Domenica 14 Marzo

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DOMENICA 14 MARZO 2021

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Settimanale di Informazione

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ANNO XIX - N° 11 - DOMENICA 14 MARZO 2021

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MICHELE MITRAGLIA

DI MAIO – SALVINI: SFIDA IN EUROPA E’ MATTEO RENZI L’ARBITRO

CASORIA HA NEL SUO SENO (LA PIAZZA) TUTTI I MALI DELL’ITALIA

Dunque la situazione è esattamente questa: sia i ragazzini che gli adulti, in coro, manifestano la loro volontà di votare il Movimento 5 stelle. Sembra di ritornare alla giovane età quando giocavamo con le figurine della Panini: nelle figurine ci sono i Di Maio, i Salvini, i Renzi, i Draghi e scendendo nella nostra Casoria troviamo il giovane Raffaele Bene e la sua Giunta Municipale “di nomina politica e di alto profilo tecnico” e sorpresa i cinque stelle, tre consiglieri comunali ed 11 senatori; non comizi, dibattiti, volantini, riunioni eppure hanno avuto un successo strepitoso: con una lista di sedici persone hanno ottenuto tre consiglieri comunali ed alle regionali, poi, ancora un altro successo: il primo partito a Casoria. Anche grazie a questi divertenti paragoni l’Italia e/o Casoria sopravvive ai suoi debiti che sono veramente impressionanti. Casoria è in pieno

dissesto economico, finanziario ed amministrativo. Chi sostiene che la politica fino ad oggi è andata benissimo mente spudoratamente. La politica ha avuto amministrazioni nordiste fino ad oggi. Draghi ha confermato le linee guida di Assolombarda nominando 15 Ministri del Nord e 5 del Sud. Berlusconi, Monti, Renzi, Gentiloni e Conte hanno spinto, con la collaborazione di tutti meno che di noi, sull’orlo della bancarotta. La stessa cosa è successa a Casoria con i governi del post Polizio compreso gli intermezzi delle Commissioni straordinarie prefettizie. La scelta di Mario Draghi da parte del Presidente della Repubblica ha stabilito che Giuseppe Conte ha smesso di camminare con una borsetta sotto il braccio piena di polizze, ed ha abbandonato nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il fradicio galeone che sapete. continua a pag. 4


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4 SEGUE da pag. 3

LUIGI DI MAIO IN VISITA A CASORIADUE

l’11 aprile del 2015 Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera dei Deputati, venne in visita alla redazione di Casoriadue. Fu ricevuto nella tipografia Buonaurio. Si intrattenne con i ragazzi della redazione e con Antonello Sannino, presidente dell’Arcigay napoletana.

LAVORI PUBBLICI – AMBIENTE – SEGNALETICA – VIABILITA’

Senza mai dimenticare Casoria: la sconfitta NELLE ELEZIONI REGIONALI di TUTTI i personaggi politici seppur non legati dallo scambio di amorosi sensi (Casillo, Marrazzo e Ciaramella) è un avvertimento per il giovane quarantenne sindaco. Tutti quanti loro ed i loro partner (o galoppini) fanno i discorsi che suggerisce la ragion di ….. opportunismo o opportunità politica. Amministrata in questo malo modo nessuno mai che abbia tenuto conto della mezza Italia in catene e schiava dell’altra mezza che invece lucrava e lucra! Ora che Salvini da Milano venga ad allietare Napoli nella prossima stagione politica credo possa essere episodio estremamente importante. La mezza Italia schiava si raccatta dove e come può e poiché pare abbia, nel Movimento 5 Stelle, un campione di Pomigliano D’Arco, lo richiama in zona Sud. E spera la Città dell’Alfa Sud che gli venga data la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la guida del Governo della Nazione.

“Tutti i danni causati a terzi sia materiali che fisici a causa dell’incuria e mancata manutenzione delle aree aperte al pubblico passaggio, sono di responsabilità esclusiva dell’amministrazione comunale in cui ricade l’area in questione. La Circumvallazione Esterna di Napoli ricade nel perimetro urbano della Città di Casoria”.

PROVINCIA – CITTA’ METROPOLITANA – COMUNE DI CASORIA

Visto e considerato che ci sono ancora dirigenti della pubblica amministrazione casoriana che lo “ignorano” INFORMIAMO che l’Amministrazione Provinciale di Napoli e il Comune di Casoria sottoscrissero un verbale di consegna delle Strade Provinciali ricadenti nel Centro Abitato il giorno uno del mese di dicembre del 2000.

GRAZIE CASILLO – BENE – POLIZIO?

E’ una questione di p.r. non risolvibile, mi perdoni Bene, con facebook. C’EN-

SPAZIO PUBBLICITARIO LIBERO

TRA la propaganda, c’entra in questa azione una proiezione più ampia, che certo Bene possiede. L’amministrazione comunale di CASORIA non ha divulgazione; non cammina con le idee; molte parole, pochissime pieghe politico – amministrative, mi ascoltino Riccardi e D’Anna, gli altri Sindaci vanno avanti con le p.r. Bene va rigenerato alla pubblica amministrazione. Occorre rilanciare Casoria. Stesso bisogno per il Consiglio Comunale. Andrea Capano ne è divenuto il presidente. E’ sufficiente questo per restituire al Comune di Casoria una verginità che ha perduto dopo anni di malgoverno? Occorrono idee; ne ha Bene? E riesce a metterle in pratica? E se non ne ha perché non cerca il colloquio? Questi nostri dirigenti sono lontani mille miglia dalla concezione industriale dell’Azienda Comune. E perciò Afragola e Frattamaggiore (e da un po’ anche Villaricca e Sant’Antimo) continuano a fregarci. Spesso ritengono che la collaborazione sia loro dovuta. Non è esatto. Collaborazione implica il rapporto di due parti, non solo di una. Comunque Bene va finalmente attivizzandosi, anche grazie a Marianna, Vincenzo, Enzo e Francesco. Occorre fare una tavola rotonda! Il Comune di Casoria a giorni, lancerà un’idea che dovrebbe o potrebbe restituirle quelle simpatie che ha perduto, spostando anche parecchio la natura del suo elettorato. L’Amministrazione Comunale deve attraversare tutti i quartieri, entrare nei vicoli sia quelli di Casoria che quelli della Frazione Arpino. La nuova amministrazione comunale dovrebbe così rinascere dalle viscere stesse della Città. La editoria nostra destinata a svolgere un ruolo determinante. NOTIZIA (oramai vecchia): L’Assessore alla P.I., Sonia Tabacco, si è dimessa.

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ANTONIO BOTTA

Il dott. Francesco Girardi, Assessore alle finanze e al patrimonio comunale, ospite de “La Copertina, trasmissione web condotta da Nando Troise.

IL PUNTO SU PALACASORIA, STRUTTURA DI VIA PO E IMMOBILE DI VIA CASTAGNA

Ospite della trasmissione web di Nano TV “La Copertina”, condotta dal Direttore Nando Troise, è stato il dott. Francesco Girardi, Assessore alle Finanze, al Bilancio, Economato, Tributi e al Patrimonio comunale del Comune di Casoria. Il conduttore ha introdotto l’intervista spiegando che le domande avrebbero riguardato le problematiche concernenti il Palacasoria, la struttura di via Po e l’immobile di via Castagna, di proprietà dell’Ente locale, promettendo agli spettatori web che in successive trasmissioni l’ass. Girardi sarà invitato per rispondere sulle opere compensative TAV e sul dissesto finanziario, previo accordo con il sindaco Bene. Dopo aver evidenziato che il Palacasoria costò all’Ente comunale 40 miliardi, il Conduttore ha espresso il proprio rincrescimento per la chiusura del Palazzetto dello Sport di via Michelangelo, soprattutto dopo lo svolgimento delle Universiadi, nel corso delle quali nella suddetta Struttura si svolsero le gare di pallanuoto della squadra nazionale femminile e le gare di taekwondo. Ha aggiunto che la piscina fu molto apprezzata raggiungendo il livello otto, rammaricandosi anche del fatto che la squadra locale di Volley è costretta a giocare le partite di campionato a Giugliano. Girardi, dopo aver premesso che la Struttura consta di due grandi immobili, il Palacasoria vero e proprio, che presenta una serie di inagibilità, e il complesso della piscina, funzionante, ha spiegato che è in corso “una lunghissima e complicata vicenda giudiziaria, legata sostanzialmente a un contenzioso che si è instaurato con il soggetto affidatario; tale contenzioso è in parte riconducibile a una problematica relativa a canoni non riscossi, inducendo il Comune ad attivarsi per un legittimo recupero del credito maturato; dall’altra, ovviamente, anche il gestore privato ha avanzato pretese di necessari interventi di manutenzione, peraltro onerosi, a carico del Comune, che, non essendo stati effettuati, sono gravati sul gestore che li ha in parte realizzati per il regolare svolgimento delle attività. Di

solito tali contenziosi capitano anche in altre realtà comunali con impianti sportivi pubblici”. “A ciò” ha proseguito l’Assessore “ va aggiunta, oltre all’emergenza pandemica, la problematica del dissesto finanziario del Comune di Casoria. Pertanto, le controversie tra Ente locale e Società sportiva affidataria, in corso adesso ma anteriori al 2019 nel loro sorgere o nella loro prevalenza, non sono di competenza del Comune di Casoria, ma dell’Organismo straordinario di liquidazione, ossia della Commissione che si è insediata dopo la dichiarazione di dissesto con decreto del Presidente della Repubblica, Commissione sostanzialmente preposta a chiudere la massa debitoria e a incassare la massa creditoria del Comune per rimettere “in bonis” il pregresso comunale. A tal riguardo,la legge stabilisce che la procedura di dissesto dovrebbe chiudersi entro 5 anni, ma potrebbe anche non risolversi entro questo periodo, con la richiesta di proroghe; dipende da una serie di condizioni che, al momento, non sono note né all’Organismo né a noi; ora si é nella fase della ricognizione della massa passiva, cioè ad oggi stiamo valutando le pretese di crediti addebitati al Comune, e anche la massa che il Comune dovrebbe incassare a copertura delle pretese. Certo, il Giudice adito ha sollecitato le parti a una composizione del contenzioso, perché la situazione è effettivamente complessa. E’ più di un anno ormai che la struttura non è funzionante e quindi

il piano di rientro della Società sportiva che si era aggiudicato il Palacasoria è stato falsato dalla chiusura; inoltre, il piano puntava molto sulla capacità della piscina, quale elemento di produzione di valore del soggetto, e con la piscina si sarebbero dovute anche sostenere finanziariamente altre attività sportive meno popolari e, quindi, meno redditizie. Tenga conto che con le Universiadi il Comune, all’interno del contenzioso, ha dovuto sostenere dei passaggi per attivare alcuni finanziamenti. Ora il gestore ha consegnato le chiavi del Palacasoria, ma interesse dell’Amministrazione è che il Palazzetto dello Sport possa essere fruito dai cittadini casoriani; purtroppo la pandemia ha ridotto in maniera forte la possibilità per gli impianti sportivi di funzionare. Va considerato che la controversia, da noi ereditata, perdura ormai da più 5 anni, un contenzioso con il quale e per il quale siamo costretti a fare i conti. E’ chiaro che non essendosi risolto in 5 anni, il contenzioso diventa sempre più un garbuglio ed è un guaio grosso, diventando sempre più difficile contemperare vari interessi, riguardanti la buona gestione, l’adempimento contrattuale e la fruizione di un bene pubblico da parte della Città. “E’ chiaro”, ha puntualizzato Girardi,” che una contrapposizione rigida e sclerotizzante fra le parti , con il ricorso al tribunale, riduce la capacità di rendere disponibile il Palacasoria ai cittadini”. Per tale motivo, i legali della Società


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6 sportiva affidataria e dell’Ente locale, su proposta dell’Assessorato al patrimonio pubblico, hanno deciso, tramite un soggetto tecnico, di avviare un percorso di transazione con l’OSL (Organismo straordinario di liquidazione), al fine di raggiungere una composizione della vertenza tale da poter consentire ad ambedue le parti di pervenire ad un accordo dignitoso per la riapertura della Struttura, rendendola funzionante e fruibile alla comunità cittadina. “Ad oggi, gli unici spazi utilizzabili sono quelli di parcheggio che ospitano un’attività (il mercato dei tessuti, n.d.r.) che non pregiudica il funzionamento complessivo del Palacasoria e neanche della piscina. Certo, i punti di contenzioso sono abbastanza ingarbugliati sui quali gli avvocati si stanno cimentando e per i quali noi speriamo che si possa trovare una modalità di composizione che coniughi le istanze delle due parti, e che non avvantaggi solo una di esse per restituire alla Città un Bene pubblico di notevole importanza.” Su quando sia possibile la riapertura del Palacasoria, domanda di Troise, l’Assessore ha risposto che si augura che i tempi per risolvere la questione giuridica fra gli avvocati delle due parti, benché “abbastanza ingarbugliata”, non siano lunghi, in maniera tale da poter aprire

ai cittadini il Centro sportivo in estate, pandemia permettendo. A tal riguardo, Troise ha manifestato il desiderio che il 3 luglio, anniversario della morte del campione casoriano Mimmo D’Alise, lo si possa commemorare con un evento proprio all’interno del Palacasoria. Sulla struttura di via Po, secondo argomento di conversazione, il Conduttore ha ricordato che essa è costata due miliardi di lire, acquisita al patrimonio comunale quando era sindaco Salvatore Graziuso; gli uffici hanno ospitato servizi diretti alla persona: pubblica istruzione e politiche sociali. Poi la commissaria dott.ssa Riccio lo chiuse e spostò quel settore nell’ex Pretura di via Pio XII. “Sono trascorsi sei – sette anni e d è ancora chiuso”, ha sottolineato Troise, “molte migliaia di euro occorrerebbero per risistemarlo, informo che la città paga un condominio per quella struttura non utilizzata. Ecco, in sintesi, le osservazioni di Girardi: il commissario Giuffré ha introdotto e inserito il Bene di via Po nel piano delle valorizzazioni del Comune destinandolo alla vendita. Il Bene è stato stimato, ma finora mancano le procedure per la dismissione. Ha aggiunto che la vendita di strutture del patrimonio comunale è utilizzata per pagare i debiti del dissesto.

