La rivista DEL MANUTENTORE UT OL EV ION
19 / 2022
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EIMA GREEN. TUTTA LA GAMMA DEL VERDE
COVER STORY EIMA Green
Il salone del “Green”, specializzato sulle macchine e attrezzature per il giardinaggio e la manutenzione di parchi, aree all’aperto e impianti sportivi, è l’anima verde di Eima International, e si rivolge agli operatori professionali ma anche al vasto pubblico degli hobbisti e dei cultori del gardening.
SALONE DEL GIARDINAGGIO
dalle aziende ICL e Sygenta insieme
ESPERIENZA GLOBALE BOLOGNA 9 -13 NOVEMBRE 2022
ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI MACCHINE PER L’AGRICOLTURA E IL GIARDINAGGIO
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Nel 2022 è possibile ottenere fino al 50% di credito d’imposta senza i vincoli di spesa degli anni precedenti
EDITORIALE
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19 / 2022 La rivista d’informazione per la sezione golf, in esclusiva per AITG Registrazione Tribunale Civile di Milano n. 181 del 13/06/2018
IN COPERTINA:
COVER STORY
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EIMA Green: tutte le sfumature del verde
Attualità, distribuzione, economia, mercato È organo ufficia le dell’Unione Professionisti Agri-Garden
EIMA GREEN. TUTTA LA GAMMA DEL VERDE Il salone del “Green”, specializzato sulle macchine e attrezzature per il giardinaggio e la manutenzione di parchi, aree all’aperto e impianti sportivi, è l’anima verde di Eima International, e si rivolge agli operatori professionali ma anche al vasto pubblico degli hobbisti e dei cultori del gardening.
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anniversari
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Hinowa, 35 anni di storia
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dalle aziende
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I nuovi nati in casa Pellenc
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COVER STORY
EIMA Green:
tutte le sfumature del verde Il Salone di EIMA Green torna a Bologna dal 9 al 13 novembre prossimo per accendere i riflettori sulle macchine, sulle attrezzature e sulle tecnologie per il giardinaggio e la cura del verde professionale e amatoriale
Il salone che si tiene nell’ambito di EIMA International, la grande rassegna della meccanica agricola che costituisce a livello mondiale uno degli appuntamenti più importanti di settore, si rivolge ai manutentori dei parchi, ai tecnici dei giardini e degli impianti sportivi, ai progettisti del verde. Ma anche alla vasta platea di appassionati che in questi anni stanno dedicando un’attenzione sempre maggiore alla cura delle piante e dei tappeti erbosi. Il biennio 202021 ha infatti registrato, in Italia come in molti altri Paesi, un forte incremento delle attività di giardinaggio. Tale fenomeno è legato, in buona parte, all’emergenza sanitaria che ha comportato una maggiore permanenza delle persone nelle proprie case, e insieme a questo, un maggiore interesse per la natura e per le “sane abitudini”.
Con lo sviluppo del gardening e con il rinnovato interesse per gli spazi verdi è cresciuto, in questi due anni, anche il mercato delle macchine e delle attrezzature per il giardinaggio. A trainare il comparto è stato soprattutto il pubblico degli hobbisti che ha acquisito una conoscenza sempre più approfondita di macchine come rasaerba, tagliasiepi, cippatrici e, più in generale, di tutte quelle tipologie di mezzi che servono a gestire il proprio “angolo verde” nel modo più efficace e sicuro. Ancora oggi, superata la fase più acuta della pandemia, il mercato delle macchine e attrezzature per il gardening sembra reggere bene, se è vero che i dati diffusi da Comagarden/ Morgan sulle vendite indicano tra gennaio e marzo del 2022 una sostanziale tenuta del comparto. Rispetto allo stesso periodo del-
lo scorso anno, il primo trimestre chiude in leggero calo (-7,4%) ma - osserva l’associazione dei costruttori - si tratta di una flessione fisiologica, rispetto all’imponente incremento visto nei primi tre mesi del 2021 (39,4%). Sulla base dei monitoraggi di settore, Comagarden prevede un consuntivo 2022 ancora buono per quanto riguarda i volumi di vendita, al netto di possibili oscillazioni. Le proiezioni indicano per fine anno un calo non superiore al 5,4% in ragione di circa 1.570.000 unità complessivamente vendute, un quantitativo non troppo lontano dai valori record del 2021, ma comunque mag-
COVER STORY giore sia rispetto a quello del 2020 che rispetto alla media degli anni precedenti. Per quanto riguarda le tendenze di medio e lungo periodo, gli analisti e gli operatori si domandano quanto le nuove abitudini “green” si siano affermate sul mercato nazionale, comportando un aumento ormai consolidato della domanda di macchinario, e quanto i fattori economici, nell’attuale difficile congiuntura, possano invece ridurre la capacità di spesa dei potenziali acquirenti e quindi comprimere il mercato dei mezzi meccanici specifici. Si può dire che la questione metterà di fronte due differenti istanze, da una parte quella sociale e culturale, che vede nella cura del verde un elemento sempre più legato allo stile di vita e ai valori del nostro tempo, e dall’altra quella strettamente economica che vede nel giardinaggio un’attività accessoria sulla quale investire solo in presenza di condizioni favorevoli. Diversa questione è quella che riguarda il mercato professionale, meno legato a tendenze e a fatti di costume e più stabile nella pianificazione dei propri investimenti. La cura dei parchi e dei giardini pubblici, la manutenzione delle aree
verdi all’interno di comprensori residenziali, la cura degli spazi ricreativi e degli impianti sportivi hanno avuto in questi anni uno sviluppo crescente, perché il decoro urbano, l’estetica degli spazi pubblici, la qualità dei luoghi di residenza e dell’impiantistica sportiva si sono evoluti verso standard più elevati, comportando investimenti in tecnologia ma anche consentendo maggiori ritorni economici, basti pensare ai positivi impatti sul turismo e sulle attività legate al tempo libero e all’outdoor.
Accanto alle manutenzioni e alla cura del verde pubblico e privato - da vari anni a questa parte - si è diffuso un vasto ambito di attività che non sono né agricole né di giardinaggio in senso stretto, e che si collocano a metà strada fra i due settori. Si tratta degli orti urbani, delle piccole coltivazioni nei territori periurbani, dell’agricoltura amatoriale, delle installazioni di verde pensile e verde verticale, attività che esprimono una domanda di meccanizzazione in buona parte derivata da quella per il gardening e che trovano anch’esse una collocazione specifica ad EIMA International nel salone dedicato alle tecnologie per la cura e della manutenzione del verde. Insomma, il settore rappresentato da EIMA Green si presenta dinamico, multiforme e soprattutto in evoluzione. Un motivo in più per visitare il Salone a novembre prossimo, conoscere da vicino i modelli di macchine e attrezzature più aggiornati, assistere alle prove dimostrative di “Garden E-motion” allestite in un’area dedicata del quartiere fieristico bolognese, e prendere parte ai convegni sulle nuove tendenze del gardening che sono in programma e che raccontano il verde in tutte le sue sfumature.
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NEWS
FIERE MACCHINE PER IL GARDENING: BUONI LIVELLI DI MERCATO NEL 2022
I dati sulle vendite di macchine e attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde indicano nei primi tre mesi dell’anno una flessione (-7,4%) fisiologica dopo la crescita record registrata nel 2021. Le variabili legate all’andamento meteorologico e alle forniture di materie prime industriali possono influenzare il mercato nei mesi prossimi, anche se le previsioni per fine anno indicano volumi di vendita ancora elevati. Il mercato italiano delle macchine per il giardinaggio e la cura del verde si conferma su buoni livelli anche nei primi mesi dell’anno in corso. Dopo aver archiviato il 2021 con un incremento del 14% (1.660.000 mezzi complessivamente venduti fra quelli a motore e quelli manuali) e con un andamento particolarmente brillante per quasi tutte le tipologie, nei primi tre mesi del 2021 il settore registra un calo di pochi punti percentuali e mantenendo volumi elevati. Il computo delle vendite - realizzato dall’Associazione dei costruttori Comagarden (FederUnacoma) e dal gruppo di rilevamento statistico Morgan - indica nel periodo gennaio-marzo una flessione del 7,4% rispetto allo stesso periodo 2021, un passivo che l’Associazione valuta come fisiologico a fronte dell’imponente incremento (+39,4%) che si era appunto registrato nel primo trimestre dello scorso anno. Esaminando i dati del trimestre 2022 si notano flessioni lievi per le principali tipologie, vedi i decespugliatori, che perdono appena 2,7 punti percentuali sull’anno precedente, le motoseghe che perdono il 5,4% e i rasaerba che calano dell’8,1%. I soffiatori/aspiratori segnano invece un calo dell’11,1, le tagliasiepi un calo del 17,1% e i trattorini del 13,1%, un passivo quest’ultimo di poco superiore a quello registrato per i trimmer (-11,9%). Fra le tipologie di mezzi che evidenziano cali più consistenti si segnalano gli atomizzatori/irroratori (-29,3%) e gli spazzaneve (-22,3%), mentre in controtendenza risultano le forbici da prato, che crescono del 27,8%, le potatrici ad asta (+13,2%) e gli zero turn professionali (+8,5%). In questo contesto le tipologie di mezzi con propulsione a batteria confermano il buon andamento degli ultimi anni, ed anche nel primo trimestre 2022 mostrano una dinamica positiva: se tagliasiepi, soffiatori/ aspiratori e rasaerba a batteria segnano un passivo contenuto (rispettivamente del 10,6%, del 4% e del 2,6%), tutte le altre tipologie del segmento (trimmers, potatrici ad asta, motoseghe, decespugliatori e forbici da prato) registrano incrementi consistenti, compresi fra l’11 e il 28%.
