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HOUSE ORGAN della Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Verona

Cam

Anno 7 - Numero 1 - aprile 2022

Com

2022 Verona

#1

RIELLO: “INVASIONE IN UCRAINA, UN DRAMMA INSENSATO E FOLLE”


CAMCOM VERONA 2022#1 HOUSE ORGAN DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA

CAMCOM Verona

House organ della Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Verona Corso Porta Nuova 96 - Verona www.vr.camcom.it Tel. +39 045 8085810 - e-mail urp@vr.camcom.it Registrazione del Tribunale di Verona n. 1373 del 12/7/1999

REDAZIONE Direttore Responsabile: Cesar e Vener i

Coordinamento editoriale e progetto grafico: Maddalena Faedo Comitato di Redazione: Riccar do Borgher o, Pietr o Scola, Rober ta Doar do

HANNO COLLABORATO Luisella Acerbi, Alberto Allegrini, Paola Ceschi, Stefania Crozzoletti, Lucia Facci, Filomena Fulco, Elisa Goffredo, Daniela Mazzotta, Roberta Menegolli, Mia Pozzi, Simone Sartori, le imprese e gli enti citati.


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EDITORIALE

Invasione in Ucraina Un dramma umano, insensato e folle, che avrà conseguenze pesanti sullo scacchiere politico e economico mondiale. Il 24 febbraio scorso rimarrà impresso nei nostri pensieri per l’escalation di violenza che ha innescato. Il dramma che sta vivendo la popolazione ucraina è una tragedia impensabile in un mondo civile. Premetto che il prezzo che sta pagando l’Ucraina in termini di vite umane e popolazione sfollata è altissimo e neanche lontanamente confrontabile alle conseguenze che questa folle guerra ha innescato a livello planetario. Ritengo, però, utile fare alcune riflessioni sul dazio che pagheremo a livello locale per questa assurda invasione. Un simile clima di incertezza rischia di minare la ripresa del mercato interno. Le aziende sono alle prese con i rincari delle materie prime che, gioco forza, si riflettono sul prezzo dei prodotti finali. La popolazione, stante gli aumenti generalizzati in tutti i comparti, non ha molta scelta, se non fare fronte a spese obbligate come quelle relative ai trasporti, alla gestione degli immobili, come il riscaldamento, l’acqua e l’elettricità, e ai beni di prima necessità. Il mercato interno, in provincia di Verona, si basa prevalentemente su turismo, commercio e servizi. La riduzione del potere d’acquisto per le

famiglie rappresenta una variabile decisamente negativa che metterà in difficoltà le imprese che non esportano, che pure stanno incontrando seri problemi per le problematiche legate ai costi e ai tempi della logistica. Si tratta di imprese già duramente colpite dagli effetti del “simil lockdown” che si è verificato con la vastissima diffusione della variante Omicron. A marzo 2021 il gas naturale si vendeva a 20 centesimi a metro cubo, un anno dopo: il costo è passato a 60 centesimi. L’approvvigionamento energetico dell’Italia è costituito per il 40% dal gas naturale, per il 33% dal petrolio e per il 20% dalle fonti energetiche rinnovabili. Ora, in un contesto di aumento esponenziale del prezzo del gas naturale, vi saranno ripercussioni importanti sul costo di tutte le produzioni. Il tema è caldissimo, l’Europa dovrebbe ricordare le sue origini e tornare ad avere una politica comunitaria più concertata per la produzione di energia. Una crisi paneuropea minerebbe anche le esportazioni italiane e veronesi: ricordo che i paesi europei, assieme agli Stati Uniti, rappresentano i principali mercati di destinazione delle merci scaligere.


House Organ della Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Verona N° 1 aprile 2022

CONSULTA DELLA LEGALITA’

EDITORIALI

03 05

INDICE

Invasione in Ucraina, dramma umano insensato e folle di Giuseppe Riello

06 08

Prevenire le mafie nell’economia veronese

Tensioni e incertezze di Cesare Veneri

09

Interviene il Comandante dei Carabinieri, Pietro Carrozza

UFFICIO STATISTICA

Interviene il Presidente di Confcommercio, Paolo Arena

NEWS

10

Export 2021, Verona corre e supera del 12% il 2019

16

Composizione negoziata per la soluzione della crisi

12 13 14 15

Verona nel Mondo

19 20 21 22 23

Premio per lo sviluppo economico a Migross

Il Covid non ferma le imprese Turismo, si recuperano le posizioni perdute Un quinto delle imprese veronesi è rosa

Rincari e acquisti on-line su piattaforme straniere Magazzini generali, via alla cessione Continua la collaborazione con il Sole 24 Ore Turismo, nuovo consiglio per la Dmo Verona


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PAROLE CHIAVE

TENSIONI E INCERTEZZE Congiuntura economica da shock, le nostre imprese hanno davanti un altro anno difficile Lo scenario globale è dominato dalle estreme tensioni e incertezze generate dall’invasione russa in Ucraina. L’impatto sull’attività economica agisce come uno shock di offerta e di domanda di merci profondo, al momento difficilmente quantificabile, perché il contesto è in continua evoluzione. La crisi militare, peraltro, si innesta su un quadro già reso difficile dal perdurare della pandemia, dalle pressioni al rialzo sui prezzi delle materie prime e dai colli di bottiglia in alcune catene di fornitura globali. Gli effetti della crisi sono fortemente diseguali tra aree e settori, in base alla vicinanza al conflitto, alle dipendenze da petrolio, gas e altre commodity e, in generale, alle connessioni produttive e finanziarie con i paesi direttamente coinvolti nella guerra (Russia, Ucraina e Bielorussia). Tra le principali macroaree, l’Unione europea è quella più colpita, come segnalano il deprezzamento dell’euro e le perdite registrate nelle principali piazze finanziarie nei primi giorni del conflitto. Tra i settori, sono più coinvolti quelli energivori Il grave shock economico provocato dall'emergenza Covid-19 ha rappresentato una sfida senza precedenti per le imprese, ma anche una spinta per attuare un cambiamento nella direzione di una ulteriore e migliorata competitività. Com’è cambiata la visione strategica tra gli imprenditori e i dirigenti del tessuto imprenditoriale con l’impatto della crisi pandemica e delle attuali tensioni geopolitiche? Lo scorso anno le imprese hanno recuperato le quote di mercato perse, generando una ripresa consistente grazie alle capacità di adattamento ai cambiamenti e alla loro resilienza. Purtroppo verso fine anno, la congiuntura ha avuto un andamento negativo per i rincari delle risorse energetiche e delle materie prime. Andamento poi esacerbato dalle tensioni geo-politiche in corso. Ora, le imprese

