Domenica 13 Dicembre

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DOMENICA Settimanale di Informazione 13 DICEMBRE 2020

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ANNO XIX - N° 37 - DOMENICA 13 DICEMBRE 2020

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L’editoriale DI NANDO TROISE

CRISI DI PROPORZIONI SCONOSCIUTE Ho voluto testimoniargli la stima ed il rispetto per avere, da giugno 2019, governato la mia Città. Un uomo dei tempi moderni, schietto, moderato, mai fuori dagli schemi, una storia personale importante. L’avv. Raffaele Bene è stato negli anni 90, a fianco del consigliere regionale Nicola Marrazzo. Ho manifestato al Sindaco Bene, in un bar di Casoria, che bisognerebbe avere orrore dell’indifferenza. Gli ho ricordato ancora una volta che Carlo Alberto Dalla Chiesa ha lavorato a Casoria, era il Comandante di Stazione della Caserma dei Carabinieri, allora in via Cavour, di fronte dove oggi c’è l’Ufficio Postale. Nella cucina di quella Caserma è nata Rita, sulla cui Carta d’Identità vi è scritto nata a Casoria. L’aiutò a nascere una famosa ostetrica del tempo, 1948, Donna Nannina a vammana. Con la moglie andava a messa, faceva la spesa. Eppure, caro Sindaco, in questa Città non vi è una strada dedicata a lui, tanto meno una lapide. Gli hanno, però, dedicato i giardinetti di fronte la ferriera. È, però, in buona compagnia. Non vi è una strada

Ho incontrato il Sindaco di Casoria avv. RAFFAELE Bene

neanche per Paolo VI (tante volte ospite del Cardinale Maglione e delle Suore Sacramentine). Gli Amministratori di questa Città, il cui cemento ha coperto le brutture delle loro anime, non hanno avuto tempo. Bisogna avere orrore dell’indifferenza verso un PalaCasoria chiuso, di parchi commerciali che diventano residenziali, di tanta monnezza. Eppure, ricordavo sempre al Sindaco, che ciò che ha avvilito maggiormente questa Città, così speranzosa nel suo arrivo, è stato il divieto di propaganda di tutto quello che in passato ha procurato i problemi che non si riescono a risolvere. Questa Amministrazione Comunale si è presentata alla Città, supportata nella sua “missione amministrativa” dalle donne e dagli uomini di Campania Libera, Obiettivo Comune, Insieme per Casoria, Casoria Viva e altre liste civiche; ho consigliato, ancora una volta, al Sindaco, di accorpare l’assessorato agli Affari Generali e del Personale con i Contratti, il Contenzioso ed i Patrocini Morali. continua a pag. 4


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4 SEGUE da pag. 3

Ho più volte chiesto al Sindaco un incontro di arricchimento di conoscenze e di esperienze. Affrontare i problemi alla presenza dell’Assessore alla Sicurezza, Raffaele Petrone, l’intelligence investigativa della sua Amministrazione, in concomitanza con la bomba fatta scoppiare alle prime ore di lunedì 7 dicembre in Galleria Marconi che ha devastato alcuni negozi ed alcune auto parcheggiate in via Marconi, la videosorveglianza, il progetto impostato e voluto dalla consigliera comunale Stella Cassettino, iniziato quando lei era assessore alle innovazioni tecnologiche nella Giunta Municipale a guida del suo predecessore avvocato Pasquale Fuccio, ed oggi, sembra, abbandonato cioè sospeso, le strisce blu, gli uffici dismessi in via Piave, al Parco Le Querce, del Settore “Servizi diretti alla Persona”; la dirigenza dei Settori del Comune. Il reintegrato architetto Salvatore Napolitano fino a domenica scorsa non aveva avuto ancora assegnato il Settore da dirigere. Speriamo e crediamo che nel frattempo ciò sia avvenuto con, magari, la rimodulazione delle dirigenze dei Settori del Comune di Casoria. La Macchina Comunale; uno dei problemi che maggiormente sta affliggendo il Sindaco, la maggioranza e la stessa Giunta Municipale. “Direttore, ne abbiamo parlato nella intervista che mi facesti a dicembre 2019 per Nanotv. Difficile. Da troppi anni non utilizzati per quello che sanno fare. Ci sono sacche di resistenze da parte di persone che andrebbero rimosse”. Non potrà augurarsi, il Sindaco Bene, che si abbiano per la sua amministrazio-

ne pari parere. ********** Chi si è adoperato per mandare a casa il Consiglio Comunale, guidato allora da Pasquale Fuccio, oggi viene frenato da una CRISI DI PROPORZIONI SCONOSCIUTE, una pandemia da coronavirus Sars 2 che ha causato finora 58 mila morti in Italia e, purtroppo, già tanti anche a Casoria e stamattina ho visto il manifesto di morte di un altro carissimo amico, Sabato Palmentieri, il quale, anche lui, non ce l’ha fatta a sconfiggere il virus. L’emergenza sanitaria causata dal covid 19 e quella dell’ordine pubblico deflagrata insieme con la bomba di Galleria Marconi suggerisce a questa Amministrazione Comunale, gli Assessori ed i Dirigenti di Settore, di tornare ad occupare la scena pubblica. L’Amministrazione Comunale dovrebbe denunciare l’indifferenza che, ancora una volta, facciamo noi, verso le convenzioni delle lottizzazioni mai utilizzate da alcuna amministrazione, i Parchi Commerciali, i permessi a costruire, l’amianto in via San Benedetto, i fitti passivi, i fitti attivi non incassati, i locali di patrimonio comunale non utilizzati ma occorre gridare all’indifferenza verso l’arredo urbano di Piazza Domenico Cirillo. L’indifferenza verso il funzionamento della macchina comunale. “Una macchina senza motore” fu definita, solo qualche mese fa, dall’assessore alle finanze Luigi Goffredi, l’Azienda che lo ha chiamato quale tecnico, a seguire sotto il profilo amministrativo la Ragioneria, le Finanze, il Bilancio, l’Economato ed i Tributi (cioè questo ultimo anche Servizio Entrate). La Città spera tanto in questa Amministrazione. Non vuole rimanerne delusa.

Sono tanti i pensieri sciolti che ho rivolto al Sindaco avv. Bene. Prima di lasciarci il Sindaco mi comunica alcune sue iniziative, mi invita a sottolinearne l’importanza, suggerendomi anche di leggere il sito istituzionale del Comune di Casoria. Certo che lo faccio, anzi colgo l’occasione per invitarla a farlo anche Lei, caro avv. Bene. Navigare è difficile, ci sono mari procellosi ed in tempesta. Governare lo è ancora di più. Comunicare, invece, è molto facile. Basta volerlo! Invece, l’amministrazione che l’ha preceduta si è riempita la bocca di democrazia partecipata, bilanci pubblici, continuo contatto con la gente. Parole, solo parole. A presto e per gli anni che mancano per il suo mandato (“Gli avvoltoi credo che dovranno ancora stare a digiuno. Il momento è sicuramente difficile ma ritengo che con la responsabilità di tutti coloro che tengono alla Città sarà possibile cambiare il passo”). Per tenere gli avvoltoi a digiuno, caro Sindaco e caro Raffaele, dovreste occupare la scena pubblica, utilizzare tutte le possibilità di comunicazione in possesso all’Azienda Ente Locale Comune di Casoria. Dotare ogni settore di un ufficio di comunicazione: gli Affari Generali e del Personale, i Servizi Demografici, la Ragioneria, gli Interventi di Polizia sul Territorio, i Lavori Pubblici ed Inquinamento, l’Assetto del Territorio, la Frazione Arpino, l’Ecologia, la Sicurezza ed Assistenza Sociale, la Pubblica Istruzione con la Cultura, lo Sport ed il Tempo Libero. Buona Fortuna, caro avv. Bene, Sindaco della Città di Casoria, a Lei ed ai suoi Assessori ed a tutti i componenti della sua maggioranza.

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ANTONIO BOTTA

Intervista al dott. Giandrea Sarnacchiaro, ginecologo e senologo

CAUSA COVID, RALLENTATI I PERCORSI DI SCREENING PER PATOLOGIE DELLA MAMMELLA E DELLA SFERA GENITALE FEMMINILE

“Nel consultorio femminile, appesantimento delle modalità di accoglienza e peggioramento dei servizi erogati. No agli assembramenti durante le festività natalizie; assolutamente sì alle vaccinazioni senza alcun timore” Benché oberato da moltissime incombenze, il dott. Giandrea Sarnacchiaro ha concesso volentieri di rispondere ad una serie di domande sul tema dell’emergenza epidemiologica, alcune delle quali riferite al suo campo di “azione”. E’ sempre un piacere colloquiare con il Dottore, sia perché abbiamo in comune una carissima amica, sia per il suo brillante passato calcistico nel Real Afragola, squadra calcistica che vinse diversi tornei, a livello anche regionale , in cui egli si distingueva, nel ruolo di ala, per i suoi funambolismi, dribbling, estrosità e fantasia Gli operatori sanitari sono tuttora in affanno, benché la pressione sulle terapie intensive stia gradualmente riducendosi. Ci dia, in base alla sua esperienza lavorativa, il quadro della situazione attuale nel contesto in cui opera. Io opero in un settore, il consultorio familiare, ove le uniche emergenze possono essere quelle legate alla gravidanza. La pandemia, però, ha influito moltissimo sulle modalità di accesso, determinando una notevole limitazione delle stesse e un eccessivo appesantimento delle modalità di accoglienza, ottenendo, come risultato,

un notevole peggioramento dei servizi erogati. Per le pazienti con tumori al seno e a patologie della sfera genitale femminile, che è il suo ambito di intervento, vi sono rallentamenti nell’accertamento delle diagnosi e nelle cure? In rapporto alla prevenzione delle patologie oncologiche della mammella e della sfera genitale femminile, si registra un notevole rallentamento dei percorsi soprattutto di screening, perché l’emergenza Covid ha spiazzato fortemente queste attività, determinando così eventuali ritardi diagnostici che, in alcuni casi, potrebbero risultare determinanti per il buon esito finale. Per quanto le sia dato di sapere, rispetto a qualche settimana fa, la pressione sul Pronto Soccorso dell’ospedale di Frattamaggiore si è ridotta o, ad oggi, è ancora in una fase emergenziale? La pressione sul presidio ospedaliero di Fratta, grazie ad una migliore organizzazione di recente composizione, ha determinato, sicura-

mente, una migliore tenuta, dovendo comunque sperare in un continuo, anche lieve, calo di ricoveri, per potere offrire una qualità di cura adeguata. Le USCA (Unità Sanitaria Continuità assistenziale), messe in campo per affiancare i medici di base, a suo avviso, sono attive in maniera adeguata a livello locale? Anche per quanto riguarda le USCA sono stati apportati notevoli miglioramenti alla piattaforma lavorativa, rimediando a moltissimi limiti emersi nella prima emergenza. E’ innegabile, però, che ci sono ancora molte difficoltà, legate soprattutto al numero limitato di operatori sanitari e ad alcuni limiti organizzativi, data la complessità del problema. Ci spieghi perché è importante vaccinarsi contro il Covid, persuadendo chi teme i possibili effetti collaterali Il vaccino è un presidio fondamentale e sicuro. La letteratura scientifica non attribuisce a nessun vaccino

reazioni avverse pericolose, a fronte di milioni di vite salvate in molte decine d’anni. Io eseguo da anni tutti i vaccini utili e non ha mai contratto malattie infettive. Le uniche rezioni registrate (febbricola, senso di spossatezza, lieve cefalea) sono quelle tipiche di allertamento in modo specifico e mirato, del sistema immunitario, che è appunto quello che ci serve di fronte al pericolo di un’infezione. Cambiamo, quest’anno, il noto proverbio per le norme restrittive da rispettare durante le festività natalizie: “A Natale senza i tuoi, a Pasqua con chi vuoi”. Perché è necessario non aggregarsi con i familiari e amici durante le feste? E’ fondamentale evitare il più possibile le aggregazioni numerose, se non vogliamo di nuovo tornare alla piena emergenza e di nuovo ad una clausura completa, magari anche lunga. Il virus è troppo nuovo e sconosciuto per poterci consentire abbassamenti di guardia, con tutto il rispetto per le festività, soprattutto quelle religiose. E’ un virus troppo subdolo, oltre che cinico, perché dotato di elevata aggressività e contagiosità soprattutto per i soggetti più deboli, non per forza più anziani. Esso ha dimostrato finora di essere forte con i deboli e debole con i forti. Nessuno di noi è in grado di poter stabilire la propria categoria di appartenenza.

