DOMENICA 25 LUGLIO 2021
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Settimanale di Informazione
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ANNO XXI - N° 30 - DOMENICA 25 LUGLIO 2021
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ANTONIO BOTTA NELLO STUDIO DI NANO TV, INTERVISTA A TOMMASO CASILLO, AUTOREVOLE ESPONENTE POLITICO CASORIANO
IL PUNTO SULLE AREE DISMESSE DI CASORIA Ospite del programma “Polis Nostrum” è Tommaso Casillo, autorevole esponente politico casoriano, che ha ricoperto incarichi istituzionali ragguardevoli a livello nazionale, regionale e locale. In studio, quale conduttore, Nando Troise, Direttore del settimanale Casoriadue, affiancato da Maurizio Cerbone, Direttore di Nano TV, la web da cui lo stesso programma è trasmesso. Interessante e attualissimo l’argomento trattato: “Casoria e le aree dismesse”. Subito l’attenzione si è focalizzata sulla ex Resia, sita sulla Sannitica, e su cui Troise ha fornito essenziali informazioni sull’acquisto del terreno, di proprietà dell’Enichem, da parte di una società di Frattamaggiore, il cui tito-
lare é Giovanni Capasso, e sulla bonifica avvenuta dopo la scoperta, nel 1997, di fusti contenenti sostanze chimiche velenose. Ma sulla bonifica il Conduttore dice che si nutrono ancora dubbi, benché l’ARPAC ne abbia dato conferma. Casillo, sollecitato a fornire tutte le informazioni di cui in merito è in suo possesso,
afferma: “Quando ero consi� gliere regionale nel 1995, mi prodigai perché nell’area di� smessa dell’ex Resia si potes� se realizzare un Piano d’In� sediamento Produttivo (PIP), facendo destinare dieci mi� liardi delle vecchie lire da utilizzare per l’esproprio e per la realizzazione di infra� strutture all’interno del sito. Naturalmente, ci ponemmo
il problema della bonifica per la presenza nel terreno di sostanze inquinanti di li� vello superiore alla soglia di guardia stabilita dal decreto Ronghi del ’97. Allo stato attuale, è un sito bonificato, perché la proprietà ha pre� sentato un piano d’indagine ambientale, come previsto dalla normativa vigente, da cui risulta che gli elementi inquinanti nel terreno sono al di sotto della soglia sta� bilita dal decreto legislativo 152 del 2006; naturalmen� te, essendo una indagine di parte, essa è stata sottoposta al giudizio dell’ARPAC, la quale, dopo aver dato parere favorevole, si è recata anche sul posto confermando la ve� ridicità dell’indagine effet� tuata. continua a pag. 4
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4 SEGUE DA PAG. 3 Certo, da cittadino, sarei senz’altro favorevole, per eccesso di zelo, ad un ulte� riore approfondimento sul piano delle procedure segui� te fino ad oggi in base alle quali è stato dato il parere favorevole dell’ARPAC; ed è l’Amministrazione comunale a dover farsi carico di tale approfondimento, essendo deputata a tutelare la salute dei cittadini. “Per la Rhodiatoce”, prosegue l’ex Senatore, “in segui� to denominata Montefibre, la bonifica é stata effettua� ta una decina di anni fa; la Tubi Bonna ha avuto anni fa un Piano Urbanistico Am� bientale (PUA) approvato; ancora oggi è in corso un piano di caratterizzazione, essendo state riscontrate del� le concentrazioni di sostanze inquinanti, ragione per cui si sta procedendo con un’ana� lisi accurata del sottosuolo al fine di accertare se i livel� li degli elementi inquinanti superino i livelli di guardia stabiliti dalla normativa; se si ravvisano concentrazioni di inquinanti oltre la norma, si interviene con la bonifica, si è ormai giunti a una fase finale di essa. L’Alenia ha chiesto, alcuni mesi fa, alla Regione un piano di dismis� sione – AIA, (Autorizzazione Integrata Ambientale): quan� do un’azienda dismette la sua produzione deve fare in modo di intervenire perché quell’area non si compro� metta dal punto di vista am�
bientale e, quindi, qualora se ne accerti un livello di inqui� namento non consentito, oc� corre effettuare interventi di bonifica. Ancora non si sa se sia stata o meno venduta;”. A questo punto della conversazione, Casillo spiega che l’Alenia, avendo dismesso e delocalizzato la produzione “per ragioni di strategia aziendale” , benché avesse una maestranza giovanissima e operai in possesso di premi elevati di produttività, ha lasciato “una ferita aperta” nel territorio di Casoria. Certo, ha aggiunto, la dismissione e la conseguente vendita dell’area sono avvenute senza che nemmeno i soggetti politici dell’epoca siano intervenuti per evitarle, quindi “vi sono responsabi� lità diffuse”, ma ha posto in luce che, per i motivi predetti, “ penso che proprio con l’Alenia ci sia oggi lo spazio per negoziare un ristoro per il Comune di Casoria. Io ho già messo al corrente il Sin� daco e, da parte dell’Alenia, c’è la totale disponibilità a poter accedere a una forma di intesa”. Ora è giunto il momento nel quale gli Amministratori, la politica in generale, hanno il dovere di intervenire in merito a soluzioni di riqua� lificazione dei 500 mila mq delle aree dismesse, benché siano tutte private. Abbiamo tutto il diritto di chiedere se in qualcuna delle suddette aree si possa realizzare, ad esempio, un campus uni� versitario per i giovani; già
qualche soluzione, evidenzia l’Ospite, concordata e condivisa potrà essere inserita nel PUC, ma vanno superati, per portare avanti progetti di cui sopra, personalismi, contrapposizioni , risentimenti tra le forze politiche. Rimarca che occorrerebbe, per la rigenerazione del nostro territorio, “una rappre� sentanza di garanzia”, che metta d’accordo tutti,perché quelle aree dismesse sono l’unico spazio possibile per creare a Casoria opportunità di lavoro, mediante investi� menti ad hoc e io auspico che nessuna forza politica vi si sottragga”. “Lei, dunque, auspica un governo di salute pubblica per Casoria”? ha chiesto Cerbone “Perché no”?, ha risposto Casillo. La complessità dei problemi, la situazione difficile che si vive anche per la pandemia richiede, per l’Intervistato, non certamente un altro ricambio con sfiducia verso l’Amministrazione, sostituzione del Sindaco e un’altra figura alla guida della Città, come si è fatto in precedenza; certo, ha aggiunto, in questo anno e mezzo, abbiamo assistito a lacerazione dei rapporti, a divergenze anche in seno alla stessa maggioranza, ma sulla questione “territorio”, occorre un gran senso di responsabilità. A questo punto lancia la proposta di nominare un “asses� sore alle aree dismesse”, una figura di garanzia per il ter� ritorio, perché adesso sono
maturate le condizioni per realizzare ciò di cui si parla e si vagheggia da anni”. Dopo aver fatto un accenno alla campagna elettorale, che si sta svolgendo a Napoli, le cui elezioni, come ha riferito Troise, si svolgeranno il 26 settembre prossimo, campagna caratterizzata da forti tensioni tra alcuni candidati, Casillo ha ribadito la necessità di una collaborazione e di una solidarietà fattiva tra le forze politiche; “stuzzicato” dal Direttore di Casoriadue, in merito al fatto di essere da diversi anni il “leader politi� co” di Casoria, l’ex Senatore ha puntualizzato che ha sostenuto certamente vari Sindaci, ma ciò non significa che abbia assunto una responsabilità diretta nell’amministrare la Città, tanto è vero che, citando due esempi recenti, aveva consigliato al sindaco Bene l’assunzione di due dirigenti, all’Ambiente e alle Politiche sociali, ma con un nulla di fatto; inoltre aveva espresso la contrarietà al dissesto finanziario, suggerendo, in alternativa, al Primo cittadino un piano di rientro da proporre e concordare con la Corte dei Conti, come ha scelto di fare il Comune di Torino, ma la proposta non è stata accolta. Quindi, un conto è sostenere, altro è governare. In merito al quesito postogli da Troise su come mai in 24 anni sia mancata l’interlocuzione tra i proprietari delle aree dismesse e la varie Amministrazioni
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DOMENICA 25 LUGLIO 2021 succedutesi al governo di Casoria, Casillo ha fornito questa risposta: “In materia ambientale, si fa riferimen� to al decreto legislativo del 2006 e, ancora oggi, abbiamo la Tubi Bonna alle prese con il piano di caratterizzazione e l’Alenia con il piano di di� smissione; per la Montefibre, la regione Campania ha fatto uno studio di fattibilità per il prolungamento della Metro� politana da Capodichino, Ca� soria Afragola, noi nel Bando ho suggerito di inserire di utilizzare eventualmente an� che aree dismesse, ma l’idea è la Montefibre E’ un’opera che sta andando avanti, ades� so dobbiamo procedere alle fasi successive che allo stu� dio di fattibilità noi abbiamo la possibilità di coinvolgere utilizzare l’area della Mon� tefibre, attraverso un espro� prio, dovremmo comprarla si parla di un investimento che vale circa un miliardo e 800 milioni, aggiungendovi poche decine di milioni si potrebbe acquisirla senza alcun pro� blema; sull’Alenia, stiamo ancora in tempo per poter negoziare forme di condivi� sione e, quindi, di un ristoro per l’Amministrazione, ; sulla Tubi Bonna, c’è un PUA ap� provato, per realizzare uffici, ma mi risulta che la proprie� tà è disposta anche a rive� dere quel progetto per fare in modo che anche lì non si concentri ulteriore cemento.
Resta la Resia, ma non si sa cosa abbia in mente la pro� prietà, non si può acquistare un’area per 30 anni e non manifestare un’intenzione; è questo il motivo che fa sorge� re in chiunque dubbi, perché non si può tenere un’area ab� bandonata per anni nel cuore della Città”. La proposta di Troise in merito è di chiedere al prossimo Assessore alle aree dismesse di promuovere una interlocuzione con il proprietario della Resia in merito ad un utilizzo della stessa a beneficio dei cittadini. Ultima domanda, rivolta a Casillo, è di Cerbone che chiede di parlare della campagna elettorale ad Afragola, dove si sono presentate molte liste civiche, mentre quelle politiche sono meno coinvolte; tra queste ultime, vi è un’area del Centro - Destra vicino all’ex senatore Nespoli, che sostiene il candidato Pannone; tra le liste civiche ha fatto menzione anche della “Fondazione Natale Cerbone”, fratello del Direttore di Nano Tv, morto nel 2003, sostenuta dalla figlia di Maurizio Cerbone, Lucrezia. “ Dal suo punto di vista cosa accade ad Afragola, cosa vi vede? “Ad Afragola accade quel� lo che succede in ogni altro Comune alle prese con la campagna elettorale per le elezioni amministrative. Io ho ormai 66 anni, credo di avere
5 raggiunto la pace dei sensi politica. Ma lei, dica la verità, non vorrebbe proporsi a prossimo candidato sindaco di Casoria ? No, vede, per fare il Sindaco occorrono tre requisiti: la vo� glia, la passione e il ricono� scimento delle forze politiche che rappresentano i cittadini. Io penso di averne due di que� ste qualità, passione e voglia, ma non il riconoscimento. “Come”? ribatte Cerbone, “lei è l’uomo più potente di Casoria… “Ma no! Non è vero! Guardi, che quando a Casoria sono stati nominati assessori vicini all’area politica a cui appar� tengo, le garantisco che non ho mai interferito nelle loro decisioni”, aggiungendo di avere agito sempre da “democratico” e di avere sempre riconosciuto l’assoluta e totale autonomia di chi, della sua area politica, ha avuto l’incarico di assessore. Cerbone fa riferimento di nuovo alle prossime elezioni comunali di Afragola chiedendo il parere di Casillo sulle forze in campo: Pannone, Tuccillo, Giustino, specificando che la partita si gioca sempre tra i soliti noti. “Ma il sindaco di una cit� tà deve essere politico, non espressione della società ci� vile. In realtà complesse, dif� ficili, come le nostre,basta un problema per creare difficoltà
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a chi non ha esperienza poli� tica, che è un requisito fon� damentale per amministrare una città. Purtroppo, anche a Claudio Grillo, espressione della so� cietà civile, è successa la fine prematura della consiliatura. Afragola sarà interessata nei prossimi anni da interventi straordinari e essere sostenu� ti da miriadi di liste non aiuta a fare sintesi, a mediare co� struttivamente. Anche rispet� to al problema da lei posto della TAV, la frammentazione politica, che porta a contrap� posizioni, rancori, scontri, non porterà certamente a offrire una soluzione su cui convergere” Si conclude l’intervista con la sottolineatura di Casillo sulla necessità, per candidarsi a sindaco di città difficili, di avere competenze specifiche acquisite in anni di esperienze governative e, stimolato da Cerbone sul fatto che attualmente non ha incarichi alla Regione, ha evidenziato che il rapporto con De Luca è tuttora improntato a grande stima oltre che a sincero affetto, che lo considera uno dei migliori amministratori d’Italia, rimarcando il valore della coerenza e della fedeltà a dei princìpi, a cui occorrerebbe sempre fare riferimento, indipendentemente dal fatto se si ottengano o meno posti di responsabilità e incarichi ambiti.
