Ticino Business

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Sommario

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Settembre 2010 Strong opinion Editoriale Contromano Il Tema Ospite Ospite Ospite Ospite Biblioteca liberale Attualità Attualità Attualità Attualità Attualità Attualità Attualità Attualità Attualità Eventi Eventi Eventi Formazione Osec Fiere internazionali Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci

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Euro Quo Vadis? Fra mercato interno ed Europa La sinistra, i sindacati e la tirannia dello status quo Il settore dell’artigianato una risorsa da valorizzare Il ramo elettrico: in costante aggiornamento Il muratore, una professione da riscoprire Il meccanico d’auto: un artigiano! Piastrellisti: a confronto con la concorrenza straniera tra incentivi e difficoltà La cultura della paura minaccia la nostra libertà Risollevare un’assicurazione che sprofonda nei debiti! Pianificare per il futuro Anche l’apprendista può approfittare dei vantaggi di arcobaleno 19° Forum Internazionale Europeo dell’8 e 9 novembre a Lucerna Cleantech Switzerland: un nuovo portale per le PMI svizzere Da google ai social network… come fare business ai tempi del web 2.0 Come proteggersi dalle truffe in Internet? Emozioni Ticino, una sfida specchio del Paese Inchiesta congiunturale 2010/2011 ASEAN: il futuro della Svizzera? - 20.9.2010 Se la famiglia entra in azienda… - 23.9 e 27.9.2010 I prossimi eventi Cc-Ti Corsi proposti dalla Cc-Ti Commercio estero I prossimi appuntamenti DB Schenker Svizzera SA IECG - International Ethics Consulting Group Suitenhotel Parco Paradiso CAMIRO SA Helsana ASP - Assoiazione Svizzera delle Piastrelle, Sezione Ticino Migros SA Melisa SA QUALICON Consulenze SA Hotel Cadro Panoramica

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Strong Opinion di Franco Ambrosetti, Presidente della Cc-Ti

Euro Quo Vadis?

Alla vigilia della sua introduzione l’euro aveva sollevato molti dubbi sull’effettiva forza che il futuro e il mercato avrebbero riservato alla moneta unica, dividendo gli economisti in due fazioni, una che puntava su un euro debole e un’altra convinta che sarebbe stata una valuta forte. I secondi ebbero ragione: nel 2000 l’euro partì solido e stabile, godendo della fiducia dei mercati, fiducia durata molti anni, in realtà, fino alla crisi abbattutasi sulla Grecia a causa del debito sovrano sproporzionato. La recente crisi e la successiva ripresina inducono a qualche seria riflessione sul futuro della moneta unica. Keynes, nel libro che lo rese celebre “Le conseguenze economiche della pace” (1919) critica il Trattato di Versailles che imponeva alla Germania pesantissime condizioni, tali da portare il Paese alla rovina. Concludeva sostenendo che la politica non può ignorare le ragioni dell’economia, la sua previsione si avverò, il peso del debito imposto finì con il causare un’inflazione galoppante con gli esiti fatali che tutti ben conosciamo. Forse anche a proposito dell’introduzione dell’euro, Keynes avrebbe avuto qualche seria perplessità. In realtà l’unione monetaria fu fortemente voluta da Italia e Francia, obbligate a svalutare più volte la propria moneta (con conseguente perdita di prestigio) a causa della politica di stabilità monetaria seguita dalla Bundesbank e dei guadagni in produttività registrati della potente macchina produttiva tedesca. Inoltre, dopo la riunificazione con la Germania dell’Est, incombeva sull’Europa lo spettro di un’egemonia economica tutta germanica in forza dei 30 milioni di nuovi cittadini acquisiti con la riunificazione. Questo spinse i politici a sorvolare sul fatto che i Paesi del “Club-Med”, Italia, Spagna, Portogallo e Grecia (in parte anche la Francia) non seguissero affatto le stesse priorità di politica economica dei Paesi virtuosi privilegiando la distribuzione del reddito al posto della stabilità dei prezzi. Perciò, onde evitare sconquassi, gli architetti dell’unione monetaria introdussero le regole di Maastricht, 3% del PIL come tetto massimo per il deficit e 60% per il debito. L’allora Presidente della Buba (Bundesbank) Tietmeyer e i più insigni economisti non erano per nulla convinti che introdurre la moneta unica fosse una buona idea. Ma la politica non volle sentire ragioni e l’unione monetaria si fece. Che si fosse messo assieme un club a dir poco molto eterogeneo, sembrava irrilevante dati i criteri di Maastricht, fingendo di ignorare che un esperimento del genere non s’era mai fatto. Creare una moneta unica quando si è all’inizio di un processo di integrazione è l’esatto contrario di ciò che è avvenuto nella storia economica fino al 2000. La moneta e le banche centrali nascono quando il processo integrativo è concluso, così successe per il dollaro o per il franco svizzero. Ma questo azzardo non impensierì i registi europei perché la politica non aveva grande interesse a tener conto delle ragioni dell’economia. Per nove anni l’euro restò abbastanza stabile in rapporto alle

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altre monete. Ma il patto di stabilità che avrebbe dovuto in qualche modo assicurare la disciplina riguardo alle politiche di bilancio dei singoli Stati, imponendo automaticamente pesanti sanzioni ai trasgressori, non funzionò. Fino ad oggi a nessuno Stato che abbia trasgredito, nemmeno alla Grecia, fu mai inflitta una sanzione pecuniaria. Così, negli ultimi anni, mentre a Bruxelles ci si preoccupa per la Nutella, alcuni Stati, godendo all’improvviso dei bassi tassi di interesse dell’euro, pompavano soldi nel sistema economico causando bolle speculative come quella immobiliare (Spagna), indebitandosi pesantemente fino a non più poter onorare il debito. Non c’è bisogno di inventarsi la speculazione per spiegare il resto. Gli investitori internazionali sono spaventati, a ragione, poiché alcuni Stati non sembrano in grado di far fronte ai propri impegni. Non crescono e hanno bilance commerciali con pesanti deficit. L’incertezza porta i soggetti che hanno titoli di Stato in portafoglio a venderli, i corsi scendono e i tassi d’interesse salgono. È il mercato. Non la speculazione (che gioca un ruolo minore), è soltanto prudenza e il diritto sacrosanto di mettere in sicurezza il proprio patrimonio. Il divario fra volontà politica e realtà economica si fa sempre più grande. La Grecia è sull’orlo del fallimento ma deve restare nell’unione monetaria. Non si tratta di salvare solo la Grecia, poiché anche le banche creditrici, quasi tutte europee sono in pericolo. Esistono solo due modi per uscire da questa situazione. Uno: la Grecia esce dall’euro riprendendo la dracma, svaluta per essere più competitiva e ritratta il debito con i creditori. Così hanno fatto Messico e Argentina quando furono salvati dal FMI. Due: stampare cartamoneta, insistere nel finanziare i debiti di Paesi che non crescono e non saranno forse mai in grado di ripagare i presiti. Penso che l’Europa sceglierà questa seconda strada: il primato della politica sulle leggi economiche. Come nel 1918 anche oggi i mercati se ne infischiano delle dichiarazioni politiche, comprando e vendendo in base a semplicissime regole: prestano soldi a chi sarà in grado di rimborsare alla scadenza. La zona euro per ora è sotto osservazione, le banche europee nonostante lo stress-test appena sostenuto, hanno perso in solidità. I mercati sono più forti della politica perché sono globalizzati dalla Cina all’America. E non si fidano più ciecamente della moneta unica. L’euro si è ora stabilizzato a livelli più bassi, la fiducia degli investitori sembra tornata in parte. Ma fino a quando? I fondamentali restano gli stessi, la Germania e i Paesi virtuosi crescono, gli altri stentano. L’ambizione della politica è spesso senza limiti. L’unione monetaria può sopravvivere solo se non si trasforma in una comunità carica di debiti dei quali è tenuta a rispondere in prima persona. Vuol dire se accetta di cedere il passo alle leggi economiche e accantona tendenze fortemente velleitarie che la condizionano fin dal primo giorno.


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Editoriale di Luca Albertoni, Direttore della Cc-Ti

Fra mercato interno ed Europa

Negli ultimi due anni i discorsi riguardanti l’economia si sono focalizzati soprattutto sulle grandi dinamiche internazionali, sulla crisi finanziaria globalizzata e sulle necessità di introdurre le più disparate regole a livello mondiale. Questioni ovviamente centrali, perché toccano tutte le aziende e cittadine e cittadini. Vi sono però settori che, quasi in sordina, continuano a lavorare, a generare ricchezza e a formare personale malgrado le contingenze non sempre favorevoli. Purtroppo essi godono, per varie ragioni, di meno visibilità rispetto ad altri, ma non per questo sono meno importanti. Uno di questi è senza dubbio il mondo artigianale, che può essere considerato un pilastro fondamentale dell’economia ticinese. Per il genere di attività e la struttura aziendale, l’artigianato rappresenta un valore sicuro perché radicato nel territorio e quindi meno suscettibile di “abbandonare la barca” quando le condizioni generali si fanno meno favorevoli. Si tratta di un aspetto essenziale, perché permette all’economia di poter contare su uno zoccolo duro di imprese che garantiscono stabilità in termini di capacità produttiva e posti di lavoro. Ovviamente anche l’artigianato dipende dalla situazione congiunturale generale, ma in questi anni si è sempre dimostrato sufficientemente dinamico e in grado di resistere con caparbietà ai nervosismi del contesto internazionale. Questo risultato non è certamente casuale, perché frutto di un’evoluzione che ha portato il settore a rinnovarsi e ad acquisire conoscenze sempre più approfondite, puntando su una formazione di alto livello, con notevoli investimenti di tempo e denaro. Sono state create nuove figure professionali e rinsaldate quelle tradizionali, combattendo anche contro un certo deficit d’immagine che porta purtroppo a considerare più attrattive professioni nelle quali sembra che ci si sporchi meno le mani. Opinione legittima, ma eccessivamente penalizzante verso un mondo che offre sbocchi professionali molto interessanti, variegati ed anche ben remunerati. Su questo punto occorrerà lavorare ancora molto, per dare o restituire alle professioni artigianali la dignità che esse meritano, difendendole anche dalla concorrenza sleale. Inevitabile qui il riferimento agli Accordi Bilaterali con l’Unione Europea che creano non pochi grattacapi alle nostre aziende del settore, confrontate ad imprese soprattutto (ma non solo) italiane aggressive e spesso molto disinvolte quanto al rispetto delle regole vigenti in Svizzera. Il problema è noto e, contrariamente a quanto taluni pensano, è sempre stato considerato con attenzione dalla Cc-Ti, che si è regolarmente schierata

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per l’adozione di misure che potessero arginare fenomeni dannosi per le nostre imprese. Dalle misure di accompagnamento all’importante lavoro preventivo e di controllo svolto dalla Commissione tripartita cantonale in materia di libera circolazione delle persone e dai vari uffici cantonali. Resta comunque il fatto che la sfida della concorrenza, indipendentemente dagli Accordi Bilaterali, deve e può essere vinta sul terreno sul terreno della qualità del lavoro svolto dalle nostre ditte. Abbiamo le capacità e le risorse per non temere nessuno, ma forse dobbiamo imparare tutti ad essere più compatti non solo a difesa di un settore, ma facendo squadra a tutela dell’economia locale. L’accenno agli Accordi Bilaterali mi permette anche qualche considerazione più generale sui rapporti con l’Unione Europea. Da qualche mese si è riaperta la discussione sull’adesione, su un rilancio dello Spazio Economico Europeo, su un accordo-quadro, ecc.. Più che una discussione si perpetua però le schema dello scontro fra il fronte degli isolazionisti e degli “euro-entusiasti”. Come al solito mancano totalmente elementi essenziali per un dibattito serio e che permetta alle cittadine e ai cittadini di formarsi un’opinione fondata e di decidere, qualora si dovesse un giorno tornare alle urne, con cognizione di causa. Ci si limita a bordate reciproche di stampo prettamente ideologico, senza tenere conto dei fatti e delle implicazioni delle scelte che saremo inevitabilmente chiamati a fare nei prossimi anni. Ritengo che attualmente occorra confermare e rafforzare la via bilaterale, perché non vi sono alternative credibili a breve. Nulla impedirebbe però di esaminare e preparare altri scenari per non farsi trovare impreparati, qualora fossimo confrontati alla necessità di scegliere vie diverse. Cosa ci impedisce di studiare le implicazioni di un’eventuale adesione all’Unione Europea? Nulla. Anche perché questo non significa essere automaticamente a favore di un’adesione che oggi non è auspicata né auspicabile. Avere però un’idea chiara e oggettiva di quelle che sarebbero le implicazioni concrete a tutti i livelli (politico-istituzionale, per i vari settori economici, ecc.) sarebbe certamente di grande aiuto per capire meglio la situazione e prepararsi strategicamente ad eventuali cambiamenti, senza limitarsi a subirli. Analogo discorso vale ovviamente anche per altre ipotesi quali l’accordo-quadro, lo Spazio Economico Europeo, gli stessi Accordi Bilaterali, ecc.. È un lavoro faticoso ma utile semplicemente per capire quale sia la via per noi più interessante e praticabile.


Contromano di Alessio del Grande

La sinistra, i sindacati e la tirannia dello status quo

Rieccoci. Il prossimo 28 novembre si andrà a votare per il referendum promosso da sinistra, sindacati e organizzazioni del personale, contro la nuova Legge sugli stipendi dei dipendenti dello Stato. Cosa prevede il nuovo ordinamento per gli impiegati pubblici? Una cosa tanto semplice da sembrare persino scontata: per gli aumenti di stipendio dei dipendenti del Cantone si dovrà tener conto soprattutto del merito e non più dell’età e della semplice anzianità di servizio. Vale a dire che si passerà dal vecchio sistema degli scatti automatici annuali ad un sistema che valuterà la prestazione lavorativa e le capacità dimostrate dal dipendente. Non si tratta di una visione aziendalistica dello Stato che mira a scardinare la natura del servizio pubblico, come sostengono i referendisti, bensì di una misura improntata a quanto suggerirebbero equità e buon senso: i meritevoli, coloro che lavorano di più e meglio vanno premiati, gli scansafatiche no. Non si vede perché chi in ufficio passa le sue giornate a girarsi i pollici, debba avere, solo per una questione anagrafica, le stesse gratificazioni salariali di chi, invece, ci dà sotto col lavoro. Insomma, per meritarsi l’aumento non basterà solo invecchiare. La riforma approvata lo scorso giugno dal Parlamento, vuole mettere fine al vecchio meccanismo degli automatismi retributivi riconosciuti con l’età e destinare poco più di cinque milioni di franchi, ossia l’1,4% del totale della massa salariale nella pubblica amministrazione, agli aumenti per chi dimostra di meritarseli. Per cui si valuteranno le prestazioni sulla base della quantità e della qualità del lavoro svolto, dell’autonomia e della capacità di assumere incarichi portandoli a termine, sull’insieme, dunque, del rendimento professionale. Si dirà: ma sono criteri molto soggettivi, che si prestano a favoritismi, a riconoscimenti secondo logiche clientelari e al potere discrezionale dei superiori. Niente di tutto questo: il nuovo meccanismo è la concretizzazione di una gestione della pubblica amministrazione incentrata sugli obiettivi da raggiungere in ogni settore. Obiettivi definiti e commisurabili: chi li raggiungerà riceverà un aumento tra l’1,5% e il 3%, chi non li raggiungerà non subirà nessuna decurtazione dello stipendio, ma non avrà aumenti e si dovrà accontentare del semplice rincaro. Niente di discriminatorio o di iniquo. Soltanto il giusto premio per chi lo merita, secondo una cultura dell’efficienza, della promozione della capacità professionale e della motivazione del personale da cui sinora la

pubblica amministrazione è stata, chissà perché, esentata. Ovvio che alla sinistra, affetta dall’inguaribile male dell’egualitarismo a tutti i costi, questo nuovo sistema non piaccia, e men che meno piace ai sindacati che sulla conquista degli automatismi retributivi hanno fondato e perpetuano il loro potere. La riforma rappresenterebbe, perciò, almeno una piccola scossa in un’amministrazione elefantiaca, che in tutti questi anni non si è riusciti a riportare a dimensioni ragionevoli, proporzionate alla realtà di un Cantone di 330 mila abitanti, e dove vige la logica burocratica del “tutti uguali, tutti bravi”, come ben ricordava recentemente Sergio Morisoli, ex coordinatore del Dipartimento economia e finanza. Un’amministrazione per cui si è persino pensato di ridurre di due ore settimanali l’orario di lavoro, in cambio di un impegno concreto per risanare la catastrofica situazione della cassa pensione che sta affondando in bilanci sempre più rossi. Il voto di novembre non è che l’ennesima riprova di una sinistra chiusa ad ogni innovazione istituzionale, pronta a combattere ogni cambiamento dello status quo a colpi di referendum, per difendere interessi corporativi o per impedire misure che possono accrescere la competitività economica del Cantone. Come la riduzione delle aliquote contributive per i residenti più facoltosi, naufragata tra le incertezze dei partiti, intimoriti dalla minaccia di un referendum del PS, nonostante il Cantone vada perdendo vistosamente attrattività fiscale per gli alti redditi. Rischiando, perciò, di veder volar via milioni e milioni d’imposte. Con un’aliquota massima del 15%, il Ticino non è più concorrenziale rispetto a molti altri Cantoni, quindi non solo non riuscirà ad attrarre nuovi ricchi contribuenti, ma potrebbe perdere buona parte di quei 3’500 residenti, i quali con redditi di oltre 200 mila franchi all’anno garantiscono all’erario il 29% delle imposte. In soldoni fanno all’incirca 160 milioni di franchi, su un gettito complessivo delle persone fisiche di 555 milioni. Ma non si tratta solo di persone, di ricchi e ricconi per reddito e sostanza. In gioco c’è pure l’insediamento di nuove attività produttive, poiché il livello di pressione fiscale è uno dei fattori chiave nella scelta della localizzazione per quelle imprese che richiedono professionalità elevate e, dunque, molto ben retribuite. Imprese e professionalità che oggi, grazie a questa sinistra, hanno tutto l’interesse a tenersi alla larga dal Ticino.

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Il tema di Alessio Del Grande

Il settore dell’artigianato una risorsa da valorizzare

Un fitto tessuto di piccole, spesso piccolissime imprese. Soprattutto ditte individuali a conduzione familiare che si tramandano di generazione in generazione. Un capitale produttivo, di saperi e legami sociali sul territorio che rappresenta una struttura fondamentale dell’economia cantonale. Ecco la realtà delle imprese artigiane ticinesi. Una realtà fatta di solide tradizioni, ma che negli anni si è saputa aprire a tutte le innovazioni, dai materiali alle nuove tecnologie, per stare al passo coi tempi e con la concorrenza. Tuttavia, il ruolo delle imprese artigiane non è sempre considerato nella sua giusta importanza, per il loro apporto alla ricchezza del Cantone, i posti di lavoro garantiti, la formazione proposta e per la vasta gamma di sbocchi professionali e occupazionali che possono offrire. E sarebbe, inoltre, il caso di ricordare che queste piccole ditte sono anche depositarie di un know how che è l’anima della qualità e dell’affidabilità del “made in Switzerland” così largamente riconosciute all’estero. Il settore è ampio e diversificato. A rigor di terminologia l’homo artifex, secondo l’antica denominazione, ossia l’uomo del lavoro ben fatto, con arte, intelligenza, sapienza manuale e conoscenza del mestiere, è il panettiere come l’idraulico, il falegname come lo stuccatore, il restauratore, il meccanico, lo scalpellino o i tanti mestieri che in Ticino gravitano attorno all’edilizia e alle costruzioni in genere. Dall’elettricista al piastrellista, dall’imbianchino al parquettista, dal vetraio a chi lavora il granito, e si potrebbe continuare con un elenco che occuperebbe mezza pagina. Tutti mestieri, comunque, che in questi anni hanno subito un’evoluzione incredibile, innestando sulla vecchia esperienza trasmessa direttamente dagli “anziani” sul lavoro, nuovi percorsi formativi e nuove competenze tecniche che stanno rivoluzionando queste figure professionali. Basta pensare a come nel giro di qualche decennio è cambiata, ad esempio, la professione dell’elettricista, che oggi si deve destreggiare tra pannelli elettronici, sensori, circuiti informatizzati e impianti sempre più sofisticati. Non è più sufficiente tirare dei fili elettrici, montare qualche presa e vedere se tutto funziona. Ora, oltre che con la tecnologia che sempre più fa passi da gigante, entrano pure in gioco i problemi di efficienza e risparmio energetico, che richiedono altre competenze e conoscenze, ma

