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DOMENICA 11 GIUGNO 2017

Settimanale di Informazione

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ANNO XVI - N° 24 - DOMENICA 11 GIUGNO 2017

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L’Amministrazione Comunale e gli avversari


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Editoriale di Nando Troise

L’Amministrazione Comunale e gli avversari Tutti attaccano l’Amministrazione Comunale. Nuova Dimensione, Campania Libera, Idea, i 5Stelle, una parte del PD, alcuni consiglieri ex della maggioranza; tra i contestatori ci sono anche alcuni di quella amministrazione che nel 2005 fu sciolta per camorra con il marchio della infamia, con due ricorsi respinti sia dal Tar che dal Consiglio di Stato. Il bersaglio è facile. L’Amministrazione Comunale ha fatto poco; il Sindaco, avv. Pasquale Fuccio, la Giunta Municipale ed i consiglieri comunali di maggioranza debbono ricordare che siedono sulla poltrona che fu di tanti Sindaci mediocri. Sfortunata l’Amministrazione Comunale: è salita sul trono casoriano contro la volontà di tutto lo establishment politico ed imprenditoriale e nel mentre a Casoria veniva costruito quell’obbrobrio della nuova Piazza Cirillo. In una Casoria sporca come ai tempi di emergenza rifiuti e con il

carrozzone politico elettorale di Casoria Ambiente che non funziona. Con le proteste dei lavoratori socialmente utili. Con il PalaCasoria chiuso. Con l’idea di privatizzare la riscossione tributi e i servizi sociali. Con le convenzioni delle lottizzazioni, i permessi a costruire, le DIA, i parchi commerciali diventati residenziali ed i parchi nel centro storico. Il degrado, lo sfacelo delle due piazze: Cirillo e Trieste e Trento. Le condizioni del centro antico: San Mauro, San Benedetto e Santa Maria ecc. Volete che i casoriani siano contenti? Il 19 di giugno è l’anniversario di Pasquale Fuccio a Sindaco di Casoria. Molti gli chiedono di andarsene, non solo gli avversari. Ma lui è testardo e non molla. Spesso li si trova in piazza – la parte sinistra e la parte destra dei tiratori scelti – manca il capo del plotone di esecuzione. Lui non c’è mai! continua a pag. 5


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Parlavano di politica, di quando si vota, delle elezioni, degli schieramenti, le appartenenze, le collusioni, gli apparentamenti, i fidanzamenti, le scadenze, le coalizioni. Eppure il Partito Democratico legittima la scelta di governo fatta un anno fa per tre motivi: 1) ha il dovere di riparare i guasti ancora presenti a Casoria; 2) merita una prova di appello; 3) la successione non è facile, al di là delle apparenze e delle voci, perché non c’è un uomo carismatico pronto, perché le liti non permettono soluzioni rapide come la situazione imporrebbe e per finire, le cariche istituzionali regionali e nazionali di Casoria preferiscono rimanere nell’ombra. Conviene. L’Amministrazione Comunale, sciolta per dimissioni dal Notaio, ha sbagliato molto. La sua condizione non è mai stata lineare e le sue strategie sono state a dir poco caotiche. Fatale, al di là delle accuse della Ispezione del Ministero di Economia e Finanze, è stato il continuo tourbillon di Assessori che dovevano comporre la Giunta Municipale. Un elenco infinito. Tanti innamoramenti e tanti divorzi. E’ stata fatale a quell’Amministrazione proprio la campagna – assessori che

5 avrebbe, invece, dovuto consacrarla. Adesso, invece, i consiglieri comunali, sia di opposizione che di maggioranza, stanno pensando ad una possibile campagna elettorale del 2018 se Gentiloni cade come sembra con tanti aspiranti a Deputato della Repubblica. Pasquale Fuccio è tra questi. A destra, per adesso, non c’è nessuno da incensare. Gli accordi sono lontani. Tanti quelli che aspirano alla leadership di una coalizione di Centro Destra. An non c’è più. C’è Luca Scancariello sempre lì in via Tasso ma non più come Azione Giovani ma con Fratelli d’Italia. E Valiante dove sta? Ha creato, insieme ad altri amici, il movimento Libera Mente. Ha vinto le elezioni con Fuccio Sindaco, esprime nel Consiglio Comunale tre consiglieri comunali e due Assessori nella Giunta Municipale. Forza Italia, non si sa. Sembrava nelle mani della famiglia Pugliese. L’Udc vuole l’area di Centro. Giovanni Del Prete è stato tra i più votati a Casoria. Una campagna elettorale che non finisce mai. Si dovrà, gioco forza, parlare di monnezza, camorra, discariche, rifiuti tossici, cemento, permessi a costruire, parchi commerciali, centri commerciali, lottizzazioni, voto di scambio, clientelismo, “storie e femmene”, degrado,

ORARIO CONTINUATO TUTTI I GIORNI

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malessere, centro antico, manie verticali, grattacieli, turismo religioso, isole pedonali, attività produttive, piano regolatore, sottosuolo, crolli, Santi e Beati, emigranti ed immigrati, cantanti, attori, nani e ballerine, badanti ed operatori agricoli o edili, i fitti passivi, i contributi a pioggia, il Mercato Ortofrutticolo, le strisce blu, l’assistenza agli anziani ed ai disabili, Museo e Monumenti, sindacati, macchina comunale, assenze e presenze, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, progressioni verticali ed orizzontali, comunicazione ed informazione, Stadio San Mauro, Centro Polifunzionale (Palazzo dello Sport e Piscina), i campetti privati, gli spazi pubblici, il verde, i trasporti pubblici, il traffico, i Servizi Sociali, l’Assistenza Sociale, gli Affari Generali del Comune, la Toponomastica (errata, irregolare, poco chiara), i Servizi Demografici, la Polizia Municipale e gli Interventi di Polizia sul Territorio, la Pubblica Istruzione, la Cultura, lo Sport, il Tempo Libero, i Lavori Pubblici, l’Inquinamento, l’Assetto del Territorio, la Frazione Arpino. I nostri figli ed i nostri nipoti hanno diritto ad una società onesta e trasparente, agli ospedali, ad una vita senza la camorra ma anche alla possibilità di praticare lo sport.

