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DOMENICA 12 NOVEMBRE 2017

Settimanale di Informazione

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ANNO XVI - N° 33 - DOMENICA 12 NOVEMBRE 2017

Una Città in crisi che non sa e non vuole ritornare “normale”

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EDITORIALE di Nando Troise

Una Città in crisi che non sa e non vuole ritornare “normale”

Riprendere a scrivere dopo aver visto le scene tragiche e commoventi dell’ennesima strage americana è difficile. Persone strappate alla terra, ai giochi, agli affetti, ai loro ed altrui sorrisi, dalla cattiveria dell’uomo. Morire così. In luoghi che dovrebbero essere sicuri. Dobbiamo farlo….. tentennavo, in questi giorni a passare davanti alle scuole di Casoria, nel vedere festanti i nostri bambini e tremare per loro, perché nelle scuole di Casoria, anche in quelle di recente costruzione, la parola sicurezza è un optional. Le richieste, le denunce, le grida di dolore, i reclami, le proposte che arrivano dalla Carducci, dalla King, dai Circoli Didattici di via Arpino e via Cimiliarco, dalla Nino Cortese. Dobbiamo farlo…. Spieghiamoci ancora una volta: si può riconoscere al Sindaco Pasquale Fuccio da giugno 2016, la pacatezza dell’eloquio, ma questo non è, e non può essere, d’intralcio alle nostre

Il territorio sfugge al controllo dell’Amministrazione Comunale. valutazioni, anche molto critiche, circa l’operato dell’amministrazione. I diciotto mesi di amministrazione della Giunta Municipale a guida Fuccio sono stati, a dir poco, mediocri. Molti i problemi non risolti: la viabilità, la

ex Snaidero in via I Maggio, un rudere abbandonato, costato nel 1986, un miliardo e settecento milioni di lire; il traffico, l’ordine pubblico, i motorini senza casco; l’Autoparco N.U. in via Macello, il Centro Antico; l’abusivismo edilizio e quello commerciale; il mercato dei tessuti il venerdì (disordine e sporcizia; strade, Chiesa, scuola e centro sportivo ostruite dalle bancarelle). In questo grande deserto di melma e di malaffare, di abusivismo e di illegalità l’Amministrazione Comunale racconta del Parco Michelangelo e le strisce blu; sperando nelle Universiadi per riaprire il PalaCasoria, aspettando che portino a termine i concorsi e che si affronti il problema del centro sportivo Dambruss. Gli otto consiglieri di opposizione ne hanno di ragioni per criticare l’Amministrazione Comunale. Cosa occorre fare per fare diventare Casoria una Città “normale”? continua a pag. 5


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DOMENICA 12 NOVEMBRE 2017 SEGUE da pag. 3

Occorre una logica di alternanza nella democrazia, che il Centro Destra faccia la sua parte, scegliendo un candidato Sindaco di grande moralità e capacità, che metta mano a piccole e poche cose: carta bianca e controllo sulle liste dei partiti della coalizione, combattere la cementificazione e l’abusivismo sia edilizio che commerciale; controllare la bonifica da amianto, silicio e sostanze fenoliche e superfenoliche nelle aree dismesse ancora da bonificare per ottenere la diminuzione dei morti da malattie tumorali e la percentuale altissima che, purtroppo, affligge Casoria, antesignana della cosiddetta terra dei fuochi, causa le sue aree dismesse con i capannoni abbandonati

5 pieni dei loro segreti di morte. Un’applicazione concreta su quella parola magica del turismo religioso. L’informazione: crediamo che il modo più corretto di informare in generale, e a maggior ragione a livello locale, non sia quello di chi ostenta un’improbabile neutralità ed equidistanza, occultando con ipocrisia le proprie propensioni ed opinioni, leccando, magari, il “culo” al potente di turno. Ho sentito frasi che mi hanno fatto voltare lo stomaco. Non ho mai usato il registratore; non l’ho fatto perché ho la sensazione, spero non la presunzione, che coloro che mi leggono, credano a quello che scrivo. Il mestiere del giornalista non va confuso né con quello del poliziotto né tanto meno con quello del magistrato. E torniamo ai problemi veri, reali,

CARMEN PALUMBO

Questa settimana abbiamo intervistato Dario Sarnataro, voce dei programmi sportivi di Radio Marte, collaboratore del Mattino e attento cronista delle vicende del Napoli dal 1996. Nella sua carriera di giornalista e radiofonico di successo, Dario vanta anche la pubblicazione di diversi libri, di cui è autore insieme a Giampaolo Materazzo, tra questi ricordiamo “ Il Napoli dalla A alla Z” e “Il romanzo del grande Napoli”. Con gentilezza e disponibilità Dario ci ha raccontato come è iniziata la sua carriera di giornalista e poi l’approdo al mondo della radio. E’ iniziato tutto con una grande passione sin da quando ero adolescente. L’attrazione principale era verso il mondo del giornalismo, in particolare per la carta stampata. Ho iniziato a scrivere per alcuni giornali locali, poi per l’Agenzia Rotopress e successivamente ho fatto dei passi avanti scrivendo per Cronache di Napoli, Repubblica e il Mattino, con il quale collaboro tuttora. Sicuramente nel nostro panorama è stato molto difficile affermarsi, io consiglio a chiunque abbia la passione per questo mondo di andare fino infondo e avere una grande disponibilità al sacrificio, come deve accadere un po’ per tutti i lavori ormai. Oggi essere un giornalista significa prima di tutto essere un comunicatore, il cronista puro di una volta è molto difficile da trovare.

pratici, esistenziali. Sono anni che si scrive di PIP (Piano insediamento produttivo) sui terreni della Resia. Quell’area non è mai stata bonificata nonostante fossero stati trovati 90 fusti di resine fenoliche e superfenoliche. Sono una ventina di anni che denuncio la presenza di queste sostanze velenose e tossiche nei siti dismessi, oggi, affermano (?!?) bonificati. Li ricordo: Cutolo Metallorganica, Dyrup, Resia, Rhodiatoce, Tubi Bonna, Montanino e poi ci sono bombe ecologiche di scarichi in fogna, raccolta rifiuti speciali che andrebbero sempre controllati. A Pasquale Fuccio ed alla Giunta Municipale, visto che c’è tempo prima che vada via, una domanda che mi viene dalla gente: chi sono i cattivi?

INTERVISTA A DARIO SARNATARO: VOCE SPORTIVA DI RADIO MARTE

Dopo i suoi primi passi nel mondo del giornalismo, Dario si è ritrovato ad intraprendere la straordinaria esperienza della radio: Dal 2003 collaboro con Radio Marte, conduco il programma sportivo Marte sport live, che va in onda tutti i giorni alle 12 e 30 e alle 19. La Radio è un mezzo fantastico, ti da la possibilità di essere immediato e di arrivare dovunque, in un negozio, in macchina, in casa. È l’unico mezzo che pur essendo antico è riuscito ad ottenere la sua attualità, è un mezzo eterno e difficilmente sarà superato. Marte sport live porta in radio il mondo del calcio, in particolare della serie A e senza dubbio uno degli argomenti principali del programma è proprio il Napoli: Il Napoli è centrale nel mio programma, anche se non mancano digressioni su tematiche sportive in generale. Proprio sul Napoli e sul suo campionato posso dire che la nostra è la squadra che gioca meglio nel campionato ormai da tre anni, ma non è la più forte. Un concetto semplice per dire che per vincere questo scudetto, al Napoli deve andare tutto bene, deve essere una stagione perfetta, questo perché l’organico della squadra purtroppo non è ancora perfetto.


