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DOMENICA 07 APRILE 2019

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Settimanale di Informazione

Distribuzione gratuita - E-mail: casoriadue@libero. it

ANNO XIX - N° 13 - DOMENICA 7 APRILE 2019

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“AI LIMITI DEL DISSESTO LA SITUAZIONE DEBITORIA DEL COMUNE”


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ANTONIO BOTTA

Intervista al Prefetto Santi Giuffré

“AI LIMITI DEL DISSESTO LA SITUAZIONE DEBITORIA DEL COMUNE”

Incontro il Prefetto Santi Giuffré nel primo pomeriggio di un giorno prestabilito di comune accordo. Mi accoglie cortesemente nel suo ufficio del Palazzo comunale, invitandomi con un sorriso ad accomodarmi, dopo esserci salutati con una stretta di mano. Ringrazio, a nome del Direttore Nando Troise e di tutta la cittadinanza, la massima Autorità istituzionale di Casoria per avere accolto la richiesta di concedere l’intervista al nostro Settimanale. Quali sono le criticità più evidenti che sta affrontando e gestendo in qualità di Prefetto di una città difficile da governare , visto che le ultime Amministrazioni non sono giunte alla fine del loro mandato elettorale? La criticità più evidente è la difficoltà a far quadrare i conti; la situazione debitoria é ai limiti del dissesto: abbiamo riscontrato che non sono stati pagati debiti nemmeno dopo l’emissione di sentenze. Il tutto è reso più problemati-

co dalla mancata possibilità di esigere crediti. Un’altra criticità è la gestione economica delle prossime Universiadi: ci sono spese che gravano sul bilancio dell’Ente comunale, quali, ad esempio, i costi per gli impianti di illuminazione e quelli relativi alla pulizia della struttura dopo le gare. Abbiamo chiaramente palesato tale nodo problematico, ma ci è stato risposto che a volere le Universiadi a Casoria è stata un’esplicita richie-

sta della Città attraverso i suoi rappresentanti istituzionali. Con il progetto “Adotta una telecamera”, l’amministrazione Fuccio mirava a rendere più sicura la Città. Può fornirci qualche notizia al riguardo? Il progetto prevede l’installazione di telecamere per la vigilanza h/24 dei punti nevralgici del territorio comunale; si è avviata la fase attuativa, ma, le ripeto, ciò che da tre mesi riteniamo assolutamente prioritario è affrontare la situazione debitoria del Comune, grave e preoccupante. Un’ordinanza da lei emanata il 26 Febbraio scorso obbliga i titolari, che esercitano sul territorio comunale attività di ristorazione a distribuire agli acquirenti, a decorrere dall’uno Aprile, esclusivamente posate, bicchieri, piatti, cannucce monouso in materiale biodegradabile e compostabile. Quali le motivazioni? continua a pag. 4


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Abbiamo recepito una direttiva europea. Siamo tra i primi Comuni a rendere applicativa tale direttiva. Bisogna tener conto che l’utilizzo di prodotti in plastica non biodegradabili ha un prezzo altissimo in termini di compromissione dell’ambiente. I costi di gestione dei predetti rifiuti ricadono altresì interamente sul bilancio comunale, sia in termini di mantenimento del decoro urbano per la rimozione di quelli illecitamente abbandonati sul territorio, sia in termini di smaltimento in discarica per quelli non conferiti correttamente nel circuito della raccolta differenziata. E’ opportuno e necessario quindi assumere. In accordo con la Confcommercio, le misure volte, in un primo momento, alla riduzione al minimo dell’utilizzo di qualsiasi prodotto monouso in plastica non biodegradabile, quali sacchetti da asporto, bicchieri, piatti, posate, contenitori,cannucce, fino al raggiungimento della completa loro eliminazione. L’ordinanza sindacale fissa una serie di divieti che hanno lo scopo di prevenire l’abbandono indiscriminato dei rifiuti in plastica, di promuovere e di soddisfare i necessari criteri di riciclaggio e far sì che lo smaltimento costituisca la fase residuale della gestione dei rifiuti senza nuovi o maggiori oneri della

finanza pubblica locale e sulla base dei criteri di riduzione della produzione dei rifiuti, delle emissioni inquinanti e dei rischi ambientali. Indichiamo una strada da percorrere, fiduciosi che si acquisisca una maggiore sensibilizzazione verso la tutela dell’ambiente. E’ recentissima la notizia del sequestro di una discarica abusiva di rifiuti inerti in zona Lufrano. Come procede l’attività di controllo da parte della Polizia Municipale? Di recente sono stati bloccati e individuati due piromani che stavano per appiccare il fuoco ai rifiuti. E’ fondamentale che si proceda di pari passo con azioni repressive e preventive. Sa cosa succede? Se si verifica un fenomeno che allarma, come l’incendio accaduto in via Indipendenza all’azienda Cerbone di alluminio SPA, tutti si preoccupano giustamente per la loro salute, chiedono assicurazioni in merito, ma poi, trascorso il momento di forte impatto emotivo, si registra un disinteresse nei riguardi di tutto ciò che riguarda la vivibilità ambientale. Ciò vale anche per la sporcizia nelle strade, per la raccolta differenziata non praticata al meglio, per le auto sui marciapiedi e in doppia fila. Dispiace constatare una mancanza di crescita di cultura: la polizia Municipale sanziona, ma ciò non basta, è necessa-

rio che la cittadinanza si prenda cura del proprio territorio, considerandolo un “Bene” da proteggere e da valorizzare. Proprio qualche giorno fa, ho provveduto a far ritinteggiare le strisce pedonali in piazza Cirillo, un intervento che pur contribuisce a rendere maggiormente decoroso il “salotto” principale di Casoria. Non si fa politica per essere persone che vanno ad occupare una poltrona, per difendere dei privilegi, non si fa politica per guadagno, ma per costruire un presente e un avvenire migliore. Concluda l’intervista con un suo commento su questa concezione alta e nobile dell’agire politico I cittadini hanno la possibilità di orientare l’agire politico nel senso da lei indicato con l’”arma” del voto. E’ importante, però, che si voti bene, in maniera cosciente e convinta senza lasciarsi abbindolare dalle promesse, che non potranno realizzarsi se, in questo Comune, non si porrà mano al problema dei problemi, la situazione debitoria. La partecipazione sociale, l’impegno civile sono imprescindibili per attuare una politica che si ponga al servizio della collettività e, mi creda, mi dispiace dire che a qualche iniziativa di importante profilo culturale e sociale ho riscontrato una scarsa partecipazione.

