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DOMENICA 21 GENNAIO 2018

Settimanale di Informazione

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ANNO XVIII - N° 03 - DOMENICA 21 GENNAIO 2018

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AMORE PER NAPOLI E PASSIONE PER CASORIA


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EDITORIALE di Nando Troise nel campo di questa necessaL’umore di Napoli, così sensibile ria psicologia spicciola. Sarri allo scirocco, s’intorbida: dopo la si lega e lega a sé la famiglia notevole impresa del primo posto in calcistica che gli viene affidaclassifica che ha stizzito tutto l’impeta, con un senso di fedeltà e ro Agnelli l’eliminazione in Coppa di riconoscenza che lo mette Italia non è piaciuta. Le due sberle, sempre al sicuro da qualsiasi devo dirlo, sono esplose sul volto e malrovescio e crisi. sulle gambe ghiacciate del Napoli in Sarri può perdere partite su maniera imprevista. La squadra avepartite (facciamo gli scongiuva dato, sia pure stravolta dai molti Un insulto il tentativo di rapina ri alla faccia degli “zero titumutamenti imposti e non da Sarri, con scasso in un luogo sacro, li”) di seguito ma mai potrà ancora una volta, dopo serie di cami posti di blocco, il trasporto accadere che venga messa in pionato, dimostrazione di vitalità; discussione la sua posizione. è crollata di schianto. Non voglio pubblico interno alla mia Città, Ne deriva, da questo modo di entrare nel merito della gara, anche i fitti passivi, le aule scolastiche procedere, un accrescimento perché non ero da quelle bande. Mi ed il semiconvitto movimentano del suo prestigio personale permetto solo dire che, a mio avviso, la partita andava preparata meglio sul la mia vigilia di ATALANTA – NAPOLI sensibilissimo. E così succede che il Napoli si ritrovi, dopo piano psicologico. Sarri invece, proi trionfi in campionato, con il babilmente sulle euforiche ali dello spettacoloso cammino in campionato e anche perché costretto deretano per terra sia in Champions League che in Coppa Itadal soprannumero di calciatori aveva dato a tutti (e soprattutto lia, ma Sarri non viene nemmeno sfiorato dalle critiche. Sarai protagonisti del campionato) perlomeno una sensazione di ri si mantiene fedele al gruppo – base e immancabilmente il disinvoltura. Aveva infatti, con una prontezza eccessiva, chia- gruppo – base, si riporta e lo riporta a galla. Sarri non deve mato Ounas, Chiriches, Rog e Maggio e si era preparato al farsi mettere in difficoltà dal soprannumero di calciatori. dentro o fuori con l’Atalanta, con un disegno di squadra diver- In quanto all’impegno profuso da Hamsik e co. con l’Atalanta al San Paolo credo comunque non sia il caso di parlarne. A dir sa. O almeno si aveva questa impressione. I calciatori hanno una mentalità sui generis. Una mentalità che poco il superamento del turno, per il particolare accordo sottopretende rispetto, specie quando il dovere risulta lo faccia- scritto con De Laurentiis, si sarebbe tradotto per i calciatori in no per intero. La mia enorme stima per Sarri prende l’avvio, vantaggio con tante migliaia di euro a testa! continua a pag. 5 proprio dalle notevoli dimostrazioni offerte da questo tecnico

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SEGUE da pag. 3

E poi non esageriamo con la venalità di calciatori, già abbastanza ricchi! Si chiude così con la Coppa (ma il discorso va ripreso) e si riprende con il campionato che è splendidamente in piedi e sul quale la concentrazione potrà essere massima, da oggi in avanti. Il calendario ci riserva una insidiosa trasferta con l’Atalanta. Da gennaio 2017 ad oggi le uniche due squadre italiane che hanno battuto il Napoli sono Juventus e Atalanta. Il Napoli torna in campionato forte di una sequenza di risultati a dir poco strepitosa. E’ primo in classifica. A mio modesto avviso il campionato è, nonostante la forza della Juventus, ancora aperto. E il Napoli, senza per questo dover favoleggiare di scudetto, può condurre in porto un girone di ritorno spettacoloso. Ha trovato un certo equilibrio, nel quale dovrà rientrare, senza turbarlo, Milik; ha le carte in regola per produrre un gioco migliore. Chiarisco che per migliore non intendo più bello ma più scarno. La settimana scorsa rilevai, non senza preoccupazione, le insidie di una manovra che mi sembrava frutto di spontaneità e basta. Non la sconfitta interna con l’Atalanta, di per sé imprevista, ma la robustezza dell’impresa bergamasca, conferma in me qualche perplessità. La compagine di Maurizio non poteva, né doveva prendere due gol. Un corto circuito di tal genere può solo esplodere in un complesso che giochi appunto spontaneo. E si regga sulla disinvoltura e sulla freschezza atletica. Chi ha duttilità tattica, furbizia, esperienza rimedia con quello alla stanchezza, che non escludo sia serpeggiata nella partita che ha visto l’eliminazione del Napoli dalla Coppa Italia per mano dell’Atalanta che domenica, 21 gennaio, andiamo a visitare a Bergamo nell’insolito orario delle 12.30. In parole più povere esorterei Sarri a

rendere meno fluida, pur non alterandone la semplicità, la manovra che sta producendo oggi la squadra. Una manovra che tende a ripetere, mi sembra, quelle che ad altissimo livello fanno il Barcellona ed il City. Cioè sorniona a centrocampo, grazie ad un Jorginho da campionato del mondo, e rapida, agile in attacco. Dove andremmo più cauti, ad esempio, è nell’arrembante gioco che sviluppano i pur bravi Hysay e Mario Rui. Sulla formazione, al momento in cui scrivo, non ho notizia precisa. Comunque se Albiol non dovesse farcela credo che Chiriches o Maximovic possano sostituirlo degnamente. Per il vice – Callejon si può ricorrere a Zielinski ala tattica; il giovane polacco ha dimostrato di essere bravo anche di punta. Il problema, comunque, insisto nel dirlo, è rendere più scarno e meno brillante il movimento del complesso. Sarri può riuscirci con la collaborazione ormai affettuosa che sta riscuotendo dai calciatori, con Hamsik alla testa. Tutti, in questi ultimi tempi si stanno affannando a scoprire il segreto di questo Napoli. Illustri critici hanno parlato di Maertens, altri di Hamsik. Dello spettacoloso Jorginho pochi si sono ricordati.

Al centro della squadra Jorginho si sta muovendo con un’autorità ed una grinta eccezionali. La trasformazione che si sta verificando in lui è veramente notevole. Da finisseur delizioso ed elegante l’italo brasiliano è diventato un inesauribile lottatore, disposto anche al contrasto ed al recupero palloni. La posizione, la grinta, l’accanimento di Jorginho dovranno adesso temperarsi con la lucidità e lo spunto offensivo di Hamsik. Se questa verticale prevarrà nel gioco partenopeo e la difesa riuscirà a contenersi, il Napoli potrà ancora migliorare parecchio. Va segnalato che in questa vigilia della trasferta insidiosa di Bergamo, qualche bello spirito non ha mancato di ricordare ai napoletani l’insulto, non certo scherzoso, che i bergamaschi riservano al Napoli ed ai napoletani. L’Atalanta dopo aver vinto a Roma vorrebbe dare un’altra brutta legnata al Napoli. Appostati a Castelvolturno il Napoli ripensa adesso al suo campionato che, miracolosamente risvegliato, va adesso onorato con ancor più impegno. L’Atalanta sembra proprio fatta apposta per proseguire la corsa mantenendo il primo posto in classifica.


