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DOMENICA 1 MARZO 2020

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Settimanale di Informazione

Distribuzione gratuita - E-mail: casoriadue@libero. it

ANNO XIX - N° 09 - DOMENICA 1 MARZO 2020

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Quando la paura non ha alcun senso

ne parla il virologo Giulio Tarro


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DOMENICA 1 MARZO 2020 ESPEDITO D’ANTO’ In questi giorni la vita quotidiana dei cittadini italiani è stata stravolta dalla diffusione del COVID 19 o meglio conosciuto come “Corona Virus”.Nelle città colpite è scoppiato letteralmente il panico, infatti i cittadini hanno dato luogo a vere e proprie scene da film isolando le strade, sospendendo qualsiasi attività, svuotando i supermercati e lasciandosi andare letteralmente al panico generalizzato. In un momento in cui la corretta informazione è tutto e può essere la vera ancora di salvezza, noi di Casoria Due abbiamo raggiunto telefonicamente il professor Giulio Tarro, virologo di fama internazionale, più volte candidato al Premio Nobel per la medicina e famoso per aver isolato e sconfitto il cosidetto “male oscuro di Napoli” un virus respiratorio che provocava un’elevata mortalità nei bambini affetti da bronchiolite. È stato allievo di Albert

CORONA VIRUS: L’EPIDEMIA CESSERÀ CON LA PRIMAVERA: INTERVISTA AL VIROLOGO INTERNAZIONALE GIULIO TARRO

3 Sabin inventore del vaccino contro la Poliomelite. Professor Tarro, davvero COVID 19 è un virus altamente letale per l’essere umano? Al momento abbiamo dei tassi di mortalità talmente bassi che davvero non è il caso di considerarlo talmente pericoloso da provocare un’alto tasso di mortalità che attualmente si attesta intorno al 5%. Quali sono le differenze con la normale influenza stagionale, come riconoscere i sintomi? Rispetto all’influenza stagionale il Corona Virus agisce solo sulle vie respiratorie provocando una fastidiosa tosse secca, poi punta a scendere nei polmoni. Di solito il virus dell’influenza classica presenta altre caratteristiche e sintomi come muchi nelle vie respiratorie e spesso coinvolge altri sintomi come stomaco ecc. CONTINUA A PAG. 5


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DOMENICA 1 MARZO 2020 SEGUE da pag. 3

Secondo Lei l’epidemia è destinata ad espandersi su tutto il territorio nazionale e anche in Europa? Bhè diciamo che il virus non fa differenza di razza (ride). È molto probabile che i contagi si diffondano, soprattutto se vogliamo analizzare i dati vediamo che l’Italia ormai è predisposta a vedere aumentare i casi di contagio. A meno di misure speciali credo sia inevitabile. In questi giorni i media e la rete hanno inondato i loro canali di informazioni utili in merito alle precauzioni da

5 prendere come lavarsi spesso le mani, starnutire nei gomiti oppure bere acqua calda. Lei cosa pensa in merito, ha qualcosa da aggiungere? I consigli che mi ha appena elencato sono tutti validi e vale la pena prendere queste precauzioni. È vero che il virus non resiste alle alte temperature ma bere acqua calda mi sembra un po’ relativo, ma in ogni caso un bel thè caldo fa sempre bene. Dunque è un dato di fatto che il virus muore con le alte temperature? Esattamente! Già a 25/30 gradi il virus non dovrebbe resistere. Infatti si spera che con l’entrata della primave-

ra si veda anche la fine dell’epidemia. Su questo sono molto fiducioso perché faccio riferimento al caso recente della SARS che durò da novembre ad aprile cessando con il caldo. Credo che molto probabilmente andrà cosi anche per il CORONA VIRUS. Prima di salutarci, vuole aggiungere qualche consiglio in merito alle precauzioni da prendere? Consiglio di non farsi prendere dalla sindrome da panico e avvalersi di scelte ragionate e basate sulle notizie e i dati reali. Bisogna essere pazienti ed aspettare l’evoluzione dei fatti avendo fiducia nel lavoro dei nostri esperti.

ANGELA CAPOCELLI

Nuovi casi di Coronavirus in Italia: numerose le vittime, 12 i decessi

La diffusione del Coronavirus sembra non volersi arrestare, gli ultimi dati sono tutt’altro che rassicuranti: 2629 i decessi, 25227 i ricoverati in totale. L’Italia supera il Giappone per numero di contagiati, è il paese europeo in cui il virus si è propagato maggiormente; 219 i casi accertati. Ma perché questo contagio nel nostro paese? La colpa è del manager lombardo tornato dalla Cina a Gennaio, prima che scoppiasse l’allarme Coronavirus. Non dichiara nulla del suo recente viaggio ma va a cena con un trentottenne lombardo che, a conoscenza del fatto che il suo amico sia da poco tornato da lì, porta con sé anche la moglie incinta. Il trentottenne lombardo si ammala ma solo quando le sue condizioni peggiorano decide di ricorrere ai medici, non dichiarando a nessuno di aver avuto contatti con un uomo che aveva viaggiato in Cina poco prima che la notizia del virus si diffondesse e infettando anche il suo me-

dico di base. Una volta ricoverato in terapia intensiva, la moglie decide di parlare. Scattano, ma oramai è troppo tardi, tutte le misure di emergenza. Nella sola Lombardia si registrano oltre 100 contagiati. Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Friuli, Trentino e Liguria fermano le lezioni, gli eventi (tra cui anche il famoso Carnevale di Venezia) e chiudono musei e cinema; sono in corso contatti con la Diocesi per quanto riguarda la gestione di cerimonie che prevedono un importante afflusso di fedeli. Il dpcm attuativo del decreto sul Coronavirus pre-

vede che viaggi di istruzione, gite o progetti di scambio e gemellaggio siano sospesi fino al 15 marzo per le scuole «di ogni ordine e grado». Le assenze degli studenti oltre i 5 giorni andranno assolutamente giustificate con certificato medico per limitare un eventuale diffondersi della malattia. Le scuole chiuse per l’emergenza potranno attivare la «modalità di didattica a distanza». In Veneto e Lombardia sospesi anche gli esami per la patente di guida. Verrà inoltre stabilito «un numero massimo degli accessi giornalieri» agli uffici, che dovranno indicare

e dedicare «idonei spazi di attesa esterni». “La metà dei contagiati supera la malattia senza particolari problemi, il 40% ha bisogno di una terapia”, spiega l’assessore regionale al Welfare, il lombardo Giulio Gallera. Vogliamo ricordarvi che si può essere contagiati dal virus soltanto se si entra in stretto con una persona che lo ha contratto: attualmente, il contagio avviene tramite tosse e starnuti: evitate di stare troppo vicino a persone che tossiscono, starnutiscono o hanno la febbre; lavatevi, inoltre, bene e spesso le mani. Il Coronavirus raramente si rivela fatale in soggetti in salute e non immunodepressi. Le raccomandazioni delle autorità: se pensate di aver avuto contatti con persone che sono tornate recentemente dalla Cina chiamate il numero specifico 1500 (o, in alternativa, 112 o 118); avvisate del fatto i sanitari e aspettate l’ambulanza attrezzata adeguatamente senza muovervi di casa.

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L’ennesima sfida di Nando Troise, “La copertina”, commenti ed ospiti in diretta web. Questa settimana, il Direttore a tu per tu con l’ex Sindaco Avv. Pasquale Fuccio.