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6 RITA GIAQUINTO
L’OSPIZIO MARINO LA DIMORA DI SAN LUDOVICO DA CASORIA
È un giro suggestivo ed emozionante quello che le telecamere di NanoTV – con la conduzione del Dir. Nando Troise – ci consentono di fare in uno dei luoghi religiosi più importanti di Napoli, l’Ospizio Marino a via Posillipo, voluto, fondato e creato dal Santo francescano di Casoria, San Ludovico. Un luogo che, nel tempo, ha accolto fino a 140 anziani, ma che il Santo volle per accogliere i vecchi pescatori, da lui tenuti in grande considerazione per la precarietà del loro destino, e per curare i bambini malati. Ed è per questo che San Ludovico diceva di voler morire lì. Con l’aiuto di Suor Teresa e Suor Carla, le francescane che stanno dirigendo e gestendo questo bellissimo monumento, cerchiamo di capire qualcosa in più della storia di questo luogo sacro che sorge a livello della spiaggia e del mare di Posillipo. È così che ci racconta Suor Teresa: “Padre Ludovico ha comprato questa casa, all’epoca detta “lazzaret� to” ma, in realtà, avrebbe voluto acqui� stare Palazzo Donn’Anna per cinque� cento lire. Non disponendo di questa cifra, partecipò all’acquisto di questa casa di proprietà degli Scolopi, mes� sa in vendita il 24 gennaio 1873, dove c’era una chiesetta sottostante ridotta a ricovero. Padre Ludovico la ripulì, la mise a nuovo e, nel maggio del 1874, nel tradizionale giorno degli sfratti a Napoli, sulla collina di Capodimonte
c’erano 12 pescatori che avevano un forte bisogno di vedere il mare: Padre Ludovico li ha portati in questa casa, dove ha cominciato la sua opera insie� me ai pescatori e ai bambini. Posillipo è diventata, così, centro delle sue opere e, tra cielo e mare, tra i vecchi pesca� tori ed i bambini, ha consumato gli ul� timi giorni della sua vita. Poi, all’alba bellissima del 30 marzo 1885,è volato al cielo. È rimasto con noi, nella sua tomba, dal 1887 per ben 127 anni: qui, la sua presenza si è sempre avvertita in tante occasioni, anche gravi, che si sono sempre risolte. E di questo gliene siamo grate. Molte volte, qualche an� ziano, senza conoscere San Ludovico, lo ha visto di notte passeggiare per la casa. Ne ho testimonianza dei loro rac� conti e delle confidenze che mi hanno fatto. Il 20 novembre 2014, la sua urna è stata trasferita a Santa Chiara dalle monache di clausura. Abbiamo avuto momenti di grande emozione,tristezza e lacrime per la sua lontananza da que� sta casa. Rimaste sole, ci siamo sentite orfane, abbiamo tanto sperato e prega� to per il suo ritorno tra noi. San Ludo� vico, ora che sei tornato tra noi, siamo felicissime!”. Nel ricordare che, quando fu proclamato Santo, nel trasferimento da Santa Chiara a Posillipo, il corpo fu ricomposto dal compianto medico, e amico, Prof. Mimmo Ronga, dal Dr. Aldo Bova e da altri medici, Troise ricorda anche che per il Prof. Ronga, ad esempio, il Monastero di Santa Chiara era il posto più francescano di Napoli dove lasciare le sue reliquie e consentire a tutti i fedeli di andarlo a venerare. Suor Teresa, perché non è rimasto a Santa Chiara?“Perché questa di Po� sillipo è la sua casa, e senza di lui, non ha senso restare qui. È una casa che lui ha costruito, e a cui teneva tanto, dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, e sappiamo che il suo desiderio era di rimanere qui. Per il momento è con noi, e desideriamo che resti qui con tutte le nostre forze”. A queste accorate parole di Suor Teresa, si aggiungono quelle di Suor Carla: “Io penso che sia stato molto più signi� ficativo portarlo e tenerlo qui perché
in questa casa c’è una storia, una vita, c’è il suo respiro che ha trasformato e cambiato il cuore di Posillipo. Deve ri� manere qui tra le sue figlie: noi lo vene� riamo e veniamo a pregare ogni giorno e non mancano i gruppi che chiedono di venire a pregare. In questa casa c’è la sua storia, la sua vita, il suo amore e tutto il suo cuore”. Dato che è intenzione della trasmissione e di questo articolo - che tenta di riassumerne i tratti più salienti - il desiderio di raccontare e diffondere la storia di una importante figura umana e religiosa, e di far venire in preghiera sulla sua tomba quanti più fedeli è possibile, cominciamo un vero tour del monumento. Purtroppo, le suore non hanno ancora avuto il permesso per la Messa, ma ci sono alcune occasioni, come la festa di San Ludovico, in cui il Santo viene celebrato. Nella chiesa c’è una nuova urna, un organo molto antico, tutto a pochi centimetri dal mare, su uno degli scorci più suggestivi della collina di Posillipo. Da questa finestra sull’infinito, dove cielo e mare, spazio visibile ed ultraterreno si confondono in un orizzonte senza confini, entriamo nella tranquillità e nella pace della sua camera: un luogo mistico, religioso, di grande bellezza, che invita alla preghiera e alla contemplazione. Purtroppo, la presenza di tante scale che si è costretti a salire e a scendere per visitare tutta la
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dimora, non rendono agevoli le visite, soprattutto per le persone più anziane. Il nostro augurio è che, infatti, la nuova amministrazione che, tra settembre e ottobre, si insedierà a Napoli, possa aiutare le Suore a valorizzare questo posto meraviglioso, e magari, a regalare un ascensore affinché tutti i fedeli possano recarsi qui in visita da San Ludovico. Entrare nella sua cella, la stanza dove ha abitato negli ultimi tre anni prima di morire, quando aveva 71 anni, è un’altra grande emozione : le suore ci mostrano una pietra che Ludovico usava come guanciale per dormire; il suo letto, intatto, dove dormiva, ha due materassi di lana su due assi ; vediamo i suoi sandali, i suoi occhiali, la sua sedia, la scrivania, il bicchiere, la posata, la sveglia ferma all’ora della sua morte, la valigetta con cui viaggiava e girava : tutti oggetti che, un giorno, speriamo non troppo lontano, faranno parte del Museo che vorrebbero realizzare nell’ospizio. Oggetti che Suor Teresa e Suor Carla ci mostrano con una gentilezza estrema e che trasmettono sensazioni vive di grande commozione che auguriamo a tutti di poter venire a provare. “Perché l’opera di carità di San Ludovi�
co è stata grande e immensa” – così prosegue Suor Carla. “Ed è per questo che lo ama� vano tutti, anche gli anticleri� cali, perché la sua fede era in grado di cambiare tutti quelli che lo avvicinavano. Accanto a lui, le persone rifiorivano, diventavano diverse, persone nuove”. All’ingresso della struttura, fa invece bella mostra un gruppo scultoreo di San Francesco che, in atto benedicente, impone le mani su Dante, Cristoforo Colombo e Giotto. Il monumento fu voluto da Padre Ludovico e scolpito da Stanislao Lista nel 1882, per il settecentesimo anniversario della nascita del santo d’Assisi, di cui San Ludovico è stato fedele proselito, nella costante, incessante ricerca del rispetto dell’altrui dignità e dei sacri diritti di ciascun essere umano. Il regalo che Casoria ha fatto a Napoli è un dono grande. L’eredità di caritatevole benevolenza che ci ha lasciato il Santo di Casoria va raccontata, celebrata, insegnata, diffusa. La speranza è che l’amministrazione se ne accorga, e conferisca a questo luogo, a San Ludovico e alle Suore - che ne venerano l’anima e la memoria - il giusto riconoscimento.
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8 CIRO TROISE
LE TRE PAROLE DELLA RIVOLUZIONE DI SPALLETTI EMPATIA, ORGANIZZAZIONE E CHIAREZZA ISPIRANO LA SVOLTA DI SPALLETTI
Di Maro - Valeria Rossi nel 2001 lanciò la canzone “Tre parole” vincendo il premio rivelazione dell’anno al Festivalbar. Sole, cuore e amore erano le parole che costruivano l’adocchiabile ritornello di un testo che fu tradotto anche in una versione spagnola. Pensando al lavoro di Spalletti a Dimaro, ci sono anche in questo caso tre parole che possono sintetizzare la rivoluzione: empatia, organizzazione e chiarezza. Nell’anno dell’apertura degli stadi, sperando che sia al 100% per i muniti di green pass, l’empatia è la prima risorsa da recuperare in un ambiente sfiduciato per Napoli-Verona e l’amaro epilogo dell’ultima stagione che ha reso ancora più forte il clima di distacco imposto dalla pandemia. Spalletti ci sta provando a ricostruire un legame, lo dimostrano due gesti realizzati in questi giorni: la pettorina con il coro sarò con te e l’applauso ai tifosi
sugli spalti motivato dalla frase in conferenza stampa “Bisogna avere rispetto di chi consuma le ferie per venire a sostenerci”. Nella terra di mezzo della pandemia, tra la voglia di ripartire e la paura di ritrovare gli incubi delle chiusure, un gesto di questo tipo esprime umanità, rispetto, i valori su cui ricostruire l’empatia. Dall’estate del 2018, quando è andato via Sarri, il Napoli è finito dentro un vortice di confusione: dal fallimento di Ancelotti senza unità d’intenti con Giuntoli e De Laurentiis alla scelta del “traghettatore” Gattuso mentre si pensava a Juric e ai giocatori del Verona
(Rrahmani arrivò, Kumbulla e Amrabat rifiutarono). Spalletti ha una missione: entrare dentro il vissuto di questo gruppo, ripartire dalla base solida del 4-23-1 ereditato da Gattuso mettendoci del suo, insistendo sull’organizzazione, soprattutto difensiva. Nell’ultima stagione il Napoli ha segnato 103 gol, il deficit ha riguardato l’aspetto difensivo, con più di 50 reti incassate. Con l’ausilio di Calzona, che ha lavorato con Sarri, sta ripartendo dall’armonia della linea difensiva e cercando di dare a questa squadra degli automatismi sia nella costruzione dal basso che nel
pressing alto. La chiarezza è la virtù dei forti, Spalletti in conferenza stampa ha giocato sull’etichetta aziendalista che ha accettato nelle parole ma dribblato nei fatti perché è stato chiaro su un concetto basilare. Il Napoli, per dare ordine ai conti, ha bisogno di tornare in Champions League e, per arrivare a quest’obiettivo, serve una squadra forte, con i doppi ruoli. Un messaggio chiaro anche per il mercato con il Napoli che vuole dare a Spalletti un esterno sinistro e un centrocampista. Emerson Palmieri è la priorità, in mezzo al campo si prova a prendere uno tra Zakaria e Koopmeiners. Si attendono le mosse del Chelsea che potrebbe esercitare l’opzione per il rinnovo del contratto di un anno e poi cederlo in prestito con diritto di riscatto. C’è poi da capire cosa accade in uscita, con il caso Insigne e il rischio della permanenza in scadenza di contratto ad irrompere sul club di De Laurentiis.