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RITA GIAQUINTO

Uniti, con la cultura e la memoria, per la legalità

La terza edizione del premio letterario UNITI PER LA LEGALITA’, ideato ed egregiamente organizzato dal poeta Francesco Gemito di Casoria, è giunta alla sua conclusione con la cerimonia di premiazione che si è tenuta sabato 30 marzo nella Sala Consiliare del Comune di Melito. Sono stati tanti gli scrittori di racconti e di poesie provenienti da tutta Italia (una scrittrice anche dalla Svizzera) che hanno partecipato al concorso letterario e che sono venuti a Melito a ritirare, ciascuno nella propria categoria, un premio che gli è stato assegnato da una giuria di grande autorevolezza: tra gli altri, la Prof.ssa Giulia Campece, la Prof.ssa Vittoria Caso, ed il Dr. Daniele Capuozzo che, durante la cerimonia hanno premiato alcuni vincitori. Questa edizione è stata dedicata a quattro delle tantissime vittime innocenti della criminalità e della violenza: Giuseppe Parretta, ucciso a diciotto anni, accanto alla madre e ai fratelli a cui salvò la vita, per mano di un pregiudicato per una banale lite; Rosario Mauriello, ventunenne ammazzato per uno scambio di persona; Stefania Formicola, a cui un colpo al cuore infertole dal marito ha tolto la vita ad una giovane donna, una madre a due piccoli bambini ed una figlia a due genitori logorati dal dolore; infine, Lea Garofalo, testimone e collaboratrice di giustizia , vittima della ‘ndrangheta. Non dimentichiamo che questo premio è titolato alla memoria di Salvatore Nuvoletta, il carabiniere, vittima dei Casalesi, che, a soli vent’anni, fu trasferito, per il suo primo incarico, nella caserma di Casal di Principe che segnò, per sempre il suo atroce destino. Il primo premio è stato asse-

gnato all’autrice calabrese Tagliani per la poesia “Come incenso sull’altare” dedicata a Lea Garofalo. Ricordiamo anche un premio speciale che ha ricevuto il nostro giornalista Antonio Botta, con il suo racconto “Il cavallo di ritorno” ed un premio alla carriera che è stato consegnato al nostro Direttore Nando Troise, riconoscendogli, con una targa, il merito di una lunga carriera incentrata sul coraggio e sulla verità ad ogni costo, per il suo smisurato amore per la cultura e la sua particolare predisposizione alla formazione di giovani giornalisti. Non possiamo non menzionare la presenza, per tutta la durata della cerimonia, del Sindaco di Melito, Antonio Amente che, con particolare commozione, al termine della manifestazione, ha comunicato alla platea che la villa comunale di Melito sarà titolata a nome di Rosario Mauriello, il quale dopo ben venticinque anni ha ricevuto giustizia “grazie” alla testimonianza del pentito Maurizio Prestieri, ex braccio destro del boss del clan Di Lauro, il quale ha ammesso che Rosario è stato vittima innocente della camorra, perché il ragazzo a dover essere ammazzato non era lui. E’ stato stanziato un finanziamento di

circa € 140.000,00 per i lavori all’interno della villa comunale ed il Sindaco Amente spera ardentemente di poter aprire ed inaugurare l’aperura della villa entro la fine di quest’anno. A rendere la cerimonia particolarmente emozionante, sono stati i familiari delle vittime che hanno accettato di presenziare alla kermesse, perché, per tutti loro, è importantissimo raccontare il grande dolore che accompagna le loro esistenze per fare in modo che la rassegnazione non prevalga sulla lotta e sulla fiducia nella cultura e nelle istituzioni. Il fratello e la cognata di Salvatore Nuvoletta, la sorella ed i genitori di Rosario Mauriello, i genitori di Stefania Fomicola, la sorella di Lea Garofalo, testimonianze che ci hanno rese ancora più vive le atrocità, la violenza e la brutalità che, senza colpa alcuna, i loro cari sono stati costretti a subire. Ed è proprio con le parole della sorella di Lea, Marisa Garofalo, tremante, ma forte e decisa nei sui intenti, che vorremmo coinvolgere i nostri lettori con la speranza di trasmettere le stesse emozionanti vibrazioni che sono arrivate ai presenti in sala: “ Lea si è ribellata ad un sistema criminale a cui apparteneva il marito. Non voleva un padre mafioso

per la figlia Denise ed entrò in un programma di protezione che diventò, ben presto, un calvario per lei : veniva spesso rintracciata, minacciata. La morte di Lea non è stata solo un omicidio di ‘ndrangheta ma anche un femminicidio ed un delitto di Stato perché lo Stato commette un delitto ogni volta che abbandona un testimone di giustizia. Io e Denise, la figlia di Lea, ci siamo costituite sin da subito parte civile, e la nostra testimonianza, l’unica rimasta attendibile ai fini processuali, è stata fondamentale per le condanne dei killer di mia sorella. Grazie a noi ci sono state quattro condanne, ed un pentito grazie al quale si è arrivati alla verità. Un grazie per modo dire, perché mi è oltremodo difficile ringraziare un mafioso che ha preso parte al suo omicidio : il suo corpo è stato bruciato per due giorni , circa tremila frammenti ossei, per cui anche l’esame del DNA è stato difficilissimo. Mia sorella ha avuto tanto coraggio. Era più piccola di me di otto anni, è sempre stata più ribelle, più vivace, da sempre. Ci diceva di non fare nulla, perché «loro vogliono punire me, vogliono me!», così diceva, ma io non me la sono sentita di rimanere inerme. Sono dieci anni che vado in giro a parlare di Lea, da sola ha sconfitto un intero clan di ‘ndrangheta, noi, tutti insieme possiamo fare molto di più. Ai ragazzi dico: studiate, la cultura è consapevolezza, è libertà ed è l’unica arma che abbiamo per combattere la criminalità”. Chiudiamo con un’ultima testimonianza, con le parole commosse e sofferenti della madre di Stefania Formicola, che ci sembra l’invito più saggio da seguire: “Non uccidiamo l’amore con la violenza, ma uccidiamo la violenza con l’amore”.


