Domenica 31 Gennaio

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DOMENICA 31 GENNAIO 2021

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Settimanale di Informazione

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ANNO XIX - N° 05 - DOMENICA 31 GENNAIO 2021

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LO SCASSABOLLE di MICHELE MITRAGLIA

CALCIO E POLITICA: DISSESTO FINANZIARIO, ECONOMICO, AMMINISTRATIVO E SOCIALE. Dunque la situazione è esattamente questa: un ragazzino va all’edicola di Pietro a via Enrico Caruso e compra le figurine. Nelle figurine ci sono i Politano e gli Insigne. Poi il ragazzino comincia a trafficare. L’altro giorno per avere un Insigne ci sono voluti 10 Politano. Anche grazie a questi divertenti paragoni il calcio sopravvive ai suoi debiti che sono veramente impressionanti. Chi sostiene che il calcio fino ad oggi è andato benissimo mente spudoratamente. Il calcio ha avuto amministrazioni nordiste fino ad oggi. E’ stato spinto, con la collaborazione di tutti meno che di noi, sull’orlo della bancarotta. I vertici delle tante Leghe professionistiche intanto hanno smesso di camminare con una borsetta sotto il braccio piena di polizze, abbandonando nelle mani di Del Pino e Di Siervo il fradicio galeone che sapete ma tutti sperano di ritornare nel calcio che conta. I quali fanno i discorsi che suggerisce la ragion di….. danaro settentrionale. Amministrato il calcio in questo malo

modo nessuno mai che abbia tenuto conto della mezza Italia in catene e schiava dell’altra mezza che invece lucrava e lucra! Ora che Insigne venga ad allietare il Napoli credo che possa essere episodio estremamente importante. La mezza Italia schiava si raccatta dove e come può e poiché il suo campione napoletano, ricco di fondamentali, lo chiama in

zona sud. E gli sta dando gli onori e la gloria di un club che appartiene ad una città che dovrebbe capire benissimo che giocare in sottordine a Roma è da idiota puri. Lorenzo è la delizia di tantissimi napoletani come dimostra il magnifico striscione a lui regalato dalla Curva B ed è la croce di pochi ma fastidiosi contrari al piede d’opera locale. continua a pag. 4


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4 SEGUE da pag. 3

SOMMELLA – POSILLIPO – JUVENTUS Le scoperte che si fanno a Napoli, se solo un tantino ci si mantiene a contatto con la realtà e non ci si barrica dietro le scrivanie, sono incredibili. A Posillipo ci sono rigurgiti juventini comprensibili. Poiché Napoli e, semmai, per reazione, minimo di attenzione quel quartiere (30.000 abitanti) che non abbia in grande considerazione il Napoli e semmai, per reazione, tifi Juventus. La scoperta l’ho fatta ingoiando cibo, in una giornata di frenetico lavoro, al ristorante Rosiello. Per fortuna al ristorante di Salvatore Varriale ed i suoi figli si mangia a quel dio biondo e si lascia perdonare tutto. Le divertenti polemiche che si svolgono quando ci si siede ai tavoli dei ristoranti certo guadagnano simpatie. Valerio raccomanda alle stampe le poesie di Giovanni Cresci. La raccomandazione è giustificata dal fatto che Giovanni capisce di leggi come Tito Augusto…. Di ben diversa inclinazione è Ernesto Apuzzo, straordinario centravanti da giovane con la Lazio, osservatore per conto di Francesco Totti. Apuzzo è convinto che Zielinski dovrebbe giocare più avanti e Mertens incoraggiato per questa ….. fine di campionato. Comunque è un segno di salute che Napoli riesca ad esprimere tanto. Mi tengo lontano da questo ennesimo gioco al massacro sull’ennesimo allenatore venuto a Napoli. Si iniziò con Ventura proseguendo con tutti gli altri: Reja, Donadoni, Mazzarri, Benitez, Sarri, Ancelotti. Adesso tocca a Gattuso essere massacrato. I risultati? Boh! Può darsi ma non ci credo. GRAZIE CASORIA? Cosa dire? Grazie Casoria e salute ai Primitivo e ai loro celebri reattori. Ma resto di un avviso. Finché non saranno uniti, congiunti i sei km che dividono l’agglomerato urbano della Città di Casoria dalla sua Frazione (o sezione distaccata di stato civile) Arpino sotto tutti i profili e cioè, politico, amministrativo, sociale, religioso, etico, questa Città, non avrà mai un futuro sostenibile. C’entra la propaganda, c’entra in

questa azione una proiezione più ampia, che certo Bene possiede. La possedevano anche tutti i suoi predecessori ma dal dopoguerra ad oggi mai uno di loro che avesse iniziato una operazione di congiungimento tra queste due realtà. L’agglomerato urbano di Casoria è di 4 kmq con 50 mila abitanti poi avviandosi per la Circumvallazione Esterna di Napoli o per la strada dell’Aeroporto dedicata, bontà loro, a Giovanni Pascoli, si arriva ad Arpino in cui vivono 30 mila persone. Il tutto, questa frastagliata Città, è di 12 kmq. Inizino Raffaele Bene, i suoi assessori, i consiglieri comunali, i Settori ed i Servizi Comunali se vogliono evitare l’ennesimo fallimento. Occorrono idee, proposte, pensieri, riflessioni da attuare subito e quanto prima. Non può una amministrazione di un Comune così importante nello scacchiere della cintura napoletana ridursi ad attuare prima il dissesto economico e finanziario e poi, subito dopo, riconoscendo a se stesso, alla sua platea politica consiliare e non, ai suoi cittadini la PROPRIA INCAPACITA’ A RISCUOTERE, votare in consiglio comunale la esternalizzazione (o privatizzazione) della riscossione dei tributi comunali. Il Sindaco ed i Consiglieri Comunali (tutti) sono stati delegati dal voto popolare a risolvere i problemi ed a disegnare una CITTA’ MIGLIORE. DISSESTO: Condizione di squilibrio, d’instabilità, e più spesso, cattive condizioni economiche. Il vocabolario della Treccani sostiene che si arriva al dissesto riducendosi in cattivo stato economico con amministrazioni sregolate. La Città, quella perbene (stragrande maggioranza) è stanca di chiedere a tutti coloro che hanno avuto incarichi amministrativi pubblici dal 1945 ad oggi la loro REMISSIONE DEI PECCATI ma chiede a questi di oggi IDEE, PROPOSTE E FATTI REALIZZABILI. COMUNE DI CASORIA L’Ente Locale “Comune di Casoria” non ha divulgazione; non cammina con le idee; molte parole; pochissime pieghe politiche. Pubbliche relazioni zero. Si vince solo con le p.r. Bene va rigenerato. Occorre rilanciare Casoria. Stesso bisogno per i suoi Assessorati. Andrea Capano ne è divenuto il presidente. E’suf-

ficiente questo per restituire a Casoria una verginità che ha perduto dopo anni di malgoverno? Occorrono idee; ne ha Bene? E riesce a metterle in pratica? E se non ne ha perché non cerca il colloquio? Questi nostri assessori. Spesso ritengono che la collaborazione sia loro dovuta. Non è esatto. Collaborazione implica il rapporto di due parti, non solo di una. Il Comune di Casoria, DOVREBBE lanciare un’idea che potrebbe restituirle quelle simpatie che ha perduto, spostando anche parecchio la natura del suo pubblico. Bene e la sua Giunta Municipale potrebbero, dovrebbero e ne avrebbero bisogno di attraversare tutti i quartieri e incontrare tutti. La nuova Casoria deve rinascere (come da anni questo settimanale propone) dalle viscere stesse della città. La sfida di Bene è destinata, se l’applicazione non mancherà, a lasciare il segno. Abbandonato il tronetto e la camera dei bottoni un Sindaco deve accingersi a percorrere i vicoli: quartiere per quartiere. La editoria nostra (Casoriadue e Nanotv) destinata a svolgere un ruolo determinante. CONTROPOLITICA Don Michele presidente adesso, parla e spara. Anche la storia ro guappo ‘e Antignano che disse fatt’e renza purtuà, mi racconta. Non parla del pernacchio, però. Vuole la sua Casoria in prima. Insiste nel dire che a lui interessa la buona gente di casa nostra. Questa non è una questione di anziani o di giovani, questa è una questione di civiltà e di occupazione….. Politica e contropolitica. Ed è lunedì: Ciaramella - Casillo; mai sulla stessa barca, entrambi non eletti nel consiglio regionale. UFFICIO TRIBUTI Peppe elogio: sta facendo uno straordinario lavoro nel settore Entrate. Scintille in Ragioneria e grande riflessione con la concessionaria del database. Casoria meglio o peggio degli altri Comuni? Raffaele gonfia le vene del collo ed esplode amore. Intanto si apprende del nuovo organigramma dei dirigenti di settore Polizio a Roma per una denunzia contro quell’obbrobrio delle piazze di Casoria. Vi basta o no?

