VENERDI’ 7 GIUGNO 2019
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ANNO XIX - N° 22 - VENERDI 7 GIUGNO 2019
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ANTONIO BOTTA
Grave perdita per Casoria e tutto il mondo sportivo: è morto Domenico D’Alise
GRAZIE, CAMPIONE! Una gravissima perdita per il mondo dello sport e la nostra Città: a soli 48 anni, colpito da un brutto male contro il quale ha lottato per circa un anno, è morto, all’inizio di questa settimana, il Maestro di Arti Marziali Domenico D’Alise. Sono noti a tutti i suoi prestigiosi successi sportivi: 7 volte campione d’Italia, medaglia di vice campione del mondo nel 1989 e medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Barcellona del 1992 nella categoria pesi gallo . Chi è stato Mimmo D’Alise: un campione nelle gare e nella vita. Una persona cortese, perbene, di grande equilibrio interiore, cordiale con tutti, umile, come i veri campioni sanno essere; un valido esempio da imitare per i suoi tanti allievi, appassionati della pratica sportiva del Taekwondo. Da lui hanno imparato che per conquistare progressivamente l’equilibrio psicofisico occorre, con la concentrazione, dominare i propri impulsi attraverso il rispetto delle regole, dei tempi e dei ritmi di allenamento; da Mimmo D’Alise
hanno appreso a calibrare e a sopportare la fatica, a soffrire e a stringere i denti per ottenere risultati ragguardevoli, gioendo in caso di vittoria e a non demordere in caso di sconfitta. Tutto ciò sempre nel rispetto degli avversari. Quale l’eredità che lascia il nostro Campione a tutti gli sportivi, e non solo? La risposta non può essere che questa: chi impara a condividere, come lui ha fatto, gioie e dolori, attese e speranze, è poi capace di inserirsi proficuamente nel tessuto civile, rispettando gli altri, divenendo marito amorevole, genitore esemplare e sicuro punto di riferimento per i propri figli. A questo uomo dotato di un sano spirito agonistico, un esempio di “fair play”, non possiamo che “gridare” a squarciagola il nostro grazie per averci fatto vivere emozioni indimenticabili, quando ha vinto nelle competizioni nazionali e internazionali; grazie, Campione, per averci fatto capire che lo sport, fatto di prove e sacrifici, di gioie e delusioni, di traguardi da conquistare e sempre da
rinnovare, è una grande scuola di vita, sulla quale puntare per aiutare i giovani a costruire i loro progetti, ma anche il loro senso di responsabilità. Impararono a “vivere” il calcio nel suo vero significato di sport in cui, in un sano spirito agonistico, è giusto che vinca il migliore; capirono che per conquistare progressivamente l’equilibrio psico – fisico occorre dominare i propri istinti attraverso il rispetto delle regole, dei tempi e dei ritmi di allenamento; appresero, giocando in temperature infuocate, nei rigidi pomeriggi invernali o sotto la pioggia scrosciante, a calibrare e a sopportare la fatica, a soffrire e a stringere i denti quando serve e a gioire con i propri compagni di squadra in caso di vittoria, sempre nel rispetto degli avversari. continua a pag. 4
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SEGUE da pag. 3
Il nuovo al bu m del rapper Clementino
addio campione
Quale il compenso ricevuto per il loro produttivo impegno? La risposta ce la fornisce Marco Botta, che ha cominciato a giocare “Chi impara a condividere nel gioco di squadra gioie e dolori, attese e speranze, è poi capace di inserirsi proficuamente nel tessuto civile, rispettando gli altri, divenendo genitore esemplare e sicuro punto di riferimento per i propri figli”. morto prematuramente qualche anno fa: un campione nelle gare e fuori campo. Sempre corretto, un esempio di quello che oggi viene definito “fair play”. Un ragazzo molto cortese, buono, di grande equilibrio interiore, cordialissimo con tutti. Grazie a te, carissimo Raffaele, salito “sul podio più alto”, come è stato detto di Marco Simoncelli, e grazie a voi calciatori del mitico Real, suoi compagni di un’avventura magnifica e indimenticabile, per averci fatto capire che lo sport, fatto di prove e sacrifici, di gioie e delusioni, di traguardi da conquistare e sempre da rinnovare, è una grande scuola di vita, sulla quale puntare per aiutare i giovani a costruire i loro progetti, ma anche il loro senso di responsabilità.
Per la prima volta il rapper Clementino, si mette a nudo raccontando tutto sé stesso, nel suo nuovo album “Tarantelle”, un disco molto intimo e sentito, che afferma la rinascita e la maturità acquisita nel tempo. Canzoni come “A un palmo dal cielo” e “Diario di bordo”parlano di un Clementino più serio.Tra gli ospiti spiccano, Caparezza in Babylon, e l’amico Fabri Fibra in “Chi vuole essere milionario”, poi Gemitaiz ed il giovane talento Nayt. Quattordici canzoni in cui, il rapper fondi i suoi ricordi, ai sogni che disegna nello stereo. Si è ritrovato con la giusta lucidità a dirsi quante cose ho fatto, riguardarsi dal Papa a Pino Daniele a Jovanotti. Più di 50 videoclip e una miriade di collaborazioni con artisti famosi. Ma il perché del nome Tarantelle che in napoletano significa “guai”, è che nella sua vita ne ha fatte tantissime tra guai e casini. Perció il titolo più adatto dice Clementino, perché poi alla fine le stesse Tarantelle lo hanno salvato da un passato scabroso e cupo.
