RASSEGNA STAMPA DEL 18 SETTEMBRE 2020

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VENERDÌ 18 SETTEMBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

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Verso le elezioni regionali

Sgambetti Lega-Lista Zaia il partito annuncia sanzioni Candidati in foto nei manifesti nonostante il divieto: «Scorretto, saranno puniti» Salvini a Cittadella, frecciate e proteste per lo spot del sindaco a sostegno di Pan per il nostro candidato Giuseppe Pan». Apriti cielo: l’allusione all’assessore regionale ad Agricoltura e Caccia – che corre con il simbolo del Carroccio e in passato ha guidato a sua volta l’amministrazione della città murata – ha fatto inviperire i competitors, scatenando la protesta sulle chat leghiste.

Filippo Tosatto / VENEZIA

Nervi tesi, come in ogni derby che si rispetti. Sul territorio, incuranti dei fragili avversari, i “fratelli-coltelli” di Lega e Lista Zaia si fronteggiano senza esclusione di colpi mentre il traguardo all’orizzonte - leggi maggioranza assoluta all’assemblea legislativa regionale con corredo di poltrone conseguente - infiamma la caccia alle preferenze dell’ultima ora.

Nelle ultime ore si infiamma la caccia alle preferenze e i colpi bassi non mancano

CHAT BOLLENTI

Così, a Cittadella, in occasione del bagno di folla che martedì ha accolto Matteo Salvini e il governatore, si è sfiorato l’incidente clamoroso. È accaduto che, nei giorni precedenti, il sindaco Luca Pierobon abbia pubblicamente definito il comizio «una grande occasione

Cittadella, sul palco Lorenzo Fontana, Matteo Salvini e Luca Zaia

la gestione dell’emergenza sanitaria

Di Gregorio (Spi Cgil): «No soluzioni- tampone più medicina di territorio» VENEZIA

La cattiva gestione dell’emergenza, prima; una mancata previsione puntuale di quello che succederà nei prossimi mesi, poi. Punta il dito contro la Regione Elena Di Gregorio, segretaria regionale di Spi Cgil, sottolineando una volta di più l’urgenza del ripristino della medicina di territorio, per alleggerire gli ospedali. Nelle case di riposo le cose non hanno funzionato durante l’emergenza perché «la Regione si è mossa in ritardo. Mancavano i dpi e le strutture erano spesso troppo piccole per gestire gli isolamenti. In tutto il Veneto, oltre il 40% dei decessi per Covid è stato all’interno degli istituti. Zaia e Lanzarin hanno sempre detto di avere le mani legate, poiché le Rsa non dipendono da loro, ma non è così: i finanziamenti delle quote sanitarie arrivano dalla Regione, sempre dalla Regione passa l’accreditamento delle strutture private e la Regione è responsabile della salute pubblica. Non a caso sono in corso delle indagini della magistratura ed è stata istituita una commissione di inchiesta». A questo è andato ad aggiungersi la carenza di personale: «Medici, infermieri e oss già mancavano prima, in più si sono ammalati durante il Covid».

Di Gregorio per questo chiede: «Assunzioni, una revisione dei criteri e il completo riconoscimento delle Rsa come strutture socio-sanitarie. E la riforma delle Ipab, promessa nei primi 100 giorni del mandato di Zaia. Siamo l’unica Regione italiana che in 20 anni non è riuscita a realizzarla». E poi : «La Regione aveva promesso uno sgravio degli ospedali in favore del ripristino della medicina di territorio, mentre ha semplicemente tagliato i posti letto negli ospedali, realizzando appena il 59% di quelli promessi fra ospedali di comunità, unità riabilitative e hospice. Tra il 2013 e il 2018, il personale nelle Usl è diminuito del 2,4%. Tra il 2017 e il 2019, le impegnative di cura domiciliare per anziani con basso bisogno assistenziale sono calate di 2.566 unità e quelle per anziani con demenza di 956». Pensando all’autunno in chiave Covid, la sindacalista chiede: «Un piano e non soluzioni-tampone come durante l’emergenza; più medici di base e infermieri di famiglia; distretti che funzionino con ospedali di comunità e centri di terapia per la riabilitazione. L’ospedale deve curare l’episodio, ma il resto deve avvenire nel territorio». — L.B. © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Doveva essere un’iniziativa a sostegno di tutti i candidati nel Padovano, non uno spot personale», il ritornello (edulcorato rispetto ai toni originali) echeggiato da più parti. Neppure Luca Zaia l’ha presa bene; fiutata l’a-

ria – eccessivamente favorevole alla corrente del senatore e rivale Massimo Bitonci (altro cittadellese di lungo corso) – ha suggerito lo spostamento della manifestazione elettorale a Padova ma l’eventualità, pur presa in esame dagli organizzatori, è stata rapidamente esclusa «per problemi logistici». MUGUGNI SUL PALCO

Sul palco, comunque, hanno trovato posto i 27 candidati in lizza nelle tre liste (c’è anche Autonomia Veneta) mentre al microfono, prima di cedere il passo alla coppia di big – peraltro applauditissimi – si sono alternati il citato Pierobon e il reggente della sezione Luca Pavan, lesti a rivendicare i successi politici inanellati nella roccaforte salviniana con corollario di mugugni malcelati tra quanti, relegati al ruolo di comparsa, aspiravano a un diverso copione. LA MINACCIA DI PAOLIN

Non bastasse, è spuntata anche la questione dei manifesti. In previsione della campagna elettorale, il direttorio del partito – capeggiato dal commissario Lorenzo Fontana – aveva stabilito il divieto di foto personali nei manifesti affissi negli spazi istituzionali, riservando ta-

Antonio Guadagnini, candidato presidente del Partito dei Veneti «Temo un plebiscito, non siamo la Bielorussia. Par condicio violata»