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DALLE AZIENDE
ICL e SYGENTA insieme per il Turf Science Live Dopo due anni di pandemia e restrizioni pesanti finalmente si è tornati al Turf Science Live in presenza. Questa volta organizzato presso lo stadio di San Siro a Milano a cura di Jacopo Giovanni Cima Il 10 maggio si è tenuto a San Siro il Turf Science Live, evento per professionisti dei tappeti erbosi coorganizzato da ICL e Syngenta. Durante la mattinata i contenuti tecnici presentati sono stati molto interessanti e altamente formativi e molti i relatori che si sono alternati. Molto interessante lo studio presentato sulle radiazioni UV e le intensità luminose che spiega come e quanto incidono su un tappeto erboso. Sono stati presentati anche dei prodotti sia ICL che Syngenta. Per Syngenta è stato presentato RYDER, l’esclusivo pigmento che colora il tappeto erboso e lo protegge dalle radiazioni UV e dalle elevate intensità luminose. RYDER, IL PIGMENTO PER IL TAPPETO ERBOSO RYDER fornisce un incredibile effetto visivo perchè in seguito alla sua applicazione il tappeto erboso assume un colore verde intenso, con una tonalità e un’intensità che si può gestire e che si adatta al tappeto erboso e alle condizioni in cui si trova. RYDER consente anche di gestire la luce, sfruttandola in modo più efficace per la crescita del tappeto erboso. Sostanzialmente è un pigmento verde, stabile, ad elevata concentrazione, progettato per migliorare l’aspetto del tappeto erboso e per proteggerlo dalle radiazioni UV e dalle elevate intensità luminose. E’ importante sapere che non tutta l’energia emessa dal sole è utile per la crescita del tappeto erboso. In realtà, parte di
questa energia può risultare nociva per la pianta, provocando ustioni dannose per le cellule vegetali. LA RADIAZIONE LUMINOSA Le particelle di luce contengono l’energia alla base della fotosintesi. Tale Radiazione Fotosintetica Attiva (PAR) comprende i “colori” dello spettro luminoso: violetto, blu, verde, giallo, arancione e rosso. La luce blu e rossa sono utilizzate in modo più efficace dalla clorofilla per sostenere la crescita e lo sviluppo delle piante. Le piante possono tuttavia assorbire solo questa luce. Elevati livelli luminosi possono provocare stress nelle piante e causare fotoinibizione, riducendo la capacità fotosintetica della pianta. Raggi UV e luce eccessiva causano la produzione di radicali liberi nella pianta che sono molecole altamente reattive che attaccano e distruggono le membrane e le proteine vegetali, ivi inclusa la clorofilla, portando all’arresto della fotosintesi e della crescita (fotoinibizione). La quantità di luce utilizzata attivamente dalle piante varia da specie a specie e a seconda dei casi. La suscettibilità del tappeto erboso allo stress luminoso è fortemente
intensificata in condizioni di stress da calore, da siccità o da freddo. In queste situazioni il punto di saturazione può scendere a 100 micromoli. Di conseguenza, anche in autunno o in primavera, il tappeto erboso può essere esposto a un lieve stress luminoso. Le intensità luminose possono raggiungere 1000 micromoli in una giornata invernale soleggiata (10 volte il punto di saturazione luminosa).
Come funziona RYDER Le piante producono composti naturali quali carotenoidi, antociani, flavonoidi e cere cuticulari per riflettere, disperdere e schermare i danni da radiazioni. RYDER si ottiene con una tecnologia di produzione dei pigmenti di ultima generazione, che consente di ottenere un prodotto avente una concentrazione molto elevata, pari al 70% di pigmento. In questo
DALLE AZIENDE
modo RYDER può emulare efficacemente i pigmenti delle piante e garantire protezione dalle dannose radiazioni UV e dalle elevate intensità luminose. L’intensità del colore può essere selezionata adeguando la dose di applicazione, la frequenza e i programmi integrati di nutrizione. Come usare RYDER Normalmente RYDER viene applicato prima del verificarsi di condizioni di stress. In estate, RYDER contribuisce a proteggere il tappeto erboso dalle elevate intensità luminose e dai raggi UV, mantenendo il colore verde delle aree trattate. Mentre in autunno, RYDER mantiene più a lungo l’aspetto e il colore del tappeto erboso. L’applicazione di RYDER dopo il topdressing o la trasemina può ripristinare istantaneamente l’aspetto. Può essere applicato con 2 trattamenti incrociati, usando metà dose per ciascuna applicazione. Si ottiene così una copertura migliore, specialmente su T.E. mantenuti ad altezze di taglio maggiori. RYDER E’ DIFFERENTE DAI COLORANTI RYDER è un pigmento specifico ad alta concentrazione per il tappeto erboso. A differenza di altri coloranti idrosolubili per tappeto erboso, è un pigmento formulato che, una volta asciutto sulla foglia, non viene dilavato dalla pioggia o dall’irrigazione e rimane stabile alla luce. Ciò permette al tappeto erboso di mantenere a lungo il colore e gli ef-
fetti benefici del pigmento. L’istantanea colorazione ottenuta applicando RYDER sul tappeto erboso, consente di valutare immediatamente la qualità dell’applicazione, soprattutto quando si utilizzano le dosi più elevate o per applicazioni su tappeti erbosi con bassa omogeneità di colorazione. RYDER può essere applicato con due trattamenti incrociati utilizzando metà dose per ciascuna applicazione, ottenendo una migliore copertura, specialmente sui tappeti erbosi mantenuti ad altezze di taglio maggiori. IN INVERNO In inverno le specie macroterme vanno in dormienza. RYDER può essere utilizzato per mantenere il tappeto erboso di un colore intenso e pronto per la competizione. L’incremento di colore del tappeto erboso trattato può aumentare la temperatura della parte epigea del tappeto erboso e stimolare la ripresa vegetativa all’inizio della primavera. Allo stesso tempo RYDER è in grado di proteggere il manto erboso da temporanei e dannosi incre-
menti dell’intensità luminosa che in aprile, in determinate condizioni, può essere la stessa di agosto. L’avvio precoce di piani di applicazione programmati contribuirà ad assicurare una qualità sempre ottimale del tappeto erboso: effettuare due applicazioni prima del periodo di dormienza (T1, T2) ed una in piena dormienza (T3). Ripetere l’applicazione dopo 1 o 2 mesi (T4) e alla ripresa vegetativa (T5). Le principali caratteristiche di RYDER sono sicuramente: - Qualità del colore eccellente, duratura e personalizzabile a seconda del tappeto erboso - Protezione dai raggi UV dannosi e dall’elevata intensità luminosa - Resistente alla pioggia già dopo 1 h dall’applicazione Prodotto interessante di ICL è Vitalnova Stressbuster che rafforza il tappeto erboso in via preventiva e lo rende in grado di affrontare ogni tipo di stress. E’ un’esclusiva formulazione liquida studiata, formulata e prodotta totalmente da ICL che velocizza il recupero
