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Evolving business The 2016 is still marked by the aggregation and participation. Our team is busy with numerous projects and new synergies, also international ones. Many aims have been met , starting from our Magazine. One is the purpose: to have a leading role in the relaunch of goldsmith field, already awaited and visible by many. Arrived at its 20th anniversary, our Center has proved to be founded on solid pillars. The extraordinary solidity of architectural structure, already subject of the international appreciation, is a right metaphor to give value to the real bases of TarĂŹ: the businessmen. During these years, inevitably, many faces changed and many companies reinveted themselves in a radical way, facing with strength the epochal turn imposed by the international economy.
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The generational change introduced innovation , communication, dynamism, unknown elements before in a field that is actually moving. We have already gone beyond the national boundaries: nowadays the distances are no more calculated as Countries or markets, but as travellig times. The central role of TarÏ in the mediterranean area is more strategic today than in the past, and sets men and goods in the deep heart of a trading system more flowing day by day. The market, by its side, begins to recognise us as an essential reality that is a place of business, creativity and of unlimited opportunities. We live with deep enthusiasm a new era, we feel ready for it: the era in which the identity will mark the difference. •
BUSINESS in evoluzione Vincenzo Giannotti Presidente Il 2016 prosegue per il Tarì nel segno dell’aggregazione e della partecipazione. La squadra è impegnata in numerosi progetti e nuove sinergie, anche internazionali. Molti obiettivi sono già stati raggiunti, a cominciare dalla evoluzione del nostro Magazine. Unica la finalità: partecipare da protagonisti al rilancio, atteso da molti anni e da molte parti già visibile, del settore orafo italiano. Giunto al ventesimo anno di storia, il nostro Centro ha dimostrato di essere fondato su pilastri solidissimi. La stabilità eccezionale della struttura architettonica, che ancora oggi raccoglie consensi internazionali, è una metafora appropriata per valorizzare le vere fondamenta del Tarì: i suoi imprenditori. In questi molti anni, inevitabilmente, alcuni volti sono cambiati, molte aziende hanno mutato pelle in modo più o meno radica-
le, affrontando tenacemente la svolta epocale che l’economia ha imposto a livello internazionale. Il cambio generazionale ha introdotto innovazione, comunicazione, dinamismo prima ignoti ad un settore che, più di molti altri, oggi è in movimento. Abbiamo superato da tempo i confini nazionali: oggi le distanze non si misurano più in base a Paesi e a mercati, ma a tempi di collegamento. Ecco che, oggi più che mai, la centralità del Tarì nel Mediterraneo è strategica, e posiziona uomini e merci nel cuore di un sistema di scambi sempre più fluido. Il mercato, a sua volta, comincia a riconoscerci come una realtà imprescindibile, nel suo essere, insieme, luogo di business, di creatività, di opportunità senza limiti. Viviamo con entusiasmo una nuova era, per la quale ci sentiamo pronti: l’era in cui l’Identità farà la differenza. •
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CONTENTS 2
Editoriale
26 La donna si fa sempre piĂš Gipsy 32
Gioielli: sostanza dei sogni.
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Come cambiano le fiere
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La Scuola di Orologeria del TADS
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Natura, Luce, Colore
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Campania: turismo in crescita
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Orecchini
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San Leucio silk
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Marcatura laser
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CONTENTS 97
86 Precious & co. 97 Uomo: stili, colori, accessori 102 Back reshoring 106 Teenager 111 Caserta da scoprire
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114 Il Museo del tesoro di San Gennaro 119 News!
114 Direttore responsabile Floriana Marino
In copertina
Redazione Tarì Magazine
Stampa
Progetto grafico Exadv
Reg. Trib. Santa Maria Capua Vetere n° 587 del 6/12/2002
Photo Luciano D’Inverno Shutterstock
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Il Tesoro di San Gennaro, Napoli
Rossi - Nola
tel. 0823 517111
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E LA DONNA SI FA SEMPRE PIÙ
di Donatella Zappieri
QUALCHE ANTICIPAZIONE DALLE PRE-COLLEZIONI P/E 2017 Tutto inizia a Cuba con la sfilata Chanel: Karl Lagerfeld fa sfilare le sue modelle nel Paseo del Prado, tra la gente comune, accompagnate dalle note melodiche di due cantanti di origine caraibiche. Ed è subito il legame con quella terra ma in puro stile Chanel: l’accento è messo sui cappelli Panama, sulle calzature che lasciano libero il piede e volumi di abiti costruiti sull’accostamento di vari strati in un gioco di sovrapposizioni dove il gioiello e l’accessorio trovano il loro spazio naturale proprio perché la sinuosità del movimento accompagna l’incedere quasi felino delle modelle e dei modelli. Ed ecco che a Londra l’esotismo, l’etnico e la sacralità si fondono in modo armonioso nei look presentati a fine giugno nelle Pre-collezioni che anticipano le sfilate di settembre con uno sguardo su quello che sarà il nostro guardaroba estivo per il 2017. Mai come ora l’influenza dei paesi esotici si fa sentire forte e vibrante. Elementi del folklore locale diventano chiave dello stile delle nuove contaminazioni e la nuova donna attinge la sua personalità nel mix and match di amuleti, simboli e tradizioni di paesi lontani. L’atmosfera generale sulla passerella è quella di una nuova musa,
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un po’ gitana ma attenta ai dettagli e alla sua femminilità, una donna che osa e non ha paura dell’accessorio vistoso e particolare. Grande libertà quindi al colore, alle sovrapposizioni, al mix disordinato delle stampe in un gioco di voile, balze, foulard e frange quasi da mille e una notte. La musa Gipsy di Alexander Mc Queen presenta un look dove il folklore britannico si fonde con ispirazioni gitane di terre lontane. I materiali sofisticati sono caratterizzati da finiture invecchiate, l’oro e l’argento antichi donano un’aura di sacralità e misticismo alla collezione, lucchetti a forma di cuore, rosari rivisitati in chiave contemporanea e maestose “hand jewellery” non passano di certo inosservati. Croci, fiori e campanelle sono sicuramente i dettagli must have per la prossima primavera. Quando il sacro incontra il profano e il passato diventa un tintinnante futuro. La visione di Fausto Puglisi è sicuramente italiana e mediterranea: decori molto ricchi, fiori che sposano croci in una danza chic dal sapore gitano - quando la sovrabbondanza viene portata all’estremo. Gli accessori di Puglisi per questa stagione sono coerenti con la sua vision di eccesso, un omaggio alle cascate di catene
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Michele propone un mix di sacro e profano minuziosamente eccentrico, splendido come sempre nelle contraddizioni visive che rendono piacevoli e desiderabili mix stilistici a volte incomprensibili. Trait d’union e fil rouge di queste anteprime, il guantino o “hand jewellery” e la sovrabbondanza di amuleti, ciondoli, collane e catene. Copricapi che non sono altro che semplici foulard accessoriati come le donne africane e tanto tanto colore e materiale, sì etnico ma dai trattamenti innovativi.
The gypsy look gains popularity: some previews from the S/S 2017 pre-collections
dorate proposte negli anni ’80 da Gianni Versace. Il Kitch non è stato mai cosi cool. La collezione di Valentino vibra di aria caraibica, con dettagli ispirati ai costumi folkloristici della Cuba gitana. Una libertà stilistica dove l’embellishment regna sovrano: un mix di souvenir d’altri tempi dove simboli e materiali comunicano un viaggio esotico. Ananas e ciliegie diventano importanti orecchini, perline in legno dipinte a mano creano pittoresche collane con rimandi espliciti agli accessori dei nativi americani. Un’aria di fresca energia d’oltreoceano. Los Angeles fa da palcoscenico alla sfilata di Moschino disegnata da Jeremy Scott. L’atmosfera psichedelica e New Age esalta il sapiente mix di elementi ispirati deliberatamente al glam degli anni ’60. Colore e brillantezza sono le uniche regole della collezione, fiori gigantie maxi collane avvolgono corpi dall’abbronzatura impeccabile e i simboli sono quelli della libertà. Libertà di espressione, libertà di essere liberi, libertà di essere freak, libertà di essere eccessivi. E come ha dichiarato Scott: More is More. Le sfilate terminano con Gucci e ancora una volta Alessandro
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It all started in Cuba with the Chanel fashion show: Karl Lagerfeld’s models sashayed down the Paseo del Prado, among the general public, accompanied by the melodic notes of two Caribbean singers. The bond with that land was immediate, albeit in pure Chanel style: the accent was on Panama hats, on footwear that leave the feet free and on the volumes of garments constructed by combining various fabrics in overlapping layers in which jewellery and accessories find their natural environment, with the sinuosity of the movement accompanying the feline-like steps of male and female models. In London, exoticism, ethnic and sacred merge harmoniously in the looks presented at the end of June in the Pre-collections that anticipate the September shows with a glimpse of our wardrobe for the summer of 2017. Never before has the influence of exotic countries been so strong and vibrant. Elements of local folklore become key to the style of new fusions and the new woman draws her personality in the mix and match of amulets, symbols and traditions of far-off countries. The general atmosphere on the runway is that of a new muse, slightly gypsy, but with attention to details and to her femininity, a woman who dares and is not afraid to wear showy and distinctive accessories. Great freedom to the colour, the layers, the disorderly mix of prints in a play of voile, frills, scarves and fringes, almost from one thousand and one nights. Alexander McQueen’s Gypsy muse presents a look in which British folklore merges with Romany inspirations from far-off lands. Sophisticated materials are characterised by aged finishes,
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antique gold and silver give the collection an air of sacredness and mysticism, heart-shaped lockets, rosary beads reinterpreted in a modern key and majestic hand jewellery without doubt cannot go unnoticed. Crosses, flowers and bells are unquestionably the must-haves for next spring. When the sacred meets the profane and the future echoes the past. Fausto Puglisi’s vision is undoubtedly both Italian and Mediterranean: heavily decorated, flowers are combined with crosses in chic gypsy-style dance – when overabundance is taken to an extreme. Puglisi’s accessories for this season are in line with his vision of excess, homage to the cascades of gold chains proposed by Gianni Versace in the 1980s. Kitsch has never been so cool. Valentino’s collection vibrates with a Caribbean air, with details inspired by the folk costumes of the Cuban gypsy. A stylistic freedom where embellishment reigns supreme: a mix of souvenirs from the past, where symbols and materials narrate an exotic journey. Pineapples and cherries become large earrings, hand-painted wooden beads create picturesque necklaces that explicitly bring to mind the accessories of Native Americans. An air of fresh energy from the other side of the ocean. Los Angeles is the backdrop for the Moschino show by designer Jeremy Scott. The psychedelic and New Age atmosphere enhances the clever mix of elements deliberately inspired by 1960’s glam. Colour and shine are the only rules of the collection, giant flowers and maxi necklaces cover impeccably tanned bodies and the symbols are those of freedom. Freedom of expression, freedom to be free, freedom to be a freak, freedom to be excessive. And as Scott declared: More is More. The fashion shows end with Gucci and, once again, Alessandro Michele proposes a mix of the sacred and the profane, meticulously eccentric, splendid as always in the visual contradictions that make at times incomprehensible mixes of styles both pleasing and desirable. The link and common thread of these previews is the hand jewellery and the overabundance of amulets, pendants, necklaces and chains, Headgear made out of accessorised headscarves like African women wear and lots of colour and material, ethnic but with innovative treatments. •
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Gioielli, sostanza dei sogni. Jewels, the stuff of dreams.
AD Giuliana Tizzano C|MODELS Management STYLIST Gianmarco Chianese MUA Francesco Riva PH Luciano D’Inverno
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Gioielli DOTEA Il TarĂŹ showroom 219/220 Tel. 0823.512833 www.dotea.it Abito lungo Fisico by Cristina Ferrari
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Gioielli CONFUORTO Il Tarì showroom 124 Tel. 0823.513476 www.confuortogioielli.it Giacca / Giorgio Armani Pantaloni / Alisya
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Gioielli ROBERTO GIANNOTTI Il Tarì showroom 94 Tel. 0823.513373 www.robertogiannotti.com Camicia / Gianfranco Ferrè Gonna / Vintage Selection Cappello / Sorbatti
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Gioielli LE CHIC Il TarĂŹ showroom 115 Tel. 333.3799982 lechicsas@gmail.com Camicia / Alisya Gonna / Alisya Guanti / Istorique
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Gioielli AUCELLA Il Tarì showroom 106 Tel. 0823.513139 www.aucella.com Camicia / Alisya Gonna / Alisya Cintura / Giorgio Armani
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Gioielli BYSIMON Il Tarì showroom 125/126 Tel. 0823.513830 www.bysimon.it Giacca / Vintage Chanel Pantalone / Alisya Camicia / Alisya
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Gioielli RUDY’S Il Tarì showroom 202bis Tel. 0823.513105 www.rudysrl.com Abito / Lanvin
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Gioielli URIGOLD Il Tarì showroom 90/91 Tel. 0823.513072/3 www.urigold.com Abito / Alisya Guanti / Istorique
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Gioielli CARLA CORAL Il Tarì showroom 14 Tel. 0823.513675 www.carlacoral.com Abito Lungo / Alisya Guanti / Istoriqu
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COME CAMBIANO LE FIERE IL VALORE DELLA PROMOZIONE DEL MADE IN ITALY di Cinzia Di Rosa
Il giorno in cui mi è stato chiesto di scrivere un articolo sul mondo delle fiere, mi sono chiesta da che parte cominciare. Perché quando sei ‘nel pezzo’ non è semplice analizzare con sguardo obiettivo le evoluzioni e le trasformazioni che in questi anni hanno caratterizzato l’intero sistema. Lo dico perché da diversi anni mi occupo di comunicazione e media relations in ambito fieristico (www.meneghinieassociati.it) in molteplici settori, dal luxury, al food, dall’automotive al life style.
ro avrà notato che questo ha un indiscutibile valore a livello di design ed eccellenza a cui tutti tendono. E questo lo sa bene il Ministero per lo Sviluppo Economico, che ha scelto di investire nella valorizzazione di grandi eventi fieristici, leve strategiche per la crescita del paese. Come? Finanziando iniziative di incoming e incontri b2b, verso le più importanti manifestazioni che presentano al mondo il prodotto italiano.