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La Copertina con Michele Bruno

Il Dr. Michele Bruno, già funzionario INAIL, è, oggi, il Presidente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio cimiteriale dei tre Comuni di Casoria, Arzano e Casavatore. Con lui, il Dir. Troise, durante l’ultima trasmissione de La Copertina sul canale web NanoTV, ha affrontato tutti i problemi e le difficoltà che il consorzio sta attraversando in questo periodo, cercando soluzioni e strategie. A poche ore da una riunione tenutasi in video conferenza, il Dr. Bruno viene invitato dal Dir. Troise ad informare giornalisti e cittadini sugli esiti di questo incontro che aveva come argomenti di discussione la salvaguardia degli equilibri di bilancio 2020-2022 e la bozza del nuovo statuto consortile, quest’ultima una vecchia battaglia che il Dr. Bruno porta avanti da tempo. Di cosa si è parlato nella riunione? “Il Sindaco Raffaele Bene ha delegato l’assessore alle finanze a venire all’assemblea, il Dr. Luigi Goffredi. Anche il Sindaco di Casavatore ha delegato la Vicesindaco a partecipare. Il primo capo all’ordine del giorno è stato approvato, in quanto non ci sono state variazioni di bilancio; il secondo capo all’ordine del giorno è stato rinviato, ancora una volta, a data da destinarsi. Prima di andare avanti, però, devo

dire una cosa: oggi devo mandare un ringraziamento ed un plauso ai direttori precedenti che hanno fatto un buon lavoro, anche al precedente direttore di Casoria, Salvatore Graziuso che ha lasciato un cimitero in ottimo stato di salute, anche se, purtroppo, nonostante i tanti sforzi, ci dibattiamo in situazioni economiche sempre complicate. Ma io mi sono sempre battuto per la revisione dello statuto che risale ai lontani anni ’90. Anche il commissario prefettizio di Casavatore, il predecessore dell’attuale Sindaco Marino, nel mese di marzo del 2018, scrisse una lettera con cui invitava il consorzio cimiteriale a revisionare lo statuto, in quanto non più conforme alla legge – se non sbaglio, la 6/2000 - e ci invitava a rimodularlo in tempi brevi, altrimenti si poteva incorrere in qualche atto illegittimo. Quando mi sono insediato nella presidenza del consiglio, mi sono programmato tre obiettivi importanti: la revisione dello statuto, grazie anche alla validissima collaborazione del Dir. Francesco Leo, uno dei promotori alla stesura di questo statuto, perché riteniamo sia un elemento essenziale per una fase di rilancio di questo consorzio. Oggi considero questo cimitero come un bambino che non vede mai la luce del sole. Noi riusciamo

a fronteggiare l’emergenza dei morti, aumentata anche a causa del Covid, perché abbiamo la cremazione, che ha risolto il grosso problema di affollamento nel cimitero, ma altrimenti vivremmo un’emergenza seria. Gli altri due obiettivi sono l’ampliamento del cimitero e la realizzazione del forno per la cremazione. Ma il punto di partenza resta lo statuto che è l’elemento fondamentale con cui possiamo pianificare sia l’ampliamento del cimitero che l’inceneritore. L’ampliamento è necessario per poter soddisfare le esigenze dei cittadini, chi si vuol fare una piccola cappella, chi un monumento per conto proprio. L’inceneritore è, secondo me, un progetto importante, essenziale e produttivo: se riuscissimo a farlo in tempi brevissimi, ci permetterebbe di far risparmiare una marea di soldi ai tre comuni, abbattendo le quote associative di oltre il 50%, e nel tempo, anche ad azzerarle. Perché una cosa di cui i precedenti direttori non si sono resi conto, è che le quote associative non vanno pagate in

base al’indice demografico, ma in base ai morti che arrivano annualmente nel nostro cimitero da ciascun Comune di appartenenza. Casoria, in tutti questi anni, è stato il Comune più penalizzato, perché Arpino viene inclusa nell’indice demografico di Casoria, ma i defunti non vengono sepolti nel nostro cimitero, ma in quello di via Nuova Poggioreale, territorialmente più vicino. Questo significa che noi paghiamo quote maggiori che, però, non ci competono. Anzi, devo fare un plauso ai dipendenti del consorzio, che hanno fatto, proprio a questo proposito, un lavoro straordinario andando indietro di dieci anni, e hanno visto che Arzano ha, annualmente, più defunti degli altri due comuni, e quindi è il Comune che dovrebbe pagare di più”. Ci dia dei chiarimenti in merito all’aumento delle tariffe relative alle lampade votive, al condominio dei loculi ed ai servizi generali dell’anno 2020 “Su questo argomento siamo stati attaccati in modo feroce, ma io vorrei andare un po’ all’indietro, ai sindaci pre-

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DOMENICA 13 DICEMBRE 2020 cedenti, senza fare nomi, ma date: in una riunione dell’assemblea dei Sindaci del 27 aprile 2018, i sindaci fecero una richiesta al consiglio di amministrazione di effettuare uno studio affinché si diminuisse la quota procapite per i Comuni e si aumentassero le tariffe da distribuire alle utenze dei tre paesi. L’ufficio tecnico fece questo studio, lo sottopose all’assemblea, dove doveva essere approvato dai sindaci, sempre in base al vecchio statuto, ed in data 15 aprile 2019, i Sindaci approvarono questo studio che fece aumentare le tariffe cimiteriali, e quello che veniva portato in più, veniva diminuito sulle quote associative procapite dei Comuni. I servizi a cui si faceva riferimento erano tre: le lampade, 30 euro all’anno, 10 euro per il condomini e per la manutenzione dei viali cimiteriali, 15 euro per lo smaltimento. Ora c’è una gara in atto per lo smaltimento dei rifiuti. Ci siamo dati da fare per venire incontro all’utenza e cercare di diminuire le tariffe per l’anno prossimo. Ma tutto è subordinato allo statuto, perché sono i tre sindaci che, in base allo statuto, determinano le decisioni, è un potere esecutivo. Se potessi, dalla sera alla mattina, io diminuirei le tariffe cimiteriali di un 15%-20%, senza dubbio”. Sono sei mesi dalla sua designazione come rappresentante legale del consorzio, ci racconti qualcosa del Suo incarico anche in riferimento alla Sua precedente esperienza del 2006. Cosa è cambiato in tutti questi anni? “Rispetto al 2006, l’organizzazione è cambiata molto, grazie, come ho detto anche prima, ai tanti direttori che

si sono susseguiti. Da allora, c’è stato aumento di professionalità, specialmente tra i dipendenti, anche se sono pochi. E, infatti, c’è un concorso in atto, come categoria amministrativa (categoria B1), per un solo posto, non un funzionario ma un applicato di segreteria. C’è un personale che da l’anima, fa il proprio lavoro con abnegazione e professionalità. Nel 2006 era fatto tutto un po’ alla “carlona”, oggi, invece, è tutto programmato, tutto organizzato alla perfezione, con protocollo informatizzato, tutti i loculi sono organizzati secondo uno schema di prenotazione. Adesso è stata appaltata l’ultima gara di costruzione di alcuni loculi che, con le prenotazioni che abbiamo ricevuto, sono già stati quasi tutti presi”. Un Suo bilancio di questi sei mesi “Sempre secondo il vecchio statuto, la presidenza si fa a rotazione, quindi il presidente ed il direttore vengono scelti in seno al consiglio di amministrazione. Il prossimo presidente deve essere di Arzano, mentre il direttore tocca a Casavatore – a marzo prossimo. In questi sei mesi, io mi sono battuto molto per la pulizia davanti al cimitero: oggi grazie all’aiuto di Casoria Ambiente, e del Direttore Antonio Isoldo, che approfitto per ringraziare pubblicamente perché non mi dice mai di no, è tutto pulito, anche se la porzione avanti al cancello di ingresso – via Porziano - appartiene ad Arzano e non a Casoria. A volte faccio pulire anche due volte al giorno. E poi mi sono dedicato ad una cosa a cui tengo molto, cioè alla sistemazione delle vecchie cappelle gentilizie, cioè quelle

7 cappelle che sono un po’ abbandonate perché i familiari non ci sono più. Dietro mio suggerimento, con il Direttore abbiamo iniziato uno studio delle vecchie cappelle di vecchie famiglie casoriane, le cui concessioni erano già scadute, ma abbiamo confermato le licenze delle famiglie di tutti e tre i Comuni che rappresentano un po’ la storia delle tre città. Ci sono, ad esempio, tre cappelle, completamente abbandonate. Cerchiamo di sistemarle, rimetterle a posto, provando a metterle sul mercato e rientrare del rinnovo della concessione”. Sappiamo che Lei ci tiene particolarmente a parlare di tutta la polemica che si è creata per il debito che il Comune di Casoria avrebbe con il consorzio cimiteriale. Ci racconti a che punto è la situazione e se il dissesto economico, finanziario ed amministrativo dichiarato dal Comune di Casoria inficia al raggiungimento del pagamento di questo debito “A tal proposito voglio dire solo che, grazie al Sindaco Raffaele Bene, circa due, tre settimane prima che venisse dichiarato il dissesto, con enorme sacrificio, perché avevamo bisogno di risorse per il pagamento di stipendi, F24, etc., il Comune ci fece un versamento di circa 150.000,00 euro. L’importo totale del debito presente nel decreto ingiuntivo è di otto milioni di Euro. E, notizia fresca, ho da poco saputo che il Comune ci sta già pagando il primo ed il secondo trimestre del 2020. In fase di dissesto, mi rendo conto che avere queste cifre è stato un altro sacrificio, e se inficerà sul pagamento del debito,

questo non lo so, ci saranno i legali che ci informeranno”. Sappiamo che nel consorzio ci sono diverse multe, contenziosi, pendenze giudiziarie. Ci racconti : “Viste le numerose irregolarità, abbiamo pensato, mano a mano che arrivano questi problemi, di tentare di risolvere. Ma è pochissimo, bisognerebbe fare molto, molto di più. Il problema è che se io comincio a lavorare su questo progetto , poi succede che fra un anno, un anno e mezzo, arriverà un altro presidente a sostituirmi che non crederà a quello che ho fatto, e comincerà tutto daccapo. Quindi, il mio appello è rivolto ai politici, ai tre sindaci dei tre Comuni : non guardiamo chi dobbiamo nominare, ma risolviamo il problema, è un argomento che, tra l’altro, non possiamo nemmeno trattare per i vincoli del segreto istruttorio, ci sono pendenze giudiziarie. La cosa necessaria è non pensare di mettere quello o quell’altro politico, ma mettiamo gente che vuole bene all’utenza, gente che lavora nell’interesse del cittadino. Io vorrei solo lasciare qualcosa, che, un giorno, si possa dire lo ha costruito Michele Bruno, come l’inceneritore, l’ampliamento del cimitero. Qualcosa di utile”. Ci uniamo a questo appello, come organo di informazione ma anche come cittadini, affinché i Sindaci possano dimenticare le varie ripartizioni politiche ed ascoltare il consiglio di una persona di esperienza che, da ben 14 anni, manifesta la sua passione nel dirigere il consorzio cimiteriale. Un passione che andrebbe degnamente riconosciuta.

