#cheauto! Aprile 2017

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#cheauto quando l’auto fa spettacolo

Nr.

13

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Aprile 2017

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KIA OPTIMA GT

STAR WARS & NISSAN OSTRICHE & PEUGEOT


#cheauto quando l’auto fa spettacolo

Nr.

13

Aprile 2017

checosac’è #chedire? 5 • Polizia ibrida

#chefoto #cheroba

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• Te gusta CUBA? - VIDEO

#chebella 32 • L’americana di Torino - VIDEO

#chemacchina 46 • Kia Optima Space Wagon GT

#chestoria 64 • Caffè, pepe e… ostriche • Nissan: effetti speciali - VIDEO • MOAB

#cheleggenda 90 • Incroci

#checorse 100 • Navigatore: lavoro usurante



Una delle prime Ford Police Responder Hybrid Sedan consegnate ai corpi di polizia USA


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chedire

Polizia ibrida di Vittorio Gargiulo

In

uno studio condotto in tutta Europa dalla società Alix Partners, e recentemente presentato a Milano nel corso di Forum Automotive, si legge a chiare lettere che dal 2020 i motori diesel perderanno quote di mercato in tutta Europa a vantaggio delle vetture ibride. Ciò avverrà soprattutto sotto la spinta di misure di contenimento degli inquinanti sempre più restrittive. Entro il 2030 i veicoli diesel rappresenteranno solo una quota residuale del 9% e il mercato si sposterà verso le automobili elettriche, che raggiungeranno il 20% del totale, anche grazie ad un auspicabile riduzione dei costi delle batterie. La ricerca evidenzia inoltre come siano stati compiuti evidenti passi in avanti nella riduzione delle emissioni, ma anche come nei prossimi 15 anni l’industria automobilistica abbia davanti a sé una sfida ancora più ardua. Rendere più efficienti i propulsori attuali è la soluzione più conveniente, ma non consente ai costruttori di raggiungere gli obiettivi in termini di emissioni di CO2 per il 2030, che potranno essere rispettati solo se una quota significativa di veicoli ibridi ed elettrici sostituirà le vetture con i propulsori attuali.

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Ne consegue che i veicoli ibridi conquisteranno quote di mercato sempre più importanti, rappresentando la risposta che l’industria automobilistica può giocarsi in modo più immediato. L’orizzonte 203 presenterebbe infatti questi valori: motori ibridi a benzina (28%), motori a benzina (25%), veicoli elettrici (20%), veicoli elettrici plug-in (18%)e per finire i diesel con una quota residuale (9%). Non si prevedono quote importanti di veicoli a

celle a combustibile, permanendo ancora problematiche tecniche da risolvere per la produzione, il trasporto e l’immagazzinamento dell’idrogeno. Dal canto suo il gas (Metano e GPL) rimarrà una soluzione efficiente per il primo impianto, in attesa dell’elettrificazione diffusa. Ma è proprio qui che casca l’asino: lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica apparo oggi in netto ritardo e per supportare questo processo di evoluzione e riduzione delle emissioni saranno necessari, nei prossimi 15 anni, investimenti per 3.700 miliardi di euro. Una cifra enorme, da far tremare i polsi e da scoraggiare qualsiasi governo… soprattutto se in caccia di voti. E in questo panorama Europeo entra prepotentemente anche il nuovo approccio dell’Amministrazione USA, apparentemente votata al negazionismo più brutale in tema di emissioni. Meno male, verrebbe da dire, che ci pensa l’industria americana a dare il buon esempio. Proprio quell’industria automobilistica che Trump sferza e blandisce un giorno si e l’altro pure. E’ di questi giorni infatti la notizia che Ford ha iniziato a consegnare ad alcuni corpi di polizia la nuova Police Responder Hybrid Sedan, il primo veicolo ibrido pensato e prodotto da Ford per la polizia. A questo, annunciano da Detroit, seguirà presto un secondo modello “police”, nell’ambito del lancio di 13 nuovi modelli elettrici nei prossimi cinque anni. Sarà il caso che alla Casa Bianca se ne facciano una ragione: contrariamente alle aspettative l’industria sposa l’ibrido e l’elettrico e tralascia di riprendere gli studi sul carbone…


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chefoto Una suggestiva immagine della LMP1 Toyota TS050 HYBRID di Davidson-Nakajima-Lapierre, che è stata la vettura piÚ veloce tra quelle impegnate a Monza nei test di preparazione al Campionato del Mondo Endurance di inizio aprile * Foto TOYOTA GAZOO Racing

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chefoto Conosciuta come “The Great American Off Road Race”, la Desert Mint 400 si corre ogni anno in marzo nei dintorni di Las Vegas ed è considerata la sfida più affascinante e prestigiosa per gli appassionati di fuoristrada nord-americani



chefoto Per chi volesse iscriversi alla Pan Am 2017 ci sono ancora alcuni posti liberi. Si tratta di una maratona da Est a Ovest degli USA, per la precisione da Savannah (Georgia) a Seattle (Washington), che si svolgerĂ dal 14 giugno al 13 luglio‌ chi fosse interessato può rivolgersi a www.bespokerallies.com



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Porsche non ha certo scelto un luogo “tenero” con conduttori e auto per la sua scuola di guida invernale. Il circuito della Driving Experience è stato allestito in Finlandia, in un’area pari a ottanta campi di calcio, a soltanto 170 chilometri dal Circolo Polare Artico

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Lo storico edificio di C.so Venezia a Milano, voluto nel 1565 da San Carlo Borromeo, è stato aperto al pubblico per la prima volta grazie all’Audi City Lab, un moderno laboratorio di idee sul tema dell’intelligenza artificiale, caratterizzato da installazioni e opere di importanti artisti internazionali



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Una suggestiva immagine della Mercedes F.1 di Lewis Hamilton durante la sua vittoriosa cavalcata al Gran Premio di Cina (Shanghai) di domenica 9 aprile

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in piedi sul divano!!! Un’incredibile avventura, inattesa, sorprendente e… letteralmente impossibile da realizzare sino a qualche mese fa. Il pilota americano “Ballistic” BJ Baldwin ha riscritto la storia tra le polverose strade de l’Avana regalandoci emozioni mozzafiato con il suo Pick Up Toyota da 850 cavalli. Tutto questo, e molto altro ancora, è Recoil 4. Un epico video di sette minuti, prodoto a da Sweatpants Media in collaborazione con Toyo Tires, ci porta tra le strade de L’Avana per una corsa senza precedenti, che ha fatto anche registrare il salto più lungo di un Trophy Truck su strade cittadine:… 58 metri! “Una cosa è lanciarsi a tutta velocità per il deserto della Baja, ma è tutt’altra cosa farlo a 160 chilometri orari per le strade de L’Avana - ha detto Baldwin - detto in parole povere non c’è modo più insensato di


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guidare un pick-up da un milione di dollari (e due tonnellate di peso) giù per le stradine normalmente percorse da auto degli anni cinquanta. Lo so, abbiamo spaventato gli abitanti locali e… non avevano idea che un pick-up potesse volare”. Mentre a Hollywood si utilizzano solitamente effetti speciali in quantità industriale, e auto da rottamare per girare le scene d’azione più spettacolari, tutte le sei acrobazie che potete vedere in “Recoil 4” sono reali e il risultato della collaborazione tra BJ Baldwin e Andy Bell, leggenda del freestyle motocross e star di Nitro Circus. Bell ha lanciato la sfida a Baldwin, per vedere se aveva il coraggio di affrontare salti solitamente eseguibili solo dalle moto da cross. Bell ha spiegato: “Abbiamo appositamente studiato delle acrobazie solitamente riservate alle moto da cross, sfidando BJ per vedere se avesse il coraggio di affrontarle a sua volta … ma quel “matto” ha spinto il pick-up oltre


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il limite di quello che ci eravamo sognati, regalandoci scene di azione mai viste a Cuba.”… e pure altrove, ci viene da aggiungere. Mai sentito nominare BJ Balwin prima d’ora? Nel corso degli ultimi due decenni Baldwin si è imposto come uno dei principali protagonisti delle gare fuori strada USA, vincendo sette titoli della specialità, tre campionati SCORE International, una Baja 500 e ottenendo una vittoria di classe alla Dakar. E’ inoltre l’unico detentore di un particolare record, avendo vinto la Baja 1000 per due anni di seguito senza l’aiuto di un secondo pilota. Completare tutte le riprese su un isola ancora poco accessibile come Cuba, in cinque giorni soltanto, è stata una bella impresa. Ma con il supporto delle autorità locali e di munifici sponsor il risultato finale è stato incredibile. Allacciate le cinture e cliccate sul link al video… si parte…


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Scuderia Cameron Glickenhaus SCG003S

di

L’americana

TORINO


Foto Road & Track / DW Burnett

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Fondata a New York da James Glickenhaus, SCG nasce per sviluppare e far gareggiare auto “su misura”. La “S” di “SCG003S” significa “Stradale” mentre la “C” sta per “Competizione”, in omaggio ai leggendari piloti italiani degli anni ’60, ugualmente a proprio agio nelle gare in pista come su strada.


