Tari Magazine Maggio 2017

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maggio2017

MAGAZINE

MAGAZINE DE IL TARÌ. DESIGN, ARTIGIANATO, IMPRESA NEL MONDO DELLA GIOIELLERIA. ED. 05/2017

GIORGIO VISCONTI

VERSO I PROSSIMI 20 ANNI

AGGREGAZIONE PER LA RIPRESA




Verso i prossimi venti anni L’aggregazione è il modello vincente per il futuro

Vincenzo Giannotti, Presidente de Il Tarì

All’indomani della celebrazione dei suoi primi 20 anni il Tarì vive oggi una vera e propria rinascita. Un nuovo simbolo, che rievoca in chiave moderna la linea dell’infinito, e la chiara visione di un futuro tutto da delineare, espresso dal “next”, accompagnano da qualche settimana l’intramontabile logo del Tarì. Il presidente Vincenzo Giannotti evidenzia le linee strategiche del Centro, sulle quali il Cda si muove da mesi, seguendo una precisa programmazione di tempi e obiettivi a medio termine. “Abbiamo celebrato i 20 anni del Tarì con un evento straordinario - la mostra di San Gennaro - i cui risultati sono stati superiori ad ogni più rosea aspettativa. Il successo della recente edizione di Mondo Prezioso di ottobre, che ha avuto uno strascico positivo anche nel primo appuntamento ufficiale del Tarì del 2017, il Tarì Bijoux, ci propone una sfida senza precedenti: tenere il passo con un trend di crescita positivo, che trasmette una ottimistica fiducia nella ripresa del settore orafo, e nello stesso tempo lavorare ad idee e progetti innovativi.” Un accenno di ripresa che non annulla la consapevolezza di molti punti su cui è necessario lavorare per contribuire a portare al mondo orafo italiano nuovo impulso e una nuova capacità di guardare al futuro. “Da sempre credo che l’aggregazione sia la chiave del successo nel mondo imprenditoriale - prosegue il presidente del Tarì - il nostro Centro Orafo, da questo punto di vista, rappresenta oggi più che mai un modello assolutamente innovativo. Ma tutto ciò non è sufficiente: abbiamo sperimentato nel corso della nostra storia che l’aggregazione produce i suoi frutti migliori quando si condividono obiettivi comuni. Questa è la logica grazie alla quale, ad esempio, siamo riusciti a costituire un significativo gruppo di soci per la partecipazione ad alcuni eventi fieristici nazionali ed internazionali, in occasione dei quali il Tarì si è impegnato a coordinare ed accompagnare le aziende anche per ciò che riguarda gli aspetti comunicativi e promozionali”. Ma l’aggregazione non si esaurisce all’interno del Tarì. Le molte

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esperienze maturate negli anni hanno spinto il presidente Giannotti a percorrere con determinazione la strada della cooperazione anche sul piano istituzionale, e i risultati non si sono fatti attendere. A gennaio 2017 il Tarì ha fatto il suo ingresso in Confindustria Federorafi, consolidando definitivamente quel ruolo di quarto polo orafo italiano che da sempre ha, nei fatti, rivestito. E in questa nuova veste si appresta ad ospitare a maggio la sei giorni del Jewellery Export Lab, attività di training e di accompagnamento delle imprese orafe all’estero, progetto nato dalla collaborazione tra Ice e Federorafi. Il Jewellery export lab sottolinea il ruolo del nostro Centro come “casa” degli orafi di tutto il centro-sud Italia, e sottolinea la funzione fondamentale del Tarì quale motore di innovazione, di formazione e di riflessione sul futuro del gioiello italiano. Non più unicamente luogo dedicato alla produzione e alla commercializzazione di gioielli, il Tarì è anche, e soprattutto, punto di incontro, di confronto, di aggiornamento per chi fa impresa nel mondo orafo. Del resto, la consolidata esperienza della Scuola del Tarì da sempre accredita il Centro Orafo anche in questa direzione. La nuova stagione che il Tarì si appresta a vivere si completa con un ultimo fattore, quello della comunicazione. Una leva strategica, che vede il Centro Orafo attivo su molti livelli, a partire dal web. Molto più che nel passato, il Tarì oggi offre una finestra quotidiana di informazione su tutte le proprie attività, sia attraverso i mezzi di comunicazione istituzionale che i social. Non solo, ma sono attive, o in fase avanzata di analisi, tutte le diverse opportunità che gli strumenti di comunicazione on line offrono attualmente, anche nella prospettiva di nuovi servizi ed assistenza operativa agli operatori, e naturalmente, di nuovi investimenti. “In poche parole - conclude il presidente - per il Tarì la sfida del futuro è già iniziata”. •


On with the next twenty years Aggregation is the winning model for the future

The celebrations for its first 20 years of activity has coincided with a blissful period of rebirth for the Tarì jewellery centre. Its new symbol, a modern version of the lemniscate, is accompanied by a clear vision of a future waiting to be written and encapsulated by the slogan “next”; a symbol which has elevated the enduring Tarì logo to new heights for some weeks now. The chairman, Vincenzo Giannotti, outlines Tarì’s strategies which the BoD has been busy with for some months now and which have been carefully thought out in terms of timing and medium-term goals. “The celebrations for Tarì’s first 20 years went hand in hand with a sensational event - the Saint Januarius exhibition - which was an outstanding success and exceeded all expectations. The triumph of the recent edition of the Mondo Prezioso show in October gave rise to a mood of buoyancy which still lingered for the Tarì jewellery centre’s first official appointment in 2017, the Tarì Bijoux event. These successes are a harbinger of exciting new challenges on the horizon: one of these challenges will be to keep up with a promising growth trend which indicates a positive upturn in the gold sector, whilst another will be to keep coming up with new ideas and innovative projects in the meantime.” A timid upswing which must not lull us into a false sense of security or induce us to neglect the many aspects needy of work if we are to inject fresh energy into the Italian goldsmith’s universe and help it to set its sights on a prosperous future. “I have always believed that teamwork is the key to success in the business world,” continued the Tarì chairman. “From this point of view, today more than ever our Goldsmithery Centre sets standards for others. But this is not enough: past experience has taught us that teamwork is especially effective when we all have shared purposes and targets. This approach enabled us to put together a largish number of member participants for some Italian national and international trade fair events. For these occasions, Tarì did its utmost to coordinate the participating firms and put a common stamp on the communications and promotional work.” And the idea of teamwork goes well beyond the Tarì centre itself.

This firm conviction formed as a result of year-long experience prompted Giannotti to pursue the path of institutional cooperation as well - and results were quick to follow. In January 2017, the Tarì jewellery centre became a member of Confindustria Federorafi (General Confederation of Italian Industry & Federation of silversmith, jewellers and goldsmiths). This confirms its position as the fourth most important goldsmithery centre in Italy. A role it has always occupied, but which has now become official. And in this new capacity, it is making preparations to host the six-day-long Jewellery Export Lab in May; a project set up jointly by Ice and Federorafi, it entails training activities as well as helping goldsmiths to access foreign markets. The Jewellery Export Lab endorses our Centre’s vital role as acting as a “home” for all goldsmiths from central and southern Italy. It also highlights the essential part Tarì plays as a dynamo for innovation and training as well as being the place where courses of action for the future of Italian jewellery are decided. Tarì has ceased to be simply a geographical location where jewels are manufactured and sold. It has now become a point of contact where goldsmiths can meet, exchange ideas and obtain up-to-date information. But this should come as no surprise. With its solid track record the Tarì school has always garnered much respect for the Jewellery Centre in this sense. This new lease of life which Tarì is eager to experience will be enriched by a vital new-generation factor - communications. A key strategy which the Jewellery Centre has already implemented on various fronts, starting with the web. Much more than in the past, today Tarì offers a daily information flow on its activities, using both institutional means of communications and the social networks. But this is not all. The various opportunities that modern online communication tools have to offer (including new services, operational assistance to enterprise and of course, investments) have already been initiated or are in the pipeline. “In a nutshell,” the Tarì chairman concludes, “the future challenges are already underway.” •

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CONTENTS 2

Editoriale

20 In corsa verso la ripresa 25

C’era una volta

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Parole preziose

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Giocando giocando

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In un set

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Nasce Confindustria moda

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Miracoli del mare

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Una sposa in controtendenza

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Sparkling bag

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Cross cultural management

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Diamanti sintetici

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CONTENTS 71

Notting hill colour mood

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I must have

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Gioiellieri del terzo millennio

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Gioielleria 2.0

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Federpreziosi Salerno

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Assocoral

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Naturali’s karma

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Jewellery export lab

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Gioielli boho chic

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Lo sguardo che protegge

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Sex appeal in versione cool

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Con tutto il cuore

Direttore responsabile Floriana Marino

In copertina Giorgio Visconti

Redazione Tarì Magazine

Stampa Rossi - Nola

Progetto grafico Exadv

Reg. Trib. Santa Maria Capua Vetere n° 587 del 6/12/2002

Photo Dinamo Studio Luciano D’Inverno Shutterstock

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tel. 0823 517111 www.tari.it

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In corsa VERSO la RIPRESA di Floriana Marino

Ha toccato il numero di 18.700 visite l’edizione record di Mondo Prezioso che lo scorso ottobre ha celebrato il ventennale del Centro con una eccezionale partecipazione di espositori ed operatori del mondo orafo e un ricco programma di eventi. Punta di diamante, la Mostra del Tesoro di San Gennaro, evento di eccezionale importanza mai prima organizzato al di fuori di sedi museali e di poche eccezioni di rilievo mondiale. Oltre 10.000 i visitatori della straordinaria mostra, introdotta dal convegno “Il Tesoro di San Gennaro: la storia e le gemme”. “Nulla meglio del Tesoro di San Gennaro avrebbe potuto rappresentare l’eccellenza dell’arte orafa napoletana - ha dichiarato il presidente Giannotti. - È nel cuore di Napoli, nella piccola Piazza degli Orefici, che nasce la Storia del Tarì. È lì che tutte le nostre aziende affondano le proprie radici: in quella Scuola napoletana che diede vita ai capolavori di gioielleria che i napoletani custodiscono con devozione da sempre. Una preziosa eredità che il Tarì continua a tramandare con la stessa passione, e con lo sguardo rivolto al futuro”. I festeggiamenti si sono conclusi con il Twenty Gold Gala: una grande festa con 2.000 ospiti con la presenza di Alessandro Preziosi.

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Presenti, tra gli altri, Jo Squillo, Giovanna Rei, Monica Sarnelli, Massimiliano Gallo, Cristina Donadio e il direttore creativo di Tommy Hilfiger, Antonella Di Pietro. Il riconoscimento del presidente Giannotti è andato ai protagonisti “simbolo” dei successi dei primi venti anni del Tarì: Federpreziosi (presidente Giuseppe Aquilino) in rappresentanza di tutti i gioiellieri italiani, gli espositori storici della fiera, Salvatore Arzani e Davite e Delucchi, il primo consiglio di amministrazione del Tarì, rappresentato da Francesco Di Gennaro, che fu anche primo presidente della scuola. 14mila operatori in 4 giorni, con incremento del 30% dei clienti ospiti del Centro e del 15% di espositori. Sono i numeri della sesta edizione di Tarì Bijoux, il salone del gioiello fashion che si è svolta dal 10 al 13 marzo nel Centro Orafo di Marcianise. I dati sull’affluenza al primo grande appuntamento del 2017 del Tarì sono andati ben oltre le aspettative. “La percezione di una felice riuscita era intuibile già in fase di allestimento grazie alle tante prenotazioni pervenute: è il segno che gli operatori del settore riconoscono nel Tarì una piattaforma commerciale permanente”. •


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Catching the economic upswing as it rises The recent edition of Mondo Prezioso, which celebrated its first twenty years of activity last October, attracted a record number of 18,700 visitors. It was an impressive event packed with excitement and one which drew an exceptional response from exhibitors and operators from the goldsmithery universe. The crowing glory was the Exhibition of the Treasures of Saint Januarius, an incredibly important event never to have taken place outside a museum before and a rare happening indeed in the world in general. Over 10,000 visitors thronged to see this stunning exhibition which was preceded by the conference entitled: “The Treasures of Saint Januarius: history and gemstones”. “Nothing could have illustrated the excellence of Neapolitan goldsmithery better than the Treasures of Saint Januarius,” Giannotti, the chairman said. “The history of Tarì jewellery centre began in the heart of Naples in the little Piazza degli Orefici (Goldsmith’s Square). All our companies today sink their roots in this old place: this ancient Neapolitan School gave rise to a series of jewellery masterpieces which Neapolitans have cherished with a love verging on devotion since then. A precious legacy that the Tarì jewellery centre hands down to its successors with abiding passion, and an eye to the future.” Celebrations wound up with the Twenty Gold Gala: a magnificent party with 2,000 invitees and a guest appearance by the actor Alessandro Preziosi. Other notable guests were Jo Squillo, Giovanna Rei, Monica Sarnelli, Massimiliano Gallo, Cristina Donadio and the creative director of Tommy Hilfiger, Antonella Di Pietro. Chairman Giannotti had particularly flattering words for the “symbolic figures” of Tari’s successes over the past twenty years: Federpreziosi (the chairman, Giuseppe Aquilino) in representation of all Italian jewellers, the historic exhibitors of the trade fair Salvatore Arzani and Davite e Delucchi and the first board of directors of the Tarì jewellery centre, represented by Francesco Di Gennaro who also happened to be the school’s first president. 14 thousand operators in 4 days with a 30% increase in customers hosted by the Centre and a 15% increase in exhibitors. These figures speak volumes of the sixth edition of Tarì Bijoux, the fashionable jewellery salon which was held between 10 and 13 March in the goldsmiths’ centre of Marcianise. Attendance at Tarì’s first important appointment for 2017 has exceeded expectations. “We thought that Tarì Bijoux would work well and we could tell it was going to be a success even when we were setting it up because of the number of booking,” commented the Tarì chairman, Vincenzo Giannotti. “This is a sign that sector operators identify Tarì as being a permanent trading platform: this kind of event adds another string to our Centre’s bow.” •

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C’era una volta 2

Tutti sanno che dentro una modesta zucca c’è sempre nascosta una carrozza fatata. Un triste ranocchio si trasforma in principe azzurro e il burbero scimmione conquista la sua Bella. Di modeste fanciulle certo non ne sono rimaste molte, ma di certo ogni testolina, bionda o bruna, merita di indossare una corona. Perché si sa, ogni ragazza è una principessa. E ogni donna nasce regina. Questa però non è magia.