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paola consoletti

AMARCORD SU ADARA MELILLO A-mar-cord, è una parola che nel suo significato evidenzia una rievocazione nostalgica del passato. Nel 1973 uscì nei cinema “Amarcord”, un film attraverso cui il grande regista Fellini rievoca alcuni suoi ricordi, sulla Rimini dei primi anni ’30. Non è una ricostruzione documentaristica, rigorosa, anzi è sentimentale, e proprio per questo il nome è costruito semplicemente sulla locuzione romagnola “a m’arcord”, io mi ricordo, è diventato un’antonomasia con cui si possono indicare in generale rievocazioni nostalgiche del passato, anche con una vena scherzosa. Si può sorridere, infatti, ascoltando l’amarcord della nonna o dei compagni di scuola. Tante volte l’aggettivo “nostalgico”, descrive una nostalgia, una rievocazione nostalgica nel senso più delicato, che sconfina nella ricerca di un contatto con la propria identità. Proprio con un amarcord, poniamo in primo piano la figura di una persona molto vicina al nostro giornale, Casoriadue, Adara Melillo. Nel 2000 Casoriadue aveva una testata differente, si chiamava “Casoria Oggi”, e Adara, è stata la prima persona, che il Direttore Nando Troise, ha portato all’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti. Adara Melillo ci racconta con molta nostalgia, il periodo della sua esperienza giornalistica, presso il giornale della sua

“Il giornalismo è l’insieme delle attività e delle tecniche (redazione, pubblicazione, diffusione, ecc.) volte a diffondere e a commentare notizie tramite ogni mezzo di pubblicazione”

città. Nel 1997, dopo aver conseguito la Laurea in Sociologia, scopre di avere la passione per la scrittura e, conoscendo il giornale “Casoria Oggi”, cioè l’odierno Casoriadue, si propone come editrice presso di esso, iniziando così la sua indimenticabile esperienza in ambito giornalistico. Adara Melillo scrive di tutto, dalla cronaca allo sport, dalla musica al teatro e alla politica, e come lei stessa ci sottolinea in quel periodo gli editori del giornale, erano ben pochi, non numerosi come oggi in Casoriadue, quindi questo comportava grande impegno, scrivere con continuità, senza mai fermarsi, inoltre a ciò si aggiungeva anche il lavoro in tipografia per la stampa del giornale. La Melillo ci spiega che la condivisione del lavoro, al giornale era svolto con

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grande passione, oggi il giornale Casoriadue è diverso, gli editori sono numerosi, ognuno ha il suo ruolo e, soprattutto, grazie al web, il giornale riesce ad entrare in ogni ambiente. La collaborazione di Adara con “Casoria Oggi”, continua fino al 2000, anno in cui inizia la sua attività in ambito privato e sociale, con un progetto per il supporto e l’aggregazione minorile, dunque questo progetto non le permette più di essere continuativa nel suo impegno come giornalista. In seguito a questo lavoro, lei stessa ci racconta, nostalgicamente, che con notevole dispiacere, ha dovuto rinunciare ai suoi impegni e contatti giornalistici, ha dovuto mettere da parte la sua passione per la scrittura, perché per essere giornalisti è necessaria la continuità, la serietà, la volontà e l’impegno, condividendo con i colleghi la stessa passione per la stampa. Adara Melillo lavora da 14 anni in qualità di consulente in ambito aziendale, è sposata e vive a Napoli, il suo è un ricordo, un amarcord, di un periodo importante, trascorso nella redazione di “Casoria Oggi”, un’esperienza costruttiva e stimolante, grazie anche alla guida del Direttore Nando Troise, il quale è stato, per Adara, un “coach” fondamentale, con il quale condividere l’attività giornalistica per il giornale della propria città.

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4 chiacchiere col prof. Vittorio Mazzone Dopo più di vent’anni d’insegnamento come docente di lettere, 1971-1994, il prof Vittorio Mazzone è stato Dirigente Scolastico altrettanto apprezzato. Al “Gandhi”, infatti, ha concluso la sua esperienza di “preside”, lasciando me, assieme ad altri docenti, molto rammaricata perché sicuramente la comunità scolastica perdeva un punto di riferimento prezioso sia dal punto di vista didattico, sia umano. E’ piacevole, pertanto, chiacchierare con un uomo che è sempre riuscito a coniugare l’impegno socio educativo con quello di animatore e promotore di cultura, contribuendo all’attivazione di una rete di Associazioni (Centro di Promozione Culturale INSIEME, Sezioni di Afragola e Casoria di LIBERA e dell’ANPI) connotate dalla diffusione della cultura della legalità e dei valori della resistenza e della costituzione. Un altro “amore” che ha scandito la sua vita, come precisa Mazzone, è stato quello per lo sport che lo ha visto giovane atleta di rugby prima e poi consapevole fondatore della società sportiva Rugby Afragola. È stato anche Consigliere Comunale di Afragola e Assessore nei Comuni di Afragola e Casoria. Più recente è l’impegno letterario: nel 2015 ha curato la pubblicazione del saggio “Con la Resistenza nel cuore” e nel 2017, edito da Edizione Scientifiche Italiane, ha pubblicato il romanzo“La strana malattia di Pasqualino” con introduzione del comboniano Alex Zanotelli.

“Nella storia – afferma il prof. Mazzone - si parla del complesso di drammi, ingiustizie e speranze che caratterizzano questo nostro tempo.” “Lo scenario in cui viviamo, infatti, in quanto a drammi e ingiustizie - osserva Mazzone - non è roseo: il modello di sviluppo attuale continua a produrre degrado umano, sociale e ambientale; disoccupazione, lavoro che sfrutta e umilia, guerre, migranti, la violenza in tutte le sue forme colpisce soprattutto le donne e comporta svariate discriminazioni evidenti o velate, i nuovi fascismi e razzismi, la retorica della sicurezza che diventa repressione, l’individualismo sfrenato con tutte le sue bieche conseguenze che vanno dal singolo sopruso fino ad abusi di potere ripetuti e abituali che diventano modus vivendi, la prassi quotidiana del do ut des.” Il prof. Mazzone non cela la sua preoccupazione per il futuro, dal momento che ha sempre vissuto l’esperienza “politica”, (nel senso letterale del termine, da polis = città) come impegno per la collettività: una cittadinanza attiva in cui l’individuo e la comunità vivono in reciprocità per cui l’interesse del singolo coincide con quello della comunità e quindi la crescita individuale equivale alla crescita di tutta la compagine sociale: è stato questo il filo conduttore della sua attività politica all’opposizione, con tutte le innegabili difficoltà incontrate, quando è pervenuto coerentemente nel governo concreto della cosa pubblica.

