URGE LA BONIFICA
IL CONSIGLIERE COMUNALE IAVARONE INVITA I CITTADINI DELLA ZONA A COSTITUIRE UN COMITATO DI QUARTIERE
Un avviso affisso all’esterno dei palazzi e dei negozi nella zona periferica Duca D’Aosta di Casoria invita i cittadini a partecipare alle iniziative del costituen do Comitato di quartiere, che si pone l’ineludibile obiettivo di ottenere la bonifica dell’area ex IMI SUD. Perché urge tale intervento? L’ha spiegato in una lunga intervista, alla fine dell’aprile scorso il consigliere comunale Salvatore Iavarone nel programma “La Coper tina” in onda sull’emittente web “Nano Tv” condotta dal Direttore di Casoriadue Nando Troise e successivamente pubbli cata sul n° 19 del Settimanale poc’anzi citato, in data 8 maggio. ”
L’area” come lo stesso Amministra tore ha evidenziato anche nell’avviso “è stata per oltre 20 anni deposito degli scarti ferrosi dell’ex acciaieria, scorie che secondo il Ministero dell’Ambien te e i NOE (Nuclei Operativi Ecologici dei Carabinieri ) erano pericolose per la salute pubblica Abbiamo chiesto ed
ottenuto le analisi di tutta l’area, aspet tiamo che siano pubblicati dal Comune i risultati”. Il testo, affisso anche all’in gresso dei fabbricati del parco Aurora di via Nazario Sauro, si conclude con la
notizia che “la IV Commissione consi liare, presieduta dallo stesso Iavarone, si riunirà in modo permanente fino a quando non sarà bonificata l’area” Nell’intervista menzionata, il Consiglie re comunale e anche Coordinatore re gionale di Europa Verde, riferì che per puro caso aveva scoperto la montagna di rifiuti ammassati, circa 70.000 per esat tezza, che essi sono ivi giacenti, com’è scritto nell’avviso, già dal 2001, tanto che, come da lui denunciato in una lette ra inviata alla Procura, “ con Ordinanza n° 38 l’allora sindaco Giosuè De Rosa ordinava lo smaltimento di questi rifiu ti”, ma la richiesta fu inevasa dai titolari del sito industriale. Quindi, in 21 anni, nulla è stato fatto! Gli scarti di lavora zione, come accertarono già all’epoca i NOE e il Ministero dell’Ambiente, sono costituiti da numerosi rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi: “scorie di fonderia, polveri di abbattimento fumi, residui di lavorazione ferro e acciaio,
ferro, plastiche varie, materiali metalli ci, fanghi di depurazione. Parte dei ri fiuti, di origine polverosa, si immettono nell’atmosfera provocando seri pericoli per la salute degli abitanti del luogo. “L’Imi Sud”, precisò Iavarone nell’in tervista, “ fece una perizia di parte da cui risultò che tutto era nella norma. Però, la relazione inviata al Comune si concludeva con questa frase: “Si consiglia vivamente di rimuovere i rifiu ti”. Ma il “bubbone maligno” è ancora lì, per questo si invitano vivamente i cittadini del quartiere a partecipare alle iniziative del Comitato di Quartiere. Come? Contattando Salvatore Iavarone ai seguenti recapiti: cell. 347.79954.00 ; e mail: iavarone.salvatore@libero.it; s.iavarone@comune.casoria.na.it
E’ importante che si faccia parte del Co mitato, un impegno doveroso per contri buire a salvaguardare la salute pubblica, già ad alto rischio nel territorio casoria
MARIA CRISTINA ORGAno. Non è allarmismo! L’ISS lo scorso anno ha accertato, con dati inoppugna bili, che esiste “una relazione causale” , o di “concausa”, tra il disastro ambien tale avvenuto negli ultimi decenni nella Terra dei Fuochi e l’insorgenza in quel territorio di diversi tumori e malforma zioni congenite”.
Nella relazione dell’ISS si fa riferimento ad una “mappa di rischio” che distingue i centri urbani delle province di Napoli e Caserta, oggetto dello studio, in quat tro classi, con fattori di rischio crescen ti: dall’uno, in cui figurano centri meno esposti a fattori inquinanti, al quattro più esposti. Tra essi solo Giugliano e Caivano sono risultati di livello quattro; altri cinque (Cardito, Casoria, Melito di Napoli, Mugnano e Villaricca), sono di livello tre.
E’ risultato che la mortalità per l’inci denza del tumore al seno è “significativamente maggiore tra le donne dei
Comuni inclusi nella terza e quarta fascia”. Lo studio ha accertato che è ele vata anche l’incidenza delle leucemie e dei ricoverati per asma nella popolazio ne da 0 a 19 anni, che aumenta “signifi cativamente passando dai Comuni della classe uno a quelli della classe succes siva, con il rischio maggiore in quelli di classe quattro”. Un quadro preoccupan te, dunque, nel quale non possono essere consentiti atteggiamenti di disimpegno, di colpevole indifferenza, sia da parte delle istituzioni che della società civi le, che il mitico Pino Daniele ben seppe denunciare nella canzone “Napule è”: “Napule è na’ carta sporca. E nisciu no se ne importa. E ognuno aspetta a’ sciorta”.
Ciò vale anche per i cittadini del quar tiere Duca D’Aosta. Quel bubbone va rimosso, l’area, ex IMI SUD, deve esse re bonificata, ne va della salute di tutti, soprattutto dei fragili e dei bambini.
IO RACCONTO STORIE magazine
CASORIA: PICS E PNRR PER VINCERE LA GRANDE SFIDA DELLA SOSTENIBILITÀ IN CITTÀ
Una rivoluzione urbanistica. Ma bella, però. Questa la prospettiva del prossi mo imminente futuro di Casoria. Dopo decenni di degrado e anni di promesse mai realizzate e bibliche attese, sono in pochi gli abitanti della città di San Mau ro che non hanno ceduto alla rassegna zione di un destino opaco di cui essere ben poco fieri. E proprio quando anche i più strenui sognatori erano sul punto di consegnarsi all’evidenza della condanna a caotico grumo di strade e palazzi ano nimi abitato ma non vissuto da residenti
che non se ne sentono cittadini, ecco che arrivano i progetti, quelli buoni e, condi zione imprescindibile per la loro realiz zazione, i soldi per finanziarli. Oltre alla competenza e alla credibilità di chi saprà spenderli bene, con un occhio, anzi tutti e due, rivolto all’imperativo categorico di rendere sostenibile l’impatto umano e urbano sul già compromesso equili brio del nostro povero pianeta nel più breve tempo possibile. E per capirne di più, iniziamo subito col chiedere all’as sessora Tommasina D’Onofrio, titolare
della delega all’assetto del territorio e all’urbanistica, come rendere Casoria città sostenibile. A cominciare dalla re alizzazione dei PICS. Sui PICS c’è un aggiornamento: abbiamo fatto partire i sorteggi per scegliere le ditte dei primi tre cantieri da aprire, perché noi fac ciamo procedure negoziate semplificate, ovvero invitiamo attraverso sorteggio le ditte che presentano l’offerta e si aggiu dicano l’appalto con il massimo ribasso. Così facendo, siamo in grado di aprire i primi tre cantieri entro l’anno.
Dove dunque apriranno i primi tre cantieri?
Le prime tre misure riguardano proget ti che già erano pronti: l’ex tribunale, dove attualmente è la sede delle politi che sociali; la struttura per l’infanzia nel bene confiscato nel quartiere Stella e l’efficientamento energetico nel centro storico. Sta per andare in appalto anche l’ex municipio; tra un paio di settimane penso che potremo fare i sorteggi per tutte, tranne che per il parco Boccaccio che è un po’ in ritardo perché lì abbiamo dovuto fare i carotaggi. Ci ricorda perché si è dovuto procede re addirittura ai carotaggi?
Quella era un’area che il comune ave va acquisito dall’aeronautica ed era classificata come zona militare. Ci sono due serbatoi di carburante istallati sul terreno e non sapevamo se fossero mai stati utilizzati. I sondaggi effettuati han no fortunatamente dato esito negativo non rilevando alcuna traccia di inqui namento del suolo e quindi abbiamo fatto partire la procedura negoziata per affidare la progettazione, che è andata in aggiudicazione a dei paesaggisti spe cializzati nella progettazione di parchi e di verde pubblico, quindi contiamo entro l’anno di avere la progettazione esecuti va e partire all’inizio del prossimo con la gara.
