ottobre/october 2019
MAGAZINE DE IL TARÌ. DESIGN, ARTIGIANATO, IMPRESA NEL MONDO DELLA GIOIELLERIA. ED. 03/2019
News
SELF EXPRESSION E NUOVI VALORI Tarì Next Gioielli di copertina
UN TEAM PER GESTIRE IL CAMBIAMENTO
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CONTENTS 17 Rilancio TarĂŹ 20
Geometrie
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Il Museo e il Real Bosco di Capodimonte
29 Self expression e nuovi valori 33
Tra positivitĂ e incertezze
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Oversize e d'impatto
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Raccontami un storia
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Tesori Nascosti
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Consumer 2.0
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Gioielli in movimento
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Stones
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Attraverso
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Gestire il tempo
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36 49
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CONTENTS 95
Il lato Green del blogging
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La meglio gioventù
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Grand soirée
106 Decreto crescita: tre agevolazioni da tenere d’occhio 109
Nevermore without
112 Immagini di paesaggio, in quattro tempi 1 23
English text
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Direttore responsabile Floriana Marino
In copertina Leonardo 18 carati
Redazione Tarì Magazine
Stampa Rossi - Nola
Progetto grafico Exadv Photo Luciano D’Inverno Crescenzo Mazza Shutterstock Anna Cino
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Reg. Trib. Santa Maria Capua Vetere n° 587 del 6/12/2002
www.tari.it
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M AGGIO/ M AY 2 0 2 0 16
NEWS
Rilancio Tarì Con Next un Team per gestire il cambiamento di Giovanni Micera Direttore Preziosa Magazine
Vincenzo Giannotti è un imprenditore. Lo è non per la sua lunga militanza o per l’appartenenza ad una delle famiglie storiche del mondo orafo, ma per la sua lungimiranza. È tra quegli uomini che più di vent’anni fa l’hanno prima sognato e poi realizzato il centro orafo “Il Tarì”. Trasferire un’esperienza consolidata per secoli nel cuore di Napoli - al Borgo Orefici la corporazione degli orafi è presente da oltre sette secoli - in un’altra provincia con un concetto totalmente nuovo non era certo facilmente immaginabile da tutti. Una lunga esperienza nel mon-
do associativo, attualmente è coordinatore della commissione “Distribuzione” all’interno di Confindustria Federorafi, Vincenzo Giannotti da due mandati, è il Presidente de “Il Tarì”. La sua visione del centro produttivo di Marcianise è: “di una realtà da vivere 365 giorni l’anno” - come ama spesso dire in pubblico. Ora con il progetto Next elaborato con il Consiglio di Amministrazione e con l’aiuto del consulente strategico Corrado Facco, Giannotti è pronto a traghettare la sua realtà - circa 400 imprese distribuite in un centro all’avanguardia sviluppato su oltre 135mila mq - nel futuro della gioielleria 4.0.
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NEWS Presidente Giannotti, mai come in questo momento storico il mondo della gioielleria ha davanti a sé tante incertezze ma anche tante potenzialità… “La scelta del Consiglio di Amministrazione è stata proprio quella di guardare al prossimo futuro con coraggio, fiducia e intraprendenza, consapevoli delle grandi difficoltà del momento ma, nello stesso tempo, certi che la nostra storia ed i nostri valori rappresentino un base solida sulla quale disegnare nuovi possibili percorsi di crescita”.
Nel concreto in che cosa si tradurrà Lavoreremo per creare una moderna organizzazione in grado di gestire il cambiamento del mercato. Faremo in modo che le nostre risorse umane interne saranno sempre più efficienti, motivate e performanti. Il nostro obiettivo è proprio quello di “costruire” un team capace di gestire l’innovazione. Ma soprattutto stiamo lavorando per poter avere nel breve una unit dedicata allo scouting e allo sviluppo di nuove linee di business. Naturalmente non sarà una fuga in solitaria Assolutamente no! Il nostro obiettivo è proprio quello di crescere all’interno del nostro mondo, acquisendo un posizionamento ben definito sia come Hub internazionale della distribuzione, sia come interlocutore privilegiato di istituzioni e federazioni rappresentative del settore. In quest’ottica sempre di più saremo disponibili ad un confronto costruttivo con chi oggi è parte attiva del mondo del gioiello. Penso a Federorafi, per la sua rappresentatività nell’ambito della produzione, Federpreziosi, per il commercio al dettaglio e VicenzaOro, quale fiera di riferimento della gioielleria italiana, senza naturalmente tralasciare il nostro territorio. Presidente, quindi in prima linea per costruire la casa per le future generazioni? Certo, penso sia un dovere morale di tutti noi. •
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Quindi, la ricetta qual è? “Ripartire rilanciando un concetto a me molto caro quello della famiglia, infatti, il Tarì esiste perché è stato fortemente voluto da quelle protagoniste della gioielleria napoletana ed ora è il momento che tutta la “famiglia Tarì” - soci, dipendenti, clienti con lo stesso entusiasmo, dia il suo contributo affinchè il nostro programma ci consenta di rafforzare la nostra capacità di essere sempre più interlocutore primario per il comparto orafo nazionale e internazionale”.
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Geometrie
Tra classico e moderno il gioco delle forme ispira nuovi equilibri 5 4
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1 - SOARA BY IDEA CORAL, Orecchini in argento - 2 - ARKÈ, Collana in oro con pendenti zirconati - 3 - MANUELA TELESCA, Pendente in argento e bronzo purple - 4 - MUZZICO, Orecchini in oro con diamanti - 5 - AUCELLA, Orecchini in oro con corallo e diamanti - 6 - UNOAERRE, Anelli Microfusi in argento 925 rodiato, rosè e ruteniato - 7 - NICOLA CAPUANO, Anello in oro con diamanti - 8 - ROBERTO GIANNOTTI, Pendente chiama angeli in oro giallo - 9 - OROVERDE, gemelli esagonali con scatto americano e diamante in oro bianco 18kt
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10 - LEONARDO 18 CARATI, Collana donna con elementi in elettrofusione in bicolore (oro giallo e oro bianco) 11 - URIGOLD, Orecchini in oro brillantati 12 - GUMON, Orecchini in argento con corallo e corno 13 - DDONNA BROGGIAN RUGGIERO, Bracciale in oro bianco e rosa 18 kt e diamanti 14 - GIANNOTTI DIFFUSIONE, bracciale in oro giallo con elementi cubici e smalto.
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NEWS
Il Museo e il Real Bosco di Capodimonte Breve viaggio in un tesoro napoletano Redazione Museo di Capodimonte
Sylvain Bellenger direttore del Museo e del Bosco di Capodimonte
La Reggia di Capodimonte viene fondata nel 1738 da Carlo di Borbone, per ospitare la collezione ereditata dalla madre Elisabetta Farnese. E' stata residenza reale per tre dinastie, ognuna delle quali ha lasciato un segno: i Borbone, i sovrani francesi Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, e i Savoia dopo l'UnitĂ di Italia. Nei secoli, la collezione si arricchisce con acquisti
delle famiglie reali, opere provenienti da
chiese e conventi napoletani e importanti
doni da parte di collezionisti privati. Tra '700 e '800 Capodimonte diviene tappa
obbligata del Grand Tour per i giovani aristocratici europei.
Dal 1957 Capodimonte è un museo
aperto al pubblico con oltre 47mila opere d'arte, dal Duecento al Novecento, fino
all'arte contemporanea, 126 gallerie espositive su tre livelli principali, con capolavori di artisti di ogni scuola pittorica italiana (toscana, veneziana, emiliana, napoletana, romana) ma anche fiamminga (Bruegel, van Dyck), pittura francese (Claude Lorrain, VigĂŠe Le Brun), danese (Christian Dahl) e tedesca (Philipp Hackert). E poi le sculture, dai busti rinascimentali alle opere moderne,
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NEWS la raccolta grafica del ricchissimo Gabinetto dei disegni e delle stampe e gli oggetti preziosi delle Collezioni Borgia e De Ciccio. Nel percorso si attraversano ambienti sfarzosi, come la Sala della Culla e il Salone delle Feste, e luoghi privati come l'Alcova pompeiana. E poi ritratti di famiglia, oggetti d’arte e di arredo e prodotti di lusso delle manifatture borboniche quali porcellane, armi, sete e arazzi. Il Real Bosco nasce come riserva di caccia a ridosso della Reggia per circa 134 ettari con oltre 400 diverse specie vegetali impiantate nel corso di due secoli grazie al clima mite e all’attività di rinomati botanici. Sono presenti molte specie rare ed esotiche tra le quali canfora e camelie provenienti dall’Asia, magnolie e taxodi delle Americhe ed eucalipti australiani, giunti in città tramite le grandi navi del Porto di Napoli. Per il suo patrimonio storico, architettonico e botanico il Bosco di Capodimonte è stato nominato nel 2014 parco più bello d’Italia. Il parco fu progettato nel 1734 dall'architetto Ferdinando Sanfelice con due sezioni distinte per stile e funzione: il giardino vero e proprio nell’area intorno alla Reggia, con ampie aperture panoramiche sul golfo di Napoli, e il bosco per la caccia, con statue, grotte e costruzioni destinate a usi diversi, come la chiesa, le manifatture e le aziende agricole. Tra i viali si dispongono 17 edifici storici ognuno dei quali sarà destinato a una specifica destinazione culturale. Attualmente il Real Bosco si compone di quattro aree principali: Giardino Paesaggistico, Giardino Anglo-Cinese, Giardino Tardo Barocco e Giardino Paesaggistico Pastorale. Dalla riforma Franceschini del 2014 che istitituisce i musei autonomi, il Museo e Real Bosco sono gestiti da un'unica direzione sotto la guida del francesenapoletano, come ama definirsi, Sylvain Bellenger. Una direzione che ha messo al centro della propria missione il pubblico o meglio, i diversi pubblici che frequentano il sito culturale. La sfida più grande, infatti, che il direttore Bellenger affronta tutti i giorni è quella di integrare il pubblico del museo, che spesso non conosce il bosco, con i numerosi fruitori del Bosco che ignorano le preziosi collezioni custodite nel Museo. Le prime
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NEWS
iniziative messe in campo sono state volte a favorire l'accessibilità al sito: l'istituzione dello Shuttle Capodimonte, una navetta dedicata che collega ogni ora il centro città con Capodimonte, la creazione di un'immagine coordinata e di un sito web e dei canali social che favoriscono l'accesso digitale al museo, la creazione di percorsi didattici gratuiti per famiglie, bambini e anche di percorsi tattilo-narrativi per disabili. Grandi mostre, mostre-focus e tanti eventi gratuiti (rassegne cinematografiche in auditorium e all'aperto, rassegne musicali, rievocazioni storiche, convegni, dibattiti, presentazione di libri). E poi le grandi iniziative di partecipazione in cui il pubblico contribuisce alla cura del sito culturale come “Adotta una panchina, un albero, una fontanella o un beverino” portata avanti dall'associazione Amici di Capodimonte onlus. Il prossimo passo sarà la trasformazione del Museo e Real Bosco di Capodimonte in un vero e proprio campus multiculturale, con la piena valorizzazione dei 17 edifici borbonici presenti nel Bosco. •
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FASHION
Self expression e nuovi valori Trendvision racconta la Gioielleria 2021 intervista a Paola De Luca Direttore Creativo e Co-Founder Trendvision Jewellery + Forecasting Independent Division di IEG
The Tale of Tales - As seen in Trendbook 2021+, Jewellery credit: Alice Cicolini
Come è cambiato l’atteggiamento delle aziende italiane rispetto al tema delle tendenze moda nella gioielleria? Quanto il forecasting ha modificato l’approccio al prodotto e al mercato dei gioiellieri italiani? L’edizione di Vioro di settembre rappresenta da molti anni per le aziende italiane un appuntamento fisso con i trend internazionali del gioiello, rivolto all’indagine dei fenomeni emergenti nel mondo dei consumatori e alla visione del mercato attraverso le antenne di aziende e designer di riferimento. Sempre più il Forecasting è recepito dai
designer e dalle aziende più giovani o più dinamiche come innovativo metodo di lavoro, fondamentale per effettuare analisi competitive e per definire strategie, direzioni di stile, posizionamenti e nuovi target di mercato. Purtroppo questa propensione è ancora poco diffusa nelle aziende italiane di piccole dimensioni, poco propense ad investire in design e ricerca. Ed è il motivo per cui paradossalmente l’Italia soffre molto più degli altri Paesi, più affamati e aggressivi, che si muovono da tempo con altre velocità e con approcci innovativi al mercato. Alla domanda “dove nascono i nuovi
trend?” rispondo sempre che I trend non nascono in un sol luogo, per quanto esistano certamente epicentri mondiali, non necessariamente le grandi città, dove alcuni segnali possono manifestarsi in anticipo. Le tendenze nascono ovunque. Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, racconta in un video virale contro il bullismo la sua provenienza dal mondo delle periferie, e ci introduce ad un viaggio in cui le sottoculture, il mondo underground, la cultura omo delineano un chiaro momento storico e dettano legge, Tutte le tendenze sono attive o passive, nel senso che rispetto ai cambiamenti
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FASHION
Digital Dharma - As seen in Trendbook 2021+, Jewellery credit: Tomasz Donocik Nell'immagine in basso: Paola De Luca Direttore Creativo e Co-Founder Trendvision Jewellery + Forecasting Independent Division di IEG
non si possono non considerare anche le reazioni contrarie, di rifiuto, altrettanto interessanti. Uno tra tutti il fenomeno dei social, che attirano tra i detrattori categorie di individui non necessariamente omogenee per fattori demografici o psicografici. Se da un lato teniamo sotto osservazione i Millennial, dall’altro non possiamo ignorare i Millennial mindset, fuori dalla fascia di età ma estremamente all’avanguardia nei comportamenti di acquisto. Parliamo sempre di più di self expression, come parte di un modo di essere distintivo, unico. La decorazione personale del corpo, che comprende piercing e tatuaggi, condiziona il modo di intendere dei prodotti ed oltrepassa le fasce di età: le
collezioni cambiano, e gli oggetti, come ad esempio gli orecchini, vengono venduti singolarmente e non al paio, proprio per andare incontro alle nuove esigenze dei consumatori. Questo è il momento storico in cui è più facile aprire un dialogo diretto e non mediato con i consumatori. La vera ricetta è la curiosità. Seguendo hashtag e algoritmi di una collettività intercettiamo gusti e tendenze del consumatore. La ricerca ci aiuta a raccogliere dati, non solo numerici ma semiotici, e ci indica direzioni precise, non sempre adatte a tutti. Proviamo ad esplorare alcuni temi emergenti, che diverranno più forti ed espliciti per la prossima stagione 2021. Attivismo e artivismo: diritti sociali e ambiente non solo sono al centro della comu-
FASHION nicazione, ma dell’espressione artistica. Giovani, fotografi, stilisti, designer cercano di dire la loro con linguaggi innovativi sui nuovi diritti sociali e condividono esperienze sulla scorta del Me too movement. Arte asemica: la scrittura, intesa come segno, viene utilizzata da giovani designer di tutto il mondo. Le scritture antiche, sanscrito, islamico, cirillico diventano disegni, tratti espressivi per raccontare le cose in modo diverso. Le icone della storia greca e romana si ripropongono attraverso le passerelle della haute couture di Parigi e le sfilate di Dolce e Gabbana, fino ad arrivare ai designer cinesi. La storia e il fascino della mitologia classica fungono da ispirazione per
una nuova mitologia contemporanea, che supera i canoni stessi dell’armonia, per rappresentarsi attraverso diverse etnie e una nuova concezione di bellezza anche inaspettata. Regalità: ovvero il fascino del potere, ma soprattutto del forte carisma. Il potere raccontato attraverso il gioiello è il tema della Mostra del Metropolitan Museum “the body transformed” e passa attraverso un nuovo senso del Divino: non tanto inteso come religiosità, ma come spiritualità, espressa da divinità pagane, simbolismi e amuleti. Dominante, infine, lo storytelling delle prossime stagioni, di cui sono protagonisti il cielo, le stelle, le mappe dell’universo, e naturalmente la luna, celebrata ovunque per i 50 anni dalla sua umana conquista. •
A sinistra: Ancient Wisdom - As seen in Trendbook 2021+, Jewellery credit: Amedeo In alto: Artivism - As seen in Trendbook 2021+, Jewellery credit: Bil Arabi by Nadine Kanso
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DALU
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NEWS
TRA POSITIVITÀ E INCERTEZZE Il primo trimestre del settore orafo italiano di Ivana Ciabatti Presidente Federorafi
Sulla base delle elaborazioni effettuate dal Centro Studi di Confindustria Moda per FEDERORAFI su dati ISTAT, nel primo trimestre dell’anno in corso il settore orafo-argentiero gioielliero vede un aumento dell’export, nella misura del +1,9%, mentre le importazioni calano del -9,9% rispetto al medesimo periodo del 2018.