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DALLE AZIENDE da stress in modo mai visto prima. Vitalnova Stressbuster è stato creato specificamente per influenzare la resistenza dei tappeti erbosi. Le superfici inerbite non subiscono gli effetti degli stress o comunque diventano capaci di recuperare meglio e prima. E’ composto da macro e microelementi di cui 7% azoto per colorazione, densità e crescita; il 30% di biostimolanti per l’attivazione della microflora del terreno; amminoacidi per migliorare l’assorbimento fogliare in caso di stress; 2% di ferro per una risposta immediata della colorazione e il 10% di surfattante per l’assorbimento e una risposta efficiente. INSTRATA ELITE Altro prodotto interessante è il nuovo Instrata Elite, ideale per ottenere un migliore controllo delle principali malattie fungine del tappeto erboso. Instrata Elite contiene due principi attivi, difenoconazolo e fludioxonil, che hanno un’azione complementare per controllare le patologie fungine in modo più efficace. Infatti grazie alle caratteristiche di Instrata Elite, i principi attivi si legano rapidamente allo strato ceroso della foglia. Una volta applicato, il prodotto si diffonde e si lega allo strato ceroso della superficie fogliare della pianta e questo costituisce una barriera protettiva per la foglia, proteggendola dall’attacco di numerose malattie fungine. Con Instrata Elite avrete a disposizione la comprovata attività contact + di Syngenta, che agisce sulle spore presenti nel tappeto erboso, in prossimità della fonte di inoculo. Questo consente di ridurre in poco tempo la pressione delle patologie durante i periodi ad alto rischio. INSTRATA ELITE può essere assorbito non solo dalle foglie e dalla corona, ma anche dalle radici. CICLO DELLE MALATTIE FUNGINE Nella prova condotta in Spagna nel 2014 su contro due trattamenti di
PROVE SU COLORAZIONE E QUALITA’ GENERALE DEL TE INSTRATA ELITE, applicati a distanza di 14 giorni, hanno consentito di ottenere un controllo della malattia efficace e prolungato nel tempo, superiore a quello del prodotto standard di riferimento. Oltre 60 sperimentazioni con INSTRATA
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ELITE in nove Paesi europei, fra cui quelle condotte da STRI, Syngenta e su vari campi da golf nel Regno Unito, hanno evidenziato un’elevata costanza di performance e affidabilità. Per mantenere una qualità ottimale del tappeto erboso, si con-
DALLE AZIENDE siglia di applicare INSTRATA ELITE preventivamente rispetto all’inizio del processo infettivo o al massimo alla comparsa dei primi sintomi di infezione e comunque sempre su un tappeto erboso sottoposto ad adeguata manutenzione. Pro Select Torsion Ultimo prodotto è ProSelect Torsion, una varietà in purezza di Lolium perenne caratterizzata da densità e recupero eccezionali. È il frutto di anni di lavoro dei ricercatori ICL per soddisfare il bisogno di rapido e intenso accestimento tipico di: - chi ha in gestione tappeti erbosi molto sfruttati; - i manutentori di superfici sottoposte a intenso calpestio; - i produttori di prato a rotoli. Anni di selezione hanno portato a questa varietà capace di produrre molti più culmi di accestimento rispetto al loietto perenne convenzionale. I numerosi culmi che si espandono lateralmente, radicando riparano i danni di gioco o di attività che causano stress da calpestio, quali concerti o manifestazioni. Da-
ta la sua natura densa e la sua velocità di diffusione laterale, Torsion è un’ottima scelta per chi produce tappeto a rotoli perché si anticipano i tempi di zollatura e le zolle risultano più resistenti grazie alla migliore radicazione. La ridotta cre-
scita verticale si traduce in meno sfalci e maggiore qualità di taglio. Sviluppata negli USA, ha raccolto molti riconoscimenti, tra cui STRI (UK). Attualmente in Italia è la scelta dei groundsmen di importanti stadi di Serie A.
I VANTAGGI DI TORSION I principali vantaggi di Torsion sono: • Elevata velocità di accestimento e numero di culmi laterali. • Velocità di chiusura dei danni da calpestio. • Densità e velocità di recupero insuperabili. • Ottima resistenza alle basse temperature. • Eccellente tolleranza alle malattie. • Operazioni di falciatura facilitate. • Colorazione intensa/mediointensa. • Ottima per trasemine e per produzione prato a rotoli
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ANNIVERSARI
35 ANNI DI STORIA In occasione del 35° anniversario Hinowa ha organizzato un open days, presso la sede dell’azienda, di tre giorni per festeggiare questo traguardo con clienti, dipendenti e le famiglie dei dipendenti a cui è stata dedicata l’intera giornata di domenica a cura di Jacopo Giovanni Cima Trentacinque anni di innovazioni La vicenda di Hinowa ha certo dell’incredibile. Nel 1987, anno di nascita dell’impresa di Dante Fracca, la produzione segue inizialmente il filo di una tradizione costruttiva familiare basata sui carri cingolati, già diversificata nel giro di due anni in tipologie specifiche per l’edilizia, come i miniescavatori e i minidumper. Dagli anni Novanta, nella sede di via Fontana - che diventerà il cuore pulsante dei progetti aziendali e della produzione - si sviluppano, oltre alle macchine per l’edilizia e la frutticoltura (già di grande successo, anche nell’export), le prime piattaforme aeree cingolate. Inizialmente il progetto deriva da una collaborazione con il marchio Oil & Steel, ma ben presto si afferma la serie firmata Hinowa di modelli elevabili per il lavoro in
quota. Gli anni Duemila sono quelli della consacrazione definitiva sullo scenario mondiale: dalla fortunata gamma di ragni cingolati a braccio articolato Goldlift si sviluppa in successione la serie ad alte prestazioni Lightlift e l’invenzionecardine che cambierà il mercato dell’“aerial work”, la piattaforma a batterie Lithium-Ion, con propulsione ecologica a zero emissioni basata sulla nuova tecnologia agli ioni di litio. L’enorme successo della nuova gamma consacra definitivamente Hinowa tra le grandi realtà del sollevamento europeo, portando l’azienda a sottoscrivere importanti accordi con costruttori di livello globale come l’americana JLG e la giapponese Kubota. Durante l’open day sono state esposte le novità appena uscite da casa Hinowa e alcuni restailing di macchine già presenti in gamma: Nuova piattaforma aerea cingolata Lightlift 18.80 Performance IIIS: dalle elevate prestazioni (raggiunge i 18,55 m di altezza lavoro) e compatta, questa macchina è destinata a essere tra le prime scelte dei noleggiatori di tutto il mondo, anche grazie al suo sbraccio operativo di 7,80 m, alla portata utile di 230 kg (due persone + accessori) per tutto l’arco di lavoro, all’elevata velocità di movimentazione. La LL18.80 PIIIS si distingue per il suo nuovo design e il braccio sfilo senza tubi e cavi esterni. Un’altra importante novità consiste nel radiocomando (opzionale) che garantisce massimo comfort durante
il carico/scarico, la traslazione e le procedure automatiche di stabilizzazione e destabilizzazione. Si presenta compatto, funzionale ed estremamente maneggevole ed è posizionato all’interno della scatola comandi a terra. L’area di stabilizzazione si attesta a 2,92 x 2,98 m. Le ridotte dimensioni del sottocarro e la possibilità di smontare il cesto porta-persone ne semplificano la movimentazione in fase di trasporto. L’altezza è inferiore ai 2 m: 1.998 mm. La LightLift 18.80 PIIIS offre quattro opzioni di motorizzazione: motore a benzina Honda iGX390 da 11,7 HP a 3.600 giri/ min; motore diesel Kubota da 14,5 HP a 3.200 giri/min; sistema elettrico (7,7 kW/h) alimentato dal pacco batterie agli ioni di litio, che garantisce zero emissioni e prestazioni elevate in termini di autonomia, silenziosità e impatto ambientale; sistema bi-energy, che - grazie alla presenza di un motore termico e di uno elettrico - consente di ridurre le emissioni di CO2. Grazie al controllo sull’inclinazione la piattaforma è in grado di superare pendenze fino a 16° e decelera automaticamente in condizioni pericolose, sfruttando il sistema di controllo e diagnostica R.A.H.M. (Remote Assistance
anniversari Sulla versione MK2 è stata inoltre implementata la pratica funzione “Go Home” di Hinowa, che consente di chiudere e allineare il braccio telescopico automaticamente e in sicurezza, per portare la macchina alla posizione di trasporto utilizzando un solo pulsante.