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Imma Castronuovo

Alessandro Sansoni, Direttore di “Cultura Identità”, ospite di Nando Troise a “La Copertina”

Il Direttore Nando Troise ha ospitato sulla web tv, Nano Tv, Alessandro Sansoni, Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e Direttore Responsabile della rivista “Cultura Identità”, mensile in edicola su tutto il territorio nazionale al prezzo di tre euro, il cui titolo, in copertina, è: “Vogliono rubarci il Natale”. Quella che segue è un’interessante intervista storico, politico, culturale, degli ultimi cinquant’anni della Storia dell’Italia Meridionale, con due illustri interlocutori: un Maestro dell’informazione, firma prestigiosa di un autentico giornalismo d’inchiesta, il Direttore Ferdinando Troise, da un lato; e, dall’altro, l’autorevole esponente intellettuale, promotore della Identità Italiana che si propone di diffondere attraverso la direzione del mensile “Cultura identità”, Alessandro Sansoni: napoletano, classe ’76, una Laurea in Filosofia alla Federico II di Napoli, vanta, tra l’altro, un’attività di docenza in Storia medioevale presso il prestigioso Ateneo federiciano. Perché si dovrebbe acquistare “Cultura Identità” ? In generale, perché “Cultura Identità” è una delle poche voci non conformiste che sono in questo momento presenti sul panorama della stampa nazionale, è un giornale che cerca di fare approfondimenti monografici, essendo una rivista mensile, e cerca di analizzare le grandi questioni di attualità, culturali sociali economiche e politiche da una prospettiva differente da quella del “politicamente corretto” del pensiero dominante. Siamo un team che cerca di porsi come interlocutore della Destra, del Centro-Destra, in questo numero in particolare trattiamo del tema del Natale – sembra quasi bizzarro voler approfondire un tema così scontato, e invece oggi non lo è più, visto, le restrizioni che ci renderanno complicato poter festeggiare il Natale del 2020. Attesa la grande preparazione culturale e politica dell’ospite in studio, desidero fare con Lei un’intervista di carattere nazionale, così com’è del resto la Sua rivista. L’Italia è spezzettata, una Nazione a colori - anche se oggi con le nuove disposizioni, credo che siamo ormai monocolore, tutti arancioni - con una disparità dei diritti dei cittadini: secondo Lei, questa disparità, è dovuta alle Regioni di residenza? Il Governo, in questa seconda ondata della pandemia, ha voluto immaginare delle misure di contenimento che fossero non uniformi per il territorio nazionale; personalmente, credo che avrebbe fatto bene ad assumere questo tipo di misure – a seconda di dove il contagio fosse più o meno grave – già nella prima ondata, come del resto, da quanto è emerso dai verbali del CTS, era stato consigliato al Governo, a marzo, di procedere in questo modo. L’ Italia Arlecchino desta perplessità ma credo sia giusto chiudere laddove serva; viceversa, riguardo ai diritti dei cittadini, è normale che se ci sono delle restrizioni più forti,c’è una disparità di diritti. Ma io credo che il problema della disparità dei diritti ci sia a prescindere dalla pandemia: ci sono diritti costituzionali che sono garantiti oggettivamente in alcune Regioni – in particolare quelle del Nord Italia – e invece abbiamo delle Regioni – nella fattispecie, quelle meridionali – dove lo stesso diritto non ha gli stessi

standard di qualità di quelli delle Regioni del Nord. Il Coronavirus costringerà a ripensare all’Economia Nazionale. Quale sarà, secondo Lei, il ruolo del Sud, anche per rinsaldare l’Unità nazionale attraverso lo sviluppo dei territori; l’Italia Unica e Indivisibile, così come scritto dai Padri della Costituzione, da quanto Lei ha appena detto, ne esce calpestata. E’ un dato inoppugnabile; abbiamo, di fatto, due Italie, l’Italia del Nord e l’Italia del Sud: oggi il problema che lo Stato centrale deve porsi con forza è come omogeneizzare il sistema economico del Nord e del Sud Italia, perché oggi il Sud vive uno stato di degrado, di desertificazione industriale senza precedenti. In passato, il Mezzogiorno ha avuto una sua centralità nello Stato unitario, in alcune fasi storiche: ce l’ha avuta al tempo di Crispi, all’epoca del Fascismo, negli Anni ’80, dopodiché l’ha perduta. Oggi, dopo 25 anni di Seconda Repubblica, dopo che la redistribuzione delle risorse pubbliche dello Stato Unitario si sono progressivamente spostate da Sud a Nord, si è talmente squilibrata la situazione che o si ripensa al nostro stare insieme oppure davvero lo Stato Nazione non ha più senso. Da quando ho iniziato a scrivere, nel 1970, sono sempre stato affascinato, per mio condizionamento meridionale, da Guido Dorso, Luigi Settembrini, Carlo Alianello, ma anche lo stesso Pino Romualdi; tuttavia, nel corso di questi cinquant’anni, al Governo della Nazione ci sono sempre stati tantissimi meridionali. Anche oggi, il Presidente del Consiglio è un meridionale, pugliese; il Ministro degli Esteri è di Pomigliano d’Arco, e ci saranno sicuramente sia nel Consiglio dei Ministri che nel Parlamento, tantissimi meridionali. La mia domanda è: Perché?! Io non condivido l’idea in base alla quale il Sud sia sempre stato in una condizione di minorità rispetto al Nord durante la storia dell’Italia Unita. Se pensiamo all’Italia degli anni ’80, il Mezzogiorno esprimeva una forza politica straordinaria, basti pensare alla componente dorotea della Democrazia Cristiana, corredata dall’ appendice andreottiana di Cirino Pomicino, per non parlare della “corrente del Golfo” socialista, la sinistra liberale di De Lorenzo, e anche il partito Social Democratico aveva una forte spinta meridionale. Tutto questo ci racconta di un Sud Italia che aveva le leve del comando del Paese, anche in virtù di una classe dirigente, più o meno discutibile, ma comunque radicata sul territorio che aveva una capacità d’intervento importante. Poi, cos’è accaduto? Con la distruzione della vecchia classe dirigente della Prima Repubblica, abbiamo avuto una Seconda Repubblica che aveva come orientamento culturale una forte milanesità, che si è protratta per tutto il corso della Seconda Repubblica. I ministri meridionali che ci sono oggi, lo stesso Presidente del Consiglio, sono soggetti che non hanno un radicamento territoriale, sono espressione dell’evanescenza del Movimento 5Stelle, espressione di un fenomeno politico sradicato e incapace di dare rappresentanza a interessi legittimi sul territorio. Lei ci crede ad un boom economico post pandemia rimodulando, magari, la politica fiscale?


DOMENICA 13 DICEMBRE 2020 No, non ci credo. Solo nell’ultimo anno il Paese perderà oltre il 10% di P.I.L., con un aumento vertiginoso del debito, scostamenti di bilancio che ci sono stati negli ultimi mesi - parliamo di 108 miliardi di scostamenti di bilancio tutti a debito - che prima o poi si dovranno ripagare, con gli interessi. Tutto questo insieme di fattori non mi sembra possa garantire all’Italia una ripresa paragonabile a quella che ci fu negli anni ’50 dopo la Seconda Guerra Mondiale, a meno che non si vadano a rinegoziare tutta una serie di regole a livello europeo, in particolare al Patto di Stabilità. Oggi come oggi, al Sud, chi ha capitali preferisce vivere di rendita e non investire nell’economia reale, anche a causa di una forte tassazione; c’è quindi una forte ricchezza che è tesaurizzata. Prima della pandemia poteva anche avere un senso immaginare una patrimoniale che detesaurizzasse la ricchezza purchè questa tassazione fosse poi finalizzata ad investimenti produttivi nel Mezzogiorno – porti, autostrade, industrie – non il reddito di cittadinanza, evidentemente; se invece, come avviene oggi, la Spesa pubblica al Sud è indirizzata verso il sussidio o l’assistenza, quindi verso la creazione di micro rendite, come il reddito di cittadinanza, è chiaro che non andiamo da nessuna parte. Visto che Lei è un autorevole esponente del Centro – Destra, ci può dare qualche anticipazione sulle Elezioni in primavera al Comune di Napoli? Come pensate di conquistare Palazzo San Giacomo? Potrebbe essere Lei candidato Sindaco per la coalizione di Centro-Destra? Premesso che non sono un autorevole esponente politico del Centro-Destra, ma sono espressione dell’area culturale del Centro-Destra, così come il Mensile che dirigo si propone di essere un interlocutore di quel mondo politico da un punto di vista culturale, io credo che il Centro-Destra in questa fase latiti un po’ rispetto a quelli che sono le decisioni e gli indirizzi programmatici che devono essere assunti se si vuole riconquistare Palazzo San Giacomo. Io credo che il Centro –Destra potrebbe conquistare Napoli di nuovo; non dimentichiamo che negli Anni Cinquanta e Sessanta, Napoli è stata la Capitale della Destra Italiana, fino a quando il Partito Comunista fece un investimento su Napoli con la complicità della componente dorotea della Democrazia Cristiana, lanciando un’offensiva culturale fortissima contro l’Amministrazione Lauro, attraverso una fucina di talentuosi giornalisti della redazione napoletana dell’Unità –che era la redazione più importante dell’Unità, di tutto il Paese - che costruì un meccanismo attraverso cui, a poco a poco, i ceti dirigenti economici culturali e politici di questa Città si sono progressivamente spostati a Sinistra. E ancora oggi, quell’egemonia delle classi dirigenti di questa Città portata avanti dal partito Comunista attraverso la redazione napoletana dell’unità è ancora vincente, continua a dominare questa città; questo a dimostrazione però

9 del fatto che le componenti politiche e culturali moderate di questa Città, per non parlare della Destra, non hanno saputo opporre una contro-narrazione, laddove c’è un elettorato e una coscienza politica diffusa che non sarebbe disponibile a seguire la Sinistra, e lo si vede dalle elezioni politiche nazionali; se poi non c’è stata una conferma a livello regionale è perché troppo spesso la Destra o il CentroDestra ha abdicato a se stessa, non mettendo in campo personalità – per la carica di Sindaco o di Presidente della Regione – chiaramente riconoscibili come esponenti della Destra. Il Centro Destra riuscirà a dare un segnale di questo genere? E’ tutto da verificare, anche perchè esce da una disastrosa sconfitta alle regionali, per cui c’è da ricostruire tutto, ex novo; manca un confronto in seno ai partiti di CentroDestra della città di Napoli. In qualità di Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Le chiedo : c’è un’arma letale che stanno utilizzando in molti, attraverso gli Avvocati, che è la diffamazione a mezzo stampa; il Consiglio Nazionale ha in agenda di occuparsi di quest’arma letale che viene usata per intimorire maggiormente le nuove generazioni di Giornalisti? L’Ordine è pienamente operativo, riguardo alle querele temerarie, è un tema che l’Ordine dei Giornalisti sia a livello nazionale che locale, ha costantemente all’o.d.g.; sono stati fatti dei passaggi importanti sia a livello ministeriale che parlamentare, ci sono in discussione delle leggi che in qualche modo servono per mitigare questo pericolo; il problema vero è che, soprattutto a livello Nazionale, l’attenzione si declina troppo sul tema delle intercettazioni o ai grandi scoop delle grandi testate e si declina invece poco e male sulle problematiche legate alle piccole testate locali che molto spesso sono quelle che fanno inchiesta sul territorio: su questo, i Colleghi devono avere fiducia e interloquire costantemente con coloro che fanno attività ordinistica, che possono consigliarli, indirizzarli ed anche supportarli anche in sede di cause civili, il vero problema è legato alla qualità del nostro mercato editoriale: se coloro che esercitano questa professione non hanno delle forme di tutela apprezzabili dal punto di vista salariale, contrattuale, e/o comunque rispetto ai propri diritti di lavoratori autonomi, è chiaro che, quando arriva la denuncia, avrà un effetto devastante perché non c’è una capacità, dal punto di vista dell’editore, di sostenere, supportare, chi fa il suo mestiere. E’ su questo che dobbiamo lavorare, anche se il problema non riguarda l’Ordine o il Sindacato ma è un problema legato alla povertà del territorio, soprattutto meridionale, che quindi esprime un mercato editoriale molto povero. A questo punto, credo la curiosità sia altissima, nei confronti di un mensile, “Cultura Identità”, che si propone di promuovere l’identità e la cultura italiane, attraverso gli approfondimenti delle firme più prestigiose del panorama culturale nazionale.