A ripensarci, il mondo delle fiere ha un suo comun denominatore, quello di attrarre un numero sempre maggiore di buyer da ogni parte del mondo, compratori ai quali mostrare il ‘bello’ del Made in Italy. Chiunque abbia l’opportunità di viaggiare all’este-
Chi frequenta l’universo delle fiere, tra addetti ai lavori e buyer, lo fa per conoscere le nuove tendenze, per fare networking, per prendere ispirazione e cercare idee, e l’espositore per rispondere a questa esigenza deve sviluppare nuove competenze.
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AUCELLA
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I buyers nelle fiere desiderano vedere trasmessa la passione con la quale viene pensato e realizzato per esempio, un gioiello oppure un abito, perché no un vino o un profumo. Ho conosciuto moltissimi giornalisti, sia italiani che internazionali, che hanno sempre voluto sapere che cosa c’è attorno ad un prodotto, qual è la storia da raccontare, perché questo è il valore aggiunto per il successo di un brand. Le fiere di settore stanno diventando delle ‘limited edition’ nel senso più ampio, sono momenti unici a cui non si può mancare, perché qui inevitabilmente si fa un vero networking e ci si scambiano opinioni e nuovi contatti. Le fiere sempre più diventano un luogo di aggregazione dove si può fare anche cultura, organizzare incontri e workshop, ma sono anche occasione per la realizzazione di eventi ‘fuorisalone’, eventi che invitano alla con-
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vivialità e che diventano veri e propri momenti di cultura per far conoscere un territorio, una città e le sue eccellenze, alla platea di tutto il mondo che gravita nei quartieri fieristici. Qualche dato sul settore in Italia. Quest’anno sono programmate 946 manifestazioni, che interessano in totale 200mila espositori con 22 milioni di visitatori, 13 milioni di loro – di cui il 10% provenienti dall’estero – sono attirati dalle manifestazioni internazionali (fonte: Aefi). Un comparto che si muove e si trasforma, si pensi che l’Italia è dopo la Germania, il secondo paese in Europa per numero e notorietà degli eventi fieristici. (fonte: Ufi - Associazione mondiale dell’industria fieristica). Le fiere, quindi, strumenti di promozione all’estero, ma anche incontro di culture e nuove occasioni di crescita per le imprese e per gli addetti ai lavori.
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How trade fairs change, the value of promoting made in Italy The day I was asked to write an article on the trade fair sector, I wondered where to begin, as when you are “inside the article” it is not easy to analyse the developments and transformations that have characterised the whole system in recent years with objectivity. The reason I say this is because for many years now I have been dealing with communication and media relations (www. meneghinieassociati.it) for trade fairs, in a host of sectors ranging from luxury, food, automotive to life style. Actually, the trade fair sector has its own common denominator - that of attracting increasing numbers of buyers from all over the world, buyers seeking the beauty of Made in Italy. Anyone who has had the opportunity to travel abroad will have noticed that this has an indisputable value at design and excellence level, towards which all are drawn. This fact is well known to the Ministry for Economic Development, which has chosen to invest in promoting large trade fair events, strategic levers for the country’s growth. How? By financing incoming initiatives and b2b meetings, in relation to the most important events that present the Italian product to the world. Those who frequent the trade fair universe, whether operators or buyers, do so to learn about new trends, to network, to draw inspiration and to search for ideas, and in order to meet this demand the exhibitor must develop new skills. What buyers at fairs want to see transmitted is the passion with which a jewel, an item of clothing, a wine or a perfume was designed and produced. I have met a great many journalists, both Italian and international, who all wanted to know what surrounds a product, what its story is, because this is the added value for the success of a brand. Trade fairs are becoming “limited editions” in the broader sense; they are unique, not-to-be-missed events, during which real networking takes place and opinions and new contacts are shared. Fairs are increasingly becoming a gathering place, where culture can take place, meetings and workshops can be organised, but also an opportunity for “out-of-fair” events, occasions that call for conviviality and that become cultural get-togethers to promote a territory, a city and its excellent products to the worldwide audience that gravitates to exhibition centres. Some figures on the sector in Italy. This year 946 fairs are scheduled to take place, involving a total of 200 thousand exhibitors and 22 million visitors; 13 million of these visitors (10% from abroad) are attracted by international fairs (source: Aefi). A sector that is constantly moving and transforming. Led by Germany, Italy is the second European nation for trade fair events by numbers and renown (source: Ufi - Associazione mondiale dell’industria fieristica). So, fairs are an instrument for promoting products abroad, but also for cultural meetings and new opportunities for growth for companies and operators. - Networking (intra and inter-sector) in order to achieve international effective and sustainable programs; - Enhancement of the luxury-shopping-tourism triad in the domestic and European market through new distribution models capable of intercepting high-spending international customers. •
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La Scuola di Orologeria del TADS NASCE IL BLOG OROLOGI IN MOVIMENTO
Nato nel lontano ‘96 quando ancora la sede della Scuola del Tarì era collocata nel centro storico di Napoli, il corso di Orologeria fu il primo ad essere istituito. Da allora centinaia di allievi hanno popolato le aule ed i laboratori, animati dalla sola passione di scoprire cosa facesse andare avanti un movimento, cosa c’era dietro un malfunzionamento e cosa potesse portare alla vita preziosi (valore spesso attribuito per il legame affettivo ad essi associato) orologi da tasca e da polso. Ed è questa atmosfera che si respira nei laboratori della Scuola di Orologeria del Tarì che ha la propria sede all’interno del Centro Orafo il Tarì. Ogni anno 20 allievi con il capo chino sul banco da lavoro, avvolti in un misterioso silenzio, passano al vaglio infinite componenti tanto minuscole da essere impercettibili ad occhio nudo. Due anni di attività pratica di laboratorio in cui gli studenti, provenienti da tutta Italia, partendo dall’antico orologio da tasca composto da pochi elementi essenziali, hanno modo di esercitarsi nella riparazione dei più moderni e sofisticati meccanismi di orologeria. Plus indiscusso della Scuola di Orologeria del Tads è la ormai collaudata partnership con ETA
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s.a. Manufacture Horologère Suisse del Gruppo Swatch, attraverso cui gli studenti più meritevoli hanno l’opportunità di accedere al programma di studi specialistico presso l’ ETA Training Center di Grenchen in Svizzera. L’attività formativa modellatasi nel tempo in funzione delle contemporanee esigenze del mercato si avvale sempre più delle moderne tecnologie e soprattutto dell’apporto del web che diventa negli ultimi anni un luogo fondamentale attraverso cui reperire informazioni, scambiarsi suggerimenti ed idee. Ed è in questa prospettiva che Tarì Design School ha realizzato un blog, Orologi in Movimento, interamente dedicato al tema orologeria. Uno spazio in cui la condivisione di una passione diventa presupposto indispensabile all’aggiornamento su eventi, attività ed iniziative del settore a cui possono aderire orologiai, esperti, ma anche semplicemente tutti i watches addicted. Contatti Tel. +39 0823 517550 e-mail: formazione@tari.it Sito: www.taridesignschool.it
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The Watchmaking School at TADS The blog “Orologio in Movimento” (Watches in Movement) has been created. The Watchmaking Course was the first to be created in distant 1996, when the Tarì’ School was still in the historical center of Naples. Since then, hundreds of students have populated the classrooms and laboratories, each with the same passion for the discovery of what makes a watch movement work, what is behind a malfunction and how precious a wristwatch or a pocket watch can be to one’s life (values that are often attributed through emotional bonds). This is the atmosphere in the watchmaking laboratories at the Watchmaking School of the Tarì, located in the Goldsmith Center Il Tarì. Every year, 20 students bow their heads over their workbench, enveloped in the mystery of silence of carful inspection of the infinite miniscule components, imperceptible to the naked eye. In two years of laboratory study, students from all over Italy are able to practice watch repair on antique pocket watches, composed of few essential elements to the most modern and sophisticated mechanisms available in horology today. The undisputed plus of Tads’ School of Watchmaking is its consolidated partnership with ETA s.a. Manufacture Horologère Suisse of the Swatch Group, through which the worthiest students will have the opportunity to access the study program held at the ETA Training Center in Grenchen, Switzerland. In time the teaching methods have evolved in function of the contemporary market requirements, by utilizing modern technology, especially with the contribution of the web that has become a fundamental platform for information and exchange of suggestions and ideas. In light of this, Tarì Design School has developed a blog “Orologi in Movimento” dedicated entirely to the theme of Horology. It is a place where the sharing of this passion becomes an indispensible premise for updates on events, activities and initiatives in the field for watchmakers, experts or simply watch fanatics. Contacts Ph. 0039 0823517550 e-mail formazione@tari.it web site: www.taridesignschool.it
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CALENDARIO FIERE 2017
BIJOUX E ACCESSORIO FASHION DAL 10 AL 13 MARZO MONDOPREZIOSO DAL 12 AL 15 MAGGIO MONDOPREZIOSO DAL 6 AL 9 OTTOBRE PRONTO NATALE DAL 26 AL 27 NOVEMBRE
www.tari.it Marcianise CE - Italy Zona ASI Sud - 81025 ph. +39 0823 517111 fax +39 0823 517511
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SAVE THE DATE
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In natura, la luce crea il colore. Nella pittura, il colore crea la luce. Hans Hofmann In nature, light creates colour. In painting, colour creates light. Hans Hofmann
Collezioni di gioielli esplosione di luce e colori, raccontate attraverso immagini che coniugano arte e natura. Collection of jewels, explosion of light and colours, narrated through images that combine art and nature.
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ARMONIE GIOIELLI Il Tarì showroom 250 | tel 0823.513.020-92 | fax 0823.513.936 | info@progettioro.it | www.progettioro.it
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JADI’ GIOIELLI Il Tarì showroom 260 | tel/fax 0823.513664 | www.jadi.it | info@jadi.it
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DOTEA Il Tarì showroom 219/220 | tel 0823.512833 | fax 0823.513237 | www.dotea.it dotea@tari.it
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FANTASIE GN Il TarĂŹ showroom 113 | tel/fax 0823.1878457 | gennaronardelli@libero.it
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MARIKA GIOIELLI Il Tarì showroom 107
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tel/fax 0823.512.835 | info@marikagioielli.com | www.marikagioielli.com
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CAMPANIA:
turismo in crescita NAPOLI POTENTE ATTRATTORE, OGGI GODE DI FAMA INTERNAZIONALE di Vera Viola
La Campania attira sempre più turisti, visitatori occasionali e, negli ultimi tempi, persino investitori. E Napoli nella regione fa da potente calamita. L’andamento positivo del flusso turistico è fotografato dalla Banca d’Italia in primis, che nell’ultimo Bollettino dedica al comparto un capitolo corposo. Per l’istituto di via Cervantes (sede napoletana), nel 2015, sono aumentati sia gli arrivi sia le presenze di turisti stranieri in Campania: si parla di un +6,2% per i primi e di un incremento del 3,6% per le seconde, rispetto all’anno precedente. Di conseguenza è cresciuta anche la spesa dei turisti stranieri, aumentata del 16,5%, dopo che era già cresciuta del 7,8% nel 2014. Napoli in questo quadro rappresenta oltre i tre quarti del totale, e registra un incremento della spesa degli stranieri del 18%. Dati confortanti, anche se, considerando che in termini assoluti, si calcolano presenze in Campania per circa 18,5 milioni di giornate l’anno, che rappresentano solo il 5% del totale nazionale, ci accorgiamo che la regione intera ha ancora molto cammino da fare. Negli ultimi anni, in particolare, sono cresciute le presenze straniere, passate dal 39,9% del 2014 al 45,3% del 2015: ma anche questo dato si rivela, a una lettura più attenta, inferiore (di 4 punti percentuali) alla media italiana. Cresce invece moltissimo
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il richiamo dell’area archeologica di Pompei che ha raggiunto quota 3milioni di visitatori e nel 2016 registra ancora incrementi significativi. Il buon andamento del turismo a Napoli è stato il mantra della campagna elettorale del confermato sindaco Luigi De Magistris il quale attribuisce la forte attrattività della città a una immagine positiva diffusa nel mondo dopo la tragedia dei rifiuti e con la riscoperta e valorizzazione delle bellezze culturali e paesaggistiche. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sin dal suo insediamento un anno fa ha da sempre attribuito al settore delle vacanze un ruolo forte nell’economia regionale impegnandosi per il rilancio. Oggi gli operatori aspettano azioni concrete e tali da far sì che la Campania possa conoscere una stagione di crescita a due cifre e più in linea con la media italiana. Giancarlo Carriero, presidente dell’Associazione industriali di Napoli chiarisce: “Siamo in una contingenza positiva dovuta ahimè dalla paura scatenata dal terrorismo su altre mete. A ciò si aggiunge una migliore immagine diffusa nel mondo. Oggi però siamo in attesa che la Regione si attivi. Abbiamo la nuova legge regionale da tre anni ma non è mai diventata operativa, in attesa che si scelga la governance dell’Agenzia. Spero in un bando in-
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ternazionale, sul modello di quello con cui il ministero ha scelto i direttori dei musei. L’azione prioritaria è potenziare e migliorare la promozione utilizzando sempre più internet e canali social. Inoltre, con i nuovi direttori di musei, è necessario programmare eventi importanti, con almeno un anno di anticipo”. “In Campania abbiamo un patrimonio enorme da gestire e valorizzare, sul piano ambientale, archeologico, artistico, culturale, enogastronomico, religioso. Ciò che ci è mancato nel passato è stato l’elemento dell’organizzazione. Ci dobbiamo dare un’organizzazione unitaria – ha detto nei giorni scorsi il governatore De Luca - , dobbiamo realizzare un sistema turistico campano che abbia un suo marchio, un suo brand, una sua attrattiva, una sua organicità e ovviamente dobbiamo fare quel salto di qualità che è necessario nel campo dei servizi. A partire dai servizi di mobilità”. Una recente ricerca dell’Università Federico II, presentata in occasione dell’International Conference on Tourism che si è tenuta a Napoli, ha delineato la tipologia di turista che probabilmente rivisiterà Napoli. Si tratta - spiega Valentina della Corte la docente che ha curato lo studio di persone che acquistano il pacchetto di viaggio su Internet, che viaggiano in aereo seguito poi dal treno dell’alta velocità e dal bus. Tra le principali attrazioni della città di Napoli i visitatori intervistati indicano la ricchezza del patrimonio socio culturale, seguita dalla cultura partenopea, enogastronomia, shopping, eventi. Segnalano però tutti la necessità di investire nell’innovazione nel settore dei trasporti. E indicano come significativi anche interventi su sicurezza, pulizia, e decoro urbano.