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VITTORIA CASO
KOMPETERE SRL: AZIENDA ALL’AVANGUARDIA Professionalità? Creatività? Passione? Kompetere SRL racchiude in sé queste tre coordinate che la connotano fin dal 2004, anno in cui è nata per volontà di Massimiliano Musto e Micaela Glielmi. Consulenza, formazione, tecnologia, comunicazione sono i servizi offerti da quest’azienda all’avanguardia. Le principali attività afferiscono agli indispensabili settori del MARKETING e della COMUNICAZIONE, oggi in costante evoluzione; pertanto, le aziende trovano adeguato ed efficace supporto nella crescita e nella promozione sia del proprio brand, sia dei propri prodotti. Poiché l’universo della comunicazione è in rapida e costante evoluzione, Kompetere organizza e propone corsi di digital marketing di elevata qualità calibrati sulle necessità emergenti nel settore, tali da soddisfare ogni esigenza del mercato ed ogni profilo professionale attraverso esperti competenti, preparati, altamente qualificati. Di particolare interesse è l’AGENZIA PER IL LAVORO, di recente accreditata, mirante a soddisfare le esigenze dei clienti e in particolare dei giovani. A tal fine utilissimi sono gli sportelli informativi presenti sia presso la sede di via Don Minzoni, 17 a Casoria (attivo orari di lavoro), sia presso le sedi dei comuni di Casoria (mercoledì ore 10 - 13), di Qualiano (giovedì ore 10 - 13), di Orta di Atella (venerdì ore 10 - 13). Kompetere ha anche creato una rivista on line, registrata presso il tribunale di Napoli dal 2006, diretta da Massimiliano Musto. Nonostante lo spiccato profilo economico-finanziario, KOMPETERE JOURNAL si propone di soddisfare le esigenze informative di una pluralità di interlocutori: professionisti, privati, aziende, risparmiatori. Dal 2017, ha anche una WEB TV, con format, tra cui:
“KOMPETERE SPECIALE ECONOMIA”, programma di approfondimento economico che spazia da tematiche regionali a nazionali, scritto, condotto, curato dal giornalista Massimiliano Musto; “A TU PER TU”, rubrica di interviste sullo sviluppo economico del Mezzogiorno, scritta, curata e condotta dalla giornalista Nicoletta Lanzano; “KOMPETERE NEWS ECONOMIA”, giornale web che illustra i principali fatti economici regionali, nazionali, internazionali della settimana in soli 5 minuti, scritto, condotto e curato dal giornalista Giuseppe de Silva. Molti esperti di digital trasformation e crescita aziendale collaborano con la redazione, coordinata con eleganza e passione dal vicedirettore, Nicole Lanzano. Massimiliano Musto, direttore di Kompetere Journal, opera con attenzione e coerenza anche nel mondo dell’associazionismo e della rappresentanza di categoria in qualità di: membro di Confindustria; consigliere API; consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti; delegato nazionale Assoconsult; presi-
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dente Assostampa Napoli Nord, associazione senza scopo di lucro e apartitica tesa alla valorizzazione e al miglioramento delle condizioni professionali, sociali, assistenza giuridica dei giornalisti italiani e stranieri del territorio a nord di Napoli. Imprenditore, oltre che giornalista, il dott. Musto si dedica in maniera incisiva al business development territoriale. E’ da evidenziare, in particolare, il contributo notevole alla formazione dei giovani, disoccupati e inoccupati, al fine di fornire loro le competenze necessarie a soddisfare le esigenze dell’attuale mercato del lavoro. “Sono soddisfatto di quanto finora realizzato! – afferma Massimiliano Musto – E’ emozionante e appagante lanciarsi in un tipo di business e vedere crescere i risultati di mese in mese , di anno in anno. Siamo riusciti, nonostante non fosse semplice, a far sì che ciascuna unità di business, dalla formazione al giornale, dalla comunicazione all’APL, raggiungesse gli specifici obiettivi programmati. Certamente non ci fermeremo, anzi, il nostro modello di business sarà basato sulla digital trasformation, la trasformazione digitale, posizionando l’azienda costantemente sulla new technology sì da fornire servizi di crescente qualità e sempre all’avanguardia, utilizzando le straordinarie opportunità che le nuove tecnologie offrono.” In questo nostro mondo che avanza e progredisce alla velocità della luce, in un clima di instabilità politica ed economica mondiale, i nuovi strumenti tecnologici sicuramente possono, se utilizzati con saggezza e competenza, migliorare la vita: è quello che fa Kompetere. Ad maiora!
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MARICA DE MARTINO
ACCADEMIA SPM BASSOLINO: “L’ARTE DELLA MODA” L’accademia SPM Bassolino, situata in Via Volturno 32 a Casoria, è un’accademia di moda e designer fondata nel 1980 dalle sorelle Bassolino. E’ un’accademia di prestigio, una tra le pioniere territoriali casoriane che offre numerosi corsi di formazione con i quali preparano i giovani nell’iter di questa particolare arte. Questa accademia offre un insegnamento di alta moda, in modo tale, che tutti i giovani allievi abbiano una formazione specifica e completa. Questo settore implica ricerca, studio, tenacia, creatività e stare al passo con i tempi e forma i giovani a questo impegno, per dargli la migliore preparazione. Le sorelle Bassolino hanno sempre lottato per i giovani per sostenerli, incentivarli e valorizzarli. In questo modo diventano esperti del settore e saranno interamente formati una volta entrati nel mondo del lavoro. Ed è per questo, che impartiscono la migliore istruzione