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ANTONIO BOTTA

EVANGELICA ATTENZIONE ALL’UMANO

“Zoom” su “Nuova Stagione”, il Settimanale della Diocesi napoletana diretto dal casoriano Enzo Piscopo “Nuova Stagione”, il Settimanale della Diocesi di Napoli, si caratterizza nell’offrire, oltre ad una informazione puntuale e precisa della realtà ecclesiale diocesana, anche una “lettura” del capoluogo campano e della provincia, attenta a cogliere dell’uno e dell’altra le “luci”, gli aspetti positivi e non solo le “ombre” e le criticità, che pur segnala e denuncia, senza amplificazioni e allarmismi, ma indicando possibili modi di superarle. Ne è Direttore il nostro concittadino, dott. Enzo Piscopo, già responsabile dell’ufficio stampa della Giunta regionale campana,il quale, dal 15 Dicembre 2007, ricopre anche il ruolo di portavoce del cardinale Crescenzio Sepe. Riguardo a quest’ultimo incarico egli ha dichiarato: “ E’ sicuramente un ruolo di mediazione; non sempre si possono rilasciare dichiarazioni ai colleghi, bisogna saper dosare gli interventi nel rispetto dei cittadini e della correttezza dell’informazione”. “Per 30 anni” aggiunge “mi sono occupato di politica e il mio lavoro consisteva nel comunicare ai mezzi di informazione i provvedimenti legislativi e amministrativi, i programmi e tutto ciò che riguardava la vita dei cittadini. Il mio attuale compito, invece, richiede una maggiore sensibilità religiosa ed ecclesiale, un linguaggio adeguato all’ambiente cattolico, una notevole conoscenza dell’attività pastorale e diocesana e una maggiore misura e prudenza nel riportare pensieri e riflessioni di un personaggio pubblico come il cardinale Sepe, conosciuto anche all’estero”. Questo stile comunicativo emerge anche dalla lettura assidua del Settimanale, che dirige con spiccato equilibrio e senso della misura , perché, dagli articoli concernenti la “Vita diocesana”, l’”Attualità”, la “Pastorale” (con pubblicazione, tra l’altro, delle catechesi settimanali di Papa Francesco), l’inserto “Speciale”, le cronache di avvenimenti che accadono in “Città” e in “Provincia”, emerge chiaramente un criterio che dà grande valore all’informazione: quello di affermare la verità, che non si identifica necessariamente

con il “punto di vista” su cui converge la maggioranza delle persone; le notizie diffuse da “Nuova Stagione” si qualificano prevalentemente non tanto per il loro carattere di novità che stimolano la curiosità e l’emotività dei lettori,come capita per tanti organi di stampa, ma per la forte attenzione all’umano, al modo in cui si pongono in evidenza i problemi della gente, con uno sguardo pieno di partecipazione e di condivisione alle condizioni di vita delle fasce deboli della popolazione napoletana, sollecitando, con i reportage su convegni vari, interventi del Cardinale e interviste a personalità del mondo della cultura e dell’associazionismo, una riflessione seria sul lavoro, la disoccupazione giovanile nel Meridione, la povertà, la piaga dell’usura e dello strozzinaggio, il malaffare e gli effetti perversi della criminalità organizzata, non trascurando, tuttavia, di esaltare il “Bene” che si incarna in iniziative nobili ed evangeliche promosse da parrocchie, istituzioni laiche, persone animate da una grande passione civica ed etica. La “vision” della Chiesa diocesana che scaturisce, allora, dai contributi settimanali di “Nuova Stagione”, scritti da un nutrito gruppo di giornalisti e di collaboratori (tra cui il vice direttore don Doriano Vincenzo De Luca, Rosanna Borzillo ed Elena Scarici) è quella di una comunità ecclesiale che si pone

decisamente alla sequela di Cristo, totalmente al servizio della promozione integrale della persona e del “Bene comune”, per “riorganizzare la speranza”, come spesso ha sostenuto il Cardinale Sepe, in maniera fattiva, concreta, operativa, avendo, quindi, come punto di riferimento le sette opere di misericordia corporale. I laici, in questa “vision”( di cui il Settimanale diretto dal dott. Piscopo si fa portavoce) non sono “oggetto della pastorale”, ma, al contrario, sono chiamati sempre di più ad assumere l’impegnativo e responsabile ruolo di “soggetto della pastorale”, sollecitati da una fede dinamica, incarnata nella vita, non devozionistica, né individualistica e spiritualistica, capace, dunque, di incidere nella realtà, di coniugare Vangelo e cultura, Vangelo e politica, intesa, quest’ultima però, nell’accezione autentica di servizio, di passione per gli interessi della collettività. Ha dichiarato, a tal proposito, Sepe nella Parrocchia di San Vincenzo Pallotti, in occasione del cinquantesimo della fondazione: “Cattolici sempre, chiamati cioè da Cristo che si è fatto uomo a responsabilizzarci di quello che è il bene di tutti, il bene di ciascuno, perché non si può dire di essere bravi cattolici senza essere onesti cittadini: se non sei un buon cittadino non sei neanche un buon cattolico, perché il Signore è venuto a salvarci corpo e anima”. Un’ultima annotazione va ai sacerdoti, posti in primo piano sulla stampa laica solo quando alcuni di essi sbagliano, macchiando gravemente la loro vocazione: Su “Nuova Stagione” si pone in evidenza il prezioso apostolato di un gran moltitudine di parroci e di religiosi che operano umilmente, nelle nostre “periferie esistenziali”, al servizio dei ragazzi a rischio, degli ultimi, “scarto” della società, delle donne offese e umiliate, degli anziani non autosufficienti, degli sbandati, degli ex carcerati. Anche a nome di tanti che hanno consacrato la loro vita a Cristo e al Vangelo, va la nostra gratitudine al Direttore casoriano Enzo Piscopo e a tutto lo staff redazionale.


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Liberato Ferrara: sullo scudetto vedo il Napoli al 35% e poi gli altri… Sulle televisioni private è una presenza costante e anche su Internet è più che attivo, dirige tra l’altro un apprezzato sito,”www.persemprenapoli.it”, il preambolo porterebbe immaginare il personaggio come figlio di quest’epoca digitale, tout court, lui invece, Liberato Ferrara, è personaggio trasversale del mondo dell’informazione e del giornalismo, in modo specifico. Come hai iniziato? “In un certo senso sono nato con l’inclinazione, piccolino facevo ritagli di giornali e poi scrivevo a macchina; il primo servizio fu, nel 1982 grazie ad Elio Tramontano, un’intervista al segretario dell’Internapoli, da allora non mi sono fermato più” Per quale testata scrivevi? “Per ‘Sport Sud’, c’era come direttore Aldo Bovio, Mimmo De Simone come redattore capo e Enzo Pagliaro come capo servizio. Non è che ci fossero tante testate all’epoca oltre questa, c’era “Lo Sport del Mezzogiorno” sempre del gruppo del ‘Mattino’ e i quotidiani ‘Mattino e ‘Roma’, non molto. Al ‘Roma’ approdai successivamente e divenni giornalista professionista nel 1991” Un mestiere più difficile di quanto si possa credere, tu sei stato sempre all’avanguardia, oggi col sito “Per sempre Napoli”, in passato fondatore e direttore del giornale “Il Corriere del Pallone”. “E’ un lavoro che oggi non ti dà gloria o ricchezza e c’è l’amarezza di vedere tante persone che ti scavalcano e non sempre per un fatto di bravura o di meritocrazia”. Internet ha facilitato il mestiere? “Sono aumentate le testate on line e i siti a dismisura e questo ha portato anche ad una frammentazione dei potenziali guadagni, i soldi, già di per sé pochi, si dividono” Quali sono le conseguenze? “La Stampa è messa male, non c’è pubblicità, pochi soldi in giro e il potente ne approfitta, fraziona le risorse. Oggi in tanti non sanno scrivere, ha successo chi la spara più grossa, non si valorizza la qualità, l’importante è arrivare primi, è una fabbrica di notizie, non c’è più lo scoop, se lo fai tutti fanno il copia e incolla e dopo poco è finita”. La notizia resta il perno dell’informazione in ogni caso.

