DOMENICA 4 APRILE 2021
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Settimanale di Informazione
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ANNO XIX - N° 14 - DOMENICA 4 APRILE 2021
PASQUA 2021 in rosso
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L’EDITORIALE DI MICHELE MITRAGLIA
CRISI NELLA MAGGIORANZA GIUNTA MUNICIPALE
“La situazione di Casoria non è buona”
Ass. Paola Ambrosio: “Appena sarà possibile e causa la pandemia non sappiamo quando, vorremmo portare le scuole di Casoria gratuitamente al Cinema per realizzare il progetto “differenziare e riciclare per una Città più pulita”. -----------------------------------------------Domande fatte alla Giunta Municipale e rimaste senza alcuna risposta. “mi giunge in questo istante notizia di presa di possesso nuovo Dirigente al Settore “Servizi diretti alla Persona”. E’ vero? -----------------------------------------------Il Sindaco Raffaele Bene risponde allo scassabolle riguardo la produzione cinematografica in copruduzione con l’assessorato alla Ecologia: “come abbiamo perseverato nella produzione cinematografica giusto per non deludere “pallavvelenata”.
Non scherzare, al posto vostro sarei molto arrabbiato. Il film, trasmesso più di tre anni fa all’UCI CINEMAS, lo abbiamo visto. L’isola ecologica no. Il Sindaco: “L’isola sta arrivando; abbiamo un nemico comune: la burocra-
zia”. Il laghetto naturale (quando piove) sulla discesa della rampa di fronte al Parco Bo.Fi. , il mercato del venerdì nel parcheggio del Centro Polisportivo, le migliaia di buche per la Città e la sua Frazione, dovrebbero essere le priorità di questa Amministrazione Enzo Amato, assessore ai Lavori Pubblici: “noi stiamo lavorando anche per questo”. Non me ne sono accorto!!! “Purtroppo non ti sfuggirà che ancora non abbiamo la bacchetta magica”. “Te ne accorgerai…Fidati”. Mi sto fidando da giugno 2019!! “E continua a farlo. Non demordere”. Francesco Girardi, Assessore alle Finanze e Bilancio: “combattere contro l’inciviltà e la maleducazione è arduo compito non solo a Casoria”. Avreste il dovere di spiegare a chi come me non se ne è accorto. Francesco Girardi: “tutta la squadra sta impegnandosi per migliorare Casoria”.
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4 SEGUE da pag. 3
INIZIA LA CRISI
Con tutto il rispetto per i problemi dei dipendenti comunali e la privatizzazione dell’Ufficio Tributi, ci sono buche somiglianti a voragini per Casoria e per Arpino da più di un mese. Obiettivo Comune così risponde: “Caro scassabolle, purtroppo le responsabilità sono delle persone deputate a ciò e quindi del settore LL.PP.” Questo lo so benissimo. Ditelo voi autorevole movimento con tre consiglieri comunali al Settore responsabile “Le segnalazioni sono già arrivate a chi di dovere e non solo per le voragini che stanno sulla Circumvallazione Esterna”. E’ da tanto tempo che questo settimanale fa le segnalazioni. “Come vedi è necessario per l’Amministrazione provvedere alla rivisitazione dell’organizzazione dei settori e dei servizi”. Lo scassabolle più volte ne ha parlato con il Sindaco. “E per questo che abbiamo chiesto un tavolo proprio per discutere di questo ed altro”. -----------------------------------------------L’assessore ai Lavori Pubblici, Enzo Amato, risponde allo scassabolle: “ho convocato una commissione con LL.PP. e P.M. perché siamo avviliti di come è ridotto il nostro territorio. Dobbiamo cercare di trovare soluzioni che cautelano tutti. Sono delle responsabilità non indifferenti. E’ opportuno sistemare quanto prima e al meglio per ridurre quanto più possibile i danni a persone e macchine. Farò sapere le decisioni che verranno prese. Purtroppo fondi comunali non ce ne sono. Dobbiamo reperire da fondi regionali. La volontà c’è tutta. Andiamo avanti. Cerchiamo di trovare soluzioni” La buona fede della Giunta Municipale
è indiscutibile. Certo è che i problemi sono sempre lì. Il Mercato dei tessuti, l’Isola Ecologica, le tantissime buche; le cose prima si fanno e poi si comunicano. Noto da parte di questa Amministrazione l’esatto contrario: ho l’impressione che il Sindaco parli troppo presto. Per finire: chi sono le sentinelle? Vi siete accorti che oltre l’Alenia ci sono Tubi Bonna, Resia, Cimiliarco ecc.? Enzo Amato: A breve notizie sulla questione Alenia…. Nuovi prelievi ed esami alle falde acquifere… pozzi… c’è stato incontro con Alenia”. -----------------------------------------------“Il buco nero della connessione da cellulare. Stanno cercando tecniche e terapie di disconnessione”. E’ un problema che ha colpito il mondo occidentale. Fino a qualche mese fa il Censis riportava le statistiche dei mezzi di comunicazione più utilizzati. Facebook era primo in tutte le fasce di età tranne quella over 70/80 dove veniva scavalcato dal Tg1. Sono bastati pochi mesi ed anche gli 80enni hanno invaso i social network. L’Ordine dei Giornalisti, le Facoltà di Comunicazione, gli Editori dovrebbero preoccuparsi che la gente NON LEGGE PIU’. Non si risolve il problema creando il proprio sito web. Si dovrebbero tutti impegnare a far sì che i quotidiani tornassero a vendere come allora. Il Corriere della Sera è primo in classifica con 269 mila copie, a seguire La Repubblica e La Stampa, poi il Corriere dello Sport. Sono dati negativi! -----------------------------------------------DAL SISTEMA DEL MALE AL SISTEMA DEL NULLA Si è passati dal sistema del male: quello dei concorsi truccati, assunzioni pilotate, speculazioni edilizie, lottizzazioni
convenzionate, disastri ambientali, finte bonifiche dai residui tossici, dalle aree dismesse con i loro capannoni pieni di segreti di morte, dal massacro della storia della Città. Leggendo gli ultimi libri di storia (Clarino e Pesce in particolare) constato quanto scritto da questo settimanale tanti anni fa: RUSPE SULLA STORIA; al sistema del nulla. La cultura del sospetto comunque non riuscirà a frenare le inchieste delle Magistrature (civili, penali e contabili) arrivate in una Città che sta tentando di liberarsi dalla cappa giudiziaria che l’ha coperta per più di trenta anni. Chiusura indagini sul falso in bilancio; indagini aperte sui lavori nelle Piazze Domenico Cirillo, Trieste e Trento e Santa Croce; indagini sulle bonifiche: sembra che all’ARPAC risulti che tutte le aree dismesse della Città di Casoria e della sua Frazione Arpino siano bonificate. I milioni di euro che il Programma Integrato Urbano Europa aveva destinato a Casoria e che sembra siano stati persi sono all’attenzione dei P.M. della Procura della Repubblica di Napoli. Casoria ha perso nel corso di questi anni sia per la cultura del sospetto ma anche per incapacità gestionali ed amministrative l’Ovulo Commerciale, il progetto dei Menarini che avrebbe cambiato il volto della Città; specie via Pascoli e la zona dell’Aeroporto; poi Città del Libro e della Comunicazione; l’editore Franco Liguori voleva trasformare la RHODIATOCE in una delle più belle realtà editoriali al mondo; poi si è perso il Parco delle Arti: una straordinaria struttura museale in via Calvanese. -----------------------------------------------Saluti affettuosi, cari lettori, dal vostro scassabolle. Colgo l’occasione di inviare a voi ed alle vostre famiglie un augurio di Buona Pasqua. Una Pasqua di colore rosso che possa essere di meditazione.
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ANTONIO BOTTA Recensione del libro scritto dall’imprenditore Enzo Cafarelli, Presidente del Gruppo Tufano Euronics di Casoria
“PER AMORE… SOLO PER AMORE” Ho letto con curiosità, attenzione e interesse crescenti il libro “PER AMORE … SOLO PER AMORE”, edito da Rogiosi, scritto nel 2012 dall’imprenditore, Cavaliere del lavoro Enzo Cafarelli, Presidente del Gruppo Tufano Euronics di Casoria. E’ un racconto nel quale l’Autore ripercorre le fasi del suo itinerario di vita umano e professionale, ma ciò che conferisce all’autobiografia un valore alto e nobile è l’amore profondo per i genitori e per tutti i numerosi membri della sua famiglia, che traspare evidente, con accenti di profonda commozione, dalle pagine del libro, scritto con un linguaggio fluido e scorrevole. Tutto il testo è pervaso, in particolar modo, da sentimenti di gratitudine, di riconoscenza, di sincera ammirazione per suo padre e sua madre che, con l’esempio e la parola, con fermezza temperata dalla premura e da un forte senso di protezione, gli hanno insegnato le virtù del sacrificio, della rinuncia e dell’abnegazione.“Mi angosciava e mi faceva soffrire moltissimo vedere i miei genitori fare enormi sacrifici […] Ci svegliavamo prestissimo, anche alle sei di mattina […]per badare ai figli di alcuni clienti mentre loro erano al lavoro. Erano bambini come noi eppure dovevamo accudirli”. Fu proprio la grande voglia di riscattare la famiglia da una condizione di disagio e di sofferenza a orientarlo, dopo aver frequentato la scuola elementare alla “S. Mauro”, verso il lavoro, rinviando a una fase successiva la decisione di riprendere gli studi. Pur rimpiangendo i giochi, oltre a garzone del barbiere, presso cui si recava non appena uscito da scuola, cominciò ad occuparsi, appena adolescente, della consegna delle bombole a gas, vendute dai genitori in un piccolo negozio, recandosi con una bicicletta adibita a trasporto presso appartamenti situati anche ai piani alti, in palazzi privi di ascensore; successivamente, si recò a lavorare in una fabbrica di falegnameria di proprietà di un amico di suo padre, sempre per aiutare la famiglia, in cui non poche erano le bocche da sfamare: “Mia madre appena ventenne aveva già due figli, me e mia sorella Anna, poi sono arrivati Salvatore, Ciro, Gino, Ro-
saria e Rosita”. Desideroso di fornire il suo apporto nel provvedere alle necessità economiche del proprio nucleo familiare, egli rivelava nelle sue esperienze lavorative, oltre ad uno spiccato ingegno, le doti caratteriali di caparbietà e di grande tenacia nell’affrontare le difficoltà, senza mai avvilirsi e mostrando, in tal modo, di avere bene appreso le lezioni di vita dei nonni paterni e materni e dei suoi amatissimi genitori. E’ stato proprio questo patrimonio di ammirevole laboriosità, di coraggio e di forza titanica nell’affrontare sfide difficili, che aveva acquisito dai congiunti, a permettergli di raggiungere con perseveranza i traguardi prefissati. Significativa, al riguardo, questa sua osservazione: “Gli obiettivi vanno conseguiti per essere superati”. Così, soprattutto negli anni del boom economico, Enzo Cafarelli e la sua famiglia (genitori, fratelli, sorelle e ottimi collaboratori), favoriti anche dagli insediamenti industriali a Casoria e dal conseguente incremento abitativo e attuando con sagacia alcune tecniche commerciali - accettazione del “contante” con applicazione dello sconto, uso delle finanziarie in sostituzione delle cambiali, spot pubblicitari..- sono riusciti, a partire da un negozio di appena 20 metri quadri, ad effettuare la scalata verso “vette” ambite: esercizio di 100 mq, poi ampio locale di 1000 mq, centro
commerciale di 2.200 metri quadri fino all’attuale Gruppo TUFANO, che è “tra le prime cinque aziende leader di tutto il Sud Italia ad essere presente in Euronics S.p.a.” Sin da piccolo, dunque, Cafarelli ha assunto verso la vita un atteggiamento resiliente, che ha sempre manifestato nell’affrontare paure, rischi ed avversità con azioni combattive, con spirito positivo, nutrendo fiducia in se stesso e contando, nei momenti difficili, in una rete di amici e di familiari, in primis su Lucia, l’adorata moglie, che ha sempre creduto in lui e con la quale ha stretto un legame coniugale fondato su “un profondissimo amore” e sul mutuo sostegno. Intrise di grande tenerezza le pagine a lei dedicate, in particolare questa annotazione: “E’ grazie a lei se ho avuto la fortuna ed il privilegio di diventare l’uomo che sono oggi […]. Ma è soprattutto grazie a lei che ho realizzato il mio sogno più grande, diventare padre di due splendidi ragazzi (Mauro e Teresa, n.d.r.) che ci colmano di soddisfazioni e riuscire ad essere, nonostante i mille impegni, un padre presente”. Anche la tempra interiore, rafforzata dai valori etici di lealtà, di onestà, di solidarietà, e dalla fede in Dio, ha costituito indubbiamente un ulteriore elemento per dare alla sua vita di marito, padre e imprenditore una pienezza di senso di cui andare fiero. A tal riguardo, va rimarcato che egli, nel libro, pone bene in rilievo che il benessere economico raggiunto, i profitti ottenuti a forza di sacrifici hanno permesso di creare lavoro, di offrire possibilità occupazionali a tanti dipendenti, permettendo loro di vivere una vita dignitosa e di formarsi una famiglia. Cafarelli, quindi, in qualità di imprenditore illuminato e saggio, sicuramente si è adoperato per il successo economico della sua azienda, ma, accanto ai suoi legittimi interessi, ha mostrato anche di avere una responsabilità sociale verso i lavoratori, i fornitori, la numerosa clientela e verso tutta quanta la società. “Mi sono affidato spesso a Dio e mi sono trovato sempre bene! Credo di aver capito con il tempo cosa Lui volesse da me e in che modo potessi realizzare al