seguendoli uno ad uno con lo studio, nonostante ci sia una predisposizione e un talento che deve essere indirizzato e deve avere delle conoscenze di base. “Ognuno di loro ha una potenzialità che deve essere plasmata, istruendoli a quest’arte”, hanno evidenziato. Hanno ricevuto la medaglia d’oro per l’inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro. Un premio che ricolma di gioia perché hanno sempre sostenuto e aiutato i ragazzi a far uscire fuori il loro talento e, per le sorelle Bassolino, tale compito spetta in parte anche all’insegnante far capire all’allievo quali sono le sue peculiarità e le sue tendenze per poi poter indirizzarli. Danno una formazione di alta qualità e degli obiettivi insegnando la tecnica, le competenze artistiche, la modellistica. Si sono battute molto sul territorio casoriano affinché le eccellenze siano conosciute e coltivate, ma l’accademia non si sente supportata. E’ una scuola privata, ma sente il bisogno di avere il giusto apporto per farsi conoscere sempre di più e poter aiutare gli allievi. Le fondatrici dell’accademia si sono battute per rimanere sul territorio, nonostante abbiano ricevuto numerose offerte di lavoro fuori città; ma hanno preferito rimanere qui, spinte dal loro senso di appartenenza per poter trasmettere ai loro allievi quest’attività e com-
battere per valorizzare quest’arte sul territorio di Casoria. L’accademia è stata insignita di numerosi premi come ad esempio: alla Manifestazione contro la violenza di genere come miglior scuola e ultimamente alla 18° Edizione Giovani Talenti della Moda svoltasi al MAV (museo archeologico virtuale) ad Ercolano IL 24 maggio 2019, in cui, hanno presentato un abito caftano, tipico del Marocco, rivisitato in chiave italiana, o più specificamente napoletana, con cui hanno vinto come miglior scuola, inoltre l’allieva Rita Dell’Aversano ha vinto il premio per l’abito come interpretazione originale, sofisticata, delicata; ed infine il conferimento del premio “Ago d’oro” all’allieva Miriam Denise Gentile come miglior lavoro. Questi premi, asserisce una delle fondatrici, servono per incentivare i ragazzi e spronarli a fare sempre meglio. A tale proposito ci hanno raccontato gli inizi e la struttura dell’accademia. Parliamo delle origine di questa accademia. E’ nata nel 1980, ma solo qualche anno dopo è stata riconosciuta dalla Regione Campania come accademia. E’ stata una delle prime accademie di moda ad essere state fondate a Casoria e noi ci siamo battute per rimanere qui e valorizzare quest’arte. L’anno prossimo la nostra accademia compie 40 anni di attività sul territorio e da sempre abbiamo fatto formazione sul territorio istruendo i giovani allievi all’arte della moda ,perche l’accademia è nata per la formazione per la moda. Cosa vi ha spinto ad intraprendere questo percorso? Ci ha spinto la passione e l’amore per quest’arte. Abbiamo frequentato questo tipo di scuola e ci siamo formate. Ci siamo sentite spinte a fare qualcosa di buono in questo settore e su questo terri-
torio perché per noi può dare molto, ma comunque tutto questo comporta grandi sacrifici. Ci parli dei corsi di formazione. Che corsi offrite e come sono strutturati? Abbiamo corsi di modellismo,designer di moda, corso di portamento,sartoria prèt à porter, fashion photografy. Ultimamente questa scuola sta subendo una trasformazione per stare al passo con i tempi e con le nuove realtà e, per essere competitivi, stiamo ampliando la nostra formazione a nuovi settori. Infatti, sono stati inseriti nuovi corsi come modista-make up e wedding planner. Per chi ha desiderio di specializzarsi abbiamo dei master in abiti da sposa,camiceria,costumista teatrale,abiti da sera e modellista cad/ cam. Durante e dopo il corso, gli allievi frequentano stage sia locali che nazionali per potersi formare e praticare quest’arte. Gli allievi creano e cuciono con le loro mani. All’interno dell’accademia vengono formati allievi con un talento particolare. Qual è stato il talento che è emerso maggiormente? Molti giovani della nostra accademia hanno spiccato il volo in questo ambito come ad esempio: Fiore Luciano che è diventato uno stilista di spicco con il proprio nome, Monaco Vincenzo che ha lavorato per Valentino, Cardone Annalisa ha lavorato con Max Mara. Ogni allievo, naturalmente, ha un’aspirazione diversa ; c’è chi ha intrapreso la strada per modellista , chi è diventato stilista, chi ha una scuola.
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RITA GIUAQUINTO
Sport, amicizia e solidarietà per l’addio al calcio di Giuseppe Vives al Moccia di Afragola “La carriera di una vita per la vita”: è con questo riconoscimento, stampato su una targa, che si è coronato l’addio al calcio del napoletano Giuseppe Vives – classe 1980 – che nel pomeriggio di lunedì 27 maggio, allo Stadio Moccia di Afragola, ha giocato la sua ultima partita amichevole contro la VIS AFRAGOLESE 1944. Un evento a scopo benefico a cui hanno partecipato tanti cari amici di Giuseppe ed ex compagni di squadra: dal bomber Ciro Immobile al difensore del Napoli, Nikola Maksimović, da Molinaro a Raffaele Maiello, insomma tanti amici venuti a giocare con Giuseppe Vives e a salutare il suo pubblico al quale è stata data la possibilità di accedere allo Stadio Moccia pagando il biglietto al simbolico prezzo di un euro. Il ricavato di più di mille euro, è stato devoluto interamente all’associazione podistica di Afragola Run for Love project Anna Cerbone – per volontà di Giuseppe e della sua famiglia – fedeli sostenitori