DOMENICA 19 GENNAIO 2020
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Settimanale di Informazione
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ANNO XIX - N° 03 - DOMENICA 19 GENNAIO 2020
SAN PAOLO VI OSPITE DELL’AMICO CARDINALE LUIGI MAGLIONE
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DOMENICA 19 GENNAIO 2020
DOMENICA 19 GENNAIO 2020
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ANTONIO BOTTA Il percorso della memoria: il Cardinale Giovanbattista Montini, futuro Papa Paolo VI, a Casoria
OSPITE DELL’AMICO CARDINALE LUIGI MAGLIONE
Fondata l’ipotesi che nella nostra Città siano germinati i semi del Concilio
Una lapide collocata nella chiesa delle suore sacramentine, l’Ordine religioso fondato da S. Maria Cristina Brando, testimonia la presenza, a Casoria, del Cardinale mons. Giovanbattista Montini, che sarebbe diventato, dopo la morte del Pontefice Giovanni Per Per III, Papa Paolo VI, il quale portò a compimento il Concilio Vaticano II avviato dal suo Predecessore, cambiando il volto della Chiesa che si pone al passo coi tempi, facendo sue le speranze, le pene e le gioie degli uomini. I documenti conciliari (“Lumen Gentium”, “Gaudium et Spes”, “Nostra Aetate”, “Dei Verbum”..) sollecitano, perciò, i credenti a vivere un cristianesimo in linea con lo spirito delle Beatitudini, a porsi in dialogo fecondo e costruttivo con i fratelli cristiani “separati”, con le altre confessioni religiose e con i non credenti, nell’obiettivo auspicato da Papa Giovanni di cercare insieme “ciò che unisce” al di là di quello che divide, per l’edificazione di una civiltà d’amore e di pace fondata sulla giustizia e sulla fraternità. Va precisato, a tal riguardo, che la realizzazione del Concilio ecumenico fu favorita da un lungo percorso culturale e teologico di ammodernamento delle forme di annuncio e di testimonianza del messaggio evangelico iniziato nella seconda metà del Per IPer secolo e proseguito fin oltre la metà del Ventesimo secolo. Tale percorso s’intreccia con il cammino della Chiesa di Napoli in cui un contributo notevole ad un nuovo modo, innovativo, evangelico e profetico, di professare la fede fu dato da figure eccezionali, tra cui coloro che hanno avuto rapporti con la nostra Città: S. Padre Ludovico, nato a Casoria, S. Giulia Salzano, S. Maria Cristina Brando, la ven. Maria Luigia Velotti, prossimamente beata, i Cardinali Alfonso Castaldo e Luigi Maglione. continua a pag. 4
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4 SEGUE da pag. 3
Suor Gioconda, Dirigente scolastica del liceo pedagogico “C. Brando”, in una cordiale conversazione ha raccontato che la Fondatrice dell’Ordine Religioso delle Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato, su consiglio di Padre Ludovico, scelse Casoria come sede del suo apostolato, ma la “foresteria”, individuata per abitarvi con le sue consorelle, fu data dal proprietario ad un acquirente molto facoltoso; perciò, chiese ospitalità al canonico Domenico Maglione, in seguito nominato Preposito Curato di San Mauro, primo fratello di Luigi, il quale gliela concesse offrendo una casa situata al secondo piano di un palazzo dell’attuale via Cardinale Maglione. Nella Chiesa delle Sacramentine, ha aggiunto, è posta la lapide che ricorda la permanenza in Città del Cardinale Montini, perché il Prelato, nei periodi in cui soggiornava a Casoria per trascorrere qualche periodo insieme a Sua Em.za Luigi Maglione, suo amico, era ospitato proprio nella foresteria dell’attuale Istituto “Brando” dove successivamente si erano trasferite le suore sacramentine. Ho chiesto anche al dottor Giosuè De Rosa, già sindaco di Casoria, appassionato e studioso di storia locale, in particolare di S. Ludovico, di fornirmi ulteriori notizie sulle soste in Città di mons. Montini ed egli, a proposito della foresteria, locali attigui a conventi e/o collegi presso cui si ospitavano e ancora alloggiano i forestieri (da qui il nome), mi ha riferito che vi si accede attraverso una porticina posta a destra della Chiesa,
aggiungendo che da una ruota le suore passavano al Cardinale Montini il cibo e tutto ciò che gli occorreva. A piedi, si recava, poi, nella villa dei Maglione. Ha spiegato che il Cardinale Luigi Maglione, prima di essere nominato da Papa Pio Per II, il 13 Marzo 1939, Segretario di Stato, era stato Nunzio apostolico a Berna e in seguito, nel 1927, era stato premiato, essendo un fine ed eccellente diplomatico, con la Nunziatura di Parigi, dove avviò in senso democratico e progressista il rinnovamento della Chiesa francese, ostacolando con fermezza l’Action Francaise, che spingeva i cattolici francesi a battersi per il ritorno della monarchia con un programma nazionalistico e antisemita. A Parigi, ebbe modo di conoscere e di stabilire rapporti di amicizia con diversi esponenti del mondo della cultura cattolica, fra cui Jacques Maritain, filosofo e autore del libro “Umanesimo integrale”, mostrando le sue spiccate capacità di comunicazione, di apertura mentale, di attitudine alla tolleranza, di cordialità e semplicità nelle relazioni. Di cosa discorrevano Maglione e Montini nella villa? Essendo ambedue fortemente convinti dell’urgenza di un rinnovamento della Chiesa, certamente nelle loro riflessioni convennero sull’orientamento verso cui indirizzarla, nel senso di una maggiore apertura al mondo, superandone l’integralismo e il temporalismo. Da qui, l’ipotesi di Giosué De Rosa, secondo cui i “semi del Concilio potrebbero essere stati germinati proprio a Casoria”. Egli ha concluso la conversazione
raccontando un interessante episodio: nel giugno del 1978, a circa un mese dalla morte di Aldo Moro, allievo prediletto e amico di Paolo VI, una rappresentanza di lavoratori cattolici, guidati dal Cardinale Corrado Ursi, si recò in pellegrinaggio a Roma. Vi partecipò anche mons. Mauro Piscopo. “Ci accolse nella sala Nervi: notammo nell’espressione del volto la stanchezza, molto provato ancora dal profondo dolore per la morte di Moro ucciso dalla Brigate rosse (fece scalpore la preghiera in cui Paolo VI si rivolse al Signore chiedendogli il perché non lo avesse salvato, n.d.r.); però si intrattenne cordialmente con Ursi, Piscopo e alcuni partecipanti al pellegrinaggio, ricordando con molto piacere i periodi trascorsi a Casoria”. Anche il prof. Salvatore Maglione, pronipote del Cardinale Luigi Maglione, in una testimonianza fornita nel convegno svoltosi il 5 Maggio 2004 sul tema ”La beata Cristina Brando e il Cardinale Luigi Maglione: figure luminose della Chiesa” , parlando dell’ultimo cruciale periodo dello zio, il più tormentato della sua vita, perché “funestato non solo da lutti familiari ma anche da terribili sofferenze e angoscia per lo scoppio della II guerra mondiale” sottolineò che nei suoi sforzi di evitare, quale Segretario di Stato il conflitto, “gli furono vicini due grandi diplomatici della Chiesa, allora sostituti della Segreteria di Stato: Mons. Domenico Tardini e, soprattutto, Giovanbattista Montini, il quale da Papa, amava ricordare di essere stato ospite a Casoria in casa Maglione.”
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IMMA CASTRONUOVO
DOMANDE SENZA RISPOSTE!!!