“Si è persa la gerarchia dell’impostazione del giornale, un tempo ragionavi e decidevi l’articolo di fondo e quale di spalla, oggi finisce tutto nello stesso calderone, alla rinfusa”. Non c’è più il giornalista di strada, quello che stava sulla notizia. “Oggi ci sono i topi di tastiera, uno pubblica e tanti lo copiano; la gente vuole questo e ci dobbiamo adeguare alla tecnologia: la gente vuole la notizia in 3 righe, il pezzo di due cartelle che richiede tempo, impegno e professionalità porta meno visualizzazioni di tante notiziole scopiazzate; una volta c’era il ‘buco orario’, da quando scrivevi il pezzo a quando la gente lo leggeva, oggi le notizie si susseguono e si perdono nell’immediatezza. Una volta partecipavo alla trasmissione di Alfredo Paturzo e portavo i risultati delle partite di Promozione ed Eccellenza tra la meraviglia generale; oggi dopo un poco su Internet ci sono non solo i risultati ma anche fotografie e filmati delle partite, anche delle giovanili; c’è sempre qualcuno che scatta fotografie, anche di un buon livello qualitativo grazie alla tecnologia sempre più avanzata, qualunque cosa succeda”. Che cosa è essenziale per un giornalista? “La curiosità e poi, come per i professori, il pensare che scrivi per persone che ne sanno meno di te, e chiaramente il giornalista deve essere molto narcisista”. Quale futuro vedi per il giornale cartaceo? “Il cartaceo ha costi di stampa e di distribuzione che con Internet non ci sono,

conserva solo un certo prestigio e deve puntare essenzialmente all’approfondimento come i magazine, inoltre Internet permette anche il commento da parte del lettore, io per il futuro vedo più che Internet l’utilizzo di Whatsapp: sarà la notizia a cercare il lettore e non viceversa”. Previsioni non certo ottimistiche per il cartaceo. E’ finita un’epoca? “Una volta la mattina quando uscivo compravo 3 o 4 giornali, oggi al massimo 1. Il giornale emanava ancora il profumo meraviglioso del piombo, perché la stampa era a caldo, oggi è a freddo. In effetti c’è in atto un processo evolutivo dell’informazione cominciato con le televisioni”. Sarà il 2018 l’anno dello scudetto a Napoli? “Questo Napoli in 38 partite ha fatto 97 punti, purtroppo è successo in due campionati e non sono “cumulabili”, la squadra è fortissima ma, rispetto all’anno scorso, si è indebolita con le cessioni di Gabbiadini prima e Pavoletti poi, quindi già prima mancava un attaccante di riserva, oggi con l’infortunio di Milik occorrono due attaccanti e un esterno sinistro”. Quali potrebbero essere i papabili in un mercato come quello di gennaio certamente non facile? “Come esterno Verdi del Bologna; in attacco Inglese non serve, penso a Quagliarella e Destro”. Sarebbero l’arma vincente per il tricolore? “Non è facile ma possibile. La Juventus rischia molto, anche per la legge dei grandi numeri, l’Inter ha vinto molte


DOMENICA 12 NOVEMBRE 2017 partite per fortuna e, sinceramente, reputo le avversarie inferiori al Napoli. Le mie percentuali per lo scudetto? Napoli 35%, Juventus 30%; Inter 20%; Roma 15%”. Quali sono i punti deboli di questa squadra? “La rosa incompleta e la gestione della Società, bisognerebbe capire che non si può sempre e solo guardare al guadagno, qualche volta si deve anche investire per poi ricavare di più alla distanza e raggiungere gli obiettivi; sintomatico il discorso fatto su un campo da 20.000 posti. De Laurentiis non è certo amato perché parla sempre con troppa supponenza e aria di superiorità” Che cosa c’è che non funziona nell’idea dello Stadio bomboniera?

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“E’ sbagliato il concetto di fondo che la gente dovrebbe assistere alle partite da casa in televisione, De Laurentis non capisce che i tifosi non sono spettatori ma attori della partita, stanno là non per assistere ma per partecipare con il loro tifo alla vittoria della squadra e spesso succede”. Stadio a parte anche per le strutture e le Giovanili non è che si brilli particolarmente.

“Ho assistito alla partita con il City è mi sono vergognato, perdevamo 5 a 0, non è possibile fare certe figuracce, bisognerebbe investire molto di più nel settore anche con un tecnico adeguato”. Differenze tra Ferlaino e De Laurentiis. “Ferlaino era un tifoso e alcuni errori li fece anche per questo; De Laurentiis non ha il calcio nel suo DNA, non è appassionato, non ha la mentalità del tifoso, dovrebbe portare i ragazzi gratis allo stadio per avvicinarli alla squadra nei posti inferiori che solitamente restano vuoti”. Quali sono secondo te i migliori allenatori passati che ha avuto il Napoli? “Lippi, Benitez pure ha lavorato bene; Bianchi per lo scudetto; Pesaola, poi, è nel mio cuore”.

PAOLA CONSOLETTI Per informazione s’intende l’insieme dei dati, correlati tra loro, con cui un fatto prende forma ed è comunicata, informare infatti significa, dar forma alla mente, disciplinare, istruire, insegnare, ed è per questo che nell’informazione è contenuta la conoscenza, l’esperienza di fatti reali vissuti da altri soggetti. Informazione è qualunque notizia o racconto, comunicare significa informare. Il compito della testata campana “il Corriere del pallone”, è proprio quello di dare l’informazione calcistica della Regione Campania sia online che attraverso il bisettimanale in edicola. Questo giornale nasce il 6 Giugno 1998, come riferimento del calcio dilettantistico, con una sola uscita settimanale, per poi giungere al 1999 con una prima importante svolta, la vendita in edicola. Nel Febbraio del 2000 il giornale ha una periodicità bisettimanale; nel 2002 invece, con l’avvento nel periodico, del Settore Giovanile e Scolastico, diventa così a detta di tutti i mass media, l’unico riferimento del calcio campano. Con il passare degli anni, il Corriere del Pallone ha raggiunto la sua stabilità editoriale con le uscite del martedì e del sabato, raggiungendo quote di mercato inaspettate, nonostante la grande concorrenza degli ultimi tempi. E’ un giornale monotematico, che si interessa solo di calcio, ed in particolare in modo approfondito di quello della Regione Campania, dal Napoli al Settore Giovanile, alle Scuole Calcio, a tutte le squadre dell’Interregionale, all’Avellino, alle Società di C1 e C2 della Campania, all’Eccellenza, alla Promozione, alla Juniores Nazionale e Regionale, al Campionato Primavera ed al Calcio Femminile. L’area di diffusione e distribuzione del giornale è quella della Regione, toccando solo marginalmente Benevento ed Avellino, le pagine variano dalle 16 fino ad arrivare in alcuni momenti fino a 28 pagine. Altri prodotti di cui si occupa il giornale sono: “il Corriere