l’americana di Torino

Diversamente

da tutte le altre hypercar, che sono prima sviluppate in versione stradale e poi hanno una evoluzione più estrema orientata all’uso in pista, la SCG003S è una vettura stradale che deriva direttamente da una vera macchina da corsa, la SCG003C, progettata per correre la 24 ore del Nürburgring. L’adattamento stradale non ha diminuito le inimitabili caratteristiche aerodinamiche della versione da corsa, permettendo alla SCG003S di mantenere un carico aerodinamico che supera i 1.000 Kg alla massima velocità, rendendo possibile il raggiungimento di accelerazioni laterali superiori


2,5g. Progettata e costruita dalla Manifattura Automobili Torino Srl, costruttore di automobili italiano specializzato in vetture “one-off” da corsa e stradali, la SCG003S mantiene inalterato il DNA sportivo e la finezza aerodinamica del modello da corsa che la ha preceduta. Anche l’inconfondibile stile a goccia tipo LMP1 degli esterni e lo spirito racing degli ambienti interni sono stati preservati, realizzati qui secondo un più alto standard di raffinatezza dei materiali impiegati e cura dei dettagli. La progenitrice della SCG003S, la SCG003C, era stata sviluppata traendo ispirazione dalla categoria dei Prototipi per quanto riguarda la ricerca della massima prestazione aerodinamica e l’impostazione dello stile. Uno stile essenziale, che rivela una creatura leggera e velocissima, dove ogni dettaglio è

stato ottimizzato con lo scopo di ottenere la migliore efficienza aerodinamica, la soluzione costruttiva più leggera, la massima velocità possibile, ma soprattutto una eccezionale performance dal punto di vista della durata, essendo la SCG003C stata concepita per i campionati Endurance del Nürburgring. In un modo o in un altro lo stile e le performance non possono mai essere completamente separati, e questo non potrebbe essere più vero per la SCG003S, dove design e funzione diventano una cosa sola, uniti nell’obiettivo di creare una prestazione estrema, disegnata per resistere nelle più gravose gare endurance. La forma della SCG003S è definita da volumi aerodinamici che avvolgono, come un vestito su misura, uno per uno gli elementi


l’americana di Torino

essenziali del corpo della vettura: l’abitacolo, il motore e le quattro ruote. Il volume centrale inizia da un’estremità penetrante, si espande avvolgendo l’abitacolo, e poi si restringe nuovamente per richiudere il vano motore, in un unico fluido movimento che si svolge ininterrotto dal muso alla coda. Questo stile crea una forma aerodinamica di minima resistenza all’avanzamento. Le “creste” sui parafanghi sono un altro esempio di questo “performance design”: esse riescono a trasmettere muscolarità, senza interferire con la resistenza aerodinamica frontale. Il risultato finale riconduce alla brutale efficienza caratteristica dello stile delle vetture da corsa, completato da quella coerenza, senso della proporzione e cura del dettaglio che è di solito riservata alle vetture stradali “alto di gamma”.


Il concetto ispiratore degli interni è stato principalmente quello della funzionalità e della ergonomia. In uno spazio i cui limiti sono dettati dalle regole e dai vincoli della fluidodinamica, il guidatore e il passeggero devono poter essere ospitati in modo confortevole e devono poter accedere facilmente a tutti i comandi. I comandi delle funzioni principali sono posizionati sul volante. Tra questi il controllo del Drive Mode, che seleziona il comportamento e le regolazioni del motore, della frizione, del cambio e delle sospensioni tra quattro diversi livelli: Track, Sport, Comfort e Rain. Un altro comando è dedicato al Traction Control, che può essere selezionato solo nel quando il Track Mode è attivo. Il Traction Control può essere escluso, ed essere regolato su 4 differenti livelli.

Sulla plancia si trovano tre schermi: quello in centro è riconfigurabile ed è dedicato a tutte le informazioni principali, mentre i due laterali sono collegati alle telecamere montate sugli specchietti retrovisori. Uno degli aspetti distintivi della SCG003S è la raffinatezza del progetto aerodinamico, che ha reso possibile il raggiungimento di prestazioni assolutamente di vertice, mai raggiunte da nessuna altra vettura nella categoria, come una superficie frontale estremamente ridotta e un carico aerodinamico verticale che supera i 1000 kg alla massima velocità. Tale deportanza si traduce in una massima accelerazione laterale raggiungibile che supera i 2g con pneumatici stradali e i 2,5 g su pneumatici da corsa.


l’americana di Torino


Un altro risultato unico dell’intenso sviluppo aerodinamico condotto sulla SCG è stato quello di convertire la tradizionale divisione del flusso intorno a un piano orizzontale, in un flusso separato da un piano verticale. Creando una specie di prua virtuale – costituita dalla coppia di radiatori disposti a V – nella parte anteriore della vettura, il flusso d’aria viene diviso e va a lambire i due lati del corpo vettura, piuttosto che essere accelerato sulla parte superiore del profilo generando una portanza indesiderata. Il profilo dell’ala posteriore della SCG003S è caratterizzato da valori di efficienza aerodinamica pari a oltre 20, mentre la forma dell’estrattore posteriore è stata ottimizzata in modo da mantenere il flusso principale separato dall’area di turbolenza posteriore vicina alle ruote. La struttura del telaio, interamente in fibra di carbonio e fornita da Ars Tech Srl, è stata disegnata per raggiungere la massima rigidità strutturale, flessibilità nell’architettura della vettura, sicurezza e facilità di intervento e manutenzione. Il telaio posteriore ospita i punti di attacco della sospensione e può essere fa-

cilmente sostituito in modo da permettere l’uso di motori diversi sulla stessa piattaforma. La monoscocca è estremamente leggera con un peso totale di soli 105 kg, e non necessita di ulteriori sotto-telai. Entrambe le sospensioni anteriori e posteriori sono del tipo a quadrilatero articolato con push rod, come si conviene a una supercar di questa categoria. La SCG003S è equipaggiata con un impianto frenante BREMBO Custom CCM-R, a dischi carbo-ceramici. Il sistema è caratterizzato da dischi ventilati di diametro 380 mm e pinze a 6 pompanti sull’anteriore, e dischi ventilati di 360 mm di diametro e pinze a 4 pompanti sul posteriore. La SCG003S è spinta da un generoso propulsore 8 cilindri, V a 90°, a doppio turbocompressore e carter secco. Eroga una potenza massima di 800 HP a 7000 rpm e una coppia massima di 850 Nm a 5900 rpm. La frizione organica a doppio disco SACHS è controllata idraulicamente, ed è collegata a un cambio CIMA sequenziale a 7 marce.


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Foto Road & Track / DW Burnett


Crescere vicino ad una concessionaria Ferrari gli ha acceso la passione che ha accompagnato Jim Glickenhaus per tutta la vita; il risultato è una bella collezione di auto da corsa e stradali, tra cui la Ferrari 159S Spider Corse e la Ferrari P4/5 by Pininfarina, una moderna interpretazione delle famose Ferrari da corsa degli anni ’60, ingegnerizzata da Pininfarina sotto la guida di Paolo Garella. Dopo quella esperienza James Glickenhaus ha formato un team con Paolo Garella e ha iniziato a gareggiare sul “Green Hell” inizialmente con la P4/5 Competizione (una versione da corsa della Ferrari P4/5 by Pininfarina) e poi - dal 2012 - con la P4/5 Competizione M, una versione ibrida della P4/5C, vincitrice della “FIA Alternative Energies Cup”. Glickenhaus ha poi avviato lo sviluppo della prima auto in proprio, la SCG003C, che ha gareggiato alla 24 Ore del Nürburgring nel 2016, vincendo nella propria classe di appartenenza


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Manifattura Automobili Torino (MAT) è un’azienda specializzata in grado di dare forma ai sogni “automotive” e di realizzare progetti che a molti sembrano incredibili. L’azienda opera nel torinese, un’area che per tradizione è la culla dell’industria automobilistica italiana e del design, e può contare su uno straordinario pool di talenti che è stato fondamentale alla realizzazione della SCG003S. Fondatore e Amministratore di MAT è l’ing. Paolo Garella che ha maturato più di 30 anni di esperienza in campo automotive. Dopo aver ricoperto incarichi tecnici di rilievo presso Pininfarina, ha gestito lo sviluppo e la costruzione di più di 50 one-offs basate sui modelli più prestigiosi dei nostri tempi