Il Direttore di Casoriadue, Nando Troise, lancia un nuovo format web chiamato “La copertina”, che ha il fine di commentare, con l’ospite di turno, le vecchie ma tanto attuali copertine editoriali, apparse nella lunga e benemerita carriera di questa prestigiosa firma del giornalismo d’inchiesta, che da oltre vent’anni dirige in maniera superba questo seguitissimo settimanale . Il primo ospite, è il già Sindaco, Avv. Pasquale Fuccio, oggi consigliere comunale di opposizione a Casoria, cui Nando Troise mostra delle vecchie e nuove copertine del suo settimanale Casoriadue, da commentare insieme. La prima copertina è “Concediamoci almeno i ricordi”. “Copertina retro’”, esordisce il Direttore, “ma anche di attualità. L’ispirazione me l’ha data uno straordinario intervento fatto nell’ultima seduta del consiglio comunale dall’Avv. Pasquale Tignola, allorquando parlava di “tempi dissennati”, incalza Troise. “Dobbiamo darTi atto che, nel corso di vent’anni di amministrazione, l’unico Sindaco che abbia cercato di realizzare la mia idea, quella di un turismo religioso, sia stato il Sindaco Fuccio, che ha avuto la straordinaria idea di un turismo religioso che potrebbe aiutare la nostra città anche sotto il profilo economico”, continua il Direttore. “Oltre i quattro Santi ( San Mauro, San Ludovico da Casoria, Santa Giulia Salzano e Santa Maria Cristina Brando, ndr) abbiamo anche Paolo VI che è stato ospite a Casoria, del

Suo amico Cardinale Luigi Maglione, all’epoca Segretario di Stato. Non siamo stati capaci di approfittare di queste meravigliose opere d’arte che ci hanno lasciato i nostri predecessori, opere del ‘600, di una bellezza straordinaria. Vorrei, al riguardo, una Tua opinione, sul turismo religioso e sui tempi dissennati di cui parlava il Consigliere Tignola. “E’ evidente che si stia parlando di una città che, come Tu ricordavi, ha una grande risorsa storica, nell’aver dato i Natali e/o aver ospitato quattro Santi, e questo è di per sé un grande punto di orgoglio e di partenza, ma non sufficiente per far diventare Casoria una città turistica, occorre una preparazione per farla diventare una città ricettiva”, replica l’ex Primo Cittadino. “Ora, senza entrare nel merito di ciò che è stato o non è stato fatto, è da riconoscere che, anche grazie al Tuo prezioso contributo giornalistico, con materiale documentale da Te fornito, abbiamo cercato di far vivere il centro storico con l’istituzione della mia “Via dei Santi”; prosegue l’Avv. Fuccio; “avevo ereditato un centro storico

molto depresso, ed un’economia che non decollava (e che non decolla). Avendo quest’amministrazione ripreso la nostra attività dei pics, credevamo che volesse investire in queste aree fortemente depresse. E’ necessario però preparare il paese e, come Tu hai giustamente ricordato, visto che veniamo da un ventennio di amministrazione sciagurata, non basta un’amministrazione per riuscirvi. Senza voler andare a cercare i responsabili, perché non ne sarebbe uno, trattandosi evidentemente di un sistema, oggi questa città avrebbe dovuto invertire la rotta, come ha cercato di fare la mia amministrazione, il mio gruppo di lavoro. Il rammarico più grande, tuttavia, è che io vedo questo presente, come la copia di quel passato”, conclude con amarezza l’ex Sindaco. Bene, parliamo di chi ti ha fatto andare a casa, circa due anni fa: Casoria ambiente. Dalla mia copertina, “Dalla monnezza può nascere un fiore?” , Io ricordo il Sindaco che creò Casoria Ambiente, il quale affermava in maniera ottimistica che l’immondizia fosse oro, producesse

ricchezza. Non ho mai dimenticato, in un consiglio comunale molto infuocato, quando si fece scomparire il settore ecologia, per poi diventare un’azienda municipalizzata qual è oggi Casoria Ambiente. LA POSSIAMO CHIAMARE COME SI VOGLIA, MA È UN’AZIENDA PUBBLICA, CHE SI GESTISCE CON I SOLDI DEI CITTADINI, e non riesce nemmeno a prendere una commessa dai vicini comuni limitrofi. Allora coniughiamo la tua epurazione con Casoria Ambiente, il fatto che dovesse produrre oro, e non l’ha prodotto, cosa ne pensi? “ incalza il Direttore Nando Troise. “Confermo di essermi fatto un sufficiente convincimento che la nomina del nuovo amministratore di Casoria Ambiente, da me voluta in modo svincolato dalla logica della amicizia e conoscenza, e basata unicamente sulla base dei meriti e dei curricula, abbia accelerato un percorso che ha posto fine alla mia esperienza”, replica Pasquale Fuccio. “Il tema però è più complesso. Che Casoria Ambiente possa diventare un fiore all’occhiello per la nostra città, io lo confermo. Avere una società in house in un settore in cui la camorra, il malaffare non ha un ruolo irrilevante (e qua non ci diciamo nulla di segreto), il fatto di poter avere lo Stato che gestisce direttamente il servizio della raccolta, per noi può essere un valore aggiunto; però questo deve essere inserito in una logica industriale seria, perché noi operiamo come una società privata. All’epoca del mio


DOMENICA 1 MARZO 2020 mandato, c’era il Dott. Auricchio quale Amministratore Unico di Casoria Ambiente, che io avrei potuto sostituire con altro a me più gradito, come era sempre stato fatto fino ad allora, con la logica della lottizzazione politica, e invece ho preferito la via a mio parere più corretta: lui stava già da un anno, pertanto gli ho manifestato le volontà della mia amministrazione, e gli ho chiesto di perseguirle in maniera rigorosa in base ad un concetto a me caro, quello di legalità. Non è stato un rapporto facile, quello con Auricchio; tuttavia, nella sua presidenza noi abbiamo tagliato un milione e duecentomila euro di costi per Casoria Ambiente, che costava dodici milioni di euro e qualcosa, noi oggi paghiamo undici milioni di euro; abbiamo ottimizzato, efficientato alcuni servizi, sono arrivato che si facevano gli affidamenti ad una cooperativa a tre mesi, a quattro mesi a sei mesi, perché, si diceva, c’era una carenza di personale; beh, penso sarebbe stato più logico fare - come abbiamo fatto - che per mantenere una stabilizzazione del servizio si facesse non un affidamento diretto bensi una gara- cosa che abbiamo fatto- e che si facesse per un periodo medio lungo, ovvero per due anni, come abbiamo fatto, per il servizio di spazzamento. Abbiamo finalmente messo in campo un servizio di videosorveglianza serio: ho

pubblicato, durante il mio mandato, centinaia di video che immortalavano cittadini che sversavano illecitamente rifiuti di piccole e grandi dimensioni. Per rispondere alla Tua domanda, se dalla spazzatura può nascere una risorsa, dobbiamo solo efficientare quello che abbiamo. A conclusione del mandato del Dott. Auricchio, e fatto tesoro dell’esperienza fatta, ho potuto fare un bando ed abbiamo posto dei paletti seri in base a cui abbiamo scelto. Il Dott. Giacinto Giardini, che io non conoscevo, ha ottenuto in pochi mesi dei risultati straordinari, in termini di riduzione dello straordinario, di efficientamento della macchina. Arriviamo all’attualità: io perdo le elezioni, e il primo atto della giunta è stato, guarda caso, cacciare quell’Amministratore Unico, e produrre lo stesso bando, per ricercare una persona con gli stessi requisiti richiesti al precedente. Cosa accade? Viene nominato Il Dott. Aceto, attuale Amministratore, che è laureato in filosofia, forse non era il profilo più adatto. Ma non solo. Gli danno un incarico per sei mesi, e non annuale, che, in mia opinione, è già di per sé un fallimento”, conclude l’ex Primo Cittadino. “Ammettiamo che questo incarico sarà probabile oggetto di rinnovo, e che possa essere rinnovato per altri due o tre anni: che consiglio daresti all’Ammi-