Parliamo delle prime tre misure: che cosa verrà realizzato in ciascun sito e che tipo di interventi si faranno?
L’ex tribunale diventerà una struttu ra sociosanitaria non di ricovero, per l’accoglienza degli anziani, con tutte le attività dedicate alle persone di una certa età: ci saranno ambulatori e aule per la formazione. Verranno ristruttu rati i piani dei quali ora sono occupati pochi locali, ovvero verrà rifatto com pletamente il piano terra, con accessi separati agli uffici, verrà risistemata la scala e l’accesso ai piani e rimetteremo in funzione tutti gli ascensori. Verrà poi riutilizzato il piano attualmente chiuso e
destinato ad archivio e poi gli ultimi due piani, in uno dei quali verrà riutilizza ta quella che è stata la casa del custode andato in pensione, mentre nell’ultimo, che ha il terrazzo, verrà collocato il bar, attualmente al piano terra che dovrà servire solo la struttura e non gli ester ni. Al piano terra ci sarà uno sportello di accoglienza per dare una prima as sistenza ai cittadini e poi gli uffici. Nel bene confiscato del quartiere Stella c’è, invece, un vincolo di destinazione per l’infanzia. A Via Monte Bianco c’è una villa confiscata alla criminalità che ci è stata affidata dall’agenzia Beni Con fiscati qualche anno fa. L’edificio sarà abbattuto e ricostruito secondo il pro getto che ci è stato sottoposto ed ospite rà una struttura che accoglierà bambini da zero a trentasei mesi.
Un nido, quindi?
Una specie. Non lo possiamo chiamare nido perché non ha ancora la certifi cazione di asilo nido, ma la funzione è quella: una struttura socioeducativa per l’infanzia, ad accesso gratuito modu lato da graduatorie. L’idea è quella di dare anche alle mamme di quel quartie re che è molto popoloso ed è al confine con Afragola la possibilità di usufruire di una struttura di appoggio e di sup porto. Oggi, ricordo, l’unico asilo nodo presente a Casoria è quello di Via Primo Maggio nel quartiere di Arpino. Abbia mo avuto poi un finanziamento, a valere sul PNRR, per realizzarne un altro a Via Castagna. Questo potrà aiutare anche le mamme a cercare un inserimento nel mondo del lavoro.
Sì. Abbiamo fatto un ragionamento di concerto con i colleghi delle politiche sociali per capire quali fossero i servi zi più carenti e più richiesti. E questo è uno di quelli. Oltre al nido comunale ad Arpino, infatti, il Comune eroga una se rie di voucher che i genitori possono an dare a spendere negli asili nido privati. E c’è grande richiesta, il che vuol dire
che la domanda c’è. Quando entrerà in funzione la strut tura?
All’inizio dell’anno scolastico 2024. Parliamo del terzo progetto.
Riguarda l’efficientamento energetico di due zone della città, con la realizzazio ne di piste ciclabili e di arredo urbano smart. Una riguarda le vie del centro storico intorno a piazza San Mauro e l’altra l’anello che arriva fino alla zona che include Via Michelangelo e via Pio XII. Verrà realizzato un percorso ciclo pedonale che ci auguriamo riduca l’im patto delle auto nel centro storico, dove mi auguro riusciremo a realizzare poi anche una ZTL di concerto con i com mercianti locali. Sarà istallato un arre do urbano smart, con wi-fi, colonnine di informazioni multimediali anche turisti che, perché questo è uno dei primi pasi che muoviamo per la valorizzazione di Casoria Terra dei Santi e non ultimo, c’è il tema della pubblica illuminazione a led, a risparmio energetico, più che mai attuale.
Ci saranno anche colonnine per la ri carica di bici e auto elettriche?
Certo. Faranno parte dell’arredo urba no smart. Al momento ce ne sono già al cune sul percorso cittadino che verran no potenziate.
Si annuncia per Casoria un futuro di città attrattiva.
Questo è il nostro scopo e ci ha attirato anche qualche critica, per la scelta di concentrare gli interventi dei PICS al centro storico. Abbiamo deciso di esclu dere in una prima fase Arpino, a cui ci stiamo dedicando con i fondi PNRR. Io avevo scelto come area bersaglio dei PICS il centro storico per poter dare una spinta maggiore alle nostre peculia rità culturali, alle nostre attitudini, alla valorizzazione dei Santi, delle nostre chiese, del turismo religioso. e farlo in maniera sostenibile, soprattutto in que sto momento, ci era sembrata la cosa più giusta da fare. Poi con il PNRR, in
vece, a partire dalle ristrutturazione dei complessi di edilizia residenziale pub blica, ci siamo spostati dal centro stori co: abbiamo ottenuto un finanziamento di sette milioni e mezzo per il quale ab biamo chiuso la progettazione e stiamo andando in gara per il complesso ERP di Via Castagna. E poi adesso partono i lavori, già appaltati per due milio ni e mezzo al Parco dei Pini. I primi interventi saranno di efficientamento energetico, di apposizione di pannelli solari, di sostituzione degli ascensori e del sistema di impiantistica dovuti ad obsolescenza che ci costringono ad in terventi continui almeno una volta alla settimana. Siamo in graduatoria anche per un altro progetto incluso nel PNRR per Parco dei Pini e Parco Buontempo e nei prossimi bandi che usciranno sulla materia, contiamo di inserire anche gli altri complessi di edilizia popolare, che sono più piccoli ma presentano anch’es si problemi strutturali. Verranno anche rifatte le aree esterne, che non sono di poco conto perché il contesto della ex casa popolare è quello dell’aggregazio ne e degli spazi comuni di aggregazione che, quando sono degradati e vandaliz zati non rendono un buon servizio a chi ci abita.
È azzardato considerare questi interventi di urbanistica anche un tentativo di ripristinare la legalità nelle aree più a rischio. La mission delle scelte è proprio que sta: l’urbanistica non va considerata solo ristrutturazione urbana, ma deve avere in sé quella visione e quella com ponente sociale che è il mondo da cui provengo: io sono esperta di fondi eu ropei e di fondi sociali; quindi, avere questo tipo di visione rispetto alle opere da progettare e realizzare in una città come Casoria ci sta consentendo di te nere un occhio alla destinazione finale del bene. Se pensiamo di ristrutturare un complesso, vuol dire che stiamo già guardando ai ragazzi che ci vivono e ai bambini che ci crescono, ai quartieri più difficili, alle situazioni che ci vengo no segnalate dai servizi sociali e dalle forze dell’ordine che in alcuni quartieri fanno un lavoro straordinario.
Essere attorniati dal bello rende sen sibili alla cura intesa nel senso più ampio.
Partendo dalla cura dei giardini, dalle aiuole sotto casa, si incentiva ad aver ne cura e poi c’è tutto un discorso da fare sulla tenuta sociale di certi contesti dove la criminalità organizzata e la mi
crocriminalità purtroppo destano anco ra molta preoccupazione soprattutto tra i ragazzi in età scolare che abbandona no gli studi, non cercano lavoro e si af fidano al guadagno facile offerto dalla criminalità. C’è tanto da fare.
Guardare al modello Scampia nei quartieri difficili insomma, dove, al posto di una delle “vele” ci saranno alcune aule della facoltà di medicina e delle scienze infermieristiche. Senza essercelo detto, noi ci siamo già dentro, perché Casoria si spinge fino a Poggioreale e ai quartieri difficili di Napoli est e proprio lì, a San Giovanni a Teduccio, dove c’è da anni un massic cio investimento su formazione, cultura e presenza forte dell’Università, che ha fatto da attrattore a realtà come Apple e tante altre che stanno investendo in quel territorio e lo riqualificano. Anche noi ci siamo dentro. Infatti, abbiamo preso parte ad una conferenza di servizi con il comune di Napoli, la Città Metro politana e la Regione Campania per la linea del tram di Via Stadera. Quindi io penso che noi dobbiamo cogliere questo momento e realizzare questi importanti progetti in cui di fatto siamo già coin volti. D’altronde le parla una che, per la realizzazione del PICS e per portare a termine il PUC che pensiamo di por tare in consiglio comunale entro la fine dell’anno, si è avvalsa del contributo tramite convenzione del dipartimento di Architettura della Federico II di Napoli perché secondo me i nostri atenei e la nostra formazione è un valore che deve affiancare le amministrazioni comunali in maniera diffusa. La collaborazione tra enti che prestano la loro conoscenza scientifica nella realizzazione di pro getti per città come Casoria è assoluta mente fondamentale.