«Modello Svp per l’autonomia Pedemontana, sprecati 10 miliardi» L’INTERVISTA

C

he idea ha maturato Antonio Guadagnini di questa campagna elettorale che lo vede candidato presidente con la lista il “Partito dei veneti”? «Se giri le piazze la gente ti chiede: quando xé che se vota par Zaia? Temo un plebiscito. Che mal si concilia con la democrazia perché quando un presidente vince con il 70% vuol dire che le opposizioni non hanno diritto di rappresentanza. Il Veneto non può essere la fotocopia della Bielorussia. Gli altri 8 candidati non hanno avuto il tempo di presentarsi e di farsi conoscere dagli elettori». Potevate iniziare a giugno o luglio la campagna elettorale, o no? «No perché c’era il Covid che impediva le assemblee pubbliche. E la pandemia è stata la grande fortuna politica di Zaia, che ha gestito per quattro mesi l’informazione. Un monologo quotidiano su tutte le tv locali che oltre alla diretta hanno garantito la replica alla sera, come un serial: Zaia e il Covid. Popolarità immensa e traino elettorale alle stelle. A Roma il governo ha mandato in tv il capo della

Antonio Guadagnini in gondola sul Canal Grande di Venezia

Protezione civile Borrelli e quando il premier Conte ha organizzato le 3 conferenze stampa, Meloni e Salvini sono insorti. Il resoconto della pandemia poteva essere affidato a Mantoan o a Dall’Acqua che guidano la sanità e la protezione civile. La par condicio è stata calpestata per 4 mesi, altro che pluralismo dell’informazione». Perché avete fondato il Partito dei Veneti? «Il nostro modello è la Svp di

Bolzano, il vero sindacato del territorio. Siamo aperti all’Europa, pronti a discutere come investire i 209 miliardi del Recovery Fund. Ci dobbiamo far rispettare a Bruxelles. La Lega di Zaia non conta nulla rispetto a quella lombarda di Salvini, FdI della Meloni è romanocentrica e Forza Italia prende ordini da Berlusconi. Lo stesso per il Pd e il M5s. Noi siamo l’unica realtà territoriale vera, che vuole introdurre in Veneto lo stesso mo-

le opportunità esclusivamente al governatore-pigliatutto. Così non è stato. Qua e là si segnalano candidati immortalati accanto ai simboli zaiano e lighista. Nuove proteste e segnalazioni con presa di posizione di Giuseppe Paolin, il parlamentare di Possagno responsabile degli enti locali: «Chi ha agito in violazione delle regole riceverà una sanzione disciplinare», l’annuncio minaccioso. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

la denUncia

Il governatore scrive «Attacchi hacker ai miei profili social» «Sono stato vittima di hackeraggio su Whatsapp e sul mio profilo Instagram. Ho ripristinato i social e il numero telefonico, ma al momento non riesco a ricevere messaggi Whatsapp. Conto di risolvere il problema al più presto». L’ha dichiarato il governatore del Veneto, Luca Zaia, sui suoi profili social. Zaia, che ha denunciato l’intrusione, conta 399 mila follower su Instagram e 919 mila su Facebook ed è tra le figure con il più alto numero di contatti nel territorio regionale.

dello di Bolzano». Nella bozza di autonomia non si parla di autonomia speciale: lei cosa propone? «Abbiamo votato 3 anni fa il referendum e siamo al punto zero. Zaia dice che tra 2 mesi l’intesa è firmata, ma sa di raccontare bugie. Il tradimento più grande l’ha consumato Salvini nei suoi 14 mesi di governo: tutto bloccato per non far fallire il progetto della Lega sovranista. La legge quadro di Boccia è una presa in giro, con la perequazione delle infrastrutture si privilegia il Sud pieno di cattedrali nel deserto». Le altre questioni sul tappeto, a partire dalle infrastrutture: quali sono le vostre proposte? «Vanno rinegoziati i project della Pedemontana e degli ospedali, a partire da Santorso. La futura superstrada da Montecchio a Spresiano è una follia e dissanguerà i bilanci della Regione. Il costo dell’opera è di 2,3 miliardi e sale a 13 nell’arco di 39 anni, con 5 miliardi di utile netto alla Sis che l’ha costruita. Per gli ospedali garantiamo rendite dell’8-10 per cento l’anno ai privati, con i fondi Ue possiamo rivedere i contratti e bloccare il dissesto delle casse della Regione». Lei sa che fine ha fatto la metropolitana di superficie del Veneto? «Me lo chiedo anch’io dove sia finito il Sfmr per collegare la metropoli diffusa, il quadrilatero Venezia-Treviso-Padova-Vicenza con le città della Pedemontana. Tutto fermo. Treni moderni mai visti. E così pure per la Tav. Zaia a Roma non conta nulla». — ALBINO SALMASO © RIPRODUZIONE RISERVATA


XII

Castelfranco

BATTUTE FINALI Marcon oggi sarà all’osteria Il Maniscalco, la Gomierato in piazza Giorgione, Sartoretto a villa Balbi

Venerdì 18 Settembre 2020 www.gazzettino.it

treviso@gazzettino.it

Campagna elettorale le ultime scintille in città Nel confronto tra candidati il nodo dei ` Ieri festa di chiusura per M5S e Zurlo Servizi sociali: «Serve una sede adeguata» Oggi dalle 18 gli altri tre appuntamenti `

trebbe darlo un servizio di babysitting con il coinvolgimento di studenti e associazioni.

