DOMENICA Settimanale di Informazione 29 NOVEMBRE 2020
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ANNO XIX - N° 35 - DOMENICA 29 NOVEMBRE 2020
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NANDO TROISE
Un altro grande napoletano ci lascia per sempre
E’ MORTO DIEGO ARMANDO MARADONA Resterà il suo straordinario ricordo
“Lei giornalista carta stampata o televisione?” mi chiede uno stranito Josè Mourinho dopo un Inter – Napoli di qualche anno fa – Carta stampata faccio io. Lui aggiunse: “è come quando lei accende computer e non uscire parole”. Così mi sento in questo momento nell’apprendere la morte del più grande calciatore di tutti i tempi, un ragazzo entrato nel cuore di Napoli in maniera assoluta, più di tutti. Non bestemmio se ripeto più di tutti!!!! Dal palco del San Carlo parlando di Pelè disse: “deve arrivare sempre secondo”. Lorenzo Insigne, in sala, in prima fila, rideva ammirandolo. Ci è riuscito, nonostante la giovane età, quasi venti anni di meno, ha bruciato la perla nera sullo scatto ed ha raggiunto le eterne e celesti praterie prima di lui. Ha lasciato tutti a bocca aperta. Inaspettato. Arresto cardiocircolatorio e via. Diego Armando Maradona non c’è più. Adesso è su una nuvoletta, lassù, in cielo e sta palleggiando con Sivori e Crujff, con Best e Valentino Mazzola. Arrivano messaggi a migliaia su ogni telefonino di qualsiasi persona al mondo. Mentre scrivo, squilla il telefono ed è Francesco Emilio Borrelli, consiglie-
re regionale dei verdi: “Con la morte di Diego Armando Maradona termina definitivamente un’epoca di orgoglio e riscatto per la città di Napoli ed il mezzogiorno d’Italia. Maradona è stato non solo il più grande calciatore della storia del calcio ma un simbolo di una stagione straordinaria per la nostra terra. continua a pag. 4
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Siamo certi che Napoli saprà rendergli omaggio intitolandogli anche una piazza o anche lo stesso Stadio San Paolo”. Come ha fatto San Siro con Meazza, aggiungo io. “Se ne è andato il più Grande di Tutti, il più Grande di Sempre, spiazzandoci tutti, col guizzo improvviso cui ci aveva abituati. Questa volta, però, no, fa davvero male” “Non è possibile…. Un vuoto gelido e incolmabile… assurdo… non ci posso credere” Sono migliaia i messaggi in giro per il mondo che esprimono costernazione e rabbia, commozione e dispiacere e, poi, i ricordi di ognuno di noi E’ stato tre volte ospite mio: a Casoria, ad Afragola ed a Mondragone. Nella Città al confine con il basso Lazio quello più intenso. Avevo in squadra con me, ero il direttore sportivo, un suo amico di infanzia, Osvaldo Dalla Bona (oggi in America, sposato con la sua Rita), il mio numero otto. Diverse volte mi sono trovato ad assistere agli allenamenti della mia squadra, allenata da Tonino Marzocca, insieme al suo primo agente ed altro amico di gioventù Jorge Csterpiller (adesso con lui nel cielo dei giusti si sarà già incontrato) e ne approfittai ma non solo per me, per la mia squadra e per la Città di Mondragone a cui ho regalato un ricordo indelebile: avevamo un recupero infrasettimanale, di mercoledì, contro L’Aquila e chiesi ad Osvaldo se Diego potesse venire a dare il calcio d’inizio. Non fu difficile ottenere il suo sì. Immaginate cosa successe: il campo sportivo di Mondragone stracolmo di persone, dentro al terreno di gioco, a bordo campo, su sedie a rotelle, gli ospiti della Piccola Casa di Lourdes e Lui, prima di andare in campo, facendo aspettare la terna arbitrale: l’arbitro era Pellegrino di Barcellona Pozzo di Gotto (che, poi, negli anni a seguire, divenne arbitro internazionale), andò a salutare ad uno ad uno tutti gli ospiti sulle sedie
a rotelle, uno ad uno, stringendo la mano e chiacchierando con ognuno di loro. Il calcio di inizio fu uno show di palleggi e di giochi tra il visibilio di tutti quanti i presenti. Vide tutta la partita. Tutta. Vincemmo 2 ad 1. Claudio Pirone, il mio portiere, prese gol distratto a guardare Maradona. Fece foto con tutti!!!! Compreso la terna arbitrale. A fine gara volle salutare il sacerdote che gestiva allora (eravamo negli anni 80) la casa per disabili Piccola Lourdes di Mondragone. Con il Sacerdote lo sentii parlare della visita privata dei suoi genitori con il Papa Giovanni Paolo II, esprimendo la sua gioia e la sua emozione di essere riuscito a farli incontrare quel grande Papa che è stato Wojtyla. Una giornata indimenticabile che rimarrà indelebile per tutti coloro che quel giorno erano al campo sportivo di Mondragone. Un altro straordinario ricordo fu la partita amichevole che organizzai tra l’Afragolese ed il Napoli di Maradona. Il mio presidente, Rocco Giugliano, e la intera dirigenza ci tenevano moltissimo a portare allo Stadio Luigi Moccia di Afragola, il Napoli ma maggiormente Diego. Mi misi all’opera, organizzai con l’allora segretario del Napoli, dr. Zuppardi, tutta la parte burocratica ed il
giorno della partita arrivò. La emozione fu talmente esagerata che non riuscimmo a giocare il secondo tempo per le centinaia di persone che si riversarono sul terreno di gioco. Un incontro pieno di fascino ed emozione. Indimenticabile il rispetto che ebbe Stefano Sacco, straordinario centrocampista di quella Afragolese, a cui fu affidato il compito di “marcarlo”. Ci sono anche i ricordi “indiretti”: ero in viaggio di nozze, nel 1984, quando il Napoli trattava l’acquisto di Maradona; ero in Spagna, compravo i quotidiani di Barcellona (Sport e Mundo Deportivo) per seguire la trattativa. La notizia del suo arrivo a Napoli arrivò mentre eravamo per la Città, a Mergellina. Le immagini televisive di quella giornata sono la testimonianza di quello che successe. I due scudetti, il terzo perso per un pelo, la Coppa Uefa vinta nella napoletana Stoccarda, la Supercoppa Italiana ed oggi le lacrime. Il primo pensiero che mi è venuto nell’apprendere la notizia è stata la morte di Totò, appresa all’uscita di scuola, ad una edicola della sua e mia Sanità. Ciao Diego, il tuo ricordo, il tuo esempio, la tua umanità, la tua generosità, la tua intelligenza ed il tuo genio PROTEGGANO NAPOLI!!!
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L’editoriale DI NANDO TROISE
La situazione a Casoria non è buona
La situazione a Casoria non è buona; la situazione dell’Amministrazione Comunale non è buona; la situazione della monnezza non è buona; la situazione della Circumvallazione Esterna non è buona; la situazione urbanistica non è buona; Il dirigente del Settore, Architetto Salvatore Napolitano è tornato, reintegrato. la situazione politica non è buona; la situazione della chiazza non è buona; la situazione delle scuole non è buona; la situazione delle ville comunali di Casoria non è buona; la situazione del PD, il partito di Pasquale Fuccio, Nicola Marrazzo, Raffaele Bene, Antonella Ciaramella, Sergio Fontanella, Orsino Esposito, Gennaro Albano, Tommaso Girasole, Giovanni Marigliano non è buona; la situazione del mercato dei tessuti del venerdì non è buona; I palazzinari, brava gente! La situazione di via Capri non è buona; l’isola di Capri chiederà il risarcimento per danni morali ed all’immagine! La situazione di via Mario Pagano e le sue tante ed innumerevoli traverse non è buona; è troppa la monnezza! La situazione al Cimitero non è buona; la situazione di via Santa Croce non è buona; scarrupato, palazzinari, cemento, monnezza e degrado; la situazione dei medici della mutua non è buona; che fine ha fatto il progetto E.PI.CA.? La situazione degli estorsori, è troppa buona; la situazione dei maneggioni, gli imbroglioni ed i truffaldini è troppo buona; la situazione dei carrozzieri, dei meccanici e dei venditori di auto non è buona; con o senza marciapiedi; la situazione degli scassi, dei garage è troppo buona; la situazione del Poliambulatorio dell’Asl in via De Gaspe-
ri è troppo buona; i medici specialistici sono bravissimi, i locali sono ottimi, la nuova sede, voluta dall’ex direttore di distretto, Ferdinando Russo, è funzionante; la situazione degli agenti di P.M. non è buona; il comandante Giuseppe Sciaudone c’è e sta cercando di regolarizzare ed armonizzare l’intero Settore degli interventi di Polizia sul territorio; la situazione dei dipendenti comunali non è buona; c’è chi garantisce e chi no, chi lavora e chi no, chi vorrebbe lavorare e chi no, ci sono diverse eccellenze, tanta gente brava e preparata, in ogni settore, c’è di tutto; peccato che ne sono sempre di meno: morti, malattie e pensioni stanno riducendo il personale della macchina comunale, creando non poche difficoltà alla pubblica amministrazione. La situazione sindacale non è buona; non c’è la triplice e non ci sono unità di intenti tra le sigle sindacali dell’Ente Locale; la situazione dello Stadio San Mauro non è buona; ha riaperto, grazie alla Commissione Prefettizia, ma ha bisogno di tantissimo altro che si spera arrivi alla sua riapertura dopo la
pandemia; la situazione dei fitti passivi del Comune di Casoria non è buona; la situazione del patrimonio comunale non è buona; gli uffici costati due miliardi di lire più iva al Parco le Querce in via Piave, dismessi ed abbandonati da più di 4 anni; la situazione economica, la situazione culturale e quella sportiva non sono buone; la situazione delle Chiese non è buona; il fiore all’occhiello della Città di Casoria; la situazione del Centro destra non è buona: diviso, sgangherato, disunito. “Se il centro-destra sarà unito, chiunque sarà il suo candidato diverrà il Sindaco della Città. L’unità della coalizione non è un dato nominale ma sostanziale, un obiettivo che va perseguito partendo dai programmi, dai contenuti, dai comportamenti e dalle scelte”. Risponde a questo slogan uno dei padri del movimento sociale: “condivido….. ma oltre i principi….ci vogliono gli uomini…. Ci sono?” Tocca agli uomini della destra di Casoria rispondere: pubblicheremo ogni loro intervento. Dialogo tra sordi; la situazione dei giovani non è buona; troppi i cervelli in fuga; tanti emigrati, anche eccellenti ma sempre emigranti sono. La situazione dei giovani in politica non è buona; i giovani sono il futuro della politica; la situazione del Museo di Arte Contemporanea non è buona; la situazione di Forza Italia non è buona; Non si conosce neanche l’esistenza; la situazione dell’Udc non è buona; la situazione del Parco dei Pini non è buona; Basta! A Casoria la situazione non è buona!
