DOMENICA 3 APRILE 2022
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Settimanale di Informazione
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ANNO XXII - N° 14 - DOMENICA 3 APRILE 2022
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ANTONIO BOTTA OSPITE DI TROISE, NELLA TRASMISSIONE “LA COPERTINA”, IN ONDA SU NANO TV, LA DOTT.SSA MARIANNA RICCARDI, ASSESSORA ALLE “POLITICHE SOCIALI” DEL COMUNE DI CASORIA
IL CUORE GRANDE DEI CASORIANI PER I PROFUGHI UCRAINI Ospite di Nando Troise, nella trasmissione “La Copertina”, in onda su Nano TV, è la dott.ssa Marianna Riccardi, Assessora alle Politiche Sociali e alle Pari Opportunità della città di Casoria. Facendo riferimento al numero del 6 marzo scorso di Casoriadue dedicato all’emergenza della guerra in Ucraina, il Conduttore invita, in primis, l’Ospite a riferire ai cittadini di Casoria quali iniziative il suo Assessorato ha messo in campo per accogliere i profughi ucraini. In merito, Riccardi spiega che “il Comune di Casoria sta gestendo l’accoglienza, su indicazioni delle Linee Guida del Ministero e della Prefettura, insieme con i servizi sociali, grazie agli assistenti sociali e, in particolare, al supporto della dott.ssa Sorrentino, già da tempo occupata nel progetto SPRAR sul nostro territorio (finalizzato a fronteggiare il fenomeno migratorio dovuto alle perduranti situazioni di conflitti armati, di crisi e di instabilità politico economica in Africa e nel Medio oriente, n.d.r.).
“Attivata la macchina della solidarietà: agiscono in sinergia, con il format della disponibilità, il Comune, le scuole, le associazioni di volontariato, le famiglie, i singoli cittadini. Falsa la notizia del nostro presunto disinteresse per i funerali di un’anziana indigente. Il lavoro certosino continua per nuovi arrivi. Grata ai lavoratori che operano nel settore delle “politiche sociali”. In un appartamento di 170 mq, ristrutturato in pochi giorni, ospiti 4 famiglie ucraine con bimbi”.
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4 Troise, indicando la foto di copertina del predetto numero del Settimanale scattata a Sumy, città a nord – est dell’Ucraina, dopo aver letto l’inizio dell’articolo della giornalista Maria Cristina Orga sull’aggressione militare, chiede alla dott.ssa Riccardi un suo parere in merito. Lei esprime sgomento e dolore per il dramma vissuto dal popolo ucraino, in particolare dai bambini e dalle donne,costretti a scappare, terrorizzati, dalle proprie abitazioni per non morire sotto i bombardamenti, manifestando il personale apprezzamento per la disponibilità della comunità cittadina ad accogliere i profughi, “non solo donando alimenti, medicinali, indumenti, ma anche nell’ospitarli nelle loro abitazioni e/o nel mettere a disposizione appartamenti vuoti”. Al Comune, abbiamo attivato anche un format, dove i cittadini possono comunicare la loro disponibilità a rendersi utili per i profughi”. A tal proposito, il Conduttore comunica che l’istituto Orsini ha accolto due bambine e l’hotel Business a proprie spese ha ospitato due famiglie; “bellissima anche l’accoglienza riservata a due bambini ucraini, Marco 5 anni e sua sorella Sofia di 10 anni, dalla Dirigente Maria Grazia Puzone e dagli operatori scolastici della scuola S.Mauro, segmento dell’”infanzia” e della “primaria” dell’I.C. I Ludovico da Casoria, al cui evento hanno partecipato anche il sindaco Bene e l’assessora alla P. Istruzione Guarino”; inoltre, fa riferimento all’intervista all’ucraina Svitlana, intervistata dallo scrivente, esponente USB CGIL napoletana, che è ora in Romania, impegnata nel servizio di accoglienza e di assistenza dei profughi in fuga dalla loro terra martoriata. Un’altra domanda rivolta dal Direttore di Casoriadue a Riccardi riguarda la notizia di un appartamento di proprietà del Comune reso disponibile per ospitare 4 famiglie ucraine con bimbi piccoli, noti-
zia resa pubblica dal dott. Pasquale Longhi, Fondatore dell’ambulatorio di medicina solidale, sito presso l’oasi di San Ludovico. “La Prefettura” lei risponde “ci ha convocati per l’appartamento chiedendo la nostra disponibilità. L’immobile, situato nella zona di via Giovanni Amato, di circa 170 mq, composto da cucina, quattro camere da letto, due bagni e ampio salone, con utenze già attive, sarà pronto per il fine settimana, dopo piccoli lavori di ristrutturazione. Si è attivata una macchina di solidarietà tra le varie Associazioni territoriali, che hanno aperto una pagina fb, invitando i cittadini a donare il necessario, non solo per arredare l’appartamento, ma anche per offrire biancheria da letto e da bagno, prodotti per l’igiene, cibo a lunga conservazione …,generi che saranno ubicati in un locale messo a disposizione a piano terra dalle suore bigie in via Giuseppe Rocco. La gestione organizzativa è curata dal mio Assessorato, in collaborazione con i Carabinieri, l’ASL per l’obbligo vaccinale e i servizi sociali per l’inserimento nelle scuole. Siamo anche in contatto con le suore francescane perché hanno ospitato tre nuclei familiari, composti ognuno da una mamma con due bambini, al fine di regolare, come detto, l’inserimento in base alle norme vigenti. Nel giro di pochi giorni, grazie alla disponibilità immediata dei cittadini, siamo riusciti ad arredare tutto l’appartamento; è da sottolineare che,nel frattempo, abbiamo chiesto la disponibilità ad accogliere per pochi giorni altre due famiglie, subito la risposta è stata affermativa, il cuore dei casoriani è veramente grande, come del resto quello degli Italiani che si stanno mostrando molto solidali verso il popolo ucraino. E’ chiaro che noi come Assessorato, a chi si rende disponibile per l’accoglienza, dobbiamo far presente che non è
possibile prevedere il tempo di ospitalità e, quindi,le famiglie ospitanti devono essere ben consapevoli di ciò. Anche da tal punto di vista, il lavoro della dott.ssa Sorrentino è encomiabile. Altro spunto di conversazione è una lettera della dott.ssa Riccardi, pubblicata sul settimanale Casoriadue, in risposta ad un video circolato sui social sul presunto disinteresse del Comune per i funerali di un’anziana indigente. “Ci teniamo a chiarire” osserva il Conduttore “per amore di verità. Com’è andata a finire? “Mi fa piacere chiarire i termini della vicenda” puntualizza l’Ospite. “Noi abbiamo seguito la procedura richiesta dalla burocrazia, che anche nelle vicende più drammatiche si è obbligati a rispettare e quando l’ufficio addetto ha disposto tutto secondo norma, abbiamo cercato di contattare i figli della signora deceduta, ma non ci hanno risposto. Poi, da un vicino che abbiamo contattato, di cui conoscevamo il recapito telefonico, siamo stai informati che, tramite un’onoranza funebre di Afragola, la salma stava per essere prelevata Quindi è stata una falsità aver fatto circolare la notizia del nostro disinteresse. La salma doveva essere rimossa alle ore 17, la mattina ci siamo attivati e abbiamo disposto, nel giro di poche ore, tutto secondo procedura per il servizio richiesto”. Opportuno la sottolineatura del Conduttore circa il fatto che “spesso la”campana” della Giunta municipale non suona per comunicare notizie sull’operato dell’Amministrazione,benché Nano Tv e Casoriadue siano disponibili per diffonderle. E’ chiaro che se la campana del Comune non suona, è facile che quella stonata delle “bufale”, delle false notizie ha buon gioco nel propagarle”. Altro domanda riguarda l’istituzione del cosiddetto COC. “Esso” precisa l’Assessora “è il Centro Operativo Co-
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munale, il cui obiettivo è di monitorare la situazione emergenziale determinata dalla guerra. Proprio ieri, presso il Comando della Polizia Municipale, c’è stata la prima attivazione del COC, abbiamo incontrato la Protezione Civile, l’ASL, la Polizia locale, i Servizi sociali, nella figura del dott. Manganiello, e il Settore urbanistica”. Sull’incarico “ad interim” assegnato a Manganiello, che, oltre al settore “Ragioneria”, già di per sé complesso, si deve occupare anche di quello dei Servizi sociali, il Conduttore mostra la sua ferma contrarietà, risultando eccessivamente gravoso l’incarico. Ritornando al COC, Riccardi puntualizza che esso ha il compito, esplicitamente richiesto dalla Prefettura, di tenere sotto controllo le modalità organizzative di accoglienza delle famiglie ucraine, esigendo che il predetto Centro debba fornire in merito precise indicazioni alle strutture alberghiere, alle scuole e alle famiglie ospitanti. Rispetto a queste ultime, è opportuno far loro rilevare, riguardo ai minori accolti, che non si tratta di affidamento, ma di accoglienza temporanea, per non dare adito a “illusioni”. La regia del COC è affidata al Sindaco e ai vari Dirigenti del Comune: P.M., Coman-
dante Giuseppe Sciaudone, Servizi sociali, dott. Manganiello con l’assistente sociale Sorrentino, Protezione civile del Comune con Ferrara e Alifuoco e le varie associazioni che hanno creato una rete di solidarietà: “Medicina solidale”, Protezione civile “Le “Aquile”, e l’APS Bethel di Arpino – Casoria, ossia Chiesa Cristiana Evangelica, attiva con l’operazione “Sostieni l’Ucraina”, che ha portato in Romania e in Polonia, in diversi viaggi mediante TIR, generi di prima necessità portati da privati cittadini in centri di raccolta. Tra essi figura anche il Palazzetto dello Sport, “ancora non fruibile”, ammette sconsolato Troise, a causa dell’annoso contenzioso tra l’Ente locale e la società Oriens, motivo per il quale la squadra di Volley di Casoria, quarta in classifica,è costretta a giocare in strutture sportive dei Comuni vicini”. In merito al “format di disponibilità”, la dott.ssa Riccardi rende noto che all’inizio era stato predisposto, su modello di quello di Napoli, per i beni di prima necessità da inviare in Ucraina e nei Paesi confinanti, successivamente rimodulato per le accoglienze delle famiglie. Ciò, come già detto, richiede un lavoro delicato e certosino per tutelare chi accoglie e chi è accolto, in particolare i minori.
Non sono mancate famiglie che hanno messo a disposizione immobili sfitti e altre disponibili per fornire ciò che riguarda l’arredo degli appartamenti. Il lavoro continua perché continuano a giungere profughi. Sulla domanda del Conduttore riguardante “i rapporti con la Prefettura”, la dott.ssa Riccardi risponde che da quando è Assessora alle Politiche Sociali si è interfacciata spesso con la Prefettura per i Rom ubicati nella zona Cantariello, si era anche pervenuti ad un accordo per una loro sistemazione, “era quasi pronto un protocollo d’intesa, ma tutto è stato bloccato con la nomina del nuovo Prefetto”. In merito alle Linee Guida dell’Assessorato, l’Ospite pone in rilievo il lavoro delicato che vi si svolge con iniziative progettuali volte all’assistenza di famiglie disagiate. Aggiornato anche lo SPRAR, per l’emergenza profughi ucraini. Efficacissimo, al riguardo, ha sottolineato la Dottoressa, “l’impegno profuso a tempo pieno, senza risparmio, anche oltre l’orario di lavoro, della dott.ssa Mariella Bruno, del dott. Carlo Lembo e del dott. Antonio Chianese, persone oneste e disponibilissime, a cui fanno riferimento, ben motivati, tutti i lavoratori, uomini e donne, impegnati in questo settore”.