DOMENICA MATTINA APERTI

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6 ROSA DAVIDE

Promemoria: l’intervista del direttore Troise al sindaco di Casoria

Un titolo indicativo per la seconda puntata della trasmissione “Una storia da raccontare”, condotta dal direttore di CasoriaDue, Nando Troise, su Campania Felix Tv. Promemoria: un breve appunto che si vuole ricordare, su qualcosa che non deve assolutamente essere dimenticato. Destinatario del messaggio è l’avvocato Pasquale Fuccio, che il prossimo 19 Giugno festeggerà il suo primo anniversario da sindaco di Casoria. Il direttore di Casoriadue ha aperto l’appuntamento settimanale, rivolto ai telespettatori della nota rete campana, con una riflessione sull’importante ruolo dei dipendenti comunali. E’ ormai diventato un luogo comune che questi abbiano poca voglia di lavorare, ma la funzione che ricoprono è fondamentale: rappresentano la macchina comunale, l’esercito del sindaco. “I dipendenti comunali hanno una storia, molti di loro sono

vecchi, scocciati e demotivati. Nel corso degli anni sono diventati coda dei partiti politici. La nostra missione, anche se complicata, è quella di motivarli e renderli una vera risorsa per l’ente. Non abbiamo mai chiesto loro un appoggio elettorale”. Ha affermato il sindaco Fuccio. Il direttore Troise ha voluto ripercorrere l’ultimo decennio della storia amministrativa casoriana, attraverso la lettura dei titoli di vecchi articoli di giornale, con particolare attenzione all’anno 2005: uno degli anni più bui per Casoria (se non quello più buio in assoluto), quando l’amministrazione fu sciolta per infiltrazioni camorristiche. Dodici anni fa l’odierno sindaco di Casoria era già tra le file dell’opposizione, ed è all’opposizione che si è svolta gran parte della sua storia politica: prima nel PDS, poi nei DS, nell’Ulivo e nel Partito Democratico. Ha condiviso il pensiero di Vel-

troni e oggi condivide quello di Matteo Renzi. Nel PD si è fermamente opposto all’amministrazione Carfora, dopo essersi dimesso dall’incarico di presidente del consiglio comunale. In questo promemoria, il giovane governatore casoriano ha potuto rivivere e ripercorrere ciò che necessariamente, con la sua elezione, ha ereditato: i frutti degli errori del passato. Errori che non possono più essere commessi. Il direttore Troise sottolinea l’importanza della storia, ritenendo che andrebbe studiata in ogni esame universitario, anche in quello di chimica. “Questi titoli si commentano da soli, sono già la sintesi perfetta dei fatti accaduti. Stiamo cercando di cambiare quella storia, la nostra amministrazione rappresenta un elemento di discontinuità con il passato. Io ho trovato un comune che era stato sanzionato dalla corte dei conti, che doveva un milione di euro. Ho trovato una città sporca. Abbiamo messo in atto manovre che con il tempo daranno i loro risultati. Abbiamo avviato percorsi, che riguardano Casoria Ambiente, che non possono essere realizzati in pochi mesi. L’obiettivo è quello di ripulire e controllare al meglio la città, cambiando un sistema che si è consolidato negli ultimi vent’anni. Tutto questo non si fa in sei mesi o in un anno. A settembre apriremo il primo asilo nido comunale, che stiamo realizzando sul modello di Reggio Emilia. Vogliamo che sia il più bello della Campania. Lo stiamo facendo a costo zero, utilizzando dei fondi nazionali. Abbiamo ripulito l’area del parco Michelangelo. Abbiamo presentato un progetto per le Universiadi del 2019. Stiamo puntando all’installazione di 100 telecamere. Abbiamo un’esigenza di normalità, una normalità che rappresenta la vera rivoluzione”. Ha ribadito il sindaco nel suo intervento conclusivo.

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DOMENICO BORRIELLO

La triste storia della speculazione edilizia casoriana

Francesco Rosi è andato via poco più di due anni fa, ma ci ha lasciato un film di impegno dall’enorme valore: “Le mani sulla città”. “I personaggi e i fatti qui narrati sono immaginari, è autentica invece le realtà sociale e ambientale che li produce” recita la didascalia del film che tratta l’imbarazzante tema della speculazione edilizia che ha martoriato il Bel Paese, specialmente negli anni sessanta. Il libro “Acque basse” di Angelo Cannavacciuolo, in questo senso, è un vero e proprio ponte verso il film denuncia di Rosi. Lo scrittore classe ‘56 nel suo libro inchioda la realtà con una frase emblematica: “Le mani sulla città non le hanno ancora tolte”. Come ha già scritto in un suo editoriale il Direttore Troise, Cannavacciuolo con queste parole si riferisce a Pianura,

anche e soprattutto perché non conosce il “disastro edilizio” di Casoria. Fiumi di cemento, nel corso degli anni, hanno praticamente sepolto la città, che è così cresciuta senza uno straccio di filo logico. Palazzoni e parchi residenziali in un contesto che ha praticamente perso di vista un concetto basilare, l’idea di città. Casoria, purtroppo, non è concepita come “città da vivere”. Un’altra frase che mi ha colpito moltissimo l’ho trovata sempre nell’editoriale del Direttore: “Continuo a pensare alle mani sulla città e preso dal pessimismo più acuto penso che non le toglieranno mai! Troppe collusioni, concussioni, ricatti, minacce, ricchi premi e cotillons giocano a loro favore”. E’ una frase tanto cruda quanto reale. Soltanto prendendo coscienza della real-

tà possiamo avere una minima opportunità di sovvertire le cose. Il punto è che sembra di vivere in una sorta di mondo parallelo, dove alla stragrande maggioranza dei cittadini non importa di niente. “Se le cose vanno così io che ci posso fare?”. E così, con una tavolozza stracolma dei colori dell’indifferenza, “le mani sulla città” impugnano il pennello e disegnano il loro quadro, perché in fin dei conti “il denaro non è un’automobile, che la tieni ferma in un garage: è come un cavallo, deve mangiare tutti i giorni”. Almeno è ciò che dice l’Edoardo Nottola di Rosi, consigliere comunale e costruttore edile, al suo capogruppo Maglione, interpretato dal beneventano Guido Alberti nella pellicola insignita del “Leone d’Oro” 1963 al Festival del cinema di Venezia.

diana.santucci@hotmail.it

avv. diana santucci

Mancanza di informazioni ed inosservanza di regole: ecco la triste realtà di Casoria Il Direttore di Casoriadue, Nando Troise, racconta in un suo editoriale gli ultimi avvenimenti, evidenziando i problemi radicati nell’hinterland napoletano: dalla droga all’indifferenza tra i cittadini, ai nuovi mestieri inventati. Un quadro raccapricciante in cui versa Casoria. Partendo dal problema più grande: “è la cocaina il guaio più grosso – afferma Troise – e costa poco. A Casoria e ad Afragola non c’è. Basta passare al muro di fronte, nelle zone controllate da Secondigliano e ne trovi quanta ne vuoi. I giovani sono condannati a questo male». Nascono come funghi nuove piazze per lo spaccio, sparse nei quartieri: si fuma droga, si bevono superalcolici, ci si diverte nel peggiore dei modi. Hashish, marijuana e cocaina consu-

mate alla luce del sole: i fine settimana sono sempre più a rischio, soprattutto per gli adolescenti che identificano il divertimento nello “sballo”. Prosegue il Direttore Troise nel riportare un triste evento che vede un sedicenne in sella al proprio motorino esser buttato per l’aria sulla S.S. Sannitica e lasciato lì senza soccorsi. Fortunatamente il casco gli ha salvato la vita. «La macchina non si fermava, proseguendo nella massima indifferenza» riporta Troise. Una frase agghiacciante che non vorremo mai leggere, ma purtroppo corrisponde alla realtà. Con quale coraggio si scappa, lasciando un ragazzo sul marciapiede? In che mondo viviamo? «E non è finita qui – prosegue Troise - è lu-

