DOMENICA 26 NOVEMBRE 2017
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ANNO XVI - N° 35 - DOMENICA26 NOVEMBRE 2017
LA MIA NAPOLI & IL NAPOLI
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LA MIA NAPOLI & IL NAPOLI EDITORIALE di Nando Troise
E’ tornata la serie A. Battuto il Milan, oggi, domenica 26, il Napoli gioca alle 15 ad Udine ed ad attenderla ci sarà un ex, per la prima volta sulla panchina dell’Udinese, Massimiliano Oddo. Non è stato ancora metabolizzato il dramma della nazionale italiana di calcio. L’Italia di Ventura non ha ottenuto la qualificazione ai Mondiali, che si terranno nell’estate del 2018 in Russia. Due gare difficili, in 180 minuti Chiellini, Belotti ed Immobile non hanno dimostrato, insieme ai loro compagni, i valori di una Nazionale che è stata quattro volte Campione del Mondo. Due partite dove l’Italia non ha messo in mostra le capacità tecniche, la sua grande esperienza e le qualità morali, mentali e psicofisiche. L’Italia aveva bisogno della partecipazione mondiale. Tornato il campionato, il Napoli ha giocato e battuto il Milan. In questa settimana, invece, Sarri ha esaminato, nella quiete di Castelvolturno, con animo distaccato ed analitico, come ritornare vittorioso dalla insidiosa trasferta di Udine. Dovrebbe analizzare e siamo sicuri che
lo farà anche il rapporto con le riserve, le seconde linee, con Maksimovic in particolare. Tra i tanti punti forti di questo allenatore è il suo modo di tenere rapporti netti e chiari con tutti: cioè società, stampa e tifosi, senza punti oscuri, bui e nemmeno grigi. Hanno giocato tutti i campionati: la serie D, l’Eccellenza, la Prima, la Seconda Categoria, il Settore Giovanile. I campi di calcio sempre affollati. Ai tifosi di queste squadre il calcio non manca. I campionati giovanili, da poco iniziati, consentono ai giovani aggregazione, socializzazione, attività fisica e rispetto delle regole. “La fabbrica dei sogni” del mondo calcistico giovanile continua… Martedì pomeriggio la squadra Primavera del Napoli è stata impegnata, con il suo nuovo allenatore, Beoni, in una gara determinante per il passaggio del turno di Youth League, con lo Shaktar Donetsk venendo sconfitta per 2 a 1 ma grazie al pareggio tra Manchester City e Feyenoord ci sono ancora speranze di passare
il turno. Veniamo a Napoli, alla mia Napoli. E’una Città assediata da se stessa e prigioniera dei suoi mali. E’, però, bellissima! Il degrado corrode Napoli come una ruggine inarrestabile, distruttiva, paralizzante. La malattia che affligge Napoli, città di una bellezza stratosferica, antica signora, nata nobile, oggi scalmanata, perché violentata “dint a nu vico scuro”, seduta sui gradini della Chiesa del Carmine ad aspettare la carità. Chi avrebbe mai pensato che le belle signore con abiti di seta fine e drappeggiati di via Calabritto e vico Belledonne a Chiaia scendevano in corteo per protestare il degrado di Chiaia, “il salotto bello della Città”. In pieno centro lo stesso degrado che trovi a via Ghisleri o al Rione De Gasperi di Ponticelli. I Quartieri Spagnoli, il Pallonetto di Santa Lucia, Forcella sono l’esatto opposto di quanto hanno a pochi metri di distanza e cioè via Roma, via Santa Lucia, Piazza Plebiscito o il Rettifilo. continua a pag. 5
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DOMENICA 26 NOVEMBRE 2017 SEGUE da pag. 3
Sono il cono d’ombra della città impiegatizia, dei quartieri borghesi (via Michelangelo Schipa, via Tasso, via Depretis o via Cesario Console), delle professioni e del commercio. In questi posti non vi è distanza fisica ma distanza sociale, una divisione che taglia il Corpo di Napoli in più parti, sempre più indifferenti, estranee e nemiche. Questo miscuglio delle carte sociali convive ed è la materia prima dell’Oro di Napoli. A Napoli non ci sono mai stati ghetti, perché non ne aveva bisogno. I pochi metri di strada o di cortile che separano, per esempio, il Pallonetto di Santa Lucia con via Santa Lucia e via Chiatamone o quelli di vico lungo San Matteo da via Toledo, erano una distanza invalicabile. Abitare in un basso dell’Arco Mirelli o ai piani alti di vico Fiorentine a Chiaia,
5 significa vivere su piani differenti del tempo, appartenere a storie diverse. L’accordo di convivenza sta per saltare. I Quartieri Spagnoli, Forcella, Masseria Cardone, Cupa dell’Arco, Secondigliano, Scampia, la Sanità si saldano e potrebbero occupare tutto il resto. Questo è uno dei motivi che Napoli somiglia sempre di più a un suk mediorientale. Tornando da Roma, arrivando in Piazza Garibaldi, dopo aver ammirato la bellezza e l’organizzazione della Città Eterna, ti imbatti nelle immagini di squallore del Corso Umberto e del Corso Garibaldi, una immagine indegna di una Città che è tra le più belle del Mondo. Ed è Attanasio, l’antica pasticceria che fa le migliori sfogliatelle al Mondo, a ricordarcelo: “Napoli tre cose tene e belle: o mare, o Vesuvio e sfogliatelle”. Lo spazio di quelle aziende, famose nel mondo, e dei bellissimi alberghi della
bellissima Piazza Garibaldi nelle mani dei soliti abusivi e la loro arroganza, la cattiva educazione e la criminalità. La movida, i parcheggi selvaggi, il traffico, le corsie preferenziali sistematicamente invase. Anche contro tutto questo le carte sociali abitanti nel salotto buono di Chiaia e del Vomero hanno manifestato con un corteo di protesta. Due facce di un male fisico, Mergellina e via Baku, che sta condannando la città più bella del mondo a un destino di degrado da terzo mondo. Auguriamo che i cortei dei suoi cittadini, sia essi quelli di Chiaia o i movimenti studenteschi o gli operatori dei centri sociali, abbiano il fragore del tuono. Bisogna, sempre, tutti insieme, operatori della carta stampata, delle trasmissioni televisive e radiofoniche ed i portali di informazione, denunciare l’inerzia colpevole che può condannare Napoli.
