Domenica 3 Gennaio

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DOMENICA 3 GENNAIO 2021

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Settimanale di Informazione

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ANNO XIX - N° 01 - DOMENICA 3 GENNAIO 2021

Ancora Buon Anno

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DOMENICA 3 GENNAIO 2021


DOMENICA 3 GENNAIO 2021

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L’editoriale DI NANDO TROISE

Buon Anno, buona fortuna e felice 2021

“Buon Anno al malaffare, all’illegalità, alle bande criminali, alle baby gang, ai maneggioni ed ai ladroni. E poi: Casoria è Città borghese e clericale. Mancano sia le destre che le sinistre. Non c’è né Forza Nuova né Alternativa Sociale né, tantomeno, i disubbidienti, i no global, i movimenti studenteschi. Una gran marmellata di moderati. La loro millanteria. Una classe, la borghesia, che difende i suoi privilegi spartendosi il pubblico denaro (gli appalti, le somme urgenze, i permessi a costruire, le dia ecc.), ed un “popolo misero che un nome non ha” che inventa ogni giorno un modo per sopravvivere. Una Città, Casoria, estranea a se stessa, dove la borghesia ha le redini del potere, esercitato non dai migliori ma dai più avidi: una Città che, per avere troppi problemi, non ne risolve mai alcuno, dove il “il problema vero è sempre un altro, che altri dovrebbero risolvere”, dove le regole valgono solo per gli altri; e NON ARRIVA, non temete, quello che impone o dovrebbe imporre l’uso della mascherina, il distanziamento sociale, evitare gli assembramenti, ormai così evidenti nei centri commerciali, nei supermercati, davanti agli uffici postali ed alle banche ed alle farmacie e su tanti ma tanti marciapiedi.

Il rispetto delle regole sarebbe già un piccolo passo avanti verso tutti: vergognarsi e criticarsi quando si sosta in divieto di sosta o, addirittura, sui marciapiedi. Casoria è segnata dalla storia della mancanza e debolezza di una classe dirigente e di una classe politica incapace di perseguire il bene comune. Adesso, è talmente facile demoralizzarsi, specie per chi odia imbroglioni, ladroni, maneggioni, che si ha l’impressione che il perseguimento del bene comune non è più possibile né desiderato. L’augurio di questo “Buon Anno” è di avere la forza di non desiderare “terre più amiche” o di “fuire, scappare” e nel frattempo: una nipote in Francia, uno in Veneto e due a Melfi. “Buon Anno a chi ha ridotto via Santa Croce, la strada dove passeggiavano le intelligenze dei nostri avi, in un ammasso di macerie e di nuovi e brutti fabbricati”. “Buon Anno a Casoria Ambiente”. Un consiglio per le festività natalizie: Visita nel villaggio rom sotto il ponte di via San Salvatore a Casoria, cioè la Cantariello degli afragolesi ed anche in quello sul ponte tre luci. “Buon Anno all’Ospedale di Casoria diventato oggi, finalmente, luogo di trincea e di eccellenza”. continua a pag. 4

2 21 Che sia un anno ricco di speranza. Auguri PROGRAMMA CASA

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SEGUE da pag. 3 Buon Anno a tutti gli operatori del 118 e a quelli del servizio Ambulanze. Nella “lista della salute” non può mancare l’augurio di buon anno alla CGIL, allo straordinario lavoro a livello territoriale fatto da Antonio Andreozzi e da Fortunato Antonio De Rosa. Buon Anno alla CISL, quella di via Marco Rocco a Casoria. Buon Anno all’Arma dei Carabinieri sia alla Compagnia di Casoria che alla stazione di Arpino, diretta da tantissimi anni dal Maresciallo Polverino. Buon Anno ai nostri inserzionisti. Buon Anno alla mia redazione, un gruppo di lavoro (Rosa, Luigi, Antonio, Vittoria, Rita, Imma, Angela, Gaia, Gennaro, Espedito, Ciro, Floriana) che ci consente di essere presente, sempre in edizione digitale, anche nelle domeniche 27 dicembre e 3 di gennaio. Buon Anno ai miei libri ed alle iniziative culturali che Casoriadue ha fatto e spera di continuare a fare. Buon Anno ad Anna Starace, Peppino D’Anna e la Flama Communication che hanno ricostruito un nuovo layout grafico del nostro sito web www.casoriadue.it che oggi naviga, grazie ai webmaster, con il vento in poppa. “Buon Anno al Comune di Casoria ed ai suoi tanti, tantissimi problemi: peccato aver interrotto lo straordinario lavoro svolto dalla giovane assessore al personale d.ssa Ilaria Capone; peccato aver interrotto il difficile lavoro svolto dalla d.ssa Paola Ambrosio nel settore della istruzione ed averla invece “trasferita” ai problemi ambientali, di ecologia e di nettezza urbana della Città di Casoria e della Frazione Arpino; peccato non essere riusciti a venire a conoscenza quale sia stato il lavoro della d.ssa Patrizia Di Monte sul patrimonio comunale; peccato per Raffaele Petrone, a cui auguriamo una presta guarigione; peccato per Luigi Goffredi: “la Giunta Municipale non si è mai espressa sulla dichiarazione di dissesto. Non ci sta nessun atto di Giunta. La DICHIARAZIONE DI DISSESTO è stata votata dal Consiglio Comunale su relazione del dirigente della Ragioneria e conferma dei revisori dei conti e proposta con la firma del Sindaco”. Peccato. Franco Russo, consigliere comunale per tanti anni, accetta l’invito di assumere l’incarico di assessore ai LL.PP., Commercio ed Ambiente, oggi, causa la crisi politica con bagarre tra “opposti” si trova fuori dal consesso politico ed amministrativo. Peccato. Buon Anno al Consiglio Comunale, oggi così frastagliato, confuso e diviso sia in maggioranza che all’opposizione. Buon Anno agli 11 consiglieri comunali fedeli al Sindaco, Buon Anno ai 5 consiglieri di maggioranza (Obiettivo Comune, Casoria nel Cuore e Luisa Marro) contrari al Sindaco ed alla sua “nuova” Giunta Municipale, buon anno alla opposizione e buon anno al gruppo “liberi e forti” ed al giovane Puzone, indispensabili e determinanti nella votazione degli atti di consiglio comunale. Senza di loro la “missione amministrativa” di Raffaele Bene a Sindaco di Casoria “potrebbe” finire Buon Anno all’Amministrazione Comunale. Buon Anno al Sindaco Raffaele Bene; buon anno alla sua “nuova Giunta Municipale” presentata in sala consiliare ma poi cambiata causa inaspettate ed eclatanti defezioni e comunicata al sottoscritto solo lunedì 28 dicembre: resta ancora vuoto

l’assessorato degli affari generali e del personale: è stato offerto al consigliere comunale di Noi di Arpino Marco Colurcio il quale non ha accettato fino a quando non guarisce il già assessore Raffaele Petrone per una decisione condivisa da entrambi; Vincenzo Amato ai Lavori Pubblici; Vincenzo D’Anna alla Polizia Municipale; Paola Ambrosio all’Ambiente; Marianna Riccardi alle Politiche Sociali e Giovanili; Sonia Tabacco alla Pubblica Istruzione, Cultura e Sport; Francesco Girardi al Bilancio. BUON ANNO alle Chiese di Casoria ed a quelle di Arpino. Ai parroci ed a tutti gli operatori pastorali. Succedono cose un po’ strane, di questi tempi, nella nostra allegra Repubblica di Casoria. Il Comune fa soffrire, non piace, non garantisce scenari felici e deve farsi i conti in tasca. Auguriamo all’Amministrazione Comunale di risolvere i problemi ancora in piedi, “non risolti fino ad ora perché debole e condizionata” dicono alcuni degli 11 fedeli al Sindaco. “Sicuramente più efficace ed operativa della precedente – sostiene uno dei leader dei movimenti che compongono la maggioranza – In più una riconoscibilità che la precedente non aveva. In ogni caso aspettiamo come si muove”. Diverso, molto diverso il pensiero ed il parere di chi non si rivede nelle scelte del Sindaco: “ha tradito il mandato elettorale; sto profondamente delusa; e tanto altro… Buon Anno, Buona Fortuna, buon 2021.

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RITA GIAQUINTO

Cardiopatie e Covid-19: ce ne parla il Dr. Tommaso Celardo

Specializzatosi in cardiologia nel 1986, il Dott. Tommaso Celardo di Casoria, dopo alcuni anni di attività come medico di Medicina Generale, inizia l’attività come specialista ambulatoriale prima a San Giorgio a Cremano e, successivamente, a Casoria e ad Arzano, inaugurando il Poliambulatorio. Inizia così la sua attività ambulatoriale territoriale, insieme a specialisti di altre branche, quando ancora non esisteva questa possibilità per i cittadini, i quali erano costretti ad andare in ospedale per visite o indagini specialistiche. Oggi, più che mai, la medicina sul territorio ha dimostrato, in tutta Italia, da un lato i suoi tanti limiti, dall’altro l’importanza della sua efficacia nell’affrontare un qualsiasi tipo di emergenza. Ed è proprio dall’organizzazione ambulatoriale che vogliamo partire con il Dr. Celardo: come avete organizzato l’ambulatorio in occasione dei due lockdown?: “Prima di rispondere, mi preme innanzitutto ringraziare l’amico Nando e tutto lo staff di CasoriaDue per avermi dato la possibilità di dare informazioni che, credo, siano importanti per i lettori e, soprattutto, mi complimento per il vostro impegno, ormai pluriennale, di aggiornamento delle vicende politiche, sanitarie e sportive che riguardano la nostra città. Rispondo alla tua domanda: l’attività specialistica ambulatoriale, insieme a quella dei medici di Medicina Generale, è da considerarsi come la prima linea a cui ricorrono i pazienti in cerca di soluzioni ai propri problemi di salute e per questo motivo, all’insorgenza della pandemia Covid 19, ci si è trovati ad affrontare immediatamente l’emergenza. Per cui all’inizio, c’è stato un primo blocco dell’attività ambulatoriale giusto per attrezzarsi con la fornitura dei dispositivi di protezione individuali e la messa in atto delle misure di sanificazione degli ambulatori e dei metodi di filtro all’accesso dei pazienti da parte del personale (termo scanner, controllo dei pazienti ed accompagnatori, uso di gel igienizzante antibatterico); questo è stato il periodo in cui si è rimasti in stretto contatto con i medici di medicina generale che avevano problemi di gestione di pazienti più complessi oltre ad una disponibilità telefonica ai pazienti. Successivamente, si è provveduto ad un

accesso controllato agli ambulatori dei pazienti e visite al domicilio dei pazienti allettati, inizialmente per prestazioni ritenute, a discrezione dei medici curanti, urgenti (entro 72 ore) o brevi (entro dieci giorni) e tutto questo è avvenuto rispettando tutte le misure precauzionali che si potevano mettere in atto, per la preoccupazione dei rischi che si correvano, sia per i pazienti, che per se’ stessi e per i propri familiari”. Quali sono state le difficoltà riscontrate nel trattamento dei pazienti?: “Chi sperimenta il contagio da Coronavirus purtroppo non termina con il tampone che lo dichiara finalmente “negativo” al virus : questa infezione, infatti, nei casi più gravi che richiedono ospedalizzazione, ha spesso conseguenze ulteriori e di più lungo decorso, che richiedono controlli nel tempo. Attualmente, nell’attesa della temuta terza ondata e della campagna vaccinale nazionale iniziata il 27 dicembre, si sta pensando, insieme ai colleghi dell’UOPC (Unità Operativa Prevenzione Collettiva), che monitorano i pazienti Covid, al collega pneumologo ed i colleghi/e della diabetologia, di dedicare una giornata settimanale ai pazienti post-Covid, in particolare a quelli che hanno superato la malattia e che sono stati sintomatici e che dopo aver superato le complicanze (per esempio la polmonite interstiziale) ed aver effettuato la terapia prevista dal protocollo (antibiotici, antiinfiammatori, corticosteroidi, eparina a basso peso molecolare), spesso anche per

tempi lunghi a causa del persistere della malattia, e che si trovano in condizioni di scompenso metabolico (iperglicemia), respiratorio (molti effettuano TAC che evidenzia reliquati interstiziali che vanno seguiti nel tempo) o cardiologico (ipertensione arteriosa o scompenso cardiaco da ritenzione idrosalina per l’uso dei corticosteroidi, aggravamento di cardiopatie ischemiche preesistenti o nuove condizioni patologiche sottovalutate per la prevalenza dei sintomi Covid e mi riferisco alla possibile insorgenza di mio-pericarditeche possono essere individuate grazie alla dotazione in ambulatorio dell’ecocardiografo)”. I cardiopatici sono considerati una delle categorie più a rischio. Ci spiega il perché? “I pazienti seguiti sono proprio quelli più a rischio con comorbilità (broncopneumopatia, diabete mellito, insufficienza renale cronica, vasculopatia cerebrale, spesso allettati ed impossibilitati a recarsi agli ambulatori), pazienti già in precario equilibrio emodinamico, dove anche una banale influenza può far precipitare le condizioni generali ed essere fatale, pazienti i cui i medici curanti hanno già provveduto ad immunizzare con i vaccini anti-influenzale ed antipneumococcico e che saranno fra i primi ad essere sottoposti alla vaccinazione anti-Covid secondo quanto previsto dal piano vaccinale nazionale”. Ha dovuto modificare la terapia di qualche paziente contagiato?: “Sono continuamente in contatto con i colleghi della medicina di base che, nella gestione dei propri pazienti Covid nella prima e nella seconda ondata, nell’attuazione del protocollo terapeutico, mi hanno consultato per mettere a punto la terapia di base e che poteva subire interferenze dalla terapia del protocollo Covid. In particolare, ad esempio, all’inizio l’uso concomitante di idrossiclorochina ed azitromicina poteva aumentare il rischio di gravi aritmie minacciose per la vita, l’uso dei corticosteroidi, oltre che problemi metabolici (diabete mellito), ha complicato il già precario equilibrio dei cardiopatici in scompenso cronico, richiedendo riaggiustamenti terapeutici con diuretici, oltre ai rialzi pressori che richiedevano aumento o modifiche delle terapie ipotensivanti”.