Sui fitti attivi non riscossi o molto parzialmente riscossi di 700 -800 appartamenti del patrimonio pubblico, altra domanda di Troise, L’Assessore ha risposto che in base a una norma, sia nazionale che regionale, entro fine Marzo occorre regolarizzare le varie situazioni, sollecitando, quindi, i titolari di contratti e chi occupa le abitazioni a presentare domanda di regolarizzazione entro la fine di questo mese e “a valle di essa noi decideremo per mettere a posto le varie situazioni. Sulla struttura di via Castagna, non aperta da 12 anni e mai, perciò, utilizzata per la comunità cittadina a causa, come ha precisato Troise, della mancanza di canoni urbanistici, Girardi ha posto in rilievo che vari immobili, situati a Casoria e frutto di lottizzazioni convenzionate, cioè regalate al Comune, non sono nemmeno registrati e acquisiti al patrimonio comunale; di essi fa parte anche la struttura di via Castagna. Purtroppo, ha evidenziato, accade, non solo a Casoria, che questioni non risolte immediatamente, nel corso degli anni si ingarbuglino diventando bubboni. “Solo oggi” ha concluso “dopo 35 anni è in via di risoluzione la vicenda, ad esempio, del parco Buontempo, “con un ricorso in Cassazione conclusosi con acquisizione al patrimonio.

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RITA GIAQUINTO

la politica secondo Antonella Ciaramella

“Sacrificio, competenza e amore per le persone”

Entrata attivamente in politica nel 2007, l’ex Consigliere della Regione Campania, Antonella Ciaramella , ci ha raccontato del suo intenso percorso politico e professionale portato avanti, però, sempre con quella tenacia e quella caparbietà di chi ha capito quanto poco conti vincere o perdere, cadere o rialzarsi quando la politica si pone come unico obiettivo la volontà del popolo ed il benessere dei cittadini. Concetti di altissimo valore etico e civile, a cui la Ciaramella giunge partendo da lontano e mettendosi continuamente in gioco, come stesso lei ci racconta : “Mi sono avvicinata alla politica attiva nel 2007, anno fondativo del PD. Prima di allora non avevo mai aderito ad alcun partito. Come dico sempre, la mia generazione, per chi non aveva già un familiare in politica o vicino ad un partito, ha vissuto solo la fine delle grandi organizzazioni ideologiche. Nel ‘92 mi sono diplomata ed eravamo già sulle macerie della prima Repubblica. Tuttavia, sono anche di quella generazione con ancora esempi positivi di coscienza civile e modelli culturali saldi. Il berlusconismo era agli albori e non aveva ancora compiuto la trasformazione dal consumismo materiale degli anni ‘80 al consumismo politico e culturale che ne è derivato da allora in poi. Così il PD come primo partito che si presentava con un progetto progressista, inclusivo e soprattutto fondato su uno strumento di partecipazione come le primarie aperte, rappresentò uno straordinario progetto per passare da una società civile con

coscienza politica ad una partecipazione attiva. Aderii alla mozione di Enrico Letta che si presentava come segretario nazionale e per la prima volta cominciava a parlare di scouting di una nuova classe dirigente selezionata per merito e partecipazione attiva e non per mera cooptazione. Mi piacque il progetto, mi piacque lui e tornai qui a Casoria per presentare il medesimo progetto nella mia città (all’epoca vivevo a Roma). Ci parli della Sua esperienza alla Regione Campania : che gestione è stata e quale è stato il Suo apporto? “Da quell’ottobre 2017 in cui, contro ogni pronostico, fui votata ed eletta all’assemblea nazionale, ne sono successe di cose! Prima fra tutte la nascita di uno straordinario gruppo di persone giovani e meno giovani da cui nacque

la prima candidatura del 2010. Tutto il PD locale mi sostenne e, primo fra tutti, -mio zio Gianfranco Gagliardi che, da visionario quale é sempre stato, intuì il tema del rinnovamento e delle donne indipendenti in politica. Non fui eletta. Molti pezzi persi intorno a me, ma non ho mai mollato e così, ancor più inaspettatamente fui eletta nel 2015 quando il partito era ormai frammentato e il territorio più stanco. L’unico instancabile compagno di viaggio e discussioni che mi ha sempre sopportato è Agostino Villino ( grazie e non me ne vogliano i tanti che dovrei ma non ho spazio per citare). Questi cinque anni in Consiglio Regionale sono stati straordinari. Ho combattuto battaglie che sembravano impossibili, dalla risoluzione del problema del Parco Michelangelo per parlare di un fatto locale, alla legge che ha salvato decine e decine di imprese dall’azione predatoria delle multinazionali della Sanità per parlare di tutta la Regione. Ma anche la legge di contrasto al gioco di azzardo patologico, la nascita dei distretti turistici, il sistema di rientro dei giovani medici dalle altre regioni, la nascita del primo osservatorio europeo sull’economia civile (economia sostenibile per l’ambiente e le persone) e tanto altro che posso racchiudere in due parole chiave: lavoro e welfare. Se non avessi fatto tanto, mai avrei potuto raccogliere nove mila voti senza aver minimamente cambiato il mio modo di essere e di fare politica, con tutte le condizioni sfavorevoli che si sono materializzate proprio nell’ultimo anno


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8 in cui avrei dovuto raccogliere. E oggi sono in direzione nazionale perché continuo a lavorare con e per il territorio. In politica si vince e si perde, le tante liste ci hanno penalizzato, non sono stata rieletta ma ci saranno altre elezioni e, come la prima volta, non ho bisogno di galloni sulla giacca per essere utile ed essere riferimento. Ci vuole solo responsabilità, sacrificio, competenza e amore per le persone. Questa per me è la politica, e sempre lo sarà”. Come ha vissuto le dimissioni di Nicola Zingaretti dal PD? E’ stata una scelta sbagliata? Inaspettata anche per chi vive le dinamiche interne al partito? “Inaspettata sicuramente! Sbagliata non ho elementi per dirlo perché sarà stata certamente una scelta sofferta le cui ragioni profonde solo Zingaretti può conoscere davvero. Io sono stata l’unica Consigliera Regionale a sostenere la sua mozione e non posso che pensare che sia un gesto che ci rattrista ma anche che, a ben pensarci, le sue parole forti come macigni sono i motivi stessi che ci portarono a sceglierlo: un segretario non attaccato al ruolo ma alla missione, alla politica di governo ma non al potere per il potere. E si conferma anche la motivazione che mi fa sentire sempre del Pd nonostante ci faccia soffrire tanto: il partito democratico non appartiene a

nessuno. I segretari cambiano ma la comunità resta...Certo, se cambiassero un po’ meno, non mi dispiacerebbe! Ma non dispero in una prossima maggiore maturità anche in questo”. Mi parli del passaggio Conte-Draghi: vorrei una Sua opinione sulla caduta del Governo Conte, cosa che, per molti cittadini, resta ancora un giallo “Un giallo abbastanza scontato direi. L’assassino era noto fin dall’inizio e l’arma legittima e a portata di mano. É venuta meno la maggioranza parlamentare e nel nostro ordinamento senza maggioranza, o se ne trova un’altra o si va al voto. Se ne è trovata un’altra intorno alla figura di Mario Draghi. Tutti ora ci aspettiamo che non si facciano più scherzi, il Paese non può più fermarsi per le geometrie dei numeri in Parlamento mentre sta combattendo una guerra. Ecco perché Draghi è un politico ancor più che un tecnico. Lo ha dimostrato sin da subito, costruendo una maggioranza solida e non scardinabile dai singoli parlamentari con il pallottoliere. Tutti ora devono contribuire a far funzionare questo Governo e lui per primo”. Ritorniamo a casa nostra : ci fa un’analisi della situazione politica a Casoria? Torna ancora l’inaffidabilità di una macchina politica ingolfata che

non riesce a compiere il percorso per cui è chiamata ad operare da cittadini sempre più distanti dalla cosa pubblica locale. Perché secondo Lei? “La cittadinanza casoriana è poco partecipe alla vita politica e oserei dire civica della città da sempre nella mia memoria. Basti pensare che mi davano della folle idealista quando mi candidai la prima volta e ancora me lo hanno detto pure dopo aver vinto una delle competizioni elettorali più dure come il Consiglio regionale. Fin tanto che la politica casoriana non uscirà dal cerchio ristretto da cui è rinchiusa da sempre, mai nessuna amministrazione sarà diversa dalle altre. Anche su questo mai disperare e continuare a lavorare costantemente”. Ha mai pensato di candidarsi a Sindaco di Casoria? “Me lo hanno chiesto molte volte e sarebbe un onore per me, ma non ci ho mai pensato. Perché ogni volta non ne ho visto le condizioni, non è uno scherzo, non ci si inventa in nulla senza una bella gavetta. Come ho dimostrato con i fatti, non ho paura di vincere o perdere ma do un enorme peso al concetto di credibilità. Mio padre mi ha insegnato, su tutto, il valore della parola data. E io quando sono convinta di una cosa, ci credo fino in fondo, potrei sbagliare nella valuta-


DOMENICA 14 MARZO 2021 zione ma mai potrei mistificare o raccontare che un Sindaco, da solo, può salvare una città. Un Sindaco è tale se ha una squadra che crede in un progetto almeno quanto ci crede lui e che si rivede in lui per difendere quel progetto sopra la propria individualità. Certo la responsabilità di tenere insieme la squadra è del Sindaco stesso. O della Sindaca”. Ad un anno dall’inizio della pandemia, mi dice, a parte la corsa al vaccino, quali dovrebbero essere in questo momento le priorità? Sembriamo essere ancora molto impreparati. Ce lo possiamo permettere? “Nessuno ha la verità in tasca perché è un virus del tutto nuovo e velocemente mutevole. Stiamo imparando facendo. Di certo la priorità assoluta è vaccinare più persone possibile nel minor tempo possibile e nel frattempo avere da parte dei cittadini un comportamento responsabile per ridurre il rischio di contagio. Lo dobbiamo a noi stessi e agli operatori sanitari che, stremati, continuano dopo un anno a presidiare la trincea. E lo dobbiamo ai nostri morti e ai tanti lavoratori autonomi che stanno soffrendo e resistendo eroicamente”. Lei fa parte dello staff dell’Assessore Armida Filippelli : ci racconti tutto di questa esperienza e come vi state muovendo per le prossime Comunali

9 a Napoli? “L’aver scelto sempre un percorso politico coerente anche se rischioso per la mia carriera politica personale mi ha ripagato con un grande privilegio. Avere oggi la possibilità di affrontare una nuova avventura nel governo regionale come coordinatrice dell’assessorato alla formazione professionale accanto ad una donna straordinaria. L’assessore Filippelli è tutto quanto vorrei poter diventare un giorno: competente, esperta e colta ma anche leggera come solo le persone intelligenti sanno essere. Solo gli insicuri si prendono troppo sul serio! Approfitto di queste pagine per ringraziarla per i suoi insegnamenti e per il messaggio che incarna. Essere per bene e generosa verso la collettività è ancora un modello vincente. Su Napoli ci serve un articolo intero a parte!”. Cosa vorrebbe fare “da grande”? Dove vorrebbe portare la Sua passione politica? “Io porto con me questa passione ovunque io vada, perché non è altro da me. Io sono quello che sono, non sono quello che faccio e la politica è il mio modo di partecipare alla cittadinanza attiva. Come si può commentare la vita davanti a uno smartphone o alla TV e non immergervisi dentro fino in fondo? Dove e da quale ruolo poi potrò o dovrò farlo

lo diranno sempre e solo gli elettori. Il popolo sovrano”. A quale frase Lei affida le Sue incertezze, personali e politiche? “Il tempo è galantuomo, basta essere sinceri e votati al bene e allora di nulla si deve temere. La vita mi ha fortificato in questo e per fortuna non indurito. Ma anche questa è un’altra storia”. Sento Antonella Ciaramella al tramonto di una giornata importante, l’8 marzo, la giornata mondiale stabilita dall’ONU per i diritti della donna. Ad una donna che lavora nella politica, non posso non chiedere quanto ancora si può fare in un mondo dove cultura, giustizia, legalità, etica, società, economia, sono tutte dimensioni ancora lontanissime dal totale rispetto di autodeterminazione, libertà e pari opportunità per le donne. Cosa si può e si deve fare ancora? : “ Rendere le donne indipendenti. Una società dove il lavoro femminile è maggiore è una società migliore. Lo dicono i fatti. Donne e uomini alla pari non è una conquista di genere ma una necessità di tutti e alla base di una famiglia sana e felice, che a sua volta è il primo mattoncino della società che va a comporre. Ovviamente, per come la penso io, questa famiglia può avere la composizione che vuole ...l’importante è che vada dove la porta il cuore!”.

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10 IMMA CASTRONUOVO

L’ex Campione d’Italia di Pugilato, Categoria Pesi Gallo, Antonio Picardi, ed il suo invito alla Istituzioni locali all’uso proficuo del Palacasoria come rinascita sociale

Antonio Picardi, napoletano, classe ’63, ex “golden boy” del pugilato, è stato, nella Categoria Pesi Gallo per ben 5 volte Campione d’Italia, 4 volte sfidante al titolo Europeo, e vanta 24 incontri vinti – di cui, 5 per k.o. – 12 persi, per poi ritirarsi nel 1995 e decidere di fondare, l’anno successivo, un progetto che pure gli ha dato, e continua a dargli, grandi soddisfazioni professionali: la Picardi Boxe. Maestro, Lei è nel cuore di tanti appassionati di pugilato, ne ha infiammati molti. In cosa ritiene sia cambiata la boxe, se è cambiata, negli ultimi decenni? “Il pugilato è una disciplina amata da sempre ed ha sempre avuto tanti appassionati, infatti uno dei modi per seguire la boxe rispetto al passato è stata proprio la tecnologia, visto che all’epoca c’era solo la TV , mentre oggi invece abbiamo più canali YouTube, Dazn. Per quanto riguarda il lato tecnico, il modo di tirare i colpi è sempre lo stesso, ma ci sono molte tecniche innovative basta guardare i campioni del presente Loma, Usick, Joshua, ecc.” Qual è l’incontro al cui ricordo è più legato? Perché? “Sicuramente porto nel cuore la mia vittoria quando il 02/06/1987 allo stadio San Mauro ho conquistato il Titolo da campione Italiano davanti ai miei tifosi contro Vincenzo Belcastro, un match che ho dominato e che mi ha dato un’ enorme emozione e un ricordo che porterò sempre con me, anche perché un traguardo che poi mi ha aperto le porte a sfide importanti come il Campionato Europeo e tante altre sfide.” Lei ha, tra i suoi figli, due in particolare che seguono le Sue orme: Vincenzo e Gianluca. Enzo, 36 anni, campione italiano tra i professionisti, appartiene alle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato, e pure vanta un palmares di tutto rispetto, essendosi aggiudicato ben 5 titoli italiani assoluti, e il bronzo ai Campionati di pugilato dilettanti dell’Unione europea 2007, ripetendosi nell’edizione 2008, e ai Campionati mondiali di pugilato dilettanti 2007,