Il saldo commerciale di periodo risulta, dunque, pari a circa 1.180 milioni di euro. “Sulla dinamica sperimentata dai valori - precisa la Presidente FEDERORAFI Ivana Ciabatti -, va segnalata anche l’influenza esercitata dal rincaro delle quotazioni dei metalli preziosi e, in particolare, dell’oro nella prima parte dell’anno. Dal
punto di vista geografico, con riferimento al settore complessivamente inteso, la Svizzera assiste ad un cambio di passo: cresciuta del +23,4% nei primi 3 mesi del 2018, nel periodo in esame registra una flessione pari al -13,5%. Al contrario, gli Emirati Arabi tornano interessati da una variazione in aumento, pari al +37,8%,
Tabella 1 - Il commercio con l'estero del settore orafo-argentieragioielliero nel gennaio-marzo 2019: analisi per principali linee di prodotto1 Import Prodotti finiti
Export
Saldo commerciale
Min Euro
Var %
Min Euro
Var %
Min Euro
290,1
-12,9
1424,50
2,2
1134,40
Gioielleria da indosso in argento
77,6
-15,7
124,3
-5,3
46,7
Gioielleria da indosso in oro
211,4
-11,9
1297,6
3,0
1086,2
1,0
20,7
2,6
1,1
1,6
4,0
51,4
17,7
-22,3
13,7
Totale gioielleria da indosso di cui
Gioielleria da indosso in metalli comuni placcati Totale Oreficeria da arredo di cui Oreficeria da arredo in argento
1,0
-20,4
5,8
-24,6
4,8
Oreficeria da arredo in oro
2,2
79,8
5,6
-28,1
3,4
Gioielleria da indosso in metalli
0,9
283,0
6,3
-13,7
5,4
Lavori in perle e pietre preziose
4,1
48,5
2,8
-34,5
-1,2
comuni placcati Bigiotteria
53,3
2,7
79,0
6,5
25,7
Cinturini per orologi in metalli preziosi e/o placcati
1,0
20,8
10,7
-16,9
9,8
Totale
352
-9,9
1535
1,9
1182
Fonte: Confindustria Moda su dati ISTAT
In tabella 1 e 2 sono presentati i dati relativi ad un aggregato di voci doganali NC8 di pertinenza dell'indistria O-A-G opportunamente selezionate con operatori del settore, al netto di codici relativi invece a input di produzione. 2
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NEWS risalendo così al secondo posto. Positivi risultano anche Hong Kong (+8,3%) e Stati Uniti (+2,0%). L’export diretto in Francia cala, invece, del -7,8%, quello diretto in Turchia del -1,2%. La Germania e la Spagna crescono entrambi del +2,0% circa, mentre il Regno Unito, dopo le performance favorevoli ottenute lo scorso anno, flette del -21,5%. La situazione sui maggiori distretti del settore registra un primo trimestre del 2019 dove torna a crescere l’export di Arezzo, che archivia un +18,9%, e di Vicenza, che chiude a +2,1%. Arezzo risulta, dunque, la prima provincia per valore esportato, con un’incidenza del 31,4% sul totale; Vicenza, terza, ha una quota del 19,3%. Si contraggono leggermente, invece, le esportazioni dalla provincia di Alessandria (-1,4%) e su ritmi ben più decisi da Milano (-13,9%). I dati ci danno quindi una fotografia delle nostre produzioni moderatamente positiva ma permangono forti incertezze - conclude la Presidente - sui mesi centrali dell’anno atteso l’andamento dell’economia mondiale e le continue tensioni geopolitiche che vedono coinvolte le principali aree delle nostre esportazioni.
Tabella 2 - Il commercio con l'estero del settore orafo-argentieragioielliero nel gennaio-marzo 2019: export per Paese di destinazione (Top25) Mln. Euro
Var. %
Incidenza
Mondo
1 1535
1,9
100,0
UE28
456,9
-1,4
27,3
Extra UE28
1201
5,2
78,3
Svizzera
270,0
-13,5
17,6
Emirati Arabi Uniti
202,0
37,8
13,2
Hong Kong
171,9
8,3
11,2
Stati Uniti
163,7
2,0
10,7
Francia
135,8
-7,8
8,8
Turchia
71,4
-1,2
4,7
Germania
37,6
2,0
2,5
Regno Unito
37,6
-21,5
2,4
Spagna
29,7
1,9
1,9
di cui
Repubblica dominicana
29,0
21,4
1,9
Panama
28,8
18,4
1,9
Sud Africa
26,6
6,7
1,7
Messico
24,9
10,6
1,6
Canada
22,3
102,3
1,5
Libano
20,0
-9,6
1,3
Romania
16,8
7,4
1,1
Giordania
16,4
-32,0
1,1
Polonia
16,1
-5,6
1,1
Singapore
15,5
35,6
1,0
Israele
15,5
3,9
1,0
Russia
15,1
23,7
1,0
Giappone
14,9
-8,9
1,0
Australia
11,9
37,7
0,8
Thailandia
8,3
-20,7
0,5
Paesi Bassi
8,2
-6,4
0,5
Fonte: Confindustria Moda su dati ISTAT Tabella 3 - Il commercio con l'estero del settore orafo-argentiero-gioielliero2 nel gennaio-marzo 2019 per Provincia (Top15) Mln. Euro
Si ricorda che a livello territoriale i dati sono disponibili non per voce doganale ma solo per ATECO AM 31.1. I valori totali differiscono, pertanto, da quelli in Tabella 1 e in Tabella 2 per differenze nell selezione nell'aggregazione delle voci doganali. In particolare, il CM 32.1 comprende anche le voci relative a input produttivi (es. pietre preziose, metalli preziosi, ecc.). Proprio nel periodo qui in esame la più vivace variazione positiva per il CM 32.1 è da ricondurre alle esportazioni di pietre preziose, oro e platino, non conteggiati invece per l'elaborazione della tabella 1 e 2. • 2
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Var. %
Incidenza
Totale Italia
1 671
4,5
100,0
Arezzo
525,1
18,9
31,4
Alessandria
456,9
-1,4
27,3
Vicenza
322,6
2,1
19,3
Milano
173,7
-13,9
10,4
Treviso
50,3
13,4
3,0 1,9
Firenze
31,3
6,3
Torino
16,4
102,0
1,0
Padova
13,4
-2,2
0,8
Varese
13,0
218,4
0,8
Lecco
11,5
282,5
0,7
Roma
11,1
-14,6
0,7
Venezia
5,9
-6,6
0,4
Napoli
3,8
-4,9
0,2
Genova
2,5
-11,2
0,2
Bologna
2,3
1,6
0,2
Fonte: Confindustria Moda su dati ISTAT
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FASHION
Oversize e d’impatto Il gioiello per la stagione autunno-inverno 2019/2020 di Donatella Zappieri Jewellery & Luxury strategic advisor
D’impatto ed estremamente ornamentale, a volte al limite dell’oversize e dai giochi di materiali intriganti, ecco come si preannuncia essere il gioiello per la stagione autunno/inverno 2019/2020. Un gioiello che implica un atteggiamento sicuro e un po’ “guerriero” ma senza dubbio nuovo, fresco e accattivante. Un mix & match giocoso, un’ampia scelta di forme, materiali e testure, giochi di contrasto asimmetrico, accessori dal forte impatto così come ri-interpretazioni non convenzionali dei gioielli più classici, gemme dall’effetto visivo sorprendente e dai tagli innovativi, insomma un’atmosfera generale estremamente all’avanguardia e dai toni decisi.
Le collane sono indossate in una generosa profusione di sovrapposizioni, i collari sono imponenti e le catene, portate sia da sole sia con grossi pendenti, sono grandi protagoniste. I bracciali schiava evocano una nuova donna guerriera, gli anelli, dal volume generoso, sono portati su ogni dita della mano, e gli orecchini sono asimmetrici. Il tutto con un unico obiettivo: suggellare l’espressione di sé e riportare l’attenzione sul proprio io e su di un look deciso e a volte irriverente. Senza alcun dubbio il gioiello ritorna protagonista, non più come semplice dettaglio per completare il proprio look ma come elemento dominante a caratterizzare l’intero guardaroba.
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FASHION
Creole mon amour
Sempre presenti, ma ogni stagione rivisitati, gli orecchini a creola hanno ormai conquistato un ruolo da protagonista - im-
possibile passare inosservati sia che siano mono oppure appaiati oppure intrecciati in un gioco multiplo di cerchi. Una scelta di stili che va dai più classici e raffinati ai look dalle proporzioni generose. Ritroviamo stili più aggressivi che ricordano la moda punk o grunge fino a cerchi pesantemente ridondanti che utilizzano materiali alternativi tipo legno, smalto con un tocco quasi artigianale e artistico. Gli orecchini creola saranno i must-have della stagione.
Una profusione di catene
Sovrapposte o articolate in assoluta libertà con una moltitudine di combinazioni e una buona dose d’individualismo, senz’altro il ritorno delle catene permette una forte personalizzazione e la definizione del proprio stile. Catene sottili o di taglia maxi, monete as-
semblate a perle, pendenti micro e maxi, il tutto in un affascinante equilibrio di materiali e testure intriganti. A completare questa tendenza, elementi di catena oversize che caratterizzano non solo collane ma anche anelli e bracciali fino al total look delle collane harness a introdurre sempre più il concetto del gioiello inteso come “arredo per il corpo”.
di stile e bellezza. Ecco quindi parure in perfetto stile vintage, orecchini a goccia o chandelier, accessori per capelli scintillanti, ri-interpretati per la donna moderna.
Punk Attack
Anelli che passione!