del Pallone Giovani”, inserto in edicola il martedì in 8 pagine, interamente dedicato ai Campionati Allievi, Giovanissimi sia regionali che provinciali; “l’ Annuario del Calcio in Campania”, dove si può trovare la pubblicazione di tutte le squadre campane con tutti i calciatori dal Napoli alla Promozione, foto, presenze, statistiche, arbitri ed allenatori; inoltre c’è il “Calendario Calcistico”, sia quello nazionale che quello giovanile, in edicola all’inizio di tutti i Campionati. Un ulteriore prodotto è dato da “Oscar Giovane,” manifestazione annuale riservata alle categorie Allievi, Giovanissimi ed Esordienti, i quali vengono votati attraverso un apposito tagliando pubblicato nei numeri del martedì e sabato. La kermesse ha il suo culmine nel mese di Giugno, quando i ragazzi più votati affrontano in un torneo con girone all’italiana, squadre del settore giovanile di società professionistiche, come il Napoli, l’Atalanta, il Sassuolo. Infine troviamo anche il “Corriere del pallone stadio”, free press in omaggio allo stadio, in occasione delle partite casalinghe della S.S.C. Napoli. Dall’11 Gennaio 2010, il Corriere, non si limita più solamente ad offrire la possibilità di leggere il giornale in edicola, ma diventa un vero portale di riferimento, in cui è possibile aggiornarsi su tutte le notizie calcistiche della regione Campania a 360 gradi ed in tempo reale. Il Direttore Responsabile del giornale è Carmine Testa, il quale si avvale del suo staff, collaborando con il Direttore Editoriale, il Direttore Redazionale, la Redazione ed i numerosi corrispondenti; per il web invece, il Direttore collabora con il webmaster, il webeditor ed i fotografi. L’informazione calcististica, attraverso Il Corriere del Pallone, viene comunicata in modo completo, in edicola ed online, ed è seguita da tutti i campani che amano e seguono il calcio di casa nostra, calcio non solo professionistico ma anche dilettantistico.

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10 ROSA BERTENNI Cosa succede quando le principali fonti di divulgazione quali: web, radio, tv e carta stampata, si trovano ad affrontare il nuovo mondo di comunicazione? Ce ne parlano, nel nuovo incontro giornalistico tenutosi nella Biblioteca di Casoria, Ciro Troise di “I Am Naples”, Titti Improta di “Canale 21”, Gianluca Gifuni di “Radio Marte” e Francesco Modugno, giornalista sportivo di “SKY”. Ciò che ne viene, sono diverse differenze e punti di contatto tra i vari metodi d’informazione. Ad oggi, il web va ad unire qualsiasi diffusione giornalistica, internet ormai è diventato simbolo della precarietà, spesso si diventa produttori di se stessi, si ha la possibilità di seguire regole meno rigide, tra le quali un linguaggio più conciso rispetto alla carta stampata. La rete ti dà la possibilità di stare sul pezzo, ti dà l’argomento al momento. Tuttavia sul web gli articoli devono essere più brevi, a differenza del cartaceo, perché ormai nessuno più legge o per lo meno non con la stessa attenzione di quando esisteva soltanto il classico quotidiano. Ci sono testate che nascono prettamente sulla rete, come le web radio, pensate per ascoltarle in forme diverse e non solo

in auto. La televisione, diversamente dalle radio, ancora deve trovare “casa”, la tv sul web ti deve conquistare, devi andare a cercare quel prodotto, quel servizio, è un prodotto che deve essere specifico e di breve durata e deve quindi adattarsi automaticamente al web. Spesso però è come se lo strumento televisivo si omologasse ai social, riuscendo a rimanere però ancora l’unico emittente generalista. La carta stampata ha perso un po’ di terreno perché è stata portata tardi in rete e, sua difficoltà è riuscire proprio ad integrarsi in questo nuovo mondo che sta portando un calo della pubblicazione, e quindi vendita, del cartaceo. Come il web, anche la radio ti dà modo di ricevere notizie in tempo reale. È il mezzo di comunicazione più vecchio che c’è, resta sempre in auge, è uno dei pochi strumenti (se non l’unico) a non conoscere crisi. La multimedialità ha arricchito l’interazione, la possibilità di interagire e ad oggi, per fare il giornalista bisogna imparare ad affrontare nuovi argomenti e imparare nuovi strumenti, appunto, multimediali.

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EMILIA SENSALE

Nadia Basso: “Amo molto Totò, una ”tavolozza umana” ideale che racchiude tutti i colori delle emozioni”

Allegria e dolcezza sono due qualità palesi nell’artista Nadia Basso. Basta guardarla per pochi secondi per affezionarsi sinceramente a lei e si arriva al suo cuore guardando le sue bellissime opere, dove colori e tratti morbidi ma decisi si abbracciano anche nei ritratti, eseguiti impeccabilmente. Ha partecipato a tantissime mostre, solo nel mese di ottobre ad esempio le sue opere hanno fatto parte di collettive come ‘FEMmINAeARTE’, ‘Un mare d’arte’

e nel salotto Primavera Arte. Cosa significa per te dipingere e come hai iniziato? “Ho iniziato a dipingere quando frequentavo l’istituto d’arte Filippo Palizzi di Napoli. La mia passione per il disegno è nata insieme a me e in seguito è stato naturale dedicarmi alla pittura”. Che ruolo ha la città di Napoli nelle tue opere? “Napoli è la mia città a cui sono legatissima e ha un ruolo importante nella mia ispirazione. La sua luce, i suoi

colori, la bellezza del golfo mi affascinano. Anche i volti particolarmente espressivi” Dipingi spesso Totò…. “Totò è l’Attore, con la A maiuscola. Profondo nella sua espressività, ha un volto che può trasformarsi all’infinito e che riesce a comunicare i più svariati stati d’animo. Si potrebbe dire una ‘tavolozza umana’ ideale, che racchiude tutti i colori delle emozioni”. Qual è il tuo rapporto coi colori? “I colori sono fondamentali. Il mio rapporto con i colori è di attrazione, quasi di desiderio. Ricordo che da bambina adoravo i pennarelli, mi bastava guardarli per essere felice. Poi coloravo tutto...”. Cosa ne pensi del binomio

tecnologia e arte? “La tecnologia è un supporto utile, necessario e stimolante nel campo dell’arte. Tutto nella vita si evolve, le tecniche pittoriche possono avvalersi di strumenti tecnologici che rendono effetti innovativi e meravigliosi. Tuttavia, io sono una pittrice poco tecnologica, ma sono aperta ai nuovi linguaggi”. Che tipo di eventi vorresti maggiormente in Campania per gli artisti? “Vorrei che a Napoli e in Campania l’arte fosse valorizzata perché è l’Anima di questo Popolo che ce lo chiede. Maggiori spazi gratuiti per esporre e per dipingere, luoghi curati e non abbandonati al loro destino”.

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Gli infortuni hanno cancellato il piano B: senza alternative in attacco si soffre La lezione di Verona è che non si può essere sempre brillanti, in una stagione di 50-60 partite ci sono momenti di calo da tenere in conto. Il Napoli ha sostenuto i play-off Champions e ha impostato la preparazione atletica per essere subito in forma, è, quindi, prevedibile che possa registrare dei cali nel corso dell’andata. Il Napoli in campionato ha portato a casa dieci vittorie e due pareggi, solo la Juventus nell’era Calciopoli nel 200506 ha fatto meglio nella storia del calcio italiano. I due stop contro Inter e Chievo Verona arrivano dopo le sfide contro il Manchester City, non è un dato casuale. I Citizens hanno costretto il Napoli a disputare delle gare a ritmi altissimi, costringendo spesso ad agire in campo aperto e non avendo mai il tempo di rifiatare. La sconfitta che ha complicato i programmi per la qualificazione in Champions e forse anche la gestione delle forze è arrivata in Ucraina ma anche in Europa bisogna coltivare la speranza di rimediare con l’aiuto del Manchester City. L’infortunio di Ghoulam ha spezzato gli automatismi nella catena di gioco dove il Napoli forma la sua identità, Mario Rui ha dimostrato di avere lo spessore tecnico, deve crescere in condizione e lavorare sull’abitudine ai tempi della proposta offensiva del Napoli. In un paio d’occasioni Insigne è andato a memoria alla ricerca della sovrapposizione del portoghese che non c’è stata, inoltre i progressi nella condizione e nella brillantezza possono dargli anche più fiducia nella ricerca dell’uno contro uno, del taglio verso il centro, fondamentale in cui Ghoulam stava crescendo tantissimo.

