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DONNE ARTISTE

Fin da tempi remoti, le abilità femminili nei lavori creativi sono largamente note relativamente alle arti così dette minori. Nel Medioevo, per esempio, soprattutto all’interno dei conventi, troviamo un numero elevato di ricamatrici, miniaturiste, illustratrici di libri che hanno tramandato autentici capolavori grazie alla loro perizia artistica e artigianale. Tuttavia, l’accesso alla creatività, quale scelta esistenziale, è stato a lungo inconcepibile e in molti casi osteggiato. Le poche artiste del passato che usualmente si menzionano, infatti, evocano nei nomi quelli dei loro padri, fratelli, o mariti. Solo nel Ventesimo secolo il loro oblio è emendato, grazie a studi che hanno finalmente rilevato il valore di molte di esse. In Italia l’ammissione delle donne alle accademie d’arte è avvenuta in modo diffuso dopo l’Unità, ma il riconoscimento pubblico e l’affermazione dell’autonomia creativa hanno richiesto ancora un lento percorso, necessario per rompere schemi e pregiudizi. Verona, città d’arte che ha ispirato artisti di tutti i tempi, gode di una ricca rappresentatività di talenti artistici femminili che, tra Otto e Novecento, hanno saputo affermarsi precocemente e con rilevanza, non solo nazionale, per la loro originalità espressiva.

Andreina Robotti, Per il movimento femminile a Verona, 1974.

Archivio Cierre edizioni, Verona.

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