debbono nuovamente confrontarsi con nuove e impreviste problematiche, ma sono fiducioso che riusciranno ad uscirne vincenti. Della capacità competitiva delle nostro imprese sono la prova i lusinghieri dati delle vendite estere di prodotti veronesi nel 2021 che hanno recuperato e superato i dati pre pandemia. Quanto al mercato interno, certo il commercio, i servizi e il turismo hanno sofferto dei lockdown, ma dato il positivo riscontro dell’aumento dei flussi turistici per le vacanze pasquali, ci sono buone premesse per una ripresa sostenuta. Il settore manifatturiero e l’agroalimentare si stanno confrontando con un ambiente competitivo, incerto e complesso: la digitalizzazione e la sostenibilità sono due importanti leve che permetteranno alle imprese di essere resilienti e costruire le basi per un nuovo futuro. Oggi più che mai è fondamentale essere preparati alla trasformazione, mettendo in campo visione strategica e flessibilità. Le imprese non hanno perso fiducia nel futuro, ma sarà importante valutare quanto perdureranno le condizioni attuali e, in particolare, l’andamento dei prezzi e dell’inflazione in Europa. Le imprese hanno finora in gran parte assorbito nei propri margini, fino ad annullarli in alcuni casi, questi aumenti dei costi, invece di scaricarli sulle fasi successive della produzione. I margini erosi spiegano perché l’inflazione in Italia è più bassa che altrove. Questo sforzo degli imprenditori dovrà trovare un adeguato sostegno in una politica economica del Governo mirata a erogare sostegno concreto e a calmierare i costi dell’energia. Gli imprenditori veronesi, pur con fatica e sacrifici, sapranno fare la loro parte e affrontare questa nuova difficoltà, con la capacità di resilienza che il nostro territorio ha sempre dimostrato. Cesare Veneri Segretario Generale


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CONSULTA DELLA LEGALITA’

PREVENIRE LE MAFIE NELL’ECONOMIA VERONESE Lamorgese: “evitare che le risorse del Pnrr vadano nelle mani sbagliate” La Camera di Commercio, in collaborazione con Avviso Pubblico, ha organizzato il convegno “Prevenire le mafie nell'economia raccontando l’esperienza del progetto Consulta della legalità di Verona” alla presenza del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese (nella foto a destra). «È un’esperienza pilota in Italia – spiega Giuseppe Riello, Presidente della Camera di Commercio di Verona – che ha coinvolto le categorie produttive, i rappresentanti della Prefettura, della Questura, della Procura della Repubblica, delle Forze di Polizia e della rete di enti locali aderenti ad Avviso Pubblico. Con la Consulta, la Camera ha realizzato un percorso formativo, che si è articolato in cinque webinar nel corso del 2021 (su accesso al credito, riciclaggio di capitali illeciti, appalti, agromafie ed ecomafie). «Alla Consulta della Legalità oggi aderiscono rappresentanti delle associazioni di categoria, sindacali, dei consumatori e degli ordini professionali del territorio», spiega ancora Riello che rilancia l’attività della Consulta nei prossimi mesi con la pianificazione di nuovi progetti, vista anche la situazione di fragilità economica che rende «il terreno ancora più fertile per l’infiltrazione della criminalità tra le imprese». «Inutile girarci intorno – gli fa eco il Presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà – abbiamo la piena consapevolezza del radicamento delle mafie nel territorio veronese. Dobbiamo partire da qui per formulare risposte concrete. Sappiamo che

le mafie fanno impresa, che oggi usano meno violenza e acquisiscono più consenso, approfittando sempre di più dell’attuale situazione economica, aggravata ora anche dalla guerra in Ucraina. A tutto questo dobbiamo rispondere con la prevenzione e per fare questo occorre organizzarsi: ad una criminalità organizzata dobbiamo rispondere con una “legalità organizzata”. C’è da ricostruire e a volte costruire una rete che può dare il proprio contributo, partendo dalla conoscenza del fenomeno. Quindi – conclude – leggiamo, studiamo e poi forniamo strumenti concreti agli amministratori e agli operatori economici». Da qui nasce il Vademecum pensato per il mondo produttivo veneto e veronese in particolare. “È uno strumento di conoscenza e di azione concreta”, spiega il Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, Pierpaolo Romani.


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CONSULTA DELLA LEGALITA’ «Si sviluppa su tre assi: capire le mafie, quindi cosa sono e come operano; sapere cosa fare quando si è alle prese con queste organizzazioni, mettendo a disposizione leggi e strumenti di prevenzione; e per ultimo sapere a chi rivolgersi per evitare di finire nella rete delle mafie o denunciare i tentativi di approccio e coinvolgimento. Ecco perché è necessario adottare un approccio sistemico, basato sul coinvolgimento delle imprese, delle amministrazioni locali, dei sindacati, e fare leva sul senso di responsabilità individuale e collettivo di ciascuno di questi attori». «Registriamo lo sviluppo di un modello criminale capace di maggiore fluidità organizzativa che ha legami non solo col narcotraffico, ma anche col mondo del lavoro e delle imprese. In questo senso stiamo lavorando per evitare che le risorse del PNRR vadano nelle mani sbagliate», chiarisce il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. «Il fenomeno mafioso è un forte fattore di arretramento del sistema paese. Innanzitutto sotto il profilo economico perché incide sul corretto svolgimento delle dinamiche imprenditoriali e sulla libera concorrenza. E così facendo favorisce il lavoro irregolare e senza tutele. L’ultimo report

della Direzione investigativa antimafia conferma le strategie delle consorterie criminali che mirano ad accrescere le attività nella direzione dell’accumulo di capitali che inquinano l’economia legale». Ma ad una legislazione all’avanguardia nel contrasto alla criminalità organizzata, lo Stato risponde con l’affiancamento di ulteriori strumenti, come la messa a sistema di tutte le risorse attive sul fronte antimafia. Primo fra tutti, il rafforzamento degli strumenti di prevenzione e contrasto. «Abbiamo una solida rete di prefetture – spiega ancora il ministro Lamorgese – che si muovono con rapidità nelle situazioni di turbative di ordine pubblico e disagio sociale, che consente alle mafie di ingrossare le proprie fila e incidere sul tessuto economico. Attraverso un protocollo con l’Agenzia per la destinazione dei beni confiscati abbiamo attivato “Spazi per ricominciare”, un progetto per mettere a disposizione i beni confiscati alle mafie in poco tempo. Stiamo rafforzando la collaborazione con ABI per garantire un più facile accesso al credito, puntando sull’Osservatorio nazionale antiracket e antiusura che punta a evitare che i soggetti economici si rivolgano all’usura».