Con Mertens unica credibile soluzione offensiva il Napoli non può cambiare il proprio spartito e non si può essere sempre brillanti Il Napoli paga l’assenza d’alternative tattiche, avere al centro dell’attacco la soluzione obbligata Mertens costringe gli azzurri a lavorare su una sola ideologia di calcio nella stagione in cui si stava lavorando sull’alternativa Milik. Sarri ha provato a stanare il Chievo Verona con il palleggio con un centrocampo molto leggero, Diawara aveva problemi alla caviglia, non era al meglio. La compattezza e la densità del Chievo Verona hanno imbrigliato un Napoli stanco nelle idee e nei movimenti senza palla. Una partita sotto ritmo può capitare, il segnale positivo è che il Napoli non ha mai prestato il campo alle ripartenze del Chievo ma il passo ulteriore da compiere è sfruttare anche le pochissime occasioni create, come quella più pericolosa di Callejon. L’inserimento di Ounas è stato tardivo, Sarri deve fare di necessità virtù e aumentare il livello di partecipazione

di tutti al progetto Napoli. Per cause di forza maggiore non è più il tempo dei titolarissimi, c’è bisogno di smussare anche la sua splendida proposta di gioco ma trovando la strada per rendere più produttive le alternative che hanno totalizzato finora solo 2795 minuti, una cifra inferiore alla somma del minutaggio di Insigne e Koulibaly, i due giocatori di movimento più impiegati finora. Il percorso compiuto dal Napoli è di straordinario livello, l’identità di gioco espressa soprattutto con i titolarissimi è stata l’anima di questo percorso così brillante, ora, però, gli infortuni spingono a dei cambiamenti per resistere ai colpi subiti in attesa del mercato di gennaio. Oltre ad Inglese, occorre un esterno sinistro per sostituire Ghoulam ed un’alternativa a Insigne, cedendo Tonelli e Giaccherini per adattarsi ai regolamenti.


DOMENICA 12 NOVEMBRE 2017 IDA PICCOLO

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IL NUOVO CONCERTO TEATRALE DI ANDREA SANNINO

Il 30 novembre 2017 al Teatro Augusteo di Napoli si terrà: Abbracciame, il nuovo concerto teatrale di Andrea Sannino, un ragazzo talentuoso capace di sorprendere tutti. Tutti la cantano, tutti la interpretano, tanti sognano sulle note dell’irresistibile Abbracciame che ha varcato ogni confine della musica Napoletana e Italiana, suonato dalle radio e campione di visualizzazioni sul web; una delle sue belle canzoni del disco “Uanema” scritta dallo stesso e Mauro Spenillo che ha curato gli arrangiamenti con la regia del chitarrista Pippo Seno nonché suo produttore, grandi professionisti dell’etere competenti e che vivono di musica. Lo spettacolo scritto da Sannino con Pasquale Palma, porterà in scena sia i brani del primo disco e in anteprima gli inediti del nuovo e secondo album. Andrea finalmente un sogno diventa realtà, come stai vivendo l’attesa? Quale anteprima ci farai ascoltare del tuo nuovo disco? “Quasi non ci credo, un grande sogno diventato realtà, ho voglia di arrivare sempre più al cuore e alla mente del pubblico, per questo farò ascoltare “Carnale” il mio nuovo singolo dal 15 novembre che poi presenterò proprio in occasione del debutto all’Augusteo, di cui sto realizzando anche il video, mancano pochi giorni dallo spettacolo ed è già sould out e tutto questo non me l’aspettavo”. Lo staff di Casoria Due augura ad Andrea Sannino un eccezionale percorso e di trasmetterci sempre emozioni .


DOMENICA 12 NOVEMBRE 2017

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Massimiliano Rossi all’Accademia Vesuviana del teAtro e del cinema di Gianni Sallustro L’attore sarà impegnato in uno stage nei mesi di novembre e dicembre

Sarà Massimiliano Rossi l’ospite del mese di novembre dell’Accademia Vesuviana del Teatro e del Cinema di Gianni Sallustro. Nella sede di via Ferrovie dello stato di Ottaviano l’attore terrà uno stage per tutto il mese di novembre con cadenza settimanale. “Sono molto contento - dice Gianni Sallustro il fondatore e direttore artistico dell’accademia - di questa collaborazione. Conosco da tempo Massimiliano che ho voluto premiare con Il “Talentum- il premio delle eccellenze” nella scorsa stagione. Apprezzo le sue doti artistiche ed umane. Abbiamo deciso di realizzare questo stage che prevede un percorso di training attoriale per lavorare su tecniche che seguono il modello psicofisiologico delle emozioni. Un’ulteriore occasione di crescita per gli allievi dell’Accademia che presto saranno anche impegnati in un’importante manifestazione organizzata dal Comune di Ottaviano all’interno del castello mediceo. Ritengo che persone come Massimiliano, artista affermato, possano essere delle valide guide per dei ragazzi che hanno scelto la difficile ed affascinante strada della recitazione”. Primo incontro previsto è per venerdì 24 novembre 2017. Lo stage è a numero chiuso. Per info: 331 35 32 137- 081 528 94 61 www.accademiavesuvianadelteatro.it Massimiliano Rossi, nato a Napoli nel 1970, maturità classica, laurea in giurisprudenza.Fino al 92 ha fatto parte della compagnia diretta da Lello Ferrara al Teatro dei Rinnovati dove ha

lavorato su autori come R. Viviani, G. Lorca, Leopardi, G. Feydau. Nel 1992 con Enzo Cannavale ha recitato in Miseria e nobiltà, nel 94 ha lavorato con la regia di Franco Però nel “Don Giovanni” interpretato da Gigi Savoia; con quest’ultimo ha lavorato sia come attore che come aiuto regia sino al 1996. Dal 99 sino al 2007 ha lavorato principalmente con il regista teatrale Carlo Cerciello, seguendo anche il suo laboratorio triennale diretto insieme ad Umberto Serra; gli spettacoli più significativi sono stati “Stanza 101” tratto dal romanzo di G. Orwell, con cui ha vinto il premio UBU e “Noccioline” di Fausto Paravidino con cui ha vinto il festival di Positano, “Office” di S. Kan dove ha ricevuto un premio come miglior attore. Il suo primo film è stato “Il resto di Niente” di Antonietta de Lillo nel 2004. Il secondo film è stato “Fuoco su di me” di Lamberto Lambertini nel 2006, sempre nel 2006 prende parte come guest ad altre due puntate della “Squadra”. Il terzo film è “Giallo” di Antonio Capuano. Lavora a “Una bella bistecca” di Ulrich Gerber con il Centro Sperimentale. Tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Mozzarella Stories (2011) di Edoardo De Angelis dove ha interpretato la parte di Dudo. Nel