Un unico anello non è più sufficiente, ora il trend ci porta verso una vestibilità nuova, dove pietre, simboli e testure adornano ogni dita della mano, dalla prima all’ultima, portando in primo piano una nuova nonchalance e voglia di apparire. Un’evoluzione dalle semplici falangine ad una nuova consapevolezza e forte trasgressione ai canoni classici del gioiello. La rivoluzione della perla Già dalle scorse stagioni le perle avevano iniziato ad essere protagoniste indiscusse in una nuova veste, meno classica e sempre più sbarazzina. Questa stagione le perle vivono un forte trionfo, in uno stile che va dai temi più raffinati, femminili e low profile, a varianti più aggressive e d’impatto che ci sorprendono per le combinazioni più contrastanti. Grezze o lucide, deprivate dagli elementi più convenzionali, le perle sono in perfetta sintonia con il mood del momento e conferiscono un tocco glam a tutti i look del momento. Nostalgia Hollywood Lo stile Hollywood da sempre evoca ricordi glamour. Questa stagione, sulle passerelle i gioielli catturano quest’atmosfera nostalgica e spettacolare dei tempi in cui le dive erano ancora considerate icone
Uno spirito ribelle, alimentato da una nuova ondata di energia, riporta in auge lo stile punk che si esplica in audaci collari in metallo, bracciali cuff da guerriera, catene multiple adornate da cristalli oppure mescolate in un intricato caos, intervallate da spille da balia, chockers con spine e borchie. •
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NEWS
Raccontami una storia Trasformare desideri in acquisti passando attraverso le emozioni di Floriana Marino Direttore Tarì magazine
Cosa altro è il lusso se non il privilegio di essere nati, e di vivere, in un Paese in cui arte, cultura, ingegno, bellezza, ironia, natura sono elementi inscindibili di un tutto unico ed armonico, un tutto in cui ogni singola parte concorre alla perfezione ed è ad essa indispensabile? Il gioiello italiano racconta questa storia straordinaria. Una storia che, sorprendentemente, nessuno racconta. Tutto intorno a noi, oggi, deve necessariamente raccontare storie. Il paradosso della contemporaneità è questo: oltre il superamento di ogni limite tecnologico, lo sfondamento di ogni barriera reale attraverso realtà virtuali, ciò che resta intatto nelle sue regole, nei suoi codici, perfino nei protagonisti, è il racconto. Un museo è un racconto di vita quotidiana. Un artista è un racconto di avventure e fragilità del tutto umane. Una grande mostra di gioielli è il racconto di mani, di pietre, di donne e uomini leggendari. Siamo custodi di potenzialità straordinarie. Eppure, rispetto ad un mercato indubbiamente stanco, ci ritroviamo confusi, disorientati, incapaci di comprendere, di decifrare, di incanalare le nostre scelte. E c’è dell’altro: se chiedessimo alle persone cosa desiderano, molto probabilmente non troveremmo ciò che stiamo cercando.
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NEWS
Ci sono, come spiega molto bene Seth Godin nel suo ultimo best seller "Questo è il marketing”, tre abituali elementi di confusione nei quali una gran parte di noi resta intrappolata. Il primo è che le persone confondono bisogni e desideri. Le cose di cui abbiamo veramente bisogno sono pochissime: l’aria, l’acqua, la salute, un tetto sopra la testa e poco altro. Tutto il resto è desiderio. La seconda è che le persone sono intimamente consapevoli dei propri desideri (che considerano come bisogni) ma sono del tutto incapaci di inventare nuovi modi per rispondere a questi desideri. Il terzo è credere, erroneamente, che tutti vogliano la stessa cosa. Nessun racconto è buono per tutti. Nessun prodotto è buono per tutti. E allora, da cosa cominciare? Non sforziamoci ci pensare, sempre, di dover piacere ad ogni costo. Spesso accade anche nella nostra quotidianità di non piacere, di non essere compresi, o semplicemente di non riuscire a comunicare ciò che siamo, o che vorremmo essere, nel modo migliore. Quando questa cosa accade, il più delle volte diamo la colpa agli altri. Ma quasi certamente ciò che si è verificato è, semplicemente, che stavamo parlando con la persona sbagliata. Usando una lingua sbagliata. Non ci siamo capiti perché non ci interessiamo affatto, questa è
la sacrosanta verità. Inventiamoci nuove soluzioni per rispondere a vecchie emozioni, e partiamo da vicino. Poiché crediamo fortemente in ciò che facciamo (perché ci crediamo, vero?), andiamo fino in fondo. Ripartiamo da noi, dalle nostre caratteristiche distintive, da ciò che sappiamo fare meglio. Scegliamoci il nostro pubblico e spingiamoci oltre. Identifichiamo il nostro “smallest viable market”, ovvero quel gruppo minimo, preciso, certo, di coloro che ci sceglieranno per amore, che ci porteranno ai loro amici. Affidiamo a loro, alla loro personalità, ciò che di meglio sappiamo fare. Facciamoli diventare nostri fan. Facciamogli capire che stiamo mettendo a sua disposizione tutta la nostra passione, la nostra esperienza, la nostra arte, la nostra conoscenza, o la nostra voglia di cambiare. Rassicuriamoli. Coinvolgiamoli. Diamo un valore unico a ciò che gli stiamo offrendo. Raccontiamogli la nostra storia. •
Leggi di più: Seth Godin - Questo è il marketing Roi edizioni, 2019
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Tesori nascosti L'innovativa esperienza di business e di collaborazione tra Ice e Tarì di Floriana Marino
E’ giunto alla sua quarta edizione il progetto Tesori Nascosti al Tarì. Una esperienza di business innovativa, ideata qualche anno fa dall’Istituto per il commercio estero nell’ambito del Piano Export sud, con l’obiettivo di creare opportunità di incontro e di scambi commerciali mirati tra i gioiellieri meridionali e operatori professionali selezionati, Il progetto ha dato vita con successo, anche in virtù del forte sodalizio del Tarì con Ice e al sostanziale supporto di Federorafi, ad una attività di promozione delle eccellenze produttive del made in Italy del gioiello, focalizzata sul grande patrimonio artigianale ed imprenditoriale delle regioni coinvolte: Campania, Puglia, Calabria, Abruzzo, Molise, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Per molti imprenditori questi incontri rappresentano sovente una insostituibile opportunità per affacciarsi a culture, gusti ed esigenze di mercati innovativi, con i quali difficilmente avrebbero l’opportunità di misurarsi. Per questo motivo, l’attività di scouting svolta dai vari uffici Ice nel mondo è mirata ad individuare Paesi molto diversi tra di loro, ma potenzialmente interessanti per la promozione
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NEWS delle produzioni caratteristiche del comparto orafo meridionale. Protagonisti di questa edizione sono Europa dell’Est, Argentina, Marocco, Egitto, Giappone, Russia e Azerbajgian. Le aziende aderenti alla iniziativa hanno l’opportunità di incontrare circa 70 buyers selezionati, con il sistema efficace e collaudato di un’agenda preorganizzata di appuntamenti. Una sorta di business speed date: un carosello dinamico e cadenzato di incontri, con orari da rispettare, che offrono a tutte le aziende partecipanti l’opportunità di incontrare singolarmente gli operatori selezionati in base ai propri interessi. Due le giornate dedicate all’evento, venerdì 11 e sabato 12 ottobre, pianificate in coincidenza con la edizione autunnale di Mondo Prezioso, con l’obiettivo di offrire ai buyers, nei momenti
non impegnati con incontri di affari, la possibilità di visitare liberamente l’evento fieristico. I b to b si dividono nelle due giornate secondo una modalità consolidata. Nel corso del venerdì l’incontro con le aziende ospiti, ovvero le aziende non presenti stabilmente nel Tarì né partecipanti in qualità di espositori all’appuntamento fieristico, ospitate nelle aree meeting del Centro orafo. Il Sabato è dedicato, invece, all’incontro con gli imprenditori del Tarì, presso le rispettive aziende. Dal 2017 sono stati oltre 280 i buyers ospitati in virtù di questo progetto, provenienti da oltre 30 Paesi, Complessivamente, anche per l’edizione 2019, sono in agenda oltre 2.000 meeting, nel corso dei quali ogni buyer avrà avuto modo di incontrare nei due giorni di permanenza al Tarì almeno 30 aziende potenziali fornitori. Un puntuale feedback finale consente, al termine della manifestazione, di monitorarne l’andamento e di valutarne l’efficacia, in una costante prospettiva di verifica e di miglioramento. •
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CONSUMER 2.0 LA VENDITA AL FUTURO
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Il refocusing del consumatore trasforma le relazioni e vince di Marcello Muru, Business Development & Visual Merchandiser Trainer
Durante i miei meeting spesso mi sento dire dai commercianti e dai referenti aziendali che le vendite sono in calo, ma quando vengono affrontati i casi singoli spesso emergono atteggiamenti, da parte degli stessi commercianti, che non favoriscono la rotazione del prodotto ma anzi al contrario compromettono la fidelizzazione del cliente finale, favorendo invece l’acquisto isolato e occasionale. In un momento storico come questo, dove sempre più persone acquistano comodamente da casa su internet, tutti noi operatori del settore dobbiamo approfondire e affinare le tecniche di vendita e di presentazione del prodotto in modo tale da assicurare un' “Esperienza Indimenticabile’’ all’interno dei nostri negozi e aziende. Partiamo dal concetto che il nuovo cliente/consumatore è più informato, condivide online le proprie esperienze d’acquisto ma soprattutto non ama “i venditori vecchio stile’’. Ama piuttosto controllare autonomamente l’intero processo di acquisto, talvolta acquisendo in tempo reale informazioni più dettagliate su prodotti e servizi attraverso smartphone o altri dispositivi. In aggiunta, la crisi con il crollo dei consumi, ma anche il muta-
mento dello stile di vita negli ultimi anni, hanno cambiato il profilo del consumatore. Di conseguenza sono cambiate anche le necessità e le priorità rispetto al passato. Per combattere ad armi pari, occorre fare un nuovo inquadramento del consumatore del futuro. Questa procedura è imperativamente necessaria e prende il nome di Re-Focusing. Il nuovo consumatore è protagonista, è un risparmiatore e un pianificatore attento che vuole sentirsi gratificato, che riscopre i valori familiari e cerca l’acquisto emotivo. Il consumatore non si limita più ad acquistare semplicemente un prodotto ma vuole fortemente condividere con gli altri la sua opinione, sia essa positiva o negativa. In altre parole, se prima il consumatore subiva in maniera passiva l’effetto che la pubblicità aveva su di lui, ora diviene lui stesso strumento di comunicazione, divulgando opinioni positive o negative su un determinato prodotto o servizio. Come si è detto, il consumatore Italiano è diventato più pianificatore nei confronti della marca o del negozio al quale si era sempre rivolto, e dispone di maggiori informazioni che gli permetto-
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no di valutare la convenienza o meno e di rivolgersi altrove. In quest’ottica il venditore deve capire che è sempre più importante spiegare al cliente che sta facendo un buon acquisto, fornendogli tutte le spiegazioni necessarie sulle sue scelte, motivando quindi la vendita fornendo dettagli e vantaggi/svantaggi rispetto ad altri prodotti. Negli ultimi anni ho potuto rinvenire nelle abitudini dei consumatori un’attenzione particolare verso la riscoperta dei valori familiari e l’acquisto emozionale. E durante la mia attività di supervisione presso gli stores ho riscontrato che il consumatore nel momento in cui prende una decisione, per il 95% è guidato dalle emozioni. Anche se il prodotto in questione era di qualità inferiore rispetto ad un altro, il cliente ha scelto il primo che gli aveva fatto vivere delle emozioni intense. Da qui si evince che i brand che utilizzano una multisensorialità nella loro comunicazione al cliente finale, suscitando quindi un approccio emozionale, hanno decisamente più chances di diventare riferimento nel consumatore perché le emozioni sono il modo con cui il cervello codifica le ‘’cose di valore’’. Noi operatori del settore non possiamo non tenere in considerazione questi mutamenti alla luce di una pianificazione attenta del nostro business ed investire quindi nella formazione da somministrare ai nostri collaboratori, nella configurazione corretta del layout dei nostri spazi di vendita e nell’attività di buying del prodotto che dovrà rispondere anch’essa a questi nuovi comportamenti. Per ultimo ma non meno importante, aggiungerei che la metà dei consumatori globali si sente oggi anche socialmente responsabile e per questo è disposta a pagare un prezzo maggiore per prodotti di aziende che hanno sviluppato programmi di responsabilità sociale verso la comunità e l’ambiente. Ma chi è l’attore principale di questa dinamica dopo il consumatore? Indubbiamente il venditore, che oggi è chiamato a diventare un Consulente di Vendita. Per essere competitivi e vincere le sfide che il mercato ci presenta, bisogna infatti abbandonare la veste di venditore classico e indossare quella del ‘’Consulente di Vendita’’ che con maggiore impegno e strategia deve adattarsi ad un consumatore libero di pensare e di decidere con la propria testa. In un approccio tradizionale, vendere è l’obiettivo finale dello
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Ascoltare e offrire soluzioni vs convincere
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sforzo da parte del venditore. L’approccio efficace invece prevede che la soddisfazione del cliente sia l’obiettivo finale di un processo relazionale e interattivo tra venditore e consumatore. Come si passa da Venditore a Consulente di Vendita? Direi che la condizione di base è la vera comprensione di se stessi in quanto persone morali ed etiche. Successivamente, nell’ordine occorre essere un grande conoscitore dei prodotti ma soprattutto del settore in cui si opera, significa sapere quali sono i veri problemi dei clienti e sapere come risolverli, non solo vendendo ma essendo in grado di dare suggerimenti per migliorare la propria attività di Consulente di Vendita - ovvero intercettando la reale necessità del consumatore. Occorre saper mettere in atto collegamenti di vendita - Cross Selling, fidelizzare il cliente
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attraverso attività di Mailing e operare la selezione dei prodotti venduti tenendo anche conto delle abitudini di consumo locali. Dunque, concludendo questa veloce analisi, tutti noi operatori commerciali di questo comparto e non solo abbiamo potenti armi per essere competitivi nei confronti del Consumatore 2.0 e del Web, ma dobbiamo saperle usare correttamente: • Il Punto di Vendita/ Showroom/ Attività dovrà essere capace di ammaliare e poi informare il consumatore. • Il Consulente di Vendita/ Operatore dovrà assistere, dare garanzie e soddisfare ogni aspettativa del cliente. • Il Consulente di Vendita attraverso il processo di vendita fidelizzerà il nuovo consumatore attraverso assistenza post-vendita, mailing, targettizzazione prodotto. •
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Gioielli in movimento
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Dettagli preziosi che illuminano il volto 4 6
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1 - DDONNA BROGGIAN RUGGIERO, Orecchini in oro bianco 18kt diamanti, zaffiri blu e acquamarine - 2 - JADÌ, Orecchini in oro e diamanti - 3 - VITTORIO GIANNOTTI, orecchini rigidi in argento dorato a forma di elica con gancio ad amo, lunghezza cm 7.5 - 4 - BARRA, Orecchini in argento - 5 - ARKÈ, Orecchini in oro con smalto Cattedrale - 6 - D.L. GIOIELLI, Orecchini in oro con diamanti e zaffiri - 7 - UNOAERRE, Orecchini in bronzo dorato, bianco e rosè - 8 - MEG GIOIELLI, Orecchini stella con smalto e Swarovski - 9 - GUMON, Orecchini in argento dorato e quarzo idrotermale
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10 - GENNARO NAPOLETANO, Orecchini in argento - 11 - AUCELLA, Orecchini in oro con corallo e diamanti - 12 - ROBERTO GIANNOTTI, Orecchini con angeli e stelle in oro giallo - 13 - LEONARDO 18 CARATI, Orecchini taglio laser con diamantatura realizzata a macchina - 14 - GIANNOTTI DIFFUSIONE, orecchini in oro bianco e giallo pendenti con cerchi diamantati - 15 - SOARA BY IDEA CORAL, Orecchini in argento con corallo rosa
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I colori dell'armonia
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Dal rosa al viola tutte le sfumature del buonumore 9
