DOMENICA 31 MAGGIO 2020
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Settimanale di Informazione
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ANNO XIX - N° 22 - DOMENICA 31 MAGGIO 2020
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RITA GIAQUINTO
La Prof. Annamaria Colao, un’altra eccellenza del Sud E’ napoletana il miglior neuroendocrinologo d’Europa
Un lungo curriculum fa da cornice alla brillante e prestigiosa carriera del medico partenopeo Annamaria Colao, Professore Ordinario di Endocrinologia all’Università Federico II di Napoli, un’eccellenza nell’ambito della medicina, della scienza e della ricerca che, proprio quest’anno, ha ricevuto il premio come miglior neuroendocrinologo d’Europa, prima donna a ricevere questo premio. La cerimonia di premiazione che si sarebbe dovuta tenere a Praga il 22 maggio, è stata rimandata a causa della pandemia, ma è ancora viva la sua grande soddisfazione per questo meritato traguardo : “Questo premio è stato istituito dalla Società Europea di Endocrinologia nel 1988 - ci spiega la Professoressa - ed è dedicato alla figura del fisiologo
britannico Geoffrey Harris che scoprì il ruolo dell’ipotalamo-ipofisi come anello di
congiunzione tra il cervello e il sistema delle ghiandole endocrine.
Da studente in medicina e chirurgia negli anni ’80, quando eravamo agli albori di queste scoperte, io decisi di dedicarmi a questo argomento che include molte malattie considerate rare. In questi 30 anni, ho potuto quindi contribuire a modificare l’approccio alla terapia dei pazienti con queste malattie ed è certamente questo che mi ha permesso di essere premiata oggi, per gli studi del mio team di ricerca e miei. Non mi ero resa conto di essere stata la prima donna in Europa a ricevere questo premio visto che conosco la qualità di tantissime ricercatrici europee di valore che mi hanno preceduta. Naturale che io sia estremamente orgogliosa di questo risultato”. continua a pag. 4
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4 SEGUE da pag. 3
Come vive, da ricercatrice e da medico, la “fuga di cervelli” di tanti ricercatori italiani, e napoletani, e cosa l’ha spinta a rimanere ben salda alle Sue radici ? E’ stata una scelta o un caso ? “Il termine “fuga di cervelli” non mi piace. In ricerca, i cervelli devono formarsi al meglio. Io ho avuto l’opportunità durante il mio dottorato di ricerca di formarmi in un laboratorio di neuroendocrinologia sperimentale in Francia, a Marsiglia, che considero la mia seconda città. Dopo Napoli, ovviamente. Quel che a noi manca è la possibilità di trovare le giuste posizioni lavorative per i tanti giovani di talento che abbiamo formato e che stiamo formando. Ma l’esperienza all’estero è importantissima e deve essere fatta. Poi, nel mio caso specifico, continuo ad avere offerte di dirigere centri di ricerca sia negli Stati Uniti, che in Canada, Australia o Emirati, ma ritengo di dover restituire alla mia Università tutto quello che ho ricevuto. Anche se da noi i fondi per la ricerca sono inferiori, anche se le difficoltà operative sono maggiori, tutto questo non è ragione sufficiente per andarmene”. Lei rappresenta un’altra delle tante eccellenze per la sanità campana e continua a dare lustro alla nostra prestigiosa Federico II, storicamente una delle più importanti università d’Europa. Ci dica se Napoli, la Campania, l’Italia riconosce e sostiene queste eccellenze adeguatamente, o se, a partire dai cittadini, fino alla politica tendiamo a distrarci troppo, e a rivolgerci all’estero con troppa facilità. “A mio avviso si parla troppo di singoli operatori di eccellenza. Personalmente, credo di aver lavorato sempre con dedizione come tanti altri. Noi meridionali, soffriamo un po’ la “sindrome dell’erba del vicino che è sempre più verde”… così perdiamo di vista le tante cose buone che abbiamo e che facciamo. Questa pandemia, ha messo in evidenza quanto di ottimo si può offrire da noi e questo è stato certamente un importante effetto secondario delle difficoltà che abbiamo
vissuto. La Politica, nella sua azione di promozione e di gestione, dovrebbe servire a migliorare ulteriormente la comunicazione sul valore di tutta la sanità campana, con le dovute differenze tra chi opera in una struttura ospedaliera universitaria come quella in cui opero io, e le strutture territoriali o ospedaliere di II livello. L’eccellenza non è mai del singolo ma della struttura in cui il singolo opera, per questo è molto importante che la gestione aziendale comprenda la necessità di aiutare chi ha costruito un percorso di eccellenza per i pazienti e usi tutti gli strumenti possibili perché i nostri cittadini vengano messi in condizione di essere ben accolti nei nostri ospedali”. L’endocrinologia è una branca della medicina interna vastissima. Ci riassume le Sue competenze ? “L’endocrinologia include un larghissimo numero di patologie : dalle più frequenti come il diabete mellito, l’obesità, le dislipidemie, l’osteoporosi, le tireopatie, i disturbi del ciclo mestruale e moltissime malattie rare genetiche o tumorali, per esempio ipofisarie, surrenaliche, paratiroidee, tumori neuroendocrini etc. La mia branca si interessa anche dei problemi andrologici (tutta la sfera delle patologie disfunzionali sessuali e della fertilità maschile da un punto di vista
medico) e delle disforie di genere. Bisogna considerare che dall’anno della mia specializzazione in endocrinologia nel 1986 sono stati scoperti almeno altri 10 ormoni di cui si ignorava l’esistenza e molte altre scoperte sono in corso. Una branca della medicina piena di innovazioni e ricerca, insomma”. Quando ci si rivolge ad un endocrinologo? “Gli ormoni regolano tutte le funzioni corporee, e si va dall’endocrinologo meno spesso di quanto si dovrebbe. Per esempio, una quota dei pazienti con ipertensione e malattie cardiovascolari,soprattutto se resistenti alle terapie mediche, potrebbe avere problemi ormonali così come molti casi di tumori che usano terapie per sopprimere gli ormoni (vedi carcinoma mammario e prostatico). Aggiungo anche molte patologie dermatologiche dell’acne alla psoriasi e l’idrosadenite potrebbero giovarsi di un trattamento combinato tra dermatologo ed endocrinologo. Oltre le patologie che ho menzionato prima,ovviamente”. In modo “spicciolo”, possiamo dire che gli ormoni sono dei messaggeri di segnali tra una cellula e l’altra : cosa possiamo fare affinché questi messaggi siano sempre, o quasi sempre, positivi? “Gli ormoni portano i segnali da un organo all’altro e soprattutto mediano l’ambiente esterno (per es. luce o buio, temperatura fredda o calda, fame o sazietà, sonno o risveglio, amore o odio) che dà segnali al nostro cervello verso gli organi e apparati. Funzionano come centralina di smistamento dei segnali con un particolare ruolo dell’unità ipotalamo-ipofisi che ho menzionato all’inizio. Un corretto stile di vita, che non significa solo alimentazione ma anche esercizio fisico, rapporto veglia/sonno e relazioni sociali, migliora certamente lo stato del sistema endocrino che ha una rilevante differenza di genere tra donne e uomini”. Con il progetto Campus3S, il Campus della Salute, Lei porta in piazza, gratuitamente, la salute ai cittadini
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DOMENICA 31 MAGGIO 2020 napoletani, ogni anno, ormai da quasi dieci anni: ci parli di questa esperienza che Lei ha fortemente voluto. “Il Progetto Campus 3S è nato dal fortunato incontro con il mio amico Avv. Tommaso Mandato dieci anni fa. L’idea è cresciuta nel tempo e oggi abbiamo portato l’ospedale con le visite gratuite in tutta Italia. Siamo molto felici di aver contribuito alla buona salute di un innumerevole numero di cittadini e speriamo di continuare a farlo. Da medico, mi piace il contatto diretto con le persone. In ospedale si può fare sempre meno perché è tutto così forzatamente organizzato che talvolta non c’è il tempo di dire quelle parole in più di cui un malato ha bisogno. In piazza, nella mia attività di solidarietà nessuno può impedirmi di stare con un paziente tutto il tempo che ci vuole. Ed è una bella sensazione per entrambi”. Covid-19 : una Sua opinione sui possibili sviluppi del virus e, soprattutto, sulle cure ed il vaccino. “In tema di medicina non esistono le opinioni ma i dati. Da tempo è chiaro che nel Centro-Sud Italia l’epidemia ha avuto un andamento molto diverso dalla Lombardia e in genere dal Nord-Italia. Le cause alla base di questo fenomeno non sono note, certamente sono più fattori a concorrere.
5 Certamente il virus è ancora intorno a noi e fino all’arrivo del vaccino che fornirà un’immunità di gregge dovremo convivere con casi di CoViD: i nostri ospedali ed il personale sanitario sono preparati ad affrontare questa nuova patologia. I dati della terapia con il plasma sono molto confortanti e quindi possiamo avere un atteggiamento più ottimista per il futuro”. Ritiene che, con questa emergenza sanitaria, abbiamo sperimentato quello che sarà il nostro futuro in termini di attenzione, precauzione e distanza? “La pandemia ci ha portato molte lezioni: la prima è tornare agli antichi insegnamenti sull’igiene personale e collettiva che avevamo completamente dimenticato, e sarebbe preferibile non dimenticare, dal tenere le distanze al lavare le mani. La seconda è che una sanità basata solo sull’accoglienza in ospedale è stata sbagliata e il depotenziamento della sanità territoriale ha portato effetti negativi. Spero che la politica sappia interpretare e correggere questo errore. La terza lezione è che le malattie infettive non sono scomparse, ma solo attenuate grazie alle profilassi vaccinali. Mi riferisco soprattutto a quel movimento No-Vax che tanta pubblicità ha avuto in questi anni”. Quanto l’isolamento sociale di questa
Crescere insieme, perfezionandosi Sicurezza edilizia Ambiente
forzata quarantena inciderà sui nostri ormoni, sulle nostre emozioni e sui nostri pensieri? “Come ho detto precedentemente, il nostro sistema endocrino sente ed interpreta fortemente i segnali che giungono dall’ambiente esterno. E’ chiaro, quindi, che la quarantena ha modificato il rilascio ormonale creando una risposta allo stress cronico, con innalzamento del cortisolo, che è il nostro principale ormone dello stress, che media l’aumento della fame, l’accumulo di grasso sull’addome, e modifica il ritmo del sonno, dando insonnia. Una conseguenza di ciò è aumento di glicemia ed insulina, con particolare scompenso nei pazienti con diabete mellito. Da queste modifiche poi, passiamo a quelle dell’apparato sessuale con irregolarità del ciclo mestruale nelle donne e disfunzione sessuale nell’uomo. La mancanza di esposizione al sole ha ridotto i nostri livelli di vitamina-D con conseguente debolezza ossea e muscolare e aumento di un ormone contro-regolatore, il paratormone. Potrei continuare a lungo, ma non voglio spaventare nessuno. Adesso riprendiamo a camminare all’aria aperta e, con tutte le cautele, riprendiamo a vivere”. E se questa terapia ci viene prescritta da un premio della scienza, possiamo fidarci!
