DOMENICA 8 NOVEMBRE 2020
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Settimanale di Informazione
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ANNO XIX - N° 32 - DOMENICA 8 NOVEMBRE 2020
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DOMENICA 8 NOVEMBRE 2020
2 L’editoriale DI NANDO TROISE
LA CAPPA GIUDIZIARIA ED IL MONOPOLIO POLITICO ED AMMINISTRATIVO NON FERMANO IL CORONAVIRUS
Veleni tossici, disastri ambientali, dissesto amministrativo, economico e finanziario, il coronavirus, causa di TREDICI morti e 757 contagiati; quanti problemi per Casoria. “La verità è figlia del tempo. Bisogna aspettare”. C’è del marcio a Casoria? Così iniziavo la mia intervista per la web tv Nano tv a Luca Scancariello, dirigente nazionale dei Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni ma anche al già Sindaco Pasquale Fuccio ed anche al consigliere comunale Pasquale Tignola. Vorremmo proprio saperlo. Sono tantissimi i problemi giudiziari che affliggono l’Ente Comune, la maggiore azienda di Casoria per numero di dipendenti ed indotto finanziario. Sono in tanti a dover rispondere alla Procura della Repubblica di Napoli Nord in incontri avvenuti dopo il siluramento del Sindaco Pasquale Fuccio. Un altro procedimento è invece aperto presso la Procura Regionale Giurisdizionale della Corte dei Conti per reati di natura contabile. Sono troppe e tante le denunce fatte in questa Città da parte di una opposizione che poi diventa maggioranza o anche da consiglieri di maggioranza che diventano opposizione. Prendo a caso una delle tante: Pasquale Pugliese, eletto consigliere comunale con una civica che lo vedeva candidato Sindaco, poi al ballottaggio alleato con Santillo contro Fuccio, in passato, con Carfora Sindaco, consigliere comunale prima in maggioranza e poi all’opposizione, ha denunciato la gestione del Centro Polifunzionale detto PalaCasoria sia al Prefetto di Napoli che al Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone. Pasquale Pugliese, oggi, è Comandante della Polizia Municipale di Itri e su incarico prefettizio anche di quella di Orta di Atella. Ho seri dubbi che abbia avuto notizia delle sue denunce. Sappiamo invece, dall’assessore al patrimonio comunale, di quanto sia ingarbugliata la situazione amministrativa del Centro Polifunzionale di via
Cava. La maggior parte delle denunce, in un questo clima politico avvelenato ed intossicato, arrivano dal periodico Nuova Dimensione e dal suo direttore Francesco Polizio. Le ultime denunce inviate sia alla Corte dei Conti che alla Procura della Repubblica riguardano: “la nomina dei dirigenti avvenuta, secondo Polizio, in violazione della legge; il patrimonio comunale è in una situazione di abbandono e non vengono riscossi i canoni di locazione;” Attraverso l’On.le Pina Castiello, nata in Alleanza Nazionale per poi passare a Forza Italia prima e oggi alla Lega, ha inviato al Ministro dell’Interno, a quello della Semplificazione, al Ministro dello Sviluppo Economico e a quello dell’Ambiente diverse interrogazioni riguardanti il Comune di Casoria: da Casoria Ambiente alle procedure concorsuali (secondo le interrogazioni in violazione delle leggi), dall’abbandono delle periferie specie quelle confinanti con Afragola alle progressioni verticali ed orizzontali del personale dipendente del Comune di Casoria. In una riunione il Sindaco Raffaele Bene, rifletteva e ragionava con alcuni dei suoi più vicini collaboratori che in una Città come Casoria, spesso percorsa dai brividi dell’onestà, l’Azienda Comune di cui lui è il responsabile politico e amministrativo, non deve restare ai margini delle grandi pulizie. Non saremo noi a proporre class action né tantomeno a invocare un corporativismo consiliare o a difendere coloro che hanno procurato danni erariali all’Azienda Comune, uno dei pochi polmoni finanziari della intera
Città. Ci siamo sempre battuti contro i maneggioni, i ladroni, i fannulloni, gli imbonitori, le ingerenze camorristiche, odiando le sopraffazioni: dalla Snaidero al PalaCasoria, dal Parco Buontempo ai concorsi truccati, dall’acquisto miliardario degli uffici di via Piave ai contributi a pioggia e tanto altro. Invece, il tutto si ripete. E non finisce qui. Le interrogazioni parlamentari della Deputata al Parlamento Pina Castiello, inviate, qualche anno fa, al Ministro degli Interni, Generale Marco Minniti, sono state sulle scrivanie del Prefetto e del Questore di Napoli, avviando, di conseguenza, altri procedimenti di indagine e di controllo nei confronti delle Amministrazioni. Siamo contro i truffatori ma anche contro gli avvoltoi, quelli che volteggiano alla ricerca del cadavere. Incredibile ma vero, proprio nel Palazzo di Città non hanno intuito la gravità del momento, causa un coro di elogi nei confronti di chi doveva o si era preso l’impegno di tutelare i Sindaci mandati a casa con dimissioni dal Notaio. Incontro, invece, il Sindaco attuale, un martedì mattina, nella stanza dell’assessore alle finanze Luigi Goffredi, avrei voluto che loro spiegassero cosa vuol dire per il Comune di Casoria essere nel dissesto economico e finanziario e
DOMENICA 8 NOVEMBRE 2020 ascoltavo il suo ragionamento (da avvocato e da Sindaco) sul problema che ha investito la sua e nostra Città facendola rimbalzare agli onori della cronaca. Il Mattino l’ha sbattuta nelle posizioni d’onore: dalla voragine al dissesto finanziario, dall’omicidio di un diciottenne ai morti e contagi per coronavirus. Giusto; l’informazione ha le sue regole e non esistono salvacondotti per chi sgarra. Il Sindaco mostra fiducia incrollabile agli attacchi che sta ricevendo specie sui social (facebook e istagram) a lui tanto cari. “Devo potenziare la comunicazione – mi diceva – tutti devono essere portati a conoscenza delle cose buone che stiamo facendo o che stiamo per fare”. Gli ricordo, alle fine della sua analisi tecnico giuridica della vicenda del dissesto amministrativo, economico e finanziario, che sono preoccupato per la mia e sua Città per due colossali motivi. Il primo riguarderà la crisi morale e poi, di conseguenza, economica che scaturirà da questa vicenda amministrativa a cui vai ad aggiungere quella sanitaria. Al Sindaco ho detto che la potrà evitare solo rifondando completamente gli organi istituzionali; la seconda mia preoccupazione e sempre riflettendo su questa vicenda saranno le mire di chi adesso
3 penserà di impossessarsi della gestione della cosa pubblica. Stanno alla finestra pronti all’occupazione del Municipio, del Consorzio Cimiteriale, di Casoria Ambiente, oltre a tutto quello che è collegato (i lavori pubblici, i servizi idrici, il patrimonio comunale, le opere compensative TAV, i servizi di Polizia sul territorio, i servizi demografici, i servizi diretti alla persona, la pubblica istruzione, l’assistenza e la sicurezza sociale, l’assetto del territorio, la ragioneria). Ho ricordato al Sindaco l’impegno preso alla sua “rivoluzione”, al cambiamento. Mi ha ribadito, in presenza di tanti amici ed anche di addetti ai lavori: “sono fermo e determinato a cambiare la metodica del consenso. Darò prevalenza nella mia azione politica ed amministrativa alla meritocrazia, al rispetto per i giovani, alle problematiche studentesche di ogni ordine e grado, mi confronterò al più presto con gli universitari, e, con loro e tramite loro, alla valorizzazione dei saperi”. La sfiducia cresce: i sondaggi dicono che i casoriani non credono più alla classe dirigente e politica e neanche alle istituzioni. L’amministrazione, causa una scadente forma comunicativa, dovuta al malfun-
zionamento di questa importante attività nonché alla mancanza di un assessore alla comunicazione non riesce né a veicolare notizie né tantomeno arrivare alla propria gente. Sarà importante, in questi ultimi mesi del 2020, caratterizzati da una pandemia nata sul diffondersi di uno dei tanti coronavirus, partito dalla lontana Cina e da Wuhan ed arrivato in tutto il mondo, specie quello occidentale, colpendone le fragilità, l’impegno politico ed amministrativo del Sindaco Raffaele Bene e della sua Giunta Municipale per conquistare la fiducia dell’intera Città.
