PER IL RILANCIO DI CASORIA Un futuro migliore per una città a misura di cittadino, in cui sicurezza e recupero del legame con il territorio passano attraverso la progettualità coraggiosa e a tratti visionaria che ha in mente l’assessore alla sicurezza urbana, mobilità e protezione civile della seconda giunta Bene Vincenzo D’Anna
Una delega alla sicurezza urbana, mobilità e protezione civile a Casoria nel 2021 quanto pesa? Pesa tanto. Soprattutto in considerazione dell’annoso problema con il quale si sono trovate a fare i conti le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni, ovvero quello del sottorganico, che riguarda tutta la macchina amministrativa cittadina ma nel nostro settore è più grave. Basti pensare che mi trovo a gestire un assessorato che ha un terzo degli impiegati che in base alla popolazione occorrerebbero e per di più, avanti negli anni. Ora, non che non sia importante che un cittadino a cui occorra un certificato debba aspettare due o tre giorni in più rispetto alla norma, ma talvolta potrebbe non essere un problema grave per lui. Non avere invece una consistente presenza delle forze dell’ordine, ovvero la percezione della sicurezza sul territorio per il cittadino è grave, perché rischia di sentirsi abbandonato dalle istituzioni. Se, per esempio, un cittadino chiama il comando e non trova riscontro, perché in quel momento non ci sono disponibilità, il problema diventa immediatamente palpabile. Questo potrebbe ulteriormente rafforzare l’atteggiamento di indifferenza nei confronti dello Stato e della legalità in generale purtroppo diffuso nei nostri territori, perché il cittadino perbene non si sente tutelato e quello meno perbene sente di poter farla franca facilmente. È vero, ma è vero anche però che per molti cittadini tutto deve essere demandato all’amministrazione, ossia, se io commetto un’infrazione e le forze dell’ordine non mi multano, continuo a infrangere le regole perché resto impunito. Si è spostato l’asse del problema, perché innanzitutto come cittadino dovrei adempiere ai miei obblighi per senso civico e non perché altrimenti qualcuno mi multa, dopodiché dovrei
chiedere l’ausilio delle forze dell’ordine. E questo in tutto: dal parcheggio ordinario a quello riservato ai disabili, sistematicamente invasi dalle auto che non hanno dirotto alla sosta in quegli stalli. Ma su questo stiamo già mandando un forte segnale. Ci dica quale. Un mese fa circa, il mio assessorato, quello delle politiche sociali e l’ASL, abbiamo fatto partire un progetto per ricontrollare anche a campione di tutte le certificazioni dei richiedenti il posto auto riservato e l’autorizzazione al parcheggio dei diversamente abili, al fine di individuare i reali aventi diritto e coloro che invece ne stanno abusando non avendo o non avendo più titolo a farlo. Nonostante le poche risorse disponibili abbiamo incrementato i controlli nei quartieri più popolosi, come il quartiere San Paolo, o il Principe di Piemonte, grazie agli ausiliari del traffico e invitando la popolazione a fare più attenzione. Mi pare che questa nuova giunta Bene voglia in generale dare un segnale forte di attenzione ai bisogni della città,
invitando i cittadini ad un’inversione di rotta, un cambio di atteggiamento tale da depotenziare e poi silenziare le sirene di quel sottobosco criminale che ancora ha tanta presa nel territorio soprattutto nei confronti dei giovani. Lei ha bene il polso di questa situazione. Può dirci al momento quanto soffre Casoria per l’infiltrazione di soggetti che si muovono ben oltre i limiti della legalità? Io credo che rispetto alla prima fase di questa amministrazione, la seconda giunta Bene è più radicata sul territorio. Potrebbe sembrare una stonatura parlare di radicamento in un mondo globalizzato, ma invece, se uno sente l’appartenenza ad un territorio, ad un quartiere, probabilmente è più incline a rispettarlo e ad aiutarci a controllarlo e tutelarlo questo territorio. Però torniamo ancora al discorso di prima e ritroviamo il limite nel sottorganico, perché ci vuole anche chi poi lo fa realmente il controllo del territorio. La situazione si fa drammatica nei fine settimana, quando, il venerdì o il sabato sera, il traffico nei quartieri come i già citati San Paolo e Principe di Piemonte si fa veramente intenso e noi non abbiamo i numeri per poterlo controllare come andrebbe fatto. Rivolgersi al prefetto, al ministero dell’Interno per chiedere agenti di supporto? Certo, rivolgersi al prefetto è una via, ma non va dimenticato che oltre al sottorganico, l’altro annoso problema di Casoria è il dissesto finanziario, per cui se riusciamo ad avere per l’anno in corso almeno un bilancio stabilmente riequilibrato, possiamo immaginare di arrivare a fine mandato e realizzare i progetti di rilancio della città che abbiamo in mente. Fino a che le casse del Comune saranno invece vuote come adesso, non possiamo né fare nuove assunzioni, né andare dal prefetto a chiedere che ci venga licenziata la possibi-
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lità di incrementare l’organico. L’unica chance è chiedere le forze speciali di controllo sul territorio cosa che al sabato sera delle ultime settimane, grazie all’intervento di Polizia di Stato e Carabinieri è stato fatto in tutto l’hinterland e quindi anche a Casoria. Però rimangono sempre episodi sporadici. Quello che le posso anticipare è che il mio assessorato sta seriamente pensando ad implementare la video sorveglianza del territorio. Questo è importante perché permette il controllo della viabilità, dei parcheggi, dell’uso degli stalli riservati ai diversamente abili. Spero di poter presentare un progetto definito relativo alla video sorveglianza entro la fine dell’anno. Voglio precisare che il territorio ha già un servizio di videosorveglianza, che ha la centrale operativa presso il Comando della Polizia Locale. Il progetto di cui parlo consentirà di includere nel controllo tutto il territorio, con un occhio particolare oltre che alla viabilità, anche allo sversamento illecito dei rifiuti di ogni genere. A proposito di uno dei temi di massima attualità, ovvero la riconversione green delle città, l’avvio di progetti di mobilità alternativa, cosa si sta facendo per Casoria? Proprio l’altro giorno parlavo con un collega, che è un tecnico, come me, che
mi faceva la stessa domanda. Noi nasciamo come città con un quantitativo di auto rapportato alla popolazione di nemmeno una a famiglia. Oggi sono quattro. È facile immaginare che le nostre strade, per ampiezza e collocazione, non sono state realizzate per ricevere un flusso veicolare così enorme, né ci sono parcheggi adeguati all’impatto veicolare attuale. Ritornando al discorso della mobilità alternativa, credo che avremo serie difficoltà in quei quartieri creati negli anni Settanta con un’altra idea. Dovremo pensarlo e progettarlo per quello che potrà essere lo sviluppo urbanistico dei prossimi dieci anni, quello che andremo a realizzare dopo l’approvazione del nuovo PUC immaginando lo sviluppo di nuovi quartieri con una concezione diversa. Nel PUC c’è anche un passaggio che prevede un’innovazione di stile americano, ovvero la demolizione di un manufatto all’interno di una zona conurbata urbanisticamente e il suo spostamento in un’altra zona in modo da liberare il quartiere, per così dire, dall’eccesso di spinta. Certo, è difficile immaginare che venga accettata volentieri dalle nostre parti, però inserita in una visione rinnovata del territorio, anche questa misura potrebbe trovare riscontro. Progettare il futuro è immaginare
quello che non c’è e una “soluzione all’americana”, resa magari attraente con degli incentivi per chi si sposta potrebbe essere non così visionaria e inaccettabile. E un servizio di car sharing o di bike sharing? Non è semplice. Io vivo nel quartiere a ridosso di piazza Cirillo, il cosiddetto Quartiere Bottegone, dove abbiamo iniziato dei lavori che a partire da Piazza Dante, interessa le vie Cesare Battisti, Vittorio Emanuele e Giovanni Rocco, per cui abbiamo dovuto invertire i sensi di percorrenza al fine di non trovarci le auto a ridosso dei cantieri con conseguente pericolo per gli operai. E nonostante quindi questa misura fosse necessaria per la ragione suddetta, la gente non ha la percezione dell’importanza degli interventi migliorativi che stiamo facendo sul territorio, ma si lamenta solo dei disagi che dice di subire, addirittura ricorrendo a delle petizioni per lamentare che i diversi flussi di traffico costringono le persone a fare cinquanta o centro metri in più rispetto alla sua consuetudine per attraversare la città, o per raggiungere la macchina che devono parcheggiare sotto casa, anche se sotto casa significa non certo in uno spazio dedicato, ma per strada. Perché tra l’altro, negli anni Settanta non si costruivano i condomini tenendo conto
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12 della necessità di creare oltre le case anche i parcheggi, come poi è avvenuto dall’ ’89 in poi grazie alla legge Tognoli, che obbliga la costruzione dei parcheggi insieme ai fabbricati. Per spiegare questo piano così importante ma complesso di rinnovamento urbanistico della città, non si è pensato di coinvolgere i cittadini, magari attraverso un campionamento per categorie, oppure produrre delle brochure o altro materiale di facile fruizione per arrivare a tutti e fare in modo che ciascuno si senta attore e non succubo del cambiamento? In fondo oggi è tutta una questione di efficace comunicazione! Magari coinvolgere addirittura gli amministratori di condominio che a loro volta, in assemblea possano presentare correttamente gli interventi e i progetti ai residenti. Eh, riconosco che la comunicazione è stata carente. Bisogno effettivamente informare prima e non durante o dopo, affinché il cittadino si senta coinvolto. Il PUC potrebbe essere una grande occasione da questo punto di vista: magari anche coinvolgere le scuole in progetti di cittadinanza attiva, giacché l’educazione civica è finalmente tornata nei curricula, potrebbe essere una meravigliosa idea per ritrovare l’orgoglio di appartenere ad un territorio ricco di storia gloriosa, ma sempre più tristemente relegata in un passato che non appartiene più alla memoria collettiva e far venire voglia ai giovani di restare e di impegnarsi per migliorare la propria città e conseguentemente la propria vita, costruendo un futuro diverso e migliore.