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MARIA CRISTINA ORGA
INCONTRO CON…PASQUALE PICCOLO PATRON DEL GRUPPO MEGAMERCATO E STORICO INSERZIONISTA DI CASORIADUE L’IMPRENDITORE DAL VOLTO UMANO RACCONTA SENZA VELI LA SUA CARRIERA: DAL CUORE DI NAPOLI ALLA CITTÀ DI SAN MAURO, DALLA BOTTEGA ALLA CREAZIONE DEL PRIMO GRUPPO DI SUPERMERCATI DELLA ZONA CHE DÀ LAVORO A DECINE DI CASORIANI
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serviva. Così si sposò e quando il suo primo figlio fu grande abbastanza cominciò a portarlo con sé per iniziarlo al mestiere. Il ragazzo era sveglio e desideroso di imparare, ma capì ben presto che con il solo carretto non sarebbe andato lontano. I tempi cambiavano e ci voleva una sede stabile. Fu così che chiese al padre di anticipargli i soldi per aprire una salumeria, promettendogli che avrebbe lavorato sodo e glieli avrebbe restituiti prima di quanto non pensasse. Il padre riconobbe negli occhi del figlio la scintilla del sognatore che aveva brillato anche nei suoi occhi alla stessa età e investì nel progetto ogni suo avere e anche di più. Il ragazzo non lo fece mai pentire della scelta e in un breve volgere di stagioni, aveva una clientela scelta e fedele, un gruzzoletto da parte e aveva messo la fede al dito della sua bella. La voglia di famiglia fu presto soddisfatta e, quando ebbe compiuto quattordici anni e intascato la sua bella licenza media, suo figlio Pasquale iniziò ad affiancarlo in negozio, mostrando di avere ereditato il talento del nonno e del padre nel fiuto per gli affari e nell’empatia con i clienti. Anche l’indole del sognatore era passata con il DNA alla terza generazione di Pic-
colo alimentaristi e così, dopo lunghi anni al fianco del genitore, Pasquale si sentì pronto a spiccare il volo e da Napoli atterrare in quel di Casoria. Correva l’anno mille novecento ottantacinque, la città di San Mauro era fiorita di nuovi quartieri e condomini plurifamiliari e i tempi erano maturi per pensare in grande. Anzi mega. E fu subito: Megamercato. Una sede, poi due, poi tre e il marchio SISA a garanzia della qualità. I profitti non si fecero attendere e così i contratti di assunzione di personale a tempo indeterminato o a part time, che poteva offrire stabilità economica alla famiglia e progettare il futuro. Mica così scontato in un settore, quello della distribuzione alimentare che tende a fagocitare i lavoratori e pagarli sottobanco! Intuendo che la pubblicità è l’anima del commercio, Pasquale, da grande comunicatore, convinto che l’informazione sia alla base della costruzione di una società consapevole e della libertà di scelta, oltre che comprare spazi pubblicitari sui cartelloni quattro per sei che costeggiano le strade urbane e d extraurbane, investe in spazi pubblicitari sulla testata locale (ma non così tanto) che, per pluralità e qualità dell’informazione lo convince di più. Indovinate un po’… quale sarà mai? Ma CasoriaDue ovviamente! E da trent’anni, prima come rivista da sfogliare e poi come web magazine, il nostro giornale condivide le sorti del gruppo fondato da Pasquale Piccolo. E vissero tutti felici e contenti. Fine favola. Piaciuta? Bene. E allora ascoltiamo la voce del protagonista. Come inizia la storia? Io sono un napoletano trapiantato a Ca� soria. La città mi ha ben accettato da subito e mi ha dato la possibilità di re� alizzare il mio sogno di imprenditore del settore alimentare. Uno dopo l’altro sono nati i tre supermercati e lo scorso anno l’ultimo gioiello di famiglia, affidato alle nuove generazioni: il family restaurant park Baldoria. Quanto è difficile operare in un territorio sensibile come quello a nord di Napoli? Attualmente il commercio si è fatto molto
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10 difficile, perché la rete distributiva si sta molto ampliando. Prima eravamo in po� chi e riuscivamo a soddisfare le esigenze di tutti, oggi i grandi brand stanno divo� rando importanti fette di mercato. Si ag� giunga poi che in questo periodo la gente non ha molti soldi... Lei però ha alle spalle un marchio forte e riconoscibile. Sì. Noi siamo SISA, un marchio italiano che è garanzia di qualità nato nel 1986 a Carpi e poi portato in tutta Italia, so� prattutto da noi al Sud. Il primo a essere riconosciuto come grande supermercato, tranne la COOP e qualche altro marchio noto a livello nazionale. Ma da dieci anni è tutto cambiato e siamo stati presi d’as� salto da altri. Come immagina il commercio nel suo settore post pandemia e quanto il lock down ha condizionato le scelte d’acquisto delle persone? Nei primi tempi del lock down c’è stato l’assalto ai generi di prima necessità, però gli acquisti si limitavano unicamen� te a quelli. I supermercati erano pieni ma l’incasso era scarso, tanto che nel 2020 abbiamo perso oltre il 25% del fatturato. Poi la gente si è abituata alla spesa a do� micilio oppure compra on line. Anche noi abbiamo organizzato il servizio di conse� gna a domicilio “Porto io”, senza alcun costo aggiuntivo. L’unico vincolo è non esagerare nella richiesta di casse d’ac� qua in rapporto alla spesa, soprattutto se si abita al quarto piano senza ascen� sore, altrimenti gli addetti sono sottoposti ad una fatica sovrumana! L’iniziativa ha avuto molto successo e in un anno il ser� vizio si è incrementato del 200-300%. Che ci dice della ricaduta occupazionale delle sue imprese nel territorio? La nostra impresa è nata nel 1985 e fin da subito noi abbiamo inquadrato i di� pendenti, che attualmente sono 75 secon� do legge, con contratti full e part time e cerchiamo di tutelare i nostri impiegati a tutti i livelli. Nel periodo della crisi, siete stati costretti a scelte sofferte che si sono trasformate in tagli occupazionali? Negli ultimi tre, quattro anni il fatturato è calato del 20-30% per la nascita di nuovi gruppi legati alla distribuzione alimenta� re nel territorio di Casoria e in quelli vi� cini perché ci sono grandi aree dismesse che nel mirino di grandi gruppi a livello nazionale e questo comporta una dimen� sione del nostro fatturato. Come ci si difende dall’assalto dei giganti? Non c’è modo di difendersi da Lidl o
da MD… che hanno un fatturato enor� memente più importante del nostro. La nostra forza è nella riconoscibilità della prima marca, perché oggi ci dà una si� curezza nel prodotto. A volte però è ve� ramente dura. Mi è capitato anche di parlare con una mia dipendente e chie� derle perché non approfittava delle no� stre offerte per la sua spesa familiare e lei mi ha candidamente risposto che lei e il marito mettevano da parte centocentocinquanta euro e poi andavano una volta al mese a fare la spesa alla Lidl una volta al mese perché lì possono comprare la pasta a venticinque centesimi, la carta igienica a settanta centesimi e il detersivo per lavastoviglie a cinquanta. Lo sanno che la qualità non è paragonabile a quel� la dei prodotti che vendiamo noi, ma il loro budget non consente altro… questo è molto triste… questi marchi stanno facen� do dei fatturati altissimi sfruttando diffi� coltà economiche delle persone. Io tento sempre di andare incontro alle esigenze dei miei dipendenti, perché mi rendo con� to che con uno stipendio di milletrecentomillequattrocento euro al mese è molto difficile portare avanti una famiglia. Nel 1985 inizia la favola bella di Pasquale Piccolo a Casoria. In genere chi viene da fuori ad occupare uno spazio imprenditoriale importante in una realtà circoscritta non è ben accetto. La mia esperienza smentisce questo as� sunto, perché da subito io e la mia fami� glia siamo stati accolti dai casoriani con grande affetto e stima. Per me non ci può essere nessun rapporto tra le persone che non sia basato sul rispetto e sulla stima. Ne do a tutti e da tutti, devo dire con gio� ia, vengo altrettanto ricambiato. E oggi sono felice di vedere realizzato, dopo il mio, il sogno dei miei figli con Baldoria. Si giunge così alla quarta generazione dei Piccolo impegnati nel settore imprenditoriale. Roba mica da poco! Ci parli un po’ di questo nuovo progetto. Baldoria è un format nato in Lussembur� go e da noi realizzato a Casoria nel 2019. Tutto inizia con il fatto che mia figlia e mia nuora sono wedding planners e organiz� zatrici di eventi, quindi, avendo un certo occhio, quando capitava che andassimo in qualche locale per partecipare ad una festa organizzata, notavano le cose che non andavano. Sviluppando quelle debo� lezze come punti di forza hanno riscon� trato che il format lussemburghese soddi� sfaceva proprio quelle esigenze e hanno voluto tentare l’impresa. Si aggiunga che, per quello di cui abbiamo parlato finora il settore della distribuzione alimentare
stava diventando meno favorevole per i piccoli imprenditori come noi e che vo� levamo differenziare le offerte e gli inve� stimenti e così è nato il nostro family re� staurant che sta riscuotendo il favore del pubblico perché è un risto-park con una grande varietà di offerte sia gastronomi� che che d’intrattenimento, si sviluppa su un’area di 2200 metri quadrati al chiuso e ospita un’area giochi per bambini molto ben attrezzata e soprattutto rispondente ad alti standard di sicurezza. Quindi lei immagina che la risposta alla crisi post-pandemica sia proprio questa: offrire alle persone non solo i generi di prima necessità ma lo svago, che in tempi cupi e depressivi diventa a sua volta un’esigenza irrinunciabile. Proprio così. La gente è stata chiusa tan� to tempo in casa e di questo i bambini hanno sofferto in modo particolare. Per cui, quando ne ha l’occasione, con una spesa contenuta una famiglia può tra� scorrere una giornata diversa e spensie� rata. È quello il senso di Baldoria. Sono molto felice di questo e anche del fatto di aver potuto dare lavoro ad altre quaran� tacinque persone… Parliamo di CasoriaDue: la scelta di sponsorizzare la nostra testata risale ai suoi inizi, quando potevamo sfogliare il giornale di carta ed è stata confermata anche con il passaggio all’edizione digitale. Quanto è efficace lo spot su una rivista? Molto. Il web magazine poi ha una ca� pacità di penetrazione e di raggiungere quindi un vasto bacino di potenziali clien� ti veramente significativo. Con la pande� mia poi le persone evitavano di toccare qualunque cosa passasse di mano, anche un tovagliolo a tavola nei ristoranti e quindi il digitale che ognuno sfoglia da sé in perfetta sicurezza sanitaria è l’ideale. Come ho già avuto modo di dire, io sono stato accolto molto bene da questo terri� torio e ho voluto ricambiare dando una piccola mano anche al vostro giornale che fa un lavoro di informazione puntua� le, pluralista e importante. Io, tra l’altro, sono uno dei vostri più affezionati lettori: appena posso, infatti, apro il telefonino e sfoglio la rivista. È fatta bene, sempre ricca e interessante. Innovativa nei con� tenuti e attenta ai dettagli. Fate un ottimo lavoro che io sono contento di sostenere. L’ho fatto fino a oggi credendo nel pro� getto e nella necessità di sostenere l’edi� toria che vive anch’essa un momento di grave difficoltà e intendo continuare così. Ben venga! E anche noi di CasoriaDue intendiamo continuare così!