CIRO TROISE
Da Genova un segnale importante: il Napoli ha ribaltato il confronto con la Juve In Italia la priorità è non prenderle, al terzo anno di Sarri il Napoli sembra aver interiorizzato questo concetto
Il Napoli rispetto ad un anno fa ha undici punti in più, ha segnato undici gol in più e ne ha subiti cinque in meno. La crescita degli azzurri è evidente, non c’è solo l’Ottobre nero del 2016 a fare la differenza. I progressi sono nella mentalità, nella maturità di squadra, nella capacità di stringere i denti nei momenti difficili, nella forza dettata da quel sogno condiviso che consente di gettare il cuore oltre l’ostacolo in campo. Nel secondo tempo di Napoli-Milan, gli azzurri sono calati vertiginosamente, concedendo il pallino del gioco ai rossoneri. Il calo merita una riflessione ma ha consentito al Napoli d’osservare anche degli spunti positivi: su tutti la capacità di difendere in area di rigore con l’avversario che forniva due punti di riferimento come Kalinic e Andrè Silva. Il Milan non è mai stato pericoloso, ha calciato verso la porta di Reina soprattutto dalla distanza, sia sul gol di Romagnoli che sul tiro di Bonaventura deviato dal portiere spagnolo in calcio d’angolo. Il Napoli sta accorciando la distanza con la Juventus proprio sulla fase difensiva, lo dimostrano i numeri. I bianconeri hanno due punti in meno rispetto all’anno scorso, hanno segnato nove gol in più grazie alla varietà e alle qualità delle soluzioni offensive a propria disposizione ma ne hanno subiti cinque in più. La Juventus ha sofferto tutte le squadre aggressive che ha affrontato, quelle che hanno provato a portare i duelli nella metà campo della formazione di Allegri: l’Atalanta, la Lazio e la Sampdoria. Il pensiero va anche alla supersfida del 1 Dicembre, quando il Napoli, non commettendo errori, ha la chance d’infliggere un
altro colpo a Buffon e compagni. La vittoria contro lo Shakhtar rappresenta un altro segnale, il Napoli è stato capace di accettare le sofferenze imposte dalla squadra di Fonseca nel primo tempo, ha aspettato l’inevitabile calo nel ritmo degli avversari e, complice una splendida giocata di Insigne, ha cambiato l’inerzia della gara. L’episodio è stato determinante ma ridurre tutto ad esso sarebbe parziale e riduttivo. Non è un caso che il Napoli affrontò meglio il secondo tempo rispetto al primo anche in Ucraina e, senza l’errore di Reina sulla rete del momentaneo 2-0 e quello di Milik sotto porta che avrebbe dato il 2-2 al Napoli, la partita sarebbe stata rimontata. Lo Shakhtar al massimo delle sue capacità d’accelerazione è un avversario ostico per tutti ma, quando abbassa i ritmi, vengono fuori dei limiti soprattutto nelle letture difensive. Il Napoli e lo Shakhtar si somigliano e soffrono gli avversari che a ritmi alti sanno imporre il proprio gioco, copione che le due squadre sono abituate a recitare e non a subire. All’ultima giornata non basterà battere il Feyenoord ma bisogna sperare nella professionalità del Manchester City e magari nel desiderio delle alternative, che probabilmente saranno chiamate in causa, di mettersi in mostra. Il pensiero, però, va prima all’Udinese che punterà sulla cura di Massimo Oddo, arrivato martedì al posto di Delneri. Ritorneranno i titolarissimi, sulla fascia sinistra ci sarà Mario Rui, che sta intensificando il percorso per potenziare la sua tenuta atletica, e a centrocampo Allan e Jorginho.
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Casoria. Il Cardinale Sepe nella parrocchia S. Maria Francesca delle Cinque Piaghe per il 150° della canonizzazione della Santa dei Quartieri Spagnoli
“RESTITUIRE DIGNITA’ AGLI ULTIMI CON I PROPRI TALENTI” Offerto il pranzo a 100 poveri della comunità parrocchiale
Accolto il in un clima di festa e di grande gioia il Cardinale Crescenzio Sepe in visita, Domenica 19 Novembre, alla parrocchia S. Maria Francesca delle Cinque Piaghe in Casoria, via Nazionale delle Puglie, a conclusione di una settimana di eventi liturgici celebrati in occasione del 150° anniversario della canonizzazione della Santa a cui la Chiesa è dedicata, motivo per il quale vi è stata l’ esposizione e la venerazione del simulacro del Suo corpo e dei Suoi resti mortali. Tra i bambini del catechismo che sventolavano felici pon pon colorati, l’Arcivescovo ha fatto il suo ingresso nel Tempio, seguito dal parroco don Jonas Gianneo, mentre il coro intonava il canto dell’Alleluja. Nel saluto introduttivo, don Jonas, dopo aver evidenziato che due celebrazioni eucaristiche della settimana erano state presiedute dai Vescovi ausiliari, S. E. Mons. Gennaro Acampa e S. E. Mons. Lucio Lemmo, ha ringraziato Sua Eminenza per l’instancabile “zelo pastorale con cui scuote la comunità diocesana”, per orientarla con sollecitudine paterna verso i valori evangelici, ponendo in rilievo che nell’ultima lettera pastorale, “Alloggiare i pellegrini”, ha indicato come modello di esemplare virtù cristiana anche S. M. Francesca delle Cinque Piaghe, avendo Ella resa la Sua casa, nei Quartieri Spagnoli, “un cenacolo di preghiera e di carità , accogliendo emarginati, bisognosi, derelitti, abbandonati”. Al riguardo, il Parroco ha sottolineato che, grazie alla disponibilità e alla generosità di famiglie parrocchiali, 100 poveri della comunità parrocchiale, in concomitanza con
la “Prima Giornata mondiale dei Poveri” istituita dal Papa, erano stati invitati a pranzo e sarebbero stati accolti a tavola dallo stesso Cardinale, che avrebbe banchettato con loro. Il Cardinale, dopo la proclamazione della Parola di Dio, nell’omelia ha innanzitutto richiamato il senso profondo della “I Giornata Mondiale dei Poveri”, istituita da Papa Francesco per sensibilizzare credenti e non credenti su “un dramma umano, sociale, morale e religioso”, che si consuma ogni giorno nell’indifferenza generale. “Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe” ha rimarcato “é stata elevata agli onori degli altari nel 1867, prima donna napoletana ad essere canonizzata, per essere stata testimone fulgida dell’amore di Cristo, aprendo il suo cuore ai bisognosi, ai deboli, ai miseri, agli “scarti” della vita a cui nessuno si rivolgeva, manifestando lo stesso amore incondizionato che il Signore aveva incarnato nella sua vita terrena, guarendo gli ammalati, consolando i derelitti, accogliendo i peccatori. Sì, Ella, nel dedicare la Sua vita ai poveri, ha restituito loro la dignità perduta, il senso pieno della vita, mostrando che tutti siamo ugualmente figli di Dio, il Quale, come tutte le mamme, presta un’attenzione particolare a coloro che più hanno bisogno di sentirsi accettati, curati, amati”. Ha, poi, sottolineato, richiamando una riflessione del Papa, che “l’amore verso Dio e l’amore per il prossimo” sono inscindibili e che “dobbiamo amarci con i fatti, con le opere, volerci bene realmente, non a chiacchiere. E’ il modo concreto con cui ci ama Dio che ha incarnato il
Suo amore con gesti concreti fino a dare la vita per noi. “Oggi” ha proseguito Sua Eminenza “anche nelle nostre realtà territoriali ci sono tanti poveri che non riescono a vivere con dignità e neanche a sopravvivere”, puntualizzando che “è diffusa una povertà non solo materiale, ma anche affettiva, sociale, morale e culturale. Tante forme di deprivazione (soprusi, violenze, immigrazione forzata, privazione della libertà…) interpellano noi cristiani, chiamati a tenere occhi, orecchie e cuore aperti per partecipare alle necessità dei fratelli, come Cristo che si è fermato, inginocchiato, ha messo il grembiule per servire. A questo punto, il nostro Arcivescovo, facendo riferimento al brano del Vangelo di Matteo, “la parabola dei talenti”, proclamato durante la liturgia della Parola, ha esortato vivamente i fedeli a far fruttare le loro qualità ricevute dal Signore (vita,intelligenza, doti) per rendere il mondo migliore, più vivibile e a misura d’uomo. Chi si chiude nel proprio guscio, anteponendo a tutto e a tutti unicamente i propri
interessi, come il servo della parabola che ha sotterrato il suo talento, compie una scelta antievangelica, perché il Signore ci ha offerto i talenti, pochi o molti non importa, per gli altri, per metterli a disposizione di chi ne ha bisogno. “Noi siamo per gli altri” ha affermato “siamo per donarci agli altri, come S. Maria Francesca delle Cinque Piaghe che ha fatto fruttare i propri talenti per restituire agli ultimi la dignità di figli di Dio. Ecco la conclusione del Cardinale Sepe: “Quanto più facciamo del bene, tanto più riceviamo da Dio nella vita eterna, vita di felicità, di gioia infinita, come Maria, che ha posto i Suoi talenti al servizio di Gesù. Durante il pranzo con i poveri, si è percepito con chiarezza che le parole del Cardinale pronunciate sull’altare si sono concretizzate in gesti di amore, di accoglienza, di affetto, di prossimità fraterna: a tutti i poveri, infatti, è stato donato non solo il cibo che nutre il corpo, ma anche quello che ristora il cuore: sorrisi, ascolto, dialogo, carezze, vicinanza premurosa.