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1 - Giannotti Diffusione, girocollo in oro bianco e zirconi - 2 - Diamond Art, anello trilogy in oro 18 kt e diamanti - 3 - Alexia, anello in argento e zirconi - 4 - Marea, anello in oro 18 kt e diamanti - 5 - Cierre, anello in oro 18 kt e diamanti - 6 - Crusado, orecchini in oro 18 kt, diamanti e smeraldi - 7 - Marika, ciondolo in oro bianco 18kt e diamanti - 8 - Arkè ciondolo in oro 18 kt e zirconi - 9 - Fantasie GN, anello in oro 18 kt e diamanti - 10 - Roberto Giannotti, anello veretta in oro bianco con angeli in oro rosa e diamanti - 11 - Armonie by Progetti Oro, anello in oro 18 kt e diamanti

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1 - Confuorto, collana agata blu e pasta di turchese con orologio di “Capri” in legno su metallo - 2 - Mewo, orecchini in acciaio placcato oro rosa - 3 - Gaetano Vitiello, orecchini in argento 925 con smalto “cattedrale” e pietra idrotermale - 4 - Saky, orecchini in bronzo e Swarovski - 5 - By Simon, anello in argento 925 con cristalli Swarovski placcato oro rosè - 6 - Futuria by Urigold, ciondolo in argento - 7 - Idea Coral, orecchini in oro 18 kt, diamanti, zaffiri e corallo

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1 - Marika, bracciale in oro 18 kt con diamanti, zaffiri, smeraldi e rubini - 2 - Mewo, collana in rame placcato oro rosa con cristalli - 3 - Urigold, bracciale in oro 18 kt e diamanti - 4 - By Simon, bracciale con speciale lavorazione in argento 925 con cubic zirconi multicolore placcato oro rosè - 5 - Marea, anello in oro 18 kt e diamanti - 6 Fantasie GN, anello in oro con diamanti e smeraldi - 7 - By Simon, anello in argento 925 brunito con cubic zirconi - 8 - JadÏ, anello in oro 18 kt con diamanti e acquamarina

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Parole preziose 3

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Come luce purissima, come raggi di sole, come onde del mare, come gocce di brina, come soffio del vento, come ali di farfalla, come frutti golosi, come petali di rosa, come ali di rondini, come arcobaleni di luce, come l’alba e il tramonto, come misteriose conchiglie, come lampi di azzurro, come occhi di falco, come foglie d’autunno, come lacrime di gioia, come sorrisi nella notte, come sguardi innamorati.

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1 - Diamond Art, bracciale tennis in oro 18 kt con diamanti - 2 - Dotea, orecchini in oro con brillanti, zaffiri e corallo - 3 - Gianni Pace Gioielli, anello in oro 18 kt e diamanti - 4 - Armonie by Progetti Oro, bracciale in oro 18 kt e diamanti - 5 - Crusado, anello in oro 18 kt e diamanti - 6 - Rudy’s, anelli in oro 18 kt e diamanti

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giocando giocando

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Giocando giocando si diventa grandi. Si impara a leggere e a scrivere, a riflettere e ad essere coraggiosi. Giocando si conquista la luna, si dirigono orchestre e si scoprono isole misteriose. Ogni bimbo è stato un temibile pirata, un inarrestabile calciatore o un implacabile sceriffo. Ogni bimba è sempre principessa, e almeno un po’ ballerina e un po’dottoressa. Tutti i bimbi sono mondi meravigliosi, dei quali soltanto loro hanno la chiave: entrarci non è facile, perché bisogna tornare bambini, e questa è una cosa seria.

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1 - Arkè, bracciale in oro bianco e smalto - 2 - Gennaro Tortora, bracciale in argento e smalto - 3 e 4 - Tutù Gioielli, collana con ballerina in argento e smalto, in argento e pietre di colore - 5 - Tutù Gioielli, orologio con cinturino trapuntato e zirconi - 6 - Urigold Baby, ciondolo in oro 18 kt - 7 e 8 - MyCharm, orecchini e collanina in oro 18kt

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IN UN SET

Luci, ombre, partenza, via

Il set fotografico si accende, l’idea creativa prende forma. Tutto diventa una costruzione lineare di geometrie esatte, contenute in forme precise, definite da contrasti di colori puntuali. Nulla è casuale. Il risultato tende alla forma esatta, all’interno della quale il profilo femminile, per contrasto, appare addolcito dalle onde dei capelli, che si annodano in riflessi cinematografici. I gesti sottolineano un’allure di grande femminilità, intorno alla quale luci ed ombre creano contrasti netti. Al centro di tutto, i gioielli. Loro, sì, imprevedibili, magici, mutevoli.

Per il Tarì Production ad Giuliana Tizzano | ph Dinamo Studio | mua Francesco Riva | hs Alessandra Romano | stylist Gianmarco Chianese

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DOTEA PREZIOSI Il Tari, Modulo 219 - 220 www.dotea.it

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CONFUORTO GIOIELLI Il Tari, Modulo 124 www.confuortogioielli.it

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ROBERTO GIANNOTTI Il Tari, Modulo 95 www.robertogiannotti.com

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URIGOLD Il Tari, Modulo 90 - 91 www.urigold.com

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MEG GIOIELLI Il Tari, Modulo 256 - 257 www.meggioielli.it

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ARMONIE GIOIELLI Il Tari, Modulo 250 www.progettioro.it

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Nasce Confindustria Moda Federorafi tra i protagonisti

Un intero comparto produttivo che, da solo, rappresenta oltre 67.000 imprese del Made in Italy ha dato vita a Milano a Confindustria Moda. Promossa dal Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, e presentata dal Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico, Ivan Scalfarotto, e dal Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, la nuova federazione della moda, tessile e accessorio rappresenta oltre 67 mila imprese del Made in Italy, che generano un fatturato di oltre 88 miliardi di euro con un export del 62%, e danno lavoro a oltre 580 mila lavoratori. Questa nuova aggregazione coinvolge tutte le imprese associate a SMI (Sistema Moda Italia) e Fiamp (Federazione italiana dell’accessorio moda e persona) la quale a sua volta riunisce Aimpes (Associazione italiana manifatturieri pellettieri e succedanei), Aip (Associazione italiana pellicceria), Anfao (Associazione nazionale fabbricanti articoli ottici), e Assocalzaturifici. E presto sarà formalizzata l’adesione di Unic, l’Unione nazionale industria conciaria. Per la prima volta, anche il mondo orafo entra a pieno titolo a far parte del sistema moda, con Federorafi (Federazione nazionale orafi argentieri gioiellieri fabbricanti). La Presidente Ivana Ciabatti ha dichiarato: “È per me una grande soddisfazione poter testimoniare in questa occasione la presenza in Confindustria Moda di Federorafi e quindi della gioielleria, un comparto tra i più orientati all’export e leader a livello mondiale per creatività, tradizione, innovazione e saper fare. Il gioiello da sempre è stato associato agli accessori di lusso, per questo paradossalmente molte volte escluso dagli ambiti più trasversali legati al mondo del fashion. L’ingresso in Confindustria Moda ci consente di avvicinare il nostro prodotto anche al mondo della moda. Riteniamo che sotto questo aspetto ci possano essere ampi spazi di rappresentanza e di collaborazione con la soddisfazione di tutti. Mi unisco ai colleghi nel ringraziare il Presidente Boccia ed il Ministro Calenda anche per averci stimolato a raggiungere questo primo importante risultato.” Claudio Marenzi, dal 2013 Presidente di SMI - Sistema Moda Italia -, è stato eletto primo Presidente della nuova Federazione, “È un evento storico per il Made in Italy”, ha commentato, ed ha aggiunto: “noi siamo l’eccellenza artigiana nell’immaginare,

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creare e far sognare i consumatori. Siamo anche uno dei settori trainanti del PIL italiano ed europeo. Insieme rappresentiamo l’industria sinonimo di gusto, creatività. Siamo con orgoglio gli ambasciatori del Made in Italy.” Cirillo Marcolin, Presidente di FIAMP - Federazione Italiana dell’Accessorio Moda e Persona - e di ANFAO - Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici - è il nuovo Vice Presidente della Federazione. “Confindustria Moda nasce con l’intento di dare una casa comune alle esigenze delle aziende associate alle diverse associazioni aderenti. Abbiamo ideato un’offerta diversificata di servizi con l’obiettivo di sostenere e promuovere il nostro Made in Italy, sinonimo intrinseco di qualità, di un sistema unico che racchiude una delle industrie cardine dell’economia italiana.” Carlo Palmieri, CEO di Pianoforte Holding SpA (Carpisa e Yamamay) presente alla presentazione a Milano Palazzo Bagatti Valsecchi, è il consigliere nazionale con delega al Mezzogiorno di Sistema Moda Italia: “da tempo il ministro Calenda guarda alla internazionalizzazione delle aziende italiane come ad una opportunità da realizzare in modo coerente e sinergico. Innumerevoli esperienze hanno dimostrato in questi anni che non è produttivo presentarsi all’estero in modo disgregato. Nel sistema globalizzato vince un solo, semplice concetto: quello del Made in Italy. In una costruttiva sinergia, quale quella che si è appena costituita, tutti perdono un po’ di potere, ma acquistano un vantaggio collettivo il cui valore può essere incalcolabile. In particolare, la nostra regione rappresenta un settore produttivo di eccellenza, riconosciuto in tutto il mondo: quello della sartorialità e del patrimonio dell’alto artigianato napoletano. Da questo punto di vista anche in Campania il tradizionale comparto della moda potrà, con la partecipazione del mondo orafo, sviluppare progetti assolutamente innovativi e trainanti, grazie ai quali l’intero sistema potrà raggiungere traguardi insperati”. Confindustria Moda ha già formalizzato l’acquisizione di una nuova sede a Milano, nella quale confluiranno tutte le associazioni, le manifestazioni fieristiche e tutti gli uffici della neonata Federazione. Il trasferimento nella nuova sede e la pianificazione strategica delle nuove attività sono previsti per l’inizio del 2018. •



Confindustria for Fashion is made

Carlo Palmieri

Federorafi among the leaders An entire industrial sector (which alone represents over 67,000 Italian enterprises) came to together in Milan to bring Confindustria Moda (Italian Fashion Industry Confederation) into being. Promoted by the Minister of Economic Development Carlo Calenda and presented by the Undersecretary of Economic Development Ivan Scalfarotto and the President of Confindustria (General Confederation of Italian Industry), the new Italian Confederation for fashion, textiles and accessories is now ready to stand on its own feet. It represents over 67 thousand Italian companies generating a turnover of over 88 billion euros with a 62% export rate and employment for more than 580 thousand workers. This new association is an umbrella group uniting all the companies belonging to SMI (Italian Fashion System) and Fiamp (Italian Federation of fashion accessories and people) which in turn unites the following bodies: Aimpes (Association of Italian leather goods manufacturers and the such like), Aip (Italian Association for Furs & Skins), Anfao (Italian Association for manufacturers of optical products) and Assocalzaurifici (Association of Footwear Manufacturers). In the near future, Unic (the Italian Union for the tanning Industry) will also be officially confirming its membership. For the first time the goldsmith’s sector will be entitled to join the fashion system in its own right together with Federorafi (Italian Federation of silversmith, jewellers and goldsmiths). As chairwoman Ivana Ciabatti declared: “It is an immense satisfaction to be here today at Confindustria Fashion with Federorafi (Italian Federation of silversmith, jewellers and goldsmiths) which is one of the most active fashion sectors on the export market as well as being a global major player in terms of creativity, tradition, innovation and skills. Jewellery has always been synonymous with luxury. Strange as it may seem, this has somehow excluded it from the fashion world in the broader sense. Joining Confindustria Fashion (Italian Fashion Industry Confederation) has meant that we can finally take our rightful place in the fashion world. We firmly believe that this will lead to greater visibility and fruitful collaboration projects not only for us, but for our new fellow members too. I know I speak for my colleagues when I extend my thanks to our Chairman Boccia and our Minister Mr Calenda for having helped us achieve what we have today.” Claudio Marenzi, the Chairman of SMI (Italian Fashion System) since 2013, has been elected as the first Chairman of this new Federation. “This is a historic moment for the Italian manufacturing sector.” he commented and went on to add: “With our ability to

