#cheauto Luglio 2016

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#cheauto quando l’auto fa spettacolo

Nr.

05

€ 0,00

Luglio 2016

... stessa spiaggia stesso mare...

* INFINITI Q50 * MAZDA MZ-5 LEVANTO * ROLLS-ROYCE VISION NEXT 100 * FORMULA E: LA SCOMMESSA VINTA


#cheauto quando l’auto fa spettacolo

Nr.

05

Luglio 2016

checosac’è #chedire? 4 #chefoto #cheroba

8 20

• Stessa spiaggia stesso mare - VIDEO

#chebella 40 • Mazda MX-5 Levanto

#chemacchina 54 • Infiniti Q50 - VIDEO

#checorse 72 • La (Ri)Carica della Formula E

#cheleggenda 86 • 90 e non sentirli…

#chestoria 104 • Grand Vision - VIDEO • Livello attivo



Photo Mark Thompson / Getty Images / Red Bull Content Poo


?

chedire

Formula Radio di Vittorio Gargiulo

Monta

l’onda della protesta sulla gestione del motorsport ai più alti livelli. Dopo la surreale prima ora di gara a Le Mans (una pressoché inutile processione dietro alla safety car) la partenza del Gran Premio d’Inghilterra a Silverstone, con le auto incolonnate dietro alla safety car pure in questa occasione, ha suscitato il totale disappunto da parte dei fans. Negli ultimi anni la Formula 1 è andata via via allontanandosi dai semplici principi della competizione per avvitarsi, o meglio avvilupparsi, al totem di un rinnovamento spesso sconclusionato, artefatto, senza una direzione precisa. Ovviamente ogni modifica regolamentare comporta il sorgere di controindicazioni, problemi, complicazioni nella gestione tecnica, sportiva e strategica di team e gare. Il problema è che, a quanto pare, la soluzione a queste “complicazioni” è più o meno sempre stata quella di aggiungere altre complicazioni. Mi spiego, rifacendomi a quanto accaduto a Silverstone a Nico Rosberg, penalizzato per aver ricevuto indicazioni non ammesse dal muretto box. Orbene, assunto che le comunicazioni radio possono indurre a supportare il pilota con consigli tecnici e strategici, se si considera ciò un indebito aiuto tale aiuto deve essere impedito. Sin qui siamo tutti d’accordo. A questo punto la logica suggerirebbe il provvedimento più semplice, lineare e diretto

per impedire questi aiuti: impedire del tutto questi contatti radio e tornare ai cartelli informativi dal muretto. Invece no, la soluzione cervellotica è che si può stare in contatto con il pilota ma senza dirgli nulla che possa influire sul suo comportamento. Ci domandiamo: e allora cosa gli raccontiamo di bello al nostro pilotino? Gli diamo in diretta i risultati delle partite? oppure gli chiediamo dove vuole andare a cena? Suvvia, siamo logici e razionali e smettiamola di prenderci in giro! Gli “spotter” in NASCAR hanno precisamente il compito di aiutare via radio il pilota a gestire le situazioni di traffico e lo stesso accade in motonautica, ove la visibilità è sempre ridottissima (a causa delle scie) e gli specchietti retrovisori sono perennemente bagnati. Ovviamente in Formula 1 la situazione è differente, non c’è bisogno degli “spotter”, ma se permettiamo ai box di parlare al pilota è ovvio che ci sia un minimo di scambio di informazioni. Quindi aboliamo le radio oppure lasciamoli interagire. Tanto più che la regola del dire senza aiutare, del poter informare ma solo fino a un certo punto (e per di più senza certezza e chiarezza della pena in caso di infrazione) sembra fatta apposta per innescare polemiche, discussioni, reclami, appelli e contro-appelli… insomma roba da toghe e non da tute… P.S.: …e se parliamo di sicurezza è sufficiente che in contatto con i piloti ci stia la direzione gara


SOSPENSIONI INTELLIGENTI MONROE: COMODO AL COMANDO.

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Il pilota britannico Liam Doran ci mostra un modo inconsueto di guidare la sua Mini durante una fase della gara del Campionato del Mondo Rallycross svoltasi in Norvegia nello scorso giugno



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Per celebrare l’americana “festa delle ciambelle” il pilota di drifting Chris Forsberg ha preso parte alla realizzazione di un video durante il quale doveva spargere le praline di zucchero su 300 ciambelle. Come utensile da pasticciere Chris ha utilizzato una Nissan 370Z NISMO


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Le Mans sfortunata per Toyota, che ha visto “tramontare” i sogni di Gloria a un solo giro dal termine dopo aver pressoché dominato per 24 ore…



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Lister Motor Company ha annunciato la produzione di 10 Lister Jaguar Knobblys “edizione speciale”, con carrozzeria in magnesio interamente realizzata a mano



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Andrea Alfano e Carmen Marsiglia con la loro Suzuki Gran Vitara in un impegnativo passaggio durante la 23° edizione dell’Italian Baja, svoltasi nei pressi di Pordenone il 25 e 26 giugno


chefoto Joni Wiman ha conciato così la sua Honda Civic Coupé durante la gara del Red Bull Global Rallycross svoltasi presso la Base Aerea dei Marine “New River” a Jacksonville, sabato 2 luglio Foto Larry Chen / Red Bull Content Pool


#ca


cheroba FOTOGRAFIE DI STEFAN MARJORAM Ringraziamo sentitamente Neil Fretwell e la Vintage Hot Rod Association per la cortese collaborazione alle realizzazione di questo servizio

stessa spiaggi


ia stesso mare

Pendine Sands Hot Rod 2016 Races: un altro anno, un altro successo. I partecipanti dicono che sia stato il migliore e non abbiamo motivo per dubitarne… questo è l’evento che non devi perdere se ti consideri un vero “hot rodder”


stessa spiaggia stesso mare

L A N A R R A Z I O N E “ V I S S U TA ” DI UN VERO WEEKEND DA HOT RODDER


L’azione comincia la mattina di venerdì 3 giugno: la spiaggia è quasi pronta, gli spazi vengono allestiti, e comincia la sfilata. Le auto provengono da tutto il Regno Unito e dall’Europa e hanno compiuto un lungo viaggio per raggiungere questo piccolo villaggio in un angolo del Galles del Sud: a bordo piloti che amano la velocità e nutrono speranze di nuovi record. La carovana diventa rapidamente un torrente e man mano che i parcheggi si riempiono i posti liberi diventano più rari e lontani. Si rivedono automobili e volti familiari così come nuovi partecipanti pronti a sfidare le “sacre sabbie” di Pendine Beach per la prima volta. Sembrano tutti molto felici: d’altronde questo è il posto dove essere se ti consideri un vero hot rodder. Non è questione di ego, nessuna spavalderia, solo vetture e piloti a fare quello amano e che viene naturale in un ambiente del genere. Entro la sera di venerdì, sono quasi tutti arrivati (le iscrizioni chiudono alle 22): il tempo per uno spuntino veloce, forse una pinta o due, poi a letto, con il sogno di ciò che accadrà il giorno seguente. Le maree sono in anticipo rispetto all’anno scorso, così il briefing si è dovuto tenere di buon’ora nel Museum of Speed. Piloti e copiloti di 151 tra più belle auto del pianeta sono li, in attesa di istruzioni da Neil Fretwell prima di dirigersi verso le sabbie. Nel frattempo la spiaggia diventa un alveare di attività, vengono montate le recinzioni per segnalare il percorso di mezzo miglio e il capo dei cronometristi Phil Wells è impegnatissimo a sistemare l’attrezzatura per il rilevamento della velocità