Campania: growth in tourism The Campania region is attracting increasing numbers of tourists, occasional visitors and even investors. And within the region, Naples is acting as a powerful magnet. The positive trend in the flow of tourists was photographed by Banca d’Italia, Italy’s central bank, which dedicated a substantial chapter to the sector in its last Bulletin. For the institute, situated in via Cervantes, 2015 saw an increase both in arrivals and in presences of foreign tourists in Campania: +6.2% for the former and +3.6% for the latter, compared to the previous year. As a result, purchases by foreign tourists, which had already increased by 7.8% in 2014, also grew by 16.5%. In this context, over three quarters of the total figure is represented by Naples, which recorded an increase in purchases by foreigners of 18%. Comforting data, however if we calculate presences for around 18.5 million days per year, which only represent 5% of the national total, we
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realise that the region as a whole still has a long way to go. According to data processed by the research centre SRM Intesa Sanpaolo, the presence of foreigners has increased in recent years from 39.9% in 2014 to 45.3% in 2015, although this figure is still 4% below the Italian average. However, there has been a noteworthy increase in interest in the archaeological area of Pompeii, which reached a total of 3 million visitors. It is thought that foreigners have been attracted by the substantial increase in international flights to and from Capodichino International Airport. In fact, in 2015 the number of passengers passing through Naples Airport increased by 3.4% to 6.1 million. This expansion has continued in the first quarter of 2016, with a further 3.1%. Passenger traffic in the region’s two main ports (Naples and Salerno) also increased by 5.3% (4.4 % in 2014), benefiting from the positive trend in the number of cruise passengers, which started to grow again (+ 16%) after the decline of the two previous years. The uptrend in tourism in Naples was the mantra of the election campaign of the reelected mayor Luigi De Magistris, who attributes the strong attraction of the city to the positive image that has spread throughout the world after solving the waste crisis and with the rediscovery and promotion of cultural and scenic attractions. The president of the Campania region, Vincenzo De Luca, acknowledges that the vacation sector plays a key role in regional economy and is committed to relaunching it. Giancarlo Carriero, the president of the Industrialists’ Association of Naples explains: “The fear triggered by terrorism in other destinations has resulted in an economic upturn for us. Another factor is a better image of Naples across the globe. However, we are still waiting for the Region to take action. Although we have had a new regional law for three years, it has not yet been implemented, waiting for the Agency’s governance to be selected. I hope there will be an international tender, following the same procedure with which the Ministry selected the museum directors. The priority is to strengthen and improve promotion using the Internet and social channels. In addition, important events must be planned with the new museum directors at least one year in advance.” “I challenge anyone to find free rooms during high season in Naples. The objective to be reached is to extend mid- and high season from January to December. The city’s calendar of cultural and tourism events is already peppered with events in every month of the year,” states councillor Nino Daniele. Recent research carried out by the University of Naples Federico II, presented during the International Conference on Tourism held in the city, indicated the type of tourist that would probably come back to Naples. According to the professor in charge of the research, Valentina della Corte: “these are people who purchase on the Internet, who travel by air, by high speed train and by bus. Among the city’s main attractions, visitors indicate the wealth of its social and cultural heritage, followed by Neapolitan culture, food and wine, shopping and events. However, they all stress the need to invest in renewing the transport sector, and indicate operations regarding safety, cleanliness and urban aesthetics as significant. •
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L’ABBINAMENTO PIÙ TRENDY È ANTICONFORMISTA di Valeria D’Esposito
blogger di pizzocipriabouquet.com
Sontuosi chandelier, caleidoscopische geometrie, inusuali lunghezze. Gli orecchini di questa stagione sorprendono, dichiarando la propria indole rocker chic. Li abbiamo visti sulle passerelle, li abbiamo visti sui red carpet, li abbiamo visti nelle vetrine. Gli orecchini mix & match, ovvero coordinati ma diversi tra loro, sono da qualche tempo la tendenza più IN nel mondo della gioielleria, un vero e proprio miscuglio di stili che è riuscito a catturare il cuore di molti appassionati di accessori. Tra giochi di colori differenti, asimmetrie per forma e asimmetrie per lunghezza, il paio “spaiato” aggiunge un tocco rock ad ogni look, fornendo una dichiarazione di stile e molto spesso di unicità. Quali sono gli abbinamenti più visti? Alcuni orecchini differiscono l’uno dall’altro solo per piccoli dettagli, mentre altri cantano letteralmente due diverse melodie. Tra gli ensemble più apprezzati troviamo la coppia orecchino lungo e lineare abbinato ad uno piccolo e minimalista, oppure la coppia voluminosa con alternanza di borchie e perle. Molto diffusi tra i mix and match anche i coordinati che sfruttano l’utilizzo di due forme uguali, spesso semplicemente geometriche, associandone la versione più piccola a quella più grande. Per chi invece abbraccia la cultura del “less is more”, è arrivato il momento di scegliere il lato preferito, visto che la tendenza di questa stagione inneggia al mono orecchino.
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Louis Vuitton, Celine e Isabel Marant sono solo alcuni nomi, ma la maggior parte dei designer hanno accontentato sia i minimalisti che i massimalisti, proponendo orecchini singoli lunghi, multi frangia o ricchi di boules, e ispirando infiniti modi per creare il proprio stile personale. I cerchi hanno una lunga storia, si, ma non invecchiano mai. Anche in questa stagione li ritroviamo, rinnovati e da indossare esclusivamente in versione sottile ed extra large, o in versione disco piatto. L’ear cuff con multi clip che si arrampica lungo l’orecchio non è certo una new entry, e ormai è diventato una vera e propria mania. Ornamentali, eleganti, e dalla forte personalità, anche questi accessori li ritroviamo con nuovi volumi e forme, che attraversano l’orecchio da lato a lato, quasi a volerlo coprire completamente, oppure in una serie di anelli combinati con perle, catene, borchie e altri piccoli dettagli. Anche le spille da balia hanno invaso le passerelle fornendoci nuovi interessanti spunti. Funzionali e iconiche, le safety pins furono inventate da Walter Hunt e brevettate negli Stati Uniti nel 1849. Verso la fine del 1970 entrarono a far parte della nascente estetica punk rock, e da quel momento hanno sempre avuto un posto nel mondo della moda come accessorio dall’animo ribelle. Molti designer hanno dato attenzione e nuovo respiro alla spilla da balia, rielaborandola sotto forma di orecchino d’effetto e di piercing dalle grandi dimensioni.
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Earrings, the most trendy and unconventional combination by Valeria D’Esposito, blogger on pizzocipriaebouquet.com
Sumptuous chandeliers, kaleidoscopic geometries and unusual lengths. This season’s earrings surprise, declaring their rocker chic nature. We have seen them on the runways, on the red carpets and in the shop windows. For a while now mix & match earrings have been the most in trend in the jewellery world, a true mixture of styles that has managed to win the heart of numerous fans of accessories. Combinations of different colours, asymmetrical shapes and lengths, the “mismatched” pair add a touch of rock to any look, giving a statement of style and very often of uniqueness. What are the most common combinations? Some earrings only have small differences, while others literally sing two different tunes. The most popular include one long linear earring combined with one small minimalist earring, or the bulky pair with alternated studs and pearls. Coordinated earrings created using two identical shapes, often geometric, and associating the smaller version with the larger one, are also very prevalent among the mix and match. Instead, for those who embrace “less is more”, it is time to choose which side they prefer, as the trend this season is to exalt the mono earring. Louis Vuitton, Celine and Isabel Marant are only a few names, but most designers have indulged both minimalists and maximalists, proposing long mono earrings, with multiple tassels or with lots of baubles, and inspiring numerous ways of creating your own personal style. Hoops may have a long history, but they never go out of vogue. We find them once again this season, brought up to date and to be worn only in the thin, extra-large version, or in the flat disk version. Although the multi-clip ear cuff that climbs up the ear is undoubtedly not a new entry, it is now all the rage. Ornamental, elegant and with strong personalities, these accessories are now available in new shapes and volumes, that pass through the ear from side to side, almost as if wishing to cover it completely, or in a series of rings combined with pearls, chains, studs and other small details. Safety pins have also invaded the runways, providing us with interesting new ideas. These functional and iconic pins were invented by Walter Hunt and patented in the US in 1849.In the late 1970s they became part of the emerging punk rock look, and since then have always been present in the fashion world as accessory with a rebellious spirit. Many designers have turned their attention to the safety pin, giving it new life and reworking it in the form of striking earrings and large body piercing jewellery. •
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San Leucio
silk
IL FRUTTO DEL LAVORO SINERGICO TRA I PRODUTTORI SERICI E L’ISTITUZIONE CAMERALE
La Camera di Commercio di Caserta recupera e rilancia un pezzo di storia attraverso l’istituzione del marchio collettivo comunitario “San Leucio Silk ”, che rappresenta il frutto del lavoro sinergico tra i produttori serici e l’istituzione camerale. Su proposta di Confindustria è stata successivamente fondata la Rete San Leucio Textile che, in sinergia con la Camera di Commercio di Caserta, sta sviluppando questa iniziativa che prende spunto dalla considerazione per le produzioni seriche di San Leucio, che si giovano di una storia produttiva documentata fin dalla metà dell’800. Peculiarità prevista dall’impianto della Rete è la formazione continua del personale: la produzione serica leuciana è storicamente dedita allo sviluppo e all’innovazione, a tal fine, si avvale di gruppi interni di ricerca e team di consulenti, in grado di coniugare il diverso gusto e le disparate esigenze del consumatore. L’obiettivo, oggi raggiunto, è stato quello di ideare un marchio identificativo della denominazione del prodotto, di tutelarlo su tutto il territorio dell’Unione Europea ed in grado di definirne le caratteristiche in relazione all’origine, alla natura, alla qualità e di contraddistinguere i prodotti dei membri della rete da quelli di altre imprese. La Camera di Commercio, proprietaria del marchio, affiancherà in questo progetto tutte le imprese che vorranno commercializzare,
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anche a livello internazionale, i prodotti realizzati. L’elemento valoriale aggiuntivo è che il suddetto marchio non intende rappresentare le sole aziende che attualmente ne afferiscono, ma radica il prestigio dell’appartenenza al territorio; di fatto saranno erogate attività finalizzate a sostenere la formazione e la distribuzione quale segno tangibile di autenticità e garanzia qualitativa. La nascita di questo programma di rete prevede il dovere contrattuale di rispettare le predisposizioni disciplinari e dei regolamenti relativi ad ogni fase della progettazione e della produzione dei prodotti. La genesi di questi filati pregiati risale alla metà del ‘700, a Ferdinando I di Borbone, che fondò la Real Colonia di San Leucio partendo semplicemente da un’utopia. La Colonia godeva di autonomia economica grazie all’opificio serico, aveva un codice, una struttura urbanistica simmetrica: mentre Parigi bruciava con la Rivoluzione, a San Leucio veniva creata la perfezione. Tuttavia, la caratteristica più eccezionale della Real Colonia di San Leucio è sicuramente il Codice Leuciano, o Statuto di San Leucio, grande esempio di dispotismo illuminato. La colonia era totalmente regolamentata dal Codice, il quale si fondava su alcuni principi cardine: l’obbligo scolastico, la meritocrazia, l’uguaglianza tra uomini e donne e l’uguaglianza tra i membri della Colonia, il rispetto dei lavoratori, una accresciuta considerazione per
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l’universo femminile e l’etica del lavoro. L’utopia di Ferdinando I lo portò a concepire una società modello, in cui tutte le fasi della vita dei coloni erano ben definite e regolate, incorniciata dalla bucolica San Leucio. Di fatto il germe dell’eticità, della legalità e della professionalità è maturato grazie a produttori che di generazione in generazione si sono mantenuti saldi ad un “modus vivendi”, ed è così che, quella che era la realtà di un distretto, si è evoluta fino ai giorni nostri. Tale cornice testimonia il valore delle nicchie di eccellenza, fautrici di un’innovazione di processo, in grado di proporre un cluster produttivo, dove il network delle aziende valorizza la tradizione italiana affermando, in tal modo, il Made in Italy su un piano nazionale ed internazionale. Questa iniziativa sottende la grande capacità di operare in sinergia, producendo manufatti in grado di soddisfare nicchie di mercato che richiedono una qualità superiore e un’attenzione alla tutela dell’ambiente e del lavoratore, lungo tutto l’arco della filiera produttiva. Le antiche produzioni di San Leucio, rinomate in tutto il mondo, sono apprezzate nel quadro culturale Nazionale ed Internazionale, ne testimoniano il prestigio la presenza in Vaticano, al Quirinale e nello Studio Ovale della Casa Bianca, il Parlamento di Malta, Buckinghan Palace.
