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Il Manifesto CHARTA SPORCA «Tenderà a rimettere in discussione tutto, ché in definitiva mi rifiuto, sia inconsapevolmente che consapevolmente, a ogni forma di pacificazione»: queste le parole di Pier Paolo Pasolini, che introducono la poesia il cui titolo è stato scelto come nome da questo periodico accademico. Sarà un foglio macchiato per le eccessive riscritture, correzioni, cancellature, figlie del dubbio che anima ogni uomo cosciente: - siamo Charta da Cultura: tratteremo ogni aspetto della nostra epoca ma non ci limiteremo ad essa, poiché l’Arte non ha tempo e qualsiasi passato è presente per chi sappia leggervelo. Faremo nostra l’ottica strabica, volutamente anacronistica, del viandante apolide per istinto. - siamo Charta Bastarda: una ventina di studenti, che forma un gruppo eterogeneo nelle idee e nei principî, pronto anche a darsi contro l’un l’altro, sullo stesso foglio, noncurante delle profonde macchie d’inchiostro che porterà questo scontro tra penne.
Lilligrafia
- vogliamo sporcarci le mani, ogni pilatismo è bandito; né il politicamente corretto, ovunque annunciato e di cui si armano i pavidi, sarà di casa. Ognuno avrà il coraggio e la forza delle proprie idee.
I
Buzzati: possedere il racconto
Mishima
E’ stato lo stesso Buzzati a disegnare la copertina de “Il deserto dei Tartari”: un paesaggio brullo e roccioso è attraversato da un cavallo nero e delimitato all’orizzonte da una parete rocciosa, mentre in primo piano divisa e berretto verdi sono indossati da un militare invisibile...
Ci sono personaggi che il passato ci ha donato e che ci appaiono misteriosi, difficili da decifrare. O semplicemente siamo noi a non essere in grado di comprenderne il significato e l’insegnamento che hanno lasciato tra il turbinio del veloce e inesorabile incedere della Storia...
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