DOMENICA 13 DICEMBRE 2020

10 Salvatore Iavarone

Intervista al dott. Antonio Fontanella – ginecologo

Il Covid ha cambiato la nostra vita, ha modificato abitudini e stili di vita. Questo 2020 è davvero un anno da dimenticare, da medico come ha vissuto questo periodo di pandemia? Da medico ho vissuto e sto vivendo con grande trepidazione questo periodo di pandemia. A noi medici si chiede di essere eroi quando c’è bisogno del nostro apporto in momenti come quello che stiamo vivendo, ma io non mi sento affatto un eroe perché la nostra è una vocazione e i medici ci sono sempre quando bisogna curare e salvare i pazienti. Molti miei colleghi sono morti a causa del Covid-19, soprattutto nella prima ondata della pandemia quando non si sapeva nulla della malattia e i medici stavano al fronte a mani nude, privi di qualsiasi presidio per fronteggiare il virus. Ad oggi sono circa 240 i medici morti in Italia e il dato è sconfortante. Massima solidarietà alle famiglie dei medici deceduti per curare e salvare vite umane. Adesso siamo più attrezzati con masche-

rine Fp2,tute e visiere protettive, per cui ci sentiamo relativamente più tranquilli, anche se è sempre grande la paura di contagiarsi e soprattutto di portare il virus a casa.

Cosa dobbiamo aspettarci per il 2021? Innanzitutto dobbiamo augurarci che il vaccino sia disponibile al più presto e quindi dobbiamo aspettarci che la vaccinazione per tutta la popolazione eradichi in modo definitivo il Covid-19 perché ad oggi è l’unica arma a disposizione contro il virus. Purtroppo non esiste una terapia specifica per il Covid-19 ma solo dei farmaci come Cortisone ed Eparina a basso peso molecolare per contrastare gli effetti nocivi del virus sui polmoni che variano da soggetto a soggetto. Pertanto, fino a quando non sarà disponibile il vaccino, le uniche armi a nostra disposizione sono il distanziamento sociale, perché il virus non cammina da solo ma sulle gambe delle persone, indossare la mascherina e lavarsi spesso le mani. Purtroppo oltre che combattere il Covid-19 dobbiamo combattere anche contro i negazionisti che influenzano vari strati della popolazione a non rispettare le regole più di quanto si possa immaginare.

Non abbiamo mai sognato il successo Ma lavoriamo tanto per ottenerlo

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DOMENICA 13 DICEMBRE 2020 Lei è ginecologo, come ha influito il Covid nel suo settore e quali cambiamenti ha apportato alla sua professione? Nel mio settore ha influito negativamente come in tutti i settori perché la crisi economica si percepisce e le pazienti avendo minori disponibilità economiche sono costrette a rimandare controlli di routine, in attesa di tempi migliori, tranne le pazienti gravide che sono obbligate ad effettuare i controlli dovuti. Per quanto riguarda i cambiamenti consistono soprattutto nel dare appuntamenti scaglionati per non creare assembramenti di più persone nello studio, nell’adottare scrupolosamente le misure

11 di prevenzione e spiegare alle pazienti l’importanza di queste misure, nel tranquillizzare le pazienti gravide sulla normale evoluzione della gravidanza quando risultano essere positive al Covid-19. In quest’ultimo caso le invio al centro Covid del Policlinico della Federico II, ma alcune pazienti sono risultate essere positive solo al momento del ricovero in ospedale a Frattamaggiore dove esercito la mia professione. In alcuni casi non c’e stato il tempo necessario per attivare il trasferimento al Policlinico e alcune pazienti hanno partorito a Frattamaggiore adottando tutte le misure a disposizione per evitare il contagio di tutti gli operatori sanitari.

Ad oggi hanno partorito presso la nostra Unità Operativa 5 pazienti positive al Covid 19, di cui 3 durante il mio turno di guardia. Successivamente ho dovuto sottopormi a tampone molecolare a più riprese e fortunatamente ad oggi sono sempre risultato negativo. In questo tempo di pandemia, conserva ricordi positivi? Parlare di ricordi positivi in un momento negativo come quello che stiamo vivendo è un ossimoro, ma l’amore per la mia professione e aver aiutato a partorire alcune pazienti positive al Covid-19 è sicuramente una soddisfazione di cui conserverò un bel ricordo.

GIULIANA DI CAPRIO

Il Covid e le opportunità per le aziende per evitare il fallimento, saldo e stralcio dei debiti

L’emergenza epidemiologica ha causato una grossa crisi economica e per evitare una distruzione senza precedenti del tessuto imprenditoriale stanno nascendo una serie di disposizioni di legge a tutela delle imprese. Una di queste leggi “salva imprenditore” è nata da poco, ed è la legge 159/2020. Secondo questa legge, le imprese in crisi che possono essere assoggettate al fallimento possono “far pace” con fisco e Inps. Le modalità di questa pace sono attuate secondo le regole previste dalle procedure di accordo per la ristrutturazione del debito e dalle procedure del concordato preventivo. La condizione affinchè Inps e Agenzia delle entrate possano accettare è che la proposta dell’imprenditore sia accompagnata da una relazione di un professionista, dottore commercialista, e che tale proposta sia piu’ vantaggiosa per il fisco e per gli enti previdenziali, rispetto ad una procedura liquidatoria e quindi di fallimento. A decidere sulla fattibilità della proposta del debitore imprenditore è soltanto il tribunale, che valuta la convenienza attestata da un dottore commercialista. Il professionista dovrà anche dimostrare per i crediti privilegiati, che anche se i beni dell’azienda venissero venduti nel contesto fallimentare per soddisfare inps ed erario, il ricavato da tali vendite non sarebbe sufficiente all’ integrale pagamento dei debiti tributari e previdenziali. Tali accordi evitano la procedura

fallimentare che sancisce la morte dell e aziende e dei suoi titolari, con tale norma si consente all’imprenditore di continuare a lavorare e di accordarsi secondo procedure sostenibili. Queste nuove disposizioni, che sono una manna dal cielo per le aziende in difficoltà, sono entrate in vigore il 4 dicembre 2020. Pertanto tutti gli accordi presentati dopo il 4 dicembre possono beneficiare di questa diposizione normativa. Il dubbio è se eventuali accordi di ritrutturazione o procedure di concordato preventivo ancora in corso possano beneficiare di questa disposizione piu favorevole. Sembrerebbe che le nuove norme siano applicabili anche alle procedure che non hanno ancora ricevuto il benestare

del fisco o a quelle che hanno ricevuto il diniego da parte di agenzia delle entrate e inps, in quanto adesso è solo il tribunale a poter decidere sulla convenienza dell’accordo. Siamo sicuramente ad una svolta epocale che vede l’imprenditore affiancato da un consulente che attesta che piu di certe somme non possono pretendere gli enti previdenziali e l’agenzia delle entrate e a decidere non sono piu gli stessi enti se in contribuente puo’ pagare ma solo il tribunale. Nasceranno sicuramente molte altre di queste norme a tutela dell’imprenditore, in quanto si è fermata in questo tempo la produzione e la vendita ma non le pretese del fisco e degli enti previdenziali.


DOMENICA 13 DICEMBRE 2020

12 GENNARO MOSCA

VACCINARSI? LA FIDUCIA: UN PONTE TRA LA PROBABILITA’ E LA CERTEZZA IL GRILLO PARLANTE

Ci siamo. Tra poche settimane il vaccino contro il maledetto virus sarà disponibile. Ma uno spettro si aggira per l’Italia: vaccinarsi sarà sicuro ed efficace? «Essere o non essere», diceva Amleto. Vivere col rischio di ammalarsi, o inocularsi questo antidoto appena nato? Le voci si contrastano, e il Cittadino comune come me resta confuso, frastornato dalle voci che vanno nelle due direzioni opposte: vaccino-si, contro vaccino-no. L’illustre virologo prof. Crisanti ha commentato così: «Normalmente ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre un vaccino. Per questo, senza dati a disposizione, io non farei il primo vaccino che dovesse arrivare a gennaio. Perché vorrei essere sicuro che questo vaccino sia stato opportunamente testato e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia.» E allora che fare? Provo a delineare la questione, non per dare una risposta che ognuno troverà da sé, ma per condividere una prospettiva del dilemma. In questa vita non esiste pressoché niente di cui si possa essere sicuri, come Crisanti vorrebbe del prossimo vaccino, ma tutto ha solo un suo livello di ‘probabilità’. Per esempio, il foglietto illustrativo di un qualsiasi medicinale ci avverte che ‘può indurre effetti collaterali’, ossia non è affatto ‘certo’ che ci farà solo bene,

ma è solo una grande probabilità. E così per altri mille eventi della nostra quotidianità, un viaggio in treno o in aereo, o per la qualità della spesa. A ben vedere, ogni giorno ci fidiamo di qualcuno, a cui af-fidiamo un po’ la nostra vita. La fiducia è come un ponte tra la probabilità che tutto vada bene, che abbiamo prima che un fatto avvenga, e la ‘certezza’ che è davvero andato bene, che raggiungiamo solo quando quel fatto si è compiuto. E’ questo ponte dalla probabilità alla certezza che ci consente di vivere, perché se non ci fosse la vita si fermerebbe, o quanto meno rallenterebbe molto. Senza fiducia nel pilota, il volo non lo prenderemmo, né un treno, ed eviteremmo perfino quel medicinale, arrestandoci ogni volta perché quella è una probabilità che, per quanto grande, però non è certezza, ossia per un rischio infimo ma che c’è. Ma la nostra fiducia non è su base irrazionale o umorale, perché la Legge prevede un Sistema di controllo che garantisca che la nostra sicurezza abbia quel livello di probabilità necessario, ossia che la fiducia non sia tradita. Un farmaco o un vaccino, in Italia e in Europa, prima di arrivare a casa nostra, sono sottoposti a severissime verifiche, dopo una sperimentazione anche controllata. L’UE nel 1995 ha istituito l’EMA

– European Medicines Agency – che ‘garantisce la valutazione scientifica, la supervisione e il controllo della sicurezza dei medicinali’. Di questa fanno parte i migliori cervelli della medicina e farmacologia europea, che sottopongono a comprovati protocolli i nuovi farmaci, prima che possano essere commercializzati; non bastasse, in Italia abbiamo l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) che impone altre verifiche. Questi, nel caso specifico, sono il Sistema di controllo. Per quanto il vaccino sia stato sintetizzato in tempi brevi, ciò peraltro auspicabile e necessario, sarà in commercio quando e se quel Sistema di controllo riterrà che sia sicuro ed efficace, con il livello di probabilità necessario. E allora, perché i dubbi? Ci sono vaccini con livelli di probabilità di sicurezza ed efficacia altissimi, ossia molto vicini alla certezza: vaiolo, morbillo, polio, grazie ai decenni di sperimentazione e applicazione, mentre il vaccino in arrivo non ha un così elevato livello di probabilità, pena attendere 5-8 anni di ulteriore sperimentazione che lo stesso Crisanti richiama. Ma ciò che conta, e lo rende ‘sicuro’, almeno come prendere un treno o un aereo, è che ha quella probabilità di efficacia e sicurezza che il Sistema di controllo ritiene necessaria per metterlo in commercio. Insomma, la buona probabilità di sicurezza per entrare nel nostro corpo e fare bene c’è. Concludendo, questi i due corni del dilemma. Scegliendo di credere al Sistema di controllo, decolleremo sul ponte della fiducia al vaccino che, solo una volta inoculato, ci darà la certezza dei suoi effetti, come la sicurezza che il volo è andato bene solo dopo l’atterraggio. Diversamente, non fidando in quel Sistema, non ci vaccineremo e, coerentemente, dovremo stare lontani pure dall’aereo, dal treno e da tanti altri farmaci. Il Lettore stia sicuro che, a rigor di logica, è così. Probabilmente.