Riproponiamo, in quest’articolo, le “domande senza risposte “ proposte dal ns. Direttore Nando Troise, già espresse sull’editoriale del Ns. settimanale e riportate in diretta su Nano Tv, a seguito dell’intervista di Maurizio Cerbone. Un titolo sintomatico, cui si spera vengano date, a stretto giro, delle importanti e, soprattutto esaustive, risposte. Il Ns. Direttore le ripropone via web, su NANO TV, per meglio veicolare il suo pensiero, ad un maggiore e sempre più crescente numero di lettori, giovani e meno giovani. Il Palacasoria, quale sorte avrà? E la Resia? E, ancora, La annunciata riforma della macchina comunale? Servono risposte a domande disarmanti, nella loro semplicità! “Un consigliere comunale di maggioranza, mi ferma, pochi giorni fa, promettendomi che si sarebbe occupato delle aree dismesse”, tuona Nando Troise; “la rabbia sale”, continua il Direttore, ” perché c’è un amaro e inconfutabile status quo! Sono decenni che ne sentiamo parlare, specie nelle campagne elettorali, eppure il Comune di Casoria ha una densità di aree dismesse tra le più elevate d’Italia!” “E che dire dei debiti fuori bilancio?” incalza Nando Troise; “un eterno pozzo senza fine che arriva da anni lontani, soldi che potrebbero essere investiti nelle imprese, potrebbero alimentare i consumi. Mai un’Amministrazione che abbia fatto un’indagine seria su come siano maturati questi debiti!”, replica, amaro, il Direttore. “Ogni volta che interviene la Magistratura, è una sconfitta! Vige un pauroso oscurantismo su indagini che hanno riguardato, da ultimo, la provocata caduta dell’eper Sindaco Pasquale Fuccio,
su cui ha indagato la Procura di Napoli Nord, mediante interrogatori nei confronti dello stesso eper Sindaco e di alcuni consiglieri: eppure, sull’argomento, tutto tace!”, aggiunge, cupo, Nando Troise. “Il Palacasoria ha avuto vita con le Universiadi, poi ha chiuso. Perché?!”, chiede il Direttore. “A dicembre è stato fatto il campionato seniores di taekwondo, poi, il nulla. Non sappiamo nulla sul futuro del Palacasoria. Aspettiamo risposte, ripete. “Pare ci sia un contenzioso in atto, tra Alba Oriens e il Comune di Casoria in merito a dei canoni non corrisposti”, replica il giornalista in studio, Maurizio Cerbone. “Vorremmo saperne di più sul futuro del Palacasoria, un immobile tra i più belli d’Italia, tenuto chiuso”, ribatte il Direttore. “Spero che la p.a. dia ai suoi cittadini delle risposte istituzionali”. “Aree dismesse: Casoria, in passato, era chiamata “la piccola Milano”, ricorda Maurizio Cerbone, oggi sembra Beirut! “ “500.000 mq di aree dimesse!”, tuona il Direttore; “queste aree dismesse
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sono tutte private, tranne la Snaidero, di proprietà comunale. Dopo tanti anni, l’amm.ne Fuccio aveva trasformato quell’area in asilo nido, ha funzionato per qualche mese, poi è stato chiuso, ed è quindi di nuovo area dismessa. Perché non funziona? Altra domanda che attende risposta.”, sollecita Nando Troise, insieme a delle attese risposte in merito alle proteste di 24 eper lavoratori che sono rimasti senza lavoro e della pacifica protesta di quei lavoratori disoccupati che si sono armati di scopa e paletta e si sono adoperati per ripulire la città, argomenti portati all’attenzione dei cittadini da Nano Tv che da sempre si adopera per informare la cittadinanza in tempo reale degli avvenimenti che la riguardano più da vicino. A tal riguardo, il giornalista Maurizio Cerbone invita il Ns. Direttore Nando Troise a presentare, attraverso Nano Tv, una striscia quotidiana della durata di circa dieci minuti, per informare l’Utenza di ciò che accade intorno ad essa, sperando in una fattiva collaborazione con le Istituzioni, ai fini di una informatizzazione ufficiale ed operosa della cittadinanza. Noi aspettiamo delle precise risposte.
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Il “nostro” parco di via Michelangelo: Il futuro incerto di un’importante opera pubblica Figlia dello URBACT III, uno dei principali programmi europei di cooperazione territoriale, la rigenerazione del parco sito in via Michelangelo a Casoria ha ridato vita ad una delle tante aree dismesse della nostra città che ha, potenzialmente, tutte le caratteristiche per rappresentare uno di quegli elementi urbani necessari alla crescita di un territorio, sia in termini di sostenibilità che in termini di sviluppo economico. Da eper -base dell’aeronautica militare sulla Circumvallazione esterna di Napoli, l’area è stata, dunque, trasformata in un parco urbano di circa 30.000 metri quadri, aperto definitivamente alla cittadinanza il 25 ottobre 2019, secondo quanto realizzato dalle realtà più virtuose a livello europeo: esaltando, lì dove sussiste, la rigogliosa e spontanea vegetazione, facendo un passo oltre quella dilagante cementificazione che caratterizza tutta l’area a nord di Napoli. Eppure, nonostante il progetto e la realizzazione, i fondi, il lavoro e l’impegno profusi, pare che questo parco sia un fantasma, una realtà di cui tanti cittadini non ne conoscono neanche l’esistenza, dato che non è stato ancora utilizzato per i fini che sottendevano al progetto. Dei tanti perché, delle tante domande sul presente, pressoché inesistente, ed il futuro assolutamente incerto del parco, ce ne parla l’Arch. Teresa Blasotti che fa parte dell’associazione I’Mobility, una delle tante associazioni cittadine che ha preso parte – attivamente – al processo partecipativo di Urbact:
“L’associazione di cui faccio parte è tra gli stakeholder (soggetti direttamente coinvolti, N.d.R.) del programma Urbact e per due anni e mezzo abbiamo partecipato ai focus che l’amministrazione organizzava per poter realizzare, con i vari dirigenti del Comune di Casoria, il Piano di Azione Locale che è poi andato in Europa alla commissione di Urbact. Questi focus non erano altro che incontri per proporre iniziative da attuare nel parco, indicazioni su come doveva essere, sull’uso e le sue possibili destinazioni. Casoria partecipa a questo progetto nel 2016, insieme ad altre città europee, ed il pretesto per partecipare è stato il PUC, il piano urbanistico comunale, molto ben costruito dalla dirigenza di allora del settore dei lavori pubblici. Da quegli incontri risultò che questo parco avrebbe avuto una gestione pubblico-privata e lo spazio doveva, dunque, essere tripartito in questo modo: una parte gestita da un privato, con un’attività commerciale, ad esempio, un vivaio, attività vicina alla destinazione d’uso del parco; un’altra parte veniva gestita dal Comune; ed, infi-
ne, una terza parte sarebbe stata gestita dalle varie associazioni (A.P.S. I’Mobility, A.C. Athma Vichara, Free International Artists, A.C. Il balcone sul futuro, Lets’ do it! Italy, AMO Casoria, Cuono Montano) che avevano partecipato attivamente al processo partecipativo di Urbact. E’ stata fatta anche una bozza di regolamento degli usi civici degli spazi pubblici, ma sia l’amministrazione Fuccio che l’attuale Giunta Bene, non si sa perché, hanno messo tutto nel cassetto, senza avviare una discussione né con i soggetti che hanno partecipato a questo percorso, né all’interno della politica stessa. E noi, oggi, ci ritroviamo, dopo un bel po’ di tempo, con questo parco che è stato sì, riaperto, ma senza essere utilizzato: nessuno, o quasi, conosce il parco di via Michelangelo, pare che nessuno ci possa entrare, nonostante sia già stato realizzato un cartello con le regole ben precise da seguire, ma, non si sa il perché, non è stato ancora affisso. Nel frattempo, noi, come associazioni, abbiamo organizzato degli eventi spot all’interno del parco: sono stati eventi pubblici, che abbiamo documen-
tato e diffuso, abbiamo fatto le locandine (vedi foto) per poi ricevere, da una parte politica, dal M5S, dichiarazioni di aver fatto un uso privatistico di quel parco. Noi non abbiamo fatto altro che organizzare eventi pubblici, di cui abbiamo informato tutti. Non abbiamo certo organizzato feste private”. So che ci sono stati anche degli incontri con il Sindaco Raffaele Bene su questo argomento. Come sono andati? “Ci sono stati, precisamente, due incontri con il Sindaco Bene per tentare di intavolare una discussione sul parco, ma, in entrambe le occasioni, pare che ci siano criticità a Casoria che hanno una certa priorità. Priorità che non discutiamo, ma se declassiamo temi, come il parco, che possono dare lustro alla nostra città, e portare una crescita sotto tanti punti di vista, non risolviamo mai nulla. E poi, c’è lo scudo della burocrazia dietro cui, molto spesso la politica si nasconde: serve un tabellone, va cercato un custode, valutare a chi affidare la pulizia dei servizi…Ma tutto questo crea immobilismo ed inattività dinanzi ad un progetto che è stato encomiabile”.