nedì, la giovane infettivologa mi confida che a Napoli c’è una epidemia di epatite virale. Il Cotugno è pieno. Ricevono i pazienti solo in day hospital e mi confida un suo pensiero: i ristoranti dovrebbero imporsi un codice etico di autoregolamentazione: vietarsi ed impedirsi di servire frutti di mare crudi e visto che si è nell’emergenza anche soutè ed impepate di cozze. Un codice che dovrebbe essere adottato e fatto rispettare anche dalle pescherie, dalle Asl e dai Nas». Mancanza di informazioni ed inosservanza di regole: ecco la triste realtà di Casoria. Infine, conclude Il Direttore nel raccontare una delle ultime novità di Casoria: un nuovo mestiere, lo scaricatore di monnezza. «E’ battaglia

aperta tra gli agenti di P.M. e gli scaricatori di monnezza. Basta avere un camioncino e ti ingaggiano a scaricare monnezza. Non c’è un sito preferito. Il Nucleo di Polizia Ambientale scoprì e denunciò un traffico di rifiuti a rischio infettivo in un terreno di via Gaetano Pelella, traversa di via Pietro Nenni; così come ha sequestrato un terreno brulicante di rifiuti vari contenenti anche qualche lastra di amianto sia in via Calvanese che nelle campagne di via Castagna. Le macchine della Polizia Municipale e della Vigilanza Ambientale sono concentrate ed attente. Diversi gli interventi effettuati. Il controllo di questo nuovo mestiere è difficile. Escono anche di notte. Gli scaricatori di monnezza».


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8 ANTONIO VALENTi

Rosalia Porcaro: Veronica nasce a Casoria Tante fabbrichette di borse, o di scarpe; nell’hinterland poi l’industrializzazione era più avanzata e diversificata: anche giacche e jeans, l’economia del vicolo di donna Matilde Serao che si industrializza, siamo alla fine degli anni novanta, ed erano queste fabbrichette l’oro di Napoli, oro nero: non il petrolio, lavoro nero, nero come la mezzanotte ma lavoro. Ci penseranno poi i Cinesi, con i loro manufatti più low low low cost dei nostri a spegnere anche quelle “ciminiere” virtuali e a distruggere un mondo che sembrava consolidato pur nella sua precarietà, solo una fiammella e si spegne anche quella. Non era il mondo di Suzie Wong ma delle varie Natascia, Valentina, Jessica o Veronica le moderne ragazze del proletariato di Napoli e Provincia. “Veronica nasce da personaggi veri, io conoscevo ragazze che lavoravano in fabbrica che avevano proprio quel modo di vivere, l’ammirazione po’ ”masto ”, quella cultura: ci ho costruito sopra un personaggio surreale ma molto vicino alla realtà come mi dicevano loro stesse”. Un personaggio, Veronica, che nasce nel tuo territorio vero Rosalia? “Io abitavo a Casoria e là nasce il personaggio di Veronica”. E’ Rosalia Porcaro, attrice napoletana, che porta al proscenio, in televisione, a TeleGaribaldi, quel mondo tanto reale da sfiorare il surreale per gli extranapoletani. Artisticamente come nasce Rosalia Porcaro. “Recitare era un mio sogno di bambina, l’ho desiderato e poi realizzato. Nel 1985 la compagnia di Tato Russo

cercava un’attrice per una sostituzione, feci un provino e mi presero. Inizialmente lavorai per compagnie prevalentemente napoletane come Tato Russo, Maurizio Casagrande, e Mario Scarpetta; nel 1997 ho creato il personaggio di Veronica, l’operaia, che a Telegaribaldi, ha avuto un grande successo e da lì ho cominciato a fare non tanto il teatro ma serate in cui proponevo cose comiche e personaggi creati nel tempo e poi riproposti anche sulle reti nazionali: la suocera di Veronica, Natasha, Creolina, Assundam, Valentina” Che differenza c’è tra il teatro e il cabaret “Le cose teatrali debbono avere uno spessore e una forza maggiore rispetto al cabaret che si può ridurre anche a fare un personaggio che deve far ridere al momento e basta; invece a teatro un personaggio si deve costruire anche su un suo vissuto, lo devi poter giustificare; l’approccio al cabaret è più sulla battuta, il teatro sulla storia. Sono due forme diverse di rappresentazione, ci sono attori capaci di fare entrambe”

Qualche attore o regista ha inciso sulla tua formazione artistica? “Non mi sembra, piuttosto avevo una grande ammirazione per Massimo Troisi per il suo essere timido; bravissimo ma non ha eredi. Da piccola, invece, guardavo le commedie di Eduardo De Filippo perchè mi piaceva il teatro e mi piaceva l’idea che si potesse fare una commedia con le cose che succedono in famiglia” Tra quelli con cui hai lavorato chi ti ha maggiormente colpito? “Guarda io ho lavorato con Carlo Buccirosso che è un attore veramente bravo ed è uno che ti può insegnare delle cose, è anche un ottimo regista, è bravo con gli attori anche a dare delle dritte; è un maestro, è uno che può essere un punto di riferimento per i giovani, anche se io l’ho incontrato nell’età più matura, e per gli attori che vengono da altre esperienze” Che c’è di bello e di brutto nel teatro? “Di bello che da un copione nasce una commedia che appassiona il pubblico; di brutto che non resta un documento come accade per i film dove resta la pellicola, il teatro bisogna vederlo dal vivo, la registrazione già è diverso” Che differenza c’è tra un attore teatrale e uno cinematografico? “Alcuni sono bravi in tutte e due le cose, per esempio Tony Servillo è uno forte sia a cinema che in teatro ed è ammirevole perché ha più forme di comunicazione. Tecnicamente si può pensare che il cinema sia più facile perché puoi ripetere la scena ma poi c’è il rischio che la fai in modo diverso da come volevi; la mancanza del pubblico dovrebbe renderlo più freddo ma io non penso che sia così,


DOMENICA 11 GIUGNO 2017 comunque a me interessano tutti e due e non ho preferenze tra cinema e teatro” La tua evoluzione artistica come la vedi “E’ il fare delle cose diverse, per me che ho fatto sempre cose comiche anche fare una cosa non comica è un’evoluzione, una prova, spero di avere l’opportunità di farla; evoluzione è non fare all’infinito quello per cui si è conosciuti ed io sotto questo aspetto mi sento ancora impegnata nel realizzare pienamente la mia evoluzione”. Perché il comico è visto soprattutto in chiave maschile? “Per un modo culturale di intendere il ruolo; anche questo è un modo di vivere le differenze tra maschio e femmine; oggi ci sono tante attrici brave comiche hanno dimostrato che la forza di un attore non dipende dal sesso, la storia sta cambiando” La cosa più bella che hai fatto artisticamente? “Il mio ultimo spettacolo “Core ‘ngrato” che parla dell’Alzheimer e unisce corde comiche e drammatiche; mi avvicina a quello che dicevo prima sull’evoluzione.”. Come persona il teatro come ha cambiato la tua vita?