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dream up and create exciting new products, we artisans promote excellence and light up our customers’ imaginations. Not only, we are also a dynamo for Italian and European GDP. As an industry we stand for good taste and boundless creativity. We pride ourselves in being an ambassador for fine Italian manufacturing.” Cirillo Marcolin, the Chairman of FIAMP (Italian Federation of fashion accessories and people) and of ANFAO (Italian Association for manufacturers of optical products) is the Federation’s new Deputy Chairman. “Confindustria Fashion (Italian Fashion Industry Confederation) came in existence to gather together under one roof all the member associations with their various business needs. We have come up with a diversified range of services aimed at upholding and promoting Italian manufacturing, a unique system which has always been synonymous with quality and includes one of the most essential industries for the Italian economy.” Carlo Palmieri, CEO of Pianoforte Holding SpA (Carpisa & Yamamay) sat in at the presentation in Milan in the magnificent stately home of Bagatti Valsecchi; Mr Palmieri is national adviser with responsibility for Southern Italy for the Italian Fashion System: “from some time now, our Minister Mr Calenda had been incubating the concept of an internationalisation process for Italian enterprise. The opportunity needed to be grasped firmly and implemented carefully involving the various parties in question. It has been amply demonstrated in the past that unless we present a united front to the foreign market, little progress is to be made. On the global market, only one concept will help us to get ahead: the beauty of Italian manufacturing. The system that we have just set up involves us all working as a team. The single player loses a little of his leverage, but the overall benefits for the group are immeasurable. Interestingly enough, our local area is competitively placed: from tailoring to Neapolitan craftsmanship and artisan work, we enjoy worldwide renown for our products and ideas. From this point of view, now the traditional fashion sector (including the goldsmith trade) in Campania will also be given an opportunity to develop innovative and exciting projects and the entire system will be able to reap the rewards of its achievements.” Confindustria Fashion (Italian Fashion Industry Confederation) has already formalised the acquisition of new premises which will serve as a meeting point for all the associations, a stage for trade fair events as well as housing the newly set-up Federation. The move into the new premises and strategic planning of these new activities are all set for early 2018. •



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Miracoli

del mare Ogni perla è un piccolo miracolo: una gemma del mare perfetta e rara. Ogni perla appartiene ad una donna sola: solo lei potrà indossarla. Come lei è unica, perciò è così preziosa. Leggende innumerevoli ne raccontano la storia, che narra di regine, imperatrici e nobildonne antiche dal fascino misterioso. La perla nasce in uno scrigno e fa dono della propria luce solo alla donna che sa indossarla con eleganza. Ecco perché tutte le donne, dalla notte dei tempi, desiderano possederla. Ed ecco perché tutti gli uomini, dalla notte dei tempi, desiderano scoprire, per la propria donna, la perla più preziosa.

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1 - Roberto Giannotti, girocollo di perle con centrale di diamanti e angelo in oro rosa - 2 - Rudy’s, bracciale in acciaio con perle e zirconi - 3 - Marika, orecchini in oro 18kt con diamanti e perle Australiane - 4 - Cierre, anello in oro 18kt con diamanti e perla Australiana centrale - 5 - Gaetano Vitiello, bracciale con piastre satinate in argento 925, zirconi e perla Barocca - 6 Oroverde, catenina pendente in oro 18kt con perla e zaffiri - 7 - Giannotti Diffusione, pendente in oro 18 kt con perla e zirconi - 8 - Idea Coral, anello in oro 18kt con diamanti, perla Australiana e smeraldi - 9 - Jadì, anello in oro 18kt con diamanti, zaffiri e perla coltivata - 10 - Armonie by Progetti Oro, anello in oro 18kt con diamanti e perla centrale - 11 - Crusado, anello in oro 18kt con diamanti e perla centrale - 12 - By Simon, bracciale con perle e argento 925 impreziosito con cubic zirconi - 13 - Dotea, anello in oro 18 kt con diamanti e perla Australiana - 14 - Urigold, orecchini in oro 18kt con zirconi e perla

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Una sposa in controtendenza

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No spark, no shine: il gioiello per la sposa diventa più easy, si rinnova e si afferma sempre più l’esigenza di un prezioso originale che rifletta la personalità della donna che lo indossa di Valentina Amore Che gioielli indossare nel giorno del matrimonio? La classica parure, il punto luce o le perle sono ancora di tendenza? In realtà sì, ma diventano maxi! Uno dei principali trend dei gioielli da sposa per il 2017 sono le nuove dimensioni, i volumi infatti diventano più grandi e decisi giacché anche la sposa più tradizionale ormai è alla ricerca di idee alternative in grado di conferire, con la loro originalità, un tocco particolare allo stile dell’abito. I gioielli non dovranno essere minimal ma molto appariscenti: le lunghe collane adorneranno profonde scollature e gli orecchini molto grandi abbelliranno soprattutto le spose con capelli raccolti o corti. Per questo motivo indossare dei maxi preziosi nel giorno del matrimonio non è affatto considerato “too much” a patto che i gioielli in questione si adeguino perfettamente alla personalità della sposa. Proprio dalla voglia di proporre qualcosa di nuovo, di insolito, nascono le creazioni di Kouture [1]. Gioielli tutti differenti tra loro, interamente realizzati a mano da esperti artigiani del settore orafo. Il prodotto prende ispirazione dai luoghi più belli del mondo, dall’arte del passato, quella del presente e dalla musica. Il gioiello Kouture totalmente Made in Italy, nato dalla passione della giovane designer Francesca Bianchi, è un pezzo esclusivo per ogni sposa che lo sceglierà. Forme geometriche, maxi bracciali in black and white, per una donna più sofisticata, e multicolor per gli animi più vivaci, questi gioielli si compongono di materiali inusuali che vengono contaminati con estrema naturalezza a quelli utilizzati dalla migliore tradizione orafa aretina. Le dimensioni big si accompagnano spesso ad accessori dai colori accesi che fanno da contrasto ad abiti in crema o total white: rosso per le più audaci, lavanda per le romantiche, e addirittura il nero per le donne super femminili. La prossima stagione segna il ritorno inaspettato di due gioielli shabby chic: le cavigliere e le collane folk. Le collane con pietre dai

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colori vivaci sono molto di tendenza al momento, e possono rifinire l’immagine di una sposa in stile boho-chic. I colori intensi delle pietre sono perfetti per esaltare la carnagione della sposa, dando maggiore vivacità all’immagine di insieme. Via libera quindi ai gioielli del brand Metal Chord [2]: vintage e allo stesso tempo contemporanei, super colorati e dall’animo hippy. Molto in auge anche le pietre effetto scultura, i charm ispirati alla natura che ornano collane lunghissime e sontuosi chandelier. Senza dimenticare bracciali a fascia in maglia dorata come quelli di Giodè [3], un’azienda tutta italiana specializzata in gioielli innovativi, nata da una decennale esperienza artigianale nel settore dell’oreficeria. Si gioca con le geometrie e con forme sinuose ed originali, perfette per catalizzare l’attenzione in qualsiasi occasione, sia di giorno che di sera. Per ogni modello di vestito da sposa c’è la collana, il bracciale o l’accessorio giusto: le audaci scollature degli abiti, di tendenza in questa stagione bridal, si prestano molto bene all’abbinamento con lunghe collane a doppio o triplo filo, mentre gli orecchini, appariscenti e luminosi, valorizzano soprattutto le spose con tagli sbarazzini. Divieto assoluto di gioielli invece per le mani e il polso sinistro. Questo per il semplice fatto che qualsiasi tipo di monile collocato in questi due punti offuscherebbe la vera protagonista di quel giorno: la fede nuziale! Chi vuole osare con orecchini molto lunghi deve sfoggiare un collo da cigno, scegliere quelli sottilissimi e dimostrare un gran portamento. Assolutamente no ai lobi “nudi” cioè senza alcun ornamento, per chi ha il buco alle orecchie. In generale la linea del prezioso dovrebbe seguire quella dello scollo del vestito. Con uno scollo a V sarà perfetta una catena, anche un po’ più lunga, con pendente a goccia, mentre se lo scollo è arrotondato oppure omerale, meglio un collier senza pendenti purché di spessore non eccessivo e che ben si appoggi sulla clavicola. •


Lo Scapolare di MyCharm è prodotto e distribuito da Medaglia Foto srl, presso il Centro Orafo IL TARĂŒ www.loscapolare.it tel. +39 0823 51 30 67



An unconventional bride Away with sparkles, be gone with shine - bridal jewellery has had a makeover and has just become easier. The idea that a woman should wear an original piece of jewellery that reflects her personality is rapidly gaining credence

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What jewels should a bride wear on her wedding day? Are the classic matching set of earrings and necklace, a solitaire pendant or pearls still in fashion? The answer is yes, but they have to be big and bold! One of the prevailing trends for bridal jewellery in 2017 is size. Everything has got bigger and bolder to cater for the wishes of a bride who might be traditional, but she still wants to leave her own unique mark and give a singular touch to her wedding dress. There is nothing minimalist about jewellery this year, it is meant to be showy: long necklaces will draw attention to plunging necklines and ostentatious earrings will frame the faces of brides with short or pulled-back hair. So, there is nothing untoward about wearing maxi jewellery on your wedding day. It won’t be O.T.T. as long as the jewels fit the bride’s personality and suit her dress. It was this trending desire for something new with an unusual touch that gave rise to the Kouture [1] creations. No one jewel is the same as another and they have all been handmade by expert goldsmiths. All the products draw inspiration from the most beautiful places in the world, from artistic creations of the past and present and from music. With guaranteed exclusiveness for any bride who wears it, each piece of

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Kouture [1] jewellery is entirely made in Italy by the young and promising designer, Francesca Bianchi. Geometric shapes and maxi bracelets in black and white for a sophisticated woman in and multicoloured forms for more outgoing brides. Jewels that are made up of unusual materials which fuse quite naturally with the finest traditions of goldsmithery from Arezzo in Tuscany. Big is better...and often more colourful too in stark contrast to a white or ivory wedding gown: red for the bold bride, lavender for the more demure damsel and even black for a super confident womanly woman. The upcoming season heralds the unexpected return of two shabby-chic jewels: anklets and folksy necklaces. Necklaces with brightly coloured stones are trending at the moment and are the perfect finishing touch to a boho-chic bride. Rich jewel tones bring out the creaminess of a bride’s complexion and enliven her ensemble as a whole. So no holds barred to the jewellery range by the Metal Chord [2] brand: vintage and contemporary appeal rolled into one as well as being highly colourful with a hint of hippy glamour. Sculptural gemstones, nature-inspired charms dangling at the end of long necklaces and sumptuous chandelier earrings are currently all the rage. Not to mention armlets in gold mesh like those made by Giodè [3], an Italian company specialised in innovative jewellery and boasting ten years’ experience in the goldcraft sector. Geometric patterning and shapes are set off by snake-like designs with an original feel so that the wearer is always stage centre - day and night. Each wedding gown has its own necklace, bracelet or accessory: the provocatively low necklines of the bridal collections from this season are a perfect match to sautoirs with two or three strands, whilst sassy bright earrings bring the best out of brides with a more gamine look. It is strictly forbidden to wear any jewellery on the hands or left wrist. For the simple fact that any form of ornament here would detract attention from the most important jewel of the day: the wedding ring! Blooming brides who like long earrings must opt for slender ones, but must also be able to count on a swanlike neck and a graceful carriage. Unadorned earlobes are an absolute taboo for any ladies with pierced ears. As a rule of thumb, jewellery should be structured around the neckline. A chain is ideal for a v-neckline, better still if it is a long one with a drop pendant, whereas if the gown has a round or Sabrina neckline, it is better to go for a simple necklace without pendants, provided it isn’t too thick and rests well on the collarbone. •



Sparkling bag Glamorous e preziose, le borse gioiello del 2017 si illuminano di bagliori scintillanti

di Valentina Amore

Così come gli abiti più di tendenza della prossima stagione, che mettono in risalto tonalità brillanti e vibrano di mille riflessi luminosi, anche le borse si vestono della magia dei cristalli Swarovski, per dare via libera ad una nuova sparkling season nel segno della moda e della creatività. Sono super cool gli infiniti giochi di luce creati dai ricami e dalle applicazioni di Dolce&Gabbana con divertenti ananas che rallegrano l’estate con un look colorato e gioioso. Un lusso esotico che segna una stagione opulenta e preziosa, con il tocco glam di borchiette e cristalli multicolor. Uno sparkling style a cui si ispira anche Gucci che interpreta i trend di stagione in chiave glamorous e brillante. Basterà scegliere la jewel bag adatta al proprio stile: minimal e geometrica per le più sofisticate, perfetta sia abbinata al più classico dei Little Black Dress sia ad un look avant garde e di tendenza con cropped pants e capispalla rigorosi. Borse ironiche e graffianti con motivi particolari per uno stile rock e grintoso che gioca con skinny pants, chiodi in pelle e tacchi a spillo. Ma se lo stile

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che amate di più è quello fairy tales, via libera a impalpabili abiti in chiffon dalle palette soft e pastello da abbinare ad intramontabili Chanel. Totalmente approvati quindi bagliori, colori e luccichii per una serie di borse gioiello da poter indossare in ogni momento della giornata. E così uno degli accessori che da sempre è stato associato soltanto a certe occasioni, viene rivisitato e reinterpretato con una serie di modelli che si possono indossare anche nelle circostanze in cui la clutch gioiello sembrerebbe fuori luogo. Cambiano le dimensioni, cambiano gli usi, ma soprattutto i tessuti e le pietre utilizzate per questi accessori un po’ bon ton e un po’ frivoli. Dalle clutch alle shopper, dalle tracolline alle borse a mano, i bagliori di questi piccoli grandi accessori conquisteranno anche le più diffidenti! Si tratta di borse che sono veri e propri gioielli da portare a mano o in spalla: il tocco di classe per valorizzare l’outfit e distinguersi dalla massa. •