ULTIMA ORA Il Consorzio Cimiteriale tra i Comuni di Casoria, Casavatore ed Arzano resterà chiuso fino a domenica 8 novembre. La commemorazione dei defunti, il 2 novembre, è avvenuta con il camposanto chiuso, con una Santa Messa officiata in presenza del vicesindaco di Casoria Paola Ambrosio, il sindaco di Casavatore Vito Marino e uno dei commissari prefettizi di Arzano, il presidente del Consorzio Michele Bruno e il direttore Francesco Leo.
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4 RITA GIAQUINTO
Non ci si ammala di solo Covid-19: ne parliamo con il Dr. Francesco Russo
Che la salute sia un fondamentale diritto di ciascun individuo non è solo l’articolo 32 della nostra Costituzione a dovercelo ricordare, ma ce lo ricordano, quotidianamente, tutte quelle persone che, prima e durante l’emergenza sanitaria da Coronavirus, si sono ammalate, e si stanno ammalando di tutte quelle altre patologie che, per anni, hanno rappresentato la – seppur triste – “normalità” di ricoveri, interventi e degenze in ospedale. Pur ammesso che lo tsunami di questo virus stia stravolgendo la nostra esistenza, è pur vero che si ha l’impressione che il concetto di urgenza venga delegato quasi esclusivamente ai pazienti Covid. Sembra essercene dimenticati, ma non ci si ammala solo di questo virus. Delle conseguenze che questa dilagante emergenza sta portando anche sul trattamento di altre patologie, ne parliamo con il Dr. Francesco Russo, medico chirurgo che, dalla nostra Casoria, è arrivato in Veneto, nel 2017, dopo essere passato per un ospedale alla periferia di Parigi, per “dare una mano” – come ci ha raccontato lui stesso – ad un collega ed amico, conosciuto ai tempi della specializzazione, nell’organizzazione dei protocolli di chirurgia oncologica e d’urgenza, ed in un progetto di formazione di giovani chirurghi dell’Africa francofona. Al Dr. Russo, che a Verona, aveva già svolto il dottorato di ricerca in scienze chirurgiche e delle malattie epatobiliari e pancreatiche, nel 2016 gli fu offerta l’opportunità di lavorare nel dipartimento di Chirurgia oncologica dell’ Istituto oncologico veneto affiliato all’Università di Pado-
va. Oggi, svolge la sua attività di dirigente medico presso la ULSS 2 Marca Trevigiana nell’ospedale di Castelfranco Veneto, un’icona nella storia della moderna chirurgia italiana grazie ad un pioniere della laparoscopia come il Prof. Sartori, tradizione mantenuta ad alti livelli dall’attuale Direttore, il napoletano Dr. Maurizio De Luca. Ci siamo fatti spiegare, direttamente dal Dr. Russo, cosa vuol dire occuparsi di tutte quelle attività ordinarie sospese, rimandate, se non addirittura cancellate, a causa dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo : “Nella cosiddetta fase 1 della pandemia” – ci racconta il Dr. Russo – “ abbiamo assistito ad una completa sospensione dell’attività chirurgica ordinaria ed ambulatoriale, che in Veneto, con un enorme sforzo di lavoro, siamo comunque riusciti a recuperare nei mesi da maggio a settembre. Oggi, per fortuna, registriamo soltanto un rallentamento nell’attività
chirurgica ordinaria, legato all’impegno dei colleghi anestesisti nelle terapie intensive. Il Veneto è una delle poche regioni italiane in grado di soddisfare i requisiti previsti dai decreti ministeriali di 14 posti letto di terapia intensiva per 1000 abitanti, attivandone attualmente 16x1000. In altre regioni del Paese purtroppo la situazione è molto più difficile e tutta l’attività ambulatoriale e chirurgica ordinaria, come denunciato da associazioni di categoria, è completamente saltata, spesso in modo non recuperabile. E, purtroppo, in medicina, “non recuperabile” significa patologie non più trattabili o, nei casi peggiori, pazienti morti. Alcune stime hanno calcolato una riduzione della vita media nel nostro Paese da 82 anni in era pre-Covid agli 80 anni attuali e questo, ragionando sui numeri, significa molti più morti degli attuali 39000 decessi per Covid”.
Quanta paura c’è nei pazienti oncologici di un possibile contagio che potrebbe rivelarsi devastante per loro? “I nostri pazienti hanno più paura di essere abbandonati, di non riuscire a curarsi che del Virus. Al riguardo mi viene in mente una bella frase del fisiologo francese Claude Bernard : la vita è l’insieme delle forze che lottano contro la morte”. C’è un ulteriore supporto psicologico che curi anche questo delicato aspetto della questione? “Per i pazienti oncologici esistevano già reti di supporto psicologico, che oggi hanno affrontato anche questa sorta di “sindrome d’abbandono” che alcuni pazienti hanno avvertito soprattutto nella prima fase dell’epidemia”. Quali sono i protocolli di sicurezza che adottate? “Esistono rigidi protocolli per gli accessi in ospedale dei visitatori, mentre i pazienti ricoverati eseguono il tampone antigenico prima del ricovero per gli ordinari o in locali dedicati del pronto-soccorso per le urgenze; il personale sanitario tutto è sottoposto periodicamente al tampone e a tempo 0-7giorni-14 giorni in caso di contatto. Poi c’è tutto il discorso che riguarda il corretto utilizzo dei DPI e di sanificazione e ventilazione degli ambienti. Nonostante tutto però, e soprattutto nell’attività d’urgenza, il contatto con pazienti positivi è inevitabile. Personalmente, da marzo credo di essere stato sottoposto a tampone circa quaranta volte e, fortunatamente, per ora sempre con esito negativo”. C’è una sorta di “terapia a
DOMENICA 8 NOVEMBRE 2020 distanza” che avete applicato per ridurre al minimo la mobilità e la presenza dei pazienti in ospedale? “Alcune specialità internistiche hanno attivato per i pazienti più fragili forme di teleconsulto. In ambito chirurgico, ad oggi, le tecnologie attuali rendono difficile la sostituzione di una visita in presenza con quella in collegamento”. Lei ed i Suoi colleghi come vivete i timori di questa seconda ondata ? “Il rischio di contrarre malattie infettive fa parte del nostro lavoro: ogni chirurgo, ad esempio, nella sua carriera, opera pazienti HIV o HCV positivi, ma è un rischio che riguarda anche i colleghi infermieri e gli OSS. In tutto il personale sanitario, la paura più grande è quella di nuocere ai propri affetti o purtroppo, inconsapevolmente, ad altre persone. La maggior parte di noi, consapevole anche della circolazione del virus nel periodo
estivo, sta vivendo una vita di forte riduzione della socialità, limitandola al pomeriggio o alla sera dell’esito del tampone d’ordinanza, al quale siamo periodicamente – e per fortuna - sottoposti”. Mi dice cosa si aspetta, da medico e da cittadino, da questo ennesimo DPCM che, tra poche ore, sarà firmato (l’articolo viene redatto in data 04/11/2020, n.d.r.)? “La crisi sanitaria deve tenere conto anche della crisi economica e sociale che il Paese sta vivendo. Le soluzioni che si prospettano non saranno risolutive. Occorre una Dunkerque sanitaria, in termini di assistenza territoriale, assistenza ospedaliera, di diagnosi e tracciamento e di rispetto di protocolli di sicurezza nei luoghi pubblici. In Italia ci sono molti medici giovani e preparati, purtroppo disoccupati. Basti pensare che, all’ultimo concorso per l’accesso alle scuole di spe-
5 cializzazione, hanno partecipato 25000 medici per circa 14000 borse, abbiamo quindi un capitale di oltre diecimila medici disponibili da impiegare sui territori; ci sono i percettori di reddito di cittadinanza, ne sono circa tre milioni, alcuni di questi soggetti, opportunamente formati, potrebbero coadiuvare le forze dell’ordine nel controllo delle norme d’igiene e sicurezza nei locali, evitandoci le ridicole e drammatiche serrate degli ultimi decreti; poi c’è il discorso più complesso della diagnosi e del tracciamento che richiedono un investimento tecnologico importante”. Non è un epidemiologo, ma mi farebbe piacere conoscere un Suo parere sulla pericolosità di questa seconda ondata? “C’è una seconda ondata e ci saranno terze e quarte ondate se non impariamo a convivere con il virus. I lockdown nei Paesi asiatici sono serviti a programmare;
in Europa e in tutto l’Occidente, invece, abbiamo sperato di prendere tempo in attesa del miracoloso vaccino. Che a maggio si diceva sarebbe arrivato a settembre, oggi si dice a gennaio o febbraio, secondo l’epidemiologo americano Fauci per la fine del 2021. Sono decisamente convinto che il modello da seguire sia quello Cinese o Sud Coreano. I governi devono sicuramente salvaguardare i sistemi economici ma sempre considerando la tutela della salute come bene fondamentale”. Concludiamo questa piacevole intervista - a cui il Dr. Russo si è sottoposto con una estrema disponibilità rubata ai turni e alle reperibilità - con un suo pensiero, sentito ed accorato, a cui, con umiltà e profonda gioia, speranzosi ci uniamo : “Mi consenta un ultimo pensiero personale che va ai Santi della mia Casoria: che proteggano tutti i casoriani e, anche se lontano, me compreso”.
