DOMENICA Settimanale di Informazione 12 DICEMBRE 2021
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ANNO XXI - N° 45- DOMENICA 12 DICEMBRE 2021
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2 VITTORIA CASO
IN PERPETUUM, FRATER, AVE ATQUE VALE, SERGIO! Il nobile cuore di Sergio D’Anna non batte più. È una di quelle notizie che mai e poi mai vorresti ricevere, che, come un fulmine a ciel sereno, ha oscurato il sole che, dopo tanti giorni di pioggia, la mattina del 7 dicembre, brillava nell’immenso azzurro. Piangiamo un gentiluomo dell’imprenditoria, un editore colto e raffinato, amante dei libri e convinto assertore del loro valore; un uomo saggio, coraggioso, leale, amico fraterno. Grande professionista era pronto a lanciarsi in avventure nuove purchè fossero di spessore culturale. Intelligente e lungimirante sapeva scegliere con chi collaborare. Con generosità è stato pronto a sponsorizzare concorsi e iniziative valide, tra cui il Premio Rispo, lasciando un’orma che resterà nella storia. In collaborazione e in sintonia d’intenti con Clarae Musae, il Salotto letterario D’Anna, da lui fortemente voluto, è stato negli ultimi anni un punto di riferimento per gli autori locali e nazionali, che ha conferito un contributo di alta qualità alla crescita del nostro territorio.
Neanche la malattia lo ha fermato e abbiamo condiviso con un folto pubblico, presso la Villa comunale di Casoria, 18 e 25 giugno, la presentazione delle sue prime creature, come editore, “La soldatessa inglese” e “Mi presento: avvocato Antonio Capone, napoletano” assieme alle rispettive autrici, prof.ssa Giulia Campece e dott.ssa Margherita Savastano. “Sono felice di aver fatto una cosa bella per la mia città, nella mia città, nella villa comunale”, affermò con visibile gioia, dopo il successo delle due manifestazioni, che desiderava ripetere anche nella zona d’Arpino; il battesimo come casa editrice, poi, alla Fiera del libro, a Napoli, presso Palazzo Reale, il 3
luglio, sotto l’occhio vigile di Rai tre, è stato per lui “un sogno realizzato” e per tutti noi un momento di gioia e di grande gratificazione. Aveva in cantiere ancora altri progetti, tra cui ripresentare i testi editi da poco; continuare l’attività di editore, creando collane diverse; lanciare un concorso, relativamente al quale aveva creato un comitato di esperti e il cui regolamento era quasi pronto; creare una rivista culturale; e poi sperava di riuscire a partecipare alla fiera del libro che si sta svolgendo a Roma, rammaricato per non essere stato presente alla fiera di Torino; presente anche alla premiazione della “Scintilla dell’ingegno”, organizzata dal M° Enzo Marino il 23 ottobre.
Ci manca, Sergio D’Anna e ci mancherà ancora di più la sua disponibilità al servizio dei cittadini, l’amore per la sua città, la sua operosa e infaticabile proiezione nel futuro. E se manca già a noi tutti, mancherà immensamente alla sua famiglia, che lui, riamato, ha amato con tutto il cuore, “E’ la mia forza”, diceva, ma da qualche tempo, leggevo un velo di preoccupazione nello sguardo di Giuseppe e della prof.ssa Rosaria Russo, moglie adorata. Tutti gli autori, poeti e prosatori, che sono stati accolti con garbo, gentilezza e signorilità nel Salotto Letterario D’Anna, porgono sentite condoglianze alla famiglia D’Anna, che stringiamo in un caldo e forte abbraccio sia noi tutti della redazione di Casoria2 con Nando Troise alla guida, sia l’Associazione Clarae Musae, che rappresento, sia ancora l’Associazione ex alunni del Liceo Garibaldi con il suo presidente ing. Raffaele Zocchi, nonchè l’équipe di Atella Scribens. Ti giunga, Sergio, l’affetto fraterno di tutti coloro che ti hanno conosciuto e stimato.
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PENSIERI RACCOLTI DA MICHELE MITRAGLIA E DA LUCREZIA BOLLO
ANNOTAZIONI SULLA STORIA AMMINISTRATIVA DELLA CITTA’ DI CASORIA IL 25 OTTOBRE 2005 La più lunga gestione commissariale si è verificata a seguito dello scioglimento del Comune per infiltrazioni camorristiche durante l’esperienza del Sindaco Giosuè De Rosa. Così scrive il direttore responsabile Francesco Polizio nonché editore del periodico Nuova Dimensione. Mi porta indietro con la memoria il nostro ed è un ricordo indelebile per quanti di noi si impegnarono per mandare a casa quella Amministrazione, cosa che successe il 25 ottobre del 2005. COSA SUCCESSE? Giosuè De Rosa è stato l’agnello sacrificale di uno scioglimento per camorra che tutti quanti noi pensavamo e credevamo ANZI NE ERAVAMO CERTI fosse per colpire altri soggetti politici. Poi, invece, accordi trasversali tra alcuni pezzi della vita politica e amministrativa sia nazionale che regionale ma anche in minima parte locale decisero di colpire UNA PERSONA PERBENE.
Un uomo, UN SINDACO, un attivista politico, un dirigente pubblico che ancora oggi se facessimo un referendum per la Città di Casoria prenderebbe molto più della maggioranza di consenso per rispettabilità, onorabilità e stima.
Chi vuol sapere i fatti, i nomi ed i cognomi dei soggetti politici, imprenditoriali e dello Stato implicati in questa triste e brutta pagina della mia Città può andarsi a leggere tutti gli atti inerenti i tre gradi di giudizio che colpirono l’amministrazione comunale che aveva Sindaco Giosuè De Rosa. Occorrerebbe leggere la relazione secretata dello scioglimento per camorra depositata presso il Ministero degli Interni. Solo facendo così si verrebbe a sapere LA VERITA’; si conoscerebbero gli sviluppi di quella triste vicenda; si verrebbero a sapere i risultati. IO SO! CONOSCO! NON HO LE PROVE! Francesco Polizio, dall’alto della sua autorevole carriera e vita sia politica che amministrativa e dall’alto della sua enorme esperienza POTREBBE (e chissà che non stia pensando di farlo) produrre, redigere, scrivere e divulgare un reportage dal titolo OPERAZIONE VERITA’.
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4 Un libro dal titolo “NON FACCIO NOMI ….. SOLO COGNOMI”. –––––––––––––––––––––––––––––––– La stessa storia, una sola vittima, gli stessi carnefici, si è ripetuta 10 anni dopo: ottobre 2015. Vincenzo Carfora mandato a casa da 13 consiglieri comunali. Anche in questo caso andrebbe fatta luce e verità su una vicenda che non mi convince. –––––––––––––––––––––––––––––––– Corsi e ricorsi storici scriveva GianBattista Vico e la storia si è ripetuta con Pasquale Fuccio. Alla fine di dicembre del 2018 nove componenti della opposizione scoprono che 5 consiglieri comunali di maggioranza erano affetti da mal
di pancia. Si mettono insieme, vanno dal notaio e mandano il Sindaco Pasquale Fuccio a casa. Ironia della sorte, oggi dicembre 2021, sono all’opposizione insieme a Pasquale Fuccio. Sono? Forse potremmo già dire erano? Chissà? L’assenza di Pasquale Fuccio al convegno sul Piano di ripresa e resilienza, quel piano che dovrebbe fare arrivare a Casoria treni, diligenze, pullman, autoarticolati pieni di euro in arrivo da Bruxelles via Roma, lascia qualche serio e fondato dubbio. –––––––––––––––––––––––––––––––– Oggi, alla guida del Comune di Casoria ci sta il giovane avvocato Raffaele Bene.
Ha una maggioranza risicata, contata. Ha perso 5 consiglieri comunali. E’ ancora in sella perché in suo soccorso sono arrivati tre consiglieri comunali dalla opposizione mantenendo così i numeri per poter governare. Sono tantissimi gli impegni di questa amministrazione: dal PUC ai PICS, dal PNRR alla Metropolitana e tanto altro ancora. Raffaele Bene dovrà affrontarli con una maggioranza consiliare ai minimi termini, con una macchina comunale depauperata del suo personale causa pensionamenti e purtroppo morti, causa la la legge 108 che ha procurato macerie all’interno di questa Azienda. Ci riuscirà?
CIRO TROISE
DA CHIESA A MALDINI, I FIGLI D’ARTE DEL PALLONE DALLA DINASTIA MALDINI AD HAALAND, LA COMPLESSA MISSIONE DI SUPERARE IL PROPRIO PAPÀ CON IL PALLONE
Essere figli d’arte non deve essere una cosa semplice nel mondo del pallone. In certi casi avere l’esempio di chi è passato per certi percorsi può essere un vantaggio, rappresenta una strada da seguire. Il confronto, però, è inevitabile e complesso, serve personalità per reggere l’impatto e non farsi condizionare. Ciò che fa la differenza ovviamente è il talento che costruisce un’impalcatura di certezze a cui è facile aggrapparsi. Non bastano solo le qualità di base ma fanno la differenza nel percorso e, unite alla cultura del lavoro e alla professionalità, possono aiutare a superare qualsiasi ostacolo. Così i figli riescono a superare i padri, è il caso di Paolo Maldini che è andato oltre il mito di papà Cesare e ha fatto la storia del Milan, oltre che aver rappresentato un punto fermo della Nazionale per anni. Non sarà facile per Daniel competere con il peso della storia del papà ma il 25 settembre ha dato continuità alla dinastia, con un gol decisivo per il Milan in lotta per lo scudetto nell’importante vittoria in trasferta contro la Spezia. A vent’anni non è roba da poco. Ci ha provato Daniele Conti ad inseguire il talento di papà Bruno, si è fatto apprezzare al Cagliari ma l’ala campione del mondo nel 1982 è rimasta irraggiungibile. Enrico Chiesa è stato un attaccante di altissimo livello, da 177 gol in carriera Nazionale compresa ma suo figlio Federico può superare il papà e maestro, del resto ha già portato a casa una soddisfazione incredibile: il titolo da campione d’Europa. È un profilo diverso, non ha lo spessore tecnico del papà e neanche la capacità di sentire la porta anche di spalle che aveva l’ex attaccante di Parma, Lazio, Siena, Sampdoria e altre squadre. Federico, però, a ventiquattro anni ha una frequenza di passo impressionante, sa accelerare palla al piede e nella Juventus in difficoltà, fino all’infortunio che lo riporterà in campo solo nel 2022, ha fatto la differenza in tante gare. All’Europeo è stato uno dei giocatori più incisivi, basta ricordare il gol contro la Spagna in semifinale per esempio. Andando indietro nel tempo, chi è andato oltre papà Roberto, mezzala che tra gli anni ’60 e 70 ha indossato le maglie di
Sampdoria, Juventus e Bologna, è sicuramente Bobo Vieri che per qualche anno è stato tra i migliori centravanti d’Europa. Per caratteristiche lo ricorda Haaland, centravanti del Borussia Dortmund che è conteso dai top team d’Europa, sono pronti a darsi battaglia Manchester United, Real Madrid e Paris Saint Germain. Secondo le ultime indiscrezioni del mercato, con l’arrivo di Rangnick allo United potrebbe arrivare una proposta di 118 milioni di euro al Borussia Dortmund, che ha mancato la qualificazione agli ottavi di Champions League anche per l’infortunio di Haaland. Erling ha ampiamente superato Alf-Inge Haaland, il padre, che tra il 1997 e il 2003 ha giocato in Premier League indossando le maglie di Leeds e Manchester City. Schmeichel è il portiere del Leicester che ha compiuto l’impresa più affascinante dell’ultimo decennio e una delle più belle delle storie del calcio. La sua Danimarca è arrivata in semifinale in un Europeo stravolto dalla vicenda Eriksen ma la sfida con il papà è ancora aperta. Peter è stato un leggendario portiere che ha fatto la storia soprattutto al Manchester United, ha vinto cinque campionati inglesi, una Champions League, una Supercoppa Europea. Con la Danimarca anche ha scritto un’indelebile pagina di storia conquistando l’Europeo del 1992. Marcus Thuram è un attaccante molto interessante, ne sa qualcosa l’Inter che ha sofferto le sue qualità nella scorsa stagione in Champions durante le sfide contro il Borussia Monchengladbach. Sarà complesso, però, inseguire il livello raggiunto in carriera da papà Lilian, uno dei difensori più eleganti e forti della storia del calcio. Nonostante la maledizione degli infortuni, Nicolò Zaniolo ha già superato papà Igor, attaccante con una buona carriera tra serie D, C e B. Vale anche per Kluivert che sta provando a rilanciarsi al Nizza dopo la deludente avventura alla Roma, il papà fece fatica al Milan ma all’Ajax e al Barcellona ha scritto pagine di storia. Sulle orme di papà, calciando il pallone e dribblando la pressione, è la vita del figlio d’arte.
