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DOMENICA 25 FEBBRAIO 2018

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ANNO XVIII - N° 08 - DOMENICA 25 FEBBRAIO 2018

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DE LAURENTIIS E’ AMLETO


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EDITORIALE DE “IL SUDISTA”

DE LAURENTIIS E’ AMLETO

Ritorna il campionato, dopo averci avvertito che anche l’Europa League può essere fischiata in tempi grami come questi. Milik (e non Ghoulam) riuscirà a tornare al calcio? Qualcuno lo vede zoppicare quando spara e corre. Lunedì 26 febbraio a Cagliari. Cagliari…. Nordista. Cagliari è sud o nord? Qualcuno ci fornisce spiegazioni etniche estremamente interessanti. Ma Cagliari è sud o nord? In che direzione va? Intanto, da queste parti, si parla, come è giusto, di Regione. Apprendiamo con sgomento che Vincenzo De Luca presidente, si troverà coinvolto nei tortuosi meandri giudiziari che vedono accusato il figlio Roberto. A comunicarcelo, dolorosamente, non è Il Mattino, che dovrebbe farci capire una buona volta per sempre che è un giornale di Napoli, ma il Corriere della Sera. Il quotidiano di Milano c’informa pure che pochi producono a Napoli e moltissimi trafficano. I nostri conti in disavanzo. Per pareggiarli occorre l’apporto esterno. L’esterno – avverte chi scrive – è l’Italia. Quindi noi pure, o napoletani, o campani, o meridionali. Viene anche

scoperto che fatichiamo due volte; per inventarci un lavoro e lavorare. E’ vero. Quale è il maggiore problema dei nostri problemi? Il professore Compagna risponde: “creare le condizioni e le occasioni per valorizzare nella Campania e per la Campania la materia grigia che per una ragione storica e sociologica è più cospicua di quanto non lo sia in altre regioni, non soltanto del Mezzogiorno”. Materia grigia significa ragionare, criticare, obiettare, discutere. Ecco il motivo per il quale nacque, 27 anni fa Casoria Oggi, diventato 18 anni fa Casoriadue. Personalmente mi sono reso perfettamente conto che non basta impadronirsi di una scrivania per stare a posto con la coscienza. Tutt’altro. La crisi degli organi di opinione pubblica napoletana prende l’avvio giusto da questo rilievo. Isolati (grazie alle scrivanie e gli stipendi) in pochi si sono accorti che la Nazione e la Città cambiava e cambia volto e costume e hanno fatto quadrato appunto attorno alle ….. scrivanie. L’unica speranza – ci viene detto pro-

feticamente – è che una opinione pubblica resa più vigile dalla appartenenza alla Regione e il ceto più vasto degli intellettuali e dei tecnici abbiano la forza di denunziare questo vecchio costume. Napoli o diventa la guida della Regione o diventa Città satellite di Roma! Potrà diventare la guida della Regione solo se la classe dirigente acquisterà coscienza del compito che deve svolgere. L’alternativa è ormai questa: Roma o Napoli. Inserito in questo contesto occorrerebbe una iniziativa. Tutti i presidenti delle società meridionali dovrebbero lanciare “Il Manifesto Sud”. Indispensabile, naturalmente, la presenza sia di De Laurentiis che Vigorito. Il sud, grazie alla provincia, deve agitare dai suoi scogli, una vecchia e buona bandiera. La “costruzione” di un discorso veramente meridionale. Il calcio nostro, oggi ancora artigiano, e l’urgenza di trasferirlo un gradino più su. Il Napoli, naturalmente, e la sua politica al centro di molte denunzie e critiche. CONTINUA A PAG. 5


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SEGUE da pag. 3

De Laurentiis colpevole. Bisogna suonare l’allarme anche per il Napoli: o si rinnova nel quadro appunto dei grandi mutamenti sociali e culturali che stanno avvenendo (sia pure tra tante indecisioni e sofferenze) o la Regione si indirizzerà verso altre soluzioni e smetterà di guardare al Napoli come alla società pilota. Ecco, tanto per fare un esempio, al sottoscritto viene fuori lo spunto di sollecitare, anche politicamente se è il caso, il trasferimento di un certo tipo di mercato (quello invernale) a Napoli. Il sud ha bisogno di nuove strutture, a tutti i livelli: è giusto che anche nel calcio si rinnovi. E’ compito dell’opinione pubblica agitare questi problemi. Lo potrà questo mai realizzare, che so?, tanto per fare un esempio, un quotidiano sportivo di Roma? Non di certo: quelli di Roma fanno il centro sud e in realtà attendono che Napoli, malinconicamente, manchi ai suoi compiti per trasformarla appunto nel satellite che sappiamo. De Laurentiis (propenso ad un Napoli satellite della Roma?) questo forse non lo ha ancora capito ma la Regione sì. La Regione sa bene che Roma non metterà dito su questa faccenda e su tante altre, in cui sarà necessario creare l’alternativa. A Roma il mercato sia estivo che invernale a Milano va benone: che se ne fregano della necessità di centinaia di società del sud di alimentare, per una parte maggiore, una propria economia? Roma già prende per i fondelli con i giochi delle edizioni locali. Ecco perché è importante IL MANIFESTO SUD. E’ importante che anche la C del sud cominci a scuotersi. L’allarme lo suono da anni, vedremo adesso se la Regione mostrerà carattere e continuità. Il Napoli, inteso nella sua organizzazione sociale economica, già in minoranza e costretto a prendere atto di iniziative che gli converrà da oggi in avanti patrocinare, in attesa che Vigorito riesca a risolvere una crisi che forse è prima sua e poi del Benevento, in sé per sé. Per fortuna il Napoli galoppa, non cammina. Sarri aspetta per firmare anche per i prossimi anni. Idem Gianluca Grava ed il suo staff, (tra i quali Beoni) strepitosi costruttori di giovani che Sarri controlla e prima poi dovrà lanciare: il 2000 Gaetano, Scarf, Senese, Leandrinho, Palmieri, Liguori ecc. oltre ad aspettare il rientro degli ormai maturi Roberto Insigne, Luperto, Contini, Bifulco ed Anastasio. Il campionato del Napoli è estremamente vivo, come da tempo andiamo sostenendo. Con la Spal la lieta novella del suo continuare. Il proietto C.M.I. (Callejon, Mertens, Insigne) caricato nel cannone che devono armeggiare e puntare sul bunker sardo, i famosi Jor-

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ginho, Allan e Hamsik. Per il resto tranquillità o quasi, con Reina, Hysay, Albiol, Koulibaly, Mario Rui. Ne manca uno, come vi accorgerete: uno che potrebbe essere Zielinski ma anche Rog. Sarri, per ragioni che a noi per niente sfuggono, vede Zielinski. Casoriadue non esiterebbe a restituire il ruolo di titolare al giovane polacco, sicuro protagonista, in estate, al Mondiale in Russia con la sua Nazionale. Il trio dei piccoletti poggerebbe così su una piattaforma in grado di “cercarla” in tutte le maniere. Potrebbe cioè avanzare Allan recando, alla maniera dei “postini” il messaggio a domicilio; potrebbe raggiungerli Jorginho, con lo scambio corto o lungo (sempre preferibile); potrebbe riuscire allo stesso scopo Hamsik, con il suo magistrale cross dalla sinistra, oltre che con le sue invenzioni deliziose. Ma Zielinski ed Hamsik devono puntare di più al gol! Il Cagliari, ovviamente, si chiuderà a bunker; inutile che Lopez voglia farci capire asso per figura. Ha gli uomini per farlo, oltre la necessità urgente di catturare qualche punto. Lopez, appena assunto, ha tentato la terapia d’urto; pare non ci sia riuscito. I sardi hanno reagito male. La salvezza non dovrebbe essere un problema ma sia la tifoseria che la dirigenza cagliaritana puntano sia al risultato di prestigio che ad una classifica più importante. La giornata può risultare, se si da una occhiata al programma, parecchio favorevole al Napoli solo vincendo a Cagliari. L’Atalanta, invece, domenica alle 18, ha il dovere di sfatare il tabù dell’ostico Stadium Juventus. Se Sarri azzecca la piattaforma di lancio, in cui il più bravo manovratore resta Jorginho, forse lunedì sera la classifica potrebbe dirci qualcosina di meglio. Il Cagliari va accortamente infilato, non certo aggredito, amici.