dell’associazione, e a cui, il Presidente Gaetano Brilla, grato e riconoscente per il nobile gesto di fiducia, ha promesso di devolvere, a sua volta, l’intera cifra in beneficenza, così come da statuto dell’associazione. Una lunga carriera quella di Vives che lo ha visto giocare in tante squadre e, dopo tanta gavetta, approdare ai grandi club come il Lecce ed il Torino dove, per circa sei anni, ha dimostrato tutte le sue doti di grande centrocampista. Una carriera culminata in questo addio di qualche giorno fa e che ci facciamo raccontare dalla sua voce ancora emozionata: Com’è nata questa idea del tuo addio al calcio con questo evento realizzato nella tua terra e che ha unito sport, amicizia e solidarietà? “L’idea è partita dalla mia famiglia. In realtà doveva essere una sorpresa che poi io ho scoperto ma è stata una bellissima scoperta. E’ stato un evento che mi ha dato la possibilità di abbracciare i miei amici, i miei compagni di squadra e ci ha dato la possibilità di fare, con la nostra passione “qualcosa per qualcuno”: la donazione fatta alla Run for Love l’abbiamo fatta con molto, molto piacere”. Questo addio al calcio è stato un momento, per te, di gioia o la nostalgia ha preso il sopravvento? “Quando si lascia qualcosa c’è sempre tanta nostalgia, soprattutto quando questa cosa che lasci l’hai sempre portata avanti con passione e grande impegno. Quindi c’era sicuramente tanta nostalgia ma, in realtà, si chiude solo il cerchio del calcio
giocato e la passione per questo sport non finirà mai, perché l’ho sempre fatto con gioia e soddisfazione, ogni volta che andavo ad allenarmi e ogni volta che ho giocato una partita. Quindi sì, nostalgia ma anche grande gioia perché ho riabbracciato tanti cari amici. E poi ho la fortuna di continuare a fare questo sport con i bambini della scuola calcio che adesso mi danno la forza di andare avanti”. Qual è in assoluto il ricordo più bello della tua carriera che conserverai sempre nel cuore? “Bilbao con la finale di Europa League nel Torino: per uno come me che ha fatto tanta gavetta e che ha cominciato dalla serie D, poter giocare in un campo così importante, in una coppa così prestigiosa, giocare e, oltretutto, vincere la partita è stata una soddisfazione immensa ed un ricordo che porterò sempre nel mio cuore. Ed è anche il ricordo che mi legherà per sempre a calciatori come Immobile, Molinaro, Maksimovic con cui ho condiviso praticamente l’apice della mia carriera, e quindi momenti indimenticabili”. Di cosa ti occupi ora? “Adesso io e mio fratello abbiamo una scuola calcio e quindi mi sto dedicando ai bambini. Cerco di mettere a loro disposizione tutto quello che ho imparato, ma cerco di insegnargli anche e soprattutto la lealtà, il rispetto per gli avversari ed il rispetto per ciò che fanno. Li aiuto a pensare ai grandi sacrifici che fanno i loro genitori e che se c’è un sogno, questo va coltivato con tutte le forze, anche se, purtroppo, quello del calcio è un mondo difficilissimo: se guardiamo i numeri, è davvero dura ma noi facciamo di tutto per dare a tutti una mano e lo facciamo sempre con tanta passione”. Con la generosa donazione che hai fatto alla Run for Love, sei diventato di fatto socio ad honorem dell’associazione: da calciatore a podista? O non se ne parla proprio? “Da calciatore a podista…ma sarebbe un piacere! A me piace tanto correre, il mio corpo è abituato a correre, a volte me lo chiede proprio lui. Per adesso, sto un po’ a riposo, ma appena possibile, mi aggiungo ai runners della Run for Love”. Hai rimpianti? “Sì, ho un rimpianto: quello di non aver giocato nel Napoli. Ma ringrazio Dio, tutti i giorni, per le grandi emozioni che ho avuto”.
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Ad Arpino, magnifica manifestazione della Fondazione “G. Iodice – Muntagniello”
ABBATTERE I MURI DI ODIO PER COSTRUIRE PONTI DI PACE Borse di studio agli studenti meritevoli, premi per i vincitori del concorso “T. Iorio” e targhe alle “Eccellenze”, ai Dirigenti scolastici e alle Autorità intervenute
Un clima intensamente gioioso, tipico di una festa aggregante e comunitaria, regnava, il 21 Maggio scorso, nell’Auditorium della parrocchia S. S. Maria delle Grazie di Casoria- Arpino: come da consolidata tradizione, anche la XXV edizione delle “Borse di Studio”, congiuntamente alla XX edizione del concorso letterario “Teresina Iorio” e alla IV edizione del premio “Eccellenze”, si è rivelata una manifestazione di altissimo livello, che spicca nel vasto panorama nazionale di eventi analoghi per la capacità di coniugare armoniosamente l’aspetto culturale ed artistico, esaltando il “seme” di Bene, di Vero e di Bello che fiorisce nell’animo delle persone, capaci di spargere intorno fiducia e speranza. E’ da apprezzare, infatti, l’intento degli organizzatori, l’ing. Pasquale Iodice, Presidente della Fondazione “Giovanni Iodice, Muntagniello”, e il Direttore, professor Francesco Palladino, di attri-
buire il meritato riconoscimento a persone di ogni fascia di età e condizione sociale, a cominciare dagli alunni/e delle scuole di Arpino – Casoria, per le abilità acquisite nello studio, la determinazione nel dare il meglio di se stessi, il coraggio nelle difficoltà, la tenacia nel raggiungere traguardi importanti per la loro vita e la capacità di andare controcorrente nell’incarnare sentimenti di solidarietà, di bontà e d’ amore. Non a caso, il tema del premio letterario, sul quale sono stati invitati a riflettere gli