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RITA GIAQUINTO

Diatribe al Comune e privatizzazione dell’ufficio tributi : facciamo il punto sulla delibera

Solo, senza ospiti, con un vis-à-vis organizzato nell’ ultima puntata de La Copertina, il Dir. Troise ha affrontato due importanti capitoli che stanno infervorando la vita politica ed amministrativa della città di Casoria: il primo capitolo è dedicato ai giochi tattici che si stanno verificando all’interno di questo Consiglio Comunale; il secondo riguarda la delibera da poco passata nella Giunta Municipale di Casoria relativamente alla esternalizzazione dell’ufficio tributi. Le questioni del primo capitolo sono gli strappi, le tensioni nella maggioranza ed i giochi tattici di troppo. “Se l’attuale, latente crisi dell’amministrazione ha un pregio” – ci racconta il Direttore - “esso è dato dal fatto che, stavolta, anche nella stessa maggioranza, ci si comincia a porre qualche domanda sull’opportunità di proseguire lungo gli impervi sentieri di questa scombinata consiliatura. E ci si comincia ad interrogare sulla convenienza di affidarci ad amministrazioni come questa partorita dal consiglio comunale eletto nel 2019. Una maggioranza che non può più definirsi tale dopo il dissesto dei cinque consiglieri comunali, “Tutto ciò è un male” - sostengono due autorevolissimi ex-Sindaci, ultrasettantenni, convinti che, in una situazione come quella che si è venuta a creare, le elezioni dovrebbero essere addirittura un obbligo. E invece, ci si avvia ad affrontare tantissimi argomenti importanti per Casoria in una condizione di evidente fragilità. I cinque consiglieri comunali di mag-

gioranza, i cosiddetti dissidenti nei confronti del Sindaco e della stessa Giunta municipale, chiedono di ri-azzerare tutto. Le istituzioni amministrative, mortificate oltremodo dall’andamento per niente lineare della consiliatura, sono ormai pressoché prive di quella energia che solitamente proviene dall’investitura popolare”. Insomma, è una situazione difficile quella che ci viene prospettata e che, da qualche mese, si riflette negativamente sulle modalità con cui viene affrontata questa fase di pandemia ed anche sui modi con cui Casoria si accinge a programmare le modalità di utilizzo delle risorse in arrivo dall’Europa, dal Parlamento italiano e dalla stessa Regione Campania. “Solo la reale possibilità di una brusca interruzione” – continua - può far leva sul senso di responsabilità dei consiglieri comunali e costringerli a porre

fine a quei giochi tattici che, a dispetto dell’emergenza da coronavirus, li sta portando, o li ha già portati, sulle sabbie mobili. Tre consiglieri comunali eletti in opposizione a questa amministrazione, Gennaro Fico, eletto nelle file della Lega, Gennaro Troiano, eletto nella lista di Angela Russo Presidente, ed Alessandro Puzone eletto in Forza Italia, tutti e tre hanno sempre esitato di fronte alla prospettiva dell’interruzione anticipata di questa consiliatura e anche del loro mandato di Consigliere Comunale avuto non più di venti mesi fa”. Il Dir. Troise ha interpellato diversi esponenti politici di vari partiti, Fratelli d’Italia, Campania Libera, Potere al Popolo, i Verdi, il PD, la CGL ed altri, sottoponendo loro una obiezione avanzata dai più, e tutti quanti hanno risposto con due domande, una opposta all’altra: “E’ concepibile andare al voto in piena pandemia?”. Ma hanno anche rovesciato la domanda chiedendo: “Come è possibile affrontare tante emergenze di questa città con un esecutivo così indebolito, condannando il paese nei prossimi mesi a consigli comunali senza respiro?”. Purtroppo, lo strappo in seno alla maggioranza venuto alla luce nell’ultimo mese è importante, ed è difficile pensare che, per quanto ben cucito, possa reggere più di qualche settimana. Questo ci condurrà inevitabilmente ad altre lacerazioni e, a quel punto, le elezioni sarebbero inevitabili, e non più il risultato di una scelta meditata e consapevole. Naturalmente, in questa Giunta non si


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6 sono fermati solo alle chiacchiere ed è già in atto il primo provvedimento: si tratta della delibera n.19 del 18/01/2021 che ha per oggetto la esternalizzazione – o privatizzazione – dei tributi e che ha visto la sua nascita nel 2019. L’oggetto preciso della delibera è il seguente: “Modifiche ed integrazioni alla delibera di giunta municipale n.67 del 5 dicembre 2019”. Risale quindi a più di un anno fa la volontà di privatizzare il servizio entrate o ufficio tributi. La delibera è relativa alla esternalizzazione con affidamento in concessione dei servizi di gestione ordinaria, accertamento e riscossione coattiva della tassa sui rifiuti, dell’imposta comunale sulla pubblicità e sui diritti sulle pubbliche affissioni, per la tassa di occupazione di spazi ed aree pubbliche, accertamenti e riscossione coattiva dell’IMU e della TASI, riscossione coattiva dei fitti, dei canoni patrimoniali, e delle violazioni al codice della strada conseguenti alla dichiarazione di dissesto di cui alla delibera del consiglio comunale (non Giunta Municipale) n.22 del 5 agosto 2020. Questa delibera è frutto di una proposta dell’Assessore al bilancio e alla programmazione economica, il Dott.

Francesco Girardi. Il neoassessore alle finanze, a pochissimi giorni dalla sua nomina, debutta con questa delibera che esternalizza, privatizza un intero settore, inserendosi in una discussione politica che va avanti da anni. Per par condicio, abbiamo chiesto il parere all’ufficio tributi su questa delibera. Lo riportiamo ai nostri lettori così come ricevuto, non per entrare nel merito della questione, ma solo per fornire un quadro generale e perché ci è sembrato corretto chiedere l’opinione di chi, quotidianamente, lavora all’ufficio tributi ed al servizio entrate. “E’ una proposta al consiglio, come lo era la delibera del 5 dicembre 2019. Gli interessati stanno tornando all’attacco” – ci dicono dall’ufficio tributi. “Ci sembra che i motivi siano le entrate ordinarie di tutti i tributi al 40%. La media delle entrate ordinarie è al 75%, solo la TARI è al 47% e quindi fa abbassare la suddetta media. Dal 1° gennaio 2021, gli accertamenti sono esecutivi, il coattivo consiste nell’attivare le procedure esecutive già dal 61° giorno successivo alla sua notifica, ovvero fermo amministrativo, pignoramenti presso terzi, ipoteca cautelativa. Il coattivo oggi viene affidato all’agenzia

delle entrate continua l’ufficio tributi. Nel 2020 l’ufficio ha recapitato 31.000 avvisi TARI bonari, mentre, perché nei termini, si stanno per notificare 12.000 avvisi di accertamento per omesso pagamento anno 2015, anche per gli altri tributi. Per gli accertamenti 2013 e 2014, già notificati, si provvederà al coattivo con l’agenzia delle entrate-riscossione. Questa è l’attività dell’ufficio tributi. Oltre al riscontro alle istanze che pervengono a mano, per e-mail e pec, e a quei cittadini che si recano agli uffici”. Chi lavora all’ufficio tributi ci dice che i proponenti l’esternalizzazione non si sono mai documentati su ciò, con tanto di punto esclamativo! Chiudiamo ricordando che il Dr. Girardi è, da pochi giorni, entrato al posto del Dr. Goffredi che ha accompagnato questa amministrazione comunale al dissesto finanziario, amministrativo ed economico. Dissesto non votato dalla Giunta municipale ma dal consiglio comunale, infatti Luigi Goffredi sostiene che non c’è nessun atto di Giunta che evidenzia il dissesto finanziario. Il dissesto finanziario, come afferma l’ex assessore alle finanze, è stato votato dal consiglio comunale.

Non abbiamo mai sognato il successo Ma lavoriamo tanto per ottenerlo

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ANTONIO BOTTA

27 GENNAIO: PER NON DIMENTICARE PER LE VITTIME DELLA SHOAH

“Una pace futura potrà essere veramente tale solo se ogni uomo sarà liberato dall’odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest’odio e l’avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore” scriveva Etty Hillesum, giovane donna uccisa ad Auschwitz. La strada indicata da Hillesum è ancora tanto lunga. E’ doveroso, oggi più che mai, non dimenticare la follia della SHOAH per la recrudescenza di un clima di sospetto, rancore, diffidenza e odio che caratterizza i rapporti umani. E’ necessario rispondere agli atti di discriminazione e di violenza, come ha posto in luce Papa, Francesco nell’enciclica “FRATELLI TUTTI” con un rinnovato impegno a costruire legami nuovi e percorsi concreti di amicizia sociale, di amore fattivo, di fraternità, soprattutto ponendo fine alle profonde diseguaglianze che tormentano popolazioni indigenti, che vivono in condizioni subumane. Ha scritto Walter Veltroni nel suo libro “ODIARE L’ODIO”, ed. Rizzoli che l’odio è la malattia sociale del nostro tempo, stravolge coscienze e rapporti umani, si impadronisce delle nostre parole, è il grande incubatore della violenza”. Nel passato gli uomini hanno scritto pagine orrende di storia con inchiostro di sangue, commettendo nefandezze e atrocità contro i propri simili, ma anche oggi, purtroppo si vive un difficile presente, nel quale l’odio è alimentato da prospettive incerte, soprattutto per i giovani, dall’accumulo di profitti ingenti di un 20% di straricchi che possiede l’80% delle risorse del pianeta; odio acuito dalle ingiustizie laceranti, da un’economia che consente alle multinazionali, ai giganti tecnologico – finanziari di accumulare ricchezza a sbafo; un odio anche “favorito e amplificato dai social, nei quali si fa uso e abuso di espressioni durissime, offensive, volgari, contro chi si permette di dissentire e/ contraddire le altrui opinioni, “chi è diverso per etnia, per religione, per inclinazioni sessuali, chi è debole, chi appare come una minaccia o come un capro espiatorio. Ecco la conclusione a cui addiviene Veltroni nel libro citato: “L’odio sembra una valvola di sfogo, ma in verità ci rende schiavi, ci impedisce di comprendere la realtà, ci fa sentire più soli e infelici. E fa vacillare la democrazia. A chi semina odio o paura bisogna rispondere con il linguaggio della ragione e della speranza. Se noi che odiamo l’odio troveremo le parole giuste, allora la libertà avrà un futuro. E nel futuro ci sarà la libertà.