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6 ANTONIO BOTTA
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Garbatissimo, molto disponibile, chiaro ed esaustivo, il dott. Maurizio De Palma, Direttore del dipartimento chirurgico generale dell’Azienda Ospedaliera del Cardarelli e già Presidente della società italiana di endochirurgia. Sebbene all’orario prefissato per l’intervista abbia dovuto effettuare con urgenza un intervento chirurgico, ugualmente al termine dell’operazione, pur stanco, ha accettato il colloquio, ritelefonandomi addirittura lui per un disguido. Lo ringrazio di cuore, anche a nome dell’editore Buonaurio e del Direttore Nando Troise. Gli ultimi dati in Campania rilevano, ad oggi, che nel rapporto contagiati / tamponi l’indice di trasmissibilità del virus (RT) è in lieve calo. Rispetto a qualche settimana fa è ugualmente riscontrabile, nell’ospedale Cardarelli, una diminuzione dei ricoveri sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive o la saturazione dei letti persiste ancora, come del resto in altre Regioni? Un calo sensibile non lo stiamo verificando al momento, soprattutto nel dipartimento di emergenza; ciò è da attribuire al fatto che da sempre il Cardarelli ha rappresentato un punto di riferimento per i cittadini napoletani e della provincia, forse campani, in quanto da noi è garantita una completezza delle cure che non tutte le strutture riescono ad assicurare. Nelle situazioni d’urgenza, in particolare, si afferisce al Cardarelli, perché si sa che da noi esistono tutte le competenze e tutte le discipline necessarie per prendersi cura di pazienti con plurimorbilità. Un reale calo, quindi, nell’area dell’emergenza, in questo momento, non riusciamo ancora ad apprezzarlo. Sicuramente si constata un calo nell’attività di elezione perché, in coerenza con quanto stabilto dai DPCM del Presidente del Consiglio e dalle norme emanate dalla regione Campania, si sono dovute resettare le attività che abitualmente si svolgevano, limitando le proprie funzioni ad interventi nell’area oncologica, ematologica, di dialisi e d’urgenza. al fine di riconvertire spazi e personale per assistere i pazienti Covid. Il video di un anziano morto in un bagno del Cardarelli ha prodotto un
A colloquio con il dott. Maurizio De Palma, Direttore del dipartimento chirurgico generale specialistico del Cardarelli ****** “Anche in piena crisi sanitaria per Covid, massima attenzione per le emergenze in oncologia ed ematologia; eroi gli operatori sanitari del Pronto Soccorso; carenza di anestesisti per errori strategici a livello politico e gestionale, si sbaglia a recarsi in altre Regioni per curarsi; in Campania non siamo secondi a nessuno”
clamore mediatico definito “sciacallaggio” dal Presidente De Luca. Non mancano, però, testimonianze di ricoverati per Covid che elogiano un’assistenza medica efficace e anche premurosa da parte di medici e infermieri. Ci dia una sua “lettura” della “vita” dell’ospedale in cui opera rispetto alle condizioni di degenza dei ricoverati e a quelle del personale sanitario. Gli attestati di soddisfazione dei nostri pazienti sono all’ordine del giorno; ciò che ha scatenato lo sciacallaggio mediatico è un evento che, in sostanza, è stato esasperato ed esagerato: il paziente a cui lei ha fatto riferimento era un anziano di 84 anni con plurimobilità, si era recato in bagno e purtroppo è venuto il suo momento; è singolare che un giovane, invece di avvicinarsi, di soccorrerlo e di capire cosa stesse succedendo, abbia pensato di riprenderlo per realizzare un video che ha inviato a varie emittenti televisive, senza chiedere l’intervento di un medico e di un infermiere che si trovavano ad appena tre metri di distanza. Non v’è dubbio che ha compiuto un’azione proditoria e infamante contro una realtà che si prodiga da sempre per la tutela della salute dei pazienti. E’ ovvio che in una situazione di esagerata presenza di ammalati - perché al Cardarelli non si chiude mai la porta e non si rifiuta mai un ricovero - possa capitare che un paziente rimanga, per un momento, da solo, senza l’assistenza dell’infermiere o del medico di turno; a ciò si aggiunga che il paziente anziano non mostrava condizioni tali da ritenere necessaria un’assistenza continua. Pertanto, è stato un episodio brutto, amplificato dalla stampa nazionale in maniera evidentemente strumentale e che non rappresenta assolutamente quella che è la realtà del nostro ospedale. E’ vero, al Cardarelli si aspetta molto tempo per usufruire di prestazioni non urgenti, perché troppe sono le persone che giungono al Pronto Soccorso e le risorse non sono bastevoli, ma, anche se lo fossero, certamente non riuscirebbero a dare una risposta immediata a tutti. Le assicuro che cento, centocinquanta, anche duecento ricoveri al giorno, che si aggiungono ai pazienti che già sostano al
DOMENICA 29 NOVEMBRE 2020 Pronto Soccorso in attesa del tampone e prima di essere spostati in reparti di degenza, è una quota veramente molto consistente, che va sicuramente al di là degli standard previsti dalla legge in termini di assistenza e di personale e ciò costituisce senz’altro una nota di merito degli operatori sanitari, che vi lavorano spesso in condizioni improbe. Effettivamente sono da considerare degli eroi per l’impegno immane che profondono. E’ noto che l’assistenza dei pazienti di altre patologie nel periodo del primo lockdown è stata carente e lo è tuttora, con serie e preoccupanti ripercussioni sulle condizioni di salute dei pazienti oncologici, infartuati, diabetici. Che cosa si sta facendo al Cardarelli per garantire il diritto alla salute anche di persone con altre patologie? Io dirigo il dipartimento di chirurgia del Cardarelli e quindi ho il polso anche delle altre specialità chirurgiche, oltre che della chirurgia generale. Le posso assicurare che tutti i pazienti che rientrano tra le categorie di patologie a rischio oncologico, ematologico o d’urgenza hanno immediata risposta. Noi non abbiamo liste d’attesa per gli oncologici, tenga conto che nella mia divisione si operano i tumori della tiroide e lo stiamo continuando a fare, operiamo i tumori del colon e dello stomaco; nelle altre due chirurgie si eseguono interventi sul pancreas, si effettuano operazioni sul seno, su tutti i tumori, quindi, senza attese o attese ridottissime, che sono necessarie per espletare il percorso diagnostico preoperatoria per una diagnosi corretta e per sottoporre i pazienti al tampone prima del ricovero o prima di entrare in sala operatoria; ciò al fine di preservare sia gli ambienti che gli operatori, oltre al necessario accertamento sulla positività o meno del paziente preso in cura. Lo stesso discorso vale per la chirurgia oncologica polmonare; ribadisco, nessuna lista d’attesa per gli oncologi-
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ci ed ematologici, ma anche nel caso in cui fossero inseriti in qualcuna di esse, anche per altre malattie di cui soffrono, siamo in contatto telefonico costante con i pazienti, pronti ad intervenire se si verificasse uno stato di aggravamento della loro sintomatologia. Diverso é il caso dei pazienti con infermità tali da non richiedere interventi urgenti( patologie benigne della tiroide, ernie, patologia biliare e/o gastrica…): essi rallentano il loro percorso terapeutico, essendo le loro afflizioni croniche e sopportabili, per dare spazio alle emergenze da Covid. Ci auguriamo, pertanto, che la situazione epidemiologica migliori per fornire a tutti i pazienti le cure di cui abbisognano in tempi congrui. Anche nel primo lockdown, del resto, siamo intervenuti, nei mesi di marzo e aprile, sulle urgenze oncologiche, ma dalla metà di maggio in poi abbiamo dato un grosso impulso allo smaltimento delle nostre liste d’attesa. Lei certamente è al corrente che 187 medici, tra anestesisti, epidemiologi e infettivologi hanno risposto al Bando emanato dalla regione Campania e ciò consentirà senz’altro di attenuare, almeno in parte, la pressione sugli operatori sanitari sottoposti a turni massacranti…
Tenga conto che la carenza degli operatori sanitari, da lei citati, non è legata al Covid: la carenza è cronica. Da tempo sollecito l’azienda ospedaliera in cui opero a bandire concorsi per reperire anestesisti a tempo indeterminato e v’è stata una risposta positiva alla mia richiesta. Bisogna sapere che gli anestesisti sono “merce rara”, anche in tempo di non Covid ne riscontravamo la carenza. Avremmo potuto operare in maniera celere, smaltendo le liste d’attesa, se avessimo avuto infermieri e anestesisti in maggior quota, un numero adeguato per soddisfare in tempi congrui le esigenze della nostra popolazione. Oggi, il problema degli infermieri non si pone, perché ci sono graduatorie aperte a tanti giovani capaci, che non attendono altro che di offrire le loro competenze. Inoltre, ho accolto con favore l’ipotesi avanzata da qualche Direttore generale e anche della nostra Regione di richiamare in servizio medici collocati a riposo, magari senza raggiungere nemmeno il limite massimo di età (quota 100, ndr), per mettere a disposizione la loro consolidata esperienza. Mi auguro, quindi, che giungano quanto prima nuove unità, ma ho forti dubbi in merito al reperimento degli anestesisti e dubbi ne ho anche per
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8 essere verificati, rodati per valutarne la sicurezza e l’efficacia. I nostro organismi di controllo, sia nazionali che europei e mondiali, stanno valutando proprio ciò testandoli, per evitare rischi di effetti collaterali e di complicanze. Superata questa fase, dopo essere stati approvati, possiamo con sicurezza vaccinarci. Io, quale uomo di scienza e operatore sanitario, che lavora, tra l’altro, in situazioni di maggior rischio, mi vaccinerò sicuramente e sono certo che lo faranno tutti. Malattie della tiroide e di altre ghiandole: perché è necessario in tale settore fare prevenzione con controlli periodici? Quali i sintomi devono insospettire e quali le cure efficaci? Molte volte si scopre una patologia della tiroide in maniera occasionale, tramite un’ecografia, ad esempio, per accertare qualche altra malattia o tramite la visita di una donna al seno e/o una visita ginecologica. Il primo esame per l’accertamento di un problema tiroideo è l’ecografia. Tale patologia è diffusa in maniera esagerata. I più comuni sintomi sono un senso di costrizione alla gola, tosse, una nodularità, un gonfiore o una difformità estetica del collo, astenia, palpitazioni, dimagrimento eccessivo… Ciò induce il medico curante a prescrivere esami funzionali ed ecografia per verificare se la tiroide ha qualche problema. Se gli accertamenti rilevano una disfunzione, ci si reca da un endocrinologo che
i medici di Pronto Soccorso, una disciplina, questa, nuova; da poco, infatti, è stata istituita una scuola di specializzazione per medici polivalenti, pronti ad intervenire in situazioni, appunto, emergenziali. Nei Pronto Soccorso il lavoro è altamente impegnativo ed occorrerebbe anche premiare, in qualche modo, gli operatori sanitari che vi lavorano. Purtroppo, in passato sono stati commessi errori strategici sul piano politico, gestionale e amministrativo: solo ora, in tempo di pandemia, ci si è resi conto che mancano medici di alcune discipline che da sempre sono indispensabili. E’ il momento, adesso, di correre ai ripari! E’ stato accertato che un italiano su sei non ha intenzione di sottoporsi alla vaccinazione antiCovid, per paura o per motivi ideologici. Cosa direbbe loro per persuaderli? Direi che non bisogna avere paura, essa si supera con un’informazione adeguata. Per la scoperta dei vaccini occorrono solitamente diversi anni; Per il vaccino antiCovid si sta correndo, per questo sono necessari controlli seri e rigorosi sui risultati enfatizzati in questi giorni. Detto ciò, va rimarcato che il vaccino occorre, che dobbiamo sottoporci alla sua somministrazione per proteggerci dall’infezione, consentendo all’organismo di produrre gli anticorpi per lo sviluppo dell’immunità di gregge. Ora i vaccini di cui si parla hanno bisogno di
prescrive la terapia adeguata in base al problema specifico emerso. Qualora si accerti una compressione seria sulla trachea e , quindi, sulle vie respiratorie o si verifichino situazioni disfunzionali non gestibili dall’endocrinologo, si ricorre al chirurgo che, con un intervento delicato, ma sicuro, risolve il problema. In Campania numerosi centri chirurgici di alto livello, per cui non siamo secondi a nessuno. Purtroppo, pazienti di Caserta, Napoli, Avellino, si recano in altre Regioni, prevalentemente in Toscana, in maniera immotivata. Qui, in Campania, possono avere tutte le risposte di alto profilo che merita la loro patologia. Il Cardarelli, come pure il Pascale, i due policlinici hanno tutte le credenziali per esprimere la più adeguata e moderna cura, per tutte le patologie, sia mediche che chirurgiche, compreso il trattamento delle patologie tiroidee. Al Cardarelli, il nostro Centro da me diretto ha all’attivo più di otto – novemila tiroidi operate, è il Centro in cui se ne operano forse di più in Campania tutti gli anni, si effettuano anche numerosi interventi per tumori non benigni tiroidei, si giunge fino al 30% . Ci sono endocrinologi molto validi, i chirurghi, oltre all’attività ambulatoriale ed ecografica,effettuano l’agoaspirazione per diagnosi di tumori e trattano anche la termoablazione, bruciando i noduli, senza intervento chirurgico.