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CONSULTA DELLA LEGALTA’

Mafia e economia nel veronese Interviene il Presidente di Confcommercio, Paolo Arena Le mani delle mafie in attività commerciali, bar e ristoranti: nell’anno della pandemia c’è stato un boom di interdittive e strani passaggi societari… Come si può contrastare il fenomeno che interessa sempre di più dei comparti fondamentali per l’economia veronese, quali quello del commercio e del turismo? Il rischio che le organizzazioni mafiose si infiltrino nel settore dei pubblici esercizi e nel terziario più in generale è purtroppo attuale e sempre più elevato da Nord a Sud. L’intera filiera del commercio, del turismo e dei servizi balla su un filo molto instabile, in un periodo di forte emergenza economica causata dalle chiusure per il coronavirus. I clan si muovono su due binari: da una parte l'economia sanitaria legata soprattutto ai dispositivi di protezione e ai rifiuti provenienti dagli ospedali; dall'altra, soprattutto, intervengono sui piccoli e medi imprenditori - del commercio, del turismo e della ristorazione, attività ideali per il riciclaggio - mettendo soldi liquidi e immediati nelle attività. Perché le attività illecite si concentrano nelle Pmi? Il motivo di questa propensione a "investire" nelle micro e piccole imprese del terziario risiede nel tipo di economia sulla quale si basano queste attività: il settore non vive su capitali o patrimoni, ma sull’impegno di professionisti che si sono costruiti nel tempo con la forza del proprio lavoro. Queste attività si mantengono attive con la liquidità o con alcuni finanziamenti nel caso in cui necessitino

di investimenti più importanti e ciò li espone al rischio, in questo periodo, di dover ricorrere ad aiuti non leciti. Cosa fare, allora? In termini finanziari, Confiditer, la cooperativa di garanzia di Confcommercio Verona, è un punto di riferimento per garantire alle aziende finanziamenti alle migliori condizioni sul mercato e per questo diamo sempre più attenzione e importanza alla sua azione: il ricorso a Confiditer è un modo tra l’altro per prevenire possibili fenomeni criminosi. Confcommercio Verona ha aderito alla Consulta della Legalità, istituita dalla Camera di Commercio, per formare e informare sul fenomeno. Cosa ne pensa? Formare e informare è importantissimo per capire, prendere atto dei fenomeni, sapere come comportarsi e agire in caso di necessità e minaccia.


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CONSULTA DELLA LEGALITA’

Mafia e economia nel veronese Interviene il Comandante dei Carabinieri, Pietro Carrozza Qual è la principale organizzazione mafiosa che attualmente opera nel territorio veronese e quali sono i principali mercati e le principali attività illecite messe in atto dalle organizzazioni mafiose in questo territorio? Vi è una forte presenza della ’ndrangheta; ciò non esclude la presenza di altre strutture come Cosa Nostra, Camorra e Sacra Corona Unita. Durante un seminario promosso dalla Camera di Commercio di Verona ci ha parlato di alcuni casi di intimidazioni ad imprenditori agricoli con furti di mezzi e incendi. Durante una nostra attività investigativa abbiamo dimostrato che un imprenditore comprendendo la gravità della situazione in cui si trovava ha provato a reagire; conseguentemente lo hanno accompagnato in uno scantinato dove gli hanno semplicemente fatto vedere delle spranghe, delle catene e dei coltelli. Quindi non c’è stata una violenza, ma solo intimidazione criminale mafiosa. Per quanto riguarda invece le mafie straniere, come si infiltrano nel territorio veronese e quali sono le principali attività illecite di cui si occupano? Facendo riferimento alle attività investigative svolte e ai procedimenti penali ormai conclusi possiamo dire che la criminalità di matrice albanese si occupa principalmente del traffico di sostanze stupefacenti, tendenzialmente cocaina, e in parte minore della gestione della prostituzione.

Inoltre, un’organizzazione criminale moldava denominata “Patron” si è interessata alla commissione di furti in modo strutturato. Da ultimo, la terza organizzazione criminale straniera presente è quella nigeriana che principalmente gestisce il mercato della marijuana e della prostituzione. Quali sono i principali “reati-spia”? Quando e cosa, quali segnalazioni, quali indizi, vi fanno prendere coscienza del fatto che è necessario intervenire? Sicuramente gli incendi, le esplosioni di colpi di arma da fuoco, i furti di macchinari agricoli di pregio, le lesioni personali. Come e quanto ha inciso la crisi da covid19 sulle attività messe in atto dalle organizzazioni criminali? Uno dei settori che è rimasto più in difficoltà è quello che viene definito con l’acronimo Horeca (hotel-restaurant-café).


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UFFICIO STUDI E STATISTICA

EXPORT 2021, VERONA CORRE E GUADAGNA UN 12% IN PIU’ RISPETTO AL 2019, TOTALIZZANDO 13,3 MILIARDI DI EURO DI PRODOTTI VENDUTI Giuseppe Riello: “il sistema è più competitivo, ma il momento è delicato ” Continua la corsa dell’export veronese che guadagna un 12,3% nel 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019 totalizzando 13,3 miliardi di euro di prodotti venduti all’estero. Ben al di sopra della media veneta del 7,8% e di quella italiana del 7,5%. “Il 2021 è stato un anno di crescita e sviluppo per le imprese che operano con l’estero – afferma il Presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Riello – una vera e propria boccata d’ossigeno, ma ora la congiuntura è completamente negativa. L’inflazione corre, siamo al 5,1% in Europa e che il costo del denaro sia stato congelato per il momento è una lieve rassicura-

zione, tenuto conto che si parla di aumenti dei tassi entro settimane o mesi. Lo scenario economico è da conflitto bellico: solo una forte iniezione di liquidità a livello europeo, il contenimento dei rincari delle materie prime e un rapido cambio nella strategia di approvvigionamento energetico potrebbero aiutarci. A livello italiano, ribadisco, sarebbe necessaria una revisione degli obiettivi del Pnrr orientata più a intervenire sul tessuto produttivo e sulle energie sostenibili. Inoltre, sarebbe ora che il Governo Draghi tagliasse quella miriade di tasse occulte che gonfiano i prezzi dei carburanti”.