7 nistratore Unico di Casoria ambiente?”, replica Nando Troise. E invece, facciamo un’altra ipotesi: poniamo che si voglia mettere, accanto all’Amministratore Unico, anche un Direttore Generale. Ne parlo perchè c’è agli atti una delibera dell’assemblea dei soci che paventa tale possibilità. Per me sarebbe una cosa gravissima, perché equivarrebbe a dire “anziché una poltrona ce ne dividiamo due”. Se così fosse, vorrebbe dire che già si sta pensando di mettere un bavaglio a quest’Amministratore. Un amministratore unico non ha bisogno di consigli, sa già cosa fare: c’è ancora da ridurre dei costi, le gare non vanno fatte a sei mesi ma per anni, si dia forza lavoro di qualità. Ma ciò diventa difficile se Il Socio Unico, cioè il Sindaco, presta il fianco a dire che ci vuole, in aggiunta all’Amministratore Unico, un Direttore generale, replica l’Avv. Fuccio. “Quindi, per salvare la Nostra città, l’idea è quella della “partecipazione”? Ecco la mia terza copertina. In che modo Tu pensi si possa far partecipare la città alla cosa pubblica?” , incalza il Direttore. “Direttore, Tu mi fai venire in mente una delle mia più gravi responsabilità da Sindaco. Quella della comunicazione che mi è mancata. Cioè, far capire a questa città ciò che effettivamente viene da Noi

fatto; essere presente dalle 7 del mattino fino a tarda sera, e non aver reso edotti i cittadini di questa mia incessante attività, mi ha penalizzato, avrei dovuto coinvolgerli mediante la comunicazione del mio agire. E’ quello che serve, in questo paese, far capire che c’è una politica attiva.” conclude l’autorevole ospite. Questi, cari lettori, i pensieri, li commenti a caldo di un uomo che ha tanto dato e si è molto speso per la sua città, tra amare riflessioni e nuovi propositi in un interessante interscambio con il Direttore di Casoriadue, Nando Troise, e la sua nuova sfida giornalistica: portare i politici di Casoria ad un diretto confronto con i cittadini, attraverso il web. Un’avventura appena iniziata ma che già si profila vincente, visto l’interesse che ha da subito suscitato. E chissa’ che, questo nuovo format, non possa giovare alla nostra città, portando ad una informatizzazione dell’agire amministrativo che è finora mancato, facendo conoscere ai cittadini, i politici e le loro azioni, non solo su di un piano squisitamente politico ma anche umano, e che possa così instaurarsi quella “comunicazione” che è finora mancata, e da cui potrebbe nascere, forse, una sinergia tra amministratori ed amministrati, che potrebbe portare a quella “partecipazione” dei cittadini alla macchina amministrativa.


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RITA GIAQUINTO

“La Copertina”, Incontro con Elena Vignati del M5S

Aree dismesse, turismo religioso e prossime elezioni regionali sono gli argomenti su cui si è incentrata la discussione tra il Dir. Troise ed il Consigliere Comunale dell’opposizione al Comune di Casoria, Elena Vignati, durante la seconda puntata del format “La Copertina” che il Direttore del nostro settimanale sta realizzando sul canale web NanoTV, per affrontare, a largo spettro, i problemi e le criticità del nostro territorio. Si parte dalle migliaia di metri quadrati delle aree dismesse presenti a Casoria che rappresentano siti potenzialmente contaminati, dannosi e nocivi per territorio ed abitanti. Parliamo di tre aree su tutte : la Rhodiatoce, la Tubi Bonna e la Resia. Queste aree sono state, e sono ancora, terre di tossicità, fabbriche di morte, ma anche protagoniste di progetti urbanistici mai realizzati. Perché – viene chiesto alla Vignati – sono anni che nessuna maggioranza del Comune di Casoria, ma nemmeno nessuna delle opposizioni, che in tutti questi anni si sono succedute, hanno mai dimostrato un minimo di interesse per i migliaia di metri quadrati del nostro martoriato territorio ? “Su questo argomento ci sarebbe tanto da dire” – esordisce così la Vignati – “Le aree dismesse sono state da sempre un cavallo di battaglia delle campagne elettorali. Anche noi ne abbiamo parlato, ma siamo stati gli unici che, quando ci siamo presentati per la seconda volta a Casoria, abbiamo dedicato a questo tema un intero capitolo del nostro programma elettorale. E non era un capitolo redatto per fare propaganda politica, ma per far capire quanto queste grandi metrature abbandonate rappresentassero – dal punto di vista ambientale, sociale ed urbanistico - un grosso problema. I problemi sono essenzialmente due: innanzitutto, si tratta di aree private e poi non c’è mai stata una programmazione all’interno dei vari consigli comunali secondo cui queste aree da dismesse potessero trasformarsi in aree di servizi. Se non capiamo quale potrebbe essere la loro destinazione urbanistica con l’aiuto di un progetto ed una discussione tra maggioranza ed opposizione, non andremo mai da nessuna parte. Vogliamo creare un campus universitario,

una fermata della metropolitana, allora vogliamo cementificare o farle diventare aree verdi? Tutto si può fare, purché si abbiano idee chiare. Ma, fino ad oggi, nessuno ha preso sul serio la questione” . Stesso discorso varrebbe, secondo l’esponente del M5S, anche per il turismo religioso che, da anni, sosteniamo in quanto una delle possibili vie di emancipazione del nostro territorio : sebbene due argomenti completamente diversi, sono tuttavia complementari per la Vignati, perché anche in questo caso, senza una divisione urbanistica della città, senza un piano traffico che ristabilisca l’equilibrio ad una viabilità ormai ingolfata, non si può organizzare nulla che sia volto a sostegno di questo importante progetto. “La programmazione è inesistente soprattutto perché Casoria è un Comune che deve agire sempre nelle urgenze, quindi, anche se noi facciamo proposte ai vertici della maggioranza, i tempi e l’assenza di discussione non ci consentono mai di concretizzare tali proposte” – continua la Vignati. Tutti sappiamo che arriveranno 12 milioni al Comune di Casoria. Cosa ne pensa la Vignati sulla distribuzione di questi fondi ? “Non siamo d’accordo – ci confessa - su come sono stati distribuiti, perché anche in questo caso, non c’è stato un confronto adeguato, perché non c’è stato il tempo. Sono fondi che sono stati distribuiti in gran fretta per paura di perdere anche questi soldi. Tapperanno, come sempre fanno, i buchi delle emergenze”. L’incontro si chiude, infine, con un commento sulle prossime elezioni regiona-

li del prossimo mese di maggio, con la proposta di Sergio Costa come Consigliere Regionale. “ Da quello che si sta prospettando,pare che il M5S stia cercando di convogliare le forze di centro sinistra in un unico progetto, chiaramente con il veto su Vincenzo De Luca. Confermo che è stato fatto il nome di Costa ma, con tutto il rispetto per questa personalità di primo livello, si tratta di una scelta caduta un po’ dall’alto e questa cosa non è stata digerita benissimo. Non si discute su Costa; si discute, piuttosto, sulle modalità con cui ci è stato proposto. E, proprio nelle ultime ore, sta venendo fuori la volontà di alcuni candidati, o candidabili, di ritirare la loro candidatura se si dovesse correre con il PD. Non nascondo che sono particolarmente critica anche io su ciò che si sta prospettando, perché credo che le scelte debbano essere condivise e non ci debbano essere imposizioni dall’alto. Anche per questo, non sono in grado di fornire una previsione sugli esiti delle Regionali, perché tutto ciò che potrei dire, potrebbe – all’indomani – essere smentito”. E’, dunque, un percorso che non vede coesi tutti gli attivisti. E’ la stessa Vignati a ricordarci cosa è accaduto, agli inizi di febbraio, all’Hotel Ramada di Napoli, dove si è riunita un’assemblea del M5S, durante la quale una massiccia maggioranza degli attivisti si sono dichiarati contrari ad un’alleanza con il PD. Equilibri dunque, in questo momento, difficili da seguire e controllare, in quanto non tutti gli esponenti e sostenitori del partito li stanno vivendo in modo unitario e condiviso.