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ANGELA CAPOCELLI
ALESSANDRO GRAZIUSO E IL SUO RUOLO ATTIVO PER UNA CITTÀ MIGLIORE
Lungi dall’incarnare il cliché del politico che “scalda la poltrona” e che “non ha né arte né parte”, Alessandro Graziuso è uno che sa quello che vuole e che si adopera per ottenerlo. Oltre a rivestire il ruolo di consigliere comunale, egli dà il suo contributo per un PD attento e partecipativo alla vita politica del Paese. In cosa consiste il lavoro del consigliere comunale? Il consigliere comunale non è un lavoro, ma un ruolo politico che attribuisce a chi lo ricopre il privilegio e la responsabilità di rappresentare i propri concittadini all’interno del consiglio comunale. In particolare, il consigliere comunale è un portavoce dei cittadini, evidenzia i problemi della città e cerca di trovare una soluzione agli stessi, svolgendo allo stesso tempo un’attività di controllo sull’organo di governo. Come ti è nata la volontà di svolgere questo ruolo presso il Comune? Quando e perché l’hai scelto? Ho sempre osservato, sin da bambino, il mondo della politica con attenzione, curiosità e passione, anche perché è sempre stato argomento di confronto in famiglia. Con il tempo, poi, anche la scelta dei miei studi giuridici ha contribuito ad accrescere la sete di conoscenza e di partecipazione che mi hanno condotto a candidarmi nel 2016 alla
carica di consigliere comunale che ho rivestito subentrando al dimissionario Santillo. Tuttavia, l’esperienza durò solo pochi mesi e così la decisione di ricandidarmi nel 2019 per confrontarmi e poter condividere la mia idea di città, sempre in atteggiamento costruttivo e concretamente diretto alla crescita della città. Qual è il tuo impegno all’interno del partito PD? Oltre al ruolo di consigliere comunale, non ho “impegni” all’interno del Partito Democratico se non quello che mi sono prefissato con i miei colleghi di “riorganizzare” il Partito affinché sia un luogo di partecipazione attiva alla vita politica del Paese e non solo al momento della chiamata alle urne. Quali sono i vostri princìpi fondamentali? Nel Partito Democratico confluiscono grandi tradizioni, tra le quali quel profondo processo unitario che fu alla base della lotta al fascismo e della guerra di liberazione. Un processo politico, ma anche ideale e sociale, che consentì alla vecchia Italia di compiere una rivoluzione democratica. Pertanto, i principi fondamentali del Partito Democratico sono innanzitutto riconducibili alla Costituzione della Repubblica Italiana, alla Resistenza e all’antifascismo.
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6 CHIARA D’APONTE
ANNA BELLOBUONO: “HO GUIDATO LA POLIZIA MUNICIPALE CON FERMEZZA ED EMPATIA”
Voce limpida, modi gentili che accompagnano una grande esperienza e professionalità. Appassionata del proprio lavoro ma ben consapevole delle criticità che, da sempre, lo caratterizzano Anna Bellobuono è la protagonista dell’intervista di oggi. Nolana di nascita ma girovaga per lavoro (“ho bisogno sempre di stimoli nuovi. C’è stato un periodo in cui ogni quattro anni cambiavo città”), è stata nella Polizia Locale per ventisette anni ed oggi lavora al Ministero del Lavoro. Ci parli del suo percorso professionale Mi sono laureata in Filosofia nel 1991. Ho insegnato psicologia per quattro anni ma poi ho vinto un concorso in Polizia Municipale. Sono partita dal gradino più basso. Ho iniziato come agente in un piccolo comune a pochi chilometri da Bari, Capurso (il paese di Checco Zalone, per intenderci). Fu un’esperienza molto formativa. Sono rimasta lì per quattro anni. Poi sono tornata a Nola, mio paese d’origine, e ci sono rimasta per dieci anni. Ma poi ho continuato a muovermi. Sono stata a Casoria, poi a Salerno e poi a Potenza. Oggi sono Dirigente del Ministero del Lavoro. Al Ministero mi occupo di ammortizzatori sociali. Si lavora tanto, è un ruolo tosto. Sono entrata in una realtà ben diversa da quella della Polizia Locale che è una realtà più pratica volta alla risoluzione dei problemi quotidiani. Questo è un lavoro molto più teorico e devo dire che l’aspetto pratico mi manca. Si parla di elargire risorse, quindi si è a stretto contatto con istituzioni ed enti locali. E’ un lavoro complesso ed a tratti cervellotico, ma sicuramente stimolante anch’es-
so. Vorrei approfittare della sua disponibilità per chiederle di spiegare in maniera semplice ai nostri lettori quali sono i compiti di un Comandante di Polizia Municipale Partiamo col dire che il ruolo dirigenziale ha delle caratteristiche sue proprie. Nel senso che sia che si diriga un corpo di polizia locale, sia che ci si trovi a dirigere altri comparti della pubblica amministrazione un dirigente ha, più o meno, sempre gli stessi compiti. Il Dirigente amministra uomini e risorse. Ad ogni dirigente vengono affidati dei fondi che vanno gestiti. Ciò che distingue il Dirigente di Polizia Municipale dagli altri tipi di dirigenti è il fatto che mentre gli altri svolgono essenzialmente solo lavoro d’ufficio, il dirigente di Polizia Locale è anche un Comandante e quindi ha sia un ruolo amministrativo (amministra le risorse che gli vengono
affidate) che di gestione degli agenti. Come dico sempre il comandante è il primo tra gli agenti deve stare in prima linea, anche perché risponde in prima persona dell’operato dei suoi uomini. Quindi sono assolutamente convinta che il Comandante debba stare per strada, deve essere il primo ad intervenire. Io l’ho sempre fatto, è uno dei miei tratti distintivi. E del resto: se non si scende in strada, come si può avere contezza dei problemi che ci sono? Io vivo a Napoli e qui la situazione, per quanto riguarda la polizia locale, è drammatica. Sono decisamente sotto organico, hanno pochissime risorse a disposizione ed un territorio molto vasto da controllare. Pensi che i nuovi agenti che da circa una settimana controllano il territorio sono stati assunti grazie al maxi concorso indetto dalla Regione Campania proprio perché il Comune non aveva risorse proprie per poter inserire nuove elementi. In parte conosco la situazione partenopea. So anche che ultimamente è stato indetto un concorso per Comandante al quale volutamente ho deciso di non partecipare perché il contratto proposto è a tempo determinato e io ritengo che per poter lavorare al meglio si abbia bisogno di tempo. Tre anni non sono sufficienti. Anche perché, come ho detto prima, il Dirigente è anche Comandante di un corpo. Gli agenti tendono a non riconoscere l’autorità di un dirigente che si sa che dopo pochi mesi andrà via. E’ ciò che ho provato sulla mia pelle quando sono stata a Salerno. Lì avevo un contratto di un anno. Lavorare in queste condizioni è davvero difficile. E,
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guardi, io non credo nel concetto di leadership, non penso che il Comandante sia migliore degli altri, credo però fermamente che ci sia bisogno che verso il Comandante debba esserci quel giusto grado di reverenza che serve per fare in modo che gli agenti attribuiscano il giusto ruolo e la giusta autorità a chi li coordina. Chiaramente questo è un discorso che si può fare per i centri medio piccoli, nelle grandi città il sistema è più ampio e complesso e un agente semplice di norma non ha quasi mai a che fare col Comandante. In generale credo che tutto ciò che riguarda il mondo della Polizia Locale vada sottoposto a profonda revisione. Credo che bisognerebbe equiparare i corpi di Polizia e magari dare delle peculiarità ad ognuno. C’è bisogno di una norma che stabilisca ruoli e competenze. C’è bisogno che anche gli agenti di Polizia Locale frequentino un’Accademia. Anche perché, vede, la situazione, anche a livello psicologico, di un agente di Polizia Locale è assai particolare. Essendo dipendenti comunali gli appartenenti alla Polizia Municipale non hanno un riconoscimento giuridico come forza di Polizia. Ma nonostante questo le funzioni svolte sono tantissime: Polizia Giudiziaria, Pubblica Sicurezza, si fanno rilievi di Polizia Stradale. Tantissime funzioni che i cittadini stessi non ci riconoscono. E ciò acuisce l’insoddisfazione dell’agente. Per amor di verità però bisogna dire che parte del problema siamo noi stessi (appartenenti alla Polizia Municipale, n.d.r.) perché se da un lato vogliamo riconoscimento giuridico come forza di Polizia, dall’altro molti di
noi non vogliono rinunciare ai benefici che comporta l’essere dipendenti comunali e quindi contratti più solidi e orari di lavoro migliori (ovviamente ciò vale per i centri medio piccoli, nelle grandi città anche i poliziotti municipali fanno turni di notte). Ma una revisione profonda io credo sia fondamentale. Voglio terminare la nostra chiacchierata sottolineando il fatto che non ho voluto soffermarmi sul fatto che lei sia una donna perché sono fortemente convinta che sul lavoro contino bravura e preparazione che sono qualità che vanno oltre il genere. Concordo su tutta la linea. E posso testimoniare che nel corso della mia carriera grossi problemi non ne ho avuti. Forse solo nei piccoli centri. Ma io ho sempre pensato con la mia testa e la mia intelligenza. Devo però anche dire che il fatto di essere una donna mi ha aiutata ad affrontare alcuni aspetti del mio lavoro, un lavoro in cui contano precisione ed empatia. Nonostante fossi Comandante io non sono mai rimasta chiusa in ufficio, sono sempre scesa in strada coi miei colleghi ed ogni volta che ci sono stati eventi gravi e/o drammatici mi sono sempre recata sul posto per verificare coi miei occhi la situazione. Per farle un paio di esempi: quando ero Comandante di Polizia Municipale a Casoria scoppiò una cisterna su un cavalcavia. Era l’estate del 2017. Io volli a tutti i costi raggiungere il posto perché dovevo rendermi conto di persona della gravità della situazione. Per farlo mi feci accompagnare da un collega a bordo di una motocicletta. Fu un’esperienza bellissima! E mi è servita anche
a dimostrare sia ai miei uomini che alla popolazione che ero vicina ai problemi, non li osservavo da lontano e nella comodità di un ufficio. E’ importante far capire agli agenti che loro non lavorano per me ma lavorano con me. Se ci sono sacrifici da fare si fanno insieme, se ci sono difficoltà le si affronta insieme. Del resto io ho iniziato la mia carriera da agente, quindi so cosa significa stare per strada sei ore ferma, bloccata a fare viabilità, avere minacce, ingiurie. Il Comandante, secondo me, deve avere forte empatia. Essere Comandante significa condividere il peso del lavoro. Ho sempre agito così. Essere Comandante vuol dire essere vicino alla popolazione. Vuol dire guardare la gente negli occhi e cercare di risolverne i problemi quotidiani. E questo mi porta alla mente il secondo episodio avvenuto sempre a Casoria. Ci fu un incidente mortale che coinvolse un diciannovenne ed una motocicletta guidata da un ventenne che, purtroppo, perse la vita sul colpo. Arrivati sul posto trovammo la madre del ragazzo defunto che, sconvolta, diceva di aver capito che suo figlio era morto ma voleva che fosse alzato al più presto da terra perché a terra fa freddo. Una situazione atroce. Ovviamente siamo stati tutti professionali e abbiamo mantenuto il sangue freddo ma dentro eravamo devastati. Insomma ci vogliono fermezza ma anche tanta empatia. Ed anche per questo, dopo ventisette anni di carriera, ho deciso di cambiare settore e sono passata al Ministero del Lavoro. Avevo bisogno di staccarmi da quel mondo che pure ho tanto amato.
