DOMENICA 12 MAGGIO 2019
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ANNO XIX - N° 18 - DOMENICA 12 MAGGIO 2019
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VIA CAVOUR: QUESTIONE PALAZZO SPERANDEO
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CARMEN PALUMBO
VIA CAVOUR: QUESTIONE PALAZZO SPERANDEO
Questa settimana riapriamo il caso “fognature Via Cavour”, causa dei tanti crolli avvenuti in questi anni nel centro storico di Casoria. Già qualche settimana fa abbiamo messo in risalto questo problema che si trascina ormai da anni e che sembra non avere risoluzione. In particolare la questione riguarda il rifacimento della rete fognaria nel 1995, quando il sistema delle fogne invece di essere rifatto, fu sottoposto solo ad una restrizione di volume. Parliamo ormai di quasi 25 anni fa e da allora i palazzi caduti nella parte storica di Casoria sono tantissimi e quasi tutti i dissesti sono stati causati proprio dalle infiltrazioni d’acqua, provenienti dal mal funzionamento della rete fognaria. Quest’oggi ci occupiamo di palazzo Sperandeo, posto al numero civico 40 di Via Cavour, un edificio disabitato perché dichiarato inagibile ben dodici anni fa. Per capire meglio la situazione abbiamo parlato con il proprietario dello stabile, il dott. Sperandeo. “La questione risale a 12 anni fa, quando sono iniziate delle infiltrazioni d’acqua provenienti dalle fogne di Via Ca-
vour e da quel momento il mio palazzo ha registrato dei danni rilevanti alle fondamenta. Ad un certo punto metà edificio è stato chiuso perché dichiarato inagibile e poi più recentemente l’intero edificio è stato evacuato. Il palazzo dunque è inabitabile a causa di queste infiltrazioni che si sono verificate e da 12 anni la situazione resta immutata. Tra l’altro l’edificio è in stato di pericolo e dunque potrebbe essere un problema anche per i passanti, a causa di possibili crolli. In questi 12 anni si sono alternate diverse amministrazioni, ma nessuno si è mai interessato a tale situazione. Ho fatto tantissime richieste alle autorità
competenti ed ho anche vinto una causa, accertando in questo modo, che le responsabilità sono del Comune di Casoria, ma la sentenza non ha prodotto nessun tipo di intervento. Sono anni che spendo i soldi di avvocati e cause legali e mi ritrovo un palazzo inagibile e che non posso usufruire.” Come si evince dalle dichiarazioni del dott. Sperandeo, la questione è molto complicata, da ben dodici anni questo cittadino non può utilizzare la sua proprietà né per viverci e né per affittarla e il Comune di Casoria di fronte a tale situazione non fa nulla, o meglio l’unica cosa che ribadisce è che non ci sono fondi sufficienti per risolvere la questione.
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RITA GIAQUINTO Avvocato per circa dieci anni, imprenditore edile, dal 1994 a capo di un’azienda metalmeccanica, ex assessore, militante, sin da giovane, nel Partito Comunista: incontriamo il Dr. Giovanni Gagliardi per farci spiegare gli intenti, i programmi e l’ideologia alla base della sua candidatura a Sindaco di Casoria. “Noi siamo la sinistra”. – chiarisce Gagliardi. “La sinistra che viene dal Partito Comunista; noi siamo quelli che hanno governato la Nazione per tanti anni, nella dialettica della prima Repubblica, a partire dal secondo dopoguerra. Tengo a sottolineare che non siamo estremisti, non siamo antisistema, né antigovernativi, ma rappresentiamo coloro i quali hanno dato vita alla Costituzione. E chi si posiziona al centro-sinistra, ha, in realtà, molto poco a che fare con la sinistra; rappresenta il centro, anche per la storia politica che ha alle spalle. La sinistra, dunque, siamo noi”. Come si spiega la presenza di tante liste civiche a sostegno delle altre candidature? “Articolo 1 è un partito giovane, un movimento progressista e democratico nato indubbiamente da una scissione del PD e collegatosi ad una certa sensibilità di sinistra. Abbiamo colto questa occasione per testimoniare che partecipiamo alle elezioni amministrative con un partito politico, in contrapposizione, appunto, al dilagare delle liste civiche. Che segnale è? Penso sia il sintomo della pigrizia di una politica che cerca scorciatoie per ottenere il consenso. Questa pigrizia viene, ovviamente, da molto lontano. La politica ha abbandonato i militanti, le sezioni, non si fa più proselitismo e, quando arrivano le elezioni amministrative, si cerca di mettere insieme il consenso con il protagonismo delle liste civiche: sette, otto, chi più ne ha, più ne metta. In questa nostra realtà, e dobbiamo gridarlo forte e chiaro, noi siamo l’unica forza politica di sinistra.”. Cosa si propone il movimento ARTICOLO 1? “In occasione della ricorrenza del 1° maggio, lo stesso Maurizio Landini ha ricordato, a se stesso e a noi, che se non proteggiamo e non rappresentiamo i “nuovi deboli”, i moderni lavoratori sfruttati, quei disgraziati del precariato, del lavoro senza diritti e senza dignità, chi ci penserà? La sinistra è tenuta a tutelare questo “nuovo che avanza”, deve tenere a cuore tutto questo ed avere la sensibilità di guardare agli ultimi della società e tirarli avanti. Chi lo può fare, se non la nostra storica tradizione? Noi ci rappresentiamo come coloro che vogliono portare avanti la dignità dei più debo-