studenti degli istituti scolastici della megafrazione arpinese ( I. C. Cortese, I. P. G. Fiumarelli, I. C. Puccini e I. P. Montessoriano – A. Fiumarelli), è stato il “Razzismo”, Nel motivare tale scelta, sia l’ing. Iodice che il prof. Palladino hanno posto in rilievo che “i poveri, i diversi, gli esclusi, gli oppressi, la gente di colore sono fatti oggetto da sempre della violenza e della persecuzione di quanti, individui, classi sociali, popoli, ancora oggi, nonostante il progresso della civiltà, della democrazia, nutrono sentimenti e assumono atteggiamenti classistici”. Nelle loro spettacolari e applauditissime esibizioni, i baby artisti dei vari istituti scolastici, attraverso coinvolgenti balli, corali e magnifiche interpretazioni canore, unitamente a valide esecuzioni strumentali, hanno veicolato, con il linguaggio musicale e coreografico, ciò che già avevano espresso nei loro testi scritti per il concorso “T. Iorio”, evidenzian-
VENERDI’ 7 GIUGNO 2019 do, dopo percorsi di “ricerca – azione” sull’argomento, validamente guidati in ciò dai loro docenti, che è necessario, in questo tempo percorso da venti infestati da sospetto, odio e diffidenza, abbattere i muri che separano e allontanano, anche quelli costruiti intorno ai cuori chiusi all’accoglienza, per costruire ponti di pace, sostenuti da “piloni” di giustizia, di accompagnamento, di impegno solidale, di aiuto fraterno, perché ci sono povertà “disumane” che richiedono urgentemente l’intervento delle Istituzioni e di ogni persona di “buona volontà”. Un grazie sentito va dunque espresso ai circa duemila studenti per avere esaltato nei loro elaborati la dignità inalienabile di ogni essere umano, quale che sia la sua provenienza o condizione sociale, per avere affermato che il rispetto dell’altro è grandezza, che amare vuol dire custodire, prendersi cura, incoraggiare e, come dichiarato da Papa Francesco, “proteggere, promuovere, integrare”, asciugando tante lacrime; un rinnovato grazie al prof. Palladino per la sua condivisa scelta di proporre, durante la Manifestazione, il nostro “Inno nazionale”: tutti i partecipanti, anche quest’anno, in piedi, sventolando il gagliardetto tricolore, hanno intonato il canto patriottico e durante la sua esecuzione veramente è parso di essere tutti uniti e compatti, quali Italiani, nell’impegno di saper valorizzare, nel rispetto dei nostri princìpi costituzionali di uguaglianza, di libertà e di democrazia, ogni frammento di bene e di bello che c’è nel cuore di ogni persona e nel solco di ogni terra e di ogni cultura, trasformandolo in inedita grandezza. All’evento, patrocinato dalla Presidenza della Camera dei deputati, dalla Regione Campania, dalla Direzione Generale P. I. Campania, dalla Città Metropolitana e dal Comune di Casoria, hanno presenziato varie Autorità istituzionali, civili,scolastiche e militari: il Commissario prefettizio S. Giuffré, il Capitano dei Carabinieri F. Filippo, il Comandan-
11 te della Polizia Municipale di Casoria G. Sciaudone, il Sindaco di Afragola, dott. C. Grillo, la dott.ssa A. Iovino, la consigliera regionale, dott.ssa A. Ciaramella, il Direttore del settimanale locale “Casoriadue” e del sito omonimo N. Troise , il dott. N. Pratticò, Direttore dell’ASL NA2 del Distretto di Casoria, il consigliere regionale, Ordine dei giornalisti – Campania, dott. M. Musto, lo scrittore F. Muto e il dott. Nicola Scognamiglio. Premiati con una targa i Dirigenti scolastici per l’impegno delicato e impegnativo che profondono nel loro compito di promuovere, affiancati dai docenti, la crescita civile e culturale degli studenti, dott.ssa Barreca – I. C. Maglione dott. ssa Colicelli – I. C. Palizzi, dott. Esposito – I. C. Cortese, dott.ssa G. Fiumarelli – I. P. Fiumarelli, dott. ssa Puzone – I Ludovico da Casoria, dott. A. Fiumarelli, I. P. Montessoriano, dott. Ruggiero, Liceo Gandhi, dott.ssa Squillace - I. C. Puccini, dott.ssa Vitale - Liceo Brunelleschi, Afragola e il già Dirigente scolastico Taglialatela. Ecco il nome degli studenti che hanno ottenuto la borsa di studio: Davide Pellecchia, I. P.G. Fiumarelli; Serena De Lanzieres, Dakota Acampora e Ilaria Urbaniello, I. C. Cortese; Maria Rosaria Gisini, I. P. Montessoriano; Federica Di Febbraro, Edoardo Mona e Alessandra Carla
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Acquaroli, I. Puccini. Per il concorso letterario, i primi classificati sono stati gli alunni: Federica Franchini e Alessandro Palladino, I. P. G. Fiumarelli; Sofia Esposito, Francesco Pio Ferrara, Chiara Mileto e Maya Russo, I. C. Cortese; Alessia Capuozzo e Kambero Veski Elmaza, I. P. Montessoriano; Yassim Amarko, Simona Castracani, Francesca Ferrara e Mariangela Messina, I. C. Puccini. Infine, sono state premiate le seguenti “Eccellenze” distintesi per i talenti e alto senso del dovere mostrati nel settore (sportivo, culturale, religioso…) in cui hanno ricoperto e/o continuano a ricoprire tuttora un ruolo di elevata responsabilità: Madre Generale delle suore francescane della S. Croce, suor Rosalia Vittozzi; prof. dott. ing. Mario Pasquino, titolare della cattedra delle Scienze delle Costruzioni, Federico II; dott. ssa Mariarosaria Santucci, notaio; dott.ssa Luisa Franzese, Direttore Generale P. I. Regione Campania, Autorità della Kuwait Petroleum e il Presidente della Camera dei Deputati, on. Roberto Fico. Affissa al palco l’immagine di M. L. King con la scritta “IO SOGNO”: è necessario realizzare il sogno del pastore americano rendendolo sogno di tutti, perché “se si sogna da soli resta un sogno, ma se si sogna insieme è l’inizio della realtà”.