Attualmente, pur aderendo al comunismo da 60 anni e militando in Rifondazione Comunista, il prof. Mazzone, dichiara di essere un simpatizzante di “Potere al popolo”. Spiega che si tratta di un’esperienza, nata dal centro sociale “Je so pazzo”, sostenuto da tante assemblee in atto in tutto il paese, con l’obiettivo di dare voce agli esclusi e agli emarginati, rappresentare i non rappresentati, che in questo paese sono moltissimi; riattivare la partecipazione dal basso, ridisegnare la politica in vista della difesa dei diritti civili, dei beni comuni, del patrimonio pubblico e dell’ambiente da veleni, contro speculazioni, mafie e corruzione; contro le politiche economiche e sociali antipopolari. La strategia è: ricostruire un terreno sociale tramite pratiche di lotta, mutualismo, solidarietà, controllo popolare delle istituzioni; ripoliticizzare ampi settori delle masse; riportare i giovani a parlare di politica. In pratica, osserva il prof. Mazzone, “si ha la sensazione che in questo programma i capisaldi egualitari e solidaristici della Costituzione italiana, nati dalla Resistenza e valori sempre attuali, siano riconsiderati così come il compito che l’art. 3 le aveva assegnato, di rimuovere gli ostacoli che impediscono la libertà e l’eguaglianza dei cittadini e la loro partecipazione alla determinazione della politica nazionale. Principi che hanno ispirato e sempre ispireranno le mie iniziative culturali, sociali e letterarie”.

Le interviste di Nando Troise ogni sera alle ore 20.30 sui Canali 210 dgt - 613 dgt - 694 dgt PER LA TUA PUBBLICITA’ 3384356954 3404820171


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carmen palumbo Questa settimana ci siamo interessati di igiene e prevenzione dentale, ascoltando i consigli del Dottor Raffaele Manco, libero professionista e assistente tecnico all’Istituto Casanova. Il Dottor Manco ci ha spiegato attentamente quali sono le problematiche batteriche più frequenti e in che modo è possibile prevenirle e arrestarle. “L’igiene orale è di un’importanza fondamentale, perché tutte le patologie dentali sono di natura batterica. Tra quelle più frequenti che colpiscono gran parte della popolazione ci sono le carie, la gengivite e la parodontite. La carie è dovuta alla demineralizzazione del dente, a causa dei batteri che usano qualsiasi sostanza per poter attaccare l’apparato dentale. La gengivite e la parodontite sono due patologie infiammatorie che colpiscono i tessuti di supporto del dente, derivanti dall’accumulo di placca batterica. Mentre la gengivite è un problema reversibile, cioè curabile perché non determina una perdita di attacco dei tessuti di supporto, la parodontite è irreversibile perché provoca la distruzione di questi tessuti. Oggi il 30% della popolazione soffre di parodontite cronica dell’adulto, che si verifica di solito dopo i 35 anni di età. Tutte e tre queste patologie sono di natura batterica

PREVENZIONE E IGIENE DENTALE: I CONSIGLI DEL PROFESSIONISTA

e da qui si può senza dubbio dedurre l’importanza dell’igiene orale. La prevenzione e l’igiene sono consigliabili sia a livello domiciliare che professionale. A casa ciascuno di noi, deve usare lo spazzolino tre volte al giorno, più o meno ogni otto ore, per evitare che le specie batteriche più pericolose per il parodonto, possano moltiplicarsi. È consigliabile usufruire del filo interdentale almeno una volta al giorno, magari la sera prima di andare a dormire, per la pulizia delle superfici interprossimali dei denti. L’igiene dentale domiciliare, dovrebbe essere praticata già in tenera età, i bambini dovrebbero essere istruiti fin da subito alla pulizia dei denti per evitare problematiche e patologie successive. L’igiene professionale è ugualmente importante. Questa si tiene

nello studio del professionista, dentista o igienista dentale. Per coloro che non hanno problemi di natura parodontale, l’igiene dovrebbe essere effettuata ogni sei mesi, per la pulizia della zona sottogengivale, non raggiunta dal comune spazzolino o dal filo interdentale. In questa zona si annidano più di 400 forme batteriche, che possono essere distrutti attraverso la prevenzione e la pulizia dentale. Per pazienti che già presentano problemi di natura parodontale, il richiamo della pulizia deve essere trimestrale. In questi pazienti l’igiene orale non distrugge la malattia, che abbiamo detto è irreversibile, ma sicuramente arresta la sua progressione”. I consigli del Dottor Raffaele Manco, sono stati importantissimi. Ad oggi più di 20 milioni di italiani soffrono di problemi dentali e i più colpiti sono proprio i giovani, che oltre ad usufruire di una scorretta alimentazione, praticano anche un igiene dentale molto scarsa. L’analisi e la spiegazione di questi problemi nell’ambito scolastico dovrebbe essere abituale, per poter trasmettere ai ragazzi la cura e la prevenzione dentale in modo da ridurre lo sviluppo di patologie future anche pericolose. Ringraziamo il Dottor Manco per il suo intervento e invitiamo tutti ad ascoltare i suoi consigli.


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EMILIA SENSALE

Eliana e Chantal Corrado: “Alle volte si dimentica che non basta comprare libri, ma bisogna leggere”

Due sorelle, due cuori che (com)battono portando avanti un grande progetto. Era il 2006 quando Eliana e Chantal Corrado hanno fondato la casa editrice napoletana Scrittura&Scritture, che da allora è cresciuta e si è sviluppata seguendo vari progetti, tutti dedicati al mondo della lettura, spesso dedicati ai giovani e recentemente anche con una parentesi golosa grazie agli incontri del Circolo Book & Tè, una miscela di libri, scrittori, giochi letterari inventati da loro, una buona tazza di tè e pasticcini. Come è nata l›idea di fondare una casa editrice? C. “Dalla passione e dall’amore verso il lavoro editoriale, ci affascinava tutto ciò che sta dietro la costruzione di un libro, invisibile e incomprensibile ai più. Direi che tutt’ora è così, nonostante le mille difficoltà e gli ostacoli che incontra una casa editrice per emergere, soprattutto se piccola e in un mondo editoriale complesso come quello italiano”. E. “Solo dopo ci siamo guardate negli occhi e ci siamo dette ‘l’abbiamo fatto davvero?’. Ma oramai le firme erano state