CASTELFRANCO Una nuova sede per i servizi sociali che devono trovare spazio in un locale adeguato. È questo uno dei temi affrontati mercoledì nel corso dei confronto tra candidati sindaci in piazza Giorgione. «È necessario pensare a un trasferimento di sede» ha aperto Sebastiano Sartoretto con la sua coalizione di centrosinistra “Castelfranco Merita”. Punta a spostare l’ufficio dei servizi sociali dal Municipio. «Un servizio che riveste fondamentale importanza per le persone che soprattutto con la pandemia – ha spiegato - sono in difficoltà con la perdita del lavoro. Una realtà che va affrontata con strategie nuove, facendo rete». A rispondere a Sartoretto il sindaco uscente e candidato del centrodestra “Castelfranco la città che amiamo”, Stefano Marcon. «Per i servizi sociali serve uno spazio presidiato – afferma – Questa è la richiesta che arriva dagli operatori. Il Comune non ha mai fatto tagli nel sociale nonostante le difficoltà di bilancio. Siamo stati criticati per il nostro modo di procedere. Ma non abbiamo mai dimenticato nessuno». Ma sulla sede dei servizi sociali ci sono altri ragionamenti.

L’IPOTESI «Bisogna puntare a una logistica 4.0 per gli uffici comunali – spiega il vicesindaco e assessore con delega al personale uscente, Gianfranco Giovine – L’ufficio servizi sociali deve avere più privacy e maggiore dignità». La nuova sede potrebbe trovare spazio in un locale in via Garibaldi. La candidata di “Noi, la civica”, Maria Gomierato propone anche un rinnovamento nel nome dell’assessorato al Sociale: «Noi abbiamo pensato di dedicarlo alla famiglia perché merita maggiore attenzione». Per Lorenzo Angelo Zurlo di “Punto d’Incontro”, un aiuto alle famiglie po-

LA FESTA

LA FESTA La serata conclusiva della campagna elettorale al Parco dei Principi per il candidato Angelo Zurlo. Sopra il municipio

San Zenone Truffa dello specchietto: pensionato derubato di 350 euro smaschera l’autore del raggiro (g.z.) Un pensionato di 72 anni vittima della truffa dello specchietto ma grazie alla descrizione i carabinieri di Asolo sono risaliti al responsabile che è stato denunciato. È un 35enne residente a Milano ora denunciato anche per truffa aggravata. L’episodio si è accaduto l’altro giorno quando il pensionato al volante della sua auto stava percorrendo via Marini a San Zenone. Ad un certo punto si è accorto che un’Alfa 147 con un uomo alla guida gli faceva i fari indicando di accostare. «Lei mi ha rotto lo specchietto, non si è accorto che mi ha toccato? Mettiamoci

d’accordo senza far intervenire l’assicurazione che è meglio per tutti e due» ha detto il conducente vedendo che la vittima non reagiva. Infatti l’anziano incredulo ma anche impaurito gli ha consegnato il denaro che aveva nel portafogli, 350 euro. L’impostore ha preso i soldi, è risalito in macchina e si è allontanato a tutta velocità. Quando si è reso conto del raggiro l’anziano si è recato dai carabinieri fornendo una descrizione del conducente e dell’auto. Grazie anche alla videosorveglianza che aveva ripreso l’auto con il numero di targa gli inquirenti sono riusciti a risalire al respondabile.

Ieri sera Zurlo è stato il primo a chiudere la campagna elettorale con un evento nel parco dei Principi. «Una campagna ai tempi del Covid pensata nei parchi per far rivivere le aree verdi e incontrare le persone in sicurezza – afferma con soddisfazione Zurlo - Siamo partiti con l’idea di non puntare il dito contro nessuno, di contenere i toni a favore di una politica della cooperazione e del lavoro. Abbiamo conosciuto tanta gente che sta lavorando per una città diversa: a misura di persona». E ieri si è chiusa la campagna ieri anche per Cristian Bernardi, candidato del Movimento 5 Stelle con l’arrivo negli ultimi due giorni a Castelfranco prima del sottosegretario Giuseppe L’Abbate e poi del ministro Danilo Toninelli. «È stata intensa, abbiamo portato tutti i temi principali, dal referendum al benessere del cittadino e soprattutto all’innovazione in termini energetici ambientali. Spero che le persone abbiano letto i programmi e che scelgano il migliore. E’ stata per me un’esperienza nuova che mi ha fatto crescere. Mi auguro che le persone abbiano recepito il nostro messaggio».

ULTIMI APPUNTAMENTI Intanto oggi pomeriggio gli ultimi appuntamenti. Stefano Marcon e la sua squadra saranno all’osteria Il Maniscalco alle 18 con Luca Zaia. Sempre alle 18 ma in piazza Giorgione Maria Gomierato e le sue due liste civiche ringrazieranno i cittadini prima del voto. Sebastiano Sartoretto con la sua coalizione sarà invece in uno dei luoghi significativi per il suo programma ovvero il giardino di villa Balbi a San Floriano, sede della scuola media, sempre alle 18. Lucia Russo © RIPRODUZIONE RISERVATA

Un milione per riqualificare gli alloggi sfitti `L’Aeep pronta

a consegnare 28 case popolari CASTELFRANCO Nuova vita per 28 case popolari grazie a un investimento di un milione di euro. L’Aeep, ente che gestisce l’edilizia popolare del Comune ha terminato in questi giorni gli interventi di manutenzione sulle case sfitte e a breve le metterà a disposizione per le persone che ne hanno necessità. «Abbiamo utilizzato circa un milione di euro attingendo ai fondi europei messi a disposizione per i lavori di manutenzione straordinaria – spiega il direttore generale di Aeep, Massimo Melato – Quindi dall’efficientamento energetico al recupero edilizio. Con questi lavori potremo destinare nuove case ai nuclei famigliari del territorio». Un risultato che Melato definisce «straordinario». Ad essere stati rimessi completamente a nuovo sono stati 28 appartamenti tra via Catalani e largo Asiago. Le manutenzioni eseguitee sono state radicali, dagli impianti ai pavimenti fino ai bagni. «Qualche appartamento non aveva nemmeno l’impianto di riscaldamento», afferma Melato. Ora questi 28 appartamenti hanno decisamente cambiato volto e sono pronti ad ospitare famiglie del territorio in difficoltà economica. Ma non è tutto.

corso un po’ complesso ma che porterà a un lavoro strutturale a beneficio non solo degli attuali inquilini ma anche dei futuri possibili assegnatari. Il nostro ufficio tecnico sta lavorando notte e giorno per dare vita a quella che potrebbe essere una delle più importanti opere di manutenzione del nostro territorio».