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6 meglio gli insegnamenti di mio padre, di padre Piscopo, Don Maurino come tutti lo chiamavano. Donare beni materiali era un compito troppo semplice per chi come me ne ha acquisiti abbastanza, sentivo piuttosto che garantire un concreto e quotidiano sostegno alle famiglie (assicurando una stabilità economica con il lavoro, n.d.r.) era la sfida da portare avanti ogni giorno”. Di forte pregnanza emotiva la rievocazione dei momenti precedenti la morte del padre; in particolare, sorprende un episodio razionalmente inspiegabile quanto misteriosamente e provvidenzialmente vero: mentre torna in auto a casa per il pranzo, nell’atto di imboccare la tangenziale per uscire al Vomero, “sentii che la macchina si rifiutava di prendere quella direzione e mi ritrovai sull’autostrada A1”, in direzione di Milano, dove, da giorni, il padre, essendo peggiorate le sue condizioni di salute, era ricoverato, accompagnato dal fratello Salvatore, per sottoporsi a sedute di chemioterapia presso il presidio sanitario dove svolgeva la sua professione l’oncologo che lo aveva in cura da alcuni anni. Proprio quella notte, il papà si aggravò e il medico consigliò di riportarlo a casa, poiché gli restavano circa 8 ore di vita. Perciò, il Cavaliere del lavoro, nominato tale il 2 giugno 2011, poté anco-
ra per poche ore restare vicino all’amato genitore nel viaggio di ritorno, avendo voluto il signor Benedetto Mauro sedersi nel sedile accanto al figlio e non in quello posteriore. Di sicuro, il Presidente del Gruppo Tufano, guidando, ne percepì il respiro d’amore mentre, man mano, il padre si assopiva; quel respiro caldo che aveva avvertito nelle fibre del cuore fin dal suo nascere, e ne scorse molto probabilmente anche gli occhi che lentamente si chiudevano; quegli occhi sempre protettivi, autorevoli e premurosi, due stelle luminose che lo avevano guidato e orientato in tutte le sue scelte. Era ancora vivo, il padre, quando giunsero a casa; aveva gli occhi chiusi, ma, non appena fu messo a letto, li riaprì per volgere il suo ultimo sguardo a tutti i familiari prima di iniziare un altro viaggio nella dimensione dell’Infinito. Il libro si avvale dell’accurata prefazione del Cardinale Crescenzio Sepe, già Arcivescovo Metropolita di Napoli, che ha conosciuto il Cavaliere del lavoro in occasione di una visita alla chiesa S. Mauro di Casoria; da allora, fra loro è nato e si è consolidato nel tempo un rapporto di profonda stima e di vicendevole cordialità. Ciò che impreziosisce il testo è l’indovinata scelta di introdurre ciascuno degli otto capitoli con una poesia o aforisma che ne condensano ef-
ficacemente con il linguaggio del cuore e della saggezza il contenuto; sono ben scelti, scritti da autori che hanno esaltato i sentimenti e i valori capaci di rendere grande e semplicemente bella e magnifica la vita: da K. Gibran a M. Medeiros, da J. Prévert a C.Hitchoch, da S. Jobs ad A. Einstein, da Totò a M. L. King. A lettura completata, ancora di più si apprezza la scelta del titolo del libro: “Per Amore… Solo Per Amore”. Quale tipo d’amore, infatti, emerge dal racconto autobiografico scritto dall’imprenditore Enzo Cafarelli? Quell’amore che porta a desiderare il meglio dell’altro; che permette all’altro di essere felice; quell’amore che porta a confidare pienamente nel fatto che l’altro ci sarà sempre, qualsiasi cosa accada; quell’amore che riserva all’altro un posto nel proprio cuore, affinché ci resti in qualità di coniuge, di padre, di madre, fratello, figlio, amico; quell’amore che rende certi che anche nel cuore dell’altro c’è un posto speciale per noi. L’Autore ha destinato il ricavato ideale della vendita del libro alla Fondazione “In Nome della Vita” per il Centro di Solidarietà “Casa di Tonia”, creata dal Cardinale Sepe. Chi volesse leggerlo e contribuire a sostenere la citata Fondazione può rivolgersi alla Reception del Centro Tufano, sulla Sannitica, Casoria.
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Maria Cristina Orga
INCONTRO CON LA DOTTORESSA COLONNELLO ANNA BELLOBUONO: UNA DELLE RARE DONNE AL COMANDO DI UN CORPO DI POLIZIA
Capelli castani un po’ lunghi sulle spalle, viso aperto, sguardo limpido, sorriso affabile, spalle dritte, cravatta d’ordinanza perfettamente annodata. La dottoressa Anna Bellobuono ha una lunga carriera alle spalle e un ruolo di grande responsabilità nella vita: dirigere un corpo di polizia speciale, vicino ai cittadini, chiamato a dirimere piccole-grandi controversie e a garantire la legalità e la sicurezza nelle nostre città: la Polizia Locale, il cui ruolo viene talvolta erroneamente identificato con quello più limitato e limitante di garantire il rispetto del codice stradale, che è solo uno dei compiti in cui sono impegnati gli agenti. Compito non sempre facile in una società che a dispetto di quanto parli di parità di genere, si meraviglia ancora che a capo della stazione di PL di un capoluogo di regione possa esserci una donna. Una lunga carriera, dicevamo, che dopo la laurea in filosofia e quella in giurisprudenza, l’ha portata al comando delle polizie locali di Terzigno, di Casoria, di Salerno e dal 2017 di Potenza. E dovunque abbia operato, la comandante colonnello Bellobuono ha lasciato un’impronta indelebile di sé e del suo operato, tanto da essere ricordata con gratitudine,
Non chiamateli (più) Vigili Urbani: La PL è un corpo di polizia al servizio dei cittadini che ha radici antiche, risalenti addirittura all’Impero Romano, nel quale alle Milizie Urbane era affidato il compito di garantire la legalità nell’Urbe e nelle altre grandi metropoli. stima e affetto. Gratitudine, stima e affetto che a Casoria si sono tradotte anche nel conferimento di una targa ricordo con attestazione di stima alla carriera, con la quale è stata salutata al momento del suo trasferimento alla successiva destinazione di comando. E noi siamo felici di averla riportata a Casoria oggi, seppur solo simbolicamente con l’intervista che ha accettato di rilasciarci nonostante i
mille impegni che reclamano il suo tempo e la sua attenzione. Tante sono le cose che vogliamo chiederle, quindi partiamo subito con le domande. Dottoressa Bellobuono, quanto è difficile (o non lo è) per una donna essere un comandante e un comandante di PL? Bella domanda! Difficile quanto può essere una professione in cui oltre a mettere in atto tutte le capacità per
garantire la migliore gestione dei servizi affidati, deve essere presente una propensione ed attitudine a trattare con le persone in maniera equilibrata, senza esagerare ma con fermezza. Stesse qualità che devono mostrarsi con il personale, che fin da subito deve sapere riconoscere la leadership del proprio capo. Non si tratta di essere donna o uomo, si tratta di possedere le attitudini alla gestione e la correttezza nello svolgere il proprio ruolo. Riconosco che le donne hanno la capacità di essere più ferme e decise nel perseguire gli obiettivi. Qual è l’atteggiamento nei suoi confronti dei sottoposti maschi? Per loro fa differenza avere una donna come superiore? Durante tutta la mia carriera ed in special modo nel percorso come comandante ho sempre avuto la fortuna di incontrare persone per bene e rispettose dei ruoli. In parte ha inciso anche il mio carattere rigido che per certi versi aiuta a restare distante. Quando ha deciso di diventare ufficiale di PL? Era il suo sogno fin da bambina? Ce ne può parlare? Non era un mio sogno, mi sono trovata per caso e dopo aver fatto un percorso di studi e professionale totalmente diverso. Mi sono laureata in
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8 filosofia a 23 anni e ho iniziato ad insegnare, a 26 mi sono trasferita a Bari e lì ho partecipato ad una selezione pubblica per agenti di polizia municipale. Nel 1995 ho iniziato a lavorare in un piccolo comune in provincia di Bari, Capurso, lì è iniziata la mia carriera, a Bari mi sono laureata in Giurisprudenza perché avevo la curiosità di avvicinarmi con disciplina e conoscenza alle materie che trattavo tutti i giorni. È stato un periodo molto intenso e ricco di spunti. Ho capito che la mia era una propensione naturale verso le materie di cui mi occupavo, e mi riusciva facile trattare con le persone, con fermezza ma anche con sensibilità. Mi ricordo che in quel periodo la polizia municipale collaborava con gli uffici sociali e ho avuto modo di fare tante esperienze coinvolgenti, conoscere tante persone con difficoltà sociali, tutto ciò mi ha arricchito molto. Ci sono purtroppo ancora poche donne in Italia nelle posizioni apicali, tant’è che fanno notizia, come lei. Qual è secondo lei la strada per raggiungere la parità reale di genere e perché finalmente non se ne debba parlare più? È vero, ci sono poche donne in posizioni apicali oggi nel nostro paese. Per quella che è stata la mia esperienza, penso che la caparbietà, la perseveranza e soprattutto il saper aspettare il momento giusto per far conoscere le
proprie capacità, senza avere fretta e bruciare le tappe rischiando che l’inesperienza possa creare difficoltà operative. Dico questo perché con due lauree ho iniziato la mia carriera di ufficiale e poi dirigente a 40 anni con oltre dieci anni di esperienza come agente, questa è stata la mia più grande virtù, cioè l’aver imparato sui miei sacrifici senza bruciare le tappe e soprattutto maturando l’educazione ed il rispetto per gli altri e per i superiori. Non ho mai disatteso ad un ordine impartitomi e ho un alto rispetto per le istituzioni, questo, ripeto, l’ho imparato sulla mia pelle. Le piacerebbe essere chiamata colonnella e non più colonnello? Sarebbe una differenza importante secondo lei rivedere il lessico di genere per riconoscere alle donne la loro presenza nelle forze armate come per le altre professioni? Non ritengo faccia differenza l’appellativo, anche se ai miei collaboratori chiedo di chiamarmi La Comandante e
così mi firmo. A proposito di donne: le è capitato nella sua carriera di dover intervenire in casi di violenza di genere, inclusi eventuali episodi di omofobia? Ce ne può parlare? Sì, mi è capitato e ricordo la brutta sensazione di essere impotente rispetto al dolore e sofferenza anche fisica di donne e bambine abusate. Quello che ricordo con chiarezza è la rassegnazione delle donne maltrattate, la loro mancanza di fiducia. Questo più di altro mi è rimasto impresso. Quanto la PL può essere un presidio efficace nella lotta alle violenze di genere? La polizia locale, più delle altre forze di polizia può essere essenziale, innanzitutto per il ruolo di polizia di prossimità, intendo la vicinanza e la conoscenza del territorio, è però necessario un addestramento e l’acquisizione di capacità di relazionarsi in termini di comunicazione e di approccio psicologico. Nella percezione della maggior parte delle persone la
PL è identificata con i Vigili Urbani e quindi intesa solo come il corpo di polizia preposto a “mettere le multe”. Ci aiuta a far comprendere ai cittadini quali e quanto utili sono per la collettività i compiti di questo Corpo? Sì è vero, è un luogo comune e ancora oggi leggiamo o sentiamo espressioni quali “i Vigili Urbani”. La polizia locale è un corpo di polizia molto antico, tracce dell’esistenza delle Milizie Urbane vi sono all’epoca romana. Oggi la polizia locale ha un ruolo importante e strategico per l’intero territorio. È la forza di polizia più vicina ai cittadini, conosce bene il territorio comunale e soprattutto svolge tantissimi compiti, ad esempio, rileva gli incidenti, accerta reati, si occupa del controllo in materia edilizia, ambientale, commerciale, svolge le indagini per delega della magistratura, è di supporto in tutte le situazioni di emergenza e tanto altro. Che differenze ha rilevato nel comandare le stazioni di Terzigno, Casoria, Salerno e Potenza dove è da qualche anno? Beh! Ogni incarico è stato per me un banco di prova, ogni città ha le sue peculiarità ed i suoi problemi, oggi svolgo il mio servizio in una città capoluogo di regione, Potenza è piena di spunti e di risorse. I cittadini sono molto sensibili alle esigenze ambientali e sociali. Il personale della P.L. lavora con grande impegno e dedizione.