Vincenzo D’Anna
Dottore in scienze dell’Ingegneria Collegio dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Napoli
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6 ANTONIO BOTTA
PER CASORIA Un’AMMINISTRAZIONE PER...BENE Dopo alcune interviste sul tema dell’emergenza epidemiologica, il Direttore di Casoriadue Nando Troise, intervistando l’ avvocato Pasquale Tignola, consigliere di maggioranza del Comune di Casoria, nonché “esponente di spicco del movimento Casoria libera”, torna a focalizzare, l’attenzione sulla politica locale. Il colloquio si è svolto negli studi di Nano TV del Direttore Maurizio Cerbone nell’ambito del programma “LA COPERTINA”, così definito, perché si toccano temi lanciati, in prima pagina, dal Settimanale poc’anzi citato. Proprio in riferimento alla copertina del 15 Aprile 2018, dal titolo “E’, CI FA, CHISSA’”, riferito all’allora sindaco Pasquale Fuccio, Troise invita Tignola ad esprimere le sue opinioni, ponendo in evidenza che l’ex Primo cittadino non lesina critiche all’operato dell’attuale compagine amministrativa guidata da Raffaele Bene, utilizzando i vari social. In particolare, sollecita l’intervistato a indicare quali potrebbero essere state le cause della caduta della Giunta Fuccio, sfiduciato il 15 dicembre 2018 non solo da nove membri dell’opposizione, ma anche da 5 membri della sua stessa maggioranza. Proprio sui motivi che indussero questi ultimi a sostenere la decisione dell’opposizione il Direttore vorrebbe avere chiarimenti, aggiungendo che sulla questione è aperto un fascicolo presso la Procura di Napoli nord. Tignola, da fine diplomatico, fa capire chiaramente, dalla risposta, quanto sia inutile rivangare il passato, dal momento che ciò che preme ai Casoriani è sapere quale futuro si prospetta, soprattutto in considerazione dell’emergenza sanitaria, che ha determinato una crisi economica senza
Su NANO TV, intervista del Direttore di Casoriadue Nando Troise al consigliere di maggioranza Pasquale Tignola
precedenti per la sua gravità. Su Fuccio ha espresso giudizi positivi, elogiandone l”abile oratoria”, la sua passione per l’impegno politico, sottolineando le energie profuse in tante battaglie, alcune condivisibili, altre meno, ma sempre apprezzandone la tenacia nel porre soluzioni ai problemi. “Luci e ombre” hanno caratterizzato la sua esperienza politica, si sa come essa si sia conclusa, si è legittimamente ricandidato, non ha ottenuto il favore degli elettori e ora scrupolosamente e con la tenacia e l’audacia che lo contraddistingue ricopre il suo ruolo all’opposizione”. Riferendosi a un’altra copertina dello stesso periodo, il Conduttore pone l’attenzione sul movimento politico di destra “LIBERAMENTE”, facente parte della maggioranza che sosteneva Fuccio, evidenziando che uno dei punti del programma politico di tale formazione era la “privatizzazione dei tributi”. Poiché “Liberamente” sostiene anche l’attuale maggioranza, mi incuriosisce sapere se la Giunta Bene è intenzionata a perseguire l’esternalizzazione dei tributi, appoggiata da Casoria Libera nel perseguire tale obiettivo”. Tignola, a tal riguardo, spiega che nella Commissione Bilancio di cui fa parte se n’è parlato, si sta discutendo e si è orientati a privatizzare l’ufficio tributi, anche perché il personale è carente, diversi sono stati collocati a riposo e altri sono prossimi alla pensione; per questo, il problema è presen-
te anche in altri settori: “è un tema all’ordine del giorno, c’è la volontà politica di pervenire alla privatizzazione dei tributi, anche perché nel confronto con altri Comuni si è constatato che l’esternalizzazione ha dato buoni risultati” Si sa che l’ Ente è da anni in grave deficit e, a maggior ragione, osserva Tignola, si pone la necessità dell’esternalizzazione. “La sospensione” aggiunge “dell’attività amministrativa per il Coronavirus ha impedito di affrontare tale questione, ma sicuramente sarà “calendarizzata”, e, quindi, si verificheranno si ci siano le condizioni per approvarla; tuttavia,al netto dei consigli comunali e degli incontri delle Commissioni sospese, l’Amministrazione ha continuato a lavorare per la Città in questo periodo assai problematico: il sindaco Bene, come del resto tutti i Sindaci, ha mostrato un profondo senso di attaccamento al territorio, ha dovuto affrontare situazioni difficili, anomale”, sempre in prima linea e vicino alle esigenze dei cittadini. Altro tema posto da Troise riguarda il “futuro di Casoria rispetto, in particolare, al PUC; a tal proposito, in linea generale, Tignola rileva che il confinamento domiciliare per la crisi epidemiologica ha determinato, a suo avviso, un diverso “modus operandi”, maggiormente collaborativo, più responsabile, anche da esponenti dell’opposizione; ciò si era già riscontrato, prosegue l’esponente di Casoria
libera, già prima della “quarantena”, soprattutto in occasione della voragine in piazza S. Mauro: in quella situazione, così grave, determinatasi nel Centro storico, i membri dell’opposizione votarono tempestivamente le mozioni. Soddisfazione ha, poi, mostrato l’intervistato per la positiva soluzione rispetto al Parco Bontempo, grazie anche alla fattiva collaborazione di “autorevoli esponenti regionali”, il vicepresidente regionale Tommaso Casillo e la consigliera di maggioranza Antonella Ciaramella; lo stesso impegno è stato profuso anche per la riapertura del presidio ospedaliero di Casoria durante la fase acuta della pandemia. “Come immagino il futuro? Certamente auspico che continui, al di là delle legittime divergenze di vedute tra maggioranza e opposizione, a prevalere lo spirito collaborativo, soprattutto su questioni sulle quali non ci si deve dividere, come, ad esempio, è successo per il parco Michelangelo. Ciò che va contrastata è un’opposizione pregiudizievole, dobbiamo sentire nostro, soprattutto nelle fasi post pandemia, il territorio e le esigenze dei cittadini”. Dopo l’opportuno richiamo di Troise ai politici di Casoria a leggere l’unico settimanale della Città, il quale, tra l’altro, accoglie gli interventi anche di esponenti del mondo politico locale, com’è capitato con Teresa Blasotti e soprattutto con il consigliere Salvatore Iavarone, la cui collaborazione è costante, il Direttore ha sottolineato l’efficace collaborazione dello stesso periodico con Nano TV. Il consigliere di maggioranza ha assicurato che, compatibilmente agli impegni professionali e politici, non tralascia, quando può, di leggere Ca-
DOMENICA 31 MAGGIO 2020 soriadue, anche perché in passato vi ha collaborato; a tal riguardo, ha espresso parole di apprezzamento per gli articoli relativi a ciò che ha definito un vero e proprio “appello e manifesto per il SUD”, mettendo in luce, a tal proposito, la serietà e la caparbietà del Presidente regionale De Luca nel gestire l’emergenza sanitaria in Campania. Ciò è stato confermato dall’osservazione di Troise, il quale ha riferito che delle oltre 32.000 vittime del Covid 19 decedute in Italia, solo 2.300- 2.400 sono persone del Sud. Detto ciò, ha sollecitato Tignola a sensibilizzare la maggioranza sull’urgenza di occuparsi delle scuole di Casoria (primaria e secondaria di primo grado) e delle scuole di danza, aggiungendo che i consiglieri comunali non dovranno mai venire meno al compito precipuo del “controllo degli atti amministrativi”, insistendo, come già fatto anche in passato, a risolvere il problema degli uffici di via Po, per i quali si sono spesi, per l’acquisto, due miliard e ora inutilizzati. Ultima questione posta e discussa ha ri-
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guardato un possibile rimpasto di giunta: Tignola non ha negato che vi sia un confronto interno, ma ciò, ha evidenziato, fa parte della normale dialettica politica e che le differenze di vedute con discussioni sono il sale della democrazia. “Se qualcuno” ha precisato “per stanchezza, o per altro, abbia deciso di lasciare il passo, sarà il Sindaco a stabilire il da farsi. Una cosa è certa, se cambierà qualcosa è sempre per dare un maggiore supporto ad un settore. Ci sarà una discussione aperta e franca, perché non ha senso cambiare solo per cambiare”: quindi, un rimpasto ci sarà,
secondo Tignola, solo a condizione di imprimere un maggiore slancio all’Amministrazione che governa la Città. E per i malumori espressi dalla prof. ssa Luisa Marro, rispetto al movimento Casoria Libera, cosa ha da dire? “Luisa Marro ha la percezione di non sentirsi considerata in Casoria libera, ma, in questi anni di amicizia, io ho avvertito una percezione contraria. A lei porgo un grande “in bocca al lupo” per il suo futuro politico in qualche altra formazione politica” Con un grande attestato di stima anche da parte di Nando Troise nei confronti della prof.ssa Luisa Marro si conclude l’intervista, con l’augurio del Direttore anche alla compagine amministrativa alla guida della Città di giungere al termine del mandato elettorale, senza un’ulteriore interruzione per il bene della cittadinanza casoriana, che non merita, soprattutto in questo periodo di crisi sanitaria ed economica, una classe politica locale rissosa, incapace, ma in grado di far prevalere gli interessi della collettività su quelli corporativi. Speriamo bene!!
RAFFAELE SILVESTRO
A pochi giorni dalla riapertura probabile di tutte le regioni qual’è la situazione?