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DOMENICA 13 DICEMBRE 2020

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Salvatore Iavarone

Consigliere Comunale di Casoria

Dipartimento per le politiche della famiglia

Bando “Educare in comune”. Finanziamento a fondo perduto per il contrasto della povertà educativa e il sostegno delle opportunità culturali e educative di persone minorenni

Ancora un bando per il sociale, ancora una bella opportunità per la nostra comunità. Ci auguriamo che non si perda questa risorsa economica per la nostra città, che come spesso dico, anche dalle pagine di questo giornale, a causa del dissesto finanziario, deve cogliere tutte le opportunità che vengono offerte, per migliorare i servizi ai cittadini. L’avviso mira a contrastare la povertà educativa e l’esclusione sociale dei bambini e dei ragazzi, in un momento in cui l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha acuito le disuguaglianze, le fragilità e i divari socioeconomici: un avviso pubblico per promuovere l’attuazione di interventi progettuali, anche sperimentali, per il contrasto della povertà educativa e il sostegno delle opportunità culturali, formative ed educative dei minori, volti a potenziare le capacità d’intervento dei Comuni in tali ambiti. L’avviso, rivolto ai Comuni italiani, propone azioni di intervento per restituire importanza e protagonismo agli attori locali della “comunità educante”, per sperimentare, attuare e consolidare, sui territori, modelli e servizi di welfare di comunità nei quali le persone di minore età e le proprie famiglie diventino protagonisti sia come beneficiari degli interventi, sia come strumenti d’intervento. I Comuni, in qualità di unici beneficiari del finanziamento, potranno partecipare singolarmente o in forma associata, anche in collaborazione con enti pubblici e privati. Le proposte progettuali promosse dai Comuni dovranno valorizzare lo sviluppo delle potenzialità fisiche, cognitive, emotive e sociali dei bambini e degli adolescenti, al fine di renderli individui attivi e responsabili all’interno delle proprie comunità di appartenenza, promuovendo il rispetto delle differenze culturali, linguistiche, religiose, etniche e di genere esistenti. Le proposte progettuali dovranno, inoltre, prevedere interventi e azioni in linea con gli obiettivi della Child Guarantee e dovranno essere volti a contrastare gli effetti negativi prodot-

ti dalla pandemia su bambini e ragazzi, tenendo conto degli aspetti relativi al genere, all’età e alle provenienze culturali, nonché alle diverse abilità dei bambini e adolescenti coinvolti. Tre sono le aree tematiche oggetto di finanziamento: · famiglia come risorsa; · relazione e inclusione; · cultura, arte e ambiente. Nell’area A. “Famiglia come risorsa” si intendono favorire progetti in grado di attuare modelli di benessere familiare basati sulla cura, la socializzazione, la prevenzione delle forme di istituzionalizzazione dei minorenni, l’educazione di bambini e giovani, anche con fragilità o appartenenti a fasce sociali svantaggiate nei propri contesti di vita, nonché di sostenere i minorenni e le famiglie, in particolar modo quelle con più figli minorenni, nella ricerca delle personali risposte ai propri bisogni o problemi. Ciò significa strutturare, attorno al minorenne in difficoltà, una proposta di interventi complementari, a supporto anche delle competenze genitoriali della famiglia di provenienza, che spaziano dalle buone relazioni, alle attività di prossimità. Nell’area B. “Relazione e inclusione”, gli interventi devono favorire, attraverso un approccio organico multidisciplinare, la crescita individuale dei bambini e degli adolescenti, attraverso l’acquisizione di una maggiore conoscenza e gestione delle emozioni, della capacità di sviluppare resilienza, di maturare la consapevolezza di poter essere cittadini attivi

con l’obiettivo di creare condizioni che evitino il formarsi di forme di disagio, emarginazione e atteggiamenti antisociali. Nell’area C. “Cultura, arte e ambiente” sono individuati i temi della cultura e dell’ambiente quali indispensabili per il corretto sviluppo della vita culturale, sociale e cognitiva dei bambini e degli adolescenti. La mancanza di stimoli alla fruizione delle attività culturali è, infatti, un indice di povertà educativa. Le iniziative aventi ad oggetto questa area tematica favoriscono la fruizione, regolare e attiva, della bellezza, del patrimonio materiale e immateriale e del territorio, con un’offerta di iniziative educative e ludiche di qualità che spaziano dalle biblioteche ai musei, dai teatri ai monumenti, dai cinema ai siti archeologici, e che prevedono modalità di fruizione innovative che sperimentano nuove e diversificati linguaggi di comunicazione artistica. Le risorse finanziarie dedicate all’avviso sono pari a € 15 milioni. Ciascuna proposta progettuale potrà beneficiare di un finanziamento minimo di € 50 mila o massimo di € 350 mila. La scadenza dei termini di presentazione delle proposte progettuali è fissata al 1° marzo 2021. Seguiremo da vicino come sempre, anche questo bando, sperando che il Comune di Casoria non perda questa importante opportunità per i giovani del nostro territorio.

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DOMENICA 13 DICEMBRE 2020

14 MARIA SAPIO

Esistono istanze ed esigenze supreme di libertà e di giustizia, che neppure una costituzione può violare; e — come in una gerarchia di norme — altre ne esistono, nell’edificio della costituzione, che non debbono essere violate dalle leggi, ma possono essere modificate soltanto da una espressione particolare di volontà mediante un processo costituzionale di revisione. On. M. Ruini, Presidente per la commissione Costituzionale

AMBIENTE, PAESAGGIO E COSTITUZIONE: UN QUADRO SENZA CORNICE?

Il difficile equilibrio tra le competenze di Stato e Regioni in materia ambientale ha rappresentato per anni una questione aperta nell’ordinamento Costituzionale Italiano. All’epoca della stesura della Carta le tematiche legate all’ambiente non rivestivano l’importanza che esse hanno assunto nel corso degli anni, con la nascita di una vera e propria “coscienza ecologica”, determinata dalla necessità di ricercare un punto di equilibrio tra l’affermazione di diritti individuali, sociali ed istituzionali: Salute – Lavoro - Indipendenza delle Regioni. L’ambiente, ad una prima lettura, sembra essere il grande assente, potendo rinvenire tracce di una attenzione allo stesso soltanto nell’art. 9, che recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” Il termine paesaggio sembra configurarsi come un riflesso di una problematica ascrivibile più alla sfera del patrimonio culturale che al concetto di salvaguardia dell’ecosistema (termine nato poco prima, nel 1935), riferibile alla bellezza ed al godimento di beni immateriali anziché a quello del patrimonio e della ricchezza economica. Ad aggravare, apparentemente, questo vuoto legislativo,

vi è l’art. 117, che stabilisce la sfera di influenza del potere regionale in materia di urbanistica, viabilità, navigazione, pesca ed agricoltura. Il dibattito in senso alla costituente si incentrò prevalentemente sulle competenze dello Stato ed il limite delle autonomie, espressione di un territorio unitario e al contempo diverso per fattori naturali e questioni storiche non del tutto risolte. Le tematiche richiamate dall’art. 117, nel momento in cui esse sarebbero ricadute nella “potestà esclusiva” delle Regioni, avrebbero avuto sulla vita dei cittadini dei risvolti che sarebbero andati ben oltre il concetto di diritti soggettivi. Nella stesura di ogni singolo articolo, i settantacinque dovevano aver chiaro un proposito su tutti: l’esercizio del potere non doveva trasformarsi in abuso di potere. L’intervento dei relatori Ambrosini e Ruini ribadì la prerogativa dello Stato “di stabilire , con le sue leggi, per ciascuna delle materie stesse, principi e direttive entro la cui cornice avrebbero dovuto svolgersi le leggi regionali” principio rafforzato nell’articolo 118. Insomma, l’autonomia regionale andava garantita dallo Stato, ma le regioni potevano (e possono) muoversi solo nell’ambito di limiti imposti dallo Stato, escludendo la possibilità di legiferare al

di fuori del range di riferimento rappresentato dalla fonte primaria del diritto: la Costituzione doveva rappresentare il baluardo della democrazia, il potere politico doveva essere esercitato come bene collettivo per conto del popolo e non alla stregua di una proprietà privata. Inoltre: “il patrimonio artistico e storico della Nazione è sotto la tutela dello Stato. A quest’ultimo è altresì demandato, in maniera predominante, il diritto di legiferare in materia di agricoltura e foreste. Insomma, stando ad una prima analisi, l’ambiente è presente nel dettato costituzionale, seppur in forma “asintomatica”. Come un paziente asintomatico, nel bienno tra il ’46 ed il ’48 ad esso venne prestata poca attenzione, tuttavia già si può notare come esso non sia stato del tutto assente nella mente e nella penna dei padri costituenti, impegnati perlopiù nella ricerca di un antidoto contro il fascismo, pertanto protesi nello sforzo di raggiungere un difficile equilibrio nell’esercizio del potere e delle competenze degli organismi intermedi tra Stato e cittadini. La politica doveva restare il sommo bene esercitato per conto della collettività. Ma quand’è che l’ambiente diverrà un “malato conclamato” al cui capezzale accorreranno dotti medici e sapienti?

L’AFFERMAZIONE DEL PRINCIPIO DI “DANNO AMBIENTALE”

La Cassa per il Mezzogiorno aveva intrapreso negli anni tra il 1971 ed il 1976, tra altre opere di pubblico interesse, la costruzione di un depuratore atto a ripulire le acque del golfo di Napoli. La città partenopea si ritrovò così al centro di una vicenda giudiziaria destinata a creare un precedente imprescindibile in tema di tutela dell’ambiente. Avverso l’opera e l’istituzione che l’aveva promossa fu intentato un ricorso da parte di un gruppo di privati cittadini che ritenevano insidiato il proprio benessere

psicologico e fisico. La sentenza della Cassazione che chiuse il caso aprì la strada per la formulazione di una legge fondamentale in materia ambientale: la legge 349 del 1986. Nella costruzione del depuratore erano in gioco diversi interessi, contrapposti e inconciliabili: diritti degli individui oppure sviluppo del paese? Diritto del singolo alla tutela della salute oppure diritto collettivo alla valorizzazione del territorio? Ebbene, l’orientamento dei giudici andò a favore del primato della salute quale interesse

fondamentale tutelato dalla Costituzione, art. 32. Un interesse che è annoverato tra i diritti inalienabili e che pertanto non può essere barattato con interessi pubblici: il diritto all’ambiente salubre è “«assicurato all’uomo … incondizionatamente … anche nei confronti dell’autorità pubblica, cui è negato in tal modo il potere di disporre di esso» e «le cui attività lesive devono considerarsi poste in essere senza alcun potere che valga ad escludere o a limitare la tutela della situazione stessa».


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La premessa sulle prerogative costituzionali sembra essere ancora più attuale e necessaria nel momento in cui i tentativi di riforma all’impianto della “legge numero zero” sono sempre più frequenti, e la Costituzione viene equiparata al “paziente numero zero”. Un paziente che (una volta tanto…) dovremmo rin-

graziare per averci contagiati: è grazie ad essa che il nostro paese si è contaminato con il virus della democrazia ed ha potuto lasciarsi alle spalle l’esperienza tragica del ventennio fascista. A supporto di questo orientamento giurisprudenziale, che ha legato uomo e ambiente in un binomio indissolubi-

le, si è aggiunta l’Unione Europea che con l’agenda 2020 ha fissato una serie di obiettivi-al cui raggiungimento sono chiamati tutti i paesi membri- ed ha fissato nell’articolo 37 della sua carta dei diritti il concetto secondo il quale il diritto alla salute coincide con il diritto al godimento di un ambiente salubre.