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DOMENICA 4 APRILE 2021 Quali diverse tipologie di infrazioni e/o reati sono più ricorrenti in ciascuna delle suddette città? Generalmente sia in Campania che in Basilicata, gli automobilisti sono disattenti verso i pedoni. Infatti sono accertati molti incidenti nei quali sono vittime i pedoni. Ancora molti sono gli accertamenti per l’uso del cellullare alla guida e la guida in stato di ebbrezza. Quali cambiamenti ci sono stati nell’impegno della PL a causa della pandemia? A parte quelli routinari di controllo del rispetto delle rigide regole imposte dalle zone rosse e dalle varie limitazioni, quali altri nuovi compiti ha dovuto assu-
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mere? E come è percepita dalla popolazione la sua azione? In questo difficile momento la polizia locale è stata molto attenta e sensibile alle necessità delle persone. I controlli sono visti come garanzia di correttezza e abbiamo avuto da parte di molte persone attestazioni di gratitudine per l’evidente lavoro incessante che stiamo facendo da oltre un anno. Ci racconta un episodio a tal riguardo che le è rimasto particolarmente impresso? Certamente! Nei controlli sulle attività di ristorazione abbiamo dovuto elevare sanzioni e chiudere un pubblico esercizio. Ebbene il proprietario è venuto a pagare il
verbale e ci ha portato mille mascherine in dono, scusandosi per il suo comportamento. Cosa assolutamente stupefacente!! Chiudiamo con un po’ di amarcord che farà emozionare Nando: quando era a Casoria lei era molto amata, tanto da essere salutata con il conferimento di un’onorificenza al merito. Che ricordi ha di quel periodo? Ci racconta luci ed ombre della sua esperienza in quella difficile realtà? Sembra una frase fatta, ma è vero che conservo un ottimo ricordo sia della città che dei miei collaboratori a cui so di aver chiesto molto, ma devo dire che sono sempre stati disponibili anche lavorando
a volte oltre il proprio orario di lavoro. La realtà dei territori della zona di Napoli Nord è certamente difficile. La presenza di microcriminalità diffusa crea nei cittadini allarme sociale, ma posso dire che il comando di polizia municipale che ho diretto ha sempre svolto il proprio servizio con coraggio e rettitudine. Coraggio e rettitudine che si fanno sentire più sereni, soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando e che dopo aver parlato con lei, ci sembrano un po’ meno cupi. La città di Casoria è fiera e grata di averla avuta al comando delle sue Milizie Urbane.
Renato Girard
LA LEGA DI MATTEO SALVINI NON PIU’ PER L’AUTONOMIA DELLA PADANIA
Ad Afragola, a Portici, la Lega Italiana, in via Bellerio, ad Opera ed a Locate Triulzi quella Padana ***** Macché Nazionale, i fischi napoletani erano indirizzati alla Lega Lombarda. ***** I sardi non si sentono sudisti. Essi sono legati a Moratti, alla SARAS, all’Aga Kan, a Karim. I loro interessi sono legati a quelli degli industriali milanesi. A Briatore, a Berlusconi. ***** Un pò tutti hanno risposto a questa domanda. ***** Bene, malgrado le contestazioni, si è salvato cercando disperatamente con la “diplomazia ercolanese”, unica dote ereditaria che possiede, di cogliere un
risultato personale ***** Veramente? E di chi è la colpa, se nella fascia destra del consiglio comunale, era costretto a fronteggiare due avversari la volta? La opposizione con “la maggioranza oppositiva”. *****
Avevo previsto la sconfitta politica, amministrativa, finanziaria ed economica. ***** Sono stato tacciato da “cestariello” da Giuan o’ guardaporte e dal suo cane Achille. ***** Dopo la brillante vittoria per 2 a 0 di Roma è iniziato il coro e l’invito ai tecnici di rinnovarsi e a ringiovanire la Squadra Azzurra: saranno Osimhen, Lozano, Meret e Politano le colonne del futuro. ***** E’ mai possibile che a Napoli per cambiare ce avimma menà a perdere? ***** Domenica arriva il Crotone. Stroppa, interrogato sulla partita ha pronosticato: Napoli. Assisterà travestito alla partita. ***** Per Cosmi. Amen.
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10 RITA GIAQUINTO
Cav. Antonio Paone - Pilastro della storia e della cultura di Casoria
Per questa solenne domenica di Pasqua, ha aperto le porte al nostro settimanale lo studio di uno dei più straordinari uomini di Casoria per cultura e conoscenze: il Cavalier Antonio Paone, discendente di una famiglia che, da generazioni, ha fatto e scritto la storia politica e culturale di questa città, restio – pur nella sua levatura – a concedere interviste e per la quale, oggi, ci sentiamo particolarmente privilegiati. Assessore all’urbanistica nel 1972, figlio e fratello di ex Sindaci di Casoria – Raimondo, il padre, e Francesco, il fratello - profondo conoscitore delle vicende del nostro passato, dall’alto dei suoi ottantasette anni, è, ancora oggi, acuto osservatore di quanto accade negli intricati meccanismi politici di Casoria e del mondo. Un uomo al cui cospetto si pensa di doversi limitare ad un racconto del passato, delle antiche difficoltà e vecchie glorie, o all’infausto presente.
E invece no. Non c’è la guerra nei suoi discorsi, non c’è il Covid. Tutt’altro. Il Cavaliere ci stupisce esordendo, da subito, con il futuro. Con la sua visione di
ciò che andrebbe fatto – tra le fila della nostra amministrazione – per definire un domani che possa essere certo e, se non più prospero, quanto meno più favorevole alle difficili condizioni sociali a cui il presente ci costringe. “L’edilizia” – questa è la parola chiave con cui apre il suo ragionamento. Lucido, fervido, acuto. E continua : “Con l’edilizia riparte tutto, questo è il mio appello. Andrebbero rifatte le facciate dei palazzi, così come fece l’amministrazione con mio padre Raimondo a Sindaco, intorno al 1948, emettendo un’ordinanza per rifare tutte le facciate dei palazzi di Casoria. I motivi sono i seguenti : sarebbe uno stimolo non indifferente, il paese si rinnoverebbe, e ci sarebbe lavoro per una intera Italia che sta andando a rotoli. L’amministrazione ed il Sindaco dovrebbero aiutare e sostenere, con delle
DOMENICA 4 APRILE 2021 agevolazioni, tutti coloro che fossero pronti ad aderire a questa iniziativa”. Come partire per perseguire questa strada di risanamento economico e sociale di Casoria ? : “La prima cosa è che l’amministrazione deve cercare di far entrare soldi nelle casse comunali : ci sono, ad esempio, soldi nella Cassa Depositi e Prestiti che, fino ad ora, nessuno si è mai andato a prendere. Denaro depositato ai tempi della Lira. Consiglierei alla nostra amministrazione di togliersi questo patrimonio passivo dalle spalle, che sarebbe formato da palazzi e terreni diventati, negli anni, di proprietà del Comune. Sono terreni che si trovano anche a Giugliano, Ponticelli, dove, in alcuni casi, nel frattempo, ci hanno anche costruito abusivamente. Sono piccole cose che però, messe insieme, potrebbero portare a qualcosa di più sostanzioso. Ci sono anche fabbricati, verso Afragola, o come quello di via Po, acquistato per miliardi di lire nel ’98 dal Sindaco Graziuso ed ora completamente abbandonato. Ci sono tutte quelle residenze popolari del Parco dei Pini, Parco Buontempo, per le quali il Comune paga e, fino ad oggi, chissà quanto gli sono costati, in tutti i sensi!”. Ma è difficile incontrare il Cav. Paone, in uno studio che trasuda di ricordi e di memorie, dalle fotografie ai quadri, dai libri agli articoli ancora ben conservati, e non rivolgere uno sguardo al passato. Impossibile non restare incantati dalla Bolla papale di Gregorio XVI, chiusa con il suo sigillo di piombo, e con cui il Papa elesse, nel marzo del 1845, il Mons. Arcangelo Paone – avo del Cavaliere - come Preposito di San Mauro, dopo che questa collegiata rimase vacante per oltre sei anni , a causa di una disputa tra il Comune di Casoria ed il Rettore dell’epoca. Una figura, quella di Arcangelo, rimasta in carica per qua-
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si mezzo secolo e che avrebbe lasciato una importante impronta nella storia di Casoria e senza il cui contributo non avremmo mai avuto personalità – anzi, Santi! - come Padre Ludovico, Giulia Salzano e Maria Cristina Brando. Ancora, la storia di Mauro Calvanese che stesso il Cavaliere ci racconta : “Era il cognato del Cardinale Maglione e assessore al dazio, cioè come un ente che riscuoteva i tributi dell’epoca. Insieme a mio padre andò in Sicilia, con il treno a vapore, da un ricco marchese di Casoria, Andreas, proprietario di molte terre della nostra città. E le andarono a comprare. Una di queste terre diventò lo Stadio comunale di Casoria. Ancora, la farmacista scienziata Maria Del Giudice, l’unica che si sposò nella Chiesa delle Sacramentine. Rimase vedova immediatamente e allora nessuno più si sposò in quella Chiesa. La cerimonia fu celebrata dal Cardinale Maglione nel 1935”. L’imponente figura del Cardinale Maglione torna in tanti racconti…: “Ma forse in pochi ricordano che noi avevamo un passaggio a livello e il Cardinale Maglione venne, nel 1933/1934, a Casoria con Galeazzo Ciano, genero di Mussolini e Ministro degli Esteri, in
treno. Sennonché, una carretta si rovesciò sui binari e impiegarono un sacco di tempo non solo per rimettere in sesto la carretta, ma anche per far arrivare i due ospiti in città. Dopo questo episodio, su spinta del Cardinale, si decise di fare tutta la stazione nuova. Mio padre si fece dare poi delle terre dalla stazione, e una di queste diventò poi la nostra villa comunale. Il Cardinale fu fatto Segretario di Stato e fu nostro nunzio in America con la quale concordò che Casoria non fosse bombardata. E così fu : a Casoria non cadde nemmeno una bomba. Incredibile che non ci sia una lapide che faccia conoscere tutto questo ai nostri concittadini. Quando morì, nel 1944, la salma fu esposta nel salone per due giorni. Io avevo undici anni, ci andai con papà. Prima ci portavano dappertutto a noi bambini, anche se molte circostanze ci facevano commuovere e rattristare, ma dovevamo “imparare”, così ci dicevano”. Ecco, quello che dovremmo fare tutti. Perché sono ancora tante le storie di cui il Cavaliere custodisce dettagli ed informazioni, e tante le prospettive ed i suggerimenti che potrebbe fornire agli attuali amministratori. La promessa è quella di tornare, presto, nel suo salotto per discuterne e parlarne ancora - aree dismesse, fallimenti urbanistici, viabilità, toponomastica, sburocratizzazione in nome di un’antica cultura da preservare e difendere, come stesso il Cavaliere ci confessa salutandoci : “Hanno sempre schiacciato la cultura qui a Casoria. Anziché vantarsi di questo territorio e della sua storia, mi sembra quasi che le facciano, a torto, un dispetto continuo”. L’auspicio è che da queste radici, da questo albero di viva memoria possa attingere chi di dovere, per trovare consigli, esperienza di vita e validi insegnamenti.