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CASORIA, BASILICA PONTIFICIA “S. MAURO”: CELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DALL’ARCIVESCOVO BATTAGLIA PER IL 50° ANNIVERSARIO DELL’ORDINAZIONE SACERDOTALE DI DON NUNZIO D’ELIA
SI DIVENTA PRETI SOLO PER AMORE In occasione del 50° anniversario di sacerdozio di mons. Nunzio D’Elia, il 24 marzo scorso si è svolta, nella Basilica Pontificia di San Mauro Abate, la concelebrazione eucaristica di ringraziamento presieduta da Sua Ec.za Rev.ma mons. Domenico Battaglia. Il Preposito Curato don Mauro Zurro, nel porgere il benvenuto all’Arcivescovo a nome della comunità parrocchiale, della famiglia D’Elia, del Capitolo Collegiale e di tutti sacerdoti e religiose presenti, ha ripercorso le tappe del carissimo don Nunzio alla sequela di Cristo dal 29 marzo del 1972, giorno in cui dalle mani dell’Arcivescovo Corrado Ursi ricevette “il dono inestimabile dell’Ordine Sacro. Una vita, la sua, spesa per la Chiesa attraverso molteplici incarichi. In modo particolare ricordiamo i lunghi anni in cui ha svolto il servizio di cappellano presso l’Ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi, gli anni all’Istituto Superiore di Scienze Religiose in qualità di docente e di Direttore, il delicato impegno al Tribunale dei Santi svolto con passione e competenza, il suo servizio pastorale nella parrocchia San Paolo qui a Casoria, dove ha profuso il suo impegno, nei venti anni in cui è stato parroco, per la costruzione dell’edificio di culto ed i locali per le attività pastorali”. Nella riflessione omiletica, don Mimmo ha innanzitutto espresso gratitudine al Signore per la possibilità concessagli di “celebrare il mistero della vita di un sacerdote, il mistero e la bellezza, nello stesso tempo, di un “sì”, un sì all’Amore, perché la storia di un prete è una storia d’amore. Questa è l’unica ragione per la quale si sceglie di diventare preti, per amore, solo per amore. Ed è questo amore che guida la nostra vita, riempiendo il nostro cuore e che dona un senso anche alle nostre fatiche. Sono rimasto colpito dalla frase posta davanti all’altare: “Noi non predichiamo noi stessi, ma Cristo come Signore”. E’ bellissima:c’è il senso della vita di un prete in questa espressione, e poi ho scoperto che è la frase voluta da don Nunzio nel giorno della sua ordinazione sacerdotale.”. Il Celebrante ha eviden-
ziato che il senso della frase vale per tutti, non solo per i sacerdoti; infatti, ogni qualvolta partecipiamo al banchetto eucaristico, annunciamo con la nostra vita che Gesù Cristo è davvero nostro Signore, la forza e il senso della nostra vita. Egli ci accompagna quotidianamente, senza lasciarci soli, ciò che conta, allora, è la fiducia che riponiamo in Lui, al quale affidarci sempre. Richiamando, poi, il brano del Vangelo proclamato, quello dell’Annunciazione, don Mimmo ha posto in rilievo che Maria si affida completamente al Signore “e nel suo “sì” si realizzano le promesse, come anche nel nostro “sì”. Nella fedeltà al nostro “sì” Dio compie la Sua opera. E la nostra forza non è la nostra intelligenza, non è il nostro sapere, ma la fedeltà di Dio e nella Sua fedeltà si scopre l’amore del Padre.” Nel ricordare che “non ci si fa preti una volta per sempre, ma ogni giorno bisogna lasciarsi fare preti dal Signore”, il Presule ha sottolineato il bisogno di stare ogni giorno in ginocchio davanti a Lui, per sentirlo “il tutto della vita”,percependo la gioia “del Suo abbraccio”. “Il rischio” ha proseguito “ è di predicare solo noi stessi, ponendo noi stessi al centro di tutto, la nostra immagine, le nostre pretese”. Da qui l’invito di don Mimmo a “farsi da parte,con umiltà, non sei tu che hai scelto Dio, ma è Dio che ha scelto te. Tu puoi essere
solo uno strumento nelle Sue mani, ma sii felice di essere Suo strumento. La tua vita appartiene a Lui e vivi di Lui”. Certo, ha spiegato, non si è esenti da momenti di smarrimento, di turbamento, di difficoltà, di dolore, ma è bello sapere che “soprattutto in quei momenti il Signore ti è accanto e viene ad abitare con te i momenti che tu stai attraversando. Maria chiede : “Com’ é possibile? E’ proprio quel “come” che dovrebbe caratterizzare la nostra storia di preti, la nostra vocazione, ma anche la nostra vita di credenti e di cristiani: “Com’è possibile accogliere il disegno di Dio nella nostra vita E’bella la risposta dell’angelo: “Non temere”, un’espressione che nella Bibbia pare sia scritta 365 volte; è come dire che ogni giorno dell’anno c’è un angelo che ti dice di non avere paura, qualunque sia la condizione che stai vivendo”. Se restiamo prigionieri delle nostre paure, puntualizza l’Arcivescovo, predichiamo noi stessi, perdendo la fiducia nel Signore. Egli non delude, non ci abbandona mai. Maria ci insegna ad affidarci totalmente a lui, senza aggrapparci alle nostre sicurezze. Altra espressione dell’angelo è che “ il Signore verrà”. Commentando questa frase, don Mimmo ha posto l’accento sulla presenza costante di Dio nella nostra vita, viene in tutto ciò che ci accade. La risposta di Maria “eccomi” è anche la nostra risposta” E’ Dio che ci dice per primo l’”eccomi”, assicurando che possiamo sempre contare su di Lui. Anche noi, pronunciando l’”eccomi”, mettiamo la nostra vita nelle Sue mani; un “eccomi” detto anche ai fratelli e pronunciato nella Chiesa, che è madre, con le sue rughe, a volte con i suoi sbagli, ma sempre madre che accompagna, che accoglie,che accarezza. Ed è dentro questa chiesa che tu stai scegliendo di servire e di amare il Signore. Cinquant’anni fa don Nunzio ha pronunciato il suo “eccomi” e l’ha pronunciato, poi, ogni giorno, facendosi riempire dalla Sua grazia, manifestandoGLI sempre gratitudine”, anche nei momenti difficili, di dolore e di sofferenza, suoi, e della gente, di cui sé fatto carico, ma
DOMENICA 3 APRILE 2022 compiendo quotidianamente la Sua volontà con coraggio e forza. E anche adesso che è sulla carrozzina, egli pronuncia l’eccomi, “perché la sua forza é nell’eccomi di Dio, nella fedeltà di Dio” Richiamando, poi, quanto di bello don Nunzio ha compiuto nella sua vita sacerdotale, ha spronato tutti, sacerdoti e laici presenti, a rinnovare il “sì” al Signore, rimarcando che oggi c’è bisogno di cristiani autentici, sovversivi per amore del Vangelo, come lo sono stati i Santi, vivendo il Vangelo con una mentalità da risorti, con una mentalità vincente, traendo la forza da Dio, senza mai dimenticare di perdonare, perché chi non è capace di farlo, sta mettendo al centro della sua vita se stesso, le sue ferite, non Dio. Rivolgendosi direttamente a don Nunzio, gli ha espresso il “grazie”
7 a nome di tutta la chiesa diocesana per il suo “sì” nei 50 anni di sacerdozio, per la sua testimonianza, “soprattutto in questo momento particolare della tua vita, e che davvero la tua vita sia sempre di più offerta al Signore per il bene della Chiesa, per il bene di tutti coloro che tu hai conosciuto e incontrato, per il bene di tutti i sacerdoti, nessuno escluso. Dio ti benedica, ti accompagni e ti protegga. Amen. Al termine della celebrazione, don Nunzio ringraziando l’Arcivescovo, i confratelli concelebranti, i fedeli, ha espresso parole di lode al Signore per averlo reso “degno di fiducia per il dono del ministero sacerdotale”vivendo la fedeltà a Cristo e alla Chiesa. sottolineando, in particolare, per un sacerdote, l’importanza di provare la bellezza e lo stupore
dell’Eucaristia. Ha espresso, infine il desiderio di donare la casula alle suore catechiste, che hanno educato ed educano alla fede, chiedendo di farla girare fra le parrocchie di Casoria. Un ringraziamento, infine, don Mimmo l’ha rivolto al Vescovo emerito, S. Ec. Mons. Lucio Lemmo, ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale, alle suore delle varie Congregazioni religiose, in particolare alla corale delle suore sacramentine di S. Maria Cristina Brando, dirette dal direttore del S. Carlo Michele Polese con il figlio Nicola al pianoforte. La serata si è conclusa con un momento conviviale nei locali del Madrinato S. Placido, offerto dalla famiglia D’Elia. Impeccabile, come sempre, il sevizio di sorveglianza della Protezione civile “Le Aquile”.
MARIA CRISTINA ORGA
IO RACCONTO STORIE magazine
TUTTI PER CASORIA: CASORIA PER TUTTI L’uovo di Colombo, la quadratura del cerchio, un invito che non si può rifiutare una formula chiara, breve e concisa: insieme si può. Questa la panacea ai mali ultradecennali di Casoria, individuata e proposta dal presidente del consiglio comunale di Casoria, Andrea Capano, eletto per la prima volta nel lontano 2003 e riconfermato alle ultime amministrative per la lista civica Casoria Libera a sostegno del sindaco Bene, con una valanga di voti che ne rende la voce forte e autorevole. D’altronde non si sopravvive a tanti sindaci e coalizioni, a tanti tentativi e altrettanti fallimenti amministrativi, se non si ha una credibilità personale e una spina dorsale tali da resistere alle pallottole dei detrattori quanto al fuoco “amico” che poi così amico spesso non è. Lei è il più votato di sempre al consiglio comunale di Casoria. Come interpreta il plebiscito che l’ha portata alla presidenza del consiglio? Sono stato eletto la prima volta nel 2003 e sono il più votato da anni. Credo che sia per l’esperienza che ho maturato nel tempo ricoprendo vari ruoli, come presidente della commissione, ma anche ruoli sovraccomunali come quello di assistente parlamentare a Bruxelles. Questo mi ha portato alla presidenza del consiglio, una carica non facile da ricoprire se non si ha esperienza. Un riconoscimento che porta con sé anche una grande responsabilità, con-
un tavolo programmatico e operativo a cui siedano tutti i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione e uno scatto di ritrovato senso civico da parte dei cittadini: è questa la ricetta del presidente del consiglio comunale di Casoria, Andrea Capano, per guarire finalmente la città di San Mauro dai mali cronici che la affliggono da troppi anni.