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PAOLA CONSOLETTI

ANTONELLA CIARAMELLA UNA “DONNA LIBERALE” Il settimanale Casoriadue ed il Direttore Nando Troise, mi hanno permesso, scrivendo per questo giornale, di conoscere numerose donne, donne con la D maiuscola, donne che lottano in politica, tra la gente, per i cittadini, con lo scopo di ottenere obiettivi mirati come la giustizia, la legalità, l’identità della propria città, la quale viene abbandonata; donne impegnate in famiglia, ed è proprio grazie al supporto della famiglia che riescono a conciliare i molteplici ruoli; donne che spesso spaventano gli uomini, in quanto riescono ad emergere a tal punto da fare ombra su di loro; donne che con la loro caparbietà ed intelligenza raggiungono sempre i propri traguardi. Questa settimana ho avuto il piacere di incontrare la Consigliera Regionale della Campania, Antonella Ciaramella, una “Donna”, che in politica è entrata molto tardi, in quanto ha investito le personali potenzialità, nella propria formazione. Laureata in Economia alla Federico II e specializzata con borsa di studio, post laurea, in Economia pubblica, ha conseguito poi, altri 2 Master, uno in “ Globalizzazione dei mercati e tutela dei consumatori”, presso l’Università di Roma e un Master in “Management delle Amministrazioni Pubbliche”, presso l’Università Bocconi di Milano. Dopo varie esperienze in multinazionali private, la Consigliera Ciaramella entra

nel Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, dove si occupa di concorrenza, tutela dei consumatori e di incentivi alle imprese e sviluppo locale. Antonella entra in politica nel 2007, con le primarie fondative del PD, motivata a dare il suo contributo per aprire il Partito Democratico ad una nuova e rinnovata classe dirigente, proveniente dalla Società Civile. E’ necessario sottolineare che la Ciaramella, non è stata condizionata in nessuna scelta politica, la sua è una passione, la sua è una coscienza politica e culturale, una coscienza reale che ha come traguardo la stabilità e la credibilità, costruendo proposte, progetti per una giusta amministrazione. La nostra Consigliera, si ispira ai valori della competenza, della trasparenza,

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dell’onestà e della responsabilità, come principi fondamentali da vivere in famiglia, con gli amici e nel lavoro. Per Antonella Ciaramella, nel lavoro quotidiano, così in politica, è importante diventare un punto di riferimento per ogni esigenza, è giusto confrontarsi, carpire i problemi, ma alla base di tutto è necessaria una preparazione da un punto di vista politico e culturale. Studiare il “macro” è stata sempre una sua passione, tutto ciò che circonda l’umanità, interessarsi alla comunità, non limitarsi ai confini. In Consiglio Regionale, la Ciaramella propone numerose mozioni, importanti per la comunità, tra le tante, una sua iniziativa è stato l’incontro sulla “Ludopatia”, il gioco d’azzardo, che vede solo in Campania, come spesa per le famiglie, ben 10 miliardi, il reddito di cittadinanza vale 6 miliardi in tutta l’Italia, questi sono dati davvero preoccupanti. Il gioco d’azzardo, è gioco, solo se c’è consapevolezza e giusta misura, altrimenti rimane solo l’azzardo di mettere a repentaglio la propria salute e famiglia. Quindi è importante l’attenzione, l’ascolto e la comunicazione, tre elementi di estrema peculiarità, posti alla base di una “mente donna”, dotata di cultura e passione per il proprio lavoro. Grazie alla nostra Consigliera Ciaramella, per la sua disponibilità e….. Buon lavoro!

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ILARIA RICCARDI

DONNE IN POLITICA: CARMEN MIGLIORE Come per la settimana scorsa, anche in questa affronteremo il tema del ruolo delle donne in politica, ma da una prospettiva diversa, ovvero quella della consigliera di Casoria Carmen Migliore . Si tratta di una problematica estremamente importante, la cui portata non è da sottovalutare, poiché indice di una mentalità culturalmente diffusa (nonostante i tempi moderni e gli effettivi ed indiscussi miglioramenti) ,per cui la politica, così come altre attività, sia una faccenda prettamente maschile. “La mia esperienza come donna in politica è un po’ complicata. In generale è più complicato per una donna, ma non per una questione di genere; forse perché la politica è impegnativa; molte ore al giorno le si trascorre per il lavoro politico e si presuppone che una donna abbia anche altri impegni: familiari, lavorativi e così via. Sicuramente il tempo si riduce, ma se lo si fa con passione si riesce a conciliare tutto. [...] Questa probabilmente è una qualità di noi donne. Spesso dico che siamo omologate a fare tante cose diverse e

conciliarle, tuttavia penso che questa sia anche una delle principali ragioni per cui le donne in politica siano ancora troppo poche. C’è davvero tanta difficoltà a coinvolgerle ed è un peccato; potrebbero fare tanto. Quando tento di farlo, poi mi rendo conto che le ragioni per cui non riesco sono legate, per l’appunto, ai diversi impegni, anche familiari o/e economici. Dunque non si tratta tanto di discriminazione: è la donna ad essere

restia e talvolta ha anche questo retro pensiero in cui la politica sia un qualcosa di per lo più maschile». Le stesse leggi, utilizzate al fine di garantire una maggiore partecipazione del sesso femminile in politica, lasciano la dott.ssa Migliore spiacente: “Una cosa che mi dispiace è l’introduzione della quota rosa, perché è stata un’imposizione, altrimenti ne saremmo ancora meno”. È una situazione, che in un paese come il nostro e di questi tempi, lascia l’amaro in bocca. Bisognerebbe riflettervi di più. Sarebbe bello avere più donne in politica? Perché dovremmo rinunciare a perseguire un ruolo del genere? Cosa ci frena? La stessa consigliera si è ritrovata a fare i conti con la suddetta mentalità celatamente radicata: “Qualcuno ha tentato, anche se non si tratta di episodi eclatanti, di farmi sentire in colpa, ma non mi sento toccata, perché lavoro per il bene delle mie figlie e dei cittadini. Sono episodi purtroppo poi, che possono nascere soprattutto nella famiglia stessa”.