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6 ANTONIO BOTTA
Inchiesta sulla sanità al tempo del Covid
IL PROBLEMA DELLE LISTE D’ATTESA In questo periodo di emergenza sanitaria per contagio da Covid si richiama la necessità di potenziare la medicina di base. Si chiede con urgenza più personale sanitario per fronteggiare una crisi epidemiologica che sta producendo effetti disastrosi a livello di grave compromissione della salute pubblica, oltre che pesanti ripercussioni economiche. Ma è come “chiudere le stalle dopo che i buoi sono scappati”. Da anni, in Italia, a parte la classe medica, che generalmente opera con scrupolo, dedizione e competenza, ci si lamenta dell’inefficienza e dei disservizi del sistema sanitario,senza, però, interventi adeguati per i necessari rimedi. Limitiamoci, in questo primo servizio, al gravoso problema delle liste d’attesa, delle quali si denuncia, da parte dei pazienti, l’eccessiva lunghezza. Le lamentele di chi ha bisogno di sottoporsi a indagini laboratoriali trovano conferma nel XXII Rapporto PIT Salute 2019 – Cittadinanzattiva, nel quale é evidenziata l’attesa media per i seguenti esami diagnostici, relativa all’anno 2018: mammografia, 16 mesi; risonanza magnetica, 12 mesi; TAC, 11 mesi; ecodoppler, 10 mesi, ecografia, 9 mesi; colonscopia, 8 mesi; radiografia, 7 mesi; ecocardiogramma/ elettrocardiogramma 6 mesi; gastroscopia, 5 mesi. Inoltre, è problematico ottenere in tempi brevi prestazioni diagnostiche e visite specialistiche proprio nell’area oncologica: a rivelarlo è Antonio Galdi nel libro “Ultimi” della Einaudi, il quale pone in luce che i settori clinici in cui i cittadini riscontrano maggiori lentezze nell’ottenere una visita specialistica sono, oltre la già citata oncologia, l’oculistica, la cardiologia e l’odontoiatria. Galdi evidenzia che i tempi medi di attesa sono di due anni per un intervento di ernia al disco e per una fecondazione assistita, quattordici mesi per una mammografia,sei mesi per un controllo oncologico. A tal riguardo, il magistrato Raffaele Cantone e Francesco Caringella (già com-
missario di polizia e magistrato penale a Milano) nel libro “La corruzione spuzza”, Mondadori, rimarcano che “la lunghezza intollerabile delle liste d’attesa produce la fuga verso le prestazioni private (per chi se le può permettere, ndr) se non la rinuncia alla cura o un pericoloso differimento della cura”, e aggiungono che “in un sistema simile è inevitabile che il paziente sia portato a imboccare la scorciatoia di pagamenti illeciti in favore di chi è in grado di assicurare una collocazione privilegiata nella lista”. Insomma, come di consueto, “chi ha santi va in paradiso”. Ecco il commento amaro degli Autori: “ Nelle recenti linee guida dell’Anac ci sono analisi e indicazioni molto puntuali, dalle quali si evince, in modo plastico, che dietro il tentativo di superare una lista d’attesa si celano spesso episodi di corruzione o di concussione. Serve allora un sistema rigoroso di controllo al fine di verificare per quali ragioni e in presenza di quali presupposti taluni privilegiati riescano ad aggirarle”. Il rimedio che propongono Cantone e Caringella è di renderle pubbliche, rispettando il principio sacrosanto della trasparenza. I fenomeni corruttivi sono sempre ignobili, ma lo sono in particolar modo quando incidono in maniera ignominiosa sulla salute dei pazienti. Si è stati costretti in alcune Regioni, fra cui la Campania – che da poco è
riuscita a rientrare nei parametri fissati - a commissariare il settore sanitario imponendo piani rigorosi di rientro e di razionalizzazione della spesa pubblica, perché, in passato, sono stati“succhiati” molti soldi dalle “mammelle” della sanità regionale. E’ noto che, come emerge dalla lettura del Piano nazionale integrato 2015 – 2018, pubblicato dal Ministero della Salute 2016, “le Regioni hanno la responsabilità diretta della realizzazione e della spesa per il conseguimento degli obiettivi di salute del Paese e competenza esclusiva nella regolamentazione e organizzazione dei servizi e dei criteri di finanziamento delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere”. Ciò, in termini semplici, significa che gli enti regionali gestiscono, nella sanità, i soldi della collettività. Secondo alcune stime, frodi e corruzione valgono circa il 6 per cento delle spese correnti annue: denaro sottratto in buona parte a malati e pazienti che hanno bisogno di cure. Più in generale l’ammontare delle potenziali inefficienze nell’acquisto di beni e servizi sanitari è stato quantificato in 13 miliardi di euro. Gli illeciti più frequenti riguardano, oltre alla violazione delle liste d’attesa, la segnalazione dei decessi alle imprese funebri private, il favoritismo ai pazienti provenienti dalla libera professione, la prescrizione di farmaci a seguito di sponsorizzazioni. Alla prossima.