apposte, il notaio pagato e… ora, dopo più di dieci anni, siamo ancora qui. Per fortuna, per pazzia, per passione, per incoscienza, per determinazione, siamo ancora qui”. Cosa significa per voi lavorare insieme? E. “Significa vedersi più in redazione che fuori. ‘Litigare’ e discutere in casa editrice, ma poi chiudersi la porta alle spalle e andare a passeggio come se nulla fosse. Lavorare con un po’ più di serenità perché sai che dall’altro lato hai come uno specchio che ti riflette e in cui puoi rifletterti. Siamo diverse, caratterialmente agli antipodi per certi aspetti, ma per ciò che riguarda il lavoro, il metodo, e gli obiettivi, siamo identiche”. C. “L’essere anche sorelle può aiutare, ma non è stato e non è determinante”. Qual è il ruolo dei libri oggi? C. “La vita di tutti i giorni è profondamente mutata con ritmi sempre più serrati e la lettura dei libri sembra essere stata messa un po’ da parte da una lettura ‘mordi e fuggi’. Il libro, invece, poco importa se cartaceo o ebook, è un arricchimento dei propri pensieri, allarga il nostro angolo visuale ci mette davanti nuovi punti di vista che possono incontrarsi oppure no con i nostri, ma comunque sia ti arricchiscono anche sul piano sociale, cosa di cui ne abbiamo bisogno”. E. “Purtroppo, credo che il libro, oggi, non abbia un vero e proprio ruolo, o se lo ha è molto marginale. Lo vediamo dai tempi, sempre molto ristretti, che a volte anche e per forza di cose, la stragrande maggioranza dedica alla lettura. Perché alle volte si dimentica che non basta comprare libri, ma bisogna leggere. Non in maniera bulimica, ma con calma per gustare le parole, la scrittura, le storie narrate”. Quanto è importante la lettura nell’infanzia? C. “Direi fondamentale se si legge fin da piccoli quasi certamente avremo un lettore da adulto, in questo giocano un ruolo importante i genitori prima, la scuola dopo” E. “Faccio l’eco di Chantal e dico: fondamentale!”. Cosa consigliereste a una persona che vuole scrivere un libro? C. “Prima di tutto leggere sempre, tanto ma soprattutto bene”. E. “Lo sconsiglierei di farlo… no, dai, scherzi a parte. Gli direi mettici l’anima e divertiti a farlo! Poi se sarà pubblicabile si vedrà… perché scrivere e pubblicare sono sempre due cose diverse”.

alessia manco

Mortalità: dati allarmanti per Casoria, si muore di cancro Secondo gli atti dell’Ufficio di Stato Civile, a Casoria nel 2017 si sono verificati in totale 692 decessi. Ben 456 persone sono morte nelle loro abitazioni, 236, invece, presso strutture ospedaliere. Il dato diventa allarmante quando salta fuori che la maggior parte dei 692 decessi è stata causata da patologie tumorali. La pericolosità della notizia è sotto gli occhi di tutti. Da anni la Campania e alcuni comuni in particolare, tra cui Casoria stessa, sono vittime di questo inquietante fenomeno. Che i fattori ambientali giochino un ruolo fondamentale, se non principale, appare ormai fuor di dubbio: la Terra dei Fuo-

chi continua a mietere vittime indisturbata, sotto l’occhio distratto delle istituzioni. In compenso il 2017 ha fatto registrare 758 nascite, come a suggerirci che la vita continua e che quindi bisogna agire in fretta, affinché i dati poco confortanti degli ultimi anni possano migliorare, insieme alla salute dei cittadini.


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Maria Nazionale, la canzone e poi cinema e teatro altri spazi Sempre in moto alla ricerca di strade artistiche da percorrere, Maria Nazionale, artista poliedrica come pochi; calca la scena da tanto di quegli anni anni che il tempo si è portato via anche tanti ricordi di quegli esordi. Come ha cominciato? “Ho cominciato che avevo 10 anni è il ricordo è molto lontano” Presenti, invece, gli impegni teatrali e, talvolta, una più che giustificata stanchezza al primo contatto telefonico per l’intervista. “Vorrei spostare di qualche giorno, stanotte ho riposato poco, per i miei impegni teatrali”. Così capita che poi la ritrovi in partenza e l’intervista la fai a volo, in sintonia con i suoi impegni artistici ovviamente su vaso territorio. “Vado a Roma e tra poco il treno parte, comunque mi dica pure”. Nasce così, a volo a volo, la chiacchierata con Maria Nazionale, oggi impegnata attrice teatrale con la compagnia di Carlo Buccirosso, un altro nome caro ai napoletani per i suoi film, in particolare quelli con Vincenzo Salemme, e le sue performance teatrali sempre di grande successo. Dunque eravamo rimasti al ricordo molto lontano. “Tutto è iniziato molto presto; ho inciso il mio primo disco già nel 1986 con la EMI a Milano”.

E là, a Milano, terra di sogni e di chimere artistiche ieri come oggi, che si ha la seconda svolta artistica di Maria Nazionale, la prima era stata quella che a Napoli è sempre stata di routine, feste private principalmente e di piazza; poi l’incontro con il maestro Franco Chiaravalle e il trasferimento a Milano dove studia canto, recitazione, insomma il cammino di perfezionamento artistico che la porterà a incidere il suo primo disco con la EMI, un colosso della musica dell’epoca. Sempre nel 1986 partecipa al Festival Bar con la canzone ‘Ragazzo solo’. ‘Voglia ‘e turnà’, alla fine anche per lei; a Napoli ritrova, lei appassionata della canzone classica, i neomelodici, ragione e sentimento anche nella sue scelte musicali, canta il neomelodico ma anche le classiche napoletane, le evergreen che non possono mancare nel repertorio di ogni cantante napoletano che si rispetti. Non sono c erto mancati i momenti difficili nella sua carriera. “I momenti difficili sono tanti e ci sono sempre, anche oggi non mancano. Quello che cambia è il modo in cui tu puoi affrontarli, oggi diverso da ieri”. Interpreta, con pari successo, sia i classici che brani che affrontano temi sociali, è la seconda svolta della sua carriera. Oggi la canzone napoletana non passa un momento particolarmente felice. “E’ la canzone in generale che attraver-

sa un momento difficile”. Nel caso di quella napoletana hanno inciso i neomelodici? “Il neomelodico lo abbiamo cantato un poco tutti, anche Nino D’Angelo, e non è un genere musicale che può spiegare la crisi attuale”. Quali sono le cause allora? “La canzone napoletana suscita poco interesse, funziona pochissimo, è un prodotto che non va” Cosa c’è in particolare che non va oggi? “Non saprei, ci sono arrangiatori che non arrangiano e poi si fanno jazz ed altri generi”. E’ un processo di crisi irreversibile per la canzone napoletana? “In questo momento sì; io ne sono fuori per impegni artistici diversi e non saprei essere più precisa perché assisto da lontano, non saprei dire se ci sono personaggi che possano emergere in questo momento, non li conosco comunque non si può avere successo se si scimiotta qualcuno come capita di vedere in giro”. Anche la canzone classica napoletana rientra in questa fase di stallo? “Ci rientra tutta la canzone napoletana in generale”. Non poteva mancare nel suo curriculum Sanremo con una doppia partecipazione: nel 2010 con Nino D’Angelo e nel 2013 con Enzo Gragnaniello e Peppe Servillo

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e tanta televisione, inoltre ha collaborato con grandi cantautori del livello di Francesco De Gregori. Lo spartiacque della sua carriera artistica è stata certamente la partecipazione, nel 2008, al film Gomorra di Matteo Garrone che le è valso la nomination al David di Donatello 2009 come migliore attrice non protagonista e una notorietà anche a livello internazionale. Non solo ‘Gomorra’ per Maria Nazionale che già aveva esordito nel cinema nel 2002 in ‘Cuore Napoletano’ di Paolo Santoni; nel suo postgomorra ci sarà la partecipazione ai film ‘Biondina’ di Filippo Bologna; ‘7 minuti’ di Michele Placido’ e, ne 2017, ‘La tenerezza’ di Gianni Amelio. Uno spartiacque che molto inciderà nella sua vita artistica e sui momenti difficili che ad essa sono connesi come sempre quando devi affrontare il pubblico.