La Sinistra a Casoria Articolo 1 ed il DOTTOR Giovanni Gagliardi li. Ma siamo anche in grado di analizzare criticamente il passato, ammettendo che, negli anni, sono state imboccate scorciatoie che ci hanno portato ad abbandonare le fasce deboli e disagiate come i disoccupati, i giovani laureati a cui si nega ogni certezza. Una situazione che, dobbiamo ammettere, è stata prodotta anche dalla sinistra, una sinistra che dobbiamo rifondare partendo dalla consapevolezza che i “nuovi deboli” sono diversi da quelli del secolo scorso”. Cosa vorrebbe dire, per Lei, amministrare Casoria? “Gestire una città come Casoria, con tutti i suoi abitanti, con tutta la pochezza delle risorse finanziarie, con tutti i problemi che non stiamo qui ad elencare… insomma, solo un insano di mente può pensare di voler gestire tutto questo. Ma questa è la nostra città, questa è la nostra situazione e va affrontata. Non le parlo del nostro programma, riassumendolo in venti, trenta, quaranta punti. La verità è che la gestione di una città come Casoria ha bisogno di una metodologia da seguire giorno per giorno, per uscire, o per meglio mitigare la stretta creditizia che comunque attanaglia quest’amministrazione. Ma Casoria è anche altro: è alle porte di Napoli, è uno dei territori più interessanti per lo sviluppo di quest’area a Nord. Dovremmo avere una visione strategica, anche fantastica, per rilanciare questo territorio nel futuro. Mi viene in mente, con le dovute differenze sociali ed urbanistiche, ciò che ha fatto l’Arch. Boeri in alcune zone di Milano, indirizzando zone degradate a qualcosa di strategico: oasi naturalistiche, aree pe-
donali. Un esempio che dimostra quanto anche in una situazione difficile, drammatica, c’è sempre una soluzione, che io definisco anche fantastica, fantasiosa, ma c’è, anche per Casoria; anzi, soprattutto per Casoria”. Perché ha scelto di candidarsi? “La scelta della mia candidatura è dettata dalla necessità di rappresentare la sinistra, per riconiugare la sinistra di Governo. Sono il Segretario della mia sezione e, al momento della scelta della candidatura, è sembrato ovvio a tutti che, se quello dell’ARTICOLO 1 è la rappresentazione politica di ciò che siamo, il candidato a Sindaco doveva essere il segretario politico di sezione”. Cosa risponde a quanti credono che, oggi, i “colori” politici non esistono più e che conta la persona a prescindere dallo schieramento? “Anche Ronaldo, un indiscusso campione del calcio mondiale, non è riuscito a far andare avanti la sua squadra nella Champions League. Una donna o un uomo possono essere tutto, ma se non hanno la capacità amministrativa inquadrata in una visione politica, non si va da nessuna parte. Ciò che conta è il quadro politico, l’indirizzo da dare alla propria attività amministrativa ed alla destinazione che si vuol dare alla città ed ai cittadini che, spesso, dimenticano che per costruire qualcosa, è vero, ci sono geometri, architetti, ingegneri con le loro competenze ma, dove e quando costruire questo qualcosa, lo decide la politica. La nostra è una comunità che vive tutti i problemi della modernità ma se non siamo in grado di dare risposte politicamente adeguate, non risolveremo mai nulla”. Cosa si aspetta dal 26 maggio? “Innanzitutto, non dimentichiamo che il 26 maggio si voterà anche per le Europee. In Europa, dove la sinistra non si è scissa, sosteniamo il nostro compagno Massimo Paolucci, appartenente al PD, che è il relatore in Parlamento della Direttiva sul provvedimento dell’abolizione delle plastiche monouso. Il Prefetto di Casoria è stato uno dei primi a fare suo questo progetto a partire dal 1° aprile. Per quanto riguardo le comunali, non stiamo andando ad amministrare un condominio. Per amministrare e gestire un comune come quello di Casoria bisogna saper fare i conti, bisogna essere dei buoni ragionieri. E noi li sappiamo fare i conti. Ma non è sufficiente: bisogna essere anche poeti. Il sentimento che ho verso questa città è profondo ed è per questo che ci vuole il cuore. Ragionieri sì, ma fantasiosi; poeti che agiscano anche con il cuore”.
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26 maggio 2019: Election Day ! Un’importante occasione di cambiamento, che non va sprecata.
Quella del 26 Maggio 2019 è una data da segnare in rosso sul calendario: siamo chiamati a votare il cambiamento, sia in Italia che in Europa. In Italia si voterà infatti sia per il rinnovo dei membri del Parlamento Europeo, ovvero dei deputati che, per i prossimi cinque anni, dovranno rappresentare i nostri interessi nell’Unione Europea, sia per il rinnovo delle Amministrazioni Comunali in oltre 3.800 comuni. Una data importante, dunque, un vero e proprio Election Day in cui Noi cittadini avremo finalmente modo per dare vita ai cambiamenti che intendiamo apportare. Una grossa opportunità, questa, per far “sentire” davvero la nostra voce. Nell’ambito del rinnovo dell’Amministrazione Comunale della nostra cittadina, concorrono alla carica di candidato a Sindaco, tra gli altri, l’Avv. Raffaele Bene, ed a quella di Consigliere Comunale per la medesima coalizione che supporta detta candidatura, l’Avv. Alessandro Graziuso, che ringraziamo per averci concesso l’intervista che segue, nonostante i suoi molteplici impegni professionali e di pubbliche relazioni. Chi ci apre le porte del proprio studio è un giovane ma qualificato Avvocato amministrativista che, nonostante la sua giovane età, vanta già una consolidata esperienza formativa sia nel campo professionale che politico. Conosciamelo meglio, lasciando che sia egli stesso a presentarsi ai suoi elettori: Sono Alessandro Graziuso, ho 28 anni e sono candidato al Consiglio Comunale della città di Casoria, ideatore e promotore della Lista civica “Obiettivo Comune” facente parte della coalizione civica sostenitrice del candidato a Sindaco Avv.