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Elezioni POLITICHE 4 marzo 2018

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CIRO TROISE

Napoli, attento alla trappola della pressione psicologica L’ultimo quarto d’ora contro la Spal è un campanello d’allarme, la squadra rifiuti la pressione mentale Il Napoli contro la Spal ha messo in mostra solo il vizio di non chiudere le partite nonostante le tante occasioni da gol create. E’ il quinto 1-0 per gli azzurri in campionato, il primo in casa ma ciò che fa riflettere è la gestione dell’ultimo quarto d’ora. Semplici inserisce Floccari, con due punte la Spal alza leggermente il baricentro, il Napoli va in panico, affronta la partita con l’ansia del pericolo, sensazione che nei primi 75 minuti aveva completamente trascurato. In altre partite, quelle per esempio contro Roma e Atalanta, il timore era legittimato dalla pressione dell’avversario, stavolta la Spal ha concluso la gara con un solo tiro in porta, quello di Viviani bloccato da Reina nel primo tempo. La vittoria di misura, in questo scontro punto a punto con la Juventus, può generare il rischio di farsi beffare nel finale ma la sensazione è che il Napoli debba stare attento ad una trappola, ad un “giochetto mediatico” che potrebbe creare eccessiva pressione psicologica intorno al gruppo di Sarri. Serpeggia un concetto velato nell’ambiente per cui il Napoli, avendo affrontato in maniera superficiale le coppe, sia condannato a vincere lo scudetto altrimenti la stagione sarebbe da considerare fallimentare.

Allegri fa il suo mestiere, è un abile comunicatore, ha già definito un’ossessione lo scudetto per gli azzurri, ma ci sono anche vari addetti ai lavori che si sono avventurati in questa tesi pressapochista. Come si fa ad associare la parola fallimentare alla squadra che ha fatto più punti finora nella storia della Serie A dopo l’Inter della stagione 2006-07? Secondo quale criterio, il Napoli, che ha il quarto monte ingaggi della serie A ed esprime una rosa il cui valore è inferiore di circa 160 milioni rispetto alla Juventus, ha perso Milik e Ghoulam per quasi tutta la stagione e non ha rinforzato la rosa a gennaio, sarebbe “obbligato” a vincere? Il Napoli non ha bisogno di scorie ma dell’entusiasmo di una città abituata a soffrire in cui ci si dovrebbe approcciare al sogno scudetto come una gioia attesa e ricercata da tempo, non come una richiesta da esaudire. La sconfitta contro il Lipsia ha fatto discutere, le parole di Sarri hanno scosso anche lo spogliatoio, l’atteggiamento della squadra nell’ultima mezz’ora ha alimentato i malumori per un’eliminazione prevedibile alla vigilia, considerando l’organico corto del Napoli e la concentrazione totale sull’obiettivo scudetto.

La resa contro il Lipsia merita riflessioni diverse, bisogna distinguere i piani d’analisi. Riguardo alla crescita societaria, il Napoli non ha approfittato del lavoro impostato da Benitez riguardo allo spessore internazionale, alla capacità di lottare su più fronti, è tornato ai tempi della sconfitta contro il Viktoria Plzen, quando si trascurò l’Europa League per inseguire la Juventus di Conte. Stavolta il patto scudetto, il valore dei titolarissimi a disposizione di Sarri e i numeri trasmettono molte più speranze rispetto a quella stagione nel duello con i bianconeri che viaggiano con due punti in più dello scorso campionato. Se si sposta l’analisi sulla gestione contingente dell’annata, la scelta di Sarri e del suo gruppo è comprensibile e finora sta tenendo in piedi il sogno scudetto. Tra la rosa corta e le esigenze di “una macchina da guerra” che si sposano con la settimana tipo, Sarri ha messo in secondo piano le coppe. Se il Napoli avesse voluto comportarsi come la Juventus, cioè affrontare tutte le competizioni allo stesso modo, avrebbe dovuto fare altri investimenti sul mercato sia in estate, quando non li ha ritenuti necessari, che nella sessione invernale, in cui non è riuscito a portare a casa i propri obiettivi.


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ANTONIO BOTTA

CASORIA AMBIENTE: TRA LE OMBRE SPIRAGLI DI LUCE

Casoria Ambiente SPA, qualche mese fa, con avviso pubblico ha reso noto l’intenzione di effettuare un’indagine di mercato per l’individuazione degli operatori economici da invitare a procedura negoziata per l’affidamento del “Servizio di noleggio a caldo di n.1 automezzo con gru per incremento raccolta materiali ingombranti” ai sensi dell’articolo 36 comma 2, lett.b), del D.Lgs.50/2016 ss.mm.ii. Una notizia positiva, indubbiamente, rivelante il proposito della “Partecipata” di rendere sempre più funzionale il servizio della raccolta dei rifiuti in Città. Sul sito di Casoria Ambiente sono riportati i dati della raccolta differenziata aggiornati, però, al 2015, da cui risulta che essa, tre anni fa, aveva raggiunto la percentuale del 58 /%. Tuttavia, le ombre continuano a incombere su tale Società. Innanzitutto, da un’interrogazione parlamentare dell’on. Pina Castiello, si evince che “la commissione consiliare di controllo del comune di Casoria in data 6 luglio 2017 ha trasmesso alla procura regionale della Corte dei conti per la Campania, una ricca ed articolata documentazione relativa all’attività messa in essere dalla società Casoria Ambiente s.p.a., partecipata interamente dal comune di Casoria; dalla documentazione emerge che la società in parola ricorre con continuità, per la fornitura di beni e servizi, ad affidamenti diretti ed alla procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara con oltre 300 ordinativi solo nell’anno 2016; nella specie a mero titolo esemplificativo si è proceduto a liquidare una