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14 Simonetta de chiara ruffo Diabete: con eHealth 3.0 cambia il futuro di pazienti e medici. Le informazioni saranno personalizzate e fruibili in tempo reale ................................................................ Oltre 15 milioni di italiani oggi usano il web per informazioni che riguardano la salute. È il secondo punto di riferimento dopo il medico per la raccolta di informazioni, soprattutto se soffrono di patologie croniche. Ma ancora, siamo molto lontani dal reale potenziale che la digitalizzazione può esprimere, come nel caso del diabete, una delle malattie croniche a più alto impatto. Ad oggi, è usata soprattutto per necessità amministrative e non per una reale presa in carico della quotidianità dei pazienti. Serve ancora una maggiore diffusione di servizi e strumenti personalizzati ed integrati nei Centri La digitalizzazione in sanità stenta a decollare nel nostro Paese, anche per patologie come il diabete per le quali esistono già molti sistemi disegnati sulle necessità dei pazienti. Con appena 22 euro pro capite di spesa per la sanità digitale contro i 60 del Regno Unito o i 40 della Francia, l’Italia rimane fanalino di coda in Europa. Se da un lato computer e web sono già oggi usati da oltre 15 milioni di italiani tra medici e pazienti per raccogliere i dati anagrafici, stilare i piani terapeutici, coordinare le prenotazioni, dall’altro l’informatizzazione scarseggia quando si tratta di gestire i bisogni clinici della persona con diabete nella vita di tutti i giorni, nonostante si stiano sempre più diffondendo applicazioni per smartphone e tablet che spronano a raggiungere nuovi obiettivi di salute come in un gioco, tecnologie innovative per il monitoraggio continuo della glicemia con possibile condivisione istantanea dei dati col proprio medico e una cartella clinica capace di contenere tutta la storia sanitaria del paziente. Il mondo sta evolvendo velocemente verso la digitalizzazione e il futuro del diabete dovrà passare attraverso l’implementazione dalle tecnologie digitali nella pratica clinica, per arrivare anche ad una gestione ottimale della malattia e al raggiungimento degli obiettivi terapeutici, tuttora lontani per oltre il 90% dei diabetici in Europa. Le nuove tecnologie garantiscono innumerevoli vantaggi non solo per medici e pazienti ma anche per il Sistema. La quota di risorse economiche che sarebbe necessario destinare
Digitalizzazione e Diabete, a Napoli dal 16 al 19 maggio, proposte e soluzioni per affrontare, guardando al futuro, una malattia che riguarda circa 4 milioni di italiani alla sanità è in continuo aumento a causa dell’invecchiamento della popolazione ma i fondi disponibili sono sempre più scarsi, così la sanità digitale potrebbe essere un mezzo efficace per contenere i costi senza tagliare sulle prestazioni ma, anzi, rendendole ancora più rispondenti ai reali bisogni dei cittadini. “La tecnologia sta rivoluzionando la medicina e il diabete è un osservatorio privilegiato per capirne il reale impatto: è infatti una patologia per la quale sono già disponibili tantissimi strumenti innovativi per la gestione dei pazienti, dai sistemi di monitoraggio glicemico in continuo ai piani terapeutici informatizzati, dai sensori indossabili alle cartelle cliniche digitali – spiega Mariano Agrusta, Coordinatore Nazionale Gruppo di Studio AMD Psicologia e Diabete – Sappiamo che tutto questo può contribuire a migliorare la gestione della malattia, aumentando il tempo trascorso con la glicemia nella norma e quindi riducendo il rischio di eventi avversi o complicanze con un risparmio ingente di risorse economiche; dobbiamo anche chiederci però come tutto questo cambierà il rapporto medico-paziente, come si potranno gestire moli enormi di dati, come la tecnologia ci aiuterà a passare da una medicina che rispondeva a una sintomatologia a una che la prevenga e la anticipi. Il convegno tenterà di dare alcune risposte, nella convinzione
che l’onda della digitalizzazione è già qui e che dobbiamo perciò cavalcarla per non farci travolgere”. Il 70% dei “consumatori” italiani ha scaricato sul proprio smartphone un’app per misurare dati relativi alla propria salute ma, secondo i dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano, altrettanti utilizzano ancora canali come e-mail o sms per il contatto con il medico. “La sfida, nel diabete, è utilizzare i servizi digitali per una gestione a 360 gradi della patologia lungo tutto il percorso del paziente – osserva Andrea Boaretto, fondatore e CEO di Personalive, start-up nata presso il PoliHub del Politecnico di Milano– La gestione può migliorare per esempio con app che sfruttino dinamiche simili a quelle del gioco, per esempio prevedendo livelli da superare aumentando l’attività fisica, oppure con strumenti che aiutino a trovare sempre una farmacia o un medico ovunque ci si trovi, ma anche attraverso la condivisione dei propri dati sanitari col curante: in caso di ipoglicemia il paziente chiamerà sempre aiuto col telefono, ma se i medici potranno immediatamente accedere a tutti i dati sanitari che lo riguardano grazie alle risorse digitali anche i soccorsi saranno più efficienti. Lungo tutto il percorso del paziente ci sono innumerevoli occasioni in cui il digitale può fare la differenza, l’obiettivo è coglierle dando risposte adeguate e personalizzate in base alle esigenze del paziente”. La sanità digitale lo consente e già oggi le possibilità sono molte, a tutto vantaggio anche dei medici. “Grazie all’aiuto dei servizi digitali – sottolinea Fabio Broglio, professore associato in endocrinologia all’Università degli Studi di Torino – il medico può avere davanti a sé un quadro clinico del paziente più chiaro e immediato, in qualsiasi momento. Questo è molto utile, soprattutto nei pazienti anziani con altre patologie da gestire visti da più di uno specialista: avere accesso ai dati digitali può ridurre il rischio di ripetere esami e prescrizioni, diminuendo anche un’evenienza pericolosa e purtroppo non inconsueta, ovvero prendere lo stesso principio attivo due volte perché prescritto con nomi diversi. Un monitoraggio dei parametri a distanza, poi, può consentire al medico di chiamare il paziente solo quando qualcosa non va e ce n’è davvero