Questa è un’ottima idea che intendiamo sviluppare. Il PUC prevede proprio che, nei sessanta giorni dopo l’adozione, la città si apra alle associazioni, agli ordini professionali, in modo da comunicare le linee guida e recepire esigenze e suggerimenti. Cercheremo di cogliere ogni occasione per comunicare nella maniera più corretta e coinvolgere quanto più possibile la società civile nel progetto di riscrittura della città. Qual è la cosa più importante per lei, come amministratore in questo momento? Arrivare a fine mandato. Non per occupare posti ma per mettere in pratica le cose che questa amministrazione ha in mente di fare. Riallacciandomi al discorso della video sorveglianza che ritengo massimamente necessaria in questo momento per la città, mi vede direttamente interessato, so che sarà irrealizzabile se non riusciamo a riequilibrare il bilancio. E come pensa si possa riuscirvi? Abbiamo già elaborato un’ipotesi di riequilibrio che è attualmente all’attenzione del ministero… Ipotesi che passa per? Quali sono i punti chiave? Non sono io la persona direttamente competente, ma so che passa purtroppo attraverso quello che si è reso necessario in una delibera che abbiamo votato all’inizio dell’anno che prevede l’esternalizzazione dei tributi. Il fatto è che tutti i cittadini vogliono i servizi, ma per garantirli occorrono fondi che si reperiscono attraverso le tasse comunali che molti degli stessi cittadini che lamentano le mancanze non
sono poi disposti a pagare. Se non ho soldi in cassa, non posso fare una buona programmazione e quindi siamo stati costretti a deliberare per l’esternalizzazione della riscossione dei tributi e avviare la gara per affidare l’incarico e risolvere i problemi annosi di deficit. Magari apprezzando l’abbassamento delle aliquote della TARI appena votato in consiglio per andare incontro alle difficoltà dei lavoratori e quindi delle famiglie messe in ginocchio dalla crisi economica indotta dalla pandemia, i casoriani saranno più disposti a versare il loro contributo alle casse della città! Speriamo che sia davvero così, anche se io non ci conterei troppo… piuttosto un punto di forza potrebbe essere davvero quello di passare per l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole, per recuperare quello che è mancato negli ultimi vent’anni. Credo anche che la reintroduzione di un servizio militare civico possa ridarci una classe dirigente futura migliore di quella degli ultimi decenni. E infatti la mia ultima domanda è proprio questa: non si può immaginare un progetto che parta dall’amministrazione cittadina e si rivolga alle ultime classi degli istituti superiori che devono fare un tot di ore di formazione scuola-lavoro per offrire magari un lavoro di impegno sociale, nella protezione civile piuttosto che nell’assistenza ai disabili o alle persone sole, nei servizi sociali. Sarebbe veramente una svolta! Perché no! Questa è una grande idea. Chissà che non la realizzeremo! Già. Chissà.
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CHIARA D’APONTE
Rino Fico passa alla maggioranza: metto “Casoria al centro” per salvarla dall’ennesimo commissariamento
In queste settimane stiamo cercando di entrare in punta di piedi nelle segrete stanze del Comune di Casoria per tentare di capire cosa stia succedendo. La situazione appare confusa, perennemente in bilico tra il commissariamento e la stabilità di governo. La città dei Santi sembra una nave alla deriva. Ma, come già abbiamo accennato la scorsa settimana, c’è chi in queste ore si sta impegnando ad aiutare il comandante Raffaele Bene a raddrizzare il timone e a portare in salvo nave ed equipaggio. È il caso del consigliere comunale Rino Fico che abbiamo avuto modo di intervistare. Vorrei conoscere il suo percorso personale e politico. Mi parli, se le va, un po’ di sé. Perché ha deciso di avvicinarsi al mondo politico? Sono sempre stato un cattolico di area e temperamento moderato, profondamente appassionato di politica e di calcio. Sono coniugato e, da sempre, attivo nel sociale, nondimeno nella mia comunità parrocchiale della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, ove cerco di profondere ogni sforzo possibile per aiutare i soggetti più deboli. Ho sempre serbato un desiderio autentico di partecipazione alla vita politica casoriana e, nel 2019, ho coronato questo mio piccolo sogno con l’elezione alla carica di consigliere comunale. Ho così avuto finalmente gli strumenti istituzionali per tentare di concorrere a rendere la mia città un posto migliore, cercando di assicurare, quantomeno, i servizi ordinari ed essenziali; del resto, era davvero desolante il quadro delineatosi dopo i risultati fallimentari degli ultimi tre sindaci, tutti destituiti alla presenza di un notaio (modalità, quest’ultima, di delegittimazione amministrativa da me tutt’altro che condivisa). Infine, non faccio assolutamente mistero dell’ulteriore sincero desiderio di farmi portavoce, nello svolgimento dell’attività istituzionale, delle istanze dei cittadini di periferie come Arpino o i Rioni Sportiglione, Stella, ecc., troppo a lungo dimenticati. Vorrei sapere quali sono i motivi che l’hanno spinta a lasciare la Lega e a passare dall’opposizione alla maggioranza.
Nel luglio 2019 sono stato eletto consigliere comunale nella lista della Lega ed effettivamente ho inteso lasciare il relativo gruppo in data 5 agosto 2020, con apposito comunicato presentato in Consiglio comunale. In effetti si è trattato dell’inevitabile conseguenza dei contrasti sviluppatisi nell’ambito del partito, poiché non ero mai stato preso in considerazione né dalla segreteria provinciale, né tantomeno dalla deputazione nazionale. Mai visti, né sentiti; o meglio, il segretario provinciale ha inteso palesarsi telefonicamente solo in concomitanza delle elezioni regionali. Beh, questo modo di praticare la politica, ad intermittenza e solo ed esclusivamente in occasione degli appuntamenti elettorali, non mi appartiene affatto! È notizia recente la nascita, ad opera sua e dei consiglieri Trojano e Puzone, di un nuovo soggetto politico: “Casoria al centro”. A quali valori si ispira tale nuovo soggetto? In merito al passaggio dall’opposizione alla maggioranza, con il comunicato in Consiglio comunale del 19 maggio 2021, unitamente ai Consiglieri Trojano e Puzone, abbiamo aderito alla maggioranza, in quanto ritenevamo assolutamente inappropriato destituire, per l’ennesima volta, un’amministrazione comunale, per di più senza intravedere
alcun progetto credibile all’orizzonte e con il rischio, nel bel mezzo di un dissesto in atto, di avallare un nuovo commissariamento e paralizzare l’attività amministrativa di Casoria. Abbiamo costituito così il gruppo consiliare “CASORIA al centro” proprio per mettere, di comune accordo con il Sindaco Bene, al centro dell’attenzione e dell’azione amministrativa solo ed esclusivamente gli interessi della nostra città: sicurezza, viabilità, reti fognarie e tanto altro ancora, superando qualsiasi forma di sterile e controproducente personalismo e/o protagonismo. Le rivolgo la stessa domanda che ho rivolto al Consigliere Ramaglia e al consigliere Puzone: qual è la ricetta per poter governare Casoria nel migliore dei modi? La ricetta per poter governare Casoria al meglio risiede essenzialmente negli uomini, proprio in quegli uomini ed in quelle donne che la nostra comunità ha inteso sedessero in Consiglio Comunale per rappresentare gli interessi collettivi. È indispensabile superare la logica dei veti, dei pregiudizi, delle antitesi preconcette e mettersi in gioco nella stessa direzione: il bene della nostra città. Non può esserci più spazio per antagonismi di pre-posizionamento da campagna elettorale, bisogna inaugurare il tempo delle convergenze e dell’approccio costruttivo. Oggi più che mai urge tutto ciò! Ce lo impongono i sacrifici incontro ai quali si è andati dichiarando il dissesto finanziario, l’approvazione dei PICS con la conseguente rivalutazione ambientale ed urbana a cui si avrà accesso mediante la realizzazione dei relativi progetti, il PUC in fase di approvazione. Vivibilità e sicurezza urbana e sociale devono essere nettamente al centro dell’agenda amministrativa dei prossimi anni; abbiamo innumerevoli opportunità di riscatto: mi sovviene, tra le priorità assolute, la necessità di riaprire e rilanciare il Palazzetto dello Sport per consentire alle società sportive locali come il basket, il pugilato o il Volley, straordinariamente approdato in serie B, di poterne fruire al meglio e poter onorare sempre più la nostra meravigliosa comunità.
