#cheauto quando l’auto fa spettacolo
Nr.
18
€ 0,00
Ottobre 2017
Porsche 911 GT2 RS Subaru Impreza Mazda 3 Audi Q5
Vision Mercedes Maybach 6 Cabriolet
ESAGERATA!
#cheauto quando l’auto fa spettacolo
Nr.
18
Ottobre 2017
checosac’è #chedire?
7
• Fuori i muscoli
#chefoto #cheroba
9 18
• Vision Mercedes-Maybach 6 VIDEO
#chemacchina 34 • Mazda 3 • Audi Q5 VIDEO
#chebella • Porsche 911 GT2 RS VIDEO
64
#cheauto quando l’auto fa spettacolo
Nr.
18
Ottobre 2017
checosac’è #checorse
76
• La nota di Enrico Zanarini Il disastro perfetto
#chestoria
78
• Nuova Subaru Impreza VIDEO • Sette Seven VIDEO • Coast to Coast
#cheleggenda 108 • Grand’Italia
#cheauto Periodico mensile digitale automobilistico Via Pesa del Lino 2B 20900 MONZA info@cheautomagazine.com www.cheautomagazine.com
Registrazione Tribunale Milano nr. 63 del 29/02/2016
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chedire
FUORI I MUSCOLI di Vittorio Gargiulo
Il
Ma la “guida” come oggi la conosciamo che fine farà? Arduo a dirsi, certo è che la passione per le automobili e le emozioni che ne derivano dovranno essere declinate in modo diverso. E forse, come in un enorme parco giochi, il bel giocattolo (nel senso di auto potente e da guidare) e la passione troveranno in pista il proprio habitat.
proporre a Monza, per festeggiare i 50 anni del marchio. Nata nel 1967 per volere dei signori Aufrecht e Melcher, in una cittadina di nome Grossaspach (dalle cui tre iniziali è nato il brand AMG) l’azienda tedesca ha saputo regalare 50 anni di emozione allo stato puro, sia sulle piste che con vetture stradali da brivido, divenute in molti casi oggetti di culto. Oggi AMG è al 100% sotto il controllo di Daimler ma non smette di proporre automobili da pelle d’oca, come la GT C che abbiamo potuto condurre a Monza. Progettata da AMG in totale autonomia, questa belva nasconde sotto il lungo muso un V8 da oltre 550 cavalli ma, pur messa alla frusta, risulta docile e agile come è difficile immaginare. Più compatta e divertente, quasi fosse un grosso kart, è la C Coupé: 510 cavalli e un assetto esageratamente neutro, che ci ha permesso di dare del tu alle varianti del circuito brianzolo. Potremmo chiamarla esibizione muscolare, culturismo a quattro ruote… ma, nelle giuste dosi, ogni tanto sfoggiare un po’ di muscoli e lasciarsi serenamente andare fa bene allo spirito e al corpo.
E’ inutile negarlo, per giuste che siano guida autonoma e propulsione silenziosa sono la tomba dell’emozione… e di ritorno da Francoforte è stata quindi benvenuta la boccata di sano rumore e cavalleria rusticana che AMG ha deciso di
P.S. Tornando a Francoforte… non è tutto elettrico ciò che luccica: i colossi tedeschi hanno pure ribadito che il diesel resterà per molti anni ancora una tecnologia di punta e, udite udite, la più efficiente… onde per cui…
recente Salone di Francoforte ci ha proposto una grandinata di vetture elettriche, ibride e concept silenziosi, che viaggiano sicuri verso l’orizzonte della guida autonoma a emissioni zero e incidenti zero. Ogni grande gruppo ha presentato le sue proposte e i colossi della componentistica non sono stati da meno: ormai l’elettrico e l’elettronica dettano la linea. Tutto molto bello, molto verde e molto sicuro: il futuro che ci attende, (nel giro di un paio di decenni) non potrà essere che migliore. Scordiamoci le automobili come le viviamo ora, e immaginiamo piuttosto veicoli robotizzati, che a comando usciranno dalla rimessa e verranno a prenderci sotto casa per poi, sempre a comando, portarci dalla zia.
FRONT PAGE
Il più importante mercato di compravendita di auto e moto d’epoca in Europa. Salone Internazionale per appassionati e collezionisti.
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chefoto Il pilota svedese Johan Kristofferson ha vinto il Campionato del Mondo Rallycross con due gare di anticipo sulla fine della serie. La squadra PSRX Volkswagen Sweden ha inoltre giĂ vinto anche il titolo per team, dopo una stagione strabiliante e piena di vittorie grazie a kristofferson e al suo compagno Petter Solberg Fotografia FIAWorldRallycross.com
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In queste settimane Peugeot sta introducendo sul nostro mercato la Nuova 308, che ha come leitmotiv la ricerca continua dell’eccellenza. La nuova proposta del Leone rappresenta una pietra miliare nella crescita all’interno della gamma del Marchio, con un concentrato di nuove tecnologie racchiuse in una nuova carrozzeria dallo stile ancora più elegante e dinamico
FRONT PAGE
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The Gallery è una serie speciale di nuove Rolls Royce Phantom, che racchiudono in se una vera opera d’arte. La casa inglese infatti ha commissionato ad alcuni importanti artisti e designer una piccola opera d’arte, che va a personalizzare la plancia della vettura di fronte al passeggero (nella foto l’opera di Thorsten Frank. Ne consegue che le vetture di questa serie saranno veramente pezzi unici
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Recentemente Volvo ha proposto ad una serie di noti fotografi americani di immortalare le proprie auto, semplicemente seguendo il loro istinto e la loro creativtà. L’operazione è sfociata in una interessante mostra, ospitata dal Classic car Club Manhattan a New York, intitolata “Streets don’t sleep”. Questa è una delle foto realizzate da Kosten
chefoto
E’ possibile immaginare una portiera piÚ sontuosamente allestita di questa? Francamente no. Si tratta di una delle molte componenti realizzate a mano da circa mille dipendenti Bentley, che impiegano attorno alle 100 ore di lavoro per completare gli allestimenti della nuova Continental GT
#ca
cheroba
Haute Couture
Il concept Vision Mercedes-Maybach 6 Cabriolet protagonista a Pebble beach
Con un design coinvolgente e soluzioni tecniche innovative, la Vision Mercedes-Maybach 6 Cabriolet a due posti, ha reso omaggio alla gloriosa “haute couture� automobilistica delle cabriolet esclusive e realizzate artigianalmente. Quintessenza del lusso declinato al futuro, questa cabriolet reinterpreta a modo suo i principi canonici del design, conciliando bellezza e proporzioni estetiche classiche e sensuali
haute couture
Quasi
sei metri di fascino assoluto, lusso e sensualità. Tanta roba davvero. «La Vision Mercedes-Maybach 6 Cabriolet esalta il lusso moderno ed è l’esempio perfetto della nostra strategia di design - afferma Gorden Wagener, responsabile del design di Daimler AG - proporzioni mozzafiato combinate con interni lussuosi di “haute couture” creano un’esperienza unica» Con le sue dimensioni generose (lunghezza 5.700 mm; larghezza 2.100 e altezza
1.340), la Vision Mercedes-Maybach 6 Cabriolet porta avanti la tradizione delle showcar di design visionarie di Mercedes-Benz. Il corpo di base arcuato ha una conformazione sportiva e allungata grazie ai volumi importanti e alla caratteristica linea laterale che definisce la parte superiore del corpo vettura, dalla mascherina del radiatore alla coda, attraversandolo per tutta la sua lunghezza. Il forte contrasto tra la colorazione“blu nautico metallizzato” e i dettagli cromati accentua il gioco che si viene a creare tra le superfici ben definite, con parafanghi di forma plastica e le
modanature cromate, che occhieggiano sia sopra il profilo dei parafanghi, che al centro del cofano motore e del cofano bagagliaio, dove incorniciano la luce di arresto verticale. I nuovi cerchi in lega leggera da 24 pollici sono dotati di chiusura centrale verniciata in oro rosato, che riprende la tonalità cromatica di tutti gli studi di veicoli elettrici firmati Mercedes-Benz. Con la parte posteriore della carrozzeria in stile “boat-tail”, la Vision Mercedes-Maybach 6 Cabriolet ricorda uno yacht di lusso.