Foto Road & Track / DW Burnett

Scuderia Cameron Glickenhaus ha conquistato la vittoria di classe nel primo round del Campionato VLN, che si distupa interamente sul vecchio Nurburgring, corso a fine marzo. Con una griglia di partenza composta da ben 194 vetture (!!!) si è trattato della gara più frequentata della storia di questa campionato. SCG si era qualificata in vetesima posizione e con una gara accorta ma sempre aggressiva ha conquistato, assieme al successo di classe, l’undicesima piazza all’arrivo grazie ai piloti Thomas Mutsch, Jeff Westphal, Andreas Simonsen e Franck Mailleux


l’americana di Torino


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chemacchina


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3

Kia Optima Sportswagon GT

INDIZI

Al momento è la Kia più potente disponibile in Europa ed è figlia di una strategia che vuole aggiungere un po’ di pepe (… tanto pepe) al brand asiatico. Con il suo stile atletico, le eccellenti caratteristiche di guida e il potente motore turbo, la Optima GT è stata concepita da Kia per incontrare le aspettative di chi è in cerca dell’emozione di una guida sportiva senza far mancare comfort e affidabilità. FRONT PAGE Questo eccellente risultato è stato ottenuto grazie al lavoro congiunto fra i tecnici del centro Ricerca&Sviluppo di Russelsheim in Germania e quelli coreani di Namyang


i 3 indizi

Si

dice che, in mancanza di meglio, tre indizi facciano una prova. Seguendo questo saggia strategia abbiamo messo in fila tre pesantissimi indizi, per arrivare a dimostrare che, udite udite, le Kia sanno essere automobili sportive, sorprendentemente sportive. PRIMO INDIZIO Il primo indizio della nostra indagine arriva dagli Stati Uniti. Pochi se ne sono accorti su questa sponda dell’Oceano Atlantico, ma alcuni anni or sono Kia ha iniziato a frequentare le piste USA con una certa frequenza. La palestra scelta era il Pirelli World Challenge, un campionato competitivo e molto affollato, aperto a vetture Gt e turismo. Orbene, dopo un timido debutto nel 2013 l’anno seguente la Kia Optima, nelle abili mani di Jason Wolfe, infilò la bellezza di cinque successi e si portò a casa il campionato. Chi ben comincia… SECONDO INDIZIO Procediamo: per il secondo indizio bisogna

attraversare il Pacifico e approdare in Cina. La squadra si chiama Kia Racing Team, anche se non è ben chiaro sino a che punto la filiale Cinese di casa Kia Coreana sia coinvolta nell’impresa Sta di fatto che questo team, con base a Zhuhai, sul confine con Macao, ha vinto per due anni di fila il Chinese Touring Car Championship (nelle mani del pilota ticinese Alex Fontana) e si appresta ad affrontare la serie 2017 con i favori del pronostico. Il team porta in pista delle velocissime K3 2.0, sviluppate e assistite in pista dalla italiana Hexathron Racing System (che fa capo all’ingegner Marco Calovolo). Come dire che ci vuole un po’ di tricolore per far vincere una coreana in Cina. TERZO INDIZIO Ma è proprio necessario andare fino in Cina per vedere una Kia giocare alle corse? No, dal 6 maggio sarà possibile vedere le evoluzioni della signorina Coreana anche in Europa, per la precisione nella TCR International Series. La Kia cee’d preparata e por-


foto tcr-series.com

tata in pista dal team ungherese Zengo Motorsport è una delle vetture più attese di questo campionato che ormai pare aver superato (e di gran lunga) il WTCC nella hit parade dei campionati per vetture turismo. C’è molta attesa per questo esordio (primo pilota della squadra sarà il magiaro Ferenc Ficza) e, anche se in Kia nicchiano, siamo fermamente convinti che durante quel week-end avranno le antenne bene aperte in attesa dei risultati in arrivo da Francorchamps.

3° Che in casa Kia ci sia voglia di prestazioni, di nobilitare il brand con un po’ di potenza, sportività e aggressività è ormai un dato acquisito. La muscolosa Stinger, presentata a fine 2016 e che vedremo a fine anno sulle strade d’Europa, ne sarà un’ulteriore prova concreta. Ma a ben guardare non c’è bisogno di aspettare, se volete sparigliare le carte, e sorprendere il “branco”, un oggetto a portata di mano ci sarebbe, si chiama Optima GT ed è pronta a sorprendervi…


i 3 indizi

La

Kia GT che abbiamo avuto modo di provare appartiene alla famiglia Optima Sportswagon, una “station wagon” quindi, di buon design, buona qualità e soprattutto dotata di un gran cuore (leggi motore). Per analizzare una sportiva, come questa versione GT vuole essere ci sembra infatti logico partire dal propulsore, in questo caso un quattro cilindri turbocompresso da due litri, capace di ben 245 cavalli e di una generosa coppia di 253 newton/metro. E in effetti la caratteristica che più sorprende (positivamente) in questa Optima è la spinta del motore, che in certe situazioni pare davvero infinita. Se avete bisogno di accelerare il suo quattro cilindri turbocompresso vi asseconda docilmente e spinge, spinge e… continua a spingere. Il cambio automatico a sei rapporti lo asseconda bene e, dal canto loro, i freni maggiorati e la scatola guida a servo-assistenza elettrica (dedicata a questa versione) definiscono un comportamento su strada ad alto tasso di divertimento. Per meglio adattarsi alle esigenze di un comportamento stradale “all’europea”, Optima GT adotta tarature specifiche e sospensioni a controllo elettronico ECS, che regolano istantane-

amente gli ammortizzatori di ciascuna ruota in funzione delle condizioni di marcia. Le valvole ECS sono collegate a un accelerometro integrato nella centralina di controllo e due accelerometri in corrispondenza delle ruote anteriori. Elaborando i dati provenienti dai sensori, dalla scatola guida e dal pedale dell’acceleratore la centralina modifica conseguentemente la taratura di ciascuna sospensione. Il conduttore ha la possibilità di scegliere due soluzioni base: una “sport” e una “normale”. Inspirata al concept SPORTSPACE esposto a Ginevra nel 2015, Optima Sportswagon segna l’esordio di Kia nel competitivo segmento delle wagon di classe media (segmento D) e unisce le doti di un veicolo pratico e spazioso con uno stile personale, slanciato e aerodinamico. Le dimensioni restano le stesse della berlina (1.860 mm di larghezza, 4.855 mm di lunghezza) tranne che per l’altezza cresciuta di 5 mm (fino a 1.470 mm) per la presenza delle guide sul tetto. Nello specifico la versione GT è caratterizzata dal look molto più atletico e sportiveggiante della Sportwagon in versione normale che, già da parte sua, propone una silhouette gradevole e grintosa.



i 3 indizi

Fra le specificità estetiche della GT sono in evidenza gli scudi paraurti ridisegnati, i profili cromati delle prese d’aria e della griglia e gli inediti gruppi ottici con l’originale illuminazione diurna a LED. Il profilo slanciato evidenzia le modanature lucide e gli specifici cerchi in lega da 18 pollici entro i quali si intravvedono le pinze rosse dell’impianto frenante potenziato. Nella vista posteriore si distinguono il badge GT e il profilo estrattore inferiore completato dai doppi terminali di scarico. All’interno la Optima GT propone una caratterizzazione sportiva delle finiture del modello di base ed esprime il carattere sportivo della versione più prestazionale. Volendo essere iper-critici potremmo dire che il livello di finitura non è all’altezza della qualità meccanica di questa creatura asiatica. Intendiamoci, c’è tutto quanto serve ma manca forse quel pizzico di creatività e di design che piace tanto a noi latini. L’ampia plancia ha un’impostazione a sviluppo orizzontale e come nella berlina, la qualità dei materiali è di buon livello, con largo uso di superfici soft-touch, tessuti e pelli in tinte naturali e arricchimento in metallo. L’insonorizzazione particolarmente curata

porta la silenziosità a un livello superiore e aumenta il comfort di viaggio in tutte le condizioni. Un aspetto non marginale nel caso della GT è quello del suono del motore, basso e “muscoloso” non inficia le alte qualità di insonorizzazione dell’abitacolo. Optima Sportswagon è equipaggiata dell’ultima evoluzione del sistema AVN (Audio Visual Navigation) con schermi touchscreen da 7 (o 8 pollici con il navigatore integrato) e sistema radio digitale DAB+. Questo modello è anche fra le prime Kia a disporre dei software Android Auto™, sviluppato per collegarsi con i cellulari Android 5.0 (Lollipop) e Apple CarPlay™ per iPhone 5 e successivi per la gestione vocale delle varie funzioni. Android Auto™ integra il cellulare e dà accesso a tutte le applicazioni presenti, comprese le attivazioni vocali, Google Maps, i messaggi e la possibilità di scaricare brani da Google Play Music senza distogliere l’attenzione dalla strada. Apple CarPlay™ renderà disponibile il controllo vocale Siri per tutte le funzioni, incluse Apple Maps e la dettatura messaggi, più la fruizione dei contenuti del proprio iPhone. Il sistema AVN integra anche il Kia Connected Services, fornito gratuitamente ai