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RITA GIAQUINTO
La Copertina con Annamaria Colao e Tom Mandato
Un salotto interessante quello dell’ultima Copertina, diretta dal Dir. Nando Troise sulla rete web NanoTV. La Prof. ssa Annamaria Colao e l’Avv. Tom Mandato, ciascuno nelle proprie competenze che confluiscono nell’importante progetto del Campus 3S, ci hanno dato la possibilità di apprendere notizie importanti su salute, sport e, soprattutto, prevenzione. Ordinaria di endocrinologia della Federico II di Napoli, alla Colao è stata assegnata la cattedra UNESCO di “Educazione alla salute ed allo sviluppo sostenibile”. Un grande progetto nato insieme ai suoi validissimi collaboratori dallo studio sulla correlazione tra inquinamento ambientale e salute dell’uomo. Terminati i finanziamenti, su suggerimento di un suo collaboratore, la Colao provò a presentare questo progetto all’UNESCO che, con sua grande sorpresa, non solo lo accettò ma le chiese anche di ampliare gli argomenti, estendendoli a tutto il circuito della salute e dello sviluppo sostenibile. A questo incredibile traguardo, si è aggiunto il premio ricevuto dalla Colao come miglior endocrinologa d’Europa: una grande sorpresa, oltre che grande soddisfazione, soprattutto perché è stata la prima volta che questo premio è stato assegnato ad una donna. E’ un premio che lei tiene ad estendere a tutti i suoi collaboratori, ricercatrici e ricercatori che, con costante impegno, lavorano dai laboratori, alla clinica, alla cura dei pazienti, in questo momento di particolare emergenza sanitaria in cui – come spesso ricordato - non ci si ammala di solo Covid, ma anche di tutte quelle malattie rare, tumori rari che loro seguono come centro di riferimento europeo e che non possono abbandonare. Ma la fama a livello mondiale della Prof.ssa Colao gli è stata riconosciuta grazie all’ipofisi, quella ghiandola che stesso lei definisce la centralina di smistamento di tutti i segnali e che è stato il suo primo interesse da studentessa di medicina quando, negli anni ’80, grazie anche alla scuola del Prof. Nino Salvatore, tutte le ricerche erano particolarmente concentrate sulla tiroide. Lei focalizzò la sua attenzione sull’ipofisi, uno studio che la ha consentito di crearsi un percorso ben definito
che, ancora oggi, le sta regalando tante soddisfazioni nel campo dell’endocrinologia, quella scienza che studia tutte le ghiandole che producono ormoni, ovvero quelle sostanze che influenzano il funzionamento di tutto il nostro corpo, dal cervello all’intestino, dal cuore ai reni. Con il suo lavoro, la Prof.ssa Colao cerca di mettere in luce tutte quelle alterazioni del sistema ormonale e metabolico : tiroide, difetti di crescita e di sviluppo, obesità, fertilità, andrologia, insomma una clinica vastissima e densa di lavoro e innovazioni, grazie, soprattutto, alla ricerca. Il Dir. Troise non poteva non approfittare di un ospite così prestigioso per chiedere il rapporto della clinica di endocrinologia con questa pandemia che ci colpisce tutti: “Il Sars-Cov-19 è un virus nuovo, cioè un virus che l’uomo non ha mai incontrato prima e questo vuol dire che nessuno di noi ha gli anticorpi per poterlo combattere. Nella prima ondata noi siamo stati facilitati dal lockdown nazionale e quindi siamo rimasti abbastanza protetti. Ora, ovviamente, siamo tutti più coinvolti. Il mestiere del virus è quello di passare da un essere umano all’altro, quindi se noi non ci proteggiamo con la mascherina, il distanziamento e tutte le precauzioni, contagerà inevitabilmente anche noi. Durante la prima fase ha chiaramente colpito le persone più deboli, le più anziane, ma due dei problemi fondamentali nell’aggravamento della sindrome e che portano all’ospedalizzazione in terapia intensiva, fino al decesso sono l’obesità ed
il diabete. E questo è un dato non solo nazionale ma è riconosciuto, ormai, a livello mondiale. In presenza di obesità, il tasso di mortalità aumenta del doppio, e il ricovero in terapia intensiva aumenta del 70% rispetto a pazienti normopeso”. Secondo le ultime statistiche, la Campania è seconda nella classifica nazionale per i contagi e nona per i decessi. Lei come lo legge questo rapporto?: “Innanzitutto, è bene notare la flessione della curva dei contagi rispetto al numero dei tamponi effettuati. Ci fa capire che, anche se lentamente, il virus sta arretrando. E’ chiaro che non possiamo ancora stare tranquilli, perché dobbiamo arrivare ad una percentuale del 2% o dell’1%, fino ad allora, è bene ricordare che comunque il virus ancora si diffonde. La divisione in zone a colori ha il suo significato perché ci fa camminare di meno, e così, anche il virus cammina meno. Quello che è importante è che non dovremmo mai esprimere i dati del contagio come numeri assoluti, ma sempre come numeri relativi alla popolazione esaminata, identificando luogo (se mare, collina o montagna) e densità di popolazione. Siamo secondi nei contagi e noni per la mortalità, come è possibile? Allora, o siamo i migliori a trattare la patologia, o il dato della mortalità non lo abbiamo definito nel dettaglio, o meglio, non abbiamo fatto in tempo a diagnosticare se quel certo numero di decessi erano da Covid oppure da altre patologie. In altre Regioni, invece, si tratta di decessi che sono stati etichetta-
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10 ti come Covid. Per poter avere un dato certo su cui lavorare, dovremmo essere sicuri che tutte le Regioni abbiano lavorato considerando lo stesso criterio. Questo è stato fatto? Come abbiamo fatto le diagnosi? Con quali criteri abbiamo letto il numero di positivi? Queste incongruenze ci portano ad un punto davvero spinoso , ed estremamente delicato, e su cui va fatta chiarezza, della discrepanza del numero di decessi tra Regioni. E’ una differenza troppo importante che non possiamo giustificare con faciloneria, è una cosa da approfondire. Basta considerare che la Campania ha la popolazione più obesa d’Italia, ma secondo questi dati, gli obesi in Campania morirebbero in numero minore da Covid che in altre regioni. Questo ci porterebbe ad aprire tutto un discorso sulle differenze genetiche tra noi e gli altri, quindi va fatta chiarezza”. Il nefrologo, Prof. Badalamenti, si dice ottimista e pensa che curiamo meglio il virus. E’ così? “E’ vero, anche perché rispetto alla prima fase che ci ha trovato completamente annichiliti dove le uniche informazioni erano quelle che ci venivano dai colleghi cinesi, la terapia non era stata sufficientemente sperimentata.
In questa fase attuale, molti casi vengono gestiti anche a domicilio, con una terapia che non è altro che l’assunzione di corticosteroidi ed eparina a basso peso molecolare”. Ed il vaccino? “Con il Prof. Ivan Gentile, infettivologo, parte integrante, insieme a me, della cattedra Unesco, stiamo facendo una rubrica informativa sul vaccino. Io sono completamente a favore dei vaccini, i vaccini hanno salvato l’umanità. Mi rifiuto, personalmente, anche di entrare in una discussione anti-vaccinale”. Ma, in attesa dei vaccini, è sempre fondamentale anche la prevenzione, forse oggi, più che mai. Ed è proprio dall’Avv. Tom Mandato che ci facciamo spiegare obiettivi e finalità del Campus 3S che lo vede impegnato da quasi dieci anni ormai, insieme alla Prof.ssa Colao ed al suo gruppo di collaboratori, nella diffusione di questa campagna di prevenzione : “Si tratta di un progetto completamente autofinanziato, per la difesa di queste “3S” che stanno per salute, sport e solidarietà. E’ un progetto che, negli anni, siamo riusciti a portare anche al di fuori di Napoli, ad Aosta, Genova, Bari, Roma, prendendo un carattere nazionale e che, grazie alla cattedra Unesco, sta
assumendo anche un carattere europeo, infatti siamo già stati a Belgrado, ma è nostra intenzione creare altri appuntamenti in altre città europee. Si tratta di una grande occasione, poter essere visitati da tanti specialisti, dalla stessa Dott.ssa Colao. Di solito queste visite vengono fatte negli ambienti grigi ed angusti degli ospedali, noi abbiamo scelto un ambiente colorato e piacevole come il nostro lungomare di Napoli. Ci avvaliamo di circa duecento medici, 150 ragazzi che ci aiutano, la collaborazione della Protezione civile, tutto con un’unica finalità: la prevenzione, gratuita, a 360 gradi, abbinando la sana cultura dello sport e dell’attività fisica che possa aiutarci ad assumere, nella nostra quotidianità, un comportamento corretto e salutare. La grande soddisfazione è data da quei circa 26 casi di persone che abbiamo praticamente salvato grazie alla prevenzione. Questo è quello che ci da la carica per non demordere mai. Ora siamo costretti ad uno stop a causa del Covid, ma abbiamo tutto pronto. Le idee sono tante, non ci fermiamo, sportivamente combattiamo questa dura battaglia contro il virus, con la speranza di poter riprendere presto”.