sulla linea delle 110 yard. L’attività del sabato è sempre meno frenetica rispetto a domenica e attorno a mezzogiorno si è pronti a partire. Lo starter Marco Warren e la “ragazza bandiera” Scarlett Devey sono pronti, Phil Wells e i cronometristi sono pronti, tutti i “sidewinders” sparsi intorno al percorso sono in postazione… tutto ormai è nelle mani del “King of the beach” il “re della spiaggia” Matt Farrant, pronto a segnare le prime tracce sulla sabbia con una prestazione di altissimo livello, a impostare il tono per ciò che sarebbe seguito. I concorrenti hanno gareggiato per tutto il giorno, senza incidenti, e il club delle 100 miglia orarie ha visto un discreto numero di nuovi membri entrare a farne parte, con vari record battuti lungo la giornata. Le quattro classi d’epoca “banger” hanno tutte visto miglioramenti. Torsten Krahl ha toccato le 87 miglia orarie nella sua roadster, mentre Graham Paddick e il suo McDowell hanno corso a più di 96 miglia all’ora, a un soffio dalle 100 miglia orarie. Anche Matt Farrant ha alzato l’asticella, trovando un miglio orario in più per registrare il suo record del percorso a oltre 117 miglia orarie. La competizione è andata vanti il più a lungo possibile ma intorno alle 16 una marea improvvisa ha fermato i giochi. Alcuni piloti avevano due tentativi all’attivo mentre altri avrebbero dovuto aspettare fino al giorno successivo, quando gli sarebbe stata concessa una nuova l’opportunità. E così si arriva alla domenica. La mera sopraggiunge circa 45 minuti più tardi rispetto a sabato, ma con l’esperienza di allestimento e logistica maturata il giorno precedente, le danze erano pronte per iniziare ancor prima di mezzogiorno.


stessa spiaggia stesso mare

La prima macchina a lanciarsi è stata la splendida Plymouth convertibile di Robin Weathersbee. La sua prova non è stata però sufficiente ad impensierire il record di classe di Dean Crane di 77 miglia orarie, imbattuto sino a sera. Ma i recordsono fatti per essere battuti e Steve “Stinger” Read ha corso da solo nella categoria V6 / M, ma certamente non si è risparmiato, facendo segnare un esaltante 95.79 miglia orarie che gli ha permesso di entrare nel libro dei record con una performance che si rivelerà difficile da battere in futuro. Chris Howell ha battuto il suo vecchio record della classe L6 / K con un incredibile 82.77 mentre due nuovi membri del club 100 mph ha battuto i record nelle loro rispettive classi: Steve Withers a 104.28 nella V8 / C e Jim Henshaw con 105.30 nella L4 / R. E già che siamo in tema di 100 miglia all’ora da segnalare che due ragazze del team “Beaters” si sono fatte strada nel club. Entrambe in classe L8 / C, Julie Evans e Rebecca Dunn hanno corso a 102.39 e 101.28, rispettivamente. Sono le prime donne a raggiungere le 100 miglia all’ora sulla sabbia. Ma, come tutte, questa bella giornata è destinata a finire: tutti hanno avuto tre possibilità in pista: c’è che le ha sfruttate a pieno e chi no ma tutti sembrano sereni e contenti di essere stati parte del gioco. Con la marea che già si avvicinava le recinzioni vengono rimosse e tutto il materiale viene spostato… ci penserà l’oceano a cancellare le tracce. Ciao Pendine, ci rivediamo tra un anno… Maggiori informazioni su http://www.vhra.co.uk/



stessa spiaggia stesso mare



stessa spiaggia stesso mare


Il tradizionale rientro ai box, con tutte le auto in movimento insieme sulle spiaggia di Pendine è uno spettacolo che non si può perdere! Si tratta di una vista unica al mondo e, anche senza l’aspetto competitivo, rappresenta una ragione sufficiente per intraprendere il viaggio nel sud del Galles


stessa spiaggia stesso mare



stessa spiaggia stesso mare



stessa spiaggia stesso mare

I nuovi membri del club 100 mph (diciannove in totale) hanno ricevuto delle speciali T-shirt commemorative. Otto record sono stati battuti e i piloti sono stati premiati anche con un certificato di registrazione ufficiale. I due grandi trofei per Fastest Vintage Engined e Fastest Overall sono stati assegnati rispettivamente a Jim Turnbull con 112,48 miglia all’ora e a Matt Farrant con il suo tempo di 117.02. Come pilota Fastest Overall Matt ha anche ricevuto il riconoscimento più ambito: la giacca commemorativa E.L.M.C…. per lui l’ennesima!



stessa spiaggia stesso mare



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#ca


chebella

Mazda ha scelto Garage Italia Customs per realizzare un “pezzo unico” della iconica spider MX5

Un’estate senza


a fine….............. Un incontro non casuale quello tra l’azienda giapponese e l’hub creativo di Lapo Elkann: Mazda infatti è l’azienda giapponese che più di altre ha fatto propria la tradizione nipponica per la manifattura di precisione e l’arte del Takumi, ovvero il culto dell’abilità artigianale


un’estate senza fine‌


L’idea

creativa di questa spettacolare interpretazione di MX-5 nasce dalla creatività di Lapo Elkann e dal film “The Endless Summer”, mitica pellicola di Bruce Brown del 1966 considerato un capolavoro dei docufilm sul surf. La trama del film narra di due ragazzi americani che intraprendono un viaggio tra la Nuova Zelanda, Australia, Africa e Tahiti e che, inseguendo l’estate (che diviene così senza fine) viaggiando attorno al globo sempre alla ricerca dell’onda perfetta e al contempo introducono in ogni paese visitato il surf come vera e propria attività sportiva. E quale automobile sposa il gusto della libertà, il piacere del contatto con la natura e una prorompente “voglia di estate infinita” se non la Mazda MX-5?

L’esemplare realizzato si chiama MX-5 Levanto: il nome è quello di una perla della costiera Ligure che è considerata per le caratteristiche peculiari dei fondali del suo mare cristallino, la patria italiana del surf. E naturale complemento del Takumi non potevano che essere evidentemente gli specialisti di Garage Italia Customs, professionisti dotati di abilità uniche e di assoluta eccezionalità nella customizzazione di prodotti che

già rappresentano l’eccellenza nella realizzazione di prodotti di serie. La livrea della roadster è stato creata sviluppando il concetto dell’ estate infinita, rivisitata appunto ispirandosi a Levanto, e incrociando la mitica estetica da beach boy californiano con la sofisticata eleganza tipica della riviera italiana. La carrozzeria riprende i colori dei lunghi tramonti estivi (un endless sunset!) con un acceso tono arancio che sfuma nell’indaco all’altezza della linea di cintura. La particolare verniciatura è stata realizzata con abile maestria dagli artigiani specializzati di Garage Italia Customs che, dosando con attenzione la quantità di vernice spruzzata dalla pistola, sono riusciti ad ottenere una perfetta fusione, senza alcun tipo di stacco tra i due colori, che sfumano l’uno nell’altro in modo naturale. Gli interni richiamano il dualismo cromatico degli esterni con un rivestimento completo del cruscotto, dei pannelli porta e della selleria in denim giapponese, abbinato ad Alcantara nautico azzurro per le sedute (un materiale che si può tranquillamente bagnare, quindi perfettamente in linea con il concept della vettura) con cuciture a contrasto arancioni: materiali tanto pratici quanto eleganti ed inediti su una automobile. Completa la personalizzazione della vettura un set di cerchi da 17”, Diamond Cut, “Design 66” della linea di accessori originali Mazda. Questi cerchi, dal caratteristico taglio a diamante, non solo rendono più accattivante l’aspetto della vettura ma costituiscono con la loro sigla identificativa (“66”) un altro, subliminale, riferimento al film di Brown. La celebre pellicola infatti, destinata ad entrare nel mito, vide il proprio lancio mondiale nel 1966. Un altro omaggio, l’ennesimo, da un mito delle 4 ruote ad un mito dei 35 mm.