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soprattutto lo sforzo costante per aggiornarle secondo i bisogni di una clientela più informata ed esigente. Insomma, anche il vecchio mestiere di elettricista non è un lavoro che s’impara una volta per tutta la vita. E dove è finito il meccanico con la tuta sporca di grasso, la chiave inglese e il cacciavite? Si entra in un’officina qualsiasi e ci si rende subito conto di come sia radicalmente cambiato questo lavoro. Eccolo il meccanico col suo computerino, gli bastano poche schermate per fare il check-up completo di auto che ormai sono soprattutto un assemblaggio di elettronica. Cacciavite e chiave inglese adesso si muovono a colpo sicuro. Non si sta più a smontare e rimontare per trovare un guasto. Un mestiere che è mutato persino nella specializzazione odierna di meccatronico e che in Ticino, novità promettente, comincia ad interessare pure le donne. Lo stesso discorso vale per tante altre attività legate all’artigianato. Un’evoluzione che Ticino Business, con le interviste nelle pagine che seguono, ha voluto sentire dall’esperienza diretta di chi ha il polso del settore. Soprattutto per sfatare quell’idea, ancora fissa nell’ immaginario collettivo, di lavori molto pesanti e poco gratificanti. Anche in queste professioni il lavoro pesante, quello legato alla semplice manualità, si è trasformato in qualcosa d’altro. In qualcosa che richiede meno sforzo muscolare e più intelligenza operativa, grazie all’uso di strumenti, tecniche e materiali innovativi. Certo la fatica fisica c’è sempre, ma le doti tradizionali dell’artigiano e i suoi saperi si sono affinati in una qualità di prestazioni che richiede una costante specializzazione, più tensione ideativa che sforzi del corpo. Un mondo, insomma, da far conoscere a quei giovani ancora ammaliati dall’impiego pubblico o che confondono la manualità con un lavoro di serie B. Nelle scuole ai nostri studenti andrebbe ricordato che Spinoza fabricava occhiali o che un altro grande filosofo come Wittgenstein si procurava di che vivere disegnando case. Al proposito è assai stimolante la lettura di due libri: “Shop craft, soul craft. An Inquiry into the Value of Work” di Matthew Crawford, un bestseller in America per la critica serrata agli eccessi intellettualistici della moderna organizzazione sociale, che hanno ucciso i vecchi saperi pratici, e per l’accattivante elogio di quel lavoro manuale che permette l’incontro e il contatto con le cose materiali;


non meno intrigante è “L’uomo artigiano” del famoso sociologo Richard Sennett, secondo cui “fare è pensare”. Per Sennett l’artigiano è la figura rappresentativa di una specifica condizione umana, quella di mettere un impegno personale nelle cose che si fanno. Il termine “maestria”, ricorda, non richiama il mondo dei vecchi artigiani tramontato con l’avvento della società industriale, ma designa invece un impulso umano fondamentale e sempre vivo, il desiderio di svolgere bene un lavoro per se stesso. Un impulso che, secondo Sennett, oggi più che mai si va estendo ben oltre la fascia del lavoro manuale specializzato, per investire l’attività del programmatore informatico così come quella del medico o dell’artista, con un intimo nesso tra la mano e la testa, ovvero il tratto distintivo dell’antica abilità artigianale in cui l’esperienza manuale stessa si faceva apprendimento continuo. Dopo i fasti della produzione di massa standarizzata, le tesi di Sennett e Crawford sono assai incoraggianti, poiché tendono a rivalutare con i saperi artigiani anche un più generale interesse per le cose fatte con “maestria”. La qualità emergente in un mondo del lavoro che ha conosciuto così profonde e repentine trasformazioni nelle attività produttive. Una qualità che serve anche alla riscoperta della vera natura del lavoro. Ma oggi l’artigianato non naviga in acque tranquille. Come tutte le altre piccole e medie imprese è attanagliato da non pochi problemi. Innanzitutto un carico di pesi burocratici e amministrativi che zavorrano la potenzialità di ditte che fanno tutto in casa: contabilità, richieste per permessi e autorizzazioni, adempimenti fiscali, assicurativi e di tanti altri obblighi imposti da una giungla di norme, comunali, cantonali e federali. Un carico oneroso di tempo e di costi per aziende che non possono di certo permettersi del personale ad hoc. C’è poi il problema di sempre di un fisco che in Ticino pare più orientato a scoraggiare che non ad incentivare il lavoro indipendente di chi rischia in proprio per creare ricchezza e posti di lavoro. Di quanti con la loro attività salvaguardano e conservano tradizioni specifiche che sono sempre cen-

tro di forti legami sociali ed identitari. Imprese che andrebbero, perciò, sostenute soprattutto con una politica fiscale mirata e non con misure protezionistiche come vorrebbero alcuni, perché alla fine ne soffocherebbero lo sviluppo confinandole in un’effimera rendita di posizione. Un fisco, dunque, finalizzato a valorizzare e non a mortificare le risorse locali. Aspetto questo determinante se si vuole che le nuove generazioni riscoprano l’interesse per l’artigianato e vi trovino anche un’adeguata gratificazione. Sarebbe questa la migliore risposta alla sfida di una disoccupazione giovanile che è, purtroppo, diventata una costante del nostro mercato del lavoro. In terzo luogo, sarebbe necessario semplificare per queste ditte l’accesso al ricco mercato degli appalti pubblici, oggi regolato da una normativa assai complessa quanto dissuasiva se non si dispone di apposite conoscenze. Facilitare questo accesso significa non costringere le piccole ditte a ripiegare sulle opache corsie della catena dei subappalti che, spesso, sfuggono ad ogni controllo. Altrettanto importante sarebbe un più fattivo impegno delle autorità cantonali e federali per il pieno rispetto della clausola delle reciprocità, prevista dagli accordi bilaterali con l’Unione Europea, per i lavori e gli appalti all’estero. Dove anche per le ditte ticinesi, proprio per la riconosciuta qualità del marchio svizzero, si potrebbero aprire interessanti prospettive e opportunità in grado di compensare la concorrenza dei “padroncini” italiani o di altri paesi che vengono a lavorare nel Cantone. Infine, un’ultima annotazione. Il settore dell’artigianato è già assai impegnato sul fronte della formazione. Ma su questo versante si potrebbe fare di più. Non si tratta semplicemente di chiedere più aiuti allo Stato per la formazione, sebbene molto si potrebbe ancora fare sotto il profilo delle infrastrutture e dell’offerta formativa. Basterebbe soltanto un sostegno più attivo nella promozione dell’immagine stessa di attività e mestieri che per migliaia di ragazzi potrebbero rappresentare uno sbocco professionale di tutto rispetto. Per fare ciò più che i soldi delle casse pubbliche servono volontà e idee.

I libri citati in questo pezzo sono: “Shop craft, soul craft. An Inquiry into the Value of Work”

“L’uomo artigiano”

di Matthew Crawford,

Edizioni Feltrinelli 2008

di Richard Sennett,

Edizioni Penguin 2009, in lingua inglese

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Ospite Intervista di Lisa Pantini con Gianni Albertoni, Titolare della ditta Instalux SA di Bellinzona e Presidente di AIET - Associazione Installatori Elettricisti Ticinesi

Il ramo elettrico: in costante aggiornamento Gianni Albertoni

Come è cambiata la professione nel ramo elettrico in questi ultimi anni? “La nostra professione è in continuo mutamento, sia dal punto di vista tecnologico e tecnico, con aggiornamenti e novità sul mercato, sia da quello normativo, con revisioni e nuove ordinanze ogni 5 anni circa. Non ci si può certo annoiare. Il nostro settore è forse uno tra i più mutevoli, negli ultimi 10 anni abbiamo avuto l’introduzione di normative importanti, che hanno contribuito a strutturare e modificare metodi, modi e il lavoro stesso nel settore, organizzandolo in modo sistematico (posso citare ad esempio l’introduzione dal 1°.1.2002 dell’Ordinanza sugli impianti elettrici a bassa tensione, oppure l’ambito del risparmio energetico che sta riscuotendo molto interesse in questo periodo). Modifiche e novità che si sono riflesse anche sulla formazione dei giovani e continua”. Innovazione tecnologica, nuovi sistemi di sicurezza, ecc.. Tutto ciò richiede un aggiornamento professionale continuo. Come è organizzato il comparto formativo e della formazione continua? “Dati i continui rinnovamenti nel settore, anche la formazione, che è uno dei nostri capisaldi, è costantemente aggiornata. In linea generale posso affermare che l’innovazione tecnologica ha reso la formazione più complessa, gli esami sono più selettivi, e ci hanno indotto a rivedere la formazione di base per gli apprendisti nel periodo 2008/2009 aggiornandola con profili più completi. Infatti ora non esiste più il profilo del montatore elettricista così come era conosciuto un tempo, ma è stato sostituito dall’installatore elettricista, con una formazione di 4 anni. A ciò si aggiungono il telematico (formazione di 4 anni), il pianificatore (formazione di 4 anni) e l’elettricista di montaggio (3 anni di studi). Solitamente abbiamo in formazione circa 130/140 giovani all’anno. Per quanto riguarda invece la formazione continua, dal 2004, AIET in collaborazione con AMESI - l’Associazione Maestri Elettricisti della Svizzera Italiana,

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ASCE-SI – l’Associazione Svizzera dei Controllori d'Impianti Elettrici, ha fondato l’Associazione FPCE - Formazione Professionale Continua nel ramo Elettrico, che ha ottenuto, nel dicembre 2004 il certificato eduQua per enti di formazione continua. La FPCE rappresenta l’unico centro di formazione nella Svizzera Italiana autorizzato a formare e tenere degli esami federali nel ramo elettrico, in riferimento alla convenzione stipulata con la USIE (Unione Svizzera Installatori Elettricisti) e il suo gruppo di lavoro CEPM (Commissione degli Esami Professionali e di Maestria). La FPCE organizza molteplici corsi su diverse tematiche ogni anno, e tutti hanno molto successo; ad esempio, all’ultimo corso di formazione continua organizzato abbiamo raccolto 300 iscrizioni”. Qual è attualmente la situazione delle imprese del ramo elettrico (a livello di settore, di lavoro e di commesse), e quali sono le prospettive future? “Il settore è «vivo» e sta andando bene, abbiamo un buon ricambio generazionale, nonostante i molti apprendisti che intraprendono la carriera nel ramo elettrico, il mercato non è saturo. Constatiamo che malgrado la crisi, l’occupazione è buona e il lavoro c’è, le nostre ditte sono ben coperte anche per i prossimi mesi, sia nell’ambito privato che in quello pubblico. La concorrenza con l’Italia esiste, ma non risulta essere così «invasiva» come per altri settori, anche perché la Commissione Paritetica nel ramo delle installazioni elettriche vigila operando in difesa del settore”.


Ospite Intervista di Lisa Pantini con il Presidente della SSIC TI Ing. Cleto Muttoni

Il muratore, una professione da riscoprire Cleto Muttoni

La SSIC Sezione Ticino ha investito molto nella promozione delle professioni legate all’edilizia. Può tracciare un bilancio di questa operazione? “La nostra Associazione professionale ha sempre cercato di promuovere le professioni legate all’edilizia partendo da quella di muratore per poi passare alle varie specializzazioni e alla grande famiglia dell’artigianato. Gli obiettivi di questo costante impegno associativo sono molteplici. Alla base di tutto vi è la volontà di preservare il tessuto economico imprenditoriale ticinese legato alla costruzione, che necessita però dell’indispensabile ricambio generazionale nelle diverse professioni. I ticinesi si sono infatti guadagnati nei secoli scorsi una forte tradizione nell’arte del costruire, inizialmente mediante risorse economiche molto limitate e, a partire dal Dopoguerra, concretizzando le infrastrutture e le opere che hanno contraddistinto il boom economico vissuto negli ultimi decenni nel nostro Cantone. Penso, in tal senso, alla realizzazione dell’autostrada, dei collegamenti viari, delle infrastrutture logistiche cantonali e comunali, così come allo sviluppo dell’edilizia abitativa privata. Il lavoro da svolgere per ulteriormente crescere e per rinnovare il parco immobiliare esistente rimane comunque notevole. Si tratta di un’opportunità, questa, che consente al nostro settore imprenditoriale di guardare al futuro con ottimismo, sapendo di poter far capo a buone occasioni di lavoro e di crescita professionale in senso lato. Non bisogna poi dimenticare che il motore del sistema produttivo svizzero è rappresentato proprio dalle Piccole e Medie Imprese (PMI), che comprendono anche quelle della costruzione. Esse assicurano i due terzi dei posti di lavoro nazionali (garantendo tra l’altro il 70% della formazione del loro personale) e sono in larga misura finanziate con fondi propri, dunque senza ricorrere ai crediti bancari. Il tessuto imprenditoriale delle PMI gode pertanto di buona salute. Promuovere l’imprenditorialità nell’edilizia, per tornare alla domanda postami, per la SSIC TI significa, da un lato, ravvivare l’interesse dei giovani per far riscoprir loro il fascino delle professioni artigianali e, dall’altro lato, continuare a battersi affinché siano date le premesse ideali per fare impresa (meno burocrazia, legislazione più favorevole, fiscalità maggiormente attrattiva, reale accessibilità ai mercati esteri, …). Il bilancio del lavoro da noi svolto finora è tutto sommato positivo, anche se bisogna continuare a lavorare con costanza ed impegno negli ambiti appena citati”. Non meno importante è sempre stata l’attività di formazione da voi curata. I giovani guardano ora con maggior interesse a queste professioni? “In effetti, per la nostra Associazione, uno dei punti prioritari è sempre stato, ed è tuttora, quello della formazione di base e del perfezionamento professionale. L’evoluzione vissuta dal 1976 (anno dell’apertura dei primi padiglioni) ad oggi presso il nostro Centro di formazione professionale (CFP) di Gordola è infatti impressionante. Un cantiere costante e in continua evoluzione che – grazie anche all’importante sostegno del Cantone e della Confederazione – ha permesso di disporre delle infrastrutture formative ideali per l’ampio

ventaglio di professioni dell’edilizia e dell’artigianato della costruzione. Il tutto indirizzato alla formazione di base degli apprendisti e a quella continua di maestranze, quadri e dirigenti. Di seguito cito alcune cifre che permettono di meglio capire l’importanza dell’attività che mediamente si svolge ogni anno al CFP di Gordola: • circa 1300 apprendisti in formazione; • 16 Associazioni del settore edile presenti al Centro con 30 differenti profili professionali; • oltre 4'500 adulti in formazione continua nei diversi ambiti; • quasi 30'000 pranzi serviti; • oltre 40'000 presenze giornaliere complessive. Questa offerta formativa è inoltre destinata ad ulteriormente crescere visto che, prossimamente, la SSIC TI inaugurerà, unitamente al Cantone, il nuovo padiglione “ARCA” del Centro di Gordola. Il fatto di poter far capo ad un sistema formativo all’avanguardia non è però sufficiente per destare l’interesse dei giovani ticinesi per le professioni dell’edilizia. La SSIC Sezione Ticino ha quindi dato seguito negli ultimi mesi ad una campagna mediatica, indirizzata appunto ai giovani e alle rispettive famiglie, proprio per evidenziare le reali potenzialità delle professioni dell’edilizia in un contesto più generale di riscoperta del fascino e del piacere dell’arte del costruire. Su questi aspetti sono stati realizzati degli spot televisivi, radiofonici, oltre ad un’informazione mediatica tradizionale e su Internet. L’obiettivo di questa campagna informativa, che tra l’altro verrà svolta nei prossimi mesi anche a livello nazionale, è quello di migliorare l’immagine del nostro settore e di conseguenza ampliare il bacino d’utenza degli apprendisti muratori. I risultati ottenuti finora sono stati positivi e l’interesse riscontrato soprattutto tra i genitori dei giovani che sono alla fine della scuola obbligatoria lo conferma. Per una valutazione più concreta occorre però attendere alcuni anni al fine di capire se gli apprendisti di oggi saranno in grado di rappresentare effettivamente l’ossatura delle imprese di costruzione di domani”. Quali sono gli sbocchi professionali per un/a ragazzo/a che volesse intraprendere una carriera nel settore edile e delle costruzioni? “A partire dall’apprendistato, gli sbocchi professionali nel settore edile e allargato della costruzione sono molteplici. Se penso ad esempio all’edilizia principale, dopo l’ottenimento del diploma federale di muratore qualificato, è possibile seguire la formazione di capo squadra, capo muratore, assistente tecnico, impresario costruttore e, perché no, pure rientrare nel mondo accademico per diventare ingegnere o architetto. Insomma, le possibilità di carriera sono davvero importanti. Chi decidesse comunque di restare alla formazione di base acquisita, può contare su un’offerta di perfezionamento professionale variegata ed interessante (corsi per responsabili della sicurezza nell’impresa, gruisti, macchinisti, uso di esplosivi, …). Una cosa è certa: i giovani seri e volenterosi che scelgono il settore della costruzione o dell’artigianato hanno ottime possibilità di trovare occupazione a condizioni socialmente avanzate e con buone retribuzioni”.

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Ospite Intervista di Lisa Pantini con Walter Robbiani, Titolare del garage Robbiani Automobili SA di Agno, e Presidente UPSA Ticino - Unione Professionale Svizzera dell’Automobile

Il meccanico d’auto: un artigiano!

Walter Robbiani

Pare che i giovani stiano riscoprendo il settore professionale dell’automobile. Quali incentivi possono spingere un ragazzo ad intraprendere una formazione in questa direzione? “Sì è vero e ci fa piacere! Ci sono sempre più giovani che desiderano imparare una delle professioni che caratterizzano il nostro settore. L’automobile e tutto quanto la circonda, crea nei giovani ragazzi emozioni e sveglia la loro curiosità. Inoltre, oggi il settore professionale dell’automobile è più allettante: offre molte possibilità di evolversi e una buona rimunerazione. Chi desidera avventurarsi nel mondo dell’auto, fa un test d’idoneità con l’UPSA per capire quale profilo scegliere. Come in tutte le professioni non diamo niente per scontato”. La figura tradizionale del meccanico d’auto è scomparsa. Oggi emergono nuove specializzazioni e assistiamo ad un’evoluzione tecnica che richiede una continua formazione professionale. Come affronta l’UPSA questa crescita? “Dal 1995 l’UPSA ha una nuova sede presso il centro Professionale di Biasca dove organizza e svolge dei corsi d’introduzione alle nuove professioni di meccatronico, meccanico di manutenzione e assistente di manutenzione. Nel centro professionale si svolgono anche i corsi di aggiornamento. Con il passare degli anni, il settore dell’automobile ha subito un profondo cambiamento e la tecnologia ha acquisito un ruolo sempre più centrale. Come ogni Associazione che si rispetti,

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anche l’UPSA (Unione professionale Svizzera dell’automobile) s’ impegna costantemente per stare al passo con i tempi e per garantire un servizio di alto livello. L’auto è diventata un sofisticato gioiello tecnologico e le nuove figure professionali richiedono delle solide basi scolastiche e la predisposizione alle materie tecniche. L’apprendista, una volta terminata la sua preparazione di base, potrebbe continuare la sua formazione fino a diventare ingegnere meccanico. Dipende naturalmente dalle sue capacità e dalla sua voglia di impegnarsi”. Dopo la crisi del mercato dell’auto di questi ultimi anni, qual è la situazione del settore in Ticino? “Non ci possiamo lamentare perché le statistiche di vendita d’auto nuove dicono più 10% in rapporto all’anno precedente. Abbiamo invece notato dei cambiamenti nelle scelte delle nuove automobili: oggi gli acquirenti preferiscono le vetture di piccola cilindrata. Le conseguenze? Le cifre d’affari di alcuni nostri garagisti sono visibilmente diminuite e la difficoltà per far quadrare i bilanci aumenta. Investire nel futuro è diventato per alcuni garagisti un’impresa ardua. Secondo il mio punto di vista emerge un altro elemento dovuto alla crisi finanziaria. Si tratta di un fenomeno da non sottovalutare! Alcuni automobilisti evitano di portare la loro vettura nei garage per eseguire i tagliandi di manutenzione. Questa è un’arma a doppio taglio: se da un lato si risparmia sui costi, dall’altro lato mettono in pericolo loro stessi e gli altri utenti della strada. Ne vale la pena?”


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Ospite Intervista di Lisa Pantini con Andrea Gehri, titolare della ditta Gehri Piastrelle SA e Presidente dell’ASP - Associazione Svizzera delle Piastrelle, Sezione Ticino

Piastrellisti: a confronto con la concorrenza straniera tra incentivi e difficoltà Andrea Gheri

Qual è la situazione delle imprese artigiane (difficoltà e prospettive) a livello nazionale? Vi sono differenze rispetto alla situazione in Ticino?

“Domanda alla quale occorre rispondere in maniera differenziata e strutturata, ossia: se ponderiamo la situazione congiunturale a livello nazionale delle aziende artigianali occupate nel settore dell’edilizia, segnatamente nei settori della posa delle piastrelle e nella lavorazione della pietra naturale di cui conosco le dinamiche, possiamo sicuramente affermare che le opportunità di lavoro non mancano, le scorte di lavoro si possono considerare da discrete a buone a seconda delle regioni e dei Cantoni. Se per contro andiamo ad analizzare la redditività delle aziende occupate nel settore secondario della costruzione (artigianato), nonostante la buona e costante occupazione aziendale, ci accorgiamo che i conti non sempre tornano. Il settore della costruzione soffre di una cronica e persistente pressione sui prezzi e sulle condizioni di lavoro che ne determinano un quadro non sempre roseo, anzi piuttosto allarmante. L’accresciuta concorrenzialità sul territorio dovuta principalmente all’adozione e applicazione rigorosa delle regole del mercato del lavoro internazionali, ossia gli Accordi bilaterali con l’Unione Europea, hanno favorito l’assalto al mercato elvetico da parte di aziende estere, principalmente, confinanti con la Svizzera. Forti di costi del lavoro anche nettamente inferiori a quelli che le aziende svizzere devono sopportare all’interno del proprio mercato, queste aziende estere si propongo con argomenti di competitività difficili da contrastare se, come accade, il criterio principale per l’attribuzione dei mandati risulta essere unicamente il costo o minor prezzo che sia. Senza voler essere polemico o drammatizzare una situazione che risulta sotto gli occhi di tutti gli attori di settore vorrei tuttavia che si riflettesse su questa dinamica di mercato, seppur globale, ma che in fin dei conti non può che danneggiare a medio lungo termine anche lo Stato svizzero come tale. Le aziende domiciliate in Svizzera ottemperano ai contratti collettivi di lavoro, rispettandone i contenuti, vincoli e soprattutto una griglia salariale corretta ed equilibrata che permette di poter vivere e contribuire al benessere pubblico e sociale della Nazione. Gli avventori esteri per contro, difficilmente potranno contribuire al mantenimento delle infrastrutture sociali invidiate da tutta Europa, perché difficilmente controllabili, perché sfuggono alle imposizioni, ai doveri e sono difficilmente perseguibili sul loro territorio. Sostanzialmente non vi sono grosse differenze in Ticino rispetto alle regioni confinanti della Svizzera con altre Nazioni limitrofe. È tuttavia vero il fatto che le regioni della Svizzera Centrale sono sottoposte in misura inferiore alla concorrenza estera, grazie ad un posizionamento geografico meno favorevole dal punto di vista logistico e da un territorio più difficile da raggiungere da località estere. In Ticino, è innegabile, la vicinanza con la vicina penisola Italiana rappresenta da un lato una grossa opportunità commerciale per settori d’attività come l’industria o settori con alto valore aggiunto o di eccellenza come per esempio il settore della moda, dall’altro lato rappresenta un grosso problema per le attività legate all’artigianato della costruzioni che difficilmente si riuscirà a circoscrivere e gestire senza subire una concorrenza che, a tutti gli effetti, è da considerare impari per rapporto ai doveri imposti alle aziende sul nostro territorio”.

