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LA GDS

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Come stanno evolvendo le logiche di chiave e serratura nell’era dell’informazione digitale? Una domanda a cui hanno cercato di rispondere i professionisti coinvolti nel panel organizzato lo scorso 27 aprile da Keyline presso la propria sede di Conegliano (Tv). Oggi l’ibridazione tra fisico e digitale pone nuove criticità, ma offre anche l’opportunità di proporre risposte innovative al mercato sviluppando nuovi servizi e modelli di business. Nella visione dell’azienda questo percorso verso l’innovazione va affrontato anche aprendosi al confronto con le diverse professionalità esterne e dando vita a processi di co-creazione. A questo scopo ha creato il format K2 che ha debuttato proprio con il panel del 27 aprile e che, come ha spiegato Giacomo Alpago, Ceo di Keyline, “vuole essere il primo di una serie di eventi per stimolare il confronto e la contaminazione tra industria e start-up sulle nuove sfide nell’ambito dell’innovazione e della sicurezza, a cavallo tra prodotti fisici e soluzioni digitali”. A confrontarsi sull’evoluzione delle logiche di chiave e serratura nell’era dell’informazione digitale Andrea Carmigna- ni, CEO e co-fondatore di Keyless; Carlo Ciciliot, Partner di Emo design; Lucia Bressan, avvocato dello Studio Legale Bressan; Massimo Biagi, CTO di Keyline; Giorgio Sadolfo, CEO e co-fondatore di Filo; Mariacristina Alpago, Group Marketing Manager di Keyline e Tommaso Madotto, imprenditore e locksmith esperto. La digitalizzazione ha portato alla nascita di una nuova categoria di ladri e scassinatori, gli hacker che si nascondono dietro a una tastiera. In questo nuovo contesto, nel quale la separazione tra mondo fisico e mondo digitale è annullata e sicurezza fisica e sicurezza Cyber sono strettamente legate la chiave “sembra quasi un oggetto anacronistico”, ha esordito Giacomo Alpago sottolineando che “in realtà la chiave in metallo rimane un metodo estremamente sicuro, perché si è evoluta nel tempo adattandosi alle nuove sfide della sicurezza del controllo accessi e abbracciando i nuovi paradigmi del mondo digitale”. Analisi dei rischi e prevenzione sono i due cardini della sicurezza. Anche sotto il profilo giuridico, come ha sottolineato Lucia Bressan dello Studio Legale Bressan. Facendo riferimento alle sanzioni comminate dal Garante della privacy ai titolari dei dati che non avevano assicurato adeguate misure di sicurezza, Bressan ha osservato che “occorre partire dal riconoscere quali sono per l’azienda i dati che hanno valore e per quale motivo, fare una mappatura chiara dei rischi aziendali interni ed esterni” per individuare le misure e gli strumenti di protezione adeguati “al momento e al valore storico” ricordando che oggi il furto di dati può portare anche a “un danno reputazionale altissimo”. La digitalizzazione ha dato il via a un percorso di dematerializzazione della chiave che spesso non è accompagnato da una piena consapevolezza dei nuovi rischi. “Nessuno penserebbe mai di lasciare la chiave nella toppa della porta di casa” ha dichiarato al riguardo Massimo Biagi CTO di Keyline, “ma per molti è normale lasciare la password sotto la tastiera del computer o, addirittura, su un post it appiccicato sul monitor”. Una leggerezza alla quale contribuisce anche la proliferazione delle password che ognuno di noi si trova a gestire. “Oggi una persona ne usa in media più di 100”, ha riferito Andrea Carmignani, Ceo e co-fondatore di keyless, “ e di conseguenza la tendenza è usarne di facili da ricordare che però sono anche facili da hackerare”. Un problema destinato a risolversi a breve, quando grazie all’evoluzione “verso sistemi di identificazione “onlife”, basati su biometria e uso dei device, si potrà fare a meno della password per autenticarsi”.