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Trojano: “Casoria al Centro è nata per risolvere problemi non per essere parte del problema”
Appoggio critico. È insomma questo ciò che Casoria al Centro ha da offrire alla maggioranza del sindaco Bene. Nessun gioco di potere, nessun desiderio di restare incollati alla propria poltrona e ai propri privilegi. Fico, Puzone e Trojano vogliono assicurare un governo stabile alla città ma certamente non accetteranno passivamente qualunque cosa. Amano Casoria e vogliono difenderla. Dopo aver intervistato Puzone e Fico siamo riusciti a raggiungere anche il consigliere Trojano. Partiamo dalle origini: chi è Rino Trojano? Qual è stato il suo percorso di vita e lavorativo e cosa l’ha spinta ad entrare in politica? Partiamo dalla mia famiglia, perché quello che sono lo devo a loro, ho una moglie fantastica che mi sostiene, mi supporta e soprattutto mi sopporta, è lei il mio motore, comprende i miei momenti ed i miei stati d’animo, sa consigliarmi rispettando ogni mia scelta. Ho due figli, il primo vive a Roma e presta servizio nell’arma dei Carabinieri, il secondo è universitario e sogna di diventare ingegnere informatico. All’età di vent’anni ho avuto la fortuna di essere assunto alla SEPSA, oggi EAV, un’azienda regionale di trasporto pubblico su ferro e su gomma, sono stato assunto come operaio tecnico, poi negli anni con l’esperienza e la formazione ho raggiunto la qualifica di specialista tecnico amministrativo, oggi dopo 33 anni di servizio comincio ogni tanto a pensare anch’io alla fine della vita lavorativa. L’ingresso in politica, si può dire che è stato quasi naturale, mio padre è stato amministratore di questa città per oltre un ventennio, ha ricoperto diversi ruoli, è stato consigliere, presidente del consiglio comunale ed assessore ai lavori pubblici per due volte in due diverse amministrazioni, ha raggiunto ottimi risultati ed ha lasciato un buon ricordo di se e del suo operato. Lo seguivo,
lo osservavo ed ho appreso tanto, mi ha insegnato il rispetto verso il prossimo e la difesa dei diritti del cittadino, soprattutto dei più deboli, di quelli che hanno difficoltà nella vita quotidiana, che vivono situazioni di disagio sociale ed economico e che spesso, molto spesso vengono dimenticati dalle istituzioni. Mi batto per loro, per rappresentare le loro istanze e qualche risultato lo stiamo ottenendo. Grazie al mio impegno abbiamo recuperato un residuo di fondi che stavamo per perdere, tali fondi sono destinati al Parco dei Pini e ci permetteranno di risolvere il problema delle infiltrazioni dai lastrici solari, di sostituire tutti gli ascensori, di rifare gli impianti elettrici e citofonici dei fabbricati e diverse altre attività di riqualificazione. Mi sono battuto per recuperare l’area di parcheggio antistante il “Parco dei Pini” diventata una vera e propria discarica a cielo aperto dove veniva sversato di tutto ed ho trovato a sostenermi in questa battaglia la vicesindaco Paola Ambrosio la quale ha creduto insieme a me che quel posto avesse delle potenzialità enormi
da sfruttare, ci siamo mesi al lavoro e tra mille difficoltà, economiche, organizzative e strutturali, a causa della mancanza di personale, abbiamo ottenuto uno straordinario risultato. Quella “ex discarica” è stata bonificata ed a breve diventerà area mercatale, una boccata di ossigeno all’economia del quartiere, che porterà lavoro anche ai residenti del luogo, inoltre all’interno dell’area saranno installate delle compostiere. Il cittadino porterà il suo sacchetto di rifiuto organico e, dopo averlo inserito nella compostiera si porterà a casa un sacchetto di terriccio per piante. Questi sono i motivi per cui ho deciso di entrare in politica! Quali sono i motivi che l’hanno spinta a fondare “Casoria al centro” insieme ai consiglieri Puzone e Fico? A quali valori si ispira tale nuova formazione politica? Tra me, il consigliere Fico ed il consigliere Puzone in questi mesi si è creata un’ottima intesa, molto spesso abbiamo constatato che c’era unità di intenti, abbiamo avuto modo di verificare che i principi a cui ci ispiravamo erano più o meno gli stessi e quindi è bastato poco per decidere di unirci e creare un solo gruppo che, anche in maniera critica sostiene la maggioranza del sindaco Bene. Ci ispiriamo a pochi e semplici valori, a quelli del buonsenso ed allo spirito di collaborazione, non vogliamo essere parte del problema ma portare soluzioni, ne abbiamo bisogno. Casoria al centro sostiene il sindaco Raffaele Bene. Ma per quale motivo questa amministrazione dovrebbe continuare ad andare avanti secondo lei? Le ultime quattro amministrazioni non hanno terminato il loro mandato e questo non ha portato nessun giovamento alla città, anzi il tessuto sociale ed economico a causa della instabilità governativa si è ulteriormente deterio-
DOMENICA 11 LUGLIO 2021 rato, Casoria è diventata quasi una città dormitorio, ha sofferto e pagato a caro prezzo la sete di potere di alcuni politici locali che non hanno esitato a staccare la spina alle amministrazioni solo per soddisfare le loro ambizioni personali, ed è quello che stava accadendo anche a Raffaele Bene e noi non lo abbiamo permesso, non ci siamo sentiti di diventare complici dell’ennesimo omicidio politico. Un’amministrazione che va a casa anzitempo non riesce a realizzare nessuno dei progetti messi in campo e ritengo che bisogna valutare l’operato
15 del sindaco e della sua amministrazione al termine del lavoro svolto, poi si potrà decidere, in base ai risultati se bocciarlo o meno. Infine la domanda che pongo a tutti: qual è, secondo lei, la ricetta perfetta per poter governare Casoria nel migliore dei modi? Vede non c’è una ricetta perfetta per governare bene Casoria, e non sono certo io ad averla, però posso dirle che da quando ho cominciato a frequentare questa maggioranza ho trovato un gruppo di persone che ha tanta voglia
di fare, con tanto entusiasmo e spirito di sacrificio. C’è serenità, consapevoli che le difficoltà sono tantissime e che per superarle abbiamo bisogno di ragionare come una squadra di calcio, ecco, per usare un esempio pratico, visto che in questi giorni si stanno svolgendo i campionati europei, prendiamo a modello la nostra nazionale, in campo soffre, ma il gruppo è unito e sa che può affrontare e superare qualsiasi ostacolo. Sono certo che alla fine di questo mandato gli elettori saranno meno critici nei confronti di questa amministrazione.
RAFFAELE SILVESTRO
AGOSTINO VILLINO: L’UMILTA’ DELL’ESPERIENZA
La politica, il bene sociale, gli interessi per il prossimo sono l’unione dei principi fondamentali nella vita di Agostino Villino. Un uomo che si è speso sempre per i più deboli e i più bisognosi senza mai mollare e senza mai smettere nei suoi ideali. Una attività politica che parte all’età di 17 anni come militante del PCI e continua ancora oggi che si sono superati i 70. Oltre al partito comunista, è attivamente impegnato nel mondo del sindacalismo, confermando sempre più la sua indole di uomo buono e dedito alle categorie più deboli. Durante la sua militanza nel partito e nei sindacati, tante sono state le persone aiutate, tanti gli obiettivi raggiunti sempre però rimanendo in sordina, mai sotto le luci della ribalta, umiltà al
servizio della comunità da parte di Agostino Villino. Nell’ultimo anno e mezzo ovviamente la situazione covid non ha aiutato, ma senza mai perdere la speranza, nel suo piccolo, si è impegnato fino in fondo per aiutare più persone possibili. Ci ha poi anche raccontato come in questo momento per perorare la sua causa e aiutare quante più persone possibili, c’è bisogno sempre di più giovani, persone creative con idee innovative, sia per il sindacalismo che per la politica locale, non vi è il giusto aiuto e la giusta serietà verso i più deboli. Servirebbero più Agostino Villino che tanti politici di questi tempi. Uomo buono, umile e un signore al servizio del popolo da tutta una vita.
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16 GENNARO MOSCA
VITTORIO SINDACO DI MILANO
Spesso un Partito porta nel nome la sintesi dei principi che vuole affermare, o almeno di quello a cui si ispira. La Democrazia (PD), la Qualità (M5S), l’Italia (FI, Iv) l’Europa (+Europa), il Cambiamento (Calenda). Nel caso della Destra c’è la Fratellanza (FdI) che sottende ulteriori altissimi valori, la solidarietà, l’amor di patria, l’unità della Nazione. Sembrava, prima della candidatura di Feltri a sindaco di Milano, che Fratelli d’Italia avesse fatto i conti con la parte meno nobile della storia della Destra. Certe frasi da brivido come “la coscienza della razza”, “il razzismo della carne e dei muscoli”, “finire per fare il gioco dei meticci e degli ebrei”, “gli ebrei potranno fingersi più italiani di noi” (Almirante, 1942), parevano superate, relegate nella loro erroneità, oggetto di critica anche dai sostenitori meno moderati. Perché l’Italia è – per Storia – terra di immigrati, dal Sud del Mediterraneo o dall’Est, e soprattutto perché ‘italiani brava gente’, sempre pronti a dare aiuto a chi sta nei guai. Ma oggi, dopo la candidatura del buon Vittorio, c’è da chiedersi se FdI quei conti li abbia davvero chiusi, e soprattutto se le questioni di razza siano superate. Insomma, se nel Bel Paese siamo
IL GRILLO PARLANTE
tutti uguali, o sopra il Po si è ‘più uguali’. Perché alcune sue recenti esternazioni sembrano incompatibili con l’idea di Patria Unita che è tra i fondamenti dei Fratelli Nostrani: “Io non credo ai complessi d’inferiorità, invece credo che molti meridionali siano inferiori”, “Per luogo di nascita, esistono uomini superiori ad altri che hanno avuto la sfiga di venire alla luce in parti del mondo miserabili”. Questa chiosa va oltre la fantasia: “Chi, del Nord, penserebbe mai di trasferirsi a Napoli? Per fare cosa, il parcheggiatore abusivo?” I valori della Meloni & Co. non dovrebbero uscirne scalfiti, ma queste farneticazioni non possono passare sotto silenzio, perché la Politica è
anche – o dovrebbe essere – coerenza, e non c’è nessuno da Bolzano in giù, dotato di minimo buon senso, che non veda questa candidatura scontrarsi proprio col valore che FdI porta nel nome: la fratellanza. Qualora quelle stupidaggini ancora non bastassero a dimostrarlo, allora è utile ricordare la risposta che il nostro Candidato ha dato alla domanda della Palombelli “Vittorio, chi vorresti al Governo?” laconico lui “Hitler”. Già lo vedo Feltri, sindaco di Milano, che riceve un Napoletano, un Calabrese o un Romano, e gli dice: “Vieni qui, fratello mio, ho la soluzione ai tuoi problemi, ti faccio parlare con uno del
mio Governo che li risolve tutti…definitivamente. Definitivamente.” Cosa sarà? Solo battute? O invece, dall’alto della sua età e di qualche fisiologico vuoto di memoria, è la convinzione di poter dire qualsiasi cosa, anche a rischio di offendere chi, invece, la Memoria non l’ha persa? Ma non sarà neanche questo, perché potrebbe essere – più mestamente – solo una nuvola che adombra la lucidità, a causa di quella stessa età che comincia a far sentire il peso, rendendo più saggi o più coglioni. Nel dubbio, meglio soprassedere al giudizio su queste uscite mal riuscite, perché il buon Vittorio all’epoca non voleva essere simpatico, né cercava voti, ha detto solo ciò che ha detto. E’ la libertà, ben venga sempre. Adesso, però, è candidato, chissà se aggiusterà il tiro, per tutti gli elettori sia ‘nordici’ che ‘sudici’ che votano là. In ogni caso, un fatto è certo, Vittorio, proprio per i suoi anni, appare davvero ‘il nuovo che avanza’, come nel film si dice di Cetto La Qualunque, che per risolvere il problema dei topi nell’ospedale vuole portare i gatti. Speriamo che il Nostro, per liberare Milano dai Romani – discendenti degli antichi gladiatori – non voglia portare i leoni.
www.casoriadue.it
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CIRO LA ROCCA
Qui Londra: La situazione è questa!