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VITTORIA CASO
CASORIA: ANCHE LA P.M. COLPITA DAL COVID 19 Con ordinanza sindacale del 2 novembre 2020 chiude il Comando della P.M. di Casoria con riapertura a data da destinarsi. Purtroppo, a causa dell’evolversi della situazione epidemiologica locale, che ahimè s’inquadra in quella regionale, caratterizzata da una diffusione esponenziale e costante del virus Covid 19, si sono verificati numerosi casi di positività, fortunatamente asintomatici e paucisintomatici, tra il personale della P.M. di Casoria. Al fine di evitare l’insorgere di focolai d’infezione all’interno degli uffici sia di via Castagna, sia di via B. Croce è stato necessario provvederne alla chiusura. Un provvedimento, questo del Sindaco Bene, da apprezzare, teso a tutelare non solo i vigili ma anche i dipendenti comunali, com’è giusto e opportuno nell’ottica del prevenire e del contenere il contagio. Apprendiamo che sono in atto tutte le misure e i protocolli necessari alla gestione di questa fase delicata e allo stesso tempo complessa, quali tamponi molecolari, distanziamenti, isolamenti e tracciamento dei contatti al fine di evitare che il contagio si propaghi tra
familiari, conoscenti, amici e il numero dei positivi cresca pericolosamente. C’è un filo diretto con l’ASL per accelerare i tempi. Essendo la P.M. preziosa per la viabilità e la sicurezza del territorio, è inutile nascondere le legittime preoccupazioni di
tanti cittadini perché, bisogna ammetterlo, vigilanza e controllo sono indispensabili soprattutto in questa nuova fase pandemica. La prefettura è stata avvisata e ciò è rassicurante. Si è provveduto con immediatezza alla sanificazione dei locali così come altre forze dell’ordine e l’UTC si stanno allertando affinché con uno sforzo sinergico si provveda a garantire l’ordine e la sicurezza al fine di sopperire ad eventuali carenze. Circa i dipendenti comunali, ci giunge notizia che tutti i dipendenti saranno sottoposti al sierologico. Insomma, non si sta trascurando nulla in nome della sicurezza sia dei singoli che della popolazione in genere. Nel frattempo non possiamo e non vogliamo tacere le legittime preoccupazioni della Protezione Civile che instancabilmente invita adulti e giovani ad indossare le mascherine e a rispettare le distanze. Raccomandazioni che, soprattutto nei confronti dei ragazzi assiepati e addossati l’uno all’altro, privi di dispositivi di sicurezza, risuonano a vuoto. E, spesso, anche da parte degli anziani, più fragili in questa guerra, si assiste a comportamenti deprecabili che potrebbero mettere a rischio la loro stessa vita.
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8 IMMA CASTRONUOVO
Ennesimo scenario da lockdown: il DPCM è servito!
Oggi, 4 Novembre 2020, tira un vento piuttosto forte , nel clima sociale: in America, impazza il testa-a -testa tra il Presidente uscente, il Repubblicano Donald Trump e il democratico John Biden, e il primo ha già preannunciato una dura contesa legale in caso di vittoria del secondo; non ci resta che aspettare l’esito dei voti postali ma, una cosa, possiamo già dirla; i sondaggisti, che davano Trump come sconfitto, hanno evidentemente già perso. Mi verrebbe da dire, come al solito. Questi signori che hanno la presunzione di voler prevedere il futuro, a suon di sondaggi, vengono puntualmente sbugiardati dagli esiti; così come i tanti dotti, che avevano previsto, in Italia, la sconfitta del virus che impazza nel mondo, il nemico mascherato, quello che tutti subiamo ma che non riusciamo a sconfiggere, il Covid-19; tutti a dire che non ci sarebbe stato un altro lockdown, ed invece, ecco, puntuale, il nuovo (ennesimo!) DPCM varato, nella scorsa notte, dal Presidente del Consiglio, che, per carità, non ha disposto il lockdown generale, bensì locale, suddividendo la Nazione in tre zone, ed istituendo un regime di chiusure differenziate in base alla fascia di rischio cui appartiene
una Regione. Non chiamiamolo lockdown, chiamiamolo “chiusura”, ma tant’è! Da mesi, ormai, ci hanno chiusi in casa, hanno chiuso i nostri figli in casa, hanno chiuso i negozi (fino ad una certa ora, ma pur sempre di chiusura trattasi!), hanno disposto l’esercito a vigilare sulle zone dichiarate rosse, hanno chiuso i cimiteri, hanno chiuso i confini comunali delle zone rosse, hanno chiuso i confini tra province e, ora, sempre nelle cd. zone rosse, scatterà anche il divieto di transitare tra Regioni : in una parola. ci stanno togliendo ogni forma di libertà! Libertà di circolazione (art. 16 Cost.), libertà di iniziativa economica (art. 41 Cost.), tutti diritti costituzionalmente tutelati, spazzati via in men che non si dica da un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, non da una legge o da un atto
AVENTE FORZA DI LEGGE, COME RICHIESTO DALLA STESSA COSTITUZIONE! E IL D.P.C.M. NON E’ UN ATTO AVENTE FORZA DI LEGGE! Ah, no, non hanno però chiuso i porti: a Lampedusa, continuano a sbarcare migliaia di immigrati, con buona pace del Covid, e non solo ( l’autore della recente strage alla Cattedrale di Notre Dame a Nizza, è un tunisino sbarcato ad ottobre in Italia,a Lampedusa, ndr) . Allora, mi vien da chiedere: ma non è questa una disparità di trattamento tra italiani ed extra-comunitari?! Perché loro hanno libertà di Entrare e di Uscire dall’Italia, e noi dobbiamo restare bloccati in casa, o serrare i nostri negozi?! Costoro, che arrivano stipati nei gommoni, non sono veicoli di trasmissione del virus? E perché il Ns. Governo spende i nostri
soldi per accoglierli con navi quarantene, mentre Noi italiani moriamo di fame? ! Se era prevista la seconda ondata di questo micidiale virus, perché non ci si è trovati preparati?!? Cosa è stato fatto, mi chiedo, per impedire che si arrivasse a tutto ciò? Ci si è preoccupati di ordinare i banchetti singoli con le rotelle, anche se il buon senso suggeriva di poter utilizzare quelli che in dotazione, facendo sedere un solo studente per banco; è notizia di qualche giorno fa che i banchi sono arrivati, ma, ahinoi, la scuola è chiusa! Hanno erogato il bonus vacanze, quest’estate, tutti al mare! In Italia? No, anche all’estero! Tanto, al rientro, dalla Grecia o dalla Sardegna, tutti a fare il tampone! Il Ministro della Salute, Speranza, quest’estate ha anche scritto un libro, dal titolo “Perché guariremo”, la cui uscita era prevista per il 22 ottobre ma, chissà come mai, non è stato ancora distribuito nelle librerie; pare che verrà distribuito il 30 Novembre. Saremo in prima fila ad acquistarlo, naturalmente. Sono stati distribuiti milioni per favorire l’acquisto di bici e monopattini: migliorare i trasporti pubblici, no?! Cosa è stato fatto nel comparto Trasporti, per consentire alle
DOMENICA 8 NOVEMBRE 2020 migliaia di studenti e lavoratori di potersi recare a scuola, al lavoro, nelle fasce orarie più intasate, quelle del mattino , dalle 7 alle 8? E’ stata aumentata la frequenza dei trasposti pubblici? No. Niente di tutto questo. E’ stato però istituito, il 03 novembre, il click-day per il bonus bici, con il sito che è andato in tilt dopo appena un quarto d’ora! Complimenti! Però si continua ad emanare Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri per chiuderci in casa, per dirci cosa dobbiamo e cosa non dobbiamo fare, perché c’è uno stato di emergenza –(che, però, tanto emergenza non è, se dura da un anno!) – con palese
conclamata violazione della funzione legislativa che, per Costituzione, spetta al Parlamento, senza chiedere ed ottenere un doveroso e legittimo confronto con tutte le forze politiche; salvo poi, emanare un ennesimo dpcm, andare poi in Parlamento ad illustrarlo, ed il gioco è fatto! Una buona notizia ci arriva dal fronte della scienza, dove è in fase di sperimentazione l’utilizzo di anticorpi monoclonali che potrebbero neutralizzare il virus e rappresentare un’opzione terapeutica importante nei pazienti COVID-19. In un’intervista a ‘Repubblica’, Rino Rappuoli, a capo della ricerca di GlaxoVaccines e del Mad
9 Lab della Fondazione Toscana Life Sciences, sostiene che gli anticorpi monoclonali contro il coronavirus sono speciali perché “sono un gioiello di innovazione tecnologica” e,secondo il ricercatore, l’anticorpo sperimentato “è il più potente fra quelli descritti finora dalla comunità scientifica” e “gli anticorpi servono sia per prevenzione sia per migliorare le condizioni degli infetti. Se si danno a una persona sana la protezione scatta immediatamente, se li prende una persona con un tampone positivo si aiuta l’eliminazione del virus da parte dell’organismo. Certo, prima si prendono meglio è,
così il virus viene eliminato e non può danneggiare l’organismo”. Infine Rappuoli assicura: “Il nostro anticorpo è stato selezionato in modo che duri a lungo, con una protezione di circa sei mesi. Questa però è solo la teoria, dovremo confermare questo dato negli studi clinici di fase 3, durante la sperimentazione clinica che vogliamo iniziare prima della fine dell’anno. Se tutto va secondo i piani, saremo pronti con il farmaco per marzo 2021”. Gli anticorpi monoclonali, con i quali Trump si è curato dal coronavirus, fanno dunque ben sperare. La storia è ancora lunga, e vedremo come ne usciremo.