Sparkling bag Glamorous and precious, this year jewel bags light up with sparkling elements di Valentina Amore Fashion trends for next season emphasize bright colours and sparkling reflections, in the same way handbags are enriched with the magical lights of Swarovski crystals, giving the go-ahead for a new sparkling season characterized by fashion and creativity. The play of lights created by Dolce & Gabbana’s embroideries and funny pineapple applications are very cool and light up the summer with a joyful and coloured look. Exotic and precious, these elements mark a season full of studs and multicoloured crystals. Gucci has also been influenced by this sparkling style, whose trends are shining and glamorous. You only have to choose the suitable jewel bag to match your style: minimal and geometric for the most sophisticated, perfect to be combined with Little Black Dress but also with an avant garde look , cropped pants and elegant jacket. Ironic and aggressive, these bags are perfect for a rock and gritty

style between skinny pants, leather jacket and high heels. But If you love Fairy Tale Fashion, green light to pastel coloured chiffon dresses combined with a timeless Chanel. Colours, reflections and lights are fully approve, giving life to a bag easy to wear in every moment of the day. Jewel bag has been reinvented: no longer an accessory to be used only during special occasions, it can be worn on almost every occasion without looking out of place. Different size, different ways of wearing, but above all different use of new material and stones make these accessories frivolous and bon ton at the same time. From clutch to shopper, from cross-body bag to hand-bag, the brilliance of these small or big accessories will also win over the most suspicious! These bags are like jewels: the secret to add a touch of class to your outfit and stand out from the crowd. •

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Cross-cultural management L’interculturalità per le imprese internazionali di Giada Mainolfi

docente di Luxury Goods Management presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma UNINT

Le tematiche collegate alla interculturalità delle attività manageriali stanno acquisendo rilevanza anche in termini di studi di etica d’impresa. Le aziende con forte vocazione internazionale hanno compreso l’importanza di modificare o adattare i loro approcci al fine di competere con successo in mercati che non sono più vincolati dalla distanza geografica e che, quindi, aprono l’operato dell’impresa verso culture ancora poco conosciute. Di conseguenza, la prospettiva del cross-cultural management, orientata a valutare l’impatto delle differenze culturali in un contesto di global business, acquista una rilevanza peculiare e, allo stesso tempo, è chiamata a rispondere a nuovi interrogativi dettati dal dinamismo multiculturale. I manager sono sempre più consapevoli della necessità di immergersi nel contesto culturale con cui entrano in contatto, da un punto di vista sociale, economico, politico e umano. La promozione di una corporate cultural sensitivity, però, non deve essere considerata un punto di arrivo, ma soltanto un mezzo per poter favorire l’attivazione di relazioni fiduciarie improntate al rispetto reciproco. Le implicazioni etiche dell’operare in un contesto interculturale dovrebbero essere intese in termini di arricchimento e riformulazione dei valori e dei benefici comuni conseguibili. Troppo spesso le imprese commettono l’errore di approcciare il problema soltanto con una prospettiva esogena, cercando di migliorare le condizioni di scambio con i partner aziendali. La diversità culturale ha, però, anche una dimensione endogena, relativa alla gestione internazionale delle risorse umane, che, se trascurata, può vanificare la diffusione della corporate culture. L’impulso a migliori condizioni di scambio e a cambiamenti strutturali nelle filiere di produzione e distribuzione, ormai definitivamente globalizzate, e sempre più orientate ad attuare programmi di responsabilità sociale, passa necessariamente attraverso l’adozione di international assignment capaci di declinare il disegno strategico e

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la connessa cultura aziendale in base ai contesti culturali in cui operano le diverse unità organizzative. Le evidenze empiriche mostrano che il top management non sempre riesce in tale intento, trasferendo metodologie di gestione del personale che si sono rivelate efficaci nel Paese di origine o comunque nei contesti in cui l’impresa ha maturato maggiori esperienze. Tale pratica non è errata in senso assoluto, potendo rappresentare una sorta di management imprinting, frutto di competenze distintive sviluppate grazie a processi evolutivi virtuosi tra unità periferiche e casa-madre. La conoscenza della cultura dominante nei vari contesti ambientali può senza dubbio aiutare a trovare soluzioni idonee a evitare l’insorgenza di contrasti, ma solo un approccio aperto all’instaurarsi di relazioni attive tra le risorse umane coinvolte garantisce la costruzione di un processo che può durare nel tempo. In tal senso l’adozione di attività di coaching multiculturale può svolgere un ruolo primario nell’ambito dell’integrazione tra unità organizzative. Attraverso un processo che porta a una maggior consapevolezza delle differenze, è possibile trovare delle dinamiche comunicative e relazionali che consentano di trarre vantaggio, in termini di opportunità, dalle differenze culturali e dalla collaborazione efficace tra persone di diversa provenienza, utilizzando la diversità come leva strategica per lo sviluppo di persone e team e per raggiungere i risultati migliori per la propria azienda. Tali attività rappresentano un valido supporto per il management ai fini dell’individuazione di stili di leadership che, senza snaturare i fattori critici di successo dell’impresa, favoriscano la connessione delle risorse umane provenienti da diverse culture. Il vertice gestionale dell’impresa deve essere, quindi, capace di stimolare, nel contesto organizzativo, abilità multiculturali (comprensione, percettività, orientamento all’ascolto) da guidare mediante una governance capace di influenzare gruppi culturalmente eterogenei. •



Cross-cultural management Intercultural management strategies di Giada Mainolfi

Lecturer of Luxury Goods Management at the University of International Studies of Roma - UNINT

The issues related to intercultural management strategies are gaining relevance in terms of business ethics studies. Companies with strong international vocation have realized the importance of modifying or adapting their approaches to successfully compete in markets that are no longer bound by geographical distance. Therefore, this condition opens management actions towards cultures that are still little known. As a result, the cross-cultural management, focused on assessing the impact of cultural differences in a global business environment, acquires a peculiar importance and, at the same time, it must respond to new questions dictated by multi-cultural dynamics. Managers are increasingly aware of the need to immerse themselves in cultural contexts in which they come into contact. However, the promotion of a corporate cultural sensitivity should not be considered the final point, but only a means to facilitate the activation of trust relationships based on mutual respect. Ethical implications of operating in an intercultural context should be understood in terms of enrichment and reformulation of values ​​and common benefits. Too often companies make the mistake of approaching the problem only with an exogenous perspective, trying to improve exchange conditions with business partners. However, cultural diversity has also an endogenous dimension related to the international management of human resources that, if neglected, can thwart the spread of the corporate culture. The impulse to better trading conditions and structural changes in production and distribution chains, now definitively globalized and increasingly oriented to implement social responsibility programs, necessarily passes through the adoption of an international assignment combing corporate culture with cultural

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contexts of the peripheral organizational units. Empirical evidences show that top management is not always able to follow this strategy, transferring human resources management methods that resulted effective in the country of origin or, in any case, in the contexts in which the company has gained more experience. This practice is not wrong in an absolute sense, being able to represent a sort of imprinting management that results from specific skills developed through virtuous evolutionary processes between parent company and local units. Knowledge of the dominant culture can undoubtedly help to find suitable solutions to prevent conflicts, but only an open approach aimed at active relations between human resources guarantees a successful process that can last over time. In this sense, the adoption of multi-cultural coaching programs can play a primary role for the integration between organizational units. Thanks to a greater awareness of cultural differences, companies can find communication and relational dynamics that make it possible to take advantage from cultural differences and effective collaboration between people from different backgrounds. Therefore, diversity should be interpreted as a strategic lever for achieving best results for the company. These activities represent a valid support in terms of leadership styles that, without altering the critical success factors of the company, promote the connection of human resources from different cultures. Top management can, therefore, stimulate, in the organizational context, multicultural skills (understanding, perceptiveness, orientation listening) to better define a governance able to influence culturally heterogeneous groups.•



Diamanti sintetici Una minaccia o un’opportunità? di Marcello Manna

...“Scusi, questi diamanti sono etici? Che differenza c’è con i diamanti sintetici?” Sempre più spesso i gioiellieri dettaglianti si sentiranno porre domande come queste e le risposte non sono scontate. I più sensibili a questo tema sono i clienti USA che assorbono circa il 50% della domanda mondiale di diamanti. Il termine è sempre più di attualità soprattutto dopo l’ingresso sul mercato dei diamanti sintetici, ma cosa vuol dire “diamante etico”? Oggi, oltre 100 paesi al mondo, per estrarre, lavorare e commercializzare diamanti devono rispettare il protocollo ONU chiamato Kimberley Process Certification Scheme (KPCS). Il KPCS è un accordo volto a garantire che i profitti ricavati dal commercio di diamanti non vengano usati per finanziare guerre civili. La sua origine risale al maggio del 2000, quando a Kimberley (Sudafrica) si discusse per la prima volta sul legame tra produzione di diamanti e conflitti nei paesi d’origine. I principi fondamentali per evitare che nel circuito internazionale entrino diamanti la cui origine non sia certa, sono due: - ogni diamante grezzo estratto ed esportato deve essere accompagnato da un certificato che provi il rispetto dello schema del KPCS; - nessun diamante può essere importato da, o esportato verso, un paese non membro del KPCS. Tutti i diamanti grezzi e tagliati che entrano nel mercato UE approdano ad Anversa in Belgio e sono sottoposti al controllo di una speciale dogana chiamata Diamond Office. Questo ufficio si trova nel cosiddetto Diamond District ed è particolarmente importante perché ad Anversa si trova l’unica borsa di diamanti grezzi del mondo: l’unico mercato secondario per i diamanti grezzi. Esso è formato da: componenti dell’Alto Consiglio delle Borse Diamanti (HRD), da componenti del ministero delle finanze belga e da componenti della dogana merci belga. Esso certifica che i diamanti corrispondano a tutti i requisiti di legalità

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richiesti dai protocolli ONU e UE in materia di antiriciclaggio, sfruttamento delle risorse naturali e condizioni dei lavoratori. Da quel momento, in ogni transazione - che abbia ad oggetto diamanti grezzi o tagliati - il venditore deve garantire per iscritto al compratore che si tratti di diamanti naturali e garantire l’esistenza della certificazione KPCS. La pena per dichiarazioni mendaci può arrivare fino a 10 anni di reclusione. Ed eccoci arrivati al punto: il marketing che spinge i diamanti prodotti in laboratorio (sintetici) sul mercato è basato proprio sul fantomatico primato etico dell’artificiale rispetto al naturale. La promozione del diamante artificiale è focalizzata sull’aspetto uguale al naturale - e sulla trasparenza del processo produttivo e sull’eticità del prodotto puntando tutto sulla sensibilità dei consumatori per l’eco-sostenibilità e l’assenza di traffici illeciti. I timori degli operatori del mercato sono dovuti al fatto che un diamante sintetico si definisce tale quando ha le stesse caratteristiche fisiche, chimiche ed ottiche del diamante naturale. A differenza delle “imitazioni”, che vogliono avvicinarsi il più possibile alla bellezza dell’originale, il “sintetico” è identico in tutto e per tutto al diamante naturale e non si riconosce in alcun modo ad occhio nudo: se incontrate qualcuno che vi dice il contrario, non credetegli! Per individuare un diamante sintetico occorre una particolare strumentazione che oggi si trova solo nei laboratori di analisi più avanzati. I diamanti sintetici si producono da oltre 50 anni e sono impiegati per i più svariati usi industriali date le eccezionali proprietà fisiche del diamante e solo negli ultimi anni hanno raggiunto una qualità ed una convenienza economica tali da fare concorrenza al diamante naturale. Se questi sono gli unici argomenti della comunicazione dei “sintetici”, la battaglia commerciale sarà interessante. Come visto sopra, i diamanti naturali hanno fatto molti progressi in tema di sostenibilità, eticità, e condizioni dei lavoratori. I principali pro-



tagonisti del mercato del grezzo sono quotati in borsa - Anglo American (DeBeers) - oppure sono sotto controllo statale - ALROSA (Russia). Dimenticate le gesta dei tenebrosi trafficanti raccontate da film e libri: i 3 paesi africani coinvolti nell’estrazione dei diamanti – Botswana, Sudafrica e Angola – sono quelli che hanno i governi più stabili, le condizioni sociali migliori del continente e rating di debito spesso migliori dell’Italia. Io, piuttosto, mi chiederei: ma come si produce un diamante sintetico? Non mi sembra che esistano cicli di produzione industriale che non producano scorie, rifiuti e scarichi tossici per l’ecosistema. Non vorrei ritrovarmi ancora davanti al paradosso dell’auto elettrica che se fosse diffusa come l’auto tradizionale manderebbe in tilt la bolletta elettrica di una nazione. Mi basterebbe ancora citare che il diamante naturale più giovane che c’è in circolazione ha almeno 900.000 anni per chiudere la partita sulla rarità ed il valore: i diamanti naturali costano perché hanno un valore, mentre i diamanti sintetici valgono perché hanno un costo. L’ex monopolista del mercato del grezzo De Beers è sempre molto sensibile all’argomento, ha recentemente aperto la più grande miniera del mondo degli ultimi 10 anni nel Canada settentrionale. La miniera del tipo “a cielo aperto” ha richiesto un investimento da 1 miliardo di dollari ed è una risposta alla ricerca di nuove risorse sul pianeta in grado di rimpiazzare le miniere africane in esaurimento oltre ad essere un implicito tentativo di soddisfare il desiderio dei clienti che domandano diamanti “etici” al di là di ogni sospetto. Questi diamanti grezzi canadesi dopo l’estrazione vengono trasportati in Botswana a Gaborone dove la De Beers ospita 10 volte all’anno le famose aste (Sights) destinate alla vendita al miglior offerente, ma questa è un’altra storia…• Synthetic diamonds: a threat or an opportunity? ...Excuse me, are these diamonds ethical? What difference is there between these and synthetic diamonds? These are the sort of question that retail jewellers hear time and time again and it isn’t easy to give the right answer. The most sensitive to this theme are American customers who account for roughly 50% of the world diamond demand. The term “ethical diamond” has become more and more common since synthetic diamonds arrived on the market, but what exactly does it mean? Today, over 100 countries in the world are held to observe the UN protocol called the Kimberley Process Certification Scheme (KPCS) when they extract, process or sell diamonds. KPCS is an agreement whose aim is to ensure that profits made from selling diamonds are not used to finance civil wars. It dates back to May 2000 when in Kimberley (South Africa) 2000, talks were held for the first time regarding the correlation between diamond production and conflicts in the originating countries. There are two basic principles which aim to ensure that diamonds of uncertain origin do not enter the international circuit: - each rough diamond mined and exported must be accompanied by a certificate proving it complies with the KPCS scheme; - no diamond can be imported from or exported to a country which does not adhere to the KPCS scheme. All rough and cut diamonds entering the EU market pass through Antwerp in Belgium and undergo checks at a special customs unit called the Diamond Office. This special office is located in an area known as the Diamond District. It is especially important because Antwerp has the only rough diamond bourse in the world: the only secondary market for uncut diamonds. It is made up of: members of the High Council of the Diamond Bourse (HRD), members of the Belgian Ministry of Finan-