siderando che da anni ormai Casoria attraversa dei marosi amministrativi e politici che le rendono la vita difficile. In questo momento ancora più difficile a causa del dissesto finanziario che abbiamo riconosciuto iin consiglio comunale quasi due anni fa. Proprio a questo volevo arrivare: quali sono per le maggiori criticità e quali invece secondo lei le vie di soluzione da intraprendere? La criticità maggiore di questi anni è la mancanza di personale, aggravata dai dati anagrafici del personale a causa dei quali molti sono andati o stanno andando in pensione, anche grazie a “quota cento” che ha fatto andare in grande criticità la macchina comunale. Oltretutto il dissesto finanziario ci lega le mani verso nuove assunzioni. In questo periodo stiamo mettendo a punto il bilancio di previsione per il 2022 che ci darà un po’ di respiro prevedendo ventidue figure di categoria B e C da assumere dal concorsone della Formez della Regione Campania. Abbiamo tempo fino al 31 marzo per mettere a punto il bilancio e un minuto dopo potremmo attingere dalle graduatorie e fare assunzioni in tutti i settori del comune, perché non ce n’è uno in cui il personale sia sufficiente ai bisogni. Per fare un esempio, in un territorio di 12 kmq che ospita 77.000 abitanti, ci sono solo ventotto vigili ur-
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8 bani. Ma bisogna mettere in conto che ogni mattina, tra richieste di ferie, di 104, di turnazione, ci troviamo la disponibilità di una dozzina di agenti, che devono dividersi tra chi fa la giudiziaria, chi fa accertamenti, chi sta a piantone, chi fa la viabilità e così via. Le difficoltà sono tante e facilmente immaginabili. Questa amministrazione si è presa in carico molte criticità e ce la sta mettendo tutta per risolverle, a cominciare dal dissesto finanziario e dal PUC, già approvato in giunta e che, entro fine anno, vedrà l’atto finale dell’approvazione in consiglio. Il prossimo 5 aprile partiranno le osservazioni che hanno presentato i cittadini che per un mese verranno riviste dal dirigente e accolte o respinte se irricevibili. Poi il piano redatto verrà inviato all’Area Metropolitana che emetterà parere e poi tornerà in consiglio per l’approvazione finale. Cosa ci si aspetta dl PUC? Una delle cose principali è la riqualificazione delle grandi aree dismesse, risalenti agli anni ’50, che è da considerarsi strategica nell’ambito della pianificazione dell’intera città, anche in virtù della loro ubicazione in prossimità del centro cittadino. La proposta di piano ne prevede la riqualificazione attraverso una forte integrazione delle destinazioni d’uso, dal terziario al commerciale, al produttivo e, anche se in misura che non dovrà superare il 20% della superficie lorda del comparto, anche residenziale. Inoltre, il 50% delle superfici territoriali di ogni comparto attuativo dovrà essere libero dall’edificazione e ceduto all’amministrazione per la realizzazione di standard urbanistici di quartiere: viabilità, parcheggi, spazi pubblici, parchi e giardini. Tutto ciò grazie a procedure amministrative semplificate quali il permesso di costruire convenzionato. Per tutte le aree marginali del territorio, sulla scia della lodevole esperienza del Parco Michelangelo, il piano prevede di creare un sistema di parchi pubblici e privati ad uso pubblico che potranno essere realizzati anche da privati, mediante intervento diretto, convenzionato all’uso pubblico. Relativamente al dissesto finanziario, chi meglio di lei che è lì dal 2003, può darci una spiegazione per capire come si è arrivati ad un rosso così profondo! Il dissesto deriva tutto dai tributi, da una forte carenza dell’ufficio tributi. Ovvero, più semplicemente, va detto con chiarezza che la responsabilità è di quei cittadini evasori che non pagano le tasse comunali, giusto? Esatto. Oggi molti a Casoria si sentono
in diritto di non versare i tributi, di nessun genere, dalla semplice multa stradale alla Tari… A cosa si deve questa assoluta, irresponsabile mancanza di senso civico? Forse siamo stati noi “poco attenti”, tra virgolette, a recuperare questa massa di crediti, perché negli altri comuni a Nord di Napoli, come Afragola, Fratta, ecc., la riscossione dei tributi è stata esternalizzata. Oggi anche noi abbiamo attivato l’esternalizzazione che è un modo più efficace per intercettare gli evasori e recuperare i crediti non riscossi. Però l’esternalizzazione rappresenta un costo per il Comune. Come ogni comune in dissesto, noi siamo stati obbligati al piano di recupero. E oggi è chiaro che recuperare i tributi non versati attraverso Equitalia non è efficace, perché ad un certo punto la normativa blocca “l’aggressione” all’utente. Mentre il privato, che viene pagato sull’agio, ovvero su quello che riesce a recuperare, è più motivato a costringere i cittadini inadempienti ad ottemperare al suo dovere fiscale. Che poi sono quegli stessi cittadini che si lamentano delle buche stradali, del non tempestivo smaltimento dei rifiuti da parte di Casoria Ambiente e che, nonostante ciò, continuano a non pagare i tributi. Non si rendono conto che il Comune non ha fondi dallo Stato centrale, ma deve recuperarli attraverso le tasse comunali per erogare i servizi! Con l’amministrazione Bene stiamo cercando di mettere un punto a questo malcostume e andare a capo. La totale assenza d’appartenenza alla Res Pubblica che mostrano molti casoriani mi lascia sgomenta… Purtroppo fa parte dell’essere umano. Conoscendo la lentezza della burocrazia, se io prendo una multa con la macchina, non mi accontento di andarla a pagare in posta, ma vado direttamente al comando dei Vigili Urbani, pago e pretendo che l’importo mi venga defalcato dal ruolo. Ma questo lo facciamo in pochi. Per quanto mi riguarda se prendo una multa perché mi è scaduto il grattino della sosta, io umanamente mi arrabbio, ciononostante corro a pagarla entro 5 giorni per avere lo sconto del 30%. Non mi sogno di insabbiarla e aspettare l’ingiunzione! Come si recuperano gli evasori irriducibili ad un’assunzione di senso civico e di appartenenza al territorio che ormai sembra scomparsa da Casoria? Vede, chi mi conosce lo sa, questo spiega perché, con 600-700 candidati in
lizza alle comunali poi Andrea Capano prende sempre i suoi 1200 e oltre voti, a preferenza unica. Da presidente del consiglio, ho rifiutato la macchina per dare un segnale forte alla città, perché ho pensato che era solo un aggravio di spesa per l’amministrazione: tra costo della macchina, assicurazione, tassa di circolazione, benzina e due dipendenti del Comune che fanno da autisti, uno la mattina e uno al pomeriggio. Come me si arriva ad un costo di 150.000 euro l’anno, per cui un minuto dopo l’elezione a presidente del consiglio comunale, ho rifiutato la macchina. Questo perché io amo Casoria e i suoi cittadini. Quante cose vorrei fare per questa città! Ce le dica! Così lanciamo un appello alla cittadinanza affinché assuma i suoi comportamenti di vita come modello a cui ispirare la propria. Se sapesse che il suo esempio verrà seguito da tutti e farà in modo che le cose cambino, concretamente, che farebbe? Ai casoriani chiedo di darci una mano. Ad esempio, ad un cittadino ne vede un altro che commette un reato, un’infrazione, come ad esempio lo sversamento selvaggio di rifiuti illegali che vengono da altri comuni e continuano a flagellare il nostro territorio, chiedo di fare una foto, un filmato, una segnalazione e di mandarla all’amministrazione, al comando dei Vigili Urbani. E ancora: se vediamo macchine parcheggiate fuori posto, o qualcuno che procura danno al territorio, noi lo dobbiamo denunciare. Cittadini, ci dovete dare una mano, ancora di più oggi che il Comune ha carenza di dipendenti: non si arriva a 230 dipendenti, per tutti i settori. In passato ce n’erano 600-700. Quindi oggi io chiedo aiuto ai cittadini onesti, ai cittadini perbene, quelli che vogliono dare una mano, perché è molto semplice puntare il dito contro il sindaco e gli amministratori e non fare niente, non assumersi responsabilità. Ma è possibile, e mi riallaccio all’ultimo episodio di via Principe di Piemonte, che nessuno abbia visto di domenica pomeriggio chi ha letteralmente strappato dal cemento la macchinetta per le foto tessere, con un martello, una sbarra di ferro! È mai possibile che nessuno l’abbia visto e nessuno abbia fatto una telefonata ai Carabinieri? L’omertà arriva a questo? E poi la colpa è dell’assessore, o del sindaco, o del presidente del consiglio! Quando vedo cose del genere sento cadere le braccia e mi rendo conto che siamo in pochi a voler bene a questo territorio. Tutti vogliono parlare, dif-
DOMENICA 3 APRILE 2022 fondere false notizie, ma nessuno vuole entrare nello specifico. Io penso che se non ci mettiamo tutti quanti assieme, né io, né lei se fosse il sindaco, né Raffaele Bene o chiunque fosse al suo posto riusciremmo a far funzionare le cose a Casoria. Tutto ciò addolora profondamente, non solo chi è casoriano. Eppure, questa città ha una storia e una cultura, soprattutto religiosa, che le consentirebbero di ambire a diventare un’importante meta proprio per il turismo religioso. Come fare per imprimere una svolta radicale? Più volte, in consiglio comunale, il sindaco ha cercato di allargare la maggioranza, perché non si può governare con numeri risicati. Da parte mia, gli ho detto che se per instaurare un tavolo politico più ampio dovesse essere utile rimettere in gioco il mio ruolo, la mia poltrona, in qualsiasi momento io sono pronto a rinunciarci. Ci sono posizioni diverse prima delle elezioni: tu sostieni un sindaco e io un altro, ma io credo che un minuto dopo la fine della campagna elettorale, tutti dovrebbero lavorare solo per il bene della città. È ovvio che i programmi possono essere differenti, ma vogliamo prendere due punti tuoi e due miei e lavoriamo insieme per realizzarli? Prendiamo due o tre capi che vanno nell’interesse della città, li facciamo nostri e tutti quanti assieme, maggioranza e opposizione ci adoperiamo per realizzarli. Più di una volta il sindaco ha fatto questa proposta in consiglio, proponendo un ragionamento condiviso. Semplice ed efficace: l’uovo di Colombo, insomma! E che risposta c’è stata dall’opposizione? La prima richiesta è stata di azzerare tutto, giunta, dirigenti, partecipate prima di aprire qualsiasi ragionamento e individuare i punti cardine da portare avanti assieme. Ma si capisce che dietro c’è un po’ di demagogia, che emerge dagli attacchi e dalle denunce che fanno e che dimostrano la volontà di mettere
9 la maggioranza a rischio di saltare, inducendo qualche consigliere giovane a ragionare di pancia e porre fine all’amministrazione semplicemente andando da un notaio. A questo conseguirebbe un commissariamento per 8-9 mesi per poi fare un’altra campagna politica, andare alle elezioni ed eleggere un altro sindaco che si troverebbe nelle stesse condizioni a ricominciare tutto da capo. Quindi lei non crede che esista una reale volontà da parte delle forze di opposizione di superare le posizioni di bandiera e collaborare? Sarà il caso che, come l’abbiamo fatto ai cittadini, facciamo un appello alla responsabilità anche alle forze politiche tutte per una convergenza costruttiva: Casoria per tutti, tutti per Casoria! Ecco fatto. Ora, per fare una proposta che non si può rifiutare, mi dia due, tre punti cruciali sui quali chiediamo di convergere tutti, politici e cittadini per lasciare finalmente il passato alle spalle e iniziare insieme una nuova storia di Casoria. Quello che mi auguro è che, visto che sono cittadini di Casoria anche loro, i consiglieri comunali abbandonino per un attimo la loro appartenenza politica e si possano sedere con noi. Dico in primis, che, per il bene della coalizione, se devo mettere in discussione il mio ruolo sono pronto a farlo, ma vorrei che tutti assieme ci riunissimo, prendessimo due o tre punti fondamentali… Quali, presidente, quali? Ci indichi i più urgenti. Il più urgente è il personale, per far funzionare la macchina comunale. Decidiamo assieme anche tutto ciò che riguarda l’ambiente. Le anticipo che uno dei primi argomenti che porterò al prossimo consiglio comunale, in accordo con l’opposizione, riguarda i roghi tossici presenti nel territorio cittadino, l’ultimo dei quali è stato quello a ridosso dell’IMI SUD, dove c’è stato un incendio. Cercheremo di capire che cosa è successo e che cosa si può fare per evi-
tare che si ripeta in futuro. L’altro punto cruciale è la sicurezza sul territorio. Ci vuole un incontro programmatico con Vigili Urbani, Carabinieri, Prefettura, affinché i nostri cittadini si sentano più sicuri sul nostro territorio. Questi tre punti non li dobbiamo perdere di vista. Collaboriamo tutti assieme, affrontiamo e risolviamo queste criticità e un minuto dopo ognuno torni nel suo ruolo, anche a fare l’opposizione. Poi saranno i cittadini a giudicare. Dico di più: collaboriamo tutti per realizzare questi tre punti e dopo potremmo addirittura tornare alle urne. Questa sì che è una proposta da non rifiutare. L’unica cosa necessaria è sedersi tutti a un tavolo serio. Se poi si vuole fare solo demagogia, come è accaduto negli anni addietro, non si riuscirà a fare mai niente per questa città, purtroppo e sarà solo danneggiato lo sfortunato sindaco di turno. Perché oggi, a Casoria, come negli altri comuni, se non è un sindaco con una squadra che condivide con lui il percorso a vincere le elezioni, quel sindaco o non riuscirà ad arrivare in fondo alla legislatura, o pur riuscendo a reggere per due o tre anni andrà poi nel dimenticatoio perché la città non si ricorderà più di lui. Senza la squadra, insomma, si elegge un sindaco zoppo. Casoria non si salva da un solo lato, ma tutti insieme ce la possiamo fare. Sul modello della Grosse Koalizione alla tedesca, un po’ come quella che in questo momento sostiene il governo centrale. In un momento di difficoltà gravi non esistono casacche. Esatto. L’invito del saggio veterano presidente del consiglio comunale di Casoria è stato lanciato e ripetuto più volte per chi non fosse certo di aver capito. Chi vuol continuare a remare contro, tenga a mente, però, che su quello stracarico traballante barcone in alto mare a cui è ridotta la città di San Mauro c’è anche lui.