2016 ha lavorato con Edoardo De Angelis ad Indivisibili dove ha interpretato la parte di Peppe che gli è valsa la nomination ai David di Donatello come miglior attore non protagonista. Ha preso parte anche alla prima serie di “Gomorra” nei panni di Zecchinetta. L’Accademia Vesuviana del Teatro e del cinema di Gianni Sallustro nasce nel 2007ad Ottaviano dal bisogno concreto di offrire un servizio mai proposto fino a quel momento nel territorio vesuviano; far vivere il teatro, il cinema, la musica, la danza non più solo come passatempo o hobby, ma come arte da valorizzare e da affinare. Per questo, la scuola fondata da Gianni Sallustro offre una formazione professionale qualificata: una preparazione a tutto tondo da cui prende forma la figura di un artista che, con consapevolezza, dà voce alle sue capacità espressive. L’allievo viene immerso in un percorso completo teorico-pratico che spazia dall’arte drammatica allo studio del parlato, dal mimo alla danza, dal canto alla regia. In questo modo, impara ad usare al meglio i propri mezzi: mente (intelligenza), cuore (sentimento), corpo (espressione) e voce (comunicazione) Dal 2007 (anno di fondazione), diversi sono i riconoscimenti avuti: -Nel 2012 Attestato di benemerenza per la legalità della Polizia di Stato -Nel 2014 Medaglia Aurata al merito dalla Norman Academy -Nel 2015, entra a far parte della Biblioteca digitale sulla camorra e cultura della legalità dell’Università degli Studi di Napoli Federico II

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GIUSEPPE NAPPA Tina Piccolo, definita da accademie e associazioni “Ambasciatrice della Poesia Italiana nel Mondo” nota nella sua terra (Pomigliano D’Arco) e nella intera Penisola per le sue innumerevoli iniziative a sfondo sociale e culturale. Organizzatrice da anni del Salotto Artistico Culturale che prende il suo stesso nome e del “Premio Internazionale Città di Pomigliano D’Arco”, Tina Piccolo è stata un riferimento per l’arte a 360 gradi, dalla poesia innanzitutto che è la sua passione da sempre, alla musica, alla canzone classica e moderna, alla pittura, alla scrittura. Nella vita professionale è stata insegnante e formatrice a scuola dell’infanzia, a contatto con tanti bambini, ma ha sempre amato tutto ciò che è cultura, scrivendo sin dalla tenera età migliaia di poesie, e con l’età della maturità è stata anche critica di arti visive. Tina ha sempre amato e portato in tanti posti il Salotto Culturale coadiuvata sin dalla sua nascita dal compianto prof. Eugenio Cuniato, anch’egli amante dell’arte. Dal decesso del prof. Cuniato Tina ha continuato con coraggio, anche con l’assistenza preziosa degli amici del salotto il Cav. Gianni Ianuale, la poetessa Dora della Corte, Saverio e Imma Gatto con la loro Ass. “I nuovi angeli” il percorso culturale del Salotto, portando sempre nuovi volti del panorama locale e nazionale, e del Premio Internazionale, appuntamento

Tina Piccolo, grande poetessa e scrittrice ritorna a brillare più forte di prima. Scrivendo già tantissime nuove poesie dal suo ritorno e ultimo libro “Una Madre un figlio” con Raffaele Castiello suo figlio

periodico nel quale si sono avvicendati i nomi più popolari del panorama artistico e non solo: oltre a sindaci, deputati, sottosegretari (preziosissima la collaborazione di Luciano Schifone, Michele Caiazzo, Lello Russo, Carmine Sommese), autorità dell’Esercito e dei Carabinieri, fra i premiati possiamo ricordare Liliana De Curtis, Leopoldo Mastelloni, Paolo Caiazzo, Monica Sarnelli, Valentina Stella, Antonello Rondi, Mario Maglione,Anna

Calemme, Mario Da Vinci, Giacomo Rizzo, Sasà Trapanese, Patrizio Rispo, Antonello Rondi, Anna Capasso, Pamela Paris, Serena Autieri, Patrizio Oliva, Giorgia Gianetiempo, Imma Cerasuolo, Alessandro D’Acquisto, Rosaria Troisi, i Fatebenefratelli, Erennio De Vita, Felice Romano, Luciano Scateni, Angelo Mosca, Espedito De Marino, Marcello Colasurdo, Angelo Iannelli, Lucia Oreto, la redazione di “Donne Manager di Napoli” con Carol Limatola, Il M° Peppe Vessicchio, gli attori di “Napoli, asso di cuori”, Anna Maria Piacentini. Attorno al premio hanno dato il loro contributo giornalisti del calibro di Ermanno Corsi, Diego Paura, Antonio Sasso, Gianni Mattioli, Alberto Del Grosso e presentatori come Gabriele Blair, Lino Sacchi e negli ultimi anni attivamente da Giuseppe Nappa, giornalista e ideatore del format tv Occhio all’Artista nonché conduttore TV di programmi musicali, e dal videooperatore e regista Davide Guida, che ha curato sempre i video ufficiali del Salotto. Si stanno effettuando anche numerose riunioni del grande Salotto dove si è parlato anche del suo ultimo libro “Una madre un figlio” edito da Brignoli Edizioni oltre a numerose interviste audio che la poetessa sta effettuando ogni settimana per parlare delle sue poesie, del salotto e delle ultime sue elaborazioni.


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a cura della Dott.ssa Flavia Altieri, Biologo Nutrizionista

Meno rischi per il cuore con le spezie

Chi ama i cibi piccanti e fa poco uso di sale riduce potenzialmente i rischi di ipertensione e di patologie cardiovascolari. È quanto emerge da uno studio condotto in Cina e pubblicato da Hypertension. Seguire una dieta troppo ricca di sale comporta maggiori probabilità di sviluppare ipertensione e malattie cardiache, nonché un aumento del rischio di infarto, ictus e insufficienza cardiaca. Ma la determinazione della quantità ideale del sale nella dieta quotidiana è controversa, poiché alcune ricerche hanno dimostrato che anche in persone altrimenti sane che consumano troppo poco sale può verificarsi un elevato rischio di malattie cardiache, di ipertensione e di attacchi cardiaci. Zhiming Zhu e colleghi, della terza università militare di Chongqing, hanno condotto uno studio allo scopo di indagare sulla possibilità di ridurre il sale nella dieta e sostituirlo con le spezie, valutando anche gli eventuali cambiamenti della pressione arteriosa. Il team ha anche studiato se una maggiore consapevolezza sui cibi salati potesse in qualche modo ridurre l’assunzione di sale con la dieta. Hanno così scoperto che quando i partecipanti non sceglievano piatti piccanti, consumavano una media di 13,4 grammi al giorno di sale. Ma quando desiderava-

no e mangiavano piatti piccanti, l’assunzione media di sale era di soli 3 grammi al giorno. La pressione sanguigna sistolica era inferiore di 8 mmHg per le persone amanti degli alimenti piccanti rispetto agli individui con la tolleranza più bassa per spezie. Infine, la pressione arteriosa diastolica era inferiore di 5 mmHg per gli amanti delle spezie. “Il nostro studio dimostra che il piacere per il sapore speziato è un modo efficace per ridurre l’assunzione di sale e la pressione del sangue, non importa il tipo di cibo e la quantità di cibo”, ha dichiarato Zhiming Zhu autore principale dello studio.”Noi consigliamo a chi piace, di godere del cibo piccante ogni giorno. Non raccomandiamo però di mangiare cibo speziato a chi non tollera il sapore del peperoncino”. I ricercatori hanno utilizzato anche tecniche di imaging per