spesa di circa 300 euro per un pernottamento dell’amministratore delegato; si è liquidata una spesa di 420 euro per un pranzo, si attribuiscono numerosi incarichi legali, a quanto risulta all’interrogante, senza concorrenza, si è proceduto ad una convenzione con un consulente esterno per la gestione del personale nell’ordine di euro 7.200, pur avendo nell’organico dell’Ente il personale per svolgere tali attività; dall’organico della società risultano in servizio ben 17 funzionari, amministrativi e tecnici. Risulta sempre dalla relazione sul personale il ricorso sistematico allo straordinario per l’anno 2013 per un totale di 33.201 ore che, diviso per il totale del personale di 140 unità, porta ad una distribuzione annua di 250 ore a testa”. La Castiello, inoltre, evidenzia i motivi, già più volte messi in luce dalla stampa locale, che indussero il procuratore della Repubblica Francesco Greco, al termine di una lunga indagine, a disporre, alcuni anni fa,la chiusura dell’isola ecologica nella via Circumvallazione esterna, perché da essa era emersa la incompatibilità urbanistica del suolo individuato dalla Società richiedente. Nell’interrogazione, la Parlamentare afragolese fa riferimento anche a “guai giudiziari per l’ex presidente della società partecipata Casoria Ambiente Spa e per quattro tecnici, della stessa azienda, due dei quali con mansioni di funzionari, destinatari di un’ordinanza coercitiva dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per il reato di falso ideologico in atto pubblico. Infine, pone sul tappeto la mancanza delle norme di sicurezza

sul lavoro, comunicando che ad ottobre perse la vita Stefano Basile, schiacciato dalle ruote di un autocompattatore in manovra, mentre un mese dopo, in circostanze analoghe morì Antonio Ferrara, investito da un altro automezzo della stessa società, mentre si trovava sulla pedana posteriore di un auto compattatore. Che dire? Auspicando caldamente che la giustizia faccia il suo corso, si insiste (come già in un articolo pubblicato su questo Settimanale) affinché il ciclo della raccolta differenziata si completi con l’apertura di un’isola ecologica. Certo, è da porre in risalto la lodevole iniziativa che il Comune di Casoria anche quest’anno, con il progetto “Differenziare e riciclare per una città pulita”, sta attuando nelle scuole, al fine di sensibilizzare i ragazzi alla pratica della raccolta differenziata e del riciclo dei materiali, per la tutela dell’ambiente. Ha affermato, al riguardo, l’assessore all’Ambiente Pietro D’Anna: “E’ stato attivato un processo educativo controcorrente nel quale i ragazzi fanno da tutor agli adulti per l’attuazione delle buone pratiche ambientali.” Non solo ombre, dunque, ma occorre fare di tutto perché Casoria Ambiente non risucchi risorse pubbliche e attivi un processo virtuoso, che effettivamente salvaguardi il nostro territorio. Non dimentichiamo che quando si parla di razionalizzare la spesa pubblica, tagliando gli Enti inutili e parassiti, i primi a essere posti sotto accusa sono proprio le “Partecipate”. Nel prossimo numero, a tal proposito, gli ultimi dati, a livello locale e nazionale.

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ANTONIO BOTTA

Visita pastorale del Cardinale al cimitero consortile di Casoria, Casavatore, Arzano

“IN CAMMINO VERSO LA CHIESA TRIONFANTE” Sabato, 17 Febbraio, si è svolta la visita pastorale del Cardinale Arcivescovo Metropolita di Napoli Crescenzio Sepe al cimitero consortile di Arzano, Casavatore e Casoria, su invito dell’avv. Francesco Leo, Direttore del Consorzio. Prima della Santa Messa celebrata nello spazio antistante la chiesa madre del Cimitero, in suffragio dei fedeli defunti della comunità interparrocchiale dei tre Comuni consorziati, il Decano don Massimo Vellutino ha rivolto il benvenuto a Sua Eminenza, ponendo in evidenza che l’ Evento arricchisce e rende ancora più unita la comunità ecclesiale dell’XI Decanato, partecipe di una pastorale creativa in sintonia d’intenti col Suo Pastore. A seguire, l’intervento dell’avv. Leo, il quale, dopo il ringraziamento al Cardinale per avere accolto il suo invito, ha espresso il proprio compiacimento per le qualità e potenzialità riscontrate nel territorio, sottolineando che forte è il suo impegno nell’amministrare il Consorzio con rettitudine e onestà per favorire la crescita di tutti alla vita della Comunità locale, con la puntualizzazione che il pluralismo dei diversi punti di vista non deve degenerare nella contrapposizione sterile, ma confluire armonicamente verso la ricerca del vero Bene comune. Durante l’omelia, seguita alla proclamazione della Parola, Sua Eminenza ha anzitutto ringraziato il Direttore Leo per l’invito ricevuto di “essere qui con voi e per voi per celebrare i divini misteri dell’Eucaristia”; dopo il saluto alle Autorità civili (sindaco di Arzano Fiorella Esposito, prefetto di Casavatore Eugenia Valente e il primo cittadino di Casoria Pasquale Fuccio), ai militari dell’Arma dei Carabinieri, al presiden-

te consortile Giuseppe Vacchiano e ai presbiteri che hanno concelebrato con lui, fra i quali don Elpidio Moccia, il cui apostolato consiste “nell’avere cura spirituale dei nostri fratelli sepolti”, il Cardinale ha richiamato l’attenzione dei numerosi fedeli partecipanti all’assemblea liturgica sul carattere “unico” del Consorzio cimiteriale, che costituisce un modo di vivere in unità “la pietà popolare che riguarda i defunti, rispettosa della dimensione religiosa nel pregare comunitariamente per le sorelle e i fratelli” deceduti. “Il Cimitero” ha proseguito il Presule “è denominato anche “camposanto” perché qui sono custoditi i resti mortali di persone delle tre Città che hanno testimoniato con la fede e con le opere di carità la loro adesione a Cristo”. Riferendosi, poi, al brano evangelico nel quale Gesù invita il pubblicano Levi, considerato peccatore, a seguirlo per donargli la salvezza, Sepe ha posto in evidenza che ognuno, sull’esempio di vita lasciato in eredità da chi riposa nel Cimitero, “può ritrovare lo stimolo a vivere in maniera coerente la propria fede, donando gesti di bontà, atti di solidarietà e di carità cristiana a chi ne

ha veramente bisogno”, diventando, in tal modo,su invito del Figlio di Dio, membro della chiesa militante in cammino verso la Chiesa trionfante, dove, al termine del nostro pellegrinaggio terreno, si riceve la giusta mercede che Dio riserva ai buoni e ai fedeli. “Dunque” ha spiegato il nostro Arcivescovo “la morte non è una barriera, viviamo in costante contatto con i nostri cari che ci hanno preceduto nell’al di là, in una mutua e vicendevole assistenza: “noi preghiamo per loro e loro pregano per noi. Essi sono VIVI, come vivo è Cristo che con la Sua Risurrezione ci ha aperto lo spiraglio per entrare a far parte della felicità eterna. Coloro che hanno lasciato questo mondo sono morti nel fisico, ma vivi nello spirito: ci guidano, ci aiutano, ci assistono e intercedono per noi, così, come noi, preghiamo per loro, rendendo viva la loro eredità, non quella dei beni materiali, ma il loro lascito morale, che consiste nei cristallini esempi di rettitudine e d’amore ai quali dobbiamo conformarci, aiutando le nostre città a crescere civilmente ed eticamente. Il fine della nostra vita, ha concluso il Cardinale, è di ritrovarci con i nostri cari, uniti in un unico abbraccio con e in Dio, accolti nel Suo cuore misericordioso, sotto lo sguardo materno e tenero di Maria. Lei intercede per tutti: per chi ha passato la soglia del tempo e per noi che ancora siamo in cammino nello spazio di vita terrena. A Lei, fiduciosi, dobbiamo rivolgerci per non perdere la strada giusta, per superare le tentazioni che oscurano il vero senso della nostra avventura umana. “Guardando lei, abbracciamo il Figlio. A maronna c’accumpagn!”