on Hinowa Machines), che consente un monitoraggio costante della macchina a distanza, permettendo al service Hinowa di effettuare una diagnosi completa via remoto. Inoltre, grazie al dispositivo GPRSGPS installato a bordo è possibile localizzare la piattaforma in ogni momento. Due piattaforme aeree cingolate oggetto di un restyling: La piattaforma Lightlift 20.10 MK3, ora anche nella versione bienergy e utile per svolgere attività fino ad altezze di lavoro di 20,15 m, con uno sbraccio operativo di 10 m. Grazie al suo nuovo layout moderno simile alla Lightlift 18.80 PIIIS ed i cofani di nuova concezione senza viti, i punti di manutenzione ordinaria sono facilmente accessibili. Anche su questo modello è dispo-
nibile il radiocomando (opzionale). La Lightlift 26.14 MK2, invece, è la nuova versione – ulteriormente migliorata - del modello 26.14 della serie Performance: prestazioni eccezionali in una macchina compatta con un’altezza di lavoro di 25,70 m e uno sbraccio operativo che può raggiungere i 13,75 m. Sicura e performante, questa piattaforma - dotata di motore Kubota da 21,6 HP a 3.200 giri/min e di pacco batteria da 7,6 kWh - può lavorare anche in area di stabilizzazione ridotta, una caratteristica che apre nuove possibilità e campi di applicazione: in area di stabilizzazione ridotta, infatti, è possibile raggiungere un’altezza di 25,70 m e uno sbraccio di 9,75 m, garantendo quindi prestazioni ottimali anche in situazioni che richiedono macchine compatte.
La piattaforma telescopica TC22S, una macchina “full capacity”, efficiente e sicura, con diagramma di lavoro senza restrizioni, sviluppata per migliorare la produttività, semplificare il lavoro e aumentare la sicurezza in qualsiasi condizione, anche su terreni difficili o in spazi ridotti. Questo modello è disponibile con tre diverse unità di potenza: sistema completamente elettrico; tecnologia bi-energy; motore diesel Kubota (Z602) accoppiato al motore elettrico da 220V. In questo caso la portata è di 230 kg, con un’area di stabilizzazione variabile da 4,08 x 4,27 m (completa), 2,40 x 5,73 m (ridotta) e 3,25 x 4,27 m (parziale). La piattaforma è dotata di carro cingolato con sistema di allargamento da 88 a 130 cm e della nuova cesta DSE (dual side entry) con doppia entrata e fondo con griglia, che consente di vedere sotto il piano di lavoro e di assicurare un livello maggiore di comodità e sicurezza. Il carrello elevatore cingolato TPX1800, da 1.800 kg di capacità e
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ANNIVERSARI 1.798 mm di altezza di carico/scarico, caratteristiche che gli consentono di sollevare e spostare bancali in condizioni anche gravose e in presenza di terreni di qualsiasi tipo. Con un peso operativo di 2.350 kg e una capacità di superare pendenze fino a 20°, questo versatile carrello elevatore è dotato di forche a pantografo estensibili ed è dotato di motore diesel Kubota D902-E3B Stage V da 21,6 HP a 3.200 giri/min. Il sottocarro offre un’estensione idraulica da 1.390 a 1.780 mm. Il minidumper HS1203, proposto nelle versioni HS1203 “Lithium”, dotato di pacco batterie da 19,2 kWh. Gli innovativi motori di trazione elettrici garantiscono un grado di protezione molto alto: P67 (6= polvere, 7= acqua). Il massimo livello di sicurezza viene garantito sia dalle due velocità- “ecomode” sulle superfici sconnesse e “power” su terreni piani- che dal pulsante “enable”, utile ad evitare
che l’operatore esegua movimenti in maniera accidentale. La portata massima è 1200 kg con una capacità del cassone di 0,60 m³. Al prossimo Bauma si potranno vedere, oltre alle macchine già presentate agli open days, altre interessanti novità, tra cui la nuova piattaforma aerea Lightlift 40.18 (altezza di lavoro di 40,2 m, sbraccio operativo massimo di 17,5 m, portata di 300 kg con tre persone in cesta e con l’area di stabilizzazione variabile (Totale 537 x 504 cm / Ridotta 667 x 364 cm). Tre motorizzazioni disponibili: diesel Kubota da 21,6 CV, pacco batterie da 19,2 kWh e bi-energy, con motore elettrico da 11 kW. Alcune caratteristiche sono: Funzioni intelligenti La macchina passa automaticamente dalla posizione di trasporto alla posizione di lavoro; apertura e chiusura simultanea dei bracci co-
“Open Days Hinowa”: 35 anni festeggiati in “famiglia”! Sono 35 gli anni passati sotto i ponti della rivoluzione industriale di Hinowa. Una realtà che oggi è un punto di riferimento in Italia e in Europa nella produzione di macchine compatte per il lavoro in quota, l’edilizia e l’agricoltura e che ha voluto celebrare la propria storia con un evento straordinario, svoltosi dal 10 al 12 giugno scorsi nel quartier generale di Nogara (VR) alla presenza di un pubblico (accorso numeroso) di clienti e partner storici, collaboratori e dipendenti, con famiglie al seguito. Tutti insieme, uniti nel nome di un’avventura fatta di lavoro e idee geniali, destinata a continuare nel nome della famiglia Fracca, con il fondatore e capostipite Dante a rappresentare il fulcro di un momento di festa e ricordi che ha significato “cose importanti”, da rimarcare ed evidenziare. Nei tre giorni degli Open Days 2022 per i 35 anni di Hinowa una giornata è da ritenersi particolarmente importante per l’anima più profonda dell’azienda di Nogara, quella del 12 giugno, che gli organizzatori hanno denominato “Family Day”, dedicata ai dipendenti Hinowa e alle loro famiglie. Oltre 350 persone, tra cui molte coppie con bambini e molti giovani, hanno festeggiato nel modo più intimo il compleanno
me il modello Lightlift33.17. Movimenti automatici - Movimentazione automatica del braccio jib per mantenersi nell’area di lavoro. - Con un solo joystick è possibile effettuare in sequenza due movimenti del TB: sollevamento/abbassamento e apertura/chiusura sfilo.
della “loro azienda”. Perché Hinowa, con i suoi oltre 220 addetti ai vari reparti amministrativi, commerciali e di produzione, va considerata a tutti gli effetti come una famiglia unita e coesa. Mentre i sorrisi e le parole delle persone si affollavano negli spazi enormi dello stabilimento e quartier generale Hinowa di via Fontana (oltre 100.000 metri quadrati tra aree esterne e corpi di fabbrica, in continua espansione ancora oggi per la creazione necessaria di nuovi reparti e divisioni operative), Davide ed Enrico Fracca - i figli di Dante appena nominati ufficialmente, rispettivamente, nuovo Presidente e Vicepresidente della società - hanno condiviso con la “loro gente” ricordi, emozioni e progetti.