Parlando di tram e di mobilità so stenibile, come verranno ripensati i trasporti pubblici a Casoria tanto carenti da non unire neppure Arpino e il Centro con una linea di autobus?
Per quanto riguarda le nostre compe tenze in materia di trasporti (perché, come si sa, alcune sono sovracomunali e provinciali) abbiamo partecipato con altri comuni dell’area nord di Napoli a un bando per un finanziamento che ci è stato accordato da Città Metropolitana relativo alla mobilità sostenibile e l’ab biamo ottenuto. Abbiamo già stabilito le fermate e i punti di snodo e nei prossimi mesi saremo impegnati nell’istituzione di una nuova linea di collegamento tra i comuni a nord di Napoli attraverso
mezzi sostenibili, ovvero elettrici. Al meno questo piccolo passo verso la ci viltà l’abbiamo fatto. Lo strumento del PNRR ci sta dando davvero una grande opportunità perché questi fondi le am ministrazioni comunali singole non li avrebbero.
La linea passerà anche per Arpino e il Centro, che saranno finalmente col legati e prevede altre fermate. Poi sta entrando nella fase operativa anche la linea della metropolitana che vedrà a Casoria almeno due fermate. Avremo quindi un collegamento diretto tra la città di Napoli a Casoria a cui verrà restituito a pieno il vero ruolo che ha: essere la porta alla città tra la stazione dell’alta velocità di Afragola e l’aero porto.
E per le Vie dei Santi quanto dovremo ancora aspettare?
Ci sono degli interventi immediati, frui bili e visibili e ce ne sono altri di pianifi cazione come nel caso dell’assessorato di cui mi occupo. Relativamente all’ar gomento, con le misure di cui abbiamo parlato, abbiamo potuto generare delle condizioni per mettere a loro agio i fu turi turisti e dare loro informazioni, per aiutarli a fruire della città quando arri vano. Noi abbiamo tutte le caratteristi che per accoglierli, anche la posizione è strategica. Il punto è farli arrivare. Bisogna investire però sull’accoglienza e queste sono dinamiche che esulano un po’ dalle specifiche competenze del Comune, che da solo deve decidere che vocazione si vuole dare, certo, però ha bisogno di chiedere una mano alla Città Metropolitana, alla Regione, al Gover no...
…e trattandosi di Vie dei Santi, anche alla Curia.
Anche alla Chiesa, certo, perché a tut te le procedure che sono state fatte per la santificazione e la beatificazione dei nostri santi e beati, devono poi corri spondere tutta una serie di attività di promozione di questi luoghi sacri che al momento vengono fruiti soltanto da Ca soriani o poco più. bisognerebbe rien trare in un circuito di turismo religioso almeno regionale, ma anche nazionale.
Nell’Ottocento la Campania è stata meta del Grand Tour culturale e ar tistico, sarebbe bello che nel secondo decennio del Duemila in Campania nascesse un Saint Tour con tappe, ad esempio a Pompei, Madonna dell’Ar co, Pietrelcina, Montevergine… e Casoria!
Sarebbe bello, sì.
NOTIZIE DAL MONDO
L’ultima puntata della rubrica Notizie dal Mondo condotta dal Dir. Nando Troise sulla rete web NanoTV è un’at tenta lettura di due dei quo tidiani principali di Napoli e cioè Cronache di Napoli e IL Mattino. Testate che nascono e vivono nei nostri territori verso i quali editori e gior nalisti continuano ad avere un occhio particolarmente attento. Non dimentichiamo, infatti, che, come ci ricorda il Direttore, la stessa emittente web che trasmette la rubrica prende il suo nome – NaNo Tv – proprio da Napoli Nord. Con una delle prime notizie, restiamo proprio nella nostra Casoria e nella vicina Afra gola, in particolare in alcune zone, i cui cittadini temono il salasso. I residenti del parco Le Querce, via Po, via Isonzo e via Tevere da almeno quat tro anni non ricevono le bol lette per la fornitura dell’ac qua, a causa di problemi di comunicazione tra gestori e appaltatori. Gli abitanti sono preoccupatissimi sebbene dal Municipio fanno sapere che si valuterà l’ipotesi di rateiz zazione. A chi compete risol vere? Sono quattro gli attori in gioco: il Comune di Caso ria e di Afragola, la Ottogas che ha la gestione dei servizi idrici integrati nel Comune di Casoria e l’appaltatore del servizio idrico del Comune di Afragola. Da piazza Do menico Cirillo fanno sapere che, a breve, si metterà mano alle carte per risolvere il tut to con l’ipotesi di rateizzare i costi per agevolare i residen ti. Sempre a Casoria, nuova linfa al Comune: assunti sette nuovi dipendenti, due ammi
nistrativi e cinque poliziotti municipali, personale che porterà nuova linfa nell’or ganico comunale, come commenta lo stesso Sindaco Bene.
Da Casoria, arriviamo al consorzio cimiteriale di Frat taminore, Frattamaggiore e Grumo Nevano che dispone di sale del commiato ecces sivamente costose: vietato morire di sabato! Come molti sapranno, quando un decesso si verifica di sabato, bisogna attendere il lunedì seguente per poter procedere alla cre mazione o essere interrati.
La permanenza della salma nei giorni di sabato e dome nica nelle cosiddette sale del commiato dei cimiteri sta raggiungendo cifre esorbi tanti. Dopo il caso dell’auto che a Frattamaggiore è stata presa a calci e a pugni da una gang, dopo che il conducente ha fatto notare a due giovani sullo scooter che viaggiava no in senso di marcia vietato e la mobilitazione a Melito di un popolo in marcia per la legalità in ricordo dell’o micidio del Prof. Marcello Toscano, chiudiamo la pagi na di Napoli Nord con Afra gola con il caso del villaggio dell’età del Bronzo di 5.000 mq: la prima Pompei sepolta dai rifiuti, la storia seppellita sotto la spazzatura. Un duro colpo al cuore della cultu ra che poteva rappresentare per il territorio afragolese una importante sterzata in una zona dominata dai clan della camorra e dall’incuria politica: il ritrovamento del villaggio risalente all’età del Bronzo, scoperto a pochi metri dalla stazione dell’alta
velocità durante i lavori com missionati dalla rete ferrovia ria italiana è diventato uno studio internazionale pub blicato dalle più importanti riviste scientifiche mondiali come National Geographic. Uno studio ripreso e tradot to in molte lingue, svolto da ricercatrici internazionali come Tiziana Matarazzo del dipartimento di Antropologia dell’Università del Connec ticut, negli USA, autrice di un libro che racconta come in Campania, ancora prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. vi era un’altra Pom pei, cioè Afragola. La Pom pei che tutti noi conosciamo oggi risale a aduemila anni più tardi di quella di Afra gola, la nota Pompei è stata distrutta dalla lava, mentre la Pompei afragolese è stata co perta da uno strato di pomici che ne ha conservato intatto tutto il vasellame, le orme, il cibo e gli attrezzi dell’epoca. Il villaggio fu scoperto du rante la costruzione di una condotta fognaria, i proget tisti per evitare di abbattere una casa abusiva, deviarono il progetto sventrando in due parti il villaggio,il tutto sotto gli occhi dei tecnici della so vraintendenza archeologica di Napoli, che in un decreto notificato al comune di Afra
gola nel 2008 a fine scavi definirono il ritrovamente un unicuum nel panorama della protostoria italiana, sia per l’eccezionale conservazione delle capanne e dei loro arre di interni, sia per l’estensio ne areale che permette una precisa ricostruzione dell’as setto planimatrico di un inse diamento del bronzo antico. Che fine ha fatto il villaggio? Questa è la domanda dei cit tadini. Ebbene, attualmente, è coperto da rifiuti di ogni genere, coperto da una fitta vegetazione, il tutto nel silen zio più totale. “Hanno com messo un biocidio culturale” – come più volte denunciato dall’architetto Paolo Sibilio che continua dicendo “hanno negato alle future genera zioni la memoria e la storia del nostro territorio”. Poteva essere un attrattore sociale, e invece è solo una discarica di rifiuti, come ci racconta Francesco Celardo, autore dell’articolo.