production of products. The genesis of these fine yarns dates back to the ‘700, to Ferdinand I of Bourbon, who founded the Royal Colony of San Leucio, from a utopia. The Colony enjoyed economical autonomy thanks to the silky factory, it had a code, a symmetric urban structure: while Paris burned with the Revolution, in San Leucio was created perfection. However, the most outstanding feature of the Royal Colony of San Leucio is definitely the San Leucio Code, or constitution of San Leucio, great example of enlightened despotism. The colony was totally regulated by the Code, which was based on key principles: compulsory schooling, meritocracy, equality between men and women and equality between the members of the Colony, respect for workers, an increased esteem for the female universe and the work ethic. The utopia of Ferdinand
San Leucio Silk The Chamber of Commerce of Caserta recovers and launches a piece of history through the establishment of the community and collective brand “San Leucio Silk”, that is the result of joint efforts of the fabric producers and the Chamber itself. The initiative, in collaboration with the Rete San Leucio Textile, is inspired by the consideration for San Leucio’s silk production, that sink the roots of the productive history as early as the mid-800. The goal, now achieved, was to devise an identifying brand of the product, which was able to: protect it throughout the European Union territory; define its characteristics in relation to the origin, nature and quality; distinguish the goods of the members of the network from those of other companies. The Chamber of Commerce of Caserta, owner of the brand, will flank all the companies who want to sell, even at international level, the products realized under the aegis of the trademark. The valueadded element is that the trademark highlights the inherent prestige of the territorial belonging; indeed there will be accomplished activities in order to support training and distribution as a tangible sign of authenticity and quality assurance. The birth of this network program provides the contractual duty to respect the disciplinary dispositions and regulations related to each phase of the design and
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I led him to conceive a model society, in which all stages of life of the settlers were well-defined and regulated, surrounded by bucolic San Leucio. The germ of ethics, legality and professionalism has matured thanks to producers who, from generation to generation, have remained firm to a “modus vivendi”, and here’s how that reality has evolved to the present day. This framework testifies the value of the excellence niches, advocates of an innovation process, able to propose a production cluster, where the network of companies values the Italian tradition asserting, thereby, the Made in Italy on a national and international level. This initiative underpins the great ability to operate in synergy, producing products able to meet niche markets that require superior quality and attention to environmental protection and worker, throughout the production chain. The ancient productions of San Leucio, renowned throughout the world, are appreciated in the national and international cultural framework: the proof of their prestige is their presence in the Vatican and at the Quirinale in Rome, in the Oval Office of the White House, in the Parliament of Malta, at Buckinghan Palace in London. www.sanleuciotextile.eu | www.sanleucionline.it •
MAREA
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Marcatura Laser
ORA POSSIBILE ANCHE IN ITALIA
Il presidente Vincenzo Giannotti ha fatto gli onori di casa al Tarì in occasione del Convegno “Novità legislative, tecniche e tracciabilità nel settore gioielliero: opportunità e problematiche” organizzato in collaborazione con Federpreziosi Confcommercio e Confindustria Federorafi nell’ambito dell’edizione di Maggio 2016 di Tarì Mondo Prezioso. “Su temi di interesse comune e di portata nazionale ed internazionale, le associazioni di rappresentanza del comparto operano sempre più intensamente in stretta sinergia. Per questo insieme a loro presentiamo ora i risultati dell’impegnativo lavoro che insieme abbiamo svolto in questo campo”, ha tenuto a sottolineare il presidente di Federpreziosi Confcommercio Giuseppe Aquilino. Qualificatissimi esperti che hanno seguito l’intero processo procedurale, hanno fornito agli operatori presenti, appartenenti all’intera filiera orafa, un approfondito aggiornamento in tema di opportunità e problematiche legate alle novità legislative, tecniche e sulla tracciabilità. In tema marcatura e hallmarking, Elio Poma, direttore tecnico del Laboratorio Saggio Metalli Preziosi della Camera di Commercio di Vicenza, ha illustrato in maniera molto pratica e dettagliata dal punto di vista tecnico, la procedura per la marcatura laser che, dopo tre anni di attesa dalla pubblicazione del DPR, finalmente anche le imprese orafe italiane possono adottare mettendosi al passo con i tempi e con i più elevati standard anticontraffazione. Tramite le Camere di Commercio è possibile avviare le opportune pratiche con una tempistica prevista intorno
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dell’Ufficio Stampa Federpreziosi Confcommercio
ai 60 giorni. I laboratori abilitati avranno inoltre la possibilità ai fini della commercializzazione o esportazione prevista da convenzioni o accordi internazionali di cui l’Italia sia firmataria - di apporre mediante tecnologia laser un marchio nazionale di conformità, costituito da un cerchio all’interno del quale è inscritto il profilo della testa “Italia Turrita”, che identifica la Repubblica Italiana, con la sigla della provincia ove ha sede il Laboratorio abilitato che certifica la conformità dei prodotti. La matrice, nel caso della marcatura laser, non sarà più fisica ma verrà sostituita da un file su token USB con caratteristiche tali da poter pilotare, su apposita marcatrice, un raggio laser mediante il quale apporre il marchio sull’oggetto. Il file “master” sarà prodotto con elementi che ne impediranno la contraffazione, firmati digitalmente dal responsabile del procedimento autorizzativo e archiviati “a norma” nel sito di conservazione della Camera di Commercio. Le novità della legislazione italiana in materia di disciplina dei titoli e dei marchi di identificazione dei metalli preziosi, nonché del loro impatto sull’operatività delle aziende sono state trattate da Claudio Tomassini, esperto di diritto del settore orafo e tutela della proprietà intellettuale. Le informazioni dettagliate e i moduli di domanda per le imprese orafe che scelgono di adottare la tecnologia laser per l’applicazione del marchio di identificazione sugli oggetti in metallo prezioso sono disponibili sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico: www.sviluppoeconomico.gov.it.
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Laser marking Now also possible in italy The president Vincenzo Giannotti did the honours at Tarì during the Convention “Novità legislative, tecniche e tracciabilità nel settore gioielliero: opportunità e problematiche” (“Changes in legislation, techniques and traceability in the jewellery sector: opportunities and problems”) organised in collaboration with Federpreziosi Confcommercio and Confindustria Federorafi during the May 2016 edition of Tarì Mondo Prezioso. “On topics of common interest and of national and international concern, the associations that represent the sector are increasingly working in close synergy. For this reason, we shall now jointly present the results of the exacting work undertaken together in this field,” stated Giuseppe Aquilino, president of Federpreziosi Confcommercio. Highly qualified experts who followed the whole procedural process provided attending operators from the whole gold supply chain with an in-depth update on the question of opportunities and problems linked to changes in legislation, techniques and traceability. On the subject of marking and hallmarking, Elio Poma, technical director of Laboratorio Saggio Metalli Preziosi (Precious Metals Laboratory) of the Chamber of Commerce of Vicenza, gave a very practical and detailed technical illustration of the laser marking procedure that, three years from publication of the Presidential Decree, can finally also be used by Italian jewellery companies to keep in step with the times and with the highest anti-counterfeiting standards. The appropriate procedures can be initiated through the Chamber of Commerce, with an estimated processing time of around 60 days. Qualified laboratories will also, for marketing or export purposes established by international conventions or agreements entered into by Italy, be able to use laser technology to apply a national conformity mark, consisting of a circle inscribed inside with the profile of the head of “Italia Turrita” that identifies the Italian Republic, with the code of the province of the qualified Laboratory that certifies product conformity. In the case of laser marking, the die will no longer be physical, but will be replaced by a file on USB token with characteristics able to guide a laser beam on a special marker for applying the hallmark to the item. The master file will be produced with elements to prevent counterfeiting, digitally signed by the person in charge of the authorisation procedure and filed “as per regulations” in the storage site of the Chamber of Commerce. The changes in Italian legislation on the subject of regulating fineness and hallmarks for precious metals, and their impact on company operations were discussed by Claudio Tomassini, a legal expert in the gold and jewellery sector and on the protection of intellectual property. Detailed information and application forms for jewellery companies that choose to adopt laser technology to apply the identification mark to precious metal items are available on the Ministry of Economic Development website: http://www.sviluppoeconomico.gov.it •
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1 - Fantasie GN Anello in oro bianco con diamanti e smeraldi. Ring in white gold with diamonds and emeralds. 2 - Diamond Art Anello in oro 18 Kt, versione media e grande. La combinazione delle pietre preziose è personalizzabile. Disponibile anche in versione pendente ed orecchini. Ring in 18 ct gold, medium and large version. The combination of precious stones can be customized. Available in a pendant and earring version. 3 - Ruggero Broggian Anello in oro bianco 18 kt con un cabochon di smeraldo, zaffiri blu e diamanti. Ring in 18 ct white gold with an emerald cabochon, blue sapphires and diamonds. 4 - Altanus Cassa rotonda in acciaio diametro 40 mm., fondo a pressione e vetro zaffiro. Quadrante lavorazione guillochè, con indici applicati e sfere colorate. Funzioni: ore, minuti. Impermeabile 3 atmosfere. Movimento svizzero, cinturino in pelle con cuciture a contrasto abbinate al colore delle sfere, fibbia personalizzata. Disponibile in diversi colori. Tutte le versioni possono applicare il bracciale maglia Milano. 40 mm steel round case with press-fit back and sapphire glass. Guilloché pattern on dial, with applied indices and coloured spheres. Functions: hours, minutes. Water resistant to 3 atm. Swiss movement, leather strap with contrasting stitching matching the spheres and customized buckle. Available in different colours. All versions of this model can be supplied with a Milan link bracelet in place of the leather strap. 5 - Gianni Pace Gioielli Collezione “Riflessi”. Girocollo con toppa in tre versioni di oro: bianco, giallo e rosa 18 Kt. Brillante centrale e giro in brillanti bianchi, neri, zaffiri e rubini. “Riflessi” collection is enhanced by the necklace with pendant in the 18 ct white, yellow and rose gold versions, with central brilliant surrounded by white and black brilliants, sapphires and rubies, depending on the version. 6 - Kadhora by Dotea gioielleria in argento tit. 925M con perle naturali e zirconi. Jewellery in 925 silver with natural pearls and zircons. 7 - Di Mare Gioielli Anello in oro rosa con diamanti e onice. Ring in rose gold with diamonds and onyx. 8 - Napoletano Anelli in argento 925% microfusi con elementi a riporto in argento, onice e cammeo. Rings in 925 silver % with precision casting of elements in silver, onyx and cameo. 9 - Confuorto Bracciale in argento 925% con perle di fiume. Lavorazione a lastra interamente realizzata a mano. Bracelet in 925 silver with river pearls. Made from plate. 100% handmade.
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Gold
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&colors 1 - Alexia Orecchini in argento 925 con pietre swarovski. Earrings in 925 silver with Swarovski gemstones. 2 - Arkè Ciondolo in oro 18 kt con zirconi. Pendant in 18 ct gold with zircons. 3 - Le Carose Collezione Carosa & Dog disponibile con diverse razze di cani. Realizzata in bronzo con smalti a fuoco. Vestiti realizzati interamente a mano con utilizzo di diversi tessuti. CAROSA & DOG collection available in various dog breeds. Made of bronze with fired enamel. Clothing completely handmade using different fabrics. 4 - By Simon Bracciale in argento a motivo floreale, con cubic zirconi della collezione Simeone. Bracelet in silver with floral design, with cubiz zircons from the simeone collection. 5 - Urigold Anello in oro rosa con turchese ed ametista. Ring in rose gold with turquoise and amethyst. 6 - Oro Verde Bracciali morbidi nei tre colori dell’oro. Soft bracelets in the three colours of gold. 7 - Crusado Bracciali Stretch in oro e diamanti. Stretch bracelets in gold and diamonds. 8 - Rudy’s anello in oro bianco e giallo con stelle marine e brillantini, con 2 fili avvolti a spirale nei due colori di oro. Ring in white and yellow gold with starfish and small brilliants, with 2 spirally wound threads in the two colours of gold.