DALLE AZIENDE
I NUOVI NATI in casa PELLENC In occasione del viaggio stampa organizzato da Pellenc nella loro sede francese sono stati presentati due nuovi modelli a cura di Jacopo Giovanni Cima I due nuovi modelli presentati sono Helion 3 per una potatura semplificata e Cultivion Alpha, ottimo per diserbare e aerare il terreno in modo naturale. Vediamoli nel dettaglio. HELION 3 Con la creazione di HELION 3, PELLENC offre allo specialista del settore paesaggistico il tagliasiepi di riferimento. Robusto e versatile con le 3 lamine intercambiabili, offre capacità di taglio e precisione eccezionali. Il tutto in totale sicurezza grazie a una tripla protezione rinforzata: sistema antibloccaggio, arresto anti rimbalzo e protezione lamina. Il comfort dell’utilizzatore è assicurato dal peso di soli 3,5 kg, dal connettore rapido, da un’impugnatura ergonomica e da un selettore a 4 velocità. Inoltre la batteria ULiB 750,
CARATTERISTICHE TECNICHE Potenza (W) Tensione utensile (V) Lamina (cm) Peso* utensile + lamina (kg) Distanza tra i denti (mm) Altezza denti (mm) Spessore denti (mm) Velocità lama (colpi/min)
1200 43.2 51 - 63 - 75 3.4 - 3.55 - 3.7 33 23 2.25 Da 3200 a 3800
Pressione sonora (LpA)** - dB(A) - incertezza KpA : 1,5 dB (A) Pressione sonora garantita (LWA)** - dB(A) - incertezza KWA : 2 dB(A Valori di emissione vibrazioni*** all’impugnatura (m/s²) Indice di protezione/ermeticità
80 93
ah = 3,4 IP54
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dalle aziende HELION 3 offre un’intera giornata di autonomia di lavoro. È efficace sia nella potatura siepi sia nella finitura, ed è adatto a qualsiasi tipo di lavoro e in qualsiasi condizione climatica. Un’efficienza che resiste a tutto! CULTIVION ALPHA La zappatrice-sarchiatrice a batteria integrata CULTIVION ALFA è la soluzione ideale per lavori di diserbo meccanico, di aerazione del terreno e zappatura eseguiti da professionisti del verde. Veloce e potente, offre semplicità d’uso e manovrabilità. Robusta e performante, grazie agli 885 colpi di zappa/ min regolabili,
CARATTERISTICHE TECNICHE Potenza massima (W) 380 Equivalenza motore termico (cm3) 10 Peso senza batteria con lama da 16 cm (kg) Peso con batteria ALPHA 260(kg) Velocità oscillazioni (HZ) Cadenza utensile (colpi/min.) Autonomia*** con batteria ALPHA 260 Autonomia*** con batteria ALPHA 520
4 6,5 Da 13 a 15 Velocità 1: 500 - Velocità 2: 765 - Velocità 3: 887 1.30-2.30 ore da 4 a 6 ore
promette un risparmio in termini di comfort e tempo per l’utilizzatore. Una vera alternativa ai prodotti chimici, garantisce una ragionevole manutenzione dei terreni in quanto consente un’irrigazione meno frequente. Un utensile di facile utilizzo che garantisce fino a 5 ore di autonomia. Completa la gamma Alpha costituita da un tagliaerba EXCELION ALPHA e un tagliasiepi ad asta HELION ALPHA. E’ dotata di 9 inclinazioni possibili : per un lavoro in su-
DALLE AZIENDE perficie o in profondità. Le velocità disponibili sono 3 a seconda del lavoro da svolgere. Ha due modalità di lavoro : una predefinita e in questo caso l’utensile funziona se il grilletto viene tenuto premuto e l’altra continua dove l’utensile funziona in modo continuo e si arresta quando si preme il grilletto. È compatibile con tutte le batterie della gamma PELLENC: ULiB 250, 750, 1200, 1500 (con contrappeso e cavo rapido) e Alpha 520, 260. Le batterie Alpha sono compatibili con gli altri utensili della gamma PELLENC (tagliaerba, soffiatori, ecc...) Una scelta di 4 lame intercambiabili adatte alle differenti applicazioni. Il prodotto sarà commercializzato da Giugno 2022.
Il gruppo PELLENC Fondato nel 1973 da Roger Pellenc, oggi il gruppo PELLENC (con un fatturato di 306 milioni di euro) è uno dei leader mondiali nelle attrezzature per la viticoltura, l’arboricoltura frutticola e la manutenzione degli spazi verdi e urbani. Attualmente annovera 1917 collaboratori, 20 filiali, 7 siti industriali in Francia e in tutto il mondo, un centro tecnologico di R&S con più di 200 ingegneri che operano in Francia, quasi 2000 distributori e più di 500.000 clienti in tutto il mondo. Grazie a una politica di innovazione permanente, il gruppo ha potuto anticipare le evoluzioni dei mercati di competenza per proporre alla propria clientela delle soluzioni sempre più performanti. Questa strategia ha portato al deposito di 1.300 brevetti ed è valsa numerosi riconoscimenti, a testimonianza dell’eccellenza dei prodotti PELLENC. La sua crescita ha recentemente spinto l’azienda a far evolvere i propri processi industriali, in particolare nello stabilimento di Pertuis. L’evoluzione è stata premiata con i riconoscimenti “Vitrine Industrie du Futur” (“Vetrina sull’Industria del Futuro”) e “Prix de la Productivité” (“Premio Produttività”) nell’ambito dei “Trophées des Usines” in virtù del carattere innovativo, dell’esemplarità e dei risultati in officina di cui dà prova. Il gruppo PELLENC persegue inoltre una politica ambientale globale. Offre una gamma completa di prodotti “Zero Emissioni“, sviluppa e utilizza un sistema industriale che soddisfa le norme che regolano la costruzione ecologica e implementa una logistica ottimizzata, con l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti e l’impatto ambientale.
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SCHEDE PIANTE
CATALPA
Per lo più alberi a foglia caduca, che in genere crescono fino a 12-18 m di altezza e 6-12 m di larghezza. Un alberello di 10 anni sarà di circa 6 m di altezza. Possono essere riconosciuti per le grandi dimensioni, per la forma trilobata a cuore delle foglie, per i vistosi fiori bianchi o gialli a larghe pannocchie e, durante l’autunno, per i frutti lunghi 20-50 cm, che ricordano un fagiolo sottile, e contengono numerosi piccoli semi piatti; ogni seme rivela due “ali” sottili per la dispersione anemocora. A causa dell’ampia superficie delle foglie, le specie di Catalpa forniscono un’ombra molto scura e rappresentano un habitat importante per molte specie di uccelli, fornendo loro un buon
riparo dalla pioggia e dal vento. Questi alberi lasciano cadere ben poco, ma durante la tarda estate rilasciano i frutti marroni. Il legno è abbastanza morbido. SPECIE Le due specie provenienti dal Nord America, Catalpa bignonioides (catalpa del sud) e Catalpa speciosa (catalpa del nord), sono ampiamente diffuse fuori dal loro areale naturale come piante ornamentali, grazie ai loro fiori vistosi e alla bella forma. Le due specie sono molto simili in apparenza, ma la catalpa del nord ha foglie, fiori e baccelli leggermente più grandi. La fioritura inizia dopo 275 GGD. La Catalpa ovata, proveniente dal-
la Cina, con fiori giallo pallido, è ugualmente piantata a scopo ornamentale anche al di fuori del suo areale. Chi ha un ampio giardino, e quindi la disponibilità di ospitare piante molto grandi, beneficerà senz’altro della presenza di un albero di catalpa. Essa, infatti, ha la particolare caratteristica di fungere da repellente contro le zanzare, e questo è dovuto alla presenza di una sostanza naturale contenuta nelle foglie: il catalpolo. L’odore emanato dal fogliame non viene percepito dall’uomo, ma per le zanzare risulta essere molto fastidioso. Per fare in modo che l’azione repellente sia efficace, la pianta deve avere una chioma molto folta e ampia: anche se la catalpa non
SCHEDE PIANTE ha bisogno di particolari potature, è bene farle ogni tanto per garantire alla chioma di crescere vigorosa e ordinata. Una chioma rigogliosa assicura una bassa presenza di zanzare nelle vicinanze. CURA DELLA PIANTA La catalpa non è una pianta troppo impegnativa, ma necessita comunque delle giuste cure per poter crescere folta e rigogliosa, in particolar modo per poter allontanare al meglio insetti molesti. La catalpa predilige l’esposizione al sole, ma tollera anche un lieve ombreggiamento. Il terreno ideale per la crescita di una catalpa è un terreno fertile. Nel momento in cui viene piantata bisogna concimarla con dell’abbondante stallatico maturo. Se la pianta è ancora giovane ed è appena stata interrata è bene annaffiarla di frequente. La pianta resiste bene alle basse e alle alte temperature, ma, in caso di venti molto forti, bisogna proteggerla per evitare che si rompano le foglie. La potatura dev’essere abbastanza frequente e mirata ad eliminare rami secchi o danneggiati. La catalpa è una pianta molto resistente, ma può andare incontro a disagi che potrebbero comprometterne la durata della vita. Un segnale molto evidente sono le foglie: se sono eccessivamente arricciate e ingiallite, potrebbero indicare che l’albero è infetto. L’infezione può uccidere una pianta
giovane in circa un anno, ma perdurare in una anziana. Anche il tronco può mostrare segnali di infezione: se sono presenti venature bluastre, l’infezione è al culmine. Degli ospiti nocivi per la pianta sono i bruchi della catalpa che possono portare alla defoliazione e alla morte. Anche i conigli sono animali pericolosi, perché rosicchiano la corteccia e i rami bassi. In questo caso il tronco va protetto, mentre negli altri casi una potatura non troppo invasiva potrebbe salvare la pianta. CONCIMAZIONE La Catalpa è un albero che, al fine di crescere in altezza e dimensioni, necessita di una concimazione trimestrale, equamente ripartita durante tutto l’anno solare. Tale ripartizione consente alla pianta di assorbire il nutrimento in maniera graduale, onde irrobustirsi dalle radici sino ai rami più alti. FRUTTI I semi della catalpa hanno una particolare somiglianza con i fagioli e questo potrebbe far pensare che siano anch’essi commestibili, ma solo una specie di catalpa possiede dei semi che possono essere consumati: la catalpa cinese. Purtroppo i semi sono molto amari, per cui non sono una fonte nutritiva particolarmente importante per l’uomo. Un metodo molto utile per
diminuirne il sapore amaro è lavare i semi abbondantemente e poi bollirli. Soprendentemente anche i fiori di questa particolare pianta di catalpa possono essere mangiati, conditi con olio e sale, dopo essere stati anch’essi lavati e bolliti. Per quanto riguarda i semi e i fiori della catalpa bignonoides, la famosa pianta dei sigari, essi non hanno alcun valore nutritivo, ma sono molto usati principalmente in ambiti curativi. PARTICOLARITA’ La Catalpa ha la particolarità di essere uno dei pochi alberi da potere essere trattato come bonsai. Non si tratta certamente di una pratica semplice, in quanto sono richieste delle particolari velleità, ma il risultato è veramente straordinario, perfetto anche come funzione arredativa, ad arricchimento degli ambienti domestici. Quando si pianta un albero di Catalpa, sia in una vaso, sia all’interno di una aiuola o in un giardino, occorre fare attenzione a predisporre un substrato di terriccio fertile, arricchito di humus. Tale accorgimento consente non solamente alla pianta di attecchire quasi immediatamente ma, al contempo, di beneficiare di numerose sostante nutritive che infondono forza e vigore duraturo. a cura di Jacopo Giovanni Cima
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CONVEGNI
50 ANNI DI A.I.T.G. Quest’anno l’A.I.T.G. compie mezzo secolo di vita e li ha festeggiati durante l’appuntamento svoltosi presso il Parc Hotel Paradiso & Golf Resort di Peschiera del Garda (VR). Nell’88esima edizione del meeting si è provveduto anche a rinnovare il consiglio direttivo dell’associazione.