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Oscar Di Maio: nu bambeniello, tre San Giuseppe e quattro Di Maio ANTONIO VALENTI

Metti una sera a teatro, fine spettacolo e applausi a scena aperta: sul palco lui, Oscar Di Maio, in presa diretta con il suo pubblico: è ‘il terzo tempo’, per dirla calcisticamente, dello spettacolo. Oscar sa che in tanti sono venuti con un pullman organizzato da Pomigliano D’Arco e vuole salutarli e ringraziarli, lo fa e si rende conto che sono divisi tra loro. Immediata scatta la battuta: “Song comme ‘e vattiente, stanno sparse”: risate, applausi e vattienti ricompattati. La Compagnia di Oscar Di Maio che cura anche la regia, ripropone al Totò “Nu bambeniello e tre San Giuseppe” di Gaetano Di Maio e Nino Masiello, commedia dal successo ormai consolidato, scritta e rappresentata nel 1981 dalla Compagnia Stabile di Luisa Conte al teatro Sannazzaro. Una sorta di saga teatrale dei di Maio sul palco, vero Oscar? “Diciamo che c’è molto Di Maio, quattro, sul palco: mio zio Gaetano, l’autore, poi io, nel ruolo di Pasquale, mia figlia Marzia, nel ruolo di Carmelina, e mia cognata Alessandra Borrelli nel ruolo di Lionora, indubbiamente i Di Maio non mancano; con Marzia, poi, la tradizione familiare continua”. Anche tu cominciasti molto presto a portare avanti il marchio teatrale dei Di Maio. “Ho esordito prestissimo al Teatro Duemila, a 8 anni, nella commedia ‘Torna al paesello’, poi a 13 anni ho debuttato al Teatro Sannazzaro con la Compagnia di Luisa Conte”. Oscar appartiene a una di quelle famiglie di attori che hanno fatto la storia del nostro teatro: il capostipite Crescenzo, esordì, come Eduardo Scarpetta, nel 1875; la seconda generazione fu rappresentata da Gaspare e Oscar; la terza da Maria ed Olimpia Di Maio attrici col fratello Gaetano Di Maio commediografo, e uomo di grande cultura, studioso di letteratura e filosofia e poeta. Vogliamo partire da loro Oscar? “Premesse le origini storiche di teatranti della nostra famiglia, mia madre Maria e zia Olimpia, sorelle, sono state due bravissime attrici. Zia Olimpia, che ha lavorato anche con me, è nota al grosso

pubblico principalmente per il ruolo di Assunta, la madre di Massimo Troisi, nel film ‘Scusate il ritardo’ ma ha lavorato, oltre che con Roberto De Simone nella ‘Gatta Cenerentola’, con attori come Nino Taranto, Pietro de Vico, Enzo Cannavale, Rino Marcelli e tantissimi altri” Gaetano Di Maio, poi, uno dei massimi commediografi del nostro teatro. “Gaetano era il fratello di mamma e di Olimpia. E’ morto nel 1991 ma per me è come se morisse ogni giorno per quanto mi manca; zio Gaetano era il mio punto di riferimento, era un genio, io mi ispiro sempre a lui che è stato un personaggio e una persona eccezionale nel teatro e nella vita”. Il tuo ramo artistico è prettamente quello materno. “Sì, papà era Preside di Scuola”. Una tradizione teatrale che continua con te ma anche con tua figlia Marzia, siamo alla quinta generazione della famiglia Di Maio, se non erro. “Quinta o sesta, non saprei dirti, l’importante è che continui e mia figlia Marzia che pure ha esordito giovanissima, è molto brava e porta avanti il buon nome artistico della famigla Di Maio”. Della famiglia pure Alessandra Borrelli che ormai è con te sulla scena da tanti anni. “Alessandra è per me come se fosse una figlia, è la sorella di mia moglie; era molto piccola quando mi fidanzai e recita con me ormai da tempo; artisticamente è molto brava, è una persona educata ed è molto unita alla famiglia,

si può dire che sia il seguito di zia Olimpia” Poi c’è tua figlia Marzia. “Lei è il futuro del teatro dei Di Maio, è già bravissima e ha già fatto anche una buona esperienza nel mondo dello spettacolo, credo molto in lei”. Tu sei molto noto al grosso pubblico per il personaggio di ‘o cafone ma, la tua storia artistica familiare e personale, dice chiaramente che sei un attore a tutto tondo. ‘O cafone, diciamolo, chi è? “’O cafone non è un personaggio che ha un limite temporale, è una maschera è come tale è destinato a vivere nel tempo; è il Pulcinella del 2000, lo porto in scena da 20 anni ormai”. A chi ti sei ispirato per creare questa maschera? “A Pappagone che interpretava, ed anche aveva creato, Peppino de Filippo”. ‘Chest tien ‘e bell’…niente’ o ‘Si chell che ssì…nisciuno’: un linguaggio piuttosto diffuso, ormai quello di ‘O cafone, queste e tante altre espressioni ancora. “Sì, sono tante le frasi che sono diventate famose e tante ancora penso che ce ne saranno, come pure, tutti la ricorderanno, ‘Cose dell’altro monte’ tra le più note”. Pure famosa la tua espressione ‘o cafone è da’ gente’. Un’altra frase ormai famosa… “No, questa non è una frase, ma il mio modo di essere artista e uomo; vedi a me non interessano tanto i Premi come


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il David di Donatello o altri, quanto il mio stare tra la gente, in modo semplice e spontaneo così che mi sentano uno di loro; basta che esca fuori casa di qualche metro e ci sono tanti che mi salutano, ma non solo, anche se dovessi andare in montagna ci sarebbero tante persone, praticamente tutti che mi salutano o mi abbracciano. E’ questo il significato vero della frase ‘o cafone è da’ gente, non un semplice modo di dire ma di esistere”. Considerato l’evidente DNA artistico

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familiare, ti chiedo: attori si nasce o si diventa? “Attore si diventa ma artista si nasce”. Tanto Gaetano Di Maio, noblesse obblige, ma anche sceneggiate nel tuo percorso artistico, anche qui nella scia, si può dire, di una tradizione familiare risalente alla ricordata storica partecipazione, negli anni venti, di Oscar e Gaspare Di Maio alla Compagnia Cafiero e Fumo. “Certamente, ho lavorato molto anche in questo genere di spettacolo da tantis-

simi anni con i più prestigiosi interpreti come Mario Trevi, Pino Mauro e Nino D’Angelo”. Tu hai lavorato con i più prestigiosi attori del Teatro napoletano a partire dalla ricordata esperienza iniziale con Luisa Conte al Teatro Sannazzaro; inoltre hai lavorato nel campo televisivo e cinematografico. “Con personaggi storici del nostro teatro, a partire da Trottolino e Beniamino Maggio, dei veri maestri nel campo dello spettacolo; poi Carlo e Nino Taranto che mi regalò la sua celebre paglietta che conservo con tanto amore; Rino Marcelli, Pietro De Vico, Ugo D’Alessio, Enzo Cannavale. Poi anche tanta televisione sia locale che nazionale, come qualche anno fa Gomorra; in campo cinematografico anche il recente ‘Falchi’ diretto da Toni D’Angelo”. In estrema sintesi chi è Oscar Di Maio? “Il comico della Città, di questa Città, mi sento e vorrei essere questo” Dovessi salutare i nostri lettori come ‘O cafone? “Otto, sirece e nuvant ,’o Cafone ve saluta a tutte quant”.