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8 MARIA CRISTINA ORGA
IO RACCONTO STORIE magazine
MUSICA & BENESSERE: 7 NOTE PER LA FELICITÀ “Ma che musica, che musica, che musica maestro! Hai trovato la via giusta per la felicità!”, cantava sorridente danzando sulle note di un’amabile marcetta l’indimenticabile Raffaella Carrà nel tormentone degli anni Settanta che accompagnava il sabato sera delle famiglie italiane riunite attorno al piccolo schermo, divenuto il nuovo focolare domestico. E subito le ansie, le preoccupazioni, le tensioni e le frustrazioni accumulate nel corso di un’intera settimana si diradavano, alleggerendo il cuore e la mente dei grandi e facendo ballare i bambini che vedevano la Raffa nazionale come la nuova fatina dai capelli turchini, anche se i capelli di Raffa erano biondissimi e acconciati in un caschetto morbido e liscissimo che, nonostante le sue evoluzioni in scena non perdeva mai la piega. E la via giusta per la felicità la musica la indica davvero. Se proviamo a chiudere gli occhi e a pensare a un momento bello e importante della nostra vita, immediatamente sentiamo una canzone ronzarci in testa e un sorriso illuminarci il viso. Negli ultimi anni le neuroscienze si sono molto interessate della relazione musica, benessere, dimostrando, dati alla mano, il potere terapeutico delle sette note. Della relazione tra musica e benessere si sono occupati anche Rossella Giaquinto e il nostro irriducibile direttore Nando Troise nella seconda puntata di Salute&Benessere, il nuovo format dell’emittente web Nano TV. Una trasmissione davvero interessante e illuminante. Se ve la siete persa, tranquilli: potete leggerla adesso con tutto comodo. “Stare bene in salute non vuol dire solo non avere malattie”, chiosa Rossella in apertura di programma, ricordando che è questo il dictat dell’obiettivo numero 3 dell’Agenda 2030, ovvero quanto siano importanti alcune semplici attività quotidiane per l’equilibrio psicofisico,
La musica: alleato della nostra salute. Da sempre sottofondo dei momenti importanti dell’esistenza di ognuno di noi, le neuroscienze confermano il potere terapeutico della musica come potente elisir
da cui dipende lo stato di salute generale (e conseguentemente il livello di felicità) di ciascuno di noi. Ospiti in studio ad approfondire il tema Rossella Rizzaro, musicista jazz laureata al conservatorio che ha tra i suoi progetti musicali più importanti il canto in ben 23 lingue diverse e Tiziana Barilà, counselor professionista, specializzata in tecniche di rilassamento e nella gestione della prevenzione dello stress. Sentir parlare di canto in 23 lingue diverse incuriosisce e fa quasi rabbrividire. Come nasce questo progetto? È la prima domanda della conduttrice alla Rizzaro. Nasce da sola, senza pensarci. È come mettere un mattone sull’altro quando costruisci e ancora non sai che quella che stai tirando su è una casa. La musica e il canto sono da sempre le mie passioni. Canto da quando avevo solo due anni e a dodici anni andavo con mio fratello a fare pianobar. A diciotto, già suonavo la chitarra e cantavo anche in inglese e spagnolo, quando mi venne regalato un CD di Noah che, com’è noto, è israeliana e canta in ebraico. La notte stessa cominciai a scrivere il suono delle sue canzoni e a riprodurlo. Poi pian piano ho preso a studiare la lingua, rendendomi conto di avere una grande facilità a riprodurre quella lingua tanto
musicale. Da lì al sanscrito, all’indiano, in vari dialetti africani è stato quasi inevitabile. Mi interessavano quelle lingue e quelle culture e la prima espressione culturale dei popoli è proprio il ritmo, la musica. Poi sono venuti il greco, il bulgaro, lo sloveno e anche una lingua poco conosciuta che è il mirandese che si avvicina al galiziano e si parla tra il Portogallo e la Spagna. Una sorta di grecanico, la lingua antica calabrese. Io sono calabrese e mi sono avvicinata poi all’arbresh, l’antica lingua della comunità albanese… Cantare in tante lingue per te è un modo di connetterti alle varie culture? Sì, ma non ci penso più di tanto. È un bisogno. Lo faccio e basta. E durante i miei concerti o durante le sessioni di studio trovo tante donne che mi chiedono di aiutarle a cantare. Le donne non cantano e non suonano più come in passato. Al Sud ancora resiste una tradizione musicale forte, perché ancora si fanno le feste in cui si porta avanti la nostra tradizione musicale, ma in generale questo piacere che è anche una meravigliosa forza si va perdendo. Quanto ci aiuta la musica a entrare in relazione con gli altri, a connetterci con il prossimo? - è la domanda posta alla terapeuta Tiziana Barlà. La musica è espressione dell’anima e ha il potere di mettere in relazione le parti emozionali di ciascuno di noi. Sia chi crea musica che chi l’ascolta entrano in relazione emotiva, ancora i momenti fondanti e significativi della vita. Basti pensare ad esempio al fatto che ogni coppia ha una sua canzone del cuore. Nelle relazioni di aiuto poi è efficacissima per ancorare la persona al proprio sentire, portandola quasi in una situazione di catarsi in cui riuscire a percepire cosa si prova, mentre il cor-
DOMENICA 12 DICEMBRE 2021 po diventa un po’ una cassa armonica, a livello emozionale. Ci sono poi gli studi scientifici universitari che ci confermano quanto possa la musica a livello cerebrale: già da prima della nascita e fino alla fine dell’esistenza, la musica produce un’armonia e una combinazione tra le emozioni a livello neurovegetativo e cerebrale molto importante. E impatta sulla salute. A quali patologie si può abbinare la musicoterapia? - si inserisce, coinvolto, il nostro direttore. Vincere le paure, sedare le ansie, favorire la creatività, migliorare la socializzazione, il miglioramento della capacità verbale e la comunicazione sono solo alcuni effetti della musica, perché i due emisferi cerebrali combinano le informazioni in modo ottimale. La musica è indispensabile per la crescita e la formazione di ogni individuo. Ci sono studi recenti, anche ospedalieri -interviene la Rizzaro- da cui emerge che chi pratica musica costantemente riesce anche a guarire più velocemente dagli stati patologici. Gli effetti benefici sono anche sul cuore, sulla tachicardia, ad esempio. Nostalgico a giusta ragione, Nando ricorda a questo punto che nei reparti ospedalieri, negli uffici e in altri luoghi condivisi da molti, fino a qualche tempo c’era la filodiffusione e questo faceva un gran bene alle persone. Da qualche parte questa buona pratica resiste e Rossella ce lo ricorda, riportando il pensiero affettuoso e nostalgico di tutti al compianto Lucio Dalla: a Bologna, passeggiando in via Massimo D’Azeglio nella quale abitava il cantautore, ancora oggi si possono ascoltare in sottofondo le sue più celebri canzoni che accompagnano passanti e visitatori in una passeggiata che diventa un vero viaggio emozionale. Perché non riproporre la stessa formula a Napoli nelle vie dei quartieri che sono state teatro del genio musicale di Pino Daniele? Sarebbe di certo una indimenticabile emozione che la nostra incredibile città potrebbe regalare ai turisti già storditi dalla sua millenaria e intramontabile bellezza. Il suggerimento parte da Rossella Giaquinto, Nando lo condivide e io lo rilancio e si rivolge a chi vuole avere orecchie per intendere e potere decisionale per intraprendere questa iniziativa. Intanto, (la butto lì), potrebbe essere un’idea lanciare una raccolta firme per avanzare la proposta al neosindaco Manfredi. Cosa ne dite? Mentre la scrivo, già l’idea mi solletica parecchio.
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La proporrò al direttore! Nel frattempo, mentre Nando si organizza, noi torniamo alla conversazione in studio. Tu canti in 23 lingue diverse -chiede Nando alla Rizzaro- dimmi che una è il napoletano! Certo che canto in napoletano! Anzi, ho tradotto in napoletano alcuni canti in ebraico. Altra domanda: il jazz per me è l’espressione musicale in assoluto più bella. Si usa cantare in napoletano brani jazz? Certo! Moltissimi musicisti jazz cantano in napoletano. Tornando all’ebraico, non so come sia entrato nelle mie corde: mi ha attirato, mi è piaciuto da subito. E si è portato dietro il sanscrito e lo yemenita. E ho cominciato da lì il viaggio in queste lingue per così dire inusuali. Per quanto riguarda il mio amore per il jazz invece, forse c’è una correlazione con le mie origini meridionali, perché è una musica per così dire del Sud. Ho un debole per le lingue morbide, per la musica morbida. Lessi una volta una storia bellissima: pare che in Africa ci sia una tribù nella quale, ogni donna che si scopre incinta inventa una melodia per il nascituro, la insegna alle altre donne della sua cerchia e al futuro padre e la canta al bimbo durante la gestazione. Quella melodia unica e originale, viene sussurrata al bimbo quando nasce, finché non la impara a sua volta e se la canta in ogni occasione speciale dell’esistenza, fino alla fine dei suoi giorni. È come un nome. Una musica personale che accompagna ciascuno lungo l’intero corso dell’esistenza. La musica connette le persone. Tiziana, ci aiuti a capire come fa la musica a modificarci dentro, a ridurre lo stress, farci provare emozioni positive? Cosa fanno i neurotrasmettitori sollecitati dalla musica? -è la domanda
della Giaquinto alla terapeuta ospiteVi racconto un esperimento fatto dall’università della California che ha fatto ascoltare 30 brani musicali di genere diverso a 13 ragazzi, sottoposti, durante gli ascolti a risonanza magnetica. Intento dei neuroscienziati era dare risposta proprio alle domande che hai fatto tu. Dopo ciascun ascolto i ragazzi raccontavano le emozioni provate. I brani che risuonavano emotivamente di più erano quelli che li riportavano nel loro mondo, nel loro passato, a esperienze vissute, accompagnate, per così dire, da quelle melodie. Contestualmente le risonanze mostravano che proprio durante l’ascolto di quei pezzi la zona prefrontale mediana era stata stimolata: la musica aveva risuonato nella loro anima facendo riaffiorare emozioni forti, ma aveva attivato contestualmente intensi processi neuronali. La musica ci mette in connessione con noi stessi, perché quando ascoltiamo la “nostra” musica siamo autenticamente noi, senza sovrastrutture che a volte ci creiamo di fronte agli altri. Tornando al jazz: nasce in America, ma sembra ormai un prodotto italiano, collocato in Italia, maturato da noi. Secondo te, Rossella, come si spiega questa evoluzione e in cosa il nostro jazz si distingue da quello americano? -si incuriosisce la conduttriceCome diceva Polillo, che ha scritto il primo trattato di jazz, questa musica nasce dall’unione tra antichi ritmi africani e melodia lirica dei grandi musicisti classici europei. Per esigenze di comunicazione tra coloro che per colore della pelle in America erano sottoposti a sofferenze indicibili o esclusi e tra questi ricordiamo anche i grandi cantanti jazz, come Ella Fitzgerald ad esempio. Il bisogno di manifestare emozioni e idee fa nascere il jazz oltreoceano. E l’emozione più forte era la sofferenza. Quando il
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10 jazz arriva in Europa, il primato dei jazzisti se lo contendevano francesi e italiani, poi questi ultimi si sono imposti. Il Pozzuoli Jazz Festival, fondato da Antimo Cilero che ha fatto del suo amore per il jazz un vero e proprio simbolo della città flegrea. Il festival puteolano è ormai conosciuto e apprezzato in tutta Italia che ormai ha anche la rassegna invernale che inizierà tra non molto. Quanto le Associazioni che promuovono il jazz servono per la divulgazione di questo stile musicale. Antimo è un uomo eccezionale, perché ha iniziato questa missione di divulgazione del Pozzuoli Jazz Festival quindici anni fa, utilizzando i posti più belli della costa flegrea come scenografia grandiosa per il jazz, dalla Solfatara ai templi, alle terme di Baia, dappertutto. È riu-
scito da solo, con i suoi collaboratori e senza fondi a fare grandi cose, stabilendo dei contatti importanti ad esempio con la Gambarini, che viene qui ormai quasi ogni anno, poi ha organizzato seminari, incontri, eventi di divulgazione. Il 17, 18 e 19 dicembre a Villa Avellino a Pozzuoli, ci sarà questo evento di incontro tra musicisti, dibattiti, musica estemporanea. Ci sarà anche un evento nell’evento, curato da me: “Bimbi in jazz”, per portare i bambini a muovere i primi passi nel jazz. È importante che i bambini incontrino la musica quanto prima, perché così se la portano dietro tutta la vita. A tutto vantaggio del benessere e della felicità, aggiungo io. L’ultima domanda è per la dottoressa Barlà: in che modo la musica potrà aiutarci in questo difficile periodo in
cui siamo stati costretti a vivere pandemia, lock down, post pandemia, chiusure, aperture? La musica è linfa vitale, sia per la mente che per lo spirito quindi in questo periodo può aiutare tanto. Difficile dire quale musica sia più “curativa” per il periodo che stiamo attraversando, perché la sua azione è soggettiva: ognuno ha un genere, uno stile, una musica preferita e quindi più efficace per il suo benessere. Ognuno ascoltando musica, sperimentando la musica come nuova forma di comunicazione, percepisce subito quale musica lo mette di buon umore: è quella la musica che gli fa bene, che lo cura e che lo guarisce. La musica è più forte della parola stessa. Proviamo anche a suonare qualcosa, o a cantare. Ascoltiamo come ci risuona. Se troviamo la “nostra” musica voleremo leggeri e felici.
LUCREZIA BOLLO
CONGRESSO REGIONALE DI EUROPA VERDE DALL’AREA A NORD DI NAPOLI ARRIVA IL CAMBIAMENTO
Si è tenuto lo scorso Sabato il Congresso Regionale di EUROPA VERDE. Un evento che si è tenuto a Striano e che ha visto una serie di cambiamenti in uno dei partiti più in crescita degli ultimi anni nel panorama del centro sinistra. Europa Verde che ha da poco festeggiato i 35 anni, avrà come suoi dirigenti tantissimi nomi dell’area a Nord di Napoli. È stato eletto al consiglio federale nazionale il già consigliere comunale di Casoria e membro dell’ATO Napoli 1, Salvatore Iavarone, il quale avrà anche il ruolo di responsabile regionale del Dipartimento Ambiente di Europa Verde. Nel direttivo regionale siederanno anche Rosario Visone di Casalnuovo e Conny Liotti di Frattamaggiore. I due co portavoci provinciali saranno Francesca Imbaldi e Agostino Galiero, rispettivamente di Casoria e Frat-
tamaggiore, e nel direttivo provinciale vi sarà Luigi Eucalipto di Grumo Nevano. Alla guida di un nuovo organo, che metterà insieme tutti gli eletti di Europa Verde della Campania, vi sarà Rosario Pugliese, sempre dell’area a Nord di Napoli, e in quest’organismo vi saranno tra gli eletti, anche : Salvatore Iavarone (consigliere di Casoria), Antonio Frezza (consigliere di Crispano), Biagio Franze-
se (consigliere di Frattaminore) e Imbaldi Francesca (consigliere di municipalità a Napoli). Alla guida regionale dei Giovani Verdi un Afragolese, Giuseppe Cuccurese. Alla guida dei Giovani Verdi della Provincia di Napoli altra afragolese, Angelita Amato. Una squadra che è cresciuta in questi anni, e che ha visto nel congresso il giusto riconoscimento di un lavoro
fatto. Per Salvatore Iavarone: “ringrazio per il ruolo di membro del consiglio federale nazionale, una dimensione nazionale, è sempre più stimolante e difficile, porterò anche in quei luoghi le proteste e le proposte della nostra terra. Mi stimola molto l’esperienza di coordinatore del dipartimento Ambiente regionale, voglio portare su questo tavole problematiche Ambientali importanti del nostro territorio regionale, a cominciare dal recupero del litorale casertano, il recupero e la valorizzazione dei Regi lagni, la conservazione della ZTL a Napoli sul lungomare e tante altre importanti priorità della nostra terra felix. L’area a Nord di Napoli è cresciuta in questi anni in cui mi sono occupato di Europa Verde, e questo è motivo di grande soddisfazione, altre importanti novità arriveranno a breve”.