DOMENICA 19 GENNAIO 2020 Va, inoltre, ricordato, che oltre ai due incontri, è stata anche protocollata una comunicazione al Sindaco ed ai settori specifici di competenza (prot.61801 del 26/11/2019) con cui le associazioni e la comunità del parco di via Michelangelo chiedevano ed auspicavano, in tempi brevi, una discussione partecipata con l’Amministrazione del Comune di Casoria. Fino ad oggi, nessuna risposta. L’Arch. Blasotti ha intenzione di protocollare nuovamente tale comunicazione, in cui è stato anche indicato un calendario di eventi e di attività che, anche nell’immediato, potrebbero essere realizzate : da passeggiate per discutere di vivibilità e temi ambientali, al cinema all’aperto , da incontri di meditazione e yoga all’organizzazione di pedalate per una mobilità sostenibile, da un mercatino del baratto e di artigiani locali, all’attivazione
di orti urbani, per finire con laboratori artistici , installando graffiti e opere di street art, esaltando l’arte e la cultura. “Purtroppo, non abbiamo nemmeno capito chi possa essere, in questo momento, un nostro diretto interlocutore all’interno del Comune” – incalza l’Arch. Blasottti che propone una sperimentazione: “Vorremmo che ci venga concesso una sorta di periodo-prova : fateci fare una sperimentazione per un tempo limitato, ad esempio per sei mesi, per cercare di mettere in atto anche solo una parte di ciò che abbiamo
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in programma. Se dovessimo fallire, allora sarà il Comune ad intervenire. Ma non possiamo consentire a questa amministrazione che il parco venga abbandonato, o peggio, correre il rischio che venga dato in gestione ad un privato”. In una richiesta di co-gestione del parco redatta dall’associazione I’Mobility, si legge ciò che stava alla base del progetto della riqualificazione del parco che fu fatta non solo “per” le persone, ma “con” le persone: non solo tecnici, amministratori, esperti e dirigenti a prendere decisioni, ma l’inclusione
Crescere insieme, perfezionandosi Sicurezza edilizia Ambiente
dei cittadini che, solitamente, non vengono ascoltati e coinvolti, era il punto di partenza di tutto il progetto. Gli abitanti non vanno più considerati come soggetti passivi, ma partecipanti attivi della Comunità, in quanto primi conoscitori delle esigenze e delle caratteristiche del territorio. E se le casse comunali sono in deficit e rischiano il collasso, non è certo sottraendo alla comunità un bene pubblico, dalle enormi risorse, che si riempiono e si arricchiscono. Ne usciamo tutti più poveri. Anche gli alberi da frutto e gli ulivi piantati, pronti, già da tempo, a distribuire ai cittadini ossigeno ed eco sostenibilità. Che il parco, dunque, rimanga “nostro”: confidiamo in chi guarderà con rispetto a ciò che è stato fatto per la sua riqualifica, e con positività a quanto ancora di buono può essere realizzato nell’interesse, però, di tutti i cittadini di Casoria.
Vincenzo D’Anna
Dottore in scienze dell’Ingegneria Collegio dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Napoli
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8 SALVATORE IAVARONE*
Il Bonus facciate con detrazione fiscale al 90% diventi un’opportunità per la riqualificazione del centro storico di Casoria
Il centro Storico di Casoria necessita di un piano di rigenerazione urbana e di recupero. Una passeggiata nel centro storico della città, ci porta dopo pochi minuti ad una consapevolezza, talvolta amara, ci troviamo avanti a grandi potenzialità, ma realtà abbandonate a se stesse. Edifici storici belli, ma abbandonati, un degrado segnato dalla mancanza di una visione generale dell’area. Ciascuno per anni ha fatto quello che voleva, liberamente e senza controllo. Ed è per questo che si assiste ad una “confusione”, che è il segno dell’assenza di una visione. Serve pensare ad aree parcheggio, ma anche ad una zona ztl ampia. Serve un piano per il commercio con incentivi ad aprire attività nel centro storico, per tenere vivo il centro antico della città, con un incremento notevole delle attività commerciali. A tutto questo bisogna porre rimedio in tempo breve, e questa amministrazione deve fare bene e presto la sua parte. Altri comuni sono molto più avanti, e penso ad un piano colore per il centro antico, ma a questo arriveremo dopo. Cerchiamo di utilizzare gli strumenti che ci vengono messi a disposizione per migliorare la nostra città. Tra questi sicuramente la nuova legge di Bilancio 2020, oltre a fruire anche per tutto il prossimo anno delle varie agevolazioni fiscali, consente ai contribuenti di beneficiare anche di una nuova detrazione: il bonus facciate. L’art. 1 comma 219 e successivi della legge di Bilancio 2020 (legge 27 dicembre 2019, n. 160) ha introdotto, infatti, questa nuova agevolazione. La detrazione, nata per salvaguardare il decoro architettonico nei centri storici (zona A) e nelle zone di completamento (zona B), è relativa alle spese sostenute per interventi edilizi, inclusi quelli di manutenzione ordinaria e i lavori di pulitura e tinteggiatura esterna, finalizzati al recupero o restauro della facciata degli edifici. “Bonus facciate e legge di Bilancio 2020 Questo quanto riportato all’art. 1 della legge di Bilancio 2020: 219. Per le spese documentate, sostenute nell’anno 2020, relative agli inter-
venti, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in zona A o B ai sensi del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, spetta una detrazione dall’imposta lorda pari al 90 per cento. 220. Nell’ipotesi in cui i lavori di rifacimento della facciata, ove non siano di sola pulitura o tinteggiatura esterna, riguardino interventi influenti dal punto di vista termico o interessino oltre il 10 per cento dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio, gli interventi devono soddisfare i requisiti di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 26 giugno 2015, pubblicato nel supplemento ordinario n. 39 alla Gazzetta Ufficiale n. 162 del 15 luglio 2015, e, con riguardo ai valori di trasmittanza termica, i requisiti di cui alla tabella 2 dell’allegato B al decreto del Ministro dello sviluppo economico 11 marzo 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 66 del 18 marzo 2008. In tali ipotesi, ai fini delle verifiche e dei controlli si applicano i commi 3-bis e 3-ter dell’articolo 14 del decretolegge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90. 221. Ferme restando le agevolazioni già previste dalla legislazione vigente in materia edilizia e di riqualificazione energetica, sono ammessi al beneficio
di cui ai commi da 219 a 224 esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi. 222. La detrazione è ripartita in dieci quote annuali costanti e di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi. 223. Si applicano le disposizioni del regolamento di cui al decreto del Ministro delle finanze 18 febbraio 1998, n. 41. 224. Conseguentemente, il Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, è incrementato di 0,5 milioni di euro per l’anno 2020, di 5,8 milioni di euro per l’anno 2021 e di 3,6 milioni di euro annui dall’anno 2022 all’anno 2030”. Il bonus facciate prevede una detrazione fiscale del 90% delle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020 per la realizzazione di interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, ubicati in: • zona A (centri storici); • zona B (zone di completamento, ossia parzialmente edificate). Per il bonus facciate non si applicano i limiti massimi di spesa in vigore per le altre detrazioni. L’agevolazione riguarderà tutti gli interventi finalizzati al recupero o al restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in
DOMENICA 19 GENNAIO 2020 zona A o B, inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna. In caso di lavori riguardanti interventi influenti dal punto di vista termico o che interessino oltre il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio, gli interventi devono soddisfare i requisiti di cui al dm 26 giugno 2015. Saranno ammessi al bonus facciate gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi; tra questi anche quelli di sola pulitura e tinteggiatura esterna.