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CHIARA D’APONTE
ALDO BOVA: “IL COVID HA AUMENTATO LA DISEGUAGLIANZA NELLA SALUTE”. AI GIOVANI IN DIFFICOLTÀ CON LO STUDIO DICO: “DI NON SCORAGGIARSI”
Del Dottor Aldo Bova non si può non avere un’opinione positiva. Uomo di scienza ma anche di fede, ha avuto una carriera brillante nel suo settore, l’ortopedia, diversi riconoscimenti importanti, uno su tutti la nomina a Cavaliere della Repubblica ed è da sempre in prima fila nell’ Associazione Medici Cattolici Italiani. E’ stato primario dell’Ospedale San Gennaro per anni ed attualmente si sta occupando della terapia del dolore con la radiofrequenza, oltreché della diffusione del concetto che per il successo di ogni terapia assai importante è il rapporto umano che si instaura tra il medico ed il paziente. Avere la possibilità di intervistare una persona di tale calibro avrebbe potuto generare in me miriadi di domande alle quali, ne sono certa, il Dottor Bova avrebbe risposto in maniera brillante ed esaustiva. Ma recenti, gravi e dolorosi avvenimenti hanno fatto sì che io mi soffermassi su due argomenti in particolar modo, entrambi drammaticamente attuali: COVID e malessere giovanile. Tra green pass, studenti italiani bloccati all’estero e contagi in aumento sembra abbastanza palese che il COVID sia ben lungi dall’essere stato sconfitto: quanto ha influito (semmai lo abbia fatto) sulla sua professione? Sappiamo che in questi due anni tantissimi interventi, alcuni anche importanti, sono stati rimandati. Come è andata nel suo ambiente e
cioè quello dell’ortopedia? Per quanto riguarda l’influenza del covid sulla salute c’è da dire che c’è stata un’influenza negativa enorme. Le persone con patologie generali cro� niche non si sono più curate. Gli ospe� dali sono stati chiusi all’accesso per tali tipi di patologie, i pazienti sono stati abbandonati a se stessi. Tanta gente è morta per la paura di andare in ospe� dale col rischio di infettarsi e contrarre il COVID. E’ aumentata��������������������������� terribilmente������������ la disegua� glianza nella salute. I più poveri ed i più incolti hanno avuto un aumento ec� cezionale nell’approcciare il SSN per lo studio e la cura delle proprie malattie. Avrà certamente saputo che pochi giorni fa un giovane studente ha deciso di togliersi la vita in una delle sedi storiche
dell’Università Federico II. Pare che il ragazzo avesse detto a familiari ed amici di esser prossimo alla laurea ma che in realtà fosse indietro con gli esami. Una storia, purtroppo già sentita, con epilogo simile a tante altre. Ora, lei ha avuto una carriera brillante ed una vita piena di soddisfazioni personali, ma prima di tutto questo è stato studente universitario. Cosa si sentirebbe di dire ai giovani, e sono tanti, che vivono situazioni di disagio e di stallo negli studi e nella vita in generale? Ho conosciuto vari studenti che si sono ritrovati in condizioni di stallo nel corso degli studi universitari. Le cause sono varie. Ci possono essere condizio� ni familiari, storie personali, difficoltà economiche, condizioni di depressione, indolenza, interessi esterni al mondo della scuola, delusioni esistenziali ecce� tera. Qualche volta si comincia a non affrontare qualche esame, poi diventano tanti quelli non affrontati e non si ha il coraggio di riferirlo alla propria fami� glia. Ad uno di questi giovani mi sentirei di dire di non scoraggiarsi, che ci si può laureare anche in età più matura. Direi di aver fiducia e di riprendere il cammi� no, affidandosi anche al Padreterno, che è il Padrone della vita e del Creato. Sa� rebbe opportuno stare molto vicino mo� ralmente a questi giovani. Perché lo stare vicino, far sentire amore e calore da forza e coraggio.
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12 FRANCESCO TAGLIALATELA
UN PEZZO DA NOVANTA DELLA POLITICA CASORIANA: ERNESTO VALIANTE
Appassionato e amante della politica a 360º, impegnato fin da giovanissimo nella destra di Giorgio Almirante, ha conosciuto ed è stato a stretto contatto con l’esponente di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini. Ernesto Valiante non può che essere un esempio per le nuove generazioni di giovani intenzionati ad intraprendere una carriera in ambito politico-istituzionale, un uomo dal grande spessore sia professionale che umano. Ho avuto il piacere di chiacchierare con lui e di saperne di più su ciò che concerne la politica locale ponendo una lente d’ingrandimento su quella che ormai è riconosciuta come una grande città della Campania, parliamo di Casoria. Mi racconti le tappe del suo percorso professionale fino ad oggi Il mio percorso in politica parte dagli anni ’70 quando militavo tra le file del “FRONTE DELLA GIOVENTÙ”, di lí a poco passai ad “ALLEANZA NA� ZIONALE” un periodo quello di grande crescita per me sotto ogni punto di vista e di grande militanza, infine il circuito
nella destra per me si chiuse con “PO� POLO DELLA LIBERTÀ”. Con la poli� tica la passione nacque da subito e ho sempre militato nella fazione di centrodestra facendomi tutta la gavetta tra i partiti che ti ho prima elencato. Nel ’79 quando ancora ero molto giovane ho poi iniziato la mia esperienza lavorativa nel “Ministero delle Infrastrutture” dove tutt’oggi opero. Amo il mio lavoro e la cosa forse più soddisfacente è quando un progetto si concretizza, ad esempio
una strada o un altro qualsiasi edificio, dalla progettazione all’edificazione è questa la cosa più bella del mio lavo� ro. In pratica mi occupo di tutti quegli aspetti tecnici che sono legati alla ma� nutenzione, consolidamento e ricostru� zione di opere pubbliche che si tratti di case, edifici, stadi, statue e monumenti, tutte materie di competenza dello Stato. Tra le altre cose nel 2008 con la vitto� ria del sindaco Stefano Ferrara a Caso� ria ho ricoperto la carica di Assessore all’ambiente e al patrimonio. Sono stati due anni quelli che mi hanno accresciu� to sia sotto il profilo tecnico e profes� sionale che umano. Politicamente sono sempre rimasto fedele al centro-destra anche se nelle ultime amministrative ho collaborato con delle formazioni civi� che. Ernesto com’è mutato dal suo punto di vista nel corso degli anni il modo di approcciare e di fare politica ? Beh di sicuro il mutamento è stato radi� cale, anche se non so dirti ad oggi se in bene o in male. Quando io ho iniziato
Il Benessere passa anche dal Materasso
DOMENICA 25 LUGLIO 2021 con la politica si seguiva proprio un per� corso partitico con un controllo capil� lare del territorio e soprattutto un ele� mento di grande rilevanza era costituito dalla “dialettica” che faceva la differen� za. Il confronto, lo scontro nei dibattiti e la sana competizione tra una fazione e l’altra risultano alla fine come un inse� gnamento che ti insegna a crescere sotto vari punti di vista. Oggi invece l’assenza del controllo territoriale, la crisi del si� stema dei partiti e la quasi totale man� canza delle sezioni rendono tutto più arido e allontanano la gente dal mondo della politica rendendo le masse quasi del tutto aliene. Molti cercano di sfrut� tare l’onda lunga dei social network in cui peró spesso la qualità dei post lascia molto a desiderare e anche ciò che viene scritto non ha lo stesso peso, lo stesso valore che avrebbe invece dal vivo in una piazza gremita di persone trepidan� ti di ascoltare. Ho come l’impressione che ci siano fin troppi arrabbiati sociali che scrivono innumerevoli righe di criti� che e giudizi negativi senza però portare qualche idea valida, o qualche iniziativa degna di nota. Molti hanno acclamato a gran voce quel ricambio generazio� nale dalla vecchia classe dirigenziale alla nuova. Un ricambio che in parte è avvenuto senza però portare gli effetti
13 sperati alla vigilia. Emblematiche a tal proposito le ultime giunte locali non in grado e farraginose per la facilità con la quale i loro rispettivi membri cam� biano bandiera da un giorno all’altro. A Casoria con Ferrara prima, Carfora e Fuccio poi, si sono verificati sciogli� menti di questo tipo il che ovviamente non porta a nulla di buono. Mi faccia un’analisi sulla politica a Casoria Dunque proprio la flebile sequenza di sindaci e di amministrazioni di cui par� lavamo pocanzi non hanno mai consen� tito di portare avanti i propri programmi elettorali e chi è venuto dopo non è stato in grado di sistemare o proseguire quel� le opere che andavano curate né tanto� meno progettarne delle altre. Noi della maggioranza di centro-destra ricordo che dal 2008 al 2011 nonostante enormi problematiche come il famoso “Conten� zioso GPR3” che stagnó per un certo periodo l’economia locale a Casoria, grazie ad un consiglio unito e compatto sulle decisioni siamo sempre riusciti a trovare le giuste soluzioni. Abbiamo ad esempio finanziato lo stadio S.Mauro con circa €900.000. L’unico grande ramma� rico è il “Piano PIU” (Piano Integrato Urbano) dove Stefano Ferrari firmó con il Presidente della Regione Campania il
protocollo d’intesa per questi fondi (cir� ca 20.000.000 di euro). Accadde peró che l’amministrazione seguente ritenne di modificare alcune clausole di tale ac� cordo e ciò ha comportato un ritardo e una riduzione dei fondi disponibili che da venti milioni iniziali passarono a dieci milioni, dimezzandosi. L’unica speranza è che l’attuale amministrazione con Raf� faele Bene sia in grado di adempiere ai propri doveri tecnici e morali sfruttando a dovere i nuovi fondi del 2014-2020. Che consigli senti di dare ai giovani intenzionati ad intraprendere il tuo medesimo percorso? Innanzitutto bisogna partire dall’amore per il proprio territorio e partire col cer� care di risolvere le problematiche legate a quel territorio, inoltre bisogna saper stare nella collettività e trarne quanto di meglio. Non serve a niente addossare le colpe a chi c’era prima e non è una buona cosa farsi prendere dalla mania del protagonismo. Costanza, impegno e determinazione sono elementi essenziali che ogni giovane dovrebbe possedere ed è fondamentale la presenza sul territo� rio. Inoltre l’importanza che ha un’ef� ficiente macchina comunale un altro elemento essenziale per la realizzazione di certi progetti che altrimenti rimarreb� bero solo un miraggio.