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Rossella Verze

APPUNTAMENTI COL LIBRO e AUTORI IN CARNE ED OSSA due rassegne di sicura valenza pedagogica

Un bambino felice, che gioca in un cortile a rincorrere papere e galline si trova improvvisamente catapultato in un inferno, privato dell’affetto dei genitori, affidato a persone che non sono in grado di dargli quell’amore di cui ha bisogno quale nutrimento interiore, perfino la scuola lo demotiva anzichè essere accogliente e inclusiva. 152 pagine in cui Francesco Gemito, con sincerità narra seguendo sia la memoria, sia il cuore, i suoi primi 50 anni; un’autobiografia romanzesca in cui attraverso svariati episodi si ha modo di comprendere i disagi, le difficoltà, le amarezze, che hanno costellato il suo percorso ma anche la ferrea volontà di non cedere ai ricatti e alle prevaricazioni tipiche della mentalità camorristica. Le storie che racconta attraversano decenni diversi, ben contestualizzati, di una periferia a nord di Napoli, travagliata dallo scontro fra bande per contrabbando, commerci illegali, racket, spaccio e terra anche di illegalità sottili, subdole che danneggiano chi non si conforma alla logica illegale dello scambio di favori e del mercimonio. Questo è il nucleo dell’ultimo libro di Francesco Gemito, “Dalla polvere da sparo all’inchiostro”, edito da Treditre, che il 18 febbraio, la prof.ssa Vittoria Caso dell’Associazione Clarae Musae ha presentato presso il Salotto Letterario D’Anna, nell’ambito della rasse-

gna AppuntaMenti col Libro. Molti gli spunti di riflessione di carattere sia pedagogico, curati dalla prof.ssa Caso, sia sociologici curati dalla dott.ssa Raffaela Danzica, sia economici, approfonditi da Daniele Capuozzo. Ha introdotto i lavori Sergio D’Anna, titolare del Salotto Letterario D’Anna; ospite gradita e madrina di legalità è stata la consigliera regionale Antonella Ciaramella. Ha portato il saluto del Romeo la Dirigente Scolastica prof. ssa M. Evelina Megale. Bravissimi gli studenti sia dell’ IC De Curtis (classi seconde) che hanno preparato un video sulla legalità, guidati dalle docenti Lina Polidoro, Giovanna Severino, Katia

Grimaldi, Margherita Sagnibene, Barbara Prisco e curato dalla prof.ssa Maria Isabella Guerra, sia dell’IC Romeo che hanno portato testimonianze incisive ed efficaci sul concetto di legalità, guidati dalle prof.sse Gina D’Urso e Lina Perone. Le vibrazioni sono toccate a tre bravissimi artisti: quelle musicali a Daniele Cambio con la sua chitarra classica, quelle poetiche a Salvatore Gamardella, le grafiche a Carmine Mondola. Ma le iniziative della prof. ssa Caso non si limitano agli AppuntaMenti col Libro; tra le scuole che hanno aderito alla proposta Autori in carne ed ossa, l’IC De Curtis, ha ospitato lunedì 17 la dott.ssa Margherita Sava-

stano e la sua Mummia di Posillipo, testo che ha offerto l’occasione per celebrare la giornata della memoria in maniera originale, attraverso letture in giallo, abilmente tradotte dai docenti in linguaggi interdisciplinari senza uscire dal curricolare. Vi hanno partecipato le classi terze, guidate dalle docenti di lettere sopra citate in collaborazione con i docenti di musica M. Clemente D’Auria e Domenico Sorrentino assieme al maestro di danza Nino Loffredo dell’Accademia Danzanima di Secondigliano. Letture, canti, danze hanno reso emozionante e pedagogicamente incisivo il momento così come hanno permesso ai ragazzi, attraverso numerose domande all’autrice, di penetrare nel tessuto narrativo e nella realtà storica, sotto l’occhio vigile del D.S. prof. Giuliano Mango. E non finisce qui: la stessa prof.ssa Caso, in veste di poeta, assieme ai poeti Pino Vetromile e Gennaro Iannuzzi, ha incontrato gli alunni dell’Istituto Fiumarelli per un San Valentino di poesia. AppuntaMenti col Libro e Autori in carne ed ossa, in sintonia d’intenti con le scuole che hanno la sensibilità di aprire le loro porte alla cultura super partes e gratuita, costituiscono un arricchimento dell’offerta formativa che ciascuna scuola liberamente sviluppa nel curricolare, all’interno di quanto previsto dai PTOF.

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ALL’HOTEL FUTURA WORKSHOP DI GIORNALISMO & COMUNICAZIONE Premiati gli studenti della “Velotti” per il miglior TG

XXI edizione, il 20 febbraio scorso, del WORKSHOP DI GIORNALISMO & COMUNICAZIONE promosso dagli “Airports Napoli e Salerno GESAC” con il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti – Campania e della Fondazione Giovanni Iodice, Muntagniello, nella persona del Presidente, ing. Pasquale Iodice. Nel Centro Congressi dell’accogliente hotel “FUTURA”, sono convenuti studenti dei licei statali “Brunelleschi” - Afragola e “Gandhi” - Casoria, degli istituti parificati “Velotti” e “Brando” e dell’I. T. E. S. Galiani – Napoli, frequentanti le ultime classi del loro percorso scolastico. Nell’intervento introduttivo, il Direttore del workshop,prof. Francesco Palladino, grazie al quale l’evento ha ottenuto, nel corso delle varie edizioni, sempre più credito e riconoscimenti per l’elevato valore culturale e formativo, ha posto in rilievo la preziosa opportunità offerta ai partecipanti di usare in maniera consapevole e critica i mezzi di informazione e di comprenderne l’importanza ai fini di una “lettura” quanto più possibile obiettiva ed equilibrata della realtà complessa in cui si vive. Anche le Autorità scolastiche e civili (Dirigenti A. Vitale - Brunelleschi, G. Ruggiero – Gandhi, A. Barreca – Galiani, M. G. Puzone – I.C. 1° Ludovico da Casoria, S. Colicelli - I. C. Palizzi, V. De Robbio, I. C. Maglione, N. Pratticò, Dir. Distr. Sanitario - Casoria), nel porgere il loro saluto ai ragazzi, hanno ribadito la validità di un’esperienza apprenditiva e interattiva che consente loro di acquisire i linguaggi specifici degli strumenti di comunicazione, interagendo correttamente con essi, anche in considerazione dell’invasività dei social media nel mondo delle future generazioni. Ciro Fusco, fotoreporter Ansa, utilizzando slide, ha relazionato sulla funzione delle foto nella comunicazione: esse, soprattutto oggi, grazie ai “social” hanno acquisito un peso maggiore; infatti,con “l’avvento dei mezzi digitali è aumentata la richiesta di fotografie”; tuttavia,

molte foto scattate dai cellulari, che pervengono nelle redazioni giornalistiche o di portali web, pur rappresentando fatti accaduti, sono banali e approssimative sul piano dell’estetica e/o della completezza della notizia da comunicare. Solo Il fotoreporter, quindi, professionista dello scatto, ha la capacità di ben coniugare con le foto “contenuto ed estetica”, presentando un “prodotto di medio – alto livello”. A seguire, l’intervento di Gianni Molinari, caporedattore de “Il Mattino”, il