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La qualità da sempre è un marchio importante per le imprese artigiane svizzere. Esso conta ancora oggi?

“La cura della qualità, dei servizi, della competenza e dell’eccellenza in ogni settore d’attività rappresentano criteri imprescindibili per affrontare il mercato del futuro. Ora più di allora nel settore artigianale svizzero conta la cura del dettaglio, partendo dalla consulenza per arrivare alla professionalità nella realizzazione delle commesse. Il mercato svizzero è, per rapporto ai mercati internazionali che ci circondano, estremamente piccolo con volumi ovviamente ridotti e non paragonabili, tuttavia quello svizzero è un mercato esigente, di medio alto standing dove il cliente tradizionale pone aspettative elevate ogni qual volta commissiona una realizzazione. Forti di questa caratteristica o peculiarità, diciamo pure particolarmente svizzera, le nostre aziende artigianali devono orientarsi sempre più verso la cura del dettaglio e della qualità fornita in opera. Il mercato globale risulta per le aziende artigianali svizzere difficile da affrontare, mentre il mercato di nicchia curato con prestazioni di alta qualità, serietà, efficienza, con l’applicazione di tecnologie all’avanguardia rimarrà, anche in futuro, il campo di battaglia prediletto dell’artigianato in Svizzera. Investimenti mirati nella formazione professionale, nella logistica, nelle infrastrutture, nei macchinari e nei servizi saranno determinanti per mantenere un alto valore aggiunto, riconosciuto anche a livello internazionale”.

La concorrenza delle imprese straniere è un incentivo per i piastrellisti ticinesi o rappresenta un problema?

“Domanda alla quale ho già in parte risposto nelle analisi precedenti. Tuttavia vorrei ribadire che la concorrenza delle imprese straniere rappresenta sia un incentivo per i piastrellisti ticinesi come, ovviamente, anche un problema. Incentivo perché, come vuole la più banale ma allo stesso tempo estremamente appropriata definizione di mercato – la concorrenza favorisce la crescita –, senza una sana e corretta concorrenza non si sviluppano quei meccanismi naturali, quasi scontati, che favoriscono la crescita e la ricerca dell’eccellenza nel proprio settore di attività. Quindi, se le regole di mercato sono uguali per tutti i partecipanti e non vi sono irregolarità che possono falsare i criteri di competitività la concorrenza dev’essere affrontata con realismo, ottimismo, lealtà e soprattutto deve indurre le aziende locali a perseguire obiettivi sempre più ambiziosi. Dall’altro canto non possiamo e non dobbiamo nascondere che, nei termini come viviamo quotidianamente la concorrenza delle imprese straniere sul nostro territorio, essa non rappresenti un problema. Problema che, con una visione più lontana, non può essere soltanto a carico dell’artigianato e del settore dei piastrellisti ma di tutta l’economia ticinese e, di conseguenza, svizzera. Lancio un appello ad imprenditori, ad investitori, alle istituzioni pubbliche e private, a tutti coloro che si promuovono attori nel settore della costruzione in Ticino affinché abbiano a considerare l’importanza del sostegno e del mantenimento del patrimonio professionale e tecnologico ticinese che, grazie ad un sistema ben regolamentato durante i decenni passati, ha generato una corretta ed equa ridistribuzione della ricchezza”.


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La cultura della paura minaccia la nostra libertà Oggi abbiamo la fortuna di vivere una vita più sicura rispetto ad ogni altra epoca storica. Eppure, viviamo nella paura. Ogni fatto, ogni evento della grande e piccola cronaca quotidiana può servire ad alimentare la paura, diventata ormai una sorta di dimensione psicologica ed esistenziale che condiziona la nostra vita. Siano la criminalità o la minaccia del terrorismo, il pericolo di una pandemia o della droga, l’immigrazione clandestina o l’ennesima crisi economica, siano la pedofilia o altre devianze, l’effetto serra o qualche nuova malattia, vige uno stato di allarme permanente e di timore diffuso. Siamo dominati da una cultura della paura che ha “colonizzato la nostra quotidianità, limitando la nostra liberta”. È questa la tesi del saggio Lars Svendsen “Filosofia della paura”, un’analisi ragionata dei processi per cui il bisogno vero o presunto di sicurezza si è trasformato in un “nemico della libertà”. Svendsen docente di filosofia all’università di Bergen, mette bene a fuoco quell’uso politico della paura che, di allarme in allarme, ci porta ad accettare nuove e sempre più sofisticate tecniche di controllo individuale e sociale che dovrebbero farci sentire al sicuro. Rinunciando però, passo dopo passo, alla nostra libertà e all’inviolabilità della nostra sfera privata. Nel nome della sicurezza abbiamo accettato e subito obblighi e forti limitazioni nella libertà di viaggiare, siamo costantemente sotto gli obiettivi implacabili di telecamere disseminate per ogni dove e spiabili attraverso tanti altri congegni elettronici capaci di registrare ogni nostro movimento. La vita collettiva è compressa da mille divieti per combattere mille pericoli, alcol, stupefacenti, fumo, velocità e persino possibili rischi alimentari, proibizioni che autoritariamente si sono sostituiti al principio di responsabilità personale. Un’escalation perversa, sottolinea Svendsen, perché noi non siamo soltanto involontarie vittime della paura, spesso la incoraggiamo volutamente per cercare di dare un senso ad un’esistenza noiosa e banale. Ma la paura, quel sentimento “mediocremente indegno” di cui parlava Roland Barthes, è anche contagiosa: “Appena qualcuno teme qualcosa, il suo timore tende ad influenzare qualcun altro, che a sua volta influenza qualcun altro - scrive il filosofo norvegese -. E tutto questo senza che ci sia necessariamente una motivazione razionale”. Alla fine il mondo stesso ci appare come qualcosa di spaventoso dove siamo insidiati da un’infinità di potenziali pericoli che vengono spacciati come pericoli attuali: “Nelle strade buie e dietro la porta di casa, presso gli estranei e presso gli amici, nella natura come nella tecnologia, nel proprio corpo così come nelle forze esterne. Sembra che non si possa più trovare qualcosa di veramente sicuro”. Ma al sicuro di che? si domanda Svendsen. Quando tutte le statistiche dimostrano che, soprattutto noi occidentali, vi-

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viamo nelle società più sicure che siano mai esistite, dove i pericoli sono ridotti al minimo e le nostre possibilità di dominarli al massimo. La conclusione ovvia, e paradossale, è “che dobbiamo vivere una vita superprotetta per poter aver paura di tutti i potenziali rischi… In una cultura caratterizzata per molti versi da disgregazione sociale, la paura è qualcosa che abbiamo in comune, un punto di osservazione unificante dell’esistenza”. Ma essa è anche uno strumento di dominio e controllo politico: “È un’importante risorsa politica per autorità pubbliche, partiti e organizzazioni extra statali. In un’epoca in cui le vecchie ideologie si stanno indebolendo, la paura diventa uno dei mezzi più potenti del dibattito politico: crea il tessuto comune sul quale veicolare messaggi e può essere usata per disgregare gli oppositori, accusandoli di guidarci su strade rischiose. Ecco perché le tribune politiche hanno spesso come argomento quale sia il pericolo che dovrebbe preoccuparci di più”. Di questo uso politico della paura è fitta la cronaca attuale del confronto tra i partiti in ogni Paese. E con gli attori politici, ricorda Svendsen, lavorano in parallelo i mass media che sfruttano gli allarmismi, a volte li creano o quantomeno li amplificano, per vendere più giornali o inchiodare più telespettatori davanti alla tv. “La paura è senza dubbio un importante prodotto commerciale per i mass media - scrive - e sta guadagnando sempre più terreno. I mass media contribuiscono a creare una paura sproporzionata in confronto a ciò che obiettivamente dovrebbe esserne motivo. Ci bombardano di cronache su virus letali, terroristi, maestri di scuola pedofili, adolescenti violenti, ecocatastrofi e cibo contaminato… La logica dei mass media è una delle cause più importanti dello sviluppo della cultura della paura, ma allo stesso tempo è chiaro che questa cultura si è potuta sviluppare solo perché noi siamo ricettivi”.

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Attualita` di Angelo Geninazzi, Coordinatore di economiesuisse per la Svizzera italiana, Federazione delle imprese svizzere

Risollevare un’assicurazione che sprofonda nei debiti!

Introdurre misure di risparmio...

26 settembre 2010

L’assicurazione contro la disoccupazione ha accumulato negli scorsi anni oltre 7 miliardi di franchi di debiti. L’ammontare raggiungerà la soglia degli 8 miliardi entro la fine di quest’anno. Questa situazione problematica deriva dal fatto che il numero medio di disoccupati nel corso di questi ultimi anni è stato più alto del previsto. Ogni anno manca quasi un miliardo di franchi nelle casse dell’assicurazione. Per porre rimedio a questa situazione, il Parlamento svizzero ha approvato una revisione della Legge sull’assicurazione contro la disoccupazione (LADI) che chiede uno sforzo a tutte le parti interessate. Da una parte i salariati e le imprese pagheranno più contributi, dall’altra le prestazioni verranno puntualmente riviste. Dopo l’approvazione del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati, la sinistra e i sindacati hanno lanciato il referendum: il popolo svizzero dovrà così esprimersi sulla revisione in votazione popolare il prossimo 26 settembre 2010.

Per un’assicurazione disoccupazione solidale

L’assicurazione disoccupazione è un atto di solidarietà tra le persone che lavorano e quelle che non hanno un lavoro. La revisione implica un aumento del contributo riscosso sui salari. I contributi ordinari passeranno dal 2,0 al 2,2%. Inoltre, per ridurre i debiti dell’assicurazione, verrà prelevato un contributo di solidarietà dell’1% sulla quota dei salari situata tra 126'000 e 315'000 franchi. Questi prelievi supplementari frutteranno annualmente 646 milioni di franchi.

18   Ticino Business

La revisione dell’assicurazione disoccupazione rafforzerà il principio assicurativo: il periodo di contribuzione e la durata del diritto alle indennità saranno armonizzati. Se il progetto venisse accettato, occorrerà aver versato i contributi per almeno 18 mesi prima di ricevere delle indennità per altrettanti 18 mesi, rispettivamente 24 mesi per un indennizzo di due anni (nel caso delle persone con oltre 55 anni di età). Eccezione a questo principio: i giovani di età inferiore ai 25 anni senza oneri familiari beneficeranno della disoccupazione per la durata di nove mesi. Per le persone che non hanno versato contributi, come gli studenti che hanno appena terminato gli studi, le indennità saranno limitate a quattro mesi, contro i dodici attuali. Le misure di risparmio frutteranno circa 622 milioni di franchi.

... mantenendo le prestazioni di base

La revisione garantisce le prestazioni di base dell’assicurazione disoccupazione. Gli importi delle indennità restano invariati, così come la durata d’indennizzo minima. Anche gli altri dispositivi dell’assicurazione disoccupazione, come le misure di consulenza e di collocamento, gli assegni d’integrazione o di formazione continua, vengono mantenuti. Anzi, nell’ambito del programma di stabilizzazione l’assicurazione è stata rafforzata con diverse misure che favoriscono in particolare i giovani disoccupati.

Una revisione per favorire l’impiego e il dinamismo del mercato del lavoro

Il risanamento finanziario dell’assicurazione disoccupazione è obbligatorio. Il Parlamento ha elaborato una revisione equilibrata, che ripartisce gli sforzi tra tutte le parti sociali. Se la revisione dovesse essere respinta in votazione, i contributi salariali aumenterebbero al 2,5%. Questo aumento del costo del lavoro minaccerebbe nuovamente gli impieghi. Inoltre, questo prelievo supplementare si aggiungerebbe ad altri aumenti e si ripercuoterebbe negativamente sull’ancor timida ripresa economica. Questo non è nell’interesse né dei disoccupati, né dei salariati. Il Consiglio federale, il Parlamento, il PLR, il PPD, l’UDC e i Verdi liberali sostengono la revisione dell’assicurazione disoccupazione.


At tualita` di Daniela Lepori e Daniel Müller-Jentsch, Avenir Suisse

Pianificare per il futuro

La crescita degli insediamenti in Svizzera aumenta e accende il dibattito sulla pianificazione del territorio. Anche se gli interventi e le discussioni politiche si concentrano abitualmente a livello federale, il ruolo chiave nella gestione del paesaggio è nelle mani dei Cantoni. A questo proposito Avenir Suisse ha presentato un “monitoraggio dei Cantoni” frutto di interviste strutturate con i 26 Responsabili della pianificazione territoriale correlate da proprie ricerche. Questo rapporto, grazie a 32 strumenti di classificazione, offre la possibilità di confrontare minuziosamente la gestione degli insediamenti dei vari Cantoni e di avere un quadro completo delle loro potenzialità e problematiche. Un dato su tutti: ogni anno in Svizzera viene edificata una superficie estesa quanto il Walensee (24 chilometri quadrati). Nella maggior parte dei Cantoni l’area urbana cresce pertanto più velocemente della popolazione. In Ticino questo dato nel lasso di tempo che varia dal 2002 al 2008 è stato alquanto preoccupante visto che la percentuale di abitanti è aumentata di poco più del 5% (in linea con la media svizzera) ma si è osservata una crescita delle zone edificate del 16% (Cantone più “cementificato”). Queste cifre sono il frutto di una politica di pianificazione del territorio poco coordinata operata fino a qualche anno fa soprattutto attorno alle agglomerazioni di Lugano, Locarno e nella zona del Gambarogno. Ora però grazie alla revisione del Piano Direttore Cantonale il Ticino disporrà (in buona parte è già in vigore) di uno strumento dinamico e all’avanguardia che ha tutte le carte in regola per rendere possibile una pianificazione del territorio strategica e lungimirante. La volontà politica di migliorare la situazione è stata dimostrata negli ultimi 3 anni: il nuovo PD non era ancora attivo ma è stato comunque tirato vistosamente il freno nella politica di azzonamento. Interessante sarà vedere gli sviluppi e la capacità di cogliere le sfide future. Per farla breve, l’intento formulato agli inizi degli anni 2000 dal Consiglio Federale di limitare la superficie costruita a 400 metri quadrati per abitante è già stato superato. Questo sviluppo non è però lungimirante ed è in contrasto con gli obbiettivi ancorati alla Costituzione Federale e con la Legge sulla pianificazione del territorio per un uso economico del territorio e nel riguardo dell’agricoltura.

Cantoni urbani quale esempio

Come era da aspettarsi i Cantoni urbani raggiungono nella classifica finale delle buone note e quindi l’apice della graduatoria. Diversi Cantoni di piccole dimensioni così come la maggior parte di quelli romandi si trovano nelle retrovie

del ranking. Il Ticino occupa un rango centrale: l’11mo, senza il nuovo PD cadrebbe tra le ultime posizioni. Lo studio ha rilevato che anche tra Cantoni strutturalmente e morfologicamente simili si notano differenze sostanziali. Il canton Zurigo si trova in testa alla classifica finale, ma anche altri Cantoni come Ginevra (2°) e Basilea Città (5°) ottengono buoni risultati. Questi Cantoni caratterizzati da elementi urbani hanno a disposizione un ampio ventaglio di strumenti per la gestione dell’urbanizzazione e le relative misure di pianificazione vengono ben accettate dai Comuni.

Necessarie regole concertate

Avenir Suisse arriva alla conclusione che una gestione efficace dello sviluppo territoriale è possibile solo se le autorità con i loro princìpi e regole superiori riescono ad imporsi sugli interessi locali. L’attuazione degli obiettivi della pianificazione territoriale spetta quindi ai Cantoni tenendo ben conto della tendenza in atto che il terreno edificabile nelle zone periferiche diventa sempre più appetibile economicamente favorendo una crescita degli insediamenti sempre più estesa. Il “monitoraggio dei Cantoni” propone quindi tra le altre cose l’introduzione di standard minimi obbligatori negli ordinamenti federali, soprattutto per quanto concerne la politica della delimitazione delle zone edificabili. Non più regole, ma regole più efficaci dovrebbero essere lo scopo dell’imminente revisione della legge sulla pianificazione del territorio e dei processi di revisione cantonali al fine di tenere conto del significato della gestione della cementificazione per lo sviluppo futuro del nostro prezioso paesaggio urbano svizzero.

EVENTO SUL FUTURO DELLA POLITICA DEI TRASPORTI Martedì 28 settembre 2010 Hotel Coronado a Mendrisio, Ore 17.00 Con relazioni di: Prof. Rico Maggi e Dr. Riccardo De Gottardi Segue la tavola rotonda: “Un Ticino su strada o su rotaia?”, moderata da Moreno Bernasconi (Corriere del Ticino), con Riccardo De Gottardi (Direttore della Divisione dello sviluppo territoriale e della mobilità), Carlo Lepori (Granconsigliere per il PS e membro di Comitato dell’iniziativa delle Alpi), Rico Maggi (Decano della facoltà di scienze economiche dell’USI), e Fabio Regazzi (imprenditore, Granconsigliere per il PPD e Presidente di Acquanostra). Iscrizioni e informazioni: daniela.lepori@avenir-suisse.ch, Tel. +41 44 445 90 18

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At tualita`

OBALE

NO

ARC

Anche l’apprendista può approfittare dei vantaggi di arcobaleno L A S C E LTA G I U S TA PER LA SUA AZIENDA

La mobilità sostenibile nelle aziende è un valore da promuovere anche tra le nuove leve. In quest’ottica, è stato creato il nuovo abbonamento arcobaleno per gli apprendisti “appresfondo”. Uno strumento innovativo ed efficiente a favore di coloro che svolgono un tirocinio e che affianca l’attività di sensibilizzazione all’uso dei mezzi pubblici in ambito lavorativo promossa con arcobaleno aziendale. Il Fondo cantonale per la formazione professionale in collaborazione con la Comunità tariffale Ticino e Moesano, ha creato per gli apprendisti il nuovo abbonamento annuale arcobaleno denominato “appresfondo”. Con questa formula, valida a partire dall’anno scolastico 2010/11, il Fondo si assume il 50% della tariffa di seconda classe delle zone relative alla trasferta dall’azienda alla scuola, permettendo quindi un rimborso parziale dei costi di trasferta. Ogni apprendista riceve a casa una lettera, comprendente un buono (rail check) con l’importo equivalente al rimborso della metà delle spese per il percorso azienda-scuola-

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azienda. I nuovi apprendisti ricevono il rail check non appena pervenuta la notifica del contratto alla Divisione della formazione professionale. Il buono va esclusivamente utilizzato per l’acquisto dell’abbonamento annuale arcobaleno appresfondo (abbonamento arcobaleno per apprendisti sussidiato dal fondo). L’abbonamento può essere modificato, ad esempio acquistando il supplemento di prima classe o zone aggiuntive per il tragitto casa-azienda e per le attività del tempo libero. Queste prestazioni sono però interamente a carico dell’apprendista. L’abbonamento appresfondo può essere acquistato presso gli sportelli FFS o all’AutoPostale SA di Lugano. Per maggiori informazioni è possibile contattare il Fondo cantonale per la formazione professionale, Via Vergiò 8, 6932 Breganzona, Tel. +41 91 815 60 25, Fax +41 91 815 60 29, decs-fcfp@ti.ch, www.ti.ch/fondocantonale. Altri dettagli anche su www.arcobaleno.ch.

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At tualita`

19° Forum internazionale europeo dell’8 e 9 novembre a Lucerna Il Forum tratterà il tema della formazione, ricerca, e innovazione: la piazza industriale svizzera in Europa e nel mondo

Date: Lunedì 8 novembre, dalle 17.30 alle 19.50: evento pubblico Martedi 9 novembre, dalle 9.00 alle 17.00: simposio Luogo: Centro Congressi e Cultura di Lucerna - KKL Luzern, Europaplatz 1, 6005 Lucerna

Il futuro della piazza industriale e della ricerca svizzera sarà caratterizzato da enormi sfide. L’internazionalizzazione dell’economia come pure della scienza accelerano. La concorrenza nell’ambito dell’esportazione da parte dei Paesi emergenti è una sfida sempre più impegnativa per la Svizzera e il livello dei prezzi sul territorio elvetico non facilita certo il compito.

Il programma dell’evento prevede: Lunedì 8 novembre 2010 dalle 17.30 alle 19.50, KKL Luzern, nella “Luzerner Saal”: Evento pubblico Moderatore dell’incontro: Urs W. Studer, Sindaco di Lucerna e Presidente del Forum Europeo di Lucerna

È aumentata l’importanza dei partenariati di ricerca che raggruppano più Nazioni. Condizioni quadro ottimali per l’economia; ricerca e politica nell’ambito tecnologico; un’economia predisposta all’innovazione e agli investimenti; un riconoscimento della Svizzera quale piazza di lavoro, formazione e ricerca; sono solo alcune delle condizioni necessarie per consolidare e rafforzare la posizione dell’industria e della ricerca svizzera.

Tema dell’evento: il futuro della formazione, tecnologia ed innovazione in Svizzera, con apertura alle ore 17.30 e chiusura dell'evento alle 19.50. Interverranno, tra i numerosi relatori: Doris Leuthard, Presidente della Confederazione, Rappresentante del Dipartimento federale dell’economia; Ralph Eichler, Presidente ETH Zurigo; Nick Hayek, Presidente e membro del Consiglio d’Amministrazione Swatch Group e Hans Wicki, Presidente della Camera di commercio della Svizzera centrale.