9 La detrazione sarà ripartita in 10 quote annuali costanti e di pari importo, a decorrere dall’anno di sostenimento delle spese e nei 9 successivi. Il bonus facciate è riconosciuto anche in caso di altre agevolazioni, quali ecobonus per il risparmio energetico e bonus ristrutturazioni. In pratica, si potrà tinteggiare la facciata ed eseguire interventi che rientrano nell’ecobonus e usufruire di tutte e due le detrazioni. Si rende indispensabile coinvolgere seriamente i proprietari degli edifici, ri-
chiedendo un intervento concreto per il recupero e la ristrutturazione del centro antico, attivando uno sportello che renda veloce l’iter autorizzativo, concedendo anche gratuitamente l’occupazione degli spazi per la ristrutturazione. Su questo tema mi sono attivato per un evento pubblico in città che presto sarà presentato sulla stampa locale. * Presidente Commissione Urbanistica, Territorio, Lavori Pubblici, Ambiente, Vivibilità e Viabilità
ANGELA CAPOCELLI
L’ospizio marino di Posillipo diventa un Museo dedicato a Padre Ludovico da Casoria: 6 anni di interminabili lavori
“L’amore di Dio era la mia povertà, la mia obbedienza e la mia castità. L’amore di Gesù Cristo aveva ferito il mio costato, le mie mani, i miei piedi, il mio corpo.” Questa toccante frase è di Padre Ludovico, celebre Santo Casoriano, che nel 1875 fece erigere, in via Posillipo 24, un ospizio per dodici pescatori da Capodimonte che volevano vedere il mare. Gestita inizialmente dai frati Bigi e dal 1971 dalle suore francescane elisabettine, oggi la struttura è solo parzialmente agibile a causa dei lavori, in corso da ben 6 anni. Questo fabbricato, preso, allora, all’asta dal Santo grazie alle elemosine, risulta essere un’importante testimonianza storicoreligiosa, nonché artistica, per il monumento di Stanislao Lista, il marmo di Carrara di cui si compone l’altare e il legno autentico che un falegname di Salvator Rosa mise a disposizione, insieme con il suo lavoro manuale, del Frate. La scorsa settimana ci siamo recati in questo luogo, per quanto non in ottimo stato, incantato dove siamo stati accolti da due suore che ci hanno guidato. Percorsa quella che loro chiamano ironicamente “la Scala Santa” si arriva nella chiesetta, cuore dell’edificio, dove si recitano dal lunedì al venerdì alle ore 17 il Santo Rosario e Vespri e dove si celebra la Santa Messa il sabato alle 17; il 30 di ogni mese, alle ore 17 c’è, inoltre, una celebrazione Eucaristica in ricordo del suo transito. La Chiesetta è una vera e propria opera d’arte, con le sue maioliche e le rappresentazioni, sull’altare, delle allegrezze della Madonna (di cui il Rosario francescano
si compone); esposta con orgoglio è la Salma di Padre Ludovico, tornata finalmente a casa dopo tanti anni e trionfante ai piedi dell’ ambone. Le suore francescane elisabettine, che considerano Sant’Elisabetta d’Ungheria come loro regina, ci hanno raccontato entusiaste della marcia che si tiene ogni anno da Casoria il 30 Marzo (in commemorazione della Sua morte) e nelle loro parole non si può fare a meno di notare l’affetto verso l’edificio di cui sono custodi e l’amore che le lega alla figura del Santo. Questi, infatti, dopo tre giorni dalla sua morte fece il suo primo miracolo proprio a una suora elisabettina; ma non fu certo l’ultimo: noto e più recente è quello che si è manifestato a una bimba col ginocchio girato, guarita grazie alle preghiere a lui dedicate. Morto a 71 anni, la sua sveglia si ferma all’orario del decesso: questa viene custodita, insieme con tanti altri Suoi oggetti personali, nell’ospizio che diverrà un vero e proprio museo interamente dedicato al Santo. Al piano sottostante è possibile visitare la cappellina intarsiata di legno nella quale Ludovico pregava e la cripta dove celebrava Messa. Inoltre, gelosamente custodita, è la stanza del Parroco, con tanto di scrittoio e lettino, il quale si costituisce di due assi di legno su cui poggia un materasso di lana e che ha per guanciale una pietra. Insomma, il luogo è immerso nella sacralità ed entrarvici crea commozione; complici la vista del Vesuvio e l’odore del mare, l’ormai eper ospizio sembra un luogo immobile, prezioso, tagliato fuori dal tempo e dallo spazio!
DOMENICA 19 GENNAIO 2020
10 TERESA D’ANGELO
Andrea Sannino nei panni di “Carosone” a Domenica In” su Rai Uno Come dice il proverbio “la seconda volta non si scorda mai”, Andrea Sannino per la seconda volta di fila, ospite da Mara Venier a Domenica In su Rai Uno, per raccontarsi e raccontare la preparazione del suo musical, “Renato Carosone” che debutterà dal 20 marzo al Teatro Augusteo di Napoli poi al Teatro Trianon. Vestire i panni di un grande della canzone Partenopea, sarà un’emozione unica con tante preoccupazioni, con tanta caparbietà, impegno e sogni. Andrea racconta che ascoltando la famosa canzone “Maruzella “ scopre tante affinità, come la citata “Resina “storico quartiere di Ercolano. Mara intervistando Sannino, ha fatto capire di quanto talento giovane, di quanti artisti così bravi e meritevoli a cui si può dare la possibilità di ospitare e far vedere di quante persone speciali siamo circondati, dare opportunità in
questi programmi nazional popolari, di far conoscere artisti che hanno fatto tanta strada per arrivare a ciò che sono oggi. L’ospitata prosegue con un tuffo nel passato, ricordando la partecipazione di Andrea Sannino al programma di Antonella Clerici, “Il treno dei deside-
ri”, affiancando il grandissimo Lucio Dalla con un favoloso duetto la straordinaria versione di “Caruso”. Ció che fa meravigliare di questo ragazzo, sono i suoi occhi ancora increduli di tanto successo, ma che si espone sempre con educazione ed umiltà, mettendo sempre la sua famiglia al primo posto. Accompagnato dai suoi storici musicisti, amici fraterni, il chitarrista Pippo Seno ed il maestro compositore e musicista Mauro Spenillo, Andrea ha cantato ai milioni di italiani in diretta su Rai Uno,il suo successo “Abbracciame” e due canzoni del grandissimo Carosone “Caravan petrol” ed «‘O Sarracino», canzoni classiche napoletane conosciute in tutto il mondo. Grazie Andrea delle tantissime emozioni trasmesse non solo in tv, ma specialmente per la persona che sei. Ti aspettiamo al Teatro Augusteo.
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FRANCESCO D’ANNA
GLI STUDENTI DEL LICEO GANDHI SCIOPERANO
Oggi è partito uno sciopero da parte degli studenti del liceo polispecialistico Gandhi per via della pessima manutenzione della struttura. Notizia recente, che ha preoccupato i ragazzi, è stata sicuramente la caduta di un pino secolare nel cortile della scuola; se fosse caduto di mattina, in orario di entrata, cosa sarebbe successo? Inoltre, anche altri problemi si sono sommati all’episodio del 22 dicembre: in alcune classi i termosifoni sono fuori uso, le scale di emergenza sono chiuse, vi sono infiltrazioni d’acqua e se non bastasse c’è ancora da analizzare la situazione degli altri alberi presenti nella zona del parcheggio. È una vergogna che in un istituto frequentato per la maggior parte da minori, non ci sia stata una manutenzione regolare. RAFFAELE SILVESTRO
LA ROTTAMAZIONE DI UN ITALIANO PER BENE
Altro week-end che volge al termine, altro successo senza precedenti in quel di Arzano al Teatro Eduardo de Filippo, con il duo Paolo Caiazzo e Federico Salvatore a esibirsi sul palcoscenico della struttura di Via Verdi, tre repliche, venerdì 17, sabato 18 e domenica 19. Per gli abbonati però non c’è “tregua”, perché il cartellone della stagione già presenta il prossimo imminente impegno, che è tra quelli più attesi, infatti mercoledì 22 e giovedì 23 gennaio ci sarà il ritorno di Carlo Buccirosso in ‘la rottamazione di un italiano perbene’. Lo spettacolo messo in scena, sarà una vera è proprio rappresentazione della situazione attuale dell’italiano imprenditore, per la precisione ristoratore, che però purtroppo vede i suoi guadagni diminuire sempre di più, mentre le tasse, come una vera e propria curva gaussiana, non smettono di salire. Ovviamente, quello di Equitalia, non è l’unico dei suoi problemi, visto che, Alberto, il nostro protagonista, non vive una situazione idilliaca neanche a casa, con una moglie combattiva e due figli, una irascibile e l’altro riflessivo e pacato. A chiudere il cerchio della bufera piombata sul povero Alberto, non può mancare la presenza della malvagia e infida suocera, una precisa e integer-
rima impiegata dell’agenzia delle entrate. Un miper perfetto, condito dalla grande bravura del comico napoletano che vanta una storia teatrale quarantennale, il suo nome è una garanzia, basti pensare che le due serate siano sold out da circa cinque giorni, a rappresentazione che a calcare quel palcoscenico non ci sarà uno qualunque. Uno che è partito nel lontano 1976 con le prime commedie del grande Eduardo Scarpetta e dopo aver fatto tanta gavetta, con spettacoli storici napoletani, riesce ad approdare in televisione e poi al cinema. Famose sono le sue coproduzione con Vincenzo Salemme, Maurizio Casagrande e Nando Paone, dove con lo spettacolo ‘…e fuori nevica’ raggiunge l’apice del successo. Nel 2015 riceverà anche l’ambito David di Donatello come miglior attore non protagonista del film “Noi e la Giulia”, la più prestigiosa onoreficenza che ci possa essere per gli attori Italiani, l’equivalente degli Oscar Americani. Un curriculum di tutto rispetto, quello di Buccirusso, che non fa che ben sperare per le due giornate teatrali Arzanesi, che, notizia dell’ultima ora, ne diventeranno tre, viste le numerossisime richieste ricevute, con la data aggiuntiva che a breve sarà comunicata quando sarà fatta.