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6 Ci racconta se qualche Suo paziente non è riuscito a superare la gravità del virus?: “Purtroppo sì, ed erano persone che seguivo da anni e con cui, nel tempo,avevo creato un rapporto di stima e fiducia, con loro ed anche con i propri familiari. Ma, senza perdersi d’animo, si è continuati ad andare avanti e, grazie al lavoro di team con gli altri specialisti dell’ambulatorio, con la collaborazione del personale infermieristico ed amministrativo e, con a capo di tutti, il Direttore del distretto 43, il Dr. Sergio Pratticò, che dal primo momento è stato in prima linea, siamo riusciti ad affrontare quest’emergenza “lasciando sul campo anche qualche ferito”; infatti alcuni tra specialisti, infermieri ed amministrativi sono stati colpiti dal Covid ed in maniera sintomatica ma, nonostante costretti a casa con febbre, sintomi ed in terapia, hanno continuato ad impartire direttive telefonicamente ed appena guariti sono ritornati in prima linea in ambulatorio o al domicilio dei pazienti. In questo contesto sono stati molti i pazienti che, grazie a questa collaborazione, hanno superato situazioni di una certa gravità. Mi viene in mente l’ultimo episodio di una insegnante che senza febbre, ma con dispnea, si è presentata all’ambulatorio di via I° Maggio: nell’attesa, improvvisamente, ha manifestato intensa dispnea con pallore cutaneo, sudorazione e cianosi, tutto risolto grazie al personale parasanitario che ha provveduto immediatamente a somministrare i farmaci del caso; la stessa ha, successivamente, praticato tampone Covid risultato positivo. Nello stesso periodo, un paziente, a controllo routinario in ambulatorio, manifestava all’elettrocardiogramma infarto miocardico in fase subacuta che, soccorso poi dai colleghi del 118, è stato traspor-

tato all’UTIC di Frattamaggiore. Si potrebbe ancora continuare con altri episodi simili, d’altronde in questo periodo con gli Ospedali ed il 118 completamente presi dall’emergenza Covid, è stata determinante ed importante l’attività sul territorio (ambulatori specialistici e medici di Medicina Generale), quella stessa attività che ha funzionato ed ha parzialmente ridotto la gravità della situazione in Veneto e che non ha funzionato in Lombardia con tutte le conseguenze che ne sono seguite durante la prima ondata. Si spera che tutto questo possa servire da lezione ai politici che sono deputati alla programmazione ed organizzazione sanitaria e che dedichino maggiori risorse al territorio (ambulatori di specialisti ambulatoriali, aggregazioni di studi di medici di medicina generale) che oltre ad essere il primo approccio al bisogno di salute dei cittadini, costituisce un filtro importante per ridurre l’accesso ai pronto soccorso degli ospedali”. Il vaccino è la soluzione? Cosa direbbe a chi ha paura di vaccinarsi temendo effetti collaterali? : “Senz’altro il vaccino sarà la soluzione a questa pandemia, come lo è stato per altre malattie infettive virali, alcune ormai scomparse. Per avere risultati c’è bisogno che almeno il 75% della popolazione venga vaccinata. Certo, sarà dura, sia perché il virus Covid19, così come quello influenzale, può mutare (anche se si tratta di mutazioni minime che non inficiano la validità dell’immunizzazione del vaccino) e sia perché c’è molta diffidenza tra la gente nei confronti del vaccino, spesso alimentata da pseudo-scienziati, movimenti ed ideologie no-vax che imperversano sui social spesso in maniera anonima con pseudo-profili, in cui basta entrare e scoprire che sono vuoti e solo

propagandistici. Vaccinarsi è un dovere ed una forma di rispetto verso se stessi ma, soprattutto, verso le persone che si vogliono bene. VACCINIAMOCI”. Questo virus ci ha fatto capire anche quanto è importante fare prevenzione: la Campania porta la maglia nera per i decessi dovuti a patologie cardiovascolari. Voi, come ambulatorio, come siete organizzati ? : “In Campania, le malattie del sistema circolatorio costituiscono la prima causa di morte ed i tassi standardizzati di mortalità della nostra regione superano in modo rilevante quelli medi italiani: i tassi di mortalità per causa, standardizzati per età, per 100.000 ab delle malattie del sistema circolatorio sono rispettivamente 507,5 in Campania rispetto a 438,5 in totale in Italia, e sono al primo posto rispetto alle altre patologie cause di mortalità (neoplasie, incidenti, diabete mellito, ecc.), per questo motivo il primo approccio al paziente rimane la valutazione del rischio cardiovascolare calcolata con tabelle compilate da gruppi di esperti e che prendono in considerazione età, sesso, pressione arteriosa, fumo, diabete mellito e che indirizzano al tipo di intervento terapeutico da adottare”. Siamo all’alba del nuovo anno: un Suo augurio per i nostri lettori e per tutti i Suoi pazienti . “Chiaramente il mio augurio è che tutto questo incubo termini al più presto, che si possa di nuovo vivere normalmente e ci si possa di nuovo tutti abbracciare stretti per augurarci un sereno anno nuovo. Tutto questo sarà possibile solo vaccinandoci tutti”. Permettetemi di unirmi a questo augurio e alla terapia dell’ottimismo, della fiducia e della speranza del Dr. Celardo che, pubblicamente, ringrazio per l’estrema, generosa ed amichevole disponibilità.

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ANTONIO BOTTA

Intervista al dott. Vincenzo Santillo, odontoiatra, specialista in Chirurgia Maxillo facciale

“VACCINI, L’UNICA ARCA A CUI AGGRAPPARSI IN UN MOMENTO CATASTROFICO” “Nonostante nella “variante” inglese si sia riscontrata una mutazione della proteina SPIKE del virus, essa è localizzata in un dominio che non include il target del vaccino. Io mi vaccinerò sicuramente”

Questa settimana ho avuto il piacere di intervistare Il dott. Vincenzo Santillo, odontoiatra, specialista in Chirurgia Maxillo facciale. Natio di San Salvatore Telesino, vive a Casoria dall’età di due anni, dove esercita la libera professione. E’ strutturato presso l’azienda ospedaliera universitaria Vanvitelli di Napoli nel reparto di Chirurgia Maxillo facciale. Ha due figlie: Alessandra, 29 anni, odontoiatra e specialista in Chirurgia orale, e Sara, 24 anni, che tra pochi mesi si laureerà in Odontoiatria. È noto che l’emergenza Covid ha penalizzato i pazienti di altri tipi di malattie, che hanno lamentato difficoltà e criticità nel farsi assistere nel loro percorso di cura. Con i suoi pazienti ugualmente sono emerse problematiche? Noi come Unità Operativa Complessa di Chirurgia Maxillo-Facciale, diretta dal Prof G. Tartaro, abbiamo garantito l’assistenza ordinaria post-operatoria per i nostri pazienti così come il trattamento e la cura delle emergenze e delle patologie oncologiche maligne. Tuttavia, la riduzione tout court del personale Anestesista, per gran parte dirottato verso i neo-nati reparti COVID, ha impattato significativamente sul numero di sedute operatorie, posti letto e quindi sui tempi di attesa per questi pazienti. Tutte le patologie benigne e non urgenti sono state

dunque posticipate creando un comprensibile disagio per i nostri pazienti, nondimeno necessario viste le circostanze. Contemporaneamente abbiamo assistito anche all’effetto opposto: pazienti che rifiutavano controlli ambulatoriali e ospedalizzazioni necessarie per paura di contrarre il COVID in ospedale, e pazienti che hanno sottostimato inconsciamente la loro patologia per non dovere uscire da casa ed andare dal medico, con conseguenze, come è possibile immaginare, disastrose. Ha vissuto, in qualità di medico, nell’azienda ospedaliera in cui esercita la sua professione e come libero professionista, qualche esperienza personale, nel primo lockdown e/o nella seconda ondata, che l’ha colpita in particolar modo sul piano umano e professionale?

Proprio il ritardo diagnostico di patologie oncologiche evidenti, che si protraevano inveterate da mesi, ci ha portato a dovere porre diagnosi in diversi pazienti ormai in stadio terminale. La frustrazione di non avere potuto supportare queste “vittime collaterali” del COVID è tanta. Sul piano professionale, sicuramente l’approccio alla diagnosi e trattamento del paziente mediante la telemedicina ha dimostrato come, di fronte alle necessità, lo spirito di adattamento porti a trovare nuove soluzioni, anche più efficaci, per vecchi problemi. Inoltre abbiamo notato come il cambiamento degli approcci chirurgici ad alcune patologie, per ridurre le possibilità di ospedalizzazioni prolungate, abbia portato a risultati comparabili al passato. Anche la comunità scientifica sta iniziando a mettere in dubbio alcuni protocolli di trattamento, non tutto il male viene per nuocere. Le vaccinazioni costituiscono senza ombra di dubbio il rimedio efficace per debellare il virus. La campagna vaccinale, in Italia, dovrebbe iniziare, dopo il “VDAY” del 27 dicembre scorso, lunedì 4 gennaio. Qual è il suo commento in proposito? Le vaccinazioni sicuramente costituiscono senza ombra di dubbio, allo stato attuale, l’unico raggio di sole dietro un momento catastrofico, l’unica arca dove aggrapparsi e ciò grazie ai ricercatori


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8 del mondo intero nella loro eccellenza e bravura che, in modo celere, sono stati pronti a sviluppare un vaccino, pur tenendo conto degli effetti collaterali presenti in tutti i FARMACI. Tra le prime aziende farmaceutiche multinazionali è la Biotech/Pfizer, l’Italia riceverà nel complesso 26,92 milioni di vaccini di cui 8,749 milioni nel primo trimestre: lo precisa il Ministro della Salute per le polemiche sulle dosi dei vaccini Anti -Covid nei vari paesi dell’Ue, tali contratti sono stati stipulati con le aziende produttrici dei vaccini Covid- 19 direttamente dalla Commissione Europea per conto dei membri dell’Unione. Ogni paese riceve le dosi spettante in proporzione alla Popolazione secondo la stima Eurostat. È certo che le mutazioni del virus lo rendono solo maggiormente diffusivo con una velocità elevata di contagio, ma, al momento, pare che non sia aumentata la sua letalità e che non incida sull’efficacia dei vaccini. Lei cosa ne pensa? Credo che in quanto medici e uomini di scienza dobbiamo affidarci a quelli che sono i dati della letteratura scientifica e la cosiddetta “peer review” ovvero la valutazione critica di questi risultati. L’emergenza COVID ha determinato una prorompente cascata di lavori scientifici a tema COVID, grazie anche alla politica di rapida, gratuita diffusione degli stessi articoli applicata da innumerevoli testate specializzate. Questo ha permesso a chiunque di potere osservare, analizzare e porre quesiti su ipotesi, dati e risultati prima ancora della loro diretta pubblicazione. E per i dati attualmente disponibili si conferma ciò da lei affermato. Tutti i virus a RNA tendono ad avere mutazioni frequenti e casuali per l’intrinseco meccanismo molecolare di duplicazione che contengono, che gli permette di adattarsi all’ambiente con una selezione naturale. Le mutazioni continueranno ad avvenire e i cambiamenti rispetto al ceppo originario si sono già manifestati con le va-

rianti Serba, quella proveniente dalla Romania, Spagna, e quella dei visoni che ha portato all’abbattimento di interi allevamenti in Danimarca. Il timore maggiore è sempre la mutazione della proteina SPIKE del virus, target molecolare di alcuni vaccini. Tuttavia, nonostante nella variante “Inglese”, attualmente sotto la lente d’ingrandimento, si sia riscontrata una mutazione di questa proteina, è localizzata in un dominio che non include il target del vaccino. Le misure di isolamento della Gran Bretagna in questo caso sono dovute ad una paura di saturazione dei già saturi ricoveri ospedalieri, vero spauracchio Italiano, piuttosto che un aumento della letalità. Dunque, cautela, ma non preoccupazione. Il Covid ci sta facendo prendere maggiore consapevolezza della nostra fragilità e di conseguenza della necessità di sentirci corresponsabili della vita altrui. Ciò vale a maggior ragione per un medico nel rapporto con i suoi pazienti. In particolare, quale lezione di vita ha tratto, in tal senso, dalla sua esperienza professionale svolta e che sta svolgendo in un periodo particolarmente difficile e rischioso per gli operatori sanitari? Il rapporto medico-paziente è un legame intangibile basato sulla comunicazione e sul contatto, fisico e spirituale. Questa emergenza ha creato delle barriere che abbiamo dovuto imparare ad aggirare per tenere vivo questo legame di fiducia e permettere ai nostri pazienti di farsi curare. Dal punto di vista comunicativo le informazioni regolari dovute ai familiari sono state fondamentali. La difficoltà specialmente per i più anziani di potere comunicare direttamente con i propri cari ci ha fatto capire quanto un gesto come una carezza di conforto ad un paziente prossimo alla sala operatoria o una stretta di mano a conclusione di un percorso di trattamento sia importante: si cura il ma-

lato, non la malattia. Mi auguro che la classe medica riesca a portare questo riscoperto bagaglio professionale e umano positivo nella propria pratica, al termine di questo epocale evento. Se la sente di avanzare qualche ipotesi sui tempi della campagna vaccinale in Italia, su cui non mancano polemiche in questi giorni? Sicuramente il tempo stimato per la vaccinazione di massa sarà ridotto rispetto al tempo stabilito perchè ci sono ben undici vaccini già pronti, alcuni attendono solo il via libera delle Autorità sanitarie di controllo per essere impiegate nella campagna vaccinale. Hanno tutte caratteristiche diverse tra loro, cambiano le tecnologie usate per svilupparli,ma anche COSTI SUL MERCATO ! Non manca una sparuta minoranza di medici che ha espresso il rifiuto di vaccinarsi. Lei, dalle risposte alle domande precedenti, mostra di non avere dubbi in proposito. Si vaccinerà sicuramente, è così? Certo, mi vaccinerò, per tutelare tutti i fratelli e le sorelle che stanno vivendo questo momento storico con paura, con ansia e soprattutto con speranza. Voglio unirmi in preghiera per tutti coloro che non sono più con noi oggi e ai loro familiari che non gli hanno potuto dare l’ultimo saluto. Voglio anche ringraziare tutti i paramedici, infermieri e giovani medici che si sono trovati in trincea ad affrontare una situazione di pandemia mai studiata in nessun testo. Bravi! Un ringraziamento ai colleghi medici specializzandi dell’AOU di Chirugia maxillo facciale Luigi Vanvitelli di Napoli che quotidianamente si prestano con amore e passione verso la professione che svolgono: Dott G. Lo Giudice, A.Troiano, D. De Cicco, R Fragola. Vorrei esprimere il mio sentito grazie anche avoi giornalisti e al Direttore Troise per avermi dato la possibilità di poter condividere il mio pensiero.