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RITA GIAQUINTO
DONNE DEL NOSTRO TEMPO Annarita Briganti e la sua Coco Chanel al Nausicaa di Rossella Giaquinto
Si conferma ancora una volta salotto letterario di eccellenza il Nausicaa DI.BI Center dell’imprenditrice napoletana Rossella Giaquinto che, nell’ultimo evento organizzato all’interno del suo istituto, ha presentato l’ultima opera della giornalista e scrittrice Annarita Briganti: “Coco Chanel, una donna del nostro tempo” (Cairo Editore). L’eleganza di una donna rivoluzionaria che ha caratterizzato la moda, e non solo, dello scorso secolo che incontra la bellezza dei nostri giorni : un connubio perfetto, un binomio di grande poliedricità che ha suscitato, sin da subito, l’interesse e la curiosità dei tanti clienti e amici affezionati del Nausicaa di Rossella accorsi all’incontro culturale . Presentatrice del pomeriggio letterario è stata Angela Feluca che, elegante nei modi e coinvolgente nel racconto, ci ha fatto sapientemente immergere nella storia di un libro documentario che ci illustra la biografia di una donna che ha contribuito all’emancipazione femminile nel ventesimo secolo. La voce sottile e delicata del poeta Antonio Leccisi che ha letto alcuni brani tratti dal libro, ci ha aiutato a cogliere i dolori ed i successi, le debolezze e la forza estrema, le crisi ed i trionfi di Mademoiselle Coco e che la scrittrice Annarita ha descritto con la naturalezza di una vita che è, già di per sé, un gran romanzo. Un racconto di forte impatto emozionale – come ci spiega Angela Feluca – con molti spunti di carattere sociale e culturale che Annarita riporta con una scrittura chiara, pulita, semplice ma elegante al tempo stesso, in perfetto stile Chanel. Prima presentazione del suo libro a Napoli, prima presentazione in un Istituto di bellezza, la giornalista culturale Annarita Briganti, che lavora per Repubblica e Donna Moderna, visibilmente entusiasta dell’evento, ci ha raccontato così la sua Coco : “Vorrei
non sfuggisse mai che lei è una donna dell’800,e questo rende ancora più importanti tutte le sue conquiste. Chanel nasce nel 1883 in un ospizio per poveri. La madre muore, i fratelli sono costretti a lavorare, il padre la deposita, con le sorelle, in un orfanotrofio dove però avrebbe trovato la sua vocazione per il cucito grazie alle suorine che Chanel avrebbe poi finanziato per tutto il resto della sua vita”. Una vita che la nostra protagonista ha vissuto con grande libertà, liberando, a sua volta, le donne della sua epoca dai corsetti ottocenteschi, tagliando i capelli, usando i pantaloni, preferendo i bijoux alle perle vere, diffondendo il tessuto in jersey che ha conferito stile, essenzialità e leggerezza
alla moda del tempo. Pieno di scoop e di sorprese, il romanzo di Annarita ci porta nel fascino di una donna simbolo di democrazia piuttosto che di lusso, di profonda sostanza più che di solo forma. Pagine che sono il risultato di tante ricerche portate avanti dall’autrice, consultando una bibliografia notevole ritrovata e raccolta tra i tanti viaggi che hanno visto Annarita tra Milano, Parigi, Venezia. Interessante il suo incontro con Rossella che, dopo aver visto in televisione Annarita, ha fatto di tutto per conoscerla ed incontrarla. Il fatto che Annarita ha praticamente pubblicato questo libro- che sta avendo un grande successo di pubblico- in piena pandemia, è stata la spinta per Rossella ad attuare quel restyling alle sue vitamine della bellezza che gli ha conferito il benestare della Federico II di Napoli e che, oggi, stanno dando grandi soddisfazioni alla nostra imprenditrice per gli effetti particolarmente benefici sulla pelle del viso. Insomma, il coraggio premia; e Chanel sopra di tutti, ma anche Annarita e Rossella, ne sono un grande esempio. Un esempio di donne che, con straordinaria tenacia, hanno ben compreso che le prime a credere in noi stesse dobbiamo essere noi stesse. In un momento storico che, a livello mondiale, tutti abbiamo vissuto – e stiamo vivendo - correndo il rischio di una paralisi interiore, il coraggio di una donna come Coco Chanel ci aiuta a rivedere le nostre priorità e a dare importanza a ciò che ci può realmente rendere felici : “Dobbiamo essere più forti della nostra epoca. Sono sicura che ce la faremo”. È così che Annarita ci saluta, con una energia straordinariamente positiva, con un inno alla VITA – come la dedica del suo libro – e a tutte quelle porte che – come disse Chanel – non si ha la fortuna di trovare aperte, ma si ha semplicemente il coraggio di provare a spingere.
visita il nostro sito www.casoriadue.it
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“POLIS NOSTRUM”: SU NANO TV, CERBONE E TROISE A COLLOQUIO CON IL SINDACO DI CASORIA
“14 MILIONI DEL PNRR ALLA CITTA’ PER INTERVENTI DI RIGENERAZIONE URBANA”
Una puntata, quella di Polis Nostrum, andata in onda nello studio di Nano Tv, in cui a condurre è stato solo Nando Troise, Direttore di Casoriadue digitale, poiché Maurizio Cerbone è impegnato in altri servizi. Si inizia con una segnalazione della signora Carmela D’Errico, la quale denuncia che nell’I.C. Nicolini Di Giacomo, situato nei pressi di piazza Carlo III, precisamente in una delle traverse di via Tanucci, i bambini disabili che frequentano il secondo anno della scuola dell’infanzia non possono fruire del servizio mensa, perché mancano le assistenti materiali che li devono supportare durante la refezione scolastica. Tale compito non rientra tra quelli spettanti alle insegnanti di sostegno. Alla richiesta del Conduttore se abbiano interloquito con il Comune di Napoli, ecco la risposta della signora D’Errico: “Il Comune, tramite una circolare, inviata a quasi tutti gli Istituti Comprensivi di Napoli, ha reso noto che mancano i fondi per pagare le assistenti, motivo per il quale i bambini disabili al momento della refezione venivano prelevati dai genitori per tornare a casa. Ma ciò lede un loro diritto sacrosanto. E’ una palese ingiustizia, non si possono discriminare i bambini, soprattutto se ad essere penalizzati sono proprio gli alunni diversamente abili. E’ questo il motivo per il quale tutte le mamme hanno fatto bloccare la refezione: o tutti o nessuno”! Su domanda di Troise, la signora aggiunge che non hanno interloquito col Sindaco né con l’assessorato al ramo, ma con la loro Municipalità di riferimento, che sostiene le loro ragioni, ma la questione va risolta con il Comune. Il Direttore di Casoriadue, allora,ha assicurato all’interlocutrice che avrebbe inviato il link del video al termine della trasmissione ai consiglieri del neo consiglio comunale, i cui numeri telefonici sono memorizzati nella sua agenda , esigendo le loro risposte: Ciro Borriello, Alessandra Clemente, Luigi Grimaldi; ha, poi, sollecitato la signora a informarlo sugli sviluppi della vicenda, per parlarne nelle successive puntate del programma. A seguire, l’intervista telefonica con il
“TERRA NOSTRA”DIVENTERÀ UN PARCO URBANO; STADIO S. MAURO: DIFFICOLTÀ DI GESTIONE PER PROBLEMI CON LE SOCIETÀ CALCISTICHE; METROPOLITANA: UN PROGETTO STORICO PER NAPOLI E PER LA CAMPANIA, MA ANCHE PER CASORIA, PREVISTE DUE FERMATE .RICOMPOSIZIONE CON IL PD E CON I 5 CONSIGLIERI PASSATI ALL’OPPOSIZIONE? SONO APERTO ALL’ASCOLTO E AL DIALOGO SE MIRATO AL BENE DELLA CITTÀ. sindaco di Casoria, avv. Raffaele Bene. Prima di rivolgergli le domande, il Conduttore ha invitato l’interlocutore a fornire qualche notizia recente che gli sta particolarmente a cuore. Il Primo cittadino ha risposto che in questi giorni si sta lavorando sul consuntivo 2020 e su quello previsionale del 2021; “nei prossimi giorni” ha aggiunto “in consiglio comunale vi sarà la discussione di questi due atti fondamentali, che dovranno essere adottati in base alle indicazioni e alle prescrizioni che abbiamo ricevuto dal Ministero in seguito alla dichiarazione di dismesso; quindi siamo concentrati su questi due atti, obbligatori, e che rientrano nell’azione di risanamento delle finanze dell’Ente. Ciò che sicuramente devo rappresentare ai cittadini, anche per chiedere loro scusa, sono i disagi legati alla nostra rete viaria, che sta ancora di più mostrando una serie di carenze e di grossi problemi per le piogge torrenziali; “per fortuna” essi si evidenziano in strade per le quali già si è deciso di intervenire con lavori e, quindi
ci sono già i cantieri aperti. Troise invita il Sindaco a fare chiarezza su tre questioni, la prima delle quali riguarda “Terra Nostra”, “polmone verde della Città, area pubblica occupata sei anni fa da un gruppo di giovani, per organizzarvi una serie di manifestazioni alle quali sono stati invitati, oltre ai cittadini casoriani, anche residenti di altri paesi. Ma ho saputo, tramite un comunicato dei giovani predetti, e che io ho pubblicato sul sito www.casoriadue.it ,che i cancelli dell’area sono stati chiusi con le catene. Quali i motivi? La risposta del Sindaco: “L’area, di proprietà comunale sei anni fa è stata occupata senza titolo; chi l’ha occupata ha cercato, in maniera encomiabile, di rendere viva quell’area con iniziative che hanno attratto tante persone. Ora noi l’abbiamo fatta rientrare nel PICS, nel piano d’investimento particolarmente significativo, Città sostenibile, prevedendo un investimento di un milione di euro per la realizzazione di un parco urbano di 30.000 metri quadrati, di cui
DOMENICA 12 DICEMBRE 2021 potrà godere tutta la Città nella piena legittimità, area, quindi, che sarà aperta a tutti i cittadini. Questa settimana sono cominciate le attività di caratterizzazione dell’area e per questo, il Comune ne è rientrato in possesso. Ciò alla luce di una interlocuzione corretta e trasparente con coloro che prima occupavano l’area; ora non resta che realizzare il progetto mirato alla realizzazione del parco anche con i suggerimenti dei cittadini, in primis dei giovani che finora l’hanno occupata, occupazione che, fra l’altro, ha comportato negli anni anche un contenzioso, denunce, procedimenti penali”. Interloquisce il Conduttore evidenziando che, in termini giornalistici, i procedimenti a carico degli occupanti sono definiti “querele temerarie”, augurandosi che i ragazzi siano assistiti in maniera gratuita da qualche legale generoso, auspicando vivamente la loro assoluzione. Replica di Bene: “Me lo auguro anch’io, ma si tratta di occupazione abusiva, e di occupazioni abusive proprio in questi giorni si parla molto sui mezzi di informazione”. “E’ una cosa ben diversa” ribatte Troise. “Ma l’hanno occupata senza titolo, puntualizza il Primo cittadino, “dal punto di vista giuridico è considerata occupazione abusiva. Io non entro nel merito, la giustizia procederà e seguirà il suo corso in maniera trasparente e corretta,nel rispetto del quadro normativo, ma la scelta amministrativa è di valorizzare quell’area destinandovi un finanziamento. Il crono programma lo abbiamo consegnato alla Regione, dopo la caratterizzazione comincerà l’attività di progettazione, poi i lavori sono chiaramente posticipati, rinviati al 2022. ll termine di completamento di vari interventi riguardanti il PICS è previsto per l’agosto del 2023. Troise: “Non si potevano tenere questi ragazzi a presidiare “ il polmone verde” fino all’inizio dei lavori”? “Non è possibile sul piano normativo”
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13 “Ma così si rischia che l’area diventi una discarica a cielo aperto, il lancio dei sacchetti d’immondizia, com’è successo sulle due rampe autostradali, è diventato sport nazionale; quei ragazzi potevano presidiare l’area e organizzare iniziative sociali, senza alcun scopo di lucro, cosa molto rara di questi tempi. O no?. “Io non metto in dubbio quello che hai detto, hanno sicuramente valorizzato l’area… “Avevano anche programmato per il 5 dicembre varie attività ludiche per i bambini, ma a causa della pioggia non è stato possibile”. “ Al momento dobbiamo solo augurarci che il terreno non sia inquinato, è un elemento che imprescindibile per la realizzazione del progetto. Si passa al secondo argomento: lo stadio S. Mauro. Sulla questione posta del mancato utilizzo, Bene risponde che diverse società calcistiche ne hanno richiesto l’impiego, sono state accolte le istanze dal Comune, ma successivamente, per ragioni riguardanti le stesse società, lo stadio da loro non è stato utilizzato, e ciò ne ha condizionato la gestione amministrativa. Rispetto all’utilizzo della pista dello stadio per i podisti o per coloro che vi vogliono passeggiare, come accaduto durante il lockdown, il Sindaco precisa che in quella situazione eccezionale, volentieri vi fu l’autorizzazione del Comune a fruirne, ma essendo uno stadio di calcio, deve essere utilizzato dalle squadre di calcio. Il Conduttore, allora, gli ha chiesto di comunicare alla cittadinanza con un comunicato da parte del dirigente del settore o dell’ass. Guarino che per correre e/o passeggiare è necessario rendere noto alla cittadinanza che possono svolgere le loro attività di movimento in altri parchi di Casoria. Nel frattempo, giunge in trasmissione Maurizio Cerbone, che chiede a Bene di chiarire in che modo potranno essere impiegate le centinaia di milioni del PNRR che arriveranno a Casoria e, in merito all’incontro con il governatore
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De Luca che avrebbe avuto il giorno successivo (trasmissione andata in onda il 6 dicembre, n.d.r.) sulla “Metro”,quali notizie può riferire alla Città . Il Sindaco, dopo aver espresso la sua disponibilità al confronto con tutte le forze politiche in merito all’utilizzo dei fondi del PNRR per i progetti da realizzare, ha detto che Casoria è stata uno dei primi Comuni ad avere un finanziamento di 14 milioni di euro da impiegare per interventi di rigenerazione urbana, che riguarderanno Parco dei Pini, la zona di Arpino fino all’area Giacomo Watt, quindi vi saranno recupero delle strutture, spazi di aggregazione, socio – educativi, strutture sportive, l’efficientamento di edifici dell’area predetta. Ora si dovrà passare alla progettazione. Sul convegno del 7 dicembre sulla Metropolitana, che come osserva Cerbone, “dopo la progettazione si passerà fase esecutiva e sulla quale Tommaso Casillo ha posto il suo “timbro”, Bene sottolinea che proprio due anni fa egli durante la campagna elettorale mise in rilievo che la Metro rappresentava una sfida per il territorio, aggiungendo che il percorso coinvolgerà Afragola, Casoria, Casalnuovo, Casavatore; Casoria avrà due fermate. “E’ un progetto storico per Napoli e per la regione Campania, ma certamente anche per la nostra Città”. Sulle ultime due domande, poste da Cerbone e da Troise , in merito ad una possibile ricomposizione all’interno dell’area del Centro sinistra, per un recupero del rapporto con i 5 consiglieri passati all’opposizione e con il PD, che ha ipotizzato una ricucitura con la maggioranza che sostiene il Primo cittadino, un auspicio anche di Tommaso Casillo per un “governo di salute pubblica” , il Sindaco si è reso disponibile ad un franco dialogo, essendo “una persona che per cultura politica e per carattere é aperta al confronto, senza pregiudizi, non rancorosa quindi, da riformista, pronto ad un ascolto e a un rapporto costruttivo in funzione della realizzazione di obiettivi mirati al miglioramento della Città”.