che si sono svolti a Chicago; ha combattuto nei pesi mosca nella XXIX Olimpiade di Pechino del 2008, raggiungendo le semifinali, aggiudicandosi una prestigiosa medaglia di bronzo, ed il titolo di Cavaliere della Repubblica; ha conquistato, poi una medaglia d’argento nel 2012, ai Giochi Olimpici di Londra, ed il bronzo agli Europei di Mosca 2010 e Ankara 2011. Gianluca, 27 anni, è un superleggero che appena entrato nel mondo del professionismo ha fatto sette su sette, gli ultimi due per k.o., miglior pugile del torneo Carnera. Insomma, c’è di che andare orgogliosi! Che cosa si augura per loro? “Sicuramente sono felice e orgoglioso di loro per quanto hanno fatto finora, Vincenzo è un pugile affermato e già con tanta esperienza sulle spalle e un grande bagaglio tecnico, dei valori e dettagli che possono portare lontano, ma dall’altra parte deve fare i conti con la clessidra che gli mette poco tempo a disposizione per arrivare a scalare le prossime vette, ma credo che con Loreni, il nuovo promoter, riusciremo a bruciare le tappe quanto prima per rincorrere un sogno (Campionato Europeo) che è alla portata, un obiettivo che ormai è alle porte sperando di avere una conferma quanto prima. Invece Luca ha meno esperienza ma con tanto talento e tecnica, ha fatto un percorso sempre in crescita mostrando maturità, e capacità di arrivare in alto. Infatti il prossimo mese avrò entrambi impegnati Vincenzo con un match di rientro dopo essersi riconfermato Campione Italiano e finalmente Luca, che il

prossimo 11 aprile combatterà per il Titolo a Livorno in casa dell’avversario; ma ciò non mi preoccupa perché sta bene e in una condizione strepitosa, sul lato Pugilistico è migliore e non credo che l’avversario ci possa mettere in difficoltà più di tanto, ma di sicuro questo non ci farà stare a guardia bassa. Da 25 anni ormai, Lei è famoso per essere – oltre al grande pugile che tutti ricordiamo ed ammiriamo - il fondatore del Progetto ” Picardi Boxe”: di cosa si tratta? “In pratica, abbiamo dato vita a questa asd Picardi boxe per dare possibilità ai ragazzi di rincorrere un sogno o un obiettivo, ma dall’altra parte la cosa più importante è quello di allontanare i ragazzi dalla strada e da eventuali problematiche che possono incontrare. Beh, è ovvio che adesso sono in corsa come Maestro e rincorro gli obiettivi di Vincenzo e Luca, ma ciò non significa che non voglio sfornare altri campioni dello stesso calibro e, perché no, migliori; d’altronde lo Sport ci insegna a sognare e perché non farlo. Voglio anche aggiungere che questo progetto vanta comunque già tanti campioni che hanno fatto in passato svariati Campionati Italiani come Saccoia, De Martino, Di Nardò, Russo Nicola, ragazzi che mi hanno dato tante vittorie nei Campionati Italiani da dilettanti. Vanto una quindicina di Campionati Nazionali vinti con questi ragazzi e i miei figli. Spero che in futuro breve Casoria si renda conto quanto di buono ho fatto finora per i ragazzi della nostra città e spero che mi possano mettere a disposizione qualcosa per loro e fare uno sforzo per dare lustro alla nostra città. Maestro, qual è il Suo sogno nel cassetto? Ce lo sveli. “Uno dei miei sogni è quello di vedere il Palacasoria a disposizione dei più bisognosi, parlo dei ragazzi che non possono permettersi di fare uno sport perché troppo costoso. Attualmente non capisco perché sia inagibile; inoltre, abbiamo tante discipline rappresentate da persone molto com-


DOMENICA 14 MARZO 2021 petenti e non capisco perchè non sfruttarle; io farei un progetto all’interno del Palacasoria con tutte le discipline, dove un ragazzo possa scegliere cosa fare : ecco, questo sarebbe il mio sogno nel cassetto. Spero che chi di dovere possa intervenire per rendere tutto ciò possibile”. E, con queste belle parole, ci congediamo dal Maestro Picardi, cui auguriamo che esse siano profetiche: l’apertura della Ns. amministrazione all’utilizzo di centri sportivi esistenti e inutilizzati come funzione sociale di recupe-

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ro e reinserimento sociale delle classi meno agiate, più bisognose, specie di ragazzi talentuosi che, senza un aiuto delle Istituzioni, difficilmente potranno emergere; e, puntare sulle Eccellenze lo-

cali, come il Maestro Picardi, e tante altre Glorie dello Sport che hanno tributato alla nostra amata città importanti riconoscimenti, ad essere i trampolini di lancio delle nuove leve.

Noi crediamo che sia possibile. Io ho un sogno, e voglio condividerlo con Voi. Io credo fortemente che il bene produca altro bene, che l’abbondanza produca abbondanza, che il dare ritorni più copioso di prima. Io credo fortemente che sia un sacrosanto diritto di ognuno di noi la ricerca del proprio benessere, che non può essere avulso dal contesto sociale in cui si vive. E che ogni Istituzione debba fare in modo da mettere tutti in condizione di avere un’opportunità di essere felice. I have a dream.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA CASORIA AMBIENTE

Casoria Ambiente avvia il percorso per il rating di legalità dall’Agcm

Casoria Ambiente, società di riferimento nel panorama regionale nei servizi di igiene urbana, ha avviato il percorso per ottenere il Rating di Legalità, assegnato dall’Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), con il punteggio massimo di tre stelle (★★★), un riconoscimento per il rispetto di elevati standard di conformità sulle norme di legalità, trasparenza e correttezza. Il Rating di Legalità è uno strumento introdotto nel 2012, si tratta di un indicatore sintetico del rispetto di elevati standard di legalità. Il riconoscimento mira alla promozione e all’introduzione di principi di comportamento etico in ambito aziendale tramite l’assegnazione di un giudizio sul rispetto della legalità da parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta e, più in generale, sul grado di attenzione riposto nella corretta gestione

L’amministratore unico di Casoria Ambiente Massimo Iodice: “Continuiamo il nostro percorso di riorganizzazione e crescita imprenditoriale”

del proprio business. «Continuiamo il nostro percorso di riorganizzazione e crescita imprenditoriale – spiega Massimo Iodice, Amministratore Unico della

Casoria Ambiente S.p.a. – proteso alla sintesi tra cultura d’impresa e etica, avviando un percorso di miglioramento legato all’efficienza e all’efficacia dell’attività dell’azienda. Si tratta quindi di un percorso che dovrà portare il riconoscimento significativo per il nostro management attento alle norme nazionali, alle best practices, tra cui quelle relative all’anticorruzione e all’antiriciclaggio. Il Rating di Legalità consentirà all’azienda maggior affidabilità su un mercato in piena evoluzione. Le procedure, i controlli, le verifiche previste per l’ottenimento sono molto severe ed entrano in ogni minimo particolare nella gestione dell’azienda. Inoltre è una certificazione da raggiungere in modo da rendere ogni dipendente orgoglioso di far parte della società’».


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DONNE E COVID: SONO LORO LE PIÙ PENALIZZATE DALLA PANDEMIA Tre posti di lavoro su quattro andati in fumo per la pandemia erano occupati da donne, quelle stesse donne che continuano a cadere vittime dell’efferata violenza degli uomini che avevano giurato di amarle. Parliamo di donne, parliamone sempre perché ogni giorno sia l’8 marzo.

Sì, forse stando ai numeri la mortalità femminile per Covid19 viaggia qualche punto percentuale sotto quella maschile, ma senza ombra di dubbio fuori dalle corsie degli ospedali e delle terapie intensive sono le donne le vere vittime della pandemia e le celebrazioni per la giornata internazionale della donna 2021, archiviate solo da qualche giorno lo dimostrano tristemente senza ombra di smentita. Nel mondo, certo, in Italia sicuramente. E forte è stato anche il richiamo del capo dello Stato Mattarella in occasione dell’8 marzo: rispetto. Rispetto innanzitutto per la vita delle donne, dodici delle quali hanno visto la loro vita spezzata brutalmente nello scorcio d’anno che stiamo attraversando. Tante. Troppe. Il rispetto è la base della democrazia e il rispetto delle donne viene richiamato dal presidente della Repubblica come dovere politico. La parità di genere non è solo una questione economica e sociale, ma una fondamentale questione politica. La politica deve dare l’esempio, perché ora più che mai, alla vigilia dei cambiamenti strutturali, culturali e sociali proposti e promessi per uscire dalla tragedia umana, sanitaria ed economica prodotta dalla pandemia, il futuro è donna. Infatti, se in Italia l’occupazione femminile è sempre stata molto bassa con la pandemia ha subito un vero e proprio tracollo: le manager rosa sono una sparuta minoranza, mentre per le mansioni meno qualificate, dilaga la piaga dello sfruttamento della manodopera femminile e la totale assenza di tutele. Per non parlare dei posti di lavoro al femminile che la pandemia ha spazzato via nell’arco degli ultimi 12 mesi come uno tsunami violentissimo e improvviso: ben 3 su 4, per l’esattezza 312mila su 444mila totali, riportando il tasso di occupazione femminile drammaticamente al di sotto della soglia fatidica del 50 per cento. Su cento donne, infatti, la statistica ci consegna uno striminzito 48,6 per cento, venti punti in meno rispetto agli uomini. L’orologio della parità di genere è tornato indietro di 4 anni. Senza parlare della lacerazione che provoca nella vita e nella psiche delle donne madri dover

Noi

C’era una volta il villaggio la piazza, il cortile, il confine. C’era la voglia di varcare il confine il cortile, la piazza, il villaggio incontrare gli dei, gli eroi e ascoltare le loro storie perché anche l’ultimo tra gli uomini, si sentisse almeno per una volta, un dio, un eroe. Coperto di stracci e cieco il Poeta, raccoglieva le storie camminava a piedi, bussava alle porte, poi si schiariva la voce, pizzicava le corde e raccontava... C’era una volta, e c’è. C’è ancora la voglia di incontrare, ascoltare, raccontare storie di eroi. Ma i veri eroi oggi, sono le donne. scegliere tra l’assistenza familiare e il lavoro e quando si tratta di decidere se continuare ad uscire di casa per svolgere la propria professione o il proprio mestiere o restare a casa a fianco dei figli in didattica a distanza non c’è competizione: la rinuncia ad essere donna in favore dell’essere mamma è viscerale e inevitabile: “Per me ci sarà tempo dopo…”, questo il loro mantra. Ma spesso il tempo non c’è e troppo spesso finisce tranciato di netto dalla mano assassina di un uomo amato fino alla morte nel senso letterale del termine. Dodici vite spazzate via dal primo gennaio ad oggi. Dodici come gli Apostoli, dodici come le ore sul quadrante, dodici come i mesi dell’anno. Dodici, numero assurto a simbolo di completezza nel cerchio di stelle che scintilla nel blu della bandiera dell’Europa Unita, associato tradizionalmente alla perfezione e all’unità. Ironia della sorte, in questo caso dodici è solo un numero di dolore e di morte. Dodici donne le cui vite stroncate pesano non solo sulla coscienza di chi le ha brutalmente uccise, ma su quella di tutti coloro che sapevano e hanno taciuto, sulle autorità che non hanno saputo proteggerle e

Donne in corsa, donne in guerra donne di fuoco, donne di terra. Donne confuse , donne deluse donne convinte, donne chine, mai vinte. Donne riamate, donne dannate donne chiamate a rialzare la testa donne impregnate di ciò che resta che degli avanzi fanno una festa. Donne coraggio, donne miraggio donne retaggio di una cultura a cui le donne fanno paura. Donne minestra, donne palestra donne affacciate a una finestra mute soliste, senza l’orchestra. Donne di cuore, donne d’amore donne di rabbia e di dolore farfalle stinte senza colore bambole finte, senza più onore. Donne normali o eccezionali donne costrette a strapparsi le ali donne silenzi, donne parole donne adorate, e donne sole. Donne di gloria senza una storia donne passato, donne memoria tenute a starsene un passo indietro a camminare, su chiodi e vetro. Donne per scelta, o maledizione donne abusate dietro un portone donne negate, sepolte vive sotto gli stracci, donne cattive. Donne per finta, donne per gioco che giù al mercato, le paghi poco donne perdenti, donne pazienti donne comunque, sempre presenti. Donne ostinate, donne sbagliate donne sfiancate, senza più voce donne schiacciate, sotto la croce ferme nel tempo, che va veloce. Donne di getto, donne progetto donne pigiama, e donne oggetto donne insondabili, invulnerabili donne di lacrime, fragili, labili. Donne prodezza, donne bellezza donne curiose, perse, nervose donne domande, senza risposte donne indecenti, folli, scomposte. Donne di santi, dei ed eroi donne comuni, normali. Noi.


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su tutti noi. Dodici donne, dodici nomi, dodici storie, dodici voci, ventiquattro occhi spenti. Per sempre. Sharon aveva appena diciotto mesi. Victoria, bloccata in casa dalla pandemia è morta sotto i colpi del marito quando aveva deciso di trasferirsi in una casa protetta con i suoi tre bambini. A diciassette anni Roberta già sapeva quanto fosse violento il suo ragazzo che dopo averla uccisa di botte, l’ha scaricata in un dirupo. Teodora massacrata dal marito ha un figlio di cinque anni che chiama ancora la mamma e non riesce a credere che la sua mamma non gli risponderà mai più. Sonia invece è stata accoltellata dal suo ex compagno che non aveva mai accettato la sua nuova relazione. Piera sognava una carriera

da cantante neomelodica, ma il marito ha disposto diversamente versando il suo sangue fino all’ultima goccia. Non è andata meglio a Lujieta, uccisa dal compagno in mezzo ad una strada e a Lidia, il cui marito per tre giorni ha continuato la vita di sempre mentre il corpo della moglie assassinata si decomponeva nella vasca da bagno prima di venire finalmente arrestato. Clara era molto amata nel suo quartiere a Genova dove aveva un negozio di scarpe, ma si sapeva di essere in pericolo, tant’è che si era già pagata il funerale. Deborah aveva quattro figli e Rossella, uscita di casa per andare a lavoro, dove non è arrivata mai. Il marito di Ilenia si sentiva troppo signore per sporcarsi le mani e ha disinvoltamente assoldato un sicario per uc-

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ciderla, come in un’esecuzione mafiosa. Dodici. Troppe. E siamo solo al 13 marzo di questo anno che l’altro ieri sembrava nuovo e prometteva cieli immensi e immenso amore. E invece. Ma le donne non si arrendono, neanche al virus con la corona e in tuti i continenti nel giorno delle mimose sono scese in piazza per ricordare al mondo che non intendono restare a guardare, non intendono più piegare la testa davanti a nessuno, che non molleranno mai di un passo e continueranno a lottare fino a quando non vedranno riconosciuti i loro diritti e fra tutti il primo e sacrosanto, evocato ed invocato dal presidente Mattarella: il RISPETTO. Perché mai come oggi, i veri eroi sono loro: le DONNE. Anzi, NOI.