13 Che differenza c’è oggi rispetto a ieri nell’artista Maria Nazionale? “I momenti difficili, come già detto, ci sono oggi come c’erano ieri”. Cosa è cambiato allora? “Il modo di affrontarli, oggi ho altri spazi, come il cinema e il teatro, in cui posso esprimermi in modo più rilassato e senza fretta, con consapevolezza e con la soddisfazione di avere un pubblico convinto, in questo c’è differenza tra queste forme di spettacolo”. Il pubblico come è cambiato? “Oggi vanno principalmente gli spettacoli che fanno cultura”. L’oggi artistico di Maria Nazionale è il teatro con la commedia “Il pomo della discordia” di Carlo Buccirosso che della commedia è anche regista e interprete principale nel ruolo di Nicola un capofamiglia che non riesce ad accettare l’omosessualità del figlio Nicola; la commedia vuole dimostrare che certi atteggiamenti di rifiuto non sono necessariamente frutto di omofobia ma possono essere, come in questo caso, di umana paura della figura paterna; la moglie di Nicola è Angela, interpretata da Maria Nazionale, che invece avversa l’atteggiamento del marito. Battesimo teatrale datato e di grande

spessore artistico quello di Maria Nazionale. Il debutto quindici anni fa in ‘Eden Teatro’ di Raffaele Viviani con la regia di Roberto De Simone in occasione della riapertura del Teatro Trianon, ormai celeberrimo spazio teatrale popolare diretto da Nino D’Angelo: un mix teatrale, quello spettacolo, che rappresenta ancora oggi il top della napoletanità e il viatico della terza via, quella teatrale, con il cinema e la canzone, per un’artista a tutto tondo come ormai può definirsi Maria Nazionale.


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14 BIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE

a cura della Dott.ssa Flavia Altieri, Biologo Nutrizionista

Cibo spazzatura: quello dei fast food è come un’infezione per il corpo

Il cibo dei fast food può agire sul nostro corpo come un’infezione. Secondo uno studio dell’Università di Bonn, pubblicato su Cell, è come se panini e patatine fritte rendessero il sistema immunitario più aggressivo sul lungo termine e questo a sua volta reagisse ad una dieta ricca di grassi e calorie come ad una infezione batterica. Il cibo poco sano, secondo la ricerca, sembra quindi rendere le difese del corpo più aggressive a lungo termine e, anche molto tempo dopo il passaggio ad una dieta sana, rimangono tracce. Inoltre, questi cambiamenti a lungo termine possono essere coinvolti nello sviluppo di aterosclerosi e diabete. Per arrivare a questa conclusione i ricercatori

hanno preso in esame dei topi, somministrando loro per un mese una dieta con grassi, zuccheri e poche fibre. Gli animali hanno quindi sviluppato una forte risposta infiammatoria in tutto il corpo, quasi come dopo un’infezione da batteri pericolosi. Quando i ricercatori hanno offerto ai roditori la loro tipica dieta a base di cereali per altre quattro settimane, l’infiammazione acuta è scomparsa. Ma anche dopo che era trascorso del tempo, molti dei geni che erano stati attivati durante la fase in cui i roditori erano stati nutriti con cibo poco sano erano ancora attivi. Inoltre, i ricercatori sono riusciti a identificare il “sensore fast food” nelle cellule immunitarie,

AVV. DIANA SANTUCCI

che riconosce il cosiddetto junk food come “pericoloso”. Analizzando 120 campioni di sangue, hanno trovato prove genetiche del coinvolgimento del cosiddetto inflammasoma NLRP3. Gli inflammasomi sono importanti complessi di segnalazione intracellulare che riconoscono agenti infettivi e altre sostanze nocive. Come questo specifico NLRP3 riconosca l’esposizione del corpo al cibo del fast food rimane ancora da determinare.

L’avvocato risponde

diana.santucci@hotmail.it

In tema di responsabilità medica, la struttura sanitaria può rivalersi nei confronti del medico?

Il paziente che ha subito un danno derivante da responsabilità medica può rivolgersi per il relativo risarcimento sia al sanitario che alla struttura sanitaria, la quale, secondo la “legge Gelli” (l. 24/2017), risponderà a titolo contrattuale. In caso di dolo o colpa grave del sanitario, la struttura sanitaria che è stata condannata a risarcire il danno al paziente potrà rivalersi nei confronti del medico curante. E’ opportuno precisare che l’azione di rivalsa non è mai esercitabile nel caso in cui il medico abbia agito con colpa lieve. Se il sanitario non ha partecipato alla procedura giudiziale o stragiudiziale di risarcimento del danno, egli potrà subire la rivalsa da parte della struttura sanitaria solo dopo che questa abbia provveduto a risarcire il paziente sulla base del titolo giudiziale o stragiudiziale e purché l’azione sia esercitata nel limite di decadenza di un anno dall’avvenuto pagamento. Inoltre, se l’esercente la professione

sanitaria non è stato parte nel giudizio promosso contro la struttura, la decisione pronunciata all’esito di questo non fa stato nel giudizio di rivalsa. Infine va evidenziato che, in tale giudizio, non può essere mai opposta al sanitario neanche l’eventuale transazione. L’azione di rivalsa incontra un limite ben preciso, infatti nell’ipotesi in cui la domanda proposta dal danneggiato nei confronti della struttura sanitaria o sociosanitaria privata sia accolta, la rivalsa non può superare il triplo del valore maggiore del reddito professionale (compresa la retribuzione lorda) che il sanitario abbia conseguito nell’anno in cui è iniziata la condotta che ha causato l’evento o nell’anno immediatamente precedente o successivo. Se invece viene accolta la domanda di risarcimento proposta dal danneggiato nei confronti di una struttura sanitaria o sociosanitaria pubblica, il sanitario potrà essere assoggettato ad azione di responsabilità amministrativa per dolo o colpa grave. Quest’ultima viene esercitata dal

PM presso la Corte dei Conti. In merito alla quantificazione del danno, si precisa che su di essa incidono le situazioni di fatto di particolare difficoltà della struttura, anche di natura organizzativa, nelle quali il sanitario si è trovato ad operare. Dunque, l’importo non può superare in caso di colpa grave il triplo del valore maggiore della retribuzione lorda o del corrispettivo convenzionale che il sanitario ha conseguito nell’anno in cui ha avuto inizio la condotta che ha causato l’evento o nell’anno immediatamente precedente o successivo. In caso di responsabilità amministrativa, l’esercente la professione sanitaria, se è passata in giudicato la decisione di accoglimento della domanda di risarcimento proposta dal danneggiato, per tre anni non può essere preposto ad incarichi professionali superiori rispetto a quelli ricoperti. Il giudicato, inoltre, costituisce l’oggetto di una valutazione specifica dei commissari nei concorsi pubblici per incarichi superiori.