Non si può scindere la dimensione pubblica da quella privata quando si tratta di difesa del paesaggio e, per estensione, dell’ambiente. La salute travalica il diritto di proprietà e investe una serie di diritti che hanno a che fare con l’altro fulcro intorno al quale ruota l’intero impianto costituzionale evocato dall’articolo due, secondo il quale La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Se ragioniamo attraverso le nostre attuali categorie filosofiche e sociologiche può sembrare paradossale la poca atten-

zione riservata alla tutela dell’ambiente. Sebbene sia oggi acclarato che trattasi di un patrimonio immateriale dello Stato, strettamente collegato al principio di tutela della salute e quindi dei diritti inalienabili dei singoli, non è stato facile difenderne le prerogative, alle quali si giunge attraverso un percorso che potrebbe apparire indiretto e mediato da due punti cardine: bellezza (art. 9) e salute (art. 32). A ben guardare, ci si rende facilmente conto della logica, stringente, sottesa a questo ragionamento: entrambi confluiscono in generale nel rispetto della persona, concetto intorno al quale si irradia l’intero dettato costituzionale. Dovremmo provare a metterci nei panni

dei padri costituenti, i quali dovevano avere nel cuore la bellezza del proprio paese e negli occhi l’orrore della guerra, che con la sua azione distruttiva rischiava di deturparne lo splendore… Dovremmo altresì riflettere sull’importanza che Peppino Impastato attribuiva alla bellezza: non a caso il regista Marco Tullio Giordana gli fa pronunciare le parole di Dostoevskij. La bellezza salverà il mondo. Dovremmo a questo punto chiederci se il mondo salverà la bellezza. Dovremmo ripensare in una prospettiva diversa all’articolo nove e comprendere se, forse, il messaggio dei padri costituenti non era più profondo di quanto abbiamo immaginato per anni.

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Consigliere Comunale di Casoria

A Casoria l’ombra del Racket

Da oggi si accendono i riflettori Il Covid non ferma il mercato delle estorsioni, ma ora nuovi strumenti

Ancora una bomba a Casoria, i carabinieri indagano per capire se si tratta ancora di racket. In un momento drammatico per il commercio locale la malavita non si arresta. Ma la musica cambia in città, da oggi bisogna accendere i riflettori su questi fenomeni. L’amministrazione deve garantire alcuni punti fondamentali: • la nascita dell’osservatorio sulla legalità in città, • la nascita di uno sportello anti racket. Sono le due proposte da avviare subito, sono segnali concreti che non possono più essere rinviati. Al tempo stesso il futuro sportello anti racket deve assistere le vittime accertate di estorsione per accedere al fondo di solidarietà del governo, attraverso la Prefettura. Riportiamo qui una serie di informazioni utili per i commercianti vittime di estorsioni. Per combattere efficacemente il fenomeno dell’estorsione è previsto un fon-

do di solidarietà. Il Fondo di solidarietà viene offerto agli operatori economici, ai commercianti, agli artigiani, ai liberi professionisti vittime di estorsione. L’elargizione è concessa ai soggetti vittime di richieste estorsive: • allo scopo di costringerli ad aderire a richieste estorsive o per ritorsione alla mancata adesione • in conseguenza di situazioni di intimidazione anche ambientale Colui che ha assunto la veste di parte offesa, per il tramite del Prefetto della Provincia, ove si è consumato il delitto ovvero si è verificato l’evento lesivo. Soggetto esercente un’attività economica e/o professionale appartenenti ad associazioni di solidarietà l’elargizione è altresì concessa ai soggetti, diversi da quelli indicati nei punti precedenti, che, in conseguenza dei delitti previsti dalla legge, subiscono lesioni personali ovvero un danno a beni mobili o immobili di loro proprietà, o sui quali vantano un diritto reale di godimento. L’elargizio-

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ne è concessa alle medesime condizioni stabilite per l’esercente l’attività. Ai fini della quantificazione dell’elargizione si tiene conto del solo danno emergente ovvero di quello derivante da lesioni personali se, in conseguenza dei delitti previsti dai precedenti punti, i soggetti ivi indicati perdono la vita, l’elargizione è concessa, nell’ordine, ai soggetti di seguito elencati a condizione che la utilizzino in un’attività economica, ovvero in una libera arte o professione, anche al di fuori del territorio di residenza: a) coniuge e figli; b) genitori; c) fratelli e sorelle; d) convivente more uxorio e soggetti, diversi da quelli indicati nelle lettere a), b) e c), conviventi nei tre anni precedenti l’evento a carico della persona Fermo restando l’ordine indicato dal punto precedente, nell’ambito delle categorie previste dalle lettere a), b) e c), l’elargizione è ripartita, in caso di concorso di più soggetti, secondo le disposizioni sulle successioni legittime stabilite dal codice civile.

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L’elargizione è concessa alle medesime condizioni stabilite per la persona deceduta. I beneficiari entro 12 mesi devono produrre idonea documentazione comprovante che le somme corrisposte siano state destinate ad attività economiche di tipo imprenditoriale. • La domanda deve essere presentata entro il termine di 120 giorni dalla denuncia ovvero dalla data in cui l’interessato ha conoscenza che dalle indagini preliminari siano emersi elementi atti a far ritenere che l’evento lesivo consegue ad un delitto commesso per finalità estorsive • in caso di intimidazione ambientale, la domanda deve essere presentata entro il termine di 1 anno dalla data in cui hanno avuto inizio le richieste estorsive o nella quale l’interessato è stato per la prima volta oggetto della violenza o minaccia • i termini di cui ai precedenti punti sono sospesi nel caso in cui, sussistendo un attuale e concreto pericolo di ritorsione, il P.M. abbia disposto le necessarie cautele per assicurare la riservatezza dell’identità del soggetto che dichiara di essere vittima dell’evento lesivo o delle richieste estorsive La concessione del fondo è deliberata dal Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura. 1) L’elargizione è concessa a condizione che l’istante • non abbia aderito o abbia cessato di aderire alle richieste estorsive • non abbia concorso nel fatto delittuoso o in reati con questo connessi ai sensi dell’art. 12 del c.p.p. • non risulti sottoposto a misure di prevenzione o al relativo procedimento di applicazione né destinatario di provvedimenti che dispongono divieti, sospensioni o decadenze • abbia riferito all’Autorità Giudiziaria tutti i particolari di cui era a conoscenza 2) l’elargizione è, altresì, concessa a condizione che l’istante non sia condannato per un delitto al quale consegua l’inabilità all’esercizio dell’attività economica e/o professionale 3) l’elargizione è concessa in relazione agli eventi dannosi verificatisi successivamente al 1° gennaio 1990 Le vittime di richieste estorsive possono beneficiare del ristoro relativo ai danni a beni mobili o immobili, mancato guadagno e lesioni personali. Nel caso in cui l’istante abbia aderito

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alle richieste estorsive, viene ristorato il danno successivo alla denuncia ed a quello relativo a beni mobili o immobili o alla persona verificatisi nei sei mesi precedenti la denuncia gli appartenenti ad associazioni di solidarietà beneficiano del ristoro del danno a beni mobili o immobili ovvero lesioni personali. Se esercenti attività economica anche il danno da mancato guadagno i soggetti non previsti dai due casi sopracitati beneficiano del ristoro del danno per lesioni personali ovvero a beni mobili o immobili per i seguenti soggetti superstiti ( coniuge e figli; genitori; fratelli e sorelle; convivente more uxorio e soggetti, diversi da quelli indicati prima, conviventi nei tre anni precedenti l’evento a carico della persona) vengono applicate le stesse previsioni di cui ai precedenti punti. L’elargizione è corrisposta in misura dell’intero ammontare del danno e comunque non superiore ad euro 1.549.370,70. La domanda è presentata al Prefetto della Provincia nella quale si è verificato l’evento lesivo ovvero si è consumato il delitto. La data di presentazione della domanda è immediata comunicata al Commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura unitamente alle generalità del richiedente ed al tipo di beneficio richiesto, ai fini della loro annotazione, in ordine cronologico, in un apposito elenco informatico l’istante può chiedere l’intero importo e/o provvisionale fino alla misura massima del 70%. Dal 1 novembre 2017 la presentazione delle istanze di accesso al Fondo di solidarietà per le vittime di usura ed estorsione ai sensi della Legge 108/96 e 44/99 devono essere obbligatoriamente presentate tramite la piattaforma

digitale SANA utilizzando il portale per la compilazione e l’invio on line delle domande per l’accesso al Fondo di solidarietà per le vittime di estorsione ed usura, collegandosi al seguente indirizzo: https://antiracketusura.interno. gov.it/gp/home.php ed attenendosi alle istruzioni per la registrazione e la trasmissione della domanda contenute nel “Manuale utente” e nel “Manuale multimediale”. Ivi è anche reperibile la normativa fondamentale di riferimento. Per delucidazioni contattare l’Area I quater OSP». Per la sezione «Documentazione richiesta» cancellare tutto e scrivere «La documentazione necessaria per la presentazione della domanda è indicata nella paittaforma informatica, nel corso dell’espletamento della procedura online di presentazione dell’istanza. Si seguano le istruzioni del Manuale utente. L’istanza deve contenere: • le generalità dell’istant • il tipo di beneficio richiesto • la data di presentazione della denuncia • la determinazione del danno • la destinazione della somma richiesta, corredata da tutta la documentazione prevista dall’art. 9 del D.P.R. 455/99 La concessione dell’elargizione è revocata: • se l’interessato non fornisce la prova relativa alla destinazione delle somme già corrisposte • se si accerta l’insussistenza dei presupposti dell’elargizione medesima • se la condizione che la vittima abbia aderito o cessato di aderire alle richieste estorsive non permane nel triennio successivo al decreto di concessione • ai terzi danneggiati non si applicano le previsioni di cui ai punti 1) e 3)


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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

La strumentazione urbanistica nella città di Casoria

L’amministrazione Bene in data 13/1/2020 con atto n. 3 approva l’atto di indirizzo di pianificazione per la redazione del Piano Urbanistico Comunale che faceva seguito allo schema di convenzione approvato con delibera di giunta comunale n. 57 del 21 novembre 2019. Il percorso è solo agli inizi ed è giusto sottolineare e ricordare che il Piano Urbanistico Comunale deve essere completo sia nella componente strutturale che nella componente operativa e deve essere munito del piano ambientale e dei pareri di competenza e deve essere coerente con la pianificazione metropolitana e regionale. Con delibera successiva (n. 6 del 16/1/2020) la giunta Bene innesca il procedimento di consultazione attraverso la presentazione del preliminare di piano. Con delibera Giuntale 54 del 6/7/2020 si dichiara che attualmente il Comune di Casoria è dotato dei seguenti strumenti urbanistici di pianificazione in base ai quali i competenti uffici comunali espletano le loro funzioni: • PRG approvato con DPGRC n. 5016 del 24/4/1980 con adeguamento del ministero dei LL PP e parere n. 15153/78 della Regione Campania; • variante al PRG approvata con decreto sindacale n. 161 del 18/11/1987, pubblicata sul BURC n. 22 del 18/4/1988 ed approvata successivamente con DPGR n. 6808 del 9/6/1988. La mancata approvazione del Piano Urbanistico Comunale non ha consentito al Comune di Casoria di accedere ai finanziamenti regionali per la redazione degli strumenti urbanistici previsti dalla L.R. 22/2004. Sempre dai documenti elaborati dall’amministrazione Bene nel processo di adozione ed approvazione del PUC, emerge che il Prg e la successiva Variante, in combinato disposto tra loro hanno rappresentato gli unici strumenti urbanistici generali vigenti negli ultimi quarant’anni e per tali motivazioni se ne illustreranno in sintesi le caratteristiche e gli aspetti salienti, considerandoli come unico atto. Il Prg classifica il nucleo storico come zona B1 “vecchio centro”, mentre le parti già edificate di impianto più recente sono