un’estate senza fine‌



un’estate senza fine‌



un’estate senza fine‌



un’estate senza fine… Il prossimo settembre cinque piloti europei si schiereranno sulla griglia di partenza di una gara Mazda MX-5 Cup presso il leggendario circuito californiano di Laguna Seca. La selezione, avvenuta di recente sul circuito di Mont Melo a Barcellona ha premiato Moritz Kranz (Germania), Kamil Franczak (Polonia), Erik Blixt (Svezia), Oliver Allwood (UK) e Gabriele Gardel (Svizzera) che faranno presto le valigie per gli Stati Uniti. Jerome de Haan, Director Public Relations di Mazda Europe, ha così commentato: “Siamo lieti di annunciare i nomi dei cinque vincitori. Questo intenso weekend di motorsport a Barcellona e tutte le prove che hanno portano i piloti ad arrivare qui, sono state solo una parte delle nostre più ampie iniziative nel programma Friends of MX-5, un programma che mescola la competizione sportiva con esperienze di vita e con premi che capitano una volta nella vita “.

Durante il weekend di valutazione, i concorrenti hanno anche avuto modo di provare la vettura che correrà nella 2016 Mazda MX-5 Global Cup; una macchina da corsa purosangue, con oltre 200 componenti “racing” aggiunte alle specifiche di base quali: sospensioni regolabili dinamiche coilover, gestione del motore GEMS, freni da corsa speciali Brembo, roll-bar approvato da FIA.



un’estate senza fine‌


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chemacchina Infiniti Q50

Fascino discreto e

Ancora piĂš attraente sotto il profilo emotivo e delle prestazioni la Infiniti Q50 versione 2016 offre nuove tecnologie di assistenza alla guida che consentono al pilota di creare un suo personale stile. Il nuovo prestazionale propulsore V6, lo sterzo adattativo diretto e nuove sospensioni Dynamic Digital garantiscono grandi doti di guidabilitĂ , comfort e controllo


anima sportiva


fascino discreto e anima sportiva

Cosa

c’è di più tranquillo, discreto, elegante di Lugano e del suo lago? Lugano vi accoglie con suoi prati che sembrano moquette, cigni talmente bianchi che sembrano candeggiati, un lungolago che più silenzioso non si può e… banche, tante banche… anch’esse assai silenti. Lugano è incontestabilmente un luogo mite, oseremmo dire “mansueto”. Bene, scordatevi questa bacheca di stereotipi e considerate invece una Lugano diversa, improvvisamente aggressiva, rumorosa e molto, molto “life style 2.0”: è la Lugano targata XCAT. XCAT è l’abbreviazione di Extreme Cata-

marans e sta a significare bolidi variopinti che nel mezzo del mese di giugno hanno disintegrato la quiete del Ceresio (il lago si chiama così) e messo a dura prova la pazienza dei cigni per un paio di pomeriggi. Sono catamarani da gara dotati di due motori fuoribordo Mercury che li portano a superare gli 800 cavalli per potersi spingere sino a circa 200 chilometri orari. Realizzati in materiali compositi, lunghi circa 10 metri per un peso attorno alle due tonnellate, gli XCAT sono un concentrato di tecnologia e sono protagonisti di un Campionato del Mondo che li porta negli Emirati Arabi, in Asia e in Europa. Gli equipaggi, dal canto loro, rappresentano mezzo mondo: Australia, Italia, Francia,


Spagna , Turchia, Dubai, Abu Dhabi, Svezia… tutti paesi con una grande storia di navigazione e di motorpsort. Inutile aggiungere che le gare XCAT costituiscono spettacolo ad alto tasso adrenalinico e l’evento di Lugano (per la cronaca vinto dal team Victory di Dubai, con ai comandi Arif Al Zaffain e Nadir Bin Hendi) non ha fatto eccezione, calamitando l’attenzione di parecchie migliaia di persone assiepate sul lungolago, proprio quel lungolago che, poche ore dopo, è tornato ad essere silenzioso, discreto… quieto. p.s.: fascino discreto e anima sportiva: la Infiniti Q50 devono averla progettata pensando a Lugano e agli XCAT…


fascino discreto e anima sportiva

A

prima vista ciò che colpisce della Q50 è il suo design. Nel segmento delle berline medie, con vocazione sportiva è veramente difficile uscire da determinati canoni stilistici. Dimensioni e volumi impongono scelte precise ai progettisti, ciononostante il design della Q50 appare subito inconsueto ma attraente, audace ma discreto, non troppo vistoso e al contempo aggressivo. Una volta a bordo la Q50 vi accoglie come una vecchia compagna di viaggio, e una volta partiti mette a vostra disposizione una serie di interessanti e innovativi sistemi di supporto alla guida capaci di trasmettere una grande senso di fiducia. L’alta Lombardia e il Canton Ticino offrono un eccellente mix di strade impegnative: tratti misti assai stressanti e tratti autostradali da vera “crociera”.

Ebbene la Q50 sa essere agile e sicura nel misto, in montagna non la spaventano lunghi tratti di discesa e all’occorrenza la sua anima sportiva la rende anche divertente. Ma questa Infiniti è pur sempre una berlina e una volta in autostrada offre un comfort di alto livello per una guida a tutto relax. Tutto ciò è poi condito da consumi abbastanza contenuti, soprattutto con la versione 2.2 litri turbo diesel… sempre che siate disposti a non esagerare… ALTE PRESTAZIONI E CONSUMI RIDOTTI La Q50 può essere equipaggiata con una ampia gamma di propulsori che vanno dal motore 2.0 litri 4 cilindri con turbocompressore (capace di 211 CV e coppia massima a 350Nm dai 1,500 rpm.) al 2.2 litri diesel che eroga 170 CV con una coppia massima di 400 Nm a 1,600 rpm.. Queste 2 motorizzazioni sono state sviluppate con gli stessi obiettivi del nuovo 3.0 litiri V6, integrando reattività, performance e consumi. L’avanzato motore ibrido della Q50 combina una unità endotermica di 3.5 litri 24 valvole DOHC in lega di alluminio V6 a un compatto motore elettrico con batterie al litio, dotato di un innovativo controllo del motore e doppia frizione. Il motore ibrido è stato progettato per fornire ottime prestazioni ma con dei significativi vantaggi a livello di consumo carburante. Sfruttando a pieno l’immediata potenza ed accelerazione erogata dal motore elettrico in combinazione con il 3.5 litri V6 offre una sensazione di potenza in tutte le condizioni di guida.



fascino discreto e anima sportiva

Sulla scia dei buoni risultati realizzati in Italia e in Europa nei primi quattro mesi dell’anno, nel mese di maggio 2016 Infiniti in Italia ha realizzato il record senza precedenti di 337 immatricolazioni, contro le 23 dello scorso anno. Lo straordinario incremento eleva maggio 2016 a migliore mese della storia del brand dall’inizio della distribuzione in Italia. Buona parte dell’ottimo risultato si deve a Q30, il primo modello della marca nel segmento in crescita delle vetture premium compatte.