Raffaele Bene. All’età di 24 anni, ho conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’ “Università degli Studi di Napoli Federico II”, in seguito alla quale ho intrapreso il percorso della pratica forense, specializzandomi nel ramo del Diritto Amministrativo. Parallelamente, ho proseguito il percorso di formazione professionale frequentando i corsi della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali e conseguendo il relativo Diploma nel 2018. Quando e come è nato il Suo impegno politico? In cosa differisce dall’impronta politica paterna, atteso che Suo padre è stato Sindaco di questa città e ci piacerebbe offrire ai Ns. lettori ed ai Suoi elettori, una Sua ben precisa iden-
tità politica. Nel 2016, all’età di 25 anni ho maturato la consapevolezza di voler assumere in prima persona una responsabilità politica nei confronti dei miei concittadini e quindi nei confronti del mio territorio, proponendomi per la carica di Consigliere Comunale nella lista Campania Libera. Tuttavia, le 846 preferenze espresse dai cittadini alle scorse elezioni non sono bastate, purtroppo, a conferirmi la suddetta carica all’opposizione, che ho invece rivestito solo negli ultimi due mesi dell’amministrazione Fuccio, in seguito alle dimissioni del Consigliere Santillo. Il mio interesse per la politica è cresciuto nel tempo, considerato l’impegno costante di mio padre nell’amministrazione territoriale. Ad oggi non posso che fare tesoro dei valori e degli ideali che mi sono stati trasmessi, tuttavia ciò che principalmente mi distingue da mio padre sono un’oggettiva differenza anagrafica nonché generazionale, che mi portano ad immaginare una Casoria diversa, una Casoria città europea, una Casoria digitale e all’avanguardia, senza perdere di vista, ovviamente, i servizi essenziali dai quali puntualmente bisogna ripartire. Ci illustri il Suo programma politico in vista delle prossime elezioni. In cosa si differenzia dai programmi elettorali dei Suoi avversari? Il programma politico che abbiamo deciso di condividere è identificativo dell’intera coalizione civica e si articola in sette punti fondamentali ovvero: • puntare su uno sviluppo sostenibile che riparta dall’innovazione pensando a Casoria come una Città-Metropolitana; • valorizzare il territorio partendo dalla
DOMENICA 12 MAGGIO 2019 sua considerevole tradizione religiosa, rendendo le scuole protagoniste del rilancio culturale e sociale della città; • salvaguardare l’ambiente e la salute attraverso la bonifica dei siti industriali, con un adeguato piano energetico e un altrettanto efficiente piano di mobilità urbana; • rilanciare “Casoria Ambiente” nonché le risorse umane del Comune in modo da garantire una città più pulita con servizi più efficienti e una realtà amministrativa efficace, efficiente, innovativa e antropocentrica; • implementare la sicurezza attraverso il coordinamento della polizia municipale con le altre forze dell’ordine, aumentando i controlli e la videosorveglianza nonché promuovendo la sensibilizzazione per la legalità a partire dalle scuole; • rendere Casoria una città più inclusiva e solidale in sinergia con Asl e terzo
7 settore; • infine attuare un risanamento della situazione finanziaria comunale sfruttando le risorse fornite dall’Unione Europea, nonché dal Governo e dalla Regione al fine di assicurare un adeguato livello dei servizi. Ci dica perché votare Alessandro Graziuso, la motivazione vincente. Perché credo realmente nelle potenzialità di questo territorio e non desidero altro che mettermi al lavoro con la lealtà, la professionalità, la serietà e le competenze che ho maturato attraverso il mio percorso di studi nonché attraverso le esperienze dirette ed indirette vissute. Intendo elemento fondamentale di una corretta amministrazione, funzionale alla realizzazione dei bisogni dei cittadini, l’alimentazione del dialogo che viene ad instaurarsi durante questi giorni di campagna elettorale.
Il momento del voto, soprattutto per i giovani come me, rappresenta un’opportunità per contribuire al cambiamento che immaginiamo per il nostro futuro. Questi, i propositi dell’Avv. Alessandro Graziuso per Casoria, chiamata a votare nuovamente la fiducia ad una nuova compagine amministrativa che sappia meglio rappresentare, e soprattutto, soddisfare, i propri interessi; con la speranza che, questa volta, venga fatto un governo stabile, duraturo e coerente con quanto promesso. Prendo in prestito le parole di Martin Luther King, di una verità senza tempo, per ricordare a noi stessi, ed a chi si vota, che si è chiamati ad un grande atto di Responsabilità, che perciò va fatto in maniera ponderata e non meramente occasionale o di comodo : “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.”
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La storia di Noemi scuote le coscienze, la resistenza deve partire da noi stessi
Non riesco ad accettare l’idea che una bambina di 3 anni vada a fare una passeggiata con sua nonna e debba subire sulla sua pelle il far west, debba conoscere così presto il peso di una montagna di merda enorme che si chiama camorra. Non ci sono supereroi a cui affidarsi, non basta neanche il sindaco, l’amministrazione, il ministro degli Interni, è un problema enorme, politico, culturale e sociale, coinvolge tutte le sfere. Ma c’è una cosa che dobbiamo capire: la resistenza a questa montagna di merda deve partire da noi stessi. Sento troppo spesso concentrarci sulla difesa di un’immagine della nostra città, va anche bene ma è diventata un feticcio a cui aggrapparsi per nascondere la verità: non
Non ci sono supereroi a cui affidarsi, i comportamenti quotidiani siano la scintilla di cambiamento contro la camorra so in quante città al mondo ci siano le “stese” per strada, gli agguati in pieno giorno con il rischio che ci vadano sotto anche i bambini (non è neanche la prima volta, poco più
di un mese fa il nonno ucciso davanti al nipotino a San Giovanni a Teduccio). Penso pochissime ma non è questo il punto: la rabbia e l’orgoglio che mettiamo in
campo per la difesa dai “presunti nemici esterni” dovremmo metterla per suggerire una prospettiva diversa, una costante scintilla di cambiamento, una forza attiva, quotidiana, costante, un esempio perchè il quadro sociale della nostra città è sotto attacco e non ci sono più istituzioni che riescono a fermarlo: scuola, famiglia, nessuna da sola è sufficiente. Smettiamola di pulirci la coscienza, scaricare ad altri (una volta le forze dell’ordine, un’altra i genitori, un giorno i politici, l’altro la scuola), tocca scendere in campo e soprattutto liberarci dal feticcio, dall’idea che basta dire “viviamo nella città più bella del mondo” per sentirci a posto, sereni dimenticando presto anche l’ultima violenza, quella di Piazza Nazionale.