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14 GENNARO MOSCA
ARRIVEDERCI. COL DUBBIO
Ciao Lettore, siamo arrivati alla fine della stagione. Si va in vacanza. Ho gongolato per quei cinque assidui Lettori che sono più che sufficienti a dare un senso alle astruserie di cui ciarlo. Mi onora di più pensando che in quest’anno se n’è aggiunto qualcuno, lo Studente, l’Ingegnere, l’Architetto, l’Accademica di Antropologia e quella di Geotecnica, la Collaboratrice familiare e l’Infermiere, la Preside, il Filosofo e la Scrittrice. Varia Intellighenzia verso cui sono debitore di gratitudine e di cui, spesso, il lunedì mi arriva il messaggio sull’articolo del giorno prima. C’è chi mi trova simpatico, chi stimolante, addirittura qualcuno ci riflette su. Molti, se non tutti, scrivono meglio di me, come questi che ha recensito oltre ogni aspettativa alcune riflessioni per un editoriale di qualche settimana fa sul dubbio: “Questa settimana mi ha di nuovo stuzzicato il “grillo parlante” con la sua rifles� sione sul dubbio e l’incer� tezza metodica e stabile. Dubbio metodico, diceva Cartesio, punto di partenza per ogni ricerca di “verità”. Mosca pone la Medicina, tra le conoscenze umane, nel punto più alto della scala dei valori sociali, “con buona pace dei filosofi, fisici, ecc.” Aggiunge. Il “grillo” sembra frastornato dall’“incertez� za strutturale” che pervade
IL GRILLO PARLANTE
l’uomo moderno. Ma è pro� prio questa condizione che dà all’uomo la possibilità di “cercare” soluzioni mi� gliorative. Se Eraclito ricor� dava che “tutto scorre” era proprio per ricordare che in ogni branca del sapere la “verità” è sempre un dato provvisorio, da aggiornare col progredire della ricerca, sia in medicina che nel di� ritto, nella fisica come nella biologia. E allora, non resta il primato scientifico alla fi� losofia, come ermeneutica, come “struttura mentale” capace di mantenere viva nell’uomo l’esigenza della ricerca continua, stante la caducità, cioè la provviso� rietà di ogni presunta “verità assoluta”? Fosse anche nel campo dell’etica? Che poi si voglia fondare la scienza ter� restre su “verità metafisiche a priori”, beh, ricordiamoci
di Immanuel Kant che da convinto cri� stiano, si rese conto di do� ver separare il problema della conoscenza da quello della morale, “in� ventandosi” un “io penso” come dote “innata” nell’uo� mo di dare “ordine al dato sensibile”, cioè al “fenome� no”, da cui la scienza come conoscenza sempre aggior� nabile, non essendo possibi� le, per l’uomo, la conoscenza della “cosa in sé”, relativa al mondo della morale che, per il filosofo, atteneva alla me� tafisica e, quindi, “a Dio”. E allora, non resta la filosofia maestra di vita? E madre di tutte le scienze, compresa la medicina? (Per il concetto di metodologia di ricerca, ov� viamente, non per il valore pratico e concreto della sa�
lute che tutti noi vogliamo al massimo).” E’ evidente, il Recensore ha superato di gran lunga questa infima pennaccia. Bastava poco, è vero, ma stavolta la qualità è di livello superiore. E allora, prima di salutarci, il dubbio e il suo valore così bene delineato dal Lettore, mi porta a ricordare questi tre punti amletici che meriterebbero molto di più, ma lo spazio stringe. Il primo, il vaccino. Ci sono ancora alcuni che non credono che sia l’unica via per uscire da questo incubo. Come ha detto il prof. Locatelli “costoro nutrono dubbi sulla cura, mentre avrebbe� ro solo bisogno di una cura per i dubbi.” Che succederà a settembre? Ci sarà un’altra ondata? Che dilemma. Il secondo, oltre 430 padri e madri di famiglia, lavoratori della Whirlpool, stanno combattendo da due anni per il loro posto. Hanno tutta la mia solidarietà. Che accadrà? Ritroveranno il lavoro? Quanto vorrei fosse così. Infine, ultimo tra gli ultimi, questo grillaccio. Tornerò a scrivere? Restare o andare? Far parte ancora di questa bellissima Redazione, a cui anche porto tutta la mia gratitudine nella persona del buon Direttore, o evaporare per sempre? A settembre si vedrà. Per ora, buone vacanze, a chi ancora se le può permettere. Grazie.
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FRANCO PEZZELLA
LA MONUMENTALE PORTA DEL GIUBILEO DELLA COLLEGIATA DI SAN MAURO DI CASORIA
L’ultima, in ordine di tempo, delle numerose opere d’arte che impreziosiscono la Collegiata di San Mauro di Casoria è la cosiddetta Porta del Giubileo, la monumentale porta di bronzo che sbarra l’ingresso del principale edificio sacro cittadino, realizzata nel 1999 con fusione a cera persa dalla fonderia Domus Dei di Albano Laziale su disegni e modelli dello scultore fiorentino Fabio Piscopo. Inaugurata il 10 gennaio dell’anno successivo in occasione dell’aperura dell’anno giubilare, la porta si articola in due grandi ante, sovrastate da un modulo fisso, sulle quali si distribuiscono, in ragione di cinque per ognuna di essa, tre formelle grandi e due piccole. Il modulo fisso accoglie l’immagine di Gesù Redentore mentre con la mano destra regge lo stendardo della vittoria e con quella sinistra indica, sullo sfondo della Basilica Vaticana e dell’emiciclo berniniano, la via della redenzione a una moltitudine di fedeli casoriani guidati da san Pietro, da papa Giovanni Paolo II, dall’arcivescovo di Napoli Michele Giordano e dal parroco Carmine Genovese. Su sei delle dieci formelle sottostanti, invece, si sviluppano narrativamente, da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso, due episodi evangelici (la Crocifissione di Gesù e la Discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli riuniti nel Cenacolo), due raffigurazioni legate al patronato di san Mauro su Casoria (L’arrivo delle reli� quie del Santo in città ad opera di un cavaliere francese e il Santo che bene� dice dall’alto la città), due episodi della
vita del santo (Benedetto che accoglie Mauro e Placido nel monastero di Mon� tecassino e Mauro che salva Placido in procinto di annegare). Le altre quattro formelle accolgono, invero in maniera un po’stereotipata, gli stemmi del Comune di Casoria, del Papa, dell’Arcivescovo e della Basilica. Diversamente, le prime sei formelle sono il risultato di un brillante assemblaggio realizzato facendo emergere in forte aggetto - da un liscio piano di fondo graffito con elementi, ora architettonici, ora naturalistici che alludono essenzialmente all’ambientazione dei fatti - i protagonisti dei
vari episodi narrati; sicché le scene sono immediatamente percepibili, nei loro contenuti, dai fedeli e dagli occasionali visitatori: particolarmente suggestiva è la formella in cui si vede san Mauro benedire Casoria mentre ne sorvola l’abitato, con la Collegiata in primo piano. La Domus Dei, creata nel 1963, è un’azienda primaria nel campo della produzione di arredi sacri, che in quasi sessanta anni di attività ha saputo ben conciliare le esigenze liturgiche e la libera creatività degli artisti, forgiando prima nei laboratori di Roma e poi nei
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16 moderni stabilimenti di Albano Laziale, numerose sculture, mosaici e vetrate per le chiese italiane e straniere, che qui si omette di citare per esigenze di spazio. Nato a Firenze nel 1950, Fabio Piscopo, si diploma all’Accademia di Belle Arti del capoluogo toscano nel 1975 con già all’attivo, sin dalla fine degli anni ‘60, la partecipazione a numerose mostre nazionali. Interessato, però, ad acquisire competenze artistiche d’avanguardia, lascia ben presto l’Italia per una lunga serie di soggiorni in Medio Oriente e in Nord America durante i quali perfeziona oltre che la tecnica ad encausto e l’affresco, la lavorazione del bassorilievo in refrattario smaltato, il trattamento della ceramica, e le tecniche di trasformazione del bronzo in alto e bassorilievi. Ritornato in Italia nel 1986, si stabilisce a Monterotondo, presso Roma, città in cui, nello stesso anno, allestisce con la collaborazione della “Galleria Vittoria” di Via Margutta, anche la sua prima per-
sonale (“Io e loro”). L’anno dopo realizza con Maceo Casadei e Pietro Ermanno Iaia, prima a Viterbo e poi a Monterotondo, la “Itinera Tria”, un’esposizione che gli vale una monografia del noto critico Carmine Benincasa e un interessante profilo sul “Mediterranean Observer” a firma della poetessa e scrittrice Raffaella Del Puglia. Nel 1988 è presente all’“ArteFiera” di Bologna dove espone quattro pannelli sul tema “Caccia alle streghe” realizzati con la tecnica ad encausto e, ancora, l’anno dopo, a New York�������������������������������� , dove espone al “Javits Convention Center”, e a Poggibonsi con una seconda grande mostra antologica “Fa� bio Piscopo: dieci anni di pittura: 19791989”. Negli anni successivi è un susseguirsi di successi e segnalazioni: dalla mostra “Fabio Piscopo. Declinazione al femminile” di Napoli, all’ esposizione “Art Expo” di Tokio, dalla prima edizione di “Sorrento Arte”, alla perso-
nale presso la “Galleria Senato” di Milano, tutte del 1990, per arrivare fino alle esposizioni del 2005, 2006 e 2007 dell’Expo di Hangzhou, popolosa metropoli cinese, passando attraverso un numero pressoché infinito di manifestazioni artistiche in tutto il mondo (da Roma a Rio de Janero, da Firenze e Venezia a Londra), che in questa sede sarebbe impossibile elencare tutte. Tra le sue opere pubbliche si segnalano solo - sempre per esigenza di spazio – l’An� gelo del soccorso, una composizione in ceramica per la cappella Michelucci della “Confraternita della Misericordia” di Badia a Ripoli (Firenze), La fortuna che vince le avversità e genera prospe� rità”, nella piazza centrale di Cervara (Roma), comune eletto dalla rivista Airone “paese ideale d’Italia” e per questo scelto dall’autore come propria dimora, due bassorilievi in bronzo raffiguranti la Vergine, e Gesù e Giuseppe. nella chiesa della Sacra Famiglia di Olbia.