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“Cambia la vita perché non stai sempre a casa, stai spesso fuori, ma è un tipo di vita che mi appartiene da tanto tempo per cui non saprei dirti esattamente come è cambiata; ormai il teatro è parte integrante della mia vita”. Nascere in provincia, Casoria nel tuo caso, è un bene o un male? “Nel mio caso è stato un bene, perché i modelli a cui mi sono ispirata e le cose che ho tirato fuori erano di un mondo più provinciale che cittadino, ho conosciuto

realtà che se non fossi nata in provincia magari non le avrei viste in quel modo” La provincia di Napoli come la vedi? “Dovrebbe migliorare, ci vorrebbe più verde e più tranquillità che mancano perché sono realtà a ridosso della grande città, Napoli, da cui prendono aspetti negativi”. Con chi vorresti lavorare? “Con tutti quelli bravi, vorrei che mi proponessero un film in questo momento”.


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MAES S.r.l. è un’azienda dinamica, specializzata nella raccolta, nel trasporto e nel recupero dei rottami metallici. La Società è stata fondata dal Sig. Giovanni Esposito, presente nel settore da circa trent’anni; l’esperienza acquisita nel tempo e la serietà commerciale hanno portato la società a consolidarsi e migliorare la posizione sul mercato. La MAES S.R.L., attualmente, offre una molteplicità di servizi nell’ambito della propria attività:

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avv. diana santucci

Ciaramella: la prima vera inaugurazione della Stazione Alta Velocità di Afragola Sono previsti con 36 treni al giorno Il presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni ha inaugurato martedì 6 giugno 2017 la TAV di Afragola, la Stazione dell’Alta Velocità, realizzata dall’architetto iracheno Zaha Hadid, che sarà operativa già da domenica 11 giugno. La stazione si sviluppa su una superficie totale di 30 mila metri quadrati, divisi in 4 livelli, mille metri quadrati sono riservati ai locali commerciali (ancora chiusi) e 700 metri quadrati per biglietterie e sale d’attesa, inoltre ci sono 500 posti auto (su 1.400 in totale da realizzare a opera ultimata). La stazione di Afragola, circa 20 km a nord est dal capoluogo campano, accoglierà ogni giorno 18 coppie di treni alta velocità, divise come segue: 2 coppie Milano – Salerno, di cui una con fermata a Napoli solo ad Afragola; 1 coppia Roma Termini – Reggio Calabria con fermata a Napoli solo ad Afragola; 5 coppie Torino/Mila-

no – Napoli Centrale; 1 coppia Venezia Santa Lucia – Napoli Centrale; 6 coppie Torino/Milano – Napoli Centrale; 1 coppia Napoli Centrale – Venezia Santa Lucia; 3 collegamenti Torino – Salerno (di cui 1 attivo dal 6 agosto al 26 agosto 2017); 1 collegamento Napoli – Verona. Il piano trasporti della Regione Campania ha compiuto un ulteriore importante passo in avanti grazie agli importanti provvedimenti contenuti nella delibera di Giunta approvata nella riunione del 31/05/2017. Con un nuovo approccio viene affrontata la questione dei trasporti nell’area nord di Napoli: «verrà potenziato il trasporto pubblico su gomma nell’intera area metropolitana di Napoli con la creazione di linee bus che permetteranno ai pendolari – da Casoria e da altri Comuni - di raggiungere la stazione Porta Av di Afragola, in modo agevole con una frequenza prevista con 15 coppie di bus al giorno, che da Casoria partiranno dalla stazione piazza Dante. Naturalmente siamo solo all’inizio perché la sfida vera è creare in tutta l’area nord una rete di collegamenti tra città così popolose, a cominciare dalla metro linea 10, evitan-

do che si trasformi in un’oasi nel deserto» ha affermato la consigliera regionale Pd Antonella Ciaramella, evidenziando che «la Regione Campania continua ad impegnarsi nel miglioramento dei servizi ascoltando le richieste dei territori e rispondendo alle esigenze dei cittadini. Oggi celebriamo la prima vera inaugurazione della stazione Porta Av di Afragola. Fino ad ora erano stati annunciati solo infiniti cantieri, oggi invece si vara l’apertura di una linea reale e funzionante tanto che dall’11 giugno già sono in vendita i biglietti Trenitalia. A questo si aggiunge il piano di collegamento autobus da tutti i Comuni dell’area metropolitana. Certo la sfida è alta ma la Regione dimostra di non abbandonare i territori lasciandoli alla malavita attraverso i servizi, lo sviluppo e lo stretto controllo delle istituzioni», conclude Ciaramella.

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12 ANNA AMBROSIO

CHIESA DI SAN MAURO: STORIA DI UNA CITTA’ DOVE NON TUTTO E’ PERDUTO

Tra i vicoli stretti del centro storico, impregnati di tradizioni e leggende, come un vessillo fiero sorge il cuore della Casoria di un tempo. La Chiesa di San Mauro Abate, infatti, è uno dei piccoli grandi tesori della città, testimonianza viva e forte della sua evoluzione: dalla nascita di un piccolo villaggio più di mille anni fa, fino alle tante difficoltà dei giorni nostri. La storia della chiesa di San Mauro è una storia avvolta da un alone di mistero, che ha costruito negli anni attorno a sé tanti racconti mistici e suggestivi. Uno di questi, vorrebbe il terreno su cui ancora tutt’oggi vive la basilica, come terreno donato dal padre di San Mauro a San Benedetto nel lontano 529, come testimonierebbero alcuni atti di donazione rivelatisi poi dei falsi medievali. In realtà, le prime testimonianze certe sulla Chiesa di Casoria collocano la costruzione di quest’ultima ben più tardi, intorno all’anno 1092. Diversa nell’aspetto e ridotta nelle dimensioni, quella di San Mauro venne eretta quasi certamente come piccola cappella, attorno a cui si sviluppava il culto di quello che allora era poco più di un villaggio di mille anime. Così come accadde per altre chiese casoriane, la sua costruzione fu voluta ed incentivata dal monastero napoletano di San Gregorio Armeno, che proprio a Casoria possedeva diverse masserie e territori. Purtroppo, dei primi anni di vita della cappella così come della realtà casoriana, poco si conosce. Ciò che ad oggi pare certo è che il culto e la devo-