Da lugubri inferni giunsero i superstiti alle loro dimore, la parola gravava sulle labbra, l’angoscia sul cuore. In occhi vitrei e sgomenti , sbarrati su scene tragiche, un mosaico atroce vibrava di ombre malefiche. Il braccio marchiato del sigillo indelebile il crudo segno mostrava della follia orribile: branchi di corpi nudi e ossuti tra flebili lamenti al mattatoio condotti come sfiniti armenti. Oh, alitarono i camini nei funesti recinti spire di fumo nere, acri e graveolenti! Da sferzanti folate di vento gelido dispersi furono sogni, affetti e sentimenti nel cupo cielo indifferente e livido. Ricordare quel nefando genocidio non è vuoto esercizio di memoria, ma onorare i derelitti d’una tragica storia d’ infanzia deturpata, donne seviziate e carni orrendamente abbrutite e straziate. Rimembrar si deve con l’animo e la mente perché mai più sprofondi la coscienza negli abissi dell’umana decadenza, del banale male e immane sofferenza. Per lo sciagurato oblio il seme marcito di quegli abietti oltraggi germoglia nei veleni della devastazione, come ieri, anche oggi! Ma nel silenzio orante pur s’ode il dirotto pianto di chi su zolle colme di membra incenerite copiose lacrime versa d’umana pietà, restituendo a bimbi strappati alle madri, spose sottratte ai mariti, giovani ai padri il rispetto imperituro della sacra dignità. Rinasceranno ancora dai solchi di un’orrida storia virgulti di pace, giustizia e umana solidarietà d’ogni stirpe amando la diversa ricchezza e identità. Antonio Botta

(Premio speciale dedicato a “Primo Levi” Concorso letterario nazionale: “POESIA E’ BELLEZZA”. Cosenza 24/11/2018)


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8 Maria Cristina Orga Un racconto di Maria Cristina Orga per dire basta ad ogni violenza di genere. Per non dimenticare le troppe donne brutalmente massacrate nell’indifferenza generale da quegli stessi uomini che dicevano di amarle. Resta qui. Solo un pò, tanto per fermare il tremore. Non riusciresti nemmeno ad infilare la chiave nel cruscotto adesso, per quanto ti ballano le mani. Resta con me, non avere fretta. Guardami, sono tua, soltanto tua. Ecco, siediti qui, accanto a me, qui sul tappeto, dove è ancora asciutto. E fermati un attimo. Respira. Respira… Lentamente. Aria dentro... Aria fuori… Aria dentro… Aria fuori… È facile, vedi? Ce la puoi fare. Rimani con la testa tra le mani ancora un po’, ti prego. Non piangere adesso, dai, non piangere. Shhhhh… Ma forse hai ragione tu, le lacrime lavano via il dolore. Piangi pure se vuoi… piangere aiuta. No, non sono arrabbiata, non lo sono, giuro… come potrei? Sì, è come dici tu, è colpa mia. No, lo so che ami solo me, che non mi hai mai tradita. Le altre erano solo carne esposta nella vetrina del macellaio e giustamente

CHIUDIMI GLI OCCHI tu ti sei servito. In fondo avevi fame. E quando si ha fame si ragiona male. Hai fatto bene. Chi può darti torto? E poi è chiaro che non è colpa tua se sei nervoso: la vita le promesse che ti ha fatto non le ha mantenute, bimbo mio, sbatti i piedi a terra e urla forte, forse la vita ti sente e si pente e rimedia… Sbatti i piedi, sbatti i pugni, sbattimi come più ti piace, sono tua. Sì, lo so che non volevi farmi male, ti perdono. E che me l’avevi detto cento volte di sganciare quel ridicolo attizzatoio dalla parete e gettarlo via che la stufa è a pellet, mica è un camino vero. E poi l’ho voluto io quel “camino”, io e la mia mania di avere una

bella casa, io e la mia mania di ridere forte, di aprire le finestre quando c’è il sole, di coltivare l’orto sul balcone, di vedere gente, di parlare al telefono. Al telefono, a voce troppo bassa. Per non disturbarti mentre guardi la partita sbracato sul divano. … effettivamente vista dal divano la cosa cambia aspetto. Vista dal divano è irritante. Chissà con chi parlavo oggi, magari non era Martha, la mia collega, era Marco, il mio collega. Non so, non me lo ricordo. Certo è che ridevo proprio di gusto oggi e se uno sta guardando la partita è irritante. Sì sì. Io e la mia mania di andare dal parrucchiere proprio oggi e di indossare la gonna rossa e le scarpe col tacco

proprio oggi e di rispondere al cellulare proprio oggi. Proprio mentre tu guardavi la partita. E di ridere troppo forte e di parlare invece troppo piano al telefono. Eppure me le hai regalate tu quelle scarpe, ti ricordi? Le comprammo in saldo, dicesti “Hai delle caviglie bellissime” e me la comprasti tu la gonna rossa, dicesti “Hai delle gambe bellissime”. No, dai… basta piangere adesso, basta stropicciarsi le palme delle mani. Basta, basta, basta adesso… È tutto risolto. Il cellulare si accartoccia nella stufa a pellet, la gonna rossa e le scarpe col tacco non le metterò mai più, te lo prometto, basta piangere. E la smetterò con la mia mania di ridere troppo forte e parlare troppo piano mentre guardi la partita, te lo prometto. E non ci sarà più nessuna Martha e nessun Marco da oggi, mai più. Te lo prometto. Io sono tua, sono qua. Per sempre tua. Felice di essere tua. Adesso vai, il tremore alle mani si è calmato. Adesso ce la fai ad infilare la chiave nel cruscotto. Vai amore, vai. Ma vai lontano. E vai veloce. Io resto qui. Solo, un’ultima cosa. Per favore, amore mio, prima di andare via chiudimi gli occhi.

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ANTONIO BOTTA

Intervista ad Alan De Luca, attore, comico, cabarettista, presentatore televisivo e DJ

UN ARTISTA E UOMO DI SPETTACOLO A TUTTO TONDO

Simpaticissimo e molto cordiale l’artista Alan De Luca ha accolto subito la richiesta dell’intervista, soprattutto quando ha saputo che sarebbe stata pubblicata su Casoriadue, il settimanale della nostra Città. A Casoria, infatti, ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo. Cominciamo dagli inizi della sua carriera artistica Ho cominciato nei fine anni ’70 inizi ’80, come disc jockey, in varie radio napoletane, tra cui “Radio KISS KISS e Radio Marte; tra l’altro, in quel periodo lavoravo anche in una discoteca di Casoria, nei pressi della stazione ora sostituita da una palestra. Nel frattempo ero dipendente del Comune di Casoria, come impiegato. Ero impegnato anche nelle scuole, con l’incarico di assistente sociale all’interno di una équipe psicopedagogica; sostituivo, talvolta, in classe i docenti, ero accanto, in particolar modo, agli studenti a rischio. Nella discoteca, mi ritrovavo gli stessi alunni, che, meravigliati, non mi vedevano più nei panni dell’uomo di scuola serioso, ma di uomo di spettacolo, frivolo, dinamico e divertente. In seguito, sono state varie le sue esperienze lavorative in campo artistico. Ricordandole, continui a narrarci i momenti per lei più significativi Mi fu proposto di diventare animatore turistico nei villaggi. Credevo di non essere adatto, invece ebbi successo. Successivamente, lasciai l’impiego al Comune, per avere più tempo da dedicarmi all’animazione. In seguito, decisi di aprire alcuni locali a Napoli: il primo a Posillipo, denominato “IL Clarinetto”,e poi un altro a Costantinopoli, che si chiamava “Fleg”, frequentato anche da artisti. Cominciai anche a lavorare, come cabarettista in TV, nel programma “Gran Premio” con Pippo Baudo, in “Stasera mi butto” con Gigi Sabani; partecipai anche al programma “Caccia al biglietto” insieme ad Alessandra Canale su Rai uno,ogni giorno in onda alle 13,00, fui ospite del “Mau-

rizio Costanzo Show ”in diverse puntate. In seguito creai con Lino D’Angiò il programma “Telegaribaldi su Canale 9, che ebbe molto successo con un’audience elevata. Vi fu anche anche la versione teatrale e in circa due anni riuscimmo a portare nei teatri circa 250 mila persone. Successivamente, iniziai a dedicarmi al cinema e al teatro. Artista, dunque, versatile. Quali sono state le sue esperienze cinematografiche ? Nel 2000 Lino D’Angiò ed io partecipammo al film “Non lo sappiamo ancora”, di cui fummo protagonisti, registi e sceneggiatori; fummo ospiti di Gigi Marzullo, di “Domenica in” per la presentazione del film, che fu proiettato nelle sale cinematografiche di varie località nazionali. In realtà, già in precedenza avevo debuttato nel cinema con Antonio Capuano, insieme a Silvio Orlando, nel film “Polvere di Napoli”. Dopo essermi fermato per alcuni anni, continuai a partecipare ad alcuni film, tra cui “San Valentino Storys”; ho fatto anche parte del cast del film televisivo “Il sindaco pescatore” per la regia di Maurizio Zaccaro, in cui interpretavo l’antagonista politico del sindaco di Acciaroli Vassallo, ucciso dalla camorra, interpretato da Sergio Castellitto. Intan-

to, a Napoli, nel quartiere di residenza di Pino Daniele, avevo creato un teatro dove allestii diversi spettacoli, promuovendo corsi di recitazione e laboratori indirizzati, in particolare, ai ragazzi a rischio. Negli ultimi anni, infatti, mi sono occupato di nuovo di questioni sociali, con un occhio attento ai minori in disagio, che evadevano la scuola per compiere furti e scippi. Ultimamente ho realizzato anche un progetto per la Municipalità di forte spessore sociale, uno spettacolo nel quale hanno recitato insieme Rom e ragazzi. Inoltre, sono stato promotore di rassegne teatrali nel chiosco di S. Domenico, al Maschio Angioino. Ha altri progetti che intende realizzare? Rispetto ai progetti futuri, ho in programma due libri: il primo sulla Napoli antica e l’altro sulla storia del teatro negli ultimi venti anni; in realtà, in passato, ho scritto già due libri, ma umoristici: “Tamarcanda e “A tavola non sia mai”, ricette presentate in maniera particolare, spassosa. Dal programma “Telegaribaldi”, che ha riscosso un enorme successo, sono emersi artisti che hanno sfondato nel campo dello spettacolo senza finire nel dimenticatoio? Guardi,Il programma “Telegaribaldi” ha reso noto e diversi artisti, tra cui “I Ditelo Voi”, Rosalia Porcaro e altri di Made in Sud, tutti lanciati da noi. Un ricordo particolare della sua carriera artistica, che vuole condividere con i lettori di Casoriadue? Certo! La prima scuola per animatori turistici in Italia, al piccolo teatro al Vomero, Teatro delle Arti, nel 1985, se non erro. Per l’occasione, fui anche invitato al programma di un giornalista famoso, Romano Battaglia (morto alcuni anni fa, anche scrittore e fine poeta, autore di libri di successo, fra cui “La capanna incantata” e “Notte infinita”, n.d.r.), un altro ospite nella stessa trasmissione fu Trussardi, che parlò di moda, mentre io presentai la mia prima scuola per animatori turistici.