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GIUSEPPE NAPPA

Cinzia Oscar Show il suo nuovo programma televisivo

Un nuovo programma è nato su Tv Campane 645 del digitale terrestre. Il programma porta il titolo “Cinzia Oscar Show” eseguito dalla grande cantante beniamina del pubblico napoletano e non solo: Cinzia Oscar. Questo programma da la possibilità di essere voi i protagonisti della puntata, potrete recuperare qualche rapporto perso per motivi futili oppure fare una sorpresa a qualcuno. Un programma condotto da Mario Guida e con Lidia De Maio. Un Programma vero e proprio tutto da guardare prodotto da Vincenzo Ennio e il Comitato Festività Rione Toiano. Il nuovo programma è partito Martedì giorno 16 Gennaio e in onda ogni martedì alle ore 21.00. Se volete raccontare la vostra storia non abbiate paura di farlo. Contattate direttamente in privato su Facebook la vostra Cinzia Oscar e vi risponderà. Ovviamente non mancheranno momenti dove la Oscar dedicherà al suo pubblico qualche brano del suo nuovo album “Unica Interprete” contenente 8 storia una più significativa dell’altra. Con arrangiamenti del maestro Alberto Costa. Una grande artista da applaudire e da custodire della nostra Napoli. Le informazioni sulla grande artista sono state concesse da lei durante una bella chiacchierata con lei.

IDA PICCOLO

Lucia Cassini attrice e cantante

Lucia Cassini è un’attrice, cantante Napoletana e regista, paragonata a “Totò in Gonnella” vincendo anche l’Oscar. Ha collaborato con tanti comici e attori di fama internazionale, cominciando a lavorare in Rai, facendo trasmissioni anche in Mediaset, girando più di 30 film e varie serie fiction. Grazie alla sua solarità e spirito di determinazione è super amata dal suo pubblico, grazie a numerosi spettacoli che attualmente porta in giro per l’italia senza fermarsi mai e sorprendere sempre ogni sua aspettativa con ottimi risultati e consensi. Durante le festività Natalizie ha divertito con la sua “Tombola di risate” andata benissimo e proseguendo sino a metà gennaio. La sua grande formula vincente è “A ruota libera show” in tournée teatrale dell’antica tradizione omaggiando e ispirando Dino Verde. Il 19, 20 e 21 gennaio sarà in scena con “Woman Show” al Teatro Pulcinella di Roma in veste da intrattenitrice, presentatrice poliedrica e artista brillante alla quale è affidato il ruolo centrale nello spettacolo di varietà . In attesa che parti per SanRemo dal 5 febbraio lavorando con Radio Italia al teatro Tenda e dove porterà al teatro del Casinò “Ischia Forever” progetto con libro, legato alla fiction anche in TV che seguirete da aprile 2018 in onda su Rai 3. Lo spettacolo di Napoli in “Teatro” lascerà senza parole a tanti amici e addetti ai lavori. Un augurio speciale dal team di Casoria due a Lucia Cassini.


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Successo clamoroso al Teatro Ateneo di Casoria, che con gli spettacoli di Sabato 13 Gennaio ha dato inizio alla Stagione Danza 2018 dedicata ai giovani coreografi emergenti nazionali. Il teatro diretto da Antonio Avolio, è un piccolo gioiello annesso a una struttura che comprende tutto il necessario per assicurare professionalità e comfort ai propri ospiti. Le ampie sale della scuola “Centro Studi Ateneo”, diretta da Nastassia Avolio, hanno infatti ospitato per l’evento, Antonello Tudisco, Direttore Artistico della compagnia Interno5 Danza, con una straordinaria open class dedicata alla danza contemporanea, contact e improvvisazione. I Direttori Artistici dell’evento: Domenico Piscopo e Nicolas Grimaldi Capitello, hanno saputo convogliare a teatro grandi talenti da tutta Italia, riempiendo a dovere questa splendida cornice. Abbiamo visto esibirsi giovani talenti italiani, che hanno portato a Casoria delle performance di danza contemporanea, sperimentazione e importanti contenuti. Ad aprire le danze è stata la scuola ospite “Danza in Compagnia Asd”, diretta da Valentina Montanaro, per poi lasciare spazio al primo

spettacolo intitolato “Timeless” di e con Claudio Pisa e Laura De Nicolao, gli artisti hanno interpretato attraverso la loro straordinaria performance “Il Bacio” di Auguste Rodin, suscitando nel pubblico l’attesa, l’anticipazione, la curiosità di qualcosa che è già accaduto o sta per accadere, mostrando il continuo respingersi, avvicinarsi, e ancora allontanarsi come poli omologhi che si affrontano. Parole e gesti sono solo un preludio a ciò che il destino ha già scritto. Un bacio sospeso è un attimo di tempo catturato. A seguire c’è stato poi il secondo ed ultimo spettacolo della serata intitolato “Viola(ta)”, di Vito Alfarano e interpretato da Stefania Catarinella. La performance affronta “a viso aperto” la violenza contro le donne o violenza di genere, argomento di forte attualità,

esistente però da millenni, dalla nascita dell’uomo e del suo desiderio di supremazia su ogni essere vivente ritenuto inferiore. Denunciare è il primo passo verso la libertà, la riconquista della propria dignità e soprattutto è il primo passo verso la salvezza. Questo racconta la straordinaria performance, al cui culmine hanno cominciato ad alzarsi in piedi prima gli uomini, in segno di rispetto verso le donne e successivamente il restante pubblico. Il prossimo appuntamento sarà Sabato 27 Gennaio, presso il Teatro Ateneo, con nuovi ospiti, nuove open class e nuove performance, un appuntamento che in nome della cultura non può e non deve essere ignorato. Per Info, contatti e prenotazione biglietti: 081 7372000 - 351 2417016 teatroateneo@libero.it

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DOMENICA 21 GENNAIO 2018 ANTONELLA DE ROSA

Mauro De Rosa nacque a Napoli il 04 giugno del 1958 e residente dalla nascita a Casoria, Morì il 20 agosto del 1993. Si laureò in Medicina e Chirurgia nel 1989 (una passione che aveva coltivato già all’età di quattro anni)nonostante fosse affetto da Emofila A grave . Nella sua breve vita fu a disposizione in particolare delle persone con handicap. È stato consulente medico dell’Associazione regionale Campana dell’Emofilia ed il delegato straordinario medico della Fondazione Nazionale dell’Emofilia. Pertanto si è battuto affinché anche in Italia si realizzasse una legge per indennizzare coloro che inconsapevolmente avevano subito il contagio HIV , attraverso trasfusioni di sangue o emoderivati . Fautore della Legge n.210 del 25 febbraio del 1992, legge che grazie a Mauro De Rosa, ha istituito anche in Italia il principio dell’equo indennizzo, per le vittime da trasfusioni di sangue infetto, infatti con solerzia e professionalità è riuscito a far applicare questa legge il più presto possibile. È stato redattore capo del notiziario “MEDICINA DOMANI” dell’Associazione Regionale Campana dell’Emofilia , è stato Redattore esterno del periodico Nazionale “EX” dell’Associazione Emofilici di Ravenna. Ma il suo impegno sociale era proiettato sulle problematiche dell’handicap in generale, tanto che è stato medico di categoria per l’associazione Nazionale dei fanciulli ed adulti subnormali, nelle Commissioni mediche di invalidità civile della USL 26 di Casoria. È stato membro del consiglio direttivo della sezione Associazione Italiana Assistenza Spastici di Casoria- na- e redattore del periodico “Noi , gli altri” della sezione AIAS di Casoria. Ha fatto parte dell’ufficio stampa della Federazione Regionale Campana delle Associazioni di categoria della Regione Campania . Il nove maggio del 1993 al Dott. Mauro De Rosa gli fu conferita la IX TARGA D’ARGENTO “A.LABISI” PER ESSERSI DISTINTO NEI PROBLEMI SOCIALI E CULTURALI DELLA SUA NAZIONE. Presso l’Hotel Sheraton di Catania. A Maddaloni -CE- ce un centro per persone affette da emofilia intitolato in sua memoria. I suoi molteplici impegni erano dettati dalla consapevolezza di chi, portatore di handicap, vuol farsi portavoce dei meno fortunati, per costruire una nuova cultura dell’handicap, basata non solo sui diritti ma anche sui doveri che pure il cittadino invalido deve rispettare.