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LA DIETA ANTICANCRO Nel 2016 si è spento all’età di 90 anni l’oncologo Umberto Veronesi, promotore di alimentazioni e diete anticancro. Una vita spesa nella prevenzione e nella cura dei tumori hanno fatto di lui un pioniere nel campo della salute. Sostenitore dello slogan “Siamo quel che mangiamo “, ha più volte affermato che l’alimentazione influisce sulla formazione dei carcinomi secondo una percentuale superiore al 40%. Una correlazione piuttosto stretta, quindi, tra l’alimentazione e il cancro, definito il male del secolo. Questo ci fa capire quanto è importante fare prevenzione attraverso una delle attività più rappresentative dell’uomo: l’alimentazione. La dieta anticancro da lui elaborata si prefigge come obiettivo la prevenzione dei tumori attraverso un consumo più coscienzioso dei diversi alimenti che la natura ci offre. In sostanza, la sua dieta non si allontana nettamente da quella mediterranea, ma è supportata da ulteriori regole. 1. Il consumo di frutta e verdura che dovrebbero essere consumati molte volte al giorno per il loro concentrato di benefici. Per quanto riguarda la frutta i momenti migliori sono la mattina e lo spuntino pomeridiano, lontano dal pranzo per non provocare una fermentazione intestinale, ma anche prima dei pasti per eliminare il senso impellente di fame. La verdura, invece, non dovrebbe mai mancare a pranzo e cena. 2. I cereali integrali: Il consumo di cereali integrali, tra cui riso, quinoa, ama-
ranto, orzo, farro, molto importanti da inserire nella dieta grazie alla loro azione preventiva nei confronti di malattie come ictus e infarto. Regola fondamentale, però, è quella di variare sempre il tipo di cereale senza esagerare nelle dosi. 3. La frutta secca: Ogni giorno si dovrebbe consumare un’adeguata porzione di frutta secca ricca di omega 3. La dose consigliata è di 30/40 grammi giornalieri di noci, mandorle, nocciole, arachidi, pinoli o anacardi, in grado di apportare elementi nutritivi quali i grassi insaturi, proteine di alta qualità, fibre, vitamine e minerali utili per contrastare malattie come il diabete, cancro del colon, l’ipertensione e la sindrome metabolica. 4. Bere molta acqua: Elevate quantità d’acqua nell’organismo ogni giorno aiutare a depurare l’organismo dalle scorie
BIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE
e dalle sostanze tossiche. Inoltre, bere la giusta dose d’acqua giornaliera, almeno 2 litri, aiuta a mantenere la giusta idratazione del corpo, a stimolare il metabolismo e a rafforzare il sistema immunitario. 5. L’olio d’oliva come unico condimento: L’olio d’oliva è l’unico condimento possibile sulla tavola. Inoltre, il suo utilizzo dovrebbe essere a crudo per evitarne la tossicità. È dimostrato che l’olio d’oliva, se consumato regolarmente e nella dose consigliata di 4 cucchiai al giorno, riduce il rischio cardiovascolare, oltre ad avere numerose proprietà cosmetiche, curative e nutrizionali. 6. Il tipo di cottura: Secondo Veronesi, la cottura ha un ruolo fondamentale nell’alimentazione ma molto spesso questo viene sottovalutato. I tipi di cottura da preferire sono quello in umido o al cartoccio, per evitare l’uso di alte temperature che bruciano il cibo rilasciando sostanze tossiche. Anche la cottura tramite marinatura è una cottura di tipo atossica perché non rilascia sostanze cancerogene. Personalmente, trovo tutti i concetti molto familiari e vicini a tutto quello che ho sempre consigliato. Adesso alleniamoci con il mio nuovo programma. Scaricalo su www.ilmetodo5.it/newyork *Personal Trainer e consulente della nutrizione sportiva, da oltre 15 anni nel settore, è autore del libro il Metodo 5, premio eccellenza italiana a Washington D.C.
a cura della Dott.ssa Flavia Altieri, Biologo Nutrizionista
Conservanti di lunga durata da piante aromatiche Da alloro, origano e rosmarino i nuovi conservanti di lunga durata. Grazie alle loro proprietà antiossidanti e antimicrobiche, queste piante aromatiche potrebbero essere la scelta naturale per i nuovi conservanti. A suggerirlo è uno studio dell’Università argentina di Cordova che è riuscita a realizzare un nuovo sistema per usare gli additivi naturali che hanno permesso di mantenere gli alimenti in condizioni migliori del 30 o del 50% in più rispetto al resto dei conservanti artificiali.
In micro e nano capsule gli studiosi sono stati in grado di mettere composti bioattivi degli oli essenziali che veni-
vano estratti dalle piante, con una trasformazione avvenuta attraverso una soluzione. Nella ricerca sono state analizzate anche le ricadute di queste microcapsule sul gusto del prodotto finale. “Cerchiamo di ridurre l’effetto sensoriale, perché lavoriamo con molecole di piante aromatiche, che forniscono molto sapore e odore”, ha commentato Ruben Grosso, coordinatore del progetto e che coinvolge più di 40 ricercatori dell’ateneo argentino.