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IL V6 PIÙ AVANZATO DI INFINITI Il nuovo motore 3.0 litri V6 twinturbo dalla nuova ed esclusiva famiglia di propulsori “VR” è stato sviluppato per offrire il miglior rapporto potenza/coppia per un propulsore delle sue dimensioni unitamente a un consumo di carburante contenuto. La versione più potente eroga 405 CV 298 kW a 6,400 rpm e 475 Nm 350 lbft con coppia massima a 16005200 rpm, mentre la versione con 304 CV 224 kW a 6,400 rpm produce 400 Nm 295 lbft di coppia a 1,6005,200 rpm. Questi risultati di potenza sono stati raggiunti assicurando più efficienza e un miglioramento nei consumi di carburante pari al 6.7% . Ciò significa che il propulsore da 405 CV è tra i migliori nel suo segmento per rapporto potenza/consumi. Il nuovo e migliorato sistema twinturbo incrementa la distribuzione della potenza permettendo una accelerazione più morbida ed un risposta immediata in fase di accelerazione ed allo stesso tempo riduce i consumi. Oltre a ciò da segnalare il nuovo sensore di velocità della turbina e il design evoluto delle pale della turbina, che contribuiscono a ottimizzare la performance del motore. Il sensore delle turbine permette un aumento della velocità pari al 10%, così permettendo al turbo compressore di girare sino a 220,000 rpm. Un nuovo motorino elettrico è connesso al sistema di apertura delle valvole, generando una risposta immediata alle sollecitazioni dell’acceleratore. Questo non solo ha un im-

patto positivo sulla performance ma anche sui consumi, permettendo al propulsore di lavorare con maggiore efficienza e con un maggior controllo della combustione nei cilindri. Il nuovo sistema di alimentazione iniezione diretta ad alta pressione DIG, consente infine un’iniezione più precisa del carburante, a seconda della posizione della valvola a farfalla e la velocità del motore. Il sistema DIG rende il nuovo motore V6 il più pulito ed il più efficiente nei consumi che Infiniti abbia mai prodotto nella sua categoria. TECNOLOGIE INNOVATIVE I modelli Infiniti Q50 equipaggiati con il nuovo motore 3 litri V6 biturbo o il motore ibrido sono dotati del sistema Direct Adaptive Steering™ di seconda generazione. Questa tecnologia è stata sottoposta ad una rivisitazione importante per aumentare la sensibilità in ogni condizione di guida. Per questa nuova seconda generazione del Direct Adaptive Steering, gli ingegneri hanno ottimizzato la logica di controllo per aumentare il feedback proveniente “direttamente” dalla strada. Sono stati ulteriormente incrementati i parametri in maniera che le imposta-


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zioni predefinite siano più in linea con le sensazioni alle quali sono abituati i conducenti dei sistemi convenzionali. Il nuovo sistema offre maggiori opzioni per la personalizzazione, dando cosi ai conducenti maggiore flessibilità di scegliere il livello di assistenza alla guida e di feedback desiderati secondo il proprio stile di guida. Inoltre il sistema di Direct Steering regola automaticamente il rapporto tra sterzo e sforzo a seconda della velocità e del tipo di percorso. In situazioni di traffico cittadino o di manovre parcheggio, il sistema si regola automaticamente per facilitare al massimo la manovrabilità. In condizioni di guida sportiva aumenta la sensibilità allo sterzo e lo sforzo di sterzata si satura gradualmente grazie al Gforce laterale e l’accelerazione longitudinale confrontandosi poi con il com-

portamento generale del veicolo. Il sistema di Direct Adaptive Steering trasmette gli input del conducente più velocemente di un sistema meccanico e al tempo stesso richiede minor correzioni di sterzo. Direct Adaptive Steering dispone di nuove funzioni e regolazioni attivabili tramite il Drive Mode Selector DMS. Questo è situato nei menu visualizzati nella console centrale, il Drive Mode Selector permette di selezionare la “risposta” di sterzata da sei diverse impostazioni ‘Personal’, ‘Standard’, ‘Snow’, ‘Eco’, ‘Sport’, e novità per il modello 2016 di Q50 la funzione‘Sport+’. Per una risposta dello sterzo più neutra, il conducente si affiderà alla modalità “Standard” mentre per una guida dove si vuole la massima precisione e reazione, il conducente deve selezionare la modalità “Sport+” con “risposta” “Dynamic+”.



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La nuove versione del Direct Adaptive Steering agisce insieme all’ Active Lane Control per mantenere la vettura in carreggiata anche contro i colpi di vento laterali o di asfalto deformato. Questa tecnologia anticipa i futuri sistemi di assistenza alla guida essendo un elemento chiave verso il raggiungimento della totale guida autonoma. I modelli Q50 equipaggiati con il nuovo motore 30 litri V6 biturbo dispongono inoltre di serie del “Rack Electronic Power Steering” di Infiniti. Questo nuovo sistema è regolabile anch’esso tramite il Drive Mode Selector. Nel momento della sterzata o nel momento della fine della sterzata, i sistemi tradizionali posso generare una sensazione innaturale con l’imprecisa gestione della potenza del servosterzo riducendo così la sensazione di linearità. Per contrastare questo,

il “RACK Electronic Power Steering” di Infiniti aumenta lo sforzo della sterzata a seconda della variazione dei tassi di imbardata della veicolo, per poi offrire maggiore assistenza mentre il volante torna in posizione centrale. I modelli con motorizzazioni 2.0 litri a benzina e 2.2 litri diesel, vengono equipaggiati con il sistema di sterzo idraulico elettronico a pignone e cremagliera. SOSPENSIONI SEMI-ATTIVE La Q50 dispone di sospensioni multilink indipendenti e, per il model year 2016, queste sono state oggetto di migliorie che forniscono un migliore equilibrio sia alle andature di crociera autostradali che nei percorsi misti. Le sospensioni anteriori adottano uno schema a doppio braccio oscillante, mentre le sospensioni posteriori utilizzano un design multilink con molle elicoidali e