haute couture
Mercedes-Maybach è sinonimo di massima esclusività e individualità. Il target è costituito da clienti che apprezzano il non plus ultra del lusso, la perfetta qualità artigianale ed equipaggiamenti straordinari. Tra le vetture attualmente disponibili figurano i nuovi modelli lanciati a luglio 2017 Mercedes-Maybach S 560 4MATIC e S 650, in cui la perfezione della Mercedes-Benz Classe S si fonde con l’esclusività del marchio Maybach. La Mercedes-Maybach Classe S Cabriolet, limitata a 300 esemplari, è la prima Maybach scoperta da decenni
haute couture
Il passaggio tra coda della vettura, zona del cofano bagagliaio e abitacolo è senza soluzione di continuità . La raffinata pelle nappa bianco cristallo fa da vivace contrasto al colore scuro degli esterni. La capote in stoffa, appositamente realizzata con fibre intessute color oro rosato, si inserisce perfettamente nell’insieme. LOUNGE DI LUSSO A CIELO APERTO Con gli interni lussuosi di questa incredibile cabriolet Mercedes-Benz realizza una nuova sintesi tra intelligenza ed emozione, una fusione concreta tra la tradizione esclusiva del
marchio e un’inedita esperienza hi-tech. I materiali utilizzati sono di altissima qualità e assecondano la fluidità delle forme. Come è tipico del brand, vengono usati solo materiali e colori autentici, come l’oro rosato per gli elementi decorativi o la sofisticata pelle nappa bianco cristallo. Il pianale di legno a poro aperto con intarsi in alluminio accentua l’atmosfera lounge e la sensazione di trovarsi a bordo di uno yacht. La fascia di display collega porte, plancia portastrumenti e vano posteriore mentre tutti gli elementi di visualizzazione sono integra-
ti nell’elemento decorativo continuo in vetro. Fanno da contrasto gli elementi classici rotondi della strumentazione. Una citazione classica dal mondo dell’aeronautica sono le tre bocchette posizionate sotto l’ala che sembrano aleggiare come propulsori e un’altra particolarità da segnalare è costituita dal tunnel centrale trasparente sospeso, che permette ai passeggeri di visualizzare, sotto forma di fibre ottiche blu, il flusso di energia elettrica del propulsore. Grazie ai due display head-up, sul parabrezza vengono visualizzate le principali
haute couture La Vision Mercedes-Maybach 6 Cabriolet è stata pensata per anticipare le esigenze dei suoi passeggeri e per offrire in tempo reale le informazioni e le soluzioni desiderate. Anche la User Experience è un concentrato di lusso e intelligenza. Oltre alla gestione “touch-only” e alla navigazione intelligente, collegata con l’agenda, ne è un ulteriore esempio la funzione Concierge. È infatti possibile rivolgersi al concierge come a un amico, cioè liberamente e senza comandi vocali predefiniti e ciò permette di concentrarsi completamente sulla guida. Sensori biometrici di ultima generazione rilevano lo stato d’animo e le condizioni di salute dei passeggeri
funzioni di guida e le informazioni rilevanti che riguardano i dintorni. GUIDA A ZERO EMISSIONI La Vision Mercedes-Maybach 6 nasce come auto elettrica. Grazie ai suoi quattro motori elettrici sincroni compatti a magnete permanente è dotata di trazione integrale. L’accumulatore dalla forma piatta è alloggiato nel sottoscocca. La potenza del motore è di 550 kW pari a 750 cavalli. Ciò permette di avere, oltre a prestazioni
di marcia da vettura sportiva (accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di quattro secondi e velocità massima di 250 km/h limitata elettronicamente), un’autonomia di oltre 500 chilometri secondo il ciclo NEDC. Anche la funzione di ricarica rapida è visionaria: grazie alla ricarica in corrente continua basata sullo standard CCS, il sistema permette la ricarica con potenze fino a ben 350 kW. In soli cinque minuti l’energia ricaricata è sufficiente per altri 100 chilometri di autonomia.
haute couture
Se abbandoniamo le suggestioni dei concept e scendiamo su un terreno più consueto, dobbiamo annotare che Mercedes allarga ora la famiglia della Classe S con i modelli coupé e cabriolet che ereditano le molteplici innovazioni recentemente introdotte sulla berlina. Tra queste i sistemi di assistenza alla guida completamente nuovi o notevolmente ampliati nelle loro funzioni, la moderna configurazione di comandi e display con il cruscotto widescreen e la nuova generazione di volanti, la gestione comfort dei programmi ENERGIZING e l’ultima generazione di sistemi di Infotainment. In esclusiva per i modelli a due porte, l’equipaggiamento di serie comprende le innovative luci posteriori in tecnologia OLED
haute couture
La Vision MercedesMaybach 6 Cabriolet nasce come auto elettrica. La potenza del motore è di 550 kW (750 CV). L’accumulatore piatto nel sottoscocca permette un’autonomia di oltre 500 chilometri secondo il ciclo NEDC (più di 200 miglia nel ciclo EPA). L’elegante cabriolet ha debuttato alla Monterey Car Week, che si tiene dal 15 al 20 agosto 2017 sulla penisola di Monterey in California. Tradizionalmente la manifestazione si conclude con il famosissimo Concorso d’Eleganza di Pebble Beach
haute couture
#ca
chemacchina
LA NUOVA MAZDA 3
Con un look leggermente modificato e seducente, interni di alta qualità, tecnologie d’avanguardia come il G Vectoring Control e gli ottimi motori benzina e diesel, la rinnovata Mazda 3 si conferma protagonista di primo piano nel segmento forse più “combattuto” del mercato
3
Tutti
quando parliamo di “Smorfia”, pensiamo immediatamente a Napoli. La città partenopea vanta infatti una lunghissimo fidanzamento con il gioco del Lotto e l’interpretazione dei numeri è parte integrante di questo grande rito che si ripete settimanalmente. Nessuno sa per certo da cosa abbia origine il nome “Smorfia”, alcuni lo riferiscono a Morfeo, Dio dei Sogni nell’Antica Grecia. Di sicurissimo invece c’è che l’interpretazione dei numeri, l’assegnazione di un significato, la correlazione con fatti, persone e cose risale addirittura all’antica tradizione Ebraica, a quel modo, chiamato Cabala, di leggere dietro ogni parola della Bibbia e di trovare simbologie misteriose. Orbene, cosa centra tutto ciò con un automobile, la Mazda 3, per di più costruita in Giappone e non a Napoli? Va detto che anche i giapponesi hanno antiche e radicate tradizioni, che affondano le loro radici nella notte dei tempi ma che ancora riempiono le giornate e le abitudini a Tokio e dintorni. Come la filosofia Jinba Ittai di Mazda, secondo la quale il conducente di un’automobile deve tendere a diventare un tutt’uno con la vettura che sta guidando. Secondo questa che è ormai la “linea guida” del Costruttore, chi conduce una Mazda deve percepirla come cucita addosso, deve trovarcisi bene. Poiché è destinato a vivere parte del suo tempo nell’habitat-automobile, questo deve essere confortevole, gradevole e sicuro… e chi guida deve sentirlo proprio.
E poi ci sono i gatti che, come è noto, decidono di vivere solo dove si trovano a loro agio… oppure, semplicemente, abbandonano l’appartamento. Si dice infatti che grazie ad un’altissima capacità (quasi) sensitiva i gatti siano in grado di percepire se nella casa che li ospita ci siano energie positive, se l’armonia sia quella giusta. E decidono che, si, quella è la casa giusta per rimanere. I gatti sono maestri di Jinba Ittai. Non dimentichiamo poi che i gatti hanno una forte presenza nella tradizione nipponica. Il Maneki Neko, ad esempio, quella piccola riproduzione in porcellana che spesso vediamo nei ristoranti di sushi, è considerato un forte porta fortuna. Il gatto in Giappone è simbolo di fortuna ma il gatto (o meglio la gatta) è fortemente presente anche nella smorfia napoletana. E’ collegato ad un numero, il 3, da sempre al centro di ogni possibile, complessa e più o meno ardita tesi sul tema dei simboli e dei significati reconditi: basti pensare alla Trinità Cristiana e a tutto quanto di è portata appresso in letteratura, filosofia, matematica, eccetera, eccetera. Simbologie, tradizioni, superstizioni, ci conviviamo quotidianamente. Anche se non ce ne accorgiamo ci conviviamo pure nel traffico: 3 è il numero della gatta della Smorfia, gattino giapponese invece porta fortuna, la filosofia Jinba Ittai ci consegna una vettura che si chiama 3… tutto torna…
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Ispirata
alla filosofia Jinba Ittai di Mazda, dove il conducente diviene un tutt’uno con la vettura che sta guidando la nuova Mazda 3 ha affrontato il gravoso compito di migliorare una modello che già era tra i migliori del segmento. La prima cosa che va sottolineata è che ora Mazda3 è dotata del G-Vectoring Control (GVC), la prima delle tecnologie SKYACTIVVEHICLE DYNAMICS di Mazda, già presente sulla ammiraglia. Questo interessantissimo sistema permette di variare la coppia del motore per ottimizzare il carico su ciascuna ruota e fornire istantaneamente una gestione più precisa e un migliore comfort. Pur non agendo sulle sospensioni il GVC permette quindi di avere in ogni momento il milgior giusto carico di trazione su ciascuna delle ruote motrici. Aggiungiamo poi che la revisione al montante MacPherson anteriore e alla sospensione Multilink posteriore ha permesso l’ottenimento di un migliore comfort di guida e una buona riduzione delle vibrazioni. Messa alla prova sia su percorsi autostradali che su tracciati di montagna la Mazda 3 non tradisce. Abbiamo guidato la versione dotata di motore diesel 1.5 da 105cv (con cambio manuale), che ci ha trasmesso in ogni situazione una sensazione di pieno controllo, permettendo una guida molto fluida, anche più “dinamica” quando serve, ma sempre priva di strappi e molto armonica.