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ANGELA CAPOCELLI

VACCINO ANTI COVID: FACCIAMO CHIAREZZA

In questi giorni non si parla d’altro: il vaccino contro il Coronavirus è diventato l’argomento più trattato e discusso dell’ultimo periodo. Ciononostante, non tutti hanno ben compreso come funzioni e c’è bisogno di fare un po’ di chiarezza per non rischiare di essere disinformati o, per certi versi peggio, male informati. Vi presentiamo, allora, le risposte ad alcune delle domande più frequenti che ci si pone e che si ricercano in questi giorni sul web. Il primo quesito, quello più importante, immediato e che nasce spontaneo da parte dei cittadini è: il vaccino è sicuro? Il sito del Ministero della Salute risponde: «Sì. I vaccini vengono autorizzati solo dopo un’attenta valutazione del profilo di sicurezza in base agli studi effettuati nella fase di sperimentazione. In ogni caso il profilo di sicurezza verrà continuamente monitorato anche dopo l’autorizzazione». Il microbiologo Andrea Crisanti, professore all’Università di Padova, ha inoltre affermato: «L’Fda americano ha pubblicato tutti gli studi relativi ai vaccini prodotti da Moderna e Pfizer, i primi disponibili. Si è subito innescato un dibattito tra gli scienziati e, alla fine, possiamo dire che si tratta di prodotti che sicuramente inducono una risposta immunitaria protettiva. […] Il vaccino covid è sicuro e

ora lo faccio anche io». La seconda domanda, che prolifera specialmente tra coloro che non hanno intenzione di sottoporsi al vaccino, è: sarà obbligatorio vaccinarsi? Molto brevemente, il Ministero della Salute risponde asserendo: «Al momento non è intenzione del Governo disporre l’obbligatorietà della vaccinazione. Nel corso della campagna sarà valutato il tasso di adesione dei cittadini». Una delle argomentazioni mosse più spesso da parte di coloro che non credono nell’efficacia del vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 e che nutrono sospetti verso di esso è che la sua sperimentazione è stata troppo breve per testarne l’effettiva sicurezza. Sul sito del Ministero della Salute, però, si legge: «Gli studi sui vaccini anti COVID-19 sono iniziati nella

primavera 2020, perciò sono durati pochi mesi rispetto ai tempi abituali, ma hanno visto la partecipazione di un numero assai elevato di persone: dieci volte superiore agli standard degli studi analoghi per lo sviluppo dei vaccini. Perciò è stato possibile realizzare uno studio di grandi dimensioni, sufficienti per dimostrare efficacia e sicurezza. Non è stata saltata nessuna delle regolari fasi di verifica dell’efficacia e della sicurezza del vaccino: i tempi brevi che hanno portato alla registrazione rapida sono stati resi possibili grazie alle ricerche già condotte da molti anni sui vaccini a RNA, alle grandi risorse umane ed economiche messe a disposizione in tempi rapidissimi e alla valutazione delle agenzie regolatorie dei risultati ottenuti man mano che questi venivano prodotti e non, come si usa fare, soltanto quando tut-

ti gli studi sono completati. Queste semplici misure hanno portato a risparmiare anni sui tempi di approvazione». Ma vediamo adesso, nello specifico, che cos’è, a cosa serve e come viene somministrato il vaccino contro il Covid19 riportando le spiegazioni forniteci dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), ente pubblico che opera sotto la direzione del Ministero della Salute e la vigilanza del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia. Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) è un vaccino destinato a prevenire la malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) nei soggetti di età pari o superiore a 16 anni. Contiene una molecola denominata RNA messaggero (mRNA) con le istruzioni per produrre una proteina presente su SARSCoV-2, il virus responsabile di COVID-19. Il vaccino non contiene il virus e non può provocare la malattia. Esso viene somministrato in due iniezioni, solitamente nel muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra. La durata della protezione non è ancora definita con certezza perché il periodo di osservazione è stato necessariamente di pochi mesi, ma le conoscenze sugli altri tipi di coronavirus indicano che la protezione dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi.

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10 ANGELA CAPOCELLI

IN CHE MODO IL COVID HA STRAVOLTO I RITMI DEI CENTRI DIAGNOSTICI: INTERVISTA A MIMMO RONGA

L’Emicenter è una Struttura Sanitaria Polispecialistica, convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale e afferente al Distretto 42 della ASL NA2 Nord della Regione Campania, che offre una gamma completa di servizi per la Diagnostica, la Medicina Nucleare, la Radioterapia e le Analisi Cliniche. Presso il centro, infatti, si effettuano TAC, risonanze magnetiche, mammografie, ecografie e tanti tipi di esami… Abbiamo intervistato Mimmo Ronga, direttore amministrativo del complesso, per farci raccontare come sono cambiati i ritmi della struttura e le sue prestazioni ma anche per farci spiegare la differenza tra test sierologico e tampone. L’Emicenter è un importante centro diagnostico che garantisce al cliente una vasta tipologia di servizi: in che modo il Coronavirus ha influito sul loro svolgimento? La struttura organizzativa dell’Emicenter, come quelle di tutto il mondo, è stata inevitabilmente influenzata dall’arrivo del coronavirus. Essendo parte integrante del servizio sanitario nazionale, il centro ha sempre garantito il proprio servizio anche durante i periodi di lockdown. Per questo motivo, si sono dovuti individuare in maniera tempestiva percorsi dedicati per i pazienti, che garantissero quanto più possibile la loro sicurezza e contemporaneamente la sicurezza di tutto il personale. L’Emicenter si è impegnato ad applicare e far rispettare tutte le norme e disposizioni emanate dagli enti preposti, mediante provvedimenti interni studiati dalla direzione sanitaria in collaborazione con il medico competente. In primo luogo, ci si è preoccupati di garantire la sicurezza dei lavoratori impegnati ad erogare comunque il servizio all’utenza. Per fare ciò, è stato necessario reperire i dispositivi di protezione individuale (mascherine, schermi facciali, camici e tute monouso, guanti, gel sanificanti ecc..) poi distribuiti a seconda del rischio delle mansioni lavorative – con estrema difficoltà date le condizioni di scarsità delle risorse, durante il primo lockdown. E’ stata migliorata ed inte-

grata la sanificazione degli ambienti secondo le specifiche indicazioni dell’ISS che in ogni caso già veniva effettuata quotidianamente dal personale addetto. In secondo luogo, è stato necessario evitare “gli assembramenti” – in ottemperanza alle disposizioni di legge – tramite un insieme di misure create in maniera discrezionale. Le più rilevanti sono state: “Triage” all’ingresso della struttura effettuato da un operatore sanitario dell’Emicenter, affiancato da personale della Croce Rossa Italiana (misurazione della temperatura, compilazione del questionario anamnestico mirato, controllo dell’avvenuta prenotazione dell’esame diagnostico da effettuare); -limitazione all’ingresso della struttura consentito ai soli pazienti, fatta eccezione per i minorenni ed i non autosufficienti; -riorganizzazione della disposizione delle sedute nelle sale di attesa tale da garantire il distanziamento tra i pazienti; -individuazione di fasce orarie specifiche per il ritiro dei referti, sponsorizzandone la modalità digitale attraverso il portale web proprietario. Come vi siete organizzati per la questione dei prelievi a domicilio? Il servizio dei prelievi a domicilio è stato comunque garantito per i pazienti impossibilitati a recarsi nella struttura, nel rispetto delle norme di sicurezza di entrambi i soggetti sono stati forniti al personale infermieristico i dispositivi di

sicurezza del caso. Nonostante la disponibilità, sia nel mese di Marzo sia in quello di Aprile, si è registrato un notevole calo delle richieste a causa del clima di insicurezza e tensione che il Paese viveva. Presso l’Emicenter sono stati effettuati test sierologici: quali sono le differenze rispetto al tampone? Al laboratorio si effettuano sia test sierologici che tamponi molecolari per la ricerca del virus Sars-CoV2. Il test sierologico viene eseguito su sangue venoso e va a ricercare gli anticorpi di classe IgG ed IgM. In caso di IgM positive l’infezione è recente; in caso di IgG positive l’infezione è pregressa; la contemporanea presenza dei due anticorpi indica un contato non recentissimo. La presenza di IgM negative può indicare che la persona non è mai stata infettata dal virus Sars- CoV2, oppure che è stata infettata molto recentemente ma che non ha ancora sviluppato gli anticorpi. Infatti occorrono almeno 8-10 giorni, dal contatto col virus, affinchè si abbia la produzione di IgM. Solo il tampone naso-faringeo conferma l’infezione in atto; con il tampone infatti si va a ricercare direttamente il materiale genetico virale e di conseguenza il virus. In sintesi, mentre col test sierologico si vanno a ricercare gli anticorpi prodotti dal soggetto venuto a contatto col virus, con il tampone si va a ricercare l’RNA del virus presente sull’epitelio della mucosa rinofaringea.


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CIRO TROISE

Emergenza gol per il Napoli: i numeri devono far riflettere

Il Napoli in estate ha puntato su Osimhen, nell’epoca del Covid-19 il flusso di cassa di 50 milioni e un investimento complessivo di 70 milioni non sono uno scherzo. L’attaccante nigeriano apriva le porte della rivoluzione tattica, il Napoli abbandonava il culto del palleggio per aprire gli spazi e si apriva alla nuova epoca della ricerca della profondità, dei duelli in campo aperto, di una squadra aggressiva. La partita contro l’Atalanta è stata un manifesto di questa filosofia ma il nuovo Napoli si è visto solo contro la formazione di Gasperini o al massimo in qualche altro spezzone di gara. L’infortunio di Mertens ha peggiorato la situazione, Gattuso ha insistito sul 4-2-3-1, sull’idea di una squadra che allungasse il campo quando, invece, la partita contro la Roma dimostra che senza Osimhen sarebbe stato più opportuno fare un passo indietro: 4-3-3, squadra corta, che sappia anche abbassare il baricentro quando è necessario, sfruttando le capacità nel fraseggio rapido quando si prende il controllo della metà campo avversaria. Il Napoli ha bisogno di recuperare gli assenti, Koulibaly trasmette un senso di sicurezza al reparto anche quando bisogna alzare il baricentro, Mertens fa la differenza, aiuta la squadra a giocare meglio, è uno dei più incisivi negli ultimi trenta metri ed era inevitabile pagare in maniera salata la mancanza di Osimhen per circa due mesi. Il Napoli è andato alla sosta natalizia con la migliore difesa del campionato (solo 12 gol incassati), in Italia subisce meno di tutti (8,6 tiri a partita in media) e anche a livello stagionale ha registrato 16 reti in 19 partite (una media di 0,8 gol subiti a partita). La solidità difensiva è un dato che attutisce un po’ la preoccupazione per le recenti gare del Napoli ma qualche calo c’è stato anche nella fase di non possesso. L’ultima volta con la porta inviolata risale a Crotone-Napoli del 6 dicembre, poi gli azzurri hanno subito almeno una rete per cinque partite consecutive. Il Napoli non ha concesso di più agli avversari ma ha avuto meno attenzione negli episodi-chiave nella

A livello stagionale il Napoli sta sotto la media di due reti a partita (1,79), il recupero di Mertens e Osimhen è essenziale

propria area di rigore: basta pensare alla tenuta della linea difensiva sul fallo di Ospina su Darmian o l’azione del gol di Immobile. L’emergenza è in fase offensiva, il Napoli segna poco, nelle ultime partite ha anche costruito meno del passato ma la squadra che tira di più non solo in serie A ma anche nei cinque principali campionati europei (17.2 conclusioni a partita) non può fare così pochi gol. Gli azzurri hanno il quinto attacco del campionato con 27 gol ma 18 sono concentrati nelle quattro goleade contro Genoa, Atalanta, Roma e Crotone, significa che nelle restanti nove partite il Napoli ha segnato solo nove reti, in media uno a gara. Estendendo i numeri all’Europa League, l’analisi è ancora più spietata. Il Napoli ha realizzato 34 gol in 19 partite (1,79 a partita), quando ha fatto gol non ha mai perso. 18 reti su 34 sono distribuite nelle quattro goleade, vuol dire che nel conto generale dei gol azzurri sono partito di maggioranza, il 52,9% di quanto prodotto da Insigne

e compagni. Le cinque sconfitte coincidono con le cinque partite senza segnare, significa che in media una volta ogni quattro gare circa la macchina da gol si è fermata, di conseguenza il Napoli ha perso. Il Milan, l’Inter e la Juventus hanno il bomber da doppia cifra, la Roma ha una spiccata democrazia del gol, basta pensare che solo con Veretout, Mikhitaryan e Dzeko ha segnato 20 reti, il Sassuolo solo con Berardi e Caputo va a 13. Il Napoli ha in Lozano il miglior marcatore con 7 gol complessivi e 6 in campionato, Osimhen, Mertens e Petagna insieme fanno un bottino di 10 reti a livello stagionale, considerando anche l’Europa League. I goal dei tre centravanti azzurri non raggiungono quelli fatti da Lukaku o da Ibrahimovic che è fermo da un mese. I numeri devono far riflettere: il recupero di Mertens e Osimhen è una priorità ma nel frattempo bisogna far crescere le altre soluzioni migliorando la qualità del gioco espresso.