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Altro che top players, il vero acquisto da fare si chiama empatia
A livello stagionale il Napoli ha realizzato sette gol in meno e subito sei in più ma, oltre l’aspetto tecnico, il rendimento, la missione più importante in vista della prossima stagione è creare l’empatia tra il pubblico e la squadra, sviluppare il senso d’appartenenza, far sentire i tifosi la responsabilità di essere sostenitori e non clienti. Per le gare del campionato in corso, il San Paolo ha una media di 28953 spettatori, poco più di 14000 in meno rispetto a quella della scorsa stagione. Bisogna risalire alla seconda annata in serie C per trovare dati più bassi, il Napoli è settimo in questa speciale classifica, farebbe fatica anche a qualificarsi all’Europa League. Avere uno scenario poco esaltante per le gare interne è un problema, non è un caso che, appena sono calate le motivazioni, il peso del San Paolo è scomparso, nell’ultimo mese il Napoli a Fuorigrotta ha battuto solo il Cagliari con sofferenza, ha pareggiato contro il Genoa nonostante l’ampio spezzone di gara giocato in superiorità numerica e ha perso contro l’Arsenal e l’Atalanta. A questa problematica si può rispondere in due modi: essere presuntuosi, specchiarsi nella certezza delle proprie tesi anche sacrosante come il ricordo della storia del Napoli in cui il secondo posto è un’eccezione positiva e non una “triste” abitudine, accu-
Il Napoli ha conquistato la certezza aritmetica del secondo posto in un San Paolo desolante, la missione per la prossima stagione è l’empatia sare i tifosi che non vengono allo stadio di essersi imborghesiti, di avere “il grasso al cuore” oppure provare a studiare, comprendere le motivazioni, fare degli opportuni confronti con ciò che succede altrove, anche all’estero. A vedere una partita di calcio si va per due grandi motivazioni: la forte passione per la propria squadra o il desiderio di vivere un’esperienza sociale. Quelli che sono andati allo stadio all’estero sanno che il calcio altrove è un’altra cosa, significa immergersi nello store ufficiale del proprio club, godersi delle ore al ristorante o con delle birre. In Italia questo modo di seguire il calcio non può diffondersi senza stadi nuovi e moderni, viviamo in un paese conservatore, bloccato sotto il profilo economico, refrattario al cambiamento eccetto pochi
segnali come le svolte avvenute sugli stadi in varie città. Riguardo alla passione, a Napoli si registra un calo dovuto a molte ragioni: sullo sfondo c’è una trasformazione sociale, nelle generazioni più giovani il calcio non è più dominante per la mediocrità del prodotto italiano ma anche per motivazioni più ampie: non è più così diffuso il rito di trascorrere tante ore per strada a giocare a pallone nell’era dei videogames e dei social network. L’analisi sociologica è sullo sfondo, poi ci sono le questioni calcistiche più stringenti. Il calo di spettatori al San Paolo somiglia a quanto avvenne nella seconda annata vissuta in serie C, dopo la delusione per la sconfitta in finale play-off contro l’Avellino. La dimensione raggiunta dal Napoli è completamente differente ma lo shock per
Inter-Juventus e lo scudetto perso con Sarri è molto simile a quanto avvenne quattordici anni fa. Il peso forse è ancora più grande perché coincide con una crescita di sfiducia nel sistema calcio e la perdita del sarrismo, filosofia di gioco che ha fatto appassionare così tanto i napoletani al punto da occupare spesso completamente il vuoto creato dalla distanza siderale tra la comunicazione del presidente De Laurentiis e il pensiero dei tifosi. Ci sono poi le aspettative generate dall’arrivo di Ancelotti, l’ottimo rendimento nella prima parte della stagione e il calo che ha creato ulteriore disaffezione, in mezzo c’è stata una storia che ha fatto malissimo nell’indifferenza generale. Il Napoli si è privato del suo capitano, del centrocampista tecnicamente più forte in organico a febbraio, senza sostituirlo ma soprattutto non costruendo un rito a cui ogni tifoso tiene tanto: il saluto a chi si è affezionato come dimostra la giusta polemica nei confronti di Sarri sul mancato ingresso di Christian Maggio in Napoli-Crotone. Per Hamsik nessun giro di campo, solo la promessa che chissà quando tornerà al San Paolo a salutare. Quando il pallone in onore del Dio Denaro degli ingaggi e delle plusvalenze cancella l’abbraccio con i tifosi, allora è inevitabile che ne risenta il sentimento, la benzina di quest’industria.
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Made in Sud 2019 : successo premiato con tre puntate in più
Made in Sud, il programma comico, in onda il lunedì sera, in prima serata, su Rai2, si arricchisce di tre nuovi appuntamenti. Lo show, condotto da Stefano De Martino e Fatima Trotta, con la partecipazione di Biagio Izzo, proseguirà fino a metà maggio. Una squadra vincente ed una formula collaudata (con qualche piccolo efficace innesto) hanno decretato il successo di un format, riuscito, senza non troppi sforzi, a farsi strada, in termini d’ascolti, tra le fiction di Rai1 ed i reality di Canale 5 (‘Isola dei Famosi’ e ‘Grande Fratello’). L’appuntamento è come tutti i lunedì sera ,su Rai 2 dalle 21:20. Attesi sul palco: la coppia “padre figlio” interpretata da Antonio D’Ausilio e Francesco Paolantoni; i monologhisti Ciro Giustiniani, Paolo Caiazzo, Simone Schettino, Antonio Giuliani e Marco Capretti; i “neo genitori” Arteteca; Matranga e Minafò con Gianni Lattore de “I Respinti” ; Manu e Luca; I Ditelo Voi nelle vesti dei simpatici chirurghi e poi con i personaggi del condominio di “Tra
BIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE
– sit”; Enzo e Sal; la signora “Romilda” Maria Bolignano; Mino Abbacuccio nei panni dell’amico degli animali; il “ parcheggiatore” Tommy Terrafino; Max Cavallari; il ballerino “Roberto Bollicine” Mariano Bruno; Luisa Esposito e Floriana De Martino; Francesco Albanese; Gino Fastidio; Ettore Massa; i Radio Rocket; Emiliano Morana; la “influencer” Roxy Colace; il professore Enzo Fischetti; e poi ancora Peppe Laurato con Rosaria Miele, Nello Iorio e “il disturbatore dal pubblico” Peppe Iodice. Colonna sonora della puntata sarà, come sempre, la musica di Frank Carpentieri, mentre non mancheranno i momenti coreografici firmati da Fabrizio Mainini e interpretati dalle “Suddine”, le ballerine della trasmissione. Un format comico decretato vincente, dagli altri, perché ricco di cultura, di tradizione e di buone risate da tutto il Sud Italia, può esserne fiero del suo programma il produttore, autore, art director Nando Mormone, che ogni lunedì sera fa compiacere la sua bella Napoli.
a cura della Dott.ssa Flavia Altieri, Biologo Nutrizionista
Celiachia: meno diagnosi ma la colpa è dei pazienti-camaleonte Le diagnosi di celiachia diminuiscono, ma non perché diminuisca l’incidenza della patologia. Il motivo della diminuzione registrata per il 2017 è nei cosiddetti pazienti camaleonte, quelle persone cioè che presentano sintomi insoliti difficilmente riconducibili alla patologia. A fotografare il fenomeno è l’Associazione italiana celiachia (Aic) che, in occasione della Settimana nazionale della celiachia dall’11 al 19 maggio, fa il punto proprio sulla necessità di migliorare le diagnosi. Nel 2017 il tasso di crescita dei nuovi casi riconosciuti si è dimezzato rispetto all’anno precedente. Nel 2016 infatti si erano avute ben 15.500 diagnosi in più rispetto al 2015, nel 2017 sono scese a 8.000. Il motivo? Tanti celiaci sono ‘pazienti camaleonte’, spiega l’Aic, che si ‘nascondono’ alla diagnosi perché hanno sintomi insoliti: dalle afte ricorrenti in bocca a un’orticaria fastidiosa, dall’anemia all’infertilità, sono tanti i disturbi meno noti associati alla celiachia, che pochi conoscono e quindi pochi collegano a una possibile intolleranza al glutine. Riconoscere anche questi casi meno ‘standard’ è l’obiettivo dell’Aic, per favorire la diagnosi tempestiva. “Sappiamo – spiega Giuseppe Di Fabio, presidente Aic – che le diagnosi attuali sono poco più del 30% di quelle attese sulla base dell’epidemiologia della celiachia, che colpisce l’1% della popolazione
e quindi riguarda circa 600.000 italiani. Oggi, nonostante la crescita del numero dei pazienti, non più considerati ‘rari’, restiamo ancorati al 30% delle diagnosi attese. Paradossalmente, in tempi in cui si parla molto di celiachia e di dieta senza glutine, spesso adottata per scelta e prima della diagnosi del medico, siamo ancora poco efficaci nella diagnosi dei pazienti con sintomi non classici. Persone con problemi che non vengono immediatamente ricondotti al sospetto di celiachia e che possono trascorrere anni senza sapere di essere celiaci”. L’elenco di sintomi che potrebbero essere provocati dalla malattia è molto lungo: sono associate alla celiachia, infatti, malattie dermatologiche come alopecia, psoriasi e orticaria e patologie metaboliche ed endocrinologiche come diabete di tipo 1’osteoporosi, tiroiditi, pubertà ritardata.