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SALVATORE IAVARONE
Consigliere Comunale di Casoria
AVVIATI I LAVORI PER UN NUOVO PARCO A VERDE DI 5.000 MQ A CASORIA
UN PARCO PUBBLICO AL QUARTIERE STELLA SUL BENE CONFISCATO ALLA CAMORRA
Avviati mercoledì 21 luglio 2021 alle 14,30 i lavori per la realizzazione del parco di 5000 mq sul bene confiscato alla camorra nel quartiere Stella, un parco che nasce con questa amministrazione Bene, che parte da una nostra proposta sulle pagine di questo giornale. Serve dare a Casoria quanti più spazi verdi e recuperare quelli esistenti, troppo spesso non curati come dovrebbero. Raccontiamo la storia di questo parco, nato e realizzato in meno di un anno. In linea con la legge Regionale del 16 aprile 2012, n. 7 era stato pubblicato l’Avviso pubblico a favore dei Comuni per il finanziamento di progetti di riutilizzo di beni confiscati – annualità 2020. La legge regionale n. 7/2012 “Nuovi interventi per la valorizzazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”, e successive modifiche ed integrazioni, ha definito la disciplina per la promozione e il sostegno al riutilizzo dei beni confiscati della Regione Campania. Il Programma annuale è lo strumento di lavoro per la sistematizzazione degli interventi in tema di beni confiscati che l’Amministrazione regionale utilizza nel corso dell’anno raggruppandoli in tre tipologie: azioni dirette di finanziamento, azioni di sistema e azioni di supporto. Per le azioni dirette di finanziamento, sulla scorta dei criteri di accesso e di riparto stabiliti dal Piano strategico, il Programma annuale definisce le modalità operative per l’accesso al “Fondo unico per i beni confiscati” istituito dalla stessa legge regionale. Le risorse finanziarie disponibili per il presente Avviso Pubblico ammontano complessivamente ad € 420.000,00 per il 2020 ed € 1.500.000,00 per il 2021. Potevano presentare proposte progettuali i Comuni della Regione Campania, al cui patrimonio indisponibile sono stati trasferiti i beni immobili confiscati alla crimina-
lità organizzata. Al bando a cui il Comune di Casoria ha partecipato, erano ammessi interventi di valorizzazione, recupero, e comunque tutti gli interventi di ristrutturazione finalizzati: • alla realizzazione di sedi istituzionali; • alla realizzazione di infrastrutture, per servizi sociali di comunità, centri di accoglienza, centri ludici, centri formativieducativi, strutture per senza fissa dimora, assistenza sanitaria, assistenza socio-sanitaria, ecc. • alla riqualificazione di spazi degradati e dismessi per sostenere e migliorare la qualità di vita quali ad esempio spazi verdi attrezzati per il tempo libero e per lo sport, orti urbani, parchi urbani, ecc. • alla realizzazione di spazi destinati ad accogliere attività produttive, reti di ospitalità (turismo sociale), agricoltura sociale, tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e ambiente, ecc. • alla realizzazione di spazi di co-working per iniziative innovative promosse dai giovani (hub, innovatori sociali, ecc.), nonché spazi per l’inclusione lavorativa di giovani, disoccupati e soggetti svantaggiati attraverso percorsi educativo/formativi e di tirocinio. Erano escluse le proposte progettuali: per le quali non è stata approvata la progetta-
zione esecutiva. Il contributo massimo per ciascuna proposta progettuale di ristrutturazione era di € 100.000,00 e le proposte da parte dei Comuni dovevano pervenire entro e non oltre il 30 ottobre 2020. La nostra proposta come “Europa VERDE” inviata al Sindaco per chiedere che venissero predisposti tutti gli atti per la partecipazione al bando, che abbiamo poi seguito in prima linea, era quella sul tema: “riquali� ficazione di spazi degradati e dismessi per sostenere e migliorare la qualità di vita quali ad esempio spazi verdi attrezzati per il tempo libero e per lo sport, orti urbani, parchi urbani”. Avevamo chiesto di recuperare il bene confiscato in località Quartiere Stella, un terreno nel centro abitato di oltre 5000 mq, per noi quello è sempre stato un piccolo polmone verde per il quartiere, e che potrebbe essere dato in gestione ad associazioni locali dopo la realizzazione del parco, al fine di favorire iniziative ludiche e manifestazioni. Abbiamo lanciato dalle pagine di questo giornale la proposta a settembre 2020, il progetto è stato presentato in regione ed è stato approvato. Queste sono le belle notizie che ci piace raccontare, e che spesso prendono vita proprio dalle pagine di questo giornale. Siamo in una fase avanzata, sono partiti i lavori e il parco terminerà a breve e sarà inaugurato. Ho personalmente avviato una serie di incontri presso l’ufficio patrimonio per velocizzare l’avvio del progetto e il recupero e la valorizzazione di tutti i beni confiscati alla criminalità, che come questo, possono diventare una grande opportunità per la città. Intanto siamo a lavoro come commissione per l’approvazione del regolamento per l’affidamento dei beni confiscati alla camorra, del quale vi parlerò in un prossimo articolo.
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18 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA GIULIA CAMPECE Caro direttore Nando Troise, leggo “CasoriaDue” fin dal primo giorno della sua pubblicazione. Confesso che il formato cartaceo me ne facilitava la lettura, per quel piacere che deriva dal rapporto fra una lettrice accanita come me e la carta stampata. Un rapporto particolare che trasforma il lettore da semplice fruitore delle riflessioni altrui, attraverso cronache, reportages, interviste, servizi vari, ecc., in creatore di nuove riflessioni, per quell’azione interattiva che avviene col testo scritto. Costretti da una pandemia inaspettata, anche “CasoriaDue” si è adeguata alla nuova esigenza del testo on line, grazie alla tecnologia che, se ben utilizzata, offre tante opportunità. Così, perfino un’accanita scrittrice come me, amante ancora della biro e della carta su cui stendere i propri pensieri, ha avuto modo di apprezzare il bel settimanale da te diretto, essendosi ormai resa edotta dello strumento tecnologico, con gli eventi on line, realizzati nell’ambito scolastico e non, con concorsi letterari delle cui giurie fa parte. Nell’ultimo numero, ricco di servizi giornalistici, mi ha commosso il ricordo,
nell’articolo di Antonio Botta, del dottor Mimmo Ronga, il nostro caro “Mimmolino”, come lo chiamavamo affettuosamente quando ci frequentavamo già dall’asilo, presso l’istituto Brando. Ottimo articolo, sempre di Antonio Botta, quello sulla visita del nostro Arcivescovo Don Mimmo Battaglia nel Santuario di San Benedetto e che nel titolo “Siate cristiani credibili, autentici e liberi” evidenzia, in sintesi, il messaggio del Pastore che ricorda che essere cristiani significa “vivere il Vangelo “ nelle nostre azioni quotidiane. Col Covid sempre alle porte, molto significativa l’intervista di M.C. Orga al professore Ivan Gentile del II Policlinico di Napoli: attenziona le nostre menti a non sottovalutare la situazione. “CasoriaDue” offre un’ampia gamma di informazioni e servizi, cronache, interviste, spunti critici sulla politica locale, ma anche interessanti informazioni sull’attività amministrativa, fornite dal consigliere Salvatore Iavarone. Sebbene in questo numero non leggo il tuo tradizionale editoriale, colgo l’occasione, visto che è la prima volta che esprimo una recensione sul tuo settima-
nale, per evidenziare che aleggia sempre, in ogni numero, il tuo spirito critico e osservatore, come stimolo a risolvere i problemi della comunità casoriana. La tua è una penna sagace, frizzante e stimolante l’inettitudine o, al minimo, l’assuefazione all’impossibilità di risolvere problemi, come la bonifica dei “rottami” dell’archeologia industriale e il recupero sociale di quei terreni con progetti di sviluppo reale, e tante altre cose. Sport, moda, arte, letteratura, cronache mondane, sembra non mancare niente, in “CasoriaDue”: dall’invito di Alan De Luca ad inseguire e realizzare i propri sogni, alla moda per le acconciature femminili, con il tuo servizio con web Nano TV riportato da Rita Giaquinta, e relativo a Federico Fashion Style; dallo sport, col futuro del Napoli e uno sguardo ai campionati europei, passando per tanti altri eventi. È un vero piacere leggere il “nostro” settimanale, anche qui in Toscana, all’ombra di una frondosa quercia, sulle colline senesi. Ti auguro un sempre meritato successo. Cordiali saluti a tutta la redazione. Giulia Campece
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA FRANCESCA PANICO
NAPOLI EXPÒ ART POLIS - VII EDIZIONE
Torna con l’estate l’appuntamento annuale con le arti figurative. Giunta alla sua VII edizione, Napoli Expò Art Polis, la rassegna dedicata alla creatività made in Naples e non solo, avrà luogo nel salotto buono della città, il PAN-Palazzo delle Arti di via dei Mille, dal 21 luglio al 6 settembre. Tema dell’edizione 2021 è il Rinascimento Partenopeo, l’uscita dal buio di un periodo storico singolare e la rinascita attraverso l’espressività dell’arte. Sono circa cinquanta gli artisti in mostra, in un percorso espositivo diviso in cinque settori: Scatti, Materia, Segni, Visionari, Nuova genia mediterranea. Questa edizione sarà dedicata al compianto scultore Luigi Mazzella, con una sala allestita con una selezione di opere del maestro, grazie ai figli Mariano e Laura. Anche TOKIO città olimpica 2021 avrà il suo spazio dedicato con il progetto “TOKIO 365” del fotografo Virginio FAVALE. Immancabile, come in ogni edizione della nostra rassegna. “L’ospite a sorpresa”, che quest’anno sarà l’eclettica artista ROSALIA PORCARO con una sala dedicata al suo percorso pittorico dal titolo L’Arte dell’INCANTO. Napoli Expò Art Polis è un progetto ideato, diretto e curato da Daniela Wollmann per l’associazione RivoluzionART/CreativiATTIVI, in collaborazione con l’assessorato all’Istruzione, alla cultura e turismo del Comune di Napoli. Per questa edizione ci si avvale della collaborazione dell’architetto Bruno Cuomo per l’allestimento, e di ARCSTUDIO per le referenze grafiche e fotografiche. Per esigenze dettate dalla pandemia, quest’anno la rassegna
dovrà rinunciare a ospitare il suo classico salotto “NAPOLI CON…” dedicato a Luigi Necco, e il suo fitto calendario di appuntamenti musicali e culturali, che si spera di poter effettuare e quindi recuperare questo vuoto, durante il premio artistico “NAPOLI ARTE & RIVOLUZIONE”, in programma dal 18 settembre al 2 ottobre 2021, sempre al PALAZZO DELLE ARTI DI NAPOLI. A corredo della mostra sarà edito un catalogo con testi critici di Gianpasquale Greco tradotti in inglese e in francese per ampliarne la divulgazione. Gli artisti in mostra: sez. SCATTI/Gaetano D’ANNA, Virginio FAVALE, Salvatore PRINCIPE, Romina RUSSO, Rossella SILVESTRI, Alessandro SODANO, Mariella ZIFARELLI. Sez. MATERIA/ARGILROSA, Paola CAPRIOTTI, Umberto IORIO, Chiara ROJO. Sez. SEGNI/Aurora ASPIDE, Maria Rosanna CAFOLLA, Anna DI MARIA, Lorenzo DI MARINO, Maria Cristina FASULO, Giordano MARTONE, Raffaele MISCIONE, Stefano WOLFLER. Sez. VISIONARI/Ciro BALZANO, Patrizia BALZERANO, Riccardo BOCHICCHIO, Leonilda FAPPIANO, Gabriella GALLO, Marta KREVSUN, Ida LA RANA, Riccardo MATLAKLAS, Raffaele PISANO, Rosalia PORCARO, Silvia REA, Sandra STATUNATO. Sez. NUOVA GENIA MEDITERRANEA/Marco BARONE, Mimmo CAIAZZA, Antonella CALABRESE, Catello ESPOSITO, Erasmo FALANGA, Francesco FILIPPELLI, Mila MARANIELLO, Gianni MATTERA, Mario PANIZZA, Silvio PIRILLO, Luana ROBAZZA, Vincenzo RUSSIELLO, Francesca STRINO.