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Intervista al Dott. Luca Scancariello, Dirigente Nazionale di Fratelli d’Italia: luci ed ombre di un annus horribilis Luca Scancariello, classe ’75, una Laurea in Giurisprudenza all’Ateneo Federiciano di Napoli, Dirigente Nazionale di Fratelli d’Italia, dirige e gestisce una sede del partito a Casoria: giovanissimo, incomincia ad occuparsi attivamente di politica e, per ben 13 anni, è consigliere comunale a Casoria; candidato alla Provincia nel 2009 con il Popolo delle Libertà, si candida alle politiche del 2013 alla Camera dei Deputati per Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni; nel 2016, è candidato Sindaco di Casoria sempre con Fratelli d’Italia, mentre nel 2018 è stato candidato alla Camera nel collegio uninominale che comprende Casoria. Lei è sempre stato impegnato politicamente sul territorio, profondendo un impegno costante e radicato nel Comune di Casoria: cosa ne pensa dell’attuale situazione che è venuta a crearsi nella compagine amministrativa che governa questa città? Quando nella primavera del 2019, in piena campagna elettorale per le comunali, definimmo “accozzaglia” la coalizione che sosteneva l’attuale sindaco, da quella metacampo partì una veemente levata di scudi. A distanza di un anno e mezzo, possiamo affermare, senza tema di smentite, che quello era l’unico termine funzionale a descrivere una aggregazione di soggetti, uniti in maniera estemporanea da interessi di parte, che in questi mesi hanno preteso, anche con una certa sfrontatezza, di essere soddisfatti. Nessuna meraviglia, quindi, per la piega grottesca che sta prendendo questa amministrazione. Dopo 18 mesi di inerzia, stando alle parole di autorevoli esponenti della stessa maggioranza,

la città ha avuto modo di conoscere il nome e il volto di molti dei protagonisti di questa tragicommedia, altrimenti noti solo ai portatori di interessi particolari che li hanno fatti eleggere, grazie alla faida interna scoppiata, e portata all’attenzione del pubblico tramite i social. Ancora più patetico, inoltre, il tentativo di offrire alla città una narrazione positiva di questa esperienza di governo: penso, per esempio, alla faccia di bronzo con la quale si è salutato il dissesto, una misura ormai non più differibile, ma non certo la manna dal cielo, di cui molti degli opinion leader locali, vicini al potere politico, andavano propagandando. Come abbiamo provveduto a far presente, il dissesto non è una manna, ma una mannaia, calata sulla città. A prescindere dalle qualità individuali dei componenti di questa amministrazione, delle quali ad oggi non abbiamo avuto prova, anche nel governo del territorio è necessaria una visione, una idea di città, del suo sviluppo, della gestione

dei legami sociali. E una visione non si inventa dall’oggi al domani, ma si costruisce negli anni, con lo studio e la pratica del territorio che si pretende di governare. Aggregare cacciatori di prebende può portare risultati elettorali di breve respiro, ma non risultati politici di lunga durata. Quest’anno verrà certamente ricordato come l’annus horribilis, l’anno della Pandemia da Covid-19. Ma sarà anche ricordato, credo, come l’anno del crollo dell’economia, delle migliaia di vite scomparse, a livello globale; per quanto ci riguarda, più da vicino, questo sarò ricordato, per l’Italia, come l’anno delle restrizioni delle nostre libertà, l’anno dei DPCM, l’anno degli errori: dalla presunta mancanza di un Piano Pandemico aggiornato, alla conta dei morti – che pare, sia stata fatta erroneamente, imputando la morte di un soggetto, al covid-19, anche se poi era morto per un infarto, solo perché risultato positivo al covid-19 – ad una non brillante bensì approssimativa gestione di un virus che ancora risulta per molti versi, sconosciuto. Secondo Lei, cosa si sarebbe potuto e/o dovuto fare, per limitare i danni di questa terribile pandemia? Il tema è estremamente delicato, e meriterebbe un discorso decisamente più approfondito. In estrema sintesi, noi possiamo distinguere una prima fase, nella quale il virus è arrivato, prendendo di sorpresa tutti, compresi gli scienziati, che all’inizio tendevano ad essere meno allarmisti di quanto non lo siano stati successivamente. Posto che nessuna legge, nessuna misura politica

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DOMENICA 3 GENNAIO 2021 possono garantire l’immortalità, non è da escludere che siano stati commessi errori, sul piano sanitario, che poi hanno portato alla situazione drammatica della scorsa primavera; sui quali errori dovranno pronunciarsi la Storia, ma anche la magistratura: non ci scordiamo che la procura di Bergamo sta lavorando per fare chiarezza, sulle azioni e sulle omissioni di quei giorni, ai vari livelli della catena di comando. La critica politica, invece, non solo è legittima, ma addirittura doverosa, relativamente alla fase successiva, quando tra le poche certezze vi era quella che questo virus ci avrebbe accompagnato a lungo, e quindi bisognava provvedere a ridurre al minimo il rischio, non potendosi murare vivi milioni di italiani per anni. Chiudere è facile e banale: nella capacità di riapertura si sarebbe misurata la qualità degli uomini al governo, a tutti i livelli della filiera. I quali hanno fallito drammaticamente, con il risultato di un ottobre nero, soprattutto in Campania. Servivano a nostro avviso delle misure estremamente precise, che molti grandi operatori economici privati hanno escogitato sin dall’inizio, per continuare a lavorare. Innanzitutto, andavano semplificate le procedure per i ristori per le attività che non potevano più riaprire, senza gravare in maniera disumana su una macchina statale già in difficoltà. In secondo luogo, andava potenziato il trasporto pubblico locale, facendo leva sulle aziende private che si occupano di mobilità, a vario titolo, e che questa pandemia ha messo in ginocchio. In terzo luogo, bisognava moltiplicare gli spazi scolastici, attrezzarli con termoscanner, ridurre il numero degli alunni per classe, assumendo personale attra-

13 verso le graduatorie: invece la risposta è consistita nell’acquisto dei banchi a rotelle, che sono ammassati nei ripostigli di molte scuole, perché non servono. Averle riaperte senza la necessaria programmazione si è rivelato un errore, al quale non si ovvierà certamente a breve, rendendo pericolosa la riapertura a gennaio. A livello regionale, fino a tutto ottobre la disorganizzazione in ordine ai tamponi è stata totale: non è escluso che qualche focolaio sia scoppiato proprio tra i pazienti nelle file chilometriche per i tamponi! I ritardi accumulati, nella stipula di convenzioni con i privati, hanno fatto saltare il tracciamento. Certe lentezze e certe contraddizioni lasciano estremamente perplessi. Lei, col Suo partito, da quasi venticinque anni, ha lanciato un’iniziativa particolarmente significativa per la Città, un appuntamento molto atteso soprattutto dai più piccoli, “Operazione Befana”, che si propone di raccogliere, ogni anno, a fine anno, i giocattoli per i bambini meno fortunati, con invito alla cittadinanza a donare. Ci parli di questo bello ed importante progetto, particolarmente edificante per il periodo che stiamo vivendo. Oltre a essere motivo di orgoglio, la circostanza che questa iniziativa abbia attraversato un quarto di secolo, senza mai fermarsi, nemmeno per una pandemia, racconta lo spirito, con il quale la Comunità politica e umana, che rappresento, concepisce la politica. Per noi, la politica rappresenta la più alta e la più nobile delle attività, che si possano dedicare agli altri. I giocattoli che ogni anno distribuiamo hanno l’effetto primario di regalare un sorriso, ai bambini che provengono dalle realtà più disa-

giate del territorio; ma nel nostro approccio acquisiscono anche una valenza simbolica: noi continuiamo a credere che la politica possa contribuire a migliorare la vita di tanti. Molte generazioni di militanti hanno messo il cuore, nell’organizzazione di questa iniziativa, che negli ultimi anni è stata affidata alla creatività di Nancy Torelli, la quale a questo giro ha escogitato una novità, per replicare gli effetti tradizionali, nel rispetto però delle misure precauzionali. I militanti hanno escluso i contatti diretti, con quanti hanno voluto contribuire, attivando un “Salvadanaio Solidale”, presso lo storico negozio di giocattoli della città, Ciader. Il contributo può essere lasciato direttamente in negozio, in totale sicurezza, come in totale sicurezza sarà effettuata la distribuzione. Oltre che ai cittadini, un ringraziamento speciale va rivolto ai tanti operatori del commercio e le realtà associative del territorio, i quali col loro sostegno contribuiscono in maniera determinante al successo dell’iniziativa e ne testimoniano la bontà. Nel ringraziare il Dott. Luca Scancariello per l’intervista concessaci e per le Sue ponderate riflessioni sul periodo che stiamo vivendo, come Italiani e come cives di una città al tracollo, l’iniziativa di Fratelli d’Italia di Casoria, Operazione Befana, che ci accompagna fedelmente da venticinque anni, durante i quali non ha mai conosciuto sosta, continua ad esserci e, con essa, la scelta consapevole e consolidata di non dimenticare coloro i quali sono forse il bene più prezioso che ci circonda, perché scevro da sovrastrutture mentali e giochi di potere: i Bambini, la cui gioia è, semplicemente, il gioco.

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IMMA CASTRONUOVO

La Make up artist Rosa Coppola vola in Russia, a rappresentare l’Italia e la sua “Grande Bellezza”!

Rosa Coppola, l’affascinante titolare del Salone di Bellezza Lookmaker, in Casoria, rappresenterà l’Italia in una prestigiosa competizione che vede sfidarsi i migliori esperti di trucco e parrucco in una nuova edizione della “Missione mondiale GK acconciatori”, campionato internazionale del settore, organizzato dallo stylist di fama mondiale Georgiy Kot, che si terrà a Sochi, in Russia. Nella scorsa edizione, l’Italia si è classificata quarta ma, quest’anno, a rappresentarci, abbiamo una indomita professionista che è pronta a dar battaglia: Rosa Coppola, trentasette anni, e già un consolidato Know-how di settore, che abbiamo intervistato per i nostri lettori. Immagino Le abbiano già detto che la Sua somiglianza con Monica Bellucci è straordinaria! La sua bellezza è pari alla sua perizia: ci racconti di Lei, dei Suoi sogni, dei Suoi progetti. Ho cominciato all’età di 14 anni con l’estetica Sirio Aja di Casoria da Patrizia Guarino e contemporaneamente frequentavo le lezioni di danza da Enzo Paolo Turchi. A 17 anni poi mi sono perfezionata presso L’Accademia per parrucchieri di Maurizio Serretti, a Pisa e, dopo alcuni anni di gavetta in Toscana, sono tornata a Napoli dove ho aperto il mio primo centro di bellezza, divenendo nel 2013 la prima look-maker campana. Ho conseguito anche un master class in make-up sposa con il coach Gianluca Pinto, truccatore Rai. In seguito, ho inaugurato un altro centro, specializzato in wedding che ha subito riscosso grande successo di pubblico tanto che tra le mie clienti ho anche molte modelle e molte donne di spettacolo che mi gratificano con la loro assidua frequentazione nel mio salone. Anzi, ne approfitto per ringraziarle per la loro fiducia e stima nelle mie capacità; tra le altre, un affettuoso saluto alle sorelle Lisa e Anna Fusco, care amiche oltrechè affezionate clienti”. Ci parli della Sua partecipazione alle selezioni che si sono tenute a Pae-

stum, e che l’hanno portata alla meritata vittoria nella Sezione “MaKe Up Artist” di questo prestigioso Campionato. E’ stata un’emozione fortissima, da togliere il fiato, l’aver appreso di essermi classificata al primo posto, con giudizio unanime di tutta la prestigiosa Commissione che presiedeva l’evento; eravamo a Paestum, a sfidarci in una superba sfida per vincere il “Mr Hair Artist Awards”, campionato nazionale di acconciatura. Io facevo e faccio parte della squadra capitanata magistralmente da “Mister Serrone” e, in palio per i vincitori, un posto di diritto nella Nazionale Italiana, che nel 2021 approderà nuovamente in Russia, Covid permettendo. Quali sono i Suoi prossimi impegni? Prossimamente parteciperò, in qualità di lookmaker, a Sanremo, dove mi prenderò cura di cantanti vip nel “salotto delle celebrità”, un angolo dove avrò la possibilità di preparare tre note celebrità…tutto l’anno, ho tanti corsi di aggiornamento che ritengo siano necessari per migliorare la mia professione e per offrire alle mie clienti, che si recano nel mio centro di bellezza “Lookmaker” a Casoria in via Principe di Piemonte n.69, sempre gli ultimi trend del settore.

E i Suoi progetti ? Un sogno nel cassetto? Beh, in verità un sogno l’ho tirato fuori dal cassetto e, finalmente, dopo anni di impegno, sono riuscita a realizzarlo: ho creato una mia linea make up, una collezione gioiello in collaborazione con una nota azienda farmaceutica che prossimamente sarà disponibile in tutte le farmacie italiane ed in tutto il mondo; si tratta di una linea che è un connubio tra un make up artistico e terapeutico, che potrà essere utilizzata da professionisti e non, è una linea prestigiosa, naturale e vegetale, di altissima qualità. Le prime clienti che la testeranno saranno le note “soubrettine Lisa e Anna Fusco”, che ne saranno anche le madrine della collezione. Porterò il mio marchio in Russia alla Finalissima Mondiale del Festival Georgiy Kot. E noi, facciamo il nostro più grande “in bocca al lupo” a questa splendida Make up Artist e Acconciatrice che, con caparbia determinazione e un assiduo lavoro, ha saputo sfoderare il meglio delle sue capacità, regalando, anche a Noi, Italia, il prestigio di essere rappresentati in Russia, a magnificare la Grande Bellezza!

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16 GENNARO MOSCA

HANNO CRITICATO PERFINO LUI

De Luca seduto sulla sedia del Cotugno che aspetta il vaccino. La foto ha fatto il giro del web. Ne hanno parlato anche i tiggì. Poi, subito dopo la vaccinazione, l’altra foto che lo ritrae sereno, come a dire: «state tranquilli, questo vaccino fa solo bene.» La Destra, i Grillini e altre voci critiche: apriti cielo! Tutti a sentenziare: «Il solito Governatore capo-popolo e sceriffo. Si è fatto avanti da furbetto e ha sottratto una dose agli Operatori Sanitari che la stanno aspettando come il pane per sopravvivere. Si mettesse in fila come gli altri!» Ahimè, questa è l’Italia delle critiche inutili e dannose. Come quando Bearzot vinse i mondiali di Spagna ’82 e vide nel grande Pablito il goleador che ci avrebbe dato la Coppa, eppure il C.T. fu criticato, perché Rossi era un calciatore finito, non era in forma, e altre simili stupidaggini. Grande Bearzot, ancora ringrazio la tua testardaggine di buon friulano per le emozioni che grazie a Rossi ci hai regalato. O come quando Craxi, nella ‘crisi di Sigonella’ per i terroristi che avevano sequestrato la nave Achille Lauro, si oppose alla loro immediata estradizione in USA, con un gesto di grande dignità politica e orgoglio italiano, ma sollevando gli attacchi di chi avrebbe voluto che l’Italia si chinasse di fronte all’alleato americano. Anche in questo caso, la Storia ha dato torto alle opinioni contrarie. L’Italia è il Paese delle critiche a tutti, nessuno escluso. Forse sarà la troppa democrazia, o la possibilità per ognuno di diffondere il pensiero su Tweet, Instagram o Facebook, o come me su questo bel settimanale, bontà del buon Lettore. Così, nel caso delle prime vaccinazioni in Campania, una parte dello schieramento politico nazionale delle voci ‘contro’ si è ritrovata a dare addosso ‘o Governatore, tacciandolo di protervia, furbizia e spocchia, che in una parola a Napoli chiamiamo: ‘suvirchiaria.’ A me, la prospettiva di questi critici appare irragionevole, infondata e contaminata da una certa faziosità.