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1 - MyCharm Prestigiosa collana con pendente a forma di cuore, dalla trama traforata, con lato anteriore bombato in oro giallo, il lato posteriore in oro bianco. Prestigious necklace with heart pendant, with perforated design, with rounded front in yellow gold and back in white gold. 2 - Rovian Orecchini in oro 18 carati ball in corallo mediterraneo mm. 15 e 3,55 carati di diamanti. Earrings in 18 ct gold with 15 mm Mediterranean coral ball and 3.55 ct diamonds. 3 - Aucella Orecchini in oro 18 carati che fanno parte della collezione Aucella Luxury. Earrings in 18 ct gold from the Aucella Luxury collection. 4 - Marco Casale Anelli in oro 18kt e diamanti. Modello brevettato. Rings in 18 ct gold and diamonds. Patented model. 5 - Idea Coral Gioiello realizzato con corallo mediterraneo, agate nere montato con oro 18kt e brillanti. Jewel made with Mediterranean coral, black agates mounted with 18 ct gold and brilliants. 6 - GL gioielli Collezione Lettere in oro e diamanti. Collection of gold and diamond letters. 7 - Vigorita Anelli in oro bianco 18kt montati con diamanti naturali e gemme naturali di colore. Rings in 18 ct white gold set with natural diamonds and natural coloured gemstones. 8 - Cierre gioielli Orecchini e ciondolo in oro bianco con diamanti e smeraldi naturali. Earrings and pendant in white gold with diamonds and natural emeralds.
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1 - Gilu by del Gaudio Anello in oro bianco 18k gr 4,30 e brillanti Kt 0,24 linea Fifty-seven. Ring in 18 ct white gold, 4.30 g and 0.24 ct brilliants LINE fifty-seven. 2 - PG gioielli Anello Linea Sole in oro e diamanti. Sole line ring in gold and diamonds. 3 - Emotion Anello solitario in oro bianco 18kt gr.5,50 a 5 griffe - diamante taglio cuore 0.32cts F color, VS clarity. Solitaire ring in 18 ct white gold, 5.50 g with 5 prongs – 0.32 ct heart cut diamond, colour F, clarity VS. 4 - Marea Solitario in oro bianco e diamanti. Solitaire in white gold and diamonds. 5 - Nicola Capuano Anello oro 750/000 18 kt, con diamanti taglio brillanti peso kt. 0.52. 6 - Jadi Anello in oro bianco 18kt con brillanti naturali. Ring in 18 ct white gold with natural brilliants 7 - Marika Anello in oro 18 carati e diamanti. Ring in 18 ct gold and diamonds 8 - Roberto Giannotti Collana con pendente chiama angeli “big” in argento, zirconi bianchi e angelo rosato. Collezione: Silver • chiama angeli collection. Necklace with “big” Chiama Angeli pendant in silver, white zircons and rose angel. Collection: silver • Chiama Angeli collection. 9 - Marika Ciondolo realizzato in oro bianco 18 carati con diamanti taglio brillante e baguette. Pendant in 18 ct white gold with brilliant and baguette cut diamonds. 10 - Gennaro Tortora Ciondolo in argento. Silver pendant. 11 - Giannotti Diffusione Fede in oro giallo con fascia girevole laterale diamantata in oro bianco by Diana Preziosi. Wedding ring in yellow gold with lateral diamond spinner band in white gold by Diana Preziosi. 12 - Tramontano “Puntoluce”, nuovo pendente in oro bianco 18 KT con moschettone logato e sfaccettature a specchio che valorizzano la luminosità del diamante centrale FVS. “Puntoluce”, the new pendant in 18 ct white gold, with snap hook with logo and mirror cuts that enhance the luminosity of the FVS central diamond.
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LA MODA UOMO AUTUNNO INVERNO 16/17 di Valeria D’Esposito
blogger di pizzocipriabouquet.com Se è vero che il genderless lanciato da Gucci è la tendenza più forte delle ultime stagioni, è anche vero che dalle recenti passerelle abbiamo assistito al desiderio dell’uomo di riappropriarsi della sua identità, del suo stile e del suo concetto di eleganza. L’uomo contemporaneo presta attenzione ad ogni particolare: dalla scelta del tessuto più adeguato all’accessorio di qualità, in grado di soddisfare pienamente ogni sua necessità. La borsa è l’accessorio IN del guardaroba uomo autunno-inverno 2016/2017. La it bag declinata al maschile diventa, ormai, un complemento di cui nessun uomo può più fare a meno. Dai modelli più sofisticati a quelli più sportivi, tutto si gioca sui volumi e sulle dimensioni. Il cappotto è il must have dell’inverno, declinato in tutte le versioni: lungo al ginocchio o fin quasi alla caviglia, in tessuto, in maglia o ricoperto di pelliccia. Il foulard è l’accessorio più ricercato. Sottile e ton sur ton con la camicia dal taglio slim. E l’orologio? Elegante, classico, sportivo: l’importante è averlo, anche se non necessariamente di un grosso brand. I colori di tendenza della stagione? Si parte da un duo di blu edificanti: il profondo Riverside e il più acceso Airy Blue, per poi passare a neutri affidabili come il grigio Sharkskin. Per completare la nostra panoramica abbiamo ascoltato anche il punto di vista di alcune aziende del settore orafo e orologiero: L’attenzione sugli accessori da uomo sta attraversando una fase crescente, e in particolare il settore dell’orologeria si sta focaliz-
zando su prodotti sempre più creativi e d’avanguardia. Qual è la vostra interpretazione dell’orologio contemporaneo? Risponde Giuseppe Casillo - AD di Altanus SpA e Presidente Tarì Design School. “Stiamo attraversando un momento in cui il trend stilistico in generale verte sull’estrosità e sulla particolarità, ma sui volumi degli orologi noi siamo in controtendenza. Infatti stiamo cercando di riportare tutto su misure più giuste e facilmente indossabili, visto che negli ultimi anni si era veramente ecceduto nelle proporzioni. Altanus non ha mai voluto esagerare nei contenuti e si è sempre distinto per il dettaglio molto curato, in stile “sartoriale”, come la tradizione napoletana ci insegna. Il nostro lavoro di ricerca di materiali e forme differenti é continuo e instancabile: i cinturini in fibra di legno, morbida come un elegante tessuto, è la nostra nuova proposta, presentata per la prima volta alla recente fiera tenutasi a Basilea. Una novità che ha ottenuto immediatamente un grosso riscontro positivo, come anche gli orologi riproposti con i quadranti bombati, lavorati con una tecnica degli anni 60 riattualizzata con successo.” Come coniugare il passare delle mode con lo stile senza tempo della gioielleria classica da uomo? Risponde Stefano Salvetti responsabile produzione di Roberto Giannotti “Prediligiamo da sempre il gioiello emozionale, l’accessorio che racconti una storia a chi lo sceglie e spesso fondiamo gli stili, partendo dalle collezioni femminili per rielaborarle e riadattar-
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ne i concetti, proiettandoli nell’universo maschile. Proponiamo una collezione completa di accessori uomo in argento brunito dall’effetto invecchiato, spesso aggiungendo un piccolo brillante per impreziosire il messaggio: protezione ed emozione sono da sempre i segni distintivi del nostro marchio.”
nito a cui si associano pietre prevalentemente dal colore nero. I più giovani amano indossare molti anelli contemporaneamente e collane-rosario dalla linea voluminosa.
Parliamo di accessori uomo stravaganti, dai volumi importanti e dalle linee spesse e rigide. Cos’ é destinato a scomparire della gioielleria classica da uomo, e cosa invece sta attraversando un periodo di grande attenzione da parte del cliente finale?
Risponde Francesco Tramontano titolare di Gioielli Tramontano e Gioielli Italiani Distribution srl “Di base si parte sempre dal gioiello classico rivisitato. Ciclicamente mescoliamo le fantasie e i colori formando una rielaborazione del tradizionale, ma l’accessorio di punta per noi resta il bracciale tennis con diamanti neri e bianchi e per chi preferisce le pietre di colore, con zaffiri. Abbiamo proposto il tennis, un bracciale che nasce dal mondo femminile ma oggi molto apprezzato dagli uomini, Un accessorio di classe che negli ultimi anni ha visto la crescita esponenziale della domanda. Abbiamo inoltre esplorato altri stili, accostando inserti in ceramica, oppure creando pezzi dal gusto etnico, legati alla stagione e dal prezzo accessibile, ma in definitiva per qualsiasi nuova realizzazione traiamo sempre ispirazione dallo stile tradizionale, anche perchè la scelta di chi vuole regalarsi un pezzo di artigianato di lusso, che va oltre la moda del momento, ricade quasi sempre su un bracciale tennis classico o su un pendente con diamanti.”
Risponde Amedeo Sozio responsabile vendite di Urigold: “Le classiche medaglie e catenine con pendente di una volta stanno ormai scomparendo del tutto, mentre i gemelli e i bracciali stanno tornando con nuove vesti. Inoltre i bracciali con inserti di cuoio e i temi marinaro e religioso resistono e sono intramontabili, quindi vengono riproposti per ogni stagione, con rivisitazioni sempre più creative. Le tendenze per gli accessori maschili vertono maggiormente su argento e oro bianco, si prediligono le catene vistose, i teschi, i piccoli animali in vari colori, le croci e i gemelli in oro bianco dai volumi più importanti, con pietre nere o madreperla. Seguono gli anelli da uomo classici, dal taglio quadrato e tondo, individuando il bronzo come materiale alternativo, e il metallo bru-
Quali sono gli accessori di lusso più richiesti dall’uomo di oggi?