quale, sviluppando il tema del “giornalismo della carta stampata”, ha distinto “il giornalismo buono da quello cattivo”: il primo è di tipo “artigianale”, che richiede molte ore di lavoro, consistente nel ricercare le notizie con pazienza e curiosità, confrontando con attenzione le fonti (documenti e testimonianze); nella stesura, i fatti sono raccontati “senza gonfiare le notizie, nel modo più semplice e chiaro possibile; solo nelle ultime due ore il lavoro del giornalista diventa “industriale”, perché si utilizza la tecnologia per l’impaginazione grafica e la stampa; il giornalismo cattivo “è quello che dà giudizi, invece di scoprire i fatti”, praticato, dunque, da “operatori dell’informazione che scrivono e pensano in termini di formule, stereotipi e cliché e preferiscono la vaghezza alla precisione, il commento all’informazione”. Il giornalista Franco Buononato ha ripreso alcuni punti trattati da Molinari, puntualizzando che “il ruolo degli operatori della carta stampata è sempre stato importante , ma oggi lo è ancora di più, in virtù del fatto che, a causa dei social media, ci si improvvisa giornalisti e si forniscono “false notizie”, perché manca il lavoro di verifica di quanto accaduto: per accertarne la veridicità bisogna consumare le scarpe per la ricerca di fonti, al fine di fornire informazioni complete, trasparenti, integre, autentiche, professionali”. I veri giornalisti sono persone integerrime – ha concluso – avvertono forte, come il giovane Siani, l’obbligo di far trionfare sempre la verità, smascherando le malefatte, a rischio anche della propria vita, denunciando chi commette intrallazzi. Dove si praticano ingiustizie (liste d’attese negli ospedali per ammalati gravi, TAC non funzionanti, edifici scolastici fatiscenti, diritto allo studio violato..), lì devono essere presenti i giornalisti per suscitare indignazione ed esigere che trionfi la verità. E’ ciò che ha ribadito anche il dott. Ottavio Lucarelli, Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, in un intervento interattivo


DOMENICA 1 MARZO 2020 sulla deontologia professionale nel quale ha coinvolto gli studenti, focalizzando la loro attenzione sulle fondamentali regole che i giornalisti devono rispettare per assumere piena responsabilità nei confronti dell’opinione pubblica. La prima parte della giornata si è conclusa con la relazione dello scrivente sulla funzione della stampa locale, evidenziando che essa svolge un servizio formativo e civile quanto mai necessario nel tempo dell’oblio storico e della globalizzazione, in cui si smarriscono i costumi e le tradizioni storiche, culturali e religiose dei luoghi in cui si vive. Perciò, gli organi di informazione locali orientano i cittadini verso i valori civici di partecipazione alla “cosa pubblica” e, di conseguenza, verso l’assunzione di un impegno sociale per la tutela del territorio e per il rispetto e la cura di ciò che appartiene a tutti e, quindi, a ognuno. Sull’importanza del ruolo della cittadinanza nel collaborare con le istituzioni per la presa in carico e la cura dei “beni comuni” è intervenuto anche il dott. Giuseppe Sciaudone, Comandante della Polizia municipale di Casoria. Interessante il successivo dibattito tra relatori e giovani, nel quale ci si è con-

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frontati sulle cause del calo di vendita dei quotidiani e sul rapporto tra siti web e carta stampata, con l’ esortazione di una studentessa a contrastare “l’analfabetismo funzionale” purtroppo imperante in Italia. Dopo la pausa pranzo, offerto dalla GESAC, Nando Troise, Direttore di Casoriadue e del sito web omonimo, dopo aver stigmatizzato “il razzismo generazionale verso i nativi digitali”, ha rimarcato che gli adulti devono dare fiducia ai giovani, imparando da loro a fruire delle opportunità dei portali web; questi, ha precisato, offrono la possibilità di leggere notizie rapide e veloci, ma dovere di un Direttore è di controllare che le notizie da pubblicare siano vere, altrimenti rischia, insieme con il giornalista che ha firmato l’articolo, una “una

denuncia – bavaglio” per diffamazione a mezzo stampa. A tal proposito ha riportato il caso del Direttore de “Il Giornale” Sallusti, che fu denunciato fino ad essere condannato agli arresti domiciliari per omesso controllo di un articolo pubblicato sul quotidiano che dirigeva, scritto da un giornalista che usò il termine “pregiudicato” riferendosi ad una persona che, dopo il processo, fu dichiarata innocente. Ha concluso il dott. Adriano Albano – giornalista RAI e caposervizio TG Campania, che ha sviluppato il tema su “Il giornalismo televisivo”e, successivamente, ha coinvolto gli studenti in alcune “esercitazioni in aula”, sollecitandoli, dopo la suddivisione in gruppi in base alla scuola di appartenenza, a realizzare “in situazione” vari TG: alcuni ragazzi, quindi, individuati dagli stessi compagni, hanno assunto il ruolo di conduttori e di inviati, fornendo notizie di cronaca, scelte tra quelle proposte da Albano. Alla fine , tutti si sono mostrati molto bravi, con un riconoscimento maggiore ai ragazzi dell’I. P. “Velotti”, premiati con una coppa, perché distintisi di più nel ruolo loro assegnato di operatori televisivi della comunicazione.

AVV. DIANA SANTUCCI

Il Sabato della Prevenzione: effettuate visite gratuite per la prevenzione del tumore alla prostata

In una splendida giornata di sole si è svolto il 22/02/2020 “Il Sabato della Prevenzione”, riscuotendo grande successo. Il Camper che va in giro nelle piazze per visitare gratuitamente il pubblico maschile e per abituarlo alla prevenzione nei confronti del tumore alla prostata, ha fatto tappa sabato mattina ad Afragola, presso la Villa Comunale, grazie al Prof. V. Mirone, Ordinario di Urologia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e Presidente dell’Associazione Pro, e grazie anche al Sindaco Grillo e all’Assessore A. Baia. Gli specialisti dell’Università Federico II di Napoli (U.O.C. di Urologia) impegnati sul campo, dott. Luigi De Luca e dott. P. Reccia, coadiuvati dalla dott.ssa M. Lanzano, hanno deciso di mettere a disposizione la propria competenza per offrire un’in-

tera mattinata di screening gratuito. La Fondazione PRO è nata nel Gennaio 2011 da un’idea del Professor Vincenzo Mirone, che ha dato vita ad un progetto in supporto della prevenzione e della ricerca in campo oncologico. La scelta nasce dalla consapevolezza che gli uomini dedicano poca attenzione alla propria salute e che esiste, ancora oggi, una scarsa cultura della prevenzione, per cui si registra una maggiore incidenza ed aggressività delle malattie tumorali. Anche per questo motivo la Fondazione ha attivato nel maggio 2013 una Unità Urologica Mobile, che tocca le principali piazze dei capoluoghi campani visitando gratis il pubblico maschile per sensibilizzarlo al controllo.