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ammortizzatori Dual Flow Path. La Q50 beneficia di un importante lavoro di perfezionamento che ha interessato le barre stabilizzatrici di avantreno e retrotreno, con un conseguente miglioramento della risposta alle sollecitazioni laterali delle sospensioni. Ne risulta una maggiore stabilità in rettilineo e grande agilità nei percorsi misti, grazie anche al miglior contatto del pneumatico con l’asfalto. I modelli 2016 Sport della Q50 con motore 3.0 biturbo sono stati dotati di serie per la prima volta del sistema Dynamic Digital Suspension DDS (ne parliamo ampiamente in un altro articolo del giornale), che offre non solo un più elevato comfort di guida ma contribuisce ad aumentare la reattività e l’agilità della vettura. Il cambio tra una guida confortevole ad una guida più dinamica può essere fatto quando il conducente seleziona la modalità desiderata degli ammortizzatori elettronicamente regolabili a Sport o Sport+ attraverso il Drive Mode Selector, offrendo uno smorzamento deciso peruna maggiore agilità di manovra. Quando la vettura è programmata su queste modalità le sospensioni

sono costantemente in azione garantendo una performance ed un confort ideali. Il sistema monitorizza il rollio, il beccheggio e la frequenza per una guida confortevole, sicura e facile in tutte le condizioni, assicurandosi che tutte le irregolarità della strada vengano assorbite al meglio. FLUIDITÀ E RAPIDITÀ Tutti le motorizzazioni sono offerte con un moderno cambio automatico a sette rapporti con controllo elettronico dotato della modalità “manuale” e con levette di cambio in magnesio montate sullo sterzo. Il sistema Adaptive Shift Control migliora la selezione della marcia più adattata alle condizioni di guida utilizzando un sensore di accelerazione laterale per individuare cambiamenti nella strada come colline e curve. La modalità Sport consente al guidatore di selezionare uno schema di rapporti più aggressivo con un “+ o” automatico a regimi più alti. L’effetto combinato di questi sistemi mira ad offrire all’automobilista un cambio più fluido e una scelta maggiore delle marce che si adattano sia al tipo di strada sia al proprio stile di guida.



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Maggiore comfort grazie alla gamma di accessori e pacchetti individuali di personalizzazione. Disponibile con tutte le motorizzazioni, è il Premium Plus Package ricco di caratteristiche che includono specchietti retrovisori esterni elettrici con memoria, volante regolabile elettricamente con memoria e funzione di ingresso facilitat, Infiniti InTouch con sistema di navigazione, Adaptive shift control sincronizzato con il sistema di navigazione SiriusXM Traffic, riconoscimento vocale, divano posteriore separabile con poggia braccio centrale, regolazione elettrica del cuscino lombare con memoria per il sedile del guidatore, volante e sedili anteriori riscaldabili. Per i modelli Sport con motore 3.0 litri, il Premium Plus Package include anche l’avviamento del motore a distanza.

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checorse

CORTESIe di Marco Cortesi

LA (ri)CARICA DELLA

FORMULA E


A chiusura della seconda stagione il Campionato “elettrico puro” lanciato dalla FIA è senz’altro promosso, ma il suo successo non nasconde alcune contraddizioni


la (ri)carica della Formula E

ma la formula E ha vinto o perso la sua scommessa ? Nel mare del marketing, dalle basi piuttosto instabili, che caratterizza la serie “full-electric” promossa dalla FIA viene da farsi una domanda, anzi “la” domanda. Sicuramente la Formula E è riuscita a vincere dove tutti si aspettavano che perdesse, ovvero nei fondamentali sportivi: piloti di alto livello, sfide entusiasmanti, sorpassi, giri veloci, colpi di scena… spettacolo. A piene mani. Certo è che, dove invece si doveva eccellere, si continua ad procedere per compromessi. Sul mercato esiste un’automobile elettrica capace di un’autonomia di oltre 500 chilometri e prestazioni straordinarie, mentre sul lato corse - che dovrebbe essere più avanzato della produzione - si continua a languire in termini performance assoluta e a dover effettuare il cambio vettura a metà gara per la scarsa durata delle batterie. Non traspare un grande messaggio: “Amico, meglio che di elettriche te ne compri due,

perché una sola non soddisferà mai le tue necessità”. Detto questo, la vera affermazione della Formula E è arrivata su un piano diverso. E sta nell’aver reso credibile in termini commerciali il sogno “alternativo” delle gare ad impatto zero, offrendo così a partecipanti e organizzatori locali la possibilità di rivendersi una “verginità ambientale” indipendentemente dal fatto che esista o meno. Con le basi tecniche ci si fa poco, nel mondo di oggi ma l’importante è che il messaggio passi. Da questo punto di vista, la Formula E ha toccato tutti i tasti giusti, producendo un buono spettacolo e riportando le gare nei centri cittadini. E se è vero che tanti dei “nuovi” tifosi non sono né appassionati di auto né potenziali client(ma solo attratti dall’aspetto “glam”), è anche vero che se mai si prova ad allargare la base mai ci si riuscirà.


DANIEL ABT (ABT SCHAEFFLER AUDI SPORT) SECONDO IN GARA 1 A LONDRA


la (ri)carica della Formula E

MICHEAL ANDRETTI

BRUNO SENNA (MAHINDRA RACING FORMULA E TEAM)


SAM BIRD (DS VIRGIN RACING FORMULA E TEAM)


la (ri)carica della Formula E



la (ri)carica della Formula E

IL BRASILIANO LUCAS DI GRASSI HA VISTO SFUMARE COSÌ, ALL’ULTIMO ROUND, LE SUE POSSIBILITÀ DI LAUREARSI CAMPIONE


LO SVIZZERO SEBASTIEN BUEMI, VINCITORE DEL TITOLO 2015/16 (TEAM RENAULT E.DAMS)


la (ri)carica della Formula E Per il suo terzo campionato Formula E rilancia con un calendario rinnovato e fitto di eventi. Si sale da dieci a dodici manifestazioni, per un totale di quattrodici corse grazie alla gara doppia degli ultimi due appuntamenti. Ma ciò che rende a suo modo clamoroso il calendario appena annunciato è il gran finale di New York, previsto per il 29 e 30 luglio 2017. Questo il calendario: • Hong Kong ePrix

- 09 ottobre

• Marrakech ePrix - 12 novembre • Buenos Aires ePrix - 18 febbraio • Mexico City ePrix - 01 aprile • TBA - 22 aprile • Monaco ePrix - 13 maggio • Paris ePrix -

20 maggio

• Berlin ePrix - 10 giugno • TBA - 24 giugno • Brussels ePrix - 01 luglio • Montreal ePrix - July 15/16 luglio • New York ePrix - July 29/30 luglio L’ABBRACCIO DI PROST PADRE E FIGLIO DOPO IL DOPPIO SUCCESSO DI NICOLAS A LONDRA, NELL’ULTIMO APPUNTAMENTO STAGIONALE


SEBASTIEN BUEMI

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cheleggenda Il 28 giugno del 1926 nasceva la Daimler-Benz AG

90 anni e non sentirli Mannheim, 28 giugno 1926, i rappresentanti di Daimler Motoren-Gesellschaft e di Benz & Cie. firmano la fusione delle due Case automobilistiche piÚ antiche al mondo. Quel giorno nascono la Daimler-Benz AG, il suo marchio Mercedes-Benz e la stella a tre punte all’interno della corona di alloro

Fotografie Copyright Daimler



90 anni e non sentirli

Dopo

la fine della ‘Grande Guerra’ la Germania vive una situazione economica particolarmente difficile. La crisi investe anche l’industria automobilistica e non risparmia le aziende più prestigiose come DMG e Benz & Cie., “le due Case automobilistiche più grandi ed antiche della Germania”, come recita l’annuncio pubblico della fusione nel 1926. L’anno prima della fusione che segna la nascita di DaimlerBenz AG, le due aziende avevano prodotto complessivamente quasi 6.000 automobili per un fatturato di circa 104 milioni di Reichsmark a fronte di oltre 15.000 dipendenti. La stretta collaborazione tra le due società riveste un ruolo fondamentale per la loro sopravvivenza. Le parole d’ordine sono: gamma di modelli unificata ma anche sviluppo, progettazione, produzione e commercializzazione congiunte. Si assiste, quindi, a un graduale allineamento dei due produttori. Entrambi affondano le proprie radici nel 1886, quando Carl Benz e Gottlieb Daimler, in maniera del tutto indipendente, costruiscono le prime carrozze a motore e nei tre decenni successivi si fanno concorrenza, proponendo marchi ben distinti l’uno dall’altro. Nel 1926 avviene la fusione delle due aziende, inizialmente con sede legale a Berlino e gli stabilimenti a Mannheim e Gaggenau (Benz), Untertürkheim, Berlin-Marienfelde e Sindelfingen (Daimler), mentre la sede amministrativa di Daimler-Benz AG viene stabilita fin dal principio a Stuttgart-Untertürkheim.