Non abbiamo mai sognato il successo Ma lavoriamo tanto per ottenerlo
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DOMENICA 29 NOVEMBRE 2020
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IMMA CASTRONUOVO
Coronavirus e allergie respiratorie: correlazioni inattese
La seconda ondata della pandemia da Coronavirus è coincisa con la stagione delle influenze ma anche delle allergie, aspetto, quest’ultimo, da non sottovalutare. Un immediato discrimen possiamo farlo: ciò che distingue le allergie dal Coronavirus è la febbre. Le allergie raramente, se non addirittura mai, portano febbre, mentre molti pazienti che credono di avere contratto il Coronavirus devono avere febbre per poter essere anche sottoposti al tampone. Non solo: Il Coronavirus coinvolge il sistema respiratorio e non provoca lacrimazione degli occhi. Ma, ci siamo chiesti, esistono delle correlazioni tra allergie e il grado di gravità dell’epidemia Covid-19? Lo abbiamo chiesto ad un illustre allergologo, il Dott. Dario De Brasi, Specialista in Allergologia all’ASL Napoli 2 nord Distretto Sanitario Afragola nonché in Allergologia ed Immunologia clinica alla Università di Napoli Luigi Vanvitelli. Dottore, cosa sappiamo dell’interazione tra infezione sars-cov-2 e manifestazioni allergiche respiratorie? Dobbiamo da subito precisare che l’attuale infezione da coronavirus è una patologia complessivamente nuova. il comportamento ( di questo virus ) nell’ uomo lo stiamo verificando in tempo reale proprio durante questa pandemia. Inizialmente, più per una motivazione cautelativa, le principali società scientifiche ( aisai, aito, etc ) hanno consigliato di considerare il paziente allergico un potenziale target della manifestazione covid. Ma dopo alcune verifiche in real life e segnalazioni provenienti da più centri si è notato che il paziente con patologia allergica sembra avere minori probabilità di infezione sintomatica da coronavirus. Quindi ci sta dicendo che gli allergici sono protetti ? Non disponiamo di dati definitivi, né di stime certe ma 2 segnalazioni prodotte della Clinica San Carlo di Paderno Dugnano di Milano mettono in evidenza una certa resistenza alla patologia grave conclamata nel fenotipo allergico. Questa segnalazione sembra indicare altri fattori di rischio tra la popolazione dei pazienti potenzial-
mente soggetti a forme sintomatiche di coronavirus. Il diabete, l’ipertensione, la sindrome metabolica, la patologia ischemica, sono sensibilmente più frequenti tra i malati con infezione covsars-2. Quale dovrebbe essere il motivo ? Anche per questa domanda disponiamo solo di ipotesi. La prima, anche la meno considerata in assoluto, è quella avanzata da un gruppo di studi della siaaic che vede nell’ asmatico un soggetto di suo particolarmente attento al contagio e per tale motivo capace di mettere in atto tulle le misure di distanziamento sociale preventivo. La seconda invece, già relativamente più credibile, risiede nella risposta immunologica del paziente affetto da allergopatie respiratorie. Tale predisposizione rederebbe l’ organismo meno vulnerabile alla patologia da covid.sars. Le sottopolazioni linfocitarie dei pazienti allergici possono produrre una risposta molto meno comoda per la progressione della replicazione virale. Purtuttavia pazienti asmatici atopici che non si curano e che hanno avuto forme molto aggressive di malattia sono stati ampiamente menzionate nelle casistiche. Per tale ragione La terza ipotesi ad oggi è quella, in assoluto, più considerata. Ovvero la terapia della patologia asmatica può avere un ruolo nel mo-
dificare il decorso della infezione del coronavirus. In particolar modo l’utilizzo di antinfiammatori steroidei di tipo cortisonico per via inalatoria sia per il controllo della rinite che per la gestione dell’asma, sembrano svolgere un ruolo davvero importante nel mitigare la risposta inappropriata e migliorare il decorso clinico probabilmente riducendo il reclutamento cellulare nell’interstizio polmonare. Inoltre alcune soluzioni saline isotoniche o lievemente ipertoniche che vengono utilizzate cronicamente dai pazienti possono ridurre la probabilità di infezione inducendo la giusta clearance muco ciliare e cosi allontanando la sorgente infettiva. Ci sono delle molecole che possono essere consigliate in luogo di altre? Al momento non disponiamo di dati di preferenza in tal senso Che consiglio dare allora al paziente allergico ( sia asmatico che rinitico )? In considerazione del fatto che la prevalenza della rinite allergica in Campania è superiore al 20 % della popolazione e quella dell’asma è vicino al 5%, i pazienti non devono assolutamente di propria iniziativa interrompere e/o modificare la cura prescritta. Devono inoltre se possibile attenersi alle visite di controllo programmate al fine di ottimizzare la resa terapeutica o in alternativa contattare il proprio allergologo. Insomma, sulla base degli studi condotti e delle chiare delucidazioni offerteci dal Dott. De Brasi, le allergie potrebbero “proteggere” dal coronavirus e contribuire ad evitare che si sviluppi in forma grave. Una volta tanto, una buona notizia, che ci fa piacere condividere con i nostri affezionati lettori che ci seguono copiosi. Da oggi in poi, noi soggetti allergici, sappiamo di avere probabilmente una marcia in più contro l’odioso virus, una sorta di “scudo genetico” contro le forme più acute di infezione da Sars-Cov-2 che, con ogni probabilità, ci fa essere meno predisposti a contrarre l’infezione in questione o che, laddove dovessimo contrarla, comporterebbe un decorso clinico più lieve della malattia.
DOMENICA 29 NOVEMBRE 2020
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Intervista A GENNARO DI MICCO
Informatore farmaceutico nel campo dermatologico di giorno, Gennaro Di Micco ha la passione per il teatro, da scenografo ad attore, cantante, aggiunge anche meteoropatico (risata ndr), abbraccia le passioni ammettendo che “ci aiutano a vivere”. Il Dott. Di Micco, nasce nel ‘69, iscritto a medicina, lascia dopo 4 anni per vicissitudini familiari, ma la cultura scientifica non l’ha mai abbandonata; attraverso master e corsi di aggiornamento si è sempre informato sulle ultime novità in campo medico e farmacologico. La professione che svolge è un’altra delle sue grandi passioni in quanto è consulente per diverse aziende che operano nel settore Dermo Oncologico, dal 1992. Ad oggi è alla direzione commerciale. Com’è cambiato il suo lavoro da informatore farmaceutico all’interno di ospedali e studi medici dal primo lockdown? La situazione ospedaliera è cambiata anche in modo brusco oserei dire, niente e’piu come prima, noi tutti ci siamo trovati in una dimensione nuova che fa paura, paura per il nostro futuro, per la vita stessa è quella dei nostri cari.io ed i miei colleghi affrontiamo giorno per giorno mille difficoltà, i fatturati hanno avuto un brusco crollo, noi tutti visti come untori, il settore che rappresento da 28 anni,quello dermatologico ha avuto un grande stop, dal privato al pubblico e per i divieti e per gli stop. La gente ha paura di farsi visitare e chiede la telemedicina ... inconcepibile con una
foto fare diagnosi. Tutti gli studi a norma, ma tutti gli studi mezzi vuoti. Nel pubblico attese intere giornate per una visita, i triages sembrano quasi la reincarnazione della consegna del pane con la tessera della guerra del 43. Lei si occupa principalmente di prodotti dermatologici. Ha notato una diminuzione della richiesta sia da parte dei medici che dei pazienti, che concentrati a non infettarsi, hanno messo da parte altre problematiche più “futili”? Negli ospedali e negli ambulatori pubblici ogni tanto un direttore sanitario se ne esce con qualche divieto di visita per noi informatori che effettivamente incontrano per media visita un numero elevato di persone giornalmente. Che consiglio vuole dare a chi ha malattie della pelle e quindi ha bisogno di controlli continui, costanti e deve per forza entrare all’interno delle strutture ospedaliere o comunque in luoghi molto frequentati? Io consiglierei ai pazienti di non tralasciare mai la salute anche cose più semplici si possono complicare, non esiste solo il Covid, esistono patologie come il melanoma, tumori in generale che richiedono la non trascuratezza . Certamente in questo momento vanno osservate le norme più consone per evitare di infettarci, ma i miei specialisti oltre a sanificazioni settimanali hanno curato bene l’aspetto della sicurezza per tutti, addirittura fornendosi di macchinari che rendono l’aria quasi sterile .
Crescere insieme, perfezionandosi Sicurezza edilizia Ambiente
Vincenzo D’Anna
Dottore in scienze dell’Ingegneria Collegio dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Napoli
VIA G. ROCCO, 2 - 80026 CASORIA (NA) TEL./FAX +39 081 19105654 - CELL. +39 335 8157475 E-MAIL: stdgroupsrls@virgilio.it - stdgroupsrl@pec.it
DOMENICA 29 NOVEMBRE 2020
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ANGELA CAPOCELLI
La bellezza della diversità: il #BodyPositivity Qualche settimana fa vi abbiamo parlato del body shaming e delle sue conseguenze negative su coloro che ne diventano vittime; oggi, invece, vi parliamo di un fenomeno diametralmente opposto ma altrettanto imponente: il body positivity. Il body positivity è un movimento che, innanzitutto, promuove tutti quei fisici, sia maschili che femminili, i quali non rientrano negli standard dei canoni di bellezza contemporanei e che, inoltre, sostiene, giustamente, che ogni corpo debba essere amato e rispettato, indifferentemente dalle sue caratteristiche. Cercando di sovvertire i tradizionali requisiti per l’ “esteticamente accettabile”, esso si basa sull’autoproclamazione di tutti coloro che non si sentono rappresentati da copertine, pubblicità, mass media e così via e che dunque palesano la loro esistenza in una società che li discrimina e, negandogli una rappresentanza, li priva di dignità. Infatti, la televisione, i social media e tutti i canali di trasmissione, ci promuovono continuamente forme fisiche irraggiungibili, innaturali e appartenenti solo a una minoranza ristretta di modelli/e, influencer e sportivi che basano sulla propria apparenza la loro fonte di guadagno. Nel 2010, allora, alcune attiviste oversize hanno coniato l’hashtag (una sorta di motto) #BodyPositivity per diffondere un messaggio positivo, di inclusione, dedicato a coloro che non
si sentivano in alcun modo rappresentati a causa dei loro corpi “anticanonici”. Rivalutando seno piccolo, cosce grosse, donne curvy e uomini minuti, il movimento ha chiaramente dimostrato che LA PERFEZIONE NON ESISTE e che BISOGNA AMARE SÉ STESSI PER CIÒ CHE SI È. Sebbene siano trascorsi 10 anni, la battaglia non si è fermata e l’hashtag ha fatto il giro del mondo, arrivando a essere, oramai, onnipresente: dal post pubblicato da una pop-star a quello condiviso da una persona comune. Non pochi marchi, questa Estate, ad esempio, hanno presentato i propri costumi da bagno facendoli indossare a donne dalle corporature e caratteristiche molto diverse fra loro; alcuni brand hanno creato una linea completamente dedicata alle curvy; molti siti hanno ingaggiato sia modelli in carne che muscolosi; sono state create bambole su sedie a rotelle, con la vitiligine o affette da nanismo: insomma, il bodypositivity sembra stia dando i suoi primi risultati, nonostante siamo, purtroppo, ancora lontani dalla presa di coscienza che “diverso” non è sinonimo di “brutto”. È importante tenere conto che quella che ci viene propinata ogni giorno dai mass media non è l’unica realtà esistente! “Il mondo è bello perché è vario”, afferma un vecchio motto e bisogna ricordare che la diversità ci rende unici, inimitabili e irripetibili: in poche parole, speciali!