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ce and members of the Belgian customs bureau. It certifies that the diamonds correspond to all the statutory requirements required under the UN and EU protocol on money laundering, use of natural resources and employment conditions. From that moment on, for each transaction involving either rough or cut diamonds, the seller must provide the buyer with a written guarantee that the diamonds are natural and must vouch for the fact that KPCS certification exists. False statements could lead to as many as 10 years imprisonment. So here is where I am going with this: the marketing campaign which pushes laboratory-produced (synthetic) diamonds onto the market is based on the ethical edge that artificial stones have over natural ones. Promotion campaigns for artificial diamonds focus primarily on their appearance - they are identical to natural stones - on the transparency of the production process and the ethical advantages, leveraging the consumers’ desire to do their best for sustainability and help to reduce illegal traffic. The fears of the market operators stem from the fact that a synthetic diamond can only be called so when it has the same physical, chemical and optical features of a natural diamond. Unlike imitations which try to mimic the beauty of the original as closely as possible, a synthetic stone is identical from all points of view to a natural diamond and it is impossible to tell the difference with the naked eye: if someone tells you the opposite, don’t believe them! To identify a synthetic diamond, special instrumentation is required which is only to be found in most advanced analysis laboratories. Synthetic diamonds have been produced for over 50 years now and are used for a whole host of different industrial purposes as a result of their exceptional physical traits. Over the past few years, the quality has become so good and the prices have become so low that they can compete on the market with natural diamonds. If this is all there is to the synthetic communication campaign, the marketing battle will be a close one. As can be seen above, natural diamonds have taken giant steps ahead in terms of sustainability, ethics and employment conditions. The main market players for the uncut-stone market are either listed on the stock exchange (the Anglo-American corporation DeBeers) or are state-controlled (ALROSA - Russia). Forget all you have ever heard about unscrupulous diamond dealers in books and films: the 3 African countries involved in diamond mining - Botswana, South Africa and Angola - are nations which have the most stable governments, the best social conditions on the African continent and debt ratings which are often better than Italy’s. So, perhaps the question is this: how does a synthetic diamond get produced? I don’t believe that any industrial production cycle exists without by-products, waste and toxic discharges into the environment. I am thinking of that paradoxical situation of the electric car which, if it were as widespread as the traditional car, would cause the nation’s electric grid to seize up. Suffice it to say, perhaps, that the youngest natural diamond around is at least 900,000 years old. Little more can be said to demonstrate its intrinsic value and rarity. natural diamonds are costly because they have a value, whereas synthetic diamonds are valuable because they have a cost. The former uncut-diamond market monopolist, DeBeers, has always been very sensitive to this theme and recently opened the biggest world mine of the last 10 years in Northern Canada. This open-cast mine required an investment of 1 billion dollars and it is an answer to the quest for new planet resources. It is able to replace the African mines which are almost depleted, but it is also a clear endeavour to meet the requirements of customers who want ethical diamonds without if or buts. These rough Canadian diamonds are mined and then transported to Botswana at Gaborone where 10 times a year De Beers hosts its famous sights and sells stones to the best offerer, but we will have to go into that another time...•


A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni. (Alessandro Baricco)

Per il TarÏ Production ad Giuliana Tizzano ph Luciano D’Inverno

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ARMONIE GIOIELLI Il Tarì showroom 250 t 0823.513.020/92 info@progettioro.it www.progettioro.it

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FANTASIE GN Il TarĂŹ showroom 113 t 0823.187.84.57 info@fantasiegn.it

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KADHORA by DOTEA Il Tarì showroom 219/220 t 0823.512.833 dotea@tari.it www.dotea.it

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JADÌ GIOIELLI Il Tarì showroom 40A t 0823.513.664 info@jadi.it www.jadi.it

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GENNARO NAPOLETANO Il TarĂŹ showroom 241 t 0823.513.112/13 info@gennaronapoletano.it www.gennaronapoletano.com

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AURIA by URIGOLD Il TarĂŹ showroom 90/91 tel 0823.513.072/073 urigold@tari.it www.urigold.com

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I must-have

di Donatella Zappieri

In diretta dalle passerelle A/I 2017/18

La prossima stagione invernale celebra una voglia assoluta di gioiello e di accessorio e grande versatilità di utilizzo. Ecco qualche anticipazione: TALISMANI CONTEMPORANEI Campanelle magiche scaccia-spiriti, cristalli fatati, conchiglie primitive dal sapore ancestrale e croci tempestate di brillanti: le passerelle autunno inverno 2017 rivelano il loro lato esoterico. Anelli, collane e bracciali con simbologie portafortuna e connotati apotropaici si vestono di amuleti d’ispirazione antica e talismani sacri. ORECCHINI SÌ, PURCHÈ MAXI Prosegue la mania della scorsa estate per gli orecchini: prepotentemente asimmetrici oppure composti di materiali diversi accostati tra loro, gli orecchini saranno sempre più vistosi. La gamma è vasta: maxi o mono, moderni o retrò, colorati o monocolore, minimalisti o super decorati. Osiamo allora con orecchini maxi, glamour ed eccentrici. SOVRAPPOSIZIONI DI COLLANE Questo è il vero e proprio trend della stagione: choker minimal accostati a lunghe catenine arricchite con charm vintage, dettagli in materiali non usuali accostati a collane multi-giro o a maxi chain dal sapore decisamente anni ‘80. La sovrapposizione di collari, collane, collanine e catene è

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stata proposta da tutte le maison più all’avanguardia sulle tendenze: a variare sono le lunghezze, il luccichio dei pendenti e le combinazioni di materiali. Quando si è indecisi sul look, la sovrapposizione fa la differenza e ci aiuta a creare nuovi stili. OBJECT RETROUVÈ La fine di ogni ciclo porta con sé una nuova vita: “object retrouvé” naturali e oggetti di uso comune diventano gioielli che celebrano la quotidianità. Pietre naturali inglobate in pepite d’oro si trasformano in preziosi collari, semplici chiavi sono indossate come mono orecchino oppure in versione sovrapposta su collier importanti. Passamanerie destinate ad abiti etnici diventano colorate collane, i bracciali sono in ceramica ispirati alle tazzine da caffè inglesi. PIUME COME DETTAGLIO Le piume ritornano l’elemento di dettaglio di eccellenza per creare sfarzosi gioielli da sfoggiare con grinta ed eleganza. Impalpabili, colorate, soffici ed elettriche, le piume sono state il comune denominatore di tutte le passerelle internazionali: piumaggi dai forti cromatismi nella sfilata di Sonia Rykiel, piume colorate abbinate a un sapiente mix di cristalli da Elie Saab. Salvatore Ferragamo presenta orecchini di piume in versione minimal e contemporanea, mentre Lanvin decora i suoi accessori con piume bianche e nere arricchite da cappucci metallici.

LE FALANGINE E LA DECORAZIONE DELLA MANO Gli anelli di alta bigiotteria saranno al centro della scena. Gli stilisti si sono prodigati nel dimostrare una sorprendente abilità ad abbinare anelli vintage, moderni e maschili creando un linguaggio unico mai visto prima. Dior presenta anelli preziosi d’ispirazione vittoriana, Valentino gioca con i numeri. Se Dolce & Gabbana propone un look classico abbinando il quarzo fumé con l’oro giallo, Versace ci propone una selezione di anelli chevalier dal sapore contemporaneo. STACK BRACELET SÌ, MA SEMPRE A DUE Il bracciale piace sempre, ma questa stagione diventa un must-have abbinato a un secondo bracciale. Sarà per la facilità con cui si portano o per la loro versatilità: i bracciali sono un accessorio che tutte le donne possiedono e amano indossare. Bracciali minimal per Acne e in versione etnica da Prada. Alexander Mc Queen propone un nuovo accostamento che può dare una marcia in più a un look classico: lucchetto su cuoio abbinato a un polsino d’ispirazione ancestrale. Bottega Veneta accessoria le modelle con bracciali con pietre opaline. Da Elie Saab e Balenciaga, vere sculture da indossare; bracciali che avvolgono il polso, maxi ma super chic e da Chanel le iconiche perle, incassate in bracciali futuristici.



I must-haves

di Donatella Zappieri

Hot off the catwalk the forthcoming A/W 2017/18 season

The forthcoming winter season heralds an overwhelming desire for jewels and ornaments which lend themselves to a wide variety of uses. Here are some previews of what we will be wearing:

lies in the length, the glinting pendants and the choice of materials. Whenever you are unsure about what to wear, elegant layering will give you the edge you want and help you to create a fresh look.

Magic bells which dispel darkness, enchanted crystals, primordial shells with ancestral allure and diamond-encrusted crucifixes: the autumn-winter 2017 catwalks betray their esoteric soul. Rings, necklaces and bracelets with lucky symbols and talismanic meanings in the guise of amulets and sacred talismans packed with primitive charm.

As each cycle comes to an end, it brings with it the promise of new life: objets trouvés - those natural and discarded items that can be turned into ornaments in celebration of commonplace beauty. Natural stones encased in nuggets of gold morph into covetable chokers, ordinary keys dangle fetchingly from one ear or are layered over elegant necklaces. Ornamental trimmings from ethnic-style dresses turn into vibrantly colourful necklets and ceramic bracelets takes their cues from English china cups.

CONTEMPORARY AMULETS

EARRINGS...AS LONG AS THEY ARE BIG

Last summer’s love affair with earrings is still going strong: boldly asymmetrical or made of a medley of different materials, earrings are eye-catching by definition. There is an endless array: maxi or mono, modern or vintage, colourful or plain, minimalist or ornate. Let’s dare a pair of maxi glamorous earrings with an eccentric feel.

OVERLAPPING NECKLACES

This is the real trend of the season: minimalist chokers worn with long chains and loaded with vintage charm; detailing in unusual materials mixed with multi-wrap necklaces or chunky chains with a definite ‘80s vibe. The overlapped effect of chokers, necklaces and chains has been proposed by all the most fashion-forward designer houses: the variation

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OBJETS TROUVÉS

FLUFFY FEATHERS

Feathers in all their finery make a comeback to embellish splendid jewels that beg to be flaunted unashamedly and confidently. Ethereal, bright, flimsy and charged with energy, feathers were a recurrent theme on all the international catwalks: richly hued plumages on the Sonia Rykiel runway and vibrant feathery tufts artfully mixed with gleaming crystals at Elie Saab’s show. Salvatore Ferragamo also opts for feathers with his contemporary minimalist earrings, whilst Lanvin’s accessories were aflutter with black and white plumes adorned with superbly decorated metal caps.

MIDI RINGS AND HAND DECORATIONS

Haute fashion jewellery rings will be stepping into the spotlight this coming season. With infinite talent, designers have vied with each other to create maximum impact by blending vintage, modern and male ring styles. This has generated an unprecedented aesthetic in this area. Dior has come up with playfully intricate Victorian-inspired rings whilst Valentino finds beauty in numbers. And while Dolce & Gabbana prefer a classic look with their smoked quartz on yellow gold, Versace goes for an edit of signet rings with a contemporary feel.

STACKED BRACELETS COME IN TWOS

No-one can say no to a bracelet, but this season the trick lies in wearing them in twos. Partially because they are so easy to wear but also because they are versatile, bracelets are one of those accessories that all woman posses and love to wear. Minimalism for Acne bracelets whilst Prada opts for an ethnic style. Alexander McQueen has put an innovative spin on his bracelet: a padlock on a leather wristband with an ancestral vibe - an ideal way to elevate any classic look. Bottega Veneta’s models have been adorned with bracelets encrusted with opalescent gemstones. Elie Saab and Balenciaga stun us with wearable sculptures: cuffs that cover the entire wrist - maxi in size and style too. Chanel is set to rule with futuristic bracelets studded with iconic signature pearls.