La prima carrozza a motore Benz del 1888 (The Science Museum in London)


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Una splendida SSK del 1928



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Lo stand Mercedes al salone di New York del febbraio 1954


L’evoluzione del logo agli inizi del secolo scorso

La fusione si basa su una società di mutuo interesse fondata due anni prima nel maggio 1924, che nel 1925 aveva dato origine alla costituzione di una società di commercializzazione congiunta. L’ASCESA DELLA STELLA A simboleggiare la fusione, viene creato il nuovo logo del marchio di Mercedes-Benz, registrato nel febbraio 1925 come nuovo marchio di fabbrica, in cui la Stella Mercedes di Daimler è abbinata alla corona di alloro di Benz. I due simboli del marchio originari risalgono al 1909 e si sono progressivamente evoluti fino al 1926. Entrambe le aziende perfezionano così, fin dalle prime fasi, la propria immagine nel sistema dei marchi all’interno dell’industria automobilistica. Non a caso, i primi annunci pubblicitari ed alcune altre pubblicazioni di Daimler-Benz AG riportano sovente i logo precedenti insieme al nuovo nome del marchio Mercedes-Benz. Poco dopo la fusione, la crisi economica mondiale alla fine degli anni Venti ne mette alla prova la solidità. Ma la struttura societaria pian piano si va consolidando e soprattutto in virtù di una politica di modelli di nuova concezione (che porta a vetture più compatte, come l’innovativa Mercedes-Benz 170 del 1931) il nuovo marchio si afferma in Germania e nel mondo intero iniziando un’ascesa che ancora oggi, 90 anni dopo, non accenna a rallentare.


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Mercedes-Benz 300 (W 186 / W 189) prodotta dal 1951 al 1962. L’auto nella foto è del 1952

Nel Maggio 1978 la Mercedes-Benz 300 SD divenne la prima vettura di grande serie dodata di un motore diesel turbocompresso. Il propulsore sviluppava 115 cavalli e consumava 10,6 litri per 100 km., circa il 30 % in meno degli analoghi modelli a benzina

Mercedes-Benz 170 (W15) del 1931


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La bellissima 190 SL degli anni sessanta


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E’ del 1931 questa magnifica Mercedes-Benz 770 ‘Grand Mercedes’ W 07



90 anni e non sentirli Rudolf caracciola vince il Grand Prix di Francia 1935 a MontlhĂŠry al volante di una Mercedes-Benz W 25

Un altro mito degli anni 50: la 300 SL “ali di gabbiano�

Mille Miglia, Brescia, maggio 1955. Controllo orario per Helmut Retter e Wolfgang Larcher con una Mercedes-Benz 180 D (W 120)



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Juan Manuel Fangio e la leggendaria W 196 al Nurburgring nel 1954


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chestoria

L’incredibile Rolls-Royce Vision Next 100

Grand Vision


Rolls-Royce VISION NEXT 100 ha recentemente presentato una visione intrigante e dinamica del futuro della mobilità di lusso. Un’esperienza del tutto individuale, intima e puramente in stile Rolls-Royce, avvolta in un design che assicura agli occupanti una lussuosa suite in attesa di un “Grand Arrival”.


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Portata

alla luce da Rolls-Royce dopo molti mesi di studio e di consultazione con i clienti del marchio, la VISION NEXT 100 rappresenta la realizzazione più estrema dei loro desideri, la garanzia concreta che la marca continui a incarnare l’idea di mobilità di lusso nel futuro prossimo e lontano, attributi che hanno fatto di Rolls-Royce il marchio preferito dagli automobilisti più esigenti e potenti del mondo per oltre un secolo. Nel presentare la Rolls-Royce VISION NEXT 100, il marchio ha respinto la nozione comune che il futuro del trasporto personale debba essere solo utilitaristico e funzionale. Rolls-Royce ha fatto un coraggioso passo verso il futuro proponendo un modello altamente personalizzabile per quei clienti che mostrano un attaccamento emotivo alla loro auto. Questo modo di pensare ha portato al primo principio chiave: la “visione personale”. Realizzazione visionaria del team di progettazione guidato da Giles Taylor, questo veicolo è solo un esempio di una serie di possibili future versioni di una Rolls-Royce. Infatti, in una evoluzione dell’esperienza “su misura” proposta oggi da Rolls-Royce, il gusto dei clienti influenzerà il disegno finale dell’automobile e di come questa verrà configurata per essere messa in strada. Rolls-Royce progetterà e realizzerà la visione personale di ogni cliente per fare di ogni Rolls-Royce un capolavoro unico nel suo genere.


La dimensione stessa della Rolls-Royce VISION NEXT 100 ne annuncia l’importanza. Con 5,9 metri di lunghezza e 1,6 metri di altezza, la vettura rispecchia le dimensioni dell’attuale Phantom Extended Wheelbase, mentre la Spirit of Ecstasy cresce in statura, rifacendosi alle Phantom del 1920. Realizzata a mano dai migliori maestri vetrai d’Europa, rimane in piedi sulla re-immaginata ma sempre iconica griglia Pantheon, sopra la doppia R rossa, distintivo di una Rolls-Royce sperimentale


grand vision

Per i 105 anni dalla sua creazione (risale al 1911 la scultura che campeggia su ogni radiatore RR, modellata dall’artista Charles Sykes ispirandosi a Eleanor Thornton) la Spirit of Ecstasy ha silenziosamente guidato ogni Rolls-Royce e il suo proprietario attraverso gli importanti eventi della vita. Oggi la ‘Voce di Eleanor’ è presente nella Rolls-Royce VISION NEXT 100, consegnando il sogno di un futuro senza preoccupazioni ai suoi proprietari. Connessa in digitale al suo proprietario e cosciente dell’ambiente circostante, ‘Eleanor’ diventa assistente virtuale e autista, liberando i passeggeri di ogni fatica. Con la propria intelligenza artificiale, ‘Eleanor’ sa consigliare ai suoi proprietari gli itinerari da percorrere, orari e opzioni prima ancora di lasciare la loro residenza, ricordando appuntamenti e attività e dando suggerimenti per facilitare eventuali imprevisti. Entrando nella “suite” della VISION NEXT 100, i passeggeri compiono un passo importante ed elegante accomodandosi nel miglior posto a sedere mentre portiera ed baldacchino si chiudono a conchiglia per avvolgere i passeggeri nel silenzio e nel lusso. Il “suite” è ovviamente realizzata con i più preziosi materiali quali pannelli di legno di Macassar, che avvolgono tutto l’interno dalla portiera, proseguendo dietro allo schermo OLED accanto al secondo passeggero fino a lato del divano. Questo assicura una superficie continua,