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10 MARIA SAVERIA RUSSO
CASORIA, UNA CITTÀ IN CONTINUO CAMBIAMENTO. ANTONIO ROCCO, ASSESSORE AL PERSONALE
Ogni città ha un storia ed ogni storia ha dei protagonisti che la rendono grande. Come ogni grande storia ci sono momenti di difficili, di difficoltà, ma alla fine si riesce ad avere sempre un liero fine. Il nome di Casoria, si ritiene abbia origine dalla definizione Casa Aurea, poi diventata Casaurea, e successivamente Casoria. Secondo alcuni Casoria deriverebbe invece da “Casa Mauri”. Il nome appare comunque per la prima volta in una cronaca dei Duchi di Capua scritta da un anonimo nel 948-949. Casoria è indubbiamente una delle più fiorenti cittadine della “Campania felix”. Adagiata in una fertile pianura attaccata al territorio metropolitano, in vista del Vesuvio e della prima giogaia degli appennini, essa non è nuova ai fasti opimi dell’agricoltura e del commercio, anzi fin da epoca remota è stata una perla floridissima della nostra lussureggiante regione. Poche tracce sono conservate oggi dal più remoto passato del primo nucleo ove attualmente sorge Casoria. Così si legge sul sito internet della città. Una città di grandi santi (basta ricordare San Ludovico da Casoria). Abbiamo quindi voluto dedicare questa edizione del giornale alla città di Casoria e abbiamo deciso di intervistare i rappresentanti. E tra questi non poteva mancare Antonio Rocco, assessore al personale del Comune di Casoria. Salve Antonio. Grazie per aver accettato di fare quattro chiacchiere con noi. Cominciamo l’intervista parlando un po’ di lei, del suo percorso ed, infine, del suo ruolo di assessore al personale che sta svolgendo nell’azienda più importante della città di Casoria, cioè il comune. Quella che mi ha dato i natali e in cui vivo è la Città di Casoria. Ho militato politicamente nel pci-pds-ds e sono stato segretario politico della Sezione “E. Berlinguer” di Casoria centro. Molti anni fa sono stato anche consigliere comunale. Poi ragioni personali e impegni lavorativi mi hanno allontanato dalla politica attiva. Dopo aver lavorato per alcuni anni nell’ambito della sanità privata, sono stato assunto, previo supera-
mento di concorso pubblico, presso un comune della provincia di Napoli ove ho trascorso la mia vita lavorativa. Qui ho acquisito un’esperienza pluriennale in vari ambiti, in particolare per molti anni in quello della gestione e amministrazione del rapporto giuridico-economico del personale dipendente e ho ricoperto, a seguito mutamenti organizzativi decisi dall’ente, prima l’incarico di responsabile del settore risorse umane, successivamente di responsabile del settore risorse umane e servizi sociali, poi di responsabile del settore servizi sociali e pubblica istruzione e infine di responsabile del settore servizi sociali e demografici. A fine luglio del 2021 sono stato nominato assessore comunale con alcune deleghe tra cui quella del personale. La mia nomina, come quella di altri colleghi, è avvenuta in un momento particolare della vita dell’ente. Il comune era in attesa dell’approvazione da parte del Ministero dell’Interno dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato 20202022 a seguito della dichiarazione di dissesto finanziario deliberata dal Consiglio Comunale ad agosto del 2020. Che parole utilizzerebbe per raccontare ai nostri lettori che mansioni svolge l’assessore al personale? Gli assessori in genere hanno un ruolo amministrativo diretto unicamente in quanto componenti la giunta, atteso che questa opera attraverso deliberazioni collegiali. È prassi diffusa in pressoché tutti i comuni che ai singoli assessori si-
ano conferite deleghe per specifiche materie; si tratta di deleghe, essenzialmente come compito di sovrintendenza, stimolo e controllo su specifiche problematiche. In materia di personale in estrema sintesi si occupa del piano triennale del fabbisogno del personale (atto propedeutico a qualsiasi tipologia di assunzione di personale a pena nullità ab origine delle assunzioni medesime, a meno che specifiche disposizioni di legge non dispongano diversamente), della collegata dotazione organica, dell’organizzazione, dell’adeguamento degli atti regolamentari di competenza in conseguenza nuove disposizioni legislative ecc. Quale è stata la situazione che si è ritrovato appena incaricato e come è invece adesso? La condizione in cui versava il comune sotto il profilo amministrativo a causa delle attività specifiche richieste dalla legge sia in relazione al dissesto finanziario, sia in ordine pandemia che alla carenza di personale mi era stata rappresentata dal Sindaco Raffaele Bene. Al mio insediamento, 27 luglio 2021, dalla lettura di alcuni atti mi hanno colpito innanzitutto alcuni dati. Tra gli anni 2018 e 2021 sono cessati 152 dipendenti. A oggi ne sono in servizio 252, di cui 26 a tempo parziale, a fronte di una dotazione organica di 517 posti, approvata dalla Commissione per la Stabilità Finanziaria degli Enti locali (COSFEL) in data 31.3.2021. Sono in servizio solo 4 dirigenti su 9 previsti, vi è carenza di personale di cat. D e C. La polizia municipale
DOMENICA 3 APRILE 2022 su una dotazione complessiva di 105 posti ne sono occupati solo 38. Manca perfino un numero minimo di istruttori e/o esperti informatici e potrei continuare. Lo scorso anno, benché programmate, non è stato possibile procedere alle assunzioni, tra le quali anche quelle legate al “concorsone” della Regione Campania gestito dal Formez. Perché l’iter per l’approvazione della delibera da parte della COSFEL recante il piano del fabbisogno di personale poteva concludersi solo a seguito dell’approvazione del consiglio comunale del bilancio stabilmente riequilibrato 2020-2022 e annesse prescrizioni del Ministero dell’Interno, del rendiconto della gestione esercizio finanziario 2020, del bilancio di previsione 2021-2023 e successivi altri adempimenti previsti dalla legge per gli enti dissestati. Tali approvazioni sono avvenute quasi a fine dicembre 2021 e ciò non ha reso possibile effettuare le assunzioni entro il 2021. Per cui, come prevede la legge, stiamo lavorando per un aggiornamento del
11 piano di fabbisogno del personale per il corrente anno e che solo dopo l’approvazione da parte della COSFEL è possibile avviare le procedure che portino all’assunzione di nuovo personale in funzione anche dei risultati da raggiungere, come quelli ad esempio di realizzare i vari interventi sul territorio per i quali sussistono appositi finanziamenti. Il COVID, e la pandemia che ne è derivata, ha portato cambiamenti in tutti gli ambiti. Quali sono state le difficoltà maggiori che lei stesso si è ritrovato ad affrontare nel suo ruolo e anche come persona. Durante il periodo emergenziale causato dal COVID sono certamente cambiate, per adattarsi ai continui provvedimenti normativi, le regole e le modalità di prestazione dei servizi. Nonostante ciò, l’obiettivo è stato quello di garantire alla cittadinanza i servizi essenziali nonché necessità indifferibili, quali a titolo esemplificativo la dichiarazione di nascita, di morte ecc. L’accesso in forma di front-office è stato
autorizzato previo appuntamento al fine di evitare assembramenti all’interno degli uffici. Si rappresenta anche che i dipendenti sono stati collocati in smart-working attraverso il regime della turnazione, alternandosi con i colleghi al fine di garantire meno disagi possibili ai cittadini. Che cambiamenti possiamo e dobbiamo aspettarci per la città di Casoria? Nonostante le difficoltà e i disagi accennati prima, vorrei segnalare che grazie all’impegno del Sindaco Raffaele Bene con le sue amministrazioni, la sua maggioranza e al lavoro di diversi uffici e dei dipendenti addetti, ad oggi, il Comune di Casoria può vantare diversi finanziamenti, per un totale complessivo di 50 milioni di euro, oggetti dei vari interventi: riqualificazione strade, parchi, infrastruttura verde, erp (edilizia residenziale pubblica), efficientamento energetico, messa in sicurezza ed adeguamento impiantistico palestre e aree di gioco, realizzazione parco sport, potenziamento rete idrica.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
BANDO PER LA RIQUALIFICAZIONE DELL’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
Bando per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica Misura 11 del fondo complementare al Pnrr - programma sicuro, verde e sociale: riqualificazione edilizia residenziale pubblica. Con la riqualificazione del complesso di alloggi ERP di via Castagna, il Comune di Casoria ottiene un finanziamento di 7 milioni e 478 mila euro. Queste le dichiarazioni del Sindaco, Avv. Raffaele Bene: “Siamo molto soddisfatti anche per gli apprezzamenti ricevuti dalla Regione Campania in queste ore sulla modalità di intervento scelta per la riqualificazione di un quartiere popolare a cui teniamo molto e che abbiamo inteso riqualificare con questo intervento sia a livello urbano sia sociale. Riteniamo che il fattore umano sia fondamentale per comprendere le sofferenze reali e pensare ad interventi edilizi che ne creino le condizioni sociali più adeguate. Sull’intera superficie del complesso, abbiamo previsto di mantenere un 60% di area coperta, lasciando un 40% destinato a verde. Per realizzare l’intervento abbiamo previsto adeguamento energetico, adeguamento degli impianti elettrici, realizzazione di spazi per il
commercio a piano terra, abbattimento di barriere architettoniche e realizzazione di spazi comuni per realizzare servizi finalizzati all’inclusione sociale”. “Grazie al Pnrr stiamo mettendo in campo una strategia che, in verità, avevamo già adottato con il Pics, mettendo insieme urbanistica e sociale. E’ questa secondo noi la chiave di lettura giusta per realizzare tutte le importanti opere urbanistiche ed infrastrutturali che abbiamo in cantiere. Anche con il Puc, il cui iter di approvazione è in stato avanzato, abbiamo scelto proprio questa strategia. Senza riappropriazione di spazi comuni da parte della città, non si può realmente guardare avanti e immaginare la Casoria del futuro”. “Oggi la Regione Campania con l’approvazione di questo progetto e gli apprezzamenti sulle modalità scelte, premia quello che in questo campo potremmo chiamare il modello Casoria. Grazie all’ufficio tecnico per l’ottimo lavoro svolto in questi mesi anche su questo fronte” IL SINDACO Avv. Raffaele Bene
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12 CHIARA D’APONTE
ALESSANDRO PUZONE: PER AMMINISTRARE CASORIA SERVE ONESTÀ. I PROBLEMI NON SI RISOLVONO CON LA BACCHETTA MAGICA!
Vorrei che facesse insieme a noi un bilancio della sua esperienza da consigliere comunale. Quali sono i problemi più gravi e grandi che ha dovuto affrontare? Tralasciando la pandemia - che ha coinvolto tutte le istituzioni a livello mondiale - direi sicuramente la viabilità, il decoro urbano e la riqualificazione territoriale della nostra città, che sono temi a me cari, essendo architetto di professione. Poi, sicuramente, due fardelli che ci portiamo da tempo e che hanno inciso in maniera negativa sulla macchina amministrativa, sono il dissesto finanziario, visto che per mesi le casse del Comune sono state esigue, e la carenza di personale, che pone i settori nevralgici in affanno. Come valuta il suo rapporto con gli altri consiglieri e con l’intera amministrazione comunale? Io tendo sempre a scindere il piano personale da quello umano. Negli scorsi mesi, sono stato vittima di attacchi diffamatori volti a denigrare la mia persona. Illazioni, ovviamente, non vere e per le quali attendo ancora le scuse. Dispiace che con alcuni consiglieri il rapporto si sia deteriorato ma, probabilmente, scindere i due piani non sempre è possibile per tutti. Io porto rispetto per tutti ma, evidentemente, per altri non è così. Ci sono novità, relativamente alle tempistiche o comunque all’inizio dei lavori, per quanto riguarda il PUC? Nel programma sono previsti una seria riflessione ed un intervento concreto per quanto riguarda l’eliminazione delle
barriere architettoniche? Ora siamo in una fase di attesa. Nel senso che stiamo nei tempi in cui potranno essere presentate delle osservazioni da parte di tutti e che possono essere interessati. Sono tempi burocratici e non si possono ‘bypassare’. Dopo questa fase, bisognerà trasmettere il tutto agli enti interessati e, poi, a Città Metropolitana con la speranza di riuscire ad approvare in Consiglio Comunale il PUC subito dopo il periodo estivo. Tutto non si può fare. E chi dice questo, mente. Per quanto riguarda le barriere architettoniche, tutti gli interventi, ormai, prevedono l’eliminazione delle barriere architettoniche. Alcune cose sono sottintese: bisogna, piuttosto, combattere chi viola le regole in tal senso. Sono previsti interventi anche a favore delle persone con disabilità ma il tutto va in un quadro generale
di rigenerazione urbana. Le ripropongo una domanda già fatta durante la nostra prima intervista: quali sono i problemi di Casoria che dovrebbero essere risolti immediatamente secondo lei? Non ci sono problemi risolvibili in poco tempo. Magari fosse così. Lo so, non faccio discorsi da politico di professione. Però è giusto dire ai cittadini la verità. Nessuno ha la bacchetta magica. Tutti i problemi, grandi e piccoli che siano, non possono essere risolti in una giornata. Capisco che per un voto in più, si promettono mari e monti. Ma non fa parte del mio DNA. Bisognerà intervenire su temi che possono essere facilmente risolvibili. Lavorerei sul tema della vivibilità urbana, volto a garantire un maggior decoro urbano, la riqualificazione del centro storico e periferie ed infine la viabilità, sia dal punto di vista strutturale e sia dal punto di vista logistico, al fine di non avere una città caotica. Rendere Casoria una città ‘presentabile’. Il PUC e tutti piani subordinati, come i PICS, devono essere un punto di partenza per raggiungere quest’obiettivo. Inoltre in questa fase dobbiamo essere bravi, con tutti i dirigenti ed i dipendenti, a lavorare per i progetti che possono essere finanziati con i fondi del PNRR. Infine riallaciandomi al discorso precedente, rinforzerei il personale amministrativo, al fine di poter garantire una macchina amministrativa solida ed efficace, per un futuro più roseo per la nostra città.