Gioiellieri del terzo millennio Custodire la tradizione aprendo le porte al futuro

Collezione Govoni

Rinnovarsi conservando il fascino della tradizione. Essere protagonisti della modernità, volgendo lo sguardo al futuro, senza tuttavia tradire la storia. La mission delle generazioni 4.0 dell’industria orafa è condurre le proprie aziende nel terzo millennio facendo i conti con un importante passato: con quella idea di classico intramontabile che è da sempre icona del gioiello, alla quale è necessario affiancare oggi nuovi valori per attrarre il pubblico di tendenza. Si chiama evoluzione, e i protagonisti sono le verdi leve del palcoscenico imprenditoriale del settore. Aggiornati, ambiziosi e fiduciosi. Una positività che sembra camminare di pari passo con le mode del momento, sempre più dense di colori. Intense soluzioni cromatiche come ricetta per allontanare il grigiore del periodo di particolare congiuntura economica. Il made in Italy è anche questo, un perfetto connubio tra innovazione e memoria, nel segno della qualità. Lo sa bene Elisabetta Broggian, titolare, insieme al fratello Massimo, di DDonna, azienda di caratura internazionale originaria di Padova, fascino 40ennale e un legame consolidato con il Tarì. “La nostra attività è nata negli anni ’60 grazie a mio padre, Ruggero Broggian, al quale da qualche anno siamo subentrati io e mio fratello. Abbiamo percorso la storia più recente vivendo i cambiamenti degli ultimi anni”, spiega Elisabetta. La costante ricerca di nuove soluzioni, unite al talento e alla creatività, hanno portato DDonna ad ottenere premi e riconoscimenti oltre confine. “Il nostro impegno costante è sempre stato quello di assecondare la creatività, grazie alla quale l’anno scorso a Londra abbiamo vin-

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to il premio come miglior gioiello italiano, mantenendoci fedeli alla nostra origine, quella del gioiello classico”. Ma oggi occorre qualcosa di più, e per far sì che un gioiello venga apprezzato occorre tener conto di nuove variabili. E non mancano nemmeno i richiami ambientalisti. “Abbiamo recentemente presentato la nuova collezione “life”, incentrata sul ramo di un albero: un inno alla vita che si sviluppa. Una linea che ha riscosso subito grande successo”. Da Padova a Cento il filo conduttore è l’eccellenza della lavorazione italiana che sa evolversi. Roberto Govoni è il nuovo front man della Fabio Govoni, azienda che ha saputo tradurre in eccellenza il concetto di gioielleria. “Nel nostro mondo tutto è ciclico, ma è più difficile rendere moderno un classico anziché creare un prodotto totalmente nuovo. Nel nostro mestiere sono i dettagli a fare la differenza. Oggi assistiamo ad un ritorno della prevalenza di oro nella gioielleria, con un evidente aumento di volume e forme un po’ più morbide. Il valore della artigianalità viene espresso con modalità diverse, ma c’è sempre”. A Torre del Greco, in provincia di Napoli, il concetto di artigianalità si traduce in due modi: coralli e cammei. Torre del Greco è la patria di questi speciali prodotti molto amati dalle donne ma anche la casa di Vincenzo Raiola titolare di Mondial Coral, azienda del Tarì produttrice dei gioielli Rovian, un vanto per l’imprenditorialità del Sud Italia, brand conosciuto in tutto il mondo. “Siamo nati nel 1970 come azienda dedita alla trasformazione e lavorazione del corallo - spiega Vincenzo -. Da quando ci siamo trasferiti al Tarì



La famiglia Raiola in alto con uno dei pezzi della collezione di alta gioielleria. Al centro pagina Elisabetta Broggian con le sue creazioni.

abbiamo ampliato la nostra produzione, specializzandoci in alta gioielleria, caratterizzata da pregiate lavorazioni e utilizzo di pietre importanti”. Prodotti molto costosi ed esclusivi, destinati ad un pubblico di nicchia: “I nostri gioielli viaggiano in tutto il mondo, e sono indossati da molte principesse. In Italia sono presenti in pochissime, selezionate vetrine a Capri, Taormina, Venezia e Firenze”. Mondial Coral incarna la massima espressione del concetto di evoluzione nella gioielleria. “La tecnologia è il nostro punto vincente: vendiamo un gioiello classico e tradizionale. Proponiamo tra le altre una collezione unica, realizzata con le tecniche più moderne, caratterizzata da anelli e orecchini composti da elementi in acciaio che li rendono adattabili a diverse dimensioni e regolabili in ogni momento”. Una rivoluzione nella concezione dei preziosi che investe anche chi è in testa alla filiera produttiva: gli artigiani. Anna Maria Nardelli è il volto giovane dell’azienda Fantasie GN, una realtà storica del Centro Orafo il Tarì portata in auge dal padre Giuseppe che ha trasmesso alla figlia la passione e il talento per la manifattura. “Il mercato esige una ricerca stilistica costante - afferma Anna

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Maria -, è necessario aggiornarsi di continuo, andando alla scoperta di modelli sempre originali. Noi ci siamo specializzati in linee di gioielleria caratterizzate da colori intensi e dall’uso dell’oro rosa”. Un prototipo di prezioso che non è più sinonimo di eccezione. È la quotidianità che rende la donna speciale e ogni giorno è quello giusto per indossare un gioiello. È la modernità che diventa cura dei dettagli e attenzione al particolare, non solo per il gentil sesso. “Tennis in oro bianco, giallo, o con pietre come smeraldi e zaffiri sono prodotti destinati ad un mercato maschile molto attivo”, aggiunge Anna Maria. Lavorazioni che un tempo erano affidate esclusivamente alle mani sapienti di papà Giuseppe, maestro incastonatore del Borgo Orefici: “oggi i tempi di finitura di un lavoro si sono notevolmente ridotti grazie all’utilizzo di macchinari ultramoderni: un grande passo in avanti, se si pensa che in passato gli attrezzi da lavoro li creavamo noi. Con l’arrivo di strumentazioni sofisticate è cambiato un po’ tutto ma a noi piace conservare una certa manualità”. Classico o moderno che sia, il gioiello resta sinonimo di gioia. Ed è proprio questo il vero core business delle aziende del settore: il sorriso di chi lo indossa. •



Jewellers of the third millennium The custodians of the past throw open the doors to the future

Collezione Fantasie GN

Embrace tomorrow without losing the allure of tradition. Acting as a modern standard-bearer with an eye to the future without forgetting the glories of the past. The mission of the 4.0 goldsmiths‟ generation is to harness the energy of a prestigious past before leading their companies into the third millennium, but in order to make headway, the concept of an iconic timeless classic must be revived and a new approach must be sought to win over the trend-seeking public. It is called evolution and it prospers with the young conscripts on the jewellery scene. Up-to-speed, ambitious and full of hope. Fired with an optimism that seems to take its cues from the trends of the moment with their vibrant and bright hues. A rich colour palette that is a robust and victorious shield against the grimness of these dull economic times. This is yet another face of Italian design. Top quality and a knowing blend of innovation and heritage. No-one knows it better than Elisabetta Broggian, co-owner (with her brother Massimo) of DDonna; originally set up in Padua, this company of international standing has 40 years experience behind it and strong links with the Tarì jewellery centre. “My father, Ruggero Broggian, first started the business in the „60s. My brother and I stepped in a few years ago. The situation has undergone great changes”, Elisabetta explains. “A tireless quest for new solutions and a strong focus on talent and creativity has paid off. DDonna has collected awards and accolades abroad. We have constantly striven to cultivate creativity. Last year, this was doubtless a factor in our having won the award as best Italian jewel. Somehow we managed to evolve without betraying those vital roots which anchor us to the classic jewel.” Today, tradition is not enough. If a jewel is going to attract people, new variables must be factored in. And environmental issues have a place in all this too. We recently presented our new life collection which centres on a tree bough: a ode to burgeoning life. This range met with immediate success.” From Padua in Veneto to Cento near Ferrara - the common denominator is superb Italian workmanship which moves with the times. Cento is the hometown of Roberto Govoni who is the new frontman for Fabio , a company which has given a new meaning to the jewellery trade. “Things have always gone in fits and starts in our sector. But it is much more tricky to revamp classic than to create a brand-new design. In our trade, the difference lies in the details. At the moment, there is a return to the dominance of gold in the jewellery business. Designs are bigger with more rounded shapes. Craftsmanship is not the same as it was before, but it is still there.” At Torre del Greco on the outskirts of Naples, craftsmanship is expressed in two different ways: corals or cameos. Torre del Greco is the birthplace of these exquisite ornaments so beloved of women, but

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it is also where Vincenzo Raiola comes from. Raiola owns Mondial Coral, a company with Tari membership which produces Rovian jewels, a brand of international renown and a great source of pride for Southern-Italian enterprise. “We first came into being in 1970 as a coral workshop,” Vincenzo explains. “Since we moved to the Tarì centre, we have extended our production range, specialising in fine jewellery which means faultless workmanship and expensive stones.” Costly and extremely exclusive products for niche buyers: “Italy has very few stores selling our products; they are highly select ones located in Capri, Taormina, Venice and Florence, but our jewels go all over world; they are worn by Arabian princesses and entire royal families.” Mondial Coral perfectly embodies the concept of evolution in the jewellery trade. “Technology is the ace up our sleeve: we sell traditional classic jewellery. One of our collections is quite unique and are made using the most modern techniques. It is mainly composed of rings and earrings fitted with a steel spring meaning they can be adjusted to fit properly and the size can be regulated.” A jewellery-making revolution which particularly involves the people at the start of the supply chain: the artisans. Anna Maria Nardelli is the young face of of the company Fantasie, a historic firm in the Tarì Goldsmiths‟ Centre. Her father Giuseppe brought it to fame and then passed on his passion and his talent for craftsmanship to his daughter. “To keep up with market demands,” Anna Maria tells us, “you have to be constantly up-to-date and always on the lookout for new ideas and original designs. We are specialised in brightly coloured jewellery often mounted on rose gold. Preciousness is no longer something exceptional. What makes a woman special are her everyday routine gestures and these gestures can be accompanied by a jewel every day. A modern touch comes from exquisite details and tiny eye-catching features, not only for the fair sex. Tennis bracelets in white or yellow gold with stones like emeralds and sapphires are popular products for an extensive male market.” Anna Maria adds. One upon a time the only hands that worked on the jewels were those of her father, Giuseppe, a master jeweller and gemsetter in the Borgo Orefici (Goldmiths‟ District): “Nowadays ultra-modern machinery has taken a lot of the sweat out of jewellery finishing: this is enormous progress. In the past, we had to make our own work equipment. Things have changed considerably with the advent of sophisticated machinery, but we still like to do certain things by hand.” Classic or modern, a jewel still symbolises joy. And this is what all the sector businesses must concentrate on: the smile jewellery brings to people‟s faces. •


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Gioielleria 2.0 Club degli Orafi: insieme per crescere Italian Goldsmith’s Club: growing up together “Gioielleria 2.0: strategie social per lo sviluppo del business” è il titolo del workshop di formazione destinato a tutti gli operatori della gioielleria. Sviluppato nel 2016 dal Club degli Orafi Italia, viene proposto nella sua seconda edizione con un format innovativo, in collaborazione con il Centro Orafo il Tarì a Marcianise. Lo scopo del corso è identificare le tecniche e le strategie digitali per la crescita del business delle aziende che operano nel settore, attraverso le opportunità fornite dai social network (soprattutto Facebook e Instagram) e della piattaforma di advertising AdWords di Google. Il workshop illustrerà come orientarsi tra le varie opportunità di comunicazione on-line, scegliendo quelle più adatte al business dell’azienda per entrare in contatto con potenziali clienti, sviluppare relazioni, fidelizzare e acquisire traffico sul punto vendita. Durante la giornata verrà analizzato anche come costruire lo storytelling sul web, utilizzando i social network per creare un’identità di marca e come monetizzare gli investimenti acquisendo nuovi clienti, sfruttando le potenzialità di Facebook. La giornata si concluderà con la possibilità di una consulenza personalizzata one-to-one con Erika Zacchello e Antonio Kropp, docenti esperti di digital marketing. “È necessario rilanciare le piccole e medie imprese del sistema gioiello, trovando per queste, strategie innovative su misura” sostiene Gabriele Aprea, Presidente del Club degli Orafi Italia e di Chantecler - “l’asset di partenza del mestiere orafo è sicuramente il patrimonio culturale: la storia, l’identità, e l’heritage da trasmettere alle nuove generazioni, ma la sopravvivenza in un mercato globale impone l’acquisizione di nuove competenze nella direzione di una cultura, sempre più imprenditoriale, che sappia padroneggiare gli strumenti forniti dalla tecnologia e dal marketing”. Da oltre 35 anni l’associazione il Club degli Orafi riunisce le più importanti aziende dell’industria orafa italiana, rappresentative delle differenti categorie e leader nei rispettivi segmenti di attività: dai brand ai produttori, dalla distribuzione all’ingrosso ai dettaglianti, dal commercio alle organizzazioni internazionali di promozione di oro, platino e diamanti, alla stampa specializzata. La missione del Club è contribuire all’affermazione dell’intelligenza italiana del gioiello, esaltandone stile, cultura, artigianalità e mestiere. La partecipazione a questo corso, primo di un intenso programma di formazione organizzato dal Club degli Orafi che si svolgerà nell’arco di tutto il 2017 e al Tarì il 13 maggio, sarà gratuita ma solo per coloro che si pre-iscriveranno inviando una mail ad info@clubdegliorafi.org indicando azienda, referente e contatti. I posti sono limitati. • “Gioielleria 2.0 (Jewellery 2.0): social strategies for business development” is the name of the training workshop aimed at all operators in the jewellery sector. Set up in 2016 by the Italian Goldsmiths’ Club and now in its second edition, it boasts an innovative format and has been organised in conjunction with the Tarì Goldsmiths’ Centre in Marcianise. The aim of the course is to explore digital techniques and business-growth strategies for companies operating in the sector using opportunities provided by social networks (especially Facebook