In che situazione si trovano, Campania, Lombardia, Lazio, Piemonte e tutte le altre? La situazione sembrerebbe essere, per almeno il 50% delle regioni, sotto controllo, visto che negli ultimi cinque giorni il numero dei contagi è sempre pari o inferiore a dieci in almeno la metà delle regioni, allora perché i politici e le varie amministrazioni sono preoccupate di questa riapertura? Semplice, la Lombardia e poche altre regioni del nord, sono quelle che hanno sempre il numero più alto di contagiati giornaliero, basti pensare che negli ultimi giorni la sola regione Lombarda contava un terzo o addirittura la metà di tutti i contagiati del paese, numeri che ovviamente non sono rassicuranti. La tanta prudenza si spiega con la paura di sbagliare su un tema così delicato, le domande che i politici si devono porre sono tante, i controlli da fare e le stime lo sono ancora di più. Si rischia di innescare una battaglia politica nel governo stesso ma soprattutto tra una regione e l’altra. La Calabria, è tra quelle regioni sovracitate che ha contagi inferiori a dieci anzi negli ultimi giorni
sono arrivati addirittura a zero, la presidente Jole Santelli spera quindi, che vedendo questa situazione molto diversa tra le varie regioni «sia il governo a chiudere in uscita», così che non tocchi ai presidenti ricominciare con i posti di blocco per fermare le persone del nord che vogliono tornare al sud, portando con se un elevata possibilità di contagio. Abbiamo citato la Calabria, ma non è l’unica a mostrarsi preoccupata, visto che anche Vincenzo De Luca si è mostrato molto restio alla riapertura e quindi ad un libera tutti. Le sue preoccupazioni si basano sul fatto che, essendo la nostra regione una meta molto ambita dai cittadini del nord nel periodo estivo, crede che una riapertura proprio quando inizia il mese dei primi tuffi a mare o dei week-end last minute in costiera, sarebbe controproducente per la limitazioni dei contagi, anche per questo il nostro governatore parlava di una prolungata chiusura della Campania almeno fino a quando la situazione non sia stabile. La salute viene prima dei partiti politici, degli interessi personali e delle divergenze.
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VISITE AI DEFUNTI: DAL 19 SI PUÒ Il cimitero consortile ha riaperto
Martedì 19 maggio il Cimitero Consortile di Arzano, Casavatore, Casoria ha riaperto i battenti in ottemperanza alle disposizioni dettate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ricevute numerose segnalazioni circa assembramenti incontrollati, NANO TV con solerzia ha ritenuto opportuno indagare sull’accaduto. Pertanto, Maurizio Cerbone, così come Nando Troise, direttore di Casoria 2, profondo conoscitore della realtà locale, anch’egli allertato, si sono recati sul posto allo scopo di fare chiarezza. E’ opportuno informare quanti non lo sappiano che il cimitero consortile “IANUA SUM PACIS” accoglie i defunti provenienti da tre comuni, Arzano, Casavatore, Casoria a seguito di un accordo stipulato nel 1820 (i lavori iniziarono nel 1824 e il primo seppellimento avvenne il 2 novembre 1837); era ovvio che dopo la lunga attesa causata dal lockdown un bel numero di persone si sarebbe recato a salutare i propri cari. “ Smentisco!- ha affermato Michele Bruno, neopresidente del Consorzio- E’ vero che il 19, poco prima dell’apertura dei nostri cancelli è affluita un po’ di gente ma da qui a definirli assembramenti ce ne vuole. Del resto, il cosiddetto assembramento è durato il breve spazio di mezz’ora, giusto il tempo di incanalare e far defluire le persone che, rapidamente e in maniera ordinata, all’apertura del cancello, si sono poi recate ciascuna verso i propri cari”. Ha spiegato, inoltre, Michele Bruno che il cancello centrale è stato adibito all’ingresso e il cancello a destra all’uscita, in modo da rendere scorrevole e fluido l’andirivieni. Ha lodato, poi, i volontari della Protezione Civile per il prezioso ausilio nel coordinare i visitatori, modulandone il numero in entrata su quello delle persone in uscita. Quindi, come confermato anche dal dott. Francesco Leo, direttore generale del cimitero, la piccola folla radunatasi in anticipo fuori ai cancelli, è entrata senza problemi subito dopo l’apertura, nel pieno rispetto delle distanze di sicurezza e dell’uso dei dispositivi di protezione individuale. Del resto: “Su ciò che si verifica al di fuori dei cancelli del cimitero – ha precisato il dott. Leo- spetta al Comune vi-
gilare”. Ingresso e uscita, siti a via Porziano, come ha ricordato Nando Troise, ricadono nel comune di Arzano. La presenza del dott. Bruno e del dott. Leo ha offerto l’occasione a Maurizio Cerbone e a Nando Troise di mettere a fuoco alcuni punti nodali riguardanti l’operatività del cimitero. Relativamente alla situazione finanziaria, definita dal direttore Troise “drammatica”, e al contenzioso aperto con i Comuni, il dott. Leo ha affermato che il contenzioso col Comune di Casoria fu avviato nel 2007/2008, (era sindaco Ferrara). All’epoca il dott. Leo era già direttore, al suo primo mandato, e avviò la pratica per il recupero della somma, lievitata a dismisura nel tempo e giunta all’ iperbolica cifra di 4 milioni di euro circa. La gestione, molto oculata per le parche entrate, è stata ed è svolta all’insegna della massima trasparenza. Anche Casavatore e Arzano sono in debito con il consorzio ma in misura di gran lunga minore. Saldati i debiti, come si augurano sia il presidente, sia il direttore, i soldi potranno essere utilizzati per rendere più sicura e confortevole la vasta area cimiteriale e realizzare una ricca progettualità che investa sia le strutture, sia i servizi in quantità e qualità. Provvidenziale l’incontro con l’Avv. Cresci, autore del primo contenzioso del Comune di Casoria e ideatore dell’ufficio Contratti e contenzioso dell’avvocatura comunale; in qualità di memoria storica, pertanto, l’avv. Cresci ha ricordato che tale ufficio è nato nel 1986 con
l’iscrizione di 2 avvocati all’albo speciale, Cresci per l’appunto e Iavarone; che la commissione, costituita da 2 avvocati, 7 praticanti, 8 sostituti di udienza., ha svolto un indispensabile ruolo di sostegno e collaborazione con l’ente. Circa i nuovi orari del cimitero il dott. Leo ha precisato: “Il cimitero sarà aperto 4 gg a settimana, martedì, giovedì, sabato, domenica dalle 8.00 alle 14.00 come concordato anche con il commissario prefettizio di Arzano, competente per territorio. All’interno del cimitero sono state disposte tutte le misure precauzionali previste dai DPCM in modo sia da garantire i visitatori, sia da soddisfarne le crescenti richieste.” Relativamente alla sgradita esperienza di trovare depositati in bare resti appartenenti a sconosciuti, il dott. Bruno ha fatto presente che della sconcertante questione si sta occupando la magistratura e il dott. Leo ha aggiunto che purtroppo si sono verificate talvolta delle truffe ma anche che la direzione ha preso posizione prontamente, denunciando agli organi competenti, come risulta dai documenti agli atti, ogni abuso. In verità, molte situazioni dubbie sono state chiarite e risolte, per altre, anche se poche, sono in corso indagini per individuare e punire i responsabili. “L’anagrafe cimiteriale è aggiornata periodicamente – ha precisato il dott. Leo, rassicurando Troise che si è fatto critico portavoce di qualche difficoltà incontrata da visitatori talvolta nell’individuare i loculi o le cappelle di congiunti
DOMENICA 31 MAGGIO 2020 o amici. - Dopo l’entrata, a destra, c’è l’anagrafe: un software consente di verificare, a richiesta, l’ubicazione del sepolcro di ciascun defunto. Poiché ogni anno arrivano circa 700/800 morti, il lavoro è costante e accurato. Sarebbe opportuno ampliare il cimitero – aggiunge – e installare un impianto di cremazione” Inoltre, il dott. Leo ha sottolineato che è attivo da tempo immemorabile un servizio di accompagnamento per anziani, sedie a rotelle per chi ha problemi di
9 deambulazione e un servizio di navetta interna. Il dott. Bruno, dopo aver elogiato il dott. Leo per la precisa e solerte attività amministrativa e aver sottolineato la valenza storica del cimitero consortile per la presenza tra i sepolti di molti personaggi illustri (ndr: io, che ho partecipato alla ricerca su “Donne e uomini illustri sepolti nel cimitero consortile”, primo importante passo per la conoscenza e la divulgazione di tali presenze, lo so bene) si dichiara contento di questo in-
contro con NANOTV di Maurizio Cerbone e con Nando Troise, sicuro che grazie a loro l’informazione sarà corretta; essi confermano la loro disponibilità a divulgare notizie utili alla comunità, ogniqualvolta se ne ravvisi la necessità; del resto, i reportage di Nano TV sono seguiti con grande attenzione sul nostro territorio e ricevono migliaia di visualizzazioni; Casoria2, a sua volta, è, non da ora, sicuramente un punto di riferimento settimanale, la cui platea è in costante crescita.