DOMENICA 29 NOVEMBRE 2020
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IL BERSAGLIO NASCOSTO DELLA PANDEMIA, E IL FUTILE GRILLO IL GRILLO PARLANTE
Negli ultimi numeri ho trattato argomenti di varia Umanità. Ho esaltato il valore della Musica e la sua funzione moralizzatrice. Ho ammirato gli operatori sanitari che combattono questa guerra, immaginandoli Samurai che lottano contro il male; ho reso omaggio al grande Gigi Proietti. Un Medico illuminato, con il suo amore per i malati, mi ha ispirato parole sincere di gratitudine; da ultimo, ho osservato la qualità della nostra Televisione, prendendo come riferimento Federico Fashion style. Insomma, argomenti seri e non. Quando nel briefing di questa settimana il Direttore mi ha richiamato alla linea editoriale, chiedendomi di tralasciare ogni frivolezza e trattare in futuro – anche io come tutti i redattori – solo il tema del giorno e dell’anno, mi sono chiesto che cosa mi avesse spinto finora a strizzare l’occhio a qualcuna di quelle futilità. La risposta è una: lasciare aperta una via di fuga verso la vita, la distrazione, e se si riesce ancora, verso un po’ di leggerezza. Perché il morbo non colpisce unicamente il corpo, ma anche la psiche. Non è solo il nostro hardware che si può rompere, ma anche il ‘sistema operativo’ può andare in tilt, in un loop senza fine, ripetendo la stessa routine, parlando sempre delle stesse paure, discutendo solo di questa instabilità e incertezza che ci può uccidere dentro quanto il virus. E’ stato così nelle grandi pestilenze. Tucidide, quando descrive la peste di Atene nel 430 a. C., si sofferma anche sul malessere intimo: “Ma la cosa più terribile in assoluto era lo scoraggiamento… La difficoltà di riposare e l’insonnia li opprimevano continuamente... Altri, fisicamente guariti, smarrirono però la memoria, e non riconoscevano più se stessi e i loro familiari.” (T.: ‘Guerra del Peloponneso’). Oggi, il rischio della nostra depressione affonda le radici anche nella ripetizione ossessiva delle stesse notizie. Tivù, social, web e giornali ci bombardano continuamente del numero dei malati, di immagini degli ospedali, bombole d’ossigeno che mancano, mascherine-si contro mascherine-no, sfinendoci e anche commuovendoci, ma consumando la nostra energia per guardare oltre, verso la speranza e la progettualità. E’ la monotonia che ci appiattisce sul nulla. E la comunicazione social non ci aiuta. Nei gruppi, nelle chat, quelle notizie si moltiplicano e si confondono nei commenti. Le reazioni personali sono mille volte le informazioni che le provocano. Tutto si amplifica smisuratamente in questa reiterazione social-isterica, in realtà inutile. Anzi dannosa, perché ci esaurisce. Siamo tanti Sisifo che
spingono il macigno di questo ripetitivo argomento, illudendoci ogni volta di saperne un po’ di più, e invece arrivati in cima, quando crediamo di aver capito come funziona il Covid, come combatterlo, come cercare di starne lontani, o in che modo addirittura curarci da soli, con beffarda cattiveria rotola inesorabile verso dubbi nuovi, o vecchi e mai dissolti. Perché la stessa Scienza ignora, sebbene molto meno di noi. Così ricompare ossessivo il famelico parassita delle nostre energie nervose, l’ineludibile coazione a ripetere le reazioni allo stimolo della ansiogena notizia, che assumiamo come inconsapevoli nozionistici ignoranti. Vogliamo dissetarci alla fonte della Scienza, ci sforziamo di capire, parliamo e leggiamo, ma quasi sempre continuando a ignorare – come me – perfino la differenza tra batteri, funghi e virus, ossia l’abc della Materia. Come tanti poveri Tantalo restiamo assetati più di prima. Ma si sa, in Italia ci sentiamo una volta Bearzot, l’altra Modigliani, e oggi tutti Levi Montalcini. Io stesso, da Grillo scanzonato, vengo chiamato ora per improvvisarmi notista dell’argomento, per divulgare l’effetto collettivo di questo maledetto virus, o per intervistare il Professor ‘Tal dei Tali’. Cui prodest? Se le mie misere parole servissero anche a un solo Lettore, ne sarei fiero. Ma è così? O invece, se davvero questo male non risparmia neanche la nostra anima, ci scuote dentro e ci deprime, sarei meno inutile continuando a guardare un po’ leggero anche altrove? Perché una speranza nessuno ce la toglie: ci sarà un ‘dopo’. Per fortuna. E vogliamo arrivarci sani, salvi e, se si può, non troppo sconfortati. Tra le righe di quegli articolacci di varia Umanità, sulla Musica o sui dubbi geografici di Federico Fashion style (‘Taranto è vicino alla Sardegna?’), non c’era solo acqua superficiale, vuota e frivola. C’era, forse, un’infima possibilità di dissetare con un po’ di leggerezza la profonda arsura delle notizie sulla pandemia. Magari perfino ispirando – ma solo grazie all’acume del Lettore – qualche riflessione su quella stessa Umanità che, in fondo, è bella anche perché rimane varia, come ho provato a raccontare. Insomma, senza pretese, contro quell’effetto collaterale, oscuro e doloroso di questa sciagura mondiale, è stato un tentativo – evidentemente malriuscito – di portare un effimero sollievo, che per fortuna c’era e c’è. Di questo, e del previo nominato virus, rispettando ora con ossequio la linea editoriale, scriverò ancora fino a fine pandemia. Un motivo in più per sperare che domani sia finita.
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CIRO TROISE
Il casoriano VINCENZO Picardi difende il titolo di campione d’Italia
Il prossimo 5 dicembre un pezzo di Casoria combatterà sul ring per difendere il titolo di campione d’Italia nella categoria pesi gallo. Vincenzo Picardi a Brescia affronterà Gianluca Conselmo in una gara che sarà trasmessa da Rai Sport in diretta. L’appuntamento è alle 17 del 5 dicembre, tutta Casoria potrà sostenere Picardi in questa sfida. Si tratta di un altro passaggio importante della sua carriera, Vincenzo è già campione italiano nella sua categoria, complessivamente ha portato a casa cinque titoli italiani in assoluto, la medaglia d’argento
agli Europei, quella di bronzo ai Mondiali e alle Olimpiadi del 2008 a Pechino. Vincenzo è un figlio d’arte, la famiglia Picardi ha la boxe nel sangue, il padre Antonio è stato campione italiano a livello professionistico negli anni ’80. Casoria farà il tifo per lui, con l’orgoglio di chi accompagna un altro volto importante dello sport: da Caffarelli, Zunico e De Rosa nel calcio a Gioia Marzocca nella scherma, passando per Mauro Sarmiento e Luca Maresca rispettivamente nel taekwondo e nel karate.
SALVATORE IAVARONE*
Un bando regionale per valorizzare i monumenti in città
Ancora bandi regionali per i Comuni, ancora una grande opportunità anche per il nostro Comune che è in dissesto finanziario, e che può e deve utilizzare tutti i finanziamenti possibili per migliorare le condizioni della nostra comunità. Con il Bando la Regione Campania intende acquisire proposte progettuali finalizzate alla valorizzazione del territorio e dei suoi molteplici beni culturali utilizzando “l’illuminazione” come volano per fare emergere e raccontare e i luoghi e i propri monumenti. In particolare, si intende sostenere, attraverso l’istituzione del fondo a sportello, gli interventi di illuminazione e valorizzazione artistica dei beni monumentali improntati al risparmio, all’efficienza energetica e alla sostenibilità dei territori. Soggetti beneficiari • Possono partecipare al presente avviso gli Enti Locali e gli Enti Gestori di beni monumentali che appartengono a soggetti pubblici e sono destinati alla pubblica frui-
L.R. 27/2019. Finanziamento a fondo perduto fino al 60% per la valorizzazione dei monumenti della Regione Campania attraverso una adeguata illuminazione zione. • Ciascun Ente Locale o Ente Gestore può presentare la domanda di concessione del contributo per un solo intervento. Tipologia di interventi am-
missibili L’Azione è volta alla realizzazione di lavori pubblici e potrà riguardare: - realizzazione e adeguamento di impianti di illuminazione architettonica ester-
na che utilizzano tecnologie innovative ad alta efficienza energetica in grado di garantire la salvaguardia, la valorizzazione, del patrimonio artistico-monumentale, e per creare un’illuminazione capace di esaltare tutte le potenzialità espressive dei beni illuminati in un’ottica di un uso razionale ed efficiente dell’energia elettrica. Le spese ammissibili a contributo finanziario sono: - spese di esecuzione; - spese generali. Entità e forma dell’agevolazione. Le risorse sono pari a euro 300.000,00. L’agevolazione è concessa nella forma di contributo a fondo perduto fino al limite massimo dell’60% del costo totale ammissibile, per un importo massimo erogabile pari a € 30.000,00. Le domande devono pervenire entro il 7/12/2020. *Consigliere comunale e presidente della Commissione “Territorio, Urbanistica, Lavori Pubblici, Ambiente, Viabilità e Vivibilità”
DOMENICA 29 NOVEMBRE 2020
16 ESPEDITO D’ANTO’ Pasquale Perna è un Operatore Socio Sanitario (OSS) dell’ospedale dei Padri Camilliani di Casoria, eccellenza della nostra città, da qualche settimana utilizzato come struttura per accogliere i malati covid. Già durante la prima ondata ne avevamo sentito parlare per il loro coraggioso appello fatto attraverso i social media al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nel quale mettevano a disposizione il personale sanitario e la struttura di Casoria per far fronte all’emergenza. Appello che non è rimasto inascoltato, infatti non solo De Luca, sollecitato dall’allora vicepresidente e nostro concittadino Tommaso Casillo, ha poi fatto visita alla struttura, ma oggi l’ospedale di Casoria è impegnato in prima linea nella battaglia al virus e all’emergenza sanitaria, dando un importante contributo alla comunità. Abbiamo intervistato Pasquale Perna, uno dei tanti operatori che oggi ha stravolto il suo modo di lavorare ed, armato di tuta, guanti, mascherine e precauzioni, ogni giorno scende in trincea per combattere il nemico invisibile e per aiutare queste persone che stanno vivendo una situazione non facile. Pasquale abitualmente lavorava come assistente in sala operatoria e nel reparto di chirurgia, oggi è operativo nel reparto covid. Scelta coraggiosa dei Camilliani quella di utilizzare la struttura per accudire i malati covid. Cosa pensi di questa scelta? Credo che sia una scelta giu-
FACCIA A FACCIA CON IL VIRUS. INTERVISTA A PASQUALE PERNA OPERATORE SANITARIO DELL’OSPEDALE DI CASORIA
sta dare assistenza a pazienti che ne hanno bisogno, purtroppo i reparti prima erano vuoti per il blocco dei ricoveri ordinari, adesso il nostro ospedale può offrire un servizio di altissima qualità al servizio di una causa nobile come quella di supportare la comunità attraverso la nostra professionalità. Voi operatori vivete faccia a faccia con il virus. Come avete organizzato la struttura? Quali precauzioni prendete per evitare il contagio? In tempi record sono stati allestiti ambienti idonei per i reparti covid grazie alla direzione strategica dell’ospedale e del nostro Direttore Generale Fratel Carlo Mangione che ha fermamente voluto impegnarsi in questa causa. Di conseguenza anche noi operatori sanitari abbiamo
stravolto totalmente il nostro modo di lavorare, dobbiamo utilizzare i dispositivi di protezione che non rendono facile il nostro lavoro. Ma ciò è necessario per evitare il contagio. Raccontaci come va la vita nei reparti, come si sentono le persone senza i loro cari e che tipo di rapporto si instaura tra voi e loro Non nascondo che la vita nei reparti non è facile, noi cerchiamo di dare il massimo e anche se completamente bardati , cerchiamo di “sorridere con gli occhi”, visto che purtroppo non è possibile vedere completamente il nostro viso. Il rapporto umano non deve essere trascurato poiché le persone che vengono ricoverate per il covid non possono vedere i propri cari e ricevere visite, noi operatori siamo l’unico contatto umano che hanno ed abbia-
mo una grande responsabilità verso di loro. Parliamo della malattia, molti la descrivono come una banale influenza, altri ne negano l’esistenza. Raccontaci realmente cosa provoca questa malattia alle persone e perché non va sottovalutata Purtroppo l’ignoranza dilaga tra alcune persone che sottovalutano la malattia. Noi il virus lo viviamo quotidianamente, assistiamo continuamente alla sofferenza dei pazienti sia fisica che psicologica. IL virus è pericoloso e può uccidere, non va sottovalutato! Pasquale come stai vivendo personalmente questa esperienza e come la vivono i tuoi colleghi. Potendo scegliere faresti sempre questo lavoro? Io ed i miei colleghi cerchiamo di viverla serenamente prestando sempre la massima attenzione e dare il meglio di noi stessi. Cerchiamo tenere a bada la paura di mettere in pericolo noi ed i nostri familiari. Ma aiutare chi soffre è gratificante sempre, non solo durante questa emergenza. Io lavoravo in sala operatoria ed il rapporto con il paziente era totalmente differente, quest’esperienza mi sta facendo crescere sia professionalmente che come uomo non sono mai stato più fiero del lavoro che svolgo. Quali consigli possiamo dare alle persone per prevenire il contagio? Consiglio di essere cauti e attenti e di rispettare normative di sicurezza sul distanziamento sociale. Bisogna “sacrificarsi” oggi per star bene domani.