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FRANCESCO TAGLIALATELA
ALESSANDRO ROSOLINO: MENTE POLIEDRICA NEL CALCIO CAMPANO
Vivendo i campi della Serie D e dell’Eccellenza da entrambi i lati e respirando calcio a 360° da sempre, Alessandro Rosolino ha saputo costruirsi con le proprie forze una carriera trentennale e un curriculum invidiabile. Calciatore prima, allenatore e Direttore Sportivo (DS) poi con squadre del calibro di Nola, Giugliano, Formia, Puteolana e Nocerina con le quali nel corso della sua carriera è stato in grado di togliersi diverse soddisfazioni. E’ inoltre stato in grado di raggiungere in tempi poi non così remoti grandi traguardi con la Sarnese in Serie D, di cui è stato DS per tre anni, portando per due anni di fila la società granata, che quest’anno milita nel Campionato di Promozione, a vincere il titolo “Giovani D Valore”. Sono stato onorato di interloquire con lui, appagato dall’opportunità conferitami di poter approfondire tutto ciò che concerne il mondo del calcio dilettantistico e non solo. Alessandro per cominciare ti chiedo come ti senti e che responsabilità comporta il nuovo incarico come General Manager di una società storica come l’Afragolese ? “Nel corso della mia longeva carriera ho ricoperto diversi incarichi, a partire dall’allenatore, passando per quello come DS fino al General Manager. Ovviamente c’è da dire che ognuno di questi incarichi comporta differenti responsabilità e sono lavori tra loro completamente diversi. Il Direttore Sportivo si occupa esclusivamente dell’area tecnica di una squadra, mentre il General Manager (GM) deve creare tutta un’organizzazione societaria a partire dal Segretario generale, al Team Manager,
all’Addetto Stampa. Insomma contribuisce in maniera importante a creare una vera e propria squadra di lavoro con la quale condividere visioni e progetti. Inoltre prende visione del lavoro svolto dai soggetti che egli stesso ha individuato sotto il profilo della professionalità, attento alle eventuali criticità e all’organizzazione generale della società, anche in materia di scelte da adottare. Per quanto mi riguarda posso dire che sono molto contento di essere all’Afragolese, la città mi ha saputo accogliere e coinvolgere molto bene. Afragola è una piazza ingolosita dal calcio che merita davvero di stare nelle posizioni di vertice che le spettano per storia e fama.” Che impressione hai della stagione di Serie D in corso ? “La Serie D è da sempre un viatico importante. E’ quella parte intermedia tra il “calcio che conta” e le “leghe inferiori” come Eccellenza e Promozione. Potrebbe essere definito un cantiere dove gli under hanno l’opportunità di mettersi in mostra per poi passare eventualmente a squadre più importanti e blasonate.
Quest’anno ci sono squadre che stanno facendo davvero bene e che mi hanno stupito, a partire dal Giugliano nel Girone G, all’Audace Cerignola (Girone H) o ancora il Gelbison che sta dominando il Girone I.” Cosa pensi del lavoro svolto dai Settori Giovanili in Italia? “Di sicuro ti posso dire che i settori giovanili sono influenzati dalla cultura dei paesi nei quali si sviluppano. Il modo di vivere il calcio all’estero è completamente diverso dal nostro, c’è meno pressione e più attenzione a valutare la collettività di un concerto squadra piuttosto che il singolo e una maggiore attenzione nel non “bruciare” i giovani talenti. Esempi emblematici sono l’Accademia instaurata dall Ajax nell’ultimo decennio, o la grande Cantera del Barcellona, vera e propria scuola del pensiero calcistico. In Italia l’unica vera squadra che cura seriamente il proprio Settore Giovanile è l’Atalanta. La Dea è riconosciuta ormai anche livello internazionale, è una realtà fresca e più avanti rispetto anche a squadroni come Milan, Inter e Juventus.
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16 Questo perché la società punta molto sui giovani e crede nelle potenzialità in incremento del proprio Settore.” Girone G fin ora completamente appannaggio del Giugliano. Credi ci saranno sorprese da qui alla fine della stagione o il copione è già scritto? “Il Girone G è uno dei gironi della nostra Serie D con meno campane. Ad oggi i dati, le statistiche e i numeri lanciano una chiara sentenza. Il Giugliano è senza dubbio la più forte squadra del Campionato. Hanno migliore attacco e migliore difesa. Sono in possesso di una consapevolezza maturata nelle precendenti annate con la gestione Savoia e rese al massimo dalla nuova gestione Mazzamauro. Artefici del proprio destino e ben consci della propria forza sia sul campo che sul piano societario. Strategie già ben delineate, idee e determinazione nel perseguire i propri obiettivi. Allo stato attuale credo proprio che il Giugliano sia la favorita N°1 per la promozione in Serie C, l’habitat naturale nel DNA di questa società. Le uniche possibili insidie potrebbero essere rappresentate dalla Torres o dall’Aprilia Calcio, altre due società con visione e idea professionistica di calcio.” La dodicesima giornata ha espresso un verdetto piuttosto amaro per l’A-
fragolese che è caduta 2-0 sul campo del Cynthialbalonga. Cosa pensi non abbia funzionato ? “Siamo una squadra tecnicamente molto valida e forte in tutti i reparti. L’Afragolese ha fatto la sua partita domenica scorsa nonostante non abbia disputato un incontro da sopra le righe. Decisiva si è rivelata l’espulsione a inizio secondo tempo che ci ha costretti a giocare in inferiorità numerica per una bella porzione di gara. Poi sappiamo che il calcio è fatto di episodi quindi si legge il risultato, ma la prestazione di ieri paradossalmente al verdetto amaro del campo ritengo sia stata una buona prestazione. Sicuramente serve più continuità, ma sono sicuro che riusciremo ad ottenerla perché credo nel progetto e nell’allenatore Franco Fabiano, una persona amante del calcio oltre ad essere una figura di grande professionalità e affidabilità. Restiamo in lizza per i playoff che sono il nostro obiettivo acclarato di inizio stagione. Siamo quinti con quattro punti di distacco dalla sesta e ad appena tre punti dalle primissime posizioni occupate dal fortissimo Giugliano e dall’Aprilia.” Mercoledì 8 l’Afragolese scenderà in campo contro la Torres in un incontro ad alta quota, mentre Domenica 12 sarete ad Ostia in un un incontro
delicato. Ti chiedo quanto può incidere in queste circostanze l’apporto del pubblico? “ Parto col dire che sono praticamente tre anni che l’Afragolese gioca di fatto fuori casa. Non abbiamo ancora il nostro campo, infatti gli scontri interni li stiamo disputando a Cardito. La gara d’appalto per tornare a giocare ad Afragola è stata assegnata e ci hanno detto che per febbraio prossimo potremmo tornare ad abbracciare il nostro pubblico. Il pubblico è una componente essenziale dello sport e di questo tipo di sport in particolare, quindi di sicuro sarà un valore aggiunto riavvicinarci al nostro territorio. Il coinvolgimento del territorio è uno dei nostri pallini nonché obiettivi a lungo termine che ci siamo prefissati. Abbiamo un progetto molto articolato e sicuramente vincente.” Qualche novità dal mercato? “Probabilmente sì, siamo pronti ad intervenire sul mercato se ci dovesse essere necessità di rinforzare alcuni reparti. Ci sarà sicuramente qualcosina in entrata così come in uscita. Di certo gli eventuali innesti saranno scelti in maniera tale da innalzare l’asticella qualitativa della rosa e saranno tutti giocatori funzionali al tipo di visione dell’allenatore Fabiano.”
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ANTONIO BOTTA TOMBOLATA SOLIDALE PROMOSSA DA “MEDICINA SOLIDALE SAN LUDOVICO DA CASORIA ONLUS”
SE IL TEMPO DIVENTA “SPAZIO DELL’AMORE”
Un servizio d’amore nel centro della città di Casoria, situato presso l’oasi di San Ludovico, in via Giovanni Rocco, 30: è l’ambulatorio polispecialistico di medicina solidale, progetto inaugurato il 10 febbraio 2015 su ispirazione evangelica del dott. Pasquale Longhi, già neurochirurgo. Da allora, un gruppo di medici, infermieri, volontari, farmacisti, con lo sguardo fisso su Ludovico da Casoria, il Santo della “carità sfrenata”, dedicano ore di volontariato per chi è nel bisogno e necessita di una consulenza medica specialistica gratuita, di farmaci, ma anche di un incoraggiamento, di un sorriso, di un sostegno fraterno. Quest’anno, nella rigorosa osservanza delle norme di contenimento del Covid (mascherina, controllo del green pass, uso del gel disinfettante), è stato possibile organizzare, il 5 dicembre scorso, “la tombolata solidale” presso l’Is. Andrea Torrente per raccogliere fondi che saranno utilizzati, come ha spiegato Longhi, per tre iniziative lodevoli: collaborare al pagamento di una protesi coclea per un bimbo di pochi mesi nato sordo, l’ASL vi contribuisce con un una quota minima rispetto alla cifra totale; doni da offrire ai bambini di una casa famiglia, di altri bimbi extracomunitari e di piccoli individuati da volontari di alcune parrocchie, esaudendo le loro richieste espresse nelle letterine inviate a Babbo Natale; infine, la ONLUS “Medicina Solidale San Ludovico da Casoria” provvederà anche a soddisfare i bisogni di anziani soli, residenti di una Casa di riposo, e ugualmente scritti in letterine, in accordo con il progetto “Adotta un anziano”. E’ stata una serata nella quale si è provata di nuovo, dopo il lungo periodo del confinamento domiciliare, la gioia dello stare insieme per uno scopo nobile. Seduti attorno a tavoli circolari e rettangolari in un accogliente e ampio spazio, adeguato al numero dei partecipanti, tutti hanno respirato un genuino clima familiare, riscoprendo tra sorrisi, battute scherzose durante la tombolata, pronunciate dall’estroso conduttore del gioco Sabatino Laurenza, e assaggi di dolcetti natalizi e qualche altra prelibatezza, l’importanza di semplici gesti di vicinanza, di condivisione, di solidarietà. Chissà, proprio la pandemia, come
I CONTRIBUTI DEI PARTECIPANTI DEVOLUTI PER TRE INIZIATIVE DI SOLIDARIETÀ, FRA CUI LA COLLABORAZIONE AL PAGAMENTO DI UNA PROTESI COCLEA PER UN BIMBO DI POCHI MESI NATO SORDO, L’ASL VI CONTRIBUISCE CON UNA QUOTA MINIMA RISPETTO ALLA CIFRA TOTALE. più volte ha evidenziato Papa Francesco, ci ha fatto capire l’importanza del valore dello stare insieme in uno spirito di amicizia, di cordialità, di apertura del cuore. Ed è successo proprio questo durante la tombolata! In una serata fredda e piovosa, forse è stata forte la tentazione di restarsene al calduccio a casa,davanti alla TV, ma ha prevalso in chi vi ha presenziato il senso di responsabilità verso i fragili, i meno fortunati, da sostenere con il contributo richiesto, perché nel periodo pandemico, proprio i disagi psicologici derivanti dall’isolamento forzato hanno maturato non in tutti, ma in un buon numero di persone, il proposito di assumere un nuovo stile di vita, più attento alle ragioni del cuore, alla costruzione di relazioni profonde e autentiche, donando più tempo alla prossimità, alla cura degli altri. Bisognerebbe, per questo, non lasciarsi dominare dalla smania della fretta, presi da ciò che riteniamo urgente, e dare maggior peso a ciò che è veramente importante, imparando a rallentare i nostri passi, per sperimentare
ciò che è essenziale e che dà un senso più alto alle nostre quotidianità. In una preghiera lo scrittore A. De Saint . Exupery – l’Autore del libro “Il piccolo principe” - chiede al Signore: “Fa’ di me un uomo capace di raggiungere coloro che hanno perso la speranza. E dammi non quello che io desidero, ma solo ciò di cui ho davvero bisogno”. Sicuramente è la richiesta che tutti i cooperanti dell’ambulatorio polispecialistico di medicina solidale fanno propria, capaci di trasformare il loro tempo dedicato al volontariato, visitando, curando guarendo, consigliando, in “ spazio dell’amore” (don Tonino Bello). E se ciascuno di noi dedicasse una porzione del proprio tempo settimanale a compiere un gesto di bontà, di gratuita attenzione a chi soffre, magari proprio rendendosi disponibile nella ONLUS fondata dal dott. Longhi, non ne gioverebbe la comunità cittadina, oltre che la propria vita? Al riguardo, ecco i numeri di contatto: 331 454 1648 – 081 19465129. Anche per offrire un contributo per le iniziative menzionate poc’anzi ci si può avvalere dei numeri telefonici indicati. “E’ stato impegnativo” ha commentato verso la fine della tombolata il dott. Longhi “organizzare questa serata”, ma si leggeva nel suo sguardo, pur stanco, una grande soddisfazione, poiché la presenza di amici e conoscenti è stata un segno di partecipazione misericordiosa alle condizioni indigenti di bambini e anziani in difficoltà. Tra i partecipanti, oltre al giornalista Nando Troise con la consorte, anche una rappresentanza dell’amministrazione locale, fra cui il sindaco Raffaele Bene con la famiglia al completo e l’assessore alle Politiche sociali Marianna Riccardi, la quale ha fornito un prezioso apporto alla realizzazione dell’ evento solidale. Un grazie a tutti, allora, a chi ha partecipato alla tombolata e a coloro che dopo la lettura di questo articolo telefoneranno per sapere come offrire il loro contributo: un segno di attenzione quale trasparenza di sguardo amichevole, un soffio di speranza alitato su coloro che beneficeranno dell’offerta, un dono del cuore, un gesto d’amore che dà senso di pienezza e significato divino al Natale che si avvicina.