Piazza Benedetto XV, 5/A 80026 Casoria (NA) itegas.srl@libero.it Tel. 081. 757.31.07 338.490.71.90 339.415.87.00
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ANGELO VOZZELLA
SEMINARE BENI COMUNI USI CIVICI, AMBIENTE, DIRITTO ALLA CITTÀ
pio appuntamento del seminario- dibattito denominato “Seminare beni comuni”. L’iniziativa è stata patrocinata dall’Osservatorio Permanente sui beni comuni, dal Diarc - Università Federico II di Napoli e dai Comuni di Napoli e di Casoria ed ha visto, lo scorso 23 marzo all’ex-Asilo Filangieri, gli interventi, tra gli altri, di Ezio Micelli ed Elena Ostanel dell’Università Iuav di Venezia e dell’assessore napoletana Laura Lieto. Vista la presenza della Lieto, della realtà Monachelle di Pozzuoli e di Terranostra di Casoria, uno degli spunti emersi è stato quello di lavorare ad una leggequadro della Città metropolitana che possa essere un riferimento per i singoli Comuni della provincia. “Sono gli usi collettivi a rendere uno spazio ‘bene comune’, questi usi restituiscono diritti alle persone che vivono il territorio” – ha spiegato il moderatore prof. Nicola Capone - “alle istituzioni spetta il compito di fornir loro strumenti
Esistono tanti ex-luoghi, edifici pubblici in disuso, vecchie aree dismesse, grandi terre incolte. Il dibattito sul tema del loro riuso sociale e delle relative forme di gestione viene permeato sempre più dal concetto di “uso collettivo dei beni comuni”, un modello innovativo che tende a superare le consuete e spesso fallimentari formule dell’affidamento ai privati o della gestione pubblica, grazie al protagonismo diretto di abitanti e realtà associative. Quali sono gli esempi virtuosi di questo modello, come si può calcolare l’impatto sociale e la redditività civica di queste esperienze, in che modo si può facilitare l’apprendimento istituzionale di queste pratiche che provengono dal basso: sono questi i nodi che le comunità di Terranostra di Casoria e dell’ex- Asilo di Napoli hanno messo al centro del dop-
per garantire la fruizione di questi diritti”. Enrico Formato del dipartimento di architettura e Maria Patrizia Vittoria del CNR IRISS hanno poi affrontato gli aspetti della progettazione che, soprattutto nelle esperienze europee più avanzate, s’intreccia con i reali bisogni delle comunità e disegna in forma partecipata gli spazi del futuro. Il caso del Lido Pola di Bagnoli, bene comune sul quale si progetta dal basso grazie a un interessante connubio tra ricerca scientifica e uso collettivo dello spazio, sembra essere tra le sperimentazioni più innovative e il futuro parco Terranostra di Casoria potrebbe seguirne il metodo del cantiere partecipato. “Seminare beni comuni” farà tappa proprio a Casoria venerdì 22 aprile, presso il parco Michelangelo, e sarà una buona occasione di approfondimento e dibattito per la cittadinanza tutta e per la stessa amministrazione comunale.
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14 RUBRICA “L’AVVOCATO RISPONDE” DI MARIO SETOLA
Egregio avvocato mi chiamo Giorgio e scrivo da via Domenico Colasanto ad Arpino, volevo chiederle quali sono le funzioni del Segretario generale del Comune? È vero che è come se fosse il notaio dell’ente? Gentile Giorgio, il Segretario Comunale è un organo monocratico del Comune e la sua figura è disciplinata dalla Parte I, Titolo IV, Capo II del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali). Secondo l’art. 97 del D.Lgs. 267/2000 il comune ha un Segretario titolare che svolge compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi dell’ente in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo Statuto e ai regolamenti. Il Segretario dipende funzionalmente dal Sindaco. Secondo l’art. 97 del D.Lgs. 267/2000 il segretario sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e ne coordina l’attività, salvo quando il sindaco abbia nominato il direttore generale. Il segretario inoltre: • partecipa con funzioni consultive, referenti e di assistenza alle riunioni
del consiglio e della giunta e ne cura la verbalizzazione; • esprime il parere di regolarità, in relazione alle sue competenze, su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla giunta ed al consiglio, nel caso in cui l’ente non abbia responsabili dei servizi; • esercita ogni altra funzione attribuitagli dallo statuto o dai regolamenti, o conferitagli dal sindaco. In particolare, nei comuni privi di dirigenti possono essere demandate al segretario le funzioni dirigenziali, se non sono attribuite ai responsabili degli uffici o dei servizi. Sull’altra domanda, gentile Giorgio, ossia sulle sue funzioni notarili, l’art. 17, comma 68° della legge Bassanini (legge 15 maggio 1997, n. 127) prevede espressamente che il segretario comunale “può rogaretutti i contratti nei quali l’ente è parte ed autenticare scritture private ed atti unilaterali
nell’interesse dell’ente”. Egli può autenticare istanze, deleghe alla riscossione, dichiarazioni sostitutive di atto notorio rivolte a privati. Gli atti che può autenticare solo il notaio sono le scritture tra privati, le procure, le dichiarazioni future, alcuni atti negoziali. Avv. Mario Setola – Civilista Esperto in Diritto di Famiglia Cardito (Na) Corso Cesare Battisti n. 145 Cell. 3382011387 Email: avvocato.mariosetola@libero.it
CIRO LA ROCCA NOSTRO INVIATO A DUBLINO
QUI DUBLINO, GRANDE FESTA PER PASQUALE LA ROCCA E NINA CARBERRY
Domenica 27 Marzo presso gli studi televisivi di RTEone si è tenuta la finale di Ballando con le stelle, come previsto dai vari pronostici e dai risultati avuti ad ognuna delle 8 puntate, Pasquale e Nina hanno battuto le altre 3 coppie finaliste conquistando uno strepitoso primo posto voluto dal numeroso pubblico da casa che li ha voluti vincitori della stagione 2022. Clima da stadio durante la competizione supportata dal pubblico presente negli studi che più volte si è lasciato andare in diverse standing ovation, senza nulla togliere ai suoi 31000 followers su Instagram che lo hanno inondato di meravigliosi messaggi di auguri. Per Pasquale la Rocca questa è
la 3 vittoria consecutiva dopo il Belgio nel 2019, in Irlanda nel 2020 e dopo la triste parentesi del lockdown, nel 2022 sempre a Dublino.
Tutti i quotidiani lunedi mattina evidenziavano il fatto che questo risultato per Pasquale è un dato storico per questo format che viene trasmesso in quasi in tutto il mondo dove nessuno mai ha vinto 3 stagioni di seguito. Che dire...... uno dei desideri di Pasquale sarebbe quello di potersi esibire nella sua Casoria a scopo di beneficenza, ma purtroppo come tutti sappiamo non è possibile per la chiusura del Palasport. Si, di beneficenza come ha fatto in Irlanda essendo stato chiamato come testmonial per la raccolta fondi a favore della ricerca sull’Alzheimer dove è stato riscosso un grandissimo successo.
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RITA GIAQUINTO
SALUTE & BENESSERE
TRASPORTO MARITTIMO: I BENEFICI DELLE VIE DEL MARE CON ROSSELLA NE PARLANO LAURO E TRONCONE Il mare che, da sempre, rappresenta una grande risorsa non solo paesaggistica e ambientale ma anche economica, è stato il protagonista assoluto dell’ultima puntata del format Salute & Benessere condotto dalla ormai affermata padrona di casa, Rossella Giaquinto. In studio, accanto a lei, il Direttore della rete web NanoTV, Maurizio Cerbone ha affiancato Rossella nel dare voce a due autorevoli personalità del settore: l’armatore, il Dr. Salvatore Lauro, Presidente di ALILAURO VolaviaMare, e l’Ingegnere Gerardo Troncone, Presidente dell’associazione Gruppo Archeologico Irpino, esperto in materia di ambiente. Ciascuno nelle proprie compe-
tenze ha provato a spiegarci la vera ricchezza del nostro mare e la sua importanza in quanto accesso alla più grande via di trasporto che deve
interfacciarsi, giorno per giorno, con l’avanzamento delle nuove tecnologie e ad una modernizzazione che miri al minor spreco di ri-
sorse ottimizzando vantaggi economici e benefici per utenza e ambiente. Per una regione come la Campania, i collegamenti tra la terra-
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16 ferma e le isole, e alle costiere amalfitana, sorrentina e cilentana sono sempre più necessari anche per una riduzione del traffico su gomma, nocivo e stressante da ogni punto di vista. Ma è proprio al Dr. Lauro che Rossella si rivolge per capire l’impatto a 360° gradi della funzionalità del trasporto marittimo: “Sicuramente il mare è una via centrale, migliore delle altre vie di trasporto. In Italia, però, tutti i governi che si sono succeduti se ne dimenticano, lasciandola sempre da parte. Porto un esempio su tutti: con il Covid tutti hanno ricevuto contributi, la via aerea, ferrovia, autotrasporti. Il trasporto marittimo non ha ricevuto nessun contributo. Ora, con il conflitto russoucraino ed i conseguenti aumenti del costo del gasolio, andremo incontro allo stesso problema. Si darà qualcosa, forse, alla pesca, ma non per il trasporto marittimo. Ci si dimentica di noi perché non si riconosce nel mare una potenzialità unica. Il mare non deve aspettare, né essere lasciato per ultimo, ma essere messo a pari condizione con tutte le altre vie di comunicazione. Si preferiscono vie aeree, terrestri, perché quella marittima non è competitiva, e non perché non ne abbia la forza, ma perché è trascurata.” Dovremmo, invece, tutti tenere bene a mente che la via del mare protegge l’ambiente, è più sicura, più veloce ed è meno costosa. Infatti, il Dr. Lauro ci racconta così le ultime evoluzioni della sua azienda: “Nel tempo ci siamo trasformati in una sorta di alta velocità.Siamo in un
periodo di transizione perché l’Europa riconosce che il trasporto marittimo deve riconvertire tutto il sistema: si parla di LNG, di idrogeno, di nuove soluzioni, che però non sono così vicine. Prendiamo l’idrogeno ed un porto come quello di Capri: come si può pensare che una nave ad idrogeno possa entrare nel piccolo porto di Capri? Prima di avere le autorizzazioni ci vorrà tempo, è una transizione lenta,gli enti regolatori devono creare sicurezza, devono essere formati i marittimi. Stiamo sperimentando un sistema di propulsore elettrico che dà la possibilità di avere maggiore efficienza a batterie. Stiamo facendo le prove, lo installeremo sulla linea di Procida,capitale della cultura. Sono dispositivi che non fanno rumore, costano e pesano di meno, danno fluidità con minor costo energetico. Sono investimenti. Speriamo si realizzi presto”. A questo punto è all’Ing. Troncone che Rossella chiede quanto gli imprenditori devono attendere per poter fornire un’offerta sempre più completa che sia anche a tutela dell’ambiente: “L’approccio alla diversificazione dei Lauro è sicuramente buono. La ricerca e la sperimentazione delle energie alternative è un passo decisivo, ma complicato. Abbiamo la fortuna di vivere in un paese pieno di vento, sole e acqua, da cui potremmo prendere tre tipi di energie rinnovabili. Il problema è che non si fanno grandi investimenti.Basterebbe mettersi ad un tavolo con due, tre esperti per dare vita ad una riorganizzazione,
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innanzitutto normativa, di trasparenza e di chiarezza al settore dell’energia. La politica va sollecitata, rivedendo progetti che sono stati abbandonati. I cambi prevedono strategie complesse”. Infatti, l’aliscafo elettrico della ALILAURO sarà varato non prima del 2023: “Sarà un mezzo ibrido” – ci spiega il Dr. Lauro. “Entrerà nei porti elettricamente, senza rumore, ma in navigazione è necessaria l’alta velocità e disporremo di motori di nuova generazione. Di notte, nei porti le navi non avranno più blocchi elettrogeni ma ci saranno i cold-iron: la nave si attacca a conduzione elettrica senza emissioni fastidiose”. Tanti i progetti di innovazione, ma anche le soluzioni alternative dell’Ing. Troncone ci sembrano un buon modo per potenziare il servizio turistico delle nostre navi troppo spesso considerate solo mezzi di trasporto per i pendolari: “Metterei a sistema quelle risorse già a nostra disposizione: l’autostrada del mare nasce orientata verso il turismo culturale. Quindi si potrebbe pensare ad un sistema che colleghi i tragitti degli aliscafi ai siti più belli della Campania da un punto di vista naturalistico, ma anche più ricchi di storia. Noi abbiamo un patrimonio storico che tutto il mondo ci invidia. Arte, filosofia, letteratura è questo che si vede viaggiando in Campania. Farei una rete turistica tra le navi e piccoli mezzi locali, con pannelli informativi fatti per bene per chi va a prendere il traghetto”. Una proposta senz’altro
interessante ma che deve prevedere una certa interconnessione tra le parti. Lo stesso MaaS – Mobility as a Service, che anche Napoli ha la possibilità di utilizzare, prevede necessariamente che vadano adeguati all’ac coglienza,ricevimento,logis tica non solo il porto/punto di partenza ma anche tutte le destinazioni di arrivo. Il PNRR, i fondi che sosterranno anche la transizione ecologica, saranno sicuramente uno strumento per migliorare le infrastrutture ma resta un problema culturale. Come giustamente sottolinea l’Ing. Troncone l’investimento che potrebbe rendere di più in Italia è proprio quello che trattiamo peggio: la nostra cultura, la nostra storia. Una materia prima gratuita, illimitata e sempre disponibile. Ma, come chiude il Dr. Lauro, va trattata con il giusto rispetto senza improvvisazioni o riducendosi all’ultimo minuto, ma facendo programmazioni, creando strategie, investendo sulle giovani generazioni – senza farle scappare altrove - risvegliando anche le coscienze di cittadini e di imprenditori senza riversare ogni volta tutte le responsabilità a politica e istituzioni. Atteggiamenti troppo poco desti che, negli anni, hanno lasciato che nazioni come Spagna, Francia, Grecia e Turchia diventassero padroni del Mediterraneo. Un mare in cui la nostra penisola e la nostra Campania, che accoglie tra le perle più incantevoli del mondo, potrebbe comodamente navigare tra il fascino di una storia millenaria ed il benessere di una sconfinata ricchezza.