L’evento si è tenuto il 28 ed il 29 marzo scorsi ed ha visto ancora una volta riuniti i protagonisti del golf italiano insieme ai main sponsor Grundfos, John Deere, Mira Hotels & Resorts, Pratoverde, ReConsulting e Rotomec e ad un’altra sessantina di partner di questa associazione che comprende oltre 300 golf club in Italia. Il tema che ha unito i campi da golf durante questa manifestazione aveva il titolo “Il processo decisionale di un circolo – l’importanza dei ruoli per affrontare le scelte nel modo migliore”. Molti gli argomenti trattati che hanno spaziato dalla gestione e manutenzione del patrimonio arboreo alle nuove normative europee sui fertilizzanti, dalle tecniche di controllo degli impianti di irrigazione alla composizione dei bunker. Non sono mancate le prove sul campo di macchine ed impianti per la cura del verde. L’evento che ha caratterizzato questa edizione del Meeting di primavera è stato il ricambio del con-
siglio direttivo con il passaggio di consegne da Davide Santagostino a Davide Maria Lantos alla presidenza di AITG, con la contestuale nomina dei nuovi consiglieri. Santagostino, dopo il suo triennio di conduzione, ha ringraziato il consiglio e gli associati per il contributo che gli è stato dato per consolidare il successo del golf in Italia grazie ad aver sviluppato formazione e conoscenza, e ha ceduto il testimone a Lantos. Il neopresidente è docente della Scuola Nazionale di Golf, arbitro internazionale e Director of Tournament Operation presso il Ladies European Tour. È membro del Comitato Organizzatore del Golf alle Olimpiadi di Rio del 2016 e di Tokyo del 2020. È componente del Rules Committee della R&A e del Comitato Regole e Campionati della FIG. Sarà grazie a questo curriculum se il neopresidente potrà traghettare il golf italiano nel mondo. L’attuale consiglio direttivo è composto da Alessio Chiusso, Mariano
Merlano, Maurizio Novella (consiglieri area course manager); Luca Caspani, Federica Castellari, Giovanni Malcotti (consiglieri area club manager); Luca Angelini, Walter Gorla, Simone Laureti (revisori dei conti); Mauro Lenta, Nicola Matteo Veclani, Alberto Zani (commissione di disciplina 1° istanza); Maurizio Bachechi, Cristian Fiora, Marco Guerrini (commissione di disciplina 2° istanza). In occasione del suo insediamento, abbiamo intervistato il neo presidente Davide Maria Lantos. Ecco le sue risposte.
CONVEGNI Come è nata l’Associazione? Quali erano gli intenti al momento della fondazione? L’AITG (che un tempo si chiamava AISGG, Associazione Italiana Segretari di Golf e Greenkeeper) nasce esattamente 50 anni fa, nel 1972. L’intento, cercando di ricalcare ciò che avveniva già da tempo negli USA, era quello di dare la possibilità ai dirigenti dei golf club dell’epoca di creare una sorta di network per scambiarsi esperienze, condividere interessi e, anche, giocare un po’ a golf assieme. Come era organizzata cinquant’anni fa l’AITG? E come si è trasformata nel corso degli anni? L’AISGG, come accennato, raggruppava i segretari di golf e i greenkeeper italiani. Non c’erano tanti campi da golf e quindi il numero di soci non era grandissimo. Con gli anni, grazie all’instancabile lavoro dello storico presidente Gianfranco Costa, l’associazione è cresciuta - come la costruzione di nuovi campi - e con essa anche la consapevolezza di una crescente necessità di lavorare moltissimo sulla formazione. Il collegamento diretto con la SNG-Scuola Nazionale di Golf (sia nella sezione Tappeti Erbosi sia Segretari) ha certamente aiutato. La svolta c’è stata quando la federazione ha riconosciuto AITG come un’associazione
di categoria al pari della PGAI; un vero e proprio sigillo alle nostre capacità professionali. Come è organizzata attualmente l’attività dell’Associazione? Oggi AITG guarda al futuro; senza certamente dimenticare quali siano le nostre radici, ma un’associazione come la nostra deve cercare di “correre” più veloce del mercato in cui lavoriamo. L’in-
dustria del golf, analogamente a qualsiasi ambito commerciale nel mondo di oggi, corre a una velocità incredibile e noi non possiamo rimanerle dietro. Pertanto, puntiamo tantissimo sia sulla formazione (grazie alle tecnologie a disposizione possiamo organizzare corsi in remoto su qualsiasi materia) sia sul mantenimento e implementazione del famoso “network” che spinse i nostri colleghi nel ’72 a creare l’AISGG, sia sulle sinergie con associazioni simili alla nostra in ambito internazionale. Inoltre, crediamo sia fondamentale avere degli ottimi rapporti con le “istituzioni”, la FIG in primis, perché solo lavorando in simbiosi con la nostra Federazione tutti possono trarne beneficio. Quali sono i principali risultati raggiunti nell’arco dei primi cinquant’anni di attività? Beh, direi che siamo passati da essere un gruppo di volenterosi dirigenti che, all’epoca, veniva visto con un po’ di sospetto a guisa di
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CONVEGNI un sindacato, all’essere un Associazione Aggregata con tanto di Albo dei Tecnici (per farvi parte è necessario aver sostenuto i corsi passando tutti gli esami - alla SNG o una comprovata esperienza pluriennale nella direzione o gestione di un campo da golf, sia per quanto riguarda la segreteria sia per quanto riguarda il campo). Come si è sviluppato il golf come pratica sportiva durante questo periodo? Anche in questo caso molto è cambiato. Alcuni vecchi golfisti potrebbero dire in peggio, ma ovviamente per chi, come noi, si occupa di golf come un business, sono i numeri che contano. Oggi dobbiamo gestire circa 100 mila tesserati che speriamo, grazie anche alla grande opportunità che l’essere la nazione ospitante della Ryder Cup ci può dare, aumentino sempre di più. E con l’aumentare dei golfisti cresce in proporzione la necessità di avere del personale altamente preparato; non si tratta più di dover saper fare di conto o gestire qualche gara come poteva accadere 50 anni fa. Tra la miriade di attività che ricadono sulle sue spalle, un direttore di circolo, così come un superintendent, deve saper redigere e gestire un budget; deve sapere di marketing e di comunicazione, deve essere in grado di gestire una squadra composta da un elevato numero di persone.