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CARMEN PALUMBO Questa settimana abbiamo avuto il piacere di intervistare Franco Rasulo, giornalista e responsabile del settore sport, cultura e spettacolo, su Repubblica di Napoli. A lui abbiamo chiesto quanto sia stato difficile raggiungere il suo sogno, soprattutto affrontando le tante difficoltà, che inevitabilmente si incontrano in questa professione. Abbiamo anche cercato di capire, seguendo l’attualità, il suo rapporto con il giornalismo cartaceo e quello on-line ed infine gli abbiamo chiesto un consiglio, per tutti i giovani che intendono scegliere questo mestiere per il proprio futuro. Carissimo Franco, in che modo è iniziata la sua passione per il mondo del giornalismo? In questo mondo la passione nasce presto, nel mio caso fin da bambino. Ho iniziato a scrivere su un giornalino locale, fatto con pochi amici, che poi portavamo a stampare in tipografia. Il grande inizio però per me è stato con i settimanali sportivi del Mattino, Sport Sud e Sport del Mezzogiorno. Facevo la corrispondenza per il Mattino, da Grumo Nevano, seguivo la Grumese e più in là anche altre squadre come la Frattese. Lo sport insieme alla cronaca, secondo il mio parere, è il settore che ti dà di più nel mondo del giornalismo. Così come la cronaca riesce a temprarti sul campo, nello sport in alcuni aspetti devi essere ancora più bravo, perché in questo settore la notizia in realtà non esiste da sola, sei tu che devi imparare a crearla e valorizzarla. Adesso dopo anni di esperienza giornalistica scrivo più raramente, mi occupo della sezione sport, cultura e spettacoli
INTERVISTA A FRANCO RASULO: RESPONSABILE SPORT E CULTURA DI REPUBBLICA
su Repubblica Napoli. Cosa può dirci del rapporto tra giornalismo cartaceo e giornalismo online? Io penso che il giornalismo on-line oggi sia il principale competitor del giornalismo cartaceo, che come tutti sappiamo sta vivendo una crisi profonda. Le motivazioni di questo cambiamento riguardano i lettori moderni, in particolare i giovani, che ormai non comprano più i giornali, ma sono abituati ad avere la notizia a portata di clic. Secondo il mio parere il giornalismo on- line è un nuovo tipo di comunicazione, che è andato però a ribassare il vero e proprio significato di giornalismo. Oggi apparentemente è più facile accedere a questa professione, tramite l’on-line tutti possono scrivere ed esprimere la propria opinione, ma la qualità di questo servizio si è sicuramente ribassata. Infine quale consiglio si sente di dare ai giovani che hanno scelto di intraprendere la sua stessa strada? Oggi rispetto alla mia epoca, la situazione si è complicata notevolmente. Non consiglio di fare master o altri corsi di comunicazione, la pratica sul campo è la cosa principale per iniziare. Naturalmente come in tutti casi, il giornalista ha bisogno di una buona dose di fortuna per sfondare, ma a differenza di altre professioni, qui la bravura deve esserci per forza. Nel nostro mestiere non ti puoi nascondere, sia se scrivi per la carta, sia se lavori per la radio o per la televisione, il confronto è diretto e non puoi mai bleffare. La fortuna dunque è essenziale per l’inizio, ma dopo bisogna continuare con le proprie forze e se hai talento viene sempre fuori.
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Alessandra Vergara
Grande audience per Antonio Ottaiano, ospite d’onore a Show Napoletano
Come ogni lunedì ore 19.00 si è sintonizzati su Prima Tv Napoli, canale 199-873 del digitale terrestre, per vedere Show Napoletano, il programma ideato e condotto dal giornalista Giuseppe Nappa. Show Napoletano non è il primo programma ideato da Nappa. Tutti ben ricordano “Occhio All’Artista”, un programma televisivo di approfondimento del mondo dello spettacolo che ha dato successo e grandi soddisfazioni al giornalista ancora oggi attivo. Questa volta a Show Napoletano però si è assistiti ad una puntata speciale. Il cantante e attore Antonio Ottaiano è stato ospite d’onore al programma. Antonio si è aperto davanti alle telecamere con l’intervista di Giuseppe Nappa. Un’intervista davvero unica che ha toccato tutti i punti fondamentali della vita di un
grande artista come lui. Ottaiano di certo non si è risparmiato nel rispondere alle domande con grande sincerità e professionalità. Il pubblico da casa ha potuto assistere ad un momento non solo di grande spettacolo, ma di forti emozioni. “Antonio Ottaiano voglio concludere alla Gigi Marzullo “Fatti una domanda e datti una risposta”. “Perché sono venuto in questa televisione e in questo programma? Perché stimo e voglio bene a Giuseppe Nappa”. Ed è proprio così che Antonio Ottaiano decide di concludere la sua intervista. Giuseppe Nappa, a nome del suo programma e della televisione che lo ospita, vuole ringraziare il grande cantante e attore soprattutto per il forte audience della puntata grazie all’artista intervenuto.
BIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE
a cura della Dott.ssa Flavia Altieri, Biologo Nutrizionista
L’importanza della ‘’linea’’ in televisione
La società di oggi vive di apparenze; soldi, case, auto e un fisico perfetto sono spesso gli ideali seguiti dai giovani, ma anche dai più maturi. Nel quotidiano la televisione spesso ci impone un fisico perfetto, privo di difetti e irregolarità; ma quanto tutto questo può essere deleterio per la nostra vita? Il discorso è davvero sottile, in quanto tutto quello che ogni giorno guardiamo in tv può essere d’esempio per tutti, soprattutto per i più piccini; oggi è normale consumare merendina dai dubbi ingredienti, è normale essere in sovrappeso pur sapendo tutti i rischi corsi, è normale l’obesità e la malattia. E’ essenziale quindi che vengono attivate politiche che sottolineano l’importanza dell’equilibrio e come sappiamo l’equilibrio e la virtù stanno sempre nel mezzo. L’obesità è considerata una patologia endemica, poiché diffusa in una popolazione geograficamente circoscritta. Nello specifico l’obesità è prerogativa tipica, anche se non esclusiva, dei Paesi occidentali, dove circa 1/3 degli abitanti è sovrappeso. Secondo i dati ISTAT, nel
1999 gli Italiani sovrappeso erano circa il 33,6% della popolazione, mentre gli obesi erano “soltanto” il 9,1%. Da allora ad oggi il dilagare dell’obesità non ha accennato rallentamenti, tanto che ha ormai raggiunto la soglia del 10% (9,8%). Cresce anche il numero di Italiani sovrappeso, passati dal 33,6% del 1999 all’attuale 34,2%. Il dato più allarmante riguarda la diffusione del problema tra i bambini di cui l’Italia detiene, insieme alla Gre-
cia e alla Spagna, il triste primato. Oltre un terzo dei bambini italiani di età compresa tra i sei e i nove anni è infatti in condizioni di sovrappeso o obesità (34,1%). La televisione rappresenta uno dei più imponenti mezzo di comunicazione, non solo di gossip e news, ma anche di temi importanti come l’obesità; essa deve imporre e sottolineare ciò che è giusto. L’obesità rappresenta malattia e la malattia non è giusta. Ecco come chi si espone televisivamente deve dare il buon esempio, cercando di non enfatizzare la vecchia credenza secondo cui ‘’ grasso è bello’’. Grasso vuol dire rischio, grasso vuol dire pericolo. Chi si espone in Tv deve essere un modello per chi lo segue, deve sottolineare l’importanza di una corretta alimentazione e dell’attività fisica e la pericolosità dell’essere sedentario e in sovrappeso. Ciò non significa assolutamente fare propaganda ad un eccessiva magrezza che è sintomo di pericolosità allo stesso modo, ma cercare di raggiungere una buona forma fisica e in salute. D’altronde si sa, ‘’ mens sana in corpore sano’’!!
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ANTONIO VALENTI
Carmine Testa story: per me il pallone è stato la vita “Ma per fortuna che c’è il Riccardo che da solo gioca al biliardo, non è di grande compagnia ma è il più simpatico che ci sia” cantava il Giorgio Gaber prima maniera, siamo fine anni 60; stesso periodo e da noi, “don” Riccardo a biliardo non gioca, ma lo vigila nella sede del Margherita Miano: boccetta e tressette di sera; calcio la domenica sul campo e, nei discorsi, tutti i giorni. E’ qui che comincia l’avventura calcistica di Carmine Testa, nel mondo del pallone di tutto e di più. “Nel calcio, tranne che presidente e allenatore, ho ricoperto tutti i ruoli possibili e immaginabili, il Margherita Miano è stato il mio viatico calcistico”. Un mondo e un’anima, a metà anni settanta: in campo Carlo ‘o tabaccaro, Pellegrino, Pesce, Spanò, e i gioielli mancati Bottiglieri, Buonocore e Iorio; “Ugariello” factotum delle giovani leve. “Buonocore ebbe la rottura del menisco che, all’epoca, era cosa piuttosto complessa; Iorio fu ceduto al Portici in serie D, punto massimo della sua carriera, poi col rientro la fase calante, fu ceduto al Secondigliano. A sua discolpa va detto che esigenze familiari lo costrinsero ad un impegno extracalcistico che incise negativamente sulla sua carriera”. Location via Regina Margherita, a quattro passi dall’allora “Terra di Cardone”, dopo tristemente famosa come “Masseria Cardone”; Secondigliano era Quartiere di una tranquilla borghesia basata, principalmente sul commercio, gli Improta col mulino, i Nocera col commercio e i Marseglia con le gioiellerie; la Metropolitana era, ed ancora è, di là da venire ma c’era almeno la Piedimonte, non era la Freccia, più una fionda, comunque ti portava in tanti paesi Poi personaggi “storici” come Zuppella con le sue pizze nel rutiello che ancora resistono con i suoi eredi; ancora le sue sette feste, oggi zero, e, quando si “andava in campagna”, trattorie rinomate. “Una di queste trattorie, sul Corso, poi sarà faraonica sede del Secondigliano Calcio e sarà sede del calcio mercato minore, una sorta dell’Hotel Gallia del calcio minore per molti anni”. Era un altro calcio, vero Carmine? “Era un calcio dove parlavano in pochi ed erano ascoltati; oggi parlano in tanti, forse in troppi. A Secondigliano se parlavano il presidente Peppe Paciolla o il mister Antonio Stornaiuolo era Vangelo; a Miano eravamo ascoltati io e Ciccio Russo, mio maestro di vita e di calcio”. Personaggio storico del calcio mianese Ciccio Russo, prematuramente scomparso, proprietario del Bar Don Guanella, per cui era anche conosciuto come Ciccio do’ don Guanella, e poi Presidente della Libertas Miano che sarà la prima squadra di Miano ad approdare in prima categoria. Personaggio tosto Ciccio Russo di cui sei stato amico fraterno, vero Carmine? “Da dirigente poi diventò anche allenatore e fu un giorno che mi disse: se lo fanno in tanti perché non possiamo farlo anche noi che abbiamo tanta esperienza? Detto fatto e andò in panchina. Tosto certamente, a un gruppo di dirigenti, davano mille lire