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IL PARERE DI GIUSEPPE AMMATURO SULLA RIPRESA DEL CAMPIONATO D’ECCELLENZA
Mercoledì 10 marzo, la Lega Nazionale Dilettanti ha ricevuto e raccolto i format per la ripresa dei campionati di Eccellenza da parte dei singoli Comitati Regionali e, a quanto pare, se la FIGC accetterà, si ricomincerà a giocare a partire da domenica 11 Aprile. Le date e le condizioni precise, però, sono diverse da regione a regione e ora si attende la ratifica da parte della FIGC per cominciare gli allenamenti di gruppo. Sebbene ogni Comitato regionale sia distinto e separato dagli altri, si è registrata, nel complesso, un’alta percentuale di adesione alla partecipazione: vediamo cosa ne pensa il direttore sportivo Giuseppe Ammaturo. Si parla di una ripresa del campionato d’Eccellenza: secondo lei la FIGC accetterà la proposta? Io credo che la FIGC accetterà la proposta (con molta irresponsabilità, aggiungerei). Non credo che si sia attrezzati per riprendere i campionati in sicurezza. Io, da vecchio sportivo, mi appello all’intelligenza di chi regge i bottoni dei comandi: a quanto pare è una situazione che tende a peggiorare e non a migliorare. Non siamo ben attrezzati, abbiamo impianti sportivi e spogliatoi non all’altezza della situazione. Il senso di responsabilità lo hanno avuto quelle società che non sono ripartite: secondo me sono da encomiare perché non credo che a chi fa sport piaccia non partecipare al campionato di competenza... Semplicemente ci vuole più senso di responsabilità! Deduco che partecipare, secondo lei è, giustamente, una scelta imprudente. A quando pensa si dovrebbe rimandare il Campionato? Sì, credo sia molto imprudente. Perché il campionato di promozione e altri che non sono mai partiti possono essere messi da parte mentre il campio-
nato d’eccellenza può ripartire? Se si antepongono interessi di altra natura a quello che è un atto di serietà e serenità, a questo punto è ovvia la risposta alla domanda:<<perché non possono ripartire gli altri campionati se quello di eccellenza può?>>. Se riduciamo tutto a un termine di partecipazione e di collegamento ad un interesse nazionale rischiamo di diventare ridicoli! Praticamente, non stiamo facendo ripartire altri campionati che comportano gli stessi rischi dell’eccellenza: dunque perché quest’ultimo dovrebbe? Io parlo da “vecchio” della situazione che ragiona leggendo e cercando di interpretare quanto meglio. In Campania, al momento sarebbero 28 società sicure e 6 in dubbio che vogliono riprendere a giocare… Secondo lei perché la maggioranza preferisce partecipare nonostante la situazione? Incoscienza o voglia di normalità? Imprudenza o bisogno di ricominciare a vivere? Poniamoci innanzitutto una domanda: perché abbiamo stabilito questa possibilità di riprendere o non riprendere? Se si era creata questa situazione, questa facoltà, perché non l’abbiamo posta in essere anche con altre categorie? Sappiamo che il calcio dilettantistico è fatto, giustamente, da dirigenti tifosi… Di conseguenza, di fronte a certe situazioni si ragiona in maniera “incompleta”, poco lucida o avventata, per cui si aderisce e si va avanti rischiando di
trovarsi di fronte a qualche situazione complicata e di dover poi piangere sul latte versato. Negli ultimi tempi, nel nostro ambito, abbiamo avuto qualche perdita pesante e mi corre l’obbligo di ricordare l’ultimo, Antonio Vanacore, giovane, che in un contesto ancora più sicuro (quale può essere una squadra professionistica che faceva tamponi e tutto) ci ha rimesso la vita. Non voglio essere l’uccello del mal augurio ma ci vuole un po’ di senso di responsabilità: se dobbiamo ripartire, ripartiamo IN MANIERA SICURA. La voglia di ricominciare a vivere ce l’abbiamo tutti. Tutti i giovani hanno diritto a ritornare a fare sport, non solo un ristretto gruppo: la possibilità o la si concede a tutti o a nessuno. Le sue sono parole denotano maturità. La sua è una lucida analisi della realtà. Quando pensa si stabilizzerà la situazione? Cioè, quando diventerà, secondo lei, questa Pandemia, solo un brutto ricordo? Tutto questo diventerà un brutto ricordo solamente dopo l’applicazione delle vaccinazioni. Riuscire a vaccinare completamente la popolazione è la risposta a tutto, per dare certezze e sicurezze. Non dimentichiamo che far ritornare i giovani e i meno giovani, nell’ambito del calcio dilettantistico, a fare calcio significa anche portare gente al campo. Lo sport è fatto anche di tifosi, non ci sono solo i calciatori. La cosa più brutta è entrare in un campo di calcio e vedere 22 ragazzi che giocano una partita e sugli spalti non ci sono genitori, nonni, familiari, amici, compaesani, che amano il calcio e/o vivono di calcio. Il pallone dà gioie immense ed emozioni profonde. Mi auguro che si ritorni presto su questi campi a vivere quelle grandi emozioni che questo sport, unico in tutte le sue variabili, può procurare.
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GENNARO MOSCA
REFRATTARI ALLE REGOLE IL GRILLO PARLANTE
Sabato mattina, ingresso Ikea, una discreta fila per entrare in cui anche io. Giunto davanti all’uomo della sicurezza con il termometro in mano, mi fa questa domanda: «Lei ha la partita IVA? Senza non si può entrare». Sorpreso, non avendola, farfuglio che devo comprare un solo oggetto e sarò velocissimo. Il guardiano, con tono da Cerbero, credendomi mentecatto mi rimbecca: «Non le ho chiesto questo, ho fatto un’altra domanda». Accetto la resa con un doppio senso di frustrazione, uno per quel tono di sopraffazione, l’altro per non essere riuscito nell’acquisto. Così mi riavvio mestamente all’auto. Nel mentre, vedo tanti altri che pur volevano entrare, bastonati dalla stessa sorte, delusi come me dall’impedimento ma molto meno rassegnati e che reagiscono sbraitando, inveendo, ripromettendosi di non tornare più dal mobiliere svedese. Solo dopo mi accorgo che l’avviso era visibile sui cartelloni messi ben in vista proprio in prossimità dell’ingresso, e che per la solita fretta o sbadataggine non me n’ero accorto, come gli altri con cui ho condiviso inutilmente la fila. La prima domanda che mi viene: lo poteva fare? E’ possibile che un negozio stabilisca chi far entrare e chi no? Il Regolamento per l’esecuzione del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza stabilisce che “gli esercenti non possono, senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo”, dove per esercenti sono da intendere tutti gli esercizi di vendita, anche un mobilificio. Senza un legittimo motivo non poteva farlo, ma, nel caso, mi pare che ci fosse la giusta ragione perché il signor Ikea limitasse l’ingresso nel proprio negozio, per evitare che la variante inglese e le sue sorelle ci appestassero ancora di più. A quelle due frustrazioni si aggiunge ora pure questa, lo poteva fare nel rispetto della Legge e dei principi che la nostra Costituzione esprime al riguardo, cioè uguaglianza e divieto di discriminazione. Peraltro è in applicazione di un’ordinanza regionale. Non sono le regole il problema, ma l’incapacità o l’enorme fatica che proviamo nel rispettarle, come quelle reazioni dimostrano. Intollerabile, ancora di più se sono precetti così chiaramente posti per il bene e la salute di tutti. Le norme anticovid o sulla
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sicurezza sul lavoro, quelle contro le droghe e il fumo, l’obbligo del casco in moto e tutte le altre, c’è una parte intima di noi che proprio non le riesce a tollerare. Scatta spesso una reazione avversa, palese o repressa, l’insostenibile peso dell’obbligo imposto, perché crediamo di saperne di più o sentendoci al di sopra della norma. Noi del Sud siamo ancora troppo refrattari alle regole, anche quando sono palesemente giuste, legittime, con un buon fine, come quella del signor Ikea per limitare l’affollamento. Questa intolleranza la vediamo da mesi a Napoli e altrove, nella zona della movida, al Vomero o sulla Caracciolo, migliaia a scambiarsi droplet e virus, felici e incuranti della ‘zona rossa’ e degli appelli di medici e scienziati. Da queste parti ancora in tanti credono che il rispetto delle regole sia facoltativo, qualunque esse siano, di buona educazione, senso civico o previste da una Legge. Il posto per disabili? Lascio l’auto giusto un secondo, vado e vengo, che sarà mai. La fila? Chiedi permesso e passa avanti. Il cane sporca il marciapiede? Non fa niente, a casa ti pulirai le scarpe. La corsia preferenziale? Si chiama preferenziale perché qualche automobilista la preferisce. Chissà, sarà la Storia, perché quando è arrivato Cavour eravamo briganti e ancora non abbiamo accettato fino in fondo l’idea di diventare cittadini di uno Stato con il suo ordinamento, o saranno secoli di oppressione sotto lo straniero che hanno sviluppato il senso di ribellione all’ordine costituito. Forse per questo Masaniello e Pulcinella sono nati qua. In fondo “obbedisco” l’ha detto Garibaldi, nizzardo di nascita, a un altro pseudo-francese. A noi italiani di questo lontano Sud suona straniero e non riusciamo facilmente a dirlo. All’esame di scuola guida, l’esaminatore al candidato al suo quinto tentativo di prendere la patente. Esam.:«Vedo che ci ha provato altre volte, allora una sola domanda facile facile. Siamo a un incrocio, quattro automobili A, B, C, D, una che proviene da una strada statale, le altre tre da strade minori. Quale passa prima?». Cand.: «Professò, ‘a machina mia qual è (…)?!». Promosso.
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CIRO TROISE
La Primavera del Napoli e la crisi di progetto
È una stagione condizionata dal Covid per gli azzurrini ma il Napoli che affanna nella serie B della categoria è una brutta storia “Preferisco trovare un giocatore del Verona, pagarlo 3 milioni di euro piuttosto che investire su un territorio così difficile”, De Laurentiis parlava in questo modo a Castel di Sangro del settore giovanile. La verità è che il Napoli è una via di mezzo, non investe abbastanza né sulla capacità del vivaio di tirar fuori i talenti a partire dall’attività di base né sullo scouting. C’è Lorenzo Insigne, il miglior giocatore italiano in questo momento, nel corso degli anni poi è venuto fuori un tesoretto da Sepe, Maiello, Dezi, Luperto, Vitale, Izzo, Tutino e Gaetano ha dimostrato anche alla Cremonese di avere delle qualità interessanti. Tutto questo patrimonio non è bastato quando non aveva Costanzo, Cioffi, qualità degli interpreti, ci si affida alle per convincere De Laurentiis a dedicare D’Agostino, in quest’ibrido poco chiaro iniziative dei singoli. un impegno maggiore al vivaio che, sono ancora i ragazzi pescati nelle scuole Non c’è mai stata un’idea di proposta soprattutto in un contesto complesso calcio locali e cresciuti durante tutta la offensiva su cui puntare, a seconda come il calcio ai tempi della crisi acuita trafila nel vivaio azzurro (come anche dei momenti si è chiesto ai ragazzi dalla pandemia, può dare risultati Labriola e Vergara) a rappresentare le d’interpretare diversi sistemi di gioco, speranze di ritorno in Primavera 1. alcuni anche complessi per incastrare le preziosi. La Primavera del Napoli, che fa fatica È una stagione fortemente condizionata caratteristiche di tutti. a risalire la classifica nella B della dalla pandemia, ci sono state varie Il Napoli ha giocato 12 partite categoria, è l’immagine di una crisi di interruzioni ma vedere la Primavera perdendone quattro (una ogni tre), progetto. I 3 milioni per il giocatore del Napoli che soffre in serie B è una portando a casa tre pareggi e cinque del Verona non si sono mai visti, nella ferita inaccettabile. Altre big della serie vittorie, di cui una sola in trasferta formazione di Cascione c’è solo Idasiak A hanno avuto la stagione sfortunata e contro la Salernitana ultima in classifica. nell’ambito della ricerca internazionale sono retrocesse ma hanno avuto la forza Nonostante il divario tecnico a favore di giovani talenti. Il portiere polacco di rialzarsi subito, come per esempio il degli azzurrini rispetto a quasi tutte le squadre, abbiamo visto soltanto in è di ottimo livello e rappresenta un Milan e la Lazio. affare perché il Napoli l’ha pagato Tutto è ancora rimediabile, ci sono tre poche occasioni una squadra dominante, complessivamente intorno ai 60000 gare di recupero che possono spedire convincente: contro l’Ascoli in Coppa euro, sfruttando anche il cartellino di il Napoli a caccia della terza e della Italia, il Crotone in campionato mentre Lasicki. Gli altri ragazzi che completano seconda posizione che valgono i play- col Benevento è stata apprezzabile la Primavera arrivano in prestito oppure off, il Pescara, che ha sconfitto gli la capacità di non snaturarsi in dieci azzurrini sia in casa che in trasferta, al uomini. È una squadra che segna poco, a costi molto bassi. Da Novothny a Bruno Uvini, da primo posto sembra scappar via ma le sono solo 18 i gol realizzati in dodici Radosevic a Zerbin, da Zanoli a dieci partite che mancano per i ragazzi partite (la media di 1,5 a partita). Sgarbi, da Leandrinho a Mezzoni, di Cascione possono ancora trasformare Il Napoli per blasone, tradizione, livello raggiunto nel calcio italiano, deve avere la “crisi di progetto” è nella via di gli equilibri. mezzo. Pochissimi innesti sul mercato Le interruzioni, l’emergenza della prima una Primavera da serie A, che si forma, hanno generato grandi vantaggi per il squadra, le assenze per Covid rendono in vista del salto del professionismo, Napoli, alcuni tecnicamente non sono quest’annata complessa per tutti, però affrontando un campionato competitivo. riusciti neanche a fare la differenza in c’è una costante nelle partite della La Serie B è un doloroso passaggio Primavera. da chiudere quanto prima, dev’essere Primavera. La squadra di Cascione ha rimediato tre La squadra non ha trame di gioco una priorità di tutti: società, dirigenza, sconfitte consecutive e sofferto tanto riconosciute che possono esaltare la allenatore e calciatori.