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GEOSTORIA DEL TERRITORIO CASORIANO: INTERVISTA AD ANTONIO BOEMIO

Il geologo Antonio Boemio ci ha raccontato la storia del territorio casoriano e spiegato i problemi connessi all’attività umana che vi si effettua. In una semplice e chiara esposizione, ecco a voi esposti i motivi della precarietà delle nostre strade. Lei, da geologo, conosce benissimo il sottosuolo gruviera di Casoria: ce ne parla da un punto di vista tecnico? Quando si parla di sottosuolo e gli viene associato il termine GRUVIERA non mi fa molto piacere perché la gruviera è un qualcosa di negativo, di non compatto… Partendo da questo presupposto, possiamo procedere con lo spiegare che se Casoria è lì è per un fatto geologico: le costruzioni che venivano fatte già nei secoli passati era possibile farle perché si riusciva a trovare il materiale sul posto (la pozzolana, la sabbia, il lapillo, il tufo… i terreni vulcanici che sono sotto ai nostri piedi, insomma, adatti alle costruzioni). Ovviamente i primi insediamenti erano le Chiese e poi sostanzialmente si creava intorno tutto il tessuto urbano. Quei vuoti che, sottratto il materiale, sono stati creati, hanno rappresentato per la comunità di Casoria una ricchezza, una risorsa, perché venivano utilizzati nel periodo bellico come ricovero anti aerei… Nonché, alcuni vuoti in particolare, le famose CISTERNE, venivano usate per l’accumulo dell’acqua per il fabbisogno domestico quotidiano. A Casoria, infatti, mancando la falda acquifera, per poter prelevare l’acqua bisognava creare dei serbatoi interrati, proprio laddove veniva sottratto il materiale per le costruzioni in superficie. Nel tempo, i vuoti sono stati utilizzati anche come depositi dei vini: le grotte sono l’ambiente ideale per la loro conservazione, per la temperatura costante durante tutto l’arco dell’anno e per la ventilazione. Possiamo dunque affermare che, nel corso della storia, LE CAVITÀ SONO STATE UNA RISORSA IMPORTANTE PER IL TERRITORIO di Casoria. Il problema nasce quando sulle suddette cavità aumentano i pesi, la popolazione, i sovraccarichi, le costruzioni, il traffico veicolare: questi territori non costitui-

scono un pericolo per la comunità che ci vive sopra se, però, non ci cammina l’acqua. Quindi, sostanzialmente, quando il nostro sottosuolo è attraversato da copiose quantità d’acqua va in difficoltà e perde le sue caratteristiche fisico-meccanicogeotecniche (che sono ottime, potendoci essere tranquillamente costruito sopra). In uno strato completamente saturo, ovviamente, se l’acqua d’infiltrazione e quella delle perdite hanno una certa energia riescono a trasportare i materiali all’interno delle grotte, dove tutta l’acqua viene drenata: se questo tipo di evento si verifica in tempi abbastanza brevi, avviene il collasso di tutti i terreni e di tutto quello che sta sopra. Questo scenario catastrofico, purtroppo, si verifica spesso a Casoria, Afragola, Cardito: tutti paesi che presentano cavità le quali, oggi, hanno perso la loro dignità, rispetto alla risorsa che rappresentavano nel passato; esse, ai nostri giorni, sono quasi un fastidio, abbandonate, non hanno manutenzione… Le amministrazioni dovrebbero rendersi conto che un territorio caratterizzato da queste peculiarità deve essere qualificato da sotto servizi efficientissimi: la rete idrica e la rete fognaria vanno riviste per essere rese più funzionanti e moderne, perché la voragine si crea quando c’è il connubio tra grotta (cavità) e acqua d’infiltrazione nel sottosuolo. Le cavità ci sono, l’acqua d’infiltrazione va tolta. Certe cose andrebbero RIFATTE EX NOVO. Certo, è un processo lungo,

ma mai si inizia, mai si porta a termine. La primissima cosa che dovrebbe fare un’amministrazione lungimirante, sensibile e attenta alla vivibilità del territorio è la ricostruzione di tutti i sotto servizi (rete idrica e rete fognaria): così ridurremmo o azzereremmo del tutto il problema cedimenti, il problema voragini e il problema collassi. Il comportamento del singolo cittadino può influire in qualche modo sulla questione o la sola “colpa” è dell’inefficienza dell’amministrazione? Cioè, i casoriani possono, in qualche modo, cercare non di risolvere ma, almeno, di non peggiorare il problema? Certo, il problema riguarda anche i cittadini, sebbene in misura ridotta. Noi abbiamo parlato di rete idrica e rete fognaria pubblica ma all’interno dei cortili, quelli storici, dove viveva una comunità ridotta, lo smaltimento delle acque aveva una certa composizione; molti di questi cortili, adesso, non hanno l’attenzione e la manutenzione di cui necessiterebbero. Dunque, anche la rete idrica e fognaria del privato concorrono, sebbene in minor misura, al problema. Ci vorrebbero degli incentivi per aiutare economicamente coloro che devono provvedere al rifacimento, all’interno dei cortili, di tutti i sotto servizi. Solitamente si cerca di mettere la cosiddetta pezza o si fa finta di non vedere. Se fosse fatto un lavoro preciso, dettagliato, meticoloso, si risolverebbe al 100% il problema.


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CIRO TROISE

Il Napoli deve far trionfare la qualità sui suoi difetti A 13 partite dalla fine il Napoli è ad un bivio: i difetti non si cancelleranno, bisogna coprirli con la qualità

Pensare che il Napoli nelle prossime tredici partite possa cancellare i suoi difetti è impossibile, dopo 38 gare ufficiali l’idea di cosa è questa squadra è abbastanza chiara. La stagione è balorda, il Napoli ha dovuto rinunciare per quattro mesi a due centravanti in forma e in un momento decisivo ha perso anche Lozano, che condivide con Insigne il primato di miglior marcatore stagionale, e Petagna, l’attaccante di scorta che ha tenuto in piedi la baracca finchè ha potuto. Quest’annata, la più anomala nella storia del calcio, somiglia ad un reality dove vince chi riesce a resistere di più alle avversità gestendo le energie, riuscendo ad attingere sia dal valore dei singoli che dalle certezze di un’identità di gioco definita. Il Napoli, come la Juventus, non può averla perché Gattuso è arrivato un anno e mezzo fa dovendo affrontare prima l’ammutinamento, poi il restyling del mercato di gennaio 2020, il lockdown, la trasformazione estiva con Osimhen e il 4-2-3-1. Tutto questo caos con una rosa molto variegata, che oscilla tra il palleggio tanto caro alla vecchia guardia e il desiderio di colpire in verticale per valorizzare Osimhen e Lozano, soprattutto giocando sempre ogni tre giorni, disputando 19 partite (un girone di ritorno) nel 2021, in due mesi. Il Napoli ha vari difetti, si è smarrito nella solidità difensiva, ha subito il 65% dei 43 gol incassati complessivi nel 2021, non ha mai fatto il salto di qualità sotto il profilo della mentalità e così ha gettato al vento tante partite con ingenuità clamorose: basta pensare ai cinque punti persi tra Spezia e Sassuolo.

Sotto il profilo tattico il Napoli è un ibrido, vuole difendere alto ma allo stesso tempo essere pronto a tenere il baricentro basso azionando le ripartenze, ama palleggiare ma allo stesso tempo ha messo in mostra degli assaggi sparsi di quanto può essere devastante attaccare la profondità con Osimhen e Lozano. Il Napoli ha una sola certezza, può disporre di tanta qualità negli interpreti del suo attacco. Mertens è ancora lontano dalla migliore condizione, la settimana tipo “atipica” per il Napoli può essere d’aiuto per Dries così come i giorni d’allenamento dopo il trauma cranico sono stati utili per Osimhen. Fabian Ruiz, Zielinski, Insigne, Lozano, Politano insieme formano un potenziale offensivo che può trascinare il Napoli alla qualificazione in Champions League in una battaglia molto complicata per il

valore di varie avversarie. La qualità può coprire anche i difetti, tocca a Gattuso costruire in ogni occasione il piano-partita più adatto, mettere da parte definitivamente tutte le disavventure e le tensioni che hanno accompagnato quest’annata balorda. Il Napoli ha segnato 72 gol in 38 partite, la media è di 1,9 rete a gara, è ancora poco per i mezzi offensivi di questa squadra. Le assenze hanno inciso ma, se la sorte accompagnerà gli azzurri nelle ultime tredici giornate, con l’infermeria che si svuoterà gradualmente il gruppo di Gattuso può scrivere un nuovo capitolo del proprio percorso. Lozano può farcela a rientrare per la trasferta di San Siro, Petagna tornerà contro il Crotone dopo la sosta mentre la sfortuna si è accanita su Ghoulam proprio quando sembrava tornare su buoni livelli.

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16 FRANCESCO TAGLIALATELA

CASORIA HA TROVATO NEL VOLLEY UNIONE E UN’OCCASIONE DI RISCATTO

Sabato 6 marzo 2021: al via la seconda giornata del campionato di Serie C maschile di volley, girone B. Al Palazzetto dello sport di Giugliano il Volley Casoria (La Viola), massima espressione della pallavolo nonché dello sport casoriano, ospita lo Shedirpharma Folgore Massa in un match quantomai importante. La formazione ospitante, allenata da Alfredo Paglionico, dopo aver travolto l’Ares nella prima giornata vincendo tutti e tre i set, parte con i favori della vigilia e difatti dopo un inizio leggermente sottotono incrementa gradualmente il ritmo di gioco finendo per schiacciare la squadra ospite allenata da Morgan Celentano. Il finale è nuovamente di 3-0 per “La Viola”, una vittoria che pesa in termini di punti in vista dei prossimi incontri: (primo set 25-16) (secondo set 25-15) (terzo set 25-18). A questo punto, come già da tempo ci si attende in città, ci sono tutte le carte in regola perché da qui alla fine della stagione, Covid permettendo, il Volley Casoria possa continuare con questo ruolino di marcia e con cauto ottimismo, arrivare ad ottenere la tanto agognata promozione in Serie B, che vorrebbe dire per la società assumere una dimensione di livello nazionale e non più solo regionale. Con l’occasione, per saperne di più in materia ho incontrato a bordo campo una personalità di spicco in ambito societario per il Volley Casoria, nonché allenatrice/referente della squadra femminile di Serie C e di recente insignita, in virtù del suo importante lavoro quotidiano, del riconoscimento come consigliera provinciale dell’Associazione FIPAV Napoli, Maria Cira Ferrara: Buonasera Maria Cira. Voglio iniziare questa chiacchierata chiedendole qual è stato il suo percorso fin qui. “Ciao. Dunque innanzitutto io nasco come giocatrice, giocavo in Serie B ai tempi in cui la pallavolo era uno sport a dir poco centrale nell’economia di que-

sto paese e anche agli occhi del pubblico, infatti era molto più seguita rispetto ad oggi. Poi mi sono fermata come giocatrice intorno al ’98 e ho iniziato il mio percorso come allenatrice che subì un primo stop più di quindici anni fa, poiché nel frattempo ero alle prese con gli studi universitari e decisi di dedicarmi completamente ad essi. Alla fine ho conseguito la laurea in architettura e mi sono immersa a pieno in quella che poi è diventata la mia professione a tutti gli effetti. Poi grazie anche al sostegno di mio marito che c’è sempre stato e ai tempi già allenava in Serie D ricominciai a mia volta ad allenare e a riavvicinarmi al campo. Successivamente nell’arco di 5/6 anni con il duro lavoro e il sacrificio da parte di tutti abbiamo generato quasi dalle ceneri una stupenda realtà che ha un nome ben definito, Volley Casoria. Il Volley Casoria oggi non è solo una squadra di pallavolo, ma una vera e propria famiglia in cui tutti fanno la loro parte e forse è proprio questo l’aspetto principale che ci rende forti e temibili quando scendiamo in campo, siamo consapevoli dei nostri mezzi e artefici del nostro destino. Quest’anno, nonostante le tante difficoltà legate al Covid ho raggiunto un ulteriore traguardo se così si può definire, poiché mi è stato proposto l’incarico di consigliera provinciale della Fipav Napoli, incarico di grande responsabilità che ho accolto con piacere, un riconoscimento che mi rende fiera di quello che sono e di quello che faccio e ho sempre fatto per me e per gli altri. Colgo l’occasione inoltre per ringraziare colui che mi ha messo in contatto nel corso degli anni con diverse associazioni sportive con le quali ho attuato diverse iniziative, tra cui i “Giochi della Gioventù”, mi riferisco a Luciano Vinci, dirigente dell’Ufficio Sport del Comune di Casoria, uomo di palestra e di grande onestà intellettuale che ha favorito la mia crescita a livello

non solo sportivo, ma anche sociale, politico e umano”. Come trova la squadra sotto il profilo fisico e mentale? “Beh, considerando che i giocatori sono stati fermi per dieci mesi prima dei quali si allenavano tre giorni a settimana, e hanno ripreso ad allenarsi regolarmente solo dai primi di gennaio li trovo piuttosto bene, sono in forma e lo stanno mostrando sul campo. Stiamo attraversando un periodo difficile, ma nonostante ciò i ragazzi stanno rispondendo in maniera positiva. Voglio ricordare per chi se lo fosse dimenticato che lo sport vuol dire innanzitutto sacrificio e organizzazione, per cui è fondamentale sapersi suddividere la giornata. Per quanto concerne le ragazze, purtroppo hanno perso quello smalto e quel ritmo iniziale che fino all’anno scorso erano un po’come i “mantra” della squadra di cui sono referente e allenatrice. Mi metto nei loro panni, dato che sono stata e sono tutt’oggi da entrambi i lati della rete e mi rendo ben conto di come il Covid abbia stravolto la routine di queste ragazze. So che non è per nulla semplice abituarsi e disabituarsi in un brevissimo arco temporale ad un determinato stile di vita, motivo per il quale temo che nel corso di quest’annata ci potrebbero essere delle perdite, mentre alcune ragazze andranno in prestito ad altre società”. Nel caso in cui “La Viola di Casoria” raggiungesse la tanto ambita promozione in B, come si muoverà la società e che scelte adotterà in campo finanziario? “Partiamo dal presupposto che noi non ci fermeremo in alcun caso, sia se raggiungessimo la promozione in B, sia nel caso in cui non dovessimo raggiungerla, ma continueremo a lavorare con determinazione e abnegazione. Ad ogni modo, sotto l’aspetto delle finanze sarà importante la ricerca di sponsor appro-