al mese, che lo contestavano dopo una sconfitta disse: quando rientriamo in sede vi restituisco le quote che avete dato”. Poi, capita nelle migliori famiglie, la scissione che originò Rinascita Secondigliano e Margherita Miano dall’altra, ovviamene Carmine fu sempre Margherita “Per qualche anno ancora, poi sono stato per qualche anno al Secondigliano con Peppe Paciolla presidente e Guarracino vice presidente, altri tempi e altri uomini”. Ovviamente di calcio non si campa: a quei tempi non era un business. Come sbarcavi il lunario? “Facevo l’imprenditore ed avevo una fabbrica di cucine a Via Trentino, una traversa della stessa via Regina Margherita che rilevai e mi diede grossissime soddisfazioni, lì avevo iniziato facendo il ragioniere, quando poi la fabbrica stava per fallire la rilevai”. In pratica facevi casa e bottega o meglio pallone e lavoro. “Certamente il mio marchio “Good Line” si impose a livello nazionale e fui invitato anche a delle Fiere con Scavolini, Snaidero e Ariston; dopo aprii uno show room ad Aversa e tutto procedeva per il meglio, poi per costruire la tratta della Metropolitana fino ad Aversa, per oltre sette anni, loro chiusero la strada su cui si trovava lo show room, e io chiusi l’Azienda, non passava più nessuno”. A quel punto sentisti il richiamo della foresta calcistica. “In realtà dal calcio non mi sono mai allontanato completamente, organizzavo Tornei con molti giocatori di buon livello cui, in cambio, offrivo sostanziosi sconti sull’acquisto delle mie cucine. Dopo la chiusura aziendale Enzo Montepiccolo, mio padre e molti altri amici dell’ambiente calcistico, in cui avevo ancora tantissime conoscenze, mi spinsero a fare il Corso per Procuratore”. Anche qui grosse soddisfazioni. “Ho avuto la Procura di oltre cento calciatori anche a livello di serie C e B. Sotto l’aspetto umano quello che mi è rimasto più impresso è stato Ernesto Verdolino, come persona la più straordinaria, si concedeva lo ‘strappo’ di una pizza fritta una volta l’anno e volle che mangiarla con me. Il rimpianto più grande fu Gigino Nocera, avevo il suo cartellino e dopo soli due giorni venne un suo parente a chiedermelo, non volli contrariarlo e accettai, penso che avrei dovuto insistere. Ho mollato quando ho capito che l’ambiente non faceva più
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per me, di calcio tutti parlano ma pochi ne capiscono, genitori in primis; spesso non si rispettano le regole del gioco mentre io, per dirne una non ho mai avvicinato ragazzi per età non tesserabili”. Poi la politica, un’altra tua passione. “A Scampia sono stato vice presidente della Municipalità con oltre mille voti; durante quella Consiliatura, costruimmo, su
11 un mio input, Ufficio Postale di via Bakù e Sede della Circoscrizione”. Perché hai abbandonato il tuo impegno politico. “Ero stato eletto nel CCD di Clemente Mastella e quando il Partito decise la svolta della sua linea politica cambiando alleanze non ho condiviso quella scelta e ho preferito lasciare”. Passasti appresso con un ritorno nel campo imprenditoriale, editoriale questa volta. “Sì, rilevai il giornale “Il Corriere del Pallone” che ebbe un grosso boom di vendite ed ancora oggi mi dà grosse soddisfazioni permettendomi, tra l’altro di “vivere” ancora il Calcio”. E non finisce qui. “Sempre a Scampia mio figlio Maurizio ha una Scuola Calcio, si può dire che fa di tutto e di più; io ne sono Presidente Onorario oltre a curare le relazioni con le Istituzioni. Oltre 220 ragazzi iscritti; 9 squadre e la soddisfazione di aver lanciato ragazzi come Letizia; Caiazza è all’Udinese e molti altri ragazzi sono stati e sono impegnati in quarta serie”. Si può dire di te certamente: calcio, calcio, fortissimamente calcio. “Per me il pallone è stato la vita”.
Le interviste di Nando Troise ogni sera alle ore 20.30 sui Canali 210 dgt - 613 dgt - 694 dgt Corso di Formazione in
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SPETTACOLO ORGANIZZATO DALLA Antares Danza ANTARES Danza è orgogliosa di presentare “Schiaccianoci!”, spettacolo di danza in due atti. Rispolverando un intramontabile classico natalizio, questa nuova produzione diretta da Luca Peluso, performer e coreografo nel settore musical in Italia, porta in scena un numeroso cast di giovanissimi artisti. Lo spettacolo narra le vicende di Clara, una dei bambini affidati alle cure del terribile orfanotrofio Drosselmeyer, che riceve in dono uno schiaccianoci il giorno di Natale. Come in un sogno lo schiaccianoci magicamente prende vita, trasportando Clara e gli altri bambini oltre le mura dell’orfanotrofio in un mondo fantastico. Il progetto nasce con lo scopo di promuovere un’attività di Teatro Ragazzi nel settore danza, facendo leva sulla grande valenza educativa e pedagogica che il
teatro ha per il fanciullo. A tal proposito, il giovanissimo cast dello spettacolo si esibirà in un due matinée scolastiche, rispettivamente alle ore 9 e alle ore 11:30 di martedì 28 novembre, presso il Teatro Lendi di Sant’Arpino. Le due repliche avranno come pubblico numerosi allievi di istituti primari e secondari del territorio, abbattendo in questo modo le barriere generazionali e rafforzando il legame tra attore e spettatore. In collaborazione con “Rete di Cittadinanza e Comunità” lo spettacolo verrà replicato anche alle ore 20:30. I proventi della serata saranno devoluti al Progetto Veritas, il più grande progetto scientifico interamente creato dal basso in Terra dei Fuochi che, grazie al Prof. Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Health Research Or-
ganization di Philadelphia, studierà la correlazione tra inquinamento e salute. ANTARES Danza opera sul territorio nel settore culturale e sportivo dal 1982, con lo scopo di fondere e sperimentare differenti livelli di esperienza artistica. L’obiettivo principale è contribuire, insieme alle istituzioni educative, ad un’armonica formazione del fanciullo, ad un arricchimento interiore, all’ampliamento dei propri orizzonti artistici, motori e comunicativi. Il “Linguaggio del Movimento” è il filo conduttore di ogni attività svolta, è un lavoro finalizzato alla scoperta di una totalità espressiva, tecnica, gestuale, ginnica e musicale. Riceve nel 2005 l’Alto Patrocinio dal “Parlamento Mondiale per la Sicurezza e la Pace negli Stati - Organizzazione Intergovernativa degli Stati”.
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COMUNICATO STAMPA
PASQUALE FUCCIO: La vile aggressione, che ho subito questa mattina al Comune durante il mio consueto appuntamento con i cittadini, rappresenta l’ennesima conseguenza della disperazione della gente. Lo scellerato gesto di questo soggetto nei miei confronti va sicuramente condannato, ma vanno individuate le reali cause che hanno condotto questa persona ad un atto di tale brutalità nei confronti delle Istituzioni. Un’ ennesimo atto di violenza, figlio del malcontento di un “mezzogiorno” notevolmente distaccato dal resto dell’Italia e lontanissimo dalla visione comune dell’Europa. Noi istituzioni non possiamo diventare bersaglio facile per chi vive nella disperazione, solo perché ogni giorno ci interfacciamo con i reali problemi delle nostre comunità. La speranza è che questo vile atto serva da monito per la politica nazionale, nel tentativo di cambiare una volta per tutte rotta e di dare un’opportunità concreta ai nostri territori. Nel frattempo, per la salvaguardia dell’incolumità di tutti coloro che ogni giorno lavorano all’interno della casa comunale, sarà fissato un solo giorno a settimana per interagire con il primo cittadino. Saranno, inoltre, fissate regole ben più rigide così da evitare spiacevoli atti di violenza. Nei prossimi giorni informeremo la cittadinanza delle nuove regole tramite un comunicato stampa. Andiamo avanti con il nostro lavoro senza sosta per tentare di garantire un futuro di normalità alla città di Casoria.