Tutti segni che “dovrebbero far sospettare una celiachia e portare il paziente a sottoporsi ai test diagnostici – osserva Marco Silano, coordinatore Comitato Scientifico Aic – Infatti, i sintomi con cui la celiachia si manifesta sono andati cambiando nel tempo. Attualmente sono più frequenti sintomi extra-intestinali rispetto a quelli considerati classici, a carico del sistema gastrointestinale. La conoscenza della celiachia anche da parte di medici specialisti che fino a qualche anno fa non si riteneva essere coinvolti rappresenta una strategia per diagnosticare i casi ancora nascosti, che sono circa 400.000 contro i 200.000 noti”. Proprio per favorire le diagnosi, in occasione della Settimana l’Aic promuove dunque eventi in tutto il Paese: convegni, screening gratuiti, specialisti a disposizione e menù gluten free nelle scuole sono solo alcune delle iniziative. Dal 2017 inoltre, ricordano gli esperti, la celiachia è stata inserita tra le malattie croniche invalidanti nell’ambito dei Livelli essenziali di assistenza, garantendo così l’esenzione per tutte le prestazioni sanitarie e gli alimenti senza glutine per celiaci. E sempre nel 2017, il Servizio sanitario nazionale ha speso in prodotti senza glutine circa 250 milioni di euro, con una media annua nazionale di circa 1.200 euro pro capite.
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incontro con il dott. Ezio Aceti, psicopedagogista, nella parrocchia S. Antonio abate. Presente S. Ecc. mons. Lucio Lemmo
EDUCARE OGGI: UNA SPERANZA POSSIBILE
La Comunità locale del Movimento dei Focolari di Casoria ha organizzato il 5 Maggio scorso, presso la sala teatro della Parrocchia S. Antonio Abate di Casoria, un incontro con il dott. Ezio Aceti, Psicopedagogista, esperto in psicologia dell’età evolutiva e autore di numerose pubblicazioni per Città Nuova. Presenti all’Evento, oltre al parroco don Salvatore Piscopo e al sacerdote don Fulvio D’Angelo, anche il vescovo ausiliare, Sua Ecc. Mons. Lucio Lemmo. L’argomento sviluppato, con il supporto di slide, dal Relatore è stato: “Educare oggi: Una speranza possibile”. Dotato di una “verve” comunicativa molto coinvolgente , Aceti, nel citare l’affermazione dello psicologo Umberto Galimberti, secondo il quale “in questi ultimi quarant’anni sono avvenuti molti più cambiamenti che nei 1970 precedenti”, ha spiegato ai numerosi convenuti che, benché si sia“abbagliati” dalle molteplici novità del nostro tempo e da un bombardamento di svariati stimoli, tanto da rimanerne disorientati, occorre coglierne le opportunità e non rimpiangere un passato nel quale Famiglia, Scuola,Chiesa e altre agenzie formative e sociali, veicolavano, in un clima di rigorosa autorevolezza sfociante non poche volte nell’autoritarismo, valori condivisi, indirizzando le future generazioni verso gli stessi riferimenti normativi, costituiti da regole e da divieti ai quali ci si conformava senza discussioni . Soprattutto i credenti in Cristo, ha sottolineato, sono chiamati a “entrare nelle novità” senza paura, a vedere la realtà “con gli stessi occhi di Dio”, senza enfatizzare “il negativo”, posto in primissimo piano dai mezzi di comunicazione (85% delle notizie di segno negativo) e a “saper essere profeti”, riuscendo a cogliere, quali risorti nel Signore della vita, “la luce in ciò che sta capitando”.
In una crisi che investe famiglia, scuola e società, determinata dalle difficoltà a relazionarci in maniera positiva, equilibrata e costruttiva, il rischio, ha sostenuto il Relatore, è di commettere “due errori educativi: il revisionismo (ritorno alle rigidità del passato ) e il modernismo”, caratterizzato da una preponderanza data agli aspetti emozionali dell’esistenza, con una concentrazione sui bisogni dell’”io”, da “un’infantilizzazione degli anziani”, rincorrendo il mito di Peter Pan dell’ eterna giovinezza e da “un’adultizzazione dei bambini”, rubando loro l’infanzia. Cosa, in concreto, dobbiamo fare, allora? La risposta che ha fornito il dott. Aceti è di considerare lo sbandamento in atto una fase di maturazione della società, avviando e sviluppando un’azione formativa più adeguata, attraverso un nuovo modello delle relazioni all’interno della coppia e tra genitori – figli, educatori – studenti. In primis, bisogna agire sui “punti di debolezza, rendendo i ragazzi più autonomi, recuperando i valori identitari e colmando la discrepanza fra il cognitivo e l’emotivo”. Rispetto a quest’ultimo punto, in particolare, ha affermato che i ragazzi sono, per lo più, fisicamente sani e intellettualmente dotati, ma fragili e insicuri e, quindi, è necessaria un’educazione all’affettività e alla gestione delle emozioni fin dalla primissima infanzia; occorre, poi, contestualmente, potenziare i loro punti
di forza, aiutandoli a sviluppare la loro competenza digitale, intesa come acquisizione di capacità valutative dei rischi e delle opportunità dei social media, neutralizzando i primi e utilizzando al meglio le seconde; inoltre, è importante puntare sulla loro schiettezza e la voglia di crescere. Ciò sarà facilitato, ha osservato, se “ si realizza il mio sogno di orientare le coppie verso una maggiore consapevolezza della genitorialità con corsi di formazione in cui padri e madri possano essere guidati a conoscere la psicologia dei bambini, perché la povertà più grave è quella educativa”. E’ anche importante, ha puntualizzato Aceti, che, prima di educare, la mente sia sgombrata da “pregiudizi riguardanti l’amore: non è vero che ci siano coppie fatte l’uno per l’altra, non è vero che l’amore c’è o non c’è e che se non c’è più è finita per sempre”; è vero, invece,che è sempre possibile amare”, e che si può essere educati ad amare, volendo con tutte le proprie forze fare la felicità degli altri, di un altro. Ha concluso, quindi, il suo interessantissimo intervento indicando le preziose “eredità” da lasciare ai figli prima di morire: se siamo stati creati ad immagine di Dio, siamo programmati per l’amore e quindi: bisogna ascoltare con il “terzo orecchio”, il cuore; educare senza scoraggiare, ponendo in rilievo che è sempre possibile ricominciare,sviluppando, in tal modo, l’autostima; mostrare un’immagine di sé positiva, per essere degni d’affetto; costruire situazioni dove l’altro possa sperimentare successo e non fallimento; saper gestire i conflitti, che sono inevitabili, ma li si può comporre”, ponendosi empaticamente nei panni dell’altro. E’ così che si può rendere vivo e tangibile il Signore, in particolar modo ai ragazzi, manifestando loro la tenerezza di un Dio diverso.