logica

individuate come zona B2 “nuovo centro”, nelle aree ancora libere poste a corona delle zone B1 e B2 sono individuate le zone H, attrezzature di quartiere. Analoghe previsioni sono elaborate per il centro di Arpino dove la zona B3 delimita il nucleo più consolidato, le aree libere a ridosso della zona B sono destinate ad attrezzature. Lungo la via delle Puglie, le aree a sud sono classificate come zona B3, mentre tutta la fascia a nord è destinata a zona G terziario-commerciale. In ambiti più periferici e di più vasta estensione sono classificate come zone F “Attrezzature urbane e territoriali. Lungo la SS 87 Sannitica sono delimitate le zone B per gli ambiti limitrofi al nucleo storico, mentre a nord, ai confini con il Comune di Afragola sono delimitate vaste aree a destinazione industriale. Con l’approvazione della Variante al Prg, ambiti di notevole estensione a destinazione industriale, e tra questi anche alcune industrie, o ancora in attività o dismesse di recente, (AdS, Rhodiatoce, ecc.) sono destinate a funzioni di tipo terziario commerciale (zone G); le aree contigue alla Circumvallazione Esterna subiscono analogo trattamento, per cui sono destinate a funzioni commerciali. Una vasta area ubicata nella parte meridionale del territorio comunale, e delimitata dalle infrastrutture viarie di livello territoriale (autostrade – tangenziale) è denominata zona L “Terminal Autostradale”, in cui sono possibili attività di carattere commerciale, turistiche, centri culturali, centri per congressi, impianti per mostre e fiere, centri commerciali e tutte le attività di supporto al terminal autostradale, l’unico indice previsto in questo caso è il rapporto massimo di copertura di 0.25 mq/mq. La disciplina nell’uso del territorio, nella città di Casoria, risale a molti anni addietro e sono passati più di venti anni e non è bastata una spesa di 1 milione di euro circa per dotarsi di un Piano Urbanistico Comunale. Intanto è continuata nell’ultimo ventennio la corsa allo sfruttamento edilizio favorendo le residenze abitative al posto delle attività produttive impoverendo la città e determinando disoccupazione e sottosviluppo. Fortunato Polizio

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MARCO STILETTI

Casavatore, nuovo consiglio 15 dicembre. Ancora critiche contro l’amministrazione Continuano le critiche e gli attacchi gratuiti attraverso la stampa e i social verso l’attuale amministrazione Marino del Comune di Casavatore. Da una parte esiste un bel gruppo della minoranza che ancora non ha accettato la sconfitta al ballottaggio del 4-5 ottobre scorso e si appella al ricorso dove a gennaio precisamente l’8 dovrebbe arrivare la prima sentenza, poi la definitiva a marzo. La minoranza, però, dimentica gli errori fatti in campagna elettorale dove si è scelto prima di mettere nelle liste di Maglione (sindaco sfiduciato) i consiglieri che appena un anno fa hanno firmato la sfiducia al sindaco, scelta tra l’altro criticata in campagna elettorale dal consigliere regionale Valeria Ciarambi-

no. Altro autogol è stato l’alleanza con i 5 Stelle che ha condotto ad una disfatta elettorale di 3300 voti su 18mila abitanti. Queste le domande che si dovrebbe porre la minoranza.

Comunque neanche sperare che il Tar annulli le elezioni e quindi tutti alle urne non è voler il bene al Paese, anzì significa fargli respirare sempre la stessa aria. Questa gente che critica non si mette a disposizione della comu-

nità, piuttosto la peggiora e si distacca da quelli che veramente vogliono risolvere i problemi e renderla più vivibile. Infine, la carica della vicepresidenza del Consiglio è ancora scoperta soprattutto per il loro ragionamento di non sentirsi parte di questa amministrazione e così facendo non fornendo tempo di lavorare tutti insieme verso obiettivi comuni. Intanto il 15 dicembre, data del prossimo consiglio comunale, c’è ancora una possibilità di eleggere questa carica e non deve essere sprecata. Casavatore ha bisogno di persone che si rimboccano le maniche e lavorano a spron battuto come sta cercando di fare il sindaco Vito Marino e non di persone che puntano solo il dito.


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claudio filippini

CASAVATORE: Divieto di detenzione, vendita e utilizzo di “giocattoli pirici” fino al 7 Gennaio 2021

Il sindaco Vito Marino ha firmato l’ordinanza con la quale vieta, sul territorio comunale, fino al prossimo sette gennaio, la detenzione, la vendita al dettaglio e l’utilizzo di “giocattoli pirici” a qualsiasi categoria appartenenti, compresi quelli di “libera vendita”. II divieto di vendita è esteso a tutti gli esercizi commerciali di vicinato ed all’ingrosso, agli operatori commerciali su aree pubbliche ed agli esercizi di generi di monopolio. “L’obiettivo è quello di intervenire al fine di assicurare la convivenza civile, il normale esercizio delle libertà individuali e la sicurezza del cittadino adottando un provvedimento urgente in materia

di sicurezza urbana, atto a contrastare, con fermezza, quei fenomeni di illegalità diffusa nonché a salvaguardare la salute pubblica, attraverso la temporanea inibizione dell’utilizzo e di ogni forma di vendita al dettaglio di “giocattoli pirici”, ha scritto il primo cittadino nell’ordinanza. Dal divieto

fanno comunque eccezione gli artifizi destinati ad operatori professionali nell’ambito delle attività munite di licenza di Pubblica sicurezza; sono esclusi dall’ordinanza anche la vendita e l’utilizzo di ogni altro prodotto che non provoca alcuna deflagrazione e non contiene sostanze esplosive e/o detonanti. Nel

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provvedimento amministrativo, il primo cittadino ricorda che è vietata la vendita di qualsiasi prodotto pirotecnico ai minori di 14 anni, che il commerciante che si renderà responsabile della vendita a minori sarà denunciato, che il materiale esplodente sarà sequestrato. “Rammento, inoltre, che accendere fuochi d’artificio o provocare esplosioni in luogo pubblico è un reato, che i contravventori saranno segnalati all’Autorità Giudiziaria, che il materiale pirico sarà sequestrato e che i fuochi sprovvisti di etichetta e di marcatura “CE” sono illegali e devono essere immediatamente denunciati”, ha concluso il sindaco.

Pulcinella nasce il primo Calendario al mondo Per la prima volta al mondo nasce il calendario dedicato a Pulcinella come figura umana, ideato dall’attore napoletano Angelo Iannelli, interprete del personaggio simbolo della napoletanità, il quale negli anni è riuscito a dargli un volto sociale e culturale. Un modo di riscoprire il Sorriso e la Simpatia della maschera più importante. Il progetto è stato curato nei minimi dettagli in stile settecentesco, riprende il Pulcinella con gli strumenti tipici del tempo come: il putipù, la fisarmonica, il mandolino, la tammorra, la tombola, il corno, ma pure la pizza, i maccaroni, l’aglio e un buon bicchiere di vino, da sfondo il panorama di Napoli. Un’esplosione di allegria e ironia quella dell’Ambasciatore del Sorriso Angelo Iannelli. In un anno particolare dove la Pandemia ha letteralmente sconvolto il mondo e ha portato via tante vittime, lasciando un vuoto incolmabile in molte famiglie. Ovviamente, come per la prima ondata epidemica, l’ambasciatore del sorriso e della felicità è risceso in campo per continuare la sfida al Covid 19. Mentre i virologi pensano ancora al vaccino, in questi giorni è stato lanciato un messaggio scaramantico con il primo calendario portafortuna targato Pulcinella, da appendere assolutamente in ogni abitazione e negozio, per augurarsi un 2021 vincente e senza coronavirus. Il Calendario è stato realizzato dall’Associazione Vesuvius e le foto sono state scattate dal geniale fotografo Ph Vincenzo Burrone. Per la realizzazione del progetto ci sono voluti diversi mesi. Un calendario di speranza che proietta Pulcinella sempre più vicino alla nomina di Patrimonio Unesco come bene immateriale.


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ANTONIO BOTTA

E’ volato in cielo Sebastian, senza fissa dimora, amato da tanti cittadini di Casoria

“IL LORD DEI CLOCHARD”

Sebastian, il clochard di origine rumena amato a Casoria da molti cittadini e trovato morto a Giugliano per un infarto diversi giorni fa, ancora non ha ricevuto degna sepoltura. “La salma” spiega la signora Cristina Laezza, responsabile della mensa S. Teresa di Calcutta presso cui si recava Sebastian per il pranzo, “si trova all’ospedale di Giugliano. Noi siamo stati molto solerti nel produrre la documentazione necessaria per eseguire i funerali a Casoria, ma i referenti dell’ospedale ci hanno detto che non è possibile la consegna a noi del corpo, perché non siamo parenti della persona deceduta; la salma, dunque, dovrà essere rimossa dalla struttura sanitaria solo dopo la richiesta del Comune di Giugliano; il Comune di Casoria, poi, dovrà, a sua volta, attivarsi per chiedere il corpo di Sebastian a quello di Giugliano per i funerali. Dopo il rito funebre, la salma sarà sepolta nel camposanto di Giugliano. A causa, dunque, della burocrazia, Sebastian, così devoto alla Madonna e a Gesù, non ha ricevuto finora nemmeno una benedizione; noi, suoi amici, dobbiamo produrre una nuova documentazione da inoltrare al Comune di Giugliano per la richiesta dei funerali e per la sepoltura”. Ancora più addolorato il cuore di chi ha voluto bene a Sebastian dopo aver constatato ancora una volta quanto la burocrazia sia preminente rispetto alla dignità delle persone, soprattutto dei “Drop out”, degli ultimi, dei senza fissa dimora. E di dignità Sebastian ne aveva da vendere! Viene in mente ciò che scrisse don Tonino Bello, l’amico degli emarginati, degli “scartati”, in una lettera indirizzata proprio a loro; la parte conclusiva della lettera la riporto come se il compianto Vescovo di Molfetta si rivolgesse solo a Sebastian: “[…] Per te ho scritto questa lettera, che certamente non leggerai. Ma spero tanto che qualcuno te ne racconti il messaggio. E ti dica che un altro prima di te, Gesù di Nazaret, è stato considerato “pietra di scarto” anche lui dai costruttori. Quella pietra, però, Dio l’ha scelta come testata d’angolo. Quasi per ammonirci che per lui non ci sono arance cadute dal carretto (metafora delle persone cadute ai margini della vita nell’indifferenza,ndr) che egli non raccolga nella sua bisaccia di padre. Che non esistono scorie pericolose che egli non faccia sbarcare sulle sponde del Regno. E che, da quando il suo Figlio Gesù è stato confitto sulla croce nell’amarezza della emarginazione più nera, anche gli scarti residuali dell’umanità per lui sono diventati…polvere di stelle”!