Terminiamo questo breve ex cursus tra le notizie principa li relative ai nostri territori e a quelli a noi confinanti per parlare dello scandalo veri ficatosi al Comune di Sci sciano: ben tredici esponenti indagati a vario titolo per corruzione, turbativa d’asta e falso in atto pubblico.
I RIFIUTI IN STRADA. CI MERAVIGLIANO ANCORA?
Il direttore Nando Troise, in diretta lu nedì 17 ottobre su NanoTV, ha mostrato come rifiuti di vario genere, ingombranti e indifferenziata, ostacolino il passaggio dei pedoni sulle strade principali della città.
Nel caso specifico, è Via Aldo Moro, la strada che da via Manzoni porta alle scuole, il Liceo Gandhi, la Martin L. King, la biblioteca comunale. Mamme coi passeggini, studenti, lavoratori, co stretti a girare a largo, a scendere dal marciapiede, a causa di questi depositi abusivi, che purtroppo non sono nulla di nuovo dalle nostre parti e, forse proprio per questo, sono stati quasi ‘normalizza ti’. In Via Padula, davanti alla fabbrica abbandonata Tubi Bonne, scena simi le: mobili, imballaggi, bidoni di pittura e tanto altro a fiancheggiare le auto in sosta davanti ai cancelli arrugginiti. Ep pure si parla di un’altra strada principale (dove si trovano numerose caffetterie,
supermercati, locali per feste, attività commerciali) che collega il centro del la città al ponte della Circumvallazione esterna.
Tra i problemi, che “molti dei rifiuti pre senti, come i secchi di pittura lasciati lì da qualche azienda edile, non rientra no nel contratto per il ritiro di Casoria Ambiente e seppure volessimo ritirarli, spesso e volentieri ci sono auto par cheggiate ad ostacolare il lavoro degli operatori”, ci fa sapere, contattato dal direttore Troise, l’amministratore unico Casoria Ambiente, Massimo Iodice. Le dovute segnalazioni al settore della Net tezza Urbana e alla Polizia Municipale sono pervenute “per chiedere di risolve re questo e altri ‘intoppi’ che, nel centro storico come nelle arterie più periferi che, rendono complicato e talvolta im possibile il lavoro di ritiro da parte dei camion”. Per Iodice, “gli sversamenti abusivi sono uno dei problemi più gravi e annosi di Casoria, che il Comune non riesce a risolvere, ma noi facciamo tutto il possibile”.
Si spera che gli abitanti e le abitanti
fruiscano sempre più spesso della fun zionante isola ecologica cittadina e che s’intensifichi l’opera di sensibilizza zione e di informazione in città, perché davvero in taluni casi lo scenario è rac capricciante. Lo scandalo delle rampe autostradali, ad esempio, è davvero vergognoso: quella che da Via Boccac cio porta alla Circumvallazione è co stantemente invasa per metri e metri da spazzatura abbandonata ai lati della car reggiata, ma questo vale per la zona del Cimitero, come per altre arterie viabili.
“Continuate a denunciare!”, si legge nei commenti alla diretta su NanoTV ed è quello che continueremo a fare, perché non cederemo certo a chi ci chiede, con rassegnazione: “Ma vi meravigliate an cora di tutto questo?”
Sì, perché, come sottolinea Troise “il giorno che non mi meraviglierò più smetterò di fare Casoriadue e NanoTV” Sì, (aggiungerei) perché, il giorno che nessuno più si meraviglierà di tutto questo vorrà dire che saremo proprio condannati ad affogare definitivamente nella spazzatura.
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ALAN DE LUCA: “HO SEMPRE PUNTATO A FAR RIDERE MA ANCHE A FAR RIFLETTERE”
La stragrande maggioranza dei campani che era già in vita ed in età senziente tra gli anni ’80 e’90 lo ricorderà certamente per le sue attività a 360 gradi nel mondo dell’intrattenimento. E’ (anche) grazie a lui se è nato quel gioiellino televisivo che è stato Telegaribaldi. E che dire dei suoi personaggi iconici e cioè lo stram palato impresario Aniello “Ommo bello” Guardascione e il neomelodico Ciruzzo Tozzi superbo interprete della celebre hit “Nunzia” (se siete tra i pochi che non la conoscono vi invitiamo caldamente a cercarla su You Tube)? Stiamo parlando di Alan De Luca che ci ha concesso una breve intervista.
Lei è originario di Casoria. Qual è il suo rapporto con la città e cosa pensa dei tanti problemi che l’affliggono?
Casoria è la mia casa! Le mie radici sono qui, a Casoria vive ancora la mia splendida mamma. Ho anche lavora to per il comune di Casoria. Insomma il legame è stretto e forte. Per quanto riguarda i suoi problemi io penso che siano, purtroppo, quelli comuni a tutti i centri più o meno grandi e assai densa mente abitati. Questo non significa smi nuire la faccenda ma constatare il fatto che siamo tutti sulla stessa “varchetel la” in balia della cattiva gestione della cosa pubblica.
Durante la sua carriera ha fatto davvero di tutto: dal dj al conduttore, dall’attore comico al drammatico. Ma quale definizione darebbe al De Luca artista?
Ridendo e pazziando sono sulla piazza da qualche decennio! E’ vero: ho svolto tantissimi lavori legati al mondo dell’in trattenimento. E’ il modo che ho scelto per essere utile: far svagare per qualche ora le persone, specie in periodi critici come quello che stiamo vivendo, penso sia davvero importante. Chi è Alan De Luca come artista? Beh, su Facebook mi sono autodefinito “guitto” ma per me questo termine non è dispregiativo, anzi! Io sono uno di quegli artisti che
amano tanto esibirsi davanti a centinaia di persone in grandi teatri quanto sali re su un palco scalcinato allestito nella piazza principale di un piccolo paese di provincia. Quello che amo è stare a contatto con la gente, regalare agli spettatori momenti di evasione, farli esplodere in fragorose risate. Non sono mai andato dietro al mondo raffinato e con la puzza sotto al naso. Mi è sempre piaciuto sporcarmi le mani di vita vera, studiare i personaggi più popolari che animano le strade delle nostre città. Deve sapere che molte delle cose che racconto nei miei libri o che faccio dire ai miei personaggi sono cose reali, cioè cose che ho realmente visto accadere o cose che prendono a piene mani spunto dalla realtà.
Parliamo di due dei suoi personaggi più famosi: Guardascione e Ciruzzo Tozzi…
Lei li chiama personaggi, per me sono due persone con una vita ed una per sonalità proprie! Anzi parliamo piano perché, se ci sente Guardascione, vor rà sicuramente intervenire per ribadire che “Alan De Luca l’ho scoperto io”! Scherzi a parte, sono molto affezionato
ad entrambi i personaggi. Come dicevo prima questi personaggi sono inventati ma potresti tranquillamente trovarli an che nella vita reale. Ed è forse per que sto che piacciono tanto al pubblico.
Nella sua carriera però spiccano an che alcuni ruoli drammatici, come quello ne “Il sindaco pescatore” e anche quello nell’opera teatrale “Il caso Diciotti” (che ho avuto modo di vedere nell’ambito di “Estate a Napoli” e che, devo dire, mi ha molto impressionato) Cimentarsi in ruoli drammatici ed usci re dai panni del “guitto” è stata, in am bedue i casi, una bella sfida. Tra l’altro in tutte e due i casi si parla di fatti di cronaca vera, di casi reali, di ingiustizie tangibili. Ho cercato di fare il massimo per dare il mio contributo alla riuscita di due ottimi prodotti.
Alan De Luca è anche scrittore. C’è qualche novità che bolle in pentola?
In effetti si. Sono alle prese con il mio terzo libro comico. Non voglio antici pare nulla. Dirò solo che sarà un bel viaggio nei miei ricordi con qualche in cursione tamarra e tante buone e facili ricette della cucina napoletana. Cucina tamarra, ovviamente!