Insomma, deve saper gestire una piccola azienda. Come è variato il numero degli associati nel corso di cinquant’anni? Il numero dei golfisti è certamente aumentato, purtroppo non quanto una nazione come l’Italia si meritava. Non so spiegare il motivo (sicuramente qualche limitazione dovuta a retaggi culturali del nostro Paese, che altrove non esistono), ma sono sicuro che se i circoli capiscono che non è più il tempo dei vecchi sodalizi ma, come ho già detto, di vere e proprie aziende, dove il manager deve essere responsabilizzato in tutto e per tutto, allora faremo il salto di qualità. Quali sono i vantaggi che l’associazione garantisce ai club partecipanti? Far parte di AITG garantisce ai propri associati, e di riflesso ai circoli per cui lavorano, formazione continua e la possibilità di fare benchmarking grazie ai network che si possono creare sia in ambito italiano sia in ambito internazionale. Inoltre, AITG collabora con le
migliori aziende del settore golf italiani, e questo è un contatto diretto che i nostri soci possono avere dando rispettivamente loro, un vantaggio competitivo considerevole. Quali sono gli obiettivi per i prossimi anni? Continuare col grande lavoro fatto dal consiglio direttivo precedente in termini di formazione e di servizi ai circoli. Inoltre, ci piacerebbe poter sfruttare ancora di più i moderni mezzi di comunicazione per arrivare sempre più in profondità nel mondo del golf italiano, cercando di raggiungere anche i non golfisti con messaggi accattivanti per avvicinare loro al nostro meraviglioso sport, con benefici per tutti gli attori del settore. PRESIDENZA DAL 2019-2022 Davide Santagostino, Presidente dal 2019 al 2022 (e consigliere AITG dal 2016 al 2019) ha ringraziato e salutato il suo Consiglio e tutti gli associati, dopo un triennio di grande lavoro, aggregazione e molte novità. Tre anni importanti dove l’associazione è cresciuta, si è consolidata e ha saputo guardare avanti per il futuro del golf italiano. Davide, manager del Golf Ambrosiano, ha puntato sulla formazione e sulla conoscenza, con un occhio alle figure più giovani che possano tramandare il bel lavoro svolto da AITG. Un perfetto allenatore della squadra che sa vincere e ripetersi per altre vittorie.
DALLE AZIENDE
ICL cambia il nome del prodotto da SeaMax a SMX L’estratto di alghe di ICL cambia nome e diventa SMX. ICL cambia la denominazione del suo estratto alcalino di alghe da “SeaMax” a “SMX” SMX è un estratto ad alta concentrazione dell’alga atlantica Ascophyllum nodosum, raccolta da fonti sostenibili e rinnovabili. Molte ricerche indipendenti mostrano come questo estratto di alghe ha evidenti effetti benefici per la condizione generale del tappeto erboso e, nello specifico, aumenta il volume e lunghezza delle radici. SMX è usato in diversi concimi e prodotti ad effetto biostimolante di ICL. Cos’è SMX? SMX di ICL è usato come biostimolante e concime. Contiene una concentrazione particolarmente alta di estratto di alghe Ascophyllum nodosum dell’Atlantico, raccolte in modo sostenibile da risorse rinnovabili da parte di Acadian Seaplants, SMX ha riscosso un enorme successo nel settore dei campi sportivi. I benefici comprovati di SMX Il supporto di evidenze scientifiche è l’unico modo per i professionisti del tappeto erboso per valutare i benefici che le aziende dichiarano per i pro-
pri prodotti. Numerosissimi studi condotti con SMX dimostrano chiaramente come questo estratto di alghe migliori la condizione e il radicamento del tappeto erboso. Questo avviene perché il processo di estrazione SMX preserva alcuni composti biochimici importanti ed efficaci. “Abbiamo già motivato in diversi comunicati e articoli, i molti vantaggi che l’utilizzo di SMX dà al tappeto erboso”, afferma Andy Owen, International Technical Manager di ICL. Ad esempio, una ricerca pubblicata di recente negli atti della European Turfgrass Society mostra come metodi diversi di estrazione di Ascophyllum nodosum abbiano effetti contrastanti sulla radicazione dell’erba. Il metodo di estrazione alcalina (utilizzato nella produzione di SMX) produce lunghezza e un volume delle radici significativamente maggiori rispetto ad altre tecniche di estrazione comunemente utilizzate. Studi indipendenti hanno dimostrato che SMX stimola l’erba a produrre radici più lunghe e una maggiore massa radicale. Inoltre
migliora la qualità della crescita (peso dei germogli) rispetto ai prodotti concorrenti o ai campioni di controllo che non utilizzano estratti di alghe. Altre prove sono state condotte, sottoponendo il tappeto erboso a forte siccità e il trattamento con SMX ha dimostrato che la qualità e il colore migliorano notevoImente rispetto a concorrenza e campioni di controllo. Si è anche visto che introdurre SMX in un programma nutrizionale annuale permette di mantenere la qualità del tappeto erboso significativamente più alta per tutto l’autunno e in prossimità dell’inverno. SMX nei prodotti ICL Da SeaMax a SMX il nome è cambiato, ma la formulazione è la stessa. SMX continua a essere un prodotto che aumenta le prestazioni e migliora il tappeto erboso. È un prezioso strumento abbinato ai concimi premium di ICL. SMX è disponibile come prodotto autonomo in forma idrosolubile (Sportsmaster WSF SMX) e in forma liquida (Vitalnova SMX). Inoltre, è incluso in percentuale elevata in SierraformGT Spring & Summer CalMag 14-0-7 e nel nuovo concime organico-minerale Gronamic Golf 6-2-4. a cura di Jacopo Giovanni Cima
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Manutenzione e paesaggistica
Matilde Golf Club Per conoscere le caratteristiche del Matilde Golf Club e la gestione e cura del verde abbiamo interpellato Luca Fontanili, greenkeeper della struttura. realizzazione e STRUTTURA Il Matilde Golf Club è ubicato a San Bartolomeo (RE) a 10 minuti di distanza dalla città di Reggio nell’Emilia, nel cuore delle Terre Matildiche. In questo suggestivo contesto, il circolo è sorto grazie al brillante connubio tra amore per la natura, passione per il golf dall’architetto Marco Croze, con 18 buche in un percorso di oltre 6.200 metri Par 72, caratterizzato da un’estrema varietà di configurazione, grazie al torrente Quaresimo che lo attraversa per tutta la lunghezza. I dolci declini naturali
e la vegetazione rendono il gioco tecnico ed avvincente oltre che estremamente divertente. Il percorso regala lunghe ed incantevoli viste panoramiche, offrendo un’esaltante sensazione di libertà, a pieno contatto con la natura. Il campo sorgeva inizialmente su un’area parzialmente occupata da una discarica. Solo in seguito ad un importante intervento di riqualificazione e di bonifica, è stato realizzato quello che oggi si può definire un vero e proprio parco naturale, con una ricca vegetazione di oltre 100 specie diverse, alberi ad alto fusto e una fauna autoctona
che comprende lepri, daini, caprioli, fagiani, germani reali. Il circolo è stato inaugurato nel 1987 grazie al finanziamento da parte della società Matilde di Canossa Spa. Dopo diversi cambi di assetto, dal 2020 Matilde di Canossa Golf Spa è controllata da sei soci di maggioranza che condividono l’obiettivo di avere un grande circolo di golf, completo nell’offerta del campo, della ristorazione e della fruizione della club house. Le società di gestione sono due, Matilde Golf SSD per quanto riguarda il campo e Contessa Matilde Srl per la club house e la ristorazione. Il circolo
Manutenzione e paesaggistica ha una superficie complessiva di 93 ettari e al suo interno si trovano il percorso da golf, club house, bar e ristorante, sala congressi, sala sacche, spogliatoi e piscina ed è comprensivo anche di un driving range, un putting green e un pitching green.