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ROSSELLA VERZE
LIBRIAMOCI 2020
I.C. ROMEO e CLARAE MUSAE: la distanza non ferma la lettura “Il 20 novembre scorso abbiamo riavviato il progetto Biblioteca dell’istituto Romeo, nel quale, tra le varie attività, è prevista la partecipazione alla rassegna Libriamoci, campagna nazionale dedicata alle scuole per diffondere ed accrescere l’amore per la lettura. Non è facile, nell’era digitale, dove predominano esclusivamente le immagini, far amare la lettura ai ragazzi. - ha affermato la Dirigente Scolastica dell’I.C. Romeo di Casavatore, prof.ssa Maria Evelina Megale - Noi ci proviamo da anni e un grande contributo ci è fornito dall’associazione culturale Clarae Musae, molto attiva sul territorio, la cui presidente, prof.ssa Vittoria Caso, collabora con grande professionalità e disponibilità con noi, organizzando incontri con autori.” E, infatti, durante quest’incontro, denominato AD ALTA VOCE, i discenti delle classi terze, hanno letto alcuni capitoli de “L’anno del Dragone” di Mario Volpe, opportunamente preparati dalle docenti: Ferrara Mariarosaria, Pandolfi Antonella, Fiorillo Angela, De Luca Marianna, Scandurra Antonella, D’ Angelo Vincenzina. Ha organizzato e coordinato magistralmente l’incontro,
che si è protratto per buona parte del pomeriggio, la referente prof.ssa Gina D’Urso, che, soddisfatta, ha dichiarato: “È stata un’esperienza significativa e formativa; siamo riusciti, nonostante le avversità del momento a non fermare la curiosità dei ragazzi, vivendo insieme la piacevole lettura di un bel libro. Grazie alla bravura del nostro Mario Volpe abbiamo conosciuto un mondo nuovo e ricco di significato: la Cina.” Mario Volpe, che ha donato alla scuola alcune copie del testo, non è nuovo a incontri con gli studenti ma soprattutto è stato spesso presente negli AppuntaMenti col Libro e in altre rassegne della prof. ssa Caso, che ha volentieri presentato sia sue poesie, sia romanzi. Sicuramente Mario Volpe è un profondo conoscitore della realtà cinese, che egli frequenta da quando era ragazzo e di cui riesce a cogliere, quale sensibile poeta e scrittore attento, aspetti che ad un occhio distratto sfuggono. “L’autore del primo incontro di quest’anno è stato Mario Volpe per la presentazione del suo libro L’anno del dragone. – ha continuato la prof.ssa Megale - Un incontro emozionante: innanzitutto per il ritrovarsi insieme, nonostante la distanza. Ci siamo incontrati, infatti, con l’autore e la prof.ssa Caso, alunni, docenti e dirigente, sulla nostra piattaforma didattica virtuale. È stato toccante leggere i tanti passaggi autobiografici di questo testo che offre significativi spunti di riflessione. “L’anno del dragone” non è solo una panoramica di uno dei paesi dell’estremo oriente a noi più vicino, ma è la prova di quanto la determinazio-
ne incida sulla costruzione del proprio futuro. Claudio, il “Dragone”, il “guerriero del lavoro”, protagonista della storia, offre un insegnamento di vita ai giovani lettori dei nostri territori, troppo spesso sfiduciati ed inconsapevoli di essere gli artefici della propria vita. Questo libro è, inoltre, una bella storia di amore padrefiglio: Mario, il figlio, che sembra subire la volontà del padre; Mario, che soffre per i lunghi viaggi che lo allontanano dalla “vita di sempre”, scopre giorno dopo giorno la ricchezza del condividere col padre esperienze di crescita di un valore inestimabile; Mario, che guarda con infinita tenerezza lo sguardo “basso e spento” del padre malato; Mario che, oggi uomo, trasmette ad ogni lettore l’amore per il suo eroe.” Un incontro, dunque, intenso: un testo ricco di valori e di significati. “Ringrazio Mario Volpe per i suoi libri e per il tempo che ha dedicato ai “miei” ragazzi, - ha concluso la prof. ssa Megale - li ha ascoltati, ha risposto alle loro domande, ma soprattutto con questo libro ha lasciato loro un duplice importante messaggio che, con piacere, ritengo opportuno evidenziare: «Cari ragazzi, non dimenticate: niente nella propria vita può prendere il posto dell’istruzione, della determinazione e della perseveranza e mai le opportunità si presentano una seconda volta, quando vi capitano non lasciatevele sfuggire». “L’incontro con i giovani lettori della Romeo – ha a sua volta sottolineato Mario Volpe - è stato un viaggio nel passato che ha riportato alla mia coscienza il profumo e le
sensazioni dei tempi in cui la Cina era un grande mistero. Le domande dei ragazzi, il loro interesse e le loro osservazioni sono il chiaro segnale di un lavoro intenso dei docenti che li accompagnano nel difficile cammino di formazione; in più i racconti selezionati dalla prof.ssa Caso, che ringrazio, sono stati il passepartout per spaziare tra diversi argomenti, facendo risaltare momenti drammatici o ironici. Voglio anche esprimere sinceri ringraziamenti per aver ricordato la figura di mio padre senza il quale questo momento non avrebbe mai avuto luogo.” Nemmeno la pandemia, dunque, è riuscita a fermare la cultura, la lettura, i libri: “Sono veramente felice – ha dichiarato la prof.ssa Caso, fondatrice di Clarae Musae – che gli studenti delle terze abbiano avuto questa splendida opportunità di crescita, grazie alle parole e alle foto condivise dall’autore. Mi complimento con i lettori ufficiali: Mattia Abbondante, Andrea Amalfitano, Melissa Cifuni, Lorenzo Ciotola, Bruna D’Agostino, Mariarosaria De Simone, Vincenzo Palma, e con tutti gli studenti per l’attenzione e l’interesse mostrati. W la lettura, preziosa fonte di conoscenza!”
DOMENICA 29 NOVEMBRE 2020
18 VITTORIA CASO Sarebbe interessante aprire un capitolo sul rapporto tra donne e letteratura, sul silenzio che ha contraddistinto le donne, relegate tra le quattro mura domestiche, dedite esclusivamente alla cura della famiglia e considerate immorali se esprimevano la propria individualità. La letteratura greca è maschile, considerata la segregazione e l’incultura delle donne. Eppure, è dalla Grecia che proviene la prima poesia femminile. Nonostante un quadro sociale e culturale come quello greco, alcune donne riescono a levare la propria voce, a esprimere nella poesia gioia e dolore, amore e odio, amicizia e gelosia, scoprendo le emozioni più profonde, affermando la propria prorompente vitalità. Le prime voci femminili, seppure isolate, provengono da donne che si sottraggono alle rigide regole del sistema letterario maschile grazie ad uno status sociale particolare. È databile intorno al III sec a. C. un papiro di Ossirinco contenente un ampio frammento di versi attribuiti alla poetessa Corinna, in cui questa afferma la volontà di celebrare i miti della Beozia. Corinna, anzi, che a sua volta ha avuto come maestra una donna, Mirtide, pare abbia avuto un ruolo fondamentale nella formazione di Pindaro e ne sia addirittura stata rivale. Telesilla, vissuta ad Argo nella prima metà del V secolo, è una poetessa guerriera che coraggiosamente avrebbe organizzato le donne della città per combattere contro Cleomene, re di Sparta. Per l’ammirazione, i suoi concittadini le eressero una statua, in cui era raffigurata mentre gettava i libri per combattere. Praxilla pare, invece, sia vissuta alla fine del V secolo. A entrambe, oltre a componimenti di svariato contenuto, è attribuita addirittura l’invenzione di versi, detti, rispettivamente, telesillei e praxillei. Si tramanda che Praxilla abbia composto alcuni ditirambi, di cui uno intitolato “Achille”.
PRIME VOCI POETICHE FEMMINILI
Nel IV secolo, probabilmente a Telo, visse Erinna, di cui ci restano 60 versi del poemetto “La conocchia”. A Sparta sarebbe, invece, vissuta una certa Kleitàgora, cui fa riferimento Aristofane. In epoca ellenistica si colloca Anite di Tegea, in Arcadia; questa poetessa, per la finezza sia nel contenuto sia nella forma dei suoi versi fu definita “Omero femmina”. Infine, Nosside, vissuta alla fine del IV secolo a Locri Epizefiri, mostra una genuina e appassionata vena poetica, cantando prevalentemente l’amore. Purtroppo di queste poetesse, grandi
autrici, e punto di riferimento, ci sono pervenuti pochi, anche se interessanti, frammenti, nei confronti dei quali l’atteggiamento maschile è, ovviamente, spesso derisorio. Saffo è sicuramente la più nota fra le poetesse greche. Nativa di Mitilene, nell’isola di Lesbo, fu qui a capo di una di quelle associazioni di giovani donne, chiamate Tiasi, diffuse soprattutto nelle città costiere dell’Asia Minore. Nei tiasi le fanciulle aristocratiche ricevevano un’educazione del tutto sconosciuta alle donne ateniesi. Musica, canto, danza erano strumenti di crescita umana e culturale, di formazione ed espressione della personalità. Non a caso a Mitilene e non ad Atene, Saffo, compone versi, fa magistralmente poesia con abilità, passione e incisività tali da superare senza ombra di dubbio la produzione maschile. Queste donne, purtroppo assai poche, anche se a fatica, riuscirono a conquistare la parola, esigenza interiore, che schiude le porte dell’anima, conduce alla conoscenza di sé e dell’altro da sé, elemento espressivo normale ed usuale per l’uomo. Ancora oggi, nonostante gli innegabili progressi, la parola autorevole, indice di potere decisionale è preclusa alle donne. Le donne spesso hanno scelto di tacere per amore o per non essere considerate folli. Le più coraggiose, ribelli e scomode hanno conosciuto, in un passato non lontano, il convento, i collegi, i manicomi perché hanno avuto il coraggio di dare voce al disagio, scardinando l’ordine esistente. Come la parola è un traguardo, la scrittura che conferma la parola, la storicizza e le dà memoria, è l’apice delle conquiste. La scrittura è privilegio di pochi che gestiscono il potere della comunicazione, è indice di gestione dei segni, d’interazione tra la mente e le cose, tra l’io e il mondo. La scrittura per le donne è identificazione, conferma del sé come individuo e come genere.