L’INVESTIMENTO Qualche mese fa, sul tavolo c’era una richiesta di finanziamento di 150mila euro di cui 120mila provenienti dalla Regione destinati proprio al recupero delle abitazioni per le fasce più deboli della popolazione dando loro una nuova risposta al problema casa. L’Aeep, all’epoca, in concerto con l’amministrazione, si era attivata per accedere a un contributo regionale per interventi di riqualificazione di alloggi sfitti e non assegnabili per le condizioni in cui versano. A necessitare di un intervento urgente sono un’ulteriore decina di alloggi: sei che si affacciano su via Catalani, tre su via Largo Asiago e uno in via Pozzetto. Questi potrebbero essere sistemati con i finanziamenti regionali per i quali però Aeep è ancora in attesa di una risposta. (l.r.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

ECOBONUS Aeep ha già infatti in programma alcune manutenzioni su altri edifici. Sono già state avviate specifiche ricognizioni per poter attuare le manutenzioni straordinarie aderendo all’ecobonus del 110%. «Stiamo lavorando per attivare in tempi brevi progetti strutturali di manutenzione secondo i canoni dell’ecobonus – spiega Melato – Un per-

IL DIRETTORE Massimo Melato

L’ambulante senegalese accoltellato: «Ho perdonato il mio aggressore» CAVASO «Non provo odio verso quel giovane che mi ha accoltellato»: il commerciante senegalese Wagne Serigné, 47 anni, residente a Cavaso del Tomba, colpito all’addome con due coltellate da Nicola Mina, 28 anni di Casada (frazione del Comune di Santo Stefano), ha ripreso il suo giro settimanale nei paesi del Comelico proponendo minuterie varie. È accolto con affetto dai tanti che lo conoscono, che si interessano delle sue condizioni di salute e a chi glielo chiede mostra le cicatrici delle ferite ricucite. «Sono mussulmano -dice- e la mia religione mi invita a perdonare e quel ragazzo lo perdono, poi la giustizia farà ciò che de-

ve, ma io non voglio vendetta nè auguro che finisca in prigione per la violenza che mi ha fatto. La prigione rende peggiori quelli che vi entrano e io penso che quel ragazzo deve migliorare stando fuori e pentendosi del suo comportamento». Un colloquiare sincero, lo si vede dagli occhi che esprimono dolore per l’immotivata aggressione, e poi la paura di morire, lasciando orfani quattro figli che sono in Senegal con la mamma.

quale sarebbe rimasta la mia famiglia. Ringrazio Allah per essermi ripreso presto e poter tornare a fare la professione che esercito con tutti i permessi in regola, e ringrazio anche la gente che mi accoglie con rispetto e mi augura di star bene. Io voglio vivere in pace e non rispondo mai alle provocazioni quando qualcuno mi dice “negro di m..., torna a casa tua”, resto in silenzio e me ne

IL PENSIERO «Durante il periodo di ricovero in ospedale -raccontanon ho potuto mai comunicare con mia moglie e lei aveva pensato che fossi morto. Ho pensato non tanto alla mia sorte, quanto alla difficoltà nella

LE INDAGINI I carabinieri intervenuti dopo l’aggressione

IL 47ENNE DI CAVASO COLPITO SENZA MOTIVO DA UN 28ENNE «NON PROVO RANCORE VERSO QUEL GIOVANE NON CERCO VENDETTA»

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vado da un’altra parte». Il sorriso che distende il suo volto è espressione di gratitudine per chi gli rivolge attenzione e gli augura di star bene, per chi acquista una cintura elastica, un orologio colorato, o altri oggetti che riesce a portare appoggiati sull’avambraccio. Un saluto cordiale, un arrivederci ad altra occasione, dimenticando la sera della violenza inattesa e senza alcuna motivazione se non il raptus derivato da una mentalità razzista che è cresciuta in questi anni.

L’INCHIESTA Intanto procedono le indagini della Procura per ricostruire l’accaduto. Il pm Katiuscia D’Orlando ha dato incarico al consulente, il medico legale Antonello Cirnelli di Porto-

gruaro per rispondere ad alcuni quesiti sulla tipologia delle lesioni riportate da Wagne Serigné. Il consulente è già al lavoro con gli ufficiali di polizia giudiziaria che sono intervenuti, la tac dell’accoltellato e le sommarie informazioni dei testimoni sulla dinamica del fatto. È stato ipotizzato il tentato omicidio, perché non sarebbe un colpo partito d’impeto. L’ambulante se ne stava andando e Mina lo avrebbe affrontato estraendo il coltellino e colpendolo in pieno addome per due volte. Il consulente avrà 60 giorni per definire la causa e tipologia delle lesioni e l’entità delle stesse, se compatibili con l’accusa di tentato omicidio. Lucio Eicher Clere © RIPRODUZIONE RISERVATA


VIII

Feltre

L’ASSESSORE DEL BIANCO Investiti per ora 83 mila euro «La nostra idea è coinvolgere gli eventuali prossimi gestori specie per gli interventi sulle cucine»