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and Instagram) and the Google AdWorks advertising platform. The workshop will illustrate how to find your way amongst the various online communication opportunities and choose the one which is most suited to your business line so as to come into contact with potential customers, develop relationships, strengthen customer loyalty and increase traffic at sales outlets. Throughout the day, details will be given on how to build storytelling on the web using social networks to create a brand identity and attendees will learn how to monetise investments by acquiring new customers and taking advantage of the benefits of Facebook. The day will come to a close with a personalised one-toone consultancy session with Erika Zacchello and Antonio Kropp, experienced teachers in digital marketing. “It is paramount to relaunch small and medium enterprise in the jewellery sector, finding bespoke innovative strategies for the purpose’.” commented Gabriele Aprea, Chairman of the Italian Goldsmiths’ Club and Chantecler - “The goldsmiths’ profession has a head start because of its immense cultural legacy: think of the rich history, fascinating past and fine heritage to be passed on to the new generations, but in order to survive in the global market it is necessary to acquire new skills and build an entrepreneurial spirit enabling jewellers to control the instruments provided by technology and marketing. For over 35 years now, the Goldsmiths’ Club has brought together the most important Italian goldsmiths in the industry from the various categories as well as leaders from different sectors: from brands to producers, from wholesale to retail distribution, from marketing to international promotional organisations for gold, platinum and diamonds and finally specialised press. The Club’s mission is to contribute to the consolidation of Italian talent in the jewel trade, exalting style, culture, craftsmanship and professionalism. This will be the first of an intense training schedule organised by the Goldsmiths’ Club which will take place throughout 2017; the date will be published soon. Taking part in the course will be free for those who enrol early and anyone interested can send an email to info@clubdegliorafi.org info@clubdegliorafi.org indicating company, contact name telephone and email. There is a limited number of places available. •



Federpreziosi Salerno Al lavoro con entusiasmo/Working with enthusiasm

“Un 2017 ricco di novità per la Federazione Confcommercio di Salerno, che ha messo in campo varie iniziative per i colleghi gioiellieri, alcune delle quali strettamente riservate agli associati” dichiara il Presidente Michele Cicalese. Una delle più significative sarà “La settimana del Corallo e del Cammeo”, evento riservato agli associati Federpreziosi, da realizzare alla fine di maggio, in partnership con Assocoral, Comune di Salerno, Federalberghi ed altri Enti e Associazioni. L’obiettivo è di sostenere la candidatura della lavorazione del Corallo e del Cammeo di Torre del Greco, a Patrimonio culturale Immateriale dell’Umanità - Unesco. In contemporanea all’evento verrà allestita a Palazzo Genovese, nel centro storico cittadino, la mostra fotografica “Seduzione senza tempo, il corallo tra memoria e modernità”, già proposta in ambito nazionale ed internazionale. È prevista anche la creazione di un sistema informativo sulla sicurezza, messo a punto in collaborazione con gli organi competenti, e riservato a tutti i gioiellieri della provincia salernitana. Con cadenza mensile e per tutto il 2017, i colleghi potranno ricevere gratuitamente una Newsletter con aggiornamenti sulle iniziative nazionali e provinciali. Continua il sostegno della Federazione alla campagna nazionale di Federpreziosi “Per avere le idee chiare sul diamante” per valorizzare la professionalità e la competenza del gioielliere nel proporre l’acquisto di diamanti. Il tutto attraverso cartelli vetrina che invitano il pubblico ad entrare in negozio per ricevere una consulenza qualificata. Requisito indispensabile è che tutti i rappresentanti della categoria siano disposti ad aggiornare costantemente la propria formazione per potersi proporre come Gioiellieri Professionisti, consulenti competenti, ad una clientela sempre più informata e critica. Proprio in quest’ottica, presso la Camera di Commercio di Salerno, si è tenuto un incontro formativo sul diamante organizzato da Federpreziosi Confcommercio nazionale in collaborazione con IGI - Istituto Gemmologico Italiano. Federpreziosi Salerno è nata nell’ottobre del 2016 e fonda il proprio sviluppo su una radicata e importante realtà nazionale. “Solo insieme possiamo raggiungere ciò che ciascuno di noi cerca di raggiungere”, questo è il motto che invita i gioiellieri salernitani ad aderire a Federpreziosi. Entrare a far parte di un gruppo che condivide gli stessi interessi è fondamentale, soprattutto in un periodo di contrazione come quello attuale. •

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“2017 looks like it will be a year packed with excitement for the Federazione Confcommercio (General Federation for Italian Commerce) of Salerno which has set up a series of initiatives for its fellow jewellers and some of these activities are open to members only” explained the Chairman Michele Cicalese. One of the most important will be “The Coral and Cameo Week“, an event aimed specifically at Federpreziosi (Italian Federation of Jewellers) members and lasting one week. It is scheduled to take place in late May in the local area and will be held in partnership with Assocoral, the Town Hall of Salerno, Federalberghi (Federation for the Hotel Trade) and other Agencies and Associations. The aim is to endorse the candidature of Coral and Cameo work at the town of Torre del Greco as Intangible Cultural Heritage of Humanity - Unesco. At the same time, a parallel event will be set up in the city centre in Palazzo Genovese; it will be a photographic exhibition entitled “Timeless seduction, coral between past memories and modernity” and it has already been held nationwide and abroad. Plans are also being made to set up a specially devised security information system created with the help of the authorities for all fellow jewellers in the province of Salerno. On a monthly basis and throughout 2017 jewellers will receive a free copy of the Federpreziosi Salerno Newsletter which provides updates on anything that is happening nationwide or locally. The Federation will continue to uphold the national Federpreziosi campaign entitled “Clear your ideas on diamonds” emphasising the professionalism and skills needed by a jeweller when explaining the ins and outs of his trade to potential buyers of diamonds. The entire campaign will take place using window displays to draw customers into the shop. One essential requirement to make all this work is that everyone belonging to the sector must be willing to keep abreast of developments and stay up-to-date so as to reassure customers of their qualifications as Professional Jewellers and expert consultants, able to offer advice and solutions to a public which is increasingly knowledgeable and on its guard. It was in this perspective that we met at the Chamber of Commerce of Salerno for a training session on diamonds set up by the Italian national Federpreziosi (Italian Federation of Jewellers) in conjunction with the IGI - Italian Gemological Institute. Federpreziosi Salerno came into being in October 2016 and its progress is anchored in a strong Italian national identity. “Only together can we achieve what each one of us wishes to achieve” runs the motto, inviting jewellers from Salerno to join forces with Federpreziosi. Belonging to a group which shares the same interests is essential in times of economic downturn as we are experiencing now. •


Assocoral 40 anni di passione/Forty years of passion In basso a sinistra il francobollo dedicato nel 2010 da Poste Italiane al Corallo di Torre del Greco

È il 4 Aprile 1977. A Torre del Greco sei “produttori corallari” si riuniscono per dare vita a quella che oggi è tra le più grandi e produttive associazioni di categoria. Nata come naturale proseguimento dell’Unione dei Corallari, attiva già agli inizi del 1900, ASSOCORAL festeggia quest’anno i 40 anni di attività. Anni ricchi di traguardi raggiunti, crescita professionale e successi internazionali, perseguendo i tre principali obiettivi dell’associazione: azioni di tutela della risorsa corallo, sviluppo e marketing delle aziende e promozione all’estero dei prodotti. Assocoral, in quasi mezzo secolo di storia, ha organizzato importanti eventi, tra cui le mostre e i seminari di New York, Montecarlo, Basilea, Milano, Vicenza, Barcellona, Roma, Cina e Giappone. Ricordiamo l’importante workshop internazionale sull’uso sostenibile della risorsa corallo, “Cultura e Tradizioni nella gestione e salvaguardia dei coralli preziosi”, per la prima volta a Torre del Greco, la mostra itinerante “Seduzione senza tempo” a valorizzare le connessioni tra moda e gioiello e l’evento organizzato all’EXPO di MIlano “Sapori senza tempo”, uno spettacolo coinvolgente, tra arte, musica e cibo. “Lo sviluppo della nostra produzione è strettamente legato al territorio. Quel territorio che ci fa conoscere nel mondo” Tommaso Mazza Presidente di Assocoral “Includere La lavorazione artigianale del Corallo e del Cammeo di Torre del Greco nella lista del Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO, contribuirebbe a sensibilizzare universalmente su una tradizione di conoscenze e competenze. È il desiderio di una città intera, di cui il Comitato Promotore, (rappresentanti del settore del corallo e del cammeo di Torre del Greco) e il Comitato d’Onore, (nomi di spicco della cultura e della politica), sono portavoce. •

Is the 4th of April 1977. Six “coral makers” gathered in the ancient town of Torre del Greco to set up what is now one of the greatest and most productive associations of its kind. Born as the natural successor of the Union of Corallers which dated back to the early 1900s, ASSOCORAL celebrates 40 years in this year. Eventful years which have brought myriad accomplishments, much professional growth and great international success. And all throughout this time the association has been faithful to its three main objectives: protecting coral sources, developing and marketing the coral firms and promoting coral products abroad. In almost half a century, Assocoral, has successfully organised many major events, including exhibitions and seminars in New York, Montecarlo, Basle, Milan, Vicenza, Barcelona, Rome, China and Japan. Just to mention a few, the major international workshop on sustainable use of coral “Culture & Traditions for managing and protecting valuable corals (Cultura e Tradizioni nella gestione e salvaguardia dei coralli preziosi)”, for the first time in Torre del Greco, the travelling exhibition “Eternal Seduction (Seduzione senza tempo)” which highlighted the links between fashion and jewellery and an event also staged at the Milan EXPO “Flavours that never end” (Sapori senza tempo)”, an exciting show packed with art, music and food. There have also been many initiatives arranged on a local level too. One example is the Artistic High School F. Degni with its Museum of Coral and Cameo in Torre del Greco. “Developing our products is a local affair. Our old town is renowned worldwide” said Tommaso Mazza Chairman of Assocoral “The inclusion of Red Coral and Cameo crafting in Torre del Greco on the UNESCO list of Intangible Cultural Heritage of Humanity will help to raise general awareness of this marvellous tradition that requires so much knowledge and skill. This is how the entire city feels. The Promotion Committee (representing the coral and cameo sector in Torre del Greco) and the Honorary committee (important names from the world of culture and politics) do no more than act as spokesmen. •

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Vitaminici come la frutta, energici come felini, allegri come buffi amici pelosi: i nuovi gioielli esplodono di colori e simpatia e ci trascinano con entusiasmo verso l’estate. C’è chi li preferisce animalier e chi quasi desidera assaporare il sapore dolce della frutta. Gli esperti raccomandano di indossarli a tutte le ore, in quanto pare sia dimostrato che portino benefici effetti all’umore e al sorriso. Meglio se con un vivace motivetto sanremese di sottofondo. Non sono previsti effetti collaterali.

1 - Urigold, bracciale in oro 18 kt e zirconi - 2 Giannotti Diffusione, anello in oro 18 kt e zirconi - 3 - By Simon, spilla in argento 925 con cubic zirconi multicolore placcato ore rosè - 4 - Gaetano Vitiello, ciondolo in argento 925 smaltato con goccia pietra idrotermale - 5 - Idea Coral, orecchini in oro 18 kt con diamanti e zavorite - 6 - Gennaro Tortora, bracciale in argento e smalto - 7 - Dotea, anello in oro con brillanti, smeraldi e corallo - 8 - Marchetiello Preziosi, bracciale in oro 18 kt e smalto

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Jewellery export lab Il Tarì, un punto di riferimento / Il Tarì, a landmark

Il Tarì si conferma punto di riferimento per iniziative e programmi che coinvolgono l’intero mondo orafo e che fanno riferimento al Centro Orafo come quarto polo nazionale, insieme ad Arezzo, Vicenza e Valenza. Molte le iniziative in pista. Tra queste, la 6 giorni dedicata al progetto “Jewellery Export Lab”, che si svolgerà per la sua tappa dedicata al centro-sud italia all’interno del Polo di Marcianise grazie all’intesa tra Ice – Agenzia per la Promozione all’esterno ed internazionalizzazione delle Imprese –, Confidustria Federorafi e il Tarì. Alla presenza di oltre 40 imprenditori campani la presentazione della sessione dedicata al Tarì si è tenuta il 27 marzo con la partecipazione di Francoise Izaute e Stefano De Pascale per Federorafi, Andrea Ambra e Rita Palumbo per l’Ice. “Ospitare questa importante iniziativa – ha dichiarato il presidente Giannotti – è una ulteriore conferma del sempre maggiore coinvolgimento del Tarì nelle attività di rilievo istituzionale del comparto orafo nazionale, anche grazie anche al recente ingresso in Confindustria Federorafi. Non più solo mercato o, come a volte evidenziato, fiera permanente: Il Tarì è sempre più la casa degli orafi”. Jewellery Export Lab è un progetto “taylor made” che si propone di supportare le aziende del settore orafo/argentiero fornendo loro gli strumenti per penetrare e consolidare i rapporti commerciali con i mercati esteri. Al Tarì è prevista la seconda tappa di questo importante programma nazionale, 17, 18, 25, 26, 29 e 30 maggio prossimi. 29 al momento le aziende socie partecipanti, interessate tra l’altro ad un progetto di sviluppo dei mercati esteri direttamente seguito dal Tarì. Il programma è strutturato ad hoc in base alle esigenze delle aziende orafe e affronterà le varie tematiche relative alla internazionalizzazione, con un’attenzione particolare rivolta alle nuove opportunità commerciali offerte dall’economia digitale e dai nuovi mercati. A questa prima fase ne seguirà una seconda, in cui le aziende selezionate verranno affiancate da consulenti ed esperti del settore appositamente selezionati, con un programma di “coaching personalizzato” il cui obiettivo sarà quello di sviluppare una strategia promozionale all’estero, riguardante specifici mercati. •