ANGELA CAPOCELLI
TELECAPRI AI TEMPI DEL COVID19: MOMENTI DI INFORMAZIONE, PREGHIERA E COMICITÀ AL SERVIZIO DEI TELESPETTATORI
La televisione è un importante mezzo di trasmissione delle informazioni nonché un valido strumento attraverso cui poter fare compagnia alle famiglie e, ancor di più, agli anziani che vivono soli. Specialmente nel periodo di quarantena, essa ha rappresentato un elemento fondamentale per ricevere notizie sulla situazione, conoscere le norme di sicurezza da seguire, distrarsi e impegnare il tempo. Vincenzo Mele, giornalista, ci racconta, in questa intervista, come Telecapri ha affrontato e sta affrontando l’emergenza COVID19 in termini di organizzazione delle trasmissioni e in che modo è stata vicina ai suoi telespettatori tenendoli costantemente informati ma strappandogli anche qualche sorriso. Come ha vissuto Telecapri l’emergenza Coronavirus? È variata la sua programmazione? Su Telecapri, da inizio Marzo fino a tutt’oggi, dalle 17.30 alle 18.45, va in onda il programma “Il problema Coronavirus “. È stata la prima trasmissione campana a partire analizzando questo grave problema che ha coinvolto tutto il mondo. All’inizio della pandemia, quando ancora si parlava di epidemia, abbiamo avuto anche ospiti di rilevanza nazionale, dottori del Cotugno, del Monaldi, Cardarelli, Santobono ; abbiamo ospitato quasi tutti i sindaci della Campania sia dal vivo che tramite Skype quando poi abbiamo dovuto limitare l’accesso allo studio per ottemperanza alle norme… Fra i vari ospiti, in particolare, il dottor Raimondo Riccio Co-
bucci ha analizzato giorno per giorno l’evolversi della situazione, rispondendo anche ai nostri telespettatori che intervenivano in diretta telefonica. Cosa è cambiato con il sopraggiungere della fase 2? Nelle ultime settimane, da quando è iniziata la fase 2, abbiamo preso in considerazione anche le singole categorie che piano piano hanno riaperto, trattando di volta in volta l’argomento pizzerie, ristoranti, pub, anticipando le loro riapertura e chiedendogli come si fossero organizzati per accogliere i clienti. Abbiamo fatto anche molto turismo, sia Campano che nazionale, fra Capri, Ischia, Procida, Palinuro, Porto Rotondo, Porto Cervo, Forte dei Marmi ecc proprio per mettere a confronto
l’organizzazione sulle spiagge campane e su quelle del resto d’Italia: una trasmissione, insomma, a respiro regionale ma anche extraregionale (copriamo, infatti, dal basso Lazio fino alla Calabria). A tal proposito, mi sento in dovere di aggiungere che abbiamo ospitato anche diversi sindaci Calabresi e Pugliesi, cercando di dare il nostro meglio nell’offrire un’informazione globale sulla pandemia. In che modo avete cercato di “tenere compagnia “ ai vostri telespettatori durante la quarantena? Abbiamo fatto innanzitutto una televisione di informazione seguendo giorno dopo giorno tutto l’evolversi della situazione. Siamo stati, tra l’altro, la prima televisione nazionale a entrare nel reparto di terapia intensiva di un ospedale : nello specifico parliamo dell’ospedale Cotugno di Napoli, grazie al dottor Barberio e al dottor Fragranza che sono stati molto disponibili. Ci sono stati, in tutto il periodo, anche momenti di preghiera con il Cardinale Sepe, collegamenti con il santuario di Montevergine, nonché momenti di comicità con ospiti come I ditelo voi, gli Arteteca, Ciro Giustiniani e di spettacolo con cantanti quali Sal Da Vinci, Gerry Calà, Monica Sarnelli… Ci siamo impegnati, insomma, nel fornire un intrattenimento a 360 gradi, mantenendo come obiettivo costante quello dell’aggiornamento e dell’informazione : spero che siamo stati abbastanza esaustivi e che il pubblico ce ne abbia dato ragione!
www.casoriadue.it
DOMENICA 31 MAGGIO 2020
10 IMMA CASTRONUOVO
I bambini, i grandi assenti di questa fase 2 della pandemia da Covid 19: intervista al Dottor Rosario Barra
Ospite de “La copertina” del Direttore Troise su Nano Tv, il Dott. Rosario Barra, pediatra ed allergologo. Focus dell’intervista, i bambini, che da tre mesi hanno vita sociale zero. “La fascia pediatrica non sempre è stata tenuta nella giusta considerazione, poichè erroneamente si è inizialmente creduto che non fosse a rischio, che godessero di una certa immunità. Tra la clausura forzata a casa, e la didattica a distanza, si è cercato, con il gioco, di educarli a questo periodo che stiamo vivendo”, rileva l’ospite. Come ci aveva anticipato il prof. Giulio Tarro, in estate la carica virale si attenuerà, incalza il Direttore. “Speriamo che riprenda l’attività scolastica in aula, perchè il contatto umano, sociale, è indispensabile per la crescita del bambino, pur nel rispetto delle distanze. La didattica a distanza è stata e deve essere considerata un’emergenza, non la regola”, replica il Dottor Barra. Un altro effetto di questa terribile pandemia, è la cd. sindrome da capanna, di cui, anticipa il Direttore, ne parleremo nel prossimo numero del nostro settimanale Casoriadue: lo stare rinchiusi dentro casa, in isolamento, in una condizione innaturale per un periodo così lungo ha indebolito, dal punto di vista psicologico, molte persone. Questo aspetto sarà oggetto di un’importante disamina a cura di un’esperta psicologa e psicoterapeuta, chiosa Nando Troise che, contestualmente, intervista il pediatra su quelli che sono stati i pilastri della lotta al coronavirus: diagnosi precoce e isolamento sociale. “C’è stato all’inizio un errore di valutazione, perché eravamo tutti ignoran-
ti. Mettiamo in conto che in autunno ci sarà una nuovo picco di questo virus, ma ora lo possiamo approcciare. C’è un protocollo terapeutico. Oggi, con l’esperienza che abbiamo fatto sull’adulto e sul bambino, in cui abbiamo ravvisato casi di polmonite dagli otto mesi ai due anni, si sta approntando il vaccino anti-covid. Superati i sessant’anni, va fatta la vaccinazione; nella fascia pediatrica, i bambini che hanno delle patologie, anche una semplice asma, il medico di base ha l’obbligo di consigliare la vaccinazione. Il coronavirus è di natura influenzale, quindi la vaccinazione dà comunque una immunità”, rileva il pediatra . E sull’obbligo di restare a casa, che ci è stato imposto all’inizio della pandemia?, ribatte il Direttore. “In quella fase critica, si doveva restare a casa; oggi, non dobbiamo abbassare la guardia. E’ giusto che i bambini riprendano ad uscire, a muoversi negli spazi aperti, ma sempre con il rispetto delle giuste distanza, evitare gli assembramenti, e con l’uso della mascherina, anche per i
bambini.”, replica l’ospite. Allergie durante il coronavirus: qual è il suo pensiero, a tal riguardo, da esperto?, chiede il Direttore. “La fase allergologica si è all’inizio indebolita; da marzo in poi, rimanendo in casa, non essendo in contatto con gli allergeni stagionali, che da marzo cominciano ad esserci nell’aria, si è di fatto impedito di soffrire come invece sta accadendo oggi; è importante mettere la mascherina come prevenzione al contatto agli allergeni stagionali presenti nell’aria. Il mio consiglio è Vivere con serenità e tranquillità questo momento di riapertura alla vita sociale, ma senza abbassare la guardia. Bisogna essere sempre costanti nell’igiene, nell’uso delle mascherine, e nell’evitare gli assembramenti”, conclude l’allergologo. Ci associamo alla provvida cautela dell’esperto, nell’augurio, insieme al nostro Direttore, che con l’estate si possa ritornare ad apprezzare la gaia spensieratezza di una giornata al mare, sia pure con le precauzioni di rito imposte da un nemico che, oggi, stiamo imparando a conoscere.
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CIRO TROISE
L’emorragia della fuga dal Napoli e le Noif da cambiare
Il calciomercato non riguarda solo i campioni ma ahimè anche i ragazzini. Domenico Musella, talento classe ‘2006, attaccante molto interessante per qualità tecniche e fisiche, non firmerà il vincolo pluriennale con il Napoli e andrà alla Roma. L’emorragia della fuga dal Napoli non è una novità, purtroppo è una prassi consolidata. Il caso che è rimasto nella memoria di tutti riguarda Marcello Trotta che senza contratto da professionista emigrò in Inghilterra, al Manchester City. È una storia diversa, Trotta non aveva il contratto da professionista, non è andato via al compimento dei quattordici anni ma quando militava negli Allievi Nazionali. Tante annate hanno presentato storie di questo tipo: il ’94 Izzo che andò alla Juventus e poi tornò al Napoli qualche anno dopo, i ’95 Talpa, Giordano e Marciano, quest’ultimo andò alla Fiorentina e oggi gioca nel campionato dei college degli Stati Uniti, negli Adelphi Partners, il ’99 Curto che si trasferì al Milan e oggi è in C alla Virtus Verona, il ‘2002 Spina finito alla Juventus, il ‘2003 Fontanarosa che andò alla Sampdoria e oggi è all’Inter, il ‘2004 Stabile passato all’Atalanta, i ‘2005 Valisena alla Sampdoria e Domanico che, dopo un periodo di passaggio alla Paganese, è andato alla Juventus. La Campania è il Sudamerica d’Italia, il Napoli con il suo lavoro riesce a pescare ragazzini di talento ma poi ogni anno deve fronteggiare gli attacchi degli altri club. Una prassi, un’emorragia da frenare ma bisogna innanzitutto capire le cause. Il Napoli nel settore giovanile non investe abbastanza, complessivamente circa due milioni di euro all’anno (Inter, Juventus e Roma viaggiano sui 10) e ciò incide sulla qualità del lavoro svolto: manca un centro sportivo di proprietà, il trasferimento dei ragazzi che s’allenano al Kennedy avviene con mezzi propri, non c’è neanche un servizio navetta del club. La punta dell’iceberg è la Primavera penultima in classifica, una posizione che non deve sorprendere visto che per valore della rosa è terzultima per valore (dati Transfermarkt). La percezione diffusa è che al Napoli non si cresca nel modo giusto, c’è il
L’art. 96 è un assist al saccheggio, bisogna alzare i parametri per le società di serie A mito per cui l’erba del vicino più verde sia garanzia di successo. Non è così, lo dimostrano anche i buoni risultati nelle categorie Under 15, 16 e 17, poi nel salto verso la Primavera emerge la differenza negli investimenti. Riguardo alla crescita di un ragazzo sul lungo periodo fanno la differenza il talento, il senso del sacrificio e tante variabili e, infatti, sono tanti i “fuggitivi” che non riescono ad emergere. Per Cosimo La Ferrara si è mosso anche Galliani, il Milan acquistò il talento classe ’98 dalla Mariano Keller con un investimento importante, oggi gioca in serie D al Giugliano. La pandemia ha messo in mostra lo stato del calcio italiano, travolto dalla liquidità di debiti e plusvalenze e incapace di avere una programmazione ad ampio raggio puntando sulla formazione dei ragazzi nei vivai. Una metastasi arriva dall’art.96 delle Noif che va assolutamente cambiato. Esso disciplina i premi di preparazione, la visione solidaristica regola i compensi alle scuole calcio e alle società dilettantistiche ma apre un varco per il meccanismo dello “scippo” dei talenti prima del compimento dei quattordici anni. Nei club italiani esiste uno scouting mirato, volto a scoprire i ragazzi più interessanti, muoversi sulle famiglie e su sedicenti procuratori per convincerli al trasferimento. Sotto i 16 anni, il procuratore non potrebbe agire per conto di ragazzini e famiglie ma si tratta di una delle tante regole non rispettate nel mondo del pallone. I parametri previsti per i premi di preparazione per un trasferimento da una società all’altra di serie A
sono molto bassi, circa 2000 euro per ogni anno di formazione nelle cinque stagioni che precedono il compimento dei quattordici anni. Per esempio Musella alla Roma, visti i parametri dell’art.96 che cambiano in base agli indici Istat per il costo della vita, costerà circa 4000 euro per portare a casa un ragazzo già pronto e formato mentre sarebbe necessario un investimento decisamente superiore pescare per la propria Under 15 un attaccante classe ‘2006 da una scuola calcio. Queste regole vanno assolutamente cambiate, bisogna alzare i parametri, prendere spunto dalla “training compensation” della Fifa che disciplina i trasferimenti internazionali dei giovani calciatori che non hanno ancora sottoscritto il contratto da professionista. Servirebbe poi anche una generale iniezione etica, morale in questo mondo in cui si va alla ricerca della competizione al ribasso tra i club, facendo prevalere la spietata legge del più furbo, piuttosto che sulla capacità di formare i ragazzi in casa. Il calciomercato quando si tratta di settori giovanili rischia di diventare un boomerang, il Sudamerica d’Italia ne sa qualcosa. L’ultima frontiera riguarda le scuole calcio, alcuni club di serie A stanno alimentando una prassi che finora era poco considerata: prendere ragazzini promettenti d’età tra gli 11 e 14 anni trasferendo anche la famiglia. Bambini estirpati dalle amicizie, dal contesto scolastico per inseguire un sogno ai tempi della crisi: immaginare di cambiare la vita con il calcio. Altro che figlio dottore, anche l’operaio vuole il figlio calciatore.