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10 GAIA MOSCHETTI

INTERVISTA A MARIA BOLIGNANO Maria Bolignano è un’amatissima attrice, autrice e regista napoletana, nota per essere nel cast di Made in Sud, ma la sua carriera inizia da molto lontano. Ha abbracciato il teatro, anche sperimentale, il cinema, la tv, la prosa, la danza e la lirica, ma conosciamola meglio! Sei una delle comiche di Made in Sud, ti sei diplomata all’Accademia Napoletana di Teatro di Napoli, quando hai deciso che questo sarebbe stato il tuo mestiere? Ho deciso relativamente tardi e lasciando un lavoro che si avviava verso un brillante futuro. Ma l’amore è amore ed è sempre lui a guidarci. Io mi sono innamorata del mestiere ed eccomi qui. Che sia stato un atto di coraggio o di incoscienza ancora me lo chiedo. L’emozione che provi dietro le quinte, magari in una parola? Battaglia! Mi preparo sempre ad una battaglia ed è quello il mio stato d’animo prima di entrare. Mi dico: entra, combatti e vinci. A volte vinco altre no ma combatto. “Profumo comico di donna”, ti pre-

senti una nuova veste, quella di autrice con una serie di racconti umoristici che hai tenuto chiusi nel cassetto... ce ne parli? PCD è una raccolta di racconti umoristici in cui diversi personaggi, tutti diversi tra loro, si raccontano affrontando questioni talvolta anche scomode con leggerezza e voglia di andare avanti, nonostante tutto. Da Dora che vive su un cornicione a Tarquinio macellaio di Bacoli che incontra lo spirito della Sibilla alla stand up scritta con Fabiana Fazio in cui si

affronta il difficile argomento del ruolo femminile oggi. Tutto ovviamente all’insegna del sorriso Nel libro inoltre, c’è anche un testo scritto nel lockdown insieme a Fabiana Fazio... (Ride) Ti ho anticipato nella domanda precedente e devo aggiungere che anche un altro racconto è stato scritto durante il lockdown “La favola del diaframma bloccato e di chi lo sbloccò”, nato dalla notizia che uno dei sintomi da stress da lockdown più diffusi è il blocco del diaframma che è un muscolo tanto importante quanto ignorato e che è un recettore delle nostre emozioni. Immaginate dal titolo cosa accadrà in questo racconto. Prossimi progetti? Idee e progetti tanti ma quando li metteremo in atto è difficile pronosticarlo. Soprattutto in teatro, la vedo ancora lunga. Sulle mie pagine Facebook e Instagram sto ripubblicando la mia sitcom Corsie d’Emergenza e stiamo preparando altre belle cose per il web ma sono contraria al teatro in streaming. Il teatro è presenza, il resto è tv ed io che un po’ di tv l’ho fatta conosco bene la differenza.

Crescere insieme, perfezionandosi Sicurezza edilizia Ambiente

Vincenzo D’Anna

Dottore in scienze dell’Ingegneria Collegio dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Napoli

VIA G. ROCCO, 2 - 80026 CASORIA (NA) TEL./FAX +39 081 19105654 - CELL. +39 335 8157475 E-MAIL: stdgroupsrls@virgilio.it - stdgroupsrl@pec.it


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IMMA CASTRONUOVO

Amedeo Goria, uno, nessuno o centomila? In libreria con “Il Sacrificio del re”.

Amedeo Goria, giornalista, conduttore, opinionista e, da ultimo, scrittore, ha recentemente pubblicato il romanzo giallo Il sacrificio del re, ambientato nel mondo del calcio. Un uomo poliedrico, che ama cambiare pelle, provando, sulla propria, l’essenza del mutamento. Lei nasce Giornalista per “la Gazzetta del Popolo”, quindi per “Tuttosport” ed è stato corrispondente da Torino per le pagine dei più importanti quotidiani, da “Il Corriere della Sera” a “Il Messaggero”, da “Il Giorno” a “La Gazzetta del Mezzogiorno”. Com’è nata questa passione? Nasco in una famiglia di medici, mio padre compreso. Ma non ho mai accarezzato l’idea di curare gli altri: forse perché troppo impegnativo. Mentre ho sempre avuto la passione per i giornali e i libri: sono loro che hanno… curato me… e da piccolo, leggendo “La Stampa” o “La Gazzetta del Popolo”, quotidiani piemontesi, viaggiavo con la fantasia dietro i cronisti dell’epoca, di cui leggevo le corrispondenze. Un giorno uno di questi si trovava ad Alessandria per un misterioso delitto, il giorno dopo a Viareggio per un carro di Carnevale che si era catapultato…e io, sognavo i suoi spostamenti, interviste, articoli, pernottamenti in chissà quali alberghi… Erano gli anni ’60, inizio ’70… Lei è stato il volto della Rai, prima al Tg1, poi a Rai Sport, dove ha seguìto per anni i più importanti eventi calcistici: dai Mondiali di calcio alle Olimpiadi di Pechino, alle Notti Olimpiche Invernali di

Pyongchang per Rai 2 , nel febbraio 2018; è stato inoltre co-conduttore de “La Domenica Sportiva”, “Pole Position” e, infine, ha condotto “Unomattina Estate” per ben cinque anni. Quale di queste esperienze Le è rimasta maggiormente attaccata addosso? E’ banale dirlo, ma ogni avventura ti regala qualcosa. L’esperienza di “Unomattina” mi ha arricchito molto perché ogni giorno poteva accadere qualcosa di importante che stravolgeva la scaletta preparata il giorno prima… Ricordo gli speciali improvvisati nelle tragiche occasioni dell’attentato a Paolo Borsellino, la morte improvvisa nel tunnel di Parigi di Lady Diana, lo scoop per la telefonata in diretta di Giulio Andreotti che, lasciando l’hotel di Palermo per andare alla prima udienza del suo processo, definito “il processo del secolo”, parlò con noi rivelando il suo indecifrabile stato d’animo. Dei Mondiali di calcio 2006, ricordo l’intervista al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella tribuna d’onore dell’ Olympiastadion di Berlino, prima della finale ItaliaFrancia. Accettò di parlare prima della partita, a 20 minuti dal fischio d’inizio, ma mentre stavo per fare la pri-

ma domanda, partì un blocco pubblicitario. Non potevo tener fermo il Presidente, mentre la Merkel, Chirac e anche Clinton, che era Presidente, andavano a sedersi ai loro posti…Uscimmo dall’impasse registrando al volo l’intervista, che andò in onda tre minuti dopo, e portò fortuna agli Azzurri di Lippi. E’ stato anche attore, recitando in Annaré accanto a Gigi D’Alessio, e ne Il conte di Melissa ; in tv nello sceneggiato di Rai 2 “L›ultimo rigore” con Enzo Decaro, nel film per la Tv Il cielo può attendere e in E guardo il mondo da un oblò; ha anche avuto un cameo, interpretando se stesso in Vita Smeralda con Jerry Calà e ne L›allenatore nel pallone 2 con Lino Banfi nel mitico ruolo di Oronzo Canà. Ha recitato anche in teatro, in ben due spettacoli: Carlotta’s way di Adriano Vianello e Il colpo della Strega di John Graham. Insomma, non si è fatto mancare niente! Come ce lo spiega questo suo misurarsi sempre in un ruolo diverso? Cosa c’è dietro questo suo bisogno di cambiar pelle? Non sapendo far nulla davvero bene, ho provato un po’ di tutto. E la mia notorietà, anche da rotocalco, favorita dal matrimonio con Maria Teresa

Ruta, nel 1987, mi ha permesso di essere contattato da registi televisivi, cinematografici e teatrali. E io non ho mai detto di no. Ogni esperienza arricchisce, ti dà qualcosa, anche gli infortuni, le gaffes, e anch’io ne ho passate di belle e di brutte… La vita ti offre occasioni che non vanno sciupate….Una volta si diceva che si diventava Presidenti degli Stati Uniti dopo aver fatto dieci mestieri… purtroppo oggi è già difficile, di questi tempi, trovarne uno. Da ultimo, lei ha sperimentato anche il ruolo di scrittore, con la pubblicazione nello scorso Dicembre del romanzo giallo Il sacrificio del re, ambientato nel mondo del calcio. Ci parli un po’ di questo suo intrigante lavoro, solletichi la nostra curiosità. Perché dovremmo essere stimolati a leggerlo? Chi è il re? E quale, il suo sacrificio? C’è qualcosa di autobiografico? Ci racconti. Nel gioco degli scacchi il pezzo, la pedina non sacrificabile è il re, e gli scacchi sono il gioco forse più intelligente, in cui la fortuna incide di meno. Le sue strategie sono quelle degli allenatori quando preparano gli schemi e le varianti tattiche delle partite. Per questo il richiamo agli scacchi del titolo in un giallo ambientato nel mondo del calcio, a Torino, fra scomparse improvvise, suicidi eccellenti, compravendite di calciatori, proteste delle tifoserie più calde per foto equivoche di beniamini coinvolti nel frullatore del gossip con finale a sorpresa, ovviamente. E per chi vuol leggerlo, librerie e, come ormai si fa oggi, acquisto facile facile nei bookstore on line Amazon.ibs libri eccetera. Buona lettura.