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2019 - Casoria Domenica 26 maggio
NICOLA RULLO
OBIETTIVO scrivi COMUNE
CON
RAFFAELE BENE
SINDACO
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ELEZIONI AMMINISTRATIVE CASORIA Per Casoria, per la nostra città! Domenica 26 maggio 2019 Nasce una squadra di giovani professionisti per amministrare in modo trasparente e liberi da compromessi la nostra città. Rappresentiamo l’unica alternativa seria, reale e concreta di riqualificazione e sviluppo del territorio. Abbiamo le idee chiare su come cambiare le cose, i professionisti giusti, qualificati e competenti. Noi Siamo con Voi, con la città. Siamo pronti, avanti insieme! #ilvotogiusto #angelarusso
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CASORIA
PUGLIESE PUZONE Angela Russo SINDACO PER CASORIA
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Simonetta de Chiara Ruffo
Evento di beneficenza “UN GOAL PER L’IPF” - 13 Maggio Lunedì 13 maggio, alle ore 17, presso il centro medico “ONE” di Amorosi (BN) del Prof. Alfonso de Nicola, responsabile dello staff medico della SSC Napoli, avrà luogo l’evento benefico UN GOAL PER L’IPF, organizzato dall’Associazione Pazienti “RespiRARE Campania Onlus”, in partnership con la SSC Napoli, realizzato con il contributo non condizionato di Boehringer Ingelheim. Scopo del convegno è la promozione di campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi per il supporto psicologico ed economico a pazienti affetti da Fibrosi Polmonare Idiopatica (IPF), una rara patologia che colpisce i polmoni di cui soffrono 150.000 persone in Italia, 1500 delle quali in Campania. Ad essere colpiti sono soprattutto gli uomini sopra i 60 anni ma la sua diffusione è in aumento perchè è una patologia ancora oggi sottodiagnosticata. L’unica speranza di guarigione è il trapianto dei polmoni che si può però effettuare solo in alcuni casi e in pochi centri in Italia. Dopo i saluti del Prof. Giuseppe Di Cerbo, Sindaco di Amorosi (BN) e del Prof. Giuseppe Limongelli, Coordinatore Malattie Rare Regione Campania, interverranno il Prof. Alfonso De Nicola, il Prof. Antonio Giordano, Presidente della Fondazione di Ricerca Sbarro Health Research Organization (S.H.R.O.) di Philadelphia; il Prof. Alessandro Sanduzzi Zamparelli, Direttore U.O.C. Pneumotisiologia A.O. Monaldi, centro di eccellenza campano per la diagnosi e la cura della IPF. Un ringraziamento particolare va alla S.S.C. Napoli per aver omaggiato le magliette ufficiali della squadra, destinate alla vendita di beneficenza a favore dell’Associazione “RespiCON IL PATROCINIO DI
REGIONE CAMPANIA
COMUNE DI AMOROSI
CORECOM
UNPLI CAMPANIA
UNPLI NAPOLI
PRO-LOCO NAPOLI
Si ringrazia la S.S.C. Napoli per aver omaggiato le magliette ufficiali della squadra, destinate alla vendita di beneficenza a favore dell’Associazione “RespiRARE Campania” Onlus
17.00 - 19.00 Centro medico “ONE” Amorosi (BN)
RARE Campania” Onlus. Saranno invitati anche tutti i Centri Ospedalieri di riferimento della Campania, le Autorità Regionali e le Associazioni RespiRARE Sicilia e Puglia, al fine di creare un network più forte e capillare per “dar voce” ai pazienti e per sensibilizzare la popolazione su questa terribile malattia: “Si stima che la prevalenza di questa malattia sia di 30/50 casi ogni 100.000 abitanti- spiega Massimo Montisano, Presidente di RespiRARE Campania Onlus. Il percorso diagnostico è spesso tortuoso con latenza nella diagnosi di oltre 2 anni dalla prima visita medica. Inoltre, la sua complessità, assieme alla prognosi infausta -circa il 25% dei pazienti sopravvive a 4 anni dalla diagnosi- rende indispensabile un percorso diagnostico integrato tra diverse figure specialistiche”. Conoscere la malattia e i suoi sintomi quindi è fondamentale per agevolare una diagnosi precoce e per mettere in atto percorsi riabilitativi efficaci: “Il paziente IPF necessita di un percorso assistenziale completo che lo supporti dal punto di vista psicologico ed economico che prevede spese mediche, concentratori di ossigeno, spese per trasferte e alloggio in città dove è attivo un Centro Trapianti polmone. Per questo il tempismo nella diagnosi, alla luce delle opportunità terapeutiche oggi disponibili può rallentarne lo sviluppo della malattia e allungare le aspettative di vita del paziente, oltre alla qualità. In questa ottica è fondamentale implementare un percorso di “Disease Awareness” e di sensibilizzazione rivolto non solo agli specialisti del settore ma anche alla popolazione”. evento realizzato col contributo di:
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2019 - Domenica 26 maggio
La mia esperienza come viaggiatore ed imprenditore per tutti i cittadini casoriani che vogliono emergere. con affetto scrivi Rosario
LEONCINO con RAFFAELE BENE il SINDACO per Casoria
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ELEZIONI AMMINISTRATIVE CASORIA Domenica 26 maggio 2019
OBIETTIVO Scrivi
GRAZIUSO PUZONE CON
RAFFAELE BENE SINDACO
COMMITTENTE IL CANDIDATO
COMUNE
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COMITATO ELETTORALE CASORIA SEZIONE VIA P. DI PIEMONTE, 91 INFO COORDINATORE AVV. ANDREA D’ANNA 3398995597
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ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2019 - Domenica 26 maggio
lealtà, concretezza
VINCENZO
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D’ANNA
con RAFFAELE BENE il SINDACO per Casoria
Il sistema elettorale consente di poter esprimere due preferenze. In pratica è possibile votare un uomo e una donna, scrivi il mio nome e quello di
ERMELINDA CLARINO
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Elezioni comunali di Casoria del 26 maggio 2019 ARCANGELO
DEL VECCHIO La scelta giusta
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ELEZIONI AMMINISTRATIVE CASORIA COMMITTENTE IL CANDIDATO
Domenica 26 maggio 2019
... una scelta d'amore
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Casoria nel Cuore
FERRARA MAURO
CON
RAFFAELE BENE SINDACO