COMPOSIZIONE E MANUTENZIONE DEL TAPPETO ERBOSO Il percorso da golf 18 buche, per una superficie complessiva di 34 ettari, è suddiviso in 1 ettaro di green, 1 ettaro di tee, 9,5 ettari di fairways, 5.000 metri quadri di 44 bunker, 22 ettari tra semi rough e rough. Per quanto riguarda i mix di erbe che compongono i vari tappeti erbosi green e collar sono realizzati con agrostis stolonifera, tee, fairways e semi rough da lolium stolonifero (RPR), nuovi insediamenti dal 2020, ed infine i rough da festuca arundinacea e varie. Cura e manutenzione del tappeto erboso avviene tramite concimi e sementi ad hoc. In particolare, i fornitori sono Barenbrug Italia Srl per sementi e concimi granulari e liquidi, System Turf per concimi li-
quidi, prodotti per la gestione dei parassiti, prodotti per la gestione delle patologie fungine, zeolite, agenti umettanti, Cave Natale Srl per sabbie, mix di sabbie e torbe e vari terricci, Cilloni Verde Snc per piante, arbusti, eccetera. Il campo applica la gestione nutritiva totalmente biologica, senza l’uso di diserbanti, pesticidi e fungicidi chimici. È in progetto anche l’istallazione di pannelli fotovoltai-
ci per la gestione della stazione di pompaggio e dell’alimentazione della Club House.
SISTEMA DI IRRIGAZIONE E SUPERFICIE IRRIGUA L’acqua per l’impianto irriguo viene prelevata da due laghi a loro volta alimentati da quattro pozzi, costruiti all’interno del campo. L’impianto di irrigazione si estende su tutte le 18 buche e comprende tee, fai-
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Manutenzione e paesaggistica computer e smartphone, realizzato dalla ditta Del Taglia nel 2010. Sulle seconde 9 buche è presente un impianto di irrigazione a mono rango della marca Toro controllato tramite satelliti Osmac, radioricevente e computer realizzato dalla ditta Toro Pratoverde.
Il parco macchine
rways, green e rough per una superficie irrigua di circa 20 ettari. Sulle prime 9 buche è presente un
MATILDE GOLF CLUB
impianto di irrigazione a doppio rango della marca Rain Bird di ultima generazione controllato tramite
Il parco macchine è composto da John Deere e Toro. Per quanto riguarda John Deere il fornitore e Actis per il Golf (TO), mentre per Toro è Pratoverde (PD). I macchinari per la manutenzione sono un John Deere 2750 per il taglio green, Toro Green Master 3250 per il taglio tee e collar/avantgreen, John Deere 8700 per il taglio fairway, Toro Reelmaster 5500 per il taglio fairway, Toro Groundmaster 3500 per il taglio semi-rough, John Deere 9009 e 1600 per il taglio rough, Toro Sand Pro 5040 per la rastrellatura bunker. Completano il parco macchine tre mezzi utility John Deere Gator, un escavatore e tre trattori.
Ubicazione e struttura . Il Matilde Golf Club è ubicato a San Bartolomeo (RE) a 10 minuti di distanza dalla città di Reggio nell’Emilia. Ha una superficie complessiva di 93 ettari e al suo interno si trovano il percorso da golf che è composto da 18 buche par 72, club house, bar e ristorante, sala congressi, sala sacche, spogliatoi e piscina ed è comprensivo anche di un driving range, un putting green e un pitching green. Il percorso da golf 18 buche, per una superficie complessiva di 34 ettari, è suddiviso nello specifico in 1 ettaro di green, 1 ettaro di tee, 9,5 ettari di fairways, 5.000 metri quadri di 44 bunker, 22 ettari tra semi rough e rough. Realizzazione e tappeto erboso Il percorso è stato progettato dall’architetto di fama internazionale Marco Croze ed inaugurato nel 1987 grazie al finanziamento da parte della società Matilde di Canossa Spa. Il campo sorgeva inizialmente su un’area parzialmente occupata da una discarica, dopo un importante intervento di riqualificazione e di bonifica è stato possibile costruire una parte del percorso. Dopo anni di gestione da parte della Matilde di Canossa Spa, il Golf Club dal 2020 è gestito dalla società Matilde Golf SSD, per quanto riguarda il campo, e Contessa Matilde Srl per la Club House per quanto riguarda la ristorazione. Per quanto riguarda i mix di erbe che compongono i tappeti erbosi, green e collar sono composti da agrostis stolonifera, i tee, i fairways e i semi rough da lolium stolonifero ed i rough da festuca arundinacea e varie. Matilde Golf Club Via del Casinazzo, 1 42123 Reggio Emilia Tel. 3425121318 segreteria@matildegolf.it www.matildegolf.it
Centro Nazionale Comunicazione e Sviluppo iniziative ENPA
Gli animali ringraziano per la concessione di questo spazio.
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CON TE. SEMPRE. LI SCEGLI, LI PORTI A CASA, ENTRANO A FAR PARTE DELLA FAMIGLIA, DONANO AMORE E CREANO UN RAPPORTO INDISSOLUBILE. SCEGLIERE DI ADOTTARE UN AMICO A QUATTRO ZAMPE È UN ATTO CHE RICHIEDE GRANDE CONSAPEVOLEZZA E RESPONSABILITÀ. NON ABBANDONARLI. MAI. CAUSERESTI LORO UNA SOFFERENZA CHE NEANCHE IMMAGINI.
ENPA.IT
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ATTUALITA’ RIDURRE LA PLASTICA NEL FLOROVIVAISMO: COSA NE PENSANO I GARDEN CENTER?
Quali sono i fattori che rallentano la riduzione dell’utilizzo della plastica nel florovivaismo e quali le azioni da intraprendere nell’immediato per una maggior sostenibilità del settore? La domanda è stata rivolta ai garden center dell’associazione AICG. Secondo il 50% degli intervistati, la problematica maggiore per la riduzione della plastica nel settore è la difficoltà di approvvigionamento di prodotti non plastici. Secondo il 30% degli intervistati la produzione di piante orticole e la produzione di piante ornamentali sono i primi due ambiti in cui sarà possibile ridurre l’utilizzo di plastica. Questo dato è facilmente spiegabile vista la stagionalità di questi tipi di produzioni e il ridotto periodo di permanenza sugli scaffali. Al contrario, per le piante di grandi dimensioni o che hanno una permanenza in vaso per lunghi periodi, come per esempio le piante da frutto, è necessario utilizzare materiali resistenti. Dai dati raccolti emerge però un risvolto positivo, infatti per la maggior parte dei soci AICG entro 5 anni sarà avvenuta una reale riduzione dell’uso della plastica. Questo confermato anche da Donetti che afferma che per il cambiamento “Deve esserci cooperazione all’interno della filiera”. E ribadisce che secondo lui il mercato è pronto al cambiamento, i clienti sono influenzabili ma mancano i materiali e supporto tra le varie componenti della filiera.
FEDERUNACOMA PRIMO TRIMESTRE IN CALO MA IL MERCATO RESTA SU LIVELLI ELEVATI
I primi tre mesi dell’anno registrano una flessione delle vendite di macchine agricole rispetto allo stesso periodo del 2021. La contrazione del mercato fisiologica rispetto ai livelli record toccati nel primo trimestre dello scorso anno. Gli incentivi si confermano strumento di sostegno al mercato ma le incertezze geopolitiche possono pesare nei mesi prossimi. Il mercato delle macchine rivela una buona tenuta nel primo trimestre dell’anno, sia pure con una flessione rispetto ai volumi record toccati nello stesso periodo del 2021. I dati sulle immatricolazioni, elaborati da FederUnacoma sulla base delle registrazioni fornite dal Ministero dei Trasporti, indicano per le trattrici un totale di circa 5.400 unità vendute, in calo del 9.9% rispetto al primo trimestre dello scorso anno quando le immatricolazioni avevano registrato un incremento del 57,6% sul 20. Nei primi tre mesi del 2022 le vendite di mietitrebbie toccano le 41 unità con una flessione del 26,8% rispetto all’anno precedente (nel primo trimestre del 2021 erano cresciute del 180% sul 2020), mentre le immatricolazioni di trattrici con pianale di carico raggiungono quota 132 mezzi, in calo del 10.2% rispetto ai primi tre mesi del 2021 (+21,5% sul 2020). Su livelli elevati si confermano pure i rimorchi e i sollevatori telescopici che chiudono la prima frazione dell’anno, rispettivamente, con 1.944 (-8.2%) e con 309 (-18,7%) unità vendute. Anche per queste due tipologie di macchine la flessione del 2022 ha un peso relativo, giacché riferita a un trimestre che nel 2021 aveva visto incrementi record delle immatricolazioni (rispetto al 2020: +37,4% per i rimorchi, +86,3% per i sollevatori). Dopo un 2021 caratterizzato da volumi di vendita straordinariamente elevati per il mercato delle macchine agricole, la battuta d’arresto osservata da gennaio a marzo può dunque considerarsi fisiologica, giacché la domanda di tecnologie per l’agricoltura continua ad essere sostenuta.
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