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1 - DOTEA, Orecchini in oro con corallo rosa, diamanti e ametista - 2 - GUMON, Bracciali in argento con fili di quarzo idrotermale - 3 - TORTORA srl, Orecchini in argento con pietre e zirconi - 4 - CIERRE, Anello in oro con diamanti e ametista - 5 - MUZZICO, Anello in oro con diamanti e rubini - 6 - MIA VALENTINA, anello in oro rosa 18kt e smalto color lilla con diamante centrale, una speciale meccanica permette di far fuoriuscire una ulteriore fascia da personalizzare con il messaggio voluto - 7 - GIANNOTTI DIFFUSIONE, anello in oro giallo con zirconi purple - 8 - LEONARDO 18 CARATI, Pendente donna in Elettroformatura con zirconi rosa - 9 - SOARA BY IDEA CORAL, Pendente in argento con corallo rosa
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10 - ROBERTO GIANNOTTI, collana chiama angeli in argento, zirconi bianchi e rossi - 11 - D.L. GIOIELLI, Collana in oro con cuore di diamanti e rubini - 12 - URIGOLD, Bracciali in oro con opale rosa e ametista - 13 - AG SILVER, Orecchini in argento con pietre dure - 14 - MIA VALENTINA, orecchini in oro bianco 18kt e diamanti, gli oggetti racchiudono un messaggio inciso e smaltato - 15 - DDONNA BROGGIAN RUGGIERO, Anello in oro rosa 18 kt e diamanti e zaffiri rosa - 16 - BARRA, Bracciale in argento e pietre dure - 17 - DDONNA BROGGIAN RUGGIERO, Orecchini in oro rosa 18 kt e diamanti brown e rubini
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TarĂŹ Production: AD_Giuliana Tizzano PH_Luciano D'Inverno
S T O N E S
E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene..." (William Shakespeare)
MUZZICO GIOIELLI showroom 259 www.muzzicogioielli.it
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RUDY'S showroom 202 bis www.rudysrl.com
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CIERRE GIOIELLI showroom 59 www.cierregioielli.it
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ARKÈ showroom 55 e 58 arke.oro@virgilio.it
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GIANNOTTI DIFFUSIONE showroom 223 www.giannottidiffusione.it
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"Gli occhi degli altri sono le nostre prigioni i loro pensieri le nostre gabbie� (Virginia Woolf)
tarĂŹ production direzione artistica giuliana tizzano | foto crescenzo mazza | mua raffaella greco | hair style flavia lofrano | stylist mario barbieri
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DOTEA PREZIOSI Showroom 219/220 www.dotea.it
LEONARDO 18 CARATI Showroom 216 info@lcsrlgioielli.com
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TORTORA SRL Showroom 96 amministrazione@tortora-srl.it
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URIGOLD Showroom 90/91 www.urigold.com
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NAPOLETANO GENNARO Showroom 241 www.gennaronapoletano.com
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ROBERTO GIANNOTTI Showroom 95 www.robertogiannotti.com
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ORO VERDE & FIGLI Showroom 247/248 www.oroverde.it
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BARRA ROBERTO Showroom 119/120/121 www.robertobarra.com
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GESTIRE IL TEMPO UN’IMPRESA IMPOSSIBILE?
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Conquistare fiducia in se stessi: una sfida vinta con Confindustria Caserta di Rosanna Silenti Ceo Oltriamo – MetodOltre Mentor
"Non ho abbastanza tempo! Vorrei che la giornata fosse di 48 ore per fare tutto quello che devo fare… Non ho tempo per dedicarmi a me stessa e alle mie passioni! Ah, se solo avessi più tempo per la mia famiglia!" Quanto ti risuonano familiari queste frasi? Quante volte le hai sentite, quante volte le hai pronunciate proprio tu? Questo accade perché non sempre il modo in cui impieghiamo le 24 ore che tutti abbiamo a disposizione ci soddisfa: capita spesso che, davanti al futuro, agli impegni, ai ritardi e alle scadenze, ci sentiamo sopraffatti dal tempo e lo subiamo. Quando accade questo, la nostra efficacia e la nostra produttività si riducono, mentre aumentano lo stress, l’ansia e la tensione, con effetti negativi che si ripercuotono sulle nostre performance e sulla qualità della nostra vita. E l’ansia e lo stress – che tutti ben conosciamo - non sono affatto benefici, quando superano certi limiti: riducono la nostra lucidità mentale, la nostra capacità di mantenere il focus e di prendere decisioni efficaci. E così, mentre calano le nostre performance, ansia e stress si abbattono anche sulle relazioni personali, producendo un effetto negativo sulle interazioni quotidiane con i colleghi, con i familiari, a volte anche con i Responsabili e, nei casi peggiori, con i clienti. Ecco che allora ci ritroviamo a desiderare la giornata di 48h, o a sperare in collaboratori più efficaci; e magari andiamo in palestra per scaricare la tensione e, accorgendoci che neppure questo ci toglie di dosso la sgradevolissima sensazione di aver perso il controllo sulla nostra vita, iniziamo a cercare soluzioni mordi e fuggi, nella speranza che quel nuovo manuale sulla gestione del tempo ci faccia finalmente ottenere il miracolo. E invece… In questo momento storico, in cui siamo sempre tutti di corsa, prima ancora di cercare soluzioni, dobbiamo neces-
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sariamente fermarci e porci questa domanda: Dove sto correndo? Ti sei mai chiesto se tutta questa corsa è destinata a qualcosa che veramente desideri, vuoi, hai SCELTO, o è soltanto frutto della tua routine quotidiana in cui in qualche modo ti sei ritrovato? Perché il tempo non è solo una dimensione fondamentale della Tua vita, il Tempo è la TUA vita. Per questo viene da chiedersi: gestire il tempo è veramente possibile? La risposta è: dipende. Se il tempo è la tua vita, allora bisogna chiedersi se quello che stai facendo rispecchia la vita che vuoi, se le attività che compi in ogni momento le hai SCELTE, se sono la naturale declinazione delle tappe da percorrere al fine di raggiungere lo SCOPO più importante per te. Di tecniche per gestire, ottimizzare, definire le priorità, definire le urgenze, ce ne sono a milioni (non tutte efficaci, attenzione), ma l’unica persona che può definire le proprie Priorità, le proprie Urgenze, sei soltanto tu. Solo tu puoi sapere a cosa non sei proprio disposto a rinunciare e non puoi rimandare, cosa devi fare per forza (sei sicuro??) e cosa puoi procrastinare. In altre parole, occorre ribaltare la situazione e non più SUBIRE il Tempo ma INVESTIRE IL TEMPO per la nostra felicità. Quindi i PRIMI passi da fare sono i seguenti: • Chiediti quali sono le cose più importanti per te a lungo termine; • Stabilisci in base al punto di cui sopra dei micro obiettivi per realizzarle; • Elenca quali sono le attività che svolgi ogni giorno; • Analizza se in queste attività ci sono già le cose più importanti per te che hai definito al punto 1 e 2; se non ci sono già, inseriscile subito nelle tue giornate; • Fai un piccolo sforzo e definisci una quantità di tempo che SCEGLI di destinare a quelle attività; • Dopodiché usa l’agenda per inserire tutte quelle attività che svolgi
ogni giorno, quelle che hai SCELTO e quelle che non hai SCELTO (tenendo sempre ben in mente la differenza); • A questo punto AGISCI, semplicemente fai ciò che hai scritto in agenda. Se qualcosa in questo discorso non ti convince probabilmente devi rivedere le tue scelte: ricomincia dall’inizio e chiediti se ti vedi come un criceto nella ruota che si preoccupa di sopravvivere alla routine, o sei consapevole delle tue priorità e ti occupi di Vivere le tue giornate come tu hai SCELTO per te! •
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Il lato green del blogging Il ruolo dell'ethical blog come nuovo canale di marketing di Giada Mainolfi docente di Luxury Goods Management presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma UNINT
È innegabile che i fashion blog hanno raggiunto una popolarità tale da compararli alle testate editoriali che per anni hanno dettato le tendenze del settore. Grazie all’avvento del social web, il blogging sta dimostrando di essere uno dei canali di marketing più influenti nella storia del business moderno. L’illusione della comunicazione democratica del mondo social porta alla ribalta un desiderio di emulazione/identificazione con personaggi comuni, capaci di “fare business” senza vantare particolari competenze, se non quella di saper apparire. Ed è così che giovani trentenni, facendo leva sull’engagement dei propri follower, diventano partner strategici di brand famosi. Non volendo entrare nel merito delle critiche sollevate di recente da Vogue America in merito ai fashion blogger, è innegabile che questi ultimi rappresentano dei veri influencer capaci di guida-
re i propri seguaci nelle loro scelte di consumo. Un fenomeno social(e) che registra i mutamenti della società. In tal senso, è interessante rilevare come anche la tematica della moda sostenibile trovi nel fenomeno del blogging un alleato importante per sensibilizzare imprese e consumatori. Difatti, sono in crescita gli ethical fashion blog in cui esperti, giornalisti, influencer trovano una modalità comunicativa semplice e d’impatto attraverso cui raggiungere un’audience globale che “usa e getta” prodotti fashion perché allettata da prezzi sempre più democratici. “Aestethics & Ethics”, la moda non è solo una questione estetica, ma è anche un tema etico che pone al centro dell’attenzione questioni profonde relative alla tutela del consumatore. Pur essendo innovativa e orientata all’uso di tecnologie di ultima gene-
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razione, l’industria ha necessità di interrogarsi, con continuità, sulle questioni etiche in tema di sostenibilità ambientale, tutela del consumatore e dei lavoratori. La moda etica si è fatta strada nelle filiere produttive delle aziende che sposano la filosofia di una produzione sempre più eco-sostenibile, ossessionata dalla valutazione e il controllo della filiera, nonché dalla rintracciabilità dei percorsi compiuti da un prodotto o da un capo di abbigliamento. Ne è un esempio il Manifesto della Sostenibilità, promosso dalla Camera della Moda Italiana, con l’obiettivo di tracciare una via italiana alla moda responsabile e sostenibile, oltre che a favorire l’adozione di modelli di gestione responsabili lungo tutta la catena del valore. Seguendo questa riflessione, il ruolo dell’ethical fashion blogger può rivelarsi cruciale. La rivoluzione etica del settore passa anche attraverso un processo di educazione e sensibilizzazione
dei consumatori. Una recente ricerca condotta nel mercato italiano e taiwanese (Mainolfi & Vergura, 2019) ha dimostrato come i fashion blogger più credibili siano in grado di creare un attaccamento cognitivo ed emozionale al blog tale da influenzare le abitudini di consumo dei follower. Questa “forza” persuasiva del blog potrebbe essere replicata anche nell’ambito degli ethical fashion blogs supportando la rivoluzione green in atto nel settore moda. Recupero, riuso e riciclo sono il nuovo mantra dei blog etici, in netta contrapposizione con il modello di business del fast fashion che ha imposto una frenesia consumistica senza eguali. In tal senso, facendo leva sulla propria capacità comunicativa e persuasiva, gli ethical fashion blogger possono rendere i consumatori maggiormente consapevoli delle proprie scelte di consumo, dando suggerimenti concreti per l’adozione di uno stile personale ed etico che sia rispettoso dell’ambiente. •
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La meglio gioventù Il premio di Laurea Tarì Comitato Leonardo dedicato alla True Generation di Floriana Marino
Danno valore alle individualità, rifiutano le etichette, si mobilitano per cause più grandi di loro e credono profondamente nell’efficacia del dialogo per risolvere i conflitti. Si riuniscono in community, reali o virtuali, all’interno delle quali prevale il senso di aggregazione intorno a passioni o ideali, piuttosto che all’estrazione economica o educativa. Accettano le differenze di opinione e combattono contro ogni comportamento che violi i diritti umani. Sono i GenZ, la True Generation, come è stata definita da un recente studio di Mc Kinsey: la generazione più differenziata nella storia, che recupera gli ideali e ha nuovamente voglia di cambiare il futuro. I ragazzi nati tra il 1995 e il 2010 sono alla
ricerca di una autenticità che è in continuo movimento, frutto di liberà di espressione e di contaminazioni culturali. Sono pragmatici, realistici, analitici. Amano essere informati su ciò che accade intorno a loro e desiderano sentire le situazioni sotto controllo. Sono loro gli autentici nativi digitali, e pertanto per lo più self learner, a loro agio con la formazione digitale e con modalità di apprendimento non tradizionali. Ma come si predispongono, questi giovani dalle idee chiare e dalla spiccata sensibilità, rispetto ai consumi, e in modo particolare rispetto al gioiello? E’ il tema che il Tarì ha scelto per l’annuale Premio di Laurea, in collaborazione con il Comitato Leonardo, che quest’anno
ha come titolo appunto “La Generazione Z e i gioielli: analisi di mercato e strategie di comunicazione per conquistare il cliente del futuro”. Da molti anni il Tarì supporta con un proprio Premio di Laurea la straordinaria attività del Comitato Leonardo – dichiara Vincenzo Giannotti, Presidente del Tarì. - Per noi imprenditori il rapporto con il mondo dei giovani e delle Università riveste una straordinaria importanza, perché ci consente di osservare il mercato da un punto di vista critico e innovativo, attraverso occhi e competenze estremamente stimolanti. Crediamo molto nel valore e nelle potenzialità dei Giovani, ai quali è affidato il futuro delle nostre imprese. Anche per questo motivo abbiamo scelto
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loro come tema di indagine per il Premio 2019”. “In mercati sempre più globali, competitivi e tecnologicamente avanzati, oggi alle imprese è richiesto un sforzo maggiore caratterizzato da un investimento costante in innovazione tecnologica ma soprattutto in competenze e formazione. Un impegno che non deve interessare solo gli imprenditori ma anche le Università che preparano i giovani all’ingresso nel mondo del lavoro” commenta Luisa Todini, Presidente del Comitato Leonardo. “Puntare su percorsi formativi mirati abbinati ad abilità digitali e creative, a cui i nostri ragazzi sono già predisposti naturalmente, è la chiave vincente per le sfide globali. Con i Premi di Laurea del Comitato Leonardo supportiamo da 22 anni i giovani brillanti e preparati, consolidando un dialogo tra impresa e lavoro” aggiunge Todini. Potranno aderire al Premio di Laurea offerto dal Centro Orafo il Tarì i laureati con tesi di laurea specialistica, con titolo conseguito successivamente al 01/01/2017. Nella scelta del vincitore saranno determinanti: il grado di analisi dell’elaborato in riferimento al mercato della gioielleria in Italia e ai trend di consumo dei più giovani e l’innovatività delle strategie di comunicazione e promozione proposte. La premiazione si svolgerà nel corso della prossima Giornata Qualità Italia alla presenza del Presidente della Repubblica. Il bando integrale del Premio di Laurea è consultabile sul sito del Comitato Leonardo e su quello del Tarì. •
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1 - OROVERDE, girocollo con centrale pavè di zirconi bianchi pendente e catena con maglia morbida ovale in oro bianco 18kt - 2 - ARKÈ, Collana in oro e zirconi - 3 - JADÌ Collier in oro e diamanti - 4 - D.L. GIOIELLI, Orecchini in oro con diamanti - 5 - SOKEY BY IDEA CORAL, Orecchini in oro con diamanti e perla Australiana - 6 - GUMON, Orecchini in argento brunito e quarzo idrotermale - 7 - DOTEA, Anello in oro con diamanti e perle South Sea - 8 - CIERRE , Anello in oro con diamanti
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Grand soirée Gioielli per splendere, facendo a gara con le stelle
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9 - NICOLA CAPUANO, Collana in oro bianco e diamanti - 10 - MANUELA TELESCA, Collier in argento e topazi bianchi. Collezione Evanescenze - 11 - ROBERTO GIANNOTTI, Collana con pendente angelo in argento con cuori e zirconi - 12 - GENNARO NAPOLETANO, Orecchini in argento con zirconi - 13 - MIA VALENTINA, Anello vera pavè in oro rosa 18kt e diamanti, una speciale meccanica permette di far fuoriuscire una ulteriore fascia da personalizzare con il messaggio voluto - 14 - GIANVIX, Orologio donna movimento quartz. Cassa in metallo color oro diametro 34mm. Corona serrata a pressione. Fondello in acciaio serrato a pressione. Quadrante champagne a specchio con numeri arabi e indici color oro. Sfere color oro. Lunetta sottovetro di zirconi bianchi. Bracciale in acciaio color oro effetto tessito con chiusura scorrevole a scatto.