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SERVIZI DI VITTORIA CASO

UOMINI ILLUSTRI, IN ATTESA DELLA PUBBLICAZIONE

Con delibera del 31 luglio 2015, il Consiglio del Cimitero Consortile di Arzano, Casavatore, Casoria lanciò l’iniziativa, indubbiamente interessante e lodevole, di individuare se tra i sepolti, vi fossero uomini e donne illustri, nati nei tre comuni. A tal fine, con lo specifico obiettivo di studiare e ricercare, fu nominata una commissione speciale, che, nella sua configurazione definitiva, è stata costituita da: Prof. Giustino Aruta, Dirigente Scolastico; Prof. Simone Russo, Docente di lettere; Sig. Giuseppe Bianco, Giornalista (che si sono occupati di Arzano); Prof. Francesco Iorio, Dirigente Scolastico; Prof. Ludovico Silvestri, Docente di religione; Dr.ssa Mariolina Lettieri, Archeologa: Dott. Piero Antonio Iavarone, Avvocato; Prof. Pietro Simonetti, Docente di Lettere, (che si sono occupati di Casoria); Prof.ssa Vittoria Caso, Docente di lettere classiche (che si è occupata di Casavatore). Tutti professionisti che hanno dedicato il loro tempo gratis all’importante lavoro. Dopo aver affidato il compito di coordinare e presiedere i lavori al Prof. Iorio, il gruppo si è messo all’opera, non lesinando energie né per le ricerche, né per le riunioni.

I primi incontri, svolti presso l’ufficio del Direttore del cimitero, sono stati finalizzati a fissare le linee guida della metodologia da utilizzare nella ricerca, delimitandone innanzitutto il campo, così come richiesto dalla delibera, a persone sepolte nel cimitero consortile e nate in uno dei tre comuni. Numerosi sono stati gli scambi d’idee e i confronti tesi a chiarire il concetto di “persona illustre” sì da non generalizzare, estendendolo a chiunque avesse compiuto egregiamente il proprio dovere, ma considerando “illustri”, persone distintesi nel campo culturale per ingegno e creatività oppure per l’impegno personale profuso con abnegazione nel settore socioassistenziale, realizzando il bene comune e meritando stima generale. Si è deciso d’includere, nella ricerca, ogni categoria umana senza pregiudizi sociali, politici, religiosi. Come eseguire le ricerche? A partire dai registri del cimitero per individuare il luogo di sepoltura, estendendo le consultazioni sia agli archivi comunali, sia a riviste e testi scientifici e storici, arricchendo le conoscenze anche attraverso il confronto con i familiari dei defunti o altre fonti utili allo scopo. Certamente non è stato facile svolgere

ricerche esaustive soprattutto dove le fonti erano poche e dispersive, l’oblio della dimenticanza stava avendo il sopravvento sulla memoria, la diffidenza impediva un reale confronto, il tempo a disposizione era poco; tuttavia, l’impegno e la volontà hanno reso possibile sia confermare e arricchire le conoscenze relative ad alcuni “illustri”, sia riscoprire le iniziative e i meriti reali ma obliati di altri. A ottobre 2017 il lavoro è stato concluso: tanti piccoli “saggi storici” riguardanti uomini e donne illustri sono stati consegnati al nuovo consiglio, che, nella persona del suo presidente, Avv. Giuseppe Vacchiano, con entusiasmo e sensibilità ha condiviso lo spirito del precedente, e al suo nuovo direttore, dott. Leo, il quale di recente ha scritto una breve premessa. Ai tanti cittadini che ci hanno chiesto “Chi sono gli illustri? A quando la presentazione del lavoro?” rispondiamo che la presenza di tanti “illustri” dà sicuramente più valore al cimitero e più importanza alla nostra periferia. L’attesa della popolazione dei tre comuni volge al termine, ci sentiamo di rassicurarla: la pubblicazione del lavoro è certamente vicina!

27 FEBBRAIO con I CUSTODI DELLA RIVELAZIONE

Il prossimo 27 febbraio, il SALOTTO LETTERARIO D’ANNA nell’omonima libreria in via Campanariello, si tingerà di noir: avrò il piacere, in qualità di presidente di CLARAE MUSAE, di proporre alla locale platea il thriller “I CUSTODI DELLA RIVELAZIONE” di Gene R. Seesign. Suspense e mistero s’intrecciano, si fondono in una trama ben orchestrata, ricca di colpi di scena, in questo romanzo che si legge tutto d’un fiato, in cui verità storica e immaginazione s’impregnano vicendevolmente. Che cosa dà un tocco particolare al romanzo: l’ambientazione storica? Il rigore scientifico della ricerca? La fervida fantasia? L’ironia, che anima piacevolmente l’opera anche nei momenti in cui la tensione è più intensa? Quale di questi elementi domina sugli altri? Solo la lettura del romanzo potrà dare risposta a queste domande. Chi è l’autore? Gene R. Seesign è lo pseudonimo che ha scelto Gennaro Castaldo, noto professionista casoriano, la cui scrittura non ha nulla da invidiare ai più famosi giallisti. I CUSTODI DELLA RIVELAZIONE è il titolo di questo scritto inquietante, avvincente e intrigante: un lavoro che affonda le radici nella notte dei tempi, nella sacra luce della cristianità, in un’osmosi simbiotica con l’immagi-

nazione. E’ Napoli, città in cui storia e mito si fondono da tempo immemorabile, lo scenario polimorfico in cui è ambientato il romanzo. Non si tratta di un romanzo storico, né di un’epopea religiosa ma di un thriller coinvolgente, in cui razionalità e irrazionalità, bene e male in perenne lotta, si alternano con equo dosaggio. Al centro c’è una contesa senza esclusione di colpi alla ricerca della verità. La verità, che si annida nell’insondabile mistero dell’animo umano e nei meandri segreti della storia, emergerà? Il 27 febbraio, chi verrà, lo saprà. Come sempre, lo “Stile Clarae Musae” prevede intermezzi piacevoli. Questa volta si alterneranno Vibrazioni canore con il giovane promettente tenore Francesco Iorio e Vibrazioni grafiche con Carmine Mondola, ormai noto a tutti per le sue estemporanee che evidenziano la sua creatività grafica. Assieme a me, chiacchiereranno con l’autore del testo: Sergio D’Anna, Daniele Capuozzo, compagni di questa nuova stagione culturale. Con noi, i giovani lettori dell’IC Romeo e le belle hostess del Torrente, accompagnati dai loro dirigenti, prof.ssa M.E. Megale e prof. G. De Rosa. Ingresso libero, non mancate: è il 30° evento siglato Clarae Musae!