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GIUSEPPE NOTARO
NAPOLI, BAGNO DI FOLLA PER LA PRESENTAZIONE DI “IO SONO GIORGIA”
Incorniciata dallo splendido scenario di Coroglio, e favorita da una tregua concessa dal cattivo tempo, la tappa napoletana della presentazione del libro di Giorgia Meloni, “Io sono Giorgia” si è rivelata un grande successo di popolo. Alla presenza di alcune di centinaia di militanti, appassionati e semplici curiosi, il direttore de “Il Mattino”, Federico Monga, ha intervistato l’autrice, toccando i temi più svariati. Dopo aver toccato gli aspetti più intimi della sua vita, come l’assenza del padre o il ruolo dei nonni, la leader di Fratelli d’Italia è stata incalzata sui temi di più stretta attualità. A partire dai rapporti interni al centrodestra, mai così tesi, dopo lo sgarbo riservato a Fdi dagli alleati di Lega e Forza Italia sulle nomine Rai. Giorgia Meloni ha ribadito la sua convinzione del valore dell’alleanza, ampiamente dimostrata coi fatti in questi anni; ma ha reclamato un analogo comportamento
di lealtà e rispetto reciproco. In tal senso, nel salutare il candidato sindaco di Napoli per il centrodestra, Catello Maresca, presente in platea, Giorgia Meloni ha ribadito il sostegno di Fdi all’ex magistrato, per strappare la capitale del Mezzogiorno alla sinistra. Proprio sul Mezzogiorno, la leader dell’unico partito d’opposizione ha affermato che le possibilità di sviluppo sono legate agli investimenti nelle infrastrutture. E in questo contesto la Meloni ha
ribadito che, al contrario, in vista della crescita del nostro territorio, il reddito di cittadinanza non è solo inutile, ma anche nocivo, portando in tal senso a suffragio le parole del premio Nobel per l’economia, Amartya Sen, secondo il quale la povertà si sconfigge modificando le condizioni che la creano. Al contrario, il reddito di cittadinanza, con una metafora efficace, è paragonabile alla terapia col metadone per i tossicodipendenti. Il passaggio sul reddito di cittadinanza, in maniera
estremamente significativa, è stato di gran lunga il più apprezzato. Infine, un passaggio, evidentemente obbligato dato l’attuale dibattito pubblico, sul tema del green pass e dei vaccini. Dopo aver risposto alla domanda (ormai stucchevole) sul suo vaccino, ribadendo che si vaccinerà, Giorgia Meloni ha spiegato che il green pass è una misura liberticida, e anche tendenzialmente non funzionale alla lotta al virus, se è vero, come è vero, che le varianti talora riescono a sfuggire. L’introduzione del green pass, che a livello europeo avrebbe consentito un rilancio del turismo, si rivelerebbe un modo surrettizio per introdurre l’obbligo vaccinale: ma gli italiani vanno convinti, con trasparenza e comunicazione chiara, e non costretti. Posizione peraltro che anche la Merkel sembra condividere. La libertà individuale è sempre un valore.
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
COLPO DELLA GEVI NAPOLI BASKET: FRANK ELEGAR È IL NUOVO PIVOT DEGLI AZZURRI
La Gevi Napoli Basket comunica di aver ingaggiato il pivot americano, di passaporto Guyanese, Frank Elegar. Elegar, nato a New York il 3 dicembre 1986, è un centro di 208 centimetri con grandissima esperienza europea ed Internazionale, avendo giocato, da protagonista sia in Eurocup che in Eurolega. Reduce da un’ottima stagione a Reggio Emilia dove ha concluso il campionato di Serie A con 10.7 punti di media per partita giocata uniti a 7.9 rimbalzi per gara in 24 partite disputate con un season High di 17 punti in due occasioni contro Trento e Trieste, e 14 rimbalzi ottenuti nel match vinto contro Brescia. Prima dell’esperienza reggiana, Elegar ha vestito le maglie, tra le altre, del Lokomotiv Kuban, in Russia, del Tofas Bursa, in Turchia, e di Malaga, nel massimo campionato Spagnolo. Nella stagione 2014-2015 inoltre ha giocato con l’Olimpia Milano disputando l’Eurolega. Nel suo Palmares ci sono due Campionati Estoni vinti con il Kalev Cramo Tallin. Membro della nazionale delle Isole Vergini, Elegar ha giocato per due anni nell’All Star Game della VTB, massima lega Russa. CIRO LA ROCCA
QUELLO CHE STA SUCCEDENDO IN INGHILTERRA ORA È STRAORDINARIO......
Londra - Straordinario nel senso negativo del termine purtroppo. Tutto oggi è riaperto che possiamo stare a discutere per ore sui pro e contro. Indubbiamente, esiste la necessità economica di riaprire, ma si comprende meno la ragione per eliminare le mascherine. Mascherine e altri sistemi per migliorare la circolazione dell’aria sono essenziali per controllare la pandemia. Come sappiamo (e il Ministro della Sanità stesso ne è l’esempio vivente) anche con due vaccinazioni il COVID si può prendere ugualmente. Generalmente in forma leggera, ma esiste sempre il rischio di sviluppare il long COVID e in alcuni casi avere complicazioni. Non nei numeri dell’anno scorso, ma esiste ancora il rischio. Quindi un minimo di protezione dovrebbe essere necessaria. Secondo un articolo scritto da Gabriel Scally medico e presidente di epidemiologia e salute pubblica della Royal Society of Medicine il governo britannico non ha mai capito che questo virus si trasmette anche dall’aria e non solo dalle superfici. Per questo
danno poca importanza alle mascherine e non hanno cercato di migliorare la circolazioni d’aria dei posti di lavoro, locali e trasporti pubblici. La mancanza di volontà del governo e dei suoi consiglieri nel riconoscere che la trasmissione del virus per via aerea deve essere frenata è notevole. Mentre altri paesi hanno agito per migliorare la ventilazione interna, il Regno Unito ha ignorato l’opportunità d’intervenire per prevenire la trasmissione del virus. L’uso del monitoraggio della CO2 negli spazi interni, l’aggiornamento dei sistemi di ventilazione per includere la filtrazio-
ne dei virus e misure relativamente semplici come garantire che finestre e porte possano aprirsi e possano essere lasciate aperte, sono tutte azioni che il governo ha trascurato di promuovere. Scally è anche preoccupato di cosa può accadere se il virus può girare liberamente per la popolazione. “Il governo sta ignorando l’assoluta certezza che livelli così alti di nuovi contagi produrranno un’altra ondata di casi di “Covid lungo” e tutta la mi� seria e la sofferenza che ne derivano. Questa politica di fare un passo in� dietro e lasciare che il virus si ripro� duca liberamente rischia anche la ge� nerazione di nuove varianti. La cosa più preoccupante è che dà un vantag� gio competitivo a quelle varianti che possono eludere l’immunità parziale creata dai vaccini esistenti. Se ciò ac� cade, c’è il rischio reale che potrem� mo subire ancora una volta livelli so� stanziali di morti.” Boris Johnson ha sempre assicurato che le sue decisioni sono dettate dalla scienza, ma la maggioranza dei medici e scienziati sono molto perplessi. Chi ha ragione? La risposta ai posteri.
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA SIMONETTA DE CHIARA RUFFO
XXV PREMIO INTERNAZIONALE FAIR PLAY MENARINI: A PATRIZIO OLIVA IL PREMIO PER LA CATEGORIA “SPORT E VITA”
Torna in presenza il Premio Internazionale Fair Play – Menarini che quest’anno si svolgerà dal 30 agosto al 1 settembre. Tra i premiati della 25esima edizione spicca il nome di Patrizio Oliva, amatissimo campione partenopeo che riceverà il premio per la categoria “Sport e Vita”. L’edizione di quest’anno festeggerà i 25 anni della kermesse nata nel 1997 con l’obiettivo di celebrare i grandi valori dello sport. La “tre giorni” di eventi avrà inizio lunedì 30 agosto a Castiglion Fiorentino con una partita di calcio a favore della ricerca; il 31 agosto sarà invece la volta della Cena di Gala, organizzata dal Title Sponsor Menarini a Firenze in piazzale Michelangelo e mercoledì 1° settembre, nella piazza del Municipio di Castiglion Fiorentino, andrà in scena la Cerimonia di premiazione. Il Gruppo Farmaceutico Menarini da nove anni lega il proprio nome ai valori dell’etica e del fair play promossi dalla manifestazione: “La XXV edizione del Premio Fair Play – Menarini sarà anche l’occasione per celebrare, attraverso i va-
lori dello sport, l’enorme sforzo che operatori sanitari, ricercatori, volontari e tutti coloro che sono impegnati in prima linea stanno compiendo per uscire da questa terribile pandemia – ha dichiarato Ennio Troiano, Direttore Global Risorse Umane Menarini – In questo periodo, tanto atteso, di ripartenza ci auguriamo che i valori del fair play, fondati sulla condivisione di principi che rappresentano la vera essenza dello sport, siano il faro che ci guidi nell’affrontare le sfide del futuro”.
Sono numerosi i personaggi che riceveranno l’ambito riconoscimento dedicato al fair play e all’etica sportiva durante la cerimonia di gala a Castiglion Fiorentino: Marco Tardelli e Hans-Peter Mueller – Premio speciale Paolo Rossi, categoria “Modello per i giovani”; Sinisa Mihajlovic – categoria “Sport e salute”; Massimo Bonini – categoria “Fair play”; Pierluigi Collina – categoria “Valori educativi dello sport”; Eleonora Maria Goldoni – categoria “Fair play e solidarietà”; Patrick Stephan Kluivert – categoria “Valori sociali dello sport”; Stefan Edberg – categoria “Carriera nel fair play”; Pierluigi Marzorati – categoria “Una vita per lo sport”; Matteo Marconcini – categoria “Promozione dello sport”; Patrizio Oliva – categoria “Sport e vita”; Katinka Hosszu – categoria “Personaggio mito”; Romano Battisti – categoria “Lo sport oltre lo sport”; Lucia Blini – Premio speciale Franco Lauro, categoria “Narrare le emozioni”; Premio Speciale Fiamme Gialle “Studio e Sport”.
PARCHEGGIO SELVAGGIO, PALETTI DI SICUREZZA SDRATICATI DA QUALCHE FACINOROSO, A DISPETTO DELLA TRAGEDIA MANCATA NEL LUGLIO 2019. IN PIÙ, MANCANDO LE LIMITAZIONI, QUALCUNO SI SENTE IN DIRITTO DI ATTRAVERSARE UN PERCORSO CHE NON È AUTORIZZATO ALLA VIABILITÀ. COMUNQUE, NON INTERESSA A NESSUNO QUESTA SITUAZIONE, NON C’È CONTROLLO
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA ELENA TORRE
DOPO IL GRANDISSIMO SUCCESSO RISCOSSO AL FESTIVAL DEI DUE MONDI DI SPOLETO Lo spettacolo Signora Porzia ricette per la felicità dei toscani Federico Barsanti e Valentina Gianni sarà in scena all’Approdo Borgo in Festival di Giulianova Alta che dal 17 luglio all’8 agosto anima il centro storico. Domenica 25 luglio alle 21,30 la magica Porzia intratterrà, affascinerà, incanterà il pubblico come solo lei sa fare con uno spettacolo intenso, provocatorio e provocante, un’esperienza collettiva che non mancherà di lasciare un segno. “Sono molto felice di tornare nella terra abruzzese, dove molte persone attendo� no con entusiasmo Signora Porzia. – dichiara Barsanti- In questi ultimi anni si è creato con il pubblico di Teramo e pro� vincia una bellissima sintonia, un’intesa speciale ed io non vedo l’ora di tornare tra loro!” Uno spettacolo insolito quello portato in scena da Barsanti a mezza strada tra il teatro delle origini che letteralmente trasformava e coinvolgeva lo spettatore nella storia narrata e la performanceevento in cui il pubblico è protagonista. Un teatro Psico-poetico, come è stato definito che incanta, commuove e fa pensare, una catarsi collettiva che fa bene al cuore, alla mente, all’anima.