Quali strategie e aspettative sono necessarie? Se ne discuterà al 19° Forum internazionale europeo a Lucerna, il prossimo mese di novembre.

Martedì 9 novembre 2010 dalle 9.00 alle 17.00, KKL Luzern, nella “Luzerner Saal”: Simposio

Al centro dell’incontro si parlerà di - Q uali presupposti e strategie sono necessari per estendere la nostra posizione di punta nella formazione, ricerca e innovazione? - Q uali sono le aspettative reciproche e le suddivisioni del lavoro fra economia e ambienti scientifici? - Q ual è la via del successo sul mercato per nuovi prodotti? - Come devono essere finanziate e gestite le Start-up? - Q uali sono le conseguenze della delocalizzazione di ricerca e sviluppo per la piazza economica svizzera? - Q uale importanza hanno la ricerca e la formazione in Svizzera? La tematica è interessante per tutti coloro che creano prodotti innovativi per l’esportazione, in particolare per aziende che collaborano allo sviluppo scientifico, che stanno per lanciarsi quali start-up o che si interessano alle questioni riguardanti il futuro della Svizzera quale piazza industriale, della conoscenza e della ricerca.

Moderatore dell’incontro: Melchior Buchs, Segretario generale FASMED – Tecnica medica svizzera; Buchs & Sachsse GmbH, innovazione e comunicazione Durante la giornata si discuterà di dalle 9.00 alle 11.00 Formazione e ricerca quale obbiettivo per l’innovazione dalle 11.30 alle 13.00 Innovazioni: dalle idee al successo di mercato dalle 14.10 alle 15.40 Innovazioni: Gestione e Finanziamenti dalle 16.00 alle 17.00 La potenziale crescita industriale con la visione di alcuni filmati di note aziende dalle 17.00 Conclusioni

Per maggiori informazioni, modalità e tasse d’iscrizione, e per visionare il programma completo dell’evento pubblico e del simposio, è possibile visitare il sito www. europa-forum-luzern.ch. Vi informiamo che anche sul sito della Cc-Ti, è presente il programma completo.

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At tualita` Comunicato stampa

“Cleantech Switzerland”: un nuovo portale per le PMI svizzere Il ramo cleantech è una fonte ricca di potenziale per le PMI svizzere. L’Osec ha quindi creato lo scorso luglio, la piattaforma export “Cleantech Switzerland”, raggiungibile all’indirizzo www.cleantech-switzerland.com, volta a mettere in relazione le aziende svizzere che offrono prodotti innovativi con la domanda estera. La piattaforma ha ora un suo portale web con una banca dati in cui le PMI svizzere del settore possono registrarsi al fine di essere immediatamente reperibili per i potenziali clienti all’estero

Su mandato della Confederazione, da inizio anno l’Osec sta realizzando tre piattaforme export nei rami cleantech, architettura/ingegneria/design e medtech. La piattaforma “Cleantech Switzerland”, che raggruppa le associazioni del ramo, offre servizi che facilitano alle PMI svizzere l’entrata sui maggiori mercati cleantech nel mondo e conducono a nuove relazioni d’affari. A questo scopo, si mira ad approfondire i contatti con i mandanti dei progetti, con gli investitori, gli uffici governativi e le imprese estere. I mercati target sono Cina, India, USA e Canada nonché determinati Paesi dell’UE quali il Regno Unito e la Polonia. Uwe Krüger, Presidente di “Cleantech Switzerland”, è lieto che associazioni quali Swissmem, SVUT e Swiss Cleantech Association abbiano aderito alla piattaforma. Infatti, “in stretta collaborazione con le associazioni presenti e con le organizzazioni svizzere all’estero attive nel ramo cleantech,vogliamo creare dei servizi export utili. Il nostro compito consiste soprattutto nell’assistere in modo molto pragmatico le PMI a sviluppare nuovi affari all’estero e a sottoporre le loro offerte. Eseguiamo anche il marketing per il ramo cleantech svizzero e allacciamo contatti con investitori e autorità.”

Le prime priorità nell’elaborazione delle piazze hanno compreso il lancio del portale web con una banca dati delle aziende, la prospezione mirata nei Paesi citati e la realizzazione di una rete di consulenti svizzeri che identifichino, filtrino e trasmettano i progetti cleantech internazionali alle imprese registrate nella banca dati. I servizi saranno, tra gli altri, eseguiti all’estero dagli Swiss Business Hub dell’Osec. Nuovo portale web di utilità pratica Il portale web appena lanciato www.cleantech-switzerland. com fornisce alle imprese svizzere informazioni sui mercati d’esportazione. Registrarsi nella banca dati consente alle imprese svizzere di far conoscere i loro prodotti e servizi ai decision maker e ai partner progettuali nei mercati esteri. In tal modo, questi hanno una panoramica dettagliata di quanto offre il ramo cleantech svizzero. Il portale propone inoltre un calendario degli eventi nel settore, quali fiere ed altre manifestazioni. Nei prossimi mesi le funzioni del sito saranno aggiornate e ampliate. Il portale sarà presto disponibile in francese, inglese e cinese.

Potenziale rilevante nel settore cleantech La Svizzera impiega attualmente circa 160’000 dipendenti in settori collegati al cleantech, ossia il 4,5% di tutti i dipendenti del Paese. Il plusvalore così generato è valutato a 18-20 miliardi di franchi, il che rappresenta una quota-parte del 3,5% del Prodotto Interno Lordo. Il volume del mercato mondiale per le applicazioni cleantech è stimato a 3’352 miliardi di franchi nel 2020: questa cifra corrisponde al 5,5%-6% dell’intera attività economica internazionale. Attualmente, questa quota-parte si attesta al 3,2%. Se la maggiore dinamica di mercato si riscontra nei segmenti delle energie rinnovabili e dell’efficienza dei materiali, il volume di mercato più alto a livello internazionale si registra invece nell’efficienza energetica, con 950 miliardi di euro. Degli oltre venti pacchetti congiunturali per 3'400 miliardi di franchi lanciati nel mondo all’inizio del 2009 per contrastare la crisi economica, 524 miliardi di franchi (16%) comportavano investimenti volti a stabilizzare o a ridurre le emissioni dei gas a effetto serra. Ulteriori informazioni su www.cleantech-switzerland.com

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At tualita` di Fabio Dell'Orto, Internet Strategist Inner Web Sagl

Da google ai social network … come fare business ai tempi del web 2.0

La logica sulla quale ha fatto leva sino ad oggi il marketing è quella dello “sfruttamento”, i consumatori prima dell'avvento di Internet non riuscivano a comprare autonomamente perché venivano fortemente condizionati da un autentico bombardamento pubblicitario attraverso i mass media tradizionali. Un esempio? I biscotti per la colazione più buoni erano quelli consumati dalla famiglia felice vista ogni sera in TV, ma lo scenario non è lo stesso, i dati indicano un cambiamento dei paradigmi della comunicazione che non può essere arrestato, ma deve essere capito, ed è proprio in conformità a tale considerazione che nasce quest’articolo. Internet è ormai alla sua “seconda versione”: il cosiddetto Web 2.0, mentre agli albori del web era possibile fruire passivamente dei cosiddetti "siti istituzionali" e al più scaricarsi contenuti predisposti dalle Aziende, oggi il consumatore ha la possibilità di interagire e lasciare le proprie considerazioni e caricare persino del materiale (foto, video, ecc.), così da condividerlo con altri. Mai sentito parlare di YouTube, Facebook, i blog? Sono tutti strumenti che hanno portato il consumatore (il potenziale cliente) da destinatario passivo delle azioni pubblicitarie ad attore dei processi di comunicazione. Prima di continuare una buona notizia; pur nella consapevolezza che le tecnologie disponibili su Internet saranno in continua e rapida evoluzione, c'è una costante per promuovere e far conoscere la propria azienda: l'esigenza da parte dei potenziali clienti di trovare informazioni! Grazie alla crescente quantità di contenuti digitali questa esigenza continuerà a crescere a ritmi vertiginosi. Alcuni numeri rilevanti: ogni giorno ci sono 2.6 miliardi di ricerche, l'81% degli utenti Internet che accedono ai siti lo fa dai motori di ricerca; il 29% degli utenti utilizza i motori di ricerca come prima risorsa d’informazione. Se la ricerca è il punto centrale per catturare interesse e trovare nuovi clienti e visto che l'89% dei potenziali clienti cerca prodotti, servizi e informazioni prima di tutto on line, non dovremo fare altro che trovare gli strumenti giusti per esserci; questa è la buona notizia! Cerchiamo di capire perché i motori di ricerca sono il mezzo più efficace per fare business ai tempi del Web 2.0; essi propongono prodotti e servizi nel momento più adatto, cioè nell’istante in cui il consumatore li sta cercando! La promozione tramite motori di ricerca è: • molto targhettizzata, • relativamente economica, • misurabile (una esclusiva assoluta della pubblicità sulla rete), • coerente con le aspettative del consumatore. Facciamo estrema attenzione a queste parole: posizionarsi sui motori di ricerca vuol dire soprattutto farsi trovare quando il potenziale cliente ti sta cercando. Chi cerca su di essi un determinato prodotto o servizio, non fa altro che esprimere un'esigenza, un bisogno, un desiderio e si aspetta quindi di trovare ciò che lo soddisfa, a prescindere che si tratti di informazioni, servizi, prodotti, persone o aziende. Da tutto ciò si evince che la gente presta attenzione ai contenuti commerciali quando decide di interessarsene, o meglio quando prodotti, servizi e aziende soddisfano un bisogno oppure un desiderio. Con Internet e con i nuovi strumenti di promozione non è più l'azienda che cerca il cliente ma l'esatto contrario. Questo cambiamento dei paradigmi della comunicazione è la chiave di volta tra il vecchio e il nuovo nel mondo della comunicazione digitale. C’è una svolta ancora più sorprendente: i motori di ricerca non sono l'unico sistema per fare business ai tempi di Internet, perché sono

nati i social network. Un esempio? Facebook! Con il motore si trova il brand, il prodotto o il servizio, ma la gente ha bisogno del social network per avere un riscontro del “sentir comune”. La condizione però imprescindibile da parte di una azienda per avere successo dall’apertura un social network è quella di lasciare, ancora una volta, che sia la gente a rintracciare i contenuti e dunque utilizzando il nuovo approccio di comunicazione/conversazione introdotto nell'era digitale. Su Facebook la gente presta attenzione e si interessa ai contenuti generati da una azienda quando decide consapevolmente in maniera autonoma e senza pressioni di connettersi ad una pagina ufficiale. Pensare di trovare nuove opportunità di business attraverso Facebook solo per il fatto di esserci, può portare a molte delusioni. Quando si decide di diventare fan di un'azienda? Sicuramente quando si è interessati e ci si aspettano delle informazioni coerenti. Un esempio: se si è alla ricerca di uno scooter, si potrebbe decidere di iscriversi al profilo pubblico di un’azienda leader del settore, se si è già clienti di una certa azienda, si decide di diventarne fan per ricevere informazioni di ogni tipo oppure agevolazioni riservate ai clienti più fedeli. Da tutto quanto detto sino ad ora si evince quindi che la conversazione e la ricerca d’informazioni sono la “parola chiave” per fare business su Internet! La comunicazione d'impresa, figlia del marketing, è sempre stata una specie di mostro senza orecchie, e con una bocca enorme, ascoltare non è mai stato nemmeno previsto. Il mondo del marketing e della comunicazione è cambiato. Le persone in rete interrogano, cercano, creano, condividono, partecipano. Internet è comunicazione, coinvolgimento, libertà di scelta. Internet è visibilità. E dalla visibilità nascono relazioni. 5 Semplici regole per accedere a queste nuove forme di marketing: • Posizionamento organico di un sito (SEO): strumento strategico con obiettivi a medio e lungo termine, “se l’azienda non è su Google non esiste”; • Search Engine Marketing (SEM): strumento di web marketing tattico, per farsi trovare su Google immediatamente; essere al posto giusto nel momento giusto; • Passaparola on line: attraverso un uso professionale dei principali social network e/o la realizzazione di Blog Aziendali; • Comunicazione attiva: attraverso eMailing, SMS, VideoMailing; • Fare uso di Web Analytics: non monitorare attentamente gli effetti dell’investimento equivale a “buttare denaro”. Inner Web Sagl Specialisti in applicazioni WEB e Comunicazione Digitale Largo L.Olgiati 75/a 6512 Giubiasco Tel. +41 91 857 53 91 Fax +41 91 857 55 90 www.innerweb.ch info@innerweb.ch

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At tualita`

Come proteggersi dalle truffe in Internet? Internet pullula di offerte solo apparentemente gratuite. Un click e le false offerte gratuite si rivelano trappole ben più costose. Leggete sempre le scritte in piccolo! Se il guaio è già fatto, difendetevi! La Segreteria di Stato mette a disposizione un opuscolo chiamato «Attenzione alle truffe in Internet» con consigli pratici Navigando in Internet l’utente è attirato dalle offerte gratuite. Per approfittare dell’offerta desiderata sono sufficienti un paio di semplici operazioni con la tastiera. Le condizioni generali di vendita sono lunghe, scritte in piccolo e noiose. E poi perché leggerle? I prodotti sono comunque gratuiti! Si fa prima a cliccare che non a leggere! Oltre a tante offerte gratuite veritiere, in Internet ne appaiono altrettante che invece sono solo apparentemente gratuite e si rivelano trappole ben più costose.

Bisogna essere prudenti soprattutto in caso di offerte per i seguenti prodotti: previsioni del futuro, aspettative di vita, test QI, problemi di alcolismo, sms gratuiti, giochi a premi, testi di canzoni, doposcuola, bricolage, oroscopo, incontri, stelle del cinema, barzellette, arte, offerte per scaricare p2p

Come si presentano queste offerte?

Al contrario di quanto accade con le offerte gratuite serie, in quelle fasulle l’utente deve sempre registrarsi indicando nome, indirizzo ed e-mail, anche solo per visionare l’offerta. Le clausole del contratto si nascondono, sono scritte in piccolo o all’interno delle condizioni generali di vendita. Leggere quindi sempre le scritte in piccolo! Con un clic si conclude inconsapevolmente un contratto d’abbonamento costoso e di lunga durata. La fattura arriva in seguito via posta. I truffatori della Rete esercitano un’enorme pressione per spillare denaro: con catene di e-mail, tramite uffici recupero crediti o avvocati.

Cosa fare?

- Precauzioni In caso di offerte concernenti gli ambiti sopra elencati, in Internet bisogna agire con particolare prudenza. Se non si può usufruire dell’offerta senza preventiva registrazione, leggere attentamente le condizioni generali di vendita, mirando soprattutto a individuare eventuali prezzi. Attualmente esistono programmi software (a volte gratuiti) che in molti casi, ma non sempre, mettono in guardia l’utente dalle truffe. - Cosa fare se si conclude un contratto d’abbonamento a causa di una pagina Internet ingannevole? Non appena ci si accorge dell’inganno si dovrebbe, senza pagare la fattura, inviare una lettera raccomandata all’offerente, spiegando che la pagina Internet in questione è ingannevole e che quindi il contratto sarà impugnato legalmente. Una simile lettera è sufficiente a determinare l'annullamento di quest'ultimo. Una lettera è sufficiente, l’ulteriore corrispondenza da parte dell’offerente può essere ignorata. La lettera dovrebbe contenere almeno quanto segue: «Sono stato/a tratto/a in inganno dalla vostra pagina Internet. Impugno dunque, per vizio di consenso, il contratto stipulato tramite la suddetta pagina. Il contratto in questione è pertanto da ritenersi nullo».

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- Cosa fare contro le truffe in Internet? Chi è stato vittima di una truffa in Internet può sporgere denuncia per pubblicità ingannevole in qualsiasi posto di polizia. Sarà poi la stessa polizia a inoltrarla all’autorità penale competente. In un secondo momento, si potrà esercitare un’azione civile presso il tribunale del luogo di residenza. La Seco ha pubblicato un opuscolo chiamato «Attenzione alle truffe in Internet» su questo tema, da quale sono state prese le informazioni che vi riportiamo in questo articolo; che è scaricabile gratuitamente all’indirizzo: www.news.admin.ch/NSBSubscriber/message/attachments/7 981.pdf

Altre pagine informative sulle truffe in Internet e sulle pratiche commerciali ingannevoli - Brochure «Truffe a danno dei consumatori»: www.seco.admin.ch/dokumentation/publikation/00035/00 038/01787/index.html?lang=it www.konsum.admin.ch/themen/00108/00112/00289/ind ex.html?lang=it - A livello federale sono prevalentemente la Segreteria di Stato dell’economia e l’Ufficio del consumo che si occupano delle truffe in Internet. Per qualsiasi domanda, inviare un’e-mail ai seguenti indirizzi: Dipartimento federale dell’economia Segreteria di Stato dell’economia SECO Effingerstrasse 1, 3003 Berna fair-business@seco.admin.ch Ufficio federale del consumo Effingerstrasse 27, 3003 Berna konsum@gs-evd.admin.ch


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LUGANO PREGASSONA Villa unifamiliare In zona residenziale, soleggiata e tranquilla, vista lago, ampio salone (69 mq), grande portico con camino, cucina abitabile, 6 camere, 4 servizi, 240 mq abitabili + 115 mq seminterrato (possibilità di ampliamento 90 mq), bel giardino in gran parte pianeggiante, totale proprietà ca. 1000 mq. Prezzo di vendita CHF 2’450’000.Rif. 19840

VICO MORCOTE Villa signorile stile mediterraneo vista lago + villetta ospiti Villa padronale di 215 mq su 3 piani con grande soggiorno-pranzo, cucina arredata + saletta pranzo, studio/camera, portico con camino, 3 camere da letto, 4 bagni completi, grottino con locale fitness, sauna e bagno turco, curatissimo giardino piano con grande piscina e bella serra. Villetta ospiti di 60 mq con 2 monolocali completi con cucinotto, doccia e cantina-grotto. 2 box + 2 posteggi esterni. Le proprietà, in perfetto stato, si raggiungono tramite scala oppure con pedana elettrica. Totale proprietà 1496 mq + 2860 mq di bosco. Prezzo di vendita CHF 5’500’000.- Rif. 9732

CARONA Villa con vista panoramica sul lago Villa signorile di 202 mq situata in zona residenziale in splendida posizione. Ristrutturazione totale interna ed esterna completata nel settembre 2008. Ingresso, servizio ospiti, splendido soggiorno-pranzo con camino, angolo cucina arredata con isola, uscita su piacevole portico con camino, 3 ampie camere da letto ognuna provvista di doccia completa. Seminterrato con 3 locali cantina, cantina vini, sauna + doccia, lavanderia, riscaldamento (termopompa). Garage per 2 auto + 4 posti esterni. Terreno R2 di 1123 mq. Prezzo di vendita CHF 3’750’000.- Rif. 9801

CASTAGNOLA Appartamento duplex 216 mq In residenza di elevato standing con splendida vista lago e golfo di Lugano. Grande terrazza con giardino, piscina interna, sauna e fitness sono a disposizione dei condomini. Un posteggio in garage incluso. Prezzo di vendita CHF 3’460’000.Rif. 19825

PORZA Villa di prestigio con splendida vista lago La proprietà si trova in zona residenziale, molto soleggiata e tranquillla con splendida vista a 180° su lago e città. Attualmente la villa si eleva su 3 livelli abitativi divisa in 2 appartamenti separati (è facilmente trasformabile in una grande villa ad utilizzo monofamiliare). P1°: appartamento 4.5 locali di 123 mq + monolocale di 23.5 mq. P2°: appartamento 6 locali di 205 mq, con accesso diretto al giardino. Piscina coperta con locale sauna e servizi/doccia. 4 posti auto in autorimessa. Prezzo su richiesta. Rif. 19874

LUGANO - MONTAGNOLA Storica Proprietà Costruita dall’architetto Camuzzi tra il 1845 e il 48, è il risultato delle esperienze acquisite dal progettista nell’ambito dell’architettura storicistica pietroburghese riprendendo elementi stilistici locali. Fu dimora dello scrittore H. Hesse dal 1919 al 31. Inserita in un grande parco botanico con pregiate piante tropicali, gode di una suggestiva vista lago e colline. L’edificio si compone di un appartamento di ca. 190 mq con giardino privato e corte interna (Rif. 19862); un appartamento di ca. 200 mq con veranda (Rif. 19865). Gli appartamenti hanno mantenuto il loro carattere storico e sono dotati di camini, pavimenti, porte, soffitti con stucchi e decori di particolare pregio e valore. Prezzi su richiesta.

SILVAPLANA Attico 5.5 locali L’appartamento è situato a Silvaplana alta, in zona esclusiva e molto tranquilla con vista a 180° che spazia dal passo del Maloja fino a Samaden. Composto da ampio soggiorno-pranzo con camino e soffitto con travi a vista, cucina abitabile, doppi servizi, 2 camere da letto con accesso diretto alla terrazza, una camera singola, studio separato con bagno e soppalco ed entrata indipendente. Prezzo su richiesta. Rif. 19808


At tualita`

Emozioni Ticino, una sfida specchio del Paese “Emozioni Ticino” è la prima, vera sfida intersettoriale che il Ticino economico ha saputo e voluto proporre per offrire un’inedita immagine di se oltre i propri confini territoriali, per consentire di far crescere turismo ed economia del Cantone

Rivolto alla Lombardia e alla Svizzera tedesca, il progetto si è concretizzato lo scorso autunno con l’edizione “zero” di una campagna che vuole essere di immagine oltre che di offerte. Nel 2010 si ripresenterà con nuove propostea partire dal 21 settembre prossimo e fino al 31 dicembre, potendo contare sull’esperienza maturata lo scorso anno che ha consentito di perfezionare un'iniziativa che sa essere lo specchio del Ticino produttivo del ventunesimo secolo. Soprattutto “Emozioni Ticino” apre le porte del Cantone in una inusuale stagione: l’autunno, ricco di appuntamenti e manifestazioni tipicamente ticinesi durante i quali la Svizzera italiana offre un’altra e turisticamente inedita faccia di sé.