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UNA STRADA PER MAURO DE ROSA una sera d’estate In una bellissima serata d’agosto, la gente ha il profumo del mare addosso. Odo nell’aria che si posa sulla pelle tiepida arrossata dal sole , delle risate al tavolo di un bar. il cielo è coperto di stelle, domani tutti a mare. La città è silenziosa, soggiace alla notte. così dolcemente sei volato lontano, col tuo fare gentile. Con quel raggio di sole di fine estate, che rallegra i miei occhi, che mi attraversa la mente che dà luce alla vita, che dà forza al mio cuore. per amare dio angelo mio. autrice antonella de rosa - diritti riservati-

COMUNICATO STAMPA

UNIVERSIADI. Casoria ospiterà tutte le gare di Taekwondo

Nel palazzetto dello sport della città saranno svolte tutte le gare di Taekwondo, comprese semifinali e finali. CASORIA - Prosegue senza sosta il lavoro verso le Universiadi 2019. Questa mattina il Sindaco Pasquale Fuccio e l’assessore allo sport Fabio Esposito hanno incontrato alla mostra d’oltremare di Napoli i responsabili dell’organizzazione delle Universiadi. L’Amministrazione è riuscita ad ottenere l’esclusiva di tutte le gare di Taekwondo, che si svolgeranno durante le Universiadi nel Palazzetto dello Sport, comprese semifinali e finali. Nell’ottica di valorizzare un’attività sportiva che ha dato lustro alla città di Casoria a livello internazionale, grazie al campione olimpico Mauro Sarmiento nostro concittadino. Inoltre confermato anche l’utilizzo dello stadio e della piscina, che per l’occasione ospiterà le gare di pallanuoto. Dalla Casa Comunale


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«Mal’essere», l’Amleto dei rappers partenopei Il regista Davide Iodice e gli artisti della scena hip hop hanno riscritto il dramma di Shakespeare tra l’«essere o non essere il male» oltre la cinica oleografia criminale dei nostri tempi Domani, giovedì 18 gennaio, alle 21, la “prima” al Trianon Viviani manifesto. jpgUna riflessione sul profondo scoramento esistenziale dei nostri tempi spesso generatore di violenza. È il senso di Mal’essere, la riscrittura in napoletano dell’Amleto di William Shakespeare ideata e diretta da Davide Iodice assieme ad alcuni dei maggiori rappers partenopei, in scena al Trianon Viviani da giovedì 18 gennaio prossimo. La “prima” è alle 21. «Amleto è l’emblema stesso del fare teatro – afferma Iodice nel presentare questo “progetto di comunità” – e, dopo averlo studiato più volte e ricacciato sempre per pudore e per paura, nell’attesa di una giusta distanza dalle grandi lezioni dei padri, ho ritrovato la necessità di dire una parola mia su Napoli, da Napoli, tentando uno scarto dall’imperante e cinica oleografia criminale che tutto scolora». «In questo tempo di “paranze d’‘e ccriature” – prosegue il regista – e di criature morte ammazzate, di padri che mandano ancòra i figli alla strage, nell’Elsinore dove vivo, tra Forcella e Sanità, mi riappare l’ombra di Amleto: qui sento che non è tanto questione di essere o non essere ma di mal’essere, nel senso doppio della nostra lingua che dice insieme di persona cattiva ma anche di un profondo scoramento, esistenziale: essere o non essere il male, piuttosto». «Nessuno più e meglio dei rappers della periferia urbana (come dell’entroterra) sa esprimere questo malessere – conclude Iodice –, continuando a lanciare il proprio grido ritmico ed elaborando disagi e inquietudini». Di qui la collaborazione

del regista con Gianni ‘O Iank De Lisa e Pasquale Sir Fernandez (Fuossera), Alessandro Joel Caricchia, Paolo Shaone Romano, Ciro Op.Rot Perrotta e Damiano Capatosta Rossi – una «paranza vitale che sceglie l’arte al posto della violenza e il microfono al posto del “ferro”» – che hanno tradotto/riscritto l’Amleto, secondo le rispettive soggettività di “bit”, lingua e sentire. Prodotto da Sardegna teatro e dal teatro Stabile di Napoli – teatro Nazionale, Mal’essere è andato in scena con successo al teatro san Ferdinando nella passata stagione ed è stato selezionato come finalista al premio le Maschere del Teatro italiano 2017. Amleto è interpretato da Luigi Credendino, Veronica D’Elia è Ofelia, Marco Palumbo il Re, Angela Garofalo la Regina, Rocco Giordano Rosencrantz e primo Clown, Francesco Damiano Laezza Laerte e Antonio Spiezia prima Sentinella

e figure varie. In scena anche i rappersattori Gianni ‘O Iank De Lisa (Bernardo), Vincenzo Oyoshe Musto (Marcello), Paolo Shaone Romano (Polonio), Damiano CapaTosta Rossi (Guildestern e secondo Clown) e Peppe Pepp-oh Sica (Orazio). Lo spazio scenico, le maschere e i pupazzi sono firmati da Tiziano Fario, i costumi da Daniela Salernitano e il disegno delle luci da Angelo Grieco e dallo stesso Iodice. Le musiche composte ed eseguite dal vivo da Massimo Gargiulo. Aiuto regia Michele Vitolini, assistente alla regia Mattia Di Mauro, assistente alle scene volontario Tommaso Caruso, assistente ai costumi e sarta Ilaria Barbato, luci Antonio Minichini, suono Diego Sorano e responsabile di produzione Hilenia De Falco. Mal’essere andrà in scena tutti i giorni, da giovedì 18 a lunedì 22 gennaio, sempre alle 21, tranne domenica 21 gennaio, con una rappresentazione pomeridiana alle 18. Con questo titolo, fortemente voluto dal direttore artistico Nino D’Angelo, il Trianon Viviani si apre a una nuova linea di contaminazione di linguaggi e generi che, nei prossimi mesi, porterà sul palcoscenico del teatro del popolo di Forcella alcuni dei maggiori nomi della scena contemporanea napoletana e non solo. Continua, intanto, la possibilità di sottoscrivere un abbonamento a sette spettacoli a scelta tra questo e i prossimi dodici titoli in cartellone. Gli abbonamenti possono essere acquistati presso il botteghino del teatro (aperto tutti i giorni: dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13:30 e dalle 15:30 alle 19; la domenica dalle 10 alle 14), o nelle prevendite convenzionate riportate nel sito istituzionale www.teatrotrianon.org. I prezzi partono da 85 euro.