DOMENICA 14 MARZO 2021 priati che possano contribuire ad accrescere anche la nostra immagine. Mi rendo conto del fatto che nel nostro paese, in Italia quest’operazione di ricerca degli sponsor non è facile e scontata come sembra per le società di volley, specie ora in periodo Covid, anche e soprattutto perché è il calcio ad essere lo sport più seguito in assoluto che ovviamente genera una concorrenza spietata nei confronti di tutti gli altri sport. Inoltre c’è un altro punto che toccherei di non minore rilevanza che è la questione legata alle strutture. Infatti è da diverso tempo ormai che ci alleniamo e giochiamo le partite di campionato qui a Giugliano. Questo palazzetto dello sport è una bomboniera, tenuto benissimo, ma sarebbe giunta anche l’ora di avere una casa che possa essere nostra sul serio, siamo fiduciosi. Siamo fiduciosi perché ci è stato riferito che massimo entro settembre dovremmo avere di nuovo a disposizione il palazzetto di Casoria che tempo addietro già utilizzavamo. Nel caso in cui questo sogno non si dovesse avverare continueremo ad appoggiarci al palazzetto di Giugliano dove comunque siamo oramai di stanza da tempo. Inoltre il gestore di tale complesso sportivo ci ha messo a disposizione l’intero palazzetto per ben sei ore settimanali con in più le due ore del sabato riservate alle partite”. Senta, avete già pensato magari di ritagliare uno spazio in questo bellissimo sport riservato ai diversamente abili? Sì. In particolare per coloro che hanno disabilità motorie stiamo cercando di sviluppare quello che é un sistema ormai riconosciuto a livello sportivo e che nell’ultimo decennio ha preso sempre più piede in gran parte degli sport. Sto parlando del cosiddetto “sitting volley” che è proprio un modo di giocare e divertirsi studiato su misura per coloro che hanno disabilità motorie. Questo sistema alternativo è entrato in auge intorno agli anni ’60 del secolo scorso e ha preso man mano sempre più piede, tanto da essere riconosciuto prima a li-

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vello mondiale, poi su scala nazionale e statale e poi su scala regionale e locale. A livello regionale l’iniziativa è stata anche promossa dal presidente della FIPAV Campania, nonché promotore dell’iniziativa stessa, Giudo Pasciari. C’erano tutti i presupposti per poter concretizzare tale iniziativa, ma il Covid purtroppo ha fermato tutto rendendo a lungo, già dallo scorso anno, molte strutture inagibili e di conseguenza non abbiamo più avuto modo di muoverci rimanendo bloccati. Qual é la cosa che più la soddisfa di questo suo tipo di lavoro? Innanzitutto ci tengo a precisare che questo almeno da parte mia non deve essere considerato un lavoro o roba simile, ma lo definirei più un hobby. Io così come mio marito operiamo in questo settore, al di là del guadagno, per il puro piacere di farlo e non ci ha mai pesato né tantomeno annoiato, anzi. L’elemento che mi da più soddisfazioni e mi rende fiera é il “potere” di poter togliere letteralmente molti giovani e giovanissimi dalla strada. Lo sport é sacrificio come ho detto prima, ma é anche disciplina. Pertanto il nostro compito ancor prima di allenare é quello di educare e mostrare la retta via a questi ragazzi che non sempre nascono fortunati. La nostra é una vera e propria opera sociale, inoltre nel momento in cui vieni ricambiato con l’affetto dai tuoi ragazzi dopo essere

riuscito a creare un gruppo coeso, allora capisci che hai centrato a pieno l’obiettivo, ed é proprio questa la cosa più appagante al di là poi dei risultati meramente legati al campo. La sportività e l’umanità sono valori di cui oggi si é dimenticata l’importanza primaria. Io e tutto il resto dello staff quotidianamente ci impegnamo per riportare in auge certi valori etici mediante lo sport e la sana competizione”. Obiettivi per il futuro ? “Puntare sulla creazione di un vivaio ben amalgamato che possa garantire un giusto spazio di crescita sotto tutti i punti di vista per le singole individualità. Ricordo che nella nostra squadra ci sono diversi 2000 per non parlare delle ragazze tra le quali annoverano 2005/2006 che hanno ampi margini di miglioramento, dunque vederle crescere e passare di categoria in serie maggiori é un obiettivo tutt’altro che utopico al quale stiamo lavorando. Un altro obiettivo che mi sono promessa quasi di perseguire sarà quello di fare bene nella mia carriera da architetto. Non ti nascondo che con le mie sorelle ho già un’attività avviata e quindi spero di poterla incrementare parallelamente al volley, mia grandissima passione da sempre. Altro obietivo per non chiamarlo “sogno nel cassetto” é quello di provare a portare Casoria, una grande città, ai livelli che merita, e spero di riuscire in quella che sarebbe una vera e propria impresa sia a livello

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SANREMO, I MANESKIN E PITAGORA

Anche quest’anno il nostro Sanremo ci ha fatto ridere, gioire, sognare, emozionare. E come sempre criticare. Perché la vittoria dei Maneskin è un punto di svolta. Il rock non è mai stato ben accetto al popolo avvezzo ai “Grazie dei fiori” o “Fiumi di Parole”, e gli ultimi posti all’epoca di due grandissimi, Vasco e Zucchero, lo dimostrano. Adesso, invece, il premio ha il suono della chitarra elettrica distorta e l’aspetto delle tutine scintillanti dei quattro pseudo punk, smalto nero e linguaccia. I nostalgici come me vanno col ricordo al primo Santana, a Mick Jagger o alla chitarra degli AC/DC. Certo altri tempi, e ben altro livello. Ma stavolta, dopo anni di melodia all’italiana, bella si ma ripetitiva, siamo in quel filone, e non è male. Se i vincitori 2021 hanno davvero la stoffa, a breve lasceranno lustrini e sguardi torvi, per continuare a mettere qualità nelle canzoni. Si vedrà. Nonostante il maledetto virus, il Festival non si è fermato, anzi ci ha dato delle novità da terzo millennio. Per fortuna. Perché Sanremo è Sanremo. La musica arriva a tutti e ha sempre un potere magico. Con la musica il pifferaio liberò la città dai topolini; Rea salvò il suo ultimogenito grazie alla musica dei Coribanti, ed Hermes scambiò la sua lira con Zeus per i buoi rubati ad Apollo, evitando la condanna. La musica ci fa sorridere, o ci aiuta a piangere e a tirar

IL GRILLO PARLANTE

fuori le emozioni più profonde, evoca ricordi. Insomma, la musica frequenta l’anima, e ‘Senza la musica la vita sarebbe un errore’ (Nietzsche). Ma cosa sono quelle sette note – in realtà dodici – che mescolate e combinate tra loro riescono a fare tutto questo? Perché sono proprio sette, anzi dodici? Perché dopo il ‘do’ c’è il ‘re’ e le altre che suonano proprio così? E’ solo grazie all’esistenza di questi dodici suoni che la musica del mondo come la conosciamo, ossia la migliore possibile, può esistere. Il merito di questo comincia da Pitagora, proprio quello del Teorema – il suo, Marco Ferradini qui non c’entra – che scoprì come dividere l’ottava musicale in alcuni suoni interposti. Facendo vibrare una corda, Pitagora sentì un suono e scoprì che, dimezzando la lunghezza di quella stessa corda si otteneva lo stesso suono, ma più acuto. Oggi diremmo all’ottava superiore. A quel pun-

to, si trattò di fissare i suoni nell’ottava, ossia costruire una scala musicale. E così Pitagora creò la prima scala, che suonava ben diversa da quella che conosciamo oggi, ma che è all’origine di tutta la musica. Fino al XVI secolo l’intonazione degli strumenti fu quella sua, e andava bene per il canto singolo, ma aveva il grande limite che due note cantate o suonate insieme erano dissonanti, cioè non era possibile formare accordi. Un veneto, Zarlino, rimediò, individuando una scala naturale, cioè di suoni armonici tra loro molto consonanti, ma ancora non si era giunti alla migliore quadratura. Un tedesco, Werckmeister, nel 1691 suddivise l’ottava nei dodici suoni come li conosciamo oggi, ossia i sette tasti bianchi e i cinque neri del pianoforte, dove la ‘distanza’ tra un suono e il successivo è sempre la stessa, il semitono. Per questo si chiama temperamento ‘equabile’, ossia la distanza tra due suoni imme-

diatamente vicini è sempre uguale. Così, da quel momento in poi, è stato possibile suonare un brano in qualsiasi tonalità. E il primo che mise in pratica questo grandissimo risultato fu Bach che scrisse il Clavicembalo Ben Temperato, usando proprio tutte le 12 tonalità create. E’ proprio grazie a questi dodici suoni che, per esempio, ascoltando la canzone “All by Myself” possiamo incantarci della sua bellezza, anche perché in realtà è una trascrizione del Secondo Movimento del Concerto n. 2 di Rachmaninoff. Oppure meravigliarci perché Beethoven, con soltanto quattro di questi suoni, ha creato l’incipit della Quinta Sinfonia così famoso: solsol-sol-miiii, fa-fa-fa-reeee, sublimando il senso del dramma, del titanico, della potenza, dell’impeto o di qualsiasi altro sentimento che queste quattro note evocano. E se il ‘sol’ non suonasse com’è, e così il ‘mi’, e tutto il resto delle note, quella melodia non esisterebbe, e neanche le emozioni che ci dà. E allora i Maneskin, con il loro rock, le tutine e la linguaccia, le critiche e le polemiche, sembrano trasgressivi, provocatori, aggressivi, ribelli e una grande novità che rompe col passato. Invece, a ben vedere, devono ringraziare anche Pitagora, se le loro chitarre accordate così, e in quella tonalità della canzone, gli hanno permesso di vincere Sanremo. Chissà se lo sanno.

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IDA PICCOLO

EMILIANA CANTONE STAR DELL’OTTAVA PUNTATA DI A TU PER TU IN COLLEGAMENTO SKYPE IL GIORNALISTA MICHELE CUCUZZA

Grandi consensi per il format “A Tu per Tu”, condotto dal giornalista Antonio D’Addio e dalla presentatrice/speaker radiofonica Ida Piccolo, in onda, ogni martedì sera, sulle frequenze di Partenope Tv, l’emittente regionale leader in Campania (canale 188 del digitale terrestre), Puglia, Calabria e in tutto il Meridione (canale 190), ora anche in Abruzzo e in Croazia e in diretta streaming su www.partenope.tv, un successo ottenuto anche grazie all’intraprendente editore Angelo Ucciero e al valente direttore artistico, Renato De Carmine, che credono e supportano il programma. Ospite dell’ottava puntata Emiliana Cantone, interprete, cantante e attrice, che si è raccontata aprendo il suo cuore sotto le domande incalzanti dei conduttori. La trasmissione è stata preceduta da un collegamento Skype con Michele Cucuzza, giornalista, conduttore televisivo e radiofonico, opinionista, che ha presentato il suo nuovo libro, il settimo, Fuori dalle bolle! Come sottrarsi alle supercazzole in rete, Armando Curcio Editore, con prefazione di Mario Morcellini, un manuale di «primo soccorso» per ragazzi e famiglie, utile per comunicare meglio in rete, sviluppare la propria autonomia senza rinunciare a follower o like, diventare più abili nel distinguere i fatti verificati dalle bufale, imparare a riconoscere ciò che più ci serve nella tv in streaming, nei giornali online, nei siti e nei più diversi link. Una guida per saper comunicare efficacemente, per migliorare la propria autonomia nell’utilizzo della rete e per sviluppare le strategie vincenti nell’uso dei social. Dopo la simpatica e istruttiva ospitata di Cucuzza, è entrata in studio la star della musica napoletana, Emiliana Cantone, in perfetta forma fisica e con un look da urlo, che ha ripercorso le tappe fondamentali della sua carriera partendo dagli inizi, quando, a 7 anni, ha iniziato in al-

cuni locali come voce femminile di un gruppo di pianobar ed animazione, “Gli Irresistibili” fino ai giorni nostri sottolineando tutte le sue più grandi soddisfazioni artistiche. Grande spazio è stato dato anche al suo privato: le sue passioni, i suoi hobby, il suo rapporto con i fan e i social, il suo matrimonio e la nascita della bellissima Beatrice. A questo proposito è stato mandato in onda un estratto del giorno del suo sì accompagnato da un blocco fotografico e da un inaspettato messaggio da parte del marito, Enzo De Falco. Tra chiacchiere, ricordi, battute, messaggi arrivati sulla pagina ufficiale

de La Voce di Napoli di Bruno Cirillo, che ha trasmesso in diretta Facebook la puntata, si è parlato anche di Covid con la testimonianza diretta dell’ospite, sono stati mostrati dei blocchi fotografici sulla sua carriera e sulla sua vita privata, video tratti dalle sue partecipazioni in televisione e in importanti manifestazioni, gli incontri con Sal Da Vinci, Giulietta Sacco, Mauro Caputo, La Pina, Laura Pausini, Giorgia, Hamsik, i videosaluti di Leo Ferrucci, Frank Carpentieri e del fratello Marco e tante performance live con l’ausilio del maestro Daniele Pirozzi. Emiliana si è sottoposta anche ad un fuoco di fila di domande, a cui ha risposto con sincerità, ha ringraziato i suoi numerosi Fan Club, ha ricordato l’affetto dei suoi ammiratori che le testimoniano il loro amore facendosi dei tatuaggi in suo onore e tra le sue maggiori hit ci ha regalato il suo nuovo successo musicale, “Sto perdenno ‘o core”. Inoltre ci ha anticipato alcuni progetti imminenti: una collaborazione con Ciro Rigione, un’altra con il maestro Enzo Di Domenico e la sua carriera di influencer che sta procedendo benissimo. La puntata andrà in replica domenica sera, alle ore 21,00, su Partenope Tv, regia di Antonio Di Gennaro.