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CIRO TROISE
ITALIA, IL PRIMO PASSO È EVITARE L’ASSUEFAZIONE AL MONDIALE PERSO
L’Europeo appartiene al passato, non bisogna arrendersi all’idea di essere fuori dal Mondiale L’Italia è fuori dal Mondiale, non c’è più neanche la rabbia di novembre 2017. Nessuno grida al fallimento, chiede di andar via come avvenne ai tempi di Tavecchio e Ventura in un clima di forte indignazione popolare. I momenti sono differenti, questa Nazionale otto mesi fa vinceva l’Europeo grazie ad un’idea di gioco che raggiunse nella notte di Wembley il picco massimo in termini di compattezza del gruppo, capacità d’andare oltre i propri limiti e anche un po’ di fortuna. Non è stato casuale, Mancini ha ribaltato il fallimento con un percorso che ha reso la Nazionale in certi periodi addirittura un’oasi felice rispetto ai club. Basta ricordare la frase di Bernardeschi sul “rischiare la giocata”. È finito tutto a Wembley, la condizione dei singoli, il lento trascinarsi di risultati mediocri, la mancanza della spinta che ha costruito il mese magico in estate, da settembre non c’è più niente o al massimo soltanto a tratti. Basta ricordare i pareggi contro Bulgaria, Svizzera, Irlanda del Nord e la sconfitta contro la Macedonia. L’Italia da alcuni mesi fa fatica a far gol ed è stato fatto poco o meglio nulla per affrontare questa problematica prima che diventasse penalizzante. Sembrava quasi che ci fosse la convinzione per cui prima o poi i campioni d’Europa ce l’avrebbero fatta a portarci al Mondiale. Belotti in panchina e magari in campo nella ripresa poteva dare qualche soluzione in più? Cambiare sistema di gioco anche a gara in corso coltivando l’alternativa dell’attacco a due punte poteva essere utile per allargare la manovra e ricercare i cross con maggiore velocità di pensiero ed esecuzione? Vorremmo risposte a queste domande prima di perdersi nell’ovvio della crisi di sistema, una malattia che colpisce il calcio italiano da una ventina d’anni. Non è un caso che nessun club italiano vinca una coppa europea dal 2010, dai tempi del trionfo dell’Inter di Mourinho. La riconoscenza per Mancini è un sen-
timento apprezzabile ma non si può mettere la polvere sotto al tappeto o addirittura accettare il danno della mancata qualificazione al Mondiale. Un disastro economico, tecnico e soprattutto un attacco alla passione che si coltiva proprio durante l’infanzia e l’adolescenza. Questo è l’aspetto più grave perché i nostri presidenti si parlano addosso alla ricerca di soluzioni per far appassionare al calcio le giovani generazioni e non c’è nulla meglio dei riti del Mondiale con l’Italia per incantare bambini e ragazzini. Se tutto va bene, i “millennials” vedranno l’Italia al Mondiale nel 2026, dodici anni dopo l’ultima volta, quell’avventura nel 2014 in Brasile finita ai gironi dopo le sconfitte contro Costa Rica e Uruguay. La domanda da farsi è se Mancini sarà in grado di fare un’altra sterzata, rilanciare l’Italia con un nuovo progetto tecnico. Il sistema dovrebbe fare tante cose: riformare i campionati, spezzare la mediocrità in C e D con le regole di minutaggio e under, imporre una regola per cui il 15% del fatturato debba essere destinato al settore giovanile, spingere in maniera determinante per la costruzione di nuovi stadi. Il diritto europeo impedisce limitazioni agli stranieri, il sistema può solo incentivare la cura dei vivai e la formazione degli italiani. Il cambiamento passerebbe per i presidenti, l’epicentro del disastro del cal-
cio italiano, perciò è inevitabile essere perplessi. Cosa ci si può aspettare da quelli che sanno solo litigare in Lega, imprenditori aggrappati ai diritti televisivi, che hanno respinto il fondo Cvc, su cui stanno impostando la crescita la Liga e la Ligue 1? Vedremo cosa accadrà ma nel frattempo l’Italia deve ripartire da ciò che ha in casa, senza illudersi che il sistema si trasformi. Bisogna ribellarsi all’assuefazione, alla mediocrità con la consapevolezza che Mancini non ha lasciato a casa nessun fenomeno in grado di cambiare il nostro destino. Guardando un po’ in più prospettiva, qualcosa di buono c’è. Da Carnesecchi a Fagioli, da Udogie a Gaetano, da Okoli a Cancellieri, da Savona a Miretti, da Bove a Casadei, questo patrimonio non va perso, bisogna valorizzarlo. Il sistema fa fatica in tante fasi del processo: si gioca poco per strada, si lavora spesso male e poco sulla formazione tecnica sia nelle scuole calcio che nei settori giovanili e poi non c’è la giusta cura da parte dei club nel percorso dei giovani. Ci vuole tempo e volontà politica per trasformare quest’inerzia, Mancini ha la forza di andare ancora per la sua strada sapendo che il calcio italiano non cambierà in un attimo? Se sì, lo faccia altrimenti abbia il coraggio di farsi da parte perché bisogna dribblare da parte di tutti il rischio dell’assuefazione al fallimento.
DOMENICA 3 APRILE 2022
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ALESSANDRO GRAZIUSO: UN FUTURO CON IL PARTITO DEMOCRATICO
Alessandro Graziuso è uno dei giovani più promettenti dell’apparato politico di Casoria. Vediamo insieme quali sono le cause delle sue scelte. Eletto con la lista Obiettivo Comune a sostegno di Bene, sei poi passato all’opposizione. Quali sono i motivi che ti hanno spinto a fare questa scelta? Unitamente ad un gruppo di consiglieri comunali, abbiamo più volte manifestato, anche nell’assise consiliare, i motivi alla base della scelta di passare all’opposizione. Da subito, abbiamo evidenziato l’inopportunità delle scelte messe in campo dall’Amministrazione. Tra le più discutibili, per modalità e necessità: • Una gestione poco comprensibile ed economicamente criticabile della macchina dirigenziale; • Un ripetuto e discutibile rilancio dell’esecutivo, che confonde e non garantisce condizioni di serenità lavorativa. Attualmente la composizione della giunta vede in carica assessori candidati alle ultime elezioni a sostegno di altri candidati a sindaco. Non vedo ad oggi, idee, ideali e soprattutto una comunanza e condivisione di un progetto tra le parti un tempo contrapposte; • L’esternalizzazione della riscossio-
ne dei tributi, compresa la riscossione dell’ordinario. A ciò si aggiunga la mancata partecipazione all’azione amministrativa, accompagnata dall’assenza di una seria programmazione delle scelte future, sintomo anche di una mancata attenzione verso le priorità dei cittadini. Una visione del tutto diversa, dunque, di amministrare la cosa pubblica, ci ha portato con il tempo a lavorare sempre di più con l’opposizione sino ad amalgamarci con la stessa in alcune azioni
che hanno poi segnato la nostra scelta di abbandonare la maggioranza. Ad oggi, la rifaresti? Certo, nel tempo i motivi che ci hanno indotto a lasciare la maggioranza anziché trovare risposte positive tali da farci ricredere si sono aggravati rafforzando la scelta effettuata. Lo stato in cui versa la nostra città è sotto gli occhi di tutti, colpa di una Amministrazione incapace di dettare una linea politica ed amministrativa efficace in grado di fornire risposte concrete ai bisogni della nostra comunità. Al riguardo, basti considerare l’ultimo evento che ha interessato il Comune di Arpino che è stato chiuso per una mancata esecuzione di lavori di manutenzione necessari, come noto, da diversi anni. Con l’aggravante di avere successivamente poi privato la frazione stessa della sede comunale destinandola ad altra utilità. Si tratta di un evidente atto di disprezzo verso l’autonomia e la rappresentatività politica che con forza e da sempre i cittadini di Arpino hanno rivendicato. Quali pensi siano le tue posizioni per il futuro? Sto facendo un percorso politico all’interno e con il Partito Democratico per cui la mia posizione politica sarà coerente alle scelte del partito di cui faccio parte.
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MARCO STILETTI
LA KAME SOUND BAND CON IL BATTERISTA IVAN DE FRANCESCO FIRMA IL CONTRATTO DI EDIZIONI MUSICALI
La Kame Sound Band, nella quale fa parte anche Ivan Di Francesco batterista di Casavatore, nel weekend ha firmato insieme ai suoi editori Max Longhi e Giorgio Vanni il contratto di Edizioni Musicali per spingere il loro singolo in tutta Italia e nel mondo, in virtù della collaborazione con la casa discografica Lova Music S.r.l. La bella notizia è giunta durante la serata di Fuorigrotta nel locale Pit Music Center. Qui i Kame hanno suonato per un Contest della scuola di musica di Napoli Musicarmony chiamato “Night Out” dove gli allievi cantanti
della scuola si sono sfidati a tema cartoon. I Kame Musicisti hanno fatto da gruppo spalla agli allievi per il contest e in giuria erano presenti Giorgio Vanni e Max Longhi che sono i loro produttori per giudicare i ragazzi insieme alla direttrice della scuola Musicarmony Carmen Spiezia, alla quale la Kame Sound Bend ringrazia tanto per l’ottima riuscita dell’evento, i due frontman dei Kame Neil Padula e Giovanna Tranchese. Durante la serata i Kame Sound Band, oltre a fare da gruppo spalla ai ragazzi per il
contest, hanno suonato anche alcune delle più belle sigle insieme a Giorgio Vanni presentando l’inedito dal vivo L’Attacco dei Giganti (Cosa Cerca L’Anima?). Il 18 Marzo scorso il singolo è uscito su tutte le piattaforme digitali con il featuring di Alessandro Ward voce ufficiale italiana di Eren ��������������������� Yeager il protagonista ufficiale dell’anime giapponese (Attack on Titan), nonché il nipote del grandissimo doppiatore italiano Luca Ward e figlio di Monica Ward. Videoclip ufficiale è già disponibile su YouTube.