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12 GENNARO MOSCA

IL VALORE DI UN UOMO IN UN POST

IL GRILLO PARLANTE

Vivaldi, il grande musicista veneto, il prete rosso, è stato autore di Concerti per violino e orchestra, famoso per le “Quattro Stagioni”. A tutti sarà capitato di ascoltarne almeno una piccola parte in un video, in una colonna sonora o in una trasmissione TV. Eros e passione in alcune sue composizioni, basta sentire il Presto dell’Estate. Un grande uomo, illustre, da ammirare. Ma trascorse gli ultimi anni in povertà. Perché anche in Austria, sua ultima dimora, si andava affermando l’Opera Napoletana che fece cadere nell’oblio i suoi Concerti; perché la genialità serve solo a se stessa e non si preoccupa di accumulare ricchezze per la vecchiaia, e per l’invidia degli altri musicisti, molto meno geniali ma inseriti nei giochi di potere, tanto da isolarlo e non lasciargli un solo teatro in cui eseguire la sua musica. Senza forze, malato e privo di ogni risorsa, morì in solitudine in una misera casa a Vienna. Come si mostra il valore di un uomo? Caravaggio, il pittore della luce. Un genio assoluto. Aveva un caratteraccio, mai la mosca al naso. Risse, donne e tanto vino. Una vita spericolata. Un carattere litigioso e ribelle lo portò ad uccidere il rivale in amore, e di conseguenza subì una condanna a morte. Per questo i suoi ultimi anni furono di fuga, disperazione e inquietudine ancora più grande. Morì in un alone di mistero, ma certamente solo, malato e stremato. Come si mostra il valore di un uomo? Quanti altri ce ne sono, per ricordarne qualcuno: Liga-

bue, Van Gogh, Tesla, Allan Poe, Wilde, Foscolo, astri immensi e lucentissimi, che pur dotati di grandissimo valore hanno finito la propria esistenza – se non vissuto l’intera vita – in disgrazia e disperazione. Ogni tempo ha il suo modello da seguire, e fino a ieri è stato il filosofo o il condottiero, il pittore, il musicista, lo scienziato, lo scrittore, a cui la generazione contemporanea o quelle successive si sono ispirate riconoscendone il merito. E non importa se quel faro di arte, scienza, poesia o umanità sia finito male, si è sempre percepita chiara la sua virtù non offuscata dalla povertà materiale della propria vita. Oggi qual è il nostro modello? Come si mostra il valore di un uomo? Nella rete globale dei social, in cui è tutto istantaneo, c’è una pericolosa deriva verso l’immagine che ha sostituito l’anima delle cose. Perché questa velocità di comunicazione non è fatta per la sostanza, per il valore vero, ma per l’apparenza, sempre più facile e leggera di un approfondimento. Twitter consente 280 caratteri, troppo pochi anche per un semplice ragionamento; l’algoritmo di Facebook, se

il testo eccede poche righe e soprattutto se non ha anche una foto, accantona il post prolisso. I contenuti di TikTok o Instagram sono quasi solo per immagini. Prima di questo tempo digitale, c’era un sottile pudore a mostrare una foto personale, se non vergogna. Oggi, è esattamente il contrario. Ci si selfa quanto più possibile, ovunque, perfino in bagno, perché se la foto è trasgressiva, meglio, i like saranno di più. Il vizio, l’esagerazione, l’esibizione del nulla, che sia ricchezza e opulenza esibita con volgarità, o quotidianità ordinaria ma ammantata di una momentanea brillante apparenza, mostrati con arrogante fierezza, sono diventati su questi social il cliché da emulare e la dimostrazione del valore, che in realtà non c’è. Una foto bella – ma bella, poi, secondo chi? – è percepita come segno di qualità, virtù, capacità. Che sillogismo pericoloso. Il vuoto di un’ostentazione è l’esempio da seguire, che si palesa al mondo e si identifica con una

fotografia. Quei geni di ieri, se avessero condiviso la loro indigenza e i segni della disperazione, quanti ‘mi piace’ avrebbero ottenuto? Come si riconoscerebbe oggi sulle nostre piattaforme la loro luce? Se Vivaldi postasse il suo tugurio a Vienna, o Caravaggio la miseria della propria solitudine, qualcuno li seguirebbe? Quale loro virtù ci giungerebbe? Sarebbero considerati due sfigati, sic! Perché cercando oggi un modello da imitare si trova Fedez e i suoi tatuaggi, o le curve di Belen, la suite del mega hotel a Dubai, o il piatto dello chef stellato. Questa è la prova di una grave distorsione di valori a cui bisogna porre subito rimedio, pena un grande contributo al disfacimento della morale collettiva e del senso basilare del valore, della virtù e del merito. Cosa lasceremo ai nostri figli: post, like, emoji e snap? Forse, c’è ancora una speranza. A chi interessa, la illustrerò sul mio profilo Facebook. Ma solo se la foto viene bella.


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ANGELA CAPOCELLI

PROCIDA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2022: LA CULTURA NON ISOLA!

L’isola di Procida ha vinto il titolo di Capitale italiana della Cultura 2022. Il ministro Dario Franceschini lo ha annunciato dopo aver ricevuto il giudizio della giuria del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo che aveva esaminato le 10 candidate finaliste: Taranto, Bari, Verbania, Trapani, Ancona, L’Aquila, Cerveteri, Pieve di Soligo, Volterra (e Procida). A supporto della decisione presa il presidente della giuria Stefano Baia Curioni ha affermato: «Il contesto dei sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato. La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria. La dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali di diffusione tecnologica è importante per tutte le isole tirreniche ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee. Il progetto potrebbe determinare grazie alla combinazione di questi fattori un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del Paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al Paese nei mesi che ci attendono». Alla competizione, nata nel 2014 e ripetuta poi ogni anno, per la prima volta ha partecipato un’isola, ma soprattutto, ha vinto un borgo e non un capoluogo di provincia o regione: Procida, con poco

più di 10mila abitanti, ha ottenuto il riconoscimento non solo per la sua bellezza ma per il profondo e importante significato del suo dossier “la cultura non isola”. Nel progetto si legge: «la terra isolana è luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, è modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo. Potenza di immaginario e concretezza di visione ci mostrano Procida come capitale esemplare di dinamiche relazionali, di pratiche di inclusione nonché di cura dei beni culturali e naturali». Ebbene, in termini pratici, Procida ha ottenuto un milione di euro dal Ministero dei Beni Culturali per la realizzazione del suo progetto, completamente consultabile sul sito procida2022.com . Le sezioni sono 5:

-Procida inventa. Progetti che pianificano processi ed eventi propriamente artistici: mostre, cinema, performance e opere site specific; -Procida ispira. Progetti che candidano l’isola quale fonte d’ispirazione, sia come luogo reale, che come spazio dell’immaginario; -Procida include. Progetti di inclusione sociale che utilizzano i linguaggi dell’arte come strumenti di espressione dell’individuo posto in relazione alla collettività; -Procida innova. Progetti che promuovono il rapporto tra cultura e innovazione, favorendo momenti di confronto tra la comunità nazionale degli innovatori e la comunità locale, in un percorso di ripensamento strategico del proprio patrimonio culturale; -Procida impara. Progetti che promuovono il rafforzamento di una comunità educante, mediante la creazione di alleanze aperte che mirano al coinvolgimento di tutti i soggetti territoriali dal pubblico al privato sociale. L’isola, che da sempre è l’emblema dell’alterità, della scoperta, del viaggio, della lontananza, diventa oggi dimensione concreta da studiare, analizzare, vivere e apprezzare: un’enorme soddisfazione per tutto il territorio campano! E allora, con ben 44 progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali e 80 spazi culturali rigenerati, l’isola napoletana è pronta a incantare, emozionare, stupire, svelare.


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14 Salvatore Iavarone

Consigliere Comunale di Casoria

Si finanzia lo Sport

PROGETTO SPORT NEI PARCHI Ancora opportunità di finanziamento per i Comuni Ancora una volta dalle pagine di questo giornale pubblicizziamo una nuova opportunità per i Comuni, si tratta di un finanziamento per ritornare a fare sport nei parchi. È rivolto ai Comuni ed è estremamente semplice. Ci auguriamo che tutti i Comuni dell’area a nord di Napoli, non vogliano perdere questa opportunità, come sempre siamo a disposizione per aiutarli nella presentazione della documentazione. Sport e Salute S.p.A. e Associazione Nazionale Comuni Italiani-ANCI, in data 10 novembre 2020, hanno siglato un Protocollo d’Intesa con il quale hanno convenuto di predisporre un Piano d’azione per la messa a sistema, l’allestimento, il recupero, la fruizione e la gestione di attrezzature, servizi ed attività sportive e motorie nei parchi urbani. Uno degli obiettivi del Piano è quello di promuovere in favore di tutti i Comuni italiani il progetto “Sport nei parchi”. Obiettivo del Progetto e del presente avviso è la promozione di nuovi modelli di pratica sportiva all’aperto, sia in autonomia che attraverso le Associazioni e Società sportive dilettantistiche (ASD/ SSD) operanti sul territorio, e la realizzazione di sinergie di scopo tra le stesse ASD/SSD dei Comuni - che vadano oltre il periodo di emergenza-per l’utilizzo di aree verdi comunali; modelli e sinergie particolarmente utili in contesti territoriali caratterizzati da una scarsa presenza di palestre scolastiche ed impianti sportivi. Per l’edizione 2020/2021 il “Progetto” sarà realizzato su due distinte linee di intervento: LINEA 1 e LINEA B LINEA 1 La linea di intervento 1 “Installazione nuove attrezzature e riqualificazione aree attrezzate esistenti” prevede il finanziamento in favore dei Comuni che intendono effettuare interventi volti a dotare le aree verdi cittadine di strutture fisse per lo svolgimento di attività sportiva a corpo libero all’aperto, ovvero per riqualificare le aree nelle quali sono già presenti attrezzature sportive. Le attrezzature sportive che saranno in-

stallate e/o riqualificate verranno dotate di un sistema integrato di QR Code che permetterà all’utenza di avere accesso alla visione di video tutorial di utilizzo delle attrezzature stesse, sviluppati da Sport e Salute, nonché essere conformi alla norma UNI EN 16630 e soprattutto rivolti a uno o più target: Bambini/ giovani, Adulti, Over 65, Diversamente Abili Ogni Comune può presentare richiesta di contributo per un solo progetto di installazione di nuove attrezzature o di riqualificazione di aree già esistenti, a pena di esclusione dalla procedura. E’ necessario individuare un’area interna ad un parco verde urbano avente le seguenti caratteristiche: - dimensioni di almeno 200 mq in area pianeggiante (requisito da tenere in considerazione esclusivamente per la realizzazione di nuove aree attrezzate); - assenza di barriere architettoniche; - compatibilità a livello urbanistico e ambientale alla tipologia di fornitura proposta. Nelle aree selezionate per le nuove realizzazioni attraverso il presente Avviso, saranno installate attrezzature per un valore massimo di € 25.000. Per gli interventi di riqualificazione di attrezzature già presenti l’importo massimo previsto è di € 10.000. In ogni caso, l’importo dell’intervento sarà cofinanziato nella misura del 50% da Sport e Salute e del 50% dal Comune