osservare la corteccia orbitofrontale, la parte del cervello nota per essere coinvolta nei meccanismi di percezione del gusto salato. Essi hanno trovato che le aree stimolate dal sale e dalle spezie si sovrappongono e che le spezie aumentano l’attività cerebrale nelle aree attivate dal sale. Gli autori hanno aggiunto che questa attività aumentata rende le persone più sensibili al sale, cosicché possano godere anche del cibo meno salato. Gli autori stessi riconoscono che lo studio presenta alcuni limiti. Per prima cosa non trattandosi di un esperimento casocontrollo, non è possibile definire quale sia la spezia migliore da assumere per ridurre il consumo di sale o abbassare la pressione del sangue. Un altro limite è costituito dal fatto che i ricercatori si sono basati su indagini per determinare i consumi di sale dei partecipanti, ma non hanno condotto indagini più ampie sulla popolazione. Infine, è possibile che i risultati ottenuti su popolazioni cinesi potrebbero non corrispondere in altri gruppi razziali o etnici di altri Paesi del mondo. Si consiglia di preferire sempre il consumo di spezie, aromi, succo di limone e aceto per condire i piatti al posto del salato. Ricordate che il palato può educarsi, è tutta questione di abitudine!

www.casoriadue.it UFFICI STAMPA Il 17 novembre, con inizio alle ore 14,00, presso la Biblioteca Comunale di Casoria in via Aldo Moro, si terrà il corso di formazione “il giusto modo di tenere un ufficio stampa per artisti”. Al tavolo dei relatori: Roberta D’Agostino, redattrice del quotidiano Roma e delle riviste Mydreams, Cultura a Colori e Proscenio e Massimiliano Musto, consigliere regionale dell’Ordine dei Giornalisti. Moderatore sarà Giuseppe Nappa, conduttore della trasmissione “Occhio all’Artista” su Prima tv. Saranno presenti, per l’occasione, diversi cantanti ed attori e componenti del mondo dello spettacolo.


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IL TUO TEMPO IL TUO BENESSERE LA TUA VITA

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COMUNICATO STAMPA Movimento Cinque Stelle Casoria Abbiamo avvertito la necessità di condividere con i media e con i cittadini di Casoria il nostro pensiero circa l’attuale assenza di regolamentazione degli istituti di partecipazione diretta previsti dallo Statuto Comunale approvato nel lontano 27 gennaio 1999 e modificato con atto consiliare del 26 febbraio 2002 ed ulteriormente modificato il 3 settembre 2003. L’esigenza di questa comunicazione nasce a seguito di numerosi comunicati aventi ad oggetto la nostra iniziativa di raccogliere firme su una petizione popolare tesa all’annullamento della sosta a pagamento tramite strisce blu sul territorio cittadino . La comunità di Fratelli d’Italia di Casoria prima ex circolo Borsellino di Alleanza nazionale guidato dall’avvocato Luca Scancariello mentre comunica di voler aderire all’iniziativa, solleva un dubbio circa la legittimità della modalità di raccolta e di presentazione della petizione pur in assenza di regolamentazione , declarando la presunta incapacità del Movimento 5 Stelle ad accompagnare il processo quale discriminante per un loro successivo allontanamento dall’iniziativa. Vogliamo informare la città tutta e quindi anche i Fratellini della Meloni che il Meetup “ Amici di Beppe Grillo di Casoria “ aveva focalizzato il problema della mancanza di regolamentazione già nel lontano 2014, presentando una petizione popolare affinché il consiglio comunale provvedesse a riempire questo vuoto normativo, approvando un regolamento ad hoc. A questo punto non possiamo che sottolineare l’incapacità di una classe politica che dal 1999 ad oggi non ha provveduto ad approvare e/o proporre i regolamenti che i dettami statutari

richiedevano, classe politica di cui hanno fatto parte a pieno titolo gli eredi locali di Alleanza Nazionale ( Fratelli d’Italia ) che hanno avuto ruoli consiliari preminenti sia all’opposizione che al governo cittadino . Pur coscienti che in assenza di regolamentazione l’atto di raccolta firme è prevalentemente un atto politico di primaria valenza che potrebbe non avere gli auspicati esiti amministrativi, invitiamo chi dice di voler fare politica e di apprezzare l’iniziativa, ad aderire senza riserve e senza porre in partenza trappole di sorta sul percorso che i promotori stanno avviando . Il Movimento 5 Stelle presenterà a breve una proposta di regolamento degli istituti di partecipazione diretta, al fine di favorire la piena partecipazione dei cittadini alla vita politica e amministrativa del Comune. Tanto detto non risponderemo più a provocazioni da qualunque parte vengano rispetto al tema, non concedendo il ruolo di interlocutori a chi fa della bassa polemica la sua unica iniziativa politica . Invitando contestualmente chi lo voglia davvero ad entrare a far parte dei promotori dell’iniziativa senza alcuna preclusione di sorta . Lì, 4 novembre 2017 La Portavoce cittadina Consigliere Elena Vignati


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diana.santucci@hotmail.it

avv. diana santucci

“VIVI NEL RICORDO”, il programma di iniziative televisive che Campania felix tv propone visitando le Chiese di Casoria. Programma di incontri e riflessioni. In onda sui canali dgt 210, 613 e 694, Nando Troise, con la preziosa consulenza del professore Ludovico Silvestri, è entrato nella Chiesa delle Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato e nel Complesso Monumentale e Religioso, voluto e costruito da Santa Maria Cristina Brando, mostrando, grazie alle Suore, tutti i tesori di questa straordinaria Opera religiosa, culturale e scolastica. La tomba della Santa, uno straordinario presepe, gli altari, le storie, le preghiere. “È vero che fu ordinata a Francesco Orefice - precisa il Prof. Silvestri - ma è altrettanto vero che l’Orefice si avvalse della collaborazione di Domenico Salierno. L’interno della Chiesa è in gotico toscano che si differenzia dalla facciata che è in gotico fiorentino. La fondatrice dell’Ordine fece allestire otto altari a fondamento di quella che è l’esperienza

religiosa delle suore”. Il primo altare che viene illustrato è quello di San Michele, che viene considerato il protettore dell’Istituto insieme a San Giuseppe. La Madre volle erigere questo altare perché nella simbologia l’Arcangelo combatte contro il demonio e doveva difendere dalle tentazioni le religiose che erano presenti. Tanto è vero che la simbologia di questo quadro ben si sposa con l’idea della fondatrice: innanzitutto la spada, simbolo delle virtù, che si oppongono alle tentazioni infernali, poi la bilancia, simbolo della giustizia e del retto comportamento, della misura, della prudenza e dell’equilibrio che le religiose dovevano avere. L’altare è dedicato a San Giuseppe, il quale è raffigurato in una statua lignea, probabilmente di fine Ottocento o inizio del Novecento, e viene considerato il vero e proprio padre della

casa perché ogni fine settimana faceva trovare i soldi che servivano per pagare gli operai che costruivano il tempio. L’altare dedicato all’Immacolata: la Madre Brando era convinta che l’ Immacolata Concezione di Maria riflettesse l’Eucaristia come sacramento del recupero della Grazia perduta con il peccato di Adamo ed Eva. Quindi, come prima del peccato l’uomo era libero, privo di ogni colpa, così seguendo Maria, l’Immacolata per eccellenza, è possibile attraverso il battesimo liberarsi dal male e attraverso il sacramento della confessione rientrare sempre in quel rapporto filiale con Dio che nulla ci nega. Segue l’altare dedicato al Sacro Cuore di Gesù, il cui dipinto è di fine Ottocento. Il cuore di Gesù riflette l’amore incondizionato nei confronti degli uomini. Probabilmente questo altare fu indicato dalla