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Il sistema AEB della nuova Optima rappresenta un’esclusiva in questo segmento in Europa in quanto oltre al radar di corta portata dispone di un radar a lunga portata in grado di riconoscere gli ostacoli a maggiore distanza ed a maggiore velocità rispetto ai sistemi tradizionali. Il radar a corta portata “City” aiuta a ridurre il pericolo di collisione con ostacoli fermi nell’intervallo fra 8 e 60 km/h, mentre quello “Urban” a maggiore portata riconosce gli ostacoli in movimento con velocità relativa da 8 a 80 km/h. Il sistema AEB è anche in grado di identificare un pedone fino a 60 km/h, riducendo drasticamente l’eventualità di investimento e le possibili conseguenze

possessori di Optima Sportswagon per la durata di sette anni, che rende disponibili una serie di importanti informazioni fornite attraverso il circuito TomTom™, comprese informazioni aggiornate sul traffico, previsioni meteo e indicazioni della presenza di controlli di velocità. Il sistema di infotainment con touch screen è equipaggiato di serie con un impianto a sei altoparlanti e a richiesta con il potente (490 watt) Harman Kardon Premium Sound System, con 10 altoparlanti, amplificatore esterno e la tecnologia Clari-Fi™ per il miglioramento dei file MP3. Un’altra innovazione riguarda il sistema di ricarica wireless per cellulari e tablet che, collocato alla base della console centrale, consente di ricaricare durante la marcia senza alcun cavo di collegamento. La Kia Optima Sportswagon GT dispone inoltre dell’ Around View Monitor con quattro telecamere che proiettano nel display la vista a 360° attorno alla vettura (opzione incluse nel Premium Pack), del sistema SPAS (Smart Parking Assist System) per effettuare automaticamente le manovre di parcheggio e del DBH (Dynamic Bending Headlamps) che modifica il fascio dei proiettori in funzione dei movimenti di sterzo. Il volume di carico è uno dei più ampi della sua categoria con fino a 552 litri (VDA) di



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E c’è anche la versione ibrida! Con la nuova Optima Sportswagon Plug-in Hybrid Kia allarga ulteriormente l’offerta di modelli ibridi plug-in, in linea con la strategia Kia di espansione dei modelli a basso impatto ambientale, equipaggiati con sistemi di propulsione alternativi. Optima Plug-in Hybrid è equipaggiata con un pacco batterie a ioni di litio della capacità di 11,26 kWh e un motore elettrico da 50 kW di potenza che consente di viaggiare a “zero emissioni” per oltre 60 chilometri con velocità fino a 120 km/h; prestazioni che la pongono ai vertici del suo segmento

capacità in configurazione a 5 posti. Una serie di ulteriori accorgimenti esalta lo sfruttamento del volume disponibile in tutte le condizioni: una rete divisoria fra il bagagliaio e l’abitacolo, le guide regolabili per il fissaggio del carico, la soglia di ingresso bassa e l’apertura automatica del portellone quando di ci avvicina con la smart key in tasca. La panchetta posteriore di serie è frazionata in tre parti 40-20-40 reclinabili singolarmente in modo da accogliere eventuali oggetti lunghi mantenendo, però, lo spazio necessario ad ospitare comodamente uno o due passeggeri. La copertura del vano di carico è asportabile e trova posto sotto il pianale in modo da essere sempre disponibile. All’interno dell’abitacolo si trovano sette airbag (anteriori, per le ginocchia del guidatore, laterali e a tendina) di serie per il massimo livello di protezione degli occupanti. Sul piano della sicurezza attiva Optima Sportswagon dispone dei più efficaci dispositivi elettronici per la prevenzione e la protezione da possibili collisioni; queste tecnologie rientrano nel programma DRIVE WISE che definisce la filosofia Kia nel campo della sicurezza attiva e identifica i nuovi dispositivi di assistenza alla guida ADAS (Advanced Driver Assistance Systems).



i 3 indizi

Altri tre prestigiosi iF Design Awards arricchiscono il palmares di Kia e confermano l’apprezzamento degli esperti per il design della casa coreana. Quest’anno a essere premiate nella sezione “Product Design” sono state la Optima Sportswagon, la crossover ibrida Niro e la quarta generazione della compatta Rio. L’edizione 2017 segna l’ottavo anno consecutivo in cui Kia conquista almeno uno degli iF Design Award. Con questa ulteriore tripletta (un’altra è quella del 2014) il totale dei premi ottenuti in questa manifestazione raggiunge quota 12



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La disponibilità di sistemi di sicurezza comprende inoltre: • ASCC (Advanced Smart Cruise Control), che controlla la velocità di crociera e la distanza di sicurezza • AEB (Autonomous Emergency Braking), che frena automaticamente in caso di potenziale collisione con un veicolo o un pedone • LKAS (Lane Keeping Assist System), per il mantenimento della marcia in corsia e la segnalazione di passaggio delle linee senza attivare gli indicatori di direzione • HBA (High Beam Assist), per la regolazione automatica dei proiettori • SLIF (Speed Limit Information Function), che indica i limiti di velocità in vigore lungo il percorso • BSD (Blind Spot Detection), con segnalazione nello specchietto della presenza di un veicolo nell’angolo morto della visuale posteriore • RCTA (Rear Cross Traffic Alert) che segnala l’arrivo di un veicolo quando si manovra in uscita da un parcheggio a pettine



i 3 indizi


Scheda Tecnica Listino 2017

GAMMA SW 1.7 CRDi 141CV 1.7 CRDi 141CV DCT 7 marce 2.0 T-GDi 245 CV con cambio automatico 6 marce Dotazioni

Class

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GT

€ 30.500

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€ 37.500

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€ 45.000

In aggiunta all'equipaggimento Class*:

- 7 anni di garanzia / 150.000 km (secondo disposizioni della Casa) - ABS / EBD / BAS / TCS / ESP / HAC - Airbag frontali (lato passeggero disattivabile) + anteriori e posteriori a tendina + laterali anteriori + ginocchia lato guida - Alzacristalli elettrici anteriori e posteriori (auto up/down) - Barre longitudinali al tetto - Bluetooth con audio streaming e comandi al volante - Bocchette di ventilazione posteriori cromate - Cerchi in lega da 17" con pneumatici 215/55R17 - Chiusura centralizzata con telecomando - Cinture di sicurezza anteriori pretensionate e regolabili in altezza - Climatizzatore automatico bi-zona con ionizzatore - Comandi audio al volante - Cruise Control con Speed Limiter e comandi al volante - Luci diurne LED anteriori e static bending light - Fari fendinebbia - Freno a mano elettrico - Griglia anteriore, terminale di scarico e finiture esterne cromate - Kia Navigation System con schermo touchscreen da 7", retrocamera, 7 anni di aggiornamento mappe, Kia Connected Services, Android Auto e Apple Car Play - Lane Keeping Assist System (allarme e correzione automatica guida fuori corsia) - Maniglie portiere in tinta con accenti cromati - Memory System (retrovisori e sedile guidatore) - Plancia e portiere Black High Glossy, con finuture interne cromate - Presa USB posteriore - Retrovisore interno elettrocromatico - Retrovisori esterni in tinta riscaldabili, regolabili e ripiegabili - Ruotino di scorta - Sedile lato guida con regolazioni elettriche in 8 direzioni e supporto - Sedile posteriore abbattibile 60:40 con bracciolo centrale con portabicchieri, e predisposizione ISOFIX - Sedili in tessuto - Sensore luci e pioggia - Sensori di parcheggio anteriori e posteriori - Shark fin antenna - Sistema di monitoraggio pressione pneumatici - Speed Limit Information Function (rilevamento automatico limiti di velocità) - Supervision Cluster con schermo TFT - LCD da 4,3" - Volante regolabile in altezza e profondità - Volante, pomello del cambio, inserti portiere e bracciolo anteriore rivestiti in pelle

In aggiunta all'equipaggiamento GT Line:

- Battitacco e pedaliera in alluminio

- Around View Monitor

- Cerchi in lega da 18” con pneumatici 235/45R18 - Doppio scarico cromato - Fari allo xeno autolivellanti con lavafari e static bending lights - Fari posteriori LED - Guide vano di carico a barre estensibili - Kia Navigation System con schermo touch screen da 8”, retrocamera, shark fin antenna, impianto audio Harman Kardon, radio DAB, Android Auto, Apple Car Play - Minigonne “metal look” - Portellone posteriore ad apertura intelligente - Rete protezione bagagli - Sedili in pelle con cuciture rosse sportive - Sedili posteriori riscaldabili - Selettore modalità di guida e Paddles al volante - Sistema di ricarica wireless per cellulare - Smart key con Start Button

- Autonomous Emergency Brake - Battitacco personalizzato in alluminio - Blind Spot Detection - Cerchi in lega da 19” con pneumatici 245/40R19 - High Beam Assist

- Smart Parking Assist System

- Smart Cruise Control

- Tendine parasole posteriori

- Sospensioni elettroniche

- Tetto panoramico - Tire mobility kit (esclude il ruotino di scorta) - Tunnel centrale con copertura in alluminio - Vetri oscurati - Volante a D rivestito in pelle - Volante e sedili anteriori riscaldabili