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MARIANO APICELLA: LO CHANSONNIER DI NAPO-

Questa settimana abbiamo avuto il piacere di intervistare un artista e musicista straordinario in attività dal 1979 Mariano Apicella figlio d’arte del grande Tonino Apicella, all’età di vent’anni già parte per tante tournée, Cina, Corea e Medio Oriente, nel 2012 partecipa nel reality “l’isola dei famosi”, insomma tanti sono stati gli appuntamenti televisivi e collaborazioni nazionali con vari personaggi illustri, ma certamente la passione per la chitarra classica non prevale sul canto anzi crea sempre belle sinergie e stimoli per nuove idee, insomma un amore senza tempo. Mariano sei diventato noto anche grazie ai testi di Silvio Berlusconi, è stata una grande responsabilità o una passeggiata? “Scrivere le canzoni con il presidente è stata una bellissima avventura e responsabilità poiché inevitabilmente parte il pregiudizio da parte di alcuni e non da tutti, ma con gli anni e con il bagaglio di esperienza ho fatto anch’io le spalle larghe”. Mi parli del tuo legame con Silvio? Qualche aneddoto? “Un legame semplice, nulla di complicato, anche perché io e il presidente parliamo spesso di musica e anche di calcio. Per l’aneddoto, ricordo che era ancora il presidente del consiglio quando lo incontrai in uno dei fine settimana di qualche anno fa e lui mi chiese cosa avessi fatto tutta la settimana, ed io gli risposi – nulla perché seguendo le sue tappe in TV e ve-

derla mi son stancato io, lui si fece una grossa risata e disse che i Napoletani sono davvero tanto simpatici”. Su cosa stai riflettendo durante questo periodo di pandemia? “Sto riflettendo su tutto il tempo scolastico che stanno perdendo giovani, sperando che ci sia un reale recupero, la salute di tutti gli italiani e il nostro settore diventato più precario di prima, insomma rifletto sul futuro dei miei figli e di tutti noi”. Ci sono stati dei progetti? “Parlare di progetti è difficile ma una buona notizia la posso dare; ho terminato la realizzazione di un disco contenente sette cover e tre brani inediti, uscirà a breve. Di progetti nel passato ci sono stati ma è impossibile elencarli, adesso sono proiettato verso il futuro”. Cosa auguri alla musica e all’intero settore ormai a terra? E a te? “Auguro alla musica il recupero di tutto e ai miei colleghi di attuare tutti i progetti incompiuti, viva la musica”. Cosa consigli a quei giovani che promettono bene nel panorama musicale italiano? “Ai giovani posso dire che è importante lo studio della musica, i testi dei grandi cantautori e di restare con i piedi per terra perché questo è un mestiere imprevedibile – termina Apicella - mai farti cogliere impreparato.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

SALVIAMO IL TEATRO LAZZARI FELICI

E’ nato come una scommessa da un’idea dell’attore cabarettista Alan De Luca, quella di creare un teatro caratteristico dove far rivivere la tradizione napoletana. Un piccolo spazio nel cuore del centro antico di Napoli che piano piano ha saputo conquistare il suo spazio nella realtà dei teatri off a Napoli. Rilevato poi dall’Associazione Insolitaguida Napoli che lo ha ristrutturato e ulteriormente rivalutato fino a farlo diventare un punto di riferimento per napoletani e turisti che hanno voglia di rivivere la canzone classica napoletana o un assaggio dell’A-

vanspettacolo di una volta (quello con la A maiuscola). E proprio quando arriva il primo riconoscimento ufficiale da parte di Tripadvisor come Traveller Choise ecco che si incomincia a parlare di pandemia. Il primo lockdown di Marzo 2020 ha rallentato ma non fermato il Teatro: già tutto pronto per la riapertura con la riduzione dei già pochi posti ( circa 40) alla metà ( 20 posti), investimenti per il sistema di areazione e altri accorgimenti doverosi al fine di combattere la diffusione del COVID, nonché una gran voglia di ricominciare. Il secondo lockdown,

per quanto necessario, è stata una vera e propria tragedia per il Teatro Lazzari Felici che si è trovato a prolungare la chiusura. La programmazione non è ripresa ma le bollette e le spese continuano ad arrivare sempre puntuali accumulandosi una sull’altra. Oggi purtroppo a un anno dalla chiusura il Teatro non è in grado di saldare i canoni di locazione, le utenze e le altre spese in sospeso ed è per questo che è iniziata una raccolta fondi al fine di riuscire a rimanere a galla fin quando non ci saranno le condizioni per riaprire in tutta sicurezza. La raccolta fondi è gestita dalla piattaforma Buona Causa ed è rivolta a chi è nelle condizioni ed ha la possibilità di farlo. Donare è facile: basta collegarsi al link https://buonacausa.org/cause/salviamoil-teatro-lazzari-felici, scegliere quanto donare, se pagare con carta di credito o con bonifico bancario e lasciare eventualmente un messaggio.


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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA FRANCESCO POLIZIO

Pillole per il buon governo della città di Casoria Chi ha avuto l’onere di ricoprire la carica di Sindaco della città deve sempre sentire il bisogno di essere disponibile per dare suggerimenti utili per risolvere le questioni che riguardano il funzionamento della pubblica amministrazione. Ed è motivo di orgoglio aver occupato la carica di Sindaco ed aver lasciato alla collettività tante opere pubbliche, realizzate con il concorso di tanti collaboratori che hanno messo a disposizione le proprie capacità, come il rifacimento della rete idrica e fognaria, la collocazione dei collettori fognari, il palazzetto dello sport, 120 aule scolastiche e tanti edifici scolastici nuovi, le ville comunali di Casoria e di Arpino, il tribunale, la caserma dei carabinieri per ospitare un comando di compagnia, la sede dell’unità sanitaria locale, il rifacimento di strade principali e secondarie, il funzionamento dell’ospedale di Casoria, una dotazione organica per far funzionare i servizi. Da un ventennio si sono succeduti molti sindaci che hanno occupato la poltrona senza interessarsi della città e dei suoi bisogni. Il risultato prodotto è il dissesto amministrativo e finanziario che pagheranno le nuove generazioni se non si delinea uno “sforzo notevole” con amministratori adeguati al compito da assolvere ed

una dirigenza capace e non condizionata, preposta alle sfide del nuovo momento storico. I tanti suggerimenti proposti attraverso i periodici locali “Nuova dimensione” e “Casoriadue” non hanno trovato ascolto pur essendo ripetuti nel tempo e che si sintetizzano di seguito. Una riorganizzazione funzionale dell’apparato amministrativo con 7 dirigenti collegati a settori operativi definiti e con competenze specifiche per i vari servizi; una politica della spesa che deve puntare sugli investimenti che producono occupazione giovanile e femminile; un riordino urbanistico con interventi mirati ed efficaci che non si risolvono con obbrobri come piazza Cirillo; una politica delle entrate che recuperi l’evasione e che produca risorse provenienti dalla sistemazione del condono edilizio, dalla verifica delle attività produttive e degli insediamenti commerciali, dagli accertamenti sugli allacciamenti fognari, dagli accertamenti sull’uso del patrimonio comunale che produce solo costi all’erario comunale senza avere il giusto ritorno in entrata. Il Comune deve verificare, in maniera compiuta, lo stato dei luoghi e l’occupazone degli immobili realizzati con la legge 219/81 senza coprire abusi ed illeciti e deve accertare la situazione delle

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA DANIELA LOMBARDI

attrezzature collettive di servizio senza accollarsi l’erogazione dei servizi che sono terra di nessuno ed oggetto di interessi fuori legge. Va approntato un piano straordinario per la salvaguardia del verde attrezzato nelle scuole pubbliche che hanno bisogno di manutenzione ordinaria e straordinaria. Recuperare le risorse indebitamente percepite da amministratori, dirigenti e funzionari che hanno prodotto il disastro amministrativo e finanziario del comune di Casoria. Le tante indicazioni offerte sono anche una risposta doverosa a chi immagina conclusioni che si espongono in sintesi, ma che appartengono ad una classe dirigente che vuole impegnarsi per il bene della collettività. I conti disastrosi del Comune evidenziati negli articoli precedenti sono ricavati dagli atti ufficiali del Comune di Casoria e chi svolge la funzione consiliare ha il dovere di vegliare ed approfondire anche per non incorrere in responsabilità di varia natura. I 33 milioni da recuperare per mettere al riparo i conti del Comune e far partire un nuovo ciclo amministrativo con il piede giusto, devono trovare consistenza in previsioni credibili e percorribili. Prof. Avv. Francesco Polizio

Guenda Goria: “Non sapevo niente di questa malattia”, il dramma personale

Guenda Goria, una delle protagoniste della prima parte della quinta edizione del Grande Fratello Vip ha deciso di voler confessare a chi la segue di essere affetta da endometriosi. Perchè la voglia di parlarne? “Marzo è il mese dedicato all’endometriosi. Mi è stata da poco diagnosticata questa malattia di cui non sapevo niente. Per molto tempo ho sottovalutato i dolori che sentivo pensando fossero legati allo stress. Credo sia importante offrire la propria testimonianza per lanciare un messaggio sull’importanza della prevenzione. L’endometriosi è un disturbo di cui soffre una donna su dieci e su cui c’è pochissima informazione. Può portare a gravissime conseguenze come l’infertilità e varie tipologie di tumori e bisogna curarla in tempo”.


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DOMENICA 14 MARZO 2021 Salvatore Iavarone

23 Consigliere Comunale di Casoria

CREATIVE LIVING LAB - III Edizione Costruire spazi di prossimità. Avviso pubblico per il finanziamento di progetti di rigenerazione urbana attraverso attività culturali e creative

Il Ministero dei Beni e Attività Culturali e Turismo ha emanato un nuovo bando, che potrebbe essere utile per il nostro territorio, qui come sempre presentiamo una sintesi. Oggetto del presente Avviso è il sostegno di progetti culturali e creativi di natura multidisciplinare, di riqualificazione degli spazi pertinenziali all’interno delle aree residenziali, al fine di sostenere un modello di sviluppo basato su processi collaborativi e di innovazione sociale, contraddistinto da parole/concetti chiave, quali: interazione, coesistenza, quotidianità, resilienza alle pandemie e comunità sostenibili. Con Avviso della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero Beni Culturali è stata lanciata la terza edizione di “Creative Living Lab”. Essa si inserisce in un quadro di azioni istituzionali per la rigenerazione urbana nei territori caratterizzati da fragilità ambientale, sociale, culturale ed economica, con difficile accessibilità a servizi e infrastrutture anche e soprattutto dovuta all’emergenza epidemiologica da COVID 19 che ha generato carenza di servizi e spazi per accogliere, in sicurezza, individui e comunità e per creare occasioni di costruzione di relazioni, confronto e integrazione. L’obiettivo è quello di dare sostegno a microprogetti di immediata realizzazione, volti a trasformare aree e spazi residuali – pubblici o privati – in luoghi di scambio e apprendimento, accessibili, fruibili e funzionalmente differenziati, al fine di creare un rapporto sinergico tra ambiente e tessuto sociale, culturale ed economico. Possono, pertanto, a titolo esemplificativo, beneficiare del fondo iniziative volte alla realizzazione di: workshop di autocostruzione e di tactical urbanism, laboratori di architettura e di design urbano, di storytelling e gaming, seminari di arti performative, percorsi espositivi e didattici, laboratori per l’innovazione culturale e sociale, residenze artistiche Le proposte devono indicare nuove forme di utilizzo dei luoghi prescelti al fine di migliorare i servizi, la fruizione e le funzioni culturali; incentivare l’attivazione di percorsi di partecipazione e autocostruzione attraverso il coinvolgimento di istituzioni, professionisti, artisti, cittadini e soggetti attivi sul territorio; promuovere un sistema di autorganizzazione dal basso che sia tale da favorire un processo di empowerment e di riappropriazione nelle comunità coinvolte. E’ possibile concorrere singolarmente o in partenariato (avvalendosi del supporto di altri soggetti attuatori, i quali verranno definiti “associati”) Le proposte devono essere elaborate attraverso il coinvolgimento di stakeholder attivi sul territorio e finalizzate alla

creazione di azioni partecipate con l’apporto di un esperto nel settore specifico della rigenerazione urbana e di mediatori culturali quali, ad esempio: architetti, paesaggisti, designer, artisti, registi, film-maker, fotografi, musicisti, performer, scrittori, psicologi, sociologi, antropologi Il finanziamento concedibile a ciascun soggetto proponente è fissato nell’importo massimo di € 50.000 comprensivo di IVA ed eventuali oneri, assegnato nell’ordine di priorità derivante da graduatoria finale del Ministero. Progetti il cui costo complessivo superi l’importo massimo concedibile saranno presi in considerazione solo se i proponenti assicureranno, con proprio provvedimento autonomo, la copertura finanziaria degli ulteriori costi indicati. Sono ammissibili i seguenti costi necessari per l’espletamento delle attività: a) spese di personale amministrativo e tecnico di supporto al progetto; b) spese di funzionamento; c) spese di produzione; d) spese di organizzazione, gestione e monitoraggio. e) spese di viaggio e alloggio (max 10 % del finanziamento concesso); f) spese per trasporto di materiali e allestimento; g) noleggio di strumentazione tecnologica (ad esempio: videocamere, fotocamere, computer); h) costi di eventuali fideiussioni. Non sono ammissibili, a mero titolo esemplificativo, i seguenti costi: a) spese per ammende, controversie, accordi, registrazione di atti; b) spese per l’acquisto di beni durevoli e strumentazione tecnologica (ad esempio: videocamere, fotocamere, computer, ecc.); c) spese per interventi di manutenzione e/o messa in sicurezza di immobili. Il termine massimo di realizzazione della proposta progettuale è di 180 giorni naturali e consecutivi decorrenti dal giorno successivo alla data di pubblicazione della graduatoria generale di merito. Tutte le attività della proposta devono rispettare la normativa vigente in materia di contenimento del contagio da COVID-19. Ciascun soggetto proponente può candidarsi – pena esclusione – per una sola proposta progettuale. Ci auguriamo che dal nostro territorio nascano più proposte per valorizzare sempre meglio il nostro territorio, anche con piccole azioni concrete.