La situazione a Londra se non vengono eliminate le restrizioni per i turisti comincia a diventare pesante. Per le strade, se non fosse che a Londra vivono 9 milioni di abitanti, durante la settimana sarebbe semi deserta con le decine di attività che hanno abbassato le serrande e non hanno avuto la forza di resistere al lungo lockdown. Solo nei weekend si affollano pub e ristoranti, (quest’ultimi diverse decine, non hanno potuto riaprire per mancanza di personale). Mancano i milioni di turisti che affollano il centro durante l’anno portando di conseguenza un grande sostegno all’economia di tutte le attività ad essa collegata. Per questa pandemia si sono riscontrate diverse contraddizioni, non solo all ‘inizio ma anche durante, infatti gli avvisi per le regole da seguire vi erano dappertutto, ma senza controlli da caccia all’ uomo, secondo me sbagliando, perché essendo una città multietnica di svariate nazionalità (infatti a Lon-
dra un recente sondaggio certificava che si parlano 300 dialetti) a fatto si che molte persone hanno disatteso le restrizioni che erano recepite come uno spauracchio e non come regole da rispettare. In ultimo, Boris Johnson resosi conto che non si riesce più a far si che le persone rispettino le regole di sicurezza nonostante i numeri di contagi delle varianti, con il 70% dei vaccinati con
le secondi dosi, dicono alcuni media che ha fatto prevalere l’interesse politico a quello umano con il liberi tutti dal 19/7, ma solo per i residenti e non ancora per i turisti. Sia Wimbledon che gli europei di calcio lo hanno dimostrato. Infatti in entrambi gli eventi gli spalti erano pieni e senza mascherine. Morale della favola “non ci resta che sperare in un miracolo”.
CONFERENZA STAMPA EVENTI ARTISTICI/CULTURALI A CASORIA Martedì 6 Luglio, si è tenuta presso il Teatro Ateneo la conferenza stampa di presentazione “Estate in Città”, manifestazione culturale organizzata dal Comune di Casoria dal 7 al 31 Luglio. Gli eventi si svolgeranno al Parco Michelangelo. Diverse le personalità che saranno coinvolte durante le manifestazioni. Tra queste troviamo i volti di: Alessandro Campanile, ingegnere, e si occuperà della conduzione di eventi artistici (‘Fellit’s art); Antonio Avolio, il quale condurrà spettacoli di entertainment; Luciano Capurro, show man che si dedicherà a spettacoli musicali insieme ad Anna Caso. Ci sarà, inoltre spazio, per premiazioni sportive, in particolare quella che riguarda l’orgoglio casoriano di pallavolo ‘Volley Casoria’ e, per ballerine e per tanti altri artisti tra cui Lalla Esposito, Massimo Masiello, Antonio Ottaviano, Rosario Sannino, Salvatore Sannino. Durante la conferenza sono intervenuti: l’assessore alle Politiche Sociali, Marianna Riccardi, la quale ha tenuto fortemente che si realizzassero gli eventi culturali di cui Casoria ha fortemente bisogno, considerato anche l’oltre anno e mezzo di aridità causato dalla pandemia; e il vicesindaco Paola Ambrosio per i saluti e per un forte invito alla cittadinanza alla partecipazione.
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EDUARDO GHIOTTO “UN SANTO A SCHIO” In questo testo, l’autore, Edoardo Ghiotto, scrive che san Ludovico e l’imprenditore Alessandro Rossi si conobbero sul finire del 1870. La prima intermediaria tra di loro fu la principessa Caracciolo di Torella, una benefattrice del frate, la quale gli suggerì il nome di Rossi per avere la stoffa per gli accattoncelli. I due iniziarono a scambiarsi delle lettere e verso il 1880 san Ludovico si recò personalmente in visita a Schio dal senatore Rossi. Il soggiorno durò tre giorni e in questa circostanza il Rossi scrisse: “Tre dì di dimora che furono una benedizione per tutti e un sursum corda per me”. Oltre al tessuto per rivestire i bambini poveri, il senatore fece dono ai frati Bigi di un grosso terreno a Roma per l’edificazione di un’opera di carità. Il rapporto di stima, fiducia e affetto tra Alessandro Rossi e San Ludovico durò fino alla morte del frate ma il senatore rimase comunque in contatto con i
Bigi ai quali non fece mai mancare il suo supporto.
Foto: il busto bianco in marmo, opera di Giulio Monteverde (1837 - 1917) si trova al piano terra di palazzo Fogazzaro a Schio; la maschera mortuaria di San Ludovico fu donata dai frati Bigi al senatore Rossi e si trova nel Duomo di Schio, sopra la porta dell’ambulacro di destra.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Lavoratori stagionali, terminata la procedura di selezione pubblica
È terminata la procedura di selezione pubblica per 11 figure di lavoratori in somministrazione, di cui 8 operatori ecologici e 3 autisti C+CQC per il periodo dal 5 luglio al 28 agosto. I lavoratori sono stati individuati tra gli aventi i requisiti che hanno presentato candidatura in riferimento ad un avviso di selezione che la società Casoria Ambiente ha affidato all’agenzia per il lavoro Tempi Moderni, Filiale di Napoli. L’estrazione è avvenuta in maniera pubblica in due giornate consecutive, considerata la rinuncia di alcuni soggetti ed ha visto la partecipazione del Comandante della Polizia Municipale della città di Casoria Dott. Sciaudone che ha presieduto le operazioni di sorteggio e vigilato sulla regolarità delle stesse. “Siamo felici ed orgogliosi di aver
L’amministratore unico di Casoria Ambiente Massimo Iodice: “Abbiamo fortemente voluto che la selezione si svolgesse nella massima trasparenza”
portato una innovazione nella procedura di selezione dei lavoratori stagionali che serviranno da supporto al personale in forza per il periodo estivo”, ha dichiarato il Dott. Massimo Iodice, Amministratore Unico della società Casoria Ambiente. “Abbiamo fortemente voluto che la selezione si svolgesse nella massima trasparenza e legalità e pertanto il sorteggio a estrazione casuale, aperto al pubblico, ci è sembrata da subito la scelta più adeguata. Inoltre per questioni pratiche abbiamo preferito restringere la selezione dei candidati ai soli candidati residenti nel Comune di Casoria, così da non creare particolari difficoltà logistiche e di spostamento ai lavoratori a cui auguriamo buon lavoro”.
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ELENA TORRE
Lo spettacolo “Signora Porzia ricette per la felicità” dei toscani Federico Barsanti e Valentina Gianni incanta il Festival dei Due Mondi di Spoleto
Tutto esaurito, persone in piedi, lacrime di commozione, volti stupiti e applausi scroscianti per lo spettacolo “Signora Porzia ricette per la felicità”, un unicum nel panorama teatrale contemporaneo che ha incantato il pubblico del prestigioso Festival dei Due Mondi di Spoleto nei due appuntamenti del 28 e 29 giugno scorsi. “È stata un’esperienza meravigliosa e profonda trovare un pubblico così attento, pronto e poeticamente ricettivo – dice l’attore Federico Barsanti. Non so mai che cosa può accadere durante uno show di questo genere e ogni volta salgo sul palco con tantissimi interrogativi: essere al 64° Festival dei Due Mondi di Spoleto ha amplificato tutto questo e l’emozione, assicuro, era davvero alta, specie se si aggiunge un pensiero al periodo incredibile che stiamo vivendo a causa della pandemia. E’ stato un bellissimo e necessario tuffo in un mare di follia poetica. Ringrazio profondamente per la stupenda accoglienza da parte di tutti, direzione e organizzazione del Festival, La MaMa Umbria International e i suoi tecnici e naturalmente il bellissimo pubblico che spero di incontrare nuovamente e presto.” “Ogni volta che Signora Porzia va in scena tremo e mi esalto con lei – aggiunge l’attrice Valentina Gianni –. Durante lo show sono nel respiro di Federico e del suo personaggio, lavoriamo fianco a fianco, quasi uno dentro l’altro. Essere al 64°Festival di Spoleto per me è stato uno dei momenti più emozionanti e belli dei tantissimi nostri viaggi teatrali. L’accoglienza ricevuta ci ha riempito di gioia”. Ma cosa hanno visto gli spettatori di Spoleto? Difficile anche trovare una spiegazione per quello che accade ogni volta in scena, ma anche e soprattutto al pubblico. Perché la definizione che più ci si avvicina è Teatro psico-poetico, una forma di rappresentazione che torna ad avvicinarsi al teatro delle origini in cui chi assisteva usciva trasformato da quello che aveva vissuto e sperimentato. Ma chi è la Signora Porzia? “Una maschera e in quanto tale, una presenza e
una figura potentissima – afferma Barsanti - ma sarebbe davvero riduttivo definirla soltanto così anche perché lo spettacolo si tratta di una vera e propria performance-evento che cambia ogni sera in cui confluisce un po’ di tutto – dalla musica alla danza; dallo sport al teatro di ricerca a quello più classico oltre chiaramente tanta fatica e sudore perché spingo il mio corpo all’estremo delle forze. E questo- continua- produce negli spettatori sensazioni che smuovono dentro e al contempo li liberano.” Prossimi appuntamenti con “La signora Porzia ricette per la felicità” Festival Internazionale “Approdo” in Abruzzo (Giulianova) il 25/07 e nuove date importanti per l’autunno (Roma, Viterbo ecc.) Federico Barsanti: Attore, autore e regista, insegnante di Arti Sceniche e ideatore della Strategia Poetica. Allievo nel percorso triennale dell’attrice Raffaella Panichi, prosegue la formazione artistica tra Stati Uniti, Europa, Medio Oriente; danza classica/moderna, scherma da combattimento teatrale, esibizione liverock, maschera neutra, voce, maschera di commedia dell’arte, per spaziare poi nel campo della meta-genealogia e della psicoanalisi junghiana. Vincitore di alcuni premi nazionali ed internazionali di poesia e di regia teatrale. Direttore Artistico del Piccolo Teatro Sperimentale.
Ha pubblicato alcuni libri, tra cui “Porzia Ricette per la Felicità” ed un romanzo. Interprete di video-clip, cortometraggi e voice-over. Valentina Gianni: Attrice, performer e cantante toscana, dalla formazione poliedrica: si è perfezionata con vari maestri di teatro, nazionali ed internazionali. Ideatrice insieme a Barsanti del personaggio Signora Porzia. Le sue qualità vocali e la sua versatilità le consentono di spaziare in diversi campi: imitazione, voice over, speakeraggio, doppiaggio, voci per produzioni dedicate ai bambini ecc. Si occupa anche di social media e realizzazione di video a scopi promozionali. Voice Over in documentari scientifici e divulgativi per TripodPhoto Videography. Voice over per Video Ricette Fratelli Desideri kit Masterchef. Collabora come doppiatrice e Voice over per Aida Records e Buena Onda Edizioni produzioni Stefano Florio. Attualmente è impegnata nel progetto del pianista Riccardo Arrighini “La Bohème in jazz” come attrice, voce recitante e cantante insieme al trombettista Andrea Tofanelli e l’attore Iacopo Vettori, e nello spettacolo “Lasciateci divertire” insieme a Federico Barsanti. Nel 2019 nasce il suo Teatrino Valentino, spettacolo di burattini con storie da lei scritte o rivisitate.