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IL PRESTIGIOSO PREMIO CAM-ON, NEL 2021, VIENE CONSEGNATO A NINO D’ANGELO, IL “POETA CHE NON SA PARLARE”
Nella splendida cornice del CAM – Contemporary Art Museum di Casoria, tra musica ed arte contemporanea, il 3 dicembre è stato consegnato a Nino D’Angelo il prestigioso premio CAMON 2021. Un premio importante perché va a premiare il grande Nino D’Angelo non tanto per il suo posto importante nel mondo della musica, ma soprattutto nel campo sociale, è un premio non al cantante, ma alla persona. La sala era piena di giornalisti e di fans del maestro Nino, nato e cresciuto a Casoria, evidentemente emozionato e soprattutto sorpreso dalla bellezza del museo e dal calore della sua gente. “Un tesore nascosto che dovrebbe essere apprezzato da più persone. Spesso dimentichiamo di celebrare quelle che sono le cose belle della vita”, ha detto lo stesso cantautore. Il premio CAM – ON nasce nel 2016 come riconoscimento a personalità la cui attività si sia distinta per il valore artistico, civile, imprenditoriale o sociale. Un riconoscimento per premiare coloro che con impegno, continuo sacrificio, passione e dedizione hanno contribuito alla diffusione dell’arte, della musica e della cultura in generale dando lustro al nostro paese, non solo in Italia ma anche all’estero. Un percorso di valorizzazione del nostro patrimonio artistico, umano e culturale. La prima edizione del premio c’è stata nel 2016 ed il primo personaggio pre-
miato è stato lo scrittore e giornalista Roberto Saviano, impegnato con la sua scritta nella denuncia alla camorra. “La voce di Napoli nel mondo”, così è stato definito Nino D’Angelo. Ed è proprio quello che é. Una voce di rivincita, una voce che veniva dal nulla ed ha portato la vera rappre����������������� sentazione di Napoli non solo nel suolo nazionale, ma nel mondo intero. Una voce che ha emozionato e continua ad emozionare generazioni intere: generazioni che sono cresciute con lui, ma anche i più giovani. Infatti Nino D’Angelo non si ferma a quelli “della sua età”, ma è tanto amato ed apprezzato anche dai più giovani, un amore che traspare tantissimo non solo dal vivo ma anche, e soprattutto, dai social. L’umiltà di un personaggio famoso si vede pro-
prio dal continuo sorprendersi: una star come D’Angelo che ancora si commuove quando scopre che riesce ad ispirare anche i più giovani. La cerimonia è stata molto emozionante: il premio è stato consegnato dal direttore del CAM, Antonio Manfredi che, dopo aver letto una lettera in cui elencava tutte le ragioni per cui si era deciso di insignire il grande Nino D’Angelo, un premio realizzato dall’artista macedone Alma Idrizi, artista multimediale. Un meraviglioso ritratto del famoso cantante napoletano. “Il premio CAM-ON nasce nel 2016 come riconoscimento a personalità la cui attività si sia distinta per valore sociale, civile, artistico e imprenditoriale. Un riconoscimento per coloro che con coraggio, impegno, sacrificio e dedizione hanno contribuito in Italia e all’estero alla diffusione della cultura, dell’arte e della musica, dando lustro al nostro Paese valorizzandone il patrimonio culturale, economico ed umano, oltre che civile e democratico. Ma la scelta che ci ha fatto premiare quest’anno il maestro Nino D’Angelo è stata dettata principalmente dalla passione che abbiamo riscontrato nella sua vita, nella sua creatività e nelle sue opere. La passione che è una delle emozioni più intense che si possono provare nella vita e che costituisce l’anima del nostro stesso successo, e la si può provare solo quando ci si dedica a qualcosa che realmente si ama e che si desidera fortemente”. Queste sono state le parole di Antonio
DOMENICA 12 DICEMBRE 2021 Manfredi, mentre consegnava il premio. Ha poi continuato, aggiungendo ancora: “Non sono in molti coloro che possono vantarsi di averla realmente trovata e di essersi lanciati alla ricerca di ciò che li fa veramente vivere e brillare. Non sono molti quelli che sono riusciti un’intera vita a trasmettere questa passione, questa voglia contagiosa, coinvolgendo intere generazioni così come ha fatto Nino D’Angelo. Questo premio potrebbe essere sintetizzato nelle sue stesse parole – “Sono nato nel poco, da quel poco ho imparato tanto e ho avuto tanto, sono il frutto di quelli che non contano. Sono cresciuto con il senso della comunità””. A consegnare personalmente il premio a Nino D’Angelo è stata l’artista Alma Idrizi, autrice del ritratto fatto al cantante che rappresenta materialmente il premio conferito dal CAM. É stato un bel momento quello dello scambio, D’Angelo in segno di riconoscimento si è chi-
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nato davanti all’autrice trasmettendo un piacevole senso di stima reciproca. Le parole di ringraziamento del cantante partenopeo sono state davvero emozionate, parole che riflettano il concetto a lui tanto caro di uguaglianza sociale,
non appena ha avuto la parola ha, infatti, affermato: “Questo significa che chiunque, di qualunque colore di pelle, qualunque situazione sociale, può vincere un premio. Io tutto quello che sono oggi lo devo a tutte le persone come voi, questo premio è per voi perché noi siamo cresciuti, siamo andati avanti. Perché noi che non abbiamo avuto diritto alla scuola – io non lo ho avuto – stiamo strillando al mondo che lo vogliamo, vogliamo l’uguaglianza. Vogliamo essere, vogliamo vivere, non sopravvivere. La vita è fatta di persone e le persone vengono prima di tutto. Io voglio continuare ad essere la voce della gente perché tutto quello che faccio lo faccio inerente a tutti i pensieri che trovo negli occhi e nell’animo delle persone che non contano, che non hanno mai contato, e mi piacerebbe un giorno che queste persone avessero gli stessi diritti che hanno tutti quanti”.
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VITTORIA CASO
PREMIO RISPO EMOZIONANTE CERIMONIA CONCLUSIVA
Si è conclusa in un tripudio di applausi la 22° edizione del Premio Rispo, organizzato dalla storica, ultratrentennale “Associazione ex alunni del liceo Garibaldi” e dall’”Associazione Clarae Musae”, presentata dai rispettivi presidenti, ing. Raffaele Zocchi e prof.ssa Vittoria Caso. La location questa volta, anziché la palestra del liceo Garibaldi è stato il teatro della Chiesa di S. Rita, non lontana dal Garibaldi, off limit causa covid. Entusiasmo alle stelle, nonostante i green pass, il distanziamento e il diluvio universale, ma chi può scoraggiare gli ex garibaldini??? Malgrado le telefonate di chi si scusava per non poter intervenire in quanto le strade si erano trasformate in fiumi in piena, la sala teatro era gremita, oltre 150 posti, di concorrenti provenienti da tutte le regioni d’Italia, con treni, aerei, auto, pronti a trattenersi per il fine settimana a Napoli. Ben rappresentate Casavatore e Casoria. Già la 21° edizione, svolta in collaborazione con Clarae Musae era stata un successo ma questa 22° ha superato la precedente per quantità di partecipanti e qualità degli scritti; la giuria, infatti, si è trovata spesso in imbarazzo nel definire le graduatorie, relative ai diversi settori, per non creare troppi ex aequo. Ricordiamo che il premio è intitolato a Vincenzo Rispo, promettente ex alunno del liceo, prematuramente scomparso. Ma quest’anno una sezione speciale del premio è stata dedicata a Sveva Tropenscovino, giovanissima étoile della danza, autrice di versi e di scatti fotografici straordinari, che a soli 18 anni, dopo lunghe sofferenze, è stata strappata a tutti noi dal male del secolo. Momenti di gioia, dunque, per i vincitori sia sul podio, sia finalisti, tutti bravissimi, tutti giganti del verso e della parola, ma anche momenti di emozioni forti e di lacrime quando la mamma di Sveva, la prof.ssa Iesusa De Petrillo ha premiato le ragazze vincitrici e ha ricevuto lei stessa un bellissimo quadro dell’artista dott.ssa Maddalena Cenvinzo, presidente della Hope Unlimited. Bellissimi i premi che hanno ricevuto i partecipanti! Per le sezioni Juniores, poesia e prosa, è intervenuta la Casa editrice D’Anna di Sergio D’Anna che ha donato ai primi classificati una bellissima borsa di pelle completa di organizer; ai secondi penne Aurora con ipod; ai terzi taccuini speciali; ai lodati, penne Pelikan. Per la Sez. Sveva è intervenuta la Shop Fox di Mario Volpe, imprenditore oltre che poeta e scrittore, con targhe di legno pregiato incise a mano artisticamente, sculture in legno raffigu-
ranti la femminilità e suoi libri. Relativamente ai seniores i premi invece sono stati medaglie e scintillanti coppe, scelte dagli ex alunni. Emozionanti anche gli intermezzi musicali curati dal giovane e brillante chitarrista Emmanuele Capasso. Oneroso il lavoro della segreteria organizzativa, di cui si è occupato il dott. Felice De Santo, cui sono pervenuti i ringraziamenti anche da parte di chi non è potuto intervenire ma ha ugualmente ricevuto l’attestato e/o il premio. Chi era sul podio? Per la sez. Sveva: 1° classificata Miriam Calvani; 2° Vitolo Delia e Amodeo Gaia; 3° De Liberti Chiara. Sez. Iuniores, poesia: 1° Russo Lucia; 2° Punzo Raffaella, Della Torre Davide, Sessa Ludovica; 3° Parnolfo Annamaria. Sez. Iuniores, Prosa: 1° Pucillo Carmela e Schettino Asia; 2° Giacco Flavia; 3° Callea Giuseppe e D’Ambrosio A.M. Crescenzo. Seniores, prosa: 1° Bocchetti Giovanna; 2° Gennaro Castaldo; 3° Annamaria Deodato. Seniores, poesia: 1° Alessandra Bucci; 2° Spagnuolo Agostina e Sorbo Antonio; 3° Burgio Guido. Tante le lodi poetiche e i plausi letterari attribuiti, così come le medaglie di merito. È intervenuto il sindaco di Casavatore dott. Luigi Maglione per premiare e gratificare le giovani concittadine meritevoli del podio. Ma non finisce qui. La premiazione del Rispo è stata preceduta da un’altra premiazione, quella dei vincitori del Premio Colella Senior, alla quarta edizione; premio voluto dal notaio Mario Colella per tenere vivo il ricordo del padre, tra i primi alunni del glorioso liceo Garibaldi. Quest’anno i concorrenti hanno partecipato svolgendo un saggio sulla poetessa Saffo, al primo posto Letizia Colella con uno scritto ben organizzato e ricco nei contenuti; plauso letterario invece all’ex alunna dott. ssa Marisa Porzio che non ha mai smesso di coltivare i valori delle humanae litterae. Assieme ai concorrenti sono intervenuti moltissimi giovani, alunni dei licei partecipanti al concorso; le amiche poetesse Tiziana Nasta e Lina Sanniti; molti ex alunni del Garibaldi, soci attivi e convinti nel partecipare alle tante iniziative che da molti anni l’associazione realizza, tra cui gare di traduzione dal latino e dal greco, convegni, altri eventi di forte spessore culturale, che, covid permettendo, nel 2022 torneranno a coinvolgere iuniores e seniores. Appuntamento alla prossima edizione!