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Men’s Fashion
Styles, colours and accessories for fall-winter 2016/2017 While it’s true that the genderless launched by Gucci is the strongest trend of the past few seasons, it is also true that on recent runways we have seen man’s desire to regain his identity, style and concept of elegance. In fact, the collections of some of the most important names in Italian and international fashion portray the figure of a man who is aware of his charm and his male identity and who loves to take care of his appearance, down to the smallest aspects. The contemporary man pays attention to every detail: from the choice of the most suitable fabric to the high quality accessory, capable to fully satisfying all his needs. The bag is the “IN” accessory for fall-winter 2016/2017, to which almost all designers have paid particular care. The male version of the “It bag” is no longer seen as a whim or as an added element, but becomes an essential part of a look, a complement that no man can do without. From the most sophisticated to the sportiest models, everything is determined by size and volumes. Starting from elegant clutch bags, to be held under the arm like a book, to backpacks of all shapes, there are numerous inspirations to be drawn. Maxi bags and backpacks to be worn with shirts, jackets and trousers strictly loose fitting, with made-tomeasure suits, which will be mainly leather this year, and with oversized bomber jackets, like those proposed by Dsquared2. What are the patterns for this season? Yes to floral, also proposed for the winter by Dolce & Gabbana for formal suits and in everyday jackets. Yes to multicolour stripes, to the orange tribal detail by Marcelo Burlon County of Milan, and to the obligatory animal prints, found in the N.21 collection by Alessandro Dell’Acqua. The coat, in all its versions, is this winter’s must have: knee- or anklelength, in cloth, knit fabric or covered in fur … there is something for all tastes. The neck scarf is the most sought-after accessory: this winter printed patterns are a must, to add elegance and a touch of colour to any look. Colour not in a literal sense, but as a certain movement that adds value to the base shades. This autumn-winter, neck scarves are narrow and tone-on-tone with the slim fit shirt. And the watch? Elegant, classic, sporty: it is important to have one, even if not necessarily by one of the top brands. The choice of models ranges from the simplest to the most sophisticated, including eco-chic in wood and without forgetting those with a minimalist design. Versace presents the watch worn directly on the formal jacket sleeve, while Michael Kors offers a series of fashion-oriented watches, to be changed often for the perfect look. Pins are also ever-present: for followers of this fashion, a four leaf clover affixed to the collar of an impeccably fitting made-to-measure suit is proposed by Dolce & Gabbana for autumn-winter, in perfect dandy style. Valentino brings us the ethno chic style, with elegant luminous men’s rings and thin rope and feather necklaces. Prada instead offers bracelets made of rigid chains, burnished metal keys and once again chains hanging from belts. For those who like the punk look, Alexander McQueen takes piercing to a new level, with a large facial decoration featuring safety pins and chains. An undoubtedly eye-catching formal accessory. Finally, what are the in colours for the season? They start with two uplifting blues: the deep Riverside and the lighter Airy Blue, to pass to dependable neutrals like Sharkskin gray. These are followed by the pop nuance of Spicy Mustard yellow, the warmer Aurora Red and the pinkish-purply Bodacious. According to the Executive Director of the Pantone Color Institute, Leatrice Eiseman, the big themes that inspired this palette are stability and confidence. Just as in the past season, the range of fall-winter colours is steeped in natural references. In fact, besides the blues, there are vibrant earthy tones, expressed in the woody pink Dusty Cedar and in the deep green Lush Meadow. To complete our overview, we also listened to the point of view of some companies from the watch and jewellery sector:
Attention to men’s accessories is currently on the rise and the watch sector in particular is focusing on increasingly creative and cuttingedge products. What is your interpretation of the contemporary watch? Giuseppe Casillo - MD of Altanus SpA and President of the Tarì Design School replies: “In this time in which style in general is focusing on the whimsical and on details, we are going against the trend with our watch sizes. In fact, we are trying to return to more balanced volumes that are easy to wear, as proportions have become truly excessive in recent years. Altanus has never wished to exaggerate in its contents and has always been recognized for its great attention to detail, in “sartorial” style, as Neapolitan tradition teaches us. Our research into different materials and forms is constant and tireless: straps made of wood fibre, soft like an elegant fabric, is our new offering, presented for the first time at the recent Basel fair. An innovation that immediately met with widespread approval, as did the watch models redesigned with curved dials, worked with a successfully reinstated technique from the 1960’s.” How can changing fashions be combined with the timeless style of the classic men’s jewellery? Stefano Salvetti, production manager of Roberto Giannotti, replies: “We always favour the emotional jewel, the accessory that tells the person who chooses it a story, and we often merge styles, taking pieces from the women’s collections and reworking and adapting the concepts for the world of men. We offer a complete collection of men’s accessories in antiqued burnished silver, often adding a small brilliant to add value to the message: protection and emotion have always been the distinctive features of our brand.” Let’s talk about eccentric men’s accessories, with large sizes and thick rigid lines. Which classic men’s jewels are destined to disappear and which are experiencing a period of great popularity with the end consumer? Amedeo Sozio, sales manager of Urigold, replies: “The classic medals and chains with pendants of the past are disappearing completely, while cufflinks and bracelets are returning, with new guises. Also, bracelets with leather inserts and marine and religious themes are still popular and timeless, so they are proposed for each season, increasingly creatively restyled. The trends for men’s accessories focus mainly on silver and white gold, with showy chains, skulls, small animals in different colours, white gold crosses and cufflinks of substantial size, with black stones or motherof-pearl. These are followed by classic men’s rings, with square and round cuts, using bronze as alternative material, and burnished metal associated with mainly black stones. The young like to wear a number of rings at the same time and chunky rosary bead necklaces.” Which luxury accessories are most sought-after by today’s man? Francesco Tramontano, owner of Gioielli Tramontano and Gioielli Italiani Distribution srl replies: “We always start from the classic jewel, and restyle it. We periodically mix patterns and colours to create a reworking of traditional pieces, but the top accessory for us remains the tennis bracelet, with black and white diamonds and, for those who prefer coloured stones, with sapphires. We proposed the tennis bracelet, which was originally worn only by women but is today very popular also with men, in one-colour and with the “alternated” effect given by the layout of the stones, in white, yellow and, more recently, also in rose gold. A high class accessory, which has seen an exponential growth in demand in recent years. We have also explored other styles, adding ceramic inserts, or creating ethnic pieces, linked to the season and with affordable prices, but ultimately we always draw our inspiration for any new creation from traditional style, also because those wishing to purchase a piece of luxury craftsmanship that goes beyond the current fashion almost always choose a classic tennis bracelet or a diamond pendant.” •
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NUOVE OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE DEL MADE IN ITALY
Back reshoring di Giada Mainolfi
docente di Luxury Goods Management – Università degli Studi Internazionali di Roma
Nel corso degli ultimi decenni si è assistito ad intensi processi di delocalizzazione produttiva in favore di contesti esteri connotati da rilevanti vantaggi comparati in termini, ad esempio, di costo della manodopera e delle materie prime. Tuttavia, più di recente, tale processo sembra registrare un’inversione di tendenza, definita back-reshoring, che vede rientrare nel Paese di origine le attività produttive precedentemente esternalizzate da parte di rilevanti gruppi imprenditoriali. Negli Stati Uniti tale fenomeno è ormai una realtà consolidata, grazie anche agli incentivi pubblici e al ribasso dei costi relativi all’approvvigionamento energetico. Il dato interessante è che anche nel nostro Paese si sta assistendo ad un cambiamento in tal senso. Un recente studio ha dimostrato come alcune rilevanti imprese italiane (es. Furla, Nannini, Beghelli) abbiano lasciato i Paesi in cui si erano insediate per rientrare nel Bel Paese. Le motivazioni alla base di una simile scelta sono molteplici. Senza dubbio, allo stato attuale il costo del lavoro è stato surclassato dai costi logistici. Unitamente a ciò, le imprese appaiono sempre più guardinghe nei confronti dell’instabilità politica e, quindi, del rischio Paese che contraddistingue i contesti esteri. Inoltre, la delocalizzazione produttiva può erodere il capitale di immagine legato al cosiddetto effetto “made in” (Maizza, 2014). Il dato eclatante è che l’Italia appare al primo posto tra i Paesi europei interessati dal back-reshoring, seconda soltanto agli Stati Uniti d’America. Il 40.7% dei 194 casi europei di “rimpatrio” riguarda aziende italiane, operanti - nella maggior parte dei casi - nei
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settori classici del made in Italy: tessile e calzaturiero (43%), elettrotecnico ed elettronico (18,6%), automotive (5,8%), mobili e componenti d’arredamento (5,8%), dal settore biomedico (4,7%), salute e benessere (4,7%), meccanico (4,7%) (Di Legge, 2015). Occorrerà monitorare ancora il fenomeno prima di poter dire se avrà un impatto su larga scala o resterà una scelta imprenditoriale di pochi. Certo è che il back-reshoring può rappresentare una strategia concreta per sostenere la competitività dell’industria manifatturiera italiana in un momento in cui i Paesi emergenti non offrono più le stesse certezze di qualche anno fa. Difatti, avvicinare le imprese ai Paesi di origine significa ridurre drasticamente i tempi di risposta al mercato, aggiungendo valore alla produzione grazie ad una maggiore flessibilità e all’enfasi sull’italianità della produzione. Le politiche di sostegno del made in Italy possono rappresentare un incentivo importante per il rimpatrio delle attività. Tuttavia, le imprese devono necessariamente effettuare un ripensamento delle proprie strategie internazionali che premi la piena valorizzazione dell’origine delle produzioni, un asset decisivo per competere con successo nei mercati globali. Riferimenti Di Legge A. (2015), Back-reshoring: opportunità per l’Italia, in www.leurispes.it Maizza A. (2014), Il back-reshoring per il rilancio del made in Italy, in www.managementnotes.it
DINACCI
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Back-reshoring: new opportunities for made in Italy companies Over the past decades there has been an intense relocation of production processes in favor of foreign contexts characterized by significant comparative advantages in terms of labor costs and raw materials. However, recently this process records a reverse trend, defined backreshoring which sees a return to the country-of-origin of production activities formerly outsourced by major companies. In the United States this phenomenon is now well established thanks to government incentives and to downward of energy supply costs. The interesting fact is that in our country we are witnessing a change in this direction. A recent study demonstrated that some important Italian companies (i.e. Furla, Nannini, Beghelli) left the countries in which they had settled to return to Italy. The motivations behind such a choice are manifold. Undoubtedly, at present labor costs were eclipsed by logistics costs. Together with this, companies are increasingly worried about the political instability and, therefore, the country risk characterizing the foreign contexts. In addition, the relocation of production can erode the reputational capital linked to so-called “made in” effect (Maizza, 2014). The striking fact is that Italy appears at the first place among European countries involved in the back-reshoring, second only to the United States of America. The 40.7% of the 194 European cases of “repatriation” concerns Italian companies, operating - in most cases - in the classic areas of Made in Italy: textile and footwear (43%), electrical engineering and electronics (18.6%), automotive (5.8%), furniture (5.8%), the biomedical sector (4.7%), health and wellness (4.7%), machinery (4.7%) (Di Legge, 2015). It will be necessary to monitor the phenomenon in the future before saying whether it will have a large-scale impact or will remain a business choice of a few. What is certain is that the back-reshoring can represent a concrete strategy to support the competitiveness of Italian manufacturing industry at a time when the emerging countries don’t offer the same certainty of a few years ago. In fact, putting companies near their country of origin means reducing dramatically the time to market, adding value to production through increased flexibility and emphasis on Italian production. Government policies supporting Made in Italy can be an important incentive for repatriation of assets. However , companies must necessarily make a rethinking of international strategies that awards the full value of the origin of production , a decisive asset to compete successfully in global markets . •
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Teenager GIOVANI, CARINI E MOLTO OCCUPATI A DETTARE NUOVI TREND! di Cloe Lucentini Che le millennials, così “etichettate” ragazze della nuova generazione cresciute a pane e nuovi trend, siano l’ultimo Sacro Graal dell’industria attorno a cui gira l’economia non è più un mistero già per molti attenti osservatori. E, a dirla tutta, le dirette interessate sono le prime ad esserne pienamente consapevoli. Nonostante ciò, risultano essere l’obiettivo più difficile da conquistare per tutta una serie di caratteristiche che questo target presenta: sono giovani, e al passo sempre più veloce con l’evoluzione dei tempi e dei costumi, iperconnesse, social-attivissime e con una vita virtuale talmente intensa da far credere agli altri di non avere tempo abbastanza per vivere quella reale. Se il mondo della bellezza e della moda ha ingaggiato come testimonial le loro icone di riferimento un motivo ci sarà. Proprio così: le teenager diventano oggetto di studio e modello di riferimento “nel mirino” del mondo della comunicazione. Curriculum vitae Generazione social, declinata al femminile, 7 milioni di italiane tra i 18 e i 35 anni, native digitali e plurilaureate, con un presente spesso precario e il sogno di lavorare all’estero. Sono loro ad essere prepotentemente catapultate alla ribalta del palcoscenico
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prezioso del panorama fashion internazionale. Tiffany: sei avvisato! Se i gioielli di Tiffany hanno da sempre conquistato il cuore delle creature femminili che tutte almeno una volta si sono sentite Holly Golightly, alias Audrey Hepburn nel film Colazione da Tiffany, romanticamente incantate di fronte alla vetrina della gioielleria più famosa del mondo che da Manhattan ha spalancato i sogni a generazioni di donne sensibili al fascino dei preziosi, oggi questa immagine è come sbiadita nella mente delle teenager. È un dato che emerge da un recente articolo di Businessoffashion.com dove è riportato che le vendite negative di Tiffany degli ultimi 6 trimestri sono un dato di fatto. Un importante segnale imputato all’effetto Millennials. Le giovanissime sembrano piuttosto attirate in modo crescente da brand e designer meno noti ma che propongono prodotti di qualità simile ad un prezzo più vantaggioso. Il nuovo trend Segni particolari del gioiello secondo le teenager: easy to wear, quindi nulla di troppo pretenzioso ma che sia abbinabile a qualsiasi outfit, dalla serata rock all’evento più classico; personalizzato, ovunque infatti i brand di gioielli si stanno adeguando a questo
tipo di richiesta che riceve grande consenso e che offre ad ogni possibile cliente un gioiello pensato per lei in linea con il bisogno di questa generazione di affermare la propria identità, perché no, anche indossando un gioiello. Disponibile on line: non c’è bisogno di commentare questo punto parlando di un pubblico che è sempre connesso in Rete e che facilmente “bazzica” più siti e-commerce che negozi sotto casa. Rumours… Non solo un marchio iconico come Tiffany dovrebbe escogitare un modo tutto nuovo di conquistare il precious factor delle Millennials, ma tutte le realtà del lusso pare si stiano muovendo per lusingarle e far così lievitare i conti, se non oggi almeno nel futuro prossimo. Un passo proprio da Tiffany è già stata compiuto, rafforzando le linee meno costose, come Return to Tiffany e Infinity, e già si è avuto un buon riscontro. E a proposito di celebrities Elle Fanning, attrice statunitense sulla cui carta d’identità è riportato l’anno 1998, ha indossato gioielli Tiffany & Co. al Festival di Cannes: un pendente in platino, diamanti e tormalina rosa e due anelli, uno in platino, diamanti e Morganite e l’altro in platino, tormalina verde e diamanti. Generazione Y Se è vero che i teenager sono, ad oggi, considerati il gruppo di consumatori più interessante per le aziende che operano in campo digitale e che incuriosisce un po’ tutti gli altri attori del mercato, è anche vero che ci sono ancora molte zone d’ombra sul fenomeno-millennials che non trova un quadro ben definito entro cui racchiudere questa generazione in progress. In attesa di stilare una guida per avvicinarli e sedurli, sono già stati pubblicati testi che li riguardano e che cercano di offrire qualche spunto in più come il testo di Diego Martone “I Nuovi Dei dell’Olimpo dei Consumi: alla conquista dei Millennials” spaziando dal consumo dei media, al Second Screen, dalle abitudini culinarie a quelle di relazione tra pari e con i brand, dal fenomeno dei Neet (giovani che hanno rinunciato a studiare e a cercare lavoro) alle difficoltà di emancipazione. In conclusione, appurato che il fenomeno teenager è una matassa colorata e multifilo ancora da dipanare che sicuramente riserverà molte novità in grado di sovvertire alcune vecchie abitudini…. la domanda è: stavolta saranno le mamme a frugare nel portagioie e a rubare i gioielli delle figlie?