DOMENICA 31 MAGGIO 2020
12 ESPEDITO D’ANTO’
INTERVISTA ALLA DOTT.SSA ANNA STARACE, ESPERTA DI COMUNICAZIONE
Intervistiamo la dott.ssa Anna Starace, che ci racconta le strategie delle FLAMACOM in questo periodo di emergenza. Anna Starace, 31 anni, una Laurea in Comunicazione Istituzionale e d’Impresa, dopo anni di esperienza, ha deciso di seguire la FlamaCom, una realtà pubblicitaria sul Territorio Campano che si esprime e si caratterizza per la sua innovazione e per le sue idee imprenditoriali. Tra le sue passioni annovera, lo studio delle dinamiche sociali e psicologiche, la musica, l’arte e ogni forma di linguaggio del corpo e si reputa una “studiosa dell’ANTI-COMUNICAZIONE”, scienza da diffondere e analizzare nel dettaglio, per riuscire a concepire le “giuste” idee di cui oggi si necessità “davvero”. Di cosa si occupa la FlamaCom? Prima di presentarci, vogliamo ringraziare il Direttore Nando Troise, nostro instancabile sostenitore, per la stima e la considerazione che ci lega da sempre, sin dal momento in cui abbiamo posto alla sua attenzione la possibilità di usare, per la sua creatura “CasoriaDue”, oltre alla penna, la tastiera. Ora possiamo dire che dall’ardire della Comunicazione nasce la nostra Agenzia, creativa e innovativa che mira, grazie ad un Team qualificato e strutturato, ad offrire al cliente il meglio delle nostre competenze. Con la sempre più dedita attenzione al cliente e alle diverse esigenze, vantiamo notevoli collaborazioni con partners campani e non, per i quali creiamo progetti di comunicazione ottimali ed efficaci, che spaziano dai media tradizionali fino ad arrivare ai new media.
Come vi siete organizzati per garantire i vostri servizi durante il lookdown? Quello che purtroppo siamo stati costretti a vivere nell’ultimo periodo ci ha toccati moralmente e psicologicamente, mettendo a dura prova le nostre vite da tutti i punti di vista. Le misure di emergenza imposte hanno dato vita a delle restrizioni relative alla libera circolazione delle persone arrivando ad un repentino cambiamento dal punto di vista lavorativo. Tante sono state le realtà che, a seconda dei diversi settori, hanno visto arrestarsi o rallentare notevolmente la propria operatività, in principal modo le attività non organizzate o non supportate dal concetto di smart working. La nostra Agenzia fonda le basi su tutti i supporti innovativi che consentono un’organizzazione del lavoro su scala on line e, quindi, a distanza. L’utilizzo di spazi cloud e di piattaforme on line fanno parte da sempre della nostra forma mentis lavorativa, per cui non abbiamo subito alcuna limitazione dal punto di vista organizzativo.
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A mancare è stato, sicuramente, il contatto visivo e fisico con tutti i nostri clienti/imprenditori, ai quali non abbiamo mai fatto mancare un contatto telefonico costante. Come è cambiata la comunicazione per i vostri clienti? La nostra realtà ha sin da sempre mirato all’utilizzo delle piattaforme on line anche per il controllo delle lavorazioni per i nostri clienti.Per questo motivo i nostri imprenditori seguono le loro lavorazioni, anche in situazioni di normalità, attraverso tutti i supporti messi in piedi per snellire i processi e abbattere le distanze territoriali. Da questo punto di vista, i nostri clienti non hanno subito né avvertito differenze rispetto a prima. Sicuramente, a seconda del settore, stiamo profilando delle integrazioni che possano aiutarli anche in questa seconda fase della loro attività imprenditoriale. Quali settori ne hanno tratto un vantaggio dall’aumento dell’uso dei canali digitali? Gli operatori della filiera del commer-
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DOMENICA 31 MAGGIO 2020 cio elettronico stanno registrando una crescita spropositata della domanda, anche da parte di consumatori meno abituali, solitamente restii all’acquisto e ai pagamenti online. Partendo da questo punto di vista è inutile dire che i canali digitali rappresentano il presente e il futuro per tutte le attività commerciali. Chi ne ha beneficiato è, sicuramente, l’imprenditore che ha investito sin da prima in tali canali, così da non vedere mai ferma, veramente, la propria attività. Ne ha beneficiato meno, l’imprenditore che non ha ancora focalizzato quanto sia essenziale l’integrazione dei canali digitali nella propria attività commerciale, in quanto questi ultimi, se strutturati nella giusta maniera rappresentano la vera soluzione a crisi come questa, grazie all’abbattimento dei costi e il decentramento organizzativo. Quali attività ne hanno risentito più di tutti? Esistono settori che in questa fase stanno soffrendo più di altri anche nell’e-
13 commerce, di sicuro si tratta del turismo e dell’abbigliamento: due comparti che da sempre trainano il settore del commercio digitale in Italia e guidano l’export. Cosa pensa dell’app Immuni? Sinceramente se ne parla tanto anche se non si dice nulla di realmente interessante. Dal progetto al rilascio dei codici sorgenti, avvenuto in questi giorni, svariati sono stati i progetti divulgati e le interpretazioni scaturite su di essi. Nessuna particolarmente vicina alla versione definitiva che è stata rilasciata da Blending Spoons. C’è un tema legato alla privacy che vede l’Italia essere una nazione nella quale ci si preoccupa maggiormente di rilasciare informazioni di tracciamento tra smart phone in maniera anonima piuttosto che monitorare quantità industriali di dati sensibili affidati in ogni minuto, e non ogni giorno, alle piattaforme social, siano essi destinati a scoprire il tuo volto in età avanzata o a dirti quale animale eri in una vita precedente. Su questo, ovvia-
mente, credo ci sia poco da scegliere, soprattutto se l’adozione di una APP dal codice open, può salvare la vita a diverse persone. Se la installerò? Certo! Come crede che si evolverà il mondo della comunicazione dopo l’emergenza covid? Molti professionisti del marketing e del mondo editoriale stanno cercando una guida su come affrontare in modo appropriato una situazione senza precedenti come quella del COVID-19. Per coloro che si chiedono “cosa devo fare?”, la risposta è che non esiste una soluzione “giusta”, ogni azienda avrà una propria prospettiva e dei parametri unici. Tuttavia ci siamo noi e tanti altri professionisti del settore , che potranno indicare quali possano essere i passi necessari da compiere per veder sbocciare, anche sotto un altro profilo, la propria attività commerciale, senza mai dimenticare che costi bassi e organizzazione decentrata dovranno essere le vere linee guida da seguire per portare le proprie aziende oltre il COVID-19.
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ALLENAMENTI GRATUITI ALL’APERTO NEL PARCO MICHELANGELO Aiutare le persone a mettersi e mantenersi in forma è sempre stata la mia missione. Negli ultimi 3 mesi, con il lockdown imposto dai decreti ministeriali, sono riuscito ad allenare migliaia di persone con un appuntamento fisso pomeridiano in diretta Facebook. Ora la missione continua e lo farò all’aria aperta in un parco di Casoria. L’idea è quella di creare un format gratuito che permetta alla comunità di Casoria di potersi allenare a corpo libero, con esercizi semplici da svolgere, in un’area verde della città. In vista della ripresa delle attività sportive, quindi mantenendo le dovute distanze di sicurezza e seguendo i regolamenti imposti, ho voluto incontrare il Sindaco Bene per presentare il mio progetto. Il nostro primo cittadino, entusiasta e contento del progetto, ha proposto di realizzarlo con appuntamenti settimanali all’interno del nuovo Parco Michelangelo situato nell’omonima via adiacente alla circumvallazione esterna. Trentamila metri quadri immersi nel verde inaugurati ad ottobre 2019. Con l’arrivo della bella stagione tutti noi sentiamo l’esigenza di stare all’aria aperta, aumenta la voglia di fare delle belle passeggiate per rigenerarsi e godersi la natura. Allenarsi in mezzo alla natura è sempre un’ottima idea, a trarne beneficio è sia il fisico che la mente. Dal punto di vista psicologico si ha un miglioramento dell’umore e della motivazione, è indubbio che allenarsi respirando aria pulita e osservando un bel paesaggio naturale come un bosco o una spiaggia incontaminata, ci consente di ricevere una serie di stimoli positivi che aumentano il nostro livello di benessere, ma anche la nostra grinta e creatività. Il contatto con la natura ha un effetto calmante e riduce lo
stress, inoltre gli spazi ricchi di alberi e fiori migliorano il nostro rendimento cerebrale. Allenandoci all’aria aperta facciamo anche il pieno di vitamina D. Il nostro corpo infatti è in grado di sintetizzare questo micronutriente grazie all’aiuto dei raggi solari. Questa vitamina favorisce l’assorbimento, a livello intestinale e renale, del calcio, essenziale per il mantenimento della compattezza e della salute delle ossa e dei denti, inoltre aiuta a mantenere la normale funzione dei muscoli, consente il buon funzionamento del sistema nervoso e il mantenimento delle funzioni cerebrali e del buon umore. Quindi, non c’è attività migliore di quella fatta nella natura, in orari adatti e con le giuste precauzioni. Partirà a breve il mio progetto approvato dal sindaco per rende attivo il parco ed effettuare allenamenti gratuiti insieme. Segui le altre notizie su www.ilmetodo5.it *Personal Trainer e consulente della nutrizione sportiva, da oltre 15 anni nel settore, è autore del libro il Metodo 5, premio eccellenza italiana a Washington D.C.