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Vincenzo Noletto: “Non amo gli stereotipi, nelle mie foto Napoli è quella che puoi vedere per le strade”
Ci sono persone che ti colpiscono subito, appena le conosci, e non sai perché. Ti entrano nel cuore senza bussare e sei proprio tu a lasciare la porta aperta. In amore esiste il termine ‘colpo di fulmine’ ma non ci sono a quanto pare altre espressioni per indicare questa sensazione di benessere quando conosci delle persone speciali in tanti altri ambiti, belle nella loro sensibilità e intelligenza, persone che ti colpiscono per la bellezza della loro anima e che ti ripagano di tutto il dolore dato da quelle persone che ti hanno colpito, sì, ma letteralmente, per farti del male. Persone come Vincenzo Noletto, fotografo classe 1988, ideatore del noto progetto ‘Humans of Naples’ che raccoglie i volti e le storie delle persone che si possono incontrare a Napoli. Vincenzo ti accarezza il cuore già quando parli con lui per la prima volta, ti accoglie a braccia aperte nel suo mondo e in tutte le sue fotografie senti chiaramente un pezzetto di lui, un’impronta preziosa e bellissima. Come è nata la tua passione per la fotografia? “Mi sono avvicinato alla fotografia nel 2009, da autodidatta. Dopo alcuni anni di lavoro mi ritrovai disoccupato da un giorno all’altro, decisi di fare un viaggio in Irlanda per resettare la mia vita, macchina fotografica alla mano”. In che modo secondo te una foto può cambiare la vita? “Bella domanda…. Ci sono foto che hanno cambiato la vita e fanno parte della storia della fotografia, come foto di guerra, foto denuncia e molte altre. Nel mio piccolo, ho potuto documentare la cronaca napoletana facendo fotogiornalismo per tre anni e posso dire che
una foto cambia la vita quando mostra realtà che non sono visibili ai più e a chi è effettivamente capace di recepirne il messaggio”. Come è nato il progetto ‘Humans of Naples’? “Mentre lavavo i piatti. Stavo lavando una padella. Ero inciampato nel progetto ‘Humans of New York’, pensai di rifarlo qui a Napoli. Sono stato a contatto con varie realtà di volontariato a favore della città, ho sempre avuto il desiderio di mettere a disposizione la mia passione per la fotografia per mostrare al mondo Napoli e allora l’ho fatto attraverso i volti delle persone che si incontrano per le strade partenopee”. C’è stata una storia tra quelle che hai raccolto che conservi nel cuore? “È un po’ come chiedere a una mamma
quale dei suoi figli preferisce. Ogni volto per me è come un figlio. Ognuno mi ha dato qualcosa, ricordo le storie di tutti. Dimentico il nome delle persone dopo pochi secondi, ma se mi raccontano le loro storie io le ricordo dopo decenni, perfettamente. Mi entrano nel cuore. Spesso rivedo le persone che ho fotografato, sono bellissimi incontri”. La città di Napoli in che modo si mostra nelle tue foto? “La città si mostra non come la vedono i classici fotografi. Non amo gli stereotipi, nelle mie foto è quella che puoi vedere per le strade. Non puoi parlare di un popolo se non fai vedere l’ambito nel quale è nato e cresciuto, il posto dove cresci ti forgia e ti dà un’identità”. Cosa consiglieresti a chi vorrebbe diventare un fotografo? “La tecnologia oggi aiuta molto, ci sono automatismi fantastici, ma un vero fotografo oggi è un autore, qualcuno che ha qualcosa da dire. La fotografia è passione, al di là della tecnica. Io stesso tempo fa ho avuto difficoltà magari a spiegare cose per me ovvie, alle quali mi sono approcciato con spontaneità. Ho lavorato su me stesso, ho migliorato questa cosa e ho cercato di mostrare agli altri il mio mondo. Sicuramente consiglierei di provare, io stesso se non avessi provato e riprovato non avrei capito che la fotografia poteva essere il mio mezzo di comunicazione preferito, più della parola. Con le immagini riesco a funzionare meglio, preferisco dire così. Quindi, bisogna studiare bene tutto ciò che c’è da studiare, e poi lasciarsi andare alla passione”.
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DOMENICA 26 NOVEMBRE 2017 COMUNICATO STAMPA Voglio ringraziare il presidente dell’Anci Campania Domenico Tuccillo, i parlamentari, i consiglieri regionali ed i numerosi cittadini che hanno voluto testimoniare la propria solidarietà per l’aggressione subita ieri mattina. Avverto forte la necessità di ringraziare ancora una volta la Polizia Municipale nella persona del Comandante F.F. Luigi Onorato e del Comandante dei Carabinieri Daniela Di Vecchio, che hanno gestito in modo eccellente l’intera vicenda. Mi corre, però, l’obbligo di precisare una cosa. Nulla avrebbero potuto fare le guardie giurate più di quanto hanno fatto i dipendenti comunali destinati alla custodia degli ingressi, appurato che il cittadino aveva un regolare appuntamento per conferire personalmente con il sindaco. Per questo, appare assai vergognoso che non si perda l’occasione da parte di qualche rappresentate delle istituzioni di creare polemiche sterili. Di fronte a questo vergognoso modo di intendere il confronto politico, che serve solo a creare altre tensioni, rispondiamo con il nostro costante impegno volto alla risoluzione dei problemi della nostra comunità. Voglio sottolineare che le guardie giurate, insieme ad altri dipendenti comunali, stanno dando un contributo notevole per il controllo del territorio ritenuto, al momento, una priorità di questa amministrazione. Per questo voglio ringraziare anche loro per la vicinanza manifestata ma soprattutto per l’ottimo lavoro che stanno rendendo alla comunità insieme agli ausiliari del traffico. Città di Casoria Il Sindaco avv. Pasquale Fuccio
IN LIBRERIA “FORSE NON TUTTI SANNO CHE IL GRANDE NAPOLI…” RACCOLTA DI RACCONTI, ANEDDOTI E VICENDE INEDITE DEL CLUB AZZURRO Dal, 23 novembre, in tutte le librerie d’Italia uscirà “Forse non tutti sanno che il grande Napoli…” , il quinto lavoro di Giampaolo Materazzo e Dario Sarnataro edito da Newton Compton Editori. Una raccolta di racconti inediti e di aneddotica sul Napoli dalle origini.