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CARMEN PALUMBO

CENTRO STORICO DI CASORIA: FINALMENTE SI FA PULIZIA! Questa settimana ci occupiamo nuovamente del centro storico di Casoria, in particolare di Via Cavour, oggetto negli ultimi tempi di molte problematiche relative sia alla questione dei crolli, sia al problema dei rifiuti. Come tutti noi sappiamo la situazione degli edifici nel centro storico di Casoria è davvero tragica, sono tantissimi i palazzi, che negli ultimi mesi, hanno avuto problemi legati a dissesti della struttura, che in alcuni casi hanno provocato anche il crollo di tali edifici. Per quanto riguarda Via

Cavour, da anni ormai siamo abituati a vedere lo scempio dell’edificio posto al numero civico 20, dove in passato sorgeva la storica Farmacia Del Giudice. Questo palazzo abbandonato e completamente distrutto è diventato ormai un deposito di rifiuti ed oggetti ingombranti per i molti cittadini incivili di Casoria. Una situazione molto simile si è verificata con un altro edificio, nella stessa strada, posto quasi di fronte a quello della Farmacia Del Giudice. Queste foto riportate risalgono al giugno del 2016, quando il palazzo in seguito a crolli e dissesti fu evacuato e transennato. Nei mesi successivi, questa scala che si vede nelle foto e completamente crollata e l’edificio è stato abbandonato alle sue macerie. Da più di due anni, la zona è transennata e circondata dalla rete, ma anche qui i cittadini hanno trovato il modo di aprire una nuova discarica. Lo spazio intorno all’edificio crollato è stato ricoperto di rifiuti, mobili, addirittura igienici e sanitari vecchi. Una situazione davvero indecente ed imbarazzante,

ancora di più se pensiamo che questo scempio sorge a pochi passi dal Municipio e dalla piazza principale di Casoria. Per fortuna dopo due anni, qualche settimana fa, un camion e dei dipendenti addetti al settore dei rifiuti, si sono recati sul posto e hanno completamente sgombrato e ripulito la zona. Le foto mostrano la situazione attuale, che appare senza dubbio meno sconcertante.

Naturalmente riguardo al destino dell’edificio non si sa ancora nulla, è già tanto che sia stato ripulito, per il momento accontentiamoci! Alla fine, il problema principale resta sempre la poca manutenzione sugli edifici vecchi e dissestati e soprattutto la continua inciviltà di noi tutti cittadini, che andiamo a peggiorare, una situazione che di per sé è già fin troppo disastrosa.

www. casoriadue. it


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FONTE www.ANSA.IT

PalaCasoria e piscina quasi pronti Visita delegazioni anche al Palavesuvio e a Capodichino

E’ iniziata dall’aeroporto di Capodichino la visita dei circa 40 delegati che hanno partecipato alla Route 2, il secondo percorso previsto oggi per le ispezioni alle sedi delle Universiadi per illustrarle ai Paesi che porteranno gli atleti a Napoli a luglio. La visita è partita dalla zona dello scalo napoletano che ospiterà la welcome area per gli atleti, che verranno assistiti e indirizzati verso il loro villaggio. Poi i delegati si sono spostati al Palacasoria, dove si terranno le gare taekwondo, trovando i lavori in anticipo rispetto ai tempi previsti e hanno appreso che per fine aprile saranno consegnati i lavori pronti. Tappa successiva la Piscina Comunale di Casoria che si prepara ad ospitare tutta la fase eliminatoria della pallanuoto, che vedrà le finali alla Scandone: anche lì i lavori sono avanzati, in pratica la piscina è quasi pronta. Lavoro in corso anche al Palavesuvio di Ponticelli, sedi delle gare di ginnastica artistica e ritmica e uno degli impianti che aveva bisogno della ristrutturazione più profonda: nelle palestre per il riscaldamento gli operai sono agli ultimi dettagli, mentre per la palestra principale che ospiterà le gare, il direttore dei lavori ha assicurato che per il 31 maggio tutto sarà pronto. Domani proseguiranno le visite agli impianti nelle altre province della Campania, che stanno per essere rinnovati o ristrutturati. Dal Palasele a Eboli, al Villaggio Atleti nel Campus universitario di Fisciano, allo Stadio Arechi di Salerno, al Paladelmauro di Avellino, alla Reggia di Caserta. Nel pomeriggio le delegazioni visiteranno il Palatrincone a Pozzuoli per proseguire con una visita all’ex area Nato di Agnano e al campo di Tiro a segno di Cavalleggeri. Il percorso si chiuderà con una tappa al Circolo Italia. (ANSA).


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www. autoricambi-romanauto. it

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IMMA CASTRONUOVO

Il Cimitero di Casoria e la sua Chiesa Madre, fulcro commemorativo di illustri concittadini

Da qualche anno, l’Amministrazione comunale ha identificato, con deliberazione del consiglio consortile n° 39 del 28/11/2013, l’ipogeo della Chiesa Madre del Cimitero di Casoria, quale zona simbolo per la commemorazione dei personaggi illustri. Tra questi, ci piace ricordare – a noi stessi ed ai nostri concittadini – quanti hanno lasciato un segno tangibile della loro presenza, distinguendosi per meriti morali, scientifici, culturali, e che sono ivi sepolti. Lo spunto ci è offerto dal Libro delle persone Illustri, nato da un’idea dell’ex Direttore del Cimitero, Salvatore Graziuso, e poi portata avanti dal suo successore, l’Avv. Francesco Leo, in cui sono menzionati coloro i quali si sono distinti sul territorio per avervi apportato un importante contributo. Tra questi, ricordiamo, per la città di