IL GRILLO

PARLANTE

Irragionevole, perché il giorno 26 dicembre sono giunte 9.650 dosi, e dal 29 ne stanno arrivando 470 mila a settimana. Allora, fermandosi a contare a questa prima settimana (480 mila dosi in totale), De Luca ha ‘sottratto’ una dose su 480mila, ossia ha interferito per un rapporto pari a 2 su un milione. Per chi non è avvezzo ai numeri, è come se sull’intera popolazione di Napoli (circa un milione) – dico su tutti i napoletani, non solo sugli operatori sanitari, circa 160 mila in Campania – due concittadini dovranno attendere per vaccinarsi una settimana in più. La polemica è infondata, perché non solo quel gesto non ha arrecato nessun

pregiudizio ad alcun operatore sanitario, come ho dimostrato, ma addirittura ha portato un contributo alla campagna per la vaccinazione, perché ci si dovrebbe chiedere quanti tra i nostri concittadini che sono ancora in dubbio, invece proprio vedendo quel gesto si convinceranno, fortunatamente, a vaccinarsi. Fazioso è chi vuol vedere nella vaccinazione di De Luca un atto di egoismo e protervia, perché omette che c’è una polemica sull’efficacia e la sicurezza di questo antidoto che sta investendo tutto il mondo, e occorre una diffusione informativa che spieghi (e dimostri) che il vaccino è sicuro ed efficace. De Luca vaccinandosi ha provato a dimostrarlo, e questo è di certo molto più utile del danno (se proprio lo vogliamo chiamare così) a quei due napoletani che si vaccineranno qualche giorno dopo il previsto. Pur tralasciando questa mia prospettiva, però, secondo quella critica si dovrebbe dire coerentemente che furbetto è stato anche Biden, che grazie alla recente elezione a presidente USA è riuscito a vaccinarsi tra i primi, scavalcando i suoi connazionali. Così Netanyahu in Israele, o la presidente slovacca Caputova, e i tanti altri premier vaccinati per primi. Tutti furbetti. Non vedo però per questi, da noi così lontani, stesso biasimo, perché la critica colpisce soprattutto il vicino, tant’è che ‘Qualcuno’ molti anni fa disse: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria e in casa sua». Insomma, da Bearzot a Craxi e fino al vaccino di De Luca, solo per dirne tre ma ce n’è un’infinità, la critica da noi in Italia – rivolta verso noi stessi italiani – sembra avere una forza insopprimibile, per cui la dobbiamo esprimere sempre, anche quando è inutile o addirittura dannosa. A proposito, quel ‘Qualcuno’ era Gesù, e disse quelle parole perché i fratelli Ebrei criticarono perfino Lui. E sappiamo, a causa di quelle critiche, come andò a finire. E pur se questa è ben altra Storia, al buon Lettore l’opportuna riflessione.

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Maria Cristina Orga

Siamo palle di pelo non palle di pezza… non trattateci come antistress! Ovvero Che vita da cani (anche per noi gatti) in tempo di pandemia!

Ecco. Siamo alle solite. Anche stavolta, anche davanti ad una crisi sanitaria mondiale senza precedenti nell’era globale nessuno si ferma a parlare con noi. Nessuno ci chiede come stiamo, come ci sentiamo, di cosa abbiamo paura. Eh già. Il nostro punto di vista non interessa. In fondo, siamo solo animali. Anzi peggio: da un po’ neanche animali, ma Pets, con una cacofonica traduzione anglofona che può piacere solo agli umani. Noi che siamo l’incarnazione della bellezza e della perfezione in ogni aspetto dell’esistenza arricciamo il pelo fino all’ultima vibrisse davanti a questo cacofonico appellativo. Pets… bleacht! Pronunciarlo fa l’effetto allergenico di una palla di pelo incastrata nella laringe. Impronunciabile. Tutt’al più possono sopportarlo i nostri cugini (acquisiti, beninteso) cani che sono molto più superficiali e un po’ plebei, ad essere onesti, ma non noi. E non perché siamo snob come troppo spesso perfidamente ci definiscono gli invidiosi, bien sure! È un obbligo morale della nostra stirpe felina. Signori si nasce, miei cari, gatti altrettanto. Noblesse oblige. Ad ogni buon conto, non divaghiamo, che perdersi in speculazioni filosofiche è la nostra specialità e la nostra passione e torniamo alla ragione della mia presenza tra queste pagine. Prima di tutto, lasciate che mi presenti: sono Peter, un magnifico soriano dal soffice manto grigio a strisce ton sur ton, e sono candido invece dalla gola in giù, zampette incluse, ho penetranti occhi d’ambra e un orecchio musicale assoluto che utilizzo per sedurre con le mie fusa chiunque mi sia simpatico, senza stare a guardare se abbia due o quattro zampe, purché abbia un’anima da gatto. Meglio se da gatta a dirla tutta perché, anche se solo platonico, sono un grande amatore. Provare per credere. Ah, io sono quello nella foto, in braccio alla mia mamma Imma. E ora finalmente vi dico perché mi sono scomodato a venire fin qui. Oggi è successa una cosa. Me ne stavo raggomitolato bello bello sul mio angolo preferito del tavolo in cucina speculando tra me e me sui massimi sistemi quando ad un certo punto mi

sono trovato davanti un’umana che non avevo mai visto prima. Ho drizzato un orecchio che già basta e avanza come fatica postprandiale per quanto mi riguarda giusto per capire se valeva la pena rivolgerle anche uno sguardo oppure no. L’umana parlava con la mia mamma e dal tono che usavano ho subito fiutato odore di gatta e captato vibrazioni di amicizia e così mi sono degnato di guardarla. Simpatica la micia, ho pensato, mentre mi si avvicinava lentamente guardandomi nelle pupille e con l’ossequio che si deve ad ogni gatto mi proponeva di annusarle la mano chiedendomi se gradivo un contatto fisico con lei. Ma sì, quasi quasi mi lascio accarezzare! Lei prende a sfiorarmi il mantello e continua a parlare con mamma. Hmmm… questa umana ha il tocco felino, mi piace, mi fa venire voglia di fare le fusa…. Ma, ehi! Dove vai? Proprio sul più bello mi molli? ... La seguo con lo sguardo è andata in salotto e mamma le ha fatto spazio sul divano. Lei si è seduta e ha preso uno di quei cosi che gli umani usano per parlarsi o cercare le risposte alle domande perché non sono in grado di comunicare telepaticamente come invece facciamo noi quando abbiamo voglia, ha premuto un pulsante e ha cominciato a fare domande a mamma intrappolando le risposte nel coso. Lo so che si chiama smartphone e che l’umana ha attivato la funzione registratore ma per me non merita nome meno dozzinale di coso e coso lo chiamo. Punto. Comunque ora che si è seduta posso mettermi comodo anch’io, così mi acciambello sulle sue gambe e non smetto di fare le fusa così l’umana non potrà smettere di accarezzarmi neppure volendo. E peraltro non lo vorrà. Infatti lei con una mano tiene il coso e con l’altra mi accarezza e io godo. E intanto ascolto, non si sa mai. Ehi! Parlano di noi! Finalmente! Dovete sapere che la mia mamma è una dottora degli animali (lo so che si direbbe dottoressa, ma dottora mi piace di più!) e l’umana è venuta a farle un’intervista per sapere come ce la passiamo noi, in questa orribile era in cui io mondo è ostaggio di quell’antipatico Sars Covi2,

il virus con la corona, più semplicemente noto come Covid19. Sono moooooolto contento e oltre le fusa inizio anche a fare la pasta sulle cosce dell’umana. Mi piace un mondo quando mamma parla di noi. Dottoressa Paone, come si sono atteggiate le persone nei confronti dei loro animali da compagnia nel corso delle due fasi della pandemia ancora in atto? Nella prima fase, quando ancora non si capiva bene cosa stava succedendo, le persone sono state prese dal panico, anche per colpa delle tante fake news che ipotizzavano che anche il cane o il gatto potessero essere un veicolo di trasmissione del virus, ma fortunatamente nessuno, almeno nella mia esperienza diretta, è stato così scellerato da abbandonare o dare via il suo animale. Voglio tranquillizzare tutti che e sgomberare il campo una volta e per tutte: a tutt’oggi manca qualunque evidenza scientifica a carico degli animali da compagnia che ribadisco, non sono “untori” per gli umani. Numerose pubblicazioni anche molto recenti smentiscono categoricamente che i gatti, individuati da alcuni come vulnerabili al Covid19 e a loro volta veicolo di trasmissione siano responsabili della diffusione del virus. Piuttosto va ricordato che cani e gatti sono vulnerabili ad altri coronavirus noti alla scienza medica già da decenni, che colpiscono prevalentemente le vie gastroenteriche e possono essere molto pericolosi per la loro salute, per cui è sempre un bene operare degli screening periodici e praticare le adeguate profilassi vaccinali ai propri amici a quattro zampe per proteggerli quanto più possibile. La cosa più evidente nel corso della fase uno della pandemia è stato il boom di cinofili, con una valanga di richieste di adozioni, in quanto portare a spasso il cane era una delle pochissime scuse valide per uscire di casa durante il lock down. Nella seconda fase invece i decreti restrittivi sono stati più morbidi e quindi questo fenomeno si è decisamente ridotto. È accaduto invece che chi ha preso il Covid, in forma più o meno grave, oltre a curare se stesso si è fortunatamente


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18 preoccupato anche del benessere del suo animale, assumendo dogsitter o chiedendo a parenti e amici di portare a spasso il cane e di occuparsi del gatto di casa, in modo da preservare la loro routine quotidiana. Ma la relazione fisica di queste persone con i loro animali è cambiata? Hanno evitato, che so, di toccarli, di tenerli accanto a sé? No, anzi. Una volta assodato che cani e gatti non erano veicoli di contagio si sono legati ancora di più ai loro animali e questo non è stato un bene per loro. Infatti ho registrato una crescita esponenziale di patologie da forte stress dovute alla convivenza forzata, all’eccessiva presenza degli umani in casa e addirittura all’overdose di coccole pretese e non richieste. Sin particolare si sono moltiplicati i casi di cistite, disturbi alimentari e crisi d’ansia negli animali i cui umani si erano ammalati di Covid19. C’è stata come dicevo un’impennata di casi di cistite nei gatti e di disturbi gastroenterici, dalla gastrite all’obesità nei cani, disturbi che normalmente si presentano in periodi diversi dell’anno, in genere verso giugno, quando i ritmi in casa cambiano perché le scuole chiudono e i bambini stanno a casa di più, oppure viceversa complice il caldo si esce di più. In ogni caso si alterano i ritmi e si stressano, spesso inconsapevolmente, in modo eccessivo i propri animali. Si può dire che i pets palla di pelo siano stati usati come pupazzi di pezza antistress? Purtroppo sì. Le persone si sono relazionate morbosamente con i loro animali e questi ne hanno assorbito ansie e angosce somatizzando, né più né meno di quanto succede a noi. Ha consigli per riequilibrare questi rapporti? L’unico è normalizzare quanto più possibile le relazioni. Non è vero che il troppo

Laureata con 110 e lode in medicina veterinaria nel luglio del 2000, all’Ateneo Federico II di Napoli dove ha conseguito il dottorato con il massimo dei voti, Imma Paone si è poi specializzata in nutrizione, ha frequentato corsi scivac in nutrizione e alimentazione e in citologia e radiografia, ha preso un master scivac in chirurgia, è autrice di una pubblicazione all’ateneo federiciano sui fattori neutrofici, è stata relatrice in un seminario sulla chirurgia laparoscopica, tiene una rubrica sul benessere degli animali su una rivista web da oltre 7 anni, ha pubblicato il libro “Da grande voglio fare il dottore degli animali” il cui ricavato ha interamente devoluto all’associazione ABETA che sostiene gatti e cani in difficoltà, dirige un ambulatorio veterinario a Portici e uno a Napoli e pratica interventi di chirurgia free lance. Nella foto è con il suo gatto Peter il nostro simpatico narratore.

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amore aiuta, anzi gli animali non hanno bisogno di sentirsi ripetere quanto ti amo o di essere continuamente accarezzati, abbracciati, coinvolti in giochi di cui non hanno voglia. Bisogna essere presenti nei momenti giusti e nei modi giusti. Ci vuole più rispetto. Tutto qua. Poi ci sono una serie di integratori a cui si può ricorrere per riequilibrare gli stati d’animo alterati, come il Feiliway per i gatti o il Direlax per i cani, insomma feromoni e integratori naturali che riequilibrano i livelli di serotonina che, com’è noto, è il neurotrasmettitore che migliora il benessere anche nelle persone. Un altro rimedio molto efficace è la musicoterapia. Come per gli umani, anche per i cani e in particolar modo i gatti ascoltare musica rilassante, come quella da meditazione per capirci, allevia moltissimo lo stress. In rete ci sono delle play list di brani di musica olistica che stimola apposite aree del cervello dei gatti e li aiuta a rilassarsi. Solo dei gatti? La musica rilassante fa bene a tutti gli animali, ma i gatti sono particolarmente sensibili a tutto ciò che trascende la razionalità, assaporano di più il piacere che la musica sa dare e quindi ne traggono maggiore beneficio. Come dire che i cani entrano in relazione e i gatti entrano in vibrazione con l’esistente e con noi umani? In un certo senso potremmo anche dire così. Forte la mia mamma, eh? Ve l’avevo detto io che valeva la pena starla a sentire! D’altronde, a vederla sembra umana, ma lei è una vera gatta! E anche quella che ha fatto le domande come gatta non è male… e anche come accarezzatrice! Miao a tutti. E promettete di non trattarci più come pets… non siamo giocattoli! Con affetto Peter

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FRANCESCO GIAMPIETRO - TERRANOSTRA OCCUPATA

SIETE TUTTI BOCCIATI: ORA ANDATE A CASA!