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VITTORIA CASO
MARZO DONNA CASAVATORE
LA DOTT.SSA SERENELLA SIRIACO PROTAGONISTA DI RITRATTI
“Ogni stagione della vita va vissuta come un’alba radiosa e mai come un tramonto”: ecco il significativo titolo del terzo dei RITRATTI, rassegna di tre incontri organizzati per il MARZO DONNA CASAVATORE da Clarae Musae in collaborazione con il Comune e l’Assessorato alle P.O. di Casavatore. In effetti la frase è il sottotitolo del libro La donna e il giudice la cui autrice, dott. ssa Serenella Siriaco, è stata protagonista indiscussa e gradita del terzo ritratto. Ho conosciuto la dott.ssa Siriaco nel 2017, in occasione dell’evento LEGALITÀ COS’È realizzato in sintonia di intenti da Casavatore Segnala, Uniti per Casavatore, Clarae Muse, I. C. Romeo: un convegno e la premiazione di un concorso in cui gli alunni ebbero la possibilità di esprimere in maniera sintetica la loro idea di legalità. In questa circostanza la dott.ssa Siriaco relazionò sul concetto di legalità. Successivamente ho letto il suo testo che mi ha consentito di approfondire la sua conoscenza e di avere conferma della sua tempra di donna da imitare ed emulare. È stato un onore per Casavatore avere come ospite di ritratti una donna straordinaria che con le proprie competenze, capacità e abilità è riuscita a valicare le barriere del pregiudizio. A soli 21 anni consegue la laurea e a 23 vince il concorso in magistratura: la più giovane donna magistrato in Italia. Un’Italia che solo nel 1963 (Legge n. 66 del 9 febbraio) apre le porte della magistratura alle donne! Nel corso dell’incontro, sollecitata anche da svariate domande, la dott.ssa Siriaco ha narrato momenti, episodi, situazioni che testimoniano quanto e come fosse intriso di pregiudizi ma-
schilisti il mondo della magistratura ma ha altresì dimostrato come lo studio, la preparazione, le competenze adeguate siano state, assieme alla fermezza e alla determinazione, la bacchetta magica che l’ha fatta apprezzare e stimare anche dai colleghi meno progressisti. Ha inoltre ripercorso sull’onda della memoria intere pagine della nostra storia, tra cui gli anni di piombo con gli attentati, le B.R. e tante vittime innocenti; l’assassinio di Moro, il dolore per la morte di Falcone e Borsellino; mani pulite; pagine che illuminano di luce sinistra l’Italia e che sono state lo scenario spesso della sua attività di magistrato. Molti episodi interessanti della sua intensa carriera in magistratura sono narrati con semplicità e un pizzico di ironia nel suo libro La donna e il giudice che invito a leggere. Alla legittima domanda “da dove ab-
bia tratto la forza per non arrendersi di fronte alle difficoltà” la dott.ssa Serenella Siriaco ha risposto, col suo inconfondibile sorriso, che la forza interiore da cui ha attinto l’energia che l’ha guidata nelle battaglie combattute è stato l’amore che ha regnato sovrano nella sua famiglia; le fulgide figure del nonno e del padre così come quella della madre le hanno fornito non solo valori fondamentali ed esempi, ma anche vigore e determinazione. L’amore è stato la luce che le ha consentito di concretizzare il sogno della magistratura e di pervenire a traguardi impensabili per una donna. Oggi che si gode la meritata pensione, si diletta a comporre versi, racconti, musica dando sfogo alla sua poliedricità. Nella terra del do ut des, delle raccomandazioni, delle scorciatoie ad ogni costo, ascoltare le parole della dott.ssa Siriaco, artefice di sè stessa, è un prezioso insegnamento valoriale per donne, ragazze, uomini e ragazzi. All’incontro hanno partecipato l’assessore P.O. e P.I. Imma Calvano, la presidente del Consiglio Comunale dott.ssa Nadia Silva, il presidente di Casavatore Segnala Alfredo Annunziata, il giurista dott. Adriano Spagnuolo Vigorita, che non hanno celato l’orgoglio e la gioia di conoscere una donna indomita dalla volontà eccezionale. Pertanto, invito chi non l’abbia fatto ad ascoltare la registrazione del terzo incontro di Ritratti, sulla mia pagina Fb o sulla pagina Fb del Comune di Casavatore, che, ovviamente, ringrazio per il patrocinio e la collaborazione. “Date alle donne occasioni adeguate ed esse potranno fare tutto” affermava Oscar Wilde: non esagerava!
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Il tour infinito della PA e l’impegno con gli italiani post-COVID Il Segretario regionale UIL, CIRO Esposito
Alla penna del Casoria Due giunge il Segretario campano della UIL Ciro Esposito che ci porta in un tour di comprensione di ciò che saranno i prossimi passi del sindacalismo regionale e nazionale. Con il Segr.Esposito si instaura subito un’ottima empatia e dinamicità che inizia chiarendo la posizione della Uil in materia sanitaria, una posizione per il sindacalismo campano che si pone soprattutto la risoluzione del problema lavoro, della sicurezza nei posti di lavoro ed infine dell’assistenza al cittadino. Un tema complesso che attraverso il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, firmato dal Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta e avente inoltre come firmatari il Segretario generale della Confederazione generale italiana del lavoro ( CGIL) Maurizio Landini, il segretario della Confederazione italiana sindacati lavoratori (CISL) Luigi Sbarra e il segretario dell’Unione italiana lavoratori (UIL) Pierpaolo Bombardieri, ci chiarifica l’impegno assunto dallo Stato con gli italiani. Un patto che sigla l’impegno degli uomini della Pubblica Amministrazione nello Stato, nelle Regioni e negli Enti locali, una sfida raccolta per incrociare e risolvere i problemi sulla sanità pubblica ma non solo; un incontro di
intenti che va a edificare una coesione sociale messa a dura prova in questa emergenza COVID-19 ed alla quale si è data chiara e forte risposta attraverso fatti concreti e documentali. La responsabilità che ci si assume attraverso il Ministro Brunetta, ci fa chiedere nuovi fondi all’Europa, attingendo dal Pacchetto per la ripresa dalla pandemia previsto dal Next Generation della UE (NGEU), un fondo che va a copertura del triennio 2021/2023 e che ha vincolo al bilancio europeo 2021/2027, che permette appunto agli Stati membri di finanziare nuovi progetti che avranno il compito di andare a sviluppare il sistema innovativo, formativo e assistenziale.
Una nuova calendarizzazione quindi per il sud d’Italia che con l’accordo nazionale supera i vincoli attuali sviluppando con efficacia ed efficienza il problema della disuguaglianza sociale, nonché superando quella piaga che ha sempre afflitto la sanità pubblica del meridione. Il segretario ci parla di nuove possibilità per i giovani qualificati, dà spazio ad una parte del progetto nazionale anticipando la strutturazione di un nuovo concorso che aprirà le porte della PA a duemila figure aventi stampo tecnico. Un grande lavoro che il Segretario Regionale Esposito accanto al Segretario Nazionale Pierpaolo Bombar-
dieri sta portando avanti in un clima di grande serenità intellettuale ma che affronta le difficoltà sui singoli territori della regione; difficoltà che richiedono costante impegno e una visione determinata che possa in questo percorso apportare benefici e gratificazioni al cittadino che ricordiamo ha vissuto e vive ancora un mondo della pubblica amministrazione (PA) non con poche difficoltà. Inoltre per i mutamenti economico-sanitari avutisi con l’avanzare dell’evento pandemico, per l’espletamento delle funzioni locali e l’avanzamento delle stesse il 15 marzo 2020 la proposta di piattaforma unitaria UILFPL fu appunto di una compagine unita che si muovesse sui singoli territori aggregando funzionari e funzioni, che porta persino alla riedificazione fisica delle sedi oramai fatiscenti. Insomma un progetto ampio di cui seguiremo i risvolti per i prossimi tre anni di edificazione, ponendoci mille domande lecite, un progetto per il quale non ci si può più tirare indietro e con il quale l’italiano medio si determina nell’ossevazione della realizzazione dello stesso, tra i mille dubbi che sorgono sul ruolo svolto dalla politica sino ad ora e sulle motivazioni che non hanno consentito l’inchiostro su carta sino al momento pandemico.
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SIMONA PIRO
CHIARA TORTORELLI, SCRITTICE DI SEDUZIONE Esistenza, mistero, creature, miti, umanità, il viaggio tra le parole di Chiara Tortorelli, scrittrice italiana disadattata e vintage come ella stessa si definisce. Un percorso tra simboli, filosofia, storia il vago gioco tra le lenzuola della mente, il risveglio di un magma creativo che mai si confonde con il resto; indicazioni precise su come la coesione del cervello rettilineo, razionale ed emotivo debbano coesistere. Un rapporto di interazione quello che Chiara instaura con il lettore, il sapore di un arcaicità oramai perduta trova in Lilith l’ultimo suo lavoro l’espressione diretta di un archetipo sessuale da risvegliare. Creatività e tecnica un bivio da unificare e condividere che portano alla tangibilità di nuove scoperte, umane e sociali. Una passeggiata ricca di energia psichica, che tocca la nostra parte primordiale, “l’istinto” sessuale, la procreazione, la li-
bido che Jung tanto sottolineava e che con Chiara e le sue interiorizzazioni scritte del tutto, ritroviamo. Un agile passo sui suoi scritti ci riportano a Noi due punto zero, Tabù, Lilith ed al suo prossimo lavoro di cui la scrittrice ci parla in esclusiva, un lavoro sulla Napoli del 900, non ci svela tantissimo ma, incuriosisce i lettori dicendo che quella Napoli eretica, pregna di mistero, di attrattiva magica, esoterica prenderà vita nelle parole del prossimo book. Una personalità forte, che esprime se stessa ed il suo mondo studiato con semplicità ed effetto rivoluzionario. Amore e seduzione quella espressa negli incontri virtuali che Chiara tiene sul maggiore social, un percorso psicologico e sessuologo che si ripromette di portare presto al pubblico con una sonata di parole a quattro mani.
RAFFAELE SILVESTRO
FISIOTERAPISTI NON RISPARMIATI DAL CORONAVIRUS
Un anno e oltre è passato dall’inizio della pandemia, tanti sono stati i settori colpiti da questo macigno, da questa spada di Damocle che incombe sulle nostre teste. Tra i tanti sfortunati ci sono anche i fisioterapisti, che nonostante facciano parte del settore medico, il coronavirus non li ha risparmiati. Ne abbiamo parlato con alcuni fisioterapisti dello Studio professionale Archè, uno su tutti, il dottor Ambrosino, il quale ci ha delineato, ad ampio raggio, come il settore abbia subito una brusca perdita. Partendo già da aprile dello scorso anno, dove il lavoro si è ridotto del 90%, ed è stato cosi fino a giugno, quando con il diminuire dei contagi, lentamente si stava tornando a lavorare a pieno regime. Con le dovute accortezze, il distanziamento, le pulizie e sanificazioni costanti, quindi anche con le spese che aumentano, a settembre si è tornati ad
una quasi normalità, purtroppo però, la seconda ondata ha dato un calcio al settore, che è ripiombata ad un 10% del lavoro. Il dottor Ambrosino, come anche altri suoi colleghi, hanno tutti convenuto
che la principale colpa del calo del lavoro dei fisioterapisti è stata soprattutto la paura, il pensiero comune era: “meglio evitare, posso andare tra un mese”. Con l’avvento del nuovo anno, con il continuo Walzer dei contagi, ormai il coronavirus è entrato nella normalità di tutti noi ed anche dei fisioterapisti. Ci hanno spiegato come è ormai routine, lavare, sanificare, indossare guanti e mascherine e ridurre al minimo i contatti anche stesso tra loro, la priorità è il paziente. Hanno poi concluso, tutti di comune accordo, che con la vaccinazione avvenuta e il buon ritmo che le ASL stanno mantenendo, bisogna continuare a sperare, ma soprattutto è stato forte il richiamo alla popolazione a vaccinarsi tutti, solo in questo modo potremo tornare alla vita che tanto ci è diventata estranea nell’ultimo anno.