Casoria, Nicola Rocco di Torrepadula, illustre giurista, magistrato e sostituto procuratore del Re, autore del trattato di diritto civile internazionale e docente alla Federico II per la cattedra di Diritto Commerciale e Marittimo, di cui si ricorda l’impegno significativo per la creazione del Codice Internazionale Privato; il Dott. Vincenzo Ferrara che, con la consorte, Donna Teresa Taglialatela Scafuti, fondò l’Ospedale di Casoria per poter offrire assistenza e cura alle persone indigenti ammalate; e, causa la sua recente scomparsa, ci fa piacere ricordare il Notaio Andrea Ferrara, uomo filantropico, grande studioso sin da giovanissimo, amante dell’Arte, di elevato spessore morale e culturale che chi scrive ha avuto il privilegio ed il piacere di conoscere - che si è distinto non solo per i suoi meriti professionali, ma per aver, tra l’altro, donato al Cam

di Casoria delle importanti opere d’arte ed istituito una Fondazione in memoria del defunto padre, il Dott. Natale Ferrara - medico di grande umanità e competenza, il cui ricordo è ancora vivo nei cittadini di Casoria - la quale si occupa di attività filantropiche : è stata infatti donata un’ambulanza all’Ospedale di Casoria, oltre ad un generoso contributo per i lavori di ristrutturazione dell’Ospedale, e l’attribuzione di borse di studio ai migliori studenti in medicina; il nuovo Presidente, l’Avv. Natale Ferrara, ha deciso di continuare l’attività della Fondazione in onore della memoria del nonno e del padre, apportando una innovazione, in ricordo del defunto genitore, attraverso il conferimento di borse di studio da attribuire anche in ambito giuridico, non più solo medico. Tanti uomini illustri che riposano nel Cimitero di Casoria, luogo di raccoglimento e di riflessione, con una splendida Chiesa Madre, di recente ristrutturata, che funge da conforto per chi vi si reca a pregare, dove è possibile incontrare la nostra Storia, forse quella più bella, che spesso tendiamo a dimenticare o che, probabilmente, non conosciamo.

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16 RITA GIAQUINTO E’ il suo motto: sacrificio, impegno e passione in tutto ciò che si fa per ottenere grandi risultati. E’ così che l’atleta marciatore Vincenzo Verde, trentaseienne di Sant’Antimo, ha raggiunto con il tempo di 46’28’’ – miglior prestazione italiana di sempre - sui dieci chilometri su strada, il terzo posto ai Mondiali di Toruń, in Polonia, che si sono svolti lo scorso 29 marzo. Atleta della A.S.D. Enterprise Sport and Service di Benevento e associato della Run for Love p-AC di Afragola, di cui ne rappresenta una delle punte di diamante, Vincenzo è entrato, fin da piccolo, nel mondo dello sport. Prima il ciclismo, di cui, però non si è mai innamorato, per seguire le orme del suo papà, poi la corsa, abbandonata a causa di un infortunio alla tibia, fino ad arrivare a quella che da anni, ormai, rappresenta la passione sportiva più grande: la marcia, grazie alla quale, metro dopo metro, sta raggiungendo prestazioni e risultati di altissimo livello agonistico. Innumerevoli le emozioni di questa meritatissima vittoria, tante le sensazioni di quegli ultimi metri, quel tappeto magico e sofferto che separa l’atleta dal podio, difficili da immaginare e da poter descrivere. Ed è per questo che, per i nostri lettori, abbiamo pensato di farcelo raccontare direttamente da lui che, con voce ancora tremante di gioia, di incredulità e tanta stanchezza, ci racconta: “Sono emozioni indescrivibili, difficili da spiegare. Si prova qualcosa di forte, una vibrazione all’interno dell’organismo che quasi blocca i muscoli in quel movimento che stanno compiendo da tanti chilometri, prima del traguardo. Gli ultimi duecento metri, che rappresentano l’ultimo giro di pista prima di concludere

Crederci, lottare, divertirsi e non mollare mai : il terzo posto di Vincenzo Verde ai mondiali di Toruń la gara, sono stati qualche cosa di incredibile. Non si può raccontare. Prende forma, dinanzi a te, man mano che procedi, un sogno; senti che rappresenti l’Italia nel mondo e ti senti orgoglioso; orgoglioso di sapere che con quel traguardo hai conquistato una medaglia dal valore inestimabile”. Cosa si prova ad essere il terzo marciatore più forte al mondo? “Beh’, sarebbe stato bello essere il primo marciatore più forte al mondo, ma bisogna essere più che soddisfatti, perché non tutti possono essere il terzo. Io lo sono stato, lo sono e ne sono immensamente grato”. Come si arriva a raggiungere un traguardo così importante? “Bisogna sempre credere in

ciò che si fa. Farlo con amore, dedizione, impegno e costanza, sacrificio e tanta, tanta passione. E farlo sempre in maniera sana e genuina, senza scorciatoie, e senza altri mezzi, ma basandosi solo sulle proprie forze, con tanta buona volontà e tanta voglia di arrivare. Volere è potere. Non è una frase retorica, ma una gran verità. Se poi si riesce ad andare avanti, nonostante le difficoltà, sempre col sorriso, allora poi tutto diventa più facile: dico sempre che non c’è rendimento, senza divertimento. Questa è una passione che, innanzitutto, mi diverte. E solo divertendosi si può arrivare ad un risultato così importante. Vorrei ci raccontassi delle difficoltà che hai incontrato, sia sul percorso di gara, che le difficoltà di gareggiare in

un Paese lontano dal nostro, con un clima ed abitudini completamente diverse: “Il percorso di gara non era per niente semplice, molto tecnico, molto “muscolare”, con molti saliscendi, quindi abbastanza arduo e ha messo a dura prova tutti gli atleti. Ma sicuramente, le maggiori difficoltà che ho incontrato sono state, proprio come hai detto, il dovermi adeguare, in brevissimo tempo, ad un Paese completamente diverso dal nostro. Siamo arrivati a Toruń il mercoledì e abbiamo cominciato immediatamente gli allenamenti che si sono protratti fino al giovedì per poi gareggiare il venerdì pomeriggio. Quindi due giorni e mezzo di lavoro intenso, quasi a digiuno per abitudini alimentari troppo lontane e troppo diverse dalla mia dieta, per cui sono arrivato alla gara quasi completamente senza energie. Le forze, mano a mano, andavano via, tra allenamenti, spostamenti, mi sentivo sotto pressione, stressato, stanco, le temperature non erano quelle che avevo lasciato a Napoli - a me piace il sole, il mare, le giornate soleggiate lì c’era freddo, forte vento, tempo grigio; ma mi mancava soprattutto il nutrimento, la sana alimentazione necessaria per recuperare bene e per esprimermi al meglio in gara. Ho vissuto la difficoltà di non riuscire a recuperare con un’alimentazione bene adeguata e bilanciata come, solitamente, faccio a casa. Sono state queste le maggiori complicazioni, ho sofferto una mancanza di forze all’interno dell’organismo. Se fossi rimasto ancora per qualche altro giorno, temo proprio che l’avrei persa questa medaglia, però ci ho messo tanta testa, e ci sono riuscito lo stesso”. Penso che, per salire sul podio del mondo di una disci-


DOMENICA 07 APRILE 2019 plina sportiva, il ringraziamento più grande lo si deve a se stessi. A chi però tu senti di dover dire grazie? “E’ così : il primo ringraziamento è rivolto a se stessi, alla fatica di tutti i giorni, agli allenamenti, all’impegno ed ai sacrifici che è l’atleta a fare ogni giorno. Però bisogna dire grazie a chi sopporta e sostiene tutto questo, perché non è cosa facile; a chi ti incoraggia, a chi è presente nei momenti no, a chi hai accanto e che ti sprona e ti aiuta proprio in quel momento in cui senti di non farcela più, e ti fa andare avanti per raggiungere il tuo obiettivo. E quindi questo ringraziamento va sicuramente a mia moglie Raffaella”.