Esportazioni principali prodotti anni 2019-2020-2021 (valori in milioni di euro) Prodotti Macchinari Alimentari Tessile/ Abbigliamento Bevande Ortofrutta Calzature Marmo Termomeccanica Mobili

2019 2.305 1.746

2020 2.086 1.870

Var.% var. % Peso % su to2021 2021/2020 2021/2019 tale export 2.401 15,1 4,2 18,1 1.955 4,5 12,0 14,8

1.151 1.067 497 365 370

1.301 1.065 511 379 346

1.448 1.123 536 435 435

11,3 5,5 4,9 14,8 25,9

25,8 5,3 7,9 19,2 17,6

10,9 8,5 4,0 3,3 3,3

152 100

138 86

152 106

10,2 23,5

-0,2 6,4

1,1 0,8

Altri prodotti

4.045

3.658

4.662

27,5

15,3

35,2

11.798

11.440

13.254

15,9

12,3

100,0

Totale

Elaborazione Servizio Studi e Ricerca Camera di Commercio di Verona su dati Istat


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UFFICIO STUDI E STATISTICA Verona, top ten dei paesi di esportazione PAESE 2019

1 2 3

4 5 6 7 8 9 10

Germania Francia Svizzera Stati Uniti Spagna Regno Unito Austria Belgio Polonia Paesi Bassi

2020

2021 provvisorio

Var. % 2021/ 2020

Var. % 2021/ 2019

peso% sul 2021

1.978.267.104

2.066.625.331

2.383.710.037

15,3

20,5

18,0

1.145.541.862

1.072.601.003

1.332.217.219

24,2

16,3

10,1

371.231.995

763.627.690

764.708.759

0,1

106,0

5,8

741.986.847

651.761.951

762.852.334

17,0

2,8

5,8

661.339.674

565.871.334

705.354.649

24,6

6,7

5,3

753.749.113

652.344.967

607.575.859

-6,9

-19,4

4,6

438.452.251

441.558.390

532.576.843

20,6

21,5

4,0

258.922.666

366.229.241

460.677.172

25,8

77,9

3,5

325.634.971

300.187.290

443.816.379

47,8

36,3

3,3

271.387.019

263.240.039

344.019.728

30,7

26,8

2,6

Il tessile-abbigliamento è cresciuto del’25,8% a 1,4 miliardi di euro e rappresenta il 10,9% dell’export complessivo. Aumento elevato lo segna anche il calzaturiero con un +19,2% con un export di 435,4 milioni di euro come pure il marmo che raggiunge i 435,2 milioni di euro in aumento del 17,6% rispetto al 2019. Continua la corsa dell’alimentare che aumenta del 12% a 1,2 miliardi di euro sempre rispetto all’anno 2019 e pesa per il 14,8% sul totale complessivo, secondo comparto per vendite all’estero nella top ten dei prodotti esportati. Sono buone anche le performance anche macchinari, vino, ortofrutta e mobili. L’export di macchinari è cresciuto del 4,2% e conta 2,4 miliardi di vendite estere: è il primo settore esportativo scaligero e pesa per il 18,1%. Il vino si attesta sugli 1,1 miliardi euro con un aumento percentuale del 5,3. E’ aumentato anche l’export di ortofrutta a 536 milioni di euro con un balzo del 7,9%. Il

mobile-arredamento ha registrato un aumento del 6,4% a 106 milioni di euro. Quanto ai mercati di destinazione delle merci veronesi, nel triennio 2021/2019, i primi 10 mercati scaligeri aumentano tutti tranne il Regno Unito, penalizzato dalla Brexit, la Russia (che cala del 14,9%), la Romania (-2%) e la Cina (-13,2%). La Germania ha aumentato gli acquisti di merci veronesi del 20,5% arrivando a pesare per il 18% sul totale delle vendite estere a 2,4 miliardi di euro. Segue la Francia con un peso percentuale del 10,1% in aumento anch’essa del 16,3% a 1,3 miliardi di euro. La Svizzera è diventata il terzo mercato di sbocco con una crescita del 106% a 764,7 milioni di euro: pesa per il 5,8% sul dato complessivo, come gli Stati Uniti la cui quota è salita del 2,8% a 762,9 milioni. Nella top ten dei mercati di esportazioni seguono poi Spagna, Regno Unito, Austria, Belgio ( con un +77,9%), Polonia e Paesi Bassi.


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UFFICIO STUDI E STATISTICA

Un’estate di ripresa per il Lago di Garda Veneto Continua la campagna di promozione “I like my lake” della Dmo del Garda

Il report “Verona nel Mondo”, giunto quest’anno alla sua diciassettesima edizione, fotografa un 2021 che sul fronte delle esportazioni ha ampiamente recuperato il risultato negativo del 2020 (-3,0%), primo anno dell’emergenza Covid-19. La crescita rispetto al 2020 è del +15,9%, +12,3% rispetto al dato del 2019. Le variazioni su base annua sono positive per tutte le più significative voci di export del Made in Verona (vino, agroalimentare, automazione, sistema moda, marmo e mobile) e per i principali mercati di destinazione (tra i primi dieci, solo il Regno Unito ha registrato una diminuzione). Tuttavia, gli eventi che si stanno verificando in questo inizio 2022, con la guerra in Ucraina e le tensioni internazionali che ne derivano, destano grandissima preoccupazione; le conseguenze economiche (in pri-

mis l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime), oltre a quelle umane, si ripercuoteranno pesantemente su imprese e famiglie. Con questa pubblicazione, la Camera di Commercio di Verona intende offrire il proprio contributo in termini di conoscenza del sistema economico provinciale e delle sue interazioni con i mercati internazionali. L’impegno è quello di elaborare e diffondere le informazioni che arriveranno nei prossimi mesi, con l’obiettivo di comprendere, anche attraverso l’analisi dei dati, le conseguenze degli eventi di questo difficile periodo storico. Il file è scaricabile a questo LINK Ulteriori spunti e curiosità sono consultabili sul profilo instagram dell’Ufficio Studi e Statistica @verona.gram