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La connettività avanzata di MZD Connect integra perfettamente i social media on-line e la radio su internet. La Mazda 3 dispone inoltre di un sistema di navigazione satellitare recentemente aggiornato, che ora vanta indicazioni stradali passo dopo passo visualizzate sull’Active Driving Display nonché sullo schermo della consolle centrale, dati statistici di congestione del traffico accumulati per fornire i calcoli del percorso più accurato e disponibilità paneuropea con il supporto per un massimo di 18 lingue audio e 26 lingue di testo. Sviluppato con Bose principalmente per la Mazda3, il sistema audio premium a nove altoparlanti è del 20 per cento più leggero, più all’avanguardia e consuma meno energia rispetto ai modelli precedenti
Il comfort in viaggio è quello di una berlina di classe superiore, garantito anche dall’aggiunta di materiale insonorizzante (nella zona delle portiere e nel tunnel di trasmissione) e di materiali di smorzamento delle vibrazioni, posti tra i longheroni posteriori. Mazda 3 (tra l’altro premiata le cinque stelle Euro-NCAP, nella classifica della resistenza alle collisioni) è poi dotata di avanzate tecnologie di sicurezza a supporto del guidatore chiamate i-ACTIVSENSE, sviluppate nell’ambito della filosofia della Sicurezza proattiva di Mazda per garantire ottime prestazioni di sicurezza attiva. L’adozione di una nuova telecamera di rilevamento anteriore, ad esempio, ha ampliato in modo significativo le capacità delle tecnologie i-ACTIVSENSE attraverso la disponibilità dei sistemi migliorati Advanced Smart City Brake Support (Advanced SCBS) e Smart Brake Support (SBS), una nuova funzione di Riconoscimento dei segnali stradali (TSR, Traffic Sign Recognition) e fari a LED adattivi (ALH, Adaptive LED Headlights). Il sistema ora è in grado di rilevare i pedoni oltre ai veicoli, offre una maggiore distanza di rilevamento e un angolo di visuale più ampio mentre il limite superiore a cui opera è aumentato a 80 km/h. L’SBS ha anche una più ampia gamma di velocità per la frenata automatica e il suo limite superiore è stato aumentato a 160 km/h. Insomma, in marcia Mazda 3 trasmette buone sensazioni e soltanto a pieno carico induce ad una maggiore attenzione, ovviamente in frenata e quando, su percorsi
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Il design della Mazda3 2017 non è solo “bello” ma svolge anche un ruolo fondamentale in termini di efficienza aerodinamica della vettura. Il design è caratterizzato dall’aggiunta di un parzializzatore attivo di accesso aria (disponibile sulle cinque porte SKYACTIV-G 2.0 e diesel da 1,5 litri con trasmissione manuale) che quando possibile chiude la parte inferiore della mascherina frontale, da carenature sottoscocca e da deflettori per le ruote nonché da spoiler per ridurre le turbolenze al retrotreno
autostradali misto-veloci, tende ad alleggerirsi un po’ troppo sull’anteriore. DESIGN FUORI E DENTRO Esternamente quest’ultima versione di Mazda3 sfoggia una calandra modificata, che contribuisce a rafforzare quel look marcatamente tridimensionale, e una nuova cornice del faro fendinebbia anteriore. I nuovi specchietti retrovisori esterni incorporano indicatori di direzione avvolgenti, mentre la versione a cinque porte è dotata anche di un paraurti posteriore ridisegnato. Un nuovo design dei cerchi in lega da 18 pollici offre una scelta tra due finiture, argento standard o la nuova variante argento scuro con rivestimento ad alta lucentezza. Lo spazio interno si è evoluto con una serie di aggiornamenti che comprendono pannelli dei comandi e cornice delle maniglie delle porte di qualità superiore nonché finiture inedite dei profili del cruscotto. L’adozione di un freno di stazionamento elettrico crea spazio per una consolle centrale più pratica mentre il nuovo design del volante in pelle migliora la sensazione tattile e lo stile. L’Active Driving Display e i quadranti della strumentazione dell’abitacolo sono stati anch’essi rivisitati. L’Active Driving Display ora dotato di schermo a colori è più luminoso, con una maggiore definizione e molto più facile da leggere a colpo d’occhio. I sedili sono rivestiti in 2 tipologie di tessuto nero; a richiesta si può scegliere il rivestimento in pelle nera o bianca.
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MOTORI E TRASMISSIONI Mazda3 2017 è disponibile con una scelta di motori turbodiesel (105 CV SKYACTIV-D 1,5-litri e bi-turbo diesel 150 CV SKYACTIV-D da 2,2 litri) e tre motori a benzina leggeri SKYACTIV-G: un’unità 100 CV da 1,5 litri, una 120 CV da 2,0 litri (novità per il mercato italiano) e una 165 CV da 2,0 litri. Tutte queste motorizzazioni rispettano le normative Euro 6, sono abbinate a una scelta di trasmissioni SKYACTIV-MT manuali e SKYACTIV-Drive automatiche, tutte con sei rapporti. Sono invece riservati ai motori turbodiesel SKYACTIV-D tre diversi sistemi che migliorano la risposta del motore (High-Precision DE Boost Control), riducono al minimo il ticchettio presente sui diesel (Natural Sound Smoother) e riducono più in generale la rumorosità d’utilizzo (Natural Sound Frequency Control). Con l’ottimizzazione del controllo della pressione di sovralimentazione e consentendo una regolazione più fine, l’High Precision DE Boost Control migliora direttamente la reattività del motore alla pressione del pedale dell’acceleratore in condizioni di carico leggero. Caratterizzato da uno smorzatore dinamico inserito all’interno dello spinotto che fissa il pistone alla biella, il Natural Sound Smoother contribuisce ad una notevole riduzione delle vibrazioni e del ticchettio del motore. Gestendo ad hoc la fasatura del motore, il Natural Sound Frequency Control integra il Natural Sound Smoother sopprimendo le bande di frequenza critiche (1,3 kHz,1,7 kHz e 2,5 kHz) in cui, generalmente, i componenti della motorizzazione diesel vibrano maggiormente.
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Il GVC è la prima tecnologia al mondo in grado di regolare la coppia del motore in risposta all’angolo del volante per controllare queste forze in modo uniforme, ottimizzare il carico verticale su ciascuno pneumatico e consentire un comportamento del veicolo fluido ed efficiente. Questo sistema, ora disponibile anche sulla Mazda 3, migliora la fiducia del guidatore, il comfort dei passeggeri e la tenuta di strada della vettura attraverso una manipolazione incredibilmente delicata del propulsore. Ad esempio, monitorando sterzo e posizione della farfalla quando si affronta una curva, il GVC riduce momentaneamente la quantità di coppia erogata alle ruote anteriori, trasferendo in tal modo un po’ di peso in più sull’asse anteriore. Questo aumenta il grip dello pneumatico anteriore, che consente alle ruote anteriori di affrontare la curva con maggiore precisione
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scheda tecnica DIMENSIONI
Lunghezza totale Larghezza totale (da specchietto a specchietto) Altezza totale (senza antenna a pinna) Capacità bagliaio con sedili posteriori alzati Capacità bagagliaio con sedili posteriori abbassati
MOTORI Tipo motore
SKYACTIV-G 1.5 (100 PS)
SKYACTIV-G 2.0 (120 PS)
Cilindrata (cm3)
1,496 1,998
Comando albero a camme Sistema di iniezione carburante
mm mm mm Lt. Lt.
4,470 2,053 1,450 364 1,263
SKYACTIV-G 2.0 (165 PS) with i-ELOOP
SKYACTIV-D 1.5 (105 PS)
SKYACTIV-D 2.2 (150 PS)
I4 DOHC 16 valvole 1,998 1,499 2,191 Catena di distribuzione Iniezione diretta
Potenza max. (kW (PS)/rpm
74 (100)/ 88 (120)/ 6,000 6,000
121 (165)/ 77 (105)/ 110 (150)/ 6,000 4,000 4,500
Coppia max. (Nm/rpm)
150/4,000 210/4,000
210/4,000
Capacità serbatoio (l) Cambio FRENI
51 51 6MT 6MT/6AT SKYACTIV-G 1.5
270/1,600-2,500 380/1,800
51 51 51 6MT 6MT/6AT 6MT/6AT
SKYACTIV-G 2.0
Tipo (anteriore)
Dischi ventilati
Tipo (posteriore)
Dischi pieni
SKYACTIV-D 1.5
SKYACTIV-D 2.2
Diametro (anteriore mm)
280 295 295 295
Diametro (posteriore mm)
265 265 265 265
PRESTAZIONI
SKYACTIV-G 1.5 (100 PS)
SKYACTIV-G 2.0 (120 PS)
SKYACTIV-G 2.0 (165 PS) with i-ELOOP
SKYACTIV-D 1.5 (105 PS)
SKYACTIV-D 2.2 (150 PS)
Velocità massima (km/h)
182
195 194
210
185 181
210 201
Consumo urbano (l/100 km)
6.5
6.5 7.0
7.5
4.3 4.9
4.9 6.0
Consumo extra urbano (l/100 km)
4.3
4.3 4.8
4.8
3.5 4.1
3.6 4.1
Combinato (l/100 km)
5.1
5.1 5.6
5.8
3.8 4.4
4.1 4.8
Emissioni CO2 (combinato g/km)
119
119 129
135
99 114
107 127
Peso minimo in ordine di marcia (kg)
1,185
1,205 1,245
1,230
1,260 1,285
1,320 1,335
Operativo oltre i 65 km/h, il Driver Attention Alert (DAA) monitora la velocità angolare dello sterzo e la velocità del veicolo, combinando questi dati con le informazioni provenienti dalla telecamera di rilevamento anteriore per monitorare le condizioni del guidatore. Qualora non venisse riconosciuto alcun cambiamento degno di nota nel comportamento del guidatore, il sistema consiglierà una pausa ogni due ore attraverso l’uso di entrambi gli allarmi visivo e acustico
chemacchina
EVOLUZIONE della SPECIE
La nuova Audi Q5
La nuova Audi Q5 evolve la propria versatilità verso una maggiore sportività grazie ad uno stile e a dettagli estetici caratteristici. La sportività si sperimenta soprattutto alla guida grazie alle rinnovate sospensioni e ad un rapporto peso/ potenza ulteriormente migliorato. A questo si aggiunge la capacità di affrontare qualsiasi percorso grazie alla trazione quattro. Ottime le dotazioni per quanto concerne connettività e sistemi di assistenza alla guida di Marco Cortesi
evoluzione della specie
C’è
qualcosa di unico nel giocare con la sabbia, qualcosa che ci rende felici. Tutti, da bambini, abbiamo speso ore sul bagnasciuga tra castelli e piste da biglie. Non è solo un gioco e non lo è sicuramente per Antonio Cairoli, fresco di un nono titolo mondiale di motocross che l’ha confermato tra i migliori, se non il migliore di sempre, generando e portando avanti una leggenda senza precedenti.