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A TU PER TU CON LUCIA CASSINI, CONCLUSA ANCHE LA DECIMA PUNTATA DEL PROGRAMMA IN ONDA SU PARTENOPE TV
Tanti apprezzamenti per la decima puntata di “A TU PER TU”, in onda sulle frequenze di Partenope Tv (canale 188 per la Campania e Basso Lazio, canale 190 per la Puglia e la Calabria e in streaming su www.partenope.tv). La trasmissione, condotta dal giornalista Antonio D’Addio e dalla presentatrice/speaker radiofonica Ida Piccolo, in onda, il martedì sera, a partire dalle ore 20,45, ha avuto come ospite la grandissima Lucia Cassini, regina della comicità, attrice, cantante, show-woman, regista, cabarettista, con 50 anni di carriera, ha lavorato con Walter Chiari, Carlo Dapporto, Oreste Lionello, Gianfranco D’Angelo, Pietro De Vico, Anna Campori, Enrico Beruschi, Pippo Franco, Leo Gullotta, Giacomo Rizzo, con registi e autori di chiara fama come Angelo Fusco, Antonio Calenda, Don Lurio, Carlo Nistri, Amendola, Corbucci, Castellacci, Pingitore, Riccardo Pazzaglia e con Dino Verde, nel cinema la troviamo al fianco di Pippo Franco, Leo Gullotta e Fabio Testi. Ha inciso tanti 45 giri e una decina di Lp di successo, tra cui “Balla Concetta”, una delle prime canzoni rappate del 1980, ha partecipato ad alcuni Festival di Napoli, ha rappresentato Napoli alla Biennale di Venezia, ha vinto vari premi tra cui “L’Oscar delle Regioni” che le è valso l’appellativo di “Totò in gonnella”, e poi ha fatto parte del mitico
gruppo i Cabarinieri. La nostra ospite, perfettamente a suo agio nello studio televisivo di Partenope Tv, ha raccontato la sua vita professionale e privata con numerosi aneddoti e curiosità, ha ricordato i suoi esordi su Canale 21 e le sue esperienze in tutte le emittenti campane, i suoi tanti incontri artistici (Federico Fellini, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Pupella e Rosalia Maggio, Roberto De Simone, Zietta Liù, Trottolino, Nino Taranto, Maradona, Enrico Maria Salerno, Mike Bongiorno, Pippo Baudo e tanti altri), inoltre numerose sono state le testimonianze fotografiche e i montaggi relative alla carriera, ai colleghi, alla vita privata e molteplici i videomessaggi inviati da Fabrizio e Marisa Fierro, Romolo Bianco, Andrea
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Il consigliere comunale di Casoria, Marco Colurcio, aderisce al Partito di Europa Verde – Verdi. Il consigliere comunale di Casoria Marco Colurico, dichiara ufficialmente di aderire al Partito Europa Verde - Verdi. La decisione nasce dalla condivisione degli ideali propri del partito Ecologista e dalla propria volontà di impegnarsi per temi quali la tutela dell’ambente e della legalità. Ho scelto – ribadisce Marco Colurcio - di continuare a mettermi al servizio della Città e dei cittadini oltre a garantire il mio pieno sostegno alla giunta targata Raffaele Bene. Colurcio, in qualità di consigliere comunale è stato immesso nel consiglio Federale Regionale del Partito insieme a tutti i consiglieri comunali Verdi della regione Campania. Soddisfazione viene espressa dai due Portavoce provinciali di E. V, Maria Francesca imbaldi e Agostino Galiero e dal consigliere comunale Salvatore Iavarone, neo delegato al Consiglio Federale Nazionale di Europa Verde, che augurano a Marco Colurcio buon lavoro, sottolineando come il Partito Verde sia in fase di crescita e di costruzione in tutta la Provincia di Napoli.
Fiamberti, Nando De Maio, Elio Ippolito, Massimiliano Buzzanca e dalla figlia Chiara e i suoi amatissimi nipoti. Nel corso della puntata Lucia ha presentato anche il suo libro “Ischia Forever”, edito da Adriano Gallina Editore, dedicato a Carlo Croccolo, ha fatto un omaggio ad Aurelio Fierro e ha cantato la mitica “Balla Concetta” e sono stati mostrati dei video in cui Gianni Nazzaro, Fabio Testi, Maurizio Micheli, Peppino Di Capri, Enzo De Caro hanno parlato di lei, abbiamo visto un video in cui balla con Diego Armando Maradona, ma ci vorrebbero puntate e puntate per raccontare tutta la sua sfavillante carriera. Molto amata la rubrica “In cucina con Gemyy” curata dalla food blogger Gemma Caruso, che ha ideato per la nostra Lucia la lasagna bianca, con besciamella, carne tritata, prosciutto cotto e provola, che è stata molto apprezzata. Un grazie particolare all›editore Angelo Ucciero, che crede fortemente nel programma, e al direttore artistico Renato De Carmine. La regia del programma è di Antonio Di Gennaro. Si ringraziano anche gli sponsor: Ritz Cafè di Pietro Toglio e Babà Re con la testimonial, la ragazza col turbante, la giornalista Lucia La Marca, con le sue domande intriganti. La replica andrà in onda domenica alle ore 21,00. Al termine, come sigla, è stata mandato in onda il trailer completo della fiction “Ischia Forever”.
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ELENA TORRE
LA SICILIA APPLAUDE UNO, NESSUNO E CENTOMILA CON MARIANELLA BARGILLI E PIPPO PATTAVINA
Teatro pieno e gente entusiasta per Uno, nessuno e centomila che a Catania ha riscosso il favore del pubblico che non ha risparmiato applausi per Marianella Bargilli e Pippo Pattavina che insieme alla compagnia sotto la direzione di Antonello Capodici resterà in Sicilia fino al 19 dicembre. “Un debutto che è andato splendidamente -ha commentato dopo lo spettacolo Pattavina- è stata una gioia vedere riaprire i teatri, recitare con un pubblico attento, con una splendida compagnia e una meravigliosa compagna come Marianella Bargilli con la quale è un piacere recitare e con un testo scritto dal sommo Luigi Pirandello per cui diventa una grande responsabilità e allo stesso tempo un grandissimo piacere. Evviva il teatro e che vengano serate come queste!” Un teatro gremito, più di settecento persone, un testo bellissimo, una compagnia con la quale è un piacere recitare, al mio fianco il maestro Pattavina… cosa posso desiderare di più! -aggiunge Bargilli raggiante- amo Pirandello che con i suoi testi lancia sempre grandi sfide, amo la Sicilia da sempre, quindi sono felice che avremo ancora alcune date qui prima della pausa natalizia”. Uno, nessuno e centomila sarà infatti in scena il 7 a Ragusa al Teatro Marcello
Perracchio per poi tornare a Catania al teatro ABC il 9/10/11/12 mentre il 16 sarà la volta di Caltanissetta al teatro Regina Margherita, il 18 a Carlentini al teatro comunale Turi Ferro e infine il 19 ad Augusta al teatro Città della notte. Uno, nessuno e centomila con Marianella Bargilli e Pippo Pattavina Regia di Antonello Capodici Musiche originali di Mario Incudine ProduzioneAssociazione progetto teatrando – - ATA Carlentini La tournée riprenderà l’anno prossimo e attraverserà l’Italia. Ecco le date:
Gennaio 2022 Dal 19 al 23: Brescia - teatro Sociale Dal 25 al 30: Roma -teatro Quirino Vittorio Gassman Febbraio 2022 1 : Cecina Teatro Comunale De Filippo 12/13 : Modica -teatro Garibaldi 14/15 : Capo D’Orlando- Rosso di San Secondo Dal 18 al 21 -Ferrara -teatro Comunale 22/23 : Vicenza - teatro Comunale 24 : Este - teatro Ferinelli 25 : Cittadella - teatro Sociale Marzo 2022 4/5/6 : Faenza - teatro Masini
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CIRO LA ROCCA
QUI LONDRA...... LA SITUAZIONE È QUESTA Dopo tante inversioni, ora vedremo quanto riesce a resistere Boris Johnson prima di fare un’altra marcia indietro. Il premier vuole assolutamente salvare il Natale, non tanto per il bene dei cittadini, ma per l’economia. Solo mercatini, spettacoli e altre iniziative natalizie valgono ben 18 miliardi di sterline. Gli scienziati continuano a sbraitare nel chiedere a tutti di lavorare da casa, ma se la gente si chiude in casa di nuovo, difficilmente spenderà soldi al Winter Wonderland (mega parco divertimenti e mercatini natalizi), al ristorante o al pub. Gli esperti di scienza hanno avvertito che potrebbero essere necessarie ulteriori restrizioni per combattere il ceppo e che il consiglio di lavorare da casa, che Boris Johnson si rifiuta di introdurre. Vuole prendere la decisione dopo il 20 dicembre quanto si ha una maggiore idea di come potrà essere l’effetto di Omicron. Certo, se le cose andassero male avrebbe solo pochi giorni per fermare il Natale e tanti temono di dover cambiare i piani all’ultimo momento. Una cosa che potrebbe cambiare e avrebbe un grosso impatto sugli italiani nel Regno Unito, sarebbe la necessità di fare un secondo tampone all’arrivo nel Regno
Unito e di dover fare quarantena fino a quando non si ha il risultato. Ora basta fare un tampone entro due giorni per chi ha il green pass e fare quarantena fino a quando non si ha un risultato negativo. Diversamente chi non ha fatto il vaccino necessita sempre di 2 tamponi, 1 al 2 giorno, e 1 al 8 giorno. Per gli scienziati e la Scozia e il Galles due giorni non bastano nonostante il green pass, visto che l’incubazione è di 5-7 giorni e stanno mettendo pressione sul governo di Londra di cambiare le regole per gli arrivi. Gli scienziati affermano che è “altamente probabile” che il ceppo con mutazioni multiple possa resistere all’immunità del vaccino almeno relativamente come per la variante Delta.” Insomma, innanzitutto l’economia....... poi il resto, ossia gli esseri umani, che a dir vero dato i contagi mostrano un atteggiamento ingiustificato e irresponsabile ignorando la gravità della situazione, e hanno bisogno che gli venga imposto l’uso delle mascherine, altrimenti le ignorano come hanno sempre fatto, considerandole un fastidio più che una protezione. Pertanto, se tutto va bene siamo di nuovo rovinati.......
FABRIZIO KHÜNE
FRIDA KAHLO CONTINUA A STUPIRE NAPOLI
Record di visitatori per la mostra della pittrice messicana in corso a Palazzo Fondi Sabato 18, la scrittrice e giornalista Valeria Biotti presenta il libro “Frida Kahlo” Un vero tributo di ammirazione a Frida Kahlo, quello registrato sino ad oggi, da parte dei visitatori dell’esposizione dedicata all’artista messicana in corso a Palazzo Fondi di Napoli. In soli tre mesi la mostra Frida Kahlo – Il Caos Dentro ha già registrato presenze record per oltre 45mila visitatori e sabato 18 dicembre, nella stessa sede, sarà presentato il libro “Frida Kahlo – Strappi, voli e bizzarrie. Una vita oltre” della scrittrice Valeria Biotti. “Amore e vendetta. Politica e arte. Sogno, incubo. E una surrealtà che per Frida non è altro che l’ambiente naturale della propria percezione del mondo. Una chiave inconsueta per raccontare l’immaginario, le passioni, gli strappi e i voli di un’artista straordinaria. L’animo di una donna spezzata e orgogliosa che, nelle sue battaglie, trova un equilibrio dinamico, vorticoso e perfetto”. Così la giornalista romana, autrice dell’opera, descrive Frida Kahlo e racchiude nelle 224 pagine un’inedita chiave di lettura sul personaggio femminile più estroso, intrigante e bizzarro del Messico.
L’incontro della scrittrice con i visitatori della mostra è fissato per sabato 18 alle ore 17.00 e prevede un biglietto al costo di 25 euro che consente: l’ingresso alla mostra, la visita guidata a cura della guida abilitata, l’incontro con l’autrice Valeria Biotti e in regalo il libro autografato. Iniziativa a numero chiuso con prenotazione solo on line www.etes.it (info 351/8403634). Intanto la mostra, in vista delle festività di Natale, Capodanno e dell’Epifania, cambia orari ma non chiude. A dicembre questi gli orari d’ingresso: Venerdì 24 - dalle ore 09,30 alle 18,30 (ultimo ingresso un’ora prima) Sabato 25 dalle ore 15,00 alle ore 21,00 (ultimo ingresso un’ora prima) Domenica 26 - dalle ore 09,30 alle ore 21,00 (ultimo ingresso un’ora prima) Venerdì 31 - dalle ore 09,30 alle ore 18,30 (ultimo ingresso un’ora prima) Mentre per le festività di gennaio questi gli orari di ingresso: Sabato 1 dalle ore 10,30 alle ore 21,00 (ultimo ingresso un’ora prima) Giovedì 6 - dalle ore 09,30 alle ore 21,00 (ultimo ingresso un’ora prima) Tra le iniziative rivolte ai visitatori anche quelle collegate al bookshop, infatti per chi acquista i gadget dell’esposizione, con una spesa superiore ai 25 euro, scatta uno sconto del 30%.