Alla domanda dovrà essere allegata la seguente documentazione: a. Planimetria completa di dimensionamenti dell’area individuata; b. Relazione riportante le caratteristiche dell’area selezionata in termini di accessibilità, assenza di barriere architettoniche, compatibilità a livello urbanistico ambientale con le installazioni previste, completa di immagini a corredo; c. In caso di domanda di nuova installazione: proposta progettuale redatta selezionando 1 dei modelli esemplificativi di installazione indicati nell’allegato 3. In caso di domanda di riqualificazione: documentazione tecnica con materiale a supporto, anche fotografico, con lo stato dell’arte dell’area individuata. L’importo massimo per le spese di riqualificazione è di € 10.000 in cofinanziamento al 50% tra Sport e Salute e Comune. d. Delibera di approvazione dell’intervento, da parte del Comune richiedente; e. Dichiarazione ai sensi degli artt. 46 e 47 DPR 445 del 2000 con l’indicazione delle informazioni di cui all’art. 6; f. Documento di identità del legale rappresentante. LINEA B La linea di intervento B “Identificazione di aree verdi nei parchi cittadini da destinare ad “Urban sport activity e weekend” mira a promuovere la pratica sportiva, attraverso risorse rese disponibili da Sport e Salute, organizzata


DOMENICA 31 GENNAIO 2021 all’aperto tramite la creazione nei parchi cittadini di aree non attrezzate messe a disposizione dai Comuni e gestite da ASD/SSD operanti sul territorio e dove le stesse potranno svolgere la propria attività, garantendo al contempo un servizio gratuito in favore della comunità. Possono presentare domanda di partecipazione tutti i Comuni che intendano mettere a disposizione per la realizzazione del Progetto: - un’area pubblica all’interno di un parco comunale, in concessione gratuita, di almeno 500 mq, facilmente accessibile e pianeggiante; - permessi di accesso ed utilizzo dell’area pubblica individuata; - disponibilità a concedere lo spazio alle ASD/SSD durante la settimana (dal lunedì al venerdì) per svolgere le attività sportive a pagamento in favore dei propri iscritti. Il contributo massimo per la realizzazione di ciascun progetto della durata di 1

15 anno è pari a € 24.000,00 (ventiquattromila/00), da destinarsi pro quota alle 3 ASD/SSD che saranno selezionate per lo svolgimento dell’attività motoria e sportiva realizzata nelle aree verdi gratuitamente a favore della cittadinanza. La linea di intervento 2 non costituisce impegno di spesa per i Comuni. Il cofinanziamento da parte dei Comuni per la realizzazione del programma sportivo gratuito, destinato alla cittadinanza, non è obbligatorio ma dà diritto a punteggio aggiuntivo in base ai criteri sopra indicati. ALLEGATI RICHIESTI a. Dichiarazione ai sensi degli artt. 46 e 47 DPR445 del 2000 con l’indicazione delle informazioni di cui all’art. 6; b. Documento di identità del legale rappresentante, munito dei necessari poteri; c. Planimetria area proposta. La domanda di partecipazione dovrà

essere presentata attraverso la piattaforma informatica accessibile all’indirizzo www.sportesalute.eu/sport-nei-parchi. html a partire dalle ore 14:00 del giorno 4 gennaio 2021 e fino alle ore 16:00 del giorno 15 febbraio 2021, compilando regolarmente tutti i campi previsti dal form predefinito e selezionando la linea d’intervento prescelta. Si potrà presentare domanda per entrambe le linee di intervento. In tal caso dovranno essere compilati entrambi i moduli di domanda. La procedura è interamente guidata e consta delle seguenti fasi: - registrazione alla piattaforma e acquisizione delle credenziali di accesso (login e password); - accesso alla piattaforma e compilazione della domanda da parte dei soggetti preventivamente registrati; - caricamento degli allegati richiesti; - invio della domanda e ricezione della ricevuta di conferma di corretto inoltro.

GIUSEPPE NAVARRA

Il mito dell’autosufficienza, l’indifferenza e la cultura dello scarto

E’ convinzione diffusa che «la terra è saccheggiabile …….. che la povertà è destino inevitabile di altri … che gli altri esistono per soddisfare le nostre necessità … che ci manca quanto ci meritiamo …» E’ il mito dell’autosufficienza, dell’ “io basto a me stesso” che si incrina all’apparire di un’inattesa pandemia come quella attuale. Ed ecco che viene a galla la «cultura egoistica» in cui siamo immersi. Ora avvertiamo tutta la nostra impotenza. Siamo nudi in una tempesta di neve. Intanto si scatena la pandemia verbale, la babele tra pandemisti e negazionisti. Tuttavia da quando siamo in isolamento «abbiamo recuperato un po’ della fratellanza che tanto mancava nei nostri cuori» dice il Papa che ama paragonare questo momento a quello di un’Arca di Noè da cui sbarcare per approdare su una terra rinnovata. Un momento di svolta, di conversione ad U, in cui si saldano di nuovo i valori della «carità e della comune appartenenza». La cultura del servizio deve spazzar via la cultura dello scarto messa allo scoperto dalla pandemia, egli dice. Ha fatto il giro del web la risposta di un passante che se

ne andava per strada in un’ora non consentita. Invitato da un vigile a rientrare in casa, risponde: “Vorrei, ma io la casa non ce l’ho”. Si trattava di un barbone. Uno scarto. Ma come effettuare il distanziamento nei “bassi napoletani”, ‘e vasce, monolocali o bilocali con accesso dalla strada? Come distanziarsi nella stessa abitazione dai positivi in quarantena? E i migranti ammassati nei centri di accoglienza? E gli ospiti delle RSA? Quante crude realtà ha portato alla luce il covid! Tra queste, l’indifferenza verso i bisogni altrui. Non è tollerabile che davanti alle necessità di un proprio simile, l’uomo volga lo sguardo altrove. Il covid, per Francesco, è la nuova arca di Noè. E’ l’occasione imperdibile per ricominciare. Ma non come prima. Bisogna sconfiggere i tre atteggiamenti nemici della convivenza proficua tra gli essere umani: narcisismo, scoraggiamento e pessimismo. Il primo porta ad incentrare tutto sul proprio ego. Il narcisomane vive in una casa di specchi che riflettono solo la sua immagine. Non vede che se stesso. Lo scoraggiato è immerso in una bolla di nebbia che gli offusca la vista e non

gli permette di distinguere le possibilità che offrono gli altri. E’ indotto in uno stato di prostrazione che inibisce l’azione. Il pessimista, infine, spegne ogni speranza e rifiuta tutto ciò che appare nuovo, che potrebbe essere sgradevole o destabilizzante per la propria sicurezza e tranquillità. Per il Papa «…… pensare di ripristinare la struttura socioeconomica» preesistente la comparsa del covid, basata sui concetti principe di efficienza, produttività e profitto significherebbe sottostimare o addirittura ignorare le tragedie prodotte e silenziate dal suddetto sistema: fame nel mondo, povertà diffusa, inquinamento, cambiamento climatico, desertificazione, conflitti locali, emarginazione di etnie, bambini privati della loro fanciullezza, bambini guerrieri, orfani senza guida e istruzione. Non tener conto delle problematiche sociali ritornate prepotentemente alla ribalta anche grazie al covid, si rischia di rafforzare lo “stato di indifferenza” che può diventare normale e impregnare «silenziosamente lo stile di vita e i giudizi di valore. Non possiamo abituarci all’indifferenza».


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16 IDA PICCOLO

FRANCESCA ALOTTA INCANTA TUTTI: GRANDE SUCCESSO DI ATUXTU CONDOTTO DA ANTONIO D’ADDIO E IDA PICCOLO A PARTENOPE TV Garbo, eleganza, bravura e professionalità, un solo nome: Francesca Alotta, ospite graditissima della terza puntata di ATUXTU, il nuovo format in onda, il martedì dalle ore 21,00, sulle frequenze di Partenope Tv, l’emittente regionale leader in Campania, Puglia, Calabria e in tutto il Meridione, visibile sui canali 188 in Campania e 190 in Puglia e Calabria, del digitale terrestre e in diretta streaming su www.partenope.tv. Alla conduzione del programma il giornalista Antonio D’Addio e la conduttrice/ speaker radiofonica Ida Piccolo, che hanno “messo a nudo” l’interprete siciliana raccontandola come artista a tutto tondo e come donna. Francesca, eccezionale interprete della musica italiana, vincitrice del Festival di Sanremo, nel 1992, in coppia con Aleandro Baldi, con la hit “Non amarmi”, conosciutissima in tutto il mondo, con tante esperienze di prestigio alle sue spalle, rivista di recente nel programma di Amadeus, “Ora o mai più, accompagnata dal maestro Paolo Rainaldi, ha riproposto i brani che hanno caratterizzato la sua carriera, ha parlato di tanti progetti nuovi tra cui un suo concerto scaricabile con un semplice link con un minimo di euro 7,00 (le indicazioni sono spiegate sui suoi canali social), un modo per aiutare e sostenere il mondo della musica in questo difficile momento. La Alotta ha ricordato il padre, il noto cantante Filippo Alotta, un grande tenore, scoperto da Mike Bongiorno e scomparso nel 2003, ha sottolineato il suo impegno per il sociale e per gli animali, il suo amore per la famiglia, il suo legame con le amiche

del cuore. Inoltre attraverso blocchi fotografici e videomessaggi da parte dei suoi Alottini, di Antonello Mango, Fiordaliso, Kenneth Vella, Ambasciatore maltese designato in Finlandia ed Estonia e Bruno Sonetto, titolare della Toscanelli Record, autore, compositore e musicista abbiamo lasciato Francesca senza parole. Sono stati letti anche i messaggi più curiosi, divertenti, stravaganti e originali che i telespettatori hanno inviato sulla pagina “V - La Voce di Napoli”, infine la nostra amatissima ospite è stata sottoposta ad un fuoco di fila di domande, a cui ha risposto con sincerità e immediatezza. La Alotta ha interpretato Non amarmi, Un anno di noi, Maruzzella, Reginella, Mi votu e mi rivotu, E non finisce mica il cielo e Tammurriata nera. Un’altra novità del programma è la sinergia tra gli addetti ai lavori, infatti c’è una fattiva collaborazione con Radio Amore degli editori Antonio e Daniele Romano, che manderanno in onda la puntata in radio domani alle ore 21,00, e con il Magazine “V - La Voce di Napoli” a cura dell’editore Bruno Cirillo. L’editore Angelo Ucciero e il direttore artistico Renato De Carmine sono soddisfatti del prodotto e promettono grandi novità. Un doveroso ringraziamento agli sponsor della trasmissione: il panificio Mary a Pianura e il team “Amati e ti Ameranno”, che comprende “Le spose di Licia” nella persona della stilista Licia Giametta, la “Sartoria Londoni” di Luigi Aiello, il visagista Giacomo Alberto e l’hair stylist per uomo e donna Gino Piazza. La puntata andrà in replica domenica 31 gennaio 2021, alle ore 21,00.