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LA RIMPATRIATA DELL’AESERNIA 1977 ALL’OSTERIA PARADISO DI ISERNIA
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IDA PICCOLO
LA MUSICA NAPOLETANA SI FA SEMPRE PIÙ SPAZIO! Silverhazee e Giusy Migliore, cantanti emergenti partenopei con stili diversi rap/ Neomelodico lanciano il loro primo album “ Duje core dint a’ ‘musica” sorprendendo tanti. Com’è nato questo progetto? “Questo cammino insieme è nato un anno fa , avendo la stessa passione per la musica abbiamo creato questo progetto con un bellissimo brano intitolato Pe semp insieme di Silverhazee e Giusy Migliore”. Di cosa parla il brano? “La tematica di questo brano parla di noi, è strettamente autobiografico insieme alla nostra conoscenza e alla passione del canto che abbiamo in comune; da questo brano è nato anche il videoclip che troverete sul nostro canale YOUTUBE SGMUSIC. Insieme abbiamo formato un duo dove
ognuno di noi ha una capacità artistica, un’alchimia e magia condivisibile, siamo due giovani artisti che stanno crescendo da soli e cercano di farsi sempre più spazio nell’ambito musicale partenopeo”. Raccontateci del vostro primo lavoro discografico, quanti brani contiene? “Abbiamo lavorato al nostro primo lavoro discografico in poco tempo, realizzato da noi insieme alle nostre idee ed esperienze. Contiene sette brani di cui due singoli di Giusy Migliore, quattro sono di Silverhazee e un duetto dal titolo Pe semp insieme. Stiamo lavorando al nuovo feat che sarà una cover classica napoletana intitolata MALACATENA che verrà rimodernata sul genere Rap/Neomelodico e ci sarà anche nuovo video sempre sul nostro canale”.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
PATTO PER NAPOLI, ROSTAN (MISTO): “CITTÀ RECUPERA RAPPORTO CON IL GOVERNO. PIÙ SERVIZI E STRUTTURE PER I NAPOLETANI”
“Con la firma del Patto per Napoli tra il premier, Mario Draghi, e il sindaco Gaetano Manfredi, la città recupera un rapporto costruttivo con il governo e torna al centro delle politiche nazionali, allontanando definitivamente il rischio dissesto. Merito del primo cittadino che ha saputo tessere nuovi e proficui rapporti con Palazzo Chigi e che adesso è chiamato a vincere la sfida dell’efficienza utilizzando al meglio possibile le risorse. Un miliardo e trecento milioni di euro a fondo perduto in vent’anni che dovranno essere impiegati per restituire ai napoletani servizi e strutture all’altezza di una capitale europea qual è Napoli. Bene ha fatto il Presidente Draghi a sottolineare ancora una volta che esiste una questione meridionale da superare e la firma di oggi è sicuramente un buon inizio”. Questo il commento di Michela Rostan, Vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA FRANCESCO CELIENTO
ANGELA VISONE, ILLUSTRERÀ IL LIBRO “FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Domenica 3 aprile a Cardito, alle ore 10.30 presso la sala consiliare di Palazzo Mastrilli Angela Visone, sociologa ed ex insegnante, illustrerà il primo libro che ha scritto, intitolato “Fino all’ultimo respiro”, volume già giunto alla ristampa e presente allo scorso Salone Internazionale del libro di Torino e alla fiera di Palazzo Reale a Napoli. L’opera letteraria, uscita nelle librerie ed acquistabile facilmente su internet da marzo 2020, racconta una storia di violenze fisiche e soprattutto psicologiche sulle donne, argomento purtroppo in special modo oggi molto attuale. “Il messaggio che il libro vuole lanciare è quello di far riflettere, di spronare
a dare fiducia a tutte quelle donne che vivono in situazioni del genere, affinchè si riconoscano ed abbiano la forza ed il
coraggio di denunciare, perché nessuna donna si senta sola”. Fra gli interventi, moderati da Pietro Santoro, previsti il saluto del sindaco di Cardito Giuseppe Cirillo, del magistrato Francesco Soviero, procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Salerno, esperto di reati riguardanti le cosiddette “fasce deboli”, del giornalista Francesco Celiento, dell’editore Lello Lucignano e della docente Nadia Peschechera, vicepresidente dell’associazione “Daphne”. Il volume è edito dalla casa editrice Lfa Publisher di Caivano, Angela Visone è la prima autrice di Napoli Nord a pubblicare un libro per loro, fra centinaia di autori italiani ed esteri.
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MARIA LUPICA
LA PIAZZA DEL PLEBISCITO
La città partenopea è non solo capitale della Campania ma per molti secoli anche la capitale di uno dei regni della nostra penisola più importanti ed estesi e come tali è rimasta abbellita sempre di più nel corso dei secoli, famoso e significativo è il detto: Vedi Napoli poi muori. Uno dei monumenti che maggiormente la rappresenta è la Piazza del Plebiscito, detto anche il salotto di Napoli, il nome originale è Largo Palazzo o anche Foro Regio. Il nome attuale si deve al plebiscito che nel ottobre del 1860 ha sancito l’annessione del Regno delle due Sicilie al Regno di Sardegna. Il suo stile è sobrio: marmi policromatici la decorano stupendamente. Questa piazza, di cui ne possiamo ammirare la foto in questo mio articolo, è la più grande e maestosa della sua citta, troneggia nel pieno centro storico cittadino, costruita tra il Lungo mare e via Toledo, si estende all’incirca su venticinquemila metri quadrati e per la sua bellezza straordinaria viene sovente utilizzata come location per grandi eventi mondani, al pari di Piazza Pretoria a Palermo o della ben più famosa Piazza di Spagna a Roma. Storia e rimaneggiamenti Un nucleo originale esiste già dal Cinquecento, come spiazzo di un palazzo Vicereale: Completato il Palazzo Reale, è a Domenico Fontana, uno degli architetti del palazzo, è commissionato di proiettare il Largo di Palazzo verso il nascente spiazzo. Usato per esibizioni di giostre di cavalieri, corride, cortei, spettacoli e altre feste pubbliche, capaci di esaltare la magnificenza reale e distogliere l’attenzione del popolino dalla miseria delle loro vite, rimane non lastricato fino al 1683. Quando per volere del Vicerè Don Gaspar de Haro y Guzman viene ovviato a questo inconveniente. Nell’800, durante il dominio napoleonico su gran parte dell’Europa, il regno è affidato al francese Gioacchino Murat,
cognato dell’imperatore Bonaparte e si ha l’intervento più massiccio e innovativo a questa Piazza. Egli contribuisce enormemente al suo sviluppo urbano e scenografico, arrivando ad abbattere non solo strutture, ma persino conventi che ne limitano l’ampiezza, come quello di San Luigi, Santo Spirito e della Croce di Palazzo. Affida i lavori a Antonio Laperuta e Antonio De Simone, vincitori del concorso preposto appositamente, fa costruire l’imponente colonnato sul modello antico e classico greco, che ancora oggi le conferisce la raffinata eleganza e signorilità che lo caratterizza fin da allora. Ferdinando IV di Borbone, rientrato dall’esilio, fa innalzare la più grande basilica del meridione a San Francesco di Paola, per un voto fattogli e soprattutto come esibizione del suo ritorno al potere, incastrata da allora tra il colonnato e a modello del Pantheon ellenistico. Sotto di essa si estende un grandioso ipogeo di circa mille metri quadrati di cunicoli e corridoi, forse destinato ad ospitare le spoglie mortali dei sovrani borbonici. Con questa ultima fase, l’evoluzione architettonica della Piazza può dirsi conclusa. Attualmente la forma della piazza è singolare: Metà semicircolare e parte
dalla Basilica di San Francesco di Paola. Metà rettangolare e va dell’emiciclo al Palazzo Reale. Leggende: Esiste una bizzarra e goliardica usanza a mosca cieca da parte dei napoletani e soprattutto dei turisti che attratti dalla sua bellezza, più che dalla sua storia, ogni anni arrivano numerosi: attraversarla bendati riuscendo a dirigersi verso le due statue equestri di Carlo III e Ferdinando I collocate al centro, entrambi re di Napoli. Ma si tratta di una missione impossibile, visto che la conformazione pendente della piazza, per i san pietrini disposti in modo non rettilineo, che rende impossibile un tragitto lineare verso le statue, quindi il temerario bendato di turno si troverà suo malgrado a procedere sempre o verso destra o verso sinistra. Ma una leggenda vuole che questo sia dovuto, piuttosto che a come è costruita la piazza, ad una maledizione lanciata dalla regina Margherita di Savoia che obbligava i condannati a morte ad attraversare la piazza bendati per essere risparmiati dall’esecuzione capitale. Naturalmente nessuno ci riusciva e veniva giustiziato. Spero umilmente di aver reso onore alla Piazza più amata della città partenopea.
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INAUGURATO AL C.N. POSILLIPO IL SALONE NAUTICO NAVIGARE
L’evento celebra il momento felice del mercato di settore, ma anche sede di riflessione per la filiera che si interroga sul rischio involutivo legato all’assenza di ormeggi in città. Le condizioni meteo favorevoli, sole e mare calmo, hanno favorito l’inaugurazione della 35esima edizione del salone nautico Navigare organizzato dall’Associazione Filiera Italiana della Nautica presieduta da Gennaro Amato. L’evento, in svolgimento sino a domenica 3 aprile, che ha accolto nelle acque del porticciolo posillipino alcune delle migliori realtà produttive dei cantieri italiani, ha visto anche la partecipazione del presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola e del presidente della BCC di Napoli, Amedeo Manzo. “Il Salone Navigare rappresenta la festa della primavera, quindi è ben augurante anche per la stagione balneare e per la stagione nautica – afferma soddisfatto Gennaro Amato, presidente Afina -. La nostra Associazione, che raggruppa l’intera filiera della nautica, però, non può rischiare, dopo i traguardi di sviluppo produttivo ed economico raggiunti in Italia, ed in particolare nella nostra regione leader del comparto produttivo tra i 5 e 15 metri, l’involuzione causata della mancanza tra domanda ed offerta di posti barca”. Un allarme che preoccupa gli operatori dell’intera filiera nautica, dalla produttività ai servizi ed accessori, che intravede già le prime difficoltà di vendita dei prodotti a causa della scarsa disponibilità di posti barca che sta rallentando il mercato. Le difficoltà, annunciate lo scorso anno dal presidente AFINA, Gennaro Amato, potrebbero già trovare una veloce soluzione: “Abbiamo già avuto, in settimana, un incontro con il sindaco Gaetano Manfredi e ne abbiamo discusso insieme. Si è immaginata una marina nel cuore di Napoli che darà sfogo a circa un migliaio di posti barca e credo che questa azione partirà quanto prima. Tra l’altro coniugherebbe anche gli interes-
si di tutela, voluti dalla Sovrintendenza, per la protezione del muro borbonico del lungomare di via Caracciolo. Questo metterebbe d’accordo gli interessi di tutte le parti e, conseguentemente, di tutta la città”. Sulla banchina del sodalizio rossoverde, tra una prova in mare ed una parola scambiata con gli espositori, è venuto anche il presidente della Camera di Commercio, Ciro Fiola, che ha dispensato rassicurazioni agli addetti ai lavori: “La nautica va, lo stiamo dicendo già da qualche anno, perché è una industria naturale come quella del turismo, il mare, il sole, cose che tanti altri ci invidiano quindi non possiamo rimanere fermi. Stiamo lavorando, siamo sul pezzo e non indietreggiamo di un passo per la realizzazione di tre porti turistici a Napoli, per tutta una serie di ragioni: una, perché aiuterà molto di più la produzione della nautica, ma non dimentichiamo i posti di lavoro che un posto barca, diretto o indiretto, può fruttare sino a 2-3 posti di lavoro”. Tra i visitatori della manifestazione, accorsi per provare in acqua le barche già viste al Nauticsud, ma con ancora qualche necessità di verifica per definire l’acquisto, molti professionisti napoleta-
ni ed una folta partecipazione di ospiti della provincia, tutti giunti per ammirare i modelli più trend dell’anno. Il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Napoli, Amedeo Manzo, anche partner della manifestazione Navigare, ha confermato la disponibilità del gruppo bancario al comparto: “Credo che in una città importante, la prima del Mezzogiorno, come Napoli, dove il mare esprime una grande forza, non solo paesaggistica, ma soprattutto economica e imprenditoriale, per una banca stare vicino a tutto il distretto della nautica sia un atto dovuto. Staremo al fianco di iniziative di imprenditori promosse da Gennaro Amato, sostenute dalla Camera di Commercio e dal Comune di Napoli, attraverso la disponibilità e la professionalità della nostra area Finanza Straordinaria, affinché possiamo finalmente a Napoli vedere una nuova Marina che consenta, a chi acquista una imbarcazione, di poter, con serenità e a prezzi misurati, godere il nostro mare”. Il salone Navigare con accesso gratuito al pubblico, sarà aperto il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 19.00, mentre durante la settimana l’orario di accesso gratuito è previsto dalle 12.30 alle 19.00. per informazioni: www.afina.it.