Coesione tra partners economici

Principalmente, però, questa campagna ha il grande pregio di aver saputo coinvolgere praticamente tutti gli attori economici legati anche solo marginalmente al turismo attivi nel Cantone. Dalla Camera di commercio all’Associazione Bancaria Ticinese, dai singoli Enti turistici locali all’Unione dei trasporti pubblici, tutti contribuiscono in modo fattivo alla concretizzazione di un progetto i cui effetti positivi hanno una reale ricaduta a cascata su una parte importante della realtà ticinese. Oltre a quelli già citati anche Gastroticino, Hotelleriesuisse, Conferenza alimentare, TicinoWine, FFS, Railaway e Ticino Turismo fanno parte della “cordata Emozioni” garantendo una solida base collaborativa all’iniziativa. “Il Ticino sa emozionare grazie alle sue atmosfere, alle sen-

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sazioni che sa dare, ai suoi luoghi valorizzati e valorizzabili da un turismo di qualità” – afferma a questo proposito Laura Sadis, Direttrice del Dipartimento delle Finanze e dell’Economia – “dobbiamo essere orgogliosi del potenziale di offerta che il nostro Cantone ha dal punto di vista territoriale, paesaggistico, culturale e proprio per questo essere in grado di focalizzare insieme obiettivi comuni, riunire le risorse e saperli concretizzare”. La concertazione, la capacità dell’economia ticinese di lavorare unita in una stessa grande campagna di immagine è espressione di un realismo ed una concretezza vincenti per un Cantone che vuole essere ancora più produttivo. L’offerta “Ticino” presentata quest’anno rispetto a quello proposto nell’edizione “0” è qualitativamente migliore, contenutisticamente più dinamica e, soprattutto, ancor più fortemente rivolta ai due mercati di riferimento: la Lombardia - ed in particolare la regione dell’Insubria - e la Svizzera tedesca. In questo senso vale indubbiamente la pena sottolineare che lo scorso anno Emozioni Ticino ha generato oltre 54 milioni di contatti. Un dato quantitativo rilevante soprattutto alla luce della qualità di una importante fetta di essi. Proprio sulle basi di una consolidata immagine positiva del Ticino si è costruita questa edizione della campagna che si concentrerà maggiormente sulla qualità dei contatti, sulle possibilità di effettivamente agganciare i turisti, sulla proposta di prodotti concreti e già ampiamente apprezzati dai nostri ospiti.


Servizi e prodotti ineccepibili

L’obiettivo rimane, comunque, esattamente lo stesso: promuovere il Ticino attraverso non solo le proprie variegate proposte squisitamente turistiche, ma anche tramite gli altri servizi economici qualitativamente ineccepibili presenti nel Cantone. I propri straordinari prodotti gastronomici, vitivinicoli e del territorio in genere ne sono un tipico esempio, così come lo sono la qualità e l’affidabilità della terza piazza finanziaria elvetica, la sua professionalità e la serietà con la quale da sempre, e ancor più ora, sa rispondere alle aspettative di chi intende beneficiarne . La nuova campagna di immagine è ovviamente è legata a doppio filo alla destinazione Ticino, alla meta privilegiata dai turisti confederati ai quali parzialmente si rivolge. A veicolare sempre e comunque l’immagine più attrattiva del Ticino sono le destinazioni turistiche, le sue proposte, i suoi servizi, uniti in un inscindibile connubio alla bellezza di un paesaggio lacustre, collinare, montano e cittadino impagabile. L’offerta turistica ticinese è qualitativa, sa essere innovativa, variata e cerca con professionalità e serietà di rispondere ed anticipare le aspettative dei turisti. Siamo, però, altresì coscienti del fatto che il magnifico contesto naturale nel quale abbiamo la fortuna di trovarci non basta a richiamare, da solo, l’attenzione di nuovi turisti, nuovi visitatori, acquirenti, persone che per giorni o anche solo per poche ore potrebbero trascorrere del tempo in Ticino. In quest’ottica gli sforzi profusi a vari livelli nel marketing, nella promozione in generale di tutto quanto il Ticino sa offrire sono enormi. La concertazione sui grandi obiettivi, però, è indispensabile. Il nostro Cantone sa parallelamente anche essere la destinazione per la trasferta di un giorno dei nostri vicini Lombardi, uno spostamento generalmente focalizzato sulla visita di una sola località accompagnata spesso, sempre più spesso, da acquisti nei nostri negozi. Proprio per questo Federcommercio e Disti sono due importanti part-

ners di Emozioni Ticino, campagna a favore della quale l’autorità cantonale, così come lo scorso anno, anche in questa occasione ha concesso due aperture domenicali straordinarie dei negozi il 3 e 31 ottobre. Alberto Ménasche, Presidente della Federcommercio, sottolinea come l’associazione che presiede “non poteva rimanere insensibile al richiamo di un evento importante come Emozioni Ticino”. Un appuntamento che, tra gli altri aspetti positivi legati alle sue ricadute economiche, “contribuisce anche a sviluppare il commercio garantendo posti di lavoro e creandone dei nuovi”.

Esploratori del tempo libero

L’edizione 2010 sarà una campagna veicolata principalmente da una serie di offerte turistiche, commerciali ed economiche proposte a prezzi ed in momenti concorrenziali concretizzabili grazie ad altrettanti buoni disponibili online visitando il sito www.emozioni.ticino.ch già attivo dal 30 agosto scorso. Parallelamente sono previste tre serate istituzionali durante le quali il Ticino potrà presentarsi sotto ogni suo aspetto ed una campagna di immagine di ampio respiro veicolata tramite le più disparate modalità comunicative Ma la novità del 2010 è il concorso “Esploratori del tempo libero” che mette in palio dieci diverse tipologie di esperienze turistiche locali. Non si tratta, però, di un concorso secondo modalità classiche. I partecipanti, infatti, sono chiamati a promuovere loro stessi, a spiegare perché sarebbero i candidati ideali alla vincita del premio. Fra loro ne verranno scelti dieci, ognuno portatore di una caratteristica diversa ed ideale per vivere appieno lo spicchio di Ticino in palio. E con l’impegno a poi raccontarlo tramite un’intervista, una storia da condividere grazie ai nuovi mezzi di comunicazione. Una sorta di passaparola con ampissima eco. Con l’auspicio, e soprattutto l’intenzione, di fungere da propulsore per nuovi traguardi di crescita economica!

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At tualita`

Inchiesta congiunturale 2010/2011: rispondete online! Cari imprenditori, vi invitiamo a rispondere al questionario dell’inchiesta congiunturale 2010/2011, che avete ricevuto negli scorsi giorni per posta. Il formulario va compilato e rispedito per posta cartacea, per e-mail o per fax. Trovate tutti i dettagli sul questionario. Potete anche rispondere direttamente online, visitando il sito www.enquetecci.ch, inserendo la vostra SWISSFIRMS ID e la password che vi abbiamo trasmesso. Come sempre contiamo sulla vostra preziosa collaborazione. Soprattutto in questo particolare momento economico è fondamentale ricevere un vostro riscontro, visto che siete gli attori principali dell’economia. Vi preghiamo pertanto di rispondere alle domande entro il 1° ottobre 2010. Per un aiuto o delle informazioni aggiuntive in merito al vostro accesso in Internet per visualizzare il formulario dell’inchiesta congiunturale, contattate il Signor Oliver Monti: Tel. +41 91 911 51 31, monti@cc-ti.ch

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Azienda ticinese con moderna piattaforma logistica nella zona industriale di Quartino affitta posti paletta a breve/medio/lungo termine con possibilità di servizi logistici aggiuntivi come gestione dello stock, sdoganamento, commissionamento e distribuzione. Le moderne rampe di carico, capaci di garantire un completo mantenimento della catena del freddo e una struttura in grado di integrare in un unico centro diverse temperature (-26, +4, +10, +18), rappresentano le carat-

CANDIDATO Antongiulio Macchi

Diploma di ragioniere e perito commerciale Corso formazione per amministratori condominiali con conseguimento di diploma di idoneità Ottima conoscenza informatica, sistemi operativi e applicativi Microsoft e software gestionali per condomini

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teristiche distintive del centro logistico Grünenfelder. La gestione del magazzino avviene grazie all’utilizzo di avanzate applicazioni informatiche che, tramite un accesso a Internet, permettono il controllo da parte del cliente di tutte le informazioni rilevanti concernenti la propria merce. Si dispone anche di punto franco (permesso come Deposito Doganale Autorizzato DDA). Interessati contattare Alessandro Sciarini o Dani Grünenfelder al numero +41 91 850 34 00. Grünenfelder SA Via Luserte 1, 6572 Quartino www.gruenenfelder.biz

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Anno di nascita: 1974 Cittadinanza: italiana Per le aziende che fossero interessate disponiamo del curriculum vitae completo, rivolgersi alla Signora G. Veljkovic, +41 91 911 51 11 o info@cc-ti.ch Vi rendiamo attenti che le seguenti segnalazioni vengono semplicemente pubblicate senza alcuna verifica della fonte e quindi garanzie e responsabilità da parte della Cc-Ti

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Eventi

ASEAN: il futuro della Svizzera? Organizzato da:

Partner e sponsor dell’evento:

Introduzione

L’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico, più comunemente conosciuta come ASEAN, è stata fondata nel 1967 da parte di cinque Stati membri originari (Indonesia, Malaysia, Filippine, Singapore e Thailandia) a cui si sono poi aggiunti Brunei, Vietnam, Laos, Myanmar e Cambogia. Col passare del tempo, i 10 Stati membri hanno progressivamente instaurato una zona di libero scambio. E parlando di libero scambio, nel quadro dell’AELS (Associazione economica di libero scambio), la Svizzera ha da tempo concluso un accordo con Singapore, ne sta negoziando uno con la Thailandia ed ha avviato uno studio di fattibilità avente come target il Vietnam. Inoltre, in tempi più recenti,

ovvero nel corso della visita in Indonesia dello scorso luglio della Presidente della Confederazione, Doris Leuthard, sono state avviate ufficialmente le trattative per un accordo globale di partenariato economico con l’Indonesia. In quest’ottica, visto che l’ASEAN si rivela essere una zona di grande interesse per l’economia svizzera orientata all’estero, la Camera di commercio (Cc-Ti) - assieme ai partner Osec, Credit Suisse, Zurich e DB Schenker - ha voluto cogliere l’occasione di illustrare più da vicino alle aziende ticinesi le peculiarità e le potenzialità di un mercato che conta oltre 500 milioni di persone e che offre numerose opportunità di business.

Lunedì 20 settembre 2010, dalle ore 16.30 alle ore 18.00 (networking apero 18.00 -19.00) presso l’Hotel Parco Paradiso, Via Carona 27 a Lugano Programma 16.30

Saluto di benvenuto Marco Passalia, Vice Direttore, Cc-Ti

16.40

ASEAN vs. Global economy Joseph TAN Chin Yew, Chief Asian economist, Credit Suisse Singapore

17.00

Business opportunities in the ASEAN market Melanie I. Zoref, Senior Local Trade Officer, SBH ASEAN, Manila Office

17.30

A successful market entry strategy. Case study Rolf M. Noll, Senior Consultant Asia-Pacific, Osec Zurich

17.40

Clienti nuovi = rischi nuovi? Come proteggersi? Paolo Cavalli, Agente Generale, Zurich

18.00

Testimonianza della ditta Trasfor SA Gianpaolo Palladini, Chief Executive Officer, Trasfor SA

18.20

Networking apero

La manifestazione è aperta a tutti gli interessati. Entrata libera. Per iscrizioni prego rivolgersi entro lunedì 13 settembre 2010, alla Cc-Ti, Signora Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12, veljkovic@cc-ti.ch, www.cc-ti.ch

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Eventi

Se la famiglia entra in azienda… Conciliazione lavoro e famiglia: un ostacolo o un’opportunità? Che cosa prevede il diritto del lavoro? Quali vantaggi competitivi porta la valorizzazione delle differenze fra donna e uomo? La genitorialità può tradursi in competenze utili anche all’interno dell’azienda? Quali competenze sviluppare a livello dirigenziale? Come migliorare l’organizzazione? A questi ed altri interrogativi risponde il programma di formazione Dialogare-Azienda 2010/2011, promosso dall’Associazione Dialogare, con il partenariato anche della Cc-Ti Conciliare attività professionale e famiglia nei contesti di lavoro presuppone di far incontrare e convivere armoniosamente l’organizzazione aziendale, con specificità proprie, e le esigenze delle collaboratrici e dei collaboratori confrontati con la cura e l’educazione dei figli o, in altre fasi della vita, con l’assistenza a persone disabili, anziane o malate. La questione si pone a livello strutturale e organizzativo ma non è priva di implicazioni culturali correlate all’evoluzione dei modelli famigliari e di lavoro. Cultura, flessibilità e pari opportunità fra donna e uomo, ma anche costi e benefici, sono i principali elementi di questa sfida che coinvolge l’organizzazione quanto le persone nei loro ruoli professionali quanto privati. La legislazione svizzera sul lavoro contempla dei diritti minimi per lavoratori e lavoratrici con responsabilità famigliari e lascia alla libera iniziativa dell’impresa l’adozione di condizioni di lavoro più favorevoli, di misure puntuali o di vere e proprie politiche di conciliazione lavoro e famiglia. Studi e approfondimenti effettuati a livello federale hanno dimostrato che esperienze di gestione aziendale favorevoli alla famiglia sono vincenti e che il pragmatismo di una PMI può produrre vantaggi competitivi tanto quanto l’approccio più manageriale di una grande azienda. Gli esempi di datori di lavoro che offrono condizioni di lavoro compatibili con gli impegni famigliari non mancano neppure in Ticino (cfr. Ticino Business gennaiofebbraio 2010). L’Associazione Dialogare propone un ciclo di formazione rivolto a dirigenti e quadri aziendali, a professionisti delle risorse umane, come pure a organizzazioni del mondo del lavoro, a donne e uomini, che desiderano gestire con successo la conciliazione lavoro e famiglia. Dialogare-Azienda 2010/2011 è un programma di formazione con certificazione eduQua che gode del partenariato della Divisione della formazione professionale del DECS, della Cc-Ti, AITI, Boss Editore SA, Soroptimist International Club di Lugano e di Lugano Lago. Il primo appuntamento è per giovedì 23 settembre 2010, alle ore 18.00, a Lugano, Auditorio BSI (via Peri 21) con il dibattito pubblico Flessibilità e conciliabilità lavoro e famiglia. Si confronteranno Edo Bobbià, Direttore della Sezione Ticino della Società svizzera impresari costruttori (SSIC) e Deputato al Gran Consiglio; Marie Jeanne Bosia, Presidente del Gruppo Donne PMI Ticino; Morena Ferrari Gamba, Senior Partner di LWP, Ledermann Wieting & Partners di Lugano e membro della Commissione Cantonale per le pari opportunità e Gianni Martinelli, Imprenditore e Consulente aziendale. Moderatore: Giancarlo Dillena, Direttore del Corriere del Ticino. Il programma di formazione Dialogare-Azienda 2010/2011 prevede in seguito quattro giornate seminariali su iscrizione, in piccolo gruppo. La prima si terrà lunedì 27 settembre 2010, a

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Lugano nell’aula di formazione della Camera di Commercio. Il mattino, l’Avv. Costantino Delogu, illustrerà vincoli ed opportunità del diritto del lavoro attinenti alla conciliazione lavoro e famiglia ed in particolare le norme relative a lavoro e maternità. Nel pomeriggio, la Dott. Marcella Chiesi (Formatrice nel campo della gestione delle risorse umane e del cambiamento organizzativo) evidenzierà i vantaggi di una strategia orientata alla valorizzazione delle differenze di genere, come ottenere il meglio dal personale femminile, come attrarre, mantenere e motivare le donne di talento e/o con alta professionalità. Il ciclo di formazione continuerà il 21 gennaio, il 28 gennaio e il 4 febbraio 2011 con seminari di approfondimento condotti dalla Dott. Marcella Chiesi (luogo: Lugano-Besso, Centro San Carlo, aula 313 della Scuola specializzata superiore in cure infermieristiche). Programma completo: www.dialogare.ch > seminari DialogareAzienda. Informazioni e iscrizioni (a ciclo completo o seminario a scelta): Associazione Dialogare-Incontri, Tel. +41 91 967 61 51; segretariato@dialogare.ch


Eventi

I prossimi eventi Cc-Ti

Cari lettori, cari associati, vogliamo informarvi sui nostri prossimi eventi camerali, chiedendovi di riservare già sin da ora le due date nella vostra agenda: - Venerdì 22 ottobre 2010: 93esima Assemblea Generale Ordinaria della Cc-Ti, che si terrà al cinema Corso, in via Pioda 4 a Lugano - Venerdì 28 ottobre: Giornata cantonale dell’economia, che si terrà nell'Aula Magna dell'USI a Lugano, in collaborazione con AITI, CATEF e SSIC-TI. Interverrà il Presidente della Banca Nazionale Svizzera, Signor Philipp Hildebrand I dettagli sono in via di definizione e già sul prossimo numero di Ticino Business (di ottobre 2010) sapremo darvi maggiori ragguagli in merito. Potete sempre consultare anche il nostro sito web: www.cc-ti.ch A presto!

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Formazione

Corsi di formazione proposti dalla cc-ti LE PMI E LA PIANIFICAZIONE FINANZIARIA

Modulo 1 – Il conto dei flussi di capitale 29 settembre 2010, dalle 09.00 alle 17.00 Programma Presentazione del conto dei flussi di capitale, elemento essenziale della pianificazione finanziaria, che in molti Paesi è la quarta parte integrante di un conto annuale (oltre al bilancio, il conto economico e l’allegato). Questo modulo vuole dotare i partecipanti degli strumenti necessari per l’allestimento di un conto dei flussi di capitale moderno, così come in parte proposto dalla riforma della Legge contabile in corso Modulo 2 – Il business plan e il piano finanziario 20 ottobre 2010, dalle 09.00 alle 17.00 Il business plan dovrebbe essere in prima linea uno strumento gestionale interno. Tuttavia la pressione esterna, soprattutto delle banche che lo richiedono, conduce ad un utilizzo prioritariamente informativo piuttosto che gestionale del piano finanziario. Quest’ultimo è parte integrante di tale documento e ne rappresenta l’analisi numerica. Durante il modulo verranno analizzati i contenuti del business plan e si tratterà il processo per l’allestimento di un piano finanziario nelle sue varie fasi: pianificazione del conto economico, pianificazione del “working capital”, piano d’investimento, fabbisogno finanziario Modulo 3 – Il monitoraggio finanziario 10 novembre 2010, dalle 09.00 alle 17.00 L’analisi di bilancio e il monitoraggio degli indici finanziari sono eseguiti dalla banca regolarmente per verificare il rating del cliente, tuttavia il monitoraggio finanziario non dovrebbe essere un aspetto esterno lasciato alla banche. L’imprenditore, dotato degli strumenti necessari per analizzare il proprio conto annuale, sarà in grado di saper leggere il proprio bilancio e poter così anticipare gli sviluppi nella propria impresa agendo tempestivamente

CREDITI ED INCASSI DOCUMENTARI NEL COMMERCIO CON L’ESTERO

29 settembre e 6 ottobre 2010, dalle 13.30 alle 17.30 Programma • Rischi nel commercio con l'estero • Crediti documentari (lettere di credito) quale strumento per assicurarsi il pagamento nel commercio internazionale (definizione e forme, punti principali di un credito documentario, elementi da considerare per un uso conforme del credito documentario)

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• Incasso documentario quale strumento di pagamento sfruttando l'ausilio della banca nella sua funzione fiduciaria (definizione e forme dell'incasso documentario) • Dalla teoria alla pratica

L’ALLESTIMENTO DI REGOLAMENTI AZIENDALI IN AMBITO RU

6 ottobre 2010, dalle 09.00 alle 13.00 Programma • Impostazione strutturata dei documenti • Procedere ad una raccolta di regolamentazioni • Indicazioni per la messa in pratica di alcuni tipi di direttive • L’importanza e i vantaggi di una regolamentazione

LA CONDUZIONE DI COLLOQUI DIFFICILI Modulo 1 11 ottobre 2010, dalle 09.00 alle 13.00 Programma • Elementi di un colloquio difficile • Struttura di un colloquio problematico • Barriere della comunicazione • Modalità e attitudini personali • Obblighi e doveri

Modulo 2 18 ottobre 2010, dalle 09.00 alle 13.00 Programma • Esercitazioni pratiche di colloquio Per ottenere un buon risultato è auspicabile avere partecipato al modulo 1.

LA VALUTAZIONE E LO SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE

15 novembre 2010, dalle 09.00 alle 13.00 Programma • Processi di valutazione • Applicazione dei processi di valutazione più comuni • Procedure e modalità di sviluppo delle competenze della personalità • Esempi Altre informazioni e iscrizioni: Cc-Ti, Tel. +41 91 911 51 18 corsi@cc-ti.ch, ww.cc-ti.ch


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Occhio ai tassi


Commercio estero Pagine a cura di Osec Ticino

prossime GIORNATE DI CONSULENZA PAESE LUGANO, settembre/ottobre 2010 ASEAN: un mercato spesso sconosciuto e sottovalutato di 560 milioni d’abitanti e un volume d’affari di 1’400 miliardi di franchi Lugano, 20 settembre 2010 • la regione conosce uno sviluppo rapido e costante, che la crisi economica non ha intaccato; • l’industrializzazione continua, il potere d’acquisto aumenta e il ceto medio cresce; • Made in Switzerland: una garanzia di qualità, affidabilità e precisione, un vantaggio da cui trarre beneficio per affermarsi nella regione. Cina: continua la crescita economica al 10% Lugano, 22 settembre 2010 • attesi oltre 70 milioni di visitatori alla più grande esposizione universale mai organizzata; • accordo di libero scambio Svizzera-Cina: trattative imminenti. Germania: la forza trainante della ripresa nella zona euro Lugano, 12 ottobre 2010 • volontà di recuperare il terreno perso nell’industria e nel settore edile, che si traduce in numerose opportunità d’affari per le PMI svizzere; • importante ripresa nel ramo automobilistico con conseguente richiesta nella subfornitura. Kazakistan: un mercato con 16,4 milioni di potenziali clienti Lugano, 26 ottobre 2010 • forte domanda di tecnologie, know-how, maccchinari e apparecchiature moderni; • buon livello formativo e personale altamente qualificato. Nel corso delle giornate di consulenza proposte alle aziende, avrete l’occasione di fissare un incontro individuale con i consulenti dell’Osec e con gli specialisti provenienti direttamente dal paese di riferimento. Le aziende intenzionate ad espandere le loro attività nei mercati sopra citati o che hanno esigenze concrete non esitino a mettersi in contatto con l’Osec e a fissare un appuntamento con i suoi esperti! CONTATTATECI AL NO. TEL. +41 91 911 51 37 OPPURE TRAMITE E-MAIL ALL’INDIRIZZO INFO.LUGANO@OSEC.CH, SAREMO LIETI DI FISSARVI UN APPUNTAMENTO.