Venerdì 18 Settembre 2020 www.gazzettino.it

belluno@gazzettino.it

Ex scuole di Farra a disposizione tra pochi mesi `Il gruppo locale

di alpini potrà così tornare “a casa” FELTRE

Palazzo Gazzi, primi passi nell’operazione di recupero A 10 anni dalla chiusura del ristorante `Affidato allo studio Doglioni-Daminato al piano terra, uno spiraglio per il futuro il progetto dei lavori di riqualificazione `

FELTRE È stato individuato lo studio che si occuperà della progettazione definitiva/esecutiva e che seguirà poi i lavori di riqualificazione di palazzo Gazzi, più conosciuto come Belle Epoque. «Un progetto molto delicato. La nostra volontà è che sia condiviso con chi poi potrebbe prendere in mano la gestione dell’area ristorativa» afferma con decisione l’assessore alla cultura e al turismo di Feltre, Alessandro Del Bianco

LA STORIA Palazzo Gazzi è un edificio storico che si affaccia su piazza Maggiore. Il piano terra per anni è stato destinato a ristorante. Questo fino al 2011. Poi si sono

abbassate le serrande e non sono più state rialzate. C’è stato qualche tentativo da parte dell’amministrazione di trovare dei nuovi gestori, ma la ricerca si è sempre conclusa con un nulla di fatto. Da qui la decisione di eseguire i lavori di recupero dell’edificio, così da renderlo anche più appetibile.

L’AFFIDAMENTO In questi giorni gli uffici comunali hanno affidato il servizio di progettazione definitiva/esecutiva e coordinamento sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori allo studio associato architetti Francesco Doglioni-Renata Daminato che vede quali mandanti l’ingegner Michele Zancanaro e gli architetti Michele Bondanelli, Arianna Guadagnin e Giovanni Loche;

l’investimento economico è di 83 mila euro. «Si tratta di una progettazione molto delicata e non si risolverà certo in breve tempo perché l’edificio è particolare e ha tutta una serie di problematiche – spiega l’assessore Del Bianco -. La nostra idea di affiancare, per quanto possibile, una platea di potenziali interessati alla gestione del ristorante in modo tale che possano collaborare anche in fase progettuale perché se si progetteranno le cucine sarà necessario anche l’occhio di chi in cucina ci dovrà lavorare». Finché i lavori non saranno in uno stato avanzato non si aprirà il bando di gestione ma «l’idea è quella di aprire una manifestazione di interesse, ovviamente tramite procedura pubblica, per i potenziali interessati a gestire la struttura in modo tale

che possano essere partecipi in fase progettuale» chiude l’assessore che sottolinea come il recupero di questo edificio, che si affaccia su piazza Maggiore, sia un altro tassello posto sulla rivitalizzazione del centro storico che, in questo periodo, è in pieno fermento.

CANTIERI APERTI Ricordiamo infatti che ci sono diversi cantieri in corso: dall’ultimo stralcio del teatro al recupero delle fontane Lombardesche, passando per la realizzazione del museo archeologico, al rinnovamento della galleria Rizzarda e al restauro della torre del Campanon, solo per citarne alcuni. E poi ci sono gli interventi dei privati, che non mancano. Eleonora Scarton

Le ex scuole di Farra torneranno presto a disposizione della comunità. La struttura, utilizzata da diverse realtà feltrine e in particolare dagli alpini del gruppo locale, sono state dichiarate inagibili dopo l’uragano Vaia dell’ottobre 2018. Un duro colpo per la comunità. Diverse le soluzioni ipotizzate per dare una sede agli alpini ma la volontà da sempre dichiarata è di non volerne una dalla frazione. Ecco che a distanza di due anni l’amministrazione comunale ha approvato il progetto che consentirà alle realtà associative di tornare a occupare quei locali. Gli interventi necessari per ripristinare le condizioni di sicurezza della copertura e degli altri danni conseguenti alla tempesta Vaia sono corposi: in primis sistemare il tetto, per procedere poi con la sostituzione del manto di copertura, delle guaine e dei coppi, oltre che di tutte le lattonerie. Nel progetto sono poi compresi la ripara-

zione dei serramenti danneggiati, la ricostruzione di una partizione crollata e la sostituzione dei controsoffitti. Non sono previsti interventi sugli impianti. «Con l’intervento di ripristino e di messa in sicurezza delle ex scuole di Farra di via Dolci andiamo a sistemare un altro importante tassello nel complesso mosaico degli edifici comunali gravemente danneggiati dalla tempesta Vaia del 2018 – afferma l’assessore ai lavori pubblici Adis Zatta -. L’importo complessivo dei lavori è pari a 250 mila euro, finanziato, per l’appunto, con i fondi commissariali dell’emergenza post-Vaia e riguarda principalmente il rifacimento della copertura e di tutte le parti in lamiera, la realizzazione di un cordolo di acciaio in testa alle murature, la riparazione dei serramenti danneggiati e la ricostruzione delle parti danneggiate dalla tempesta del 2018. La tempistica del cronoprogramma è particolarmente veloce: approvato il progetto/esecutivo, procederemo ora a brevissimo (entro il 30 settembre) con l’affidamento dei lavori in modo che nel 2021 l’immobile possa tornare nella disponibilità del quartiere e della città». E.S. © riproduzione riservata

Il medico di famiglia

Solo 500 assistiti per Leila Turnava (e.s.) Saranno solo 500 gli assistiti che potrà seguire Leila Turnava, a cui è stato affidato l’incarico definitivo come medico di famiglia, nell’ambulatorio in via Piave a Feltre. Potranno rimanere con lei quindi solo i primi 500 che faranno richiesta (la procedura richiede l’invio di mail non di posta certificata - all’indirizzo cambiomedico@aulss1.veneto.it). La dottoressa Turnava ha preso servizio nel maggio del 2019 sostituendo Giulia Cassol (a sua volta sostituta di Rudi De Bastiani). L’incarico di medico di assistenza primaria sarà conferito ufficialmente dalla direzione ospedaliera dell’Usl 1 Dolomiti il 26 settembre e riguarderà l’ambito territoriale di Feltre, Pedavena, Seren, Alano e Quero/Vas. L’auspicio è che entro la fine dell’anno la dottoressa possa ottenere quanto necessario per poter assistere 1500 utenti.