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IL DISSESTO FINANZIARIO, LA PIAGA CHE FLAGELLA CASORIA

Da un po’ di tempo ormai, le voci si fanno sempre più insistenti… il dissesto finanziario sembra più vicino che mai. Ma si parla tanto di questa manovra, troppo; ma, in realtà, sappiamo di cosa si tratta? Noi cittadini abbiamo il diritto di sapere cos’è e come ci si è arrivati. Il dissesto finanziario di un Comune è una procedura che coinvolge sia la politica che il mondo economico-finanziario, la legge dice che un Comune è in dissesto finanziario quando “non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili” oppure quando “esistono nei confronti dell’ente locale crediti di cui non si possa far validamente fronte. In termini pratici, si tratta a tutti gli effetti di enti che dichiarano il fallimento. A differenza di un’impresa privata in fallimento, l’estinzione del Comune non può avvenire, proprio perché gli enti locali non possono cessare di esistere come una semplice impresa privata, ma bisogna garantire la continuità amministrativa. Anni ed anni in cui i casoriani hanno visto susseguirsi molte amministrazioni, tutte, che oggettivamente non hanno portato ricchezza e benessere, e i risultati sono sempre gli stessi, i vertici dichiarano il dissesto, si riparte da zero…e dove si arriva? Qual è la meta? Beh, proprio nessuna, si ritorna sempre al punto di partenza, come una sorta di ciclo degenerativo, ma di tutte ciò, chi è a risentir-

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ne? I cittadini, tutti quelli che durante le campagne elettorali avvertono la speranza che le cose possano cambiare, che qualcuno le possa cambiare, ma questo qualcuno, purtroppo, non è ancora arrivato. Trovare un capro espiatorio è impossibile, ogni amministrazione ha dovuto fare i conti con i danni irreversibili che ha lasciato quella precedente. Ma adesso parliamo di conseguenze, quali potrebbero essere in caso di dissesto? Quale impatto avrebbe tale manovra sui cittadini? La legge prevede che si formi una commissione di liquidatori, che prenderebbe quella che chiamiamo la bad company, cioè tutti i debiti, e proverebbe ad utilizzare l’attivo del Comune per fronteggiarli. E’ evidente che non si potrebbe continuare come prima, l’amministrazione avrebbe l’esigenza di raccogliere il maggior livello possibile di risorse. Ma una serie di servizi potrebbe essere sospesa, si sentirebbe quindi sulla città una riduzione considerevole delle attività del Comune. Ecco questo potrebbe essere l’effetto più grosso: dovendo ridimensionare la sua spesa, una serie di attività economiche legate al Comune non potrebbero più essere svolte, alcuni servizi non potrebbero essere erogati, sicuramente non nella stessa misura. Gli effetti, insomma, si sentirebbero e come! A VOI LE RIFLESSIONI

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ANTONIO BOTTA Casoria: il vescovo Acampa in visita alla mensa “S. Teresa di Calcutta” della parrocchia S. Antonio Abate

“OGNI PERSONA UN CAPOLAVORO DI DIO”

Accolto in un clima di familiarità fraterna il vescovo ausiliare, mons. Gennaro Acampa, nella mensa “Caritas” della parrocchia S. Antonio Abate in Casoria. Sua Eccellenza, come ha riferito il parroco don Salvatore Piscopo nel porgergli il benvenuto, aveva espresso a Natale il suo desiderio di visitare la mensa dedicata a “S. Teresa di Calcutta”, quando giunse nella Parrocchia del quartiere Duca D’Aosta per celebrare la S. Messa; in quell’occasione, seppe che il “presidio di carità” era stato aperto per accogliere e servire gli ospiti anche nel giorno della ricorrenza della nascita di Gesù e ne fu lietamente sorpreso, visto che tutte le altre mense erano rimaste chiuse. Venerdì 21 febbraio, dunque, il Vescovo ha potuto conoscere i volontari e gli ospiti, che hanno espresso l’enorme gioia per la Sua gradita presenza, intonando due briosi e allegri canti inneggianti alla bellezza della stare insieme per uno scopo nobile, alla serenità interiore che si prova nell’aprire il cuore e le mani per donare, condividere e manifestare, con gesti di carità concreta e generosa, la grandezza dell’amore di Dio. Significativo, a tal riguardo, un lenzuolo collocato all’apertura della men-

sa sul quale erano state incollate parti di stoffe raffiguranti le impronte delle mani con il nome di tutti i cooperanti e delle persone che ogni giorno ricevono in dono un piatto caldo e un secondo. Una delle responsabili, Cristina Laezza, ha posto in rilievo che soprattutto all’inizio della divina avventura di carità i volontari hanno riempito la dispensa offrendo anche il denaro occorrente per acquistare gli alimenti; certo, ha aggiunto, come in ogni famiglia, non sono mancati dissidi, ma sono state occasioni per “allenarsi” alla pazienza, a saper perdere per superare i contrasti nello spirito di pace e di unità evangelica. “La lebbra del nostro tempo” ha concluso “è l’indifferenza e ciò di cui hanno prioritariamente bisogno gli ospiti della mensa è di essere riconosciuti nella loro dignità, perché è terribile non essere considerati nessuno, non contare nulla per nessuno”.

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Nelle relazioni, quindi, che si intrecciano nella mensa, particolare attenzione viene dedicata al rispetto della specificità di ognuno, rispetto inteso coma “arte” di riconoscere l’identità e la dignità dell’altro. E’ ciò che ha messo in evidenza anche il vescovo Acampa nel suo intervento, richiamando la lettera di S. Giacomo proclamata nella Messa del giorno: “Chi dice di avere fede, ma non la concretizza in opere di carità è un bugiardo; l’ impronta delle mani è un chiaro e forte messaggio di sollecitazione a considerare ogni persona un capolavoro nella sua unicità, un grande dono del Signore all’umanità; per questo, ciascun essere umano va valorizzato, amato, mai svalutato e deprezzato: ogni volto rappresenta Gesù Cristo che chiede di essere aiutato con amore e umiltà; è necessaria, oggi, una forma di catechesi, di evangelizzazione più concreta e profonda, orientata

alla presa in carico di chi ha bisogno non solo di cure materiali, ma chiede compagnia nella solitudine, ascolto, una parola d’affetto e di incoraggiamento, un sorriso sincero”. Alla richiesta di don Salvatore di lasciare ai presenti una frase del Vangelo da custodire nel cuore per viverla giorno per giorno, Il Vescovo ha citato l’esortazione di Gesù contenuta nel cap. XXV di Matteo: “L’avete fatto a me”: ogni atto di bontà compiuto verso gli altri, Il Signore alla fine dei tempi lo considera come fatto a Lui”. Nella dinamica evangelica ciò che salva è, quindi, la proiezione d’amore verso il fratello più povero, più debole, meno libero. Dopo la benedizione, mons. Acampa si è seduto a tavola con don Salvatore, don Bruno e gli ospiti, gustando il pranzo preparato dai volontari: gnocchi, salsicce con contorno di peperoni e assaggio di dolce. Lì, nella mensa “Caritas”, oltre al cibo materiale, il cuore di ogni commensale ha assaporato anche la delizia della convivialità familiare: tutti quanti alla stessa tavola, con gli stessi diritti, uguali in dignità, nessuno subalterno all’altro, né egemone sull’altro, ma fratelli in Cristo.