zione per il santo crebbero in contemporanea con lo sviluppo di Casoria che da piccolo villaggio rurale diviene, nel 1400, un casale. E’ proprio allora, nel 1492, che il comune con l’appoggio dei notabili del luogo istituisce ufficialmente la parrocchia, che passa così dall’essere piccola cappella che raccoglie suppliche e preghiere di esigue famiglie di agricoltori e braccianti, a riconosciuto centro religioso di una giovane e fiorente cittadina. Nel 1621, sulla spinta dell’enorme numero di devoti che San Mauro raccoglie non solo nei confini cittadini ma anche nelle zone limitrofe, il comune avvia un importante opera di rinnovamento. La vecchia cappella originaria lascia spazio alla basilica romana, così come oggi noi la conosciamo. Con un lavoro durato diversi decenni, viene costruita una chiesa a croce latina con navata unica e dieci cappelle, cinque per lato. Sul presbiterio, ammirabile ancora oggi, viene posizionato un pregiato altare in marmi policromi, con struttura tipica settecentesca. Lungo le mura della chiesa, poi, sorgono imponenti degli affreschi raffiguranti la

vita del Santo. La basilica di San Mauro, diviene così monumento nazionale per l’enorme quantità di opere d’arte e religiose contenute e per il soffitto a cassettoni decorato in oro zecchino, unico nel suo genere. In concomitanza con la costruzione della Chiesa, vengono istituite a Casoria anche le prime celebrazioni dedicate al Santo. Accanto alla tradizionale festa del 15 Gennaio, giorno della morte di San Mauro, solo a Casoria viene aggiunta un’altra ricorrenza, festeggiata la seconda domenica di Luglio, che celebra l’arrivo in città delle reliquie del Santo. Reliquie portate a Napoli probabilmente da un ufficiale francese nel cinquecento, durante gli scontri fra Spagna e Francia per il controllo del territorio partenopeo. Celebrate ogni anno con calore e partecipazione, le celebrazioni per San Mauro hanno fatto nei secoli da collante per l’unione della comunità casoriana e la costruzione di un’identità unica. Quell’identità che proprio negli ultimi anni appare sempre più labile e dimenticata. E chissà che non passi proprio dalla rivalutazione del culto cittadino e da un ripopolamento dei festeggiamenti fra le strade della città, una ricostituzione dell’ormai perduta identità casoriana. Lì, tra i vicoli del centro storico, dove l’odore dello zucchero filato si mescola a quello dell’incenso, possiamo ricordare di nuovo di essere cittadini di una Casoria che non è del tutto perduta, di cui San Mauro è stato sempre simbolo e guida.

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EMILIA SENSALE

C’è una cosa che subito si nota quando si conosce l’artista Aurora Aspide: la testa. Incorniciato da lisci capelli corvini, di un nero che non è perdizione ma ricorda l’infinità di una notte non più sfuggente, il suo viso è gioioso, con un sorriso dolcissimo e gli occhi luminosi dietro gli occhiali. E la testa vale anche in un significato più profondo, poiché la sua è una mente ricca di idee e di entusiasmo. Sono proprio i volti spesso i protagonisti delle sue opere, ritratti di amici su commissione o sguardi catturati da un momento, un sogno, un desiderio. Eseguire un ritratto è qualcosa di affascinante e difficile: riuscire a catturare tutte le sfumature del volto è lavoro per un’artista che è tale a trecentosessanta gradi, brava nella realizzazione e con una grande sensibilità. Cosa significa per te dipingere? “Dipingere è libertà! È la possibilità di riversare sulla tela sogni, passioni, dolori ed emozioni. E ciò mi fa stare bene e mi rende felice”. Come è iniziata la tua passione per l’arte? “Potrei dire che è nata con me. Attratta da forme e colori, ho sempre preferito come regali matite e pennarelli. E da grande è stato naturale dedicarmi e coltivare questo mio grande interesse”. Cosa significa catturare i volti in ogni loro sfumatura? “Quando faccio un ritratto è come entrare nell’esistenza di una persona e lo faccio in punta di piedi. Osservo lo sguardo, le rughe, un sorriso appena abbozzato o al contrario una piega triste della bocca e ogni tratto mi

Aurora Aspide: “Quando faccio un ritratto è come entrare nell’esistenza di una persona e lo faccio in punta di piedi” racconta la loro storia. E mi piace che questa storia per un poco mi appartenga e che riesca con i miei colori a raccontarla”. Consiglieresti l’arte come forma di sfogo per chi vive un momento di difficoltà?

“L’arte non è solo oggetto di apprezzamento estetico ma anche un importante strumento per migliorare la vita. L’attività artistica, infatti, consente di lasciarsi andare, di mettere a nudo liberamente ansie e paure, è indicata per chi vive un momento di difficoltà”. Oggi secondo te si vive d’arte? “Vivere della propria arte non è impossibile ma sicuramente difficile poiché il talento da solo non basta. L’artista deve crearsi delle relazioni indispensabili per vendere il proprio prodotto. Non sempre il suo lavoro è riconosciuto e spesso si è disposti a farlo gratis pur di avere la possibilità di esporre”. Quali elementi positivi e quali criticità noti in Campania nel mondo dell’arte? “Le gallerie ed i privati non aiutano e non sostengono adeguatamente gli artisti. Fortunatamente una fitta rete di associazioni, con il sostegno di attente amministrazioni, sta cercando di dare spazio e voce agli artisti che voce non hanno. Significativa è anche l’apertura di importanti spazi pubblici messi a disposizione per la realizzazione di mostre e vari eventi artistici”. Napoli è una città con un ricco patrimonio artistico, secondo te si fa abbastanza per promuoverla e tutelarla? “Napoli è una città veramente magica, ricca di storia e di bellezze naturali. Sicuramente non è tutelata abbastanza, ma mi fa piacere notare che c’è comunque un impegno per evidenziare i suoi tesori artistici e naturali. Si stanno realizzando programmi ed attività per la tutela e la valorizzazione di questa bella citta”.


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Al teatro S. Carlo di Napoli, i bambini di quinta della “Ludovico da Casoria” protagonisti dello spettacolo “Il Flauto Magico”di Mozart

UN CANTIERE EDUCATIVO IN FERMENTO “Concerto di Flauti” , la manifestazione “Napoli ieri e oggi”, mostra artistica e “Sport di classe”