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IL TUO TEMPO IL TUO BENESSERE LA TUA VITA
COSTRUZIONI E SERVIZI GENERALI
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COMUNICATO STAMPA
DOMANI A NAPOLI GLI STATI GENERALI DELLA SALUTE DELLA CROCE ROSSA
Dal 24 al 26 novembre i massimi esperti internazionali di settori-chiave della sanita’ a confronto con più di 1.000 volontari per la formazione del futuro Sarà Napoli ad ospitare dal 24 al 26 novembre gli Stati Generali dell’Area Salute di Croce Rossa Italiana. L’appuntamento, che mette in primo piano la “formazione del futuro” nel settore sanitario si svolgerà al Centro Congressi Stazione Marittima - Molo Angioino. E’ la prima volta che il Congresso Nazionale si svolge a Napoli: Paolo Monorchio, Presidente della Croce Rossa Comitato di Napoli e Giovanni Addis, Presidente del Comitato Regionale Campania della Croce Rossa hanno messo in moto, assieme a tutto lo staff campano, una importante macchina organizzativa che darà il massimo supporto ad un appuntamento che vedrà la partecipazione di 1000 volontari e 100 relatori oltre alle istituzioni regionali e nazionali. La tre giorni, arricchita da un nutrito gruppo di autorevoli esperti, affronterà numerose tematiche che passano dall’analisi dei corretti stili di vita, alla prevenzione di specifiche patologie e dipendenze, agli interventi di primo soccorso. Seguirà un confronto sul ruolo dei comunicatori del settore, sulla tutela della salute nell’infanzia, sulla donazione di sangue, organi e tessuti e sul ruolo delle forze ausiliarie nell’ambito delle attività sanitarie, fino ai corretti stili di vita per i giovani. Tra i numerosi temi trattati, saranno molti quelli di grande interesse sociale, come ad esempio le infezioni sessualmente trasmesse (IST) e le donazioni di sangue, organi e tessuti. Riguardo al sangue, le campagne di sensibilizzazione hanno ormai consentito in Italia la diffusione di una donazione volontaria, responsabile, periodica, anonima e non remunerata, pur rimanendo periodi “emergenziali” come, ad esempio, l’estate. Diversa la questione della donazione di organi, dove ancora c’è
confusione, paura, pregiudizio e poca informazione. In Italia sono 8800 le persone in attesa di un trapianto e ogni anno se ne eseguono circa 3500. Ma troppi i malati che muoiono, aspettando. Alla luce della recente legge approvata dal Parlamento, inoltre, sarà trattato l’insegnamento del primo soccorso nelle scuole. Una conquista che riconosce a livello normativo ciò che la CRI fa da anni. Un provvedimento fortemente voluto, attraverso il quale si contribuirà a salvare innumerevoli vite. Altro aspetto educativo particolarmente innovativo è quello della rianimazione cardio-polmonare insegnata attraverso Videogames e App. Una realtà ben nota alle giovani generazioni, quella virtuale, che consentirà una conoscenza diretta ed efficace di una pratica fondamentale,
finalizzata alla formazione di adulti consapevoli e capaci di aiutare il prossimo in difficoltà. I temi trattati sono quelli dell’arresto cardiaco e della disostruzione delle vie aeree. Infine si parlerà, vista anche la stagione fredda cui stiamo andando incontro, di assistenza ai senza dimora. Solo a Roma, per fare l’esempio di una grande città, un over 65 su tre è a rischio. Gli assistiti che vivono su strada rischiano una enorme serie di malattie, spesso correlate a malnutrizione, alcolismo, utilizzo di sostanze illecite e scarsa igiene, e il loro accesso al sistema sanitario è drammaticamente limitato. In questo contesto, l’assistenza sanitaria, unita al supporto sociale offerto dalle Unità di Strada della Croce Rossa Italiana, può non solo ridurre il numero di ospedalizzazioni non necessarie, ma offrire anche un supporto di prima linea alla sanità pubblica e diminuire il numero di malattie contagiose. Questi sono solo alcuni dei tantissimi focus di una tre giorni che sarà vetrina nazionale dello stato di salute del settore sanitario. Per consultare il programma completo https://www.cri.it/09-10-2017-statigenerali-salute-crocerossa-napoli
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COMUNICATO STAMPA PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, Via dei Mille 60 26 novembre 2017 ore 10.30 Presentazione calendario attività “Filosofia Fuori le Mura” Lezione introduttiva su “la Città e la Filosofia” a cura di Giuseppe Ferraro Domenica 26 novembre 2017 alle ore 10.30 al PAN, ci sarà la presentazione del calendario di laboratori e eventi dell’Associazione Filosofia Fuori le Mura. “La bottega del filosofo” è il luogo dove si apprendono gli strumenti della filosofia come pratica del sapere saggiare i legami più importanti. Quest’anno sarà dominante la “Meditazione in filosofia” con un confronto con altre culture non occidentali. La Bottega sarà orientata sull’Educazione ai Sentimenti. Gli incontri iniziano dal giorno 27 novembre 2017 nella sede di Filosofia Fuori le Mura, in Via Monte di Dio 54 ore 17.30. Si inizierà “Bambini in Filosofia”, un corso per giovanissimi
dai 5 ai 15 anni, con un laboratorio settimanale di alto valore formativo, una vera e propria palestra di pensieri. Ci saranno, inoltre, le serate di “letture di testi classici della filosofia” che costituiscono un momento di apprendimento e di studio per chi prova ad avvicinarsi alla filosofia in maniera profonda e partecipata. È previsto un laboratorio formativo per chi ha interesse a vivere un’esperienza di relazione in carcere, apprendendo gli spazi del sottosuolo della Città. Portare l’arte e la cultura in carcere significa apprendere la libertà come governo di sé e delle relazioni sociali di comunità. Gli eventi dell’anno porteranno a “una piazza per sentimento”, che si svolgeranno in pubbliche piazze in luoghi periferici e nel centro. Fare della Città una Scuola significa fare delle piazze le sue aule. La filosofia invade la Città, contro i suoi dolori e con la sua gioia di comunità. Contro l’evasione scolastica e la dispersione, l’unica risposta è l’invasione scolastica per una città che si fa scuola, ritrovando comunità e società, regole e relazioni. Ingresso libero alla presentazione. Info: www.filosofiafuorilemura.it info@ filosofiafuorilemura.it +39 3511687319 - Facebook: Filosofia Fuori le Mura
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Miss Vesuvio 2017 Domenica 26 novembre a Nola la finalissima del concorso di bellezza
URBACT III COS’È URBACT?
Urbact è un Programma Europeo che aiuta le città a sviluppare soluzioni nuove e sostenibili, che integrano temi economici, sociali e ambientali, coinvolgendo tutti gli attori delle politiche di sviluppo urbano. Le Amministrazioni Comunali che aderiscono al Programma fanno parte delle “Action Planning Networks” (reti di Piani Locali), ovvero una rete in cui le città candidate, e poi ammesse, possono scambiarsi esperienze, problemi e possibili soluzioni generando nuove idee di progettazione sostenibile. La città di Casoria ha partecipato al bando del Programma URBACT III (2014-2020) ed è stata ammessa nel network Sub>Urban|Reinventing the fringe, prestigiosa rete europea di città composta da Anversa (Belgio), Barcellona (Spagna), Baia Mare (Romania), Brno (Rep. Ceca), Dusseldorf (Germania), Oslo (Norvegia), Solin (Croazia) e Vienna (Austria).