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ESPEDITO D’ANTò
Voragine in Largo San Mauro: il punto della situazione cinque mesi dopo
Impossibile dimenticare la mattina del lunedì 1 luglio 2019, giorno in cui, presso il Largo San Mauro nel quale è situata la chiesa omonima, l’asfalto crolla improvvisamente generando una grande voragine che inghiotte un compattore di rifiuti di Casoriambiente: largo otto metri e profondo dodici, ha obbligato circa 50 famiglie ad evacuare la zona per motivi di sicurezza e il camion, con all’interno il conducente, è stato lasciato nelle viscere di Casoria permettendo solo ed esclusivamente all’autista di mettersi in salvo, grazie all’intervento immediato dei vigili del fuoco, che gli hanno permesso di recarsi al pronto soccorso date le lievi ferite riportate e di concedersi totale riposo dato lo shock ricevuto. La strada è stata chiusa al traffico per diverse settimane e transennata, esattamente com’è stato interrotto il servizio di acqua e di energia elettrica della zona. Secondo quanto riferito dai residenti e dai presenti che si sono recati presso il luogo, nell’area si è sentito un forte odore di gas, derivante dalla rottura di una tuba-
zione. Dopo circa cento giorni, il camion dei rifiuti è stato rimosso: c’è voluta tutta l’abilità e l’esperienza di una squadra di tecnici e operai qualificati per arrivare a questo risultato e ultimare un’operazione apparsa ardua e subito piena di pericoli, data non solo la mancanza di spazio circostante, ma anche la possibilità che il terreno potesse cedere ancora nei pressi della voragine. La zona in questione fa parte del centro storico del paese e le strade, con i quasi mille anni di vita, non possono più sostenere il passaggio di mezzi pesanti e di tantissimi autoveicoli. Dopo il rientro delle famiglie nelle proprie abitazioni, la situazione è rimasta tale fino a fine dicembre, alle porte delle vacanze natalizie, periodo nel quale c’è stato un impegno da parte del Sindaco riguardo le norme relative degli articoli 11, 12, 13 e 14 della legge regionale n. 28 dell’8 agosto 2018 in materia di monitoraggio e messa in sicurezza delle cavità sottostanti delle aree urbanizzate. Queste norme consentono l’accesso a risorse fondamentali per mettere in sicu-
rezza la voragine di Largo San Mauro, rimasta dopo cinque mesi praticamente allo stato primordiale, e fa estremamente piacere, nonostante l’enorme ritardo, che dopo tante sollecitazioni, tutti abbiano compreso la necessità. Si attendono di conseguenza interventi durante il bimestre di gennaio - febbraio o quantomeno nel minor tempo possibile: il Largo San Mauro è innanzitutto un luogo di culto, essendo dimora della Chiesa di San Mauro, ed essendo anche frequentato dai praticanti è di estrema importanza offrire ai cittadini sicurezza e stabilità in merito al suolo che viene calpestato dagli stessi ogni giorno. La voragine è una ferita profonda che ancora deve conoscere guarigione nonché una vera sconfitta estetica della città, che sopravvive con la paura di crollare da un momento all’altro. Attualmente, le transenne che prima bloccavano il traffico degli autoveicoli, adesso circondano solo il perimetro della voragine, permettendo ai conducenti di scegliere incautamente di passare.
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LUIGI CARRATURO Daniela Di Vecchio, originaria di Cittaducale, in provincia di Rieti, si é diplomata presso l’istituto tecnico commerciale di Rieti, per poi proseguire gli studi economici presso la Facoltà di Economia dell’università Roma Tre della Capitale, per poi arruolarsi nell’arma dei carabinieri nel mese di Ottobre 2003, frequentando il corso biennale presso la Scuola Allievi Marescialli di Velletri e Firenze. Al termine degli studi accademici, ha conseguito la laurea in Operatore della Sicurezza e controlli sociali con il massimo dei voti e la lode, per poi giungere nel luglio del 2005 al termine della predetta scuola militare presso la Stazione Carabinieri di Casoria, dove nonostante la sua giovane età ha saputo operare e distinguersi in un territorio difficile con elevato tasso di criminalita, facendosi amare dalla cittadinanza per la sua profonda onestà, semplicità, dedizione al lavoro, immensa sensibilità ed umanità che l’hanno fatta essere un maresciallo dei carabinieri sempre presente tra la gente e per la gente, in data 12 giugno 2015 a soli 33 anni assumeva il comando della Stazione Carabinieri di Casoria, la prima donna ad assumere un incarico di comando a Casoria, prestigiosa caserma
La Comandante della Stazione dei Carabinieri di Casoria torna a casa: GRAZIE
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comandata in passato dall’illustre Generale Dalla Chiesa, ma da sottolineare anche la prima donna ad assumere un comando in tutta la Campania, e tra le prime in tutta Italia, sicuramente l’unica in un territorio cosi lavorato ed a elevato tasso di criminalità organizzata come Casoria. in data 12 gennaio 2020 dopo 5 anni di comando e 15 anni di permanenza in questa realtà, ha lasciato Casoria e questo prestigioso incarico per fare rientro presso le sue zone di origine ove presterà servizio presso una Stazione Carabinieri nell’ambito della Compagnia Carabinieri di Cittaducale. Grazie Comandante per tutto ciò che ha fatto e donato con la sua professionalità sensibilità ed umanità alla città di Casoria che la ricorderà sempre come una grande donna, un grande maresciallo dei carabinieri, un validissimo comandante, un punto di riferimento per tutti noi. La città di Casoria e tutti i suoi cittadini la porteranno sempre nei loro cuori e nel salutarla le augurano ogni bene e la realizzazione di altri importanti obiettivi ed il raggiunginento di traguardi prestigiosi sia a livello professionale per la sua meritata carriera, che per la sua vita privata. Arrivederci grande Comandante.
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Nadia Basso, Sette volti al Settebello
Dal 12/12 al 31/01 sono in mostra al bar Settebello, via Benedetto Croce 8 Napoli, i quadri della pittrice Nadia Basso per la seconda edizione della mostra Le icone di Napoli. Anche per questa edizione, realizzata in collaborazione con i due curatori, Maria Giovanna Visconti e Pasquale Ferrara, la pittrice ha scelto sette volti a cui affidare la sua voglia di riscatto per Napoli. Cambiano i personaggi, ma l’intenzione di fondo è la stessa: attraverso il suo lavoro Nadia Basso rappresenta l’espressività vulcanica che, come lei afferma, il nostro popolo ha per appartenenza. L’obiettivo è superare gli stereotipi negativi che la sua terra si porta dietro. La nostra vulcanicità, spiega la pittrice durante l’intervista, si manifesta come una necessità espressiva che trova in molteplici arti la possibilità di dar voce alla sua forza dirompente. Le icone di Napoli servono allora a dimostrare quanto di buono la nostra città sa dare nei più svariati campi artistici, dal cinema alla televisione, dalla musica al teatro, i volti di Nadia Basso comunicano la sua genuina voglia di far parlare Napoli. Dipinti con tinte forti e immagini nitide Riccardo Muti, Giuseppe Picone ma anche Alberto Angela e Lina Wertmuller sono i volti artistici che hanno rappresentato Napoli, visto e fat-
to vedere una napoletanità sana, lontana dai pur veri plumbei scenari gomorriani, ma troppo spesso assolutisticamente legati a Napoli. Il luogo d’esposizione è sempre lo stesso, il bar Settebello, dove il gestore Pino De Stasio, ospita da sempre artisti napoletani, creando nel suo bar un luogo di cultura in cui all’umanità si può stringere la mano. Il background artistico di Nadia Basso è vario, ma semplice e coerente. Da sempre accompagnata dall’attenzione per il mondo napoletano,
vanta all’attivo una personale su Totò durata un anno a Palazzo Venezia; inoltre l’animo recettivo che la caratterizza trova espressione nel ritratto estemporaneo che l’ha portata a dipingere dal vivo le icone contemporanee napoletane sul palco del Maschio Angioino per la rassegna le voci di Napoli. In una Napoli meta sempre più del turismo è giusto far conoscere e dar valore a tutto il nostro patrimonio culturale, questo l’intento condiviso della redazione di Casoriadue e della pittrice Nadia Basso.