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Un vero atleta non conosce sosta, da domani tornerai a lavoro per cosa ? “L’annata agonistica è sempre lunga, ci sono sempre tanti impegni da affrontare, sia societari che individuali. Sicuramente quest’anno parteciperò ai Campionati Europei che si terranno dal 5 settembre a Venezia. L’obiettivo è arrivarci in una condizione ottima, spero di arrivare al top, di risalire sul podio, come è accaduto ai mondiali. Finita la gara in Polonia, non ci crederai, ma il giorno dopo ci siamo subito allenati, anche se eravamo ancora lì, non abbiamo interrotto la preparazione atletica. Senza sosta, appunto. E poi a settembre ci sarà mio figlio, il

nostro piccolo Raffaele che nascerà a giugno e quindi il mio sogno più grande è salire sì, sul podio, ma salirci con lui, per mettergli la medaglia al collo, ad un anno esatto dal mio matrimonio. Farò di tutto per unire questo dono personale, con un importante traguardo sportivo. Sarà il premio più grande”. Dove ti porterà questa sconfinata passione ? “Non lo so. So solo che resto con i piedi per terra, esattamente come ogni buon marciatore deve saper fare, senza la fase aerea, altrimenti scatta la sanzione, e si è ammoniti. Resto me stesso, come ho sempre fatto, sin da piccolo, fino ad oggi, e mi sono sempre trovato bene, perché

riesco ad andare avanti con il piacere e l’amore per questa disciplina. Se poi la vita mi riserva anche qualcosa di importante, ben venga, ma questo non lo so. So solo che io non mollo e non mollerò. Mai !”. Ancora stanco dal rientro, con le emozioni che ancora gareggiano, più delle sue gambe, nella voce e nei pensieri, Vincenzo conserva sempre il suo inconfondibile sorriso che manifesta gioia, orgoglio, soddisfazione ma cela anche la sua grande ambizione per risultati sempre più prestigiosi. E la sottoscritta, da privilegiata spettatrice dei suoi successi, non può che augurargli tutto questo, e ancora di più.

FRANCESCO D’ANNA Casoria è un comune italiano di circa 77 mila abitanti, ma cosa si intende per “comune’’? Verso la fine del sec. XI ne comparvero i primi, come organismi dapprima provvisori, volontari, giurati e costituiti da pochi membri, ma si imposero come maggior centro di potere e unica forma di governo per tutti gli abitanti della città e capaci di ottenere dalle autorità esterne riconoscimenti di autonomia amministrativa e privilegi fiscali. Naturalmente, nel corso del tempo i comuni si sono evoluti, infatti oggigiorno è l’ente locale composto: dal Consiglio comunale, da una giunta, da un sindaco e da un segretario comunale. La funzione principale che ricopre è la rappresentanza della propria comunità, curandone gli interessi e incrementandone lo sviluppo. Attualmente non è presente la figura del sindaco, bensì quella del Commissario Prefettizio Santi Giuffrè, poiché dopo

IL COMUNE

il terremoto all’interno dell’amministrazione fu sfiduciato Pasquale Fuccio. Nel complesso, però, spettano all’intero comune tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il territorio locale. Talvolta si discute sull’efficienza di tutti gli organi che compongono tale istituzione, creando all’interno della popolazione due scuole di pensiero: la prima ritiene che la macchina comunale sia del tutto dinamica e attiva, mentre secondo l’altra agisce con un ruolo piatto e passivo. Si è fermamente convinti, però, che un tipo di analisi critica sia possibile da effettuare solamente dopo che tutti gli organi che compongono il comune abbiano terminato il mandato come da protocollo. Si spera che con le prossime elezioni che si terranno il prossimo 26/05/2019, si costituirà una squadra di governo coesa, capace realmente di far accrescere lo sviluppo della comunità di Casoria.

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VITTORIA CASO

CAMPIONATI STUDENTESCHI RUGBY, L’I.C. 2 MOSCATI MAGLIONE SUL PODIO

Il 29 marzo, presso il Villaggio del rugby, gioia alle stelle per l’I.C. 2 Moscati Maglione: medaglia d’argento per la squadra maschile e medaglia di bronzo per la squadra femminile. “Grande è la mia soddisfazione – ha esclamato la D. S. prof.ssa Antonella Barreca – per il risultato ottenuto; il sospirato podio non è un sogno ma realtà grazie all’impegno profuso nelle partite e soprattutto nell’allenamento. Bravi sia i ragazzi, sia le ragazze!” La squadra maschile e la squadra femminile di rugby della scuola secondaria, infatti, costituite ciascuna da 10 elementi, dopo aver disputato con entusiasmo e con serietà le partite hanno conseguito rispettivamente il secondo e il terzo posto nella finale provinciale dei Campionati studenteschi. Un successo, dunque, non solo meritato ma sudato perché, come spiegano la dirigente e la prof.ssa Raffaella Pacifico, le strutture utilizzate non sono certamente l’optimum per gli allenamenti, le loro carenze hanno costretto i ragazzi a trasferte da una sede all’altra con notevole dispendio di tempo e di energie. Parte dell’allenamento, in effetti, si è svolto durante le ore di educazione fisica, in cui la prof. Pacifico è stata affiancata da un esperto, un’altra parte in orario extra scolastico come avviamento alla pratica sportiva. E’ vero, il rugby è piuttosto insolito o in