Il primo cittadino di Casoria in data 19/12/2020 ha annunciato di aver sciolto la giunta comunale che lo aveva sostenuto ed appoggiato dall’inizio del suo mandato ed averne costituito una nuova. La nuova giunta è stata annunciata attraverso un comunicato stampa dopo mesi di totale assenza di qualsiasi azione politica ed amministrativa, cosa a cui, purtroppo, siamo stati ampiamente abituati sul nostro territorio: il calciomercato delle giunte per mantenere maggioranze messe su con accordi politici di convenienza e non di condivisione di prospettive e pratiche è un’abitudine delle amministrazioni locali. A poche ore dal protocollo del decreto sindacale, Francesco Russo e Obiettivo Comune, prendono le distanze e addirittura dicono di apprendere con stupore la presenza del suo nome tra gli assessori da nominare, non essendoci stato negli ultimi giorni alcun confronto effettivo con il suo gruppo politico e, per questo, ha dichiarato di rifiutare la nomina ad assessore. Dopo due giorni il sindaco ha tenuto una conferenza stampa al termine della quale si è tenuto un ulteriore teatrino dell’amministrazione: i consiglieri della maggioranza critici, che già avevano firmato un documento in cui chiedevano l’azzeramento della maggioranza, hanno chiesto di poter fare delle domande al Sindaco che ha preferito letteralmente scappare non sottoponendosi al confronto. La città di Casoria, martoriata come tutti i Comuni dalle restrizioni a causa della pandemia e dai nuovi confronti con la criminalità organizzata del territorio, resta sotto scacco delle incompetenze e dell’inefficacia della classe politica al governo.

Per queste ragioni noi vi bocciamo tutti! Istituzioni locali e regionali che da anni governate col voto di convenienza avete ampiamente dimostrato di non essere in grado di sollevare le sorti della nostra città e portarla verso nuovi splendori ma, anzi, di essere proprio voi i colpevoli della depressione collettiva che attanaglia le nostre città e le nostre vite. Per questo ora dovete andare tutti a casa! Da anni proviamo a confrontarci con le varie amministrazioni sul tema dei Beni Comuni e le risposte sono sempre insufficienti e incompetenti oltra a celare l’interesse personale di non sbloccare la situazione. Ma non è solo questo il tema sul quale siete manchevoli: Il recupero delle strutture abbandonate resta una ferita aperta per la nostra città, la cui cartolina restano le centinaia di aree industriali dismesse abbandonate; il funzionamento delle infrastrutture esistenti per le quali sono stati spesi milioni

Non abbiamo mai sognato il successo

Ma lavoriamo tanto per ottenerlo

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20 di soldi pubblici, come il palasport, che non hanno mai svolto la loro funzione se non parzialmente, come la villa comunale, più volte oggetto di denuncia da parte di comitati cittadini per le condizioni nelle quali verte a fronte degli esosi costi di gestione; cosa dire invece delle politiche sociali a sostegno delle famiglie a rischio, totalmente assenti e tastabili dall’alto livello di senzatetto in città; ancora su salute pubblica e lavoro, altri temi fondamentali eppure totalmente assenti dall’agenda politica di chi negli ultimi trent’anni ha governato la città. Siamo stanchi dei teatrini politici mentre gli e le abitanti della città pagano le conseguenze della vostra incompetenza, siamo stanchi di guardare una città piena di vita spegnersi sotto il peso del clientelismo e della totale assenza di prospettiva.

DOMENICA 3 GENNAIO 2021 Siete tutti bocciati, maggioranza e opposizione, e per questo chiediamo a gran voce di staccare la spina a questo governo malato e moribondo. Non ci interessano i vostri giochi ma solo il bene collettivo e per questo crediamo che la cosa migliore sia porre fine a questa amministrazione sorda e cieca e anche zoppa. La città di Casoria ha bisogno di persone competenti che mettano le loro intelligenze, i loro cuori e anche i loro corpi per andar verso un cambiamento reale e, finalmente, renderci padroni del nostro futuro. Come comunità di Terranostra occupata, da sempre attiva sul territorio, con tutti i suoi uomini e donne, giovani e meno giovani, mossa dalla sfiducia verso le istituzioni per la quale da sempre ha scelto la via dell’autogestione, pretendiamo giustizia per questa città e le sue ed i suoi abitanti.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Nei giorni scorsi Italia Viva ha deciso di appoggiare il Sindaco Raffaele Bene e la sua amministrazione. Con grande responsabilità ha evitato un’ennesima crisi istituzionale al Comune di Casoria. Crisi che, visto il delicato periodo storico che stiamo vivendo, sarebbe stata deleteria e da irresponsabili. Avrebbe aperto scenari già vissuti che la cittadinanza, ora più che mai, non può permettersi. A seguito della convergenza politica è nata l’opportunità di ricoprire una posizione tecnica su proposta di Italia Viva. Ho accettato, su proposta del Sindaco e del partito, l’Assessorato alle politiche sociali, politiche giovanili, pari opportunità e prevenzione del disagio.

È doveroso ringraziare Italia Viva per la fiducia accordatami. Altrettanto doveroso è ringraziare il Sindaco Raffaele Bene che, con grande responsabilità istituzionale, è andato oltre le divergenze politiche che ci hanno segnato in questi anni. Io stessa ho ritenuto opportuno guardare oltre soprattutto per la possibilità di garantire al Comune di Casoria una linea politica diretta, nell’ambito delle politiche sociali e giovanili, con un partito esponente della maggioranza di Governo, in un immediato futuro che, con la ripresa delle attività post-Covid e il Recovery Fund alle porte, sarà ricco di sfide e di opportunità che Casoria non può e non deve perdere. Marianna Riccardi


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teresa d’angelo

“Una donna dalla marcia in più, sia nel lavoro che nella vita col suo manuale d’istruzione per uomini”

Credevo che solo una macchina potesse ingranare tante marce, invece mi sbagliavo, perché c’è una donna che per diventare una piccola imprenditrice dalle grandi ambizioni, veramente ha fatto tanto nella vita. Conoscete Francesca Ferigo? Bé tramite un’intervista molto interessante nel mio format web, “Chiacchierando con”, ho avuto modo di conoscerla. Dopo la Laurea in lingue, Francesca è sempre stata hostess, promoter, curatrice di eventi, fiere, eventi di marketing a Milano. Una donna molto solare, molto comunicativa, a cui piaceva il contatto con le persone, stare tra esse per spiegare e dare inizio al suo grande lavoro di oggi nella sua azienda di Milano. Ama posare per tanti brand, molto sensuale, femminile ma non tocca mai

il volgare. Una donna che sa ciò che vuole, attenta anche al web, una influweb un pó fuori le righe, visto il suo lato più imprenditoriale. Nel suo profilo instagram, cosa che mi ha colpito particolarmente, è “Il manuale d’istruzioni per uomini”, ovvero un manuale composto da nove capitoli, che spiega agli uomini d’oggi come approcciarsi alle donne, quelle caparbie, quelle che parlano con linguaggio sano della mente non solo del corpo, quelle che non si conquistano in una sera al bar. C’è tanto lavoro dietro da fare, e Francesca in questo manuale ha racchiuso anche un pó delle sue esperienze. Oggi le donne possono essere prede molto facili, quando fai vedere un buon portafoglio, ma gli uomini si sbagliano, perché le vere donne che agiscono

di testa, che ambiscono all’amore vero, non guardano né soldi né etichetta. Guardano le buone maniere ma soprattutto il saperci fare, col corteggiamento, col bacio, col primo appuntamento, cose un

pó dimenticate. Se siete curiosi trovate il link in bio, nel profilo della bella Francesca Ferigo, nel quale troverete le giuste risposte per un buon risultato ed anche un ottimo consulto.

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Dottore in scienze dell’Ingegneria Collegio dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Napoli

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24 GIUSEPPE NAVARRA Che cos’è un sogno? Una fuga dalla realtà? Un desiderio di evasione? Un conflitto interno rimosso? Una verità premonitrice come il sogno delle sette vacche grasse e delle sette vacche magre fatto dal Faraone e spiegato da Giuseppe? Forse è tutto questo. Forse no. Da giovane sognavo spesso di volare. In particolare volavo lungo il decumano che portava a Piazza del Gesù, che percorrevo quotidianamente a piedi per frequentare il liceo A. Genovesi. Vivevo inconsciamente un conflitto freudiano che si palesava nelle immagini oniriche? Questo sogno ricorrente era piacevole tant’è che, se mi svegliavo, tentavo di riaddormentarmi per riprendere il volo. Mi scuso per la digressione autobiografica ma mi è servita per sgomberare la confusione che il verbo sognare avrebbe potuto ingenerare se preso nella sua comune accezione. Il sogno di cui parla Papa Francesco è ben altro. E’ il sogno del cambiamento. E’ la capacità di sognare, di immaginare o di anelare ad un futuro ben diverso da quello in cui siamo costretti o ci hanno costretti, a vivere. L’occasione per esporre le sue profonde riflessioni, raccolte poi in “Ritorniamo a Sognare”, gliela dà il giornalista britannico Austen Ivereigh che, nell’intervista dell’8/4/2020, pone al Papa sei cruciali domande: sul Covid 19, sull’isolamento e sui molti problemi che affliggono il mondo moderno. E’ un’articolata disamina del modus vivendi in cui siamo acriticamente immersi, accettato passivamente, indiscusso. “Così va il mondo”si dice, e le

sofferenze patite inducono alla rassegnazione. Come dire che le pandemie ci sono sempre state nei secoli passati e ce ne saranno ancora in quelli a venire. Questa è una visione statica del mondo, che esime l’uomo dalle sue responsabilità. “Il mondo è sempre in gestazione”, afferma il Papa: “Non è una realtà chiusa, impacchettata, «un eccoti il mondo»”. L’evoluzione ne è una prova, mi permetto di aggiungere io. Ma forse non tutti i mali verrebbero per nuocere se da questa crisi ne uscissimo migliori. La pandemia che ha colpito e colpisce l’umanità nei due emisferi è visibile e percepita da tutti perché ha stravolto la nostra esistenza, la vita relazionale, abitudini radicate, mutilato famiglie. Ma cosa dire delle pandemie che ammorbano comunità più ristrette ma non meno gravi? Prenderne coscienza ci indurrebbe a cambiare atteggiamento? Guerre locali combattute per conto terzi e alimentate da paesi produttori di armi micidiali; migliaia di rifugiati sradicati dai loro territori, talvolta malaccolti perché la loro sorte non ci riguarda. Come non ci riguardano i bambini travolti dalla tragedia del loro paese e dei loro genitori. Come non ci riguarda la loro fame. La loro istruzione. Sono coronavirus quasi invisibili, percepiti “en passant”, di sfuggita. Per questi non si fa ricerca se non da parte di sparute organizzazioni umanitarie. Spesso perseguitate nei paesi in cui operano. Occorre perciò discutere di queste pandemie permanenti. «Vieni e discutiamone. Mettiamoci a sognare», dice il Papa. Un antidoto c’è: “ La fratellanza”.

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VALERIA AIELLO

ANTONIO MARIN​O Ospite della XXVI edizione del ​C​oncerto dell’Epifania nella suggestiva Chiesa di Santa Maria La Nova a Napoli​ IN ONDA martedì 5 gennaio 2021 su RAIUNO

Tutto pronto per la XXVI edizione del Concerto dell’Epifani​a ​che​ ​quest’anno vede, tra i grandi ospiti musicali, il giovane e talentuoso Antonio Marino​. Reduce​ ​d​e​lla sua partecipazione ​ ad​ “All Together Now” 2020​, il game show musicale condotto da Michelle Hunziker,​ già in radio, negli store e sulle piattaforme digitali​​con il suo primo singolo “FRIDA”(Pizzicato Music / Believe), ​​​​Marino torna ad abbracciare, in maniera simbolica, il pubblico dal palco di un evento speciale. La sua inconfondibile voce scalderà i cuori della gente a casa, con una originale interpretazione di ‘Almeno Tu nell’universo’​ ​d​i ​Mia Martini​durante il tradizionale concerto dell’Epifania​​ che si svolgerà nella suggestiva Chiesa di Santa Maria La Nova a Napoli. ​​L’evento musicale, prodotto da RAI CULTURA​e​​ organizzato grazie all‘Associazione Oltre il Chiostro onlus di Giuseppe Reale​, sarà trasmesso ​su​ RAIUNO​ ​martedì 5 gennaio 2021 dalle ore 23:15​. ​Nel pieno rispetto dei protocolli sanitari previsti per contrastare la diffusione del Covid-19, l​’evento​ sarà registrat​o​ nei giorni 29 e 30 dicembre, senza la presenza di pubblico. “L’unico modo per superare un momento di sofferenza è passarci attraverso perché dall’altra parte ci sarà sicuramente qualcosa di bello​”, afferma Antonio Marino di fronte a quanto sta vivendo l’intera umanità. Ma è anche il pensiero a cui si è ispirato nel comporre il suo nuovo singolo. “Frida nasce così dalla volontà di amare prima di tutto se stessi per poi accogliere qualcun altro, abbandonando l’idea di un amore tormentato alla Frida Kahlo per sceglierne una decisamente più positiva”. “Frida” è stato scritto e composto da Antonio Marino con Hinca, che ha curato gli arrangiamenti e la produzione artistica, con Francesco Silvestri e la produzione esecutiva di Stefano Silvestri (in arte “Phunk Investigation” noto per l’incredibile lavoro con George Michael - Flawless in classifica in tutto il mondo) anche lui tra gli autori del brano. Registrato al K7 Studio di Bruxelles è un brano in cui si sentono gli anni 80 e le sonorità esprimono a pieno

le atmosfere electro pop e synth tipiche di quegli anni.​ Il video, per la regia di Antonio Levita, nasce da un’idea artistica di Fabio Coconuda conosciuto nel muro di All Together Now​ . La sinergia ha dato vita alla clip musicale ​dal respiro​ cinema​tografico​, con rimandi agli anni ’80​. ​​

Marino, il cui debutto nel mondo dello spettacolo risale al 2002 nel musical “C’era una volta… Scugnizzi​”,​ il musical teatrale di Claudio Mattone​,​ é alla sua 3 esperienza televisiva.​ ​Lo ricordiamo infatti nella prima edizione di X Factor nel 2008 e successivamente tra i semifinalisti di The Voice 2018.