© riproduzione riservata

Strada da Campo a Fobba, si va verso un progressivo ritorno alla normalità ALANO DI PIAVE A quasi due anni dalla frana che ha interrotto la strada comunale che porta dalla frazione alanese di Campo a quella di Fobba, ieri è stato annunciato ufficialmente che a breve inizieranno i lavori. È prevista la sistemazione della strada e la posa della nuova condotta acquedottistica danneggiata da una frana innescata dai dissesti provocati dalla tempesta Vaia di ottobre-novembre 2018. L’annuncio è stato dato durante la conferenza stampa (nella foto gli intervenuti) convocata congiuntamente da Comune di Alano, Regione Veneto e Alto trevigiano Servizi. Nel suo saluto agli intervenuti, il primo cittadino alanese Serenella Bogana ha riassun-

to la cronologia dei fatti e ha sottolineato l’importanza dell’evento. «Questo momento ci rende tutti più tranquilli perché siamo arrivati alla conclusione di un percorso che presuppone la sistemazione e la messa in sicurezza di una strada che ha diviso in due il Comune di Alano».

ce illustrati dal geologo Nicolò Doglioni e dall’ingegner Eugenio De Demo di Enco, azienda di di Sedico. I lavori che si protrarranno per almeno otto mesi (240 giorni stimati), prevedono un importo complessivo di 2,5 milioni, di cui 1,2 per i lavori sulla strada, i restanti per la fornitura dei materiali e la messa in sicurezza delle condotte esistenti.

SINERGIE FONDAMENTALI La sinergia fra gli enti (Regione, Comune e Ats) ha portato al compimento di questa progettualità («un esempio di buona politica in quanto quando le istituzioni collaborano per il bene del territorio, è una vittoria»). In rappresentanza della Regione Veneto era presente l’assessore all’ambiente e alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin che ha più volte ringra-

SONO TRASCORSI QUASI DUE ANNI DA VAIA E DALLA FRANA CHE PROVOCÒ PROBLEMI SU CUI ORA INTERVERRÀ ALTO TREVIGIANO SERVIZI

ziato Ats, il soggetto attuatore del Comissario Luca Zaia per questo che è uno dei molti interventi già iniziati (alcuni conclusi) a seguito dell’emergenza Vaia. A rappresentare l’Alto trevigiano Servizi vi erano l’amministratore delegato Pierpaolo Florian e il direttore generale Roberto Durigon. I dettagli tecnici dell’intervento sono stati inve-

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PIANO DI INTERVENTI 2020 Le opere in programma rientrano nel Piano degli interventi 2020 predisposto dalla Protezione Civile. Come hanno ben spiegato gli intervenuti, la sistemazione della strada comprende il consolidamento dei cigli, l’installazione di guard-rail, la ricostruzione del pendio con un muro di sostegno dell’arteria, la

messa in sicurezza delle quasi centenarie condotte adduttrici dell’acquedotto Schievenin e la ricostruzione del tratto riferito all’acquedotto della Comunità Montana del Grappa.

L’ITER DEI DECRETI Ad agosto di quest’anno Alto Trevigiano Servizi ha emanato il decreto per l’approvazione del progetto definitivo ed esecutivo. Con lo stesso decreto è stato avviato l’iter per l’affidamento dei lavori, mediante procedura negoziata. Ad aggiudicarsi la gara di appalto è stata la ditta Adriacos (azienda friulana di Latisana), con un ribasso del 16,73 per cento. I lavori cominceranno in autunno e si protrarranno per mesi. Fulvio Mondin © riproduzione riservata


VII

Primo Piano

Venerdì 18 Settembre 2020 www.gazzettino.it

Ca’Foscari, la nuova rettrice UNIVERSITÀ VENEZIA Tiziana Lippiello docente ed esperta di lingua e cultura cinese è il nuovo rettore di Ca’ Foscaro. Pardon, rettrice, come ha voluto puntualizzare all’inizio. Con lei ci sarà continuità sui progetti portati avanti dal suo predecessore Michele Bugliesi , visto che è stata la sua vicaria per sei anni, ma ci sarà anche qualcosa di diverso. Per la squadra di collaboratori dice che è ancora presto, poiché per scaramanzia aveva deciso di non pensarci fino all’esito del voto.

CONTINUITÀ CON DIFFERENZE «Con Michele Bugliesi ho lavorato sempre in armonia - spiega Lippiello, che il primo ottobre entrerà in carica - e lui mi ha dato sempre piena fiducia nella mia delega alle relazioni internazionali». Quali saranno i punti di forza del nuovo sessennio universitario cafoscarino, dunque? «La forza di Ca’ Foscari è stata fin dalle origini innovare mantenendo la sua tradizione di internazionalizzazione e mantenendo un ruolo di protagonista. Nel mio programma ho enfatizzato il ruolo di università civica, immersa in questo territorio e in collaborazione con altre istituzioni culturali, in particolare con Iuav, Accademia, Conservatorio. La continuità di tutte le azioni positive di questi anni è un punto di forza». Anche la valorizzazione dei vari Dipartimenti era nel programma elettorale ed è uno dei cavalli di battaglia. «Secondo me, dai dipartimenti bisogna trarre il meglio che sanno fare, non omologandoli.