ogni caso non è lo sport più gettonato nelle scuole, ma in questo caso si è rivelato, a detta della prof. Pacifico, “straordinario nell’appassionare ragazzi e ragazze alla sana competizione, a superare le paure, a mettersi in gioco, ad avere maggiore fiducia in se stessi, ad accrescere l’autostima, a scoprire capacità e attitudini nascoste”. Poichè praticare lo sport migliora non solo l’aspetto fisico, ma anche quello psicologico in quanto aiuta a scaricare le tensioni ed a controllare le emozioni, “Tutti i bambini della primaria praticano attività sportive – ha precisato la prof.ssa Barreca – con l’ausilio di esperti che, messi a disposizione dalle federazioni sportive tramite protocolli d’intesa, affiancano i docenti: le classi prime e le seconde praticano pattinaggio con esperti della F. I. S. R.; le terze rugby, grazie alla disponibilità dell’esperto Stefano Tagle; le quarte e le quinte praticano arti marziali, in particolare il karate. Nella secondaria, in aggiunta alle ore curricolari di educazione fisica, fin dallo scorso anno, è stato stilato un calendario d’incontri con Stefano Tagle, consentendo l’approccio al rugby”. “I ragazzi e anche le ragazze – ha aggiunto la prof. Raffaella Pacifico – si sono appassionati al di là delle nostre attese e quest’anno gli allenamenti sono stati finalizzati alla partecipazione ai campionati studenteschi. Il risultato è stato

sorprendente sia per la qualità, considerata la preparazione tecnica di ottimo livello delle altre squadre, sia per l’atmosfera di gioioso e sano spirito di corpo che si è creato tra i ragazzi, all’insegna dell’inclusione e delle pari opportunità di crescita”. Lo scorso anno questi giovani atleti ebbero la possibilità di usufruire dello stadio San Mauro ma quest’anno si sono dovuti arrangiare, utilizzando, gli spazi esterni della sede di via Martiri d’Otranto. Una lacuna delle nostre periferie, bisogna ammetterlo, è la carenza di strutture e impianti sportivi pubblici polivalenti, efficienti, ben corredati di attrezzi e sussidi in cui i giovani possano gratuitamente allenarsi, esprimere le proprie potenzialità ed energie, e, purtroppo, anche le scuole troppo spesso presentano le medesime, gravi carenze. Strutture e attrezzature sportive idonee sono invece indispensabili: valori, infatti, come l’impegno personale, la lealtà, il rispetto delle regole, lo spirito di squadra, l’amicizia assieme alla capacità di conoscere le proprie abilità, saperle valutare e soppesare, sapersi relazionare con gli altri, saper dominare le proprie emozioni fanno parte di una sana pratica sportiva, che offre ai giovani nuove opportunità di crescere, di formarsi, di diventare adulti sani nel corpo e nella mente.

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Ferdinando Loiero “Legalità”. Una parola di cui spesso politici, giornalisti e anche noi, comuni cittadini, ci riempiamo la bocca, riferendoci ad essa come a qualcosa che manca da tempo nel nostro Paese e di cui tutti sentiamo un impellente bisogno. Quando se ne parla quasi sempre lo si fa con nostalgia come se fosse qualcosa che appartiene solo al passato. E’ facile quindi che appuntamenti come quelli del 29 Marzo a Casoria passino inosservati al pari delle altre manifestazioni o cortei che inneggiano a quella sospirata legalità, ridottasi ormai ad uno spettro, ad una leggenda metropolitana. Cos’è e dov’ è questa legalità in nome della quale la gente si riunisce e si prende la briga di presentarsi in piazza alle dieci del mattino? La verità è che la legalità da concetto puramente tecnico (rispetto formale delle leggi) col tempo in Italia si è trasformato quasi in un sentimento. Soprattutto al Sud dove la presenza dello Stato si fa lentamente ma costan-

SOS LEGALITA’

temente più flebile, la legalità diventa una speranza così importante ma anche così facile da dimenticare. E’ per questo che assumono rilevanza iniziative come quella di “orizzonti di giustizia sociale” dell’associazione Libera che il 29 marzo ha portato in piazza Cirilllo a Casoria diverse scuole di Casoria e di Afragola per ricordare chi è morto ucciso dalle mafie per questo nobile sentimento. Con i ragazzi erano presenti diverse autorità, la fanfara dei carabinieri e numerosi interessati all’evento. L’intervento degli organizzatori, tra cui la prof.ssa Maria Saccardo, si è soffermato sulla necessità di continuare a manifestare, imporre la propria presenza e non soggiacere alle consuete logiche omertose che caratterizzano maggiormente il nostro Mezzogiorno ma che rischiano di inghiottire piano piano ogni Paese. Si, perché l’or-

ganizzazione criminale sta diventando sempre più una mentalità, uno stile di vita. L’incarnazione stessa dell’antistato e, di conseguenza, dell’illegalità. Un’ alternativa inaccettabile soprattutto alla luce dei sacrifici che sono stati fatti per difenderci da questa degenerazione. Leggere i nomi di questi “martiri”, come sono stati giustamente chiamati, è sembrato un riconoscimento minimo alla luce della testimonianza e della forza del messaggio che hanno lasciato. Comunque li si voglia chiamare il loro è oggettivamente un esempio di coraggio, determinazione e rispetto delle leggi e dello Stato. Valori e idee di cui si è parlato e che in quel momento hanno preso vita in quella piazza. Sicuramente il tributo migliore che si potesse rendere a questi eroi e probabilmente il primo passo di un percorso che, auspicabilmente, non permetterà alla sospirata legalità di essere solo “un orizzonte”.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Nella suggestiva cornice del Circolo Canottieri Napoli, l’Accademia Nazionale dei Sartori in collaborazione con la Federazione Moda di Unimpresa, ha organizzato la decima edizione del “Manichino d’Oro”, tappa regionale del concorso sartoriale nazionale. L’evento, con l’obiettivo di mantenere alto il prestigio della sartoria “Made in Italy” nel mondo, ha visto gli allievi dell’Accademia Bassolino mettersi in evidenza con i propri lavori, distinguendosi ed aggiudicandosi un doppio premio “Ago d’oro” e l’ambito “Ditale d’oro”. Orgoglio e particolare soddisfazione per le allieve Sofia Marseglia, Rosa Esposito e Rita Dell’Aversano, destinatarie dei prestigiosi riconoscimenti, insieme ad Elisa Marseglia e Luisa Sentore alle quali è stato conferito il premio Antonelli. Il segreto del successo dell’Accademia S.P.M. Bassolino, che ne costituisce anche il suo punto di forza, è l’estrema cura che le docenti dedicano agli allievi, trasferendo loro, attraverso una didattica attenta e sperimentata, le conoscenze, la ricerca, l’esperienza e la professionalità accumulate in circa quaranta anni di attività, grazie ai percorsi formativi di Moda e Design