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UFFICIO STUDI E STATISTICA

Il Covid non ferma le imprese, aumento dello stock

Nonostante il Covid, il sistema economico veronese dimostra di avere solide radici. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio, le società di capitali lo scorso anno sono cresciute di 858 unità, a fronte di un calo delle società di persone e di un aumento delle ditte individuali di 180 unità. Un segnale del rafforzamento organizzativo in atto nei numerosi comparti in cui si articola il tessuto imprenditoriale scaligero. La pandemia non ha frenato la voglia di mettersi in proprio dei veronesi, che nel 2021 hanno iscritto al Registro imprese della Camera di commercio 5.153 nuove attività, con saldo positivo (differenza tra nate e cessate, ndr) di 883 unità e tasso di crescita dello 0,92%. Analizzando il saldo tra chiusure e aperture di nuove attività

per comparti, nel 2021, emerge l’effetto del bonus 110% e degli altri incentivi per il settore immobiliare che è cresciuto di 115 unità (+1,9%). La ripresa dell’edilizia ha sicuramente influito sulla crescita del 3% delle attività professionali, scientifiche e tecniche. Le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione hanno retto l’onda d’urto della pandemia, mantenendo un sostanziale pareggio tra lo stock 2020 e quello del 2021, mentre ha sofferto il commercio che ha perso 110 unità. Le imprese commerciali sono quasi 20mila, sulle 96mila totali iscritte al Registro delle Imprese. Hanno registrato un aumento, invece, le attività di noleggio, agenzie di viaggio, supporto alle imprese (+86) e le attività finanziarie e assicurative (+77).


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UFFICIO STUDI E STATISTICA

Gennaio-ottobre 2021, il turismo in provincia registra un aumento del 110% rispetto al 2020: si inizia a recuperare le posizioni perdute L’Ufficio statistica ha analizzato i dati per le sei destinazioni della provincia di Verona Il turismo veronese inizia a recuperare le posizioni perdute nel 2020. In ottobre, rispetto al 2020, si registra un recupero consistente (+110,4%); il confronto con il 2019 evidenzia, invece, un dato complessivamente in calo (-5,8%), anche se aumentano le presenze di turisti italiani (+27,3%). E’ quanto emerge dal report sull’analisi dei flussi turistici realizzato dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Verona per le sei destinazioni della provincia: Lago di Garda e il suo entroterra, Verona e comuni limitrofi, Valpolicella, Soave ed est veronese, Lessinia e Pianura dei Dogi. Il turismo è stato uno dei settori più penalizzati dall’emergenza Covid-19. Nel 2020, le diminuzioni del numero di presenze sono state a due cifre per tutte le destina-

zioni veronesi, con una media provinciale del -58,4% su base annua. Il calo è stato più significativo per i turisti stranieri (65,8%), più contenuto per gli italiani (34,7%). In questo report sono stati analizzati i dati pre-Covid relativi alle diverse destinazioni turistiche del nostro territorio per meglio comprendere dove eravamo arrivati, prima dell’emergenza. Con oltre 18 milioni di presenze, la provincia di Verona era posizionata, nel 2019, al quinto posto nella graduatoria nazionale. La Camera di Commercio di Verona si sta impegnando, con tutti i mezzi finanziari e organizzativi a disposizione, per tornare ai risultati che hanno caratterizzato gli anni pre-Covid. Il report è consultabile e scaricabile al seguente LINK.


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UFFICIO STUDI E STATISTICA

Un quinto delle imprese veronesi è a guida rosa Cresce il numero delle presenze nel settore delle costruzioni Le donne scendono in campo nel settore delle costruzioni e si consolidano in quello dei servizi. Questi due comparti segnano una crescita positiva delle imprese in rosa rispettivamente del 5,4% e del 3,9%. Un quinto delle imprese veronesi è a guida rosa: 19.581, in crescita dello 0,6% rispetto al 2019. E’ quanto emerge dall’analisi dei dati 2021 dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Verona. “In tre anni le imprese femminili si sono strutturate – spiega Roberta Girelli, presidente del Comitato per l’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio di Verona - e hanno acquisto maggior peso specifico, pur mantenendo una percentuale sul totale delle imprese lievemente inferiore alla media italiana (22,1%), probabilmente per la ricchezza del tessuto socio-economico per cui è meno sentita l’esigenza di mettersi in proprio rispetto ad altre aree. A fronte di un calo delle società individuali e personali, abbiamo rilevato infatti un aumento del 5,5% delle società di capitali. Con la legge di Bilancio è stato istituito un fondo da 400 milioni di euro per le imprese femminili. Il fondo prevede finanziamenti fino a 400mila euro per progetti di investimen-

to con contributi che vanno a finanziare anche il capitale circolante. Si tratta di un mix di contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero che si compone diversamente a seconda del progetto presentato. Non ci sono limiti all’anzianità d’impresa né alle forme: il fondo è rivolto sia alle imprese che alle libere professioniste. Ci sono già strumenti che finanziano le imprese anche con premialità per la presenza femminile ma su 54mila progetti di startup presentati, la presenza rosa nella compagine societaria è di una su 3”. Le imprese si occupano prevalentemente di servizi (7.092 unità in crescita del 3,9% rispetto al 2019). Sono in crescita anche le imprese delle costruzioni (780).”. Dopo i servizi, il settore a maggior presenza femminile è il commercio (4.396 imprese) seguito dall’agricoltura (2.979), dall’alloggio e ristorazione (2.297) e dall’industria (1.366). Quanto alle cariche societarie, le donne socie, amministratrici o titolari sono 39.894, il 26,4% del totale degli imprenditori veronesi. Di queste 4.703 sono straniere: rumene, cinesi, nigeriane, marocchine e brasiliane in prevalenza.