Firmato un accordo di libero scambio tra AELS e Perù

Il 14 luglio 2010 a Lima, gli Stati membri dell’AELS (Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein) hanno firmato un accordo di libero scambio con il Perù. Secondo un comunicato stampa del Dipartimento federale dell’economia DFE, l’accordo regola il commercio transfrontaliero di prodotti industriali, compresi il pesce e i prodotti agricoli trasformati (abolizione progressiva dei dazi), gli investimenti (condizioni quadro agevolate), la protezione della proprietà intellettuale (ottimizzazione della protezione giuridica), gli appalti pubblici (armonizzazione delle regole, migliori condizioni d’accesso), la concorrenza e la cooperazione tecnica (ampliamento della collaborazione). Il commercio di prodotti agricoli di base è disciplinato da accordi bilaterali tra i singoli Stati dell’AELS e il Perù.

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Entro un anno dall’entrata in vigore dell’accordo, che deve ancora essere ratificato dai parlamenti degli Stati firmatari, si apriranno i negoziati volti a estenderlo al commercio di servizi. Contestualmente, la Segretaria di Stato dell’economia SECO ha firmato con il Perù un accordo che mira a potenziare le capacità d’esportazione dello Stato andino. Comunicato del Dipartimento federale dell’economia DFE: “Firma dell’accordo di libero scambio AELS-Perù” www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msgid=34305 Comunicato della Segreteria di Stato dell’economia SECO: “La SECO promuove il commercio sostenibile con il Perù” www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msgid=34303


L’AELS firma un accordo di libero scambio con l’Ucraina

Il 24 giugno 2010, gli Stati dell’AELS (Svizzera, Islanda, Liechtenstein e Norvegia) hanno firmato un accordo di libero scambio di ampia portata con l’Ucraina. Tale accordo copre il commercio dei prodotti industriali e agricoli trasformati, l’agevolazione degli scambi, il commercio dei servizi, gli investimenti, la concorrenza, la protezione dei diritti di proprietà intellettuale nonché gli appalti pubblici. L’Ucraina rappresenta un importante mercato d’esportazione per la Svizzera: il secondo più importante tra i paesi della Comunità degli Stati indipendenti, dopo la Russia. Nel 2009, le esportazioni svizzere verso l’Ucraina hanno toccato i 370 milioni di franchi. I principali prodotti esportati sono farmaceutici, macchine, orologi, chimici nonché pietre e metalli preziosi. Comunicato stampa del Dipartimento federale dell’economia DFE: “AELS: firma di un accordo di libero scambio con l’Ucraina” /www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msgid=33930

Accordo di libero scambio Svizzera-Cina: luce verde per le trattative

Le trattative volte ad appurare la fattibilità di un accordo di libero scambio tra Svizzera e Cina sono imminenti. In occasione della visita di stato della presidente della Confederazione Doris Leuthard a metà agosto, i due paesi hanno sottoscritto a Pechino una dichiarazione d’intenti per avviare al più presto i negoziati in vista di un tale accordo. Da uno studio di fattibilità eseguito da un gruppo di lavoro congiunto si evince che l’economia della Svizzera e della Cina sono complementari e che un accordo di libero scambio di ampia portata migliorerebbe in modo significativo le condizioni quadro della collaborazione economica. Comunicato stampa del Dipartimento federale dell’economia DFE: “Imminenti le trattative per un accordo di libero scambio Svizzera-Cina” www.news.admin.ch/message/?lang=it&msg-id=34569

Riforma sanitaria negli USA: maggiori contributi per le imprese farmaceutiche e medtech

La realizzazione della riforma sanitaria varata a marzo 2010 dalle istanze politiche statunitensi comporta notevoli costi cui dovranno contribuire anche le aziende attive nel settore sanitario con nuove imposte. I due nuovi contributi più rilevanti sono: • riscossione di una quota annuale per i produttori e gli importatori di farmaci soggetti a prescrizione medica (pharmaceutical company tax). La quota sarà calcolata sulla base delle rispettive quote di mercato; • introduzione di un’imposta di consumo per i produttori e gli importatori di apparecchiature e di dispositivi medici (medical device excise tax). L’aliquota prevista ammonterà al 2,3% del prezzo di vendita dei prodotti imponibili. King&Spalding: “Business Tax Provisions of the Health Care Reform Act” www.kslaw.com/Library/publication/ca051210a.pdf

Emirati Arabi Uniti: inasprimento delle norme sul commercio

Negli Emirati Arabi Uniti, una legge federale ha revocato nu-

merose norme, introdotte nel 2006 e volte a liberalizzare il commercio. La nuova legislazione entrata in vigore il 1° aprile 2010 complica nuovamente la disdetta di contratti registrati con rappresentanti commerciali e distributori in loco, e comporta alti costi finanziari. Inoltre, solo gravi motivi documentati permettono di terminare o non prolungare un contratto a termine alla scadenza. In caso di disdetta, il rappresentante commerciale o distributore in loco può pretendere un indennizzo, per il quale non è stato fissato un limite massimo e che può ammontare a diversi anni di provvigioni. È stato altresì reintrodotto il comitato dei rappresentanti, che ricopre la funzione di organo giuridico competente in caso di controversie legate a questioni di agenzia commerciale e dei relativi contratti. Fulbright & Jaworski Publications: “UAE – Changes to Commercial Agency Law” www.fulbright.com/index.cfm?fuseaction=publications. detail&pub_id=4488&site_id=494&detail=yes

India: panoramica delle prescrizioni per gli investimenti diretti esteri

L’India è tra i paesi più interessanti al mondo per gli investimenti diretti esteri. Negli ultimi anni, le condizioni quadro in loco sono generalmente molto migliorate e si prevedono ulteriori progressi nel prossimo futuro. In questo contesto, il governo ha lanciato un’attiva politica dell’informazione nell’ambito della sua “FDI Policy”. Ogni semestre, una circolare ad ampio raggio aggiorna su adeguamenti, modifiche e nuove prescrizioni per gli FDI (Foreign Direct Investment). La pubblicazione del mese di aprile 2010 fornisce una prima panoramica sulla vasta normativa indiana in materia. Department of Industrial Policy and Promotion / Ministry of Commerce and Industry Government of India: “Consolidated FDI Policy (effective from April 1, 2010)” http://siadipp.nic.in/policy/fdi_circular/fdi_circular_1_2010.pdf

Polonia: novità nelle procedure d’aggiudicazione delle gare d’appalto

In Polonia è entrata in vigore, all’inizio dell’anno, una riveduta procedura di aggiudicazione delle gare d’appalto. Citiamo le novità più rilevanti: • comprovare le capacità e la competenza è diventato più semplice (è ora possibile rifarsi a un’altra impresa che ha acconsentito per iscritto ad assistere il contraente nella realizzazione del progetto messo in appalto); • le soglie determinanti per l’obbligo di pubblicazione della gara sono state adattate alle prescrizioni dell’UE (il che ha portato a un lieve abbassamento delle soglie); • le tasse di ricorso si basano sul valore dell’appalto (l’importo per un ricorso varia tra 1’800 e 4’800 euro a seconda della soglia e dell’ambito dell’appalto; la tassa per ricorsi che riguardano azioni successive all’apertura della gara ammonta al 5% del valore dell’appalto); • il termine per richiedere specifiche sulle condizioni d’appalto è stato abbreviato (ora queste richieste possono essere inoltrate solo entro la prima metà della procedura d’appalto); • la possibilità di sollevare protesta è stata abolita (ora si può solo impugnare singoli punti della procedura d’appalto presso la camera d’appello nazionale, e anche questo unicamente nel caso sussistano comprovati atti o omissioni contrari alla legge);

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Commercio estero Pagine a cura di Osec Ticino

• è stato introdotto un termine minimo di non intervento (gli offerenti esclusi devono avere la possibilità di verificare la decisione d’aggiudicazione durante un periodo compreso tra i 5 e i 15 giorni). Swiss Business Hub in Polonia / Jara Partners (Varsavia): “Polen – Novellierung des Vergaberechts” www.osec.ch/internet/osec/de/home/export/countries/pl/export/tenders.-RelatedBoxSlot-56712-ItemList-25698-File. File.pdf/PL-CH_KNOW-HOW_Novellierung%20des%20Verbagerechts_02_10.pdf

Russia: investimenti miliardari per rimodernare il sistema sanitario

La Russia intende investire 12 miliardi di euro entro il 2012 per rimodernare il sistema sanitario, sopratutto gli ospedali e i poliambulatori poiché circa un terzo si trova in condizioni deplorevoli. Il governo russo preventiva 8 miliardi di euro per i lavori di risanamento e l’acquisto di apparecchiature mediche. I costi per ottimizzare la qualità delle cure mediche (costi del personale/aumenti salariali, farmaci, materiale di consumo, apparecchiature per la diagnostica, alimentazione dei pazienti) si stimano in 3,5 miliardi di euro. Il progetto di riforma sarà finanziato con l’aumento dal 26% al 34% a partire dal 1° gennaio 2011 dei contributi per le assicurazioni malattia, di rendita e contro la disoccupazione. Rianovosti: “Putin says Russia needs major health care reform, pledges initial investment of over $10 bln” http://en.rian.ru/health/20100420/158669620.html The St. Petersburg Times: “Putin Promises $16 Billion for Healthcare” www.sptimes.ru/story/31273

La Russia progetta l’introduzione di un’imposta progressiva sul reddito

La Russia annuncia che introdurrà un’imposta sul reddito a cinque scaglioni il 1° gennaio 2011. Secondo il rapporto “Ostwirtschaftsreport” pubblicato da Germany Trade and Invest / Dow Jones, le aliquote previste sono comprese tra il 5% (reddito inferiore al controvalore di 1’555 euro) e il 45% (reddito oltre 316’000 euro). La seguente formula sarà applicata ai redditi alti: per ogni categoria fiscale (fino alla più bassa) si stabilirà un ammontare d’imposta fisso da versare, cui si aggiungerà l’importo che supera il reddito inferiore nella relativa categoria d’imposta, tassato a una determinata percentuale. A titolo d’esempio: l’importo fisso di 2’200 euro è da versare nella categoria fiscale (25%) che comprende redditi tra 15’800 e 79’000 euro, cui si addiziona il 25% su quanto supera i 15’800 euro. Il governo russo auspica che queste misure generino entrate fiscali per un totale di 53 miliardi di euro. Fino al 1° gennaio 2011, in Russia si applicherà l’aliquota sul reddito del 13% per i residenti e del 30% per i non-residenti (soggiorno inferiore ai 183 giorni in 12 mesi).

Malta: un nuovo centro commerciale sarà il fiore all’occhiello del piano “Vision 2015”

Nel 2017, la Presidenza dell’UE sarà affidata per la prima volta a Malta. Si tratta di una grande sfida per la piccola isola mediterranea, che con il piano “Vision 2015” intende posizionarsi all’interno dell’UE quale nazione rivolta al futuro

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e orientata all’innovazione. Il fiore all’occhiello di “Vision 2015” sarà il centro commerciale “Corporate Village Malta”. Il progetto prevede la costruzione, tra il 2012 e 2015, di locali per uffici e commerciali, alberghi, ristoranti, impianti sportivi e ricreativi, sale per conferenze, spazi espositivi e autorimesse sotterranee, per una superficie utile di 135’000 metri quadrati. Alcuni enti statali maltesi, inclusi i ministeri e i dipartimenti con ruolo di interlocutori per le imprese, occuperanno il 30% della superficie dedicata agli uffici. Grazie al design architettonico e all’impiego di diverse tecnologie pulite (cleantech), il Corporate Village Malta intende raggiungere ambiziosi obiettivi qualitativi. Vision 2015 si prefigge in particolare di: • sviluppare in modo concertato il settore dei servizi finanziari, che è diventato di grande importanza negli ultimi anni a Malta; • promuovere maggiormente il ramo tecnologie dell’informazione e della comunicazione; • aggiornare la promozione del turismo e la relativa infrastruttura secondo le nuove esigenze della clientela; • orientare maggiormente l’industria verso prodotti ad alto valore aggiunto; • ampliare il settore della sanità e promuovere il turismo sanitario; • lanciare diversi progetti ambientali sull’isola di Gozo. Sito internet del Corporate Village Malta www.corporatevillagemalta.com/home.html Government of Malta: “Vision 2015” https://opm.gov.mt/vizjoni-2015

Vasto ampliamento delle reti elettriche in Europa

Secondo un piano presentato recentemente, nei prossimi dieci anni gli operatori di rete europei progettano la costruzione e la ricollocazione di 42’100 linee ad alta tensione. Il progetto mira a garantire l’approvvigionamento. Inoltre, gli operatori intendono assicurarsi che l’elettricità prodotta da tutti gli impianti di energie rinnovabili esistenti e pianificati fino al 2020 (soprattutto eolici e idroelettrici) confluiscano nella rete elettrica europea e siano distribuiti secondo il fabbisogno. Attualmente, la totalità delle linee ad alta tensione in Europa ammonta a 300’000 chilometri. Il progetto varato aggiungerà 35’300 chilometri di nuove linee e ne potenzierà ulteriori 6’800; di questi, 23’200, rispettivamente 6’400 chilometri sono linee di oltre 300 kilovolt. ENTSO-E: “ENTSO-E publishes its final pilot Ten-Year Network Development Plan” w w w. e n t s o e . e u / in d e x .p hp?i d = 4 2 & t x _ t t n e w s [t t _ news]=60&tx_ttnews[backPid]=28&cHash=ccad490c137a3 c09ff95a4cfe44ac774 ENTSO-E: “Ten-Year Network Development Plan 2010 – 2020” www.entsoe.eu/fileadmin/user_upload/_library/SDC/TYNDP/ TYNDP-final_document.pdf

ISPM 15: modifica delle norme internazionali

Due punti rilevanti per l’attuazione della norma fitosanitaria internazionale per gli imballaggi in legno ISPM 15 sono stati riveduti: • l’Ufficio federale dell’ambiente comunica che secondo le prescrizioni dell’International Plant Protection Convention, non è più necessario presentare un certificato fitosanitario per l’esportazione di imballaggi in legno trattato secondo l’ISPM 15;


• conformemente alle prescrizioni internazionali, la marcatura “DB” (debarked, ossia scortecciato) non sarà più consentita a partire dal 1° gennaio 2011 e non potrà pertanto più essere applicata. International Plan Protection Convention www.ippc.int Ufficio federale dell’ambiente UFAM: “ISPM 15: standard fitosanitario per imballaggi e materiali da imballaggio in legno” (i moduli di notifica sono stati aggiornati) www.bafu.admin.ch/wald/01170/05099/index.html?lang=it Circolare dell’Osec sull’ISPM 15 (in tedesco) www.osec.ch/internet/osec/de/home/export/countries/ch/export/product/guide_lines.-RelatedBoxSlot-84362-ItemList74190-File.File.pdf/0907_ispmMERKBLATT_juli09.pdf

Il FMI rivede al rialzo le stime di crescita dell’economia mondiale

Il Fondo Monetario Internazionale FMI rivede al rialzo le stime per il 2010 alla luce della sorprendente crescita dell’economia mondiale nella prima metà dell’anno. Nel mese di aprile 2010, il FMI aveva previsto una crescita globale del 3,9%, che ora rivaluta in 4,6%. Per il 2011, si attende un incremento del PIL mondiale del 4,3%, ossia un leggero calo rispetto a quanto indicato per l’anno corrente. Occorre tuttavia sottolineare che i nuovi valori rischiano di calare a causa delle turbolenze nei mercati finanziari. La zona euro in particolare richiede ulteriori misure per accrescere la fiducia e promuovere la stabilità affinché il miglioramento delle condizioni quadro economiche possa consolidarsi e perdurare. Le stime del FMI per gli stati e le regioni economicamente rilevanti (in %) sono: USA: 2010: 3,3; 2011: 2,9 Zona euro: 1,0; 1,3 Germania: 1,4; 1,6 Francia: 1,4; 1,6 Italia: 0,9; 1,1 Spagna: -0,4; 0,6 Gran Bretagna: 1,2; 2,1 Giappone: 2,4; 1,8 Canada: 3,6; 2,8 Europa centrale e orientale: 3,2; 3,4 Russia: 4,3; 4,1 Cina: 10,5; 9,6 India: 9,4; 8,4 Regione ASEAN: 6,4; 5,5 Medio Oriente/Africa del nord: 4,5; 4,9 Africa (Subsahara): 5,0; 5,9 Brasile: 7,1; 4,2 Messico: 4,5; 4,4 Comunicato stampa del Fondo Monetario Internazionale FMI: “World Recovery Continues, But Risks Increase” www.imf.org/external/pubs/ft/survey/so/2010/RES070710A. htm FMI: “World Economic Outlook Update” www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2010/update/02/

Condizioni quadro per gli investimenti nel confronto internazionale

Il sito internet “Investing Across Borders” lanciato a luglio dalla Banca mondiale fornisce un prezioso confronto delle condizioni quadro per gli investimenti esteri in oltre 100 pa-

esi. I seguenti criteri sono stati considerati: • restrizioni agli investimenti diretti esteri, per settore; • avvio di un’attività da parte di un’impresa estera: numero di procedimenti amministrativi, durata dell’iter, modalità; • acquisto d’immobili da parte di un’azienda estera: diritto di proprietà e di locazione, accesso a informazioni sull’offerta di immobili, limiti di tempo e altre restrizioni connesse all’acquisto o alla locazione di immobili; • arbitrato: certezza del diritto, svolgimento della procedura, sostegno giuridico. The World Bank Group: “Investing Across Borders” http://iab.worldbank.org/

Le 50 città con la miglior qualità di vita al mondo

La Svizzera non comanda la classifica delle città con la miglior qualità di vita al mondo stilata da Mercer, ma si classifica egregiamente con ben tre città tra le top ten: Zurigo, Ginevra e Berna. Secondo Mercer, società di consulenza attiva a livello internazionale, Vienna è in vetta alla graduatoria, seguita dalle città svizzere meglio piazzate, Zurigo e Ginevra, mentre Berna risulta nona. Oltre alla Svizzera, solo la Germania può vantare tre città tra le prime dieci: Düsseldorf, Francoforte e Monaco al sesto, settimo e ottavo posto. Gli unici centri urbani extraeuropei nella top ten sono Vancouver (4), Auckland (5) e Sydney (10). I criteri applicati per valutare la qualità di vita nelle 221 città esaminate sono i seguenti: • contesto politico e sociale; • cure mediche / sistema sanitario; • servizi pubblici / trasporti; • offerta di beni di consumo; • condizioni quadro economiche; • condizioni quadro socio-culturali; • sistema educativo / possibilità di formazione; • clima; • offerte di svago; • mercato immobiliare. La classifica “Eco-City-Ranking” di Mercer, che valuta le città più ecologiche, è capeggiata da Calgary, Honolulu e Ottawa. Berna risulta al 13° rango, mentre Zurigo si piazza 19° e Ginevra al 25° posto. “Mercer’s 2010 Quality of Living survey highlights – Global” www.mercer.com/qualityofliving Comunicato stampa di Mercer: “Quality of Living worldwide city rankings 2010 - Mercer survey” www.mercer.com/qualityoflivingpr