- Vernice metallizzata

- Interni in pelle neri, versione "Red Edition" (solo con vernice Red) - Interni in pelle rossi, versione "Black Edition" (solo con vernice Black) - Minigonne in verince black high glossy - Montanti anteriori e centrali rivestiti in tessuto - Pinze dei freni rosse - Proiettori anteriori LED autolivellanti con dynamic bending lights - Rear Cross Traffic Alert - Sedile passeggero regolabille elettricamente in 8 direzioni - Sedili anteriori ventilati

INFORMAZIONI TECNICHE - Versione Sportswagon

Motore Iniezione Tipo Motore Valvole Cilindrata Potenza massima Coppia massima Capacità serbatoio Prestazioni e consumi

(cc) (Cv / Kw / giri motore) (Nm / giri motore) (l)

Opzioni Vernice metallizzata o perlata

Diesel

1.7 CRDi ISG 141 CV MT6

Benzina 1.7 CRDi ISG 141 CV DCT7

Common Rail Direct Injection CRDi DOHC 4 valvole 1685 141 Cv / 104 Kw / 4000 340 Nm / 1750-2500 *Versioni GT Line e GT con paraurti anteriore sportivo, privo di fendinebbia . 70

€ 700 Vernice metallizzata o perlata € 2.000 Premium Pack

Techno Pack (solo per 1,7 CRDi con cambio DCT)

2.0 T-GDi 245 CV AT6 Iniezione diretta T-GDi DOHC 4 valvole 1998 245 Cv/ 180 kW / 6000 353 Nm / 1350-4000 70

€ 700 Remote Assistant con 1 anno di servizi € 2.500 Remote Assistant con 7 anni di servizi

Cambio DCT a doppia frizione 7 marce con paddles al € 2.000 Remote Assistant con 1 anno di servizi € 349 Velocità massima (km/h) 200 200 volante e Drive Mode Select (selettore modalità di guida) Accelerazione 0-100con 1 anno di servizi (sec) 10,2 Remote Assistant € 349 Remote Assistant con 7 anni di servizi € 11,1 599 Remote Assistant € 599 Spazio di frenata 100-0con 7 anni di servizi (m) 35,5 35,5 Capacità di traino (kg) 1800 1500 IlEmissioni prezzo chiavi in manociclo si intende IVA 22% e messa su strada (730€) incluse. Il prezzo degli optional si intende IVA 22% inclusa. CO2 combinato (g/km) 113 120 Il prezzo di listino suggerito è quello in vigore al momento della stipula del contratto. KIA Motors Company Italy s.r.l. si riserva il diritto di variare il presente listino in qualsiasi momento, senza preavviso. Consumo ciclo urbano (l/100km) 5,2 5,2 iPod® è un marchio di Apple Computer. Per ulteriori dettagli relativi ai prodotti visitare il sito www.kia.com, per le limitazioni di garanzia visitare il sito www.kia.com/campaign-and-redirects/7-anni-garanzia/ Consumo cicloregistrato extraurbano (l/100km) 3,8 4,2 KIA MOTORS COMPANY ITALY s.r.l. - Via Gallarate 184 - 20151 Milano - Tel. 02/33.48.21 Consumo ciclo combinato (l/100km) 4,4 4,6 Livello emissioni EURO 6 Trasmissione e trazione

Sistema di trazione Trasmissione Dimensioni

Interne

Esterne

Lunghezza totale Larghezza totale Altezza totale Passo Carreggiata Sbalzo Altezza da terra Spazio per la testa Spazio per le gambe Spazio per le spalle Spazio per i fianchi Capacità bagagliaio (VDA) Pesi

2WD Manuale 6 Marce

(anteriore / posteriore) (anteriore / posteriore) (anteriore / posteriore) (anteriore / posteriore) (anteriore / posteriore) (anteriore / posteriore)

Peso in ordine di marcia Massa complessiva Sospensioni e ammortizzatori Anteriori Posteriori Ammortizzatori Cerchi e pneumatici Cerchi

Pneumatici

232 7,6 35,3 1400 In vigore dal 01/02/2017 191 11,8 6,1 8,2

2WD Automatico 6 Marce

4.855 1.860

(mm) (mm) (mm) (mm) (mm)

1.470

1.460

2.805 1.597 / 1.604

1597 / 1.608

965 / 1.085 135

(mm) (mm) (mm) (mm) (mm) (l)

(kg) (kg)

2WD DCT 7 Marce

€ 349 € 599

125

1.020 / 985 1.155 / 905 1.475 / 1.432 1.423 / 1.422 552

1.620 2.140

1.635 2.150

1.680 2.190

Mcpherson Strut Multi-Link Gas Shock Absorber

17" Lega 18" Lega 19" Lega 17" Lega 18" Lega 19" Lega

Versione: Class Versione: GT Line Versione: GT 215/55R17 235/45R18 245/40R19 In vigore dal 01/02/2017

#ca

Il prezzo chiavi in mano si intende IVA 22% e messa su strada (730€) incluse. Il prezzo degli optional si intende IVA 22% inclusa. Il prezzo di listino suggerito è quello in vigore al momento della stipula del contratto. KIA Motors Company Italy s.r.l. si riserva il diritto di variare il presente listino in qualsiasi momento, senza preavviso. iPod® è un marchio registrato di Apple Computer. Per ulteriori dettagli relativi ai prodotti visitare il sito www.kia.com, per le limitazioni di garanzia visitare il sito www.kia.com/campaign-and-redirects/7-anni-garanzia/


Da Peugeot un foodtruck per l’ostricoltore Gillardeau

Caffe’ pepe e… ostriche “Sono rimasta affascinata dal concetto del foodtruck “Le Bistrot du Lion”, che ho scoperto a Milano nel 2015. Volevo proporre delle degustazioni nei mercati con un «negozio itinerante» elegante, moderno e funzionale” Véronique Gillardeau


FRONT PAGE


caffè pepe e… ostriche


Forse

non tutti sanno che le belle automobili Peugeot che vediamo ogni giorno sulle strade di mezzo mondo hanno un’origine a dir poco… gustosa. Nel 1810 (più di due secoli fa!) la famiglia Peugeot decise di dare vita ad una delle prime fonderie d’acciaio di Francia. L’attività ben presto ha successo e, di generazione in generazione, i Peugeot diventano protagonisti della crescita industriale del loro paese. Molti anni ancora devono passare prime di vedere per strada le prime “carrozze a motore” ma i Peugeot fanno parlare di sé per alcuni prodotti che pochissimi, oggi potrebbero pensare di abbinare al marchio del leone. Eppure tutto ebbe inizio nel 1840, con la creazione del primo macinino di caffè, un modello che ebbe un successo clamoroso e restò in produzione per decenni con il nome di “ordinario” che stava a significare il modello base, semplice e funzionale. Nel 1874 debutto il primo macina-pepe forse il prodotto più iconico dei Peugeot, il cui meccanismo veniva garantito a vita! … e poi dopo il pepe fu il turno del sale. Per oltre due secoli i macinini Peugeot sono stati, e sono tuttora, tra i prodotti francesi più conosciuti e iconici e a loro modo hanno influenzato la storia della gastronomia di tutto il globo. Ancora oggi la “Peugeot France 1840” inonda il mercato con prodotti di altissimo pregio che, invece che macinare chilometri, macinano caffè, pepe, sale e spezie varie.


caffè pepe e… ostriche

Ma per arrivare alle ostriche il percorso è lunghissimo e quindi conviene attrezzarsi con un veicolo a motore. Siamo nel 1897 e, dopo circa 250 vetture costruite con motore Daimler, la Peugeot fa infine debuttare il suo primo motore. A montarlo è un’auto chiamata la Tipo 14, una 4 CV di potenza con motore di cilindrata 1.645 cc. montato posteriormente in modo trasversale. Lunga 2.300 mm e pesante 500 kg circa, la Tipo 14 è in grado di raggiungere la ragguardevole velocità di 25 km/h. Poco dopo arriva il primo autocarro; si chiama Tipo 22 e viene prodotto tra il 1898 e il 1900 a Audincourt. Il motore è il solito Peugeot a cilindri orizzontali con potenza che, a seconda delle versioni, varia tra i 6 CV e gli 8 CV. La cabina (aperta) è avanzata e il piano di carico posteriore. Le ruote anteriori hanno un diametro di 90 cm mentre quello posteriori di un metro. Il veicolo è lungo 2.900 mm: il più lungo veicolo fino allora prodotto da Peugeot. La velocità con due persone a bordo varia tra i 15 e i 18 km/h. Con la sua capacità di trasporto di 1.000 kg vorrebbe agevolare aziende e artigiani nelle loro attività… ma ne vengono realizzati solo cinque. Quando si dice che nulla arriva per caso: cinque è proprio il numero di esemplari che, circa 120 anni dopo, caratterizza la mini-produzione di un altro veicolo da lavoro Peugeot che, guarda caso, catapulta nuovamente il marchio francese nel mondo della gastronomia e dell’alta cucina. Corsi e ricorsi, verrebbe da dire tanto che, a