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in scena al teatro E. de Filippo di Arzano l’esilarante commedia in due atti “…Statev’accort”

Negli ultimi mesi abbiamo scritto, narrato e decantato i grandi eventi che si susseguivano nel teatro Eduardo De Filippo di Arzano. Di grandi attori che calcavano quel palcoscenico per una, due o addirittura tre serate, o come Biagio Izzo che ne ha fatte sei, che diventeranno sette il 25 marzo. Tutti professionisti, grandi autori, cantanti, cabarettisti, con un passato glorosioso alle spalle. Il teatro, però, non è solo questo, questa nobile arte, fortunatamente, vanta anche tantissime compagnie amatoriali, persone che amano recitare e che trasformano il loro amore in hobby, il più delle volte con grande successo. Questo, infatti, è quello che è accaduto il 22 febbraio al teatro di Arzano, una compagnia amatoriale, di amici, uniti da una giustissima causa, quella di sostenre gli anziani svantaggiati con la A.G.E.A.S. onlus, ha messo in scena l’esilarante commedia in due atti “…Statev’accort” scritta dal dottore Salvatore Putignano e con la sapiente regia della professoressa Teresa Buonomo, che narra le vicende di una famiglia molto stra-

na, che vive le solite problematiche di un nucleo familiare accompagnbato dalla verace chiave comica napoletana e con un solo off-topic, o meglio detto morale “…’e viecch’s’ ‘anna curà…”. Uno spettacolo che tiene attento lo spettatore su ogni minimo dettaglio, la sottile ironia utilizzata su problemi che attanagliano molte persone negli ultimi anni, fanno si che lo spettatore diventi parte integrante della storia, è anche esso uno protagonista, dall’esterno, della vicenda. Questo è un esempio lampante come, a queste compagnie teatrali forse va un po’ stretto quell’aggettivo di “amatoriale”, visto che rende malamente la passione e l’impegno di chi lo fa, il teatro delle compagnie filodrammatiche costituisce una

realtà indiscutibilmente viva e dinamica, ma soprattutto centrale nei nostri giorni. E’ un Teatro fatto da persone che paese per paese, oltre il lavoro e gli impegni familiari, portano avanti, in maniera spesso volontaristica, il proprio amore per il Teatro, contribuendo alla crescita culturale e sociale della comunità in cui vivono e diffondendo l’amore e la conoscenza delle arti sceniche. Nei teatri parrocchiali, nelle sale di comunità, le compagnie teatrali amatoriali, con il loro radicamento sul territorio, favoriscono il rinsaldarsi delle comunità e rappresentano per molti il primo approccio alle scene, una vera e propria palestra artistica capace di offrire un’insostituibile opportunità formativa, culturale e aggregativa. Un Teatro che spesso non fa notizia o che fa sorridere chi, abituato a professionalità interpretative più alte, lo incontra ma che costituisce spesso l’humus sul quale si sono innestate vere e proprie storie di successo, capace com’è di riportare chi lo fa alle radici stesse del far Teatro: l’incontro con l’Altro.


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DANIELA CESARINI

ITALIA’S GOT TALENT, LA FINALE: CASORIA SOSTIENE LA SUA CANTANTE ROSANNA RUSSO

Il 19 febbraio una pioggia di coriandoli ha premiato il Sunshine Gospel Choir con il Golden Buzzer del giudice Joe Bastianich, portanto direttamente in finale questa meravigliosa formazione che vede brillare, tra le altre, la splendida voce della casoriana Russo Rosanna. Nel frattempo le audizioni sono concluse e Italia’s Got Talent giunge al termine per questa edizione 2020. In diretta da Roma il 6 marzo 2020 si svolgerà la finale live in cui 12 finalisti si sfideranno per il titolo di campione. A decretare il vincitore di questa edizione 2020 sarà l’insindacabile giudizio del pubblico da casa. Ecco allora che vogliamo cogliere l’occasione per conoscere meglio questa nostra concittadina e il coro di cui fa parte. Rosanna Russo comincia lo studio del canto lirico da privatista a Roma con la maestra Iachetti a 15 anni e già a 17 anni da il via alla sua attivita’ di musica dal vivo formando la sua prima band nota come “Siloka Band”, gruppo pop dance, con cui eseguirà numerosi concerti in tutta Italia e, in particolare, a Napoli dove si rendera’ nota come cantante solista. Nel frattempo, consegue la laurea in Psicologia e continua gli studi conseguendo diverse specializzazione nel settore. Dal 1998 ad oggi sono moltissime le collaborazioni musicali e i lavori portati avanti

dalla cantante, vantando esibizioni con noti artisti quali Cecilia Gayle, Simon Jay e Andrea Bocelli. Lavora a lungo anche in televisione (corista di Furore su Rai 2) e in teatro seguendo tournée in tutta Italia(Eduardo De Crescenzo e Mimmo Esposito). Nel 2013 consegue poi il primo livello “Estill Voicecraft”e comincia la sua collaborazione con il Sunshine Gospel Choir come vocal performer e insegnante. A lei sono, infatti, affidati i corsi di canto e di tecnica vocale, nonché il supporto psicologico degli allievi dell’Accademia. Fa da complemento al Sunshine Gospel Choir, che si esibisce sui palchi di tutto il mondo( meritandosi il titolo di Vincitore del Gospel Jubilee Award come “Migliore coro Gospel italiano distintosi per professionalità ed impegno”) e conta nella sua discografia 10album e 2 DVD, la Sunshine Gospel Academy, che si è occupata della preparazione e della formazione di più di 1000 cantanti dal 2001 ad oggi, promuovendo corsi di coro per adulti a più livelli. Conosciuta meglio questa splendida realtà, non resta che invitare i nostri lettori a seguire la finale in diretta del 6 marzo 2020 e sostenere una delle più belle voci di Casoria!


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DANIELE ESPOSITO*

4 TRUCCHI PER NON PERDERE LE PROPRIETÀ NUTRITIVE DEI CIBI

Una corretta alimentazione si basa anche sulla possibilità di usufruire delle proprietà nutritive dei cibi a vantaggio del nostro organismo. Si tratta di un punto fondamentale per assicurare il nostro benessere. Ecco perché questo fattore non deve essere sottovalutato, ma anzi si devono adottare tutti quei metodi adatti a fare in modo che gli alimenti che consumiamo possano apportare al nostro corpo tutte le sostanze, di cui abbiamo bisogno. Questo significa pensare alla nostra salute soprattutto in termini di prevenzione, perché la carenza di alcune sostanze è alla base di diverse malattie. Ma come fare nel concreto? Scopriamo insieme alcuni trucchi molto utili. CONSUMO RAPIDO: È importante consumare il più presto possibile gli alimenti che abbiamo comprato. L’ideale sarebbe fare la spesa ogni giorno, per avere sulla nostra tavola sempre cibi freschi. Tuttavia ciò non è sempre possibile, soprattutto per problemi di tempo. Per questo motivo siamo costretti a ricorrere a delle alternative. Da questo punto di vista molto utile è la conservazione corretta degli alimenti: questi ultimi devono essere collocati al fresco e consumati nel giro di quattro giorni. Se non possiamo fare in questo modo, abbiamo a disposizione l’opportunità dei surgelati. SUCCO DI LIMONE: Con la cottura può accadere che alcuni cibi perdano parte delle loro sostanze nutritive. Possiamo evitare che ciò accada, ricorrendo ad un trucco molto

facile. Si tratta di aggiungere all’acqua di cottura, anche per esempio delle verdure, del succo di limone. Se si rende più acido l’ambiente di cottura, si evita che molti nutrienti si disperdano. UTENSILI DA USARE: Un’altra strategia molto importante, per fare in modo che i cibi conservino intatti i loro valori nutrizionali, è quella di usare gli utensili giusti. A questo proposito va detto che, quando tagliamo la frutta o la verdura, non dovremmo mai usare coltelli d’acciaio. Con questi si corre il rischio che la parte tagliata dei cibi divenga più soggetta all’ossidazione. Sono invece da preferire gli utensili in ceramica oppure quelli in plastica. Magari risulteranno più scomodi, però sicuramente ci aiuteranno a proteggere di più ciò che mangiamo. COTTURA SENZA TAGLIARE: La regola principale sarebbe quella di evitare completamente di tagliare i cibi. Basti pensare che, se procediamo a cuocere gli alimenti, si rischia di perdere fino al 25% dei sali minerali e delle sostanze che essi contengono. Questo pericolo si può evitare cuocendo i prodotti interi, evitando così che i nutrienti si disperdano nell’acqua di cottura. Meglio rompere il cibo soltanto nel piatto. *Personal Trainer e consulente della nutrizione sportiva, da oltre 15 anni nel settore, è autore del libro il Metodo 5, premio eccellenza italiana a Washington D.C.