VENERDI’ 7 GIUGNO 2019 bisogno, diminuendo le visite inutili: lo abbiamo testato su donne con diabete gestazionale, osservando che le pazienti non si sono sentite abbandonate, anzi si sono sentite più sicure, certe che in caso di bisogno l’allerta ai medici sarebbe stato immediato. I servizi digitali quindi non pregiudicano il rapporto col malato, - continua Broglio - anzi possono migliorarlo perché così resta più tempo da dedicare ai reali bisogni e al rapporto con lui; l’essenziale sarà riuscire a far sì che tutti i dati del paziente possano arrivare sulle piattaforme di gestione clinica senza un intervento diretto dell’assistito, così da coinvolgere anche i meno avvezzi alla tecnologia, per esempio i più anziani. Con questi presupposti la qualità dei risultati clinici potrà migliorare e ciò, unito al taglio di visite ed esami inutili, fa sì che la digitalizzazione sia un’opportunità di risparmio tangibile, essenziale in un periodo in cui la spesa sanitaria pubblica è stabile ma i fabbisogni sono in continuo aumento per l’invecchiamento della popolazione e l’incremento dei pazienti con patologie croniche”. “La sfida della digitalizzazione è stata accolta con molto interesse da Roche Diabetes, perché crediamo che i servizi
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Digitalizzazione e Diabete dell’adulto
Programma preliminare 16-18 maggio 2019 Hotel Royal Continental, Napoli www.digitaldiabete.it
offerti dalle nuove tecnologie possano portare un valore aggiunto e decisivo nella gestione del diabete: anche per questo sosteniamo il convegno Digitalizzazione e Diabete nell’adulto, perché crediamo che il confronto su questi temi possa indicare la strada da percorrere nel prossimo futuro – interviene Massimo Balestri, AD Roche Diabetes – Si tratta di una strada che può portare a una maggiore sostenibilità del sistema salute del nostro Paese, messo a dura
prova dai cambiamenti demografici in atto e dall’incremento continuo del numero di persone con diabete: anche per questo Roche Diabetes è impegnata in prima persona nello sviluppo di un ecosistema digitale aperto e integrato che permetta di far colloquiare diversi dispositivi come glucometri, sensori impiantabili, specifiche app e cartella clinica digitale, per aiutare i medici a migliorare la gestione dei loro pazienti e di conseguenza i risultati clinici, le persone con diabete a migliorare la loro quotidianità e quindi qualità di vita e, infine, a sostenere le Istituzioni nel mantenere in equilibrio economico il sistema”. “Per guidare i processi di digitalizzazione che ci attendono – conclude Agrusta – è, infatti, fondamentale il coinvolgimento delle Istituzioni, a maggior ragione in una Regione come la Campania che nella gestione di molti presidi per diabetici è a livelli avanzati, ma è ancora indietro per esempio proprio sull’informatizzazione dei dati e sulla cartella clinica digitale. Una guida di sistema è fondamentale per evitare che le Regioni vadano in ordine sparso e si creino differenze sostanziali, con aree di serie A dove la digitalizzazione sia funzionante e utile e Regioni di serie B prive di servizi digitali”.
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CIRO TROISE
Che sia il mercato di Ancelotti, serve il suo marchio
Il Napoli studia i colpi per l’attacco ma i sogni sono alimentati dalle possibili cessioni
Ancelotti ha accettato il progetto Napoli, calandosi anche nell’annata di transizione, d’”atterraggio” dal sarrismo anche se più volte smentita nelle interviste, per incidere, mettere il suo marchio su quest’avventura. Non tutto va sempre come da aspettative ma per il percorso di Ancelotti al Napoli questo mercato è decisivo. C’è bisogno della sua impronta, il suo calcio posizionale, l’idea di portare il Napoli dal gioco codificato alla lettura costante delle situazioni è una rivoluzione che ha come passaggio intermedio la crescita dell’organico, il mercato per essere più competitivi aumentando il livello d’esperienza e personalità. C’è bisogno di un vento nuovo, i cambiamenti delle concorrenti in Italia, il cammino più agevole che sembra profilarsi in Champions League rappresentano delle opportunità da cogliere, la sfida per Ancelotti sarà riuscirci al Napoli che ha dei parametri finanziari rigidi. Le parole di De Laurentiis a Capri rappresentano una dichiarazione d’intenti, l’idea è rinforzare l’attacco. L’abbiamo sottolineato durante tutta la stagione, la fase offensiva, soprattutto fino a quando la
stagione è stata aperta su tutti i fronti, ha lasciato tanti rimpianti. Il Napoli in Champions League non ha compiuto l’impresa perché non è riuscito a far gol a Belgrado e ad Anfield, in Coppa Italia contro il Milan non è mai stato pericoloso, non ha colpito l’Arsenal che in fase difensiva ha evidenziato delle pecche, nelle sei partite-chiave, quelle che potevano cambiare la stagione, è arrivato solo il gol di Callejon contro la Juventus. Rispetto alla stagione precedente, considerando tutte le competizioni, il Napoli ha segnato cinque gol in meno pur giocando due gare in più
e soprattutto 23 reti in meno rispetto a due stagioni fa (con quattro partite giocate in più), quando esplose il sarrismo dopo la notte di Madrid. L’idea di calcio di Ancelotti è liquida, duttile, non sta dentro la rigidità dei sistemi di gioco, la strada è aumentare la qualità della fase offensiva, il compito è individuare il tassello giusto. La ricerca è aperta, si passa da una seconda punta come Lozano, che resta il “primo amore” di Ancelotti, ad un attaccante di movimento come Rodrigo passando per il grande sogno James Rodriguez. Per il colombiano il problema della collocazione
tattica non sussiste, al Real Madrid con Ancelotti realizzò 17 gol e 18 assist giocando in tanti ruoli: trequartista, esterno d’attacco e addirittura centrocampista centrale in alcune occasioni. Per Insigne De Laurentiis chiede 90 milioni, non sono arrivate offerte congrue e al momento si va verso la permanenza di Lorenzo, in caso di cessione le porte per James Rodriguez si spalancherebbero ma il sì di Ancelotti e Mendes non è da sottovalutare, potrebbe prefigurarsi un’opportunità storica da cogliere. Rodrigo, James o Lozano, l’operazione è comunque onerosa e le cessioni potrebbero alimentarla: dopo i 20 milioni incassati per Hamsik a gennaio, c’è l’ampio partito degli esuberi, che va da Vinicius Morais a Diawara passando per Verdi, Ounas, Sepe, Hysaj e Mario Rui. Il Napoli attende la risposta dell’Atalanta per Castagne, si lavora anche per rinforzare la difesa e il centrocampo, mancano due mesi circa, il tempo c’è e l’impatto del mercato del Napoli passa per le cessioni. L’annata di transizione è finita, l’atterraggio è quasi completato, che sia il mercato di Ancelotti.