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Fiere internazionali

BioFach 2011 Norimberga, 16 - 19 febbraio 2011

Da oltre vent’anni, BioFach è il maggior appuntamento del settore bio a livello mondiale e attira un pubblico di professionisti altamente qualificati che operano nel settore della trasformazione e del commercio di prodotti bio. I prodotti e servizi esposti sono i seguenti: generi alimentari e sostanze di base (coadiuvanti, frutta e verdura, specialità gastronomiche, prodotti dietetici, spezie, beni di largo consumo, carni e salsicce, pesce, latte e latticini, uova, cibi surgelati, panetteria, bevande e vino); prodotti naturali (aromaterapia, integratori alimentari, farmaci naturali, estratti ed essenze); articoli casalinghi (arredamento per cucine, macinini e alimenti per animali domestici); vari articoli bio (giocattoli, regali, artigianato, tessili, scarpe, pelletteria e accessori); bioagricoltura e relativa commercializza“SWISS Pavilion”: mettete in mostra le prelibatezze zione; media (editori, certificazione, associazioni, istituzioni, formazione, svizzere! ricerca, consulenza aziendale, green finance). Le cifre della precedente edizione confermano l’importanlo Swiss Business Hub GCC e lo Swiss Business Council za della fiera BioFach: 2’557 espositori (il 69% provenienti Dubai. Si tratta della piattaforma ideale per allacciare nuodall’estero) e 43’669 visitatori (i professionisti del settore vi contatti d’affari in questo mercato in continua crescita. costituivano il 39%). Informazioni generali sulla fiera: Affidatevi all’esperto team dell’Osec che, in collaborazione www.gulfood.com con BIO SUISSE e lo Swiss Business Hub Germany, vi Informazioni sullo “SWISS Pavilion”: allestisce lo “SWISS Pavilion” ubicato con ottima visibilità www.osec.ch > Fiere all’estero > Gulfood 2011 nella Hall 1. Informazioni generali sulla fiera: www.biofach.de/en Ecobuild 2011 Informazioni sullo “SWISS Pavilion”: Londra, 1 - 3 marzo 2011 Ecobuild è la maggior fiera mondiale nel settore del design, dell’edilizia e della costruzione ecosostenibile, una Gulfood 2011 fonte d’informazioni sul settore e una piattaforma comDubai, 27 febbraio - 2 marzo 2011 pleta dei relativi prodotti. Fornisce l’occasione per testare The Gulf Food, Hotel and Equipment Exhibition and Sadi persona le novità di un ramo in pieno sviluppo, grazie lon Culinaire è il maggior salone negli Emirati Arabi Uniti anche al centinaio di conferenze, seminari e dimostrazioni dedicato ai prodotti alimentari, alle bevande e alle atpratiche di alto livello tenute da 500 relatori durante i tre giorni di svolgimento. I settori trattati comprendono: trezzature per il settore alberghiero e della ristorazione. Produttori, rivenditori e fornitori provenienti dal mondo protezione dell’ambiente, risparmio energetico, nuovi maintero vi si ritrovano ogni anno per dare nuovi impulsi ai teriali, tecniche di riscaldamento e di ventilazione, gestione loro affari. delle risorse idriche, tecnica edilizia, porte, finestre, colori, Contestualmente avrà luogo il salone Ingredients, indirizrivestimenti murali, illuminazione, guarnizioni, riciclaggio, zato alle aziende che coltivano, estraggono, trasformano o smaltimento dei rifiuti e architettura. forniscono materie prime e ingredienti impiegati per proQuesto salone conosce una crescita rilevante dal suo landurre prodotti alimentari, bevande e dietetici. cio nel 2005: da 300 espositori e 13’400 visitatori nel Gulfood comprende altresì Restaurant & Café, dedicato 2007 a 1’040 espositori e 41’010 visitatori nel 2010. all’allestimento di spazi ristorativi (arredamento d’interni, Il pubblico target della fiera comprende architetti, ingegnestoviglie, attrezzature per cucine, ecc.), diverse conferenze ri, contraenti, impresari, responsabili della progettazione e il conferimento di premi in ambito culinario. e della formazione, operatori di enti regionali e centrali, Dalla sua prima inaugurazione nel 1987, il salone registra consulenti, fornitori, ecc. ogni anno cifre in aumento: l’edizione del 2010 ha visto Grazie alla legislazione inasprita, a un maggior riguardo per un incremento del 18% di visitatori rispetto all’anno prel’ambiente e alla richiesta di edifici pubblici ecosostenibili, cedente, con 55’379 visitatori giunti da 153 nazioni. Oltre il mercato britannico offre un grande potenziale per le PMI un milione di m2 sono stati attribuiti a 3’500 espositori svizzere attive nei settori sopra citati. provenienti da 81 paesi. Benché gli spazi espositivi “SaeL’Osec vi allestisce lo “SWISS Pavilion” in collaborazione ed Halls” appena aggiunti abbiano permesso di ampliare lo con lo Swiss Business Hub United Kingdom, Cleantech spazio espositivo del 20%, la richiesta degli espositori per Switzerland ed energie-cluster.ch. il 2011 supera già l’offerta di superfici disponibili! Informazioni generali sulla fiera: Approfittate quindi degli stand presso il padiglione ufficiale www.ecobuild.co.uk “SWISS Pavilion”, allestiti dall’Osec in collaborazione con Informazioni sullo “SWISS Pavilion”: la FIAL (Federazione delle Industrie Alimentari Svizzere), www.osec.ch/fiere > Fiere all’estero > Ecobuild 2011

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Vita dei Soci di Lisa Pantini

DB Schenker Stabio: connessioni senza confini

Il colosso internazionale dei trasporti e della logistica integrata, ha aperto le porte della sede ticinese SCHENKER SVIZZERA SA, ubicata a Stabio, da dove è possibile, per ogni tipo di merce, raggiungere il mondo intero, grazie a mirati servizi specialistici, usufruendo di trasporti terrestri, marittimi, aerei. Non di meno va menzionata come importanza strategica la possibilità di stoccaggio merce nel magazzino interno di oltre 5’000 m2

Una grande e importante multinazionale delle spedizioni, DB SCHENKER SA, ha scelto il nostro Cantone, a sostegno delle economie locali, approfittando dell’ubicazione ticinese, quale interessante snodo intermodale per il traffico merci, investendo pure in personale qualificato, e contando su collaboratori motivati e clienti soddisfatti. Attiva in Ticino (a Balerna) già dal 1976, l’azienda fino al 2002 si occupava prevalentemente di trasporto stradale. In seguito ad un’importante crescita di mercato, la casa madre decide di investire in ulteriori traffici,per poter erogare un servizio completo dal punto di vista di strutturazione dell’offerta, incluso il trasferimento nel biennio 2008/2009 dell’attuale nuova sede (quella di Stabio) più moderna e grande. Oggi la Direzione dell’azienda è affidata a Fabio Ghezzi (Branch Manager), Gianmarco Taralli (Operation Manager) e Guido Bernasconi (Area Sales Manager).

Professionisti in azione

Per una carrellata dei servizi offerti dalla società, vi invitiamo visionare il sito web www.schenker.ch. - Trasporti terrestri: efficienza a motore È il più classico dei servizi che il gruppo DB Schenker SA offre : il trasporto su quattro ruote, via strada, in tut-

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ta Europa. Potrete gestire con precisione i vostri flussi distributivi di merci, sia per i trasporti domestici che europei. È un servizio studiato appositamente per garantire il collegamento ininterrotto con i vostri principali mercati di approvvigionamento e di vendita, con tempi di percorrenza brevi e monitoraggio delle spedizioni. * Servizi doganali inclusi La vostra filiale DB Schenker si occupa dello svolgimento rapido di ogni tipo di formalità doganale, grazie alla dogana interna presente nella sede di Stabio. Un risparmio importante di tempo sulle pratiche burocratiche e la sicurezza di una consulenza sempre professionale perché erogata da specialisti. - Trasporti marittimi: siamo di casa su tutti i mari È il prodotto via mare che DB Schenker SA offre. La gestione delle attività portuali, integrata nelle soluzioni di trasporto intermodale, garantisce i migliori tempi di transito ed un servizio di monitoraggio informatico delle vostre spedizioni, sull’intero tragitto di trasporto. Particolarmente interessante è l’ultimo prodotto lanciato con la denominazione “DB SCHENKER –Smartbox”, un contenitore concepito grazie alle ultime novità tecnologiche.


- Trasporti aerei: la magia dell’ aviazione Con un semplice decollo la vostra merce raggiunge qualsiasi parte del mondo nel giro di poche ore. E DB Schenker è il valido partner logistico per prendersi cura delle vostre attività anche negli angoli più remoti della Terra. Oggi la società di Stabio è in grado di fornire soluzioni innovative per le spedizioni via aereo. Ai clienti viene offerto, a livello globale, il completo ventaglio di servizi più moderni e altamente qualificati. Inoltre a Stabio è presente un moderno sistema di paletizzazione aerea, in modo di formare congrui lotti per singole destinazioni, avvantaggiandone il disbrigo accelerato presso gli scali aeroportuali. - Logistica: un plus per il clienti Grazie ai suoi DDA (depositi doganali aperti) a Stabio DB Schenker dispone di una vasta superficie di stoccaggio, un magazzino di oltre 5'000 m2 a vostra disposizione. Le merci la cui destinazione finale è incerta, quelle sottoposte a dazi elevati nonché quelle contingentate possono essere immagazzinate temporaneamente senza dover essere né sdoganate né tassate. Ovviamente tutto il sistema logistico è gestito informaticamente per sapere sempre dove si trova la merce, che non deve superare una giacenza media di 24 ore. La tipologia di merce movimentata è vasta. Particolare rilievo viene posto verso traffici specialistici che toccano i settori della farmaceutica, fashion, alimentari, vino, mobili non imballati e invii sopradimensionati di General Cargo. - Servizi Fiere DB Schenker vi assiste nell’allestimento di tutte le procedure necessarie da compiere per partecipare ad una fiera sia in Svizzera che all’estero, offrendo globalmente alla clientela di qualsiasi settore , l’intera gamma di servizi logistici in ambito fieristico, dall’ espletamento delle formalità doganali al trasporto dei prodotti da esporre, allestendo stands, eliminando materiale di imballaggio nel rispetto delle norme vigenti in materia di smaltimento di rifiuti. Possiamo infine ricordare gli impegni nelle sponsorizzazioni che DB Schenker Svizzera SA Stabio offre, quale partner ufficiale di Swiss Olympic, e della Camera di commercio, dell'industria, dell'artigianato e dei servizi del cantone Ticino per il 2010. Per ulteriori informazioni: DB Schenker Svizzera SA Via Vite 6 Casella postale 541 6855 Stabio Tel. +41 585 89 55 00 Fax +41 585 89 55 20 www.schenker.ch

Da sin.: Guido Bernasconi, Fabio Ghezzi e Gianmarco Taralli

IN BREVE DB Schenker è uno dei principali fornitori internazionali di servizi logistici integrati : trasporto camionistico, ferroviario, marittimo ed aereo internazionale, nonché di tutti i servizi logistici collegati. Circa 91’000 dipendenti impiegati in 2’000 filiali in tutto il mondo realizzano un giro d’affari annuale di 19 Miliardi di Euro. Quale azienda specializzata nel trasporto terrestre su strada e rotaia in Europa, colleghiamo le principali regioni economiche di più di trenta Paesi europei attraverso una fitta rete di servizi pianificati. Siamo specializzati nel fornire soluzioni sia nei trasporti aerei e marittimi, sia in tutti i servizi logistici associati a livello globale. I nostri centri di logistica integrata, che si trovano nei punti nevralgici del flusso globale delle merci, creano un‘efficiente connessione tra tutti i vettori, cosa che ci permette di offrire una vasta gamma di servizi a valore aggiunto. I nostri esperti forniscono soluzioni complete su misura per le richieste dell’industria di oggi e di domani. Teams internazionali di specialisti integrano i moduli dei servizi che il Gruppo offre per creare la complessa catena a valore aggiunto che assicuri un flusso affidabile di materiali ed informazioni. DB Schenker fornisce alla sua clientela tutti i principali servizi da un'unica fonte – un concetto di business che ha dimostrato la sua validità sin da quando l’azienda fu fondata a Vienna da Gottfried Schenker oltre 130 anni fa. DB Schenker fa parte della Divisione Trasporti e Logistica di Deutsche Bahn AG.

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Vita dei Soci di Lisa Pantini

L’urgenza etica nel mondo degli affari Vi presentiamo la società IECG – International Ethics Consulting Group

IECG – International Ethics Consulting Group è un gruppo internazionale con sede principale a Massagno in via Lisano 3, che conta diverse filiali estere situate in Marocco, Canada, Francia e Cina. Fondata 5 anni fa in Svizzera dal Prof.Dott. Emmanuel Toniutti, l’azienda si occupa di consulenza alle imprese con una missione specifica: rintracciare ed evidenziare il valore etico e umano all’interno delle società attraverso indicazioni e metodologie precise. Questo processo consente di ottenere un giusto equilibrio tra una performance economica aziendale ed il valore umano dell’azienda, che è composto dai dipendenti e da chi gravita attorno ad essa, sviluppando una leadership responsabile che consenta ad imprenditori e dirigenti di PMI di avere un occhio attento a questi valori. In prima analisi sembrerebbe impossibile un connubio tra la correttezza etica di un imprenditore e la sfrenata crescita monetaria e di performance della sua impresa dettata dalle attuali leggi di mercato. Invece come dimostrato dall’attività di IECG, è possibile trovare un denominatore comune tra queste due visioni apparentemente molto distanti, applicando una leadership responsabile che tenga conto dei giusti valori etici per ottenere tramite uno sviluppo sostenibile dei risultati soddisfacenti e di lunga durata. L’International Ethics Consulting Group si propone al fianco del cliente per aiutarlo a prendere coscienza ed applicare a livello operativo la responsabilità etica nell’organizzazione e nello sviluppo sostenibile. IECG propone tre settori di intervento mirati al fine di creare una cultura d'impresa e sistemi operativi di gestione ispirati all'attività sociale e commerciale con una strategia che sappia conciliare il successo economico con la riuscita umana, un'organizzazione che ponga realmente clienti, collaboratori e partner al centro dell'attenzione, un'amministrazione che tenga conto del rispetto delle diversità culturali dell'insieme delle parti coinvolte e un'identità solida che assicuri un vero vantaggio concorrenziale.

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I tre rami d’attività che propone IECG sono destinati ad imprenditori, membri di Consigli d’Amministrazione e dirigenti, e si suddividono in: • Consulenza: per definire la cultura d’impresa etica e responsabile, costruendo una strategia coerente con la stessa, componendo il modello di leadership etico responsabile; • Training: per allenare ed esercitare in azienda il modello di sviluppo sostenibile definito, puntando al cambiamento etico e responsabile dell’impresa; • Coaching: per un accompagnamento atto a mettere in pratica sul piano individuale la leadership etica e responsabile al servizio del proprio sviluppo personale. Il profilo del Presidente

Emmanuel Toniutti

Emmanuel Toniutti, è Presidente dell’International Ethics Consulting Group (IECG) dal 2005. Classe 1968, ha conseguito il Dottorato in Filosofia e Teologia presso l’Università Laval di Québec in Canada. Oggi dirige con passione IECG, è titolare


d’azienda e coach di dirigenti da dieci anni. Ad oggi assicura il coordinamento delle attività internazionali dell’IECG e accompagna i comitati di direzione delle aziende nell’attuazione di un modello di leadership responsabile, coerente con le strategie di ciascuna. Insegna inoltre etica degli affari e responsabilità sociale d’impresa in qualità di professore affiliato e invitato presso diverse business schools, università e associazioni per dirigenti in Nord America, Cina, Europa e Maghreb.

IECG - International Ethics Consulting Group via Lisano 3, Casella Postale 683 6903 Lugano Tel. +41 91 967 40 30 Fax +41 91 967 46 12 Signora Catherine Ducasse Toniutti Direttrice delle Relazioni con i Clienti contact@iecg.eu.com www.iecg.eu.com

Il libro “L’urgenza etica - un’altra visione per il mondo degli affari” Di recente pubblicazione, questo volume, disponibile in francese da maggio 2010 e in italiano da fine agosto, riporta un dialogo – intervista con Alain Mainguy (direttore del Centro di Perfezionamento degli Affari di Tolosa), che presenta una visione aperta sul mondo delle aziende, sulle culture e sul modo in cui i dirigenti possono conciliare il profitto con lo spirito umanista, facendosi ambasciatori per mostrare al mondo degli affari un’altra visione: quella etica e responsabile. Il libro è strutturato in 3 capitoli, il primo ripercorre la storia del liberalismo, e mette l’accento sul fatto che occorra ritrovare quella vena liberalista per capire la necessità etica dell’attuale mondo degli affari; il secondo espone un caso pratico, proponendo una metodologia in ambito decisionale; il terzo infine tratta l’argomento della leadership etica, spiegando il modo per ottenere la doppia performance: sia monetaria che umanistica. In partnership con BPS (Suisse) e Ticino Management, questo volume sarà presentato il prossimo 14 settembre alle ore 18.00 al Palazzo dei Congressi di Lugano (sala B1), con un’intervista di Valerio De Giorgi, Caporedattore di Ticino Management, a Emmanuel Toniutti (entrata libera, con iscrizione a contact@iecg.eu.com) La presentazione si inserisce nell’ambito di un ciclo di seminari sul tema “Essere imprenditore oggi”, strutturati con 3 workshop destinati a dirigenti ed imprenditori che si terranno, su iscrizione, a Villa Sassa (Lugano) i prossimi 19 ottobre (con il tema “Creare una cultura d’impresa responsabile”), 9 novembre (tema “La conduzione etica del cambiamento nell’azienda”) e 30 novembre (tema “Sviluppare una leadership responsabile”). I seminari sono organizzati da IECG - International Ethics Consulting Group con il sostegno di Ticino Management e della Banca Popolare di Sondrio (Suisse). Per i dettagli sull’acquisto del libro, sul programma della conferenza del 14 settembre e dei workshop, così come sulle modalità d’iscrizione, vi invitiamo a visitare il sito istituzionale di IECG: www.iecg.eu.com

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Vita dei Soci

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Vita dei Soci

Camicie su misura uomo e donna made in Switzerland La nota camiceria di Balerna lancia una nuova iniziativa commerciale

SPECIAL SHIRTS, SPECIAL PEOPLE Continua con successo l’attività della camiceria su misura CAMIRO SA di Balerna

Visto il positivo riscontro ottenuto dai loro pratici BUONI REGALO, la direzione commerciale ha deciso di proporne una versione destinata a diventare regalo promozionale per le aziende. Il buono sarà rappresentato da un elegante cofanetto sul quale sarà ricamato il soggetto scelto dall’azienda acquirente. Non il solito regalo promozionale, banale, inutile e per lo più inutilizzato da chi lo riceve, bensì un dono molto rappresentativo, intelligente, elegante e a “chilometri zero”. La/il fortunata/o destinataria/o del cofanetto potrà scegliere, presso l’atelier di Balerna, la propria camicia su misura tra 800 diversi pregiati tessuti e infinite varietà di modello, colli, polsi e altri dettagli personalizzabili. Per maggiori informazioni è possibile contattare: Camiro SA Via Corti 5 – Centro Polus, 6828 Balerna Tel. +41 91 646 61 18, Fax +41 91 646 69 65 itafi@camiro.ch, www.camiro.ch

La «Vita dei Soci» su Ticino Business Un nuovo prodotto? La recente apertura di una nuova filiale? Un traguardo importante come i 25/50 o 100 anni di attività? O più semplicemente una presentazione della vostra attività sulle pagine del periodico ufficiale della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino? La rubrica “Vita dei Soci” su Ticino Business, è pronta ad accogliere e pubblicare eventi, ricorrenze, presentazioni e promozioni! Si tratta di una promozione gratuita che si iscrive nell'insieme dei mezzi di comunicazione che la Cc-Ti utilizza per informare e rafforzare i rapporti con il tessuto culturale ed economico. Per maggiori informazioni su questa opportunità gratuita offerta a tutti i nostri soci, potete contattare la Signora Lisa Pantini allo +41 91 911 51 32 o via e-mail a pantini@cc-ti.ch.

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Vita dei Soci di Monika Lanz, Specialista Management sanitario

Chi può dire la sua è più produttivo e sano Le aziende che introducono un management sanitario aziendale devono coinvolgere i collaboratori sin dall’inizio. Ne risultano collaboratori motivati che si identificano con l’azienda e contribuiscono a trovare soluzioni più vicine alla prassi

Sapere affrontare i cambiamenti: in sempre più settori dell’economia, questo è uno dei requisiti di base posti ai collaboratori. Ma solo chi conosce la situazione iniziale e comprende i retroscena può sostenere con convinzione un cambiamento e tutte le conseguenze che ne derivano. A sua volta, questo è possibile solo per chi partecipa agli avvenimenti che riguardano l’azienda.

La partecipazione è decisiva per la riuscita

La partecipazione dei collaboratori è una prerogativa indispensabile per la riuscita anche nel management sanitario aziendale. Infatti le persone desiderano influire nei limiti del possibile sui miglioramenti della propria situazione lavorativa. A tale proposito bisogna sfatare due pregiudizi molto diffusi: − “Fare partecipare i collaboratori costa molto tempo. Più tempo di quello che si ha normalmente a disposizione.” È vero. Ma dopo la realizzazione, questo tempo frutta molto di più. − “Se in tutte le questioni ognuno vuole dire la sua, si finisce per parlare anziché lavorare.” Non è vero: i collaboratori non vogliono essere sempre coinvolti. Ma vogliono potere dire la loro in quegli argomenti che li interessano direttamente nel loro lavoro quotidiano e ai quali possono contribuire in modo sensato in base alle loro conoscenze ed esperienze. Nel management sanitario aziendale, consentire una partecipazione convincente dei collaboratori non è solo una questione di stile di conduzione, ma anche, e principalmente, una questione di organizzazione. In tal modo le aziende offrono ai collaboratori e ai superiori l’opportunità di confrontarsi in maniera critica con la propria situazione lavorativa e gli effetti sulla salute. I metodi di partecipazione possono essere connessi in particolare con i seguenti obiettivi: − descrivere e valutare lo stato attuale; − creare una consapevolezza differenziata per la situazione lavorativa e le sue possibili conseguenze sulla salute; − ampliare e perfezionare le prospettive degli interessati tenendo conto degli aspetti della salute; − definire e valutare lo stato previsto e ideare opzioni d’azione.

Rafforzare la motivazione e l’identificazione

Nell’ambito del management sanitario aziendale, l’importanza della partecipazione dei collaboratori diventa evidente in occasione dei sondaggi, ad esempio, sulla loro situazione lavorativa, sul loro punto di vista, sulle loro proposte e i suggerimenti in relazione all’organizzazione. Con una comunicazione

adeguata, già solo un sondaggio in sé può produrre effetti positivi. A essere decisivi sono tuttavia i risultati e quello che se ne fa. Gli esiti dei sondaggi costituiscono una base di dati eccezionale per valutare nelle singole unità d’organizzazione insieme ai collaboratori proposte e idee di miglioramento e per attuare i rispettivi provvedimenti. Questo processo contribuisce in modo essenziale a migliorare le prestazioni e a rafforzare la motivazione e l’identificazione dei collaboratori. I provvedimenti scaturiti dai progetti del management sanitario aziendale devono dunque tenere conto di tutti gli interessi. Essi devono collegare tra di loro le prospettive e le preferenze di tutti gli interessati, indipendentemente dal gruppo professionale, dal livello gerarchico o dal settore aziendale. Infatti, una maggiore partecipazione dei collaboratori non aumenta solo la loro fiducia e il loro impegno. Le proposte di miglioramento portano anche a una maggiore efficacia e produttività e a decisioni e prodotti migliori.