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Il disco omaggio di Genny Basso ad Aldo Ciccolini: “Mozart, Chopin, Castelnuovo-Tedesco”

La grande musica vive nel futuro quando si rinnova nelle nuove generazioni di musicisti. Il pianista napoletano Genny Basso ha seguito le orme del leggendario pianista italo-francese Aldo Ciccolini (1925-2015) dopo essere stato il suo ultimo allievo, oltre che il suo assistente, ed aver studiato e vissuto con lui nella sua casa a Parigi durante i suoi ultimi anni. Il suo album di debutto “Mozart, Chopin, CastelnuovoTedesco” è oggi un omaggio non solo al leggendario Maestro, ma a quella straordinaria esperienza artistica e di formazione: i brandi di Chopin, Mozart, CastelnuovoTedesco contenuti nel disco sono quelli che hanno segnato gli anni accanto ad Aldo Ciccolini. Il disco è un racconto in musica di quell’esperienza attraverso cui Genny Basso sente di aver plasmato non solo la sua interpretazione e la sua tecnica, ma la stessa concezione dell’arte: “Fare musica non è un atto di narcisismo, ma di amore e di sincerità”, riassume oggi. Il programma del disco inizia con il Notturno in do minore di Frédéric Chopin, Op. 48 n. 1, l’opera, nel suo genere, forse tecnicamente più complessa e tra le più complete musicalmente. Per Genny Basso questa composizione si proietta oltre il proprio tempo, guardando al futuro tanto da anticipare in parte Scriabin. Ma è nei due successivi Notturni, quello in mi bemolle maggiore op 9 n. 2 e il “Lento con gran espressione” in do diesis minore, pubblicato postumo, che Genny Basso sente il superamento stesso del concetto di tempo: “La loro inventiva melodica ha un fascino irresistibile che a distanza di quasi 200 anni è in grado di sopravvivere e attraversare culture e generazioni”. La Sonata in La maggiore KV 331 di Wolfgang Amadeus Mozart è composta da tre movimenti, ognuno dei quali è contraddistinto da una particolarità: l’Andante grazioso, che si dipana in una serie di variazioni, seguito da un Menuetto con un Trio centrale e infine il celebre Allegretto alla Turca. E’ infatti soprattutto nello studio di Mozart che Genny Basso assorbe l’approccio ciccoliniano, tanto nella tecnica, con le sue incredibili diteggiature, tanto nella filosofia, che vede il musicista sospeso a mezz’aria in perfetto equilibrio tra l’espressione della propria sensibilità artistica e l’attenzione scrupolosissima alla scrittura musicale e alle volontà del compositore. Nella mu-

sica per pianoforte di Mozart Genny Basso ritrova un’incredibile forza scenica: “ogni sua pagina, anche quella più puramente strumentale, conserva la ricchezza e la diversità espressiva e psicologica degli eventi e dei personaggi delle sue opere teatrali”. Segue ancora Chopin: il Valzer in la minore op. 34 n. 2 apre una piccola trilogia, seguito dai Valzer op. 64 n. 1 in Re bemolle maggiore e n. 2 in do diesis minore. In essa per Genny Basso si racchiudono tutte le qualità del grande compositore romantico. I contrasti tra la dolce malinconia e gli impulsi vivaci sono le “caratteristiche più autentiche e irresistibili della musica di Chopin”. Il primo dei tre valzer segna anche una “esperienza chiave” biografica: è con questo valzer che Ciccolini sente suonare per la prima volta il giovane Genny Basso e gli predice un grande futuro. Genny Basso e Aldo Ciccolini condividono la città natale: Napoli. Nella inebriante suite “Piedigrotta 1924 (Rapsodia Napoletana)” del terzo compositore del disco, Mario Castelnuovo Tedesco, risaltano i colori saturi e contrastanti del Sud Italia. Attraverso questa straordinaria composizione, Genny Basso sente fortemente il legame con le sue radici. Nei cinque movimenti della suite, aperti da una tarantella, si susseguono e si mescolano, oltre alla citazione di canzoni napoletane antiche, inconfondibili influenze spagnole e francesi in cui riecheggia la storia delle dominazioni della città. Genny Basso nel libretto scrive: “Piedigrotta 1924 (Rapsodia napoletana) di M. Castelnuovo Tedesco è un brano che ho conosciuto grazie ad Aldo Ciccolini. Ha esercitato su di me una grande fascino dal primo momento, ma solo col tempo ho compreso da cosa nascesse questa sugge-

stione: in Piedigrotta c’è Napoli, la mia città e la città di Aldo, ci sono le origini e c’è un mondo intero di storia, gesti, tradizioni, odori che costituisce il tappeto non sonoro di quest’opera straordinaria” . Il disco è acquistabile su tutte le piattaforme on line (Amazon, ITunes, Spotify) e in tutti i negozi di dischi. www. gennybasso.com “Genny Basso è una meravigliosa promessa del concertismo internazionale. Ho avuto modo di apprezzare la sua seducente musicalità così come l’impareggiabile preparazione pianistica. Un vero artista, dotato di una solida cultura e perfettamente in grado di affrontare le più grandi sale da concerto” Aldo Ciccolini . “Un programma molto attraente. Si dedica al suono con estrema devozione, […] una raffinata sensibilità romantica, un sereno lirismo, una grazia eccezionale, una delizia superba” Scherzo Biografia Genny Basso è un pianista nato a Napoli nel 1984. E’ stato l’ultimo allievo ed assistente di Aldo Ciccolini nelle Masterclass internazionali di pianoforte.Si avvicina alla musica in età precocissima e dopo esperienze formative in Irlanda e in Inghilterra si affida al Maestro Luigi Averna – che vanta una discendenza con la scuola di Arturo Benedetti Michelangeli – con cui consegue la laurea in pianoforte cum laude presso il Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli. Nel 2013 è ammesso a frequentare nella classe di Paul Blacher – erede didattico di France Clidat – l’ultimo anno dell’École Normale de Musique de Paris, la prestigiosa accademia fondata nel 1919 da Alfred Cortot. È invitato come membro della giuria di concorsi internazionali e nel 2017 è stato il Presidente della giuria del Beethoven International Piano Competition ASIA, in Giappone. Si esibisce in festival e stagioni concertistiche internazionali, come presso il Teatro San Carlo di Napoli, la Salle Gaveau di Parigi, l’”Hideyo Noguchi Memorial Fukushima International Music Festival”, il “Festival de Piano Rafael Orozco” a Cordoba, al “Bosa Musica Festival” in un concerto a quattro mani con Aldo Ciccolini, il “Noli Musica Festival”, in Vaticano nella “Sala Accademica dell’Istituto Pontificio di Musica Sacra”.


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VERONICA CAPRIO

Tanta Napoli in questo Sanremo 2021 con Virginia D’Atri e Tita Savarese

Presso il più prestigioso dei salotti del dopo festival, il Grand hotel Des Anglais è stata inaugurata la SOMNIA AURA SPA, la prima spa di Sanremo e di tutta la Costa Azzurra, che fonde il passato e il futuro del mondo del benessere, capitanata dal napoletano spa manager dei vip Stefano Serra e targata Dream Massage (per sette anni il massaggio ufficiale dell’ospitalità del Festival). Al suo fianco in questa avventura sono stati selezionati i 10 migliori massaggiatori tra migliaia di candidati al master “massaggiatore professionista dello spettacolo” per rappresentare il meglio del benessere nazionale e internazionale. Tra questi spicca la napoletana Virginia d’Atri, professionista da oltre 25 anni del settore benessere. Virginia è una delle eccellenze del mondo del benessere, selezionata tra migliaia per rappresentare la regione Campania a Sanremo dopo mesi di corsi di formazione. Nata a Portici in provincia di Napoli, si occupa di estetica, bellezza e benessere. Massaggiatrice olistica qualificata, ha fatto del suo lavoro una missione per alleviare lo stress. Crede fermamente nel potere dell’energia che si trova nelle mani che, se consapevolizzata e ben direzionata puo’ fare del bene a se stessi ed agli altri. Nutre un grande interesse per le discipline orientali e la meditazione. Ha svolto il suo lavoro presso centri estetici e pale-

stre. Ha una spiccata preferenza per i cosmetici naturali e freschi a base di Aloe Vera, che lei stessa prepara per trattare la pelle disidratata e danneggiata dal sole e/o dal tempo. Specializzata in trucco teatrale, cinematografico ed effetti speciali, trucco anti age, qualificata in Pencil Tecnique, Face Contouring, Face Sculpting, Trucco Correttivo. Negli ultimi mesi ha proseguito la sua formazione con il maestro Stefano Serra, ideatore del Dream massage, partecipando al master massaggiatore professionista dello spettacolo 3^ edizione, e venendo selezionata per vivere questa esperienza nello staff del SOMNIA AURA SPA targato Dream Massage, come operatrice di benessere nella settimana più importante dell’anno, la settimana del festival di Sanremo, dove sta avendo modo di mettere la sua arte anche di make up artist professionale al servizio

dei Vip della canzone e dello spettacolo italiano (in questi giorni hanno avuto il piacere di essere truccate da lei molte modelle e attrici tra queste anche la bellissima Antonella Salvucci). Ad accompagnare questo viaggio nei sogni per gli artisti sanremesi è sbarcata nella città dei fiori anche Tita Savarese, giovane cantante originaria anche lei napoletana, che si sta esibendo nella Somnia Aura Spa del prestigioso Grand Hotel Des Anglais di Sanremo, per accompagnare con la sua voce i momenti di relax della spa. Tita Savarese canta e recita sin da bambina, ha alle spalle una lunga gavetta tra concerti, club e teatri, con il sacro fuoco del rock e l’amore per Etta James, Janis Joplin, Mia Martini, Loredana Bertè, che hanno segnato il suo modo di interpretare i brani...celando però un poliedrico “sweet side”, un lato dolce e leggero della sua voce rock scaturito

dal suo amore per la cantautrice Elisa che omaggia spesso nei suoi live. Dopo un lungo periodo di lavoro, grazie all’incontro con il songwriter e producer Mario Fanizzi, Tita pubblica nel 2019 il suo primo singolo “Insane” e proprio in questi giorni lancia la nuovissima “Come closer (dance for me)” che vede ancora la produzione artistica di Fanizzi in collaborazione con la Melarido recording del cantautore Luca Sepe. Tita sta attualmente lavorando a nuove canzoni anche in Italiano per esprimersi finalmente anche nella sua lingua madre e in questi giorni sta dando prova delle sue abilità canore nella città e nella settimana più importante per la musica italiana. All’interno della magica spa ha cantato a cappella “Era De Maggio” per il maestro Fio Zanotti che emozionato ha detto “questa ragazza ha un grande cuore”, insomma una prima prova sicuramente superata. Proprio ieri sera ha partecipato alla trasmissione tv “Il caffè degli artisti” di Odeon Tv dove ha avuto modo di presentare il suo nuovo singolo “Come closer (dance for me)”. Si esibita inoltre, per il programma di Danilo Daita “Sanremo Doc” da sola e con la “Detector Band” che l’ha accompagnata su dei brani di Tina Turner. Tra due settimane torneranno a casa a Napoli per far scoprire ai propri conterranei il sogno sanremese, con l’augurio che questa magia possa non finire mai.

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SANREMO 2021: il vero sogno sanremese è il Dream Massage targato Napoli

Un festival strano quello che stiamo vivendo, privo del solito glamour a cui da anni siamo abituati eppure è un festival che sta facendo sognare un intero settore: quello del turismo, che vede in questa settimana sanremese il punto di ripartenza per la stagione estiva che verrà. In questa ottica è nata la Somnia Aura Spa rocca forte del Dream Massage presso il Grand Hotel Des Anglais di Sanremo. La prima spa targata dream massage della costa azzurra. Un vero sogno per gli amatori del genere, situata all’interno dello Storico Hotel inaugurato nel 1888. Il Grand Hotel Des Anglais è una struttura suggestiva, unica nel suo genere, che sembra voler essere un guardiano severo, ma amorevole del mare. I locali dove è strutturata la spa, erano riservati alla servitù dei reali, sceicchi e nobili che alloggiavano in hotel. Con il tempo quest’area fu ristrutturata ed adibita a lavanderia e magazzino dell’albergo. In seguito a diversi cambiamenti di ristrutturazione dell’edificio è nata l’idea ed il progetto di creare un luogo da sogno, Somnia (sogno in latino) Aura Spa, un nome che lascia intendere la magia di questo spazio nato dalla creatività e maestria dell’ideatore del Dream Massage lo spa manager Stefano Serra. Così grazie ai lavori di ristrutturazione, le mura antiche e suggestive del luogo sono rinate da un lungo letargo, dando vita alla struttura originale che richiama fortemente le antiche mure romane. Ora la Somnia Aura Spa è diventata il salotto buono della Sanremo della musica italiana, tra showgirl e manager che cercano riparo dallo stress sanremese nelle sapienti mani dello staff del dream massage. Nei primi giorni di festival hanno avuto modo di scoprire i piaceri della nuovissima spa il maestro Fio Zanotti, gli Extraliscio, Sylvie Lubamba, Donatella Rettore, Maria Elena Fabi di Rai 1, il comico Vernia, Adriano Pennino, l’attrice Anto-

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nella Salvucci, Silvie Lubamba, Paola Zukar la signora del rap italiano (manager di Madame, Fabri Fibra, Marracash, Clementino e molti altri), le conduttrici Veronica Maya e Angela Tucci, Alberto Petrolini e vari giornalisti Rai. Tutti si sono lasciati conquistare dal Dream Massage. Ideato dal Prof. Stefano Antonio Serra, manager napoletano, massoterapeuta esperto di fitness e salute, il Dream Massage è un’esperienza sensoriale ed emotiva profonda che coinvolge il corpo e l’anima di chi dà e chi riceve il trattamento. Diverso da tutti i massaggi tradizionali, il Dream Massage riesce a prendersi cura del corpo e dell’anima a 360° e ridona quel “tempo” che troppe volte è speso a rincorrere le esigenze altrui. Il corpo si libera dalle tensioni accumulate, la mente finalmente smette di correre, le emozioni possono fluire leggere in un “rituale di benessere” unico nel suo genere. Premiato nel 2003 come miglior massaggio da “Il Mattino”, il Dream Massage è, infatti, l’unico trattamento olistico che coniuga ed ottimizza i benefici delle 7 migliori tecniche di trattamento (Shatsu, Ayurveda, Linfodrenante, Fisioterapico, Deep surf, Reiki e Svedese) le quali si susseguono dolci e fluide sul corpo, al ritmo del suono e del cuore, arricchite da essenze che avvolgono armoniose ogni gesto, ogni respiro. Nulla è lasciato al caso, la musica di sottofondo, l’illuminazione dell’ambiente e le essenze personalizzate, trasportano l’anima in una dimensione da sogno in cui la percezione si eleva, assaporando ogni istante di un momento unico e prezioso che rimane nel cuore. Il Dream è l’unione di tutte queste qualità: professionalità, rispetto ed amore, una ricarica di energia, per ritrovare quiete e pace. E quale luogo più di Sanremo nella settimana del festival ha

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DIANA KUHNE

Campionati Regionali della Campania, Luigi Attanasio dominatore assoluto

Tra le donne la Dauti vince 2 titoli dei 13 assegnati nel week end a Roccaraso, nelle varie categorie. Il SAI in testa al medagliere. Si chiama Luigi, ma lo chiamano Gigio, ed è stato il dominatore assoluto dei Campionati Regionali di sci della Campania e Puglia, che si sono svolti lo scorso week end a Roccaraso, organizzati dagli sci club 3punto3 e Vesuvio. Ha solo 14 anni e, oltre a conquistare i titoli di campione regionale nelle tre discipline, superG, Gigante e Slalom, ha fatto registrare i migliori tempi assoluti, battendo tutti gli atleti anche più grandi di lui in due gare ed ha anche conquistato il 4° Memorial Piero Minopoli assegnato nel Gigante all’atleta più veloce. Attanasio vive a Cosenza, figlio di un maestro di sci, si allena con Andrea Barulli dello sci club 3punto3 ed ogni settimana macina chilometri per andarsi ad allenare a Roccaraso.