At Tarì holds its status as an organisational nucleus for initiatives and programmes extending to the entire goldsmithery sector and confirms its position as the fourth most important Italian hub alongside Arezzo, Vicenza and Valenza. Umpteen initiatives are in the pipeline. One of them is the 6 days event dedicated to the ‘Jewellery Export Lab’ project whose Southern-Central Italy stage will be held inside the Marcianise hub as a result of an agreement reached between Ice (Agency to promote and internationalise enterprise), Confindustria Federorafi and Tarì. In the presence of more than 40 businessmen from the Campania region, the session dedicated to the Tarì jewellery centre was presented on 27th March. Francoise Izaute and Stefano De Pascale took part on Federorafi’s behalf whilst Andrea Ambra and Rita Palumbo represented Ice. “Hosting this important initiative,” said the Chairman Giannotti, “is further proof of how increasingly involved Tarì is becoming in institutional affairs for the Italian goldsmithery sector. Our recent entry into Confindustria Federorafi was a big step in the right direction. It is not any more just about the market, but rather, as has been said before, a permanent exhibition fair: Tarì feels more and more like home for goldsmiths.” The Jewellery Export Lab is a tailormade project whose aim is to sustain companies in the gold/silver trade and provide them with all they need to penetrate foreign markets and strengthen business relations abroad. The Tarì jewellery centre has been chosen to host the second phase of this vital Italian initiative which is set to run on the 17th, 18th, 25th, 26th, 29th and 30th of May. At the moment 29 participating member companies are interested in a foreign-market development project directly followed by the Tarì jewellery centre. The programme has been specially built to fit the needs of goldsmith companies and will address various themes relating to internationalisation with particular attention to the new business opportunities offered by digital economy and new markets. Subsequently a second phase will follow this first one. Here a selection of companies will be shadowed by carefully chosen consultants and sector experts as part of a “personalised coaching scheme” which aims to help them to develop a foreign promotion strategy for specific markets. •

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Gioielli boho-chic

di Cloe Lucentini

Istruzioni per l’uso

Orecchini lunghi e protesi verso il collo, gioielli per il corpo (compresi tatuaggi), coroncine sulla testa e altri accessori “fuori misura” ad adornare i capelli. Benvenuti nell’era del boho-chic, dove bohemienne d’altri tempi prestano i loro must a moderne dame chic dando vita ad una centrifuga di stili da cui nascono creazioni formidabili che è impossibile far passare inosservate. IERI, OGGI E DOMANI Ma una volta appreso quale sia la tendenza del momento… come va assimilata e soprattutto indossata tenendosi nei confini del “buon gusto”? Cercheremo d’inoltrarci nella questione cercando di apprendere le linee guida per saper poi gestire al meglio i propri outfit secondo la bibbia boho e senza indispettire i cosiddetti precursori di questo mood, bohemienne alias nomadi e attori girovaghi di stampo francese. ACCESSORI-MANIA La buona notizia è che il credo bohochic non considera i gioielli solo come accessori di contorno, aggiuntivi, ma ne decreta la centralità del look… provate ad immaginare di vestire in tema boho senza gioielli, il risultato sarebbe stile clochard o trasandato. Questo lascia intendere che anche dove questo stile può risultare in qualche modo “improvvisato” in realtà

c’è uno studio accurato che ha già conquistato tantissimi adepti nell’onda di una rivoluzione di stili al passo con le nuove tendenze. E TU SEI BOHO-CHIC? Chi sono le followers di questa tendenza così sfaccettata negli usi e costumi? C’è lei che non vuole prendersi troppo sul serio, lei che appare più fragile ma perché no, acquista sicurezza e disinvoltura “vestendo questi panni”, lei che affida al look la possibilità di esprimere chi è e come si sente dentro. Ci sono poi le più sofisticate e sempre up-to-date a cui piace giocare con la versatilità degli accessori. PRIMA REGOLA: NIENTE REGOLE Se i contorni di questo stile non sono proprio ben definiti, lasciando emergere così un’aura di mistero intorno allo stile bohochic, in realtà è proprio questa considerazione che è alla base della filosofia boho e che ne determina molto probabilmente il grande successo: siamo tutti differenti e ciascuno interpreta questo stile in maniera libera e non schiava di certi diktat, come spesso succede nel mondo della moda. Via libera dunque alla creatività, agli abbinamenti mix&match dove a capi di tendenza vengono abbinati accessori casual ed etnici. MORE IS…. MORE! …è (anche) la quantità a fare la differenza! Sregolata, eccessiva, multi e maxi…

questa tendenza va ben oltre il concetto 2 is better than 1 e vince il premio Stile 2.0 per volume! Ebbene sì, il look multi-accessoriato è gradito e vivamente consigliato. Per fare una sorta di download creativo da inserire nella cartella “boho-chic” vedi quindi alla voce collane: lunghe, maxi, sregolate e sovrapposte; orecchini: di ogni genere, pendenti e a cerchio; anelli: tanti e con pietre di vari colori e dimensioni, rigorosamente distribuiti su tutte le dita delle mani; bracciali: a più non posso, diffusi lungo le superfici a loro disposizione e decisi a “colonizzare” tutto il braccio; cavigliere: un must per chi ama questo stile, coloratissime e tali da richiamare l’attenzione dalla testa… fino ai piedi. Non finisce qui, ad impreziosire gli outfit ci pensano anche gli accessori per capelli, a cominciare da scenografiche coroncine, che vengono qui rivisitate in chiave moderna: la favola sono le metropolitan girl che le indossano. Almeno al livello teorico, la camaleontica trasformazione da ordinarie cittadine a modelle boho-chic metropolitane è compiuta. Non resta che passare alla pratica e per questo non dovete far altro che sbizzarrirvi e divertirvi a darne la vostra personale interpretazione mettendoci un pizzico di ego che vi farà sentire uniche. Non abbiate paura di esagerare, è la moda boho-chic babies! •

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Boho-chic jewels How to wear them

Long earrings dangling down to the neck, body jewellery (including tattoos), head garlands and other unconventional accessories and hair decorations. Welcome to the boho-chic era, where bohemian chicks of bygone times pass on their treasures and baubles to stylish modern mavens, giving rise to eye-catching ensembles that garner countless admiring gazes. Wallflowers and minimal-dressers may as well stay at home. A boho-chic style is officially here to stay and will be profoundly influencing the catwalks for some time. With it comes a breath of Eastern promise, a gypsy twist and an intricacy of detail that leaves its mark.

YESTERDAY, TODAY AND TOMORROW

So now that we know what the trend of the moment is, how do we interpret it? And more importantly how do we wear it without going beyond the confines of good taste? There is little point in setting down the rules of boho style to enlighten you on how to integrate a boho-chic jewel into your look, but we are going to try to help you gain some general insight and stick by the Bohemian Bible without scandalising the founding mothers and fathers of this trend, i.e. French-speaking screen stars and jet-setters.

ACCESSORY MANIA

The good news is that the boho-chic credo doesn’t see jewellery just as an accessory or an afterthought, but rather as a focal point around which an outfit hinges... Try imagining a bohemian without jewellery - the end result would be decidedly scruffy or even un-

di Cloe Lucentini

kempt. This means that although this style may come across as being somehow improvised, it is not just a bundle of things thrown together haphazardly; a lot of time and effort goes into it. It has acquired a substantial following and its fans have grown as fashions move forward and new styles are discovered.

ARE YOU BOHO-CHIC?

So who are the adepts of this multifaceted trend that leaves it mark on all sorts of looks and fashions? There is the lady who doesn’t take herself too seriously, the woman who likes to dress up to feel more confident and then the lady who uses different clothes to express the way she feels inside. Then, there are the real sophisticates who like to be ahead of the fashion curve and have fun playing around with accessories.

RULE NUMBER ONE: NO RULES

So if boho fashion rules seem a little elusive, emanating almost an aura of mystery, this is the reason. Maybe it is this immense freedom of interpretation that has made it hugely popular; we are all different, after all, and so we should all be free to put our own individual stamp on what we wear, rather than slavishly following current fashion trends, as often happens. Full vent to creativity, then, to mixing-and-matching and clever combinations where fashion-forward pieces are offset against casual ethnic-style accessories.

MORE IS…. MORE!

This is another maxim to bear in mind when going for this alluring style. More is more.... because it is (also) the amount that makes the difference! Disarrayed, extravagant, mul-

ti and maxi everything..this trend goes well beyond the concept of 2 is better than 1: it walks away with the Style 2.0 award for sheer amount! So, being highly accessorised is not only welcome, it is strongly recommended. For a creative download to be filed under the boho-chic directory, go to the heading necklaces: long, maxi, messy and overlaid; earrings: in all shapes and sizes, dangling and hoops; rings: aplenty in a variegated palette and a whole array of designs, but most of all, a ring on each available fingers - sadly for boho lovers, most of us only have ten fingers; bracelets; the more the merrier, taking up all available space, they take over the entire arm, moving slinkily like snakes and tinkling like sleigh bells; anklets: an absolute must for a real bohemian lady, highly colourful and bold enough to draw everyone’s attention from head to ...foot. But there is more still. Hair accessories are a marvellous way to spiff up any boho outfit, starting with gorgeous hairpieces which have little to do with princess crowns. These modern-style garlands are for metropolitan girls who look as they have just stepped out of a boho picture book. That is the theory then. Morphing from an ordinary city-dweller to a metropolitan boho-chic model is now within your grasp. So now it just needs to be put into practice. Have fun and put your own personal slant on this style which is bound to make you feel unique and at the centre of attention. And don’t worry about overdoing it! Everything goes with boho-chic fashion! •

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3 1 - Alexia, catena in argento con zirconi - 2 - Marika, croce in oro e diamanti - 3 - Urigold, ciondolo in oro 18kt con madreperla - 4 - Marea, croce in oro 18 kt e diamanti - 5 - Arkè, croce in oro 18 kt e peridoto - 6 - By Simon, croce in metallo placcata oro antichizzato e cristalli - 7 - Cierre, croce in oro e diamanti - 8 - Gennaro Tortora, ciondolo in argento 925

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Ogni bimbo ha un suo angelo custode, una guida, uno sguardo benevolo che lo accompagna in ogni suo passo. Quello sguardo protettivo continua ad accompagnarlo mentre cresce, fino a diventare uomo. Ogni piccola caduta, ogni sbaglio, ogni dispiacere saranno piĂš leggeri al pensiero di non essere soli. Tanti possono essere i simboli di quella delicata protezione: una catenina leggera, un ciondolo, le parole di una preghiera di bimbi che la memoria non dimentica. 99


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1 - Mewo, collana in acciaio - 2 - Diamond Art, croce in oro 18 kt e diamanti 3 - JadĂŹ, croce in oro 18 kt e diamanti - 4 - Crusado, croce in oro 18 kt e diamanti 5 - Oroverde, rosario in oro 18kt - 6 - Roberto Giannotti, collana con pendente croce traforato con angeli - 7 - Marchetiello Preziosi, rosario in oro 18kt

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SEX APPEAL IN VERSIONE COOL Charme in formato tecnologico? Nuove eroine alle prese con sofisticate invenzioni digitali? I nuovi gioielli strizzano l’occhio all’innovazione e ai nuovi materiali. Propongono creatività illimitata e design esclusivo. Ma niente paura: non bisogna essere futuristiche esperte di nanotecnologie per indossarli. Unici requisiti richiesti: intraprendenza, disinvoltura e molto, molto sex appeal.

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1 - Roberto Giannotti, collana con pendente Chiama Angeli “con tutto il mio cuore” in argento, zirconi e pietra semipreziosa rossa - 2 - Crusado, bracciali in oro e diamanti - 3 - Marco Casale, anello in oro e diamanti - 4 - Oroverde, bracciali simirigidi in oro 5 - Rudy’s, bracciale in acciaio - 6 - Mewo, bracciale in acciaio con zirconi neri e chiusura regolabile

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1 - Meg Gioielli, collana in argento 925 - 2 - Marchetiello Preziosi, ciondolo in oro 18kt - 3 - Mamesò by Maurizio Vitagliano, ciondolo in oro e diamanti - 4 - Diamond Art, ciondolo in oro 18 kt e diamanti - 5 - Cierre, ciondolo in oro 18 kt con diamanti e rubini - 6 - Mewo, bracciale in rame placcato oro bianco con cristalli - 7 - Aucella, cuore in corallo rosso naturale montato a ciondolo in oro bianco 18 kt e diamanti - 8 - Marea, anello in oro 18 kt e diamanti - 9 - Marika, anello in oro e diamanti

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Con tutto il cuore 4

Capita sempre, anche quando tutti i sentimenti sembrano già raccontati, che da un semplice motivetto nasca una emozionante canzone d’amore. E allo stesso modo anche la più tradizionale delle forme scelte dai gioiellieri può diventare, inaspettatamente, la più originale. Potenza della creatività? Magia dei sentimenti? Originalità dei materiali? Resta un mistero. Ma di fatto, questa piccola, romantica magia non muore mai, e si rinnova all’infinito. Per dirle “Ti amo” con tutto il cuore.

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1 - Crusado, cuore in oro 18 kt e diamanti - 2 - Idea Coral, collana in oro 18 kt con diamanti e cuore di corallo - 3 - Gennaro Tortora, ciondolo cuore in argento dorato - 4 - Gaetano Vitiello, orecchini in argento 925 con zirconi e cameo di conchiglia sardonica - 5 - Giannotti Diffusione, pendente in oro 18 kt doppia lastra traforata e diamantata

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CALENDARIO FIERE 2017

SAVE THE DATE MONDOPREZIOSO dal 12 al 15 maggio may from 12th to 15th MONDOPREZIOSO dal 6 al 9 ottobre october from 6th to 9th PRONTO NATALE dal 26 al 27 novembre november from 26th to 27th

www.tari.it Marcianise CE - Italy Zona ASI Sud - 81025 ph. +39 0823 517111 fax +39 0823 517511










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