Teenagers: a growing business
Subtitle: young, beautiful and very involved in dictating new trends! The fact that the so-called “Millennials”, girls from Generation Y brought up on bread and new trends, are industry’s latest Holy Grail, around which the economy revolves, is no longer a secret for many careful observers. And to be quite frank, they are the first to be fully aware
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of this. Nonetheless, they are the most difficult target to reach, for a series of characteristics: they are young, in step with increasingly fast changes in times and customs, hyper-connected, extremely active on social media and with a virtual lifestyle so intense that others believe they have no time for real life. There must be a reason why the beauty and fashion sector uses their icons as celebrity endorsers. In fact, teenagers have become the subject of studies and a reference model “targeted” by the communications sector. Curriculum vitae Social media generation, prevalently female, 7 million Italian women between 18 and 35 years old, digital natives with more than one university degree, often in a precarious situation, who dream of working abroad. These are the people who are compellingly catapulted into the limelight of the international fashion scene. Tiffany: you’ve been warned! If Tiffany’s jewels have always captured the hearts of all women who have at least once felt like Holly Golightly, alias Audrey Hepburn, in the movie Breakfast at Tiffany’s, captivated by the window display of the most famous jewellery store in the world, which from Manhattan opened its doors to the dreams of generations of women sensitive to the allure of precious stones, today this image is fuzzy in the minds of teenagers. This is shown in a recent article by Businessoffashion. com, which states that Tiffany’s negative sales in the last six quarters are a fact. An important signal ascribed to the Millennials effect. Instead, young women seem to be increasingly attracted by less famous brands and designers, but who offer products of similar quality at a more affordable price. The new trend Distinctive traits of jewellery according to teenagers: easy to wear, nothing too pretentious, but that can be worn with any outfit, from the rock concert to classic event. Customised: in fact, jewellery brands everywhere are adapting to this type of demand that receives strong consensus and offers each potential customer a jewel designed specifically for her, in line with this generation’s need to assert their identity, even by wearing a piece of jewellery. Available on line: this point speaks for itself when targeting a public that is always connected to the Internet and as a rule frequents more e-commerce sites than local stores. Rumours… Not only should an iconic brand like Tiffany find a totally new way of attracting the precious factor of the Millennials, but the whole of the luxury sector seems to be taking action to win them over and increase their takings, if not immediately at least in the near future. Tiffany has already taken one step, by strengthening its less expensive lines, such as Return to Tiffany and Infinity, and has already had a good response. And speaking of celebrities, the US actress Elle Fanning, year of birth 1998, wore Tiffany & Co. jewellery at the Cannes Film Festival: a pink tourmaline and diamond pendant set in platinum and two rings, one morganite and diamond and the other green tourmaline and diamond, both set in platinum. Generation Y If it’s true that teenagers are currently considered the most interesting consumer group by companies operating in the digital field and that arouses curiosity in most other market players, it is also true that there are still many grey areas concerning the Millennials phenomenon, which has no definite framework within which to define this generation in progress. While waiting to draw up guidelines on how to bring them closer and charm them, some works concerning them and offering a few ideas about them have already been published. One of these is “I Nuovi Dei dell’Olimpo dei Consumi: alla conquista dei Millennials” (“The New Gods of the Olympus of Consumption: how to win over the Millennials”) by Diego Martone, which ranges from media consumption to second screen, from eating habits to relationships between peers and with brands, and from the NEET phenomenon to the difficulties of emancipation. To conclude, having ascertained that the teenager phenomenon is a colourful multi-strand tangle still waiting to be unravelled, which will undoubtedly bring many new developments capable of changing some old habits…. the question is: this time around will it be the mothers who rummage through jewel boxes to steal their daughters’ jewellery? •
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Caserta da scoprire UN TERRITORIO SORPRENDENTE, PATRIMONIO DELL’UMANITÀ di Lidia Luberto Caserta, non solo Reggia. Se è, senza alcun dubbio, il Palazzo reale voluto da Carlo di Borbone, il monumento che ha reso il capoluogo di Terra di Lavoro famoso in tutto il mondo, le ricchezze e lo straordinario patrimonio artistico-culturale della provincia di Caserta non si esauriscono nel celebratissimo capolavoro di Luigi Vanvitelli. Oltre all’elegante e maestosa Reggia vi sono, infatti, a Caserta e nelle sue immediate vicinanze, molte altre, meno conosciute ma altrettanto rilevanti testimonianze del glorioso passato e del genio dell’uomo. Casertavecchia, S. Leucio, il Bosco di S. Silvestro (oggi, oasi del WWF), il Casino reale di Carditello, l’acquedotto Carolino, l’anfiteatro di S. Maria Capua Vetere, il museo campano di Capua con le sue Matres Matutae, la basilica benedettina di S. Angelo in Formis sono solo alcuni dei beni culturali che arricchiscono e danno lustro al territorio casertano. Casertavecchia sui colli Tifatini, l’insediamento più antico dal quale ebbe origine a valle la città nuova, sembra addormentata da secoli. Il borgo ha, infatti, conservato intatto il suo fascino antico. Da lassù (401 metri sul livello del mare) si scorge tutta la pianura della Campania Felix, che arriva fino al mare, fino a Napoli. Un colpo d’occhio da mozzare il fiato. La striscia dell’orizzonte coincide con la superficie del mare. E da quell’incantevole, sterminata distesa sembrano sorgere, a sinistra, Ischia e Capri. A destra un altro litorale, quello pontino con le sue isole, specchiate nella distesa lucida del Tirreno. E, poi, la pianura, la Reggia, gli edifici e i palazzi della città nuova, le strade che si incrociano e si intersecano.
L’origine della cittadina è incerta, probabilmente il suo primo nucleo risale ai tempi dei Longobardi, nell’VIII secolo. Il Castello, la cui costruzione si presume iniziata nell’861 all’epoca di Pandone il Rapace, conte di Capua, a cui politicamente Caserta era legata, è situato nel punto più alto dell’antica cittadina. Di esso, però oggi, rimangono in piedi due sale sovrastanti e il possente Mastio. Al centro dell’aggregato urbano, dove le strette viuzze si aprono in una piazza rettangolare, vi è la Cattedrale del 1153, dedicata a S. Michele. A fianco il maestoso campanile, sostenuto da un arco acuto, leggermente a cavaliere della strada, alto 32 metri e largo 8. Ha 5 piani, tre dei quali decorati su ogni lato da una bifora. ll borgo medievale conserva intatto il fascino antico con le stradine, la piazza, le case antiche, il campanile, il castello, i piccoli giardini, gli orti. Dalla Torre, l’unica parte del Castello ancora in piedi, parte un pendio ricoperto di pini, la strada scende, si allarga, diventa terrazza panoramica. Da qui si raggiunge il centro del Borgo, dove si erge maestosa la cattedrale gotica. Dentro, un silenzio avvolgente. La sacralità di quell’edificio emana da ogni mattone, da ogni capitello. La luce filtra dai finestroni e provoca ombre sul pavimento: le stesse di tanti secoli prima. Uscendo dalla chiesa, sulla sinistra vi è il Palazzo dei vescovi, e di fronte, la sede del seminario e la casa canonica. Dal piccolo belvedere il panorama è sempre diverso. Cambia a seconda della luce, della stagione, dell’ora. A volte il paesaggio muta la sua fisionomia, quasi trasfigura. Nelle giornate d’inverno a volte scende una nebbia inattesa che avvolge le case, le strade in un’atmosfera ovattata. Una visita da non perdere.
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Caserta: a world to discover Caserta, and not just the Reggia. Although the Royal Palace, constructed for Charles, the Bourbon King of Naples, is without doubt the monument that has made the county seat of the historical “Terra di Lavoro” region famous throughout the world, the wealth and extraordinary artistic and cultural heritage of the province of Caserta stretches beyond Luigi Vanvitelli’s famous masterpiece. In fact, besides the elegant and majestic Royal Palace, many other less well-known but just as important examples of the glorious past and of the genius of humankind can be found in Caserta and the surrounding area. Casertavecchia, S. Leucio, the Bosco S. Silvestro nature reserve (today a WWF oasis), the Royal Palace of Carditello, the Caroline Aqueduct, the amphitheatre of Capua, the Campania museum in Capua with its Matres Matutae and the Benedictine Basilica of S. Angelo in Formis are just some of the cultural assets that enhance and give prestige to the territory of Caserta. On the Tifatini hills, Casertavecchia, the old settlement from which the new town in the valley below originated, seems to have been sleeping for centuries. In fact, the village has preserved its ancient charm. From up there (401 metres above sea level) there is a view of the whole of the Ancient Campania valley, stretching to the sea, to Naples, a sight that takes your breath away. The horizon merges with the sea, and to the left, the islands of Ischia and Capri seem to rise up from this captivating endless expanse. To the right is the Pontine coast, with its islands mirrored in the shiny expanse of the Tyrrhenian Sea. The view takes in the valley, the Reggia, the buildings and palazzi of the new town and the network of intersecting roads. The origins of the village are uncertain, its first nucleus dates probably back to Longobard times, to the 8th century. The Castle, the construction of which is thought to have commenced in 861 in the times of Pando the Rapacious, Count of Capua, to whom Caserta was politically linked, is located in the highest point of the ancient village. However, today all that remains standing are two halls, one above the other, and the fortified tower. The cathedral, built in 1153 and dedicated to St. Michael, stands in the centre of the village, where narrow streets open into a rectangular square. The majestic bell tower stands to one side, supported by a pointed arch, slightly straddling the road, 32 metres high and 8 metres wide. It has 5 levels, three of which are adorned on each side by a mullioned window. The ancient charm of the mediaeval village still remains, with its narrow streets, square, ancient houses, bell tower, castle, tiny gardens and vegetable plots. From the tower, which is the only part of the Castle still standing, the road descends through a pine-covered slope, widening out to become a panoramic terrace. This leads to the centre of the village, where the Gothic Cathedral stands majestically, enveloped in silence. This building emanates sanctity from each stone and each capital. Light filters through the large windows, making shadows on the floor, the same shadows as centuries ago. Leaving the church, on the left is Palazzo dei Vescovi and, straight ahead, the seminary and the rectory. From the small viewing point the panorama is always different, changing according to the light, the season and the time of day. At times the landscape changes its appearance, almost transfiguring. Sometimes on a winter’s day an unexpected mist shrouds the houses and the streets in a cotton wool atmosphere. This is a visit not to be missed – a unique experience. •
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Michele Dato - Collare 1679 (con aggiunte fino al 1929). Oro, argento e pietre preziose. Napoli, Museo del Tesoro di San Gennaro. Michele Dato - Necklace 1679 (with additions up until 1929) Gold, silver and precious stones. Naples, Museum of the Treasure of San Gennaro.
Il Museo del Tesoro di
San Gennaro di Paolo Jorio / Direttore del Museo Photo di Matteo d’Eletto
Invenzione, devozione popolare, religiosità, spettacolarità: tutto questo e altro racchiude l’esposizione del Museo del Tesoro di San Gennaro, in un percorso di capolavori lungo sette secoli che oggi è possibile ammirare intatto grazie all’opera meritoria della Deputazione, l’istituzione laica che dal 1527 ha il compito di custodire le reliquie di San Gennaro, la Real Cappella e il tesoro di San Gennaro, che dunque non appartiene alla Chiesa, ma alla Città di Napoli. Molti degli oggetti esposti, infatti, sono stati salvati e preservati dai continui saccheggi ed espropri dell’epoca, riuscendo a giungere sino a noi integri, testimoni di una storia esemplare di finissimo artigianato che parte dal quattordicesimo secolo. I capolavori in mostra nel Museo del Tesoro di San Gennaro documentano, appunto, la straordinaria capacità di scultori e di argentieri napoletani che hanno saputo conciliare sapienza tecnica e creatività. Calici, pissidi, cestelli, candelabri, piatti, ostensori con i busti e le statue dei Santi Patroni e gli altri oggetti esposti, sono il frutto di un lavoro di squadra di maestri altamente qualificati nel proprio settore. Scultori, cesellatori saldatori, mettitori d’insieme, come erano chiamati gli assemblatori del tempo, hanno realizzato capolavori di rara bellezza. Il Museo, nato nel 2003 pur esponendo opere e testimonianze della grande civiltà di un popolo millenario è un museo giovane e
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vanta già numerosissimi visitatori, oltre ad aver raccolto due milioni di presenze nelle mostre effettuate a Roma, a Parigi e a Belo Horizonte in Brasile. Il percorso si snoda attraverso sale nelle quali sono presentate diverse tipologie di oggetti: da quelli di uso liturgico quotidiano - quali calici, pissidi, lampade - ai veri e propri parati d’altare fino alle statue e ai busti reliquiari che - tipica espressione della devozione diretta e spontanea del popolo - venivano portati in processione durante determinate festività alla presenza di grandi folle; queste erano pronte a richiedere l’intervento del Santo al fine di scongiurare calamità, pestilenze e carestie. Scultori, cesellatori saldatori, mettitori d’insieme (come erano chiamati gli assemblatori del tempo) hanno realizzato capolavori di rara bellezza come la statua di San Michele Arcangelo del 1691, esempio straordinario di sintesi tra pittura, scultura e arte argentaria del seicento e del settecento. Oppure come Sant’Irene, realizzata dall’argentiere Carlo Schisano nel 1733, investita del delicato compito di protettrice di Napoli dai fulmini, e con Sant’Emidio di Gaetano Fumo, che fu confermato nel 1735 come protettore dai terremoti. La statua del 1797, che raffigura San Raffaele Arcangelo mentre incoraggia il giovane Tobiolo, fu realizzata su disegno dello scultore napoletano Giuseppe Sanmartino. Un rarissimo esemplare seicentesco di argenteria da parata
e non di uso liturgico è il piatto ovale in argento dorato realizzato da Biagio Guariniello nel 1698, lavorato interamente a sbalzo e rifinito a cesello. Al centro vi è lo stemma coronato della città di Napoli retto da due puttini. La raffinata Croce d’altare del 1707 in argento e corallo di gusto schiettamente barocco, è sfuggita grazie alla Deputazione alle dispersioni e alle distruzioni attuate nel tempo. Le meraviglie del Museo: i gioielli Lo straordinario e unico patrimonio artistico - culturale esposto nel Museo del Tesoro di San Gennaro è arricchito da capolavori di inestimabile valore e di rara bellezza donati soprattutto da sovrani. Numerosissime sono state le dinastie, infatti, che, pur non avendo regnato a Napoli, ed essendo state semplicemente ospitate nella città partenopea hanno in qualche modo lasciato, nel corso dei secoli, traccia ben visibile del loro passaggio con doni preziosi. Vi sono capolavori, considerati tra i più ricchi e più importanti nel mondo. Nel 1679 l’orafo Michele Dato lavorò la famosa collana di san Gennaro, che risultò composta di tredici maglie d’oro con diamanti, smeraldi e rubini, donate dalla Deputazione, cui in epoche successive sono stati aggiunti gli altri preziosi donati dai sovrani europei che sono passati per Napoli o che vi abbiano governato. Nel 1712 si pensò di arricchire il busto di san Gennaro con una mitra, affinché nelle occasioni solenni il suo capo potesse apparire coperto da qualcosa di più imponente dello zucchetto. La creò l’anno successivo l’orafo Matteo Treglia, d’argento, tempestata di ben 3964 pietre preziose. A cui seguì, nel 1756, il bellissimo calice in oro, brillanti, rubini e smeraldi donato dal re bambino Ferdinando IV di Borbone. Di particolare bellezza e raffinatezza è la Pisside d’oro, con rubini, smeraldi, diamanti e con croce gemmata di manifattura napoletana donata nel 1831 da re Ferdinando II di Borbone. Spettacolare è la Croce episcopale in oro diamanti e smeraldi realizzata nel 1878 e donata da Margherita e Umberto I di Savoia nel 1879. Il tesoro di San Gennaro è la straordinaria e unica storia della fede di un popolo, quello napoletano.