VERONICA CAPRIO
percorsi di vita, dopo il tumore al seno la rinascita L’associazione Underforty Women Breast Care Onlus, insieme con i ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, ha realizzato un progetto destinato alle donne operate di tumore al seno, dal titolo “Percorsi di Vita”. Questa iniziativa nasce dalla constatazione che sempre più donne nel mondo guariscono dopo una diagnosi di tumore al seno, ma la guarigione purtroppo non sempre è associata ad un reale miglioramento della qualità di vita. La donna non sempre percepisce di essere guarita ed attorno a lei, con un problema che si può definire sociale, anche i familiari non percepiscono questa guarigione. “Percorsi di Vita” nasce con l’intento di ridare consapevolezza alle donne. Perché una donna operata non va abbandonata, ma seguita nel suo percorso di rinascita fisico e mentale. Il Presidente dell’associazione Underforty Women Breast Care Onlus, Sig.ra Maria Conte e il Direttore Scientifico il Dr. Massimiliano D’Aiuto hanno organizzato per il giorno 24 gennaio 2020 alle ore 11.30 presso il Ristorante “Dodici–
Locanda del Gusto” sito in via Cupa Scoppa, 24 ad Aversa, un aperitivo/incontro con le donne già operate, dove sarà possibile aderire alle attività relative al progetto “Percorsi di Vita”. L’evento è stato sostenuto dal Dott. Maurizio Falco (Presidente ed Amm. Del. della Clinica Villa Fiorita di Aversa) e da Stefania Manzo (Eper ecutive manager di Banca
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Generali). Il progetto è patrocinato dal Comune di Napoli e nella mattinata del 24 gennaio interverrà anche l’Assessore all’Ambiente il Dott. Raffaele Del Giudice. La Onlus non segue le donne solo nella fase di diagnosi e cura del tumore al seno, ma anche e soprattutto nelle fasi successive, con costanti appuntamenti di confronto che vengono organizzati, a partire dal mese successivo all’intervento chirurgico, presso la sala Conferenze “Antonella Cantiello” della Clinica Villa Fiorita di Aversa. Il progetto è strutturato in due ambiti d’azione. Una parte scientifica, realizzata mediante la diffusione di un questionario anonimizzato per la raccolta dati, retrospettiva e prospettica, riguardanti lo stile di vita delle pazienti dopo la diagnosi di tumore e l’impatto sociale, psicologico, economico e familiare che tale evento determina nella loro vita e in quella dei loro familiari. L’altro aspetto del progetto presenta un risvolto pratico immediato, poiché “Percorsi di Vita” renderà possibile il supporto psicologico di gruppo e individuale, per le pazienti e i loro familiari, nonché la possibilità di aderire ad una serie di iniziative quali: corsi di
educazione nutrizionale, di arte-terapia, di danza-terapia, di fotografia terapeutica, recupero immagine corporea (makeup e dermopigmentazione dell’areola), consulenze fisioterapiche e personal trainer volte a migliorare la qualità della vita soprattutto sotto l’aspetto relazionale. “Combattere il cancro non significa solo “rimuovere la massa”, ma guarire le cicatrici dell’anima per ritrovare un nuovo slancio di vita”.
CIRO TROISE
La storia di un tifoso: “Multato per sbaglio, adirò le vie legali” Nella stagione in corso le telecamere a riconoscimento facciale, installate con il restyling compiuto al San Paolo in virtù delle Universiadi, hanno segnalato più di 200 infrazioni. Il procedimento è quello consueto: la multa di 166 euro notificata a domicilio, in molti casi anche una lettera della Ssc Napoli che invita il tifoso a motivare l’accaduto che viola il codice di condotta pubblicato dal club sul proprio sito ufficiale. De Laurentiis ha firmato la convenzione che disciplina l’utilizzo dello stadio San Paolo il 17 ottobre scorso, da quel momento si è sviluppata l’attività delle forze dell’ordine che vigilano sull’applicazione del regolamento d’uso dello stadio San Paolo. Questa storia ha svuotato di passione l’impianto di Fuorigrotta, diventato un teatro senza anima in cui spiccano i cori dei tifosi avversari. Non c’è solo il mondo del tifo organizzato ad opporsi ma anche il Club Napoli Bologna, Milano Azzurra e tante altre forme aggregative di tifosi azzurri nate sui social network. Ci sono poi le storie che fanno rumore come quella di Carmine Monaco, un tifoso azzurro, cittadino di Casoria, che sostiene di essere stato multato ingiustamente fornendo anche prove fotografiche dell’accaduto. “Mi è stato contestato di aver occupato le scale d’emergenza in curva A durante la partita Napoli-Brescia del 29 settembre scorso ma non è assolutamente così come
Il tifoso azzurro Carmine Monaco racconta la sua vicenda
dimostrano anche le prove fotografiche, purtroppo ho pagato subito la multa su consiglio dell’avvocato. Sono terminati i trenta giorni in cui era possibile fare il ricorso, poi ho contattato Coppola che sta difendendo tanti tifosi su questa vicenda. Voglio oppormi a quest’ingiustizia subita, sono disposto anche a denunciare quanto accaduto alla Procura della Repubblica, è giusto che sia rimborsata la sanzione che ho pagato”, ci ha raccontato Carmine Monaco.
Il Napoli contro Bologna, Parma e Inter ha tre sconfitte consecutive in casa in campionato, non accadeva dall’autunno del 2000, quando in panchina c’era Zeman e gli azzurri conclusero il campionato con una dolorosa retrocessione. I pessimi risultati al San Paolo hanno acceso la luce sull’incidenza dell’assenza del tifo. Il dibattito è diventato intenso, Alessandro Cosentino, in rappresentanza del mondo ultras, ha raccontato un episodio avvenuto sabato 4 gennaio, due giorni prima della gara contro i nerazzurri. Mentre l’allenatore Gennaro Gattuso ha dichiarato di essere disponibile anche ad incontrare i tifosi, la società ha negato l’accesso al centro sportivo di Castel Volturno alla rappresentanza del tifo organizzato. L’assessore allo Sport del Comune di Napoli Ciro Borriello ha proposto un tavolo per trovare una mediazione tra le esigenze di tutti, un’idea che non entusiasma il questore di Napoli Alessandro Giuliano che l’ha così liquidata: “Non mi sembra opportuno, le decisioni vengono quotidianamente assunte nei tavoli istituzionali”. Il Napoli intanto prova ad accendere la passione del San Paolo proponendo gli abbonamenti per il girone di ritorno a prezzi scontati e le promozioni sui biglietti ma l’impianto di Fuorigrotta continua ad essere uno “scheletro di folla”, con ampi spazi vuoti, senza passione e tifo.
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Interrogazione Urgente ai sensi dell’art. 75 del Regolamento di Consiglio Comune relativa alla “STABILIZZAZIONE LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI IMPIEGATI PRESSO IL COMUNE DI CASORIA” Gli scriventi Consiglieri Comunali, Elena Vignati, Gaetano Palumbo e Mauro Baratto,
Verificato che nella Legge di Bilancio 2020 dello Stato, all’Art. 1 (commi 495-497), sono introdotte diverse misure col fine di proseguire nel processo di stabilizzazione della intera platea dei lavoratori eper LSU da parte di Pubbliche Amministrazioni; in particolare, le suddette misure permettono l’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori in oggetto, anche con contratti di lavoro a tempo parziale, in deroga alla dotazione organica, al piano di fabbisogno del personale ed ai vincoli assunzionali previsti dalla vigente normativa; la suddetta Legge di Bilancio prevede una dotazione economica a favore delle Amministrazioni che mettono in campo processi di stabilizzazione dei soggetti impiegati in lavori socialmente utili o in attività di pubblica utilità; è prevista una storicizzazione delle suddette risorse stanziate per la stabilizzazione dei LL.SS.UU, incrementandole, a decorrere dal 2020, nella misura di 9 milioni di euro annui; il processo assunzionale è da attuare entro il 31 Dicembre 2020 ma, per poter accedere al riparto delle risorse stanziate, le amministrazioni interessate devono presentare istanza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della funzione pubblica entro il 31 gennaio 2020;
Considerato che il Comune di Casoria vede attualmente impiegati circa 100 LL.SS.UU; i suddetti lavoratori sono coinvolti in quasi tutte le direzioni dell’Ente oltre che su altri progetti; i LL.SS.UU., da circa 20 anni rappresentato una sorta di ‘anomalia del sistema’, essendo i precari del pubblico impiego per eccellenza, senza diritti né certezze, con contratti che vengono rinnovati di anno in anno; un’Amministrazione Comunale dovrebbe mettere in campo qualsiasi azione utile a ridurre condizioni di precariato all’interno del proprio territorio ed a maggior ragione nell’ambito del proprio Ente; più volte è stata ribadita l’importanza del lavoro svolto dagli LL.SS.UU. per poter garantire il giusto livello dei servizi resi alla Cittadinanza; Chiedono di sapere se questa amministrazione affinché si proceda celermente all’avvio di tutte le procedure necessarie per la stabilizzazione dei soggetti impiegati presso il Comune di Casoria, ha presentato o presenterà, entro la scadenza del 31 gennaio 2020, istanza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della funzione pubblica, per poter accedere alla ripartizione delle risorse previste nella Legge di Bilancio a tal scopo.
