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FERRO BULLONI E LA VOGLIA DI “RIMANERE SUL PEZZO”
Abbiamo sempre fatto così!
Una frase fin troppo spesso pronunciata: l’idea che qualcosa sia destinato a durare per sempre, nel mondo del lavoro, è uno dei concetti più sbagliati in cui qualunque figura professionale possa incappare.
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Non si sta parlando di opere destinate a rimanere in piedi migliaia di anni, si parla di quei mezzi, persone e processi aziendali che determinano il valore del prodotto di un’azienda e dell’azienda stessa.
Ed è proprio a questa frase, e al concetto intrinseco, che Ferro Bulloni ha deciso di rinunciare, preferendo la strada dell’innovazione, decidendo di aprire un nuovo e moderno polo logistico con sistema WMS integrato. Un sentiero che, se vogliamo, possiamo definire inesplorato, non solo per la Ferro Bulloni, “giovane” azienda fresca di 50° compleanno, ma anche per tutte quelle imprese figlie della generazione “vecchio stampo” che ha caratterizzato la realtà industriale degli ultimi decenni in Italia.
Quante volte sì sente parlare “dell’Italia indietro anni luce” rispetto ad altri paesi? O ci si accorge della potenzialità di una tecnologia quando sembra di essere già in ritardo sul mercato? Ma è davvero così? Le realtà industriali italiane sono così indietro rispetto al resto del mondo?
Secondo la Ferro Bulloni, decisamente no Sia chiaro, non si tratta di fantascienza, ma di una transizione digitale, ormai in corso da almeno un decennio, e che sta assumendo un aspetto sempre più iperbolico. Basti pensare all’esplosione di Zoom durante la pandemia, e che, la software house, esisteva già dal 2011.
Ed è proprio lo stesso principio che ha rilanciato il celeberrimo software, quello abbracciato da Ferro Bulloni, una sorta di “rinascimento digitale”, applicato nel campo dell’industria siderurgica, investendo non solo in termini di risorse, ma anche di importanza, in un progetto logistico ambizioso.
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La nuova Logistica di Nibionno
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Ormai, non ci si stupisce più quando si sente parlare di software per la geolocalizzazione applicati nel settore della logistica o di un caffè a domicilio consegnato con un drone. Sono modelli quasi scontati nei business moderni.
Anche qui l’idea nasce, ovviamente, da un’esigenza di un mercato sempre più articolato e verticale: il manifatturiero. Un mercato in cui Ferro Bulloni vanta una forte posizione da decenni, anche in Europa, ma in continua evoluzione e che richiede alle aziende la lungimiranza nelle scelte commerciali, industriali e di marketing.
Ferro Bulloni è consapevole delle sfide che ha dovuto affrontare: se si pensa ad un biennio (quello post-pandemia), con forti contrazioni del mercato e in cui i prezzi sembravano saliti su una spericolata montagna russa, viene istintivo tendere le orecchie e prepararsi a giocare in anticipo sulle tendenze. Tendenze che hanno portato, appunto, a scegliere di investire nella digitalizzazione della propria logistica, portando in campo non solo risorse economiche, ma soprattutto umane.
Quando si effettuano cambiamenti radicali, o comunque di un certo impatto, in aziende operanti da molti anni e con meccanismi ben rodati, non si può non tener conto dei processi aziendali e, di conseguenza, delle persone coinvolte nei processi. “Non si parla solo di un nuovo capannone, di nuove macchine e di nuovi software, si tratta di una digitaliz- zazione applicata ai processi operativi. Ed è proprio dall’analisi di questi processi e dalla loro razionalizzazione, che abbiamo cominciato questo percorso.” Dichiara l’ing. Paolo Scanziani, uno dei principali attori coinvolti nel progetto.
“Siamo consapevoli del cambiamento in corso, da qualche anno a questa parte, nel mercato dei beni di consumo e nelle modalità di richiesta. La qualità del servizio è sempre stata una prerogativa imprescindibile del nostro business e questo progetto è l’ennesima dimostrazione della volontà di questa azienda di andare incontro alle esigenze del nostro cliente.” Con queste parole l’ing. Fabio Abello, altro responsabile di progetto, dimostra non tanto il timore delle sfide che Ferro Bulloni si è trovata affrontare, quanto la consapevolezza di sapere come superarle.
“Conosciamo bene l’impatto della grande distribuzione in questo mercato: un prodotto sempre più confezionato, una risposta sempre più immediata e una rete distributiva sempre più finemente ramificata, sono le chiavi per stare al passo con i tempi.” Così parlava Filippo Boghi, Amministratore Delegato della Ferro Bulloni, già un paio di anni fa, consapevole di ciò a cui la sua azienda stava già facendo fronte.