Napoli, Museo del Tesoro di San Gennaro/Naples, Museum of the Treasure of San Gennaro
Matteo Treglia - Mitra 1713. Argento dorato, rubini, smeraldi e brillanti. Matteo Treglia - Mitre 1713. Gilded silver, rubies, emeralds and diamonds. Carlo Schisano - Santa Irene 1733. Argento fuso e cesellato, rame dorato. Carlo Schisano - Saint Irene 1733. Cast and chiselled silver, gilded copper. Manifattura napoletana - Pisside gemmata con croce 1831. Oro, rubini, zaffiri, smeraldi e diamanti donata da re Ferdinando II. Neapolitan manufacture - Jewelled pyx with cross 1831. Gold, rubies, sapphires, emeralds and diamonds donated by King Ferdinand.
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Museum of the Treasure of San Gennaro by Paolo Jorio
Invention, popular devotion, religiousness, magnificence: all this and more can be found in the exhibition of the Museum of the Treasure of San Gennaro, in a journey through masterpieces from seven centuries that can be admired intact today thanks to the praiseworthy work of the Deputation, a secular institution which, since 1527 has been in charge of guarding the remains, the Royal Chapel and the treasure of San Gennaro (or Saint Januarius), which do not belong to the Church but to the city of Naples. In fact, many of the objects on display were saved and preserved from the continuous lootings and expropriations of the era, allowing them to reach our times practically untouched, bearing witness to an exemplary history of extremely fine craftsmanship dating from the 14th century. The masterpieces exhibited in the Museum of the Treasure of San Gennaro document the extraordinary skill of Neapolitan sculptors and silversmiths, who managed to combine technical knowledge and creativity. Chalices, pyxes, baskets, candelabras, plates, monstrances with the busts and statues of Patron Saints and other objects on display are the results of teamwork by masters highly skilled in their crafts. Sculptors, chisellers, welders and assemblers created masterpieces of rare beauty. Although the museum, which was opened in 2003, contains works and evidence of the great civilization of a people with a thousand years of history, it is a young museum that already boasts high visitor numbers, in addition to the two million people who visited the exhibitions organized in Rome, Paris and Belo Horizonte in Brazil. The journey takes in rooms in which different kinds of objects are exhibited: from those for daily liturgical use, such as chalices, pyxes and lamps, to the actual altar sets and reliquary statues and busts that, being a typical expression of direct and spontaneous popular devotion, during certain feast days were paraded before large crowds of people, ready to ask for the Saint’s intervention to ward off calamity, pestilence and famine. Sculptors, chisellers, welders and assemblers created masterpieces of rare beauty, such as the Statue of St. Michael the Archangel of 1691, an extraordinary example of a blend of painting, sculpture and silversmith craftsmanship from the 17th and 18th centuries. Or St. Irene, created by the silversmith Carlo Schisano in 1733, who was entrusted with the tricky task of protecting Naples from lightning strikes, and St. Emidius by Gaetano Fuma, who in 1735 was confirmed as protector against earthquakes. The 1797 statue of St. Raphael the Archangel encouraging the young Tobias was created to the design of the Neapolitan sculptor Giuseppe Sanmartino. An extremely rare example of 17th century silver procession silverware, not for liturgical use, is the oval gilded silver plate by Biagio Guariniello in 1698, completely embossed and chiselled. In the centre is the crowned coat of arms of Naples, held by two putti. Thanks to the Deputation, the elegant silver and coral Altar Cross dating from 1707, with its clearly baroque design, escaped from the losses and destructions that took place over time. The wonders of the Museum: the jewels The extraordinary and unique artistic and cultural heritage exhibited in the Museum of the Treasure of San Gennaro includes priceless masterpieces of rare beauty, gifted above all by kings.In fact, there are numerous dynasties that, even if they never ruled of Naples and were simply guests of the city, over the centuries in some way left visible traces of their presence through precious gifts. There are masterpieces considered some of the most sumptuous and most important in the world. In 1679 the goldsmith Michele Dato crafted the famous necklace of San Gennaro, comprising thirteen gold links with diamonds, emeralds and rubies, donated by the Deputation, to which further precious stones, gifted by European sovereigns passing throu-
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gh or ruling over Naples, were subsequently added. In 1712 it was decided that San Gennaro’s bust should have a bishop’s mitre, so that his head could be covered with something more magnificent than the skullcap during solemn occasions. This was created the subsequent year by the goldsmith Matteo Treglia, in silver, adorned with a total of 3,964 precious stones. This was followed, in 1756, by a marvellous gold chalice with diamonds, rubies and emeralds, donated by the child king Ferdinand IV of Bourbon. The golden Pyx, with rubies, emeralds, diamonds and a jewelled cross is of particular beauty. It was made in Naples and donated in 1831 by King Ferdinand II of Bourbon. The magnificent Episcopal Cross, in gold, diamonds and emeralds, was made in 1878 and donated by King Umberto I and Queen Margherita of Savoy in 1879. The treasure of San Gennaro is the extraordinary and unique story of the faith of a people: the Neapolitans.• •
Biagio Guariniello Piatto 1698. Argento dorato. Napoli, Museo del Tesoro di San Gennaro. Biagio Guariniello Plate 1698 .Gilded silver. Naples, Museum of the Treasure of San Gennaro.
Fortunato Pio Castellani su disegno di Valadier. Calice 1849. Oro donato da papa Pio IX Napoli. Napoli, Museo del Tesoro di San Gennaro Fortunato Pio Castellani designed by Valadier Chalice 1849. Gold donated by Pope Pius IX. Naples, Museum of the Treasure of San Gennaro.
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NOTIZIE ED INFORMAZIONE DA IL TARÌ
Il Sindacato orafi, orologiai e gioiellieri di Macerata compie 20 anni Il “Sindacato orafi orologiai e gioiellieri” della provincia di Macerata che si costituisce negli anni ‘90 raccogliendo le adesioni di alcune attività di Civitanova Marche e Macerata, si è oggi esteso fino a recepire adesioni da tutta la regione Marche. Aderente a Federpreziosi-Confcommercio, coordinati dal dott. Steven Tranquilli - direttore della Federpreziosi nazionale di Roma - continua in una incessante attività di sensibilizzazione e formazione per la categoria che rappresenta. Al timone dell’associazione si sono succeduti due dei promotori della stessa: il cav. Enzo Biancucci (presidente onorario) e il cav. Franco Gironelli (presidente in carica). Sin dalla primissima edizione del Tarì l’associazione è stata sempre presente a tutti gli eventi fieristici organizzando pullman per consentire la partecipazione degli associati a tutte le iniziative proposte, grazie alla collaborazione ed al sostegno dell’ente fiera. Quest’anno quindi non solo il Tarì ha festeggiato i suoi primi 20 anni, anche l’associazione marchigiana gli ha fatto compagnia. Nella foto i due presidenti con i partecipanti alla cena presso il Grand’Hotel Vanvitelli il 1 maggio 2016 dopo la giornata trascorsa in fiera.
I nuovi Componenti del Collegio dei Garanti del Tarì
L’assemblea dei soci ha recentemente nominato i nuovi illustri componenti del prestigioso Collegio dei Garanti del Tarì. A subentrare ad Aldo Aponte e Pietro Viti, recentemente scomparso, ai quali l’assemblea ha tributato un caloroso applauso di ringraziamento, sono stati Carlo Alemi e Franco Mottola. Carlo Alemi, alto magistrato napoletano, per molti anni è stato presidente del Tribunale di Napoli. Il generale Franco Mottola ha lasciato recentemente l’incarico del comando Interregionale Carabinieri «Ogaden», reduce dal Comando Generale dei Carabinieri di Roma. Si completa così nuovamente il Collegio, che già vanta la presenza dello storico procuratore generale di Napoli Vincenzo Galgano. Il Collegio dei Garanti del Tarì, istituito già nei primi anni di vita del Centro, in virtù del prestigio dei suoi componenti, alti magistrati e generali dell’arma dei carabinieri, svolge, nella sua neutralità, il compito di supportare il Cda del Tarì nei rapporti con i soci e nella espressione di gradimento per le nuove aziende interessate ad accedere al Centro. “Sono molto orgoglioso di anticipare – dichiara il presidente Vincenzo Giannotti – che il prossimo ottobre, in occasione della celebrazione del nostro ventennale, il Tarì consegnerà alcuni significativi riconoscimenti ai garanti del passato e a quanti hanno contribuito all’affermazione e al prestigio di cui il nostro Centro Orafo gode oggi a livello internazionale”.
The goldsmiths’, watchmakers’ and jewellers’ trade association of Macerata celebrates its 20th anniversary
The “Sindacato orafi orologiai e gioiellieri” (goldsmiths’, watchmakers’ and jewellers’ trade association) of the province of Macerata, which was formed in the 1990s collecting memberships from some firms in Civitanova, Marche and Macerata, has now been extended to cover the whole of the Marche region. A member of FederpreziosiConfcommercio, coordinated by the director of the national Federpreziosi office in Rome, Steven Tranquilli, it continues to work ceaselessly to raise awareness and offer training in the category it represents. The helm of the association has been taken in succession by two of its promoters: Enzo Biancucci (honorary president) and Franco Gironelli (president-in-office). Ever since the first edition of TARÌ, the association has been present at all fair events, organizing coaches to allow members to take part in all the initiatives offered, thanks to the collaboration and support of the fair authority. Therefore, this year both TARI’ and the association from the Marche region celebrated their 20th anniversary. In the photo the two presidents and a group of those attending the dinner at the Grand Hotel Vanvitelli on 1st May 2016 after a day at the fair.
The new Members of the Board of Trustees of Tarì
The shareholders’ meeting recently appointed the eminent new members of the prestigious Board of Trustees of Tarì. The meeting paid tribute to Aldo Aponte, and to Pietro Viti who passed away recently, with a hearty round of applause. They have been replaced by Carlo Alemi and Franco Mottola. The Neapolitan senior magistrate, Carlo Alemi, for many years was president of the Court of Naples. General Franco Mottola recently left his post at the command of the «Ogaden» Interregional Carabinieri Corps, and prior to this was at the General Command of the Carabinieri Corps in Rome. Therefore, the Board, which already boasts the presence of the famous Prosecutor-General of Naples, Vincenzo Galgano, is once again complete. The Board of Trustees of Tarì, set up in the first years of the Centre’s activity, through the prestige of its members, senior magistrates and generals from the Carabinieri Corps, offers neutral assistance to Tarì’s BoD in relationships with members and in expressing its approval of new companies interested in accessing the Centre. The president, Vincenzo Giannotti, declared: “I am very proud to announce that in October, during our twentieth anniversary celebration, Tarì will present some prestigious awards to past members of the Board of Appeals, to Directors and to those who have contributed to the international renown and prestige that our Gold Centre enjoys today.”
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JANUARY 20 - 25, 2017
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Spring Summer Season
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PH LUCIANO D’INVERNO
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