DOMENICA 31 MAGGIO 2020
14 MASSIMO IODICE
Amedeo Manzo, il banchiere umanista La parola di questa domenica è “LIQUIDITA’” parola ricorrente in questi mesi per affrontare l’emergenza economica delle imprese e delle famiglie. Sotto accusa il Governo e le Banche per i ritardi con cui vengono erogati i finanziamenti necessari alle imprese per fronteggiare la crisi. Il problema esiste, è inutile negarlo le norme potevano essere migliorate. Anche se, alcune banche, si stanno responsabilmente adoperando per assecondare l’esigenze delle imprese. A tal proposito, ho deciso di intervistare una persona che mi onora della sua cara amicizia, il Presidente della BCC di Napoli dott. Amedeo Manzo. Presidente ultimamente è stato premiato a Washington come Manager dell’anno, dal suo punto di vista come andrebbe affrontata la fase 2 in termini economici e sociali? Siamo in una situazione complicata. Il confronto con il virus é in una fase decisiva sotto il profilo scientifico. Mentre, invece, ancora molto c’è da fare per creare quella ripresa economica a cui tutti aspiriamo. L’Italia è un paese in grande
difficoltà, sia politica che economica. Bisogna assolutamente trovare le energie e la coesione necessaria alla ripresa economica. Questa passa per il sostegno alle piccolissime, piccole e medie imprese, che sono il 98% della spina dorsale del Paese. Saranno i piccoli a risvegliare i consumi salvando i grandi. Lei viene definito il banchiere umanista, la BCC come si sta muovendo
nel sociale in questo periodo di pandemia? La Bcc di Napoli appartiene ad un mondo, quello del Credito Cooperativo italiano, che pur rappresentando il 3° gruppo bancario italiano, è dove si porta avanti l’idea della “centralità della persona”, del sostegno al territorio, al credito a chi merita e non solo a chi può. In quest’ambito pensiamo che la “massimizzazione del profitto” debba essere sostituita dal “profitto misurato”. Ciò significa che non crediamo che la nostra missione sia solo tesa alla redditività bensì all’aiuto ed il sostegno a chi ne ha bisogno. Senza schemi e senza fini commerciali. In quest’ottica in questi mesi abbiamo moltiplicato le già tantissime opere di solidarietà raccogliendo fondi per il Covid Hospital, per il Cotugno, per il Pascale. Distribuendo centinaia di pacchi contenenti beni di prima necessità alle parrocchie, alle associazioni di solidarietà, ai centri come la Palestra Maddaloni a Scampia. Stare vicino alla nostra gente è un esempio di “efficienza inclusiva” che spesso i bilanci non riportano. Efficienza e umanità possono
DOMENICA 31 MAGGIO 2020 essere frutti dello stesso albero. A Napoli fioriscono e nascono assieme. Molte Banche hanno creato non poche difficoltà ai risparmiatori per l’accesso ai finanziamenti previsti dal Decreto “Liquidità”, come ha reagito in questa situazione di emergenza la Banca da Lei rappresentata ? Siamo stati tra i primi a partire già nel mese di febbraio con un prodotto denominato “Pronto soccorso finanziario “un mutuo chirografario di 25mila euro con una durata fino a 72 mesi ad un tasso agevolato. Anticipando di un paio di settimane la previsione che poi il governo ha previsto nel D.lgs. Cura Italia. Intuendo la gravità del fenomeno ed immaginando la difficoltà a recarsi in banca per il divieto previsto da Stato e Regione Campania, abbiamo creato un sistema digitale che consente ai nostri clienti di scaricare la modulistica, firmarla e reinviarla in pochissimo tempo assieme ai pochi documenti richiesti.In pochi giorni arriviamo all’erogazione di centinaia di prestiti che sono serviti alle piccole imprese di poter andare avanti. Un ulteriore atto d’amore verso l’area metropolitana di Napoli è stata la decisione, una delle poche banche italiane, ad aprirsi anche ai non clienti. Divenendo velocemente un riferimento in città. Napoli lo meritava. Alla luce delle problematiche riscontrate, mi riferisco alle imprese iscritte “a sofferenza” e alla classificazione dei crediti che formano la “reputazione creditizia”, non crede che sia arrivato il momento di rivedere il sistema per l’accesso al credito da parte dei
15 piccoli imprenditori? Sono anni che sosteniamo che gli attuali metodi di “selezione creditizia” sono da rivedere. L’applicazione di norme sempre più asfissianti non consente il reale sostegno all’economia reale che spesso risponde ad esigenze di immediatezza e semplicità che il regolatore ha trascurato applicando il modello della taglia unica e non considerando che le norme bancarie debbono avere biodiversità creditizia. La BCC di Napoli ha costruito e sviluppato da decenni il “rating umano”, Che cosa è? Quali sono i vantaggi? Il modello del “rating umano” è uno strumento che consente di affrontare l’esigenza creditizia delle piccolissime, piccole e medie imprese con un approccio qualitativo e non solo quantitativo. Le informazioni,l’ascolto, la storia, i progetti, l’attitudine al rispetto degli impegni fiscali e contributivi, il ricambio generazionale e tantissimi altri fattori come il “rating ambientale” compongono l’algoritmo del “rating umano” che resta uno strumento vincente, non per dare credito a tutti bensì a chi merita. Con questa bussola dopo 11 anni il nostro livello di “sofferenze nette” è allo 0.88% tra i più bassi d’Italia. Quando dicevo che efficienza e centralità dell’uomo possono coesistere pensavo anche a questo. Lei crede che questa crisi economica che ci aspetta, in merito alla mancanza di liquidità delle imprese, possa portare il rischio della tutela della legalità e dell’economia sana del territorio?
Penso che bisogna tenere alta la guardia e che lo Stato deve svolgere il suo ruolo di tutela e presidio del territorio soprattutto in aree del paese dove maggiore è il disagio sociale e dove la crisi economica è più acuta. Ma in ogno caso penso che Napoli ce la farà poiché più allenata a superare le difficoltà e soprattutto da sempre sottoposta a cio che in Germania chiamerebbero “stress test”. Napoli è un grande modello di “resilienza sociale ed economica “, il Covid-19 se ne accorgerà. Presidente, prima dell’emergenza so’ che era in programma l’apertura di una nuova sede a Napoli, a quanto l’apertura in provincia, magari sul nostro territorio? Apriremo a breve nel centro del quartiere Chiaia per dare un sostegno ad una area dove ci sono la maggior parte dei nostri soci e clienti, con uno sguardo verso l’area Flegrea e di Pozzuoli. Ma già ci stiamo muovendo per essere presenti nell’area a nord di Napoli dove Casoria rappresenta sicuramente uno dei comuni più interessanti sotto il profilo industriale ed imprenditoriale. Ma non sarà l’unica sorpresa. Napoli e l’area metropolitana hanno, dopo la sparizione del Banco di Napoli, finalmente una banca che pensa che raccogliere ed investire nello stesso posto sia importante. Amare il territorio significa fare e non solo dire. Noi fabbrichiamo ogni giorno “fiducia e speranza” ricevendo sostegno ed energia dalla nostra gente. Sapremo restituire tutto ciò che abbiamo avuto. Assieme ce la faremo. Sempre.
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TERESA D’ANGELO
Con grande ….Piacere…Marco Zappulla La grande storia di Marco Zappulla, fino ai giorni d’oggi, dove ad un anno dall’uscita del suo primo lavoro discografico intitolato “Piacere”, sta diventando un vero fenomeno in Campania, Italia, Germania, Belgio, ed in tante altre Nazioni. Marco, figlio del grande cantautore, attore e cantante, il maestro Carmelo Zappulla, fin da piccolo ha coltivato la sua passione per il mondo dello spettacolo. Lui insieme a suo fratello Luca Zappulla, dall’età di 13 anni, si iscrissero all’Accademia teatrale Domenico Cimarosa. Percorso lunghissimo che ha portato Marco a fare tantissime esperienze teatrali, come musical, spettacoli, tante cose che hanno formato solo il suo lungo e pieno bagaglio culturale. La vita di Marco è stata molto poliedrica, fatta di tantissime cose, spaziando in varie cose, ma non lasciando mai la passione per la musica, anche perché insieme alla sua famiglia, specialmente col fratello Luca e lo zio Jano Zappulla, è stato sempre in continua progettazione di sogni e creazioni per alimentare ciò che amava di più. Cosi un giorno decise poi di fare una scelta, di prendere la sua passione per mano, dove lui stesso pensó “Non c’è cosa più bella che far emozionare le persone con la mia voce”, credo un pensiero ed una decisione che poi ha cambiato letteral-
mente la sua vita, perché era ciò che voleva. Una grande frase, gli fu detta dal padre Carmelo “Figlio mio, sarà il pubblico a giudicare.., in ogni caso piedi a terra”, una frase detta all’inizio del percorso nel mondo musicale, che non si dimentica, un vero insegnamento di vita, che ha dato ancor più forza a Marco di cominciare questa avventura, con più consapevolezza e più sicurezze. Da lì poi la nascita del singolo in duetto col padre”Pane e musica”, che spiega proprio questo grande rapporto. Tanti incontri importanti nella sua vita, oltre i pilastri fondamentali che hanno lavorato giorno e notte alla realizzazione del suo album, Luca e Jano Zappulla, ma tanti autori che hanno fatto parte del suo progetto come, l’amico fraterno, il maestro Raffaele Cantone, ed altri autori come Sergio Viola, Rolando Reira, e Raffaele Topo ( Lello D’Onofrio). Canzoni molto bel-
le, alcune diventate vere e propri tormentoni, con tantissime visualizzazioni ed assolutamente amatissime dalle persone, come “Tanto Tanto “ scritta da Lello Cantone e Carmelo Zappulla, “Almeno Amami “scritta da Luca Zappulla e Lello Cantone. Un vero successo, questo disco, che si sta facendo scoprire man mano, grazie anche alla splendida voce di Marco ragazzo ricco di umiltà. Grande incontro per Marco è stato anche l’organizzatore Joe Stassi, siciliano doc che vive in Germania da anni . Sin da piccolo Joe è stato amante della musica, avvicinandosi a tanti generi musicali, scrivendo anche tantissimi brani musicali. Dopo tanti anni, un giorno si trova a Modena per ferie, dove incontra un zio Giuseppe Milioto, che scherzando incoraggiò di nuovo Joe a fare musica, dicendogli anche che parlava spesso di lui al grande artista Carmelo Zappulla, il tutto partì con una tele-
fonata con Carmelo, che dopo aver parlato della sua passione musicale gli disse “Basta che il mio numero non lo dai a nessuno”. Da quel giorno nacque una bellissima amicizia, vera e sincera, col tempo iniziò a riprendere alcuni brani vecchi per riarrangiarli nello studio di Roma di proprietà della famiglia Zappulla. Così nacque l’agenzia Italianmusic Mannheim, dove nacquero i primi concerti, da Cermelo Zappulla, Tony Colombo, Gianni Celeste e tanti altri. Dopo alcuni anni di pausa, nel 2019 riaprì l’agenzia col nome Joe Stassi Events, dove attualmente si occupa di musica neomelodica in Germania. Iniziò così a seguire Marco ed altri artisti. Con Marco c’è un grande rapporto di stima, sostegno e bene, anche perché molto amico della famiglia Zappulla. Questo periodo di lock down ha bloccato alcune cose, anche il concerto organizzato per Marco in Germania, però Joe non demorde aspetta con tenacia che tutto ciò finisca per ripartire, anzi in questo periodo ha realizzato in diretta Facebook un format, dal nome “ Il Salotto di Napoli”, con la regia di Massimo Donken, dove da spazio a tanti artisti, cantanti, presentatori, giornalisti, speaker radiofonici. Un vero competitor del settore con grandi progetti musicali per il futuro.