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Casoria Ambiente presenta la nuova app per i rifiuti
La parola-chiave è digitalizzazione, si tratta di un concetto che rappresenta bene il contesto dell’Italia che prova a ripartire ai tempi della pandemia. “Abbiamo scelto questa sfida nonostante le difficoltà del dissesto finanziario, lo dimostra anche l’impegno per il cablaggio del territorio. Siamo al fianco di Casoria Ambiente per realizzare quest’impegno anche nel settore dei rifiuti”, ha spiegato il sindaco di Casoria Raffaele Bene. Nell’aula consiliare del Comune Casoria Ambiente ha presentato l’applicazione, uno strumento per rendere più veloce ed efficace soprattutto il ritiro dei rifiuti ingombranti. “L’applicazione rientra in un percorso di digitalizzazione che abbiamo iniziato da alcuni mesi, anche con il cambio d’identità visiva di Casoria Ambiente, con il logo e il portale nuovo. Abbiamo fatto tanto in questi mesi sugli indumenti usati, gli olii esausti e le deiezioni canine, la nostra prossima sfida è migliorare l’annoso problema del ritiro dei rifiuti ingombranti. L’app consentirà ai cittadini di
consultare il calendario della raccolta differenziata che ha raggiunto il 54%, inviare delle segnalazioni e richiedere il ritiro dei rifiuti ingombranti. Ce la stiamo mettendo tutta ma abbiamo bisogno del contributo dei cittadini per fare effettivamente la differenza. Il lancio dell’app coincide anche con l’avvio della campagna di distribuzione dei kit per la raccolta differenziata in quattro punti della città (due a
Casoria e due ad Arpino). Siamo uno dei pochissimi Comuni della zona a nord di Napoli che fornisce ancora le famiglie dei kit, sarà l’occasione per sensibilizzare i cittadini al download dell’applicazione”, ha spiegato Massimo Iodice, amministratore unico di Casoria Ambiente. È intervenuto anche il Prof. Pierluigi Rippa, coordinatore del corso di studi in Ingegneria Gestionale dell’Università Federico II: “Sono felice di poter intervenire in questo contesto, l’Italia è davanti soltanto a Grecia, Romania e Bulgaria in Europa sotto il profilo digitale. L’attività di Casoria Ambiente nell’applicazione per il ritiro dei rifiuti ingombranti è sicuramente una best practice”. Ha concluso la manifestazione il vicesindaco con delega alle politiche ambientali Paola Ambrosio: “Casoria Ambiente non è mai stata così attiva e propositiva come negli ultimi sei mesi, lavoriamo in sinergia anche sulla campagna di distribuzione dei kit per la raccolta differenziata in quattro punti della città”.
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Franco Pezzella
Fra Cherubino da Casoria, il rifondatore del Convento di Sant’Antonio ad Afragola
Durante gli anni della soppressione delle corporazioni religiose decretata dal governo unitario il 7 luglio del 1866, il convento di Afragola, fu abbandonato quasi del tutto dai frati (ad esclusione di alcuni di loro lasciati sul posto giusto per sopperire alla custodia e alle funzioni religiose dell’attiguo santuario) e parzialmente trasformato, dalla subentrante amministrazione comunale, in mendicicomio e ospedale. Fu proprio allora che per la struttura, sorta nel 1633, cominciò un lungo periodo di abbandono: a poco a poco i muri si screpolarono, i soffitti, i tetti, le terrazze crollarono, le erbacce s’impadronirono dei giardini e del chiostro, la stessa chiesa, abbandonata anch’essa nel 1902 dai pochi frati per le sempre più pressanti ingerenze dell’amministrazione comunale, fu spogliata delle suppellettili e lasciata nell’incuria più completa per circa un anno. Il nuovo corso della storia di questo convento iniziò, infatti, l’anno successivo, con l’arrivo di una nuova comunità diretta da Fra Cherubino da Casoria che, in capo a qualche anno, nel 1906, riuscì a riscattare il convento dall’amministrazione comunale, grazie anche ai buoni uffici del sindaco, l’avvocato Tomaso Laudiero. Fra Cherubino, al secolo Marco Iorio, era nato a Casoria, in una laboriosa e religiosissima famiglia di artigiani, il 15 novembre del 1861. Dopo una prima formazione scolastica elementare e media, i genitori - su consiglio di due suoi educatori, il professore Marco Pezzella e un reverendo di cui non ci è per-
venuto il nome, i quali erano rimasti favorevolmente colpiti dalla mitezza e dalla vivida intelligenza del bambino, avvertendone, viepiù, una tendenza alla vita ecclesiastica - nella primavera del 1876 lo avviarono al Collegio serafico francescano di Portici. Accolto gioiosamente dai frati e dagli altri probandi, Marcuccio, come amorevolmente lo appellavano i genitori e la sorella Paola, si abituò subito al nuovo ambiente e nel giugno dell’anno successivo superò brillantemente gli esami del primo anno nella nuova sede napoletana di San Mandato dove da aprile si era intanto trasferito il Collegio. Nel 1878 - dopo un ennesimo trasferimento del Collegio, prima a Villa Grenier ai Ponti Rossi e poi al conventino della “Palma”, ricavato adattando la Villa Pellegrino posta alla Salita de Mauro dietro l’Ospedale San Gennaro dei Poveri, successivamente donata a Padre Ludovico da Casoria da Francesco II - Marcuccio concluse positivamente il noviziato e vestì l’abito dell’Ordine assumendo il nome di Fra Cherubino. Nel conventino sarebbe restato ben undici anni, nove dei quali impiegati per raggiungere l’agognata
investitura sacerdotale, conferitagli nell’estate del 1887, al termine di un impegnativo corso teologico, dopo otto giorni di esercizi spirituali e dopo aver sostenuto gli esami davanti agli esaminatori della Curia arcivescovile di Napoli. Com’è ovvio che fosse, dopo l’ordinazione avvenuta in due momenti, nella cattedrale di Napoli e nella piccola cappella della “Palma”, Fra Cherubino celebrò la sua Prima Messa nella Collegiata di San Mauro del suo paese natale tra le lacrime dei genitori e dei compaesani. Dopo aver soggiornato ancora per qualche tempo alla “Palma”, nell’ottobre del 1889, lasciò l’amato convento per andare a insegnare italiano, in qualità di lettore, presso il Prebendato del vicino convento di Santa Maria del Presepe alla Salita Moiariello a Capodimonte, dove ebbe ad alunno, tra gli altri, quel Padre Cirillo Caterino, autore, nel 1926, della monumentale Storia della Minoritica Provincia Napoletana di S. Pietro ad Aram. A Capodimonte, Fra Cherubino restò quattro anni, poi dopo un anno trascorso a Marigliano come insegnante di filosofia dovette far ritorno alla “Palma”, in quanto incominciava ad avverti-
re i prodomi di quell’asma bronchiale che lo avrebbe tormentato per tutto il resto della sua esistenza. Qui lo raggiunse più tardi, nel 1902, la nomina a Presidente del convento di Afragola, incarico che per spirito di «obbedienza» accolse, come sempre, con animo grato nonostante i problemi di salute e i difficoltosi compiti legati alla ricostruzione che lo attendevano, incombenze che affrontò e risolse in pochi anni, non mancando, tuttavia, di attendere anche alle necessità dei poveri, che bisognosi di tutto, si accalcavano ogni giorno, sempre più numerosi, alle porte del convento, per elemosinare una minestra e una pagnotta di pane. Con esse, il buon frate, che partecipava personalmente alla distribuzione del cibo, non mancava, con i modi dolci e garbati che gli erano propri, di dispensare anche sorrisi e parole di speranza e conforto. Non meno degna di lode fu aver instaurato in collaborazione con Fra Alfonso Palma da Napoli la pia pratica di onorare con la preghiera sant’Antonio ogni tredici del mese, giorno della festa del santo, una funzione che richiamava un gran numero di fedeli non solo da Afragola ma anche da Napoli e dai paesi del circondario. Fra Cherubino soggiornò nel convento afragolese per quasi un quindicennio fino alla morte, intervenuta al termine di una setticemia polmonare, nella notte del 15 febbraio del 1916. Nei giorni seguenti, accompagnato dalle autorità civili e religiose e da una strabocchevole folla di popolo riceveva sepoltura nel cimitero della sua Casoria.