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ANTONIO BOTTA
Intervista all’avv. Raffaele Bene, candidato sindaco di Casoria “CON LE LISTE CIVICHE RAPPRESENTIAMO LA SVOLTA E IL RISCATTO DELLA POLITICA A CASORIA”
Per alcuni anni, lei si è tenuto lontano dall’agone politico: motivi personali, che non è tenuto a rivelare, o anche ragioni strettamente politiche? E quali motivazioni l’hanno spinta a rientrarvi fino a proporsi alla Cittadinanza quale Sindaco di Casoria nelle prossime elezioni comunali? In realtà non credo di essermi mai allontanato dalla politica. Ho una concezione della stessa che, in qualche modo, mi porta a considerare l’impegno politico anche fuori dalle stanze istituzionali. Non mi sono mai allontanato, ma c’è da dire che, le ultime felici vicende personali che hanno attraversato la mia vita (la nascita dei miei due bambini) hanno un po’ attenuato il mio impegno. Direi che non mi sono proposto, senza voler apparire in qualche modo autoreferenziale, posso tranquillamente affermare che sono stato scelto dalla coalizione che mi onoro di rappresentare. Scelta che mi ha inorgoglito e reso felice, pur consapevole delle difficoltà che mi attendono qualora i cittadini dovessero puntare su di me. Con tante liste civiche che la sostengono, non si corre il rischio di formare, se fosse eletto, uno schieramento poco coeso e, quindi, difficile da compattare? Queste elezioni sono una battaglia dura ma importante perché stiamo parlando dei prossimi cinque anni di Governo della città. Il nostro rassemblement e’ unito e lavora insieme per arrivare a dei risultati reali, siamo l’unico schieramento in grado di governare in maniera stabile e duratura. Non dobbiamo fare nessuno sforzo per compattarci, semplicemente perché già lo siamo. D’altro canto, basta guardare indietro, e accorgersi che, nella nostra città, ogni volta che c’è stata la presenza negli esecutivi dei partiti tradizionali, le cose sono finite rovinosamente. Essere liberi dai giochi delle segreterie politiche non può che avere un effetto benefico sulle sorti della coalizione. Lei in passato è stato un uomo politico con esperienze amministrative a Casoria, quale esponente dello schieramento di Centrosinistra. Da quelle esperienze, ritiene di aver acquisito competenze tali da consentirle di amministrare, se eletto Primo cittadino,
una Città di oltre 80.000 abitanti? Ho avuto esperienze da consigliere e da assessore in un recente passato. Ho lavorato sodo, sottraendo del tempo alla mia famiglia e al mio lavoro. Non mi sono mai pentito di queste scelte. La mia candidatura nasce sotto il segno di una esperienza che reputo complessivamente positiva . Voglio muovermi in un perimetro di “continuità” anche se non basta: i problemi sono tanti, ci vogliono risorse e forze nuove, persone che abbiano voglia di mettersi in gioco. La partecipazione sarà uno dei nostri criteri di lavoro per incontrare la gente, confrontarsi, ascoltare. Amministrare significa risolvere la quotidianità cercando di decidere sempre nell’interesse di tutti, non del consenso. Siamo una coalizione civica, orgogliosi di questa identità. E io mi sento pronto per questa avventura, con un bagaglio di competenze e conoscenze che derivano non solo dal mio impegno politico, ma anche dalla mia professionalità e dalle esperienze maturate in altri ambiti. Per ben tre volte le ultime compagini governative non sono giunte al termine del loro mandato elettorale perché sfiduciate: quali, a suo avviso, le cause di una precarietà governativa, che ha prodotto nei cittadini casoriani crescente sfiducia nei partiti tradizionali, motivo della costituzione di tante liste civiche? Secondo il mio punto di vista parlare di compagini governative che non sono giunte al termine del proprio mandato è un po’ riduttivo. In qualche caso c’è stata una interpretazione un po’ massimalista del ruolo del primo cittadino. In qualche altro caso, si è evidenziato un gap notevole di pluralismo. Ma credo fermamente che le cause siano moltepli-
ci. Oggi le persone hanno ormai poca fiducia nei partiti e più negli uomini. Le liste civiche proliferano perché in tantissimi, da tempo ormai, si sono sottratti al gioco delle segreterie dei partiti tradizionali. In un momento di crisi dei partiti, ormai incapaci di rappresentare adeguatamente la collettività, le liste civiche possono rappresentare la svolta e il riscatto della politica, se attingono davvero a forze fresche della società. Non è un caso che la nostra scelta, fortemente segnalata dai media, innalzi la qualità della competizione elettorale. Dati i precedenti, è bastato scegliere cittadini per bene. Tra i vari problemi “aperti” del nostro territorio (viabilità, sicurezza, periferie abbandonate, utilizzo delle aree dismesse..) quali sono, a suo avviso, prioritari e su cui, se fosse eletto, subito profonderebbe il suo impegno per cercare una soluzione? Guardi vorrei abbandonare il mito dei primi cento giorni e dire che il mio impegno sarà per i prossimi 1825 giorni, ininterrottamente. Bisogna recuperare il rapporto con la gente con i cittadini Casoriani che esigono un rapporto costante con chi li governa. Tante sono le questioni aperte come ho accennato all’apertura della campagna elettorale, ambiente, sicurezza, mobilità, a questi temi approcceremo con serietà e con profondo impegno coinvolgendo comitati e cittadini che hanno a cuore la loro città. Situazione debitoria dell’Ente locale ai limiti del collasso: che fare? Da assessore alle finanze ho potuto toccare con mano la questione. Abbiamo la necessità di capire in maniera profonda lo stato attuale, è al tempo stesso evidente che con una riscossione pari al 23% appare difficile che tutto vada bene. Ho inoltre immaginato un gruppo di lavoro che sia costantemente alla ricerca di fondi, metropolitani, nazionali ed europei. Non si può pensare di portare avanti il comune solo ed esclusivamente con la “cassa corrente”. Anche qui, serietà e impegno. Sono fiducioso, altrimenti non avrei accettato questo ruolo difficile ma che mi onora davvero.