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COMPOSIZIONE NEGOZIATA PER LA SOLUZIONE DELLA CRISI Veneri: “una diagnosi precoce per aiutare le imprese in stato di difficoltà” Crisi da Covid: la Camera di Commercio interviene con la composizione negoziata per contenere l’aumento dei fallimenti. Verona, infatti, ha registrato un aumento di fallimenti e procedure concorsuali nell’ultimo triennio di circa il 30%. Nel 2021 si sono registrati 1.087 fallimenti e 1.380 procedure concorsuali o stati di insolvenza, contro gli 834 fallimenti del 2019 e le 1.085 procedure concorsuali del 2019. Un aumento del 30% per i fallimenti e del 27% per le altre procedure concorsuali. Si stima che se tali situazioni di crisi fossero state affrontate con un anticipo di 12-18 mesi, un 20-30% dei casi sarebbe potuto essere stato sottratto alle procedure fallimentari, salvando così, oltre l’azienda, tutto l’indotto ed i livelli occupazionali ad essa connessi. Questa funzione, introdotta dal Codice della Crisi, tra pochi mesi la svolgeranno gli organismi di “Composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa”, la cui gestione è affidata alle Camere di Commercio. “Il Codice della Crisi – spiega Cesare Veneri, Segretario Generale della Camera di Commercio di Verona - ha riformato la disciplina delle procedure concorsuali per

consentire una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese e salvaguardare la capacità imprenditoriale di coloro che vanno incontro a una situazione di crisi o di insolvenza. Abbiamo presentato alle associazioni di categoria, ordini professionali e ai Consorzi di Garanzia Fidi il servizio che la Camera di Commercio sta strutturando: il coinvolgimento dei rappresentanti delle imprese e del sistema finanziario che vi ruota attorno è fondamentale. Il confronto e la collaborazione con le associazioni di categoria, i professionisti e i consorzi di garanzia fidi è necessario per sensibilizzare le aziende che, soprattutto se sono in difficoltà, faticano ad accettare di confrontarsi liberamente con istituzioni e professionalità esterne alla loro cerchia abituale di consulenti”. Lo scopo del piano predisposto dalla Camera di Commercio, in collaborazione con Innexta, società di servizi finanziari e di prevenzione della crisi d’impresa del sistema camerale, è di evitare che il ritardo nel percepire i segnali di crisi di un’impresa possa poi portare ad uno stato di crisi irreversibile. Una volta individuato, attraverso un sistema d’allerta, uno stato di crisi, il sistema camerale


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NEWS nomina un esperto che elabora proposte di composizione della crisi nella prospettiva della continuità aziendale. Il sistema di allerta consiste in una piattaforma nella quale è possibile inserire i propri dati economici finanziari per calcolare il livello di squilibrio economico, finanziario e patrimoniale della gestione. “La Camera di Verona – conclude Veneri sta organizzando sette webinar, per sensibilizzare le imprese, e un numero consistente di incontri one to one per fornire alle imprese un supporto consulenziale in base a loro particolari esigenze. Sono inoltre stati acquistati 200 accessi alla “Suite Finanziaria” predisposta da Innexta. La piattaforma che è integrata con la valutazione del rating del fondo di garanzia per le PMI (mcc) e l’analisi della centrale rischi”. Durante l’incontro sono intervenuti Andrea Muti di Unioncamere che ha tracciato un quadro generale della normativa e Roberto Brero e Jacopo Chiari di Innexta che hanno presentato la “suite finanziaria”. Il responsabile del Registro Imprese della Camera di Commercio, Pietro Scola ha, infine, presentato in dettaglio il piano della Camera di Commercio per l’applicazione della “Composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa”. In Veneto, nel 2021 tra concordati e fallimenti, si è raggiunta la soglia di 850 procedure concorsuali, contro le 816 del 2020 (+3%). I fallimenti segnano +4% (da 713 a 744), con il picco di Verona +20%. In provincia sono stati 197 nel 2021; 157 l'anno prima e 218 nel 2019. Sempre a livello regionale, risultano in lieve calo i concordati, da 103 del 2020 a 98 del

2021, -5%. Verona, in controtendenza, segna +20% da 20 procedure a 25 del 2021 (erano 29 nel 2019), come evidenzia Portalecreditori.it. “La Composizione negoziata - Veneri - da attivare su base volontaria, è a disposizione dell'imprenditore in condizioni di squilibrio patrimoniale o economicofinanziario, tale da renderne probabile la crisi o l'insolvenza». Agli enti camerali è affidata la piattaforma nazionale preposta alla gestione, www.composizionenegoziata.it, con consulenza di esperti a prezzo calmierato. Inoltre, per le imprese è disponibile una suite on line di autovalutazione per prevenire situazioni di crisi irreversibile. Gli strumenti sono stati presentati in settimana in un webinar partecipato da 130 tra imprese e professionisti. «Le procedure concorsuali stanno recuperando i livelli pre Covid», osserva Eleudomia Terragni, presidente dell'Ordine dei commercialisti di Verona, «complice l'allentamento dell'effetto delle misure di sostegno: moratoria e garanzia statale sui prestiti e i contributi a fondo perduto». Sul futuro si addensano incognite. «Siamo preoccupati per le emergenze che stanno fronteggiando le imprese», dichiara Terragni, «dovute all'aumento esponenziale dei prezzi dell'energia, del costo delle materie prime e dei trasporti, combinato con le difficoltà per l'import-export, dovute alla guerra in Ucraina e all'embargo finanziario con la Russia. Dal secondo semestre 2022 prevediamo una crescita di procedure concorsuali, in parte, probabilmente, mitigata dalla Composizione negoziata”.


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FINANZA PER LO SVILUPPO E LA PREVENZIONE DELLA CRISI Un ciclo di webinar per le imprese e i liberi professionisti La Composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa (Legge 21 ottobre 2021 n.147 di conversione del DL 118/2021) consente di dare pronta attuazione alle misure di supporto alle imprese per consentire loro di contenere e superare gli effetti negativi dell’emergenza economica e finanziaria. L’imprenditore commerciale e agricolo che si trova in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico finanziario che ne rendono probabile la crisi o l insolvenza, può chiedere al segretario generale della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura nel cui ambito territoriale

si trova la sede legale dell’impresa, la nomina di un esperto indipendente quando risulta ragionevolmente perseguibile il risanamento dell’impresa. La Camera di Commercio di Verona, in collaborazione con Innexta, società del sistema camerale, analizza i diversi aspetti legati alla procedura della composizione negoziata in un ciclo di webinar. Il primo appuntamento è il 10 maggio, il programma si può consultare QUI, mentre ci si può iscrivere al seguente link. Per il secondo webinar, quello del 25 maggio, è necessario iscriversi al seguente link.