Dopo il primo premio ottenuto dalla classe seconda A della secondaria di primo grado per l’e book realizzato su Casoria per un concorso regionale, lo stesso giorno dell’incontro tra il sindaco Pasquale Fuccio, l’assessore Fabio Esposito e i vincitori del prestigioso riconoscimento (nel quale i piccoligrandi campioni, dopo aver illustrato il loro prodotto digitale, hanno ricevuto le congratulazioni del Primo Cittadino e dell’Assessore alla Cultura per aver valorizzato la storia della Città e uno spaccato delle sue bellezze artistiche), è pervenuta nell’ufficio della Dirigente, prof.ssa Maria Grazia Puzone, la seguente mail: “Il Suo Istituto è risultato vincitore del Concorso USR Campania – AICA 2016-2017 ed ha ricevuto l’Attestato di merito nel corso della cerimonia di premiazione svolta il 25 maggio scorso ed un premio di € 500,00”. Quindi, anche un premio pecuniario che consentirà alla scolaresca, nel prossimo anno

scolastico, di arricchire il proprio bagaglio culturale. Eloquente il breve, ma significativo commento della Dirigente: “Siamo strafelici”. Arriviamo al pomeriggio: ragazzi e ragazze della scuola media si sono esibiti in un brioso e godibilissimo spettacolo, in cui è stata illustrata con declamazioni poetiche, dialoghi spassosi e soprattutto con il linguaggio della musica, (impeccabili le esecuzioni col flauto ),

la “Napoli di ieri e di oggi” con brani di intramontabili canzoni napoletane del repertorio classico e di quello recente. Complimenti, in particolare, alle professoresse Ida Fuiano e Rosalba Di Paola ( che hanno curato la parte musicale), alla prof.ssa Sofia Stilo e al prof. Agostino Saviano ( per la parte artistica), alla prof.ssa Alessandra Paludi ( che ha curato la recitazione). Da menzionare la giovane Maria Grazia Ferrara,


DOMENICA 11 GIUGNO 2017 ex alunna della “Ludovico da Casoria, che, accompagnata al pianoforte dalla madre, prof.ssa Anna Rea, si è esibita magistralmente suonando col violino due notissimi e struggenti brani musicali: “Torna ‘a Surriento” e “Terra mia”. “Evento riuscitissimo” ha commentato la Dirigente “grazie al lavoro di tutti i docenti e alla spettacolare performance degli studenti. La mostra artistica delle opere realizzate, dei manufatti realizzati nelle attività laboratoriali e i filmati che documentano i percorsi, hanno fatto da cornice al travolgente spettacolo. Genitori entusiasti, ragazzi felici, docenti stanchi ma soddisfatti hanno confermato che la scuola funziona quando esprime il senso di comunità.” Ma non è finita qui. Andiamo a ritroso di alcuni giorni: è il 23 Maggio. Presso il teatro S. Carlo di Napoli, nell’ambito del progetto “Opera in…canto”, i bambini delle classi quinte della scuola primaria hanno sperimentato la magia del teatro, in tutte le sue forme: musica, danza, canto, partecipando alla messa in scena di una delle più celebri opere del grande compositore Wolfang Amadeus Mozart: “Il Flauto Magico”. Un’esperienza fantastica, meravigliosa, unica per i 129 bravissimi baby artisti, i quali, in un coinvolgente percorso didattico, ben motivati e guidati dai loro 16 docenti, in particolare dal M° di musica Salvatore Pezzella, hanno imparato a cantare e ad amare l’opera lirica, vivendo da protagonisti il fascino del melodramma. Durante l’anno scolastico, infatti, scola-

17 resche e insegnanti, sia nelle loro classi che in teatro,hanno partecipato a incontri laboratoriali per scoprire e conoscere vita, opere, curiosità, personaggi e trama dell’opera scelta, coadiuvati dall’ausilio di un libro didattico, di un cd audio e di un innovativo dvd karaoke. L’articolata esperienza di apprendimento ha appassionato i partecipanti, permettendo loro di essere introdotti nel mondo della lirica attraverso lo studio del canto e il gioco. Molto adeguata l’opera scelta, perché la trama rispetta la struttura della fiaba classica nota ai bambini: così, personaggi buoni (il principe Tamino, la principessa Pamina, il sacerdote Sarastro…) e cattivi (la Regina della Notte), simpatici (cacciatore di uccelli Papageno…) e malvagi (Monostatos…), buffi e imprevedibili li hanno guidati in un suggestivo viaggio di musica e suoni, di piume e colori, di saette e fulmini, di impetuose cascate d’acqua e altissime lingue di fuoco alla scoperta dell’incanto del capolavoro di W. A. Mozart. Immensa gratitudine e vivissime congratulazioni vanno ai genitori degli alunni, che hanno fornito il loro prezioso e indispensabile contributo all’ottima realizzazione dello spettacolo, confezionando in maniera impeccabile i costumi, spettacolo nello spettacolo, curando con precisione ogni minimo dettaglio. E’ finita qui? No! Il 26 Maggio presso la sala teatro del madrinato S. Placido si è tenuta l’esibizione vocale strumentale “Concerto di flauti”, in cui il pubblico si

è di nuovo deliziato ascoltando i brani musicali e i canti eseguiti dai bambini durante lo spettacolo svoltosi al “S. Carlo”. I ragazzi di quinta, dunque, lasciano la scuola primaria impartendo, durante le due manifestazioni, un prezioso insegnamento, invitando ad amare la bella musica: essa é universale, il suo potere sugli animi è immenso, perché è capace di destare i sentimenti più belli, intensi, veri e profondi, affossati sotto la polvere della mediocrità, della superficialità, di un edonismo che placa le voglie della “pancia”, non del cuore, che appaga in maniera fugace, lasciando l’amaro in bocca e il vuoto dentro di sé. La musica è in grado di restituire l’uomo a se stesso, di farlo diventare ciò che è nella sua essenza. E ora onore e merito ai docenti delle classi quinte, che hanno fatto compiere ai loro bambini un percorso culturale e umano meraviglioso nei cinque anni di studio nella scuola primaria, offrendo loro le ali del sapere per volare sempre più in alto: Auriemma, Autiero, Ciocchetti, Costanzo, De Luca, Giacometti,Z. Minunno, Papaccio, Piscopo,Sequino, Tarantino, Toscano, Tuccillo, Vasca, oltre al già citato Pezzella. E’ finita qui? No, ancora no! Il 31 e l’1 Giugno scorsi, presso lo stadio comunale San Mauro, si è svolta la manifestazione “Sport di classe”, di cui è referente l’ins. Luisa Ferriero. E questa è un’altra bellissima pagina scritta dagli insegnanti e dagli studenti della “Ludovico da Casoria.”

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Suggestiva seduta di “minilaurea” per i bambini dell’Istituto Paritario “Fiumarelli” di Arpino

AD MAIORA!