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RAFFELE SORBO

Progetto C.I.P.S.

La pandemia che ha colpito l’Italia tra i primi paesi nel mondo non accenna ad arrestarsi e mai come in questa situazione storica l’informazione di massa ricopre un ruolo fondamentale nell’istruzione della popolazione italiana. Sappiamo bene che l’unica arma a nostra disposizione, non esistendo farmaci antivirali specifici contro il SARS-CoV-2, consiste nel vaccino, qualunque esso sia, ed è noto che ce ne sono vari in commercio prodotti da case farmaceutiche diverse. La tecnologia innovativa con cui sono stati creati quelli di Pfizer-BionTech e Moderna fanno ben sperare nel ritorno alla normalità in un futuro non molto lontano. In sintesi viene introdotta una molecola di RNA messaggero, o “mRNA”, all’interno delle cellule del paziente, che servirà a sintetizzare le proteine di superficie del virus (che sono quelle di cui si serve per riuscire a penetrare nei vari distretti dell’organismo umano) le quali vengono riconosciute come estranee dalle cellule dell’immunità e queste ultime inizieranno a produrre anticorpi contro quelle particelle.

Una volta ricevuta la seconda dose di vaccinazione il paziente svilupperà l’immunizzazione che con una probabilità del 95% gli permetterà di non essere affetto da COVID-19, ma ancora non si sa se il vaccino arresterà, oltre alla patologia, anche la diffusione del coronavirus, in quanto il virus può circolare nei vaccinati (provocando una forma asintomatica della malattia restando, quindi,

non diagnosticabile, se non per caso) e, di conseguenza, la trasmissione si ripercuoterebbe sull’intera popolazione (sono in corso studi che dovrebbero chiarire questo aspetto che non è stato tenuto in considerazione siccome le aziende farmaceutiche avevano la fretta di creare un composto efficace nel più breve tempo a disposizione); per fortuna ciò, per quanto si sa finora, avviene raramente.


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18 Attualmente nel mondo stiamo assistendo a varie mutazioni che il SARS-CoV-2 sta subendo (varianti brasiliana, inglese, francese ecc.) che gli permettono di eludere la risposta immunitaria o rendersi particolarmente infettivo e i dati finora a nostra disposizione, basati sugli studi effettuati e pubblicati sul “British Medical Journal” ci dicono che non riducono l’efficacia della vaccinazione, sebbene quella inglese possa essere più mortale, come dichiarato dal primo ministro britannico Boris Johnson. Tra le persone ci sono diversi dubbi che vanno sciolti in maniera efficace e istantanea per favorire un’adesione di massa e raggiungere l’immunità di gregge. Abbiamo raccolto, grazie al sondaggio da noi creato e diffuso, diverse paure che si annidano nella mente degli italiani e vorremmo sintetizzare qui le più frequenti, ma anche le più salienti da un punto di vista medico e sociale che, se non smentite, provocherebbero seri danni a loro stessi e a tutti quelli che gli sono vicini come amici, parenti e conoscenti: 1. Non si sa cosa c’è dentro; 2. Non si sa quale sia la sua efficacia; 3. I tempi sono stati troppo brevi; 4. Non si è a conoscenza degli effetti a lungo termine; 5. Il vaccino modifica il DNA. Ce ne sono anche altre, ma queste sono le più quotate, come suddetto, e ci piacerebbe rispondere in ordine a tali dubbi: 1. Il contenuto del vaccino è stato reso pubblico qualche settimana fa, quindi si sa nei minimi dettagli da cosa sia composto; 2. L’efficacia viene stabilita da enti predisposti a fare ciò: l’FDA e l’EMA, per esempio, sono associazioni, la prima americana e la seconda europea, che si occupano di stabilire la sicurezza e, come abbiamo accennato già, l’efficacia tramite metodi scientifici rigorosi ed enormemente restrittivi; 3. I tempi brevi sono stati resi possibili dalla quantità titanica di risorse economiche e umane impiegate per la sperimentazione (circa 40mila volontari sottoposti ai test e diverse centinaia di milioni di euro), le pratiche burocratiche sono state molto più rapide vista la priorità che avevano tali vaccini e in tal modo si è potuti arrivare da una tempistica che prevedeva diversi anni a

una che ha richiesto dieci mesi per poter vedere un vaccino approvato e con una sicurezza decisamente alta (quello contro morbillo, parotite e rosolia, che è obbligatoria nei neonati, ha un’efficacia tra il 95 e il 99%, molto simile a quello contro il SARS-CoV-2); 4. Gli effetti a lungo termine è impossibile determinarli già ora, visto che sono, appunto, conseguenze che si verificano dopo mesi o anni, ma prendendo come esempio Paesi in cui la vaccinazione è iniziata prima dell’Italia, come l’Israele, possiamo trarre alcune conclusioni nettamente positive, sebbene debbano sempre essere avvalorate da dati; 5. È biologicamente impossibile che l’mRNA si fonda con il DNA umano interagendo con quest’ultimo, è un’assurdità infondata che, però, tra le tante altre informazioni errate, circola e si estende a macchia d’olio sui social. Inoltre vorremmo ricordare che la vaccinazione è un atto di prevenzione per se stessi, ma anche e soprattutto per persone che non possono riceverla a causa dello stato immunosoppressivo in cui si trovano o per allergie gravi a precedenti vaccini (queste sono le uniche controindicazioni, in quanto recentemente è stato disposto che anche le donne in gravidanza o in allattamento possono riceverlo, sotto indicazione del proprio medico curante). Oggigiorno è uso comune, prevalentemente negli individui con uno scarso grado di istruzione, cercare spiegazioni agli eventi tramite teorie cospirazioniste e complottiste, credendo di essere una nicchia di persone che hanno capito tutto ciò che viene nascosto dai governi, ma i dati dicono tutt’altro, quindi vanno sradicate immediatamente tali ipotesi. La caratteristica sconcertante e avvilente è che anche alcuni politici si servono di fake news per attirare consenso popolare nelle stesse persone che hanno già una fiducia vacillante verso la scienza. Se da un lato si suole incolpare alcuni giornalisti che cercano soltanto qualche click in più al proprio articolo, o i politici che vogliono ricevere più voti nelle future elezioni, dall’altro lato bisogna attestare che, nonostante i virologi e gli esperti del settore si siano prodigati alla stregua delle proprie forze nella lotta contro il COVID-19, questi stessi

soggetti si sono contraddetti più e più volte nei mesi passati e purtroppo per gli italiani era un compito assai difficile distinguere chi asseriva delle verità e chi delle buaggini. Per capire a chi dar retta, ci si basava sui titoli ottenuti da quello specialista o sulla carica che ricopriva, ma “l’abito non fa il monaco”. Purtroppo una volta che una personalità nota fa determinate affermazioni è difficile far cambiare idea a chi non ne capisce molto di medicina ed è lì che entra in gioco il giornalista serio che vuole informare e non disinformare le persone. Noi crediamo che i social network e i giornali online, oltre ai telegiornali, siano delle fonti imprescindibili nell’educazione popolare e se questo compito non viene assolto crolla la possibilità di poter far aderire più persone possibili alla vaccinazione. Lo scopo del nostro gruppo è quello di verificare la percentuale di popolazione disposta a vaccinarsi, quella che rifiuta di farlo e quella in dubbio, cercando di capire cosa fare per sensibilizzare l’opinione pubblica a compiere questo passo che risparmierebbe migliaia di morti e permetterebbe alle equipe ospedaliere di tornare a trattare nel giusto modo e con la dedizione che meritano anche gli ammalati di tutte le altre patologie che ultimamente vengono, a rigor di logica, drammaticamente non ospedalizzati, siccome si sta dando priorità ai pazienti affetti da COVID-19 e i posti scarseggiando anche per questi ultimi. In qualità di individui facenti parte del personale sanitario abbiamo già ricevuto la prima dose e siamo in procinto di ricevere la seconda, quindi possiamo anche dare testimonianze della nostra stessa esperienza per cercare di indurre più fiducia nel popolo italiano affermando che le conseguenze a breve termine sono state molto lievi: leggero dolore al braccio e un po’ di spossatezza il giorno stesso della somministrazione. Con questa breve descrizione ci auspichiamo che venga raggiunto il plateau di vaccinati per poter tornare ad abbracciarci senza timore e vivere i bellissimi anni che ci aspettano post-COVID-19. Non vogliamo assolutamente fare una propaganda incentrata sulla paura, ma sulla consapevolezza che sottoporsi alla vaccinazione potrebbe salvare tante vite, oltre che la propria. “Melius cavere quam pavere”.