«Un ateneo internazionale e più immerso nella città» Tiziana Lippiello spiega il suo programma `Corsi di laurea, ora si consolida «Servono più spazi e servizi per gli studenti» «Ricerca e didattica, puntiamo sulla qualità» `

Mi riferisco in particolare alla valorizzazione della ricerca per la quale vanno applicati con metodi di valutazione diversi». Un punto dolente sono invece i servizi per gli studenti, che spesso decidono la posizione degli atenei nelle classifiche internazionali. Ca’ Foscari ha ancora da fare in questo campo. «Mancano ancora molti servizi per gli studenti, che invece troviamo in tutte le buone università europee. Una delle critiche che ci viene posta in generale è che non offriamo abbastanza servizi, tra cui aule studio, posti nelle biblioteche. Qui dovremo lavorare, soprattutto con la città in particolare nell’area umanistica. Poi non abbiamo abbastanza mense. Ne abbiamo una centrale, ma ne manca una a San Giobbe (la stiamo facendo) e una a Mestre». A proposito dell’area umanistica, Lippiello aveva assicurato un’attenzione particolare nei primi sei mesi di mandato. «Bisogna trovare nuovi spazi nell’area linguistico-umanistica. Siamo cresciuti ed è aumentata nel frattempo la necessità di ospitare sempre più docenti oltre che gli studenti. In questo rientra anche la partita di San Sebastiano,

QUALITÀ E QUANTITÀ

PRIMA DONNA IN VENETO La Rettrice Tiziana Lippiello

TANTI I MESSAGGI DI CONGRATULAZIONI ZAIA E MUSOLINO: «BENE LA SUA APERTURA INTERNAZIONALE» BRUGNARO LE TELEFONA

che va valutata con attenzione, perché può essere utile ma non risolutiva dei nostri problemi in area umanistica e poi c’è un desiderio dei docenti di non lasciare San Sebastiano. Alcuni spazi sono stati individuati tra le proprietà del Comune, ma non abbiamo ancora approfondito».

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In questi sei anni che verranno probabilmente Ca’ Foscari non aggiungerà ulteriori corsi di laurea alla sua espansione. «Credo che per offrire servizi e didattica di qualità non dobbiamo aumentare l’offerta formativa, ma consolidare quello che c’è, garantire un tipo di didattica innovativa dove il docente possa dialogare con gli studenti e quindi classi non troppo numerose». Infine, una battuta sul progetto Science Gallery da poco partito in area portuale e sulla Fondazione Ca’ Foscari. «Per Science Gallery sarà necessaria un’analisi. Credo che l’iter di quel progetto non sia stato sentito abbastanza dal corpo docente cafoscarino. Ovviamente si dovrà autosostenere ed essere gestito dai nostri docenti, cosa che finora non è stata approfondita. Anche in Fondazione ci sarà un lavoro da fare: deve semplicemente mantenere come lo è ora il proprio ruolo di ente strumentale di ateneo come lo è ora». Ora che le lezioni partono un po’ in presenza e un po’ on line, la rettrice assicura: «La didattica in presenza non potrà mai essere sostituita, non siamo un’univer-

sità telematica. Certamente la didattica on line sarà utile per gli scambi internazionali, visto che non ci si può muovere. Non è come vivere un altro Paese, ma è meglio di niente».

I MESSAGGI Sono intanto arrivati i primi messaggi di congratulazioni e attestati di stima. Il rettore usciente Michele Bugliesi si è detto felice per l’esito delle elezioni: «Dopo di me arriva la persona che è stata al mio fianco in tutti questi anni». «L’elezione della prima donna al vertice di un ateneo veneto - è il commento del governatore Luca Zaia - è un importante segno di quella che è oggi la realtà della nostra regione. Un segnale ancora più importante se si considera che la professoressa Lippiello ha nel suo bagaglio accademico una importante esperienza didattica nel campo delle relazioni internazionali». «Condivido appieno il programma della Rettrice che sottolinea l’importanza dell’apertura alla comunità accademica internazionale - dice Pino Musolino, commissario dell’Autorità di sistema portuale - il nostro territorio ha un bisogno estremo di confrontarsi sempre di più con il resto del mondo. Serve una nuova classe dirigente capace di dialogare ai massimi livelli e di riportare a Venezia e in Veneto le migliori pratiche internazionali in ambito accademico e lavorativo». Il sindaco Luigi Brugnaro, infine, ha sentito personalmente al telefono la professoressa Lippiello per farle le sue congratulazioni, stante un rapporto di conoscenza che dura da molti anni. Michele Fullin © RIPRODUZIONE RISERVATA


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VENEZIA MESTRE

Venerdì 18 Settembre 2020

Spinea Perseguitava la ex di 72 anni condannato un 65enne Amadori a pagina XXIV

La Mostra Marc Chagall a Rovigo: arte e poesia per un sogno

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Calcio Ibrahimovic mette benzina europea nel motore del Milan che passa in Irlanda Drudi a pagina 19

Zanchetta a pagina 15

«Votate me e Zaia». Bufera sul candidato Pd `Video del padovano

Artuso. Il segretario dem veneto: «Intollerabile» L’antico detto, riadattato in chiave politica, dice che «tutto vale in amore, in guerra e in campagna elettorale». Anche girare un video pre-elettorale suggerendo esplicitamente ai propri elettori un voto disgiunto. «Proprio non ce la fai a non votare Zaia? Mettete la crocetta su di lui, ma la preferenza datela a me». L’invito arriva però da Stefano Artuso, giovane candi-

dato alla regione del Pd padovano (nonchè segretario della sezione di Rubano) e scuote pesantemente un partito già in imbarazzo per una lettera dai toni simili inviata pochi giorni fa agli elettori da parte del segretario di un circolo vicentino. «L’invito a votare un candidato diverso da Lorenzoni è inaccettabile» tuona il segretario regionale Dem Alessandro Bisato, rendendo pubblico il disagio dentro il partito e le difficoltà che incontra Lorenzoni anche dentro l’elettorato di centrosinistra. Pipia a pagina 11

