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DONNE PER LA SCIENZA

Nel sentire comune, il binomio “donna e scienza”

sembra applicabile solo ai nostri giorni, ma non è così.

Con lo sviluppo degli studi di genere, oggi è possibile (ri)scoprire figure dimenticate e valorizzare donne che si sono distinte in ambito scientifico e tecnologico dall’antichità ai nostri giorni. Perciò, se è vero che nel periodo qui considerato, tra Otto e Novecento, per lo più le occupazioni muliebri sono sostanzialmente riconducibili a lavori di cura familiare o, al massimo, all’educazione dei fanciulli, in particolare nelle scuole primarie, non è infrequente imbattersi anche a Verona in donne che hanno avuto accesso all’istruzione universitaria e che hanno lasciato un segno, distinguendosi in una molteplicità di discipline. Appartenenti a famiglie abbienti e culturalmente sensibili, troviamo così donne che, agli inizi del XX secolo, si sono laureate in medicina, in diritto, in fisica, in archeologia, in biologia. Accanto ad esse, ci sono donne che si sono impegnate nelle professioni, o tramite attività di volontariato, per la promozione della scienza e dei suoi risultati. Ebbene, se oggi sono numerose le donne pienamente affermate in tutte le branche del sapere, lo si deve proprio a quelle pioniere che coraggiosamente, non senza difficoltà, si sono dedicate con applicazione e con forte determinazione ai loro studi.

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