APPUNTAMENTI COL LIBRO RIPRENDE LA RASSEGNA IN PRESENZA
Gli AppuntaMenti col Libro che tanto lustro hanno dato a Casavatore riprendono. Autori di portata nazionale e internazionale hanno presenta to in biblioteca o nella sala consiliare i loro testi dal 2012 ad oggi; non solo, ma quando il comune è stato commissariato, la libreria D’Anna, per volontà di Sergio D’Anna, si è trasforma ta in Salotto Letterario e ha ospitato gli eventi organizzati dalla professoressa Vittoria Caso a nome dell’Associazione Clarae Musae. Anche durante la pandemia, quando il lockdown ha co stretto le scuole allo smart working, Clarae Musae in collabo razione con l’amministrazione Marino, ha coinvolto le scuole locali in momenti culturali di riflessione su problematiche dal valore universale, grazie alla collaborazione con l’Assessore P.I. e cultura Imma Calvano
Gli incontri del 25 ottobre, del 22 novembre e del 13 dicem bre di questa nuova edizione degli AppuntaMenti si svolge ranno in piazza Di Nocera presso la sala consiliare, che per l’occasione si trasformerà in cenacolo culturale. Ricordiamo che l’ultimo incontro in presenza, al quale parteciparono tra l’altro studenti dell’IC. Romeo e dell’I.C. De Curtis, si svolse nel febbraio 2020 presso il salotto letterario D’Anna con la presentazione del libro “Dalla polvere da sparo all’inchiostro” di Francesco Gemito.
Il 25 ottobre, dunque, sarà presentata la silloge poetica “L’es sere sensibile” di Carlo De Felice Vespasiano, giovane citta dino di Casavatore, il quale ha espresso emozioni e sentimenti personali, riflessioni e osservazioni sull’attuale realtà in com ponimenti incisivi e toccanti. I versi di Carlo, che sono stati presentati più volte in Campania dalla casa editrice Controluna, nonostante la pandemia, è giusto e opportuno che siano presentati anche nella città natale del giovane autore. “Clarae Musae non ha una sede, né ha fondi – ha affermato la prof.ssa Caso, che in base alle sue accreditate esperienze cultu rali si diletta a organizzare incontri letterari, reading, concorsi – pertanto, chiede ospitalità innanzitutto ai comuni, in quanto ritiene che tra i bisogni dei cittadini, che le amministrazioni hanno il compito di soddisfare, ci sia anche e soprattutto il bisogno di cultura. La cultura fa crescere cuore e mente, aiuta a comprendere i confini tra legalità e illegalità, a superare la logica clientelare del do ut des, è un elemento indispensabile per elevare i territori delle nostre periferie e renderli competi tivi; ma laddove dei privati, com’è stato per alcuni anni per la Libreria D’Anna siano disponibili ad ospitare eventi culturali, in men che non si dica sarò ben lieta di organizzare un evento. In questo caso, devo ringraziare l’amministrazione Maglione, nelle persone del Sindaco Luigi Maglione e dell’Assessore P.I. e cultura Elsa Picaro, che hanno reso disponibile con il patrocinio morale il ritorno nella sala consiliare degli Appun taMenti col Libro. Sono sempre disponibile a dare il mio con tributo quando si tratta di cultura!”.
Secondo il consueto stile-Clarae Musae, l’autore potrà espri
mersi sui perché della sua opera, preceduto dalla relazione introduttiva della professoressa Vittoria Caso, dalla declama zione di alcune poesie tratte dalla silloge, commentate da poeti pluripremiati e arcinoti nel campo letterario: Silvana Pesola, Nancy Amato, Gennaro Iannuzzi. Daniele Capuozzo, enfant prodige della poesia ci spiegherà cosa spinge, nell’era dell’indell’in formatica e della tecnologia avanzata, dei giovanissimi a scri vere versi. E non mancheranno come sempre le vibrazioni gra fiche del graffiante e bravo vignettista Carmine Mondola Le vibrazioni musicali e canore vedranno protagonisti altri due giovani talenti di Casavatore, Emanuel e Miriam Calvani.
I cittadini di Casavatore faranno sicuramente sentire il loro ca lore e il loro sostegno a Carlo, giovane e promettente autore.
Un plauso alla professoressa Caso che mette a disposizione della comunità gratuitamente tempo, competenze ed esperien za.
Un ringraziamento a D’Anna Editore, IC Romeo, Casoria2, Prospettive, Anteas, Centro Anziani, Sigma, Le Aquile, CRI, Uniti per Casavatore, Casavatore Segnala, , Kompetere Journal per il sostegno morale alla cultura super partes.
IL TEATRO MASSIMO VITTORIO EMANUELE DI PALERMO
Meglio conosciuto come: il Teatro Massimo di Palermo. Terzo teatro d’Europa, per grandezza e bellez za, orgoglio e simbolo di Palermo Voluto e costruito dai Florio che mettono a disposizione i fondi necessari per ter minare la sua costruzione e non lesina no nulla in fastosità ed eleganza. Infatti i magnifici leoni del Teatro Massimo che troneggiano ai lati della gradinata d’in gresso sono il simbolo e lo stemma della loro casata di imprenditori di sfolgoran te successo negli affari. Teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo Storia
Il Teatro Massimo, è uno dei più impo nenti d’Italia, per costruirlo così impo nente purtroppo furono demoliti dei vec chi conventi di suore, tre per l’esattezza. Il suo progetto è assegnato a Giovan Bat tista Filippo Basile, vincitore del concor so pubblico indetto dall’allora sindaco. Ma alla sua improvvisa morte, avvenuta un paio di anni dopo nel 1891, subentra così nella costruzione dell’opera il figlio Ernesto, che portò a compimento il lavo ro mastodontico. Così il Teatro Massimo di Palermo è inaugurato il 16 maggio 1897 con il Falstaff di Giuseppe Verdi, sotto la direzione di Leopoldo Mugno ne. Con i suoi 7730 metri quadrati, è il terzo d’Europa, dietro soltanto ai teatri dell’Opera di Parigi e Vienna, sorge su un terreno chiese e monasteri ovvero la Chiesa e Monastero delle Stimmate, la Chiesa e Monastero di San Giuliano e la Chiesa di Sant’Agata, dove in passato doveva esserci la casa di Sant’Agata. Affidato, nei primi decenni, ad imprese private, nel 1935 venne proclamato Ente Teatrale Autonomo.
Caratterizzato da una florida stagione artistica: opere, balletti, concerti, spe rimentazioni artistiche e ogni forma di arte performativa. Ogni informazione su biglietti e programmi dei suoi spettacoli possono essere recuperate sul sito uffi ciale, direttamente ed esaustivamente. Inoltre è anche aperto per le visite sia in settimana che nei weekend, in orari sem pre da verificare sui canali ufficiali.
Struttura
Il palazzo del Teatro Massimo è un’im ponente struttura in cemento armato che palesemente mostra la genialità dei suoi architetti. Con i due grandi gruppi di leoni bronzei all’esterno, il pronao con sei colonne corinzie, il fregio con iscri zione e la cupola che sovrasta la città è ancora adesso uno dei simboli più cono sciuti del capoluogo siciliano. D’altron de, nato come un’opera magnifica, tale rimane fino a oggi.
Infatti il Palco Bellini sfoggia sulle sue pareti fotografie autografate dei protago nisti del circolo Bellini, uno dei circoli nobiliari più antichi d’Europa. La Sala Pompeiana del Teatro è di forma cir colare, decorata da soffitti affrescati e progettata seguendo un ordine con pro tagonista il numero sette e i suoi mul tipli: straordinario l’effetto d’eco che si produce, che aumenta con l’avvicinarsi al centro della stanza. Infine nella Sala Grande il soffitto è decorato dalla Ruota simbolica, composta da undici tele raffi guranti il Trionfo della Musica che gra zie ad un sistema di funi, si può aprire verso l’alto per far defluire l’aria calda e ventilare la sala.
Aneddoti
Il Teatro Massimo di Palermo è circon dato da un alone di mistero. La leggenda più famosa riguarda il fantasma di ba dessa. È detta la monachella, per la sua bassa statura, sarebbe la prima bades sa della chiesa di San Giuliano, la cui chiesa e la relativa cripta è distrutta per far spazio all’edificio e si dice che vaghi ancora oggi tra i corridoi e i palchi di questo magnifico teatro, lanciando ma ledizioni a chi ha profanato il suo eterno sonno. Anche se c’è chi giura di aver la incontrata anche fuori, nei pressi del teatro al crepuscolo. Una altra leggenda sostiene che chi non crede al fantasma della badessa, è destinato a inciampare in uno dei gradini della scalinata inter na, detto appunto gradino della suora Certo, solo leggende, ma è tanto bello ascoltarle e lasciarsi avvolgere dal loro fascino lugubre. Adesso smetto: persa nell’ammirazione del suo splendore, stavo per inciampare nella scalinata del teatro, che sia proprio quello della suora è solo una coincidenza.