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DIANA KüHNE
Presentato il bando del Premio “La Convivialità Urbana” per il restyling di Villa Arbusto a Ischia, tra passato e futuro La ripresa turistica sull’isola passa dalla Coppa di Nestore
Presentato il 2 luglio alla stampa il Premio “la Convivialità Urbana”, un concorso di architettura partecipata che coinvolge anche designer e sociologi, in un approccio sempre più multidisciplinare all’architettura, all’urbanistica e all’abitare collettivo che quest’anno ha come obiettivo il restyling di Villa Arbusto, sede del museo archeologico che ospita la Coppa di Nestore e altri importanti reperti ritrovati sull’isola di Ischia. Su questo sito culturale ha deciso di puntare quest’anno l’associazione Napoli Creativa, presieduta dall’architetto Grazia Torre, per lanciare la settima edizione del premio. “Dopo anni di riflessione sulle principali aree della città di Napoli, per le quali abbiamo assegnato dei premi ai progetti, da piazza San Luigi e il Casale di Posillipo a piazza Mercato, dal Lungomare alla Mostra d’Oltremare fino all’Ippodromo di Agnano, abbiamo deciso di volgere lo sguardo sull’isola di Ischia per cercare di valorizzare le grandi potenzialità che racchiude Villa Arbusto” Il progetto ambizioso aspira a favorire la ripresa turistica post pandemica dell’isola di Ischia la Coppa di Nestore, prezioso reperto dell’VIII secolo a. C. scoperto dall’archeologo Giorgio Buchner nel 1955 e custodito nel Complesso Museale di Pithecusae, a Lacco Ameno. L’obiettivo dei progetti da presentare punta a incoraggiare la ripartenza attraverso l’inclusione dei siti culturali minori e i musei civici purchè accettino la sfida della modernità adeguando la loro accoglienza e fruizione, come ha sottolineato anche il direttore generale dei Musei, Massimo Osanna in una recente intervista sul quotidiano Il Mattino. Ai gruppi multidisciplinari che parteciperanno, saranno chieste soluzioni progettuali in grado di valorizzare s il complesso di Villa Arbusto, costruita nel 1758 dal duca di Atri Carlo d’Acquaviva e poi residenza di lusso per molti nobili europei e successivamente elegante dimora appartenuta all’editore Angelo Rizzoli, che l’ha regalata al comune di Lacco Ameno. La valorizzazione si riferisce sia negli spazi interni sia in quelli esterni, e il patrimonio archeologico e culturale in esso custodito a partire proprio dalla Coppa di Nestore, che oggi presenta, ad esempio, un apparato didattico solo in italiano. Il concorso ha un montepremi di oltre 10mila euro, di cui 6mila riservati al primo classificato e gli altri divisi tra il secondo e terzo classificato, premio web e menzioni. Tutti i progetti parteciperanno ad una competizione on line sulla pagina FB di ‘NapoliCreativa’ dal 18 al 22 settembre 2021 e saranno oggetto di un’esposizione, proprio a Villa Arbusto, dal 1° al 3 ottobre 2021, per essere poi votati da una giuria tecnica e dal pubblico dei visitatori alla mostra, in una tre giorni che sarà denominata Festival della Convivialità Ur-
bana nel corso dei quali si svolgeranno convegni, seminari e incontri. Il Comune di Lacco Ameno, proprietario di Villa Arbusto seguirà con molto interesse la competizione e non ha escluso la possibilità di prevedere procedure negoziate per i progetti che riterrà particolarmente meritevoli. “Siamo orgogliosi che quest’anno il Festival della Convivialità Urbana si tenga nel nostro comune. – ha dichiarato il sindaco Giacomo Pascale - Un festival e un concorso che dialoga con i cittadini e i territori. Avviare un dibattito e partire da idee e proposte per la valorizzazione del Museo Archeologico di Pithecusae e di Villa Arbusto è un’occasione importantissima per il Comune di Lacco Ameno”. La vicesindaco Carla Tufano in qualità di assessore alla Cultura e con delega alla gestione di Villa Arbusto ha affermato : “La nostra Amministrazione sta puntando molto sulla valorizzazione di Villa Arbusto. Cultura e promozione del territorio sono infatti il fulcro principale del nostro mandato politico amministrativo. Il concorso è per noi un punto di partenza importante che ci permetterà di raccogliere idee e progetti da mettere al servizio della nostra comunità e ci impegneremo affinché stimoli un acceso dibattito d’idee, garantendo che le proposte che ne verranno non restino chiuse in un cassetto o in un file, ma siano successivamente prese in considerazione per i progetti del nostro territorio”. Alla presentazione hanno partecipato oltre alla presidente di NapoliCreativa, arch. Grazia Torre, il sindaco di Lacco Ameno, ed al sindaco e il vicesindaco di Lacco Ameno anche alcuni membri della Giuria tecnica: gli architetti Silvano Arcamone, Francesca Brancaccio, Maura Caturano, l’avv. Lucrezia Galano, oltre ai vincitori delle passate edizioni Claudio Correale e Gianluca Vosa con Raffaella Napolano e l’ing. Attilio Montefusco del Comitato scientifico e in collegamento da Roma, i rappresentanti dello studio di architettura Labics. La VII edizione del premio “La Convivialità urbana è bandito dall’associazione NapoliCreativa con il patrocinio del Consiglio Nazionale Architetti, del Comune di Lacco Ameno ad Ischia, del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II Napoli, del POLI.design di Milano, dell’Ordine e della Fondazione Ingegneri Napoli, dell’ANIAI (Associazione Nazionale Architetti e Ingegneri Italiani), del Rotary Club Napoli, dell’ACEN, dell’EWMD e delle associazioni “Napoli Pitagorica” e “Turismo Cultura Sostenibilità”. Media Partner: Caffè Design e Design Diffusion Network. Si ringraziano gli sponsor Ortolomo E.G., main sponsor, Schneider Electric, Delta Light, OBO, Vimar, GAM, Falanga, CAME, AutomationPro.
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA GIGIO ROSA
Il suo primo murales a Caserta Jorit a Casapulla (Ce) contro il razzismo Raffigurato il campione di basket Lebron James Da sabato, il Comune di Casapulla, ad un passo dalla Reggia di Caserta, vanterà una straordinaria opera d’arte permanente (in fase di completamento), realizzata dallo street-artist internazionale Jorit, considerato tra i più quotati al mondo e già autore di straordinarie prove di tecnica e stile universalmente apprezzate. Jorit, al secolo Ciro Cerullo, è conosciuto per i suoi ritratti a dimensione murale, raffiguranti personaggi famosi (e non) con il segno distintivo delle due strisce rosse sulle guance, le stesse che ha voluto materialmente sul suo volto: il suo appartenere alla “human tribe”, nel segno di fratellanza ed uguaglianza. I suoi omaggi a Maradona, Nino D’Angelo (recentemente celebrato alla presenza del cantante di San Pietro a Patierno), Che Guevara, ma anche la sua versione di San Gennaro alle porte del quartiere Forcella a Napoli o Nelson Mandela, fino a ritratti di persone divenute simboli sociali, sono ormai entrati nella proprietà morale e collettiva di un popolo che vede le sue opere come moderni panorami, veri e propri monumenti bidimensionali fotografati e condivisi anche da turisti di tutto il mondo. La pallacanestro nel casertano è un mantra; non a caso l’unico scudetto del basket
a sud di Roma fu vinto nel 1991 proprio a Caserta, e Casapulla di tradizione cestistica ne ha da vendere. Per le strade del Comune tifatino, ci sono più tabelloni che porte di calcetto, segno che questo sport è vissuto con passione ed impegno equiparabili allo sport nazionale. Molti atleti che si sono distinti in ambito professionistico, sono partiti dalla militanza di club a Casapulla, compreso l’attuale sindaco, Renzo Lillo, ex ce-
stista di ottimo livello. L’idea del murales nasce dal sogno di Gigio Rosa, conduttore radio-tv ed organizzatore di eventi, residente già da alcuni anni nella cittadina, che ha convinto Jorit a rendere omaggio attraverso una sua opera, alla grande passione per la palla a spicchi, abbinando al ritratto, un messaggio universale contro il razzismo. La realizzazione è stata possibile grazie all’impegno dell’am-
ministrazione comunale che ha usufruito di uno speciale finanziamento della Regione Campania rivolto alla promozione turistica del territorio, non gravando così sulle casse del Comune. La realizzazione del murales, in corso da circa tre settimane, è diventata un’attrazione vivente per centinaia di fan di Jorit (letteralmente travolto da affetto ed entusiasmo) che “in processione”, provenienti da ogni parte della provincia ed oltre, restano ore ad ammirarlo mentre dettaglia e definisce contorni, sfumature e colori della sua creazione, mentre accetta ben volentieri coccole ed attenzioni, sottoforma di cibi freschi e bevande, magari in cambio di un selfie. Sabato sera torna dunque la Notte Bianca, o Notte dell’Appia, seppur in formato molto ridotto e certamente più simbolico rispetto alle precedenti edizioni, a causa delle normative antiCovid, con la presentazione ufficiale dell’opera in Via Orsomando (parcheggio Villa Comunale) alla presenza dello stesso artista e delle autorità. Sullo stesso palco, alcuni giovani promettenti del territorio: i fratelli Cortese, Silvia Cecere, Enrico Caruso, Julie, Sara Santagata, ma anche professionisti apprezzati come Filippo Arpaia, Luca Sorrento e Milena Setola.
La pubblicità sulle edizioni digitali e sui siti dei giornali offre una informazione credibile. Il settimanale CASORIADUE ha una storia cartacea di 30 anni e dal lockdown ha iniziato la sua storia in edizione digitale; in aggiunta ha anche un sito del giornale. La pubblicità è un’antenna molto sensibile in una fase di ridefinizione dei valori e delle priorità. La nostra testata da la possibilità alle aziende che intendono puntare sulla qualità e sulla capacità creativa di immaginare un tempo post pandemia.