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La rettitudine morale, prima del rispetto della Legge.L’Inquisizione e il libro Cuore ai nostri tempi
Il Procuratore di Taranto è indagato per “tentata induzione”, “truffa” e “falso”. Il Professore di Giurisprudenza della Federico II lo è ugualmente per “tentata induzione”, ed altro. Non entro nella rispettiva vicenda giudiziale – di cui il buon Lettore troverà ampia informazione su stampa e web – perché per questo c’è la magistratura. E poi, fino a prova contraria, l’indagato/ imputato è innocente. Ma quella ipotesi di reato, la “tentata induzione”, giacché comune ad entrambi, mi porta a due domande: tale comunanza è solo un caso? C’è un disvalore morale nel comportamento connesso a questo reato, anche quando colui che “induce” si muova al di sotto del limite della liceità penale? Il Codice, riguardo l’“induzione indebita a dare o a promettere utilità”, stabilisce: “…il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio che, abusando della sua qualità e poteri, induce taluno a dare o a promettere indebitamente...è punito...” Il comportamento contemplato in questo reato si pone prima della corruzione, nell’ambito di un atteggiamento vago e sfumato, fatto di allusioni, silenzi, ammiccamenti, al confine tra la richiesta e l’imposizione, supportato da una condizione oggettiva di potere da usare pro o contro la vittima, “Perché sta mano po’ esse fero, o po’ esse piuma…” (Bianco, rosso e Verdone), al fine di indurla a dare o promettere quella utilità. Ci sono reati particolarmente odiosi. Come questo, dove c’è una sopraffazione psicologica e sociale, che si realizza in un sopruso, grazie a quella particolare condizione di superiorità, sfruttando la posizione di dominio. Un giudice ha un grande potere, ed a questo dovrebbe corrispondere la massima rettitudine e responsabilità. Qualcuno disse: “nella posizione del giudice non si trova nessuno nello Stato, neanche il Re, se non è anche giudice.” Se la Legge è tradita da un comune cittadino, sarà considerato un ribelle; se invece la elude il giudice, che – abusando del suo potere – la manipola e distorce per fini personali, allora sarà ritenuto peggiore del più perfido malfattore. Perché ha
IL GRILLO PARLANTE
tradito la norma che aveva il compito di custodire. Come un comandante che abbandona per primo la nave che affonda, il prete che inganna la Chiesa, la spia che complotta contro la propria Nazione. E così sarebbe per quel Professore, anch’egli giudice il giorno dell’esame, che – per essere indulgente – chiedesse una utilità allo studente. Dunque, non è una coincidenza quella medesima ipotesi di reato per questi due indagati, perché sono accomunati da un potere (di giudicare), e – per questo – dalla eventuale pari tentazione di indurre a ricevere qualche utilità, per usare quel potere come piuma, o ancor peggio. Veniamo alla questione del disvalore, indipendente dalla rilevanza penale di quel comportamento. Per capire quale dovrebbe essere la rettitudine di chi può giudicare la vita degli altri, sia in un tribunale che in un’aula di esami, mi viene in mente il buon Maestro Perboni, di Deamicisiana memoria, che ci mostra quale sarebbe il severo, solenne e distaccato contegno da avere: “…stringeva le mani che gli porgevano; ma non guardava nessuno, ad ogni saluto rimaneva serio, con la sua ruga diritta sulla fronte, voltato verso la finestra, e guardava il tetto della casa di faccia, e invece di rallegrarsi di quei saluti, pa-
reva che ne soffrisse.” (Libro “Cuore”). Un Magistrato, un Professore – ma anche un Medico, un Giornalista o un Politico e, volendo, ne troverei altre cento di categorie professionali sensibili alla necessità di una assoluta integrità etica, ancor prima che al rispetto della Legge – dovrebbero avere come bussola solo una immensa dirittura morale. Perché l’umanità che li circonda, e che si trovano a giudicare, a curare, informare o guidare, non è evidentemente un mezzo per soddisfare – illecitamente – i propri desideri. Essa, invece, è un Fine prezioso ed altissimo. E’ il Fine di servire quella medesima umanità, di volta in volta, facendo Giustizia, istruendo con lealtà le donne e gli uomini di domani, curando, informando o dirigendo onestamente. Invece, laddove serpeggia un lubrico comportamento che mira a quello scambio, ogni pur minimo ammiccamento appare indecente alla coscienza, anche se poi non è consumato nella corruzione vera e propria, o in quel reato di induzione. Perché è esso stesso già testimone della possibilità di trovare una scorciatoia degenere, ed anche la sola possibilità di poterlo fare è sintomo di una furbizia malata. E’ la prova che si può ammettere un patto scellerato e sleale, deplorevole anche qualora resti solo una mera ipotesi perseguibile in astratto. E’ una ferita ai principi di lealtà, correttezza, fiducia e soprattutto onestà che reggono quei rapporti, così fondanti della nostra società, che va nella direzione affatto opposta a quel Fine, e che risulta riprovevole indipendentemente dal risvolto penale. Ma se, alla fine, quel Magistrato e quel Professore avranno “peccato” solo di un linguaggio “scanzonato”, ossia di ammiccare ed aver concesso troppa confidenza all’indagato e alla Collega, o allo studente, ma non ponendo in essere alcun fatto penalmente rilevante, dovranno fare i conti esclusivamente con il proprio “Foro interno”, e con il giudizio intimo di ognuno di noi. E, per loro fortuna, l’“Inquisizione” è stata abolita da un pezzo. Ed il libro “Cuore” nessuno lo legge più. Segno dei tempi. Gennaro Mosca
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Salvatore Iavarone*
Lo Sport e l’ambiente diventino priorità Ci sono opportunità che non devono essere sprecate, tra queste il nuovo bando del Credito Sportivo per le piste ciclabili. Casoria avrà la possibilità di stipulare un mutuo a tasso zero per 20 anni per la costruzione di una pista ciclabile. Come III commissione consiliare, sicuramente affronteremo questa questione. L’ambiente e lo sport, devono diventare una priorità di questa amministrazione. In questo fazzoletto di terra, che è Casoria, un’area schiacciata tra Napoli ed il resto della provincia a Nord di Napoli, vi è la necessità di ridisegnare spazi per la socialità e lo sport, spazi verdi che diano una nuova dimensione alla nostra città. Una mia vecchia proposta è quella di chiudere un accordo con la partecipata del Comune di Napoli per la gestione dell’acqua pubblica, ABC spa. La ABC spa è proprietaria di due “corridoi” che attraversano Casoria, due lunghe linee, larghe 6 ed 8 metri, che attraversano tutta la città, partendo da Cancello (CE), attraversando Acerra ed Afragola, fino a giungere a Napoli. Si tratta di 17 km che potrebbero essere trasformati in una lunga pista ciclabile ed una podistica, entrambe in terra battuta (per consentire eventuali lavori di ABC sulla rete idrica). Potrebbe essere una grande opportunità per la nostra città. Saremo in grado di coglierla? L’Istituto Sportivo, per favorire la diffusione di stili di vita sana, incrementare la pratica sportiva amatoriale a basso costo ed in sicurezza, decongestionare il traffico dei centri urbani favorendo l’utilizzo di mezzi di locomozione non inquinanti con positivi effetti sull’ambiente, stimolare la diffusione di una mobilità lenta in grado di favorire la fruizione del patrimonio culturale ed ambientale del nostro Paese con benefici effetti sul turismo e l’occupazione, il tutto in un quadro di intermodalità e di connessione dei vari sistemi di ciclovie di livello europeo, nazionale, regionale e locale nel rispetto delle norme di riferimento, ha stanziato € 4.053.553,25 per la concessione di un contributo in conto interessi
Un progetto per le piste ciclabili a Casoria Istituto per il credito sportivo propone il Bando “Comuni in Pista”. Un Contributo a fondo perduto per l’abbattimento della quota interessi sui mutui per il finanziamento di progetti relativi a piste ciclabili. sui mutui relativi alla realizzazione di piste ciclabili, piste ciclopedonali, sentieri ciclabili e ciclodromi (di seguito anche solo “piste ciclabili”), destinato al totale abbattimento degli interessi dei predetti mutui, a valere sul Fondo speciale per la concessione di contributi in conto interessi sui finanziamenti all’impiantistica sportiva di cui all’art. 8, 1° comma dello Statuto dell’Istituto. Il Contributo sarà assegnato su mutui da stipulare entro il 31/12/2020. Possono richiedere la concessione dei
contributi i Comuni, le Unioni dei Comuni ed i Comuni in forma associata, le Città Metropolitane, le Province e le Regioni. Le spese ammesse a contributo sono le seguenti: Lavori, opere civili ed impiantistiche; Spese tecniche per la realizzazione dell’intervento (spese di progettazione, direzione lavori, collaudi, diagnosi e certificazione energetica, ecc.); Spese strettamente correlate alla realizzazione del progetto (materiali e relativa mano d’opera, ivi compresi i componenti e le strutture già realizzate in fabbrica); Spese per l’acquisto di attrezzature sportive, anche riferite ad altri sport, purché connesse alla “pista ciclabile” es. area sportiva attrezzata per sport all’aria aperta limitrofa alla “pista ciclabile”; Spese per l’acquisto delle aree, compresi eventuali oneri per l’esproprio, sulle quali dovranno essere realizzate le “piste ciclabili”, a condizione che la realizzazione della “pista ciclabile” faccia parte del progetto o del lotto funzionale ammesso a contributo; • Spese per l’acquisto di immobili da destinare a servizio della “pista ciclabile”; Spese per il rilascio dei pareri del CONI relativi al progetto o al lotto funzionale presentato; L’ammontare complessivo disponibile delle risorse da impiegare ammonta a € € 4.053.553,25. I contributi concessi saranno calcolati in misura pari alla quota interessi del mutuo avente la durata richiesta - anni 15 (quindici) o 20 (venti). Una grande opportunità per il territorio, visto che il comune ha la possibilità di contrarre mutui ventennali. Sport ed Ambiente devono essere una priorità nell’agenda politica della città, trasformando aree abbandonate in nuove opportunità di crescita anche sociale. Presidente delle III commissione consiliare “Territorio, urbanistica, infrastrutture, ambiente, vivibilità e viabilità”