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Il concerto dell’amore di Andrea Sannino

Dopo il successo e il tutto esaurito di giovedì 30 novembre 2017, Andrea Sannino è tornato in concerto al Teatro Augusteo mercoledì 14 febbraio 2018, per il concerto dell’amore. Questo suo nuovo spettacolo teatrale del cantautore e attore Andrea Sannino è un viaggio attraverso le meraviglie culturali e musicali di Napoli come centro di un mondo, dove i sogni sono il motore di tutto e tutti. Uno spettacolo scritto dallo stesso Sannino con Vincenzo Pirozzi, per la direzione musicale di Mauro Spenillo e Pippo Seno, regia di Vincenzo Pirozzi. Questo spettacolo è una Malfi Production e porta in scena sia dei brani del disco “Uànema!” , come ormai la famosissima Abbracciame” e sia brani inediti del secondo album, che uscirà prossimamente. Andrea Sannino vanta già un bel curriculum teatrale come “C’era una volta scugnizzi” di Claudio Mattone; “Quartieri Spagnoli” di Gianfranco Gallo; “ Stelle a metà” con Sal Da Vinci. Un’orchestra dal vivo, una scenografia che richiama ad un mondo visto con gli occhi di un sognatore, e tanta, tantissima musica, napoletana e ‹metro-napoletana›, omaggiando anche grandi come Mario Merola e il principe della risata: Totó. Un Andrea Sannino davvero sorprendente che è riuscito a “rapire” il cuore di tutti gli spettatori. ROBERTA D’AGOSTINO

TUTTI I PREMIATI DI “TALENTUM- IL PREMIO DELLE ECCELLENZE”

Si è svolta la cerimonia di “Talentum-il premio delle eccellenze” nato da un’idea della giornalista Roberta D’Agostino e dell’attore-regista e direttore dell’”Accademia Vesuviana del teatro e del Cinema” Gianni Sallustro; l’edizione di quest’anno, la seconda, è in dedica a Michele Del Grosso. La cerimonia si è svolta nella sala della Loggia del Maschio Angioino una location che ha ospitato al meglio la funambolica corte rinascimentale ideata dagli organizzatori; cinquanta figuranti, tra attori e musicisti dell’Accademia Vesuviana del Teatro e del Cinema di Gianni Sallustro, hanno accolto il pubblico nello splendido cor-

tile del castello napoletano rendendo il percorso verso la sala un momento di puro intrattenimento. “Abbiamo ideato questo riconoscimento - dicono gli organizzatori- per evidenziare l’anima positiva della nostra terra: i giovani accompagnati nel loro percorso da coloro che nel corso degli anni hanno dato tanto alla cultura della nostra regione. Grande attenzione, quindi, va ai giovani, quelli dell’Accademia Vesuviana del Teatro e del Cinema in primis e a tutti quelli che con il loro operato si sono particolarmente distinti”. “La dedica a Michele Del Grosso è venuta dal cuore perché è stato uno dei nostri premiati nell’edizione dell’anno scorso e perché la sua scomparsa ci ha colpito molto, abbiamo lavorato a lungo insieme e ora ci sentiamo privi di uno dei veri talenti, spesso non apprezzato abbastanza, del nostro paese”. Il Talentum è una scultura originale di Fiormario Cilvini, i costumi sono di Costantino Lombardo e le acconciature di Luca Riccardi. La grafica è di Marcello Radano. La serata è stata presentata da Sonia Sodano con Roberta D’Agostino e Gianni Sallustro. I premiati dell’edizione 2018: Il drammaturgo: Manlio Santanelli I registi senior: Francesco Saponaro,

Vincenzo Pirozzi; I musicisti: Roberto Giordi, Leonardo De Lorenzo Le attrici: Lara Sansone, Anna Capasso, Antonella Monetti, Paola Cacace, Angela Severino, Stefania Spanò I giornalisti: Natascia Festa, Desiree Klain, Marco Perillo, Stefano Prestisimone, Gemma Tisci, Antonio Tricomi, Federico Vacalebre L’associazione culturale: Arci Movie Napoli Lo stilista: Mimmo Tuccillo I registi junior: Antonio Caiazzo, Antonella Correale, Claudia Cacciapuoti, Maria Eugenia Palazzo


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VERONICA CAPRIO

Pietro Baratta: artista, poeta, scrittore, attore e ora anche organizzatore. Chi è veramente Pietro? Si tutto ciò che è espressione artistica mi affascina. Sono una persona curiosa per natura e amo sperimentare. Con il passare degli anni ho imparato che non c’è successo più grande che quello di aiutare giovani talenti a trovare la propria strada ed ad emergere. Lo scorso anno hai riscosso grande successo con il concorso UNA VOCE PER SCAFATI, ora punti a conquistare un nuovo territorio campano. Ho voluto organizzare questa prima edizione del concorso canoro “Una voce per l’Agro” dopo il successo ottenuto lo scorso anno con il concorso canoro “Una voce per Scafati”, per dare maggiore visibilità ai tanti talenti ancora sconosciuti che appartengono ad una parte del territorio campano ancora in gran parte bistrattato che non riesce ad offrire loro le giuste opportunità per poterli fare emergere nel settore artistico, sia a causa di strutture deficitarie sia a causa di amministrazioni assenti al richiamo all’arte e alla cultura in genere. Anche io nascendo come artista, comprendo le necessità di questi giovani talentuosi, legate innanzitutto alla voglia di farsi conoscere e far capire agli esperti del settore quanto possano valere. Per tal motivo ho sentito l’esigenza di dargli una mano nei limiti delle mie possibilità non tanto di competenza, quanto di carattere economico, offrendo loro una vetrina dove potersi esprimere artisticamente al meglio, e una giuria di qualità per poterli valutare dando a chi merita il

giusto riconoscimento. Nel concreto cosa accadrà al vincitore? Il vincitore del concorso canoro riceverà una borsa di studio di quattro lezioni messa a disposizione dallo studio di produzione Big Stone, per iniziare un progetto artistico che vedrà la realizzazione di un singolo per Sanremo giovani, inoltre il vincitore del concorso sarà intervistato dalla radio media partner con il relativo passaggio del brano che gli sarà realizzato. Avrà altresì accesso diretto alla finalissima del concorso “Notte di Note” che si svolgerà a giugno nel prestigioso teatro di Altomonte (CS). A breve ci sarà la semifinale del concorso, quando e dove? Il 28 Febbraio 2018 ore 18,00, al teatro Arbostella di Salerno si svolgerà la semifinale del concorso canoro “Una voce per l’Agro” dove saranno selezionati 18 cantanti che accederanno di diritto alla finalissima del concorso. Come è possibile partecipare al concorso? Possono contattarmi direttamente al 346.0348154 Un suggerimento per tutti i giovani che sognano di vivere di musica? Studiate tanto, non arrendetevi mai e dedicatevi completamente alla musica ogni giorno e ogni ora della vostra vita, solo così si può trasformare una passione in una professione.