QUALE OCCASIONE PER CASORIA?
L’occasione di Urbact III ha costituito per Casoria lo strumento per scambiare conoscenze con partner europei esperti in materia di pianificazione e sostenibilità ambientale e per coinvolgere la cittadinanza e gli stakeholders locali nel dibattito intorno a questi temi fondamentali, attraverso azioni reali di progettazione partecipata, contribuendo alla costruzione di una virtuosa identificazione tra nuovi modi della programmazione e della pianificazione locale, partecipazione ed inclusione sociale, ed identità europea. Nell’ambito del laboratorio denominato “Casoria Step-by-Step Lab” sono state organizzate ed espletate una serie di attività pubbliche al fine di dare concreta attuazione a procedimenti partecipati finalizzati alla definizione di scenari realistici senza rinunciare al carattere visionario che le ipotesi di rigenerazione urbana ed ambientale debbono rivestire in un contesto come quello della periferia Nord di Napoli, al fine di non essere semplice “manutenzione dell’esistente”. Gli incontri e le iniziative svolte hanno avuto come temi la realizzazione di due Parchi nelle aree ex militari dismesse di via Boccaccio e via Michelangelo, e si sono poi concretizzati in alcune azioni finalizzate all’apertura al pubblico del parco a via Michelangelo (piantumazione di essenze, lavori di manutenzione sugli edifici esistenti e ricerca di sponsorizzazioni per la realizzazione di attrezzature).
ESPERIENZE DI GESTIONE PARTECIPATA DEI BENI COMUNI I cittadini, le associazioni, i comitati e altre libere forme associative sono invitati a partecipare alla discussione sul tema della gestione dei beni pubblici anche sulla base di alcune esperienze che si vanno conducendo in Campania e più in generale in Italia. La riflessione sarà incentrata sulle modalità di gestione possibili dei beni pubblici della città di Casoria ed in particolare del Parco di via Michelangelo.
Dicembre|04|2017 ore 15:00-19:00 Biblioteca Comunale Via Aldo Moro, 26 CASORIA
INTERVERRÀ
Pasquale Fuccio, Sindaco di Casoria
SPUNTI DI RIFLESSIONE Enrico Formato, Università di Napoli Federico II, DiARC Gennaro Conte, Legambiente - progetto Terra Felix Giovanni Russo, Masseria Antonio Esposito Ferraioli bene confiscato alla camorra Vincenzo Capasso, Organizzazione Let’s do it Cappella Libera. Associazioni, nomi e numeri Mario Cappella, contro le mafie
FACILITA
Francesca Scafuto, Psicologa di Comunità Seguici su:
Urbact III-Casoria
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WORKING TEAM sbs_Lab|Arch. Salvatore Napolitano|Arch. Enrico Formato|Arch. Annie Attademo|Arch. Francesca Avitabile|Arch. Bianca Senese|Dott.ssa Francesca Scafuto|Arch. Pasquale Volpe|Arch. Ermelinda Clarino|Ing. Pietro Salomone
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È fissato per domenica 26 novembre l’appuntamento tanto atteso con la tappa finale del tour 2017 di Miss Vesuvio, il concorso di bellezza giunto quest’anno alla sua nona edizione che si terrà alle ore 20 nel teatro Umberto di Nola. Dopo ben 23 tappe svoltesi in diverse città della Campania, l’ambìto concorso giunge al termine per eleggere la più bella fanciulla all’ombra del Vesuvio. A condurre la serata, che sarà contraddistinta da momenti di spettacolo e defilé di moda, saranno la bella inviata del programma di Rai uno La Vita in Diretta, Barbara Di Palma e il conduttore e speaker radiofonico Timo Suarez. Ospite d’onore della serata: Giovanni Ciacci, volto noto di Rai Due del programma Detto Fatto e promesso ballerino nel cast di Ballando Con Le Stelle edizione 2018. Gli organizzatori Anna Maione e Nicola Pinto promettono anche quest’anno di offrire un trampolino di lancio a quante vogliano percorrere la strada nel mondo dello spettacolo o che sognano il mondo della moda e che in ogni caso partecipando al concorso vivranno un’intensa e importante esperienza. La direzione artistica dell’evento anche quest’anno è affidata all’attore Gianni Parisi che ha ampliato la qualificata giuria del concorso inserendo anche noti giornalisti che assegneranno la “fascia di telegenia” ad una delle Miss in gara. Inoltre Marianna De Martino de “La Ribalta” di Castellammare di Stabia premierà la vincitrice con un corso di formazione cinematografico di un anno. Tra i giurati ci saranno tra gli altri : Rino Cesarano, amatissimo giornalista sportivo e opinionista televisivo, Armando Sanchez, noto blogger e inviato del magazine Bollicine Vip, Antonio D’Addio conduttore a Tv Luna e inviato per i settimanali Top e Vip nonché vice direttore de Lo Strillo e Davide Ponticiello del programma I Protagonisti.
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Augurissimi Università suor orsola benincasa; facolta di lettere; corso di laure magistrale in lingue moderne per la comunicazione e cooperazione internazionale. tesi di laurea in web 2.0: “nuove frontiere del web 2.0”: creazione di un ebook a partire dalle memorie inedite di un sopravvisuto alla seconda guerra mondiale”. tantissimi auguri per il suo 110 e lode ad alessia lo schiavo. dalla tua famiglia per un futuro ricco di soddisfazioni.
Resta il ricordo Era il 25 novembre 2016 quando Antonio Ferrara a causa di un violento urto è rimasto schiacciato tra due autocompattatori della ditta “Casoria Ambiente “ di cui lo stesso era un dipendente. A un anno dalla sua scomparsa è indelebile il ricordo nel cuore dei suoi cari .
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Al mercato dei sentimenti di Emilia Sensale
L’onda scappa dalle ossute mani come il vento dimentica le travi accarezzate quella mattinata senza calor del sole e senza data. Sfuggente si presenta il domani, sbiadito il volto di chi amavi e prendi emozione scongelata e non amore fresco di giornata. Brilla ancor la stella prima dell’alba e la voce tonante e persuasiva del venditore resta un ricordo. Quell’alto prezzo pagato non scordo ma sono pronta a nuovi scambi, viva senza diventare povera e scialba.
Maratona di Valencia km 42,195. Una delle maratone più amate dagli italiani con un percorso interamente pianeggiante e a due passi dal mare, in luoghi di rara bellezza architettonica ed ambientale e con un finale a dir poco affascinante. Si sono fatti onore in Spagna Aloi, di anni 74, Vittorio l’australiano e Francesco Barbato, persone allegre, attive e positive che amano il podismo e la magia della corsa. Un’altra fantastica esperienza per i due atleti casoriani in una città che fa dell’accoglienza una delle sue caratteristiche principali Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000
Editore CASORIA DUE s.a.s
Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA
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Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Capri, 2 - 80026 Casoria (NA) - Tel./Fax 0817311062 email: casoriadue@libero.it
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