Ma c’è qualcosa di più, un contatto diretto che ci lega alla terra su cui camminiamo e che spesso rispettiamo troppo poco. Quando cresciamo, le nostre strade diventano più levigate, più comode, a volte più prevedibili. Ma c’è chi non si arrende e con la sabbia (o la neve, visto che il discorso è pressappoco lo stesso) intende continuare a giocarci.
Per questo motivo non c’era migliore terreno, per provare la nuova Audi Q5, una vettura seria e tecnologica ma che strizza l’occhio al fuori strada, che l’Inferno di Sabbia di Ottobiano. Così infatti viene amichevolmente chiamato il tracciato da 1,8 chilometri che, nella Lomellina Pavese, ha ospitato un paio di mesi or sono una memorabile edizione del Gran Premio di Lombardia MXGP, prova del mondiale motocross. La pista che ha visto il trionfo più importante di Cairoli, quello che ha segnato la svolta decisiva per un super-campione che, superati i 30 anni, è stato in grado di tornare sul tetto del mondo. E’ la voglia di dominare sabbia ed fango ad averlo fatto passare, tra mille sacrifici suoi e della famiglia, dalle strade di Patti al grande palcoscenico internazionale. Così come lo scorso anno aveva portato al vertice Tim Gajser, sloveno di umilissime origini. Uno che da bambino era supportato solo da una famiglia arrivata a privarsi perfino del cibo per aiutarlo a perseguire il suo sogno. Un esempio per chi, dopo una settimana in ufficio, sogna ancora di dominare la sabbia, o per chi sta tirando su degli eredi e magari si accontenta di un weekend sulla neve in assoluta sicurezza o di un po’ di strade bianche immerso nel comfort e nella tecnologia di un’Audi Q5.
evoluzione della specie
La
nuova Audi Q5 rappresenta l’evoluzione della specie di una vettura che ha innalzato il livello della sfida per i SUV di fascia medio-alta e finiture premium. Modificare un prodotto di successo come la Q5 non dev’essere stato molto facile. Si è trattato di un compito delicato, considerando sia i risultati di vendite che quelli in termine di immagine ottenuti con la precedente versione e la scelta più ovvia era quella di prendere i valori espressi nella prima iterazione e svilupparli ulteriormente.
La nuova Audi Q5 rappresenta l’affinamento di un concetto, tradottosi però, combinando i molti elementi, in un netto passo avanti. Novità corpose sin dall’impatto estetico: la linea è muscolosa e come per tutte le Audi dominata dalla griglia single frame all’anteriore. Un elemento importante ma che si evolve, seguendo quanto già visto su altri modelli, presentando una cornice di color alluminio satinato.
L’avantreno è sicuramente più aggressivo e la linea di spalla muscolosa definisce in modo netto la fiancata coi passaruota particolarmente accentuati, che richiamano maggiore dinamicità. Il portellone posteriore ingloba i montanti, caratteristica tipica dei modelli Q di Audi, mentre all’interno del diffusore sono integrati i terminali dell’impianto di scarico. Complessivamente, l’effetto ottenuto è quello di un prodotto più importante, maturo, forse perfino un po’ troppo serioso se paragonato alla fluidità del precedente modello, che aveva coniugato al meglio il prestigio del marchio con una semplicità ed una pulizia decisamente giovanile (più… “streamlined” per dirlo all’americana). QUALITÀ DA RECORD L’interno è dove Audi, per definizione, ha innalzato oltremodo l’asticella della qualità percepita… e reale. Sorprende però quanti passi avanti si possano continuare a fare pur partendo da una base già eccellente. Colori sobri ma anche accostamenti interessanti resi dinamici dall’alluminio spazzolato fanno da contrasto, con un effetto che cattura l’attenzione e alleggerisce l’ambiente: anche l’occhio vuole la sua parte. I sedili S-Line, presenti sull’esemplare in prova sono un ottimo mix di comfort e sportività, riuscendo nell’intento di non esagerare in nessuno dei due campi e di “accomodare” persone di tutte le taglie anche… small. Quest’aspetto è sottolineato dall’ampiezza delle regolazioni disponibili, che può far passare da una seduta bassa e sportiva a quella da… dominatore delle strade cittadine restando nella piena ergonomicità.
evoluzione della specie
Generosa l’abitabilità interna con lo schienale nel vano posteriore diviso in tre parti e sedile posteriore scorrevole. Il cruscotto, dall’assemblaggio impeccabile, comprende l’Audi virtual cockpit con display ad alta risoluzione da 12,3 pollici, così come il pannello centrale, comandato dal nuovo sistema MMI, nella versione top di gamma con touchpad, ricerca per testo libero e comando vocale con pronuncia naturale.
NAVIGAZIONE INTELLIGENTE Anche per il resto del comparto navigazione ed infotainment, le novità sono di indubbio interesse per la vita di oggi come il sistema wi-fi integrato con sim dati e tariffa flat ed il navigatore che presenta l’assistente personale al percorso con funzione di autoapprendimento. Se il Cliente ha attivato la funzione, il sistema di navigazione apprende i percorsi effettuati regolarmente e le destinazioni abituali e collega tali informazioni alla posizione e all’ora attuale. Finché resta attivo, il sistema apprende dal comportamento del Cliente e, su tale base, può proporre una pianificazione ottimale nel successivo impiego della vettura. Per il calcolo il sistema di navigazione prende in considerazione le tre destinazioni più probabili e pondera, oltre all’ora di arrivo, anche la situazione del traffico momentaneo. Così è possibile, per esempio, che proponga al Cliente di attivare la navigazione per ottenere un calcolo degli itinerari alternativi. È il conducente a decidere se attivare o meno la funzione e ha inoltre la possibilità di cancellare le destinazioni memorizzate. Se la funzione è disattivata, il sistema non memorizza le destinazioni e non tiene in considerazione né le destinazioni cancellate, né le strade percorse.
Per quanto riguarda l’utilizzo in marcia, si fa notare la mole di informazioni disponibili direttamente sul display dietro al volante che a volte può perfino distrarre per via della necessità di “rimettere a fuoco” ogni volta che si passa con gli occhi dal cruscotto alla strada. Apprezzabilissimo il buon funzionamento di Apple CarPlay e l’interazione con i dispositivi mobili.
PRECISIONE CHIRURGICA SENZA RINUNCIARE AL COMFORT In strada, il comfort la fa da padrone in qualunque modalità, e anche con il settaggio più sportivo non viene mai a mancare. Le sospensioni a cinque bracci anteriori e posteriori portano vantaggi per il comportamento stradale senza mai far risultare la vettura troppo “dura”.
La nuova Audi Q5 è disponibile con quattro motorizzazioni potenti ed efficienti, tre TDI e un TFSI. L’aumento di potenza arriva fino a 27 CV, ma i consumi di carburante si sono sensibilmente ridotti rispetto alla precedente versione. Da segnalare sul fronte efficienza i motori 2.0 TDI da 150, 163 e 190 CV. Il 2.0 TFSI ulteriormente ottimizzato eroga ora ben 252 CV
evoluzione della specie
Sia con trazione anteriore sia con trazione quattro, la gestione selettiva della coppia sulle singole ruote migliora ulteriormente le caratteristiche di maneggevolezza: questa soluzione software fornisce in ogni momento un’esperienza di guida precisa e controllata. La nuova Audi Q5 si caratterizza inoltre per una riduzione dei pesi di circa 90 chilogrammi (a seconda delle motorizzazioni) rispetto alla generazione precedente, grazie all’impiego di diversi tipi di acciaio e alluminio ad alta resistenza torsionale. Un mix di materiali che chi guida non può non apprezzare, visto l’impatto positivo in termini di handling ma anche prestazioni… percepite.