ANTONIO BOTTA
LA CHIESA DI S. MARCO IN SYLVIS DICHIARATA “IMMOBILE DI INTERESSE STORICO- ARTISTICO”
La Chiesa San Marco in Sylvis di Afragola è stata dichiarata, dal Ministero per i beni e le attività culturali, “immobile di interesse storico artistico” con decreto n.17 del 30/06/2020 emanato dalla Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale della Campania. I motivi di questo importante riconoscimento sono contenuti nella relazione storico – artistica firmata dalla Soprintendente Teresa Elena Cinquantaquattro e dal funzionario responsabile, Architetto Maddalena Marselli; in essa emerge, tra l’altro, che “con lo stabilizzarsi della situazione sociale e politica nell’Italia Meridionale fra il IX e XI secolo, dopo la caduta dell’Impero Romano”[…] furono edificate numerose cappelle rurali” al fine di perseguire l’obiettivo della ri-colonizzazione della campagna abbandonata. “Nell’agro campano, terra di confine e campo di continue battaglie fra Bizantini e Longobardi si assistete ad una considerevole attività edilizia sacra e fra queste vi è la Chiesa di San Marco in Sylvis ad Afragola che si colloca nella parte periferica del rione San Marco […] La fondazione della chiesa viene posta dal frate domenicano Domenico De Stelleopardis al 10 Aprile del 1179. Il promotore dell’edificazione sarebbe il re Guglielmo il Buono che finanziò i lavori per dotare di una chiesa il quartiere Casavico, abitato dalle famiglie di veterani che avevano combattuto per Ruggero il Normanno”. “Il luogo prescelto per la Chiesa”, come ha più volte spiegato anche il parroco don Peppino Delle Cave, che vi celebra le funzioni liturgiche per i fedeli della zona periferica del rione San Marco, “aveva già da alcuni secoli un notevole valore culturale per gli abitanti della zona poiché vi erano poste le
sepolture di alcuni martiri cristiani di provenienza nolana. Nello stesso luogo era venerata la “pietra di S. Marco”, grosso blocco lapideo, resto di un capitello paleocristiano alla quale si attribuivano poteri taumaturgici. La pietra è visibile sulla parete esterna della Chiesa”. Molto compiaciuto del riconoscimento il sindaco di Afragola Claudio Grillo, il quale, interpellato in proposito, ha dichiarato che il valore culturale e sociale dell’edificio sacro è considerevole, aggiungendo che esso “sarà sottoposto a tutte le disposizioni di tutela” e costituirà un forte stimolo per l’Amministrazione comunale “a fare sempre di più per il nostro centro storico”. Indubbiamente l’edificio religioso, che riveste per il Ministero per i beni culturali un interesse particolarmente importante può contribuire a ridestare, in questo tempo dell’oblio storico e della globalizzazione, il senso del valore storico, civile ed etico – religioso di quelle che Carlo Cattaneo ha definito “patrie particolari”, imprimendo un forte impulso alle scuole, alle istituzioni e alle associazioni locali per orientare la Cittadinanza verso l’assunzione di un impegno sociale per la tutela del territorio e la valorizzazione del suo patrimonio architettonico e culturale. L’attenzione al Bene Comune, come hanno evidenziato i giovani dell’Azione Cattolica della parrocchia di San Marco all’Olmo, si promuove anche attraverso la memoria delle tradizioni culturali, storiche e religiose della città in cui si abita, facendo emergere l’identità del territorio di appartenenza: “non si può, infatti, parlare di identità europea e identità nazionale senza conoscere l’identità del proprio territorio.”
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CASAVATORE, IL NEOSINDACO IN PRIMA LINEA
Anche a Casavatore il virus corre: 291 sono i positivi, 98 i guariti ma, ahimè, 2 sono i defunti (bollettino del 3 novembre). Se da una parte si chiede ai cittadini di assumere comportamenti responsabili, utilizzando i dispositivi previsti e rispettando le distanze, dall’altra su richiesta del Sindaco dott. Vito Marino, l’ASL Napoli 2 nord sta procedendo a una bonifica igienico-sanitaria di tutto il territorio comunale con un calendario che prevede varie fasi: 29 ottobre, 12 novembre, 14 dicembre (derattizzazione); 5 novembre, 4 dicembre (disinfezione adulticida associata alla disinfezione); (disinfestazione, disinfezione e derattizzazione) 30 dicembre. Il Comando della P.M., in via precauzionale, considerate alcune positività, ha sospeso le attività in attesa dei tamponi diagnostici, ma si è provveduto tempestivamente alla sanificazione dei locali e il servizio di coordinamento è assicurato in modalità di smart working. Circa i dipendenti comunali, a Casavatore, a seguito del graduale aumento di casi di positività al virus, il Sindaco ha considerato opportuno chiudere al pubblico gli uffici considerati non essenziali con ordinanza del 27 ottobre; tuttavia, il dialogo con gli uffici è garantito attraverso i canali telematici e telefonici. E non finisce qui, il neo sindaco, ha convocato per il 9 novembre il primo consiglio comunale (rigorosamente in streaming) nel corso del quale un momento solenne sarà sicuramente il suo giuramento come primo cittadino. Un battesimo di fuoco, dunque, per il dott. Marino che si è trovato a dover fronteggiare una situazione, a dir poco complessa, prima ancora del giuramento: “Nonostante sia un momento veramente
difficile – afferma Vito Marino – accettiamo questa sfida e continuiamo a combattere per il bene della collettività e di ogni singolo cittadino. Invito la popolazione a non sottovalutare il virus, utilizzando i dispositivi di protezione: è triste ricevere telefonate di concittadini che stanno male o che attendono all’infinito il tampone. Assurda, poi, è la sensazione chiara e concreta che la nazione tutta sia impreparata ad affrontare questa nuova ondata pandemica nonostante si sapesse che sarebbe giunta. L’unica strategia valida che potrebbe indurre risultati apprezzabili e decisivi nel fronteggiare questa delicata fase – aggiunge il sindaco - è sicuramente una concertazione produttiva e dialogica, che porterebbe a una maggiore sinergia, al momento insoddisfacente, tra Regioni, Governo centrale, ASL, Enti Locali. Qui, sul nostro territorio, a formare un buon lavoro di gruppo sicuramente contribuiscono anche CRI e PC. Anche i cittadini di tutte le età devono collaborare con comportamenti responsabili, lo ripeto”. La Croce Rossa ha messo a disposizione un numero telefonico 0812360371 al quale possono rivolgersi anziani e persone in difficoltà in caso di bisogno, confermandosi sicuro punto di riferimento assieme alla Protezione Civile, come già nel primo lock down, quando Giambattista Ganzerli e Antonio Fiorillo, rispettivamente presidente CRI Napoli nord e presidente P.C. Casavatore, hanno coordinato aiuti e soddisfatto bisogni. “Tutti insieme, con pazienza e fiduciosa accettazione di quanto è proposto per il bene e la salute della comunità possiamo farcela, anzi - conclude Vito Marino e vogliamo concordare con lui - ce la faremo sicuramente”.