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Fotosegnalazioni

I parapedonali su Via Santa Croce abbelliscono la strada principe del turismo religioso a Casoria


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Intervista a Diego Paura Come è quando inizia la tua carriera giornalistica? «Nel 1988, per volontà di mia madre, Ileana Bagnaro, che volle a tutti i costi “indirizzarmi” verso una professione. Come tutti i ragazzi, amavo stare in strada con i miei amici e trascorrere tante ore a giocare a pallone. Lei, molto premurosa e timorosa di quel che “la strada” offre ai ragazzi, chiese al direttore dell’agenzia di stampa sportiva “Rotopress”, Giuseppe Maria Pisani, di accogliermi in redazione, facendomi appassionare al giornalismo. Dopo una settimana fui “folgorato” dalla novità e mi assegnarono le partite casalinghe della squadra di Promozione della Sanità: il lunedì, su “Il Mattino”, veniva pubblicato il tabellino della partita con i miei voti e cinque righi di commento. Senza firma. Ma ero già soddisfatto...». Da quanti anni collabori con il quotidiano “Roma”? E qual è stata la tua più grande soddisfazione avuta con questo quotidiano? «Vesto la maglia del “Roma” dal 1996. Precedentemente, dopo la “Rotopress” sono stato nella redazione sportiva de “Il Giornale di Napoli” e ho collaborato scrivendo articoli per il “Corriere dello Sport”, “La Nazione”, “Il Centro”, “Corriere Adriatico” fino a “Il Matti-

no”, sempre per lo sport. La più grande soddisfazione è stata l’assunzione come giornalista professionista: avevo coronato il sogno di mia madre, e poi mio». Da poco è terminata la sesta edizione de “L’Arcobaleno Napoletano”, ogni anno sempre più professionale, elegante e mirato a vere eccellenze... «Un’altra soddisfazione è quella di dirigere artisticamente questa manifestazione nata dalla volontà di mia moglie Anna Capasso e del professore Paolo Ascierto della Fondazione Melanoma onlus. Facciamo ogni anno tanti sacrifici per cercare di offrire un buon prodotto al pubblico, affezionato, che ci segue sempre più numeroso al teatro Sannazaro. Speriamo di crescere sempre di più». “L’Arcobaleno Napoletano” dedicato ad Ileana Bagnaro, tua madre... «Sì, ennesima soddisfazione. Purtroppo mia madre morì a soli 54 anni, nel 1989, ed era paziente dell’Istituto dei Tumori Pascale. Mi hanno regalato una grande gioia quando mi comunicarono la decisione. Bellissima sensazione ricordarla anche in una manifestazione del genere». Un tuo sogno per la tua carriera giornalistica? «Vorrei che si fermasse l’“agonia” della carta stampata, sogno tutti i giornali nelle edicole e file di lettori per acquistarli.

Purtroppo i numeri danno altra sensazione, bruttissima. La tecnologia ha rovinato tutto. Personalmente mi auguro di proseguire, con umiltà e passione, questa professione fino all’ultimo, proprio come ha voluto mia madre». Una tua più grande soddisfazione in questo periodo? «Me l’ha regalata mia moglie. Assistere a spettacoli che la vedono protagonista mi riempie il cuore di gioia. Le ultime soddisfazioni me le ha regalate dal palco di “Rtl 102.5” dove ha cantato davanti a migliaia di spettatori nell’ambito del “Pizza Village” e all’Auditorium della Rai di Napoli dove, voluta dal Cardinale Crescenzio Sepe, ha incantato la folta platea interpretando, tra gli applausi, tre belle canzoni. Anche al cinema mi ha regalato emozioni, essendo lei tra le attrici protagoniste del film-denuncia “Gramigna”, candidato ai David di Donatello. Beh, cosa voglio di più?».

MAURO INGANNATO

INFORMATIVA FISCO 17/01/2018 Addio alla scheda carburante, tracciabilità e fattura elettronica La legge di Bilancio 2018 introduce la cosiddetta tracciabilità delle operazioni di acquisto di benzina e gasolio utilizzati come carburanti per motori. La nuova norma punta a limitare sempre più l’uso del contante e i fenomeni di deduzione e detrazioni del carburante illegittimi. Dal 1° luglio 2018 parte l’obbligo di effettuare pagamenti tracciabili ai fini della detraibilità dell’IVA e della deducibilità del costo. Ossia, ferme restando le misure per la deducibilità, viene introdotta la condizione che subordina

la deducibilità delle spese per l’acquisto di carburante al pagamento esclusivamente mediante: carte di credito; carte di debito (bancomat); carte prepagate. Pertanto le nuove disposizioni obbligheranno gli operatori economici che vorranno detrarre l’IVA o dedurre il costo del carburante a utilizzare mezzi di pagamento elettronici. Il pagamento con mezzi diversi, per esempio il denaro contante, sarà ovviamente possibile ma non consenti-

rà riflessi fiscali ai fini della detraibilità dell’IVA e della deducibilità del costo. Dal 1° luglio cambieranno anche le regole relative alla documentazione della spesa: la scheda carburanti viene abrogata; la fattura elettronica sarà l’unica modalità consentita per documentare gli acquisti di benzina e gasolio destinati ad essere utilizzati come carburante per autotrazione, effettuati presso gli impianti stradali di distribuzione da parte di soggetti passivi IVA. La nuova normativa rende

obbligatorio quanto finora previsto in via del tutto facoltativa per effetto dal decreto legge 70/2011 che consente ai soggetti passivi IVA che acquistano carburante per autotrazione esclusivamente mediante mezzi di pagamento tracciabili la possibilità di avvalersi dell’esonero della tenuta della scheda carburante.


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Fotosegnalazioni

AMARCORD È lo Sporting Mazzola di Casoria del 1979

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COMUNICAZIONE

CERCO CASA PER LA PICCOLA SASHA Cane di grossa taglia, 12 mesi, dolcissima e giocherellona, familiarizzata, è una meticcia (incrocio tra pastore belga e abruzzese). Contatti: Rosa 3404820171 IL PROF. IODICE IMPARTISCE LEZIONI DI FILOSOFIA, ITALIANO, INGLESE, LINGUA E CIVILTA’ ITALIANE A STRANIERI DIZIONE E PRONUNCIA DELLA LINGUA ITALIANA GEOGRAFIA, STORIA, PEDAGOGIA, PSICOLOGIA TEL. 3400582672 Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

Editore CASORIA DUE s.a.s

Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA

Tiratura 7000 copie. Distribuzione gratuita. Questo numero è stato chiuso il 18 GENNAIO 2018

Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Capri, 2 - 80026 Casoria (NA) - Tel./Fax 0817311062 email: casoriadue@libero.it


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