In particolare il 2.0 TDI da 190 CV dell’esemplare in prova sembra dotato perfino di più potenza se si pensa al feeling e alle sensazioni che sa trasmettere. Come spesso si dice: meno peso uguale più cavalli.
INTEGRAZIONE… HARDWARE/SOFTWARE La catena cinematica della Q5 è stata sviluppata ex novo. Questo vale sia per il cambio manuale a sei rapporti sia per il cambio automatico S tronic a sette rapporti. I cambi automatici integrano una funzione di disaccoppiamento del motore volta ad una riduzione dei consumi; il conducente comanda questa funzione tramite una leva selettrice o con i paddle al volante e in entrambi i casi il segnale viene trasmesso elettronicamente. A fare la differenza è la capacità del software di bordo di suggerire al guidatore come comportarsi per ridurre i consumi, anche tenendo conto (grazie alla navigazione) della strada da percorrere. La stessa attenzione riservata ai consumi e alla dinamica di guida riguarda la sicurezza, completando un ecosistema a misura d’uomo. Il blind spot assist previene rischi di incidente dovuti all’angolo cieco, pur risultando perfino troppo prudente per le “creative” tangenziali italiane, mentre i sensori attorno alla vettura mettono al sicuro la carrozzeria da danni da parcheggio. Sarà presto disponibile un evoluto sistema di adaptive cruise control con assistente al traffico, mentre sono nuovi i sistemi di sicurezza Audi pre sense city, basic, front e rear. In altre parole, anche in termini di sicurezza si evidenzia la crescita e la maturazione del progetto Q5 intrapresa nel comparto estetico, funzionale, prestazionale e tecnologico.
La nuova Q5 misura 4,66 m di lunghezza (+ 34 mm) , 1,89 m di larghezza (5 mm), 1,66 m di altezza (+ 6 mm) e vanta un passo di 2,82 m (+ 12 mm). Ad eccezione della larghezza, tutte le dimensioni sono aumentate rispetto alla precedente generazione. Gli occupanti possono ora godere di +12 mm di lunghezza abitacolo e di +16 mm di spazio per la testa. Il vano bagagli offre una capacitĂ base compresa tra 550 e 610 litri, 10 litri in piĂš rispetto al modello precedente. Con lo schienale posteriore abbattuto il bagagliaio arriva a 1.550 litri
evoluzione della specie
Audi propone la nuova Q5 in 14 colori. Sono disponibili cinque linee di allestimento di nuova concezione: sport e design, pacchetto sportivo S line, design selection e pacchetto S line exterior, ognuna delle quali caratterizza in maniera specifica l’aspetto della vettura. La versione design presenta elementi applicati di colore grigio a contrasto che mettono in evidenza il carattere aggressivo del nuovo SUV, mentre nella versione sport questi dettagli sono totalmente in tinta con la carrozzeria. La gamma parte da un prezzo di ₏ 43.150 per la versione 2.0 TDI 150 CV
evoluzione della specie
scheda tecnica DIMENSIONI
Lunghezza 4.663 mm, larghezza 1.893 mm, altezza 1.659 mm
Coefficiente cx 0,30
INFOTAINMENT
Piattaforma modulare di infotainment di seconda generazione (MIB2)
Sistema di navigazione MMI plus con MMI touch e display MMI da 8,3 pollici (a richiesta), Audi connect, modulo LTE e hotspot WLAN
Nuovi servizi Audi connect e funzioni Chiamata di emergenza e Assistenza, applicazione Audi MMI connect con ulteriori nuovi servizi
e-SIM Audi connect con tariffa flat per il traffico dati e roaming EU
Navigazione Audi con assistente personale al percorso
SISTEMI DI ASSITENZA ALA GUIDA Adaptive cruise control Stop&Go con assistente al traffico (con jam assist, disponibile in seguito) per traffico congestionato fino a velocità di 65 km/h e indicazione della distanza
Assistenza alla discesa, Audi active lane assist e Audi side assist (non disponibili al lancio)
Novità: assistente al parcheggio, assistente al traffico trasversale posteriore, avviso di uscita, assistente alla svolta, assistente agli ostacoli (Collision avoid assist) e riconoscimento della segnaletica stradale basato su telecamera
Nuovi sistemi di sicurezza: Audi pre sense city, basic, front e rear
MOTORI
Un propulsore TFSI e tre propulsori TDI:
2.0 TDI da 150 CV e 320 Nm
2.0 TDI da 163 CV e 400 Nm
2.0 TDI da 190 CV e 400 Nm
TRASMISSIONE
Nuovo cambio manuale e nuovo S tronic a sette rapporti
Cambio automatico con funzione di disaccoppiamento del motore con comando Shift-by-Wire
ASSETTO
Nuove sospensioni a cinque bracci anteriori e posteriori
Servosterzo elettromeccanico di nuovo sviluppo, sterzo dinamico (a richiesta)
Sistema di controllo della dinamica di marcia Audi drive select (nuove modalità offroad e allroad)
Adaptive air suspension con regolazione degli ammortizzatori a richiesta per tutte le versioni
Cerchi con diametri tra 17 e, a richiesta, fino a 21 pollici
2.0 TFSI da 252 CV e 370 Nm
Sul fronte dei consumi Audi dichiara dati molto interessanti. Il motore 2.0 TFSI, nonostante il sensibile incremento di potenza, è in grado di percorrere 100 km consumando solo 6,8 litri di benzina, a fronte di emissioni di CO2 di 154 g/km. Per quanto riguarda i diesel, le versioni 2.0 TDI da 163 e 190 CV segnano un miglioramento di consumi ed emissioni rispettivamente fino a -0,8l/100 km e -20 g/km di C02, attestandosi a 4,9 l/100 km e 129 g/km
ca
chebella
Nuova Porsche 911 GT2 RS con 700 CV La 911 GT2 RS, la più veloce e potente 911 “stradale è ai blocchi di partenza. Cuore di questo purosangue è il motore boxer biturbo da 515 kW (700 CV)” grazie al quale questa leggerissima opera di Casa Porsche accelera da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi e raggiunge una velocità massima di 340 km/h
la più potente la più potente di sempre
FRONT PAGE
di sempre
la più potente di sempre
È
roba da palati fini, da master in “passione per l’automobile”: con una tecnologia della trazione simile a quella delle vetture da competizione, la nuova 911 GT2 RS supera di 59 kW (80 CV) la versione precedente con motore da 3,6 litri e raggiunge una coppia di 750 Nm (+ 50 Nm). Il propulsore di questa autentica “bellezza” è basato sul motore da 3,8 litri della 911 Turbo S con 427 kW (580 CV) mentre i turbocompressori più grandi fanno bene il loro lavoro, comprimendo una maggiore quantità di aria nelle camere di combustione e giocando così un ruolo di primaria importanza per l’aumento di potenza. TELAIO SPORTIVO E PERFETTA DINAMICA Grazie ad un ottimo telaio, concepito per l’impiego in pista, con asse posteriore sterzante e pneumatici Ultra High Performance (UHP), la 911 GT2 RS raggiunge le velocità in curva delle vetture supersportive. Come tutte le auto di questo tipo dispone di un sistema PSM specifico con modalità Sport perfettamente adattata alla dinamica di guida. Potenti prese d’aria di aspirazione e scarico in combinazione con il pronunciato alettone posteriore sottolineano l’aerodinamica, che definisce la forma e il design, mentre i cerchi grandi e larghi (265/35 ZR 20 anteriori e 325/30 ZR 21 posteriori) garantiscono eccezionali prestazioni.
la più potente di sempre
La 911 GT2 RS dispone dell’impianto frenante Porsche Ceramic Composite Brake (PCCB). Dal canto loro i passaruota anteriori, le prese di raffreddamento nei passaruota, la parte superiore degli specchi retrovisori esterni Sport Design, le aperture di ventilazione laterali posteriori e gli elementi della parte posteriore sono in materiale sintetico rinforzato con fibra di carbonio (CFK) come molti componenti interni. Per ridurre drasticamente il peso anche il cofano anteriore è realizzato in carbonio, mentre il tetto con nervatura di serie è in magnesio. Entrambi gli elementi della carrozzeria sono attraversati longitudinalmente da un’ampia scanalatura. PACCHETTO WEISSACH OPZIONALE Ma le performance possono sempre migliorare… anche nella 911 GT2 RS. A questo scopo gli ingegneri Porsche hanno concepito il pacchetto Weissach, che consente di ridurre il peso della vettura di quasi 30 chili, grazie a numerosi componenti in titanio e in materiale sintetico rinforzato con fibra di carbonio. Ad esempio, il tetto, gli stabilizzatori e i tiranti di collegamento all’asse anteriore e posteriore vengono proposti in carbonio mentre i cerchi in magnesio consentono di ridurre il peso complessivo delle masse rotanti non sospese ottenendo così un ulteriore del comportamento dell’auto.