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Tra il 1950 e il 1956, Rolls-Royce ha prodotto la massima espressione del lusso, la Phantom IV - costruita esclusivamente per Teste Coronate e Capi di Stato. Solo 18 di queste auto sono state prodotte. Le successive vetture su misura Phantom V e VI erano disponibili a chiunque avesse i soldi per acquistarle. CosĂŹ come per i capi di stato e le famiglie reali, le Phantom erano le automobili di scelta della nuova classe benestante


splendidamente pulita e scultorea quando lo schermo viene spento. Il fulcro della cabina è il divano, una particolare interpretazione futuristica di design del mobile moderno. Ricoperto dai tessuti più preziosi, dà l’impressione di fluttuare all’interno della cabina grazie all’uso sapiente di luci, colori e materiali moderni. Ispirati dalle prime Rolls-Royce, ma anche dal lavoro pionieristico eseguito sulla 2015 Phantom Serenity, i progettisti hanno utilizzato la serta, simbolo dell’ eleganza per eccellenza, per ricoprire il divano. Questo materiale, combinato con della lana, crea una seduta lussuosa, color avorio e ben strutturata dalla quale i passeggeri hanno il controllo di tutto ciò che li circonda. Infine un’ulteriore aspetto sensuale all’interno della cabina è la moquette in lana avorio, fabbricata appositamente a Londra, che i passeggeri possono godere nell’ampio spazio che deriva dall’assenza dell’autista. Questo senso di spazio è accentuato dal fatto che i passeggeri hanno davanti a loro una vista ininterrotta, data dalla rimozione del cruscotto e dello sterzo ormai superflui. Se i passeggeri dovessero chiedere a ‘Eleanor’ suggerimenti visivi, verranno forniti sullo schermo oled trasparente che domina la parete anteriore della cabina. Qui i nostri passeggeri possono visualizzare le informazioni riguardanti il loro ​​ viaggio, la


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destinazione e le persone che si aspettano di incontrare. Oppure si può semplicemente scegliere di estraniarsi dal mondo esterno ed essere intrattenuti dal proprio programma televisivo preferito. In alternativa si potrebbe anche solo contemplare l’orologio analogico finemente lavorato che aleggia in posizione centrale sopra lo schermo, che serve sia come promemoria delle umili origini di Sir Henry Royce come un pioniere dell’elettronica, sia come suggerimento di come il tempo sia… il massimo del lusso. Per il futuro Rolls-Royce ritiene che i suoi clienti vorranno continuare a proiettare il loro status anche nel modo di porre fine al viaggio, denominato ‘Grand Arrival’.

Questo concetto si riflette nell’aspetto più emblematico della Rolls-Royce VISION NEXT 100, la sua iconica e imponente presenza futuristica tesa ad assicurare un ‘Grand Arrival’ ai suoi occupanti. Ma non dimentichiamo che nonostante esprima potentemente il futuro del lusso, il veicolo propone i tratti iconici di ogni vera RollsRoyce attuale: la Spirit of Ecstasy, la griglia a Pantheon, il lungo cofano motore e le proporzioni uniche dell’intero veicolo. Da questi tratti senza tempo della stirpe Rolls-Royce nascono le linee aggraziate e le ampie superfici che si combinano per creare una visione completamente futuristica dell’esterno della VISION NEXT 100.


Il metallo lucido della griglia scorre fino al cofano, intorno alla base della Spirit of Ecstasy e lungo la parte superiore dei fari laser fari, prima di restringersi e cadere lungo il lato del cofano, come una linea di demarcazione tra sezioni superiore e inferiore della vettura. Non fermandosi agli estremi del cofano, questa caratteristica della carrozzeria crea una bellissimo ‘ferro di cavallo’ che scorre lungo il bordo superiore della portiera, traccia una parabola sopra la pronunciata spalla posteriore, racchiudendo la parte posteriore della calotta di vetro. Questa linea di demarcazione accentua la colorazione bicolore della vettura. La parte superiore è interamente costituita da un cristallo scuro e scorre in modo fluido creando un soffitto di vetro sopra gli occu-

panti, in grado di offrire privacy pur consentendo loro di contemplare lo spettacolo del cielo notturno. La sezione inferiore è più scolpita, nel design e in ciò che realizza. Avvolta in una combinazione di colori ‘Crystal Water’, la sua superficie dà un senso una leggerezza e quasi nasconde le dimensioni del veicolo. Da qualunque angolazione la Rolls-Royce VISION NEXT 100 sembra galleggiare, sia da ferma che in movimento. Questa leggerezza è ottenuta grazie al ritorno all’essenza Rolls-Royce da parte del team di progettazione, liberato dai vincoli rappresentati dalle nuove tecnologie di propulsione e dalle tecniche di costruzione della carrozzeria. Se un tempo il motore


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avrebbe occupato l’intera area sotto il cofano della macchina, oggi è possibile creare un vano bagagli appena dietro le ruote anteriori… e questo magico bagagliaio si apre automaticamente dopo l’arrivo e lo sbarco dei passeggeri. Da parte sua la griglia Pantheon è diventata la “prua” della Rolls-Royce VISION NEXT 100: la parte anteriore di uno scafo che riprende il linguaggio di design degli anni ‘20 con il suo ‘boat-tail’. Il ‘Grand Arrival’ della Rolls-Royce VISION NEXT 100 viene dapprima segnalato dalla Spirit of Ecstasy e dalla griglia Pantheon che si illuminano e proiettano un etereo bagliore dalla parte anteriore della vettura. Mentre questa visione del futuro si avvicina con grazia alla sua destinazione il bagliore si estende, dal passaruota anteriore verso la parte posteriore dello sportello, segnalando che qualcosa di importante sta per accadere. E non appena la Rolls-Royce VISION NEXT 100 giunge con grazia a destinazione qualcosa di sorprendente accade sul lato sinistro del veicolo: la vetrata si solleva per consentire agli occupanti di alzarsi in piedi rimanendo però al riparo. Poi, con un movimento continuo, la portiera si apre facendo apparire un predellino… e ome tocco finale, una luce rossa viene proiettata dalla parte inferiore della vettura, come un vero tappeto rosso di benvenuto. Chapeau!