GAIA MOSCHETTI
“La Regione ci ha obbligato, ma non tratteremo pazienti gravi”, parla il Dr. Mimmo Maglione Emergenza Covid in Campania, l’Ospedale Santa Maria della Pietà di Casoria presto diventerà ospedale Covid. Il presidio Santa Maria della Pietà, gestito dai religiosi Camilliani è fra i migliori ospedali in Campania, eccellente nella chirurgia, soprattutto in quella bariatrica, è specializzato nel trattamento dei tumori del colon e della prostata. Entro otto giorni dalla firma dei patti, la casa di cura, metterà a disposizione dell’Unità di crisi Covid 80 posti letto. Un cambiamento quasi radicale, un po’ obbligato ma per i casi meno gravi, come ci spiega il Dottor Mimmo Maglione, direttore sanitario della
struttura. È vero che state per diventare ospedale covid? “La Regione ci ha obbligato, abbiamo dato l’adesione ma non c’è ancora il via libera. E’ comunque solo per pazienti che richiedono bassa intensità di cura, non è che ci scaricano malati in maniera indiscriminata... si accederà sempre tramite il 118. Questo va chiarito perché la gente è abituata a presentarsi e a scaricare il problema”. La Regione mira ad ottenere circa mille posti letto dalle strutture private convenzionate, richiesta che verrà raddoppiata o addirittura triplicata qualora i malati dovessero aumentare.
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VITTORIA CASO
SVEVA, TI AMIAMO “OLTRE L’OLTRE”
Sveva, adesso è lì che ti muovi, balli, apri le ali, sorridi, parli, piangi. Vivi in quella linea del tramonto che ospita i più bei momenti, e li nutre, li accoglie, li separa dall’oscurità, dal fracasso di questa città e da quello che, in fondo, non importa…
Apro questo omaggio a Sveva Tropenscovino con i versi di Alfonso Petrellese, anche lui parte del gruppo alunni-poeti, teneri virgulti amanti dell’espressione poetica. Solo per un anno Sveva è stata mia alunna: un’adolescente sensibile e dolce, dedita con passione alla danza, alla poesia, alla fotografia. Conciliare studio e passioni non era facile, richiedeva impegno, volontà, sacrificio ma Sveva era felice di nutrire la sua anima di artista e non avvertiva il peso della fatica. Compresa la sua sensibilità e i suoi talenti, mi è piaciuto coinvolgerla in tante esperienze che, assieme a quelle scolastiche, contribuiscono alla crescita umana e intellettuale: abbiamo letto, abbiamo scritto, abbiamo partecipato a concorsi letterari, abbiamo recitato in occasione dei miei AppuntaMenti col Libro e anche danzato in eventi culturali organizzati assieme ad altre associazioni. Un anno solo insieme ma intenso, incisivo, sia perché le anime sensibili si nutrono l’una l’altra in una rara empatia, sia perché ho sempre considerato doveroso per i docenti favorire la realizzazione delle potenzialità creative di ciascun discente in vista della straordinaria ricaduta sull’autostima e sul rendimento generale. “Prof, quest’esperienza mi farà maturare sicuramente, l’affronto con serenità”: è una delle ultime conversazioni avute con Sveva, ma il destino è stato tiranno, non le ha permesso di maturare. Ci eravamo promesse di rivederci non appena la pandemia fosse passata, avrei voluto abbracciarla forte e aiutarla a coltivare l’attitudine per la poesia. Durante il lock down, mi mandò un suo
video molto carino, in cui il virus veniva sconfitto dall’umanità finalmente in grado di essere unita e compatta e poi tante foto del suo cucciolo Matisse. Due anni di lotta contro un male che raramente perdona, di sofferenza, di angoscia ma anche di coraggio, di forza straordinaria nell’accettare il difficile intervento chirurgico, le dure terapie, l’impossibilità di danzare, il taglio della lunga e bella chioma di cui andava fiera, senza smarrire il sorriso, la gioia di vivere, la speranza. Sveva resterà incisa in maniera indelebile nel mio cuore e in quello di tutte le persone che l’hanno conosciuta per la sua dolcezza, il suo garbo, la sua grazia, l’educazione, la bontà, la capacità di amare. Appena mi sarà possibile dedicherò a lei un evento poetico e la sezione di un concorso letterario. Per ora la immagino librarsi tra le nuvole, nell’immensità del cielo e danzare, finalmente libera e felice, eterea, mentre le note musicali dei cori angelici soffuse e avvolgenti vibrano nell’etere; vivrà leggiadra e delicata farfalla in ogni tramonto e in ogni alba profumata di primavera; vivrà nel soffio del vento, nella delicata corolla di un fiore di campo; sarà la più luminosa delle stelle, lei astro nascente della danza e della poesia: gli applausi risuoneranno “oltre l’oltre”. E chiudo con questo messaggio d’amore, oggi più che mai attuale, della stessa Sveva, “Il mio ti amo va”: Il mio ti amo va oltre ogni gettone di presenza, oltre limite di tempo, oltre la mia essenza. Non conosce paura, risentimento va oltre ogni spazio-tempo va oltre l’oltre. Non ha paura della vita, della morte.
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Il body shaming: un triste fenomeno contemporaneo
Il body shaming, ovvero “derisione del corpo”, è una delle cause più frequenti di disturbi alimentari, ansia e depressione fra gli adolescenti. L’espressione, inglese, è composta dal sostantivo body, “corpo” e dal verbo shaming, “il far vergognare qualcuno”: dunque, letteralmente, far vergognare qualcuno del proprio corpo. Esso, difatti, consiste nella derisione di una persona per il suo aspetto fisico, influendo gravemente sulla percezione che ella ha di sé e sulla sua autostima. Le vittime di bodyshaming diventano oggetto di offese gratuite da parte di conoscenti e/o estranei che prendono di mira determinate loro caratteristiche fisiche perché considerate antiestetiche, anormali, anticanoniche. Le discriminazioni che si mettono in atto nel momento in cui si fa una “derisione del corpo” possono, talvolta, sfociare in veri e propri episodi di bullismo e cyberbullismo. Il body shaming può colpire entrambi i sessi e a esser presi di mira possono
essere tanti e vari elementi connessi all’aspetto esteriore: colore dei capelli, smagliature, assenza o presenza di peli, cellulite, altezza, bassezza, dimensione del seno, acne, muscolatura e persino problemi gravi come anoressia od obesità. Tra le vittime più accreditate vi sono gli adolescenti e le donne in post parto. Indubbiamente, una parte di colpa è attribuibile ai mass media che promuovono fisici inverosimili, irraggiungibili, innaturali e che hanno fatto ricorso a Photoshop o alla chirurgia plastica:
sono sempre di più le ragazzine che si sottopongono a operazioni di chirurgia estetica e/o che si provocano il vomito per cercare disperatamente di conformarsi a quelli che sono canoni assurdi ma soprattutto insani. Tuttavia, ad attuare questo fenomeno sono le tante persone che, allo stesso tempo stupide e cattive, mettono in atto una vera e propria discriminazione e violenza psicologica: il loro è praticamente un reato che andrebbe punito. Sono tante le celebrità che, divenute esse stesse vittime di body shaming, cercano di proporre fisici (loro e non) reali, naturali, imperfetti, in netta contrapposizione con la tendenza che ci vuole impeccabili… Ma il fatto avviene ancora con una certa insistenza, soprattutto sui social. “La bellezza non è nel viso. La bellezza è nella luce del cuore” diceva Kahlil Gibran e se giudicare un essere umano per il suo aspetto fisico è un’idiozia, deriderlo è una manifestazione di crudeltà!