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SALVATORE IAVARONE*
300 milioni di euro per i comuni, ancora finanziamenti per la pubblica amministrazione € 63.915,625 + contributo procapite pari a € 0,250 per Casoria
Con il DPCM del 17 luglio 2020 (G.U. n. 244 del 2 ottobre 2020), si è reso disponibile un Finanziamento a fondo perduto, pari a 300 milioni di euro annui per 4 anni (20202023), per tutti i Comuni delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, per investimenti in “infrastrutture sociali”. I Comuni potranno finanziare, uno o più lavori pubblici, per realizzare o apportare migliorie al patrimonio di luoghi in cui si erogano i servizi sociali (es. interventi su: scuole, strutture e residenze sanitarie, edilizia sociale, beni culturali, impianti sportivi, arredo urbano, illuminazione pubblica, verde pubblico, cimiteri, pubblica sicurezza, etc.) purché gli stessi non siano già totalmente finanziati da altri soggetti. I Comuni potranno usufruire, ogni anno, di un “contributo fisso” al quale verrà sommato un “contributo pro capite”in base alla popolazione secondo le fasce riportate in un apposita tabella. NEL DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17 luglio 2020 (G.U. n. 244 del 2 ottobre 2020) è previsto il Finanziamento a fondo perduto per investimenti in “infrastrutture sociali”, pari a 300 milioni di euro annui per 4 anni (2020-2023), per tutti i Comuni delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Le FASCE DEMOGRAFICHE sono quelle dei Comuni che potranno usufruire, ogni anno, di un “contributo fisso” al quale verrà sommato un “contributo pro capite” in base alla popolazione secondo le seguenti fasce: € 8.000,00 per i Comuni con popolazione fino a 500 abitanti € 8.000,00 + contributo procapite pari a € 15,00 per i Comuni con popolazione tra 501 e 1.000 abitanti € 15.500,000 + contributo procapite pari a € 7,50 per i Comuni con popolazione tra 1001 e 3.000 abitanti € 30.462,500 + contributo procapite pari a € 5,00 per i Comuni con popolazione tra 3.001 e 5.000 abitanti € 40.452,500 + contributo procapite pari a € 1,00 per i Comuni con popolazione tra 5.001 e 10.000 abitanti € 45.431,500 + contributo procapite pari a € 0,375 per i Comuni con popolazione tra 10.001 e 20.000 abitanti € 49.172,500 + contributo procapite pari a € 0,375 per i Comuni con popolazione tra 20.001 e 60.000 abitanti € 63.915,625 + contributo procapite pari a € 0,250 per i Comuni con popolazione tra 60.001 e 100.000 abitanti € 73.824,375 + contributo procapite pari a € 0,250 per i Comuni con popolazione tra 100.001 e 250.000 abitanti € 106.963,125 + contributo procapite pari a € 0,181 per i Co-
muni con popolazione oltre 250.000 abitanti Il Comune beneficiario può finanziare uno o più lavori pubblici in infrastrutture sociali, a condizione che gli stessi non siano già integralmente finanziati da altri soggetti. Investimenti in infrastrutture sociali (sistema di classificazione dei progetti del codice unico di progetto, di cui all’art. 11 legge 16 gennaio 2003, n 3). 05 opere e infrastrutture sociali: 08 sociali e scolastiche, 081 edilizia sociale, culturale e assistenziale, 082 asili nido 083 scuole materne, 085 edilizia universitaria, 086 edilizia scolastica, 999 altre opere di edilizia sociale, 10 abitative, 100 abitazioni rurali e borghi rurali, 103 fabbricati residenziali urbani, 104 ricostruzioni per calamita’ naturali, 105 infrastrutture civili per complessi residenziali, 106 residenze per comunità, 999 altre opere di edilizia abitativa,11 opere per il recupero, valorizzazione e fruizione di beni culturali, 093 edilizia monumentale, 095 interventi in aree archeologiche, 096 restauro e riqualificazione di beni culturali, 097 musei archivi e biblioteche, 098 opere per il recupero, valorizzazione e fruizione del patrimonio rurale, 999 altre opere per la fruizione di beni culturali, 12 sport, spettacolo e tempo libero, 098 impianti sportivi, 100 teatri ed altre strutture per lo spettacolo, 101 strutture fieristiche e congressuali, 999 altre strutture ricreative, 30 sanitarie, 111 strutture ospedaliere, 130 altre strutture per l’igiene la profilassi e la tutela della salute, 150 altri presidi sanitari territoriali, 153 residenze sanitarie assistenziali, 999 altre opere di edilizia sanitaria, 31 culto, 001 chiese ed altri luoghi di culto, 002 edifici per servizi religiosi, 003 conventi, 999 altre opere per il culto, 32 difesa, 090 caserme, 999 altra edilizia militare, 33 direzionali e amministrative, 001 opere e infrastrutture per sedi di organi istituzionali, 33 direzionali e amministrative, 003 opere e infrastrutture per sedi della pubblica amministrazione, 004 edifici e infrastrutture per uffici, 999 altre opere direzionali e amministrative, 34 giudiziarie e penitenziarie, 092 edilizia penitenziaria, 094 preture e tribunali, 999 altre opere e infrastrutture giudiziarie, 36 pubblica sicurezza, 001 commissariati, 002 edifici ed infrastrutture per la protezione civile, 999 altre opere per la pubblica sicurezza, 99 altre opere ed infrastrutture sociali, 096 cimiteri,191 arredo urbano, 192 verde pubblico, 193 illuminazione pubblica, 998 altre infrastrutture e 999 altre opere di edilizia pubblica.
*Consigliere comunale e presidente della Commissione “Territorio, Urbanistica, Lavori Pubblici, Ambiente, Viabilità e Vivibilità”
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NASCE A NAPOLI “Astrowok” Da pochi giorni è nato a Napoli, nel cuore del Vomero, Astrowok:un perfetto connubio di food e moda che unisce la cucina asiatica con quella mediterranea creando un mix perfetto di sapori e colori. Il nome Astrowok, riprende l’Astroworld di Travis Scott, icona di stile e moda, Wok si riferisce alla tecnica principale di preparazione dei piatti più rilevanti del menù. Astrowok, è un format ideato da Vincenzo ed Arianna Paccone, Carlo e Genny Martino, Enrico De Capola, Pasquale Vinaccio (Chef de
partie di Villa Crespi, ristorante stellato dello Chef Antonino Cannavacciuolo) il cui leitmotiv è: “Un piatto sta al proprio gusto come lo stile di un abito sta
al brand’’. Fashion e Food, le punte di diamante del Made in Italy, Astrowok incontra lo stile dei brands più iconici della moda, mettendo al centro le cotture al Wok. Questi giovani imprenditori, oltre all’originalità, è riconosciuto il merito di garantire la qualità dei prodotti, ma soprattutto il coraggio di rimanere a Napoli e di investire in un momento così particolare. Astrowok è una nuova idèa di Fine Street Food: un nuovo filone per il cibo da strada. Astrowok: Via Raffaele Morghen, 53, Vomero.
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SCUOLE E AGIBILITÀ AL TEMPO DEL COVID In Campania, quattro scuole su dieci non possiedono il certificato di agibilià e due su dieci il collaudo statico. Situazione davvero preoccupante per una serie di fondati motivi. 1) Per gli edifici scolastici occorre provvedere subito alla individuazione per ogni plesso della dotazione aggiornata delle certificazione di agibilità statica e di sicurezza. 2) È necessario, altresi, dotarsi di studi di fattibilità per ogni plesso mancante di tale certificazione al fine di avere esatta ricognizione delle criticità, e degli eventuali interventi a farsi, in modo da avere un quadro completo delle ingenti risorse economiche necessarie per ripristinare le relative agibilità (Statica e sicurezza). Unitamente a tali studi di fattibilità, per ogni plesso, sarebbe opportuno redigere una scheda contenente costi e benefici, per la eventuale demolizione e ricostruzione di ogni edificio, al fine di valutare la opportunità e la convenienza di ristrutturare l’edificio, o costruirne uno nuovo, con caratteristiche innovative e confortevoli, per gli alunni, i docenti e per dare maggiore funzionalità a tutto il percorso didattico.
3) Il Comune come tutti gli altri Comuni non potrà mai far fronte alle disponibilità economiche occorrenti, per cui necessita una seria politica programmatica dello Stato e delle Regioni che prevedano piani programnatici pluriennali di reali finanziamenti. 4) Il nostro Comune ha poche possibilità, che se attuate, potrebbe consentire di individuare risorse comunali e sovracomunali, per le manutenzioni straordinarie degli edifici scolastici e cioè: 1) rafforzare e rendere maggiormente operativo l’ufficio addetto al rilascio dei permessi a costruire in sanatoria (Condoni edilizi secondo le normative approvate e vigenti) che potrebbero comportare una previsione di introiti superiori a 20 milioni di euro. 2) Dotarsi di apposito ufficio per la individuazione dei finanziamenti sovra-
comunali (città metropolitana, Regioni, Stato), che nei fatti mettono a disposizione ogni anno risorse economiche per spese di progettazione(per le quali il Comune non potrà mai farvi fronte, stante l’elevato costo) e lavori di agibilità degli edifici scolastici. Altrimenti con le poche risorse previste nei bilanci (mediamente circa 30-50 mila euro per le scuole materne, altrettanti per le elementari e medie, già tutti impegnati) non si potranno eseguire nemmeno minimi interventi di manutenzione ordinaria. È un percorso difficile e impegnativo, ma forse è l’unico che consente una reale programmazione con conseguente possibilità degli interventi. Le relative attuazioni, oltre che di competenza dei Settori, dipendono anche dall’impegno e dalla capacità amministrativa, programmatica e politica della Amministrazione Comunale e di tutte le forze politiche, anche di opposizione, che devono svolgere un ruolo critico, ma costruttivo su tale sensibile materia, di grande importanza per l’aspetto formativo degli alunni e in modo particolare e ancora più importante per la loro sicurezza.
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MARCO STILETTI
Casavatore: iniziativa commercianti per contrastare LA CRISI ECONOMICA
Il Parco Acacie per tanti anni, fiore all’ occhiello di Casavatore essendo quartiere signorile ormai da qualche anno ha subito il declino e il degrado a seguito della crisi economica. Molti commercianti hanno dovuto abbassare le serrande per sempre perché non hanno retto al primo e forte lockdown. Ma c’è chi ancora oggi combatte creando una lodevole iniziativa, la “spendi e vinci”. Progetto ideato da tutti i commercianti del Paese con il suo presidente associazione artigiani commercianti di Casavatore Giovanni Chianese. Aspettando la neonata amministrazione, capitanata dal sindaco Vito Marino, il quale nel suo programma aveva promesso
in campagna elettorale di fare qualcosa per valorizzare questo quartiere e farlo ritornare agli splendori di una volta. Ad incrementare questa crisi si aggiungono dei colossi mondiali del tipo Amazon che oltre danneggiare tante attività portano i loro proventi in altri stati. Affinché venga combattuta la desertificazione del territorio, dal 1 dicembre i commercianti sponsorizzeranno numerose offerte di prodotti per acquisti e regali. Ci saranno tanti vantaggi per i cittadini tra cui la consegna gratuita a domicilio in tutto il Comune di Casavatore e la possibilità di vincere un buono acquisto dal valore di 30 euro da spendere nei negozi che aderiranno all’iniziativa.
GAIA MOSCHETTI
Novità per Quarto Canale Flegreo Novità per Quarto Canale Flegreo e la trasmissione di Mino Monelli 52x12 sul ciclismo, disponibile in streaming e sul 648 del Digitale Terrestre. La prima notizia bomba arriva dal canale, da alcuni giorni attivo sulla piattaforma Amazon prime e quindi disponibile in tutta Italia. La seconda notiziona, riguarda il programma condotto da Mino Monelli e Mary Caldieri, in onda da Ottobre ogni giovedì alle ore 20, 52x12, incentrata sul ciclismo: dal 26 Novembre diventerà molto interattiva attraverso un gioco a premi: “Domanda su due ruote”. Ricordiamo che Mino Monelli, nasce come speaker radiofonico, vocalist fino a presentatore di eventi (da cinque anni
presenta il Capodanno a Pozzuoli), presentatore televisivo, nonostante la sua giovane età, (si fa per dire ndr), è un uomo pieno di talento e di idee originali, che lo hanno portato ad attuare fino in fondo il suo motto. Ci sono solo due errori che si possono fare nel nostro cammino: non andare fino in fondo e non iniziare. Vive sempre l’emozione della prima volta dagli anni ‘80. La squadra viene completata da Mary Caldieri, studentessa universitaria, animalista e ambientalista, fa parte dell’Associazione “Davvero Donne”, è stata una personal trainer per 10 anni e ora ha deciso di cambiare la sua prospettiva di vita a livello lavorativo.