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA SANTE COSSENTINO
ROSSELLA ERRA, GRANDE SUCCESSO IN TV
E’ la ‘voce del popolo’ di Ballando con le Stelle, pronta a tutelare i concorrenti dai giudizi troppo severi della giuria. Parliamo di Rossella Erra, conosciuta dal pubblico di Rai1 anche per essere stata l’ambasciatrice del pubblico, al fianco di Caterina Balivo, a Vieni da Me. Un’esperienza, quella nel talent show condotto da Milly Carlucci, che rende orgogliosa Rossella. “Ballando con le Stelle è senz’altro un’esperienza fantastica. Nella prima edizione di cui ho fatto parte, ossia quella trasmessa lo scorso anno, tendevo un po’ a stare in punta di piedi. Ero intimidita dal contesto, motivo per cui cercavo di parlare con discrezione in ogni tipo di intervento che facevo. Adesso, che ho più confidenza con tutti, mi sento maggiormente a mio agio. Prima di approdare lì, posso dire che seguivo assiduamente il programma in compagnia di mia madre, che poi purtroppo è venuta a mancare il giorno successivo alla finale di un’edizione”. Il primo incontro con Milly è avvenuto proprio negli studi di Vieni da Me. Rossella la considera però il filo conduttore in grado di legarla ancora a sua madre. “Quando sono nello studio di Ballando, con Milly, sento la presenza forte e viva
di mia madre. E’ davvero come se non fosse mai andata via”. Un arrivo, quello in televisione, che è arrivato per la Erra al termine di un periodo difficile della sua vita. In pochi giorni ha perso infatti sia sua madre, sia il lavoro di commercialista a causa di alcuni dissidi con il suo socio. “Ho svolto la professione di commercialista per oltre vent’anni, all’interno di un’azienda di formazione professionale che gestiva corsi a livelli nazionali ed europei. Non auguro davvero a nessuno di provare le sofferenze che ho provato io sulla pelle. Mi hanno tolto tutto, com-
presa la dignità. A Ballando mi sento principalmente all’interno di una famiglia, che in parte non ho più”. Continua inoltre la collaborazione di Rossella Erra a Detto Fatto, in onda ogni pomeriggio su Rai2 e condotto da Bianca Guaccero. “Detto Fatto è un’altra esperienza fantastic����������������������������� a. Dico grazie a Bianca Guaccero e Jonathan Kashanian, che mi hanno accolto in trasmissione. Ogni volta che partecipo mi diverto davvero tanto. Ovviamente, per il futuro ho tanti altri progetti, ma non li rivelo… visto che sono scaramantica”.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
PROGETTO VITA INDIPENDENTE L’Ambito Territoriale N 18 (Comuni di Casoria, Casavatore e Arzano) ha aderito alle annualità 2018, 2019 e 2020 con DGR 456 del 19/10/21, alla presentazione di progetti sperimentali in materia di vita Indipendente ed Inclusione nella società delle persone con disabilità fisica, intellettiva, sensoriale, di età compresa tra i 18 e i 64 anni. Con l’espressione “Vita Indipendente” , nello specifico, si intendono misure di sostegno al reddito finalizzate a favorire la conduzione di una vita in condizione di parità e la crescita di persone con disabilità grave, attraverso programmi di aiuto che consentano lo sviluppo progressivo dell’autonomia favorendone l’autodeterminazione e la permanenza presso il proprio domicilio, potenziando i percorsi di de-istituzionalizzazione e diminuendo ogni forma di segregazione o di isolamento delle persone con disabilità. Il progetto si realizza attraverso un contributo economico finalizzato all’assunzione di un Assistente Personale che consenta alla persona di raggiungere i propri obiettivi di vita in-
dipendente. L’ambito di intervento dell’assistente personale può riguardare l’assistenza e la cura personale presso il domicilio; attività di supporto all’housing/co-housing; attività di inclusione sociale e relazionale, che può prevedere il supporto nella formazione professionale, l’inclusione lavorativa, trasporto sociale ed interventi di terapia psicologica. Un segnale di grande attenzione, quindi, per continuare a garantire il supporto e l’assistenza alle persone con disabilità, attraverso la realizzazione di un progetto globale di vita, con il quale, assicurare la possibilità di determinare, anche in collaborazione con il sistema dei servizi, sulla base della valutazione dell’U.V.M. (Unità di Valutazione Multiprofessionale), il livello di prestazioni assistenziali di cui il soggetto necessita, i tempi, le modalità attuative, la scelta degli assistenti personali e la gestione del relativo rapporto contrattuale. Nelle prossime settimane verranno comunicate tutte le modalità di adesione.
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TITTY ALVINO
GRAN FINALE PER “AL DI LÀ DELLA VISIONE FILM FESTIVAL DI ARCHITETTURA E DESIGN DI AFRAGOLA”
Si è conclusa con un grande successo la prima edizione di “Al di là della visione Film Festival di Architettura e Design di Afragola”, l’evento svoltosi in due sedi: Cinema Gelsomino di Afragola e Mav di Ercolano, madrina della rassegna Violante Placido Gran finale venerdì con una scintillante serata di gala, condotta da Lino D’Angiò, che ha visto sul red carpet del Festival prestigiosi personaggi del cinema e del teatro. Tra i premiati, il regista Alessandro D’Alatri, l’attore Alessandro Haber, la giovanissima attrice Francesca Colucci, l’attore Gianfranco Gallo, la giornalista Serena Albano e l’attrice Rosaria De Cicco. Entusiasta per questo risultato Gianluigi Osteri, manager della Gabbianella Club e organizzatore dell’evento: “Si sta materializzando un sogno. Ho sognato ed ho realizzato. Ma questo è dovuto, soprattutto, alla sinergia creata ad Afragola con le istituzioni, gli imprenditori e le associazioni. Stiamo creando un riscatto che nasce dalla periferia. Questo brand deve crescere e stiamo già ragionando sulla seconda edizione” La madrina del festival Violante Placido – al festival grazie anche alla collaborazione di Aida Studio Produzioni – si è concessa, prima della serata, un passeggiata per il centro di Afragola, tra l’abbraccio e il calore dei cittadini ed ha dichiarato: “Il cinema, la cultura, l’arte, aiutano le periferie a non rimanere fuori, a non rimanere isolate. Accendono un faro dove c’è bisogno di messaggi, di stimoli. Quindi è importante creare certi eventi nelle periferie”. Felice del premio come regista dell’anno Alessandro D’Alatri, che considera Napoli la sua seconda casa: “Mi fermerò qualche tempo per scrivere. Ho voglia di scrivere io qualcosa per Napoli e per questo territorio. Ormai è casa. Quando arrivo sento di essere a casa. Questo mi fa piacere perché Napoli è una città accogliente che ama di essere amata. In questi anni ho arricchito la mia agenda, la mia esperienza, con tanti amici, facendo esperienze culturali che prima non avevo. Per cui: Grazie Napoli”. Dello stesso avviso Alessandro Haber:
“Non perché son qua, ma Napoli ha un’energia particolare. Ho molti amici napoletani e ogni volta ci vengo sempre volentieri. Vado davanti al Castel dell’Ovo, poi c’è il lungomare che è commovente”, ha dichiarato l’attore. Tira le somme di questa tre giorni Carmen Tè, direttrice artistica del Festival: “Ciò che mi ha emozionato di questo Festival sono stati i dibattiti con i ragazzi delle scuole, poiché hanno espresso tanto malessere dovuto alla bruttezza e incuria di tante zone della nostra città metropolitana. Tra i tanti una ragazza di 15 anni, dopo aver visto il film “Città Novecento” ci ha detto: “cosa dobbiamo farcene di questi pensieri intellettuali rispetto alla progettazione di una città? Provate a fare voi il percorso a piedi che devo fare io uscendo da casa per andare a scuola”. Il mio auspicio è che le istituzioni diano a questi ragazzi, che sono il futuro del nostro sud, le risposte concrete adeguate”. I VINCITORI Miglior film sezione Archi.doc NEXT SUNDAY (Marta Bogdanska, Polonia, 2019) Miglior film sezione Archi.animation NI VU NI CONNU (Léon Moh-Cah, Regno Unito, 2020) Miglior Montaggio THE STILL SOUND (Camilla Ferrari, Alberto Gambato, Italia, 2020) Migliore Fotografia YOU CAN’T AUTOMATE ME (Katarina Jazbec, Olanda, 2021) Premio della Critica PUPUS (Miriam Cossu Sparagano Ferraye, Italia, 2021) Premio sezione Workshop PETER DALER (Davide Rapp, Italia, 2019) Premio del Pubblico sezione Documentario DE LENTLOPER (Martijn Schin-
kel, Olanda, 2019) Premio del Pubblico sezione Animazione UN VIAGGIO IN LASER SCANNER (Francesco Minervini, Italia, 2021) “Al di là della visione - Film Festival di Architettura e Design di Afragola”nasce dalle attuali riflessioni, a livello internazionale, sulla periferia come centro e dall’esigenza di creare occasioni di confronto creativo nelle periferie con la prospettiva di innescare un volano di interessi e collaborazioni per la rigenerazione urbana e sociale nei contesti insediativi disagiati. Il Festival si propone di creare incontri, relazioni, dibattiti e di trasmettere, anche a chi abita in realtà degradate, visioni nuove e possibili grazie alla partecipazione di professionisti e artisti accreditati in Italia e all’estero. “Al di là della visione” ha visto in campo una rassegna di film documentari e di animazione, tavole rotonde, workshop, eventi dedicati ai temi di architettura e urbanistica in collaborazione con il DIARC, INU Istituto Nazionale Urbanistica, l’ Ordine degli Architetti e Paesaggisti di Napoli e della Campania, il Goethe Institut. Il Festival si avvale del patrocinio del Consolato Generale di Germania, l’Ambasciata di Germania e della Università Orientale di Napoli UNIOR. La manifestazione è stata organizzata da Gabbianella Club Events con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Direzione Generale per il Cinema) e del Comune di Afragola, la direzione artistica è stata affidata alla regista e produttrice di documentari Carmen Tè. Sebastiano Paciello, Direttore organizzativo del Festival. Coordinatori di progetto Prof. Valerio Caprara e Prof. Francesco Domenico Moccia.
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Il 4 dicembre si è disputato a Rimini il Campionato Italiano di ginnastica artistica F.G.I. Ancora una volta le atlete della Società Ginnastica Quasar Alessandro Imbaldi non deludono e portano a Casoria il titolo Italiano assoluto nella categoria Silver LE, il programma più difficile previsto in questa competizione. Questa volta le giovani atlete, Giuliana Di Domenico e Aurora Esposito si sono spinte oltre ogni aspettativa classificandosi prime pari merito. Grandissima la gioia dei loro tecnici e di tutta la Società Quasar. Orgoglio e vanto per la città di Casoria e tutta l’area Nord di Napoli.
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Lettera a Sergio D’Anna
Molte volte mi sono chiesto chi fosse realmente Sergio D’Anna e puntualmente mi sono ritrovato a dare una risposta diversa, talvolta un ingegnere riuscito, un imprenditore di successo, un politico estremamente intelligente e onesto, e negli ultimi tempi anche un editore con l’occhio lungo. In realtà, Sergio D’Anna è stato un Uomo a tutto tondo, un vortice travolgente e indomabile di sentimenti, di sensibilità, di cultura, di intelligenza allo stadio puro. Potrebbero apparire parole di parte essendo il nipote, ma vi garantisco che non lo sono. Tutti i bambini hanno i loro sogni, i loro modelli da emulare e da cui cercano di apprendere, di imparare; c’è chi ha avuto come idolo un calciatore famoso, chi un cantante di successo, il mio è stato Sergio D’Anna e su questo non posso né mentire né fare retorica. Sergio incarnava tutti i valori e gli ideali nei quali mi rispecchio e nei quali credo ciecamente: in primis l’onestà, la generosità infinita, la disponibilità che riservava per tutti: parenti, amici, ma anche per persone del tutto sconosciute e, il valore della famiglia unita, una costante in tutta la sua vita. Il destino ha commesso un grande reato a portarlo via dalla terra, lasciando un vuoto incolmabile in chi si è sentito rappresentato da lui. Probabilmente, per passioni in comune che ci hanno legato, in primis la res publica, sono riuscito a scorgere tra le linee la sua estrema intelligenza, il suo “idealismo razionale”, la sua dialettica piena di sostanza e di pathos. Quando parlava di Casoria, del suo impegno per questa Città lo faceva sempre in modo animato, gli brillavano gli occhi perché era un politico onesto, capace, estremamente brillante e intelligente. Aveva una visione chiara e prospettica della città in cui avrebbe voluto vivere, una visione lucida considerata la complessità del territorio, ma al contempo fiduciosa e ottimistica. Credo sia stato l’unico politico a Casoria ad aver capito l’importanza dei giovani e della loro forza. Vederlo combattere quotidianamente per ciò in cui credeva mi inorgogliva e mi ha spinto giorno dopo giorno a migliorarmi, a crescere culturalmente. Sergio D’Anna ha rappresentato una figura alternativa al politico cleptomane a cui siamo abituati assistere: sempre pulito in un vasto contesto di macchie d’olio e di viltà. Si è sentito vivo fino all’ultimo giorno, d’altronde come viva voleva sempre vedere la sua Casoria attraverso manifestazioni d’interesse e, nell’ultimo periodo anche con l’attività dell’editoria. Proprio nell’ultima estate ha dato vita ad un tour culturale senza precedenti, che sarebbe continuato senza dubbio regalando a tutta la cittadinanza grandi soddisfazioni. La famiglia D’Anna, dunque, continuerà ininterrottamente la linea già ampiamente tracciata da lui. Sergio D’Anna in realtà non è morto, ha scritto una pagina indelebile di storia, il suo operato è stato riconosciuto da chiunque ed è entrato di diritto nell’albo delle leggende, che sappiamo bene essere immortali nel tempo e nello spazio. Francesco D’Anna
Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000
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