“Oggi, Rolls-Royce, il marchio di lusso leader nel modo delle automobili, ha definito il futuro della mobilità di lusso. Il ‘Grand Arrival’ della RollsRoyce VISION NEXT 100 punta con coraggio ad un futuro luminoso per il nostro marchio, in cui le esigenze individuali dei nostri clienti saranno soddisfatte attraverso una squisita fusione di tecnologia, design e tratti caratteristici delle Rolls-Royce artigianali”. Torsten Müller-Ötvös, amministratore delegato, Rolls-Royce Motor Cars

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chestoria


REDAZIONALE

L’ARCHITETTURA DI SOSPENSIONI SCALABILI TENNECO OFFRE UNA PIATTAFORMA COMPLETA DI SOLUZIONI

UN LIVELLO SUPERIORE

L’azienda propone attuatori dalla struttura flessibile, che consentono di effettuare facilmente l’upgrade da sistemi di sospensioni semiattivi a sistemi avanzati e completamente attivi


un livello superiore

Non Il modulo di sospensione KINETIC®

ci cono dubbi. La nuova piattaforma di sospensioni Tenneco offre ai costruttori di auto una gamma di soluzioni avanzatissime e senza precedenti sul mercato. La nuova architettura di sospensioni Tenneco sfrutta le potenzialità del portafoglio di sospensioni intelligenti Monroe®, costituito da sospensioni di tipo attivo e semi-attivo, per offrire alle aziende automobilistiche sistemi basati su attuatori dalla struttura flessibile, grazie ai quali è possibile passare facilmente dalle sospensioni semi-attive ad applicazioni avanzate e completamente attive. Il nuovo sistema di sospensioni scalabili trae origine dai sistemi di sospensione semiattiva a variazione continua (CVSA2), che regolano di continuo i livelli di smorzamento degli ammortizzatori in base alle condizioni della strada e alle dinamiche del veicolo, tenendo conto di parametri quali velocità, sterzo, curva e input del conducente. Il sistema garantisce un livello di sicurezza ottimale nella guida, migliora la fluidità e le prestazioni (riduzione di rumorosità e vibrazioni e minore ruvidità di andatura) raggiungendo un equilibrio ottimale tra comfort di marcia e manovrabilità del veicolo. Lo smorzamento a controllo continuo si basa sul principio “skyhook” applicato al controllo della massa, utilizzando altri algoritmi per migliorare il contatto con il manto stradale e le prestazioni di sterzata e frenatura.

Un test di efficienza idraulica condotto in una camera semi-insonorizzata

Il sistema CVSA2 è controllato da una potente unità di controllo elettronico (ECU) appositamente concepita per sfruttare tutto il potenziale del sistema di valvole elettroidrauliche,


La camera di controllo della riduzione dell’impatto acustico


un livello superiore

La fase di assemblaggio per valvola e tubo della sospensione VSA2 KINETIC®

Il Sistema CVSA previsto per una coupé


elaborando i dati in ingresso provenienti da sensori collocati in posizioni tattiche. Ulteriori segnali in ingresso sono inviati dalla rete interna del veicolo. Il sistema CVSA2 utilizza un software di controllo che elabora le informazioni inviate dai sensori relativamente a movimento delle ruote, angolo di sterzata, velocità del veicolo, pressione dei freni e altri fattori di controllo del telaio, per poi inviare segnali che modulano in modo indipendente i livelli di smorzamento di ciascun ammortizzatore. Il sistema CVSA2 consente di distanziare i livelli di smorzamento minimi e massimi e di adeguarli istantaneamente, assicurando un eccellente comfort di marcia e un controllo totale del veicolo. Le sospensioni scalabili offrono ai Costruttori una strategia esclusiva di differenziazione del prodotto. Ogni combinazione delle tre soluzioni disponibili può essere utilizzata in modo efficiente su una singola piattaforma-veicolo, poiché gli attuatori hanno una struttura che condivide le stesse interfacce dei veicoli, oltre a vari componenti, processi di produzione e sensori comuni. Utilizzando il sistema CVSA2 come tecnologia standard per i veicoli di fascia alta, le Case automobilistiche potranno proporre il sistema di controllo del rollio Kinetic® come opzione sui modelli sportivi e sui SUV mentre per SUV e auto di lusso c’è la tecnologia di punta ACOCAR per migliorare il comfort e la manovrabilità. CVSA2/KINETIC® associa alla tecnologia CVSA2 un sistema idraulico di controllo del rollio, per un significativo miglioramento

Con sede a Lake Forest, Illinois, Tenneco è una società con un fatturato pari a 8,2 miliardi di dollari e circa 30.000 dipendenti in tutto il mondo. Tenneco è uno dei maggiori progettisti, produttori e distributori al mondo di ammortizzatori, parti sospensione, sistemi di scarico e catalizzatori, destinati al mercato di primo equipaggiamento di auto e veicoli commerciali e a quello del ricambio. I principali marchi di Tenneco sono Monroe®, Walker®, XNOx™ e Clevite®Elastomer

del comfort e della manovrabilità nelle vetture sportive, assicurando nel contempo prestazioni ottimali in termini di comfort su strada, articolazione e trazione fuori strada per i SUV. Inoltre la soluzione CVSA2/ KINETIC® è contraddistinta da peso e consumi ridotti, che a loro volta contribuiscono ad abbassare le emissioni di CO2.


un livello superiore

Lo schema dell’impianto ACCOCAR per una vettura SUV


Utilizzando il sistema di sospensioni scalabili il sistema CVSA2/KINETIC® può essere facilmente implementato come opzione su piattaforme già dotate di CVSA2. Le barre antirollio sono sostituite da connessioni idrauliche tra angoli e il sistema può essere esteso con diversi sistemi idraulici per mantenere l’altezza da terra. Il sistema di sospensioni completamente attive ACOCAR® assicura il massimo comfort, controllando il movimento delle ruote con una fluidità da “tappeto volante”. Inviando il flusso di fluido agli angoli con un sistema indipendente di pompe idrauliche, ACOCAR® genera una forza attiva che si aggiunge all’attività di smorzamento. Sostituendo le barre antirollio si ottimizza così la stabilità del veicolo, controllando in ogni momento i movimenti delle ruote e migliorando il contatto tra pneumatico e manto stradale. Di conseguenza, il sistema ACOCAR® consente di controllare in modo indipendente rollio, beccheggio e pompaggio, assicurando il massimo controllo della manovrabilità e della sicurezza e ottimizzando al tempo stesso il comfort. Grazie alle sospensioni scalabili, ACOCAR® può essere facilmente implementato come opzione su piattaforme già dotate di CVSA2, semplicemente sostituendo le barre antirollio con gruppi di alimentazione elettro-idraulici a ogni angolo. Come con CVSA2/KINETIC®, il sistema può essere esteso con diversi sistemi idraulici per mantenere l’altezza da terra, inclusi superamento di ostacoli, livellamento continuo o applicazioni idropneumatiche.

In una indagine indipendente condotta per conto di Tenneco, il 94 % dei conducenti di un SUV ha descritto l’esperienza di guida con un sistema di sospensione semiattivo come molto buona o eccellente. Nel segmento delle auto compatte, l’86 % dei conducenti ha definito, nel complesso, la propria esperienza di guida come molto buona o eccellente, mentre tra i conducenti di auto di categoria medio-alta, l’88 % ha descritto i sistemi di sospensione semiattivi come molto buoni o eccellenti. Questo conferma il desiderio da parte dei clienti di avere sospensioni che offrano flessibilità, controllo e comfort di guida in un unico sistema intuitivo for more information visit monroeintelligentsuspension.com

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#cheauto quando l’auto fa spettacolo

ero m u n o im s s ro p il te e rd e p n no ONLINE il 16 SETTEMBRE!

#cheauto Periodico mensile digitale pubblicato da Doppiovù Press SAS Via G. Uberti 6 - Milano info@cheautomagazine.com www.cheautomagazine.com

Registrazione Tribunale Milano nr. 63 del 29/02/2016

Direttore Responsabile Vittorio Gargiulo Responsabile redazione USA Niccolò Gargiulo Grafica Diego Galbiati

Pubblicazione online ILLIUM llc. (Dania Beach - FL - Usa)

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