Federico Barsanti: Attore, autore e regista, insegnante di Arti Sceniche e ideatore della Strategia Poetica. Allievo nel percorso triennale dell’attrice Raffaella Panichi, prosegue la formazione artistica tra Stati Uniti, Europa, Medio Oriente; danza classica/moderna, scherma da combattimento teatrale, esibizione liverock, maschera neutra, voce, maschera di commedia dell’arte, per spaziare poi nel campo della meta-genealogia e della psicoanalisi junghiana. Vincitore di alcuni premi nazionali ed internazionali di poesia e di regia teatrale. Direttore Artistico del Piccolo Teatro Sperimentale. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui “Porzia Ricette per la Felicità” ed un romanzo. Interprete di video-clip, cortometraggi e voice-over.
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Valentina Gianni: Attrice, performer e cantante toscana, dalla formazione poliedrica: si è perfezionata con vari maestri di teatro, nazionali ed internazionali. Ideatrice insieme a Barsanti del personaggio Signora Porzia. Le sue qualità vocali e la sua versatilità le consentono di spaziare in diversi campi: imitazione, voice over, speakeraggio, doppiaggio, voci per produzioni dedicate ai bambini ecc. Si occupa anche di social media e realizzazione di video a scopi promozionali. Voice Over in documentari scientifici e divulgativi per ���������� TripodPhoto Videography. Voice over per Video Ricette Fratelli Desideri kit Masterchef. Collabora come doppiatrice e Voice over per Aida Records e Buena Onda Edizioni produzioni Stefano Florio. Attualmente è impegnata nel progetto del pianista Riccardo Arrighini “La Bohème in jazz” come attrice, voce recitante e cantante insieme al trombettista Andrea Tofanelli e l’attore Iacopo Vettori, e nello spettacolo “Lasciateci divertire” insieme a Federico Barsanti. Nel 2019 nasce il suo Teatrino Valentino, spettacolo di burattini con storie da lei scritte o rivisitate.
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
FIUMI DI APPLAUSI PER PULCINELLA AL GRAN CAFFÈ GAMBRINUS PRESENTI ILLUSTRE PERSONALITÀ
ALLA PRESENTAZIONE DEL SUO ROMANZO PANDEMICO COINVOLTE ILLUSTRE PERSONALITÀ. Si è svolta martedi 20 Luglio alle ore 19:00 nell’incantevole location Gran Caffè Gambrinius la settima tappa del tour “La rinascita” di Angelo Iannelli dove è stato presentato il libro” Pandemia seconda ondata rabbia e confusione la sfida di Pulcinella”, edito da Albatros Edizioni. Una serata storica, che ha ricordato gli intelletuali del tempo, il salotto degli artisti, il caffè della Napoli bella. Una manifestazione poliedrica, ricca di un mix di emozioni: Arte, Cultura e bellezza. Questo evento era incentrato sulla sfida di Pulcinella al covid dove in questo momento particolare si è contradistinto nel donare momenti di spienseratezza alle persone fragili e meno fortunate, per l’occasione l’ambasciatore del sorriso ha indossato il camicione bianco, il cuppolone e il turcitrulo, simbolo di abbondanza e promiscuità e togliendosi la maschera nera, ha parlato di verità e giustizia. Nello storico bar di Piazza Plebliscito sono accorsi tanti personaggi e tanti amici per celebrare la presentazione del suo capolavoro letterario. La manifestazione è stata moderata con maestria dalla pscologa e presentatrice Edda Cioffi che ha coinvolto tutti i partecipanti. La serata si è aperta in una magia surreale tra le note di Napul’e della violinista Daniela Trionfante e il profumo del caffè, accompagnata dai chitarristi Giulio Bosso e Rosario Penza, mentre la bellissima modella dell’Accademia Maria Mauro con eleganza mostrava l’abito “Pulcinella”, con lo sfondo di due quadri meraviglio-
si a tema “Pandemia” degli artisti: Bruno Ciniglia e Luigi Calì. Presente la famiglia del Gambrinius: Antonio, Arturo e Michele Sergio. A fare i saluti di casa è stato l’imprenditore Massimiliano Rosati, che ha ringraziato l’artista Iannelli per il suo instancabile impegno socio-culturale e apprezzato il ricco parterre di ospiti presenti al Gambrinus. Sono intervenuti l’Assessore Cultura e Turismo di Napoli Annamaria Palmieri, il presidente Premio Nazionale Amato Lamberti Nino Daniele, il cantante Mario Maglione, antropologo e studioso di Pulcinella Prof. Domenico Scafoglio, il re della tammorra Marcello Colasurdo, lo scultore Domenico Sepe, il Maestro pasticciere Sabatino Sirica, la giornalista Emanuela Gambardella, il virologo Giulio Tarro. Una bellissima serata incentrata sul sorriso e la rinascita, che ha visto alternarsi momenti di confronto e riflessione sul significato storico e folkloristico di Pulcinella e prospettive di riascita post pandemia, intervallati da momenti artistici emozionanti come quelli degli artisti: Mario Maglione, Marcello Colasurdo e lo stesso Pulcinella. Applausi scorscianti che si sentivano nella vicina Piazza Plebliscito. Al professore Scafoglio è stato consegnato il prestigioso “Premio Ambasciatore del Sorriso” Mentre al Gambrinus un corno porta fortuna e un busto di pulcinella. Ancora un successo per Pulcinella che con la sua macchina dell’ emozione sfida la Pandemia, donando momenti di spiensieratezza e benessere pscico.
BARBARA CARERE
E’ USCITO IL DISCO DI LUCA DE VIVO “LASCIATEMI SOGNARE”
E’ uscito il disco “Lasciatemi Sognare” del cantante campano Luca De Vivo. Il disco comprende undici tracce ed è stato prodotto e distribuito dalla Zeus record. Alla sua realizzazione hanno lavorato come arrangiatori il noto musicista Maurizio Bosnia che vanta collaborazioni con artisti del calibro di Sal Vinci e non solo, Nino Danisi e Pino de Carlo, Giuseppe Migliaccio. De Vivo che in questo album vanta collaborazioni importanti con Raffaello ed Alessio: “E’ l’anno della mia rinascita musicale, sto già raggiungendo buoni risultati infatti nella prima settimana di uscita ha già raggiunto la dodicesima posizione nella classi� fica delle vendite iTunes top 200 in Italia”. Luca sarà presente per chi volesse vederlo live, il 25 luglio in piazzetta Sanita’ a Napoli alle ore 21, canterà’ per un evento benefico presentato da Alessandro Brunelli, attore emergente che frequenta l’ultimo anno alla Vilea Academy, tra gli ospiti anche la bella cantante brava Ida Rendano.
COMUNICATO STAMPA DOMENICA 25 LUGLIO 2021
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COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE DI CASORIA
“���m������ h� �zz����� �� G�u��� Mu����p��� � d�p� u� ��������� ��� � ��mp������ � g�upp� p������� �h� m� ������g���, p������� ���� Città il nuovo esecutivo: D���.��� P���� �m������, V������d���, ��� d���gh� ���� p������h� �m��������, v��d� pu������, ����d� u����� � �.U.�.P.; D���.��� M������� ������d�, ��� d���gh� ���� P������h� �������; �vv. G��v���� Gu�����, ��� d���gh� ���� Pu������ ����uz����, ���� Cu��u�� �d ���� �p���; I�g. Lu�� B���������, ��� d���gh� �� L�v��� Pu������; ��v���;
Geom. Vincenzo D’Anna, ��� d���gh� ���� P���z�� Mu����p���, m������à u����� � P����z���� D���. F�������� G����d�, ��� d���gh� �� B�������, T���u�� � P����m���� C�mu����; D���. ������� �����, ��� d���gh� ���� ������� um��� �d ������ g�������.
U�� G�u��� di qualità, che sarà sicuramente in grado di dare ulteriore slancio all’azione �mm���������v�. �ugu�� �� �u�v� ��������� u� p�����u� ��v���”. Dalla Casa Comunale, 23.07.2021 Il Sindaco Avv. Raffaele Bene ANGELO VOZZELLA
UN’ESTATE NEL VERDE LIBERATO CONTINUANO LE INIZIATIVE DI TERRANOSTRA
Ancora pochi giorni e sarà conclusa la raccolta firme per i beni comuni. Chi non ha ancora firmato può approfittare, per farlo, dei prossimi eventi che si terranno nell’area ex-aeronautica di via Boccaccio. L’autogestione della terra continua ormai da sei anni e anche quest’anno la città ha un punto di riferimento per passare un’estate godendo della frescura e partecipando alle attività sociali, culturali e ludiche nate dall’uso collettivo di questo spazio. Le prossime date sono: - domenica 25, pomeriggio di giochi e tornei all’aria aperta, con a seguire l’esibizione musicale The old band; - mercoledì 28, sempre in tardo pomeriggio, presentazione del libro di poesie “Impronte” di Roberta D’Alesio, con la musica sperimentale live del gruppo LSA . - domenica 1 agosto, invece, autoproduzioni collettive di dado vegetale e
di krauti, grazie alla rete contadina Rivolterra, a partire dalle 17. Durante l’evento ci sarà uno spazio dedicato a laboratori e animazione per bimbi e bimbe. Sicuramente, Ferragosto sarà un momento ludico e musicale tutto da vivere con il dj set di Fantasie Safari. Questi non sono gli unici appuntamenti, ogni momento è buono per andare a Terranostra, che è aperta sette giorni su sette, anche la sera. Tanto spazio per le donne e alla comunità LGBTQIA+ grazie al percorso del collettivo “ArrevuotA”; spazio alla partecipazione con le assemblee fisse del lunedì alle 19 e tantissimi altri momenti di dibattito e di convivialità. Per saperne di più basta seguire le pagine social di “Terranostra occupata” o semplicemente andare lì, un posto libero, accogliente e in continua evoluzione, un bene comune.
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MICHELE LONGOBARDI CLASSE 2007 FIRMA PER LA JUVE STABIA UNDER 15 NAZIONALE
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Auguri a Enzo Piccolo
Auguri per il tuo pensionamento “Proprio come il tuo lavoro è stato lungo e soddisfacente, ti auguriamo una pensione altrettanto lunga e soddisfacente” I colleghi dell’Ufficio Tributi di Casoria La Juve Stabia consolida la sua presenza attiva in penisola Sorrentina, grazie al lavoro dei dirigenti e degli osservatori coordinati da Alfonso Todisco, Longobardi Michele classe 2007, cresciuto nella scuola calcio San Vito Positano, dopo aver disputato un anno nel centro di formazione Giallo-Blu, ha firmato il vincolo pluriennale con il club stabiese entrando a far parte del gruppo squadra Under 15 Nazionale.
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Augurissimi
a Marica De Martino per il raggiungimento di un grande traguardo Laurea in Scienze dell’Amministrazione e dell’Organizzazione Tesi: Teoria generale del Diritto La persona tra Filosofia e diritto Relatore: Prof. Vincenzo Rapone Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari.
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