DOMENICA 12 NOVEMBRE 2017 Madre Brando anche per l’attenzione che la sorella Maria Pia aveva nei confronti del cuore di Gesù: una emozione senza fine, tanto da portare la sorella Maria Pia ad un dialogo costante con il cuore di Gesù, Maestro e modello. La Chiesa fu consacrata il 16 luglio del 1900, festa della Madonna del Carmine, o per meglio dire all’Immacolata Stella del Carmelo, a cui è dedicato l’altare in merito. Particolare è la devozione che Maria Cristina aveva per la Madonna del Carmine, tanto è vero che tutte le Suore dovevano portare lo scapolare della Madonna del Carmine, perché potesse essere sempre custode dell’integrità e dell’amore che tutte le Suore dovevano avere nei confronti di Gesù Sacramentato. Da notare è la dolcezza con cui Gesù Bambino stringe il mento della madre, quasi a chiedere una carezza e lui che era il figlio di Dio che veste i panni dell’uomo per fare sì che l’uomo possa sempre di più vestire i panni del figlio. Particolare importante è quello che custodisce l’effigie, una statuina di Gesù Bambino che proviene da casa Brando. Quest’ultima fu particolarmente miracolosa nella vita della fondatrice perché proprio per intercessione del Gesù Bambino, che fu pregato da tutta la famiglia Brando, Maria Cristina si salva quando aveva pochi anni e lo stesso Gesù Bambino, raccontano le cronache o meglio racconta il biografo Gaeta, che è stato il primo confessore della Madre Brando, che scrive un voluminoso testo. È narrato che la costruzione del monastero ha avuto vicissitudini giudiziarie intense, in quanto dopo la concessione del terreno su cui costruire questo complesso religioso, non volendo mantenere gli impegni presi, inizia la causa fino ad arrivare in Cassazione. Prosegue il Prof. Silvestri - «La Madre Brando, alla vigilia della decisione della Suprema Corte, passò tutta la notte in preghiera affinché la causa potesse andare bene. Il Canonico Maglione, cofondatore dell’Opera, il giorno dopo disse che sarebbe andato a vedere che cosa i Giudici avessero deciso. La Madre lo rassicurò dicendo che, grazie a Gesù Bambino, la causa sarebbe andata bene. E così fu. La visita continua con la statua dell’Addolorata, sempre di fine Ottocento ed inizio Novecento, con al centro le chiavi poste nella mano della Madre Cristina. Un giorno si racconta che chiamò le Suore e disse che dovevano eleggere la nuova Superiora Generale. Le Suore manife-

21 starono disapprovazione, sia pure molto velata. La Madre Brando invece disse che la nuova Superiore Generale sarebbe stata l’Addolorata, a cui consegnava queste tre chiavi, segno di quella che era la custodia dell’Istituto perché fosse custodito indifeso, la seconda chiave era la custodia della Chiesa in modo che fossero allontanate chiunque volesse profanarla, con la terza chiave gli affidava la custodia delle giovani che aspiravano a diventare Vittime Espiatrici. Questo altare è un altare dedicato a due Sante: Felicita e Perpetua, le quali furono martirizzate all’epoca dell’imperatore Settimio Severo nel 203 dopo Cristo. Probabilmente questo altare fu voluto dalla Madre per indicare il coraggio e la determinazione nel testimoniare la fede in Cristo fino all’estremo sacrificio della vita. Le Suore dovevano essere vittime e dovevano essere testimoni autentiche fino alla fine della vita per indicare la grandezza dello sposo che l’aveva scelte e aveva con loro chiesto di vivere tutta la vita. L’altare su cui normalmente si svolge la divina liturgia per la celebrazione della Santa Messa fu consacrato nel 1933, quando incomincia l’adorazione pubblica a Gesù Sacramentato. E’ un altare bellissimo con le immagini dei 12 apostoli e con l’agnello Redentore che porta la bandiera della redenzione a destra ed a sinistra, invece, delle colombe che abbeverano in un calice. Nel 1933, quando è incominciata l’adorazione pubblica a Gesù Sacramentato, fu istituito questa sorta di prolungamento dell’altare che custodisce la sacra ostia per l’adorazione a Gesù. Prima del 1933 l’adorazione era privata, solamente delle Suore perché questa congregazione nasce come una congregazione di Suore di clausura, anche se erano miste, c’erano le Suore di clausura che pregavano nel coro circostante alla chiesa, e quello era un organo che, dall’inizio del Novecento e che ancora oggi funzionante, accompagnava e accompagna la preghiera corale delle Suore al mattino, al pomeriggio e alla sera. Il servizio continua con il Direttore Troise, il quale precisa che ivi c’è il corpo di Maria Cristina Brando, mentre al cimitero, nella cappella dedicata alle Suore Vittime Espiatrici del Sacramento, ci sono le sue reliquie. Maria Cristina Brando nacque il Primo Maggio 1856 da Giovanni Giuseppe Brando e Maria Concetta Marrazzo, profondamente cristiani e di agiata posizione sociale. Ultima di quattro sorelle,

venne battezzata col nome di Adelaide e ben presto rimasta orfana di madre. Fu amorevolmente protetta dal padre anche per la sua cagionevole salute. Aveva solo 7 anni quando avvertì la chiamata alla vita di speciale consacrazione. A 12 anni davanti all’immagine di Gesù emise voto di castità perpetua. A 20 anni vestì l’abito religioso con il nome di Suor Maria Cristina dell’Immacolata Concezione. Dopo una grave malattia, nel 1884, giunse a Casoria e fu ospitata da Domenico Maglione. In poco tempo, vista l’affluenza di altre giovani adoratrici, acquistò la casa degli eredi Costa in via San Rocco il primo febbraio 1892 e vi si stabilì con la sua comunità, compiendo quanto padre Ludovico le aveva predetto: «In mezzo a questa cittadina erigerai una casa centrale». Qui riuscì ad erigere un tempio dedicato a Gesù Sacramentato, dove l’adorazione potesse continuare giorno e notte senza interruzione. Il 15 giugno 1903 la Santa Sede diede il riconoscimento alla comunità attribuendo il titolo definitivo di Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato. Nel 1927 iniziò il suo processo di beatificazione. Nel 1994 venne promulgato il decreto che attribuiva a madre Maria Cristina il titolo di Venerabile, reso noto il 2 luglio 1994. L’anno successivo si svolse il processo diocesano, approvato con il decreto del 20 dicembre 2001. La beatificazione si svolse a Roma, il 27 aprile 2003, presieduta dal Papa, San Giovanni Paolo.Con il decreto del 17 settembre 2014 è iniziata la canonizzazione ed il 17 maggio 2015, in piazza San Pietro a Roma, Papa Francesco ha ufficialmente posto alla venerazione di tutta la Chiesa cattolica Madre Maria Cristina. La sua comunità ha svolto e continua a svolgere opere nel campo dell’educazione, dell’istruzione e della diffusione della preghiera. Per sé riservò solo una stanzetta, che chiamò “grotticella”, con un’apertura dalla quale poteva vedere l’altare, così da poter essere ancora più unita alla Divina Vittima del Tabernacolo. Le Suore hanno conservato e custodito la sedia sulla quale la Santa riposava (rifiutò il letto) e vegliava il Tabernacolo così come altri oggetti personali utilizzati per le penitenze. La “grotticella” rappresenta un luogo di pellegrinaggio per chiedere grazie, in particolare per le donne che invocano Santa Maria Cristina dell’Immacolata Concezione per il dono di una gravidanza.


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