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Premio per lo sviluppo economico a Migross

Nella foto, da sinistra, Roberto Brizzi, sindaco di Bussolengo, Nicola Baldo, Luig Mion e il presidente di Unioncamere del Veneto, Mario Pozza

Migross ha ricevuto da Unioncamere Veneto il Premio regionale per lo sviluppo economico alle aziende che nel 20202021 hanno contribuito alla crescita e all’affermazione dell’economia della nostra regione, assieme ad altre cinque imprese della Regione. “I fratelli Mion hanno saputo affrontare i numerosi cambiamenti registrati nella grande distribuzione negli ultimi 40 anni – ha spiegato Nicola Baldo, componente di Giunta della Camera di Commercio di Verona – e hanno costruito un gruppo sviluppato in modo capillare sul territorio e all’avanguardia. Oggi sono state premiate sei imprese che rappresentano le eccellenze del Veneto: abbiamo dato un tangibile segno di riconoscenza agli imprenditori che per lungimiranza, passione e vocazione rappresentano un esempio per la comunità”. L’azienda Fratelli Mion è nata nel 1974 con sede a Bussolengo. Partendo dal negozio

di famiglia a San Zeno l’impresa è cresciuta fino a divenire l’attuale Gruppo Migross che riunisce quattro insegne: Migross Superstore, Migross Supermercati, Migross Market e Migross Market Consorzio. Attualmente il Gruppo conta oltre 1000 addetti, 8 superstore, 30 supermercati e 16 negozi di dimensioni più piccole, con un valore della produzione nel 2019 di oltre 430 milioni di euro. La mission del gruppo consiste nell'essere sempre più vicini al cliente, nel rispetto del miglior rapporto con il prezzo. L'impegno al mantenimento dei più elevati standard di qualità si traduce nell'innovativa distribuzione delle merci movimentate nelle piattaforme logistiche eseguita con mezzi differenziati per i freschi, surgelati e generi vari. Questo permette di garantire la massima efficienza della catena del freddo, la puntualità delle consegne e la gestione dei flussi di scarico nei punti vendita.


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Rincari e acquisti on line su piattaforme straniere Presentati nuovi strumenti per la risoluzione delle controversie Controversie per acquisti di prodotti e servizi tra consumatori e imprese, anche estere. Un tema caldo considerato il boom degli acquisti on line che sempre più si svolgono su mercati stranieri. La Camera di Commercio ha presentato alle imprese tutte le possibilità di risoluzione delle controversie con i consumatori oggi disponibili: dalle conciliazioni paritetiche alla “conciliazione on line” per le controversie relative all’acquisto di beni o servizi da imprese straniere tramite la piattaforma Odr dell’Unione Europea. “L'ambito delle possibili controversie per contratti di acquisto di prodotti e servizi – spiega il Dirigente Area Affari Economici, Riccardo Borghero (nella foto) -è molto ampio, considerato anche lo sviluppo del commercio on-line, per cui si verificano sempre più spesso controversie tra consumatori e imprese di Paesi diversi. Tenuto conto della funzione di tutela del mercato svolta dalla Camera di Commercio, abbiamo voluto offrire alle imprese un momento di approfondimento, in cui presentare una panoramica delle diverse procedure a disposizione, anche online, per la soluzione di eventuali contestazioni, anche relative a contratti transfrontalieri, in modo semplice

ed economico. Questi strumenti sono ancora più importanti in questo periodo, in cui molte delle nostre imprese hanno potenziato i propri canali di vendita online”. Nell'organizzazione del webinar, la Camera di Commercio ha coinvolto le Associazioni dei consumatori veronesi per la loro esperienza nella gestione di controversie di consumo: è intervenuto in loro rappresentanza Davide Cecchinato di Adiconsum Verona. Il webinar è stato organizzato in collaborazione con il Centro Europeo Consumatori Italia, punto di contatto nazionale della Rete dei Centri Europei dei Consumatori - ECC-Net, cofinanziata dalla Commissione Europea e dagli Stati membri, che ha l'obiettivo di informare i consumatori e fornire assistenza per la risoluzione stragiudiziale di controversie insorte con venditori/prestatori di servizi che hanno sede in un Paese differente. Il Cec ha presentato la piattaforma Odr, prevista dalle norme comunitarie che deve essere messa a disposizione in ogni paese europeo per la gestione, gratuita e on line, delle controversie trasfrontaliere di consumo, tra imprese e consumatori per acquisti di beni e servizi.


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MAGAZZINI GENERALI, VIA ALLA CESSIONE Prando: “i Magazzini siano motore di ulteriore sviluppo per la Zai” Si chiude il cerchio sulla vicenda Magazzini Generali al Quadrante Europa. E’ stato, infatti, è in corso di chiusura il bando per la vendita dell'Immobiliare Magazzini, la società proprietaria del compendio che sorge all'interno del Quadrante Europa e che tra qualche mese avrà quindi un nuovo proprietario. “La Camera di Commercio opera da anni in sinergia con il Consorzio Zai—spiega il Consigliere della Camera di Commercio, Andrea Prando, vicepresidente del Consorzio Zai—e ha posto molta attenzione nella redazione del bando di gara che prevede finalmente, non solo la cessione degli edifici, ma dell’intera società, ufficio di dogana incluso. Si tratta di un passo avanti per trovare un partner forte che qualifichi ulteriormente il cuore pulsante l’area della Zai. L’auspicio è che la cessione dei Magazzini Generali faccia da motore per l’ulteriore sviluppo della Zai, creando movimento di merci, nuovi servizi e posti di lavoro”. Un'operazione che permette agli attuali proprietari, i tre soci pubblici Comune, Provincia e Camera di Commercio, di chiudere una partita annosa e di ricavare fondi dalla vendita di due asset ritenuti non più strategici, ovvero l'Ente Autonomo Magazzini Generali e la sua Immobiliare, di cui l'Ente Autonomo è socio unico. Il bando, con base minima d'acquisto fissata in 21 milioni di euro, contiene la salvaguardia dei servizi pubblici logistici pre-

senti nell'area, tra cui gli Uffici delle Dogane di Verona e dei Monopoli del Veneto, e dei relativi posti di lavoro. Le aspettative sull’esito dell’operazione sono alte, sia per il positivo andamento del mercato e in particolare quello legato al settore logistico, sia per l’importante numero di società che hanno risposto alla manifestazione d’interesse pubblicata dal Comune nei mesi scorsi dopo la decisione, condivisa con i soci, di procedere con la vendita. Si tratta di nove soggetti, operatori di caratura nazionale e internazionale che certificano l'interesse dell'area in ambito europeo e la cui competitività rappresenta un’ulteriore garanzia per l’esito della vendita. La vendita riguarda un'area di 200 mila metri quadrati, di cui 20 mila occupati da depositi frigoriferi e 40 mila da magazzini, raccordati a un terminal ferroviario con 11 binari, fattore che ne innalza notevolmente il valore.