questo punto, un approfondimento è necessario. Aprile 2015: dopo l’anteprima parigina, al Carreau du Temple, il famoso mercatino del quartiere del Marais, debuttava alla Milano Design Week il Foodtruck Peugeot “Le Bistrot du Lion” per poi essere trasferito poco dopo al Padiglione della Francia dell’Expo. Ideato da Peugeot Design Lab, laboratorio di Global Brand Design al servizio dei clienti esterni al settore dell’auto, il Foodtruck Peugeot “Le Bistrot du Lion” era una azzeccato veicolo innovativo e funzionale, destinato alla ristorazione itinerante, veloce, ma di alta qualità. Marzo 2017: viene inaugurato “LaMarcelle” a Bourcefranc-le-Chapus (di fronte all’isola d’Oléron), un punto vendita itinerante evoluzione del concetto lanciato con “Le Bistrotdu Lion”. È stato progettato da Peugeot Design Lab su richiesta di Véronique Gillardeau, direttrice dell’omonima azienda vanto della ostricoltura transalpina, che era alla ricerca di un veicolo adatto a proporre degustazioni delle sue famose ostriche nei centri delle principali città francesi. Peugeot ha così ideato, su base del nuovo Expert, un punto vendita itinerante decisamente intrigante e innovativo. La zona bar attrezzata per la vendita di ostriche è stata realizzata modificando la parte posteriore del veicolo di partenza, per consentire all’ostricaio di lavorare allo stesso livello dei suoi clienti,


Il primo macina-caffè (1840) e il primo macina-pepe (1874) di Casa Peugeot


caffè pepe e… ostriche


che così possono facilmente ammirare le sue preparazioni. Gillardeau a bordo de “La Marcelle” prepara le sue ostriche Gillardeau® con gli utensili (tra cui i macicini Peugeot ovviamente!) comodamente a portata di mano. Il piano di lavoro è sempre perfettamente pulito grazie a una botola in cui eliminare le conchiglie mentre gli arredi in acciaio inox e i materiali che ricordano l’ardesia e il legno si ispirano ai codici dell’ostricoltura. Per questa sua nuova realizzazione Peugeot Design Lab ha immaginato un foodtruck compatto durante il viaggio, con il suo Oyster Bar posizionato nel retro dell’Expert che può essere aperto in pochi minuti da una sola persona. Nel volume utile di 5,8 m3 sono stati integrati il lavello, il frigo, gli scaffali portaoggetti, lo scalda acqua e il bar estraibile. Una volta che l’Oyster Bar viene chiuso, il veicolo può essere parcheggiato anche nei silos sotterranei grazie alla sua altezza di 1,90 m e alla lunghezza di 4,96m. Il nuovo foodtruck è stato battezzato “La Marcelle” in omaggio a Marcelle Gillardeau, figlia del fondatore della società. Le ostriche Gillardeau® sono allevate per tre/cinque anni al centro di siti protetti, le conchiglie sono incise al laser, garanzia di esclusiva. I gastronomi apprezzano la loro forma bombata e omogenea, promessa di un frutto di mare generoso, dagli aromi sottili.

#ca


chestoria

Nissan propone interessanti “serie speciali� e visionari concept a getto continuo


In primo piano la Nissan Rogue One Star Wars Limited Edition e l’esperienza di realtà virtuale “Battle Test”… ma anche la concept Warrior Trail Project non scherza affatto

EFFETTI SPECIALI


effetti speciali

Potevamo

stupirvi con effetti speciali… recitava anni fa un popolarissimo spot pubblicitario. Ebbene in casa Nissan hanno deciso per gli effetti speciali, tanti e tutti in una volta. Non tutti i possessori italiani della X-Trail Nissan sanno che la loro vettura è venduta negli Stati Uniti con il nome di Rogue e che, tra l’altro, la Rogue è il modello Nissan di punta, il più venduto sul mercato a stelle e strisce. Bene… e allora? Dov’è la notizia? E’ nel nome stesso della vettura, perché l’ultimo episodio della saga di Guerre Stellari uscito dagli studios di Hollywood (per la verità slegato dalla storia principale) si chiama per l’appunto Rogue, proprio come la Nissan. Potevano i responsabili marketing della Casa nipponica farsi scappare un’occasione così ghiotta? Certo che no… anche se sorge una domanda: il film si chiama così perché c’era già un accordo di co-marketing con Nissan oppure è solamente un caso… su cui Nissan si è, ovviamente, gettata alla grande, tipo piatto ricco mi ci ficco ? Sia come sia, Nissan in questi giorni di Pasqua 2017 si è presentata alla Star Wars Celebration di Orlando (Florida) con una


La Nissan Rogue Star Wars, venduta in edizione limitata negli USA in occasione del lancio dell’omonimo film della serie Guerre Stellari


effetti speciali

Il dettaglio dei cingoli della Warrior Trail Project, chiamati “Dominator Tracks”

modello realizzato appositamente, che si chiama “Rogue One Star Wars Limited Edition”, e con un’esperienza di realtà virtuale a 360 gradi. Il costruttore giapponese ha voluto infatti riaffermare a voce alta la collaborazione con Lucasfilm, come si evince anche nella campagna promozionale in supporto alla pellicola “Rogue One: A Star Wars Story”. Jeremy Tucker, vice presidente Marketing Communications & Media di Nissan, nell’occasione ha dichiarato: “Siamo veramente molto contenti di collaborate con Lucasfilm, che ci offre un’altra occasione per dimostrare la nostra propensione all’innovazione. Abbiamo il privilegio di fare parte di questo speciale evento/anniversario… proprio mentre le vendite della nostra Nissan Rogue continuano a livelli record”. Presso lo stand Nissan a Orlando il pubblico ha potuto provare anche la coinvolgente esperienza di realtà virtuale “Battle Test: A Nissan 360-Degree Virtual Reality Experience” (vedi link al video). Posti al centro di un campo di battaglia tratto dal film Rogue One, i fan hanno potuto sperimentare alcune tecnologie Nissan Safety Shield, quali la frenata di emergenza automatica, la segnalazione di traffico sugli specchietti retrovisori e il monitor per il rilevamento di oggetti in movimento, il tutto immersi nell’azione a 360 gradi. In esposizione ovviamente la “Rogue One Star Wars Limited Edition”, la prima vettura


La concept Warrior Trail Project presentata al Salone di New York


effetti speciali

di produzione a mostrare dettagli chiaramente ispirati alla saga di Guerre Stellari. A Orlando è stata anche presentata anche una concept ispirata alle navicelle spaziali XWing, (Nissan Rogue X-Wing) dotata di razzi, cannoni laser e un droide astromech… wow! Ma non finisce qui, perché negli stessi giorni, al Salone di New York, la Rogue è stata all’origine di altri due visionari concept, di cui quello più spettacolare ed estremo è senz’altro la Warrior Trail Project. A parte la decorazione, in stile militar-mimetico, la cosa che intriga maggiormente è l’utilizzo di quattro cingoli al posto delle quattro ruote, il che fa di questa concept un veicolo capace di andare ben oltre le abituali prestazione di un’automobile, sia pur quattro ruote motrici. Qui siamo infatti di fronte ad una “quattro cingoli motrici” e se, ovviamente, le sospensioni sono state abbondantemente modificate, il resto della meccanica è rimasto quello di serie, con il motore 4 cilindri 2.5 litri (capace di 170 cavalli) accoppiato alla affidabile trasmissione Xtronic. “Se un giorno voleste stare lontano dalla folla e divertirvi su pericolose discese o una spiaggia… questo è il veicolo da comprare” ha dichiarato Michael Bunce, vice presidente Product Planning Nissan Nord America. Ok, d’accordo, ma poi a casa come ci torniamo?