Nammurat Pazz ‘e Te Quant’anne so passat, tu nun si mai cagnata Si semp Nammurat comme a primma vota ‘e me. Io ringrazio semp a Dio ca chesta vita mia l’ha ncatenata a te. Comme e bell quant a sera torn a casa e trovo a te t’accarezz stì capill e vasanne sta faccia dico “tu si ‘o core mio” Si na femmena importante a ragion e chesta vita tu si l’acqua ca disseta chistu core nammurat chistu core pazz ‘e te.
Luigi Carraturo
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22 COMUNICATO STAMPA
ALZHEIMER: NEL 2020 IL ROTARY SCENDE IN PRIMA LINEA PER COMBATTERE UN MORBO CHE -A LIVELLO GLOBALE- COLPISCE 36 MILIONI DI PERSONE
Continua l’impegno contro le malattie da parte dell’associazione internazionale fondata nel 1905 da Paul Harris. Proprio grazie al Rotary i casi di poliomelite si sono oggi ridotti del 99.9% rispetto al 1988, quando questa malattia colpiva 350 mila bambini l’anno. L’impegno nella lotta alle malattie rientra da sempre tra gli obiettivi prioritari del Rotary. Negli ultimi trent’anni l’associazione internazionale fondata da Paul Harris ha consentito di vaccinare 2,5 miliardi di bambini in 122 Paesi, con un impegno economico di circa 2 miliardi di dollari da parte dei soci rotariani di tutto il mondo. Proprio grazie al Rotary i casi di poliomelite si sono ridotti del 99.9% rispetto al 1988, quando questa malattia -per la quale non esiste una cura ma che è prevenibile con un semplice vaccino- colpiva oltre 350 mila bambini l’anno. Oggi, invece, solo 2 Paesi sono endemici: Pakistan (128 casi nel 2019) ed Afghanistan (28 casi nel 2019), per un totale di appena 1 56 casi di poliovirus di tipo 1. Le altre forme virali sono già ufficialmente eradicate: la poliomielite da poliovirus di tipo 2 è stata debellata nel 2015 ed il 24 ottobre 2019 l’ Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che anche il poliovirus di tipo 3 è stato definitivamente sconfitto. Ma i Rotary Club di tutto il mondo da anni operano in prima linea anche contro altre malattie. I club sono distribuiti in quasi tutti i Paesi del mondo e questa presenza locale e globale permette ai rotariani sia di attivarsi nelle loro comunità per risolverne problemi specifici che di collaborare con altri club a progetti di servizio a carattere internazionale, sempre uniti nell’ impegno di migliorare la qualità della vita dell’intera umanità. Dopo la lotta alla poliomelite, la sfida più grande parte ora da Roma, più precisamente dal Rotary Club Roma Capitale (distretto rotariano 2080) che -essendo la poliomelite prossima ad estinguersi- sta proponendo ai rotariani di tutto il mondo di concentrarsi nella lotta ad un’altra malattia: l’Alzheimer.
«Bisogna trovare molti più fondi per finanziare la ricerca e di questo possiamo farci carico noi rotariani, proprio come abbiamo fatto per la poliomelite» sostiene il dott. Renato Boccia, portavoce e responsabile -insieme al consocio rotariano Claudio Pernazza- del Progetto Alzheimer del Rotary Club Roma Capitale. Il progetto rotariano a carattere internazionale parte dunque dal nostro Paese, ma anche il progetto contro la poleomelite ha la sua prima origine, 41 anni fa, per opera di un piccolo club italiano: il Rotary Club di Treviglio, che, tramite il suo presidente Sergio Mulitisch, propose alla Convention di Roma del 1979 l’idea di vaccinare contro la poliomielite i bambini dei Paesi in via di sviluppo. Il progetto, subito accettato dal board della sede centrale di Evanston del Rotary International, fu dapprima riservato ai soli club italiani che, a proprie spese, provvidero alla raccolta dei primi vaccini da inviare nelle Filippine. Poi, però, il progetto ebbe così tanto successo che il Rotary decise di coprire tutto il mondo con il programma di vaccinazione «Polio Plus». Oggi, forti della circostanza che Albert Sabin, rotariano di Cincinnati, padre del vaccino orale, ha lasciato in eredità al Rotary International l’utilizzo del suo vaccino e grazie anche alla collaborazione dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’ Unicef, nonché all’apporto finanziario della Fondazione Bill e Melinda Gates che ha raddoppiato i fondi raccolti e messi a disposizione dalla Rotary Foundation aggiungendone di propri, la poliomielite può dirsi praticamente eradicata dal mondo, restando solo pochi focolai isolati. «Con l’Alzheimer ci proponiamo di fare lo stesso» commenta il dott. Pier Luigi Di Giorgio di presidente del Rotary Club Roma Capitale. Da dove cominciare? Dal convegno intitolato «Invecchiare in salute: quali percorsi?» organizzato dal Rotary Club Roma Capitale venerdì 24 gennaio 2020, dalle 14,30 alle 19.00, presso la Sala Zuccari del Senato della Repubbli-
ca a Palazzo Giustiniani a Roma in Via Dogana Vecchia 29. Il convegno-evento, realizzato grazie alla fattiva collaborazione della senatrice Paola Binetti, è organizzato dal Rotary Club Roma Capitale (distretto 2080) con la partecipazione (ad oggi) di 20 differenti club appartenenti a 5 diversi distretti italiani del Rotary International. «Non è un convegno medico-scientifico a favore di qualche casa farmaceutica, ma è un convegno “rotariano”» puntualizza il responsabile e portavoce del Progetto Alzheimer del Rotary Club Roma Capitale. E con ciò il dottor Renato Boccia intende dire che il convegno si occuperà di un problema attuale di grande interesse sociale per il quale il Rotary è in grado di fornire una lettura del problema alla luce dei valori che propugna, quali il «servire al di sopra di ogni interesse personale». Il Convegno vuole mettere in luce che la senescenza non può essere un problema solo per la famiglia del malato, ma è necessario stimolare gli enti e le istituzioni competenti a mettere in atto tutti gli strumenti di prevenzione possibili, ragione per la quale diventa fondamentale una corretta informazione. Il primo passo, infatti, è sensibilizzare i media e l’opinione pubblica. Il Convegno si prefigge di aumentare l’informazione e la conoscenza delle malattie neurovegetative della terza età come strumento per ridurre l’emarginazione ed il pregiudizio sociale nei confronti delle persone colpite da tali patologie e dei loro familiari. Per permettere loro la partecipazione, per quanto possibile, alla vita attiva della comunità. In Italia ci sono 1,2 milioni di malati conclamati di Alzheimer e oltre 700 mila persone che ancora non sanno di essere malati. E nel mondo i malati sono addirittura 49 milioni, il che equivarrà a dire tra 10 anni un nuovo malato ogni tre secondi. «Cifre che devono far pensare e che devono essere prese seriamente in considerazione» conclude il presidente del Rotary Club Roma Capitale.
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Commedia in 2 atti di N. Taranto e G. Di Maio Regia di Umberto Saba
PERSONAGGI ED INTERPRETI IN ORDINE DI ENTRATA Concetta (zia di Michele) Peppino (usuraio) Nicolino (fratello di Michele) Michele Assante Lucia (moglie di Michele) Elvira (moglie di Armando) Donna Carmenella (usuraia) Armando (amico di Michele) Cristina (cuore solitario) Pasquale (marito di Violante) Violante (vicina di casa) Luigino (amico di Famiglia) Salvatore (ragazzo del Bar) Barbieri (cliente di Michele) Ottavio (zio di Michele) Dottore Vincenzo Cardillo (autista)
Tina Pasquale Umberto Gino Assunta Maria Loredana Camillo Susy Enzo Carmela Ciro Fabrizio Daniele Giuseppe Ciro Luigi
Polito Criscuolo Saba Carraturo Simonetti Amato Russo Denis Liparulo Palmieri Falco Cacace Frigione Perna De Martino Veneruso Sigillo
Aiuto Regista: Gino Carraturo - Scenografie: SACS - Grafica: C&C Centro Stampe Direttore di Scena: Pasquale Criscuolo - Staff tecnico: G. Lauretti - G. Bucci Assistenti alla Produzione: V. Evangelista - R. Postiglione Luci e Fonica: Perrella Service - Trucco: Antonella Buonaurio - Elvira Pia Mari
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