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DECRETO CRESCITA
TRE AGEVOLAZIONI DA TENERE D’OCCHIO Investire in impianti e tecnologie digitali conviene di Anna Lepre Direttore Centro Studi Lepre Group
Con il decreto crescita sono state introdotte alcune misure che rafforzano le opzioni di finanza agevolata a favore delle imprese. Di particolare interesse risulta il potenziamento della legge cosiddetta ‘Nuova Sabatini’, che incentiva le piccole e medie imprese che procedano ad acquisizioni di macchinari, impianti e attrezzature, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali. Il decreto crescita ha aumentato da 2 a 4 milioni il tetto del finanziamento agevolato richiedibile da ciascuna impresa. E’ stata inoltre concessa la possibilità di ricevere il beneficio in unica soluzione, laddove si tratta di finanziamenti non superiori a 100 mila euro. Va ricordato, al riguardo, come la Nuova Sabatini consenta la copertura al 100% dell’investimento, tramite finanziamento bancario o leasing. Il finanziamento deve essere di durata non superiore a 5 anni. Oltre
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al finanziamento, il Ministero dello Sviluppo economico eroga un contributo equivalente al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso annuo pari al: • 2,75% per gli investimenti ordinari • 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti. Tutte le imprese possono fruire degli incentivi della Nuova Sabatini, ad eccezione delle società finanziarie e assicurative. Un'altra novità importante introdotta con il Decreto crescita riguarda lo specifico segmento delle startup innovative. Si tratta del Voucher 3I “Investire in Innovazione”. La misura punta ad accelerare la valorizzazione della progettualità delle startup nel triennio 2019-2021. A tal fine, per ogni anno, sono stanziati 6,5
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milioni di euro. Si ha diritto al voucher se si comprano servizi di consulenza inerenti la verifica della brevettabilità dell'invenzione e l'effettuazione delle ricerche di anteriorità preventive, la stesura della domanda di brevetto e di deposito presso l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, l'estensione all'estero della domanda nazionale. I criteri e le modalità di attuazione del voucher 3I dovranno, peraltro, essere definiti, prossimamente, dal Ministero dello Sviluppo economico. Tra le novità del decreto crescita che interessano prioritariamente il Sud, vi è il finanziamento per 300 milioni in un triennio per l’intervento dello Stato, in forma di debito o di capitale di rischio, a sostegno delle imprese che investono nelle Zone economiche speciali. Anche in questo caso, si è in attesa della entrata in operatività del nuovo regime agevolativo.•
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NEVERMORE WITHOUT La collana passepartout, classica, sportiva, preziosa o romantica è sempre chic MIA VALENTINA Ciondolo stella in oro bianco 18kt e diamanti, una speciale meccanica permette di far fuoriuscire una ulteriore stella da personalizzare con un messaggio
CIERRE Collana in oro giallo con diamanti
DDONNA BROGGIAN RUGGIERO Pendente in oro bianco 18 kt e diamanti, zaffiri blu e acquamarine
VITTORIO GIANNOTTI Laccio twin-set in argento lunghezza circa un metro, scomponibile
UNOAERRE Collana in bronzo dorato rosè
JADÌ Collana doppio giro di perle con chiusura in oro
GUMON Girocollo argento con corallo e cammeo
GENNARO NAPOLETANO Collana multifilo in argento con onice e madreperla
YOSEKI PEARL BY DOTEA Collana perle South Sea
MANUELA TELESCA Collier in argento perla e Topazio bianco. Collezione Evanescenze
ROBERTO GIANNOTTI Collana in argento con stelle, luna charms e angelo con diamante
AG SILVER Collana in argento tessita
D.L. GIOIELLI Collana in oro con diamanti e rubini
RUDY Collana in acciaio con zirconi colorati
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Immagini di paesaggio in Quattro Tempi L'obiettivo del fotografo interpreta una inedita Reggia di Caserta di Gabriella Ibello Storico dell’arte - art curator
La fotografia come immagine visiva non si limita solo a rappresentare ciò che è mondo visuale, essa è il luogo di inserzione della memoria, il punto in cui si condensa la nostra mentalizzazione del mondo e dell’esperienza soggettiva. Partendo da questa estensione del concetto di immagine fotografica, il lavoro Quattro tempi di Luciano D’Inverno ci fa sentire la preminenza di uno sguardo che oltrepassa le categorie della percezione visiva disperdendo il peso del soggetto nelle profondità del divenire della natura e dell’uomo nel tempo. Lo sguardo empatico del fotografo sugli spazi naturali e artificiali della Reggia di Caserta è lo sguardo fluido di chi mostra il divenire interiore delle cose attraverso immagini di paesaggio che possono essere lette come bergsoniana metafora del tempo esteriore e interiore, dove il primo è scandito dal ripetibile susseguirsi delle stagioni e dal lineare divenire delle trasformazioni che queste attuano sulla natura, mentre il secondo è il tempo dell’irripetibilità e della memoria individuale. Il tempo interiore, al contrario di quello esteriore che viene percepito attraverso i sensi, è quindi una intuizione della coscienza. Le immagini di paesaggio di Quattro tempi creano una sorta di cesura tra ciò che è la percezione pura e immediata del paesaggio reale e quella della interiorità coscienziale del nostro terzo occhio invisibile, continuamente correlato alla memoria e che si innesta nel paesaggio naturale dando forma a un nuovo paesaggio. I momenti sono scanditi dal tempo interiore dell’autore che determinano sospensioni o ritorni nel passato in una visione
del tutto soggettiva e che si traduce in una novità assoluta ad ogni istante. Questo continuo processo di creazione non lineare, dove non esiste la distinzione passato-presente-futuro, coglie il paesaggio in istantanee che fermano l’effimero del tempo e della materia nell’eternità dell’immagine. L’aura memoriale delle fotografie di Luciano D’Inverno, non è semplice ricordo ma il risultato dell’intera storia di un individuo, essa ravviva di nuova luce la fotografia di paesaggio, mette in relazione la sfera dell’immagine con l’aspetto dell’esperienza estesa del mondo, allarga il confine della fotografia dal senso della vista a quello delle esperienze mentali ed emotive generate dalla memoria, dall’immaginario, arricchendo così di altri significati il reale. Quattro tempi ci chiama così a una lettura a più riprese, offrendoci l’opportunità di rileggere in maniera sempre diversa un racconto fotografico la cui narrazione è caratterizzata dall’intreccio tra luogo pubblico e intimo, vuoto e pieno, esteriorità e interiorità, natura/materia e spirito, mimesi e rappresentazione, memoria collettiva/storica e individuale. Ne risulta che l’intero corpus fotografico di questo lavoro appare dotato di un mirabile quanto sapiente equilibrio tra sentimento e ragionamento e, ancor più, in armonia con un “Paesaggio Reale” perfetto, vivo, imponente, per la sua indiscutibile bellezza. Non è solo la forte e complessa identità del luogo ritratto con cui lo sguardo di Luciano D’Inverno si è confrontato e misurato ma è lo stesso suo modus operandi che ci suggerisce continui rimandi
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alla memoria storica della Reggia di Caserta e alla sua aura. Innanzitutto, come fu per i reali committenti e gli abilissimi maestri giardinieri del XVIII secolo – quando accanto all’idea di natura riordinata dall’uomo iniziò ad apparire quella pre-romantica tardosettecentesca, visione mirabilmente raccontata da Goethe nel romanzo Le affinità elettive – in Quattro tempi Luciano D’Inverno ripensa e riprogetta la sua idea personale di paesaggio. Egli percorre gli spazi del parco e del giardino inglese osservando e pensando a quel luogo antico come a un territorio nuovo, dove la presenza è caratterizzata dall’assenza, dal vuoto abitato dall’eloquente silenzio della natura o solo in alcune immagini da esili figure evanescenti, cristallizzate in una dimensione inafferrabile, tracce di apparizioni e dissolvenze della memoria. In alcune opere i luoghi sono fotografati come miniature, nella loro sintesi di lontananza e vicinanza, nella loro incantata realtà che ci fa riguardare il paesaggio con lo stupore infantile di occhi attoniti e innocenti. L’attraversamento del paesaggio della reggia, nelle ideali quartine del tempo, assume per il fotografo non solo la valenza di un vero e proprio viaggio formativo ma anche emotivo, nella memoria individuale e del luogo. Così fu in passato per i primi ‘fotografi’ di paesaggio come i vedutisti che negli album di viaggio fissavano in schizzi le loro istantanee. Il rimando a Jacob Philipp Hackert è naturale: immerso nel paesaggio del parco e del giardino inglese il pittore tedesco fu il primo a ritrarne le molteplici forme realizzando diversi disegni en plein air e dipinti. Tuttavia, nonostante l’osservazione attenta dei fenomeni atmosferici e la
veridicità documentaristica e topografica, egli mirava attraverso la presenza dell’antico, quale simbolo nostalgico del passato, a conferire al paesaggio anche una dimensione emozionale e memoriale. Luciano D’Inverno ‘trascrive’ così la mappa emotiva dell’ampio paesaggio della Reggia concentrandosi su alcuni elementi o spazi circoscritti che lo costituiscono, e che sono per lui essenziali per rappresentarlo, dove ognuno di essi è parte di un insieme ma assume allo stesso tempo una propria autonomia e forza evocativa. Spinto da una sollecitazione interiore profonda, D’Inverno orchestra inoltre un potente fraseggio di luci e ombre capace di esaltare tutte le qualità cromatiche della natura, dai toni luminosissimi e soavi a quelli più crepuscolari e infine cupi e profondi, in una codificazione estetica della natura che è quasi sonora oltre che visiva. L’innegabile lirismo elegiaco caratterizza la cifra stilistica di una fotografia che ritrae una natura evocativa, pittorica ma anche visionaria. Questa notevole porzione di territorio del parco e del giardino, che dialoga con la magnificenza architettonica del costruito e con la seduzione delle linee e sculture barocche che lo decorano, nelle fotografie di Luciano D’Inverno è inscritta spesso in un’aura enigmatica e impenetrabile. Sarà il flusso di immagini che l’autore libera attraverso lo sguardo empatico che contraddistingue Quattro tempi a svelarci, in una intensa e interessante riflessione della fotografia contemporanea sul paesaggio, una nuova parte di ciò che di esso è rimasto inascoltato. •
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Nasce la prima compagnia telefonica specializzata per il Mondo Orafo
T-Hello - Filo diretto con il Mondo Orafo
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English text Relaunching the Tarì Jewellery Centre. A change-management team with Next - P. 17
Vincenzo Giannotti is an entrepreneur. Not because he is well known for fighting for change in the sector, nor because he comes from one of the oldest families in the goldsmithery world. He deserves the title because of his vision. He was one of the early pioneers who first dreamt up and then created the “Il Tarì” Goldsmiths’ Centre more than twenty years ago. Having been rooted for centuries in the heart of Naples (the goldsmithery corporation has existed in the goldsmiths’ district for over seven hundred years), it went beyond the realms of most people’s imagination to transfer it under a completely new guise to another province. With a vast experience in the world of associations and currently coordinator of the “Distribution” committee within Confindustria (General Confederation of Italian Industry), Vincenzo Giannotti is now into his second term of office as Chairman of “Il Tarì”. His vision of the production centre in Marcianise is: “something to be experienced 365 days a year”, as he is often heard to say in public. Now with the Next project developed with the Board of Directors and the help of the strategic consultant Corrado Facco, Giannotti is ready to steer his “world” - about 400 companies located in a cutting-edge centre occupying over 135 thousand square metres - into the future of jewellery 4.0. Chairman Giannotti, there has never been a time like this in the history of jewellery - our sector falters before such uncertainty yet is vitalised by so many opportunities..... “Which is why the Board of Directors has decided to look to the near future with courage, confidence and an enterprising spirit. We are aware of the huge challenges around the corner, but at the same time, we rest in the knowledge that our background and our values form a solid foundation on which new paths of growth can be built. So, what is the secret recipe? “Starting out by relaunching a concept which is close to my heart - the importance of family. The Tarì jewellery centre exists because the main figures in the Neapolitan jewellery world at the time were strongly committed to making it happen. Now, the moment has come for the whole “Tarì family” (members, employees and customers) to muster all their enthusiasm and determination and help us in our quest. This project will enable us to bolster our position as the main interlocutor for the Italian national and international goldsmithery sector. What does that mean in practical terms? We will work to create a modern organisation that will be able to handle changes in the market. Steps will be taken to ensure that our in-house human resources are increasingly efficient, motivated and productive. The aim is to “build up” a team that knows how to manage innovation. But we are working especially hard to set up as soon as possible a unit dedicated to scouting and developing new business lines. Obviously, it won’t be a breakaway move Absolutely not! The idea is to grow and expand within our universe, acquiring a solid position both as an international distribution hub and as a special contact point for sector institutions and federations. Because of this, we will be extremely happy to enter into constructive talks with anyone who belongs to the jewellery universe today. For instance, Federorafi (Italian Federation of silversmiths, jewellers and goldsmiths) which ably represents the production side of things, Federpreziosi (Italian Federation of Jewellers) which deals with retail and VincenzaOro which is the trade fair for Italian jewellery, not to mention bodies from our local area. Well, Mr Chairman, you are well placed to build an abode for the future generations. Absolutely. It is our moral duty to do just that.