In vari settori, dalla domotica all’automotive si va sempre più diffondendo l’utilizzo di app e device in abbinata. Questo consente “di iniziare a proporre soluzioni più evolute e di cominciare a considerare scenari che possono risultare difficili da gestire nella vita quotidiana” ha dichiarato Giorgio Sadolfo, CEO e co-fondatore di Filo, citando il caso della gestione della chiave dell’auto aziendale o anche più semplicemente di quella di famiglia. Non solo, come ha ricordato Massimo Biagi, la chiave in metallo “resta uno strumento importante e un elemento di disaster recovery quando ci si trova a dover affrontare un improvviso blackout, malfunzionamenti o anche più semplicemente ci si accorge di avere il cellulare scarico”.

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L’ibridazione della chiave pone nuove sfida a livello di duplicazione, che Keyline ha affrontato riuscendo, anche grazie alla co-creazione, a proporre soluzioni che abilitano nuovi modelli di business e servizi. L’azienda ha approcciato il problema adottando come punto di partenza il punto di vista dell’utente. “Quando abbiamo percepito che nel mercato c’era la necessità di svolgere la duplicazione in mobilità”, ha dichiarato Mariacristina Alpago, Group Marketing Manager di Keyline, “abbiamo deciso che volevamo proporre un prodotto totalmente innovativo e affidabile partendo da un’analisi di mercato approfondita e intervistando gli influencer del settore. Da questa ricerca di mercato è nata

La duplicatrice on-the-go Messenger

Leggera, smart e compatta è dedicata al taglio di chiavi piatte, laser e punzonate. Grazie alle sue caratteristiche strutturali e alla possibilità di essere alimentata a batteria, può essere utilizzata in ogni tipo di situazione e consente di offrire il servizio di duplicazione di chiavi automotive e residenziali ovunque È molto semplice da utilizzare. Ha in dotazione due nuovi morsetti:

- il morsetto Q per chiavi laser e punzonate che risulta innovativo perchè con un unico morsetto è possibile tagliare una grande varietà di chiavi residenziali;

- il morsetto N per chiavi piatte automotive (con taglio simmetrico su entrambi i lati senza dover ruotare la chiave).

La duplicatrice è gestita dall’App KDT, che permette la decodifica e la copia delle chiavi ed è utilizzabile con uno smartphone o un tablet Android. L’app ha molte nuove funzionalità, una nuova interfaccia grafica e il database Keyline completo di chiavi automotive e residenziali.

Messenger, che permette di duplicare le chiavi in mobilità”

In questo Keyline si è avvalsa della collaborazione di Emodesign. “Da subito”, ha spiegato Carlo Ciciliot, partner di Emodesign, “abbiamo concordato di lavorare su un design system, su un insieme di regole che definiscono la modalità con cui l’utente interagisce con i prodotti di un’azienda, come lo accende, come esplica una certa funzione, il visual, la grafica…” Partendo da questi elementi è stata sviluppata una modalità d’utilizzo che caratterizza questo prodotto e anche quelli che Keyline andrà a veicolare sul mercato nei prossimi anni. La duplicazione e la programmazione del-

Automotive Programming Kit

Permette di eseguire i processi di diagnosi e programmazione di chiavi / transponder, chiavi di prossimità e radiocomandi auto delle principali case automobilistiche. Contiene:

- Tablet Windows preconfigurato;

- Stak

- Cavi di programmazione Toyota / Fca/ Renault

- Radiocomando Universale:

Mavik

- Flip Keys E Blades

- 884 DECRYPTOR

Il software di programmazione la chiave in mobilità abilita gli operatori a rispondere alle nuove esigenze del mercato. Un’opportunità che Tommaso Madotto, imprenditore e locksmith esperto è felice di aver colto. “Mi sono reso conto che le aziende che erano migliorate nel periodo pandemico erano quelle che avevano puntato non più sul prodotto, ma sul servizio. Questo mi ha portato a capire che anche nella duplicazione delle chiavi non dovevo più limitarmi ad aspettare il cliente in negozio, ma attrezzarmi e girare. La mobilità è diventata un punto fondamentale. Tanto che né io, né il mio cliente ci ricordiamo come era prima”, ha concluso.

Keyline Cloning Tool contiene tutte le informazioni necessarie per svolgere le operazioni di pre-codifica (con il dispositivo 884 Decryptor Mini) e di programmazione della chiave del veicolo. La posizione della porta OBD dell’auto è indicata dal software nel corso della procedura guidata.

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