SAN GIUSEPPE CAFASSO
L’ANTICA CHIESA DEI BENEDETTINI A PALERMO, OVVERO SAN GIUSEPPE CAFASSO UNA TAPPA DA NON PERDERE PER I TURISTI IN VISITA
viene chiamata chiesa dei Benedettini o Chiesa di San Giorgio in Kemonia.
Ubicazione: È una chiesa consacrata, è ancora attiva nel pastorale del Secondo Vicariato palermitano. Ubicata proprio nel centro della zona protetta patrimo nio dell’Unesco, in via dei Benedettini 16, dove un tempo scorreva il fiume Kemonia, vicino ai bastioni meridio nali di Palazzo dei Normanni. A lato si può ammirare il Palazzo Marrozzo del la Rocca, ex Monastero dei Benedettini Bianchi di Monte Oliveto, ora sede di alloggi per militari e l’antico carcere femminile palermitano, ora restaurato e adibito ad ostello.
tre giorni: il 23,24 e 25 giugno.
Origine del suo nome: La chiesa di San Giuseppe Cafasso di Palermo deve il suo nome a Giuseppe Cafasso - nato a Castelnuovo d’Asti 1811 e passato a miglior vita a Torino nel 1860, ebbe tra i suoi figli spirituali San Giovanni Bosco, dedicò la sua intera vita ai carcerati e ai condannati a morte, il suo sopranno me è “prete della forca” – Anticamente
Storia: La chiesa è ricostruita nel 1701, alcuni degli antichi ruderi su cui poggia, sono ancora visibili, come la sua parete destra che risale al periodo medioevale arabo-normanno. Nel 1866 subisce una parziale ristrutturazione in stile neoclas sico, al suo interno si possono ammirare splendidi dipinti e nell’abside abbiamo degli stucchi di Giovan Maria Serpotta. Festeggia il suo santo patrono per ben
Tour: Il campanile della chiesa che ri sale alla seconda metà del Settecento, è inserito da diversi anni nella “Vie dei te sori”, vi si può accedere sia dalla Chie sa, sia da una entrata apposita a scivolo esterna al luogo di culto per poi salire attraverso una stretta e angusta scala a chiocciola. Vale assolutamente la pena di accedervi con un’offerta per soste nere le spese di gestione, infatti dal la cima si può godere di un panorama veramente unico e indimenticabile che lascia letteralmente senza fiato. Alla vista si offrono non solo le cupo le rosse e il chiostro di San Giovanni degli Eremiti, i tetti della Cattedrale e Palazzo Reale, risalente al periodo nor manno, ma persino la visione di altre chiese del centro storico come la splen dida chiesa gesuita di Casa Professa e di Monte Pellegrino e mentre una leggera brezza ti accarezza, ti penti amaramen te di non avere un paio d’ali per poterti librare liberamente proprio come un uc cello sulla nostra incantevole città.
La forza politica “Casoria VIVA” ha scritto una nota al Sindaco di Casoria Raffaele BENE, una nota indirizzata per richiedere la risoluzione di una serie di problematiche lega te al territorio.
La forza politica “Casoria VIVA” ha sostenuto con convin zione l’amministrazione BENE nelle amministrative del 2019 ed è rimasta fedele a questa maggioranza anche nei momenti difficili che sono stati attraversati, non senza mo menti di confronto, anche forti.
Ora che siamo a meno di due anni dalla fine del mandato, si rende necessaria una svolta importante nell’azione ammini strativa.
Con il documento si vuole sottoporre all’attenzione del sindaco cinque punti programmatici da realizzare in tempi brevissimi, e come sempre non sono portati solo i proble mi, ma le soluzioni. Sono cinque questioni che i comitati di quartiere hanno maggiormente evidenziato. Questi punti non vogliono essere esaustivi dell’azione amministrativa dei prossimi mesi, ma un punto di partenza, ma soprattutto una condizione di base al sostegno di questa amministrazione. Ulteriori questioni territoriali vogliamo portare avanti nei prossimi mesi, e seguirà un nuovo documento politico con nuovi obiettivi per il 2023.
Nel nostro cronoprogramma chiediamo entro il 2022 di por re le condizioni per la risoluzione di queste cinque questioni locali, che caratterizzano le nostre battaglie:
1 BONIFICA AREA IMI SUD
2 REALIZZAZIONE FOGNA/STRADA VA NAZARIO SAURO
3 REALIZZAZIONE STRADA VIA DUCA D’AOSTA
4 RISOLUZIONE PROBLEMATICA COSTRAME/OT TOGAS E LAVORI FOGNA E STRADE
5 RIMOZIONE CAVI TERNA IN ZONA VIA SCARLAT
TI (NAZARIO SAURO)
La nostra azione politica è da sempre caratterizzata per il fatto che noi portiamo al tavolo le soluzioni ai problemi, ed anche in questo caso consigliamo soluzioni concrete alle no stre proposte.
1 BONIFICA AREA IMI SUD
Pubblicazione dei dati delle analisi effettuate da IMI SUD,
coinvolgimento dell’ARPAC e ordinanza sindacale di rimo zione dei rifiuti.
2 REALIZZAZIONE FOGNA/STRADA VA NAZARIO SAURO
Presentazione del progetto di rifacimento della fogna/stra da nell’ambito del finanziamento CIS Acqua Bene Comune. Serve dare la massima priorità a questo progetto, diminuen do al minimo i tempi di realizzazione.
3 REALIZZAZIONE STRADA VIA DUCA D’AOSTA
Utilizzo dei fondi “Terra dei Fuochi” per il rifacimento della strada. Serve realizzare subito il progetto e mettere in campo una procedura veloce per l’avvio dei lavori.
4 RISOLUZIONE PROBLEMATICA COSTRAME/OT TOGAS E LAVORI FOGNA E STRADE
Bisogna risolvere la questione de gestore dell’acqua nella zona a confine con Afragola, assegnando a Ottogas la ge stione e chiedendo ad Ottogas il ripristino di fogne e strade nel quartiere.
5 RIMOZIONE CAVI TERNA IN ZONA VIA SCARLAT TI (NAZARIO SAURO)
Avviare iter con Terna per la rimozione dei cavi e procede re ad interramento, come effettuato per la linea proveniente da Cardito. Per realizzare un rilancio dell’amministrazione serve risolvere il problema dell’assoluta lentezza della mac china comunale, rilancio che passa attraverso una riorganiz zazione dei dirigenti, creando le condizioni anche per indivi duare dirigenti che non sono all’altezza del ruolo ricoperto, e che rallentano il funzionamento della macchina comunale. Su questi temi abbiamo chiesto un confronto con il sindaco e un successivo incontro pubblico con la città per portare avanti queste prime cinque proposte.
Ovviamente vi saranno nuove proposte che a breve saranno sottoposte al Sindaco, in questi giorni ho provveduto ad in viare anche una richiesta per aderire all’avviso di Città Me tropolitana per migliorare le strutture sportive della scuola Palizzi di via Duca D’Aosta. Una delle questioni che saran no poste a breve al sindaco è anche il recupero della struttura di proprietà comunale nel Centro Gallery di Via Po e Via Piave.