Antonio Marino nasce a Pozzuoli il 26/05/1982 e fin da piccolo dimostra un’evidente propensione verso tutte le forme artistiche. È solo verso i 15 anni però che si delinea la sua passione e predisposizione naturale al canto. Nel 2002 arriva la prima grande occasione. Viene infatti notato da Claudio Mattone che lo vuole nel Musical “C’era una volta Scugnizzi”, spettacolo che lo vedrà impegnato in una tournèe della durata di 3 anni in giro per l’Italia. Seguiranno altre esperienze teatrali come “Gli Innamorati” di Goldoni presso il teatro Bellini di Napoli e il Musical “Mal’Aria” con Serena Rossi. Nel 2008 la prima esperienza televisiva, Antonio viene scelto da Simona Ventura per far parte della sua squadra nella prima edizione di XFactor. Durante questa esperienza si distinguerà per la sua interpretazione del brano di Giorgia “Di sole e d’azzurro”, inserito della compilation di XFactor 2008 e nell’anno successivo pubblica il suo EP “Parti di me”. Per le sue performance a XFactor viene notato dal regista Luca Tommassini che lo vuole al fianco di Lorella Cuccarini nel 2010 nel Musical “Il pianeta proibito”, spettacolo che lo vedrà impegnato in veste di cantante e attore comico. I successivi anni 2011, 2012 e 2013 sono gli anni dei successi Europei, Antonio infatti vince diversi Festival di Musica internazionale in Romania, Russia e Bulgaria e contemporaneamente inizia la sua attività di Vocal Coach che a tutt’oggi svolge con largo consenso di allievi. Nel 2018, precisamente 10 anni dopo, Antonio è tra i protagonisti di The Voice of Italy nella squadra di Cristina Scabbia (dei Lacuna Coil) prima ed in quella di J-Ax dopo, arrivando ad un soffio dalla finale. Nel 2020 torna alla ribalta ed arriva in finale nella terza edizione di “All Together Now”, il game show musicale in onda su Canale 5. Adesso esce il singolo “Frida” per l’etichetta partenopea Pizzicato Music. Il singolo è una produzione Italo-Belga con atmosfere elettropop e synth tipiche degli anni ’80.


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Riparte il servizio di consegna a domicilio dei kit per la raccolta differenziata

Casoria Ambiente sta lavorando in maniera intensa, dopo il restyling dell’identità visiva con il portale costruito a misura delle esigenze dei cittadini e il nuovo logo, si continua con altre iniziative per rendere sempre più pulita e vivibile la città. Nei giorni scorsi è ripartito, dopo quello di diserbo e spazzamento, il servizio di lavaggio di strade e marciapiedi. Nella giornata di ieri, mercoledì 23 dicembre, è ripartita l’attività di distribuzione dei kit della raccolta differenziata, attesa da tanti cittadini dopo che in estate erano stati predisposti alcuni punti. I kit saranno portati nelle vostre case, i nostri operatori, osservando tutte le regole anti-Covid, da ieri, mercoledì 23

dicembre, stanno svolgendo su tutto il territorio il lavoro di consegna a domicilio di strumenti essenziali per differenziare i rifiuti in maniera corretta e rispettare tutte le regole sul conferimento degli stessi nei pressi delle proprie abitazioni. “Siamo felici di aver ripristinato un servizio importante e di essere riusciti, nonostante le difficoltà di questo periodo, a consegnare a domicilio i kit della raccolta differenziata. Affrontare questa problematica nel modo più efficace per aiutare i cttadini è stato uno dei primi obiettivi da quando, il 28 ottobre scorso, ho iniziato la mia avventura alla guida di Casoria Ambiente”, spiega l’amministratore unico Massimo Iodice.

Casoria Ambiente cambia l’identità visiva

Casoria Ambiente cerca di stare al passo con i tempi, di rendere moderna la propria comunicazione visiva, fondamentale anche per la missione quotidiana di tenere pulita la città. Casoria Ambiente fa un regalo di Natale ai cittadini di Casoria svecchiandosi, aggiornando il proprio logo che nel pay-off rivela l’identità di questa scelta. “Facciamo la differenza”, è lo slogan che s’unisce al logo, un quadrifoglio della speranza per guardare al futuro con fiducia e ottimismo, caratteristiche indispensabili in questo momento storico. Il quadrifoglio rappresenta l’identità di Casoria Ambiente, viaggiando tra la sfera onirica e guardando al futuro per il bene e il progresso della comunità e allo stesso tempo del riciclo, il nostro obiettivo per i rifiuti e la strategia da perseguire per rendere la città più pulita e sostenibile sotto il profilo ambientale. Il nuovo logo di Casoria Ambiente s’impone mescolandosi tra il blu, il colore della stabilità, delle certezze che vogliamo dare alla cittadinanza, e il giallo che, invece, emana la dinamicità, l’energia che abbiamo voluto trasmettere anche attraverso il nuovo portale. La crescita della raccolta differenziata,

la tutela dell’ambiente passano per la collaborazione dei cittadini nel rispetto delle regole e soprattutto nello spirito di contribuire al benessere della comunità. Il nuovo portale casoriambiente.it risponde a quest’obiettivo, con la sezione “crea una segnalazione” i cittadini potranno informare l’azienda di eventuali disagi o comunque di ciò che non va nella raccolta dei rifiuti, costruendo un rapporto diretto, d’interazione con l’azienda attraverso il portale. Sul sito si possono trovare tutte le informazioni necessarie per il conferimento dei rifiuti, tutte le informazioni sui materiali, gli orari e i giorni per la raccolta differenziata, il funzionamento dell’isola ecologica, con la sezione ultimi articoli ci sono tutti gli aggiornamenti sulle iniziative di Casoria Ambiente sul

territorio. È un sito semplice, intuitivo, che ha l’obiettivo di rispondere a tutte le domande della cittadinanza in maniera veloce, in pochi minuti si può consultare tutto in merito alla raccolta differenziata con le indicazioni da rispettare per ogni materiale, conoscere il giorno della raccolta del vetro o approfondire lo smaltimento dei rifiuti ingombranti, il funzionamento dell’isola ecologica o del servizio di spazzamento manuale. “Un portale moderno, aggiornato, facilmente consultabile, interattivo, così Casoria Ambiente cerca di realizzare i propri obiettivi: un servizio efficiente, svolto con trasparenza e puntando al coinvolgimento dei cittadini nel nostro lavoro”, dichiara l’amministratore unico Massimo Iodice.


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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Premio “Eroi del Sorriso”, Un trionfo di emozioni. Iannelli ha premiato i ragazzi speciali

Si è svolta, Sabato 26 Dicembre la II Edizione del Premio Internazionale” Eroi del Sorriso” dedicato ai ragazzi speciali. Una bellissima iniziativa ideata dall’ instancabile “Ambasciatore del Sorriso” Angelo Iannelli, da sempre in difesa dei più deboli, che ha voluto rendere visibili gli invisibili e ricordati i dimenticati “nel giorno di Santo Stefano primo martire come tanti ragazzi speciali. In questi mesi di restrizioni e “Lockdown” i ragazzi hanno dato lezione di vita e il Pulcinella del sorriso ha voluto premiare con un diploma di merito tutti i ragazzi affetti da varie sindromi, che con la loro bravura e personalità hanno espresso i proprio ta-

lenti nella musica, nel canto, nel ballo, nella poesia e nella recitazione. I super eroi, hanno avuto modo di esprimere i loro sogni nella realtà, vivendo una giornata indimenticabile insieme ai propri cari, in un momento difficile, inviando le loro performance video sulla seguitissima pagina social Facebook dell’ideatore della kermesse l’attore Angelo Iannelli. Il Premio “Eroi del Sorriso” è stato condotto da presentatori “Speciali”i ragazzi: Francesco Di Maro e Francesca Giovelli, che hanno voluto omaggiare la kermesse con una loro esibizione finale. Testimonial è stato il campione del mondo nazionale paraolimpica ,Francesco Iannelli, ospiti

d’onore gli artisti “speciali” Claudio Torino e Lorenzo Di Marino . Hanno partecipato i seguenti eroi : Pamela Massiel Rodriguez Moya, Ciro Pisco, Federica Scarallo, Davide Di Caterina, Emanuele Avella, Mario Sica, Damiano Arnone, Valeria Visi, Martina Barba, Liliana Arena, Ilenia Zannella, Anna Maria Na-

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varro. Davvero una giornata particolare ricca di emozioni quella vissuta dai ragazzi e dai loro genitori. Ancora una volta il personaggio di questa Pandemia Angelo Iannelli è riuscito a sfidare il Covid 19 con i ragazzi speciali comunicando la grande bellezza della vita e premiandoli da “Eroi”.


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28 Salvatore Iavarone

Consigliere Comunale di Casoria

A casoria si avvii un progetto serio di Mobilità sostenibile

In città arrivano le colonnine per la ricarica elettrica delle auto A Casoria si è completata l’installazione di 7 IdR mod. Juice Pole. Sette punti di ricarica delle AUTO ELETTRICHE, la nostra città diventa più Green. Ecco i sette punti di ricarica pe ròle auto: CASORIA n°1 IDR VIA NENNI CASORIA n°1 IDR VIA MACELLO CASORIA n°1 IDR VIA San Benedetto CASORIA n°2 IDR VIA EUROPA CASORIA n°2 IDR VIA Tenente Formicola Le nostre città si stanno trasformando ad un ritmo sempre più veloce. L’urbanizzazione crescente, le continue evoluzioni tecnologiche, i comportamenti e le abitudini dei cittadini, sempre più trasformate dalla digitalizzazione, influenzano profondamente la vita dei centri urbani e pongono alle nostre città sfide nuove ed importanti ogni giorno. La città «smart» è: più efficiente, più vivibile, più sostenibile e più digitale. Enel X è pronta ad accompagnare le Pubbliche Amministrazioni, le comunità, i cittadini e tutti gli attori dello sviluppo urbano nella transizione verso un nuovo modello di città, offrendo soluzioni che rendono più efficiente l’uso dell’energia e che introducono, allo stesso tempo, servizi innovativi. Per questo anche a Casoria sono state istallate grattuitamante da Enel X le sette colonnine, sperando che si tratti solo di un inizio per incentivare alla mobilità sostenibile. Per l’uso dlle colonnine si è guidati dal display della IdR, occorre preventivamente scaricare l’APP JuicePass, ed agganciare alle proprie coordinate bancarie lo Smart Phone, o richiedere tramite il sito Enel X una scheda di ricarica. Enel X JuicePass è l’App che consente di gestire tutti i servizi di ricarica sulle colonnine pubbliche e private. Si accede all’App registrandosi, oppure tramite il proprio profilo Facebook o Google, o in alternativa come utente anonimo. Si può scegliere la tariffa di ricarica pubblica più adatta alle proprie esigenze. Si può scegliere il tipo di colonnina e trovarla sulla mappa, scoprire gli orari di accesso e i costi, prenotare la ricarica, monitorarla in diretta e consultare lo storico dei propri consumi

L’App funziona con tutte le colonnine pubbliche compatibili con la ricarica di Enel X, ma anche con le infrastrutture private a casa o in ufficio. Per tante persone la mobilità elettrica è ancora un mondo lontano, quasi futuristico, sul quale si sente e si legge un po’ di tutto. La verità è che la mobilità elettrica è già la mobilità del presente. Sulla base dei dati di EVVolumes, il numero di veicoli elettrici nel mondo è di oltre 7,7 milioni, di cui più di 2,25 milioni venduti solo nel 2019. Sebbene questo rappresenti ancora una percentuale limitata rispetto al numero complessivo di veicoli circolanti a livello globale, il parco circolante di veicoli elettrici è cresciuto di circa 40 volte negli ultimi 7 anni. A livello nazionale il mercato delle vetture elettriche è cresciuto nel 2019 del 111% rispetto al 2018 e l’auto più venduta è stata la Smart Fortwo. Questa iniziativa per Casoria deve essere solo un inizio. Si deve mettere in campo un’azione più complessiva sul tema della mobilità sostenibile. Un progetto serio di incentivo alla bicicletta, individuare finanziamenti per la nascita di piste ciclabili, incentivi per l’acquisto di bici, ma anche un servizio di trasporto che sia efficace e duraturo. Questo uno dei temi su cui andrebbe aperto un focus in città, per coinvolgere associazioni e cittadini.

Fondo per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione Finanziamento a fondo perduto una tantum ai comuni italiani per promuovere la diffusione delle piattaforme abilitanti Spid, pagoPA e dell’App IO

Ancora una buona opportunità per la nostra comunità casoriana. Un nuovo bando rivolto ai Comuni per migliorare i servizi, questa volta nel settore della digitalizzazione. Un settore che merita una grande attenzione da parte del Comune, che deve digitalizzare tutti i servizi, migliorando la fruizione soprattutto per quei cittadini che vivono nelle periferie della città Con il presente Avviso si intende promuovere e accelerare, da parte dei Co-

muni, gli interventi di ammodernamento tecnologico da perseguirsi attraverso azioni di tipo materiale, formativo ed

infrastrutturale, con lo scopo di: • diffondere servizi pubblici digitali ispirati alla massima fruibilità da parte dell’utenza; • incentivare i pagamenti digitali facilitando la relazione telematica tra le pubbliche amministrazioni locali e gli utenti; • favorire la trasformazione digitale dei Comuni anche utilizzando le risorse già destinate per lo svolgimento di attività analogiche; • valorizzare le infrastrutture tecnologi-


DOMENICA 3 GENNAIO 2021 che aggreganti sia regionali che private, e le best practice nazionali; garantendo la qualità e la standardizzazione dei servizi offerti al pubblico da parte degli Enti territoriali; • standardizzare a livello nazionale le modalità elettroniche di pagamento verso il settore pubblico e i servizi di pubblica utilità, uniformando le user experience e contribuendo alla riduzione del digital divide; • uniformare e semplificare le modalità di accesso ai servizi online attraverso SPID, evitando al cittadino di dover gestire molteplici credenziali di accesso. Possono partecipare e richiedere il

29 contributo tutti i Comuni italiani che devono effettuare o completare la migrazione alla piattaforma pagoPA, l’adesione al sistema SPID e l’integrazione all’App IO, fatta eccezione per i Comuni che sono ricompresi in accordi Regionali con finalità analoghe a quelle individuate dall’Avviso Pubblico. Tali contributi sono intesi quale supporto a beneficio dei singoli Comuni, chiamati a espletare le attività necessarie per: - rendere accessibili i propri servizi attraverso il sistema SPID; - portare a completamento il processo di migrazione dei propri servizi di incasso verso la Piattaforma pagoPA;

- rendere fruibili ai cittadini i propri servizi digitali tramite l’App IO. L’importo del contributo sarà riconosciuto al Comune aderente solo a seguito del conseguimento del risultato atteso, riportato nel bando. Gli importi del contributo per cluster demografici sono i seguenti: Basso (0 - 5.000 abitanti) € 3.900 Medio Basso (5.000 - 40.000 abitanti) € 7.950 Medio Alto (40.000 - 200.000 abitanti) € 11.850 Alto (> 200.000 abitanti) € 50.000 Le domande devono essere presentate entro il 15 gennaio 2021.