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SALVATORE IAVARONE*
CAM e biblioteca comunale, opportunità anche a Casoria
Casoria ha un museo il CAM che merita di essere valorizzato e per fortuna nei PICS (finanziamenti regionali) è stato inserito un finanziamento di oltre 200 mila euro per sistemarlo. Ma non basta serve un progetto comunale che mette in rete le scuole del territorio, e che porti i ragazzi del territorio in visita, tutti, all’unico museo cittadino. Un museo di arte contemporanea, conosciuto in tutto il mondo, con una collezione che in molti ci invidiano. Serve un forte piano di rilancio curato direttamente dall’amministrazione comunale, un piano di valorizzazione, coinvolgendo Città Metropolitana e Regione. Intanto ecco un bando regionale che potrebbe essere utile in tempo di covid e non solo al museo cittadino. Ecco la descrizione completa del bando. L’avviso è finalizzato a sostenere i musei e le biblioteche di ente locale e di interesse locale non statali nonché i musei e le biblioteche appartenenti agli istituti scolastici, con sede operativa nel territorio della Regione Campania, colpiti dall’attuale crisi economico-finanziaria causata dall’emergenza sanitaria “COVID-19”. La Regione Campania, attraverso la concessione di un bonus una tantum a fondo perduto, intende promuovere e incrementare azioni di messa in sicurezza dei luoghi, delle opere e delle persone, di igienizzazione e sanificazione dei luoghi di lavoro, dei percorsi di entrata / uscita e degli spazi espositivi, per le attività di formazione del personale, di digitalizzazione e di comunicazione del patrimonio, col fine di sostenere
Aiuti Covid per Musei e Biblioteche Finanziamento a fondo perduto una tantum fino a € 10.000,00 a favore dei musei e delle biblioteche per far fronte alla crisi economico-finanziaria da Covid-19 la tutela e la promozione del patrimonio culturale nonché l’ulteriore sviluppo e miglioramento dei servizi culturali secondo le attuali esigenze del pubblico. Possono presentare la domanda del bonus una tantum, a mezzo dei propri legali rappresentanti, i seguenti soggetti giuridici pubblici e privati titolari di Musei e/o di Biblioteche non statali e Musei e/o Biblioteche di Istituti scolastici, ivi compresi gli Istituti di cultura e Alta Cultura, se titolari di Musei e/o Biblioteche: a) I soggetti giuridici titolari di Musei e raccolte museali che abbiano ottenuto, entro la data di scadenza del presente avviso, il riconoscimento
dell’interesse regionale, purché detto riconoscimento non sia stato revocato o risulti sospeso. I musei composti da più sezioni e/o sedi vanno considerati come istituto unico, pertanto, per la loro identificazione varrà la relativa deliberazione di riconoscimento. b) I soggetti giuridici, titolari di musei e raccolte museali che, pur non avendo ottenuto il riconoscimento dell’interesse regionale, abbiano comunque garantito l’apertura al pubblico durante l’anno solare 2019 per almeno 10 ore settimanali, in linea con i requisiti previsti in tema di autorizzazione all’istituzione. Il bonus una tantum è concesso nella forma di con-
tributo a fondo perduto. Gli importi assegnati saranno i seguenti: a) Per ciascun Museo riconosciuto d’interesse regionale € 3.600,00. Tale contributo è elevato a € 10.000 per i Musei provinciali, di particolare rilievo. Le Province titolari di più Musei riconosciuti avranno diritto a un solo contributo maggiorato. b) Per ciascun Museo privo del riconoscimento d’interesse regionale € 1.000,00, purché abbia garantito l’apertura al pubblico durante l’anno solare 2019 per almeno 10 ore settimanali. c) Per ciascuna Biblioteca che alla data di pubblicazione del presente Avviso pubblico abbia partecipato alla rilevazione anagrafica 2019 relativa all’anno 2018 o, in alternativa, alla rilevazione anagrafica 2020 relativa all’anno 2019: € 2.600,00. Tale contributo è elevato a € 10.000 per le Biblioteche provinciali, di particolare rilievo. Le Province titolari di più Biblioteche censite avranno diritto a un solo contributo maggiorato. d) Per ciascuna Biblioteca che, alla data di pubblicazione del presente Avviso pubblico pur non avendo partecipato alla rilevazione anagrafica 2019, o in alternativa, alla rilevazione anagrafica 2020: € 600,00, purché abbia garantito l’apertura al pubblico durante l’anno solare 2019 per almeno 12 ore settimanali. La scadenza è prevista per il 9 novembre 2020. *Consigliere comunale e presidente della Commissione “Territorio, Urbanistica, Lavori Pubblici, Ambiente, Viabilità e Vivibilità”
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14 GENNARO MOSCA
CICATUN, CICATUN, CICATUN. CIAO GIGI
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Prologo. La Katana era la spada del Samurai. Una credenza vuole che fosse anche il luogo di dimora della sua anima. Non solo un’arma raffinata, ma un simbolo dei valori di questi nobili guerrieri. Servire e difendere i più deboli con lealtà, onestà e coraggio. Agire con disciplina e onore. Questo rappresentava la Katana. Fine. L’altra mattina di Lunedì 2 novembre, quando su una chat un amico ha annunciato la scomparsa del grande Proietti, ho pensato che – talvolta – la velocità di questa comunicazione social è superficiale, e si corre il rischio di grossolani errori. Perché, essendo il giorno del suo compleanno, ho creduto che il mio amico avesse frainteso le celebrazioni per la nascita, con quelle per la sua fine. E invece purtroppo no. Il grande Proietti se n’è andato. Se n’è andato proprio il giorno del suo ottantesimo compleanno. Questa identità di date non può essere una coincidenza, almeno per chi come me crede in un’Energia Superiore che tutto vede e decide. Forse ‘Lassù’ hanno voluto che chi lo ricorderà in questo triste giorno negli anni a venire – e saremo in tanti perché Proietti è indimenticabile – aggiunga alla nostalgia della triste ricorrenza anche un po’ di dolce ricordo, pensando che quello è anche il giorno in cui è nato. Insomma, un po’ di poesia, di sottile e delicata ironia, proprio come era la sua arte di portare in scena i tanti personaggi che ha interpretato. Proietti, anzi Gigi come amichevolmente lo chiamavamo tutti, è stato – e lo sarà sempre per chi si avvicina alla recitazione – la maestria di quest’arte, in particolare di quella teatrale e comica. E’ stato il naturale allievo di Petrolini, a cui si è ispirato omaggiandolo spesso; resta indimenticabile il suo ‘Gastone’, sornione e un po’ surreale. E’ stato un grande Maestro: Brignano, Insinna, Tirabassi, e tanti altri bravi attori sono usciti dal suo Laboratorio di Esercitazioni Sceniche. Aveva una capacità di trasformarsi unica, un Fregoli insuperabile: ora era la geisha che parlava in napoletano, ora un sessuologo che cercava di spiegare la procreazione a un bambino, un vecchio narratore di fiabe un po’ sconclusionate, San Filippo di ‘Preferisco il Paradiso’, o il ‘Maresciallo Rocca.’ E mille altri personaggi, sempre eleganti, spesso divertenti. Per quelli della mia generazione, però, resterà ‘Mandrake’, il giocatore del film Febbre da cavallo – sempre perdente – che si arrabatta, truffa e spera, pur di vincere almeno una scommes-
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sa. Nell’arringa difensiva alla fine del film, quando sta davanti al giudice con i suoi tre amici per una truffa, Mandrake-Proietti dà prova della sua capacità di incantare l’uditorio come un novello Cicerone, più appassionato di Antonio nell’orazione funebre per Cesare, con un discorso impetuoso in cui descrive il giocatore di cavalli: “Chi gioca ai cavalli è un misto, un cocktail, un frullato de robba! E’ un minorato, un incosciente, un regazzino, è un dritto e un fregnone. E’ un milionario pure se non c’ha una lira, e uno che non c’ha una lira pure se è un milionario. Un fanatico, un credulone, un buciardo, un pollo. Uno che passa sopra a tutto e sotto a tutto. E’ uno che impiccia, traffica, imbroglia, more, azzarda, spera, rimore, e tutto per poter dire: ‘ho vinto! Adesso v’ho fregato a tutti. E mò, beccate questo. Tiè.’ Ecco chi è. Ecco chi è il giocatore dei cavalli. Ed è per questo che io chiedo la clemenza della Corte, a nome nostro, e a nome dei giocatori di tutto il mondo, e il beneficio delle attenuanti per totale infermità mentale.” Il film è allietato dalla azzeccata colonna sonora, il cui tema Cicatun, cicatun, cicatun rallegra per la sua perfetta sintonia con la storia, ricordando lo scalpitio dei cavalli in pista. Proprio come il titolo di uno dei suoi più famosi spettacoli ‘A me gli occhi please’, Gigi in scena ipnotizzava, con lo sguardo, le parole, la mimica, il gesto, il sorriso, le mani. Ne ero così affascinato e incantato che credevo che per Lui il tempo si fosse fermato al momento dell’interpretazione di Mandrake, e quando l’ho visto nel 2018 in ‘Cavalli di Battaglia’ coi capelli bianchi, ho provato un sussulto, perché avrei voluto vederlo come uno splendido ragazzone in eterno. In questo spettacolo celebrativo ho notato le sue mani diventate più delicate e fragili, ma che avevano acquistato ancor più gentilezza, garbo, eleganza, e mi hanno ricordato quelle così espressive di un altro grandissimo: Eduardo. Allora, oggi, per alleviare la tristezza, li voglio immaginare insieme, mentre si confrontano e discutono del prossimo spettacolo da mettere in scena ‘Lassù’. Forse, parlando parlando, Gigi strapperà al severo Eduardo un sorriso raro, imitandolo con la sua immensa arte nella famosa frase di Natale in casa Cupiello: “Tommasì, te piace o presepe?” La domanda, nella commedia, ha una risposta negativa: “No, nun me piace”, ma stavolta, grazie alla bravura e alla simpatia di Gigi, sono sicuro che il presepe a Tommasino piacerà.