Oltre 50 bambini, alla fine del ciclo di studi della scuola primaria, ricevono l’attestato di merito dopo la brillante esposizione di una tesina davanti a una commissione: originale l’idea della dott. ssa Gabriella Fiumarelli, che, in qualità di Dirigente scolastica dell’Istituto Paritario “Fiumarelli” sito nella frazione di Arpino – Casoria, ha avuto la splendida idea di valorizzare, il 5 giugno scorso, il conseguimento del primo traguardo importante della vita dei suoi amatissimi alunni, creando l’emozionante atmosfera di una seduta di laurea. Anche l’accogliente location in cui si è svolto la suggestiva cerimonia, l’elegante Business Hotel “Le Cheminée sito in via Stadera, ha contribuito ad esaltare la solennità di un momento unico ed elettrizzante vissuto dai baby “laureandi” con viva trepidazione. Tutto si è svolto alla perfezione,secondo i canoni prestabiliti: in un’ampia sala, genitori e parenti degli studenti, hanno atteso l’arrivo della Commissione, con il cuore che palpitava forte, forse ancora più tesi dei loro figlioletti: silenzio totale, appena interrotto da un leggero bisbiglio, quando essa vi è giunta. La Dirigente Fiumarelli, con la voce incrinata dalla commozione, nel porgere il saluto ai membri (il Presidente, prof. Francesco Palladino, la dott.ssa Marianna Riccardi, Vicesindaco di Casoria, l’assessore Antonio Ricciardi, i docenti Giuliano Tina, Esposito Salvio, Antonio Botta) e ai numerosi convenuti, ha posto in rilievo i sentimenti di cui era pervaso il suo cuore: malinconia da una parte per il distacco dai ragazzini,accolti e ac-

compagnati con amore e competenza nel loro primo percorso di studi, ma anche la grande gioia e l’enorme soddisfazione per il raggiungimento di una tappa basilare della loro vita. Poi, uno per uno, i piccoli – grandi protagonisti, dopo aver consegnato la loro tesina nelle mani del Presidente, hanno descritto brevemente se stessi, prima in lingua inglese con lodevole pronuncia e poi in lingua madre, evidenziando le caratteristiche fisiche, caratteriali, gli hobby e i loro progetti per il futuro; dopodiché, con chiarezza espositiva, manifestando senso di sicurezza, hanno illustrato in maniera esaustiva l’argomento, oggetto della loro ricerca e studio, mentre un fotografo immortalava il “gran momento” congiuntamente a qualche genitore che riprendeva col telefonino l’exploit del figlio. Di notevole rilevanza culturale le tematiche affrontate, prevalentemente scientifiche ed ecologiche (il Big Bang, effetto serra, cambiamenti climatici, tutela del verde, del paesaggio e dei parchi nazionali, i

vulcani, i terremoti…), ma non sono mancati argomenti di Storia (Etruschi, l’Impero romano), e problemi che suscitano curiosità intellettuale (“I pesci sentono dolore”?; “Gli alieni”…). Dopo l’esposizione, anche in lingua inglese, ciascun bambino, prima di andare via, ha salutato gentilmente con una stretta di mano i membri della Commissione, ricevendo da ognuno di loro parole di elogio per il lavoro svolto e le congratulazioni per l’ottima capacità espositiva. Altrettanto vibrante di intense emozioni la fase finale della seduta di “minilaurea”: vestiti con toga e tocco, il classico abbigliamento accademico tipico dei paesi anglosassoni, ciascuno degli studenti ha ricevuto da un membro della Commissione il meritatissimo attestato di merito, anche questo momento immortalato dagli scatti del fotografo e dei familiari. E così, tra gli applausi scroscianti, le lacrime di commozione delle mamme, le esclamazioni di gioia dei bambini, si è compiuto l’ultimo atto di un meraviglioso e affascinante viaggio in cui i ragazzini della “Fiumarelli”, con l’aiuto della loro Dirigente e delle loro insegnanti, validamente coadiuvate dai genitori, hanno iniziato a scoprire il mondo e a conoscere se stessi. A loro l’augurio della Commissione di continuare ad avere, nel prosieguo della loro avventura umana, motivazioni forti, interessi vasti, di coltivare il gusto del bello, del pulito, delle cose fatte con amore, dando il meglio di se stessi nello studio per realizzare i loro sogni. AD MAIORA!


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21 a cura dell’avv. Diana Santucci

L’AVVOCATO RISPONDE

Condominio: quali sono le ore di riposo?

Quali sono le ore destinate al riposo in un condominio? Esiste una disciplina legislativa? Quali sono le regole condominiali per i rumori? Tanti interrogativi a cui bisogna dare una risposta. La disciplina contenuta dal codice civile è molto sintetica, infatti l’art. 844 c.c. contiene il cosiddetto divieto di immissioni per il quale è interdetta al proprietario di un fondo la possibilità di determinare immissioni nel fondo del vicino se superano la normale tollerabilità o per converso nell’accezione positiva il proprietario di un fondo può dar corso ad immissioni nella proprietà del vicino solamente a condizione che rientrino nella normale tollerabilità. Dunque il proprietario di un immobile (quindi anche un appartamento) non può contestare al vicino i rumori da questi prodotti se non superano la normale tollerabilità. Quindi, solo i «rumori intollerabili» possono essere vietati. Il codice, rimandando ogni ulteriore interpretazione al giudice, non dice nulla a riguardo di: orari in cui fare silenzio, orari in cui è possibile fare le pulizie di casa, orari e i giorni in cui è possibile far venire le ditte per i lavori agli appartamenti, soglie di decibel oltre le quali il rumore si considera intollerabile, soglia del volume di televisione e stereo, ecc. Le ore di riposo coinvolgono interessi di diverso rango tra i quali la premura, per il legislatore suprema, della tutela della salute. Così, per colmare il vuoto legislativo, dottrina e giurisprudenza si sono confrontate a lungo sul tema per definire la “soglia di normale tollerabilità” soprattutto perché l’eccesso di rumori può determinare non solo responsabilità di rilievo civile (immissioni) ma anche di tipo penale. Il regolamento del condominio, sebbene debba contenere determinate previsioni che gli sono imposte dal codice civile, non deve necessariamente prevedere quali siano le ore destinate al silenzio. Di conseguenza, in assenza di appositi divieti approvati dai proprietari degli appartamenti (da votarsi all’unanimità) nella previsione regolamentare, si dovrà fare inequivocabilmente riferimento

alla disciplina legale, ma se quest’ultima non dispone quali siano le ore destinate al silenzio, e quindi si dovrà fare riferimento al criterio della normale tollerabilità. Però non esiste un criterio univoco che consenta di definire quale sia la soglia della normale tollerabilità, poichè il giudice, chiamato a dirimere una controversia avente l’oggetto de quo, dovrà valutare plurimi aspetti, tra i quali la collocazione dell’immobile ad esempio (non potrà trattarsi alla stessa, stregua ovviamente, un’unità immobiliare che si trovi al centro di una zona trafficata rispetto ad una che abbia una posizione più isolata), ma anche le ore in cui il rumore è prodotto (la comune sensibilità è tendenzialmente incline a valutare come intollerabili alcuni rumori se prodotti nelle prime ore del mattino, o nel primo pomeriggio oppure nella tarda notte, poiché si ritiene che quelle ore siano destinate al riposo), per non parlare della destinazione (un’unità commerciale avrà senza dubbio una soglia più elevata). La giurisprudenza è intervenuta sulla tollerabilità dei rumori, elaborando il principio fondante teso ad ammettere che «La rilevanza penale della condotta produttiva di rumori, censurati come fonte di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, richiede l’incidenza sulla tranquillità pubblica, in quanto l’interesse tutelato dal legislatore è la pubblica quiete, sicchè i rumori devono avere una tale diffusività che l’evento di disturbo sia potenzialmente idoneo ad essere risentito da un numero indeterminato di persone, pur se poi concretamente solo taluna se ne possa lamentare è [...] E’ poi coerente con la giurisprudenza di questa Corte che la condizione suddetta sia verificata allorchè i rumori molesti siano provocati, e si diffondano, nell’ambito di un condominio» (Cassazione penale, sez. I, n. 28874/2013). Una recente pronuncia della Cassazione ha ammesso che sussiste la penale responsabilità di colui/colei che svolga le pulizie di prima mattina (ore 06.00) con la radio accesa. In detta sede la