Finanziamento per interventi di bonifica di edifici pubblici contaminati da amianto

Ancora finanziamanti per i Comuni, questa volta è il Ministero dell’Ambiente guidato da Sergio Costa, che permette ai Comuni proprietari di edifici con amianto di finanziare progetti di rimozione dell’amianto. A Casoria bisognerebbe promuovere un progetto di censimento di Amianto su edifici pubblici e privati su tutto il territorio e promuovere la rimozione. Con questo articolo riporto le informazioni utili per i Comuni per accedere al finanziamento. Con l’art. 56, co. 7, della Legge 28 dicembre 2015, n. 221 (cd. “collegato ambiente”), è stata prevista l’istituzione, presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (“MATTM”), di un Fondo per la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di bonifica di beni contaminati da amianto, al fine di promuovere la realizzazione di interventi di bonifica di edifici pubblici contaminati da amianto, con una dotazione finanziaria di 5,536 milioni di euro per l’anno 2016 e di 6,018 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018. Con successivo decreto del MATTM del 21 settembre 2016, in attuazione del predetto articolo, sono state regolate le modalità generali di funzionamento del fondo ed individuati i criteri di priorità per l’assegnazione dei finanziamenti. Il decreto stabilisce che il fondo è finalizzato a finanziare i costi per la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di bonifica mediante rimozione e smaltimento dell’amianto e dei manufatti in cemento-amianto su edifici e strutture pubbliche insistenti nel territo-

rio nazionale, rimandando a bandi pubblicati su base annuale per il dettaglio delle procedure di assegnazione. In particolare, il decreto stabilisce, ai fini della valutazione delle domande, i seguenti criteri di priorità:  interventi relativi ad edifici pubblici collocati all’interno, nei pressi o comunque entro un raggio non superiore a 100 metri da asili, scuole, parchi gioco, strutture di accoglienza socioassistenziali, ospedali, impianti sportivi;  interventi relativi ad edifici pubblici per i quali esistono segnalazioni da parte di enti di controllo sanitario e/o di tutela ambientale e/o di altri enti e amministrazioni in merito alla presenza di amianto;  interventi relativi ad edifici pubblici per i quali si prevede un progetto cantierabile in 12 mesi dall’erogazione del contributo;  interventi relativi ad edifici pubblici collocati all’interno di un Sito

di Interesse Nazionale e/o inseriti nella mappatura dell’amianto ai sensi del Decreto Ministeriale n.101 del 18 marzo 2003. In attuazione di quanto previsto dal decreto, il MATTM ha emanato, con riferimento all’annualità 2018, il bando (D.D. n. 486 del 13 dicembre 2019), nel quale sono definiti ulteriori dettagli sulle modalità di accesso delle domande, sui criteri di valutazione e formazione della graduatoria e di finanziamento, nonchè forniti gli allegati tecnici per la definizione della documentazione di supporto alla domanda. Con riferimento all’annualità 2018, il MATTM, con Decreto n. 486/2019 del 13 dicembre 2019, ha emanato il nuovo Bando per la progettazione degli interventi di rimozione dell’amianto dagli edifici pubblici, con priorità agli edifici scolastici e alle situazioni di particolare rischio (amianto friabile).


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30 AMEDEO GORIA Ho sfogliato con piacere “Casoria 2”, immergendomi per qualche minuto nella vostra realta’, fra difficolta’ purtroppo ovvie e grande voglia di ripartire. Nell’hinterland partenopeo ho passato settimane anni fa, quando recitai nel film ‘Annarè’’ con Gigi d’Alessio, Biagio Izzo, Fabio Testi, Orso Maria Guerrini, Maria Monse’... alloggiavamo a Giugliano, nel megahotel “La Lanterna”, e ricordo giornate intense, a volte caotiche, dense di varia umanita’. Ho poi seguito il Napoli spesso, ho condotto per canale 34 ‘number 2’ con una Serena Autieri allora cantante e non ancora attrice. E insomma ho trascorso momenti divertenti e curiosi, per me piemontese amante, però, del caldo e dei colori del sud. Sul Napoli calcio ho poco da dire. Può conquistare un posto nella prossima Champions League, ma deve acquisire

una continuità manifestata solo nelle prime 4 partite giocate (quella con la Juventus sarà recuperata). Peccato, perchè in un campionato senza apparente padrone l’obiettivo-scudetto poteva essere perseguito...ma il tempo non manca, anche se le due milanesi hanno motivazioni forti. Nel mondo del calcio ho ambientato il mio giallo ‘il sacrificio del re’, con un investigatore che cerca di trovare il presidente della squadra di calcio di cui è tifoso inspiegabilmente scomparso. Gli ingredienti del thriller ci sono tutti, e anche un risvolto gossip con un bacio fra i due gioielli del club che scatena proteste e rivolte degli Ultras. Il finale è molto a sorpresa. Il romanzo è nelle librerie e nei bookstore on line, da ibs ad amazon... Vi ringrazio. Buona lettura e un 2021 di rivincite e tanta fortuna.

Un anno fa ci lasciava Vito Molaro, nel suo ricordo contro la Fibrosi Cistica L’attore e figurazione speciale recitò in “Un Posto Al Sole’’ e altre piccole parti tra tv e videoclip aveva 28 anni, originario di Tufino, una vita spezzata negli anni migliori. Esattamente un anno fa ci lasciava l’attore e figurazione speciale, 1 gennaio 2020, una data che non si può dimenticare, eppure in questo giorno speciale si è un ragazzo solare e umile. Il legame tra Benny e Vito Molaro, non è solo quello tra due fratelli entrambi con la passione per la tv. Benny Molaro sta portando i progetti a nome dei Fratelli Molaro anche in memoria del fra-

Abbiamo salutato Andrea Nasti, per molti il “ragioniere”.

Uomo di grande umanità, integrità morale e professionale e di amore verso il prossimo. Nel ricordo di alcune persone presenti alla Basilica di San Mauro, una persona sempre disponibile che ha diretto i Pubblici Uffici del Comune di Casoria in cui ha prestato servizio, con giustizia, equità e lodevole dedizione. Resta nel cuore dei nipoti e dei suoi cari a cui ha dato esempio di generosità e affetto incondizionati. I nipoti ricordano, in particolare, i tanti conoscenti che incrociava durante le passeggiate in strada e con i quali scambiava solo un saluto o si intratteneva per un confronto. Tutti conserveranno un bel ricordo del “ragioniere” o comunque qualcosa che, nel cuore di tutti, sarà sempre ricordata con un sorriso.

tello Vito. Che lottava dalla nascita contro la Fibrosi Cistica questa malattia bestiale. Nonostante la malattia, Vito sino all’ultimo momento, ha pensato al suo lavoro. Il suo coraggio, come quello di tanti altri leoni. Nel suo ultimo messaggio, postato la notte di San Silvestro, ha scritto “Il leone è ferito, ma non è morto”. Tutto questo è accaduto al Policlinico Umberto I Roma dove era in cura presso L’unità Operativa Fibrosi Cistica diretta dal dott. Giuseppe Cimino.

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Direttore: Claudio Filippini Registrazione Tribunale di Napoli n. 4942 del 5 marzo 1998 Autorizzazione del 7 marzo 2007 Direzione e Redazione: Comune di Casavatore, Piazza Gaspare Di Nocera, 1 Casavatore (Na) Tel. 081 2360201 - stampacasavatore@libero.it

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Registrazione Tribunale di Napoli n. 4942 del 5 marzo 1998 Direttore: Claudio Filippini Autorizzazione del 7 marzo 2007 Registrazione Tribunale di Napoli n. 4942 del 5 marzo 1998 Direzione e Redazione: Comune di Piazza Gaspare Di Nocera, 1 Casavatore (Na) Autorizzazione delCasavatore, 7 marzo 2007 Tel. 081 2360201 - stampacasavatore@libero.it Direzione e Redazione: Comune di Casavatore, Piazza Gaspare Di Nocera, 1 Casavatore (Na) Tel. 081 2360201 stampacasavatore@libero.it Testata- giornalistica associata all’U.S.P.I

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NOTA STAMPA Autore

ufficio Stampa

Data

29 dicembre 2020

Titolo

Daniele Esposito eletto vicepresidente del consiglio comunale.

Il consiglio comunale, riunito stamane presso la sala consiliare del municipio, ha eletto il vicepresidente dell’assemblea civica. Il neo eletto è il consigliere Daniele Esposito, rappresentante di “Liberiamoci Adesso” che sostiene la coalizione di governo guidata dal sindaco Vito Marino.. Esposito è stato eletto alla seconda sessione di votazione con i dieci voti dei componenti della maggioranza presenti in aula; i componenti della minoranza consiliare hanno invece votato scheda bianca. L’assemblea civica ha anche approvato i verbali della seduta consiliare dello scorso 15 dicembre, con l’astensione del consigliere Palmentieri perché assente ai lavori di quella seduta. A maggioranza è invece passata la deliberazione relativa alla rilevazione annuale dell’assenza di società partecipate. Il consiglio comunale ha inoltre dibattuto sulle comunicazioni effettuate dal sindaco Marino in materia di misure di contrasto al Covid-19.

______________________________________________________________________ Claudio Filippini – capo ufficio Stampa

Informazione istituzionale

Autore ufficio Stampa ufficio Stampa Data 30 dicembre 2020 Data 30 dicembre 2020 Titolo Memorandum del sindaco: invece dei fuochi, una candela per illuminare chi è stato Memorandum del Covid. sindaco: invece dei fuochi, una candela per illuminare chi è stato Titolo colpito dal colpito dal Covid. Autore

Un “memorandum” per trascorrere in serenità le prossime festività, con lo sguardo rivolto a fine Un “memorandum” per trascorrere prossime sguardo anno ed al prossimo 1 gennaio:inè serenità la letteraleaperta che ilfestività, sindaco con VitoloMarino ha rivolto rivolto aaifine cittadini in anno edvista al prossimo 1 gennaio: è la lettera aperta che il sindaco Vito Marino ha rivolto ai cittadini in delle giornate del 31 dicembre e di Capodanno 2021. vista delle“Desidero giornate del 31 dicembre e di inviare ai cittadini diCapodanno Casavatore,2021. oltre agli auguri per un 2021 ricco almeno di speranza, “Desidero inviarememorandum ai cittadini di Casavatore, oltre in agliserenità, auguri per un 2021 ricco almenohadiesordito speranza,il primo un piccolo per trascorrere, le prossime festività”, un piccolo memorandum per trascorrere, in serenità, prossime ha esordito il primo cittadino nel testo pubblicato sulla home page dellesito Internetfestività”, del municipio. cittadino nel testo pubblicato home page del sitoeInternet delinvitati municipio. Il primo appello è sulla rivolto a commercianti cittadini, a non vendere ed acquistare botti Il primo appellovietati è rivolto commercianti cittadini, a non anche vendere acquistare botti esplodenti, conal’ordinanza 481edello scorsoinvitati 9 dicembre, in ed considerazione del trauma esplodenti, con l’ordinanza 481 dello scorso 9 dicembre, anche in considerazione del trauma che vietati possono provocare a persone ed animali. che possono provocare a persone ed ai animali. Il secondo è quello legato tradizionali spari di fine anno. Il secondo è quello legato ai itradizionali spari di in fine anno. “Invece di accendere fuochi pirotecnici, considerazione dell’epidemia sanitaria in corso sarebbe “Invece di ricordare accenderequanti i fuochi pirotecnici, in considerazione sanitaria corso sarebbe bello sono stati affetti dalla sofferenzadell’epidemia del coronavirus e sonoinanche morti a seguito bello ricordare quanti sono stati affetti dalla sofferenza del coronavirus anche morti a seguito del virus. Invito pertanto i cittadini ad accendere, a fine anno, esusono tutto il territorio comunale, una del virus. Invitoper pertanto i cittadini ad accendere, fine anno, su unalasciato, candela illuminare la memoria dei nostria concittadini e ditutto tutteil leterritorio persone comunale, che ci hanno candelainper illuminare la memoria dei nostri concittadini e di tutteMarino. le persone che ci hanno lasciato, modo così tragico, nel 2020”, ha sottolineato il sindaco in modo così tragico, nel 2020”, ha sottolineato il sindaco Marino. 1 gennaio 2021 il servizio di raccolta Infine, il primo cittadino ha ricordato che venerdì Infine, il primo della cittadino ha ricordato cheutenze venerdì 1 gennaio 2021 il servizio di raccolta differenziata frazione umida delle domestiche e commerciali si svolgerà regolarmente differenziata umidaladelle utenze domestiche commerciali si svolgerà regolarmente mentredella non frazione sarà effettuata raccolta degli imballaggie in carta e cartone delle utenze commerciali, né mentre non sarà effettuata la raccolta degli imballaggi carta e cartone delle commerciali, quella degli ingombranti, invitando gli utenti a in non lasciare questi tipiutenze di rifiuti all’aperto. né quella degli ingombranti, invitando gli utenti a non lasciare questi tipi di rifiuti all’aperto. ______________________________________________________________________ ______________________________________________________________________ Claudio Filippini – capo ufficio Stampa Claudio Filippini – capo ufficio Stampa

PER LA TUA PUBBLICITA’ 3384356954 3404820171 Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari.

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

Editore CASORIA DUE s. a. s società messa in liquidazione

Direttore Responsabile: Ferdinando Troise WEB: C&C CENTRO STAMPE SRL - CASORIA Questo numero è stato chiuso il 30 dicembre 2020

Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità S.S. Sannitica, 9 - 80026 Casoria (NA) - Tel. /Fax 08118254028 email: casoriadue@libero. it


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