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Dottore in scienze dell’Ingegneria Collegio dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Napoli
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SALVATORE IAVARONE*
La cura del verde pubblico Una nuova opportunità per Casoria
Partiamo dalle periferie, serve un segnale sulla cura del verde
La CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI e in particolare l’AREA RISORSE UMANE, INNOVAZIONE E QUALITÀ DEI SERVIZI, PARI OPPORTUNITÀ della Direzione politiche del personale, pari opportunità, qualità dei servizi ha presentato un avviso rivolto ai comuni della provincia di Napoli, denominato: “COLLABORAZIONE CON I COMUNI PER IL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI FRUIBILITÀ DEGLI SPAZI VERDI METROPOLITANI MEDIANTE L’UTILIZZO DI LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI - INVITO AD ADERIRE” nell’avviso si legge che in coerenza con le funzioni proprie della Città Metropolitana, l’ente ha avvitato una iniziativa, fortemente voluta dal Consiglio Metropolitano (deliberazione n. 4 del 18.05.2020), volta a fornire un ausilio operativo per la pulizia delle aree verdi assegnando –in via eccezionale –apposite squadre itineranti atte ad incrementare le attività di sfalcio e taglio d’erba necessarie al mantenimento e
decoro dei luoghi urbani pubblici di proprietà comunale e segnatamente dei luoghi di interesse turistico-culturale, volano essenziale dello sviluppo economico dell’area metropolitana. Con nota RU 59474 del 08.06.2020 il Sindaco Metropolitano ha invitato i sindaci dei Comuni ad aderire all’iniziativa entro il 26.06.2020. Entro tale termine sono pervenute diverse adesioni da parte dei Comuni dell’area metropolitana, in alcuni dei quali sono già state attuate le attività di sfalcio e pulizia previste. In considerazione della volontà di rafforzare il ruolo e le finalità istituzionali assegnate dalla L. 56/2014 alla Città Metro-
politana, quali la cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano e la promozione e gestione integrata dei servizi, con la presente si rinnova l’invito ai Comuni che non avessero ancora aderito. Tale collaborazione sarà sancita da un Accordo ex art. 15 della L. 241/90 col quale la Città Metropolitana di Napoli si impegnerà a sostenere i costi del personale impiegato per il servizio a valere sul contributo straordinario disposto ai sensi dell’articolo 3, comma 1, del D. L.67/97, convertito con modificazioni dalla L. 135/97, mentre i Comuni assumeranno l’onere di verificare ed attestare la regolare esecuzione delle
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attività programmate, sostenendo anche le spese ad esse connesse (trasporto a rifiuto, ecc.). Si potrà aderire entro il termine del 13.11.2020. Ho provveduto a sollecitare gli uffici preposti ad aderire a questo avviso, pensando al recupero di aree comunali e delle stesse aree della città metropolitana poste nella zona Circumvallazione esterna e assi viari di supporto. L’iniziativa potrebbe essere molto utile per dare decoro ad una città che vive un periodo di evidente stato di difficoltà. Ci auguriamo che le nostre tante proposte lanciate dalle pagine di questo giornale, siano recepiti, sicuramente lo è stato per la proposta di inizio ottobre sul tema dei beni confiscati per la nascita di una villa comunale in località quartiere Stella, infatti la giunta ha partecipato al bando regionale per richiedere il finanziamento. *Consigliere comunale e presidente della Commissione “Territorio, Urbanistica, Lavori Pubblici, Ambiente, Viabilità e Vivibilità”
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18 TERESA D’ANGELO
Se lo dice Peppino Di Capri, lei ha un tono di voce fantastico, oltre duettare con lei, Rosa Chiodo lancia il suo nuovo album
In un periodo molto difficile, ma dove la musica accarezza sempre tutto, nasce il capolavoro di Rosa Chiodo, “Cenerentola è nata a Napule”, un regalo davvero speciale per questa città. Una voce straordinaria quella di Rosa, che ha raccontato nel suo disco la splendida Napoli, arte, cultura, amore, vita, sogni e speranze in ben 11 tracce compresi i featuring con Tony Esposito con Femmene, con Peppino Di Capri in Nun è Peccato e Fusion con Gianni Donzelli. Un lavoro firmato dalla Zeus Record. Rosa è un’artista eccezionale che non ha mai abbandonato i suoi sogni musicali, per lei la musica non è una moda, ma un mezzo di comunicazione potentissimo che arriva dritto al cuore e finché lo sentiremo battere, ascolteremo musica.Mi ha colpito in particolare modo intervistare Rosa, chiederle dell’incontro col grande maestro Peppino Di Capri, un’emozione grande con uno dei volti e delle voci più importanti della musica italiana, un feat fantastico “Nun è peccato. Una vera Cenerentola che nella vita ha dato tanto, ed ora guarda tutto con occhi diversi, con la speranza di chi ha solo talento da vendere.
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Massimo Iodice nuovo amministratore unico di Casoria Ambiente
La società in house Casoria Ambiente S.P.A, che gestisce in città il servizio di raccolta dei rifiuti, ha da poche ore un nuovo amministratore unico: Massimo Iodice, Un casoriano al servizio di Casoria rappresenterà un valore aggiunto per l’amore per la propria città e la conoscenza delle dinamiche politiche, amministrative e gestionali più adatte affinchè la tutela ambientale del territorio possa essere sempre più curata. Massimo Iodice è un valido professionista, si tratta di un commercialista di primo livello, è stato commissario liquidatore del bacino di Napoli e Caserta e ha ricoperto in passato il ruolo di Assessore al Bilancio a Casoria.
Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari.
“Ringrazio il Sindaco per la stima e la fiducia riposta nella mia persona. Accetto con grande entusiasmo questo incarico, con l’auspicio di poter apportare all’Amministrazione un valido contributo con l’esperienza maturata in campo professionale”, le prime parole di Massimo Iodice alla guida di una realtà fondamentale per la vivibilità di Casoria. C’è tanto lavoro da affrontare, con l’obiettivo di alzare la percentuale della raccolta differenziata effettuata a Casoria. L’apertura a breve termine di un’altra isola ecologica a Via Lufrano rappresenterà un supporto prezioso alla gestione e al trattamento dei rifiuti in città.
Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000
Editore CASORIA DUE s. a. s società messa in liquidazione
Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: C&C CENTRO STAMPE SRL - CASORIA Questo numero è stato chiuso il 5 novembre 2020
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