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VIRGINIA TEDESCHI IN TREVES

(Verona 1849 – Milano 1916)

Virginia Tedeschi potremmo definirla un “cervello in fuga” ante litteram: figlia di Guglielmo e di Dolce Basevi, il padre è un commerciante di filati, socio della casa editrice Drucker & Tedeschi e fratello di Achille, noto giornalista. Virginia si rivela presto una prolifica scrittrice, un’ottima giornalista e un’abile imprenditrice. Doti che sviluppa con particolare fortuna trasferendosi a Milano, dopo aver sposato l’editore Giuseppe Treves, il quale con il fratello Emilio è il fondatore della più importante casa editrice italiana d’inizio secolo. Tuttavia, recenti studi attestano che è Virginia, grazie alla sua cospicua dote, a consentire proprio l’ampliamento dell’impresa editoriale. Donna visibile, ma anche donna in controluce, dunque. Conosciuta come scrittrice con lo pseudonimo di Cordelia, fornisce un contributo fondamentale al prestigio della casa editrice Treves, fonda e dirige giornali, cura i rapporti con autori quali Gabriele D’Annunzio, Eleonora Duse, Matilde Serao, Luigi Capuana, Arrigo Boito, Ada Negri, Giovanni Verga e altri. Oggi, la sua figura viene studiata, in particolare, quale protofemminista d’inizio secolo.

In alto: foto pubblicata nel necrologio dedicato a Virginia Treves-Tedeschi (Cordelia), in «L’illustrazione italiana», 29 (1916), p. 57. Biblioteca Nazionale Centrale , Firenze, da Internet Culturale.

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