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2. Le azioni

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8. I certificates

8. I certificates

dotti finanziari”, che comprende anche i mezzi di pagamento e ogni altra forma di investimento di natura finanziaria.

2. Le azioni Le azioni sono titoli partecipativi che attribuiscono al possessore la qualifica di socio e gli vengono attribuiti una serie di diritti economici, tra i quali il diritto di partecipare all’assemblea dei soci, il diritto di informativa e controllo, il diritto di partecipare agli utili, ecc. Tutti diritti previsti dalla normativa contenuta nel codice civile Proprio perché il possessore delle azioni è, di fatto e di diritto, socio e proprietario pro-quota della società, partecipa al destino dell’azienda, sia nell’ipotesi che la stessa produca utili, sia nell’ipotesi che l’azienda si trovi nelle condizioni di registrare passività. Proprio per queste caratteristiche le azioni sono considerate “capitale di rischio”, rappresentato della partecipazione al progetto imprenditoriale e, quindi, pienamente soggetto al rischio d’impresa. Per tale motivo al capitale di rischio non è associata una remunerazione minima, in quanto dipende dal risultato di gestione raggiunto. Inoltre, in caso di perdite rilevanti dell’impresa con conseguente avvio della procedura di liquidazione, prima si procede al rimborso dei creditori (ad esempio gli obbligazionisti) e poi, con i mezzi residui, si rimborsano i titolari del capitale di rischio (ad esempio gli azionisti). Per tale motivo si afferma che i portatori di capitale di rischio hanno diritti residuali, in quanto la loro soddisfazione rispetto al valore dell’azienda avviene solo in via successiva alla soddisfazione degli altri portatori di capitale. L’altra faccia della medaglia è rappresentata dal fatto che le azioni possono attribuire agli investitori rendimenti potenzialmente infiniti, se le vicende economiche della società sono tali da essere considerate meritevoli da tutti coloro che deside-

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rano investire in capitale di rischio determinando l’aumento del prezzo delle azioni della società e in considerazione di una aspettativa della crescita degli utili e, quindi, dei dividendi. L’investimento in azioni comporta in ogni caso un grado di rischio elevato, in quanto, come si è già detto, il risparmiatore partecipa alle vicende dell’azienda, il cui andamento non è facilmente preventivabile. Pertanto chi decide di investire in azioni deve essere consapevole del fatto che può subire perdite di portafoglio anche particolarmente rilevanti, ma, a differenza di altri strumenti finanziari, può ottenere anche guadagni più alti. Come abbiamo visto nel capitolo riguardante la pianificazione finanziaria, al fine di abbassare il rischio in un portafoglio azionario, occorre attendere tempi lunghi per ottenere il rendimento atteso. Il grafico sottostante, rappresenta l’andamento dell’indice MSCI World, ovvero il mercato azionario globale, per un periodo che va dal 1969 sino al 2017, ove si evince che nonostante alcune crisi particolarmente marcate, nel lungo periodo la curva è in continuo rialzo.

Se guardiamo attentamente il grafico, anche successivamente alla crisi del 2008, che può essere considerata senza ombra di dubbio come tra le peggiori (se non la peggiore in assoluto)

degli ultimi cento anni, il risparmiatore che avesse investito in azioni nel momento in cui avevano raggiunto la quotazione più elevata (estate 2007), nell’arco di qualche anno avrebbe recuperato tutte le perdite (2012) e successivamente ottenuto guadagni non trascurabili (ma per quanto riguarda l’aspetto dell’orizzonte temporale si rinvia al capitolo della pianificazione finanziaria). Inoltre, l’azionista partecipa agli utili societari che vengono riconosciuti e distribuiti sotto forma di dividendi. Questi sono pagati di solito una volta all’anno a tutti coloro che ad una determinata data sono in possesso delle azioni della società. Le azioni non hanno scadenza e possono essere tenute fin quando si ritiene utile averle in portafoglio. I principali diritti derivanti dal possesso dell’azione sono la partecipazione agli eventuali utili societari e alla gestione della società (a seconda del tipo di azione). L’azione rappresenta uno strumento finanziario a capitale non garantito in quanto non è previsto il rimborso del capitale ad una determinata scadenza. In ogni caso la legge vigente prevede diverse tipologie di azioni, stabilite dall’emittente. Pertanto volendole classificare per tipologia abbiamo quanto segue. – Azioni ordinarie: si tratta delle azioni più diffuse, ovvero titoli rappresentativi di una quota del capitale di una società e che attribuiscono ai loro possessori il diritto di voto nelle assemblee e il diritto ai dividendi. Non danno alcun privilegio in sede di distribuzione degli utili e in caso di fallimento della società. Le azioni ordinarie, inoltre, sono strettamente nominative e consentono al suo sottoscrittore di ricevere la quota di liquidazione nel caso in cui la società venga sciolta. – Azioni privilegiate: si tratta di azioni che non consentono ai loro detentori di votare nel corso delle assemblee, tuttavia vengono privilegiate in sede di ripartizione degli utili in quanto i loro possessori ricevono un dividendo maggiore

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