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FRANCESCO D’ANNA

‘Esiste un futuro per noi giovani?’ Tip.C

‘Esiste un futuro per noi giovani?’ Tip.C Credo fortemente di sì e non è una visione impregnata di speranza, o di ottimismo, ma di tutt’altro, probabilmente di un grande realismo. Sono sicuro che le nuove generazioni siano la chiave che in medio termine riuscirà a dare una svolta, non a un gruppo ristretto di persone, ma all’intero paese; sarà una classe dirigente in grado di reggere sulle spalle anche il fardello degli errori dei cosiddetti ‘senior’. Sarà difficile, ma credo sarà una sfida alla portata di coloro che succederanno a chi ha sbagliato, probabilmente troppo. Tuttavia è importante analizzare il quadro economico e politico attuale, bene, sul primo piano ci sono state due macro-crisi, una delle due ancora in corso: -La cosiddetta crisi dei mercati del 2011, in cui il capitalismo ha rischiato di sgretolarsi proprio come è successo alla Grecia. Nel caso proposto, però, la ‘mano invisibile’ dei mercati ribaltò tutto, non vi era più un briciolo di stabilità, i pilastri che sorreggevano l’economia europea e che sembravano essere di grafene, in realtà, si rivelarono essere a malapena di carta pesta. In quel caso, però, colui che viene considerato il dio delle finanze e che allora era Presidente della B.C.E, Mario Draghi, con le sole frasi ‘ci saran-

no risorse illimitate per fronteggiare la crisi. L’Europa ce la farà’, cambiò completamente l’assetto finanziario e politico europeo. Si, perché i mercati persero tutti i riferimenti, non riuscirono in tempo ad adattarsi a un numero x di soldi e, un po’ come in tutte le favole, sembrava esserci il lieto fine, se non fosse stato per l’entrata in scena, nel febbraio del 2020 del virus. -Il coronavirus. La situazione è completamente diversa dalla prima, ci ritroviamo in una crisi che uccide, in cui non vi è una base finanziaria ed economica forte da ammortizzare il colpo e, con una classe dirigente diversamente capace, per essere buono. Questo capitolo è ancora tutto da riscrivere, l’Italia è in preda ad una paralisi causata dalla crisi di governo innescata da personaggi politican-

ti vomitevoli e che rischia di infossare ancor di più una Nazione senza forze. Fatte queste due premesse, sarebbe dunque legittimo se un giovane non riuscisse ad ipotizzare un futuro di stabilità, tuttavia, nonostante un quadro piuttosto deprimente, credo che la mia generazione riuscirà a svoltare nel verso positivo e trainerà con sé anche chi ha affondato il paese. Mi sovvien in aiuto la storia, Italia 61 ne è l’esempio, 3 lustri post il secondo conflitto mondiale, una generazione di imprenditori, professionisti, studiosi ed intellettuali diede vita al boom economico, perché non riproporre qualcosa di simile nel 3° millennio? Ci sbarazzeremo presto di questa classe politica amara, fatta di incapaci, non eletti e non voluti da nessuno e, come l’araba fenice, risorgeremo dalle nostre ceneri.

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MARCO STILETTI

Casavatore, giorno della memoria celebrato nelle scuole medie del comune Il giorno della memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come momento per commemorare le vittime dell’olocausto. Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Con questa azione finalmente fu messa la parola fine almeno per qualche tempo sulle discriminazioni razziali e sull’accanimento contro di un popolo martoriato durante i secoli addietro. L’assessore alla Pubblica Istruzione ed alla Cultura Immacolata Calvano, l’associazione Clarae Musae, presieduta dalla prof. ssa Vittoria Caso, in collaborazione con gli istituti scolastici del territorio, presentano “Siamo tutti esseri umani”. Gli incontri, che si svolgeranno sulla piattaforma google meet, daranno voce agli studenti delle classi terze di scuola secondaria di primo grado i quali partendo dalla lettura di alcune pagine del diario di Anna Frank, saranno sollecitati, non solo a ricordare quanto di atroce è stato perpetuato nei confronti degli ebrei, ma anche a riflettere sulle forme di discriminazione che ancora tutt’og-

gi esistono. Tre incontri in tre scuole diverse nelle quali ci sono le medie appena tornate a scuola in questa settimana. Con il titolo “AGISCI COME SE QUEL CHE FAI FACESSE LA DIFFERENZA. LA FA.” il primo incontro è stato il 27 gennaio nella Nicola Romeo e poi gli altri due i mercoledì a seguire prima il plesso Croce e infine la De Curtis. Non c’è modo più efficace che ricordare quell’orrore, e farlo conoscere alle nuove generazioni. Iniziative per ricordare la tragedia della Shoah (lo sterminio del popolo ebraico) si svolgono in tutta Italia e in Europa: nelle scuole, in Parlamento, nei Comuni, nelle tv. Ed ecco perché non celebrarla anche nel Comune di Casavatore con l’iniziativa dell’assessore all’istruzione. La Calvano a riguardo dichiara: “L’ intento che si propone l’amministrazione, è sensibilizzare i ragazzi verso il rifiuto di ogni forma di discriminazione e atto aggressivo e aiutarli a riflettere sulla diversità con cui oggi si esternano i sentimenti e le emozioni. Ecco perché un confronto tra passato e presente, tra il diario come forma intima di condivisione dei propri stati d’ animo e la tastiera come forma estrema e spesso pericolosa di metter fuori il proprio mondo interiore”.

La pubblicità sulle edizioni digitali e sui siti dei giornali offre una informazione credibile. Il settimanale CASORIADUE ha una storia cartacea di 30 anni e dal lockdown ha iniziato la sua storia in edizione digitale; in aggiunta ha anche un sito del giornale. La pubblicità è un’antenna molto sensibile in una fase di ridefinizione dei valori e delle priorità. La nostra testata da la possibilità alle aziende che intendono puntare sulla qualità e sulla capacità creativa di immaginare un tempo post pandemia.


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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Iannelli Ritorna con un nuovo libro sulla Pandemia L’attore e scrittore Iannelli ha realizzato un nuovo capolavoro per continuare a sfidare il Covid. La Pandemia causata dal Covid -19 continua il suo corso, e se al suo comparire nelle nostre vite ha causato una sensazione di smarrimento e preoccupazione mista alla voglia di tenere duro e di rinascere. L’opera, difatti, racconta di quella che da tutti è stata descritta come la “Seconda Ondata” ovvero un nuovo momento critico dal punto di vista sanitario, economico e sociale, che il virus ancora una volta ci costringeva ad affrontare. Gli occhi di Pulcinella, uomo del popolo, se la prima volta avevano capito la voglia di resistere per ricominciare, questa volta vedono sentimenti diametralmente opposti, in cui la rabbia la fa da padrona e la confusione provocata dalla politica non aiuta a dare fiducia e sicurezze per il futuro. La speranza continua ad essere il vero e unico faro che guida le riflessioni della maschera partenopea, confidando come da sua storica propensione, di ritrovare il sorriso dinanzi a qualsiasi avversità. “Pandemia Seconda ondata Rabbia è Confusione la sfida di Pulcinella” è l’ultima fatica letteraria dell’Ambasciatore del sorriso Angelo Iannelli che attraverso la maschera, provoca, sberleffa, si arrabbia ma poi riesce a donare a tutti un sorriso e una speran-

za per un pronto ritorno alla normalità senza dimenticare i tanti morti . Nel primo secolo della sua vita la maschera di Pulcinella prendeva in giro il re e la sua corte, oggi il moderno Pulcinella, magistralmente interpretato dall’instancabile Angelo Iannelli, riesce nelle pagine di questo libro a farci riflettere su quanto è accaduto nel 2020 e quanto sta ancora accadendo, affrontando con caparbietà pulcinellesca la seconda ondata della Pandemia pungendo e denunciando con la sua ironia in140 pagine Albatros edizioni. Parlando della sua esperienza durante l’epidemia, della rabbia del popolo, dell’emergenza sanitaria e di quella economica, della scuola, del lutto della cultura, degli invisibili, della corsa al vaccino ma pure della solidarietà, ricordando che Pulcinella unisce il mondo lo rialza e lo cura con il suo sorriso e come dice Pulcinella la Pandemia sapite chere’? Perepe! Perepe! Perepe! Prefazione del Procuratore Generale di Napoli Catello Maresca testimonianze dello scrittore e giornalista Marco Perillo, il musicista e cantautore Lino Vairetti e l’attore Antonio Ciccone postfazione della giornalista e scrittrice Lucia de Cristofaro Un libro assolutamente da leggere, che racconta un momento storico particolare, sicuramente sarà oggetto di studio nelle scuole.

Edito da “Chiare lettere” di Lorenzo Fazio. Potresti aiutarmi e aiutare Nadia...


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UIL FPL Napoli e Campania Prot. Nr. 284 del 25/01/2021 - 09:21UIL FPL Napoli e Campania Prot. Nr. 284 del 25/01/2021 - 09:21

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I “responsabili” in salsa casoriana

L’Amministrazione Bene si accinge a far votare l’ennesimo provvedimento che fa tutt’altro che “bene” alla nostra città, invocando a sua discolpa il dissesto economico. I veri responsabili di questo dissesto, continuano con le loro azioni ad affossare l'economia di Casoria. LA PRIVATIZZAZIONE DEI TRIBUTI svuota l’Ufficio Comunale, affidando ad un’azienda privata i soldi pubblici - i soldi dei Casoriani. Cosa ha fatto quest'amministrazione per evitare l'esternalizzazione dei tributi? Quali le azioni intraprese e le soluzioni alternative considerate???

NULLA‼️

Unico obiettivo: PRIVATIZZARE LA RES PUBLICA. Chi ci va a perdere? Sempre gli stessi: I CITTADINI.

“Responsabili”?

Sì, responsabili dell’ennesima vergogna. I Consiglieri Comunali Vincenzo Ramaglia, Stella Cassettino, Luisa Marro, Nicola Rullo, Alessandro Graziuso

Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari.

SINDACO SEGRETARIO COMUNALE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE CAPIGRUPPO CONSILIARI E P.C S.E. IL PREFETTO CORTE DEI CONTI DELLA CAMPANIA ORGANI DI STAMPA Alla COMMISSIONE STRAORDINARIA DI LIQUIDAZIONE

Oggetto: problematica esternalizzazione riscossione

Premesso che i fallimenti (dissesti) comunali bussano alle porte di tutte le città, dalle medio piccole alle città capoluogo, non tutte hanno deciso di affidare a privati la riscossione, e coloro che lo hanno fatto non hanno certo raggiunto i risultati sperati. Nel richiamare il quadro normativo di riferimento: gli artt. 52 e 53 del dlgs. n. 446 del 1997, i dati che emergono immediatamente dalla lettura delle norme degli artt. 52 e 53 del d.lgs. 446/97 (introdotte attraverso la delega di cui all’art. 3 co. 149, lett.a) della 1. 662/96), possono sintetizzarsi nell’introduzione di un’ampia potestà regolamentare degli enti locali in materia tributaria, sotto il profilo tanto sostanziale quanto organizzativo, e nell’ampliamento della facoltà di esternalizzare i servizi preposti alla gestione delle entrate sia tributarie sia patrimoniali. Con riguardo all’autonomia gestionale dell’ente locale in materia di tributi, la previsione di un’apposita potestà regolamentare di pertinenza

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

Editore CASORIA DUE s. a. s società messa in liquidazione

Direttore Responsabile: Ferdinando Troise WEB: C&C CENTRO STAMPE SRL - CASORIA Questo numero è stato chiuso il 28 gennaio 2021

Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità S.S. Sannitica, 9 - 80026 Casoria (NA) - Tel. /Fax 08118254028 email: casoriadue@libero. it


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