Corte ha rilevato che «Al riguardo, è noto che l’art. 659 c.p., prevede due distinte ipotesi di reato, quella prevista dal comma 1, del citato articolo, che è contestata alla ricorrente, nella quale occorre l’accertamento in concreto del disturbo del riposo della quiete delle persone, e quella prevista nel comma successivo, che ha riguardo alla condotta di disturbo nell’esercizio di una professione o di un mestiere rumoroso in contrasto con le disposizioni di legge o le prescrizioni dell’autorità. Ciò premesso, il Giudice ha ampiamente motivato il concreto disturbo alla quiete e al riposo di un numero indeterminato di persone fondato sul fatto che la Q., iniziando le faccende domestiche sin dalle sei del mattino, accompagnate da condotte inurbane (accensione della radio ad alto volume e litigi con la figlia) in zona altamente popolata di Napoli, ne impediva il riposo e lo svolgimento delle normali occupazioni. Motivazione congrua e adeguata rispetto alla quale alcun profilo di carenza e/o illogicità della motivazione è prospettabile» (Cassazione penale, sez. III, n. 48315/2016). In conclusione, è possibile agire in giudizio per far cessare i rumori molesti, chiedendo l’inibitoria dell’attività rumorosa: ciò significa che il giudice può ordinare l’esecuzione di interventi volti a limitare il rumore al fine di ricondurlo nell’ambito della normale tollerabilità e, se non è possibile ridurre la portata nei limiti della tollerabilità, può ordinare la cessazione delle immissioni. Inoltre è possibile richiedere (con le dovute differenze legate alla varietà di situazioni ipotizzabili) il risarcimento del danno consistente nella perdita di valore dell’immobile, il risarcimento del danno alla salute, il risarcimento del danno esistenziale e in taluni casi anche i danni morali ove risultasse che le immissioni rumorose siano frutto di un’attività illecita sanzionata penalmente e laddove il reato si fosse configurato o astrattamente configurabile. mail: diana.santucci@hotmail.it


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DOMENICA 11 GIUGNO 2017 BIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE

23 A cura della Dott.ssa Flavia Altieri, Biologo Nutrizionista

Autolesionismo, bullismo e web. I disagi degli adolescenti italiani Disagio e sofferenza psicologica per tanti adolescenti italiani. Mentre la cronaca si riempie di notizie sullo spaventoso fenomeno del “blue whale”, il pericoloso rituale che ha lo scopo di condurre ragazzi fragili verso il suicidio, arrivano i risultati preliminari di un’indagine della Società italiana di pediatria (Sip), presentati in occasione del Congresso Nazionale in corso a Napoli. “I risultati dell’indagine confermano che l’adolescenza è un’età difficile, la novità è che le difficoltà emotive e comportamentali emergono sempre più precocemente. Come pediatri stiamo infatti osservando un’insorgenza sempre più precoce di alcuni problemi tipici dell’adolescenza”, afferma il presidente della Sip Alberto Villani. La ricerca è stata condotta in collaborazione con gli uffici scolastici regionali che hanno invitato gli alunni a rispondere ad un questionario informatizzato. A questa richiesta hanno risposto, in circa due mesi, più 10 mila ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 18 anni, provenienti da tutte le regioni italiane. Oltre la metà degli intervistati dichiara di essere stato (sempre, spesso, qualche volta) così male da non riuscire a trovare sollievo. E se a questa percentuale si aggiungono coloro che hanno sperimentato “raramente” questa sensazione si arriva a circa l’80% del campione. Il 15% del campione si è inflitto lesioni intenzionalmente spesso per trovare un sollievo (o per puro piacere). Circa un ragazzo su due ha sentito il bisogno di avere un sostegno psicologico, ma l’84,2% non si è rivolto a un servizio di aiuto psicologico e solo il 4,8% ha utilizzato quello della scuola. Gli amici restano un punto fermo nei momenti di difficoltà: solo il 4% dei ragazzi non riceve mai il loro aiuto, circa il 70%

lo riceve (spesso o sempre). Più bassa la percentuale (46%) di coloro che si rivolgono (sempre o spesso) ai genitori quando hanno una preoccupazione. Altri segnali di disagio rilevati dallo studio provengono dal bullismo, subito da uno su tre (in silenzio), ma altrettanti lo hanno praticato. Il 12% del campione è stato vittima di cyberbullismo e al 33% e’ capitato di subire atti di bullismo (il 20% raramente, l’8,4% qualche volta, il 3,3% spesso e il 2,1% sempre) ma la risposta quasi sempre è stata il silenzio: il 68% delle vittime non ne ha parlato con nessuno. E altrettanto ampia (circa il 33%) è la percentuale di coloro che dichiarano di aver preso parte a episodi di bullismo verso i compagni e le compagne. Altri disagi riguardano fumo e alcol: il 37% fuma sigarette (abitualmente o occasionalmente), circa il 40 dichiara di essere arrivato a star male in seguito all’uso di bevande alcoliche. Anche la sessualità è un tema spinoso; il 62,3% non ha ricevuto educazione sessuale da parte degli adulti, uno su tre (tra coloro che hanno già avuto rapporti) non usa mai contraccettivi, più della metà ha visualizzato materiale pornografico in rete e circa il 15% ammette di aver ricevuto proposte sessuali da parte di adulti attraverso siti e app. Tema odierno è quello dello smartphone: l’età media del primo smartphone è tra 10 e 12 anni, ma l’1,4% lo ha avuto anche a 5 anni e il 26% tra 6 e 10. La maggioranza del campione utilizza i social per parlare con gli altri quando si sente solo. Infine l›alimentazione: il 28% del campione si vede in sovrappeso, ma solo l’11,7% lo è effettivamente secondo le valutazioni del pediatra. Il 53,2% fa colazione a casa, quasi la metà non fa sport, e di questi circa 1 su 3 (33,3%) ha abbandonato un’attività sportiva.

Augurissimi

2 giugno 2017 Insieme a tutti noi hai scritto un’altra pagina del tuo libro; ti auguro che le pagine che verranno siano per te sempre motivo d’orgoglio. Auguri per i tuoi 70 anni. Giovanna Iodice (nella foto con il marito Alberto Sepe) che ha festeggiato a Villa Gioia con la partecipazione straordinaria di Mauro Nardi e Luciano Caldore.

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

Editore CASORIA DUE s.a.s Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA Tiratura 7000 copie. Distribuzione gratuita. Questo numero è stato chiuso il 8 giugno 2017

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