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ELENA TORRE Si intitola ‘Trialogo’ ed esce il prossimo 8 aprile su tutte le piattaforme digitali. È l’album del trio ‘Cantautrici’, ovvero Rossana Casale, Grazia Di Michele e Mariella Nava. Trialogo è un progetto cominciato a fine 2019 con una tourn�������������������� é������������������� e dilatata dai continui stop and go dovuti all’emergenza Covid e con l��������������������������� ’�������������������������� uscita di tre singoli fortunati: ‘Segnali Universali’, ‘Anime di vetro’ e ‘Sotto un altro cielo’. Oltre ai tre singoli citati, ‘Trialogo’ contiene altri brani inediti scritti a sei mani e tre brani già editi, un tributo che ogni artista ha voluto fare all’altra andando a pescare una piccola perla nell’altrui repertorio. Contestualmente uscirà il singolo, accompagnato da un video, di ‘Io sono l’amore’, una struggente riflessione sull’Amore e sul dolore della sua assenza . ‘Trialogo’, come già suggerisce il titolo, è nato da un dialogo a tre sulla vita, sull’amore, sulle relazioni, i sentimenti, sul mondo, con le sue bellezze, le sue tragedie e la sua complessità. È lo sguardo attento e premuroso di tre amiche, la cui storia artistica, è da sempre permeata da sensibilità e impegno. Con questo progetto in particolare, Grazia, Mariella e Rossana sostengono Emergency, sia attraverso l’attività discografica
che attraverso i live. Inoltre promuovono un gruppo di giovani e talentuose cantautrici, a cui sono affidate le aperture dei concerti . Prodotto dalle tre stesse cantautrici, ‘Trialogo’ è stato arrangiato a New York da Phil De Laura. Il Singolo ‘Io sono l’Amore’ In nome dell’amore si compiono miracoli, e nel suo stesso nome si commettono atti terribili. È l’Amore stesso in prima persona ad osservare l’Umanità e a raccontare la fragilità, il coraggio, la bellezza e gli abissi oscuri della sua anima, nel brano “Io sono l’amore”, scritto da Rossana Casale, Grazia Di Michele e Mariella Nava. “Amore”, la parola più usata e troppo spesso mistificata e tradita nel suo significato più profondo, invocando la quale si commettono atti nobili ma anche stragi, si scatenano guerre, si commettono violenze. Per questo, le tre artiste decidono di uscire ora, durante una delle pagine più buie della Storia, con questo brano tratto dall’album ‘Trialogo’ in cui l’Amore reclama il suo spazio là dove viene calpestato e ignorato. È un grido contro l’anaffettività che spesso oscura il cuore e la mente umana, affinché ritrovi “…l’Amore del gesto di Pace”.
ANITA CURCI
IN LIBRERIA “I GIORNI DEL MATTO” DI LUCIANO PENNINO, EDIZIONI OEDIPUS
Il racconto di una vita intima, confessabile solo con i versi. Un grido estremo sui valori umani e sul tempo che fugge via inesorabilmente. Torna in libreria Luciano Pennino con “I giorni del Matto”, edizioni Oedipus, con un nuovo volume dedicato alla poesia. Vari sono i temi affrontati dall’autore, che in un precedente lavoro (“Ma tutto è zero”) aveva lambito i misteriosi territori degli Arcani Maggiori con un titolo di successo, i cui versi si ispirano alle figure rappresentate dai Tarocchi. In quest’ultimo libro, Pennino dà voce all’implacabile tormento del malamore, all’ambiguità dei sentimenti, all’imponderabilità della natura umana, all’ineluttabilità del tempo che fugge via attraversando un’epoca di trasformazione – a tratti indefinibile – dei valori umani, della tecn ica che ha sfigurato l’esistenza di una generazione già provata dalla deriva degli ideali su cui aveva formato la propria identità. L’autore di questo volumetto è figlio di questo tempo confuso, e non può che raccontare la realtà con l’espressione perplessa, contraddittoria e ambivalente di chi è oramai disincantato nell’attesa di un mondo migliore, più autentico. La raccolta copre il periodo che va dai primi anni del 2000 fino a oggi con una settantina di liriche, iniziando con alcuni versi dedicati all’arte
del far poesia e scivolando via via all’osservazione degli spostamenti – più o meno lievi – dei sentimenti e dell’animo umano. Una selezione che è il racconto di una vita intima, inconfessabile con le parole, ma non con i versi. È un grido estremo, un’elegia. L’autore Luciano Pennino, napoletano, negli anni Settanta si forma artisticamente negli ambienti della musica e del teatro sperimentale. Fonda alcune compagnie teatrali e inizia una produzione di scrittura creativa i cui testi vengono pubblicati su varie riviste libere. Negli anni Ottanta crea la società per i servizi editoriali Pegaso. Nel 1992 edita il primo free press italiano di arte, cultura ed ecologia Metrò | Treno cittadino. Due anni dopo edita il catalogo dell’editoria campana “Profili di editori” e altre pubblicazioni. Dal 1996 ad oggi svolge un’intensa attività di grafico editoriale. Nel ’97 esce per le EdizioniIntraMoenialaraccoltadipoesie “Segno in versi”; nel 2001 per i tipi di Araba Felice è presente nella raccolta collettiva multimediale di poesia “Guerra”; negli stessi anni la casa editrice Dedalus del poeta Emilio Piccolo pubblica il poemetto “Di contrasti e piccoli disastri” e nel 2020 pubblica “ma tutto è Zero – il trionfo dei Trionfi” con Oèdipus Edizioni.
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28 BARBARA CARERE
“C’ERA UNA VOLTA PETER PAN. ROCK SHOW” : QUANDO LA MUSICA NAPOLETANA SI FONDE CON QUELLA DEL ROCK ED E’ UN SUSSEGUIRSI DI EMOZIONI IN MUSICA E PAROLE .
Torna sul palco, il 25 aprile al Palapartenope di Napoli, dove si e’ già registrato il sold out lo scorso dicembre (dopo appena un mese di prevendita) il cantante Gianni Fiorellino , con il suo spettacolo inedito: “C’era una volta Peter Pan. Rock Show” un vero e proprio viaggio musicale che parte dalla prima canzone cantata a sette anni da Gianni fino a giungere alle sue hit e alle canzoni del momento, che si fondono, ed questa è la particolarità dello spettacolo, con le sonorità rock con le quali e’ cresciuto grazie al suo papà il musicista Fioravante Fiorellino alias Peter Pan, tragicamente scomparso nel 2020, e a cui lo spettacolo sarà dedicato. Un attesissimo live, nel quale Gianni dalla cultura hard rock inglese da cui provengono i Deep Purple, John lord (fondatore dei Deep Purple) e Led Zeppelin che furono tra i grandi innovatori del rock e tra i principali pionieri dell’hard rock e a cui apparteneva musicalmente il suo papà, ha estratto così le migliori sonorità creando una sinergia che si sposasse con la sua musica napoletana e riarrangiando i suoi migliori successi proprio in occasione del concerto che vedrà in scena quattro musicisti: alla batteria Mariano Barba, al basso Pasquale De Angelis, alle chitarre Vincenzo Battaglia ed Edoardo Taddei. Tra i collaboratori, personal audio assistent Francesco Moccia e assistente
all’audio Carmine Giordano. Lo spettacolo darà, dunque, spazio ai successi del passato e ai brani estratti dal suo ultimo lavoro discografico, canzoni in cui Fiorellino ripercorre la sua esistenza umana ed artistica, basata sui legami d’amicizia, d’amore per la moglie, quello per i figli e per il padre, il tutto con un allestimento scenico che trasmetterà grandi emozioni grazie anche al supporto tecnico di Pasquale Lombardi e Ciro Zambello e con la programmazione delle luci e delle grafiche a cura Mirko Ruggero mentre invece la parte fonica sarà affidata a Roberto Rosu.
Il concerto sarà ripreso e poi montato da Luciano Filangieri a cui e’ affidata la regia. Il progetto è prodotto da Dublitel in collaborazione con Gruppo Ros con la consulenza di Leone Produzioni di Melania D’Agostino, moglie e braccio destro del cantante. “Si percorrerà - spiega Gianni - un sentiero musicale fatto di sentimenti che vanno dall’amicizia, alla famiglia fino a giungere ai figli e all’amore per la propria moglie. Ci saranno anche dei momenti molto commoventi come quando parlo della scomparsa di mia madre a gennaio fino alla morte di papa’, dal quale prende il nome il concerto, Peter Pan ma non mancheranno delle sorprese che però non vi svelo e soprattutto il vero esperimento sarà quello del matrimonio tra la mia musica ed il rock, e non vi nascondo che ho già l’adrenalina e non vedo l ora di salire sul palco per mostrarvi questo inedito rock show”. L’appuntamento dunque è per il 25 aprile al Palapartenope di Napoli per assistere a questa inedita versione di Fiorellino, certi che sarà un successo già annunciato con un sold out già centrato . C’era una volta peter pan è sponsorizzato da Siag Caffè, che ha creduto fortemente nel progetto E da león Mathìas parfum - Future Games - Discovery Rent - Car of Dreams - Merope - Team Group - Three calls People - Ciro florio – Sidial.
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DOMENICA 3 APRILE 2022
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FABRIZIO KÜHNE
IL GENIO ARTISTICO DI ANDY WARHOL RIVIVE A NAPOLI
Al PAN di Napoli, 16 aprile - 31 luglio, Andy Warhol protagonista con 130 opere, provenienti da collezioni private, e la ricostruzione della Factory newyorkese. Al Palazzo delle Arti di Napoli, dal 16 aprile al 31 luglio, la mostra Andy is back, prodotta da Navigare srl e curata da Edoardo Falcioni per Art Motors con il patrocinio del Comune di Napoli, che propone un’esposizione ricca di oltre 130 tra disegni, oggetti autografati, serigrafie, fotografie, provenienti da collezioni private, oltre alla ricostruzione della celebre Silver Factory newyorkese. La mostra antologica allestita al PAN, in via dei Mille, presenterà un percorso suddiviso per aree tematiche, per approfondire l’intensa attività del poliedrico padre della Pop Art in diversi ambiti: dall’arte alla moda, dalla musica al cinema, dalla fotografia all’editoria. L’esposizione ricreerà le atmosfere degli anni ’50, ’60, ’70 e ’80, tracciando
la storia delle intuizioni e dei progetti dell’artista, anticipatore di importanti fenomeni culturali e artistici e di cui, 35 anni dopo la sua morte, è ancora forte l’eco.
Accanto a serigrafie, litografie, copertine di riviste e vinili, oggetti di culto autografati e fotografie, mai o raramente esposte al pubblico prima di questa mostra, Andy is back presenterà anche la ricostruzione in dimensioni reali della celebre Silver Factory. Era questo, infatti, il cuore pulsante della vita e del percorso artistico di Warhol, attorno al quale, nella New York negli anni ’60, gravitarono tantissimi personaggi dello star system, della moda, artisti, musicisti, attori entrati poi nel mito. La mostra vuole essere, sin dal titolo, anche un omaggio al passionale rapporto che legò l’artista americano alla città di Napoli in cui torna e dove, grazie alla collaborazione con il gallerista Lucio Amelio, soggiornò in diverse occasioni cogliendone l’energia esuberante e traboccante, pienamente raffigurata nella celebre produzione di dipinti e serigrafie dedicata al Vesuvio, realizzata negli anni ’80.
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Augurissimi 25 marzo 2022 Auguri affettuosi ai Promessi Sposi Alessia Della Chiesa ed Andrea Guerra per la loro promessa di matrimonio.
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