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BIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE
I cibi top per una pelle giovane Come mantenere la pelle liscia e vellutata, idratata e senza rughe più a lungo possibile? Con la corretta alimentazione e qualche cibo specifico. Tra gli alleati numero uno acqua, pesce, olio d’oliva e cioccolato fondente. A svelarne i segreti, che risiedono in un mix di omega 3 e 6, antiossidanti e vitamina E, è un approfondimento pubblicato sul portale Medicalnewstoday.com. Partendo dal pesce, quello grasso d’acqua fredda, come le aringhe, le sardine e il salmone, può giovare alla pelle, in quanto fonte abbondante di omega-3. Una dieta che ne è ricca può aiutare a ridurre i sintomi infiammatori e rendere la pelle meno reattiva ai raggi Uv. Il pesce grasso fornisce inoltre anche vitamina E, che protegge dall’infiammazione e dai radicali liberi. Le noci offrono più o meno gli stessi benefici: sono tra le fonti più ricche di acidi grassi insaturi sia omega-3 che omega-6, mentre le mandorle sono ricche di acidi grassi insaturi e fonte di vitamina E. Tra i semi diciamo si a quelli di girasole, che contengono notevoli quantità di zinco e vitamina E, e si anche a quelli di lino, ricchi di un omega-3 chiamato acido alfa-linolenico. Metterli in un’insalata può essere un modo semplice per mantenere la pelle sana. Semaforo verde anche per la soia, i cui isoflavoni possono svolgere un ruolo importante nella protezione dell’epidermide, soprattutto per le donne, e per l’avocado ricco di grassi salutari e vitamina E. Tra gli oli, quello d’oliva può essere la scelta più salutare
per la pelle. Si riducono in particolare gli effetti del fotoinvecchiamento sul viso. Il tè verde invece è pieno di antiossidanti chiamati catechine, che aumentano il flusso sanguigno alla pelle, cosa che assicura ossigeno e nutrienti freschi. Senza dimenticare l’acqua, la scelta migliore in assoluto. Via libera anche al cioccolato fondente, di alta qualità, e ai carotenoidi, che proteggono dai danni causati dai radicali liberi e dalla sovraesposizione al sole. Si quindi a mango, papaia, peperoni, spinaci e cavolo.
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La Festa Spettacolo IV EDIZIONE DELLA RASSEGNA
Do Re Mi
7 Note per continuare a sognare 7 Giugno 2019 Ore 18:30 Istituto M.C. Brando Via Diaz, 1 Casoria (Na) - INGRESSO GRATUITOLa festa sarà l’occasione per presentare le attività del Centro ed i suoi laboratori CON LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI DEL LICEO STATALE GANDHI LICEO DELLE SCIENZE UMANE
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Coreografie VALERIA REA e GIOVANNA VILLINO della Scuola “HAPPY DANCEâ€? di SANTINA MAGLIONE Responsabile Laboratorio Canto GIUSTINA ALOE Si ringrazia la CONGREGAZIONE DELLE SUORE VITTIME ESPIATRICI DI GESU’ SACRAMENTATO per la gentile ospitalitĂ
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“Leoni ammaestratiâ€?, in radio e nei digital store il nuovo singolo di Cesare Isernia Leoni ammaestrati, il nuovo singolo di Cesare Isernia pubblicato il 17 maggio, è stato un’anticipazione dell’album “La strada della felicitĂ â€? che verrĂ pubblicato il 21 giugno e che si propone l’obiettivo ambizioso di portare l’ascoltatore a riflettere sul concetto di felicitĂ permanente (e non solo momentanea). La copertina dell’album, svelata in anticipo, propone un modello grafico che parte dalla ricerca della felicitĂ e si sviluppa attraverso il superamento di ostacoli prima esterni e poi interni che si frappongono al raggiungimento della felicitĂ per poi soffermarsi, infine, sui valori che umanamente esprimiamo quando diventiamo vera espressione di noi stessi. In tal senso, il singolo Leoni ammaestrati va inquadrato tra gli ostacoli esterni: gli altri, le persone (vicine o lontane), che ci trascinano come sabbie mobili nei luoghi comuni e ci portano a ragionare per stereotipi e secondo schemi precostituiti che ci ingabbiano.
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Cesare Isernia (Casoria - Na)è un cantautore italiano, classe 1966. Laureato in economia, risulta iscritto alla SIAE dal 1994. Nel 2012 ha conseguito il diploma del Corso Autori presso il CET di Mogol ed ha al suo attivo 3 album autoprodotti: ANIME (2012); SONO LAUREATO IN ECONOMIA (2014); DI VITA, MORTE E MIRACOLI (2016). Il nuovo lavoro, registrato a luglio 2018 con la produzione artistica di Massimo De Vita (Blindur) e l’apporto tecnico di Paolo Alberta (Negrita, Ligabue, Renga, ecc.), si sviluppa in modo piuttosto originale attraverso un modello che il cantautore riporta in copertina e presenterà dal vivo seguendo una modalità aula/teatro con feedback continui pubblico/artista. Un modo diverso per comunicare contenuti oltre che canzoni con l’abbandono dello pseudonimo CÊ utilizzato nelle precedenti pubblicazioni. Pagina facebook: https://www. facebook.com/CesareIserniaCe/ • Canale youtube: https://www. youtube.com/user/CeBandOfficial/featured Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000
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