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24 FABRIZIO KÜHNE
Assofiere e Camera di Commercio di Napoli insieme per sostenere la ripartenza delle aziende espositrici
Piena soddisfazione del presidente di Assofiere, Lino Ferrara, per la pubblicazione del bando della Camera di Commercio di Napoli per l’erogazione di voucher per la partecipazione alle fiere. Il sostegno economico dell’ente camerale partenopeo, in favore delle aziende di Napoli e provincia, si pone l’obiettivo di supportare la ripartenza sostenendo la partecipazione alle fiere. “L’arduo lavoro svolto in questi mesi di pandemia, in favore del settore fieristico, trova finalmente riscontro in questi ultimi mesi –afferma Lino Ferrara, presidente del consorzio Assofiere–. Ci siamo battuti per far passare un principio importante ovvero quello dell’economia circolare prodotta dalle fiere, sia per il comparto sia per le ricadute economiche del territorio, che per indotto riceve introiti importanti dal movimento di ricettività fieristica di espositori e visitatori. Per questo motivo avevamo come Assofiere chiesto alla Camera di Commercio che eventuali supporti non fossero dati agli organizzatori delle esposizioni ma bensì a chi espone per aiutarlo a partecipare e quindi a rimettere in moto la macchina virtuosa”. Richiesta subito recepita dai
Lino Ferrara: “Ascoltate le nostre proposte per un’economia circolare delle fiere” L’azione di sostegno condivisa da Ciro Fiola, presidente dell’ente Camerale, premia tutti
vertici Camerali partenopei, ed in particolar modo dal presidente Ciro Fiola, hanno pubblicato un bando a sostegno delle aziende per la partecipazione a fiere regionali, nazionali ed all’estero come si legge dalla stessa pubblicazione. “In considerazione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 in corso e con l’obiettivo di supportare le imprese del territorio, la Camera di Commercio di Napoli istituisce un ausilio
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a fondo perduto alle MPMI della provincia di Napoli, attraverso l’emissione di un bando, finalizzato a sostenere la promozione e la valorizzazione del sistema produttivo napoletano, favorendo una maggiore partecipazione delle imprese partenopee alle manifestazioni fieristiche che si terranno nel 2021, attraverso la concessione di voucher a parziale copertura delle spese di partecipazione”. Importi significativi che
potranno certamente aiutare le aziende di Napoli e provincia, presentando la documentazione richiesta, a ripartire consentendo la ripresa anche delle fiere. L’azione, secondo Ferrara, aiuterà l’intero sistema: “Le aziende devono essere aiutate dopo quasi due anni di blocco forzato e quindi di mancati incassi. Ovviamente l’incentivo può consentire di affrontare spese espositive con possibilità maggiori e allo stesso tempo gli organizzatori di fiere hanno un’adesione maggiore di partecipanti che altrimenti non avrebbero i mezzi economici per aderire. Non ultimo – conclude il presidente di Assofiere Lino Ferrara – il vantaggio è anche degli enti fieristici che non riceveranno disdette da fiere in difficoltà, ecco perché parliamo di economia circolare e non di contributi. Ora auspico un coinvolgimento anche delle altre Camere di Commercio attraverso UNIONCAMERE”. Questo il link del bando della Camera di Commercio di Napoli: http:// www.na.camcom.gov.it/ index.php/component/k2/ item/443-bando-per-l-erogazione-di-voucher-per-lapartecipazione-a-fiere-anno-2021
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Successo per il Tour la “Rinascita” di Angelo Iannelli al Clori Flower Diner di Pomigliano D’arco Cultura, Moda, musica e tanti sorrisi
Un carro armato di emozioni, quello che porta in giro per l’Italia l’ambasciatore del sorriso Angelo Iannelli con il tour la “Rinascita” cultura, Moda, musica e degustazioni, l’erede della maschera di Pulcinella, conquista sempre più consensi. Dopo le tappe a Napoli a Villa Domi, al sindacato UGL, a Brusciano ristorante Amor Mio, a S. Elia Fiume Rapido nel Basso Lazio nella Villa Comunale e Aversa (CE) al Palazzo Cascella. Martedì 6 Luglio è giunto a Pomigliano D’Arco al ristorante Clori Flower Diner in Via Mauro Leone 100 dove ha presentato a partire dalle ore 18.00 il libro “Pandemia II ondata Rabbia e Confusione la sfida di Pulcinella” suggestiva la location, immersa tra fiori, oggetti di arredo, piante, stampe, candele, cuscini e ceramiche in un cocktail di colori a rendere magica l’atmosfera oltre agli assaggi di frittura, aperitivi, birra artigianale, vini, formaggi è stata la musica del sassofonista Rocco Di Maiolo e la voce viscerale di Marcello Colasurdo. Da sottolineare la bravura del piccolo Adam pomiglianese, di appena sette anni suonatore di tammorra, un talento. L’evento è stato organizzato dall’ Associazione Vesuvius in collaborazione con Clori Flower Diner. Ha moderato la serata con raffinatezza e bravura, Edda Cioffi conduttrice TV e presentatrice. Marcello Colasurdo (Musicista) si è
soffermato sull’amicizia con Angelo Iannelli e la figura di Pulcinella in Pandemia, affermando di esseri tutti sentinelle ambientali e amare la madre terra. Rocco di Maiolo (Sassofonista) ha duettato con Colasurdo in un siparietto dalle mille emozioni Fabio Toscano (Attore) ha ricordato l’importanza del cinema in questo momento e le emozioni che si vivono negli eventi di Iannelli. Emanuela Gambardella (Giornalista) ha ringraziato l’ideatore del tour l’amico Iannelli per il suo carisma, mettendo in evidenza l’importanza di questi incontri specie in questo momento. L’accademia Maria Mauro, ha fatto sfilare nei meravigliosi giardini del Clori Flower Diner una bellissima modella, con un abito mozzafiato nero molto
sensuale, rappresentante la vittoria della bellezza in Pandemia con il virus in mano. Ha concluso la serata il king del sorriso Angelo Iannelli autore del libro e ideatore del tour con il suo slogan “la rinascita siamo noi” con un brindisi finale. Presente le telecamere TV Club Economy di Franco Capasso. Fotografo ufficiale è stato Sandro Barroso. Tra i presenti Andrea Aselli che ha collaborato nella buona riuscita della serata, la blogger Daniela Del Prete, l’imprenditore Andrea Carnevale e il fotografro Vincenzo Burroso, la giornalista Monica Cito. Soddisfatti gli organizzatori, per il successo della serata e di pubblico. L’ appuntamento con il tour la “ Rinascita” è al Gran Caffè Gambrinus di Napoli il 20 Luglio.
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BARBARA CARERE
IVAN GRANATINO feat ABRAHAM DE PALMA
viewssu YouTube e 25.000.000 di Dopo Sanremo 2021 e due brani streams su Spotify. nella repack “BUONGIORNO” Digital store: https://backl. di Gigi D’Alessio, Pablo Escobar ink/147304518 è il nuovo brano dell’artista urban Ivan nasce a Caserta e fin da picIvan Granatino (di Ivan Granatino, colo inizia a muovere i primi passi Vicenzo Pezzella, Emanuele Marnel mondo della musica grazie al cellino). padre, interprete di musica classiL’artista campano che ama sperica napoletana, che gli trasmette la mentare e provare nuovi generi e passione per quello che è diventato nuove sonorità. Un mix di Napoli e il suo lavoro. L’artista casertano si di Panama con influenze Hip Hop/ orienta, agli inizi, fra il pop, rock e Rap e Reggaeton. Il Pablo Escol’hip hop, tanto da intraprendere un bar che ostentava oro e gioielli..un percorso artistico personale che lo po’ come tutti oggi ostentano nella porta a creare un crossover tra quevita di tutti i giorni o che vorrebbesti tre generi musicali. La sua forro ostentare. Nel pezzo, una chicca mazione si divide tra corsi di canto, con il produttore cinematografico lezioni di musica e tanti provini in Abraham de Palma che preannuncia lungo e in largo per tutto lo stivale. una collaborazione internazionale Collabora con i maggiori rappresenfutura. Da oggi in radio e negli store digitali tanti dell’hip hop italiano come CleQuesto, per Granatino, è un anno “PABLO ESCOBAR”, un nuovo brano mentino, Club Dogo, Luchè, Franco fortunato. Dal successo estivo 2020, in attesa del suo album in autunno. “Caramella” con oltre 100.000.000 Il video sarà online dalla prossima settimana Ricciardi e D-Ross. Nel 2014 raggiunge il grande palcodi visualizzazioni su Tik Tok al (Napule Allucca/Believe Digital) scenico di RAI 2 a “The Voice of palco di Sanremo con Guagliune di Gigi D’Alessio, alla repack “Buongiorno” con la versione Italy” e si fa conoscere al grande pubblico scelto da J-Ax come afrotrap di “Anna se sposa”, sempre di D’Alessio che in pochi coach nella sua avventura. Nel 2016 il prestigioso palco del giorni ha già raggiunto oltre 60.000 views solo con il Topic su “Primo Maggio” a Roma. Youtube e apprezzato anche dalla critica sia generalista che Nel 2017 l’album “Ingranaggi” prodotto dalla sua stessa etichetta NapuleAllucca/Believe che ha prodotto anche i singoli digitale (Es. Arcade Boys). “Ho voluto prima di tutto omaggiare la Mia Napoli e la mia “Annarè”, remake della hit di Gigi D’Alessio e “Vitamì” con lingua – dice Ivan Granatino - e raccontare in maniera sati- oltre 3.500.000 di views su YouTube. rica il mood di questi tempi. Tutti fanno Pablo Escobar e tutti Nel 2019 con il singolo “Me llama” insieme a Bl4ir, raggiunvorrebbero essere come Pablo Escobar, ma non per l’aspetto ge oltre i 10 milioni di visualizzazioni per la hit dell’estate. negativo che il personaggio descrive ma per il modo, forse Poi con il brano “Tutto apposto” entra, per la seconda volta, troppo ostentato di far vedere e vivere il lusso. Anche il video, nella soundtrack della quarta stagione di ‘Gomorra - La Serie’ grazie alla regia di Luciano Filangeri, ha sicuramente la stes- prodotta da Sky– Cattleya; la prima con “a’ storia e Maria”. Reinterpreta “Don Salvatò” del maestro Enzo Avitabile. Semsa filosofia. Azzardo, ironia e ostentazione” Il suo percorso è “vecchio stile”, fatto di piccoli passi e di tanta pre nel 2019 ha aperto il concerto del re del reggeton Daddy tenacia. Più di un decennio di gavetta, in cui ha avuto molte- Yankee. Alcune delle sue canzoni sono state di recente scelte plici esperienze musicali, ma si è cimentato anche in veste di per un cortometraggio e “Guagliuncè” per una scena di un film attore, fino alla recente apparizione sanremese che anticipa e di prossima uscita, con Claudia Gerini. lancia il nuovo lavoro di Granatino, quello che viene definito Una carriera sempre in crescendo anche grazie ai numeri che pagano il suo impegno come per esempio, “A’ storia e Maria” “L’album più urban mai scritto”. Oggi, a tutti gli effetti, Ivan, può considerarsi un artista pop oltre 11M su YouTube, “Viene appriesso a me” oltre 17M su urban perché continua a sperimentare la musica partenopea, YouTube, “Caramella” circa 15M (topic e video) su YouTube, finalmente sdoganata e la prossima sfida sarà proprio un mix circa 8M su Spotify e 250K con oltre 100.000.000 di visualizdi contaminazioni. Ivan è uno dei precursori di questa nuova zazioni. scena che ha numeri record, insieme a Franco Ricciardi suo A settembre una nuova collaborazione con Clementino nel ex produttore. Oggi Ivan è un artista che vanta 86.000.000 di brano “Dinero”.