che si tengono presso la sede di Casoria in via Volturno 32. Un’offerta formativa qualificata ed adeguata, al passo con i cambiamenti che le sorelle Annamaria e Dora Bassolino sostengono con assoluta dedizione e rigore, senza mai trascurare la creatività dei singoli ma indirizzandola e guidandola affinché venga fuori il vero talento. Altro elemento che caratterizza l’operato della S.P.M. Bassolino è l’importanza di trasmettere e di mantenere vive le tradizioni artigianali, di cui la nostra regione è ricca e che sono il fondamento del vero Made in Italy. Tutto questo fa la differenza. Differenza che si evidenzia ad ogni evento che vede coinvolti gli allievi dell’Accademia Bassolino: creatività, eleganza, sartorialità, un connubio perfetto per un futuro che non teme confronti; perché l’Alta Formazione è oggi più che mai importante per essere sempre più competitivi a livello internazionale. La Moda rappresenta un settore in continua espansione ed offre notevoli possibilità occupazionali alle giovani generazioni. Auguri, quindi, per un futuro sempre ricco di conferme e successi all’Accademia Bassolino ed ai suoi allievi.

Ori per l’Accademia Bassolino al X Concorso il “Manichino d’oro”


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1979 / 2019 ...40 anni di noi!

A tutti i soci maggiorenni e i loro indirizzi CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA PER L’APPROVAZIONE DEL RENDICONTO AL 31/12/2018 E’ convocata per il giorno 17/04/2019 alle ore 18:00 in prima convocazione e, occorrendo, per il giorno 17/04/2019 alle ore 19:00 in seconda convocazione, presso la sede sociale in via Nazionale delle Puglie n°234, l’assemblea ordinaria dei soci dell’A.P.D.G.QUASAR per discutere il seguente ordine del giorno: · esame ed approvazione del rendiconto chiuso al 31/12/2018; · attività integrativa estiva; · varie ed eventuali Potranno intervenire all’assemblea tutti i soci in regola con il versamento della quota associativa. Il presidente Galderisi Emilia

TERESA D’ANGELO

La forza di vivere attraverso il ballo

“Gli anziani vere sculture della vita”, nel polo comunale Villa Nestore di Napoli, un circolo nato e voluto dai cittadini del quartiere, come centro di unione, bisogno psicoterapeutico, voglia di rinascere e di non mollare alla vita, divertendosi con tante attività creative e motorie quali il ballo. In prima persona ho intervistato questi ultra sessantenni che hanno grinta da vendere, sono stata per un pomeriggio animatrice, ballerina ed inviata, proponendo varie cose, facendo tante domande sulla vita e sulla funzionalità del circolo, dove tutte le attività di ballo si svolgono tra il martedì ed il giovedì. Anziani sognatori, profeti di vita, che raccontano dal dopoguerra ad oggi tutto il lavoro svolto, la vita di famiglia, le proprie disavventure che sono fatti comuni un po’ a tutti. Ma ciò che li rende eroi della propria età è la voglia di lottare, di mettersi in gioco, la gioia di incontrarsi come adolescenti nei giorni di ballo, la grande apertura psicologica nel rapportarsi con altre persone, fare amicizie nuove per poi condividere lunghi pomeriggi insieme. Animando un po’ il pomeriggio con i balli latini, sono rimasta affascinata dalla grinta, dal ritmo, dal costante impegno di donare sorrisi, di regalarsi risate insolite dalla vita reale. Fonti di saggezza, spensieratezza, dovrebbe essere così il futuro molti più nonni Social e ballerini.

Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari.

Un’attività che si distingue per serietà e professionalità sul territorio casoriano, il negozio Cantanè style (Aniello) di Casoria sta festeggiando i 40 anni di attività. I componenti della famiglia, insieme ad amici e clienti, si ritroveranno domenica 7 Aprile al negozio in via G. Pastore 27 di Casoria per celebrare l’anniversario in un clima di allegria e commozione. 40 anni di duro lavoro trascorsi in un soffio, ma anche fra le emozioni nel rendere ogni volta soddisfatti i propri clienti con look sempre innovativi ed unici. E, ancora oggi, per lo staff è sempre bello vedere il sorriso felice del cliente che riceve la sua nuova capigliatura sempre alla moda. Il fondatore dell’attività è Aniello Cantiello che ha iniziato la propria attività di parrucchiere per uomo già alla giovane età di 12 anni poi dopo varie esperienza ha deciso di intraprendere la propria carriera autonomamente e così fondò il suo negozio nel 1979. Inizialmente si è avvalso della collaborazione di vari dipendenti poi col passare degli anni sono subentrati i suoi figli Antonio ed Emanuele. Oggi Emanuele, 26 enne ricco di idee e grandi risultati, gestisce e collabora l’attività con nuovi metodi di marketing e vendita, metodi attualmente fondamentali sul mercato sempre più avanti coi tempi e nuove tecniche di taglio acquisite grazie ai numerosi corsi di aggiornamento che vedono Emanuele sempre protagonista. “Ci riteniamo un’azienda seria, trasparente, umile e sempre disponibile”. La nostra priorità è sapere il cliente sempre soddisfatto, perché il ‘passaparola’ è stato anche un punto di forza per fare in modo che la nostra attività sia cresciuta in questi anni. Noi della “Cantanè style” ci auguriamo che l’operosità e serietà, che ha animato la nostra vita lavorativa, sia stata trasmessa in pieno ai nostri clienti sperando di dare sempre di più! Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

Editore CASORIA DUE s. a. s società messa in liquidazione

Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA Tiratura 7000 copie. Distribuzione gratuita. Questo numero è stato chiuso il 04 APRILE 2019

Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Capri, 2 - 80026 Casoria (NA) - Tel. /Fax 0817311062 email: casoriadue@libero. it

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