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Continua la collaborazione con Il Sole 24 Ore Bilanci e internazionalizzazione i temi affrontati nei seminari E’ iniziato il secondo ciclo di seminari organizzato in collaborazione con il Gruppo Il Sole 24 Ore. Una collaborazione fruttuosa, che si rinnova per informare le imprese su temi di interesse per la gestione, la continuità e lo sviluppo aziendale. Il seminario, organizzato di recente, si è focalizzato sulle novità applicabili alla redazione del bilancio di esercizio 2021 a seguito dei provvedimenti agevolativi emanati anche in conseguenza al perdurare dell’emergenza sanitaria da COVID-19. Molte delle misure emergenziali previste

per l’esercizio 2020 a sostegno dei patrimoni contabili delle imprese nei bilanci 2021 non saranno più applicabili o lo saranno in misura sensibilmente ridotta. Il prossimo seminario di terrà in presenza e on-line e verterà sui cambiamenti in atto nei processi di internazionalizzazione delle attività produttive. Per iscriversi è necessario collegarsi a questo link. Saranno ammessi i primi 54 iscritti in presenza, il seminario si può seguire anche on-line su questo link.


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Turismo, nuovo Consiglio per la Dmo Verona Sono stati eletti in Camera di Commercio di Verona sei nuovi componenti del Consiglio Direttivo della Dmo (Destination Management Organization) di Verona. Forniranno idee e spunti per la progettualità della neonata fondazione per il turismo veronese Destination Verona & Garda Foundation. Quattro di loro rappresentano i “marchi d’area” turistici della provincia scaligera: Alice Zago, vicesindaco del Comune di Soave, per l’Est Veronese; Evita Zanotti, vicesindaco di Sant’Ambrogio, per la Valpolicella; Federica Veronesi, vicesindaco di Grezzana, per la Lessinia e Luca Faustini, assessore di Oppeano, per la Pianura dei Dogi. Eletti anche, per gli altri enti, i rappresentanti di Agec e della Strada del Vino Soave. I sei nuovi eletti opereranno per il prossimo triennio a fianco dei sette componenti fondatori della Dmo: la Camera di Commercio di Verona, attuale coordinatrice della Dmo Verona, il Comune di Verona, la Provincia di Verona, Veronafiere, Aeroporto, Fondazione Arena e Consorzio Verona Tuttintorno.

“Il nuovo Consiglio Direttivo della Dm Verona, congiuntamente a quello della Dmo Garda” – commenta Paolo Artelio, Presidente della neonata Fondazione per il turismo veronese “Destination Verona & Garda Foundation” – darà idee ed impulso alla progettualità della Fondazione, consentendo uno sviluppo turistico coordinato di tutta la provincia scaligera al fine di tornare velocemente ai 18 milioni di presenze registrate nel 2019. La programmazione in materia di economia del turismo rimane al centro dell’attività di sostegno al territorio della Camera di Commercio – prosegue Artelio - presentandoci uniti sul mercato saremo maggiormente in grado di cogliere le opportunità per la crescita, potenziando le attrazioni culturali, artistiche, storiche e paesaggistiche che il nostro territorio può offrire. Per rispondere a tali sfide, occorre agire su leve fondamentali come l’innovazione tecnologica e organizzativa, la valorizzazione delle competenze e la qualità dei servizi. ”. Ad oggi, fanno parte della DMO Verona ben 42 Comuni, oltre ai 21 afferenti alla Dmo del Garda Veneto.

I Comuni della Dmo Verona Arcole, Badia Calavena, Belfiore, Bosco Chiesanuova, Bovolone, Caldiero, Casaleone, Castel d'Azzano, Cazzano di Tramigna, Cerea, Cerro Veronese, Dolcè, Erbezzo, Fumane, Gazzo Veronese, Grezzana, Isola Rizza, Illasi, Legnago, Marano di Valpolicella, Mezzane di Sotto, Montecchia di Crosara, Mozzecane, Negrar, Oppeano, Pescantina, Povegliano, Roncà, Roverchiara, Roverè Veronese, San Giovanni Ilarione, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo , San Mauro di Saline, San Pietro di Morubio, San Pietro in Cariano, Sant’Ambrogio di Valpolicella, Sant’Anna d’Alfaedo, Selva di Progno, Soave, Tregnago, Velo Veronese, Verona, Vigasio, Villafranca, Zevio.


CENTRO CONGRESSI La Camera di commercio di Verona, con la recente ristrutturazione, ha creato presso la propria sede di C.so Porta Nuova 96 un centro congressi. Oltre a 8 sale moderne con dotazione tecnica avanzata, ci sono 2 ampi spazi a piano terra dove organizzare congressi, incontri, b2b, eventi di vario genere. Per info, tariffe, prenotazione e sopralluoghi, scrivere a: centrocongressi@vr.camcom.it - tel. 045.8085852/726/858/860 045.8085852/726/858 045.8085852/726/858 www.vr.camcom.it The Chamber of Commerce of Verona, with its recent renovation, has created a congress center at its headquarters at C.so Porta Nuova 96. Besides 8 modern rooms with advanced technical equipment, there are 2 large areas on the ground floor where you can organize congresses, meetings, b2b, events of various kinds. For info, prices, reservation and site visits, please contact: centrocongressi@vr.camcom.it - ph. +390458085852/726/858/860 +390458085852/726/858 +390458085852/726/858 www.vr.camcom.it

Aeroporto “V. Catullo” Villafranca Aeroporto "V . C atullo" V illafranca (11 dalcentro, centro,navetta navetta ogni 20 minuti) (11 km km dal ogni 20 minuti)

A4- V erona Sud S ud(10 (10 minuti minuti di A4-Verona di auto autodal dalcasello) casello) 10 minuti a piedi dall’Arena di Verona

stazioneVerona V eronaPorta PortaNuova N uova(9 (10minuti minutiaapiedi) piedi) stazione

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145 298

Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Verona Corso Porta Nuova 96 - Verona www.vr.camcom.it Tel. +39 045 8085011 - Fax +39 045 8085789


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