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18 IDA PICCOLO
ELEGANZA, FASCINO E TANTA COMMOZIONE CON NANCY COPPOLA: L’ARTISTA NAPOLETANA A TU PER TU CON ANTONIO D’ADDIO E IDA PICCOLO A PARTENOPE TV
È calato il sipario su un’altra bellissima puntata di “A Tu per Tu”, l’undicesima, condotta dal giornalista Antonio D’Addio e dalla presentatrice/speaker radiofonica Ida Piccolo, in onda, ogni martedì sera, sulle frequenze di Partenope Tv, l’emittente regionale leader in Campania (canale 188 del digitale terrestre), Puglia, Calabria e in tutto il Meridione (canale 190), ora anche in Abruzzo e in Croazia, e in diretta streaming su www. partenope.tv. Nella prima parte, in collegamento Skype da casa sua, c’è stato lo scrittore Maurizio De Giovanni, che ha presentato il suo nuovo romanzo dal titolo “Gli occhi di Sara”, per Nero Rizzoli della serie dedicata a Sara Morozzi. Subito dopo è intervenuta in studio la bellissima, bravissima, elegantissima e in formissima Nancy Coppola, cantante, autrice, attrice, produttrice, che si è raccontata a 360 gradi e ha ripercorso le tappe fondamentali della sua carriera partendo dagli inizi e arrivando fino ai giorni nostri sottolineando tutte le sue più grandi soddisfazioni artistiche. Ampio spazio è stato dato anche al suo privato: le sue passioni, i suoi hobby, il suo rapporto con i fan e i social, la sua famiglia, il marito Carmine, i due figli Vincenzo e Giulia e la sua migliore amica Rosa Pezzella. Tra chiacchiere, ricordi, battute, messaggi arrivati sulla pagina ufficiale de La Voce di Napoli di Bruno Cirillo, che ha trasmesso in diretta Facebook la puntata, si è parlato di prossimi progetti (imminente l’uscita del suo nuovo singolo con Marco Calone, “Geluso me piace”), del suo legame con numerosi colleghi, della sua esperienza all’Isola dei Famosi, delle sue numerose ospitate su canali nazionali, da Barbara D’Urso a Gerry Scotti, da Eleonora Daniele a Caterina Balivo passando per
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Gigi Marzullo, Teo Teocoli, Silvia Toffanin e Alessia Marcuzzi. Ma non solo, Nancy ha ricordato il suo film, “Il mio uomo perfetto”, con Eva Grimaldi, Francesco Testi, Antonio Palmese, Malena, Nadia Rinaldi, Andrea Roncato, e ha visto, commuovendosi tanto, le sorprese tra cui i blocchi fotografici sulla sua carriera di influencer, sui suoi molteplici look, i videomessaggi del figlio, del fratello Gino e della cognata Rosy, di Nadia Rinaldi, Mario Ermito, Flavio Zerella, Francesco Testi, Eva Grimaldi, Fabrizio Ferri, Raffaello, Stefania Lay e Mauro Nardi. La Coppola si è sottoposta anche ad un fuoco di fila di domande, a cui ha risposto con sincerità e verità, ha ringraziato i suoi numerosi Fan Club e, accompagnata dal suo pianista personale, Lino Meglio, ci ha regalato tanti momenti live, coinvolgenti ed emozionanti, con una struggente versione di Ipocrisia, un medley di suoi successi, “E m’annamoro e te”, il suo nuovo singolo “Vai parlanno e me”, “L’uomo moderno” con Stefania Lay, “Io so guaglione” sempre con Stefania e Rico Femiano e “Na mezza nnamurata” con Mauro Nardi. Un doveroso ringraziamento a tutta la squadra composta dall’intraprendente editore Angelo Ucciero, dal valente direttore artistico, Renato De Carmine, dal bravo regista Antonio Di Gennaro, dai fonici, da Giovanni Cappetta, che cura il settore fonico live, da Giulio Rospo, supervisore audio e luci, e al team “Amati e ti Ameranno”, che comprende “Le spose di Licia” nella persona della stilista Licia Giametta, l’hair stylist per uomo e donna Gino Piazza e la make up artist Fabiana Franzese. La puntata andrà in replica domenica sera, alle ore 21,00, su Partenope Tv.
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IDA PICCOLO
BARBARA CARERE: UNA DONNA TUTTA DA SCOPRIRE Per i nostri lettori questa settimana abbiamo scelto di intervistare Barbara Carere, una brava Giornalista, conduttrice e ideatrice del “Premio Malafemmena” l’unico nel mondo riconosciuto dalla famiglia De Curtis, ma conosciamola meglio. Barbara donna e madre com’è? “Noi donne siamo come wonder woman, siamo nate per avere tanti ruoli, riusciamo a fare più cose contemporaneamente rispetto agli uomini, io riesco ma sono anche tanto fortunata perché ho mia figlia Ludovica tanto responsabile e intelligente, è quasi una donnina, quindi riesco a fare tutto anche con il suo aiuto, gestendo attualmente anche una società dì comunicazione ed eventi”. Quali sono le responsabilità del premio Malafemmena? “Organizzato da me e mio marito Giuseppe della Corte (ex portiere) ormai giunto alla 17 edizione poiché per me è un bel numero visto che non credo nella sfortuna, quindi non sono superstiziosa; infatti quest’anno ci saranno tante novità, e tanti saranno gli ospiti illustri del panorama nazionale che ci onoreranno come lo scorso anno con i quali nonostante il covid riuscimmo a portare a termine il premio con risultati soddisfacenti”. Cosa provi intervistando le mogli dei calciatori o meglio celebrità dedicando loro delle righe in questa tua rubrica storica? “Ormai questa rubrica “Tutto Mercato Web” è iniziata nel 2008 in concomitanza con il mio matrimonio con Giuseppe quando giocava a calcio e quindi avevo tante amiche che erano sposate con dei calciatori ( Santana, Cannavaro, Calaio’, Maggio, da lì nacquero le belle interviste delle lady rilevando sempre grandi soddisfazioni da parte degli utenti fino alle sexy wags”. Su cosa stai riflettendo durante la pandemia? “Che tutto quello Che abbiamo è un dono e dobbiamo sempre ringraziare Dio, con la pandemia ho avuto la conferma che è così, che noi non siamo padroni di nulla, che non dobbiamo
pensare a cose futili e superflue, l’importante deve essere la famiglia, la salute e gli affetti, ho dato molto importanza a questo, fermo restando le tragedie che ha scatenato “ il mostro” ma i sorrisi della famiglia ti accendono sempre una speranza”. Su cosa ti stai impegnando in questo periodo? Quali sono i tuoi progetti? “ Io fortunatamente sto lavorando e provo dispiacere per tutti quei settori che sono stati banditi, conduco sempre “ non solo calcio” siamo arrivati alla nona edizione e mi occupo di ufficio stampa di artisti per i quali sono tanto legata anche amichevolmente, loro mettono idee e realizzano bei lavori discografici, e sto parlando di: Francesco da Vinci, Antonio Rocco, Antonio Buonanno, Peppoh, Federico di Napoli, Erasmo Genzini, Alessio Gallo, Valerio Scanu e tanti altri.. mi diletto nel mio settore della comunicazione per il quale sono laureata, in attesa che riaprano teatri per gli eventi, siamo stati fin troppo penalizzati sotto alcuni punti di vista”. Essere stata moglie di un portiere cosa ha comportato in casa Della Corte? “Una grande sofferenza - spiega Carere - soprattutto nei ritiri estivi, non potevamo goderci le vacanze nella nostra villa al mare, e durante l’anno, il sabato, non riuscivamo a stare l’uno lontano dall’altro, la stessa cosa l’avvertiva anche nostra figlia, infatti terrorizzata dal calcio che ha allontanato il suo papà dalle sue braccia nelle giornate più belle, oggi non vuole proprio saperne niente, ha paura che il papà possa rientrare e ripartire. Adesso io e mio marito fortunatamente siamo soci dell’agenzia BG art Event communication srl, felici e tranquilli”. Barbara ha concluso l’intervista ringraziando il direttore Nando Troise per il quale nutre tanto affetto e stima, e la sottoscritta alla quale vuole bene, la Carere difficilmente rilascia interviste quindi tutta la redazione Casoria due la ringrazia con un grande in bocca al lupo per i prossimi progetti.
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Salvatore Iavarone
Consigliere Comunale di Casoria
Uno striscione per chiedere giustizia
Mario Paciolla, anche Casoria farà la sua parte Casoria come molti altri comuni, aderiscono per tenere accesi i riflettori
Il 15 luglio scorso, Mario Paciolla, cooperante dell’Onu impegnato in Colombia, è stato trovato morto nella sua casa nel Paese sudamericano. La sua morte, inizialmente giustificata con un suicidio, è ancora avvolta nel mistero perché Mario, nei giorni precedenti, aveva espresso i suoi timori per il clima che si era creato intorno a lui e le indagini hanno fatto emergere molti punti oscuri che hanno spinto la Procura della Repubblica di Roma ad aprire un fascicolo per omicidio. Molte le iniziative promosse per chiedere verità e giustizia per la morte di Mario. Abbiamo accolto favorevolmente l’iniziativa di sostegno al ricordo di Mario affinché pure nell’area a nord di Napoli si tengano accesi i riflettori su questa vicenda anche perché Mario è figlio dell’area a nord di Napoli visto che la sua famiglia è frattese e il legame non si è mai interrotto, tanto che il corpo è stato sepolto nel cimitero consortile di Frattamaggiore, Frattaminore e Grumo Nevano. Aderiamo anche noi all’iniziativa di esporre uno striscione sul palazzo comunale che ricordi l’esigenza di verità per la morte di un giovane italiano che ha speso tutta la sua vita per garan-
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tire la pace nel Mondo, seguendo quanto già fatto in altri comuni italiani. Incontreremo nei prossimi giorni al Municipio di Casoria la famiglia di Mario Paciolla per esporre insieme uno striscione con la scritta: ‘Giustizia per Mario’. Carmine Mario Paciolla, classe 1987, laureato in Scienze Politiche e originario del Rione Alto, quartiere collinare di Napoli, Mario Paciolla era un veterano dei progetti all’estero, dal momento che il suo lavoro lo aveva portato in Giordania, in India e in Argentina. Da lungo tempo in Colombia, il 33enne ci era ritornato dopo le vacanze natalizie, lo scorso dicembre, per ultimare il progetto sul quale stava lavorando: era rimasto nel Paese sudamericano nonostante l’avvento della pandemia di Coronavirus. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato a San Vincente del Caguàn, in Colombia, dove si trovava come volontario per una Missione delle Nazioni Unite. Agli amici Mario avrebbe raccontato che negli ultimi giorni si sentiva minacciato e aveva già comprato i biglietti aerei per tornare a casa. Le circostanze della morte sono avvolte dal mistero.
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22 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA FRANCESCO POLIZIO
I reati contro la Pubblica Amministrazione e le lentezze della burocrazia Il dibattito sulla riforma della Pubblica Amministrazione ha focalizzato l’interesse sulla connessione tra il reato di abuso di ufficio e la lentezza delle decisioni amministrative bloccate dalla paura di incagliare nelle maglie della Giustizia penale e contabile. Il confronto per superare la dicotomia tra abuso di ufficio e paura della firma da parte dei pubblici ufficiali deve svilupparsi sul versante “vero” delle distorsioni sul funzionamento della pubblica amministrazione. È vero che l’abuso di ufficio fa paura ed è spesso utilizzato dagli inquirenti per indagare su pubblici amministratori e sui funzionari, ma è altrettanto vero che spesso ci si nasconde dietro il paravento dell’abuso di ufficio per non procedere negli adempimenti dovuti. Ed è altrettanto vero che funzionari e pubblici amministratori continuano a procedere nell’utilizzo improprio delle somme urgenti, negli appalti taroccati e nella falsificazione delle poste di bilancio, specialmente sul versante delle entrate e nelle assunzioni clientelari utilizzando le scappatoie interpretative dell’art. 19, c. 6 d.lgs. 150/2009 e dell’art. 110 del TUEL senza minimamente preoccuparsi dei risvolti penali del proprio operato. È venuto il momento di superare la diatriba tra lentezza burocratica ed abuso di ufficio per affrontare il tema dei control-
li su alcuni atti fondamentali degli enti locali come appalti, assunzioni e documenti contabili. Tali controlli, effettuati da un organismo neutro, eviterebbero il ricorso continuo alla magistratura amministrativa e sconsiglierebbero di chiedere accertamenti alla magistratura inquirente penale e contabile. Bisogna sempre avere presente che la commistione tra amministratori e funzionari pubblici e poteri criminali nell’azione amministrativa per gli appalti, per le assunzioni e per la manipolazione del patrimonio pubblico, senza efficaci filtri di controllo, porta in molti casi, inevitabilmente, allo scioglimento del consiglio comunale per l’art. 143 D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 e accade spesso che lo scioglimento si verifica per le ipotesi individuate all’art. 141 del richiamato testo unico sugli enti locali. Negli ultimi anni si è verificato clamorosamente nella fascia dei Comuni a nord di Napoli lo scioglimento dei Consigli Comunali di Casoria, Afragola, Arzano, Casavatore e Sant’Antimo. Leggendo le motivazioni che hanno portato allo scioglimento non c’entra minimamente l’abuso d’ufficio, ma si evidenziano comportamenti anomali e violativi della legge. Inoltre sono state sciolte tante altre amministrazioni per motivi a volte non comprensibili, ma determinati da am-
bienti esterni e da accordi sotterranei. Il superamento dell’attuale situazione di stallo può avvenire, subito, attraverso la modifica del Testo Unico sull’ordinamento degli enti locali prevedendo un organismo di controllo neutro a salvaguardia della legalità e della certezza e tranquillità delle scelte di natura amministrativa. La trasparenza, nella pubblica amministrazione, è solo cartacea, ma non impegna l’apparato burocratico che è sempre restio a mettere a disposizione dei cittadini la documentazione a base delle proprie decisioni. Bisogna anche dire che alcuni reati contro la pubblica amministrazione sono abbastanza fumosi come l’abuso d’ufficio, il traffico di influenza, alcune specie di peculato. È l’amministrazione ed il funzionario pubblico che spesso utilizza le maglie larghe interpretative per fare i propri comodi e per aggirare la legge. Uno strumento agile di controllo evita scappatoie perchè l’organismo “neutro” applica la norma nell’esaminare gli atti più importanti degli enti territoriali (Comuni, province, regioni, organismi intermedi) e non consente di trasgredire la legge. Anzi controllando la conformità degli atti alla legge vigente aiuta e garantisce amministratori e funzionari pubblici sul confine contabile e penale. Prof. Avv. Francesco Polizio
“Insieme doniamo un sorriso”, l’iniziativa della Protezione Civile Folgore di Casoria La Protezione Civile Folgore di Casoria dal 29 al 31 marzo ha realizzato un’iniziativa di solidarietà, donando le uova di Pasqua ai bambini degli oratori Santa Maria delle Grazie, Padre Ludovico da Casoria e San Giuseppe di Afragola, grazie allo sponsor ufficiale Megamercato Sisa di Pasquale Piccolo. Durante questi tre giorni d’attività, è stata fatta anche opera di sensibilizzazione per la donazione del 5X1000
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MARCO STILETTI
“Rinascita Casavatore” nuovo gruppo consiliare formatosi nel consiglio comunale del 30 marzo
Il Consiglio comunale del 30 marzo, inizia subito con gli assalti della minoranza sulla questione cimiteriale. Secondo Elisabetta Puzone, come si evince da un articolo di giornale, la selezione non sarebbe stata legittima per alcuni vizi di forma e per come sono stati scelti i tre consiglieri. A spiegare la situazione del cosiddetto spoil system, adottato per selezione i candidati, è stata la segretaria del consiglio Comunale la signora Lanzetta. Il primo consiglio Comunale, questo, non solo del 2021 ma anche per Daniele Esposito che si trova a ricoprire il ruolo di vice-presidente del Consiglio per sostituire Nadia Silva, in quarantena a casa per Covid. Lo stesso Esposito viene nominato vice presidente della IV Commissione, mentre per il presidente lascia Giulia Marotta per Nicoletta. E’ stato anche il Consiglio dove durante il quale si è istituito un nuovo gruppo consiliare “Rinascita per Casavatore” formato da i consiglieri Elena Alessio,
Patrizia Giordano, Giovanni Russo, Giovanni Del Prete e Nicoletta Marotta. Qui il consigliere Maglione, ancora una volta non ci vede chiaro e grida a cenni di crisi nella maggioranza. Altro tema su cui si è discusso molto, soprattutto per le invettive di Maglione prima e Puzone poi, è stato quello della disoccupazione sia dei giovani che quella delle donne. “Se cadono i giovani non c’è futuro e se la donna va in burn out crolla il sistema famiglia”- ha dichiarato la leader dei Cinque Stelle. Ancora una volta la minoran-
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za incoraggia i membri della maggioranza a curare i molti progetti su questo argomento. In riguardo a ciò il consigliere Antonio Riccardi prova a spiegare che si sta facendo già molto con la connessione con le aziende e l’aiuto costante ai giovani con i futuri progetti. Poi si è arrivati a parlare di unione di intenti e di collaborazione e si determina, per ironia, il 30 marzo come data storica per l’apertura sia dall’una che dall’altra parte dopo le battute scambiate tra i consiglieri Machiella e Del Prete. Poi iniziano i botta e risposta tra il consigliere
Palmentieri e il sindaco su tanti argomenti quali strutture, P.U.C., ufficio anagrafe Parco Acacie, isola ecologica e regolamento arboreo. Da una parte si accusa il sindaco di non delegare nominando un quinto assessore (quello dell’ambiente) e di non lavorare abbastanza per il bene del paese, dall’altra il sindaco sottolinea la penuria di dipendenti comunali e gli uffici che lavorano a rilento. Prima che il consiglio arrivasse a termine dopo tante spiegazioni, anche del capo area Venturelli, il rapporto con l’Asl finalmente ha prodotto qualcosa di importante: la palestra dell’Istituto Comprensivo Antonio De Curtis sarà la struttura che ospiterà i vaccini dopo Pasqua. L’assessore Imma Calvano e il vicesindaco Maria Teresa Cigliano, infine, provano a spiegare perché i lavori di riqualifica delle strutture sportive e scolastiche hanno subito un freno e terminano il consiglio invitando la minoranza a collaborare di più senza troppe divisioni.