TERESA d’ANGELO

Una splendida collaborazione culturale dell’associazione i “Migliori Anni”, unita alla GS Music con una splendida inaugurazione a Casoria per i tanti talenti canori della città

Il giorno 2 Marzo, nei pressi di via indipendenza a Casoria, la bravissima organizzatrice Stefania Aprile, darà il via ad un evento tra musica cultura e talenti. La nostra Stefania sin da piccola inizia a frequentare radio libere insieme a sua madre, dove matura la passione per la musica partenopea. Incomincia così a determinare un percorso nella musica, seguendo anche tanti artisti della canzone partenopea come Ida Rendano e Leo Ferrucci, suo grande idolo. Il frequentare l’ambiente musicale, eventi e quant’altro la porta a diventare un’organizzatrice e produttrice musicale. I suoi sogni, mai infranti, ma sempre più forti, con la grande grinta di una donna che porta avanti con determinazione e valori ciò che desidera, la portano così quasi a coronare il suo sogno più grande nella musica. La musica è patrimonio culturale specialmente quella partenopea classifica con origini al 1600, tutto ciò fa si che dovremmo essere solo fieri di essere esponenti di questi beni culturali e difendere la musica sotto ogni genere.


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BIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE

a cura della Dott.ssa Flavia Altieri, Biologo Nutrizionista

Spreco alimentare: italiani più consapevoli e meno “spreconi” Meno spreco alimentare e famiglie più consapevoli e sensibili verso questo tema. E’ questa la fotografia di una Italia più attenta al cibo scattata dall’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg in occasione della 7/a Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare promossa dalla campagna Spreco Zero con il patrocinio dei ministeri dell’Ambiente, della Salute e degli Affari Esteri. Per la prima volta negli ultimi dieci anni infatti lo spreco alimentare domestico è in calo: dopo gli aumenti dal 5 al 10% degli anni precedenti, l’inizio del 2020 ci regala una riduzione del 25% rispetto allo scorso anno con un “risparmio” di 1,5 miliardi di euro e un costo settimanale medio a famiglia di 4,91 euro (circa 6,5 miliardi euro totali). Una tendenza che si è invertita ma che ancora non basta, soprattutto guardando all’Agenda 2030 che pone l’obiettivo di dimezzare gli sprechi: infatti ogni anno nella spazzatura di casa si buttano oltre 2,2 milioni di tonnellate di cibo, 36,54 chilogrammi a testa e un valore di quasi 12 miliardi di euro che sommati ai 3 miliardi 293 milioni di spreco della filiera ci portano ad oltre 15 miliardi di euro. Inoltre, secondo “l’indagine Waste Watcher condotta online a fine gennaio su un campione di 1200 cittadini, crescono l’attenzione per i costi ambientali ed economici legati allo spreco del cibo sulla scia del Green New

Deal e la consapevolezza del binomio cibo e salute: per 7 italiani su 10 (il 66%) c’è una connessione precisa fra spreco alimentare, salute dell’ambiente e dell’uomo“. Si rileva anche che se per 1 italiano su 3 (36%), durante la spesa, l’attenzione agli aspetti di salubrità del cibo è determinante, per un altro 36% non lo è. In questo ambito le alleate dei consumatori si confermano le etichette: il 64% dichiara di consultarle come garanzia di sicurezza. Dunque “l’asticella dell’attenzione per la questione spreco si è decisamente alzata”: per 7 su 10 (68%) l’ultimo decennio è stato decisivo in termini di consapevolezza, mentre per il 24% l’attenzione è rimasta inalterata. Per quanto riguarda la nuova consapevolezza “antispreco”, secondo Waste Watcher, per quasi 6 su 10 (57%) “ha inciso” la sensibilizzazione prodotta negli ultimi anni proprio grazie alla diffusione di dati. E se in testa alla ‘hit’ degli alimenti più sprecati per il 32% degli italiani resta il cibo fresco (frutta, verdura, latte, formaggi), da Fedagripesca-Confcooperative arriva un dato confortante: il pesce fresco risulta il prodotto meno sprecato dagli italiani; per il costo e le abitudini di acquisto a ridosso della scadenza per 4 consumatori su 5 difficilmente finisce in pattumiera. Ma quanti noi si può dire certo di essere virtuoso in materia di spreco alimentare? L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie,

Crescere insieme, perfezionandosi Sicurezza edilizia Ambiente

l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) insieme con Federdistribuzione hanno ideato un vero e proprio test con l’obiettivo di portare sotto i riflettori questa problematica e di mettere in moto un circuito virtuoso coinvolgendo un’ampia platea di soggetti, dagli operatori della filiera agroalimentare, alle imprese ed associazioni fino ai singoli consumatori, che con i loro comportamenti possono rappresentare l’ago della bilancia e il motore di iniziative concrete. Rispondendo alle domande, in forma di quiz, è possibile capire quanto siano corrette ed efficaci le proprie abitudini in cucina e nella conservazione degli alimenti per contrastare lo spreco alimentare e valutare così il “livello”, espresso in peso “piuma”, “medio” o “massimo”. Il test è disponibile sui canali sociale di Enea e Federdistribuzione.

Vincenzo D’Anna

Dottore in scienze dell’Ingegneria Collegio dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Napoli

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Augurissimi

AL NEO DOTTORE ANTONIO CARRATURO Un augurio affettuoso da tutta la tua famiglia “affinchè la vita possa essere sempre clemente con te, regalandoti un futuro prospero e ricco di successi.

COMUNICATO STAMPA

Coronavirus: si corre ai ripari anche a Casoria

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All’ospedale Santa Maria della Pietà gestito dai religiosi Camilliani arriva una tenda della Protezione civile per le attività di pretriage. In pratica, prima di entrare nel punto di Prima Assistenza (il presidio, infatti, è privo del pronto soccorso) si verrà sottoposti alla misurazione della febbre e alle domande necessarie a indirizzare il paziente verso il percorso sanitario più appropriato. Per ragioni di cautela e massima precauzione e al fine di garantire la stretta applicazione delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni (precauzioni standard, via aerea, da droplets e da contatto) la Direzione sanitaria ha pure limitato i contatti di parenti e conoscenti con il paziente ricoverato. In ogni caso, non è ammesso più di un familiare per volta in visita alla stessa persona, rispettando in maniera pedissequa gli orari di entrata stabiliti. “Non è il caso di preoccuparsi oltre il dovuto né diffondere inutili allarmismi ma a titolo prevalentemente precauzionale, al fine di tutelare la salute degli operatori e pazienti, stiamo attuando alcune misure elementari di prevenzione”, afferma il Direttore generale dell’ospedale di Casoria, fratel Carlo Mangione. Il paziente con febbre e/o febbricola, mal di gola, rinorrea, difficoltà respiratoria simil-influenzale dovrà rivolgersi in prima istanza telefonicamente al proprio medico curante. In caso di sospetto di malattia è necessario disporre le segnalazioni previste dal protocollo operativo della Regione Campania e inviare il paziente all’ospedale Cotugno. “Confidiamo nella massima collaborazione e nell’unità di impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti affinchè si garantisca il meglio dell’assistenza ai nostri pazienti”, conclude fratel Carlo.

Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

Editore CASORIA DUE s. a. s società messa in liquidazione

Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA Tiratura 7000 copie. Distribuzione gratuita. Questo numero è stato chiuso il 26 febbraio 2020 Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Capri, 2 - 80026 Casoria (NA) - Tel. /Fax 0817311062 email: casoriadue@libero. it


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