Veneto, verso il voto tra veleni e denunce

Pirati informatici: “bloccato” il cellulare del governatore Dopo 50 giorni di calma piatta ieri la sonnolenta campagna elettorale per le Regionali venete si è improvvisamente risvegliata tra attacchi dei pirati informatici, diffide dell’Autorità per le garanzie

nelle comunicazioni, esposti in Procura. Per diverse ore Luca Zaia, governatore uscente si è ritrovato il cellulare fuori uso, vittima di hackeraggio su WhatsApp e sul profilo Facebook. Pederiva a pagina 12

HACKERATO Luca Zaia

Fondi, le condizioni dell’Europa Finanziamenti, Bruxelles detta le regole e stringe i tempi. In Italia slitta il taglio del costo del lavoro al Sud

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La polemica

Bielorussia linea dura Ue ma la Lega si astiene Un duplice voto in Europa su Mosca divide la politica italiana e riaccende le polemiche sui rapporti tra la Lega di Matteo Salvini

e la Russia di Putin. Gli eurodeputati leghisti hanno infatti votato contro la risoluzione che condanna l’avvelenamento dell’oppositore russo Alexei Navalny, chiede l’apertura di un’inchiesta

internazionale sul caso e invita i governi a rafforzare le sanzioni esistenti contro la Russia. E si sono astenuti su una risoluzione sulla Bielorussia nella quale si chiedono sanzioni contro «un regime brutale e i suoi leader». Pollio Salimbeni a pagina 3

I governi dovranno inviare alla Commissione i piani per la ripresa e la resilienza entro fine aprile 2021, però sono «incoraggiati» ad anticipare a metà ottobre la presentazione dei documenti preliminari, che potranno essere chiusi nella loro versione definitiva, appunto, entro aprile. È questa l’indicazione dell’esecutivo Ue che ha pubblicato orientamenti, principi e numerosi dettagli per la preparazione delle manovre anticrisi che i governi stanno predisponendo per utilizzare i 750 miliardi previsti. Intanto in Italia è a rischio la riduzione del costo del lavoro al Sud promesso dal Governo. Sulla carta il taglio del 30% dovrebbe scattare dal primo ottobre, ma la misura prevede l’autorizzazione dell’Ue e la trattativa è ancora in corso mentre il provvedimento che contiene questa novità è ancora fermo al Senato Cifoni e Pollio Salimbeni a pag.2

Il caso I fratelli accusati della morte di Willy avevano il sussidio

Anche a loro il reddito di cittadinanza Gabriele e Marco Bianchi, accusati della morte di Willly Monteiro

Marani a pagina 6

Il commento

Sciopero della scuola, una brutta lezione Carlo Nordio a notizia che la riapertura dell’anno scolastico sarà accompagnata dallo sciopero proclamato da alcuni sindacati di insegnanti e, quantomeno a Roma, da una paralisi dei trasporti urbani, può suscitare indignazione e forse anche rabbia. Ma soprattutto, secondo noi, desta incredulità. Tutti, dal Presidente della Repubblica al Pontefice, avevano predicato, o almeno auspicato, che “le bon usage des maladies” ci avrebbe resi cittadini più virtuosi e cristiani più solidali. E invece ora, dopo la primavera del nostro scontento e l’estate della rifiorita speranza, eccoci ripiombati nell’autunno cupo del conflitto sociale, reso più incomprensibile dalle pregresse sofferenze dei malati e dagli esempi eroici dei tanti che, anche sacrificando la vita, li hanno curati. Ora è ben vero che le ragioni degli insegnanti, soprattutto dei precari, sono in gran parte sacrosante. Si tratta di una categoria sedimentatasi nel tempo senza criteri, senza concorsi e senza programmazione, mal distribuita e peggio pagata. Molti di loro vengono periodicamente “delocalizzati” secondo misteriosi calcoli algoritmici, con il risultato che alcuni giorni fa una maestra di Padova è stata improvvisamente trasferita nel lontano Comelico, e una sua collega del Comelico è finita sulla Riviera del Brenta, con un’insopportabile offesa alla loro dignità e ancor di più al buon senso. Altrettanti docenti attendono (...) Continua a pagina 23

L

Società

Calcio e virus

Guru e falsi miti quando si rischia di morire di dieta

Richiusi i campi dei dilettanti: niente pubblico

«Se dilaga il fenomeno di diete che promettono di fare miracoli e di medici spregiudicati, che prescrivono farmaci pericolosi, è a causa dell’ignoranza e del fatto che le persone preferiscono credere nei miracoli che nella scienza», dice Marcello Ticca, medico, docente di Scienze dell’Alimentazione. Ma i fenomeno di diete che promettono miracoli dilaga.

Sono arrivati solo ieri, a tre giorni dall’inizio dei campionati, i chiarimenti della Figc sul protocollo sanitario per il calcio dilettantistico. Attesa interminabile che ha “partorito” il divieto di assistere dal vivo alle partite almeno fino al 7 ottobre di tutti «i campionati ufficiali che prevedono uno sviluppo continuativo su più giornate». Un provvedimento che in Veneto impone il “porte chiuse” ai tornei di Promozione, Prima e Seconda categoria (più tutti i giovanili regionali) . De Lazzari a pagina 5

Errante e Pierucci a pagina 10 REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ∆ *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE ∆

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