The Museum and Royal Forest of Capodimonte - P. 25 An excursion into a Neapolitan treasure
TheRoyal Palace of Capodimontewas founded by the Bourbon King of Naples Charlesin 1738 and was intended to house the collection inherited from his mother Elisabeth Farnese. It was a royal residence for three dynasties each of whom left their mark: the Bourbons, the French sovereigns Joseph Bonaparte and Joachim-Napoléon Murat and the Savoys after the Unification of Italy. Over the centuries, the collection progressively grew as a result of purchases made by the royal families, artwork coming from Neapolitan churches and monasteries as well as large donations from private collectors. Between the 1700s and the 1800s, it became a required stop on the Grand Tour for young European nobility.Capodimonte has been a public museum since 1957, housing over 47 thousand works of art coming from between the thirteenth and twentieth centuryas well as contemporary art. There are 126 exhibition galleries spread out over the three main storeys, with masterpieces by artists representing all the Italian schools of painting (Tuscan, Venetian, Emilian, Neapolitan and Roman) but also works from the Flemish school (Brueghel and van Dyck),
French Artwork (Claude Lorrain and Vigée Le Brun), Danish (Christian Dahl) and German art (Philipp Hackert).Then, there are sculptures, from Renaissance busts to modern artwork, the rich collection of graphics in the Cabinet of drawings and prints and precious objects from theBorgia and De Ciccio Collections.As you make your waythrough the building, you come across lavish surrounds such as the Cradle Room (Sala della Culla) and the Gala Hall (Salone delle Feste) as well as premises with a private intimate aura such as the Pompeian bedroom (Alcova Pompeiana). Then there are family portraits, art objects and furnishing accessories as well as Bourbon-made luxury items such as porcelain, arms, silk and tapestries. Originally created to be hunting grounds set behind the Palace, the Royal Forest extends for about134 hectaresand hasaccommodated more than 400 different plant speciesover two centuries thanks to the mild climate and the expertise of distinguished botanists. There are some extremely rare and exotic species, including the Camphor tree and camellias from Asia, magnolias and taxodiums from the Americas and Australian eucalypti which reached the port of the city of Naples on large ships. Its historical, architectural and botanical heritage has led to the Forestland of Capodimonte to being nominated the most beautiful park in Italy in 2014.The park was designed in1734by the architect Ferdinando Sanfelicewho created two sections that were quite distinct from each other in terms of style and function: the actual gardenaround the Palace with wide gaps that overlook the bay of Naples and the hunting groundsmade up of woods scattered with statues, grottoes and buildings of various types, such as the church, lodges and farms. Along the avenues at various intervals stand17 historical buildingseach of which has a specific cultural purpose. At the moment, the Royal Forestis divided up into four main areas: the Landscaped Garden, the Anglo-Chinese Garden, the Late-Baroque Garden and the Landscaped-Pastoral Garden.Since the introduction in 2014 of the Franceschini reform which gave autonomy to museums, the Museum and the Royal Forest have fallen under the same management and the capable leadership of the French Neapolitan (as he calls himself) Sylvain Bellenger.His leadership style involves thegeneral public(or the various types of general public) to the museum site taking centre stage. Indeed, the biggest daily challenge faced by Director Bellenger is that of bringing together the museum visitors (who often don’t know the forest) and the numerous forest visitors (who frequently have no idea about the precious treasures kept in the Museum). Initial efforts focused on making the site more accessible. A Capodimonte shuttle service was set up which linked the city centre to Capodimonte hill every hour, the overall image was carefully curated, a website and social-media channels were created to that people could access the museum digitally and free learning paths for families and children were implemented, including tactile-narratives for the disabled. There have been large-scale exhibitions, smaller in-depth exhibitions and lots of free-entry events (film screenings inside the auditorium and outdoors, music festivals, historical pageants, conferences, debates and book presentations). And then there are marvellous initiatives to develop a sense of involvement where the general public helps to take care of the museum and parkland by “Adopting a bench, a tree, a wellspring or a drinking fountain” implemented by the non-profit association called “Amici di Capodimonte onlus” (Friends of Capodimonte). The next step will be to turn the Museum and Royal Forest of Capodimonte into a multicultural site where the beauty of the 17 Bourbon buildings located in the parkland can be truly brought to the fore.
Self-expression and new values Trendvision narrates Jewellery 2021 - P. 29
by Paola De Luca, Creative Director and Co-Founder of Trendvision Jewellery + Forecasting - an Independent Division di IEG How have Italian companies changed their approach to fashion trends in the jewellery sector? How much has forecasting impacted Italian jewellers’ attitude to products and the market? The September edition of Vioro has been an unmissable event for Italian companies for many years and an opportunity to find out about international jewellery trends, to learn of new consumer phenomena and to see the market through the lens of prime companies and designers. Forecasting is increasingly seen by the younger and more go-getting firms and designers as an innovative working method and an essential way to analyse the competition and define strategies, style orientation, positioning and new market targets. Unfortunately, this tendency is still not widespread amongst small Italian firms which are reluctant to invest in design and research. And, ironically, this is why Italy fares much worse than many other countries which are keener and more aggressive, keeping abreast of new developments in real time and paying attention to innovative changes on the market. When people ask “Where do new trends come from?”,
I invariably reply that trends do not come from one single place, although world hubs undoubtedly exist (not necessarily in big cities) where signs of change become apparent earlier. Trends come into being everywhere and anywhere. In a viral video clip against bullying, Alessandro Michele, Gucci's creative director, talks about growing up in the suburbs and shows us a place where subcultures, an underground dimension and the world of homosexuality takes its place in the history books and lays down the law. All trends are either positive or negative in the sense that, unlike changes, we must take into account opposite reactions too, a rejection of the trend which is just as interesting in its own right. Above all others, we have the phenomenon of social media which attracts critics of every ilk in terms of demographics and psychographics. If, on the one hand, we haven't quite made our minds up about the Millennials, on the other hand, we cannot ignore their mindset; they might not fall into the right age range but they are extremely advanced in terms of shopping behaviour. Self-expression is an increasingly important topic. It is part and parcel of being distinctive and unique. Decorating your body (including piercing and tattoos) affects the way we view products and is not linked to age. Collections change and objects, like earrings, are now no longer sold as a pair, but singly, to meet the new demands of customers. At this particular moment in history, it is easy to communicate directly with customers without any interference. The secret is curiosity. By keeping tabs on hashtags and algorithms, we can figure out our customers’ tastes and understand new trends. Research helps us to collect data (not just numerical data but semiotic information too) and indicates definite directions which may not always be suited to everyone. Let’s take a look at some new themes which will be gathering momentum and becoming clearer in the upcoming 2021 season. Activism and artivism: social rights and the environment are not only core issues for communication, but also for arts. Youngsters, photographers and designers try to voice their opinions with innovative language on new social rights and share their experiences in the wake of the Me Too movement. Asemic art: writing as a sign or symbol is used by young designers from all over the world. Ancient writing (Sanskrit, Islamic and Cyrillic) becomes drawings and a means of expression to narrate a story seen from a different slant. Icons from Ancient Greece and Rome turn up on the haute-couture catwalks of Paris and on the runways of Dolce and Gabbana, even grabbing the imagination of Chinese designers too. The rich history and appeal of classical mythology are a source of inspiration for new contemporary mythology which transcends the constraints of harmony and uses different races to embody a brand-new concept of unexpected beauty. Regality: meaning the allure of power, but especially the attraction exerted by sheer charisma. Power narrated through the beauty of jewellery is the theme of the Exhibition at the Metropolitan Museum “The Body Transformed” and the message is conveyed via a new sense of the Divine. It is no longer really about religion, but spirituality expressed by pagan deities, symbols and amulets. Storytelling for the forthcoming seasons is a dominant theme and features the sky, the stars, maps of the universe and, of course, the moon - celebrated everywhere on the 50th anniversary of being landed on by human beings.
Hanging in the balance between optimism and uncertainty. The first quarter of the Italian goldsmithery sector - P. 33
By Ivana Ciabatti, Chairwoman of Federorafi (Italian Federation of silversmiths, jewellers and goldsmiths) Based on the figures produced by Confindustria Moda’si Study Centre for FEDERORAFIii according to ISTATiii data, in the first quarter of this year the gold, silver & jewellery sector experienced a 1.9% increase in exports, whilst imports fell by 9.9% as compared to the same period in 2018. The trade balance for the period therefore comes to about € 1,180 million. “When we look at the trends expressed by the figures,” points out the FEDERORAFI Chairwoman Ivana Ciabatti, “the impact of the price surge for precious metals should also be borne in mind and I am especially thinking of gold in the first part of the year. Geographically speaking, as regards the sector as a whole, Switzerland underwent a step change. Having grown by 23.4% in the first 3 months of 2018, it was then hit by a 13.5% downturn in the period in question. On the other hand, the Arab Emirates enjoyed an upward swing of 37.8%, rising to occupy second place. Hong Kong (up by 8.3%) and the United States (up by 2.0%) also performed well. On the contrary, direct exports in France dropped by 7.8% and direct exports in Turkey by 1.2%. Germany and Spain both grew by about 2.0%, whereas, the United Kingdom, after a positive performance last year, lost 21.5%. As regards the main districts for the sector, the first quarter of 2019 showed that exports began to rise again in Arezzo which recorded an increase of 18.9% and Vicenza which closed at +2.1%. So, Arezzo comes out top in terms of export value, accounting for 31.4% of the total amount; coming in third, Vicenza stands at 19.3%. On the other hand, exports from the province of Alessandria are down slightly (-1.4%) and those from Milan have declined significantly (-13.9%). This data provides us with a snapshot of our situation which is reasonably rosy, although strong un-
certainty lingers still,” concluded the Chairwoman, “as far as the central months of the year are concerned due to the world economy trends and the ongoing geopolitical tensions which affect the main areas for our exports.” Confindustria Moda = Italian Fashion-Industry Confederation Federorafi = Italian Federation of silversmiths, jewellers and goldsmiths ISTAT = Italian National Statistics Institute
Statement and oversized. Jewellery for the autumn-winter season 2019/2020 - P. 37
By Donatella Zappieri - Strategic Jewellery & Luxury advisor Statement-size and extremely ornamental, at times exaggeratedly big and crafted from an interesting mishmash of materials - this is what the autumn-winter 2019/2020 jewellery season promises to delight us with. Jewellery that requires a confident air and a “warriorlike” attitude - definitely a fresh trend with new, alluring vibe. Playful mixing and matching, a broad choice of shapes, materials and textures, mismatched contrasts, striking embellishments, unconventional repurposing of more classic designs and gems of head-turning visual impact with innovative cuts - basically an extremely vanguard atmosphere loaded with bold beauty. Necklaces are liberally layered and juxtaposed, the collar necklaces are majestic and the chains (either worn on their own or decorated with large pendants) take centre stage. Slave bracelets evoke images of warrior queens, voluminous rings are worn on every finger of the hand and earrings are mismatched. Everything gravitates towards a single aim - perfecting self expression and garnering attention for one's ego with a bold, even irreverent, look. There can be no doubt about it - jewellery is back in the spotlight. Not just an attractive detail and a way to complete one's look, but an unambiguously dominant piece that defines the whole outfit. Creole mon amour - A staple piece that has cropped up each single season but has been revisited each time, Creole earrings now rule the roost. Bound to catch admiring gazes, they can be worn on one ear only, as a pair or arranged in a pattern of concentric circles. There are various styles which include classic sophisticated ones as well as eye-catching jumbo sizes. There are more aggressive styles that evoke punk rock or grungy fashion and overdone hoops that use alternative materials, like wood and enamel with an almost artisanal artistic touch. Creole earrings will be the must-haves for the season. The chain game - Layered or freely positioned in a multitude of different ways with a healthy dose of individualism, the comeback of chain hardware will allow us to personalise our look greatly and define our own style. Slender or mammoth links, gleaming coins combined with pearls, mini and maxi pendants - all with an alluring balance of materials and appealing textures. To complete this fashion tendency, oversized chain links do not only turn up on necklaces but also on rings and bracelets as well as on harness necklaces, upholding the idea of jewellery as “body embellishment”. Ring in the new! - One ring is no longer enough. Today there are different ways to wear them and stones, symbols and new materials adorn all ten fingers of the hand, in a definite bid to catch attention with carefree nonchalance. A move away from little mid-finger rings to a new awareness and definite breakaway from classic jewellery conventions. Pearl revolution - Even in previous seasons, pearls were starting to take on a major role but in a new guise - less classic and more sassy. This season pearls are making an overwhelming comeback and in versions that range from refined, feminine and low-key styles to more go-getting striking variations which astonish with their interesting contrasts. Devoid of typically conventional elements, pearls are perfectly in keeping with the modern mood and will elevate any look with a glamorous touch. Hollywood throwbacks - A Hollywood aesthetic has long been associated with glitz and glam. This season jewellery taps into that alluring nostalgic atmosphere of times when film stars were revered as icons of style and the epitome of beauty. So, we have matching sets of earrings and necklaces with an unimpeachable vintage vibe, pear-shaped or chandelier earrings and sparkling hair accessories all revived with a modern woman in mind. Punk’s alive and kicking - A rebellious spirit fuelled by a jolt of energy has brought back a punk aesthetic which translates as daring metal collars, warrior-like cuffs, multiple chains laced with crystals or grouped in an intricate chaotic arrangement punctuated by safety pins or chokers with studs and spikes.