Salvatore Iavarone - Consigliere ComunaleMILITARE DI SANTA BRIGIDA ACCOGLIE NUOVI CAVALIERI E DAME
“Diventare Cavalieri e Dame dell’Ordine Militare del SS. Salvatore e di Santa Brigida di Svezia significa rafforza re la nostra fede all’insegna dell’amore per il prossimo e a sostegno dei più bisogno si” con queste parole l’Arci vescovo Beniamino Depalma (nella foto al centro), Cavalie re di Gran Croce dell’Ordine Militare di Santa Brigida, al termine della celebrazione eu caristica, ha dato il via libera all’antico rito dell’imposizio ne della spada. Il Principe Gran Maestro Federico Abbate de Castello, impossibilitato a partecipare per motivi di salute, ha fatto pervenire il suo cavalleresco saluto a tutti i partecipanti e un augurio speciale agli investendi giunti all’Eremo dei Ca maldoli delle Suore Brigidine. Dopo il saluto del Luogotenen te d’Italia, Giannangelo Marciano, ha avuto inizio la solenne cerimonia d’investitura presieduta dal Luogotenente Generale, Cavaliere di Gran Croce con collare Biagio Abbate, affiancato sull’altare dal Balì di Gran Croce, Conte Matteo Mazzola e da Sua Eccellenza Ivan Rebernik, già Ambasciatore della Slo venia. A ricevere la nomina di Cavaliere Raffaele Menzione (docente di Scuola Superiore), Serafino Coretti (ricercatore universitario), Ermanno Capobianco (funzionario in pensio ne), Domenico Nicolò (avvocato), Felice Marciano (impren ditore); nominate Dame Angela Tiziana Crocco (insegnante in pensione), Annamaria Petrucci (imprenditrice).
La chiesa Brigidina è stata affol lata da un centinaio di persone, provenienti non solo dalla Cam pania, ma da tante parti d’Italia come la Regione Lazio, la Puglia, la Calabria, la Basilicata. Presen ti i membri del Gran Consiglio, del Consiglio Ordinario e di varie delegazioni dell’Ordine tra cui il Cancelliere Pierluigi Scarpa, il
Depalma: “l’ingresso in un ordine cavalleresco ci aiuta nel nostro cammino di Cristiani al servizio degli altri”
Referendario Raffaele Pre ziuso, il Gonfaloniere Adolfo Della Monica, il Preside del la Calabria, Ettore Zagarese, la delegata di Cosenza, Dama Nicoletta Bauleo, il delegato della Puglia, Renzo Paiano, il delegato di Napoli Domenico Cuozzo, di Foggia Amerigo Giacò, gli Scudieri Francesco Zagarese e Paolo Marino, le Dame di Commenda Annama ria Ceriello, Emilia Grassini, le Dame Nunzia Capobianco e Antonella Carriero. Tra i rap presentanti di altre nazioni, il delegato della Francia, Cavalier Jean Claude Forestier, e il delegato della Palestina, Cavaliere Ufficiale Jehad Farraj. Quest’ultimo, al termine della cerimonia ha consegnato il dono della croce di Terra Santa a Monsignor Depalma e la scultura della Sacra Famiglia per il Gran Maestro. Tra le autorità pre senti, esponenti del mondo civile e politico tra cui il Primario Ennio Zerrillo, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, e il neo eletto Deputato della Repubblica, Pasquale Penza, al quale è stato consegnato dall’Ambascia tore Rebernik il crest dell’Ordine quale segno di vicinanza al mondo della politica e delle istituzioni da parte dell’antico so dalizio, che ha avuto tra i suoi esponenti di spicco il compianto onorevole Paolo Barbi. Al termine della cerimonia ecclesia stica sono proseguiti i festeggiamenti con la consueta cena di gala, durante la quale il Luogote nente Generale Biagio Abbate ha ricordato che la storia dell’Ordine dopo quasi due secoli dalla rifon dazione, ad opera del Conte Vin cenzo Abbate de Castello Orleans, continua la sua opera caritatevole a sostegno dei bisognosi, delle ra gazze madri, delle vedove e dei meno abbienti seguendo l’esem pio della compatrona d’Europa Santa Brigida di Svezia.
Venerdì 28 ottobre ore 17.00, Al Teatro In stabile Napoli, Vico Fico Purgatorio ad Arco, 38 - Napoli. Presentazione del libro - L’istinto del gatto di Sonia Sacrato, Autrice del best seller La mossa del gatto, vincitore del pre mio per il miglior giallo dell’anno - Newton compton editori
Ne discutono con l’autrice le giornaliste Ro berta D’Agostino e Pina Stendardo. Letture di Gianni Sallustro.
Una nuova avventura di Cloe e del suo magni fico gatto Pablo. Sonia Sacrato, padovana di nascita, ma napoletana di adozione fa tappa a Napoli, il 28 ottobre alle 17 al teatro Instabile Napoli (vico Fico Purgatorio ad arco,38) per la presentazione del suo “L’istinto del gatto”. Con lei ne discutono le giornaliste Pina Sten dardo e Roberta D’agostino. Le letture sono a cura di Gianni Sallustro. Diversi anni fa, a Torino dove il libro è ambientato - dice la Sacrato - un cono scente mi mostrò un violino che aveva sottratto dal magazzino di uno spedizioniere. Era stato rifiutato dal destinatario e il mittente morto in carcere. Sono partita da lì e ho inventato il resto. Per le donne dei miei libri mi ispiro a tutte quelle donne che non rientrano in quelli che sono i canoni estetici standard, ma che emergono e non hanno nulla da invidiare alle bellissime.
Sono felice di tornare a Napoli perché sta diventando un po
sto del cuore come Torino. Ha regalato a mia madre una speranza inattesa e io, quando arrivo in città, sono circondata da un affetto così forte che nemmeno so se me lo merito. Sono passati sei mesi da quando Cloe, gio vane insegnante di storia dell’arte, è stata invischiata in un’indagine complessa…ora si lascia coinvolgere da Alex, il nipote di una sua cara amica, a ricostruire la storia di un violino abbandonato nel magazzino di una compagnia di spedizioni, rifiutato dal desti natario. La vicenda del violino assume con torni sinistri: l’uomo che doveva aiutarli a capire qualcosa sullo strumento viene ucciso poco dopo averli incontrati, fuori da un locale dove si esibiscono drag queen. Cloe riuscirà a risolvere questo ennesimo intrigo? Ci penserà Pablo anche questa volta?
Durante la presentazione il pubblico potrà assaggiare la coccola culinaria preparata da Murzillo chic di Carmela Autiero: Mi sono ispirata al libro – dice la AutieroHo voluto creare un biscotto a forma di gatto che s’ ispira alla sagoma di Pablo che nelle storie è fondamentale. Sto lavoran do, con il mio Murzillo chic, per ideare cibi e prelibatezze che richiamino eventi culturali ed altro creando una linea perso nalizzata per tutte le situazioni. Media partner Mydreams L’evento è realizzato dalla Talentum production e dall’Acca demia vesuviana del teatro e del cinema di Gianni Sallustro.
IRAN’S SPRING - L’ARTE IN SUPPORTO ALLA RIVOLUZIONE DELLE DONNE IRANIANE
Venerdì 28 ottobre 2022 - Start 20.00
MOSTRA
Engin Dogan
CON IL CONTRIBUTO DEGLI AR TISTI IRANIANI
Roshi Rouzbehani
Aphrodite Navab
Reza Golchin
Elham Nikoo
MUSIC PERFORMANCE
Carla Orbinati (pianoforte)
Venerdì 28 ottobre 2022
Start 21.00
Gatos do Mar
Venerdì 28 ottobre 2022
Start 21.30
Tonya Caiazzo e Marco Fiorenzano (To nya & Groove Project)
Venerdì 28 ottobre 2022
GRAZIA GUARINO
Start 22.00
Iran’s spring è un focus sull’Iran, è il supporto dell’arte alla rivoluzione delle donne iraniane, alle loro battaglie per la libertà.
È uno sguardo, attraverso la produzione della video arte persiana, dei messaggi di protesta contro il potere oppressivo del governo e lancia forti spunti di rifles sione sulla società iraniana e soprattutto sulla condizione subalterna della donna ma anche contro la corruzione e la po vertà, contro la discriminazione etnica, contro il fondamentalismo religioso, contro il conformismo intellettuale e per la libertà politica contro il terrore di sta to. Le donne iraniane chiedono un Paese libero dal dogmatismo religioso e politi co in cui prevalgano la dignità umana e la giustizia e dove tutti possano godere di una società equa e non discriminato ria.
CAM Museum - Press Art Agency Tel. +39 3332972239
UNA VITA DA INFLUENCER: NON È TUTTO ORO QUELLO CHE FA SUCCESSO!
La pressione del ritrovarsi bul lizzata, sottoposta a giudizi e critiche degli altri, perennemen te ossessionata dal confronto con loro... E poi il faticoso ritor no, la rinascita, grazie ai follo wers sui social!