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TERESA D’angelo
Il cambiamento favorisce solamente le menti che sono preparate ad affrontarlo. Questa è Radio 1 Station
Genialità, cambiamento, innovazione sono le caratteristiche che descrivono l’emittente radiofonica 1Station. Come diceva il grande presidente americano, John F. Kennedy, “il cambiamento è una legge della vita e coloro che guardano solamente al passato o al presente stanno certamente perdendosi il futuro”. Vi consigliò vivamente di ascoltare e seguire questa radio perché ogni volta c’è qualcosa di interessante da sapere. Vivere emozioni musicali, vivere la musica dance, distrarsi con la buona programmazione di 1 Station è qualcosa di veramente divertente. Un team formidabile, iniziando dall’editore, Pietro di Palma, col grande supporto del figlio Paolo Di Palma, che con la loro esperienza hanno investito veramente in un grande progetto che sta crescendo sempre più, ma soprattutto credono nelle grandi potenzialità di questa radio e di crescita. Ma la vera parte costruttiva, ingegnosa, che con la sua esperienza è una vera istituzione della radio è il direttore artistico Giampiero Xp, persona conosciuta ed apprezzata negli anni nella radiofonia, un vero veterano della musica, dei vari anni musicali, delle varie generazioni dove la musica ha saputo spaziare. Ma ricordiamo anche che Gianpiero è detentore del titolo del Miglior Programma Dance agli Italian Dance Music Awards nel 2017.
Tantissimi programmi che stanno suonando nella programmazione di 1 Station, sempre in continuo aggiornamento. Tante personalità diverse che vestono il ruolo da speaker come Flavio Sly, Agostino Rimauro, Salvatore Calise, Michele Chianese, Luis Navarro e tante new entry. Ma parti integranti e fondamentali per una regia da veri professionisti, alla consolle troviamo il Dj internazionale Giancarlo Cavallo e l’altro Dj Romy Joe, che affiancano soprattutto Giampiero nel mitico e seguitissimo programma “Stargate”, un portale musicale che ti trascina verso la dance con ritmo, news, musicalità ed ospiti sempre diversi. I generi musicali che spaziano nella programmazione, comprendono musica Dance, il Raggeton, Rap, Trap e la musica Pop sia Italiana che Internazionale. Spazio anche ad un bellissimo morning show ed al Calcio. Potete ascoltare 1 Station ovunque sulle varie frequenze (101.4, 96.3,89.4,93.9,103.6,104.0, 105.3), oltre poi al sito web ufficiale www.1stationradio.com e sulle App scaricabili scrivendo 1Station. La fotografia e le grafiche curate da Gianluca Sambiase. Non vi resta che ascoltare, sintonizzarsi sull’innovazione della nuova Dance in Campania, Radio 1Station.
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MARCO STILETTI
Casavatore: il grande programma violenza sulle donne svolto dall’amministrazione Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne celebrata anche a Casavatore. Una due giorni che ha portato nella comunità dibattiti sul tema e varie iniziative per dire basta alle atroci azioni contro il sesso femminile. Ieri c’è stato il seminario digitale sul tema “La violenza sulle donne: prevenzione e sensibilizzazione“, aperto dai saluti dell’assessore Calvano e del sindaco Vito Marino. Erano presenti anche la psicoterapeuta e psicologa Laura De Martino, la vi-
cepreside dell’Istituto Scolastico comprensivo “Nicola Romeo”, Angelica Ruggiero, l’avvocato Anna D’Alisa , la presidente dell’associazione culturale “Clara Musae”, Vittoria Caso, e il praticante avvocato Javier Spanuolo Vigorita. L’incontro poi è stato moderato dalla criminologa Angela Falco. Oggi invece ai giardini del parco comunale in via Nicola Amore angolo Vico, riaperti poche settimane fa a seguito di un primo restyling, è stata inaugurata “la panchina rossa”, simbolo nazionale sulla violenza sulle donne. A promuovere l’iniziativa è stata l’amministrazione comunale di Casavatore con l’assessore alle pari opportunità Imma Calvano che ha portato anche le scarpette rosse posizionate sulla panchina alla fine della cerimonia. Nel parco poi è stato inaugurato l’albero della specie Yucca denominato “tronchetto della felicità” e la targa in ricordo di tutte le donne vittime di violenza che è stata letta dal vicesindaco Maria Teresa Cigliano in presenza dell’assessore Calvano e del consigliere Daniele Esposito. La targa è stata posizionata davanti a un monumento che simboleggia il grembo di una donna. “Restituire una zona, un’area alla città di Casavatore significa tanto. Abbiamo
ISABELLA DE LUCA
messo molto impegno nell’organizzare questa giornata per sensibilizzare il tema e per dire basta alla violenza sulle donne” – ha ribadito il vicesindaco Cigliano. Invece l’assessore alle pari opportunità, Imma Calvano, ha voluto ricordare Lucia Caiazza ragazza di Casavatore uccisa dal compagno durante il primo lockdown. “Un pensiero va a Lucia Caiazza- ha affermato la Calvano - che è stata una ragazza sfortunata e non è riuscita a salvarsi da tanta violenza“.
I SUCCESSI DELLA QUASAR
Sabato 14 novembre si sono svolti al Palavesuvio di Ponticelli i campionati interregionali GOLD Categoria allieve della Federazione Ginnastica d’Italia, evento riservato alle migliori squadre del sud Italia. Nonostante le difficoltà date dalla criticità del periodo, l’Associazione Ginnastica QUASAR ALESSANDRO IMBALDI, guidata dalla Direttrice Tecnica Maria Francesca Imbaldi e da Tonia Severino e Paola Capaldo, si è classificata al 2° posto riconfermandosi tra le migliori società del sud. L’associazione sportiva presente sul territorio di Casoria, in via Nazionale delle Puglie 234, da 44 anni è da sempre fucina di piccoli campioni dando lustro alla nostra città. Nel merito è giusto ricordare che nel mese di ottobre il vicepresidente della associazione QUASAR Professoressa De Luca Isabella è stata eletta consigliere Regionale della Federazione Ginnastica d’Italia. Adesso le ginnaste Giulia Barra, Aurora Esposito e Martina Filomene, sono in preparazione delle finali del Campionato che si terranno a Rimini il 4 dicembre, dove sfideranno le colleghe del nord e centro Italia per portare a casa il titolo italiano. In una pagina di storia così buia è doveroso dare merito alle nostre piccole atlete che continuano a battersi per i loro sogni. FORZA QUASAR!
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26 ELENA TORRE
PCRF-Italia PER L’ASSISTENZA alle bambine e ai bambini del Medio Oriente
PCRF-Italia è un’associazione di volontariato che dal 2013 esprime nel nostro paese i valori di Palestine Children’s Relief Fund (PCRF), organizzazione palestinese non profit fondata nel 1991 negli Stati Uniti. Come tale è indipendente da qualsiasi formazione politica o religiosa ed è impegnata a fornire assistenza umanitaria, soprattutto medica, alle bambine e ai bambini del Medio Oriente, al fine di garantire loro il diritto universale alle cure e l’accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari di qualità ai quali altrimenti non potrebbero accedere. Le nostre attività sono totalmente gratuite e vengono svolte con il coinvolgimento diretto di personale volontario altamente specializzato e col supporto di 6 uffici in Cisgiordania, 3 nella Striscia di Gaza, 1 in Libano ed 1 in Giordania.
Per questo Natale, PCRF ha deciso di concentrare i propri sforzi nell’aiutare la popolazione che vive nei campi profughi in Libano, potenziando le strutture sanitarie pubbliche della zona, con un particolare riferimento al Safad Hospital di Tripoli che serve i rifugiati del campo di Badawi. Le donne incinte, le neomamme, i neonati ed i bambini più piccoli rappresentano i gruppi più vulnerabili nella comunità dei profughi. Un totale di 24300 persone prevalentemente palestinesi e siriani, la cui salute è gravemente influenzata dalle precarie condizioni in cui vivono, dalla mancanza di accesso a servizi sanitari adeguati, dalla povertà sempre più diffusa. I servizi sanitari disponibili all’interno dei campi profughi libanesi sono limitati e inadeguati e rappresentano una grave minaccia soprattutto per la
salute materna e infantile; l’assenza di attrezzature neonatali anche basilari, come monitor e incubatrici, è una crescente causa di morte tra i bambini appena nati. A peggiorare questa situazione contribuisce l’attuale situazione in Libano che ha conosciuto un drammatico aggravarsi della propria condizione politica, sociale ed economica a partire dalla fine del 2019. L’obiettivo di questo progetto è quello di fornire all’ospedale Safad nuovi mezzi e attrezzature mediche in modo da incrementare il numero e la qualità dei servizi erogati, con particolare riferimento alle attività chirurgiche e alle relative terapie intensive pediatriche, e migliorare nello stesso tempo la struttura ospedaliera, creando un luogo più sicuro e confortevole sia per i pazienti che per il personale sanitario.
RITA ESPOSITO
I buoni propositi e le esilaranti storie delle anime scoperecce Il racconta storie Campano Giuseppe Bianco è in libreria e nei migliori megastore on line con “Esilaranti storie di anime scoperecce”, un libro di 106 pagine di vita fantasiosa e colorata. Un libro di storie erotiche/ironiche, ma anche no, perché quando si inizia un cammino ‘vizioso’, inevitabilmente si avverte il bisogno di spingersi sempre più lontano. Fino a credere che sia l’unica realtà possibile, l’unica ragione di vita. Una vicenda erotica si spoglia della necessaria componente lussuriosa, sensuale, perde lo stimolo essenziale per l’eccitazione, sfociando così nel ridicolo, nel grottesco. Quasi sempre, senza la consapevolezza di chi lo vive. Il tutto è
raccontato con la disarmante onestà che da sempre contraddistingue lo scrittore Campano. Un viaggio fra i vari aspetti della vita sessuale di ognuno: partendo da Arturo il ragazzo protagonista del primo racconto, si passa per un’avventura notturna, si transita nei prive’ e per spiagge nudiste, fino ad arrivare a l’uomo maturo dell’ultima storia, basata sul suo delirante monologo ‘A saperlo avrei fatto il pornostar’, confutando le sue stesse ragioni. Un libro da leggere, per partire alla scoperta dei tanti mondi, che ogni giorno sfiorano i nostri sensi, ma spesso senza la curiosità, la voglia o il coraggio di esplorarli fino in fondo, o almeno, di ammetterne l’esistenza.
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
La zona rossa blocca la distribuzione dei kit per la raccolta differenziata
Casoria Ambiente è impegnata nella risoluzione di una problematica che ha investito subito il nuovo amministratore unico Massimo Iodice, nominato il 28 ottobre scorso. L’azienda si scusa con la cittadinanza perché non è riuscita a fornire la popolazione in modo diffuso dei kit necessari per la raccolta differenziata prima che la seconda ondata del Covid-19 imponesse ulteriori restrizioni. In questo momento storico l’emergenza Covid-19 ci impedisce di realizzare la distribuzione porta a porta dei kit per la raccolta differenziata come fatto negli anni scorsi. In estate abbiamo predisposto il servizio in tre luoghi diversi della città: Via Pio XII, Via Benedetto Croce ad Arpino e Via San Pietro.
Massimo Iodice (amministratore unico di Casoria Ambiente): “Priorità assoluta alla tutela della salute pubblica ma siamo già al lavoro per risolvere la problematica”
Il servizio è andato avanti anche nei mesi di settembre e ottobre, fino al 13 per la precisione ma siamo riusciti a coprire solo una piccola percentuale degli abitanti di Casoria. “L’emergenza Covid-19 ci ha costretti a sospendere il servizio ma stiamo programmando di ripartire appena sarà possibile” – dichiara l’amministratore unico Massimo Iodice - la collocazione della Campania in zona rossa al momento ci impone di dare la priorità assoluta alla tutela della salute pubblica ma siamo già al lavoro per risolvere la problematica” In questo periodo così difficile e doloroso, invitiamo la cittadinanza a rispettare le regole, sia quelle necessarie per non diffondere il Covid-19 che per la raccolta differenziata seguendo il calendario di Casoria Ambiente e i promemoria che puntualmente attraverso delle specifiche info-grafiche pubblichiamo sui canali digitali.
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DOMENICA 29 NOVEMBRE 2020