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La notte impaurirà

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IL CHIODO

IL CHIODO

ma un giorno la notte calmerà ma un giorno dormirai la notte silenziosa un giorno completerà il puzzle per la calma e la serenità.

Un giorno svogliato, un tramonto particolarmente luminescente… dal respiro di un mio momento giovincello memozio-dolescente, decido di mettermi a fermare alcune mie più recenti impressioni su ciò che rappresenta ai miei occhi Arrivo… associazione culturale. Scrivo! E metto giù queste idee. Creo di nuovo, eccomi qua.

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Facciamolo, cari Arrivo-membri. Facciamolo. Ultimamente questo autoimperativo, a molti noi tutti dell’associazione o meglio i più presenti, vicini da vicino, viviani (ma tutti gli altri potevano pur osservare che ciò faceva molto da magma incoraggiante, più che mai).

Ci piaceva proporre segnalare dire fare baciare lettere e antitestamento, vivere il momento. Metto al pentolone di questa mia riflessione. Anche quella volta della presentazione del libro di Nik al cafè Timbuctù, dove un nuovo associato colpito, per molta parte, a mio avviso, dalla nostra simpatia farcita a chiacchierio iperemozionale spontaneo, si era lanciato in Arrivo il giorno dopo senza esitare. E via in chat a partecipare. E via poi la festa dei 20 anni a casa di Benedetta e Gnappo.

Questi, questo. Protuberanti semini incandescenti in sbocciatura da precedenti attività fatte da noi e il presidente... mi hanno colpito un pochino, abbastanza da far pensare toccare, aver da organizzare, scriveredire, ideare e conoscere, questa bevanda integrativoalimentata-re, seppur da dentro o fuori di una pur associazione... fredda di nome quadrata, dal suo statuto ufficiale nella città a freddo di getto fisicamente creata, il luogo fisico di è nata.

Ma tutto ciò che fa nascere un’Associazione che sia viva di potenziale non può, a mio parere, non essere che un episodio piccolo e grande di un giorno spontaneo in cui due tre amici partoriscono l’idea di creare insieme quel qualcosa. La cui visione c’è stata dal presidente+uno. Dopo un periodo di scoglionamento di rabbie, che a quanto pare lo hanno avuto in più persone, che accomuna vite umane, verso ciò che faceva sentire sdatti o inopportuni occlusi da, non saprei. Un’afa cittadina... forse. Forse del sociale un po’ sparito... di un socializzare cose... non pervenuto... invisibilato. Ormai, ai nostri sensi. E oltre tutto poi in più... in più, in più dei più di prima... anche un “virus avvento” cercò di aumentare... E invece già da allora... da quel dì, poi di seguito... eccolo che Arriva. L’appoggio vivace. Di un altro tardo adolescente del momento, amico in più, avveniva altresì lo stesso spontaneamente. Poi un quarto si avvicina divertito e si interessa di quel di se stesso certo hobby far sbocciare, che sia una scultura originale di Andrea o una bella foto di Paolo o Mary, un bel testo improvvisato di Nicola. Quel certo potenziale così serio pesante quasi una croce ingombrante. E al tempo stesso... così straordinariamente spensierato e ondeggiante di libertà.

[Parte 2]

Alcuni di noi hanno dipinto tra pause, giretti e ballicchiare-gustare la musica messa da stereo da uno di noi, Marga, che era arrivato un po’ più tardi ma ha subito con entusiasmo recuperato.

Hanno dipinto, un poco, mettendo poi la propria firma: Floriano la Gatta, che ha organizzato il live painting su una tela in zona cantina della festa20, insieme a Nina.

Poi abbiamo finito la bella e vivacissima densa opera, quale è venuta… e ci siamo scattati una foto (molto allegramente) di gruppo. [Parte1 pre ora-di-festa-ufficiale]

I primi appena giunti alla casa di Carlotta Benedetta e Gnappo per la festa20 Arrivo si sono messi un po’ a chiacchierare un po’ a preparare e aiutare.

Io ed altri abbiamo in particolare preparato panini farciti.

Benedetta e Gnappo hanno pensato ad allestire la cantinetta, già ben arredata e predisposta per angolo bar, con impianti per musica e proiezioni.

Nick Castellini intanto pensava anche ad un esempio di scaletta scritta per indirizzare e guidare alla festa20 gli invitati e i partecipanti. Abbiamo fatto un piccolo pranzo, chi di noi era giunto nel luogo, tra l’altro all’esterno di un bello che superava molti paesaggi, all’aperto tra minimal tavoli e sedie e una mini amaca + la compagnia dei quadrupedi Carlotta e il cane di una ragazza disinvolta lì presente anche lei che si sarebbe fermata anche a dormire.

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