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RITA (ROSENZWEIG) ROSANI

(Trieste 1920 – Monte Comun, Verona 1944)

Nata a Trieste da genitori di origine ceca e di religione ebraica, Rita è una giovane ragazza che ama la montagna e vorrebbe fare la maestra. Nel 1938, a causa delle leggi antiebraiche, viene espulsa dalla Società alpina delle Giulie e, dopo il diploma, le viene impedito l’insegnamento nelle scuole pubbliche. Decide di insegnare nella scuola aperta dalla Comunità ebraica della sua città. All’entrata in guerra dell’Italia, nel giugno del 1940, il suo fidanzato, Giacomo Nagler, viene internato a Ferramonti di Tarsia. Non si rivedranno mai più. Dopo l’8 settembre 1943, quando Trieste viene occupata dai nazisti e annessa al Reich, Rita decide di unirsi alla Resistenza. Si trasferisce nel Veronese e fonda, con il colonnello Umberto Ricca, la banda partigiana dell’Aquila, che opera in Valpolicella. Muore con le armi in pugno, a soli ventiquattro anni, in uno scontro a fuoco con le milizie fasciste impegnate in un rastrellamento, sul Monte Comun di Verona, il 17 settembre 1944. È una delle 19 donne decorate di medaglia d’oro al valor militare, l’unica di religione ebraica.

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