la più potente di sempre
INTERNI CON ACCENTI MARCATAMENTE SPORTIVI Nell’abitacolo della 911 GT2 RS dominano l’Alcantara rossa, la pelle in colore nero ed elementi in carbonio a vista. Grazie al volante sportivo con paddle, i cambi marcia risultano sportivi e veloci per un pilota accolto dal sedile a guscio realizzato in carbonio. Come in ogni 911, il Porsche Communication Management (PCM) funziona da unità di comando del sistema audio, navigazione e comunicazione. Nell’equipaggiamento di serie sono compresi anche il modulo Connect Plus e l’app Porsche Track Precision che consente di visualizzare, memorizzare e analizzare in dettaglio i dati di guida sul proprio smartphone. Infine il pacchetto Chrono opzionale amplia le funzioni del PCM con l’indicatore di performance per l’indicazione, memorizzazione e valutazione dei tempi sul giro. Il pacchetto offre anche un cronometro sul cruscotto con visualizzazione sia analogica che digitale. Nella 911 GT2 RS, il pacchetto Chrono comprende inoltre il lap trigger che, posizionato sul rettilineo di partenza/arrivo di un circuito, consente misurazioni precise dei tempi sui giri grazie all’app Porsche Track Precision. La 911 GT2 RS viene offerta in Italia a partire da 293.732 Euro (inclusa IVA e dotazione specifica per il Paese).
la più potente di sempre
Messo a punto da Porsche Design in collaborazione con Porsche Motorsport, il cronografo 911 GT2 RS è destinato esclusivamente ai proprietari della nuova supersportiva 911 GT2 RS. Il suo cuore pulsante è il primo movimento sviluppato da Porsche Design nel corso di tre anni. La funzione flyback ispirata al Motorsport è una particolarità di questo orologio. In un cronografo tradizionale i pulsanti devono essere azionati tre volte per misurare intervalli di tempo uno dopo l’altro: la prima per avviare il cronografo, la seconda per arrestarlo e la terza per resettarlo e consentire l’avvio di un’altra misurazione. Il cronografo con funzione flyback può misurare una successione di eventi senza che sia necessario azzerarlo ogni volta
la piĂš potente di sempre
Un nuovo sistema di raffreddamento supplementare spruzza l’acqua nebulizzata sugli intercooler in caso di temperature molto elevate per garantire il raffreddamento ottimale nelle sollecitazioni estreme. Si ottiene quindi una resa ottimale in termini di potenza. Un cambio a doppia frizione Porsche Doppelkupplung (PDK) a sette rapporti, specificamente adattato alla GT, consente nella GT2 RS la trasmissione della potenza senza interruzione della forza motrice. L’impianto di scarico, appositamente sviluppato e realizzato in leggero titanio, pesa quasi sette chilogrammi in meno rispetto a quello della 911 Turbo
checorse www.enricozanarini.com
la NOTA di ENRICO
Il Disastro Perfetto Passata la buriana dei processi “a caldo” Enrico Zanarini analizza con quanto successo alla partenza del Gran Premio di Singapore a metà settembre. Una “tempesta perfetta” che purtroppo potrebbe aver deciso il mondiale 2017
Tamponamento?
fotografia © Ferrari
Sandwich? Destino beffardo ed inevitabile? Chiamatelo come volete ma quello che è successo all’avvio del Gran Premio di Singapore non può essere definito come un “normale incidente di gara”. Ricordo il film intitolato “La Tempesta Perfetta” e ricordo bene le scene durante le quali i meteorologi tentavano di spiegare come, per quanto improbabile, gli inusuali venti, le temperature e le correnti oceaniche avrebbero potuto dare vita al perfetto disastro. Per fare un paragone, riferiamoci a Kimi Raikkonen come al “vento”, perfetto alla partenza della gara grazie ad uno scatto in prima marcia, contrariamente alla prassi di partire in seconda marcia con asfalto umido. Il finlandese è partito letteralmente a raffica, sicuro di raggiungere la prima staccata in testa e di controllare la gara da lì in poi. Non ha però tenuto conto della “temperatura” in aumento sotto il casco di Verstappen, la cui testa calda lo ha messo in situazioni pericolose già in passato. Max si è mosso verso sinistra per proteggersi dall’attacco di Raikkonen e per allontanarsi da Vettel, anch’esso sulla difensiva. Dopo un’attenta indagine fotogramma per fotogramma, lo scontro tra la vettura 7 e la vettura 33 ci è sembrato inevitabile, con un terzo fattore a trasformare il temporale nella tempesta perfetta. Vettel non ha infatti seguito la “corrente”, la traiettoria ideale, decidendo invece di difendere, e avendone tutti i diritti si è coperto (forse un po’ troppo). Sfortunatamente non si è reso conto di quello che stava succedendo alla sua sinistra, con la Red Bull e l’altra Ferrari posizionate perfettamente nel suo angolo morto. E poi … Bang, Bum, Crash … Seb, Kimi e Max in balia della tempesta, proprio come George Clooney nel già citato film. Un vero peccato.
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chestoria
LA QUINTA GENERAZIONE DI IMPREZA
VEDIAMOCI
CHIARO Subaru punta sempre di piÚ a migliorare le sue tecnologie di sicurezza primaria, attiva, passiva e pre-collisione. La nuova Impreza, che ritorna in Europa con una maggiore sicurezza combinata al comfort, offre di serie l’eccellente sistema di assistenza alla guida Eye Sight
vediamoci chiaro
Si
fa presto a dire guida autonoma, assistenza alla guida, controllo intelligente dell’ambiente, ecc. ecc.. Al recente Salone di Francoforte è stato tutto un fiorire di sistemi e apparati che tendono ad aumentare l’aiuto concreto che il cervello digitale delle automobili può offrire all’utente. Pressoché tutti i grandi brand hanno presentato ed esaltato i progressi in questo campo e moltissimi protagonisti della scena informatica digitale (dai produttori di processori a Facebook) hanno raccontato quanto rapidamente stiamo viaggiando verso veicoli autonomi e sicuri. L’obiettivo ormai dichiarato è di arrivare nel medio termine (azzardiamo 20 anni?) ad un guida veramente autonoma, zero incidenti e magari zero emissioni, vista la grandinata di modelli (e promesse di modelli) elettrici protagonisti a Francoforte. Tra le decine di dimostrazioni concrete che l’automobile ormai sa pensare e decidere da sola ci piace approfondire la conoscenza con l’Eye Sight, un sistema che in realtà non è una novità ma che atterra ora su una vettura “under 20mila” (nel senso del prezzo) come
la nuova Subaru Impreza, presentata per la prima volta al pubblico europeo. Si tratta di un sistema di ausilio alla guida estremamente sofisticato, che monitora costantemente quanto si trova davanti alla vettura, ovvero veicoli, persone, oggetti o linee stradali e, basandosi sull’elaborazione delle immagini fornite da due telecamere “stereo” a colori, posizionate nella parte alta del parabrezza, interviene sul sistema VDC (controllo dinamico del veicolo), sul motore, sul cambio, sul Cruise Control e su numerose altre funzioni, per adattare al meglio le condizioni di marcia della vettura, avvisando il pilota di potenziali situazioni di pericolo e, quando necessario, aiutandolo ad intervenire tempestivamente. Il funzionamento del sistema EyeSight (evidenziato nel display posto al centro del quadro strumenti) assume un’importanza particolarmente significativa in termini di riduzione o eliminazione dei danni alla vettura ed ai passeggeri in quanto il sistema EyeSight, in certe particolari situazioni, anticipa o esalta l’azione del pilota, aiutandolo (se concretamente possibile) ad evitare gli impatti.
vediamoci chiaro
Un sondaggio del “Japan’s Institute for Traffic Accident Research and Data Analysis” sui veicoli Subaru venduti da aprile 2010 a marzo 2015, rivela che in Giappone i modelli Subaru equipaggiati con il sistema Eye Sight hanno ridotto del 61% (rispetto a quelli senza sistema) il numero di incidenti con lesioni gravi o morte su un panel di 10.000 auto. Escludendo i pedoni e concentrandosi solo sugli incidenti tra veicoli, le cifre mostrano che le Subaru con EyeSight hanno registrato l’84% di tamponamenti in meno
vediamoci chiaro
Infatti se il sistema EyeSight rileva che davanti alla vettura si trova un veicolo o un oggetto contro cui l’auto può impattare, avvisa il pilota della situazione di pericolo e se dallo stesso non viene messa in atto alcuna azione, attiva automaticamente i freni contribuendo a diminuire o addirittura evitare danni alla vettura ed ai suoi passeggeri. Se poi il sistema rileva che la frenata messa in atto dal guidatore potrebbe non essere sufficiente ad evitare l’urto, interviene automaticamente rafforzandola. Da rilevare anche che un allarme sonoro si attiva, unitamente ad un allarme visivo tramite i LED dell’EyeSight Assist Monitor qualora si verifichino situazioni quali: • il sistema ritiene che possa avvenire una collisione con il veicolo che precede, se la distanza che li separa è troppo bassa o se quest’ultimo sta cambiando repentinamente corsia • il proprio veicolo tende a lasciare la sua corsia di marcia mentre procede ad una velocità uguale o superiore a 50 Km/h. • la vettura inizia a serpeggiare all’interno della propria corsia di marcia.