Alcune immagini tratte dall’esperienza virtuale “Battle Test” in cui la Nissan Rogue si trova al centro di una battaglia “stellare”


effetti speciali


La concept Warrior Trail Project presentata al Salone di New York


chestoria


Jeep e Mopar presentano nuovi concept al Moab Easter Jeep Safari

MOAB Nella sua cinquantunesima edizione il Moab Easter Jeep Safari è stato il punto di incontro per migliaia di appassionati e amanti del fuoristrada, entusiasti di passare un weekend su alcuni dei percorsi più famosi d’America per quanto riguarda questa disciplina


moab

Come si intuisce dal nome, la principale caratteristica della Jeep Luminator è l’illuminazione. Le più moderne tecnologie trovano posto sulla Luminator con potenti lampade LED sviluppate in collaborazione con Magneti Marelli

Il concept Jeep Switchback è il risultato di molto lavoro sia sull’esterno che all’interno, che risulta particolarmente elegante. La Switchback è spinta da un motore Pentastar V6 da 3,6 litri abbinato ad un cambio automatico a cinque velocità


Dopo il successo delle scorse edizioni, anche quest’anno tornano i “Jeep Freedom Days”, che coinvolgono dal 1 al 30 aprile tutti i concessionari Jeep in Italia e in Europa. Per celebrarli nel migliore dei modi e offrire i tutti i clienti un’esperienza unica, la rete ufficiale Jeep offre in esclusiva una proposta finanziaria sviluppata ad hoc: Jeep Free a interessi zero (per la prima volta disponibile anche su Renegade) che consente di acquistare uno dei modelli della gamma Jeep pagando al momento dell’acquisto la metà, poi nessuna rata per due anni, e poi eventualmente si è anche liberi di restituire la vettura

Nata sulla base di una Jeep Compass, potremmo dire che la Trailpass sia una Compass Trailhawk ancora più “aggressiva”. Cerchi da 18 pollici accompagnano il nuovo design degli esterni che comprende serigrafie sul cofano e sui lati della vettura


moab

Il concept Safari, derivato dalla Jeep Wrangler, esprime modernità grazie al tettuccio translucido e l’utilizzo di fari LED. Le portiere sono completamente trasparenti e vedono l’utilizzo di materiali quali alluminio leggero e vinile. I colori bianco e grigio ne sottolineano ancora di più la leggerezza


“Per il team di Jeep questa è un’operazione spinta dalla vera passione, che ci porta a sviluppare ogni anno dei bellissimi concept per l’Easter Jeep Safari di Moab ha detto Mike Manley, a capo di Jeep FCA Global - siamo sempre curiosi di vedere la reazione degli appassionati, e dei nostri clienti più affezionati, quando questi nuovi concept vengono messi alla prova sui tracciati di Moab.” ”Questi veicoli sono il perfetto esempio di come gli appassionati di fuoristrada possano personalizzare e migliorare le proprie Jeep attraverso il catalogo Jeep Performance Parts” – ha soccgiunto Pietro Gorlier, a capo di Mopar Parts


moab

Per gli amanti della sabbia c’è la Jeep Quicksand, con motore Mopar 392 Crate HEMI. Mai vista prima su una Jeep, la scelta degli pneumatici BF Goodrich Mud-Terrain KM2 da 32 pollici sull’anteriore e BF Goodrich Mud-Terrain KM2 da 37 pollici sul posteriore

La Jeep CJ66 è il prodotto della combinazione di diversi elementi presi da Jeep del passato, a partire dal telaio di una Jeep Wrangler TJ Frame. La Switchback monta la carrozzeria di una Wrangler CJ del 1966 ed è spinta da un motore HEMI da 5,7 litri modificato tramite l’aggiunta del kit Mopar 345 Crate

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cheleggenda Un viaggio negli anni ’50 e ’60 attraverso le contaminazioni tra Italia-USA Fotografie ©andreaguermani

La rivoluzione dei poeti della Beat Generation e il fascino dei divi di Hollywood, il realismo all’italiana e i colossali set di Cinecittà, l’esplosione di colori della Pop Art e il rito di Carosello, le generose forme delle auto americane degli anni ’50 e la razionalità delle linee Made in Italy


I C O R C N I


incroci

Tra Al Salone di Parigi 1955, la Pininfarina presenta il primo proto1po Lancia Florida il cui stile innovativo, fatto di linee rette e squadrate, influenzerà il design delle auto per un decennio. Questa automobile (precorritrice della Flaminia) era spinta da un propulsore 6 cilindri a V capace di 87 HP a 4300 giri

Cadillac e Lancia d’epoca, fotografie e filmati, opere d’arte e manifesti pubblicitari, dal 29 marzo al 25 giugno 2017 al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino va in scena la nuova mostra “CROSSROADS. Incroci Italia-USA, dal dopoguerra al boom economico”, con la curatela artistica di Luca Beatrice, quella tecnica del Direttore del MAUTO Rodolfo Gaffino Rossi e il patrocinio del Consolato Generale degli Stati Uniti d’America a Milano. La retrospettiva racconta il contesto socio-culturale italiano a confronto con quello americano, tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e gli Anni Sessanta, approfondendo le reciproche contaminazioni tra arte e Car Design. Quali influenze hanno ispirato la mano dei nostri stilisti delle quattro ruote negli anni d’oro dello sviluppo dell’Automotive? E quale contributo ha dato il nostro Paese all’evoluzione del linguaggio del design oltreoceano? La prima parte del percorso espositivo è pensata come un viaggio dentro suggestioni visive, musicali e cinematografiche, con un riferimento a quegli autori e artisti che hanno raccontato l’immaginario dell’epoca più rivoluzionaria della storia del Novecento, da Andy Warhol a Roy Lichtenstein, da Mimmo Rotella a Mario Schifano, Bert Stein e Tazio Secchiaroli. La mostra apre con lo stile inconfondibile della Lincoln Continental, la berlina del 1961 dalle linee lussuose la cui storia si intreccia a quella di Presidenti e uomini d’affari.


Vettura impeccabile per stile, eleganza e qualitĂ di esecuzione, la Packard Super-Eight 1501 (1937) ha un motore a 8 cilindri, cambio a 3 marce e la sospensione anteriore a ruote indipendenti


incroci

«Dopo la mostra dedicata a Giorgetto Giugiaro e il Premio La Matita d’Oro - dichiara il Presidente del MAUTO Benedetto Camerana CROSSROADS è un nuovo importante passaggio del lavoro che il MAUTO ha avviato sul design dell’automobile e sulla centralità internazionale della cultura italiana e torinese in questo fondamentale settore dell’ideazione industriale. Il car design viene qui declinato nel suo valore di fattore cruciale del dialogo Italia – USA e di processo catalizzatore di movimenti trasversali a tutta la cultura estetica e visiva del dopoguerra»

Il percorso espositivo segue poi lo sviluppo di tre macro aree tematiche - On the Road vs La strada, Cinecittà e Hollywood, Dive & Latin Lover - che spaziano dal cinema alla letteratura, dalla pittura alla fotografia. Sono gli anni di Jack Kerouac e Allen Ginsberg, dell’arte che esaspera e deforma i simboli del consumismo e del mito della City of Angels, ma anche della televisione e della pubblicità che entrano nelle case come una finestra sul mondo e rimandano le immagini della nascente controcultura americana in contrapposizione a un’Italia che inizia a rialzarsi dopo la tragedia della guerra. La retrospettiva continua nello spazio dedicato alle vetture, dove tra Buick e Plymouth, Fiat e Alfa Romeo d’antan, si sviluppa invece il vero e proprio confronto tra i car designer italiani e americani che si sono lasciati ispirare da questo contesto socio-culturale. Da una parte, l’eclettica creatività del design italiano che ha influenzato, razionalizzandolo, lo stile americano proteso a esagerare i volumi e a estremizzare le forme: il gusto delle linee pulite e morbide ha moderato le spigolose esagerazioni delle vetture americane dalle grandi code e dai musi ridondanti. Dall’altra parte, la scuola americana, che trova in Harley Earl della General Motors e in Virgil Exner della Chrysler la sua massima espressione, ha rafforzato il connubio tra stile e tecnologia trasformando la modellazione artigianale delle officine italiane in progettazione sistematica e tecnologica: molti furono, infatti, gli italiani che si trasferirono negli Stati Uniti per perfezionare le competenze in


La “PF 200” di Pininfarina (6 cilindri a V - potenza 69,5 HP a 4500 giri) è una concept car presentata al salone di Torino del 1952 su telaio e meccanica Lancia Aurelia B52. Nacque come show car, non destinata al mercato


incroci

ambito tecnologico, da Giovanni Savonuzzi a Giovanni Michelotti, da Mario Revelli di Beaumont a Battista Pininfarina.

La Lincoln Continental degli anni sessanta (motore V8 da 320 cavalli a 4600 giri) è considerata un’intramontabile icona, nonostante la sua fama sia tristemente collegata all’assassinio del Presidente John Fitzgerald Kennedy

Esposto ai saloni di Parigi e New York del 1947, il modello Extralusso degli Stabilimen1 Farina è una imponente cabriolet sul telaio Alfa Romeo 2500 disegnato da Giovanni Michelotti. Motore, 6 cilindri in linea, cilindrata 2.443 cc.. Potenza 95 CV a 4.600 giri/min

Esposte in mostra, tredici vetture illustrano questi due mondi, lontani ma vicini, ciascuno dei quali si è arricchito del dialogo creativo con l’altro. Berline e convertibili simbolo del sogno americano e protagoniste dell’immaginario cinematografico di quell’epoca, con i loro colori stravaganti e le forme prominenti, accanto a piccoli ed eleganti gioielli prodotti dall’industria automobilistica italiana che dimostrano come l’arte carrozzeria italiana ha conosciuto, negli anni del boom economico, uno dei suoi periodi più fertili, tanto da diventare “scuola” e dettare legge al design automobilistico mondiale. Ospite speciale la Packard Super-Eight 1501 del 1937, facente parte della collezione del Museo e completamente restaurata grazie all’intervento di Nicola Bulgari che, per l’occasione, ha prestato al MAUTO anche 57 modellini originali di vetture americane. «Tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e la metà anni Sessanta - spiega il curatore artistico e critico d’arte Luca Beatrice - in Europa e negli Stati Uniti si assiste a un fermento culturale difficilmente ripetibile; sia aldilà dell’Oceano che in Italia si verifica una rivoluzione intellettuale ed estetica ad ampio raggio che coinvolge l’arte, la musica, il cinema, la pubblicità. Un processo di innovazione che interessa anche il mondo dell’industria, in particolare quella automobilistica, dando luogo a esperienze creative sempre più interessanti».