Dèsirèe Manfredi apre il cuore e racconta il periodo buio in cui è arrivata a pensare di non farcela, nonostante la sua giovanissima età. La ragazza, conosciuta gra zie alle collaborazioni in corso con numerosi marchi legati a settore “fashion & luxury” (tra cui Alviero Martini), descrive nel suo primo libro - “Una vita da influencer” (Infuga edizioni) - il vortice pericolosissimo e po tenzialmente senza uscita che ha attraversato ed il successivo riscatto. Troppe volte leggiamo le tragiche conseguenze del cedimento delle vittime di bulli smo al ricatto della sofferenza... Dèsirèe è invece l’esempio di come crederci, lottare, reagire al dolore possa trasformare degli episodi di bullismo in opportunità.
La giovane autrice ha saputo portare la sua esperienza sui so cial, tenendo sempre in mente l’idea di cambiare la propria vita partendo semplicemente da un cellulare. Oggi il suo profilo Instagram è seguitissimo soprattutto da tutti coloro che, ogni
giorno, sono vittime di bullismo e di cyberbullismo.
“Abituati come siamo a tra scorrere gran parte della nostra giornata sui social è normale che quando ci si espone dietro l’angolo c’è sempre il leone da tastiera o il compagno/a di clas se pronto a farti apprezzamen ti indelicati, quindi a sminuirti - dichiara l’autrice -. Io ho de ciso di raccontare i commenti offensivi che mi arrivavano at traverso un libro. Desidero che tutti sappiano che dietro il mio profilo, e quello di tante altre persone che come me godono di una certa notorietà sui social, non ci sono solo set fotografici, armadi strabordanti e parteci pazioni ad eventi. Dietro di essi c’è un lavoro costante, c’è tanta formazione... Siamo in costante aggiornamento! Io addi rittura sono seguita dalla mia mamma, che è il mio manager.
Prima di giudicare ci deve essere la conoscenza della persona, è facile additare la vita degli altri quando non si è soddisfatti della propria”.
Parte dei proventi della vendita del volume sono destinati a un’associazione che tutela le vittime di bullismo e di cyber bullismo.
DÈSIRÈÈ MANFREDI RACCONTA NEL SUO PRIMO LIBRO I RETROSCENA DELLA SUA VITA SUI SOCIAL
INTERVISTA A SALVO NUGNES, CURATORE DEL LIBRO “FRIDA, LA MIA STORIA VERA”
Incontriamo Salvo Nugnes, curatore d’arte, scrittore, imprenditore e orga nizzatore di mostre e grandi eventi, in occasione dell’uscita del suo ultimo li bro sull’artista messicana Frida Kahlo. “Frida, la mia storia vera”, questo il titolo del suo ultimo libro, ce ne vuole parlare?
Ho sempre pensato a Frida Kahlo come una donna ed un’artista straordinaria, un vero modello a cui ispirarsi, simbo lo di voglia di vivere, di resilienza, di forza e vitalità. È riuscita a trasformare tutte le brutture della sua vita, e ne ha avute tante, in bellezza e colori. Penso si possa dire che, con la sua arte, abbia anticipato inconsapevolmente tema tiche che sono state sviluppate solo di recente, come quella dell’arteterapia, di cui sono un convinto sostenitore da sempre.
Sa, tutti conosciamo l’immagine di Fri da Kahlo ma penso che in pochi sap piano veramente la sua storia. Ed è qui che nasce l’esigenza di questo volume che ho voluto scrivere, per raccontare la sua vita e per farla conoscere a tutti. Una peculiarità del libro è che stato scritto in prima persona, come se fos se l’artista stessa a raccontarci la sua storia, da dove viene questa scelta? Ho pensato che scrivere il racconto sotto forma di diario personale fosse il modo più diretto ed efficace per far pas sare in modo semplice la figura di Fri da. Il testo in questo modo risulta molto scorrevole e appassionante. Ho deciso poi di aggiungere diverse curiosità, foto storiche, foto dei quadri per renderlo più completo ed esaustivo.
Si tratta, quindi, di un libro adatto a tutti?
Lo scopo che mi sono sempre prefisso, sia nelle mostre che negli eventi che or ganizzo, è quello di rendere la cultura e l’arte il più possibile fruibile ed acces sibile a tutti. Non deve essere un settore chiuso a una nicchia ristretta ma deve essere un patrimonio di tutti. Lo stesso concetto vale per questo libro.
Può essere letto da bambini, da neofiti che si affacciano al mondo dell’arte, da semplici curiosi che vogliono conoscere
Lei ha sempre sostenuto, anche nelle sue iniziative, le artiste donne, come mai?
L’arte femminile è sempre stata presen te, ha solo avuto meno occasioni e meno probabilità per esprimersi. In propor zione, infatti, ricordiamo, nel corso della storia, pochissimi nomi di donne rispetto al grande numero di uomini che sono diventati celebri. Il mondo dell’ar te è sempre stata una prerogativa ma schile, anche se fortunatamente abbia mo esempi di grandi artiste: Artemisia Gentileschi, Tamara de Lempicka, la stessa Frida Kahlo.
Per quel che le riguarda, penso che grazie alla sua personalità così forte e accesa sarebbe divenuta comunque nota anche senza il marito, il famoso artista Diego Rivera, era solo questio ne di tempo.
Parlando di grandi donne, chi le ha scritto la prefazione del libro?
Il testo introduttivo del libro è di Silva na Giacobini. Ho voluto chiedere a lei perché la considero, oltre che una ami ca, una vera forza della natura. Anche lei, un po’ come Frida, è una donna for te, energica, che ha sempre lottato per i diritti delle donne e che si è fatta strada in un mondo al maschile come può es sere quello del giornalismo. È arrivata
persino alla Casa Bianca a Washington per intervistare Hillary Clinton, ai tem pi first lady
Ci ha anticipato che la Kahlo può essere considerata precorritrice del concetto di arte terapia, di cui lei è sempre stato grande sostenitore.
Si, ho sempre sostenuto che ogni forma di creatività, sia essa pittura, scultura, poesia, danza..., possa dare sollievo sia a chi la fa che a chi la guarda.
Osservando le numerose opere pre sentate nelle varie rassegne da me organizzate, ho potuto constatare che l’arte è spesso intesa come soluzione a molti disagi della nostra era, in quan to è capace di rimuovere in profondità e portare in superficie le emozioni e sensazioni che ognuno di noi ha na scoste dentro di sé. È un bellissimo e delicato strumento grazie al quale è possibile mettere in ordine i pensieri e i fatti della nostra vita attraverso l’immaginario.
Fare arte, ma anche semplicemente fruirne, è un modo per “staccare” dai problemi più o meno grandi della quoti dianità, un modo per esplorare se stes si, mettendo a nudo e affrontando ansie e preoccupazioni, esorcizzando in qual che modo i propri demoni. L’arte e la bellezza, sono fondamentali per ritro vare la serenità nei momenti bui come quello che stiamo vivendo. Quali sono le prossime tappe di pre sentazione del libro?
Ho in programma la presentazione del libro in diverse città.
Sono partito dalla storica Milano Art Gallery, centro culturale con quasi 60 anni di attività nel cuore del capoluo go lombardo. È stata una bella festa a cui hanno partecipato tanti amici come Roberto Villa, fotografo internazionale amico di Pasolini, Marco Columbro, presentatore televisivo, l’attrice Mar zia Risaliti, Sebastian Caputo, ceo di 012factory, Gianni Marussi, già re sponsabile Mostre Tgcom ed altri.
La prossima tappa, invece, sarà il 5 novembre a Bassano del Grappa, alla libreria La Bassanese e al Palazzo delle Arti.
Augurissimi
Il giorno 15 ottobre 2022 presso il Santuario di San Benedetto Abate, si è celebrato il matri monio di Angelo Giustino e Angela Buonaurio, una Celebrazione emozionante resa ancora più unica da Padre Pasquale Fioretti.
Dopo la celebrazione religiosa gli sposi hanno salutato amici e parenti presso “Villa Vittoria” di Boscotrecase, una cerimonia bellissima, dal cibo alla location.
Auguri ai genitori Rino Buonaurio, Rosa Chiappetti e Assunta Barlenti, ai testimoni di questo giorno speciale, Luigi Carraturo e Anto nella Buonaurio. Un augurio speciale dalla piccola Claudia Carraturo.
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