C’è poi un altro aspetto interessante, quando il sistema è chiamato a lavorare in abbinamento al Cruise Control Attivo. In condizioni di traffico intenso, Eye Sight è infatti in grado di evitare al pilota continui interventi per regolare la velocità della propria vettura, mantenendo contemporaneamente un elevato livello di sicurezza. Chi dispone del Cruise Control convenzionale, in tali condizioni normalmente rinuncia ad utilizzarlo, perdendone gli indiscutibili vantaggi in termini di comfort di guida. Il sistema EyeSight verifica costantemente la distanza reale che separa l’auto dal veicolo che la precede e provvede automaticamente a regolare la velocità, diminuendola se necessario, affinché tale distanza non scenda al di sotto di quella impostata. La capacità delle telecamere a colori del sistema EyeSight di riconoscere l’accensione delle luci di stop della vettura che precede (cosa impossibile per i sistemi basati su radar o laser), consente poi un ulteriore step di intervento automatico sulla velocità della vettura, adattandola a quanto necessario per mantenere corrette condizioni di marcia.
vediamoci chiaro
A strada libera il sistema riporta automaticamente la velocità a quella impostata dal pilota con il Cruise Control, in un campo di applicazione da 30 a 180 Km/h. Tutto ciò è ora disponibile di serie anche sulla nuova Impreza, la hatchback di casa Subaru, recentemente ridisegnata e rivisitata per poter mantenere la promessa dalla Casa delle Pleiadi di guidare con divertimento, sicurezza totale e resistenza al di sopra della media. Significativo il miglioramento del corpo e della rigidità del telaio, che offre ottimi livelli di piacere e comfort di guida, agilità e protezione contro gli urti. La vettura è equipaggiata di base con il motore BOXER Subaru, il sistema di trazione integrale Symmetrical All Wheel Drive (SAWD®) e, come detto, con il sistema di assistenza di guida EyeSight. La nuova Impreza è offerta in Europa con il motore 4 cilindri da 2.0 litri a iniezione diretta e il motore Boxer da 1.6 litri. Una trasmissione Lineartronic più leggera e migliorata garantisce inoltre migliori prestazioni in accelerazione.
Il primo modello di IMPREZA venne lanciato nel 1992. Da allora, sono state vendute approssimativamente 2,5 milioni di unità nel mondo, di cui 250.000 in Europa. Premiata Japanese Car of the Year in Giappone nel dicembre 2016, la nuova IMPREZA ha ricevuto alti punteggi in sicurezza ai crash test nelle regioni in cui sono stati condotti. Ha anche fatto parte dell‘elenco Wards 10 Best Interiors per lo stile, il design interno
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chestoria
SETTE SEVEN
La Caterham 620S, affettuosamente chiamata “mastica asfalto� dai tecnici della Casa britannic
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CATERHAM FESTEGGIA IL 60° COMPLEANNO DELLA LOTUS SEVEN
Sette iconiche “Seven” sono state protagoniste di una speciale giornata di festeggiamenti sul circuito di Longcross in Inghilterra. Tra queste la primissima Lotus Seven del 1957
sette seven
Se
ad un vero appassionato di auto dite “Seven” immediatamente vi risponderà “Lotus”. Nacque infatti nella factory di Colin Chapman, esattamente sessant’anni or sono, questa vettura essenziale, ruvida e tanto, tanto divertente. E Caterham, l’industria che ne ha raccolto l’eredità, perpetuandone il mito sino ai nostri giorni, ha inteso festeggiare questo importante anniversario riunendo recentemente sul circuito di Longcross alcuni dei modelli più interessanti di questa stupenda dinastia.
board” e sospensioni indipendenti al posteriore, con il risultato di una tenuta di strada eccellente per quei giorni.
Era presente anche lei, la capostipite, la Lotus Seven, una nonnetta super-arzilla capace ancora di superare i 152 chilometri orari. Spinta da un motore Ford 100E e dotata di carrozzeria in alluminio, la Seven Series 1 fu lanciata da Colin Chapman nel 1957 e ai quei tempi rappresentava il massimo in tema di piccole auto sportive, leggere e maneggevoli.
Un’altra vettura notevole è la replica della Severn “Prisoner Edition” VVC, appartenente al proprietario di Caterham Simon Nearn. La vettura originale passò alla storia quale star di alcune sequenze del TV movie inglese del 1960 “The Prisoner”, il cui titolo le rimase poi attaccato. Ma la “Prisoner Edition” non era l’unica star televisiva presente a Longcross, dato che in pista ha dato spettacolo anche la Superlight R500. Questo esemplare nel 2008, pilotata dal misterioso “The Stig”, fu capace di tempi eccezionali sulla pista del programma televisivo Top Gear, facendo letteralmente arrossire le carrozzerie di molte blasonatissime supercar. Per la cronaca la Superlight R500 quell’anno conquistò il titolo di “Top Gear’s Car of the Year”.
Quest’estate a Longcross si è esibita anche una delle 13 Lotus Seven Twin Cams SS ancora esistenti. Spinta dal notevole motore a doppio albero a camme (su cui avevano messo le mani anche i tecnici Cosworth) era ai suoi tempi un’automobile all’avanguardia, che presentava soluzioni quali sospensioni anteriori “in
Senza dimenticare la potente CSR, a completare la festa si sono esibite anche alcune Caterham di attuale produzione, come la bellissima Sprint (che si ispira chiaramente ai prodotti anni “60) e la 620S, che i tecnici inglesi chiamano “tarmac chewing” (letteralmente “mastica asfalto”) per sottolineare la sua vocazione ai lunghi viaggi.
La Caterham CSR: potente e veloce
sette seven
La Caterham “Prisoner”: deve il suo nome alla partecipazione all’omonimo film
La Caterham Sprint, uno dei modelli attualmente in produzione
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Caterham ha allargato la gamme recentemente, presentando all’evento Goodwood Revival di inizio settembre l’edizione “Super Sprint”, che verrà prodotta in soltanto 60 esemplari per ricordare il sessantesimo anniversario della Seven. La vettura nasce nel mito delle auto racing degli anni cinquant/sessanta, esattamente come la “Sprint” presentata un anno fa. Questo nuovo modello è spinto da un motore tre cilindri da 95 cavalli ed è in vendita a partire da 30mila sterline.
sette seven
La velocissima Superlight R500, “auto dell’anno” per Top Gear nel 2008
Una Lotus Seven Twin Cams SS: al mondo ne esistono ancora soltanto tredici
La capostitipe: la Lotus Seven Series 1 del 1957
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“Che grande festa e che grande squadra! – ha dichiarato Graham Macdonald, amministratore delegato di Caterham a Longcross – Abbiamo riunito un buon numero di Seven che hanno segnato la storia di Caterham. E’ bello vedere come la Lotus Seven Series 1 sia stata via via sviluppata nel corso degli anni. Attraverso questi sessant’anni non abbiamo mai dimenticato il credo ingegneristico di Colin Chapman: creare vetture leggerissime e potenti. Ogni Seven permette un’esperienza di guida cruda, pura e divertente come nessun’altra automobile è in grado di fare… e credo che continuerà a farlo anche nei prossimi sessant’anni…”
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chestoria Pan Am Classic Rally 2017
COAST TO
COAST…
La premessa era semplice: Stat i Uniti da costa a costa, dall’Atlant ico al Pacifico e poi su fino a Seattle lungo una delle piÚ famose strade panoramiche del globo‌ di John Bridgen
coast to coast…
In
L’impegnativo itinerario della carovana del Pan Am Classic Rally 20 CANADA SEATTLE
MAINE
WASHINGTON
NORTH DAKOTA
CANON BEACH FLORENCE
MONTANA
WISCONSIN
IDAHO
GALICE
NEW YORK
SOUTH DAKOTA
OREGON
MICHIGAN
WYOMING
EUREKA
PENNSYLVANIA IOWA NEBRASKA
LAKE TAHOE YOSEMITE NEVADA
COLORADO UTAH
PAGE
LAS VEGAS
AMERICA
MOAB
SAN FRANCISCO CALIFORNIA
PORTERVILLE MORRO BAY
MINNESOTA
DURANGO
KANSAS
FAYETTEVILLE OKLAHOMA
ARIZONA
TAOS
AMARILLO
ILLINOIS
OHIO
WEST VIRGINIA VIRGINIA
KENTUCKY
MISSOURI
NASHVILLE
ARKANSAS
MEMPHIS
KNOXVILLE
LOUISIANA
S ALABAMA
NORTH CAROLINA
SPARTANBURG
SOUTH CAROLINA
MISSISSIPPI
NEW MEXICO TEXAS
INDIANA
SAVANNAH
GEORGIA FLORIDA
MEXICO CUBA
Una protagonista inattesa: la Tatra 306 soprannominata “Baboon” dall’equipaggio compost da Alastair Caldwell e Rachel Christodoulou
teoria tutto appariva piuttosto semplice: una traversata degli Stati Uniti, da costa a costa, dall’Atlantico al Pacifico e poi su fino a Seattle lungo una delle più famose strade panoramiche del globo. Nella pratica l’impresa si è rivelata molto più complessa e difficile. Un mese di tempo a disposizione e strette limitazioni ai chilometri percorribili su strade statali e autostrade. La partenza era organizzata da Savannah in Georgia, cittadina poco conosciuta a meno che non siate patiti di film. Savannah è infatti una delle città più filmate dai registi del grande schermo, persino sede del set del recente film Baywatch (che ci fa credere che gli avvenimenti si svolgano invece sulle spiagge di Los Angeles in California) e fu anche la location di alcune scene “cult” di Forest Gump del 1994. Da Savannah il rally ha poi percorso un vero e proprio tour “musicale” tra le città di Memphis, Amarillo, Oklahoma, Las Vegas e San Francisco tra le altre. Tra le varie vetture schierate alla partenza il 16 giugno scorso degne di nota erano sopratutto la bella Porsche 911 Targa di Paul Schouwenaar e Arjan Estie, una Rover P5B Coupe di Karl Caddick e Steve McKay, la Mercedes 230 SL di Angus Stamper e Richard Beechener e la ipocoi conosciuta Tatra 306 (soprannominata “Babbuino”) di Alastair Caldwell e Rachel Christodoulou.