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24 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA VINCENZO RAMAGLIA*
IL CENTRO STORICO E L’AMMINISTRAZIONE DEI “LAVORI IN CORSO” La dignità del centro storico di Casoria è persa! Da tre anni assistiamo ad un evento assurdo quanto indignitoso per un intero quartiere, la chiusura al traffico veicolare e pedonale di via Marco Rocco. Tre anni fa il palazzo dei Conti di Torrepadula, per problemi di staticità, veniva transennato per permettere ai proprietari di mettere in sicurezza l’edificio, da tre anni quella stessa strada non è più fruibile all’ intera popolazione. Un’ arteria fondamentale, che collega il centro storico e la piazza principale di Casoria con Via Principe di Piemonte, chiusa e abbandonata dove si assiste quotidianamente a sversamenti di rifiuti di ogni genere e dove la criminalità purtroppo la fa da padrona! Una viabilità interrotta che non fa altro che congestionare il già assurdo traffico del centro storico che ha visto perdere un’altra arteria fondamentale quale era Via Cardinale Maglione nel quartiere San Mauro. E’ incredibile quanto curioso che da due anni l’amministrazione Bene non interviene affinché venga ripristinata la legalità e si restituisca alla città tutta una fondamentale arteria via-
ria. Storicamente quella strada ha ospitato negli ultimi 50 anni quelle che erano le botteghe artigiane della Città, forse le ultime rimaste, che purtroppo di cose si sono viste negare il proprio diritto di sopravvivenza commerciale. Ci chiediamo e chiediamo perché gli organi preposti, ovvero il Comandante della P.M., il dirigente dell’ufficio tec-
nico e il Sindaco in testa nulla fanno per risolvere la problematica, ma si preoccupano incredibilmente di rimuove un altarino alla memoria di Maradona in tempi record. Amministrazione assente e sorda che lascia morire il commercio di quartiere, che non si preoccupa della sicurezza dei sui cittadini, che finge di non vedere lo stato di degrado e di abbandono che a macchia d’ olio questa situazione sta generando e che non riesce a ripristinare una degna viabilità che ad oggi purtroppo è al collasso per tutto il centro storico. E questo perché un PRIVATO viene lasciato libero di non fare, nei tempi più brevi possibili, tutti gli interventi necessari per liberare una volta e per tutte la strada da quelle vergognose impalcature. Chiedo da consigliere comunale della lista Casoria nel Cuore un’ immediata risposta e di porre in essere tutte le azioni politico-amministrative necessarie per il ripristino le legalità e della viabilità della Via Marco Rocco. Cordiali saluti. *Consigliere Comunale Casoria nel Cuore
ANITA CURCI
Campagna di crowdfunding per il cortometraggio di genere thriller/psicologico THE LAST CALL-L’ULTIMA CHIAMATA per la regia di Emanuele Pellecchia
Campagna di crowdfunding per il cortometraggio di genere thriller/psicologico THE LAST CALL-L’ULTIMA CHIAMATA per la regia di Emanuele Pellecchia, produzione Movi Production/Phoenix Film Production. In collaborazione con DCC (Digital Cinema Crew). Alice trascorre le sue giornate alla luce di una routine apparentemente normale. Un giorno, uno strano caso di cronaca nera risveglia in lei dei ricordi sepolti che la condurranno direttamente nelle braccia di un inatteso epilogo. The last call-L’ultima chiamata intende porre l’attenzione su tematiche di rilevanza personale e sociale. La narrazione, che si snoda sull’aspro terreno del disturbo mentale, conduce lo spettatore alla ricerca di un ipotetico crimine e alla scoperta di un fitto mistero. In tale contesto emerge una società simile a
uno specchio in cui il sano e il malato si riflettono e, spesso, si confondono. Nel cast, Aldo Stella e Vincenzo Merolla. Il progetto nasce da un soggetto di Jacopo Marchini e Martina Borzillo, fondatori della Movi Production. Grazie alla collaborazione con Emanuele Pellecchia, Luna Kwok, Francesco Saverio Tisi e Ilaria Luongo della Phoenix Film Production, già vincitori del Globo d’Oro 2020 con il corto L’amore oltre il tempo, il soggetto è diventato sceneggiatura, sancendo una sinergia che integra la creatività e l’esperienza di entrambe le produzioni. Percorri un viaggio all’interno del Cinema e PARTECIPA ALLA CAMPAGNA! Il tuo sostegno potrà aiutare a realizzare questo progetto permettendo di affrontare le spese base di produzione e post-
DOMENICA 4 APRILE 2021 produzione, nonché di distribuzione e promozione del cortometraggio. Il tuo aiuto sarà indispensabile per sostenere i giovani professionisti del cinema italiano. Il crowdfunding è un’esperienza reciproca di sostegno e scambio. I sostenitori della campagna riceveranno delle ricompense per una donazione anche minima: dall’inserimento del proprio nome nei titoli di coda fino all’invito a partecipare alla prima esclusiva del film. Per saperne di più: https://www.produzionidalbasso.com/project/the-lastcall/ MOVI PRODUCTION Raccontare una storia può essere semplice, raccontarla attraverso le immagini è più difficile… ma per noi quello che è davvero importante è raccontarla attraverso immagini che sappiano emozionare e rapire. Movi Production è una giovane e creativa casa di produzione nata nel gennaio del 2019 che si occupa della realizzazione di progetti audiovisivi per il mondo del cinema, della musica e della pubblicità. È da sempre aperta alle innumerevoli possibilità che il cinema indipendente può offrire. Fin dalla sua nascita, infatti, collabora con artisti e altre realtà del panorama cinematografico italiano e internazionale, partnership e coproduzioni a cui mette a disposizione la propria professionalità e competenza, la troupe tecnica e le attrezzature cinematografiche professionali di cui dispone. PHOENIX FILM PRODUCTION Produciamo sogni Phoenix Film Production Srls nasce nel 2018 da un’idea di Emanuele Pellecchia. La società si occupa di produzione e consulenza in tutte le fasi del progetto, a partire dalla pre-produzione fino alla post-produzione, in studio o sul set. Nasce dalle ceneri della Phoenix Independent Production, associazione di produzioni video creata da Emanuele Pellecchia il quale, insieme al suo fidato amico e attore di teatro, Francesco Saverio Tisi, decide di dare una svolta all’attività. Alla coppia si aggiungono Luna Kwok, già art director della precedente organizzazione e Ilaria Luongo, addetta alla contabilità e socia. Grazie all’incontro con Anita Curci, giornalista e ufficio stampa, la Phoenix
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spicca il volo. Nasce il ramo editoriale della Società, chiamato Phoenix Publishing, dedicato a pubblicazioni inerenti il cinema, la narrativa, la saggistica e il fumetto. Nel 2020, il primo cortometraggio della PFP, L’amore oltre il tempo, ottiene prestigiosi riconoscimenti, primo tra tutti il Globo d’Oro come miglior cortometraggio, il premio del Noto Film Festival come miglior cortometraggio e come migliore sceneggiatura, il premio Best Comedy al Sicily Film Awards. E, anche se la strada è sempre in salita, noi ci impegniamo sempre per offrire al pubblico prodotti di alta qualità. Perché crediamo che, per creare un mondo migliore, ci sia bisogno di arte, cultura e passione. CAST ARTISTICO Il cast si avvale di professionisti del mondo del teatro e del cinema, come Aldo Stella e Vincenzo Merolla. ALDO STELLA Aldo Stella è attore, doppiatore, direttore del doppiaggio. Ha iniziato la sua carriera teatrale alla fine degli anni ’70, formandosi a Torino, la sua città natale. Dal 1987 vive a Milano, dove ha esteso la sua professione anche al settore del doppiaggio. Da molti decenni, quindi, doppia personaggi di film, serie, telenovelas, sitcom, anime (tra le serie storiche: Sami della Luce in I cinque Samurai, Carlo in È quasi magia, Johnny, Mister Huggs in Beethoven…) e cartoni. Tra i moltissimi videogiochi a cui partecipa, è la voce di Clank nel videogame Ratchet & Clank. Tra le sue direzioni, la pentalogia di Ken il Guerriero e il film Memories of Murder di Bong Joon-ho. Ha affrontato sul palcoscenico o nei reading opere di Shakespeare, Molière, Pi-
randello, Verga, LeRoi Jones, Ionesco, Dürrenmatt, Pessoa, Kraus, Čechov... È attualmente testimonial di una nota campagna pubblicitaria. VINCENZO MEROLLA Debutta nella sceneggiata, in particolare con Mario Merola, ricoprendo il ruolo da cooprotagonista. Forma una coppia comica, I Sciosciammocca, che riscuote molto successo negli anni ’80 anche grazie alla serie televisiva su Rai Uno, chiamata Un giorno d’estate e Un giorno d’estate 2. Durante gli anni ’90 si dedica al teatro di prosa, recitando sotto la regia di Ettore Massarese, Gigi Dall’Aglio, Gennaro Vitiello, Armando Pugliese, Luigi De Filippo, Mico Galdieri e tanti altri. Nel cinema, interpreta una quarantina di film, diretto da registi come Damiano Damiani, Antonio Capuano, Paolo Sorrentino (L’uomo in più), Alessandro D’Alatri, Zaccariello. Per la televisione, interpreta ruoli in fiction come Distretto di Polizia, La Squadra, Linda e il Brigadiere. È coprotagonista nel ruolo di Pietro Boschi nella fiction Un posto al sole. In L’amica geniale interpreta il braccio destro dello strozzino Don Achille. Recita ruoli in opere dirette da registi come Monica Vullo, G. Lanzotto, Saverio Costanzo e tanti altri. Recita in vari cortometraggi tra cui L’amore oltre il tempo, diretto da Emanuele Pellecchia, vincitore del Globo d’Oro 2020. DCC DIGITAL CINEMA CREW Una rete di professionisti e di imprese del settore cinematografico che condivide, competenze e attrezzature per la realizzazione di opere audiovisive di stampo cinematografico: il noleggio condiviso a Km 0 di mezzi e troupe cinema su tutto il territorio italiano.