Molte le testimonianze di persone che, avendo conosciuto Sebastian, ne hanno tessuto gli elogi , ne riporto tre: signora Giovanna: “”Abito in via Armando Diaz e qui tutti noi eravamo molto affezionati a Sebastian; anche se era alcolizzato, non ha mai fatto male a nessuno, anzi era sempre molto gentile verso tutti e anche se era poverissimo era ricco di cuore e aveva un sorriso per ogni persona che incontrava; aveva un animo allegro. Nei periodi freddissimi, la notte dormiva presso l’oratorio San Mauro dove c’era sempre qualcuno che gli portava da mangiare; quel poco che gli era donato lo condivideva con il suo fedele amico, il cane, che starà soffrendo per la sua perdita. Ora in cielo, con un sorriso ancora più luminoso avrà fi-


DOMENICA 13 DICEMBRE 2020 nalmente vesti pulite idonee ad un’anima che già qui era pura e candida”. Signora Imma, residente nei pressi della stazione di Casoria: “Che dolore la sua morte! Gli volevo bene ed era una quotidiana compagnia per me che vivo la vita dal balcone della cucina. Mi manca tanto quel suo annunciarsi nel parcheggio dell’Eurospin…ALLEGRIA ALLEGRIA…Ora c’è silenzio e dolore…tutto intorno gente che corre frettolosa per la spesa…ringrazio il buon Dio che esistono ancora persone meravigliose come quelle della mensa…Per me Sebastian rimane il LORD DEI CLOCHARD. Saperlo parcheggiato nell’ospedale di Giugliano, in attesa che i sindaci di Casoria e Giugliano decidano il da farsi per le esequie e per stabilire in quale cimitero debba essere sepolto mi procura una sofferenza intensa! Docente con tre lauree, perbene, umile, sensibilissimo, quando mi vedeva mi chiamava “zia” rivolgendosi a me come una familiare a lui cara”. I volontari della mensa S. Teresa di Calcutta: “Il 19 novembre scorso avevamo festeggiato insieme il suo 52° compleanno. Viveva nella stazione con il suo inseparabile cagnolino. Non aveva niente, pensavamo noi; invece era l’uomo più ricco, tanto da condividere con gli altri, in più occasioni, non il superfluo, ma il necessario. Sempre allegro, sorridente, generoso, innamorato della vita, rispettoso della Madonna e di Gesù. Ci ha insegnato l’amore e la dignità. Era il buon pane che si donava, come Gesù a tutti.” Un giorno giunse in mensa con una raccolta di alimenti a lui offerti: “Mi date da mangiare ogni volta che vengo qui, ora vorrei io donare a voi quello che la gente mi ha donato”: un gesto di genuina freschezza evangelica. Si comportò come la vedova che donò nel tempio di Gerusalemme l’unica moneta che aveva, per questo fu additata come esempio di autentica carità da Gesù.

25 L’EREDITA’ D’ UN CLOCHARD

Errabondo, una sera ti smarristi lungo la via ebbro di malinconia, narrando al tuo cagnolino brandelli di vita vissuta tra bagliori dorati e ombre tenaci . Quella notte nel firmamento una Luce rifulse, irradiò i tuoi sogni amati di libertà e di pace e lassù, tra stelle amiche, volasti dalla Madre del Redentore, che nel materno cuore t’accolse con immenso amore. Non hai desiderato e posseduto i beni che l’umana stirpe ha sempre bramato, ma dell’essenziale hai goduto, ridente e grato: la dolcezza sotto i ponti di sguardi accoglienti, i doni di prodighe mani verso di te tese e l’estasi dell’armonia nel contemplare il cielo terso con struggente nostalgia. In stazione, guaiti e mesti mugolii implorano sguardi pervasi di tenerezza e delicate e amorevoli carezze. Nel giaciglio vuoto da te lasciato, il fedele amico con occhi umidi s’è accucciato e scodinzolando gioioso si è acquietato: annusa e riceve della tua anima la ricca eredità, l’odore dolce e fragrante dell’umile bontà.

Crescere insieme, perfezionandosi Sicurezza edilizia Ambiente

Vincenzo D’Anna

Dottore in scienze dell’Ingegneria Collegio dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Napoli

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Studentesse e studenti dell’I. C. 1@Ludovico da Casoria premiati nella v edizione del concorso “Digitali in @azione”

“SI BELL NO BULL”

Realizzato un fotoromanzo eBook volto alla prevenzione e al contrasto del cyberbullismo

Ancora un importante e prestigioso riconoscimento per l’I. C. 1° Ludovico da Casoria nella V edizione del concorso “Digitali in @zione indetto dall’Ufficio Scolastico Regionale della CAMPANIA e dall’ AICA (Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico), rivolto alle studentesse e agli studenti delle istituzioni scolastiche di istruzione secondaria di I e II grado della nostra Regione. Il progetto dal titolo significativo “SI BELL NO BULL”, premiato a Città della Scienza il 4 dicembre scorso “per l’originalità, la creatività. la pregnanza del tema trattato e dello strumento tecnologico utilizzato”, è stato fortemente sostenuto dalla Dirigente scolastica, prof.ssa Maria Grazia Puzone e coordinato dai docenti Genny Tuccillo, animatrice digitale dell’Istituto, e Agostino Saviano. Realizzato nel corso dell’anno scolastico 2018 – 2019, il percorso didattico e formativo, fondato sul tema dell’ “educazione emotiva”, ha impegnato le allieve e gli allievi coinvolti in una sapiente sceneggiatura, ispirata a esperienze e vissuti concernenti fenomeni di bullismo e di cyberbullismo; successivamente, si è passati alla fase della rappresentazione e interpretazione delle scene e con l’utilizzo di strumenti tecnologici si è creato un vero e proprio prodotto multimediale: un fotoromanzo eBook, nel quale si sono cimentati come attori, accanto agli studenti, gli stessi docenti coordinatori e la Dirigente. In occasione della premiazione, la prof. ssa Puzone ha indicato brevemente le finalità del progetto svolto evidenziando

che la scuola che dirige già da tempo è impegnata nell’obiettivo di sviluppare le competenze digitali, nella consapevolezza che le moderne tecnologie costituiscono indubbiamente un valido e importante supporto di sensibilizzazione e divulgazione in vari ambiti, fra cui quello di dare spazio all’espressione dei vissuti emotivi in classe, al fine di porre la giusta attenzione sui comportamenti a rischio, da prevenire e contrastare; a seguire, la studentessa Sofia Rubizzo, mostrando grande scioltezza e disinvoltura, ha illustrato le varie fasi del percorso effettuato, mentre l’animatore digitale mostrava il fotoromanzo. Dalla visione dell’eBook emerge chiaramente che l’utilizzo delle tecnologie per fare del male è ancora più grave rispetto al bullismo tradizionale, perche si è due volte vittima: la prima al momento dell’aggressione fisica o psicologica che sia, la seconda, quando il video o il post vengono condivisi in internet, diffonden-

do immagini che creano nella “persona – bersaglio” ancora di più un senso di vergogna, di frustrazione, di umiliazione profonda; nell’eBook si sottolinea, inoltre, l’importanza di chiedere aiuto agli adulti di riferimento (genitori, insegnanti, Dirigente…) ogni qualvolta si subisce un’offesa ingiuriosa, per intervenire in maniera appropriata sia su chi si rende responsabile di atti di derisione e di offesa ai danni di chicchessia, sia sulla vittima oggetto di scherno e di ingiurie varie: ciò si evidenzia con chiarezza nelle ultime scene del fotoromanzo, in particolar modo quando la Dirigente, dopo aver ammonito i bulli e le bulle, quale rimedio formativo e costruttivo al loro atto ingiurioso stabilisce che essi, dopo le dovute scuse alla compagna – vittima, dovranno trascorrere, in un periodo prefissato, parte del loro tempo libero nel collaborare con la Polizia postale negli interventi di individuazione e di contrasto di episodi di cyberbullismo.


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TERESA D’ANGELO

Parliamo di Ilaria Kasaburi, una ragazza campana di 26 anni, di Napoli. Ilaria svolge una vita abbastanza movimentata oltre a partecipare ad eventi e progetti con vari cantanti ha anche un lavoro molto impegnativo e responsabile, in una mensa militare . Ilaria è nota su instagram come “ilaria_kasaburi”, seguita da circa 6 mila followers, e con essi ha un bel rapporto, è molto disponibile, risponde a qualsiasi domanda e curiosità. Instagram è uno dei suoi social prefereriti ma è presente anche su Facebook e tik tok, gli piace raccontarsi e rapportarsi con i suoi followers, e mostra la gran parte delle sue giornate agli amici che la seguono. Ilaria oltre a svolgere una vita quotidiana come una qualsiasi donna ha l’obiettivo di diventare un volto importante per il mondo dello spettacolo, lei sta intraprendendo questo percorso con partecipazioni come modella per video musicali, sfilate, eventi mondani e shooting fotografici, tra i suoi fotografi preferiti troviamo (Monica Morra fotografia), dove Ilaria si sente molto sicura ad ogni suo scatto, seguitela per saperne sempre di più. Ma passiamo all’intervista con le domande che ho fatto ad Ilaria; Guardando il profilo, si vedono una vasta serie di post con foto a parte splendide ma ritratta in varie pose...ami la fotografia? Ti piace posare? “Le foto presenti sul mio profilo, sono foto dove cerco di raccontare un qualcosa, ma soprattutto la felicità e

l’importanza della vita”. Che genere di foto ami? Com’è è nata la passione per diventare una modella? “Amo particolarmente foto dove mostro il mio corpo, ma non ho un prototipo di foto, anche se preferisco che venga immortalato il mio profilo migliore.” Se dovessi definire il tuo carattere, la tua voglia di fare in questo campo, come ti definiresti? “Il mio carattere é uno dei più forti e complicati, ho tanta voglia di fare e sono disponibile verso tutti anche se ci metto tempo per fidarmi a pieno di qualcuno.” Negli scatti come nella vita, per comunicare usi più il linguaggio del corpo oppure uno sguardo profondo? “Utilizzo il linguaggio del corpo, con le mie foto cerco di raccontare qualcosa di positivo e mandare un messaggio di allegria tramite le mie pose.” Cosa ne pensi di chi fa uso della chirurgia estetica? Delle tante donne che modificano troppo il loro corpo? “Un discorso molto particolare da affrontare quello della chirurgia estetica, io sono a favore e ne ho fatto uso, penso che chiunque è libero di sentirsi a proprio agio col suo corpo.” Ti piace la vita mondana, gli eventi, i party, cosa ti piacerebbe intraprendere nello spettacolo? Oppure nel mondo della moda? “Adoro la vita mondana frequentando party ed eventi cercando di vivere a pieno tutta la giornata soprattutto la vita notturna”.

La splendida Ilaria Kasaburi, si racconta tra foto e vita mondana

www.casoriadue.it Via Pietro Nenni snc 80026 Casoria (Na)

®

s.r.l.

Distributori di carburanti

Via Bottaro snc 80058 Torre Annunziata (Na) Via Don Sebastiano De Rosa snc 80022 Arzano (Na)


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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

CASORIA, FRATELLI D’ITALIA: AMMINISTRAZIONE BENE, SQUALLIDO TEATRINO AI DANNI DELLA CITTA’!

Che il caravanserraglio attualmente alla guida di Casoria finisse ben presto impantanato nella palude dei tatticismi era cosa ben nota, a chiunque faccia politica. Certi decorsi non sono inattesi, quando ci si trova di fronte a comitati di affari, interessati principalmente alla gestione, e alla spartizione degli ultimi brandelli di Città. Ciò che però lascia letteralmente basiti, questa volta, è la tempistica di questo squallido rituale. In un momento più che drammatico, Bene e compagnia preferiscono perdere tempo nei loro giochetti all’ombra delle stanze del potere, aprendo una versione social del più classico dei “mercati delle vacche”. E non siamo solo noi a dirlo: autorevoli esponenti di quella stessa maggioranza, hanno espresso il loro disappunto, per una inerzia che si protrae da più mesi, dopo la consegna delle casse vuote alla commissione per il dissesto. La Città ha urgente bisogno di una guida. Una guida che dia risposte. Sulla sicurezza, per esempio; ma anche sugli interventi necessari, a contrastare i drammi sociali, che la pandemia ha fatto deflagrare. Dove sono per esempio i buoni spesa covid, previsti dal decreto “Ristori-ter”, misura che peraltro non prevede particolari difficoltà, essendo già stato testato nel corso del primo confinamento. Noi speriamo in un sussulto di dignità, che porti questi individui a mollare la presa alla loro comoda poltrona!

Ci ha lasciati anche Paolo Rossi

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Ci

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Editore CASORIA DUE s. a. s società messa in liquidazione

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