Management sanitario con Helsana Business Health

Con la prestazione di servizio Helsana Business Health, gli interessati passivi diventano partecipanti attivi. Con Helsana Business Health, Helsana offre gli strumenti per la messa in pratica di un management sanitario coerente. Le aziende ricevono un sostegno competente. Mediante un sondaggio tra i collaboratori, i manager sanitari analizzano le risorse e gli oneri e accompagnano i collaboratori durante un laboratorio di riflessione a sviluppare provvedimenti di miglioramento. Un management sanitario non sarebbe tuttavia completo se mancassero due elementi essenziali: il management delle assenze e quello delle generazioni. Impiegate in modo coerente, queste due prestazioni di servizio di Helsana Business Health aiutano le aziende a mantenere la salute e la produttività dei collaboratori, anzi, a promuoverla: • con l’aiuto del management delle assenze, le aziende sono in grado di individuare l’andamento delle assenze e di reagire anticipatamente. Esse possono scoprire i motivi delle assenze ed elaborare possibili soluzioni insieme a tutti gli interessati; • management delle generazioni: il cambiamento demografico porta a una carenza di collaboratori qualificati. Le aziende devono strutturare la vita lavorativa dei loro collaboratori in maniera tale da consentire loro di rimanere in buona salute e di lavorare in modo efficiente. I manager sanitari di Helsana accompagnano le aziende e le aiutano a introdurre provvedimenti appropriati nell’ambito del management delle generazioni.

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Vita dei Soci

assemblea 2010 dell’asp, associazione svizzera delle piastrelle, sezione ticino Anche i piastrellisti risentono del fenomeno dei padroncini, ma investono nella formazione, nella professionalità e nella pubblicità

Lo scorso 22 giugno, al ristorante La Perla di San Antonino, l’ASP, l’Associazione Svizzera delle Piastrelle sezione Ticino, alla presenza di oltre trenta soci, ha tenuto la sua annuale assemblea che, al di là delle trattande di routine, ha analizzato il particolare momento economico. Il Presidente dell’ASP sezione Ticino, Signor Andrea Gehri, nella sua relazione presidenziale ha esposto un’analisi congiunturale del settore edilizio tra il 2008/09 e il 2010 da cui scaturisce che il settore è ancora in salute, ma un indebolimento è in atto da almeno 2 trimestri consecutivi. L’edilizia residenziale gode ancora di un andamento relativamente stabile, mentre l’edilizia commerciale è stata all’origine di cali di fatturato destagionalizzati in ragione di quasi il 5% tra il 2008 e il 2009. L’edilizia residenziale per il momento si mantiene ancora sugli standard del 2008, ma un indebolimento anche di questo comparto economico, è da attendersi durante i prossimi mesi. La domanda di spazio abitativo si sta indebolendo con l’esaurirsi del flusso immigratorio e solo lentamente, grazie ai tassi ipotecari modesti. Questo indebolimento avrà sicuramente un influsso diretto anche nell’attività del nostro settore d’attività. Mentre la costruzione di stabili con appartamenti in PPP gode ancora di un certo sviluppo costante, l’edificazione della casa unifamiliare risente in maniera evidente delle conseguenze della crisi economico finanziaria, della penuria di terreni edificabili, dei costi eccessivamente elevati dei terreni e dei costi accessori: l’edificazione di case unifamiliari ha subito una contrazione del 15% circa rispetto al massimo registrato durante il 2008. Questi dati devono far riflettere tutti gli operatori che ruotano attorno all’importante motore economico che è l’edilizia e devono sicuramente indurre alla prudenza. Occorre essere capaci di organizzare le proprie aziende in maniera tale da poter far fronte a periodi meno intensi, ma ugualmente interessanti. Nuove sfide che aspettano il mondo dell’edilizia e del piastrellista in particolare saranno costituite da una

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nuova tendenza al risparmio ecologico nella costruzione volto ad un impatto ridotto nelle emissioni nocive, quindi sensibilità nell’offerta di materiali rispettosi e ideati a tali scopi. L’individuazione di nuove applicazioni per combattere materiali alternativi quali i sintetici, legno e pavimenti senza giunti con prodotti, come la nostra ceramica, da sempre sinonimo di igiene, durabilità ed eccellenza estetica. Il Presidente Gehri invita i colleghi a non ignorare questi segnali che il mercato sta inviando quotidianamente. Per quanto riguarda il settore nel nostro Cantone, il totale dei lavoratori occupati nel settore delle piastrelle è di ben 522 lavoratori suddivisi nelle varie categorie salariali. La massa salariale delle ditte associate nel 2009 è stata di oltre 18 milioni di Frs., mentre la massa salariale delle aziende firmatarie del contratto collettivo di lavoro in Ticino e non affiliate all’associazione è di oltre 8.3 milioni di Frs., per un totale complessivo di oltre 27 milioni di Frs. Cifre non di poco conto se si considera che in tali statistiche non rientrano i lavori commissionati ad aziende estere che operano comunque in gran numero sul nostro piccolo, ma interessante territorio ticinese, situazione ormai determinata dagli Accordi Bilaterali e che permette l’invasione di ditte estere nel nostro minuscolo mercato. Evidentemente, seppur minuscolo risulta estremamente attrattivo perché in caso contrario ben difficilmente si potrebbe giustificare un tale fenomeno. Noi siamo responsabili per il mantenimento dello stato sociale e delle strutture che lo compongono. Loro lavorano, lasciano i residui del loro lavoro sul nostro territorio, incuranti pure dello smaltimento degli stessi e se ne vanno, incassando la loro contropartita magari anche in anticipo o in nero. Sì perché a quanto risulta almeno nell’incasso sono sicuramente più rapidi e scaltri delle aziende svizzere. Bisogna pur ribadirlo, la classe politica ha sottovalutato certi aspetti pratici del mondo del lavoro al momento dell’introduzione delle regole bilaterali e ora ne subiamo le conseguenze. La Commissione Paritetica Cantonale del ramo ha sottoposto un postulato al SECO per l’ introduzione per tutte


le aziende non domiciliate in Ticino, il prelievo di una cauzione di Fr. 20'000.-- . Tale cauzione dovrebbe venir versata da tutte le aziende che intendono operare sul suolo ticinese e servire quale deterrente alle infrazioni al CCL. L’Associazione Svizzera delle Piastrelle sezione Ticino, oltre ad essere sul fronte per la difesa della professione nel territorio, nell’anno appena trascorso, ha concentrato la sua attività soprattutto nella formazione professionale destinata ai giovani apprendisti, ma anche al pubblico più adulto. Temi di natura tecnica e di prevenzione agli

campagna di promozione del prodotto ceramico in tutta la Svizzera secondo i più moderni concetti di marketing e promozione. L’investimento è di notevole portata, si parla di 2 milioni di Frs. per ricondurre la ceramica là dove merita di essere riconosciuta ed impiegata. Il progetto è molto importante e mai, dalla sua costituzione, l’associazione ha messo in campo mezzi finanziari di tale portata per la propaganda. Un’azione molto importante che trova una sinergia storica tra produttori, commercianti e posatori e che si spera

Da sin.: il Signor Gervasoni (padre di Simone Gervasoni, miglior apprendista piastrellista della sessione d’esami 2008, perito tragicamente in un incidente stradale l’anno scorso pochi giorni dopo essere stato premiato), Rade Josipovic (apprendista), Alessandro Calò (apprendista), e la Signora Gervasoni (madre di S. Gervasoni) con Andrea Gehri (Presidente ASP, sezione Ticino)

infortuni hanno avuto ampio spazio nei vari seminari organizzati. Dopo decenni di lunga attesa, il comitato dell’ASP è riuscito a convincere la Società Ingegneri e Architetti di Zurigo, denominata anche SIA, ad approvare la traduzione delle norme di competenza della professione, ossia la 248 e 248/118 in lingua italiana come pure si è proceduto anche alla traduzione delle norme riguardanti la pietra naturale, SIA 246 e 246/118, e la SIA 244 e 244/118, riguardante la pietra artificiale. Queste norme sono il Vangelo della costruzione che ogni azienda operante nel settore deve assolutamente conoscere e mettere in pratica quotidianamente. Per il futuro l’Associazione Svizzera delle Piastrelle ha deciso di proporre un programma di propaganda sull’arco di 4 anni dove, a partire dal 2011, verrà diffusa una

possa riposizionare il prodotto ceramico nelle costruzioni del futuro, galvanizzandone le proprietà di qualità ed ecologiche che sono indiscutibili, ma che forse non vengono sufficientemente propagandate e non tutti conoscono. Al termine dell’assemblea si è voluto ricordare Simone Gervasoni, miglior apprendista piastrellista della sessione d’esami 2008, perito tragicamente in un incidente stradale l’anno scorso pochi giorni dopo essere stato premiato da parte della Fondazione Luigi Brentani. I genitori dello scomparso Simone, hanno presenziato alla nostra assemblea e con un gesto di estrema sensibilità, hanno devoluto il premio vinto dal figlio ai due migliori apprendisti piastrellisti della sessione d’esame 2009, ossia Alessandro Calò e Rade Josipovic.

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Vita dei Soci

Radicale rinnovamento di Migros Tesserete Cooperativa Migros Ticino

Migros Tesserete ha riaperto ufficialmente le sue porte al pubblico alla fine di giugno dopo una chiusura di sei settimane, nel corso delle quali il negozio, che ha una superficie di 330 metri quadrati, è stato oggetto di radicali misure di ristrutturazione e si presenta ora secondo il concetto di allestimento già applicato dalla Cooperativa Migros Ticino in occasione degli ultimi rinnovi. I lavori si sono indirizzati a misure di risanamento in linea con gli obiettivi di risparmio energetico, con una particolare attenzione riservata alla comodità per clienti e collaboratori. Infatti l’ambiente si presenta ora moderno e spazioso grazie all’ammodernamento e al riposizionamento completo dell’arredo, mentre l’apertura di quattro grandi vetrine sulla facciata principale dello stabile, affiancate al nuovo ingresso a bussola, offrono luminosità all’intera superficie di vendita, nella quale trova spazio un assortimento indirizzato alle necessità quotidiane, che comprende anche il banco a servizio per i prodotti di macelleria. Le misure di risanamento si sono concentrate sul risparmio energetico, in particolare con il rinnovamento tecnico dei sistemi di riscaldamento e di raffreddamento (grazie all’installazione di una pompa termica il calore dell’impianto del freddo viene recuperato a favore del nuovo sistema di riscaldamento aerotermico del negozio e per l’acqua sanitaria dello stabile, con un risparmio del 40% nel consumo di gasolio), del sistema di illuminazione del

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negozio (la potenza installata è stata ridotta di oltre il 30%) e di illuminazione interna degli espositori, oggi a tecnologia LED, oltre che con la sostituzione di vetrine, finestre e vano d’accesso con serramenti che permettono una maggiore ottimizzazione dei consumi. La ristrutturazione del supermercato ha richiesto un investimento di 1,3 milioni di franchi, 0,5 dei quali per l’arredo, 0,8 per le infrastrutture, ai quali si aggiungono i costi per il rinnovo dell’appartamento ubicato al primo piano. I lavori sono stati interamente effettuati da aziende ticinesi. La Cooperativa Migros Ticino è presente a Tesserete dal 1963; con una prima radicale trasformazione avvenuta nel 1985 il negozio ha saputo mantenere la sua funzione di servizio per i diversi comuni della Capriasca e della Val Colla. Con la realizzazione di questo progetto Migros Ticino conferma la volontà di essere presente su tutto il territorio cantonale, con negozi di periferia, nei quartieri cittadini e nei centri commerciali. La gerenza del negozio, che occupa 16 collaboratori, rimane affidata a Jasmine Bracelli. Il negozio è aperto dalle 8.00 alle 18.30 dal lunedì al venerdì; il sabato dalle 8.00 alle 18.00 (orario estivo valido fino al 9 ottobre), alle 17.00 a partire dal 16 ottobre.


Vita dei Soci Comunicato stampa

Rinnovato il magazzino libri di Bedano per accogliere i clienti in un quarto punto vendita

La nuova Direzione di Melisa SA, acquistata alla fine di maggio da un gruppo di finanziatori ticinesi con in testa La Pergamena – Cooperativa Sine Lucro promotrice della cultura – comunica che per rispondere alle esigenze dei clienti ha potenziato gli uffici amministrativi ed il magazzino libri di Bedano (Via Industrie 2). Quest’ultimo, a partire da agosto, funge da punto vendita diretto con apertura continuata dalle ore 8.30 alle ore 18.00. Offrendo libero accesso ad una superficie di oltre 700 metri quadrati e garantendo, insieme alla possibilità di posteggio gratuito, un’ampia scelta fra gli oltre 40'000 volumi disponibili, Melisa vuole dimostrarsi sensibile alle necessità della sua clientela.

In quest’ottica e per promuovere Bedano come quarto punto vendita Melisa, è stata inviata per posta ai fuochi limitrofi una locandina che assicura ai riceventi uno sconto del 10% per un acquisto effettuato a Bedano entro il 30.09.2010. Sempre nella prospettiva di agevolare il cliente, Melisa ha deciso di abbassare nuovamente il cambio librario in tutte le sue librerie a CHF 1,60 = Euro 1 e sarà attenta ad ogni futura fluttuazione di mercato. Melisa SA Via Industrie 2 6930 Bedano Tel. +41 91 936 61 61 Fax +41 91 936 61 60 melisa@melisa.ch www.melisa.ch

Comunicato stampa

SAQQUALICON Master Quality System Manager 2010

Dopo oltre un semestre si è conclusa positivamente la formazione che conduce all’esame federale di “Gestore per Sistemi Qualità”. I partecipanti hanno dimostrato capacità ed impegno nell’affrontare i vari argomenti come: • Concetti del Quality Management, • Project Management, • Interpretazione delle norme ISO 9000, • Pianificazione e conduzione aziendale, • Process Management e Process Reengineering, • Tecniche statistiche, • Auditing, • “Processo miglioramento continuo”.

Da sin. L. Paliaga (Resp. corso Qualicon), M. Labalestra (Bosch S.p.A.), K. Herceg (B-Source SA), G. Ossola (Avvocato), A. Berta (Berta S.r.l.), F. Catoia (Minimotor SA), G. Parise (AIL SA), A. Ereno (Docente Qualicon)

Essi sono stati ammessi all’esame finale scritto, dopo aver superato brillantemente quello orale. Per maggiori informazioni: QUALICON Consulenze SA Centro Monda 4, A la Munda, 6528 Camorino Tel. +41 91 857 81 33, Fax +41 91 857 81 34 info@qualiconsulenze.ch www.qualiconsulenze.ch

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Publiredazionale

VOLA: design e stile inconfondibile © Design Arne Jacobsen

Le rubinetterie e gli accessori VOLA rappresentano un design classico ed eterno, che porta in modo inconfondibile la firma dell'architetto e designer Arne Jacobsen, famoso in tutto il mondo. VOLA si caratterizza per la chiarezza della progettazione e la semplicità della forma dei suoi prodotti. Ancora oggi il linguaggio delle forme, che si riduce all'essenziale, continua a conferire ai prodotti VOLA il titolo di oggetto di culto unico in tutta la storia. Con la nascita di VOLA 34 anni fa, Arne Jacobsen ha anticipato il futuro: dopo tre decenni di design immutato i prodotti VOLA sono oggi più apprezzati di prima. VOLA ha scritto la storia. Innumerevoli riconoscimenti internazionali e l'inserimento in collezioni rinomate a livello internazionale documentano l'apprezzamento in tutto il mondo per questo classico dell'era moderna. La filosofia dell'impresa danese VOLA A/S si basa su prodotti durevoli con un'estetica esigente, che convincono efficacemente grazie alla tecnica e funzionalità innovative. Sebbene sono 30 anni che i prodotti VOLA sono di moda, il marchio VOLA non viene associato a trend di breve durata. Proprio questo fenomeno è il segreto del marchio VOLA, che conferisce ad essa il massimo riconoscimento. Rimanendo sempre fedele alla propria filosofia, la ditta danese ha recentemente ampliato la propria gamma mediante una linea di prodotti in acciaio legato. Le diverse filiali e imprese consociate della VOLA A/S diffondono in tutto il mondo la filosofia VOLA. In Svizzera è dal gennaio 1998 che VOLA AG, con sede a Fehraltorf vicino a Zurigo, si occupa dell'applicazione della filosofia imprenditoriale VOLA. VOLA AG Mülistrasse 18 8320 Fehraltorf Tel. +41 44 955 18 18 Fax +41 44 955 18 19 sales@vola.ch www.vola.ch

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Vita dei Soci

Hotel Cadro PANORAMICA

L’Hotel Cadro Panoramica gode di una posizione immersa nel verde dove troverete un oasi di tranquillità con una vista meravigliosa sulla città di Lugano e il suo lago, il centro cittadino si raggiunge con soli 10 minuti di auto. La struttura offre 36 confortevoli camere doppie e 60 appartamenti, il ristorante principale Rôtisserie può accogliere comodamente fino a 300 persone e con piacere siamo a vostra disposizione per organizzare con voi le vostre ricorrenze di famiglia, matrimoni, compleanni, oppure cene aziendali o qualsiasi altra occasione che si presti per festeggiare un avvenimento, un pranzo o una cena. Con una vasta scelta di piatti stagionali e diverse proposte menu, il nostro Chef e la sua Brigata di cucina sanno come deliziarvi! Il vostro evento sarà accompagnato dalla meravigliosa vista sulla città e il lago di Lugano, che il nostro albergo offre ai suoi ospiti. La terrazza del nostro ristorante si presta per dei momenti di piacevole tranquillità. Per grandi eventi disponiamo anche di una sala banchetti che può accogliere comodamente fino a 800 persone. Qualora vogliate gustare una pizza o pietanze alla griglia vi proponiamo il nostro Grottino, aperto tutti i giorni dalle ore 15.00 con il suo ambiente tipicamente ticinese, una bella terrazza e annesso campo di minigolf, offre un servizio famigliare e professionale che vi accompagnerà durante la vostra cena. Per quanto riguarda il “Business” il nostro albergo offre spazi in grado di ospitare convegni, seminari e congressi con 6 sale conferenze da 10 a 1’000 persone. Tutte le sale vengono fornite con materiale tecnico all’avanguardia e la disposizione delle sale è scelta in base al desiderio del cliente. Offriamo pacchetti vantaggiosi con caffè di benvenuto, pause caffè mattutine e pomeridiane, business lunch e cene, anche personalizzati in base alle vostre esigenze. Per gli sportivi abbiamo a disposizione 12 campi da tennis, dei quali 5 campi in terra battuta, 5 campi in sintetico con sabbia al quarzo e 2 campi coperti in “supreme”, in più 2 campi da squash completano l’offerta sportiva. A Vostra disposizione abbiamo anche una piscina coperta, 2 piscine esterne, sauna e idromassaggio. Disponiamo inoltre di ampi posteggi. Hotel Panoramica – 6965 Cadro/Lugano Tel. +41 91 936 07 07 – Fax +41 91 936 07 08 info@cadro-panoramica.ch – www.cadro-panoramica.ch

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Dal Ticino al mondo:

apriamo le vostre vie di comunicazione

Marco Musio e Partner SA è una società specializzata nella consulenza e progettazione di installazioni telefoniche e telematiche per ufficio. Il fiore all'occhiello è rappresentato dai collaboratori fissi, formati e motivati, che intervengono rapidamente fornendo servizi e assistenza a 360°. Professionalità e competenza sono i fattori chiave del successo di un'azienda che collabora con primari fornitori in Svizzera, come Swisscom, Reichle e De Massari e CommScope con Systimax. Alla propria clientela Marco Musio e Partner SA offre un ampio ventaglio di servizi.

Consulenza e progettazione

Audio e videoconferenze

Impianti e sistemi telefonici

MultiroomPro: la musica in rete a casa

Un accurato esame delle istallazioni esistenti permette agli specialisti di Marco Musio e Partner SA di elaborare la migliore proposta per ampliamenti di posti di lavoro, sostituzione di istallazioni, traslochi oppure nuovi insediamenti. Un impianto telefonico all'avanguardia consente a un'azienda di operare in modo semplice e professionale. Marco Musio e Partner SA è specializzata nell'istallazione di primari sistemi di comunicazione che corrispondono alle effettive esigenze del clienti. L'offerta comprende sistemi tradizionali analogici, ISDN e moderni sistemi IP e comunicazione su VoiP. La consulenza include anche l'analisi personalizzata con proposte mirate in merito alla riduzione dei costi delle telefonate.

Cablaggi universali

Grazie alla collaborazione con le più rinomate aziende fornitrici del settore, Marco Musio e Partner SA propone la realizzazione di cablaggi universali UTP/STP che servono al trasporto di voci, dati audio e video. Soluzioni tecnologicamente all'avanguardia per qualsiasi esigenza e un'istallazione professionale costituiscono la base per una buona collaborazione a lungo termine.

Con un impianto professionale un'azienda è in grado di operare rapidamente in comunicazione con il mondo intero, riducendo nel contempo i costi di viaggio. L'analisi delle effettive esigenze del cliente costituisce la base per la proposta della migliore soluzione. Con un sistema di cablaggio multimediale la casa o l'appartamento si trasforma in un centro sonoro, grazie al quale ogni membro della famiglia può ascoltare nel proprio locale la sua musica preferita. Molti apparecchi singoli diventano superflui e ne consegue un minore consumo energetico. Marco Musio & Partner SA propone questo nuovo e conveniente sistema di sonorizzazione dei locali. Marco Musio & Partner SA La nostra professionalità al vostro servizio Centro l'Uovo di Manno Via Vedeggio 1 6928 Manno Tel. +41 91 976 03 06 Fax +41 91 976 03 07 marco.musio@mmpartner.ch www.mmpartner.ch

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