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PROGETTO ENO: QUANDO LE BUONE PRATICHE UNISCONO LA COMUNITA’ EDUCANTE A LIVELLO GLOBALE
La pandemia ci ha insegnato che le tematiche ambientali sono imprescindibili se si vuole costruire il futuro del pianeta, e con esso il futuro delle nuove generazioni: la comunità educante è chiamata prioritariamente nella costruzione di una “coscienza ambientale” affinchè si possa realizzare una la circolarità tra teoria e prassi nella tutela del patrimonio naturale, da cui dipende non solo la qualità della vita futura ma anche la permanenza stessa sul pianeta delle specie vegetali e animali, compreso l’uomo. Nel 1979 Hans Jonas scriveva la prima etica per la civiltà tecnologica. A distanza di oltre 40 anni, non possiamo ancora ritenere del tutto realizzato il proposito di guardare alla “La natura come responsabilità umana” e di individuare in essa “un novum su cui riflettere nell’ambito dell’etica”... Per fortuna c’è chi ci prova... La preside Anna M aria De Luca vanta diversi primati: due lauree, una in scienze della comunicazione e la seconda laurea in psicologia, entrambe quinquennali, già docente dal 2000 -la più giovane d’Italia, Dirigente scolastico a 32 anni nel 2012, di nuovo la più giovane d’Italia. E’ l’attuale referente per l’Italia del progetto ENO, del quale ci parla in questo articolo. Gentile Preside De Luca, innanzitutto grazie per la sua disponibilità. Le rivolgeremo alcune domande sul progetto di cui è responsabile per l’Italia affinché le buone pratiche messe in campo possano coinvolgere quanti più Istituti possibile:
la salvaguardia dell’ambiente deve farsi coscienza civica attiva e non può restare relegata nell’ambito delle singole scuole, cosicchè tutta la comunità educante possa sentirsi parte integrante di un progetto mondiale. Da quanto tempo è referente del progetto? Sono stata nominata questo anno ma già da diverso tempo, con la mia scuola, siamo attivi nel proporre agli studenti le bellissime iniziative ENO Chi la ha preceduta in questo incarico? La professoressa Linda Giannini, una donna straordinaria alla quale è difficile subentrare. Linda ha portato avanti con serietà e impegno ENO in Italia, spero di seguire le sue orme per continuare il suo lavoro. Dove e come nasce il progetto? ENO è una scuola virtuale globale per lo sviluppo sostenibile, fondata da Mika Vanhanen nel 2000 a Joensuu, in Finlandia. Ormai presente in 157 Paesi, conta più di diecimila scuole che, con atti
concreti, realizzano iniziative per l’ambiente come la piantumazione degli alberi. Finora le scuole ENO hanno piantato circa 18 milioni di alberi. Secondo lei può conciliarsi con le tematiche della “nascente” materia “educazione civica”? Perfettamente. Le iniziative ENO si collocano a pieno diritto nell’educazione civica e facilitano il lavoro dei docenti. Penso, per esempio, a Gocce di Sostenibilità, progetto per le scuole secondarie realizzato con zeroCO2, splendida realtà con la quale ENO Italia sta collaborando, che pianterà un albero per ogni scuola che aderirà. Colgo l’occasione per ringraziare Andrea Pesce per questo progetto che prevede anche la realizzazione di dieci video realizzati da zeroCO2 per i docenti che avranno cosi, gratuitamente, materiali di alta qualità per insegnare agli studenti i temi che ci accomunano. Come coordinatrice Italia di ENO ho sottoposto il progetto al Capodipartimento Miur, la
dott.ssa Giovanna Boda, che ringrazio per l’attenzione che sempre ripone su questi temi, e quindi ora lo portiamo avanti in collaborazione con il Ministero e con ANP, l’associazione italiana presidi, che ha sposato Gocce di Sostenibilità. Quale missione vuole perseguire in qualità di presidente della associazione? E qual è l’ambizione più alta che si è prefissata? In un periodo storico in cui tutti parlano di sostenibilità, punto a creare una rete di scuole ENO sempre più capillare sull’intero territorio nazionale, con l’obiettivo di realizzare una sostenibilità non di maniera ma generativa. Vorrei che la sostenibilità fosse la rivoluzione delle nuove generazioni: è questa la mia ambizione più alta come coordinatrice nazionale di ENO. In ogni regione c’è un coordinatore regionale quindi invito le scuole ed i singoli docenti a contattarci (italy@enoprogramme,org) per poi pubblicare i lavori dei propri studenti sulle pagine Facebook ENO from Italy ed ENO teachers. Si tratta, tengo a precisarlo, di un’attività su base gratuita. Chi partecipa alla rete ENO lo fa per volontà e per coscienza. Questa pandemia ha dimostrato che se vogliamo sopravvivere dobbiamo imparare a rispettare il pianeta e sono certa che le scuole siano il canale privilegiato per arrivare ad una vera educazione civica sui temi ambientali. Quante e quali Nazioni sono coinvolte? Circa 157 Paesi, in tutti i continenti. Sono bellissime le riunioni con i coordinatori nazionali: nello schermo del pc appaiono i volti
DOMENICA 4 APRILE 2021 dei responsabili nazionali di ogni Paese, abbiamo facce e lingue che rappresentano la meraviglia della diversità e siamo tutti uniti in ENO, in lingua inglese, per raggiungere l’obiettivo di aiutare il pianeta proponendo progetti ai docenti ed agli studenti delle scuole di tutti i continenti. E’ bellissimo sapere che milioni di scuole lavorano tutte insieme, nello stesso momento, su un tema ambientale, come è accaduto nei giorni scorsi in occasione della Giornata mondiale dell’acqua: disegni, video, testi realizzati da milioni di bambini e ragazzi tutti uniti per rappresentare, con fantasia e creatività, il valore dell’acqua. E’ un “imparare facendo”. A quali ordini di scuola è rivolto il progetto? ENO si rivolge a tutte le scuole. Gocce di sostenibilità, in particolare, è rivolto alle secondarie La pandemia ha inciso negativamente sulla realizzazione delle iniziative poste in essere? Oppure pensa che da essa siano derivati ulteriori spunti di sensibilizzazione? La pandemia ha dimostrato che a causa dell’inquinamento sono scomparse
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specie animali e vegetali: è saltata la catena alimentare e i virus possono passare dal mondo animale a quello umano a quello vegetale e viceversa. La Terra e le persone non sono progettate per resistere ad un consumo cosi massiccio di risorse, come avviene da anni. L’educazione al rispetto dell’ambiente è l’unica via per poter avere un futuro di vita. L’unica via. Spero che la gente se ne renda conto e che la controinformazione che è girata in rete lasci spazio ad una consapevolezza autentica sull’importanza di rispettare e amare il nostro pianeta. La pandemia complica le cose...ma le attività sono on line infatti ENO è acronimo di environment on line... SI, ENO è acronimo di Environmental Online. E’ stata pensata sin dalla nascita come una realtà che gira su internet: si parte dal virtuale per avere una ricaduta sul reale. Del resto, la rete è l’unico modo per realizzare un’azione che coinvolga in contemporanea tutti i Paesi. Da quando è scoppiata la pandemia anche le persone più “allergiche” ai computer sono state costrette a darsi una spinta in tal senso, questo mi fa pensare che moltissimi uomini e donne abbiano
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acquisito in questi mesi una familiarità maggiore con internet e che quindi oggi sia più facile, anche per i meno tecnologici, far parte di ENO. Qual è il futuro della rete globale ENO? Stiamo lavorando sulla vision per ENO2050. Siamo proiettati molto in avanti. Tutti i coordinatori nazionali stanno disegnando, in una piattaforma condivisa, il futuro del progetto. La salvezza del pianeta comincia dalle buone pratiche che le nuove generazioni devono tenere ben ferme nel loro orizzonte formativo, e le scuole sono il luogo d’elezione in cui si insegna a guardare lontano... DI SEGUITO INDICAZIONI OPERATIVE PER LE SCUOLE CHE VOLESSERO ADERIRE AL PROGETTO, DI CUI SI CERCANO REFERENTI PROVINCIALI: italy@enoprogramme,org Le scuole che aderiscono ad ENO : - possono farlo in qualsiasi momento dell’anno - possono scegliere di aderire a tutte le iniziative ENO o solo ad una o anche solo ad alcune - possono inserire il progetto nel PTOF di istituto (comunicandolo anche a noi)
- possono mettere il logo ENO sulla HP dell’istituto (ovviamente segnalandocelo) aggiungendo il link alla pagina ufficiale oltre che a quella dei social (*) - possono mettere il logo ENO nelle locandine delle iniziative del proprio istituto (ovviamente mandando una copia anche a noi) - possono scrivere articoli, partecipare a convegni, organizzare webinar, meeting on line... segnalando la cosa anche a noi - possono condividere sui social quanto di volta in volta svolto per ENO - ENO Environment Online http://www.enoprogramme. org/ - ENO Environment Online community https://www.facebook.com/enoprogramme/ - ENO Teachers https:// www.facebook.com/ groups/461418417384956 - ENO from Italy https:// www.facebook.com/EnoItaly - ENO art: Light for the Earth https://www.facebook.com/ events/474270036847150 - Blog ENO Italia http:// www.lascatoladelleesperienze.it/eno/ - Twitter https://twitter.com/ enoprogramme - Istagram https://www.instagram.com/enoschoolnet/
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Ginevra di Pasquale e Giada d’Antonio, oro nazionali al Pinocchio
Semire Dauti e Anthony d’Antonio, sfiorano il passaggio alla fase internazionale. Il comitato campano ha 16 atleti nei primi 15 delle varie categorie, nelle finali nazionali. Due stelle brillano nella squadra del Comitato Campano alla finale Nazionale del “Pinocchio sugli sci” che si sono appena conclusi all’Abetone (PT). Sono Ginevra di Pasquale e Giada d’Antonio che hanno conquistato le medaglie d’oro, nelle categorie ‘under 9’ e ‘under 12’, della più importante manifestazione sciistica per i giovani atleti dagli 8 ai 16 anni. Ginevra di Pasquale, del 3000 ski race, ha vinto nella categoria dei baby 1, (nati nel 2012) al suo debutto ad una manifestazione nazionale. La piccola atleta di Rivisondoli, alla vigilia della 39° edizione della finale nazionale, si era anche aggiudicata l’oro nella gara che tradizionalmente precede il Pinocchio: il Trofeo Fabio Danti. Un’altra medaglia d’oro alla finale nazionale del “Pinocchio sugli sci” nella categoria cuccioli 2 (under12) l’ha vinta Giada d’Antonio dello sci club Vesuvio, nel secondo giorno della kermesse. Per lei vincere la finale nazionale del Pinocchio, ormai, non è una novità. Infatti, ha ottenuto l’oro nel 2018 nella categoria
baby 1 e nel 2019 nei baby 2 e le manca quella del 2020, ma forse solo perché la finale non si è disputata a causa dell’emergenza COVID. Da segnalare il 5° posto nella categoria ragazzi nel gigante di Semire Dauti dello sci club Aremogna a solo un decimo di secondo dalla quarta classificata e di Anthony d’Antonio dello sci club Vesuvio nello slalom che hanno sfiorato la
possibilità di entrare nella rosa dei primi 4, quelli che hanno conquistato di diritto di far parte del Team Italia che partecipa alla fase internazionale. La squadra del Comitato Campano era composta da 52 atleti qualificatisi nelle selezioni regionali, tra i quali, ben 16 hanno conquistato posizioni tra i primi 15 di tutte le categorie in gara (dagli under9 agli under16) nell’evento che mette in competizione 1.500 sciatori provenienti da tutta Italia. Tra loro ci sono da segnalare tre atleti del SAI Napoli Giovanni Rossiello (5° - cuccioli 1), Gaetano Cantalupo (6° Cuccioli 2), Laura Grande Giacomelli (8° - cuccioli 1) e Luigi Attanasio dello sci club Settecolli (8° in slalom – Ragazzi). Si sono piazzati all’11° posto Andrea Barbarossa dello sci club Napoli (baby1), Paolo Stromsather (baby 2) e Francesco Marasco (nel Gigante allievi). Sono arrivati 13° in classifica, Dafne Colantoni del 3000 Ski race (baby 1), Lorenza Sommella dello sci club Napoli e Lorenzo d’Acunto del SAI (baby2) e Chiara Sarubbi del Sai, sia nel Gigante, sia nello speciale. Infine, nei primi 15 del gigante allievi è arrivata Carlotta Caloro dello sci club Napoli.
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