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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

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VERONICA CAPRIO

CASA SANREMO: Stefano Serra e il suo Dream Massage conquistano ancora la città dei fiori Sanremo ormai si è concluso ed è tempo di bilanci per il team dell’area DREAM, lo spazio creato come una vera e propria SPA a cinque stelle pensata per gli ospiti della Casa, interamente dedicata alla cura del benessere del corpo e dell’anima, guidata dalla professionalità del maestro Stefano Serra, ideatore del Dream Massage (da qui la scelta del nome). Stefano Serra, direttore dell’area per il terzo anno consecutivo, ha concentrato in questo spazio (dopo 8 lunghi mesi di lavoro) il meglio del benessere nazionale e internazionale, ed ora al termine di questo lungo percorso e in seguito al gradito e caloroso riscontro avuto nella settimana sanremese è pronto per fare il punto di questa esperienza e per mirare già ai prossimi traguardi, poiché dopo il grande successo di Casa Sanremo Stefano Serra ha firmato in esclusiva per la realizzazione dei suoi corsi di Dream Massage per una delle scuole di alta formazione più importanti d’Italia: la DIABASI scuola professionale di massaggio. “Vorrei iniziare ringraziando gli innamorati del DREAM. Ho sempre pensato che l’amore e il dolore erano diffici-

li da esprimere e descrivere, da oggi penso lo stesso anche di Casa Sanremo. Emozioni tante, amore infinito, battiti del cuore al ritmo di una magica orchestra. Grazie in primis al Presidente Vincenzo Russolillo che ancora una volta ha creduto nei sogni e nel DREAM, il nostro DREAM, e alla splendida Dottoressa Daniela Serra, di Exit Communication, per il suo prezioso coordinamento, e il suo supporto morale e professionale. E mentre il sipario dell’Ariston si chiudeva lentamente, il mio cuore si apriva per ringraziare tutte le persone che con impegno e sacrificio hanno lavorato per la buona riuscita di questa edizione: il nostro partner ufficiale che ha reso l’ Area Dream elegante, sobria, raffinata, unica come non mai DECO deking di Paolo Damiani e soci, Divise Divise di Ornella Varriale e Nicola Bello, Welness Mora, che con i suoi arredi benessere ha contribuito al benessere di tutti i vip e i big che hanno frequentato l’area DREAM. Grazie a Emozioni olfattive di Veronica Serafin che con le loro essenze profumate hanno inebriato i nostri ospiti, a Masterness con Duilio la Tegola, e i suoi meravigliosi

soci Davide e Sario, che con il loro libro dalle qualità terapeutiche hanno trasformato i sogni in realtà. Un grazie veramente speciale e di cuore a Mario e Chicca Pagliari i quali ancora una volta hanno donato un soggiorno a tutti i vip, in un albergo UNICO al mondo, l’Hotel San Francesco al Monte di Napoli. Grazie a Sanremo Fiorita, che con le sue piante e i suoi fiori hanno dato un tocco in più di classe ed eleganza. Grazie all’Antica Essenza capitanata da Rosa Frezza, lontana ma presente con il cuore e con la sua meravigliosa energia. Ancora grazie ad Equilibra, con i suoi prodotti e i suoi oli, con la Dottoressa Maria Zuccarelli e Patrizia Bergese. E poi Grazie al mio compagno di viaggio al quale devo tanto per la sua eleganza e professionalità di questi tre anni meravigliosi, Gian Arnaldi la vera anima dell’area DREAM, . Un Grazie con tutto il mio cuore a chi ha inaugurato la nostra area, con la sua anima, la sua bellezza, la sua eleganza la divina Veronica Maya. Grazie al mitico astrologo Riccardo Sorrentino che con le sue previsioni astrali ci ha guidato nelle stelle e

tra le stelle. Grazie all’architetto Pietro de Martino per la sua professionalità e pazienza negli allestimenti e al mitico Fofò Ferriere, la sua ristorazione, la sua eccellenza gastronomica, ma più di ogni altra cosa la sua disponibilità e il suo cuore, rendono tutto molto DREAM. Il mio grazie e il mio abbraccio forte va a i miei meravigliosi dreammini e dreammine Francesco Lo Verme, Ernesto Vescio, Maria Barazzini, Angela Bolzan, Sara Floreani, Laura Stefanutti, Luana Bottó, Daniela Cerino, Maya EL Amrani,... loro sono stati la mia forza, il mio orgoglio, hanno rappresentato il DREAM massage, ...e come dimenticarsi del grande fotografo Luca Branchetti l’unico fotografo al mondo ad immortalare i sogni. Grazie ai reporter, ad Alfonso, Barbara, e Rocco, Grazie veramente a tutti, in particolare a quelli che ho dimenticato, e a quelli che mi hanno deluso Con orgoglio e con amore infinito vi dico arrivederci a Casa Sanremo 2019…sempre e solo DREAM. GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE a tutti dal vostro umile operaio dell’anima, il vostro Capitano”.


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ANDREA PETRELLA

OSPEDALE DEL MARE, PROGETTO PER PAZIENTI ARTERIOPATICI E CURA PIEDE DIABETICO E’ partito all’Ospedale del Mare di Napoli un progetto innovativo per i pazienti arteriopatici e la cura del piede diabetico mirato all’integrazione tra polo sanitario e territorio. Il piano, voluto fortemente dal direttore generale Asl Na1 Centro, Mario Forlenza, dal responsabile UOC di Chirurgia Vascolare Francesco Pignatelli e dal responsabile UOS di assistenza domiciliare ospedaliera Antonio Maddalena, prevede il trattamento domiciliare dei pazienti affetti da arteriopatia cronica ostruttiva agli arti inferiori con l’utilizzo di farmaci prostanoidi, gli unici che in alcuni casi possono salvare l’arto e di conseguenza migliorare le condizioni di vita della persona. Tali prestazioni sono completamente gratuite. “La novità - afferma Pignatelli - è quella di poter effettuare a casa dell’ammalato una terapia fino a ieri consentita solo in ospedale, in regime di ricovero o Day Hospital. Il trattamento presenta notevoli benefici per il paziente che non deve recarsi quotidianamente in struttura per le cure; per i familiari, non più costretti a frequenti trasferimenti in ospedale, talvolta estenuanti, perdendo ore e giornate di lavoro; per il sistema sanitario che vede ridursi in modo considerevole le voci di bilancio legate a lunghe degenze”. “I prostanoidi vengono somministrati in infusione continua tramite l’impiego di una pompa elastomerica - aggiunge Maddalena - Si tratta di un dispositivo monouso e a basso costo per l’infusione lenta e continua di farmaci in soluzione a velocità costante preimpostata, già da noi ampiamente utilizzata per la somministrazione endovenosa di chemioterapici, analgesici e antibiotici a domicilio”.

DATI STATISTICI L’arteriopatia cronica ostruttiva degli arti inferiori (ACOP), è una condizione clinica associata ad elevata mortalità e che condivide con la patologia cardio-cerebrovascolare i medesimi fattori di rischio e meccanismi di danno vascolare. Colpisce tra il 5% e il 20% della popolazione in base all’età, in una fascia tra i 40 e oltre i 70 anni. I pazienti arteriopatici, specialmente se affetti da diabete, spesso hanno problemi agli arti inferiori che possono portare alla amputazione dell’arto. Negli stadi iniziali è oppotuno un cambio dello stile di vita dei pazienti (smettere di fumare, controllare l’alimentazione e fare maggiore attività fisica) associato a una terapia farmacologica antiaggregante. Al contrario, negli stadi più avanzati, è opportuno un immediato intervento chirurgico e/o farmacologico importante. La patologia può essere trattata chirurgicamente sia con interventi tradizionali (by-pass) che con tecniche endovascolari (angioplastica-stent). Alcuni pazienti purtroppo non possono essere rivascolarizzati. In questi casi, terapie alternative come l’utilizzo delle cellule staminali prelevate dal sangue periferico, dalla pelle, dal midollo osseo e dal grasso, possono dare risultati positivi. E’ essenziale anche una buona terapia medica di supporto che consiste nell’utilizzo di farmaci vasoattivi (i prostanoidi), in grado di aumentare il flusso di sangue agli arti anche abbinata alle tecniche chirurgiche per evitare l’amputazione degli arti o ridurne il livello.