coast to coast…
In testa sin dalle prime battute gli australiani John Henderson e Jeff West con una attualissima Mustang che si è dimostrata affidabile per tutto il corso della competizione, sino alla vittoria finale nella classe “Moderns”. Tra le vetture storiche ci sono stati invece continui colpi di scena fin dal semaforo verde. Paul e Arjan sono stati i primi ad accusare guai: quasi finiti sott’acqua dopo un problema con la frizione della loro Porsche si sono trovati oltre il tempo limite nella prima giornata. La Mercedes di Angus Stamper ha avuto continui problemi alle sospensioni che hanno portato con sè una usura eccessiva delle gomme posteriori. La vettura è stata temporaneamente riparata a Taos mentre le parti di ricambio sarebbero arrivate solo a Las Vegas, fornite da Harvey Sinclair che avrebbe poi sostituito Richard Beechner nell’abitacolo. Altri problemi hanno costretto la squadra oltre i limiti di tempo in diverse giornate relegando la vettura a battagliare per la quinta posizione.
La Mercedes 230 SL di Angus Stamper e Richard Beechener
Nuovo a questo tipo di competizioni l’equipaggio della Rover Rover P5B Coupe è stato impegnato nelle prime giornate perlopiù con la navigazione, dato che la loro vettura filava come un orologio. Al comando tra le vetture storiche nelle prime battute di gara, i problemi sarebbero arrivati più avanti nel percorso.
coast to coast…
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Il “Babbuino” di Alastair Caldwell e Rachel Christodoulou ha invece riscontrato parecchie noie meccaniche. La vettura ha subito duramente la lunga traversata verso San Francisco, avvenuta in soli 2 giorni. Il resto della gara è stato affrontato con due sole batterie che necessitavano di frequenti ricariche. Anche l’impianto di scarico ha fatto soffrire il team, che si è ben presto rassegnato ad emettere un suono più simile a quello di un camion d’epoca che non a quello di una berlina. A Las Vegas tutti gli equipaggi sono comunque stati in grado di effettuare estese riparazioni e, dopo un meritato riposo, hanno poi proseguito verso la Death Valley, Morro Bay e infine l’Oceano Pacifico. Qui i partecipanti alla “Pan Am Classic” hanno purtroppo trovato la famosa Highway 1 chiusa al traffico a causa di un ponte bisognoso di riparazioni. Le vetture sono così tornate tra le colline di San Francisco, hanno poi attraversato il parco di Yosemite, raggiungendo il lago Tahoe, Eureka, Galice, Seaside e infine Seattle. Prima al traguardo, come detto, la Mustang di Henderson e West, mentre a sorpresa tra le auto storiche è stata la Rover dei debuttanti Karl Caddick e Stave McKay a conquistare gli onori della gloria.
Bespoke Rallies (società organizzatrice della Pan Am Classic) ha di recente annunciato l’inserimento di due eventi in Europa, di circa 1.000 chilometri ciascuno, una distanza decisamente più abbordabile. Si trattandella Highland 1000, che si terrà in Scozia a metà maggio 2018, e della Pyrenees 1000, che a metà settembre atraverserà la catena montuosa, toccando Francia, Andora e Spagna. Oltre a queste due prove “brevi” il programma dei prossimi eventi Bespoke Rallies prevede:
Cuba Classic Rally – Gennaio
The 3rd Maya Classic Rally – Febbraio
The Grand Prix of South America – Ottobre
Wild Borneo – Maggio 2019
Magical Madagascar – Giugno 2019
#ca
cheleggenda
Due rarissime realizzazioni di Pinifarina sugli allori nell’estate 2017
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Sono serviti due anni, 6.725 ore di lavoro e un team di tredici restauratori della Classic Motor Cars per riportare allo splendore originale una Jaguar XK120 SE one-off carrozzata da Pininfarina di Niccolò Gargiulo
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“
Abbiamo sempre dichiarato la nostra intenzione di presentare la vettura restaurata a Pebble Beach… ed è proprio quello che faremo” aveva detto tempo fa Peter Neumark, capo di Classic Motor Cars e “scopritore” di questa fantastica Jaguar. E così è stato: al Pebble Beach Concours d’Elegance dello scorso agosto la Jaguar XK120 SE del 1954 ha fatto il sua “rentrée”, accaparrandosi gli sguardi di spettatori ed esperti del settore. La vettura ha anche saputo cogliere l’attenzione dei giudici i quali hanno premiato questo capolavoro di Pininfarina con il secondo posto nella classe O-2 Postwar Closed, riservata alle vetture “chiuse” del dopoguerra. Questa particolare Jaguar, disegnata e costruita da Pininfarina e unica al mondo, venne consegnata nel 1954 a Mark Hoffman, un importatore di vetture europee negli Stati Uniti nato in Austria e con base a New York. Pare anche che lo stesso Hoffman collaborò attivamente con il carrozziere italiano per definire le linee della vettura. Sappiamo inoltre che dopo la presentazione ufficiale al Salone di Ginevra nel 1955 l’auto apparve all’Autocar Show in dello stesso anno, dopodiché se ne persero le tracce. La XK120 ricompare alle cronache nel 1978, quando venne recuperata da un collezionista tedesco che la acquisto negli
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USA ma non fu mai in grado di restaurarla. E così, sessantatre anni dopo, nel 2015 la Jaguar XK120 è tornata nel suo Paese d’origine e ha raggiunto l’officina di Classic Motor Cars a Bridgnorth per una radicale operazione di “lifting”. E’ cominciata così, due anni fa, così la sfida dei restauratori inglesi, che hanno dovuto cimentarsi in un’impresa piena di complicazioni: dalla ricerca del colore originale alla integrale ricostruzione della carrozzeria anteriore e posteriore, lavorando rigorosamente a mano e basandosi solo su vecchie fotografie. David Barzilay di Classic Motor Cars ha dichiarato a Pebble Beach: “L’aspetto più difficile di questo restauro è stato la verniciatura. Non avevamo trovato tracce del colore originale fino alla rimozione del parabrezza anteriore, scoprendo una piccola sezione che ancora presentava la vernice usata da da Pininfarina. Solo grazie a questo campione siamo riusciti a recuperare il colore originale del 1954. Una cosa simile è successa anche per quanto riguarda la pelle e i rivestimenti degli interni, mancanti sia dalle portiere che dai sedili ed dal pavimento. Solo smontando completamente la Jaguar siamo riusciti a ritrovare un piccolo dettaglio di pelle ocra originale, che abbiamo poi usato per ricreare gli interni”.
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Agosto ha riservato grandi onori anche ad un’altra realizzazione di Pininfarina, a one-off Alfa Romeo 6C 3000 CM Pininfarina Superflow IV del 1960 che ha saputo aggiudicarsi il prestigioso trofeo “Best of Show” in occasione della manifestazione Salon Privé Concours d’Elégance, che si è tenuta presso il magnifico Blenheim Palace, nei pressi di Londra, lo scorso 31 agosto. Questa splendida opera di Pininfarina, oggi proprietà di un collezionista americano, ha una storia che merita di essere brevemente raccontata. La vettura nacque infatti nel 1953 come auto da competizione e quell’anno fu portata al secondo posto assoluto della Mille Miglia da nientemeno che Juan Manuel Fangio. Carrozzata da Colli l’Alfa fu poi ritirata
da Pininfarina che ne fece una vera “cavia” per una serie di successivi progetti. Fu sensibilmente modificata non meno di quattro volte sino al 1960, quando vide la luce la Superflow IV, con il suo avveniristico tetto in plexiglas. “Il 2017 è stato un anno chiave per Salon Privé – ha dichiarato Andrew Bagley, direttore del Concorso londinese – un anno che ci ha definitivamente inserito nel panorama dei maggiori “concorsi” del mondo. Per me è stato un vero piacere presentare questa inarrivabile Alfa Romeo ad alcuni dei più importanti collezionisti del mondo. La vettura e il suo proprietario hanno viaggiato da Stati Uniti sino a qui a Blenheim Palace per guadagnarsi il trofeo Best in Show ed anche il Trofeo di Classe”
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