Tell me a story, Using emotion to turn desires into purchases - P. 41
By Floriana Marino What else could luxury be if not the privilege of being born in and inhabiting a country where art, culture, talent, beauty, humour and nature are all key parts of a harmonious whole where each single element is a requisite and indispensable piece of sheer perfection? Italian jewellery narrates this extraordinary story. A story which, surprisingly enough, no-one seems to tell. Today, everything around us has a story to relate. The odd thing about con-
temporary society is this. We have transcended technological boundaries and broken down the barriers of reality with our virtual world, but there is one thing that has stayed intact, ever true to its rules, its principles and even its characters - the story. A museum is a tale of daily life. An artist is a tale of poignantly human adventures and frailties. A large-scale jewellery exhibition is a tale of deft hands, glistening stones and legendary men and women. We are stewards of rare treasures. And yet, faced by what is without doubt a jaded market, we are overcome by confusion and a sense of disorientation, seemingly incapable of understanding the situation, unpacking the signs and harnessing our energies. And it is worse than this. Even if we asked people what they wanted, we would still be unlikely to find what we are looking for. As Seth Godin explains so well in his latest bestseller “This is marketing”, there are three potential traps that most of us fall into, engulfed by confusion. The first one is that most people mistake desire for need. There isn’t really much that we truly need. Air, water, health and a roof over our heads. That is about it. Everything else is desire. The second one is that people are acutely aware of their own desires (which they believe to be needs) but are utterly incapable of coming up with new ways to fulfil these desires. The third one is to (mistakenly) believe that everyone wants the same thing. No story entertains everyone. No product delights everyone. So, where should we start? Forget about trying always to please others at any cost. It often happens in daily life that we make a bad impression, that we are misunderstood or that we just cannot manage to convey who we are (or who we want to be) as well as we should. Whenever this happens, we usually blame other people. But the real problem was almost certainly that we were just talking to the wrong person. Using the wrong language. We fail to understand each other because we are not really interested. That is the plain truth. The trick is to invent new solutions as a response to old feelings. And let’s start close to home. Seeing as we genuinely believe in what we do (and we do believe, don’t we?), this has to be done properly. Start with yourself, your primary features and what you know how to do best. Then, choose your audience and take it to the next level. You will have to identify your “smallest viable market”, meaning that small reliable rock-steady group of people who will choose you over all others and recommend you to their friends. Do what you do best for them and place your trust in their personality. Turn them into your loyal fans. It is important that you get across to them that you are placing at their disposal all your passion, experience, skill, talent, knowledge and desire to change. Reassure them. Engage them. Infuse all that you offer them with intrinsic worth. Tell them your story. Read more: Seth Godin – This is marketing - Roi publishing, 2019
Hidden treasure - P. 45
The innovative experience of the Ice & Tarì Jewellery Centre business and partnership activities The Hidden Treasure project is now into its fourth edition at the Tarì Jewellery Centre. A business innovation experience dreamed up a few years ago by the Italian Institute for Foreign Trade as part of the Export Sud Plan; the aim is to create special business opportunities for Southern-Italian jewellers and selected professional operators by giving them the chance to meet and exchange ideas. Also thanks to the strong bonds between the Tarì Jewellery Centre and the Italian Institute for Foreign Trade (ICE) not to mention the substantial support from Federorafi (the Italian Federation of silversmiths, jewellers and goldsmiths), the project has successfully engendered promotional activities that have fostered interest in premium Italian jewellery, revolving around the huge artisanal and entrepreneurial heritage of the Italian regions involved: Campania, Apulia, Calabria, Abruzzo, Molise, Basilicata, Sicily and Sardinia. For many businessmen, these meetings are often a vital chance to come into contact with new cultures, tastes and demands from markets that they would not otherwise come across. This is why the scouting service conducted by the various ICE offices throughout the world aims to identify Countries which are quite different to each other but which have a high potential in promotional terms for the typical products of the Southern-Italian goldsmithery sector. Key nations for this edition were Eastern Europe, Argentina, Morocco, Egypt, Japan, Russia and Azerbaijan. The companies involved in the initiative have the chance to meet about 70 selected buyers via an efficient and tried-and-tested system of pre-arranged appointments. A kind of business-oriented speed date. A moving carousel of carefully organised meetings with precise times, offering all the companies taking part the opportunity to meet appropriately selected operators on a one-to-one basis. Two days are dedicated to the event - Friday 11 and Saturday 12 October - and made to coincide with the autumnal edition of Mondo Prezioso because the idea is to give the buyers free time to visit the trade fair when they are not bound up with business appointments. The b-to-b appointments are spread out over two days according to a well-established method. The guest companies (those without a stable presence in the Tarì jewellery centre or those taking part as exhibitors at the trade fair) are accommodated in the meeting area of the Goldsmithery Centre and meetings
with them take place on Friday. On the other hand, Saturday is dedicated to meeting the Tarì businessmen on their company premises. Since 2017 over 280 buyers from over 30 different nations have been welcomed as part as this project. Overall, for the 2019 edition too, over 2,000 meetings are scheduled in the course of which each buyer will have had a chance to meet at least 30 potential suppliers in these two days. Prompt final feedback at the end of the event allows us to monitor the evolution of events and to assess how effective they were, enabling us to keep constant tabs on the situation and improve.
Consumer 2.0. Taking sales into the future - P. 49
During my meetings, I frequently hear shopkeepers and company representatives complain that sales are dwindling. But whenever I delve deeper into the circumstances, it often transpires that it is the storekeepers who are taking the wrong approach. Instead of taking steps to raise turnover, they jeopardise customer loyalty, preferring to pour their energies into achieving a one-off sale. At this particular moment in history where an increasing number of customers shop on internet from the comfort of their own homes, we sector operators should be taking a close look at sales and product-presentation techniques and making sure that our stores and companies are able to deliver an “Unforgettable Experience”. We must not neglect the fact that modern customers/consumers are better informed than before and that they readily share their shopping experiences online. But we should especially be aware that they are not keen on “old-fashioned sales techniques”. What they do want to do is exercise control over the entire purchase process. Sometimes that means acquiring more detailed information about products and services on their smartphones or other devices in real time. What is more, when the economic crisis caused the fall in consumption, it also brought with it a shift in lifestyle and consumer profiles have altered over the past few years. In a nutshell, this means that needs and priorities differ from the past. If we are to compete on an equal footing, we need to come to grips with this new breed of consumer. It is an indispensable step and the name of this essential process is Re-focusing. Because the new consumer lies at the heart of everything. He/she saves carefully and plans meticulously. The goal is gratification and the quest a journey of discovery to unearth familiar values and experience emotional satisfaction. Consumers don't just buy a product, they want to share their experience with others, whether it be positive or negative. Put another way, whereas in the past consumers were passively subjected to the effects of advertising, today they are themselves tools of communication, providing positive or negative reviews on products or services. Over the past few years, Italian consumers have been shaped by the long crisis we continue to battle against to this day. Consumers are more attentive to money and they carefully investigate brands or stores they have habitually used. They have a lot more information at their disposal and this means they can work out whether they should keep spending at the same shop or go elsewhere. Bearing this in mind, any salesman worth his salt must know that it is increasingly important to explain customers that they are making the right decision, providing them with the information they need to make a choice. A purchase needs to be justified and it is our job to explain the advantages and disadvantages compared to other products. Over the past few years, I have noticed that consumers tend to be attracted by familiar values and spend money on a wave of emotion. It was while I was busy supervising stores that I noticed how 95% of the consumers’ decisions were driven by emotion. Even if it meant settling for lower quality, customers went for the first product that triggered an emotional response. This should help us to understand that brands which take a multi-sensorial approach for customer communication and create, therefore, an emotional response, have a much greater chance of winning over consumers. This is because our brain is based on codes which read “value” into anything that arouses a positive emotion. So, we sector operators cannot ignore these changes when we are thinking about our business and how we should run it. We need to invest in training for our workers, set up a proper layout for our sales areas and integrate our knowledge of this new attitude when buying products to stock up our stores. Last but not least, I would add that nowadays half of consumers over the world feel socially responsible and are willing to pay a higher price for products made by companies who have developed social-responsibility programmes to benefit the community at large and the environment. After the consumer, who is the most central figure in this process? The salesman without doubt, who must be suitably schooled to become a Sales Consultant. Today, if we want to be competitive and rise to the challenges launched by the market, we need to abandon the guise of ordinary salesman and take on the role of “Sales Consultant” who needs to put in place strategies and work out ways to adapt to consumers who are free to think and decide on their own. Tradition dictates that the ultimate goal of a salesman is actually closing
the sale. But a more effective tactic must aim at customer satisfaction and the ultimate goal should be a relationship and satisfactory interaction between salesman and consumer. So, this means Listening and Offering Solutions rather than Convincing. How does a Salesman turn into a Sales Consultant? I would say that the main requisite is a true understanding of oneself in moral and ethical terms. After which, in this order, one should have a sound knowledge of the products, but particularly of the sector. This involves having insight into what problems customers might encounter and being able to resolve them, not only by selling but by giving recommendations - if one wants to improve one's status as Sales Consultant. It amounts to getting on the consumer’s wavelength, activating cross-selling methods, building customer loyalty via mailing activities and making a product selection that takes into account local shopping habits and customs. So, bringing this line of reason to its natural conclusion, operators in our particular sector (but also in other sectors) are well equipped to be competitive and meet the demands of the Consumer 2.0 and the World Wide Web: • The Sales Outlet/Showroom/Business premises must be able to engage and then inform the consumer. • The Sales Consultant/Operator must provide support, deliver guarantees and exceed the customer’s expectations. • By carrying out post-sales assistance, mailing activities and product targeting, the Sales Consultant will succeed in building up customer loyalty.