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Rita Giaquinto

“Kurren Kurren” - Grandi numeri, grandi soddisfazioni Domenica 18 febbraio 2018 si è disputata, tra le strade di Caivano, la gara sulla distanza di 10 km Kurren…Kurren giunta, orgogliosamente, alla 4^ Edizione e molto ben organizzata dall’associazione podistica Atletica Caivano del presidente Vincenzo Celiento. Una giornata grigia e nuvolosa che, d’improvviso, si è animata dei colori delle maglie dei tanti podisti e delle tante associazioni che vi hanno preso parte, tra cui l’incomparabile giallo-fluo della Run For Love project Anna Cerbone che domenica, più che mai, ha luccicato di un grande entusiasmo e brillato di orgoglio e soddisfazione. Insieme al Presidente Gaetano Brilla, una rosa di ben 65 atleti della RfL si sono iscritti alla gara, formando un’onda giallo-fluo che, in corsa con esordienti e con grandi atleti, è riuscita a guadagnarsi il 6° posto come società classificata su 111 società iscritte alla gara. E, nel rispetto del progetto attorno a cui è nata la Run for Love, il premio vinto, unitamente ad una raccolta fondi realizzata tra i soci sostenitori, è stato interamente devoluto alla CARITAS di Giugliano che gestisce la mensa locale dei poveri e a cui la Run for Love ha voluto dedicare questa giornata di sport ed amicizia. Tra gli atleti podisti che hanno corso, una menzione speciale va a Domenico D’Ambrosio, atleta di levatura internazionale (ex componente del gruppo sportivo dell’arma dei Carabinieri) che, dopo cinque anni, ritorna alle gare podistiche scegliendo di correre con i colori della Run for love e Vincenzo Verde, campione italiano di marcia individuale categoria M35 ad Orvieto 2017, entrambi soci atleti della RfL ed attualmente istruttori del settore giovanile dell’associazione. Non possiamo non ricordare Giulio Auletta, che è stato il primo corridore della Run for Love a tagliare il traguardo con il tempo di 36’49’’ che gli ha consentito di guadagnarsi il 50° posto assoluto. E, soprattutto, non possiamo dimenticare i tanti esordienti soci della RfL – Borzachiello Vincenzo, Del Prete Carmine, Buonanno Rosa, Massaro Antonietta, Ciocia Luigi, Farina Alessandro, Paribello Antonio, Ciaramella Francesco, Vasaturo Carmela, Turino Michela, Apolinne Mizio, Del Prete Gennaro, Romano Alberto, Vassallo Antonio, Calvanese Mauro , Sorrentino Ferdinando, Lavino Giacomo , Gatta Alfredo, che, con la

gara di Caivano, hanno deciso di mettere alla prova se stessi e la propria forza decidendo di correre 10 lunghi, interminabili chilometri che li ha visti giungere al traguardo con la stanchezza che si trasforma in incredulità, la fatica in una inattesa felicità. Tra gli esordienti, vorremmo ricordare Antonio Errichiello, classe 2000, primo tra i giovanissimi della Run for love ad esordire, brillantemente, in una gara di dieci chilometri. Al termine dei dieci chilometri ufficiali, una seconda gara ha visto i più piccoli della RfL (Luca Errichiello classe 2004, Raffaele Brilla classe 2005, Antonio De Francesco classe 2009) partecipare e tagliare, con grande emozione,

uno dei loro primi traguardi. Tutti, dai grandi atleti agli esordienti, dai più giovani ai meno giovani, sono stati accompagnati dal Presidente Gaetano Brilla e da tutti gli altri soci corridori della Run for love che hanno deciso di partecipare alla gara anche per festeggiare, insieme, nel modo migliore che conoscono, con la corsa e con il cuore, con amicizia ed entusiasmo, il secondo anniversario della Run For Love project Anna Cerbone. Infatti, proprio qualche giorno prima della gara di Caivano, il 14 febbraio, si è brindato al successo dell’associazione, nata, soltanto due anni fa, per volere di una donna, Anna Cerbone, che non c’è più ma che vive ancora in quella “crociata dell’altruismo” che i corridori della RfL stanno così generosamente portando avanti. Voluta per fare della condivisione il punto di arrivo e il punto di partenza di ogni corsa; tenacemente realizzata per far arrivare sul podio delle gare podistiche il cuore, la vicinanza, l’aiuto, il sostegno a chi sta correndo, nella vita di tutti i giorni, percorsi difficili e tortuosi ma che, con gesti accorati e sinceri, possono trovare piccoli momenti di serenità. In questi due anni sono stati tanti i chilometri percorsi dai soci, podisti e non, che sono arrivati, in brevissimo tempo, a raggiungere l’insperato numero di 350 iscritti - di cui 98 atleti e 12 bambini . E sono state tante le corse di solidarietà con cui la RfL ha donato, fino ad oggi, € 15.219,25 : numeri che hanno abbracciato storie, storie che hanno regalato grandi soddisfazioni, emozioni uniche ed indescrivibili, che spronano la Run for love a fare sempre meglio e sempre di più, perché …Kurren kurren, si crede e si sogna, si cresce e si vola, si pensa e si fa.


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23 COMUNICATO STAMPA CASORIA. Stop agli sprechi: inaugurate tre casette dell’acqua Il sindaco Fuccio: “Altro passo avanti verso la normalità” Il giorno 21 febbraio c.a., presso la biblioteca comunale di Casoria, sono state inaugurate tre Casette dell’Acqua. Alla presenza del sindaco Pasquale Fuccio e dell’assessore Pietro D’Anna si è svolta la conferenza stampa di presentazione dei nuovi tre punti di erogazione situati presso il cortile della biblioteca comunale, in via Aldo Moro; il cortile del palazzetto dello sport, via Michelangelo e ad Arpino presso la villetta Comunale, via Giacinto Gigante. “Un passo in avanti concreto contro gli sprechi e l’eccessivo consumo dell’acqua, vero bene primario per tutti - commenta il sindaco Pasquale Fuccio - Anche il comune di Casoria ha aderito a questo progetto che ridurrà la produzione di rifiuti derivanti dal consumo di acqua in plastica e allo stesso tempo darà un notevole risparmio a tutti i cittadini”. Le casette dell’acqua erogano, senza limitazioni di quantità, acqua refrigerata in diverse tipologie: naturale, frizzante, lievemente frizzante, microfiltrata e purificata da qualsiasi tipo di sostanze indesiderate al costo per tutti di soli 5 centesimi di euro per litro. I cittadini che vorranno usufruire del servizio potranno farlo usando l’apposita gettoniera oppure la scheda prepagata in distribuzione presso gli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa.

Augurissimi

15 FEBBRAIO

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tanto in questo anno è stato un regalo meraviglioso. Per questo adesso vogliamo farne uno a te. Buon compleanno! IL PROF. IODICE IMPARTISCE LEZIONI DI FILOSOFIA, ITALIANO, INGLESE, LINGUA E CIVILTA’ ITALIANE A STRANIERI DIZIONE E PRONUNCIA DELLA LINGUA ITALIANA GEOGRAFIA, STORIA, PEDAGOGIA, PSICOLOGIA TEL. 3400582672 Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

Editore CASORIA DUE s.a.s società messa in liquidazione

Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA

Tiratura 7000 copie. Distribuzione gratuita. Questo numero è stato chiuso il 21 FEBBRAIO 2018

Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Capri, 2 - 80026 Casoria (NA) - Tel./Fax 0817311062 email: casoriadue@libero.it


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