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La quercia del cavaliere La quercia del cavaliere DOMENICA 11/07 PRANZO D OMMEENNUI CL A / 0E7RPCRI A N Z O A 1Q1U 2 5MEEUNRUO LAA PQEU RE SR OC NIAA 2 5 E UARDOU A L TPIE R S O N A ADULTI ANTIPASTO 6 PORTATE A DN I TAIN PT A ISPTAOS T I M I S T I C TIT A I N NT OISPTARS A 6O PN O RPTRAOTDEOD TN I IMEI S T I T A G LCIO ER AG N EP D R IO SDAOLTUTMI I NEOFSO TR M AN I G EI TAGLIERE DI SALUMI E FORMAGGI PRIMI PACCHERI AP LR LA I MSII C I L I A N A OL L A S I C I L I A N A PACCHERI A C O N C H I G L I O N IOR I P I E N I A L L E RH D IUGRLEI ODN E IL RCI A C OVNEC P IMEPNOI A L L E VERDURE DEL CAMPO SECONDI T R I S D I C A SRENCEOLNAD Q I UERCIA T R I S D I C A RON E L A Q U E R C I A S T R A C C E T T I D I POO L L O B U R R O E LV S T R A C C E T TSIA D I IPAO L L O B U R R O E C O N P A T A TSEA L AV LIF AO R N O O IN AA LT AA TT IN TR AN O O CO NS P E AA M L IFSO INSALATINA MISTA DOLCE DELLA CASA DOLCE DELLA CASA 10 EURO BAMBINI P R I M O :1 0P EEN TA E MABLI N SU UN RE OT B I GO SP ERC OO N :DPOE: NCNOETTO TLT A IM T LEEA S UEG O PD AT NTEO L E T T A E SECON OA : T CIO D O L C EP D EL AT ALTAI NCEA S A DOLCE DELLA CASA BEVANDE IN OMAGGIO B EOVGAN NID4E P E R S O N E DIIOV O I NGO I 1N LOI T MRAO GG N IR O 4 SPSEO R SOO N E B ID A INV CIO 1 LITRO NO ROSSO O 1 ACQUA NATU E OE D 1 A C Q U A B IRAANL C RA IZ 1 A C Q U A FN TZUARN AT LR E ED 1 ACQUA N B : P E R AFLRTI R ET VR ANDE O ZE Z ABN R I C HNI EBS: TPEE R P AAGLA TE TM R E NBTE O V AAN PDAER O RICHIESTE PAGAMENTO A PARTE CONTRADA MONTERONE AL 9 , M8 O 2 0N2 T 0 ERONE CON TT RO A D6A F R A G NAELTTO O2R0 T E O M 6 9O, N8 F 20 BE NT FRAG NN EE TV OE M OO NFORTEPRENOTAZ 49107380 B IEO NN E IV: E-N3T3O 3 3 4 9 1 0 7 9 7 9 PRENOTAZIONI: - 3349107380 -3349107979
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA BRUNELLA BIANCHI
PROGETTO EDI_ Global Forum on Education and Integration
La Fondazione Morra Greco è lieta di annunciare il primo incontro del progetto EDI_Global Forum on Education and Integration, una piattaforma internazionale in cui tutte le principali esperienze di ricerca e innovazione della didattica museale dell’arte possano essere messe in rete, in contatto e in condivisione. L’incontro si terrà il 13 luglio 2021 dalle 9.30 alle 12.00 presso la sede della Fondazione Morra Greco, il Palazzo Caracciolo d’Avellino, e sarà possibile parteciparvi anche da remoto. Ad aprire i lavori saranno Maurizio Morra Greco, Presidente della Fondazione Morra Greco, Patrizia Boldoni, Consigliere del Presidente della Regione Campania e Rosanna Romano, Direttore Generale per le Politiche Culturali e il Turismo della Regione Campania. Tra i molti rappresenti istituzionali ed esperti internazionali invitati a partecipare hanno già confermato in tanti, tra cui Sylvain Bellenger, Direttore del Museo e del Bosco di Capodimonte, Daniel Blanga Gubbay, Codirettore KunstenFestivalDesArts di Bruxelles, Antonella Cucciniello, Direttrice del Complesso dei Gerolamini, Cristina Francucci, fondatrice del dipartimento educativo del MAMbo e Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Matteo Lorito, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Matteo Lucchetti, curatore del progetto di ricerca Visible per Fondazione Pistoletto e Fondazione Zegna, Chus Martinez, Direttore dell’ Art Institute alla FHNW Academy of Arts and Design a Basel in Svizzera e Direttore artistico dell’Ocean Space a Venezia, Orazio Miglino, Direttore Scientifico del Laboratorio per lo Studio dei Sistemi Cognitivi Naturali e Artificiali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Marta Morelli, Responsabile Ufficio Educazione Museo MAXXI, Anna Pironti, Responsabile Capo Dipartimento Educazione - Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Angela Tecce, Presidente del Museo Madre, Ming
Tiampo, Direttore dell’Institute of Comparative Studies in Literature, Art and Culture presso la Carleton University a Ottawa in Canada, Annalisa Trasatti, Coordinatrice Servizi Museo Tattile Statale Omero, Andrea Viliani, Responsabile del Centro di Ricerca CRRI del Castello di Rivoli e Curatore del progetto Pompei Commitment, Paola Villani, Direttore per il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Luciano Violante, Presidente Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine. Nel pieno spirito di ricerca-azione di EDI, questa sarà l’occasione per avviare un’attività di progettazione partecipata con rappresentanti nazionali e internazionali di istituzioni culturali, musei, università, centri di ricerca, mondo della scuola, imprese e associazioni. EDI ha come obiettivo un programma articolato di azioni per attivare un processo virtuoso di ricerca, sperimentazione e dimostrazione che metta a sistema tutti i protagonisti e le fasi di attività necessari per garantire output e ricadute efficaci nell’ambito dell’innovazione della didattica museale dell’arte, con particolare attenzione a tutto il fronte del
digitale, e con uno sguardo sempre ampio affinché tutti i risultati di EDI possano partecipare alla costruzione di una società della conoscenza e al benessere sociale collettivo. I musei del XXI secolo sono polifonici, partecipativi e collaborativi, inclusivi e accessibili, sono un concentrato di realtà. Sempre più sono anche musei digitali, in cui le nuove tecnologie entrano in modo pervasivo nei vari ambiti. I musei e i loro pubblici riflettono la varietà di storie e relazione nel mondo e le metodologie educative possono comunicare al meglio un approccio transculturale che rappresenta queste diversità. La pandemia da Covid19 ha richiamato l’attenzione di tutti sul ruolo imprescindibile della cultura e della ricerca in cui la necessità di un sistema educativo più efficace e rispondente al mondo contemporaneo, con una dimensione innovativa, diventa centrale. Durante i momenti più drammatici di questa pandemia, se da un lato è stato evidente come i musei possano avere un ruolo determinante di supporto ad una comunità, dall’altro lato è emerso come museologia e didattica museale abbiano ancora molti spazi da esplorare e vuoti da colmare. Oggi ci troviamo ancora spesso di fronte ad un sistema museale nel quale le tecnologie digitali non sempre trovano uno spazio adeguato e vengono intese come competenze e supporto strategico all’apprendimento. EDI intende aprire in questo senso anche una riflessione e una sperimentazione su una dimensione nuova della didattica museale digitale. EDI è un programma realizzato dalla Fondazione Morra Greco per l’Arte Contemporanea, organismo partecipato dalla Regione Campania, da sempre dedicato alla progettazione di interventi di innovazione sociale. Il progetto è finanziato nell’ambito del POC 2014/2020 gestito dalla Direzione Generale Cultura e Turismo.
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A Santa Maria dell’Aiuto, l’antologia degli Occhi indiscreti su Napoli
COMUNE DI CASORIA Protocollo Partenza N. 51794/2021 del 07-07-2021 Doc. Principale - Copia Documento
“Napoli un paradiso abitato da diavoli” come la definì Benedetto Croce e, un buon gruppetto di questi diavoli, ha offerto la sua penna al servizio di questa inesauribile musa ispiratrice. Poeti, scrittori ed artisti; stimolati dagli scatti del fotografo Nunzio di Bernardo, che ha catturato nel suo obiettivo malinconici ed eloquenti ritratti di una Napoli isolata dalla pandemia, hanno dato libera interpretazione alle immagini dell’artista arricchendole di versi e racconti confluiti in un’antologia nata dall’idea della poetessa napoletana Silvana Pesola. Il testo “Occhi indiscreti su Napoli” edito da LFA –espressione della piccola ma laboriosa editoria partenopea- racconta attraverso la sensibilità dei poeti e la fantasia dei narratori la molteplicità dei mutevoli aspetti sociali e sentimentali di una città brulicante di vita, malgrado l’isolamento dovuto alla grave pandemia. Il testo (per l’aspetto poetico) è stato curato dal poeta Giuseppe Vetromile e dallo scrittore Gennaro Maria Guaccio (per la narrativa), due autorevoli firme
che hanno saputo raccogliere ed incastrare, nelle pagine dell’opera, sia i lavori di scrittori già noti che quelli di penne esordienti dalla spiccata sensibilità tra cui: la giornalista Cinzia Porcaro e la poetessa Nancy Amato, alla loro
prima esperienza narrativa; lo scrittore Mario Volpe, già noto per i suoi saggi e romanzi sull’Oriente; l’artista Giovanni Balzano, sensibile poeta ed apprezzato narratore; Vittoria Caso e Carmina Esposito, pluripremiate e profonde poetesse nonché attive operatrici culturali; oltre a Melania Mollo, Cristina Buccarelli, il professor Raffaele Urraro, Gloria Vocaturo, Gennaro Iannuzzi e altre voci poetiche di rilievo. Il libro è stato presentato nella suggestiva cornice della chiesa di Santa Maria dell’Aiuto nel cuore pulsante della città. L’evento è stato allietato dall’introduzione musicale di Roberta Pieruccini e Francesco De Vivo e dal virtuosismo canoro della soprano Alessia Cozzolino, che ha interpretato con straordinario trasporto il brano “Era de maggio”. Dopo le introduzioni di rito, la presentazione è proseguita con la lettura di brani e versi dell’antologia e le osservazioni comuni sull’importanza di tali iniziative culturali, al punto che l’ideatrice –Silvana Pesola– si è ripromessa di ripetere tale esperienza in altri sedi.
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
La Gevi Napoli Basket premiata al Comune di Napoli
Dopo 13 anni, il Napoli Basket, oggi targato Generazione Vincente, ha conquistato la serie A di Basket dopo una cavalcata trionfale che ha visto anche la vittoria della Coppa Italia di Categoria. Una annata complicata per tutte le società a causa delle restrizioni imposte dal Covid e che ha visto tornare il pubblico al Palabarbuto solamente in occasione dei playoff promozione. I rappresentanti della società sono stati oggi premiati nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino alla presenza dell’Assessore allo Sport Ciro Borriello e del Sindaco Luigi de Magistris. Erano presenti: Il Presidente Federico Grassi; l’Amministratore Delegato Alfredo Amoroso; Andrea Amoroso in rappresentanza del title sponsor Generazione Vincente, il GM Antonio Mirenghi, il Team manager Alessandro Di Fede ed il Segretario Generale Vincenzo Viola. Inoltre in rappresentanza del Comune erano presenti Rosaria Galiero, Assessore al Commercio, Attività Produttive e Bilancio e Donatella Chiodo, Assessore alle Politiche Sociali. Nel Video della web-Tv del Comune di Napoli le dichiarazioni del Sindaco De Magistris e del Presidente della Gevi Napoli Basket, Federico Grassi.
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Editore CASORIA DUE s. a. s società messa in liquidazione
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