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DOMENICA 12 MAGGIO 2019
PROPAGANDA ELETTORALE
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2019 Le hanno buttate alle ortiche noi siamo quelli che vanno a riprenderle e le alzano alte...
Domenica 26 maggio
COMMITTENTE IL CANDIDATO
e s s o R e r e i d n Le Ba
GIOVANNI GAGLIARDI CANDIDATO A SINDACO
DOMENICA 12 MAGGIO 2019
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ANDREA PETRELLA
“CI PRENDIAMO CURA DI VOI” PRESENTAZIONE PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO PER I TUMORI DEL COLON-RETTO DOMENICA 12 MAGGIO 11.30-13.00
Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta - Piazzetta Pietrasanta, 17-18- Napoli Napoli, 8 maggio 2019. L’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione G. Pascale di Napoli è l’unico in Italia ad attuare terapie anticancro con bollino di qualità: si tratta di un vero apripista perché il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale dei pazienti con tumore del colon-retto sia sempre più efficace. Ogni anno infatti circa 2700 campani vengono ricoverati per un carcinoma del colon-retto, il terzo tumore più frequente negli uomini e il secondo più comune nelle donne, e sono oltre 2400 gli interventi chirurgici per questa patologia. Se ne parlerà domenica 12 maggio, dalle 11.30 alle 13.00, nella Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta in Piazzetta Pietrasanta a Napoli, al convegno CI PRENDIAMO CURA DI VOI. Molto nutrito il programma dell’appuntamento, condotto da Patrizio Rispo: TALK SHOW Introduce: Paolo Delrio - Direttore Dipartimento Oncologia Addominale - Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli Conduce Patrizio Rispo • Oncologo Chirurgo: Ugo Pace • Oncologo Medico: Antonio Avallone • Oncologo Radioterapista: Paolo Muto • Nutrizionista: Livia Augustin • Psicooncologo: Francesco De Falco PARTERRE DE ROI • Gerardo Botti - Direttore Scientifico Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli • Pietro Forestieri - Presidente Consiglio Indirizzo e Verifica Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli • Rosa Martino - Direttore Sanitario Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli • Sandro Pignata - -Responsabile Scientifico Rete Oncologica Campania • Carmine Mariano - Direttore Amministrativo Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli • Attilio Bianchi - Direttore Generale Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli • Gianfranco De Feo - Responsabile Gestione Qualità Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli • Silvia De Dominicis - Presidente Johnson & Johnson Medical
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DOMENICA 12 MAGGIO 2019
DOMENICA 12 MAGGIO 2019 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Altare marmoreo Madonna delle Grazie sec. XVIII (proprietario Giorgio Mellucci )
In un periodo di rinnovato risveglio culturale, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica ed indirizzarla, per quanto possibile, nella conoscenza e nell’apprezzamento dell’arte attraverso la riscoperta dell’esteticamento bello nei suoi molteplici aspetti l’associazione denominata l’Arte di apprendere rappresentata dalla signora Caputo Anna di Casoria, organizza quattro eventi nel mese di maggio a Napoli nel quartiere Materdei, a Casoria nel suo paese di origine, a Cosentini nel parco del Cilento e del Vallo di Diano ed a Roma nel quartiere Monteverde, al centro dell’attenzione del pubblico sarà visibile nell’ambito delle opere di stile Rococò, l’Altare di fattura settecentesca con alternanza di colori, verde antico, verde alpi, rosso di Lepanto, Vituliano e con sfondi di bianco di Carrara statuario con paliotto rappresentante la Madonna con Bambino con due volute, ciborio attribuito alla Scuola Vaccariana (Domenico Antonio Vaccaro(Napoli, 3 giugno 1678 – Napoli, 13 giugno 1745) è stato un pittore, scultore, architetto e disegnatore italiano) ambito napoletano, di proprietà del dottore in legge Giorgio Mellucci - con dei tratti di tecnica simile all0 stile del Sanmartino Giuseppe .Parteciperanno agli eventi come relatori l’architetto Roberto Brancaccio specializzato nel Restauro dei Monumenti e con studio di progettazione al Vomero a Napoli, il prof. Domenico Iannicelli responsabile provinciale del sindacato Gilda degli Insegnanti di Avellino ed ex presidente della Proloco Clanis di Avella, il dottor Umberto de Maria medico chirurgo dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli appassionato di arte soprattutto del Barocco ed il Prof. Rosario Caserta, esperto in Conservazione ai Beni Culturali, con una pluriennale esperienza accademica e nel campo della formazione.
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31 FRANCESCO D’ANNA
LA LETTURA
Oggigiorno è fortemente argomento di discussione l’abilità di saper leggere. Fin dall’alba dei tempi l’uomo non ha avuto l’esigenza di doverla acquisire, bensì ha sentito continuamente il bisogno di comunicare. Attualmente molti individui nutrono una “fatica”nel dover leggere addirittura un se mplice brano e ciò è grave. Ci sono, tuttavia, due individui da prendere in considerazione : l’uno “principiante” che non ha amore per la lettura tal da disprezzarla, l’altro “esperto” banalizza la questione rendendola un semplice esercizio. Nel corso del tempo non si può negare che è cambiato anche l’oggetto di lettura: dai pilastri come “La Divina Commedia”,il Canzoniere di Petrarca si è passati ai libri di poco spessore.Si dovrebbe iniziare a guidare l’uomo alla lettura sin dall’età più giovane,e in questo caso hanno una notevole importanza gli/ le insegnanti che devono tramettere la passione per quest’arte! “ Incontrare” un buon libro è come essere illuminati da un grande insegnante. Leggere e’ un privilegio degli esseri umani: nessun’altra creatura vivente possiede le stesse capacità. Attraverso la lettura si può venire a contatto con centinaia di migliaia di altre vite oltre che con la nostra e possiamo comunicare con uomini ‘’prudens’’ e filosofi che sono vissuti anche migliaia di anni fa. Leggere e’ curiosità. Si può viaggiare in ogni direzione e conoscere nuovi luoghi e nuove persone. Leggere trascende il tempo. I libri ci guidano in altri paesi dove possiamo incontrare personaggi che possono diventare i nostri maestri di vita, che possono aiutarci a trovare le risposte ai nostri quesiti. Leggere è vivere. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000
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