Un design assolutamente unico e irripetibile per questa berlinetta sportiva disegnata da Giovanni Michelotti, costruita da Vignale e basata sulla famosa Fiat 8V. Denominata “Demon Rouge� fu esposta al Salone dell’Auto di Torino del 1953. Motore da 2.0 litri 8 cilindri, per una potenza di 105 CV


incroci

Progettato sotto la direzione dell’ingegnere Giovanni Savonuzzi, responsabile tecnico della Cisitalia dal 1945 al 1948, lo spider denominato “Nuvolari” è un esempio di impostazione stilistica quanto mai originale. Il motore era un 4 cilindri in linea (di derivazione Fiat 1100) di 1089 cc. e capace di 60-65 CV a 5500 giri/min.


#ca


checorse

Uno sguardo al lavoro di navigatore di una WRC

O R O V A L E T N A R U US Il pluri-iridato Julien Ingrassia ci introduce ad uno dei ruoli piĂš complicati (e piĂš sottostimati) del mondo delle corse


FRONT PAGE

Fotografie Jaanus Ree – Red Bull Content Pool


lavoro usurante

Andate

a prendere un libro. Ora, cominciate a leggerlo ad alta voce. Leggete i primi due paragrafi il più velocemente e il più chiaramente possibile. Le prossime tre righe devono essere lette più lentamente ma con un’enfasi molto maggiore. Adesso fate tutto ciò correndo per la casa con il riscaldamento acceso e con un cappello in testa. Tutto ciò vi da solo un’idea di cosa vuole dire essere nei panni di Julien Ingrassia. Julien è incaricato di “dire dove andare” al quattro volte Campione del Mondo Rally Sebastien Ogier, l’uomo che passa la maggior parte dell’anno seduto alla sua sinistra.

E “dire dove andare” è la perfetta sintesi di ciò che fanno i navigatori in questa disciplina. Hanno una sempre pronta una risposta: sinistra, destra, prosegui dritto. Ingrassia ed i suoi colleghi fanno questo… apparentemente.. Il lavoro del navigatore è anche assicurarsi di raggiungere il prossimo parco assistenza e la partenza della prossima prova speciale in perfetto orario. Non si tratta di essere precisi ma… precisissimi: qualche attimo di ritardo sul cronometro ufficiale si tradurrebbe in almeno dieci secondi di penalità nella classifica finale del rally. Ma è durante le prove speciali che i navigatori devono dare il massimo. Casco in testa e pilota concentrato al massimo. E’ in quegli attimi che un co-pilota si guadagna da vivere: se dice alla persona alla guida che la strada è dritta dopo un dosso, potete stare sicuri che l’auto non rallenterà. Impegno e fiducia sono i due elementi fondamentali. E’ così che Ogier e Ingrassia sono diventati la coppia di riferimento nei rally mondiali.

Ogier e Ingrassia in attesa del via con la loro Ford Fiesta WRC


L’irlandese Paul Nagle, espertissimo navigatore di casa Citroen


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Nell’insieme, la categoria dei navigatori è pronta a tirare un sospiro di sollievo una volta finito il Tour de Corse, la quarta prova del mondiale che si è corsa nel week end del 9 aprile. La gara sull’isola francese è infatti la più temuta da tutti. La ragione? Il soprannome dell’evento, Rally delle 10.000 curve, dovrebbe darvene un’idea. Quest’anno, nella prima metà della competizione, i campioni del mondo si sono dovuti accodare ad un’altra coppia perfetta: Kris Meeke e Paul Nagle. Il duo Citroen era saldamente al comando della corsa fino alla rottura del motore della loro C3 WRC durante la sesta tappa. Come per Julien, anche per Paul la preparazione è stata fondamentale prima di affrontare il quarto round del mondiale: “Prima del rally siamo autorizzati a percorrere le strade che faranno parte delle varie tappe. Possiamo farlo ad una velocità molto più modesta per prendere le nostre note - ha affermato Nagle - Durante questi passaggi Kris descrive ogni particolare della strada mentre io scrivo le note in una specie di linguaggio abbreviato. Poi le rileggo a Kris annunciando le curve con un certo anticipo per dargli un’idea di come sarà la strada più avanti”. Quindi devi essere bravo sia a scrivere che a leggere mentre sei in macchina? “Assolutamente. Quando stiamo facendo le ricognizioni appoggio il blocco note su un cuscino, per cercare di avere una specie di

appoggio per scrivere. La Corsica in realtà non è così male, le strade sono abbastanza lisce, ma in altri luoghi come l’Argentina è veramente dura scrivere mentre l’auto salta in tutte le direzioni”. Ma il piacere arriva dal leggere… “Durante l’ultimo giorno in Corsica c’è stata una tappa lunga 55 km da Antisanti a Poggio di Nazza, - prosegue Nagle - ciò vuol dire che sarai seduto a parlare per più di mezz’ora. Senza sosta, leggi le note senza sosta.” E in quella mezz’ora ci sono 900 curve descritte in circa 100 pagine di note … “Ho provato un paio di volte a bere durante le tappe di questa gara, ma era semplicemente impossibile. Di solito abbiamo una cannuccia direttamente nel casco e, nella maggior parte delle gare, ci sono lunghi rettilinei dove puoi smettere di parlare e bere un sorso d’acqua. In Corsica invece di rettilinei abbastanza lunghi non ce ne sono proprio!”. E infatti la leggenda narra che il rettilineo più lungo della Corsica si trovi all’aeroporto di Ajaccio … Oltre a saper leggere in queste condizioni, il tono di voce ed il ritmo sono altrettanto importanti. Stuart Loudon, altro fortissimo navigatore del Campionato del Mondo Rally, ne sa qualcosa: “Durante tratti lenti stai solo leggendo, leggendo, leggendo il più veloce che puoi. Devi trovare il ritmo, in sintonia


Julien Ingrassia, da anni fedele scudiero di Sbastien Ogier con il quale ha fatto incetta di titoli iridati


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con quello che sta facendo la vettura e te ne rendi conto quando vedi che la vettura risponde alle tue indicazioni. E’ importante anche perché mentre stai a testa bassa a leggere le note non vedi dove stai andando. La difficoltà aumenta quando si comincia ad andare più veloce, è lì che il tono di voce e l’enfasi su certe parole assume importanza. Se una curva veloce porta ad una più lenta, è molto importante che io sottolinei la curva più lenta, è di vitale importanza essere sicuri di rallentare prima di quella curva lenta!” La lettura delle note avviene via radio, tramite le cuffie installate direttamente nel casco del pilota. Sebbene la conversazione sia solitamente da navigatore a pilota, non è inconsueto che avvenga il contrario, in particolare

per chiedere al navigatore di aumentare o diminuire il ritmo di gara. Per i compagni di squadra di Nagle, Craig Breen e Scott Martin, il peggio è accaduto durante la sesta tappa in Corsica quando, rompendosi la radio, sono rimasti nel silenzio. L’unica opzione per Martin è stata quella di ricorrere ad una sorta di linguaggio dei segni: “Ho usato le dita per indicare la marcia con cui affrontare le curve - ha detto Martin - tentavo poi di descrivere la forma delle curve, cercando di far capire a Craig gli angoli e mimando l’utilizzo di una leva per dirgli di usare il freno a mano”. Breen non ha potuto che complimentarsi per l’improvvisazione e ha dichiarato: “Scott ha lavorato così sodo, è stato geniale… anche se non vorrei più ricorrere a questa soluzione in futuro. Guidare per queste strade è già abbastanza difficile, e farlo senza sapere dove andare è un incubo”. I navigatori… è proprio vero quello che si dice: in Corsica si guadagnano metà dello stipendio di una stagione.

Meeke e Nagle festeggiano così il loro trionfo al Rally del Messico


Scott Martin fa coppia con il connazionale Craig Breen in Citroen


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Quattro rally, quattro vincitori diversi e quattro case differenti sul podio… se doveva averne uno il ritiro della Volkswagen ha avuto l’effetto di regalarci un Mondiale rally quanto mai equilibrato e appassionante. E dopo Ogier/Ford a Montecarlo, Latvala/Toyota in Svezia e Meeke/Citroen in Messico è toccato (finalmente) a Thierry Neuville e alla sua Hyundai vincere nel Tour de Corse. Tutte le case impegnate ufficialmente hanno vinto: a chi toccherà il primo bis?


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