La seconda “forza della natura”, si chiama Semire Dauti, anche lei categoria Ragazzi, che rifila secondi anche ai colleghi maschi. Lei, portacolori dello sci club Aremogna, ha vinto ben due titoli, in super G e Gigante, lasciando, tra i pali stretti la vittoria alla sua compagna Asia Verlingieri. Le gare sono iniziate venerdì con la prova più veloce, il SuperG, sulla pista Canguro di Pizzalto, che ha incoronato altri tre campioni, Annarita Panza e Francesco Ma-

rasco, del Sai Napoli, nella categoria Allievi (under16) e Paolo Sanelli dell’Aremogna tra i Giovani. Sabato le condizioni del tempo sono peggiorate e sono stati assegnati solo i titoli regionali della categoria ragazzi, che per regolamento disputano solo una manche. La classifica degli allievi, che non hanno potuto svolgere la seconda prova, ha visto due atleti dello Sci Accademico Italiano vittoriosi, Chiara Sarubbi e Francesco Marasco. Stesso discorso per

i giovani in cui ha vinto Pierluca Panza. La conclusione domenica con lo slalom, sulla pista del Macchione dell’Aremogna, che ha laureato ben 5 campioni regionali della stagione 2020-21. Oltre ad Attanasio e alla Verlingieri nella categoria ragazzi, hanno vinto tra gli allievi Edoardo Romano del Vesuvio, che ha fatto registrare il miglior tempo assoluto, nel giorno del suo compleanno, vincendo anche il Trofeo Teknoowol e Chiara Sarubbi del SAI. Altri due atleti del suo club sono diventati campioni di specialità nella categoria Giovani, Ginevra Izzo e Pierluca Panza. Con questi ultimi due titoli il Sai Napoli, si è posizionato al primo posto tra i club con 5 vittorie, ma anche primo del medagliere, seguito dallo sci club Aremogna con 4 vittorie (secondo anche per numero di medaglie), dallo Sci club Settecolli con tre titoli regionali e dal Vesuvio con uno.

ROBERTA D’AGOSTINO

LA MOSTRA D’OLTREMARE HA OTTANTA ANNI, MA NON LI DI-MOSTRA

“La mostra d’Oltremare ha ottanta anni ma non li di-mostra” (ESI) è il numero della rivista “Meridione Sud e Nord del mond”o (erede della prestigiosa “Nord e Sud” diretta da Guido D’Agostino uscito in questi giorni e curato da Guido D’Agostino e Giulia Buffardi. Il fascicolo è interamente dedicato all’anniversario della nascita della Mostra d’Oltremare, inaugurata nel 1940 ma chiusa subito dopo per l’entrata dell’Italia in guerra, accanto alla Germania di Hitler. Numerosi i saggi che sottolineano il rapporto tra la Mostra e la Scuola, attraverso percorsi tematici e riflessioni dovuti a docenti e studiosi che quel rapporto hanno animato e vissuto negli anni, rimanendovi legati a tutt’oggi. Una sezione è dedicata a testimonianze e ricordi, sempre concernenti momenti e vicende riguardanti la Mostra, sotto vari

aspetti considerati. La successiva è incentrata specificamente sulla relazione tra La mostra ed il fascismo, le condizioni sociali e politiche della Città negli anni Trenta e Quaranta nonché l’impegno di diversi artisti del tempo autori di significativi apporti (pittura, scultura, architettura). Tra gli Autori, si segnalano Maria Rosaria Secondulfo, Pasquale Belfiore, Marco Altore, Claudio Grimellini, Rosanna Conte, Filippo Merola, Gianluca D’Agostino, Paolo De Marco, Pasquale Borghese e Paola Germana Martusciello. Uno splendido inserto fotografico, nel cuore del volume, colpisce il lettore per vivezza e ricchezza delle immagini; l’album, coordinato da Giulia Buffardi, è stato realizzato con il concorso, oltre che della coordinatrice stessa, di Marco Altore, Claudio Grimellini, Paola Germana Martusciello.


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EMMA DI LORENZO

L’inferno di Dante: lo spettacolo si fa online e diventa interattivo

Per i 700 anni dalla morte di Dante, grande successo tra gli studenti di tutta Italia per il webinar on demand della Tappeto Volante. Nel 2021, settecentesimo anniversario della morte di Dante, “L’Inferno di Dante nelle Grotte di Castelcivita” continua ad ‘andare in scena’ online, attraverso un webinar pensato per le scuole italiane che riesce ad appassionare gli studenti, anche in questa nuova forma. “Viaggiamo virtualmente insieme nell’immaginario dantesco – spiega Domenico Maria Corrado, regista dello spettacolo-. Nel settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri abbiamo fortemente voluto continuare a celebrare la figura e l’opera del Padre della lingua e della letteratura Italiana con gli studenti. Ci siamo adeguati alle regole imposte dalla pandemia e, per l’anno scolastico in corso, abbiamo ideato “L’Inferno di Dante nelle Grotte di Castelcivita” in webinar on demand per le scuole”. Si parte dal racconto del luogo che da anni ospita l’Inferno di Dante: le grotte di Castelcivita fanno da scenografia, anche in webinar, per i nove cerchi della prima Cantica del Sommo Poeta. I video dello spettacolo, realizzati nelle Grotte, sono intervallati dal racconto degli stessi attori, Salvatore Mazza e Vincenzo Varone, che interpretano rispettivamente Dante e Virgilio, e del regista Domenico Corrado, coadiuvati dalla regia tecnica

di Ciro Cozzolino. Alla fine del webinar, il ‘palco’ diventa degli studenti e delle domande e curiosità che lo spettacolo ha suscitato in loro. “Ancora una volta abbiamo messo il nostro spettacolo a disposizione della didattica, anche se in una situazione nuova, continuando il lavoro che da 30 anni portiamo avanti con le scuole campane – continua Domenico Corrado –. Questo webinar, partito come un esperimento unico nel suo genere, ci sta ripagando degli sforzi ancor di più di quanto avremmo immaginato. Possiamo già dire che sta riscuotendo un notevole successo tra i ragazzi e che, grazie al passaparola sul web, stiamo ricevendo tante richieste da tutta l’Italia”.

GENNARO CAPODANNO

Napoli: SOS dal Vomero, marciapiedi invasi da erbacce Subito una task force per combattere la malerba

“Le condizioni dei marciapiedi del Vomero peggiorano ogni giorno di più, al punto che le piante infestanti sembrano oramai far parte integrante dell’arredo urbano – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. A testimonianza la malerba che, non diversamente di quanto accade purtroppo anche in altre zone della Città, infesta tanti marciapiedi e per la cui eliminazione occorrerebbe mettere in funzione dei tosaerba quantomeno per evitare che i marciapiedi si trasformino in prati incolti. Un esempio eclatante del pessimo stato manutentivo dei marciapiedi del quartiere collinare partenopeo si può osservare in via Merliani, lungo il tratto che da via San Gennaro ad Antignano porta a via Scarlatti – continua Capodanno - Qui le erbacce si sono sviluppate e continuano a crescere non solo lungo le facciate dei fabbricati ma anche nelle fonti d’albero da tempo vuote, tra le tante che costellano da tempo le strade del quartiere collinare, senza che si proceda a rimuovere le ceppaie per mettere a dimora nuove essenze. Il tutto in un quadro di degrado complessivo che riguarda anche la pavimentazione sconnessa e con rattoppi realizzati con colate d’asfalto. Occorrerebbe mettere in campo risorse economiche e personale che pare che allo stato non ci siano per eliminare le erbacce che infestano le strade della Città - sottolinea Capodanno -. D’altronde non va meglio sul fronte della potatura delle alberature che, dopo gli

interventi effettuati in via Morghen e in via Bernini, al Vomero si è nuovamente fermata mentre la primavera è oramai alle porte. Bisognerebbe costituire un’apposita task force contro la malerba che infesta le strade di Napoli - propone Capodanno - Il personale addetto a questa operazione andrebbe però dotato di attrezzature e mezzi per poter operare. Un problema non insormontabile quello di reperire uomini e risorse economiche per restituire decoro e dignità alle strade cittadine“. Capodanno al riguardo sollecita ancora una volta l’amministrazione comunale a provvedere con l’urgenza del caso alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade, eliminando tutte le erbacce, mettendo a dimore nuove essenze arboree nelle fonti che ne sono prive o con la sola ceppaia e ripristinando la continuità dei manufatti di copertura, attraverso le opere necessarie al fine di evitare che l’inconveniente della crescita della malerba si ripeta.


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GENNARO CAPODANNO

Napoli, 11 marzo 2021: 16 anni fa moriva Aurelio Fierro Quando vedrà la luce il museo della canzone napoletana?

“Anche se era nato a Montella, abbiamo ritenuto da sempre Aurelio Fierro un vomerese doc, visto che per decenni ha abitato con la famiglia nel quartiere collinare della città, in un appartamento posto nella centralissima via Cilea – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Ho conosciuto personalmente il maestro negli anni ’80 quando ero presidente della circoscrizione Vomero. Col suo sorriso gioviale ci tenne a ricordarmi che eravamo “quasi” colleghi dal momento che egli solo per pochi esami non aveva completato gli studi d’ingegneria”. “Purtroppo l’11 marzo del 2005, sedici anni fa, dopo una lunga malattia, a 81 anni, moriva uno dei personaggi che, insieme a pochi altri, tra i quali va certamente ricordato Roberto Murolo, scomparso due anni prima il 13 marzo 2003, anch’egli vomerese, aveva contribuito a diffondere la canzone napoletana in Italia e all’estero, soprattutto in Giappone ma anche in Europa, in Australia e in America – continua Capodanno -. Eppure questi uomini che tanto hanno dato a Napoli, anche dopo la morte, non hanno ricevuto il giusto riconoscimento dalle istituzioni a tanto preposte”. Al riguardo va ricordato quando affermato da Aurelio Fierro in un’intervista rilasciata circa un anno prima della scomparsa: “Sono innamorato di Napoli, non posso farci niente. Sto bene solo qua. Eppure questa è una città ingrata, che non si rende conto dei suoi tesori. Parlo della gente, ma anche delle istituzioni. Mi sono offerto più volte d’insegnare gratuitamente la canzone napoletana ai giovani, purché mi dessero una sede. Come mi

hanno risposto? Vedremo, faremo, soltanto parole”. “Da menzionare anche l’impegno politico di Fierro quando nel 1970 fu eletto nel consiglio comunale di Napoli, portando il proprio contributo di idee e d’esperienza – ricorda Capodanno -. Ad una sua interpellanza si deve il passaggio dal demanio dello Stato al Comune di Napoli del teatro Mercadante, al quale più di recente è stato riconosciuto lo status di teatro nazionale. Inoltre fece approvare un progetto per la destinazione della Casina dei Fiori in Villa comunale a Museo della Canzone napoletana con annesso teatrino da destinare a scopi anche turistici. La costruzione fu iniziata, ma fu poi bloccata ed infine demolita con l’arrivo del G7 a Napoli”. “ Fierro fu anche autore di una grammatica della lingua napoletana e del libro “ Fiabe e leggende napoletane “ – prosegue Capodanno -. Irrealizzato restò invece il progetto di dare alla stampe l’enciclopedia storica della canzone, in quattro volumi, che lo vide impegnato sin dagli inizi degli anni novanta”. “E’ auspicabile – conclude Capodanno - che i nostri pubblici amministratori, anche nel rispetto della memoria di questi eccezionali maestri, che hanno rappresentato Napoli e la sua melodia in tutto il mondo, si decidano a creare finalmente, nel capoluogo partenopeo, un museo della canzone napoletana, sulla cui nascita si discute da quasi trent’anni, dando finalmente corpo alle promesse che si fanno a ogni dipartita di un grande artista, e che, purtroppo, cadono nel dimenticatoio a partire dal giorno seguente al triste evento”.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Sanità, Rostan (Misto): “Bene approvazione Aifa rimborsabilità terapia genica Sma”

“L’approvazione da parte dell’Aifa della rimborsabilità della terapia genica mediante il farmaco Zolgensma per tutti i bambini fino a 13,5 kg di peso, vale a dire circa fino a tre anni di età, è una notizia importante che restituisce speranza a tante famiglie che combattono contro la Sma di tipo 1, quella piu’ aggressiva, che nel 90% dei casi porta alla morte o alla ventilazione permanente entro i primi due anni di vita. Parliamo di una malattia che colpisce in media un neonato ogni 10mila, il cui accesso alla terapia genica regolato dalla Legge n. 648/96, era fortemente limitato considerato l’altissimo costo del farmaco, il più costoso al mondo. Da ieri la sanità pubblica italiana ha firmato una pagina importante nella tutela della salute dei cittadini più indifesi. Adesso bisogna proseguire sul lavoro di ricerca e monitoraggio per ampliare ancora di più la fascia dei piccoli pazienti fino a 21 kg di peso”. Queste le parole di Michela Rostan, vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, che aveva presentato lo scorso 13 gennaio un’interrogazione in merito al Ministro della Salute.


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DOMENICA 14 MARZO 2021 MARCO STILETTI

I Compagni Comunisti e la Sinistra storica di Casoria piangono la scomparsa del compagno Carmine Barone storico comunista sempre al fianco dei lavoratori e dei più deboli, uomo perbene ed onesto di grande spessore morale il quale ha dedicato tutta la sua vita per il riscatto sociale e morale della nostra società per un altro mondo possibile per l’emancipazione del genere umano. Possa arrivare alla sua famiglia la nostra vicinanza e solidarietà. Ciao compagno Carmine. Ma l’amor mio non muore.... A pugno chiuso i compagni Comunisti, la Sinistra casoriana, i sinceri democratici.

Casavatore: 16 marzo punto di non ritorno

Il 15 marzo del 44 a.C. veniva ucciso in Senato il grande Giulio Cesare. L’episodio segnò un punto di svolta così importante che il giorno dell’assassinio diventò celebre quanto lo stesso condottiero romano. Di un giorno e anche Casavatore il 16 vivrà il suo punto di svolta. Dopo che il TAR avrà emesso la sua sentenza martedì sia che rimanga il sindaco Vito Marino sia che ci sia il ribaltone e nuove elezioni politiche il Paese finalmente avrà il suo punto di svolta. Intanto in questi primi 6 mesi Vito Marino ha riscosso molti consensi tra i cittadini, ma la maggior parte di loro si aspetta dei risultati su alcune situazioni lasciate in bilico. In primis il progetto sullo stadio e palazzetto con fondi già stanziati e si aspettano gare d’appalto e la stessa situazione le ville comunali come parco Petrucci più di 20 anni fatiscente. Problema frequente da risolvere è la pressione acqua e poi la video sorveglianza. Ci sono continui furti specie Parco Acacie. Una città che aspetta quel minimo per essere vivibile, e specie i giovani che devono emigrare nei comuni limitrofi per cercare cose che gli servono. Insomma dopo il 16 se avverrà vittoria Vito Marino il sindaco e la sua amministrazione avranno da rimboccarsi le maniche e lavorare solo per il bene del paese come già in questi 6 mesi abbia già fatto. Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari.

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

Editore CASORIA DUE s. a. s società messa in liquidazione

Direttore Responsabile: Ferdinando Troise WEB: C&C CENTRO STAMPE SRL - CASORIA Questo numero è stato chiuso il 11 marzo 2021

Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità S.S. Sannitica, 9 - 80026 Casoria (NA) - Tel. /Fax 08118254028 email: casoriadue@libero. it


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