Time Management, is it really possible? - P. 91
I never have enough time! I wish there were 48 hours in a day so I could get everything done.... I never have time for myself or time to cultivate my passions! If only I had more time for my family! How familiar does that all sound to you? How many times have you heard these words? How many times have you actually said them yourself? The reason for this is because we are not always happy with the way we use the 24 hours that EVERYONE has at their disposal; more often than not, when we contemplate the future, our commitments, delays and deadlines, we feel that time is our worst enemy and we become its victim. Whenever this happens, our levels of efficiency and productivity fall, whilst feelings of stress, anxiety and tension rise. All of this negatively affects our ability to perform and lowers our quality of life. And anxiety and stress (two states of mind we know too well) are anything but beneficial when they exceed given limits: They lessen our ability to think clearly, to stay concentrated and focused and to make good decisions. And while our performance levels decline, anxiety and stress wreak havoc on our personal relationships too, making us interact poorly on a daily basis with colleagues, family members, even bosses and, worst of all, customers. Which is when we start to long for days that last 48 hours, or we hanker for more efficient workers; at this stage, we might go to the gym to blow off steam, but we soon realise that not even hard physical workouts can rid us of this dreadful sensation that we have lost control of our lives, so we start to look around for a quick fix, hoping that some new time-management manual will finally work a miracle. But...At this particular moment in time when we are all constantly rushing around, before we even think about a solution, we must stop and ask ourselves one question: Where am I heading? Have you ever wondered whether all this running around is actually taking you somewhere you want to be, somewhere you choose to be, or is it simply part of a daily routine you have fallen into without realising? Because time is not only an essential part of your life, Time is YOUR LIFE. Which is why one must ask oneself - is time management actually possible? The answer is - it depends. If time is your life, then you need to ask yourself whether what you are doing reflects the life you want. Whether you really CHOOSE to do the things you do all the time - whether they are the necessary stepping stones leading you towards an OBJECTIVE you feel to be important. There are millions of techniques for managing, optimising and establishing priorities and setting targets (although not all of them are effective). But the snag is that you are the only person in the world who can set your priorities and define your aims. Only you know what you are not prepared to sacrifice, what you cannot put off any longer, what you absolutely have to do (are you sure??) and what can be left to a later date, etc. etc.. And seeing as life is made up of years, months, days and hours, taking that first step is really worthwhile. Stop for a moment and ask yourself what your priorities are. CHOOSE to live your time in the right way for yourself. In other words, turn the tables on time. Instead of ENDURING the march of time, INVEST TIME to achieve your own happiness. So, the FIRST steps to take are these: • Ask yourself what is most important to you in the long term; • Based on the above, set yourself some smaller targets to be met; • Make a list of what you do on a daily basis; • Decide whether this list includes those important things you have established under points 1 and 2; if they are not already there, make sure they become a part of your day straightaway;
• Make an extra effort and define how much time you CHOOSE to allocate to each of these activities; • Afterwards, use your diary and pencil in all those routine activities - the ones you have CHOSEN and you have not CHOSEN (make sure you are quite clear of the difference); • At this point, ACT. Simply do what you have written into your diary. If this reasoning doesn’t convince you, then you probably need to review your choices. Start from the beginning and ask yourself if you are like a hamster in a wheel trying to survive daily routine or whether you are aware of your own priorities and are taking steps to live your life the way you have CHOSEN for yourself!
The green side of blogging: the role of ethical blogs P. 95
By Giada Mainolfi, Lecturer of Luxury Goods Management at the University of International Studies of Rome – UNINT It is undeniable that fashion blogs have reached such a popularity as to compare them with the fashion magazines that for years have dictated the trends in the sector. With the advent of the social web, blogging is proving to be one of the most influential marketing channels in the history of modern business. The illusion of democratic communication in the social world brings to the fore a desire for emulation/identification with ordinary people who can make money without having any special skills, barring the ability to be seen. And so, it is that young people in their thirties, leveraging the engagement of their followers, become strategic partners of famous brands. Without going into the merits of criticism recently raised by Vogue America about fashion bloggers, it is undeniable that the latter are real influencers able to guide the consumption choices of followers. A social phenomenon that records the changes in society. In this sense, it is interesting to note that even the theme of sustainable fashion finds in blogging an important ally to raise awareness among businesses and consumers. In fact, there are growing ethical fashion blogs in which experts, journalists, influencers find a simple and impactful way of communicating through which to reach a global audience that "throws away" fashion products because attracted by increasingly democratic prices. "Aestethics & Ethics", fashion is not only an aesthetic issue, but it is also an ethical theme that focuses on deep issues related to consumer protection. Although the industry is innovative and oriented towards the use of the latest technologies, it needs to ask itself, on a continuous basis, about ethical issues in terms of environmental sustainability, and consumers and workers protection. Ethical fashion has made its way into the production chains of companies that embrace the philosophy of an increasingly eco-sustainable production, obsessed with the evaluation and control of the supply chain, as well as the traceability of the paths taken by an item of clothing. One example is the Manifesto of Sustainability, promoted by the Italian Chamber of Fashion, with the aim of tracing a responsible and sustainable Italian fashion way, as well as encouraging the adoption of responsible management models along the entire value chain. Following this reflection, the role of the ethical fashion blogger can be crucial. The ethical revolution of the sector also passes through a process of education and awareness of consumers. A recent research conducted in the Italian and Taiwanese market (Mainolfi & Vergura, 2019) has shown how the most credible fashion bloggers are able to create a cognitive and emotional attachment to the blog as well as to influence the consumption habits of followers. The persuasive "strength" of the blog could also be replicated in the field of ethical fashion blogs supporting the green revolution taking place in the fashion industry. Recovery, reuse and recycling are the new mantra of ethical blogs, in sharp contrast with the business model of fast fashion that has imposed an unmatched consumer frenzy. In this sense, by leveraging their communicative and persuasive capacity, ethical fashion bloggers can make consumers more aware of their consumption choices, giving concrete suggestions for the adoption of a personal and ethical style that is respectful of the environment.
The best of youth - P. 99
The Tarì Leonardo Committee Graduation Award dedicated to the true generation. These kids place value on individuality, they reject labels, they rally for important causes and deeply believe in the effectiveness of dialogue to solve conflict. Drawn to communities (both real or virtual ones), their sense of aggregation revolves around passions and ideals rather than financial standing or educational level. They accept differences of opinion and fight against any form of behaviour that violates human rights. This is GenZ or the True Generation as it was defined by a recent McKinsey study: The most diverse generation in history which is reclaiming ideals and is set to change the future again. Youngsters born between 1995 and 2010 are seeking a constantly shifting sense of authenticity which stems from freedom of expression and cultural contamination. Pragmatic, realistic and analytical, they like to know what is happening around them and want to feel that the situation is under control. These are the true digital natives and they are mainly self-learners who feel at ease with
digital training and untraditional learning methods. But how do these resolute and highly sensitive youngsters approach shopping in general and, particularly, buying jewellery? This is the theme that the Tarì jewellery centre chose for the annual Graduation Award held in partnership with the Leonardo Committee. This year the title runs “Generation Z and jewellery: market analysis and communication strategies to win over future customers.” For many years now, the Tarì Jewellery Centre has been providing the Leonardo Committee with its support in the form of its own Graduation Award,” declared Vincenzo Giannotti, the Tarì Chairman. “For us businessmen, the relationship with the world of youngsters and university is extremely important. It gives us a critical window through which to observe the market and an innovative standpoint which provides thought-provoking viewpoints that are the inevitable product of different eyes and aptitudes. We are staunch believers in the value and potential of young people - the future of our business lies in their hands. This is one of the reasons we chose them as our theme for the 2019 Award”. “Due to today’s increasingly global, competitive and technologically advanced markets, companies are required to make a greater effort and heavier ongoing investments into technological innovation, but especially into skill-building and training. But this level of commitment is not just confined to entrepreneurs but also to Universities who are preparing young students to enter the world of work,” commented Luisa Todini, the Chairwoman of the Leonardo Committee. “Investing in targeted training courses and building up digital skills and creativity (something our young people are naturally good at) is the key to success when it comes to global challenges. With the Leonardo Committee Graduation Awards, we have been sustaining talented competent youngsters for 22 years now, cementing dialogue between business and the world of work”, added Todini. Young people who took a five-year-degree course and graduated after 01/01/2017 can apply for the Graduation Award offered by the Tarì Goldsmiths’ Centre. The winners will be chosen on the basis of the following: their ability to analyse the jewellery market in Italy and shopping trends amongst young people as well as innovative content for communication and promotional strategies. The award-giving ceremony will be held during the next Giornata Qualità Italia (Italy’s Quality Day) in the presence of the President of Italy. The full text of the call for the Graduation Award can be viewed on the websites of the Leonardo Committee and the Tarì Jewellry Centre.
Growth Decree Law - P. 106
Three tax measures worth keeping an eye onby Anna Lepre*The growth decree law has brought in some measures which improve subsidised-loan options for companies.One particularly interesting innovation is the betterment of the “New Sabatini”law which incentivises small and medium enterprise when they purchase machinery, equipment, fixtures and fittings and capital goods that are essential for production as well as hardware, software and digital technology. With the growth decree, the upper limit for subsidised loans that a company can request has gone up from 2 to 4 million. Furthermore, it will now be possible to obtain the loan in a single instalment as long as the amount does not exceed € 100 thousand. It will be recalled that the New Sabatini covers 100% of the investment either by bank loans or leasing agreements. The length of the loan must not go over a period of 5 years. In addition to the funding scheme, the Ministry of Economic Development will disburse a contribution which is equal to the value of the interest calculated, by agreement, on a loan lasting five years and equal to the investment at a yearly rate of:• 2.75% for ordinary investments• 3.575% for investments in digital technology and in waste tracking and weighing systems.All companies can profit from the incentives of the New Sabatini law with the exception of financial corporations and insurance firms.Another important part of the Growth Decree specifically relates to innovative start-ups. It is called the 3I Voucher scheme -Invest in Innovation (Investire in Innovazione). This measure aims, for the period 2019-2021, to hasten the improved approach that start-ups are taking to business planning. € 6.5 million have been allocated for each year forthe purpose. Companies are entitled to the voucher if they purchase consultancy services which involve checking whether inventions can be patented, carrying out research to check previous claims that have priority, applying and filing for patents at the Italian Patent & Trademark Office and requesting that an Italian filing be extended abroad. The criteria and implementation procedures for the 3I voucher are soon to be established by the Ministry of Economic Development.The changes introduced by the Growth Decree that are of particular interest to Southern Italy include government funds totalling 300 million to be spread over a period of three years and provided either as debt financing or venture capital in order to support enterprise that invests in the special economic zones. In this case too, we are waiting for this new facilitation system to be put into effect.*Director of the Lepre Group Study Centre
Images of a landscape in Quattro Tempi - P. 113
Photography as a visual image aims not only at the representation of the visual world, it’s also the place of the intersection of the memory, the point where our
mentalisation of the world and the individual experience is condensed. Starting from this extension of the idea of photographic image, Quattro tempi by Luciano D’Inverno makes us perceive the preminence of an eye that overcomes the categories of visual perception, dispersing the weight from the individual to the depth of the ever-changing of nature and man over time. The empathetic photographer’s eye, over the natural and artificial spaces of the Royal Palace of Caserta, is the fluid eye that shows the ever-changing of things through some images of landscape that can be read as a bergsonian metaphor of internal ed external time, where the former is marked by the repeatable succession of seasons and by the linear becoming of the transformations carried out on nature, while the latter is the time of the individual memory and irrepeatability. Internal time, in contrast to external time, is perceived by senses, so it’s an intuition of consciousness. The images of landscape in Quattro tempi create a sort of caesura between the pure and immediate perception of the real landscape and the one that belongs to our invisible third eye that belongs to the inner consciousness, continuously related to the memory and that grafted in that natural landscape gives shape to a new landascape. The moments are marked by the author’s internal time, where possible suspensions or returns from the past are possible under a completely personal view, that consists in an absolute novelty at every instant. This no linear creation process, where the distinction among past-today-future doesn’t exist, catches the landscape in snap-shots that freeze the evanescence of time and matter in the etenity of the image. The memorial ‘aura’ of Luciano D’Inverno’s photographs isn’t considered a mere souvenir but the consequence of the whole history of a man. It gives a new light to landscape photography, connects the sphere of the image to an extended experience, it widens the limits of photography from the eyesight to the emotional experience provoked by the memory, imagination, enriching reality of more and more meanings. Quattro tempi suggests us more readings and gives us the opportunity of reading the photographic storytelling always in a different way considering that it is characterized by the twist between public and intimacy, empty and full, exteriority and interiority, nature/matter and soul, mimesis and representation, collective/historic and individual memory. It follows that the whole corpus seems to have an admirable and wise balance between feeling and reasoning, in harmony with a perfect, living, majestic royal landscape due to its indisputable beauty. It is not only the strong and complex identity of the place portrayed with which Luciano D’Inverno’s eye confronted and measured, but it’s the same modus operandi that suggests us several references to the historical memory of Caserta’s Royal Palace and its ‘aura’. First of all, as it was for the royal family and the XVIIIth century skillfull gardeners - when the idea of the controlled nature started to be accompained by the late 17th new pre-romantic view of nature, admirably told in The Elective Affinities by Goethe – Luciano D’Inverno in his Quattro tempi rethinks and redesigns his personal idea of landscape. He walks through the royal park and the english garden by observing them and thinking at that ancient place as a new territory, where presence is characterized by absence, by the empty inhabited by the meaningful silence of nature or some thin and evanescent figures, crystallized into an unreacheable dimension, who are seen as traces of the memory apparitions and dissolvences. In some photographs the places are portrayed as miniatures, in their synthesis of distance and closeness, in their enchanted reality that allows us to see the landscape through the childlike amazement of stunned and innocent eyes. The crossing of the Royal Palace landscape, in the ideal quatrains of time, is for the photographer not only an educational journey, as it was in the past for the first landscape photographers like the vedutisti, who fixed in sketches their snap-shots in sketckbooks, but it is also an emotional journey within the individual memory and the memory of the place. The reference to Jacob Philipp Hackert is consequently natural: absorbed by the park and the english garden, the german painter was the first to portray their different shapes making en plein air drawings and paintings. However, despite the careful observation of the weather phenomena or the documentary and topographic intent, he aimed at giving the landscape also an emotional and memorial dimension, by using antiquity as a nostalgic symbol of the past. Luciano D’Inverno ‘transcribes’ the emotional map of the wide royal landscape focusing his eye on some details or spaces that characterize and represent it, where each of them is part of the whole, but that has got at the same time its own evocative and independent strenght. Motivated by a profound internal reminder, D’Inverno moreover arranges a powerful phrasing of lights and shadows that intensifies all the chromatic qualities of nature, from the very light and agreeable tones to gradually, in the end, more twilight, gloomy and profound shades. The result is an aesthetic codification of nature that, in addition to be visual, it is also sonorous. The indisputable elegiac lyrism characterises the style of a type of photography that portrays an evocative, pictorial and visionary nature. In Luciano D’Inverno’s photographies this remarkable portion of territory, that dialogues with the architectural magnificence of the building and the seductive, baroque lines and sculptures that decorate it, is often inscribed in an enigmatic and impenetrable aura. It will be the flow of images that the author releases my means of the emphatetic eye of Quattro tempi to reveal us, through an intense and interesting thought on contemporary landscape photography, a new section of what has been left unheard of it. Gabriella Ibello