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provata dalla vita Era chiuso, insieme ad altre persone, in una stanza isolata per la radioattività alla quale era stato sottoposto, come del resto tutte le altre, con una iniezione di materiale radioattivo, (un radiocomposto del tecnezio) per effettuare l’esame diagnostico di scintigrafia miocardica. L’esame consiste dapprima in un elettrocardiogramma sotto sforzo e poi due serie di immagini radiografiche a colori; le prime in condizioni di riposo e le seconde in condizioni di stress provocato da altro medicinale; tra la prima e la seconda serie si richiede l’assunzione di una colazione molto dolce o di 1/2 litro di latte per la fissazione del radiocomposto. In effetti l’intero l’esame dura dalle tre alle quattro ore. Tra i presenti c’era una signora molto anziana e molto grassa con evidente difficoltà respiratoria. Pensò “povera donna, come farà a sostenere la prova sotto sforzo se non riesce a respirare neanche in condizioni di riposo?”. La donna fu invitata per la prima prova e quando tornò altre persone le chiesero come aveva fatto a correre sul tappeto. Disse che, date le sue condizioni, l’avevano adagiata sul lettino e
le avevano eseguito un telecuore. Siccome poi, era anche diabetica non potendo mangiare dolci, bevve solo qualche sorso di latte. La tragedia si verificò quando seppe che per l’esame completo occorrevano circa 4 ore e quindi prima delle ore 14 non sarebbe uscita. La donna scoppiò a piangere e voleva andarsene senza proseguire l’esame, cosa impossibile a causa della radioattività. Raccontò che per forza doveva correre a casa perché doveva cucinare per i suoi nipotini e poi andarli a prendere a scuola. Le persone in sala le fecero notare che poteva occuparsene la madre. Disse che i bambini erano affetti entrambi da una rara malattia e che dovevano mangiare solo determinate cose e rigidamente dosate e che la madre, anch’essa colpita dalla stessa malattia, non era in grado di occuparsene. Gli astanti sentenziarono subito che avevano ereditato la malattia dalla madre. La donna spiegò che anche il figlio, papà dei bimbi, era affetto dalla nascita dalla stessa malattia e che quando si era fidanzato con l’attuale moglie nessuno dei due era a conoscenza della malattia
dell’altro. Continuò dicendo che se fosse stato malato solo uno dei due, i bambini sarebbero nati sani: al contrario, con entrambi i genitori colpiti della stessa malattia. Telefonò poi alla nuora e piangendo spiegò cosa e come doveva cucinare per i bambini. Aggiunse poi che entrambi i genitori dei bambini (figlio e nuora) avevano perso il lavoro e quindi vivevano in casa con lei che aveva una piccola pensione. Pensò “ma questa donna poteva essere più sfortunata di così? Non lamentiamoci mai delle nostre condizioni, esse sono sempre più rosee rispetto a quelle degli altri.
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IMMA CASTRONUOVO
Omaggio a Eduardo, simbolo dell’Arte della Drammaturgia, Orgoglio Nazionale, Patrimonio dell’Umanità
Eduardo. Un nome per indicare il Teatro. Il grande Teatro del Novecento Italiano. Il Maestro, il Drammaturgo, l’Uomo Eduardo De Filippo, che ha saputo dare vita ad un secolo di Storia, tratteggiando i personaggi delle sue commedie in un modo che tutti possano riconoscersi; perché il teatro di Eduardo è eterno, non ha tempo, lo si può collocare in ogni dimensione spazio -tempo, è universale. Quest’anno ricorrono i 120 anni dalla nascita di Eduardo De Filippo: era il 24 Maggio del 1900, quando nasceva il figlio naturale dell’illustre commediografo Eduardo Scarpetta, “straordinario protagonista della cultura italiana del Novecento, autore prolifico e genio creativo apprezzato in tutto il mondo”, così lo ricorda il Presidente Mattarella; “ha sperimentato percorsi inediti e ha portato in scena la realtà contemporanea”, chiosa il Presidente della Repubblica. Le sue commedie sono spaccati di vita, sempre attuali, collocabili in ogni epoca; perché l’animo umano non ha tempo, e le commedie di Eduardo sono senza tempo; da “Filumena Marturano” (la più autobiografica ) a “Natale in casa Cupiello”, da “ Napoli milionaria” a “Gli esami non finiscono mai”, da “De Pretore Vincenzo “ a “Il Sindaco del Rione Sanità”, giusto per citarne alcune delle più celebri, Eduardo mette in scena la miseria, la povertà, l’arguzia, lo stratagemma del vivere quotidiano. Ogni aspetto dell’animo umano è stato magistralmente rappresentato in ogni commedia portata in scena da Eduardo, scritta da lui o dal padre, il grande Eduardo Scarpetta, che ci ha regalato perle come “ Lo Scarfalietto”, “ Miseria e Nobiltà”, “ ‘Nu turco napulitano”, “Tre pecore viziose”, “ ‘Na santarella”, per citarne giusto qualcuna delle più famose della sua prolifica arte drammaturgica.
Il pregio che hanno avuto Eduardo Scarpetta prima, ed Eduardo De Filippo poi, è stato l’aver dato dignità di lingua al dialetto napoletano. Grazie a loro, il dialetto napoletano è stato recepito come “lingua”, ha valicato i confini campani, ed è stato apprezzato oltrechè al Nord, in tutto il mondo. Il dialetto napoletano, ma ancor più, la mimica facciale dei grandi Maestri, il linguaggio del corpo che è stato sapientemente adoperato per tradurre il linguaggio fonetico, hanno fatto balzare il teatro dialettale di Eduardo Scarpetta in Teatro d’Autore, fino a diventare, con Eduardo De Filippo, Teatro . Non c’è persona che non comprenda un testo di Eduardo. Eduardo va oltre i confini geografici, temporali, spaziali, perché ha avuto il pregio di immortalare l’animo umano nelle sue commedie, in ogni sua singola sfaccettatura. Filumena Marturano, per esempio, fra tutte, forse, la più conosciuta ed apprezzata commedia dal pubblico e dalla critica internazionale, che ha avuto anche trasposizioni cinematografiche, è stata scritta nel 1946, è recitata per lo più in napoletano, ed è la summa di alcuni caratteri propri dell’Uomo: dalla miseria alla prostituzione, dal concubinato alla falsa moralità, dalla disperazione al rag-
giro. Eduardo De Filippo, dovrebbe essere inserito, di diritto, nel Patrimonio Unesco, quale Patrimonio Culturale dell’Umanità. Le sue opere, famose in tutto il Mondo, hanno un quid universale, che merita di essere preservato a tutela del nostro glorioso passato, della nostra Nazione che ha generato un sì grande genio creativo, e a tutela delle generazioni future, cui deve essere trasmesso, come fonte insostituibile di vita e di ispirazione. Il Patrimonio rappresenta l’eredità del passato di cui noi oggi beneficiamo e che trasmettiamo alle generazioni future. Ed è per questa ragione che Eduardo De Filippo e le sue opere vanno tutelate come Patrimonio dell’Umanità. Desidero omaggiare la Memoria del Maestro, con le Sue ultime parole, in occasione del Premio Taormina del 1984; sono parole che non sono dettate dal grande Drammaturgo, ma dall’Uomo, da un padre al proprio figlio; sono parole che toccano le corde della nostra anima, facendola vibrare fino a toccare i più alti toni della commozione, perché sono autentiche, vere: “Fare teatro sul serio, significa sacrificare una vita. Sono cresciuti i figli, non me ne sono accorto. Meno male che mio figlio è cresciuto bene. Questo è il dono più grosso, più importante che ho avuto dalla natura; senza mio figlio, forse, io, me ne sarei andato all’altro mondo tanti anni fa. E io debbo a lui, il resto della mia vita. Lui ha contraccambiato in pieno, è venuto dalla gavetta, dal niente, sotto il gelo delle mie abitudini teatrali. E’ stata tutta una vita di sacrifici. E di GELO. Così, si fa il Teatro. Ma il cuore, ha tremato sempre, tutte le sere. Anche stasera mi batte il cuore, e continuerà a battere, anche quando si sarà fermato”.
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Augurissimi
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Tutti i giorni in Piazza Dante, davanti la Stazione ferroviaria di Casoria. BATTESIMO DI GABRIEL IORIO Nella splendida cornice della Basilica Pontificia di San Mauro, riaperta ai fedeli dopo la chiusura per il rischio contagio da coronavirus, Gabriel Iorio, di Diego e Sabrina Chianese, padrino Luigi Chianese, ha ricevuto il primo battesimo della “fase 2” in una Chiesa tra fedeli “mascherati”. In avvio di liturgia e prima di entrare nel clima spirituale del Sacramento del Battesimo, don Raffaele Ferrara, sacerdote officiante, ha dato lettura delle norme per la limitazione del rischio contagio, raccomandandone il massimo rispetto. Mascherine, guanti, disinfettante, distanza regolamentare e controllo discreto, invisibile ma reale ed efficiente degli assistenti parrocchiali, sono stati requisiti igienici aggiunti ad una liturgia che ha visto, poi, la partecipazione dei presenti sempre più avvolta nel clima di spiritualità che emanava dalla sacralità del Battesimo, conferito all’unico battezzando, Gabriel. Nella foto: il piccolo tra i genitori ed i nonni felici, preside Francesco Iorio e la scrittrice, prof.ssa Giulia Campece. Lunga vita a Gabriel, accolto nella Comunità parrocchiale di San Mauro; che il tuo sentiero esistenziale si snodi tra i valori della fede cristiana e l’amore dei tuoi cari.
PER LA TUA PUBBLICITA’ info@CECSTAMPE.it 3384356954 - 3404820171 Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000
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